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YR Mag@zine – Online Giugno 2015 n°1 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: arcorealerdy@gmail.com

YR Mag@zine Mensile online del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano – Rito di York Giugno 2015 n° 1

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EDITORIALE “Non si considerava un turista bensì un viaggiatore, e spiegava che si tratta in parte di una differenza temporale. Dopo poche settimane, o pochi mesi, il turista si affretta a tornare a casa; il viaggiatore, che non appartiene ad alcun luogo in particolare, si sposta lentamente da un punto all’altro della terra, per anni.” (Paul Bowles)

Ho citato Paul Bowles scrittore e traduttore contemporaneo particolarmente noto per il libro “ Il thè nel deserto” perché il senso che trovo nella sua frase è davvero quello del viaggio. Non è il viaggio che viene compiuto per ricordare qualcuno, per emulare storie o affetti, per natura di lavoro (agenti di commercio, trasportatori, manager), ma il viaggio come elemento che fissa la diversità e le differenze nei luoghi, nelle immagini, nelle persone, nella lingua, nei cibi, nella religione, nelle forme di stato e di governo, nei colori delle case, nelle forme di città! Che cosa è la via iniziatica se non un continuo viaggio. Un viaggio rituale, lento, incessante, a volte inconsapevole; nella ritualità universale davvero si diviene viaggiatori perché un Maestro non appartiene ad alcun luogo in particolare, si sposta lentamente da un punto all’altro della terra, per anni”. L’immagine della Massoneria è proprio quella di un Viaggio la comunione dei fratelli testimonia il patrimonio universale che ci appartiene e che magicamente ci lega tutti insieme sulla strada della pietra nel percorso dei cercatori di senso. Un “viaggio” il cui avvio è stato qualche tempo fa nel gabinetto di riflessione e che ci ha portato a cogliere la differenza tra il

turista ed il viaggiatore citata da Bowles nel grado di Maestro. E’ un viaggio che ci porta a scoprire, per chi vuole, la nostra natura verso una dimensione spirituale e pragmatica in cui l’equilibrio delle forze si compone con l’intero nostro essere nell’Uno. Noi abbiamo una meta, abbiamo la nostra Avalon, il luogo delle fate, la nostra Isola spirituale che ha due porte quella che non raccoglie il cielo e quella che condivide le stelle. Provate a pensare una appartenenza alla nostra comunione da turisti…guardiamo estasiati l’apparire, l’immensità delle cose dell’universo della materialità esteriore ma non vedremo mai il cielo che si raccoglie in noi come nel tempio perché non abbiamo attraversato in maniera consapevole la via iniziatica con lo spirito del viaggiatore che raccoglie, sedimenta, confronta, elabora, rinnova. Rinnovare un verbo a volte sottovalutato che ma raccoglie in se un senso intensivo. Allude ad una creazione originaria, alla nascita stessa testimoniando una realtà fisica, corporea, e nell'idea di una metamorfosi radicale, una potenza di metamorfosi, una forza di metamorfosi che garantisce la vita con il compito di conservare la memoria dei corpi che invecchiano e muoiono. Il rinnovare è la mappa del viaggiatore in cui la comunione, come la creatura vivente e mortale, assume un corpo immortale. Questa mappa, che ci viene donata attraverso la Maestria, ha lo scopo di rispondere alla attualità e a contestualizzare il nostro vivere ed agire. E’ il tema del massone di oggi di fronte alle complessità, alle crisi alle guerre, alle prevaricazioni, alle povertà non solo economiche ma anche culturali: cosa rispondiamo? Cosa facciamo? A chi parliamo? Le attese di uno spazio di speranza e di libertà, un sogno ed una continua sofferenza che si infrangono nelle barriere dei confini degli Stati, il governo delle regole e non dei diritti alla libertà ed alla opportunità come stanno vivendo le centinaia di persone ammassate a Ventimiglia o nelle sale delle stazioni ferroviarie, ci obbligano a nuove riflessioni perché anche la voce che nasce dalla via iniziatica possa trovare un concerto di azioni positive. Per troppo tempo si sono liquidate le grandi questioni sociali e di sviluppo dei paesi definiti “terzo mondo” come processi di speculazione finanziaria o di sfruttamento di beni o percorsi di penetrazione religiosa. “Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male , quella che manca è la sensibilità” lo dice Margherita Hack. Ecco, la sensibilità, l’elemento cardine e fulcro di un rinnovamento iniziatico che ci consenta di vedere diversamente quanto fino ad

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oggi è stato fatto nei confronti di quell’UOMO, lontano, che vive in territori dove il deserto confina con foreste rigogliose ed il leone insegue la gazzella. Dove la forza e la bellezza dei luoghi ha bisogno di una

sapienza sacrale capace di riposizionare, come in un mosaico, la armonia del dialogo delle opportunità per uno sviluppo rispettoso della natura e degli Uomini. Una sensibilità che ci faccia cogliere le occasioni di incontro sulla strada dell’aiuto allo sviluppo e non sullo sfruttamento, sulla strada dei diritti e della libertà donando quella forza che appartiene a tutti gli iniziati: riconoscersi fratelli!.

Rimini 16 maggio 2015. Cena Grande Assemblea

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LA PRESENZA INTERNAZIONALE ALLA 51MA ASSEMBLEA: DIALOGO OLTRE I CONFINI DELL’ARCO REALE ITALIANO

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a 51 Assemblea del Gran Capitolo dell’Arco Reale – Rito di York in Italia si è caratterizzata per la sua “cifra Internazionale” che ha visto le rappresentanze di ben 4 continenti: Europa, Africa, America, Oceania. La ricca e prestigiosa presenza di delegazioni straniere è il risultato di un intenso lavoro che negli ultimi mesi la Gran Segreteria ha messo in atto nei

suoi aspetti pratici attraverso il Gran Segretario Aggiunto con delega ai rapporti con i Gran Capitoli Esteri, comp. Nicola Zanetti. NumerosI sono stati i messaggi delle delle Gran Segreterie Estere che, non potendo partecipare, hanno inviato i loro sinceri auguri di buon lavoro.

Alcune immagini del ricevimento delle delegazioni estere

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La più bella fotografia Il dialogo oltre i confini grazie al lavoro instancabile di Nicola Zanetti <<Nicola, please give my best wishes to all since you know I have a very special thought of Italy in my heart. I wish you all well and good luck for a successful convocation. Best regards.>> Nicola, ti prego di portare i miei migliori auguri a tutti in quanto sapete che ho un pensiero molto speciale dell’Italia nel mio cuore. Vi auguro tutto il bene e buona fortuna per una convocazione di successo. Cordiali saluti. Edmund D. Harrison, Past General Grand High Priest.

Austria Croazia France Gabon

Mexico GC

Portugal

Non potevamo ricevere migliore augurio per suggellare il grande lavoro svolto quest’anno dietro le quinte dalla Gran Segreteria Estero…una convocazione di successo! Alla Grande Assemblea ci sono state quest’anno in tutto presenze da; Austria, Croazia, Francia, Gabon, Messico, Portogallo, Romania, Slovenia, Togo e Western Australia sono i paesi che hanno inviato le loro delegazioni.

Günter Steurer (Grand Secretary) Goran Kniewald (Deputy General Grand Master of the General Grand Council Cryptic Masons International) Gerard Raiola-Arrighi (Grand High Priest - Deputy General Grand High Priest Europe /Africa) - Francois Turcat Jean Denis AMOUSSOU (Grand Scribe) Carlos Alberto Pérez Vélez Olvera (Grand King) Pedro Alejandro Villanueva Escabi (Grand Scribe-Deputy for Foreign Relations Grand Cancellor de la Gran Logia del Estado “Andrés Quintana Roo”) Jaime Pérez Vélez Olvera (PGHP-Grand Secretary) Manuel Medina Bravo (Grand Conceller-Past Grand Master de la Gran Logia Michoacana “Lázaro Cárdenas”) Cabido Mota (Representative of the Grand Chapter of Portugal) Valentin Neagu (Reresentative for Italy)

Romania Slovenia Togo

Mirjan Poljak (Grand High Priest) Zeljko Zupanic (Great King, Second principal) Marc Kpakpovi Adote (Most Excellent Grand High Priest and Togo Ambassador

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Western Australia

for the General Grand Chapter of Royal Arch Masons International) Bo Kouevidjin - Aimé Gnonsian- Wilfried De Sauge - Eli Amessoudji - Gilles Demonte - Kossivi Tata Adjiwanou Djima Oyetoundé Tewfick Tidjani Agbokou Dodji Atoum Ernest Law (1st Grand Principal) Paul Douglas Cooper (1st Grand Sojourner)

Ma hanno inviato i loro saluti anche i Grandi Dignitari di California, Delaware, Idaho, Illinois, New Jersey, Ohio, Texas, Utah, Virginia, Washington, Alberta, Newfoundland&Labrador, New Brunswick, Saskatchewan, New South Wales & Australian, Victoria, Cipro, Finlandia (nonostante sia del Holy Royal), Grecia e Monaco. I tre giorni della Grande Assemblea sono stati molto intensi, perché vissuti insieme a tanti Compagnon, venuti a Rimini da varie parti del mondo; Compagnon fino ad allora sconosciuti; ma, come sempre la fratellanza ha sprigionato la sua affinità magica ed elettiva ed in pochi minuti siamo diventati Compagnon che si conoscono da sempre. In quest’occasione ho avuto anche l'opportunità di conoscere fianco a fianco tutti i compagnon presenti e con loro abbiamo condiviso da una parte la diversità delle rispettive culture e dall’altra lo spirito profondo e vero della fratellanza che riesce sempre a creare un ponte per i rapporti umani e fraterni…un ponte, che aldilà dello spazio e del tempo, prescinde dal luogo in cui si vive; è Universale. Da questa esperienza, che il nostro Sommo Sacerdote Tiziano mi ha permesso di vivere e che spero con umiltà sia servita al nostro rito per rafforzare la sua immagine internazionale, oltre a rapporti istituzionali sono nate affinità con Compagnon che il tempo potrà solo aumentare. Tutt’oggi sono in contatto costante e continuo con tutti compagni che hanno partecipato alla nostra Grande Assemblea, sperando un giorno di poterli incontrare nel loro paese, partecipando direttamente alla loro Grande Assemblea; penso sia il modo unico e vero per ringraziarli personalmente dell’aver reso la nostra 51° Assemblea indimenticabile

Un Ponte tra Oriente e Occidente L’associazione culturale La Concordia organizza per il prossimo 27 giugno alle 9.30 presso il cine teatro Odeon il convegno «Un ponte tra Oriente e Occidente,tra rischi globali e prospettive nello scacchiere del mondo». Interverranno Massimiliano Ferrara, docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria (“Geopolitica e Sicurezza nell’area del Mediterraneo: quali scenari?”), Daniele Castrizio dell’Università di Messina (“Un Dio di pace nell’intero mediterraneo), Zouhairi Abderraim, docente di Filosofia del pensiero islamico moderno dell’Università di Rabat, in Marocco (“Islam, pensiero islamico e Isis o terrorismo?”), Tiziano Busca – sociologo- (“Il diritto alla felicità: la ragione della migrazione e della rivendicazione della libertà”). Sarà anche un'occasione per ricordare Augusto Fornaciai, recentemente scomparso. Saluti e Conclusioni di Emilio Attinà, presidente dell’Associazione La Concordia.

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RIMINI 16 MAGGIO: UNA FINESTRA SULL’INTERVENTO DEL SOMMO SACERDOTE TIZIANO BUSCA ALLA ASSEMBLEA ma

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’intervento del Sommo Sacerdote alla 51 Assemblea dei LL.MM. dell’Arco Reale - Rito di York in ma Italia ha rappresentato per i suoi contenuti e le sue riflessioni l’evento cardine della 51 Assemblea, certamente una delle rare pietre miliari nel percorso del nostro Rito. L’intero intervento è stato sia nella forma “audio” che in quella “scritta” postato sul Sito, sul Blog, e inviato a tutti i Compagni via email attraverso la Newsletter. Un intervento sviluppato “a braccio”, sostenuto e guidato da ciò che è stato realizzato e messo in cantiere in questo secondo anno di mandato alla guida dell’Arco Reale. Le emozioni suscitate sono state molto forti, e ancora oggi molti compagni ne rendono testimonianza e ciò vuol dire solo una cosa: ciò che il Sommo Sacerdote ha detto era già presente nei compagni e il sentirselo dire ha rappresentato un momento di liberazione e di appagamento. E’ stata rimessa a fuoco la strada maestra, il percorso e le tappe attraverso le quali scrollarsi di dosso una specie di immobilismo che per troppo tempo è stato visto e interpretato come “tradizione”. Rimandando i compagni all’ascolto o alla lettura dell’intero intervento attraverso gli strumento mediatici in nostro possesso, ci soffermeremo qui su due dei più importanti aspetti toccati: il Rituale e le Costituzioni.

Dall’intervento del Sommo Assemblea: “…..Che cos’è questo Corpo Rituale? Che cosa ci hanno raccontato? Che cosa abbiamo capito? Che cosa siamo in grado di dire? Cosa siamo capaci di fare? Forse per qualcuno è stata una scuola di apprendisti capaci solo alla esaltazione del proprio Ego. Per altri può essere stato uno spazio dove raccontare se stesso. Per molti, per fortuna, è stata una Scuola Iniziatica che ci ha permesso di traghettare tante situazioni difficili e far crescere la coscienza del nostro Corpo Rituale al punto di acquisire consapevolezze che debbono portarci a far germinare questa trasformazione che

Sacerdote

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omogeneità e della conservazione insieme al rispetto del rituale in uso da sempre del Rito di York trovate figure e dignità rituali omesse nel rituale italiano, certamente, per errori di traduzione. E’ come se un Compagno che parte da New York che si chiama Giovanni quando è a Roma viene identificato come Federico. Noi abbiamo il 1 e il 2 intendente…sono figure che non esistono, abbiamo il Maestro delle Cerimonie, è una figura che non esiste. Nel Rito di York, nel rituale originario dal Duncan in poi e in tutti i Rituali del Gran Capitolo Generale Internazionale noi abbiamo il 1 e 2 Diacono, noi abbiamo il Maresciallo. Affermo “noi abbiamo”, perché apparteniamo al Gran Capitolo Generale Internazionale. Perché non esiste, ne potrebbe esistere, un rituale del Rito di York Italiano ma

solo ed esclusivamente del diviene necessaria per i Il Sommo Sacerdote durante una pausa dei lavori Gran Capitolo Generale tempi e per il rispetto di Internazionale. Mi rendo conto che questo apre quello che è la natura del Rito di York. una riflessione. Cari Compagnon avete ricevuto un CD: è il Ma una riflessione su quella che è la nostra storia. Rituale del Rito di York, in cui per il principio della

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E questa ricchezza che noi abbiamo prendendo il Su ciò che noi siamo. rituale, la cogliamo non soltanto perché è Scuola E su ciò che noi dobbiamo avere l’orgoglio di Iniziatica, ma perché portiamo dentro quello che è avere. la tradizione di un mondo che si è sedimentato Noi siamo quello che non erano gli altri, e non lo all’interno del Rituale stesso fino al punto di sono mai stati perché noi siamo la Massoneria. doverci chiedere: ma perché ci chiamiamo Noi siamo la ragione per cui oggi riconosciamo Compagni? Noi sbagliamo a chiamarci Compagni. all’interno di un contesto non solo Nazionale ma Noi siamo Compagnon, perché questa tradizione Universale il Corpo Massonico. nasce in un percorso che ha visto una fuga, per Tutti i Corpi Massonici sono partiti attraverso una una ragione oggettiva che a tutti appartiene, forma che aveva una sostanza ritualistica che era quella templare, dal mondo europeo di un gruppo il Rituale di York. di persone che potevano essere i “Superiori Da li è nato tutto. Incogniti” o poteva essere un gruppo di fratelli E’ nata la Costituzione della Massoneria, sono grandi nate le iniziati che si Massonerie sono fermati nazionali…però nelle isole. e rimasta una Sono due i cosa…l’unica gruppi in Massoneria fuga, Universale, entrambi quella del Rito originati di York. Il Rito nello stesso di York nel giorno da panorama Bernardo da massonico è Chiaravalle l’unico che …i cavalieri afferma sul dell’Ordine piano del Tempio metodologico e verso la costitutivo la Scozia e Universalità quello degli della Ospitalieri Massoneria, lo il afferma nelle Gustavo Raffi PAST-G.M del GOI, il Right Eminent Department Commander – Europe – verso Portogallo. regole, lo Cav. Emilio Attinà, il Sommo Sacerdote Tiziano Busca, il Gran Dottore della Legge L’Ordine del afferma nei Carlo de Rysky Tempio sapeva dove andare e non sono arrivati contenuti. nella parte più agevole il sud dell’ Inghilterra, ma Ci hanno detto che è una Massoneria Americana, sono andati in Scozia mantenendo salda la non è vero. conoscenza e sapendo di trovare protezione, ed Le ragioni sono scritte nella storia ed hanno sedimentato questo percorso. Una appartengono ad un processo così intenso e domanda che lascio sospesa per chi, più di me è profondo che manifesta la esigenza di diffondere curioso e studioso: ma ci siamo mai chiesti perché con più incisività la natura delle nostre origini in questo Rito abbiamo, tutto insieme, il mondo riprendendo, se necessario, anche ciò che la delle Gilde (Arco Reale), il mondo del Segreto del storia del tempo ci ha conservato: il rotolo di Tempio (Criptici), il mondo dei Cavalieri Templari? Kirkwaal, il tappeto conservato in una loggia delle Avete notato sul rituale le connessioni tra le figure Orcadi salvato dall’incendio del Castello di Prince iniziatiche? Avete respirato la unità iniziatica Henry Sinclair Gran Maestro ancor prima della insieme alla crescita sapienziale delle camere nascita della Massoneria così come oggi la rituali? testimoniamo. Lascio queste domande sospese perché noi Il Rito di York é una Massoneria Europea, dobbiamo ritornare a questo valore originale, la fortemente europea che si è sviluppata negli Stati strada di noi cercatori di senso è talmente ricca di Uniti, ma per ragioni che erano frutto di guerre, di pietra che troveremo ciascuno la risposta. Perché sconfitte. in questa risposta è la tradizione è la ritualità, è la E come tutte le cose, visto che la storia la scrive unità ed armonia del corpo rituale. chi vince, qualcuno si è portato, andando nel Perché da qui noi cogliamo l’importanza di Nuovo Mondo, il Rituale di York, su cui sono nate appartenere ad un Corpo Rituale ma anche le logge americane, ed è il Rito più diffuso per l’orgoglio di poter questa ragione, non per altre particolarità o quali testimoniare questo valore. oscuri arcani problemi.

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sforzo che io chiedo ai Capitoli da qui ai prossimi Qualcuno si definisce “l’università della mesi, è quello di studiare ciò che la commissione massoneria”. No, qui non c’è una università, c’è rituali ha poi validato e che deve essere l’origine, qui ci sono l’elemento di confronto, di lavoro, nei Capitoli. diverse stagioni che hanno fatto si che ciò che era Perché noi dovremo arrivare non a redigere il in qualche modo strutturato e formato, è stato via nuovo via copiato e il Sommo Sacerdote con il comp. Jean Denis AMOUSSOU del Gran Capitolo del Gabon Rituale, modificato, ed in dovremo particolare da chi ulteriorme lo conosceva e nte voleva difendere stampare un Simbolo, il Rituale secondo quelle con quelle che erano le che sono convenienze, le le realtà condizioni, le rappresen contingenze. tate nel Noi siamo gli Rituale del “ancient”, poi ci Gran sono gli “acepted” Capitolo che sono nati Generale dopo, e ci sarà un Internazio motivo perché nale. uno si chiama Così vale così, o no? Ci per la sarà un perché Costituzione. uno modifica ed integra il percorso iniziatico Noi non siamo autonomi. attraverso la figura “dell’accettato”! Noi siamo all’interno di un grande Corpo Il perché è nel bisogno di costruire un terreno più Universale ed Internazionale che è il Gran grande rispetto a quello che era vincolato dal Capitolo Generale Internazionale del Rito di York. mondo delle Gilde dove doveva accettare Quando per la prima volta, io l’anno scorso, per la all’interno di quello che era la struttura, soggetti prima volta sono andato alla Triennale, alla che non appartenevano a quella comunione e Assemblea Internazionale, ho partecipato alla quindi dovevo creare attraverso la forma politica elezione del Sommo Sacerdote Internazionale, un consenso più largo che gli consentisse di fare come un qualunque Maestro della Comunione uno sviluppo ed un disegno. Italiana partecipa alla Gran Loggia alla elezione Sono tutte modalità che hanno una loro logica, del Gran Maestro. hanno una loro giustificazione, hanno una loro Che cosa significa questo. validità da un punto di vista iniziatico e da un Che siamo all’interno di un processo dove ciò che punto di vista ritualistico, però, dobbiamo fermarci accade nel Gran Capitolo Generale Internazionale su quelli che sono i capisaldi, e a me fa molto in maniera automatica cambia ciò che avviene piacere che si parli di questi argomenti. all’interno della nostra Comunione Rituale. Mi piace molto perché entrare nel contesto del Ebbene, per tante ragioni, e non è questa la sede nostro Corpo Rituale, visitare i Capitoli, incontrare su cui noi abbiamo bisogno di ricercare la ragione, i Compagni, parlare con la Comunione, la nostra costituzione è ferma a quando è stato trasmettere un messaggio di Cultura ci mette su costituito il Gran Capitolo nel 1964. Gli un piano di interesse e di condivisione che fa adeguamenti, nemmeno normali sono stati cambiare la pelle a tutti noi, a me per primo, mi apportati, eppure anche il nostro Paese è piace perché mi mette nelle condizioni di cogliere cambiato. la ricchezza di un patrimonio storico, culturale, Nemmeno l’adeguamento ai deliberati del Gran iniziatico, che fa parte di un sogno a cui il fratello Capitolo Generale Internazionale sono entrati nel porta, non solo la disponibilità dell’animo, ma un patrimonio del Corpus Juris…..”. percorso di ricerca, un percorso di conoscenza. E questa conoscenza noi l’abbiamo, riportata nero su bianco, su quello che sono i rituali e quindi lo

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15 MAGGIO 2015 XXIV GRAN CONCLAVE Confermato per acclamazione alla guida dei Cav. Templari d’Italia il Cav. Giovanni Pascale.

La sintesi del suo intervento in Conclave

Il confermato Gran Commendatore Cav. Giovanni Pascale e il Capodelegazione del Togo Cav. Marc Kpakpovi Adote

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Nel suo intervento rivolto ai numerosi Cavalieri Templari presenti, in rappresentanza delle Commende Italiane, ha sottolineato come “nell’anno che è passato il mondo sia stato teatro di grandi trasformazioni, alcune auspicate altre temute o subite”, citando le tante primavere Arabe, la proclamazione della nascita e della diffusione del Califfato dell’Isis in parte dell’Iraq e della Siria fino alle “minacce” rivolte alla “Città Eterna”. Un mondo ancora alle prese con l’epidemia di Ebola, e ad un fanatismo crescente culminato sul suolo Europeo con la strage di “Charlie Hebdo”. Il Gran Commendatore ha poi passato in rassegna gli eventi e le iniziative svolte durante l’anno mettendo in evidente risalto il Convegno Internazionale del 29 novembre 2014 a Firenze per ricordare i 700 anni del rogo del Gran Maestro Jaques de Molay.

Entra il Right Eminent Department Commander - Europe - Cav. Emilio Attinà

Un evento concepito e pianificato di concerto con il Dipartimento Europeo del Grande Accampamento USA rappresentato dal Cav. Emilio Attinà e la partecipazione del Gran Capitolo del Gran Concilio, e delle rappresentanze delle Gran Commende Europee della Croazia, della Romania, Portogallo e Togo e che ha visto nel pomeriggio un talk show con la presenza del G.M. Stefano Bisi. Una menzione particolare ha fatto il Gran Commendatore al Sito-web templare curato dal fratello Domenico Rostagno che oltre a rinnovare la grafica vede pubblicato ininterrottamente dall’inizio dell’autunno 2013 il Supplement Italia della Rivista KT Magazine del Grande Accampamento, impegno premiato con un attestato di Riconoscimento da parte del SK John Palmer direttore del periodico. Passando all’analisi della Gran Commenda Italiana il Gran Commendatore ha detto che “ in complesso il numero dei cavalieri italiani è in leggero incremento ed tre nuove commende hanno chiesto di porsi a lavoro ed alle quali è stata concessa una dispensa provvisoria: la Commenda San Galgano di Latina, la Commenda Ian Sinclair di Pesaro e la Commenda Unus Versus di Palmi.

Entra il Gran Maestro dei Massoni Criptici Comp. Luigi Marchese

A conclusione del suo intervento ha comunicato ai Cav. presenti che è ripresa la pubblicazione degli Atti dei Gran Conclavi, che rappresentano la nostra memoria, e che la Gran Commenda Italiana è prossima ai suoi primi 25 anni di Storia. Storia fatta di sacrifici, dedizione e forte testimonianza templare, che ci portano oggi ad avere ormai una nostra memoria, delle nostre radici ed un nostro vissuto.

Entra il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LL.MM. dell'Arco Reale in Italia

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IL NUOVO GRAN MAESTRO DELLA MASSONERIA CRIPTICA. E’ il compagno Mario Pieraccioli il nuovo Illustre Gran Maestro dei Massoni Criptici Italiani.

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La XXXVIII Assemblea dei Massoni Criptici Italiani ha visto i Compagni Illustrissimi Maestri procedere al rinnovo delle Cariche per il triennio maggio 2015 – maggio 2018. All’Appoggio due i candidati: il Pieraccioli e il Compagno Galassi. L’urna elettorale ha sancito Compagno Mario Pieraccioli.

Compagno

l’elezione

del

Il nuovo Gran Maestro dei Massoni Criptici festeggia proprio quest’anno le “Nozze di Zaffiro” con il Rito di York essendo stato iniziato a Maestro dell’Arco Reale nel 1980.

La nuova Giunta del Concilio ascolta la formula del giuramento

Già presente nella Gran Giunta Conciliare uscente in qualità di Gran Tesoriere, Mario Pieraccioli,, 67enne maremmano è nato a Follonica in provincia di Grosseto. Ha visto la “Luce” massonica nel gennaio 1975. E’ stato Maestro venerabile della Loggia “Giustizia e Libertà” negli anni 1987-1989 e quindi fondatore e Maestro Venerabile della Loggia “Zarra” negli anni 2008-2010. Nel Rito di York dal 1980, è stato per due mandati Gran Sacerdote del Capitolo “Maremma” 31 di Massa Marittima e Illustre Maestro del Concilio Franco Albergo n° 31 dello stesso Oriente.

il nuovo G.M. dei massoni Criptici Italiani

E’ Cavaliere Templare della Commenda “Dante Alighieri” n°20. E’ inoltre membro dell’Alto Ordine del Gran Sacerdozio, Presidente in carica dell’Ordine della “Silver Trowel”, membro della Società Rosacrociana, cavaliere dell’ “Ordine della Croce Rossa di Costantino”. Ha chiamato con se, e l’Assemblea dei Massoni Criptici all’unanimità li ha votati, i seguenti Compagni a formare la Gran Giunta: Davide Bertola (Gran Maestro Delegato), Giuseppe Schimmenti (Gran Maestro Sovrintendente), Francesco Fusca (Gran Tesoriere), Gaetano Rosato (Gran Cancelliere).

Il G.M.del Gran Concilio indossa il suo nuovo Grambiule

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IL RIGHT EMINENT DEPARTMENT COMMANDER - EUROPE CAV. EMILIO ATTINA’ CONSEGNA AI COMPAGNI MESSICANI UN DEFIBRILLATORE

Durante la Cena, alla presenza del Sommo Sacerdote Tiziano Busca, ai fratelli Messicani, che hanno illustrato lo stato di povertà in cui vivono le popolazioni Messicane, il Right Eminent Department Commander – Europe – Cav. Emilio Attinà ha donato, a nome del Gran Accampamento Internazionale dei Cavalieri Templari Dipartimento Europa e dell’intero Rito di York, un defibrillatore per interventi di primo soccorso. Il dono è stato molto apprezzato e i Compagni Messicani, con commozione, attraverso la sua persona hanno ringraziato e sottolineato il lavoro che la fratellanza tutta ma il Rito di York e i Cavalieri Templari in particolare fanno nel mondo e lo spirito di altruismo e solidarietà che hanno potuto constatare in Europa.

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SEMINARIO DI STUDIO DEL RITO DI YORK TARANTO 11 LUGLIO CASA MASSONICA.

Nel mese di luglio e precisamente nella giornata di Sabato 11, con arrivo venerdì sera in cui si 1mo terrà una Agape fraterna, prende il via il seminario formativo rituale secondo il seguente schema:

9.00 apertura dei lavori in Grado di Maestro del Marchio conduce Domenico Billotta- Calabria Elementi di ritualità nel grado di Maestro del Marchio Ezdra. Leviti, Aggeo, Le letture ed il significato simbolico La parola di passo, il segno e il toccamento Significato del marchio: elementi di riflessione per una lettura corretta di storicizzazione e il significato del simbolo Interventi di MAURO CASCIO, FRANCESCO BERNABUCCI, GUIDO VITALI 9,30 elevazione nel grado di Eccellentissimo Maestro conduce Fausto Soggia - Puglia Gli elementi simbolici del grado La posa della pietra di volta I rituali massonici nelle cerimonie del Rito di York: La posa della pietra di volta, La purificazione del tempio il pettorale del gran sacerdote La parola sacra: “rabboni” significato e parallelismi iniziatici MASSIMO AGOSTINI, GUIDO VITALI, FRANCESCO BERNABUCCI, 10,30 Elevazione nel grado di Maestro dell’Arco Reale conduce Mauro Luzi - Abruzzo Le letture ed i significati simbolici Gli elementi simbolici del grado, la volta vivente, la parola sacra, gli aiutanti ai lavori di ricerca nelle fondamenta del tempio Significato Arca PINO NEGLIA, VITANTONIO VINCI, EMILIO ATTINA’ 11,30 Dibattito conduce Emilio Attina past Sommo Sacerdote 12,15 Conclusioni Sommo Sacerdote Tiziano Busca I lavori si concludono alle ore 13 Modalità: Il seminario ha lo scopo di sviluppare ed approfondire la ritualità e le modalità del lavoro rituale. I lavori saranno nel tempio e con i paramenti. Le aperture nei gradi saranno parziali per focalizzare alcuni aspetti operativi e metodologici, non si opererà con le tradizionali aperture ma solo in parte esse saranno prese ad esempio per condividere un percorso. Gli approfondimenti saranno incipit di studio successivo ed i relatori avranno solo il compito di mettere a fuoco le ragioni ed i perché degli elementi presenti nel rituale, per cui saranno interventi brevi come flash per far nascere domande ai compagni presenti.

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ROMANIA. LA DELEGAZIONE ITALIANA ALLA GRANDE ASSEMBLEA DEL RITO DI YORK RUMENO

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i è tenuta, concomitante alla Assemblea del Rito di York Italiano, nei giorni di giovedì, venerdì e sabato a Bucarest, la Grande Assemblea del Rito di York Rumeno. Al Gran Phoenicia Hotel, un folto novero di delegati del Gran Capitolo Generale e di molti Gran Capitoli d’Europa ha preso parte ai Lavori culminati, il sabato mattina, nella conferenza aperta al pubblico “La Filosofia Massonica del Rito di York” in occasione della quale, il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo Rumeno, Gabriel Gherasim ed il Gran Maestro del Gran Concilio, Gheorghe Vilceanu hanno vividamente illustrato, ai numerosi intervenuti, le principali questioni simboliche e filosofiche del Rito.

Il nostro rappresentante Comp. Bernabucci con il Sommo Sacerdote Rumeno comp.Gabriel Gherasim

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I comp. Jenner Corradetti e Marco Mucci, la moglie di Norman Dray e Simona Bernabucci, Norman Dray

Il comp. Marco Mucci e Luis Trinidade Santos

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DELEGAZIONE MESSICANA AL GRAN CAPITOLO DI RIMINI di Polini Michele

Tre giorni intensi vissuti insieme a tanti Compagni, venuti a Rimini da varie parti del mondo e d'Italia per il mo 51 Gran Capitolo del Rito di York. In questa occasione ho avuto l'opportunità di conoscere trai i tanti Compagni presenti, i Fr. Compagni provenienti dal Messico e con loro abbiamo condiviso lo spirito profondo e vero della fratellanza Universale . RN

Lo spirito ed il calore umano dei Fratelli Messicani, è stato vissuto da tutti i Compagni presenti al Gran Capitolo con grande emozione e partecipazione, dimostrando ancora una volta come la nostra Fratellanza e la nostra appartenenza quali Compagni del Rito di York, sia veramente universale e riesca sempre a creare un canale preferenziale per i rapporti umani e fraterni. I Fratelli Compagni Messicani hanno partecipato a tutti i lavori che si sono svolti a Rimini nel corso del Gran Capitolo, nel corso dei quali hanno portato i loro saluti e portato parole cariche di profonda emozione, insieme a tanti doni per il Gran Sacerdote Fr. Compagno Tiziano Busca, per tutti i dignitari ed i rappresentanti delle delegazioni estere presenti. Ci hanno trasmesso con le loro parole, il loro profondo convincimento nei veri principi e valori della Massoneria e del Rito di York, fondati sul rispetto dell'uomo e della vera fratellanza. Durante la cena di gala ci hanno raccontato del loro progetto di solidarietà sociale ed umanitaria, attuato attraverso la "Fundacion Aliviando el Corazon del Mundo", che opera offrendo assistenza medica, sanitaria, psicologica, didattica e sociale alla popolazione bisognosa, agli indigenti, alle persone disagiate ed ai diversamente abili; tutta l'attività viene svolta e portata avanti attraverso il volontariato e secondo i principi fondamentali della Massoneria del Rito di York. La profonda lezione di umanità e fratellanza ha riempito di emozione i cuori di tutti i presenti ed ha sancito ancora una volta il legame di fratellanza ed umanità che la Massoneria ed i Fratelli sono capaci di esprimere superando i limiti di spazio e di tempo, riconoscendosi Fratelli a prescindere dal luogo in cui si vive.

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SONO RIPRESI I LAVORI CAPITOLARI DEL LUX ETRURIAE Il 27 maggio il Capitolo Lux Etruriae n. 3 Oriente di Livorno con alla presenza del Deputy della Toscana Compagno Alessandro Giuliani , del Compagno Walter Faggi Gran Tesoriere, e con una speciale dispensa del Sommo Sacerdote Compagno Tiziano Busca veniva consentita la riapertura e la ripresa dell’attività del Rito Di York nella città di Livorno. La tornata Capitolare ha visto il conferimento del grado di Maestro dell'Arco Reale a tre compagni Eccellentissimi Maestri (Most Excellent Master). Erano presenti anche L’illustrissimo Gran Maestro della Massoneria Criptica in Italia Mario Pieraccioli e il Gran Vicario della Gran Commenda dei Cavalieri Templari in Italia Lamberto Brocchi. La serata si è svolta con vera ritualità e Amore di tutti.

UN PONTE TRA ORIENTE E OCCIDENTE, TRA RISCHI GLOBALI E PROSPETTIVE NELLO SCACCHIERE DEL MONDO

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associazione culturale La Concordia organizza per il prossimo 27 giugno alle 9.30 presso il cine teatro Odeon il convegno «Un ponte tra oriente e occidente, tra rischi globali e prospettive nello scacchiere del mondo». Interverranno Massimiliano Ferrara, docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria (“Geopolitica e Sicurezza nell’area del Mediterraneo: quali scenari?”), Daniele Castrizio dell’Università di Messina (“Un Dio di pace nell’intero mediterraneo), Zouhairi Abderraim, docente di Filosofia del pensiero islamico moderno dell’Università di Rabat, in Marocco (“Islam, pensiero islamico e Isis o terrorismo?”), il sociologo Tiziano Busca (“Il diritto alla felicità: la ragione della migrazione e della rivendicazione della libertà”).

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AUGUSTO FORNACIAI E’ PASSATO OLTRE “IL GRANDE VELO”. Un Fratello, un Compagno, un Cavaliere che ha contribuito a scrivere la storia del Rito di York

La notizia che Augusto non stesse bene, anzi…che stava molto male, era già circolata sottovoce, da bocca a orecchio fra i Compagni delegati e non, presenti alla Assemblea del Rito di York. Avvolto nel suo mantello templare, spiccava quella sua figura elegante, in tutto il suo fascino e simpatia che ne ha fatto uno dei compagni più amati. Lo ricordiamo a tutti voi nelle parole del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo comp. Tiziano Busca, in quelle degli exEm. Gran Commendatori della Gran Commenda Templare Italiana che dopo di lui hanno avuto l’onore e l’onere di proseguire. Nel ricordo del comp. Benedetto che è stato uno dei suoi più cari amici e fino alla fine gli è stato vicino. A.D.

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AUGUSTO FORNACIAI NEL RICORDO DI CHI HA CAMMINATO CON LUI Per non dimenticarlo e farlo conoscere a chi non ha avuto questa fortuna….

ricordo Benedetto e Alessandro che con Walter ti hanno consegnato l'onorificenza dell'Ordine del Tempio che come Sommo Sacerdote ho avuto il piacere di proporla raccogliendo l'applauso di tutta la assemblea del Rito di York... lo stesso applauso e lo stesso affetto ti sia compagno di viaggio oltre il velo». Tiziano Busca Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LL.MM. dell’Arco Reale in Italia

Augusto Fornaciai Past Eminente Commendatore ci ha lasciato. Il cordoglio di Tiziano Busca e di tutta la Giunta del Rito di York. «Ciao Augusto che la terra ti sia lieve come lo sei stato tu nei gesti nei modi nello stile inconfondibile che ti apparteneva. Con te ci saluta un fratello speciale che ha dato molto a tutti noi compagni del Rito di York e cavalieri. Ringrazio a nome del Gran Capitolo tutti i compagni che ti sono stati vicini in questa prova difficile ma che hanno con te condiviso le speranze e la sofferenza del dolore... per tutti

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arissimi Cavalieri, la Gran Commenda dei Cavalieri Templari d'Italia abbruna le insegne per la perdita, dopo lunga sofferenza, del Cav. Augusto Fornaciai, già Gran Commendatore nel triennio 2003-2006. Il Rito di York tutto perde, con il carissimo Augusto, una colonna portante, un compagno ed un cavaliere dotato di doti umane e professionali non comuni, accompagnate da grande pacatezza ed equilibrio. Il Gran Commendatore cav. Giovanni Pascale, il Consiglio dei Grandi Dignitari

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della Gran Commenda e tutti i cavalieri templari si stringono intorno ad i suoi cari in questo triste momento. Gran Commendatore dei Cav. Templari d’Italia Cav. Giovanni Pascale

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arissimi Compagni e Cavalieri, Carissimi Fratelli, la notizia che il Carissimo Augusto è passato all’Oriente Eterno mi ha addolorato profondamente anche se purtroppo l’esito della sua malattia era ormai prevedibile. Egli è stato uno dei più amabili Gran Commendatore della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia riuscendo a trasfondere anche nel suo mandato tutta la signorilità ed ogni suo valore umano ed iniziatico, qualità che lo hanno reso amabile a chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo, sia nell’Istituzione che nella società civile.

Ricordo il suo ritorno ai lavori della Gran Commenda, dopo essersi ripreso da una brutta malattia, ed il suo emozionarsi quando gli ho conferito l’Onorificenza di “Knight Commander of the Temple” concessa dal Grande Accampamento Americano su mia richiesta, sentimento che provava, ove ce ne fosse bisogno, il suo essere genuino. Anche se nell’ultimo periodo della sua vita il suo stato di salute non gli ha consentito una presenza attiva alle varie attività organizzate dal Rito di York, ha mantenuto sempre i contatti con i Fratelli, i Compagni ed i Cavalieri di buona parte delle Circoscrizioni. Fratelli che, al di là di ogni sua carica, hanno continuato giustamente a considerarlo ancora un prezioso riferimento e che mai gli hanno fatto mancare la loro vicinanza ed il loro aiuto, restando egli il loro più disinteressato e prezioso consigliere ed il legame tra loro ed altri Fratelli. Purtroppo siamo impotenti davanti a questi eventi ma aldilà di ogni tristezza dobbiamo sempre prendere coscienza della magnificenza di una nuova vita che si apre a chi ci lascia. Il dolore che in questi momenti tormenta i familiari di Augusto e dei Fratelli che ha avuto più vicino, è il dolore di tutti Noi, ed è per questo che le nostre forze ed energie sono rivolte a loro affinché il dolore terreno possa scomparire per far posto alla serenità e alla gioia per un Uomo, un Fratello, un Compagno, un Cavaliere ed un Amico, che ha lasciato la vita terrena per una meravigliosa esistenza immortale Augusto rimarrà sempre nei ns. cuori ed il suo spirito ci accompagnerà ancora nel proseguire del ns. cammino iniziatico, non facendoci mancare il suo sostegno. Giunga pertanto il mio segno di rispetto e cordoglio verso un Fratello cui la stima e l’affetto di ognuno non sono mai stati più di quanto dovuto e voluto. Un grazie a tutti quei Fratelli che non gli hanno fatto mancare il loro aiuto ed in particolar modo al Car.mo Alessandro Antonelli che ha messo a disposizione non soltanto le sue doti iniziatiche ma anche quelle professionali. Gilberto Bonaccorso ex-Gran Commendatore dei Cav. Templari d’Italia

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insegna a saper vivere e soprattutto a saper rispettare gli altri. I nostri cuori piangono ma, conoscendo Augusto, non vi è nulla da piangere bensì vi è un alzare la nostra spiritualità verso l’alto per accompagnare il Fratello Augusto, l’amico di sempre verso la meta più alta là dove certamente potrà ancor di più lanciare messaggi di armonia, amore, pace: “messaggi di saggezza”. Non ammainiamo i nostri labari e le nostre insegne bensì alziamoli più in alto possibile a gloria di un fratello, di un amico, di un galantuomo che lascia la vita terrena per continuare il suo cammino verso la luce. A Noi resta l’energia di un maestro che darà maggiore forza e significato al nostro essere Fratelli al nostro sentirsi Iniziati al nostro essere UOMINI per poter finalmente essere Massoni. Uniamo le nostre energie e accompagniamo Augusto a superare la porta terrena, a passare oltre verso la luce. Cav. Emilio Attinà Right Eminent Department Commander – Europe.

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n Grande Maestro non ha eventi da consegnare alla storia, la sua vita si fonde in altre vite. Uomini così sono la linfa che alimenta l’energia più intima del nostro lavoro, essi sono i più alti custodi del Tempio e continueranno ad essere una fiamma che arde, una forza che darà significato alle nostre vite. Carissimi Cavalieri, il Cavaliere Augusto Fornaciai già Gran Commendatore della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia ci ha lasciati. Generalmente quando si scrive o si parla di un fratello, di un amico che ci abbandona si è soliti descrivere buone azioni o belle parole tralasciando gli aspetti negativi, ebbene per il mio amico Augusto tutto questo non è necessario perché di Augusto non ricordo di averlo mai visto arrabbiato, incattivito verso qualcuno o peggio essere sproloquiante verso un fratello. Un fratello che volava in alto ed era molto più in alto di tutti Noi. Per me, in particolare, è stato un vero Maestro di vita un Maestro che non lascia scritti o programmi bensì un Maestro che con il suo essere uomo

La 52ma Assemblea del Rito di York Italiano si terrà a Rimini nel giorni 13 e 14 Maggio 2016. La Location sarà ancora una volta presso l’Hotel Holiday Inn Imperiale. La comunicazione della data è già stata fatta pervenire al Gran Capitolo Generale Internazionale, al Gran Concilio Generale Internazionale, e al Grande Accampamento Internazionale, come pure a tutti i Gran Capitoli Esteri.

Per contattare la Gran Segreteria del Gran Capitolo dei LL.MM. dell’Arco Reale in Italia Gransegreteria.ram@gmail.com per parlare con il Gran Segretario a qualsiasi ora Cell: 3395842936

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Il Cav.Benedetti Benedetto

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e parole sono solo un penoso tentativo di descrivere il pensiero, ma possono esprimere la verità. Sarebbe a dire che di punto in bianco vengo preso dalla malinconia. Cosa dovrei fare? Niente, proprio niente. Non c'è niente da fare, noi siamo qui. Dobbiamo solamente aspettare e tenerci pronti. Inutile abbandonarci a drammatiche previsioni. La vita deciderà il da farsi quando verrà il momento. Intanto per ingannare l'attesa, viviamo qualche storia. Caro fratello Augusto, nel tempo che abbiamo condiviso abbiamo fatto tante riflessioni che ora mi rimangono e mi confortano. Abbiamo compreso che la distanza genera disinteresse, ma abbiamo anche capito che il senso dell'ironia è madre della verità. Se si riesce a scherzare sulle proprie paure si impara a vincerle. Proprio come capitava quando ti dicevo che non

credevo più, come una volta, che fosse poi così bello vivere per tanto tempo e tu mi guardavi ironico e lodavi la vita, dandomi coraggio di continuare. Nelle nostre lunghe conversazioni, il mercoledì a pranzo all'osteria da Piero, siamo stati concordi e critici verso tante cose inutili e dannose per il senso puro della vita. Abitiamo in città enormi con milioni di abitanti. Posti orrendi, ma eccitanti. La gente soffoca nel puzzo delle macchine che ha fabbricato. La gente si uccide a vicenda ritenendo di non avere nient'altro di meglio da fare. Qualcuno odia il colore della pelle di altri, oppure odia così, perché l'altro non la pensa allo stesso modo. Altri infine non pensano e basta. Si parla molto di Dio; tutti pensano al sesso in un modo o nell'altro e ancora non tutti sanno leggere e scrivere. Di notte brillano tante luci che non si riesce più a vedere il cielo stellato. Qualcuno è volato sulla luna per il puro gusto di andarvi. I dottori prendono il cuore da uno per metterlo ad un altro. Gli scienziati fotografano i quark, governano l'elettromagnetismo, manipolano il materiale genetico, guardano fino ai limiti dell'universo. Prosperano l'ipnotismo sociale, la fame, la pseudo coscienza, la dottrina delirante dell' onnipotenza e

della violenza. Insomma la civiltà sta impazzendo. Dopotutto, l'autodistruzione è la forma migliore di autocontrollo quando il controllo della propria vita non costituisce più un' alternativa. Dilagano suicidi, criminalità, uso di droghe. Tutti sguazzano nella morte, nella vita e nella fantasia. E' vero che concordavamo su tutto questo pessimismo, però mi hai sempre detto che l'energia di qualcuno, la saldezza dei suoi propositi, il suo confuso idealismo contribuiscono a far sì che quel qualcuno sia contento di esistere, contento perché qualcun'altro gli ha dato uno scopo. Mentre scrivo il ritmo regolare dei tasti su cui batto si accorda con il mio pensiero che lascia libero corso ai ricordi di te. Rimugino sul mio oscuro modo di esprimermi quando ti parlavo, mentre tu cercavi di capirmi ascoltandomi con attenzione, ma a volte mi guardavi strano. Allora ti chiedevo scusa e ti ricordavo che avevo accumulato quasi 75 anni di vita e un modo di parlare più complesso ed elaborato di quello con cui da giovane ero abituato ad esprimermi. Però ti dicevo che dentro ero rimasto come te, uno che guardava le nuvole e vedeva che continuavano a cambiare forma, da animali diventavano alberi, poi sagome indistinte. Avevi capito che ero ancora capace di annusare il vento Pag. 25


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e abbandonarmi alle sensazioni del momento e così riuscivi quasi sempre a collegare i miei brandelli di pensiero prima che si disperdessero nello spazio. Ora guardo il cielo, muto, con gli occhi umidi di pianto; incredulo in ciò che qualcuno mi spiega e dice perché sarà bello morire: parla dell'estasi finale, della paura e della meraviglia della tua trasformazione in qualcosa che è molto più grande di ciò che eri prima. Che m'importa di sapere del mondo intero che muore e della terra che, sola, vivrà, è di te che m'importa. Doveva essere un camaleonte chi ha dichiarato di essere convinto che la vita è cambiamento, e il cambiamento nella morte fa parte di essa. Anch'io per darmi ragione del fatto che non ci sei più mi dico che la vita è troppo breve, per apprendere quel che va preso: breve come un riflesso di luce nel buio della notte, o come il sussurro della felce nel verde del bosco. Solo la morte è abbastanza lunga per comprendere i disegni del cielo, per apprezzare i colori dell'universo ed annusare la fragranza dei dolci profumi del tempo. In questa vita oscura vogliamo sapere troppo della coscienza che ci tiene legati. Solo nella morte si riacquista l'innocenza che è come il vento che soffia nei

miei capelli. Però mi manchi lo stesso. Da giovane anche per te era facile sognare, ma dopo di allora i sogni resistono alla meglio. Tu però hai continuato a proteggerli perché erano deboli e delicati e credo che l'aver fatto così sia stata la sola condizione che ha consentito di lasciare che i tuoi sogni avessero il sopravvento nella lotta per la sopravvivenza. Altrimenti come avresti potuto continuare a sperare anche quando eri oppresso da tanti incubi?

Noi umani, purtroppo per noi, viviamo come se ci trovassimo sulla cima di un precipizio e di lassù potessimo vedere dietro di noi il passato e davanti il futuro, una vista piena di incognite e sconvolgente da quel precario punto di osservazione. E' anche per questo che la parola SE è una parola che ho cancellato da tanto tempo, da quando mi sono reso conto di ignorare troppe cose: io ignoro dove sia finita la giustizia. Anch'io oggi posso dire di aver imparato da te qualcosa su cui devo riflettere, ma vorrei che tu

fossi qui ad augurarmi un buon viaggio e un buon riposo così da poter chiudere gli occhi e cadere in un letargo meditativo. La tua giovinezza, carica di promesse e di speranze, quando di rado la rammentavi e ne parlavi, ormai tra due vecchi , non era niente di più che uno sbiadito ricordo di una festa, di una piacevole pausa nel flusso della tua esistenza. Entrambi consideravamo la vita come una donna che lascia intendere molte cose, ma ne spiega poche e la pazienza è la sua amica migliore. Sicuramente tu sei stato capace di crearti un futuro. Hai evitato il peggio che sarebbe stato quello di sapere di non avere un futuro. Allora per te sarebbe stato come essere dilaniato dall'irrefutabile dolore provocato dalle complesse vicende del vivere quotidiano. Mi hai invitato a progettare guardando al futuro, proprio come facevi tu, anche se entrambi sapevamo che le nostre sofferenze non avrebbero mai avuto fine prima che ognuno di noi avesse lasciato questo mondo. Niente è più dolce del miele della vendetta e niente è più vuoto del successo del vendicatore. Questo è un principio che mi hai insegnato ed è questo che ho imparato. Mentre eravamo ancora insieme sentivamo entrambi una certezza e la Pag. 26


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riconoscevamo tacitamente l'uno nell'altro. Ci sentivamo ancorati all'imperturbabile calma della nostra unità e non importava che fossimo solo una particella infinitesimale dispersa nell'universo in fermento. Costituivamo un organismo. Sentirsi una cosa sola dà forza. Il profondo e romantico solco che discende la verde collina della vita è uno dei pezzi più preziosi degli archivi della memoria di un uomo. Così dall'abisso di una ciclopica tenebra, facendoti avanti in una luce sempre meno debole, sei penetrato nella vita come attraverso un'apertura tra le rocce e attraverso questo varco sei entrato nel bagliore del sole. Da giovane sei cresciuto in un paese prospero e felice

che sembrava davvero il posto in cui vivere. Purtroppo la benedizione del buon governo, che è come un fiore gentile, troppo spesso è calpestata nella corsa al profitto, ma anche in questo caso hai saputo mantenere il tuo equilibrio. Forse arriverà un giorno in cui uomini di buona volontà saranno costretti a trovare un luogo dal quale combattere, sia l'ingiustizia e la tirannia che regnano fuori, sia le malvagità che regnano all'interno degli esseri umani. Delicatamente mi hai fatto comprendere che in quel momento, lì, ci sarà tra tanti anche un uomo libero, ma soprattutto di libero pensiero, proprio come te. Mi hai fatto anche capire che se mai dovessi imbattermi in quel luogo mi

dovrò assicurare con ogni mezzo di avere la disponibilità ad esserci quando il bisogno sarà reale. Spesso mi sono chiesto e ancora mi chiedo che tipo di uomo eri. NOTIZIE IN BREVE Carissimo Almerindo, con immensa gioia ti comunico che, nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio dell'Ordine, il Compagno Lello Sechi, a piè di lista del Capitolo Ichnusa all'Or:. di Cagliari, è stato chiamato per acclamazione ad essere uno dei due componenti che rappresenteranno il Consiglio in seno alla Gran Giunta del Grande Oriente d'Italia. Un Fraterno ed affettuoso abbraccio, Capitolo Ichnusa Il Gran Sacerdote

Compagno Alessandro Fois.

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Narrazione Fantastica: Utopia, Significati e Simboli. di Luigi Maria Bianchini – Seconda Parte

Nell’età infantile, le radici dell’Uomo Perché l’uomo è sempre stato animato dalla curiosità, dalla volontà di conoscere e spiegare i fenomeni naturali. E le radici dell’uomo sono nell’età infantile, che diventerà la sua preistoria. Dietro la favola ci sono i sentimenti inconsci che non potrebbero essere accettati altrimenti a livello conscio, nascosti dai ricordi di copertura, che sono paragonabili alle conchiglie vuote utilizzate dal paguro Bernardo come casa. L’inconscio, come il crostaceo, si protegge dietro queste difese originariamente non sue e cui deve adattarsi. Si riveste anche di attinie e spugne, che ne mascherano ulteriormente l’aspetto, costituendo una sorta di mutua assistenza: non sono capaci di muoversi e l’utile mimetismo che forniscono al Paguro viene ricambiato con lo spostamento in zone più ricche e una maggiore disponibilità alimentare I popoli hanno ordito fiabe sulle proprie origini storiche che sublimano certi desideri, salvandoli dalla censura: l’inconscio si rifugia senza paura in questi mondi narrativi-conchigie. Col passare del tempo e il mutare delle cose, cambia la società, cambiano le ideologie, la censura assume nuovi caratteri, rivolgendosi ad aspetti via, via diversi, e le narrazioni fiabesche popolari cambiano pur esse col passare del tempo, deformandosi e oscurandosi i contenuti come quelli onirici che sarebbero altrimenti leggibili. Anche Bernardo il Paguro cambia casa. Miti e leggende In origine furono gli dèi: al tempo del dio Crono-Saturno, era l’epoca d’oro, quando gli uomini vivevano felici nell’abbondanza di tutte le cose e nella perfetta uguaglianza tra loro. C’era familiarità con la razza d’oro, le divinità, che vivevano assieme agli uomini, ma gli déi cominciarono ad affezionarsi, ad appassionarsi ai mortali, simili a giocattoli mobili, fino a unirsi ai mortali, attrazione breve e pericolosa con la nascita degli eroi la cui essenza è per metà della sostanza degli dèi. Successivamente, si avrà la progressiva degenerazione, di metallo in metallo, delle ère. Urano e Gea, i loro figli Titani imprigionati dal padre per paura di essere detronizzato, come in effetti sarà da Crono che, analogamente, anche lui, per la stessa paura, ingoia i propri figli. Ma Giove che è stato protetto e sostituito da un sasso inghiottito al suo posto, rinnova la storia, spodesta il padre e farà riemergere tutti i divini fratelli dalla pancia paterna. E Saturno, il piombo, è il cambiamento provocato da una forza agente, simbolo della trasformazione e della disgregazione, della morte. E’ il più lontano dei pianeti dell’antichità classica – Plutone non era ancora stato scoperto-, che rinchiude nella sua orbita tutti gli altri, simbolizzando la vita concreta. Al di là, ci sono solamente le energie cosmiche che hanno oscuri e indecifrabili rapporti con l’uomo, la trasformazione, il salto, la trasmutazione ultima, la nascita del mondo fisico. Il tratto verticale della croce. Segno antichissimo che si ricollega alla tradizione primordiale, assieme a quadrato, cerchio, ecc. A bracci uguali rappresenta il macrocosmo, l’universo, a bracci diseguali, il microcosmo, l’uomo.

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E i quattro bracci sono la vita spirituale astratta, e quattro è il numero dell’universalità. Il centro, come quello del quadrato, ma anche del cerchio che può racchiudere la croce, antichissimi simboli dell’antropologia, della progressione dell’Uomo e fa passare al numero cinque. Ed è proprio nel centro che si passa dal cielo alla terra e viceversa, quindi, l’eterna unità dell’universo. Zeus è lo stagno, metallo leggero, ricco di vita, al contrario del piombo, che è pesante e tende verso il basso, verso la tomba. Rappresenta il braccio orizzontale della croce, la trasformazione in potenza, la forza che agisce sulla vitalità, che tende alla giovinezza, alla vita, in contrapposizione proprio a Saturno. Simbolicamente, l’innovazione che si contrappone al mantenimento forzato dello status quo, ottenuto reprimendo e chiudendo sotto chiave i tentativi di proporre soluzioni diverse e originali. Ma la spinta verso l’alto è troppo forte per essere controllata e contenuta. Urge ed è inevitabile l’eruzione –o eruttazione- fomentata dagli indomabili fermenti interni che proiettano fuori dal buio interno, aspirando alla luce esterna. Saturno e Giove, il passato e il futuro. Saturno, superato e … pensionato, non ha più potere. Ma è sempre un dio, e un dio, per la definizione stessa, non può morire. Andrà in esilio (in latino, latere) in una regione che da questo esilio prenderà il nome Latium, il Lazio. Giove, Cadmo e Armonia Giove, l’innovativo vincitore, fu poi, asua volta, spodestato, per ordine della gelosa Giunone, da Tifeo dalle duecento braccia e dalle cento teste – una sola umana-, ma fu reintegrato nel suo potere dal re Cadmo. E Giove, a lui, salvatore, in cambio della ritrovata armonia del Cosmo, diede in moglie Armonia, figlia di Afrodite e Ares.

Il re fonda Tebe e per le sue nozze tutti gli dèi scendono dall’Olimpo, mescolandosi ai mortali. Giove passeggia per le vie di Tebe, Dèmetra s’invaghisce e s’apparta con Iasione fratello di Armonia. Cadmo, fratello di Fenice, re di Fenicia, portò una grossa innovazione: le lettere, l’alfabeto, vocali e consonanti, la scrittura. Finisce la familiarità con le divinità: Cadmo e Armonia, arrivati alla cerimonia su di un carro trainato da un leone e un cinghiale, la mattina dopo le nozze sono solamente un re e una regina e i loro discendenti andranno incontro, tutti, a una tragica fine. I greci non avrebbero più vissuto la presenza piena e normale degli dèi, come era toccato a Cadmo il giorno delle sue nozze. Anche gli eroi, che avevano avuti questi rapporti diretti, dovevano essere sterminati, morire e questo si compì con la scomparsa dell’ultima generazione, quella di coloro che avevano combattuto a Troia. Le lettere, portate da Cadmo, non saranno più cancellate, nasce il tempo e la sua misurazione sarà rapportata alla successione delle sacerdotesse del santuario di Era presso Argo: inizia la storia, la fantasia, l’iperbolica ideazione e idealizzazione. La collaborazione con gli dèi lascia il passo alla cruda registrazione reale dei fatti. Iliade e Odissea, rappresentano gli ultimi spasimi dell’età eroica. Fu Platone il primo a dare il nome alle storie simboliche che si raccontavano attorno al braciere, µυθοs µυθο , miti, connessi con l'educazione dei bambini. (continua)

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Allende Massone di Luca Bagatin

Di Salvador Allende si parla sempre troppo poco nel nostro Paese e forse ha ragione il filosofo Gian Mario Cazzaniga quando afferma che ciò è forse dovuto al fatto che i principali partiti della sinistra italiana, PCI in testa, si sono convertiti all'americanismo troppo presto e ciò ha influito negativamente nella memoria storica dei medesimi, influenzandone la cultura nel suo complesso e finendo per far “morire” figure storiche importanti, come Allende, due volte. Salvador Allende, che comunista non fu, fu ad ogni modo un socialista, un marxista, un libertario e un massone. E proprio di questa sua ultima appartenenza tratta il saggio “Allende massone” di Juan Gonzalo Rocha, pubblicato postumo in Italia dalla casa editrice Mimesis e presentato martedì 9 giugno scorso, presso Casa Nathan, a Roma, dalla Massoneria del Grande Oriente d'Italia, alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi, del Gran Bibliotecario Bernardino Fioravanti e degli studiosi Gian Mario Cazzaniga, Raffaele Nocera, del saggista Andrea Mulas e dell'attore Achille Brugnini che ha letto alcuni brani tratti dal volume. Il Gran Maestro Bisi ha esordito ricordando che Allende non solo abbracciò con entusiasmo gli ideali massonici, ispirato dal nonno, già Gran Maestro della Gran Loggia del Cile e aderì alla Massoneria nel 1935, a 26 anni, ma dichiarò anche che se la sua iniziazione massonica fosse stata incompatibile con la sua iscrizione al Partito Socialista, allora avrebbe subito abbandonato il Partito Socialista, pur rimanendo socialista nel cuore. Parimenti Allende dichiarò anche che se in qualità di massone non avesse potuto essere marxista, allora avrebbe abbandonato la

Massoneria, in quanto quest'ultima avrebbe rinnegato il suo spirito di tolleranza. Il Gran Bibliotecario del GOI Bernardino Fioravanti ha invece voluto introdurre l'argomento tratteggiando la figura di Benjamin Teplitzky, già ministro di Allende ed esponente del Partito Radicale cileno, il quale entrò nella Massoneria del Grande Oriente d'Italia grazie all'amicizia che lo legava ad Ivan Mosca, esponente di spicco della Loggia Montesion all'Oriente di Roma. Teplitzky, peraltro, successivamente fondò in Italia la Loggia Prometeo, sempre appartenente dal GOI, ove iniziò suo figlio Daniele. Il prof. Nocera ha poi tratteggiato la figura di Allende sotto il profilo della formazione politica, ovvero socialista libertaria, anarchica e marxista, come quella di suo nonno, medico e massone anch'egli. E ha ricordato la sua partecipazione alla fondazione Partito Socialista del Cile nel 1933 e la successiva partecipazione ai governi del Fronte Popolare dal 1938 al 1941 come Ministro della Sanità e delle Politiche Sociali e, successivamente, la sua partecipazione a quattro tornate elettorali alla guida della coalizione di sinistra, la quale passò dal 5% dei primi Anni '50, alla maggioranza assoluta nel 1970, allorquando Allende divenne Presidente della Repubblica del Cile. Aspetto ricordato dal saggista Andrea Mulas è che il contesto internazionale nel quale si trovava ad operare Allende non era per nulla favorevole. Il Cile di Allende aveva già ricevuto apprezzamenti da parte della Cuba di Fidel Castro e dall'Argentina del presidente peronista Hector Campora, oltre che dallo stesso Juan Domingo Peron. Purtuttavia la cosiddetta “via cilena al

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socialismo” avviata da Allende - ovvero un programma di riforme in campo agrario, sociale, nell'ambito dei diritti civili (attraverso l'introduzione del divorzio) e del benessere sociale ed economico (attraverso le nazionalizzazioni), senza voler instaurare una dittatura proletaria – era ostile tanto agli USA, i quali attraverso le multinazionali controllavano le miniere di rame cilene, quanto all'URSS che non vedeva di buon occhio l'esistenza di una democrazia di tipo liberalsocialista o radical-socialista in America Latina, che non accettava l'idea di instaurare una dittatura di tipo comunista, sotto il controllo sovietico. Tutto questo - in particolare l'influenza degli USA attraverso la CIA - assieme all'ostilità della Democrazia Cristiana del Cile e del Partito Nazionale, oltre che della casta militare, contribuì all'avvento del golpe militare dell'11 settembre 1973 guidato dal generale Augusto Pinochet, il quale mise fine alla democrazia in Cile e fu condannato, solo molti decenni dopo, per crimini contro l'umanità. Il prof. Gian Mario Cazzaniga, infine, ha rammentato che la Massoneria, oltre ad essere

profondamente legata alla storia della nascita dell'America Latina, è stata profondamente influenzata - in tale continente - da correnti spiritualiste, deiste, a-cristiane e teosofe, anche di ispirazione socialista (pensiamo all'esperienza del sandinismo, derivante dal rivoluzionario nicaguarese Augusto Sandino, che fu teosofo e massone). Per volontà del Gran Bibliotecario e del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia è molto probabile, peraltro, che il saggio “Allende massone" sarà ampliato con nuovi documenti e che vi saranno ulteriori convegni relativi alla storia della Massoneria nell'America Latina. Chi scrive ritiene che ciò non possa che essere un'iniziativa utilissima, in quanto gli ideali massonici di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza, enunciati dal conte Alessandro Cagliostro nel XVIII secolo, siano la base per una società rinnovata e rivoluzionaria, così come nello spirito dei popoli latinoamericani che, solo da qualche decennio, stanno cominciando a rivedere la luce.

Lo stemma della Repubblica disegnato da un Massone La maggioranza degli italiani ignora il contributo che la Massoneria italiana ha dato ai contenuti della Costituzione Repubblicana ed alla sua simbologia. Un oblio storico tutt’altro che casuale, perpetuato con costanza dal dopoguerra ad oggi dai blocchi ideologici che in tutti questi anni hanno dominato la scena politica italiana – cattolici da una parte, sinistra comunista e post comunista dall’altra – entrambi pregiudizialmente ostili alla Massoneria. Molti furono infatti i massoni impegnati nella Costituente, uno fra tutti il reggiano Meuccio Ruini, presidente della Commissione cui spettò il compito di redigere il testo definitivo della “Carta” fondante della Repubblica Italiana. Ma fu un altro massone, di origine piemontese e di religione valdese, ad offrire un contributo ancora più “vistoso” al giovane Stato democratico e repubblicano sorto dalle rovine della guerra. Fu infatti l’artista Paolo Paschetto, l’autore dello stemma della Repubblica Italiana – il famoso “Stellone” – che compare spesso sulla bandiera ed in tutte le sedi pubbliche italiane, oltre che nella maggior parte dei documenti ufficiali che accompagnano la vita di ogni cittadino. (dal Blog 8/6/2015)

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Ecclesisate XII – Memento mori. Memento creatoris tui in diebus juventutis tuae – Habel habalîm habalîm habel. di Jenner Corradetti Gran Sacerdote del Capitolo “Marca Fermana”.

e giungano gli anni di cui dovrai dire: «Non ci Continuando la tradizione del nostro Capitolo, provo alcun gusto», dell’approfondire temi legati al Rituale, vorrei [2] prima che si oscuri il sole, la luce, la luna e le portare all’attenzione dei miei cari Fr. il Capitolo stelle e ritornino le nubi dopo la pioggia; XII di quello che è uno dei [3] quando tremeranno i custodi della casa più emblematici Libri della e si curveranno i gagliardi e cesseranno di Bibbia : Ecclesiaste . lavorare le donne che macinano, perché Squadra e Compasso , rimaste in poche, e si offuscheranno quelle all’apertura dei lavori di che guardano dalle finestre Ex Maestro Venerabile, si [4] e si chiuderanno le porte sulla strada; collocano su questa quando si abbasserà il rumore della mola pagina del Volume della e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si Legge Sacra . Il libro di affievoliranno tutti i toni del canto; Qoèlet, un tempo [5] quando si avrà paura delle alture e chiamato L’Ecclesiaste, è degli spauracchi della strada; quando uno dei 12 libri fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà Sapienziali. L'origine del a stento e il cappero non avrà più effetto, libro di Qoèlet è da poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna collocare in epoca e i piagnoni si aggirano per la strada; successiva all'esilio [6] prima che si babilonese, forse nel IV o rompa il cordone nel III sec. a.C. Allegoria della Vanità Nicolas Règnier d'argento e la L'attribuzione di questo lucerna d'oro Libro a Salomone, figlio di s'infranga e si rompa Davide, re di Gerusalemme ( 1,1 ) , potrebbe l'anfora alla fonte e la essere un artificio letterario, la "pseudepigrafia", a carrucola cada nel pozzo cui si ricorre per conferire autorevolezza all'intera [7] e ritorni la polvere alla opera, ma potrebbe anche essere che l’autore terra, com'era prima, e lo abbia messo su carta una antica sapienza della spirito torni a Dio che lo ha tradizione orale. Qoèlet è composto da 12 capitoli dato. contenenti varie meditazioni sapienziali sulla vita, [8] Vanità delle vanità, dice molte delle quali caratterizzate da un tenore Qoèlet, e tutto è vanità. In pessimistico. La caratteristica ed il pensiero questa sua amara principale sono racchiusi nell’espressione "vanità delle vanità, tutto è vanità" ( vanitas vanitatum et riflessione Qoèlet analizza Salomone in un dipinto di omnia vanitas ) ( Habel habalîm hakkol habel ). l'esperienza che ha fatto e Pedro Berruguete Qoèlet è un piccolo libro, pieno di dubbi e scritto tutto quello che, per gli da un autore disincantato che discute quasi uomini, è un ideale o un'occupazione frenetica: il parlando con se stesso, ma intendendo aiutare i successo, le ricchezze, la sapienza, i piaceri, la giovani ad affrontare la vita. giovinezza . Penso che i relatori del nostro Rituale Il Libro cerca di offrire una risposta soprattutto abbiano voluto ricordare all’ Ex MV l’esortazione all'uomo che vive in tempo di crisi: crisi Morale, che gli fa il nuovo MV appena installato :” …quale crisi di Fede, di Speranza, di Religiosità. Il testo Ex-MV della Loggia, poiché da come avete del XII capitolo, qui di seguito riportato, è tratto condotto i lavori della Loggia, nel corso della dalla Bibbia di Gerusalemme: vostra maestranza, sono persuaso che, in [1] Ricordati del tuo creatore nei giorni della tua qualsiasi momento io dovessi richiedere la vostra giovinezza, prima che vengano i giorni tristi assistenza, so di potere confidare sulla vostra

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collaborazione e solidarietà…..” L’Ex-MV dopo aver analizzato il lavoro svolto da MV, aver riflettuto sul significato metafisico delle iniziazioni ricevute dovrebbe poter aiutare il MV a condurre la Loggia sui sentieri del Vero, del Giusto e del Bello, affermando l’illusione della felicità sulla terra , orientando le aspirazioni dei Fr. verso una felicità più alta e sicura ed invitando alla moderazione delle cose terrene nel rispetto della volontà del GADU . Dato che i Gradi Azzurri ci hanno guidato attraverso le esperienze della nostra vita terrena, mentre l'Arco Reale cerca d'iniziarci all’incommensurabile mistero della Vita ultraterrena, Qoèlet , con “il suo ironico distacco, la serena malinconia, l’ansia compressa, il vuoto che lo attanaglia, lo sconcerto freddo nei confronti della stupidità e dell’ingiustizia, il rifiuto delle facili soluzioni sapienziali, una sottile disperazione che diventa virtù teologica, una certa nausea della vita

pur nel reiterato appello a raccogliere i frammenti casuali di piacere e di ebbrezza in cui si inciampa”, ci invita a riflettere sul significato e sulla caducità della vita umana . Secondo Qoèlet la sintesi finale è solo una : rispetta e osserva tutti i comandamenti del GADU perché solo così si può essere uomini; il GADU citerà in giudizio tutte le azioni, anche quelle nascoste, sia buone sia malvagie altrimenti la meta sarà inesorabilmente solo quella del baratro . MEMENTO MORI “Rivelerò a coloro ai quali è permesso ma chiuderò la porta ai non iniziati. ”Questo mio breve lavoro non vuol essere un autorevole pronunciamento, ma un pensiero scaturito dalle emozioni in me suscitate dalla lettura dell’intero Libro di Qoèlet e solo così deve essere considerato.

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