Arpa Campania Ambiente n.19/2018

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È ORA CHE IL SISTRI VADA IN PENSIONE? Dopo nove anni il Ministro Costa ne ha dichiarato il fallimento Hanno suscitato scalpore ma anche scetticismo tra gli addetti ai lavori le dichiarazioni che il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha rilasciato qualche giorno fa a Tiscali News a proposito del Sistri. “L’attuale sistema per il controllo della movimentazione dei rifiuti speciali (Sistri) non ha funzionato ed entro la prossima primavera entrerà in funzione un nuovo sistema di tracciabilità via gps dei 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che si movimentano in Italia”: queste le parole di Costa. Per comprendere però la portata di questa dichiarazione ed il clamore che ha prodotto bisogna tornare indietro di almeno nove anni, a quando, cioè, questo sistema è entrato in vigore. La teoria era chiara: tutti gli enti, le imprese ed i trasportatori di rifiuti speciali, pericolosi o non (nonché enti ed imprese che effettuavano la raccolta, il trasporto, il recupero, lo smaltimento dei rifiuti urbani nella regione Campania) avevano l’obbligo di iscriversi al Sistri, di installare (a proprie spese) su ciascun veicolo che trasportasse rifiuti un dispositivo elettronico...

EDITORIALE

L'Arpac e il dragaggio dei porti in Campania di Luigi Stefano Sorvino

ARPAC

Balneazione: a settembre “sforamenti” per piogge Dal primo maggio è ufficialmente iniziata la stagione balneare in Campania. Sono circa il 7% su un totale di 403 i prelievi Arpac di acque di balneazione... De Maio-Lionetti-Mosca a pag. 7

PRIMO PIANO

I crimini contro gli animali in Campania Lo scorso luglio la LAV (Lega Anti Vivisezione) ha presentato il Rapporto Zoomafia 2018 che fa luce su crimini contro gli animali commessi in Italia.

Martelli a pag.3

CNR

Un “mare” di biotecnologie

Liguori a pag.4

BIO-ARCHITETTURA

Le “Growing City” di Peter Fink

La European Biotech Week (EBW) è un’iniziativa promossa da EuropaBio che coinvolge ogni anno tutti i paesi europei. In questa particolare “settimana”...

Peter Fink, architetto inglese, paesaggista ‘cult’ e progettista urbano tra i più innovativi al mondo, laureato in ingegneria, filosofia e arti visive...

Patrizio a pag.10

Palumbo a pag.12

AMBIENTE & TRADIZIONE

GIOVANI & CULTURA

Enrico Alvino, l’architetto

Inaugurato a Napoli il Centro Art33

La nostra terra è stata segnata, da circa tremila anni, da uomini e donne che l’hanno resa grande. Storia, teatro, pittura, scultura, musica, architettura, letteratura…

Il 30 settembre scorso è stato inaugurato Art33, Centro delle Arti per la Comunità, in via Bernardino Martirano 17 a San Giovanni a Teduccio, negli spazi riqualificati...

De Crescenzo-Lanza a pag.14

a pag.15

Una problematica di rilievo strategico è oggi costituita dalla realizzazione dei grandi progetti di dragaggio in ambito portuale, di notevole complessità tecnico-specialistica e di forte interesse attuale per la Campania, in cui l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente esercita un rilevante ruolo di controllo garantendo la correttezza (l'aderenza ai dettami della normativa ambientale vigente) degli interventi. Il dragaggio portuale è una operazione strategica dal punto di vista dello sviluppo economico, in quanto consente una migliore e più intensa fruizione delle infrastrutture portuali, ottimizzandone le potenzialità di traffico, con l'escavo dei fondali. Tuttavia le operazioni di dragaggio devono essere progettate e svolte garantendo la integrità delle risorse ambientali, in quanto potenzialmente rischiose per la possibilità che l'estrazione dei sedimenti comporti la diffusione di sostanze inquinanti con danni all'ecosistema marino-costiero. Nella nostra regione il tema riguarda sia il dragaggio in atto dei fondali del porto di Napoli, atteso da molti anni - con i sedimenti destinati a refluire nella cassa di colmata della darsena di Levante - sia il progettato dragaggio del porto di Salerno e del suo canale di ingresso, con la prevista immersione dei sedimenti al di fuori della piattaforma continentale, sulla base della validazione da parte dell'ARPAC del monitoraggio, autorizzato in via definitiva dal Ministero dell'Ambiente. In entrambi i casi l'ARPAC, in qualità di ente

tecnico-ambientale di supporto al Ministero dell'Ambiente, è stata individuata come Organo sorvegliante per le delicate attività di controllo - dalle fasi di caratterizzazione sino alle operazioni di dragaggio e al ristabilimento delle condizioni ex ante - quale garante delle prescrizioni contenute nei decreti ministeriali di autorizzazione. La normativa di riferimento è piuttosto complessa e di non facile applicazione ed è stata oggetto di una recente evoluzione, sino agli interventi normativi del 2016 volti alla semplificazione dei procedimenti relativi ai dragaggi portuali. Lo schema originario, sin dal decreto "Ronchi" del 1997, prevedeva la qualificazione dei materiali dragati come rifiuti pur con la possibilità di gestioni alternative, come la movimentazione e l'utilizzo per il ripascimento (D.M. 24/1/1996) oppure l'immersione in mare (art. 35 D.Lgs. n. 152/99) o il recupero in casse di colmata. Le procedure tecniche di gestione dei sedimenti erano regolate dal manuale ICRAM-APAT del 2006 che, pur privo di cogenza normativa, formulava indirizzi tendenti al controllo dei vari profili ambientali connessi alle azioni di dragaggio, attraverso la verifica analitica della qualità dei sedimenti che si traduceva, attraverso una semplice corrispondenza tabellare, in differenti opzione di gestione degli stessi. continua a pag.2


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