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Brevi dal mondo

Allarme bomba alla base Raf LONDRA – Allarme bomba alla Royal Air Force Base, nel sud-ovest dell’Inghilterra. Lo ha riferito il ministero della Difesa britannico. Gli artificieri sono al lavoro per capire se l’oggetto sospetto è un ordigno. Nella base, che ospita tutti gli Hercules C-130 dell’esercito, vengono trasportate le salme dei soldati britannici morti in Afghanistan. Un portavoce del ministero della Difesa ha precisato che si tratta di un veicolo sospetto, puntato dai cani addestrati a fiutare l’esplosivo.

Congo condanna due norvegesi KINSHASA – Due norvegesi sono stati condannati a morte per spionaggio e omicidio dal Tribunale militare di Kisangani nella Repubblica democratica del Congo. Lo hanno riferito i media locali. Per i giudici Joshua French, 27 anni e Tjostolv Moland, 28, hanno ucciso il loro autista congolese a maggio. I due norvegesi, che dovranno pagare anche un risarcimento di circa 41 milioni di euro, hanno cinque giorni di tempo per ricorrere contro la sentenza.

Usa, preso un serial killer WASHINGTON – La polizia ha catturato un uomo accusato di aver ucciso nove donne in 21 anni nel Wisconsin, nel nord degli Stati Uniti. L’uomo è stato incastrato dall’esame del Dna, secondo quanto riferito dai media locali. Walter E. Ellis, 49 anni, è stato arrestato dalla polizia di Milwaukee. Otto delle nove donne uccise erano prostitute, mentre la nona era una tossicodipendente. Tutte e nove sono state assassinate in un’area di 7 chilometri quadrati, tra il 1986 e il 2007.

Mercoledì 9 settembre 2009

Sarebbero stati in 150 ma a Tripoli ne sono giunti solo 43

Immigrati, giallo su un barcone Si tratterebbe di eritrei diretti in Italia L’allarme lanciato dall’Arci

Viaggiano sempre così

ROMA – Tre giorni in balia delle onde per un barcone di immigrati partito dalla Libia e diretto alle coste siciliane: da bordo, con un satellitare, è stato lanciato l'allarme in Italia e ieri pomeriggio una motovedetta libica ha localizzato i migranti, che sono stati soccorsi e riportati a Tripoli. Ma la vicenda non è ancora del tutto chiara. A cominciare dai numeri. Infatti, secondo quanto riferito da uno degli stranieri a bordo, che ha contattato un parente in Italia, sul barcone ci sarebbero state circa 150

persone, soprattutto eritrei e libici, tra cui donne e bambini. L’imbarcazione che è stata raggiunta ieri pomeriggio da una motovedetta libica, invece, aveva a bordo soltanto 43 migranti. L’allarme è stato lanciato ieri in Italia dall’Arci, che ha ricevuto la segnalazione del barcone in difficoltà al proprio numero verde «Sos diritti». Uno degli eritrei a bordo ha riferito di trovarsi da due giorni su un barcone in avaria nel canale di Sicilia. Sulla barca, «circa 150 eritrei e somali», tutti partiti dalla Libia.

Lourdes, timori per l’influenza piovono disdette

Sudan, libera la giornalista in pantaloni

PARIGI – «Lourdes è uno dei posti più sicuri del pianeta»: i medici della città mariana, sede ad ottobre del più importante pellegrinaggio dell’anno, cercano di tranquillizzare sui timori di pandemia. Ma fra i pellegrini serpeggia la preoccupazione e qualche hotel ha cominciato a ricevere lettere con richieste di chiarimenti e rassicurazioni. Si temono le prime disdette, ma i responsabili degli alberghi escludono che –a meno di pandemie che rientrino nella categoria «cause di forza maggiore» – i soggiorni già pagati possano essere rimborsati.

KHARTOUM – «Continueremo a combattere»: Lubna Ahmed Hussein, la giornalista sudanese condannata lunedì per aver indossato i pantaloni e incarcerata per essersi rifiutata di pagare la multa che il tribunale le aveva imposto in alternativa ad un mese di reclusione, è stata liberata, ma non rinuncia alla lotta. Il suo ultimo gesto di sfida al regime, ha avuto vita breve. Il presidente dell’Unione dei giornalisti sudanesi ha annunciato di aver pagato la multa per scarcerare Lubna.

Aperta un’inchiesta sulle fiamme che ha minacciato l’intera città

Genova, operai incendiari I roghi causati da 4 comunali per smaltire rami e fiori secchi GENOVA – Dovevano smaltire rami, vecchie corone, fiori secchi ed altri residui della pulizia fatta nel cimitero di Nervi. Così quattro operai del Comune di Genova hanno dato fuoco al mucchio di sterpi e poi l’hanno coperto sommariamente di terra ma così facendo hanno trasformato il cumulo in una sorta di carbonaia e poche ore dopo i tizzoni incandescenti hanno dato fuoco alla vicina macchia mediterranea riarsa dalla siccità. Così ha preso il via l’incendio che ha assediato per oltre due giorni la città di Genova, divorando centinaia di ettari di vegetazione ed insinuandosi pericolosamente tra le case del capoluogo ligure. È stato il Nucleo indagini antincendi boschivi della Forestale regionale a scoprire come sono andate le cose. L'inchiesta è sfociata con la denuncia alla procura della repubblica dei quattro operai del Comune di Genova per incendio colposo. Nel pomeriggio di sabato i

Genova in fiamme

quattro hanno coperto con la terra l’improvvisato falò, acceso nonostante il divieto assoluto di accendere fuochi disposto dalla Regione Liguria per tutto il territorio regionale. Nella serata di sabato le fiamme hanno cominciato a serpeggiare tra le vecchie «fasce» e la boscaglia di Nervi. Poi domenica ha attaccato la soprastante pineta di Monte Moro e non si è più fermato. Il fuoco è salito subito verso l’alto, distruggendo in poche ore centinaia di ettari di bosco e

sottobosco, poi è ridisceso superando il crinale da Monte Moro a Monte Fasce, lambendo case, oscurando il cielo di Genova con una nuvola rossastra di fumo e facendo «nevicare» cenere sugli eleganti quartieri residenziali del levante. Ma gli investigatori del Niab hanno trovato anche rudimentali inneschi, che proverebbero invece la volontà precisa di appiccare il fuoco, in un’altra zona, quella di Bavari e Borgoratti colpita lunedì quando il primo incen-

dio aveva già messo a dura prova centinaia di vigili del fuoco, agenti della forestale e volontari. Le indagini proseguono per risalire ai criminali che hanno voluto finire di piegare una città già ferita. Infine una quinta persona era stata denunciata dalla Forestale sabato scorso sempre per incendio colposo: aveva dato fuoco a delle sterpaglie nel suo uliveto, ma le fiamme si erano propagate a dei terreni vicini, nella zona di Apparizione. Ieri sono stati spenti gli ultimi focolai insinuatisi tra le case, anche con l’ausilio dei lanci di acqua di tre Canadair e quattro elicotteri, due della Regione e due grandi Erickson S64 della protezione Civile. Ed è cominciata la lunga opera di bonifica, che – dice la comandante provinciale della Forestale, Paola Tomassone – vedrà impegnati vigili del fuoco e forestali per almeno tre giorni. Ed anche all’Unità di crisi allestita in prefettura si è tirato un sospiro di sol-

lievo. La prefettura sottolinea che «il sistema operativo di Protezione Civile – Antincendio Boschivo ha reagito in modo efficace nel contrastare l’emergenza incendi, consentendo di evitare danni concreti e materiali a persone e cose». Cento sono stati i vigili del fuoco per ciascun turno, 40 gli agenti del Corpo Forestale dello Stato e 240 i volontari impiegati sul terreno. E se a Genova la situazione è in via di miglioramento, anche ieri è stata una giornata difficile sul fronte degli incendi: tutti i mezzi aerei del Dipartimento della Protezione Civile sono stati impegnati, su 33 roghi in varie regioni d’Italia, dalla Sicilia alla Toscana. In particolare le fiamme hanno colpito il parco del Vesuvio e Roma, dove il vasto incendio che ha interessato un parco nella zona nord della città si è visto anche dal Vaticano e dalla terrazza di palazzo Chigi. Letizia Bianco

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2 In Italia e nel Mondo


Iran, chiuso l’ufficio di Karrubi perquisito Mussavi

Missione impossibile (o quasi) per la riforma promessa dal presidente

Sanità Usa, Obama non ha i numeri NEW YORK–Per la riforma della sanità americana missione impossibile, o quasi. Alla vigilia di un suo inconsueto intervento serale a Camere riunite per convincere i più reticenti, il presidente Usa Barack Obama non ha i numeri. Obama non gode infatti dell’appoggio parlamentare necessario per avviare la profonda riforma promessa in campagna elettorale, in modo da garantire una copertura ai quasi 50 milioni di americani privi diassicurazione.I dueramidelCongresso sono su posizioni diverse, con la Camera pronta ad appoggiare le proposta di Obama, favorevole ma non intransigente sulla cosidetta opzione pubblica, per mettere in

concorrenza un’agenzia governativa con le assicurazioni private che controllano l’essenziale del mercato previdenziale. La situazione è molto più fluida in Senato, dove si sta cercando faticosamente di raggiungere un compromesso, messo a punto da Max Baucus, presidente della commissione finanziaria, e che potrebbe ottenere l’appoggio dei democratici più reticenti, come Joe Lieberman del Connecticut ,e dei repubblicani più aperti, come Charles Grassley dell’Iowa, Mike Enzi del Wyoming e Olympia Snow del Maine. Nel suo intervento di mercoledì sera, trasmesso in diretta quasi a reti unificate (con l’eccezione della Fox di Rupert

Murdoch), Obama ribadirà il proprio appoggio all’opzione pubblica, facendo però intendere di essere aperto ad un compromesso perchè l’obiettivo è di fare la riforma. Poi gli risponderà il deputato Charles Boustany, medico e repubblicano. Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha brevemente anticipato i punti principali dell’intervento, il cui obiettivo è «spiegare agli americani la riforma», offrendo loro un numero maggiore di scelte, oltre a illustrare quello che rappresenta per chi «non è in grado oggi di offrirsi una copertura accessibile». Agli studenti di una scuola di Arlington, in Virginia, lo stesso Obama ieri hadetto, parlando dell’ipote-

Obama ad Arlington

si di una copertura universale: «È quello che chiediamo al Congresso, sono convinto che ne abbiamo bisogno e possiamo farcela». Nell’intervento al Congresso «parlerò del mio piano per fare in modo che tutti possano pagarsi le cure». Emanuele Riccardi

Intanto i talebani lanciano una pesante offensiva: uccisi 15 militari

TEHERAN–L'ufficio di Teheran dell’ex candidato riformista alle presidenziali iraniane Mehdi Karrubi, uno dei più duri critici del presidente Mahmud Ahmadinejad, è stato chiuso ieri per ordine del procuratore della capitale, secondo quanto ha riferito l’agenzia Ilna. Il quotidiano Sarmayeh ha scrito ieri che lunedì le forze di sicurezza hanno fatto irruzione anche in un ufficio dell’ex candidato moderato Mir Hossein Mussavi che si occupa delle inchieste sul trattamento degli arrestati e hanno portato via con loro diversi documenti.

Lo scrittore con l’Spd

Germania Grass in campo Spoglio completato al 90%, ma ci sono brogli accertati con i socialisti

Karzai verso la vittoria

NEW DELHI/KABUL – Mettendo fine a settimane di incertezza, la Commissione elettorale indipendente (Iec) dell’Afghanistan ha annunciato ieri a Kabul che il presidente Hamid Karzai, con oltre il 90 per cento dello spoglio completato, ha superato ampiamente la soglia del 50% dei voti nelle elezioni del 20 agosto: la sua riconferma al primo turno è sempre più vicina ma, in un clima di caos e sangue, sul risultato finale continua a pesare la grande quantità di denunce di brogli ancora da esaminare. La speciale Commissione per i reclami elettorali (Ecc) dovrà esprimersi nei prossimi giorni sui quasi 3.000 ricorsi esistenti, di cui cui 726 di categoria A, suscettibili cioè di modificare il risultato elettorale. Intanto i risultati di 600 seggi elettorali sono stati messi 'in quarantena' per forti sospetti di irregolarità. La conferenza stampa in cui la Iec ha rivelato che, dopo lo spoglio del 91,6% delle schede, Karzai è al 54,1% e il suo sfidante Abdullah Abdullah al 28,3%, è giunta al termine di una convulsa giornata, segnata da una nuova serie di attacchi dei cosiddetti 'insurgent'. I talebani sono passati all’offensiva nell’area di Kunar, alla frontiera con il Pakistan, e in un violento scontro a fuoco 11 militari afghani e quattro soldati americani sono rimasti uccisi. In precedenza si era registrato un clamoroso attentato suicida attuato con un fuoristrada nella protettissima zona militare dell’aeroporto di Kabul in cui tre civili sono morti e sei militari stranieri sono rimasti feriti. L’operazione è stata rivendicata con un comunicato

ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

L’attacco nei pressi della blindatissima zona dell’aeroporto di Kabul

dai talebani che hanno precisato che il loro obiettivo erano proprio le forze della Nato. Già un mese fa gli insorti avevano dimostrato una grande capacità nell’aggirare i meccanismi di sicurezza militari facendo esplodere un veicolo davanti all’ingresso del quartier generale della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), sempre a Kabul. È indubbio che, dopo otto anni di presenza in Afghanistan, la forza multinazionale di oltre 100.000 uomini agli ordini del generale statunitense Stanley McChrystal attraversa un momento particolarmente difficile. Aggravato dall’attacco giorni fa

estrazione del 8 settembre 2009

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I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

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ilSuperEnalotto

Conc. n° 108

Montepremi 5.771.510,69 euro

jolly

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punti 6 jackpot 49.843.990,12 punti 4 337,38 17,14 punti 5+1 1.154.302,14 punti 3 27.053,96 Num. Superstar 36 punti 5

da parte di un F15 statunitense di due autobotti rubate dai talebani che ha causato una devastante esplosione e la morte di decine di persone fra cui moltissimi civili. La vicenda, proprio in un momento in cui l’Isaf sottolineava l'importanza della tutela dei civili, ha generato malumori anche fra i principali paesi occidentali e incendiato la campagna per le elezioni legislative in Germania, dato che è stato un comandante tedesco ha dato l’ok per il bombardamento aereo. Intanto, ad agitare le acque politiche afghane e a ridare fiato e speranze al campo anti-Karzai guidato da Abdullah, è giunto un comunicato in cui la Ecc, pre-

sieduta dal canadese Grant Kippen, ha sostenuto che il lavoro fin qui svolto ha permesso di trovare «chiare e convincenti prove di brogli» nel processo elettorale afghano. E per questo ha ordinato un nuovo conteggio dei voti in tutti quei seggi in cui hanno votato 600 o più elettori e quelli in cui un singolo candidato ha ottenuto il 95% o più dei consensi. Le autorità elettorali hanno precisato che le anomalie più sospette riguardano 600 dei 25.000 seggi utilizzati per la consultazione popolare. Ma analisti locali hanno sottolineato che realisticamente ciò non basterà a modificare il risultato Maurizio Salvi

BERLINO–Come in tutte le elezioni a partire dal 1961, anno della costruzione del Muro di Berlino, al fianco di Willy Brandt, Guenter Grass si schieraanchequestavolta conlaSpdnellacampagna per le legislative il 27 settembre. A 81 anni il vecchio leone, lo scrittore tedesco più famoso, Nobel per la letteratura, autore de «Il tamburo di latta», torna a ruggire per la socialdemocrazia. La prima volta fu per Brandt, adesso per losfidante cancelliere Frank-Walter Steinmeier. In una conferenza stampa a Berlino in apertura delsuo tour elettoraleche lo portaanche in diverse città dell’est, Grass ha detto di voler impedire una coalizione nero-gialla Cdu-Csu e Fdp (cristiano democratici e liberali) e ha dato un giudizio positivo della grande coalizione, e uno nell’insieme bonario anche della cancelliera Cdu Angela Merkel. L’ideale sarebbe una coalizione rosso-verde (come ai tempi di Gerhard Schroeder) ma è difficile ci siano i numeri, altrimenti gli andrebbe bene anche un bis della grande coalizione Cdu-Csu/Spd o, se la Fdp ci sta, una coalizione semaforo rosso-verde-giallo. Tutto fuorchè una nero-gialla perchè sarebbe l’addio a ogni istanza sociale. «Sono furioso con la Fdp perchè è proprio per colpa di questo neoliberismo spinto che si è arrivati alla crisi». Bocciata anche l’opzione di una coalizione con la sinistra radicale della Linke (il partito di postcomunisti della Pds e ribelli Spd dell’ex leader socialdemocratico Oskar Lafontaine). A livello federale una coalizione con la Linke è inconcepibile, troppo forti le distanze, ad esempio, nella politica europea, o l'Afghanistan (per un ritiro immediato). L’intervento deciso da Schroeder «dopo il chiaro no grazie a Dio detto alla guerra in Iraq» era giusto. Poi le cose sono andate «storte», sono piovute le «bombe americane». Obama ora «cerca di fare ordine e mettere l’accento sulla ricostruzione più che le bombe». Prima o poi comunque bisognerà «parlare di ritiro ma non come fa la Linke», così «non è fattibile, abbiamo preso un impegno». Grass, infine, ha evidenziato fra i successi della grande coalizione l'aver «gestito bene la crisi»: è riuscita a imporsi assieme alla Francia alle tendenze «proto-capitalistiche» di paesi come Usa e Gran Bretagna. Flaminia Bussotti

Nuova Guinea, troupe Bbc Problemi di coppia? scopre un “mondo perduto” “We mail” arriva in soccorso RATTI grossi come cani, pesci che grugniscono e rane con le zanne: sembrano esseri viventi di un mondo alieno. E in qualche modo lo sono, visto che sono stati scoperti in un "vulcano perduto" nel cuore della foresta della Papua Nuova Guinea, sulle Southen Highlands, una remota regione del Paese. Le nuove creature, alcune delle quali totalmente sconosciute, sono state portate alla luce da una spedizione scientifica che ha realizzato un documentario per la BBC. Il ratto appena scoperto è lungo 82 cm e pesa circa un chilogrammo e mezzo e non ha mostrato alcuna paura nei confronti degli uomini che lo hanno avvicinato. Sembra sia vegetariano. Insieme alle altre

esotiche creature, il ratto vive all'interno del Monte Bosavi, a circa 1.000 m di quota e sembra che non esista in nessuna altro luogo della Terra. Possiede una folta pelliccia bruno argentea che gli permette di sopravvivere in un ambiente estremamente umido e freddo.

WE mail. Ovvero un singolo indirizzo email condiviso da due persone unite da una relazione matrimoniale o sentimentale. Esempio: "Qual è l'indirizzo mail di Jen?", "Lei non ne ha uno. Ha un indirizzo we mail che condivide con il marito". A dare la definizione di we mail è l'autorevole dizionario della contemporaneità Urban Dictionary, e se la parola appare tra gli oltre 4 milioni di vocaboli coniati dagli utenti significa che esiste almeno una discreta percentuale di coppie che pratica la condivisione di indirizzi mail. Perché lo fanno? Alcuni girano intorno alla risposta. "Lo facciamo perché mia moglie non ha la più pal-

lida idea di come funzioni un computer", oppure "perché è comodo soprattutto per la contabilità della famiglia", o ancora "perché è molto romantico". Altri invece vanno dritti al problema: "Lo facciamo per evitare le tentazioni del web e dei social network".

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In Italia e nel Mondo 3

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

Il fatto del giorno: caso Fini, tensione nel Pdl Il presidente della Camera Gianfranco, ricordati Quei compagni di partito attaccato dal “Giornale” che sei un uomo di destra vogliono il pensiero unico dall’articolo di Carmelo Lopapa

dall’editoriale di Maurizio Belpietro

dall’articolo di Maria Grazia Bruzzone

Quel "tu" così provocatorio e irriverente. Il "compagno" Fini, bollato come "vergognoso", perfino "ridicolo". Al presidente della Camera è stata chiarissima [...] la portata dell’avvertimento contenuto nel nuovo fondo al vetriolo firmato da Vittorio Feltri. Un’"intimidazione", si è sfogato Gianfranco Fini con chi lo ha sentito al telefono. Come dire, nella campagna di caccia d’autunno inaugurata col bombardamento dell’Avvenire e del suo ormai ex direttore Boffo, nessuno può sentirsi al sicuro, non solo giornali e oppositori esterni al Pdl. "È un attacco nella natura di Feltri", è stata la prima impressione della terza carica dello Stato. "Ma soprattutto una nuova puntata che conferma il clima di imbarbarimento nel quale siamo caduti [...]".

Fini è oggi l’oggetto più misterioso della politica italiana. Di Berlusconi, Bossi, Casini, Di Pietro e perfino di Franceschini sappiamo praticamente tutto, conosciamo le idee, intuiamo le mosse future e anche le ambizioni farlocche. Nessuno di loro è dunque in grado di riservarci grandi sorprese per il futuro, al massimo di darci conferme. Del presidente della Camera invece si sa praticamente nulla. O meglio: è noto quel che pensa a proposito di testamento biologico, immigrati e inchieste giornalistiche varie, ma non si capisce dove voglia andare a parare e quale sia la sua strategia, ammesso che ne abbia una. In poche parole, non è chiaro cosa Fini intenda fare da grande e perché si discosti sempre più dalla sua storia. [...]

[...] «Rientrare nei ranghi? Quali, quelli di Berlusconi? Vogliono il pensiero unico?» sono le domande che circolano tra i finiani e nello stesso entourage del presidente della Camera. Quell’attacco da parte del giornale di famiglia del premier lo hanno vissuto come un «insulto». Tanto più bruciante in quanto non è stato seguito da nessun contatto da parte di Berlusconi. Nemmeno una telefonata: «L’ultima volta che si sono sentiti era l’inizio di agosto». Quantoal presidentedella Camera,chiuso inun riserbo assoluto, non commenta. Ma giovedì sera sarà a Gubbio alla Summer School del Pdl per dire la sua. Sul sito del Pdl, però, i navigatori del web sembrano dar ragione a Feltri e addosso a Fini, considerato un «traditore» da «far fuori il prima possibile». [...]

La migliore di ieri

Operazione Casini e la lunga marcia “diversiva” verso Cavaliere e Senatùr

La calma apparente

dal corsivo di Franco Giustolisi

dal commento di Marcello Sorgi

dall’articolo di Laura Della Pasqua

[...] Feltri, si deve dare atto, al suo arrivo nel giornale di famiglia - dico così per evitare eventuali querele – in un momento di massimo affanno del premier, non più così carismatico per la condanna dell’avvocato inglese da lui corrotto con 600mila dollari, per il nauseante e perdurante conflitto di interessi, nonché per i festini a villa Certosa e a Palazzo Grazioli, si deve dare atto di aver condotto alla Rommel una operazione diversiva lampo. [...] Grazie a lui, che qualcuno certamente avrà calorosamente ringraziato,non si parla più del grande signor B (inteso come Berlusconi), ma del piccolo signor B (inteso come Boffo). [...]

L’Udc di nuovo nel centrodestra e Casini al governo con Berlusconi, il Pdl e la Lega. Al di là di ogni reticenza ufficiale, è questa l’ipotesi a cui si sta lavorando, all’ombra della trattativa appena cominciata sulle regionali (e soprattutto sulle sette Regioni in cui i cattolici sono indispensabili per vincere). Espulso alla vigilia delle politiche del 2008 dalla coalizione di cui era stato nel 1994 uno dei fondatori, dopo un anno e mezzo di navigazione solitaria, e di inedita «opposizione di centro», l’ex presidente della Camera è già seduto, come convitato di pietra, al tavolo che ogni lunedì viene apparecchiato

ad Arcore per il Cavaliere e il Senatùr. Per rientrare in gioco, al furbo Pier è servito certo tener duro, tirare per la propria strada senza cedere alle lusinghe che gli venivano da Pdl e Pd, trattare democristianamente volta per volta, caso per caso, con tutti, per piazzare localmente i propri assessori, mentre a Roma restava sguarnito di poltrone ministeriali. Adesso, per dirla con Bossi, tocca a Berlusconi «trovare la quadra», ma la posta in gioco è talmente alta che nessuno degli alleati farà più di tanto le bizze: con il ritorno dell’Udc nella coalizione, infatti, la vittoria del centrodestra alle regionali è praticamente assicurata [...].

Fini spacca il Pdl. Il presidente della Camera è diventato un problema per il centrodestra. Le sue dichiarazioni sull’immigrazione, sul biotestamento e persino sui gay stanno scavando un solco nel Pdl. [...] Per Feltri, Fini si sta smarcando dal Pdl perchè vuole puntare al Quirinale. Di qui il consiglio: «rientra nei ranghi, torna a destra per recitare una parte in cui sei più credibile». [...] Berlusconi prende le distanze daFeltri. «[...]Non posso condividere i contenuti [...]». Il premier si smarca ma in mattinata a «Mattino Cinque» non aveva risparmiato una frecciata all’indirizzo di Fini sulla questione dell’immigrazione [...].

Maramotti sull’Unità

I fantasmi di Berlusconi

Dalla bioetica all’immigrazione: la rottura c’è da mesi

dal commento di Giuseppe D’Avanzo

dall’articolo di Francesco Verderami

Lo spettacolo, che va in scena da quindici anni, ha avuto una nuova replica da una televisione di Casa Berlusconi. Consueto il paradigma del capo del governo: un manipolo di "comunisti e catto-comunisti" conduce una "campagna eversiva" per tirarlo giù dalla sedia dove è stato collocato dalla volontà popolare e inaugurare "una tirannia". Addirittura, una tirannia. C’è qualcosa di disperante e di disperato in questa rappresentazione del discorso pubblico e domestico. Parla più di Berlusconi, e delle sue ossessioni, che di un Paese governato con una maggioranza sovrabbondante e un’opposizione solida come il vapor acqueo. Ci dice molto di più dei fantasmi che, in chiave paranoide, assediano il premier che delle critiche che gli vengono proposte, da qualche isolata voce, in Italia e, da un coro, nel mondo. [...]

A Fini non piace il modo in cui Berlusconi gestisce l’azione di governo e il partito. Al premier non piace come il presidente della Camera interpreta il suo ruolo istituzionale. Sono anni che «Silvio» e «Gianfranco» conducono una vita da separati in casa, ognuno a criticare l’altro per i suoi vizi. Insomma è una storia antica, che ogni tanto torna d’attualità per il rumor di piatti. L’editoriale che Feltri ha pubblicato ieri sul Giornale contro il «compagno Fini» ha reso manifesto lo scontro tra i «cofondatori » del Pdl che nei giorni scorsisi era riacceso, daquando la terza carica dello Stato si era espressa a

favore del voto amministrativo per gli immigrati e aveva invocato «modifiche » al testo della legge sul testamento biologico da parte della Camera. Non è un caso se ieri il Cavaliere —smentendo le sue smentite —ha pubblicamente bocciato la linea di Fini su questi due temi, difendendo il testo votato dal Senato sul testamento biologico che il presidente della Camera aveva definito «clericale ». In più —per coprire l’offensiva di Bossi — ha rassicurato il proprio elettorato, annunciando che «il centrodestra non cederà mai» sul voto agli immigrati, «un subdolo stratagemma comunista». È chiaro che Berlusconi non sirivolgeva alla nuora,cioè alPd, ma alla suocera- Fini. E dunque, sarà pur ve-

ro —come ha sottolineato con una nota in serata — che non gli è piaciuto l’articolo del direttore del Giornale, ma è altrettanto vero che Berlusconi non è disposto a compromessi,e chedifenderàad ognicosto e con ogni mezzo la propria impostazione politicanel governo enel Pdl.Non è dato sapere se si tratti di una vera e propria resa dei conti con l’ex leader di An, se davvero ci sono delle analogie con il «caso Boffo » come sostengono i finiani. Di certo i rapporti tra palazzo Chigi e Montecitorio sono interrotti da prima dell’estate, tanto che La Russa — ambasciatore nelle relazioni tra «Silvio» e «Gianfranco» — già alloraammetteva diessere «temporaneamente un disoccupato». [...]

La fotografia

Camerati prudenti dall’articolo di Massimiliano Scafi

[...] Che fine ha fatto il vecchio cameratismo di partito, perché i big sono così cauti? [...] Spicca la prudenza di Ignazio La Russa: «Ho sempre sostenuto il diritto di Feltri di fare giornalismo non politically correct, ma l’editoriale di ieri parte da presupposti sbagliati e conduce a conclusioni errate. Quando parlava di killeraggio Fini non si riferiva specificamente a lui, ma a un uso crescente da parte di tutti. E in politica solo i paracarri stanno fermi. Il suo ruolo istituzionale poi gli impone di proiettare le sue posizioni verso un futuro possibile». [...] Gianni Alemanno: «Il direttore del Giornale è uomo libero, ma con le ultime uscite, è sicuro di aiutare il centrodestra? Sul caso Boffo ha creato problemi tra il Pdl e la Chiesa, adesso rischia di aprire un nuovo conflitto interno quando servirebbero unità e dibattito». [...]

Assago (Milano), Roberto Cammarelle sfida lo sloveno Rok Urbanc ai mondiali di pugilato (Ansa)

La sesta colonna di Francesco Zardo

Allora: in principio c’erano i comunisti che infestavano l’Italia, e vabbe’; qualunque critica piombasse addosso al nostro premier veniva da loro (e non parliamo di quante gliene hanno combinate i giudici, comunisti a loro volta). Poi c’è stato un problema con la Conferenza episcopale italiana e il suo organo d’informazione. Comunisti pure loro? Be’, sì, ma per connotarli meglio è stato il caso di riesumare un termine e una nozione che sembravano arenate sulla spiaggia del centrosinistra: i cattocomunisti, per l’appunto. Ma se ci si mette pure Fini - che dal canto suo non può non difendere la funzione delle camere, è il presidente della Camera o no? - i cliché degli anni Settanta non bastano: servirà definire un nuovo modello ideologico. Il fasciocomunista, che ne dite? Vediamo se esce fuori pure questa.

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Ovazioni e striscioni di “bienvenido” per Chavez a Venezia l’Italia festeggia il “dittatore” venezuelano

L’università dei deboli e i cervelli che fuggono

dall’editoriale di Pierluigi Battista

dall’editoriale di Stefano Zecchi

Chissà se Chávez, stordito dal tripudio veneziano, si è sentito retroattivamente offeso con Teheran per il diverso trattamento che gli è stato riservato. Con Ahmadinejad solo un trionfo fatto di sorrisi, a Venezia ovazioni sfrenate, allegri striscioni di «bienvenido», un fervore rivoluzionario d’altri tempi. In Iran l’intesa tra alleati. Ma qui, calcando il red carpet del Lido, sul ma gnifico piedistallo eretto da Oliver Stone, con tutti i vip ai suoi piedi, che sorprendente apoteosi. Con la gente del cinema che si inchina al dittatore in erba, viene festeggiato il mito, non la realtà. La graziosa icona, non il Venezue la com’è. Il film edificante e zuccheroso, non la storia tragica che resta, muta, sullo sfondo. Sparisce il Venezuela in cui le tv del l’opposizione vengono chiuse, imbavagliate, intimidite. Dove le squadracce del presidente terrorizzano i dissidenti. Dove la picco la borghesia è ridotta alla fame, frutto dell’esproprio rivoluzionario

Hugo Chavez (a destra) con Oliver Stone a Venezia

che distrugge l’industria, fa del petrolio un’arma «antiimperialista », crea il paesaggio propizio del «socialismo del XXI» secolo che Chávez vuole incarnare. Dove la Costituzione viene stra volta grazie a un plebiscito che rende eterno e incontrastato il regno del nuovo caudillo. A Venezia Chávez incassava estatico e senza parlare l’omaggio della Mostra. Stavolta non ha avuto bisogno di occupare gli studidi una tele-

visione di Stato per intrattenere i venezuelani con un monologo fluviale, verboso, come una caricatura dell’indimenticabile «Dittatore dello Stato libero di Bananas» di Woody Allen. Ha pronunciato poche e solenni parole. Non ha avuto bisogno di un eroe come Juan Carlos che ne contenesse l’incontinenza logorroica con un rimprovero secco e conciso che resterà negli annali del coraggio politico: «por qué no te callas », cerca di

dall’editoriale di Igor Man

«Parliamo di pace», sfida il controverso Mahmoud Ahmadinejad, presidente dell’Iran, in un suo «appello» all’Occidente. Parlare di pace non comporta, però, sempre secondo Ahmadinejad, un tavolo sull’atomica. Il programma di ricerca e di perfezionamento nucleare «andrà comunque avanti» poiché, afferma il persiano, quel programma corrisponde «a un diritto ovvio, innegabile del popolo iraniano». Teheran continuerà a sviluppare il suo «programma nucleare» (come da «sacrosanto diritto») ma «in stretta collaborazione con l’Aiea» (l’Agenzia

Pace sì, ma col nucleare Ahmadinejad non molla dell’Onu per l’energia nucleare). Insomma, l’Iran propone un discorso «profondo e aperto» sul nucleare in un «quadro giusto e logico». Codesto discorso, chiarisce un Ahmadinejad in «versione agnello», va affrontato «serenamente, pragmaticamente» nell’ambito del cosiddetto Gruppo 5+1: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna con l’aggiun-

ta della Germania. Ma sia ben chiaro, dice Ahmadinejad, che l’Iran non accetta compromessi. «Qualcuno, dice Ahmadinejad, ha minacciato nuove sanzioni» (se l’Iran continuerà a lavorare sul nucleare), «ma questo è un linguaggio non piùcompatibile colmondo di oggi». Ora, per quanto abituati alle bombastiche uscite del famelico (di suc-

tacere, una buona volta. A differenza di Juan Carlos a Venezia non hanno sottaciuto la sempiterna soggezione che si nutre per le figure autoritarie che, come Fidel Castro, parlano nel seducente linguaggio della rivoluzione e del popolo in armi. La soggezione che non ha Mario Vargas Llosa, che Chávez voleva tenere fuori dei confini del Venezuela perché con la sua ironia e il suo sarcasmo lo scrittore peruviano poteva bucare il pallone gonfiato del caudillo che straparla per otto ore di seguito senza che qualcuno possa contraddirlo. La soggezione che non ha avuto Angela Merkel che, avendo de finito «populista» il regime venezuelano, ha ricevuto per ritorsione la scomunica di Chávez: «erede di Hitler». [...] In Italia l’accoglienza non poteva che essere calda ed entusiastica. [...] Assecondata nell’Italia che sa festeggiare come nessun altro i dittatori che vengono a visitarci. Sicuri dell’applauso, mentre la realtà viene messa prudentemente sotto chiave.

cesso) leader iraniano, facciamo difficoltà a decifrare il discorso del pupillo dell’ayatollah Khamenei. Se «tradotto» nel linguaggio di tutti i giorni, quello che ascoltiamo, o/e leggiamo, sembra un discorso a due facce. La prima e più ruffiana sfodera un sorriso accattivante: «Parliamo di pace», dice al mondo. La seconda, a modo di postilla, chiarisce:... «purché trionfi il nostro “logico” diritto; quello di lavorare in piena libertà al test atomico». Per dirla in soldoni il presidente iraniano ribadisce il «diritto logico» secondo il quale il suo Paese «può e deve» dedicarsi all’energia nucleare. [...]

Fuga di cervelli? Lodevole è il tentativo di riportarli nella madre patria. Ma se saranno le università a decidere chi deve rientrare in Italia, è meglio che i cervelli fuggiti restino dove sono per il bene della ricerca scientifica. Il vero problema non è oggi il ricercatore in fuga, ma il ricercatore che resta. Le analisi e le statistiche sulla qualità dei ricercatori universitari italiani appaiono desolanti, ma la responsabilità del disastro è di chi era ed è chiamato a decidere chi può diventare ricercatore, cioè i professori dell’università. Loro sono le colpe che dividono con il massimo livello di gestione dell’università: senato accademico e rettori in testa. Cosa accade in un concorso per ricercatori? Vi spiego quello che chiunque insegnacome professoreordinario dell’università sa perfettamente, e sa perfettamente di essere complice di una truffa. Dunque, supponiamo che arrivino all’ateneo i tanto agognati finanziamenti per reclutare venti ricercatori da inquadrare tra il personale di ruolo dell’università. Il senato accademico stabilisce, secondo propri criteri, che, di questi venti posti, cinque vengano assegnati alla Facoltà di Lettere e filosofia, la quale, a sua volta, decide che uno vada al Dipartimento di filosofia. Fin qua, niente di male: si potrà discutere perché cinque e non tre e non sette di quei posti siano assegnati alla Facoltà di Lettere e Filosofia e perché proprio uno al Dipartimento di filosofia, ma con un po’di buona volontà si possono anche trovare le ragioni della suddivisone. Il bello incomincia adesso. Una persona normale penserà che a questo punto si in-

dice il concorso, e vincerà il migliore. Neanche per sogno: incominciano invece le riunioni nel Dipartimento di Filosofia per stabilire in quale specifico raggruppamento concorsuale dovrà andare quel posto. Sarà per quello di Storia della filosofia, di Morale, di Filosofia della scienza, di Estetica? I docenti titolari di queste e delle altre discipline incominciano a discutere, a litigare: «L’altra volta il posto lo hai avuto tu, ora tocca a me. Ma tu non hai candidati. Imiei sonobravissimi, non dire sciocchezze...» e avanti così, e peggio di così, finché, per esempio, il professore di morale la spunta, essendo riuscito a costruirsi attraverso una serie di compromessi una maggioranza all’interno del Dipartimento: maggioranza che ovviamente si spartirà i prossimi posti di ricercatore. Ma il peggio arriva adesso. [...] Come si procede, allora, per blindare il pupillo del professore di Morale? Il pupillo ha solo tre pubblicazioni? Eh, sì, è un po’ deboluccio, ma non c’è problema. Il bando di concorso, che verrà firmato dal rettore, prevede che i concorrenti debbano presentare un numero massimo di tre pubblicazioni. Il pupillo, però, è ancora a rischio: essendo modesto, un altro concorrente lo potrebbe superare con tre suoi ottimi saggi. Cosa si inventa, adesso, quest’università autoreferenziale e truffaldina? Indica sul bando di concorso che, per lo sviluppo della ricerca scientifica del Dipartimento di filosofia c’è la necessità di reclutare uno studioso di filosofia morale specificamente esperto del periodo che va dal 1630 al 1650 in Olanda: esattamente gli argomenti delle tre pubblicazioni dell’amato pupillo. La truffa è consumata. [...]

Crisi, le regole sui bonus divise tra etica e efficacia

“Pregate e siate con il vostro silenzio” Docufiction il Papa spezza il rumore di parole feroci e vita reale

dall’editoriale di Giulio Napolitano

dall’articolo di Gennaro Matino

dal corsivo di Massimo Gramellini

«A voi affido le mie intenzioni»: così mentre scende la sera il Papa, pellegrino a Viterbo, si rivolge alle monache di vita contemplativa, pronto ad aprire il suo sguardo orante sul mondo e a rendere il sacrificio di lode a Dio per la Chiesa. La domenica è passata veloce tra grida di speranza e sguardi di futuro. Uomini, donne, giovani, vecchi, tante mani supplichevoli tese a rintracciare l’Apostolo, la forza che emana e si affaccia alla storia, colore di novità per rendere nuova l’avventura umana in Cristo. Forza non sua, non sua per merito. Pietro conosce l’uomo: l’Apostolo non ha né oro né argento, non altro vanto se non il nome preziosissimo del Maestro di Galilea. Il vero vanto di Pietro, il suo unico sostegno, è sapere di essere Vicario e Altro ha la libertà di passare per il suo corpo, per la sua parola. Altro, Colui al quale non si è neppure degni di sciogliere i calzari. Le parole di Pietro restano per chi le ascolta, diventano storia per chi da esse si lascia acchiappare. Sono parole pesanti, cocenti, che seguono il ritmo dell’emozione. Parole di fiducia, di

Mentre la realtà assomiglia sempre di più auna fiction [...] il cinema [...] si è innamorato perdutamente della realtà. Ma non nel senso caro ai neorealisti, che raccontavano squarci di vita vissuta attraverso un racconto dell’immaginazione. [...] A Venezia e nelle sale, sgambetta la [...] docufiction, un nome forbito per etichettare i vecchi documentari. [...] Zero scenografie, zero attori (al massimo qualche vip come Corona) [...]. Eppure funziona, per la gioia dei produttori che spendono poco [...]. Videocracy, un documentario (pardon, docufiction) sulla volgarità italiana [...] ha fatto il pieno ai botteghini. E allamostradi Veneziasiparla poco digrandi filme digrandi attori, che pure ci sono, e moltissimo di ogni sorta di «docu» che si aggiri nei paraggi [...]. Il paradosso però è in agguato. [...] Scivolando nel cortile di casa nostra, [...] emerge il limite drammatico dell’opposizione italiana, che per anni ha appaltato la sua anima ad attori e registi, continuando a riempire le sale e a perdere le elezioni, perché alla fine le persone ridono e si indignano con Grillo e Michael Moore, ma sono disposte a cambiare la storia solo se ad aspettarle fuori dai cinema trovano Obama.

Negli ultimi mesi il problema etico degli enormi compensi deimanager dellegrandibanche d’affari è emerso in tutta la sua gravità. L’opinione pubblica è rimasta giustamente scandalizzata dagli ingenti bonus accordati ai manager anche quando le banche hanno registrato passivi spaventosi al punto da richiedere misure di salvataggio da parte delloStato.A colpirenonèsoltanto l’entità di quei compensi, ma anche il fatto di essere completamente slegati dall’andamento dell’impresa: una doppia immoralità, dunque. Le risposte politiche a questa grave degenerazione non sono mancate. Lo scorso giugno, l’amministrazione Obama ha nominato un garante con il compito di rivedere e se necessario fissare in via autoritativa i compensi dei top managerdelle compagnieche hanno ricevuto consistenti aiuti finanziari da parte dello Stato, dalle grandi banche d’affari ai produttori automobilistici. In Francia, Nicolas Sarkozy, nella sua campagna di «moralizzazione del capitalismo», ha costretto le banche ad accettare un codice di condotta, minacciando di ridurre gli aiuti economici del governo e di interrompere tutti i contratti in essere con lo Stato. La banche francesi frazione-

ranno i pagamenti delle gratifiche in tre anni, una parte dei quali sarà corrisposta in azioni. Ci sarà una clausola di recupero, se l’investimento che in origine aveva generato le gratifiche si rivelerà sbagliato. Uno speciale supervisore vigilerà sul rispetto di queste regole. In Italia, dove il fenomeno non ha certo raggiunto le dimensioni patologiche degli Stati Uniti, si prevede che la sottoscrizione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze di titolifinanziari speciali nella banche sia subordinata all’adozione di un codice di autoregolazione sui compensi. Le misure speciali indirizzate alle banche e agli altri operatori salvati o sussidiati dallo Stato, tuttavia, toccano soltanto una parte del fenomeno. La loro efficacia, inoltre, rimane da verificare. In primo luogo, è dubbio che funzionari o commissaripubblici dispongano delle competenze necessarie a determinare il giusto livello di remunerazione degli amministratori e siano in grado di agire con la flessibilità necessaria a fronteggiare il rapido mutare delle condizioni di mercato. In secondo luogo, tetti e vincoli eccessivamente gravosi finiscono per pregiudicare la capacità competitiva delle società interessate, spingendo i manager più capaci verso altri e più remunerativi ingaggi.[...]

Sua Santità Benedetto XVI durante la visita a Bagnoregio

speranza, di trasformazione della storia in nome della verità che libera. Parole decisive che non consentono alibi a chi le rilegge nell’ora del silenzio, a chi, come le monache, comprende cosa abbia chiesto loro il Sommo Pontefice, quando con umiltà ha detto: "Pregate per me, pregate per i sacerdoti, i seminaristi, per le vocazioni. Pregate dunque per gli apostoli, per la loro missione. Siate con il vostro silenzio orante il sostegno a distanza". Poesia che s’incarna nel rumore spumeggiante delle parole inutili, di quelle che vorrebbero piegare la verità a colpi di frastuoni assordati, di gazzarre feroci per sottomettere clienti e

vendere merce scaduta. Sorprende la mistica rivoluzione del Pastore, sconvolge la parola del silenzio. Tra tantissimi volti commossi di uomini in cerca di futuro, pochi curiosi accorsi a cercare pretesti, a estrapolare virgole, tralasciano il ritmo della luce e si assentano, qualora siano mai stati davvero presenti, correndo altrove, prima che la festa arrivi al suo compimento, prima che l’Apostolo, dopo essersi inginocchiato dinanzi al Sacramento in adorazione, ai piedi della Madonna della quercia, abbia sciolto la preghiera per i viandanti del tempo, per i figli e i fratelli che il Maestro di Galilea gli ha affidato il giorno in cui lo ha scelto.[...]

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IL FILM

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La nascita di Leonardo

Tra le star della musica leggera

Con la sua valletta più conosciuta

I vecchi leoni della tv italiana

Ospiti illustri delle sue trasmissioni

Un riconoscimento ambito

IL CELEBRE presentatore fa conoscere al mondo il figlio Leonardo (in braccio) accanto agli altri due figli Niccolo' (a sinistra) e Michelino (a destra)

UN GIOVANISSIMO Mike Bongiorno presenta Ornella Vanoni e Domenico Modugno, protagonisti di un’edizione del Festival della canzone napoletana

MIKE Bongiorno con la sua valletta più famosa, Sabina Ciuffini, partner nella trasmissione Rischia Tutto, in una foto di archivio di alcuni anni fa.

RAIMONDO Vianello, Mike Bongiorno e Corrado i tre grandi vecchi della televisione, mattatori della serata in una foto scattata nel corso di un programma del 1998.

IL PRESENTATORE saluta il pubblico insieme al noto armatore Achille Lauro, sul palco del Festival della Canzone napoletana nel 1961

INSIEME all’amico e compagno di lavoro Fiorello, Mike Bongiorno mentre riceve la laurea honoris causa conferita dall’Università Iulm di Milano

Il cordoglio di Napolitano e del mondo politico

Lutto nello spettacolo

«Esempio di laboriosità»

Da partigiano fu arrestato e fu compagno di cella di Montanelli

Addio Mike icona della tv

liana», sottolinea il presidente del Senato Renato Schifani, mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini coglie in Mike «il simbolo positivo di una tv costruita con educazione, intelligenza ed ironia». Il suo ruolo fu provvidenziale nel dopoguerra, riflette Sergio Zavoli: «Diventò una sigla, come la Fiat, e trasformò il quiz nel modo nuovo di concepire la speranza». È «sorpreso» e addolorato» per la morte del re del quiz anche Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset: «Mike era un uomo che ha saputo rischiare in prima persona. Ha saputo investire su se stesso ma anche sugli altri. Ha saputo capire il futuro». Pier Silvio Berlusconi, dopo i contrasti che hanno spinto Bongiorno dal Biscione a Sky, si sofferma su un ricordo privato: «Io e mia sorella Marina eravamo piccoli e ogni tanto papà ci portava negli studi. Ricordo Mike indaffarato a far nascere questa nuova televisione. Insomma, Mike ha partecipato alla nascita della tv commerciale che ha contribuito alla modernità e alla crescita economica del paese». «Ho perso il mio miglior compagno di giochi, era più di un amico. Ora riesco solo a pensare che mi mancherà davvero moltissimo», si limita a commentare Fiorello, compagno di tante avventure di Mike.

Schifani «Con lui se ne va un pezzo di storia»

Un infarto lo ha colpito nella sua casa a Montecarlo A 85 anni si preparava al debutto del nuovo show su Sky La prima volta in tv da concorrente di un quiz, sabato a Sky

di MAURETTA CAPUANO ROMA – Nel suo cuore c'era “Rischiatutto”, un format che lui stesso inventò e al cui restyling stava lavorando per riportarlo in tv, nel prime time di Sky Uno, il prossimo novembre. Mike Bongiorno se ne è andato ieri, a 85 anni, lasciando incompiuto questo suo sogno che stava diventando realtà sulle reti di Murdoch dopo la rottura con Mediaset, la triste cena della pace con il premier, Silvio Berlusconi, seguita a un suo appello in tv da Fabio Fazio e il definitivo addio alle reti del Biscione. Il re del tele-quiz, il conduttore che ha tenuto a battesimo la tv italiana, prima quella pubblica poi quella commerciale, è stato premiato oltre venti volte con il Telegatto, ha presentato undici festival di Sanremo, a partire dal '63 e fino al '97 quando formò la strana coppia con Piero Chiambretti. E, nonostante la lunga carriera a Mediaset, è sempre rimasto inevitabilmente legato alla Rai dove è stato per 25 anni. Nato a New York il 26 maggio del 1924 da padre avvocato siciliano e madre torinese, Mike Bongiorno si è «sempre sentito italiano». In Italia ha studiato al liceo di Torino e collaborato giovanissimo alle pagine sportive della Stampa. Durante la guerra si è unito alle formazioni partigiane sulle montagne piemontesi. Arrestato, nell’aprile 1944 e rinchiuso nel carcere milanese di San Vittore, dove è stato compagno di cella di Indro Montanelli fino ad ottobre è poi stato trasferito in vari campi di concentramento tedeschi dove ha visto, come aveva raccontato, «decine di ebrei avviarsi verso le camere a gas». Rimasto nei lager fino al febbraio '45 era riuscito ad uscirne vivo grazie ad uno scambio di prigionieri tra gli Stati Uni-

Premiato con 20 Telegatti Presentò 11 Sanremo

ti e la Germania. Prima di rientrare negli Stati Uniti e cominciare a lavorare alla radio al “Giornale italo-americano”, Bongiorno ha lavorato a “The voice of America”, la radio della propaganda militare alleata. Di nuovo in Italia nel '53, ha cominciato la collaborazione con la tv che allora muoveva i primi passi ed è nata la sua prima trasmissione televisiva: “Arrivi e partenze”. Il primo successo è stato “Lascia e raddoppia”, un programma leggendario che divenne un fenomeno di costume. Seguirono poi “Campanile sera” (1960), “La fiera dei sogni”(1963) e il celeberrimo “Rischiatutto” il quiz che raggiunse una media di 20 milioni di telespettatori , in onda il 5 febbraio del 1970 sul secondo canale della Rai. Poi ci fu “Ieri e oggi”(1976) e “Flash”(1980), per citare solo i programmi più importanti.

Quando Silvio Berlusconi fondò prima Telemilano (1977) e poi Canale 5, Mike Bongiorno fu uno dei talenti, con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, a farsi tentare dall’avventura della tv commerciale. «Capii che era un’idea vincente – avrebbe commentato 25 anni dopo – io ero all’apice del successo e dopo vari incontri, Berlusconi mi chiese di scegliere: o lui o la Rai. Mi pagavano 900 mila lire a puntata, lui mi offrì 600 milioni in un anno. La Rai provò a dissuaderlo, non con i soldi, ma le parole: «ma come fai a fidarti di quel palazzinaro». Ma, alla fine, nel 1980, disse di sì e cominciò un’avventura durata fino al passaggio a Sky, quest’anno, accompagnato dall’amarezza di veder dare poco a 30 anni di lavoro a Mediaset fino ad arrivare a dire che il responsabile del suo addio era il figlio del premier Piersilvio Berlu-

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sconi, «che è giovane ed è arrivato dopo, quindi non sapeva tutto il lavoro che ho fatto insieme a suo padre in 30 anni». Ma nella tv di Murdoch il re del telequiz si era rimesso in gioco, era pronto alla nuova avventura: «Ci sono tanti quiz in giro, ti fanno una domanda e ti danno tre risposte possibili, due sono errate. Sembra una lotteria. Eh no! Nei miei quiz c'è una sola risposta, quella giusta! Per questo –spiega Mike – vorrei, come trent'anni fa, solo concorrenti preparati e attendo le vostre iscrizioni per telefono e per posta» aveva detto lo scorso giugno appena aperti i casting. Cercava concorrenti che potessero restare nella memoria come la mitica campionessa Giuliana Longari, diventata famosa per una delle più famose gaffe, delle tante attribuite a Mike. Alla risposta errata della Longari su una domanda di ornitologia,

L’AMORE PER LO SPORT

Bongiorno disse: «Ahi ahi ahi, signora Longari, lei mi è caduta sull'uccello!». Prima di ritornare in tv come conduttore, Mike sabato scorso, su Skyuno, ha partecipato ad un quiz da concorrente. In quell’occasione, il longevo conduttore aveva raccontato ancora una volta del giorno che aveva rischiato la vita sul Cervino dove l’avevano portato in elicottero per registrare la pubblicità di una celebre grappa e non riuscivano più a riportarlo via per la tempesta che si era scatenata. Quando era entrato in studio Mike Bongiorno aveva detto «è la prima volta. E tu sei il conduttore?» rivolgendosi al giovane conduttore, Massimiliano Ossini, per poi commentare “guardatelo questo ragazzo, farà strada...». Quasi una sorta di passaggio di testimone tra due generazioni diverse di conduttori tv.

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Tifoso sfegatato della Juve e alpinista provetto Condusse anche trasmissioni sportive. Definì la squadra bianconera «La mia vita»

Mike riceve da Del Piero la maglia della Juve

TUTTI lo ricordano come il pioniere della tv italiana, ma anche come un uomo di sport a tutto tondo. Tifoso sfegatato della Juventus, che definì «la mia vita», ma anche sciatore ed alpinista praticante. Non a caso viene ricordato per una celebre campagna pubblicitaria per la Grappa Bocchino: proprio durante le riprese di uno spot rimase bloccato sulla vetta del Cervino, a causa del maltempo e, solo dopo un rocambolesco salvataggio in elicottero, venne riportato a valle. Amava anche la muta sub, tanto da definirsi un “sub-normale”, parafrasando una delle gaffe che lo hanno reso celebre nelle case degli italiani. Non disdegnava nemmeno il tennis e le corse coi cani da slitta: altra grande passione, il trotto. Negli anni ‘50, agli albori della sua carriera di conduttore, non era raro vederlo salire sul sulky nell’ippodromo di San Siro e correre. Creò anche una scuderia, la “San Michele”. La sua vera passione, però, era la Juve. Tant'è

che, alla notizia della sua morte, il presidente onorario del club bianconero, Giampiero Boniperti, ha parlato di «grandissima perdita per gli juventini». «Seguiva la nostra squadra da vicino, veniva spesso a Torino per le partite, poi voleva parlare con i giocatori e noi tutti – ha aggiunto -. Gli volevamo tutti molto bene». Tra le innumerevoli trasmissioni tv di una carriera durata oltre 50 anni ci fu anche “Juventus, una squadra per amico”, condotta nel 2003 su Rai 1; mentre nel 1978 – quando venne ingaggiato da Silvio Berlusconi – la prima trasmissione che condusse su Telemilano (antenata di Canale 5) fu “MilanInter Club”, una rassegna sportiva con la partecipazione di Rivera. Oltre a Boniperti anche altri personaggi del mondo sportivo hanno voluto ricordare Mike. Per il ct azzurro Marcello Lippi, era «il fuoriclasse dell’Italia della mia gioventù, un vero campione del mondo di simpatia, vitalità ed esuberanza».

Il sogno di diventare senatore a vita restò l’unico non realizzato

«Un ideale al livello della gente» Eco lo descrisse come «l’esempio vivente della mediocrità» MIKE Bongiorno «non provoca complessi di inferiorità, pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perchè chiunque si trova già al suo livello», scriveva Umberto Eco all’inizio degli anni '60, all’epoca in cui la gente si ritrovava ad affollare i bar la sera per seguire la prima grande trasmissione fenomeno della televisione, “Lascia o raddoppia”. In “Fenomenologia di Mike Bongiorno”, pubblicato nel 1963 nel suo “Diario minimo”, il semiologo, non ancora autore di romanzi di successo, fece del popolarissimo presentatore, sulla scia dei “miti d’oggi” di Roland Barthes, un’icona dell’Italia del boom, che «convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità». Un ritratto che ovviamente non piacque a Bongiorno, il quale, ancora pochi anni fa ci teneva a ricordare che Eco era stato tra i collaboratori di “Lascia o raddoppia”: «Arrivava anche lui il giovedì con la sua busta di domande... ma non lo dice mai: forse è un ragazzo un pò timido». Per Eco si trattava «del caso più vistoso di riduzione del superman all’everyman (....) Idolatrato da milionidipersone, quest’uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta unita (questa è l'unica virtù che eglipossiede ingrado eccedente)ad unfascino immediato e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o finzione scenica», continuando con la «fiducia illimitata» di Mike negli esperti, per lui rappresentanti della «cultura autorizzata» e il suo non vergognarsi «di essere ignorante» e il non «provare il bisogno di istruirsi»; col suo «rispetto per tutti i miti (e le convenzioni) della società in cui vive»; col suo «basic italian» che «riesce quasi a rendere invisibile la dimensione sintassi»; con la sua mancanza di senso dell’umorismo («Ride perchè è contento della realtà, non perchè sia

capace di deformare la realtà»); col suo gioire «sinceramente col vincitore, perchè onora il successo». Mito degli italiani, dunque, Mike Bongiorno. Con una carriera da Guiness dei primati coronata da una laurea ad honorem e un desiderio che non è riuscito a realizzare, quello di diventare senatore a vita. «Mi ero attivato, ma non ero io che potevo decidere», ha detto Silvio Berlusconi sul desiderio di poter sedere a Palazzo Madama del suo «grande amico e protagonista nella storia della televisione italiana». Una candidatura sempre caldeggiata dall’attuale premier, che aveva suscitato

consensi e anche qualche polemica. Nel corso degli anni Mike aveva incassato il sì ideale di firme autorevoli come Enzo Biagi, Paolo Mieli, Giuliano Ferrara e Aldo Grasso, che aveva detto: «Mike, di fatto, è già senatore a vita per meriti televisivi». Più tiepida, invece, lapolitica: scettici erano stati Follini, ex segretario Udc, Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista e Lusetti, ex Margherita. Più chiare le idee del suo pubblico: secondo un sondaggio del 2002 di Sorrisi e Canzoni per il 65.3% degli italiani a Mike Bongiorno andava assegnato un riconoscimento pubblico alla carriera.

| LE FRASI CELEBRI | Da “Allegria” a “Sempre più in alto” l’influenza sul linguaggio televisivo DAL SUO motto Allegria! alle gaffe vere o presunte, fino alle riflessioni più serie: Mike Bongiorno ha influenzato linguaggio e contenuti della tv italiana. «Ci sono tanti quiz in giro, ti fanno una domanda e ti danno tre risposte possibili, due sono errate. Sembra una lotteria», così aveva commentato di recente, a poche settimane dal suo rientro in tv, a Sky, con Riskytutto, il fiorire di giochi a premi in tv. «Nei miei quiz c'è una sola risposta, quella giusta! Per questo – aveva spiegato Mike – vorrei, come trent'anni fa, solo concorrenti preparati e attendo le vostre iscrizioni per telefono e per posta». Per il decano Mike, i cattivi maestri ci sono anche in televisione. Mike Bongiorno è nell’immaginario di tutti per le sue battute e le sue

| IL PASSAGGIO A SKY | Il “tradimento” di Mediaset un dolore mai superato

gaffe, tra l’ingenuo e l’ironico, o alle frasi celebri come «sempre più in alto» che ha caratterizzato le sue imprese sul Cervino ma anche uno spot commerciale. Come la famosa e stracitata battuta alla signora Longari (a lui attribuita) fino al “complimento” ad una signora («che bel vestito, io a casa ho una tenda uguale»), o alla battuta al figlio di Orietta Berti («Otis, come gli ascensori») e si potrebbe continuare a lungo. Chissà se Mike nel suo Riskytutto avrebbe incominciato la puntata, con quel famoso “Fiato alle trombe”, con cui chiedeva al regista Piero Turchetti di dare il via alla trasmissione Rischia tutto.

La Longari “caduta” sull’uccello

Mike con Berlusconi in una foto dei primi anni ’90

L'ADDIO di Mike Bongiorno alla Rai per Mediaset, nel 1980, segnò un’epoca: la fine del monopolio della tv pubblica. Quasi trent'anni dopo, il 20 marzo scorso, il clamoroso annuncio della rottura con il Biscione, con un fax alle agenzie di stampa: «Mediaset non mi harinnovato ilcontratto. Sonolibero disvolgere il mio lavoro con chiunque». Di lì a poco, il passaggio a Sky, nella pattuglia dei personaggi –da Fiorello a Lorella Cuccarini a Giorgio Panariello – che per primi hanno segnato l’offensiva della tv di Rupert Murdoch contro la tv generalista. La storia di Mike, insomma, coincide con i passaggi cruciali della storia della tv. «Questo è un avvenimento straordinario, un po’come quandoholasciatolaRai esonoandatoalavorareper Berlusconi a Mediaset», aveva detto il re del quiz con tono profetico, qualche giorno prima dell’addio al Biscione, nello spot per il Fiorello show di Sky Uno. Poi la rottura e lo sfogo, il 3 maggio, nello studio di Che tempo che fa, dall’amico Fabio Fazio: «Da cinque mesi Berlusconi non mi chiama. Silvio, chiamami!». La telefonata del premier era arrivata pochi minuti dopo: risultato, una triste cena di riconciliazione ad Arcore. «C'era come un senso di freddo e di buio attorno a noi», avrebbe raccontato poi Mike al settimanale Oggi. A 85anni, però,Mikesi erarimessoinpista, prontoper Riskytutto, versione aggiornata del celebre Rischiatutto attesa a novembre su Sky Uno.

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PIONIERE della tv, della quale ha segnato tutte le epoche. Pezzo di storia del Paese e simbolo dell’ottimismo che lo spinse in avanti nel dopoguerra. Ma anche staffetta partigiana e grande esempio di laboriosità. È unanime il cordoglio del mondo della politica e della tv, dal Capo dello Stato Napolitano al premier Berlusconi, da Fiorello a Pippo Baudo, per la scomparsa di Mike Bongiorno, stroncato a 85 anni da un infarto la notte scorsa a Montecarlo. Mike «resta uno straordinario esempio di laboriosità e capacità professionale, di simpatia comunicativa, di vicinanza al gusto popolare», dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che di Bongiorno ricorda «il coraggioso contributo alla Resistenza, il scostante rispetto per le istituzioni democratiche e, sul piano personale, il tratto signorile e misurato». Il premier Silvio Berlusconi, che alla fine degli anni '70 convinse Mike a condividere l’avventura della tv commerciale, piange «un amico e un grande protagonista della storia della tv italiana». «Era il mio portafortuna», racconta il capo del governo, che ha un solo rammarico: «Mi spiace perchè aveva un grande sogno, diventare senatore». «Con lui se ne va un pezzo di storia ita-


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Mercoledì 9 settembre 2009

Primo piano 9

Mercoledì 9 settembre 2009

Democratici disposti a derogare per gli alleati

Lo scontro politico

Regionali, il Pd apre all’Udc sulle primarie Silvio lancia Formigoni

Bocciate le inchieste legate alla mafia «Parlano di fatti del ’92. Sprecano soldi»

di GIOVANNI INNAMORATI

«Non sono un dittatore» Berlusconi contesta stampa e opposizione e attacca le procure per l’indagine legata alle dichiarazioni del pentito Spatuzza di PAOLO BARBIERI

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LE REAZIONI

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Torna a salire la temperatura all’interno del Pdl

L’opposizione insorge in difesa dei magistrati di ANNA LAURA BUSSA ROMA – «So che ci sono fermenti in Procura a Palermo e a Milano. Si ricominciano a guardare fatti del '92, '93, '94. Follia pura. Mi fa male che queste persone, con i soldi di tutti, facciano cose cospirando contro di noi, che lavoriamo per il bene del Paese». L’attacco che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riserva ai magi-

strati che stanno indagando ancora sui delitti Falcone e Borsellino e sugli attentati di mafia del 1993, alla luce delle recenti rivelazioni del figlio di Vito Ciancimino, fa di nuovo gridare allo scandalo l'opposizione. Con l’Udc in prima fila che sul tema presenta un’interrogazione parlamentare. La reazione più dura arriva dall’eurodeputato dell’Idv Luigi De Magistris che definisce «gravissime e indecenti» le parole del premier. La magistratura di Palermo, assicura l’ex pm ora in politica con Antonio Di Pietro, sta cercando di «fare luce sul periodo nefasto delle stragi di mafia». Per caso, chiede, «Berlusconi ha qualcosa da nascondere?. E' lui – conclude – che da perfetto piduista cospira contro la democrazia e attenta alle istituzioni repubblicane». La «campagna di delegittimazione» dei magistrati, che sarebbe stata messa in piedi dal presidente del Consiglio, scatena le ire del responsabile Giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia che parla apertamente di «emergenza democratica». «Si tratta di un’aperta intimidazione – tuona il parlamentare –

un atto gravissimo e inaccettabile soprattutto quando la questione riguarda un tema drammaticamente importante come la lotta alla mafia». E di «intimidazione» e di «delegittimazione» parla anche il capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera Donatella Ferranti. «Dire che sui fatti del '92 chi indaga sta cospirando con i soldi dello Stato contro gli italiani vorrebbe dire anche darla vinta alla mafia che proprio nel '92 assassinò Falcone e Borsellino». Nella loro interrogazione, i deputati dell’Udc Michele Vietti e Roberto Rao, chiedono quindi al Guardasigilli «quali informazioni abbia il governo in merito a presunti complotti dei giudici di Palermo e Milano contro il presidente del Consiglio». «Siamo convinti – affermano i parlamentari centristi – che il tenore e i contenuti delle frasi pronunciate oggi dal premier siano tali da meritare un approfondimento e una risposta immediata da parte del ministro della Giustizia in sede parlamentare, sia a tutela della figura del presidente del Consiglio sia delle istituzioni giudiziarie».

L’eurodeputato ed ex pm De Magistris

Fini respinge la mano tesa «Non è vero che è tutto ok» di FEDERICO GARIMBERTI ROMA –Gianfranco Fini respinge la mano tesa di Berlusconi e la temperatura nel Pdl torna pericolosamente a salire. Mentre infatti il capo del governo cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche sostenendo che con il presidente della Camera è «tutto a posto», la terza carica dello Stato lo smentisce a stretto giro di posta, sostenendo che i problemi politici restano aperti e negarlo è «paradossale». Non è la prima volta che i due leader, che ieri non si sarebbero sentiti, si lanciano stoccate e affondi. Ma il livello dello scontro non era mai stato così vicino a superare il livello di guardia. Tanto che, secondo quanto trapela in ambienti parlamentari del centrodestra, il Cavaliere potrebbe chiedere un incontro chiarificatore nei prossimi giorni. La presa di distanza del premier dall’affondo di Vittorio Feltri non è bastata. Anche perchè, come si sottolinea dall’entourage di Fini, la nota in cui Berlusconi ha detto di «non condividere» il fondo de Il Giornale è arrivata solo in tarda serata. E forse non è un caso che nel giorno in cui il “finiano” Italo Bocchino consiglia a Berlusconi di «rinunciare» a Feltri, il premier cerchi di svelenire

ulteriormente il clima. «La politica dà un segnale disastroso: tutti contro tutti. È necessario fare squadra per superare la crisi», dice il Cavaliere da Milano. Parole probabilmente indirizzate all’opposizione, ma che possono essere lette anche come un monito agli alleati. Poco dopo, però, per evitare equivoci il presidente del Consiglio è esplicito: «Con Fini è tutto a posto», assicura. Parole che colgono di sorpresa il diretto interessato che decide di reagire quasi immediatamente, anche se solo tramite il suo staff, facendo trapelare tutto il suo irritato stupore: «Non è tutto a posto, anzi i problemi politicirimangono edè paradossaleche Berlusconi li neghi», è lo sfogo che il presidente della Camera affida al suo entourage. E per far capire che la vicenda non si chiuderà qui, Fini fa sapere che dei rapporti interni al Pdl parlerà diffusamente nel suo intervento a Gubbio, giovedì. A provocare una reazione così immediata e veemente da parte dell’ex ministro degli esteri, a quanto si apprende in ambienti del Pdl, l’accumularsi di diversi elementi: l’attacco di Feltri, infatti, sarebbe solo l’ultimo motivo di frizione. Le tensioni sul testamento biologico, le presa di distanza di

Berlusconi sul voto agli immigrati definita una proposta «cattocomunista», l'esclusione degli ex aennini dalla riunione di venerdì scorso a palazzo Grazioli sono elementi di una escalation che ha portato alla reazione odierna. Tanto più che, spiegano ambienti vicini a Fini, da Berlusconi non è arrivata nessuna telefonata dopo l’attacco de “Il Giornale”. Diffidenze che Berlusconi, in privato, sembra ricambiare. Lunedì sera, nel corso della riunione con i leghisti ad Arcore, il Cavaliere si è nuovamente chiesto dove voglia arrivare Fini: è chiaro che sta giocando la sua partita, è stato ilsuo ragionamento, ma l’obiettivo è ancora oscuro. Il premier è sembrato anche ammonire il presidente della Camera, sottolineando che non tutti gli ex di An sono pronti a seguirlo e pochi ex di Forza Italia a scommettere sulla sua successione alla guida del Pdl. Detto ciò, Berlusconi ha ribadito di voler portare alla scadenza naturale la legislatura, alla guida del governo. E per farlo conta anche di vincere bene le regionali.

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Gli spot non partono e il contratto di Travaglio è sotto esame. Il conduttore chiede garanzie sul programma

Annozero in stand-by e Santoro contesta la Rai E’ prevista la prima serata dal 24 settembre ma i silenzi alimentano veleni. Raidue assicura: «Procediamo» ROMA –Nessun contratto firmato, “sospeso” per approfondimenti quello di Marco Travaglio, altolà agli spot che preannunciano il ritorno di Annozero, il 24 settembre in prima serata su Raidue: è la denuncia che fa Michele Santoro in una lettera al vertici della Rai in cui chiede spiegazioni, annuncia battaglia e ricorda la sentenza che gli diede ragione dopo l’editto bulgaro. Una polemica che era nell’aria e non migliora un clima reso già pesante dal nodo delle nomine a Tg3 e a Raitre, dalle voci sulla permanenza di Paolo Ruffini alla guida della rete. Altra tegola caduta a sorpresa la possibilità che la Rai ritiri la copertura delle spese legali a Report.

Santoro ieri ufficializzava una situazione di incertezza e si rivolgeva al direttore generale Mauro Masi: «A due settimane dalla partenza di Annozero, nessuno dei contratti dei miei collaboratori è stato ancora firmato. Allo stesso modo, con grave pregiudizio del lavoro preparatorio del programma, non sono stati resi operativi gli accordi con operatori e tecnici che sono essenziali per le riprese esterne e le inchieste. Inoltre, non sono stati diffusi gli spot che annunciano la data di inizio di Annozero». A stretto giro la replica di Massimo Liofredi, direttore di Raidue: «Ti confermo che Rai Due ha inoltrato alle strutture competenti tutte le richieste di

contratto inviate dalla tua redazione ad eccezione di due: una, perchè trattandosi di nuova utilizzazione stiamo approfondendo il curriculum; l’altra per gli approfondimenti di competenza della Direzione Generale». Risposta insoddisfacenteperSantoro. Intantoperchè– secondo il giornalista – inoltrare non vuol dire firmare e poi perchè uno dei due contratti sospesi è quello di Marco Travaglio, pilastro del programma. «La sentenza prevede che io abbia a disposizione le risorse necessarie alla realizzazione del programma. La Rai intende rispettarla?», chiede Santoro a Liofredi in un 'ping-pong' di repliche e controrepliche. A chiuderlo è Liofredi. «Stiamo lavorando per mettere in condizioni Santoro di avere quello che chiede», senza aggiungere nulla riguardo all’approfondimento sul contratto di Travaglio.

Il Cavaliere potrebbe chiedergli un incontro chiarificatore

di ELISA PINNA

IL CASO

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Intervista a Boffo su Chi. Ma lui smentisce

CITTA' DEL VATICANO – «La questione non finisce qui e avrà pesanti conseguenze sul piano politico»: hanno il fragore di una bomba queste parole attribuite dal settimanale “Chi” a Dino Boffo, il direttore dimissionario di “Avvenire” e anticipate ieri alle agenzie di stampa. Ma subito vengono smentite dal diretto interessato e si apre un caso sulla conversazione telefonica tra lo stesso Boffo e Alfonso Signorini, responsabile del settimanale di gossip appartenente al gruppo Mondadori. In base alle anticipazioni di Chi, Boffo sisarebbe anchelamentato di essere divenuto un simbolo dell’opposizione al governo. «La cosa più assurda – avrebbe detto, secondo quanto gli attribuisce Chi –è che per 15 anni ho sempre sostenuto Berlusconi, il suo governo e molte sue li-

scrive anche per Sorrisi, altra testata Mondadori diretta da Signorini.La Poggialiniharaccontato di aver fatto da tramite per mettere in contatto i due e di aver saputo poi da Signorini che Boffo gli aveva rifiutato qualsiasi intervista. Sta di fatto che se oggi Chi pubblicherà le frasi, riprese da una conversazione e non da una intervista e smentite da Boffo, sarà un’altra tanica di benzina gettata sul fuoco delle polemiche. È una questione personale o un’aggressione alla Chiesa?, si è chiesto ieri il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi. «Mi domando qual è il vero problema – ha riflettuto -, se il problema è la vicenda personaledi Boffoo sela vera vicenda è prendere questo problema e farne un uso più ampio e direi indebito e vederc una critica e un’aggressione alla Chiesa come tale e alle sue prese di posizione».

L’ex direttore di Avvenire: «Mi attribuiscono dichiarazioni grottesche». Signorini insiste

Michele Santoro

nee politiche. Ho una formazione moderata, eppure in queste settimane sonodiventato un’icona della sinistra». Frasi pronte a creare scompiglio e confusione, specie tra le file cattoliche. Nel giro di pochi minuti, Boffo ha però smentito di aver fatto mai simili considerazioni. «Quelle che mi si attribuiscono sono dichiarazioni semplicemente grottesche», ha dichiarato, affermando di non aver mai rilasciato interviste. Signorini ha replicato, di nuovo attraverso un comunicato, di non aver mai parlato di intervista bensì di conversazione al telefono; confermando in sostanza «quanto della nostra conversazione telefonica ho riportato su Chi, dalla pri-

ma all’ultima parola». In realtà anche Boffo ha ammesso il colloquio che però, a suo dire, avrebbe avuto tutt'altro copione: «Venerdì 4 settembre – ha detto l’ex direttore di Avvenire –dietro sua insistenza, ho accettato di parlare al telefono con il direttore Signorini dal quale nei giorni precedenti era venuta una singolare dichiarazione di solidarietà e per questo mi disse che era stato richiamato dal suo editore». «Immediatamente –ha proseguito –precisai che se mai avessi deciso di parlare con qualche giornale non avrei certo potuto farlo con una testata riconducibile al gruppo che mi aveva massacrato», ovvero la Mondadori, diproprietà dellafami-

glia Berlusconi, a cui appartiene anche “il Giornale”, diretto da Vittorio Feltri. Dal Giornale è partita la campagna mediatica contro il responsabile del quotidiano di proprietà della Cei, accusato di essere un «supermoralista» con la coscienza sporca per passate vicende giudiziarie. «Vorrei solo ricordare – ha puntualizzato Boffo – che l'atto temerario condotto da Feltri-Sallusti (direttore e vice del Giornale) ha preso le mosse, per loro dichiarazione, da quanto scritto su Avvenire», ovvero i giudizi critici espressi da Boffo sulla vita privata del premier. In serata, nel botta e risposta, si è inserita Mirella Poggialini, critico televisivo di Avvenire, la quale

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

MILANO – Ha iniziato a parlare di economia, di impresa, di fiducia che gli imprenditori devono avere per superare la crisi, di made in Italy. Poi, con un improvviso cambio di registro, ha risposto alle accuse, delle quali si sente vittima, a cominciare da quella di volere limitare la libertà di stampa. Silvio Berlusconi, all’inaugurazione di Milano Unica, la fiera del tessile, non ha usato mezzi termini anche per accusare alcune procure checongiurerebbero contro di lui. Alcune dichiarazioni dell’ex boss Gaspare Spatuzza sono infatti al centro di nuove inchieste su mafia e politica avviate a Milano, Firenze, Palermo e Caltanissetta. Ieri Berlusconi è andato all’attacco: «Mi sono stancato di prenderle soltanto», ha detto, tutt'altro che intenzionato a farsi travolgere dalle polemiche innescate in questi mesi, dall’inchiesta sulle escort, al caso Boffoe nonultimoilgelo conilpresidente della Camera Gianfranco Fini. «Un dittatore –ha dettoilpremierreplicando alle accuse, non solo dell’opposizione ma anche dei giornali stranieri, –di solitoprima attua la censura e poi chiude i giornali. In questi giorni in Italia si è dimostrato che c'è stata la libertà di mistificare, calunniare e diffamare. Questa non è una dittatura». Anche un lapsus ha fatto scattare il Cavaliere. Parlando del terremoto all’Aquila ha pronunciato la parola “tangentopoli” invece di “tendopoli”, per cui: «Tangentopoli un evento del passato? Vedremo, perchèa Barisiè apertaun’inchiesta interessante...». Dal riferimento a tangentopoli il Cavaliere è passato all’'attacco delle procure o meglio di «alcuni frammenti», intesi come magistrati: «E' follia pura che ci siano frammenti di Procura che da Palermo a Milano guardano ancora a fatti del '92, del '93, del '94. Mi fa male che queste persone pagate dal pubblico fanno queste cose per congiurare contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese». Il riferimento è alle dichiarazioni di Spatuzza che ha riferito degli intrecci che i suoi ex capimafia, Giuseppe e Filippo Graviano, avevano fra il 1992 e il 1995 con i politici e gli imprenditori del Nord. I Graviano vennero arrestati da latitanti nel capoluogo lombardo. E le indagini misero in evidenza i contatti che avrebbero avuto a Milano anche con Marcello Dell’Utri, il senatore del Pdl, amico del premier Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e per il quale è in corso il processo d’appello a Palermo. Ma nello sfogo di Berlusconi non poteva mancare un riferimento alla vicenda delle escort: «Parlano di moralità politica perchè Bossi va a Miss Padania e perchè io ho fatto qualche cena simpatica», ha detto. Se lunedì avevaaffermato chelamaggioranza degli italiani vorrebbe essere come lui, ieri agli industriali tessili ha spiegato anche perchè hanno fiducia in lui: «Sapete perchè credono e hanno fiducia in me? Non solo perchè sono giovane e bello e perchè sono un imprenditore e in quanto tale

non ho bisogno di rubare e questo è certo. Hanno in fiducia in me perchè sanno che i catto-comunisti non riusciranno a mettere in campo i loro piani». Nel mirino non potevano mancare i giornali responsabili di essere «tifosi della crisi» in quanto con certe notizie diffondono solo paura: «Sono missionario di ottimismo e di fiducia, ho subito attacchi da coloro che fannoiltifoperla crisieaSantaMargherita in un incontro tra imprenditori ho ricevuto contumelie perchè ho affermato che un imprenditore che avesse affidato il suo prodotto a quei giornali sarebbe stato un autentico masochista». Il messaggio a diffondere notizie positive, perchè la crisi è alla fine, lo ha lanciato anche alla politica che «dà un segnale disastroso: tutti contro tutti. È necessario fare squadra per superare la crisi». La conclusione l’ha riservata a Repubblica: «Repubblica dice che sono malato. Figuratevi cosa avrei fatto se fossi sano».

Silvio Berlusconi sul palco del Salone tessile di Milano. Sopra: il presidente della Camera, Gianfranco Fini

emerso che ci sono alcune regioni in cui un alleanza con l’Udc potrebROMA – Le grandi manovre verso be essere determinante: per esemle Regionali del marzo 2010 parto- pio in Piemonte, nel Lazio, in Puno con l’ufficializzazione da parte glia o in Calabria. È qui che si dovrà di Berlusconi della candidatura di strappare con buoni argomenti i Formigoni in Lombardia e, soprat- Centristi alle avances di Berluscotuto, con la rincorsa all’Udc da par- ni. E un modo per farlo è dargli voce te del Pd. Quest’ultimo tema è stato in capitolo nella scelta dei candidatrattato alla riunione della segrete- ti Governatore. Nelle Regioni in biria allargata del Partito democrati- lico, un pò meno in quelle “rosse”, co, dove si è deciso che per favorire non è dunque scontata la riconferun accordo nelle diverse regioni il ma del presidente uscente. È quello partito potrà rinunciare alle pri- che potrebbe accadere nel Lazio a marie per scegliere il candidato Piero Marrazzo. C'è poi il caso, presidente, se questo verrà richie- niente affatto teorico, in cui gli alsto dai possibili alleati, Udc inclu- leati chiedano come candidato un so. E questo non rende scontate le altro esponente del Pd rispetto al riconferme di alcuni presidenti Governatore uscente: è quello che potrebbe accadere in Piemonte, douscenti targati Pd. La segreteria, allargata ai coor- ve c'è chi preferirebbe Sergio dinatori regionali del partito, ha Chiamparino a Mercedes Bresso. Il deciso che il Pd seguendo il proprio che tra l’altro libererebbe la poltrostatuto proporrà agli alleati di sce- na di sindaco di Torino per l'Udc gliere il candidato alla guida delle Michele Vietti. In ogni caso, Bresso varie Regioni con le primarie di è schierata con Pier Luigi Bersani e coalizione, da tenersi tra il 6 dicem- Chiamparino con Franceschini, e bre e il 24 gennaio. Ma è stato anche occorrerà quindi attendere il 25 otdeciso che si potrebbe derogare al tobre. Intanto, sul fronte opposto, Bermetodo delle primarietanto caro al lusconi mette un popolo del Pd, punto alle polemiqualora fosse neche per la candicessario per favodatura in Lomrire un’alleanza, bardia e rivolgenmagari con un dosi a Formigoni partito più piccolo annuncia dal pala cui «cedere» il co del Salone tescandidato presisile: «Roberto, sadente. Questo porai il grande prostrebbe accadere simo presidente per esempio prodella Regione prio con l’Udc. DaLombardia». Sarà rio Franceschini un nuovo inconha spiegato che tro, probabilmenl’Udc «non è dite la prossima setsponibile ad un timana, tra il preaccordo nazionamier ed il leader le», per cui l’intesa della Lega Nord andrà costruita Umberto Bossi a “regione per re- Roberto Formigoni chiarire quale sagione». Quindi il Pd, a livello regionale, potrà deci- rà la strategia che la maggioranza dere di soprassedere alle primarie, adotterà nella scelta delle candidama lo deve fare con una deliberazio- ture in vista delle elezioni regionane dell’Assemblea regionale del li. L'argomento è stato affrontato Partito, con una maggioranza lunedì notte nel corso della tradizionale cena ad Arcore tra il prequalificata dei tre quinti. Anche se non si è entrati nel det- mier ed il Senatur. Un incontro cui taglio delle singole Regioni è stato hanno preso parte anche i ministri esplicitamente accettato dai segre- dell’Economia Giulio Tremonti, tari regionali e dai rappresentanti per la semplificazione Roberto Caldelle tre mozioni (oltre a France- deroli; poi, Roberto Cota, caposchini e a Ignazio Marino, era pre- gruppo del Carroccio alla Camera e senteFilippoPenati perlamozione Aldo Brancher, sottosegretario alBersani), che il candidato Governa- le Riforme. Su una cosa però Berlutore non verrà imposto agli alleati, sconi e il Senatur hanno già trovato come avverrebbe usando sempre e un accordo: e cioè stringere i tempi comunque le primarie, ma scelto il più possibile ed arrivare a chiudecon loro. Per la stragrande mag- rela questioneentroiprimi diottogioranza delle Regioni si dovrà at- bre in modo da consentire alle setendere la fine del Congresso, e cioè greterie dei partiti di procedere con il 25 ottobre, anche per vedere chi la scelta dei nomi per la composiziovincerà.Molti Governatoriuscenti ne delle liste. Tra i nodi più delicati hanno deciso chi appoggiare tra i da sciogliere, quello del Veneto, diversi contendenti, anche in vista con Galan in bilico e Tosi che scalpita. Nel Lazio, invece, pare farsi della loro eventuale riconferma. Dai 'pour parler' di ieri, e quindi avanti la candidatura del ministro non nella riunione ufficiale, è della Gioventù, Giorgia Meloni.


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Il movimento autonomista di Lombardo mischia le carte al Sud

Politica lucana

Commissariato l’Mpa

Il candidato bersaniano potentino nella propria città si fa lanciare dall’ ex presidente della Regione

di SALVATORE SANTORO POTENZA - La Speranza del Pd. Il manifesto elettorale “gioca” inequivocabilmente sul cognome del candidato segretario regionale e sul significato della parola. Lo scenario è quello del Dancing di Montereale a Potenza. Il candidato Roberto Speranza si lancia dalla propria città. Tanti i giovani accorsi a sentirlo «in uno spazio aperto come vuole essere il suo programma». Ha spiegato Ignazio Petrone. La scena è stata poi per lo stesso Speranza che ha illustrato alla platea i punti salienti della propria mozione. Ma il vero asso nella manica per Speranza è stato il discorso del senatore Filippo Bubbico che partendo dall’esperienza del primo centrosinistra ha dichiarato: «Io credo che oggi sia necessario produrre una nuova progettualità. Noi in una qualche misura siamo stati protagonisti di un tentativo di sollevare la Basilicata dalle condizioni marginalità. Ci abbiamo provato in più modi e abbiamo provato a resistere anche rispetto alle manovre di

smembramento. Però queltentativo non è stato sufficiente. Forse perchè la situazione era più complessa di quanto pensassimo e forse anche perchè poi non eravamo del tutto avvertiti delle difficoltà o non siamo stati all’altezza del compito che ci era stato affidato. Ci abbiamo provato però con entusiasmo e abnegazione. Oggi è necessario riprodurre un identico sforzo». E ancora ha poi sottolineato l’ex presidente della Regione: «Roberto non ci offre una certezza ma ci indica un percorso rispetto al quale noi tutti dobbiamo sentirci impegnati perchè abbiamo bisogno di rimettere a disposizione della Basilicata edei nostri cittadini unostrumento per ricostruire progresso. Per accrescere i beni pubblici, per affermare la buona politica e per costruire le condizioni perchè il buon governo rappresenti la costante dell’impegnodituttinoi. Iocredochedobbiamo impegnarci in questa iniziativa e dobbiamo farloper le ragioniche valgono sia guardando lo scenario nazionale sia guardando le nostre dinamiche locali e poter contare su una nuova visione, su un

nuovo impegno e su una nuova generazione che avvertono la responsabilità di assumere su du sè l’impegno per costruire una nuova stagione di impegno politico, culturale e sociale è un fatto che io reputo interessante e fortemente significativo». Per concludere Filippo Bubbico ha aggiunto: «Io voglio dire a chi vive il confronto congressuale della logica della misurazione dei pesi che esiste unb qualcosa che non ha misura. Che non può essere numerato cheriguarda la passione ditante persone di tutte le età per progredire e per condividere un impegno teso a risolvere i problemi della collettività. Io credo che oggi noi a Roberto affidiamo questa responsabilità che dobbiamo sentire nostra perchè la Basilicata ha bisogno del Partito democratico, ma ha bisogno di un Pd che sappia ricostruire un legame fecondo con i territori e con la società E l’impegno che Speranza assume mi pare all’altezza del compito e mi pare che possa contribuire a dare quella spinta perchè il Pd recuperi la dimensione dell’agire politico».

De Franchi, Carelli un piede nel Pd Restaino in pressing sull’Udc POTENZA - De Franchi e Carelli «pronti ad entrare nel Pd». E’ già da mesi che il passaggio del presidente del consiglio regionale Prospero De Franchi e del consigliere regionale, Nino Carelli al Partito democratico viene dato come più che possibile. Ma al rientro dalla pausa estiva l’ingresso dei due politici nel Pd, ha subito una brusca accelerazione. La conferma è giunta dal dal segretario regionale democratico, Erminio Restaino che in un incontro pubblico che si è svolto a Moliterno lo ha annunciato pubblicamente alla piazza. Ancora da definire le modalità e i tempi. Ma a questo punto mancano solo i dettagli e l’annuncio. Nei prossimi giorni De Franchi e Carelli dovrebbero comunicare la loro decisione dal punto di vista politico. Poi ci dovrebbero essere i passaggi istituzionali. I due, al momento, in consiglio regionale fanno parte del gruppo consiliare “Centro popolare la Rosa per la Basilicata” nel quale c’è anche il consigliere regionale Antonio Flovilla. Probabile - considerando la prossimità della fine della legislatura - che sia De Franchi che Carelli non passino direttamente al gruppoconsiliare delPartito democratico ma diano vita a

Da sinistra, Prospero De Franchi, Nino Carelli ed Erminio Restaino

un gruppo consiliare federato con lo stesso Pd. Diversa la questione della casacca politica. I due indosseranno a tutti gli effetti quella democratica prima dello svolgimento dei congressi. E secondo le indiscrezioni avrebbero anche già scelto il candidato segretario nazionale di riferimento: Dario Franceschini. C’è dell’altro. Ieri è stata giornata “romana” per l’attuale segretario lucano del Pd, Erminio Restaino. Tutti i leader regionali delle regioni dove a marzo si voteranno i governatori, alla presenza di Dario Franceschini, Piero

Fassino e Ignazio Marino, hanno discusso dell’eventuale alleanza con l’Udc e dei meccanismi per la scelta dei candidati del centrosinistra. L’incontro ufficiale, previsto da tempo, è stato quindi incentrato più che sul congresso su due temi nodali per le prossime competizioni regionali. Da quanto è emerso, alla fine è stato dato pieno mandato ai segretari regionali «di cercare alleanza locali con il partito di Pier Ferdinando Casini». Il tavolo nazionale che avrebbe dovuto stabilire le prossime scelte elettorali

dell’Udc sembra infatti che non ci sarà. Per tanto dalla segreteria nazionale del Pd si sta preparando una strategia regione per regione. In particolare a Restaino, sarebbe stato chiesto di chiudere in tempi brevi l’accordo elettorale con l’Udc di Agatino Mancusi. Per quanto riguarda i meccanismi di designazione del candidato governatore, nella riunione di ieri ha prevalso la linea delle Primarie di coalizione. In caso di scelte differenti ci vorrà una delega nazionale. sal.san.

Roberto Speranza al dancing di Montereale a Potenza

I consiglieri pro Moliterni

«Abbiamo bisogno di te» MATERA_ I consiglieri comunali del Pd al comune di Matera chiedono a Moliterni un ripensamento e parlano di Pd “stressato”. Questo in sintesi il contenuto della nota per la stampa inviata dagli stessi consiglieri democratici materani. Il testo del documento: «Le dimissioni di Espedito Moliterni, per le motivazioni che le illustrano, rappresentano la spia di una condizione di stress nella quale il Pd è costretto in una fase delicata di costruzione di un’esperienza fondativa e nel vivo di un difficile passaggio congressuale. Fra l'altro esse determinano, nella città di Matera nella quale si stanno consumando gli ultimi atti dell'epilogo dell'esperienza del governo municipale del centrodestra, un vuoto di direzione politica che ha bisogno di essere colmato efficacemente e rapidamente. Sollecitiamo pertanto Espedito Moliterni a non far mancare lasua intelligenza, la sua operosità e la sua esperienza in una fase particolarmente significativa e importante della vicenda politica cittadina. A Moliterni intendiamo dare sinceramente atto di un impegno costante ed elevato pur in una situazione carica di difficoltà anche per le asprezze di un confronto politico che ha bi-

Espedito Moliterni

sogno, con ilconcorso di tutti, di recuperare toni costruttivi e obiettivi unitari. Per questa ragione rivolgiamo a Espedito Moliterni, apprezzandone la sensibilità e il senso di responsabilità, una pressante sollecitazione a non insistere nella sofferta e comprensibile determinazione di disimpegno verso le sfide,i valori e le prospettive legati alla costruzione del Pd nella città di Matera e a riprendere, in un rinnovato climadi solidarietà e di impegno comune, la guida del Partito, portandolo a conseguire i risultati che sono stati e sono nelle sue e nelle nostre speranze».

DINAMICHE CONGRESSUALI L’appello ai giovani del Pd È CONVOCATA per domani, presso la sede del Comitato elettorale in via del Gallitello (all’altezza dell'incrocio del passaggio a livello), la conferenza stampa di lancio dell’appello rivolto ai giovani lucani per la candidatura di Roberto Speranza a segretario regionale del Partito Democratico di Basilicata. Alla conferenza stampa, voluta dal segretario regionale dei Giovani Democratici, Giovanni Casaletto, verranno presentate dallo stesso le linee guida della piattaforma a sostegno di Speranza. Saranno presenti le delegazioni dei giovani democratici dei diversi comuni di provenienza e numerosi altri sostenitori e giovani amministratori.

Mattia saluta Napolitano ricordando Fortunato e la Questione meridionale POTENZA - La visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in Basilicata, in attesa della definizione del programma ufficiale, già dalle prime anticipazioni di stampa, si carica di alti significati istituzionali, in una fase delicatissima della vita politico - istituzionale, sociale, economica e civile della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno, che ha bisogno soprattutto di un sussulto ideale». E’ quanto sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Franco Mattia del Popolo della libertà che poi aggiunge: «La classe dirigente della regione, le nostre popolazioni si attendono, con il rinnovato interesse dello Stato per le sorti di una comunità dalla ridotta presenza demografica che ripropone la necessità prioritaria di arrestare l’emorragia di cervelli e braccia, un nuovo forte incoraggiamento a ritrovare la strada della ripresa economica ed occupazionale». E ancora spiega il consigliere regionale Mattia: «Dunque, innanzitutto, un’iniezione di fiducia: come non cogliere nelle parole del presidente regionale vicario di Confindustria, Giuseppe Moramarco, una sorta di scoramento che è molto diffuso tra gli imprenditori e gli operatori economici lucani per la preoccupazione che la Basilicata non riesca ad agganciarsi alle misure in atto per favorire la ripresa economica del Paese. Lo stesso atteggiamento di sfiducia che serpeggia tra i lavoratori alle prese con il rischio di chiusura di fabbriche, tra i giovani in cerca di occupazione, tra i cittadini dei comuni più piccoli e delle aree interne». «Le aspettative – sottoliena Franco Mattia – sono,

POTENZA - L’Mpa di Basilicata ha cambiato guida. Il Movimento per le Autonomie lucano di Raffaele Lombardo è stato commissariato. Con la ripresa dell’attività politica si è venuto a sapere del cambio al vertice del partito autonomista lucano. In realtà il commissariamento è stato deciso già nello scorso mese di luglio, ma la notizia non era stata diffusa. Anche il sito ufficiale www.mpa-basilicata.it non è stato aggiornato. In ogni caso da quanto si appreso ieri, il nuovo commissario regionale del partito è Luciano Sardelli deputato pugliese (ex Forza Italia) balzato alle cronache per l’esclusione polemica dalla Presidenza della Vigilanza Rai lo scorso inverno. Sostituito quindi il campano Gerardo Brusco che ha lasciato l’incarico di coordinatore regionale del Mpa di Basilicata dopo che la scorsa primavera è stato anche candidato alle elezioni europee per il partito di Raffaele Lombardo nella circoscrizione meridionale. Non sono trapelate le motivazioni ufficiali della sostituzione alla guida del Mpa lucano. Tuttavia non è escluso che l’analisi del voto alle scorse amministrative non abbia soddisfatto il leader Lombardo. Il cambio dei vertici regionali, comunque non ha interessato la Basilicata: sono state commissariate le segreterie regionali del movimento autonomista anche di Puglia, Campania e Calabria. Probabile quindi che Raffaele Lombardo abbia voluto “cambiare marcia” dopo

Luciano Sardelli

Gerardo Brusco

l’analisi del voto delle scorse elezioni e in vista delle regionali che si svolgeranno in Basilicata ma anche in altre 12 regioni italiane. Questo per la staffetta al vertice. Non sembra cambiare invece, secondo le indiscrezioni, l’intenzione da parte di Raffaele Lombardo di voler dare vita al partito del Sud. Se ne saprà di più, nei prossimi giorni: il neo commissario Luciano Sardelli è atteso in Basilicata a breve per un confronto con i vertici locali del partito. La data

Tantone dei giovani socialisti

«C’è da rifondare il centrosinistra»

cani che si sono misurati nelle ultime competizioni elettorali. Nessun commissariamento invece per i quadri del Mpa giovani: Angelo Zambrino rimane tranquillamente al proprio posto. Anzi. Zambrino (secondo quanto riportato dalla stesso Zambrino su Facebook) starebbe pensando a un proprio impegno in vista delle elezioni comunali a Moliterno che coincideranno con l’elezioni regionali del prossimo 21 marzo). s.s.

La senatrice Poli Bortone lancia il “Mezzogiorno e le Costituzioni melfitane”

La delegazione socialista lucana che ha partecipato all’evento a Salerno

Franco Mattia

dunque, principalmente rivolte all’esigenza di ricostruire un clima di cooperazione solidale nel Paese, tra settori sociali e tra territori, per costruire le condizioni necessarie al superamento graduale della crisi. Di qui l’attesa per il discorso che il Presidente della Repubblica Napolitano dovrebbe tenere a Rionero in Vulture nella città di Giustino Fortunato che ha avuto il merito storico, tra i primi, ad agitare la “Questione meridionale”, con le “due Italie” che caratterizzarono il suo intero pensiero e la sua opera di statista, politico e studioso». Mattia quindi conclude: «E’ sufficiente ricordare, tra le tante, la sua felice espressione, secondo la quale “il Mezzogiorno in politica ha sempre viaggiato accanto all'altra parte d'Italia, come un vaso di terracotta accanto a uno di ferro’” Per la Basilicata e il Mezzogiorno la visita del Capo dello Stato diventa perciò un’occasione per rilanciare all’attenzione del Paese i problemi antichi e sempre presenti del Sud e per riavvicinare le nostre comunità alle istituzioni».

non è ancora ufficiale. Si parlerà probabilmente anche delle strategie da mettere in campo per le regionali. Alle elezioni di maggio scorso l’Mpa decise di non andare in coalizione con il Pdl. La scelta, almeno in termini di votoi non ha pagato. Per questo alcuni dei dirigenti lucani già chiedono un cambio di strategia per «ottenere con il minor sforzo il massimo risultato». Probabile che Sardelli nella riunione lucana affronti anche alcune questioni legate ai candidati lu-

La locandina del convegno, in basso la senatrice Poli Bortone

Si è conclusa domenica 6 a Salerno la quinta edizione della “Summer School” dei giovani socialisti. Lo comunica Raffaele Tantone, segretario della Federazione dei giovani socialisti di Basilicata che spiega: «Tra i temi affrontati anche quello relativo alla costruzione di un’alleanza di centrosinistra. Il tutto nel corso di un dibattito che ha visto fra i partecipanti il vice presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella». «Tutti gli ospiti – afferma Tantone - hanno concordato sulla necessità di rifondare un centrosinistra rinnovato nelle alleanze, che guardi anche al centro sulla base di idee e programmi condivisi, ma soprattutto che si riappropri di un rapporto virtuoso con il territorio». Secondo Tantone «è evi-

dente come in Basilicata sia in corso un necessario assestamento delle alleanze in funzione delle regionali e come giovani socialisti lucani, confortati dalle riflessioni ascoltate in questi giorni, auspichiamo che, nella fondazione di alleanze di nuovo conio e nel proseguimento del percorso di Sinistra e libertà, si parta prima dalle idee e dai programmi. Fra le nostre proposte vi è l’abbattimento del digitaldevide, cioè free internet per tutti in Basilicata, e la costituzione di un’anagrafe pubblica degli eletti, che informi i cittadini sulle attività dei legislatori». Presente al Summer camp anche Francesco Pietrantuono, coordinatore provinciale dei giovani socialisti e capogruppo alla Provincia di Potenza per il Partito socialista.

“Il Mezzogiorno e le Costituzioni melfitane” è il tema del convegno che si svolgerà venerdi prossimo alle 17 presso il palazzo comunale di Melfi. Il prestigioso evento è organizzato dall’associazione “Io Sud”. A darne notizia però è la senatrice Poli Bortone che spiega: «Saranno presenti importanti storici, studiosi del diritto, ma soprattutto, tutti coloro i quali hanno a cuore il nostro Mezzogiorno». Previsti gli interventi del professore Giuseppe Galasso, già sottosegretario al ministero per i Beni Culturali del professore Pierfranco Bruni del ministero per i Beni e le Attività culturali e del professore Beniamino Vetere, ordinario di Storia medioevale presso l'Università del Salento. La senatrice Poli Bortone,

in qualità di presidente nazionale del movimento “Io Sud” ha poi affermato di “aver fortemente voluto questo evento per parlare di Mezzogiorno e di protagonismo Meridionale. Le Costituzioni Melfitane, infatti costituiscono non solo la più proficua delle manifestazioni della cultura di Federico II di Svevia, ma rappresentano, sin dal XIII secolo, un valore storico e culturale per l'Italia intera».

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Bubbico assicura su Speranza

Sardelli sostituisce Brusco al vertice in Basilicata


12 Primo piano

Mercoledì 9 settembre 2009

Primo piano 13

Mercoledì 9 settembre 2009

Sant’Angelo Il sindaco: «Quasi sommersi dalla monnezza»

Emergenza rifiuti

Discarica quasi piena

L’assessore Lovallo rassicura: «Da oggi tornerà tutto alla normalità»

«Ho dovuto dire no agli altri comuni del Melandro» di ANTONIO MONACO

Potenza a rischio commissariamento

SANT’ANGELO LE FRATTE - In diversi paesi della valle del Melandro, come per diversi altri paesi della Basilicata, è ormai emergenza rifiuti. «Se non si troveranno, a breve, soluzioni alternative saremo sommersi dalla “munnezza”», dice preoccupato il sindaco della cittadina, Michele Laurino. Diverse discariche sono chiuse, perché sature. Tranne quella di Sant’ Angelo, ma ancora solo per pochi mesi: il Comune,

Secondo voci molto qualificate la Regione avrebbe già pronto il provvedimento anche per Genzano

infatti, ha ricevuto una proroga dal mese di giugno fino al mese di dicembre. Il primo cittadino, pur essendo solidale con i sindaci dei comuni vicini della valle del Melandro, ha dovuto dire di no alla richiesta di alcuni di loro di poter utilizzare la discarica di Sant’ Angelo. Questa è praticamente quasi del tutto satura. Ma allora quale futuro per le nostre comunità? Quanto costerà lo smaltimento dei rifiuti solidi ai cittadini? Il sindaco Laurino non ha dubbi: «Occorre passare alla differenziata se non vogliamo gravare fortemente sulle tasche dei cittadini, per andare oltre un euro al metro quadro». La gestione Laurino punta alla al 90% sulla differenziata entro la fine del corrente anno con provvedimenti drastici.

«Al punto in cui siamo - dice Laurino - non possiamo rimandare il problema e dovremo adottare provvedimenti severi, eliminando i tradizionali cassonetti e passare alla differenziata. Dovremo obbligare i cittadini - continua il sindaco - alla differenziata. Ciò sarà una sfida, soprattutto perché ora la differenziata, nel nostro comune, è praticamente inesistente. Speriamo che la gente collaborerà con il progetto dell'amministrazione. Abbiamo già preso -dice ancora Laurino - i dovuti contatti con una filiera di consorzi per mettere in campo il progetto. Ciò al duplice scopo: prima non essere sommerso dai rifiuti e secondo non gravare, in questo modo, sulle tasche dei cittadini. Io sono convinto - conclude Laurino - che addirittura possiamo abbattere i costi a tutto vantaggio dei cittadini».

di ANTONELLA GIACUMMO L’emergenza rifiuti a Potenza e al lato la discarica di Sant’Angelo Le Fratte ormai quasi al punto di saturazione

va proprio mentre in regione circola con insistenza un’altra voce: commissariamento. Secondo fonti molto qualificate, infatti, la Regione starebbe guardando con attenzione e preoccupazione alla situazione rifiuti sia nel comune di Potenza che in quello di Genzano. Starebbe attendendo risposte serie e concrete che, finora, non sembra siano giunte. Nelle prossime ore, quindi, potrebbe partire il commissariamento per i due comuni. E la posizione del Comune di Potenza sembra essere quella più scomoda. A Genzano, infatti, a bloccare la discarica c’è un’inchiesta giudiziaria e un comitato di cittadini, ma a Potenza cosa succede?

A quanto sembra, infatti, neppure la Regione avrebbe ben chiaro il reale problema e, pertanto, si appresterebbe a chiedere un serio cronoprogramma per l’apertura del Termovalorizzatore. Cosa ancora blocchi l’impianto neppure la Regione sembra, infatti, saperlo con certezza e per questo avrebbe richiamato l’amministrazione Santarsiero per ben tre volte. Ma finora, tranne generiche rassicurazioni su una prossima apertura, non sembra ci sia stato nulla di concreto. Nei giorni scorsi, inoltre, proprio rispondendo al Quotidiano, Santarsiero aveva parlato dell’ampliamento volumetrico della discarica di Pallareta. Ma - so-

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stengono fonti qualificate - il Comune di Potenza alla Regione ha sì presentato un progetto di ampliamento per la discarica di Pallareta, ma per il momento quel progetto è fermo: ci sono tutta una serie di carenze da risolvere. E quindi è difficile che entro il prossimo anno Pallareta sia disponibile. Che fine ha fatto, poi, l’impianto di biostabilizzazione (avvia al compostaggio i rifiuti urbani indifferenziati) per cui la Regione ha stanziato 700.000 euro? L’impianto avrebbe dovuto essere pronto per dicembre 2008. E’ stata poi chiesta una proroga a giugno 2009, ma ancora non se ne hanno notizie. E poi c’è il capitolo “differenziata”. Santarsiero

GLI INTERVENTI

- sempre nell’intervista di qualche giorno fa - ha parlato di un aumento dei quantitativi. «Potenza - ha detto - è già a buon punto, siamo intorno al 22%. Ma abbiamo intenzione di incrementare questi numeri: se riusciremo ad avere altri fondi speriamo di poter partire con la raccolta porta a porta». Servirebbero fondi in più, ma - dicono sempre le qualificate fonti - in Regione il Comune di Potenza non ha presentato progetti per incrementare la differenziata. Avrebbe chiesto soltanto 500.000 euro per un compattatore, ma anche in questo caso il progetto non sarebbe completo. E’ d’obbligo, allora, porsi una domanda: siamo sicuri di conoscere la direzione in cui vogliamo procedere? Non si sta, forse, sottovalutando il problema rifiuti? Risolvere l’oggi non sembra garanzia per il domani e dovremmo ormai sapere che senza una programmazione a lungo periodo non si va da nessuna parte. a.giacummo@luedi.it

Acta Nuovo Cda

Ultima seduta per Mazzaro: «I nostri risultati»

Iacobuzio

è il nuovo presidente

POTENZA - Il sindaco Santarsiero ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Acta (Azienda comunale per la tutela ambientale): è Mimmo Iacobuzio. Mentre i membri del Consiglio di amministrazione sono Antonio Vaccaro, Michelangelo Morrone, Nicola Mussuto e Matteo Trombetta. Ieri mattina si è tenuto, presso la sede dell’Acta di Potenza un incontro cui ha partecipato l'assessore alle politiche ambientali del Comune di Potenza Nicola Lovallo, il direttore pro-tempore Grano e il Consiglio di Amministrazione dell'Acta presieduto dal presidente Mazzaro, nella sua ultima seduta prima del rinnovo dell’organismo. I consiglieri uscenti Pisati, Mele, Romano, Morrone, Catale, hanno espresso la fiducia che il nuovo Consigli di Amministrazione possa proseguire nella

gestione dei propri bilanci nonostante le gravi difficoltà della tempistica e liquidità nelle linee di credito. Infine Mazzaro ha auspicato che nel futuro possano essere valorizzate tutte le potenzialità impiantistiche sottoutilizzate presenti sul territorio e possa essere dato il massimo impulso alla raccolta differenziata affinchè la comunità cittadina venga riconosciuta come “società del riciclo”. L'assessore Lovallo ha ringraziato il Cda uscente anche a nome del sindaco per la testimonianza efficace di servizio resa anche nelle fasi di emergenza che l'Azienda ha dovuto affrontare e ha assunto l'impegno di dare continuità alle scelte più lungimiranti che il consiglio uscente è stato in grado di tracciare, pur in una situazione tanto complessa e difficile, per la piena attuazione del ciclo integrato dei rifiuti.

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Tisci, le responsabilità del centrosinistra

«L’emergenza rifiuti è causata da atavici disinteressi ed è il frutto della convinzione del centrosinistra lucano che far finta che un problema non esiste equivale a risolverlo, sperando nella provvidenza o nella fortuna». E’ quanto dichiara Antonio Tisci, consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl di Potenza. «“L’ex assessore alla Provincia di Salerno, Palladino – afferma Tisci ideologicamente omologo a De Filippo, Lacorazza ed Altobello evidenziache ilreènudo, chelasuperficialità di De Filippo ed Altobello non possono trovare nessun contraltare nella demagogia di Lacorazza che denuncia la sua innocenza sull’emergenza attuale scaricando tutta la responsabilità sul suo predecessore, dimenticando che quando la questione rifiuti iniziava ad essere il problema che si sarebbe

area del potentino non arriva neanche ad un decimo degli abitanti della città di Napoli. Per risolvere il problema napoletano fu necessario un cambio della guarda alla guida del Governo nazionale e l’intervento diretto del Governo Berlusconi che riuscì a dimostrare come per risolvere il problema fosse sufficiente un pò di decisionismo». «Oggi che il centrosinistra, anche dopo le parole dell’assessore Palladino, dimostra agli occhi di tutti che il Governo regionale e quello provinciale non sono stati in grado neanche di capire che il problema esisteva – sostiene Tisci – è necessario che De Filippo e Lacorazza dichiarino apertis verbis la propria impotenza e la propria totale mancanza di idee nella soluzione del problema ed invochino immediatamente l’aiuto del Governo nazionale».

«Napoli insegna: la spazzatura via dalle strade con il decisionismo di Berlusconi» trasformato invera epropria emergenza, lui era già un dirigente del Pd e avrebbe ben potuto fare quello che l’assessore Palladino ha fatto in tempi non sospetti, ovvero far cadere il velo che voleva il problema rifiuti relegato esclusivamente alla città di Napoli ed alla Campania». «Quando si pose il problema della discarica a Serra Arenosa – continua Tisci – da consigliere comunale, pur evidenziando la mia contrarietà all’insediamento della discarica perché non inserita in un progetto organico e perché non era chiara la sua nocività per l’ambiente, dissi che era il caso che la Provincia e la Regione iniziassero a mettere ma-

strada della razionalizzazione e del miglioramento della qualità dei servizi erogati. Il Presidente Mazzaro, nel suo intervento, ha ricordato i risultati conseguiti nel quinquennio, dall'ottimizzazione del personale, all'innalzamento della percentuale di raccolta differenziata (20%); al mantenimento di una sana

no alle iniziative che fossero finalizzate ad evitare che la nostra regione vivesselastessa esperienzachestava vivendo la Campania ed il suo capoluogo. Così come è da anni che, in tutte le sedi istituzionali dove sono stato presente, ho posto il problema della raccolta differenziata che non partiva e che non poteva essere soltanto l’annuncio propagandistico che veniva lanciato in occasione di tutte le campagne elettorali. Oggi il problema è diventato emergenza e la classe dirigente regionale e provinciale continua a fare appelli alla calma e a dichiarare il proprio impegno per la soluzione del problema senza dire come intendano farlo

e senza chiarire come sia stato possibile che nessuno, all’interno del centrosinistra, lucano si sia reso conto che le discariche si stavano esaurendo e che la situazione sarebbe diventata quella che stiamo vivendo in questi giorni. Non più tardi di un anno fa –ricorda Tisci - la città e la provincia di Napoli furono messe all’indice del mondo intero per la cattiva gestione dell’emergenza rifiuti e tutti quanto abbiamo ancora negli occhi l’immagine della città sommersa dalla spazzatura e deicassonetti bruciatidalla disperazione dei cittadini, oggi le stesse scene si stanno ripetendo nel potentino con l’aggravante che l’intera

Nell’Acta nessuna rappresentanza all’opposizione

Imbesi: «L’amministrazione non rispetta le leggi dello Stato» POTENZA - Per il consigliere comunale del Pdl, Antonino Imbesi, «è un fatto gravissimo». E spiega: «Per la prima volta in Italia, è stato nominato un Cda di un’azienda pubblica (Acta) di cui fanno parte solo esponenti della maggioranza, senza garantire nessuna rappresentanza all’opposizione. E’ un fatto dall’inaudita gravità che mi ha deluso molo». E continua: «Il fatto che fino a ieri (lunedì per chi legge ndr) non fosse stato trovato un accordo con la minoranza imponeva comunque un obbligo all’amministrazio-

ne di cui invece non si è tenuto conto, procedendo alla nomina». Colpito da questo atteggiamento di «arroganza amministrativa», il consigliere ha fatto anche un’altra «triste scoperta»: «Il collegio dei revisori è scaduto da un anno e tre mesi, dal giugno 2008». Imbesi aggiunge che «questa amministrazione è a rischio mozione di sfiducia fino a quando si persevererà in questi atteggiamenti di non rispetto normativo. Quanto accaduto nelle ultime ore è in assoluto disprezzo del ruolo della minoranza».

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DALL’amministrazione comunale di Potenza giungono rassicurazioni: da oggi ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Nicola Lovallo - «torna alla normalità la raccolta dei rifiuti nella città capoluogo di regione». Una rassicurazione che, in realtà, più che tranquillizzare, mette ancora più in luce le difficoltà del Comune di Potenza sulla gestione della questione rifiuti. Solo due giorni fa, infatti, ai cittadini era stato comunicato che la situazione di emergenza che la città capoluogo sta affrontando era dovuta alle mancate autorizzazioni della discarica di Sant’Arcangelo. Oggi scopriamo che «dovendo provvedere, presso la discarica di Pallareta, al pretrattamento dei rifiuti prodotti, oltre che nella nostra città, anche in altri 25 Comuni dell'hinterland, abbiamo dovuto provvedere a dotarci di attrezzature in grado di triturare e differenziare i rifiuti. Per l'installazione di quest'ultima macchina sono stati necessari due giorni, durante i quali la raccolta di routine in città è stata sospesa. Da domani [oggi, ndr] le procedure andranno definitivamente a regime e la situazione tornerà alla normalità a Potenza così come negli altri 25 Comuni». Cosa sia davvero accaduto in questi giorni resta quindi ancora poco chiaro, così come poco chiaro resta il futuro. Ma una certezza, a voler guardare tra le righe, c’è: il comunicato di Lovallo arri-


Mercoledì 9 settembre 2009

Emergenza rifiuti

Tito, la deputata dei Radicali interroga il ministero sullo smaltimento delle acque

Zamparutti ritorna sui veleni L’impianto di San Nicola di Melfi compatibile con la trielina della Daramic? TITO - Una nuova interrogazione sui veleni di Tito è stata presentata dalla deputata dei Radicali, Elisabetta Zamparutti, ai ministri dell'Ambiente e della Salute. Oggetto della nuova interrogazione la compatibilità dell'impianto di smaltimento di San Nicola di Melfi, oggetto delle attenzioni del ministero dell'Ambiente come risulta dal verbale della Conferenza Area ex Liquichimica dei Servizi decisoria del dicembre 2008, e la gestione dei depuratori industriali nella Provincia di Potenza da parte del Consorzio Asi. «Più che legittima la domanda della deputata», dice il segretario dei radicali lucani, Maurizio Bolognetti, che spiega: nel verbale della Conferenza dei servizi decisoria del 22 dicembre 2008, tenutasi presso la sede del ministero dell'Ambiente,

si legge che per il Ministero sarebbe stato attribuito un codice Cer(Codice europeo rifiuti) errato alle acque emunte nell'area Daramic. «Inoltre il Ministero afferma - continua Bolognetti che “alla luce della documentazione acquisita, l'impianto trattamento/smaltimento di san Nicola di Melfi non risulta idoneo a ricevere i rifiuti costituiti dalle acque di falda emunte. Questo significa che solo l'attribuzione di un codice Cer non corrispondente alla natura dei rifiuti ha permesso lo smaltimento presso l'impianto di proprietà del Consorzio Asi. Quello che emergerebbe è che «il Consorzio Asi preleva acque emunte dal sito di Tito scalo(pieno di veleni) e le smalitisce a San Nicola di Melfi in assenza di autorizzazioni per quei rifiuti». Inoltre - spiega ancora Bolognetti - il ministero dell'Ambiente ha avvertito la necessità di sottolineare che il produttore dei rifiuti non è la Lucana Spurghi Srl, ma il Consorzio Asi, che nel 2005 è diventato stazione appaltante per ciò che concerne la bonifica del sito di interesse nazionale di Tito. A parere degli interroganti, dalla vicenda emergono due questioni: la compatibilità dell'impianto di smaltimento di San Nicola di Melfi a smaltire le acque alla trielina e l'impossibilità a conoscere il destino finale di veleni estratti nel maggio 2008.

L’“operazione trasparenza” del Consorzio: un sopralluogo sull’area

«Fare chiarezza, insieme» TITO - «Facciamo chiarezza, e facciamola insieme».Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza - tirato in ballo sulla questione dei veleni di Tito Scalo dal ministero dell’Ambiente e dal segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti - non lascia senza risposta la richiesta di maggiori chiarimenti sulla gestionedelle problematiche relative all’inquinamento dell’area. L’Asi, che nelle settimane scorse aveva già affrontato alcune tematiche nella nota ufficiale con la quale rispondeva alla lettera ultimatum del ministero, ritorna sulla questione con quella che nelle intenzioni è un’“operazione trasparenza”. Convocando per domani, alle 9 e 30, nella sede del Consorzio nella zona industriale di Tito, il segretario Bolognetti, il tenente della Polizia provinciale di Potenza, Giuseppe Di Bello, e gli organi di stampa per effettuare un sopralluogo - insieme agli amministratori e aitecnici consortili - nellazona oggetto della video inchiesta realizzata dallo stesso Bolognetti. L’obiettivo è «una ricognizione visiva e una presa d’atto ufficiale della faccenda riguardante la bonifica dell’area». Nel video denuncia realizzato dal segretario dei radicali lucani, accompagnato anche da un esposto Al ministero la Zamparutti chiede quali provvedimenti abbiano assunto o intendono assumere per verificare la compatibilità dell'impianto di smaltimento di San Nicola di Melfi a smaltire le acque alla trielina e per conoscere il destino finale di veleni estratti nel maggio

alla Procura di Potenza, le immagini della discarica di fanghi industriali, contenuti in teli neri di pvc a forma di “salsicciotti”, su una superficie che si estenderebbe su ben 27 mila metri quadri, a pochi metri dallo stabilimento della ex Liquichimica. E con l’obiettivo della trasparenza il Consorzio ribadisce pure che «l’interadocumentazione a disposizione dell’ente può essere visionata chiunque ne faccia richiesta». «Al centro c’è - spiega il commissario dell'Asi di Potenza, Alfonso Ernesto Navazio -l'obiettivo comune di capire come stanno veramente le cose e darne conto alla popolazione. E questo vuole essere un momento di confronto per raccordarci sulle questioni da affrontare». Nel frattempo, il Consorzio per lo sviluppo industriale chiarisce anche il punto relativo allo smaltimento delle acque emunte dal sito di Tito Scalo (inquinate dalla trielina fuoruscita dalla Daramic) negli impianti di San Nicola di Melfi, «in assenza di autorizzazioni per quei rifiuti», anche oggetto dell'interrogazione della deputata Zamparutti: «Il problema -precisa l’Asi- è statogià risoltonegli anni addietro». mar.lab.

2008. E quali provvedimenti i Ministri interrogati intendano assumere a tutela dell'ambiente e della salute pubblica nella zona; quali sono i dati sul vulturemelfese dal 2003; se e quali provvedimenti intenda assumere il ministro dell'Ambiente

per accertare modalità esecutive di altre opere, come la gestione dei depuratori industriali nella Provincia di Potenza, da parte del Consorzio Asi. E, infine, se ritenga detto Consorzio idoneo a gestire con denaro pubblico la bonifica del sito di Tito scalo.

Ponte di Picerno chiuso, aumentano i costi di conferimento

Serra Arenosa, Vietri non molla Il sindaco Pitta: «No alla discarica» VIETRI DI POTENZA - “No”a Serra Arenosa. Si rafforza la volontà politico-istituzionale dell’amministrazione Pitta. A chi ha annunciato, nei giorni scorsi, un probabile ritorno in auge della discarica di Serra Arenosa, mentre in Basilicata si sfiora l’emergenza rifiuti, dovrà nuovamente fareiconti conunamobilitazione popolare. E a quel che ha tutta l’aria di “uno scontro quasi istituzionale” il sindaco Pitta annuncia «massima vigilanza su una questione che - per qualcuno - sembra riaprirsi proprio in queste ore». Mentre continua il nostro viaggio tra i 26 comuni dell'hinterland potentino a Vietri “riesplode la rabbia”. Anzi, si preannuncia una “lotta ad oltranza” dinanzi ad una volontà extraregionale che da circa due anni ha individuato il sito tra Vietri e Caggiano come la location idonea per una maxi discarica. Nessun allarmismo però per il sindaco Giuseppe Pitta: «Ancora una volta - dice - faremo sentire la nostra voce». Da due anni Vietri è l’emblema di una protesta popolare sfociata nel Marmo Platano-Melandro che per ben due mesi non diede tregua né alle istituzioni locali né a quelle campane. «Noi ancora una volta ribadiamo con fermezza il nostro no a Serra Arenosa ha detto Pitta - e con le relazioni tecniche dell’Arpab, del professor Ortolani, di Schiattarella e Leggieri non abbiamo dubbi sulla inidoneità del sito. Porteremo avanti le no-

stre ragioni a tutti i livelli». Sulla questione rifiuti che problemi vive Vietri? Ad ogni stop forzato al conferimento dei rifiuti in discarica sorgono nuovi problemi nel centro vietrese che si protraggono per qualche giorno in quanto non è possibile effettuare, con i pochi automezzicheabbiamo, laraccoltadei rifiuti. In pratica gli automezzi restano pieni sino alla comunicazione della prossima apertura della discarica. Confido però nell'impegno del governatore lucano, Vito De Filippo e del presidente della Provincia Piero Lacorazza in queste ore già operativamente al lavoro per la risoluzione del problema rifiuti. Da circa 2 mesi è partita la differenziata. Si può fare già un primo bilancio? La differenziata è già arrivataal 30per centoe nelprossimo mese si pensa sfiorerà il 40 per cento. Abbiamo attivato il servizio porta a porta con una gestione diretta. Si è prodotto circa il 30 per cento in meno di rifiuti speciali. Si può fare una stima dei costi? Certo. La gestione preventiva nel 2009 è di 350 mila euro mentre per il personale addetto è di 150 mila euro. I tributi in discarica, quella di Pallareta, è di 7 mila euro. Per gli ingombranti invece laspesa èdi10mila euro,spese manutenzione automezzi 34 mila euro, per il lavaggio cassonetti con le spese di sca-

La protesta dei cittadini di Vietri e Caggiano contro la discarica di Serra Arenosa

rico ci aggiriamo attorno ai 144 mila euro. E la Tarsu? Nel 2008 era di 1,69 euro a metro quadro mentre nel 2009 è di 1,86 a metro quadro. I costi sono lievitati poiché c’è un aumento del conferimento in discarica con l’aggiunta del personale e non bisognadimenticare lachiusura del Ponte di Picerno. Perché? Con la chiusura del Ponte di Picerno è aumentato il co-

sto di gestione degli automezzi e i costi di trasporto sono lievitati. Quanto pagate per il conferimento in discarica? La tariffa di conferimento è di 144 euro a tonnellate. Conferiamo 60 quintali a settimana mentre per l'organico siamo costretti ad andare a Laterza, quindi fuori regione con un aumento notevole dei costi. Cosa chiedete alle istituzioni? Urge una piattaforma di

stoccaggio dell’organico nell’area del Marmo PlatanoMelandro. C’è da segnalare però alle istituzioni regionali che il risultato conseguito per la raccolta differenziata in soli 2 mesi è il frutto di un forte senso civico delle mia comunità, reduce dalla questione Serra Arenosa. La collaborazione delle famiglie e dei dipendenti comunali è stata davvero impeccabile. Grazie però alla collabora-

zione di tutti i vietresi e di tutte le istituzioni regionali e provinciali, senza distinzioni di partito, e di tutte le forze politiche in loco che hanno lottato a fianco della città di Vietri, si riuscì a non consentire la realizzazione della discarica. In questi giorni si riparla di Serra Arenosa. La vicina Campania non molla? Vietri di Potenza di certo non mollerà. Di questo siamo sicuri. Angela Scelzo 6. continua

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Il terzo livello

Ultimo colpo di Woodcock: i carabinieri del Ros arrestano tre insospettabili a Potenza

Ecco l’usura col metodo mafioso L’inchiesta antimafia s’intreccia con quella sulle infiltrazioni della camorra di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Il ricco ingegnere con la passione per la massoneria, il proprietario della salagiochi con i videopoker e l’insospettabile venuto dalla Campania che vive a Bucaletto, la cittadella di prefabbricati costruita nella periferia di Potenza dopo il terremoto. Erano loro, secondo i magistrati che hanno chiesto il loro arresto, che davano i soldi al boss Renato Martorano, massimo esponente della ’ndrangheta in Basilicata. Sono quelli del «terzo livello»: i colletti bianchi. E’ questo che sospettano il sostituto procuratore antimafia Francesco Basentini e il pm Henry John Woodcock, che prima di lasciare Potenza per Napoli è riuscito a chiudere la terza parte dell’inchiesta sull’usura. Quella più difficile. Quella con i racconti dell’ex compare del boss: Carmine Guarino, l’imprenditore che di Martorano era amico e vittima allo stesso tempo. Un usurato dichiarato che a sua volta, emerge nell’indagine sulle infiltrazioni della camorra in Basilicata, si trasformava anche in usuraio. Un uomo con due volti. Che, però, di quel giro che interessa ai magistrati conosce molto. Ieri pomeriggio i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri hanno notificato le ordinanze di custodia cautelare firmate dal giudice per le indagini preliminari Rocco Pavese. L’accusa: «Usura». L’aggravante: «Aver agito con metodo mafioso». La storia che gli investigatori hanno ricostruito in tre puntate parte dal 2000. Da quando l’ingegnere lavorava ancora all’Ente irrigazione e si sentiva quasi tutti i giorni con il boss. E che con lui condivideva almeno tre progetti: «la costituzione di un consorzio di trasporti a Melfi, la realizzazione di opere pubbliche e il condizionamento di appalti». Mancava l’usura. E’ saltata fuori con l’arresto del boss, un anno fa. La seconda puntata: Renato Martorano aveva ridotto Guarino sul lastrico, tanto da portargli via anche una villa e un’auto di lusso. E ora la terza puntata, con il colpo di scena: il boss era solo un intermediario. I soldi li mettevano altri. E gli altri, secondo i carabinieri del Ros, sono, oltre a camorristi e calabresi non identificati, l’ingegnere, il gestore della sala giochi e quello di Bucaletto. L’ingegnere è Nicola Giordano, ha 65 anni ed è solito cacciarsi nei guai. La prima volta che si è trovato i carabinieri del Ros a casa erano i tempi della maxinchiesta “Iena due”, quella sugli intrecci tra mafia e politica. Dissero che era un chiacchierone, uno che millantava amicizie, ma che con la mafia non aveva nulla a che fare. Se la cavò uscendo dall’inchiesta nella fase delle indagini preliminari. La seconda volta aveva deciso di investire soldi in Somalia, ma è finito nelle mani di un truffatore

I carabinieri del Ros in azione Nei riquadro a sinistra il pm Basentini qui sotto Henry John Woodcock

INDAGINE IN TRE TAPPE IENA - La prima inchiesta in cui emerge il giro d’usura con il boss Martorano è quella su mafia e politica

TALPA - E’ l’indagine del Ros (il comandante Ciriello in foto) sulle infiltrazioni della camorra in Basilicata

NIBBIO Usura e metodo mafioso. Guarino parla in aula e scattano gli arresti di tre insospettabili

che si spacciava per commissario dell’Onu. E ora c’è chi sostiene che prestasse i soldi tramite Martorano. In una vecchia telefonata si accorda con il boss che insiste per presentargli una persona. Il boss gli si rivolge dandogli del «voi». Martorano: «Ingegnere buona sera». Giordano: «Ueh, Renato, come stai?». Martorano: «Tutto bene. Ingegnere, voi domani siete a Potenza?». Giordano: «No, domani non ci sono, sono a Roma». Martorano: «E quando vi posso far mettere in contatto con la persona?». Giordano: «Venerdì mattina... che io domani sera torno e quindi...». Martorano: «Allora, ingegne’, io gli lascio il numero vostro... perché io venerdì non ci sono». Giordano: «E vabbe’... tu vai giu?». Martorano: «No, no... ve lo accompagna direttamente un’altra persona». Giordano: «Va bene, non è un problema... io alle nove sono in ufficio». Martorano: «Allora vi faccio chiamare, così vi mettete d’accordo». Il gestore della sala giochi è Gerardo Vernotico. Qualche tempo fa, quando era ancora un semplice testimone, è stato convocato in procura. La sua posizione è cambiata dopo le dichiarazioni che Guarino ha fatto in aula, durante il processo al boss Renato Martorano. E quello di Bucaletto è Matteo Di Palma. Uno che, secondo Guarino, faceva paura anche a Martorano. Un insospettabile che da Eboli, in provincia di Salerno, si è trasferito a Potenza e ha preso casa a Bucaletto. In 30 pagine il gip riassume le scoperte della procura antimafia. Qualche verbale, poche intercettazioni e i riscontri. Quanto basta per l’arresto. f.amendolara@luedi.it

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I RACCONTI DELL’IMPRENDITORE

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«Se non paghi te la devi vedere con i napoletani» di LEO AMATO POTENZA - Carmine Guarino aveva tutto: una bella casa, moglie, figli, macchine di lusso e un’impresa di costruzioni molto rispettata. Si teneva anche il vizietto del gioco ai migliori tavoli verdi della città. Lui non era il tipo che si spaventava quando le puntate si facevano pesanti: c’era sempre il modo per risolvere i problemi. Quando si è baciati dalla fortuna, tutto quello che si tocca sembra trasformarsi in oro, le persone ti sorridono e ti aprono le porte. Poi l’incanto all’improvviso si dev’essere rotto e il destino è tornato indietro a chiedergli il conto. «Quando è morto Pinuccio sono rimasto spiazzato». Il racconto della sua caduta è cominciato così. «Pinuccio» era Giuseppe Gianfredi, e gli prestava i soldi per l’azienda quando mancavano i liquidi, dopo che le banche si erano girate dall’altra parte. Gianfredi venne ucciso con la moglie nella primavera del 1997. Vennero inchiodati in macchina da almeno due sicari a Potenza, nel quartiere di Parco Aurora. «Conoscevo Renato Martorano dice Guarino - già da diverso tempo, e mi servivano ancora dei soldi, e ho deciso di andare a chiederli a lui». Da quel momento niente è più stato lo stesso. Nel 2004 Carmine Guarino è finito in carcere con Martorano per associazione mafiosa. Ne è uscito subito ma il suo debito con Martorano non avrebbe smesso di crescere. «Volevo chiudere il rapporto, dargli quello che avanzava, e così ho venduto un impianto, ho incassato un mandato, e nel 2006 quando è uscito dal carcere gli ho restituito 350 mila euro. Ma non bastavano. Perché ne voleva degli altri». Guarino aveva un’impresa che pagava 100 mila euro al mese di personale, altri 300 o 400 ai fornitori solo per il bitume. Faceva asfalti e mo-

Il palazzo di giustizia di Potenza

vimento terra. Partecipava alle grandi opere come l’alta velocità. Ora non ha più niente, «nemmeno un’anima», dice lui stesso. «Erano prestiti al dieci per cento di interesse al mese, ma dipendeva da dove venivano». Per Guarino, Martorano era una specie di intermediario, e se i soldi li mettevano certe persone l’interesse saliva di un punto, fino all’undici per cento al mese. «Prendevo quello che mi serviva, una volta cento, una volta duecento (sono migliaia di euro ndr), e dopo un mese se non potevo pagare, davo solo gli interessi e andavo avanti di un mese». Erano in tanti ad aver annusato l’affare. Gerardo Vernotico gestiva un circolo dalle parti di Santa Croce. Teneva anche un bel negozio di abbigliamento in centro storico. «Era convinto che Martorano si facesse la cresta sui suoi soldi, così una volta andammo a cena e Martorano mi chiese proprio davanti a lui quanto gli pagavo di preciso. Io gli risposi che pagavo il dieci percento, e si calmò». Matteo Di Palma invece chiedeva l’undici. Anche lui gestiva un circolo, ma dalle parti di Bucaletto. Poi

c’è un certo «Rocco», e l’ingegner Nicola Giordano, già coinvolto nell'inchiesta Iena2. Più dei «campani e calabresi» imprecisati, ma che a sentire Guarino «erano quelli più pericolosi». Decidevano l’ora e il giorno in cui bisognava pagare e non si poteva sgarrare di un attimo. Martorano in tutto questo si occupava di tenere la contabilità. Guarino era terrorizzato. «Io accir’ a te, figl’ e npot’». Poco prima di venire arrestato di nuovo Martorano gli avrebbe detto così. «All'’nizio era un amico - ha raccontato Guarino - poi mi è diventato nemico perché un amico non si tratta così… Gli regalai un orologio che doveva essere a metà con la moglie e invece pagai tutto io, ma fu una cosa di cuore. Mi disse che l’aveva ceduto a Di Palma per pagargli una rata del mio debito, e gliene comprai un altro. Ma non era vero. Io sapevo che dovevo farlo altrimenti avrebbe smesso di prestarmi i soldi». Il suo racconto prosegue. «Ci voleva la parola di Renato per avere i soldi… Mi diceva: guarda che se non paghi poi me la devo vedere io coi napoletani, i calabresi, e il fratello di Matteo Di Palma».

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Primo piano 15

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

QUEL MATTO DEL COMPAGNO DI FINI

L’IPOCRISIA DELL’8 SETTEMBRE

di VITO BUBBICO

di CARMINE PEPE* IN MOLTI si chiedevano quanto ancora sarebbe durata la “libertà” del Presidente della Camera Gianfranco Fini di dire liberamente la propria opinione, sempre più dissonante dalle posizioni ufficiali del leader del PdL e del suo fido alleato Bossi, prima di essere bacchettato. Non si è dovuto attendere molto. Dalla curva nord cominciano a piovergli in testa le prime contumelie. Così, ad un Fini che apre sull'integrazione degli immigrati sino a prospettare loro la concessione del diritto di voto, è stato dato del “matto” dal leader maximo della Lega, mentre dal direttore del giornale di proprietà del premier, con ancora in mano la pistola fumante utilizzata per il killeraggio del direttore dell'Avvenire Dino Boffo, è giunta la più classica delle accuse rivolte dal Cavaliere e i suoi discepoli a chi osi pensarla (e dirla pubblicamente perdippiù) diversamente dal pensiero unico. Ovvero di essere un comunista (“compagno Fini”) e di essersi “accodato a quegli intelligentoni del PD”, sino a chiedergli se “è ancora di destra”. E' evidente, quanto corrispondano al vero le dichiarazioni di PierFerdinando Casini a Famiglia Cristiana quando afferma che “il caso Boffo è metafora di un potere che pretende omologazione”, aggiungendo che “Il PdL ha espunto dalle alleanze qualsiasi elemento contrario alla completa assuefazione alla volontà del capo.” Ma è ancora un passo indietro rispetto alla evoluzione/involuzione dell'intolleranza montante nel PdL rispetto alle voci dissonanti. Non solo verso quelle esterne, sebbene alleate, ma anche verso quelle interne. Sebbene così autorevoli come quella del Presidente Gianfranco Fini. Rispetto delle istituzioni (dalle prerogative del parlamento a quelle del Capo dello Stato), politica dell'immigrazione e dell'integrazione, testamento biologico sono solo alcuni capitoli su cui Fini ha manifestato un punto di vista più aperto, moderno ed in linea con i tempi rispetto alle posizioni “ufficiali” della maggioranza di governo. Ma anche l'insofferenza per lo scivolamento continuo verso la legge del più forte, di cui rischia di essere anche lui vittima sacrificale, e per tutto il baillame intorno alla frivola vita privata del premier, rientra in una concezione profondamente diversa dal coro acclamante. E' sicuramente la manifestazione di una diversità di modi di declinare l'essere di destra in questo Paese. La prima (quella di Berlusconi e la Lega) arrogante e populista. La sua più moderna, moderata e dialogante. Quella di Fini è una profonda trasformazione frutto di un percorso politico culturale iniziato a Fiuggi e portato avanti fino alle estreme conseguenze. Un percorso che era sembrato interrompersi con la inglobazione un po' affrettata e forzata di Alleanza nazionale nel partito unico voluto dal premier. Sbaglia chi prova a derubricare questo percorso dell'ex Presidente di AN come di chi “sta studianto” da Capo dello Stato. Certo c'è anche questo molto probabilmente, cosa oltremodo legittima. Ma la questione va ben oltre la sua vicenda personale. Recepisce un malessere montante tra quel popolo di ex AN che fatica a trovare uno sbocco. Ne abbiamo avuto qualche sentore anche qui in terra di Basilicata nelle settimane scorse. Non sappiamo se Fini verrà maciullato dalla macchina da guerra che gli si sta scatenata contro e se oserà perseguire su questa strada, ma una cosa è certa: lui sta tracciando l'identikit e l'alfabeto di una destra che sola potrebbe riportare questo Paese ad una condizione di normalità. Ad una situazione da democrazia avanzata in cui ci si gioca alla pari e con rispetto reciproco la guida del Paese. Ad una situazione in cui si torna ad un pieno rispetto della Costituzione, delle istituzioni repubblicane e delle regole che richiedono siano scritte in modo condiviso. E' una strada ardua che certamente Fini non potrà percorrere da solo. E' un percorso su cui potrà avanzare solo se troverà un adeguato sostegno tra quel popolo di quadri e dirigenti che con lui hanno condiviso per così tanti anni una storia controversa quanto si vuole ma desiderosa di affrancarsi da un cliché scontato e arcaico e che si vorrebbe traghettare verso il futuro per non lasciarla affondare nei gorghi di una fase politica alquanto approssimativa e per niente esaltante. Ma questa è una pagina tutta da scrivere, sempre se vi sarà carta, inchiostro e qualcuno desideroso di farlo. Ammesso che glielo consentano.

VUOTO DI VALORI NELLA NOSTRA REGIONE GENTILE direttore, cosa sta accadendo alla nostra regione? Vivo a Potenza e comincio davvero ad aver paura che tutto fra poco precipiterà. Dove andremo a finire? Emergenza spazzatura, cassonetti bruciati, nel centro storico si vive ogni sera un dramma con questi giovani senza più rispetto e attenzione sia per l’ambiente circostante che per loro stessi. Ho davvero paura di quello che potrà essere il futuro di questa piccola regione che un tempo poteva essere il laboratorio di nuove idee e di nuove politiche sociali ed economiche ma che oggi non è altro che lo specchio della peggiore Italia, quella in cui nessuno vorrebbe vivere. E mentre tutto questo accade, dove sono finiti i nostri valori e le nostre istituzioni? Dove sono finiti i punti fermi delle nostre gioventù? Non riesco a capire neppure in che direzione stiano andando i nostri politici, non capisco in che direzione vada la scuola e poi tutto il resto. Sono solo io ad avere tutta questa confusione oppure i nostri giovani si comportano in questo modo proprio perché percepiscono tutto questo vuoto? Massimo Marino

GABBIE SALARIALI E DINTORNI di GIORGIO MASSACRA NELL’AUTUNNO caldo del 1969, sull'onda della grande contestazione (il Sessantotto), che non riguardava solo i salari e la condizione dei lavoratori, ma l'intero sistema economico fondato sul profitto e la proprietà privata dei mezzi di produzione, si ottenne l'abolizione delle cosiddette gabbie salariali, ovvero, la contrattazione collettiva nazionale distinta per aree geografiche, che prevedeva minimi contrattuali diversi per il Nord e il Sud. Le gabbie avevano la funzione di adeguare i salari al costo della vita, che al Sud era inferiore (e lo è ancora), e di favorire l'insediamento di manifatture nel Meridione, grazie al più basso livello dei salari. Il movimento operaio, in quegli anni, era fortemente influenzato da gruppi politici che combattevano il sistema capitalistico sfruttando la logica delle rivendicazioni economiche al fine della destabilizzazione di quel sistema con ogni pretesto. L'abolizione delle gabbie non ha certo abolito le differenze di retribuzione fra lavoratori del Sud e del Nord, che sono rimaste ben presenti, sia grazie al meccanismo delle contrattazioni aziendali, che consentono di adeguare i salari verso l'alto nelle aree più ricche del Paese; sia per la illegalità diffusa nel Meridione, dove il rispetto dei contratti collettivi è solo una chimera; dove i lavoratori garantiti sono una esigua minoranza, e moltissimi sono quelli retribuiti in nero con salari puramente simbolici. A parte i casi, frequentissimi, in cui la busta paga indica cifre assai inferiori a quelle effettivamente riscosse dai lavoratori, c'è un sacco di gente che lavora in nero, senza contratto scritto e senza garanzia di sorta. Questo con la complicità di tutti (non faccio l'elenco di questi “tutti” perché in Italia la libertà di pensiero è piuttosto gracile). Si calcola che nel Sud le retribuzioni sia-

no mediamente inferiori del 30%. Altro che gabbie salariali. Qui non si pagano le tasse, non si pagano i lavoratori, non si pagano i debiti; si paga il pizzo, certo, ma è sempre meglio pagare il 10% alle mafie che il 30, 40, 50% allo Stato. La proposta della reintroduzione delle “gabbie” sembra soltanto un ballon d'essai, uno dei tanti, di cui servono i leghisti per tenere alta l'attenzione sul federalismo fiscale, il quale in fondo altro non è che la revindica di separazione di fatto del nostro Paese. Se si sottrae al governo nazionale la gestione del fiume di danaro che va verso le regioni meridionali, cosa resta, là, del potere centrale ? Questo discorso non significa che il Meridione sia solo un'area inefficiente e improduttiva, assistita dalle regioni più ricche e produttive attraverso le elargizioni del governo centrale. Perché è anche un mercato di consumo di tutta la produzione delle aree dominanti, tenuto (e mantenuto) nel sottosviluppo per favorire l'industria del Nord. Qualcosa come l'America Latina rispetto agli States. Le reazioni della sinistra contro l'ingabbiamento del Meridione sono ridicole. Si propone l'alleggerimento del carico fiscale, cioè la riduzione delle imposte, per le imprese che investano nel Sud; ma: 1) le imprese che operano qui, oltre a non pagare i propri dipendenti, non pagano neanche le tasse e quindi cosa se ne fanno degli sgravi? 2) lo Stato vedrebbe ridursi il proprio gettito fiscale, il che, soprattutto in fase di crisi economica e finanziaria, non è cosa facile (eufemismo!). Tutto va verso la separazione del nostro Paese, in due o tre macroregioni. Aldilà delle apparenze e delle soluzioni istituzionali per preservare il simulacro della unità nazionale.

“8 SETTEMBRE 1943. Risiamo alla data dell'ipocrisia e della menzogna, alla data dei tradimenti travestiti da patriottismo, alla data della viltà gabbata per coraggio, alla data dell'egoismo contrabbandato per amore del prossimo, alla data della vergogna trasformata in gloria!. Molti si imboscarono e molti combatterono per sostituire al regime Fascista quello comunista di stampo Staliniano e non certo per dare libertà all'Italia! Un re imbelle e vigliacco, condizionato dalla massoneria e dalla chiesa che, dopo avere benedetto il Duce ed i gagliardetti si preparava a salire sul carro dei vincitori, ed una gerarchia militare senza onore e senza vergogna, misero l'Italia e gli Italiani in balia della sacrosanta vendetta Germanica dopo essere fuggiti codardamente sotto la protezione dei nemici di ieri. Molti, soli, senza fare calcoli di convenienza personale, ma seguendo solo l'impulso dell'onore e della fedeltà, rifiutarono l'onta del tradimento e si presentarono, ancor prima della nascita della R.S.I. a combattere con l'alleato contro il nemico di sempre. Ad essi il nostro ricordo, la nostra ammirazione, la nostra gratitudine! Essi, caduti o sopravissuti alla mattanza di fine guerra, sono sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti e ci indicano, in questo mondo sempre più marcio, quale sia la via da seguire! Onore alle forze armate della R.S.I. Franceschini, segretario del partito che ha eletto alla camera il pluricondannato Enzo Carra, ha dichiarato che i comunisti italiani hanno combattuto per liberare l'Italia dal Fascismo. Non é vero, i comunisti combattevano per sostituire al Fascismo il regime Comunista di marca Staliniana almeno sino a tutto il Febbraio 1945 quando a Yalta il compagno Stalin si accordò con Churcill e Roosvelt per stabilire l'influenza URSS sull'Europa Orientale e quella di USA, Francia ed Inghilterra su Grecia ed Italia. Tali accordi furono poi definiti e perfezionati a Posdam nel Luglio e Agosto 1945. Perciò i comunisti volevano sostituire una dittatura con un altra senza dubbio peggiore e non dare la libertà agli italiani! *segretario regionale di Gioventù Nazionale movimento giovanile Fiamma Tricolore

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QUALI EVENTI FINANZIARE?

HO SCRITTO UNA PUBBLICA DENUNCIA

di GAETANO DE FILIPPO segue dalla prima Quando si disquisisce su fatti che riguardano l'utilizzo del denaro dei contribuenti e che, nel contempo, incidono su aspetti culturali, sociali ed economici, ognuno ha il diritto-dovere di dire la sua. Anch'io avverto l'esigenza di soffermarmi a fare qualche riflessione, sforzandomi di non cadere nella polemica, convinto che essa sia fine a se stessa e non abbia mai risolto i problemi, semmai aggravati. A mio avviso ogni manifestazione - dalla sagra di paese, all'evento dagli alti contenuti culturali - dovrebbe avere lo scopo di esaltare dei peculiari aspetti culturali, di costume o di tradizione della comunità che la pone in essere, promuovere la località e, da ultimo, intrattenere in una sorta di simbiosi culturale gli ospitanti e gli ospitati. Posto che ogni comunità che ne avverta l'esigenza abbia l'obbligo morale, anche al fine di ravvivare e tramandare le sue tradizioni ed i suoi usi e di farli conoscere anche all'esterno, di allestire le manifestazioni che ritiene più idonee allo scopo. Tali manifestazioni dovrebbero, però, poggiare sul volontariato, sullo spirito di comunità e sull'orgoglio di appartenenza, nonché sul contributo di quanti vi partecipano. Nasce, a questo punto, l'esigenza di riflettere sulla circostanza se sia opportuno, da parte dell'istituzione pubblica, sia essa Apt, Comune, Provincia, Regione, Stato o Comunità Europea, di contribuire per la realizzazione di taluni eventi. Una risposta necessita di un ragionamento complesso ed articolato. Il principio basilare è che quando si fa ricorso alle risorse finanziarie dei cittadini contribuenti è opportuno investirle e non distruggerle. Bisogna, in altri termini, valutare le ricadute, cioè i ritorni in termini economici ed occupazionali, nonché sociali e culturali, prodotti dall'investimento effettuato. Il turismo, diversamente dagli altri settori economici che si sviluppano secondo un modello matematico moltiplicatore, presenta una dinamica di sviluppo di tipo esponenziale. Poiché incide anche su aspetti di natura culturale e sociale, riverberando i suoi effetti su ogni attività della comunità che lo ospita e delle aree vicine e fa da volano, coinvolgendo tutti gli altri settori economici e merceologici, ho motivo di ritenere che sia estremamente difficile prevedere ed anche valutare a posteriori, le ricadute prodotte dagli investimenti realizzati. Tuttavia, assistito da buone conoscenze e discreta esperienza, penso di non essere lontano dal vero se affermo che forse le stime riportate da certa letteratura economica, che valuta in 3 - 3,5 il rapporto ricaduta / investimento, non siano realistiche, ma per difetto. Il ragionamento che ho appena esplicato mi induce a desumere che se la manifestazione, per la quale viene avanzata richiesta di contributo, presenti i presupposti per realizzare dei benefici, vada assistita finanziariamente. Ma quale può essere il ritorno immediato ed a medio e lungo termine di tale investimento se non fungere da richiamo di una maggiore presenza turistica sia

sotto il profilo quantitativo che qualitativo? Ciò quale conseguenza di un evento che, promuovendo la località che lo ha espresso, abbia contribuito ad esaltarne l'appeal, migliorandone l'offerta turistica, caricandola di nuovi ed originali contenuti culturali. Essendo fuor di dubbio che finanziare, seppure con modesti contributi, tutte le manifestazioni che vengono organizzate, rappresenti un'inutile distruzione di ricchezza e considerato che le risorse finanziarie non sono illimitate, al fine di ottimizzare gli investimenti, nasce l'esigenza di stabilire i criteri di priorità e di selezione delle iniziative da finanziare. A mio giudizio queste vanno individuate nel binomio imprescindibile che coniughi la qualità dell'evento e le potenzialità della località che lo ospita. Quanto più coerenti sono le scelte di manifestazioni che accomunino i due elementi combinati tra loro, tanto maggiore sarà la loro efficacia e, di conseguenza, i ritorni. Occorre, pertanto, puntare su pochissime manifestazioni da finanziare in maniera più importante due o tre al massimo nella regione - diversificandole, riempiendole di significativi contenuti culturali ed allocandole in località che possano costituire da adeguato scenario, che presentino sufficienti capacità ricettive e le necessarie potenzialità di crescita. Sarà indispensabile soprattutto, al fine di amplificare la risonanza delle iniziative, dar loro un forte impatto ed un grande risalto mediatico. A margine degli eventi si potrebbero anche costruire e diffondere sapientemente messaggi finalizzati alla promozione dell'immagine della regione, sicuramente più efficaci e meni onerosi di qualsiasi campagna pubblicitaria. Ciò non significherebbe affatto discriminare alcune località a vantaggio di altre, ma avviare un discorso di programmazione per un sviluppo integrato ed armonico di tutto il territorio e di ogni realtà regionale.Non tutte le aree hanno, infatti, la stessa vocazione, quantunque molte reclamino attitudini che purtroppo non posseggono. Alcune hanno una naturale e prevalente predisposizione per il turismo, altre per l'agricoltura, altre per l'artigianato, altre ancora per l'industria. Immaginare un modello di sviluppo complessivo significa, partendo dall'esistente, potenziarlo senza stravolgerlo, senza cioè distruggere ricchezza, esperienze e culture. Vuol dire, soprattutto, far convivere armonicamente tutte queste diversità ed esperienze e convogliarle intelligentemente, affinché in maniera sinergica siano momento di crescita e di arricchimento reciproco e complessivo. Potenziare il turismo in una località rappresenta non solo l'arricchimento della località stessa, ma anche delle aree circostanti e dell'intera regione, nella misura in cui, in un lungimirante ed intelligente sforzo di immaginazione, tutte le altre attività siano indirizzate e sollecitate a supportarlo, in modo da consolidarlo ed esaltarlo, al fine di godere, poi, dei ritorni in termini di benessere economico, sociale e culturale.

di GIAN CARLO MARCHESINI HO SCRITTO una pubblica denuncia contro l'espandersi apparentemente inarrestabile del fenomeno dell'abusivismo edilizio su un territorio di una bellezza paesaggistica notevolissima quale è Maratea in Basilicata. Non sono nato e cresciuto lì, ma vi ho abitato per alcuni anni e da trent'anni vi torno ogni estate in vacanza. Rispetto alla costa campana che la precede a nord, e a quella calabrese che prosegue a sud, Maratea non è ancora così irrimediabilmente devastata. Ma, come quelle contigue, e un po' come tutte le coste del Mezzogiorno, e non solo, anche Maratea da qualche anno è soggetta a un processo di costruzione non guidato e non gestito, spesso quindi illegale e abusivo. Costruirsi una casa, costruire case, è diventata business centrale e, insieme agli alberghi e ai servizi al turismo, attività prevalente. E questo molto spesso in barba a norme, regolamenti, leggi in vigore. Oramai la connotazione normale di ciò che si costruisce è il piccolo o grande abuso. Tutti lo sanno, tutti lo fanno, tanto bisogna pure campare - e tanto, poi, arriva la sanatoria. Chi ha mezzi e risorse, amici importanti, santi in paradiso, ne approfitta per costruire. Oramai le abitazioni sono oltre il doppio delle famiglie residenti, e la tendenza non sembra attenuarsi, anzi. A costruirsi case e ville sono spesso soggetti esterni: potentini, napoletani, romani e oltre. La bellezza dei luoghi attira, il valore dei terreni e degli immobili sale, tutti tendono a costruire il più vicino possibile al mare. Ora, è pur giusto che coloro che abitano un luogo ricavino reddito e profitto dalla risorsa paesaggistica avuta in sorte. Ma vi deve essere rispettato un criterio e una misura capaci di garantire la conservazione e impedire il deperimento o addirittura l'esaurimento della risorsa primaria, altrimenti va distrutto nel tempo, con grave danno per le nuove generazioni, ciò che si prende e utilizza sconsideratamente oggi. Costruire per costruire, senza rispetto per il come, con il solo metro di massimizzare il proprio (apparente) vantaggio, significa nel tempo colpire al cuore e uccidere la risorsa cui si attinge. Di questa corsa sregolata e non governata alla cementificazione sempre più estesa ho messo per iscritto e pubblicato le mie riflessioni, le mie osservazioni critiche. Molti, che benissimo sanno, hanno fatto finta di niente. Altri alzano hanno alzato le spalle e gli occhi al cielo. Di donchisciotte se ne sono visti spesso, sono fastidiosi ma troppo danno non fanno. Alcuni, i vecchi amici in particolar modo, hanno concordato e convenuto, ma poisi sono dedicatia impegnipiù urgenti. Qualcun altro ha reagito borbottando spazientito: ne dici di cazzate, prova tu a vivere qui tutto l'anno, e poi te ne accorgerai… Una notte, tra altre 50 vetture del pubblico parcheggio, alla mia sono state squarciate tutte e quattro le ruote. Il gommista mi ha mostrato i tagli, si tratta di danno provocato da un grosso coltello da cucina. Io non ho prove certe - il tutto è avvenuto a notte fonda, sul cofano della macchina è stato anche sprezzantemente orinato - ma so, con buona certezza, chi può essere stato. Il messaggio è lampante: se continui a criticare e a denunciare… Una signora vicina di casa mi ha regalato un paniere di bellissimi fichi raccolti nel suo orto. “Tutto il paese ti vuole bene” - mi ha consolato. “Deve sicuramente essere stato un folle, o un forestiero”. Ma la sua visita, la sua espressione di rammarico, a me ha ricordato la condizione di chi viene compatito perché irrimediabilmente colpito da disgrazia e sciagura. Un amico mi ha prestato la sua vettura in sostituzione provvisoria della mia, un secondo e un terzo mi hanno telefonato per manifestarmilalorosolidarietà. Maiomisento addosso la sensazione inquietante del soldato che scopre all'improvviso che la guerra è finita, e lui continua a combattere isolato la sua battaglia per la bellezza e la civiltà. Tutti a parole concordano e condividono. Mapoi, bisognapure campà. E, nei fatti, l'esistenza tollerata del grosso evasore, del grande abusivo, non assolve anche e utilmente al compito di coprire e proteggere tutti gli altri medi e piccoli, in erba e in nuce, o aspiranti tali? I valori e i modelli in campo I valori e i modelli in campo sono evidentemente due. Quello della difesa del principio di legalità - non si può fare tutto ciò che si vuole in barba alle norme e alle leggi: l'interesse personale e privato ha un limite in quello pubblico e collettivo.E, alternativo,ilmodello dellaprevalenza dell'interesse individuale e privato che cammina sulle gambe della mag-

giore o minore spregiudicatezza, determinazione, forza, capacità di imporre il silenzio con l'intimidazione o la corruzione. La comunità, l'opinione pubblica, è chiamata a pronunciarsi tra chi costruisce a soggettiva misura fottendosene di norme e regole, appropriandosi spesso di porzioni di suolo pubblico, e pur di riuscirci corrompe le pubbliche autorità, ed è disposto a mettere in atto, se del caso, comportamenti minacciosi, intimidatori e violenti contro chi in qualche modo ostacola e si oppone. E chi, appunto, critica e si oppone con parole espresse in pubblico ad alta voce, o messe addirittura per iscritto. La scelta tra i due modelli non può non essere fatta, questo è il bivio cui si trovano di fronte gli abitanti del luogo. C'è chi propone una riflessione politica (di tutti i cittadini sul destino della loro città), un esame di coscienza pubblico, aperto, collettivo, una occasione di attenta riflessione su cosa sta succedendo, e del dove ciò che sta succedendo rischia di portare inesorabilmente danno a tutti. E chi rispetto a questo si ritrae perché troppo faticoso e doloroso, troppo impegnativo, troppo rischioso. E, infine, chi non tollera critiche, denunce, proteste, opposizioni al suo interesse personale e privato. Il problema,tra l'altro,èanchequello chenon ci sono più sedi concrete, pubbliche e istituzionali dove proporre e sviluppare con la necessaria continuità incontro pubblico e discussione. Io non sono ideologicamente e a prescindere contro C'è da precisare che io non sono contro una abitazione personale e privata che funga da confortevole dimora. Ma accanto, dietro e dentro questo desiderio e bisogno legittimo c'è chi (molti impresari e costruttori edili, parte dei politici e amministratori, parte dei tecnici del settore, alcune banche e la pletora di consulenti finanziari) ha individuato l'edilizia come catena di produzione di valore aggiuntoda sfruttarealmassimoal finedi conseguire un personale arricchimento, contro qualsiasi altro criterio, concezione, interesse e visione che con i propri non coincida, o che in qualche modo li freni e impedisca. Io sono, piuttosto che per la costruzione sregolata e governata del nuovo, per un tendenziale ripristino, restauro e riuso del già costruito. Vi sono interi quartieri storici in decadimento, e un po' dovunque numerosi edifici abbandonati. L'eventuale nuovo non può comunque essere determinato dal semplice desiderio, arbitrio e capriccio privato. E non può essere il ricorso alla corruzione e alla minaccia, o alla diretta violenza, il metodo praticato per affrontare e risolvere al proposito eventuali possibili conflitti, contrasti, vertenze. Il carabiniere e l'imprenditore “Vedi Marchesì “- mi dice l'imprenditore, indicandomi il comandante dei carabinieri presente a una pubblica manifestazione - “quello non è un bravo carabiniere. Quello è un carabiniere e basta.” E mentre lo dice mi guarda con gli occhi a fessura e una piega della bocca molto amara. Io non capisco bene il senso della distinzione. “Tu sta attribuendo alla parola “carabiniere” un senso particolare che io non comprendo. Mi vuoi aiutare con qualche esempio?” “Ma tu non vedi che quello se la piglia con chi apre a casa sua anche una sola finestrella!” - sbotta l'imprenditore. “Perché invece non si preoccupa di mettere a posto i giovani che sopra la montagna coltivano la droga?”. Tra il meditabondo e il riflessivo io rispondo: ”I giovani che coltivano la marjuana vanno perseguiti a norma di legge. E un carabiniere questo deve fare. Ma perché invece chi si rende responsabile di un abuso edilizio non deve essere denunciato e perseguito?” “Seguimi, Marchesì” - l'amico mio imprenditore, quando vuole spiegare qualcosa che gli sta a cuore, sa essere paziente. “Come dice bene un magistrato di Cassazione amico mio, la legge può essere usata in tanti modi. Nei confronti di chi ti è nemico, la applichi. Nei confronti di chi ti è amico, la interpreti. Mi capisci Marchesì? Allora seguimi: un bravo carabiniere si preoccupa di arrestare i giovani violenti, ubriachi e drogati, quelli che danno fastidio alla quiete pubblica. Ma perché andare invece a occuparsi di edilizia, che porta benessere e soldi a tutti e fa girare l'economia? Ascolta me, Marchesì: quello non è unbravo carabiniere. Quello è un carabiniere, e basta..!”Non so perché, ma a me è venuto da rispondere declinando la parafrasi di un verso famoso: “Un reato è un reato, è un reato, è un reato…”. L'abusivo La situazione in cui si trova buona parte del Mezzogiorno italiano - non solo

quello, ma nel suo insieme quello sicuramente - può anche essere rappresentata così. Oramai l'abusivo non è più colui che infrange la legge e commette un abuso, per esempio e specialmente nel campo edilizio, ma abusivo diventa colui che quell'abuso denuncia. Dà fastidio il dito che indica l'abuso in quanto sempre più separato dall'insieme, raro e solitario: rientra invece nei canoni della tollerata normalità chi per qualche stortura e illegalità commessa viene pubblicamente denunciato. A minacciare l'ordine prevalente non è, in edilizia specialmente, l'illegalità e il reato conseguente, ma chi si guarda bene dal commetterlo e addirittura osa denunciarlo. In una comunità, in un paese, in un aggregato che possa comunque definirsi urbano, a stravolgere e sconvolgere non è tanto il furfante che nottetempo dà la sua zampata vigliacca, ma chi osa denunciare ad alta voce il fatto e il danno. A caratterizzare come stranezza lo scorrere del traffico, per fare un esempio in un altro campo, non è il fatto che qualcuno non allaccia la cintura o non indossa il casco, ma chi invece, secondo le prescrizioni vigenti, diligentemente li indossa. Il vero uomo, la persona libera ed emancipata, non è più, o lo è sempre meno, chi rispetta le leggi, ma chi sprezzantemente non se ne cura e le calpesta. Quello è il vero signore, perché si mostra emancipato da vincoli e freni. Ma, d'altronde, non è questa la corretta e coerente applicazione di quellache PanebiancosuIl Corrieredella Sera definisce, in omaggio al modello Berlusconi, la “via individualistica alla felicità”? I ragazzotti che sfrecciano sui rettifili con le moto smarmittate in evoluzioni ardite quanto idiote, causando spesso incidenti anche mortali, non incarnano perfettamente e da protagonisti lo spirito di questo “individualistico programma paradisiaco”? Se rimane a terra qualche donna o bambino o ciclista, pazienza: anche la strada che porta in paradiso può essere lastricata di qualche inconveniente. D'altra parte, volete mettere quanto è individualisticamente paradisiaco stare belli comodi dentro un SUV fermo in mezzo alla strada, motore acceso per godersi l'aria condizionata, e intanto chiacchierare alcellulare? Si ingombra lo spazio e impedisce l'altrui movimento, si sprigionano miasmi e fetori? Ma che importa se questo regala soddisfazioni individualisticamente paradisiache? E insomma! basta con il mortorio e il piagnisteo delle risorse limitate e della decrescita felice, smettiamola con le favole da menagrami del peggioramento climatico e dell'inquinamento del pianeta: il progresso, la sacrosanta spinta al possesso, la potenza sovrana dell'ego, questo fa girare l'economia. Tutto il resto sono bubbole da boy scout fanatico, da centro sociale o da collettivo comunista. Chi non approfitta di questa geniale ondata di libertà, di eccitante “fotti fotti che dio perdona a tutti”, del ruggito vitale del “io sono io e voi non siete un cazzo”, perde semplicemente una straordinaria occasione per andare in paradiso e cacciare tutti gli altri all'inferno. Volete mettere? L'altra sera mi è capitato di assistere, nella piazza davanti alla chiesa di Scario, bellissimo borgo sul mare nel basso Cilento, alla presentazione di un libro. Sono arrivato verso la fine, e ho potuto cogliere soltanto l'intervento di un signore sul palco che è stato presentato come il responsabile della struttura RAI di Napoli. Rispondeva a qualcuno del pubblico che era intervenuto per lamentare la legge elettorale in vigore, definita dallo stesso Calderoli una porcata, perché impedisce o comunque potentemente frena il libero e pieno esercizio della democrazia nella scelta dei propri rappresentanti. Il responsabile della struttura RAI di Napoli si è esercitato nella risposta in una torsione di abilità dialettica secondo la quale, in presenza della inettitudine della sinistra, il Partito della Libertà di Berlusconi quantomeno offre ai giovani del Sud, sia pure sotto forma di scambio di favori, raccomandazioni, carriere da escort, troni e veline, qualche concreta opportunità di sbocco professionale e di successo. La sinistra, manco quello! Sono rimasto allibito. Evidentemente i settecentomila giovani diplomatie laureatichenegli ultimidieci anni sono stati costretti a trasferirsi dal Sud al Nord del Paese non hanno saputo avvalersi di questo potente dispositivo di promozione ed emancipazione sociale - anche se questo non esime la sinistra dalle sue responsabilità, quantomeno quella di non avere saputo impedire l'ascesa e il trionfo di un tale modello, la deriva sociale in atto.

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Mercoledì 9 settembre 2009


Italia / Mondo

Acquisizione di Deutsche Telekom e France Telecom

Mercoledì 9 settembre 2009

L’economia verso la ripresa

l’Fmi avverte Telefonia, nel Regno Unito «LeCrisi, misure di stimolo nasce colosso franco-tedesco vanno mantenute» di TITO GIABARRI

di BEPPE COLONNA

ROMA – Deutsche Telekom e France Telecom danno vita al primo operatore mobile del Regno Unito che, con una quota di mercato del 37%, 28,4 milioni di clienti e 9,4 miliardi di euro di ricavi, supererà in classifica O2 di Telefonica. Si conclude così, dopo settimane di indiscrezioni, la ricerca di una soluzione per T-Mobile Uk, la divisione di telefonia cellulare di Deutsche Telekom in difficoltà finanziarie. Il gruppo Vodafone e la stessa Telefonica, secondo i rumor circolati nel corso dell’estate, erano interessati all’affare, ma alla fine l’ha spuntata France Telecom, con la sua controllata locale Orange. L’accordo prevede la creazione di una joint venture paritetica (50 e 50) tra T-Mobile Uk e Orange Uk, che vivrà per almeno tre anni e porterà, secondo le indicazioni fornite dalle due società, a risparmi per oltre 4 miliardi di euro tra manutenzione della rete, costi di marketing e amministrativi. L'accordo definitivo, che necessita dell’approvazione delle autorità antitrust, verrà siglato alla fine di ottobre, ma i due marchi, per circa un anno e mezzo, rimarranno comunque sul mercato inglese. A guidare la nuova società sarà Tom Alexander, attuale amministratore delegato di Orange Uk, mentre l'ad di T-Mobile Uk, Richard Moat, sarà il direttore generale. Da un punto di vista finanziario, T-Mobile entrerà nella joint venture libera da debiti, mentre Orange porterà 1,25 miliardi di sterline di debito, che per la metà (625 milioni) verranno rimborsati da Dt a Ft. La venture avrà così un debito di 1,25 miliardi equamente distribuito tra i due azionisti. «Diventiamo il numero uno e un solido numero uno» nel Regno Unito, ha dichiarato il direttore finanziario di France Telecom, Gervais Pellissier, alla radio Bfm. Il mercato britannico, ha affermato nel comunicato il direttore finanziario di Deutsche Telekom, Timotheus Hottges, «è il secondo d’E u-

ROMA – Il mondo si lascia alle spalle la peggiore recessione dal '29 e comincia ora a vedere i primi segnali positivi. Ma con i mercati finanziari ancora compromessi dal terremoto che li ha travolti, la disoccupazione alle stelle e tutte le conseguenze della crisi che hanno interessato famiglie e imprese, la ripresa sarà comunque lenta e non priva di rischi. Non ultimo quello dell’influenza H1N1, che potrebbe minacciare un riavvio deciso della congiuntura. In vista dell’assemblea annuale dei primi di ottobre, il Fondo Monetario Internazionale ha tastato il polso dell’economia mondiale, rivedendo generalmente al rialzo, nell’ultima bozza del World Economic Outlook, le proprie previsioni, in particolare quelle per il 2010. E dando come sempre precise indicazioni su come meglio preparare il terreno per la ripresa: la «sfida chiave», secondo il Fmi, spetta ai governi, che non dovranno aver fretta di abbandonare le politiche di stimolo adottate per far fronte all’emergenza, ma piuttosto dovranno mantenerle in vigore fino a quando la ripresa non sarà ben avviata. Anche a dispetto di deficit e debiti pubblici lievitati. L’economia mondiale si sta nuovamente espandendo, spiegano gli economisti di Washington, trainata soprattutto dalla buona performance dei Paesi asiatici e grazie a interventi pubblici senza precedenti che hanno contribuito a stabilizzare la situazione dei Paesi più avanzati. Il risultato sono una serie di ritocchi al rialzo

delle stime, con la maggior parte dei Paesi che quest’anno registreranno ancora un Pil negativo ma che nel 2010 torneranno a crescere, anche se limitatamente. Per l’Italia le stime di quest’anno restano ferme a una contrazione del Pil del 5,1% (peggio di Eurolandia dove il Pil scenderà del 4,2% con una revisione al rialzo dello 0,6%), ma nel 2010 si tornerà a vedere il segno più con il prodotto interno che invece di scendere dello 0,1% salirà dello 0,2%. Ai governi, secondo il Fondo, spetta ora una «sfida chiave» cioè quella di «ripristinare la stabilità dei mercati finanziari», mantenendo ancora in vigore le politiche di sostegno all’economia «fino a quando la ripresa non sarà ben consolidata». Perchè un’addio prematuro ai pacchetti di emergenza e ad una politica monetaria accomodante «sembra essere il maggior rischio nel breve periodo» e, anzi, ove necessario, i Paesi dovrebbero addirittura esser pronti a estendere e ampliare ulteriormente il sostegno all’economia. Ma questo non è l’unico rischio. La fragile economia globale, spiega infatti il Fmi, «sembra ancora vulnerabile ad una serie di shock» tra i quali, oltre al rialzo dei prezzi petroliferi o alle tensioni geopolitiche, spicca il rischio della diffusione «in modo più virulento dell’influenza suina». Ancora incerte, infine, la situazione delle banche le cui svalutazioni hanno totalizzato finora i 2.800 miliardi di dollari, e quella del credito per il quale il Fmi prevede un’ulteriore forte stretta per piccole e medie imprese e famiglie.

Per l’Italia stime in rialzo nel 2010

ropa per dimensioni» e «senza alcun dubbio uno dei più difficili e competitivi», dal momento che è l’unico Paese con cinque grandi operatori, che presto diventeranno dunque quattro. A contendersi i clienti inglesi saranno infatti la nuova joint venture, O2 di Telefonica (che ha una quota di mercato di circa il 28%), il gruppo Vodafone (25%) e il gruppo 3 di Hutchison Whampoa (7%). L'accordo è stato benedetto dalle Borse, con rialzi dell’1,9% per Deutsche Telekom e dell’1,7% per France Telecom, e incontra l'apprezzamento degli analisti, che parlano di questione di “buon senso commerciale»: secondo gli addetti ai lavori, infatti, in

questo modo i due gruppi hanno trovato il sistema per tagliare i costi e migliorare la propria posizione sul mercato inglese, visto che sia T-Mobile che Orange avevano problemi a sopravvivere in solitaria. All’inizio dell’anno, infatti, Deutsche Telekom aveva messo a bilancio una svalutazione di 1,8 miliardi per T-Mobile Uk, spiegando che la performance della controllata sarebbe stata «insoddisfacente», mentre France Telecom nel primo semestre ha guadagnato più in Polonia che nel Regno Unito, nonostante gli abbonati del Paese dell’est europeo siano un numero inferiore.

Inversione di tendenza

Turismo, agosto chiude a +2,3% ROMA–Un più 2,3 per cento nei pernottamenti nel mese di agosto, primo segno positivo quest’anno per il turismo, che fa dire al presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca «finalmente, dopo sette mesi di dati negativi, agosto ha fatto registrare per il comparto alberghiero un primo timido segnale di ripresa, che tuttavia non ci può far dire di essere usciti dal tunnel». Il commento di Bernabò Bocca è alla lettura dei risultati di una indagine svolta dalla Federazione dall’1 al 6 settembre, intervistando con metodologia Internet 880 imprese ricettive. «Pur non avendo ancora i dati scomposti – prosegue Bocca – sappiamo per certo che il merito della crescita di presenze è determinato dalla clientela italiana, che ha concentrato quest’anno più che mai le ferie nel mese di agosto, scegliendo soprattutto l’Italia». «I dati consolidati da gennaio ad agosto – aggiunge Bocca – registrano un eloquente -5,1% di presenze alberghiere tra italiani e stranieri e, cosa ancor

più grave, un -5,1% di lavoratori occupati, che ha comportato e continuerà a comportare per i prossimi mesi squilibri nel livello qualitativo delle imprese ricettive, vessate peraltro da una drastica riduzione dei fatturati». Sempre ad agosto, però, continua FederalberghiConfturismo, il numero di lavoratori occupati ha fatto registrare un -2,4% (di cui 2,3% di lavoratori a tempo indeterminato e il -2,5% di lavoratori a tempo determinato). Quest’anno il picco negativo di presenze si è registrato in marzo, con un meno 14,6 per cento rispetto al 2008, mentre in giugno il segno negativo è stato del 10,6 per cento. «A questo punto – conclude Bocca – è indispensabile un atto di coraggio politico che porti l’esecutivo a prendere seriamente in esame un allineamento dell’Iva ai livelli di Francia e Spagna (rispettivamente al 5,5% e al 7%) e, per frenare l’emorragia di lavoratori, occorre almeno l’estensione del cuneo fiscale per i lavoratori a tempo determinato.

Superata quota mille

Dollaro debole oro forte ROMA – La debolezza del dollaro e i timori di un riaccendersi dell’inflazione hanno spinto ieri l’oro oltre la soglia psicologica dei mille dollari l’oncia sui mercati internazionali, per la prima volta da sei mesi a questa parte. A New York il metallo prezioso ha toccato quota 1.009,70 dollari l’oncia, il massimo dal 18 marzo 2008 quando salì a 1.032 dollari l’oncia. Contemporaneamente il dollaro ha toccato il minimo dell’anno nei confronti della moneta unica europea scendendo a 1,4507 per euro. Il biglietto verde ha anche perso terreno contro lo yen giapponese, la sterlina inglese e il franco svizzero. In tutto il mondo, spiegano gli analisti, le banche centrali hanno drasticamente tagliato il costo del denaro ed incoraggiato la spesa per fronteggiare la peggiore recessione dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, queste mosse stanno spingendo gli investitori a rifugiarsi nell’oro per difendersi contro il calo del biglietto verde e da un’eventuale ripresa dell’inflazione.

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18 Economia


24 ore in Basilicata

I lucani a Bari dal 12 settembre

Appello per la sede di via Fabio Filzi in via di chiusura

Basilicata in vetrina alla Fiera del Levante

Gli studenti a De Filippo: 80 posti da non perdere

LA BASILICATA produttiva alla Fiera del Levante dal 12 al 20 settembre. Ieri mattina, nella sala Verrastro della Regione sono state presentate le novità dell’edizione 2009. In mostra non solo i prodotti enogastronomici di qualità, ma anche turismo e artigianato artistico. Una promozione a ampio raggio tra antichi sapori e saperi che si trasmettano da generazioni, come l’arte di intagliare il legno. Ben 500 metri quadri di spazio a disposizione, a fronte dei 300 dell’anno scorso e, 16 aziende selezionate che, come ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, «rappresentano il campione delle nostre eccellenze agroalimentari». I visitatori potranno apprezzare salumi, vini, funghi, miele e formaggi. «La Fiera del Levante - ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo - rappresenta una vetrina di qualità, oltre a un luogo commerciale interessante dove si possono allacciare relazioni interessanti. La novità è la sostenibilità finanziaria, ossia costi leggermente più bassi a fronte di uno spazio più grande. Quest’anno abbiamo voluto mettere in campo un’azione di coordinamento tra dipartimento Agricoltura, Attività produttive e Apt per redigere un programma unitario di promozione e far conoscere agli operatori e ai numerosi visitatori l’intero “pacchetto Basilicata”con itinerari enogastronomici, archeologici, storici e naturalistici». Altra novità importante la presenza del comune di Terranova del Pollino che «vuole sottolineare - ha detto Viti l’azione del parco a favore di questo territorio. Inoltre, negli spazi istituzionali della Regione sarà allestita una sala per incontri, seminari e proiezioni di documentari promozionali della Basilicata». E’ previsto il coinvolgimento di chef lucani che pre-

L’assessore Viti

senteranno laboratori di cucina con piatti tipici regionali. La fiera rappresenterà anche un importante occasione per le regioni del Mezzogiorno. Il 17 e il 18, infatti, è in programmal’incontro degli assessori all’Agricoltura del sud con il Commissario europeo Paolo De Castro e il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia per l’avvio di politiche comuni sullo sviluppo agricolo e agroalimentare. «In queste due giornate – ha aggiunto Viti cercheremo di riscrivere la mappa dei bisogni dell’agricoltura, formulando precise richieste al governo centrale e con l’obiettivo di dare impulso alle colture mediterranee, tracciando anche l’elenco delle priorità. Saranno affrontare in particolar modo le emergenze connesse alla crisi della cerealicoltura e della gestione della risorsa acqua». All’incontro è intervenuto l’assessore alle Attività produttive, Gennaro Straziuso, che ha sottolineato «l’impegno comune per presentare la Basilicata che vuole sostenere in maniera nuova la sfida del turismo. La Fiera del Levante, storicamente e per le sue potenzialità, è una valida occasione per presentare i nostri pacchetti». Iranna De Meo

POTENZA - “Aaa cercasi stanza per studente sfrattato da via Filzi”. Saranno questi gli annunci che a breve tutti potranno leggere, affissi alle bacheche o ai distributori all'interno dell'Unibas, nel polo umanistico di rione Francioso. A partire dal 30 s ettembre, gli studenti dell'Unibas che negli anni passati hanno beneficiato della borsa alloggio saranno per le vie del rione a cercare camere doppie e singole a prezzi modici per continuare a studiare senza costi aggiuntivi rispetto al passato. Ottanta posti in meno per i più “bravi” cui verrà assegnato solo un contributo mensile di 110 euro. Il rappresentante degli studenti Valeriano Di Stefano, della Federazione Sui Generis, conferma la chiusura di via Filzi aggiungendo nuovi dettagli. «Gli studenti sapevano che via Filzi avrebbe chiuso - riferisce Di Stefano - in quanto anche loro lamentavano lo stato della casa. Quello stabile, inoltre, non ha i requisiti minimi per essere abitato. E' una struttura a rischio sismico». E' pur vero, secondo quanto riferito dal rappresentante, che la struttura di via Filzi non ha subito ammodernamenti a causa dei finanziamenti regionali che dal 2005 non hanno avuto variazioni, ossia l'Ardsu continua a beneficiare sempre degli stessi finanziamenti pari a 2.200.000 euro. Dal 2005 ad oggi, per fortuna, il numero degli studenti è cresciuto (in tutto sono 11.000 quelli iscritti all'Unibas ndr) e continuerà a crescere visto l'inserimento di nuove facoltà. Eppure dalla Regione non un centesimo di più, neanche un segnale. «Abbiamo chiesto più volte al governatore De Filippo di poterne parlare insieme all'Ardsu - continua Di Stefano purtroppo fino ad oggi non abbiamo avuto risposta». Valeriano Di Stefano, in qualità di rappresentante Ardsu assicura che si provvederà a recuperare altri 65 posti alloggio. Cosa accadrà alle sette unità della cooperativa Sesamo che dal 1985 lavorano con e per l'Ardsu? Ieri avevamo sentito il presidente della cooperativa Giovan Battista Volini, il quale aveva rassicurato sulla possibilità di dialogo con l'Ardsu. Questo era ieri. Oggi, l'azienda regionale per il diritto allo studio, dopo svariati tentativi spesi per un contatto telefonico con il presidente, sembra trincerarsi dietro un “no comment”. «La presidente Anna Fulgione è impegnata al telefono, non posso passa-

La Casa dello Studente di via Fabio Filzi a Potenza

gliela», così la segretaria che dopo l'ennesima telefonata ci riferisce che la presidente è andata via. Il direttore dell'Ardsu, Giovanni Di Pilato, è assente, si trova in Sicilia per presiedere un convegno. Così le receptionist e i vigilantes della cooperativa Sesamo saranno costretti a vivere queste ultime settimane sulle spine. Gli studenti, invece, dovranno aspettare. Per in-

tanto trascorrono gli ultimi giorni in via Filzi e oggi lanciano un appello: «Chiediamo a tutte le autorità competenti, al Comune, alla Provincia e al governatore De Filippo di trovare una soluzione insieme all'Ardsu per non perdere questi 80 posti alloggio e soprattutto per non perdere il nostro diritto allo studio». Enza Saluzzi

Salta il tavolo sul quarto turno di accelerazione dei lavori nel tratto Padula-Lauria Nord

A3, si blocca la trattativa sindacati-Scarl LAGONEGRO - “Tavolo” sospeso tra sindacati e la Lagonegro Scarl per l'adozione del quarto turno di accelerazione dei lavori in corso sulle gallerie del secondo macrolotto dell'A3 nel tratto compreso tra Padula - Buonabitacolo e Lauria Nord. Nessuna garanzia sulla «sicurezza e sul futuro dei lavoratori». Nessuno accordo. Così l'intesa tra le Parti sindacali e l'impresa Lagonegro scarl incontratasi ieri mattina è saltata. Prima di mettere nero su bianco, la richiesta dei Sindacati è stato quella di «più garanzie per i lavoratori». A iniziare dalla tutela e sicurezza per le maestranze del posto, così come

hanno sottolineato i sindacati di categoria della Fillea Cgil, Filca - Cisl e Feneal - Uil di Potenza e Salerno. U na fumata nera per il vertice convocato per concordare una nuova organizzazione del lavoro con l'obiettivo di rendere più celeri i lavori di ammodernamento delle gallerie del secondo macrolotto, nel tratto compreso tra Padula e Lauria. I sindacati, pur disponibili a prendere in considerazione il passaggio da tre a quattro turni, si sono però dichiarati insoddisfatti sugli altri punti all'ordine del giorno: garanzie occupazionali e la conoscenza del programma dei lavori . «Siamo

favorevoli alla turnazione hanno spiegato le sigle sindacali - ma per fare un quarto turno abbiamo chiesto delle garanzie per le maestranze del posto. Abbiamo chiesto all'impresa di fare il punto della situazione sui lavori e cosa succede nei mesi avvenire, se c'è lavoro per tutti o si inizia dopo a fare riduzione. Avevamo chiuso sul trattamento economico e avevamo chiesto la clausola che fino al 2010 nessuna riduzione di personale e tutela per gli operai. Anzi sembrerebbe - hanno riferito i rappresentanti sindacali - che con l'alibi di nuove assunzioni si voglia far passare un quarto turno di lavoro, ri-

spetto al quale il sindacato non ha alcuna pregiudiziale, purchè sia accompagnato da un'informativa completa sulla sicurezza innanzitutto e sul futuro lavorativo di tutti i dipendenti dell'azienda appaltatrice dei lavori». Punti che per il momento non hanno trovato risposte soddisfacenti per il sindacato. In modo particolare la sicurezza richiesta più volte nella galleria di Casalbuono, per il problema di respirazione o apparecchiature a disposizione per chiedere aiuto sul luogo di lavoro. Sollecitazione, in questo caso, anche di più controlli da parte dell'Asl per verificare la si-

Cantiere sulla A3

tuazione. E ognuno faccia la propria parte, messaggio che il sindacato lancia anche alla politica che in questi giorni ha fatto sulla vicenda propaganda elettorale. «Il sindacato - hanno commentato le categorie sindacali - si preoccupa anche di non trasformare il cantiere come spot pubblicitario, ognuno faccia il proprio mestiere,

noi ci teniamo ai lavoratori. Siamo - hanno aggiunto le Sigle sindacali - disponibile a ridiscutere per il quarto turno ma il Sindacato non firmerà nessun accordo senza certezze per il futuro delle maestranze». Posizione unitaria che è stata ribadita anche nel corso dell'assemblea con i lavoratori. Dunque tutto rimandato. Angela Pepe

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Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

«Nessun rischio per l’ambiente» Il consiglio comunale di Laino (Cs) stipula un accordo con la società CONTINUA il contrasto, apparentemente inconciliabile, fra chi vuole la riattivazione della centrale elettrica del Mercure e chi invece respinge questa eventualità. In prima fila fra rema a favore dell’impianto, ovviamente, l’Enel, che ieri ha diffuso un comunicato per dire che il consiglio comunale di Laino Borgo ha provveduto all'approvazione dell’accordo tra amministrazione comunale ed Enel Produzione SpA per la ripresa dell'esercizio della Centrale del Mercure. «L'impianto - spiega per l’ennesima volta la società - è stato riconvertito da olio combustile denso a biomassa per consentire la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e ha subìto un drastico taglio di potenza elettrica: da 150 a 35 megawatt netti. L'intesa è coerente con la strategia nazionale tesa alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e all'incremento della produzione di elettricità rispettando gli impegni derivanti dal Protocollo di Kyoto e dalla conseguente normativa comunitaria e nazionale». «La sezione 2 della Centrale - aggiungono dall’Enel - è stata completamente riconvertita nel maggio 2005 con un investimento di otre 60 milioni di euro ed ha già realizzato positivamente le prove di connessione alla rete elettrica nazionale». Secondo la società elettrica, con la firma dell'Accordo per il funzionamento della Centrale fraComune edEnel, si aprono nuovi scenari di fattiva cooperazione e di reciproco interesse, volti alla tutela della salute, al migliora-

L’associazione Ola contro il sindaco di Castelluccio Superiore

«Non crediamo ai comitati di cittadini che dicono “sì”» A OPPORSI invece strenuamente alla centraledel Mercure,l’associazione Ola. I suoi portavoce riportano una dichiarazione del sindaco di Castelluccio Inferiore, Roberto Giordano: «Le nostre valutazioni favorevoli si basano sulla semplice analisi dei fatti, i quali dicono che la centrale del Mercure brucerà solo legno vergine». La Ola considera queste dichiarazioni «oltremodo superficiali», e aggiunge: «Si capisce chiaramente come l'amministrazione castelluccese intende assurgere al ruolo preconfezionato dell'Enel, titolare del progetto di Centrale a biomassa. Crediamo poco in quei sedicenti comitati di cittadini precostituiti dall'alto da amministratori pubblici, maggiormente attenti alla tutela degli interessi di società private che al sostegno della volontà dei numerosi cittadini - di cui molti residenti proprio nel comune di Castelluccio Inferiore - nonché di quelle associazioni e veri comitati presenti alla manifestazione di Laino dello scorso 5 Settembre contro la riapertura della centrale, come se la salvaguardia dell'ambiente del Parco del Pollino e la salute dei residenti della Valle del Mercure non rappresenti un interesse collettivo».

«Considerando che il primo cittadino di Castelluccio - aggiungono ci sembra essere ben informato su difesa dell'ambiente, emissioni sostenibile ed alimentazione “vergine” della centrale, vorremmo conoscere il suo parere in merito alle oltre 380 mila tonnellate annue di "biomasse vergini", necessarie per alimentare la centrale, una quantità enorme che società "satelliti" di Enel intendono reperire dai boschi del Parco del Pollino, così come testimoniano le proposte di convenzioni per la gestione del patrimonio forestale fatte da diverse società private ai Comuni del Parco che espropriano così la gestione forestale dello stesso; o sugli impatti ambientali, considerevoli, sull'habitat del bacino del Mercure-Lao, area Sic e Zps della Rete Natura 2000 dell'Unione Europea». «Se da un lato - concludono - risulta legittima la richiesta di Roberto Giordano circa un confronto con gli amministratori di Rotonda e Viggianello, dall'altro risulterebbe alquanto paradossale volerlo fare a nome e per conto di un fantomatico "Comitato dei cittadini pro centrale del Mercure" che non solo è inesistente ma addirittura preconfezionato ad uso e consumo dell'azienda Enel».

La centrale del Mercure

mento ambientale, allo sviluppo economico ed imprenditoriale nell'area interessata dalla Centrale. «A richiesta del Consiglio comunale di Laino Borgo continuano i portavoce dell’Enel - sono state individuate alcune iniziative di co-

mune interesse per: la tutela della salute e della salubrità dell'ambiente, mediante la costituzione di un Comitato Tecnico-Scientifico di accademici esperti con alta qualificazione professionale per valutare e verificare, nelle more della riattivazione del-

l'impianto, le effettive conseguenze della ripresa delle attività della Centrale sulla salute dei cittadini residenti nella valle del Mercure; l'alimentazione della Centrale esclusivamente con biomasse vergini certificate, prevedendo l'esclusione tassativa

di “cdr” e di qualsiasi prodotto classificabile come rifiuto; la cessione a titolo gratuito di terrenisianel ComunediLaino Borgo, sia nelle località di Pianette, Fiumara e Rubbia; la sistemazione della viabilità delle strade statale e provinciale di accesso alla Centrale;

gli interventi di ammodernamento sulla rete elettrica del Comune per migliorarne la qualità del servizio (minori interruzioni e di minore durata); lo sviluppo dell'occupazione locale, sia diretta che nell'indotto, nel rispetto della legge».

Il vicepresidente della Provincia su Baragiano Incontro con i lavoratori della fabbrica di Melfi

Vie Blu, l’assessore Macchia «No a strumentalizzazioni» SULLA VICENDA dei lavoratori di Vie Blu di Baragiano, non autorizzati nello scorso finesettimana a intervenire per un incendio scoppiato sotto le proprie finestre, sono intervenuti alcuni politici. Contro le prese di posizione di alcuni di loro - ma senza fare nome e cognome - interviene il vicepresidente della giunta provinciale di Potenza, Massimo Macchia «Vie Blu: ogni occasione è ghiotta per facili strumentalizzazioni», attacca in maniera esplicita l’esponente dell’esecutivo guidato dal Piero Lacorazza. «L’episodio accaduto nei giorni scorsi nelle vicinanze della base operativa di Baragiano - aggiunge - è stato “da molti utilizzato per screditare il lavoro svolto dagli operatori di Vie Blu». «Si utilizza un fatto chiaramente episodico - aggiunge - per gettare la croce addosso a persone che lavorano alacremente, in ma-

niera seria e con passione dimenticando, troppo facilmente, che in un solo anno di attività il progetto Vie Blu ha ridotto di ben sette punti percentuali il rischio idrogeologico connesso agli alvei fluviali». «Non si possono assolutamente mettere in dubbio - prosegue il vicepresidente della giunta provinciale - capacità e professionalità degli operatori, a tutti i livelli, di Vie Blu». «E' un progetto valido - commenta - che sta dimostrando di assolvere egregiamente ai suoi compiti e il servizio antincendio è la dimostrazione delle grandi potenzialità che possono essere implementate nel progetto, allo sviluppo delle quali, l'Amministrazione provinciale ha assunto un ruolo di propulsione e rilancio. Sono sicuro che, anche sul fronte della prevenzione e spegnimento incendi, gli operatori di Vie Blu saranno in grado di distinguersi per qualità e quantità del lavoro svolto», conclude.

Lasme, governo vicino Il messaggio del senatore Taddei (Pdl) IL GOVERNO nazionale ha a cuore la sorte dei lavoratori Lasme: lo afferma Vincenzo Taddei, senatore del Pdl. Dice Taddei, dopo aver incontrato ieri mattina i lavoratori del sito industriale di Melfi: «Un incontro che ha evidenziato quanto il Pdl ed il Governo siano vicini alle rimostranze e alle ragioni degli operai di questo stabilimento dell’indotto Fiat». «Ho voluto esprimere solidarietà e sostegno a questi lavoratori - prosegue l’esponente di centrodestra in una nota - e dimostrare che il governo non li sta abbandonando ma anzi sta mettendo in campo il massimo impegno per risolvere la questione. Nei giorni scorsi, noi parlamentari lucani del Pdl, e in primis il nostro coordinatore, sen. Guido Viceconte, abbiamo illustrato la problematica al Ministero per lo Sviluppo Economico che ne ha preso atto producendo immediatamente dei risulta-

ti». «Il ministro Scajola - prosegue - ha infatti già dato una prima risposta chiedendo un nuovo piano industriale alla Lasme dove verranno evidenziate, se ci sono, le ragioni di queste criticità che hanno portato questa crisi. In quel momento conosciute le cause e le problematiche, individueremo e concorderemo tutte le modalità e le azioni per affrontarle e così evitare la chiusura dello stabilimento. Si riaprono, quindi, prospettive reali per lo stabilimento Lasme di Melfi. Auspichiamo che la discussione sul nuovo piano industriale di Lasme possa prevedere anche l’immediata ripresa delle attività nel sito di Melfi. Da parte mia, con l’incontro di oggi, ho voluto intanto far percepire anche una vicinanza fisica del Governo a chi sta vivendo questi grossi problemi, il Pdl non li lascerà da soli», conclude Taddei.

dalla prima più longeva del mondo certificata dal Guiness dei primati. Nonostante la celebre fenomenologia scritta su di lui in negativo da Umberto Eco l’intera nazione all’indomani della morte ne fa di fatto un padre fondatore della Repubblica. L’Italia è stata unificata nel linguaggio dalla televisione pedagogica della prima Rai. “Lascia o raddoppia” condotta da Mike fu il punto decisivo della trasformazione di unpaese contadino in nazione industriale. Quel programma provocò il primo dibattito sulla televisione di qualità. Scrissero contro Luciano Bianciardi,

L’uomo della televisione... Camilla Cederna, Umberto Eco (ancora lui). A favore di Mike si espressero due intellettuali di origine lucana, Beniamino Placido e Pasquale Festa Campanile. Forse da sradicati capivano meglio le trasformazioni italiane. Per questo motivo ricordiamo Mike con le pagine dello scrittore Giuseppe Lupo che nel finale del suo bel romanzo “Ballo ad Agropinto” fotografa questo passaggio antropologi-

co. Da quell’epopea picaresca di lucani che si trasferiscono a Milano negli anni del Boom rileggiamo: “Di Agropinto non so altro. Non ci sono tornato né per le elezioni politiche del ‘53 né per le amministrative del ‘56, ma, se è vera la leggenda dell’acqua del Pidocchio, non mancherà l’occasione di andarci in una delle prossime estati. Le uniche persone che frequento, qui a Milano, sono Salvatore e Na-

talino Malvone. Si sono sistemati anche loro in una casa di ringhiera non troppo distante da me. Salvatore fa l’operaio alla Montecatini e si è sentito in dovere di sposare Giustina la Murgese per il solo fatto che è la madre di suo nipote. Natalino ora ha dieci anni e a scuola è bravo. Salvatore gli ha tenuto nascosto per quale motivo il padre è stato ucciso. Glielo racconterà quando sarà grande, dice, perché sarebbe in-

giusto crescere con una lunga lista di sospetti, a cominciare da Saverio Dragone che ha preso casa nella nostra stessa zona e il giovedì sera, quando ci incontra al bar della Tosona per vedere Lascia o raddop- pia condotto da Mike Bongiorno, vuole sempre offrirci da bere. Salvatore non serba rancore nei confronti di nessuno e vive nell’attesa che Natalino, studiando, riscatti la famiglia dalle sofferenze che la perseguitano da

anni. È l’unico legame che conserva con il passato, accanto al desiderio, personale, di rintracciare Gas Barlüsc, suo padre”. Qualcosa di simile lo abbiamo visto in “C’eravamo tanto amati” capolavoro di Ettore Scola, originario di Trevico in provincia di Avellino. Stefano Satta Flores interpreta un professore di Nocera Inferiore frustrato nelle sue aspirazioni di concorrente esperto in neorealismo. Mike nel film è il presentatore di “Lascia o raddoppia”. Interpreta se stesso. L’uomo televisione. La metafora e la questione di un Paese. Diventato moderno grazie anche ad un quiz. Paride Leporace

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20 24 ore in Basilicata Centrale del Mercure/1 Le rassicurazioni dell’Enel sull’impianto da rimettere in funzione


Non c’è solo “Caccia - Ambiente”: anche altri vogliono cancellare l’area protetta “Val d’Agri”

Raffica di ricorsi sul Parco L’avvocato Rautiis rappresenta 9 associazioni venatorie e due di imprenditori FUOCO incrociato di ben tre ricorsi: sul Parco nazionale“Appennino lucano- Val d’Agri - Lagonegrese”incombono le armi (legali) dei cacciatori. Il minimo comune denominatore dei tre tentativi di sciogliere l’ente è proprio un fucile da caccia. I tre ricorrenti sono accomunati dalla passione per la dea Diana: il partito “Caccia - Ambiente” nato in Campania (se n’è parlato sul Quotidiano della Basilicata del 4 settembre scorso), la Federcaccia di Potenza e l’atto portato avanti dall’avvocato Filippo Rautiis di Tramutola. Quest’ultimo patrocina il maggior numero di soggetti: innanzitutto nove associazioni venatorie (l’Enal Caccia di Tramutola, le sezioni Federcaccia di Grumento Nova, Moliterno, Sarconi, Spinoso 1 e 2, Tramutola, l’ArciCaccia diPaterno eLibera Caccia di Castelsaraceno); poi gli imprenditori boschivi di Spinoso e infine gli imprenditori agricoli dello stesso comune. «Ma, al di là delle associazioni che hanno sottoscritto il mandato - spiega Rautiis centinaia sono i cittadini che hanno contribuito anche solo con un euro alle spese legali del ricorso». Tutti hanno deciso di muovere guerra alle seguenti controparti: il Presidente della Repubblica, la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Ambiente, la Conferenza unificata, la Regione Basilicata e il Comune di San Martino D’Agri. La richiesta è la sospensione del decreto del Presidente della Repubblica con cui venne istituito il Parco il 5 marzo dell’annoscorso. Statutto scrittonelle sedicipaginepresentateal TarBasilicataeadesso al vaglio del Tribunale amministrativo del Lazio (che è competente per questioni nazionali, e il parco lo è). Il motivo di fondo è che i cacciatori si sentono privati di ettari ed ettari in cui potevano andare a caccia e su cui oggi, data l’esistenza del Parco, non possono più tirare fuori i fucili. Il legale tramutolese illustra quelli che considera i motivi per cui i cittadini della Val d’Agri non crederebbero al parco come opportunità di svi-

Cacciatore in azione

luppo economico: «Innanzitutto - dice - c’è il sostanziale fallimento del Parco nazionale del Pollino che non solo non è stato volano di sviluppo, ma ha contribuito a un lento e progressivo spopolamento delle zone interessate». Si passa poi a un tema caldo: «Il secondo motivo - prosegue Rautiis - è collegato all’attività di ricerca ed estrazione del petrolio in Val d’Agri, dalle cui attività le popolazioni si erano illuse di trarre un sostanziale vantaggio in termini di sviluppo economico della zona, e ciò per la corresponsione delle royalty da parte delle società petrolifere. A oggi invece nessun be-

neficio strutturale ne ha tratto la Val d’Agri né in termini di realizzazione di nuove opere, né in termini di nuove strutture economiche. Inoltre l’estrazione del petrolio non può conciliarsi con il Parco. Delle due l’una: o bisognava sfruttare la ricchezza dei giacimenti petroliferi attraverso una seria ed efficace politica di sviluppo o bisognava puntare su di un parco concepito in modo assolutamente diversoda quellodel Pollinoeche potesseessere fonte di iniziative economiche». Dunque un motivo socio-economico e uno ambientale. Ma ce n’è ancora un altro che cita l’avvocato, pur considerandolo «più ristretto agli addetti ai lavori»: «Nessuna specie arborea, florealeo faunisticaha unparticolare pregio o valore scientifico». In pratica, secondo i ricorrenti nel nuovo Parco non ci sarebbe nulla da proteggere. L’avvocato conclude l’elenco di motivi con una questione di diritto: «C’è la palese violazione degli articoli 10 e 21 della legge 152 del ‘92, nella parte in cui si è abbondantemente superata la quota del 30 per cento su scala provinciale destinata alla protezione della fauna selvatica. In buona sostanza oggi con la creazione del Parco della Val d’Agri le zone sottratte all’attività venatoria superano di gran lunga, nella provincia di Potenza, la percentuale fissata dalla legge. Ed è proprio sulla base di questa violazione che è stato annullato in Campania il Parco dei Monti Lattari». Esattamentelo stessoesempio cheaveva tirato fuori l’avvocato Angelo Dente, presidente di “Caccia - Ambiente”. Chi ha proposto il ricorso si sente preso in giro - aggiunge Rautiis - anche perché la Regione, su pressioni della Federpesca, avrebbemodificato leleggi regionali e oggi sipuò lanciare l’amo intutti i laghi e i fiumi del Parco. Perché i pescatori sì e i cacciatori no? Le doppiette attendono che il Tar del Lazio fissi l’udienza per decidere dell’eventuale sospensiva. Rocco Pezzano r.pezzano@luedi.it

La risposta del presidente lucano Mazzilli

Il Wwf contesta le percentuali e spera nel pentimento ALLE dichiarazioni dell’avvocato Dente, presidente del partito “Caccia - Ambiente”, rispondono i vertici del Wwf lucano. «NELL’ARTICOLO pubblicato su “Il Quotidiano” di venerdì 4 settembre scorso si parla della cosiddetta "vittoria dei cacciatori" contro il Parco della Val d'Agri - Lagonegrese che non potrebbe essere istituito perchè la Regione Basilicata supererebbe il 30% del territorio protetto. Ora, ammesso che prima dell'istituzione del Parco Val d'Agri, il territorio protetto fosse il 29%, aggiungendo gli ettari di questo Parco che sono 67.564 (fonte Assessorato all'Ambienbte della Regione Basilicata) equivalenti a 675,64 chilometri quadrati, cioè in percentuale il 6,76% di tutto il territorio regionale che è 9.992 Kmq, si otterrebbe il 35%, cioè 29 più 6,76 eguale a 35,76%. Questa sarebbe la superficie occupata da tutte le aree protette delle Basilicata e non certamente il 67% ipotizzato dai ricorrenti. Ovviamente anche il 35% supera il 30%, ma credo

comunque che superare di poco questo limite non significa occupare gli spazi per i cacciatori che ci sono in abbondanza. Questi sono i dati numerici. Per quanto riguarda il merito della questione io spero tanto in quel cacciatore pentito di Rionero, il sig. Summa (che non conosco), che è socio della mia associazione, il Wwf, la quale da una vita cerca di far capire alle persone che non è etico ammazzare una animale indifeso solo per provare un'emozione. Vedremo coma va a finire, ma da questo a cantare vittoria ce ne vuole; infine voglio dire che il sistema Parco assicurerà certamente uno sviluppo durevole e sostenibile all'area e sarà una difesa contro le attività petrolifere, perchè, a differenza di quanto dichiarato da uno dei suoi interlocutori, le norme di salvaguardia del Parco della Val d'Agri vietano tassativamente “l’attività di estrazione e di ricerca di idrocarburi liquidi e relative infrastrutture tecnologiche” (comma n art. 3 divieti generali)». Vito Mazzilli Presidente Wwf Basilicata

Analisi sulla raccolta di dati dell’aria da parte dell’Arpab

Le centraline di rilevamento e il rispetto dei cittadini CI VUOLE un po' di pazienza per mettere in ordine tutta la matassa ma poi vengono fuori cose a dir poco simpatiche se non fosse che a pagare sia il solito contribuente, e se il monitoraggio non fosse fatto con approssimazione. Tanto per cominciare in Basilicata, in una regione a scarsa densità di popolazione di abitanti e con un livello industriale molto basso, vi sono due enti che curano il monitoraggio della qualità dell'aria. Il legislatore regionale per motivi sconosciuti ha ritenuto attribuire la competenza per il monitoraggio dell'aria all'Arpab (Agenzia Regionale per l'Ambiente della Basilicata) ed all'Agrobios. Si. legge nel sito di questa ultima che: L'attività di monitoraggio della qualità dell'aria è stata condotta misurando in continuo, con l'ausilio di n. 2 centraline, i seguenti parametri: Monossido di carbonio, Biossido di Zolfo, Biossido di Azoto e Ozono Il sistemausato è costituitoda una centralina fissa installata nei pressi del Centro Oli di Viggiano e da una mobile entrambe collegate ad un computer sul quale è stato installato un software che rileva i dati grezzi ecc…… Da rilevare, però, che sul sito di Metapontum Agrobios l'ultimo monitoraggio risale al 5 luglio. Dopo aver scoperto le due centraline gestite dall'Agrobios diremo che ce ne sono due delle quali se ne sono perse le tracce: una a Potenza in Piazza XVIII Agosto e che monitorava il PM 10 fino al 2006 con metodo gravimetrico, e l'altra è quella di Piazza Matteotti a Matera, di questa non si sa neppure cosa rilevasse eppure in città ci sarebbe bisogno di conoscere l'Ozono, il PM10 , il biossido d'azoto

Tutti valori che possono subire alterazioni dovute al traffico urbano. Il metodo gravimetrico al quale abbiamo fatto riferimento per la Centralinascomparsa diPotenza,consiste nel recuperare i filtri ogni tot giorni, quindi il monitoraggio non è immediato E' un monitoraggiopoco utile perché se il PM10 è fuori bersaglio lo si sa con un certo ritardo e anche le difese avvengono con un certo ritardo. Per i monitoraggi di Piazza 18 Agosto , fatti con il metodo gravimetrico, i dati venivano messi sul sito dell'Arpab il mese successivo a quello monitorato. In Basilicata l'Arpab gestisce 11 Centraline fisse ed una mobile Cinque delle predette centraline rilevano con il suddetto metodo gravimetrico quei valori e sono : S. Luca Branca di Potenza, Ferrandina, Viggiano, Lavello, La Martella di Matera . Le centraline urbane di Potenza di Viale dell'Unicef e di Via Firenze pur rilevando il PM10 non rilevano l'ozono e neppure il biossido di azoto: stranezza. Consideriamo ancora che nessuna centralina rileva in alcun punto della Regione il livello di Diossina e che tale rilevazione non viene fatta neppure con quelle a terra, credo sconosciute alla realtà lucana. Il quadro risulta essere oltre che sconfortante, confusionario ed è sicuramente dispendioso, Si vive di costanti rassicurazione da parte dell'assessore all'ambiente Santo Chirico ( ha i giusti contatti oltre che buon naso) e del suo rappresentante su questa terra. L'ambienteèuna cosaseriaeanche le rilevazioni devono esserle Sono,questi, argomenti costante-

mente ripresi dall'Ola che chiede il monitoraggio e la pubblicazione quotidiana dei dati, supportati da una nuova mappatura delle centraline, auspica unacontrotendenza istituzionale e afferma come operazioni di monitoraggio lacunose ed approssimative, seguite da proclami ad hoc e “tranquillizzazioni” sistematiche, frutto di una politica del tutt'apposto non sianopiù sufficienti.. Sono , queste,affermazioni, che l Organizzazione ebbe a pronunciare quando a distanza di oltre 10 anni dall'apertura dei pozzi di petrolio in Val d'Agri comparve, finalmente,qualche dato relativo al monitoraggio di uno degli inquinanti più pericolosi legati all'estrazione del petrolio: l'H2S, o meglio conosciuto come Idrogeno Solforato. A distanza di dieci anni dall'avvio delle estrazioni il centro di Monitoraggio della Val d'Agri è ancora una chimera. In tutta questa confusione e in occasione, della risposta “tirata” dal Difensore Civico Regionale, il Direttore dell'Arpab ebbe a dire circa la richiesta di installazione di una centralina fissa che monitorasse i'attività del cementificio di Matera testualmente: “Per quanto concerne l'eventualità di installare una ulteriore centralina di monitoraggio della qualità dell'aria, la normativa prevede che il controllo dell'aria si effettui attraverso la misurazione dei livelli di inquinamento nelle zone o agglomerati di cui al D L.vo 351/99 ex comma 2 art.6,individuate dalla Regione. Nelle more dell'approvazione del Piano di Zonizzazione regionale, le rete regionale della qualità dell'aria consta di un punto di misurazione a Matera nell'area industriale di La

Le centraline fisse dell’Arpab (dal sito internet dell’ente)

Martella. D'altronde l'istallazione di una nuova centralina implica costi d acquisto e gestione rilevanti, posti a carico della Pa e come tali degni di un'attenta valutazione”. Colombo sbarcando nelle americhe trattò con più attenzione gli indigeni. Il riordino del sistema avverrà a babbo morto,i 40 mila Europer arredare lo studio del Direttore Generale non sono pervenuti come grazioso omaggio dal piano Marshall ma risultano a carico dei contribuenti, la giungla di funzioni e di retribuzioni nell'interno dell'Azienda sono quotidianamente riportate dagli organi di stampa e se si aggiunge che l'Azienda ha mancato quello che in termine tecnico si chiama. “accreditamento”il quadro èchiaro e la misura è colma Nella predetta nota rivolta al Difensore Civico Regionale, il Direttore Generale ebbe a dichiarare, inoltre, che essendo in presenza di un fermo impianto, avrebbe disposto un monitoraggio della qualità dell'aria con mezzo mobile non appena l'attività del cementificio fosse ripresa. La cosa è accaduta dal 12 maggio al 3 maggio /2009, dopo la sollecita-

zione dell'Ola (8 Maggio 2009) intervenuta a seguito del ribaltamento di un Tir che ancora oggi non si sa cosa trasportasse Dal monitoraggio non è emerso nulla di particolare con esclusione dei giorni 17-27-28-29 Maggio quando cioè i venti sono stati provenienti dai quadranti settentrionali e la centralina si è trovata sottovento rispetto al Cementificio. I valori dell'Anidride Solforosa e del Biossido di Azoto hanno subito un picco , nell'ambito della soglia. Il cementificio era posto rispetto al mezzo mobile a 45° Nord-Nord Est. L'Arpab, non dice però che per il resto del tempo non si è trovata sottovento la centralina ma la Città, come normalmente accade. E' evidente che la centralina si sarebbe dovuta interporre tra il cementificio e la città e cioè andava posizionata nel parco della Murgia. Davvero i cittadini-contribuenti devono essere presi in giro quotidianamente e spesso anche con arroganza? Tutto questo solo per ciò che riguarda il monitoraggio della qualità dell'aria, riflessioni su altri aspetti riguardanti l'ambiente li rinviamo ad altra occasione. Pio Abiusi

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24 Ore in Basilicata 21

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

H1N1 Medici

H1N1 Pagliuca

Chiesta la convocazione di una consiglio regionale ad hoc

Convegno sabato 12 sulle influenze

«Cosa sta facendo la Regione?»

Droga, Flovilla propone due agenzie provinciali

Si avvicina il periodo “caldo” per le influenze

L’ARGOMENTO di cui probabilmente si parlerà di più nei prossimi mesi è l’influenza H1n1 (definita suina, messicana, A e tanti altri nomi poi persisi per strada). E’ prevedibile che sarà anche il tema centrale del convegno dal titolo “La vaccinazione antinfluenzale: esperienza della Regione Basilicata” previsto il 12 settembre prossimo in via Verrastro 3/c a Potenza, nella sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi della Provincia, che lo hanno organizzato. Spiegano i portavoce della categoria: «Fare il punto su prevenzione e profilassi dell'influenza e riflettere sulle azioni da intraprendere a livello regionale per raggiungere gli obiettivi di salute del programma di vaccinazione antiinfluenzale 2009-2010: è questo l'obiettivo che si prefigge il convegno». «La vaccinazione - aggiungono - è il mezzo più efficace per proteggersi dall'influenza e dalle sue complicanze. Ogni anno la malattia colpisce circa 5 milioni di persone nel nostro Paese, con conseguente aumento, nel periodo di picco epidemiologico, di consultazioni mediche e ricoveri ospedalieri, specialmente per i soggetti anziani o affetti da patologie croniche. Ancora oggi in Italia l'influenza è la terza causa di morte per patologia infettiva». «Poiché il virus influenzale - spiegano - muta continuamente, la composizione dei vaccini antinfluenzali viene aggiornata ogni anno secondo le disposizioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Agenzia Europea per i medicinali (Emea)» «In Italia - concludono - sono disponibili diversi tipi di vaccino a seconda delle fasce di popolazione da vaccinare. Questo convegno darà anche la parola alla ricerca per la presentazione dei più recenti studi clinici effettuati sui vaccini adiuvati (particolarmente indicati per i soggetti anziani e con patologie concomitanti) e per uno sguardo agli sviluppi futuri dei vaccini antinfluenzali. Il convegno si svolge sotto l'egida della regione Basilicata a testimonianza della grande attenzione che le autorità sanitarie regionali dedicano a questo importante tema e coinvolgerà 50 tra pediatri, medici di medicina generale e medici igienisti lucani».

COSA sta facendo la Regione sul virus tanto temuto? Se lo chiede il capogruppo di Forza Italia verso il Pdl, Nicola Pagliuca, con un’interrogazione urgente al governo regionale e all’assessore alla Sanità, Antonio Potenza. Dice Pagliuca: «Si tratta di un virus di tipo nuovo, le cui caratteristiche di infettività non sono completamente note poiché, al momento, le informazioni a disposizione definiscono la nuova influenza A/H1N1 come un’infezione virale acuta dell’apparato respiratorio il cui comportamento non differisce dall’influenza classica, considerando, altresì, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 29 Aprile 2009, ha ritenuto ilviruspossibile causadiuna pandemia portando il livello di allerta pandemico dalla fase 4 alla fase 5, con indicazione agli Stati membri di innalzare i livelli di sorveglianza e l’immediata attuazione di quanto previsto dai rispettivi Piani pandemici nazionali». «Visto il divulgarsi del virus - prosegue - la stessa Oms, l’11 giugno scorso, ha portato il livello alla fase 6 e si rende, quindi, necessario un programma di allerta per fronteggiare eventuali emergenze. Tuttociò risultaestremamente preoccupante, pur avendo provveduto, il Ministero della Salute, a mettere in atto misure di sorveglianza e prevenzione sui viaggiatori provenienti dalle aree interessate da focolai di virus A/H1N1 e fornito indicazioni per il controllo dei casi sospetti. Occorre ricordare che la Sanità è una delle principali competenze delle Regioni, le quali sono tenute ad attivarsi perfar fronte adogni tipo di emergenza sanitaria». «Per tutte queste motivazioni - è la conclusione di Pagliuca - e in considerazione, anche, delfatto chesi approssima l’apertura delle scuole, il che rappresenta il rischio massimo di divulgazione del virus chiedendo di conoscere quali strumenti il Governo regionale e, in particolare l’assessorato alla Salute, stiano ponendo in essere per prevenire e monitorare ogni forma di possibile contagio del nuovo virus influenzale A/H1N1 ed ancora quali azioni gli organi regionali competenti (Dipartimento Sanità, Aziende sanitarie e ospedaliere) stanno attuando per attrezzarsi a fronteggiare eventuali casi di contagio da virus influenzale A/ H1N1».

IL CONSIGLIO regionale deve convocare una seduta speciale sul problema della droga: se ne dice convinto il coordinatore della Rosa Bianca di Basilicata e consigliere regionale, Antonio Flovilla. «Non sarebbe sbagliato - afferma che il consiglio regionale dedichi a questo tragico fenomeno una seduta straordinaria, valutando in quella sede come selezionare idee, programmi e risorse. La Rosa Bianca propone la costituzione di due agenzie provinciali in capo alle quali mettere un programma triennale d’interventi». Dunque una strategia ben precisa nelle proposte di Flovilla all’assemblea. «Tutta la solidarietà possibile della Rosa Bianca di Basilicata - prosegue, riferendosi alla manifestazione del giorno prima davanti alla Regione all’Aquilone e alle associazioni di volontariato sociale e cattolico che hanno manifestato il loro disappunto sull’assenza di un impegno civile e istituzionale sulla morte per droga. Al netto dell’emozione del momento tutti si lasciano riassorbire dal proprio quotidiano, dimenticando i drammi familiari e personali che si nascondono dietro un fenomeno così doloroso». «Serve - dichiara - un salto di qualità nell’affrontare un tema che non può trasferirsi dalla cronaca nera al dimenticatoio in poche ore. Alle poli-

La manifestazione dell’altro ieri davanti alla Regione Basilicata

tiche di repressione rispetto a chi malvagiamente traffica e guadagna sulla morte vanno aggiunte azioni forti sul campo della formazione e della prevenzione». Un’altra idea: «La Regione - afferma il consigliere - può e deve farsi promotrice di una Conferenza di servizio, con il coinvolgimento delle Province e dei Comuni. Urge un piano che sia fornito di strumenti legislativi d’urgenza e di finanziamenti seri».

Obesità Interrogazione sulla legge inattuata

Fierro accusa Potenza che risponde, anzi no Replica affidata al Dipartimento

Il “di più” dell’obeso

L’ASSESSORE Potenza impedisce l’attuazione della legge contro l’obesità: lo dice il consigliere dell’Udc Gaetano Fierro, da alcuni mesi in rotta con Potenza dopo essere stato compagno di partito. A Fierroaveva rispostonel corso della giornata lo stesso Potenza con un comunicato pubblicato sul sito internet “Basilicatanet”. In serata quel comunicato era stato cancellato e sostituito da un altro secondo cui a rispondere era non Potenza in persona ma il dipartimento Salute. Questa l’analisi politica. Per quanto riguarda invece le questioni di merito, Fierro ha spiegato in un’interrogazione che «i lucani affetti dall'obesità sono in forte crescita come risulta dal Rapporto Osservasalute 2008», aggiungendo che «lo studio, realizzato da 266 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti mette in evidenza come l'Italia della sanità sia divisa in due. Una spaccatura all'interno della quale la Basilicata si posiziona, come il resto del sud Italia, in quadro precario per quanto riguarda il trend migratorio di pazienti dal sud al nord del Paese». Fierro alla fine chiedeva perché la Regione non attui «la legge “Istituzione dei

«La cultura dell’annientamento personale e della morte - conclude Flovilla - va combattuta, poi, anche sul piano culturale. Bisogna offrire ai giovani politiche attive, coinvolgendoli nella costruzione del futuro. In questo senso le istituzioni locali devono sviluppare sinergie con il mondo della scuola. Bisogna avviare anche una campagna pubblicitaria che coinvolga testimonial eccellenti, figure di rilievo e di riferimento del mondo giovanile».

Manifestazione dello Spi Cgil

A Liberetà si parla di “territorialità”

Anziani

Centri di Educazione Alimentare e Benessere alla Salute” che contiene in se tutte le strategie in termini di spesa di prevenzione e rieducazione alimentare». Il dipartimento Salute risponde (e non in aula, ma con un comunicato stampa): «La legge sulla istituzione dei centri di educazione alimentare sta andando avanti, nonostante le difficoltà operative connesse alla formazione dei numerosi organismi a vario titolo coinvolti nella sua applicazione. Il Dipartimento sta impegnando da tempo risorse umane per pervenire in tempi rapidi alla organizzazione dei diversi momenti decisionali, e le accuse formulate appaiono ingenerose e immotivate, considerata la complessità dell’impianto normativo». «La riprova dell’impegno ad applicare la legge - aggiunge - deriva anche dalla positiva interlocuzione che gli uffici tengono con i Comuni che hanno sinora presentato proposte e progetti, in particolare Bella, Rionero in Vulture, Melfi, Satriano di Lucania, Tito, Cersosimo, Viggianello. Palazzo San G, nonché l’Amministrazione Provinciale di Matera, interessata ad un progetto intercomunale riguardante Stigliano, Craco, Grottole e Salandra».

SI PARLERA’ soprattutto di territorialità nel dibattito, previsto per venerdì 11 settembre prossimo alle 10 nell’hotel Giubileo di Rifreddo. L’occasione è la “festa regionale di Liberetà” , ormai giunta alla settima edizione. Spiegano gli organizzatori - ossia la Spi, il sindacato pensionati della Cgil - che la situazione sanitaria ed assistenziale in Basilicata non segna ancora livelli di articolazione e di adeguatezza tali da rendere quasi accademici ed inattuali un altro dibattito ed un approfondimento almeno degli aspetti di maggiore urgenza. «Senza voler trascurare proposte, riflessioni, giudizi sulla politica socio-sanitaria regionale in corso - dicono - si ritiene individuare negli interventi sul territorio gli elementiessenziali edecisiviper dotare le comunità locali dei presidi, degli strumenti, delle risorse indispensabili per rendere effettiva, reale ed efficace la risposta delle istituzioni alle attese ed ai bisogni dei cittadini. E nel solco delle analisi delle necessità persistenti, perché non ancora superate, e di interpretazioni sostanzialmente calzanti della qualità e sostanza degli interventi richiesti, la segreteria regionale del Sindacato Pensionati (Spi) della Cgil ha stimato particolarmente meri-

tevole di un attento e responsabile confronto il problema della “territorialità”, quale cardine dell'integrazione socio-sanitaria in Basilicata. Si tratta di una iniziativa, che ha riscosso crescenti consensi ed apprezzamenti, essendo sempre riuscita a conciliare la trattazione di questioni politiche e sindacali con tratti più leggeri e rilassanti, utili al consolidamento dei rapporti individuali e sociali». «Il momento assegnato al dibattito - dichiarano dalo Spi Cgil - vede la partecipazione di Domenico Santarsiero segretario regionale Spi, che presiede i lavori e Maria Lorusso segretario generale Spi Basilicata, che introduce il dibattito. Sono previsti inoltre i contributi di Vito De Filippo, presidente della giunta regionale di Basilicata, Vito Santarsiero, sindaco del Comune di Potenza, Leonardo Vita, presidente dell'Auser regionale. A seguire l'intervento di Antonio Pepe, segretario generale della Cgil di Basilicata e le conclusioni di Celina Cesari, segretario nazionale Spi. Hanno aderito all'iniziativa numerose delegazioni delle Leghe Spi, rappresentanti delle categorie dei lavoratori attivi, delle Camere del Lavoro e delle amministrazioni locali.

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22 24 Ore in Basilicata


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Mercoledì 9 settembre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Anche Potenza dovrà adeguarsi alle regole: liberalizzazioni per la ristorazione

Il Commercio è “in licenza” Una sentenza del Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso del Comune di Milano IL DECRETO Bersani vale anche per bar e ristoranti. Disco verde quindi alle liberalizzazioni nel settore della ristorazione e dei bar. A scatenare la liberalizzazione delle licenze per la somministrazione è stata una sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato che - con la decisione 2808/09 - ha bocciato il ricorso del Comune di Milano contro la sentenza del Tar Lombardia. I giudici milanesi, infatti, avevano accolto il ricorso di una società che si era vista negare la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande perché l'area dove si sarebbe collocato l'esercizio commerciale risultava già piena di bar e ristoranti. Tutelare la concorrenza ma i criteri di ordine quantitativo che limitano l'apertura di nuovi esercizi commerciali si pongono in contrasto con la lettura che dell'articolo 3 della legge 248/06 (il cosiddetto decreto Bersani). Insomma, limitazioni all'apertura di nuovi esercizi commerciali non saranno più possibili. I principi del nostro ordinamento costituzionale infatti impongono che i poteri pubblici non interferiscano sul libero gioco della concorrenza, astenendosi dallo stabilire inderogabilmente il numero massimo degli esercenti da autorizzare in una determinata area. Anche il Comune di Potenza in seguito a queste indicazioni legislative nazionali si è adeguato alla liberalizzazione anche per questo tipo di licenze. Attraverso una delibera di Giunta, il 4 settembre, su proposta dell'unità commercio e attività produttive con responsabilità politica dell'assessore Giuseppe Ginefra ha approvato questo adeguamento. Anche a voler ammettere, dicono i magistrati, che l'esigenza di interventi limitativi sia collegabile alla tutela di valori di rango equivalente al principio di libera iniziativa economica - posto che questa non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana tra tali valori non può farsi rientrare la salvaguardia di una quota di mercato in favore degli esercizi esistenti. Il principio di libera concorrenza impedisce poi alle amministrazioni di adottare misure regolatorie che incidano, direttamente o indirettamente, sull'equilibrio fra domanda e offerta, che deve invece determinarsi in base alle sole regole del mercato. Adesso la delibera sarà esposta per quindici giorni dalla data di approvazione presso l'albo pretorio dopo di che diventerà effettiva. Una svolta importante per il capoluogo di regione dove il problema delle licenze a numero chiuso è sempre stato molto avvertito. Solo nel 2003 infatti, a distanza di oltre venti anni, fu riadeguato il numero delle licenze con una ulteriore concessione. Una nota certamente negativa per tutti i possessori di questo tipo di licenza per i quali questa liberalizzazione potrebbe voler dire perdita economica e nuova concorrenza. Soprattutto le licenze che riguardano pub e pizzerie infatti sono state sempre molto ambite in città per questo motivo spesso il possederle rappresentava già un importante capitale di partenza. Questo provvedimento potrebbe rappresentare invece per tanti altri cittadini una nuova possibilità di investire soldi e capacità, con la speranza di creare anche nuovi posti di lavoro. Alessandro Galella

Una delibera di giunta ha approvato questa regola

IN CITTÀ

Traffico

Nei rioni

Lavori lenti e disagi

Torna la festa a Santa Cecilia

I LAVORI di bitumazione iniziati ieri hanno creato molti disagi ai cittadini.

ANCHE quest’anno torna l’attesa festa nel rione di Poggio Tre Galli.

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IN PROVINCIA Un ristorante

L’INTERPELLANZA

Viggiano

Monticchio

La lotta della Spalberg

Il turismo da Montereale

SCIOPERO a oltranza fino a quando l'azienda non pagherà gli stipendi arretrati.

DOPO la chiusura del Dancing l’alternativa proposta: il Laghi di Monticchio.

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I ritardi della Leoncavallo IL CONSIGLIERE del Popolo della Libertà al Comune di Potenza, Antonino Imbesi, ha comunicato di aver presentato un’interpellanza urgente all’attenzione del sindaco e dell’assessore alla Pubblica Istruzione per conoscere le motivazioni che hanno costretto l’amministrazione comunale a ritardare la consegna dei lavori di ripristino della scuola media di via Leoncavallo, costringendo le famiglie degli allievi iscritti al suddetto istituto a su-

bire non pochi disagi per l’anno scolastico che sta per iniziare. «Qualche giorno fa - ha detto il Consigliere del Pdl - l’amministrazione comunale, causando un ennesimo problema gestionale ai cittadini interessati, ha comunicato ai genitori dei bambini iscritti alla scuola media Sinisgalli di via Leoncavallo il necessario trasferimento delle classi (a causa della inagibilità del citato plesso scolastico) nella sede della scuola media Torraca».

Samela (Pd): «La chiusura è una decisione iniqua. Faremo di tutto per evitarla»

Tutti mobilitati per la Caserma Pace e Molinari (Pdl) incontrano le organizzazioni combattentistiche «Il CASO della Caserma Lucania è l’ultimo di una serie di interventi di spoliazione che hanno interessato i più diversi settori del comune di Potenza, ma è anche uno dei più odiosi per la rilevanza storica e civile dell’istituzione». Lo sostiene il capogruppo consiliare Pd della Provincia di Potenza, Tommaso Samela. «A fronte di una decisione del tutto iniqua e ingiustificata – prosegue - è indispensabile promuo-

vere il massimo di mobilitazione unitaria delle istituzioni e della cittadinanza di tutta la regione. In questo senso particolarmente significative ed apprezzabili le posizioni di sostegno espresse dall’assessore comunale di Matera Pedicini e dell’assessore provinciale materano Bonelli. La Provincia di Potenza è in prima linea anche in questa battaglia e lo è con grande spirito unitario, come attestato dal voto unanime espresso sulla

materia dal Consiglio Provinciale. Il gruppo consiliare provinciale del Pd – conclude Samela - sarà presente il 16 settembre a Roma alla manifestazione promossa dal Sindaco di Potenza e sollecita le forze politiche e sociali ad aderirvi». Di altro avviso il coordinatore dell’intergruppo di minoranza alla Provincia di Potenza, Aurelio Pace, ed il coordinatore dei gruppi di minoranza al Comune di Potenza, Giuseppe Molinari, che

IL CONVEGNO

Tecnologie per l’industria: se ne parla il 30 SI TERRA’ il prossimo 30 settembre, al Park Hotel di Potenza, il Congresso organizzato da Consorzio PNI dedicato ai comparti industriali del processo e trattamento delle acque. La tappa lucana del roadshow, che è partito da Brescia lo scorso 27 maggio, rappresenta un’opportunità unica di formazione e informazione sul miglioramento dei processi produttivi attraverso l’impiego delle tecnologie Profibus e Profinet in ambito di comunicazione industriale. Il roadshow, dopo i successi di pubblico e in-

teresse registrati nelle tappe di Brescia e Bologna, si arricchisce ulteriormente di contenuti. Accanto al già rodato intervento formativo di Paolo Ferrari -docente del Dipartimento di Elettronica per l’Automazione dell’Università degli Studi di Brescia, si affiancherà il contributo di Evaldo Bartaloni, presidente dell’Associazione Club Utilizzatori Italiani. La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione, ed aperta a tutti gli interessati. Per avere maggiori informazioni e preregistrarsi consultare il sito www.profi-bus.it.

hanno voluto radunare attorno ad un tavolo i rappresentanti di alcune organizzazioni combattentistiche e d’arma. Oggetto della riunione: le possibili contromisure da porre in essere per scongiurare l’imminente chiusura del 91° Battaglione Fanteria “Lucania”. «Analizzando la storia pregressa e recente del 91° - hanno concordato – con le fonti documentali e le testimonianze di addetti ai lavori e rappresentanti dell’illustre tradizione militare lucana, appare netto un unico dato di fatto: la dismissione del Battaglione “Lucania” poteva essere evitata in ben due occasioni». «Da questo stallo – ha aggiunto Pace - non si è mai più stati capaci di uscire, arrivando inermi ai giorni nostri e ad una chiusura che vuol dire con un colpo solo danneggiare tre volte la Basilicata costringendola a dover fare a meno di un presidio strategico per difesa e supporto in caso di calamità, a dover rinunciare alla fruizione viva di un pezzo di memoria storica non indifferente e di identità patriottica ed a vedersi sfilata l’ennesimo centro direzionale».

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Potenza


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Giuseppe Molinari chiede conto al sindaco dei 40 milioni di euro necessari per l’infrastruttura

Tangenziale, «Dove sono i fondi?» Opposizione scatenata per la mancata elezione del presidente del consiglio ALL'INDOMANI della definitiva approvazione della variante urbanistica che interessa il progetto della tangenziale Basentana-Dragonara, collegamento strategico per il capoluogo, il coordinatore dei gruppi di opposizione del consiglio comunale di Potenza, Giuseppe Molinari evidenzia dubbi e perplessità. «Dove sono - sottolinea Molinari - gli oltre 40 milioni di euro che servono per realizzare la tangenziale BasentanaDragonara? Perché la Provincia di Potenza non ha comunicato tempestivamente la lievitazione del costo dei lavori? Perché non c’è stato dialogo con l'amministrazione del capoluogo? Dopo aver spostato le risorse economiche inizialmente destinate alla tangenziale, su altre opere della Provincia, quet'ultima ha promesso di provvedere alla realizzazione del collegamento». Come «può il Comune di Potenza fidarsi ancora una volta della Provincia, la maggiore responsabile dell'emergenza rifiuti per non aver attuato il piano relativo alla gestione e smaltimento dei rifiuti nel capoluogo di regione?». Non solo. Molinari ha anche chiesto «a cosa serve approvare un progetto che non è stato ancora finanziato?». Sarebbe, pertanto giusto «che i cittadini sapessero che è stata approvata la tangenziale senza i finanziamenti, e chissà quando la Provincia riuscirà reperire i soldi necessari per realizzare l'opera». Ma l’attacco di Molinari non si ferma. «E' assurdo fare tanta pubblicità alla solita promessa - spot, una delle tante poco concrete. La definitiva approvazione del progetto non serve a nulla senza le necessarie risorse economiche per procedere all'appalto dei lavori. Quando si decise di spostare i finanziamenti previsti per la realizzazione della Basentana- Dragonara, sia Provincia che Comune di Potenza fecero la solenne promessa di trovare il modo per non privare il capoluogo di un collegamento strategico. Non è stato colto, invece, nessun obiettivo amministrativo perché la tangenziale resterà, credo, a lungo solo su carta ed è possibile che non sarà mai realizzata». La Provincia «difficilmente - ha concluso Molinari - potrà destinare così tanti soldi per la realizzazione del collegamento». Ma la giunta Santarsiero è stata presa di mira anche dal coordinamento cittadino del Pdl che è intervenuto sulla mancata elezione del presidente del consiglio comunale. «Ancora una volta le fratture interne al centro-sinistra hanno impedito questo adempimento a dispetto della sua presunta autosufficienza. Anche questa volta la maggioranza, pur contando su 27 consiglieri, alla prova dei fatti si dimostra essere non una coalizione ma una semplice sommatoria di voti. L’ex sindaco del 74 per cento dei con-

DISAGI CITTADINI Le rassicurazioni di Campagna

Traffico in tilt e lavori lenti

Un momento dell’ultima seduta del consiglio comunale (foto Mattiacci)

sensi non si è evidentemente ancora accorto che dalle elezioni del 2004 a quelle del 2009 molto è cambiato nel panorama politico comunale e non può credere di governare l’azione politico-amministrativa come consentitogli nel mandato precedente». L’opposizione «forte e molto motivata, non tollererà atteggiamenti e dichiarazioni despotiche che nulla hanno a che fare con il confronto democratico pure auspicato nei giorni successivi alla sua elezione». Il coordinamento cittadino del PdL ha approvato l’iniziativa assunta dai consiglieri dell’opposizione che ieri hanno abbandonato l’au-

la quando al termine del dibattito è emersa l’indisponibilità del centro-sinistra, ma soprattutto del sindaco, a considerare le ragioni della minoranza per eleggere un presidente condiviso da tutto il consiglio comunale del quale, come è noto, deve essere garante. E sulla mancata nomina del presidente del consiglio è intervenuto anch il consigliere Michele Napoli che ha sottolineato come «a due mesi dalle elezioni, il centro-sinistra al governo continua ad ostentare una compattezza inesistente. Al di là delle parole, i fatti dimostrano una totale incongruenza ed inaffidabilità politica».

TAGLI ALLA SCUOLA, ASSEMBLEA DEI COBAS CONTRO i tagli alla scuola i Cobas di Basilicata scendono in “piazza”. Si terrà oggi, alle 17.00, nella scuola media “Leonardo Sinisgalli” di Poggio tre Galli, una pubblica assemblea alla quale parteciperanno docenti e personale Ata della Basilicata. All’ordine del giorno: i tagli occupazionali in applicazione dell’articolo 64 della legge 133 del 2008 per docenti e Ata, precariato, contratti di disponibilità e ammortizzatori sociali: le iniziative e le forme di lotta; la richiesta della conferma degli organici dello scorso anno, la cancellazione di tutte le cattedre superiori alle 18 ore, la sostanziale diminuzione degli alunni per classe (unico modo per migliorare la qualità della didattica), l’immissione in ruolo sui posti disponibili di almeno 50.000 precari, la conferma dei contratti dello scorso anno, il rispetto delle norme di sicurezza degli istituti scolastici. «Per il rilancio della scuola pubblica di qualità - si legge in una nota - i Cobas, in tutta Italia, sostengono le battaglie dei precari ed invitano ad esprimere il rifiuto dei contratti di disponibilità ricordando al Governo e alle forze politiche e sindacali che l’unica soluzione possibile al problema dei precari è la cancellazione della manovra finanziaria». «Si tratta adesso - ha spiegato Marcello Travaglini per i Cobas scuola di Potenza - di estendere e rafforzare la protesta e contribuire al rafforzamento delle imminenti iniziative a carattere regionale e nazionale, coordinando in un unico movimento e su un programma chiaro e condiviso anche da genitori, lavoratori e studenti».

«SIAMO sempre alle solite». «Si sa quando cominciano ma non si sa quando finiscono». «Per percorrere via degli Oleandri (più o meno 400 metri) ho impiegato più di un quarto d’ora». Sono i commenti più frequenti dei cittadini del capoluogo, «stanchi del traffico, delle code e degli ingorghi a tutte le ore del giorno». Caos, in particolare nella solita via del Gallitello, con file di quasi un chilometro, rallentamenti in viale del Basento dove, nonostante il divieto, centinaia di auto fanno lunghe file per attraversare il passaggio a livello. E come se non bastasse nella mattinata di ieri chi veniva dal ponte Musumeci ha trovato una bella sorpresa: chiuso il tratto per andare in via Vaccaro e in via degli Oleandri, tratto che però è stato sbloccato nelpomeriggio. Proprio su quest’ultimo disagio, si sofferma l’assessore alla Mobilità del Comune di Potenza, Pietro Campagna. «Erano lavori indispensabili per avviare la “seconda parte” prima dell’apertura delle scuole, ovvero rendere interamente transitabile via Vaccaro, riattivando il doppio senso che, conseguentemente, verrà ripristinato anche in via degli Oleandri». Ma i cittadini proprio non ne vogliono sapere. Sembra un coro di voci. Tutti a “maledire” l’incrocio fra via Vaccaro, via del Gallitello e la confluenza con viale dell’Unicef. «Il punto più critico andava sicuramente “revisionato” -commentano i potentini - e bene ha fatto l’amministrazione a progettare il “Nodo complesso del Gallitello”, ma la

conduzione dei lavori è davvero troppo lenta. L’idea è stata vincente, l’iter progettuale velocissimo, ma i lavori, che stando al bando di gara per l’appalto sarebbero dovuti già essere terminati, sono quasi fermi». «I lavori per la galleria bloccati da mesi – continuano - il viadotto che da via Vaccaro va verso viale dell’Unicef fermo a mezz’aria. Tutta l’estate sembra passata invano. Abbiamo tutti, in più occasioni, fatto appello all’amministrazione comunale affinché organizzasse turni di lavoro più stringenti da oggi alla fine delle vacanze. I restringimenti di carreggiata a via Vaccaro e viale dell’Unicef già da tempo creano lunghi incolonnamenti: quando le scuole riapriranno che succederà? Ci sarà la paralisi totale? O ci dobbiamo fidare delle promesse della nostra amministrazione che tutto sarà risolto entro il 14 settembre?». Insomma, un malcontento generale di potentini e pendolari che lamentano disagi «in qualunque direzione e a qualsiasi ora». «Altro grande mistero - concludono - rimane il “Ponte attrezzato” e il record delle inaugurazioni rinviate. L’ultima data, non mantenuta, risale a dicembre 2008». Su questo argomento, Campagna rassicura: «Lunedì prossimo abbiamo un ulteriore sopralluogo da parte dell’Ustif (Ufficio trasporti impianti fissi) che dovrebbe dare l’autorizzazione definitiva per l’esercizio dell’impianto. Se va tutto bene, si può ipotizzare l’apertura entro la fine dell’anno». Anna Maria Calabrese

UN CONSIGLIO SUL CONSIGLIO di ANNA R. G. RIVELLI Signor sindaco le do un consiglio. So che il sostantivo non le porta bene in questo periodo, ma tra il tira e molla di chi il consiglio lo pretende, apprezzi almeno il fatto che qualcuno abbia voglia di dargliene spassionatamente come, per la verità, in politica non conviene. La mancata elezione del presidente del consiglio comunale dopo ore di inquietudini e di accordi e dopo ben tre tentativi andati a male, dovrebbe forse portare ad una riflessione e ad una conseguente soluzione della questione meno clientelare e più capace di evidenziare quel cambiamento di rotta che durante la campagna elettorale sembrava essere stato annunciato ed anche apprezzato; perché, ci faccia caso signor sindaco, nella coalizione di centro sinistra, in Città come

Lettera aperta al sindaco in Regione, spesso si riesce a dimostrare senza ombra di incertezza che gli avversari politici hanno ragione e, quel che è peggio, si riesce anche a rafforzare il dubbio dei cittadini di aver sprecato per l'ennesima volta il proprio voto. Non è certamente ad un uomo della sua esperienza che bisogna spiegare quanto questa cosa sia pericolosa, soprattutto ora che le regionali incombono e la memoria fresca di una scriteriata spartizione delle poltrone sarebbe assai difficile da cancellare con un bel discorso sugli errori da non ripetere (non fosse altro perché tale discorso sarebbe almeno di seconda o terza mano).

Come alle scorse amministrative, dunque, si è temuto che il suo avversario di centro-destra potesse essere solo una brutta copia, al prossimo turno elettorale si potrebbe anche capovolgere il discorso e domandarsi perché votare a sinistra se metodi e azioni appaiono in fondo malamente ricopiati dalla destra. A rifletterci bene, infatti, non può apparirle granché democratico voler imporre a tutti i costi un presidente da cui il consiglio non si sente rappresentato (“Il presidente del consiglio rappresenta il consiglio” c'è scritto nello statuto); non lo è soprattutto perché l'imposizione risulta illegittima figlia di

inciucio, la carica verrebbe attribuita come riconoscimento alla fedeltà futura e questa cosa ricorda brutalmente il premio che il comune di Valva, notoriamente amministrato dal Pdl, ha concesso alla Noemi Letizia in quanto “Talento che verrà”. Una coalizione si spera serva (e mi dica Lei se sto sbagliando) a che gli schieramenti si migliorino reciprocamente e correggano gli uni gli errori degli altri per ottenere il meglio per la cittadinanza. Se si parte da questo assunto (che c'è da augurarsi Lei condivida), forse sarebbe il caso di spiegare all'alleata Idv (alleata per aver sventolato le proprie bandiere dopo il

ballottaggio) che non è il caso di ripetere l'errore già fatto (e anche già pagato con il misero raccolto elettorale alle comunali) di voler piazzare a tutti i costi un proprio uomo, tanto più che si tratta dello stesso che nemmeno la base del partito ha mai accettato di buon grado non riconoscendo a lui alcuna rappresentatività degli ideali dipietristi. Il signor Galante può, tuttavia, certamente dirsi forte di oltre ottocento preferenze con le quali, però, e con il beneplacito dei vertici del partito, aspira a cancellare l'Italia dei Valori dal Comune di Potenza per i prossimi cinque anni. Ottocento e più voti, in-

somma, per non governare, per far sì che l'Idv resti senza rappresentanti attivi e senza voce nel governo della città. E per ottenere questo bel risultato, tutti insieme appassionatamente gli uomini del centro-sinistra si stanno voltolando nelle critiche dell'opposizione, nello sconcerto della cittadinanza, nella nebbia della democrazia, nell'arroganza del potere e nel ritardo dell'azione di governo. La svolta, signor sindaco, non è una rotonda per smistare il traffico né il rinnovamento passa per la giovane età di qualcuno. La città sta a guardarla, prigioniera del suo nodo complesso che speriamo si sciolga al più presto. Mi dia retta, tolga via gli altri intoppi e si astenga dall'usare catene. Qualche volta ci si può anche legare, ma non si vive prigionieri per sempre.

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Mercoledì 9 settembre 2009


Agenda

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Bookmark, la festa del libro torna nel centro storico

Problemi per i cittadini per i tanti divieti in città

Smaldone capogruppo Il commento di Singetta

Sport e salute, allo Stabile ultimo appuntamento

IL PROSSIMO 11 settembre (si concluderà poi il 13), torna Bookmark, la festa del libro tra i vicoli e le piazze del centro storico. Nato nel 1999 Bookmark si caratterizza quest’anno per la declinazione “Ways Of Wine”: è un percorso il cui risultato è un sentimento di stupore e meraviglia (l’acronimo è infatti WOW) che si prova nel percorrere strade letterarie che intersecano quelle del vino, in un raffinato connubio celebrato da poeti e scrittori in ogni epoca e luogo. Un fil rouge che connoterà dunque la manifestazione e che attinge le sue radici in uno degli elementi più rappresentativi della cultura enogastronomica lucana: il vino.

DAL 14 settembre prossimo sarà ripristinato il doppio senso di circolazione al rione Murate e nel tratto di via Vaccaro limitrofo. A partire ieri, invece, e per i giorni strettamente necessari alla sistemazione dell’asfalto del rondò del Ponte Musmeci, è stato istituito il divieto di accesso dal Ponte Musmeci a via Vaccaro, l’obbligo di svolta a sinistra dal Ponte Musmeci per viale Marconi e l’obbligo di svolta a destra per i veicoli provenienti dalla stazione delle Ferrovie dello Stato verso il Musmeci. Revocato anche il divieto di accesso a destra verso Gallitello per i veicoli provenienti da viale del Basento. Decisioni che ieri hanno provocato davvero molti disagi.

LA nomina a capogruppo consiliare per la lista "Con Santarsiero - Per Potenza" di Antonio Smaldone è stata commentata positivamente dall'assessore ai Lavori pubblici Alessandro Singetta, secondo cui «si rafforza, in questo modo, una presenza consiliare forte ed autorevole da parte di un gruppo che intende svolgere un ruolo non secondario nel centrosinistra a sostegno dell’amministrazione Santarsiero» La scelta all'unanimità - quale capogruppo - di Smaldone «rappresenta la conferma che il gruppo consiliare è coeso e compatto ed è pronto a dare il suo fattivo contributo».

DOMANI alle 18, nel teatro Francesco Stabile, si terrà la manifestazione finale dell’edizione 2009 del progetto “Sport e salute”. All’incontro, moderato da Loredana Costanza, parteciperanno il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, l’assessore allo Sport Gaetano Sabatella e i i responsabili dei Cam. Al termine del dibattito si terrà, sempre all’interno del teatro Francesco Stabile, uno spettacolo di danza a cura dei Cam. La manifestazione è stata realizzata con il contributo della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza

LA BELLA ESTATE

Una lettera vergata a mano per dire: «Grazie»

RAGAZZI entusiasti per “La bella estate - Tempo estivo per i ragazzi”, organizzata dal Comune, hanno inviato una lettera di ringraziamento. I ragazzi, che hanno partecipato a una delle iniziative previste nell'ambito del programma de “La bella estateTempo estivo per i ragazzi”, hanno preso carta e penna. Scritta a mano e ripiegata come se si trattasse di un vela, la missiva è firmata dai sette ragazzi che durante l'estate hanno avuto la possibilità di “provare un'emozione indimenticabile” così scrivono, riferendosi alle attività svolte presso il Centro velico lucano. I sottoscrittori chiedono all'unità di direzione 'Servizi sociali' del Comune di poter ripetere l'esperienza, proponendo per la medesima un soggiorno più lungo comprensivo di pernottamento nel villaggio dove le attività si svolgono. L'amministrazione nell'apprendere con particolare favore della riuscita dell'iniziativa, verificata anche da attestati di approvazione quali le lettere dei partecipanti, si dice pronta ad accogliere la richiesta, compatibilmente con la disponibilità dei soggetti interessati, disponibilità che si andrà a verificare.

PER I VIAGGIATORI

A Poggio tre Galli la festa di S. Cecilia E' TUTTO pronto nel quartiere Poggio tre Galli per l'organizzazione della festa di Santa Cecilia che rinnova il suo appuntamento con la popolazione del quartiere. Tanti i motivi d'interesse di una manifestazione che intende creare nuove forme di aggregazione e dialogo tra gli abitanti di Poggio tre Galli con il contesto cittadino. Ad organizzare l'evento (che ha avuto una prima manifestazione domenica con la disputa della gara ciclistica secondo trofeo Santa Cecilia) il comitato festa che in questa stagione ha svolto tanti sacrifici per dare nuovamente l'opportunità a tutta la cittadinanza di far coagulare all'interno del popoloso quartiere cittadino numerose realtà cittadine. Musica, sport, gastronomia e momenti liturgici saranno i motivi salienti della festa. Venerdì 11 alle 20:30 si terrà la degustazione in piazza con la sagra dei polipetti con i piselli. Alle 21 l'artista Peppino Latronico produrrà uno spettacolo musicale folk, sabato mattina invece è prevista la sfilata della banda musicale di Sant'Angelo Le Fratte, alle 18 verràsvolta la processione in onore di Santa Cecilia con partenza da piazza Adriatico e la celebrazione della Santa Messa. Alle 20:30 sarà ancora la gastronomia a tenere… banco tra curiosi, con la degustazione in piazza e la sagra della trippa con patate e insalata di trippa, alle 21 l'artista Claudio Galluccio terrà un concerto di musica napoletana. Domenica dalle 17 gli educatori dell'associazione culturale Santa Cecilia promuoveranno un momento d'intrattenimento per i bimbi dai 7 ai 12 anni, alle 20.30 il gruppo teatrale Giocasogni presenta la commedia dal titolo: “Miseria e nobiltà”, alla stessa ora è prevista la degustazione in pazza con la sagra del cutturiedd'. Chiuderà la serata il concerto del gruppo musicale I Sapienti. Tutte le degustazioni saranno offerte dal ristorante di Avigliano Lo Sfizio. La festa, fortemente desiderata dal parroco di Santa Cecila, don Mimmo Florio, intende dare un senso alla programmazione avviata dal compianto sacerdote don Pinuccio Lattuchella. Nella comunità di Santa Cecilia è tanta l'attesa per una festa, rovinata nella passata stagione da un violento nubifragio. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale

115 803116

Polizia Municipale 0971 415754 - 46507

TURNO NOTTURNO 9 Settembre

Polizia stradale

Blasone

Trenitalia

piazza Cagliari, 24

Inps

0971/444145

Antincendio boschivo Servizio taxi Enel

0971 54546 0971 335111

0971 419111

Croce Rossa

0971 411510

Anas

0971 608111

Fondazione Antiusura Motorizzazione

0971 51893 0971 54726

Esercito

0971 444819

1515

Avis

0971 442991

0971.53214

Aias

347.3015277

Difensore civico reg.

0971 331111

Federconsumatori

0971 45090 0971 415150 0971 34444

Italgas Guasti

800 900999

Adoconsum

Acta

0971 55616

Adoc Basilicata

0971 46393

Acu (Ass. cons. utenti)

097122308

Acqua

Numeri utili

0971 654111

Prefettura

813294

0971411144

Enel

800.900 800

Cif (Centro it. femminile)

0971 69169

Carabinieri

112

Protezione civile

0971 469274

Telefono Amico

199 284 284

Polizia

113

Acquedotto Lucano

Telefono Azzurro

0971 19696

0971 53685

QUESTO il nuovo orario di Trenitalia (Gruppo FS), entrato in vigore lo scorso 14 giugno. • I treni 3537 (Foggia, ore 15.50; Potenza, ore 18.05) e 3545 (Foggia, ore 16.08; Potenza, ore 18.24) sono stati unificati riducendo i tempi di viaggio: partenza da Foggia alle ore 16.12 ed arrivo a Potenza alle ore 18.05, appena 1h e 53’ di percorrenza. Il nuovo collegamento garantisce la coincidenza con il treno ES City 9763 proveniente da Torino.

(foto Andrea Mattiacci)

• 3534 in partenza da Potenza Centrale alle ore 14.34, con arrivo a Foggia alle ore 16.58; • 3543 in partenza da Foggia, ore 19.27, con arrivo a Potenza, ore 22.08

Lacorazza ha salutato il colonnello Bonura

• 3519 Melfi, ore 10.52; Potenza, ore 12.06; • 3536 Potenza, ore 15.55; Melfi, ore 17.02; • 3539 Melfi, ore 18.25; Potenza, ore 19.44 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato); •3441 Bella-Muro, ore 7.15; Potenza, ore 7.55 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato); •3446 Potenza, ore 6.29; Bella-Muro, ore 7.05 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato). L’offerta commerciale regionale si è arricchita di un nuovo collegamento diretto che consente di avvicinare il metapontino (comprese le stazioni di Ferrandina e Grassano) e il capoluogo lucano a Napoli, in coincidenza con l’Alta Velocità per e da Milano.

NUMERI UTILI Farmacie di turno

Orari di Trenitalia

Gli anziani sotto l’ala della Regione

Alcuni bimbi durante l’edizione 2008 della festa di santa Cecilia

Il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza ha salutato, ieri mattina, nella Presidenza di piazza Mario Pagano, il colonnello Antonino Bonura che lascia il Comando militare Esercito ''Basilicata''. L’incontro ha rappresentato l’occasione per ringraziare il Comandante del lavoro svolto e della costante cooperazione con le istituzioni che ha caratterizzato la sua azione sul territorio. Il presidente Lacorazza ha inoltre ribadito l’impegno dell’Amministrazione provinciale per il mantenimento della Caserma Lucania, un presidio importante per la comunità lucana, che rischia la chiusura. «La Provincia di Potenza – ha ricordato infine Lacorazza – dopo aver adottato con voto unanime in consiglio provinciale un ordine del giorno contro la chiusura, parteciperà il 16 settembre a Roma alla manifestazione promossa dal Sindaco di Potenza».

Telefono Donna

0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune

0971 668111 0971 417111 0971 415111

Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp

118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111

Ateneo Centralino Rettore

0971 201111 0971 202106

Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640

Biblioteche e musei

Biblioteca Nazionale 0971 54829 Biblioteca Provinciale 0971 305013 Archivio di Stato 097156144 Museo Provinciale 0971444833 Archivio stor. comunale 0971 51605 Biblioteca per l’Infanzia 0971 274129 Museo delle antiche genti di Lucania 0971 305011

CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470

Benvenuto piccolo Salvatore. Il sorriso innocente di un bimbo è l'espressione più viva dell'amore. Auguri di cuore a mamma Filomena, papà Antonio e ai nonni.

RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470

TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI

• Nuovo collegamento PZ 504 in partenza da Metaponto ore 4.15, Potenza ore 4.42 Napoli, arrivo ore 7.40. Coincidenza con Eurostar AV 9432 da Napoli ore 7.54, arrivo a Milano, ore 13.39 (con fermate intermedie a Roma, Firenze e Bologna). Treno ES AV 9432 in partenza da Milano ore 16.30 (con fermate intermedie a Bologna, Firenze e Roma), arrivo a Napoli alle ore 22.05. • Coincidenza a Napoli con nuova corsa PZ 505 in partenza per Potenza alle ore 22.15, arrivo ore 00.10. Termine corsa a Metaponto.

0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030

RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219

HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO

0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020

RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107

Sala 1 L’Era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 17 - 19 - 21 Sala 2 L’Era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 18 - 20 - 22 Sala 3 Cherì 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 4 Ricatto d’amore 17.20 - 19.30 - 21.40 Sala 5 Segnali dal futuro 18.30 - 21 Sala 6 La custode di mia sorella 18.10 - 20.20 - 22.30 Sala 7 Harry Potter 17.30 Il messaggero 20.30 - 22.30

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Chiuso

DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso

L’era glaciale 3 SCRAT sta ancora lottando per conquistare la sfuggente ghianda. Mannie e Ellie attendono la nascita del loro mini mammuth. Diego la tigre si chiede se non stia diventando troppo “mollaccione”.

Cherì NELLA Parigi del 1906, la bellissima e raffinata cortigiana Léa de Lonval ha una relazione con Chéri, il figlio della sua vecchia collega e rivale Madame Peloux.

Ricatto d’amore QUANDO la potentissima dirigente editoriale Margaret rischia di essere deportata nella sua terra natale, il Canada, dichiara di essere fidanzata con il suo assistente Andrew.

RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157

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Nelle foto la lettera inviata al Comune

L’INIZIATIVA

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

26 Potenza


28 Si è conclusa con successo la prima edizione della manifestazione “Puliamo Vietri”

Quaranta “amici” della natura Raccolti una trentina di sacchi di rifiuti che sono stati anche differenziati VIETRI DI POTENZA - Alla fine la prima edizione della manifestazione “Puliamo Vietri..Amico della natura” si è rivelata un vero e proprio successo. Una quarantina i bambini che hanno partecipato alla due giorni e decine i sacchi di immondizia raccolti dai baby partecipanti, tanto divertimento e una vera e propria campagna contro l'abbandono dei rifiuti e alla raccolta differenziata, a partire dai più piccoli. La manifestazione è stata organizzata dai volontari della Protezione civile di Vietri di Potenza, con il patrocinio del Comune e l'aiuto di alcuni commercianti del posto. La manifestazione ha preso il via nella Sala convegni di Vietri, con l'incontro di tutti i partecipanti e il corso effettuato dai volontari, sui rifiuti, per i partecipanti. Durante la giornata sono state consegnate a tutti i bambini delle brochure informative sui rifiuti. La giornata più bella è stata quella di sabato scorso. Alle nove c'è stato l'incon-

Il gruppo di partecipanti

tro in piazza XXIII Novembre. Da lì è partito l'appello e poi è si è mossa la macchina organizzativa. Si sono creati i gruppi e gli stessi sono partiti per i vicoli del paese. Una quarantina i bambini che hanno partecipato. Sono state pulite diverse aree del paese, dal centro storico ai giardini pubblici fino a via del Carmine. Alla fine, sono stati rac-

Pietragalla Ordinanza comunale

Animali da cortile fuori dall’abitato PIETRAGALLA - E' stata emessa in questi giorni un'ordinanza da parte dell'amministrazione comunale di Pietragalla con la quale si vuole prevenire l'eventualità di problemi di natura igienico-sanitari legati alla presenza degli animali. Nello specifico essendo giunte agli uffici comunali competenti diverse segnalazioni dalle quali si evince e si rileva la presenza di animali da cortile ricoverati nei nuclei urbani, con questa ordinanza viene evidenziato ai cittadini interessati di ottemperare «all’allontanamento degli animali da cortile entro trenta giorni dalla data dell'ordinanza, emanata il 28

agosto 2009, ed effettuare il ricovero, in luoghi adatti ed idonei, degli animali da cortile, luoghi che siano a naturalmente a norma. Si da atto che la mancata ottemperanza dell'ordinanza costituisce un reato punibile ai sensi del codice penale ed i provvedimenti eventualmente necessari per l'esecuzione del provvedimento saranno adottati con le modalità previste dalla normativa vigente». Dunque in questa maniera si vuole prevenire qualunque tipo di problema di natura igienica e sanitaria e i cittadini interessati hanno tempo quindi sino alla fine del mese di settembre. Antonio Bevilacqua

colti una trentina di sacchi d'immondizia, suddivisi per differenziata, indifferenziata e vetro. Durante la giornata i volontari hanno spiegato ai bambini quali rifiuti bisogna mettere in ogni busta e altre nozioni importanti sull' abbandono dei rifiuti e sulla raccolta differenziata. La “raccolta” si è conclusa a mezzogiorno, con l'incontro in piazza XXIII Novem-

bre di tutti i partecipanti. Da qui, la macchina organizzativa si è spostata, in pullman, presso il Convento dei Frati cappuccini in via San Francesco. Qui i volontari della Protezione civile di Vietri hanno offerto a tutti i bambini il pranzo, consumato nella splendida area del convento vietrese. Dopo il pranzo, spazio al divertimento (i bambini hanno girato in tuta l'area del convento e in tutti i vicoletti presenti). Spazio poi all'eco quiz, creato dai volontari per i bambini. Tutti tra i banchi a rispondere correttamente alle domande. Alla fine, tutti promossi. Poco dopo le sedici si è fatto rientro in paese. Qui si è tenuta la premiazione: a tutti i bambini è stata consegnata una pergamena e un regalo a testa (una macchinina per i maschietti e un salvadanaio a forma di coccinella per le bambine). Alla fine il meritato gelato e l'arrivederci alla prossima edizione. Claudio Buono

I giovani di Bella si chiedono cosa fare per il proprio paese BELLA - Per un futuro attivo al via il “Meeting dei giovani bellesi”. “Non chiediamoci cosa Bella può fare per noi, ma cosa noi possiamo fare per Bella”. E' questo lo slogan, mutuato da John Kennedy, scelto per la kermesse dei giovani. Al dibattito hanno partecipato il responsabile della sezione di Alleanza nazionale Gianvito Scaringi, il responsabile dei giovani del Partito democratico, Daniele Colangelo, il sindaco Salvatore Santorsa, la coordinatrice del gruppo giovani, Lucia Coletta, il dirigente scolastico Mario Coviello, Peppino Chianella e il regista Fulvio Wetzl, «I ragazzi hanno con fervore affrontato molti temi - ha

detto Coletta - quali il lavoro che non c'è, la fuga dal paese perché non offre nulla, l'università di Potenza, il suo funzionamento e lo scarso legame con il mondo del lavoro di Basilicata, le risorse del territorio, la gestione dell'Estate bellese che si è appena conclusa, ma soprattuttohanno evidenziato la carenza delle comunicazioni, informazioni e invito alla partecipazione dei giovani con le associazioni e l'amministrazione comunale». Dal dibattito è scaturita l'esigenza di formare dei gruppi di lavoro e di accogliere l'invito del sindaco ad un primo incontro presso la sede comunale. a.s.

Tappa a Baragiano per Roberto Speranza BARAGIANO - Solo quarantotto giorni di campagna elettorale restano a Roberto Speranza per convincere i lucani, che la sua idea di Partito democratico possa essere perseguibile ed attuabile. L'altra sera, il tour del candidato alla segreteria ha fatto tappa a Baragiano e ad accompagnarlo nella campagna elettorale, erano presenti il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, il vonsigliere regionale, Vincenzo Folino, il senatore, Filippo Bubbico e il coordinatore provinciale della mozione BersaniSperanza, Ignazio Petrone. Speranza, nel suo intervento, ha voluto rimarcare il concetto di mobilità dei gruppi dirigenti, sollevando la questione generazionale, non in termini meramente anagrafici, ma riconducendo la discussione alla necessità, ormai avvertita dall'intera regione, di rendere possibile un ricambio amministrativo, perseguendo la logica delle competenze acquisite dai tanti assessori e primi cittadini nel corso dei loro mandati. Speranza ha spiegato a chiare lettere, che la fase congressuale dovrebbe agire come stimolo e ha parlato di <<coopetizione>> e non << competizione>> tra i candidati, specificando in tale neologismo, la possibilità di crescita del partito. Speranza, prediligendo il contatto fisico e impostando la campagna elettorale proprio sulla conoscenza personale dei territori, ha le idee chiare sul futuro della Regione. << Bisogna scommettere sulle risorse umane>>, ha ribadito con forza, sottolineando la esigenza di ritornare a fare politica nelle sezioni. In tal senso, Folino ha analizzato le cause delle difficoltà del Partito Democratico e ha spiegato, dal suo punto di vista, che le motivazioni

devono essere ricercate nella carenza di dialogo con le singole realtà. Solo tornando a fare politica sul territorio, attraverso l'attività amministrativa e contestualmente con delle sezioni di partito che sappiano correlarsi con una società disinnamorata della politica, si potrebbe incidere maggiormente durante le elezioni. Folino ha invitato tutti gli amministratori regionali a recitare il mea culpa e ha rimarcato alcuni errori commessi durante la gestione politica del centro-sinistra. Lacorazza, dal canto suo, ha parlato di un congresso prigioniero della prossima scadenza elettorale e ha insistito sulla possibilità che l'atteggiamento del Pd, non possa essere compreso dai cittadini, considerando il momento vissuto dalla Regione, attanagliata da una crisi produttiva e sociale concreta. Bubbico ha indicato come via di uscita, la strada del rinnovamento politico, auspicando un repentino ritorno alla stagione in cui la Basilicata era vista come un fulgido esempio di gestione della cosa pubblica. Petrone, soddisfatto dell'impatto positivo che ha riscontrato la mozione Bersani-Speranza, si è augurato una competizione congressuale democratica e civile, partendo dal presupposto <<di un partito coeso che sappia essere punto di riferimento per la società e che indichi le soluzioni per uscire dalla crisi >>. A seguire l'intervento di Roberto Speranza c'erano molti amministratori locali del Marmo-Melandro, che durante la conferenza hanno chiesto a voce alta di contare maggiormente e non essere relegati nelle loro realtà, a combattere come Don Chisciotte contro i mulini a vento. Giovanni Petilli Angela Scelzo

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Mercoledì 9 settembre 2009


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Negli anni passati l’estate lucana cominciava nel dancing situato nel parco di Potenza

Il turismo partiva da Montereale Le tappe di rito erano anche Rifreddo e i laghi di Monticchio. Poi venne Maratea POTENZA - Montereale ha chiuso i battenti! Troppo rumoroso per i residente del Parco che vogliono dormire sonni tranquilli. Il gestore del “dancing” annunzia ricorso e sostiene che la chiusura è un danno non solo per il privato, ma per l'intera comunità. Questo moderno conflitto di interessi ci ricorda quanto Montereale era la stazione turistica più frequentata di Potenza e dintorni. Quell’angolo della pineta (allora non si chiamava ancora Parco) fu il ritrovo, anche elegante, della “meglio gioventù”; un posto riservato, protetto dai rami di ligustri, e da quattro pini, dove si doveva pagare l'ingresso per godere della musica e della pista da ballo. Fu la trovata più ingegnosa di una persona vivace e amante della città, quel Salvatore Giugliano che da rappresentante di commercio, si fece gestore del piccolo bar e poi intrattenitore per un gruppo molto selezionato di invitati. Niente di scandaloso, allora non si conosceva nemmeno la parola droga, ma negli anni '60, il “dancing” diventò luogo di sereno divertimento, mezzo inimitabile di incontri e scambi di esperienze e, infine, anche un posto in cui nascevano gli amori, più o meno fugaci, ma anche duraturi. Chi non aveva la possibilità di un vestito decente e di un poco di danaro, doveva accontentarsi di ascoltare la musica dall'esterno, cercando di spiare fra i rami dei sempre verdi, quello che succedeva li dentro. Ma si lavorava più di fantasia che di altro. Montereale, grazie a “Toruccio” come gli amici chiamavano Salvatore, diventò anche luogo deputato per un po' di cultura (furono presentati diversi libri al lume di candela nel dancing) e, dopo la ristrutturazione, un ambiente anche familiare. Era il rifugio privilegiato di che non poteva permettersi altro, se non una lunga “camminata” per raggiungere Rifreddo, la montagna preferita dai potentini, il bosco, le fragoline, l'acqua che spaccava le bottiglie di vino e che d'inverno gelava! Rifreddo, nonostante sia nel territorio di Pignola, è stato sempre considerato un'appendice potentina e, sotto sotto, anche ai pignolesi non dispiaceva questa identificazione. Il bacino di utenza del capoluogo di regione, forniva un sufficiente flusso di danaro che avrebbe potuto (il condizionale era d'obbligo e

Una parte del bosco di Rifreddo. A destra i laghi di Monticchio. In basso alcuni bimbi nel parco di Montereale

tale rimane oggi) la crescita della località turistica. Erano in tanti i giovani che si cimentavano nella scalata a piedi dagli 850 metri del capoluogo, agli oltre 1.100 metri di Rifreddo. Ricordiamo, e gli rendiamo un doveroso omaggio, uno degli animatori giovanili degli anni '60, quel monsignore Vincenzo D'Elia, parroco della Trinità di Potenza, ma uomo di grande aperture mentali che lanciò molti giovani nell'agone politico (anche tramite il Partito popolare da lui fondato insieme a Luigi Stuzo) che era un grande camminatore oltre che un vero e proprio apostolo della cultura giovanile. Lo ricordiamo con un fazzoletto bianco annodato intorno al collo, un bastone nella mano sinistra e la tonaca che svolazzava sugli scarponi da montagna, guidare il gruppo con quel fisico segaligno e imperioso. La camminata, fino alla sorgente del bosco, a pochi metri dal luogo in cui sorge opra il Giubileo Hotel era la meta, sia per la freschezza dell'acqua, che per il riparo

che forniva il bosco. Per i giovani dell'azione cattolica vi era anche il fervorino prima di mangiare il panino preparato dalla mamma, ma il gioco valeva la candela, perché godere della sapienza di un uomo come don Vincenzo, ripagava di ogni sacrificio. Quando la predica era finita, era pronto anche il cocomero, gelato come se fosse stato un frigorifero e il “rompete le righe” che consentiva la scoperta dei posti più segreti del bosco. I più audaci accennavano anche a scalare la montagna per raggiungere Pierfavone o scoprire l'ultimo carbonaio anche ancora sfruttava i rami della foresta per fabbricare il carbone. Ma erano in pochi, perché gli altri, specie i più giovani, avevano paura di incontrare il lupo che allora era presente nel bosco di Rifreddo e, come oggi, risvegliava i sentimenti di paura legati alla ferocia dell'animale. Poi venne la motorizzazione di massa e, dopo Rifreddo, fu Monticchio a interessare da vicino i potentini. La zona dei due laghi, sorti nel cono del Vulture, il vulcano spento, fu scoperta per prima dai pugliesi che avevano (ed hanno ancora) fame di verde e di neve, che in Basilicata si trovano in abbondanza, anche se non sfruttate come si deve. Giunse nella zona anche il conte Hartig che scoprì una delle farfalle più rara di Europa, la “bramea” che per un misterioso quando inspiegabile trasloco dal suo luogo di origine, la Persia, era giunta nel bosco di Monticchio dove trovò il posto ideale per riprodursi. Ma dopo il conte e i turisti di Bari, giunsero i lucani che si appropriarono della bellissima località (negli anni '70 era nominata la “svizzera lucana”) che ha avuto sempre un destino terribile. Contesa fra gli interessi di diversi comuni, non riuscì a decollare nemmeno con l'invenzione della Comunità montana. Fu la Provincia di Potenza a darle un improvviso slan-

cio costruendo un'ardita funivia che ti portava, con il batticuore, dal lago piccolo alla cima del Vulture. Una veduta mozzafiato che ti faceva comprendere immediatamente perché appena dopo l'unità d'Italia era stata varata la legge scellerata che disponeva l'abbattimento di un oltre un terzo della superficie boscata della Basilicata.

Ammirando quei boschi che si aprivano sui laghi, avevi la spiegazione del perché il brigantaggio lucano avesse avuto tanti proseliti fino a suscitare il terrore dei piemontesi che ne ordinarono l'abbattimento. E nel ricordo di quella stupenda struttura, ora dimenticata, e dell'assoluta mancanza di servizi in cima al Vulture, che si comprende

perchè mancando scelte mirate e la comprensione fra i…popoli dei comuni vicini, Monticchio non fa più notizia. O meglio fa notizia solo per gli americani che, con la Coca Cola hanno già acquistato due grandi stabilimenti della straordinaria acqua minerale della zona. Amen Vittorio Sabia

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Mercoledì 9 settembre 2009


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LA DENUNCIA

All’ordine del giorno la questione legata ai rifiuti e alla discarica

«Mio figlio discriminato»

Venosa, torna a riunirsi il Consiglio

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera indirizzata al primo cittadino della città di Orazio, Bruno Tamburriello Sono il papà di Giuseppe De Renzo. In occasione della manifestazione di ringraziamento dei cittadini de L’Aquila per la solidarietà dimostrata dal popolo venosino si è verificato uno spiacevole episodio che credo meriti da parte sua una giustificazione pubblica. I fatti. L’Avis di Venosa, che organizzava la manifestazione, richiedeva al comune da lei guidato l’allestimento di un palco e di una rampa per consentire a mio figlio disabile di salire. Gli addetti provvedevano all’allestimento del palco ma per la rampa nessuno era stato autorizzato ad approntarla. Preciso che mio figlio ha messo a disposizione tutti gli strumenti e

la sua opera per la buona riuscita della manifestazione, senza richiedere alcun compenso. Per la rampa, dopo essere stato sballottato, venivo consigliato di richiedere direttamente a lei, cosa che ho fatto, ottenendo un diniego con la motivazione “le casse del comune di Venosa non consentono di spendere per l’allestimento 400 euro. La manifestazione veniva comunque effettuata, grazie alla solidarietà di un gruppo di venosini ed aquilani che sollevavano mio figlio Giuseppe e lo adagiavano sulla sua carrozzina. Lascio alla fantasia immaginare l’umiliazione subita da mio figlio Giuseppe, che lo ha fatto vergognare di essere cittadino venosino oltre la rabbia. Come padre le chiedo un pubblico chiarimento al quale credo, non si sottrarrà. Domenico De Renzo

VENOSA - Giovedì 10 Settembre e Sabato 12 Settembre si terranno due nuove adunanze del Consiglio Comunale in cui si discuterà per l'ennesima volta, tra i vari argomenti, sulla questione-rifiuti con la richiesta di approvazione e di convenzione dello statuto, nonché sulla costituzione di una autorità garante dello smaltimento dei rifiuti che rientra nel progetto “Ato Rifiuti Basilicata”, un progetto commissionato dalla Giunta Regionale con una “mission” precisa, quella di conferire alla gestione dei rifiuti una riorganizzazione in termini di economicità ed efficienza. Ciò non può prescindere da un progetto geopolitico di “status quo” che scongiuri qualsiasi forma di diseconomia e di centralismo. Le decisioni che si prenderanno in sede comunale

saranno importanti, poiché di forte impatto sulla salubrità dell'ambiente, sul miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e, nondimeno, sulla spesa pubblica, ottimizzando le risorse ambientali disponibili, con l'auspicio di una sostanziale diminuzione dei costi. Tutto ciò s'inserisce in una cornice, quella dell'eco-sostenibilità, che necessita di una modernizzazione in termini di innovazione e di compatibilità con le esigenze di tutela ambientale in difesa del diritto alla salute. Coloro che gestiscono, a livello regionale, i cinque impianti presenti sul territorio della provincia di Potenza, vale a dire, Venosa, Genzano di Lucania, Moliterno, Sant'Arcangelo e Lauria, devono finalmente comprendere che, imponendo le tariffe di conferimento dei rifiuti ad un

unico impianto (anziché dilazionare i costi sui diversi impianti), non si fa altro che incentivare un inevitabile disequilibrio a livello territoriale. Infatti il Decreto Legislativo n.152/2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.88 del 14/04/2006, prevede, in materia di riordino nella gestione dei rifiuti, la bonifica dei siti contaminati, la tutela dell'impatto ambientale, del suolo e del patrimonio idrico, nonché delle emissioni in atmosfera. Occorre una valutazione ambientale strategica che semplifichi e razionalizzi le procedure di gestione ambientale, come la raccolta differenziata, mettendo in atto una “governance” che coinvolga gli enti locali i quali devono interloquire, per qualunque necessità, con l'Autorità d'Ambito competente. Marianna G. Ferrenti

Dito puntato contro l’azienda che dovrebbe garantire la pulizia nei quartieri

Lavello, verde pubblico “opaco” Pettorruso denuncia lo stato in cui versano alcune zone della città LAVELLO - Dopo l'inaugurazione della villa Comunale e la riapertura dell'area antistante la stessa, si torna a parlare di verde pubblico . Da sempre croce e delizia delle amministrazioni comunali, la gestione del verde è affidata da tempo all'azienda multiservizi Astea. Basta però fare due passi nelle periferie del centro abitato ma anche nei pressi di asili e scuole e il fiore all'occhiello da poco inaugurato, la villa Comunale, sembra passare in secondo piano. A confezionare un vero e proprio album foto grafico di incuria e degrado in materia di verde pubblico , la Primavera Lavellese. «Il Sindaco e la sua maggioranza, complice anche il Pd, continuano a difendere l'indifendibile» esordisce Antonio Pettorruso. «Il comune - fa sapere il capogruppo della Primavera Lavellese - versa all'Astea oltre 140 mila euro l'anno per la sola manutenzione del verde pubblico ed in cambio non ottiene nulla». «Viali sporchi e pericolosamente infetti, aiuole arse, alberi secchi e potati senza professionalità, assenza di fioriere, erbacce nelle aere degli asili e delle scuole elementari. L'amministrazione ha dovuto far ricorso agli operai della forestale per almeno pulire la Villa Comunale costata due miliardi nel tratto di via Roma e abbandonata per il resto». «Grazie a questi operai si potrà riaprire la scuola Matteotti completamente abbandonata nella parte retrostante.

Venosa, grande successo per “Il Filo d’Arianna”

Immagini che focalizzano la problematica su alcune zone “verdi” della città dauna

La sede del Filo di Arianna di Venosa

I forestali dovrebbero pulire le cunette e non hanno la professionalità per mantenere il verde ed invece il Sindaco e l'amministrazione li usano per pulire li dove dovrebbe esserci l'Astea».

«La Corte dei Conti deve sapere che per manutenere il verde pubblico a Lavello si pagano 140 mila euro all'Astea e poi si fa ricorso ai forestali». Daniele Masiello

Genzano di Lucania Nuovo look per quello che è considerato il fulcro del centro storico

Restyling per il sagrato della Chiesa madre GENZANO DI LUCANIA Dopo la ristrutturazione della “Chiesa Madre” dedicata a Santa Maria della Platea, anche l'antistante sagrato è stato rimesso a nuovo. L'idea dell'assessore Savino Ciola, era quella di utilizzare la rimanenza del ribasso d'asta relativa ai lavori eseguiti sulla facciata del tempio cristiano per completare l'estetica di quello che può considerarsi a pieno titolo il fulcro del centro storico. E così è stato fatto. «A breve - ci anticipa Ciola - tutta via Carmine (ovvero la strada principale di collegamento col “paese nuovo”) sarà rifatta con la stessa pietra bianca». «Stavolta - precisa l'asses-

Il nuovo sagrato

sore al Bilancio - la spesa è completamente a carico dell'Acquedotto Lucano, essendo stata a suo tempo prevista la ri- piastrellatura inte-

grale in seno al progetto di rifacimento, da poco portato a termine, di tutta la rete idrica della vecchia Genzano».

Originariamente la serpeggiante e stretta via che scende fino alla chiesa era tappezzata di sampietrini, ormai quasi completamente rimossi a causa degli scavi eseguiti; mentre lo spiazzo ove la stessa volge a termine era in pietra grezza di fiume, materiale d'uso comune nei secoli passati. «Il nostro intento - interviene il sindaco Rocco Cancellara - è quello rivalutare e valorizzare il Centro Storico. Ma non teniamo certo nascosto il quello che, forse per tutti, è il desiderio più grande: vedere un giorno ripopolate queste viuzze che ancora conservano, congelato, il fermento d'altri tempi». Gianrocco Guerriero

VENOSA - Grande successo per la manifestazione organizzata dalla cooperativa Il filo di Arianna dei giorni scorsi Orazio a Venosa. La manifestazione rivolta alle famiglie con bambini ha visto come protagonisti principali della serata gli utenti del Centro Socio Educativo Il filo di Arianna che hanno presentato il nuovo spettacolo di burattini insieme ad una serie di attrattive e divertimenti che hanno coinvolto i presenti , curati dallo staff animazione della cooperativa in collaborazione con i clown Piedino e Fagiolina dell'Associazione Vip , impegnata nella clown terapia, e con la quale si è instaurato un ottimo rapporto di collaborazione. Lo spettacolo è solo una delle attività proposte dal CSE nel corso del 2009 . Sono stati realizzati infatti corsi di nuoto e ginnastica dolce, di danza terapia, il corso -laboratorio sulle arti circensi e terapia della risata, la redazione del periodico Zahir, il corso di alfa-

betizzazione informatica e di fotografia digitale oltre alle numerose gite e soggiorni estivi. A dimostrazione del fatto che le persone con disabilità possono essere una risorsa per la comunità intera, gli operatori, gli utenti e i volontari della Compagnia The Sun , specializzata nel teatro dei burattini e arte di strada, promossa dal Cse , portando gli spettacoli di animazione nelle nostre piazze e nelle scuole, facendo divertire i nostri bambini, oltre a realizzare interventi di riabilitazione “promuove l'inclusione sociale”di chi vive una condizione di isolamento a causa della propria disabilità, con l'intento specifico di abbattere pregiudizi e barriere nei loro confronti . E il sorriso di tanti bambini vale più di tante parole. Tutte le attività e le informazioni inerenti il nostro Cse sono consultabili sul sito della cooperativa: www.ilfilodiariannavenosa.it.

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Diverse questioni all’ordine del giorno: dal “caso” Albanese ai futuri assetti dell’esecutivo

Melfi, stasera vertice di maggioranza MELFI - Questa sera è prevista una riunione nella maggioranza di centrodestra melfitana. Diversi i punti di discussione in considerazione di ciò che avvenne prima della pausa estiva quando, nell'ambito di consiglio comunale alquanto vivace, si verificarono momenti di forte dibattito tra il sindaco Navazio e il resto del Pdl federiciano. In quella circostanza il primo cittadino melfitano rispedì al mittente le accuse mossegli, invitando il coordinatore del partito, Tonio Roselli, ed il suo vice Mariano Bortolini ad entrare in giunta e divenire referenti principali del dialogo politico. In quella occasione, inoltre, il rappresentante del Movimento per l'Autonomia, Mauro Masserini uscì dall'aula al momento della votazione non nascon-

dendo il proprio dissenso. Proprio l'aspetto politico concernente l'Mpa resta sul tavolo, con l'assessore alle Attività produttive, Cristina Albanese che rischia sempre di veder revocato il proprio mandato. La riunione di questa sera servirà a chiarire questo punto, con il Pdl che non ne fa una questione personale ma ovviamente incentra il dibattito sull'aspetto politico, visto e considerato che l'Mpa con un solo consigliere ha in giunta una visibilità enorme con la stessa Albanese che si è sempre schierata al fianco del consigliere Masserini. Una situazione che non sta bene ne agli ex di Alleanza nazionale ne tantomeno agli ex di Forza Italia. Navazio sarebbe pronto a revocare il mandato e assumere direttamente l'inca-

rico non assegnandolo ad altri, ma vuole prima di tutto verificare i numeri in consiglio, visto che proprio nel contesto dell'ultimo dibattito la maggioranza è andata sotto. Rispetto al momento dell'elezione il consiglio comunale di Melfi ha assunto un'aspetto differente con la nascita di nuove forze come ad esempio i Dec e l'Mpa e la transumanza di alcuni che di fatto hanno leggermente cambiato il volto dell'assise melfitana. Sullo sfondo resta sempre l'Udc che ufficialmente è fuori da ogni discorso relativo alla maggioranza ma che resta sempre alla finestra in attesa sotto sotto una chiamata, magari dallo stesso sindaco, per poter entrare dalla porta principale. Finestra rappresentata dall'incarico che un esponente

del partito di Casini riveste nell'azienda speciale 167. Oltre a un discorso prettamente legato a posizioni ed incarichi la riunione di questa sera affronterà anche lo spinoso tema di come affrontare questo restante anno e mezzo che separa la città di Melfi dalle prossime elezioni. Questione di metodo, di sinergie, di modi di intere la politica su temi di larghe vedute come ad esempio quello relativo alle Comunità locali. Infine c'è sempre sullo sfondo il “duello” Navazio-Pagliuca che con l'approssimarsi delle regionali è presumibile che diventi sempre più aspro, anche perché entrambi nutrono ambizioni di candidature e nessuno dei due ha voglia di rinunciarvi per far spazio all'altro. Emilio Fidanzio

Melfi Nota di Mauro Masserini

La questione Lasme nel prossimo Consiglio MELFI - Un consiglio comunale monotematico per discutere della questione relativa alla Lasme. Lo fa sapere il consigliere comunale di Melfi, Mauro Masserini dopo la riunione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, Presenti tutti i Capigruppo. «All'unanimità - spiega in una nota - i capigruppo hanno ravvisato la necessità non prorogabile di un consiglio comunale monotematico aperto come da richiesta sottoposta tra l'altro all'attenzione del Presidente del Consiglio la scorsa settimana dal sottoscritto». «Il territorio del Vulture melfese - continua - con la propria classe politica quindi, a fronte del campanello d'allarme rappresentato dalla vicenda Lasme intesa come innesco di un paventato effetto domino in ambito Sata ed indotto, fa quadrato a salvaguardia del proprio patrimonio occupazionale insieme a Sindacati ed Istituzioni, Sindaci Consiglieri Regionali, Provinciali ed i Parlamentari di Basilicata, tutti invitatia partecipareal suddettoConsiglio da tenersi entro martedì prossimo».

Melfi Quest’anno il rapporto sarà di 6 insegnanti e 20 studenti. L’appello del vicepreside

Meno professori e più disabili Il caso dell’Alberghiero di Melfi. Sollecitate le istituzioni scolastiche regionali MELFI - La nuova stagione scolastica, ormai alle porte, non si apre sotto i migliori auspici per l’istituto alberghiero di Melfi. «Un problema che si rinnova di anno in anno – spiega il vice preside dell’Ipssar , Vincenzio Paolino –perché a fronte di un numero di ragazzi diversamente abili nostri iscritti ed aumentati rispetto al 2009, abbiamo uno scarso numero di docenti di sostegno. Quest’anno abbiamo venti studenti che hanno bisogno di assistenza con solo sei insegnanti a disposizione, più uno che farà nove ore da noi ed altrettante in altro istituto. In questa maniera diventa difficilissimo intervenire didatticamente anche perché sette ragazzi hanno problematiche complicate ed avrebbero bisogno di assistenza continua. A questo punto chiediamo solo il rispetto della normativa vigente in materia che stabilisce il rapporto di uno a L’Alberghiero di Melfi due tra insegnanti e studenti diversamente abili. Diventa facile il calcolo che prevede per il nostro istituto altri quattro insegnanti». Un problema che si ripercuote sulle famiglie degli alunni. “Questa situazione – aggiunge il vice preside, Paolino – non ci

permette di garantire un servizio adeguato ai ragazzi, alle loro famiglie ed alla stessa scuola perché abbiamo difficoltà nella gestione complessiva delle classi in cui questi ragazzi vengono inseriti. Abbiamo classi di venticinque alunni con anche tre studenti diversamente abili per ogni classe. Si comprenderà bene quali problematiche siamo costretti ad affrontare». Un ultimo appello. «Ci rivolgiamo alla direzione scolastica regionale che assegna i docenti alle varie istituzioni scolastiche – conclude il professore, Paolino – ed a loro chiediamo il perché ogni anno proprio noi dell’Ippsar veniamo sempre più penalizzati». L’alberghiero di Melfi, che tra le altre cose attende la costruzione di un nuovo istituto da ormai quattro stagioni, oggi si trova a dover affrontare anche quest’ultimo problema. Una scuola divisa in tre plessi attraversati niente meno che dalla strada statale, Potenza-Melfi, evidentemente potrebbe essere tutelata meglio da chi ogni anno si trova a dover ripartire gli insegnati nelle varie scuole regionali. Vittorio Laviano

BARILE-GINESTRA

Oggi vertice in Regione Loguercio-Valluzzi OGGI 9 settembre alla Regione Basilicata, all'ufficio Infrastrutture, ci sarà l'incontro tra l'assessore Regionale Innocenzo Loguercio e l'assessore provinciale alla Viabilità Nicola Valluzzi per porre fine alla storia della strada Ginestra-Barile, considerata senza un proprietario. Verrà stipulato un atto deliberativo dell'impegno di spesa occorrente per mettere in sicurezza questa strada. Una strada tra le più trafficate della Regione Basilicata, importante crocevia tra l'ospedale Oncologico di Rionero e quello di Venosa. Ogni giorno su questa strada oltre millecinquecento automobilisti vi transitano. Il consigliere comunale Tonio Di Pace che per anni ha studiato a Potenza e di questa strada conosce vita e miracoli dice: «dispiace che si continui a parlare di questa strada nel 2009, nonostante cinque anni fa, fu preso in Prefettura, alla presenza di autorità provinciali e dei due centri arbereshe, un impegno per metterla in sicurezza in caso di emergenze. Questa strada in alcuni tratti è una vera e propria emergenza, come nelle curve, subito lasciato l'abitato di Ginestra per Barile, che esposte al nord, nel periodo invernale rendono scivoloso il manto stradale che hanno bisogno di interventi drenanti. A valle in prossimità del ponte che divide i confini di Ginestra con Barile, il manto

Rionero in Vulture Raduno diocesano a Monticchio per l’associazione

Azione cattolica: il senso di una presenza RIONERO – “Lo accolse con gioia – Chiamati a riscoprire la gratuità nella responsabilità del servizio associativo” è stato il tema sul quale don Sandro Cerone, parroco della parrocchia SS. Sacramento di Rionero, si è soffermato nella giornata di riflessione dell’Azione Cattolica della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, tenuta sabato scorso nella splendida e incantevole località di Monticchio Laghi. Aperta a dirigenti parrocchiali e diocesani, l’iniziativa rientra tra le attività programmate per i gruppi e le associazioni parrocchiali per il prossimo anno associativo. All’interessante quanto significativa giornata, proposta dalla presiden-

za dell’Azione cattolica diocesana, hanno preso parte i membri del consiglio diocesano di Ac, i presidenti delle associazioni parrocchiali e numerosi tesserati, simpatizzanti e amici dell’associazione «che – ha detto Tonio Galotta, responsabile dell’ufficio per le comunicazioni sociali - hanno accolto con vera gioia l’invito ad essere ancora protagonisti della vita associativa diocesana». «La giornata di riflessione di Monticchio Laghi – ha sottolineato Incoronata Di Lorenzo – è stata davvero stimolante per ricordare il grande impegno che l’Azione Cattolica ha profuso nella Diocesi di Melfi nel passato con uno sguardo agli obietti-

vi futuri, in modo particolare alla sfida educativa che è uno dei capisaldi dell’Ac. Sotto la direzione del presidente Mario Sonnessa e degli assistenti spirituali don Rocco Saulle e don Sandro Cerone – ha aggiunto la Di Lorenzo – si è intrapreso un discorso che mira a ridare slancio all’Azione Cattolica diocesana che si è riproposta di continuare il proprio cammino formativo arricchendolo con proposte interessanti, quali un contatto diretto con le povertà e con incontri incentrati sulla lectio del Vangelo». I partecipanti, divisi in settori adulti, giovani e Acr, hanno pure offerto interessanti punti di riflessione e proposte concre-

te per le attività dell’anno associativo ormai alle porte. L’invito poi del vescovo Padre Gianfranco Todisco, presente all’incontro diocesano, all’associazione a mettersi sempre più “in rete” con la realtà diocesana, ha di sicuro fornito uno stimolo ulteriore a vivere l’impegno nell’Ac come chiamata al servizio della Chiesa e degli altri. «In questa riuscita giornata –ha detto Incoronata Di Lorenzo – è stato di certo fatto un primo passo per ripartire con la consapevolezza del proprio passato e con rinnovata fiducia verso il futuro che ci chiama ad essere protagonisti». Michele Rizzo

stradale viene sommerso da fanghiglia e detriti di ogni genere che vengono trascinati dalle acque piovane per mancanza di scolo. Sono convinto che con pochi ed efficaci interventi, questa strada, già di per sé molto trafficata, diventi tra le più sicure della provincia». Claudio D'Auria, dipendente dell'Ufficio Tecnico del Comune, da Rapolla ogni giorno raggiunge Ginestra, aggiunge: “questa strada pur avendo i requisiti per diventare strada provinciale, manca della minima manutenzione ordinaria e straordinaria. E' senza segnaletica orizzontale e verticale. Su questa strada c'è un trasporto di merci notevole. L'Ente di Irrigazione ed i Comuni di Ginestra e Barile non hanno mezzi e possibilità per gestire questa strada”. Il prof. Angelo Labella ogni giorno parte da Rionero per raggiungere Venosa dove insegna da oltre 30 anni è abbastanza originale nel suo intervento: “alcune buche riescono a salvare alcune vite umane, una volta rimessa a nuovo questa strada, tutti sfrecciano a velocità sostenuta, come se si trovassero su una pista di formula uno”. Sono in tanti gli operai di Ginestra e di Ripacandida che, ogni giorno con i pullman da questa strada raggiungono le fabbriche di San Nicola di Melfi. Lorenzo Zolfo

Rionero aderisce alla campagna “Respect the woman”

Vestirsi di bianco per combattere la violenza sulle donne QUESTA mattina, mercoledì 9 settembre, vestitevi di bianco e sarete solidali con le donne vittime di violenza. Parte oggi la campagna di comunicazione “Respect the women, respect the World”. Un impegno, quello contro gli atti di barbarie, partito dal G8 con la Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne che si terrà proprio a Roma in questi giorni. Indossare qualcosa di bianco, il colore della purezza, per dare un segnale forte manifestando il dissenso e la vicinanza a tutte le vittime di violenze il più delle volte consumate tragicamente entro le mura domestiche. Un invito fatto proprio dall’ amministrazione

comunale di Rionero in Vulture, e promosso dalle tre componenti rosa della giunta comunale: l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Michela Pinto, l’assessore al Bilancio Lina Grosso e il consigliere comunale Maria Pia Trama. «Indossiamo - dicono - qualcosa di bianco per testimoniare la nostra solidarietà verso tante donne vittime di violenza e per sostenere l'auspicabile cambio di passo su deprecabili aspetti quali violenza domestica, mutilazioni genitali, torture di qualsiasi genere sulle tante, troppe nefandezze cui le donne sono costrette in molte parti del mondo». Lucia Nardiello

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Le 27 maestranze (23 sono donne) chiedono il pagamento degli stipendi arretrati

Spalberg: sciopero a oltranza Il prefetto si impegna a far incontrare le parti nel più breve tempo possibile VIGGIANO - Sciopero a oltranza fino a quando l'azienda non pagherà gli stipendi arretrati. Un dramma che continua dai cancelli dello stabilimento dell'azienda alla sede della Prefettura. Così ieri mattina i lavoratori della Spalberg, l'azienda di Viggiano per la produzione di spalline per abiti, in cui lavorano 27 persone, di cui 23 tutte donne, si sono ritrovati davanti alla sede del Palazzo prefettizio. Un presidio per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati e un nuovo Piano industriale. Pochi striscioni racchiusi in unico messaggio chiaro «certezze per i pagamenti e risposte concrete sulla loro situazione lavorativa». E il grido d'aiuto è stato accolto dal capo del gabinetto della Prefettura che ha ricevuto la delegazione dei lavoratori dopo un ora di presidio raccogliendo la richiesta di sollecitare nel più breve tempo possibile un tavolo di concertazione tra Istituzioni e imprenditori al fine di trovare “una soluzione in grado di tutelare i lavoratori e le loro famiglie”. Nel frattempo un azione decisiva “proseguire lo sciopero fino a quando l'azienda non pagherà le spettanze arretra-

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LA STORIA

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Un’azienda in rosa

Negli scatti di Andrea Mattiacci alcune immagini del sit-in di ieri mattina e l’incontro in prefettura con i sindacati

PER ironia della sorte l'azienda nata con il contratto d'area nel 2004, è situata a pochi passi dalle ultime imprese, nate anch'esse con il patto d'area, che hanno fallito e chiuso. Una realtà quasi tutta al femminile, di 27 unità, 23 sono tutte donne. Del vento di crisi della Spalberg, però, se ne parlava già da qualche tempo. Un azienda nata con il patto d'area con un finanziamento di 7 milioni e 100 mila euro. Un programma a regime di assunzione di 130 unità. Ma di assunzioni reale c'è ne sono state circa una trentina. Nei fatti, quindi, non ha raggiunto gli obiettivi prefissati con il Piano iniziale e con la presenza di una revoca dei contributi. Non solo, l'azienda la cui direttrice Luciana Plebani, mentre amministratore delegato Gasparre Simone,entrambi del nord - est, di incentivi ne ha avuti anche per quanto riguarda la formazione. Come la maggior parte delle aziende la crisi non la risparmiata. “Calo degli ordini e delle commesse”. Ma il problema sembra essere legato anche ad na situazione tributaria a cui è incappata la stessa. Problemi finanziari che l'avrebbero poi portata a chiedere un Piano di riorganizzazione aziendale. a. p. mento dopo le ferie estive hanno spiegato i sindacalisti - non abbiamo avuto alcuna notizia”. Impegni presi, sono stati puntualmente disattesi nei confronti dei lavoratori. Vicenda quella della Spalberg iniziata nel mese di giugno scorso con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento . Una realtà quasi tutta al femminile, di 27 unità, 23 sono donne e 4 maschi. Madri di famiglia e giovani donne che hanno riposto le loro speranza e i loro progetti nell'attività lavorativa dell'azienda. Hanno pazientato per mesi per quanto riguarda gli stipendi. E' da gennaio che non percepiscono le spettanze, solo una piccola tranche è arrivata ma non a tutti. La loro protesta è iniziata sia per le mancate mensilità e sia per l'assenza di certezze

sul loro futuro occupazionale. E a dare sostegno e solidarietà ai lavoratori della Spalberg, il Pdl lucano con il consigliere provinciale Severino Notarfrancesco che ha sottolineato “siamo vicino ai lavoratori e alle loro famiglie affinchè si trova una soluzione concrete. Le difficoltà - ha commentato il rappresentante del Pdl - sono da ricercare nel modo scellerato di fare industrializzazione con contratto d'area, dove non si è guardato all'azienda e ne alla qualità . Non c'è stato nessun controllo e ne una corretta attenzione, neanche la volontà di trovare una soluzione Come Pdl ci attiveremo al più presto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, invitando il ministro Scajola a trovare una soluzione”. Angela Pepe

Castelsaraceno, General service Gal Allba, consensi per l’dea Trovato l’accordo tra le parti di riqualificazione del Noce

Viggiano Nota di Massaro

sponsabile dei lavori di bonifica sulla foce. Il sindaco Antonio Manfredelli e l'Assessore Cristina Florenzano, ciascuno ha informato su ragioni e percorsi del rinnovato interesse nei confronti del Fiume Noce. Con il Progetto di riqualificazione del Noce, il Gal Allba intende recuperare il patrimonio storico del fiume che con il suo ricco sistema di torrenti, insediamenti, mulini, ha costituito per secoli la più grande via di comunicazione degli scambi produttivi e commerciali dalle foreste interne al mare; Superare la visione del Fiume come rischio; promuovere la rinascita del Fiume come produttore di benessere e ricchezza a partire dal recupero e dalla riqualificazione del patrimonio storico; Integrare le politiche di riduzione del rischio idraulico e di inquinamento con le politiche per la riqualificazione ambientale e territoriale della Valle e del sistema insediativo delle rive del Noce. Il manifesto è un documento politico, manifestazione di interesse e impegno concreto a lavorare insieme per sostenere in ogni occasione la valorizzazione della Valle che dichiara pubblicamente la volontà per un impegno. Il progetto redatto dall'architetto Di Fazio per conto del Gal Allba rientra nella più ampia programmazione di Golfo Amico, che ricordiamo è stato candidato dal Gruppo di azione locale, a finanziamento Poin.

VIGGIANO - «La passerella di politici e soprattutto di amministratori regionali, provinciali e comunali, in occasione delle Sacre Celebrazioni dedicate alla Madonna di Viggiano è stata davvero un brutto esempio di comportamento da parte di chi continua a mischiare il “sacro”con il “profano». A sostenerlo è il presidente del Csail Filippo Massaro per il quale «i politici non si sono fatti scrupoli ad offendere la devozione popolare di un’intera comunità regionale, ma soprattutto dei cattolici della Val d’Agri, che ogni anno si esprime nelle forme e modalità personali, dettate dalla propria coscienza di cristiano, attraverso la partecipazione alle funzioni religiose e alla processione. E nemmeno i messaggi che ripetutamente Mons. Superbo, qualepresidente dellaConferenza Episcopale Lucana, rivolge a politici ed amministratori perché si mettano realmente al servizio delle nostre popolazioni hanno avuto alcun effetto. Come Csail – continua Massaro – non ci resta che denunciare questo comportamento».

te”. Anche perché come hanno commentato più volte, davanti ai cancelli dello stabilimento, le Rsu “la situazione è diventata esasperante. Non abbiamo i soldi neanche per fare una telefo-

nata. Vogliamo le garanzie per i pagamenti e non più le solite promesse”. Infatti delle promesse fatte dell'azienda non si fidano più, anche perchè dopo manifestazioni, sit-in e vari incontri

CASTELSARACENO - Sembra rientrata l'emergenza dei lavoratori della General Service, le due parti hanno trovato un accordo che attende solo di essere rispettato. Secondo quanto firmato dai lavoratori e dal titolare dell'azienda, quest'ultima si impegna a versare le somme arretrate entro la fine dell'anno, rispettivamente entro il 15 settembre, il 15 ottobre e il 15 novembre, mentre per i pagamenti correnti la stessa dovrà corrispondere lo stipendio mensile entro e non oltre il giorno 20 del mese successivo. Gli operai che si occupano dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti, non vedevano pagarsi lo stipendio dal mese di aprile e stanchi di continue non Una panoramica di Castelsaraceno risposte avevano cercato una soluzione con l'aiuto di terzi soggetti. Da risalente alla scorsa settimana, avequi la nascita della polemica che va minacciato l'azienda di pagare aveva visto entrare in campo i sin- direttamente ai lavoratori le spetdacati con una nota della F.P. tanze non percepite e di non versare C.G.I.L che denunciava le mancan- alcuna cifra all'azienda senza aver ze della ditta e la necessità da parte ricevuto le adeguate garanzie che “della politica lucana di curare fossero state liquidate gli arretrati maggiormente questi servizi e ap- dovuti ai lavoratori. Circa venti prontare urgentemente un piano giorni per trovare una prima soluprovinciale sui rifiuti in modo da zione che, sembra abbia accolto i fapoter organizzare sul territorio il vori di tutti ma che troverà verifica servizio in modo decoroso e soprat- solo nel primo pagamento che dotutto funzionale, per il cittadino e vrebbe scattare il 15 settembre e nel per il lavoratore che lo svolge”. Ma rispetto delle successive date indivianche dell'amministrazione comu- duate. nale che con diverse note, l'ultima Francesca Gresia

in Regione, era stata prospettata ai lavoratori la possibilità di una parziale riconversione industriale e un periodo di cassa integrazione straordinaria, ma “alla riapertura dello stabili-

VALLE DEL NOCE - Sta raccogliendo sempre più consensi il manifesto con l’ideadi riqualificazionedell’hinterland del fiume Noce proposto dal Gal (Gruppo di Azione Locale) Allba. Dopo la prima presentazione a Tortora è stata la volta di Rivello e poi Nemoli, la partecipazione, assume sempre di più l'aspetto di discussione pubblica, la gente partecipa attivamente. «Sono probabilmente maturi ha commentato l'architetto Giuseppe Di Fazio,- i tempi per la costruzione diuna Visionedavvero condivisadello sviluppo dell'intera Valle, il progetto legato al Fiume Noce vuol essere un Progetto autonomo, integrato e forte del sostegno popolare, affidato alla capacità di contrattazione degli Amministratori locali, per una volta insieme». La logica progettuale del Gal, Allba che nonostante la fase di passaggio tra la chiusura del Leader Plus e l'affidamento dell'Asse IV, continua a lavorare, afferma il presidente Christian Merli, «è quello della programmazione dal basso, della condivisione e partecipazione delle idee con chi abita il territorio poiché solo così si possono trasformare le nostre ricchezze da patrimonio a risorsa». Alla manifestazione di Rivello sono intervenuti oltre all'architetto Di Fazio, che ha illustrato i presupposti del Progetto, Gianluca Cantisani, re-

Processione con i politici «Brutto esempio»

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Un dispositivo registra i numeri di codice e consente di ricrearle per usarle anche all’estero

Bancomat clonati per 100 mila euro Copiate le carte di almeno 70 correntisti del Monte dei Paschi. Prelievi nel weekend «Pensavo che la mia carta fosse smagnetizzata»

FORSE non potrete mai comprare un’auto in contanti o permettervi un viaggio all’estero. Lo farà per voi chi vi ha clonato il bancomat o la carta di credito. I “copisti” sono ormai sempre più diffusi e nel periodo compreso fra ferragosto e la fine del mese hanno agito anche a Matera. Obiettivo dell’operazione è stato lo sportello bancomat della filiale del Monte di Paschi di Siena di via Annunziatella e 70 correntisti ai quali, con prelievi di 250 euro alla volta, sono stati sottratti complesisvamente circa 100 mila euro in pochi giorni. Un altro prelievo sarebbe stato tentato, ma sventato in tempo, anche in provincia di Benevento. Il metodo, come spiegano i carabinieri del comando provinciale di Matera, che hanno raccolto finora 7 denunce di correntisti dell’istituto di credito, è macchinoso ma efficace e consiste nell’applicazione di un apparecchio informatizzato che, inserito nello spazio riservato alla scheda bancomat consente di acquisire i dati e i codici. La carta, subito dopo, viene ricreata e venduta sul mercato illegale, spesso all’estero. Le indagini della Squadra Mobile di Matera, nel frattempo, proseguono senza sosta lungo un preciso filone, tracciato anche sulla base degli elementi raccolti finora e sui quali c’è ancora il più stretto riserbo come conferma il dirigente, Nicola Fucarino. «La nostra attività investigativa va avanti in una fase delicata - spiega - in collaborazione con i rappresentanti della banca». Il Monte dei Paschi di Siena, intanto, in una nota chiarisce la propria posizione spiegando di essere «Intervenuta tempestivamente e di aver adottato tutte le procedure necessarie per circoscrivere e risolvere il problema. In caso di sospetta clonazione del bancomat è comunque consigliabile provvedere prontamente a richiederne il blocco presso la banca e sporgere la relativa denuncia presso le Autorità di Pubblica Sicurezza. Banca Monte dei Paschi di Siena - prosegue la nota -

da sempre è impegnata in numerose attività di prevenzione e contrasto delle frodi perpetrate tramite carte di pagamento ed ha implementato azioni di comunicazione utili per garantire ai propri clienti una corretta informazione sulle cautele da adottare nell'utilizzo dei propri strumenti di pagamento e delle credenziali e password di accesso. A tal proposito, si consiglia ai clienti di prestare molta attenzione a qualsiasi anomalia riscontrata nell'area dello sportello e nei sistemi elettronici utilizzati durante il prelievo e di effettuare regolari controlli della lista movimenti inerenti il proprio conto corrente, per accertarsi della presenza di strani addebiti o prelievi». In città, nel frattempo, è scattata la psicosi tra i clienti della banca, spaventati all’idea di dover affrontare spese mai sostenute o di aver inconsapevolmente facilitato il compito dei truffatori durante le operazioni di prelievo dallo sportello bancomat. Il fattore tempo, in questi casi, risulta determinante. Le vittime, infatti, si accorgono dell’avvenuto raggiro solo dopo aver controllato l’estratto conto, operazione che non avviene quotidianamente ma con una frequenza irregolare. Il fenomeno, d’altronde, non è raro ed è sviluppato in tutta Italia dove, spesso, i truffatori svolgono operazioni anche oltre confine utilizzando carte e identità differenti prima che i proprietari si rendano conto di essere stati raggirati. Nella città dei Sassi l’utilizzo del bancomat come forma di pagamento è particolarmente diffuso, molto più di quello della carta di credito e del contante. Potrebbe essere stata questa tendenza, probabilmente, a destare l’interesse di organizzazioni dedite alla clonazione e falsificazione di carte di pagamento. Resta, nel frattempo, il disagio di coloro a cui l’inconsueta “replica” ha impedito, anche solo momentaneamente, di poter usufruire di uno strumento comodo e veloce per le operazioni quotidiane. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

TEMEVA che il suo bancomat si fosse smagnetizzato, ma mai avrebbe immaginato di essere stato “clonato”, ovvero copiato per essere utilizzato da qualcuno che non ne era il legittimo proprietario. Vito Giasi, 33 anni, è una delle 70 vittime della banda dei “copisti”. «Ero appena tornato dalla ferie al mare con mia moglie e le mie due figlie quando ho scoperto allo sportello del bancomat che la mia carta non funzionava. Il giorno dopo, in banca, ho incontrato tutte le altre persone che, come me, avevano scoperto di essere state truffate». Il metodo, a quanto pare, è collaudato. Anche Vito Giasi ha scoperto pochi prelievi da 250 euro effettuati nel corso dello scorso fine settimana, per un totale di 1500 euro. «Oggi, forse potrò fare la denuncia, perchè devo attendere i dati del saldo del conto ma, nel frattempo, la banca ci ha fatto sapere che le spese per la nuova carta, sono a nostro carico. Mi sembra una doppia beffa». La riflessione di Vito si sposta anche più in là. «Chi ci ha rubato la carta, non si è appropriato solo dei nostri soldi, ma anche di parte della nostra vita, della nostra identità. Conosce chi siamo, dove viviamo..». Oggi si chiede «se non avessi fatto quel prelievo prima di raggiungere le mie figlie al mare, forse oggi avrei ancora i miei soldi sul conto». Un’amara constatazione che serve a poco quando si è finiti in un meccanismo sconosciuto e messo in atto da un nemico sconosciuto, di cui si sa soltanto che è in grado di prendere anche ciò che si immagina sia protetto. «Mi chiedo - conclude - se le banche non siano in grado di prevedere strumenti di difesa, dal momento che ormai quello della clonazione delle carte è un fenomeno così diffuso». a.ciervo@luedi.it

Attenzione ai difetti della tastiera dell’Atm I carabinieri nella sede del Monte dei Paschi di Siena

Ecco i consigli di Federconsumatori

La tastiera è uno degli elementi modificati per la clonazione

LE tecniche adottate per compiere questo genere di frodi sono molteplici. Una di queste tecniche è il “Lebanese Loop”: il criminale applica sullo sportello bancomat un dispositivo che impedisce la restituzione della carta al suo proprietario. Quando quest'ultimo si troverà, per ovvie ragioni, in difficoltà, interviene nuovamente il criminale che, fingendo di prestargli aiuto, lo inviterà a digitare nuovamente il codice Pin. A questo punto, il finto soccorritore potrà memorizzare mentalmente il codice che utilizzerà successivamente dopo aver estratto la carta. Un altro metodo, ancora più diffuso, è lo “Skimming” (strisciata) su sportelli automatici (Atm). Esso consiste nell'applicazione, da parte del criminale, di uno skimmer, un dispositivo in grado di immagazzinare i dati contenuti nella banda magnetica della carta. Quando il cliente della banca digita il codice della propria carta, questo viene recuperato solitamente dai malfattori attraverso una micro telecamera nascosta o camuffata grazie all'ausilio di va-

ri oggetti. In altri casi, invece, il codice Pin, viene recuperato dai criminali attraverso una seconda tastiera posta sopra quella originale dello sportello bancomat. Ovviamente, la banda criminale acquisisce in tal modo tutti i dati necessari a clonare e ad utilizzare la carta bancomat o la carta di credito. Proprio per evitare tale problema e che qualcuno possa impossessarsi del Pin attraverso tastiera, molti sportelli bancomat sonostati attrezzatidipinpad sicuri. Come possiamo difenderci da queste truffe? Ovviamente, dobbiamo sempre guardarci attorno, diffidando anche di chi si avvicina mentre siamo allo sportello del bancomat, dobbiamo sempre controllare che non vi siano delle anomalie sulle apparecchiature dello sportello, dobbiamo sempre nascondere con l'altra mano la tastiera su cui digitiamo il codice pin, possiamo richiedere eventuali servizi di notifica via sms dei nostri movimenti (sms alert), ma, cosa più importante, dobbiamo controllare quotidianamente il nostro conto corrente.

Giuseppe Cotugno, segretario regionale di Federconsumatori segue la vicenda dal primo momento: «se si dovessero verificare lungaggini o problemi burocratici noi saremo sempre a disposizione. Quella della clonazione delle carte di credito è un problema serio su cui Federconsumatori, come sempre mantiene la guardia alta». Ai cittadini che incappano nelle maglie dei truffatori, Federconsumatori suggerisce alcuni consigli: La banca dovrebbe: 1. Verificare periodicamente gli Atm, specialmente nei periodi più a rischio 2. Applicare sistemi anti falsi lettori 3. Inserire su tutti i tipi di carta, i microchip antifrode 4. Conservare le registrazioni per periodi più lunghi. 5. Attivazione di Sms per ogni prelievo Per i clienti 1. Cercare di digitare il codice in una posizione che non sia in vista 7 Verifica periodica dei movimenti 8. Bloccare la carta in caso di sospetto (tenere sempre il numero verde con se’) 9. Fare la denuncia (per i possessori di carta di credito si consiglia di denunciare anche un possibile furto di

identità) 10. Con la denunce recarsi in banca e richiedere il rimborso. I tempi di attesa sono abbastanza lunghi (la banca potrebbe comunque anticiparlo salvo buonfine) Comportano difficoltà di rimborso le operazioni effettuate all'estero per legate a convenzioni internazionali. Le precauzioni, purtroppo, non sempre garantiscono da brutte sorprese, come è accaduto ad un cliente del Monte dei Paschi che, fra il 30 agosto e il 4 settembre scorsi, si è visto prelevare complessivamente di 1512 euro in sei differenti operazioni da 252,10(250 euro + spese di prelievo da altro istituto). Il meccanismo messo in atto, spesso, si sviluppa in altre regioni, prvalentemente Puglia o Lombardia o Friuli e all’estero (Santo Domingo o Polonia). Sedi lontane, comunque, da quella in cui risiede la vittima e che, dunque, richiedono tempo sia per la verifica del raggiro che per l’eventuale rimborso. Insomma, una ragione in più per tenere sotto controllo le operazioni bancarie. E in un momento di crisi come questo, si tratta di una precauzione che non può che far bene. a.ciervo@luedi.it

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Matera


Mercoledì 9 settembre 2009

TAXI MATERA 3332685173 Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.

Carmine e Nunzia

Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Esposizione canina IL Gruppo Cinofilo Materano con il patrocinio della Regione (in particolare dell’Assessorato Agricoltura), della Provincia di Matera e del Comune di Matera organizza per il 13 settembre la seconda esposizione nazionale canina nella città dei Sassi. L'appuntamento è presso l'azienda agrituristica “Masseria del Pantaleone”in contrada Chiancalata dalle 8,30 alle 17. Gli organizzatori sottolineano che sono più di trecento gli iscritti, provenienti da tutte le regioni d'Italia. Una partecipazione nutrita visto che questa manifestazione del Gruppo Cinofilo Materano, infatti, è valida per il campionato italiano.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Cari Carmine e Nunzia oggi 09/09/09 coronate dopo 9 anni di amore il vostro sogno più grande! Auguroni dai vostri amici più cari per una lunga vita insieme!!!

Civiltà rupestri di Plasmati CIVILTÀ Rupestri - Petra Matera Cappadocia, mostra fotografie di Gaetano Plasmati. Prosegue fino al 20 settembre nella Galleria Porta Pepicelo straordinario evento dedicato ai tre luoghi più importanti nel mondo fondati sulla civiltà rupestre. Il racconto fotografico di Gaetano Plasmati che attraversa l’Italia, la Giordania e la Turchia nei tre paesaggi culturali dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 1985 (Petra e Cappadocia) nel 1993 Matera. Petra è una città troglodita posta 250 chimometri a sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino a est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal mar Morto fino al golfo di Aqaba. Porta Pepice è uno spazio libero, permanente, dedicato alla Fotografia. È una finestra aperta sul Mondo, per conoscere e apprezzare luoghi senza età, storie di uomini e territori, frammenti di vite, sguardi, passaggi, impressioni. Porta Pepice è un'area espositiva situata in pieno centro storico, a Matera, perfetto contenitore di mostre fotografiche periodicamente rinnovate: reportages di lunghi viaggi, documenti antropologici, racconti di sole immagini, di realtà vicine o di regioni remote. Le fotografie raccontano, catturano un istante, un ritaglio, ma possono descrivere un'intera esistenza

Raduno dei bersaglieri UNA colorita e festosa fiamma cremisi “illuminerà’’ Matera per tre giorni, dal 9 all’11 ottobre, in occasione del “1° Raduno Bersaglieri del Sud’’ organizzato dalla sezione “Mauro Binetti’’ di Matera dell’Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B).. L’evento curato dal presidente sezionale, Antonio Epifania, e supportato dal volontariato dei soci, vedrà a Matera oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 ta famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi’’, la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno’’ sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. “ Stiamo sostenendo –ha detto il presidente dell’Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E’ opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all’economia e al turismo locale anche per il futuro’’. Per l’occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze. Con loro ci saranno anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Benito Pochesci, generale di corpo d’armata in riserva, e altri ufficiali, dirigenti sezionali, semplici bersaglieri di tutte le età.

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 Romeo Via Pasquale Vena 3/bis 0835/333901 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314

SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

118

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033

•il cenacolo 0835/256309

PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.

•Le Botteghe 0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

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•COMUNALE• Matera 0835-334116 L’era glaciale 3 17,45 - 19,45 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Segnali dal futuro 17,30 - 19,40 - 21,45 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 La custode di mia sorella 17,45 - 19,45-21,45 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Una notte da leoni 18,10 - 20 - 21,40

•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 L’era glaciale 3 19,30 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Harry Potter Il principe mezzosangue 19 - 21,45 • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Chiusura estiva • CINEMA MOJTO• Programmazione al botteghino

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137

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34 Matera agenda


Dopo 81 anni Matera perde un importante presidio di Tesoreria e controllo interbancario

La Banca d’Italia lascia la città Venerdì è l’ultimo giorno di attività, amarezza tra i diciotto dipendenti DA settimane non si parla d'altro nei corridoi di piazza San Francesco numero 2: venerdì 11 la Banca d'Italia chiuderà la storica filiale di Matera. Dopo più di ottantuno anni, la città dei Sassi perde un pezzo importante del tessuto economico-finanziario, soprattutto sotto il profilo della garanzia e del controllo interbancario. Abbiamo cercato di vivere una “mattinata di dismissione” insieme con il personale e la direzione dell'istituto bancario, assediato da operai e facchini che portano via strumenti e suppellettili, svuotando il palazzo di tremila metri quadri, dove ha sede l'istituto nato il 22 giugno del 1928, in piena era fascista. Ascoltando i colloqui degli impiegati si coglie solo un grande sentimento di amarezza, con tanti pensionati correntisti che si affrettano a ultimare le adempienze per il trasferimento del conto alla sede di Bari, o in alternativa direttamente all'Inps. Nessuno ha perso il buon umore, almeno in apparenza. Attualmente i dipendenti sono 22, quasi tutti materani, molti di loro hanno rinunciato a una carriera fatta di trasferimenti continui per restare nella città che amano; ma oggi, da semplici sportellisti o impiegati di terminale, si trovano comunque trasferiti, con la beffa di non essere neppure in carriera. In dieci hanno deciso di gettare la spugna, accettando di essere “accompagnati all'uscita”, avendo raggiunto i limiti pensionistici (35 anni) per l'Inps, ma non per l'istituto (40 anni). Dunque, la Banca dà loro la possibilità di integrare stando a casa. Degli altri nessuno ha accettato passivamente il trasferimento d'ufficio alla filiale regionale di Potenza, che rimarrà l'unico presidio operativo in Basilicata, perché uno ha chiesto il distaccamento presso l'Inps e sei hanno assunto il giogo di un traferimento a Bari. «Vi ricordate solo oggi che la Banca d'Italia chiude a Matera», ci hanno detto alcuni provocatoriamente, mettendo in luce il loro risentimento, mentre altri poco più che cinquantenni sono già entrati nella parte di nonni baby sitter, o sono orientati al mondo del volontariato. Il progetto di riorganizzazione è stato approvato dalla dirigenza nazionale dell'istituto bancario nel settembre del 2008, la dismissione è iniziata quindi da un anno e quella di Matera sarà l'ultima tranche, insieme con Lucca e poi a novembre Vercelli. Abbiamo incontrato la direttrice dell'istituto cittadino, Elide Anna Criscuolo, di origini pugliesi e già trasferita a Taranto, che insieme al ragionier Cormio ci ha aiutato a capire cosa comporterà la soppressione della filiale materana. «In sostanza cambierà poco -ci ha detto- perché tutte le funzioni verranno assunte dalla sede regionale di Potenza, con molti servizi che si potranno anche erogare per via telematica, attraverso i collegamenti con le pubbliche amministrazioni e le

PRESIDIO NATO NEL 1928 La sede materana di Bankitalia in piazza San Francesco e l’interno della banca

banche, in quanto oggi i sistemi di pagamento si sono evoluti. Non verranno meno i servizi alle imprese e le relazioni economiche annuali verranno comunque predisposte e pubblicate dalla filiale di Potenza, dove si trasferirà anche la Tesoreria. Ci dispiace per i dipendenti che hanno dovuto rivoluzionare la propria vita, ma c'è da dire che la banca è stata molto disponibile con tutti, sia agevolando i pensionamenti, sia predisponendo una serie di aiuti a chi si dovrà trasferire, attraverso integrazioni sul trasporto e l'eventuale cano-

ne d'affitto, considerando la differenza di costo della vita tra Matera e Bari». In effetti la chiusura della Banca d'Italia a Matera toglierà all'istituto la prerogativa della vigilanza interbancaria, trasferita a Potenza e di fatto assunta dalla Prefettura, che comunque dovrà usufruire della consulenza di un funzionario potentino. Quindi, mentre prima un cittadino che si riteneva truffato o danneggiato dal sistema bancario locale, si poteva rivolgere alla dirigenza della Banca d'Italia materana per denunciare i

fatti, oggi deve andare a Potenza, oppure in Prefettura, con tutte le complicanze del caso. Ufficialmente il progetto di riorganizzazione nazionale è finalizzato a ottimizzare le risorse, ma è innegabile che la prima responsabilità della scelta è in capo alla politica. Solo così si può spiegare il paradosso della “potente”Sicilia, dove su nove filiali ne sono rimaste ben sette; oppure la sopravvivenza della sede di Sondrio, frequentata da un solo impiegato; oppure la stranezza dell'Emilia Romagna, dove è stata soppressa la storica sede di Modena, ma è rimasta in piedi quella di Reggio Emilia. In Basilicata, terra delle grandi distanze e dei pessimi collegamenti, la politica ha deciso la chiusura, costringendo di fatto sei famiglie a imbarcarsi in viaggi quotidiani della speranza per Bari e togliendo a una provincia vasta un presidio importante. Da lunedì prossimo, l'unica filiale della Banca d'Italia sulla fascia jonica sarà quella di Taranto. A chi è servito? Antonio Corrado a.corrado@luedi.it

LA Banca d'Italia è nata a Matera il 22 giugno del 1928, prima come agenzia fecente capo a Bari, poi come filiale regionale autonoma. La prima sede era quella a metà di via del corso, presso Palazzo Vezzoso, poi quella odierna di piazza San Francesco, che si estende su di una superficie di tremila metri quadri e ospita gli uffici, alcuni alloggi di servizio per i dirigenti e un appartamento in affitto a un privato. Un palazzo molto bello che l'istituto bancario metterà probabilmente in vendita attraverso un'asta pubblica e nella massima trasparenza. Sono, dunque, attualmente infondate le voci di presunte trattative con la Regione Basilicata per il trasferimento della sede istituzionale. La vendita avverrà probabilmente in tempi mediolunghi, almeno considerando ciò che è stato fatto in altre sedi regionali soppresso alla prima ora. C'è da scommettere che lo storico palazzo, situato un un'ottima posizione rispetto al centro cittadino e a un passo dai rioni di tufo, sarà appannaggio di tanti soggetti pubblici e privati. Ci si augura solo che i tempi di alienazione non siano biblici, tanto da determinare un deterioramento del bene, visto che oggi si presenta in ottime condizioni. La Banca d'Italia è la banca centrale della Repubblica Italiana; dal 1998 è anche parte integrante del sistema europeo delle banche centrali (Sebc). Si tratta di un istituto di diritto pubblico, come stabilito dalla legge bancaria del 1936, le quote di partecipazione al capitale sono per il 94,33% di banche private e assicurazioni, per il 5,67% di enti pubblici (Inps e Inail). La sede centrale è

nel Palazzo Koch a Roma, ma ha sedi e succursali in tutta Italia. Le sedi, più importanti, sono un lascito delle origini regionalistiche della Banca d'Italia, e corrispondono solitamente con le sedi delle banche da cui nacque l'istituto. Sono 14 (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Livorno, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste, Venezia). La modifica dell'assetto periferico delle filiali comporterà, entro la fine del 2009, la chiusura di 32 filiali e la rimodulazione delle altre. Le funzioni di Bankitalia sono tante: Concorre a determinare le decisioni di politica monetaria per l'intera area dell'euro nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea intervenendo anche sul mercato dei cambi; esercita l'attività di vigilanza sulle banche e sugli intermediari finanziari; supervisiona i mercati monetari e finanziari; attua, ai sensi dell'articolo 146 del Testo Unico Bancario, la sorveglianza sul sistema dei pagamenti; partecipa alle attività dei principali organismi finanziari internazionali, tra i quali il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), la Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri) e la Banca Mondiale. Offre anche consulenze analitiche e informative sullo stato dell'economia agli organi costituzionali in materia di politica economica e finanziaria, anche attraverso la Relazione annuale del Governatore, che si tiene in occasione dell'Assemblea dei partecipanti al capitale entro il 31 maggio di ogni anno. La Banca d'Italia è stata istituita con la legge 449 del 10 agosto 1893, dalla fusione di quattro banche. a.corrado@luedi.it

BOX BREVI

L’INTERVENTO

Matera capitale della Cultura

«Non deve assolutamente far mancare il proprio giudizio»

Pittella a favore della candidatura L'On. Gianni Pittella, primo Vice Presidente del Parlamento Europeo, ha inviato ai sindaci lucani una lettera di sostegno alla candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019, in seguito all'incontro avvenuto con una delegazione dell'associazione "Matera2019". Secondo l'On. Pittella, questa è l'occasione: «Affinché la nostra Regione possa dimostrare in campo europeo e internazionale le proprie capacità di svolgere un ruolo di rilievo in questo periodo caratterizzato da complessi processi di internazionalizzazione». E ancora: “La candidatura di Matera costituisce un elemento fondamentale per far convergere le nostre importanti risorse intellettuali verso un traguardo suscettibile di dare una nuova dimensione alla nostra posizione nell'Europa delle Regioni e nel più ampio scacchiere euro - mediterraneo”.

Comune

12 nuovi buoni sport Il Comune di Matera beneficerà di dodici ulteriori “Buoni Sport”, dopo i cinquantasette già erogati nei mesi scorsi per persone appartenenti a nuclei familiari in condizioni di svantaggio economico residenti a Matera. A renderlo noto è il dirigente dell'Ufficio Sport Giuseppe Gandi, che ha annunciato una rimodulazione da parte della Regione Basilicata dei fondi derivanti dal Programma regionale triennale per lo sviluppo dello Sport 2008/10, con una previsione di un ulteriore stanziamento per i Comuni. Pertanto, l'Ufficio Sport ha proceduto allo scorrimento della graduatoria predisposta nei mesi scorsi e ha già inoltrato le convocazioni agli aventi diritto. I “Buoni Sport” precedono una serie di interventi di solidarietà a sostegno di persone che, versando in gravi difficoltà economico-sociali, siano impossibilitate a provvedere in proprio a spese per l'esercizio della pratica motoria e sportiva.

Il sindaco si batta per i Fas di LUCA BRAIA* «QUELLO che stiamo affrontando è uno dei periodi più difficili per la nostra comunità, a causa del crollo che ha interessato il sistema economico locale, della congiuntura economica globale fortemente negativa e delle incredibili decisioni che il governo Berlusconi sta prendendo contro le regione meridionali, Basilicata in testa. È incredibile come dopo mesi di inspiegabile silenzio ed inerzia del governo cittadino sul fronte delle attività produttive locali, si aggiunge quello sino ad oggi consumato sui ritardi accumulati dal governo Berlusconi sul fronte delle assegnazione dei fondi F.A.S. (Fondi per le Aree Sotto-utilizzate) , che diventano per noi lucani assolutamente fondamentali per realizzare quelle opere infrastrutturali utili a migliorare la vivibiltà delle nostre città e soprattutto ad aprire cantieri utili a ridare ossigeno ad una economia in regressione continua oramai da molti mesi. Per quanto invece paventato dagli esponenti della Lega Nord, alleati della Pdl, sull'ipotesi dell'introduzione delle “gabbie salariali”, credo che sarebbe una vera e propria “iattura” soprattutto per dipendenti pubblici e privati, operai della nostra città, dalla nostra regione e di tutti quelli dell'Italia meridionale. Su questi argomenti e sull'ultima ventilata ipotesi sopra citata, non deve assolutamente far mancare il proprio giudizio il nostro Sindaco con la sua residuale maggioranza che dovrebbero a mio personale pare-

re, a nome di tutta la città , come peraltro già fatto dal nostro presidente della Regione Vito De Filippo, far pervenire ai loro “amici di partito e di coalizione che siedono sui banchi del Parlamento e del Senato” molto forte l'istanza di attenzione alla nostra città ormai abbandonata e dimenticata, che invece al contrario per rimettersi in carreggiata avrebbe bisogno di una politica di sostegno vero e concreto, al pari di quelle garantite alla Sicilia ed alla città di Roma, solo per citare alcuni esempi, e non di discriminazione, di atteggiamenti oltraggiosi e del riaffermarsi a distanza di quasi 40 anni di una delle più aberranti proposte rappresentata dalle “gabbie salariali”, che tutelerebbe ancora una volta solo le regioni ricche del Nord, riproporzionando il reddito solo in base al coso della vita, come se il disagio di vivere in zone svantaggiate e penalizzate come le nostre, prive di servizi all'altezza di quelle del resto d'Italia, di infrastrutture decenti e caratterizzate da un tasso di disoccupazione tripli di quelli del Nord meritassero ulteriori penalizzazioni Al danno non si dovrà aggiungerà anche la beffa, se non ci ascolteranno con gli strumenti civili della istanza e della politica ci toccherà farlo con quelli della contestazione e della protesta . A tal proposito presenterò nei prossimi giorni un Ordine del Giorno sul quale chiamerò ad impegnarsi ed esprimersi in tale direzione l'intero consiglio comunale. * consigliere comunale e componente del direttivo prov.le Pd

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Matera 35

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

Centrale dello spaccio scoperta ad Agna, la Guardia di Finanza arresta due ragazzi

Panetti di hashish sotto il banco dei souvenir

Controlli dei finanzieri

ERA un banco carico di sorprese, quello negli antichi rioni in tufo di un ambulante materano. Ben allineati, pronti ad attirare i turisti, numerosi souvenir artistici. Un pò più nascosti, ma comunque pronti per essere commercializzati, due panetti di hashish. L’attività parallela del trentottenne B. G. è stata stroncata qualche giorno fa dalla Fiamme Gialle. Durante la perquisizione domiciliare e delle due automobili di sua proprietà, i finanzieri hanno rinvenuto, inoltre, circa tre chilogrammi di canapa indiana. B. G., che aveva la sua attività in piazza San Pietro Caveoso era già noto alle forze dell'ordine per pre-

cedenti specifici ed è stato denunciato a piede libero per spaccio di sostanze stupefacenti. Nei giorni scorsi, l'attività a largo raggio degli uomini della Guardia di Finanza guidati dal comandante provinciale Salvatore Luongo si è conclusa con il sequestro di circa 54 grammi di eroina, 3,21 di cocaina, 100 grammi circa di hashish, 6,30 grammi di marijuana, 6 piante di canapa indiana alte 2 metri e 320 semi della stessa sostanza stupefacente, oltre a bilancini e sostanze da taglio. L'attività di repressione al fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti ha trovato il massimo impegno degli uomini della Tributaria alcuni giorni fa quan-

do, dopo aver notato la presenza di una decina di ragazzi nel rione Agna e il nervosismo per l’arrivo dei finanzieri, hanno rinvenuto sul marciapiede della polvere bianca. Dopo aver fatto irruzione in un garage di via Mastronardi, i militari hanno scoperto che due giovani incensurati, M. E. di 23 anni e S. G. di 27, avevano allestito un vero e proprio centro per il consumo in loco di sostanze stupefacenti. I due giovani sono stati trovati in possesso di 54 grammi di eroina e cocaina, due pillole di Subtec, un cucchiaio con tracce di sostanza stupefacente, attrezzature per il taglio e il confezionamento delle dosi e 40 euro che con ogni proba-

bilità sono il frutto dell'attività di spaccio. Per i due si sono aperti i cancelli del carcere di via Cererie a disposizione dell'autorità giudiziaria. Nel corso di un'altra operazione condotta dai baschi verdi della squadra antiterrorismo e di pronto impiego di Metaponto, in occasione del concerto del gruppo salentino “Sud Sound System”, con l'ausilio delle unità cinofile, sono state controllate decine di giovani e denunciati due soggetti per spaccio e segnalati diversi assuntori alle autorità prefettizie. I ragazzi segnalati sono originari di diversi comuni di Puglia e Basilicata. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it

Anche per il prossimo anno accademico non c’è traccia di specializzazione o laurea magistrale

Archeologia, niente Scuola Cittadinanzattiva ricostruisce le fasi che hanno portato alla mancata attivazione IL problema della scuola di specializzazione in Archeologia, viene sollevato da una nota di Cittandinanzattiva che ricostruisce le fasi chehanno portato alla sua mancata attivazione. «Sin dall'inizio dell'anno accademico 2008/09 si legge - allorquando si diffusero le prime notizie secondo cui per la prima volta dal 1990/91 non sarebbe stato emanato il bando per l'ammissione al primo anno di corso per la frequenza triennale della Scuola di Specializzazione in Archeologia attivata a Matera, Cittadinanzattiva non mancò di esternare all'opinione pubblica ed alle autorità accademiche dell'Unibas la preoccupazione che si fosse messo in moto un percorso che avrebbe condotto in breve alla chiusura di un centro di formazione e di ricerca. Con un comunicato ufficiale della Direzione della Scuola - prosegue la nota - ancora consultabile nel sito web dell'Unibas, nel dare l'annuncio della mancata emanazione del bando per l'iscrizione al primo anno di corso per l'anno accademico 2008/09, si tentava di offrire qualche nota di assicurazione per il destino futuro della Scuola stessa: «Si sta lavorando per istituire anche presso l'Università della Basilicata la nuova Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici secondo il Decreto Ministeriale n. 524 del 31 gennaio 2006. La mancata attivazione dal corrente Anno Accademico dipende dall'esigenza di attivare preliminarmente la Laurea Magistrale in Archeologia secondo il Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004. Si prevede, sia l'attivazione della nuova Laurea Magistrale che quella della nuova Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici per l'anno Accademico 2009/2010». Cittadinanzattiva fece subito osservare conclude il comunicato dell’associazione - che lo stretto legame decreti tra nuova Scuola di Specializzazione e l'attivazione di una nuova Laurea Magistrale in Archeologia (nel cui organico di docenti di ruolo assegnati andrebbe incardinata la nuova Scuola di specializzazione) avrebbe in effetti impedito il riavvio dei corsi in questione, in considerazione delle ben

Infopoint. Il Comune: «Aprirà a breve» L'Infopoint turistico in piazza Vittorio Veneto sarà aperto a breve. L'Ufficio Turismo del Comune di Matera, in risposta a quanto sostenuto dal consigliere comunale Giovanni Angelino, chiarisce che l'Amministrazione Comunale ha definito tutte le procedure necessarie per l'attivazione del centro turistico e che i piccoli ritardi che si sono finora verificati sono dipesi dal fatto che la Regione Basilicata ha inviato solo nel maggio scorso la comunicazione di assegnazione al Comune di Matera della somma di 35 mila euro (e non 39, come dichiara Angelino). Da quel momento, l'Ufficio Turismo ha attivato le procedure del caso, seguendo l'iter previsto dal regolamento interno in ottemperanza alla Legge Finanziaria 2008, che prevede il passaggio in Consiglio Comunale per la definizione del programma di conferimento di incarichi esterni. Nell'Assise convocata lo scorso 29 luglio è stata adottata la delibera di approvazione, cui ha fatto seguito la determinazione dirigenziale del 3 agosto, con la quale è stato indetto un avviso pubblico per il reperimento del personale avente i requisiti e le competenze necessari. Nei prossimi giorni si concluderà la procedura di bando e sarà possibile attivare l'Infopoint. Intanto, l'Amministrazione Comunale ha provveduto, con propri fondi, a tenere aperti gli uffici nei ponti di Pasqua, del 25 aprile e del 1° maggio. A commento dell'intervento del consigliere Angelino, il cindaco Emilio Nicola Buccico ha dichiarato: «E' la solita polemichetta. Sarei, però, questa volta, assai lieto di intrattenermi con il collega Angelino “sul giustizialismo amministrativo plateale”. Fa capolino anche Peron: ci mancava!». note norme restrittive previste per istituire nuovi corsi di laurea, e data anche la altrettanto nota riduzione dei fondi ministerialidisponibili peril sistemaformativo in genere ed in specie di quello universitario. Ed in realtà, basta leggere il Piano dell'Offerta Didattica dell'Unibas per l'Anno Accademico 2009/10, peraltro fatto affiggere in tutti i Comuni della Regione da qualche giorno, per verificare che non c'è traccia della pur prevista Laurea Magistrale in Archeologia. Di conseguenza, per l'anno appena avviato verrebbe attivato a Matera solo il terzo ed ultimo anno della Scuola di Specializzazione in Archeologia, e, se non ci saranno fatti nuovi, come purtroppo tutto lascia credere, dall'anno prossimo la Basilicata, e Matera in particolare, rischia di perdere un altro pezzo importante del proprio sistema formativo e di ricerca.

Cittadinanzattiva auspica in conclusione - che da parte dell'Università di Basilicata e della Regione si diano assicurazioni all'opinione pubblica sulla effettiva possibilità di rilanciare l'attività della Scuola a Matera: la nostra Città non può perdere anche questa altra chance di grande valore culturale, se veramente mira a presentarsi all'opinione pubblica internazionale quale Città della Cultura, anche perché non si fermano le operazioni di chiusura di corsi di laurea, come quello di Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni, il cui primo anno verrà attivato a Potenza e non più a Matera, come si legge nel Piano dell'Offerta Formativa dell'Ateneo di Basilicata per l'Anno Accademico 2009/10. Cittadinanzattiva infine lamenta il silenzio che si riscontra a partire dall'Amministrazione Comunale di Matera.

Imbrattate con vernice le pareti di alcune aule, sono in corso indagini dei carabinieri

Atti vandalici nella Media “Nicola Festa” NON è escluso che sia stato il gesto di qualche studente svogliato che, in questo modo, ha tentato, invano, di posticipare l'apertura della scuola. Nella nottata, tra lunedì e ieri a Matera, alcuni vandali sono entrati nei locali dell'edificio che ospita la scuola media “Nicola Festa” e hanno imbrattato, con della vernice, le pareti di alcune aule e dei corridoi. Gli ignoti sono entrati dopo aver rotto una porta antipanico. Sul posto, dopo la denuncia, sono giunti i carabinieri di Matera per i rilievi e le indagini del caso. Un episodio simile, anche se con conseguenze più gravi, si era verificato a metà maggio nell'Istituto Tecnico Commerciale e per Periti Aziendali Loperfido. La presidenza, in quel caso, è stata messa a soqquadro, sono stati portati via due computer un distributore di snack è stato saccheggiato e reso inutilizzabile e sono stati asportati alcuni cd dal laboratorio multimediale. Ad indagare, anche per gli atti vandalici nell’istituto “Loperfido”, sono i carabinieri. r.montemurro@luedi.it

Il comando provinciale dei carabinieri di Matera

Scienze della formazione primaria Domani test d’ingresso per le preiscrizioni alle lezioni

E' UNA laurea che consente l'ingresso immediato nel mondo del lavoro e, anche quest'anno, si è registrato un boom di richieste per le preiscrizioni al corso di laurea in Scienze della formazione primaria. Il corso permette ai laureati di esercitare l'insegnamento nelle scuole pubbliche di primo e secondo grado (materne ed elementari). Per questo motivo l'accesso è regolato da un numero chiuso stabilito annualmente a livello ministeriale: per l'anno accademico che sta per iniziare sono solo cento i posti a disposizione. Sono 287 i candidati che domani mattina alle 11 sosterranno la prova selettiva per l'ammissione al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria per l'anno accademico 2009/10. La prova si svolgerà a Matera presso la sede di via Annibale Maria di Francia dove saranno rese note le aule utilizzate. Il corso in Scienze della formazione primaria ha durata quadriennale con struttura semestrale. I candidati, per consentire le operazioni di appello e di identificazione, sono tenuti a presentarsi nella sede d'esame alle ore 8,30, muniti di penna biro ad inchiostro esclusivamente nero. Gli stessi dovranno presentare un documento di identità valido. In caso contrario non saranno ammessi a sostenere la prova di ammissio-

ne. Quanti hanno effettuato l'iscrizione on-line devono esibire copia della ricevuta del bonifico bancario di avvenuto pagamento del contributo di ammissione e copia della domanda di ammissione qualora non abbiano già provveduto a trasmettere la stessa tramite fax. Le lezioni del corso si svolgeranno presso il polo umanistico della sede materana dell'università degli studi della Basilicata in via San Rocco. Infine, qualche consiglio utile per effettuare le iscrizioni. Per quanto riguarda le modalità di iscrizione, per gli studenti in corso è possibile effettuarle fino al 6 ottobre 2009. Per le iscrizioni in ritardo con pagamento, l'indennità di mora è di 50 euro 50,00 e possono essere effettuate dal 7 ottobre al 31 dicembre 2009. Gli studenti fuori corso possono iscriversi fino al 31 dicembre 2009 mentre per le iscrizioni in ritardo di studenti fuori corso è previsto il pagamento dell'indennità di mora di 50 euro dal primo gennaio al 31 marzo 2010. Le iscrizioni degli studenti già in possesso di un titolo accademico possono effettuarsi fino al 6 ottobre 2009 così come quelle condizionate per coloro che si laureano o si diplomano entro il 31 dicembre 2009. matera@luedi.it

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Percorsi di animazione territoriali, attività formative e di sviluppo socioeconomico

La musica promuove il territorio Siglato un protocollo d’intesa tra la Camera di commercio e il conservatorio “Duni” MUSICA quale componente importante per la promozione del territorio e per integrare l'offerta turistica della provincia di Matera. E' la finalità del protocollo di intesa, con validità triennale sottoscritto dalla Camera di commercio e dal conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera, che hanno concordato di lavorare insieme per «predisporre programmi e progetti legati alla valorizzazione del settore turistico, alla promozione e alla divulgazione dell'arte in generale». Per il conseguimento delle finalità istituzionali l'Ente Camerale potrà affidare al conservatorio di musica, previa intesa da definire, la redazione di studi e progetti nelle materie di competenza. L'intesa, di carattere non esclusivo, avrà durata triennale. I presidenti della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, e del conservatorio di musica Lucio Marconi, una “istituzione”' di riconosciuto spessore culturale, per il perseguimento degli obiettivi indicati nell'accordo definiranno con atti aggiuntivi, il percorso comune per la realizzazione di specifiche azioni di valorizzazione e sviluppo turistico-produttivo, economico e sociale del territorio. Allo scopo

Il 23 settembre a via Annibale di Francia

Sicurezza sul lavoro seminario dell’Api con Direzione del Lavoro

Il conservatorio e la Camera di commercio

verrà istituito un gruppo tecnico per definire aree e modalità operative e percorsi di attuazione dei progetti. Il protocollo di intesa consolida e unisce gli sforzi che i due Enti stanno portando avanti nella promozione del territorio, che ha nei beni culturali, artistici e musicali una componente importante di crescita e di sviluppo. Un percorso evidenziato nella premessa all'accordo. Gli obiettivi formativi del conservatorio di Musica, con la recente riforma, anche di produzione artistica, si coniugano

idealmente e, per alcuni aspetti, con gli scopi dell'Ente camerale. Si pensi ad esempio al settore dell'artigianato e alle rispettive attività di formazione, incentivazione, ricerca, scambi con altri Paesi, che rappresentano momenti importantissimi nell'evoluzione del comparto e del quale la musica rappresenta una componente della nostra tradizione culturale. «La vitalità artistica del conservatorio e la intensa attività progettuale e propositiva dell'Ente camerale -hanno detto Lucio Marconi e An-

gelo Tortorelli- rappresentano, gli strumenti per innescare percorsi di animazione territoriale di sicuro interesse. Eventi culturali e turistici e, comunque, legati alla valorizzazione di tutte le risorse di beni e di luoghi favoriscono una stretta collaborazione tra le due istituzioni della provincia di Matera, per programmare attività formative e di sviluppo socio economico e turistico, anche in relazione al progetto per il riconoscimento di “Matera capitale europea della cultura per il 2019”».

Caso Carrefour. Riunione con i sindacati

L’INTERVENTO

Anche Coop Estense al vertice alla Regione il 17 settembre

Manuela Taratufolo (Cgil) sostiene la tesi di Moramarco

E’ il momento della fattività di MANUELA TARATUFOLO* Apprezzabile la coerenza nell'assunzione di responsabilità e l'onestà intellettuale con cui il presidente vicario di Confindustria in un'intervista a Il Quotidiano, disamina le criticità del nostro territorio e della nostra economia. La posizione espressa, in alcuni punti, è assai vicina a quanto, da tempo, il sindacato confederale e di categoria va sostenendo in merito alla necessità di rendere appetibile il nostro territorio poiché, al di là dei progetti di industrializzazione o di rilancio, occorre determinare quelle condizioni che facilitino e promuovano la fruibilità nel territorio di quei progetti. E' forte la necessità che ai buoni propositi, finora predicati solo a parole, segua la politica dei fatti che promuova la realizzazione di quella rete infrastrutturale che da tempo si va ventilando e invocando ma di cui non vi è ancora traccia tangibile. E anche da qui che bisogna partire per costruire una risposta alla crisi che sta mettendo in ginocchio la provincia materana. E' questo il tempo della fattività, della concretezza, del non proferire solo belle parole: è il tempo in cui tutti, parti sociali e istituzioni, devono prendere coscienza che non si può più tergiversare né scaricarsi reciprocamente le responsabilità di ciò che non si è fatto o che si poteva fare. Occorre davvero che ciascuno faccia la propria parte se si tiene al futuro reale della nostra città, della nostra provincia e della nostra Regione. Non è utile a nessuno perseverare in una stasi decisionale che non giova. Troppi i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, troppe le aziende chiuse o in difficoltà, troppi i drammi sociali che si stanno consumando, poche le azioni volte ad arginare e superare questo scenario a dir poco devastante. Non si può restare impassibili alla finestra e attendere l'ennesima chiusura, l'ennesima cassa integrazione. Il sindacato è stanco di siglare mobilità e condanne a morte per i lavoratori. Per noi l'ammortizzatore sociale deve assolvere alla funzione per cui è nato: ac-

Mercoledì 23 settembre 2009 alle ore 16 presso la sala riunioni dell'Edicassa Regionale di Basilicata a Matera in via Annibale Maria di Francia n. 32 l'Api terrà un seminario tecnico sulla disciplina della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il seminario, completamente gratuito e aperto a tutti, è promosso in collaborazione con la Direzione Provinciale del Lavoro di Matera. A più di un anno dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2006, che ha riformato la materia, e ad un mese dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 106/2009, che ha apportato modifiche al decreto 81, l'API e la DPL di Matera intendono fornire al mondo della piccola e media impresa e ai consulenti un quadro aggiornato della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti sanzionatori che attengono alla competenza del Servizio Ispettivo della DPL. Durante la riunione, inoltre, saranno illustrati gli aspetti tecnici previsti dall'istituto della conciliazione monocratica, ancora poco utilizzato. Il workshop sarà aperto dalle relazioni del dottor Gregorio Stella e dell'Avvocato Patrizia Bia, rispettivamente responsabiledelServizioIspezionie IspettoredelLavorodellaDirezione Provinciale del Lavoro di Matera, che illustreranno l'apparato sanzionatorio in materia di lavoro e sicurezza alla luce degli adeguamenti normativi introdotti dal governo. Il dottor Vincenzo Matera, presidente di Cerpes srl, relazionerà successivamente sui modelli di organizzazione, gestione e controllo ex d.Lgs. n. 231/01. Il seminario si concluderà con un dibattito che darà la possibilità ai partecipanti di ottenere ulteriori chiarimenti da parte degli esperti.

compagnare, in una fase transitoria, il lavoratore, la cui azienda è interessata ad un processo di crisi o di ristrutturazione, verso scenari migliori che le istituzioni e le parti sociali hanno l'obbligo morale di determinare. Il dott. Moramarco, a proposito degli ammortizzatori sociali, dice:” i lavoratori recentemente assumono posizioni che sembrano, per alcuni versi, indicare una tendenza ad assicurarsi gli strumenti di sostegno piuttosto che il posto di lavoro”. L'ammortizzatore sociale non è stato mai visto dal sindacato come la soluzione al danno del perdere il posto di lavoro ma solo come strumento-tampone attraverso cui garantire, in un momento di crisi, un paracadute per non toccare completamente il fondo e per mantenere comunque in piedi il rapporto di lavoro (Cigo-Cigs). Lungi dalla cultura del sindacato ritenere l'ammortizzatore sociale l'obiettivo primario nella difesa dei posti di lavoro. E se oggi si chiede una riforma degli ammortizzatori sociali è perché troppi lavoratori, i cd. Atipici, restano completamente scoperti nel momento in cui la loro azienda è in crisi o nel momento in cui si operano tagli irragionevoli che negano loro anche il contratto a tempo con cui convivono da anni (precari della scuola). Ma la ragione d'essere del lavoratore materano o lucano non è l'ammortizzatore sociale. Lo dimostrano oggi i lavoratori della Lasme che si stanno battendo per la difesa del loro posto di lavoro, i lavoratori di Carrefour col presidio permanente per fare comprendere, a chi ha comprato il loro sito produttivo, che essi tengono al loro lavoro e che respingono al mittente ipotesi di CIGS o Mobilità, i lavoratori precari della Scuola che invocano la conservazione del loro lavoro, se pur precario, tutti quei lavoratori del mobile imbottito che attendono di essere ricollocati nel mondo del lavoro in base a quanto si era loro rassicurato di fare. Per queste ragioni, non condividiamo la posizione del dott. Moramarco circa la visione del lavoratore che ambisce più all'ammortizzatore sociale che alla difesa del posto di lavoro. La

realtà quotidiana è caratterizzata dalla disperazione di lavoratori che non vogliono essere gettati nella rete intricata degli ammortizzatori sociali, che difendono con forza il loro posto di lavoro (e sono disposti a qualsiasi sacrificio pur di conservarlo) perché qui, nella provincia materana, i lavoratori non hanno ambizioni sovrumane ma semplicemente vogliono “pane e lavoro”, quel pane e lavoro che devono consentire loro almeno di sopravvivere poiché il sussidio di Cigs o Mobilità non sono sufficienti a realizzare la persona e la famiglia, come invece sancisce la Costituzione. Quindi siamo nel tempo in cui è necessario decidere se percorrere la strada della ripresa e ciascuno (istituzioni locali e regionali, parti sociali) sa, per la propria competenza, cosa deve fare o se cadere a picco nel baratro. Credo che la nostra provincia meriti di non essere mortificata ulteriormente: è necessario che anzi si proceda con forza a valorizzare le sue potenzialità inespresse dotando il territorio di quegli strumenti che rendano appetibili le sue risorse e praticabile l'insediamento in esso di nuove attività produttive competitive e durature. Il sindacato vuole praticare la strada di questa importante sfida ma da solo non può farcela. Segretario generale Cgil Matera

CI saranno anche i rappresentanti di Coop. Estense all’incontro sulla vertenza Carrefour che è stato rinviato al 17 settembre alle 17. Sul tavolo a Potenza ci sarà il futuro dei 140 dipendenti del Carrefour di Venusio che dal 12 settembre verrà acquisito dalla nuova proprietà. Alla riunione saranno presenti i sindacati territoriali che hanno promosso il presidio ancora in atto in piazza Vittorio Veneto. La Coop Estense, incontrerà oggi a Roma con le segreterie nazionali del settore servizi e commercio di Cgil, Cisl e Uil per discutere sulla trasformazione del contratto da quello attuale quello applicato nel settore cooperativo. La nuova proprietà proseguirà, subito dopo, gli incontri nelle sedi regionali degli ipermercati Carrefour che sono stati acquistati dal gruppo francese, a cominciare da quello di Brindisi. Subito dopo si recherà in

Basilicata, facendo coincidere il vertice con la riunione alla Regione. All’incontro saranno presenti Marcella Conese (Filcams Cgil), Eustachio Gaudiano (Fisascat Cisl) e Filippo Viggiano (Uiltucs Uil). Sulla vicenda i sindacati si erano espressi nei giorni scorsi con grande preoccupazione: «Marcella Conese (Filcams Cgil), Eustachio Gaudiano (Fisascat Cisl) e Filippo Viggiano (Uiltucs Uil). Sulla vicenda nei giorni scorsi si erano espressi i sindacati che in una nota avevano scritto, tra l’altro: «Non si può consentire una nuova emorragia di posti di lavoro, in un territorio già profondamente provato da vicende analoghe. Il punto vendita di Venusio gode di un’ottima collocazione territoriale, che gli consente di avere come riferimento un bacino di utenza piuttosto esteso, che comprende anche le vicine aree della Puglia». a.ciervo@luedi.it

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Mercoledì 9 settembre 2009


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Ferrandina Formerà designer e creativi per la pubblicità

Successo per l’esibizione ad Assisi

Banda montese protagonista Nasce un nuovo istituto di istruzione secondaria in terra umbra

A scuola di grafica

FERRANDINA - Mentre la Gelmini taglia cattedre e accorpa classi e istituti, a Ferrandina nasce un nuovo corso di istruzione secondaria superiore. Dal 16 settembre primo suono della campanella anche per l'Istituto Professionale Paritario per l'Industria e l'Artigianato "Federico II" ad indirizzo grafico pubblicitario. La scuola professionale, parte della rete diffusa in maniera capillare su tutto il territorio italiano di Scuola nazionale, é stato istituito con autorizzazione della Direzione scolastica regionale di Basilicata. Rilascerà titoli validi a tutti gli effetti di legge di Operatore della Grafica Pubblicitaria al terzo anno (diploma di qualifica) e di Tecnico della Grafica Pubblicitaria al quinto anno (diploma di maturità). Le iscrizioni sono ancora aperte e lo saranno anche ad anno scolastico avviato per quanti dovessero decidere un passaggio di corso nelle prime settimane dall’avvio delle lezioni. Circa una deci-

Una scuola per grafici

na i ragazzi già iscritti. I costi? «Esattamente gli stessi di un istituto pubblico - spiega Nicola Cernusco, tra i promotori dell’iniziativa - al’atto dell’iscrizione si versa una tassa dello stesso importo richiesto da tutti gli istituti superiori, null’altro». Preside della nuova scuola sarà Enzo

Giocoli: una garanzia data la sua esperienze pluridecennale prima come docente e poi come dirigente scolastico. I docenti,invece, sono tutti abilitati all’insegnamento nelle rispettive discipline e inseriti nella graduatoria provinciale di riferimento. Il “Federico II”avrà sede presso

il convento dei Cappuccini in viale Papa Giovanni XXIII. A disposizione degli allievi dieci aule, tutte dotate delle più moderne e avanzate tecnologie (lavagna interattiva multimediale e software per l’apprendimento), in grado da far diventare l’istituto un centro di riferimento didattico per i portatori di handicap. In dotazione della scuola anche una biblioteca e un laboratorio dotato di 15 postazioni multimediali. Il piano di studi prevede 32 ore settimanali, il 50% delle quali dedicate alla pratica professionale. «L’istituto costituisce - dichiara il preside Giocoli - una importante occasione di ampliamento dell'offerta formativa nell'ambito del territorio provinciale ed extra-provinciale e propone l'acquisizione di una seria qualifica professionale, sempre più richiesta e facilmente spendibile in un mondo del lavoro che richiede nuove professioni, perdurando la grave situazione occupazionale dei giovani». Margherita Agata m.agata@luedi.it

Da venerdì i concerti itineranti in provincia

Castelli aperti dalla buona musica CASTELLI in musica. E’ cominciata nei giorni scorsi, per finire dmenica prossima, l'International Music Tour dei Castelli di Basilicata. Partenza a Venosa, presso il bastione che fu dei Del Balzo Orsini; il giorno successivo, domenica, l'evento si è trasferitotrasferisce al Castello melfitano Normanno-Svevo-Angioino. Le iniziative sono organizzate dall'Accademia Gustav Mahler in Basilicata European String Concertmasters. Infatti, dal 3 al 14 settembre giovani musicisti provenienti da tutto il mondo insieme ai maestri più prestigiosi s'incontreranno nelle lande lucaneper laV AccademiaMahler European String ConcertMasters, “un progetto organizzato da Ateneo Musica Basilicata con la presidenza onoraria del maestro Claudio Abbado e la direzione artistica del M° Wolfram Christ”. I concerti, poi, coinvolgono sia docenti che allievi dei corsi. L'alto perfezionamento pensato per arrivare a un'offerta

musicale “digrande prestigioin unacornice di altrettanta suggestiva bellezza”, come dicono gli stessi organizzatori della manifestazione. L'11 il cartellone sbarca in provincia di Matera. Con inizio al Castello di San Basilio (Marina di Pisticci), già residenza dei marchesi Berlingieri. Sabato 12,appuntamento almaniero che fuinvecepure dellaCongiuradeiBaroni, ovvero il miglionichese Castello del Malconsiglio, dove tra le altre cose è stato recentemente dimostrata la presenza di una delle rare concerie federiciane. Per terminare domenica e a Tricarico in Palazzo Ducale. Dunque castelli aperti. Spazio, allora, per riconsegnare a luoghi importanti e suggestivi della storia momenti fatte da persone e note. Ancora una volta, o forse una delle poche volte a seconda dei punti di vista, si tenta in qualche maniera di riconsegnare alle popolazioni quello che appartiene. I castelli non sono dei signori. Come non possono essere so-

Il castello del Malconsiglio a Miglionico

lamente di chi a soldi o potere, oppure soldi e potere, magari possibilità di comandare come nei secoli che furono. Perché i castelli non solamente non sono dei signori, ma spesso hanno bellezze che possono essere messe cometanto altro al servizio delle comunità. Nunzio Festa

MONTESCAGLIOSO - Nel programma dell'Estate Angelana 2009, organizzata dal Comune di Assisi (nella foto), dalla Pro loco di Santa Maria degli Angeli e dai frati francescani della Porziuncola, si è tenuta la VIII edizione della Rassegna Bande Musicali, alla quale, in rappresentanza della Basilicata, che il 3 ottobre prossimo offrirà l'olio per la lampada votiva di San Francesco d'Assisi, ha partecipato con un applaudito concerto la Banda da Giro “Città di Montescaglioso”, diretto dal M° Rocco Lacanfora e composto da oltre 40 musicisti, tra diplomati ed allievi del Conservatorio di Musica “Duni” di Matera. In terra umbra, oltre ai musicisti, si è recato anche il vice sindaco, Fabio Disabato, con altri rappresentanti istituzionali; la comitiva montese, nella mattinata del 4 settembre scorso ha avuto modo di visitare e conoscere la Basilica di S. Maria degli Angeli, oltre alla città di Assisi, ricca di storia e di monumenti. In serata si è poi tenuto il concerto, presso il sagrato della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, diretto dal M° Rocco Lacanfora, con il M° Nunzio V. Paolicelli in qualità di Direttore ospite. La prima parte dell'esibizione è stata aperta da “Intrada Triumphale” di Pietro Damiani, cui ha fatto seguito la marcia sinfonica, scritta dal M° Paolicelli, “Matera”;“Omaggio a Tchaikovsky” (trascrizione di Agostino Panico); “Cavalleria Leggera” di Franz Von Suppè e la marcia sinfonica “Cuore Abruzzese” di Giovanni Orsomando. Nell'intervallo tra le due parti dell'applaudita esibizione del prestigioso Complesso Bandistico montese, interventi delle autorità e scambio di doni: il Comune di Montescaglioso ha offerto un quadro dell'Abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo mentre la Pro loco montese ha donato un bassorilievo che, a sua volta, riproduceva l'immagine del millenario monastero, oltre a materiale divulgativo per la conoscenza delle risorse presenti a Montescaglioso e in Basilicata. La seconda parte

Pisticci Non ce l’ha fatta un raro esemplare di “Cites” recuperato dal Cfs

Caretta caretta soccorsa e poi morta PISTICCI - Nei giorni scorsi, grazie ad una segnalazione di privati cittadini alla Sala Operativa 1515 del Corpo Forestale, è stato rinvenuto, lungo la spiaggia di Pisticci, un raro esemplare di tartaruga Caretta caretta appartenente ad una specie, di interesse Cites, in via di estinzione. A seguito dell'intervento degli uomini del Comando Stazione Forestale di Pisticci, l'esemplare è stato prelevato e consegnato al Centro di Recupero Animali Selvatici di Policoro, che ha provveduto immediatamente a praticare cure di primo soccorso finalizzate ad eliminare l'acqua dai polmoni dell'animale. Dopo poche ore, nono-

stante le cure del Medico Veterniario e la tempestività dell'intervento degli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Pisticci, è stata accertata la morte della tartaruga causata presumibilmente da soffocamento o da annegamento. Il Corpo forestale dello Stato è sempre attento al recupero di esemplari in via d'estinzionegrazie allacontinuaattività di salvaguardia e monitoraggio delle tartarughe marine del nostro mare e i risultati ottenenti in questi anni sono decisamente incoraggianti. Dal 1973 le tartarughe di mare, insiemead altrespecie a rischio di estinzione sia animali che vegetali, sono

protette dalla Convenzione internazionale di Washington (Cites), che ne vieta la cattura, il prelievo, la detenzione ed il commercio. Chi commercia, preleva o detiene illegalmente sia le specie protette che parte di esse come le tartarughe marine è punito con l'arresto da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 12 mesi e con l'ammenda da 15 milioni a 200 milioni. Se si notano a pelo d'acqua delle tartarughe non vuol dire che sono ferite o in difficoltà ma in quanto rettili hanno bisogno di caldo e di ossigenarsi per cui risalgono spesso in superficie. Solo se si evidenziano dei sacchetti di plastica o lenze da pesca che fuoriescono dalla

bocca o ferite del carapace devono essere recuperati. Questi affascinanti animali, appartenenti alla famiglia dei Chelonidi provengono dai mari tropicali e subtropicali, dall'Oceano Atlantico, Pacifico, Indiano e dal Mediterraneo. Nonostante si tratti di tartarughe "comuni", la loro specie è in notevole pericolo.E' unodei rettilipiù minacciati di estinzione: solo nei mari italiani è stato calcolato che negli ultimi 30 anni ne siano stati uccisi oltre 24.000 esemplari. Il Cfs è l'organo di polizia deputato dalla legislazione nazionale al controllo Cites, cioè alla salvaguardia e al monitoraggio degli animali. provinciamt@luedi.it

La tartaruga recuperata a Pisticci

del concerto è stata aperta dalla marcia sinfonica, scritta dal M° Paolicelli, “Il Presidente”, per proseguire con i brani tratti da “Epopea Cavalleresca” di Michele Mangani: Suite; Parata dei cavalieri e partenza per la Guerra; La Principessa Triste; Il ritorno del cavaliere. Non è mancata la citazione di Giuseppe Verdi, grazie ai brani del Nabucco “Sinfonia” e “Coro degli schiavi Ebrei”, oltre che dalla Traviata. L'evento musicale ha ricevuto ampia diffusione grazie alla diretta Internet offerta da Sud Italia Video di Giuseppe Disabato, opportunità per seguire l'iniziativa che è stata colta da tanti utenti che hanno seguito le due ore di musica in una delle piazze più suggestive d'Italia. Nell'ambito della stessa rassegna, domenica 6 settembre, si è anche esibita la Banda del Corpo nazionale Vigili del Fuoco, diretta dal M° Donato Di Martile. L'Aml (Associazione Musicale Lucana), con l'importante presenza a S. Maria degli Angeli in rappresentanza della Basilicata, ha inserito un ulteriore tassello nel programma delle celebrazioni per la ricorrenza del decennale della fondazione, avvenuta nel 1999, ricorrenza che sarà ricordata nei prossimi mesi con altre iniziative dal grande richiamo per gli appassionati della musica concertistica. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it

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Mercoledì 9 settembre 2009


39 Grassano Pronto il finanziamento di un progetto comunale per prevenire i rischi

Si rafforza la Protezione civile La Provincia ha deciso la riqualificazione del Centro operativo misto GRASSANO - Il Centro Operativo Misto (Com) della Protezione civile di Grassano, uno dei cinque presidi provinciali delle attività, sarà oggetto di ammodernamenti. A darne notizia il vice presidente della giunta provinciale, e assessore al ramo, Giovanni Bonelli. «In presenza di eventi catastrofici, che colpiscono le regioni italiane in maniera costante e preoccupante, la Protezione Civile -ha dichiarato l'assessore Bonellirappresenta in ogni istante un baluardo a difesa delle necessità dei territori e delle popolazioni vittime di fenomeni naturali (talvolta innescati dagli uomini) quali incendi, alluvioni, terremoti. Una vera e propria garanzia per la tutela e la salvaguardia della incolumità dei cittadini». Tra previsione (individuazione e classificazione dei rischi), prevenzione (in-

Un Centro operativo misto e il vecchio cimitero di Grassano distrutto da una frana

tesa nella riduzione dei rischi), soccorso (ad esempio, alloggio e nutrimento dei senza tetto) e ripristino (coordinamento nella ricostruzione), le attività della Protezione civile sembrano non avere mai fine. «Con il

Decreto del 17 gennaio del 2002 il prefetto di Matera ha proseguito Bonelli- aveva individuato e istituito nella nostra provincia cinque sedi Com (Centri Operativi Misti) di Protezione civile, a cui sono stati attribuiti

e assegnati funzioni di coordinamento e pianificazione delle attività di emergenza. Grazie al lavoro dell'intera giunta si è proceduto, nei giorni scorsi, all'approvazione della delibera che autorizza il Comune di Gras-

sano ad ammodernare il Com grassanese». Il prossimo step vedrà il Comune impegnato nella predisposizione del progetto, e nella successiva presentazione all'ufficio di Protezione civile dell'Ente di via Ridola per

il via libera definitivo. «Una bella pagina di impegno politico -ha concluso il presidente Franco Stellache l'Amministrazione ha voluto e saputo scrivere per il bene della sua provincia. È ancora vivo, infatti, nella memoria del nostro territorio, il ricordo del terremoto degli anni Ottanta che scosse profondamente la popolazione lucana. Un “trauma” collettivo che ha subito un ulteriore aggravio con il recente e terribile terremoto de L’Aquila, evento che ha risvegliato incubi mai sopiti. Ma la Provincia di Matera non intende rinunciare a tutelare i suoi cittadini, utilizzando tutti i mezzi che ha a disposizione, in primis la Protezione civile». La regione Basilicata è sempre più in prima linea nella prevenzione antisismica. provinciamt@luedi.it

A fine settembre saranno in terra di Spagna per lanciare l’ultimo cd Oggi il libro al municipio di Irsina

I ritmi dei Peloso a tutta birra

Grande successo per il tour lucano della band irsinese IRSINA - Dopo una lungo tour estivo, i “PelosoFolk”, chiudono la stagione in alta quota, a Trivigno. Si è concluso, infatti domenica 30 agosto a Trivigno, l'eccezionale tour estivo della band irsinese, nell'altissima cittadina in provincia di Potenza. Qui il gruppo ha incantato i trivignesi, e la band è stata impegnata fino a notte fonda, a seguito delle numerose richieste di repliche. Infatti, i beniamini irsinesi, sono stati costretti più volte a riprendere gli strumenti ed accontentare lo scatenato pubblico, che non ne voleva sapere proprio di rincasare. Ciò che è successo nell'ultimo concerto, non è stata che una replica di ciò che a cui si è assistito nelle tante tappe del Pelosotour, dove la band ha proposto il suo originalissimo folk roccheggiante vera attrattiva alla base del forte coinvolgimento del pubblico. Il segreto di questo successo, è dato dal forte contagio che i componenti del grup-

GRASSANO - Con riferimento all'articolo della sezione Pdl di Grassano pubblicato sul Quotidiano di Basilicata il primo settembre, in cui si invita il segretario cittadino dei Popolari Uniti, Mario Dileo, a non osservare la pagliuzza negli occhi altrui, «senza strumentalizzare uno stato personale di disabilità -spiega Dileo- tengo a ricordare agli amici scriventi che nonostante le mie difficoltà soggettive e senza peccare di presunzione, il mio orizzonte è decisamente più chiaro di quello di alcuni, che non riescono a osservare più lontano da un palmo del loro naso, rimanendo sempre ai margini di una posizione politica. Senza ricorrere in aiuto di massime scritte da illustri pensatori, voglio ricordare ai simpatici amici scribacchini del Pdl, che sia da intelligenti, sia da imbecilli si può essere altruisti e che se non esistessero gli imbecilli, non potrebbero esistere gli intelligenti. Comunque noi ci sentiamo di-

po riescono trasmettere, proprio perché, i primi a divertirsi sono proprio i componenti della band. Un altro segreto si cela nei ritmi, che il gruppo propone, e che sono quelli legati alla pizzica, alla tarantella ed alla sonorità della musica popolare meridionale in generale che vengono riadattati secondo canoni e gusti musicali propri della band. Ciò ha portato alla creazione di una musicalità inedita e originale riscontrabile nell'ultimo cd pubblicato dalla Venus e acquistabile in tutta Italia nei migliori negozi di dischi. Il gruppo vanta un notevole seguito di fans, sia irsinesi che dei paesi limitrofi che hanno seguito la Band nelle diverse tappe estive. Naturalmente, la tappa la più emozionante è stata quella del 14 agosto, che ha visto i PelosoFolk giocare in casa. Al ritmo del P'zz' cantò e di Cara ninnella, i ragazzi irsinesi hanno fatto

ballare e cantare le varie festose piazze campane, lucane e pugliesi scatenando magiche emozioni legate a ricordi di modi di vita ormai scomparsi ma mai dimenticati. Tutto ciò fa parte di un progetto culturale, ormai decennale, che vuole i sette ragazzi irsinesi impegnati nel valorizzare e nel far conoscere fuori dalle mura locali, la cultura e la lingua montepelosana. Con questi intenti i PelosoFolk affronteranno il 24 settembre il viaggio che li porterà a Sitiges, cittadina alle porte di Barcellona in Spagna, dove il giorno dopo si esibiranno nel loro primo concerto europeo. Anche lì i ragazzi irsinesi non saranno soli, ma accompagnati da un nutrito gruppo di compaesani, che avranno l'onore di eseguire il p'zz' cantò per i catalani nell'ambito della festa patronale di Santa Tecla. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

La storia di Riccardi IRSINA - Si terrà oggi pomeriggio, con inizio alle 18.30 nella sala consiliare del municipio di Irsina, la presentazione del volume di Riccardo Riccardi “Album Lucano. Famiglie, personaggi e immagini ritrovate” (edizioni Antezza Matera - 2008). Interverranno il presidente dell'Associazione culturale “Libero Rocco Scialpi”, Lorenzo Monteleone e Carmelo Nicolò Benvenuto del periodico “Diario Irsinese”. La serata sarà moderata da Filippo Radogna. Il volume analizza le trasformazioni della società civile lucana, attraverso il ritratto di numerose famiglie e personaggi. Sono narrati avvenimenti che si snodano in un periodo che parte dal Cinquecento e giunge sino ai nostri giorni. La ricerca è arricchita da fotografie inedite. Riccardo Riccardi, barese di origini materane, giornalista e saggista, laureato in Scienze Politiche, si dedica da molti anni alla ricerca storica privilegiando gli aspetti politici ed economici del Meridione in Età moderna e contemporanea. Un interessanto viaggio tra le tradizioni, che si preannuncia particolare per la sua inedita natura di aneddoto e racconto decisamente fuori dalle righe. provinciamt@luedi.it

Grassano Il segretario cittadino dei Popolari Uniti, Mario Dileo, replica al Pdl

«Distanti dalla politica di basso profilo» stanti anni luce da questo basso profilo politico e vogliamo ricordare a tutti i lettori che il vice presidente Bonelli è e resterà il vice presidente di tutta la provincia, pronto a trovare insieme a tutta la squadra Stella, le soluzioni per risolvere i tanti problemi che affliggono le tante famiglie che vedono in pericolo il loro posto di lavoro. Concludo col ricordare agli amici della coalizione di centro sinistra del nostro Comune, ma soprattutto agli amici del Pd, facendo loro i migliori auguri per questa importante fase congressuale, ribadendo che un partito di maggioranza relativa in coalizione, non dovrebbe nel nostro Comune proseguire in un cammino a macchia di leopardo». Nei giorni scorsi i Popolari Uniti

di Grassano hanno promosso un incontro con i cittadini, in occasione della nomina di Giovanni Bonelli ad assessore e vice presidente della Provincia. Alla manifestazione erano presenti tutti i candidati della scorsa tornata elettorale Provinciale nelle liste dei Popolari Uniti, l'assessore regionale Antonio Potenza, l'ex presidente della Provincia, Carmine Nigro, e dirigenti provinciali e regionali del partito. Il segretario cittadino Mario Dileo, ha aperto l'intervento politico, rivolgendo i saluti ed i ringraziamenti a tutta la cittadinanza, agli amici dei Popolari Uniti giunti a Grassano per l'occasione, un saluto ai locali rappresentanti istituzionali ed ai vari dirigenti delle forze politiche. «Questo incontro -

ha detto- è stato voluto fortemente da tutti gli amici dei Popolari Uniti, per offrire ad una popolazione che merita, un altro momento d'unione sociale, che va a promuovere la cultura del popolarismo e dello stare insieme, ma soprattutto per accorciare le distanze e buttare giù quel muro insormontabile che esiste ancora tra la gente ed i rappresentanti politici. Noi ci appassioniamo a una sola cultura, la semplicità, lo stare tra la gente, il fare politica sorvolando le polemiche, che non portano altro che distrazioni». Ha sottolineato quanto sia importante per il Comune avere la possibilità di essere rappresentati da unconcittadino, chericopre la seconda carica dell'ente Provincia, «un risultato arrivato soprattutto grazie ad

un lavoro svolto egregiamente negli anni, dallo stesso Giovanni Bonelli e dagli altri amici dei Popolari Uniti, ma senza dimenticare il sempre lodevole consenso dei nostri cittadini che non hanno mai fatto mancare al nostro leader locale, quella energia che rafforza sempre più lo stimolo di mettersi a disposizione del territorio, per raggiungere ogni possibile traguardo sociale, che vada costruire giorno dopo giorno le basi solide per sconfiggere questo stato di difficoltà collettivo». Infine,prima dipassarela parola all'ex presidente della Provincia Carmine Nigro, ha invitato tutti gli amici dirigenti del partito a salire sul palco, quindi, (i consiglieri comunali, i due consiglieri provinciali, lo stesso

presidente Nigro, il vice presidente Giovanni Bonelli e tutti i candidati dei Popolari Uniti). Nigro, dopo aver salutato i presenti, si è soffermato a elogiare le qualità politiche amministrative dello stesso Giovanni Bonelli, che negli anni ha dimostrato all'interno sia del gruppo politico sia all'interno dell'istituzione, le proprie capacità. Inoltre, ha precisato agli amici del centrodestra ed a tutti i presenti, quale possa essere l'importanza di imitare il percorso politico di quel piccolo comune di Montagna (Gorgoglione), che negli anni ha ottenuto risultati amministrativi che vedono ricoprire tutte le cariche istituzionali provinciali e regionali, «quindi, invece di mettere in campo delle false illusioni -ha detto- inventarsi delle storie che assomiglino alla trama di un film, lasciamo ai cittadini la libertà di scegliere o meno di seguire l'esempio di quel piccolo comune». provinciamt@luedi.it

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Bernalda Per gli esercenti sarebbe opportuno proporre eventi oltre i mesi di vacanza

Boom di vendite in estate Negozianti soddisfatti, l’agosto appena trascorso è stato migliore del 2008 BERNALDA - Il caldo degli ultimi giorni ha fat- na centrale. A portare tanti benefici a noi commercianti è stato anche il consueto appuntato impennare le vendite. Questo il commento delle attività commer- mento con i festeggiamenti di San Bernardino ciali presenti sul territorio bernaldese. Ad ini- da Siena;una tregiorni checi hadato moltooszio estate si parlava disperanza per la bella sta- sigeno. Ora - continua l'imprenditore bernalgione, ed ecco che i risultati sono arrivati. For- dese - speriamo che questi mesi non siano da se lontano dagli anni d'oro ma di certo migliori, “sette vacche magre”e che si arrivi a Natale con più spinta e con tanti sorrisi». a sentire qualcuno, del 2008. Ad intervenire sul discorso vendite è anche Complici anche le belle giornate, i turisti, olDomenico Andriuzzi, della Meco tre alla popolazione presente sul '77, il quale parla di agosto capofiterritorio, hanno scelto di fare acla dell'economia bernaldese. quisti con più gusto. «La gente - ha detto Andriuzzi Nicola Panico, della “Maxisi muove tenendo sempre d'occom” ci parla di scarpe, di acceschio il portafoglio. Con questo sori e delle vendite che grazie alla ha aggiunto - voglio dire che il depubblicità ed alla qualità del pronaro viene speso dapprima per le dotto non ha subito nessuna flesnecessità e poi per i divertimenti. sione, anzi lo stesso evidenzia il Anche se c'è da sottolineare che in fatto che marcare e ripetere semquesto mese qualcosa in più si è pre la parola crisi è da terrorismo registrato. Ho notato che la gente mediatico. «I nostri prodotti - ha si è voluta divertire; speriamo che detto Panico - sono d'èlite e per taquesta sia la giusta spinta che le motivo registriamo una pretutti noi stiamo aspettando. Un senza costante di gente che viene altro aspetto che volevo mettere a a visitarci tutto l'anno. Certo - ha nudo era quello della presenza continuato il giovane imprendidei turisti che dopo San Bernarditore locale - l'estate è il vero motono non ci sono più. So benissimo re trainante dell'economia in che le ferie sono legate anche alle quanto si affacciano sul territoproprie attività di sostentamenrio migliaia di persone in più. Ec- Corso Umberto to, ma il mio discorso si basa sulla co - ha concluso Panico - proprio su questi dati, volevo sottolineare che la gente migliore distribuzione delle sagre e degli apcompra e frequenta sempre lo stesso posto puntamenti culturali. Io vorrei invitare, assoquando riesce a trovare convenienza e quali- ciazioni e tutti, a pensare che l'estate finisce il tà». Ebbene, allora, seguendo le parole di Pani- 21 settembre, e che dopo ci sono altri mesi che co, parleremo di periodo più roseo per le vendi- possono fungere da richiamo per le città a noi te. Sul fronte dei generi alimentari abbiamo vicine. Più eventi significa più gente e più genparlato con Graziano Barnabà, della Despar, te a sua volta significa più possibilità di offrire i che sottolinea la presenza di tanti turisti. «Nel nostri prodotti. Pertanto - ha concluso Anmese di agosto - dice Barnabà - abbiamo regi- driuzzi - allunghiamo l'estate e soprattutto strato un'impennata di vendite. E’ ovvio - ha non leghiamoci solo a questi 20 giorni». continuato commerciante - che non si può solo Fabio Sirago vivere di agosto e soprattutto della sua settimaprovinciamt@luedi.it

Gita da tutto esaurito per “Provincia in Bus”

Marina di Pisticci Anziano muore in spiaggia

«LA quinta escursione di Provincia in bus ha registrato il tutto esaurito. Mete d'eccezione: Policoro, Anglona e Tursi». L'assessore provinciale al Turismo, Giuseppe Dalessandro (nella foto), comunica con slancio e ottimismo l'eccellente risultato. «Quando abbiamo deciso di investire nella II edizione di Provincia in bus - ha riferito Dalessandro - avevamo chiaro l'obiettivo: dare visibilità alle meraviglie che abitano nel nostro territorio. L'impegno, costante e intenso, ha coinciso, sin dall'inizio, con la volontà di dare pari dignità ai patrimoni e alle risorse di tutti i comuni della provincia. Registrare, oggi, il tutto esaurito testimonia la qualità e l'innovazione del progetto. Siamo riusciti a delineare la strategia più efficace, quella che ha decretato il successo dell'iniziativa». 1Cinquantaquattro posti, però, - ha proseguito l'assessore provinciale - non sono bastati. L'entusiasmo e la curiosità di scoprire nuovi e incontaminati tesori ha contagiato vorticosamente altri turisti che, per non deludere il loro desiderio di emozionarsi, hanno deciso di raggiungere le mete della escursione odierna con mezzi propri. Davvero un esempio di promozione turistica efficace, per il quale è doveroso ringraziare l'Amministrazione provinciale, il progettista Giuseppe Lalinga e il tour operator Caruso&Grassi. Ma un plauso va anche, e soprattutto, ai sindaci dei Comuni coinvolti, che con la loro grande sensibilità hanno saputo arricchire e rendere più appetibile l'offerta turistica di Provincia in bus». «Per noi la provincia, - ha concluso il presidente Stella oltre che un bene da salvaguardare, rappresenta una risorsa, un prezioso fattore di sviluppo economico per migliaia di famiglie lucane. Alle istituzioni, poi, il compito di sapere amministrare le ricchezze esistenti. Parole d'ordine: strategia e lungimiranza».

MARINA DI PISTICCI - Sono stati inutili i tentativi di rianimare un cittadino francese di 76 anni colpito da infarto mentre stava facendo il bagno a Marina di Pisticci. L'uomo, in vacanza con la moglie, in una struttura turistica, intorno alle 17 di ieri si è sentito male mentre era in acqua. A causa del malore, è caduto tra l’acqua e la battigia. Quanti hanno assistito all’accaduto hanno subito prestato le prime cure. E’ intervenuto anche un medico, presente in spiaggia, che ha immediatamente tentato di rianimare l’anziano. Sul posto, anche i sanitari del 118 hanno fatto il possibile per rianimarlo utilizzando un defibrillatore. Ma, nonostante la tempestività dei soccorsi per il settantaseienne non c'è stato niente da fare. Sembra che da tempo l’anziano assumesse farmaci specifici per affrontare i problemi cardiaci di cui soffriva. provinciamt@luedi.it

Tursi In 20 si sono esibiti durante la manifestazione sul sagrato del santuario

Liriche dedicate alla Madonna Recital di poesie durante la festa di Anglona

Occhio all’autovelox Controlli sulle strade TURSI - Quinta edizione del recital di poesie, omaggio di una ventina di poeti alla Madonna, nel corso della festa di Anglona. La serata si è svolta sul sagrato del santuario ed è stata condotta da Giuseppe Lasalandra insieme a Maria Oliveto che ha letto un breve curriculum per ogni autore. In molti hanno recitato in dialetto, altri in italiano. Il pubblico, attento e silenzioso, ha gradito con applausi ad ogni recita. Questi i poeti che si sono esibiti: Antonio Bernardo (“U specchio è come a vita”e“A mamma mea”); Mario Bruno (“I puurell antiche” e “A Pasca ad Agnone”, lette da Tonino Rondinelli); Rocco Campese (“I vitture” , “I muli” ed “Enrica e Giansilvio” dedicata ai nipotini); Domenico Bruno (“Tursité” e “L'uomo dei sogni”); Antonio De Pizzo (“U ricordo du paise mee” e “O fiume Sinni”); Alberto Vincenzo Di Noia(“U passarellicchie” (il passerotto) e “Nu uera turne endreta” lette da Lasaladra); Francesco Gallicchio (“A Cruce d'Agnona”e“A tomba e a carretta”); Giuseppe Padula (“Le risate di Tatagrann” (le risate del nonno) e “Ciccilluzz”); Antonio Popia (“Hann mort

e nun sann imparete”, sono morti e non hanno imparato e “Un amore incompreso” recitata da Rondinelli). Maria Oliveto ha letto le poesie di Antonio Bruno (“Seduti al bar” e “Anima e dintorni”); Nicola Crispino (“Pescogrosso” e “Visioni”); Giuseppe Digno (“Creazione” e “L'Angelus”); Rosa Maria Fusco con le poesie prese dalle raccolte: “I corpi e le parole” e “La luna delle ciliegie” e lette da Lasalandra; Paolo Popia con due poesie tratte dalla sua prima raccolta “Nel Palazzo dei Poeti”; Vincenzo Lonigro con tre liriche tratte dalla sua raccolta “La stagione degli eroi”; Giusy Pontillo (“Tursi” e “Il biancospino d'autunno”); Antonio Quarta (“Il senso della vita” e “Solitudine”). Campese ha poi recitato una poesia scritta da Rosa Gialdino e dedicata ad un sacerdote Don Feliciano, mentre Rondinelli ha letto: “Oracolo di sabbia” e Foxtrot, scritte da Vincenzo D'Acunzo ed una poesia dedicata alla Madonna di Anglona scritta dal compianto Francesco Liguori. Lo stesso Lasalandra ha poi letto una sua poesia dedicata al padre ed alla madre che non ci sono più, una poe-

Il recital di poesie si è svolto sul sagrato del santuario ed è stata condotta da Giuseppe Lasalandra con la collaborazione di Maria Oliveto

sia di Pasolini ed una dedicata alla Madonna di Anglona scritta dal poeta tursitano Albino Pierro. A fine serata, foto ricordo e don Saverio Zorzi rettore del santuario di Anglona che consegnava ad ognuno di loro una pergamena ricordo. Ci sono stati gli intermezzi musicali di Francesco Muscolino al pianoforte e del soprano Silvia Barletta che ha cantato: “Madonna mea d'Agnone” scritta da

Mario Bruno e canzoni napoletane come: Reginella, Munastero e Santa Chiara, Torna a Surriento, Funicoli funiculà. Pasquale Troccoli e Rocco Modarelli hanno effettuato riprese video. Lasalandra aveva iniziato la serata leggendo una poesia di Jorge Luis Borges, un omaggio a don Saverio, argentino anche lui, che ha letto la stessa poesia nella lingua del suo paese natio. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

OCCHIO all'autovelox sulle strade della provincia. E’ partita lunedì la settimana di controlli predisposta dalla Polizia di Stato nell'ambito delle iniziative volte a contrastare gli incidenti stradali. Oltre la polizia, saranno impegnati i Corpi di polizia municipale dei comuni di Aliano, Bernalda, Montalbano, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano, Stigliano, Tursi e Valsinni. Fino al 13 settembre saranno predisposti servizi di controllo della velocità lungo le arterie principali della provincia, ovvero la Ss 106 jonica, la Vald'Agri, la Sinnica, la Basentana e la Sp 175 Matera-Metaponto. Sono previste le seguenti sanzioni: Fino a 10 Km/h in più o sanzione amm.va compresa tra ?.38,00 e ?. 155,00; otre i 10 Km/h e sino a 40 Km/h in più o sanzione amm.va compresa tra ?.155,00 e ?.694, con

decurtazioni di punti cinque sulla patente; oltre i 40 Km/h e sino a 60 Km/h in più o sanzione amm.va compresa tra 370 euro e 1.485,00 con decurtazioni di punti dieci sulla patente nonché la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi (per i titolari di patente da meno di anni tre la decurtazione è di punti venti ). Oltre i 60 Km/h o sanzione amm.va compresa tra 500 euro e 2.000, con decurtazioni di punti dieci sulla patente nonché la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da sei a dodici mesi (per i titolari di patente da meno di anni tre la decurtazione è di punti venti ). Le sanzioni pecuniarie sono incrementate di un terzo per le violazioni commesse dopo le ore 22 e prima delle ore 7. provinciamt@luedi.it

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ROTONDELLA - Tutto rinviato al 10 settembre. E' la data entro cui l'Enea e l'impresa appaltatrice dovrebbero formulare una nuova proposta di soluzione per la delicata vertenza degli addetti alle pulizie del centro ricerche. Si tratta di 17 lavoratori, che da luglio si sono ritrovati con una riduzione di un'ora giornaliera, esito parziale dei tagli di cui è stato oggetto, nel suo complesso, il centro ricerche della Trisaia. La proposta aziendale sarà presentata ai lavoratori, da parte dei sindacati, nel corso di un'assemblea in programma a Rotondella per venerdì 11 settembre. Spetterà a loro, a quel punto, decidere se accettare o meno le ipotesi prospettate. «Ma se i lavoratori non accetteranno la proposta dell'azienda -ha già anticipato Marcella Conese, della Filcams Cgil- proseguiremo la battaglia con azioni di protesta». Aveva fatto ben sperare l'incontro programmato per oggi in Prefettura, tra i sindacati, l'im-

Rotondella Nulla di fatto in Prefettura, i sindacati si irrigidiscono

Vertenza Enea, trattativa rinviata presa appaltatrice e l'Enea e l'amministrazione comunale di Rotondella. E invece, a quanto pare, l'azienda non avrebbe fatto i passi indietro richiesti dal sindacato, che aveva proposto l'immediato ritorno alla situazione precedente il 14 luglio, data in cui i suddetti tagli al monte ore avevano avuto effetto. Ancora qualche giorno d'attesa, dunque. La situazione, peraltro, è particolarmente grave, se si considera che il taglio, in molti casi, mette a rischio anche il diritto agli assegni familiari i quali, di fatto, sono negati ai lavoratori in quanto il contratto part time prevede, a seguito del taglio, un monte ore settimanale inferiore alle ore 24. E' quanto hanno sottolineato i sindacati in un docu-

mento presentato al prefetto nell'incontro di ieri. Nella nota, firmata da Rsu Enea, Rsu Enea, Flc Cgil, Filcem Cgil, Filcams Cgil, Cgil confederale della provincia Matera, non manca un accento di allarme sulle scelte politiche che stanno coinvolgendo l'Enea e la Sogin e sulle ripercussioni che tutto ciò potrebbe avere sul territorio, anche per gli stessi dipendenti del centro, e non solo quelli dei servizi esternalizzati. «Sia l'Enea che la Sogin -si legge nel documento- sono commissariati e prossimi ad essere “spacchettati”, con conseguenze in sede locale e sui lavoratori Trisaia ancora ignote. L'Enea da tempo subisce il depauperamento del Centro già denunciato da tempo dalle orga-

nizzazioni sindacali,[...] e ora i tagli operati, con tanta superficialità, a servizi esternalizzati, sono il sintomo di intenzioni non positive circa il destino dell'ente, che non si ha il coraggio di palesare, ma che comunque vengono percepite da chi in questo centro lavora». Sulla questione dei tagli al personale è giunta ieri anche una nota del movimento ambientalista No Scorie Trisaia. «E' dal 2003 che predichiamo una riconversione globale del centro in facoltà universitaria, proprio per salvare i ricercatori, l'indotto e tutte le attrezzature scientifiche del centro prima che finiscano in altri centri. Abbiamo anche sollecitato l'amministrazione comunale di Rotondella (non solo quella prece-

dente, ma anche quella attuale) per attivarsi in altre azioni produttive per il centro, proponendo un cambio di destinazione d'uso dell'area Enea che con i suoi 95 ettari potrebbe ospitare aree e suoli produttivi per l'artigianato e l'industria pulita , staccati fisicamente dal centro con ingressi separati». Pino Suriano provinciamt@luedi.it

Montalbano Jonico Si fa appello alla norma che sancisce il diritto per le ex sedi Asl

«Il Distretto spetta a noi» Presa di posizione nei confronti dell’Asm dalla conferenza dei capigruppo MONTALBANO JONICO Sedi dei Distretti della salute decisi dalla dirigenza dell’Asm in una sede diversa da quella dell’ex Asl: la Conferenza dei capigruppo del consiglio comunale di Montalbano, presieduta dal sindaco Leonardo Giordano, non ci sta. La determinazione a contrastare l’Atto aziendale, nasce dall’affermazione che: “La sede dei Distretti della Salute è definita dal Direttore generale dell'Azienda sentito il parere della Conferenza dei sindaci, ai sensi dell'art.13 legge regionale del 14 febbraio 2007, n.4”. La Conferenza ha rilevato, che tale indicazione è in netto contrasto con quanto disposto dalla legge 12 del 1 luglio 2008 sul Riassetto Organizzativo e Territoriale del Servizio Sanitario Regionale nel testo coordinato con la legge regionale 20 del 6 agosto 2008. L'art.4 di tale legge recita infatti: “La sede del Distretto della Salute rimane di norma quelle delle aziende sanitarie soppresse, salvo diverse decisione della Conferenza dei sindaci». Il legislatore ha quindi voluto da un lato salvaguardare le sedi delle Asll soppresse compiendo già una scelta su dove allocare i Distretti della Salute, coincidenti come competenza territoriale con quella delle nascenti comu-

Leonardo Giordano

nità locali, e dall'altra riservare comunque al territorio ed alle amministrazioni che lo rappresentano l'ultima parola. «Alla Direzione dell'Asm si legge in un documento della Conferenza- spetta solo il compito operativo di dare seguito alla volontà politica del territorio. Per cui il riferimento all'articolo 13 della Lr 14 febbraio 2007, n. 4 appare del tutto improprio e l'Atto aziendale assegna alla Direzione Generale dell'Asm una facoltà non prevista dalla legge di riferimento. Tant'è che l'Azienda sani-

taria di Potenza ha disposto che: “Sino alla individuazione definitiva degli ambiti territoriali delle Comunità locali, in via transitoria, i territori dei Distretti sociosanitari coincidono con le perimetrazioni previste dalla tabella A della legge regionale n. 30/94 e la sede di ciascun distretto rimane quella della corrispondente Azienda Sanitaria soppressa». Nella stessa regione e in presenza di una unica legge sul Riassetto organizzativo e Territoriale del Servizio sanitario regionale è del tutto evidente che le due Aasll non possono avere due Atti Aziendali tanto differenti su questo punto fondamentale ed uno di questi Atti (quello dell'Asm) completamente difforme dal dispositivo di legge». Il Comune di Montalbano Jonico, infatti, ha ceduto gratuitamente: 1) Il possesso della struttura di 800 metri quadri in Viale dei Caduti, i cui lavori verranno ultimati in poche settimane; 2) L'utilizzo gratuito della sede in Corso Carlo Alberto in cui è stato allocato il Polo Universitario di Catanzaro; 3) L'utilizzo gratuito dei locali nel quartiere Borgo Nuovo per la Casa-Famiglia. L'Amministrazione comunale è pronta a mettere a disposizione dell'Asm, ove richiesti, gratuitamente al-

tri locali per consentire la dismissione di tutti gli affitti. «Per le casse aziendali e per una maggiore funzionalità sarebbe, invece, auspicabile conclude il documento- il trasferimento della nascente Unità dei Servizi Territoriali di Base di Pisticci, che attualmente è ospitata nei locali in fitto per un costo annuo di 30.000 euro, presso l'ospedale di Tinchi. Si tratta, infatti, di una struttura non idonea, vetusta e con presenza di insuperabili barriere architettoniche. Le Ustb, infatti, erogheranno prestazioni specialistiche e quindi sono più sintonia con l'indirizzo di ospedale distrettuale che il Psr ha assegnato al nosocomio pisticcese. Mentre come sede amministrativa Tinchi è marginale rispetto al territorio di competenza del Distretto della Salute, mentre la ex-sede Asl di Montalbano Jonico si trova in posizione centrale. Per le motivazioni sopra illustrate, si chiede alla autorità regionali competenti ed alla Direzione Aziendale dell'Asm di voler modificare l'Atto aziendale armonizzandolo con quanto previsto sia dalla Legge Regionale n. 12/ 2008, nel testo coordinato con la Lr: n. 20 del 6 agosto 2008, che con l'Atto aziendale dell'Azienda Sanitaria Locale di Potenza. provinciamt@luedi.it

Centro sociale soppresso Appello dello Spi-Cgil SCANZANO JONICO - Lo Spi-Cgil di Matera manifesta, in una nota diffusa ieri, la sua preoccupazione per il ritardo che si registra nella convocazione dell'incontro per l'assegnazione dei nuovi locali da parte del sindaco, dopo la chiusura del Centro sociale anziani di Scanzano. «Un comune importante come Scanzano -si legge nel comunicato- non può privare migliaia di anziani di un punto di aggregazione funzionale ed adeguato, anche come misura di contrasto nei confronti di una società che tenta a ghettizzare ed emarginare. I pensionati meritano attenzione e sostegno per il passato, poiché lo sviluppo e le trasformazioni economiche, democratiche e sociali che hanno segnato gli ultimi settant’anni di storia del nostro paese, portano il timbro indelebiledi queste persone. Lasocietà ha il doveredi garantire il diritto di cittadinanza promuovendo tutte quelle iniziative che permettono un invecchiamento attivo. Il Centro sociale rappresenta, per noi, una delle misure fondamentali. Ecco perché si rimane stupiti della presa di posizione del Segretario Generale della Fnp-Cisl di Basilicata, che lascia intendere l'uscita della sua organizzazione dal Centro anziani con motivazioni, dal nostro punto di vista, deboli e comunque punitive nei riguardi dei pensionati di Scanzano, anche di quelli iscritti alla Cisl. Noi abbiamo accettato, per senso di responsabilità il rinvio a settembre della elezione degli organismi direttivi ed esecutivi, così come previsto dallo statuto del Centro, proposto dal segretario della Fnp, per evitare forzature e stemperare le tensioni. Lo Spi di Matera ha impegnato ilmese diagosto perfavorire unamaggiore unità,auspicando che altrettanto abbia fatto la Fnp-Cisl. In ogni caso il gruppo dirigente di un sindacato non può prendere atto delle difficoltà lavandosene le mani e tirandosi fuori. Le eventuali criticità si possono superare meglio lavorando ed operando unitariamente. Il Centro sociale anziani di Scanzano va rilanciato e rivitalizzato restituendolo ai pensionati e garantendogli una gestione aperta, unitaria e trasparente.

Rotondella Gesto provocatorio del vice presidente della squadra in Promozione

Campo inadeguato, De Luca lascia ROTONDELLA - Mimmo De Luca lascia la Polisportiva. E' giunta, come un fulmine a ciel sereno, la notizia delle dimissioni del vice presidente della squadra, organico alla società sportiva di Rotondella da ben undici anni. Le ragioni del suo addio sono descritte in una nota inviata ieri agli organi di stampa. «Non c'è più quell'entusiasmo di una volta attorno alla squadra», ha scritto l'ex dirigente, facendo emergere il suo malessere per diverse situazioni “economiche e logistiche”, legate alla squadra. E scorrendo la sua nota si comprende quanto abbia pesato, in

questa sofferta scelta, il ritardo nella realizzazione dei lavori per la messa a norma del campo sportivo che ospita la squadra a rione Mortella. Il Rotondella, approdato in Promozione, si è trovato a giocare in campo neutro la prima partita di Coppa Italia, e così sarà anche per la prima partita di campionato. Una condizione che di certo contribuirà a sopire i grandi entusiasmi derivati da una Promozione agguantata quest'anno dopo 22 anni dall'ultime parole. Non è mancato, nelle parole di De Luca, un riferimento all'amministrazione comunale: «Il no-

stro campo sportivo si trova oggi nelle stesse condizioni in cui era alla fine della scorsa stagione. Mentre tutti gli altri comuni si sono attrezzati, noi siamo al punto di partenza. L'amministrazione promette, ma di fatto le prime partite casalinghe saranno disputate in trasferta e non si sa neppure dove. Lascio -ha proseguito- perchè queste remore tolgono ai giovani di Rotondella l'unico diversivo festivo che era ormai rimasto loro. Sono riuscito, insieme ai miei compagnia di avventura di questi ultimi 5 anni, a riportare la squadra di calcio in Promozione dopo ben 22 anni,

Il Rotondella calcio

ma tutto questo -ha concluso con rammarico- probabilmente non è stato sufficiente per accendere un minimo di entusiasmo intorno a noi». Staremo a vedere, ora, se un'accellerazione nella realizzazione dei lavori potrà convincere De Luca a cambiare idea. E'

una speranza che hanno già manifestato calciatori e tifosi della squadra, rammaricati per l'uscita di scena di un dirigente che tanto gratuito impegno ha dedicato alla causa sportiva del territorio. pi.su.

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Mercoledì 9 settembre 2009


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Sudafrica 2010 Rifinitura: il ct nasconde la formazione ma in campo dovrebbe esserci Pirlo Grosso dal 1’, Gila-Iaquinta in avanti

L’Ital-Juve di Lippi in missione Stasera gli azzurri a Torino contro la Bulgaria: obiettivo vittoria scacciacrisi di FRANCO ZUCCALA’ TORINO – L’Ital-Juve contro la Bulgaria cercherà di regalarci una vittoria “vera”, con gol “veri” e, possibilmente con un po’di gioco “vero”, portandoci ai Mondiali del Sudafrica in prima classe. Torino, ai tempi del blocco-Juve allenato da Bearzot, portò fortuna parecchie volte alla Nazionale: ricordiamo una vittoria con un gol di Tardelli nel 1980 contro l’Inghilterra che fruttò la qualificazione per gli Europei, per esempio. Avercene di Tardelli in questa Nazionale che zoppica proprio a centrocampo! Stavolta potrebbe essere qualche altro juventino a rigenerare fiducia nella squadra di Lippi, chissà. Non sarà una partita facile, quella con la Bulgaria. Tutt’altro. I nostri avversari sono dietro Italia e Irlanda in classifica, ma il nuovo tecnico Stoilov ha cambiato la mentalità della squadra che crede di poter raggiungere il secondo posto e la qualificazione ai Mondiali. Difficile: dovrebbe battere l’Italia a Torino, vincere a Cipro epoi superare la Georgiain casa: cioè fare nove punti e sperare nei risultati negativi della squadra del Trap che ha cinque punti in più ma una partita in meno da giocare e il confronto non facile contro gli azzurri. LaBulgaria hasegnato ungol meno dell’Italia (dieci, come l’Irlanda), non ha mai perso (all’andata 0-0 con la squadra di Lippi), è in un buon momento e, se andate a leggere la formazione, ci sono parecchi nomi importanti: Berbatov del Manchester United, Martin Petrov del Manchester City, Stlilian Petrov dell’Aston Villa, Rangelov del Borussia Dortmund, e altriprotagonisti del calcio europeo, compreso quel Valery Bojinov che gli juventini conoscono bene, perchè ha giocato 18 partite (5 gol) in serie B con i bianconeri. Chis-

Il ct azzurro Marcello Lippi Sopra: Iaquinta e capitan Cannavaro che firma autografi agli alpini

sà se Stoilov gli darà la soddisfazione di scendere in campo qui a Torino. La Bulgaria non batte l’Italia da diciotto anni (2-1 in amichevole a Sofia con gol di Kostadinov, rigore di Stoichkov e rete azzurra di Giannini), quando sulla panchina azzurra sedeva Vicini e ci ha superato due volte in 14 partite, mai sul nostro campo. Ma il passato conta poco: ora la Bul-

garia è un’ottima squadra, ha un centrocampodi qualità,forse piùdel nostro. Lippi, dopo la partita di Tbilisi (ma anche prima) ha capito che il problema è proprio in mezzo al campo e spera che i ritorni di De Rossi e (forse) Marchisio possano ridare vigore al settore. Nell’allenamento di rifinitura ha tuttavia sollevato cortine fumogene schierando non lo

sbandierato 4-4-2 bensì un 4-3-3 con Camoranesi,DeRossi eMarchisioin seconda linea, Pepe, Gilardino e Iaquinta in attacco. E i playmaker? Pirlo e D’Agostino fra le riserve. E a chi gli ha chiesto perchè Pirlo non avesse indossato il fratino del titolare, il c.t. ha risposto che il milanista «sentiva caldo» (sic!). Una battuta. Ma come? Lippi era rimasto soddisfatto del

duo di centrocampo dopo il secondo tempo in crescendo degli azzurri a Tbilisi e adesso gioca senza nessuna «guida»? Ci ha detto che per la formazione avremmo dovuto sbizzarrirci e allora noi ipotizziamo che almeno uno dei due facitori di gioco sarà in campo (se non entrambi) e Pepe andrà in panchina, rispetto alla formazione vista nell’ultimo test aperto agli occhi indiscreti della stampa. In questa formazione c’erano ben cinque novità, rispetto alla gara con la Georgia: Grosso (che andrà in campo), Pepe (in panchina), Marchisio (quasi certo), De Rossi (sicuro) e Gilardino (in ballottaggio con Rossi o Iaquinta). Anche se Lippi non sopravvaluta il problema e dice che a lui sta bene pure una vittoria col gol del «fantasista» Buffon, in fondo, il fatto che in quattro partite l’Italia abbia segnato solo con l’autodoppietta di Kaladze, lo haindotto apensare. Lacarenza di sbocchi è dovuta anche alla debolezza del centrocampo che stavolta dovrà fare i conti con i due Petrov, con Yankov, mentre Cannavaro e soci fronteggeranno quel Berbatov che contro il Montenegro ha fatto faville. Noi faremmo giocare Quagliarella, ora che la stella di Giuseppe Rossi sembra essersi offuscata. Ma il commissario tecnico è Lippi. Dietro il c.t. inserirà Grosso, che non ha ancora giocato nella Juventus: i tifosi bianconeri lo vedranno in anteprima con la maglia azzurra. Al di là delle critiche e degli scherzi, l'importante anche stavolta sarà vincere, come Lippi ha sottolineato più volte. Il pragmatico Cannavaro, ammettendo che finora gli azzurri non hanno mai giocato bene, ha aggiunto che l’essenziale è qualificarsi per i Mondiali. Va bene, ma attenzione perchè a volte le “bugie” vengono a galla con i brutti risultati.

Europei Under 21. Battuto il Lussemburgo: in gol Poli e Balotelli

BREVI

Prima vittoria per gli azzurrini

“Io vivo azzurro” la card dell’Italia

ITALIA LUSSEMB.

2 0

ITALIA (4-4-2): Seculin 6; Bellusci 6, Ranocchia 6, Ariaudo 6, Brivio 6; Mustacchio 6.5 (45'st Rispoli sv), Poli 6.5, Soriano 6 (15'st Bolzoni 6), Barillà 6.5; Balotelli 6.5, Paloschi 5.5 (32'st Marilungo sv). In panchina: Fiorillo, An-

gella, Bianchi, Pasquato. Allenatore: Casiraghi 6 LUSSEMBURGO (4-5-1): Menster 6 (19'st Heil 6); Siebenaler 5.5, Laterza 6, Kettenmayer 5.5, Scholer 6; Albanese 6, May 6, Gerson 5.5, Bensi 6, Twimumu 5.5 (34'st Sagramola 5.5); Deville 5 (11'st Bastos 5.5). In panchina: Leite, Semedo, Texeira, Alunni. Allenatore: Holz 6 ARBITRO: Janku (Albania) 6 RETE: 46' pt Poli, 48' st Balotelli NOTE: serata fresca, terreno in ottime condizioni, spettatori 8.000 circa. Angoli: 6-3 per l’Italia. Ammoniti: Bensi, Soriano, Balotelli, Gerson, Kettemeyer, Barillà. Recupero: 2'; 5'. NOVARA – Poli e Balotelli firmano il primo successo dell’Under 21 nel cammino di qualificazione verso gli Europei di categoria. A Novara

l’Italia chiude sul 2-0 sul Lussemburgo e riscatta il ko in terra di Galles all’esordio. Gara vivace sin dai primi minuti: al 4' scambio veloce fra Balotelli e Paloschi ma gli attaccanti azzurri non riuscivano a finalizzare l’azione. Al 20' ghiotta occasione per la squadra di Casiraghi di sbloccare il punteggio ma Paloschi peccava d’egoismo e ignorava Balotelli smarcato sulla fascia destra. Un minuto dopo l’attaccante del Parma si trovava a tu per tu con l'estremo difensore del Lussemburgo che riusciva a chiudere lo specchio della porta. Al 24' Paloschi calciava alto da buona posizione, al 30' Barillà provava a sorprendere Menster con un preciso pallonetto da fuori area ma il portiere lussemburghese riusciva a bloccare la sfera. Brivido per l’Italia al 32': forte conclusione su calcio di punizione dalla distanza di Albanese con Se-

culin bravo a deviare in angolo. Al primo (su due) minuto di recupero prima del riposo gli azzurri sbloccavano il punteggio: cross dalla destra di Mustacchio e deviazione vincente di Poli. Nella seconda frazione di gioco la musica in campo era la stessa: Italia in attacco alla ricerca del raddoppio, Lussemburgo in affanno ma capace di ripartire. All’8’ Pa- Mario Balotelli, autore del raddoppio loschi controllava la sfera in piena area avversa- lotelli, bloccata dal neoentraria ma calciava debole con pal- to Heil. Al 28' occasione per la la che terminava sul fondo. Al squadra di Holz con Scholer 12' gran sinistro al volo di che da buona posizione spediMustacchio con mira sbaglia- va la sfera alta sopra la traverta. Al 15' pericoloso tiro-cross sa. Al 3’ di recupero assist di di Barillà con palla di poco Marilungo e palla per Balotelfuori. Al 22' ancora una con- li che da due passi firmava il clusione dalla distanza di Ba- raddoppio azzurro.

TORINO – “Vivo azzurro”. Nei giorni delle contestazioni alla tessera del tifoso nasce una carta fedeltà di chi da ora in poi vorrà avere una strada privilegiata per seguire la nazionale di calcio. Dal 1° dicembre la potranno prenotare i supporter dell’Italia di Marcello Lippi, ma anche gli appassionati del calcio a cinque o femminile potranno acquistare la card e sfruttarne i vantaggi. «La carta della nazionale è cosa diversa dalla tessera del tifoso», ha spiegato dalla sala delle colonne del Comune di Torino il presidente della federcalcio Giancarlo Abete. «Non abbiamo obblighi come i club, e oltre tutto la nostra struttura è diversa. Così vogliamo creare una community che si riconosca nei nostri valori, in 100 anni di storia e di successi». Perchè, come indica lo slogan sopra il chip, “Italia tifa bene”.

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Sport


Formula Uno. «Ho rivisto l’incidente decine di volte: sono stato anche fortunato»

Felipe Massa sogna Abu Dhabi Il pilota della Ferrari spera di tornare nel Gp arabo del 1° novembre SAN PAOLO (BRASILE) –Pronto a tornare in pista. Sottopostosi lunedì all’intervento di chirurgia plastica, Felipe Massa non vede l’ora di mettersi al volante. Da quando i medici hanno dato l’ok al ritorno per il 2010, il brasiliano scalpita tanto da sperare di rientrare anche prima, magari per l’ultimo Gp della stagione. «Nel 2010 ci sarò di sicuro e al 100%, ma sarebbe un sogno correre già ad Abu Dhabi l’1 novembre», confessa il ferrarista, quasi sorpreso anche dai tanti auguri che gli sono arrivati. «Il mio non è uno sport facile - spiega - la competizione in pista è dura e a volte sei in lotta anche con i media. In questo caso, però, ho visto una F1 diversa, che non mi aspettavo: i piloti, il pubblico, i giornalisti, tutti mi sono stati vicini, mi hanno dato una bella spinta. Hanno dimostrato che la vita è più importante della carrie-ra. Questo mi ha dato ancora più voglia di tornare». Nessuna paura di rimettersi in gioco «perchè da quando mi sono svegliato in ospedale non ho avuto alcun problema mentale. Il problema più grosso era la vista, ma adesso è tutto normale. Io sono quello di prima: riflessi, velocità, pensieri. C’è un amico che ha un simulatore di guida molto buono: l’ho battuto subito». Tornando indietro a quel 25 luglio, il brasiliano racconta che «l’ultimo ricordo di quel giorno è il mio primo giro in Q2, avevo le gomme usate. Il ricordo successivo è di tre giorni dopo, in ospedale a Budapest». L’incidente, però, l’ha rivisto «almeno 40 volte. La prima ho urlato: “Non ci credo, questa c...o di questa molla è venuta proprio da me!!!”. Poi ho analizzato

«Fisichella? E’ il nome giusto per la scuderia»

Grande attesa

Fisichella «Realizzo il sogno di una vita»

Felipe Massa spera di tornare presto in forma e riprendere l’attività agonistica in vista della prossima stagione

tutto, punto per punto. La conclusione? È stata una bella sfiga, però bastava un millimetro, uno solo e io potevo perdere l’occhio o avere problemi mentali. Dai, alla fine sono stato fortunato». E il fatto che l’incidente sia stato così assurdo e non sia dipeso da un errore umano gli sarà anche di aiuto nel rientrare. «Se tu stai fermo perchè hai fatto uno sbaglio o hai creato un problema, ti può restare qualcosa, ma così assolutamente no, è stato troppo casuale», dice ancora Massa che l’anno prossimo potrebbe ritrovarsi come compagno di squadra Fernando Alonso. «Bisogna vedere se è vero perchè Kimi ha un contratto per l’anno prossimo - replica - proprio come me. Quando guidi per la Ferrari avrai sempre un compagno forte: prima c’era Schumacher, poi Rai-

kkonen, se un giorno ci sarà un altro, sarà un altro forte. Però questo non cambierà il modo di lavorare. Con Fernando abbiamo avuto qualche discussione in passato, ma ora è tutto ok. Certo chiacchiererei di più che con Kimi». Il finlandese, tra l’altro, da quando Massa è fuori, ha ottenuto i risultati migliori. «Mi soffre psicologicamente? Non mi stupirebbe commenta - anche se è Iceman, Ki-mi è una persona. Io lo conosco bene, anche se lui non parla: quando gli finisco davanti la sua reazione è diversa. E lo stesso capita a me con lui: è la vita. Kimi ha sfruttato i miglioramenti della macchina, in qualifica non ha fatto niente di speciale, ma poi, grazie al kers, ha disputato due-tre bellissime gare. Ci fossi stato io, sarei stato anch’io lì a lottare».

Tennis. Us Open, lo svizzero in forma

Federer torna “invincibile” Travolto Tommy Robredo NEW YORK - Riecco Roger Federer. Lasciato a casa il fratello gemello che aveva vinto a fatica contro Lleyton Hewitt, lo svizzero prosegue la sua marcia sul cemento di Flushing Meadows e nel 40esimo anniversariodel secondo storico Grande Slam di Rod Laver, il numero uno del mondo stacca il biglietto per i quarti di finale degli Us Open travolgendo 7-5 6-2 6-2 lo spagnolo Tommy Robredo. Per il campione di Basilea si tratta della 38esima vittoria di fila nell’appuntamento statunitense, a soli quattro successi dal record di Bill Tilden, arrivato a 42 tra il 1920 e il 1926. Robredo regge bene il primo set, rispondendo dritto su dritto ma con un Federer che concede solo 18 errori non forzati e serve con l’87% delle prime palle c'era poco da fare. Per lui, adesso, Robin Soderling, che ha approfittato del ritiro di Nikolay Davydenko e che quest’anno si è arreso allo svizzero sia al Roland Garros, in finale, che a Wimbledon. Se Federer dimostra di essere in grande spolvero, gode di ottima salute anche Novak Djokovic, ai quarti dopo aver piegato 6-1 6-3 6-3, in un’ora e 46 minuti, il ceco Radek Stepanek, che nel 2007, sempre agli Us Open, lo costrinse a una vera e propria maratona. Altra storia stavolta, col serbo che si concede

È stato invece bocciato Luca Badoer. «Se sei in Ferrari le critiche ci sono sempre, anch’io ne so qualcosa - dice Massa - Luca ha avuto nel momento sbagliato l’opportunità che ha aspettato per tutta la vita. Ci sono piloti che stanno un pò senza guidare e imparano subito, altri che hanno bisogno di più tempo. Non voglio proteggerlo, in due gare è stato negativo, il suo voto è basso. Però va capita la situazione. Fisichella? Spero che faccia un buon lavoro e sia in grado di aiutare la squadra a finire terza. Quello che farà sarà importante anche per me. A Domenicali ho detto che Giancarlo era un buon nome, perchè ha esperienza e ha fatto una bellissima gara a Spa. Meglio lui che un pilota che fa cinque gare e poi va in un’altra squadra e porta con sè le nostre informazioni». .

BREVI Volley: Italia sconfitta dall’Olanda Oggi di nuovo in campo: c’è la Russia ISTANBUL (TURCHIA) – Nel primo match della 2ª fase dell’Europeo di pallavolo maschile, la Nazionale azzurra di Andrea Anastasi cede 3-1 all’Olanda di Peter Blangè. Avvio di primo set equilibrato prima del sorpasso degli “orange” che chiudevano il parziale sul 25-22. Nella seconda frazione di gioco l’Italia tornava decisamente in partita: meno errori al servizio e attacchi precisi e azzurri che chiudevano sul 25-23. Gioco equilibrato in avvio di terzo set prima del ritorno deciso degli olandesi (bene al muro) fino al 25-21. Nel quarto parziale squadre ai vantaggi fino al 27-25 per gli olandesi che vale set e partita. Oggi (ore 14.00) la squadra azzurra sfiderà la Russia.

Sci Alpino, le squadre italiane chiudono gli allenamenti in Sud America

Roger Federer, numero 1 della classifica mondiale

anche un siparietto con John McEnroe e conquista i quarti di Flushing Meadows per il terzo anno di fila. Sulla strada verso la semifinale se la vedrà con Fernando Verdasco, che negli States non era mai andato oltre gli ottavi. Lo spagnolo, testa di serie numero 10, dà l'ennesimo dispiacere al pubblico di casa, eliminando l’ultimo americano in corsa nel tabellone maschile, John Isner: 4-6 6-4 6-4 6-4 il risultato finale a favore di Verdasco che vuole chiudere al meglio una stagione fin qui straordinaria. Tra le donne, invece, continuano a cadere le teste di se-

rie. Fuori Nadia Petrova, eliminata a sorpresa dalla giovanissima Melanie Oudin, 18 anni il 23 settembre, fa le valigie anche Svetlana Kuznetsova, sesta favorita del seeding, che sul cemento statunitense è arrivata due volte in finale (2004 e 2007), trionfando nella prima occasione. A mettere fine alla sua avventura ci ha pensato Caroline Wozniacki, testa di serie numero 9, che dopo aver perso male il primo set (6-2) ha vinto gli altri due parziali al tie-break (7-5 e 7-3) conquistando l’accesso ai quarti dove se la vedrà proprio con l'enfant prodige Oudin.

MILANO – Va verso la conclusione il lungo periodo di allenamento in Sud America per le squadre italiane di sci alpino. A Las Lenas (Arg) si fermeranno fino al 20 settembre i ragazzi delle discipline veloci di Coppa del mondo: Christoph Innerhofer, Werner Heel e Stefan Thanei, a cui si è aggiunto Manfred Moelgg, mentre Peter Fill è rientrato dalla Finlandia dopo l’operazione a cui si è sottoposto nei giorni scorsi. Impegnati nel viaggio di ritorno sono invece Alberto Schieppati e Davide Simoncelli, mentre gli altri slalomisti Cristian Deville, Giuliano Razzoli e Patrick Thaler faranno inversione di marcia il prossimo 12 settembre. Il gruppo delle discipline tecniche femminili è già rientrato da qualche giorno in Italia, mentre proseguono il lavoro le velociste sulla pista di Ushuaia (Argentina) con Camilla Borsotti, Wendy siorpaes, Johanna Schnarf, Enrica Cipriani, Francesca Marsaglia, Daniela Merighetti e Elena Fanchini. Infine, il Gruppo Pianeta Giovani e i gruppi di Coppa Europa hanno appena cominciato la loro avventura che si concluderà fra il 24 e 27 settembre.

Tennis, la Spagna ritrova Nadal contro Israele in Coppa Davis MADRID (SPAGNA) – La Spagna ritrova Rafa Nadal. L’ex numero 1 del mondo farà parte, assieme a David Ferrer, Tommy Robredo e Feliciano Lopez, della squadra che disputerà la semifinale di Coppa Davis contro Israele a Murcia dal 18 al 20 settembre prossimi. Rafa Nadal, reduce da un lungo stop, è attualmente alle prese con una lesione ai muscoli addominali che ne sta ostacolando il cammino agli Us Open. Qualora Nadal non dovesse farcela per la sfida con Israele, il maiorchino verrebbe sostituito da Juan Carlos Ferrero.

ROMA – «Si è realizzato il sogno di tutta una vita». Giancarlo Fisichella, ingaggiato lo scorso 3 settembre dalla Ferrari per correre al fianco di Kimi Raikkonen (e al posto di Luca Badoer) già dal Gp di Monza, sorride fiero nel parlare ancora della sua nuova, incredibile esperienza nel team più amato dagli italiani. Accompagnato dal papà, e in attesa di sposare la sua Luna, la mamma di Carlotta e Christopher, domenica 20 al Campidoglio, il 36enne pilota romano fa fatica a credere che l’obiettivo di tutta una carriera si è appena materializzato. «E’ stata una settimana incredibile - racconta “Fisico” a margine di Safety Challenge 2009, la campagna di sicurezza stradale organizzata dall’Aci Dopo il secondo posto ottenuto a Spa, mi sono ritrovato un pilota ufficiale di Maranello. Non potevo chiedere di più dalla vita, anche perchè debutterò con la Rossa in casa, a Monza: sarebbe stato diverso esordire in un altro Gp». Insomma, la felicità gli si legge negli occhi e di sicuro cercherà di convincere i suoi “capi” a tenerlo in una monoposto del Cavallino anche nella prossima stagione. «E’ fantastico quello che mi è successo - ribadisce Fisichella, ex Renault e Force India - e sono contento di essere a Vallelunga, a dieci minuti da casa mia, alla mia prima uscita ufficiale con la Ferrari per un tema così importante come la campagna di sicurezza stradale». «Sono orgoglioso di questo - aggiunge - e di essere stato chiamato assieme a grandi campioni come Schumacher, Glock, Kovalainen e Kubica: è sempre importante far capire l’importanza della sicurezza sulle strade». Fisichella è molto attento alla sensibilizzazione per una guida sicura, anche perchè, da pilota, sa bene quali rischi si possono correre assumendo alcool: «Io non bevo nemmeno due bicchieri di vino, perchè ciò ti fa avere una guida stanca. E quando si è ubriachi, si perdono completamente i riflessi». Ai giovani, Fisichella lancia un messaggio preciso: «Dico loro che la vita è bella e che non la si può buttar via in una notte. Per cui, qualora si dovesse bere, o si va in taxi o si fa guidare qualcuno che sia completamente astemio». r. s.

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Sport 43

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

Prima Un rappresentante della Procura federale lo “pesca” negli spogliatoi

Capuano, altro stop «Meglio così, dalla tribuna si vede meglio e il Potenza gioca bene» L’AGONIA di Capuano è destinata a continuare per altri sette giorni. Nemmeno domenica prossima a Terni il tecnico del Potenza potrà sedere sulla panchina rossoblù. Infatti, dopo una segnalazione di un rappresentante della Procura federale, il Giudice Sportivo della Lega Pro gli ha comminato un’altra giornata di squalifica. Il motivo è presto spiegato: nell’intervallo del match, in regime di squalifica, entrava negli spogliatoi della sua squadra. Almeno, questo è quanto recita il comunicato ufficiale della Lega. «Meglio così - dice in maniera anche sarcastica nella conferenza stampa di ieri pomeriggio - dalla tribuna si vede meglio la partita e poi, se il Potenza dovesse continuare a giocare così come ha fatto contro il Ravenna, sono ben contento di restare un’altra settimana sugli spalti». Ironico, come sempre, ma non per questo sincero, almeno in questa circostanza. Perchè, è certo, a Capuano peserà la squalifica, co-

Capuano sugli spalti

me gli sono già pesate le due giornate sugli spalti del Viviani, in occasione delle sfide con Andria e Ravenna. Un allenatore è tale e dà il meglio di sè nel suo regno naturale, ossia in panchina. Dove, per completare il

discorso, non siederà più Alberigo Volini, esonerato da Postiglione lunedì, che lo aveva sostituito nelle due gare interne. «A lui va il mio più grande ringraziamento per quanto ha fatto per me e per il Po-

tenza. E’ un ragazzo straordinario, ma sui motivi della decisione del presidente non posso entrare, visto che attengono esclusivamente ai rapporti tra Postiglione e lui», ha detto l’allenatore. A questo punto è lecito atten-

dersi una decisione immediata da parte della società per provvedere alla sostituzione dell’allenatore al Liberati di Terni. A detta del presidente degli allenatori lucani, Gerardo Passarella, “l’unico tesserato del Potenza che può ricoprire il ruolo, con deroga del settore tecnico è Peppe Catalano. Anche lo stesso Volini, che era un collaboratore tecnico, di fatto non poteva esercitare il ruolo di secondo”. Fatto sta che la decisione spetterà al Potenza che, al momento, ancora non ha provveduto a darne comunicazione. Per tornare ai temi della chiacchierata con Capuano, era logico chiedere al tecnico i motivi tecnici che lo hanno portato a scegliere la formazione domenica e a operare poi i cambi che ne hanno trasformato il volto. «Catania a centrocampo ha giocato perchè è un atleta che corre e il mio calcio è fatto di corsa», ha detto, di fatto aprendo il campo alle allusioni a coloro i quali, allo stato attuale, ancora non corrono.

«Anderson ancora non è al massimo, e ieri, alla ripresa della preparazione, non si è nemmeno allenato. Lucenti sta crescendo e i 20’ di domenica mi lasciano ben sperare. De Simone ancora non ha il ritmo, ma questa settimana di lavoro servirà soprattutto a loro per rimettersi al passo dei compagni», aggiunge. E, quindi, la speranza dell’allenatore è proprio quella di avere a disposizione l’intera rosa per poter scegliere senza dover per forza “fare di necessità virtù”, come ha voluto precisare. L’invito finale è schietto e diretto: «Scrivetelo a caratteri cubitali, nonostante abbiamo giocato meglio del Ravenna e nonostante avessimo ampiamente meritato di vincere la partita, il Potenza non è tra le prime sette-otto squadre di questo campionato. Siamo stati costruiti per raggiungere una salvezza tranquilla e io per primo lo ribadisco, perchè non voglio illudere nessuno». Alfonso Pecoraro

Stefano Fiore si presenta a Cosenza con grandi ambizioni

UFFICIALIZZATI I POSTICIPI

CLAMOROSA DECISIONE

«Inizia il mio futuro»

Confermato: Potenza-Cosenza il 19 ottobre

Bizzarro vuole lasciare il Marcianise

LA LEGA ha ufficializzato i posticipi televisivi del lunedì in Prima Divisione. Questo l’elenco: 5^ VERONA - TERNANA 21/09/09 ore 20:45 6^ NOVARA - ALESSANDRIA 28/09/09 20:45 7^ GIULIANOVA - V. LANCIANO 05/10/09 20:45 8^ SPAL - RIMINI 12/10/09 20:45 9^ POTENZA - COSENZA 19/10/09 20:45. Come si evince abbastanza facilmente fa gola alla platea televisiva soprattutto il gruppo B, dove si inscenano sfide dalla cornice di pubblico assai più numerosa rispetto a quanto accade negli stadi del raggruppamento A. Anche il posticipo di lunedì scorso, tra Andria e Foggia ha fatto registrare un tutto esaurito con oltre 5.000 spettatori. Per tutte queste gare scelte la tendenza non cambierà.

COME SCRIVEVAMO nella nostra edizione di ieri le acque agitate a Marcianise, con patron Bizzarro che minaccia nuovamente di voler lasciare la società casertana. Dopo il ko contro la Reggiana, il presidente si è recato al Comune per incontrare il sindaco Tartaglione e l´assessore allo sport Trombetta, ai quali ha confermato di voler lasciare la società. L´assessore allo sport, però, ha chiesto a Bizzarro di "aspettare la fine del campionato per prendere qualsiasi decisione, quest´amministrazione si è insediata da poco, quindi bisogna dare il tempo di trovare una soluzione". Ma potrebbe trattarsi di una delle solite sfuriate di Bizzarro, che già in precedenza aveva manifestato la volontà di mollare.

E’ già a disposizione per la gara col Verona STEFANO Fiore a Cosenza è un vero e proprio colpo di mercato. La notizia era nell’aria da diversi giorni. Circolava con insistenza in città e negli ambienti sportivi cosentini, ma in pochi credevano che si potesse arrivare all’accordo. Invece nella giornata di ieri è stato presentato allo stadio, dopo aver firmato un contratto che lo lega alla società rossoblù per tre anni: l’ex nazionale azzurro, si è presentato come meglio non poteva essere, senza grandi proclami, ringraziando tutti quelli che l’hanno cercato e, soprattutto, mettendosi a disposizione della causa calabrese. «Sono tornato a casa e sono contento di averlo fatto», è stato il preludio della conferenza stampa in cui il calciatore si è presentato in perfetto stato di forma. «Comincio col dire che sono un calciatore del Cosenza come tutti gli altri. Mi metto a disposizione del tecnico Toscano e solo se lo meriterò sarò in campo». La curiosità di tutti era incentrata intorno al reale motivo per cui Fiore è tornato al Sud e in Prima Divisione: «Vorrei riportare Cosenza dove merita. Ma non voglio fare proclami di nessuna specie, dico soltanto che non sono un calciatore a fine carriera e che per me qui è un nuovo inizio». Altra frase ad effetto sugli stimoli che un calciatore con il suo curriculum potrà avere scendendo di categoria: «Il mio futuro non sarà meno importante del mio passato». Con il suo acquisto, quindi è legittimo credere che il Cosenza possa recitare un ruolo da protagonista in questo campionato. Fiore è allenato (ha fatto tutta la preparazione estiva con il Lecce), anche se non ha il ritmo partita nelle gambe, ma da

Giovanile Premiato il lavoro della società di Quinto

Il baby Caldararo dal Minozzi al rossoblù Stefano Fiore con il presidente Carnevale

ieri è a completa disposizione di Toscano che potrebbe rifargli assaggiare il sapore del campo nel big match di domenica nel quale al san Vito sarà di scena il Verona. Fiore torna a vestire la maglia rossoblù a distanza di 15 anni, il suo è un vero e proprio colpo a sensazione, uno di quelli che sono destinati a cambiare aspirazioni e aspettative per l’immediato futuro e per quello a venire. L’obiettivo resta sempre quello della salvezza, ma ormai forse solo per la scaramanzia. La verità è che le ambizioni di società e squadra rossoblù crescono adesso a dismisura, anche se si è consapevoli che il campionato di Prima Divisione resta difficile anche se hai in squadra uno come Stefano Fiore. Mimmo Toscano, dal canto suo, se da un lato si troverà a gestire un gruppo di 30 giocatori, avrà comunque a sua disposizione un ventaglio di soluzioni tattiche da fare invidia an-

che alle supercorazzate Pescara e Verona, che da ieri sera staranno guardando il Cosenza con occhi completamente diversi. Come dice il dg Mirabelli «Fiore è già pronto a scendere in campo». Il neo centrocampista rossoblù, naturalmente non ha bisogno di presentazioni. Nel Cosenza è cresciuto e ha esordito in B e da Cosenza, nel 1994, ha preso il volo verso il calcio che conta, vestendo le maglie di Parma, Chievo, Padova, Udinese, Lazio, Valencia, Fiorentina, Torino, Livorno e Mantova. Ha vinto due volte la Coppa Uefa e una Coppa Italia con la maglia del Parma e una Coppa Italia con la Lazio. Con Zoff, Trapattoni e Lippi, poi, ha giocato per 38 volte con la maglia della nazionale, mettendo a segno due reti. Fu il grande protagonista degli Europei del 2000 (Italia sconfitta in finale al golden gol dalla Francia), coronati con quella splendida rete ai danni del Belgio.

POLICORO - Tra i tanti meriti che si possono riconoscere a Filippo Quinto, anima del Padre Minozzi, c'è sicuramente quello di assecondare sempre la volontà e le aspirazioni dei giovani calciatori tesserati per la società di Policoro. L'ultima azione lodevole del “presidentissimo” è la cessione al Potenza Sport Club di uno dei suoi più forti giovani calciatori, quell'Antonio Caldararo che nella scorsa stagione, alla sua prima apparizione in un campionato giovanile, segnò, ben ventidue reti, finendo per risultare tra i migliori marcatori della categoria Giovanissimi. Le intenzioni di questo promettente attaccante, come ci riferisce proprio Filippo Quinto, “sono quelle di crescere sia fisicamente che tecnicamente, facendo esperienza in un campionato nazionale che tutti sanno essere riconosciuta vetrina dei futuri campioni. Il girone G, raggruppamento dove è inserito il Potenza, è molto competitivo perchè composto da quattordici squadre con nomi illustri quali Bari, Ca-

Caldararo

Il presidente Quinto

tania, Lecce, Reggina e Crotone”. “Il Padre Minozzi - afferma Filippo Quinto dimostra, anche in questa occasione, di volere esclusivamente il bene di un giocatore molto bravo privandosene benché ancora possa essere utilissimo nel campionato regionale, perché al primo posto la nostra società ha sempre messo la crescita dei propri tesserati che passa, a volte, con il passaggio in club professionisti o di categoria supe-

riore, un fatto che ci inorgoglisce moltissimo”. “Colgo l'occasione - conclude Filippo Quinto - per ringraziare pubblicamente Giuseppe Caldararo, papà di Antonio, per aver accompagnato il figlio da Aliano a Policoro in tutti gli allenamenti dimostrando di tenere molto per la crescita di un giocatore che ci auguriamo possa fare tanto bene anche nella sua nuova squadra”. Agenzia Nigro

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44 Sport


Seconda Qualitativamente la squadra di Rodolfi è apprezzabile

Melfi, serve solo tempo Verso Scafati con l’esigenza di migliorare la fase difensiva Giudice Sportivo Lega Pro

Potenza e Melfi indenni SETTE SQUALIFICATI in Prima divisione e undici in Seconda, dopo la terza giornata di campionato. In Prima divisione, per una giornata, sono stati fermati Pierotti e Pomante (Andria), Mancino (Foggia), Rafael (Verona), Pagani (Perugia), Di Dio (Ternana), Colussi (Lanciano). Ammende di 1000 euro a Andria e Cosenza, di 800 al Varese e 750 al Pescara. In Seconda divisione tre giornate di stop sono state inflitte a De Lorenzo (Noicattaro) per aver rivolto frasi razziste ad un avversario di colore durante la sfida con la Cisco Roma (1-4) e a Sassarini, anche lui del Noicattaro, perché espulso per doppia ammonizione offendeva l´ arbitro. Un turno a Mezgour (Cassino), Colella (Scafatese), Milanese (Vibonese) e Vitiello (Manfredonia).

Prima Categoria

Nuovo corso per il Burgentia

BRIENZA - Il nuovo corso che coinvolge la cittadella burgentina, invade prepotentemente anche l'unica squadra del paese e come capita spesso al nuovo corrisponde la fine di ciò che si considera vecchio. In questo caso finisce una tradizione lunga dieci anni della presidenza Romano e con lui la filosofia che ha guidato le scelte societarie dal 1998, data di nascita del sogno Invicta Burgentia. Finisce come una bella poesia, con metafore a corto respiro, emozioni , qualche lacrima, rassegnazione e con un po' di rabbia. Finisce quella tradizione che è stata negli anni l'unica risorsa per i giovani burgentini amanti del calcio, senza arrivare alla retorica spicciola di chi vuole parlare di droga e alcool, un team per i giovani e dei giovani amava ripetere il presidente Giovanni Romano . Le difficoltà espresse dalla vecchia società dell'Invicta Burgentia hanno costretto il presidente a consegnare il titolo nelle mani dell'appena eletto sindaco Pasquale Scelzo , il quale ha consegnato il tutto ad una nuova società. A dir la verità i nomi della nuova direzione hanno un sapore già conosciuto, la cordata di imprenditori che si è assunta l'onere e l'onore di far vivere l'Inviata, nella maggior parte sono gli stessi che guidarono allora As Brienza calcio fallita qualche anno fa, dopo la retrocessione dall'Eccellenza. Gli imprenditori di note aziende burgentine , tra le più grandi della città, sotto la guida di Rocco Grano colui che ha coordinato il tutto assumendosi da principio il dovere di costruire la società , hanno accettato quasi a sorpresa perché l'ex mister Giovanni Memoli ci aveva provato ma le risposte erano state negative. Il presidente della

nuova società è Mario Margherita , alla vice -presidenza dovrebbe essere Tonino Laurino, segretario Rocco Grano, tesoriere Rocco Battista e responsabili giovanili, Aldo Cenci e Mario Viscardi. Richiamato ad allenare la squadra Pinuccio D'Elia che sostituirà Giovanni Memoli, nonostante quest'ultimo abbia concluso gli ultimi due campionati con il conseguimento dell'obiettivo , prima la promozione dalla seconda categoria e poi la salvezza. La filosofia che aveva guidato l'Invicta Burgentia inevitabilmente sarà diversa , perchè la società che fu dell'As Brienza calcio e che ora nel maggior parte è quella dell'Invicta ha avuto da sempre obiettivi forse più ambiziosi che in tante occasioni hanno portato la società a fare grossi errori, sviste che la nuova società a quanto sembra non vuole più commettere. “ Non avevo intenzione di rientrare dopo tre anni nel mondo del calcio burgentino” ci spiega Rocco Grano “ ma il sindaco ha richiesto il mio intervento nel richiamare quel gruppo di amici , per non perdere la squadra a Brienza, proprio ora che il nuovo campo è quasi completato” continua “ , l'obiettivo è quello di formare una polisportiva a Brienza , un punto di riferimento per i giovani “. Secondo Rocco Grano , la società non deve essere più la scusa per creare campanilismi e contrapposizioni tra la gente , richiamando a quella contrapposizione di fatto in politiche societarie riguardo ai giovani che diede vita l'Invicta Burgentia circa 11 anni fa . Sarà un campionato a detta della nuova società , secondo le potenzialità dei ragazzi e non si esclude la promozione. f.a.

SI È RITROVATO AL Valerio il Melfi, reduce dal pareggio ottenuto contro l’Aversa Normanna. In casa gialloverde non si registrano grossi problemi, e la mente è già proiettata di Scafati di domenica prossima. In terra campana si va alla ricerca della prima vittoria stagionale, obiettivo finora sfuggito. Il tecnico Rodolfi ha comunque esaminato, nel chiuso degli spogliatoi la gara con l’Aversa, che ha evidenziato alcune pecche e altrettanto lacune. Da rivedere la fase difensiva, in questo momento vero tallone di Achille dell’undici federiciano. Il Melfi subisce troppi gol, per lo più reti apparse evitabili e frutto di errori individuali. Aumentare la concentrazione, prestare attenzione ai calci piazzati avversari, in cui troppo spesso l’uomo da marcare si trova libero ed indisturbato. Gli ultimi tre gol subiti dal Melfi, il 2 a 1 del Barletta e le due reti dell’Aversa, sembrano fatte in fotocopia con il cross avversario che trova puntualmente il tocco morbido vincente nel cuore dell’area di rigore gialloverde. Questa settimana dovrà servire a trovare i giusti meccanismi difensivi, oltre che la forma migliore da un punto di vista atletico. Infatti, Gabrielli, Vignati, Sicignano, tre elementi di indiscusso valore e di categoria appaiono in ritardo da un punto di vista atletico, complice anche una preparazione incominciata in ritardo. Inoltre ci vuole tempo per trovare la giusta amalgama del gruppo. Una squadra rifatta quasi completamente come il Melfi targato Rodolfi, ha bisogno di tempo per trovare le giuste simmetrie tra i vari reparti ed anche tra fase difensiva e conclusiva. Quindi in sintesi si può affermare che solamente fra qualche giornata di campionato si può trarre un giudizio complessivo definitivo sulle potenzialità del Melfi, compagine che comunque possiede un buon bagaglio tecnico di base. Punto forte del Melfi, resta un attacco esplosivo ed efficace numeri alla mano uno dei migliori del torneo. E’ chiaro che anche da un punto di vi-

Si spera che il Melfi possa tornare a esultare per una vittoria (melfilive.it)

sta morale gli stimoli provenienti dalla classifica potranno risultare determinanti, ragion per cui vincere a Scafati porterebbe serenità e tranquillità ad un ambiente che comunque ha già dimostrato in passato di reggere le pressioni, e di saper vivere in maniera brillante e produttiva le diverse fasi del campionato. Nei prossimi giorni Rodolfi inizierà a valutare gli uomini che avrà intenzione di schierare in casa dei canarini campani. Ci sarà da vendicare anche la doppia sconfitta patita la scorsa stagione, con la Scafatese che passò sia al Valerio che sul proprio terreno, conquistando 6 punti su 6. Sul fronte campano, il giudice sportivo ha appiedato per un turno il difensore Colella, che potrebbe essere sostituito da Urgias, anche se il tecnico Esposito potrebbe anche cambiare modulo in difesa (passando a tre piuttosto che continuare a giocare a quattro con esterni poco affidabili). Ma nonostante questo è lecito credere che il Melfi dovrà stare molto attento perchè i campani, già copo tre giornate hanno l’assoluta esigenza di fare punti. Emilio Fidanzio

BIG MATCH VIETATO Porte chiuse per il Siracusa SIRACUSA-JUVE STABIA si giocherà a Palazzolo (campo neutro) e a porte chiuse. Lo ha deciso la Lega Pro. Infatti, la squadra aretusea dovrà scontare altri quattro mesi di squalifica del campo per i noti episodi della finale Poule Scudetto di Vasto, dove un gruppo di sostenitori siciliani furono protagonisti di una vera e propria guerriglia. Ecco il comunicato della Lega: "La Lega, in relazione alla squalifica del campo di gioco della società Siracusa fino a tutto il 30.11.2009, con obbligo di disputare le gare a porte chiuse (delibera Giudice Sportivo del Comitato Interregionale-Com. Uff. n. 184 del 22.6.2009 e a seguito decisione della Corte di Giustizia Federale-Com. Uff. n.6/CGF del 16.7.2009), ha disposto che la gara indicata in oggetto DOMENICA 13 SETTEMBRE 2009, con inizio alle ore 15,00, venga disputata, a porte chiuse, sul campo neutro, Stadio Comunale “Scrofani – Salustro”, Palazzolo Acreide".

Coppa Italia Basilicata Senza reti col Balvano

A Viggiano solo noia VIGGIANO BALVANO

0 0

VIGGIANO: Perna, Pandolfo (17’ st Salera), Iaquinta, Marchese (34’ st Mero), Sabia, Chirichella, Mangieri, Marsicovetere (7’ st Stefani), Campisano, Sanchirico, Lo Prete. A disp.: Nigro, Fortunato, Gargaro, La Neve. Allenatore: Villani. BALVANO: Villani, Cilibrizzi, Pentangelo, P. Turturiello, Iacullo, Simone, Matturro, Picerno Bovino (44’ st Pacella), Petraglia, Falcone (40’ st D’Eboli). A disp.: Zarrillo, Caniano, C. Turturiello, G. Casciano, V. Casciano. Allenatore: P. Turturiello. ARBITRO: Pascaretta di Moliterno. NOTE: Giornata ventilata. Terreno di gioco in discrete condizioni. Ammoniti: Marchese, Campisano (V); Petraglia (B). Angoli: 7-4 per il Balvano. Recupero: pt 2’; st 4’. Spettatori: circa 30. VIGGIANO – Vince la noia. Il gol è stato assente e i migliori in campo sono risultati i portieri di entrambe le squadre. E’ stata una gara equilibrata divisa per parte. Bene il Balvano nel primo

GLI ALTRI RISULTATI Le gare di andata degli ottavi Avigliano - A.C. Oppido 0-3 R. Tolve - Murese 1-2 Vultur - Ricigliano 3-1 Pietragalla - R. Valdiano 0-2 Santarcang. - Policoro 0-0 L. Montesc. - F. Murgia 0-1 Borussia P. - R. Irsina 2-0

Villani, tecnico del Viggiano

tempo, meglio il Viggiano nella ripresa. Pure in quest’occasione Villani ha mischiato le carte per non far capire quale sarà la formazione anti – Avigliano in programma domenica. Ha lasciato fuori dai diciotto De Gregorio per mancanza di allenamento e Piscopia per una contrattura per il quale il tecnico spera che non sia niente di fastidioso in vista dell’esordio in campionato. Tra i titolari ha mandato subito dal primo minuto il neo acquisto Perna, ha riportato in campo Iaquinta dopo la punizione della settimana scorsa e ha

lanciato dopo diverso tempo in campo Pandolfo e Marsicovetere togliendo dagli undici Gargaro e Stefani. Il tecnico biancazzurro ha poi provato ciò che si è visto nell’ultima mezzora contro il Moliterno una decina di giorni fa. Sanchirico dietro le punte Campisano e Mangieri. L’esperimento potrebbe essere quello giusto. Pio Turturiello rimasto senza Perna passato al Viggiano chiama in causa Villani e schiera Petraglia dietro le punte Bovino e Falcone per niente pungenti là davanti. In questa settimana infatti la società provve-

derà immediatamente a chiudere con una punta sulla quale non si fanno i nomi al momento. Nel primo tempo è Perna il portiere più impegnato. Al 7’ Cilibrizzi scaraventa una botta sul quale il portiere valligiano respinge con difficoltà. Al 18’ lo stesso portiere valdagrino deve allontanare con i pugni un calcio d’angolo diretto in porta di Petraglia. Al 25’ sempre Perna afferra la sfera sulla linea su colpo di testa di Bovino. Nel secondo tempo è Campisano al 6’ che di testa obbliga Villani a respingere sulla riga bianca. Al 13’ Campisano non riesce ad incornare sotto porta su corner di Lo Prete. Al 20’ bellissima azione di contropiede partita dai piedi di Manieri che invita Campisano alla voleè che sfiora la traversa. Tra il 29’ e il 30’ il Balvano sbaglia clamorosamente il gol del vantaggio prima con Iacullo e poi con Bovino. A pochi minuti dalla fine, al 43’ precisamente, Villani si tuffa per neutralizzare un insidioso calcio di punizione di Sanchirico. Il ritorno si gioca il 30 settembre. Quel giorno vedremo sicuramente le squadre migliorate nel gioco. Biagio Bianculli

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Sport 45

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

Matera attento sul mercato per piazzare un colpo mirato e di qualità

Diegol, una dedica speciale Albano: «Avevo la foto dell’amico Antonio Palladino sulla maglia» Un quasi ex. L’anno scorso l’attaccante materano era stato richiesto dalla squadra leccese, ma Albano non volle lasciare Matera perchè aveva sposato un progetto per il quale è restato in maglia biancazzurra anche quest’anno. «Non mi sento un ex a Cararano. Sono, ero e resto un giocatore del Matera che ha sposato un progetto. Quindi andremo a Casarano a fare la nostra partita». Domenica scorsa ha messo in rete il rigore del tre a tre, dopo che il portiere Sorrentino gli aveva negato la gioia del gol quando gli ha parato un bolide di sinistro quasi all’altezza del dischetto del rigore. Molto movimento, a differenza di altre gare e grande pallone a Genchi che poteva essere il gol del 4-3. «Ci troviamo già bene insieme. Ho visto che partiva e l’ho servito sulla corsa. Peccato, ma può accadere e fa parte del gioco che un attaccante, e parlo in prima persona, può sbagliare». Difesa balbuziente, ma potenziale di grosso calibro in attacco? «E’ un potenziale importante in avantyi, ma non solo. Credo che domenica scorsa sia stato pagato caro un pizzico di emozione eccessivo dai più giovani. Ma nulla di più. Stiamo lavorando insieme ormai da due mesi e dal di dentro vi assicuro che l’unica risposta è questa: Una prestazione di noi tutti, e non solo della

Albano esulta dopo il gol ed a destra l’occasione del 4-3 fallita da Genchi (foto www.fcmatera. it)

difesa perchè noi perdiamo, vinciamo e pareggiamo in gruppo, e non di un singolo reparto». Primo gol in biancazzurro contro quella squadra che l’anno scorso aveva segnato un periodo di astinenza terribile. Una rete importante anche personalmente, perchè Diegol ha una de-

dicadavvero specialeperun golche voleva a tutti i costi (e questo spiega la rabbia con cui ha scaricato in porta la palla in precedenza) perchè aveva sollo la maglietta la foto di un caro amico. «Sì. è vero. Avevo la fotografia del mio amico Antonio Palladino scomparso di recente in un in-

cidente stradale. Era anche lui di Serra Rifusa come me ed eravamo amici. Ho dovuto abbassare in fretta la maglia per evitare il giallo e ci sono riuscito. Ora voglio sottolineare la mia dedica ad Antonio e abbraccio ancora la sua famiglia». Ieri ripresa degli allenamenti con fe-

Il patron carica il Francavilla

Il capitano dà la ricetta per la salvezza

Cupparo: «Ora riscattiamoci col Bitonto»

Fortunato: «Pisticci e io ce la giochiamo»

FRANCAVILLA – La formazione sinnica, smaltito l’esordio poco felice in campionato, sul terreno di gioco del Sant’Antonio Abate, pensa adesso alla gara casalinga di domenica prossima contro i pugliesi del Bitonto. Un gara, che dovrà essere giocata con molta attenzione dalla squadra rossoblu. «Qualcosa domenica - dice il presidente Franco Cupparo –non’è andata per il verso giusto, però nonostante non abbiamo giocato bene, non meritavamo la sconfitta, che è arrivata nel finale con un calcio di rigore molto dubbio». Al 35' l'arbitro assegna un rigore inesistente al Sant'Antonio Abate su un presunto fallo in area del difensore Di Giorgio su Vitiello. E' bravo Sekkoum a realizzare dal dischetto il goal del vantaggio campano, che regala così la vittoria ai padroni di casa, facendo andare in delirio squadra e tifoseria. Una decisione quella dell’arbitro, che non ha certo soddisfatto il presidente Cupparo. «Ho visto le immagini in televisione – dice – e si è potuto notare come il rigore non’era da assegnare. Adesso però, inutile recriminare sull’accaduto e ci atteniamo alla decisone arbitrale». Arbitro che forse ha subito un po’ la pressione del pubblico di casa, intimorendolo con il loro comportamento. Francavilla quindi, che esce amareggiato dal confronto con i campani, che specie nella seconda frazione di gioco hanno osato qualcosina in più. «Però è chiaro che mi sarei aspettato una prova diversa da parte della mia squadra, che però non c’è stata. Speriamo sia stato soltanto un episodio come prima partita. Ho visto che anche gli altri non hanno poi così brillato. Infatti – continua Cupparo - squadre come il Pianura, sconfitto in casa e il Matera sul proprio terreno di gioco non andare oltre il pareggio. Un po’ di sorprese che alla prima giornata di campionato possono accadere. Però, resta il fatto che a noi è rimasto l’amaro in bocca per come si è conclusa la gara». Ma adesso, archiviata il match con i ragazzi di mister Di Noia, si pensa subito al prossimo impegno casalingo contro il Bitonto. «Speriamo domenica in un pronto riscatto – continua il massimo dirigente rossoblu – per cancellare questa giornata, che non’è andata come noi desideravamo. Mi auguro – conclude Cupparo – che tutto vada per il verso giusto». Claudio Sole

Se per il tecnico Antonio Valente (e per tanti altri giocatori della rosa pisticcese) quello di domenica scorsa è stato un esordio assoluto in Interregionale, per il capitano gialloble Giuseppe Fortunato si tratta di un gradito ritorno. Il centrocampista di Sapri, ormai lucano d'adozione, non giocava in D dalla stagione 2005/06 quando vestì la maglia del Matera. All'impatto con la categoria, tuttavia, Fortunato ha retto bene, dimostrando di poter ancora dire la sua in un campionato così impegnativo nonostante l'età non più giovanissima. “Ho trovato quello che più o meno mi aspettavo - commenta Fortunato riguardo alle sue impressioni dopo la prima partita in D con la maglia del Pisticci -. L'Interregionale è un campionato difficile ed ogni partita va affrontata con grande determinazione e stimoli a mille. Occorre arrivare sempre per primi sulla palla e devo dire che sotto questo aspetto abbiamo avuto risposte confortanti visto che abbiamo chiuso in avanti la sfida con un Francavilla apparso più stanco di noi nella fase finale”. Per il capitano delle tre promozioni il Pisticci, nella sua prima trasferta, ha alternato cose buone

a qualche errore. “Abbiamo preparato molto bene questa partita in settimana - dice -, ma qualche ingenuità c'è stata comunque. Credo che questo sia lo scotto da pagare ad una categoria nella quale molti della nostra rosa non hanno mai giocato. Sappiamo di dover migliorare sotto questo aspetto e speriamo di farlo in fretta perché in altre occasioni errori del genere si pagano. Di contro è stato molto positivo l'atteggiamento della squadra che ha dimostrato grande voglia di fare ed è riuscita a reagire senza scomporsi e senza disperare anche dopo i propri errori, tanto che alla fine abbiamo avuto addirittura le occasioni per vincere la partita. In tal senso abbiamo dimostrato di avere carattere”. Il Pisticci, insomma, e su questo concordano in tanti nell'ambiente gialloble, deve puntare tutto sull'impegno e gli stimoli. “Dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche - continua Fortunato - con tutti gli avversari, provando sempre a fare ciò che sappiamo. Sarà determinante il nostro atteggiamento. Bisogna essere grintosi, correre, avere voglia di lottare e soprattutto di dimostrare che ci siamo anche noi.

sticciola per Angelo Logrieco che è diventato padre lunedì del primogenito Francesco. SETTIMANA DI FUOCO- Il preparatore atletico Pasquale Ambruosi ha da preparare la squadra in prospettiva di questa e della della prossima settimana quando ci saranno tre gare in sette giorni. Infatti dopo Casarano ci sarà un mercoledì di campionato che vedrà il Matera affrontare in casa la Casertana e poi trasferta a Pomigliano. Saranno sette giorni di fuoco per Albano e compagni, ma non decisivi. Nell’ambiente biancazzurro c’è anche attesa per la Commissione pubblici eventi che dovrà pronunciarsi sulla possibilità di trasferta per i gruppi del tifo materano. Sono pronti due autobus per sostenere la squadra, ma i precedenti al Capozza potrebbero giocare un brutto scherzo ai sostenitori di Albano e soci. MERCATO- In casa biancazzurra gli addetti al mercato sono vigili per assicurare i tasselli che mancano per completare il mosaico. Non c’è voglia di sbagliareo prendere tanto per il gusto di farlo per soddisfare dei mormorii dopo la gara con la Turris. Il programma stilato da Giusto va avanti e non arriveranno figure di secondo piano, ma inserimenti mirati e di qualità. Renato Carpentieri

Giuseppe Fortunato capitano del Pisticci

Con la giusta mentalità ed una buona organizzazione di gioco possiamo eliminare il gap con squadre sulla carta più forti. Ce ne sono tante più facoltose di noi, ma poi sarà il campo a decretare i veri valori”. Un pareggio all'esordio in trasferta, in questa ottica, non è certo da buttare, ma guai a credere che tutto sarà sempre così semplice. “A Francavilla - prosegue Fortunato - abbiamo trovato un clima ideale per giocare a calcio, perché lì si coltivano i veri valori dello sport. Ma non sarà sempre così. Avremo test molto più impegnativi sia sul piano calcistico che ambientale. Per questo c'è bisogno di essere ancora più determinati e non commettere ingenuità, continuando a mostrare la

solita grinta e la giusta convinzione nei propri mezzi. Come esordio, comunque, va bene così. Ci resta comunque tanto da lavorare e non possiamo che crescere sotto diversi aspetti facendo bene il nostro lavoro settimanale”. Di sicuro c'è che capitan Fortunato, domenica scorsa, ha avuto un'altra conferma del suo pieno recupero: “si - conclude -, l'infortunio dell'anno scorso è un lontano ricordo. Mi sono sempre allenato da quando sono tornato a disposizione ed ora sto bene. Domenica ho provato sensazioni positive, anche se c'è ancora da migliorare la condizione, ma di questi tempi è normale un po' per tutti noi”. Roberto D’Alessandro

Seconda categoria La squadra allenata da Amatucci ha iniziato la preparazione al Rossi di Senise

Lo Sporting è pronto alla nuova avventura FRANCAVILLA – Lo Sporting Francavilla è pronto a ricominciare una nuova stagione agonistica. Infatti, l’undici sinnico si appresta a disputare la sua prima avventura nel campionato di seconda categoria, agli ordini di mister Antonio Amatucci. Squadra che si è ritrovata in questi giorni presso lo stadio “Gian Battista Rossi” di Senise per cominciare la sua preparazione in vista dell’inizio del campionato. L’iscrizione al torneo è stata effettuata grazie all’impegno societario che in questi anni ha permesso di raggiungere buoni risultati. Come presidente quest’anno c’è Carmine Dottore, subentrato a Mario Ciancio, che ha lasciato la carica per impegni personali. La squadra è stata confermata quasi in blocco, con l’innesto di qualche nuovo elemento di esperienza, come Ivan

Sarubbi, prelevato dal Valsinni, Gino Ciancia, in arrivo dalla Fratelli Cafaro, ed Egidio Roseti dalla FC Francavilla. Inoltre, sono stati inseriti nella rosa anche dei giovani molto interessanti: Luigi Chiorazzi, Andrea Viceconte e Antonino Laruina, tutti ragazzi di Francavilla che in questi anni hanno sempre messo tanto impegno. L’obiettivo della società è quello di puntare sul settore giovanile e, più in generale, sugli elementi locali. La strada più tortuosa, in avvio, ma che sul lungo periodo, in un club che lavora in categorie inferiori, può garantire riduzione dei costi, valorizzazione di ragazzi che possono maturare quell’esperienza che potranno poi far fruttare in futuro magari anche in serie superiori, alla lunga, la sopravvivenza stessa della società. Il tutto

evitando situazioni, e in questi anni tante se ne sono viste, in cui spese folli per affrontare campionati magari anche vincenti, hanno portato alla scomparsa della società stessa. Una formazione che, l’obbiettivo immediato è quello di puntare a disputare un campionato tranquillo e senza dover correre grossi pericoli. Poi se durante la stagione, dovesse arrivare qualcosa di più importante allora perché non tentare. C’è la piena volontà del sodalizio di proseguire la sua attività, aprendosi all’esterno, privilegiando l’ulteriore crescita qualitativa dell’attività giovanile, per arrivare in breve tempo alla acquisizione di una rosa di giovani calciatori in massima parte costituita da elementi locali o comunque della zona. cl.so.

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46 Sport


Mondiali di boxe Il pugile di origini rioneresi si gioca l’accesso alla semifinale

Cammarelle all’attacco Dopo aver surclassato 14-0 Urbanc, sfida il bulgaro Pulev Calcio a 5 Martone: «Senza calcio, ma va bene così»

A Venosa è già aria di derby tra Sacro Cuore e Grifo

L’APPUNTAMENTO è per il pomeriggio di oggi. Roberto Cammarelle sfiderà il bulgaro Pulev per guadagnarsi un posto nella semifinale dei mondiali di boxe che si stanno svolgendo a Milano. L’esito del match disputato lunedì sera e valido per gli ottavi di finale, èì stato a dir poco scontato. Cammarelle ha incrociato i guantoni con lo sloveno Urbanc. Fino a qualche minuto prima dell'incontro, un dolore a una spalla sembrava tirar fuori dalla contesa lo sfidante del pugile italiano. A sentire i maligni si tratta della classica scusa di chi vuol sottrarsi a una sfida impari. Con l'aiuto del fisioterapista della nazionale italiana, il rivale di Cammarelle sale sul ring ma non oppone la benchè minima resistenza, tanto da indurre il pugile originario di Rionero in Vulture, ma residente a Cinisello Balsamo a non forzare i pugni su un rivale inerme. Solo ogni tanto, quando Cammarelle ha messo insieme le serie di pugni, si è concesso allo spettacolo anche per non far annoiare il numeroso pubblico presenti. Il match per la cronaca è finito 14-0 per l’azzurro che ha concluso in scioltezza quello che può definirsi una sorta di allenamento per il match che lo attende nel pomeriggio al cospetto del bulgaro Pulev, avversario ormai tradizionale di Cammarelle, ma sempre battuto. Prova superata, insomma, anche perchè un assurdo calendario ha costretto il favorito numero uno alla medaglia d’oro a combattere a sei giorni di distanza dal primo incontro e, poi, oggi, dopo appena 48 ore. In caso di vittoria, Cammarelle disputerà la semifinale venerdì, mentre sabato in calendario c’è il gran fina-

La neo promossa Asd Venosa”sacro cuore” pronta a disputare il campionato di competenza. Oggi in coppa Basilicata ( Trofeo Tullipano) debutta nel derby venosino contro il Marmo Grifo Venosa. L'Asd “Sacro Cuore” Venosa neopromossa del campionato di calcio a 5 serie D del girone C è pronta a disputare il campionato di serie C2. Dallo scorso 21 agosto 17 ragazzi sotto la guida del mister Romeo Genosa si stanno allenando sul campetto della parrocchia del Sacro Cuore per raggiungere una preparazione fisica e tecnica adeguata per affrontare questo difficile campionato di C 2. Nello stesso campionato parteciperà anche l'altra squadra di Venosa, il Marmo Grifo, ripescata all'ultimo momento. E mercoledì prossimo, 9 settembre, inizia la Coppa Italia proprio col derby Sacro Cuore e Marmo Grifo alle ore 19 nel campo del Sacro Cuore. Si prevede molta gente ad assistere a questa partita, in considerazione del fatto che queste due squadre rappresentano l'unico calcio giocato nella cittadina oraziana, dopo la scomparsa dell'Oraziana Venosa ex serie D. Un peccato per Venosa, vedere il bellissimo campo in erba sintetica “Giuseppe Lorusso” di contrada Vignali, non calcato da nessuna squadra della cittadina. Ritornando al Sacro Cuore, è intenzione della società allesti-

re anche una squadra di serie D per aggregare i tanti giovani di Venosa, facendoli fare sport e togliendoli da possibili devianze giovanili. La squadra del presidente Vincenzo Martone è stata presentata alla cittadinanza lo scorso 17 agosto, durante le festa patronale in onore di San Rocco. Avvicinato il presidente del sodalizio sportivo, Vincenzo Martone, che farà anche il giocatore, ha riferito: “a Venosa in assenza del calcio a 11 la nostra squadra, insieme al Marmo Grifo, sono le più accreditate e da seguire durante l'anno. Visto i costi eccessivi tra iscrizione e spese varie, confidiamo nell'aiuto dell'Amministrazione Comunale, la quale non farà mancare, sicuramente, il suo sostegno. Il nostro obiettivo è disputare un campionato dignitoso per una tranquilla salvezza, ma la squadra ha le carte in regola per centrare anche i play-off promozione”. Ecco la rosa suddivisa per ruoli della squadra. Portieri: Attilio Scatamacchia, Matteo Teora, Angelo Caggiano, Donato Dinardo. Centrali: F. Paolo Pescuma, Dario Papa, Marco Victorio Mancusi, Marco Rotondo (ex serie D Venosa calcio). Laterali: Gennaro Muccilli, Fabrizio De Andrè, Erasmo Paulangelo, Stefano Zotta, Denny Briscese, Giuseppe D'Errico. Pivot: Antonio Scoca, Vincenzo Martone, Michele Checa. Lorenzo Zolfo

Calcio a 5 Oggi il via

Ciclismo A Potenza il secondo trofeo Santa Cecilia per Giovanissimi

A sinistra Roberto Cammarelle. Qui in alto il suo allenatore Francesco Damiani

E’ favorito per la conquista della medaglia d’oro «Sono il padrone di casa, sarò finalista» Il combattimento odierno è previsto alle 15.30 le. Fino in fondo conta di arrivare quindi il pugile più rappresentativo degli italiani guidati da Francesco Damiani: da pronostico è favorito, ma per mantenere la cintura dovrà vedersela con i rivali di Pechino e dell’ultimo mondiale a Chicago, dal cinese Zhang Zhilei (ko in finale ai Giochi e ora affidatosi alle cure di Lou Duva) ed oggi con il bulgaro Kubrat Pulev, campione europeo. Certo è che non deve essere facile per chi è “costretto” a difendere i titoli prestigiosi e a combattare ogni match con i favori del pronostico. Da padroni di casa, l’obiettivo è solo vincere. «Sono io il padrone di casa – avverte

l’oro olimpico dei supermassimi, che vive a Cinisello Balsamo, hinterland milanese - e anche se il Mondiale è più duro di un’Olimpiade, posso solo fare l’in bocca al lupo al mio sfidante perchè di sicuro io sarò finalista». Cammarelle ha accolto con favore l'introduzione dell’open score. In pratica, per la prima volta, negli incontri del Mondiale i punti assegnati dai giudici sono visibili in tempo reale sul tabellone del Forum. Un mezzo «per fare comprendere la boxe anche ai profani – spiega il presidente dell’Aiba Ching-Kuo Wu –e anche per prevenire scambi di favore o interferenze da parte dei giudici, che vengono a Mila-

no a spese nostre e non delle federazioni nazionali». Ricordiamo che quella in corso sul ring del Forum di Assago, alle porte di Milano, fino al 12 settembre è la quindicesima edizione dei mondiali. Una kermesse che vanta numeri da record e sperimenta il punteggio trasparente per garantire equità di giudizio. Sono 143 le nazioni iscritte, per 623 pugili di 11 categorie che si stanno sfidando in oltre 600 incontri, dai preliminari alle finali, tutti trasmessi in diretta sulla televisione a pagamento su Dahlia Tv), precedute da due esibizioni al femminile, per dare il benvenuto al gentil sesso nel pugilato olimpico.

Coppa Italia di Basilicata ai nastri di partenza

Una festa per baby campioni

Primi passi ufficiali della stagione sportiva del calcio a 5 di Basilicata. Inizia oggi, infatti, la Coppa Italia Regionale Calcio A 5 Ottavi Di Finale. Questo il programma delle gare Libertas MontalbanoLibertasScanzano alPalasport Scanzano Jonico alle 19.00. Real Peppino CampagnaBorussia Pleiade al Palasport di Bernalda alle 19.00. Fecip Pisticci 2002 Grassano, presso il Circolo Tennis Pisticci alle 19.00. Team Apulia C5 A.Mi.C.A. alla Tensostruttura Matera, giocata ieri. Rossellino Sport- V. Comitato Di S.Maria si gioca a Macchia Giocoli Potenza alle 19.00. Virtus Rivello- Amici Di Via Roma si gioca al Comunale di Rivello alle 19.00. FutsalAurora CoffeeS.Shaolin Soccer si svolgerà a Macchia Giocoli Potenza alle 21.00 L'eden Policoro- Dinamo Marconia si gioca a Parco Eden Policoro alle 19.00.

POTENZA - Si è disputato domenica pomeriggio nel rione di Poggio tre galli di Potenza, il secondo Trofeo Santa Cecilia, gara ciclistica riservata alla categoria Giovanissimi, cioè quei ragazzi di età compresa tra i 7 e i 12 anni. Con la collaborazione del GSD Bikecenter di Potenza presieduta da Vincenzo Iacovino, del patrocinio del Comitato Feste S. Cecilia e l'importante collaborazione del Comune di Potenza - Assessorato allo sport, la manifestazione è stata seguitissima da tanti cittadini del rione. Al via sessantotto atleti delle sei categorie che hanno preso il via al trofeo potentino. Le prime tre categorie si sono cimentante nella difficile prova di abilità, la gimkana, sempre molto importante in queste categorie non tanto per lo sforzo ma per dare ai ragazzi la possibilità di capire meglio cosa significa realmente la bicicletta. Nella cat. G1 ha vinto Alessandro Falabella (Ciclo Team Valnoce), 2° posto per Pietro Aliano (Libertas Meli-

Baby ciclisti all’opera

doro Montalbano), 3° Andrea Laviola (G.C. Lucano Marconia), 4° A. Maria D'Onofrio (ASD Bici Sport Marconia), 5° Fabiola Ribecco (Libertas Melidoro Montalbano). Nella cat. G2 ha 1° posto

per Davide Saponara (Bici sport Marconia) che è stato più abile dei compagni di squadra Federico Aliotta, secondo, Pietro Albanese terzo, Luca Manco quarto, 5° posto invece è andata alla potentina della bikecenter

Serena Russo. Nella cat. G3 primo posto per Rocco Lancellotti (RGC Treccificio - Oppido Lucano), 2° Felice Curiale (Bikecenter Potenza), 3° Francesco Labanca (Ciclo team Valnoce), 4° Niccolò Guardascione (Bikecenter Potenza), 5° Simone Polosa (Bikecenter Potenza). Sul percorso erano presenti il parroco del rione Don Mimmo, l'assessore allo sport Sabatella, il presidente Provinciale Spadino, il presidente dei commissari di gara Rossiello e il Consigliere Regionale del C.R. Di Basilicata Perciante. L'intero percorso è stato transennato per permettere massima sicurezza ai piccoli atleti ma la vera sorpresa è stato il rispetto del divieto di sosta per le quattro ore di gara che ha interessato Via Vienna. Un plauso ai residenti che hanno rispettato l'ordinanza comunale delocalizzando oltre centocinquanta autovetture senza proteste, anzi restando molto compiaciuti dell'iniziativa. Le altre tre categorie si sono, invece, cimentate nella gara di velocità.

Nella cat. G4 primo posto per Lorenzo Giannace (Bici Sport Marconia), 2° Nunzio Dellorusso (Libertas Melidoro Montalbano), 3° Alessandro Succo (A.C. San Chirico), 4° Alessia Gaudioso (Ciclo Team Valnoce), 5° Giuseppe Santarcangelo (Libertas Melidoro Montalbano). Nella cat. G5 vittoria per Matteo Bulfaro (Libertas Melidorno Montalbano), 2° Medalina Cucolas (G.C. Lucano Marconia), 3° Gianluca Paradiso (Bikecenter Potenza), 4° Gerardo Bonelli (Bikecenter Potenza), 5° Nicola Vitale (Libertas Melidoro Montalbano). Nella cat. G5 ha vinto Davide Mastronardi (G.C. Lucano Marconia), 2° Vincenzo Iacovino (Bikecenter Potenza), 3° Aurora Gerardi (Bikecenter Potenza), 4° Antonio Montano (Bici Sport Marconia), 5° Immacolata Megale (Ciclo Team Valnoce). La speciale classifica delle società ha visto la Bici Sport Marconia vincere davanti alla Bikecenter Potenza del presidente Iacovino, e dal G.C. Lucano Marconia. Rocco De Rosa

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Sport 47

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

Motivi di lavoro alla base della scelta del dirigente che esce anche dal Consiglio direttivo

Matera senza ds, Pallotta si è dimesso «CONTINUERÒ ad essere il primo tifoso di questa squadra ma non posso dare l’impegno a tempo pieno che il ruolo di direttore sportivo richiede ed è per questo che ho comunicato al presidente Lorusso la mia decisione di lasciare». Giuseppe Pallotta non è più il direttore sportivo dell’Olimpia Bawer Matera si è dimesso nei giorni scorsi ed ha annunciato ieri al “Quotidiano” la propria decisione irrevocabile. Qualcosa era maturato e sembrava trapelare già una settimana fa al termine di un precedente direttivo ma la decisione di Pallotta in questo particolare momento della stagione costituisce certamente un fulmine a ciel sereno per la dirigenza materana che avrà ora bisogno di coprire un ruolo chiave anche per le scelte future. Pallotta però tiene a sottolineare i motivi, personali e di lavoro, che lo hanno spinto a questa decisione e decide di non sbattere assolutamente la porta:

«sarò presente alle partite, continerò ad essere vicino a questa squadra per quanto posso, ma purtroppo non posso dedicare il tempo che serve all’Olimpia». Sabato la comunicazione ufficiale delle dimissioni al presidente Lorusso, poi una breve pausa nella speranza, da parte societaria, di un ripensamento ma Pallotta pare ora aver deciso e non torna indietro, anzi tiene a specificare: «ho scelto di dimettermi anche dal nuovo direttivo che si era da poco costituito nell’Olimpia, mi sono reso conto che si trattava di un ruolo particolarmente gravoso e non me la sono sentita di andare avanti». Restano da capire a questo punto le decisioni che la società materana prenderà circa la sostituzione di Pallotta, una necessità ed una figura che dovrà necessariamente essere colmata all’interno del direttivo ma che non potrà essere tenuta vacante sotto il profilo organizzativo e di gestione. Appare infat-

ti alquanto improbabile che la nuova società materana possa decidere di proseguire il proprio lavoro senza una figura fondamentale come quella del direttore sportivo. Nelle prossime ore si capiranno i tempi che la società si darà per colmare queste lacune e quali soluzioni verranno adottate se, cioè, interne o esterne alla società materana stessa. Intanto le novità non finiscono qui, è notizia delle ultime ore infatti che è stata fatto anche un avvicendamento nello staff tecnico della squadra con Tonio Pietracito che è stato sostituito nel ruolo di preparatore atletico da Erio Albanese e con quest’ultimo che dovrebbe anche svolgere la funzione di team manager della società. Insomma le novità e gli assestamenti in casa Bawer continuano ed investono settori nevralgici e fondamentali della struttura societaria e tecnica. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Giuseppe Pallotta si è dimesso da diesse dell’Olimpia Bawer

A dilettanti-Summer Cup Progressi per i materani in chiave offensiva

Bawer vince, Levoni passa Per la squadra di Paternoster ora c’è il turno con il Sant’Antimo MATERA POTENZA

Infortunio assai grave

86 81

Tagliato Grasso Non recupera

BAWER MATERA : Amadori ne, Maestrello 19, Gilardi 11, Gergati, Provenzano 8, Longobardi 20, Lovatti ne, Hassan ne, Grappasonni 19, Candido 9. All. Cora’ LEVONI POTENZA: Fazio, Silvestrini 10, Antrops, Ruggieri 21, Palazzo ne, Rato 10, Santamaria ne, Maioli 10, Vetrone 12, Carrichiello 18. All. Paternoster ARBITRI: Pecorelli di Trani e Morelli di Brindisi PARZIALI: 26-21; 46-40; 63-60; 86-81 POLICORO- Non basta a un buon Matera una vittoria di misura per sovvertire il pronostico e passare il turno nel derby di Coppa Italia. Nelle due sfide prevale alla fine la Levoni Potenza che conferma quanto di buono mostrato in garauno, ma con meno brillantezza ed un Antrops ancora da inserire negli schemi di Paternoster. Matera vince con merito grazie ai progressi in attacco che un su-

Longobardi della Bawer e Ruggieri della Levoni

per Maestrello e un Longobardi emerso alla distanza, Corà prova gli equilibri giusti ed attende la continuità in difesa per registrare al meglio un gruppo che appare comunque in crescita. L’avvio di gara è all’insegna dell’equilibrio ma Matera mostra subito di avere un altro passo in attacco

realizzando dieci punti nei primi tre minuti, la Bawer chiude bene e prova più volte nel prosieguo del match ad allungare arrivando fino ad un massimo di 11 punti a 4’ dalla fine, ma nella circostanza a costare cara a Corà e soci è la stanchezza e il Potenza resta incollato alla partita con il solito maestoso Rug-

gieri che limita i danni. Alla fine è Potenza a poter gioire, ma le indicazioni del dopo derby danno segnali confortanti e un forte ottimismo per ambedue le compagini lucane. L’avversario della Levoni nel prossimo turno sarà la formazione campana del Sant’Antino. Piero Quarto

Al “Vito Lepore” in campo le quattro migliori realtà nazionali giovanili under 17

Juve Caserta a Potenza per non dimenticare Dal prossimo fine settimana Potenza e Caserta saranno ancora più legate. Nel segno dell’amore per la pallacanestro giovanile. Sabato 12 e domenica 13 settembre, al Pala Pergola del capoluogo lucano, andrà in scena la 17/a edizione del Torneo “Vito Lepore”. In campo quattro tra le migliori formazioni Under 17 italiane: i campioni di Italia della Scavolini Pesaro, i vicecampioni della Mens Sana Siena, la Stella Azzurra Roma e la Juve Pepsi Caserta. E proprio per i bianconeri campani sarà un week-end emozionante. La formazione Under 17 è infatti composta in parte dai ragazzi del gruppo Under 15 coinvolti nell’incidente del 9 novembre scorso, quando a Buccino, persero la vita la dirigente Emanuela Gallicola, l’allenatore Gianluca Noia, il genitore Luigi Mercaldo e l’atleta Paolo Mercaldo e rimasero gravemente feriti gli atleti Andrea Turino e Rosario De Felice, che, in quella triste domenica mattina, avrebbero dovuto giovare contro la Timberwolves Potenza. Andrea si è quasi completamente ripreso e deve aspettare ancora qualche mese per il completo recupero

Lo scomparso Gianluca Noia

della gamba sinistra, Rosario è tuttora ricoverato presso la Fondazione Santa Lucia in Roma e la diagnosi resta tetraplegia. E’ la prima volta che una squadra della Juve Caserta torna a Potenza e ripercorre quello sfortunato tratto di strada. Nel frattempo è nata la Fon-

dazione “Le Quattro Stelle” per perpetuare il ricordo delle vittime dell’incidente, per sostenere in primis Rosario e successivamente altre persone sfortunate del mondo dello sport e promuovere iniziative nel settore della formazione e dell’istruzione di dirigenti, allenatori e atleti. Con questo scopo, durante le ultime festività pasquali si è svolto a Caserta un torneo nazionale, “il Torneo delle Stelle” in ricordo delle vittime, dove le 24 società partecipanti provenienti da tutta Italia si sono attivate per raccogliere fondi per la costituenda Fondazione. In occasione del Torneo “Lepore” è nata l’idea di creare qualcosa anche nella città di Potenza che si legasse come spirito e obiettivo sociale al Torneo delle Stelle ed alla Fondazione. Insomma, la due giorni di grande pallacanestro giovanile, al Pala Pergola, sarà sicuramente una manifestazione importante dal punto di vista tecnico per il valore delle quattro formazioni in gara, ma ancor di più per gli obiettivi sociali che si prefigge. Obiettivi che dovrebbero sempre camminare di pari passo con lo sport.

Grasso in azione con la maglia della Levoni Potenza

LA LEVONI Potenza ha rescisso il contratto con l'atleta Sebastiano Grasso. La decisione è stata assunta nella tarda serata di lunedì dalla società di via degli Oleandri, vista la presenza nel roster del sostituto naturale del cestista reggino, vale a dire Gindts Antrops, prelevato dal Trapani. Società e atleta hanno deciso di rescindere consensualmente il contratto, dopo che lo staff sanitario ha valutato il mancato recupero atletico e fisico di Grasso. Nel contratto tra la Levoni e il giocatore calabrese è stata fissata una formula che legava la presenza di Grasso in prima squadra solo dopo aver constatato il pieno recupero fisico e atletico. E invece, il protrarsi dell'infortunio patito al termine della stagione scorsa ha impedito a Grasso di far parte della squadra allenata da Antonio Paternoster. L'esterno è stato ceduto a titolo definitivo al Basket Team Viola Reggio Calabria. Una decisione dettata dall'esigenza di avere a disposizione giocatori in piena forma, quella operata dal presidente Francesco Petrullo, consapevole di aver trovato, nonostante l'ulteriore sforzo economico, un giocatore capace di prendere il posto di Grasso,

nel lettone Antrops. Dopo una stagione di passione si chiude il rapporto tra la Levoni e Grasso, ovviamente in un futuro non troppo lontano le parti potrebbero incontrarsi. La notizia non ha scosso più di tanto l'ambiente bianconero, consapevole proprio nel giorno del secondo incontro con la Bawer Matera in Summer Cup di avere a disposizione una squadra ben collaudata e corroborata dall'arrivo di elementi in grado di ben figurare nel prossimo, delicatissimo campionato maschile di serie A Dilettanti. Troppo rischioso per i dirigenti tenere in squadra un cestista, le cui doti umane sono state sempre apprezzate e riconosciute dall'intero ambiente, per poter affrontare con dovizia di particolari la prossima avventura, per la cronaca, la terza nel campionato maschile di serie A Dilettanti. Si volta pagina, in casa Levoni Potenza, nella speranza che la presenza di Antrops, apparso peraltro motivato e disposto a sacrificarsi per il bene della squadra, possa dare a tutto il gruppo allenato da Antonio Paternoster e Sandro Losardo un tocco di classe e geometrie tecniche e tattiche ben consolidate. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

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48 Sport


Coppa di Lega Schiavi potrà utilizzare il promettente under Blardone

Corporelle, test probante I potentini affrontano stasera il quotato Bisceglie di Lillino Ciracì FATTA CHIAREZZA da parte della Fip nazionale sul prosieguo della Coppa di Lega con i definitivi accoppiamenti che, come già riferito, sono tutti cambiati, si può procedere con le partite del secondo turno. Quella di lunedì è stata una giornata convulsa per la Federbasket che ha dovuto provvedere a stilare,in pratica, il nuovo calendario della Coppa. E per il quintetto di Schiavi prima si era deciso che avrebbe dovuto affrontare il Corato e poi questa decisione è rientrata perché sulla strada della formazione potentina ci sarà una delle più accreditate squadre del girone D di serie B dilettanti, il Bisceglie di Lillino Ciraci, vecchia volpe di questi campionati. Nella serata di ieri è stato trovato anche l'accordo fra le due società per date e campi: si comincerà questa sera in terra pugliese con inizio alle 20,30. Il ritorno è previsto per martedì prossimo al PalaPergola con inizio allo stesso orario. E per l'Invicta Centre Corporelle un avversario di grande valore che si presenta ai nastri di partenza del campionato non nascondendo assolutamente propositi di successo finale. «E’ un test davvero importante per noi afferma il direttore sportivo Dino Viggiano perché i pugliesi hanno allestito un roster in grado di essere competitivo fino al termine. Sarà l'occasione per verificare le nostre possibilità contro una diretta concorrente nel campionato. Saranno due sfide molto incerte e combattute perché è scontato che nessuna ci sta a perdere anche se si tratta della coppa di Lega. Ci misureremo con un quintetto che ha diversi giocatori importanti: i due argentini

Dino Viggiano

Carlos Mainoldi che noi conosciamo molto bene e Pablo Filloy, ma sono molto temibili i due centri Storchi e Polselli oltre al play Lonati e due ottimi tiratori che sono Nardin e Tortoli. Sotto la guida di un tecnico che conosce molto bene questa categoria. Da parte nostra c'è il desiderio di passare il turno ma soprattutto queste due partite sono impor-

tanti per verificare i nostri progressi e per capire contro un siffatto avversario dove potremo arrivare in campionato. Perché anche noi siamo consapevoli della nostra forza e siamo convinti di aver messo su una squadra in grado di poter recitare un ruolo di primo piano. Per cui ben venga questo confronto che ci da motivazioni non indifferenti per fare bella figura e giocare da pari a pari con il Bisceglie. Intanto una buona notizia arriva per il coach Marco Schiavi che stassera potrà contare anche sull’under Federico Blardone che ha superato i problemi alla schiena e che quindi potrà fare il suo esordio con la maglia dell'Invicta. E a proposito della giovane guardia, classe 89, nativa di Verbania, c'è da rimarcare che la società del presidente Colangelo ha deciso di fare un importante investimento economico per assicurarsene le prestazioni. Segno che le referenze sul giocatore sono buone e i margini di miglioramento sono molto ampi. Blardone ha ottime potenzialità fisiche e sotto la guida di Schiavi avrà la possibilità di crescere ed aumentare anche il suo bagaglio tecnico. In modo da poter diventare anche un giocatore in grado di occupare anche altri ruoli che ne possano esaltare le doti. Dopo accurati controlli sedici per appurare la reale natura del suo infortunio, la sua posizione è stata regolarizzata con il tesseramento. Rocco Sabbatella Amichevole di lusso questo pomeriggio a Potenza, alle ore 17 si sfideranno al PalaPergola Napoli (A1) e Brindisi (Lega Due)

In auge i ferrandinesi Pennuzzi e Zizzamia

Bene la Podistica OTTIMI risultati, dal fine settimana appena trascorso, per l'Asd Podistica Ferrandina. Pennuzzi in una gara e Zizzamia in un'altra competizione, hanno portato in alto i colori della società aragonese. A Castellaneta, in provincia di Taranto e direttamente dal cuore del Parco Regionale delle Gravine, è arrivato un ottimo trentacinquesimo posto assoluto da parte di Nicola Pennuzzi, che ha realizzato un'ottima gara nella decima prova del Trofeo Corripulgia. Sul percorso interamente cittadino di 9,3 chilometri, organizzato dall'Asd “Runner 87” di Castellaneta, si è dato vita ad una gara con 700 partecipanti circa ed il podista ferrandinese ha ottenuto il primo posto tra gli atleti “fuori regione” in 34'48”. Inoltre, tutti i presenti hanno goduto di una partecipazione importante per la kermesse pugliese, quella di Alberto Cova, indimenticabile campione olimpico dei 10000 metri ai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984, che ha dato il via alla gara ed ha, infine, premiato i vincitori. Nell'occasione della manifestazione pugliese, inoltre, hannodatoil lorocontributo,correndo molto bene la 9,3 chilometri, anche gli altri componenti della spedizione aragonese a Castellaneta come Saponara, Lacarpia, Zaltini e Cera-

Bernalda, ingaggiata l’ala Nicola Benenati Proprio sul filo della sirena che ha chiuso il mercato estivo la Cestistica Bernalda si garantisce le prestazioni di Nicola Benenati, ala di 198 cm. per 90 kg, nato a Treviso nel 1980 e lo scorso anno in B2 nelle file dell'Olbia al fianco di Salvatore che ritrova ora in riva allo Ionio. Nell'ultimo campionato ha viaggiato Nicola Benenati con il 62% da due, il 25% da tre e il 69% dalla lunetta; inoltre è risultato nono nella top ten degli assist e secondo nelle stoppate. Nella formazione sarda si è messo in evidenza per la velocità, la prepotenza agonistica e la determinazione fisica; nel roster lucano prende il posto di Fornasari. Già ieri sera il neorossoblu si è allenato con i nuovi compagni sotto lo sguardo severo di coach Vandoni, destando buoneimpressioninei tifosipresentiall'allenamento. Giovanni Palmieri

Pallanuoto Under 15

Ecco il Magna Grecia Si gioca a Pisticci

Pennuzzi A sinistra la presentazione della kermesse col sindaco Leone

bona, mentre pe ril giocane Giandomenico Tudisco, in prova con il team di Ferrandina, si sono notati importanti e continui progressi dal punto di vista fisico e tecnico.Sempre di domenica, Antonio Zizzamia ha partecipato alla giornata all'insegna dello Sport e della Salute organizzata dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) in collaborazione con la Podistica Amatori Potenza presso l'Oasi del Wwf al Pantano di Pignola. In provincia di Potenza. L'atleta della

Podistica Ferrandina, nella gara valevole come primo Trofeo Lilt, si è ben comportato, percorrendo i 12,2 chilometri stabiliti in 51'30”, classificandosi inquarta posizione nella categoria MM45, aiutato anche dalla giornata dall'ottimo clima, fresco al punto giusto .Sabato prossimo, a Bernalda, i podisti ferrandinesi hanno in programma la partecipazione al primo Trofeo Bbc, percorso completamente cittadino e pianeggiante di 10,2 km. Francesco Calia

Atletica Si correrà domenica e il bresciano tocchera 810 gare in carriera

Maratona di Filippide a Metaponto con l’ottantaduenne Giuseppe Togni CRESCE l'attesa a Metaponto per la disputa della seconda edizione della Maratona di Fidippide che partirà alle 8,30 da Metaponto Mare in direzione Hotel Sacco. La gara sarà svolta su una distanza di 42,195. Ad organizzare l'evento il C.S.A.B. presieduto da Rocco Petrocelli. Il percorso si snoderà tra sterrato e arenile, e viene ritenuto dagli addetti ai lavori del Club Italiano di super maratoneti che saranno presenti nella gara di domenica prossima. Tanti i motivi d'interesse della manifestazione che rinnova a Metaponto il suo impegno e dedizione. Tutto questo grazie agli sforzi profusi

Basket B dilettanti Ex Olbia

dagli organizzatori. Tra i principali protagonisti il maratoneta Ancora di Milano che vanta oltre cinquecento maratone, Togni di Brescia, ottantaduenne che ha iniziato a correre a 50 anni e vanta un primato di ottocentodieci maratone. Da segnalare anche la partecipazione dei coniugi Rizzitelli-Gargano di Barletta che hanno corso settecento maratone. Tanti saranno, almeno nelle aspettative degli organizzatori gli appassionati che si cimenteranno in una competizione molto importante per gli amanti della maratona. f.menonna@luedi.it

Giuseppe Togni

E' stato presentato questa mattina al Comune di Pisticci il primo Trofeo Magna Grecia, manifestazione di pallanuoto maschile per under 15 organizzata dall'Agenzia dello Sport di Matera presso la piscina comunale Hidrosport gestita in via Cagliari a Marconia. Nella due giorni, prevista tra giovedì 10 e venerdì 11 settembre, si sfideranno cinque squadre: Agenzia dello Sport Matera, Rari nantes Taranto, DMM Pallanuoto Pesarese di Pesaro, Basilicata Nuoto 2000 di Potenza e Tritone di Potenza. Al primo giorno il calendario prevede la fase a gironi, venerdì, invece, si giocheranno le semifinali e le finali del torneo. Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento, presso palazzo Giannantonio in Pisticci, erano presenti il Sindaco di Pisticci Michele Leone, l'assessore allo sport Michele Sisto, l'amministratore unico di Agenzia dello Sport Carmine Acquasanta, il responsabile tecnico ed allenatore di pallanuoto Ivan Acquasanta, l'istruttore e terapista della riqualificazione Domenico Faliero. “Organizziamo nella sua prima edizione - ha detto Acquasanta - il Trofeo Magna Grecia, manifestazione di pallanuoto dedicata ai giovani under 15 e destinata a svolgersi presso la piscina di Marconia. Riteniamo che questo sia una sorta di anno zero per l'evento, che abbiamo intenzione di meglio strutturare per le prossime edizioni aumentando il

numero delle squadre partecipanti e prevedendo iscrizioni anche di compagini estere. Il nome scelto, Magna Grecia, ovviamente non è casuale perché l'obiettivo è quello di qualificare questo territorio, sul quale siamo presenti da tre anni con l'attività corsistica e sportiva presso la piscina di Marconia, e legarlo alla pallanuoto. In un triennio è stato possibile soprattutto diffondere le basi del nuoto ai nostri tanti iscritti. Diventare giocatori di pallanuoto è già una esperienza che richiede una crescita maggiore. In ogni caso nella nostra squadra giocherà anche un giovane atleta di Marconia”. Soddisfatto dell'iniziativa il Sindaco di Pisticci Michele Leone. “Teniamo tanto - ha spiegato il Sindaco a manifestazioni come questa in quanto lo sport è un bene universale ed ogni sua espressione è degna di attenzione da parte nostra. Per questo motivo è nostra intenzione sostenere questa iniziativa, proprio a partire dalla convinzione che lo sport sia un grande veicolo per la crescita di un popolo. Importante, dunque, portare avanti il Trofeo Magna Grecia e, contestualmente, il nome della nostra città che ha voluto fortemente la piscina di Marconia e la sostiene garantendo la sua efficienza”. Per quanto riguarda l'attività corsistica ordinaria, invece, la piscina di Marconia riaprirà lunedì prossimo per riprendere a pino regime l'attività stagionale. r.d.a.

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Sport 49

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Iscritta al corso di pianoforte al “Duni” canterà “Buonanotte, mezzo mondo”

CARNET

Arianna una voce da Zecchino

Al via il Festival di poesia della Basilicata

In finale all’Antoniano due anni dopo la sorellina Ilaria di MICHELANGELO FERRARA MATERA -Arianna Paolicelli, nove anni, di Matera, sarà la bambina che rappresenterà la Basilicata nella edizione canora del 52° Zecchino d'Oro, in diretta eurovisione su Rai 1, dal 17 novembre al 21 novembre alle ore 17.30. Ad Arianna è stata assegnata la canzone dal titolo “Buonanotte, Mezzo Mondo” (testo di Gardini e musica di Arosio) ricordando che l'Antoniano sceglie i bambini-cantanti in base alle canzoni già in suo possesso. Arianna materana doc non tradisce la sua vivacità; la stessa messa in evidenza lo scorso anno dalla sorella Ilaria che prese parte all'edizione 2007. Arianna si è aggiudicata la selezione tra la concorrenza di oltre 4.500 bambini ascoltati nei cinque mesi di selezioni conclusesi la scorsa settimana con la finale nazionale all'Antoniano di Bologna. Prima di giungere nella città emiliana, Arianna è stata selezionata tra le migliori d'Italia lo scorso maggio a Molfetta nel corso di una delle 29 tappe del tour 2009. Pasta asciutta, cotoletta di pollo e patatine fritte è il menu preferito da Arianna che quest'anno frequenterà la V elementare presso il circolo Cappelluti, di Matera. Inoltre, Arianna, frequenta la classe di Pianoforte presso il Conservatorio di musica “Egidio Romoaldo Duni”. La partecipazione allo Zecchino d'Oro è stato sempre uno dei suoi obiettivi primari da perseguire. Infatti, Arianna ha già partecipato alle selezioni per il 50° Zecchino d'Oro nell'anno 2007, arrivando fra i primi 18, ma ne furo-

no scelti solo 9. Nella stessa edizione andò meglio alla sorella Ilaria che superò brillantemente le selezioni e quindi ad andare in onda su Rai 1 con la canzone “Una forchetta di nome Giulietta”. La soddisfazione non è solo delle bambine ma anche dei genitori Cosimo Paolicelli e Delia Delia, entrambi con la passione della musica, e che tuttora costituiscono un duo familiare con tastiere e voce, esibendosi in ricevimenti vari e pianobar. «L'ammissione di Arianna al 52° Zecchino d'Oro ha portato tanta emozione in famiglia e fra gli amici, essendo un traguardo molto difficile da raggiungere -ammette candidamente Cosimo Paolicelli - raramente sono stati scelti bambini della stessa famiglia, poi a distanza di due anni una dall'altra, è stata veramente una sorpresa». Evidentemente ad Arianna e Ilaria è stata trasmessa quella vena artistica discendente dai genitori. D'altro canto, esse sono sempre state circondate dalla musica, sin dalla nascita diventa quasi naturale. Nella “Rassegna internazionale di canzoni per bambini” oltre agli otto brani italiani, si aggiungeranno quattro brani stranieri, per un totale di dodici canzoni in gara. Arianna é stata selezionata tra oltre settanta concorrenti incantando la giuria con un'ottima interpretazione di “Le piccole cose belle” canzone vincitrice dell'edizione 2008. In questi giorni la piccola artista ha già inciso il cd che uscirà il primo giorno dello Zecchino d'Oro. In bocca al lupo Ilaria, pardon Arianna, noi staremo a guardarti.

Da sinistra Arianna Paolicelli tra i finalisti dello Zecchino d’Oro 2009 e la sorellina Ilaria

L’ESTEMPORANEA

Colori e volti del Pollino CHIAROMONTE - Nella splendida cornice del centro storico del Comune di Chiaromonte, si è svolta la 7 edizione del “Premio Chiaromonte nell'Arte”. L’estemporanea di pittura é stata organizzata dalla Pro loco “Le Torri” con il patrocinio del Comune di Chiaromonte, dell'Ente Parco nazionale del Pollino e dell'Apt Basilicata, in collaborazione con l'associazione Ps2mania di Melfi - Sezione Arte . Il tema della manifestazione è stato dedicato alla splendida cittadina e all'area del pollino con titolo “Colori e volti del Pollino”. Gli artisti, 22 gli iscritti, provenienti da varie zone della regione (hanno partecipato alla manifestazione anche ragazze del centro Disturbi alimentari “Gioia” di Chiaromonte che hanno fatto dell'arte una vera e propria terapia di gruppo), si sono dislocati lungo i caratteristici vicoli del paese e

tra la vegetazione del Pollino per dare vita alle proprie tele. Alle 19.30 le opere sono state esposte nella piazza del paese dove sono state ammirate dai cittadini e giudicate dalla giuria composta da 5 membri. Il primo premio è andato a Maria Pina Logrippo, il secondo a Francesca Asquino entrambe di Melfi; il terzo a Santino Biscaglia di Rotondella. Ottima la riuscita della manifestazione, sia per la qualità degli artisti con le loro opere che dell'organizzazione perfetta coordinata dal vice sindaco Prospero Cafaro. Appuntamento al prossimo anno con l'ottava edizione dell'estemporanea , che grazie all'insediamento della nuova Amministrazione comunale vuole dare la giusta visibilità a questo piccolo paese ricco di bellezze artistiche e tradizioni. cultura@luedi.it

IL CORTO di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - «Esperienza positiva». Ecco come ha definito la due giorni materana il regista bernaldese Giuseppe Marco Albano per i nostri lettori. E' volta al termine la seconda ed ultima giornata di riprese nella cttà dei Sassi per la realizzazione del cortometraggio ”Xie Zi”. «Tanto l'entusiasmo che ci ha animato- ha proseguito Albano grazie anche alle varie professionalità a disposizione . Tra i quindici colleghi del settore non tutti sono lucani, alcuni sono siciliani, pugliesi anche qualcuno proveniente dal Friuli Venezia Giulia». L'intontimento dei primi bagliori è stato sovrastato dall'arrivo della piccola star, l'irrefrenabile fanciullo cinese di 9 anni (top secret il nome per ragioni di contratto) che incollerà allo schermo non solo i lucani. Antonio Rosano, coordinatore della casa produttrice cinematografica Lucana “Logic Film” ci ha confessato: «è un bambino incredibile, buca lo schermo». Prima che i lavori incalzassero sul set materano, questa volta ospitato nel ristorante cinese cittadino - mentre ieri in una attività di abbigliamento - abbiamo intervistato il coprotagonista, il regi-

Ultimo giorno di riprese nei Sassi per “Xie Zi” del regista Albano

Giuseppe Marco Albano con la troupe a Matera

sta ed attore materano Antonio Andrisani. «Ottima esperienza - Andrisani ha proseguito - è la seconda volta che lavoro con Giuseppe dopo che lui mi ha contattato per “Il cappellino” e devo confessarvi che c'è un concreto rapporto di stima tra noi». Il suo personaggio non ha un nome. Quale la particolarità del cortometraggio? È' muto. Sorridendo ha specificato: «questo tratto mi piace molto. E' il contrario dei miei lavori». Da direttore artistico di un festival cinematografico locale, quale la situazione? «Il cinema qui in Basilicata vive una situazione complicata. Per chi ama questa carriera c'è la necessità di spostarsi. Magari come ha fatto anche il nostro conterraneo Rocco Papaleo: realizzarsi e tornare per concretizzare bei lavori, come il recente film “Basilicata coast to coast». Albano, è bravo nel suo mestiere di regista ? «Con assoluta fermezza: si, ma anche lo sceneggiatore materano Giuseppe Stas»i. Ricordiamo che il tema del cortometraggio è l'integrazione razziale. L'aiuto regista è Vito Palmieri, la fotografia è di Giorgio Giannoccaro e l'organizzazione generale è di “Basiliciak” di Bernalda. cultura@luedi.it

MATERA - Al via da lunedì la fase organizzativo-creativa per la costituzione del direttivo che coordinerà il 1^ Festival di Poesia della Basilicata. E' possibile inviare suggerimenti ed adesioni fino a mercoledì 7 ottobre al contatto e-mail: pressitaly@gmail.com con oggetto “1^ Festival di Poesia della Basilicata”. Location del Festival? «Matera, dai Sassi alla gastronomia è una città sinonimo di poesia» - ha dichiarato Maria Anna Flumero, ideatrice del Festival lucano e direttrice artistica anche del 1^ concorso “Poesie lucane: Matera nella giornata Unesco”, edizione 2006 a cui ha fatto seguito la silloge. Ovviamente il «supporto degli enti sarà fondamentale ma soprattutto quello dei giovani dell'epoca di Facebook e i lucani tutti». «Dentro ognuno di noi c'è un lato poetico. Pertanto lancio la proposta di organizzare il 1^ Festival della poesia in Basilicata nell' ambito della prossima giornata Mondiale Unesco della Poesia 2010». Flumero ha concluso: «la poesia, la Basilicata e Matera non sono solo inchiostro su un foglio, ma potrebbero diventare anche il volano per un vero marketing culturale fatto dai cittadini che amano e lottano per la Lucania restando e investendo i propri talenti».

Il tour di Uccio e dei Mudù chiude a Matera MATERA - Per iniziativa della società Quadrum si terrà venerdì, nel magnifico scenario di Porta Pistola, in via Madonna delle Virtù, nel Rione Sassi di Matera il nuovo spettacolo “Mudù Zero Nove”, ultima tappa del Tour 2009 dell'intero cast del Mudù capeggiato da Uccio De Santis, accompagnato dal suo gruppo di cabarettisti, con un rinnovato cast artistico e nuovi esilaranti sketch, oltre ad uno spettacolare corpo di ballo. Sipario, ore 21. Posto unico, 12 euro. cultura@luedi.it

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Cultura&Spettacoli


Su Facebook due gruppi di fans e nella sua Picerno volantini e manifesti di incoraggiamento

Tutti pazzi per miss Oriana di IRANNA DE MEO PICERNO - Tutti pazzi per Oriana Morandi, la miss acqua e sapone di Picerno che rappresenterà la Basilicata al concorso di bellezza di Salsomaggiore Terme. Tanta attesa per l'esordio della prima serata (sabato) e nel frattempo a Picerno si respira un'atmosfera da tifo. Vetrine dei negozi tappezzate da manifesti, tanti volantini distribuiti in giro e un furgoncino che gira per invitare la gente a votare. Davanti casa sua, in viale Gramsci, all'ingresso del paese, è stato appeso uno striscione tricolore con la sua foto. Insomma, tanta promozione per sostenere la bella Oriana che dal 24 agosto è catapultata in un'atmosfera da sogno. Sempre di corsa, tra una prova di abiti e di trucco, tra balletti e impegni vari, è quasi impossibile parlare con lei qualche minuto a telefono. Diciottenne, all'ultimo anni del liceo scientifico, di Oriana colpiscono soprattutto i tratti mediterranei e uno sguardo profondo con quegli occhi a mandorla e molto espressivi. La prima miss dell'era facebook sta già spopolando e in rete si trovano diversi commenti. Due i gruppi nati per sostenere la bellezza lucana: “Sosteniamo la nostra miss!!! Oriana Morandi” fondato da Luigi Marsico che conta ben 755 membri e “Oriana Morandi Miss Basilicata 2009 fan's club” che ha ben 791 membri e una foto gallery che mostra Oriana in diverse mise. Per avere un'idea di come si presenta e come si esprime, basta cliccare su www.missitaliachannel.rai.tv e poi sulla mascherina “Day time 8”, un piccolo video che mostra un gruppo di 5 miss sportive riprese nelle campagne di Tabiano Terme. Le prime immagini la ritraggono mentre fa qualche esercizio di stretching. Intervistata e niente affatto emozionata davanti al microfono, spera che il concorso le porti tanta fortuna. E indiscrezioni familiari già parlano di qualche contatto interessante. Per ora lei si vive l'avventura e la magia di questi momenti, anche se, come ha dichiarato, sono giornate intense e faticose. Come votarla? Oriana indosserà la fascia con il numero 12. Il televoto mediante chiamata telefonica può essere effettuato unicamente dalle utenze fisse della Telecom Italia e degli altri operatori che aderiscono all'iniziativa, mentre non ne è possibile l'effettuazione da telefoni pubblici, da telefoni cellulari, oppure da utenze fisse site all'estero. Basta digitare il numero telefonico 89.48.48.48 per il televoto, attendere che il messaggio telefonico di risposta preregistrato richieda di digitare il numero di identificazione della Miss scelta. Il televoto mediante sms può essere effettuato unicamente da cellulari degli operatori telefonici Tim, Wind, Vodafone, e Tre inviando un Sms con il numero di identificazione della Miss scelta al 48444. Per le chiamate da utenza fissa e per la conferma di voto dal mobile via sms, all'utente verrà addebitato, indipendentemente dalla distanza, dall'orario e dalla durata della chiamata un importo di 0,75 euro Iva inclusa per ciascuna chiamata o sms con la quale effettivamente si esprima un voto valido. Per si aspetta il grande giorno. Quello del debutto su un palco che potrà essere un trampolino di lancio. cultura@luedi.it

Oriana Morandi la lucana in finale a Miss Italia

E’ arrivata a Salsomaggiore ma vuole fare il magistrato ORIANA MORANDI è nata a Picerno, in provincia di Potenza il 26 aprile 1991 sotto il segno del Toro. Occhi verdi, capelli biondi, Oriana è alta 175 centimetri. E' figlia unica. La mamma, Rita, è commessa, il papà, Vincenzo, è dirigente. Oriana deve frequentare l'ultimo anno del liceo linguistico per poi iscriversi a Giurisprudenza. «Sono molto attratta dall'attività investigativa e mi piacerebbe diventare magistrato», dice. Ha studiato danza per undici anni, ama l'abbigliamento casual e non è mai stata fidanzata. E'stata iscritta al concorso da una conoscente. «Non avrei mai pensato di prendere parte

a Miss Italia, sono una ragazza tranquilla che ha svolto finora una vita quasi “piatta”, da tipica ragazza di provincia. Sono molto spaventata, perché le altre ragazze hanno molta più esperienza di me e lavorano come modelle o indossatrici». Si definisce testarda, permalosa ed altezzosa, ma capace di essere umile quando la situazione lo richiede. «Sono schiava della tecnologia - dichiara - sono sempre davanti al computer e quando esco ho le cuffiette dell'ipod nelle orecchie». E' legatissima ai suoi professori liceali. Il suo cantante preferito è Ligabue, ma «a dispetto del cognome che porto - dice - sono stonata come una campana».

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Cultura e Spettacoli 51

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

“Zona del silenzio” di Antonini e Spataro ricostruisce la storia del giovane ucciso dalla polizia Stasera a Irsina

Sfogliando l’ “Album lucano” di Riccardi

La copertina della storia a fumetti di Checchino Antonini e Alessio Spataro

La tragedia di “Aldro” è una cronaca a fumetti di GIULIO LAURENZI “ZONA del silenzio” è il titolo del volume azzurro che stringo tra le mani: cronaca a fumetti, sulla scia dei romanzi grafici di Joe Sacco e del premio Pulitzer Maus (dal quale ne mutua l'allegoria antropomorfa), il tutto condito da una punta di fiction romanzata, con chiari riferimenti agli autori stessi del tomo, Checchino Antonini e Alessio Spataro. Ma Zona del silenzio è soprattutto il resoconto di una tragedia. Uno dei numerosi strumenti comunicativi messi in piedi per rendere giustizia a una storia amara, fatta di diritti negati, di figli uccisi, di verità nascoste e poi ritrovate (ricostruite pezzo a pezzo con il sudore della fronte e con le lacrime degli occhi). Si parla di un figlio. Di un ragazzo come tanti. Buono, ma anche no. Con i diritti che dovrebbero essere propri di chi ha una vita da vivere davanti, magari, e degli errori da lasciarsi alle spalle. Dico subito che il giovane in questione, il figlio, l'involontario ragazzo-cadavere di questa difficile storia, secondo la sentenza di primo grado del 6 luglio scorso, è stato massacrato da una pattuglia di polizia mentre stava ritornando a casa dopo una serata trascorsa a un party. Ferrara è il luogo del delitto. Federico Aldrovandi è il nome della vittima (perché di vittima si tratta). I presunti carnefici sono dei poliziotti (di quelli che rischiano la vita tutti i giorni per portare a casa uno stipendio, e che sono costretti, senza proiettili, senza carburante nelle auto ed evidentemente con una scarsa formazione professionale alle spalle sempre perché i soldi non bastano mai - a combattere anche i criminali, quelli veri), forse padri e madri anch'essi.

Il 25 settembre del 2005 è successo il fatto: Federico, l'Aldro, un diciottenne che muore a Ferrara pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia. Punto. La vicenda si poteva chiudere con un punto, ma così non è stato. Lo si deve alla tenacia di una madre coraggio. Nello specifico, della mamma di Federico. Che trova la forza di aprire un blog per gridare il proprio dolore alla gente e per portarlo il più lontano possibile, il dolore.

Intorno a lei si apre quindi una generosa comunità, fatta di internauti e di qualche professionista della comunicazione, che fa da sponda alla sua disperazione, e la porta lontano. Zona del silenzio ha il merito di inserirsi tra le pieghe della tragedia e di costituire una tassello fondamentale in quello che in una qualsiasi società civile e democratica dovrebbe essere dato per scontato: l'affermazione della verità. Checchino Antonini,

studioso di sociologia e giornalista di Liberazione, prende in mano le redini dell'operazione e ne scrive il soggetto, cesellandolo con sensibilità e consegnandolo, subito dopo, alla matita esperta di Alessio Spataro, autore capace di una satira irriverente e profonda (anche la sceneggiatura è opera del disegnatore siciliano). Il libro è diviso in capitoli, ognuno scandito da un'emozione, da uno stato d'animo, da parole che costi-

tuiscono l'esatta sintesi del loro contenuto: lo Stupore, la Rabbia, la Paura, il Vuoto, il Coraggio e la Scelta. Da leggere, per dare significato alla ricerca disperata della verità e per inseguire un sogno di giustizia che non può ridare una vita, ma che può regalare senso a una lotta impari, quella che spesso si combatte per vincere le cause che, qualche volta, si spera, non sono perse in partenza. cultura@luedi.it

Severino Gargano emigrante del verso Il lucano milanese di adozione é stato premiato con l’Ambr ogino GENZANO - L'associazione culturale “Gli Amici del Teatro” di Genzano di Lucania, a conclusione del sabato letterario, ha dedicato una serata estiva al poeta locale, Severino Gargano. Nel 1952 partì con un tascapane e un block-notes per scrivere, giunse a Milano, ove si stabilì dopo aver svolto il servizio militare, pieno di sogni ma con i piedi per terra. Fu attento a cogliere ogni frammento della realtà per trasfigurarlo su carta. Sembra la storia di un emigrante: è la storia di Severino Gargano, poeta lucano, meneghino d'adozione, nato a Genzano di Lucania, il 9 dicembre 1929. Severino Gargano Erano anni difficili, disseminati dalla miseria del dopo- romantica, intrisa di naturaliguerra, che costringevano i mem- smo, che prende piede su una bri di una famiglia numerosa a struttura metrica, le cui regole guardare oltre, a cercare fortuna prosodiche, Severino, ha imparaaltrove, sgretolando i pilastri del- to a cavallo tra il lavoro e il tempo libero. la famiglia unita. Armato di una straordinaria È alla famiglia, effigie sacra, a cui non a caso, guarda Severino forza interiore che gli ha impedito Gargano, come un mito da salva- di essere vinto e inghiottito dalla guardare, e che ostenta sulla co- metropoli, rovesciando la metafopertina di uno dei suoi romanzi, ra verghiana dell'ostrica, ha compiuto il suo salto, seguendo i circo“Lampi d'amore e d'umanità”. «La mia è una poesia descrittiva, li lucani e legandosi in particolar ritagliata sul quotidiano», com- modo al circolo culturale “Perimenta l'autore. Una poesia tardo- ni”.

Verso su verso, riga su riga, ha partorito ben 8 pubblicazioni, tra raccolte di poesie e romanzi, raggiungendo il successo, ottenendo significativi riconoscimenti, potendo vantare il premio Ambrogino dal Comune di Milano e il premio Isimbardi dalla regione Lombardia. «Ma è la poesia la mia figlia naturale» - dichiara l'autore, che come una cincia, figura dei suoi versi, rincorre il polline con fatica, per intrecciarsi con la natura e per infine rifugiarsi nel suo nido, per una sorta di reminescenza pascoliana. Un nido da cui si è distaccato per osservare al microscopio, con una lente veristica, le tematiche e le piaghe sociali di una grande città, come Milano, non perdendo di vista la tragedia immane dell'umanità, che traspare nelle sue pubblicazioni. Due sponde sembrano dividere due realtà territoriali, il Nord e il Sud Italia, nel romanzo d'esordio di Severino Gargano “Dal Bradano al Ticino”, edito nel 1981. Eppure, oggigiorno, due sponde sono congiunte dal prestigio culturale del suo nome. Angela Menchise cultura@luedi.it

L'associazione culturale “Libero Rocco Scialpi”per la rassegna“Incontro con l'autore” presenta nella sala consiliare di Irsina, ore 18,30, una conversazione con Riccardo Riccardi, scrittore del volume “Album lucano. Famiglie, personaggi e immagini ritrovate, Matera, Antezza 2008”. Ad aprire la serata il saluto di Lorenzo Monteleone (presidente dell'associazione culturale). Introdurrà Carmelo Nicolò Benvenuto della redazione del Diario Irsinese. Conduce il giornalista Filippo Radogna. Il volume analizza le continue trasformazioni sociali della società civile lucana, attraverso il ritratto di numerose famiglie e personaggi, nel corso del tempo. Grazie al recupero di numerosi fonti storiografiche, si propone al lettore, con il fascino di un accattivante racconto, le vicende pubbliche e private di numerose personalità, più o meno influenti, in una storia regionale ben inserita in un contesto sociale e politico tutt'altro marginale e periferico. Un intreccio di avvenimentiche sisnodano in un arco di tempo che partono dal Cinquecento e giungono sino ai nostri giorni in cui le vicende umane e professionali procedono per continui processi di trasformazione. Una ricerca arricchita, inoltre, di inedite immagini fotografiche che immortalano espressioni e pose di personalità, di tutte le fasce sociali, che delineano comportamenti e atteggiamenti di notevole emozione culturale e affettiva. Riccardo Riccardi, barese, giornalista e saggista, si dedica da molti anni alla ricerca storica privilegiando soprattutto gli aspetti politici ed economici del Meridione in Età moderna e contemporanea. Ha pubblicato, nel 2003, “I Pomarici - Storia di un'antica famiglia meridionale” (Levante editori); nel 2006, “I Pomarici di Matera - Vicende di un casato e di un palazzo” (Levante editori); Nel 2007, “L'impresa di Felice Garibaldi - Il fratello dell'eroe dei due mondi” (Congedo Editore). Collabora con “Risorgimento e Mezzogiorno” del Comitato di Bari dell'Istituto per la Storia del Risorgimento; con “Studi Bitontini” per il Centro Ricerche di Storia e Arte - Bitonto e “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

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52 Cultura e Spettacoli


L’attore del momento tra i protagonisti del film in concorso di Placido

Il “grande sogno” di Luca Argentero di ALESSANDRA MAGLIARO

HOT

«La scena di sesso orale con Gere? La più facile»

Shannon Kane

CHE effetto fa girare una scena di sesso orale con RichardGere, immortalesex symbol del cinema? Niente di traumatico, stando alle dichiarazioni di Shannon Kane, protagonista con Gere della sequenza più hot del poliziesco «Brooklyn’s Finest» di Antoine Fuqua, presentato alla Mostra di Venezia fuori concorso. «Girarla è stato facile, grazie soprattutto all’ottimo rapporto con Richard anche fuori dal set, ridevamo e scherzavamo tutto il tempo. Io poi sul set mi trasformo, divento un’altra» ha detto la Kane. E il regista Antoine Fuqua aggiunge una nota a latere: «Non si sono mica fermati quando gli ho dato lo stop». Nella scena si vede Gere insieme a una prostituta di cui è invaghito, impegnata in un atto di sesso orale, mentre lui le dà dei consigli per la buona riuscita. Fuqua, già autore di un cult del genere come «Training Day», è arrivato in conferenza stampa con Shannon e un altro degli interpreti, Wesley Snipes. Ethan Hawke, a causa di un ritardo del volo arriverà solo martedì sera.

VENEZIA – Luca Argentero è uno dei talenti emergenti del cinema italiano, ha 31 anni, dall’11 settembre sarà nelle sale protagonista con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca del Grande Sogno di Michele Placido, il film sul '68, oggi in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. In questi giorni gli è capitata un’occasione d’oro, per la quale suo malgrado oggi rinuncerà alla passerella veneziana: è infatti sul set di “Mangia, prega, ama” con protagonista Julia Roberts, che si sta girando a Roma. È l’attore del momento, nella powerlist di Ciak è al 24/mo posto come new entry, persino prima del direttore del festival Marco Mueller. «Faccio fatica a considerarmi tale – dice, schivo – però sto lavorando tanto e dedico a questo lavoro il massimo delle energie». Per Julia Roberts «sono un cicerone romano, la accompagno nei luoghi più belli, con un grande feeling tra noi ma nessun colpo di fulmine, niente di travolgente. Per questo ci penserà Javier Bardem, rispetto al quale – scherza – faccio doverosamente un passo indietro». Luca Argentero è fatalista: «scegli un film in base alla sceneggiatura, al progetto, l’esito è sempre incerto. Pensando ad una carriera che duri il più a lungo possibile sono consapevole che verran-

Valeria Marini

Argentero, Trinca e Scamarcio in una scena del “Grande sogno”

no anche i passi falsi e poi, non dimentichiamolo, stiamo comunque parlando di intrattenimento. Per me, per ora, stare sul set è la cosa più importante». Laureato in economia e commercio, buona famiglia torinese, Luca Argentero è stato lanciato dal Grande Fratello, era uno degli inquilini della terza edizione, bello e affatto rissoso. Con Pietro Taricone è uno di quei personaggi usciti dai reality che possono dire di avercela fatta. Ha interpretato otto film ed è difficile credere che sia

uscito dal confessionale rosso di Canale 5. «Non rinnego nulla, nulla sarebbe stato senza il Gf. Un’esperienza esaltante, tre mesi in cattività che ho vissuto come un fatto scientifico, non ero in cerca di notorietà». Domani si vedrà il Grande Sogno, in cui interpreta Libero, uno studente operaio della Fiat, «uno studente molto politicizzato. Mi sarebbe piaciuto vivere quegli anni, pensavi che avresti cambiato il sogno. Oggi è diverso, i sogni sono piccoli e ti stroncano anche quelli».

Personaggi: dalla Hunziker a una mostra per donne alla Placido dj per il padre

Nino D’Angelo poeta per una notte IL figlio Toni ha portato a Venezia il film Poeti e il padre, il cantante Nino D’Angelo lo accompagna dando il via, questa sera ad un reading di poesie sulla terrazza dell’Excelsior, ispirato allo storico evento di Castelporziano nel '79 che richiamò centinaia di poeti underground. Oltre a Nino D’Angelo declameranno versi i poeti Cony Rey, Silvia Bove, Eugenia Serafini, Giovanni Minio, Paolo Pagnoncelli, Gabriele Peritore, Marco Orlandi, Domenico Alvino, protagonisti del film Poeti, selezionato in Controcampo Italiano. Annunciati anche Melissa P e Francesca Ferrando. MICHELLE HUNZIKER ALLA MOSTRA PER LE DONNE – Michelle Hunziker, in qualità di presidente della fondazione Doppia

Nino D’Angelo

difesa che opera a sostegno di donne e minori vittime di violenza,oggi alla Mostra sarà la madrina del concorso Action for woman, riservato ad aspiranti registi e indetto dalla Camera dei Deputati, in collaborazione con YouTube, il Consi-

Valerio Mastandrea

glio d’Europa, Cinecittà Luce e CSC (Centro Sperimentale Cinematografia). Tema del concorso, che si svolgerà sulla piattaforma di condivisione di video online YouTube, sarà la sensibilizzazione dell’opinione pubblica alla lotta contro la violenza sulle donne. - VIOLANTE PLACIDO DJ PER IL PADRE – Violante Placido, attesa Moana Pozzi nella fiction Sky, sarà oggi la dj special set del party, nella terrazza Nastro Azzurro, che festeggerà la prima in concorso del Grande Sogno di Michele Placido. Alla festa oltre a Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca sono attesi Adriano Giannini, alla Mostra come regista debuttante nel cortometraggio Il gioco, Daniele Liotti, Alessandra Mastronardi protagonista dei Cesaroni tv. Riccardo Scamarcio

FUORI CONCORSO

L’esercito new age delle “capre di guerra” Pellicola con George Clooney ispirata al romanzo del giornalista britannico Jon Ronson di FRANCESCO GALLO VENEZIA – C’è il direttore dei servizi segreti militari statunitensi, il generale Stubblebine, che tutte le mattine tenta di passare attraverso un muro con ripetute contusioni al naso e in Iraq, una sorta di Guantanamo dove la tortura consiste nell’ascolto ripetuto di canzoncine per bambini. Sono due dei momenti più divertenti della commedia “The Men Who Stare at Goats”, film fuori concorso al Lido, con un George Clooney in gran forma e un cast eccezionale: Jeff Bridges, Ewan McGregor e Kevin Spacey. Il film, che sarà nelle sale italiane dal 4 dicembre distribuito da Medusa, è ispirato al libro “Capre di guerra” (Arcana) del giornalista britannico Jon Ronson

che descrive un fatto vero. Ovvero le teorie del colonnello Jim Channon, autore di un singolare manuale militare molto new age che invitava a deporre le armi a favore di strumenti di battaglia etici, di diffondere musiche ambient per placare gli animi dei nemici, di manipolazioni mentali e munizioni non letali. Fatto sta che nel 1979, i superiori di Channon, tralasciando le istanze pacifiste, decisero davvero di fondare il gruppo dei “psychic soldiers” che avrebbero dovuto vincere le battaglie con i poteri della loro mente. Attualmente Channon si è ritirato dall’esercito e vive da anni nelle Hawaii. In “The Men Who Stare at Goats” troviamo il giornalista Bob Wilton (McGregor) che fallito il suo matrimonio, si reca in Me-

Le bizzarre di guerra di Channon

dio Oriente in cerca di un riscatto. Qui scopre un reparto segreto Usa che utilizza il paranormale in guerra e incontra Lyn Cassady (Clooney), affiliato a questo gruppo di elite (l’Esercito della nuova terra), e capace di uccidere una capra semplicemente fissandola. Quando il fondatore del reparto, Bill Django (Bridges), sparisce, Cassady cerca di trovarlo con l’aiuto di Bob. «Il paradosso è che le parti più stupide di questo film –spiega Clooney in conferenza stampa dove è stato tempestato da ben tre domande sulla sua presunta omosessualità – sono anche quelle davvero accadute. Una cosa che ci ha fatto tanto ridere». Mentre sui riferimenti alla guerra dell’Iraq dice l'attore arrivato al Lido con una fasciatura alla mano destra (provocata, ha detto, per l’impatto con una porta) sono molto pochi perchè è difficile fare riferimenti con una guerra in corso».

Clooney - Canalis

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Spettacoli e televisione 53

Mercoledì 9 settembre 2009


Mercoledì 9 settembre 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Anche se la situazione nel lavoro è difficile non dovete rinunciare ai vostri progetti. Amore molto coinvolgente.

TORO 21/4 - 20/5

Collera ingiustificata nei confronti di un collaboratore: meglio chiarire in fretta. Vita sentimentale piena di promesse

GEMELLI 21/5 - 21/6

Dovete dimostrare ai superiori di cosa siete capaci quando vi impegnate davvero. Non sottovalutate le insoddisfazioni di chi vi ama.

CANCRO 22/6 - 22/7

Tenacia e diplomazia sono le vostre armi segrete per affermarvi nella professione. In amore il momento nero sta passando.

LEONE 23/7 - 23/8

Le informazioni che avete raccolto vi serviranno per prendere un'iniziativa di lavoro importante. Battaglia in amore.

VERGINE 24/8 - 22/9

Avete delle ottime carte in mano: nel lavoro tutto dipenderà da come le giocherete. In amore state correndo parecchi rischi.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

La giornata lavorativa inizia sotto i migliori influssi: sta a voi sfruttarli al meglio. Tentennamenti in amore.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

È il vostro momento fortunato nella professione: potete cominciare a pensare in grande. Clima affettivo costruttivo.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

La fortuna appoggia tutti i vostri progetti di lavoro e non dovrete impegnarvi al massimo. In amore siate più cauti.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Avete una grande forza di volontà, ma nel lavoro dovete capire quando è il caso di stare fermi. Un amore con la a maiuscola.

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Possibili complicazioni nel settore professionale: fate appello alla vostra esperienza. Evitate impennate di gelosia.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

Dà N zaini NT, è R rotta = DANZA ININTERROTTA

Una trattativa d'affari va curata nei dettagli: non abbiate fretta di concludere. Fate luce sui vostri sentimenti.

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54 Rubriche


PRIMA SERATA

20.30

SPORT

21.50

FILM

21.10

TELEFILM

20.30

SHOW

23.15

FILM

FILM

23.00

21.10

REALTV

Gianluigi Buffon

Premonition

La nuova squadra

06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -Attualità Unomattina Estate 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 08.00 -TelegiornaleTg 1 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTG1 - Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea Verde Meteo Verde 10.40 -Telefilm14° Distretto 11.25 -RubricaAppuntamento al cinema 11.30 -TelegiornaleTg 1 11.40 -TelefilmLa Signora in giallo 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowVerdetto finale 15.00 -MiniserieIl Maresciallo Rocca 4 16.45 -MiniserieCotti e mangiati 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -TelefilmLe sorelle McLeod 18.00 -TelefilmIl Commissario Rex 18.50 -QuizL'eredita' 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -VideoframmentiScanzonatissima 06.15 -RubricaTg2 Medicina 33 06.30 -Real TvX Factor 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 10.25 -RubricaTracy e Polpetta 10.40 -TelegiornaleTG2 Estate 11.25 -MiniserieOrgoglio - Capitolo terzo 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 E..state con Costume 13.45 -VarietĂ TG2 SĂŹ Viaggiare 13.50 -RubricaTg2 Medicina 33 14.00 -TelefilmNumb3rs 15.30 -TelefilmLas Vegas 17.00 -TelefilmBeverly Hills 90210 17.45 -TelefilmDue uomini e mezzo 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra 11

06.30 -Attualità Il caffè di Corradino Mineo 08.05 -RubricaLa storia siamo noi 09.05 -FilmGiorno maledetto - regia di J.Sturges (Usa) - 1955 10.25 -RubricaCominciamo Bene... 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaCominciamo Bene 13.05 -TelefilmTerra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaCominciamo Bene... 15.00 -TelegiornaleTG3 Flash L.I.S. 15.05 -CONTENITORE Trebisonda 16.30 -SportRai Sport - Pomeriggio Sportivo 17.20 -TelefilmArsenio Lupin 18.10 -RubricaGeo Magazine 2009 18.25 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -Attualità Blob presenta Blob Venezia 20.10 -ShowLe storie di agrodolce 20.15 -TelefilmWind at my back

06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.40 -ShowMattino cinque 09.55 -NewsClaudio Martelli: Il libro della Repubblica 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 11.00 -ShowForum 13.00 -Telegiornale Tg5 13:40 - Soap OperaBeautiful 14.10 -Soap OperaCentovetrine IX 14.45 -Film Un miracolo d'amore con Jaclyn Smith, Lyndsy Fonseca, C. Thomas Howell - regia di Michael Switzer (USA) - 2005 16.30 -AttualitĂ Pomeriggio Cinque 17.55 -NewsClaudio Martelli: Il libro della Repubblica 18.50 -ShowChi vuol essere Milionario 20.00 -Telegiornale Tg5

07.10 -TelefilmTutti amano Raymond 07.30 -TelefilmQuincy 08.30 -TelefilmHunter 09.45 -Soap OperaFebbre d''amore 10.35 -TelefilmGiudice Amy 11.30 -Telegiornale Tg4 11.40 -TelefilmWolf un poliziotto a Berlino 12.30 -TelefilmDetective in corsia 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -Telegiornale Tg4 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -TelefilmHamburg distretto 21 16.25 -Film Alvarez Kelly con William Holden, Richard Widmark, Janice Rule - regia di Edward Dmytryk (USA) - 1966 18.45 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -Telegiornale Tg4 19.50 -TelefilmTempesta d''amore

07.00 -TelefilmHercules 08.00 -Cartoni 09.50 -Sit ComPhil dal futuro 10.20 -TelefilmXena - Principessa guerriera 11.20 -TelefilmBaywatch 12.25 -TelegiornaleStudio aperto 13:05 - NewsStudio sport 13.40 -CartoniDetective conan 14.05 -CartoniOne piece tutti all''arrembaggio 14.30 -TelefilmFuturama 15.00 -MiniserieGossip girl 15.55 -TelefilmIl mondo di patty 16.50 -Sit ComIcarly 17.25 -CartoniSuperman 17.50 -CartoniTeen titans 18.05 -CartoniSpider man l''uomo ragno 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -NewsStudio sport 19.25 -TelefilmI simpson 19.50 -Sit ComCosi'' fan tutte... o quasi 20.00 -Sit ComCosi'' fan tutte

06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus Estate 09.15 -AttualitĂ Omnibus Life Estate 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmF/X The Illusion 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMike Hammer 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmHardcastle and McCormick 14.00 -FilmLa signora nel cemento con Frank Sinatra, Raquel Welch, Dan Blocker - regia di Gordon Douglas (USA) - 1968 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmStar Trek Classic 17.10 -DocumentarioLa7 Doc 18.05 -TelefilmDue South 19.00 -TelefilmMurder Call 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Sport Qualificazioni Mondiali 2010 Calcio 23.20 -Telegiornale Tg 1 23.30 -Rubrica Passaggio a Nord Ovest

20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -TelefilmGhost Whisperer 21.50 -FilmPremonition con Sandra Bullock, Julian McMahon, Shyann McCluro - regia di Monnan Yapo (USA) - 2007 23.35 -TelegiornaleTg 2

20.35 -Soap OperaUn posto al sole estate - ep.2848 21.05 -TelegiornaleTg 3 21.10 -TelefilmLa nuova squadra 23.15 -TelegiornaleTg regione 23.20 -Telegiornale Tg 3 Linea Notte

20:30 - ShowPaperissima sprint 21.10 -FilmPerchĂŠ te lo dice mamma con D. Keaton, M. Moore - regia di Michael Lehmann (USA) - 2007 23.30 -FilmTi odio, ti lascio, ti... con J. Aniston - regia di Peyton Reed (USA) - 2006

20.30 -TelefilmWalker Texas ranger 21.10 -TelefilmJulie Lescaut 23.15 -FilmSessomatto con Giancarlo Giannini, Laura Antonelli, Paola Borboni, Alberto Lionello, Duilio Del Prete - regia di Dino Risi (Italia) - 1973

20.30 -GiocoIl colore dei soldi 21.10 -TelefilmThe mentalist 23.00 -Film Saw - L'enigmista con Leigh Whannell, Cary Elwes, Danny Glover - regia di James Wan (USA) - 2004

20.30 -Show Victor Victoria 21.10 -Real Tv S.O.S. Tata 22.55 -Documentario Il milione quaderno veneziano

00.50 -TelegiornaleTg 1 01.10 -RubricaSpeciale Cinematografo 01.45 -RubricaSottovoce 02.15 -RubricaRai Educational 02.45 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -TelefilmLinda e il brigadiere

23.50 -RubricaLa storia siamo noi 00.50 -RubricaMagazine sul 2 01.10 -RubricaTG Parlamento 01.20 -RubricaRaiSport 02.00 -RubricaTG2 E...state con... 02.30 -TelefilmLa piovra 3

23.50 -Previsioni del tempoMeteo 3 23.55 -RubricaStrade blu 00.35 -RubricaOff Hollywood 2009 01.05 -RubricaAppuntamento al cinema 01.15 -RubricaFuori orario 02.00 -AttualitĂ Rai News 24

01.30 -TelegiornaleTg5 02.00 -ShowPaperissima sprint 02.45 -TelefilmSummerland 03:45 - TelegiornaleTg5-notte-replica 04:10 - NewsMeteo 5 notte 04:15 - TelefilmSummerland

01.35 -TelegiornaleTg4 02.00 -MusicaleClip parade 24 02.40 -FilmLa lunga ombra del lupo con J. Manera - regia di Gianni Manera (Ita) - 1971 04.20 -TelefilmWest Wing

00.50 -SportXV campionato mondiale di pugilato 01.50 -TelegiornaleStudio aperto 02.05 -Reality ShowTalent 1 player 03.05 -TelefilmKiller instinct 05.00 -FilmLa donna esplosiva

00.35 -TelegiornaleTg La7 01.00 -RubricaMovie Flash 01.05 -TelefilmAlla corte di Alice 02.05 -RubricaDue minuti un libro 02.10 -AttualitĂ CNN News

Juliana Moreira

Sessomatto

Saw L’enigmista

S.O.S. Tata

Amplificatore d'ascolto 8QR GHJOL DFFHVVRUL SL IXQ]LRQDOL GHOOD FXFLQD q LO FDUUHOOR SRUWDYLYDQGH FKH DPSOLD OÂśDUHD GL ODYRUR H WL SHUPHWWH GL VSRVWDUOD GRYH WL VHUYH 3UDWLFR SRFR LQJRPEUDQWH GDOOH OLQHH VREULH HG HVVHQ]LDOL TXHVWR FDUUHOOR LQ PHWDOOR q IRUPDWR GD WUH DPSL ULSLDQL PROWR UHVLVWHQWL *UD]LH DOOH UXRWH SLURHWWDQWL HG DXWR EORFFDQWL JDUDQWLVFH PRELOLWj H VWDELOLWj DOOR VWHVVR WHPSR /H GXH EDUUH DL ODWL SRVVRQR HVVHUH XWLOL]]DWH VLD SHU VSRVWDUH LO FDUUHOOR GD XQD VWDQ]D DG XQÂśDOWUD VLD FRPH SRUWD DVFLXJDPDQL ,GHDOH LQ FXFLQD PD DQFKH LQ JLDUGLQR R LQ WHUUD]]D SHU RIIULUH XQ DSHULWLYR DJOL RVSLWL R DFFDQWR DO EDUEHFXH 4XDQGR QRQ VHUYH VL ULFKLXGH RFFXSD SRFKLVVLPR VSD]LR H UHVWD LQ SLHGL GD VROR &RORUH JULJLR 'LP DSHUWR FP [ [

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Televisioni 55

MercoledĂŹ 9 settembre 2009


E’ MORTO A MONTECARLO, MENTRE DORMIVA, AVEVA 85 ANNI

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Fenomenologia di un italiano speciale

E’ morto Mike Bongiorno, un mito della storia italiana del Novecento. La carriera televisiva piÚ segue a pagina 20

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www.ilquotidianodellabasilicata.it

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MercoledĂŹ 9 settembre 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

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Intrecci con l’inchiesta sulla camorra: il livello superiore a Martorano POTENZA -Ieri pomeriggio i carabinieri del Ros di Potenza hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Potenza, su richiesta della procura antimafa. E’ l’ultimo colpo del pm Henry John Woodcock, che ha firmato le richieste d’arresto assieme al suo collega Francesco Basentini. I tre arrestati sono l’ingegnere Nicola Giordano, giĂ arrestato nell’inchiesta Iena due, l’imprenditore del settore dei videogiochi Gerardo Vernotico e un insospettabile: Matteo Di Palma. L’inchiesta, che s’intreccia con quella sulle infiltrazioni della camorra, è partita dalle dichiarazioni in aula di Carmine Guarino

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5LILXWL 3RWHQ]D ULVFKLD LO FRPPLVVDULR E’ l’ipotesi prospettata alla Regione: stessa decisione per Genzano E da Vietri si ribadisce il no all’apertura della discarica 9HOHQL D 7LWR ,QWHUURJD]LRQH GHOOD =DPSDUXWWL ( GRPDQL O¡$VL HIIHWWXHUj XQ VRSUDOOXRJR DOOH SDJLQH H

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La truffa tra ferragosto e fine mese Indagini per smascherare il business Attenzione ai difetti delle tastiere

La decisione per il nuovo piano di riorganizzazione. I servizi e la Tesoreria passano a Potenza

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urante l'estate, sulla stampa regionale e D quindi anche su questo giornale si è svolto un avvincente dibattito avente per oggetto le manifestazioni che si tengono nelle varie località della nostra regione. Amministratori, politici, opinionisti, giornalisti, organizzatori degli eventi e semplici cittadini hanno inteso rappresentare, sempre in maniera pacata e civile, il loro punto di vista sulla qualità degli eventi, in ordine all'opportunità di erogare contributi pubblici per tali iniziative e relativamente ai criteri di elargizione. segue a pagina 17

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E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

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