Congiuntivo italiano

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CONGIUNTIVO ITALIANO


Il congiuntivo si usa soprattutto in due casi:  dopo i verbi che esprimono opinioni, pensieri o sentimenti, come per esempio pensare, credere, ritenere, aver la sensazione, ecc..  nel periodo ipotetico. Congiuntivo (presente) Esempi: Credo che stiano bene insieme. Suppongo che Marco sia uscito. Spero che torni presto. Penso che tu non abbia abbastanza tecnica per diventare un attore. Congiuntivo (passato) Esempi: Penso che lui abbia recitato abbastanza bene. Spero che l'aereo sia già arrivato a destinazione. Suppongo che Mauro non sia mai stato a Londra. Mi auguro che si siano trovati bene in Sardegna.

Congiuntivo (imperfetto) Esempi: Pensavo Credevo Pensavo Speravo

che che che che

quel cane non mordesse. i bambini facessero meno chiasso. Paola avesse giĂ un lavoro. il film fosse meno noioso.

Congiuntivo (trapassato)


 IN STAZIONE 1) Ascolta il seguente dialogo: 

Manuela: Meno male, abbiamo fatto in tempo ad arrivare alla stazione! Giorgia: Speriamo che il treno parta in orario… Veronica: Già, io non vedo l'ora di essere a Firenze! Si dice sia una delle città più belle d'Italia. Manuela: Te lo posso confermare: non penso 2) Il ci Congiuntivo Presente dal punto di vista sia città più interessante artistico. Il congiuntivo esprime un’azione secondo un punto di vista soggettivo: è il modo dell’incertezza, del dubbio, dell’opinione. Es.: Spero che il treno parta in orario. Non mi piace che mi raccontino bugie. Si usa generalmente nelle frasi secondarie o subordinate (spesso introdotte da “che”), e in pochi casi, in quelle principali. Es.: - siate gentili! - prego, mi dica… Si forma aggiungendo delle desinenze, che variano da coniugazione a coniugazione, alla radice del verbo. Alcuni importanti verbi irregolari sono “essere”, “avere” e “dovere”.


AMARE

che io ami che tu ami che lui/lei ami che noi amiamo

SCRIVERE

che io scriva

DORMIRE che io dorma che tu dorma

che tu scriva

che che lui/lei scriva lui/lei dorma che noi scriviamo

che noi dormiamo

che voi scriviate che voi dormiate che che loro amino loro scrivano che loro dormano che voi amiate

ESSERE

AVERE

DOVERE che io debba

che io sia che tu sia che lui/lei sia che noi siamo che voi siate

che io abbia che tu abbia

che tu debba

che che lui/lei abbia lui/lei debba che noi abbiamo

che noi dobbiamo

che voi abbiate che voi dobbiate che loro siano che loro abbiano che loro debbano


NOTE: - La prima persona plurale del congiuntivo è uguale alla prima persona plurale del presente indicativo: Noi andiamo via. Luca crede che noi andiamo via. - il "che" segnala la presenza del congiuntivo, ma spesso è assente con verbi che indicano soggettività e desiderio (pensare, credere, supporre, temere, sperare, dubitare): Penso sia un’ottima idea Temo sia già partito Speriamo sia puntuale! - Spesso, in alcune frasi, si può usare il presente indicativo al posto del congiuntivo: Es.: So che Giovanni è partito. Perché in questo caso si indica un fatto reale (Giovanni è partito) , che chi parla vuole affermare con certezza.

<< Il Congiuntivo

3) Modi per esprimere un parere Credo (che)* + congiuntivo Sono del parere che + congiuntivo Penso che + congiuntivo/indicativo futuro Per me è molto importante + infinito Secondo me + indicativo presente/passato prossimo/condizionale/…


Esempi: Credo sia sbagliato viziare i figli. Credo che Marco sia offeso con te. Sono del parere che si debba essere corretti con gli altri. Penso che questo esercizio sia sbagliato. Penso che il governo cadrà presto. Per me è molto importante aiutare gli altri. Secondo me scrivi benissimo. Secondo me hai fatto uno sbaglio. Secondo me dovresti smettere. * Il “che” che introduce le frasi secondarie si può omettere soltanto se il congiuntivo che segue non è preceduto dal soggetto, che viene sottointeso.

ANDIAMO AL CENTRO STORICO? Manuela: Che ne dite se andassimo a visitare il museo nazionale "gli Uffizi"? 1) Ascolta ilSono seguente dialogo: Giorgia: le 10 e mezzo… non è troppo tardi? Veronica: Se il autobus passasse subito, non dovremmo avere dei problemi. Manuela: La fermata è molto lontana, dobbiamo farci un bel pezzo a piedi… Giorgia: E se andassimo domani mattina? Magari adesso possiamo andare in giro per il centro storico! Veronica: Certo! Ci sono anche tanti ristoranti… ci potremmo fermare lì a mangiare qualcosa dopo! Manuela: Buona idea! Andiamo!


2) Il Congiuntivo Imperfetto Si usa soprattutto in periodi subordinati (condizionali, finali, concessivi, ecc.) ed anche quando si vuole indicare la dipendenza da una condizione. Es.: Vorrei che le parlassi con gentilezza. Desidererei che tu fossi meno arrogante.

Per formare il Congiuntivo Imperfetto si aggiungono le desinenze alla radice del verbo: ABITARE

VEDERE

che io abitassi che io vedessi che tu abitassi che tu vedessi che lui/lei che lui/lei abitasse vedesse che noi che noi abitassimo vedessimo che voi che voi abitaste vedeste che loro che loro abitassero vedessero

PARTIRE che io partissi che tu partissi che lui/lei partisse che noi partissimo che voi partiste che loro partissero


I verbi irregolari sono soltanto alcuni: essere, dire, fare, stare, dare. Questi modificano la radice: ESSERE che io fossi che tu fossi che lui/lei fosse che noi fossimo che voi foste che loro fossero

DIRE

FARE

STARE

che io che io che io dicessi facessi stessi che tu che tu che tu dicessi facessi stessi che che che lui/lei lui/lei lui/lei dicesse facesse stesse che noi che noi che noi dicessimo facessimo stessimo che voi che voi che voi diceste faceste steste che loro che loro che loro dicessero facessero stessero

DARE che io dessi che tu dessi che lui/lei desse che noi dessimo che voi deste che loro dessero

<< Il Congiuntivo 3) Il Periodo Ipotetico E' formato da due proposizioni, la reggente e la subordinata. La proposizione subordinata è solitamente introdotta da "se". SE + PRESENTE, + PRESENTE (PERIODO IPOTETICO DELLA REALTĂ€)


L'ipotesi è reale, e si usa quindi l'indicativo presente: Se non metto la sciarpa, ho freddo. SE + FUTURO, + FUTURO Oppure il futuro, nel caso che l'azione abbia un valore di previsione: Se ci impegneremo, avremo ciò che vogliamo. SE + CONGIUNTIVO IMPERFETTO, + CONDIZIONALE PRESENTE (PERIODO IPOTETICO DELLA POSSIBILITÀ) La condizione è possibile, anche se non si sa se avverrà. Inoltre esprime eventualità e speranza: Se facessi più sport, starei meglio. Se mi ascoltasse, non farebbe tanti errori. Se fossi in te, le comprerei un regalo. << Il Periodo Ipotetico

) A s c o l t a i l


UNA BRUTTA GIORNATA s e gManuela: Oggi fa molto freddo… se non metto la usciarpa mi ammalo! eGiorgia: Pensavo che qui a Firenze il clima fosse npiù caldo. tVeronica: Peccato… abbiamo trovato un brutto eperiodo! Speriamo comunque che domani faccia una bella giornata! dGiorgia: Se avessi portato la sciarpa, adesso isicuramente l'avrei indossata… Credo che adovremo entrare in qualche negozio e comprarla! lVeronica: Ok, quello mi sembra adatto… oAndiamo! g o :

2) Il clima freddo, caldo, molto freddo/caldo, brutto periodo, brutto/bel tempo, maltempo, bella/brutta giornata Il clima può essere: sereno

= senza nessuna nuvola


nuvoloso/coperto = con molte nuvole è sereno ma c'è la probabilità che diventi nuvoloso

variabile

=

piovoso

= con molta pioggia

ventoso

= con molto vento

umido

= con molta umidità

secco

= senza umidità

soleggiato

= con molto sole

afoso

= con molta afa

I verbi del clima piovere, grandinare, nevicare Per questi verbi si possono formare i tempi composti sia con l'ausiliare essere che con l'ausiliare avere: Ha piovuto tutta la notte. È piovuto tutta la notte. Per parlare del clima si usano solitamente dei verbi impersonali, ossia verbi senza soggetto e alla terza persona singolare:


Fa caldo/freddo/fresco c'è caldo/freddo/fresco è umido/afoso etc. Il lessico del clima pioggia, grandine, neve, precipitazioni (per precipitazioni s'intende sia la pioggia, che la neve, che la grandine), temporale, fulmine, tuono, lampo, tempesta, vento, tromba d'aria, ciclone, nebbia, foschia, umidità, afa. << Il tempo

3) Il Congiuntivo Trapassato Si forma con il congiuntivo imperfetto degli ausiliari "essere" o "avere" ed il participio passato del verbo. Es.: che io fossi andata che voi aveste visto che loro avessero fatto << Il Congiuntivo Trapassato

4) Il Condizionale Passato Si forma con il condizionale semplice dell’ausiliare "essere" o "avere" ed il participio passato del verbo. Es.:


avrei voluto sarei andato sarebbero usciti Se fossi andata via subito, non l'avrei incontrato. Se mi avesse chiamato, gli avrei dato una mano. Se avessi indossato un maglione, non avrei avuto freddo NOTA BENE: Le frasi sopra riportate sono PERIODI IPOTETICI DELL'IMPOSSIBILITÀ: si formano con SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO + CONDIZIONALE PASSATO. Questa proposizione esprime una condizione nel passato, che non si è realizzata (quindi è impossibile). << Il Condizionale Passato 1 ) A s c o l t a i l s


e gL'APPUNTAMENTO u eVeronica: Ho sentito mia zia e abbiamo deciso nd'incontrarci in piazza della Signoria. tGiorgia: Mi sembra che ci siamo già state, vero? eE' quella bella piazza in centro? Manuela: Sì, è proprio quella, ci siamo state due d giorni fa. i Giorgia: E a che ora è l'appuntamento? a Veronica: Mi pare che mi abbia detto alle 3, ma l non ricordo bene. o Manuela: Chiamala una seconda volta per g chiederle conferma. o :

2) Il congiuntivo passato: Si forma con il congiuntivo presente degli ausiliari “essere” o “avere” ed il participio passato del verbo. che io sia partita; che loro abbiano fatto; che voi siate andati; ecc. Es.: -

Penso sia andato al cinema con gli amici. Non so cos’abbia fatto lo scorso fine settimana. Spero che abbia preso la decisione giusta. Sono convinta che ci sia stato un equivoco.

<< Il Congiuntivo


3) I numeri ordinali 1 2 3 4

primo /a /i /e 7 settimo secondo 8 ottavo terzo 9 nono quarto 10 decimo 11 5 quinto undicesimo 12 6 sesto dodicesimo

13 tredicesimo 20 ventesimo 61 sessantunesimo 100 centesimo 1000 millesimo … ultimo

I numeri ordinali vanno concordati in genere e numero con il nome a cui si riferiscono. Esempi: La terza volta; il quarto figlio; il sesto giorno; le prime colleghe; ecc. Dal numero undici in poi, l’ordinale si forma sostituendo l’ultima vocale con il suffisso –esimo. Per esprimere la ripetizione di qualcosa, si può usare di nuovo, nuovamente, un’altra volta, oppure aggiungere il prefisso –ri davanti al verbo ( ricominciare, riandare, …). << I numeri con audio MP3!


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