luglio 2018

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Luglio 2018 - numero 1 - anno XXXIV


SOMMARIO La Casa informa

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Terza e quarta età

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MI presente

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Abbi cura di te

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in primo piano ...

Amministratori di sostegno

Progetti in rete

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Nonni 3.0

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Ancora grazie a tutti

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La visita degli albini

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Esprimenti maccatronici

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Attori per un giorno - ciak si gira

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Alzheimer fest

Nonni 3.0: web alla portata di tutti - Pagina 4

Ricordi

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Antichi proverbi

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Encant dela primavera

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Forse arriva la primavera

La visita degli alpini - Pagina 11

Attività

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Alleniamo la mente

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La festa degli albieri

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Ballando con il cuore

In bacheca

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Ascolta l’anziano

Ciak si gira - Pagina 25


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EDITORIALE

TERZA E QUARTA ETÀ: nuove risposte a nuove domande di Daniela Casagrande Vicesindaco Comune di Pergine Valsugana

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rent'anni fa, una persona di settant'anni veniva considerata anziana. Si diceva, in maniera sbrigativa, che era vecchia. L’età della vita venivano divise in tre grandi momenti e la vecchiaia coincideva con quella che era chiamata la terza età: un'età che veniva dopo quella adulta e iniziava non solo per ragioni anagrafiche, ma quando si usciva dal lavoro o quando si diventava nonni. Oggi molte condizioni sono cambiate definitivamente: questo perché si è allungata la durata della vita media, perché si va in pensione molto più tardi, perché si invecchia meglio, per i progressi della medicina o perché, all'interno di quella che per abitudine chiamiamo vecchiaia, si possono distinguere diversi momenti, ai quali sono legate differenti problematiche. Come è stato detto, la vecchiaia non è una malattia, ma una condizione della vita. Oggi la nostra popolazione, sommando tutti i fattori appena esposti, sta progressivamente invecchiando, gli anziani, autosufficienti e non, sono sempre di più: alla politica, in questo senso, viene chiesto anzitutto di impegnarsi ad aiutare le persone ad invecchiare meglio, impegnandosi sia a favore degli anziani autosufficienti, cioè coloro che hanno ancora la possibilità di vivere attivamente in autonomia, sia a favore degli anziani non autosufficienti che, beninteso, non vanno considerati di seconda categoria o inferiori. La non autosufficienza, inutile nasconderlo, è una categoria destinata a crescere percentualmente al pari delle patologie degenerative e quelle invalidanti. Pergine, fortunatamente, dispone di strutture adeguate e gestite in maniera adeguata, sia per la qualità delle risposte che danno, sia per la capacità di garantire dignità in momenti estremamente difficili, e talora drammatici, della vita delle persone e delle famiglie. Queste strutture andranno accompagnate e sostenute nello svolgimento


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LA CASA INFORMA/EDITORIALE

del proprio ruolo, che dovrà necessariamente svilupparsi e adattarsi alle nuove e, qualche volta, imprevedibili domande di una società che invecchia. È quindi anche grazie allo spazio di quest’articolo che desidero ringraziare il personale, l’amministrazione e la direzione dell’A.P.S.P. “Santo Spirito - Fondazione Montel”, oltre che per il servizio svolto nella nostra comunità, anche per il grande valore sociale del suo quotidiano operare. Concludo citando una bella frase di Maria Rita Parsi: "I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro”.

Mi presento Scrivo queste poche righe per presentarmi a tutti voi … Sono Michela Bortolamedi a fine marzo sono stata nominata dalla Giunta Provinciale membro del consiglio di amministrazione della casa di riposo Santo Spirito - Fondazione Montel. Ho 33 anni, sono cresciuta a Roncogno e ora vivo a Pergine Valsugana. Sono laureata in Servizio Sociale e da 8 anni lavoro come assistente sociale. Mi piace stare all’area aperta, fare escursioni e correre. Credo nel valore dell’associazionismo e nel volontariato di cui ho fatto e faccio parte. Sono convinta che ognuno debba contribuire, secondo le proprie capacità, possibilità e competenze, al miglioramento della comunità Con questo spirito di servizio mi presento a voi sperando di essere utile e di poter contribuire positivamente portando la mia esperienza di operatrice sociale e di cittadina


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PROGETTI IN RETE

NONNI 3.0: IL WEB ALLA PORTATA DI TUTTI Come farsi aiutare dal proprio telefonino nella Terza Età a cura di Francesco Bindi, divulgatore informativo per le scuole e per la Terza Età

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l grande cambiamento che sta portando la mobilità nel mondo web oggi può essere uno spartiacque anche per chi vive in casa di riposo. Se fino a poco tempo fa, la disponibilità ad approfittare di tutte le possibilità che Internet offre, risultava circoscritta al personal computer e ad una connessione spesso problematica (assenza di wi-fi, poca disponibilità di macchine, luoghi non indicati) oggi possedere un telefonino connesso, che sia smartphone o iPhone, o di un tablet con connessione dati, porta l’utente anziano a poter fruire di un ventaglio di opportunità enorme e con un accessibilità, in termini di semplicità, davvero impensabili! Le persone anziane che vivono da sole o i disabili possono trovare un grande aiuto con alcune applicazioni pensate proprio per loro, e se quelli che noi chiamiamo erroneamente telefonini - in realtà i nostri, oggi, sono a tutti gli effetti piccoli computer tascabili - sono spesso troppo complessi da usare per chi si avvicina agli 80 o anche 90 anni, ecco che nascono applicazioni che li riportano alle funzioni originali di un telefono, ma con molte più potenzialità. Il troppo stroppia! Ma, quali sono, solitamente, gli scogli che l’utente anziano deve superare nell’uso di uno smartphone, per esempio? Tasti piccoli, troppe icone che possono confondere, troppi passaggi da dover effettuare. Insomma, troppa e disorientante offerta per le reali esigenze che si hanno. D’altronde, ricordiamolo, la logica di mercato di internet è quella di offrire di tutto, di più, gratuitamente, e tenerci il più possibile connessi! Esistono però oggi, molte APP che rendono l’utilizzo semplice, funzionale e ad hoc per le nostre esigenze.


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PROGETTI IN RETE/NONNI 3.0 App pronte a sostituire l'interfaccia originale del telefono con una più semplice: tasti più grandi, lettere in ordine alfabetico e menù che si sfogliano come le pagine di un libro. Sarà possibile allora avere a disposizione immediatamente le notifiche (una chiamata persa, un messaggio in arrivo o un appuntamento da non perdere) visualizzate a tutto schermo e non come piccole icone come avviene di solito. In caso di necessità basterà premere il tasto SOS, sempre presente nelle schermate, oppure scuotere il telefono perché venga inviato automaticamente un sms con la posizione in cui ci si trova ai numeri da noi impostati, dando indicazione del luogo in cui si trova la persona che ha bisogno di aiuto (per esempio 'casa') al posto delle coordinate, così che familiari ed operatori, possano raggiungere facilmente il nonno o la nonna. Esistono APP per le persone mute, quelle che hanno problemi ad esprimersi perché reduci da una malattia o gli stranieri: tramite icone e la riproduzione audio di brevi messaggi sarà possibile esprimersi e farsi capire, o sorde o addirittura non vedenti. Per ovvi motivi non è possibile fare pubblicità, ma basta armarsi solo di un po’ di pazienza ed il web ci offrirà moltissime possibilità! Solo cinque/sei anni orsono, parlare dell’introduzione del web nel mondo della terza età pareva fantascienza, eppure se accompagniamo i nostri anziani verso un percorso di uso consapevole delle nuove tecnologie, sarà davvero possibile cercare luoghi dove si sono trascorsi momenti della nostra gioventù; ascoltare canzoni; leggere libri, videochiamare parenti ed amici; cercare immagini d’epoca! Insomma, che cosa aspettiamo a rendere la vita dei nostri nonni più ricca e bella!


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PROGETTI IN RETE

Febbraio 2018: “Vaso della Fortuna” presso la Casa di Riposo “Santo Spirito” di Pergine Valsugana – sede di via Pive

L’Associazione di Volontariato: “Un Futuro per Leer (Sud Sudan) e Dintorni” in collaborazione con la signora Giovanna Meneghini, capo animatrice della Casa di Riposo “Santo Spirito”, ha organizzato per il 13 febbraio 2018 un “Vaso della Fortuna” presso la sede di via Pive. L’iniziativa si proponeva, oltre che a far trascorrere un pomeriggio in allegria agli anziani ospiti, anche a raccogliere fondi per donne e studenti del Sudan del Sud, sfollati a causa della guerra. Il ricavato assieme ad altri introiti dell’Associazione verranno inviati prossimamente con bonifico alla Comboniana suor Lorena Morales, che lavora con le donne, e al Comboniano padre Yakob Solomon che assiste studenti/ studentesse. A nostro parere l'evento è riuscito molto bene grazie alla collaborazione con il signor Giorgio Dalmaso, alla presenza della signora Carmen e del suo gruppo musicale che ha ravvivato la festa e a tutti gli altri volontari presenti per l’occasione che hanno reso possibile il sereno svolgimento dell’iniziativa programmata. Un grazie di cuore a tutti, collaboratori e volontari, da parte dell’Associazione. Nella speranza di essere riuscite a far felici per un po’ di tempo i nostri nonni e nonne desideriamo informare sull’esito economico per la nostra Associazione: con il “Vaso della Fortuna” abbiamo incassato € 250,70

Ancora grazie a tutti per l’Associazione la Presidentessa Silvana Conci

Pergine Valsugana, il 07-03-2018


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LA CASA INFORMA

ABBI CURA DI TE a cura della dott.ssa Luisa Campregher

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on questa breve “citazione” spesso apro o concludo qualche mio approfondimento o, come in questo caso, presentazione del mio obiettivo professionale. Da dove nasce il mio progetto lavorativo e quali sono le basi sulle quali si è sviluppato, gradualmente, nel tempo? Ho deciso di occuparmi di benessere psicofisico nel momento in cui ho compreso, partendo da me stessa, quanto esso costituisca condizione necessaria ed imprescindibile, base sulla quale strutturare qualsiasi scelta, cambiamento, idea, desiderio, progetto, in qualsiasi ambito della vita (affettivo, lavorativo, sociale). L'aver cura di me stesso è strettamente connesso con la qualità della mia vita. Mi realizzo professionalmente, mi realizzo a livello di coppia, mi realizzo in qualità di genitore, mi realizzo negli hobbys che coltivo...spesso in tutto questo “fare” mi perdo perché viene meno lo spazio, il tempo, la dimensione adeguata per ascoltare me stesso. Il tempo passa inesorabile...ed io magari cambio nel mio vivere, nel mio sperimentare, nel mio rapportarmi con gli altri...mi sono accorto che sono nati in me nuovi bisogni? Li sto ascoltando? Sto dando voce a quel qualcosa di nuovo che sta chiedendo espressione? Può sembrare banale parlare di frenesia e parallelamente di modi di dire comuni “son fatto così” o “sono sempre stato così” o “cosa ci posso fare”? Affermiamo di essere felici, soddisfatti, sereni ed appagati poi però non si dorme la notte, sul nostro corpo compaiono malattie psicosomatiche alle quali non sappiamo dare spiegazioni ragionevoli e spendiamo tempo e denaro alla ricerca di diagnosi e cure di nuova generazione...quando poi magari la risposta e la cura stessa è dentro di noi ...se solo ci ascoltassimo e ci amassimo un pochino di più. La mia qualità di vita va di pari passo al sapermi ascoltare. Ritengo che molto spesso il nostro sguardo è rivolto all'esterno: a tutto ciò che ci circonda ed accade intorno a noi, a ciò che gli altri pensano, dicono, fanno, alle aspettative che alimentano verso noi stessi. Manca sovente uno sguardo verso il nostro interno. Uno sguardo attento, che si sofferma in silenzio, non occasionalmente ma quotidianamente su ciò che passa, nasce, si alimenta, si cela, implode, accade dentro me stesso. Uno sguardo benevolo, amorevole, paziente, che dovrebbe essere costantemente presente nel mio pensare e nel mio agire e che dovrebbe entrare a far parte delle nostre buone abitudini (magari sganciandoci dal cellulare e dai social network, che ci inseriscono in un mondo virtuale dove si perde il senso di realtà e di me stesso e di quali siano le relazioni che mi nutrono in modo autentico e sano). Ascoltarsi è il primo passo per conoscersi in profondità, per portare alla luce, far dialogare, accettare, connettere in modo armonioso e sinergico tutto ciò che mi appartiene e mi caratterizza, non solo le parti di me stesso che tanto mi piacciono e rendono bello nonché bravo agli occhi di tutti ma anche quelle parti di me che non voglio vedere, che tengo nascoste, che censuro ma che in realtà racchiudono in sé un potenziale altamente funzionale all'autentica e consapevole realizzazione di me stesso. Ascoltarsi è faticoso: implica tempo, implica mettersi in gioco, implica mettere sul tavolo tutto ciò che mi riguarda, anche gli aspetti che ritengo più disdicevoli. Implica un lavoro lento, paziente, incessante che mi condurrà sempre e comunque in un unico luogo: nel mio Centro, in quel luogo in cui percepisco la mia vera Essenza. E da qui saprò quale sarà la mia direzione. Nel mio lavoro mi avvalgo di vari strumenti finalizzati al benessere psicofisico e all'ascolto di se


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stessi: colloqui di crescita personale, massaggi olistici di vario tipo, percorsi di rilassamento, meditazioni. Il mio obiettivo è di avere sempre una maggior varietà di strumenti da proporre ai miei clienti, per proporre percorsi personalizzati che tengano conto dell'unicità di ciascuno di noi e dei relativi bisogni. All'interno della A.P.S.P. “S. Spirito - Fondazione Montel” di Pergine Valsugana mi è stata data la possibilità di seguire un progetto che si inserisce in un contesto sanitario entro il quale si osserva un’esponenziale aumento delle patologie croniche degenerative che molto spesso colpiscono persone anche di giovane età. Come accennavo precedentemente, con pazienti terminali o affetti comunque da malattie progressivamente invalidanti, il lavoro è molto delicato perché non necessita solamente di diagnosi, terapie e cure riabilitative ma di un lavoro più ampio volto ad accompagnare il paziente nel percorso di comprensione della sua malattia e quindi verso una guarigione non solo fisica ma anche psico spirituale nel tentativo di dare un significato profondo alla propria esistenza. Ciò significa che il lavoro deve essere svolto con sinergia da un lato dal personale sanitario (medici, infermieri, OSS, fisioterapisti…) e dall’altro da altre figure professionali che si occupano della relazione di aiuto, tra le quali quella del counselor. Infatti, sempre più spesso, le RSA si trovano ad accogliere persone di giovane età, con differente grado di invalidità, impossibilitate a proseguire la propria vita entro le mura domestiche, necessitando di un’assistenza costante ed impegnativa dal punto di vista medico e riabilitativo. Inoltre nel mese di aprile, sempre presso l’A.P.S.P. “S. Spirito - Fondazione Montel” di Pergine Valsugana, in occasione del Caffè Alzheimer sono stata gentilmente invitata a strutturare l'incontro “RILASSAMENTO E CONSAPEVOLEZZA DI SE' PER RIDURRE LO STRESS E RITROVARE MAGGIORE ENERGIA POSITIVA”. In tale occasione ho introdotto ai partecipanti la tematica del rilassamento ed ho poi

condotto una parte esperenziale con una visualizzazione guidata, finalizzata ad incentivare la calma interiore e la centratura.

“DENTRO DI TE HAI TUTTO QUELLO DI CUI HAI BISOGNO PER STARE BENE”


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ATTIVITA’

ALLENIAMO LA MENTE LE DALMEDRELE

L La memoria ha le sue strade IL 28 dicembre al gruppo discussione propongo di parlare su come si passava la fine ed inizio anno un tempo …. In effetti iniziamo col dire che sti ani se magnava quel

che ghera anche l'ultim; al massimo ghe se tacava en zelten; qualcuno dice che si mangiava la pastasuta envezi dela polenta. Ma poi, non ho ben capito come, la memoria del nostro gruppo si è spostata, parlare dell'ultimo dell'anno non interessava molto ed è spuntato dal nulla un nuovo argomento:

e Dalmedre, spiego per i cittadini come me, sono le scarpe di un tempo delle nostre zone. Le era fate de pez perchè l'è lezer; noooo el pez el feva le schegie, alla fine i nostri residenti hanno concordato che si usava il legno di albera, cioè la betulla, perchè è leggero, chiaro e non si scheggia. Se usava el sgarniz per empiturar quele dei mateloti , in sostanza per colorare quelle dei bimbi si usava il nero che si forma sul fondo del paiolo all'esterno, nella zona dove il rame è lambito dal fuoco. Ma non bastava colorarle, bisognava anche renderle impermeabili, per questo se le pasava con l'ont, l'ont era grasso di maiale. Quando si macellava il maiale con il grasso si facevano le cicciole che poi, tra i tanti usi, servivano anche ad impermeabilizzare le Dalmedre. La parte superiore era di cuoio, coram, e vi sono piccole differenze di pronuncia a seconda dei luoghi: scapin, scarpin, scopin ... In Val dei Mocheni aggiungevano dei chiodi squadrati chiamati “giazini”, per una maggior presa al terreno, tali chiodi davano nome a tutta la calzatura i giazini. A Pizzighettone c'era uno stabilimento della Pirelli in cui nei reparti più pericolosi usavano le dalmedre in quanto essendo di legno isolavano dal terreno

Enrica Chiarani, Amelia Zampedri, Giuseppe Zanei, Chiara Tallarico, Maria Pangrazzi, Camilla Prada, Emma Valgoi, Giovanni Rodler, Anna Falbo, Anna Valcanover, Giovanna Casagrande, Dario Prada, Renato Campregher, Severina Roat, Luciano Campeol, Maria Paoli, Beber Pia, Ada Menestrina, Maria Maiocchi, Sonia Gottardi.


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te”

eo “Sorgen cl u n el d i it sp o li eg d ra A cu SCIOGLI LINGUA TRENTINO Ti che te tachi i tachi Tacheme i tachi a mi! Mi tacarte i tachi a ti?! Tachete ti i to tachi!

INDOVINA INDOVINELLO Sono formato da sette colori, di me certo di innamori! Dopo la pioggia, nel cielo sereno, ecco che arrivo sono l’

PAROLE IN LINGUA MOCHENA DI Maria Pompermaier ORTO

GORTIN

MAIALE

SCHBAI’

GALLINA

HENN

MUCCA

KUA

POLLAIO

HENNENSTO’LL

TORO

STIAR

PECORA

EIB SCHOF

MASO

HOFF

PATATA

PATAT RUAB

PRATO

BIS

LEGNO

HOLZ


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PROGETTI IN RETE

IN BREVE a cura del servizio animazione

LA VISITA DEGLI ALPINI Sabato 12 maggio 2018, in occasione dell’Adunata Nazionale degli Alpini che si è tenuta a Trento, nella struttura di Via Marconi ci ha fatto gradita visita la delegazione del Coro A.N.A. Penne Nere di Almè sezione di Bergamo.


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VIVA GLI ALPINI!!! Sono arrivati nel pomeriggio per cantare la S. Messa che si tiene settimanalmente in Cappella alle ore 16.30. I nostri Residenti sono stati felicissimi di questa bella sorpresa ed hanno apprezzato i canti proposti durante la celebrazione e poi continuata sulla nostra terrazza con altri canti. Al termine, in ricordo di questo pomeriggio trascorso insieme, ci hanno donato il gagliardetto della loro delegazione.



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RICORDI

ANTICHI PROVERBI di Massimo Dorigoni

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ntichi proverbi ... A Trento e dintorni c'è un detto popolare che recita: «Fin che gh’è l’orsa sula Vigolana, no sta a cavàr la maia de lana». Tradotto per i non indigeni, sarebbe "Finché c'è l'orsa sulla Vigolana, non togliere la maglia di lana". Il proverbio fa riferimento ad una figura simile ad un orso - ben visibile sulla parete nord della Vigolana, una delle montagne che circondano la città di Trento. Si tratta di una formazione rocciosa verticale, di colore scuro, che quando il suolo circostante è ricoperto di neve, spicca in maniera netta, tanto che si può vedere anche dalla città. Finché l'orsa è visibile, significa che sulla Vigolana c'è ancora la neve e l'aria che scende a valle al mattino è dunque frizzante. Da qui il consiglio dei nostri anziani di non togliere la maglia di lana, ma di aspettare prudentemente ancora un po'. Quando l'orsa non si vede più, invece, significa che la neve si è sciolta anche a quota 2000, annullando così il contrasto cromatico che faceva notare la figura. E allora, poiché la primavera è arrivata, si può passare all'abbigliamento più leggero


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ATTIVITA’

LA FESTA DEGLI ALBERI

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a cura del servizio animazione

n incontro intergenerazionale con i

bambini della scuola elementare di Madrano. È da alcuni anni ormai che prosegue la collaborazione che vede anziani e bambini a scambiarsi conoscenze e ricordi con canzoncine in allegria. Quest’anno hanno deciso di organizzare per NOI la “Festa degli alberi” piantando nel nostro giardino di via Marconi un piccolo albero di Sorbo dell’uccellatore come testimone dell’amicizia che lega le due generazioni. Ad un’attenta osservazioni della pianta però i nostri Residenti hanno espresso il dubbio che sia effettivamente un “Tembel” (nome dialettale del Sorbo dell’uccellatore), in quanto sia le foglie che le bacche non sono della forma corrispondente. Ci dedicheremmo tutti ad un’attenta osservazione della crescita del nostro nuovo albero, apprezzando il ricordo di questo pomeriggio trascorso in allegria con i bambini che ci hanno donato il loro tempo e la loro gioia.


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LA CASA INFORMA

AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO

L’

amministratore di sostegno è una figura di protezione giuridica introdotta dalla legge n. 6/2004 per tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone maggiorenni prive, in tutto o in parte, di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana. Sul territorio della Provincia Autonoma di Trento è operativo da alcuni anni il Progetto per l’Amministratore di Sostegno in Trentino gestito dall’Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino e attualmente finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento in forza della legge n. 4/2011 che ha riconosciuto l’importanza di tale figura. Il Progetto, articolato in diverse aree, prevede la realizzazione di incontri informativi, corsi di formazione e servizi di supporto individuali sia per coloro che si avvicinano alla tematica per la prima volta e desiderano un orientamento sia per quanti ricoprono già il ruolo di amministratore di sostegno e necessitano di informazioni specifiche. Il Progetto opera, inoltre, per favorire la creazione di reti territoriali permanenti dedicate all’amministrazione di sostegno e in grado di promuovere l’istituto, facilitare la trasmissione delle competenze e favorire l’assunzione dell’incarico, anche da parte di persone volontarie. L’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO IN ALTA VALSUGANA Dalle informazioni messe a disposizione dai Tribunali di Trento e Rovereto emerge che in Provincia di Trento vengono aperte annualmente circa 500 nuove Amministrazioni di Sostegno, nell’anno 2016 ventotto di queste facevano riferimento al territorio dell’Alta Valsugana e Bersntol mentre cinque degli Altipiani Cimbri. Le nomine, promosse nella maggior parte dei casi dalla famiglia del beneficiario, sono state rivolte principalmente a persone anziane non autosufficienti (59%), a persone con disabilità e con disturbo psichiatrico (12%). Nella maggior parte dei casi è stato nominato un familiare, nelle situazioni rimanenti l’incarico è stato affidato ad un conoscente, a un volontario esterno, a un professionista o a un ente pubblico/privato sociale. Nel corso del 2017 la Provincia Autonoma di Trento ha indetto un bando per la presentazione di proposte progettuali territoriali per lo sviluppo dell’amministratore di sostegno al quale la Comunità Alta Valsugana e Bersntol e la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri hanno partecipato con un progetto dal titolo “S.O.S.teniamoci nel territorio dell’Alta Valsugana e degli Altipiani Cimbri”. Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere la figura dell'amministratore di sostegno attraverso serate informative/formative e attraverso la creazione di laboratori animativi creati con il coinvolgimento di giovani disoccupati laureati che avranno l’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro, accrescere le loro competenze e al contempo supportare la realizzazione del progetto sul territorio in un'ottica di reciprocità. Da qui il termine "S.O.S.teniamoci”. Nei primi mesi del 2018, inoltre, CooperAzione reciproca della Cassa Rurale Alta Valsugana e l’A.P.S.P. “S. Spirito - Fondazione Montel”, nell’ambito della proficua collaborazione nel Progetto “Occhio alla salute”, hanno ritenuto prioritario offrire sul territorio dell’Alta Valsugana uno spazio nel quale i cittadini possano ricevere informazioni sull’amministrazione di sostegno. Per tale ragione queste due realtà hanno


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coinvolto l’Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino affinché metta a disposizione le proprie competenze per offrire ai soci, clienti e cittadini un’informazione precisa, capillare e soprattutto vicina alle esigenze del territorio. Da qui nasce l’idea dell’apertura di un Punto Informativo a Pergine.

IL PUNTO INFORMATIVO DI PERGINE Il progetto ha previsto l’apertura, a partire dal mese di aprile 2018, di un punto informativo a Pergine. Il servizio informativo, accessibile in forma libera e gratuita, sarà gestito dal personale dell’Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino e sarà aperto al pubblico ogni ultimo venerdì del mese dalle 10.30 alle 12.30 presso l’A.P.S.P. “S. Spirito – Fondazione Montel” (Via Marconi, 55 – piano terra). Il punto informativo offrirà: Informazioni inerenti  ruolo e compiti dell’Amministratore di sostegno;  procedimento di nomina modalità, documentazione necessaria;  svolgimento dell’incarico, presentazione di istanze ad autorizzazioni; Supporto  verifica della completezza dei documenti allegati al ricorso da depositarsi a cura del cittadino presso la Cancelleria della Volontaria Giurisdizione;  consegna facsimile istanze e rendiconto;  interpretazione del decreto di nomina. Ai punti informativi è inoltre possibile consegnare i rendiconti annuali della Amministrazioni.

PER INFORMAZIONI Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino Tel. 342 7075145, 333 8790383, Email. info@amministratoredisostegnotn.it


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RICORDI

Encant dela primavera Alma Pintarelli Stamatina, do sprazi de vért, cuca fòr qua e là, mace de color che saluda ‘l sol ‘n tiro. Tut entór, na pressa de far fèsta … Qualche alber bonorìf, el s’è già mess el vestì pu bèl; ‘n rif sgionf de aqua, ‘l se svoltola ‘mbriac, ‘n mèz a l’erba spatuzada dal vènt. Le prime rondole le va avanti e ‘ndreo, ‘ndafarade a fare el nif; l’invern l’è finì… e dentro l’anima, na musica contenta la canta …


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Forse arriva la primavera Bruna Nadalini

Il cielo è anche oggi imbronciato, scende una pioggerellina fine, c'è tanta umidità mi copro con un impermeabile, ho l'ombrello aperto per ripararmi dalla pioggia. Percorro le vie della città, ho molte commissioni da fare, qualche schizzo d'acqua mi viene addosso, le macchine sfrecciano via, sono ferma al semaforo pedonale, aspetto il verde; attraverso la strada, proseguo e cammino velocemente: ho fretta, voglio arrivare a casa prima possibile. Il cielo inizia a schiarirsi, le nuvole si diradano, il sole inizia a mostrarsi. Ora sono a casa, giusto in tempo per cambiarmi, infilo un paio di scarpe tecniche e via, incontro al sole, percorro strade di campagna intrise d'acqua, salto qualche pozzanghera, mi sembra di rinascere ho il sole che mi guarda. Vedo fumare il terreno da molta umidità, i filari delle vigne grondano, tutto sembra riprendersi, c'è qualche contadino intento, a rilegare qualche tralcio rimasto indietro con la potatura e rilegatura, la vegetazione è un po' esplosa con la fioritura; è l'inizio di primavera, tarda a venire. Nel cielo passa qualche stormo di uccelli, pure la rondine è ritornata: con lei è primavera, quando la rondine fa il suo ritorno vuol dire che la stagione è cambiata, l'inverno se ne andato brontolando, soffiando, mal contento, lasciando il posto alla primavera, con il ritorno dei colori dell'allegria, dei bambini che corrono nei cortili della scuola che ridono, gridano, con il sole, che il suo astro risplende, dando vita alla terra ,...

Ben tornata primavera,...


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ATTIVITA’

BALLANDO CON IL CUORE a cura di Sonia Gottardi

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nche quest'anno la nostra Casa ha organizzato con l'Associazione Auser e Cooperazione Reciproca della Cassa Rurale il corso “Ballando con il cuore”. Il corso è rivolto alla popolazione ultrasessantacinquenne con obiettivi di socializzazione, comunicazione ed anche prevenzione cardio-vascolare. La disponibilità del dott. Lino Beber permette a tutti i partecipanti di fare una visita cardiologica preventiva con elettrocardiogramma. L'attività vera e propria si propone attraverso il ballo di stimolare il movimento con un attività programmata che prevede un impegno motorio ad azione crescente. Le lezioni a cadenza settimanale permettono, con il contatto necessario al ballo, una diversa forma comunicativa. Le discipline scelte sono: il liscio che è radicato nella storia del nostro territorio; con qualche ballo di gruppo per stimolare il divertimento ed aumentare l'azione cardio; ad esse sono state aggiunte le danze scozzesi che prevedono una maggior interazione tra i partecipanti, infatti tramite la progressione si effettua un obbligato e casuale cambio di partner. Gli incontri sono molto graditi, oltre che dai partecipanti, anche da alcuni nostri ospiti e familiari che vi assistono ed in taluni casi vi partecipano, è infatti un'ulteriore occasione di incontrare il mondo esterno


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ed a volte rivedere conoscenti del proprio paese, nonchĂŠ di condividere un attivitĂ , il ballo, molto conosciuta e radicata nell'animo di ognuno. Il due maggio abbiamo chiuso con una splendida festa l'edizione 2017/18 con tutti i partecipanti a par-

tire dagli insegnanti Sonia, Lucia e Danilo, gli aiutanti Fulvio e Maria Grazia, la referente Bruna, la Presidente Auser Maria e tutti i ballerini di Ballando con il cuore.

‌ via con le danze!!!


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PROGETTI DI RETE

ESPERIMENTI MECCATRONICI a cura di Andrea Zuccatti

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el corso del mese di marzo gli ospiti della nostra APSP sono stati coinvolti in un progetto innovativo. L'università degli studi di Trento ed in particolare la facoltà di meccatronica si sta occupando di sviluppare un nuovo prototipo di deambulatore robotizzato. Proprio per testare questa nuova tecnologia è stata richiesta la partecipazione dei nostri residenti. L'attività ha coinvolto un piccolo gruppo di ospiti deambulanti. In una breve riunione nella palestra di via Marconi è stato illustrato il progetto in questione e richiesta l'adesione volontaria di ciascun residente. A piccoli gruppi si è poi proceduto in diverse giornate al collaudo dell'ausilio, mediante differenti prove. Con il pumino della casa di riposo ci siamo recati presso un capannone del BIC di Pergine. La sala era stata allestita come una sorta di grande gabbia sul quale erano montate delle telecamere per individuare gli spostamenti al suo interno. I residenti hanno affrontato diverse prove. Dopo ciascun test sono stati intervistati per avere la loro opinione sul funzionamento e sulle eventuali migliorie da portare all'ausilio. Il deambulatore è un modello robotizzato. E' in grado di guidare la persona nei suoi percorsi quotidiani aiutandola nelle difficoltà incontrate. Un'altra funzione possibile è quella di riportare l'utente a domicilio se si trovasse in difficoltà. E' fornito di telecamera per l'individuazione degli ostacoli e di schermo per facilitare gli spostamenti. Le informazioni ricavate dai colloqui con i residenti sono state molto utili agli ingegneri per riuscire a calibrare l'ausilio. La sperimentazione è infatti il tassello fondamentale dello sviluppo di questa nuova tecnologia ed è quello che permetterà in un prossimo futuro di migliorare ulteriormente la vita delle persone che si trovino con difficoltà deambulatorie. Le prove del deambulatore sono state anche un buon pretesto di uscita dalla struttura, di stimolazione delle capacità motorie e cognitive di ciascuno. Tutti hanno espresso soddisfazione per l'esperienza fatta. Chissà che in un futuro non possano anche i nostri ospiti avere a disposizione la nuova tecnologia, che hanno aiutato a sviluppare.


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PROGETTI DI RETE

ATTORI PER UN GIORNO - CIAK SI GIRA a cura di Simonetta Parrotto


IL NUCLEO SORGENTE DIVENTA UN SET FOTOGRAFICO Dlin dlon! Il campanello dell’ ingresso che suona desta sempre un po’ di curiosità. Nel Nucleo Sorgente le giornate scorrono in una serena routine, il suono del campanello fa sollevare la testa, è un operatore, un parente … ma oggi non è così. C’è un trambusto insolito. Al suono del campanello segue la presenza pettinino tra i capelli argentati di Maria e le spiedi persone nuove, una bella ragazza con un largo ga:” E’ Miss Italia! sorriso dai denti perfetti e bianchi, un uomo e una E’ venuta a fare delle foto con donna con fili, fari e macchinari Da venerdì 14 a domenica 16 settem- voi!” La bella miss chiede di strani. Cosa sarà mai? Gli operatori sorridono e si bre, Levico Terme ospiterà la seconda potersi accomodare sul divano scambiano sguardi divertiti. Sul edizione dell’ Alzheimer Fest. Una fe- rosso tra Maria e Nicoletta e in divanetto rosso tre signore sta giramondo, un’energia contagiosa un attimo il nucleo si trasforma in un set fotografico. La curiosiguardano incuriosite, Agnese che vuole affrontare e abbracciare un tà lascia il posto alla vanità e… accarezza la sua bambola, la problema gigantesco su cui molto si ciak si gira! Uno scatto dopo bacia lentamente sulla fronte e può fare. E gli ospiti del nucleo sorl’altro, una posa dopo l’altra non stacca gli occhi dagli estratutti diventano modelli per un nei. Rosa cammina e sfiora la gente dell’A.P.S.P. “Santo Spirito bella ragazza, per un attimo si Fondazione Montel” di Pergine saran- giorno. Un susseguirsi di pose ferma e la guarda in viso, rino tra i testimonial della festa con Ali- spontanee e naturali che hanno stimolato quel pizzico di vaprende il suo giro per ritornare ce Rachele Arlanch Miss Italia 2017. nità che né l’età, né la patoloa sfiorarla e guardarla un attigia hanno potuto oscurare. mo dopo. L’operatrice si rassetta con gesti lesti la casacca arancione e passa un

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PROGETTI DI RETE

ALZHEIMER FEST a cura del “Gruppo Amicizia”

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al 14 a 16 settembre 2018, da venerdì a domenica, faremo festa, una festa di respiro nazionale; una festa giramondo, un'energia contagiosa che vuole affrontare e abbracciare un problema gigantesco su cui molto si può ancora fare. L'Alzheimer Fest è una festa organizzata da e con persone che conoscono l'Alzheimer perché lo vivono sulla propria pelle o sulla pelle dei famigliari. Sarà forse con meno birra dell'Oktoberfest (di cui ha simpaticamente imitato il nome), ma con più abbracci, con cibi gustosi e buona musica; verranno artisti, scrittori, sani, malati, operatori amorevoli, medici senza camici, esperti senza Power Point, famigliari in servizio attivo, terapisti, badanti, professori, giornalisti, attori, musicisti, ricercatori; tante tante persone da tutta Italia. Gli ingredienti della festa vanno dalla musica all'arte, dal teatro alla scrittura, dalla cucina, al cinema, allo sport senza dimenticare la medicina e la ricerca scientifica. L'idea, semplice e dunque sovversiva al tempo stesso, è che il tempo della demenza è anche una stagione di vita; e che chi ha l'Alzheimer non è un marziano. Per molte famiglie anche soltanto la possibilità di una gita è diventata un sogno, il 70% delle persone con demenza non esce da casa. Noi vogliamo invitarle ad una festa in un posto bellissimo, a contatto con la natura, chiamando anche gli altri, il pubblico dei sani, dei normali: adulti, anziani, bambini, ragazzi; gente a cui piace questa idea di inclusione e di memoria condivisa che una malattia non basta a cancellare. La festa sarà in montagna, nel parco centenario della splendida Levico Terme; si dice che la montagna sia una palestra di vita, e noi siamo tra “quelli che l'Alzheimer è una stagione di vita”, “quelli che la vita è fatta anche di Alzheimer”: siamo cioè “imperfetti sconosciuti”. L'Alzheimer Fest è sì un gruppo di persone che si ritrovano, un luogo, un sito internet dove si condividono emozioni e informazioni, ma non solo; è anche un viaggio collettivo, un messaggio che supera il confine di singole patologie, per abbracciare il significato stesso di essere e sentirsi parte di una società civile, riscoprendo la propria umanità coniugata alla gioia di vivere.


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In bacheca

ASCOLTA L'ANZIANO di Giuliana Fontanari Sighel

Ascoltalo anche se non ha voce è il suo tacere che ti parla Ti parlano i suoi occhi lucidi e chiari. Ti parlano le sue mani scarne e callose. Persino nei suoi capelli color argento noti il suo trascorso di vita. Se ti ripete una, dieci, cento volte la stessa cosa ascoltalo perchè non sono cose ma insegnamenti. Te li sta trasmettendo da tutta la vita ma non è ancora sicuro che li hai compresi perchè tu giovane figlio te ne accorgerai che erano tali quando a tua volta diverrai anziano. Accompagna i suoi passi tremanti perchè si faranno più sicuri quando avvertirà il calore delle tue mani. Fallo ridere tanto nella vita ha solo faticato non ha mai potuto alzare la testa perchè sempre china a lavorare la terra anche quando era avaro di soddisfazioni. Ti parlano anche le sue rughe solchi perfetti e palesi del suo vivere passato Ascolta l'anziano perchè adesso di tempo ne ha in abbondanza. Il sole sta per scadere, il calore del tramonto si fonde con il buio freddo della notte. Si è fatto tardi deve prepararsi la valigia l'ultima della sua vita. Ha vinto un viaggio premio in una piccola pensione, si chiama “Pensione di Gesù” si trova in un posto bellissimo dove non tramonta mai il sole dicono che ci si trovi benissimo. Il menù è fisso, piatto unico per tutti. Un piatto colmo anzi stracolmo d'amore, naturalmente servito da Gesù.


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staff

Comitato editoriale Presidente: Giovanni dott. Bertoldi Si ringraziano i nostri sponsor: Direttore: Cristina Bolgia In redazione: Fabrizio Cestari Giovanna Meneghini Andrea Zuccatti

Anesi Flavio s.r.l. di Pergine Valsugana Endurance Impianti s.r.l. di Trento Pulinet Servizi s.r.l. di Baselga di Pinè Roat prodotti ittici s.r.l. di Mezzolombardo Cassa Rurale Alta Valsugana

Cura redazionale e impostazione grafica: Cristina Bolgia Giovanna Meneghini Fotografie: Archivio Servizio animazione

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Stampa: Grafica Pasquali snc di Pasquali Paolo e Silvano www.graficapasquali.it

Distribuzione gratuita Si ringraziano tutti coloro che hanno dato il loro apporto per la realizzazione del periodico

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