Natale 2018

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Dicembre 2018 - numero 3 - anno XXXIV


SOMMARIO La Casa informa

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È tempo di bilanci … e di progetti!

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Auguri!!!

in primo piano ...

Progetti in rete

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Ballando con il cuore

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La mia esperienza in Casa di Riposo

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Mi presento Tempo di bilancio ‐ Pagina 7

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Distretto famiglia in Trentino

Ricordi

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Christus Mansionem Benedicat

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El temp, le done e i siori i fa quel ...

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Un quadro

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I love shopping?

Attività

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Concorso UPIPA ‐ Pagina 15

Tempo di bilanci, tempo di ringraziamenti

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Concorso UPIPA

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La castagnata

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Forbici per ritagliare spazi

In bacheca

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I nuovi Rappresentanti

Forbici per ritagliare spazi ‐ Pagina 23


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EDITORIALE

È TEMPO DI BILANCI … E DI PROGETTI! di Giovanni dott. Bertoldi Direttore Generale A.P.S.P.

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l numero di dicembre del nostro giornalino interno “Il Ponte” rappresenta l’opportunità di fare un primo breve bilancio di un anno che sta ormai per finire e lanciare le idee e le proposte di miglioramento per l’anno a divenire. Il 2018 è stato ricco di soddisfazioni ma anche di problemi e criticità che in una struttura complessa come la nostra APSP sono ormai all’ordine del giorno. Per quanto riguarda gli aspetti di natura strutturale nel corso del 2018 si sono conclusi i lavori di realizzazione del nuovo nucleo Alzheimer e degli alloggi protetti che nel corso del 2019 vedranno la loro piena attivazione a seguito dell’acquisto degli arredi, della realizzazione del giardinoAlzheimer e quindi dello spostamento degli ospiti residenti attualmente presenti al nucleo Sorgente del 4° piano di via Pive nei nuovi ambienti così realizzati. Entro la primavera del 2019 vedranno l’avvio i lavori di ristrutturazione ed ammodernamento della RSA di via Pive che ci impegneranno per alcuni anni e che comporteranno una riorganizzazione degli spazi, degli arredi e degli impianti in modo da rendere più moderna ed accogliente la residenza di via Pive. Il tutto si concluderà con il rifacimento del manto di copertura e la realizzazione del cappotto esterno con nuova tinteggiatura dell’immobile. Anche quest’anno l‘APSP ha confermato le proprie molteplici certificazioni e riconoscimenti che oltre alle consuete certificazioni EN ISO 9001:2015 e“Q&B – qualità e benessere” BEST PERFORMER 2018 (Interiorità, Salute, Socialità e Vivibilità) ha visto aggiungersi un’ulteriore riconoscimento nell’attestazione “Q&B – Dementia Friendly” che ha certificato l’organizzazione, la strutturazione ed il livello di attenzione dato agli ospiti residenti del nucleo Alzheimer. Sul fronte organizzativo/gestionale si sono confermate le molteplici partnership e collaborazioni di rete che l’APSP di Pergine ha sviluppato nel corso degli ultimi anni e che hanno permesso una razionalizzazione ed un efficientamento dei costi di gestione al fine di migliorare la qualità dell’assistenza e l’efficienza organizzativa. Molte sono state


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LA CASA INFORMA/EDITORIALE le innovazioni tra le quali ricordiamo il Centro Ascolto Alzheimer ed il Cafè Alzheimer, l’attivazione dello sportello Amministratori di sostegno, le varie collaborazioni con gli istituti di ricerca e le università per migliorare la qualità di vita degli ospiti e non per ultimo l’attivazione del servizio di logopedia. Tutte queste novità sono state possibili solo ed esclusivamente grazie alla professionalità, dedizione ed abnegazione del personale dipendente che anche nei momenti di estrema difficoltà ha confermato il proprio senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti del proprio lavoro e nei confronti dell’Istituzione. Sempre sul fronte organizzativo il 2018 ha visto l’inserimento della nuova figura professionale di Educatore professionale, quale punto di riferimento del Nucleo sorgente e del Centro Diurno e, in prospettiva, di tutto il servizio socio-animativo. I vari gruppi e comitati multiprofessionali costituti all’interno della nostra Istituzione hanno permesso un’analisi attenta dei principali fattori organizzativo/gestionali e di rischio che ci consente di garantire sempre la massima sicurezza degli ospiti residenti, il rispetto delle normative sempre nuove e sempre più complesse ed il miglioramento, attraverso l’implementazione di azioni correttive, della qualità dell’assistenza. In queste settimane ed entro la fine del 2018 l’Amministrazione sarà chiamata a mettere le basi per l’organizzazione dei servizi per il 2019. Tante saranno le novità che spazieranno dalla riorganizzazione ed implementazione del servizio di coordinamento (finalizzato a garantire un maggior presidio nei vari nuclei assistenziali, anche grazie alla sottoscrizione di un accordo sindacale che ci permetterà di monitorare e riequilibrare i carichi assistenziali nei vari nuclei residenziali), l’efficientamento e la razionalizzazione dei servizi amministrativi, l’inserimento in pianta stabile della nuova figura di Educatore professionale ed il continuo processo di razionalizzazione dei servizi di supporto in modo da destinare tutte le risorse possibili a favore dell’assistenza. Sul fronte del personale socio-sanitario ed assistenziale si confermerà il percorso di stabilizzazione già avviato nei mesi scorsi in modo da garantire sia stabilità del personale che riduzione del turn-over ed ottenere da una parte la fidelizzazione ed il benessere organizzativo e dall’altra la continuità del processo di cura. Anche l’aspetto della partecipazione, ascolto e coinvolgimento sarà di massima attenzione da parte della Direzione e dell’intero Consiglio di Amministrazione, in quanto ritenuti strategici per il buon esito del processo assistenziale. Saranno intensificati i momenti d’incontro con i Rappresentanti degli Ospiti e dei famigliari, che si ringraziano anticipatamente per la collaborazione, gli incontri con Ospiti e famigliari dei vari nuclei al fine di raccogliere criticità ed opinioni, nonché il coinvolgimento e l’ascolto del personale dipendente che va sostenuto quotidianamente non solamente dai vertici aziendali ma anche da tutti gli ospiti e famigliari per il prezioso lavoro che svolgono a favore dei Residenti.


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Come già detto in precedenza i prossimi due/tre anni saranno occupati prevalentemente dalla conclusione dei lavori presso la RSA di via Pive che porteranno sicuramento ad un miglioramento delle condizioni di vita degli Ospiti residenti. Siamo quindi a chiedere preventivamente agli Ospiti, ai famigliari, al personale la massima comprensione per i disguidi e disagi che necessariamente creeranno ma nella consapevolezza che tutto questo possa portare ad un netto miglioramento nella qualità di vita. Rinnovo infine il ringraziamento al personale dipendente per la disponibilità e professionalità dimostrata nel corso di tutto questo anno 2018, nella certezza che non venga a mancare anche nel 2019 e negli anni futuri. Colgo infine l’occasione per formulare a nome mio personale e di tutto lo staff di direzione i migliori auguri di Natale e di Buon Anno agli Ospiti, ai famigliari, al personale dipendente, ai vari collaboratori, ai volontari

Auguri!!!

A nome mio personale e del Consiglio di Amministrazione rivolgo un caloroso e affettuoso augurio a TUTTI di serene Festività e che il 2019 sia ricco di soddisfazioni personali e professionali. Auguri dal Presidente e dal Consiglio di Amministrazione!!!


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RICORDI

CHRISTUS MANSIONEM BENEDICAT a cura di Massimo Dorigoni

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ncora oggi, nei giorni tra il Natale e l'Epifania, il prete tirolese fa il giro delle abitazioni e ne benedice i locali non dimenticando assolutamente la stalla. Sull' architrave della porta si scrivono le tre lettere C+M+B seguite dalle cifre del nuovo anno con il gesso bianco benedetto.

Il popolo inizialmente pensava fossero le iniziali dei tre re magi: Gaspare (Caspar), Melchiorre e Baldassarre. In realtà sembra trattarsi invece della sigla della formula latina: «Christus mansionem benedicat, Cristo benedica questa casa». Questa tradizione simboleggia l’impegno dei componenti della famiglia ad accogliere Cristo per l’intero anno a venire. Il segno della croce è come un sigillo che si disegna sulla porta. Quando la porta è suggellata in casa non può penetrare alcuna forza nociva. Io Massimo Dorigoni, ho creduto così, amante del dialetto trentino, di comporre una poesia a riguardo, che possa regalare ai lettori una riflessione ed un sorriso. Ai posteri l’ardua sentenza, mi affido alla loro clemenza.


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TUTI A FARNE BENEDIR Dala nebbia spessa lassada da l’incens e dala scia de odor s’è materilizà come ‘n fantasma el paroco coi ceregòti ‘ntor. Bongiorno Signor, herr, a benedir la cà ancòi sen chi da voi, ma prima nen en stala che gà la precedenza vache, aseni e boi. Permesso Siora, Frau, ne meten chi ‘n cosìna a dir do orazion, che staga for dai pèi el diaol con la so coa se’ l gà brute intenzion. Ghe ‘l scrivo anca col gess, defòr sora ala porta così mèio el capiss… Zà ‘na volta ‘n l’Eden i gavea sghizà la testa credendo fussa ‘n biss.


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ATTIVITA’

TEMPO DI BILANCI, TEMPO DI RINGRAZIAMENTI a cura di Giovanna Meneghini

S

i avvicina la fine di questo anno e come tanti, volontariamente o meno, anch’io mi trovo qui a ripensare al lavoro svolto fino ad oggi, al percorso intrapreso, a quante attività, eventi, laboratori, uscite ed altro, siamo riusciti a proporre; a quanti obiettivi e a quante mete ci eravamo prefissate e quali siamo riusciti a raggiungere. Gli obiettivi, le mete, sono sostanzialmente sempre le stesse e cioè: riuscire a mantenere o a migliorare il benessere e la qualità della vita dei nostri residenti e dei loro famigliari. Questo è quello che ci sta a cuore più di ogni altra cosa. Il vedere visi felici, persone che trovano gusto e piacere nel trascorrere del tempo assieme parlando di cose più o meno interessanti o pertinenti confrontandosi e conoscendosi. Persone che hanno la possibilità di esprimersi attraverso la manualità, l’arte o semplicemente continuando a fare ciò che a loro piace o interessa. Tutto questo lo facciamo proponendo delle attività, o per meglio dire, degli incontri, dei momenti che diventano spazi di vita quotidiana attesi e graditi da quanti possono essere coinvolti e che scelgono di parteciparvi. Le nostre proposte vengono fatte in base a quanto espresso dai nostri residenti attraverso dei gruppi discussione, dei focus group che noi animatori, coadiuvati dagli operatori del progetto ”Intervento 19”, facciamo ad inizio anno ed in itinere per rile-


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vare e fare nostri i desideri, i bisogni e le aspettative dei nostri ospiti e, per chi non riesce, dei loro famigliari. Partiamo da quanto già proposto, fino ad ora, per cogliere il gradimento o meno, i suggerimenti, nonché le nuove iniziative. Tutto questo ci porta a elaborare un ventaglio di proposte che attraverso l’aiuto prezioso di volontari, tirocinanti e famigliari riusciamo a proporre in modo costante e continuativo nel tempo. Chi ci conosce sa che il nostro motto è “Da cosa nasce cosa” ed è per questo che nei nostri programmi si possono trovare attività o laboratori occasionali e altri legati al periodo ma tutti creati per soddisfare richieste e desideri dei partecipanti. Il nostro servizio, oltre alle consuete attività animative, è chiamato a svolgere altri servizi che pur non essendo molto visibili risultano al trettanto importanti : garantire i trasporti dei residenti per le visite specialistiche, accompagnamenti, acquisti, rifornimento farmaci, presidi, trasfusioni, commissioni per gli uffici amministrativi, la sostituzione del servizio analisi, gli accompagnamenti degli utenti del Centro Diurno e altro ancora. Tante attività che non si vedono molto, ma che queste fanno comunque parte del servizio animazione; sevizio che assieme a quello dell’assistenza, della fisioterapia, al lavoro dei medici, degli infermieri, della lavanderia, della cucina, della manutenzione della cooperativa di pulizie ecc., contribuiscono a garantire e a migliorare il benessere e la qualità di vita dei nostri residenti. Sono grata per questo anno, grata per i miei colleghi che sono nella loro unicità complementari gli uni gli altri e formano una squadra affiatata che, lavorando in modo positivo e volto a risolvere eventuali difficoltà, problemi e imprevisti, collabora nella realizzazione del lavoro. A volte il cammino è stato duro e a volte anche doloroso, non è sempre stato facile continuare ma con il supporto e la buona volontà di tutti abbiamo superato gli ostacoli e siamo andati avanti per il bene comune. A fianco a noi, come anticipato sopra, l’aiuto prezioso dei nostri numerosi volontari e famigliari senza i quali tantissime cose non potremmo neanche immaginare di farle. A loro tutta la mia personale riconoscenza e quella di tutti gli operatori del servizio animazione. Grazie di cuore per il dono speciale che ci fate regalandoci il vostro tempo, la vostra presenza e vicinanza, la vostra competenza nel lavoro pratico ma anche di supporto relazionale con i nostri residenti, con i famigliari e con noi operatori. Come ringraziamento e riconoscimento della preziosa opera che svolgono, anche quest’anno, l’Amministrazione ha scelto di proporre la tradizionale “Festa Del Volontariato” dove una ottantina dei nostri affezionati volontari ha partecipato prima alla S. Messa solennizzata dal nostro Cappellano Padre Rinaldo per poi continuare con la cena preparata dalla nostra graditissima cucina. Un tempo di convivialità dove c’è stato modo di conoscersi tra volontari e per riconoscere la diversità e la preziosità di ogni singolo apporto. A ringraziare quale portavoce dei residenti il signor Renato Campregher che, oltre ad essere un residente della struttura di via Pive, è divenuto uno dei nostri preziosi e maggiormente collaborativi volontari. È stato lui a ringraziare e a donare le candele profumate, preparate anche da lui stesso durante i nostri laboratori, ai presenti.


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RICORDI

“EL TEMP, LE DONE E I SIORI I FA QUAL CHE I VOL LORI” a cura dei Residenti di via Pive

un Chi trova va amico tro un tesoro Co no n gn gn se g ient ien a t

Dreo la strada se 'ndriza la soma

Un bel tacere non fu mai scritto

A ca v no s al donà e gh e vard a boca en

Done e dei pa boi esi to i

se Chi sa, a tacer s

o a pian Chi v o e n va sa ano t n va lo

Empara n'arte e metela da parte l el so o d n Qua monta i el tra i i se asen nta o emp

Far e desfar l'è tut en laorar.


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gh'ero Mi no 'ero h e se g vo i dorm

l aei t t e r La f non bene o n stan me e insi

L'ora d e a st'ora geri , pù tard né i né pù bon ora

i i se s o i r I cu a g pa abo. de s

Meglio una gallina oggi che un uovo domani

Forza e coraggio che 'l mal l'è de passaggio

Il troppo dormire fa impoverire

fè: El ca te, n sede e e t n bole ente n per g

a Pap n ' t Mo r f a n se ' ro t n'al

erSerso p tte e verso s so r volte pe

Voler e poter è e


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PROGETTI IN RETE

BALLANDO CON IL CUORE a cura di Elia Bernardi

"B

allando con il cuore" è nata da una intuizione di Sartori Maria, vicepresidente dell'associazione Auser di Pergine, che alla televisione aveva visto una trasmissione in cui parlavano di prevenzione delle malattie cardiache e che si svolgeva a Castel S. Pietro (provincia di Bologna) e si intitolava "Tiriamo in ballo il cuore ". In questa trasmissione amministratori e medici comunali parlavano di come il ballo è la migliore medicina per prevenire le malattie cardiache e avevano lanciato questo slogan nel loro paese. Il successo è stato immediato e così la nostra Maria Sartori ha coinvolto l'allora presidente Auser (Elia Bernardi) e insieme si sono recati nel bolognese dove hanno incontrato gli inventori di questa iniziativa. Tornati pieni di entusiasmo, hanno pensato bene di coinvolgere altre personalità:  Elio Carlin di Cooperazione Reciproca della Cassa Rurale Alta Valsugana;  Marco Casagrande ex Presidente della A.P.S.P. “S. Spirito - Fondazione Montel (Casa di Riposo) di Pergine Valsugana;  Giovanni Bertoldi Direttore Generale della A.P.S.P. “S. Spirito - Fondazione Montel” (Casa di Riposo) di Pergine Valsugana;  Lino Beber medico chirurgo in pensione. Organizzato un pulmino, tutti insieme ci siamo recati a Castel San Pietro accolti con molta cordialità dalle autorità comunali e dai medici responsabili di questa iniziativa. Siamo tornati con la piena consapevolezza che il ballo è effettivamente la migliore ginnastica per prevenire le malattie del cuore. I medici di Castel San Pietro hanno poi contraccambiato la visita e davanti ad un folto pubblico hanno tenuto la loro relazione supportata anche da alcune slide. La casa di riposo (A.P.S.P. “S. Spirito - Fondazione Montel”) ha messo a disposizione la sala e una insegnante per il ballo, il dr. Lino Beber ha offerto visita e elettrocardiogramma a tutti i partecipanti mentre Cooperazione Reciproca della Cassa Rurale di Pergine provvedeva alla sovvenzione e Auser Pergine si è fatta carico di organizzare tutto. È nato così il primo corso di ballo che di trimestre in trimestre partiva in autunno e si concludeva in primavera. Chiamarlo corso di ballo è un po' presuntuoso, infatti venivano coinvolti tutti coloro che desideravano muoversi a suon di musica e infatti si continuava a ripetere che non si vogliono creare dei


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novelli Fred Astair e Ginger Rogers ma volevamo solo che la gente si muovesse a suon di musica e passasse in allegria qualche momento tanto è vero che il sottotitolo è: "Muoversi allegramente per stare bene di cuore e di mente". Alla prima insegnante di ballo liscio si aggiungeva poi un'altra insegnante di ballo irlandese con grande apprezzamento di tutti e si è creata così un' alternanza dei balli. Dato il grande interesse e la soddisfazione di tutti, è stato pensato bene di continuare questa manifestazione che è giunta così al suo settimo (o ottavo?) anno. Un ringraziamento particolare alla casa di riposo che con la sua disponibilità ci permette di portare avanti questa bellissima iniziativa e di offrire agli ospiti e loro familiari questa ora di svago settimanale. Siamo così entusiasti che ci auguriamo che questa collaborazione possa ripetersi negli anni.


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RICORDI

UN QUADRO a cura di Bruna Nadalini

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ono in macchina percorro vie di una ci à, proseguo verso la periferia, non c'è molto traffico è un giorno come un altro, è tu o un susseguirsi di stagioni di anni. Sono passa mol anni, l'altra sera una mia amica mi telefona, è un po’ che non la sento, mi invita a raggiungerla in un posto, per mostrarmi qualcosa di interessante. Ci diamo appuntamento per il giorno dopo: ok ci sono, rispondo, il posto lo conosco. Proseguo lungo la strada, è un po' alberata, sono in aperta campagna, vedo terreni col va‐ a fru e e vigne , campi con mais pronto per la raccolta, proseguo ancora non manca molto alla meta, c'è l'autoradio che trasme e musica, sto ascoltando Chopin. Il te uccio della macchina è aperto, sta entrando dell'aria fresca, è quella di fine estate e mi scompi‐ glia i capelli. Laggiù in lontananza vedo i te della casa, sono nascos dalla vegetazione, è nascosta da querce e olmi, sono piante secolari. Ora lascio la strada statale, imbocco una strada privata ben tenuta, pavimentata di cube in porfido, dalle par ci sono i filari di vigne pregiate, più avan è ombreggiato dalla vege‐ tazione alta come prima descri a. Ora con la macchina sono sul ghiaino, le ruote fanno ru‐ more, ed eccomi arrivata nel cor le, con una fontana di pietra zampillante d'acqua. Aiuole con infinità di fiori, e rose tan rose , tu o predisposto e tenuto alla perfezione. La casa è una villa an ca, con una parte abitata e l'altra chiusa . Sul portone di casa si presenta la domes ca, che mi invita a entrare, la mia amica è arrivata prima di me, avevo già visto la sua macchina parcheggiata vicino al box delle macchine; mi fa accomodare in un salo o, lì c'è pure Anna che mi aspe a, è lei la mia amica. Ci salu amo con molta enfasi, poi acco‐ modate in poltrone, aspe amo il caffè. Guardo questo salo o o meglio salone, arredato con gusto, mobilio secolare, tappe an ‐ chi, coprono in parte il salone, lampadari veneziani, tende di pregio, quadri alle pare mol‐ to belli di pi ori famosi. Ecco che arriva il caffè; ma che servizio, vassoio in argento tazzine e zuccheriera di fine porcellana, lo depone su di un tavolino basso, la domes ca non si fer‐ ma se ne va. Chiacchieriamo un po', poi il telefonino di Anna suona, lei risponde, e va via di là. Un po' stanca di aspe arla, mi alzo e guardo i quadri, li ammiro uno alla volta. Un quadro mi a ra di più, un cielo con tante lune, raffigura una no e con le lune che si rispecchiano in un lago, le cui acque sembrano illuminate a giorno, ai la ci sono due pini, gli aghi dei pini sembrano brillare di diversi colori, mi sembra un quadro magico, non porta


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la firma del pi ore, però imita bene la pi ura di Van Gogh, ma non è. Sugli altri c'era la fir‐ ma: un Van Gogh un Monet... qua niente. Forse la firma viene dal profondo del cuore, dell'ar sta che ha dipinto il quadro, ho capito l'autore o l'autrice, ma ahimè non dirò mai il suo nome. Il quadro sul retro ha una scri a: No e stellata su un lago alpino. Bello e significa vo questo quadro, è entrato in una collezione privata, non apparirà mai in una galleria d'arte, resterà appeso alla parete di questo salone, quando avrò voglia di ve‐ derlo, chiederò al proprietario il permesso. No e stellata su un lago alpino, me lo porterò dentro di me all'infinito.


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ATTIVITA’

CONCORSO VALORIZZAZIONE DELLA MEMORIA 2018 a cura di Gabriella Bonvecchio Beber

Indetto da Unione Provinciale Istituzioni Per Assistenza (UPIPA)

TITOLO: I SAPORI E I PROFUMI DEL CUORE Il “Gruppo dell’Amicizia” della Casa di Riposo di Pergine, sede di via Pive aderisce all’iniziativa dell’UPIPA trovandosi in sala polivalente al lunedì assieme alla volontaria Gabriella, agli operatori e ai familiari che di volta in volta assistono i loro parenti.

SETTEMBRE

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OTTOBRE

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PROCEDIMENTO PER LA COTTURA DELLE “BRISE” “Ah, dice Maria, non affetto l’aglio perché il suo odore pungente mi infastidisce (ai miei tempi non aiutavo nemmeno la mamma in questa operazione e lei mi capiva)” così Rosanna lo monda e Gabriella lo riduce in rondelle piccolissime mentre Mario ribadisce che sua madre lo avrebbe schiacciato col palmo della sua forte mano ancora avvolto nell’ultima camicina prima di farlo rosolare nell’olio; Erina invece tagliuzza finemente una cipolla ramata noncurante delle lacrime che le inondano gli occhi. Anna raschia tutta la terra dai gambi delle grosse “brise “ , Maria le lava in un catino d’acqua e le asciuga con un panno bianco. Ines e Mario le affettano per lungo, chi in maniera sottile chi più grossolanamente. Romano, la cui vista fa la capricciosa, intenditore di funghi esclama in perfetto dialetto levicense: “Che profumo che le manda fora quele more, le bianche en poco de men”. Così fra l’odore di aglio e cipolla, di “brise” e di un ciuffetto di prezzemolo tritato Beppina dice che si potrebbero mangiare subito con le tagliatelle o con una bella polentina……… .

FILIERA DELLA POLENTA: Sul tavolo ci sono i “sorgai co le so manze ancora encartozzade” (i fusti del granoturco con le loro pannocchie ancora da rimuovere): la qualità è di un arancio rosso recuperato da Gabriella in una fiera delle semenze storiche che si tengo-


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no a Meano e a Piazzola sul Brenta. Fra le dita di ognuno scorrono chicchi gialli (qualità Spin di Caldonazzo) già essicati lo scorso anno sul poggiolo e pronti per venire macinati dal mugnaio e infine la farina gialla a grana media impolvera le mani affondate in un piattone pieno. Il collaboratore Luciano, ha messo sul fuoco il paiolo di rame con la polenta che cuoce e a fine tempo (3/4 di ora) la svuota sul tagliere: bella, soda al punto giusto, gialla come il sole, fumante di un profumo che fa rivivere i ricordi di una cucina grande, un focolare nero e caldo, la mamma, i fratellini, la nonna, i gatti accovacciati sulle sedie impagliate… Si mangiava polenta tutti i giorni dell’anno, a volte calda appena fatta con il “tonco” del coniglio, a volte fredda nel caldissimo latte zuccherato, a volte avvolta nel “mantino” bianco (tovagliolo di stoffa) giù nella “busacca” a scuola. Ma soprattutto almeno una volta la settimana nel periodo invernale la si divorava coi crauti…..

OTTOBRE

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FILIERA DEI CRAUTI Sul tavolo c’è una cesta di cavoli cappucci già lavati, di un bel colore verde argentato, qualcuno di grande dimensione , bello fisso, qualcuno piccolo e morbido. Gabriella affetta con una speciale taglierina quello morbido e sappiamo che cappucci così sottili li si mangiano in insalata col pane e “lucanica” o formaggio gorgonzola; il collaboratore Luciano, con un bel coltellone affetta un cavolo grosso e sodo:…” Ma Luciano, diciamo; stai facendo fette troppo grosse sia per fare i “capussi rostidi” che per fare i crauti…”. E mentre stiamo parlando di cavoli, Gabriella ci fa toccare un padellone sigillato col coperchio luccicante. E’ solamente tiepido, non scotta. Luciano lo mette sul fuoco e a poco a poco nella grande sala polivalente dove ci troviamo, un forte profumo di crauti cotti incomincia a far ballare tanti nostri ricordi sulla pista della memoria: la mamma che mescolava nella padella, il papà che si versava un bicchiere di “acquarot”(vinello), noi impazienti col piatto in mano, i cotechini di quel nostro maiale allevato con cura dai giorni della fiera di san Giuseppe aTrento fino a quelli della venuta di santa Lucia…L’odorino in sala si fa strada nel naso, in gola, nello stomaco stimolando un certo languorino ma dove siamo non si possono avverare tutti i nostri sogni…invece si!! La signora Giovanna, la nostra animatrice ci rassicura sul fatto che mercoledì prossimo è previsto il pranzo rustico con polenta, crauti e companatico adeguato. Siamo felici perché abbiamo tutto il tempo di aspettare che arrivi mercoledì…………..


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PROGETTI DI RETE

LA MIA ESPERIENZA IN CASA DI RIPOSO a cura di Franca Mafioletti

M

i chiamo Franca ho 58 anni lavoro nella casa di riposo di via Pive con il progetto “Intervento 19”, ho iniziato ad aprile e vi rimarrò fino al 31 dicembre. Sono una persona molto socievole e mi trovo molto bene a lavorare in gruppo. Avevo uno zio ospite in via Marconi e lo ho assistito fino alla sua fine e li ho scoperto un mondo nuovo che mi ha appassionato moltissimo. Ho conosciuto Roberta, Clara e Giorgio che facevano animazione e mi ha molto colpito il loro modo di fare con gli ospiti. Dal momento che sono entrata aiuto le altre animatrici che fanno di tutto per tenere vive nei nonni ospiti la memoria e le abilità manuali con tanti piccoli progetti. Alcuni partecipano volentieri, altri ti aspettano e il loro sorriso quando ti vedono non manca mai: ti baciano, ti abbracciano, ti cercano con le mani e non te le lasciano più, solamente pochi dormono. Faccio anche l’autista del pullmino che serve per il Centro Diurno e c’è chi ti aspetta fuori la mattina sulla porta perché sente il motore in lontananza che arriva, chi ti racconta sempre le stesse cose perché non si ricorda di avertele già dette o chi come il nonno che nei giorni in cui non viene al centro ma conosce gli orari ti aspetta sul balcone di casa e si sbraccia per salutarti quando passi e poi ripassi davanti alla sua casa. Ecco, questi sono solo alcuni dei ricordi che mi porterò dentro quando finirò questa mia esperienza in casa di riposo. Scusate se è poco per me no! Vorrei spendere anche due parole sul gruppo con cui lavoro Giovanna la responsabile, Sonia, Francesca e gli altri che ho già nominato “l’’animazione” e poi i miei colleghi. All’inizio ho fatto un po' di fatica a capire come dovevo operare poi loro mi hanno aiutato molto, sono persone attive preparate piene di progetti e di simpatia con tutti i “nonni” e i loro parenti. Diciamo che le risate non mancano mai specialmente nel momento del “cafe’ bon” la mattina! Molto apprezzato dai nonni. Ecco, purtroppo il 31 dicembre si avvicina...


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Mi presento Ciao a tutte e tutti, sono Anna Mosna, Educatrice Professionale presso il nucleo “Sorgente“. Ho iniziato a lavorare qui soltanto da qualche mese, ma mi sento già un po' a casa. Quest’esperienza è stata completamente nuova per me. Infatti ho sempre lavorato con neonati e minori presso l'Ospedale Pediatrico di Padova e per una comunità di accoglienza per neonati e bambini. E adesso eccoci qui, dopo un bel salto di età, nel nucleo “Sorgente“. In questi mesi abbiamo avviato tanti progetti ed iniziative, anche grazie alla stretta collaborazione con il Servizio Animazione. Credo però che la cosa più importante, quando si lavora con persone, è il “ConTatto“, cioè essere presenti e vicini. Sono, quindi, felice dei momenti e delle esperienze condivisi con i residenti del nucleo. Mi sono laureata in Educazione Professionale, presso il dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova, in seguito ho approfondito i miei studi con una laurea magistrale in Pedagogia e Sociologia, che concluderò in dicembre. Essere educatrice è sempre stata una mia grande passione e credo che l'educazione sia l'arma più potente per cambiare il mondo. Per questo motivo, lavoro attivamente nel progetti di sviluppo internazionale, per costruire sentieri di pace. Il prossimo anno lavorerò come educatrice in un centro per persone in situazione di disabilità in una piccola città del Guatemala (America Centrale).

Porterò nel cuore quest‘esperienza e soprattutto tutte le preziose storie di vita che mi hanno regalato gli ospiti del nucleo Sorgente.


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RICORDI

I LOVE SHOPPING? (IO AMO FARE ACQUISTI?) a cura di Andrea Zuccatti

E'

il 24 novembre. Le auto si riversano lentamente in autostrada, sciamando rumorosamente verso i centri commerciali veneti. Ieri è stato il black friday. Questa giornata è un'altra delle invenzioni americane per farci spendere più soldi, fosse necessario, prima di Natale. Il venerdì dopo il giorno del ringraziamento i negozi offrono sconti speciali per favorire lo shopping natalizio. Si chiama "VENERDÌ NERO" perché all'epoca i registri contabili dei negozianti si compilavano a penna, usando inchiostro rosso per i conti in perdita e quello nero per i conti in attivo. E nel venerdì dopo il ringraziamento, grazie a queste promozioni, i conti finivano decisamente in nero. Grazie anche a queste giornate nebbiose e tristi la gente è più portata a spendere i propri risparmi nei negozi anziché concedersi le più abbordabili passeggiate domenicali. Ovviamente pure io sono vittima di questa frenesia e mi ritrovo in macchina ad affrontare interminabili code autostradali. Sospendo un attimo la corsa e decido di fare una breve pausa all'autogrill. Come il black friday anche questa è un'invenzione mangiasoldi. Il primo autogrill è nato nell'immediato dopoguerra. L'inventore è lo stesso dei biscotti Pavesini, Mario Pavesi. Questo industriale di Novara ha l'intuizione negli anni '50 di aprire un piccolo spaccio dei suoi biscotti sulla Milano-Torino, all'altezza del casello di Novara. Grazie alla rapida crescita economica questa trovata commerciale avrà uno sviluppo incredibile, fino a diventare la pausa di tutti gli italiani, compreso me. Entro, l'ambiente è affollato, gli avventori si accalcano alla cassa. Dopo quest'ennesima fila arrivo finalmente di fronte al sorridente commesso. Ordino un caffè. Voglio solamente un caffè ed una coca cola per mantenermi sveglio


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alla guida, ma alla fine ordino una coca, un caffè, una brioches e la coppetta di frutta, solleticato dall'offerta del giorno, che mi fa spendere il triplo dei soldi che avrei speso se solo avessi avuto la determinazione di ordinare solamente il caffè e la coca, come nell'idea iniziale. Riesco fortunatamente ad evitare di aggiungere anche una thermos per il modico prezzo di 9 euro e novanta, che l'insistente commesso vorrebbe appiopparmi. Io si che sono una persona decisa. Con lo scontrino in mano ordino il mio solito caffè lungo. Il mio vicino vuole un espresso, la signora col cane a fianco prende un macchiato caldo, la sua amica lo vuole freddo e la giovane con piercing lo desidera shakerato. E' incredibile quante maniere di prendere il caffè abbiamo inventato... mi viene il dubbio che non ci sia anche qui lo zampino degli americani! Mi torna alla mente un episodio di qualche anno fa. Ero a New York, nella catena di caffè Starbucks. Quella volta avrei voluto un the. Nel mio inglese stentatissimo lo ordino. La cassiera mi propone una vasta gamma di opportunità accattivanti. Ne capisco la metà e decido, quindi, infine, di affidarmi al suo buon senso. Rispondo "What you want". Esco vittorioso dal locale con un infuso alla menta con latte e miele, credo. Riparto, il mio primo obiettivo è la nota catena svedese di prodotti per la casa, l'Ikea. Sono in cerca di un piccolo pensile da posizionare in bagno. Ho un foglietto con le misure precise, con il metro di carta in dotazione, con fare da architetto giro per i reparti alla ricerca del mobile dal nome impossibile che sia più adatto alle mie esigenze. Bjursta, Sbilliv, Trasgor. Ogni articolo ha il suo nome svedese, quasi sempre impronunciabile. Purtroppo non trovo nulla che faccia al mio caso, ma ne approfitto per riempire il carrello delle solite "gigiate": ciabatte, ombrelli, spugne, grucce, vasi e candeline. Prossima tappa è uno di quei centri commerciali all'aperto, formati da file di casette colorate. Ripropongono in maniera fantasiosa degli edifici tradizionali. Un altro modo per renderti più piacevole le compere. Li trovo in verità migliori rispetto ai grandi edifici colossali così caotici e rumorosi. L'unico inconveniente è che si passa dai 5°C di temperatura all'esterno ai 25° C interni ed è un continuo svestirsi e rivestirsi. Faccio dei piccoli acquisti qua e là, nemmeno troppo convenienti. Gli abiti belli alla fin fine si pagano! Esco dall'ultima casetta ormai esausto dalla fatica dello shopping. Il cielo è ancora grigio e comincia a scendere qualche piccolo fiocco di neve, qualche favilla a dire il vero, quei piccoli fiocchi ghiacciati che precedono la vera e propria nevicata. Ho letto da qualche parte che in lappone ci sono molti termini diversi che descrivono i vari tipi di neve. Quello che indica la pioggia nevosa e la neve ghiacciata, quello per la neve farinosa; una parola viene usata per la neve che galleggia sull'acqua, un'altra ancora per la neve bagnata o per quella che si mescola col fango a lato dei marciapiedi. Sono di ritorno, la nevicata si è intensificata. Lassù lontano si intravede già il Calisio, tutto imbiancato. Eccomi, arrivato a casa, parcheggio la macchina e mi fermo un po' in riva all'Adige, godendomi l'uniformità del manto nevoso che ricopre ogni cosa, lontano dal clamore dei centri commerciali e dell'autostrada. Questa giornata, iniziata come un black friday, si è conclusa, infine, come un sabato bianco.


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ATTIVITA’

LA CASTAGNATA a cura degli operatori e degli utenti del Centro Diurno

I

l 13 novembre noi del Centro Diurno, con il permesso della direzione, abbiamo organizzato una bella castagnata. In verità, era stato tutto preparato per il 6 novembre, infatti avevamo consegnato tutti gli inviti, così anche i familiari si erano organizzati per essere presenti ma come si sa il tempo ci ha giocato un cattivo scherzo ed abbiamo dovuto rimandare. Martedì 13, subito dopo aver pranzato, i nostri ospiti ci hanno aiutato a preparare la sala con tovaglie colorate, bibite, patatine, un eccellente vin brulè e delle favolose castagne preparate alla perfezione dai nostri maestri cucinieri. La signora Carmen con il suo gruppo aveva dato la disponibilità per rallegrare in musica il pomeriggio. Verso le tre era tutto pronto, ci aveva raggiunti anche la coordinatrice Sandra. Carmen con la sua band aveva già incominciato a raccontare delle barzellette molto simpatiche, interpretandole con molta bravura. Nel frattempo erano arrivati anche i parenti. Le castagne erano cotte a puntino e si sbucciavano a meraviglia. Il repertorio del nostro gruppo musicale era molto vasto, tutte canzoni che i presenti conoscevano, così si faceva un bellissimo coro. Si sono fatte anche bellissime foto. Era presente anche la signora Daria, rappresentante del Consiglio di Amministrazione e moglie di Giorgio Mottesi, che è stato un poeta locale e del quale sono stati letti alcuni scritti. Un momento molto toccante

quando Carmen ha letto due poesie in particolare: una sull’amore e una ninnananna, recitate con bravura, hanno suscitato fra i presenti emozioni forti e commoventi. Le ore del pomeriggio passavano velocemente. Senza nean-


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che accorgerci era arrivata l’ora di congedare i nostri ospiti. Il tempo era veramente volato, abbiamo fatto una promessa di ritrovarci tutti nuovamente. Un ringraziamento a tutti coloro

che ci hanno permesso che questa castagnata risultasse cosĂŹ bella: gli ospiti, i parenti, la direzione, Carmen e il suo gruppo, la cucina e noi del diurno.


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ATTIVITA’

FORBICI PER RITAGLIARE SPAZI a cura di Simonetta Parrotto

I

l termine tagliare ha quasi sempre una valenza negativa: tagliar fuori, tagliare la corda, tagliare coi legami… da noi in sala Polivalente, il lunedì, l’attività del tagliare ha solo connotazioni positive. Intorno alla lunga tavolata ci ritroviamo con Anna, Tina, Bruno, Severina, Giovanna e con chi ne ha voglia a tagliare e a far lavorare le mani e le parole... Piccole strisce di gommapiuma ingombrano la lunga tavolata, pronte per essere tagliate e raccolte in contenitori. Coriandoli bianchi e ticchettio ritmico di forbici si alternano a chiacchiere confidenziali che ricordano un po’ quelle attività di altri tempi quando ci si ritrovava attorno al fuoco a lavorare ma anche a socializzare. Tagliare la gommapiuma è un’attività che ai nostri residenti piace tanto. Una piccola pausa per un caffè, uno yogurt e poi si ricomincia. La produzione procede veloce e da pochi cuscini da donare al canile siamo arrivati a tanti sacchi di soffici cubetti… come utilizzarli? La Biblioteca Comunale di Trento da poco tempo ha una nuova sede per la biblioteca dei bambini: la suggestiva Palazzina Liberty nel parco di Piazza Dante a Trento. Spazi grandi e nuovi su misura di bambino che hanno permesso loro di ampliare le attività di letture, di incontri, di laboratori ecc.. ed abbiamo scoperto che ciò che serviva per completare il quadro erano proprio dei cuscinoni o dei pouff dove i bambini potessero mettersi comodi per leggere, ascoltare storie.. o anche sognarle! Abbiamo preso al volo l’opportunità e dopo esserci consultate con le nostre “tagliatrici” abbiamo deciso di avviare il nostro lavoro in questa direzione. In poco tempo, grazie anche ai preziosi consigli di Giuliana, la nostra cara volontaria, abbiamo confezionato un pouff e un cuscinone che abbiamo donato ai “popi” della biblioteca.


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Le belle notizie non finiscono qua, la Biblioteca ha trovato un modo originale e “moderno” per ringraziarci con la creazione di un POST sulla loro pagina facebook (seguita da quasi cinquemila persone) con le foto dei bambini seduti composti o sdraiati che leggono sui cuscini dove in bella mostra risalta all’ occhio il simbolo della casa di riposo. La soddisfazione è tanta, non solo per aver potuto portare avanti un lavoro tanto gradito ai residenti ma anche per aver avuto la possibilità di vedere con i nostri occhi che la nostra donazione è stata gradita ed utilizzata.


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ATTIVITA’/FORBICI PER RITAGLIARE SPAZI


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PROGETTI DI RETE

DISTRETTO FAMIGLIA IN TRENTINO a cura di Cristina Bolgia

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l giorno 6 novembre 2018, l’A.P.S.P., nella persona dal Presidente, dr. Diego Pintarelli, ha sottoscritto l’accordo volontario di area per favorire lo sviluppo del “Distretto famiglia” nell’Alta Valsugana e Bersntol. Con l’accettazione e la sottoscrizione di tale accordo, la nostra organizzazione si impegna a: 

diventare “Amica della famiglia” nel senso di orientare la propria attività secondo gli standard di qualità familiari approvate dalla Provincia;



implementare processi di responsabilità familiare, sperimentandovi nuovi modelli di collaborazione tra i diversi soggetti firmatari dell’Accordo volontario di area;



supportare in modo forte la vocazione del Distretto famiglia, i progetti strategici messi in campo e la valorizzazione delle imprese leader trainanti del Distretto al fine di promuovere una rete ampia e sostenibile.

DISTRETTO FAMIGLIA ALTA VALSUGANA E BERSNTOL Il Distretto è di recente istituzione (marzo 2015) ed ha fin da subito visto l'adesione di tutti i Comuni della Comunità di Valle, i quali hanno condiviso le finalità e i principi dello stesso. Inoltre annovera tra i suoi componenti molte realtà del privato sociale del territorio che offrono servizi e attività che supportano direttamente o indirettamente le famiglie; recentemente inoltre hanno aderito alcuni esercizi pubblici locali. La storia relativamente recente del Distretto, la sua composizione eterogenea e gli avvicendamenti istituzionali che hanno coinvolto i Comuni e la Comunità


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di Valle, non hanno permesso di individuare e sviluppare dei caratteri distintivi e delle peculiarità specifiche, ma nel corso degli ultimi mesi si è condivisa l'idea di approfondire la tematica dell'accoglienza nelle sue diverse sfaccettature, sottolineandone le dimensioni culturale, sociale e turistica. Il Distretto quindi cercherà di svilupparsi in tal senso, facendo in modo che il proprio territorio diventi sempre più accogliente per le famiglie residenti ed ospiti.

COS’È IL “DISTRETTO FAMIGLIA”? I Distretti per la Famiglia istituiti dalla Legge provinciale 2 marzo 2011 n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità” si qualificano come forme di organizzazione economica e istituzionale su base locale, in cui soggetti diversi per natura e funzioni collaborano alla realizzazione del benessere familiare. Mediante l’attivazione dei Distretti la Provincia autonoma di Trento attiva politiche e iniziative rivolte non solo al welfare familiare ma anche al perseguimento di ulteriori obiettivi, riguardanti la qualificazione del territorio e del suo capitale sociale; l’innovazione delle culture amministrative e dei correlati modelli organizzativi; la crescita economica. Un territorio amico della famiglia è un territorio accogliente e attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, ca-

pace di offrire servizi e opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non, operando in una logica di distretto, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e mission perseguano il fine comune di incrementare sul territorio il benessere familiare. L’obiettivo è di realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare per accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale nonché sostenere lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate. In quest’ottica, infatti, i Distretti Famiglia sono definiti come quel “circuito economico e culturale, a base locale, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e finalità operano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia con figli”.

Il Distretto famiglia produce effetti positivi sulle famiglie, sulle organizzazioni pubbliche, sull’economia, sul territorio. Alle famiglie consente di esercitare con consapevolezza le proprie funzioni fondamentali e di creare benessere al proprio interno, coesione e capitale sociale. Alle organizzazioni pubbliche e private offre servizi, anche a carattere turistico, e interventi qualitativamente aderenti alle esigenze e alle aspettative delle famiglie, residenti e ospiti, e accresce l’attrattività territoriale, contribuendo allo sviluppo locale. Infine, consente di qualificare il territorio come laboratorio strategico all’interno del quale si sperimentano e si integrano le politiche pubbliche, si confrontano e si rilanciano le culture amministrative, si innovano i modelli organizzativi, in una dimensione di incontro e confronto nell’ambito del contesto nazionale ed europeo.


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In bacheca

TANTI I NUOVI RAPPRESEN ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEGLI OSPITI E LA RELAZIONE CON IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’A.P.S.P. Le signore FOGGIA DANIELA e OSS PAPOT ANTONELLA sono state elette quali rappresentanti degli Ospiti nel Consiglio di Amministrazione ai sensi dell’art. 8 del regolamento “Modalità per l’elezione dei rappresentanti degli Ospiti e la relazione con il Consiglio di Amministrazione dell’A.P.S.P.”. Si ricorda che gli eletti rimarranno in carica due anni e sei mesi dalla data di proclamazione e che pertanto il loro mandato scadrà il 24 aprile 2021. IL RUOLO DEI RAPPRESENTANTI: ART. 9 - FUNZIONE CONSULTIVA

I rappresentanti degli ospiti svolgono funzione consultiva su tutte le problematiche di carattere generale relative all’impostazione ed all’organizzazione dei servizi erogati. Il Presidente, qualora l’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione preveda la trattazione di punti relativi all’organizzazione od impostazione dei servizi, può informare i rappresentanti degli ospiti nei termini previsti per la convocazione del Consiglio. L’Amministrazione incontra almeno ogni 4 mesi i rappresentanti degli ospiti per informare sull’attività dell’A.P.S.P. e discutere le problematiche di cui al comma 1. ART. 10 - FUNZIONE PROPOSITIVA

I rappresentanti degli ospiti possono, in ogni periodo dell’anno, formulare al Presidente proposte, anche scritte, in ordine all’impostazione ed all’organizzazione dei servizi erogati. Il Presidente ne riferisce al Consiglio di Amministrazione nella prima seduta utile ed informa i rappresentanti delle decisioni assunte entro 30 giorni dalla data di presentazione delle proposte. I rappresentanti possono comunque in ogni momento chiedere informazioni sugli aspetti e le problematiche di cui all’art. 10. Ai rappresentanti degli ospiti viene riservato, in ogni struttura, un apposito spazio per la pubblicazione di fogli informativi e pubblicazioni.

CONTATTI: È possibile contattare le due rappresentanti ai seguenti indirizzi: daniela.foggia@apsp-pergine.it antonella.osspapot@apsp-pergine.it


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staff

Comitato editoriale Presidente: Giovanni dott. Bertoldi Si ringraziano i nostri sponsor: Direttore: Cristina Bolgia In redazione: Fabrizio Cestari Giovanna Meneghini Andrea Zuccatti

Anesi Flavio s.r.l. di Pergine Valsugana Endurance Impianti s.r.l. di Trento Pulinet Servizi s.r.l. di Baselga di Pinè Roat prodotti ittici s.r.l. di Mezzolombardo Cassa Rurale Alta Valsugana

Cura redazionale e impostazione grafica: Cristina Bolgia Giovanna Meneghini Fotografie: Archivio Servizio animazione

Redazione presso: S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

38057 - Pergine Valsugana (TN) Via Marconi n. 4 tel. 0461/531002 fax 0461/532971 E-mail: redazioneilponte@apsp-pergine.it Sito: www.apsp-pergine.it

Stampa: Grafica Pasquali snc di Pasquali Paolo e Silvano www.graficapasquali.it

Distribuzione gratuita Si ringraziano tutti coloro che hanno dato il loro apporto per la realizzazione del periodico

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S. Spirito ‐ Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

Sede legale: Via Marconi n. 4 ‐ 38057 Pergine Valsugana (TN) Tel. 0461/53 10 02 Fax 0461/53 29 71 www.apsp‐pergine.it E‐mail: amministrazione@apsp‐pergine.it Sedi opera ve: Stru ura Via Pive Via Pive n. 7 ‐ 38057 Pergine Valsugana (TN) Stru ura Via Marconi Via Marconi n. 55 ‐ 38057 Pergine Valsugana (TN)


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