Genius Loci. Artigianato artistico in Casentino. Catalogo della mostra (8 Agosto - 5 Settembre 2021)

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Edizione 2021

DI

Comune di Pratovecchio - Stia

Sulle orme ideative di Ilario Vagnoli MOSTRA A CURA DI Federica Del Grazia Luca RobertoGrisoliniMartini

A.P.S Thémenos

PROGETTO A CURA

CON IL CONTRIBUTO DI Associaizone Bar Roma VANGELISTI F.LLI snc DISTRIBUTORE ENI Moneti Daniele & C. s.a.s. Idee per Capelli LO SCOIATTOLO Tuscany Fashion LAVANDERIA IL Il Tabachino RIATABACCHE7tte Alinari Antonella Libreria-Giornali Acconciature Mario L’Osteria -

GENIUS LOCI 2021

CON IL PATROCINIO DI

Comune di Pratovecchio - Stia ARTISTI E ARTIGIANI IN MOSTRA Anna Cionini Clet Abraham Elia SamueleIlarioRobertoLorenzoFrancescoDanielLinaFiumicelliGiorgiJäggiMaestriniPagniniPertichiniVagnoliVisotti

SPONSOR TECNICI Botteghina

CON IL PATROCINIO DI

INDICE

ROBERTO Giorni della Donna

CLET RINGRAZIAMENTIDANIELABRAHAMJÄGGI 6660565248444036322822161084

ELIALINAANNAFRANCESCOPERTICHINIMAESTRINICIONINIGIORGIFIUMICELLI 20

ILARIO SAMUELEVAGNOLIVISOTTI

THÉMENOSGENIUSPREFAZIONELOCI

Obiettivi e finalità.

Radici

CASENTINO PiazzaPratovecchio-StiaTanucci

LORENZO PAGNINI

La mostra Genius Loci ha rappresentato per il nostro territorio, non solo comu nale ma anche casentinese, una grande opportunità per approfondire la conoscenza degli artisti che da questo territorio si sono lasciati contaminare e ispi rare, fermandovisi almeno per una parte della loro vita. Artigiani appartenenti a generazioni anche molto distanti, ma accomunati dalla ricerca costante della bellezza e dell’originalità, elementi che rappresentano l’essenza del sapere ar tigianale di qualità. Realizzata in quella piazza Tanucci che da sempre è luogo d’elezione per le produzioni di mani sapienti, dalle botteghe della lavorazione della lana che ne popolavano i portici prima della rivoluzione industriale al rimbombare delle incudini della Biennale del Ferro Battuto, Genius Loci ha assunto però un valore ben più ampio della semplice, per quanto meritevole, occasio ne di visibilità per gli artigiani locali. La mostra ha infatti segnato un punto di evoluzione nel confronto tra diversi saperi, grazie alla proficua contaminazione spaziale degli oggetti d’arte, che imponendosi all’attenzione del visitatore, lo hanno accompagnato in un percorso di scoperta sensoriale multidisciplinare, accendendo la sete di conoscenza verso le forme di evoluzione artistica che stanno interessando il territorio ormai da diversi anni. In una vallata come la nostra, caratterizzata dalle difficoltà tipiche delle aree interne, l’artigianato ar tistico rappresenta sicuramente una delle potenzialità di sviluppo più interessanti, proprio perché il soffio vitale che anima le opere deriva dal contesto in cui gli artisti sono immersi e in quanto a contesto il Casentino offre sensazioni e percezioni uniche grazie, appunto, al suo genius loci. In tal senso sarà interessante scoprire le potenzialità del costruendo Laboratorio di Arti e Mestieri, che ospiterà la Scuola del Ferro Battuto, affiancata però, almeno questo è l’obiettivo dell’amministrazione, da tanti percorsi laboratoriali legati a tutte le forme dell’ar tigianato artistico (dal legno alla pietra, dai metalli preziosi alle ceramiche). Una grande sfida che coinvolgerà tutti, amministrazioni pubbliche, artisti, imprendi tori privati, associazioni di categoria: perché, come Genius Loci ha dimostrato, i

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Nicolò Caleri, sindaco Comune di Pratovecchio - Stia

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risultati migliori si ottengono mettendo insieme competenze e sapienze diverse. Un ringra ziamento e un grande apprezzamento vanno quindi rivolti da parte dell’amministrazione comunale all’associazione Temenos, che ha organizzato la mostra con grande originalità e maturità espositiva, a dimostrazione che dai giovani professionisti può effettivamente giun gere l’innesco che serve per rilanciare il settore artigianale e in generale lo sviluppo locale.

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GENIUS LOCI

In molti ci hanno chiesto perché, come titolo dell’evento, avessimo scelto il ter mine Genius Loci. Nell’originario significato latino, per Genius Loci si intendeva il demone del luogo, ossia quell’entità soprannaturale già pre – esistente all’an tropizzazione e con cui l’uomo costantemente si doveva rapportare nell’agire sul territorio. Questa sorta di dio minore aveva di fatto il compito di difendere l’anima del territorio, intesa come il frutto concreto della convivenza tra l’Io del luogo e l’agire. Il mantenimento dell’anima del luogo implica infatti un compromesso con l’agire umano, che per forza deve rapportarsi con l’AMBIENTE in maniera rispettosa e adattativa rispetto potenzialità e limiti. Generazione dopo generazione, i processi sociali finiscono per “snaturare l’essenza originaria” di un territorio conquistando la propria autonomia di azione, ma dove questo è avvenuto solo in parte, come in Casentino, l’anima del luogo continua in gran parte a vivere incontaminata. Ancora, ove pure si è agito modificando l’essenza di un luogo, lo si è fatto con sapienza e rispetto, cercando un’armonia tollera bile al Genius Loci mediata attraverso la sostituzione del “bello naturale” con il “bello umano”: l’ARTE espressa nei diversi campi, nelle diverse tecniche e nei suoi diversi prodotti, inspirata dal paesaggio e dai suoi spunti sensoriali, ha saputo porsi a compendio essenziale e indissolubile del patrimonio locale, for mando quel binomio unico tra natura e antropizzato che rende il nostro territorio così apprezzato e conosciuto. Tale percorso, plurisecolare, vive del dinamico interagire tra necessità di replica dei modelli passati e capacità di innovazione, doti utili queste anche per superare le avversità e i cambiamenti, nonché i limiti dettati dalle morfologie geografiche, dalle risorse, dall’economia. in Casentino, l’ARTIGIANATO ha rappresentato sin dall’antichità il mezzo che ha garantito all’uomo di legarsi al territorio in maniera così coerente e migliorativa, ma anche lo strumento che ha permesso a tanti nostri valligiani a sopravvivere in mezzo alle generali carenze del territorio, raggiungendo alfine un’eccellenza, una ca

Il Genius Loci è la summa delle particolarità, concrete e mistiche, ispirative e fattuali che influenzano le scelte e i percorsi individuali di quanti abitano o scelgono di stanziarsi in Ca sentino, acquisendone i ritmi, l’atmosfera, i legami, la magia: ecco allora che ogni creazio ne manuale e intellettuale nasce da un legame così profondo con il territorio da diventarne al tempo stesso espressione innovativa e tradizionale.

pacità e una tecnica tali da far conoscere i nomi dei nostri paesi (anche quelli più reconditi grazie alla storica qualità delle loro maestranze. Insomma, se AMBIENTE; ARTE e ARTIGIANATO è il trinomio con cui potremmo racchiu dere le peculiarità della nostra vallata nella Storia, il Genius Loci, se non un demone, è quell’insieme di caratteristiche innate o generate che rappresentano al tempo stesso un limite invalicabile allo stravolgimento del passato, una fonte di ispirazione e di metodo per la libera inventiva nel presente e infine una continuità intergenerazionale di spunti, tradizioni e culture che traslano, interpolandosi all’innovazione e al cambiamento, nel futuro.

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∙ Progettazione, realizzazione e gestione di attività di turismo sociale e culturale.

THÉMENOS

∙ Pubblicazione di testi scritti e produzione di testi multimediali;

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Le finalità che si propone sono in particolare:

∙ Formazione del pubblico nel campo della cultura storica, archeologica e ambientale, fornendo strumenti utili alla comprensione del territorio e dei paesaggi;

L’ Associazione collabora attivamente con enti pubblici e privati, tra cui l’ Eco museo del Casentino.

∙ Formazione professionale nei settori di cui al comma precedente, oltre a quelli collegati o dipendenti;

L’Associazione, nata il 16 maggio 2016, è composta da specialisti nel settore storico, sociologico, archeologico, grafico e ambientalistico già attivi da un de cennio in molteplici contesti territoriali tra le province di Firenze e Arezzo.

∙ Promozione, diffusione e sperimentazione della cultura storica, archeologica, letteraria, ambientale ed enogastronomica nel campo della didattica per minori ed adulti, dello spettacolo dal vivo, di percorsi a tema archeologico sul territorio (archeotrekking), di creazione di allestimenti museali, mostre e pannellistiche;

∙ Progettazione e gestione di interventi ludico-educativi per il grande pubblico, per le scuole, per i soggetti svantaggiati e dell’area del disagio, con l’utilizzo delle tecniche della comunicazione storico-artistica, archeologica (public ar chaeology), creativa e del reenactment storico;

Obiettivi e finalità.

I membri dell’Aps hanno deciso strutturare le loro competenze, la loro professionalità e la loro passione per costruire una rete di proposte didattiche ed espositive tra loro pro fondamente intrecciate ed aventi come comune denominatore la voglia di far conoscere, comprendere ed amare la più grande risorsa a nostra disposizione: il Territorio.

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Gli obiettivi e finalità fondamentali, perciò, saranno quello di fornire attività, esperienze e occasioni di apprendimento che si concentrino soprattutto sugli aspetti della cultura materiale, artigiana, letteraria, paesaggistica e storico-archeologica che ancora oggi ca ratterizzano a diverso livello il territorio casentino.

Gli strumenti con cui si intendono attuare le attività che si vanno a proporre derivano dalla competenza specifica che l’Aps ha sviluppato grazie all’esperienza pluriennale dei suoi membri. Accanto ad una seria competenza specifica in materia storico-archeologica, si predilige, inoltre, una interazione con i minori caratterizzata dal gioco, dall’apprendimen to manuale e dalla possibilità di manipolazione dei materiali con cui si permette ad ogni alunno in ogni momento della crescita di arricchire il proprio livello conoscitivo del territo rio in cui è nato e di cui sarà cittadino del futuro.

Scorre tra i cipressi una strada sterrata Scorre come un fiume da una montagna innevata Che guarda dall’alto una valle incantata Fredda è l’acqua della sorgente Brillano le sue rive sotto il sole cocente Il nulla diventa tutto, il tutto niente D’estesa natura si tinge il paesaggio È questa la meta di qualsiasi viaggio Ad ogni distanza la sento vicino È lei la mia terra: il Casentino Risplende rigoglioso d’incontaminata bellezza D’inebrianti cromatismi, di pura brezza Romena e i verdi colli cantò anche Dante Così come D’Annunzio, ed ogni viandante Luogo di storia, cultura e tradizione Di Arti, di mestieri, lavoro e religione Immerse tra le foreste, Camaldoli e la Verna Infondono al silenzio una voce eterna Esser casentinese è appartenenza e amore È dare al mondo grigio una chiazza di colore È avvertire il movimento anche stando fermi Mentre inseguendo il tempo, si soccombe inermi È recuperare radici secche, stanche e ferite Riscoprendo tra le foglie origini mai tradite È esser lontani, dalle folle e dal progresso Ma ognuno è più vicino alla ricerca di se stesso/a.

- Alberto Marioni

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Chiuso come un fiore al mattino dell’Appennino Tosco Romagnolo, dal Pratomagno e dall’Alpe di Catenaia, il Casentino, con i suoi borghi caratteristici e le sue foreste incontaminate, è terra di incommensurabile bellezza: da Pratovecchio Stia a Capolona questa vallata, che conta oggi dodici comuni e circa 45000 abitanti, è unanimamente riconosciuta come territorio ricco di interesse per ogni tipo di visitatori: se di fondamentale importanza, storica e culturale, è la presenza dei due centri religiosi di Camaldoli e La Verna, non di certo secondaria è la ricchezza archeologica e paesaggistica derivata dalla presenza di siti etruschi, castelli medievali e chiese romaniche. La gelosa custodia dei capolavori d’arte si unisce all’inesauribile, ancestrale bellezza di itinerari tutelati e racchiusi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: natura e opera dell’uomo convivono oggi in una simbiosi inscindibile formando un caleidoscopio di immagini e colori che coinvolgono abitanti e visitatori in una profonda atmosfera di pace e genuinità. Presenti e vive, seppur in misura fortemente minore rispetto al secolo precedente, sono oggi le attività artigianali, autentici esempi di resilienza in uno scenario globale sempre più ostile: alla visione di un mondo quasi completamente dominato dalle produzioni di massa, dalle importazioni e dal commercio virtuale, le botteghe e le imprese locali rispondono con produzioni di qualità che riescono ad essere prova tangibile di maestria e al contempo sono espressione di una visione del mondo fortemente incentrata sul tema del bello e della ricerca estetica frapposti ai messaggi dominanti di massificazione e utilitaristica velocità di una forzata innovazione. L’aria che pervade la vallata è quella di un tempo solo in apparenza fermo, dove passato e presente si fondono nello spirito di una popolazione gelosamente custode delle proprie tradizioni e dei propri luoghi, generando in definitiva un particolarissimo connubio tra staticità e dinamismo, tra novità e tradizione.

CASENTINO

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Alle pendici del Monte Falterona e attraversata dalle acque di un Arno nascente si sviluppa la cittadina di Pratovecchio Stia, Comune sede del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Rimasti amministrativamente separati sino al 2014, i due centri di Pratovecchio e di Stia si sono evoluti sin dal basso medio evo rispettivamente come porto fluviale funzionale alla commercializzazione di legname e come centro di lavorazione e rifinitura della lana; dal secondo dopoguerra, gelosi custodi delle bellezze archeologiche e naturalistiche disseminate sul territorio, le due cittadine hanno incrementato il proprio appeal turistico, sviluppando al contempo manifestazioni ed iniziative capaci di valorizzare il patrimonio immateriale e materiale eredi di un glorioso passato e oggi simbolo di dinamismo culturale e artigianal: a maggior titolo di esempio si cita la Biennale di Arte Fabbrile (arrivata nel 2021 alla XXIV Edizione) e il Campionato del Mondo di Forgiatura. Presenti e vive, seppur in misura fortemente minore rispetto al secolo precedente, sono oggi le attività artigianali, autentici esempi di resilienza in un mondo quasi completamente dominato dalle produzioni di massa, dalle importazioni e dal commercio virtuale.

PRATOVECCHIO STIA

24 GENIUS LOCIPRATOVECCHIO -STIA

PIAZZA TANUCCI

25GENIUS LOCI PRATOVECCHIO -STIA

Nata come slargo sul percorso della Via Major, Piazza Tanucci (anticamente detta Borgo Maestro) affonda le proprie origini nel Medio Evo, allorchè Stia divenne mercatale di Porciano e i Conti Guidi ordinarono l’edificazione della Pieve romanica di Santa Maria Assunta (XII° sec). Il proliferare delle botteghe di lanaioli e di fabbri sulla sponda sinistra dello Staggia e l’esigenza di riparare la merce dalle intemperie dettero origine alla realizzazione dei primi portici (XV° secolo); ben presto, sopra le officine (ben fornite di acqua grazie alla rete di berignali) si svilupparono le abitazioni degli artigiani, fianco a fianco con i palazzi nobiliari e borghesi. Il XVIII° secolo determinò la morfologia attuale della piazza con il ridimensionamento della Pieve e la costruzione di Palazzo Grisolini (oggi Palazzo Tanucci, ultimo palazzo a sinistra uscendo dalla piazza in direzione del ponte sull’Arno): la donazione della fontana pubblica da parte del Granduca Leopoldo II di Lorena terminò di fatto la composizione architettonica tutt’oggi visibile.Amata da poeti e artisti (tra cui Dino Campana, Pietro Annigoni e Remo Squillantini), la piazza prende nome dal suo figlio più illustre, Bernardo Tanucci (1698 – 1783), Ministro illuminato al servizio della corte borbonica napoletana che proprio al numero civico attuale n° vide la luce. Nel 1996 la bellezza dei portici non è passata inosservata agli occhi di Leonardo Pieraccioni, regista e attore fiorentino che scelse la piazza come location del suo film più fortunato e conosciuto: Il Ciclone.Considerata da sempre il vero simbolo del paese, la Piazza (quotidianamente ricca di vitalità nonostante le poche, eroiche attività che ancora la abitano) rivive ogni anno del suo antico splendore grazie alla bellezza colorata del Carnevale, per poi mostrarsi all’avventore in tutto il suo fascino durante il periodo di fioritura dei gerani e nelle fresche serate dell’estate casentinese. Location natale e storica della Biennale Europea d’Arte Fabbrile, durante l’iniziativa settembrina le facciate degli edifici si trasformano in uno scenario magicamente luminoso, a costituire le mura ideali di un salotto all’aperto ricco di arte, artigianalità e musica.

ILARIO VAGNOLI

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Originario di Pratovecchio, Ilario Vagnoli detto “Gorpe” (Pratovecchio 19672021) ha rappresentato uno degli artisti fabbrili più originali e apprezzati, a livel lo casentinese, dell’ultimo ventennio. Dotato di un’inventiva anticonvenzionale e di una manualità spiccatissima, Ilario ha saputo distinguersi per la capacità innata di concretizzare l’intuito delle idee in opere finite dal sapore autentico e genuino, riuscendo a coniugare nelle sue produzioni tradizione e novità con una semplicità estetica semplice ma al contempo ricercatissima ogni sua fase realizzativa. Ogni opera del Gorpe, a vederla oggi, riesce di fatto a comunicare tutto quell’amore per la libertá e per il bello che ne hanno caratterizzato non solo la carriera artigianale, ma tutta l’esistenza: sensibile, preciso e vulcanico, Ilario ha saputo maneggiare la vita, anche davanti alle avversitá con la stessa pa dronanza, determinazione e consapevolezza con cui dominava il ferro davanti alla forgia, riuscendo ad ottenere stima e riconoscimento e la soddisfazione di sodalizi artistici di grande levatura: tra questi spiccano quelli con l’artista di fama internazionale Clet Abrahm, con lo scalpellino svizzero naturalizzato casentinese Daniel Jäggi e con l’orafo incisore Lorenzo Pagnini. Amante della propria terra ma autentico cittadino del mondo, tra le ultime fatiche per il terri torio compare, nell’ultimo periodo della sua vita, l’ideazione di un’esposizione dedicata a promuovere gli artisti casentinesi e al contempo i grandi interpreti di un’artiginalitá territoriale che va pian piano scomparendo e che si vuole e che si deve mantenere e trasmettere alle nuove generazioni.

30 GENIUS LOCIILARIO VAGNOLI Collezioni Private

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Collezioni Private

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SAMUELE VISOTTI

Samuele Visotti è nato a Bibbiena (AR) il 31 ottobre 1995, paese vicino al pro prio luogo di origine, Pratovecchio Stia. Dopo il diploma in ragioneria, presso l’istituto tecnico commerciale L.Einaudi di Poppi, ha frequentato per due anni, un corso di fotografia, presso la scuola Spazio Labò - Centro di Fotografia a Bologna. Durante questo percorso di studi, durato due anni, oltre ad essere cresciuto dal punto di vista professionale ha imparato le tecniche della fotografia, del video, della grafica e dei principali programmi Adobe, in particolare specializzandosi in: Photoshop, Lightroom, Premiere e Indesign. Gli studi non si sono limitati alla fotografia e alle tecniche, il corso è strutturato in modo da co struire una figura multidisciplinare e completa in grado di spaziare, grazie alle competenze apprese, tre le arti della fotografia, del video, della grafica e della promozione commerciale. Nel corso dell’ultimo anno ha realizzato il suo primo vero progetto fotografico Radici, che si tramuterà successivamente in libro foto grafico nel quale illustra Pratovecchio Stia, andando ad esaminare i luoghi e le persone che lo abitano e le difficoltà che lo accomunano a tutte le aree interne del paese.

Il progetto Radici prende ad oggetto di in dagine i luoghi e le persone che abitano il territorio di Pratovecchio - Stia, immerso nei boschi toscani nella provincia di Arezzo, ana lizzando con occhio ora più critico ora più sentimentalistico i cambiamenti susseguitesi nel tempo e ciò che ne rimane immutato. Il paese conta una piccola comunità di circa 5000 persone, con età media al di sopra dei 50 anni, la quale vede tutte le difficoltà nel trattenere i giovani e le nuove famiglie, pro blematicità che lo accomuna a tutte le aree interne del Centro Italia. Dopo anni di svilup po industriale e artigianale, dagli anni Novan ta si è riscontrato un lento declino di queste attività, dovuto soprattutto alle carenze nella viabilità e alla globalizzazione, che hanno portato ad una sempre maggiore migrazione della popolazione verso le aree urbane. Il ter ritorio si sta avviando verso una trasformazio ne di tipo turistico, grazie alla presenza di un considerevole patrimonio storico culturale e di importanti siti religiosi. Con l’istituzione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, una delle aeree naturalistiche più importanti d’ Italia, avente una riserva naturale integrale patrimonio dell’Unesco, è diventato richiamo per il turismo naturalistico nazionale e inter nazionale.

RADICI

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LORENZO PAGNINI

Specializzato in sbalzo e cesello, è stato titolare e socio della Ditta L.P. marchio 237 AR per la lavorazione ed il commercio di materiali preziosi e loro derivati con la sorella Assunta e Cristiano Pierazzuoli. Esegue ancora per pura pas sione, opere di vario interesse come Bassorilievi a sbalzo e cesello su rame o argento o Incisioni su pietre, legno e materiali diversi, con raffigurazioni proprie o di artisti del passato o contemporanei.

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ROBERTO PERTICHINI

Roberto Pertichini lavora dal ‘94 nell’azienda artigiana a conduzione familiare ORO e ARGENTO ‘94. Il primo laboratorio prende corpo nella città di Dante per trasferirsi, qualche anno dopo, nel cuore del distretto aretino, oggi culla privile giata di quell’arte orafa e argentiera che affonda le proprie radici della sapienza artigiana toscana, dove fin dal Medioevo eccelleva la lavorazione die metalli. In questo contesto, Roberto Pertichini dà vita ad una produzione altamente qualificata di oggettistica in metallo prezioso e non. Ad essa si affianca il commercio al dettaglio e all’ingrosso di oggetti preziosi e bigiotteria in genere, oltre all’importazione e all’esportazione di prodotti grezzi e lavorati, sempre in metallo. L’azienda produce oggettistica in metallo: dai portachiavi ai cesti di frutta, dai fermasoldi ai tagliacarte fino a numerose tipologie di bomboniere.

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Nato nel 1995 a Bibbiena, Francesco Maestini, gometra, conosce l’arte orafa quasi per caso, raggiungendo già con i primi lavori risultati di apprezzabile qualità. Di se dice:

Dall’età di 15 anni ho sempre sentito la necessità di uno scopo, la necessità di un lavoro che mi rappresentasse e che mi facesse stare bene, inconsciamente mi immaginavo come artigiano...ovviamente era una fantasia, all’atto pratico non avevo conoscenze di alcun tipo ne esperienza, addirittura, neppure la ben che minima idea di quale arte prendere in mano, se fare il falegname, lo scultore o che altro, non avevo proprio alcuna direzione. Dopo 9 anni e varie esperienze di lavoro che mi hanno sempre lasciato un po’ vuoto, il caso ha voluto che mi buttassi in un corso di oreficeria, un mestiere che, anche nel passato non aveva mai scaturito in me alcun interesse. Qui, contro ogni mia previsione scatta qual cosa, come una magia scopro quella che definirei predisposizione, finalmente avevo trovato il mio posto, il mio ruolo e grazie sopratutto agli ottimi maestri che ho avuto, sono stato in grado di apprendere quelle tecniche che mi consen tissero di esprimermi liberamente e quasi in maniera indipendente. Ora vorrei portare avanti questa passione con dei progetti personali, progetti che vorreb bero riportare nella gioielleria quel senso simbolico e ancestrale ormai perso, e visibile solo nei monili più antichi di civiltà ormai perdute, l’idea sarebbe di unire la religione, le radici della nostra civiltà ai concetti della psicologia modera e tradurli in gioielli, in oggetti capaci di comunicare con la parte più nascosta dell’essere umano, l’anima.

Un ringraziamento speciale va al Maestro orafo Roberto Baragli, al quale devo tutto quello che so e che tuttora non si tira mai indietro dall’aiutarmi e dall’insegnarmi nuove cose...Grazie.

FRANCESCO MAESTRINI

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ANNA CIONINI

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Nata a Poggibonsi (Siena), dopo aver intrapreso gli studi classici, i abbandona per seguire la sua naturale inclinazione al disegnoe alla pittura. Dopo aver colla borato come disegnatrice con uno studio pubblicitario, comincia viaggiare per tutta Italia entrando in contatto con realtà naturali e culturali diverse. Il legame spirituale che la unisce alla sua terra e la toscanità che possiede la sua anima la inducono tuttavia a tornarvi ben presto e a stabilire in Casentino la propria dimora definitiva. Giunta alla pittura come autodidatta, è presente già dagli anni ‘70 in importanti mostre in Italia e all’estero. L’interesse per la figura umana la spingono, nel corso dei primi anni ‘80, a frequentare assiduamente la Libera Scuola di Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Seguono importanti personali ospitate in prestigiose gallerie di tutta Italia, oltre che in mostre di no tevole rilievo tra Toscana, Abruzzo, Veneto, Lombardia e Campania. La progres siva fama acquisita la conducono più volte a segnalazioni da parte del Catalogo d’Arte Mondadori; nel corso degli anni scrivono di lei imortanti ciritici, tra cui si segnalano Giancarlo Cadini, Angela Pagnanelli, Dino Pasquali, Nicola Micieli, Michele Loffredo e Giovanni Faccenda. Ancora da ricordare, il prestigioso in ternazionale che ha portato le sue opere fino agli stati americani di Arkansas e Texas. Attualmente vive e lavora a Rassina, fuori da ogni condizionamento socio culturale.

51GENIUS LOCI ANNA CIONINI Ragazza con gatto 100x402006

52 GENIUS LOCIANNA CIONINI 70x902014SperanzaL’albero della vita 70x1001979

53GENIUS LOCI ANNA CIONINI 50x702017Penelope La Sorte di Biancospino 60x702021

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LINA GIORGI LINA

Nata a Castel San Niccolò, vive e lavora a Ponte a Poppi (AR). Autodidatta quanto alla formazione artistica, opera nell’ambito post-impressionismo. Ama cimentarsi in una pittura spontanea e piena di colori. I temi trattati nelle opere riescono a stramettere una carica vitale propria dello stile utilizzato e dei co lori forti. Il mondo circostante viene rielaborato secondo l’impressione intima dell’autrice, i cui temi rappresentati acquistano forte valenza evocativa attraverso un’analisi critica societaria. Da tempo è presente in numerose rassegne, fiere e premi dove ha ottenuto significativi riconoscimenti GIORGI

55GENIUS LOCI LINA GIORGI 201260x80Romena

56 GENIUS LOCILINA GIORGI Foglie Morte 201180x80 Luce sui Ghiacci 201280x80

57GENIUS LOCI LINA GIORGI Scarpe anni ‘70 201250x50 Divario Digitale 201280x60

Il 2018 è stato un anno particolarmente ricco per la formazione di Elia, che ha avuto modo di confrontarsi con più realtà artistiche che hanno contribuito ad arricchire, oltre che a rendere più vasto, il suo bagaglio di conoscenze. Nell’in verno 2018 infatti si è misurato con il mondo della fotografia, partecipando ad un corso organizzato dal CIFA (Centro Italiano della Fotografia d’Autore) di Bib

ELIA FIUMICELLI

Elia Fiumicelli nasce nel 1994 a Montevarchi (Ar) ma vive a Stia, in Casentino, vallata ricca di tradizioni storiche e culturali da cui prende spunto per indirizzare i suoi Frequentastudi.la sezione “Design del tessuto” all’Istituto d’Arte “Piero della France sca” di Arezzo. Già negli anni scolastici si distingue all’interno del suo percorso di studi e alcune sue opere vengono selezionate per arricchire le pareti dell’Ospedale San Donato e del Comune di Arezzo. In questo periodo comincia anche il suo percorso espositivo, grazie al sostegno dei suoi insegnanti che riconoscono nel giovane artista un talento da valorizzare. Terminati gli studi si reca, in veste di stagista, a “La Mantero Seta” di Como. Qui, affiancato da personale altamente qualificato, lavora nella sezione “Divisione Donna”, dove comincia a mettere le basi del suo bagaglio conoscitivo attraverso un’esperienza unica e importante per la sua formazione professionale. A Como inizia a disegnare i suoi primi tessuti, selezionati e presentati dall’azienda a Parigi nell’ambito della prestigiosa “Fiera Premièr Vision”.

Il percorso con La Mantero prosegue con l’inserimento nella factory azienda le, dove si confronta con artisti e designer provenienti da Olanda e Russia. In questi anni in cui i suoi studi ottengono crescenti riconoscimenti e collaborazio ni, intraprende un percorso artistico parallelo e più personale dedicandosi alla pittura, in cui sviluppa una cifra stilistica altamente personale e riconoscibile. Attualmente lavora presso azienda orafa casentinese. Dal 2016 collabora con ExpArt Studio&Gallery, con la quale espone con successo in Italia e all’estero.

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biena. Oltre alla fotografia, ha avuto l’opportunita di partecipare a due corsi della LAO Jewellery School di Firenze, riguardanti l’incisione sul Gioiello e la Ceramica, che lo hanno impegnato da gennaio a maggio. Nel 2019 ha iniziato la sua sculture con cartone e plasti ca di riciclo. Collabora con Galleria farina, con la quale espone con successo in Italia. E sempre nello stesso anno fa il suo primo murales a Castel San Niccolò presso la fabbrica della ditta freschi e vangelisti dove lavora come orafo. Nel 2020 ha eseguito per la ditta una grande pittura murale dal titolo “Le mani lussuose” che suscita l’interesse dei media. Il progetto raffigura grandi mani che indossano gioielli, in varie pose e azioni, ognuna delle quali rappresenta uno stato d’animo, un’emozione o un comportamento umano

DURANTE IL LOCK-DOWN MI AFFAC CIAVO E VEDEVO LE STRADE VUOTE E GRIGIE, NONOSTANTE LA PRIMA VERA FOSSE PRONTA A SBOCCIARE. PER ESORCIZZARE LA SOLITUDINE HO RIEMPITO LE MIE GIORNATE IMMAGI NANDO FIGURE FEMMINILI RICCHE DI COLORI CALDI E VIVACI, CHE POI SONO DIVENTATE IL CUORE DELLA MOSTRA.

60 GENIUS LOCIELIA FIUMICELLI

20 DONNADELLAGIORNI Day Digitale8 Giclee su carta cotone 202026x38cm Day Digitale10 Giclee su carta cotone 202026x38cm

61GENIUS LOCI ELIA FIUMICELLI Day Digitale11 Giclee su carta cotone 202026x38cm Day Digitale15 Giclee su carta cotone 202026x38cm Day Digitale17 Giclee su carta cotone 202026x38cm

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CLET ABRAHAM

CLET ABRAHAM

Clet Abraham, nome d’arte Clet, artista francese attivo in Italia dal 1990. Fre quenta la scuola di Belle Arti di Rennes e poi si trasferisce a Roma dove lavora come restauratore di mobili antichi. Il suo percorso artistico prende avvio con la pittura cimentandosi poi nella Sticker Art (tipologia di Street Art che consistente nell’attaccare adesivi) concentrandosi sui cartelli stradali. Si trasferisce in Ca sentino dove inizia a prendere forma la nuova natura della sua arte. Nel 2005 in seguito si trasferisce a Firenze dove apre unos tudio proprio. Prende avvio la serie di interventi urbani, inizialmente concentrati su Firenze e il Casentino, arrivando poi ad una rilevanza nazionale e internazionale.

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65GENIUS LOCI CLET ABRAHAM Tecnica30x40Ilario2005mista

DANIEL JÄGGI (1961-2013)

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DANIEL JÄGGI

Daniel Jäggi ha imparato il suo mestiere presso la ditta molto nota Baur+Cie di Zurigo. Senza dubbio è stato molto importante e decisivo il suo lungo soggiorno di parecchi anni in Italia, durante il quale si familiarizzò con la tradizione, le tec niche e la particolarità dell’arte antica della Toscana. Nello stesso periodo iniziò a lavorare anche pezzi figurati.

Nella provincia del Casentino Daniel Jäggi ha avuto la fama di essere uno dei “veri autentici artisti” che sapevano lavorare la pietra in maniera tradizionale con martello e scalpello, non aiutandosi con utensili elettrici o macchinari. Lo sculture e scalpellino Daniel Jäggi lavorava le sue sculture come i vecchi artisti di 500 anni fa.

Versatile, pieno di idee e contemporaneamente con precisione ed esattezza lo scultore (Svizzeria 1961 - Poppi 2013) unifica l’intuizione italiana per le proporzioni armoniose e la voglia di creare delle opere figurative con l’interesse svizzero dell’esattezza e la precisione. I suoi pezzi si formavano sempre in accordo con i desideri dei suoi committenti. Al loro piacere individuale, l’artigiano cer cava la soluzione tecnica ideale così da produrre incastonature per campanelli della porta a testa di leone, delle panchine con cuscini di pietra, tavole per il salotto per esempio costruire in modo sbalorditivo con una base della colonna e con una lastra di vetro.

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ringraziamo per il supporto e l’aiuto

Gli amici del Gorpe e i familiari, con grande riconoscenza a Roberto Acciai e la moglie Sonia , Lorenzo Cavalieri, Marisa RobertoBoschi,Nastagi e Anna Maria Mattoni, Remo e Marco Guerrini, Studio Legale Giannini, Diva Modacapelli (Poppi), Olga eCarloPaoloFiorini,Fani,Spadi,tutticoloro che hanno reso possibile questo progetto.

RINGRAZIAMENTI

I^ GeniusEdizioneLoci 2021.

Impaginazione Federica Del Grazia Testi Luca Grisolini Fotografia Samuele Visotti composto in Helvetica Light corpo 10, 11 titoli composizione in Cambria Bold corpo 30.

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