Psichiatria maggio agosto 2012

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P. STIEVANO - M.L. FERRETTI - G. PIETROSANTI - R. PENGE - G. LEVI

bi di linguaggio ha implicazioni per lo studio della genetica, della neuropsicologia e per la prevenzione e il trattamento di questi disturbi (Pennington e Bishop, 2009). L’obiettivo del presente lavoro è quello di analizzare la popolazione clinica dei bambini con disturbi di linguaggio, di tipo espressivo, non solo nel loro profilo linguistico, ma anche in altri domini neuropsicologici. L’analisi dei profili di sviluppo delle diverse competenze possono suggerire importanti indicazioni per la comprensione e per la clinica dei disturbi di sviluppo del linguaggio. Soggetti e metodi I bambini sono inclusi nel presente studio in base ai seguenti criteri: – almeno una prova di produzione linguistica con prestazioni deficitarie rispetto ai controlli (< 2 deviazioni standard); – comprensione verbale semantica e sintattica entro i limiti della norma; – livello cognitivo entro i limiti (entro una deviazione standard nel totale dei punteggi di performance o nella scala totale); – assenza di eventi patologici nel periodo pre, peri e postnatale; – assenza di alterazioni neurologiche all’esame neurologico standard, di disturbi emozionali rilevanti e di condizioni particolare svantaggio socio-ambientale. Il numero totale di bambini che soddisfano questi criteri è 55 (35 maschi, 20 femmine). L’età media dei soggetti è 60 mesi (5 anni) con range tra 4,9 e 6,1anni e deviazione standard di 7 mesi. Test somministrati Prove di valutazione dell’area linguistica – PROVE DI VALUTAZIONE DELLA COMPRENSIONE LINGUISTICA (D. Rustioni Metz Lancaster, 1994). La prova consente di determinare in modo accurato le capacità di comprensione di strutture linguistiche semplici e complesse. – TEST DI VOCABOLARIO RECETTIVO – PEABODY (PPVT) (L.M. Dunn e L.M. Dunn, 1981- Standardizzazione italiana G. Stella, C. Pizzioli e P. Tressoldi). È un test che misura la comprensione lessicale del bambino. – SPAN FONEMI. Valuta il numero di fonemi che il bambino è in grado di ripetere in sequenza. – LME - LUNGHEZZA MEDIA DELL’ENUNCIATO (Taeschner, Volterra, 1986). È stato valutato su un campione di linguaggio spontaneo e su un campione di linguaggio tratto da una prova di racconto (circa cinquanta enunciati comprensibili), calcolando il numero totale di parole diviso per il numero totale di enunciati considerati. – PROVA DI RACCONTO ORALE (“Il lupo e i sette capretti”, Penge et al., 2004; Ferretti et al., 2010). La prova consiste nella ripetizione orale del rac-


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