Conoscere italiano

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DUBBI LINGUISTICI Usare molto o poco il gerundio? Come usarlo? L'impiego del gerundio, frequente e piuttosto libero nell'italiano antico, nella lingua contemporanea subisce varie restrizioni e spesso da luogo ad incertezze. Ciò peraltro deve indurci ad usarlo con cautela, non certo a rinunciare a questa forma nominale del verbo. La sostituzione con altri costrutti è sempre possibile: per esempio col participio passato «congiunto», col participio passato «assoluto», con vari tipi di proposizioni dipendenti esplicite. Ma si consideri, d'altra parte, che il gerundio presente ci fornisce il mezzo più semplice ed agile per esprimere l'azione concomitante: Vedendola, ho avuto un sussulto] Correndo sono inciampato.

Ciò premesso, l'errore da evitare, al di fuori del costrutto del gerundio «assoluto» e di qualche eccezione vista nel testo, è il riferimento a un elemento che non sia il soggetto della proposizione reggente. Lo abbiamo visto attraversando la strada può significare soltanto: Noi, mentre attraversavamo la strada, lo abbiamo visto. Diventerebbe uno sproposito se volessimo intendere che chi attraversava la strada era lui. In questo caso era difficile sbagliare, ma altre volte la trappola è più insidiosa. Per esempio: Essendo molto bisognoso, abbiamo aiutato Giovanni. Non è ammissibile, perché il gerundio viene riferito a Giovanni, complemento oggetto della proposizione reggente. Si dirà: Abbiamo aiutato Giovanni, che è molto bisognoso; oppure: ... dato che è molto bisognoso. Quanto

4. I COSTRUTTI PERIFRASTICI Alcune modalità e alcuni «aspetti» (cioè modalità relative alla durata o allo svolgimento dell'azione) del verbo si esprimono perifrasticamente, cioè con l'intervento di un altro verbo in funzione simile a quella di un ausiliare. Si hanno così dei costrutti perifrastici, che formano un tutto unico (qualcosa di analogo accade con i verbi «servili»: vedi capitolo 17, § 5). I costrutti perifrastici denotano: • l'inizio, la previsione dell'azione (aspetto «ingressivo»), con stare + per + infinito: Sto per uscire; Sta per arrivare; Sta per piovere • la durata dell'azione (aspetto «durativo»), con stare + gerundio:

Cosa stai facendo? Stavo giocando; Sta piovendo

a Essendo Giovanni molto bisognoso, lo abbiamo aiutato, non è scorretto, ma goffo e pesante (e ciò basta per preferire altri costrutti). Anche in certi casi in cui l'uso del gerundio sarebbe a rigore difendibile, ma crea complicazioni o ambiguità, si ricorre a costrutti diversi. Per esempio, in lo ho visto costui nascondere qualcosa sotto la giacca uscendo dal Museo, il gerundio uscendo è riferito a costui, che è oggetto di ho w'sto, ma anche soggetto logico dell'infinito nascondere. Quindi è grammaticalmente a posto, ma solo l'assenza di una virgola davanti a uscendo ci impedisce di riferirlo al soggetto della reggente (io), col che tutta la situazione cambierebbe. Diremo dunque: lo ho visto costui, mentre usciva dal Museo, nascondere qualcosa sotto la giacca.

• lo svolgimento progressivo o il compimento graduale dell'azione (aspetto «progressivo»), con andare oppure venire + gerundio: La sua salute va migliorando; La luce viene affievolendosi • l'indicazione della necessità, al passivo, con andare + participio passato: Le istruzioni vanno seguite alla lettera; Una cosa va fatta bene o non va fatta per nulla. Uno stretto nesso è infine quello del costrutto formato dai verbi «causativi» fare e lasciare + infinito: Ho fatto venire l'idraulico; Ho fatto revisionare tutto l'impianto; Ho lasciato entrare aria nella stanza. Di questo costrutto ci occuperemo nella sintassi (vedi capitolo 34, § 2).

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