Arpa campania ambiente 2018 3

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Il sistema dei rifiuti in Campania e il ruolo dell'Arpac Dall’emergenza al nuovo Piano regionale aggiornato nel 2016 di Luigi Stefano Sorvino Si ripropone periodicamente una verifica sullo stato dell'arte circa la gestione del ciclo dei rifiuti, tra avanzamenti, criticità e prospettive, che costituisce uno degli aspetti essenziali del complesso scenario ambientale della Campania, anche sotto lo specifico angolo visuale delle attività istituzionali dell'ARPAC. L'osservazione dell'attualità, tra luci ed ombre, non può prescindere dal considerare le condizioni durissime in cui è avvenuta la recente "ripartenza" del sistema ordinario dopo la lunghissima e tribolata storia della gestione emergenziale (1994/2009) e della prolungata fase di transizione post-emergenziale. La Campania ha vissuto l'unicum di un quindicennio di commissariamento nel settore dello smaltimento dei rifiuti in regime di protezione civile, con un continuo avvicendamento di organi e strutture straordinarie di vario tipo, ordinanze ex art. 5 legge 225/92, poteri monocratici e derogatori – con una infinita battaglia per la controversa localizzazione di impianti e discariche – che per lunghi anni hanno svuotato e disabilitato i meccanismi ordinari delle competenze territoriali. Dopo la disciplina del decreto legislativo "Ronchi" 22/97, il D.Lgs. 152/06 alla parte IV ha riscritto la normativa

in materia di rifiuti e bonifiche di siti inquinati (art. 177-194bis), alla luce dei più innovativi principi comunitari sulla prevenzione nella produzione di rifiuti, riciclo e riuso a mezzo delle raccolte differenziate, utilizzo solo residuale delle discariche, autosufficienza impiantistica su base regionale, ecc. ma la Campania è rimasta ancora bloccata per diversi anni nella paralizzante provvisorietà del regime emergenziale. Dopo l'esaurimento delle fasi di crisi più acute, si è gradualmente manifestata la ripartenza dell'ordinario culminata con l'approvazione della legge regionale n. 14 del maggio 2016, che – in parallelo alla riorganizzazione del comparto idrico – ha riordinato la gestione integrata del servizio rifiuti in Campania, ridefinendo l'assetto organizzativo e territoriale della governance, attraverso l'individuazione di sette ATO rifiuti (uno per provincia oltre i tre di Napoli). La normativa regionale 14/2016, ancora più avanzata di quella nazionale sul piano dei criteri generali, afferma il principio innovativo della economia circolare che deve concretamente correlarsi ad un nuovo modello di produzione e consumo mirato alla progressiva riduzione dei rifiuti. È entrata nell'uso comune l'espressione "economia circolare", come uno dei pilastri della moderna green economy, contrapposta alla tradizionale econo-

mia lineare fondata sul consumismo "usa e getta", che ha portato sull'orlo del baratro ecologico concorrendo – come osserva Papa Francesco – all'alimentazione delle diseguaglianze. Il modello dell'economia lineare si è basato sul prelievo massiccio di risorse naturali e sulla loro continua trasformazione in prodotti, che vengono poi consumati generando ingenti quantitativi di rifiuti da smaltire difficoltosamente. Viceversa l'economia circolare minimizza il prelievo delle risorse, reintengrando quelle biologiche nella

biosfera e prolungando l'uso di quelle artificiali, di cui occorre promuovere il riutilizzo, la rigenerazione, il ricondizionamento e quindi rimetterle in ciclo minimizzando così la produzione e lo smaltimento dei rifiuti. L'economia è così caratterizzata dall'uso parsimonioso ed efficiente delle risorse del pianeta, con la progettazione e la realizzazione di oggetti e manufatti, merci e prodotti programmati non solo per l'utilizzo ma anche per essere riparati e riusati. Continua a pag.2

ARPAC

ARCHEONATURA

AMBIENTE & SALUTE

La qualità dell’acqua potabile a Benevento

Il Parco archeologico e naturalistico di Longola

Curare la leucemia riprogrammando le cellule

Una finestra sul nostro passato, la “Venezia” di 3500 anni fa torna alla luce

Cava Ranieri: dai rifiuti è riemersa la storia

Uno studio condotto dall’Arpac dimostra che le caratteristiche della fornitura idrica sono migliorate a pag.6

In dirittura d’arrivo il progetto di rinascita del sito

Sorprendenti risultati all’Ospedale Bambino Gesù di Roma su un piccolo paziente

Buonfanti-Martelli a pag.8

Maisto a pag.13


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