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Brevi dal mondo

Italiani dispersi in Venezuela DUE Due italiani, Simone Montesso, bolzanino di 23 anni, e Massimo Barbiero, veneziano di 37, sono dispersi in Venezuela, dopo che si sono allontanati lunedì scorso per una camminata in un’area di montagna di Santa Rosa de La Hechicera, a Merida. A lanciare l’allarme è stata l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, per la quale i due lavorano come volontari.

Brasile, 400 corpi sotto il fango NITEROI (BRASILE) – Potrebbero esserci 400 corpi sotto il fango che ha inondato le strade di Rio de Janeiro. Anche se l’ultimo bilancio diffuso dalla Protezione civile brasiliana parla di 219 morti accertati, si teme che le piogge più violente degli ultimi 50 anni abbiano mietuto un numero quasi doppio di vittime.

Londra, Ufo inseguito dalla Raf LONDRA - Mistero nei cieli britannici: in un video amatoriale si vede un ufo inseguito da due caccia della Royal Air Force (Raf). «Uno dei migliori filmati che io abbia mai visto», ha riferito al Sun un ex consulente del ministero della Difesa, esperto di “dischi volanti”, Nick Pope, secondo il quale però potrebbe anche trattarsi di un nuovo tipo di drone (un aereo senza pilota, ndr).

Domenica 11 aprile 2010

L’omicida Gaetano Scerri fu vittima dei preti pedofili maltesi

«Io, abusato, sono diventato mostro» LA VALLETTA –Ancora gli stessi preti e lo stesso orfanotrofio. A una settimana dalla visita di papa Benedetto XVI, che il 17 aprile incontrerà alcune vittime degli abusi, nuove accuse pesanti sono state sollevate verso la Chiesa maltese per atti di pedofilia e violenza su minori nell’IstitutoSan Giuseppe di Santa Venera. Questa volta a puntare il dito è un abusato divenuto un efferato assassino, che, in un raptus di rabbia per essere stato toccato, ha ucciso e fatto a pezzi un omosessuale: un «mostro», come lui stesso si definisce, che ha appena scontato 20 anni di carcere per quel delitto del 1991. Gaetano Scerri, 46 anni, parla

A una settimana dalla visita annunciata dal Papa nuove accuse sull’Istituto S. Giuseppe di Santa Venera per la prima volta e rivela i dettagli della sua infanzia nelle mani dei preti pedofili nell’Istituto di San Giuseppe. La sua storia verrà pubblicata oggi anche sulla prima pagina del domenicale di Malta “Illum”. L'orfanotrofio è lo stesso da dove sono partite le denunce di altri dieci vittime degli abusi, tra cui Lawrence Grech e Joseph Magro che stanno preparando una protesta tra la folla che accoglierà il Pontefice per la messa domenica prossima a Floriana. Scerri racconta all’Ansa di una «infanzia ru-

bata» e di essere diventato un «mostro omofobico» per colpa dei preti che lo abusarono per anni. La notte del 7 aprile 1991, insieme ad un complice, uccise un uomo, e lo tagliò a pezzi con il vetro di una bottiglia. Il delitto, col suo sfondo omosessuale, aveva scioccato l'opinione pubblica. Ora Scerri dice di aver agito d’istinto «contro un uomo che lo voleva toccare». Scerri ricorda che da piccolo venivaforzatoa dormirenudoesenza lenzuola, picchiato duramente dai preti.

L’Isola di Malta

Violenti scontri tra i soldati del Governo e le “camicie rosse”. Almeno 15 vittime

Guerriglia e morti a Bangkok Nella capitale thailandese i leader dissidenti dicono: «Ormai è guerra» BANGKOK –Almeno15 morti – tra cui quattro soldati ed un cameraman giapponese della Reuters – e 521 feriti in due serie distinte di scontri tra soldati e "camicie rosse" ieri a Bangkok, nella giornata più sanguinosa dall’inizio del confronto tra i dimostranti fedeli all’ex premier Thaksin Shinawatra ed il governo di Abhisit Vejjajiva. Nella capitale, come ha urlato dal palco uno dei leader delle "camicie rosse", «ormai è scoppiata la guerra». E mentre la violenza sembra per ora rientrata, la protesta antigo-

vernativa dei sostenitori di Thaksin prosegue più intensa di prima, con la folla divisa tra la Ratchaprasong Intersection e il ponte di Phan Fah. Sul palco eretto,i manifestanti hanno esibito cinque militari presi in ostaggio. Gli scontri più gravi sono scoppiati poco prima delle 21 (le 16 in Italia) presso il Democracy Monument, nella parte storica della capitale. Oggetto del lancio di bottigliette e di due ordigni artigianali da parte di centinaia di "rossi", intenzionati a sfondare la barricata eretta all’inizio di una viuzza

che dà sulla rotatoria dove sorge il monumento, i soldati hanno cercato di disperdere gli assalitori sparando proiettili di gomma. Dopo pochi minuti però sono partiti i proiettili veri, mentre i "rossi" si facevano largo a colpi di bastone, spranghe e alcune armi da fuoco. La piazza del Democracy Monument è precipitata nel caos: migliaia di camicie rosse che assistevano alla battaglia proteggendosi dietro il monumento, tra cui molte donne, si sono disperse lungo le vie circostanti, tra l’odore dei

lacrimogeni. Gli assalitori mettevano intanto fuori uso tre veicoli corazzati e altri veicoli militari, mettendo le mani anche su fucili e scudi abbandonati dai soldati. Più tardi, una granata è stata lanciata contro la Government House. Poco prima di mezzanotte, il primo ministro Abhisit Vejjajiva è apparso in tv con espressione grave, promettendo una commissione d’inchiesta indipendente sull'accaduto ed escludendo di dimettersi: «Io e il governo continueremo a lavorare», ha dichiarato ilpremier, cheha poi

annunciato di aver ordinato alle forze armate la sospensione delle operazioni, esortando i manifestanti a fare altrettanto. «Non volevamo adottare metodi duri, ma alla fine non abbiamo avuto scelta. I soldati hanno sparato solo per autodifesa», ha aggiunto Abhisit. I media thailandesi riportano che a Chiang Mai, la principale città del nord, le camicie rosse hanno preso il controllo del palazzo comunale. Dal palco di Phan Fah, i leader dei "rossi" giurano che ora qualsiasi negoziato è impossibile. Alessandro Ursic

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2 In Italia e nel Mondo


E’ iniziata con una coda lunghissima l’ostensione della reliquia Fu coinvolto nella sparatoria per l’arresto della Lioce e la morte di Galesi

Record di pellegrini per la Sindone Nuove Br, suicida l’agente Fortunato TORINO –I primi a mettersi in coda, dopo l'anteprima riservata alle autorità, sono stati due coniugi astigiani. Dietro di loro tanti italiani e stranieri: una coppia di giovani fidanzati, una famiglia inglese, marito e moglie libanesi. È boom di pellegrini, a Torino, per l’Ostensione della Sindone. Sono oltre 12 mila quelli che entro ieri sera, primo giorno di pellegrinaggio, hanno posato gli occhi sulla celebre reliquia. E altri 45 mila ne sono previsti per oggi, in viaggio verso il mistero del lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro. Il tema

Visita in anteprima per le autorità e il neogovernatore Roberto Cota

I pellegrini in fila

scelto per l’Ostensione, 'Passio Christi, Passio hominis', riunisce la passione del Signore alle sofferenze umane di tutti i giorni. L’arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto, ha ricevuto le autorità che hanno visitato in anteprima la Sindone. Tra loro il presidentee l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne. Poi il neo presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Presenti anche i vertici di Provincia e Comune di Torino, il presidente Antonio Saitta e il sindaco Sergio Chiamparino.

Gravemente ferito nel conflitto a fuoco era stato segnato da quell’esperienza

Bruno Fortunato

PERUGIA – Il 2 marzo del 2003 Bruno Fortunato, sovrintendente della polizia ferroviaria, rimase gravemente ferito nel conflitto a fuoco che portò alla cattura di Nadia Desdemona Lioce e alla morte di Mario Galesi, i vertici delle nuove Br, con quest’ultimo che uccise l’altro poliziotto Emanuele Petri. Venerdì sera, Fortunato si è suicidato nella sua casa di Anzio sparandosi un colpo alla testa con la sua pistola d’ordinanza che, come prassi, aveva tenuto dopo essere andato in pensione per le conseguenze della sparatoria di sette anni fa (nel cor-

so della quale fu proprio lui a uccidere Galesi). Perchè lo abbia fatto non è stato ancora chiaro. Sembra infatti che Fortunato, 52 anni, originario di Portici, non abbia lasciato biglietti per spiegare il suicidio. Chi lo conosceva ha sottolineato che dal giorno della sparatorianonera statopiùlo stesso. «E' una cosa che non mi aspettavo» ha detto Alma Petri, la vedova di Emanuele. «Un servitore dello Stato, che ha fatto il suo dovere fino in fondo a rischio della vita», le parole dell’avvocato Antonio Bonacci che ha rappresentato l’agente come parte civile.

Tre italiani (medico, infermiere e magazziniere) sono accusati di complotto con i talebani

Kabul, fermati operatori Emergency Lavorano nell’ospedale dell’associazione. Strada: «Siamo scomodi» ROMA – Preparavano un piano per uccidere il governatore della provincia di Helmand con un attentato kamikaze e nascondevano in una stanza dell’ospedale sette giubbotti carichi di esplosivo, bombe a mano, armi e munizioni: con queste pesantissime accuse i servizi segreti afghani hanno arrestato tre operatori italiani di Emergency –un medico, un infermiere e un tecnico della logistica – e sei afghani che lavorano nell’ospedale dell’associazione umanitaria fondata da Gino StradaaLashkar Gah,nelsuddell’Afghanistan. Un’accusa che Emergency respinge con fermezza. «E' come se in Italia si facesse circolare la voce che Don Ciotti sta complottando per uccidere il papa» tuona Gino Strada, che poi si rivolge direttamente al ministro degli Esteri Franco Frattini. «La Farnesina non può tirarsi fuori. È vero che il progetto che Emergency sta portando in Afghanistan non è finanziato dalla cooperazione», come precisato da fonti della Farnesina, «ma ha ricevuto la conformità del ministero degli Esteri», e dunque il ministro deve intervenire per far «immediatamente rilasciare i nostri operatori». Richiesta a cui Frattini non risponde ufficialmente anche se dalla Farnesina si afferma che si sta seguendo la situazione e si ribadisce «la linea di assoluto rigore contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo sia in Afghanistan così come altrove». L’irruzione nell’ospedale di Emergency, scattata attorno alle 16.30 locali, sarebbe stata decisa dalle forze di sicurezza afghane dopo una soffiata arrivata da un informatore: un gruppo di taleba-

ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

La perizia chiesta dai familiari

Cucchi morto per lesioni ma i medici furono «negligenti»

L’ingresso dell’ospedale di Emergency a Kabul

ni che si nasconde in Pakistan avrebbe finanziato un piano per uccidere il governatore Gulab Mangal, che nei prossimi giorni avrebbe dovuto visitare proprio la struttura di Lashkar Gah. Per avere la collaborazione degli uomini di Emergency, ha poi spiegato il portavoce provinciale Duad Amadi, i talebani «avrebbero pagato una forte somma», quantificata in 500mila dollari. Secondo le autorità locali, nell’irruzione sono stati recuperati sette giubbetti per attacchi suicidi, nove granate, cinque fucili e munizioni varie. In manette sono così finiti i tre italiani: l’infermiere Matteo Dell’Aira (coordinatore medico);

estrazione del 10 aprile 2010

85 15 76 73 2 50 24 23 38 18 15

27 66 37 21 45 25 78 18 88 81 60

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13 3 29 63 18 22 86 76 66 63 47

83 20 68 1 57 46 3 44 13 65 10

I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

2 - 15 - 18 - 21 - 23 - 24 - 25 - 27 - 37 - 38 45 - 50 - 66 - 73 - 76 - 78 - 81 - 85 - 87 - 88

ilSuperEnalotto

Conc. n° 43

Montepremi 4.146.310,05 euro

jolly

6 - 31 - 58 - 64 - 74 - 82

33

punti 6 jackpot 57.966.938,43 punti 4 431,90 21,14 punti 5+1 829.262,01 punti 3 punti 5 56.540,60 Num. Superstar 36

il chirurgo d’urgenza Marco Garatti, da oltre dieci anni nell’associazione, veterano dell’Afghanistan; e il tecnico della logistica Matteo Pagani. Per gli afghani sono “combattenti rivoltosi stranieri”, un’accusa punita con la pena di morte. «Sono accuse assurde» le bolla Gino Strada. «E' la solita storia: Emergency in Afghanistan, e soprattutto in quella regione, è un testimone scomodo» degli atti compiuti dalle «forze di occupazione e da una “specie” di governo» nei confronti della popolazione. Strada sottolinea però di «non poter escludere» la presenza di armi in ospedale. «Come non posso escludere – aggiunge però – che

qualcuno possa entrare con una pistola in un qualunque ospedale italiano». Fonti italiane qualificate in Afghanistan ritengono comunque non addebitabile certo ad Emergency come associazione la presenza di armi in ospedale. Mentre sembra definitivamente chiarito il livello di coinvolgimento dell’Isaf, la forza internazionale in Afghanistan. Secondo Emergency – ma anche per il portavoce provinciale di Helmand Duad Ahmadi –la Nato ha partecipato in maniera concreta all’operazione. Qualificate fonti italiane la spiegano così: l’arresto è stato eseguito esclusivamente dagli afghani con il supporto della Task Force Helmand –Usa dell’Isaf.

ROMA – A uccidere Stefano Cucchi sono state le conseguenze delle lesioni trovate sul suo corpo. Precisamente un «edema polmonare da insufficienza cardiaca in un soggetto con bradicardia intimamente correlata all’evento traumatico e all’immobilizzazione susseguente al trauma», ultimo anello di una «catena di eventi» che ha la sua origine in una «frattura lombare L3 recentissima, come prova l’assenza di callo osseo», avvenuta tra le 13 e le 14,05 del 16 ottobre 2009. Quando cioè il geometra romano, arrestato per droga e morto una settimana dopo all’ospedale Pertini di Roma, si trovava in Tribunale. Non ha dubbi il pool di esperti incaricato dalla famiglia del ragazzo di fare luce sulla sua morte, e che ieri ha illustrato alla Camera gli esiti del suo studio di radiologie, tac e risonanze magnetiche eseguite sul cadavere. Esiti che spostano l’attenzione dalle negligenze dei medici del Pertini (evidenziate invece dalla perizia della Procura e pure riconosciute e stigmatizzate dai periti di parte) agli «eventi traumatici» considerati alla base della morte del giovane. Una «catena», appunto, hanno spiegato i medici legali Vittorio Fineschi, Giuseppe Guglielmi e Cristoforo Pomara, partita da lesioni al volto, all’addome ma soprattutto alla colonna vertebrale. La ricostruzione non solleva però i medici del Pertini dalle loro responsabilità: la loro condotta è stata «viziata da negligenza, imperizia e imprudenza».

Mariastella Gelmini mamma Ecco la dieta antirughe E’ nata la piccola Emma il “nemico” è lo zucchero E’ STATO Silvio Berlusconi ad annunciare dal palco del convegno di Confindustria a Parma la nascita della figlia del ministro Mariastella Gelmini. Scherzando, il premier ha detto: «Le ho imposto il nome Emma», rendendo così omaggio alla padrona di casa, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. La primogenita del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, è venuta alla luce ieri mattina, conun partocesareo, a Brescia. La bimba pesa 2,9 kg, e gode buona salute così come la mamma. Pochi minuti dopo il lieto evento, al dicastero di viale Trastevere, a Roma, è stato esposto un fiocco rosa. Il ministro Gelmini (nella fo-

to) si è sposata a gennaio con l'immobiliarista Giorgio Patelli, papàdi Emma egià padre di una bambina. Curiosità per il fiocco rosa accanto alla targa dorata che reca la scritta "Ministero della pubblica istruzione". Diverse persone, e tra loro anche stranieri, si sono fermati a fotografarlo.

SAINT MORITZ – Cibi sì e cibi no: le tossine Age frutto del legame fra proteine e zuccheri che si crea in certi alimenti e che contribuiscono a invecchiare la pelle, si possono sconfiggere a tavola. Questa la dieta proposta dagli esperti riuniti per il Winter Academy of Dermatology in corso a Sant Moritz, in seguito ai risultati dello studio che scoperto la relazione fra invecchiamento e presenza di Age nell’alimentazione. Limitare i carboidrati raffinati e sostituirli con prodotti a basso indice glicemico: pasta, pane, riso integrali che rallentano l’ossidazione degli zuccheri. Mangiare spesso legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli), fonti di proteine vegetali e antiossidanti. Consu-

mare molto pesce azzurro (tonno, sgombro, sardine) che contribuisce a migliorare l’ossigenazione cellulare. Introdurre ogni giornoabbondanti porzioni di verdure fresche e frutta, in particolare agrumi, kiwi e frutti di bosco. Bere molta acqua e spremute non confezionate, prive di zuccheri aggiunti.

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In Italia e nel Mondo 3

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Il fatto del giorno: Riforme istituzionali e riforma fiscale Il piano segreto del Cavaliere

Berlusconi rilancia il modello francese

Napolitano fa da pompiere

dall’articolo di Claudio Tito

dall’articolo di Giancarla Rondinelli

dal commento di Massimiliano Scafi

"La Lega cerca l'accordo con la sinistra perché non vuole il referendum. Ma è un errore. Sto facendo una gran fatica per convincere Umberto, ma ci riuscirò". Il referendum dobbiamo farlo e dovrà esserci un solo quesito. Perché la "Grande Riforma" va fatta salire su un vagone unico, un solo disegno di legge". Presidenzialismo, federalismo, giustizia. Sono questi i tre corni del progetto (non la legge elettorale) che Silvio Berlusconi si è piazzato da qualche giorno in bella vista sulla scrivania di Palazzo Chigi. Un disegno che tecnicamente sta ancora prendendo forma, ma che negli obiettivi del Cavaliere ha già assunto una precisa fisionomia. E una scadenza: il 2013. [...].

Parla di politica internazionale, presentando gli accordi appena firmati, e prendendo le difese della Grecia. Spiega la strategia finora utilizzata per combattere la crisi internazionale. Ma soprattutto, anche oltralpe, parla di quello che è ormai il suo leit motiv: le riforme. Lo fa qui, nel Paese del modello istituzionale a lui a cuore (seppur in parte). All'Eliseo, dove regna il semiprensidenzialismo. Berlusconi ne parla pubblicamente davanti a mezzo governo francese, seppur ammettendo che per il nostro Paese, non va bene il doppio turno. Il premier, infatti, è senza dubbio per il turno unico: vale a dire l'elezione nello stesso giorno di Parlamento e presidente della Repubblica. [...].

Cominciamo dal federalismo. Oppure dal fisco, dalla giustizia, dalla ricerca. O magari dall’applicazione del Titolo V, dalla bozza Violante, dalla riduzione del numero dei parlamentari, dal Senato delle Regioni. Insomma, dice Giorgio Napolitano, cominciamo dove di pare, ma cominciamo da cose fattibili, da interventi «concreti e praticabili in campo economico e sociale e anche istituzionale» che peraltro, vista la crisi «non sono più procrastinabili se vogliamo aprire all’Italia una prospettiva di crescita». Si fa presto a dire riforme. Presidenzialismo, semipresidenzialismo, premierato, cancellierato, doppio turno, Tatarellum, Mattarellum, Porcellum, modelli americani, francesi, tedeschi, israeliani. [...].

La migliore di oggi

Guadagnare (tutti)

La cabina c’è la regia no

dall’editoriale di M. Ferrara

dall’analisi di Massimo Franco

La sfida della crescita è stata posta al centro del convegno a Parma della Confindustria. Dopo un 2009 di forte recessione, la scelta del tema da parte di Emma Marcegaglia è stata puntuale. Se l’economia non riparte, siamo tutti destinati ad avere meno benessere e meno opportunità. Inoltre, le aziende sono in prima linea: la ripresa dipende in larga misura dai loro comportamenti. Per uscire dalla crisi, occorre individuare i vincoli da rimuovere, ma anche disporre di strategie d’impresa credibili ed efficaci. La crescita non è però l’unica priorità. [...].

Il ricordo di quindici anni di frustrazioni istituzionali non sta portando consiglio; né l’«autostrada» di un triennio di legislatura sembra una garanzia sufficiente che le riforme si faranno. I primi passi di una maggioranza rilegittimata dal voto regionale di fine marzo tendono ad essere confusi e non sincronizzati. Anzi, si sarebbe tentati di dire che all’ombra dei disegni di cambiamento rischiano di riproporsi veti reciproci e competizioni fra alleati; e, come risultato non voluto, un nulla di fatto. L’invito pressante di Giorgio Napolitano a far tesoro dei fallimenti del passato sul presidenzialismo arri-

Cavaliere allo specchio

L’anello debole dal commento di C. De Gregorio

va in una giornata segnata dalla sensazione di un approccio poco meditato; e dalla conferma di una divergenza intatta fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini: con il Pd schierato accanto al presidente della Camera. È il segno che la cosiddetta «cabina di regìa» risulta insieme affollata e caotica; e che ritenere di modificare la Costituzione senza discutere e magari dividersi almeno su alcune regole fondamentali, potrebbe dare corpo a progetti velleitari e ad aspettative ambigue. La Lega fa capire che i primi risultati forse arriveranno già a fine anno, col Carroccio nel ruolo di «motore». Ma i messaggi contrastanti di ieri suggeriscono prudenza. [...].

Giannelli sul Corriere

Silvio tiene più al nucleare che al presidenzialismo

dal commento di Anna Maria Merlo

dal commento di Stefano Folli

Modello francese, ma con grande beneficio di inventario. Silvio Berlusconi, dopo il brevissimo incontro con Nicolas Sarkozy per il 28esimo vertice franco-italiano liquidato in non più di un’ora, si è dedicato a tracciare le grandi linee della riforma costituzionalechehaintesta perl’Italia. La Costituzione è sorpassata, ha detto in sostanza, perché il sistema «era nato dopo vent’anni di regime fascista», si trattava di «un sistema assembleare»che è«andato unpo’troppo inlà»,ma allorala cosapoteva spiegarsi per il timore di nuove derive autoritarie. La conseguenza è che oggi, per Berlusconi, la Costituzione italiana «dà troppo potere al parlamento e nessuno all’esecutivo». Ma adesso siamo «in un’epoca di decisioni tempestive ed efficaci», afferma. E già precisa che, tra queste, c’è il ritorno al nucleare, visto che «lecentrali oggisono assolutamentesicure»:la tecnologiasarà francese, la collaborazione sempre più stretta [...].

Non occorre molta immaginazione per capire che al termine della visita a Parigi di Berlusconi l'accento va posto sui programmi nucleari e relative intese, piuttosto che su certe confuse teorie neo-presidenzialiste. Il presidente del Consiglio tiene molto allo sviluppo del progetto nucleare franco-italiano, sa che è un messaggio forte rivolto all'opinione pubblica. In questo momento è quello che più gli interessa. Ci sono pochi dubbi che oggi a Parma, di fronte agli industriali, parlerà soprattutto di fisco e di temi economici. Il sottinteso politico, se vogliamo cercarne uno, con-

Taglio basso

Aborto, la Chiesa cancella la scomunica per chi si confessa dall’articolo di Ettore Boffano

Il decreto è stato pubblicato due settimane fa, sulla "Voce del Popolo", il giornale della Curia torinese. Parla di peccato, e in particolare di un peccato gravissimo per la Chiesa: l´aborto. E della scomunica (l´esclusione cioè dalla comunità dei fedeli) che colpisce automaticamente, secondo il Codice Canonico (can. 1398), chiunque «ricorre all´aborto ottenendo l´effetto voluto e chi procura tale aborto». Infine, cita la confessione e il perdono e poi il ritorno nel «gregge del Salvatore». Il tutto accostato all´evento dell´ostensione della Sindone e in un momento particolare per la Chiesa italiana e le polemiche sull´interruzione di gravidanza con l´entrata in uso, negli ospedali italiani, della pillola Ru486. Chi vorrà confessare quel peccato e cancellare la scomunica, per 40 giorni potrà farlo a Torino, incontrando un confessore, dichiarando il proprio pentimento e invocando il perdono. E il sacerdote che riceverà quella confessione potrà assolvere.

Mi scrive oggi un lettore, Davide: «Ma di cosa stiamo parlando? Presidenzialismo, semi-presidenzialismo, riforma fiscale, riforma costituzionale, federalismo, nucleare di terza e quarta generazione... Questi sono argomenti per nazioni importanti e democratiche... In Italia muoiono 3000 e più persone all'anno sul lavoro. Le grandi aziende vendono o chiudono. La benzina, le assicurazioni aumentano. L'alta finanza e le banche si mangiano inostri risparmi.Il reddito delle famiglie nel 2009 scende del -2,8%. Le persone si ammazzano per il lavoro, un diritto costituzionale. Gli evasorifiscali, sepresi, pagano l'Iva evasa e è ok». [...].

Una deroga eccezionale a una normativa rigidissima che normalmente accompagna questo tipo di situazioni. Nello stesso tempo, anche il segnale di un diverso modo di affrontare, meno duro e intransigente del solito, una scelta comunque difficile e dolorosa. Per il Codice Canonico, infatti, solo il vescovo o un sacerdote da lui delegato (quasi sempre il penitenziere della cattedrale) sono autorizzati ad assolvere per il peccato di aborto. I sacerdoti ordinari, invece, non possono farlo e devono invitare i fedeli a prendere contatti con le curie vescovili. Durante l´ostensione, così come accade sin da quella del 1998, sarà invece possibile questa deroga importante: solo a Torino e per 40 giorni. Ma perché una simile scelta? Monsignor Guido Fiandino, vescovo ausiliare, vicario generale della diocesi torinese e parroco della Crocetta, spiega così una decisione che la Curia ha presentato senza clamore e con molta attenzione [...]. da La Repubblica

sisterà nel porsi una volta di più come interlocutore del mondo delle imprese, sforzandosi di limitare lo spazio di manovra e il consenso di cui gode la Lega dopo le vittorie in Veneto e Piemonte. Sull'altro versante, quello istituzionale, il premier si è divertito, potremmo dire, a gettare sassi nello stagno. È chiaro che il presidenzialismo «alla francese» non è quello descritto da Berlusconi, nonostante si trovasse a Parigi. L'idea di trasformare fino in fondo il capo dello Stato in una figura di parte, eleggendolo nello stesso giorno in cui si elegge il Parlamento, conla leggeoggi invigore in Italia, non ha nulla da spartire con il modello francese. Tanto più che il risul-

tato sarebbe un presidente della Repubblica eletto da una minoranza dell'elettorato. Altro che garanzie istituzionali e rafforzamento del Parlamento. Tutto questo Berlusconi non può non saperlo. È probabile quindi che le sue parole rispecchino un sostanziale scetticismo circa la prospettiva concreta di cambiare la Costituzione in senso presidenzialista. Scetticismo rafforzato dal fatto che il presidente del Consiglio coltiva, come è noto, una robusta e antica vena di diffidenza verso gli accordi con l'opposizione. E naturalmente vede con particolare fastidio l'attivismo di Gianfranco Fini, il suo porsi come mediatore nei confronti del centrosinistra. [...].

La fotografia Striscia di Gaza, Un giovane palestinese pratica l'arte del parkour (Ansa)

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Giorno per giorno: La settimana in Basilicata LUNEDI’

MARTEDI’

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Pasquetta a Matera

Pasquetta a Potenza

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Vito Santarsiero

Claps, Santarsiero difende la città POTENZA - Il sindaco del capoluogo lucano interviene con una nota sul clamore che il caso di Elisa Claps ha portato su Potenza e difende la sua città. «Con riferimento alla tristissima e dolorosissima, in primis per la famiglia, vicenda di Elisa Claps, ritengo opportuno e doveroso sottolineare alcuni aspetti solo al finedi evitareche davveropassi l’immagine di una città insensibile o omertosa oaltro ancora. Non è così, a Potenza siamo sgomenti e stiamo soffrendo molto, in ogni cittadino c’è solo il desiderio di conoscere la verità in ogni dettaglio e vedere puniti in maniera esemplare l’omicida di Elisa e quanti in questa storia sono rimasti coinvolti. Potenza ha sempre chiesto la verità sulla scomparsa di Elisa, per 16 anni la città ha partecipato commossa a manifestazioni di vario genere [...]».

Turismo lucano a Venezia

POTENZA - Ieri sera il Tg5 ha trasmesso un’intervista al supertestimone dell’omicidio di Heather Barnett, l’altro caso per il quale è sospettato Danilo Restivo. Al supertestimone, il libraio Rodney Browne, pochi giorni prima Heather Barnett confidò di aver avuto un violento diverbio con Restivo. «Heather era angosciata – ha raccontato Browne – per quel giovane italiano che era andato a casa sua per far cucire delle tende. Quando era entrato la chiave era inserita nella serratura. Quando Heather lo accompagnò all’ingresso si accorse che le chiavi erano sparite. “Dove sono le mie chiavi?” chiese. A Danilo disse di svuotare le tasche ma Heather pensava che non avesse tirato fuori tutto».

Danilo Restivo

GIOVEDI’ Aprile

Parla il testimone del caso Barnett

Aprile

Aprile

MERCOLEDI’

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Aprile

Elisa Claps

VENERDI’

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Aprile

Il vescovo Superbo

Elisa, retroscena sul ritrovamento POTENZA - Lo aveva saputo a gennaio. E alla polizia lo ha detto subito. O quasi. Lo ha detto il giorno del ritrovamento ufficiale: il 17 marzo. Quando dice di aver appreso che quelli nel sottotetto della Trinità erano i resti di Elisa Claps. Il vescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, vicepresidente della Cei, ha confermato agli investigatori della Squadra mobile di aver saputo dal viceparroco di origini brasiliane don Vagno del ritrovamento del corpo di Elisa. Ma di non aver capito. Alla base ci sarebbe un equivoco. Il viceparroco ha difficoltà ad esprimersi in italiano. Quel giorno di fine gennaio, dopo il ritrovamento, aveva provato a dirlo al vescovo. «In chiesa trovato un cranio» detto da don Vagno sarebbe diventato «in chiesa trovato ucraino».

Più attenzione per la villa di Santa Maria

Elisa, sangue dietro l’osso ioide POTENZA - Sull’osso ioide prelevato dai resti di Elisa Claps, la ragazza scomparsa da Potenza il 12 settembre del 1993 e ritrovata nel sottotetto della Trinità 17 anni dopo, c’erano anche tracce di sangue. Alcune aree mummificate della zona pelvica, inoltre, sono state reidratate. Anche da questa analisi il professor Introna potrebbe ottenere risultati significativi. Dall’analisi dell’intera scena del crimine, poi, gli investigatori della Squadra mobile di Potenza potrebbero riuscire a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Elisa e il punto preciso in cui è stata uccisa. Ieri mattina, per la prima volta dal 17 marzo quando vi entrarono alcune ore dopo la scoperta dei resti - i tecnici della scientifica non sono saliti nel sottotetto della canonica della chiesa della Trinità.

SABATO

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Gildo Claps scrive a Elisa

Aprile

Gildo Claps

POTENZA - «Stai tranquilla, i tuoi cari non mollano, non temono la verità e se ne fregano di quanti imbarazzi possano ancora creare, la vergogna è solo la loro, noi siamo gente perbene»: lo scrive Gildo Claps in una lettera alla sorella, Elisa, scomparsa il 12 settembre 1993, quando aveva 16 anni, il cui cadavere è stato trovato il 17 marzo scorso nel sottotetto della canonica della chiesa della Santissima Trinità, a Potenza. La lettera comincia con un commovente «mia cara sorellina» e prosegue con un tono delicato: «Stavolta un rimprovero devo proprio fartelo...», ha aggiunto il fratello di Elisa, chiedendole «come ti è venuto in mente di farti ammazzare proprio in chiesa, e in quella chiesa per giunta». Subito dopo, però, la lettera assume un tono ironico e polemico.

Corti lucani premiati a Roma

da www.basilicata.travel/blog/

da vivi-potenza.ilcannocchiale.it/

da 100basilicata.blogspot.com/

Progetti turistici di valore e risorse finanziarie si incontrano dal 15 al 18 aprile 2010 all’Arsenale di Venezia. L’appuntamento è al TrE (Tourism real Estate), la prima fiera dedicata al real estate turistico di lusso. La manifestazione rappresentaun marketplace riservato a operatori nazionali e internazionali del settore, a destinazioni e all’intera filiera professionale che riunirà insieme expo&conference nelle sue due aree, una B2B e una B2C. Utili e interessanti spunti culturali, giusti partner, illustrazione di strumenti per il rilancio del mercato immobiliare residenziale, opportunità legate alla compravendita alberghiera, all’innovazione, all’attrazione di investimenti, alla valorizzazione delle potenzialità dei territori [...].

Con l’avvento della primavera e con l’adozione dell’ora legale i potentini cominciano a frequentare con più assiduità gli spazi di verde attrezzato presenti in città. Una delle mete preferite è la Villa S. Maria ubicata in una posizione strategica e raggiungibile facilmente da tante persone. Con la Villa del Prefetto chiusa da tempo immemorabile, con il Parco Montereale interessato da lavori di ammodernamento la Villa di S. Maria rappresenta un rifugio frequentatissimo da una moltitudine di cittadini. I più affezionati sono gli anziani ma anche i bambini sono assidui frequentatori dei vialetti e del piccolo parco giochi. [...].

Quest'anno il festival dei corti "Tulipani di seta nera" ha abbracciato il tema dell'occupazione, della disabilità, dell'integrazione, della discriminazione. La terza edizione della rassegna, che si è svolta il 22 marzo al cinema Embassy di Roma, ha premiato come miglior corto e miglior attore"U sù" di Mimmo Mancini; come miglior regia e miglior attrice "Il Cappellino" di Giuseppe Marco Albano e come migliore sceneggiatura "Au Pair" di Giulio La Monica. Il riconoscimento come migliore colonna sonora è andato a Vincenzo Ramaglia per il film "Nella sua mente" di Cristian Scardigno. [...].

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Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Polonia decapitata

Il presidente polacco vittima del disastro insieme a tutti i dirigenti statali

Cade aereo, muore Kaczynski La delegazione era diretta in Russia per l’anniversario dell’eccidio di Katyn | LO SCENARIO POLITICO | di FLAMINIA BUSSOTTI e TADEUSZ KONOPKA

VARSAVIA – La maledizione di Katyn, ferita mai risanata nel lungo dopoguerra polacco, ha ucciso ancora, a 70 anni esatti da quegli eventi tragici che per decenni hanno alzato un muro invalicabile fra Russia e Polonia. Proprio mentre era in volo per presenziare oggi a Katyn una cerimonia per l’ anniversario dell’eccidiodi oltre22.000ufficiali e soldati polacchi per mano dell’armata rossa di Stalin nel 1940, il presidente polacco Lech Kaczynski è morto nella sciagura aerea del suo Tupolev 154, schiantatosi mentre cercava di atterrare all’aeroporto di Smolensk, nella Russia occidentale. Nessuno dei 96 passeggeri a bordo si è salvato. Assieme a Kaczynski sono morti la moglie Maria e i vertici dello Stato polacco: una intera classe politica e militare è stata falcidiata. La procura polacca ha annunciato l’apertura di un’indagine sull'incidente, il presidente russo Dmitri Medvedev ha nominato una commissione d’inchiesta sul disastro. E il premier russo Vladimir Putin, giunto sul luogo della sciagura - dove sono attesi anche il primo ministro polacco Donald Tusk e il fratello gemello del presidente, Jaroslaw – ha detto che “farà di tutto per chiarire al più presto la cause dell’incidente». Messaggi di cordoglio sono giunti da tutto il mondo, inclusa, fra i primi a reagire, Mosca. Incertezza ancora sugli sviluppi politici, con le presidenziali alle porte, e buio pesto ancora sulle origini e la dinamica del disastro. Al momento la pista più accreditataè quelladi unerrore umano. Il pilota del Tupolev 154, un vecchio aereo di fabbricazione sovietica di cui da tempo si discuteva se non fosse il caso di sostituirlo, pare abbia tentato diverse manovre di atterraggio con una vi-

sibilità fortemente compromessa dalla nebbia. All’ultimo tentativo, avrebbe ripreso quota e toccato la cima di un albero, poi lo schianto. A Katyn, quell'aprile del 1940, i soldati sovietici trucidarono l’orgoglio dell’esercito polacco: i militari furono portati nella selva di Katyn vicino Smolensk e massacrati, in spregio di tutte le convenzioni suidetenuti diguerra, uno dopo l'altro con un colpo alla nuca. Nella fossa della vergogna e dello scempio quei corpi senza nome sono rimasti per decenni. A scoprirli furono i soldati di Hitler nel 1941, ma restarono lì al buio e nell’oblio per molti anni ancora. Mosca ha coperto per decenni la verità facendo credere, con la complicità del regime comunista polacco, che la colpa del massacro fosse dei nazisti. Solo nel 1990, quando la realtà storica era nota a tutti da tempo, Mikhail Gorbaciov ammise la responsabilità di Mosca. Anche il premier russo Putin, alla cerimonia che si è svolta a Katyn tre giorni fa, in presenza del primo minidtro polacco Tusk, ha riconosciuto la realtà storica, addossando però la colpa solo allo stalinismo. Alla cerimonia commemorativa russo polacca del 7 aprile scorso, Kaczynski non era invitato: l’invito ufficiale di Putin era rivolto solo a Tusk, ma il presidente a Katyn voleva andarci a tutti i costi. La cancelleria presidenziale ha escogitato quindi lo stratagemma di una seconda “commemorazione centrale” per i 70 anni di Katyn: quella di ieri, solo con la sola delegazione polacca, e senza russi. Quella che non si è mai svolta perchè anticipata dallo schianto dell’aereo presidenziale. La sciagura rischia di allargare un fossato fra Russia e Poloniache inrealtà nonsi è mai richiuso, rianimando la diffidenza che da sempre Varsavia nutre verso la Russia.

Uno Stato orfano e sotto shock Scomparsi tutti i vertici del Paese, verranno anticipate le presidenziali. Una settimana di lutto nazionale VARSAVIA – Polonia in ginocchio e orfana. La tragedia senza precedenti che ha ucciso il presidente e tutte le alte cariche del Paese solleva preoccupazione per una possibile crisi istituzionale a causa della «decapitazione» dei vertici politici e militari. Sull'aereo viaggiava infatti una delegazione di circa un centinaio di alti funzionari polacchi, oltre che di familiari delle

vittime di Katyn: tutti morti, nessuno sopravvissuto. Sul luogo della cerimonia a Katyn, circa 800 polacchi erano in attesa del presidente: non è mai arrivato e la prevista cerimonia ufficiale si è trasformata in un atto di lutto collettivo. A casa in Polonia, i polacchi hanno seguito attoniti in tv la diretta della tragedia e a migliaia hanno cominciato poco a poco a radunarsi con fiori e candele davanti al palazzo presidenziale a Varsavia. Mentre via via arrivavano le notizie e la lista dei morti, il premier Donald Tusk ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, e poi è partito per Smolensk su rendersi conto di persona della tragedia sul posto. Anche il fratello gemello del presidente, l’ex premier Jaroslaw Kaczynski, si sta recando sul luogo della sciagura. Dagli elenchi dei morti risulta una lunga lista di alti dirigenti, dal capo dello stato maggiore Franciszek Gagor, al capo dell’Ufficio della sicurezza nazionale Aleksander Szczyglo, al vice ministro della difesa Stanislaw Komorowski. Fra i morti anche l’eroina dello sciopero di agosto ‘80 a Danzica Anna Walentynowicz (81 anni). «E' morta l’elite del nostro Paese», è stato il

primo commento dell’ex presidente e leader di Solidarnosc Lech Walesa. Orfana del presidente, la Polonia a pochi mesi dalla scadenza delle presidenziali a ottobre è costretta ad anticipare l'appuntamento: un portavoce del governo ha confermato che, come vuole la Costituzione, le elezioni presidenziali si terranno in anticipo entro i prossimi due mesi. Kaczynski, anche se ancora non era ufficiale, si sarebbe sicuramente candidato per un secondo mandato. Le funzioni del presidente sono adesso svolte dalla seconda carica istituzionale, il presidente della Camera bassa Bronislwa Komorowski. «Un dramma di queste dimensioni il mondo di oggi non l’aveva ancora vissuto», ha detto sconvolto il premier Tusk che ha pianto nell’apprendere della sciagura. Il primo a dare la notizia della sciagura alle 9.30 è stato il portavoce del ministero degli esteri Piotr Paszkowski. Il ministro degli esteri Radoslaw Sikorski la riferiva poi al premier Tusk e al presidente della camera Komorowski e al fratello gemello Jaroslaw Kaczynski. Komorowski, che milita nello stesso partito Piattaforma civica (Po) di Tusk, ha di recente vinto le primarie nel partito per le presidenziali e sarebbe quindi stato lo sfidante di Kaczynski alle presidenziali. Komorowski ha annunciato una settimana di lutto nazionale mentreieri tutto il giorno una folla immensa ha deposto fiori davanti al Palazzo presidenziale a Varsavia. Dalla cattedrale di Wawel a Cracovia, fino a Jasna Gora a Czestokhowa, in tutto il Paese si sono svolte messe in suffragio delle 97 vittime. La Polonia piange e, ancora una volta maledice Katyn. t. k. f. b.

Lech Kaczynski in una foto d’archivio

Su giornali e siti web la gente rievoca il massacro di settant’anni fa e parla di luogo di morte

Torna a colpire la maledizione di Katyn Il Tupolev 154 precipitato aveva già subito guasti e incidenti ma il presidente Kaczynski, legato a esso, non voleva sostituirlo MOSCA –Da temposi parlavain Poloniadi sostituire l’aereo presidenziale, in servizio dal giugno del 1990 e con alcuni incidenti nella sua storia, ma era stato proprio il presidente Lech Kaczyski a consigliare di non affrettarsi a farlo essendo affezionato a quel Tupolev. Lo scrive il corrispondente da Varsavia dell’Itar Tass. Nel 2008 in Mongolia il velivolo, precipitato ieri all’aeroporto diSmolensk, in Russia, rimase bloccato due giorni a terra per un guasto al tirante dello sterzo. E poco dopo, durante un viaggio a Seul, finì in una grave turbolenza e solo grazie alla bravura del pilota evitò gravi conseguenze. Il Tupolev-154 – reduce una completa revisione tre mesi fa nelle officine della società di aviazione russa Aviakor a Samara – era stato usato già da altri tre presidenti: Wojciech Jaruzelski, Lech Walesa e Aleksander Kwasniewski. Dalla sua entrata in servizio per l'Aeroflot nel 1971, dunque, il Tupolev Tu-154, di cui uno è precipitato ieri a Smolensk uccidendo il presidente polacco, Lech Kaczynski, e altre 95 persone, dal 1975 ha subito 36 disastri con vittime, di cui almeno

sei risultati di azioni belliche o terroristiche o di errori militari. Questii piùgravi,sicuramente fruttodi incidenti: 8 agosto 1984: Volo Aeroflot 3352 si schianta vicino a Omsk (Russia): 174 morti. 10 luglio 1985: Volo Aeroflot 7425 stalla e precipita da alta quota sull'Uzbekistan: 200 morti. 8 febbraio 1993: Volo Iran Air Tours si scontra con un jet militare Sukhoi Su-24 sulla pista dell’aeroporto Mehrabad di Teheran: 131 morti. 6 giugno 1994: Volo China Northwest 2303 si disintegra in volo sulla provincia cinese di Xian: 160 morti. 29 agosto 1996: Volo Vnukovo Airlines (Russia) si schianta sulle isole Svalbard: 141 morti. 4 luglio 2001: Volo Vladivostok Air 352 si schianta durante l'atterraggio per uno scalo a Irkutsk (Siberia, Russia): 145 morti. 12 febbraio 2002: Volo Iran Air Tours 956 si schianta contro delle montagne presso Khorramabad (Iran): 119 morti. 22 agosto 2006: Volo Pulkovo 612 fra Anapa e San Pietroburgo si schianta in ter-

ritorio ucraino presso il confine russo: 170 morti (45 bambini). 1 settembre 2006: Volo Iran Air Tours 945 sbanda e s'incendia all’atterraggio all’aeroporto di Mashhad (Iran): 29 morti su 147 passeggeri. 15 luglio 2009: Volo Caspian Airlines 7908 si schianta poco dopo il decollo da Qazvin (Iran): 168 morti. L’ultima sciagura è stata quella di ieri a Smolensk. E l’aura di maleficio che avvolge il velivolo ammanta, a maggior ragione, il sito di Katyn. Che è un «luogo maledetto» per il popolo polacco,causa di una«immane tragedia nazionale»: è questo l’umore generale di chi ieri ha affidato al web i propri messaggi e commenti di cordoglio - in appositi spaziadibiti daisitidei maggioriquotidiani polacchi – dopo la morte del presidente polacco Lech Kaczynski e dei vertici della classe dirigente. Oltre alle numerose manifestazioni di sgomento, incredulità e preghiera, moltissimi richiamano la triste analogia, a distanza di 70 anni, di una nuova «decapitazione», questa volta dovuta a un tragico incidente, dell’elite della classe politica polacca. «La verità –scrive 'Bol' sul blog dedicato di rp.pl - sulla catastrofe di Katyn: si è materializzato l’odio politico». Per Marcin Rzonca c'è «troppo simbolismo, forse è un posto maledetto»; per Pau-

lina si tratta solo di «ironia della sorte», se- A Varsavia condo 'As' di un capitolo ancora non chiu- fiori per il so, «Katyn, parte seconda», mentre Kasia presidente è più radicale: «Katyn.. l’odio per questo posto cresce con il tempo». Non manca chi ipotizza un sabotaggio, come Jawis «Gibilterra 2» (a Gibilterra morì nel 1943, in un incidente aereo, l'allora premier e generale polacco, Wladyslaw Sikorski) o come Dobromir «chi c'è dietro a questa tragedia? Dobbiamo trovare i responsabili e punirli».

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Il forum di Confindustria

A Parma Berlusconi parla pure di fisco e di giustizia

«Il Governo ha poco potere» Il premier spinge per il «cantiere delle riforme» e lancia messaggi al centrosinistra | LA SFIDA DAL PALCO | di TEODORO FULGIONE

PARMA – Senza maggiori poteri all’esecutivo l'Italia rischia di rimanere al palo, per questo le riforme istituzionali sono una priorità del Governo. Silvio Berlusconi sceglie il Forum di Confindustria a Parma per dare nuovamente impulso al «cantiere delle riforme». Il premier parte dalla constatazione che «nella nostra costiLA SCHEDA tuzione l’esecutivo non ha nessun potere» e sa di non poLe 6 priorità ter ulteriormente rinviare l’azione di indicate modernizzazione dagli industriali del Paese. Ritardi ulteriori, infatti, non sarebbero comCONFINDUSTRIA, presi, dopo i proclalancia la sfida di una mi delle ultime setcrescita del 2% di Pil all’anno per tre anni e timane e gli inviti chiede al governo sei rivolti in tal senso priorità da attuare en- anche dal presidentro il 2010. Ecco le sei te della Repubblica. Forse proprio priorità indicate: 1) per questo il preSemplificazione nello Stato, cioè tagli alla mier sottolinea che parlerà con tutti spesa pubblica imper trovare una produttiva pari all’1% convergenza sulle di Pil all’anno per tre riforme ma poi aganni. 2) Infrastruttugiunge che il suo re. Gli industriali Governo «ha una chiedono investimaggioranza solimenti di 1,5 miliardi da e coesa» e, soentro maggio. 3) Riprattutto, «ha i nucerca e innovazione. meri per far approChiesto un miliardo. vare dal Parlamen4) Fisco meno peto un programma sante e più semplice. 5) Federalismo fisca- di riforme che i Governi precedenti le efficiente. 6) Subito un piano nazionale non hanno mai potuto fare». Un mesper il nucleare. L'agenda deve es- saggio che sembra sere vincolante e ser- rivolto a quella parve una 'road map' te del centrodestra precisa. Sugli 1,5 mi- che chiede di disculiardi per le infrastrut- tere i modelli a cui ture e il miliardo per la ispirarsi e la scaletricerca e l’innovazio- ta delle priorità. ne Confindustria at- Non c'è spazio però tende una risposta per le polemiche dal governo entro sulla diversità di vedute con il presimaggio. dente della Camera, Gianfranco Fini, a proposito della legge elettorale da applicare nel caso si opti per il sistema presidenziale alla francese. Il premier non fa alcun riferimento al doppio turno o ad altre formule elettorali ma solo una battuta nei confronti del «piè veloce ministro Calderoli» che ha portato «per cortesia» la bozza delle riforme a Napolitano. Berlusconi evita qualsiasi

Marcegaglia incalza «Ora servono i fatti» di PAOLO RUBINO

Silvio Berlusconi sul palco di Confindustria a Parma

scontro, apre al dialogo: «Ci metteremo tutto il buon senso ? spiega agli industriali per sentire tutte le voci da qualunque parte vengano, terremo in considerazione gli imprenditori». Chi lo ascolta pensa al fisco. «E' urgente e difficile», ammette il premier rassicurando: «disboscheremo la selva delle leggi fiscali per arrivare ad un codice». Va oltre: «Stiamo lavorando puntualizza – per liberare l’Italia da oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria». A sorpresa, proprio quando il Cavaliere tocca il tema della giustizia, riceve un caldo applauso dalla platea. L’attacco del premier a «certa magistratura» e alla Corte costituzionale è durissimo: Quella della giustizia «è una situazione grave», con la Consulta «che da organo di garanzia è divenuto organo politico» perchè «abroga le leggi che non piacciono ai pm e ai giudici di Magistratura Democratica» in quanto «formata da 11 membri che appartengono alla sinistra e 4 alla destra». Berlusconi si descrive come «il più grande perseguitato

dell’universo e di tutti i tempi», costretto a passare più giorni «in udienza» che al governo, dove pure ha «superato il grande De Gasperi». Assicura che «saranno dimezzati i tempi dei processi civili» estigmatizza quei«processimessi in atto solo per tenere l’avversario politico sulla griglia mediatica». C'è il tempo per promettere che sarà vinta «la battaglia contro la mafia» e per confermare che si interverrà sulle intercettazioni con «una legge che ridarà libertà», prima di affrontare i temi economici. Arriva un riconoscimento al ministro Tremonti, «grazie alqualeabbiamo tenutoinordine i conti» e un chiarimento: pur nella «consapevolezza di tutti i gravi problemi che ci affliggono», «l'Italia non è un Paese in declino». «Da troppe parti si continua a dire che il nostro Paese sta declinando – spiega – ma nel 20092010 stiamo stati in grado di presentare un deficit pubblico che è tra i più contenuti» e «nel 2010 saremo il Paese della vecchia Unione europea con il più basso deficit primario».

Serve poi un federalismo fiscale efficiente: «C'è chi teme che la Lega PARMA – «Impegni precisi, tempi voglia fare troppo, noi ti chiediamo certi». Gli industriali non vogliono che laLega e il governofacciano sul «promesse generiche». Emma Mar- serio», dice Emma Marcegaglia al cegaglia incalza il presidente del premier, per poi strigliare i neo-goConsiglio, Silvio Berlusconi, che vernatori di Lazio e Calabria che l’ascolta in prima fila al forum di trattano il rinvio del rientro del defiConfindustria a Parma. «Anche su cit per la Sanità: «Così non facciamo questo ti chiedo un impegno», ripe- quello che dobbiamo fare». te scandendo i sei punti di «una road Nell’agenda ci sono anche le inframap precisa», una «agenda vinco- strutture: Emma Marcegaglia lante»: per Berlusconi, che «ha vin- chiede «una operazione verità»: il to in modo chiaro le regionali», e per governo ha annunciato risorse per miliardi, allora «vediaun governo che ha di mo quali sono i soldi fronte tre anni senza spendibili, spendiamoelezioni, la sfida su rili». L’associazione dei forme invocate da temcostruttori «dice che po è «l'ultima, senza apper le opere immediatapello». Per il fisco «non mente cantierabili sosi possono aspettare no stati spesi solo 20 tre anni». E serve subimilioni». E le Regioni to una forte spinta alla deve attuare il piano cacrescita: mettere in sa. Sotto accusa la bucampo 2,5 miliardi rocrazia, bisogna sempuntando su ricercaplificare la macchina innovazione e infradello Stato, un «cancro strutture. Su questa enorme». Mentre sul proposta Emma Marfronte del'Energia bicegaglia vuole risposogna andare avanti ste presto, entro due con il nucleare, coordimesi: «Sarebbe bello se narsi con le regioni sui alla nostra assemblea siti mapoi prenderededi maggio tu venissi Emma Marcegaglia cisioni. A Silvio Berluper dire: sì, ho stanziato questi soldi», dice al premier. sconi la presidente di ConfinduMentre entro l’anno Confindustria stria chiede anche che la politica itavuole risposte su «una sfida»: gene- liana faccia sentire la sua voce in rare 50 miliardi di ricchezza e Europa, che orienti gli altri Paesi. 700mila posti di lavoro spingendo Come per il confronto sui nuovi rela crescita del 2% l’anno in tre anni. quisiti patrimoniali per le banche: La strada per farlo è «un piano serio se Basilea Tre sarà una stretta riper tagliare la spesa pubblica im- schiamo di affondare. Quindi la produttiva dell’1% del Pil l’anno per concorrenza, le liberalizzazioni: tre anni»: per Emma Marcegaglia è «sentir parlare da parte di profesnecessario per reperire risorse, an- sionisti di tariffe minime non ha che per tagliare le tasse, ed è giusto senso. Allora ci mettiamo anche noi perchè con, la crisi, «cittadini e im- tutti in fila, io voglio una tariffa miprese hanno stretto la cinghia» e, nima per i tubi, io voglio questo, tu sottolinea, «se lo stato chiede solo a vuoi quello... non è possibile». Berlusconi ascolta. Se poi c'è stato un noi, e non lo fa, non è tollerabile». Nei sei punti c'è il fisco: «Abbassa- confronto con Emma Marcegaglia re letasse su chitiene in piediil Pae- è statoa quattr'occhi,a marginedel se, cittadini e imprese», per le azien- pranzo ristretto, dove al tavolo c'ede a partire dall’Irap. Con un no net- rano anche altri industriali ed il mito a eventuali manovre correttive. nistro Maurizio Sacconi.

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Politica lucana

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Gli uomini di Adornato chiedono un assessorato al partito di Casini

SARA’ Salvatore Adduce ad aprire la serie (breve questa volta) dei candidati-sindaco che oggi tornano alle urne per il ballottaggio che deciderà il nuovo primo cittadino di Matera. L’esponente del centrosinistra si recherà al seggio della scuola elementare di via Trabaci, oggi alle 11. Trenyta minuti dopo toccherà ad Angelo Tosto, candidato di sette liste civiche, recarsi al voto, nella sezione della scuola elementare di via Marconi, dove entrerà alle 11,30 in qualità di elettore. Nel precedente turno i candidati alla poltrona di primo cittadino erano stati anche altri quattro. Saverio Acito, Mimmo Genchi, Domenico Savino e Cinzia Scarciolla. Chi accompagnato dalla moglie e dal figlio, chi da solo e chi dalla figlia, i quattro contendenti avevano raggiunto le rispettive sezioni in orario e rispettando le norme previste. A sollevare alcune osservazioni erano state le dimensioni della scheda che era risultata particolarmente difficile da richiudere.

I due candidati di nuovo in cabina

I Liberal all’Udc: «E’ andata bene grazie a noi» Adornato nella recente visita a Potenza prima delle elezioni regionali

un’ accelerazione del percorso costituente del nuovo partito del centro attraverso la creazione di un coordinamento allargato dell’Unione di centro che possa dire la sua «anche nella delicata fase delle nomine nelle diverse giunte regionali, provinciali e comunali». Insomma fuori dalpolitichese, sembra evidente che quelli di Adornato non ci

TADDEI SUL NUCLEARE: «LA BASILICATA HA GIÀ DATO» «Antipatica demagogia da parte del centrosinistra» «In Basilicata il centrosinistra continua a fare un uso demagogico del tema nucleare. L’Italia, ribadiamo, ha necessità improcrastinabili nell’avviare questo sistema energetico ma la Basilicata ne rimarrà fuori, i nostri territori hanno già dato con l’Itrec di Rotondella. Il tema del nucleare in Basilicata appare sempre più una strumentalizzazione politica ad uso e consumo del centrosinistra, strumentalizzazione che non ha basi concrete ma solo supposizioni». E’ quanto sostiene il deputato del Pdl, Vincenzo Taddei che aggiunge: «Siamo certi che la Basilicata in quanto al nucleare abbia già dato grazie alle scelte fatte a suo tempo proprio dal centrosinistra. Oggi, anche attraverso le estrazioni petrolifere, i nostri territori sono già protagonisti nell’aiutare il sistema Paese sul piano energetico. Quindi, senz’altro, la nostra regione non sarà interessata a nuove costruzioni nucleari, ma allo stesso tempo ci preme evidenziare l’antipatica demagogia che la sinistra continua ad usare su questo tema».

| DOPO le interviste di esponenti di rilievo del Pdl lucano sul voto del 28 e 29 marzo c’è l’analisi di Fabio, tesseratodel Popolodella libertàdi Basilicata molto attivo soprattutto su Facebook per quanto riguarda il dibattito interno al centrodestra luicano. A seguire alcuni concetti espressi da Fabio Lottino. «Essere distaccati di oltre il 30 per cento da Vito De Filippo è un dato sotteso sicuramente ad una sconfitta dura, che forse non era attesa con questi numeri. La contrapposizione, a dispetto di chi afferma il contrario, è stata vera, forte e dura, in cui Nicola Pagliuca e Vito De Filippo si sono davvero scontrati su molti temi, nonostante la campagna elettorale anomala». «Certo - prosegue Fabio Lottino oggi è facile parlare, è facile ipotizzare ed anche arrivare a facili conclusioni, ciascuno a destra e a manca, oggi parla, a 14 giorni di distanza. Suggerendo, animando, criticando.Macosa siarealmenteaccaduto in questa campagna elettora-

stanno a rimanere fuori dalle logiche delle scelte dei possibili futuri assessori appanaggio dell’Udc. E con un Gaetano Fierro non eletto per poche centinaia di voti alla Regione queste dichiarazioni lasciano poco spazio all’immaginazione: l’ex sindaco di Potenza chiede un posto al sole. sal.san.

GLI SPUNTI

POLEMICA INFINITA

L’ennesima replica sull’asse Latronico - Di Lorenzo MATERA - «Tra amnesie e omissioni, Pasquale Di Lorenzo non dice tutte le verità dei fatti. La causa delle sue disavventure, prima in An, che lo hanno portato all'espulsione da quel partito, e poi nel Pdl che hanno provocato la sua non ricandidatura, sta nel fatto che lui ha coltivato una sola vera appartenenza, quella alle posizioni di Angelo Tosto, prima civiche, poi partitiche che hanno attraversato l'arco costituzionale (centrosinistra alle provinciali, Udc, poi ancora civiche, etc)». Lo ha dichiarato il senatore, Cosimo Latronico, coordinatore del Pdl della provincia di Matera. «Se Di Lorenzo da vice segretario regionale del Pdl avesse creduto e rispettato il suo ruolo avrebbe potuto costruire all'interno del partito qualunque posizione anche di minoranza, anziché pretendere di praticare una insopportabile doppiezza. Dopo la caduta della giunta Buccico, voluta a viso aperto da Tosto e propiziata nei

percepito dalla classe dirigente del Pdl. Anzi, per una volta, mi sento vicino all'animoche hamosso Taddei, e a ciò che afferma, anche se va imposto un nuovo passo a questo partito. Smettiamola di arrampicarci su chi ha optato su velleitarie scelte o sulla schiavità dei lucani, troppo vittime della logica del piacere, ormai incarnata nella nostra Regione. Va costruita un'alternativa, forte e credibile, distante dalle logiche clientelari e vicina invece ai cittadini, perchè come più volte ho affermato, in Basilicata ha vinto il "non voto" e Vito De Filippo rappresenta appena il 25 per cento globale dell'elettorato lucano. E l'alternativa deve essere presente tra la gente, deve offrire risposte e ascoltare i bisogni. Nei 45 giorni di campagna elettorale, lo staff attorno a Nicola Pagliuca, ci ha provato, si è fatto molto, più del possibile e le risposte ricevute dalla gente sono

state molto forti e positive, tant'è che estremizzando sono portato ad affermare che Nicola Pagliuca ha preso gran parte dei voti da persone ed elettori di buona volontà distanti dall'elettorato tipico del Popolo della libertà lucano, il quale invece forse ha optato per l'astensionismo (che ci ha puniti) e le velleitarie scelte di altri candidati che non hanno esitato un secondo poi, ad andar via dalla Lucania». Lottino aggiunge: «Oggi apriamo una nuova strada e lo dico all'onorevole Taddei e al senatore Di Gilio, non considerando molto equa l'analisi del voto fatta dal Senatore Cosimo Latronico nè assolutamente quella sintetica mossa dal Senatore Guido Viceconte nell'immediato, possono anche starci i coordinamenti regionali dei weekend, ma in loco c'è bisogno di qualcuno che rappresenti il partito ogni giorno e sia di collegamento

Urne aperte oggi dalle 8 alle 22. Domani 7-15

Due soli nomi da scegliere il voto di oggi si semplifica

comportamenti da Di Lorenzo, abbiamo provato con pazienza a ricostruire un nuovo corso per tutto il Pdl materano attorno alla figura si Saverio Acito, ma Di Lorenzo non solo è fuggito, ma ha organizzato liste con Tosto, contro il Pdl e contro Acito ed il suo generoso tentativo. Si e' messo dunque fuori da solo dalle liste regionali del Pdl, facendo affidamento sulla sua miope supponenza». «Quanto alle nostre responsabilità - prosegue Latronico - siamo abituati a rendere il conto del nostro difficile lavoro e a rispondere al nostro partito ed ai suoi veri e stabili aderenti con senso di lealtà e di trasparenza non coltivando ambigue e cangianti appartenenze. Sicuramente Di Lorenzo non ha nessun titolo a chiederci alcunché, anzi è stucchevole che continui ad occuparsi abusivamente di una storia, quella del Pdl appunto, a cui ha dato prove ripetute di non voler lealmente appartenere».

LA scelta, questa volta, sarà ridotta a due nomi, Salvatore Adduce e Angelo Tosto rispettivamente sostenuti da nove e sette liste. La scheda azzurra che oggi verrà consegnata ai 49.606 elettori materani consentirà di scegliere tra i due candidati rimasti in lizza. Toccherà a loro guidare l’amministrazione comunale per i prossimi cinque anni, dopo le dimissioni dell’ex sindaco Emilio Nicola Buccico nell’ottobre scorso a due anni e mezzo dalla sua elezione. A guidare l’esercito degli elettori sono le donne ( 25.578) che superano, seppur di poco gli uomini (24.228). Saranno 62 (di cui 2 speciali al carcere e all’ospedale) le sezioni cittadine in cui ci potrà recare a votare e nelle quali sarà dislocato anche il personale del Comune (35 dipendenti) addetto alle operazioni, tra cui 8 per i collegamenti interni. L’ufficio ragioneria del Comune ha previsto l’impiego di 6 dipendenti, mentre 4 lavoreranno per conto dell’ufficio personale. L’ufficio elettorale, nel palazzo municipale, resterà aperto per consentire tutte le operazioni e per collegare l’attività delle sezioni. Nel precedente turno si erano recati nella stanza del I piano, 319 cittadini che avevano smarrito il certificato elettorale e per i quali era stato necessario provvedere al rilascio di duplicato, necessario per poter votare. Al primo voto della sua vita, che era coinciso anche con la data del suo 18mo compleanno era stato Michele Bianchi. Fresca di maggiore età anche Stefania Massa che, però, era diventata maggiorenne qualche giorno prima, il 26 marzo. I senior delle urne, invece, erano stati Giuseppe Santo Di Bello, nato ad Irsina il 27

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Lottino: «Il Pdl deve diventare il partito di tutti i giorni» le ben pochi sono riusciti ad individuarlo. Perchè forse ciò che è mancato e ciò che serviva era un partito. Oggi è intollerabile chiedere le dimissioni di Guido Viceconte, EgidioDi GilioeVincenzo Taddei,non è pensabile e non è logico. Se qualcosa andava fatto, bisognava agire prima del voto. Quando forse non è stato fatto abbastanza. E forse qualcosa di quello che si è fatto lo si poteva evitare. Come ad esempio nominare i coordinamenti in molti Comuni a 45 giorni dal voto, oppure non cercare una azione organica di tutto il partito e tutto lo schieramento. Sono stati anche questi i presupposti delle divisioni che poi durante la campagna elettorale si sono vissuti». «Ed ecco - scrive ancota Lottino perchè le analisi del senatore Egidio Digilio, a caldo, e dell'onorevole Vincenzo Taddei, nei giorni scorsi sono gli spunti più giusti che ho

LE CIFRE DEL PRIMO TURNO

maggio del 1906, seguito da Maria Antonietta Lapenna, nata ad Accettura il 23 marzo 1907. Il compito, dunque, questa volta sarà semplificato anche dalle dimensioni della scheda che, pur con i simboli delle 16 liste che complessivamente sostengono Tosto e Adduce. Si voterà oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15. Le operazioni di spoglio si svolgeranno immediatamente dopo la chiusura dei seggi,domani. Il voto giunge dopo due settimane di campagna elettorale nel corso della quale i due candidati si sono confrontati in dibattiti pubblici televisivi e sulla carta stampata, sui temi forti che riguardano il futuro della città di Matera. Dall’urbanistica all’occupazione, dalle politiche sociali agli strumenti di promozione e sviluppo turistico. a.ciervo@luedi.it

Tecniche e strumenti di convincimento dei due candidati-sindaco della città dei Sassi

con appunto i coordinatori, è quello che il popolo lucano di centrodestra chiede, ed apriamoci veramente allenuove personeall'interno dei coordinamenti, attendendo il congresso nelquale appunto ciascuno potrà esprimere il proprio pensiero». E quindi sui congressi previsti per l’autunno prossimo Lottino auspica: «Confrontandoci, non facendo in modo di zittire, come anche più volte si è fatto in questi pochi mesi di esistenza del partito in Basilicata. L'idea altrui, può esser preziosa già solo per spingere la propria un pò più in là. Ci lamentiamo che i media non ci concedono troppi spazi, sarà anche vero, ma piuttosto io parlerei di pigrizia, tante volte, da parte di chi dovrebbe fare in modo di esser presente sui media. Questo partito non è da buttare. Anzi. E' un partito che ha bisogno di gente che ci creda, e deve porsi in maniera non concorrenziale con le altre entità del centrodestra, che tanto ci hanno dato anche in queste elezioni».

Guerrilla e Viral marketing per gli elettori materani

I semi per le piante offerti da Angelo Tosto

LA campagna elettorale a Matera ha sdoganato in città il marketing politico come arma di seduzione dell'elettore. Nuovi strumenti di comunicazione elettorale hanno caratterizzato il percorso di avvicinamento alle elezioni, fino al ballottaggio di oggi e domani. Se analizziamo le campagne elettorali dei due candidati, Angelo Tosto e Salvatore Adduce emergono subito differenti impostazioni dal punto di vista dell'approccio comunicativo verso l'elettore. Più innovativa la campagna dell'imprenditore materano sostenuto dalle liste civiche, più tradizionale quella dell'ex senatore del Pd. Tosto ha fatto grande ricorso a strumenti “non convenzionali” di comunicazione come i palloni aerostatici sparsi sulla città ad identificare

i “luoghi presidio” dei comitati. O il recente (e ricercato) “gratta e vinci” che fa leva sull'effetto sorpresa per orientare la scelta in vista del ballottaggio. Per catturare il consenso dei più giovani Adduce ha puntato invece sulle feste in discoteca l'ultimo giorno utile prima dei due appuntamenti elettorali. Grande ricorso anche a strumenti di “guerrilla marketing” cioè l'utilizzo creativo di mezzi aggressivi che fanno leva sull'immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali. Adduce ha messo in giro due caratteristici motocarri Ape per veicolare il proprio messaggio e distinguersi da vele e auto pubblicitarie spesso allestite in maniera improvvisata. Tosto ha regalato semi per piantare fiori con lo slogan “fai più bella Matera” al

fine di sensibilizzare i cittadini sul tema del decoro urbano, si è affidato ad azioni di “viral marketing” sapientemente organizzate come la passeggiatamaratona dello scorso 26 marzo che ha viso il candidato sindaco in giro per Matera accompagnato dai 250 candidati delle sue liste. Diversa gestione dell'immagine anche per quanto riguarda l'abbigliamento dei due candidati al ballottaggio. Tosto si è presentato sempre con abito scuro, camicia bianca e la stessa cravatta blu e bianca nel pieno rispetto dell'immagine coordinata, un concetto principe “corporate identity”. Adduce ha preferito l’abbigliamento più casual, di volta in volta diverso, forse per offrire un immagine meno istituzionale e più “friendly” (amichevole) ma

che non gli ha evitato una piccola gaffe, venerdì scorso, quando si è presentato al confronto col suo avversario, su Rai Tre, con la cravatta viola, colore considerato sfortunato in Tv e teatro. Infine, per entrambi i candidati, il social forum Facebook, ha rappresentato un importante vetrina. Ma la rete con tutte le sue logiche “virali” è stata anche lo strumento per l'illazione, il gossip anche attraverso Youtube dove sono finiti anche alcuni video della Camera dei Deputati diffusi dalla lista Matera a Cinque stelle. La comunicazione elettorale è stata la vera regina di queste comunali. Tra poche ore, si potrà stabilire quale sia stata la più efficace. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

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POTENZA - I Circoli liberal di Adornato che in Basilicata alle ultime elezioni hanno fatto parte dell’Unione di centro di Casini e Mancusi a due settimane dal voto “alzano la voce”. «Bisogna avere il coraggio anche qui in Basilicata di passare dal piccolopartito perpochiintimi algrande partito della nazione pluralista e democratico, capace di coinvolgere anche i tanti che si sono prodigati nelle diverse competizioni elettorali ad essere reali protagonisti nella costruzione del nuovo soggetto politico». E’quantosilegge nellanotadelcoordinamento regionale dei Circoli liberal che in Basilicata sono guidata da Gianluigi Laguardia. Il messaggio: il risultato dell’Udc alle elezioni del 28 e 29 marzo scorso non è “proprietà” solo degli uomini diCasini equindi deglieletti consiglieri regionali Agatino Mancusi e Vincenzo Ruggiero. Nella nota del coordinamento regionale che fa capo a Ferdinando Adornato infatti si legge: «All’indomani del deludente risultato elettorale conseguito dall’Udc in Basilicata (23.760 voti pari al 7,39per cento) e solo 2 consiglieri regionali eletti, (rispetto ai 27.100 pari 7.87%) delle precedenti elezioni regionali in cui vennero eletti tre consiglieri, pur apprezzando il buon posizionamento dell’Unione di centro, che si attesta come terzo partito della coalizione di centrosinistra e quarto partito in Basilicata, sarebbe il casoche chiha laresponsabilità politicadel partito a livello nazionale, regionale e provinciale analizzi i risultati conseguiti sul territorio prendendo atto che un maggior calo di consensi è stato evitato grazie ed unicamente all’intraprendenza dei nuovi candidati». E c’è l’elenco: «Fierro, Orofino, Bruno, Bisaccia, Buoncristiano, Di Leo, Marotta, Gaudiano e di altri provenienti dalla società civile». Risorsa umana e politica secondo il coordinatore regionaleGianluigiLaguardia «dicuitenerne conto e per i quali andrebbe anche un non formale ringraziamento». Tanto che la nota prosegue chiedendo

La scelta del sindaco oggi a Matera è concentrata soltanto su due nomi: Salvatore Adduce e Angelo Tosto


Domenica 11 aprile 2010

Una scritta ipotizza che don Mimì sapesse tutto Un’altra invita il vescovo Superbo ad andare via

Il giallo di Elisa

La città attende, i muri parlano Cresce la tensione a Potenza quando manca poco al responso dell’autopsia di LEO AMATO POCHE ore per sapere i risultati delle analisi sul corpo della povera Elisa. Troppe per chi ha aspettato diciassette anni, e chi si è risvegliato il 17 marzo scorso raggiunto da una voce più veloce della televisione, come una luce che si è irradiata dal centro cittadino e in pochi istanti aveva già raggiunto la periferia. Più che il silenzio fa specie la montagna di illazioni e i commenti che si sprecano nei bar come in famiglia. Dalla facciata della chiesa della Santissima Trinità sono scomparse le lettere con le preghiere a Elisa, e gli insulti ai presunti responsabili del suo assassinio e di quel corpo abbandonato per tutto questo tempo. Ma è bastato un giorno perché a distanza di qualche metro una mano, forse la stessa che aveva scritto alcune di quelle lettere che erano appese, segnasse di vernice le pareti del teatro, e del palazzo del Tribunale amministrativo regionale, proprio di fianco alla Prefettura, imprimendo a caratteri cubitali un'opinione che circola da sempre, dal giorno esatto della scomparsa di Elisa, e si rafforza dal momento della scoperta del suo corpo proprio nel sottotetto di quella chiesa. “Don Mimì sapìa”. Il parroco che per cinquant'anni ha amministrato la parrocchia più importante della città avrebbe già saputo di quel corpo (“sapìa” è la forma dialettale del verbo al passato, e un'evidente gioco linguistico col suo cognome, che è Sabia, forse soltanto di

La scritta su don Mimì alle spalle del teatro Stabile

gusto un po' macabro). La scritta è apparsa martedì mattina in via Teatro Stabile proprio sul retro del teatro che da su piazza Mario Pagano, di fronte alla bottega storica di un barbiere che non sa farsene una ragione. Pochi metri più avanti c'è una macchia bianca sulla parete arancio del Tar, esattamente all'angolo di via Rosica con via IV Novembre vicino a un popolare bistrot molto frequentato dai più giovani soprattutto la sera. Da vicino si intravede ancora la scritta che dev'essere stata coperta in fretta e furia perché nessuno

Il quadrato di colore diverso nasconde la scritta “Superbo vattene”

si è curato di trovare una tinta meno sgargiante. “Superbo vattene”. Questa volta un invito per sua eccellenza il vescovo. Eppure sembra difficile trovare chi sia disposto a ripetere queste accuse di persona. Attorno alla Santissima Trinità si dichiarano tutti convinti dell'estraneità del vecchio e stimato parroco, nonostante i pettegolezzi sul suo conto, mai finiti, ma presi in quanto tali senza attribuirgli troppa importanza. L'edicolante fa come al solito la sua personale rassegna stampa, e se qualcuno ancora non coglie come a livello mediatico la vicen-

da d'Elisa si intrecci con le recenti polemiche sulla Santa sede, ci pensa lui ad esporre in bella posta un articolo di un noto quotidiano nazionale per cui lo scandalo pedofilia negli Stati Uniti risalirebbe al contrasto della potente lobby ebraica con l'avanzata degli interessi oltreoceano dell'Opus dei. Si sfoga pure il barista che ormai si è fatto la fama di scontroso, perché ha trattato in malo modo il corrispondente di una testata televisiva, che lo accusava di comportarsi in maniera omertosa. «Gli ho detto che non poteva

permettersi di dire una cosa di quel tipo. Se io lo avessi saputo lo avrei detto, questo è certo, e mi ricordo quando venivano gli operai e montavano una scala per i lavori di manutenzione sul tetto. Don Mimì restava sotto a guardare tutto tranquillo, perciò non credo che sapesse nemmeno lui». Qualcuno fa per sdrammatizzare e la butta a ridere con una barzelletta sui vizietti indicibili dei prelati. «Altro che gente omertosa - chiosa il saggio della comitiva - alla fine si capirà che siamo solo dei cazzari». Dove “cazzari” sta per “perdigiorno”.

Noi tutti siamo i Claps Potenza non è omertosa: non deve sapere |

di ANNA R. G. RIVELLI POTENZA non è una città omertosa. L'omertà, infatti, appartiene a chi sa e nasconde, a chi vuole proteggere qualcuno, a chi ha un interesse proprio. Potenza non sa, o meglio, non sa bene, non sa fino in fondo, non deve sapere. Potenza, dunque, non è omertosa. Potenza è una città assediata da un manipolo di padreterni che ignora o dileggia una moltitudine di poveri cristi assetati di giustizia, assetati di verità, a volte solo di una libertà interiore che è costretta ad infrangersi troppe volte sul muro del bisogno o del ricatto. Se in questa città, quindi, lo status di un solo uomo ha meritato più rispetto della vita di una adolescente, se l'angoscia di un assassino ha commosso di più dello strazio di una madre, se la marcia di migliaia di persone ha fatto meno rumore del passo strisciante di un prete, chiedetelo ai padreterni chi è omertoso, chiedetelo a loro. Noi stiamo con i Claps, noi tutti siamo i Claps. Siamo le madri, i padri, i fratelli di Elisa. Siamo noi con loro che siamo stati offesi, noi con loro che da diciassette anni piangiamo lacrime di sangue, noi con loro che abbiamo cercato, atteso, sperato. Noi, infatti, non siamo i padreterni, noi siamo i poveri cristi; siamo quelli che oggi vedono scambiare il proprio pudore per omertà, quelli

IL MESSAGGIO

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La solidarietà di Telefono Donna ANCHE CINZIA Marroccoli, presidente di Telefono Donna Potenza, interviene esprimendo solidarietà nei confronti della famiglia Claps. Ecco il testo diffuso ieri.

Cinzia Marroccoli

ABBIAMO letto varie volte la lettera di Gildo, come penso un po’ tutti noi.... e sentiamo ancora di più che quel sofferto silenzio che come associazione ci siamo imposte, a livello pubblico, su questa terribile storia, al cui orrore non c'è mai fine, ora non è più possibile mantenerlo.... non è possibile non gridare che stiamo con Gildo, stiamo con la famiglia Claps stiamo, come tanti, dalla parte buona di questa città, quella,

a cui si può spacciare una verità qualsiasi, quelli che dovrebbero tacere per prudenza. Noi siamo quelli che non devono fare domande, quelli che non possono dubitare mai di notabili, di magistrati, di prelati; quelli che devono presumere l'innocenza di tutti fino a quella prova contraria che in troppi, però, si sono adoperati ad occultare. Noi siamo i poveri cristi, ma non ci crediamo che in questa faccenda sia stato solo un caso beffardo ad in-

come dice Gildo, che non si è mai arresa, che ripudia i compromessi e il quieto vivere, che cerca verità e giustizia, e che non si sente in imbarazzo, anzi..... ma che ha anche avuto fino ad ora una forma di ritrosia nel farsi avanti in momenti così pieni di sofferenza per una mamma, un padre, dei fratelli.... Ma ora vogliamo sostenere con forza che l'Associazione Telefono Donna è, sarà, in prima fila per qualsiasi iniziativa si vorrà prendere, rispettando e non scavalcando la volontà della famiglia, per dare un risarcimento morale a Elisa, alla famiglia e poi anche un po' a tutti noi che con rabbia e dolore stiamo assistendo a tutto questo!». Cinzia Marroccoli Presidente Telefono Donna Potenza

tralciare il lavoro degli inquirenti obnubilando la mente di tutti, di tutti e contemporaneamente; non ci crediamo che sia stato solo un destino crudele a suscitare una ridda di avvistamenti, rivelazioni confidenziali, testimonianze false e contemporaneamente a vanificare le soffiate che indicavano la chiesa come tomba di Elisa. E non crediamo nemmeno che non ci sia una ragione per la smemoratezza di don Vagno, per la sordità di

Monsignore, per il silenzio di don Ambrogio. Forse è vero che qualcuno in questa lurida storia potrebbe aver patito senza colpa, ma oggi non è tempo ancora per chiedere scusa a nessuno, a nessuno se non ad Elisa, ai suoi sedici anni, al suo sorriso negato per sempre, ai suoi poveri resti interrogati spasmodicamente che hanno gridato aiuto nel buio per diciassette anni. Il tempo delle scuse, se scuse per qualcuno ci dovran-

L’arcivescovo Superbo al corteo in memoria di Elisa Claps

SUPERBO RIBADISCE «Ho saputo solo il 17 marzo» PRIMA del ritrovamento, lo scorso 17 marzo, fatto da alcuni operai del cadavere di Elisa Claps, l'arcivescovo di Potenza, Agostino Superbo, «non sapeva nulla della presenza di un cadavere» nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Lo ha ribadito lo stesso arcivescovo riferendosi a un articolo pubblicato ieri da un quotidiano nazionale in cui è scritto che Superbo fu informato del ritrovamento di un cranio dal viceparroco della Trinità, don Vagno. «Ripeto ancora una volta –ha continuato –che non sapevo nulla del cadavere. Ripeto inoltre che don Vagno ha provato a contattarmi ma non mi riferì null'altro. In seguito, e non so il motivo don Vagno non mi ha più detto nulla. Dopo il 17 marzo, ho visto il turbamento del sacerdote e ho consigliato al Questore di Potenza, Romolo Panico, di ascoltarlo».

no essere, ci sarà quando la verità, tutta la verità, sarà stata svelata,ma oggino.Non cibastano i flussi di coscienza di chi si autoassolve, non le prediche di chi ha inscenato le ultime farse. Noi vogliamo verità, vogliamogiustizia, vogliamo che alla fine non paghino quelli che non hanno taciuto, ma quelli che ai padreterni hanno acceso candele. Bene ha fatto il Sindaco di Potenza a schierarsi con noi. Lo faccia con i fatti ora. Si costituisca

parte civile la città di Potenza nelprocessoche cisarà;lofacciano tutti quelli che ci governano. Vogliamo sentire a voce alta chi vuole giustizia senza fare sconti a nessuno, chi non teme di incontrare sulla via della verità l'amico potente davanti a cui doversi togliere il cappello, chi è cristiano nel cuore e non sulle pietre di un tempio. Potenza non è una città omertosa e sarebbe una città giusta se di Padreterno ce ne fosse uno solo.

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10 Primo piano


Approvato il Bilancio della banca nata dalla fusione tra Crotone e Matera

Carte di credito

Class action Le parole chiave nella missione della Popolare del Mezzogiorno congiunta

Fiducia e territorialità di ROCCO VALENTI

CROTONE - In un anno particolarmente difficile come il 2009, attraversato dalla crisi internazionale che ha cominciato ad avere pesanti ripercussioni anche sulle regioni economicamente più deboli come quelle meridionali, la Banca Popolare del Mezzogiorno ha fatto registrare incrementi nella raccolta, “segno della fiducia che i nostri clienti ci accordano” e “soprattutto negli impieghi, segno tangibile del grande sostegno che il nostro Istituto dà all'economia dei nostri territori”: nella sintesi del direttore generale della BPMezz, Giampiero Maruggi, pronunciata ieri a Crotone all'assemblea dei soci, che ha approvato alla unanimità il bilancio 2009, ci sono due parole chiave, fiducia e territorialità, che riportano direttamente alle strategie dell'Istituto nato nel novembre 2008 dalla fusione tra la Banca Popolare di Crotone e la Banca Popolare del Materano. Secondo esercizio ma primo vero anno di attività per la nuova Banca (facente parte del gruppo BPER), che ha chiuso il 2009, come anticipato ieri, con un utile netto di poco più di 21 milioni e 200 mila euro, dei quali poco più di otto destinati ai soci con un dividendo di 18 centesimi di euro per azione. Utile inferiore a quello dell'anno precedente (il dividendo in quel caso era stato di 22 centesimi), ma risultato lusinghiero, hanno sottolineato i vertici della Banca in assemblea, se si consideri la crisi internazionale che ha cominciato a imperversare con virulenza proprio nel corso del 2009. I lavori dell'assemblea (ai quali hanno partecipato 176 soci) sono stati aperti dal presidente della Banca Popolare del Mezzogiorno, Francesco Lucifero, che ha tra l'altro sottolineato come l'anno al quale il bilancio si riferisce sia stato, proprio per la crisi internazionale e per i terribili effetti sul sistema bancario, “un banco di prova impegnativo” nel quale tuttavia la BPMezz “ha dimostrato, con i risultati di gestione, l'importanza della sua territorialità. La nostra Banca è fatta soprattutto di persone ed ha radici profonde nel territorio - ha detto Lucifero - e nel 2009 ha dimostrato che anche in un momento difficile è perfettamente in grado di sostenere la propria clientela, famiglie e imprese”. La raccolta complessiva da clientela nel 2009 è stata pari a 4 miliardi di euro, in aumento dell'1% rispetto all'anno precedente, mentre sul fronte degli impieghi, i finanziamenti alle famiglie e alle imprese sono cresciuti del 9,7%, superando i 2,4 miliardi di euro (la crescita media dell'intero sistema bancario è stata pari all'1,6%). La Banca Popolare del Mezzogiorno reim-

Il presidente della banca Francesco Lucifero

piega l'86% di quello che raccoglie “per finanziare l'economia del territorio”. Dopo l'intervento del presidente Lucifero, che si è soffermato sulla situazione economica internazionale, nazionale e delle regioni in cui la banca è presente (Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia), i dati relativi alla gestione del 2009 sono stati illustrati dal direttore generale Maruggi, che, ribadendo

quanto detto da Lucifero, ha inteso sottolineare l'importanza del ruolo svolto dai circa mille dipendenti, determinanti nell'alimentare la fiducia dei clienti verso l'Istituto di credito. Un concetto su cui si è ritrovato il presidente onorario della BPMezz, Donato Masciandaro, docente di economia alla Bocconi: “Una banca che fa bene il suo lavoro, in modo corretto, seguendo le

regole ma anche infondendo fiducia nei suoi clienti, oltre a creare reddito, crea capitale civile”. Senza fiducia ciascun soggetto non è propenso ad assumersi i rischi necessari perché un sistema sia produttivo. Naturalmente, ha lasciato intendere Masciandaro, la fiducia, e quindi il capitale civile, viene creata dalle istituzioni, dalle imprese, da Confindustria, dalle Università, dalla Chiesa (“penso alla Chiesa vibonese”, ha detto, con riferimento alla vicenda di Sant'Onofrio). Nel 2009, con l'apertura di cinque nuove filiali (tra le quali quelle di Soverato e Siderno), il numero degli sportelli della Banca Popolare del Mezzogiorno è salito a 116, compresi i 21 sportelli in Sicilia che erano stati acquisiti da altro gruppo bancario sul finire del 2008. Nell'incremento dei costi operativi del 2009 (saliti a 102,8 milioni, +14,35%), ha fatto rilevare il direttore generale, hanno avuto peso quelli legati proprio ai 21 sportelli acquisiti e quelli legati alla riorganizzazione (anche sul piano informatico) successiva alla fusione, costi “per loro natura irripetibili e che esplicheranno i loro effetti positivi nel corso dei prossimi esercizi”. All'assemblea, svoltasi presso il Lido degli Scogli, ha preso parte, quasi al completo, il Consiglio di Amministrazione della Banca.

Prime indicazioni positive sull’economia già nel primo semestre

Segnali di ripresa per la Basilicata CROTONE - Già nel primo semestre del 2009 sono state registrate “alcune prime indicazioni di un'attenuazione della fase recessiva in Basilicata”: è quanto emerge dall'analisi della situazione economica contenuta nel bilancio 2009 della Banca Popolare del Mezzogiorno approvato ieri dall'assemblea dei soci. Secondo gli analisti dell'Istituto di credito, sempre con riguardo alla Basilicata e al primo semestre dell'anno scorso, “migliorano le attese circa l'evoluzione a sei mesi del quadro congiunturale. Le imprese esportatrici continuano però a risentire della crisi internazionale”. E se da un lato le esportazioni si sono contratte di oltre il 30% nel semestre di riferimento, dall'altro, rilevano dalla BPMezz, “nello stesso periodo, nonostante la forte espansione del ricorso alla Cassa integrazione guadagni, il numero degli occupati è calato di circa 4.000 unità, nella stragrande maggioranza precedentemente impiegati nell'industria”. Sul fronte del credito, “i prestiti alle imprese hanno fortemente rallentato, quelli alle aziende con meno di 20 addetti si sono contratti; il rallentamento ha interessato anche i finanziamenti alle famiglie, sebbene in misura meno marcata”. Sempre secondo quanto rilevato nell'analisi della situazione economica in Basilicata nel primo semestre del 2009, “la qualità del credito alle impre-

Il direttore generale Giampiero Maruggi

se continua a deteriorarsi, a fronte di una sostanziale stabilità di quella dei prestiti alle famiglie”. Nell'analisi congiunturale premessa al bilancio vero e proprio relativo al 2009 per la Banca Popolare del Mezzogiorno, si rileva anche come in tutto il Mezzogiorno la situazione di crisi è stata aggravata dalla minore propensione alla spesa da parte delle famiglie, legata pure ai timori “di ulteriori deterioramenti delle condizioni sul mercato del lavoro”. r. v.

ROMA – Sarà una class action congiunta quella che Adusbef, Codacons e Federconsumatori proporranno sul caso delle carte revolving che ha visto la Banca d’Italia intervenire su American Express e, nel recente passato, su Diners e Fiditalia. Ma sono molti i limiti previsti da questo strumento solo da poco introdotto nella normativa italiana, e la strada appare in salita: ad esempio non c'è la possibilità di contestare fatti precedenti all’agosto del 2009. Più agevole appare invece la normativa sull'arbitro bancario. L’Adusbef, critico sulle informazioni date ai consumatori da Via Nazionale, ha poi annunciato l’intenzione di proporre questa causa collettiva anche contro la Banca d’Italia. Ma appare esclusa dalla normativa la possibilità di una class action contro le authority indipendenti, come è appunto Bankitalia. Ieri Fiditalia ha precisato che nelle misure adottate dall’istituto di Via Nazionale non è coinvolta la Coincard mentre l’American Express ha avviato una massiccia campagna di informazione pubblicitaria, con l’acquisto di pagine sui quotidiani. La società spiega che «l'uso e l’accettazione di tutte le carte American Express continua regolarmente con il consueto massimo impegno» e che «tutti i nostri titolari possono continuare sia ad utilizzare normalmente la carte per qualsiasi spesa, che a usufruire di tutti i benefici e i servizi, che rendono uniche le carte American Express in Italia e nel mondo». Pronta la replica dei consumatori. «Da tale unicità delle Revolving Amex messe sotto inchiesta dalla pregevole indagine della procura della Repubblica di Trani e dal Pm Michele Ruggiero –afferma l’Adusbef –si configuravano anche tassi di interesse che in alcuni casi arrivavano al 251% e sono stati causati danni notevoli ai consumatori». Adusbef annuncia quindi l'avvio di «class action unificate» promosse insieme a Codacons e Federconsumatori.

Richiesta danni anche nei confronti di Bankitalia

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Economia 11

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

LA SILENZIOSA PREGHIERA E L’ANNUNCIO DEL VANGELO

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

di don ALDO VIVIANO SOLILOQUIO dinanzi a Fedeli in “trasferta” e a sigilli del tempio trinitario. In silenziosa preghiera: labbra chiuse, cuore aperto a Dio e ai fratelli. Insieme a percorrere un cammino doloroso di vita, annunciare l’eterno riposo e la resurrezione dei morti. Cristo è il vivente, in lui tutti vivono nell’aldiqua, nell’aldilà. Il vangelo è il grande annunzio, la buona novella della suprema speranza. Il crocifisso è il sacrificio perenne della storia, il dono di Dio agli uomini, la forza, l’energia della vera fraternità, la guarigione piena da tutti i mali, la salvezza (dal greco sozein, guarire). Incrocia i corpi malati, le anime in pena, le menti stanche. Solo la partecipazione al suo calvario rende autentico l’annuncio. S’è unito all’umanità da lui rivestita: ha lavorato con le mani d’uomo, ha amato con cuore d’uomo; con il proprio sangue ha riscattato i peccatori. Uomo nella concretezza: avevo fame, sete, ero pellegrino, carcerato, nudo, infermo. La libera sua offerta in croce è obbedienza, solidarietà, effusione, immolazione per la drammatica situazione del mondo. Il poeta inglese John Milton (1608-1674) nel suo “Paradiso perduto” scrive: “quando la notte ottenebra lestrade, allora vagano ifigli di Belial,colmi di vino e d’insolenza”. Belial è l’individuo privo di valori. Questa è un’epoca in cui difettano i valori, mentre primeggiano i disvalori, quali l’abuso di sé, il libertinismo, l’indifferenza del vivere o del morire, il non operare, dormire di giorno, divertirsi nella notte, la droga, la passione, il sesso, il piacere ad ogni costo, l’avventura senza fine. Partire nella notte e rincasare all’alba, stravolgere l’ordine della creazione, sparare al sole, accendere il neon. Così non va! Gli amici delle tenebre sono più astuti dei figli della luce. Il creato deve ritornare come è nato, come un giardino, come una vigna da coltivare, non da devastare, non da rapinare, non da profanare. L’amore per la creazione rientra nel disegno creatore: amare le creature di amore non possessivo o distruttore, bensì unificante e consacrante, significa amare Dio. Portare l’amore dov’è odio, squilibrio, morte. Vagheggiare un mondo migliore. E’ davvero sceso un pesante sipario di incomprensione, egoismo, ottusità materiale, spirituale insieme, un velario di separazioni. Ecco, una comunità di peccatori che postula urgente riforma; mescolo di grano e di zizzania, di vergini sagge edi vergini stupide,di Maria diNazaret e diMaria di Màgdala. Però nonostante il suo materiale scadente, ogni chiesa locale è pure un grande mistero che riproduce e prolunga in un certo senso, analogicamente, i due misteri principali della fede: quello del Verbo Incarnato e quello della Trinità. E’ popolo di Dio, col quale Cristo ha stretto l’alleanza sancita col proprio sangue e che rinnova nell’Eucarestia. Popolo consacrato e perciò peculiare possesso del Signore, per essere suo testimone, portatore di messaggi salvifici, in continuo servizio esercitato solo per amore di pari origine, di uguali fine e grazia, di pari dignità e missione, della medesima vocazione o chiamata. Il popolo di Dio, il popolo della gente, che quaggiù è semplicemente attendato, in cammino verso la sola terra promessa.

MATERA E IL LIBRO DEI SOGNI di ROSARIA SCARAIA “LA SPERANZA è paradossale…Essa è come la tigre rannicchiata che salta solo quando è il momento…Essa è come l'albero che, se non riceve luce, piega il suo tronco in direzione del sole”. Sono belle immagini usate da Fromm in la Rivoluzione della speranza…ma se il Nordest candida tutta l'area a capitale europea della cultura nel 2019, perde ogni speranza la città di Matera. Il festival “la cultura ci fa ricchi”, promosso dal Corriere della sera e Nordesteuropa.it il trampolino di lancio. E' l'idea che la cultura in sé, diffusa su un particolare territorio, sia in grado di produrre ricchezza. Non è solo condimento che rende più saporito il piatto di un turista, ma stimolo decisivo alla creatività. Il nuovo Nordest, non solo impresa, cinque giorni di eventi programmati nel festival che spaziano dalla ricerca scientifica a quella ambientale, tecnologica,agricola,editoriale ecc..per affermare il “glocalismo” e l'incontro fra le varie discipline. Il glocalismo inteso come capacità di coniugare i sapori e le tradizioni dei luoghi con l'apertura e le contaminazioni internazionali (secondo il modello storico della Serenissima e dei suoi traffici con l'Oriente). In più, rifacendosi al valore della interdisciplinarità intesa come fusione fra arte, impresa, industria, tecnica, capace di superare lo stereotipo di un Nordest incolto, mentre è una delle aree di lettura più forti d'Italia. A ciascuno il suo: Venezia capofila, Trieste vocazione scientifica, Rovereto la sostenibilità ambientale, Asolo con Montebelluna il design, Maniago il cinema, Schio l'innovazione la formazione d'eccellenza, i comuni del Camposampierese la comunicazione…. Ancora più in là si potrà parlare di euro regione in connessione con Slovenia, Carinzia,Croazia e altre zone affini. Oltre il modello “fordista”,uno stile di sviluppo diffuso, con alta partecipazione alle attività anche amatoriali. E a Matera non resta che lo slogan e il libro dei sogni. Svegliati Sud! A questa classe dirigente che guarda il proprio ombelico, tra il serio e il faceto, consiglio la lettura di Fratelli d'Italia? Anonimo, Battello stampatore direttamente dal sito www.battellostampatore.it che la fantapolitica sia già storia?

Cerca di non vedere tutto nero, metti un argine al pessimismo, sii più aperto e fiducioso nel futuro. Problemi inerenti l’abitazione trovano una soluzione adeguata.

TORO 21/4 - 20/5

Ritagliati uno spazio per la cura del tuo corpo e della tua anima. Il bisogno di pulizia esteriore riflette spesso la necessità di portare a galla tutto ciò che non piace.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Goditi la vita, soffermandoti un po’ di più sulle gioie dell’amore. L’amore è una sorgente di felicità, di energia e di benessere per tutti, anche per te.

LA CHIESA VOTA CENTRODESTRA di FRANCESCO BOCHICCHIO

CANCRO 22/6 - 22/7

Sei un po’ troppo suscettibile e poco propenso a prenderti le responsabilità di altri. E’ possibile uno scontro di opinioni con un genitore che ti fa soffrire.

LEONE 23/7 - 23/8

LA CHIESA ha invitato a votare contro l'aborto e quindi contro alcuni candidati del partito democratico notoriamente di orientamento “abortista”quali la Bonino e la Presso -e ciò purtroppo con successo-, e più in generale contro il partito democratico che, nel suo insieme, è su posizioni abortiste: la Chiesa ha quindi assunto una posizione netta a favore del centro-destra e di Berlusconi , tentando poi di attenuare tale scelta di campo evidenziando che importanza centrale va assicurata anche al lavoro ed alla tutela del lavoro, ma si tratta di attenuazione che non intacca il punto fondamentale, vale a dire che i cattolici non devono votare il partito democratico e in particolare quella componente di tale partito, predominante, a favore dell'aborto. Che poi vi sia un pungolo a Berlusconi a non trascurare il fattore lavoro, spesso trascurato se non addirittura penalizzato dal centrodestra, è indubbio e discende dalla dottrina sociale della Chiesa, ma non incide per nulla, se non in maniera irrilevante e insuscettibile di effetti concreti, in quanto non vincolante e in ogni caso subordinata, sulla scelta di campo della Chiesa, scelta di campo a favore di Berlusconi. Si tratta di scelta a favore di valori etici del Cristianesimo, valori etici di parte in quanto non universali e non incontrovertibili: ma con questa si è passati oltre i valori etici del Cristianesimo universali quali il valore fondamentale della democrazia e della libertà alterato dalle leggi illegali in materia di votoe la mancanza di abusi del potere politico -violato dal Governo Berlusconi che vuole eliminare ogni limite costituzionaleai suoi volerie la condanna della corruzione -condanna che Berlusconi non vuole in alcun modo accettare-, e la difesa degli stranieri -contro la xenofobia,propria delcentro-destrae inparticolare della Lega, ora tanto cara alla Chiesa-. La Chiesa ha assunto una scelta, la difesa del proprio ruolo di parte , quale centro di potere, invece di un ruolo universale, da proporre di fronte alla crisi dei valori, tentando la rifondazione dei valori e accettando il con-

fronto con i laici. E' una scelta incredibile, sul piano di quelle di Pio IX, contrario al Risorgimento, all'Illuminismo, alLiberalismo, allaDemocrazia ed al Socialismo, di Benedetto XIV che in cambio del trattamento privilegiato del Concordato legittimò il Fascismo, della Chiesa Cattolica in Germania che boicottò la Repubblica di Weimar a favore del Nazismo, di Pio XII fermo nel condannare il Comunismo ma non il Nazismo ed il Fascismo -e su Pio XII vi è una grande contrapposizione tra me e il fraterno e stupendo amico Emanuele Vernavà-, ed anche del grande Papa Polacco giustamente insuperabile nel condannare il Comunismo, ma non inflessibile nei confronti delle Dittature militari del Sud-America. Su tale piano la condanna e la replica dei laici devono essere inflessibili: il confronto con la Chiesa deve avvenire sul piano della reazione alle vergognose stragi dei missionari e dei cristiani nel mondo non occidentale, e della solidarietà e della tutela degli immigrati; nessun confronto può essere accettato sull'assolutismo Cattolico e sul Cristianesimo quale sistema di potere e quale puntello al più arretrato e meno avanzato dei sistemi di poteri dell'Occidente. Come si fa ad attaccare persone quale la Bonino e quale la Bresso e risparmiare Berlusconi e i suoi? Perchè la Chiesa rifiuta il dialogo con il modo laico e contro l'Illuminismo che sono a base della libertà, della democrazia, del pluralismo e della tolleranza? Si rende conto la Chiesa del degrado arrecato da Berlusconi all'Italia sul piano di valori fondamentali, quale anche la famiglia, ferita a sangue dalla vicenda delle “escort”? La Chiesa si sta legittimando quale centro di potere a fianco dei centri di potere più criticabili, e così arretra sul piano dei valori e dell'universalismo. Ne vale la pena? Qui i laici devono rispondere: e in particolare devono proporre un progetto di valori e di universalismo, da coniugare al pluralismo ed alla tolleranza. La risposta deve essere in positivo e non solo in chiave difensiva. studiobochicchio@legalebochicchio.it

Si preannunciano movimenti ed eventi notevoli in grado di strapparti alla noia delle routine. Se sei alla ricerca di nuovi contatti, non hai che da metterti in gioco.

VERGINE 24/8 - 22/9

Ti rendi conto di non poter rimandare l’appuntamento con la tangibilità delle cose. L’essenziale è agire con cognizione di causa. Denaro in primo piano.

BILANCIA 23/9 - 22/10

Nelle prime ore del giorno la Luna si fa Piena nel tuo segno. E’ un fenomeno astrale molto importante, poiché si verifica una sola volta nell’arco di una anno.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Quando arriva il momento di agire è insignificante porsi troppi quesiti. Alcune situazioni, in amore o nella vita pratica, richiedono una doppia dose di risolutezza.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Improvvise testimonianze di simpatia da parte di amici di vecchia data e di persone che ti stanno a cuore, ti fanno ritornare il sorriso. Rifletti.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Con la fortuna donata da Giove puoi sempre attirarti i favori di persone importanti. Conoscenze, esperienza e lavoro di squadra saranno i tuoi punti chiave.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Potrai essere estremamente felice del risultato in atto, in quanto tutti gli sforzi profusi sono stati fatti per una giusta causa. I cambiamenti sono ancora possibili.

PESCI 20/2 - 20/3

Se hai subito un torto in passato, le buone influenze che aleggiano nel tuo cielo fanno sparire ogni traccia di rancori e risentimenti. Giornata molto proficua.

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Domenica 11 aprile 2010

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Tanti auguri

presidente

Un uomo del Mezzogiorno

e DELLA STORIA

Con Alcide De Gasperi

di VITO DE FILIPPO segue dalla prima e gratitudine in cui le opinioni possono facilmente trovare la loro giustificazione, la loro storia, la loro memoria. Naturalmente qui non parlo soltanto della capacità indiscussa che ha avuto Emilio Colombo di rappresentare i più alti vertici istituzionali dell'Europa e dell'Italia e nemmeno della pur formidabile frequentazione con personalità che hanno cambiato in meglio il corso del mondo, quanto della sua instancabile e sempre giovane vicinanza al Mezzogiorno. Perché già adesso e con maggiore cura si dovrebbe raccontare di questa prossimità politica, costituzionale, democratica con cui Emilio Colombo ha attraversato la sua lunga stagione d'impegno, ponendo la voce sempre a difesa di quella missione più alta ed avanzata di riconnessione dei poteri e dei diritti del Mezzogiorno con lo Stato e l'Europa. Del resto, forse, è proprio con lo stesso tocco veloce ed avido dei grandi ritrattisti d'epoca, che si può ripercorrere il valore di quelle parole piene d'urgenza, di quegli ammonimenti senza esitazione, di quei richiami veri alla responsabilità ed all'etica comune che Emilio Colombo ha saputo lanciare come un sasso nella discussione pubblica e che un Paese a misura normale dovrebbe speditamente ritrovare per uscire dal sonno d'indolenza e di tradimento in cui ha consegnato tutto il Mezzogiorno. Perciò tutti noi non possiamo non chiederci quanti buoni passi debba ancora fare il meridionalismo per riportare ad equilibrio definitivo questo divario d'ingiustizia civile, economica, territoriale e far posto ad una stagione di nuovi diritti e di migliori occasioni, ad un osservanza più corretta e leale di doveri e di risarcimenti che finalmente merita di avere il Sud, senza però lasciarsi impigrire dal colpo d'ala del vittimismo e dall'uso comodo degli alibi. Eppure la via d'uscita è facile. La partita sul Mezzogiorno deve allontanarsi dalla retorica delle ombre sui cui si alimentano enormemente i giudizi semplici e sbagliati. Basterebbe, invece, scorgere l'analisi lucida di Emilio Colombo e magari anche quella di maestri irregolari e dal pensiero scomodo come Nicola Chiaromonte. Basterebbe guardare meglio e con più attenzione ai territori, alle persone, alle esperienze istituzionali per scorgere la voce segreta ed inascoltata dei meriti, dei funzionamenti democratici, delle efficienze di servizio, finanche della nuova morale pubblica. Così si capirebbe, senza accomodamenti, che quella del

Sud non è una partita solitaria in una terra di nessuno, ma un risarcimento della Storia da tutte le inquietudini e le narrazioni tristi che di volta in volta ne hanno appesantito la fiducia, la voglia di riscatto, la passione intelligente. E' solo per questa ragione e dentro ferite ancora aperte che la Storia rivendica con fermezza il suo diritto di verità e di giudizio. Lo hanno compreso, nel tempo, perfino coloro che su Emilio Colombo hanno saputo coltivare la critica d'assalto, mitizzando l'arroccamento doroteo al potere. Hanno compreso che la Storia, mai a caso, restituisce sempre il ben servito sulla portata giusta dei suoi eventi e dei suoi protagonisti migliori. E naturalmente quello che ci sta restituendo, con più serena oggettività e lontano dalle intemperie dello scontro polemico ed ideologico, è la figura di un intellettuale veCon George Bush senior ro, di un lucano dall'accento anglosassone, di uno statista d'altri tempi che ha saputo essere protagonista di eventi da manuale, come la scrittura costituente della nostra carta repubblicana e molti altri passaggi d'epoca che affaticano già la memoria degli storici del novecento. Oltremodo dovrebbe bastare soltanto questo a zittire coloro che spargono i balsami velenosi dell'invidia, il più antico dei mali, per indebolire il valore della voce e della testimonianza di Emilio Colombo che appare, invece, come una sponda libera del pensiero in grado di muovere a verità e capacità un tempo troppo avido di cose buone. Perciò, in questo bellissimo compleanno dei novant'anni, Con la regina Elisabetta d’Inghilterra quello che più ci appartiene e di cui siamo più fieri è il nostro orgoglio lucano verso Emilio Colombo e verso la sua opera di resistenza e di libertà con cui ha di- luogo di peccati e di fatalità, in cui feso ed animato il Mezzogiorno e la pur l'avevano inabissato i profeti dell'inganno. Basilicata. La vita di Emilio Colombo dimoQuesta esigenza che Colombo in una vita intera ed ai massimi verti- stra a tutti di essere un insegnaci istituzionali ha provato a racco- mento assoluto. E' la scelta libera e gliere, a rappresentare, ad intensi- democratica di come stare dinnanficare oggi è più che mai viva. E zi agli umori del mondo. Ugualnon può che essere la linea felice e mente la sua rêverie istituzionale, politica che fa posare sul destino come la sua scrittura illuminista incerto del Mezzogiorno un nuovo ed il suo incedere lento, ragionato, e bellissimo carico di attenzioni e di meditativo dentro il cuore delle questioni significative, ci appaioidee. Ecco il passo giusto che deve ave- no adesso più che mai un campo inre il pensiero democratico e meri- finito di virtù e di carisma da semdionale. Rafforzare gli spazi di pa- brare il percorso della Storia che rola e di rappresentanza, scegliere tiene sollevata l'esistenza al di sola rivendicazione e la resistenza co- pra delle opacità, delle abitudini, me passioni intelligenti, lasciarsi delle contingenze. Di Emilio Colombo è facile comalle spalle l'ingovernabilità e le cattive scelte e mostrare di saper usa- prendere come non siano solo le arre la strada del riformismo e del- gomentazioni a renderlo persuasil'innovazione affinché il Mezzo- vo, ma la stessa chiaroveggenza giorno possa finalmente essere delle immagini, posseduta quasi molto più di una semplice espres- come un critico d'avanguardia che sione geografica e molto più di un scopre il potenziale di verità delle

Con Pio XII

Con Gianni Agnelli

Con Richard Nixon alla Casa Bianca

Con Antonio Segni, presidente della Repubblica

cose e delle parole. Nella giurisdizione minima e di coscienza, a cui nessun uomo può facilmente sottrarsi mi sembra già una buona prova di libertà, una scelta etica ben collocata sull'asse del Mezzogiorno. Perché in un modo o nell'altro Emilio Colombo è tra i pochi ad aver evocato l'identità del Mezzogiorno. Ad averla rappresentata e difesa ad oltranza. Un pensatore di secolo come Heidegger, aprendo il suo cammino di riflessione, ci ha lasciato una buona traccia per poter giudicare le persone, i comportamenti, le azioni. La grandezza dell'uomo, ha scritto, si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta nella ricerca. Ebbene Emilio Colombo ha saputo fare del Mezzogiorno la sua ricerca, la sua insistenza. E da parte nostra e con l'affetto di sempre non è che il nostro migliore augurio per celebrare tutti assieme i suoi novant'anni.

Con Mikail Gorbaciov

Con Giovanni Paolo II Con Paolo VI

All'amico e maestro Emilio Colombo, giungano i miei più affettuosi e sinceri auguri per il suo novantesimo compleanno. Vorrei iniziare proprio così, perché oggi è anzitutto un giorno di festa per lui, per i suoi cari, per i suoi collaboratori, per i tanti suoi estimatori che sapranno fargli sentire tutto il proprio affetto, la propria stima e il calore umano che merita una figura tanto bella della nostra storia repubblicana. E' pur vero che una ricorrenza come questa, una data come questa, induce tanti di noi a riflettere. A riflettere sul senso più alto e nobile della politica e su cosa possa significare consacrare laicamente tutta la propria esistenza a tale missione. In una fase di grave e preoccupante distacco tra l'opinione pubblica e una dimensione partitica e istituzionale sempre più spesso, e non a tutti i torti, giudicata come impenetrabile e opaca, ricordare ed esaltare un altro modo di vivere l'impegno pubblico, credo possa riaccendere in tanti una speranza. Ma Emilio è stato anche un raffinato pensatore, un intellettuale europeista, che ha manifestato con il suo impegno diretto una grande dedizione alla causa del processo di integrazione. Anche su questo terreno, purtroppo, le cose non vanno granchè bene. Al fallimento del processo costituente ha fatto seguito un Trattato, quello di Lisbona, che non può non essere considerato come un ripiegamento rispetto alle ambizioni declamate a Laeken nel 2001. E tuttavia non si tratta né della prima, né temo dell'ultima, difficoltà manifestata dalla lunga storia comunitaria. Ancora una volta l'esempio di Colombo, la sua pervicacia, il suo testardo impegno per la causa federalista, ci viene in aiuto spingendo tanti di noi a non darla per vinta ai miopi sostenitori di un pigro ritorno alle sovranità nazionali. Infine, ma non in ultimo, Colombo è stato un grande lucano. Un dirigente politico appassionato e innamorato del suo territorio. Una figura istituzionale che ha avuto sempre, quale stella polare, la prevalenza dell'interesse generale sui tanti particolarismi riuscendo tuttavia a conciliare benissimo tale profilo con un'attenzione, una cura, un affetto per la Basilicata che oggi, i suoi concittadini e la sua regione unitamente a tutto il Paese, sapranno ricambiare certamente con particolare amicizia. Tanti auguri Presidente. Vicepresidente del parlamento europeo

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di GIANNI PITTELLA*


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Domenica 11 aprile 2010

Calma… Calma..

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Domenica 11 aprile 2010 Colombo fotografato con la madre Rosa nel 1953. Gli zii materni, i Tordela di Potenza, furono sempre molto vicini al nipote. Sotto: 1943, Colombo in servizio militare

Calma…

lo stile

COLOMBO

di PAOLO ALBANO L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare (G.Armani) La macchina non fa in tempo a fermarsi, il balcone non fa in tempo ad aprirsi (appena un po') e lo sguardo anticipa i passi per andargli incontro o per tentare un drin del campanello pronti a salire su per i gradini ripidi della sua casa all'ultimo piano dietro un grande portone dal quale ti aspetti chissà quale palazzo. Le stanze in una penombra discreta, luogo del rifugio e dell'accoglienza di quelli che salgono, ne discendono delusi, o entrati, aspettano nel salotto (foto per la storia dappertutto imparate a memoria e riviste con confidenza) per essere ammessi in uno studio zeppo di quadri, di mobili, ancora foto, e con il telefono che non c'è perché senza ghiera (solo i potenti hanno l'apparecchio della batteria) Ovunque lui arrivi a Potenza o in un paesino lontano per strade sterrate, attorno giovani, vecchine, berretti che si sollevano dalle teste segnate, doppiopetti, velluti, cravatte blu, cappotti a ruota, colletti bianchi, mani nodose, sorrisi, strette di mano. Una folla di gesti, di vicinanze, di sorrisi cercati, di sguardi con i quali ti riconosce ( e chi se lo scorderà mai).

La signora Vittoria D’Angelo, compagna di scuola di Colombo. In un’intervista del 1970, appena Colombo divenne presidente del Consiglio, commentò gli anni liceali ricordando come spesso Colombo, contestando il fascismo, veniva spesso mandato a casa con biglietti di rimprovero. A sinistra: Pasquale Colombo, altro fratello di Emilio

Lui sembra non sporcarsi mai, doppi polsi, gemelli sempre discreti, il doppiopetto (gli piace assai), qualche volta una camicia a due stoffe: un azzardo.

“Arriva il Ministro” “Eccellenza” “Don Emilio” (come lo chiamò Gianni Agnelli in uno dei suoi ultimi incontri con lui) e poi da un po' “Presidente” dopo l'accoglienza di tutta la città e di

tutti quelli venuti da dappertutto per poterlo festeggiare, a Piazza XVIII agosto, Presidente del Consiglio dei Ministri dopo chissà quante nomine da

sottosegretario e poi da Ministro. Quel giorno in forma speciale, camminata speciale (ancora oggi con il bastone è la stessa, che classe) gesti rallentati ed in armonia con le sue pa-

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A cena ospite del cardinale Bertazzoni. Sotto: il fratello Agostino, la zia Elena che lo ebbe allievo alle elementari nella scuola privata di via Pretoria

role, toni prima pacati e poi accesi piano piano, il richiamo dell'applauso, degli evviva, il silenzio dell'ascolto quasi “religioso” che tutti gli consegnano per la sua voce, chi non la riconoscerebbe (canta anche e molto bene). Emilio Colombo ride con eleganza, compiaciuto e compreso nella parte che gli sta a pennello. Consapevole. E' sempre così: “Uno dei più raffinati esempi di presidenza politica che io abbia mai visto” ha detto di lui Roy Jenkins, presidente della commissione Cee. A quasi 90 anni (facciamoglieli compiere prima di dirlo perché l'uomo è un meridionale vero e come tutti noi è scaramantico) ha ancora il gusto della politica e dice “ Per guardare al futuro della Basilicata occorre entusiasmo giovanile”. “Una straordinaria icona pop, in questi tempi grami per una piccola straordinaria regione del Sud è un'immensa risorsa avere una saggezza antica, una fortuna che sia ancora con noi a indicarci la strada” (Paride Leporace). Un uomo che attrae ancora i giovani che vogliono incontrarlo e parlagli. Emilio Colombo è passato dalla Costituente, da Francesco Saverio Nitti, da Sturzo a De Gasperi, a Fanfani (che mise in crisi fondando in una riunione di “congiurati” nel convento di Santa Dorotea, la corrente per l'appunto dei “dorotei”) a Moro, ad Andreotti (che condivide con lui l'eterna stagione dei democristiani) a De Mita, da Ciampi che lo ha nominato senatore a vita, da Prodi a Berlusconi. Ad oggi con lo stesso stile, con lo stesso passo, con la stessa voce, con lo stesso carisma, con la stessa eleganza. Montanelli in una delle sue “stanze” sul Corriere della Sera lo descrive inattaccabile e dice “A metterlo in orbita fu non ricordo quale congresso ma certamente uno dei primi del dopoguerra - del partito, dove prese la parola sui problemi economici del Paese. E sbalordì l' uditorio per due cose. Prima di tutto per il suo italiano terso e senza la minima traccia di accento lucano; eppoi per la disinvoltura con cui trattava la materia.…. Di lui non è mai stata registrata né una risata a gola spiegata, né uno scoppio di collera a cazzotto sul tavolo. Solo quando Piccoli, segretario del partito, gli scrisse una lettera di sgarbata censura, parve per un attimo che si lasciasse sopraffare dall' ira, affrontò l' avversario coi pugni chiusi e il viso stravolto, gli gridò occhi contro occhi, anzi mento contro cappello: «Sai cosa ti dico? Ti dico...». Tutti trattennero il fiato aspettando che dalla sua bocca uscisse - finalmente - qualche parola grossa e pesante. E invece ne uscì soltanto, su un tono di voce degradante verso il bisbiglio, un: «Calma!.... Calma!... Calma!...». E su questo, avendo recuperato la sua, si allontanò”. Un giorno, però, (quaranta anni fa alle prime elezioni regionali) a noi che rifiutavamo di votare Vincenzo Verrastro, ci sgridò “E qua si vota anche Verrastro”. Noi non avemmo il tempo per completare lo stupore perché lui si ricompose e ci convocò per spiegarci perché. Aveva ragione. Guarda lontano come allora. E giacchè lui non ama essere celebrato ma ama discutere, offrire spunti eccovene uno. ”Il vero tema attorno al quale è necessario riflettere si legherà sempre di più all'urgenza di costruire le condizioni perché venga rovesciato lo stereotipo che utilizza , nel pregiudizio antimeridionale, le scarse virtù della classe dirigente del Mezzogiorno di cui si intravedono le vischiosità, le approssimazioni, le anemie dello spirito pubblico, le contiguità con la criminalità organizzata. … La prima prova di solidarietà dovrebbe essere offerta dalla classe dirigente meridionale verso i valori dell'etica pubblica, della qualità e della competenza. E' necessario che parta dall'Università, dagli avamposti della cultura del Sud, dai centri nei quali si forma e si elabora il sentimento civile, l'impegno a ripartire dal Mezzogiorno nel declinare il decalogo dell'onestà, del rigore, delle virtù civiche al servizio di un rinnovato ideale , di una più forte passione morale e di un'idea ricostruttiva della coesione sociale e dell'unità del Paese. Un'idea che , partendo dal Sud e dalla Basilicata per la sua ricca e forte tradizione politica e civile, consenta di contribuire al processo di edificazione di un nuovo modello unitario per un Paese che, 150 anni dopo, appare purtroppo smarrito e diviso”. Che dire. Un uomo elegante è sempre moderno.


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L’aria calda pugliese di Moro e il vento fresco di Potenza

di CAMILLO LANGONE

spesa, dei socialisti, dei keynesiani in qualsivoglia partito militino. Da qui nasce l'idea diffusa per decenni di Colombo uomo della destra economica, bankitaliano e confindustriale. Caduta del governo, anche, ma non di Colombo che rimane ministro del tesoro per tutti i favolosi anni Sessanta. Il tempo è un vortice di nomi e facce che trascina verso il 1970 quando Potenza fornisce all'Italia, prima e finora unica volta, il presidente del consiglio. Realizzando con duemilatrecento anni di ritardo il suo destino onomastico diventa la Potenza. E anche la Popolosa, con conseguente esplosione dei grattacielini, quelli per cui Saverio Vertone la definisce la più brutta città d'Italia, forse del mondo, certo d'Europa. Esagerato: i palazzoni democratici che salgono dal Basento su per via Vaccaro muovono sì all'assalto dell'acropoli ma non la espugnano. In virtù di orografia, non per altro, Potenza evita la fine di Roma dove il cemento uccide il ponentino. Continua a svettare ariosa intorno a via Pretoria, che oltre al decumano è anche il crinale, e dal ponte di Montereale, sua continuazione, la democrazia sottostante risulta, per così dire, molto bassa di gamba. Queste cose Colombo non vuole sentirsele dire e in verità suonano sgraziate in uno studio-bomboniera dove l'unico oggetto moderno è il telefono. Con il suo troppo pieno, i legni caldi, le luci basse degli abatjour, lo sfolgorio degli argenti lustrissimi, l'ambiente sarebbe piaciuto a Mario Garbuglio, scenografo caro a Lucchino Visconti: non siamo beninteso dalle parti principesche del Gattopardo bensì da quelle altoborghesi dell'Innocente. Con l'ulteriore impicciolomento dato dai volumi potentini che anche nei palazzi storici, causa freddo, modestia delle rendite fondiarie, generale austerità di costumi, niente hanno a che fare con gli interinati spazi di Palazzo Salina. Si torni allora ai 572 giorni di Palazzo Chigi quando, secondo storici malevoli, dopo i dispiaceri degli ultimi Sessanta, grazie a Colombo la borghesia italiana, l'alleato americano e la curia romana avrebbero potuto dormire sonni tranquilli. Il moderatismo è scritto nel nome e anche appartiene all'inevitabile. In queste regioni prevale il cognome Palombo, dialettale, mentre Colombo è raro e suona compitamente italiano, quasi elitario. Si diffonde in questi anni l'icona irradiante del Colombo chic, doroteo di buon taglio, cliente del sarto Litrico, mai sudato, sempre perfettamente rasato, curato, pettinato. Del tutto impermeabile al matrimonio, anche, memore della lezione di Baudelaire: La donna è il contrario del dandy. Se fosse sposato e con figli oggi sarebbe un nonno decrepito mentre così facendo ha piegato lo spazio-tempo, mantenuto la pelle liscia e seppellito intere generazioni di elettori. E sempre, potere e piacere, Roma e Potenza, democrazia cristiana e partito popolare, con un'urbanità di modi che è propria ed esclusiva del gentiluomo meridionale, nato e cresciuto in questa città che altri dicono insensibile al bello, pulita solo perché costantemente spazzata dal vento, abitata da nipoti di pecorari e figli di muratori. Kissinger per lui ha un solo aggettivo: cortese. Con queste qualità entra in letteratura. Raffaele Nigro vorreb-

be parlarne male ma non ci riesce, lo chiama il Governatore e nelle pagine di Adriatico ne descrive la sfolgorante entrata postelettorale a Melfi, in un tripudio di bandiere bianche. Gaetano Cappelli, romanziere esterofilo, quando parla del sommo concittadino riscopre la topografia patria e diventata sentimentale: Avevo cinque o sei anni e mi trovavo tutto solo in via Mazzini. All'improvviso mi apparve Emilio Colombo, una specie di sant'Antonio da Padova, ma più elegante. Rimasi folgorato dalla sua bellezza mistica e anche lui mi notò, fermandosi per darmi una carezza. Questo mi apparve subito come un viatico per un futuro radioso. Infatti, molti anni dopo, quelle stesse mani mi consegnarono il Premio Basilicata. Colombo assegna premi ma a lui chi li dà? Padre costituente, presidente del consiglio, presidente del parlamento europeo, ventinove volte ministro (più di Andreotti), europeista (più più di Andreotti), atlantista (più più più di Andreotti), mai nulla a che fare con Tangentopoli: i numeri di questo primatista repubblicano sembrano fatti apposta per il Senato a vita. Ma chi sono i suoi sponsor, ora che dei congiurati del convento di Santa Dorotea (correva l'anno 1959) soltanto lui è sopravvissuto? La traduttrice Fernanda Pivano ha dalla sua Lorenzo Cherubini e Barbara Palombelli, lui forse Mango, che però non fa opinione. Ma l'Ultimo dei Dorotei non si limita a mettere in comunicazione con gli anni Sessanta arbasiniani e beat, reca memoria del primo Amato e poi giù giù di Tambroni, di De Gasperi, addirittura di Francesco Saverio Nitti, uomo dell'Ottocento, primo ministro pre-fascista, battuto in antiche elezioni proprio dal sacrestanello, come il vecchio notabile chiamava il giovane Colombo. Per Palazzo Madama il Gran Basilisso non confida certo nei suffragi del Partito popolare, ironicamente scarsi, meno ancora nei maneggi del segretario Castagnetti, dossettiano alieno da raffinatezze. Semmai nella cabala dei Tre Mari e dei Due Nomi: questa è l'unica regione italiana che pur piccola piccola ha tre versanti, Ionio Adriatico Tirreno, e si permette il lusso di due appellativi, Basilicata e Lucania. A questo punto può avvicinarsi al tavolino dei liquori (ingombro di bottiglie e foto incorniciate in argento che lo raffigurano insieme ai Grandi della Terra) e concedersi e offrire un whishyno (niente Aglianico del Vulture, forse non si intona con questi damaschi e queste boiserie). Colombo, anche se non ho i cinque anni innocenti del Gaetano Cappelli anni Cinquanta, mi congeda con una carezza. La mano che ha toccato la mano di tutti i papi e di tutti i presidenti dalla Costituente a oggi, di migliaia di elettori in decine di campagne elettorali, tocca me. La storia precipita in un anche gesto segreto in una stanza di via Pretoria, materia che subito svanisce perché non è niente, solo la geografia esiste e tutto il resto è sogno, polvere alzata dal vento. Prima che cada a terra per sempre bisogna correre in piazza Prefettura dove una giovane donna sta aspettando per l'aperitivo, raccontare tutto, provare a tramandare. TRATTO DA “ITALIANI VI INVIDIO” FAZI EDITORE 2001

Un santino elettorale del presidente. Sopra: piazza Prefettura gremitissima per ascoltare un suo comizio. Sotto: Avigliano: Colombo praticamente scortato da tutto il paese

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Tira vento sul ponte di Montereale, non si capisce come mai la ringhiera sia così bassa, con quel salto pauroso che c'è sotto. Tira sempre vento a Potenza, il capoluogo di regione più alto d'Italia, appollaiato in cima a una montagna circondata da monti bassi all'orizzonte, che non difendono. Qui si tengono i peperoni appesi al balcone, e seccano che è una meraviglia, e non marciscono mai. Non ammuffisce niente, a Potenza. Anche Emilio Colombo, nel suo studio di Via Pretoria, risulta perfettamente conservato. Potrebbe togliersi dieci o quindici anni se la sua data di nascita non fosse nel libro d'oro dei governi repubblicani: 1920. Sembrano di ieri mattina le foto di lui abbarbicato allo scoglio di Ischia, in costume a sfidare la mareggiata schiumosa. Apparse sopra un rotocalco, turbando anche osservatori meno innocenti di noi, per l'audace vanità del sirenetto, per la scarsa o diversa democristianità a cui sembrano alludere. Foto da mettere nell'album ideale del bagnante mediterraneo, assieme a quelle di Gabriele D'Annunzio sulla spiaggia di Francavilla (non solo quella solita, avvolto nel lenzuolo bianco, anche quell'altra, non avvolto) e ai tableauxs vivants del barone von Gloeden, viziusu a Taormina. Di fronte a certe immagini si vuole che il tempo si fermi, che la vita si eterni. Che Gabriele non perda mai i capelli, i baffi, perfino i denti, come invece accadde subito dopo. Che Emilio torturi per sempre la cravatta di Hermes, i revers perfetti della giacca sartoriale, la poltrona girevole in legno e cuoio, come sta facendo adesso. O ancor meglio (tutto è possibile seduti nell'occhio del ciclone, fra gli argenti e le tende preziose e i mobili antichi, mentre fuori via Pretoria rumoreggia) che si torni indietro, magari al 1964 dello zenit democristiano ergo Doroteo: Segni presidente della repubblica, Moro presidente del consiglio, Rumor segretario del partito, Taviani ministro dell'Interno. (Nomi che il tempo ha schiacciato contro l'unico piano di un passato che sembra mai esistito, quasi fosse il '64 ma dell'Ottocento: Minghetti, La Marmora, Sella…). A maggio Colombo ministro del Tesoro scrive a Moro una lettera di forma soave e sostanza velenosa: dice che l'inflazione è in agguato, che i salari vanno fermati, che si smetta di sognare riforme impossibili, insomma che la festa è finita. Un vero peccato, solo Arbasino se l'è goduta tutta facendo in tempo a vivere scrivere pubblicare Fratelli d'Italia nelle cui 1.371 pagine il nome di Colombo non c'è (o è velato?), eppure ci starebbe bene. Da queste parti ce l'hanno fatta: Lina Wertmuller gira I basilischi fra Palazzo San Gervasio e Spinazzola, paesi in cui il boom sembra ridursi al twist ballato dal bambino sulla piazza assolata. Bisogna capire che Moro è cresciuto col favonio, il vento caldo che spira da terra e che snerva e slomba e stramazza negli eterni pomeriggi delle estati pugliesi. Pertanto, mette la lettera soave e velenosa nel cassetto, sperando che mai ne esca. Colombo, tonificato dal vento di Potenza sempre fresco anche in agosto, a queste pigrizie non ci sta. La lettera, da privata che fingeva di essere, filtra nei soliti modi e viene resa pubblica dal Messaggero. Shock. Spavento. Ridimensionamento: della


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COLOMBO e i comunisti Con Alcide De Gasperi

Di fronte al livello non sempre edificante nel quale è scaduto negli ultimi anni il confronto politico nel nostro paese e alle manifestazioni di vuoto di cultura politica e di antipolitica che caratterizzano la nostra società,potrebbe trovare una qualche comprensione la tendenza ad evocare con nostalgia “la politica ai tempi della prima repubblica”,a volte enfatizzata alla stregua di un nobile duello cavalleresco nel quale i partiti si affrontavano in una cornice di regole predefinite. Non fu così:quelli che seguirono alla guerra di liberazione e poi alla caduta del governo unitario ,in un contesto fortemente marcato dalla guerra fredda tra i due blocchi che si fronteggiavano,furono anni difficili,duri,caratterizzati da una lotta politica aspra,combattuta senza esclusione di colpi,da contrapposizioni ideologiche molto forti,da grandi conflitti sociali. In Italia e anche nel Mezzogiorno e in Basilicata. Ma la lotta politica si svolgeva nel Paese e nel Parlamento su un terreno fatto di problemi concreti,di questioni che investivano il futuro dell'Italia,di programmi e di prospettive di sviluppo e di progresso economico e sociale. Le lotte contadine per l'occupazione delle terre,la riforma agraria,il risanamento dei Sassi di Matera,l'imponente fenomeno di un'emigrazione di massa,l'avvio di un processo d'industrializzazione con la nascita dei primi nuclei di una giovane classe operaia,la chimica e la val Basento,l'emergenza del terremoto del 1980 e la successiva lenta,infinita,costosa opera di ricostruzione furono alcuni dei passaggi che connotarono quel periodo e quello scontro politico nella nostra regione. Emilio Colombo ha attraversato da protagonista questo scenario e nel suo impegno di uomo di governo,di statista riconosciuto,di politico accorto ,di meridionalista affermato ha intercettato l'opposizione dura,intransigente,ma sempre propositiva di un forte Partito comunista che nella figura di Colombo intravvedeva l'espressione più alta e più autorevole del sistema di potere che la Democrazia Cristiana aveva creato in Basilicata. Un sistema di potere che ai fini dell'acquisizione di un consenso sempre più ampio si alimentava di leve molto efficienti (spesa pubblica,apparati della pubblica amministrazione,forme spregiudicate di clientelismo,ecc). All'anticomunismo di Colombo e della Democrazia Cristiana di quell'epoca si è contrapposta per molti an-

1958: pozzo Ferrandina 1: Emilio Colombo ministro dell’Industria con Enrico Mattei e il presidente del consiglio Antonio Segni

1970: Emilio Colombo diventa capo del governo: la Basilicata lo festeggia. A sinistra: il suo primo arrivo a Potenza con molte auto di scorta

Ancora immagini del festeggiamento potentino per il neo presidente del consiglio

ni,con uguali forza e convincimento,una persistente vocazione antidemocristiana del partito comunista,il cui gruppo dirigente ha sempre individuato in Colombo ,senza infingimenti e senza sconti,non il nemico ma l'avversario da battere nel vivo di un

contrasto vero per ciò che lui rappresentava e per il progetto politico che incarnava. E tuttavia io sono convinto,per l'esperienza che mi è stata data di vivere in prima persona dai vari punti di osservazione nei quali si è svolto il mio

impegno politico,che anche nei momenti di conflitto più aspro (si pensi alle elezioni del 1948,alla battaglia contro la legge truffa del 1953,alla stagione del governo Tambroni,al referendum sul divorzio,ecc), non sia mai venuto meno da una parte e del-

l'altra un profondo rispetto reciproco,non formale,non d'etichetta,ma fondato essenzialmente sul riconoscimento e sulla legittimazione del ruolo,della forza del consenso dell'altro nonchè sulla condivisione incondizionata,non piegata a strumentali tor-

sioni di parte(come spesso avviene oggi),delle regole fondamentali poste dalla nostra carta costituzionale a presidio della democratica convivenza civile e della coesione sociale. Emilio Colombo è stato un autorevole esponente della classe dirigente del

nostro paese in Italia e in Europa,un uomo che ha goduto di un prestigio enorme e di un grande carisma,mai offuscati (e non è un dettaglio da poco) da scandali giudiziari,asceso a compiti istituzionali di altissimo livello e a solenni riconoscimenti nazionali e in-

ternazionali. Le battaglie che nei lunghi anni di attività politica Colombo ha combattuto per l'affermazione degli ideali e dei valori che hanno ispirato la sua formazione,il ruolo che ha svolto nella costruzione della moderna Basilicata,così come il concreto cammino di progresso e di democrazia che la società lucana ha percorso sotto la spinta generosa del PCI,le contraddizioni e le lacerazioni che hanno accompagnato la difficile conquista di spazi sempre più ampi di emancipazione sociale ed economica,le vittorie e le sconfitte dell'uno e dell'altro che quelle battaglie ci hanno consegnato,appartengono ad un patrimonio ormai affidato all'analisi e al giudizio degli storici. Oggi non c'è più la DC,il PCI non esiste,i grandi partiti di massa si sono sgretolati,la politica è profondamente cambiata,la seconda fase della vita della Repubblica è incagliata in una transizione infinita della quale non si vedono ancora gli sbocchi conclusivi. A partire dal 1994(l'anno in cui per l'ultima volta si sono contrapposti in Basilicata gli epigoni più consistenti della DC e del PCI con la vittoria netta dei Progressisti) si è avviato un processo di confronto e d'incontro che si è concluso(?) con la nascita del Partito Democratico il cui gruppo dirigente,sia nella parte di provenienza democristiana che in quella di antica origine comunista,rivendica,a volte acriticamente,una linea di continuità con la cultura politica di Colombo e si propone come legittimo erede della tradizione colombiana. Io penso che oggi più che in passato sia necessario lavorare perché la politica recuperi credibilità,passione civile,tensione ideale e morale. Questa esigenza interroga prioritariamente la classe dirigente di Basilicata sulla questione del rapporto tra i palazzi della politica e del potere (soprattutto se guardiamo a quello che sono oggi i partiti) e la società. Per corrispondere a questo impellente imperativo occorre mettere in campo un progetto politico-istituzionale in grado d'imporre un freno all'ingerenza della politica(com'era esatta l'intuizione di Enrico Berlinguer!),di porre il cittadino con i suoi problemi e le sue speranze al centro delle scelte politiche,di fare giustizia della ricerca ossessiva del consenso al cui conseguimento tutto è sacrificabile,di prevedere(mettendo mano finalmente alla definizione del nuovo Statuto regionale) un assetto istituzionale che,tra l'altro,limiti l'ipertrofia delle articolazioni istituzionali sul territorio che accerchiano il cittadino e che non sempre sono indirizzate alla crescita economica,sociale e democratica del territorio.

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di SILVANO MICELE


Domenica 11 aprile 2010 di FEDERICO VALICENTI

La cucina La cucina

L’agnello pr elibato

Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5

sulla nostra tavola CURIOSITA’ Anticamente nel Parco del Pollino l'agnello veniva preparato con il cosiddetto 'coppo' e direttamente nel focolare. Si metteva l'agnello in una ampia teglia di creta con il bordo alto, e a questo punto si usava il coppo, che era una sorta di coperchio di ferro con cui si chiudeva la teglia . Dopo aver messo la teglia sulla brace, altra brace si metteva anche sul coperchio. Un forno primitivo ma di sicuro effetto “ gustativo

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo………è l'inizio di una delle più toccanti preghiere Cristiane. “ Ecce Agnus Dei….” dice San Giovanni nel suo Vangelo rifacendosi alla Peshac Ebraica, lo glorifica l'Islam 70 giorni dopo il Ramadan sulla sua tavola per ricordare il sacrificio di Abramo che era pronto a immolare il proprio figlio che un angelo sostituì con l'ovino. L'agnello viene cosi accreditato da almeno tre religioni nelle rispettive civiltà sviluppatesi attorno al Mediterraneo. Nelle religio-

ni l'agnello è entrato nella simbologia in rapporto con Dio per il suo aspetto candido, dove esplica attraverso la sua forma minuta ed elegante la sua debolezza e sottomissione. Totalmente dipendente dal proprio pastore, inadatto se esce dal gregge, diventa simbolo della totale obbedienza al Dio delle religioni e al suo volere, usato come simbolo da immolare per liberare dalla schiavitù, dalla morte, dalla distruzione gli uomini che lo allevano. Le continue allusioni al sacrificio dell'ovino ha sviluppato nelle

AGNELLO ALLA PIGNATA Ingredienti un chilogrammo di carne di agnello 200 grammi di salame fresco due cipolle quattro patate due pomodori 100 grammi di fave sgranate una costa di sedano due foglie di alloro uno spicchio d'aglio olio di oliva e.v. sale pepe una lasagna di pasta di pane Preparazione tagliate a pezzi la carne e fatela rosolare in un recipiente diterracotta, pignata,nell'olio conl'aglio. Coprite l'agnello con dell'acqua calda ed aggiungete la verdura tagliata a pezzetti, le foglie di alloro, sale e pepe. Lasciate cuocere per un ora e mezza a fuoco moderato. Coprite il recipiente con la pasta di pane e mettetelo in forno per un quarto d'ora. Servite quando la pasta ha formato una crosta dorata. AGNELLO CON I CARDI Ingredienti 1 kg. di cardi 300 gr. di carne bovina macinata 1 cipolla bianche 4 uova 8 cucchiai di pecorino grattugiato 50 gr di mollica di pane fine 150 gr. di olio extravergine di oliva 500 gr. di agnello a pezzi piccoli sale e pepe q.b. Procedimento: Far bollire i cardi in abbondante acqua salata per circa 20 minuti.Mettere in una casseruola la cipolla tagliata finemente, l'agnello, l'olio, il sale, il pepe e far stufare il tutto a fuoco medio per circa 10 minuti, quindi aggiungere un litro acqua e far bollire per circa 30 minuti. Preparare le polpettine di carne con l'uovo, sale, pepe , un poco di pecorino e mollica di pane. Soffriggere leggermen-

religioni l'idea del sacrificio del figlio donato a Dio dal padre per cancellare i peccati dall'umanità. Si racconta, infatti, che proprio nella notte in cui Dio salvò il suo popolo dalla schiavitù, l'angelo sterminatore passò nelle case degli egiziani uccidendo i primogeniti e passò oltre le case degli ebrei che avevano segnato gli stipiti delle porte con il sangue dell'agnello sacrificato. Per commemorare questo evento da allora venne consumato, nel pranzo della Pasqua ebraica, l'agnello, tradizione poi ripre-

sa dalla religione cristiana. In Israele era consuetudine sacrificare un agnello ogni mattina e ogni sera al tramonto, per l'espiazione dei peccati e per la purificazione. Quando si sacrificava un agnello il credente offriva a Dio ciò che di più prezioso potesse avere e quindi simbolicamente offriva a Dio se stesso, questo è uno dei motivi per cui l'agnello ha assunto una forte valenza religiosa . Giovanni Battista riconosce in Gesù il vero agnello pasquale, infatti, egli è la vittima sacrificale

le Ricette sgocciolateleetagliatelea pezzetti,quindifatebollirein una casseruola piena d' acqua leggermente salata per una decina di minuti ,scolate e risciacquate per togliere i residui .In una padella rosolate la carne di agnello fatta a dadi , in olio caldo. Quando la carne è ben dorata aggiungete le frattaglie e continuate la cottura per altri 10 minuti. In una terrina, sbattete le uova con un pizzico di sale e pepe, aggiungete e incorporate il pecorino, versate ilcomposto nelrecipiente conl'agnello. Mescolate delicatamente e lasciate che le uova si rapprendano. Infine, cospargete di prezzemolo tritato e portate subito in tavola.

te le polpettine di carne in olio.Disporre nella tortiera da forno uno strato di verdura, aggiungere lo stufato di agnello e le polpettine, cospargere con una spolverata di formaggio, coprire il tutto con un altro strato di verdura ed aggiungere le uova sbattute, spolverare ancora con una manciata di formaggio ed infornare. Far cuocere la tortiera per circa mezz'ora a 160°. AGNELLO ALL'UOVO. Ingredienti 300 gr di agnello disossato - 1 fegato d'agnello - 1 rognone d'agnello - 1 cuore d'agnello - polmone di agnello - 2 uova - 4 cucchiai di pecorino grattugiato - 1 cucchiaio di prezzemolo tritato - 4 cucchiai d'olio di oliva - sale - pepe Pulite le frattaglie, lavatele bene in acqua fredda,

AGNELLO CON LE VERDURE Ingredienti - 600 gr di polpa d'agnello - 4 cipollotti - 2 zucchine - 2 carote - 2 spicchi d'aglio - 1 bicchiere di brodo - 1/2 bicchiere di vino bianco secco - 2 cucchiai di prezzemolo tritato - qualche cucchiaiata d'olio di oliva - sale - pepe preparazione 1. Pulite e riducete a pezzetti la carne; lavate le verduree tagliatelea pezzettinon tropposottili. Sbucciatel'aglio, tritatelo e fatelo soffriggere in un po' d'olio di oliva caldo, quindi unite la verdura e fate rosolare per un paio di minuti. 2. Salate, pepate e unite la carne a pezzetti. Mescolate, bagnate con il vino, lasciate evaporare e bagnate con il brodo caldo. Cuocete per circa 30 min. circa su fiamma moderata. Infine, regolate sale e pepe e cospargete di prezzemolo tritato. Buon appetito! AGNELLO CON PATATE E CIPOLLE

andata a morire sulla croce per ottenere il perdono dei peccati di tutti gli uomini e quindi il suo sangue è stato versato per la nostra salvezza, ancora oggi durante la messa viene pronunciata la frase di cui sopra, “Ecco l'agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo”. Tutti i momenti e gli episodi legati alla passione di Gesù sostengono l'accostamento al sacrificio dell'ovino. L'ovino, nel tempo, ha cosi ottenuto un'enorme visibilità, come metafora dialettica , con il proprio sangue redime dai peccati l'uomo, con la sua carne lo nutre, con la sua lana lo copre.. Diventa uno di quegli animali che hanno un pedigree importante, con una lunga storia e un blasonato curriculum vitae. Probabilmente è stato uno dei primi animali allevato nell'antico mondo che trasformando velocemente in cibo le erbe selvatiche e gli arbusti che la terra produce ha dato all'uomo tutto quello che gli serviva per riprodursi e poter vivere bene e meglio. Proprio per questa sua predisposizione nel vestire l'uomo, già seimila anni fa sorgeva accanto all'allevamento l'industria laniera e il suo commercio. L'allevamento del bestiame ovino aveva cosi una triplice attitudine, la lana, il latte e la carne pronta a soddisfare i bisogni primari delle prime comunità umane.

Ingredienti - 1 kg di agnello - 800 gr di patate novelle - 8 cipolle - 1 rametto di rosmarino - 2 spicchi d'aglio - 40 gr di burro - 4 cucchiai di olio di oliva - sale - pepe 1. Pulite l'agnello, asciugatelo, strofinatelo con sale e pepe e steccatelo con aglio e rosmarino. Adagiatelo in unateglia,cospargetelo condeifiocchettidi burroecon un paio di cucchiaiate d'olio; infornate e cuocete per 15 min. a 220°. 2. Intanto, mondate patate e cipolle, tagliatele a spicchietti e unitele alla carne, una volta trascorso il tempo di cottura, irrorate con il resto dell'olio, regolate sale e pepe, mescolate e cuocete per altri 15-20 min AGNELLO CON PATATE E POMODORI Ingredienti - 1 kg di coscia d'agnello a pezzetti - 500 gr di patate novelle - 400 gr di pelati - 1 cipolla - 1 rametto di rosmarino - 50 gr di burro - 4 cucchiai di olio di oliva - 1 bicchiere di vino bianco secco - sale - pepe 1. Sbucciate la cipolla, affettatela e fatela soffriggere in unacasseruola conl'olio ed ilburro caldi.Quindi unite la carne ed il rosmarino pulito. Lasciate dorare uniformemente su tutti i lati, poi bagnate con il vino, lasciatelo evaporare, insaporite con una presa di sale e una macinata di pepe. 2. Unite ipelati schiacciati con unaforchetta, mescolate e cuoceteper circa 30 min. sufiamma bassa. Intanto, preriscaldate il forno a 180°. 3. Sbucciate le patate, lavatele, unitele al recipiente della carne, salate, pepate, infornate e cuocete per circa 40 min. Mescolate di tanto in tanto e portate in tavola.

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24 ore in Basilicata

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All’avvocato di Montescaglioso, Angelo Franco, il premio conferito dall’ordine e dall’Udai

In memoria di Francesco Lanera Un’aula del tribunale di Melfi intitolata al legale barbaramente ucciso MELFI - Il giovane avvocato di Montescaglioso, Angelo Franco ha vinto la terza edizione del premio intitolato a Francesco Lanera, il giurista di Melfi barbaramente assassinato nel suo studio legale il dieci aprile del 2003. Per la prima volta, il prestigioso riconoscimento va ad un avvocato della provincia di Matera. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri presso il tribunale di Melfi. Il premio, introdotto in memoria del collega scomparso dal consiglio dell’ordine degli avvocati del foro lucano e dell’Udai Basilicata, si assegna al migliore abilitato nell’ultima sessione di esame. Angelo Franco, che ha ricevuto un assegno di duemila euro oltre ad un abbonamento telematico e cartaceo di una nota casa editrice specializzata in pubblicazioni forensi, si è detto «particolarmente lusingato di ricevere un simile riconoscimento – ha spiegato - nella città sede della promulgazione delle Costituzioni melfitane volute dal Federico II. Lo stridore di un assassinio riprovevole diviene esempio e si proietta nel futuro mediante questo ricordo in memoria di Francesco Lanera». Il giovane avvocato ha concluso il praticantato di avvocato presso lo studio Fraccascia e Gallipoli di Matera. Si è laureato quattro anni presso l’ateneo di Bari con 110 e lode, con il plauso della commissione. Ha discusso una tesi in Diritto privato, intitolata “L'amministrazione di sostegno”. E' iscritto all'Ordine degli avvocati di Matera dallo scorso gennaio. «L'assegnazione del Premio - ha aggiunto - mi ha colto di sorpresa e nello stesso tempo mi ha riempito di gioia. L'avvocato Lanera è un esempio professionale e umano per chi ha scelto di seguire questa professione. Una professione, quella di avvocato, che mi sta impegnando e appassionando molto, anche se non nascondo che la mia aspirazione è quella di vincere il concorso in magistratura. Ritengo che il mestiere di magistrato sia più vicino alla mia forma mentis». Durante la giornata di commemorazione è stata pure intitolata l’aula più importante del palazzo

Angelo Franco, l’avvocato di Montescaglioso che si è aggiudicato il premio nella terza edizione

L’avvocato Francesco Lanera ucciso nel suo studio di Melfi nel 2003

di giustizia di Melfi proprio al compianto avvocato scomparso. Sono intervenuti tra gli altri i colleghi, Aldo Morlino del Consiglio nazionale forense, Savino Vurro presidente della camera penale di Basilicata, Francesca Sassano della sezione di Potenza dell’Udai, Gerardo Di Ciommo presidente dell’ordine di Melfi. Unitamente a rappresentanti degli altri tre fori di Basilicata, tutti hanno voluto ricordare la signorilità e l’educazione di Francesco Lanera. La moglie Irene Brescia, accompagnata da una delle due figlie ha ritirato una targa. «Ringrazio tutti per l’affetto e la vicinanza alla nostra famiglia che non è mai mancata in questi anni – commenta la vedova Lanera – e accolgo con favore questa iniziativa che si ripete da tre anni senza

cadere in un’occasione di semplice circostanza, bensì in una sentita e vera manifestazione commemorativa». Tutti gli interventi sono stati moderati da Roberto Di Tommaso del direttivo Udai di Basilicata alla presenza delle maggiori autorità cittadine. In tribunale c’erano ieri il capitano della locale compagnia dei carabinieri, Antonio Contente il commissario di polizia, Mario Russo, il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio. «Questo premio si ripeterà ancora nei prossimi anni – conclude il presidente degli avvocati di Melfi, Gerardo Di Ciommo – quando cercheremo di abbinarlo ad una manifestazione culturale di alto profilo». Vittorio Laviano e Biagio Tarasco

Interporto di Tito Precisazioni di Lucandocks

IN riferimento all’articolo pubblicato lo scorso 7 aprile sul Quotidiano della Basilicata a pagina 18 dal titolo “Interporto, ricorso respinto” la Lucandocks - cioè la società che doveva realizzare il progetto nell’area industriale di Tito Scalo, e che si è rivolta al Tar e al Consiglio di Stato dopo la delibera del Consorzio Asi di Potenza di revoca dei lotti ad essa assegnati - precisa: La Lucandocks spa ha impugnato davanti al Tar Basilica la delibera del consorzio ASI n.115 del 18.6.2009, comunicata il 4.7.2009 con la quale è stato disposto la revoca delle delibere n. 121 del 25.6.2007 e n.174 del 26.11.2007. La ricorrente, in attesa del giudizio di merito, ha chiesto all’adito organo di sospendere la delibera oggetto di reclamo. Il Tar con ordinanza n.367/2009 depositata il 23.10.2009 ha rigettato l’istanza incidentale. La Lucandocks spa ha reiterato al Consiglio di Stato la richiesta di sospensiva, che, con ordinanza n.1511/2010 depositata il 1.4.2010, ha confermato quella del Tar. Contrariamente a quanto riferito nei servizi televisivie sul Quotidiano non vi è stata alcuna pronuncia sul merito della controversia, su cui il Tar Basilicata si dovrà ancora pronunciare, ma una semplice istanza di sospendere l’efficacia della delibera n.115/2009. Si tenga altresì conto che la Lucandocks, in relazione al medesimo

processo iscritto al n.186/2008, ha formulato richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’Asi proprio per non avere avviato alcun procedimento amministrativo per l’espropriazione delle aree, dopo che il Tar Basilicata, con la sentenza n.337/2004 aveva annullato la procedura per vizi commessi nell’avvio del procedimento per aver omesso di farne comunicazione a tale Latorre. La vicenda è tutta ancora da verificare e si dovrà attendere che il Tar Basilicata si pronunci con Sentenza. Sotto gli indicati aspetti la informazione fornita non è corretta, poiché l’ordinanza è cosa ben diversa dalla sentenza con la quale si definisce il processo in una fase del grado. Si ringrazia la Lucandocks Spa per la puntualizzazione. Va detto, però, che rispetto alla notizia riportata nell’articolo, relativa al naufragato progetto per l’area industriale di Tito che si è trascinato per più di vent’anni, la precisazione cambia poco la sostanza delle cose. Rimane, infatti, che la Lucandocks non ha dato avvio ai lavori entro la scadenza fissata al 31 dicembre del 2008 dal piano regolatore dell’area industriale di Tito. Data a partire dalla quale i terreni hanno cambiato destinazione d’uso.Tanto cheglistessi soci hanno intrapreso azioni di rivalsa nei confronti della società.

L’appello del presidente dell’Ordine degli architetti, Graziadei

Strade ex Anas, «il cemento non può cancellare pezzi di storia» LA denuncia arriva dal presidente dell’Ordine degli architetti di POtenza, Michele Graziadei. «La manutenzione sulle strada ex Anas, oggi provinciali, passa attraverso la distruzione completa di tutte le preesistenze storiche che hanno caratterizzato queste infrastrutture. Mi riferisco alle così dette opere d'arte stradali, ovvero ai muretti di contenimento, alle cunette, ai tombini, ai ponticelli. Tutte opere che sulle strade storiche della nostra regione furono ottimamente realizzate con l'utilizzo di pietra locale, a conci squadrati e listati che hanno rappresentato per decenni la perfetta regola d'arte del costruire. Oggi non si utilizza più la pietra per queste opere, oggi

tutto è cemento; è cemento per i muri, è cemento per la cunetta è cemento per i ponticelli e per i tombini, non esistono più nemmeno i muretti paracarri, quelli con gli archetti ed il sovrastante bauletto, anch'essi sostituiti dai guardrail in acciaio zincato con tanto di catarifrangenti. Eppure lungo le nostre strade provinciali, per fortuna, queste opere ancora si vedono, sono lì a raccontare la storia, a ricordarci i tortuosi percorsi che un tempo erano gli unici collegamenti tra i comuni della nostra regione. Molte di queste strade ancora funzionano, l'Anas le ha trasferite alla Provincia, a volte sono solo un percorso alternativo ma in tanti altri casi rappresentano ancora l'u-

nico collegamento per tanti comuni. In questi giorni l'amministrazione provinciale di Potenza sta mettendo mano ad interventi manutentivi sul tratto della strada che dal Piano del Mattino di Potenza porta a Tiera di Avigliano. Già in passato, con precedenti interventi di manutenzione, sono stati distrutti tanti muretti, tante cunette, tanti tombini, e non mi auguro che con questi interventi programmati si possa completare l'eliminazione di quel poco che è ancora rimasto». L'appello di Graziadei è all’amministrazione provinciale, ma anche all'opinione pubblica: non demolire quelle opere, di non cancellare la nostra storia anche se per qualcuno sono so-

Uno dei muretti realizzato in pietre, abbattuto a favore del cemento

lo vecchie e cadenti opere in pietra. «Una buona manutenzione su queste strade - continua - va fatta di volta in volta quando si rende necessaria senza aspettare il completo decadimento. Occorre certamente - conclude - programmare

interventi di ripristino, consolidamento, restauro e non come purtroppo troppo spesso assistiamo solo interventi di demolizione che cancellano il passato e lo sostituiscono con una bella gettata di cemento.

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Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

ll direttore dell’Io Isabella Film Week riflette sulle dichiarazioni di De Filippo e Fortunato

Film commission: sì, ma cos’è? Un appello a riempire di contenuti un’iniziativa per adesso troppo vaga segue dalla prima glia pagina di giornale locale che non ci si imbatta in uno scritto o almeno una dichiarazione sulla mancante Film Commission Regionale. A dire il vero il fatto non è nuovo, negli anni l’argomento è stato spesso trattato, discusso, argomentato, dimenticato e poi ripescato, senza peraltro fare grossi passi avanti nel concreto della vita quotidiana. Nel frattempo i set cinematografici si sono costruiti e disfatti, films dai paesaggi lucani hanno girato il mondo o anche più umilmente solo i rioni cittadini, professionisti locali hanno continuato a cercare un po' d'aria, una luce alla fine del tunnel delle proprie aspirazioni - alcuni riuscendoci meglio di altri festivals e rassegne vecchie e nuove hanno proliferato, qualche tappetino rosso è stato crudelmente srotolato qua e là, l'idea epica di Cinema panacea dei mali che sublima l'uomo e le società ha continuato ad aleggiare sulla nostra regione, bella come una sequenza a volo d'uccello tra il giallo del grano e l'azzurro del cielo di Salvatores o il volto improbabile e rupestre del Gesù di Pasolini. Come dire: il mondo è andato avanti comunque, mentre la Film Commission Lucana viveva solo tra le pagine di giornale. Ma ora è diverso. Lo si sente dire a tamburo battente, sembra che qualcosa si muova, se non altro perchè finalmente all'Articolo 64 della Legge Regionale n. 6/2010 denominata “Disposizioni per la formazione del Bilancio di Previsione Annuale e Pluriennale della Regione Basilicata Legge Finanziaria 2010” si fa cenno in 15 righe alla costituzione, presso il dipartimento Presidenza Giunta Regionale, di un “unità interdipartimentale, denominata ‘Film Commission’, quale struttura speciale con il compito di promuovere il territorio lucano attraverso il sostegno alla realizzazione di opere di produzione di audiovisivi regionali, film, fiction TV, spot

Al lato i personaggi di “Io non ho paura” di Salvatores. In basso, “Cristo si è fermato a Eboli” il volto del Gesù di Pasolini

pubblicitari, documentari ed ogni altra forma di produzione audiovisiva che incrementi la visibilità della Basilicata e anche di produzioni e di coproduzioni lucane”. Le 10 righe rimanenti, però, non entrano nel merito dell' “idea” e utilità della Film Commission, non fanno luce su compiti e obbiettivi e soprattutto non dicono da dove verranno i fondi necessari al sostentamento di tale organo regionale (per intenderci, si dovrebbe parlare nell'ordine dei svariati milioni di euro all'anno se si vuole che l'operazione sia incisiva ed abbia, non solo un

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI OPPIDO LUCANO E RIPACANDIDA Società Cooperativa

Avviso di convocazione di assemblea ordinaria L’Assemblea ordinaria dei Soci è convocata per il giorno 28 aprile 2010, alle ore 8:00 presso la sede sociale, in prima convocazione, e per il giorno 23 maggio 2010, alle ore 17:00, in seconda convocazione, presso il Ristorante Lo Zodiaco, in Via Appia, Oppido Lucano, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: 1. Bilancio al 31 dicembre 2009: deliberazioni inerenti e conseguenti. 2. Modificazione delle politiche di remunerazione ai sensi dell’art. 30 dello Statuto. Informative all’Assemblea previste dalla normativa di Vigilanza. 3. Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e delle modalità di determinazione dei rimborsi di spese sostenute per l’espletamento del mandato. 4. Determinazione del fido massimo da concedersi a ciascun obbligato. 5. Elezione alle cariche sociali. Potranno prendere parte all’Assemblea tutti i Soci che, alla data di svolgimento della stessa, risultino iscritti da almeno novanta giorni nel libro dei Soci. Distinti saluti. p. il Consiglio di Amministrazione l Presidente R. Evangelista AVVERTENZE • Ai sensi dell’art. 25 dello Statuto sociale il Socio può farsi rappresentare, a mezzo di delega scritta, da altro Socio che non sia Amministratore, Sindaco o Dipendente della Banca. • A mente del Regolamento Assembleare ed Elettorale, le deleghe devono essere consegnate alla Segreteria della banca entro le ore 12,00 del 26 aprile 2010. • La firma del delegante può essere autenticata anche dai Preposti delle Filiali e dal Direttore.

senso, ma anche un ritorno economico sul territorio). Vaghezza. Penso sia questa la tara genetica che battezza la forse-probabilmente-chissà-se-veramente nascente Film Commission Lucana. Un’inquadratura presumibilmente bellissima, ma impietosamente sfuocata, se vogliamo utilizzare una metafora cinematografica. La stessa vaghezza che caratterizza le dichiarazioni di attori, presidenti di camere di commercio e politici che si rincorrono in questi giorni sulla stampa locale. Sì, perché stupisce il modo in cui

precisi proclami sull'assoluta necessità di una Film Commission regionale vengano fatti nella totale povertà di veri contenuti a sostenere la causa; nessuno che metta seriamente a fuoco cosa debba essere e soprattutto che obiettivi si ponga questa Film Commission tanto necessaria, al di là della “funzione cartolina”. I più arditi nel gioco della precisa imprecisione lasciano trasparire che la Film Commission debba essere in taluni casi un vera e propria azienda di promozione turistica, un Apt-bis per intenderci con mandato speciale

sul cinema, mentre in altri casi sembra si voglia istituire una macchinosa agenzia di vendita locations, confondendo una mera, tra le tante, attività di una Commissione territoriale per il Cinema con la sua missione più complessa di offerta di servizi professionali, coordinamento territoriale di settore (che include anche la promozione) e offerta di formazione e lavoro di alto livello. Forse, prima di istituire la Film Commission, ci si dovrebbe chiedere a cosa serva, se serva, come utilizzarla, per quali concreti scopi e se veramente la Basilicata sia

pronta e idonea a gestire dinamiche complesse in un campo in cui, nonostante la buona volontà e alcuni sporadici ottimi risultati, non ha ancora sviluppato un'industria solida e competitiva. Mi spiego. Ad esempio, in base a cosa si deciderà la direzione della Film Commission? Le logiche imperanti sono quelle di incarico politico o quelle di operatori di settore che a vario titolo si auto-promuovono. Di contro, sarebbe costruttivo pensare alla Commissione Cinema guidata da un bravo manager, competente nell'area cinema e media (si intende con curriculum di altissimo profilo), ma che non persegua carriere parallele, in modo che ognuno faccia quello che meglio sa fare per il concreto sviluppo di tutto il settore e dell'economia regionale. Questo darebbe certamente più valore alle parole del presidente De Filippo quando, sul Quotidiano del 7 Aprile scorso, dichiara: «E' questo il compito di responsabilità che abbiamo dinnanzi. Un progetto di governo serio, stabile, riformista, che anche sulla Film Commission dica parole chiare e faccia scelte giuste». Il presidente De Filippo conclude il suo intervento di cui sopra dicendo che Borges ricorda come Kane, protagonista di Citizen Kane (Quarto Potere) di Orson Welles, cerca continuamente il significato di un nome, spero che la chiusa del suo articolo presagisca alla ricerca profonda del significato di Film Commission nella nostra regione, dubitando cartesiamente se non sia il caso di pensare piuttosto ad una Media Commission, con speciale interesse per le nuove frontiere mediatiche, le tecnologie dell'informazione, il cinema e la televisione post-digitale e quant'altro. Creando così un polo unico in Italia ed evitando la competizione con realtà più sviluppate della nostra. Parliamone. Livia Ponzio direttore “Io Isabella International Film Week”

Il senatore Digilio attacca: «Il made in Basilicata non si promuove solo in questo modo»

Fondi Ue allo spettacolo, gestione disinvolta «IL finanziamento della Regione Basilicata, attraverso i fondi Fesr (pare per 350 mila euro) e dei Gal della Basilicata (pare 100 mila per ciascuno degli otto Gal), sempre provenienti da Bruxelles, del film “Basilicata coast to coast”, senza entrare nel merito della produzione e della bontà del messaggio promo-pubblicitario per la regione, ripropone la questione dell'utilizzo che ho definito da tempo e riconfermo “eccessivamente disinvolta” dei fondi comunitari soprattutto perché non ha alcun rapporto positivo tra costi-benefici». A sostenerlo, in un comunicato stampa, è il senatore Egidio Digilio, coordinatore regionale vicario del Pdl lucano. «A chi ha la memoria corta - ag- Basilicata coast to coast giunge Digilio - ricordo la vicenda, archiviata dall'Autorità di Gestione promuovere il “made in Lucania” Fesr Basilicata troppo in fretta, del scrive nel comunicato stampa - non è Film Festival di Maratea, nell'estate certo l'unica da perseguire». E ancora: «E' questo sicuramente la 2009, come di tante manifestazioni di spettacolo e bellezza femminile che più semplice ed appariscente ma non avrebbero dovuto produrre nuovi la pensano così i Consorzi di operatoflussi turistici e che si sono risolte in ri turistici di Maratea e del Metaponspreco di fondi europei e in “ospitate” tino ai quali non viene erogato un solo euro per l'attività questa sì direttadi registi, attori, cantanti». Poi il senatore del Pdl lucano conti- mente rivolta al mercato e quindi alla nua: «La “via dello spettacolo” per commercializzazione, perchè la leg-

ge regionale a favore dei Consorzi non è stata rifinanziata. Lo stesso vale per i Consorzi di produttori agricoli, piccole e medie imprese artigiane e di servizi, assistiti solo dalle Camere di Commercio di Potenza e Matera, per quello che possono fare con bilanci risicati. Del resto i risultati della programmazione di spesa europea in Basilicata sono disastrosi, al punto che autorevoli economisti ed esperti hanno duramente contestato metodo e merito degli interventi del Po Basilicata del precedente sessennio e quelli previsti dal Po Basilicata 2007-2013. E' il caso di ricordare le dichiarazioni del presidente dello Svimez, Nino Novacco, sulla necessità di una “svolta”». «Per questo, senza togliere meriti di promozione al film di Rocco Papaleo ritengo - conclude precisando il senatore Digilio nella nota stampache vada riaperto il confronto sull'uso dei fondi Ue mettendo al primo posto le esigenze delle categorie produttive e del mondo del lavoro e solo dopo occupandosi di film e spettacoli che devono poter contare su sponsor privati o società pubblico-private specifiche come la società Film Commission Basilicata».

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24 24 Ore in Basilicata


Le aspettative lucane per il nuovo piano industriale Fiat che verrà presentato il 21 aprile

«Alla Sata di Melfi il segmento B» La Uilm chiede un ruolo strategico per San Nicola. Ugl : no a ridimensionamenti MELFI - C’è attesa per la presentazione del piano industriale Fiat, il prossimo 21 aprile. Soprattutto crescono la aspettative, di pari passo con le preoccupazioni. E il sindacato lucano, in questi giorni, si sta misurando con questi opposti stati d’animo. Nei giorni scorsi, si è riunita, presso lo stabilimento di Melfi, la Rsu Uilm della Sata, con la presenza del segretario provinciale, Vincenzo Tortorelli, per un approfondimento delle problematiche in discussione. Nell’esprimere soddisfazione per l’avvio del confronto sul più importante strumento di programmazione industriale, che condizionerà il futuro dell’auto in Italia e in Basilicata, la Uilm auspica che questo piano «serva a potenziare la nostra industria automobilistica». «Fiat, infatti - spiega Tortorelli - pur in presenza di un mercato pigro, ha dimostrato di avere le carte in regola, soprattutto sul piano delle tecnologie e del management, per poter competere sui mercati internazionali e ciò grazie anche agli stabilimenti italiani

La Fiat Sata di Melfi

all’avanguardia come quello di Melfi che gli garantiscono qualità del prodotto e livelli di produzione adeguati. Perciò le politiche di espansione internazionale, che sicuramente il

piano conterrà, devono tenere dentro le unità produttive italiane per difendere e rafforzare i livelli occupazionali». All’interno di questo percorso, poi - continua il se-

gretario della Uilm - «un ruolo strategico deve averlo lo stabilimento lucano «che dovrà diventare la piattaforma logistica industriale di segmento B e il luogo di sperimentazione

delle nuove tecnologie ecocompatibili anche per recuperare i tanti posti di lavoro che si sono persi negli ultimi anni nell’indotto». La Uilm, infine, ha espresso soddisfazione per la nomina da parte della segreteria nazionale di Marco Lomio all’interno del Cae Fiat. «Un riconoscimento importante per tutti i lavoratori metalmeccanici lucani». L’auspicio che il nuovo piano industriale non contempli tagli occupazionali è condiviso anche dall’Ugl metalmeccanici di Basilicata. «Alla Sata di Melfi ed a tutti gli altri siti del sud, non bisogna perdere neppur un sol posto di lavoro: siamo al fianco di tutti i lavoratori degli stabilimenti Fiat del Centro Sud e non solo, che giustamente difendono i loro diritti e Fiat deve capire che siamo pronti e disposti a tutto. Lo stabilimento Fiat Sata di Melfi, per gli addetti ai lavori, và considerato anch'esso come sito a rischio, per tanto bisogna agire in maniera compatti ed uniti affinché tutte le sinergie

utili si mettano in campo a salvaguardia di migliaia di posti di lavoro». «Dobbiamo ancora oggi dire grazie alla Fiat che in Lucania - aggiunge Giuseppe Giordano dell’Ugl metalmeccanici - ha prodotto posti di lavoro e ricchezza, ma vogliamo tenercela stretta. Dall’incontro del 21 aprile con Fiat, anche noi vogliamo essere protagonisti e non spettatori passivi del piano industriale che l’ad Marchionne presenterà al sindacato e ci venga consentito di valutarlo con un minimo di trattativa, non vorremmo che in tale giorno si registri solo da Fiat un atto di notifica e di morte di siti produttivi a sud, mandando in fumo tutti i grandi sacrifici chiesti ai lavoratori nell'ultimo anno i quali sono solo ed esclusivamente loro a pagare il prezzo più alto. E sapendo - conclude l’Ugl metalmeccanici - che tale condanna li porti a non poter contare su nessuna altra alternativa: a tale incontro noi dell’Ugl Basilicata non vorremmo uscirne delusi anche sulla questione Sata.

EMERGENZA AMBIENTALE PER L’EX DISCARICA DI FERRANDINA

MASSARO (CSAIL) SUL CASO ARBEA

«Vili attacchi intimidatori»

«Ora chiarezza sulla gestione»

La Ola replica al sindaco dopo il reportage del Quotidiano

Dopo la nomina del commissario al posto di Di Mauro

La Ola, organizzazione lucana ambientalista, esprime solidarietà al giornalista Andrea Spartaco e all’associazione Ambiente e Legalità «fatti oggetto di attacchi intimidatori e ricattatori» da parte del sindaco di Ferrandina, Raffaele Ricchiuti, a seguito della pubblicazione sul Quotidiano della Basilicata del giorno 8 aprile 2010 di un articolo dal titolo “Quella discarica nei calanchi. Rivoli di percolato fini- Il percolato nella discarica di Ferrandina scono nel fiume mentre le pecore mangia- rivolge, attraverso una lettera pubblicata dallo stesno erba contaminata”. L’articolo segnalava la so giornale ieri». «Inaccettabili intimidagrave situazione ambientale derivante dalla man- zioni - aggiunge la Ola cata bonifica ambientale estese anche ai loro famidella discarica di località liari residenti a FerrandiCasaleni di Ferrandina, na». La Ola nel giudicare gracon evidenti rischi per la salute umana documenta- vissimo tale comportata dal giornalista Andrea mento, evidenzia «un periSpartaco attraverso testi- colo per la democrazia e la monianze e fotografie pub- libertà di espressione e di blicate dal Quotidiano. «Il stampa a Ferrandina ed in sindaco di Ferrandina, Basilicata». La Ola auspica Ricchiuti - dice la Ola - non che la stampa e le associasi limita ad accusare di “al- zioni debbano esercitare larmismo” il giornalista invece il diritto di critica in Andrea Spartaco ed i re- un clima di sereno consponsabili dell’associazio- fronto e di dialettica. Nel ne Ambiente e Legalità, ma caso del territorio di Fer-

randina e della Val Basento, sono infatti evidenti i danni ambientali e quelli sulla salute dei residenti prodotti dall’industria chimica con problematiche legate all’insediamento di nuove ed impattanti attività energetiche e dei rifiuti «sulle quali si vorrebbe far gravare una sorta di “censura preventiva” operata da pubblici amministratori locali attraverso il ricatto lavorativo e l’intimidazione personale, affinché nulla si sappia ad esempio sulle discariche di rifiuti nei calanchi, sullo stoccaggio di gas russo in Val Basento (società Geogastock), dei ritardi nella bonifica dell’area industriale, della costruzione di una mega discarica di rifiuti speciali in località Venita (società Basento Ambiente) con annesso inceneritore (società IEA), della realizzazione di un centro di compostaggio e produzione del Cdr (combustibile derivato da rifiuti), di un impianto di rigenerazione di oli esausti (societàEcoil) delleestrazioni di petrolio e di gas, delle mega centrali previste lungo l’asse Basentano».

«LA sia pur tardiva sostituzione di Gabriele Di Mauro, già direttore dell'Arbea, con il neo commissario Ermanno Pennacchio (nominato dalla giunta regionale lo scorso venerdì ndr), è un successo della mobilitazione popolare che ha visto per quasi due anni gli agricoltori lucani chiedere la rimozione di Di Mauro per incapacità dimostrata nella gestione di delicate funzioni» . E' il commento di Filippo Massaro, presidente del Csail. Ma per Massaro «a questo punto la rimozione di Di Mauro non basta e che qualcuno dovrà rispondere di questa situazione soprattutto perchè avevamo da anni messo in guardia la giunta regionale sulle responsabilità che si assumeva a causa del mancato decisionismo che di fatto ha rappresentato una “voluta” e tacita proroga del suo mandato sino all'ultimo giorno utile, appunto il 9 aprile. Non vorremmo vanificare la battaglia, la caparbietà, la lotta, la grande volontà dei comitati popolari degli agricoltori e, in particolare del Csail, che in tanti mesi hanno svolto iniziative di protesta di ogni genere, adesso con una sorta di velo di silenzio da calare sulla vicenda Arbea. Per noi l’ope-

La sede potentina dell’Arbea

razione verità a più riprese invocate non si ferma con la fine dell’era Di Mauro per anni di gravi penalizzazioni e discriminazioni per il mondo agricolo lucano, specie delle aree più interne. Il governatore De Filippo - continua - ha voluto sempre “ignorare” l’esigenza di rimuovere Di Mauro». «Il Csail e gli agricoltori

– ha aggiunto Massaro – chiedono che siano accertate responsabilità ad ogni livello sulla regolarità dei conti, sull’affidamento di servizi informatici a strutture esterne, sui ritardi ingiustificati nei pagamenti agli agricoltori, sulle consulenze per le quali la Corte dei Conti ha già condannato il direttore dell’Arbea».

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Domenica 11 aprile 2010


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Domenica 11 aprile 2010 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Il coordinatore dei gruppi di opposizione, Molinari, invita la maggioranza a svegliarsi

Amministrazione ferma al palo Immediata la replica del segretario cittadino del Pd, Giampaolo Carretta «A DISTANZA di nove mesi dal suo insediamento la giunta Santarsiero segna ormai il passo». A sostenerlo, nel suo appello rivolto alla maggioranza, il coordinatore dei gruppi di opposizione in consiglio comunale, Giuseppe Molinari che ha voluto rimarcare l’immobilismo in cui si trova l’amministrazione comunale. Secondo Molinari «è indubbio che, al di là dell'atteggiamento egocentrico ed accentratore del sindaco (che ha tenuto per sé ben sei deleghe) spesso predicante le “svolte storiche” ed i “cambiamenti epocali”, la qualità dell'amministrazione comunale di Potenza è di basso profilo». Pertanto sarebbe opportuno che la maggioranza «più che un cambio di passo, inverta proprio la rotta se davvero si vuole rilanciare il capoluogo di regione». L’opposizione «che in questi mesi ha dato il proprio contributo costruttivo nelle commissioni e in consiglio svolgeranno fino in fondo il proprio ruolo non solo nel denunciare i ritardi e le inefficienze dell'attuale amministrazione, ma sapendo indicare anche alla città intera le responsabilità politiche di questo declino». Per Molinari che l’amministrazione comunale sia ferma al palo sarebbe anche supportata dal «risultato negativo del Pd nella città di Potenza che, alle ultime elezioni regionali del 28 e 29 marzo scorso, ha registrato una perdita di consensi». Consensi, «già persi alle scorse elezioni amministrative del giugno 2009 quando l'elettorato di fatto bocciò l'attuale esecutivo». Alle ultime regionali «il partito del primo cittadino, nonostante abbia nelle propri mani la gestione del 'potere', ha raccolto appena il 20 per cento dei consensi». Un calo di consensi che non dovrebbe meravigliare nessuno «viste le tante delusioni incassate dai cittadini». Troppo lunga «è la lista delle opere inaugurate e chiuse: villa Romana di Malvaccaro, case popolari di Piazza Verdi, Centro anziani di via IV Novembre», per non parlare poi delle «tante opere pubbliche di cui si è più volte annunciata l'apertura senza però rispettare gli impegni con i cittadini: scuola di Bucaletto, trasferimento degli uffici a rione Francioso, nodo complesso dell'ospedale San Carlo e quello di Via del Gallitello dove, ad esempio, è ancora chiusa la bretella di collegamento sopra gli scavi archeologici che De Gennaro, costruttore a cui è stato assegnato l'appalto, aveva promesso sarebbe stata inaugurata dopo pochi mesi dalle elezioni amministrative». La lista «purtroppo non è finita: sono ancora in sospeso - evidenzia Molinari - la realizzazione della strada Marrucaro-Bucaletto, i lavori pubblici mai cominciati di Piazza Matteotti, i lavori da completare a rione Poggio

LA POLEMICA

E’ morta Gina Cassano, moglie del giornalista Vittorio Sabia SE n’è andata via ieri Gina Cassano, moglie del collega Vittorio Sabia. Aveva 75 anni (compiuti lo scorso 7 febbraio), e da poco aveva scoperto di essere ammalata. Un male terribile, che se l’è portata via in pochi mesi. Gina Cassano, da circa 50 anni, era a fianco di Vittorio Sabia, volto noto del giornalismo Rai e collaboratore del nostro giornale. Un vuoto immenso quello che la signora Gina lascia nel marito e nei due figli che, in queste terribili ore,

tre Galli e di Piazza Miralles a rione Cocuzzo. Nulla di fatto ancora per il piano di metanizzazione delle aree rurali e per il piano regolatore della pubblicità. Non sono stati definiti, inoltre,il pianoregolatore sociale, né esiste il piano delle antenne o il nuovo piano di dimensionamento scolastico. Senza contare che il tanto pubblicizzato e lodato regolamento urbanistico, così fortemente voluto dal primo cittadino, è di fatto quasi fermo. L'ordinaria amministrazione lascia a desiderare: non vi è pulizia e manutenzione nelle strade, nelle aree verdi e di conseguenza ne risente il decoro urbano».Per

si sono riuniti per l’ultimo saluto. La signora Gina e Vittorio erano, infatti, a Montebelluno, dove vive uno dei due figli. L’altro, residente a Roma, ha raggiunto il resto della famiglia per abbracciare la madre per l’ultima volta. I funerali della signora Gina Cassano, che saranno certamente celebrati a Montebelluno, non sono ancora stati fissati. A Vittorio Sabia e ai suoi due figli va l’abbraccio più affettuoso della nostra redazione.

Molinari «quelli appena elencati sono solo alcuni dei nodi che l'attuale giunta non ha saputo affrontare e risolvere. Gli assessori non si sono mai realmente impegnati per affrontare le questioni di loro competenza. Alcuni di loro non si sono mai insediati, mentre la città di Potenza sta scivolando verso il declino». Immediata la replica del segretario cittadino del Pd, Giampaolo Carretta che ha rimarcato, invece, come la giunta Santarsiero stia «operando al meglio e con risultati importanti e significativi». Basti «tenere conto di quanto programmato ed in corso di attivazione, dalla edilizia so-

Interpellanza urgente di Imbesi (Pdl)

ciale, ai trasporti, alla riqualificazione urbana». Per il segretario cittadino del Pd «Molinari dovrebbe, invece, ricordare come il Governo Berlusconi stia continuando a penalizzare fortemente i Comuni impedendo loro di offrire servizi ai cittadini, cosa che gli stessi Comuni del centrodestra hanno evidenziato nelle ultime manifestazioni nazionali». E in tema di promesse mancate «Molinari deve dar conto delle mancate promesse alla città fatte da lui e dal ministro Matteoli quando annunciarono 100 milioni di euro per Bucaletto e 3 milioni di euro per Palazzo Palermo».

Sfilata dei turchi, Picerno: «Si brancola nel buio» CHE sta accadendo nell’organizzazione della festa di San Gerardo? Secondo l’opposizione «l’incapacità gestionale dell’attuale amministrazione» sta mettendo seriamente a rischio tutta l’organizzazione della manifestazione più importante del capoluogo. «Tra le tante incertezze che caratterizzano il modo di governare Potenza da parte del sindaco Santarsiero e della sua giunta - scrive infatti Fernando Picerno, capogruppo del PdL in consiglio comunale - quest'anno si aggiunge anche l'organizzazione della festa patronale diSan Gerardo.Quest'anno, quando manca solo un mese e mezzo alla festa cittadina più sentita dell'anno, l'amministrazione municipale non ha ancora deciso a chi conferire l'incarico dell'organizzazione dell'evento».

«Tale situazione - rileva Picerno - se da un lato conferma i discutibili metodi con cui la città viene governata, dall'altro comporta il rischio di assistere a una manifestazione di modesta qualità considerato che un evento di tale portata richiede una programmazione non certo improvvisabile». Il capogruppo Picerno, auspica quindi «che gli amministratori prendano immediatamente consapevolezza del problema, individuando subito il soggetto da incaricare per l'organizzazione dell'evento ed evitando salti nel buio che provocherebbero delusione nella popolazione e l'ulteriore appannamento dell'immagine dellacittà anche nell'unica occasione da poter esporre nella vetrina degli eventi di rilevanza nazionale».

NOTIZIE DALLA PROVINCIA

«Black out energetico ogni volta che piove Ad Anzi in arrivo la Banda larga Presto inizieranno i lavori un po’ più del dovuto» UN’interpellanza urgente è sprechi? Come potremo mai stata presentata dal consi- rispettare le indicazioni del gliere comunale di Potenza, protocollo di Kyoto per il riAntonino Imbesi in merito sparmio energetico e la con«agli sprechi comunali di seguente mitigazione dei energia elettrica e ai conti- cambiamenti climatici a linui black-out Enel che il cen- vello nazionale se non riutro storico della città subisce sciamo nemmeno a contrologni volta che ci sono forti lare gli sprechi delle nostre piccole amminiprecipitazioni atstrazioni?». mosferiche». A ciò si agSecondo il congiunga che, sigliere, negli ulogni volta che timi giorni «le piove un po’ più lampade di molti della norma, alpali di energia cune aree della elettrica (per città si bloccano esempio lungo «Ogni volta tutto il viadotto che piove in mache porta dal rioniera più forte e ne San Rocco al intensa del norrione Santa Mamale - ha contiria) risultano ac- Antonino Imbesi nuato Imbesi - il cesi anche ad ore di piena luce solare quali le centro storico subisce un si10 o le 11 del mattino! È uno stematico black out energespreco inammissibile che tico che dura spesso per dinon può trovare alcun tipo di verse ore causando danni giustificazione e che, peral- economici notevoli, nonché tro, aggrava le già precarie pericoli per i cittadini. Eppurisorse di bilancio di una am- re sino ad oggi nessuno vi ha ministrazione sempre alla posto rimedio». Imbesi ha presa con problemi econo- sottolineato che in una città che si vuole proporre alle somici di cassa». Imbesi ha sottolineato che glie del terzo millennio come non è possibile chiedere alle città comprensorio non è famiglie di ridurre i consu- ammissibile che avvengano mi mentre le amministra- ancora questi inconvenienzioni sperperano in questa ti. «Bisogna assolutamente capire da cosa dipendono maniera i soldi pubblici. «Possibile che nessuno si questi continui stop energeaccorge mai per tempo degli tici e porvi rimedio».

IN arrivo la banda larga ad Anzi. Al via i lavori per la posa in opera della tratta dorsale in fibra ottica che collega Laurenzana ad Anzi. Da circa due anni il presidente del Forum dei Giovani di Anzi, Antonio Cafarella, aveva fatto sentire la propria voce dando vita ad una forte iniziativa per sollevare la questione del digital divide nell’area della Camastra. «E’ stata la battaglia di Davide contro Golia - ha detto Cafarella - e con le tecnologie di oggi e in un Paese che dovrebbe essere la settima potenza economica mondiale, alcuni servizi devono essere garantiti dallo Stato. In realtà in molti casi, invece, sono i cittadini a sollevare tali problemi, anche con iniziative forti come la raccolta firme. Continuo ad essere solidale con tutti quei territori ancora oggi sprovvisti di banda larga. E' inconcepibile avere in Italia molte zone a forte disagio digitale. Se pensiamo che l'India, già diversi anni fa, ha avviato un programma per portare la banda larga sulla catena montuosa dell' Himalaya a 5 mila metri, la rabbia nei confronti di chi ci amministra aumenta. Oggi si parla di privatizzare l'acqua, se i risultati della privatizzazione della Telecom sono questi, evito di pensare a cosa succederà con la privatizzazione dell'acqua». In realtà per il presidente Cafarella si è «avuto la capacità di porre la questione come area. L'intero territorio del Camastra ha fatto quadrato. Ricordo l'iniziativa promossa ad Anzi, nel novembre 2008, quando si costituì il comitato. A quell'incontro parteciparono il vicesindaco di Abriola, il presidente della Comunità Montana della Camastra Alto Sauro, il sindaco di Anzi e ci fu spiritualmente vicino anche Calvello poiché il sindaco, per un impegno dell’ ul-

tima ora, fu assente. Il sostegno e la solidarietà venuta da una delegazione di giovani laurenzanesi, anche se Laurenzana era già stato coperto dal servizio di Adsl. In seguito aderì anche la Comunità Montana Alto Basento». Ed allora «ringrazio tutti coloro che si unirono nella battaglia promossa dal Forum Comunale dei Giovani di Anzi, dall'associazione Teerum Valgemon Aesai - ha concluso Cafarella - a cui aderirono le associazioni presenti sul territorio, i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Abriola, Anzi, Laurenzana e delle Comunità Montane della Camastra e dell'Alto Sauro e Alto Basento, ai giornalisti, un caro dipendente Enel e a tutti i cittadini di Anzi che firmarono la petizione. In meno di un mese si raccolsero oltre 900 firme. Ed allora ad Anzi il sogno di avere la banda larga diventa realtà - ha concluso Cafarella - ma quando lo sarà per tutte le altre zone a digital divide della Regione?». Angela Scelzo

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Potenza


Il “Coast to coast” di Rocco Papaleo è piaciuto proprio a tutti gli spettatori del Due Torri e di Ranieri

«La Basilicata esiste davvero» IL FOTORACCONTO

I protagonisti raccontano il loro percorso umano e professionale

Papaleo parla al suo pubblico

Pubblico in sala

Foto di gruppo per gli attori

ANTONIO Geardi e Rocco Papaleo seduti sul palco del Due Torri prima dell’inizio della proiezione. Papaleo ha voluto raccontare il suo ritorno in Basilicata dopo tanti anni

TUTTO esaurito al multisala di Ranieri per la prima del film “Basilicata coast to coast”. Potentini sorridenti in attesa che cominci la proiezione del film tanto atteso

E PRIMA della proiezione non poteva mancare la foto di gruppo di tutti i protagonisti. All’appello mancavano solo la Mezzogiorno e Gasmann.

E' piaciuto a tutti. Divertente, leggero, ricco di imprevisti ed intervallato da interventi musicali improvvisati che gli hanno dato quel tocco scanzonato che solo un'opera prima può permettersi. Un cast ricco di esordi, con cantanti improvvisati attori, attori improvvisati cantanti, inediti registi e piacevoli sorprese, come il piccolo Anthony De Stefano di Spinoso, vera rivelazione. «Basilicata coast to coast» è stato applaudito con molto calore dal pubblico potentino, sia al teatro “Due Torri” che al multisala “Ranieri” e ha raccolto consensi, non fosse altro per il merito di chi l'ha scritto «di aver fatto capire a tutta l'Italia che la Basilicata esiste». Esordio alla regia per

Rocco Papaleo che trasporta i suoi anni di esperienza nel “teatro canzone” in una commedia musicale, corale e picaresca, sul viaggio di un gruppo di musicisti che decidono di partecipare al Festival canoro di Scanzano Jonico e di raggiungerlo a piedi. Nasce quindi un viaggio "on the road", che come da tradizione, diventa metafora di crescita personale e insegnerà ad ognuno qualcosa, su se stesso e sul mondo che lo circonda. Presenti alla “prima” Rocco Papaleo, Paolo Briguglia, Antonio Gerardi e Max Gazzè. Li abbiamo intervistati e abbiamo chiesto loro di parlarci di questo percorso, umano e professionale, attraversando la Basilicata.

TUTTI I PEZZI IN PAGINA SONO DI ANNA MARIA CALABRESE

Max Gazzè «PRIMA del film ero già stato in Basilicata. Avevo visitato Maratea, Scanzano, Metaponto. Ci sono tanti bei posti e credo che manchi un po' di buon senso in chi la gestisce, a livello politico, perché sono davvero troppo pochi quelli che la conoscono. La Basilicata è una terra meravigliosa che va valorizzata, perché ha tutte le carte in regola per offrire “quanto di più” un turista possa richiedere». Quali sono i luoghi che ti hanno colpito di più? «Sono rimasto basito dalla varietà di paesaggi presenti che hanno qualcosa di diverso da quelli che ho incontrato finora viaggiando. Sono rimasto affascinato dai laghi dell'entroterra, come la diga del Pertusillo, esterrefatto dai calanchi e dai paesi abbandonati come Craco. Luoghi sospesi nel tempo. Ti sembra di viaggiare attraverso un intero continente. I lucani, poi, sono molto ospitali, perché non c'è quella fobia del turista. Siamo stati accolti benissimo, con una gentilezza vera, onesta». Quando viene chiesto a Gazzè se questo suo ingresso nel mondo cinema debba coincidere con l'abbandono del mondo della musica, l'interprete del musicista Cardillo ammette che, per quanto l'esperienza sia stata emozionante, abbandonare i suoi strumenti, le sue canzoni e la sua musica sarebbe un sacrificio troppo grande. L'esperienza del set l'ha entusiasmato e la sua speranza è quella di poter avere altre occasioni del genere, ma la scena musicale rimane quella a cui è veramente legato.

Rocco Papaleo «io credo nella Basilicata. La Basilicata è come il concetto di Dio o ci credi o non ci credi». Sono i versi di una delle tante canzoni scritte da Nicola Palmieri (Rocco Papaleo), interpretate con il suo stralunato gruppo “Le pale eoliche”. Perché hai deciso di fare questo film? «È una bella emozione. Erano diversi anni che Elisabetta Olmi e Giovanna Mezzogiorno mi spronavano, ciascuna a suo modo, a pensare e a scrivere un film sulla mia terra. Alla fine perciò ho ceduto. La radice del mio film di fatto è il “teatro canzone”, certo concepire uno spettacolo per il palcoscenico è una cosa, metterlo in schermo è davvero un altro paio di maniche, ci vogliono intanto tanti euro e poi devi concedere qualcosa all'immaginazione, non puoi certo limitarti ad “evocare”. Se il mio film è arrivato a destinazione devo ringraziare proprio l'insistenza di Elisabetta e Giovanna e poi la fiducia accordatami dalla Eagle Pictures. Si tratta di un film leggero, di una commedia che ha come primo obiettivo quello di divertire. Voglio chiarire una cosa. Questo film l'ho fatto per me stesso, perché è il mio lavoro, avevo un'idea e ho cercato di farla diventare realtà. E' stata una bella avventura».

Paolo Briguglia «HO avuto nei confronti di questo progetto un'adesione spontanea e immediata. Perché non è soltanto il camminare o il cantare, ma soprattutto quello che rappresentano queste due cose». Che messaggio manda “Basilicata coast to coast”? «E' l'elogio della lentezza. Il film non ha la presunzione di insegnare nulla, ma invita a riflettere sulla bellezza e l'importanza di ritrovare dei ritmi che sono più a misura d'uomo. Andando a piedi l'uomo torna in armonia con se stesso. Viviamo in un mondo accelerato in cui tutti hanno sempre fretta e le ore della giornata sembrano sempre troppo poche. Ma se il tempo non ci basta è perché lo impieghiamo nella maniera sbagliata. Chi non ha il tempo dalla sua parte ha dimenticato o trascurato di definire le mete, obiettivi concreti e una visione per la propria vita. All'inizio è dura. Poi si entra in una specie di Nirvana. Ci si concede un'ora e più di un tempo senza tempo, in cui le percezioni si ampliano a dismisura».

Antonio Gerardi «ABBIAMO fatto questo film dal titolo “Basilicata coast to coast”, ma, da buon aviglianese, con Rocco sarei andato anche a piedi. Perché è divertente, lo trovo geniale. Perché ha un bel cuore, ha bei pensieri. Sembra un “cazzaro” ma in realtà è una persona molto profonda». Cosa manca a questa Basilicata per poter emergere? «Manca la promozione. Non si parla mai della Basilicata. Onestamente sono stanco di questo. Non vivo più a Potenza ormai da 24 anni, dividendomi tra Milano, Bari, Napoli e Roma. Quando dico: “Potenza” la gente mi dice: “Dove? Calabria?”. I più non riescono neanche ad identificare la città con la regione di appartenenza. Questa cosa mi fa davvero “perdere le staffe”. Mi auguro che questo film possa davvero contribuire a far conoscere questa terra e ad invogliare a visitarla. A Roma alla “prima” erano presenti più di 1.000 persone, a Milano c'era un “boato” di gente. Anche Potenza ha risposto bene e questo credo sia anche per il capoluogo di regione un bel banco di prova. Potenza è una città difficile, siamo pigri, non sempre ci muoviamo per andare a cinema o a teatro. Vedere la sala piena non nascondo che mi ha fatto un certo effetto».

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Domenica 11 aprile 2010


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Domenica 11 aprile 2010

“I dieci telecomandamenti” del trio “La faina”

“Note di celluloide” al convento di Sant’Antonio

PROSEGUE la rassegna teatrale “Cantieri d’arte - Cercasi carpentiere”. Il prossimo 16 aprile, con sipario alle 20.30, al teatro Don Bosco il trio cabarettistico de “La faina” porterà in scena “I dieci telecomandamenti” con la regia e la supervisione di Alessio Tagliento. Il trio di cabaret "La Faina" nasce nel 2004 come nuova veste dell'omonima compagnia teatrale che, negli anni precedenti, ha divertito il pubblico lucano con esilaranti rappresentazioni teatrali. Oggi è una realtà consolidata nel panorama cabarettistico italiano

OGGI alle 20, nel convento di Sant’Antonio da Padova di Tito, si terrà il concerto “Note di celluloide” organizzato dall’Ateneo musica Basilicata, in collaborazione con l’amministrazione comunale. “Note di celluloide” è il titolo del concerto che propone brani di autori italiani, quali Ortolani, Piovani, Rota, che hanno fatto la storia del cinema internazionale. L’esecuzione è affidata all’Orchestra del Teatro Giordano di Foggia con la direzione del maestro Benedetto Montebello e la partecipazione del soprano Veronica Ganatiero, violino e mandolino solista Raffaele de Sanio.

L’INIZIATIVA

Il prossimo 18 aprile tornano “Le piazze del Bio”

“Le De-Generazioni” viste dagli “Hoolingans”

TORNA il prossimo 18 aprile, in piazza Don Bosco, la manifestazione, organizzata dal ministero delle Politiche agricole, “Le piazze del bio”. "Le piazze del Bio" è un'iniziativa ideata, promossa e finanziata dal ministero delle Politiche agricole. L'iniziativa si svolgerà il prossimo 18 aprile 2010 in tutte le regioni d'Italia. L'evento rientra nell'ambito dì una campagna dì Comunicazione Istituzionale sui prodotti biologici definita "Programma di azione nazionale per l'agricoltura biologica e prodotti biodinamici". L'obiettivo dell'evento è promuovere il consumo di prodotti biologici.

ULTIMI due appuntamenti per l’iniziativa “DeGenerazione”, cineforum della Consulta Provinciale degli studenti. Il 14 aprile sarà la volta di Hooligans, regia di Lexi Alexander. Il film affronta in modo patinato ma onesto il ben noto turbine di violenza ai margini degli stadi. Parteciperanno al dibattito rappresentanti della Figc e responsabili del tifo organizzato della città. Le proiezioni-dibattito inizieranno tutte alle 19 al Teatro Stabile. Il 21 aprile poi l’ultimo appuntamento con “The Truman show”, regia di Peter Weir, un grande fratello in cui l'unico protagonista non sa di esservi dentro.

Pietragalla I bimbi si danno ai giochi all’aperto

L’APPUNTAMENTO CON LA MUSICA

Stand della Lilt in quattro piazze del capoluogo

MUSICA intensa, mix di passioni e sonorità, emozioni e grande divertimento. Sono stati questi gli ingredienti della serata organizzata da Ubaldo Di Tullio e Leo Sabia presso il Cincillà-Black-Room di Potenza, sito in contrada Rossellino a Potenza nell'ambito della rassegna musicale Io vivo di Musica. Protagonista assoluto Danny Losito, artista di Gioia Del Colle, accompagnato da Cico Cicognani, al Basso, Matta al livesamping e da Pier Foschi, famoso per aver prodotto il Reef di Jovanotti. Due ore di spettacolo, divertimento, movida che hanno creato suggestione e fascino tra i presenti. Una proposta musicale tanto attuale quanto efficace ha reso significativa una serata brillante chiusa con l'esibizione, ormai consuetudinaria di Davide Padulosi nel Vinil Retrò. Musica dance, funky, pop, tanto divertimento tutto in salsa italiana. Laband natasetteannifa haletteralmente scatenato le manie dei giovani che hanno assiepato il locale cittadino di Potenza. La band ha creato entusiasmo, grazie anche alle immancabili battute ad effetto, ad un mix di suggestioni ben curato, alle incandescenti sonorità derivanti dalla grande esperienza che il gruppo, ben noto in Italia può vantare. Il divertimento, dunque è stato assicurato, la passione e la verve dei giovani ha creato i presupposti per una notte tutta da ricordare. Danny Losito, presentatosi a Potenza con un basco davvero originale hafatto breccianelle passioni dei tanti viveur del capoluogo. Le battute ad effetto non sono mancate, la simpatia e l'empatia che la band ha saputo fornire sono state la chiave di volta di una notte tutta da scoprire. Due ore, tanti pezzi tutti auto-prodotti dagli artisti, un vero e proprio elisir musicale in piena regola hanno dato ai presenti la possibilità di scatenarsi in pista e trascorrere una notte da ricordare. La band ha riscosso consensi anche nel corso dei tanti concerti e show musicali prodotti in Italia e in Europa, facendo leva

sulla qualitàdei brani,la versatilità e l'acustica sempre al passo con i tempi e le tendenze del momento. Danny Losito nel corso dei sette anni di collaborazione con i Mash Machine ha effettuato concerti in Italia, Spagna, Belgio, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. L'esperienza al servizio del divertimento, dunque, con il chiaro intento di rendere piacevole una serata davvero incantevole Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Un sorriso per la stampa

Danny Losito

CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470 Sala 1 Basilicata coast to coast 17.45 - 20 - 22.15 Sala 2 Mine vaganti 18 - 20.15 - 22.30 Sala 3 Happy family 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 4 La vita è una cosa meravigliosa 17.30 - 19.45 - 22 Sala 5 L’uomo nell’ombra 17.30 - 20 - 22.30 Sala 6 Dragon trainer 3D 17.30 Il cacciatore di ex 19.45 - 22 Sala 7 Green zone 18.15 - 21.30

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 anteprima nazionale del film Basilicata coast to coast ore 21 (ingresso solo con invito)

LA RASSEGNA

DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 La vita è una cosa meravigliosa 21

Al Don Bosco “L’oro del cinema” SI intitola “L'oro del cinema” la rassegna, giunta alla sua seconda edizione,che prenderà il via il prossimo 15 aprile al cineteatro Don Bosco. Tutti i giovedì, fino al prossimo 13 maggio, con una doppia proiezione alle 19 e alle 21.15, “L'oro del cinema” presenterà 5 pellicole da non perdere. Ad aprire la rassegna, giovedì prossimo, sarà la prima grande commedia romantica del nuovo millennio, Soul Kitchen, diretta dal “turco di Amburgo” Fatih Akin vincitore a Venezia del Gran premio speciale della giuria e del Premio Arca cinema giovani- Miglior film. Il prossimo 22 aprile toccherà al premio Oscar Jeff Bridges in Crazy Heart, storia di un cantante country un tempo popolarissimo e oggi costretto ad esibirsi in provincia tra Texas, Arizona e New Mexico, sullo sfondo di strade dritte, assolate e deserte. Non poteva mancare il plurivincitore degli Oscar di quest'anno The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (29 Aprile), in cui l'ex moglie di James Cameron racconta quello che nessuno ha raccontato; la regista, attraverso toccanti riprese, ci ricorda che della guerra in Iraq, «non sappiamo nulla e nulla vediamo di quello che succede a Baghdad. È la prima guerra tolta completamente al nostro sguardo. Giovedi 6 Maggio in proiezione il film di Giorgio Diritti L'uomo che verrà, che racconta la strage di Marzabotto - Montesole e che ha conquistato il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico come Miglior Film al Festival di Roma. Chiuderà, invece, la rassegna Welcome, pel-

Basilicata coast to coast

Nonna CATERINA per il suo compleanno. da tutti i suoi nipoti che le vogliono un bene pazzesco

licola che ha emozionato milioni di spettatori in tutto il mondo e raccolto numerosi riconoscimenti dalla critica, vincendo il Premio del Pubblico al Festival di Berlino 2009; il Premio Lux del Parlamento Europeo come miglior film e ricevendo la nomination come miglior film ai César (gli Oscar francesi). Il biglietto avrà il costo di 4 euro mentre l'abbonamento a 5 Film è di 12 euro.

PIETRAGALLA - Con l'avvento della stagione primaverile e delle belle giornate di sole a Pietragalla si sono subito ripopolate le quattro aree giochi dislocate in altrettante zone del centro abitato. I bambini e le bambine si divertono giuocando con le varie strutture presenti all'interno di questi spazi e ciò sta ovviamente avvenendo soprattutto durante i week end quando gli impegni scolastici sono minori. In questi giorni caratterizzati dal tepore primaverile si è constatato già un rilevante affollamento in queste aree che sono ubicate rispettivamente in largo Donato Pafundi (lungo via Vittorio Emanuele III°), in Piazza Aldo Moro al rione Giardino, in via Mancosa nella parte antica del paese e lungovia Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, in prossimità del campo sportivo comunale. Sono spazi dove sono presenti scivoli, dondoli, itinerari creativi basati sui giuochi che si caratterizzano anche per la presenza di numerose panchine in modo tale che gli stessi genitori hanno il controllo diretto ed immediato dei figli ragion per cui la sicurezza risulta essere adeguata. Il gioioso rumore e l'eclatante chiasso creato dai più piccini costituisce quindi in queste zone il sottofondo sonoro che si protrarrà e si incrementerà naturalmente nei prossimi mesi ed in particolare modo durante la stagione estiva. Antonio Bevilacqua

IL film racconta di un viaggio denso di imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti a mettersi in viaggio per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico.

L’uomo nell’ombra L’EX primo ministro britannico Adam Lang è alle prese con la stesura della sua autobiografia. Decide di assoldare un ghostwriter che possa scrivere il libro per lui. Il ghostwriter incaricato parte quindi alla volta di Martha's Vineyard, dove Lang si è stabilito con la moglie ed il suo staff. Arrivato sull'isola, lo scrittore verrà coinvolto in un complesso gioco di potere.

NUMERI UTILI Polizia stradale

Farmacie di turno

Trenitalia

TURNO NOTTURNO 11 APRILE 0971/473447

Mallano via Toti, 9/13

TURNO FESTIVO 11 APRILE Iura 0971/45438 via Anzio, 14 Mallano 0971/473447 via Toti, 9/13 Numeri utili Carabinieri

112

Polizia

113

Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale

115 803116 0971 415754 - 46507

Inps Antincendio boschivo Enel

0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515 0971 331111

Italgas Guasti

800 900999

Acta

0971 55616

Acqua

813294

Enel

800.900 800

Protezione civile

0971 469274

Acquedotto Lucano

0971 39211

Fondazione Antiusura

0971 51893

Motorizzazione

0971 54726

Esercito

0971 444819

Avis

0971 442991

Aias

0971 45090

Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum Adoc Basilicata Centro ascolto bullismo

Istituzioni Regione Basilicata

0971 668111

Provincia

0971 417111

Comune

0971 415111

0971 274564 Pronto soccorso

0971 34444 0971411144

Emergenza sanitaria

0971 46393

Ospedale San Carlo

0971 1931646

Acu (Ass. cons. utenti)

097122308

Cif (Centro it. femminile)

0971 69169

Telefono Amico

199 284 284

Pronto Soccorso

118 611111 0971 612562 0971 26907

Consultorio

0971 310111

Asp Ateneo

Prefettura

0971 419111

Telefono Azzurro

0971 19696

Centralino

0971 201111

Croce Rossa

0971 411510

Telefono Donna

0971 55551

Rettore

0971 202106

Anas

0971 608111

Ass. Vola

097159331

Direttore amm.

0971 202107

Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 418211 0971 205640

Biblioteche e musei Biblioteca Nazionale 0971 54829 Biblioteca Provinciale 0971 305013 Archivio di Stato 097156144 Museo Provinciale 0971444833 Archivio stor. comunale 0971 51605 Biblioteca per l’Infanzia 0971 274129 Museo delle antiche genti di Lucania 0971 305011

RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 SINGAPORE SLING 0971-418112 TAVERNA ORAZIANA 0971-273233 ISUCCIO 0971-471312 IL GAMBERO ROSSO 0971-470989 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 AL DRAGO 0971-445470

TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI

0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030

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HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO

0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020

RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107 RISTORANTI MURO LUCANO

IL CASERECCIO BARILE ANTONIETTA DELLE COLLINE LE TAVERNE MIRAMONTI

0976-72087 0976- 71409 0976- 2284 0976- 3464 0976- 2657

RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157

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STAND della Lilt oggi in quattro piazze del capoluogo. Lalottaaitumori passaanchedallacorretta alimentazione. Lo ricorderanno i volontari della Lilt, oggi a Potenza, nell’ambito della Settimana nazionale della prevenzione oncologica organizzata dalla Lega italiana lotta contro i tumori (Lilt). A Poggio Tre Galli (piazza di fronte alla Chiesa di Santa Cecilia), nella centrale piazza Mario Pagano, al rione Betlemme (di fronte alla chiesa) e a piazza Don Bosco agli stand della Lilt – spiegano i promotori in un comunicato stampa - si potranno trovare dettagliati opuscoli informativi e una bottiglia di olio extravergine di oliva, simbolo di quella cultura della prevenzione che è da sempre l’emblema ideologico dell’Associazione. «Intendiamo intensificare i nostri sforzi – prosegue la nota – per continuare a diffondere semplici e pratici consigli come il ricorrere alla prevenzione primaria (visite mediche ed esami strumentali per la diagnosi precoce) e a quella secondaria, che passa dall’educazione alla corretta alimentazione all’attività fisica, dal consumo limitato di alcol all’eliminazione del fumo, sia attivo che passivo. E spingiamo affinché cresca ulteriormente la partecipazione agli screening gratuiti che ciclicamente vengono proposti dalla Regione». Sull’alimentazione, l’accento della Lilt cade ancora una volta sulla dieta mediterranea: frutta fresca e verdure ogni giorno, così come pesce e legumi e, naturalmente, l'olio extravergine di oliva, noto per le sue qualità benefiche in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumore, aiutano a ridurre a percentuale (attualmente intorno al 35 per cento) delle malattie oncologiche che si registrano in Italia a causa di una non corretta alimentazione.

Danny Losito anima il venerdì del Cincillà

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APPUNTAMENTI

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Lavello L’accusa del vicesindaco Antonino Capuano

Provincia Promessa dell’assessore

Gaudiano, manca l’Adsl a 5 anni dalla richiesta

Vie Blu, impegno di Macchia: tempi brevi

LAVELLO - Ancora la vicina frazione di Gaudiano di Lavello sotto i riflettori. Dopo le denunce dei pochi residenti della zona per il dilagare di incuria e abbandono del villaggio, questa volta si punta il dito contro uno degli annosi disservizi dell'intera area, la mancanza di collegamenti telefonici stabili e della linea internet adsl. A sollevare la questione e ad alzare il sipario l'assessore Antonino Capuano. «Il tempo passa ma i problemi rimangono senza soluzioni», esordisce Capuano. «Ancora una volta - prosegue l'assessore, neoeletto consigliere provinciale - siamo qui a denunciare l'ennesimo ritardo, che il mezzogiorno d'Italia ma in maniera più marcata la nostra lucania porta nei confronti delle regioni del resto d'Italia. Questa volta tocca denunciare le gravi condizioni di disagio in cui i nostri operatori economici operano nella nostra amata Lucania». «Per molte di queste aziende - sottolinea - la linea adsl è rimasto un sogno, nonostante si tratti di strumenti essenziali per la sopravvivenza e soprattutto lo sviluppo delle aziende che operano sul territorio nazionale ed extranazionale, nonostante le continue sollecitazioni da parte dei tantis-

La zona di Gaudiano di Lavello

Una seduta di consiglio provinciale

simi operatori economici ed istituzionale, l'attivazione della adsl, a cinque anni di distanza dalla richiesta dell'attivazione, nella zona di Gaudiano di Lavello, rimane un miraggio nonostante la presenza di aziende di grandi dimensioni. Pur trattandosi di somme modeste ma, che tuttavia, consentirebbero di far competere le nostre aziende ad armi pari con le aziende del nord, intralcia la già precaria e drammatica situazione di tanti aziende che certamente non comprendono e non possono giustificare un simile ritardo sia da parte di telecom sia da parte dell'ente pubblico che anziché finanziare opere inutili (forse utili so-

lo alla clientela politica) potrebbe intervenire cosi come ha fatto il ministro della Gioventù Giorgia Meloni stanziando 20 milioni di euro per favorire lo sviluppo di questa tecnologia». «Credo - conclude Capuano - che sia giunto il momento di porre mano a questi disagi che penalizzano le nostre aziende e che non permettono alle stesse di crescere e soprattutto di competere ad armi pari con le aziende che operano in altre regioni amministrate con molta più attenzioni nei confronti dei propri operatori economi». Daniele Masiello

«I CANTIERI Vie Blu, per lo stralcio 2010, partiranno in tempi brevi»: la promessa, questa volta, è del vicepresidente della Provincia di Potenza con delega proprio al progetto, Massimo Macchia. Dice l’assessore all’Ambiente: «Stiamo verificando alcuni aspetti dello stralcio 2010 con i competenti uffici regionali che, quando chiariti, permettano un sereno svolgersi delle attività lavorative. Del resto, se conside-

riamo che lo scorso anno i cantieri sono stati aperti il mese di giugno, che il progetto per la provincia di Potenza riguarda circa 600 lavoratori (e non 170 come a Matera) e che gli operai in ogni caso lavoreranno non più di 151 giornate, appare chiaro come rispetto al passato siamo in ampio anticipo sui tempi. In ogni caso è previsto un incontro con i sindacati per la prossima settimana, al fine di pianificare l'inizio delle attività».

Oggi la traslazione dell’immagine sacra nella chiesa di San Marco evangelista

Gemelli nella fede a Maria Rionero e Palestrina insieme per la Madonna del Carmelo RIONERO e Palestrina insieme nel segno della Madonna del Carmelo. La due confraternite delle rispettive cittadine sono unite dal culto della Madonna che è protettrice di Rionero in Vulture. Nella giornata di oggi si celebra la traslazione della sacra immagine della Madonna che viene portata in processione dalla chiesa di Sant'Antonio Abate alla principale chiesa di San Marco evangelista, più nota come chiesa Madre. La traslazione della statua della Vergine è un evento atteso da tutti i fedeli e segna l'inizio del periodo di festività che si tiene ogni anno in ono-

re della Santa protettrice. Quest'anno il rito che si tramanda da secoli è arricchito dalla partecipazione della confraternita di Palestrina. Il gemellaggio tra le confraternite, guidate quella di Rionero dal priore Savino Cecere e quella di Palestrina da Giulio Bernassole, è stato sancito lo scorso 5 luglio a Palestrina e sottolineato anche da un'effige esposta nella chiesetta di Sant'Antonio a Rionero, dove si comunica l'unione di intenti delle due cittadine. L'incontro di oggi a Rionero segna la seconda fase del gemellaggio che in questo modo si conferma. Oggi “sarà riconfermato so-

Tribunale di Lagonegro - R.G.E. nn. 6/93+77/94+90/94 - G.E. Dr.ssa Paola Boemio Immobili in Moliterno (PZ), piena proprietà di: Lotto A: in via Aldo Moro, appartamento al primo piano, in catasto al fg. 6 p.lla 184 sub 10, nonché locale deposito posto al piano terra, in catasto al fg. 6 p.lla 184 sub 7 – Lotto B: loc. Alvarale, fabbricato per civile abitazione con annesso locale garage sulla corte di detto fabbricato, in catasto al fg. 7 p.lla 41 – Lotto C: loc. Alvarale, terreno agricolo, fg. 7 p.lla 42 e 48 - Vendita con incanto 20.05.2010 alle ore 12.00 nella sala pubbliche udienze del Tribunale di Lagonegro. Prezzo base: Lotto A Euro 65.000,00, Lotto B Euro 118.000,00; Lotto C Euro 54.000,00. Offerte in aumento non inferiori al 10% prezzo base. Depositare in Cancelleria entro ore 12.00 giorno precedente vendita le seguenti somme: Lotto A Euro 13.000,00 per spese ed Euro 6.500,00 per cauzione; Lotto B Euro 23.600,00 per spese ed Euro 11.800,00 per cauzione; Lotto C Euro 10.800,00 per spese ed Euro 5.400,00 per cauzione. Versare il prezzo di aggiudicazione (costituito dalla somma del prezzo base e dell’offerta in aumento, detratta la cauzione già versata) su libretto di deposito giudiziario intestato alla presente procedura esecutiva e vincolato all’ordine del G.E. (entro 20 giorni dalla data della definitività dell’aggiudicazione). Maggiori informazioni in Cancelleria, sito www.astegiudiziarie.it

lennemente il patto d'amore e fratellanza tra le due confraternite” fanno sapere da Rionero. Proprio per la venuta dei confratelli da Palestrina, comune in provincia di Roma, le celebrazioni per la traslazione dell'immagine della Madonna del Carmelo si tengono di mattina. Il cerimoniale presto. Infatti, a partire dalle 9 il punto di ritrovo è presso la chiesa di Sant'Antonio. Questa chiesa che si trova adiacente alla casa di riposo cittadina è la sede della confraternita rionerese perché è il luogo dove risiede l'immagine della Madonna durante tutto l'anno. Sono tanti i devoti che

durante tutto il corso dell'anno si recano in questo luogo per rendere omaggio alla protettrice del paese. Procedendo con il programma alle 10 è prevista la partenza della processione dalla chiesa di Sant'Antonio alla chiesa Madre dove l'immagine della Vergine del monte Carmelo è portata a spalla dai confratelli e guidata dal parroco don Giuseppe Cacosso. Il percorso che separa le due chiese è molto suggestivo, perché si tratta di un tracciato che percorre le strade più antiche di Rionero, fino ad arrivare in piazza Giustino Fortunato dove la Madonna viene salutata dalla folla di

La Madonna (dal sito web www.siderurgikatv.ilcannocchiale.it)

fedeli prima di entrare come ogni anno in chiesa Madre. Alle 11 per la solennità dell'evento sarà il vescovo della diocesi di Melfi Gianfranco Todisco a presiedere la celebrazione della santa messa. Finita la traslazione della

Madonna del Carmelo nel pomeriggio i membri della confraternita di Rionero porteranno in visita i confratelli di Palestrina tra le zone caratteristiche della cittadina vulturina. Lucia Nardiello

Lauria Campionato studentesco, 34 squadre, 180 ragazzi: un successo

Gli scacchi appassionano i più piccoli LAURIA - Videogiochi e internet non hanno offuscato fra i ragazzi la passione per gli scacchi. Lo ha dimostrato il campionato regionale di giochi sportivi studenteschi di scacchi di ieri a Lauria. Trentaquattro squadre (180 ragazzi) si sono sfidate per conquistare la partecipazione al campionato nazionale che si svolgerà a finemaggio aCaorle (Ve).Otto gliistituti in gara, dai comuni di Matera, Marsico Nuovo, Moliterno, Paterno, Picerno, Rionero in Vulture, Stigliano e Lauria. Quattro le categorie previste. Pulcini: terza, quarta e quinta elementare; cadetti: i ragazzi delle scuole medie; allievi: il biennio delle superiori e juniores: gli studenti del triennio delle superiori. Sono passate alle finali nazionali, le prime tre di ogni categoria. Juniores femminili: Marsico, prima classificata e Matera; maschili: Marsico B seguita da Marsico A e Stigliano B. Allievifemminili:Marsico seguitodaStigliano e Matera A; maschili Matera, seguita da Marsico e Moliterno. Cadetti femminili: Picerno A, seguito da Lauria e Picerno B; maschili: Lauria, davanti a Pi-

Arianna Russo

cerno A e Picerno B. Pulcini femminili: Lauria; maschili: Lauria A, seguita da Lauria B e Rionero. La squadra di Lauria della categoria cadetti, è stata l'unica a chiudere iltorneo a punteggiopieno, con sei vittorie su sei. Presente ieri anche Arianna Russo di Spinoso, campione regionale della federazione, l'anno scorso sesta classificata al campionato nazionale. Quello degli scacchi è un gioco stimolante, spiegano l'insegnante Lina Biase e

l'allenatore della squadra di Rionero in Vulture Giuseppe Cappiello, e il progetto sugli scacchi è stato scelto dalla scuola proprio per abituare i ragazzi all'uso consapevole del ragionamento. A Lauria il progetto dedicato agli Scacchi è partito tre anni fa, dice il dirigente della scuola Marconi di Lauria MariaPina Miraglia, e oggi continua in tutte le scuole grazie al coinvolgimento del circolo Scacchi di Lauria, presieduto dal professor Francesco Stoduto. Nelle medie di Lauria, invece, l'esperienza va avanti da oltre dieci anni, grazie al professor Zizzari. «L'obiettivo principale del progetto - spiega Miraglia - al di là delle capacità di logica e di deduzione che i ragazzi sviluppano, è quello di fornire agli studenti un'alternativa ai giochi elettronici, al consumo veloce della parola e dell'immagine. Con gli scacchi hanno il tempo di riflettere. Noi vorremmo ci fosse più sensibilità, più disponibilità e una maggiore condivisione verso questo tipo di progetti che hanno una grande valenza educativa”. Francesco Zaccara

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A Sasso di Castalda una serata per ricordare lo statista. Presente il regista Carlo Infanti

Moro, «non solo un corpo in un bagagliaio» SASSO DI CASTALDA - Maria Fida Moro nel filmato parla seduta nel cofano di un’auto. Di suo padre Aldo ormai tutti hanno stampata in testa solo l’immagine della sua fine. Quel cofano di una Renault 4 la tormenta e da allora la fa vivere «sulla trincea invisibile». Maria Fida Moro, nei giorni scorsi, avrebbe dovuto essere a Sasso di Castalda - iniziativa fortemente voluta dal sindaco Rocco Perrone per presentare il suo libro “Nuvole rosse. Sulla trincea invisibile”. Un improvviso malore, che ha richiesto il suo immediato ricovero, l’ha però tenuta lontana. In collegamento telefonico ha parlato di suo padre, «non solo un corpo nel bagagliaio di un’auto», e di quello che la sua famiglia da quel tragico maggio del 1978 non fa più. Come per esempio andare in gita in Basilicata, «nonostante le strade non fossero

proprio eccezionali». Ma soprattutto ha raccontato il dolore dei sopravvissuti e il silenzio di quanti probabilmente contribuirono alla morte del padre. Una serata, quella tenutasi al teatro comunale “Mariele Ventre”, a cui ha partecipato anche Carlo Infanti, regista del film documentario “La verità negata”. Proiettato a fine serata, il documentario ha posto ai presenti una serie di interrogativi su una fine che ancora oggi, a 32 anni di distanza, lascia tanti dubbi. Per esempio: ci furono o no le perquisizioni a Gradoli, il piccolo comune indicato da Romano Prodi dopo l’ormai famosa seduta spiritica? No, secondo il regista che, per questo lavoro, è stato messo sotto scorta per un anno. Parlando con gli amministratori dell’epoca, Infanti ha scoperto che nessuno andò a Gradoli in quei giorni. Nessuno cercò

Moro e nonostante nella nostra memoria restino le immagini di un paese messo a ferro e fuoco, lì a Gradoli nessuno vide nulla se non qualche pattuglia ferma all’ingresso della cittadina. E poi: chi ci ha guadagnato in questa vicenda? Secondo Infanti tutti e 13 i professori riuniti attorno a quel tavolo per la seduta spiritica, per esempio. Oggi sono tutte persone di grande prestigio e che da allora hanno ricoperto importanti incarichi pubblici. E come spiegare poi i tanti informatori che indicarono il luogo in cui le Brigate rosse lo nascondevano, ma rimasero inascoltati? E perché nessuno ha mai raccontato che anche Enrico Berlinguer, l’altro polo nel compromesso storico, a Sofia scampò a un attentato? Insomma, come scrive Maria Fida, Moro lo si voleva morto: «e se tornasse lo ucci-

derebbero ancora. Noi siamo come morti insieme a lui. La verità e la pietà sono morte. Chi dovrebbe tacere parla indebitamente mentre a noi è impedito perfino di esprimere il dolore e la memoria». I suoi compagni di partito questo emerge dal lavoro di Infanti - furono i mandanti di quel delitto e le Brigate rosse divennero il braccio armato. In tutto questo c’è poi la rabbia della famiglia. La rabbia perché nessuno fece quanto era in suo potere per salvare quella vita. E nessuno fa nulla oggi per ricordare l’uomo Aldo Moro. Quello che «ringraziava quando faceva del bene», quello generoso e affettuoso che figlia e nipote non riescono ancora a dimenticare. Quello che, sulla copertina del libro di Maria Fida, spinge una carrozzina. Assomiglia a un qualsiasi nonno mentre spinge la carrozzina del ni-

Aldo Moro spinge la carrozzina del nipote Luca. La foto, scattata dalla figlia, è oggi sulla copertina del libro

pote, l’amato Luca a cui lo statista si rivolge anche in alcune delle sue lettere dalla prigionia. «La scattai - racconta la figlia - sulla terrazza di casa mia. Mi sembrava che simboleggiasse il compromesso storico: papà vestito da cerimonia tutto in nero. La carrozzina di Luca rosso fiammeggiante. Sbagliai però a

prendere il rullino e invece di fare la foto a colori la feci in bianco e nero». Una foto imperfetta, quasi come quel compromesso storico che probabilmente fu la causa per cui Aldo Moro venne condannato a morte. Da una parte dello Stato e dalle Brigate rosse. Antonella Giacummo Angela Scelzo

Avigliano Entro il prossimo fine settimana si attende la nomina di tutti gli assessori

Giunta, un puzzle per Summa Entrerà il Pdci? Quale socialista ci sarà? E il Pd? Tutti i dubbi del sindaco AVIGLIANO - C'è un nodo a sinistra: Pdci in giunta o fuori? Ce n'è un'altro nei socialisti: chi farà l'assessore tra Antonio Bochicchio (primo degli eletti) e Leonardo Sileo (ultimo)? E poi i rappresentanti delle sempiterne mozioni e delle mai calmierate ambizioni nel Pd dicono: «Otto consiglieri della maggioranza su tredici sono i nostri, quindi ci spetterebbero tre assessori» e tutti e tre delle frazioni. Ma nel partito di Bersani c'è anche chi frena su questa ipotesi. Litiga il centrosinistra per cercare un equilibrio in giunta e per assicurarsi cinque anni di governabilità. Quella appena trascorsa, è stata la settimana di passione di Vito Summa. La Pasqua della politica aviglianese forse arriverà tra venerdì e sabato prossimi, allorquando il nuovo consiglio comunale si insedierà e il sindaco giurerà e comunicherà la nuova giunta. Un governo a cinque o a sei assessori? Certamente non ne saranno set-

Vito Summa

te, come nella scorsa legislatura. La norma taglia-costi del governo nazionale, per un consiglio come quello di Avigliano, ne prevede cinque con un possibile arrotondamento a sei. Il centrosinistra starebbe optando per quest'ultima soluzione: un esecutivo con 6 assessori più il sindaco. La squadra che lo affiancherà nel governo, Vito Summa la sceglierà

Il Gruppo 8 alle prese con la comicità popolare

Questa sera “Lu cafon” fa ridere S. Arcangelo SANT'ARCANGELO - E' prevista per oggi, alle ore 21, presso il Centro Polifunzionale in Viale Europa, la messa in scena dello spettacolo teatrale “Lucafon' r'laBasilicata”. Una “poco probabile storia di un cafone lucano dalla creazione alla sua resurrezione”del Gruppo 8. Lo spettacolo nel grande circuito “Le Valli del Teatro” propone un viaggio ironico e disincantato all'interno della vita quotidiana della cultura contadina. E' un racconto polifonico dove il canto, la musica, le letture e la voce monologante evocano situazioni e contesti ormai lontani nel tempo. “Lu cafon” ha il tono e la struttura semplice e quasi elementare di un cabaret ricco e vivace: un'orchestrina, una cantante e un narratore che si alternano nell'esecu-

zione di brani musicali, aneddoti, barzellette, pescando nel repertorio di una ricchissima tradizione popolare. Appena sotto il divertimento dei testi e il contrappunto delle musiche, si avvertono i grandi temi della cultura contadina: il senso del duro lavoro della terra, i legami e i problemi posti da una famiglia numerosa e allargata, la miseria, ma anche l'amore e la perenne nostalgia del rapporto con la propria identità religiosa e culturale. Emergerà dalla rappresentazione, un'immagine del “cafone” lontana dagli stereotipi tradizionali del lucano piagnone, capace invece di gettare uno sguardo scettico, critico ed ironico all'interno della sua storia passata, un modo per ricostruire e comprendere meglio il presente. va. ge.

in queste ore e la comunicherà forse già domani alle forze della maggioranza. I partiti del centrosinistra, sia coloro che hanno eletto consiglieri sia coloro che non ci sono riusciti (Udc e Idv), intanto si sono fatte ascoltare dal neo sindaco. Ognuno a dire la sua, tra propositi da inserire nella dichiarazione programmatica ed equilibri. In seguito agli incontri ufficiali, il sindaco si è espresso nel modo convenzionale: “Rispetteremo gli equilibri, tenendo coeso il centrosinistra”. Il sottobosco della politica invece si è sbilanciato, prevedendo e anticipando mosse, arginandone altre, come quella di Sinistra ecologia e libertà che oltre a piazzare l'assessore uscente con stessa delega, Ivan Santoro alle politiche sociali, caldeggia fortemente l'ingresso del Pdci in giunta. Mossa, questa, che al partito di Giannino Romaniello permetterebbe di mettere una ipoteca sul futuro dei Comunisti italiani.

Non piace questa ipotesi a una parte del Pd, quella vicina al consigliere Vito Lucia, unico rappresentante di Lagopesole, uscito indenne dalla competizione fratricida con la lista Unione delle frazioni castellane. Gli uomini dell'ex assessore Donato Lacerenza, ragionando sull'opportunità di “non irrobustire gli altri sempre a discapito del Pd”, non gradirebbero il loro vicino di casa eletto nello stesso seggio di Lucia, tra Lagopesole e Frusci. Non è un problema di nomi, si affrettano a dire, ma è una questione meramente politica. Sempre in casa Pd, tra i pronostici che vedrebbero Anna D'Andrea come assessore in rappresentanza del territorio, si pone il nodo sul secondo assessore: Emilio Colangelo o Vito Lucia? Sembrerebbe più probabile la prima ipotesi, giacché la mozione Franceschini ha eletto due consiglieri su due candidati. Ma in politica, come nella vita, tutto può succedere. Gianni Sileo

RAPINA, UN ARRESTO LAGONEGRO - I Carabinieri di Praia a Mare hanno arrestato a Praia un 33enne su provvedimento del tribunale di Lagonegro per una rapina commessa a Maratea nel 2000. Giovedì intorno alle 20 circa, a Praia i carabinieri della stazione locale hanno rintracciato e tratto in arresto il 33enne Fabio Marzico, praiese, autotrasportatore, coniugato, con precedenti penali. E’ stato portato nel carcere di Paola dove sconterà il residuo della pena cui è stato condannato. Emilia Manco

Dal 15 al 18 aprile pellegrinaggio organizzato dalla diocesi di Tursi-Lagonegro

Tutti pronti all’incontro col mistero E’ TUTTO pronto per il pellegrinaggio previsto dal 15 al 18 aprile, organizzato dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, per venerare la Sacra Sindone, insigne reliquia della passione del Signore Gesù Cristo, in mostra a Torino dal 10 aprile al 23 maggio. Un milione e mezzo di prenotazioni giunte a Torino tramite il sistema on line e il call center, con numero verde accessibile da tutta Europa. Un evento che si rinnova dopo alcuni anni, ma che conserva il fascino di sempre, anche alla luce degli ultimi studi condotti sul lenzuolo sindonico. «La Diocesi di Tursi - Lagonegro, afferma il viceparroco don Giovanni Lo Pinto, non si è lasciata sfuggire l'occasione che sarà utile anche per visitare i luoghi del beato Piergiorgio Frassati, l'uomo amato dal Padre, perché molto ha amato. E'anche l'uomo del nostro secolo. Non è forse l'amore la cosa più necessaria? Mi piace raccogliere dalla bocca del novello Beato, le sue parole quale invito a vivere di Cristo e in Cristo».

Don Giovanni Lo Pinto

Parteciperanno al pellegrinaggio 55 persone, tra le quali tre sacerdoti: Don Adelmo, Don Tiziano e Don Giovanni. Alle 20 del 15 aprile, il pullman sarà in partenza da Tursi, con soste presso i bivi di Senise, Francavilla, Latronico, Lauria e Lagonegro. Si unirà al gruppo la "Comitiva degli adulti" di Senise a Campagna. Alle 14 di venerdì è previsto il passaggio da-

vanti alla Sindone. Il sabato mattina i visitatori si recheranno a Pollone e quindi alla Celebrazione e alla Veglia con i giovani del Piemonte. Per domenica 18 è invece programmata la visita del santuario di Oropa a Biella. Don Giovanni prosegue: «E' entusiasmante il cammino di preparazione che ha visto partecipi non tutti i pellegrini, ma che ha dato comunque, attraverso il momento di preghiera, di storia e condivisione, le coordinate per una felice riuscita delle tre giornate: “Cercare il Volto di Cristo, vederlo incarnato nei testimoni luminosi del suo amore, tornare capaci di raccontare agli altri attraverso la vivacità spirituale di chi ha vissuto un'esperienza forte” con l'augurio che, all'indomani del pellegrinaggio, la Consulta Diocesana di Pg possa contare su forze nuove, di giovani entusiasti della loro fede, capaci di comunicare la Pasqua del Risorto». Valeria Gennaro

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Domenica 11 aprile 2010 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Un esame al laser scanner tridimensionale consentirà di valutare e recuperare questi patrimoni

La città svela un altro tesoro Scoperte due antiche cisterne a campana nell’area di Calata Ridola MATERA si conferma straordinario scrigno di testimonianze storiche e architettoniche che attraversano i secoli e vengono alla luce anche attraverso percorsi del tutto casuali. Due antiche cisterne «a campana» per il sistema di raccolta delle acque sono state scoperte, infatti, nel Sasso Caveoso, nel corso dei lavori di consolidamento di «Calata Ridola» nell’area sottostante la balconata panoramica di piazzetta Pascoli. Le cisterne, non ancora esplorate, saranno «indagatè con il metodo del laser scanner tridimensionale. «Con questo tipo di intervento – ha spiegato il dirigente dell’Ufficio Sassi, architetto Giuseppe Gandi –sarà possibile recuperare e valorizzare una tipologia di costruzioni idrauliche, diffuse negli antichi e rioni, e che servivano a soddisfare il fabbisogno dei residenti. Allo stesso tempo potremo definire meglio la tipologia delle opere da eseguire per

TONIO ACITO «Parla la storia»

In piazza Vittorio Veneto erano state scoperte altre cisterne dall’èquipe di Tonio Acito

ripristinare i percorsi danneggiati dai crolli verificatisi in quella zona». I crolli si verificarono nella serata del 6 marzo 2008 causati, probabilmente, da

infiltrazioni di acqua sul masso tufaceo e roccioso sul quale poggiavano su due livelli i percorsi pedonali. La presenza delle cisterne, ma soprattutto le attività di

rilevamento consentiranno di intervenire con particolare attenzione per evitare di intaccare queste importanti testimonianze. matera@luedi.it

LE considera testimonianze preziose della storia della città. Tonio Acito, celebre architetto e studioso del ventre della città dei Sassi e degli ipogei, conosce bene la storia di questi straordinari strumenti di razionalizzazione del bene-acqua. Veri e propri mezzi di tutela ambientale antelitteram. Le cisterne scoperte alla Calata Ridola fanno parte di un’area - racconta - in cui si trovava il seminario che iniziarono a costruire il 24 maggio del 1668 e inaugurato quattro anni dopo, il 31 agosto del 1672, incamerando i beni dei Carmelitani tra i quali il monastero soppresso nell’ottobre del 1652. I costruttori dell’epoca, sottolinea Acito, si trovavano spesso a dover affrontare problemi strutturali come segnala Defraia, in un testo che spiega: «L’architetto Francesco da Copertino viene chiamato a risolvere le difficoltà determinate anche dalla presenza di numerose grotte nel sottosuolo intorno». «La particolare forma a campana, aggiunge Acito, può essere caratteristica anche dei foggiali, ovvero silos nei quali veniva conservato il grano. La posizione sul bordo alto del Sasso Caveoso può essere considerata - chiarisce Tonio Acito - di transito sulla via del Commercio. Le cisterne rappresentano un fondamentale elemento su cui potrebbero svilupparsi ulteriori ricerche come confermano le numerose tesi di laurea ispirate proprio da queste strutture di Matera. Scoperte come quelle segnalate dal Comune si possono verificare ogni giorno - conclude l’architetto». Perchè Matera è uno scrigno con tesori inaspettati. a.ciervo@luedi.it

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Matera


APPUNTAMENTI

Antologica di Scialoja

Sinopia, vertice sul turismo

C'E' tempo fino al 17 aprile per visitare al Musma l'antologica di Toti Scialoja. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, comprende 16 sculture datate 1958-1989, 35 tecniche miste datate 1938-1998, 125 disegni con animali e poesie dedicati, tra il 1961 e il 1979, ai bambini, 50 disegni inediti destinati, nel 1938-1939, all'Almanacco della Cometa, un ricco apparato di immagini, documenti, libri, cataloghi che ripercorrono la vita di Scialoja dall'infanzia alla morte, senza tralasciare la giovinezza, gli studi, i primi interessi artistici, gli esordi, le mostre, il mondo dello spettacolo, la letteratura, gli amici, la critica, i rapporti con l'America, con De Kooning e Motherwell, la vita d'artista tra Burri e Afro.

"SI terrà domani alle 16 all’Hotel nazionale la conferenza stampa ne corso della quale verranno illustrati i risultati di un’analisi sul turismo effettuata da alcuni operatori turistici. «L’ incontro - si legge in una nota - è realizzato ì con l'auspicio che si moltiplichino le occasioni di costruttivo confronto tra gli operatori professionali del settore - guide turistiche, agenzie di incoming, ristoratori, artigiani, associazioni degli operatori turistici - affinché l'intero sistema ricettivo possa contare su un'importante condivisione degli obiettivi e delle conoscenze, condizione indispensabile per la costruzione di una rete di competenze specifiche».

ANTICA ERBORISTERIA

OPEN DAY

Igiene orale dei bambini Ecco il kit

Il Conservatorio apre le porte

SONO 1.500 i kit didattici prenotati dalle scuole italiane per la nuova edizione di Laboratorio Natura, il progetto ludico-didattico promosso da Antica Erboristeria e dedicato gratuitamente alle scuole elementari anche di Matera e provincia con l'obiettivo di sensibilizzare i più piccoli sull'importanza di una corretta igiene orale e sulla conoscenza del mondo della botanica, delle erbe e delle loro proprietà curative. La maggior parte dei denti dei bambini sono provvisori, ma, se si trascurano, possono riempire il cavo orale di batteri che minacciano i denti permanenti, non appena spuntano. Laboratorio Natura si propone di sostenere l'azione educativa di insegnanti e genitori per favorire negli alunni un approccio consapevole all'igiene orale tramite un nuovo e originale kit didattico che i docenti possono richiedere gratuitamente contattando il Centro Coordinamento Laboratorio Natura (numero verde 800.922944). Nel kit le scuole troveranno materiali didattici pluridisciplinari con una serie di proposte di attività per trasmettere a genitori e bambini importanti messaggi non solo sull'igiene orale ma anche sulla biodiversità e l'intercultura. In compagnia di simpatici personaggi, come Scienziato Spazzo, Menny-Menta, SallySalvia eAl-Eucalipto, ibambini impareranno attraverso interessanti esperimenti e divertenti esercizi l'importanza di mantenere una corretta igiene orale. Per programmare le attività i docenti possono avvalersi dei materiali contenuti nel kit: una guida metodologica, un grande poster dedicato alle amiche erbe e gli album a sorpresa per gli alunni per proseguire anche a casa il percorso educativo con i genitori, ricco di stimoli per leggere, ritagliare, costruire, imparare. In programma anche una grande iniziativa legata ad un'importante azione solidale. Agli alunni viene chiesto di esprimersi liberamente con immagini, parole, nuove tecnologie, per descrivere quello che hanno appreso durante lo svolgimento del percorso ludicodidattico. Partecipando all'iniziativa dello “Scienziato spazzo”i bambini, oltre a vincere i premi in palio, potranno contribuire ad aiutare i loro coetanei del Sud Est Asiatico curati dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nella sua sede di Takeo, in Cambogia. Per ogni elaborato inviato, infatti, Antica Erboristeria si impegna a versare un euro alla struttura ospedaliera asiatica. I lavori più meritevoli saranno pubblicati sul sito www.laboratorionaturaforkids.it e saranno proclamati vincitori gli elaborati che riceveranno il più alto numero di voti on line. matera@luedi.it

IL Conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera, diretto da Saverio Vizziello, sta assumendo unnuovo volto con concertivari ed iniziative dedicate agli studenti delle Scuole Medie. L'open day, iniziato venerdì scorso e concluso oggi, havisto, presso l'Auditorium “Raffaele Gervasio”, la partecipazione dell'Orchestra Giovanile diretta da Paolo Manetti. Sono cinque le formazioni musicali esibite in questi tre giorni: l'Orchestra sinfonica, l'Orchestra Giovanile composta da cinquanta strumentisti, l'Orchestra da Camera, l'Orchestra di Fiati e la Big Band. L'attività di promozione didattica si è intrecciata con quella concertistica: sabato scorso, una kermesse di beneficenza per una missione in Sierra Leone, oggi a Taranto, un concerto organizzato dall'Amministrazione Comunale. L'otto maggio, a Molfetta, gli allievi del Conservatorio “Egidio Duni” parteciperanno al concorso nazionale “D. Sarro”. L'Orchestra Giovanile del Conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera, diretta da Demetrio Lepore, nasce come progetto didattico di un corso di formazione di base alla musica d'insieme nel 1996. La formazione è composta da circa cinquanta giovani tra diecie diciottoanni.Promotorie realizzatorisono la prof.ssa Ciriaca Ambrosecchia violinista, la prof.ssa Maristella Francione pianista ed il prof. Demetrio Lepore violoncellista. «Gli allievi del Conservatorio “Egidio Romualdi Duni” hanno offerto un vero e proprio concerto ai ragazzi di Scuola Media per invogliarli ad iscriversi al Conservatorio. interviene Paolo Manetti - Sono una trentina gli allievi orchestrali interpreti di famosi brani di Bach, Mozart e Schubert. Si sceglie questa scuola per passione. La conoscenza di uno strumento musicale completa la formazione scolastica». «Frequento il terzo anno di pianoforte e la seconda Media. - afferma Giulia Olivieri di dodici anni - Canto musica leggera. In occasione dell'Open Day ho suonato lo Studio N.4 di Liszt. Il brano presenta molte difficoltà tecnico-interpretative. Dedico al pianoforte tre ore al giorno. Da grande vorrei esercitare la professione di pianista». L'Orchestra Giovanile ha al suo attivo lezioni-concerto che il conservatorio offre come attività di orientamento verso tutte le istituzioni scolastiche del territorio. Nell'anno accademico 2008/2009 l'Orchestra Giovanile si è distinta vincendo il 1° Premio assoluto nel concorso nazionale “D. Sarro” di Trani per la categoria “Formazioni orchestrali”. Nunzio Longo matera@luedi.it

Il conservatorio Duni di Matera

Pallanuoto, parte il campionato di promozione INIZIA oggi il campionato di promozione di pallanuoto che vede la partecipazione della società Agenziadello Sportdi Matera, unica squadra lucana a giocarsi la ambita promozione in serie C svanita l'anno scorso per un soffio. Quest'anno i ragazzi guidati dall'allenatore giocatore Ivan Acquasanta ci riprovano con la ferma intenzione di riconfermare l'ottimo campionato della scorsa stagione ma, inutile nasconderlo, l'obiettivo è la promozione nella serie superiore. Il team è certamente fra i più accreditati avendo in organico gli stessi ragazzi della scorso anno, con l'inserimento di alcuni ragazzi del settore giovanile e con l'inserimento di un altro atleta, Alessandro Perrillo, in prestito dal-

la Basilicata Nuoto (società che milita nel campionato di serie B) che si aggiunge ai due pallanuotisti Francesco Acquasanta e Alessio Divela già in prestito nella stagione precedente che garantiranno certamente un ulteriore salto di qualità. Ma il percorso è irto di difficoltà e già la partita di esordio in casa con il Rende rappresenta un primo banco di prova essendo la squadra calabrese la favorita per la vittoria finale. Appuntamento perciò alle 17nella piscina comunale di Marconia di Pisticci che anche quest'anno ospiterà gli incontri casalinghi del team materano essendo proprio Agenzia dello Sport la società che gestisce il citato impianto natatorio. matera@luedi.it

NUMERI UTILI Farmacie di turno

Motta Silvia via Ridola 16 0835/333341

Numeri utili Carabinieri

112

Polizia

113

Vigili del fuoco

115

ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi

803116 08352671 0835 378680 0971 54546 0835 2461 1515 3332685173

Eni Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum

800900700 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 800992292 08353491 0835 331790 0971 608111 0835 314616 0835 337025 0971 444819 0835 243253 0835 318211 0971274564 0835 1971063 0835 330538

Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna

0835 336629 097122308 0971 69169 199 284 284 19696 0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata Potenza Regione Basilicata Matera Provincia Comune

0971 668111 0835-281111 0835 3061 0835 2411

Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale Madonna delle Grazie Pronto Soccorso Consultorio

118 0835253111 0835 253212 800216916

0835 253111

Asm

Universita’ di Basilicata Centralino

0835388370

Rettore

0971 202106

Direttore amm.

0971 202107

Sede di via San Rocco

0835 255017

Sede di via Nazario Sauro a Pz

0971 201111 800800040

Numero Verde Segreteria degli studenti

0835 255121

Biblioteche e Musei Biblioteca Provinciale

0835 330856

Archivio di Stato

0835 332832

Museo Ridola

0835 310058

Soprintendenza Beni Amb.

0835 330858

Soprintendenza Beni Art.

0835 310137

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Agenda

Domenica 11 aprile 2010


Agenda

Domenica 11 aprile 2010

Conversazioni con Mazzarone

IL 15 aprile alle 17 nella Mediateca, il Lions Club Matera Host illustrerà i risultati del progetto “Mani tese” rivolto all'inserimento sociale e alla prevenzione dall'isolamento dei cittadini stranieri, nell’ambito un momento di approfondimento sull'integrazione dello straniero in coerenza con il tema di studio del Distretto Lions 108YA “Creare e stimolare uno spirito di comprensione tra popoli del mondo”. Il lavoro svolto durante i dieci incontri del corso di formazione per assistenti familiari, in attuazione dello stesso Progetto “Mani Tese”, è stato un'ottima palestra di collaborazione tra associazioni e istituzioni, nella fattispecie il Lions Club Matera Host, l'Azienda Sanitaria di Matera e l'Associazione Kafila.

VERRÀ presentato venerdì 16 aprile alle 18 nella sede del’Archivio di Stato di Matera il volume “I confini del possibile - conversazioni con Pancrazio Toscano “ di Rocco Mazzarone. L’incontro che rientra nell’ambito delle manifestazioni previste dalla Settimana della Cultura prevede l’introduzione del direttore dell’Archivio di Stato, Antonella Manupelli, di Agnese Sinisi, della Deputazione di Storia Patria per la Lucania, di Michelangelo Morano dell’Università degli studi di Basilicata, di Salvatore Lardino, della Deputazione di storia patria per la Lucania e saranno coordinati da Carmela Biscaglia, del centro di documentazione Rocco Scotellaro .

APPUNTAMENTI

Progetto Lions “Mani tese”

RASSEGNA

CINEMA

Successo materano a Vinitaly

Comunale Matera - 0835334116

foto VIDEOUNO

Prove tecniche di vacanza

Basilicata coast to coast 17,30 - 19,35 - 21,40

Kennedy Matera - 0835334116 L’uomo nell’ombra 17 - 19,20 - 21,40

Duni Matera - 0835331812 Dragon Trainer (3D) 18 La vita è una cosa meravigliosa 20 - 21,45

Patron Antonio Matera Il piccolo Nicolas 18,30 Sul mare 20 -21,45

Andrisani Montescaglioso - 0835208046 Basilicata coast to coast 19,15 - 21,45

Della Valle Ferrandina - 0835755226 Basilicata coast to coast 17,15 - 19,30 - 21,30

Hollywood Policoro Programmazione al botteghino

In mostra fino ad aprile E’ prorogata fino all’11 aprile prossimo al museo Ridola di Matera la mostra dedicata alla cura dei defunti nel materano tra l’età tardo antica e altomedioevale. Con questa esposizione si è dato avvio al primo di una serie di incontri destinati alla conoscenza e alla rivalutazione dell’archeologia post-antica del comprensorio materano. Perla primavoltaè statopossibile osservaredavicino evenire a contatto con tutta una collocazione dimanufatti non molto noti, che vanno da oggetti in metallo e vetro a quelli in ceramica. Grazie a questi materiali ritrovati si sono potuti ricostruire sia i rituali funerari tra IV e VII sec. d.C, che il contesto storico oltre a capire il territorio. Infatti,si èdesuntoeconstatato chelapresenzadi certireperti tra loro molto simili, nonostante la rarità dei pezzi, ritrovati in ambienti dissimili appartenenti a diverse parti dell’Italia meridionale, altro non sono che la testimonianza di una fervida attività commerciale. Il grande lavoro di ritrovamento degli oggetti scoperti lo si deve attribuire alla tenacia del fondatore del Museo Ridola, DomenicoRidola, e alla suaprimadirettrice Eleonora Bracco. La mostra è aperta ogni lunedì dalle 14 alle 20 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20.

RISTORANTI MATERA BASILICO IL CANTUCCIO IL CASINO DEL DIAVOLO IL TERRAZZINO KAPPADOR LA CANTINA DELLA BRUNA LA CANTIN DI LUCIO LA COLA COLA LE BOTTEGHE LE SPIGHE LUCANERIE OI’ MARI’ OSSIDISEPPIA TRATTORIA ANTICHI SAPORI LA TALPA RISTORANTE DA MARIO RISTORANTE VENUSIO RIVELLI SAPERE &SAPORI STANO CUCINA CASARECCIA

0835-336540 0835-332090 0835-261986 0835-332503 0835-268021 0835-335010 0835-344054 0835-336937 0835-344072 0835-388844 0835-332133 0835-346121 0835-388385 0835-386956 0835-335086 0835-336491 0835-259081 0835-311568 0835-346087 0835-344101

TRATTORIA DEL CAVEOSO TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO

Grande fermento alla 44° edizione del Vinitaly. La visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sta accelerando in queste ultime ore i ritmi di un salone che dall'inaugurazione ha già catalizzato attenzione e curiosità da tutta Italia. «Il padiglione in cui siamo presenti - ha informato l'assessore alle Attività produttive, Giuseppe Dalessandro - è stato in assoluto quello più visitato. Il nostro stand, tra l'altro, gravitando nell'area delle grandi e più rinomate tradizioni vitivinicole sta beneficiando di una visibilità particolarmente importante. Basti pensare che i doc della provincia di Matera sono tra i pochissimi vini del Sud a figurare accanto alle blasonate produzioni toscane e venete». «Dato di grande rilievo per il mondo dell'imprenditoria locale - ha sottolineato il presidente Stella - è il tutto esaurito, registrato sin dall'apertura dei cancelli del Vinitaly, per la giornata di sabato. Verranno ospitati nel nostro Salotto dei vini i massimi rappresentanti della grande distribuzione, i grandi nomi degli importatori esteri di America e Giappone e le testate di settore dei brand più noti. Attestazione di un interesse, ma soprattutto di una volontà degli esperti di settore a promuovere i nostri vini a livello internazionale. Questa esperienza presso la Fiera di Verona, fortemente voluta dall'Amministrazione provinciale di Matera in collaborazione con Enoteca Italiana e il Consorzio tutela vini doc Matera - ha proseguito Stella - consolida una linea politico-amministrativa orientata al pragmatismo. Rilanciare il settore produttivo, che trova nell'enogastronomico e nell'artigianato, ma non solo, i suoi elementi peculiari, può vivere solo ed esclusivamente di investimenti concreti anche se particolarmente onerosi e faticosi per un ente pubblico che paga il caro prezzo del patto di stabilità». matera@luedi.it

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RISTORANTI POLICORO MAGNA GRECIA 0835-980666 LA TANA DEL BLASCO 0835-973173 LO SGRANOCCHIO 0835-973964 PITTY 0835-981203 PICCADILLY 0835-981007 DA CICCIO 0835-971654 RE ARTU’ 0835-971716 CALLA 2 0835-981090 HERACLEA 0835-910144 RAGNO VERDE 0835-971736 RISTORANTI PISTICCI BORGO ANTICO 0835-583193 L’INCONTRO 0835-582467 MARACAIBO 0835-411847

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Basilicata coast to coast NICOLA Palmieri insegna storia dell'arte e coltiva il sogno della musica. Frontman entusiasta di un gruppo di amici col vizio degli strumenti, compone canzoni e vorrebbe esibirsi sul palcoscenico scanzonato di Scanzano.

La vita è... IN una Roma dai colori estivi si muovono un poliziotto, uno stimato chirurgo e un pezzo grosso del mondo bancario che casualmente finisce in un gruppo di piccolo borghesi e per curiosità si finge magazziniere.

Sul mare SALVATORE ha 20 anni e 2 stagioni. Barcaiolo d'estate e muratore d'inverno, vive con i genitori, pochi amici e una barca da curare e da cui farsi cullare.

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Montescaglioso Bagno di folla per la proiezione del film di Papaleo

ULTIM’ORA

Serata dedicata a Rocco e i suoi colleghi MONTESCAGLIOSO - Il cineteatro “Nicola Andrisani”, diretto da Nunzio Nicola Disabato, come già avvenuto in altre occasioni, ha offerto una Prima di tutto rispetto: alla presenza di una sala gremita in ogni ordine di posti è stato proiettato il film “Basilicata coast to coast” diretto d interpretato dall'attore lauriota Rocco Papaleo, nel quale ha fatto il suo esordio alla regia. L'attesa pellicola è stata presentata al pubblico accorso alla storica struttura montese alla presenza dello stesso Rocco Papaleo, insieme a Max Gazzè (nelle insolite vesti di attore vista la sua abituale attività di cantante) e Paolo Briguglia, componenti del ricco cast che comprende, tra gli altri, nomi come Giovanna Mezzogiorno ed Alessandro Gassman. Gli attori, da Matera, sono sta-

ti accompagnati a Montescaglioso dal gestore del cineteatro, Nunzio Nicola Disabato, il quale, insieme all'intero staff, ha curato con l'abituale competenza ogni aspetto dell'iniziativa. Antonio Rondinone, dal palco del cinema montese, ha accolto i tre attori, i quali sono stati salutati dall'applauso degli intervenuti, tra i quali il senatore della Repubblica Filippo Bubbico, il consigliere provinciale Angelo Garbellano, il sindaco di Montescaglioso Mario Venezia, gli assessori Ditaranto, Zaccaro e Zito, oltre ai rappresentanti delle amministrazioni dei Comuni che hanno ospitato le riprese. I tre ospiti hanno poi risposto alle domande poste loro dallo stesso Rondinone, ponendo in evidenza, in numerose occasioni, la bellezza dei luoghi nei quali è stato girato il film e l'acco-

glienza ricevuta dalla popolazione: Gazzè e Briguglia si sono ripromessi di fare ritorno in Basilicata appena sarà possibile. Al trio di attori è stato poi consegnato un attestato di benemerenza da parte del Comune di Montescaglioso, del cineteatro N. Andrisani e del Circolo del Cinema “Mille e una notte”. I tre protagonisti hanno proseguito il loro tour promozionale, lasciando spazio alla proiezione del film, un sapiente misto tra commedia e musical, nel quale si racconta il viaggio, dal mar Tirreno allo Ionio, attraverso paesaggi mozzafiato della nostra Basilicata, di quattro amici accomunati dalla passione per la musica, i quali devono esibirsi al festival di Scanzano Jonico. Le loro quotidiane “gesta”sono riprese da una televisione parrocchiale; al loro seguito una giornali-

Incidente a Pisticci

Il cast di “Basilicata coast to coast” a Montescaglioso

sta non troppo entusiasta... Il film è da considerarsi come una prova di maturità per Rocco Papaleo, il quale, con la sua versatilità (spazia tra cabaret, cinema, teatro e musica), è tra gli attori che si stanno facendo sempre più apprezzare nel panorama cinematografico italiano. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it

PISTICCI - Poteva avere conseguenze tragiche l'incidente tra due autovetture che si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri in località Coppo, a Pisticci. Ad avere la peggio un settantacinquenne pisticcese alla guida di una Panda 4x4 che, a causa dell’impatto è rimasto incastrato tra le lamiere. E’ stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco per estrarre l’anziano, ferito ad una gamba. L’uomo è stato trasportato in eliambulanza al “San Carlo” di Potenza. L’incidente tra la Panda 4x4 e una Renault Scenic guidata da un trentanovenne pisticcese si è verificato in una curva particolarmente pericolosa. Sul posto, per accertare la dinamica, sono intervenuti i carabinieri.

Pomarico Un vero e proprio deposito pieno di immondizia e materiale edile di scarto

Cavone, discarica a cielo aperto A poche centinaia di metri dalla cittadina laterizi, elettrodomestici fuori uso e bidoni POMARICO – La discarica a cielo aperto della zona Cavone diventa sempre più ampia. Eludendo qualsiasi tipo di sorveglianza, ignoti continuano a versare laterizi e rifiuti vari, dagli elettrodomestici fuori uso a bidoni di latta. A poche centinaia di metri dal centro abitato, riconsegnando a Pomarico il ricordo, così, delle tantissime discariche a cielo aperto, che si trovano soprattutto nelle zone agresti e delle quali diverse volte il cronista ha dovuto dar testimonianza. Superato di poco l’edificio che ospita le scuole elementari cittadine, è possibile, dopo aver superato la zona di allocazione di uno dei depuratori comunali, immettersi in una viuzza che piano piano porta nella cosiddetta area del “Cavone”. Ed è proprio a qualche decina di metri dall’inizio della discesa, che sul versante sinistro, ci si imbatte nell’accumulo d’immondizia. Un vero e proprio deposito all’area aperta di materiale edile di scarto. Facile, innanzitutto, intuire quali possano essere stati i soggetti che negli anni – infatti al Quotidiano diversi riferiscono che la zona franca esiste da tempo – hanno pensato bene di eliminare uno dei loro più ingombranti problemi: portare nei siti specializzati allo stoccaggio dei resti delle lavorazioni inventandosi la via d’uscita che è sotto gli occhi. Per non parlare, nuovamente, dei tanti che hanno voluto dismettere direttamente nel terreno i loro elettrodomestici consumati dall’usura e dall’obsolescenza. Tutti problemi che facilmente possono essere fotografati. Ma dei quali allo stesso tempo le classi dirigenti non sembrano volere o riuscire a dare soluzioni pratiche. Questa volta, la discarica di Manferrara Sottana non c’entra. Eppure il fatto più grave ancora non era stato evidenziato. In sostanza, sempre nei pressi dell’accumulo illegale di monnezza ecco che spunta la presenza abbastanza ingiusti-

Alcune immagini della discarica a cielo aperto in zona Cavone

ficata - però tutto è comunque da chiarire - di un tubo metallico di centinaia di metri. Che dalla parte superiore del luogo, cioè in prossimità della strada che conduce a diversi terreni e guarda al bosco già vessato dalle fiamme di contrada San Lorenzo, termina addirittura in un terreno fitto

di piante d’olivo. Siccome non uno strumento utile all’irrigazione, ci si potrebbe chiedere di che si tratta. E, qual è la sua utilità? Se l’olfatto permette di fare ipotesi, potremmo provare a chiedere se non siamo di fronte a un altro congegno con il quale, al di fuori di qualsiasi normativa vigen-

MIGLIONICO - Fallito il secondo tentativo di vendita della “Casa sul Lago”. Alcune settimane fa, il Comune di Miglionico, per la seconda volta, ha dovuto registrare il fallimento del tentativo di alienazione di una delle sue più importanti proprietà. Nei giorni scorsi, infatti, al momento ufficiale di apertura delle offerte giunte per la cessione della Casa sul Lago e dei terreni a essa collegati si è dovuto ammettere che nuovamente nessuno si era fatto avanti. Per un prezzo a base d'asta complessivo di 930.000 euro, infatti, il Comune ha messo sul mercato un «complesso immobiliare avente le caratteristiche di struttura ricettiva, denominato “Casa sul Lago”, situato in località Diga di San Giuliano, sottoposta al vincolo ambientale, costituito da un fabbricato a piano fuori terra e un'area pertinenziale circostante. Le unità immobiliari sono distinte al Catasto Fabbricati al Foglio 6, per mq 216 circa; il terreno agricolo è distinto in Catasto Terreni sempre al Foglio 6 per una superficie com-

te in materia, chi normalmente fa lavorare i frantoi usa portare oli di scarto con cisterne per togliersi davanti il fastidio, anche questo di peso, di smaltire. Ovviamente si sta avanzando una piccola ipotesi. Analisi e controlli, però, potrebbero dare risposte utili a tutti: alla legge e alla

comunità. Una delle certezze che già in contemporanea si possono narrare, dice che il lungo tubo è frammentato in un paio di punti. Come che il suo stato, e vi è in più punti contatto con suolo e vegetazione, è non proprio di primogenita fattura. Adesso, inserendo il

punto individuato nella lista dei siti pomaricani, e non solo, che presentano una natura in condizioni d’assalto dell’uomo finalizzato alla distruzione, si dovrebbe ricominciare a chiedere che cosa davvero si può fare. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

San Giuliano, “Casa sul lago” ancora senza acquirenti plessiva di ha 02.69.79». A questo punto, si deve continuare necessariamente a proporre altri tentativi. Fino a quando la struttura è stata attiva, aperta al pubblico, al servizio delle comunità e in moto per essere punto logistico utile persino al reinserimento sociale, la Casa sul Lago è stata gestita dalla cooperativa di Grassano “L'Impronta”, presieduta da Giuseppe Daraio. Il soggetto gestore, va dunque ricordato, era appunto una cooperativa; ma più esattamente una cooperativa di tipo B: con fine statutario, dunque, l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Questa tipologia di attività, infatti, può permettere di fare passi decisivi per gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di istituti psichiatrici, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli

alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiari condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione. Il luogo, inoltre, è stato spesso punto di riferimento per entrare in contatto con momenti sociali e culturali creati con piccole fonti economiche. Però sempre destinate a costruire giornate d'interesse generale. Adesso invece la Casa sul Lago è uno dei diversi spazi fisici abbandonati. Che né le classi dirigenti né i privati sono riusciti a riconsegnare a un qualche tipo di fruizione. L'edificio è vuoto. L'area che si respira è la stessa che si può prendere in tante altre edificazione che in passato valevano qualche cosa e che ora, lasciate in stato di abbandono, di nulla sanno. Nonostante la vicinanza con l'Oasi di San Giuliano. A dispetto del contat-

La diga di San Giuliano

to ovviamente tutto ideale oltre che di vicinanza fisica con gioie della biodiversità e una area di pace e tranquillità nota in certi pezzetti di terra. Ancora un'altra volta, si starà a vedere come andrà a finire. Premesso, innanzitutto, che non basta avere idee quanto e quando allo stesso tempo si deve essere in grado di recuperare almeno un minimo di fondi monetari da investire. nu.fe. provinciamt@luedi.it

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Accettura Primo atto formale del culto arboreo più conosciuto della Basilicata

Inizia la ricerca del “Maggio” Con la scelta del cerro al via oggi i preparativi per la festa più attesa dell’anno ACCETTURA - Inizio dei preparativi per la festa più attesa dell'anno: Il Maggio di Accettura. Oggi, infatti, è la prima domenica successiva alla Pasqua che come vuole la tradizione apre ufficialmente il lungo rituale della Festa del Maggio e dei festeggiamenti per il Santo Patrono, San Giuliano Martire. E' in questa giornata che si procede alla “scelta del Maggio”, il maestoso cerro che rappresenterà l'albero da innestare alla “Cima” nella domenica di Pentecoste. Un rituale che dura quasi due mesi, scandito da precise tappe legate a date del calendario liturgico. Il lungo cerimoniale, tocca giornate come quelle del giorno dell'ascensione, del giorno della Pentecoste (e in quelli successivi) e si conclude nella domenica del Corpus Domini con l'abbattimento in paese del maestoso cerro. Anche quest'anno si ripeterà lo stesso rito seppur, come ci racconta chi vive questa festa da diversi anni, con sempre rinnovato entusiasmo. Comitive libere e volontarie di giovani guidati da anziani del posto si addentreranno nel fitto bosco di

A sinistra un momento della festa del Maggio di Accettura

Montepiano e sceglieranno l'albero che rappresenterà l'edizione 2010 del Maggio, il “re”della festa. Rispettando la tradizione, tra i consigli dei sapienti anziani si procederà alla designazione del “cerro” il maschio che innestato alla cima nei giorni della pentecoste simboleggerà l'unione mistica della natura propiziatrice della fertilità dei campi e degli uomini.Una scelta minuziosa, per rispettare alcuni canoni fonda-

mentali; l'albero candidato a diventare “Il Maggio”deve possedere alcune caratteristiche indiscutibili. Ad esempio il fusto deve essere dritto il più possibile, dal ceppo fino alla cima e la sua circonferenza abbondante. Insomma proprio come un giovane deveessere sano, longilineo e resistente. Tutti requisiti a garanzia di sicurezza (si fa per dire) in quanto dopo essere issato esso verrà scalato a

braccia nude da giovani ardimentosi. Per questo le dimensioni degli scorsi anni si sono aggirate sui trenta metri di altezza con una circonferenza di circa due metri e mezzo. Questo tradizionale rito rappresenta il primo atto formale del culto arboreo più conosciuto della Basilicata. Il programma della giornata inizia con l'appuntamento questa mattina alle 9 presso l'ex casermetta forestale dove il parroco, don Giuseppe Filardi celebrerà una Santa Messa. Subito dopo ci si addentrerà nella fitta boscaglia per compiere l'importante scelta. Lunghe passeggiate segneranno la mattinata, scandite da accese discussioni e da invitanti soste gastronomiche e musicali. Alle 12,30 una pausa pranzo per rigenerare un po' le forze prima dello sprintdi finegiornataper definirela scelta del re del bosco. In realtà saranno ben sette, gli alberi scelti, che poi nel giovedì dell'Ascensione saranno abbattuti; due forche dette “crocce” e altri quattro alberi più piccoli, tutti funzionali all'innalzamento del maggio. Anna Giammetta

GROTTOLE Precipita deltaplano GROTTOLE - Disavventura, ieri pomeriggio, per tre escursionisti alla guida di deltaplani a motore, modelli ultraleggeri monoposto, mentre solcavano i cieli di Grottole. In contrada Altogianni uno dei tre aviatori ha perso il controllo del velivolo, precipitando al suolo. I compagni hanno immediatamente allertato il 118, intervenuto sul posto con l'elisoccorso ha poi provveduto al trasferimento del ferito presso l'ospedale “San Carlo” di Potenza. E’ stata avvertita anche la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Matera. Secondo i militari del Comando Stazione Carabinieri Grottole, la caduta può essere avvenuta presumibilmente da un'altezza non notevole, date le scarse tracce di impatto al suolo. Fra le cause dell'incidente, ancora in corso di completa definizione, molto probabilmente le condizioni di vento forte: nella zona ieri spiravano forti raffiche da Nord, che potrebbero aver causato la perdita di controllo da parte del pilota. Attualmente le condizioni di salute dell’uomo seppur gravi non sono da prognosi riservata.

Tricarico Punto discusso nell’ultima assise comunale Irsina Convocazione in tempi record di Favale

Neo sindaco già al lavoro Sarà alienato il suolo del capitolo Cattedrale Mercoledì il primo consiglio

TRICARICO - Si è svolto in poco più di un'ora il Consiglio Comunale convocato venerdì scorso. Tre soli i punti all'ordine del giorno, discussi in maniera abbastanza snella e senza particolari tensioni e con due soli assenti. Una sola interruzione, chiesta dalla minoranza sull'ultimo punto e durante la fase di discussione. Il vice sindaco Gigi Benevento aveva espostola richiesta di «adozionein variante allo strumento urbanistico del progetto di completamento e riconversione di un rustico da adibire a centro sportivo per attività motorie» evidenziando anche alcuni vantaggi a livello sociale per la comunità. La minoranza, tramite il consigliere Mangiamele, ha fatto la sua dichiarazione di voto, astenendosi. Lapata ha evidenziato come in Conferenza dei servizi debbano esserci tecnici, non politici per poi lasciare la parola l'assessore allo sport, Innocenzo Dabraio, il quale ha lodato l'iniziativa, valida sia sotto l'aspetto sportivo che sociale. Alla fine maggioranza favorevole. Il Consiglio si era aperto con il ringraziamento da parte del consigliere Lapata, capogruppoPd,a tutteleforzepolitiche perlacorrettezza avuta durante tutta la fase dell'ultima campagna elettorale.

Poi è stato il consigliere di maggioranza Centola a presentare il primo punto all'ordine del giorno, riguardante il “regolamento urbanistico”. Il punto era necessario per far ripartire la Conferenza dei servizi sul tema, per poi passare a quello che sarà il regolamento vero e proprio. Antonio Benvenuto, consigliere di minoranza, si è chiesto e ha chiesto come mai fossero assenti le parti sociali mentre Mangiamele ha chiesto delucidazioni su cosa fossero le “norme di salvaguardia”. La maggioranza ha ribadito che si trattava solo di una ratifica atta ad adeguare il regolamento urbanistico tricaricese al Piano Regionale. La votazione ha visto l'intera maggioranza favorevole e la minoranza contraria. Il secondo punto è stato introdotto e presentatodirettamente dalsindacoRaffaello Marsilio. Si trattava della «richiesta da parte del capitolo Cattedrale di Tricarico di donazione di terreno adiacente il Santuario di Fonti, dell'estensione di circa mq 11.133». Il Consiglio, con la sola astensione di Miseo, ha accettato la propostadi alienare il suoloal Capitolo Cattedrale per la somma di 3.800 euro, così come stimato dall'Ufficio tecnico. Paolo Paradiso

IRSINA - Mercoledì prossimo alle ore 19,30 nella sala consiliare del comune di Irsina, si insedia il nuovo consiglio comunale che sarà guidato dal neo sindaco Angelo Raffaele Favale. A dare la notizia è lo stesso sindaco che, come promesso, con tempi record, dopo appena una quindicina di giorni dalle elezioni di fine marzo, ha convocato il primo Consiglio comunale del suo mandato. Dopo dieci mesi e mezzo dall'ultimo consiglio comunale della passata giunta guidata da Mimmo Amenta, Irsina torna ad avere una nuova amministrazione. La lista capeggiata da Favale nelle ultime elezioni ha ottenuto un consenso plebiscitario, come mai era capitato ad una lista di centrodestra nella storia di Irsina, staccando la seconda lista, la coalizione di centrosinistra capeggiata da Eufemia Dicandia, di ben 502 voti. Mandato pieno, quindi, per Favale che si presenta ai cittadini di Irsina con un gruppo consiliare che è totale espressione del Pdl di Irsina. Un aspetto questo, non trascurabile, un punto a favore del neo sindaco, che non dovrà faticare per trovare intese con altri gruppi politici della coalizione. Intanto ancora bocche cucite sulla formazione della nuo-

va giunta, che a quanto sembra, dovrebbe interfacciarsi pienamente con il mandato degli elettori. Ma di questo saremo più precisi la prossima settimana quando la il neo sindaco Raffaele Favale, nel corso del primo consiglio presenterà la sua squadra. Al momento abbiamo potuto cogliere almeno due aspetti: in primis, la velocità e l'immediatezza da parte del nuovo sindaco, che dal giorno stesso della proclamazione si è subito insediato mettendosi a tu per tu con la nuova realtà. Contrariamente a quelli che sono i tempi della politica con le solite infinite polemiche sulla formazione della giunta e le rispettive nomine, il nuovo team sta lavorando in totale silenzio, non facendo trapelare nulla al di fuori delle proprie mura: e se tutto questo si conforma nello stile, che dovrà in seguito contraddistinguere l'operato dell'amministrazione Favale, possiamo al momento concludere affermando «chi bene inizia è a metà dell'opera». Nei prossimi giorni conosceremo da vicino i nomi, e le prime mosse della nuova amministrazione. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

Irsina Dyatilova e Cocci da “Ballando sotto le stelle” agli allievi di Giusy Molinari

Alla Libellula i campioni dei dieci Balli IRSINA - La Libellula Dance, vola sempre più in alto con la presenza de i campioni italiani dei dieci Balli: Nadiya Dyatilova e Marco Cocci. Nell’attesa di affrontare la nuova stagione nelle competizioni regionali e nazionali. La maestra Giusy Molinari ha parlato della nuova esaltante stagione che sta prendendo il via, con il prossimo Trofeo dei Castelli, a Melfi, il 24 e 25 aprile, e successivamente con l'appuntamento con il campionato nazionale a Rimini dal 28 maggio al 6 giugno. Anche quest'anno, la Libellula Dance, si prepara per affrontare le prossime competizioni in giro per l'Italia. Ancora vivi i ricordi dei partecipanti ai successi

conseguiti l'anno scorso nelle competizioni interregionali e nazionali. Abbiamo cercato di carpire un po' il segreto di tutti i successi conseguiti dalla brava Maestra Giusy Molinari, nonostante le difficoltà di doversi misurare contro scuole di danza dalle dimensioni titaniche, proprio perchè provenienti da centri urbani più grandi rispetto a Irsina. Tra i segreto del suo successo, sicuramente la passione messa in campo, con l'impegno quotidiano, ma da quanto emerge la brava Giusy per arricchire di maggiori esperienze la sua realtà, è sempre a caccia di nuovi talenti, e come in questo caso, di veri campioni di livello mondiale. Insiemeai ballerini

della Libellula Academy Dance abbiamo incontrato, Nadiya Dyatilova e Marco Cocci, campioni Italiani della disciplina “dieci Balli”. «Siamo a Irsina - afferma Marco Cocci - perché qui ci sono tanti talenti e siamo ben felici di offrire il nostro contributo, che può servire per farli crescere. Siamo qui grazie anche alla voglia della maestra Giusy Molinari, di vederci nella sua scuola». «Per i ragazzi vorremmo essere solo un buon esempio. - interviene Nadiya Dyatilova - Il futuro è nelle loro mani». Cocci ha specificato di far parte, insieme alla Dyatilova, della nazionale italiana: «Per merito di questa disciplina, godiamo della possi-

bilità di conoscere non solo l'Europa ma tutto il mondo. Affrontiamo competizioni praticamente dappertutto: Asia, America Latina, Sud Africa. Con il titolo conseguito - spiega Cocci - siamo chiamati a rappresentare l'Italia nei campionati Europei e Mondiali». I due campioni intanto ci hanno anche parlato della loro presenza in una fiction, insieme ai tanti ballerini che hanno partecipato al famoso programma “Ballando sotto le stelle” . «La nostra presenza nella fiction - concludono i due campioni Italiani, l'Ucraina Naiya Dyatilova e il pugliese Marco Cocci - è dovuta alla nostra posizione nello scenario

Nadiya Dyatilova, Giusy Molinari e Marco Cocci

nazionale. Abbiamo partecipato con piacere ma rimaniamo dell'ideache tuttaviail ballo è innanzitutto uno sport, e per raggiungere grandi risultati, bisogna metterci tan-

ta volontà. Ci dispiace che tutto questo a volte venga confuso da quei programmi che del ballo prendono solo l'aspetto relativo allo spettacolo». mi.do.

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Montalbano I chiarimenti dopo la decisione del responsabile capo dell'ufficio tecnico

Dai palchi elettorali alle procure Denunciata per il comizio conclusivo la candidata consigliera Claudia Venneri MONTALBANO - Una campagna elettorale quella tenutasi a Montalbano Jonico per il rinnovo dell'amministrazione comunale che è iniziata sull'adagio e si è conclusa al vetriolo tanto da passare dai palchi alle Procure. E' quanto accaduto alla candidata consigliera Claudia Venneri, candidata come Indipendente nella Lista “La Svolta” capeggiata da Piero Marrese e che, per mezzo stampa ha saputo di essere stata denunciata per il comizio tenuto alla chiusura della campagna elettorale, unitamente al medico odontoiatra, Vito Esposito, dal responsabile capo dell'ufficio tecnico, ingegnere Michelina Larocca. «E' necessario - ha specificato al Quotidiano, Claudia Vennerifare alcune rettifiche a quanto molto erroneamente è stato pubblicato nei giorni scorsi che trascende non poco la realtà dei fatti. Intanto chiarisco che il mio ruolo passato di consigliera comunale era da Indipendente e non con Alleanza Nazionale cui non ho mai aderito, come a nessun altro partito. La mia attuale candidatura è stata, infatti, ugualmente da Indipendente». Circa la denuncia presentata ai Carabinieri dal capo dell'Uffi-

Una panoramica di Montalbano

cio tecnico, Caludia Venneri ha così chiarito: «Anche le registrazioni acquisite potranno dimostrare che mai ho detto di: aver preso visione girando tra le case dei cittadini, di alcuni atti che dimostrerebbero interessi privati da parte del personale appartenente all'ufficio tecnico.

Ho chiaramente asserito invece che girando tra le case dei cittadini, comune a tutti è l'argomento che riguarda l'ufficio tecnico comunale di cui tutti parlano e che, purtroppo, di comunale ha ben poco. Mi sono stati raccontati episodi lontani da qualsiasi logica lavorativa ai quali faccio fatica a

“Festa Italiana” a Nova Siri

L’Aurora in difesa della terza posizione TURSI - L'Aurora “Nicola Russo” ha vinto in casa contro il Pomarico per 4 a 2, nella ventiseiesima giornata del campionato di prima categoria girone B. Ha giocato come sempre nel vecchio campo “Angelo Cuccarese” in attesa che venga riattivato il nuovo stadio che è in erba e quindi più comodo da giocare. E' stata una vittoria che ha permesso alla squadra del presidente Luciano Virgallita di restare al terzo posto con punti 51, dietro le due prime della classe: il Valsinni secondo con 62 punti e la corazzata Bernalda che ha già 69 punti e gli manca poco per ottenere la matematica promozione in Promozione. Oggi il Tursi andrà a giocare fuori casa proprio contro il Bernalda. Sarà una partita difficile e considerando il fatto che essendoci stata la pausa delle feste, i giocatori non si

presenteranno al top della condizione atletica. Infatti non sono molto allenati e la squadra risente anche di assenze per infortuni. Mancheranno molti elementi del reparto difensivo. Nonostante la buona volontà dei giocatori locali che più o meno si sono allenati con continuità, vedi Digno, Adduci e Francolino che giovedì scorso erano puntuali agli allenamenti, mentre mancava l'intero blocco dei giocatori che vengono da fuori, una vittoria contro il Bernalda, sarà “una missione impossibile”. C'è il rischio che qualche giocatore tursitano si possa infortunare o preso dal nervosismo rimediare un penalty. La partita deve essere giocata dai vari Cucinella, Paladino, Di Pede, Raganelli, Crucinio, Luongo, Bavaro e Montemurro come se fosse un allenamento in vista della grande sfida contro il Salandra, che attualmente ricopre la quar-

credere ma soprattutto più di qualcuno mi ha mostrato carte e documenti al limite del paradosso. Il mio impegno sarà dedicato a far sì che questo ufficio diventi efficiente, trasparente e al servizio dei cittadini senza alcuna corsia preferenziale per amici e parenti. In definitiva dovrà essere un ufficio dedito all'interesse pubblico e non a quello privato; non come accade ora in cui purtroppo per i cittadini gli interessi privati prevalgono su quelli pubblici. Non mi pare, dunque- ha sottolineato Claudia Venneri- che quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi sia corrispondente a quanto effettivamente detto, per cui non capisco l'accanimento e il virgolettare pensieri che non sono stati mai né pronunciati né pensati». Claudia Venneri, resta a questo punto la candidata più danneggiata in campagna elettorale, durante e poi, anche con lettere anonime recapitate alla stessa e ad amici. «A mio nome- ha concluso, infatti, la Venneri- è stata organizzata una serata in una pizzeria del posto e non sono mancati epiteti poco carini alla mia persona». Anna Carone

L’Aurora Nicola Russo

ta posizione, con sei punti di distacco. Domenica 18 aprile, si giocherà in casa tra le mura amiche. Infatti se oggi il Tursi perderà a Bernalda e il Salandra vincerà in casa, il distacco si ridurrà di soli tre punti. Allora lo scontro diretto dirà alla squadra tursitana chi veramente si classificherà al terzo posto in questo campionato, iniziato con grandi speranze. Mancano solo quattro partite, due fuori casa e due in casa. Riuscirà il Tursi a conservare la terza posizione, in classifica? Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

NOVA SIRI - L'Amministrazione comunale dì Nova Siri, al fine di far conoscere, con il prezioso contributo di Pro Loco e Coldiretti, la cultura, la storia, le suggestive bellezze paesaggistiche e promuovere le risorse turistiche, agricole ed enogastronomighe del posto, è lieta di ospitare domenica 18 aprile le telecamere di "Festa Italiana" (popolare programma in onda su Rai 1, condotto da Caterina Balivo con inviata Camilla Nata, nella foto). In mattinata, "una finestra" sul mare e l'abitato della Marina; escursione della troupe in visita alle principali strutture turistiche, alle aziende agro vinicole, ai siti archeologici Cugrio dei Vagni e Vasche di Sant'Alessio. Nel pomeriggio, dalle 15,30 percorso enogastronomico tra i vicoli del borgo antico di Nova Siri e manifestazione di piazza con allestimento di buffet e dimostrazione della preparazione dei prodotti tipici locali; allestimento di cantine all'aperto e degustazioni gratuite. Sarà effettuata una vendita di beneficenza, il cui ricavato sarà interamente devoluto all'Unicef Pro Bambini di Haiti. La giornata sarà allietata dalla musica del complesso bandistico "Città di Nova Siri" e da gruppi folkioristici del posto. provinciamt@luedi.it

Policoro Football Meeting

Occhi puntati sui nuovi talenti del calcio

Filomena Bifulco

POLICORO - Oggi e domani la città di Policoro ospiterà il torneo di calcio “Football meeting Professor Gaetano Michetti” alla prima edizione. Teatro delle gare di calcio giovanili sarà il Circolo velico lucano, rinomata struttura ricettiva per ragazzi ubicata sul lungomare centrale di via Lido (lato destro) e riservata a giovani calciatori tesserati con società di calcio dilettantistiche che vanno dall'anno 1994 al 1997 e voluta da Filomena Bifulco, insegnante di Scienze motorie, che vedrà la partecipazione anche di Camillo Di Benedetto, agente Fifa, e molti responsabili (osservatori) di settori giovanili di importanti società calcistiche alla ricerca di campioncini in erba da lanciare nel difficile mondo del calcio che conta. Tra le squadre di calcio che hanno dato la loro adesione: Brescia, Napoli, Fiorentina, Juve Stabia. «Il torneo è anche -osserva Sigismondo Mangialardi del Cvl- un momento importante per coniugare sport e natura, attività che noi già facciamo da anni nella nostra struttura dando naturalmente ampio spazio alle attività legate al mare, come la canoa, nuoto, vela, che è poi la nostra mission e quella voluta dai ragazzi che ospitiamo da febbraio a novembre sia in campi scuola settimanali che nei viaggi soggiorno estivi di due settimane. Siccome però il calcio è lo sport più seguito e nazional-popolare per antonomasia, abbiamo aperto le porte del Cvl a questo importante torneo di calcio sia per promuovere il nostro territorio, utilizzando un happening come questo, e sia per ricordare un grande uomo politico lucano qual è stato Gaetano Michetti. Speriamo che al di là dell'aspetto tout court educativo-ludico-promozionale i talent scout di calcio che arriveranno da tutti le parti d'Italia possano scoprire ragazzi interessanti da sottoporre poi a provini per essere tesserati in team calcistici che disputano campionati professionistici, ripercorrendo le orme del campione del mondo del 1982, Franco Selvaggi, o di quelle del più recente passato che porta il nome di Francesco Colonnese, senza dimenticare l'attuale giocatore del Catania Plasmati». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

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Domenica 11 aprile 2010

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Serie A Segnano Keirrison, Milito ed Eto’o prima del sigillo a conclusione del match Ora Ranieri può sorpassare Mourinho

L’Inter pareggia, assist alla Roma Sotto di un gol, rimonta e passa in vantaggio. Nel finale pari di Kroldrup FIORENTINA INTER

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FIORENTINA (4-4-1-1): Frey 6.5; Comotto 6, Natali 6, Kroldrup 6.5, Pasqual 6 (5'st Felipe 6); Bolatti 6, Santana 6.5 (20'st De Silvestri 6), Montolivo 6.5, Gobbi 6; Jovetic 6.5; Keirrison 6.5 (15'st Gilardino 6). In panchina: Seculin, Donadel, C.Zanetti, Marchionni. Allenatore: Prandelli 6 INTER (4-2-3-1): Julio Cesar 6; Maicon 6.5, Lucio 6, Samuel 6, Chivu 6 (1'st Balotelli 6); Zanetti 6, Cambiasso 6 (42'st Quaresma sv); Pandev 6 (26'st Muntari 6), Sneijder 6.5, Etòo 6.5; Milito 6.5. In panchina: Orlandoni, Cordoba, Mariga, Materazzi. Allenatore: Mourinho 6 ARBITRO: Bergonzi di Genova 6.5 RETI: 11'pt Keirrison, 30'st Milito, 36'st Eto’o, 37'st Kroldrup NOTE: Serata fresca, terreno in buoni condizioni. Spettatori: 45mila circa. Angoli: 8-4. Ammoniti: Pasqual, Chivu, Kroldrup, Natali, Bolatti, Gobbi, Muntari. Recupero: 1'; 3'. di FRANCO ZUCCALA' FIRENZE – L'Inter potrebbe aver perso lo scudetto a Firenze. Certo, quando Keirrison (lui, il sostituto del magno Gilardino, entrato nel finale) ha segnato il gol del vantaggio viola, dopo un palo di Milito, è sembrato un segno del destino. L’Inter ha raddrizzato il risultato, ma non ha cominciato molto bene la serie di partite decisive per la stagione e potrà perdere il primato se la Roma batterà l'Atalanta. L’inizio veemente dell’Inter (botta di Sneijder deviata da Frey, palo di Milito di testa in tuffo, tiro di Eto’o deviato ancora) e le palle-gol create dai nerazzurri avevano prefigurato una partita a strisce nerazzurre, specie perchè i viola non avevano saputo ribattere alla pericolosità della squa-

Keirrison esulta dopo il gol del vantaggio della Fiorentina nel primo tempo al Franchi

dra di Mourinho. Ma in realtà la Fiorentina poi, alla prima occasione, ha colpito: 11', grazie a un apertura di Montolivo su Comotto a destra, in assenza del latitante Chivu; il terzino ha messo al centro rasoterra per Keirrison (il fortunato sostituto di Gilardino) che, solissimo, ha insaccato da due passi. Dov'era Lucio? Boh. I nerazzurri hanno protestato per l’inversione della rimessa laterale che ha generato l’azione del gol. E se si pensa che Jovetic al 15' si è visto deviare un tiro pericoloso e, sull'angolo susseguente, Natali ha messo alto di testa, si può capire come dopo

un inizio che era sembrato in discesa, per i nerazzurri la partita si sia messa in salita. L’Inter, è vero, ha ripreso ad attaccare e a tirare (Sneijder), ma la squadra di Prandelli è sembrata meglio concentrata rispetto ai primi minuti e i nerazzurri hanno fatto fatica ad avvicinarsi all’area viola. Su un assist da sinistra di Milito per Maicon, tiro alla «viva il parroco» dal brasiliano al 25'. Pandev non è arrivato per poco su un traversone di Eto’o da sinistra, mentre le veloci azioni di rimessa dei viola hanno creato diversi pericoli alla difesa interista (Natali rasoterra parato al 32').

Sino ala fine del primo tempo, si è visto solo un sinistro di Eto’o di poco alto e questo riassume le difficoltà nerazzurre (in tutti i settori del campo) contro una Fiorentina ben disposta tatticamente. Mou così nell’intervallo ha deciso di fare entrare Balotelli al posto di Chivu schierandolo a destra. Jovetic ha messo fuori di un niente in diagonale. L’Inter è sembrata sbilanciata in avanti e ha corso dei pericoli. Prandelli, per contrastare Balotelli, ha preferito far entrare Felipe al posto di Pasqual. La partita è diventata un pò soporifera. La Fiorentina ha controllato bene la partita e il tecnico viola ha chiamato in causa Gilardino al posto di Keirrison. Un’azione corale dei viola ha messo paura alla difesa nerazzurra, ma poi Comotto ha tirato in bocca a Frey. L’Inter dopo il 20' ha cominciato veramente a premere, ma non è andata al tiro, esponendosi anzi al contropiede viola che per una indecisione di De Silvestri non è andato a segno. Con Muntari al posto di Pandev, Mourinho ha portato un ulteriore ritocco alla propria squadra, che è riuscita a pareggiare con una bella azione al 30': apertura di Sneijder sulla destra per Maicon che ha centrato basso e Milito ha insaccato da due passi. L'argentino poco dopo ha calciato sull'esterno della rete da sinistra. Poi una punizione di Sneijder (inesistente: inferocito il pubblico) è finita alta di poco. La Fiorentina, assai ingenua, si è fatta bucare al 36' in contropiede con un’altra apertura di Sneijder sulla destra, traversone di Balotelli e testa di Eto’o vincente. Partita finita? Nemmeno per sogno, su calcio d’angolo da destra al 37': Balotelli di testa ha alzato la palla che ha superato J. Cesar e sul secondo palo Kroldrup ha pareggiato. Mou ha reagito inserendo un’altra punta, Quaresma, al posto di Cambiasso. Non è servito. Forse lo scudetto ha preso altre strade.

Gli azzurri ritardano sulla tabella di marcia verso la Champions. Espulsi Quagliarella e Mazzarri

Il Napoli si illude, il Parma lo riporta a terra NAPOLI PARMA

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NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6; Grava 6, Cannavaro 6.5, Campagnaro 6; Zuniga 6, Gargano 6, Pazienza 6 (28’ st Cigarini sv), Aronica 6 (28’ st Bogliacino sv); Hamsik 6.5, Quagliarella 6.5; Lavezzi 7. In panchina: Iezzo, Rinaudo, Rullo, Maiello, Hoffer. Allenatore: Mazzarri 6 PARMA (4-3-3): Mirante 7; Zaccardo 5.5, Dellafiore 6, Lucarelli 6.5, Zenoni 6.5; Jimenez 6.5, Valiani 6.5, Galloppa 5 (1’ st Castellini 6); Bojinov 5 (1’ st Crespo 6.5), Biabiany 6.5 (36’ st Paci sv), Antonelli 6.5. In panchina: Pavarini, Lunardini, Dzemaili, Lanzafame. Allenatore: Guidolin 7 ARBITRO: Romeo di Verona 6

RETI: 3’ pt Quagliarella, 18’ Antonelli, 23’ Lucarelli, 33’ st Hamsik, 42’ st Jimenez NOTE: Giornata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 45 mila. Angoli: 65 per il Napoli. Espulso: 41’ st Quagliarella per doppia ammonizione. Al 43’ il tecnico del Napoli Mazzarri per proteste. Ammoniti: Lucarelli, Valiani, Biabiany, Dellafiore, Cannavaro. Castellini. Recupero: 0’ pt; 4’ st.

Paolo” al cospetto di un ottimo Parma e ritarda la propria tabella di marcia verso la Champions. Non sbaglia il Napoli la sua prima chance e al 3’ passa già in vantaggio: assist rasoterra di Lavezzi da destra e puntuale anticipo

NAPOLI – Il Napoli si ferma dopo avere accarezzato il sogno. La squadra di Mazzarri cede al “San Quagliarella esulta dopo l’1-0

nell’area piccola di Quagliarella sui difensori avversari con palla alle spalle di Mirante. Al 19’ il Napoli sfiora il raddoppio: numero di Lavezzi che da destra entra in area e punta al primo palo, Mirante arriva sul pallone con la punta delle dita e mette in corner. Il Parma gravita spesso dalle parti dell’area avversaria ma è piuttosto impreciso. Al 3’ st il raddoppio sembra cosa fatta ma Mirante compie un doppio autentico miracolo su Hamsik prima respingendogli una conclusione ravvicinata e poi chiu-

dendo ottimamente sul primo palo. Il Parma al 12’ ha una buona occasione con Biabiany che dopo un bel numero va alla conclusione da fuori invece di allargare per Crespo. Al 18’ il pari: Campagnaro sbaglia, ne approfitta Crespo che dal fondo serve il liberissimo Antonelli, che insacca di sinistro. Al 23’ vantaggio ospite: angolo di Jimenez e colpo di testa Lucarelli che indisturbato batte De Sanctis gelando il “San Paolo”. Al 30’ ci prova di testa Cannavaro. Al 33’ il Napoli pareggia: Zuniga mette il pallone in area, sponda di Lavezzi e sinistro di Hamsik che in diagonale fa secco Mirante. Al 41’ l’espulsione di Quagliarella. Al 43’ il Parma colpisce ancora: gran lavoro di Crespo che vince un rimpallo con Grava in area e serve l’accorrente Jimenez, che da due passi infila De Sanctis.

Maicon

«Nessun ritardo E io resto nerazzurro» MILANO – Il terzino destro dell’Inter Maicon Douglas Sisenando, attraverso una nota del suo entourage, «smentisce categoricamente quanto apparso oggi (ieri, ndr) su alcuni organi di stampa secondo i quali sarebbe arrivato in ritardo all’ultimo allenamento della squadra mentre invece era presente regolarmente fin dal primo minuto». Maicon smentisce inoltre «nella maniera più assoluta le voci che lo vorrebbero interessato a cambiare squadra per la prossima stagione. La sua volontà di rimanere all’Inter è dimostrata dal rinnovo di contratto firmato di recente con la società nerazzurra». Dall’entourage del brasiliano l’invito a «tutti coloro che sono interessati a far uscire queste notizie false a trovare un altro giocatore con lo stesso numero di presenze e con lo stesso rendimento di Maicon nelle stagioni disputate in Italia con l’Inter. Questi sono i fatti, il resto sono solo chiacchiere». «Non so chi ha interesse a mettere in giro queste voci - ha detto il suo procuratore, Caliendo - Posso solo dire che Maicon è assolutamente scandalizzato. Chi ha pubblicato queste notizie se ne assumerà le responsabilità».

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Sport


Il posticipo è a Ravenna: arriva la Ternana

Si sente profumo di B al Bentegodi di Verona Cosenza, debutta Glerean Taranto chiamata riscatto Andria

IL PRONOSTICO

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Marcianise

Arbitro: COLASANTI di Siena Assistenti: Cucchiarini-Fiorucci ANDRIA. Rientra da squalifica Paolucci e MARCIANISE- Boccolini si appresta a schieIennaco, di conseguenza, si accomoda in rare una formazione a trazione anteriore, anpanchina. Doumbia e Chiaretti le ali di cen- che se dovrà rinunciare allo squalificato Potrocampo con Anaclerio e Sy saldamente ti- ziello. Spazio al tridente, dunque, con Tedetolari. Poche le possibilità di veder in cam- sco al centro e Manco e Galizia ai lati. A centropo dal 1' Dionigi. In difesa Sibilano e Po- campo D'Ambrosio e Alfano risulterebbero mante saranno i centrali, mentre Di Simo- confermati in cabina diregia, con Romano in ne e Ceppitelli vanno sulle fasce. Recupero posizione leggermente avanzata di supporto per Rizzi che sarà in panchina pronto a su- allo sforzo offensivo. Novità in difesa, dove bentrare. mancando per squalifica il centrale Porpora, ANDRIA (4-4-2): Spadavecchia; Ceppitel- il tecnico di affiderà a Filosa e Murolo. li, Sibilano, Pomante, Di Simone; Doum- MARCIANISE (4-3-3):Fumagalli; Piscitelli, bia, Mezavilla, Paolucci, Chiaretti; Analce- Filosa, Murolo, Tomi; D'Ambrosio, Alfano, rio, Sy. A disp.: Locatelli, Pierotti, Nicolao, Romano; Manco, Galizia, Tedesco. A disp.: Iennaco, Lacarra, Dionigi, Rizzi. All.: Pa- Mezzacapo, Ciano, D'Apice, Della Ventura, Di pagni. Napoli, Montanari, Alvino. All.: Boccolini.

Foggia

IL PRONOSTICO

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Pescina

Arbitro: BIETOLINI di Firenze Assistenti: Pegorin-Zucca FOGGIA. Dopo il parinel recupero col Potenza, il Foggia si tuffa sul vero e proprio spareggio salvezza interno col Pescina. Una gara da vincere a tutti i costi per i rossoneri che, tra l'altro, hanno subito l'irrimediabile conferma dellapenalizzazione di un puntodal Tnas e occupano il quart'ultimo posto a tre punti di ritardo dalla zona salvezza. Ugolotti è costretto a fare a meno di Micco e Visone, rimpiazzati rispettivamente da Sgambato e Trezzi. Previsto il rientro di Artipoli e Millesi. FOGGIA (4-1-4-1): Milan; Carbone, Burzigotti, Artipoli, Sgambato; Agnelli; Millesi, Trezzi, Mancino, Desideri; Ceccarelli. A disp.: Bindi, Di Dio, D'Agostino, Colomba, Velardi, Morini, Caraccio. All.: Ugolotti.

Reggiana

AVEZZANO. Fuori Petitto (squalificato) e N'Ze (ancora almeno un mese di stop per il terzino ex Avellino). In compenso, Roberto Cappellacci ritrova dopo la squalifica Birindelli e Caccavallo, oltre a Rebecchi, che era rimasto fuori con il Ravenna per il solito problema alla spalla destra. Probabile lo schieramento al centro della difesa dell'ex difensore della Juventus, con la conferma di Locatelli terzino. A centrocampo aumentano le chance di Cesar. In attacco, al fianco di Negro, Bettini. PESCINA VG (4-4-2): Bifulco; Locatelli, Molinari, Birindelli, Pomponi; Capparella, Giordano, De Angelis, Cesar; Negro, Bettini. A disp.: Merletti, Di Bella, Suriano, Ferraresi, Rebecchi, Cipolla, Dall'Acqua. All. Cappellacci.

IL PRONOSTICO

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Giulianova

Arbitro: ROS di Pordenone Assistenti: Raffaelli-Liberti REGGIO EMILIA. Un dubbio nella formazione che affronta il Giulianova: Dominissini deve decidere tra Morelli e Ferrari. Sembra recuperato invece Stefani e si rivedrà anche Saverinofuori dallatrasferta diMarcianise. Ancora ai box Ingari, Zini, Rossi e Temelin. Dubbio in avanti: se Dominissini opta per Morelli, il giovane di scuola viola sarà l'unica punta con alle spalle Alessi. Dovesse toccare a Ferrari, quest'ultimo alle spalle di Alessi. REGGIANA. (4-4-1-1). Tomasig; Girelli, Stefani, Mei, Anderson; Nardini, Saverino, Maschio, Viapiana; Ferrari; Alessi. A disp.: Manfredini, Mallus, D'Alessandro, Ferrando, Castiglia, Romizi, Morelli. All.: Dominissini.

Verona

GIULIANOVA. Giallorossi quasi al completo nella sfida al “Giglio” di Reggio Emilia. Bitetto dovrà fare a meno solo di Croce, che si è infortunato nella partitella di giovedì e del giovane difensore Faragalli, che comunque sarebbe stato destinato alla panchina. Rispetto alla partita di sabato scorso potrà schierare dall'inizio sia il terzino Sosi che l'attaccante Campagnacci e quest'ultimo tornerà a far coppia con Melchiorri, assente con l'Andria. GIULIANOVA (4-3-3). Dazzi; Sosi, Vinetot, Garaffoni, Migliore; Censori, Carratta, Del Grande; Carbonaro, Melchiorri, Campagnacci. A disp.: Gasparri, Lieti, Dezi, Pucello, Shneider, Maritato, Bebeto. All.: Bitetto.

IL PRONOSTICO

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Pescara

Arbitro: PALAZZINO di Ciampino Assistenti: Ranghetti-Paganessi VERONA. Cambiamenti in vista per PESCARA . Al posto dello squalificato ToGian Marco Remondina: in difesa, Co- gnozzi, gioca Dettori (nonostante un fastimazzi prenderà il posto di Anselmi, men- dio alla schiena) a centrocampo. A destra tre a centrocampo resterà fuori Russo, Gessa preferito a Soddimo, Bonanni a sinisostituito da Garzon. stra. In difesa, Olivi non recupera e tocca di Attacco con la formula col trequarti- nuovo a Sembroni. Terzino destro: Zanon sta: Berrettoni giostrerà da fantasista, davanti a Medda, ma il sardo potrebbe alle spalle di Di Gennaro e Colombo. spuntarla dopo l'ottima prova di sabato Selva è pronto a subentrare dalla pan- scorso contro il Cosenza. Dato di ieri mattichina. na: superata quota 2.200 biglietti venduti, VERONA (4-3-1-2): Rafael; Cangi, Co- sarà un esodo storico per i tifosi pescaresi. mazzi, Ceccarelli, Pugliese; Garzon, PESCARA (4-4-2): Pinna; Zanon, SembroEsposito, Pensalfini; Berrettoni; Colom- ni, Mengoni, Petterini; Gessa, Dettori, Cobo, Di Gennaro. A disp.: Ingrassia, An- letti, Bonanni; Ganci, Sansovini. A disp.: selmi, Campagna, Russo, Ciotola, Fa- Bartoletti, Medda, Romito, Vitale, Zapparias, Selva. All.: Remondina. costa, Soddimo, Zizzari. All.: Di Francesco.

Cosenza

IL PRONOSTICO

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Rimini

Arbitro: BORRIELLO di Mantova Assistenti: Vuolo-Di Lascio COSENZA. Certo che per Glerean l'esordio RIMINI. Baccin e Cardinale si portano dietro sulla panchina del Cosenza non nasce sotto la gli acciacchi delle settimane passate e pare migliore stella. Fra infortunati e squalificati proprioche Melottia centrocampopreferirà deve rinunciare a ben sei calciatori, tra cui la verve e la freschezza del giovane Marchi l'ex azzurro Fiore. A questi si aggiunge Ro- piuttosto che l'esperienza e il senso tattico selli. Glerean una certezza l'ha già data: il mo- dei due veterani. Con D'Antoni e Frara a comdulo. Una squadra votata all'attacco e schie- porre il trio insieme al ragazzo del vivaio, è il rata con il 4-2-1-3 dove La Canna agirà da tre- rientro di Nolè la nota più importante della quartista alle spalle del tridente Danti-Bian- settimana. Dietro, Catacchini si sposterà a colino-Scotto. Difesa con Porchia e Fanucci sinistra, Vitiello andrà a destra e al centro centrali, Musca e Scognamiglio. della difesa ci sarà spazio per Rinaldi. COSENZA (4-2-1-3): Gabrieli; Musca, Por- RIMINI (4-3-3): Pugliesi; Vitiello, Rinaldi, chia, Fanucci, Scognamiglio; De Rose, Giar- Lebran, Catacchini; Marchi, D'Antoni, Fradina; La Canna; Danti, Biancolino, Scotto. A ra; Nolé, Longobardi, Tulli. A disp.: Tornadisp.: Ameltonis, Amico, Ungaro, Marsili, ghi, Ischia, Giacomini, Baccin, Temperino, Virga, De Pascalis, Olivieri. All.: Glerean. Matteini, Kirilov. All.: Melotti.

Lanciano

IL PRONOSTICO

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Spal

Arbitro: GAVILLUCCI di Latina Assistenti: Amati-Grillo LANCIANO. È un Lanciano inedito quello che affronta la sfida salvezza contro la Spal: squalificati Turchi, Sacilotto e Colussi, tutti titolari nell'ultima partita di Terni. Anche Pagliari è stato appiedato dal giudice sportivo: Di Fabio guiderà una formazione inedita con Sansone seconda punta, mentre a centrocampo Amenta va ad affiancare Di Cecco. Sulle fasce Zeytulaev a sinistra e Vastola a destra. In difesa ancora panchina per Oshadogan. LANCIANO (4-4-2): Aridità; Colombaretti, Moi, Antonioli, Mammarella; Vastola, Amenta, Di Cecco, Zeytulaev; Sansone, Masini. A disp.: Bellucci, Coppini, Oshadogan, Perfetti, Aquilanti, Improta, Sinigallia. All.: Pagliari.

Taranto

FERRARA. Seconda trasferta di fila per la SpaI: i biancazzurri giocano a Lanciano per una sfida che ha i crismi dello spareggio salvezza, visto il punto in classifica che divide le due compagini. Forfait alla vigilia di Bazzani e Valtulina, che vanno ad aggiungersi agli squalificati Quintavalla e Schiavon. In attacco dovrebbe quindi essere Meloni ad affiancare Cipriani, Rossi e Bedin saranno i sostituti degli indisponibili a centrocampo, mentre è ballottaggio fra Lorenzi e Bortel. SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Rossi, Bedin, Migliorini, Smit; Meloni, Cipriani. A disp.: Ioime, Bortel, Pallara, Licata, Pedruzzi, Laurenti, Marongiu. All.: Notaristefano.

IL PRONOSTICO

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Portogruaro

Arbitro: OSTINELLI di Como Assistenti: Ciampa-Falanga TARANTO. Altra rivoluzione in corso per il Taranto. Fuori dall'elenco dei convocati Coppola, Innocenti e Cortese, non dovrebbero giocare Scarpa e Di Roberto, per decisioni estranee al campo. In formazione diventa titolare Falconieri, dopo quasi tre mesi da separato in casa. Novità in vista già per il prossimo anno: sono avanzati i contatti con Ezio Capuano per l'incarico di allenatore. Prevista contestazione dei tifosi fin dall'arrivo della squadra. TARANTO (4-4-2) Bremec; Calori, Migliaccio, Prosperi, Colombini; Triarico, Rajcic, Giorgino, Cuneaz; Falconieri, Ferraro. A disp.: Barasso, Imparato, Scarpa, Di Roberto, Russo, Crovetto, Corona. All.: Passiatore.

Ravenna

PORTOGRUARO. Ancora gravi problemi familiari per Siniscalchi che non è rientrato a Portogruaro. Squalificati Madaschi e Gotti. Per Calori difesa tutta da inventare. Due le alternative provate in settimana. A quattro, con Gargiulo e Gardella centrali, Cardin e Pondaco esterni, oppure, in continuità con le ultime trasferte, a tre. In questo caso, sarebbe Vicente ad essere arretrato. Il tecnico non si è sbilanciato, provando entrambe le soluzioni nel corso della rifinitura. PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; Cardin, Gargiulo, Gardella, Pondaco; Espinal, Vicente, Mattielig; Cunico; Altinier, Marchi. A disp.: Marcato, Brichese, Fuscello, Puccio, Scapuzzi, Bocalon, Romano. All.: Calori.

IL POSTICIPO

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Ternana

Arbitro: VITI di Campobasso Assistenti: Semolic-Visentini Una formazione del Ravenna

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Sport 39

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Catania contrastato da Bacchiocchi nella gara di andata, vinta 1-0 dal Potenza con la rete di Vanacore

Dopo aver fermato il Foggia, i retrocessi rossoblù puntano la Cavese

Il Potenza non molla Capuano: «Siamo vivi e vogliamo onorare i tifosi e la città» OGNI DOMENICA di qui alla fine della stagione il tema sarà sempre lo stesso: scoprire il Potenza. Verificare la voglia di chi veste la casacca rossoblù di dare un calcio alle disavventure di quest’anno, di far parlare positivamente l’italia del calcio per impegno e professionalità. Magari anche togliersi lo sfizio di fermare le ambizioni di chi si trova di fronte, tanto se lotta per la coda della classifica (come è accaduto giovedì a Foggia), tanto se le avversarie sono di prima fascia, tanto se si è a metà del guado. Quest’ultimo è il caso dell’avversario odierno, la Cavese che proprio dopo la sconfitta dell’andata contro il Potenza seppe tirarsi fuori (con l’esonero di Maurizi e l’arrivo di Stringara - oggi squalificato) dalle sabbie mobili della classifica e vuole puntare ai playoff. Capuano nutre grande rispetto di questo avversario e di questo allenatore, ma soprattutto per la piazza campana sulla cui panchina vinse un torneo di D. «Massimo rispetto non vuol dire arrendevolezza», è il leit motiv della conferenza stampa della vigilia, monopolizzata ancora una volta dalla sensazione che si percepisce in giro: il Potenza non vuo-

«Non credo al turnover ma ai cambi in corsa» «Siamo stati come i talebani ma crediamo ai miracoli»

Mimmo De Simone, match winner a Foggia

le cedere nulla a nessuno. Il capitano Berardi disse a Foggia che negli spogliatoi c’è appesa al muro la classifica rossoblù. Quell’ultimo posto vuole essere cancellato nel minore tempo possibile. La squadra, specie nel momento in cui non si ritiene responsabile delle colpe che sono costate una retrocessione, ha voglia di giocare, anche bene e in maniera spensierata. Fregandosene di

condizionare il torneo altrui. Per usare le parole di Capuano: “Vogliamo ripagare il grande attaccamento che i tifosi e i cittadini di Potenza stanno dimostrando di avere verso la squadra”. Capuano, che torna in panchina dopo tre turni di squalifica, caratterizza sempre nello stesso modo il tema dominante delle vigilie del Potenza di qui alla fine: «A Foggia abbiamo preso cazzotti e sputi in

faccia, ma la nostra dignità non ha prezzo. Proveremo a vincere tutte le partite che restano fino alla fine del campionato. Chi ci batterà potrà essere orgoglioso di aver sconfitto una squadra di uomini e dopo una partita vera». Al cospetto della Cavese, coloro i quali decideranno di andare allo stadio Viviani, vedranno “una squadra a cui manca un po’ di intensità di gara, per via di uno stop

La formazione Il tecnico ha provato l’assetto a due punte. Berardi a destra

Profeta e Magliocco per una maglia CHIAVARO rientra dalla squalifica, Profeta e Magliocco si giocano una maglia. Eziolino Capuano deve ancora sciogliere il dubbio riguardante il modulo da opporre alla Cavese di Stringara, un tecnico che stima molto. Inserire l’attaccante palermitano vorrebbe dire schierare il Potenza con il 3-5-2, di conseguenza sarebbe Lele Catania ad arretrare in mediana per rimpiazzare Berardi, che viene a sua volta dirottato a destra dove mancherà l’infortunato Iraci. Il capitano rossoblu (a Foggia nell’inedita veste di difensore, ndr) giostrerà sull’esterno anche nel caso venisse inserito in mezzo Profeta, confermando in tal modo il 3-5-1-1 ormai collaudato. In questo caso Catania sarebbe il trequartista alle spalle del solo Prisco. L’ex attaccante dell’Aversa ha comunque dimostrato di soffrire la solitudine negli ultimi trenta metri: affiancargli un compagno nel reparto offensivo potrebbe aiutarlo anche a sbloccarsi sotto porta, considerando che in Prima

Capuano prima del match di andata

Divisione non è ancora riuscito a timbrare il cartellino. Sicuri del loro posto nel cuore del gioco sono Mimmo De Simone e Alessandro Evangelisti, stesso discorso per Gianmarco Frezza sul lato mancino. Qualcosa potrebbe cambiare

in difesa, anche per una sorta di turnover in vista del recupero contro la Reggiana di mercoledi’. Chiavaro con tutta probabilità sarà il perno centrale del terzetto a protezione di Della Corte, supportato da Langella e da Barbato, autore di una prestazione assai grintosa allo Zaccheria. Verrebbe in tal modo concesso un turno di riposo a Mirko Taccola, pronto eventualmente ad essere buttato di nuovo nella mischia contro i granata di Dominissini. Il portiere Della Corte è tra gli ex di giornata insieme a Frezza e Peppe Aquino, nuovamente convocato per la panchina e smanioso di rivedere il campo dopo il brutto infortunio al legamento crociato subito contro il Verona lo scorso 4 ottobre. Capuano giovedi’ ha preferito non rischiarlo. Si tratta di un giocatore che ha ancora un altro anno di contratto e potrebbe tornare utilissimo anche l’anno prossimo in Seconda Divisione, dove può tranquillamente fare la differenza. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it

troppo lungo (18 giorni, ndr), ma non certo la motivazione di fare bene e di realizzare un miracolo sportivo in una stagione vissuta peggio dei talebani». Un elemento di novità, ma anche di investimento per il futuro, è rappresentato da Peppe Aquino. Il calciatore, che è anche un ex, ha ancora un anno di contratto con la società lucana, per cui è intenzione di tutti verificare se e in che modo si è ripreso dal gravissimo infortunio di ottobre. «Ha alte motivazioni, si è sempre allenato al massimo e sono certo che un contributo potrà darlo per questo finale di stagione», conferma Capuano, costretto anche a parlare di turnover. «Abbiamo giocato giovedì, giochiamo oggi e mercoledì, poi anche domenica. Io non credo al dosaggio delle energie con le esclusioni dei calciatori, quanto piuttosto a cambiamenti in corsa. Non ho motivo di cambiare molto perchè ho visto una squadra viva e propositiva, anche se a Foggia abbiamo sprecato tanto a livello fisico». Insomma, Capuano ci crede fino alla fine. I motivi per assistere sempre a partite di calcio godibili, di qui alla fine, non dovrebbero mai mancare. Alfonso Pecoraro

UN FAX DALLA LEGA CHI CONTROLLA LA PROCURA FEDERALE ? CHE la Figc sia giuridicamente uscita con le ossa rotte dal caso Potenza Salernitana si era capito. L’annientamento della società rossoblu deciso dalla Corte di Giustizia federale è stato smontato, in punta di diritto, dalla pronuncia del Tnas che ha riportato entro termini ragionevoli la sanzione per illecito sportivo. Ovviamente con grande merito dell’avvocato Chiacchio e dei suoi collaboratori, abili a mettere in evidenza di fronte al collegio arbitrale del Coni l’inopportunità e la mancanza di fondamento di una sentenza che intendeva essere esemplare. Nella mattinata di ieri però si è avuta conferma del trambusto creato dalla vicenda nelle stanze di via Allegri. Dove qualcosa evidentemente non ha funzionato. La Lega Pro ha inviato alla sede del Potenza un fax assai particolare. In sostanza, si è inteso mettere in guardia la società dall’operato della federazione e degli 007 della procura federale. Il comunicato indica il nome del commissario di campo incaricato di seguire Potenza - Cavese, il signor Mario Minieri. Come da prassi, viene precisato che potrebbero accedere alla gara (teoricamente, non succede mai) proprio il procuratore Stefano Palazzi, i suoi vice e i suoi sostituti. Un elenco di sette - otto persone. Fin qui tutto normale, considerata la particolare situazione della società rossoblu. Il bello arriva nelle righe successive del comunicato firmato dalla segretaria della lega di Firenze, Marinella Conigliaro: “Si sensibilizza la società a voler segnalare alla procura l’eventuale presenza di soggetti appartenenti alla procura stessa non rientranti nel suddetto elenco, nonchè eventuali comportamenti che potrebbero risultare non consoni all’attività connessa all’espletamento del mandato conferito”. Traducendo: serve chi controlla il controllore, perchè qualcuno potrebbe aver subodorato una trama non proprio limpida nell’agire di alcuni esponenti della procura. Stiamo messi bene. p.s.

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40 Sport


TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Schierati 27 giocatori, ma sette undicesimi sono inamovibili

Cavese a pieno organico CAVA DE' TIRRENI. Ventisette calciatori ruotati sotto la sua gestione iniziata quasi un girone fa ed un'idea di gioco che resta fissa, al pari di alcuni interpreti che sono inamovibili. Sembra magia, ma tale non è anche se l'apparenza potrebbe ingannare: Stringara “l'alternologo” la fiducia l'ha data praticamente a tutti, ma l'undici di partenza raramente cambia. Si modificano, magari, compiti e posizioni, si dà una ritoccatina al modulo, si dosano le energie lì davanti, ma la sostanza, che in superficie è mutevole, in fondo è intaccabile. Per esser più chiari basta spulciare tra le presenze: Cipriani, Favasuli ed il portiere Russo han saltato una sola partita sulle quindici totali d'interregno Stringara (per squalifica), il giovanissimo D'Orsi ed il talentuoso Schetter son restati ai margini una sola volta perché infortunati, Radi è lo stacanovista in assoluto (non è mai stato tirato fuori dai blocchi titolari), ed anche l'argentino Turienzo ha acquistato la contuinità che prima

gli mancava. In soldoni, sette undicesimi di Cavese sono fissi e pure per gli altri quattro posti ci sono gerarchie abbastanza definite. Sembra in costante evoluzione la Cavese, pure quella che si presenta al Viviani con la pazza idea di vincere e mettersi in viaggio verso i play-off. Sembra, ma non è perché è semplicemente modificata un po' rispetto a sabato scorso (1-0 al Taranto con rete al fotofinish di Bernardo). O almeno dovrebbe essere modificata stando alle prove generali della rifinitura, durante le quali Stringara ha rinunciato al tridente e quindi al baby prodigio Insigne con l'intenzione di guadagnare supremazia territoriale per vie centrali. Come? Semplice: posizionando il jolly Francesco Favasuli tra le linee, svincolandolo da mansioni di pura regia, chiedendogli di fare il trequartista e di sostenere le punte Schetter e Turienzo (sicuro del posto dopo la mancata convocazione di Bernardo, fuori per problemi ad un polpaccio)

senza preoccuparsi eccessivante di ciò che accade dietro. Perché dietro ci penseranno Scartozzi e Spinelli a far legna, col contributo probabilmente di Bacchiocchi, che rientra dalla squalifica e parte da destra, portando all'esclusione di Lagnena (titolare a Cosenza e con il Taranto), pronto eventualmente a rientrare in gioco se i fastidi all'adduttore che hanno condizionato la vigilia di Radi dovessero persistere. Sarà una sorta di 3-4 fantasia quello del Viviani, a meno che in extremis Stringara non decida di “tradire” ciò che ha provato ieri mattina per confermare il 3-43 degli ultimi tempi ed anche la formazione degli ultimi tempi. Senza alcuna variazione, con Favasuli davanti alla difesa in compagnia di Spinelli e con Insigne a completare la batteria d'attaccanti puri. Per dimostrare che si può restare sempre uguali al di là dei numeri che parlano illusoriamente di una squadra in continua trasformazione. Filippo Zenna

Dalla crisi al sogno quinto posto

Stringara guarda avanti con ambizioni playoff

Fedelissimi trascinatori

«Noi non molliamo»

Profeta scappa a Favasuli all’andata. In alto Bacchiocchi (al rientro) contro Catania

CAVA DE' TIRRENI. Poco più di due mesi fa ed è come se fosse passata una vita da quel comunicato ufficiale firmato dalla squadra alla vigilia della trasferta di Ferrara,daquella letteraacuore aperto che testimoniava le difficoltà di uomini senza stipendi ed aggrappati alla forza della disperazione. Suonava come un ultimatum, ma ultimatum non è stato perché dopo l'incidente di percorso con la Spal quel gruppo s'è messo a volare, fino ad abbattere reticenze e resistenze degli scettici. Ed il portafogli non s'è imbottito più di tanto: è stato rimpinguato un pochino da una società che ha fatto i salti mortali dopo il ridimensionamento del padre-padrone Della Monica. Non “regolarizzato”del tutto (sono in corso trattative per nutrire l'apparato societario con l'ex presidente della Nocerina, Giuseppe De Marinis e non rischiare nulla al tornaconto Covisoc di giugno), non stabilizzato come gli accordi ed i contratti prevedevano. Ed è qui che nasce e s'esalta il concetto di gruppo, è qui che la Cavese somiglia al Potenza per l'ardore con cui s'è gettata in campo, fortificandosi e non lasciandosi schiacciare dai condizionamenti esterni. Dopo il 23 gennaio, dopo quella lettera che rischiò di frantumare rapporti già

troppo tesi tra squadra e dirigenza è calato il silenzio ed è iniziato il lungo percorso di risalita. Merito di Paolo Stringara, che di situazioni al limite è ormai diventato esperto (vedi Taranto della passata stagione) e che dalle difficoltà ha imparato a tirar fuori il meglio. Merito soprattutto di professionisti autentici, di uomini prima che calciatori, di simboli legati alla maglia e non ai contratti. In primis Alberto Nocerino, il capitano: scaricato ai margini della prima squadra sul finire del girone d'andata, messo sul mercato per volere di Della Monica e poi rientrato prepotentemente in gioco dopo l'addio di Farina. Ha retto lui la difesa per tutto il girone di ritorno (una sola gara saltata per squalifica) rendendo di ferro, insieme a Cipriani ed al 91 D'Orsi, la retroguardia aquilotta (soltanto Verona e Pescara hanno incassato meno gol). E poi Favasuli, che ha resistito alle sirene del mercato ed ha trainato il centrocampo con una qualità spaventosa. E poi ancora Schetter, Scartozzi, Bernardo: fedelissimi e trascinatori. Uomini veri che hanno scacciato i fantasmi e materializzato i sogni restando in silenzio, non battendo più ciglio, aspettando la fine dei giochi per presentare eventualmente il conto.

CAVA DE' TIRRENI. Pretende strada perché dall'incubo con cui aveva iniziato s'entri definitivamente nel mondo dei sogni. Pretende il lasciapassare per l'alta classifica, pretende perché ha il diritto ed il dovere di farlo dopo aver asfaltato un po' tutti in un girone di ritorno stratosferico (la Cavese sarebbe prima se il campionato fosse iniziato il 20 dicembre - data della svolta - e non il 23 di agosto). Lo pretende Paolo Stringara: dal suo esercito di soldatoni, non di certo dal Potenza. Al contrario, dalla truppa di Capuano s'attende battaglia se non addirittura guerra. La sensazione, che già avvertiva dopo il pronunciamento del Tnas, è diventata certezza giovedì pomeriggio aFoggia. Trale poltroncine dello Zaccheria, il tecnico della Cavese ha studiato nei dettagli l'avversario e poi trasferito le sue preoccupazioni (non paure, sia chiaro) al gruppo: “Il fatto che il Potenza sia già retrocesso d'ufficio potrebbe scatenare meccanismi psicologici subdoli ed indurre i calciatori a prendere sottogamba l'impegno. E questo - tuona Stringara - sarebbe il più grave degli errori per due semplici motivi. Il primo: se molliamo un solo istante diventiamo una squadra abbordabile. Il secondo: il Potenza s'è messo in testa di raggiungere una sorta di salvezza morale e non concederà campo a nessuno. L'ha dimostrato a Foggia, lottando con ferocia su ogni pallone, reagendo con coraggio ed orgoglio allo svantaggio, giocando un secondo tempo stoico fino a meritare pienamente il pareggio”. Ed allora ecco l'ordine lanciato alla squadra sia venerdì che ieri mattina nel corso della rifinitura che ha anticipato la partenza per la Basilicata: “Vi voglio tirati come bestie: nessun rilassamento, nessun calo di tensione. È restando sempre tesi come corde di violino che ci siamo tirati fuori dai bassifondi fino a conquistare una posizione di classifica buona”. Non di certo definitiva perché a metà del guado (cinque punti di distanza dai playoff, quattrodi vantaggiosui

«Dobbiamo essere tirati come le bestie e rispetto per il Potenza» playout) nulla è ancora scritto: “Non volevo essere provocatorio quando ho parlato di playoff. L'ho fatto per stimolare la squadra, per fissare nuovi obiettivi, per evitare che i ragazzi s'adagiassero sentendo la salvezza ormai a portata di mano. È così compatto ed equilibrato questo torneo che basta un niente per ritrovarsi alle stelle oppure alle stalle”. Alza il livello di tensione, allora, Paolo Strin-

gara perché al Viviani non si frantumino le speranze d'una rincorsa dal sapore epico (dodici giornate fa la Cavese era ultima in classifica). E guarda al Potenza non soltanto come un concentrato di motivazioni ed orgoglio shackerato intelligentemente da Capuano: “C'è anche tanta qualità da ridimensionare se vogliamo far nostra la partita. Tre nomi su tutti, Evangelisti, Catania e Frezza: fermarli non è sem-

plice, soprattutto se non si è predisposti a far battaglia”. Il modulo, considerando le premesse, è un dettaglio di poco conto: “Abbiamo dimpostrato in questo girone di ritorno di poter mantenere tanto equilibrio anche con tre punte di ruolo e di poter proporre anche se lì davanti c'era un solo centravanti vero. È una questione d'intensità - ribatte Stringara - Se c'è quella viene tutto più facile. L'esempio lo abbiamo dato contro il Taranto chiudendo con quattro attaccanti nell'ultima mezz'ora di gioco: non abbiamo mai rischiato e a furia di spingere è arrivato il gol vittoria nei minuti di recupero. È l'interpretazione che fa la differenza. Ripeto e concludo: dovremo essere tirati come bestie”. È così che Stringara vuole la Cavese: anzi, lo pretende.

Stringara, oggi è squalificato

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Sport 41

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Uno spareggio salvezza a Scafati

Le big in trasferta Gela, ultima occasione per agganciare i playoff Il Cassino ci prova Aversa

IL PRONOSTICO

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Noicattaro

Arbitro: RONCHI di Caltanissetta Assistenti: Fascetti-Belcastro AVERSA - Rosa quasi completa, fatta ecce- NOICATTARO - Per la trasferta di Aversa zione per Pistillo indisponibile e Bertonci- Trillini deve rinunciare agli squalificati ni squalificato. Probabile che il tecnico gra- Coppola e Doria e all'infortunato Manca. nata possa proporre la stessa formazione L'attaccante nojano dovrà restare fermo ai di Catanzaro con l'eccezione di Mariniello box per un paio di settimane a causa di uno impiegato in difesa sulla sinistra al posto stiramento al bicipite femorale. Probabildel terzino squalificato. In attacco confer- mente salterà anche la gara contro il Melfi. mato Perna che dovrebbe avere al suo fian- Piano è acciaccato. Venerdì non si è allenaco Guglielmelli e Chietti. A sorpresa Grieco to ma potrebbe partire dalla panchina. Perrone in campo dal primo minuto potrebbe partire dalla panchina. AVERSA (4-3-3): Pettinari;, Balestrieri, NOICATTARO (4-2-3-1): Musacco; PerroParisi, Di Girolamo, Mariniello; Arini, ne, Fumai, Di Bari, Sassarini; De Santis, Massimo, Palumbo; Chietti, Perna, Gu- Lorusso Bartolo; Ladogana, Strambelli, glielmelli. A disp.: Cavaliere, D'Urso, Cam- Zotti; De Lorenzo. A disp.: Petruzzelli, Alipanella, Zolfo, Rinaldi, Longo, Tovalieri. perta, Loseto, Colluto, Lorusso Ben., Piano, Libera. All.: Trillini. All.: Juary.

Cassino

IL PRONOSTICO

X

Siracusa

Arbitro: BINDONI di Venezia Assistenti: Palazzoni-Pignone CASSINO - Play-off, ultima chiamata. Non c'è altro risultato che la vittoria per la compagine di Pellegrino in vista dello scontro diretto conil Siracusa.Mezgour èconvocato mapartirà dalla panchina. Sostituto ideale Vigna. Conti rientra da squalifica e torna titolare. Giannone, non in buoni rapporti con il coach, sembra destinato a rimanere in naftalina. Martinelli torna terzino dopo l'esperimento che con il Brindisi lo ha visto in mediana. Fuori uno tra Bianciardi e Merli Sala. CASSINO (4-3-3): Indiveri; Lolli, Goisis, Merli Sala, Martinelli; Conti, Berardi, Kone; Bracaletti, Jefferson, Vigna. A disp.: Amadio, Bianciardi, Bica Badan, Giannone, Romeo, Mezgour, Morello. All.: Pellegrino

Igea V.

SIRACUSA - Diciannove convocati nel Siracusa: in pratica tutti i disponibili. C'è anche la punta della Berretti Garofalo, classe '92. Recuperati in extremis Di Piazza, Bufalino e Strigari. novità certa è costituita dal rientro in formazione del bomber Dal Rio che manca da un mese. Grava ancora qualche dubbio per il varo della formazione, Sonzogni deciderà all'ultimo momento. Possibile l'impiego di Di Silvestro sulla sinistra della linea difensiva. SIRACUSA (4-4-2): Castelli; Nigro, De Pascale, Perricone, Strigari; Lewandowski, Berti, Cardinale, Mignogna; Dalì, Dal Rio. A disp.: Fornoni, Di Silvestro, Bufalino, Giurdanella, Donadoni, Calabrese, Di Piazza. All.: Sonzogni

IL PRONOSTICO

2

Manfredonia

Arbitro: BUTTARELLI di Ciampino Assistenti: Messina-Girello BARCELLONA PdG - Nella settimana in cui la società ha annunciato in conferenza stampa checi sonodebiti per unmilione emezzo di euro ed il primo obiettivo è evitare il fallimento, l'Igea prepara la sfida al Manfredonia con l'obiettivo di evitare la matematica retrocessione con quattro giornate d'anticipo. In panchina è tornato Sergio Campolo. Potrebbe puntare sull'ormai consueto 4-3-1-2, Quintieri e Angotti a formare il tandem d'attacco, supportati da uno tra Cocuzza e Marangon. IGEA VIRTUS (4-3-1-2): Deliperi; Mottola, Palma, Morabito, Tonanzi; Gemmiti, Pisciotta, Procopio; Cocuzza; Quintieri, Angotti. A disp.: Cilli, Toscano, Vicentini, Marangon, Nuccio, Nabil, Grillo. All.: Campolo.

Scafatese

MANFREDONIA - Sul campo dell'Igea Virtus, a cinque giornate dal termine della stagione regolare il Manfredonia si gioca una grossa fetta di salvezza. Per l'occasione, il tecnico Giovanni Bucaro deve fare i conti con quattro assenze. Oltre agli infortunati Pisa e Triggiani, sono out per squalifica Arigò e Marruocco che saranno sostituiti, rispettivamente, da Ferrari e Fortunato. MANFREDONIA (4-3-3): Fortunato; Dipasquale, Nossa, Carrieri, Sabatino; Vitiello, Pirrone, Arcuri; Luppi, Ferrari, Carminati. A disp.: Groppioni, Moro, Napolitano, Maiorino, Parisi, La Torre, Stella. All.: Bucaro.

IL PRONOSTICO

1

Isola Liri

Arbitro: GIACOMELLI di Trieste Assistenti: Savella-Calò SCAFATI - Per la gara interna con l'Isola Liri ISOLA DEL LIRI - "Non ci possiamo fermare è out Mastronicola per squalifica. Marco dicerto.AScafati ciattendeunincontrodeciRossi recupera solo in extremis Basile in me- sivo". AlessandroGrossi inquadrail momendiana, centrocampo che ritrova anche la to dei ciociari e cambia ancora modulo tattico qualità del sinstro di Corsale. Qualche pro- presentando il 4-3-3. Out il solo Gennari, blemino per la difesa. Miale dà forfait, den- squalificato, per il resto confermata la difesa tro Del Sorbo che completerà il pacchetto ar- titolare con Mallardi, Mucciarelli, Paolacci e retrato con Pagano e Braca, anche lui al rien- La Rocca. A centrocampo Costanzo sarà il tro dalla squalifica. Sul fronte offensivo so- play con Raffaello e D'Alessandro. Tridente no ancora fuori per squalifica, Martone e Simonetta-Federici-Bianchini. Borrelli. . ISOLA LIRI (4-3-3) Mangiapelo; Mallardi, SCAFATESE (3-4-3): De Felice; Pagano, Del Mucciarelli, Paolacci, La Rocca; Raffaello, Sorbo, Braca; Colella, Basile, Corsale, De Gi- Costanzo, D'Alessandro; Simonetta, Federirolamo; Nunziata, Ramaglia, Sifonetti. A di- ci, Bianchini. A disp.: Fiorini, Matrisciano, sp.: Schettino, Avallone, M. Pepe I, Poziello, Rogato, Falco, La Cava, Carboni, Bussi. All.: Marco Pepe II, Cerasuolo, Napoli. All.: Rossi Grossi.

Brindisi

IL PRONOSTICO

1

Vibonese

Arbitro: MERLINO di Udine Assistenti: Curatoli-Mertino BRINDISI - Silva ha quasi l'intera rosa a di- VIBO VALENTIA - Galfano inizia a pensasposizione, ad eccezione di Pasqualini fermo re ai play-out e fa turn-over al fine di preper una distorsione ad una caviglia. In mezzo servare gli elementi non perfettamente in al campo il tecnico potrebbe cambiare qualco- condizione. Orefice è squalificato, Riccobosa per preservare i diffidati Moscelli, Fiore e no resterà fuori un mese per l’avambraccio Battisti, in vista del derby di Barletta. Confer- sinistro rotto in allenamento con una palmato il 4-3-3: in difesa torna Trinchera cen- lonata. Omolade, Pascuccio e Bertini (al trale con Maulella a destra e Idda a sinistra. rientro da un lungo infortunio) non doProbabilmente spazio a Minopoli in mezzo vrebbero entrare nell’undici titolare, al con Piccinni e Carcione ai lati. In avanti Fiore massimo in panchina per conservare pree Albadoro favoriti su Siclari e Da Silva. ziose energie. BRINDISI (4-3-3): Pinzan; Maulella, Trin- VIBONESE (4-3-3) Mengoni; Rugiero, chera, Taurino, Idda; Piccinni, Minopoli, Conti, Vallefuoco, Milanese; Piroli, PirroCarcione; Fiore, Albadoro, Mortelliti. A disp.: ne, Di Mauro; Ike, Sperandeo, Saturno. A Ferrante, Camposeo, Montella, Battisti, Si- disp. Senatore, Barbera, Pascuccio, Gatto, clari, Alessandrì, Da Silva. All.: Silva Beccaria, Mazza, Biava. All. Galfano

Gela

IL PRONOSTICO

X

Barletta

Arbitro: CARBONE di Napoli Assistenti: Ernetti-Occhinegro GELA - Di Muro recupera, Scopelliti non è tra i convocati. Lo squalificato Zaminga dovrebbe essere sostituito da Cammarota, mentre in attacco il tridente La Porta, Agostinelli e Rosamilia. Almeno queste sono le indicazioni arrivate dall'amichevole di giovedì con il Campobello di Licata. Non è escluso che Cunzi possa essere inserito a sorpresa nel tridente offensivo, con Franciel pronto a subentrare nella ripresa. GELA (4-3-3): Nordi; Ricca, Lucioni, Di Muro, Memè; Cammarota, Carraro, Cruciani; Rosamilia, Agostinelli, La Porta. A disp.: Ferla, Geraldi, Piva, Schiavon, Vianello, Franciel, Cunzi. All.: Provenza.

Monopoli

BARLETTA - Obiettivo dichiarato: continuare a stupire. Lello Sciannimanico recupera Legittimo nel ruolo di esterno basso sulla sinistra. Il tecnico dei biancorossi ha un solo dubbio a centrocampo: il ballottaggio riguarda Rescio e Menicozzo, con il primo che parte favorito per una maglia da titolare. In attacco,Simoncellisarà preferitodalprimominuto a Shiba. Niente da fare ancora per capitan Pietro Sportillo e per l'attaccante Fanasca. BARLETTA (4-3-1-2): Di Masi; Cutrupi, Marchetti, Gambuzza, Legittimo; Rescio, Muwana, D'Allocco; Carozza; Simoncelli, Infantino. A disp.: Vurchio, Romeo, Bendjemia, Manganaro, Menicozzo, Shiba, Cavaliere. All.: Sciannimanico.

IL PRONOSTICO

2

Catanzaro

Arbitro: BARBIERO di Vicenza Assistenti: Tino-Pasquali MONOPOLI - Soltanto Lanzillotta, infortunato e Loseto squalificato, saltano la sfida con il Catanzaro. In difesa, davanti al portiere Pellegrino, giocheranno Colella a destra, con Caccavale e Lanzolla al centro, mentre per il ruolo di terzino sinistro è ballottaggio tra Terracciano e Scrò. Di Miceli e Corsi esterni a centrocampo, con uno tra Bonfardino e Pollidori a far coppia con Cortesi. In attacco, ballottaggio Caracciolese-Lisi per la maglia da titolare al fianco di Mastrolilli. MONOPOLI (4-4-2): Pellegrino; Colella, Caccavale, Lanzolla, Terracciano; Di Miceli, Bonfardino, Cortesi, Corsi; Mastrolilli, Lisi. A disp.: Corno, Vincenti, Scrò, Volpe, Pollidori, Caracciolese, Iannazzo. All.: Chiricallo.

Vico E.

CATANZARO - Ancora una settimana tormentata per la squadra di Auteri, che ha saltato venerdi’ l’allenamento in sciopero per il mancato pagamento degli stipendi. In ogni caso, i giocatori hanno garantito il massimo impegno sul campo. Per il tecnico siciliano tutti abili e arruolati per una partita difficile, decisiva per rilanciare l’andatura in vista di un buon piazzamento nella griglia play-off. Comunque un miracolo, pensando a tutto ciò che è successo. CATANZARO (3-4-3): Vono, Gimmelli, Di Maio, Ciano; Di Cuonzo, Bruno, Corapi, Berger; Montella, Mosciaro, Longoni. A disp. Mancinelli, De Franco, Di Meglio, Basile, Lodi, Donati, Orosz. All. Auteri

IL PRONOSTICO

2

J. Stabia

Arbitro: RUINI di R. Emilia Assistenti: Ostuni-Volpe VICO EQUENSE - Nodo da sciogliere in dife- CASTELLAMMARE DI STABIA - Duemila sa per il Vico Equense per l'atteso derby con- tifosi pronti a gremire il San Ciro di Portici tro la capolista Juve Stabia. Sicuro assente per il derby che potrebbe ipotecare il ritorno Gargiulo, squalificato, Ferraro ha convocato in Prima divisione. Il tecnico Rastelli deve diciannove elementi. In mediana De Rosa ancora rinunciare ai centrocampisti Cinelnon ce la fa e potrebbe complicare le scelte nel li ed Acoglanis ed anche allo squalificato Pereparto centrale dove ci sarà tanta sostanza. luso, ma ritrova Fabbro dopo un turno di Tutti arruolati gli attaccanti, ma probabil- stop disciplinare (può così riproporre la dimente solo due partiranno dall'inizio con un fesa standard) e probabilmente anche Amomodulo che potrebbe essere il 3-5-2. re, risparmiato sabato scorso per motivi VICO EQUENSE (3-5-2): Munao; Chiariello, precauzionali. Scognamiglio, Russo; Donnarumma, Bur- JUVE STABIA (4-4-2): Panico; Gritti, Fabgos, Armellino, Marciano, Loreto; Incorona- bro, Maury, Moretti; Tarantino, Ottobre, to, Esposito. A disp.: Izzo, Mineo, Ferrara, Ruscio, Amore; De Angelis, Vicentin. A diTrapani, Napoli, Hodza, Morfù. All.: Ferra- sp.: D'Oriano, Ametrano, Iorio, Pezzella, ro. D'Esposito, Gomes, Varriale. All.: Rastelli

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42 Sport


Dopo aver battuto Siracusa e Barletta, punta la Cisco e poi Stabia e Catanzaro

Melfi, togliti uno sfizio I lucani si vogliono confermare di rango con un occhio alla classifica La formazione

L’avversaria

Rebus in attacco

Due squalificati

Rodolfi cerca applauci per il suo Melfi (foto Nino Valerio)

Esultanza gialloverde

Guazzo e Chiaria

Beppe Incocciati

E' PIÙ CHE mai rebus in attacco. " Stanno tutti e tre molto bene. I nostri attaccanti sono in forma. Scelta difficile". Paolo Rodolfi, sintetizza così, un vero problema di abbondanza. Il tecnico parmense per tutta la settimana non ha lasciato capire ed intuire le sue intenzioni. Il dubbio c'è ed è davvero di difficile risoluzione. Chi mettere in campo tra Arcamone, Chiaria e Guazzo, lasciando uno inizialmente in panchina? Scartata a priori l'ipotesi tridente, soluzione mai provata prima e che necessità di caratteristiche ben precise per essere applicata, il tecnico emiliano si trova a fare i conti con tre pezzi da novanta contemporaneamente tutti in buone condizioni. Arcamone ha deciso il match di Vico, Guazzo ha segnato a Vibo, giocando benissimo in tandem con l'argentino. L'assenza per squalifica di Chiaria ha fatto debuttare la coppia inedita, mai vista all'opera in precedenza. Guazzo ed Arcamone hanno disputato un ottima partita. Soddisfando in pieno Rodolfi. Ma contro la Cisco Chiaria rientra ed è difficile che il tecnico gialloverde se né privi. Chiaria è più prima punta degli altri due e poi ha sempre onorato l'impegno giocando un campionato sontuoso. Molto complicato svelare l'arcano con Rodolfi che comunicherà la sua scelta solamente pochi attimi prima del match. Per il resto formazione praticamente fatta. In porta debutto casalingo per Marco Manis che rileva l'infortunato Careri. Il bolognese solamente domani si sottoporrà ad esame radiografico che svelerà l'entità del trauma subito. Solo allora si conosceranno i tempi di recupero. Per il momento spazio a Manis, portiere che Rodolfi conosce bene avendolo avuto a Nuoro e panchina per il giovanissimo Della Luna, classe 92, portierino di cui si dice un gran bene. A sinistra conferme per Tursi al posto di Vanacore e per Naglieri a centrocampo, autore di un ottima performance a Vibo. Luigi Viola prende il posto dello squalificato El Kamch. Una assenza non di poco conto, che il giovane gialloverde cercherà di non far pesare. Emilio Fidanzio

In lieve frenata

CREDERCI. Questo l'impegno che si chiede al Melfi. Acquisita la sicurezza della permanenza con cinque giornate di anticipo, il team affronta la Cisco Roma al Valerio, dall'alto di una invidiabile tranquillità mentale. I gialloverdi sono privi di ansie particolari e possono dedicarsialla ricerca del risultato senza assillanti stress. " Cerchiamo di vincere tutte le partite che ci separano dalla fine del campionato e poi vediamo cosa succede in classifica". Questo il perentorio commento di Pierpaolo Castaldi, dirigente responsabile dell'area tecnica federiciana. Dunque cinque finali per il Melfi tutte molto difficili. Si inizia questo pomeriggio al cospetto della terza forza del campionato. " A livello di organico la Cisco Roma è una delle squadre migliori, forse la più attrezzata, rimarca mister Rodolfi. Siamo consapevoli di affrontare una delle formazioni più complete e temibili del torneo, ma con la voglia di far bene, misurarci e dimostrare il nostro valore". Dopo due brillanti affermazioni esterne, contro Vico Equense e Vibonese si torna al Valerio davanti al pubblico amico. La tifoseria, specie quelli della curva Sud, hanno tappezzato la città di manifesti, striscioni e volantini in cui invitano la squadra a non mollare a crederci fino in fondo. I play-off sono al momento oggettivamente lontani.Sei puntia cinque turni dal termine, rappre-

IL PROGRAMMA DI LEGA PRO: 30ª GIORNATA Prima Divisione Girone A Alessandria – Cremonese Como - Paganese Figline – Benevento Monza – Lumezzane Novara - Foligno Pergocrema - Lecco Perugia – Sorrento Pro Patria - Arezzo Varese - Viareggio CLASSIFICA: Novara 63 punti; Cremonese, Arezzo 53; Varese 51; Lumezzane 48; Benevento 45; Perugia** 40; Alessandria 39; Figline* 38; Sorrento, Monza 33; Foligno, Viareggio 32; Como 30; Pro Patria, Lecco, Pergocrema 28; Paganese 24. ** 2 punti di penalizzazione * 1 punto di penalizzazione

Seconda Divisione Girone A Alghero-Pavia Canavese-Pro Belvedere Vercelli Crociati NocetoLegnano Feralpi Sal•-Carpenedolo Pro Sesto-Mezzocorona Pro Vercelli-Rodengo Saiano Sambonifacese-Olbia Spezia-Valenzana Sud Tirol-Villacidrese CLASSIFICA: Spezia 52 punti; Alghero 51; Feralpi Sal• e Sud Tirol 50; Rodengo Saiano e Pavia 47; Legnano 44; Crociati Noceto e Sambonifacese 37; Carpenedolo e Pro Vercelli 35; Canavese 34; Mezzocorona 33; Valenzana 32; Olbia 31; Villacidrese 30; Pro Belvedere Vercelli 24; Pro Sesto 15. Legnano e Pro Sesto penalizzate di 2 punti; Alghero e Rodengo Saiano penalizzate di 1 punto. Villacidrese e Pro Sesto una gara in meno.

Seconda Divisione Girone B Carrarese-Colligiana Celano-Gubbio Fano-Lucchese Giacomense-Prato Poggibonsi-Sangiovannese Pro Vasto-Itala San Marco Sacilese-Bellaria San Marino-Nocerina Sangiustese-Bassano CLASSIFICA: Lucchese 59 punti; San Marino 52; Fano 51; Prato 46; Sangiovannese e Gubbio 44; Bassano 41; Itala San Marco 40; Sangiustese 39; Celano 36; Nocerina 34; Giacomense 33; Pro Vasto 32; Sacilese 31; Bellaria e Carrarese 28; Colligiana 27; Poggibonsi 26. Colligiana penalizzata di 1 punto

sentano un margine ampio da colmare, ma sarebbe delittuoso non tentare l'impresa, specie adesso che la squadra sembra attraversare un buon momento diforma. ConJuve Stabia e Barletta, Melfi e Cisco Roma, sono le compagini che hanno ottenuto più punti nel girone di ritorno. In pratica dopo il giro di boa, la marcia del Melfi è da prime della classe. Dunque una sfida che può riservare grandi emozioni ed anche spettacolo come nello stile dei due club che onorano e privilegiano lo sviluppo della manovra. Non per niente Melfi e Cisco sono anche tra le squadre che segnano di più. Poi, altro motivo di interesse la sfida tra bomber . Da una parte Ciofani re dei cannonieri dall'alto di ben 19 segnature, sull'altro fronte Chiaria che insegue in compagnia di De Angelis a quota 14. Globalmente è comunque l'intero match tra Melfi e Cisco che suscita attenzione. Dopo aver superato in casa Siracusa e Barletta, rispettivamente quarta e quintaforza del campionato, il Melfi tenta lo sgambetto anche alla Cisco, aspettando poi di ricevere nell'ordine Juve Stabia e Catanzaro. Occasione propizia per dimostrare ulteriormente di essere squadra di spessore. Buoni i precedenti casalinghi. Due per l' esattezza. Il primo anno di Palumbo, successo 3-1, l'anno di Novelli 0-0. Al Flaminio un girone fa 1-1. e.f.

ROMA. Non è un periodo positivo per la Cisco Roma che si avvicina alla difficile trasferta di Melfi. Un punto conquistato nelle ultime due gare costituiscono un bottino molto magro, tre squalificati da sostituire in un colpo solo e il dubbio legato alle condizioni del centrocampista argentino Barrionuevo non rendono serena la vigilia del tecnico Beppe Incocciati in vista della trasferta all'Arturo Valerio contro i gialloverdi. Ma mancano ancora cinque gare alla fine della stagione regolare e il club capitolino vuol provare a migliorare l'attuale terzo posto in classifica, così da avere un vantaggio nella griglia dei playoff, visto che sarà molto difficile riuscire ad agganciare il primo posto della Juve Stabia di Rastelli, principale candidata alla promozione diretta rispetto al Catanzaro ed alla stessa Cisco Roma. Quanto alla formazione da schierare in Basilicata, il tecnico di Fiuggi potrebbe adottare il consueto 4-3-3 con Balzano, Doudou, Di Fiordo e Lopiccolo in difesa, il reparto maggiormente rimaneggiato che certo risentirà delle squalifiche di Angeletti e Padella. A centrocampo tornerà Chiappara, reduce dallo stop di sabato scorso, che completerà la linea mediana con Romondini e Barrionuevo. Quest'ultimo è in dubbio per alcuni problemi fisici e se non dovesse farcela potrebbe toccare a Di Vicino o al giovane Toukam). In attacco con i confermati Ciofani e Franchini, tre uomini sono in lotta per l'ultimo posto disponibile. Il ballottaggio è tra Bellè, Babù e Lanteri con il primo leggermente favorito sul sudamericano e sul francese. Incocciati però potrebbe anche optare per una soluzione diversa. La mossa a sorpresa potrebbe essere rappresentata dall'avanzamento sulla linea d'attacco di Di Vicino. m.a. sport@luedi.it

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Sport 43

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Risultati e classifica Bitonto-MATERA

32ª giornata Marcatori

0-0

NEAPOLIS

Antonio Branda del Matera

Le gare di oggi alle 15.00 FRANCAVILLA PZ-F. e C. Bn Grottaglie-Angri Ischia-Francavilla Br Neapolis-Fasano Ostuni-PISTICCI S. Antonio-Bacoli Turris-Pomigliano V. Casarano-Casertana Riposa: Pianura

69

30 21 6

3 62 26 15 12 2

1 33 9 15 9

4

2 29 17 36 +9

PIANURA

64

31 19 7

5 57 29 15 10 2

V. CASARANO

58

30 16 10 4 47 25 15 9

S. ANTONIO

55

F. E C. BN

3 31 13 16 9

5

2 26 16 28 +3

4

2 29 17 15 7

6

2 18 8 22 -2

31 16 7

8 48 32 15 12 2

1 30 11 16 4

5

7 18 21 16 -6

52

30 15 7

8 49 42 15 9

4

2 31 16 15 6

3

6 18 26 7

POMIGLIANO

52

31 14 10 7 38 31 16 9

5

2 26 13 15 5

5

5 12 18 7 -11

CASERTANA

49

31 15 4 12 36 26 16 9

1

6 22 13 15 6

3

6 14 13 10 -14

FRANCAVILLA PZ

48

30 14 6 10 46 35 15 8

4

3 24 11 15 6

2

7 22 24 11 -12

MATERA

45

31 11 12 8 41 40 15 5

7

3 22 22 16 6

5

5 19 18 1 -16

GROTTAGLIE

40

30 11 7 12 35 37 15 5

4

6 17 17 15 6

3

6 18 20 -2 -20

ANGRI

39

30 9 12 9 37 39 15 5

8

2 16 13 15 4

4

7 21 26 -2 -21

TURRIS

35

29 10 5 14 44 53 15 7

1

7 22 24 14 3

4

7 22 29 -9 -22

OSTUNI

34

29 9

7 13 29 43 14 6

4

4 20 20 15 3

3

9

BITONTO

29

32 6 11 15 27 43 16 4

5

7 16 19 16 2

6

8 11 24 -16 -33

BACOLI

26

30 5 11 14 27 43 15 3

6

6 15 20 15 2

5

8 12 23 -16 -34

ISCHIA

25

30 6

7 17 24 45 15 1

4 10 7 21 15 5

3

7 17 24 -21 -35

FRANCAVILLA BR

24

30 5

9 16 24 36 15 4

4

7 16 19 15 1

5

9

PISTICCI

23

31 5

8 18 24 46 16 3

3 10 10 20 15 2

5

8 14 26 -22 -40

FASANO

19

30 3 10 17 19 43 15 1

8

2 11 9 24 -24 -41

6 10 19 15 2

-8

9 23 -14 -23

8 17 -12 -36

18 Reti: Russo (6) (Turris), Del Prete (3) (Francavilla) 16 Reti: Sergi (2) (Neapolis), 15 reti: Manzo (3) (Pianura) 14 Reti: Olcese (1) (Casertana); 13 Reti: Albano (1) (Matera); 12 Reti: Moxedano (1) (Neapolis), Auricchio (3) (Pomigliano); Maffucci (2) (S.A. Abate); Longobardi (Turris) 11 Reti: Bonanno, Fontanella (Neapolis), Villa (4) (V.Casarano) 10 Reti: Del Sorbo (Pianura), Chisena (Francavilla); 9 reti: De Sena (Angri), Tortora (Forza e C.); Pastore (Neapolis) 8 Reti: Ancora (Grottaglie) Mallardo (Forza e C.); Malagnino (1) (F.Fontana); Genchi (V.Casarano) 7 Reti: Carretta, Logrieco (Matera); Salzano (Ostuni); Sibilli (1) (Pianura); Siano, Temponi (S. A. Abate); D'Anna (V.Casarano) 6 Reti: Massaro (1) (Forza e C.); D'Amblé (3), De Angelis (Grottaglie) 5 Reti: Galdi, Incoronato (1) (Angri); Zinno (Bacoli); De Falco (Forza e C.); Saurino G. (Ischia); De Palma (1) (Ostuni), Contino (1) (V.Casarano) 4 Reti: Ferrari (1) Salvati (Forza e C.); Manzillo (Francavilla); De Vecchis (Matera); Somma (Neapolis); Ausiello (Pianura); D'Aniello (1), Lupacchio, Ferrentino (Pisticci); Costantino Tedesco (1) (S.A. Abate);

Traversa di Armento. Gol annullato a Branda. Lattanzi para un rigore a Campo

Matera pari ok. Ora Voghera BITONTO MATERA

0 0

BITONTO (4-4-2) Lattanzi 7,5; Dispoto 6, Martellotta 6, Armento 6, Colangione 6; Cantatore 6, Cellammaro 6, Modesto 6 (10' st Konte 5,5), De Santis 6; Di Pierro 5,5 (30' st Galassi sv), Taurino 5,5. Adisp.: D'Antonio, D'Ambrosio, Lopez, Rutigliano, Serati. Al. Pizzulli 6 MATERA (4-3-3) D’Angelo 7, Conte 6, Savino 6 (11' st Manzo 5,5), Mazzoleni 6, Bartoli 5,5, Martinelli 7, Carretta 6, Leta 6, Branda 6 (33' st Manetta 6), Campo 6, Logrieco 5,5 (1' st Alassani 6) . A disp.: Falcone, Manzo, Martone, De Vecchis, Ostaku. All. Rizzo 6 ARBITRO: Formato di Benevento NOTE - Si giocato sul neutro di Altamura e a porte chiuse per la squalifica del campo del Bitonto. Ammoniti: Cantatore, Modesto e De Santis del Bitonto; Conte, Savino e Mazzoleni del Matera. Al 24' st Lattanzi del Bitonto para un rigore a Campo. Angoli 8-4 per Matera. Recupero:1' pt; 4' st. ALTAMURA- Né vincitori né vinti. Campo si fa parare un rigore e D'Angelo conserva il pari negando al Bitonto la vittoria su di una punizione di De Santis, ma ai punti il Matera avrebbe meritato la vittoria visto il gol annullato a Branda a inizio ripresa. Alla fine un punto a testa che serve al Matera per il morale in vista della finale di coppa, ma meno al Bitonto che aveva intenzione di fare bottino pieno per centrare l'obiettivo di evitare i play out in caso di vantaggio di sette punti sulla terz'ultima. Alla fine scoppia la rabbia del Bitonto che avrebbe volu-

Due momenti della gara di ieri ad Altamura

to un Matera più “mansueto” e “distratto”. Ma i precedenti tra le due società non sono idilliaci e a fine gara sono volate paroloni, spinte e anche qualcosa di più nei confronti del matera, reo, secondo il Bitonto, di non aver concesso nulla ad una squadra che stavolta si riteneva “vicina”, dimostrando di avere memoria labile in merito agli incidenti dell'anno scorso a Bitonto. LA GARA- Pizzulli deve fare a meno degli squalificati Guadagnalo, Montefusco, Persia e l'ex Falanca, mentre Rizzo non può utilizzare gli infortunati Albano e Di Fausto. Anticipo dopo le festività di Pasqua per consentire al Matera di riposare un giorno in più in vista della finale d'andata di coppa Italia in programma a Voghera mercoledì alle 17,30. Bastano le prime battute per com-

prendere che i ritmi non sono alti e il Matera ha la coppa nella testa. Il Bitonto ci mette orgoglio e motivazione anche se ha un tasso tecnico inferiore al Matera, anzi Pezzulli è costretto a schierare un under in più. Rizzo manda in campo Conte a destra e Savino a sinistra con una difesa più robusta, probabilmente effettuando già le prove per Voghera. Branda al posto di Albano e Carretta a destra, con Logrieco a sinistra. Per il trequartista bitontino partita speciale e in campo Logrieco dimostra di sentirla particolarmente e di non riuscire a dare tutto quanto ha in termini di fantasia e qualità. Al 14' Punizione di De Santis pericolosa che impegna 'Angelo in uscita aerea. Tre minuti dopo risponde il Matera. Palla per Branda in area che si destreggia bene e crossa per

Leta che nonbtte a volo ed effettua invece un controcross per la testa di Campo che gira bene ma la palla passa i poco alta sulla trasversale. Al 28' sembra fatta per il Bitonto. Calcio d'angolo per i pugliesi, pallone che giunge all'ex Armento che di testa colpisce con forza ma la palla si stampa sulla traversa e il Matera, seppure in affanno, riesce a cavarsela. Solo a destra Carretta prova a dare profondità alla squadra, ma è poco e il Bitonto guadagna metri e convinzione. Taglio per Modesto al 38' che mette in difficoltà Savino, ma il tocco del neroverde è uori misura seppure molto bello. Finale di tempo con il Bitonto più convincente, ma poco pungente in avanti dove i giovani Di Pierro e Taurino fanno quel che possono. Si va al riposo sul nulla di fatto e all ri-

presa Roberto Rizzo presenta Alassani al posto di Logrieco, probabilmente bloccato dalla gara dell'ex. Il Bitonto prova a rispondere, ma rischia il contropiede con Carretta che costringe Lattazi alla parata a terra dopo solo tre minuti. Il Matera dimostra di poter far male quando e come vuole, ma non affonda i colpi più di tanto. La gara si incattivisce perché dalla panchina del Bitonto partono applausi platonici alle folate del Matera. Al 9' il Matera passa, con Branda che di testa insacca ma l'arbitro annulla tra lo stupore generale. Sale la pressione e il Matera fa male dalle parti di Alassani che si procura un rigore per fallo di mano e susseguente atterramento. Il secondo rigore stagionale per il Matera dopo quello con la Turris della prima giornata. Cam-

po si incarica di battere e Lattanzio compie un miracolo mettendo in angolo. Patisce il colpo il Matera. Il Bitonto è pericoloso su punizione al 32' con De Santis. Poi il Matera si regala un finale in affanno, perché Bartli ingenuamente si fa espellere per fallo da ultimo uomo. Rizzo corre ai ripari e ridisegna la difesa inserendo Manzo centrale e Manetta a destra. Poi è D'Angelo su punizione di De Santis al 40' a negare il gol al Bitonto. Finisce con un Bitonto nervoso per non essere riuscito il guizzo vincente dopo tanta paura nella prima parte della ripresa e il rigore fallito da Campo. Al Matera va bene così, perché può dedicarsi alla finale di Voghera con un altro risultato positivo della gestione Rizzo-Dimitri. r.c.

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Spogliatoio A fine gara momenti non facili nello spogliatoio di Martinelli e soci

Rizzo: «Era un gol valido» Il tecnico del Matera : «Branda ha segnato regolarmente» ALTAMURA- Atmosfera pesante a fine gara. Le grida dei dirigenti del Bitonto arrivano all'imbocco del sottopasso per accedere allo spogliatotioo del Tonino D'Angelo. Il tecnico del Bitonto Pizzulli e l'ex Castelletti vanno via imprecando nei confronti del Matera per averci messo molto impegno contro una cosidetta consorella. Dimostrando memoria corta, perché tre anni fa il Matera evitòi play outproprio ai danni del Bitonto che pareggiò a Sant'Antonio Abate, mentrel'anno scorsoalDegli Ulivi successe di tutto. Dalle botte al portiere Gatti al pestaggio di Parabita, preparatore atletico. Tutto in un atmosfera da guerra e non calcio, come quella che si respirava ieri a fine gara per mezzo della comitiva bitontina che avrebbe voluto i tre punti per tentare di centrare l'obiettivo di non fare i play out, nel caso la regular season finisse con sette punti di vantaggio sulla terz'ultima. Obiettivo non facile, solo perché il Bitonto è sembrata poca cosa e probabilmente deve riflettere della sconfitta contro il Fasano. Perché ieri col Matera gli è andata bene, visto il gol annullato a Branda e il rigore sbagliato da Campo. «Credo che anche ai punti il Matera avrebbe meritato la vittoria. Non so perché sia stato annullato il gol di Branda, apparso regolarissimo. Certo-afferma il tecnico, Roberto Rizzo- mi dispiace per Giovanni Campo che meritava il gol per tutto l'impegno che sta mettendo. Un plauso va fatto anche a D'Angelo che ha neutralizzato un pallone insidioso che gli è giunto su di una punizionearrivata dopo l'espulsione di Bartoli forse un po' fiscale». Dalla tribuna il fallo di Bartoli è sembrato netto, perché ci sono stati due retropassaggi evitabili ed entrambi fuorio misura su di un innocuo disimpegno. L'uomo in più ha regalato verve al Bitonto, ma a parte la punizione non ci sono stati altri pericoli. Il Matera aveva nella testa la partita di mercoledì. «Non è facile non averla. Abbiamo lavorato tanto ed è chiaro che la squadra ha pagato anche queste cose. Però nella ripresa mi sono piacute le trame del centrocampo e la profondità che

A destra una fase della gara di ieri al D’Angelo di Altamura campo neutro designato per la gara d’anticipo di ieri contro il Bitonto di mister Pizzullli (foto Lagalante)

PAGELLE MATERA D’ANGELO (7) - Una parata salva-risultato sulla punizione al limite per il fallo da ultimo uomo costato a Bartoli il rosso diretto. Ma non è stato l’unico intervento difficile compiuto dal giovane portiere del Matera. Un bel biglietto da visita per una partita in cui serve il massimo della concentrazione. CONTE (6) - Lo metti a destra o sinistra porta a casa sempre la sua onesta pagnotta. Inizia a destra, finisce dall’altro lato ma non concede nulla agli avversari.

A sinistra un’azione in area del Matera , sotto a sinistra Rizzo ed a destra Giovanni Campo ieri rigore parato

SAVINO (6) - Sugli esterni fa fatica, perchè la cxarta d’identità è crudele e infattio centralmente va senza dubbi meglio ma c’era da sacrificarsi e l’ha fatto da grande uomo di spogliatoio. (11' ST MANZO (5,5) - Fa tutto bene tranne i due passaggi involontari all’avversario negli ultimi secondi di gara e meno male che il Bitonto era veramente poca cosa ed è andata bene. Qualche volta è meglio spedire palla in tribuna che giocare di fioretto), MAZZOLENI (6) - Il cervello biancazzurro smista palloni importanti come sempre, sta per cadere nell’errore di cedere alle provocazioni ed è l’unico appunto ad una gara perfetta. BARTOLI (5,5) - Si è complicato la vita ed ha regalato ansia alla squadra. Un fallo veniale ma dalla tribuna è apparso ineccepibile il provvedimento dell’arbitro. Un retropassaggio corto in piena tranquillità non ci stava. MARTINELLI (7) - Non regala nulla e in particolare a Konte dopo il suo ingresso. Una partita perfetta come imponeva la delicatezza del match. CARRETTA (6) - Buoni i movimenti ma stavolta non fa male come sa e forse la pausa l’ha leggermente arrugginito. Si sfogherà a Voghera. LETA (6) - La solita buona prestazione in cabina di regia. Il punto in più lo perde perchè poteva far male ed ha perso l’attimo giusto facendosi contrare in extremis. Peccato che non ci sarà a Voghera perchè squalificato.

hanno dato gli esterni. Questa gara serviva per riprendere il ritmo partita. Non giochiamo da venti giorni e in vista della gara di Voghera serviva riprendere il ritmo e da questo punto di vista sono soddisfatto dell'andamento del match. Certo, c'era per tutto nella mente la voglia di esserci e quindi si stava particolarmente attenti quando hanno affondato i colpi. E' capitato subito a Logrieco, ma credo che fosse tutto in preventivo.

Chiaramente il ragazzo sentiva particolarmente questa gara essendo di Bitonto. Ora c'è un giorno di sosta e lunedì si riprendeper poi partire per Voghera dopo l'allenamento di martedì con il trasferimento in aereo. Archiviamo questa gara e soprattutto cosa è successo alla fine. Il calcio è un'altra cosa». Anche se in campo neutro la gara col Bitonto si è dimostrata ancora una volta tra le più ostiche dell'intero girone per il Matera. Forse questa

considerazione spiega il perché era temuta da tutto l'ambiente. Ma ora il Matera deve guardare a Voghera per uscire da questo inferno chiamato serie D dove chi fa il proprio dovereè tacciatodi chissàquale lesa maestà. Per salvarsi serve una squadra forte e il Bitonto ha mostrato molte lacune, anche se aveva fuori giocatori importanti. Ma anche nel Matera c’erano assenze di peso. r.c.

BRANDA (6) - Un giocatore che si conferma interessante e utile. Segna un gol regolare e recita il ruolo di sponda con grande abilità e dinamiso (33' ST MANETTA (6) - Entra subito in partita e il Matera non patisce più nulla) CAMPO (6) - Un abbraccio a Giovanni e non solo virtuale, perchè il rigore non gli deve pesare. E’ stato bravo il portiere e non l’ha calciato male. Il suo impegno è tanto e per questo va giudicato in positivo. LOGRIECO (5,5) - Non era la sua gara. (1' st Alassani 6 crea grattacapi e guadagna un rigore. Un ragazzo interessante)

PLAY OFF JUNIORES MATERA VIGOR LAMEZIA

5 1

MATERA: Cifarelli A., Greco, Paternoster, Sabatiello (23' st Volpe), D'Aria, Giasi, Rubino, Cerabona, Cifarelli L. (14' st Manieri), Cristofaro (17' st Martemucci), Donadio. A disp.: D'Adamo, Cuscianna, Costantino, Pietracito. All. Danza VIGOR LAMEZIA: Fabiani (28' st Montesanti), Chirillo, Caffarelli, Martino, Bilotta, De Martino G. (18' st Cappello), De Caprio, Carrà (28' st De Martino M.), Catalano, Tozzi, Colosimo. A disp.: Fruci, Saladino. All. Barone ARBITRO: Rosato di Brindisi (assistenti: Petrone e Mariano di Potenza) RETI: 5' pt D'Aria, 7' pt Catalano, 8' pt Cifarelli L., 16' pt Rubino, 33' pt Greco, 13' st (rig.) Cristofaro NOTE: ammoniti per gioco falloso Martino, Bilotta e Catalano della Vigor, Giasi e Manieri del Mate-

Ora alla squadra di Danza tocca l’Hinterregio sabato ancora a Matera

I biancazzurri travolgono la Vigor ra. LA JUNIORES sbriga in un solo tempo la pratica Vigor Lamezia. La squadra di mister Danza non ha avuto difficoltà nella prima gara dei play-off del campionato Juniores, infliggendo la seconda pesante sconfitta stagionale, tra le mura amiche, ai calabresi. Nella stagione regolare, la gara al “Gaetano Scirea” era terminata 6-0, mentre questa volta i calabresi, per qualche istante, hanno sperato di poter fare male ai biancazzurri, pareggiando il momentaneo vantaggio di D’Aria, ma subendo successivamente una sonora lezione. Come anticipato sono bastati i primi 45’ per superare abbondan-

temente gli ospiti per Sabatiello e compagni, che hanno controllato la gara agevolmente nella ripresa, usufruendo anche di due giusti penalty, di cui uno realizzato dall’ottimo Cristofaro, l’altro calciato a lato da Manieri con poca freddezza. Pochi minuti per studiare l’avversario ed il modulo offensivo varato da mister Danza colpisce. Conquistato il primo corner la parabola a rientrare di Cristofaro trova perfettamente l’incursione del centrale difensivo D’Aria, che stacca anticipando l’uscita del portiere ospite portando in vantaggio i suoi dopo appena 5’. La reazione ospite è immediata. Al 7’ batti e ribatti in area sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla

destra e la corta respinta di Cifarelli A. finisce sui piedi del lesto Catalano, che non si fa pregare per spingere la palla in rete. Contro-risposta materana dopo poco meno di un minuto. Grande azione di Rubino sulla sinistra e cross perfetto per Cifarelli L., che deve solamente appoggiare in rete di testa, Matear nuovamente in vantaggio. Da questo momento in poi è solo la squadra di Danza a sfondare ripetutamente con le incursioni di Donadio, Cristofaro e Rubino, davvero in grande giornata. Proprio il numero 7 biancazzurro al 16’ trova gloria personale. Laciato centralmente dalla destra sfugge alla trappola del fuorigioco e insacca facilmente con un tocco morbido che scavalca l’incolpe-

vole Fabiani. Al 33’ il Matera chiude la pratica. Dopo una corta respinta su corner Cristofaro riprende palle ed effettua un nuovo traversone, che trova libero in area Greco. Il terzino aspetta il momento opportuno ed in acrobazia realizza la quarta rete biancazzurra. Nella ripresa la squadra di Danza gestisce al meglio il largo vantaggio acquisito e non corre rischi, con Cerabona e Sabatiello che tengono perfettamente il centrocampo. Al 13’ Cristofaro viene steso in area da un difensore ospite e ineccepibile rigore. Lo stesso numero 10 biancazzurro dal dischetto non sbaglia e segna il 5-1. Successivamente girandola di cambi e poco altro. Unica nota l’errore dal dischetto di Manieri, che prima conquista il penalty e poi lo calcia a lato. Ora per accedere al tebellone finale il Matera dovrà superare l’Interreggio. Francesco Calia sport@luedi.it

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Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Anche il Forza e Coraggio ha defezioni importanti per squalifica

Francavilla, stimoli giusti Nonostante le assenze di peso c’è tanta voglia di punti play off FRANCAVILLA – Grande attesa questo pomeriggio per il big match in programma alle ore 15, allo stadio “Nunzio Fittipaldi” tra Francavilla e Forza e Coraggio. Una partita molto delicata per i sinnici che dovranno prestare molta attenzione ai campani, che sono alla ricerca dei punti persi domenica scorsa contro la capolista Neapolis Mugnano. Per il Francavilla invece, c’è la voglia di lottare per guadagnare un posto nei play off, distanti quattro lunghezze. Per questo, oggi pomeriggio si assisterà ad una gara molto combattuta sin dai primi minuti di gioco. Due formazioni che vogliono a tutti i costi conquistare punti, per fare un passo in avanti in classifica. I sinnici devono sfruttare al massimo il fattore casalingo, con l’apporto del suo pubblico, che si annuncia numeroso sugli spalti del “Fittipaldi”. A livello d'attenzione, i ragazzi di Lazic non devono calare, è successo con il Francavilla Fontana. Bisogna cercare di partire subito bene senza subire il goal per svegliarsi. Sarebbe un grave errore ripetere questo atteggiamento. Il Francavilla ha stimoli maggiori rispetto al Forza e Coraggio, sta inseguendo gli avversari in classifica, e quindi deve cercare di avvicinarli. Il campionato ormai, sta volgendo a termine, mancano sei gare alla fine, e c’è bisogno di giocarsi queste ultime partite al massimo delle possibilità. La concentra-

Di Vincenzo e sotto Marsico

zione non deve mai calare, questo la squadra del patron Cupparo lo sa molto bene. La maturità acquisita quest’anno dall’intero gruppo è tale da poter giocarsi un posto tra le prime cinque della classifica. Del resto, l’ottimo girone di andata, ne è la conferma.

Nella passata stagione, nel girone di ritorno, i sinnici fecero ventitre punti, quest’anno invece fino ad ora, sono a quota quattordici. Ci sono ancora diciotto punti a disposizione. Mister Lazic, in settimana ha lavorato molto nella testa dei giocatori. Gli erro-

ri dell’ultima gara devono sparire dalla mente del gruppo, che ne ha fatto tesoro per non ripeterli più. Le pesanti assenze, costringono il tecnico serbo a fare scelte molto attente e che non sconvolgano più di tanto l’assetto tattico. Lazic, si affida al collaudato 4-4-2, con l’attacco affidato nei

Uno scontro diretto ad Ostuni da superare indenni

Pisticci, obbligo crederci CERCARE punti per provare ancora a sperare. Vincere ad Ostuni per tornare nei play out. Il Pisticci conosce bene la sua missione in vista della sfida di oggi in terra di Puglia. Serve un risultato pieno. Tra l'altro sarebbe il primo in trasferta della gestione Arleo, perché fuori dalle mura amiche il Pisticci finora, nel girone di ritorno, al massimo ha pareggiato. I padroni di casa, dall'alto dei loro 37 punti, controllano la zona play out, ormai staccata di nove lunghezza. Un margine che consente di gestire con tranquillità quest'ultima fase di stagione. Ma non per questo il Pisticci deve attendersi un avversario distratto o in vena di far regali. Ci sarà da lottare, come sempre. Anche perché finora nessuno ha mai concesso nulla e le considerazioni teoriche sullo stato di forma e di concentrazione dell'avversario di turno, non hanno mai avuto riscontri alla prova del campo. Vincere per gli obiettivi stagionali. Ma vincere anche per se stessi. Il Pisticci ha una motivazione in più per cercare il risultato. Perché alla squadra sono stati garantiti i rimanenti

corrispettivi solo in caso di salvezza acquisita sul campo. Per cercare il colpaccio mister Arleo si affiderà alla formazione che più ritiene opportuno impiegare in senso speculare all'avversario. Questa è, infatti, la consolidata filosofia del tecnico di Potenza che tiene molto in considerazione le abitudini e le peculiarità della squadra che si andrà ad incontrare e modella il suo undici spesso di conseguenza. Inoltre bisognerà tener conto delle assenze di D'Aniello, Lavecchia e Pietrafesa. In porta è sempre ballottaggio tra Marino e Maida con il primo ad essere favorito. In difesa la coppia centrale sarà formata da Di Maria e Malafronte. A destra potrebbe esserci Lottino oppure Basile. A sinistra Polichetti. In mezzo al campo Cazzarò, Guarino e Benegiano oppure Palladino. In attacco Parente, Lupacchio e Basile. Ma c'è anche da valutare la soluzione Farinola, pedina che ultimamente Arleo sta rivalutando. All'andata l'Ostuni trovò a Pisticci una preziosissima vittoria di misura. All'epoca, infatti, i pugliesi avevano meno punti dei lucani e proprio in seguito a quel

colpaccio iniziarono a rimontare, nonostante alcune transitorie difficoltà gestionali. La sconfitta, cocente e senza attenuanti, costò la panchina di Antonio Va-

lente, che fu esonerato qualche giorno dopo. Dopo una settimana di transizione giunse a Pisticci l'attuale allenatore Pasquale Arleo. Roberto D’Alessandro

piedi di Marsico e La Neve, che non dovranno far rimpiangere la coppia titolare Chisena-Del Prete. Ecco la probabile formazione: Di Vincenzo, Marziale, Di Giorgio, De Santo, Tarantino, Di Sanza, Bocconi, Manzillo, Di Senso, Marsico, La Neve. Claudio Sole

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Policoro alle prese con una salvezza da guadagnare

Il Fortis Murgia cerca il punto che vale la serie D Riprende il campionato d'Eccellenza ed è sfida al cardiopalma per il Policoro 2000, impegnato questo pomeriggio contro la capolista Fortis Murgia. In campo due squadre con motivazioni diametralmente opposte ma con un unico obiettivo: la vittoria. Il team materano arriverà in riva allo Jonio per cercare quei punti che potrebbero decretare il salto di categoria: ai ragazzi di mister Squicciarini basta un pareggio per neutralizzare le velleità dell'inseguitrice Angelo Cristofaro (seconda a 56 punti e impegnata oggi con il Borussia) e raggiungere con un turno d'anticipo la promozione in serie D. Festeggiare a Policoro avrebbe un significato particolare per i murgiani, visto che proprio al “Rocco Perriello”, lo scorso 6

OPPIDO-BORUSSIA

ATELLA-AVIGLIANO

gennaio, i rosanero hanno conquistato un altro prestigioso trofeo, la Coppa Italia Regionale. Ma gli jonici non possono permettersi passi falsi: i biancoazzurri hanno raggiunto la zona salvezza da poche settimane e sono ancora troppo vicini al pantano dei play out. Solo tre infatti le lunghezze che dividono il Policoro dal Banzi, quintultimo e sempre in lotta per restare in Eccellenza. Ai ragazzi di mister Labriola quindi il compito di fermare la Fortis, obiettivo non impossibile se sapranno giocare con la stessa tonicità e concentrazione mostrate prima della sosta pasquale. Al completo la rosa biancoazzurra: il probabile tandem d'attacco sarà composto da Lops e Ripa; in difesa torneranno Cirrottola e Saccen-

te, assenti contro il Ferrandina per squalifica. Risultato dell'andata favorevole ai murgiani: a Matera la Fortis ha battuto il Policoro per 2 a 1. Squicciarini, reduce dalla sfida di Coppa Italia con il Nardò (a proposito sono i pugliesi ad andare avanti per via del sorteggio favorevole a scapito dell’Ebolitana), dovrà ancora fare a meno di Salvatore Maurelli, ancora infortunato. Per il resto tutti a disposizione del tecnico altamurano. C’è grande attesa nella formazione del presidente Giacomo Silvano che vuole festeggiare la matematica promozione in Interregionale, per poi fare una passerella in casa con il Viggiano. Eleonora Cesareo sport@luedi.it

VIGGIANO-TOLVE

Motivazioni per due

D’Urso non può sbagliare

La stessa fame di punti

OPPIDO LUCANO - Riparte oggi pomeriggio alle ore 16,00 il massimo campionato lucano. Sul manto sintetico si sfidano due squadre in cerca di punti: l'Angelo Crisotaro Oppido per centrare la seconda posizione con un turno di anticipo e il Borussia Pleiade fermo a quota 49 punti, appaiata al Valdiano, e con tre lunghezze di distacco dal Ricigliano. Mister Manniello schiererà la formazione tipo con Brancale tra ipali; Maglione, Volturno, Santagatae Manniello D. in difesa; Vaccaro, Santopietro e igemelli Leone a metà campo;Grieco eD'Amicoin attacco.L'A.C.Oppidopunta adottenere la quattordicesima vittoria consecutiva tra le mura amiche battendo una formazione che, all'andata, ottenne la vittoria. Mister Viola dovrà fare a meno di Gialdino, espulso nell'ultima giornata di campionato e quindi indisponibile. Il mister della squadra jonica schiererà Coretti tra i pali; Manolo, Ripoli, Simeone e Pendinelli sulla linea di difesa; Cappiello, Corbino, Frabetti e Moliterni a metà campo; Schettino e Lima come coppia d'attacco. I padroni di casa restano i favoriti del mach visto l'impressione ruolino che gli oppidesi hanno avuto durante l'intera stagione di fronte al pubblico amico. Il Borussia Pleiade, però, arriva a Oppido con la ferma convinzione di poter raggiungere con novanta minuti di anticipo i tanto sognati play-off. Arbitrerà il Signor Francesco Colangelo da Potenza, mentre i due assistenti saranno Fantini da Moliterno e Delfino da Potenza. Rocco De Rosa

ATELLA - Dopo la pausa di Pasqua questo pomeriggio si riprende a giocare anche nel massimo campionato regionale di calcio. Per la 29^ giornata del campionato di Eccellenza nel pomeriggio con inizio alle ore 16,00 l'Atella Monticchio di mister D'Urso ospiterà l'Avigliano del coach Sabato in una sfida che ha quasi il sapore di un derby, vista la corretta e cavalleresca rivalità che c’è stata tra i due club negli anni scorsi, quando entrambi correvano nella parte alta della classifica. Così non sarà questa volta dal momento che in classifica l’Atella Monticchio ha ben diciotto punti in più dell’Avigliano che si trova in piena zona play out da cui proverà a venirne fuori nelle ultime due gare. Gli atellani, reduci dal pesante tre a zero inflitto in trasferta al Tolve, ma anche rinfrancati dal verdetto della commissione disciplinare della Figc che accogliendo il reclamo dell’Atella Monticchio ha disposto la ripetizione della partita Atella –Valdiano del 7 marzo scorso, sospesa per i gravi infortuni capitati a due dei giocatori in campo, uno per parte. Un avversario su di giri come è l’Atella in questo finale non è certo il meglio che potesse capitare all’Avigliano. Manfreda e compagni sono ad un passo dalla zona play off e faranno di tutto in queste ultime due partite e in quella del recupero con il Valdiano per portarsi tra le prime quattro, avversarie permettendo. I presupposti ci sono tutti e i ragazzi di mister D’Urso di certo si batteranno per conquistare il massimo da queste ultime tre gare per sperare di piazzarsi al quinto posto della classifica per far parte delle quattro squadre che si cimenteranno poi nei play off. Michele Rizzo

VIGGIANO –La gara dell’odierno pomeriggio risulta un bivio. Viggiano e Real Tolve arrivano alla gara con obiettivi diversi, ma con la stessa fama: fare punti. I valligiani che puntano ancora ai play –off devono vincere sia oggi e sia domenica prossima a Matera contro il Fortis Murgia (sperando che sia già promosso matematicamente da stasera in serie D) e attendere fiduciosi i risultati degli altri campi. La squadra di Bardi verrà per cercare di prendere quel punto utile che allontani il Genzano Banzi (che ipoteticamente potrebbe vincere contro il Vultur Rionero senza pretese) e poi battere tra le mura amiche il Ferrandina (penultimo e condannato da tempo ai play –out). Per il Viggiano il fattore penalizzante potrebbe essere rappresentato dal recupero di mercoledì tra Atella e Ruggiero Valdiano. Infatti alle due squadre è stato restituito il punto di penalizzazione e avranno la possibilità di giocarsi interamente la posta in palio per i play - off. In ogni modo la formazione di Villani deve soltanto vincere le ultime partite che le sono rimaste senza pensare al calendario delle altre. Il tecnico biancazzurro per la gara odierna non avrà a disposizione lo squalificato La Neve espulso nel match di Policoro contro il Borussia Pleiade primadella sostapasquale.Bardi nonpotràinvece disporredi tre giocatori perché appiedati dal giudice sportivo: si tratta del difensore Santarsiero, del centrocampista Caccavale e dell’attaccante Montenegro. Perdite da non poco che potrebbero pesare sul piano del risultato, ma che all’ultima giornate si riveleranno rientri di grande importanza. Biagio Bianculli

RICIGLIANO-VALDIANO

GENZANOB.-VULTUR

Prove tecniche Tra playout di spareggi e salvezza diretta ULTIMA gara casalinga del Ricigliano, in tranquilla zona play – off a quota 52 punti, staccato da quattro lunghezze dalla seconda della classe, l’Angelo Cristofaro a quota 56. Avversario di turno per la formazione di mister Dente la Ruggiero Valdiano, altra candidata ai play off. Gli ospiti detengono la quarta piazza, appaiati a 49 punti in concomitanza con il Borussia Pleiade, e anche per essi non dovrebbero esserci particolari problemi per proseguire nella marcia play-off. Il Ricigliano, anche oggi di scena al Centro sportivo di San Gregorio Magno, negli ultimi due impegni ha racimolato solo un punto, nel pari del turn infrasettimanale a Banzi, dopo la sconfitta esterna ad Oppido. Mister Dente avrà tutta la rosa a disposizione, tranne lo squalificato Giordano, che dovrà sostenere i suoi compagni dalla tribuna. Sulla via del recupero completo il centrocampista Carleo, che nelle ultime gare non ha disputato interamente i novanta minuti. Consueti allenamenti e partitella a ranghi misti nella settimana del Ricigliano, che affronta questa gara dal discreto coefficiente di difficoltà nell’intento di chiudere in bellezza davanti ai propri tifosi. Morale alto anche per gli ospiti , reduci dalla vittoria per 2-1 sull’Angelo C. Carmen Freda

QUATTRO sono i posti play-out, due già assegnati Avigliano e Ferrandina, due ancora da assegnare, la classifica vede Tolve e Policoro in testa con 34 punti, Banzi 31, Picerno 29, la matematica tiene tutti sulla corda, tanti gli intrecci nelle gare in programma a 180 minuti dal termine. Ma per sperare nel miracolo salvezza diretta il Genzano Banzi deve battere sul terreno amico dello stadio comunale di Genzano la Vultur Rionero avversario di tutto rispetto ma senza patemi di classifica. Pasqua di intenso lavoro per i ragazzi di mister Natiello tutti arruolabili ed in un buono stato di forma. Nella rifinitura provate diverse soluzioni la formazione salvo sorprese dovrebbe essere Tedesco tra i pali, in difesa capitan Militello e Mele esterni con Sansone e Russo centrali, centrocamp con Cannito centrale, Stolfa e Cacace esterni, Porfido a sostegno delle due punte Vigliucci e De Oliveira. Una formazione tutta offensiva per scardinare la difesa vulturina che sarà priva dell'ex Lanciano fermato dal giudice sportivo. Gara da vincere ad ogni costo per il direttore sportivo Filippo Longo “solo vincendo possiamo sperare, mi aspetto un finale di campionato regolare, tante le squadre coinvolte per qualcosa. Abbiamo bisogno dell'aiuto del nostro pubblico. Crediamo nella salvezza diretta”. Per il verdetto finale non bisognerà attendere molto. Inizio gara ore 16.00 arbitro Caprioli di Venosa. Assistenti Ferrara e Bonavoglia. Giulio Carcuro

MURESE-IRSINESE

FERRANDINA-PICERNO

Il congedo di fine anno

Solo gli ospiti ancora in corsa

MURESE e Irsinese hanno senza dubbio scritto bellissime pagine di sport e di partite emozionatinegli ultimitre anni,e conmolta probabilità una delle ultime perché nell'immediato non se ne prevedono altre. Chi non ricorda la gara di Picerno di due anni. Precisamente il 23 gennaio 2008 proprio l'Irsinese, contro ogni pronostico, si impose sulla Murese nella finale di Coppa Italia con una rete di Sansone nella seconda frazione di gioco dei supplementari. In una gara che ancora oggi ha lasciato l'amaro in bocca ai ragazzi biancorossi che proprio al novantunesimo con il suo migliore marcatore, Esteban Gabriel Dutra, mandò alle ortiche un calcio di rigore. Da allora molte cose sono cambiate, malarosaèpressappoco lastessaeconqualche giocatore locale in più, e soprattutto la Murese ha coronato il suo sogno di conquistare la Coppa Basilicata con il Lauria. Mentre l'Irsinese dopo una serie di vicissitudini interne èormai destinata a unamro fututro. Entrambe le formazioni si apprestano a chiudere il campionato con rammarico e delusione. La Murese partita con l'ambizione di centrare i play off ha trovato non poche difficoltà sulla sua strada: con diversi infortuni gravi che hanno messo ko Nano, Farenga, e per molte gare del campionato Cella, Dutra, Iacullo V., e Ferracane. Nonostante tutto, mister Lardo è riuscito a cogliere risultati importantissimi e a centrare molto anticipatamentela permanenza.Tornando allagara odierna: essa rappresenta la passerella di congedo degli atleti di casa. Carmine Pepe

ULTIMO turno interno della stagione regolare per il Ferrandina che non ha più nulla da chiedere a questo campionato, in attesa di giocarsi tutto nella lotteria dei play out. Un sapore diverso, invece, ha il match del Santa Maria per gli avversari del Picerno. La formazione ospite infatti, quartultima a 29 punti, si gioca le ultime cartucce per sopravanzare il Genzano Banzi, avanti di appena due lunghezze e raggiungere almeno una delle due compagini attualmente “salve”con 34 punti Policoro e Real Tolve. Motivazioni diverse, dunque, in campo per le due squadre. All'andata finì in parità: 2-2, dopo una rimonta del Picerno che per il Ferrandina ha ancora il sapore della beffa. Il nuovo corso, con mister Savoni in panchina e Vito Salvemini, nello staff dirigente era cominciato da poche settimane, ma la voglia di voltar pagine e salvare una stagione partita con il piede decisamente sbagliato già chiara come il sole. Adesso il rush finale. I rossoblu del presidente Capalbo stanno scaldando i motori per i play out e la condizione complessiva, infortuni e squalifiche a parte, sembra buona. La sconfitta contro la prima della classe Fortis Murgia non inganni.CheilFerrandina abbiaqualitàeuomini per restare in eccellenza è parso chiaro anche alla capolista. Il responso finale dopo aver regolato la pratica Picerno prima e Tolve poi, contro l'ex Bardi. E probabilmente potrà essere ancora Ferrandina -Picerno. La classifica in coda ancora troppo fluida per stabilire la griglia play-out. Margherita Agata

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Sport 47

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

REAL IRSINA-BAR LA NOTTE PIGNOLA

VARISIUS-GROTTOLE

PESCOPAGANO-SANTARCANGIOLESE

Una gara scoppiettante

Materani in brutte acque

Due squadre senza assilli

IRSINA - La rincorsa al terzo posto (e, con residue speranze, anche ai play-off) del Bar La Notte Pignola dello squalificato Tramutola cozzerà, probabilmente, con la grande voglia di vittoria del Real Irsina. Sarà una gara scoppiettante sotto tutti i profili. Infatti, il sodalizio materano, trascinato dalla grande verve realizzativa di Fiorino e Papangelo, è reduce da una serie di prestazioni molto convincenti. Il Real Irsina, negli ultimi quattro incontri, ha inanellato tre affermazioni di fila (con Moliterno, Santarcangiolese e Grottole) ed un pareggio (contro il Pescopagano). Inoltre, la quinta piazza della classifica è ancora raggiungibile (almeno stando alla matematica): sono cinque le lunghezze che separano la formazione irsinese dalla Santarcangiolese a due giornate dal termine della regular season. Chi avrà bisogno maggiormente dei tre punti in questo confronto, però, è il Bar La Notte Pignola, che ha nel mirino il terzo gradino del podio. Dopo il netto successo infrasettimanale contro il Rotondella (3-0), la compagine presieduta da Gerardi dovrà sfoderare una prestazione super ad Irsina, cercando di sopperire ad alcune assenze importanti nello scacchiere di partenza. Mister Tramutola (non siederà in panchina fino al termine del campionato per squalifica) dovrà fare a meno della punta Ragone (due turni di stop), di De Iacovo (tre giornate di squalifica), Palladino (due) ed Antonio Buonansegna (una). Dirigerà la contesa il signor Salvatore di Potenza, coadiuvato dagli assistenti venosini Pescuma e Cantiani. Donato Pavese

Oggi la gara contro il Grottole per il Varisius rappresenta un ultima spiaggia per evitare l'appendice dei play-aut, i nero verdi costretti a vincere per avvicinarsi a un punto proprio gli avversari odierni, e sperare di scavalcarli nell'ultima giornata. Se il Grottole ha a disposizione anche il pareggio per festeggiare la matematica salvezza, il Varsius, alla luce della gara di S'Antarcangelo in cui ha raccolto un solo punto, deve fare bottino pieno nelle ultime due gare di questo torneo di Promozione e poi sperare in un risultato positivo dello Scanzano a domicilio del Grottole. La squadra di Matera sta in buona forma e per l'ultima di campionato in casa ha a disposizione tutti, ritornerà fin dal primo minuto Bellomo apparso pimpante e motivatissimo, e forse anche l'under Bongermino. Proprio l'esperto trequartista, dopo aver risolto i suoi problemi privati, si è messo a disposizione del mister Peragine da un paio di settimane, ed è pronto a dare tutto e mettere in campo la sua esperienza per salvare il Varisus. Il tecnico Peragine è abbastanza fiducioso sulla tenuta atletica dei suoi ragazzie aparte qualchepiccolo problemadi alcunielementi sa di poter fare affidamento su tutti, “ Sono convinto che tutta la squadra oggi si impegnerà per ottenere questa vittoria, che potrebbe aprire nuovamente le speranze di salvezza e poi se i risultati delle altre squadre ci sorrideranno, potremmo affrontare nell'ultima gara un Moliterno demotivato e appagato per il salto di categoria, e quindi avere qualche chance in più per conquistare i tre punti e poi attenderemo il risultato del Grottole contro lo Scanzano”. p.l.

PESCOPAGANO - Sulla carta il match che si disputerà quest'oggi tra la compagine guidata da Chiappetta e il team di casa di Toscano, non dovrebbe rivelare grosse emozioni. Gli uomini di casa sono già in clima vacanze, vista la matematica salvezza ottenuta con il pari di Lagopesole, mentre i valdagrini conservano ancora un barlume di speranza rispetto ad un ipotetico quanto assai improbabile scontro play-off. Allo stato attuale, infatti, il divario tra il Moliterno ed il Miglionico, rispettivamente seconda e terza della classe, non consentirebbe la disputata della bagarre play-off. In casa rossoblù si pensa già al futuro ed è in cantiere la costruzione della rosa per la prossima stagione. Resta ancora una grossa incognita la guida tecnica del team, considerando la già nota scelta di Toscano di ritornare a vestire i panni del Direttore Sportivo. Per l'ultima casalinga, i ragazzi di casa vorranno comunque chiudere in bellezza il torneo, provando a salutare il pubblico amico con una prestazione spettacolare e vincente. Questa la probabile formazione del Pescopagano che oggi affronta tra le mura amiche la quotata Santarcangiolese: Rosa, Angiolillo, Cantone, Tavarone, Lanza V., Bergamasco, Capasso, Lotano, Lanza A., Glorioso, Nicastro. Gabriele Lotano

Solo vincendo potrebbero esserci gli spareggi

Miglionico è crocevia promozione e play off MIGLIONICO-Vietato non vincere! Questo il cartello per il Miglionico di mister Motta che ha bruciato una grossa possibilità Play-off, nell'ultima gara casalinga, perdendo contro il Moliterno, sul quale deve ora recuperare almeno 2 punti dei 10 che lo distanziano. Questo per consentire al campionato l'appendice play-off. Se il distacco permarrà superiore agli 8 punti, i Play-off andranno a farsi benedire. La capolista che giunge a Miglionico, con 64 punti in 28 giornate e con un +4 sulla seconda, ha un piede, se non entrambi, in Eccellenza. Una vittoria a Miglionico la porterebbe a festeggiare con una giornata di anticipo chiudendo i giochi di testa. Un rullo compressore la squadra pietragalle-

SCANZANO-BALVANO

LAGONEGRO-MOLITERNO

Nicola Motta

se con 19 vittorie, 7 pareggi e 2 sole sconfitte. 50 reti realizzate, miglior attacco e 16 subite, miglior difesa. Due sconfitte maturate fuori casa. La prima a San-

ROTONDELLA-MONTESCAGLIOSO

t'Arcangelo per 1 a 0 all'ottava di andata e la seconda a Moliterno nella settima di ritorno per 3 a 0. Ad attendere la capolista che viaggia spedita con un +14 sul Miglionico, oltre ad un pubblico numeroso e caloroso pur se in clima religioso e festoso data la celebrazione delle "Cresime", ci sarà un Miglionico che in casa, ha avuto un rendimento migliore di quello in esterna. Nove vittorie, 4 pareggi ed 1 sola sconfitta che hanno fruttato 31 punti sui 50 conquistati. Una gara su cui saranno puntati gli occhi delle altre contendenti al salto di categoria che tiferanno, forse finanche il Moliterno per sperare nella vetta, per una vittoria del Miglionico. Antonio Centonze

LAGOPESOLE-BELLA

Chance salvezza Un derby Rotondella, conta Permanenza ridotte al minimo per festeggiare solo la vittoria in discussione SCANZANO JONICO - Residue chance di salvezza per lo Scanzano di mister Franco Calone. Tutto l'ambiente jonico è ormai quasi rassegnato alla retrocessione, ma la voglia di giocarsi i play out è tanta, e la squadra jonica vuole tentare ogni possibilità fino in fondo. Per questo è fondamentale ed imprescindibile battere nella gara casalinga, di oggi alle ore 16, il Balvano già matematicamente nella zona play out. Il Lagopesole, contro il quale lo Scanzano sta giocando un “campionato” nel campionato, è attualmente posizionato nella classifica del campionato di Promozione ad un punto in più. “Dovremo vincere e poi attendere eventualmente un risultato per noi positivo sull'altro campo. Non dobbiamo fare calcoli. Servono i tre punti come il pane. Per noi gli spareggi sono già iniziati. Domani (oggi per chi legge, ndr) e domenica prossima a Grottole daremo tutto quello che abbiamo. Poi - ha concluso l'esperto tecnico - si vedrà”. Intanto per i padroni di casa è emergenza difesa. Ci sono due squalificati: Leone e Castellucci. Quest'ultimo deve scontare un turno di stop forzato a causa dell'espulsione subita domenica scorsa a Moliterno dove negli negli ultimi trenta minuti lo Scanzano ha compromesso una gara, persa alla fine per due reti a zero, che ben aveva tenuto nei primi sessanta minuti. Tra l'altro quella di oggi è l'ultima partita tra le mura amiche per gli jonici, che purtroppo quest'anno hanno regalato poche soddisfazioni ai loro tifosi, sempre meno presenti. Pierantonio Lutrelli

È di scena oggi al comunale di Lagonegro un derby molto delicato, che vede la Soccer ricevere la quotata Moliterno ad un passo dall'eccellenza. Una partita molto importante sia per i lagonegresi che vorranno incrementare il vantaggio rispetto alla zona play out, sia per il Moliterno che dal loro canto hanno l'obbligo di mantenere a giusta distanza(almeno 8 punti) dalla terza in classifica, il che vorrebbe dire promozione in eccellenza. Il Moliterno è sicuramente la formazione migliore del campionato, composta da molti giovani e ben allenata da Mister Vignati, che come la classifica dimostra, ha lavorato bene in questa stagione. Sarà un derby dunque all'insegna del risultato per entrambe,ma sarà anche l'ultima partita della Soccer giocata tra le mura amiche. La squadra del tecnico Oliva si è ben allenata in settimana anche se ha alcuni problemi con gli under, visto che il tecnico dovrà fare a meno di Verbena e di Ielpo, quest'ultima ai box per scontare una squalifica. “I ragazzi sono pronti per questo derby- ha commentato Mister Oliva- sono fiducioso che potranno portare almeno un punto alla squadra nella nostra corsa per la salvezza”.“Ci aspettiamo continua Oliva- il pubblico delle grandi occasioni perché si sente nell'ambiente l'area del derby”, “ma vogliamo anche- ha sottolineato il Presidente Fortunato- che si possa vedere una partita corretta, un buon gioco seppur ci saranno tensioni che un derby sempre comporta”. Paola Vaiano

ROTONDELLA - Il Rotondella deve vincere con la Libertas Montescaglioso. Per la squadra di mister Martino non sono ammessi altri risultati in questa penultima giornata di campionato. Il confronto diretto con il Balvano (è importante superarlo per essere avvantaggiati nei play out in cui le due squadre dovranno affrontarsi) si deciderà al fotofinish con il Rotondella a 26 punti e i potentini a 27.E proprio questa giornata potrebbe essere decisiva in favore degli jonici. I loro diretti avversari, infatti, saranno impegnati nella difficile trasferta contro lo Scanzano, che ha bisogno assoluto dei tre punti per lasciare l'ultima piazza che lo condannerebbe quasi certamente alla retrocessione. Non impossibile pronosticare, perciò, una sconfitta del Balvano, che, in caso di vittoria del Rotondella, sarebbe distanziato di due punti. Probabile, perciò, che tutto si decida nell'ultima giornata, quando il Rotondella sarà impegnato nella proibitiva trasferta di Pietragalla, a meno che la capolista non si presenti in campo già appagata per l'acquisita promozione in Eccelenza (potrebbe essere matematica già oggi). Il Balvano, invece, dovrà vedersela con il Real Irsina, squadra di media classifica. All'andata finì 1-0 per il Montescaglioso. E 1 è anche il pronostico più probabile per oggi, almeno per l'urgenza di vittoria del Rotondella rispetto a un Montescaglioso che potrebbe essere già appagato dal buon campionato disputato. Nel calcio, però, non si sa mai. Pino Suriano

AVIGLIANO –Sulle due sponde del fiume, le due alternative che offre il destino. Da una parte, la possibilità di sopravvivere alla lunga traversata, rinviando la definizione della propria sorte all'attraversamento di quella scura e pericolosa foresta che si chiama playout. Dall'altra, la fine immediata del viaggio durato due stagioni e il ritorno alla dura realtà del torneo inferiore. Nel letto del fiume, la barca del Lagopesole, in cerca di approdo sicuro, ma consapevole della difficoltà dell'impresa. Finito il tempo dei calcoli, agli uomini di Alfano non rimane che un'unica alternativa. Battere il Bella, e sperare, magari, che da Scanzano (Atletico impegnato sul proprio campo contro un Balvano ormai certo di dover disputare i playout, ma ancora con la possibilità di scalare una posizione in classifica) arrivino buone notizie. Comunque inutili, senza un successo pieno nella gara di oggi. Impresa tutt'altro che semplice, anche se il Bella al campionato ha poco da chiedere, lontano com'è dal rischio, soltanto matematico, di esser risucchiato nella zona calda. Ma vorrà, il Bella, metter subito in archivio anche questa remota eventualità, e in ogni caso, ci terrà a svolgere al meglio il suo compito fino all'ultimo. Occhi aperti, nervi saldi, concentrazione massima e nemmeno la più piccola distrazione, perciò, sono richiesti al Lagopesole. Che fermata mercoledì la striscia delle 10 sconfitte di fila, è chiamato a tornare alla vittoria che manca da Natale, prima di giocarsi il tutto per tutto fra sette giorni a Montescaglioso. Giancarlo Tedeschi

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48 Sport


La capolista Atletico alla finestra

POTENZA A VALANGA, PARI A PIGNOLA

Savoia-Cancellara la gara della verità SAVOIA – E’ sicuramente la sfida che può assegnare o riaprire definitivamente il titolo di campione di Prima Categoria Girone A. Savoia e Cancellara si affrontano in una gara che vale una stagione: i padroni di casa viaggiano a -1 in classifica rispetto agli ospiti e all’Atletico Potenza. Romano del Savoia recupera Letterelli che era stato assente contro il Vitalba per motivi familiari, mentre il suo ex allievo Cosentino deve soltanto verificare le condizioni fisiche di D’Andria non al meglio. Il tecnico dei salviani è più esperto e più intraprendente a queste sfide e attuerà sicuramente il 3-4-1-2 utilizzato a Potenza contro l’Atletico nella vittoriosa gara del 27 febbraio al “Federale”. L’allenatore – giocatore del Cancellara dovrebbe rispondere con il 4-3-3 che nelle ultime sfide le ha fatto vincere sette partite di fila. Il Savoia dovrebbe partire con questo undici di partenza: Uva in porta; i tre centrali di copertura sarebbero Spera, Alessandro Palo e Letterelli; il centrocampo sarà composto daLetterelli a destra e Pagano a sinistra con Tolve e Lo Sasso centrali; dietro le punte Villano e Gerardi probabile ballottaggio tra Pirulli e Gerardo Palo. Potrebbe esserci anche smentita di modulo dell’ultima ora di modulo con conseguente

cambio di giocatori. Il Cancellara dovrebbe rispondere con questi titolari: Laurita tra i pali; i quattro di difesa saranno rappresentati da Troiano, D’Andria, Pappalardo e Cosentino; nella zona nevralgica dovrebbero agire Soldo, Erario e Pietrafesa; il trio d’attacco sarà costituito da Sabatella, Moscato e Basile. Sarà una sfida appassionante guardando soltanto i nomi dei giocatori e i numeri che contraddistinguono l’incontro. Il Savoia ha il miglior attacco del campionato con 64 reti fatte e la quarta miglior difesa con 23 gol subite. Il Cancellara è il terzo attacco del torneo con 59 reti realizzate e la terza difesa con 22 gol incassati. I salviani nell’odierno pomeriggio possono contare sull’imbattibilità interna che dura da quasi un anno: l’ultima sconfitta a domicilio risale al 26 aprile 2009 (Savoia – Parco Tre Fontane 1-2). Da allora una marcia impressionante di 14 risultati utili consecutivi tra le mura amiche: 12 vittoriee 2pareggi.IlCancellara nelgironedi ritorno è stata la migliore di tutte: 10 vittorie in 11 gare (l’unico neo è evidenziato dalla sconfitta contro il Vitalba). 30 punti conquistati (Atletico Potenza 28 e Savoia 24). Il big match sarà diretto da Pascaretta di Moliterno. Biagio Bianculli

A BERNALDA INIZIA LA FESTA

INCROCIO TRA LE PRIME QUATTRO

IL TITO A LAURENZANA

TESTACODA PER LA CAPOLISTA

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Sport 49

Domenica 11 aprile 2010


Domenica 11 aprile 2010

Lore Lei, blitz a Marsala MARSALA LORE LEI POTENZA

1 3

22-25, 25-18, 21-25, 23-25

SIGEL PALLAVOLO MARSALA: Tenza, Da Col, Sannino, Porzio, Casoli, Pichierri, Caruso (L), Maiello, Peretto, Sannino, Rizzo. All.: Campisi. PM LORE LEI AVIS POTENZA: Masino, Pierantoni, Rotondo, Pericolo, Franco, Composto, Ligrani (L), Bafumo, Pagano, Magherini, Carbonara, Draganova. All.: Gagliardi. ARBITRI: Salerno e Condorelli.

VINCE e continua a sperare la Lore Lei. Il fondamentale successo in quattro set piazzato da Serena Masino e compagne sul campo della Sigel va ben oltre i tre punti che è valso alle rossoblù in classifica. Battere sul parquet amico Casoli e compagne era impresa ardua - considerato l’incredibile rendimento interno delle siciliane -, e averlo fatto cogliendo l’intera posta in palio potrebbe dare alle ragazze di Nino Gagliardi quella decisiva spinta in più per credere fino alla fine della stagione al difficile (ma se continueranno a giocare così non

impossibile) aggancio ai play-off. Semplicemente perfetta ieri sera la Lore Lei al PalaBellina. Al cospetto di un Marsala che ha provato, eccome, a vincere una partita che le avrebbe permesso di riprendere le avversarie in classifica; ma che nei momenti caldi del match ha dovuto cedere di fronte alle superiori motivazioni messe in campo da Pierantoni e socie. Capaci di dare un’eloquente dimostrazione di forza e carattere nel finale di primo set: quando dal 1620 la PM piazzava un break (di 7-1, poi tramutato in 92) che le consentiva di met-

Le ragazze della Lore Lei Potenza

tere la sfida sui binari voluti. Bastava però un attimo di calo nella fase centrale del secondo parziale - in cui la Sigel si presentava sul 1612 al secondo tempo tecnico - per rimettere tutto in discussione. Ma quando c’era

da serrare i ranghi la Lore Lei non tradiva: risolvendo sul filo di lana sia la terza che la quarta frazione, e chiudendo una partita che potrebbe essere quella della svolta. Luca Carlone sport@luedi.it

B1 Donne Marulli, Romanò e Biamonte avvicinano il traguardo play off

Tutto facile per la Master Abissale il divario con le isolane del Messina: basta appena un’ora MASTER GROUP MT 3 ORLANDINA MESSINA 0 25-9, 25-15, 25-19

MASTER GROUP: Marulli 15, Romanò 13, Floridia 6, Cianflone n.e., Piscopo 1, Cacciapaglia (L), Picerno 2, Romano, Russo, Pontillo n.e., Donà 3, Biamonte 13. All. D’Onghia VOLLEY MESSINA: Marcini 4, Tzancova 5, Saieva (L)1,Angelova 2, macedo 4, Todorova 2, meneghin 6. All. Porretta ARBITRI: Colapietro e Traversa di Bari NOTE: battute vincenti Matera 4, Messina 1. Battute sbagliate: Matera 8, Messina 9. Tempi di gioco 17’, 20’, 23’ per un totale di un ora esatta.

Maria del Rosario Romanò chiude in doppia cifra (Videouno)

MATERA - In un ora di gioco la Master archivia la pratica Messina. Come era prevedibile un secco tre a zero per le biancazzurre che hanno fatto una passeggiata. Troppo il divario di differenza tra le due formazioni, solo nel terzo set, se vogliamo trovare una nota di colore, il Messina riesce a sorpassare la Master che poi imprime la sua accelerazione. C’è poco da commentare, l’inizio partita è tutto materano come ci aspettava-

mo. Ragazze subito in evidenza che non lasciano spazio e gioco alle avversarie e via con un consistente vantaggio. Alla prima sosta tecnica 8-3 per la Master, per arrivare alla seconda pausa tecnica Marulli e compagne, lasciano solamente due punti alle siciliane andando sul 16-5 poi il set viene chiuso sul 25 a 9 con le messinesi che non arrivano neanche in doppia cifra. Il secondo parziale di gioco, è identico al primo,

solamente qualche timida opposizione delle sicule fa alzare il loro punteggio, grazie anche ad un piccolo rilassamento, il set viene aggiudicato dalle materane per 25 a 15 in solo 37 minuti di gioco. La terza parte della gara ci offre un certo e comprensibile rilassamento da parte delle materane, che danno spazio alle avversarie che addirittura si portano in vantaggio di due lunghezze sul 5-3, che aumenta con l’Angelova che mura la Piscopo, alcuni er-

rori fanno andare in vantaggio il Messina al time out tecnico sul punteggio di 8 a 4. Ripresa del gioco e ancora errori con le schiacciate delle giocatrici materane che di un soffio vanno in out, coach D’Onghia chiama time out per riordinare la squadra, lento è il recupero con le siciliane che si trovano avanti 12-9. A questo punto è coach Porretta che chiama la pausa per spezzare il ritmo alle biancazzurre, ma non serve le ragazze raggiungono le avversarie sul 13 pari per finire alla seconda pausa obbligatoria in vantaggio 16-14. Da questo momento in poi le materane lasciano solamente 5 punti alle avversarie, andando a chiudere il set e la partita sul 25-19. I n attesa di alcuni risultati positivi per la Master Ora la squadra di Gianni D’Onghia pensa già al prossimo match importante, di fronte si troverà la Lore Lei Potenza, quindi si tratta di un derby che sarà molto sentito, vista l’importante posta in palio. Una vittoria con alcuni risultati favorevoli, potrebbero far avvicinare di molto il traguardo play off. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

B2 Donne Stop in casa della capolista

La Giocoleria cede al Sarno SARNO GIOCOLERIA

3 0

25-13, 25-14, 25-19

AITO VOLLEY SARNO: Capriotti, Torrisi, Pereira, Santos, Amitrano, Salvati, Castiello (L), Amati, Polito, Costantino, Palmieri. All.: Loparco. GIOCOLERIA POTENZA: Radkova, Nolè, Arras, Prete, Avena, Taddei, Santangelo (L), Ridolfo, Di Camillo, Di Lucchio, Lancellotti, Caramuta. All.: Telesca. ARBITRI: Brasiello e Esposito. NULLA DA FARE a Sarno per la Giocoleria. Le ragazze di Massimo Telesca sono costrette ad alzare bandiera bianca dopo tre soli set sul campo della prima della classe. Confermatasi avversaria difficile da contrastare, tanto più sul parquet di casa, per le potentine: che sapevano di doversi superare per creare qualche grattacapo a Torrisi, Santos e so-

B2 Donne La salvezza passa dalla sfida con il San Pietro Vernotico secondo in classifica

MINIVOLLEY

Livi, potrebbe arrivare la matematica

Oggi tappa a Moliterno

POTREBBE proprio essere questo, il ventiseiesimo e quintultimo della stagione, il turno buono per la Materman Nusco Potenza per apporre il sigillo matematico sulla salvezza. Raggiungibile, per Petrone e compagne, anche nel caso in cui stasera non dovessero riuscire a ripetere l'impresa contro il San Pietro Vernotico, avversario delle rossoblù nella terzultima esibizione dell'anno di fronte ai propri tifosi. Visto e considerato che per Taranto, Oria e Clemente Dibenedetto Altamura sarà complicato raccogliere punti nei rispettivi impegni contro Arzano, Benevento e Molfetta. Logico quindi immaginare che la Livi, per festeggiare con tutti i crismi la meritatissima conferma della B2, si presenti questo pomeriggio (dalle 18) sul campo della Caizzo con l'intenzione di fare un altro scherzetto alla Nuova Skilo, vicecapolista del torneo un punto dietro al Sarno. Una corazzata però già sorpresa all'andata sul parquet amico, quando - era fine novembre, e le ragazze

Enza Licciardi

di Enza Licciardi venivano da una sconfitta nel derby del tutto analoga, per come era maturata, a quella della stracittadina di due settimane fa - le brindisine furono costrette ad alzare bandiera bianca di fronte a Benefico e socie: passate con pieno merito al termine di un match-maratona (chiuso 17-15 al tie-

break). Quello fu il primo e (fin qui) unico ko casalingo rimediato da Carrozzo, Ristits e compagne nell'arco del campionato. Se poi si pensa che nelle successive quattordici gare il San Pietro ha lasciato per strada appena sei punti (come conseguenza delle sole due sconfitte subite sui campi di Sarno e Battipaglia), ecco che le proporzioni del capolavoro realizzato in quella circostanza dalle lucane si fanno più chiare. E si capisce bene come, oggi, servirà un'altra prova al limite della perfezione da parte loro per tornare a mettere i bastoni tra le ruote alla lanciatissima squadra di coach Lapertosa. Provarci, però, non costa nulla: per una Materman che vuole far capire a tutti che il suo campionato se lo giocherà, in ogni caso, fino in fondo. Visto poi che ha ancora nel mirino quel settimo posto che non sembra assolutamente al di fuori delle sue possibilità. l.c.

Massimo Telesca

cie. Anche se l’Asci poteva far leva, in terra campana, sul gran morale che si portava dietro dopo il successo nel derby: valso ad Avena e compagne una fetta di salvezza. E proprio sulla conquista degli ultimi punti necessari per la conferma della B2 ,nelle ultime quattro giornate, dovranno tornare a concentrarsi Francesca Nolè e socie nel lavoro settimanale in palestra. l.c.

L'AVVENTUROSO ed entusiasmante cammino del Circuito Minivolley 2009/2010 del Comitato Provinciale Fipav di Potenza è iniziato nel mese di dicembre 2009. Dopo aver proseguito con immutabile successo il suo tour lo scorso 14 marzo in quel di Genzano, si appresta a piantare le sue tende un altro comune della provincia, fermandosi in piena Val d'Agri, a Moliterno. Stamattina, dopo il raduno fissato alle 9.30 presso la Villa Comunale, si passerà subito al gioco per rappresentare ancora una grande festa dello sport che ha trovato ottimo riscontro da parte delle società affiliate che hanno messo su, a conti fatti, ben 100 squadre per un totale di quattrocento atleti. Solo in caso di maltempo l'intera carovana si sposterà al chiuso delle palestre dell'ITCG e dell'IPSIA già predisposte ed allertate per tale evenienza. Al di là tuttavia dei dati numerici che hanno un peso di secondario rilievo nello spirito della manifestazione, conta evidenziare che alla tappa prendono parte anche alcuni Istituti Comprensivi che, grazie al protocollo d'intesa siglato tra la Fipav ed il Miur, possono partecipare al Minivolley esattamente come le Società affiliate: si tratta degli Istituti di Moliterno, Ruoti e Rotonda. L'organizzazione della tappa è affidata alla locale Società CSC Moliterno Pallavolo, un sodalizio nato nel lontano 1979 che ha sin dai primi anni profuso tutte le sue principali energie nella pallavolo nella consapevolezza che lo sport è un fatto essenzialmente sociale e che lo sport in genere, oltre ad avere una componente di educazione fisica è anche educazione morale e civile. La storica società, sesta della regione per numero di attività e di tesserati, non è nuova all'organizzazione del Minivolley, ma si candida e vi si cimenta ogni anno, con l'intento di promuovere e diffondere ad ampio raggio la disciplina tra i più piccoli.

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50 Sport B1 Donne Sesta vittoria di fila per le potentine


B1 Uomini Contro l’Avellino la dirigenza ha indetto la “giornata rossoblu”

Medical al rush finale Al PalaPergola arriva l’Atripalda terza forza del campionato POTENZA - E' tutto pronto in casa rossoblù per il big match di oggi pomeriggio alle ore 18 della Medical Center contro l'Euroform Atripalda, squadra di vertice e probabile aspirante al salto di qualità in serie A. Gli atleti guidati da mister Draganov, questa settimana, hanno svolto regolari sedute di allenamento e, lo scorso giovedì, hanno disputato un'amichevole contro il Lagonegro - vinta nettamente - che ha rappresentato un test indispensabile per valutare la condizione fisica dei potentini dopo lo stop pasquale. Di Tommaso e compagni hanno risposto positivamente e sono apparsi tutti carichi e motivati a far bene in una gara dura ed ostica. I campani, infatti, giungeranno in terra lucana con l'intenzione di vincere: per loro è indispensabile accumulare punti importanti per entrare nei play-off. Dopo il successo casalingo sull'Ortona, la squadra dell'ex Cuomo non vorrà fallire l'appuntamento con una nuova importante vittoria e dunque per i padroni di casa non sarà impresa facile frenare le mire avversarie sebbene i rossoblù hanno tutte le qualità e le capacità per giocare una gara ad armi pari e puntare al successo.

Simone Di Tommaso

Per fare questo occorrerà anche l'incitamento del pubblico amico che si spera accorra numeroso per poter sostenere un gruppo che nel corso di questa stagione agonistica ha regalato gran belle soddisfazioni e giocate spettacolari. Anche per questo, come avviene ogni anno per le partite “di cartello”, è stata indetta la “giornata rossoblu”, organizzata dai dirigenti Gennaro, Benedetta, Michela, Carmela, Maria Assunta e Margherita. Non saranno valide né tessere, né accrediti, ma sarà la giornata in cui

tutti potranno manifestare la loro vicinanza alla squadra dando un contributo. Ci sarà tutto il mondo Virtus, a partire dai ragazzi del minivolley, fino all'under 18. Il tutto sarà animato dai ragazzi dell'agenzia Festidea che porteranno la mascotte del Leone. «Vogliamo il palazzetto pieno - commentano gli atleti della Medical Center. Vogliamo il pubblico delle grandi occasioni. Abbiamo disputato un campionato davvero bello e, pur essendo una matricola, ci troviamo nelle posizioni alte della classifica. Abbiamo intenzione di terminare questa stagione nel migliore dei modi e, già a partire daoggi, inostri tifosipotranno vedere la “fame di successo” che abbiamo. Entreremo in calmo sereni, consci del nostro valore e delle nostre potenzialità. Ce la giocheremo senza aver nulla da perdere e siamo certi che qualche soddisfazione riusciremo anche a togliercela». Presenti al Palapergola anche i ragazzi dell'associazione Aism di Potenza, promotori della giornata “Fasforworld”, un'iniziativa che servirà a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sclerosi multipla. Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

B1

serie

UOMINI Girone C CLASSIFICA

B2 Uomini La squadra di Galtieri si fa raggiungere due volte poi vince B2 Uomini Passo verso la permanenza

Due punti per il Matera

Rimonta della Sidel che vale doppio

Arriva il successo al tie-break contro l’ostico Lucera

Piegato il Messina al quinto set

LUCERA PALLAVOLO MATERA

SIDEL LAGONEGRO MESSINA

2 3

14-25; 25-22; 20-25; 25-18; 11-15.

LUCERA: Fontana, Antonetti 11, Uzzi S. (L), Uzzi F ne, Barbaro ne, Soprano 10, Lombardi 7, Di Bello 15, Passaro 2, Apollo 22. All. Fontana PALLAVOLO MATERA: Suglia 15, Anselmo 11, Albanese 1, Toma 15, Rinelli 16, Lacalamita 10, Chieco, Forcillo ne, Andrulli ne, Riccardi ne, Bisci (L). All. Galtieri ARBITRI: De Pascale di Turi e Minetti di Trani NOTE: battute vincenti Matera 5, battute vincenti Lucera 4. Battute sbagliate Matera 5, battute sbagliate Lucera 12. Tempi di gioco: 17’, 27’, 22’, 25’, 17’ per un totale di un’ora e 48’. LA PALLAVOLO Matera ha portato a casa due punti dalla trasferta di Lucera. Il match contro i foggiani è terminato con il risultato finale di tre set a due a favore di capitan Suglia e soci che hanno trovato sul proprio cammino una formazione determinata e mai arrendevole. Dopo un primo set giocato in maniera impeccabile per la formazione della città dei Sassi, vinto con il punteggio di 25 a 14, c'è stato il pronto ritorno dei locali che hanno pareggiato i conti nel secondo parziale chiuso per 25 a 22. La gara si faceva incandescente e i materani, guidati da Suglia e da Rinelli, si riportavano nuovamente in vantaggio vincendo il terzo set 25 a 20. Ancora una volta, però, il Lucera dimostrava di essere agguerrito e di non voler regalare niente ai materani. Il quarto set, in-

fatti, veniva vinto dai foggiani per 25 a 18. Set vinto dal carattere dei ragazzi allenati da mister Fontana che hanno difeso gli attacchi dei materani con ogni mezzo, piedi e testa compresi. Al tie-break, infine, la Pallavolo Matera è riuscita a reagire chiudendo il gioco e la gara con il punteggio di 15 a 11. “Abbiamo iniziato benissimo - ha spiegato Giuseppe Chieco. Siamo stati sempre avanti nel primo set che abbiamo chiuso senza problemi a 14. Nel secondo parziale eravamo in svantaggio (20-16), poi siamo stati bravi a rimontare ma non fino in fondo perché nel finale il Lucera ha trovato lo

sprint necessario per ottenere la nuova parità. Nel terzo gioco, invece, come è capitato nel primo, abbiamo vinto agevolmente, mentre nel quarto il Lucera ha difeso benissimo (con i piedi e anche con la testa) riuscendo a vincerlo. Per fortuna, al tie-break, abbiamo sfruttato due battute vincenti di Rinelli e poi abbiamo chiuso portando a casa due punti che ci permettono comunque di mantenere il primo posto in classifica”. Il prossimo appuntamento per i biancoblù è per sabato prossimo nel match casalingo contro il Link Calimera. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

22-25, 19-25, 25-19, 25-23, 15-13

Giuseppe Chieco

B2 Uomini Per la Nicodemo c’è il Molino di Sicilia Giarratana

Lauria, esame di maturità LAURIA - Altra giornata difficile per la Nicodemo che ospita la formazione del Molino, terza in classifica. Sulla carta non sarà certo una partita semplice perché i siciliani vorranno conquistare tre punti importantissimi per la loro corsa per i play off. Dal loro canto anche i laurioti vorranno giocarsela tutta perché nonostante la salvezza sia ormai alla portata, tre punti potrebbero far vivere tranquillamente la compagine di mister Santomassimo da qui ad un mese, quando finirà il campionato. Qualche problema fisico non permetterà alla Nicodemo di essere al 100 per 100, ma come in molte altre occasioni hanno dimostrato i laurioti vorranno dare filo da torcere anche ad una grande del campionato. “Il nostro obiettivo è salvezza tutto ciò che potrà venire in più è per noi una soddisfazione - ha sempre dichiarato il presidente Chiarelli - ma ora quando manca poco alla fine del campionato tutta la dirigenza può dunque dirsi più che soddisfatta per una stagione, che ha segnato il ritorno trionfale del Lauria in una serie nazionale di volley, che mancava da più di

3 2

Il presidente della Nicodemo, Chiarelli

8 anni nella città lentiniana. Anche oggi però bisognerà dimostrare di poter essere una formazione competitiva e ben costruita su linee sia tecniche che tattiche, a cui il tecnico ha lavorato in questi mesi avendo un organico di rispetto che si è ben saputo amalgamare in questa lunga stagione. p.v.

PARTITA da cardiopalma, ma far gelare il sangue nelle vene perché la posta in palio e la B2. Ma anche partita dal doppio volto, una nei primi due set e un altro negli ultimi tre. Inizio in equilibrio ma solo temporaneo: si procede di punto in punto fino a quando gli ospiti trovano il vantaggio sul 74 e la formazione di casa inizia la sua lenta e lunga agonia. È una Sidel inguardabile, la peggiore dell'intera stagione, non riesce a tenere testa ad un avversario che si dimostra in ogni scambio superiore seppur non mostrando un buon gioco. Tutto inutile anche nel secondo set quando Narducci cambia le carte prova a far entrare i giovani ma il risultato non cambia. Uno schiacciante 11-19 per gli ospiti condanno Lopis e compagni che solo sul finale si svegliano da un torpore inspiegabile e accorciano, seppur inutilmente. Nel computo dei parziali è il Messina ad avere la meglio conducendo per due set a zero, contro una formazione, quella di Narducci, che nel terzo set tira fuori l'orgoglio e inizia a crederci e si porta in vantaggio sul primo tempo tecnico. La partita continua in maniera equilibrata senza spinte da parte di nessuna formazione, con la Sidel Lagonegro che migliora il suo gioco ritrovando il miglior Cimino, ma soprattutto buona parte del fina-

Narducci della Sidel

le è in mano al giovane palleggiatore Vaiana che mette i suoi in condizioni di vincere ed accorciare le distanze. Quarto set aumenta la pressione della Sidel sugli avversari, ma soprattutto la testa dei lagonegresi che marciano su distanze di 8 punti in più, quasi a voler annullare il precedenti due set e rifarsi della brutta prestazione iniziale. Eppure gli ospiti accorciano e riportano la parità sul 21-21, ma poi Lopis chiude il quarto set e rimanda il verdetto finale al tie break. Non c'è storia poi nel parziale: Sidel sempre in avanti e avversari a rincorrere ma poi i due punti sono tutti bianrossi. “C'è stata una reazione nel terzo set - ha dichiarato il tecnico Narducci - quella che avevo chiesto ed è arrivata, bravi tutti sul finale a sovvertire i parziali ma soprattutto ottima prestazione del giovane palleggiatore Vaiana e di Cimino”. sport@luedi.it

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Sport 51

Domenica 11 aprile 2010


BASILICATA NUOTO SC TUSCOLANO ROMA

9 6

BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Pipicelli, Di Palma, De Torres, Vairo, Bruschini, Fortarezza, Ferrone, Paulillo, Ialeggio, Varriale, Campese, Di Stasio, D'Abundo. All. Francesco Silipo. SC TUSCOLANO ROMA: Bisogna, Rullo, Mentone, Carbonetti, Barone, Giovannini, Di Santo, Rapone, Rossi, De Amicis, Ragnoni, Marconi, Cavigna. All. Tarquini. ARBITRO: Barbera di Caserta PARZIALI: 1-0, 2-3, 7-3, 9-6. RETI: Potenza: Di Palma, De Torres, Fortarezza, Ialeggio, 3 Varriale, D'Abundo. Roma: Rullo, Carbonetti, Di Santo, 3 Rossi. VINCE e convince la Basilicata Nuoto 2000 Potenza nel quarto turno di ritorno del campionato maschile di serie B di pallanuoto. I lucani sono stati protagonisti di un match bello e avvincente al cospetto del Tuscolano Roma, sconfitto ieri pomeriggio alla Piscina Felice Scandone di Napoli per 9 a 6. Partita giudiziosa, quella giocata dai biancoverdi che hanno saputo interpreta-

re al meglio il match esibendo grinta, atletismo e qualità del gioco. Di contro il Tuscolano è apparso discontinuo e mai capace di impensierire seriamente i potentini. La gara è stata condotta dai lucani che hanno saputo amministrare il gioco e avere un rendimento costante e continuo. La svolta, dopo i primi due tempi in equilibrio è avvenuta nel terzo quarto, quando la Basilicata Nuoto ha letteralmente annichilito il settebello romano, infliggendo un parziale di cinque a zero che ha praticamente chiuso le ostilità. Nel quarto periodo il complesso di Francesco Silipo ha amministrato gli strenui tentativi di rimonta operati dalla compagine laziale. Il tecnico campano ha potuto far riposare gli uomini più importanti, dando spazio a tutti i giocatori. A segno anche Fortarezza, elemento apparso in crescita di rendimento. L'allenatore biancoverde ha potuto svolgere soprattutto nella parte finale del match le rotazioni e il gioco non ha risentito di questo aspetto. La compagine potentina ha ottenuto un successo molto importante sul piano della classifica in un momento delicato del campionato. Al Tuscolano sono rimaste solo le briciole. f.menonna@luedi.it

Domenica 11 aprile 2010

Tennis A2 Incomincia il campionato per Meruzzi e compagne

Il Pisticci riparte dal Torino PISTICCI - Inizia oggi il campionato di serie A2 per la squadra di tennis femminile del C.T. Pisticci, inserito quest'anno nel primo dei due gironi della prima fase di stagione insieme alle compagini di Firenze, Gallarate, Reggio Emilia, Roma Parioli, Napoli e Torino. Nell'esordio casalingo le ragazze del presidente Michele Leone, che l'anno scorso guadagnarono la permanenza in categoria, dovranno vedersela proprio con la formazione torinese, ovvero il Circolo della Stampa Sporting. “Sarà una sfida subito impegnativa - ha spiegato il presidente Leone -, ma dovremo abituarci, perché le nostre avversarie sono tutte molto competitive e noi non potremo disporre della Cravero, che è la nostra giocatrice più importante. Ci sarà da lottare”. Quest'anno il C.T. Pisticci ha dovuto pagar dazio alla crisi finanziaria diffusa che ha avuto ripercussioni anche sulla capacità di coinvolgere sponsor per sostenere un progetto sulla cui continuità erano circolati dubbi fino all'ultimo momento. Poi, però, ha prevalso la voglia di esserci comunque, pur nella consapevolezza di dover affrontare una stagione difficile, improntata su scelte molto oculate (le uniche possibili). L'obiettivo dichiarato è quello di rag-

giungere la salvezza, possibilmente senza troppi affanni. Per farlo il C.T. Pisticci, che quest'anno non ha uno sponsor di riferimento ed ha potuto trovare sponda soprattutto nella Regione Basilicata, che contribuisce al progetto, si affiderà innanzitutto all'esperienza di Giulia Meruzzi, la tennista veronese che ha legato ormai imprescindibilmente il suo nome al Circolo lucano. Confermata, inoltre, la bulgara Martina Gledacheva, già in squadra l'anno scorso. All'esordio, invece, la tennista Martina Santoni, ingaggiata di recente dal Circolo lucano. A difendere i colori di Pisticci anche la tennista di casa Maristella Parisi. Queste le tenniste disponibili per oggi e chiamate a sfidare un trio di tutto rispetto. Per il Circolo della Stampa Sporting Torino, infatti, scenderanno in campo Stefania Chieppa, Alice Canepa e la ex Pisticci Kildine Chevalier. Immutata la formula degli incontri. Si giocano tre singolari ed un doppio con possibilità anche di chiudere la sfida in pareggio. L'inizio delle gare è previsto a partire dalle ore 9 presso i campi del C.T. Pisticci con ingresso come sempre gratuito. Roberto D'Alessandro sport@luedi.it

Basket A Dilettanti Il Potenza a Molfetta si gioca l’intera stagione

Publisys devi dare tutto Binetti: «Dobbiamo vincere. Questa gara è come una finale» OGGI è il giorno decisivo per la Publisys Potenza. Dentro o fuori, a Molfetta è vietato commettere errori per gli atleti di Francesco Binetti che affrontano al Pala Poli con inizio alle 18 il Centro Auto Ford Molfetta, allenata da Ilarione Azzolini. La compagine di Binetti è partita ieri alla volta di Molfetta dove ha svolto proprio al Pala Poli la seduta di allenamento, per acclimatarsi alla sfida che vale di fatto una stagione. Tutti disponibili in casa potentina per una gara decisiva che vale la salvezza. Binetti ha fatto lavorare anche ieri i suoi atleti cercando di spremere quanto più possibile le risorse tecniche e atletiche della squadra. Il morale è sereno, ci sono tutte le premesse per dare continuità ai risultati acquisiti durante la fase finale del campionato. La Publisys affronta un cliente molto difficile, sia sul piano tattico che agonistico. Il Molfetta punta tutte le sue carte sul fattore campo, il Pala Poli sarà gremito in ogni ordine di posto, il team potentino appare comunque disposto a far bella figura dinanzi al Molfetta. La gara che vale una stagione non ammette errori, troppo importante la posta in palio per giocare con tono dimesso il match. Il complesso di Francesco Binetti affronterà un team, quello pugliese abituato a far canestro ma anche a subire caterve di punti. Un paradosso tutto da sfruttare per la Publisys Potenza che cercherà in tutte le maniere di interpretare al meglio una partita dura e delicata. I quaranta minuti saranno arbitrati dai signori Vaccarini di La Spezia e Morante di Forlì. Entrambe le formazioni saranno al completo, il confronto vedrà capitan Antonino Rato e compagni alle prese con una formazione capace di mettere in crisi ogni avversaria, come accaduto ad esempio a Barcellona Pozzo di Gotto.

L’AVVERSARIA

MOLFETTA

Coach Francesco Binetti

La vigilia del match è stata illustrata con dovizia di particolari dal coach della Publisys Potenza, Francesco Binetti che ha dichiarato: “Abbiamo deciso di raggiungere Molfetta con un giorno d'anticipo per lavorare con maggiore serenità.

Oggi sarà decisivo l’apporto di Ruggeri

La società ha compreso questa decisione facendo uno sforzo considerevole, che apprezzo sinceramente”. Circa il Centro Auto Ford Molfetta, coach Binetti è categorico: “La formazione pugliese è davvero difficile da affrontare.

Si tratta di una finale, noi dobbiamo fare nostra la partita, da quando sono a Potenza le cose sono cambiate, abbiamo vinto tre gare su sei, la squadra ha dimostrato di credere nei propri mezzi. Sono fiducioso”. Il tecnico ha parlato ai

suoi atleti ed ammette: “Dobbiamo vincere la partita, giocheremo a viso aperto, questo è sicuro, ho chiesto grinta, faccia tosta e impegno totale ai miei atleti. La squadra nelle ultime giornate della stagione regolare è rimasta compatta, unita, questo aspetto mi la-

scia fiducioso”. Fiducia, fiducia, fiducia, ora non resta che fare il colpo gobbo a Molfetta. Chi perde è nei guai, questo lo sanno entrambe le formazioni. La retrocessione è… al suono della sirena! Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

B Donne Annientato il Campobasso con cinque ragazze in doppia cifra

Una Basilia superlativa piazza la zampata BASILIA POTENZA 70 CAMPOBASSO 37 BASILIA POTENZA: Aurigemma 11, Toscano 3, Imperiale, Petrazzuoli 12, Marino, Carluccio, De Luca, Crovatto 16, Stamegna 16, Filograsso 11. All. Piero Scarano. WOMEN'S CAMPOBASSO: Ciminelli 8, Maurello, Chirosante, Anastasi 8, Giugliano 5, De Rosa 6, Babino, Lombardi 4, Ciampagna, Scoglia 2. All. Lodomorzi. ARBITRI: Tammaro di Salerno e De Prisco di Nocera Inferiore. PARZIALI: 17-12, 34-24, 51-33, 70-37. NOTE: Spettatori un centinaio, con larga rappresentanza molisana. Falli tecnici a Filograsso e Scarano, falli antisportivi fischiati ad Aurigemma e Lombardi. Uscita

per cinque falli Lombardi. SUPERBasilia nella prima partita della poule promozione del campionato di serie B/1 femminile di basket. Le lucane si sono imposte ieri sera al Pala Pergola di Potenza contro il Campobasso con il punteggio di 70 a 37 al termine di una partita pressoché perfetta. La compagine di Scarano parte forte e con Crovatto e Stamigna mette in chiaro le cose puntando su una difesa impenetrabile e davvero in grado di mettere il bavaglio alle biancorosse. Le ex Ciminelli e De Rosa non pungono, Lodomorzi non sa proprio a quale Santo votarsi e la Basilia conduce senza affanni il primo quarto sul punteggio di 17 a 12. Nel secondo la musica non cambia, Aurigemma incanta per

precisione e geometrie, Petrazzuoli è efficace, il trio FilograssoCrovatto-Stamegna fa faville e per le molisane non c'è trippa per gatti. Potenza chiude in testa la seconda frazione di gioco sul punteggio di 34 a 24. All'intervallo lungo Potenza è devastante. Nel terzo quarto le lucane vanno avanti piazzando un break di 11 a 0 che di fatto stordisce le avversarie. Campobasso cerca di reagire e si porta a - 14 sul 51 a 37, Aurigemma becca un fallo antisportivo ma dalla lunetta le ospiti fanno cilecca. La Basilia prima controlla poi sferra colpi micidiali per le speranze del Campobasso. Nel quarto periodo Crovatto e Stamegna trovano la via del canestro e per la Ba-

La Petrazzuoli

silia è un gioco da ragazzi amministrare il risultato. Alla fine è Toscano con una bomba da otto metri a siglare il definitivo 70 a 37, giusto così per una Basilia in gamba e pimpante. f.menonna@luedi.it

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52 Sport Pallanuoto B Uomini, la Basilicata centra il riscatto col Tuscolano


A Dilettanti Bawer contro Agrigento ma la società programma le scelte tecniche

«Ripartiamo da Ponticiello» Intervista a tre membri del direttivo: «Pagata l'inesperienza» MATERA - “Abbiamo pagato l'inesperienza di una nuova società. Ma ripartiremo per centrare i nostri obiettivi. Siamo già al lavoro”. Lo dicono praticamente all'unisono Giuseppe Pallotta, Nicola Sacco e Enrico Schiuma tre componenti del nuovo direttivo della Bawer Matera che sta già pensando a programmare la prossima stagione anche se si attende oggi e domenica prossima due partite orgogliose della squadra che concluderà la stagione fuori dalla zona play off. Matera ripartirà probabilmente da Ciccio Ponticiello, è unanime il consenso societario e Pallotta, Sacco e Schiuma lo confermano: “non esistono dubbi sulla conferma dell'allenatore che può lavorare bene con i giovani come si è visto in questi mesi, l'abbiamo scelto subito e non abbiamo dubbi circa una sua riconferma. Matera ha un progetto e vuol tenere Ponticiello”. Sacco aggiunge: “noi vogliamo subito definire la conferma di Ponticiello e del diesse e cominciare a costruire il futuro”. “E' stata un'annata di passaggio e a questo punto devo dire che qualcosa l'abbiamo sbagliata” spiega al “Quotidiano” Pallotta, “sui giovani ci ho creduto, forse ancor più dell'allenatore, Corà, all'inizio dell'anno. I ragazzi under si sono dimostrati all'altezza della situazione e nell'ultimo periodo si è visto. Con i senior c'è stato qualche problema in più legato alla condizione fisica, non ci siamo mai allenati al completo e questa è una cosa che ci avrebbe permesso di arrivare nei play off”. Poi uno sguardo verso il futuro e le scelte da fare: “dobbiamo cambiare parecchio, forse il 50 per cento di questa squadra. Dobbiamo ripartire da 2-3 elementi giovani che ci sono in squadre e costruire un organico che ci porti nei play off. Poi è chiaro che bisognerà capire cosa vorrà fare la società, sempre che sarò riconfermato”, aggiunge Pallotta con una battuta e poi ripercorrendo le scelte, “avevamo un dovere morale verso Corà

serie

e lo abbiamo riconfermato, dove abbiamo sbagliato è stata nella scelta della regia giovane, dovevamo mettere una persona più esperta ed infatti poi abbiamo tirato le somme e preso Bonora”. La società nuova di zecca e che ha avuto qualche difficoltà di scelta e carburazione è uno degli altri nodi di attualità. “La società era organizzata in un certo modo” spiega Enrico Schiuma, “noi abbiamo cercato di assumere compiti operativi, ognuno per le proprie competenze ma questo ha finito per creare qualche sbandamento perché cozzava con i ruoli operativi già esistente nella struttura. C'è stato uno scontro di competenze tra consiglieri e delegati del settore operativo. Ora vogliamo far tesoro delle pecche, costituire un gruppo che abbia un forte dialogo interno e meno parole all'e-

sterno. I conti? La situazione economica di crisi esterna non ci taglia fuori, ne risentiamo anche noi come altre società. Ma siamo già alla ricerca di nuovi co-sponsor per il futuro e per rafforzare la società. Quest'anno possiamo farlo al meglio e per tempo”. Pallotta aggiunge: “siamo ambiziosi e con i soldi spesi, non pochi, vogliamo costruire un'ottima squadra. Non facciamo passi indietro”. “Quest'anno è mancato”, continua Nicola Sacco, “un leader che prendesse le decisioni. Si è pagata l'inesperienza di vivere in un gruppo. Cosa a cui non ero abituato. Ma ora ci sono i presupposti per ripartire da Ponticiello e dal diesse”. Pallotta conclude: “noi vogliamo stare più vicini al presidente, aiutiarlo di più. So che sta già lavorando per nuovi co-sponsor che potrebbero presto di-

C2, la Lucos cerca la prova d’orgoglio MONTESCAGLIOSO - Penultimo impegno nel girone Qualificazione per la Lucos Ingest Montescaglioso, la quale, dopo la pausa per le festività pasquali, torna in campo questa sera, alle ore 18.30, per affrontare, sul campo avverso, la Zeta Euro System Casavatore. Il duo arbitrale designato per la direzione di gara è composto da Francesco Padula e Ludovico Palmieri, entrambi di Caserta. All'andata, presso il Palauditorium Karol Wojtyla, i campani si sono imposti con il punteggio di 79 a 77: la vittoria è arrivata grazie ad un canestro di Ciullo quando mancava 1'' dalla fine. Due giorni prima di ospitare la squadra di Casavatore, la Lucos Ingest Montescaglioso aveva cambiato guida tecnica: il coach Vito Rocco Torraco, a sua volta subentrato a Pietro Scarano, aveva rassegnato le dimissioni dalla guida tecnica della squadra montese, venendo sostituito da Giovanni Ferrara. La squadra padrona di casa è seconda in graduatoria con 16 punti, sei in meno rispetto alla capolista Ecofiusis Marigliano e viene dalla vittoria interna, per 75 a 72, conseguita sulla Baloncesto Napoli. Ben altra la situazione per la squadra lucana, ultima con soli due punti in classifica e reduce dalla terza sconfitta consecutiva dopo over time. Nel derby lucano, giocato contro la CTR La Cascina Senise davanti al proprio pubblico, infatti, i cestisti montesi sono usciti sconfitti dal terreno di gioco dopo aver disputato l'over time: nei due immediati precedenti, in casa con la capolista Marigliano e sul campo del Cercola, la sconfitta era giunta nel primo tempo supplementare; nell'ultimo impegno si è arrivati al secondo tempo supplementare, senza che l'esito fosse diverso. La settimana prossima la Lucos chiuderà questa fase della stagione, in attesa di affrontare i play out, ospitando la Baloncesto Napoli: la gara è in programma domenica 18 aprile, alle ore 18. 30. Michele Marchitelli

A dil.

ventare realtà. Noi vogliamo ancora puntare ad un posto tra le prime quattro. Già il prossimo anno”. Oggi intanto la Bawer gioca l'ultimo match casalingo, nell'orologio, contro Agrigento. Una gara senza particolari motivi di interesse di classifica e con i dubbi classici che riguardano Gilardi, Gergati e Provengano acciaccati e a corto di condizione. Matera proverà a salutare al meglio il suo pubblico. Domani poi è previsto il Consiglio direttivo della società che potrebbe sciogliere i primi nodi. La Bawer ha l'occasione di cominciare subito a costruire. Il punto di partenza dovrà essere quello di Ciccio Ponticiello ma per farlo bisognerà garantirgli un progetto serio e che vuole crescere. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

L’AVVERSARIA

C2 Il Senise vuole un successo per la volata play off

Ctr, c’è la capolista Marigliano SENISE - Sesta di ritorno, penultima del gironedi Qualificazione,per ilCtrLa CascinaSenise che si appresta ad ospitare la capolista Ecofiusis srl di Marigliano;inizio ore 18.30, presso il Palarotalupo dell'Isis Leonardo Sinisgalli. Arbitri: Antonio Marra e Massimiliano Pellegrino entrambi di Pontecagnano Faiano in provincia di Salerno. La gara rappresenta in pratica l'ultimo vero ostacolo alla rincorsa del Senise verso il traguardo del terzo posto assoluto che significherebbe volata ai playoff. Altrimenti ci sarà da confrontarsi con i risultati delle eventuali pari merito in classifica generale e nei confronti diretti ed a quel punto saranno le differenze canestri complessivi che decideranno le squadre che accederanno ai playoff oagli altriraggruppamenti.Gli ospitioccupano meritatamente il primo posto ed anzi, nelle ultime gare lo hanno consolidato, facendo letteralmente il vuoto tra loro e le altre contendenti;il che li pone senza alcun dubbio e matematicamente al sicuro da ogni altra eventuale velleità dell'ultima ora. Il roster naturalmente è di livello molto alto;gente come Jonikas, Perez, Napolitano ecc, non hanno bisogno di presentazioni ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In panchina poi, Valentinetti ha ampiamente dimostrato di saper condurre con grande autorevolezza i suoi giocatori, adattandosi alle occasioni. Dall'altra parte, il Ctr, comunque un gruppo diventato granitico col passare del tempo e soprattutto con il recupero degli infortuni ma anche con l'arrivo di Antonello Mar-

C2

chese che ha portato sicurezza a tranquillità. Certo già sapere di poter contare su Christian Femminini, sicuramente di altro livello, di Rocco Palazzo e di Lino Durante, è più che una garanzia di poter dire alzare la voce su qualsiasi parquet, contro qualsiasi avversario. Se poi si aggiungono Galindez e Kreiber, allora la cosa diventa interessante sotto ogni aspetto. Purtroppo però, in settimana già è saltato l'allenamento di martedì a causa della indisponibilità di alcuni ragazzi e poi, c'è stato il ritmo lento proprio di Robert Galidez che risente di un infortunio al ginocchio mentre Agostino Kreiber ha accennato ad un carico di lavoro specifico per la gara e dunque si spera di poterli recuperare entrambi ma senza tanta sicurezza. Fermo ancora Rosario Sassano ed anche BerardinoDi Montee FilippoRagazzo perproblemi vari, il coach Enzo Maria spera di poterli avere perlomeno a disposizione per poi magari pensare diimpiegarli almeno peralcuni scampoli in caso di bisogno. Per il presidente Mario Totaro: “Dico che non ci dispiace incontrare la capolista in questo momento, perché è una squadra con la quale tutti si vorrebbero confrontare. Certo, questo ci impone di moltiplicare lo sforzo ma il basket è bello anche per questo. Ho grandefiducia nel cocah Mariae nei ragazzi checredo sisentano assaistimolati inoccasioni come questa. Speriamo di giocare come sempre e poi anche di chiudere la prossima col botto”. Gianni Costantino

Gir. Qualificazione UOMINI CLASSIFICA

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Sport 53

Domenica 11 aprile 2010


Auto Salta la prima corsa della stagione

I CHILOMETRI complessivi sono 259, con tradizionale partenza da Compiegnie ed arrivo nel Velodromo di Roubaix. Domani la campagna belga entra nel vivo con la 108esima Parigi-Roubaix, definita l’Inferno del Nord per quei 53 chilometri di pavè (27 tratti complessivi), alcuni dei quali entrati nella leggenda del ciclismo di tutti i tempi come la Foresta di Arenberg (il simbolo), il Mons en Pevele ed il Carrefour de l’Arbre. È una corsa per uomini veri che piaceva tanto a Franco Ballerini. Impossibile, infatti, resistere alle sollecitazioni delle pietre se non si ha una 'carrozzeria’ adatta: non è un caso che la Roubaix sia diventata terra di conquista di Tom Boonen, il belga che sa asfaltare il pavè e che mira ad un record, il quarto successo in carriera che gli consentirebbe di eguagliare l’unico che fin qui può vantare il poker, Roger De Vlaeminck. Boonen non avrà certo vita facile, visto che il suo più diretto antagonista, il “lucano” Fabian Cancellara, sprizza salute da ogni poro. Il carrarmato svizzero della Saxo Bank, olimpionico a cronometro, se l’è già messo alle spalle domenica scorsa al Giro delle Fiandre e, come ha dimostrato ad Harelbeke, è perfettamente a suo agio sulle strade del Nord. E gli italiani? Avrebbe forse recitato un ruolo da protagonista Alessandro Ballan, sospeso dalla Bmc per il suo presunto coinvolgimento nell’inchiestadoping diMantova.Disicuro vuolegiocarsela Filippo Pozzato, il tricolore della Katusha al rientro dopo un virus intestinale che non gli ha consentito di disputare il Fiandre e già secondo lo scorso anno. Da seguire con attenzione i Liquigas Daniel Oss e Manuel Quinziato, sta bene e pretende un posto in prima fila anche Luca Paolini (Acqua e Sapone).

GIORNATA storta per Antonio Lucente nella prima giornata di prove ufficiali della prima gara del campionato di auto storiche velocità in pista. Il Mago Maggiolino della scuderia E.R.Racing è stato costretto a dover fare i conti con la rottura del motore dopo pochi giri dall'inizio delle prove cronometrate, lasciando praticamente di sasso il pilota potentino e il suo manager Enrico Rosa. Il guasto meccanico ha impedito al driver di continuare a girare, anche in virtù dell'assenza di una scocca di riserva che avrebbe permesso al lucano di guidare senza problemi. Morale della favola, motore in fumo e tutti a casa senza gareggiare. Così Antonio Lucente e la E.R.Racing Team Potenza sono stati costretti a disertare anche la gara in programma questo pomeriggio con inizio alle 18. Meccanici e addetti ai lavori della E.R.Racing non hanno ancora compreso i motivi della rottura del propulsore che sarà valutata nelle prossime settimane. Davvero un peccato, visto l'impegno e la determinazione di tutto l'entourage potentino nell'assemblare con puntualità il Mago Maggiolino di colore bianco. f.menonna@luedi.it

Domenica 11 aprile 2010

Antonio Lucente rompe il motore

serie

B dil.

Girone B UOMINI

B Dilettanti La gara avrà inizio dopo la partita della Medical Center

Una Corporelle d’assalto Serve il successo col Martina Franca per iniziare al meglio l’orologio POTENZA - L'imperativo categorico della Corporelle è battere il Martinafranca per cominciare alla grande la fase ad orologio e continuare anche il momento favorevole che ha permesso al quintetto di Paternoster di dare una sterzata alla stagione regolare e di arrivare fino al settimo posto. Settimo posto da confermare anche in questa fase e per fare ciò bastano le due vittorie in casa con il Martina e con il Catanzaro. Ma, come si dice l'appetito vien mangiando e quindi nell'ambiente della società potentina non si nasconde nemmeno il proposito di migliorare questo settimo posto. Operazione difficile ma non impossibile visto che la Corporelle dovrebbe vincere anche a Catania e a Reggio Calabria. Con otto punti la Corporelle potrebbe addirittura scavalcare le due squadre che la precedono in classifica, appunto Catania e Reggio Calabria, e arrivare al quinto posto. Che significherebbe affrontare nei play off la sesta classificata avendo anche la possibilità di disputare l'eventuale bella in casa. E, dulcis in fundo, arrivare tra le prime quattro del girone, aprirebbe nuovi scenari sul futuro della società potentina. Ma, ovviamente, siamo nel campo di previsioni che hanno bisogno di una conferma sul campo dove bisogna conquistare i punti necessari. Per intanto bisogna pensare ad un avversario per volta e la cosa più importante è battere questa sera la squadra di Montemurro. E' superfluo aggiungere che in questa fase ogni squadra darà di più per cercare di ottenere migliori posizioni di classifica e nemmeno i pugliesi derogheranno da questa volontà. Visto che, come la Corporelle e il Catanzaro, sono già sicuri del posto nei play off. Ma il nono posto non soddisfa ovviamente la società pugliese che quindi si presenta a Potenza molto agguerrita e determinata. Come del resto lo sarà il quintetto di coach Paternoster che non può permettersi il lusso di sprecare il fattore casalingo. I due punti di questa sera avreb-

bero anche conseguenze psicologiche positive perché permetterebbero alla Corporelle di guardare con molta fiducia ai due impegni consecutivi in trasferta, mercoledi prossimo a Catania e domenica 18 aprile a Reggio Calabria. La squadra si è allenata con grande scrupolo ed impegno perché ha ben presente l'importanza della posta in palio. E nell'ambiente c'è moderato ottimismo sull'esito della gara di questa sera nella convinzione che Serino e compagni possano ripetere le prestazioni dell'ultimo mese e in particolare i 40 minuti con la vicecapolista Bisceglie che possono essere considerati i migliori giocati in questa stagione. “E' vero - conferma il direttore sportivo Viggiano - , in quella gara abbiamo dato il meglio di noi stessi e in questa fase ad orologio dobbiamo essere capaci di esprimerci come in quella occasione. Dobbiamo entrare in campo con la stessa determinazione e concentrazione e con la feroce voglia del successo. Il Martina rimane una buona formazione che contro di noi recupera due elementi importanti come Sottana e Raffaelli, ma noi abbiamo grande fiducia nelle nostre possibilità che sono elevate dall'ottimo momento che stiamo attraversando e che ci ha permesso il balzo in classifica. Il nostro successo si fonderà sulla grande intensità che dobbiamo mettere in difesa ed anche sulle capacità di sfruttare al meglio il gioco offensivo. Siamo molto fiduciosi perché la squadra sta bene sia fisicamente che a livello mentale ed è in grado di giocare a ritmi molto alti per tutti i quaranta minuti”. Nessun problema particolare per coach Paternoster che presenta in campo il solito schieramento. L'orario ufficiale di inizio della partita è fissato alle ore 20 ma non si può escludere uno slittamento se la gara di pallavolo tra Medical Center ed Atripalda, che è in programma prima al Pala Pergola, dovesse risultare combattuta ed incerta. Rocco Sabatella sport@luedi.it

B Dilettanti Tegola alla vigilia della sfida col Pozzuoli

Bbc, Marinelli è out CLINIC AL PALASASSI Ciccio Ponticiello spiega gestione e collaborazione offensiva CONTINUA incessante l'attività del CNA (Commissione Nazionale Allenatori) di Basilicata. Domani pomeriggio, infatti, con inizio alle 19:30 presso il Palasassi di Viale delle Nazioni Unite a Matera si terrà il clinic di Francesco Ponticiello, coach della Bawer Matera dal titolo: “Gestione e collaborazione offensiva”. Il tema elaborato dal coach biancoazzurro si preannuncia quanto mai interessante. La Commissione Nazionale Allenatori di Basilicata, grazie al lavoro e alla programmazione svolta da Gianfranco Pace, numero uno dell'organismo tecnico della Fip ha già svolto momenti formativi legati al miglioramento tecnico dei coach lucani. Il coach della Bawer Matera illustrerà un aspetto molto importante della gestione offensiva degli schemi. A Potenza, nel mese di febbraio, presso la sede del Comitato Regionale Fip di Basilicata fu Gaetano Gebbia ad intrattenere gli allenatori lucani con un clinic formativo. sport@luedi.it

Marinelli della Bbc Bernalda

BERNALDA - L'orologio a pendolo del campionato di B2 batte oggi per la prima volta con la sfida casalinga della Bbc opposta nuovamente al Pozzuoli (PalaCampagna, ore 18, arbitri D'Orazio e Maffei di Treviso). Una partita con partenza ad handicap per la squadra ionica sulla cui testa si è abbattuta nelle ultime ore una tegola molto pesante, ovvero l'infortunio a Marinelli che, colpito alla coscia sinistra in allenamento, ha riportato un grosso ematoma con forte trauma femorale; il medico sociale dott. Afferri non è ottimista e afferma: “C'è solo il 20% di possibilità che il giocatore possa essere della gara, comunque speriamo che all'ultimo momento, grazie alla forte fibra del ragazzo e alle cure che gli stiamo praticando, questa percentuale possa aumentare”. Ma, ad accrescere le contrarietà dei tecnici rossoblu e i timori della tifoseria, vanno messe nel conto le condizioni non perfette di Basili (pubalgia) e Gaeta (tendinite), tanto da far sbottare coach Vandoni che ha un diavolo per capello nei confronti della cattiva sorte: “Volevo affrontare questa

fase a ranghi completi visto il buon momento di gioco che stiamo esprimendo da qualche tempo in qua e confermato anche dalla amichevole di giovedì sera a Matera; dovremo invece giocare con molte e importanti assenze e non riesco proprio a farmene una ragione”. Gaeta, che comunque dovrebbe essere in campo nonostante i problemi fisici, analizza il match con i flegrei: “Vogliamo partire bene per non pregiudicare le poche ma concrete possibilità di agguantare in extremis i playoff; certo non arriviamo benissimo a questo appuntamento a causa dei vari acciacchi, ma siamo abituati a fare di necessità virtù. Giocheremo partita per partita, sapendo che molto dipende dai risultati degli altri campi, ma intanto noi vogliamo fare la nostra parte per dare continuità al buon finale di stagione e alla ancora tanta voglia di deridere i cattivi pronostici di settembre”. Il presidente Troiano parte proprio da quest'ultimo concetto: “Riprendiamo dopo aver portato a termine l'obiettivo principale, cioè la salvezza, e dopo essere andati ben al di là di quest'ul-

timo, tanto da far nascere in qualcuno perfino qualche rimpianto su ciò che poteva essere con un pizzico di fortuna in più; va fatto un plauso convinto ai ragazzi per il lavoro che hanno svolto in tutto l'anno con impegno lodevole, formando un gruppo eccezionale, coeso dall'inizio alla fine, e al coach che ha saputo amalgamarlo e guidarlo. Però, visto che c'è ora la possibilità di raggiungere un obiettivo prestigioso, invito i giocatori a dare tutto per tentare l'impresa impensabile ma possibile, favoriti dal fatto che ce la giocheremo senza l'assillo della vittoria a tutti i costi; così come invito i nostri magnifici tifosi a sostenere più che mai la squadra affollando e riempiendo di entusiasmo il palazzetto”. Lontano dall'intervista ufficiale, a chi sostiene che sarà impossibile battere i puteolani con tante defezioni Troiano ricorda le condizioni ancora più proibitive con cui i rossoblu si presentarono lo scorso anno a Catanzaro nei play off e vinsero: insomma lui ci crede davvero. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

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54 Sport Ciclismo, Parigi-Roubaix Fabian Cancellara ci prova


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ATTUALITÀ

PRIMA SERATA

Linea Verde

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VARIETÀ

21.30

Quelli che aspettano

ATTUALITÀ Report

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QUIZ Chi vuol essere milionario

21.30

ATTUALITÀ Quarto Grado

16.30

FILM TV Lupin III

15.20

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Televisioni 55

Domenica 11 aprile 2010


Un uomo del Mezzogiorno e della Storia di VITO DE FILIPPO presidente della Regione Basilicata

da pagina 13 a pagina 21

Anno 9. n.99 € 1.00

Potrebbe esserci una buona ragione per resistere al fascino degli anniversari, anche e soprattutto a quelli dove l'amicizia entra quasi di diritto nella misura facile dei giudizi, ma ad essere sinceri io non la conosco affatto. E sebbene ci sia sempre il rischio di aggirarsi, con comodità dentro il corso regolare delle parole d'omaggio, rimango convinto che un traguardo così significativo per un uomo così straordinario come Emilio Colombo vada speso almeno diversamente e quantomeno su quel campo severo di verità segue a pagina 14

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Domenica11 aprile 2010

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

SPORT

Lega Pro Cavese e Cisco per le lucane

Potenza in campo con grande dignità Melfi per uno sfizio

MATERA

D Matera solo pari

Eccellenza

Doppia chance per Lazic e Arleo

Fortis Murgia può essere il giorno della festa

Basket A Dilettanti

La Publisys si gioca la salvezza a Molfetta

alle pagine 24 e 27

Film commission: sì, ma cos’é? di LIVIA PONZO * SARA’ la primavera che incalza, sarà l'euforia del post-voto, sarà che Rocco Papaleo ha smosso le coscienze con il suo film che abbraccia la Basilicata tutta già nel titolo, fatto sta che da un paio di giorni non si sfocontinua a pag. 24

Un Papa simpatico assai: Papaleo

IL DUELLO Ballottaggio Tosto-Adduce a pagina 9

Matera

Tesoro sotterraneo nel Sasso Caveoso a pagina 32

Montalbano

Venneri denunciata per il comizio conclusivo a pagina 37

Volley In chiave play off

Preziosi successi per Master Group e Lore Lei Potenza

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De Simone del Potenza in azione con la Cavese nella gara di andata


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