La notte del 7 settembre 1905, un violento terremoto interessò la Calabria centrale tirrenica, devastando un'area compresa tra Cosenza e Nicotera. Si stima che il sisma ebbe una magnitudo di 7,06 gradi, causando la morte di 557 persone, la maggior parte nel vibonese.
Il terremoto provocò notevoli danni ai centri abitati distruggendone alcuni, come Zammarò e Parghelia, ed ebbe conseguenze visibili anche sul paesaggio naturale: frane, spaccature, deviazioni di corsi d'acqua.
Oggi ne conserviamo le tracce grazie alle testimonianze di giornalisti come Valerio La Valle, che racconta la grande solidarietà di padre Gerardo Beccaro e degli altri soccorritori, e attraverso gli scatti esibiti nella mostra Le Vite Ritrovate. L'Archivio Storico Fotografico della Calabria, esponendo al pubblico le fotografie di Edoardo Gabrielli, Francesco Nicotra e Vincenzo Sergi, ci apre uno spiraglio su uno scenario tragico e inedito, permettendoci di ripercorrere i loro passi attraverso il territorio devastato.