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Direttamente sulle PISTE da sci dell'intero arco alpino, ecco i RIFUGI pile intimi ccl eleganti dove gustare piatti GOURMAND(lemmi-si ad ammirare il CIELO notturno. Con i servizi degli HOTEL a cinque stelle. Di ETTORE PETTINAROLI
L' eleganza del gesto tecnico sulle piste fa la differenza. Chi scia in modo armonico,con il giusto succedersi di movimenti e spostamenti di peso, non passa inosservato qualunque sia la velocità con la quale pennella le curve. Anzi,la rapidità non paga,è antiestetica ed enfatizza l'affanno interiore di chi sugli sci vuole mettersi in mostra. Niente di più sbagliato in tempi in cui lentezza e sapere gustare con canna luoghi e situazioni sono le parole d'ordine vincenti. In montagna non si collezionano piste,bensì emozioni.Tante, tutte insieme. A partire da quelle garantite dallo chalet o dal rifugio dove si sceglie di fermarsi per l'après ski, o di prenotare la camera.La tendenza che emerge con maggior forza fa prediligere luoghi di piccole dimensioni, direttamente sulle piste, con atmosfere a cinque stelle e servizi di grande qualità,dall'accoglienza all'aperitivo, alla tavola. Sono queste le strutture che fanno la differenza,quelle predilette da chi non deve dimostrare niente ma vuole solamente essere felice. E magari toccare il cielo con un dito. Succede, per esempio, allo Chalet Levissima 3000: un vero e proprio nido d'aquila per due,sulle piste di Bormio. Si trova infatti sopra l'arrivo della funivia White Lady, nel punto più alto della skiarea valtellinese. Vi si accede con una scala riservata dal ristorante Heaven 3000,pochi scalini che portano oltre ogni standard sia in fatto di servizi che di panorama — da quassù davvero ineguagliabile — sulle Alpi Retiche e il Parco Nazionale dello Stelvio. L'accesso alla super suite è preceduto dalla terrazza con tanto di vasca idromassaggio; una volta entrati,il panorama non cambia, tutta l'area è circondata da vetrate. Soluzioni di design contemporaneo rendono ancor più confortevole il soggiorno,rigorosamente per due persone che possono prenotare massaggi e ordinare il menù per la cena dalla carta del ristorante al piano di sotto. E dopo l'ultima corsa della funivia si rimane soli con la montagna. Sono undici,invece,le suite del Sunny Valley Kelo Mountain Lodge, un hixury hut d'alta quota sulle piste di Santa Caterina Valfurva — luogo che richiama inevitabilmente le imprese di Deborah Compagnoni, nata proprio qui e che su queste discese ha costruito la sua gloria sportiva a base di medaglie olimpiche e mondiali.Più sfumato è il ricordo di Alberto Tomba,ma è del suo ex manager Beppe Bonseri l'idea di costruire questa struttura di altissimo livello senza utilizzare cemento:solo vetro,pietra e legno Kelo,quello dei pini polari che in Finlandia si tagliano alla fine del ciclo vitale di duecento anni. La struttura si trova a 2.700
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Le vette dello CHARME
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ITINERARI INVERNALI metri di quota nel mezzo dell'area sciistica e di giorno è sempre molto affollata,grazie anche alla qualità del menù e dell'eccellente cantina. Alla chiusura delle piste,cala il silenzio e si godono lc carezze offerte dalla struttura:le suite da 50 a 160 metri quadrati sono tutte in legno e super accessodate,la Kclosauna finlandese,la Spa ampia e bene attrezzata e con lo sfizioso percorso Excite.E,naturalmente,il ristorante gourmet con vista sulla catena montuosa del Gruppo Ortles — Cevedale. In Alta Badia i bon vivant vanno non solo per sciare, ma anche per assaporare i piatti firmati da otto chef stellati in occasione dell'evento culinario Gourmet Skisafari, che quest'anno ha festeggiato il decimo anniversario. Presentati a inizio dicembre,vengono riproposti durante tutta la stagione invernale nell'ambito dell'iniziativa benefica e sostenibile Sciare con Gusto: si possono infatti ordinare presso i rifugi Utia Lé,Utia L'Tamá, Club Moritzino,Utia Las Vegas, Utia I Tablá,Utia de Bioch,Utia Jimmy e Utia Edelweiss,destinazioni ideali anche per l'aperitivo musicale e festaiolo a fine sciata.Per la notte,invece,si va all'Utia Crëp de Munt,la più recente novità del panorama dell'ospitalità hadiota di alto livello. Non poteva essere diversamente visto che lo chalet nei pressi di Passo Campolongo,raggiungibile sci ai piedi, è di proprietà della famiglia Niederkofler (vedi Norbert,lo chef tristellato), che ha ristrutturato l'edificio poco più di un anno fa realizzando camere di grande charme perfettamente integrate con l'ambiente di alta montagna. La palma del rifugio più panoramico spetta alla Capanna Cervino sulle piste di Passo Rolle e, soprattutto, ai piedi delle Pale di San Martino dove al tramonto si ripete il super show dell'Enrosadira,quando le pareti dolomitiche appena oltre la finestra si tingono di tutte le tonalità del rosso. Il rifugio ha oltre 90 anni di storia ed è stato battezzato con questo nome in onore della sagoma aguzza del Cimon della Pala,la quale richiama quella della più celebre vetta valdostana. Ristrutturato nel 2022, dispone di nove camere rustiche ma confortevoli e fedeli agli standard dell'autentico rifugio di montagna.Il lusso,9a va sans dire, è tutto intorno.
Dalle Dolomiti all'Adamello, per la precisione al Ghiacciaio Presena,sopra il Passo del Tonale. La Capanna Presena, a 2.753 metri, è un vero e proprio tempio ad alta quota: per officiare i magici rituali del benessere ci sono una bella Spa con vetrate panoramiche e le emozionanti Sky Room — ovvero degli igloo trasparenti posizionati sulla terrazza,da cui ammirare il cielo stellato e le albe sul ghiacciaio. A tavola si mangia letteralmente il territorio: ogni giorno sono in carta almeno cinque specialità stagionali tipiche delle vallate trentine e bresciane separate dal Passo del Tonale,e almeno il 50% dei prodotti utilizzati in cucina vantano i marchi Dop e Igp,o sono presidi Slow Food.
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Gli igloo trasparenti della Capanna Presena, sul/Adente/Iq da cui annmrnre il cielo stellato in crnfartevole relax. Pagina accanto. Foto diJohn Cowan,-' roguc US 1964.
Dall'alto. 1.a Capanna Cervino, aipiedi dellePale di San Martino. La cantina dell'Uria Crëp do Munt, in Alla Badia. Nella stessa valle l'iniziativa benefica Sciare con Gusto, con ipiatti di otto chef stellati da assaporare in altrettanti rifugi.
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