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Brevi dal mondo

Kabul, ancora polemiche KABUL - La vera e propria rissa tra i due principali candidati presidenziali Hamid Karzai e Abdullah Abdullah, rischia ora di rovinare la festa per la riuscita delle elezioni afghane. Ieri il portavoce del presidente uscente ha proclamato la vittoria citando dati ufficiosi. Secondo Deem Mohammad Karzai avrebbe addirittura vinto al primo turno. «Ma dove hanno preso questo numeri?», dicono al quartier generale di Abdullah avvertendo che comunque «ci sono stati enormi brogli».

Prove di dialogo tra le due Coree SEUL - Inviati della Corea del Nord, che si trovano a Seul per rendere omaggio all'ex presidente sudcoreano Kim Dae-jung morto martedì scorso, incontreranno il presidente sudcoreano Lee Myung-bak. Lo ha detto il ministro della Corea del Sud per la unificazione. È stata la delegazione nordcoreana a decidere di prolungare la propria visita nella capitale del Sud e a chiedere di poter incontrare il presidente Lee.

Vasto incendio minaccia Atene ATENE minacciata dalle fiamme: un grosso incendio si è sviluppato a una quarantina di chilometri dalla capitale greca, fino a lambire le case della zona da tre fronti. Una situazione molto rischiosa, tanto che il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza e ordinato l’evacuazione degli abitanti nella regione di Maratona, a una quarantina di chilometri dalla capitale.

Domenica 23 agosto 2009

Velivolo del servizio 118 precipita su Cortina D’Ampezzo

Movente: i soldi per il Gratta & Vinci

Cade elicottero, quattro vittime Ammazza il padre Sul mezzo il pilota il medico e due tecnici Per uno era l’ultimo giorno di lavoro

L’elicottero precipitato

ROMA - Un elicottero del servizio sanitario del 118 è caduto sul Monte Faloria, sopra a Cortina d'Ampezzo. A bordo c'eranoquattro persone,tutte morte.Iresti sonostatiindividuati da un altro velivolo che era in missione nella zona per la caduta di un masso sulla strada provinciale. Le salme delle quattro vittime sono state recuperate. Al momento dell'incidente la zona, piuttosto impervia, era interessata dal maltempo. A bordo dell'elicottero, oltre al pilota, c'erano un medico e due tecnici. Fabrizio Spaziani, il medico a bordo dell'elicotte-

ro, era in servizio da molti annial 118dell'ospedale diPieve di Cadore. Spaziani aveva partecipato, assieme agli Scoiattoli di Cortina, alla spedizione commemorativa sul K2 per i 50 anni della storica conquista della seconda vetta più alta al mondo. Le altre vittime sono il pilota Dario De Felip e Marco Zago, assistente pilota e membro del soccorso alpino. La quarta vittima è un tecnico del soccorso alpino, Stefano Da Forno. Per Zago, secondo quanto si è appreso, ieri sarebbe stato l'ultimo giorno di lavoro prima di passare ad altro incarico.

L’anziano genitore è stato colpito dal figlio ripetutamente con una spranga

Il luogo del delitto

Traffico verso il sud bloccato per diverse ore

Auto e Tir sulla ferrovia un morto e tre feriti GRAVE incidente stradale in Campaniaieri: tra Battipaglia e Salerno, al chilometro 74 della statale 18, un'auto e un mezzo pesante sono usciti di strada precipitando da un viadotto fino alla linea ferroviaria sottostante, la Napoli-Reggio Calabria. Una persona è morta e tre sono ferite, una - l'autista del tir - in modo molto grave. Oltre alla linea ferroviaria, è stata interrotta anche la circolazione stradale sulla statale 18. Riaperta solo in serata. Chiusi gli svincoli di Battipaglia Sud e Nord. La vittime è uno dei passeggeri dell'auto: il cadavere è stato estratto dall'auto, completamente distrutta. Nell'auto c'erano tre persone, due delle quali sono state sbalzate fuori sulla massicciata dei binari. I due feriti, che sedevano sui sedili anteriori, non erano co-

scienti quando sono stati soccorsi e portati via in ambulanza. La vittima era invece seduta sul sedile posteriore. L'autista dell'autotreno aveva le gambe incastrate sotto il volante: all'arrivo dei soccorsi era cosciente anche se in gravi condizioni. E’ stato poi ricoverato all'ospedale San Leonardo di Salerno. Difficili le operazioni dei vigili del fuoco: per prima cosa hanno liberato l'autista del tir dalla cabina, che si era capovolta. Una volta messo in salvo l'autista il mezzo è stato sollevato per poter recuperare il cadavere dentro l'auto. Secondo una primissima ricostruzione della polizia stradale sarebbe stato l'autotreno ad aver tamponato l'auto, una Ford Fiesta. L'urto ha causato l'uscita di strada dei due mezzi, la rottura del guard-rail e la conseguente caduta dal cavalcavia.

PASSEGGERI FERMI IN STAZIONE - Tanti i disagi alla stazione ferroviaria di Agropoli (Salerno), con duemila persone bloccate sui binari. Ci sono stati anche dei malori. La gente però non ha protestato, quando ha appreso che i ritardi erano dovuti al grave incidente. Le Ferrovie hanno messo a disposizione degli autobus sostitutivi: sui primi arrivati sono state trasferite mille persone; la precedenza è stata data ad anziani, bambini e donne incinte. Nella stazione di Agropoli sono rimasti bloccati un Intercity, che aveva lasciato Palermo sabato mattina per raggiungere Roma, due regionali partiti da Paola e diretti a Napoli e un terzo proveniente da Cosenza, per Salerno. A Capaccioèfermo inveceunregionale partito da Sapri e diretto a Napoli.

Il Tir e l’auto sui binari

MODICA (Ragusa) - Un uomo di 73 anni, Emanuele Moncada, è stato ucciso dal figlio, Corrado, di 47 anni. Alla base del delitto, secondo quanto riferiscono i carabinieri della Compagnia di Modica, una discussione per alcuni soldi che il padre avrebbe sottratto al figlio per giocare al Gratta & Vinci. I due litigavano spesso, venerdì sera l’ennesima discussione, proseguita ieri mattina. La situazione è degenerata e l'anziano è stato colpito a morte più volte alla testa con una spranga di ferro.

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2 In Italia e nel Mondo


SUPERENALOTTO

Il vincitore porta a casa quasi 148 milioni con una giocata da due euro

Azzeccato il sei dei record La schedina vincente a Bagnone in provincia di Massa Carrara MASSA CARRARA - Alla fine il 6 ce l’ha fatta ad uscire ed ha anche conquistato il record di vincite. Il premio più alto di sempre per i giochi in Italia, infatti, sono da ieri sera i quasi 148 milioni (per l’esattezza 147.807.299,08) che si è aggiudicato una fortunata schedina giocata a Bagnone, in provincia di Massa Carrara. Il 6 mancava dai premi del superenalotto da quasi 7 mesi e 86 concorsi. Chi ha centrato il 6 porta a casa quasi un milione in più del previsto: il montepremi annunciato di 146,9 milioni di euro era frutto di una stima. Una cifra astronomica che scala la speciale classifica che vede al secondo posto i 100.756.197,30 di euro vinti a Catania il 23 ottobre 2008. Il 6 multimilionario (combinazione vincente 10 – 11 – 27 – 45 - 79 – 88. Jolly: 42 ; Superstar: 63) è stato azzeccato con una combinazione da appena due euro giocata nel bar Biffi, in piazza Roma, nel paesino toscano che conta meno di duemila persone. Non è stato realizzato nessun 5+1, né 5 Superstar. Sono uscite 78 cinquine da 28.598,19. Il jackpot riparte ora da 38.000.000 di euro. LA FESTA - Appena avuta la notizia, nel bar Biffi di Bagnoni è esplosa la festa. «E' un'emozione incredibile, quando ho visto che il biglietto era stato venduto qui da noi mi sono sentita emozionata come se l'avessi vinto io, il SuperEnalotto», ha commentato Anna Maria Campini, titolare della ricevitoria. Il locale è stato preso d'assalto da decine di avventori e la signora Anna Maria ha offerto da bere a tutti. «Il vincitore per il momento non si è ancora fatto vivo ha detto - La speranza, ovviamente, è che lo faccia. Sicuramente, almeno questa è la mia convinzione, chi ha vinto è uno del posto, la nostra non è una zona di passaggio». «Mamma mia che emozione - ha concluso la titolare del bar - ci stanno chiamando al telefono tutti i giornalisti d'Italia. Questa serata la ricorderò a lungo...». SI RIPARTE DA QUASI 38 MILIONI – La “febbre” del Superenalotto riparte subito: il prossimo jackpot, infatti, sarà di quasi 38 milioni di euro, grazie al meccanismo di ripartizione dei premi, che prevede espressamente una quota destinata al cosiddetto “6 di ripartenza” che fino a pochi mesi fa, invece, doveva ricominciare praticamente da “zero” (o meglio dal montepremi di un singolo concorso pari a circa 1 milione di euro). IL SEI DA 100,7 MILIONI – Nella ricevitoria Giunta di viale Mario Rapisardi, a Catania il 23 ottobre 2008 furono vinti i 100.756.197,30 di euro che rappresentavano il record del montepremi del superenalotto. L’ULTIMO SEI –Quest’anno il 6 è stato vinto in una sola occasione, il 31 gennaio, ma i 39,7 milioni di euro allora in palio sono stati distribuiti in 5 località diverse: Rovigo, Mondovì (Cuneo), Montesilvano (Pescara), Forte dei Marmi (Lucca) e Minerbio (Bologna). VINCITE ESENTASSE – Le vincite non sono tassate. Non solo, ma il superenalotto è l’unico concorso in Italia a pagare gli interessi, calcolandoli dalla data di consegna dello scontrino vincente al momento della riscossione vera e propria (si parla di una somma a 6 cifre). La vincita viene pagata a partire dal 61/mo giorno dalla data di effettuazione del concorso.

La titolare del bar «Si tratta di qualcuno del posto»

ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

estrazione del 22 agosto 2009

37 14 13 27 20 31 33 84 28 64 73

2 68 46 60 67 65 14 17 79 50 64

74 56 51 49 37 85 10 78 47 24 27

3 10 5 17 81 25 71 10 53 11 11

12 53 29 65 79 88 55 1 58 27 84

I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

2 - 13 - 14 - 17 - 20 - 27 - 28 - 31 - 33 - 37 46 - 50 - 60 - 64 - 65 - 67 - 68 - 74 - 79 - 84

ilSuperEnalotto

Conc. n° 101

Montepremi 14.871.055,87 euro

jolly

10 - 11 - 27 - 45 - 79 - 88

42

punti 6 jackpot 147.807.299,08 punti 4 289,35 15,36 punti 5+1 - punti 3 punti 5 28.598,19 Num. Superstar 63 Giocatori in fila a Milano

Potrebbe acquistare opere d’arte, una parte di facebook o fare il giro del mondo in yacht

Gli sfizi alla portata del neomilionario ROMA - Una cifra da capogiro che porterebbe un maniaco delle opere d’arte a primeggiare tra i suoi concorrenti o che permetterebbe a un amante del mare di solcare gli oceani di tutto il mondo con un’imbarcazione dotata di ogni comfort concepibile. I 146,9 milioni di euro in palio al Superenalotto e finiti nelle tasche di qualche anonimo giocatore di Bagnone (Massa Carrara), costituiscono una cifra esorbitante in grado di soddisfare ogni tipo di voglia o capriccio. Con una simile somma un collezionista insaziabile potrebbe infatti abbellire le pareti di casa propria con i quadri posseduti da J.Ezra Merkin, finanziere statunitense coinvolto nello scandalo Madoff. La collezione del manager raccoglie infatti i quadri più importanti del geniale artista americano Mark Rothko, celebre per le sue enormi tele astratte. Un fanatico delle barche avrebbe invece la possibilità di rilevare l’Octopus, il gigantesco yacht di 126 metri di proprietà di Paul Allen, co-fondatore di Microsoft. La nave, progettata dalla famosa società di architetti navali Espen Oino, dispone di ben due elicotteri, un

Febbre da Superenalotto anche sulla spiaggia

sommergibile, sette barche supplementari, cinema, discoteca, piscine, campo da basket e una sala di incisione con un sistema di mixer unico nel suo genere. Chi ha sempre desiderato avere un aereo d’ultima generazione coronerebbe il proprio sogno acquistando il Boeing 787-9, il primo velivolo al mondo realizzato con un elevata percentuale di fibra di carbonio (oltre il 50%). Dotato di 259 posti e di un’autonomia di 16.300 km, garantisce la pos-

sibilità di effettuare viaggi lunghissimi all’insegna della comodità. Il nuovo milionario potrebbe però anche “accontentarsi” di rilevare una piccola quota di Facebook. Con 200 milioni di dollari (il corrispettivo di 140 milioni di euro) la russa Digital Sky Technologies si è infatti aggiudicata, nel maggio scorso, l’1,96% delle quote societarie del celebre social network. Un altro sfizio concesso soltanto al vincitore del più alto jackpot di sempre nella storia dell’Europa.

Passeggera troppo cicciona? Deve pagare due biglietti

Full Monty alla francese Disoccupati nudi per la crisi

BARI - Quando si viaggia in aereo attenti al peso. Dei bagagli ma non solo. Un'ammonizione non peregrina alla luce di quanto è capitato all'aeroporto di Bari a una signora romana che è stata accolta dall' impiegata addetta al check-in della compagnia aerea a basso costo Easyjet con la sgradevole osservazione: «Mi spiace ma lei è troppo voluminosa, se vuole viaggiare con noi deve pagare due biglietti». La donna, dopo essere stata invitata, con evidente imbarazzo da parte sua, a pesarsi come fosse una valigia davanti agli altri viaggiatori in attesa della carta

PARIGI - Lavoratori di tutto il mondo svestitevi: la trovata degli “Chaffoteaux”, gli operai della fabbrica bretone di caldaie Chaffoteaux et Maury ha già fatto parlare e sorridere, ma – come titola ieri Liberation il suo editoriale – è un «riso amaro». Perchè ancora una volta, a 200 lavoratori sull'orlo del baratro, non restano che gesti paradossali per provare a farsi ascoltare. Un calendario come quello delle top model e delle veline, ma i protagonisti sono loro, 13 operai in lotta per non finire in mezzo alla strada con le loro famiglie, uno per ogni mese più uno

Dai russi un orto spaziale d'imbarco, ha deciso di lasciar perdere e di rientrare nella Capitale in auto. Una resa solo apparente visto che la umiliata signora - 55 anni, statura piuttosto bassa e peso intorno al quintale - ha deciso di denunciare la compagnia aerea per danni morali e materiali.

ROMA - Un orto spaziale a gravità zero. E' questo lo scopo del prossimo esperimento dei cosmonauti russi sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), che nella missione che dovrebbe partire entro tre mesi porteranno con se una patata peruviana.

L'ortaggio da tubero sudamericano verrà utilizzato dai russi per un esperimento legato anche a una futura spedizione su Marte, quando gli astronauti intraprenderanno un viaggio “interplanetario” che durerà circa tre anni.

per la copertina. Uscirà a settembre: «Ci hanno spogliato del nostro mezzo di produzione, ci ritroviamo nudi», spiega Christian, 47 anni, 27 dei quali trascorsi nella ditta il cui marchio spicca sulla caldaia di gran parte delle case francesi.

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In Italia e nel Mondo 3

Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

Il fatto del giorno: immigrati, accuse a Malta Indicazioni sbagliate ai pattugliatori italiani

Frattini non ha dubbi “Ci serve un accordo”

Una richiesta di soccorso inviata sì, ma troppo tardi

dal reportage di Guido Ruotolo

dall’intervista di Lorenzo Salvia

dal reportage di Francesco Viviano

Qui a Lampedusa raccontano che da giorni e giorni era arrivata alla Guardia di finanza la segnalazione di un gommone in balia del mare, con una ottantina di disperati a bordo. E che diverse missioni di perlustrazione erano fallite. Insomma, quel gommonenon erastato individuato.Sempre qui,sull’isola exavamposto di quel flusso di extracomunitari che sfidava la morte per raggiungere l’Italia, raccontano che finalmente - deve essere accaduto domenica - una missione Frontex, il pattugliamento europeo del Mediterraneo, aveva individuato quel gommone. Per la precisione un ricognitore lussemburghese. Non solo, ma che poi i maltesi hanno fornito le coordinate sbagliate ai nostri pattugliatori [...].

«Con Malta l’Italia sta negoziando da ben dieci anni un accordo sullo spazio marittimo di ricerca e salvataggio. Finora, viste le loro resistenze, non siamo riusciti a chiudere ma è arrivato il momento di stringere i tempi per arrivare alla firma entro la fine dell’anno». Secondo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è questo il passo decisivo da fare perché «una tragedia come quella terribile che abbiamo visto nel Canale di Sicilia non si ripeta più [...]. Ad oggi Malta è responsabile delle operazioni di ricerca e salvataggio in un tratto di mare enorme, che arriva fin quasi alle acque territoriali italiane e libiche. La loro area di competenza è grande come quella italiana, che invece va verso la Tunisia e l’Algeria». [...]

Versioni che si contraddicono, mezze verità, silenzi, attorno all’ultima strage del mare [...]. Quel barcone era partito il 28 luglio dalla Libia: 73 persone, eritrei ed etiopi, uomini e donne, sarebbero morti di stenti, fame, ustioni. Solo in cinque si sono salvati, veri e propri miracolati che erano stati avvistati, avvicinati e monitorati da una motovedetta della marina militare maltese. L’avvistamento risale a martedì. Due giorni dopo, giovedì, i maltesi hanno avvertito le autorità italiane, quando il gommone era a 12 miglia da Lampedusa. Che la richiesta di soccorso è stata fatta dai maltesi all’Italia soltanto giovedì mattina, lo conferma ilprefetto di Agrigento,Angelo Postiglione cheha inviato una dettagliata relazione al ministro degli Interni. [...]

La migliore di ieri

Il dramma dei piccoli

La storia di Alhassan cuoco per quei disperati

Dalla parte dei vescovi

dall’inchiesta di Ilaria Sesana

dal servizio di Stefania Parmeggiani

dal commento di Fulvio Fania

Ragazzi egiziani che si spaccano la schiena in un campo di pomodori. Bambini costretti a chiedere l’elemosina [...]. Ragazzine nigeriane [...] sbattute su un marciapiede. Tre istantanee estratte dal dossier “La tratta dei bambini in Italia” diffuso da Save the Children che ricostruisce i contorni del fenomeno del crudele sfruttamento dei più piccoli. Un quadro [...] che rischia di aggravarsi [...] a causa [del] pacchetto sicurezza. «Molti minorenni immigrati – denuncia Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia – rischiano di cadere nella mani dei trafficanti di esseri umani». [...]

Dormiva a terra avvolto in un lenzuolo. Si svegliava all’alba e iniziava a cucinare, ogni giorno chili e chili di pasta. Non sapeva a chi fosse destinato quel cibo. Non poteva chiederlo agli uomini che passavano a ritirarlo perché non era permesso rivolgergli parola. Glielo avevano detto subito: non doveva fare domande, solo lavorare in silenzio senza lamentarsi e senza alzare gli occhi. Alhassan Iddrisu, ghanese di 24 anni, per due mesi è stato rinchiuso in una fattoria a mezz’ora di strada da Tripoli, in balia dei trafficanti di persone, cuocoper imigranti inattesa d’imbarcarsi per l’Italia. Ha

visto le case dove i clandestini vengono ammassati in attesa della partenza, ha aspettato in spiaggia sotto il controllo di uomini armati di bastoni. E’ salito su un gommone ed è arrivato in Italia ignorando che fosse quella la destinazione del viaggio. Non sapeva nulla del diritto all’asilo politico, non immaginava di poterlo chiedere, lavorava gratuitamente non per pagarsi un passaggio per l’Europa, ma soloper lasciarsi alle spalle la sua città. Doveva mettere quanti più chilometri possibili tra se e Yendi, il villaggio al confine con il Togo in cui era cresciuto. Se fosserimasto avrebbefattola fine degli altri maschi della sua famiglia, ammazzato per strada. [...]

Giannelli sul Corriere

[...] Malta dirotta i barconi verso l’Italia, l’Italia rispedisce i disperati in Libia dove troveranno altri patimenti quando non saranno uccisi dalla polizia, come è accaduto il 9 agosto a venti somali. La loro disperazione è diventata merce di scambio tra il nostro governo e Gheddafi. Una volta il dittatore libico si addossa il lavoro sporco di arrestarli per compiacere Berlusconi, un’altra invece li lascia salpare per esercitare pressioni su Roma. L’esito finale è una condanna a morte. [...] Fa bene Avvenire, il quotidiano dei vescovi, ad accostare l’indifferenza di oggi [...] ai treni dei deportati verso i lager nazisti. [...]

Un itinerario di tenebre

Verso l’Eritrea il nostro Paese ha un debito aperto

dall’editoriale di Mario Cervi

dal commento di Aldo Cazzullo

La Cei ha ragione quando parla di «offesa all’umanità». Chiunque abbia cuore e coscienza prova indignazione e angoscia per l’ennesima Odissea e l’ennesima strage di sventurati avviati verso le nostre coste. Vorremmo tutti che i responsabili di questo scempio e dei molti che l’hanno preceduto fossero adeguatamente puniti. Ma sappiamo purtroppo che questo avviene raramente. Il turpe commercio dei moderni schiavi arricchisce sia chi lo pratica sia chi dovrebbe impedirlo: e lo agevola o lo tollera dietro compenso. L’itinerario di morte comincia nel cuore di tenebra dell’Africa e prosegue nel deserto. Le imbarcazioni cariche di disperati muovono da Paesi che hanno promesso di bloccare questo traffico, che hanno ottenuto in cambio remunerazioni politiche ed economiche, ma che non si direbbe siano smaniosi di onorare gli impegni. [...]

Due punti non dovrebbero essere in discussione: la moderna tratta degli schiavi tra la Libia e l’isola di Lampedusa va interrotta; non per questo i naufraghi che sfuggono al pattugliamento, chiunque siano, possono essere lasciati morire in mare. La storia della tragedia del Canale di Sicilia è ancora da scrivere; di certo emergono— e non per la prima volta— pesanti responsabilità di marinai maltesi. C’è però un aspetto ineludibile, che ci riguarda. Se c’è un popolo che noi italiani abbiamo il dovere storico e morale di soccorrere, è il popolo eritreo. Perché della storia e dell’identità italia-

na, di cui finalmente si discute senza pregiudizi, gli eritrei fanno parte da oltre un secolo; così come noi apparteniamo alla loro, al punto da averla plasmata. Il nomestesso —Mar Eritreoera per i greci il Mar Rosso—fu suggerito a Francesco Crispi da Carlo Dossi, capofila della scapigliatura lombarda e collaboratore dello statista siciliano. Ma l’Eritrea è se possibile qualcosa di più della prima colonia italiana; senza l’intervento del nostro esercito e della nostra amministrazione, forse non sarebbe mai esistita come unità politica e culturale, e le tribù che abitavano l’altopiano sarebbero rimaste per sempre alla mercé dell’impero abissino. Proprio questo legame parti-

La fotografia

La versione di Valletta dall’articolo di Mario Porqueddu

I sopravvissuti raccontano che quando in mezzo al mare un peschereccio finalmente si è fermato e ha dato loro acqua e un po’ di cibo, a bordo del gommone erano in sei. Dicono sia successo 5 giorni prima del salvataggio, quindi a Ferragosto. Il peschereccio riparte e non dà l’allarme. [...] Secondo informazioni date da La Valletta a Roma, Malta ha iniziato a monitorare il gommone alle 10.48 di mercoledì, quando era a 38 miglia dall’isolaStato (acque dove il soccorso spetta a Malta). Intorno a mezzogiorno una motovedetta l’ha avvicinato. Versione maltese: «Erano in buone condizioni di spirito e di salute, il gommone era in buone condizioni con il motore in funzione. Hanno voluto proseguire il viaggio, rifiutando di essere portati a terra». [...]

Lampedusa, uno dei naufraghi eritrei, sopravvissuto alla traversata (Ansa)

colarissimo consentì agli eritrei di godere solo dell’aspetto positivo del colonialismo— il centro dell’Asmara è una vetrina dell’architettura italiana della prima metà del Novecento, mentre la ferrovia Massaua-Asmara fu distrutta dai bombardamenti inglesi —, e di evitare le pagine nere, dalla repressione in Libia ai bombardamenti sull’Etiopia. Ma è soprattutto la fratellanza d’armi ad aver coniato tra i due popoli un vincolo di solidarietà, che in questi giorni dovrebbe morderci la coscienza. I prigionieri di Adua, cui il negus fece tagliare il piede destro e la mano sinistra in quanto sudditi ribelli, rei di aver combattuto accanto agli italiani. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Malta è un’isoletta indipendente da una cinquantina d’anni, con una storia millenaria di dominazioni, dagli arabi agli inglesi, che si deve proprio alla sua singolare posizione, lì in mezzo a chilometri di Mediterraneo, che ne ha fatto un territorio di enorme importanza in tempi in cui l’economia marittima era più forte di adesso. Ora, principalmente, è un luogo di turismo che si amministra per conto proprio, con una serie di leggi estremamente protezionistiche le quali tendono a ribadire un’autonomia per davvero non poco sospirata. Schiacciata fra due colossi, Italia e Libia (colossi a suo confronto, intendiamoci), l’isoletta ora viene accusata di responsabilità contingenti in questa brutta faccenda di naufraghi. Interessante notare che Italia e Libia diano la colpa ai maltesi: è pur sempre un modo per svicolare, no?

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Nel mondo in crisi non c’è posto per la gratitudine Mi difendo dalle accuse e la Nasa senza soldi dice addio per sempre alla Luna fatte verso il mio libro dal commento di Vittorio Zucconi

Doveva essere la grande festa di compleanno, per la signora delle stelle che aveva fatto innamorare l’America, e sarà invece il suo funerale. In questa estate di rimpianti e di nostalgie per il "piccolo, grande passo" sulla Luna del 1969, la Nasa si ritrova senza soldi, senza una missione, senza un futuro e senza amanti a Washington [...]. A parte i 21mila dipendenti addetti alla ricerca, allo sviluppo e ai lanci, gli eredi di quei secchioni con le matite nei taschini delle camicie a maniche corte e gli occhiali da gufi che vedevamo sudare, abbracciarsi e piangere nelcentro dicontrollo di Houston, non sarebbero in realtà molti quelli che piangerebbero il funerale della Nasa. L’agenzia non ha più santi in cielo, neppure quell’uomo che ironicamente porta proprio il nome di un illustre santo, Augustine, inglese per Sant’Agostino, e ha presieduto la commissione di saggi nominati dalla Casa Bianca per rivedere i programmi della Nasa e capire se

La Nasa non organizzerà più missioni lunari

la promessa di Bush, di tornare sulla Luna e poi Marte, fosse la solita fanfaronata bushiana o fosse realizzabile. E ha concluso con una frase brutale che racchiude il dramma di questa agenzia alla quale fu ordinato di vincere la Guerra Fredda spaziale ed ebbe il torto di vincerla: "La Nasa non ha i soldi per fare quello che vorrebbe fare, e non saprebbe che cosa fare neppure se avesse i soldi". Non c’è posto per la gratitu-

dine, e certamente non per il sentimentalismo, in un bilancio federale avviato alle altezze siderali dei 10mila miliardi di dollari di disavanzo fra cinque anni, se non sarà frenato. Anche se i 18 miliardi che oggi rappresentano il budget annuale della Nasa sembrano una mancia, essi rappresentano più di quanto tutte le altre nazioni insieme investano nello spazio e sono presi da un bussolotto nazionale divorato dalle spese mili-

dall’editoriale diPierluigi Battista

Abdel Bassetal-Megrahi non è un «ostaggio politico», come sostiene il presidente Gheddafi. È un terrorista che ha ucciso 270 passeggeri esplosi in volo su un Boeing 747 della Pan Am, sui cieli di Lockerbie. Le autorità scozzesi lo hanno liberato per ragioni umanitarie. Lui tuttavia non ebbe nessun senso dell’umanità quando decise di compiere una strage. E anche i libici che lo festeggiano senza pudore per il suo ritorno in patria non stanno dimostrando nessuna sensibilità umanitaria nei confronti delle vittime e di chi ancora oggi ne piange l’assurda scomparsa. La storia non si

Le celebrazioni offensive per un terrorista libico cancella con un provvedimento di clemenza. C’è qualcosa di offensivo nelle celebrazioni di Tripoli. Un sovrappiù simbolico che infligge un colpo umiliante a un elementare senso di giustizia. È la «triplice beffa» [...] a rispecchiarsi nell’accoglienza solenne che la famiglia Gheddafi sta tributando a un assassino, nelle bandiere che sventolano trionfali, nelle fanfare, nelle urla di giubilo

della folla che saluta il corresponsabile di uno dei massacri meglio riusciti nella storia del terrorismo internazionale. E anche un senso di impunità maturato sulla necessità [...] di un buon rapporto che l’Occidente deve intrattenere con il regime libico. La percezione, che galvanizza la Jamahiriya, di avereil mondo in pugno, di poter giocare con disinvoltura spettacolare la car-

tari, per il 50 per cento e per un altro 30 per cento dai costi di quello sgangherato sistema sanitario che Obama sta tentando di riformare. Poiché nessun organismo, nel darwinismo sociale americano, sopravvive alla propria inutilità, l’agenzia che Eisenhower creò in un’altra estate fatale, nel luglio del 1958, per rispondere al panico del "bip bip" dello Sputnik sovietico, si scopre una soluzione senza un problema. Il programma "Constellation", costruito su nuovi razzi della serie Ares, per tornare sulla Luna e poi tentare l’impresa su Marte, sarà eliminato. Le vecchie navette "Shuttle", figlie di una tecnologia superata, andranno dalla sfasciacarrozze nel 2011, senza proroghe. La stessa stazione spaziale è a rischio di richiamo sul pianeta madre. "E non sarà aggiungendo un miliardo qui o uno là", scrive il crudele Agostino, che pure è l’ex presidente della Lockheed, una delle massime beneficiarie della corsa alla spazio "che ridaremo un senso alla Nasa". [...]

ta della resa dei conti, conoscendo inanticipo l’identità di chi dovrà inchinarsi (le democrazie occidentali) e di chi riceverà omaggi, aperture diplomatiche, clamorosi gesti di riconciliazione (la Libia del colonnello Gheddafi). Dal terreno più tradizionale del realismo politico, strada obbligata per l’Occidente, la Libia esige il passaggio nei territori più ambigui ed evanescenti, ma non per questo meno decisivi, della resa simbolica. Per questo il terrorista appena liberato diventa un così potente simbolo di identificazione: è il prezzo che bisogna pagare, il biglietto d’ingresso per poter avere con la Libia un rapporto non conflittuale. [...]

dall’intervento diGiorgio Faletti

E dunque, eccomi qui. Trascinato sul banco degli imputati da diversi quotidiani e settimanali per il linguaggio del mio ultimo romanzo, Io sono Dio O meglio, per cinque frasi che ho utilizzato nei dialoghi fra i personaggi che, ricordo a tutti, sono americani. Queste frasi non sono passate invano sotto la lente di due signore. Che non hannoesitato apuntareil ditoaccusatore, scrivendo a blog e fornendo la loro consulenza per acconci articoli di denuncia. Con un briciolo di orgoglio premetto che, se a un romanzo giallo con una trama, dei personaggi, un necessario coinvolgimento del lettore, l’unico appunto che può essere mosso è l’uso di cinque frasi, giudico il risultato estremamente positivo. Come i pareri della critica e dei lettori hanno confermato. Le persone che mi accusano sono due signore che hanno un blasone di tutto rispetto. Si tratta di Franca Cavagnoli, traduttrice di ben tre premi Nobel, laureata in Questo e Quello e insegnante di Quell’altro e Altro ancora e Eleonora Andretta che può vantare lo stesso tipo di retroterra culturale con il ruolo di esaminatrice per l’ammissione a Cambridge come ciliegina sulla torta. Devo dire che ho inizialmente osservato con un certo divertimento il nascere di questa polemica balneare e non ho ritenuto opportuno disturbare queste due signore mentre si godevano i loro cinque minuti di popolarità. Ma ora che la polemica si è spostata dalle mie scelte letterarie alla mia onestà di essere umano, penso che anche la difesa abbia diritto a far sentire la sua timida voce. Per prima cosa vediamo le cinque frasi incriminate. «Non girare intorno al cespuglio». In Inglese, per

esortare una persona che sta tergiversando si dice: «Don’t beat around the bush», frase idiomatica che nella traduzione letterale diventa esattamente quella che ho utilizzato io. Per quel che mi riguarda la frase raggiunge benissimo lo scopoche si prefigge e credo che un autore, se vuole fare girare la gente intorno al cespuglio invece che fargli menare il can per l’aia, sia quantomeno libero di farlo. «Pensavo che una ventina di grandi vi avrebbero fatto comodo». Nel gergo dei bassifondi i biglietti da mille dollari vengono chiamati «grands». Forse se avessi utilizzato il termine «verdoni» niente sarebbe successo, perché è una parola ormai acquisita nel linguaggio italiano, dimenticando che nasce dal fatto che i dollari sono verdi e che dunque in Italia non dovrebbe avere significato alcuno. «Non te ne devo una, ma mille». Secondo la Pubblica Accusa il concetto per avere un senso dovrebbe essere espresso con la frase «Ti devo un favore grosso come una casa». In Piemonte c’è un modo di dire: «Questa la puoi raccontare per una», che si usa ad esempio quando qualcuno esce vivo per miracolo da un incidente stradale. Potrei, volendo, essere accusato anche di «piemontesismo», ma allora temo sia nei guai pure Andrea Camilleri… «La fata del dentino a te porta la marijuana». Lo so benissimo che da noi esiste il topolino e non la fata e di questo faccio pubblica ammenda. Tuttavia devo confessare di avere dei complici. Proprio l’altra sera, vedendo un film con Ben Affleck, Il diario di Jack, mi sono accorto che in un dialogo i protagonisti parlavano della fatina del dentino. Avvertirò i distributori italiani che la mannaia sta per abbattersi anche sul film. [...]

Se le ragazze sdegnano le conquiste delle madri

Calcio, via al campionato senza stelle ma mancano anche idee e prospettive

Gli afgani e Obama

dal corsivo diAnnamaria Bernardini De Pace

dall’articolo di Alberto Caprotti

dal commento di Ennio Caretto

Sarà il primo senza Kakà dopo sei anni. E senza Ibrahimovic dopo cinque. Non è un dettaglio, ma un segnale forte. Manca qualcosa, anzi parecchio, al campionato che va ad iniziare. Questione di facce. E di piedi buoni. Perduti, svaporati, fuggiti verso lidi più emozionanti e più ricchi. Di soldi, ma anche di idee e di prospettive. Perché questo colpisce, più che gli addii (imposti o voluti) dei mercenari del nostro pallone: la mancanza di allegria generale e il livello piatto di emotività di un campionato che quasi sembra avviarsi per forza e per abitudine, per dovere di calendario e senza la passionalità che aveva caratterizzato altre vigilie. Colpa delle defezioni estive certo, maanche di unlivello di saturazione ormai vicino al limite, e di un tasso spettacolare mediamente scarso. Colpa anche dell’Inter che ormai da quattro anni domina il torneo lasciando agli altri più rassegnazione che illusione. Eppure questo potrebbe essere davvero un campionato di rottura. E di aria nuova. Più povero in campo ma più ricco fuori, almeno nelle tasche dei presidenti che molto hanno incassato e poco speso, consapevoli che l’epoca dei ’ricchi scemi’ è finita per sempre. C’è più equilibrio sulla carta, il

Il presidente Obama si è congratulato con gli afgani per le elezioni, definendole un passo avanti importante per il controllo del loro futuro e una sconfitta dei talebani, un promettente iter democratico. E ricordando che l’America non ha interferito nel voto, ha fermamente ribadito il proprio obbiettivo di distruggere al Qaeda e tutti i suoi alleati. Ma Obama ha dovuto ammettere che occorreranno più tempo e sforzi, e Richard Halbrooke, il suo emissario a Kabul, ha dovuto richiamare all’ordine Hamid Karzai e il suo rivale Abdullah Abdullah, che rivendicano entrambi la presidenza. In realtà, se le elezioni hanno dimostrato qualcosa è che l’Afganistan rimane molto instabile, e che lancerà all’America altre sfide. Ai problemi del terrorismo, della corruzione e della droga, ad esempio, potrebbe aggiungersi quello della violenza etnica: Karzai è un Pashtun, l’etnia principale, e Abdullah un tagico, l’etnia del nord su cui fece perno l’offensiva americana del 2001. Le accuse di brogli elettorali scambiatesi dai candidati minacciano inoltre di dividere il Paese ulteriormente, ostacolandone la ricostruzione. [...]

La costituzione nel 1948 affermava solo formalmente l’uguaglianza e la pari dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso. Ma, fino al 1975 il Codice Civile (del 1942) disciplinava ancora i rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi sul principio della assoluta supremazia dell’uomo: la donna era soggetta alla potestà del maritocapo famiglia, era obbligata a modificare la residenza in forza degli obiettivi di lui, ne condivideva categoricamente il domicilio e, in cambio della totale sottomissione, aveva il diritto al mantenimento e alla protezione. Aveva il dovere della totale fedeltà, in cambio di quelladi lui“molto ridotta”: l’adulterio del marito non costituiva infatti reato come quello della moglie che, se sorpresa in fallo, diventava pure madre indegna dei suoi figli. Non solo, della dote diventava proprietario o amministratore il capo famiglia, giacché l’eventuale autonomia economica avrebbe potuto suggerire, alle mogli, scelte tali da inficiare il potere e il controllo di ogni marito. Gli ultimi 40 anni,e peralcuni interventilegislativi, gli ultimi 20 e persino gli ultimi 10, hanno finalmente segnato la rivoluzione dei ruoli familiari, attuando pro-

gressivamente il modello costituzionale con l’equa ripartizione delle responsabilità coniugali e genitoriali all’interno della famiglia ma anche all’esterno. Dunque affermando, era ora, la pari dignità giuridica di uomini e donne. Nello stesso periodo si sono susseguiti molti accomodamenti legislativi specifici, volti ad introdurre in concreto anche la parità costituzionale sancita in tema di lavoro, non solo subordinato. Potremmo a questo punto essere fieri di onorare davvero una carta costituzionale che si è allineata ai Paesi più civili, consentendo l’eliminazione di norme discriminatorie in famiglia, nel lavoro e nell’economia generale. Tanto si può fare ancora, per esempio a tutela degli omosessuali [...]. Tuttavia c’è un altro grave problema: le giovanigenerazioni didonne, inconsapevoli delle umiliazioni e delle lotte di cui sono state protagoniste le loro madri e nonne, stanno dissipando la ricchezza delle fondamentali conquiste giuridiche di cui oggi godono, gratuitamente, inconsapevoli della preziosa eredità ricevuta. Hanno il diritto allo studio, al lavoro, al divertimento, al sesso, al divorzio, persino all’adulterio, nella piena ratificata parità col maschio. Però disdegnano, in linea di massima, i corrispettivi doveri. [...]

Ibrahimovic e, a destra, Kakà: non ci saranno

che da sempre sarebbe sinonimo di interesse. La Juventus ha speso più di tutti e da lei tutto ci si aspetta (probabilmente anche troppo), l’Interresta comunque ad occhio e croce la più forte, ma senza Ibrahimovic non è più un assegno circolare (e avrà l’assillo della Champions da inseguire come fosse la sua bombola d’ossigeno). Roma e Fiorentina sono incognite anche per chi le ha rimesse insieme in un’estate con pochi alti e molti bassi, mentre se Walter Zenga ha definito il suo Palermo ’squadra da scudetto’, significa che è completamente pazzo. O che è lecito attendersi una stagione da pazzi. Incuriosisce ancora il Genoa, guidato da quel Gasperinicheda BorrielloaMilitotrasforma inoro ogniattaccante che tocca. Quanto al Mi-

lan, per ora è stata la partenza di Ancelotti più di quella di Kakà a farlo sentire orfano. Era rimasto stoicamente sulla stessa panchina dal novembre del 2001 (di questi tempi record assoluto di resistenza per il nostro calcio isterico) e regalava insieme al suo faccione pacioso un senso di confortante sicurezza, al di là dei successi rossoneri che iniziavano a diventare ricordi. Non è un azzardo dire che l’Ancelotti sedotto dal Chelsea sarà la casella vuota più grande della stagione, anche se il Milan si mettesse improvvisamenteagaloppare. Oselegiovani scommesse piazzate sulla sua e su altre panchine eccellenti risultassero in grado di confermare un antico sospetto: che gli allenatori, in Serie A, contano poco [...].

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I nodi della politica

LA POLEMICA

Festa del Pd a Genova nel gelo con il Pdl

Immigrati, il ministro leghista difende la politica del governo

di CRISTINA FERRULLi

Bossi contro i vescovi Il senatùr all’attacco: «Parole con poco senso le loro» Il Vaticano replica: «I diritti vanno sempre rispettati» Lo sbarco degli immigrati eritrei superstiti a Porto Empedocle

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LO SCONTRO

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Continua la “guerra” tra Italia e Malta di FRANCESCO NUCCIO Il governo maltese si dichiara a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana: forniremo tutti i chiarimenti necessari sulla vicenda del gommone con cinque eritrei a bordo, soccorso in extremis dall'Italia, ha rassicurato La Valletta. Il rischio che si corre, in queste ore, è di trovarsi di fronte a un altro caso-Pinar, la nave turca con a bordo 142 migranti che sia Italia che Malta in un primo momento rifiutavano di accogliere e la cui vicenda produsse una situazione di “gelo” tra i due Paesi. Malta sosteneva che doveva essere l'Italia ad accoglierli, l'Italia spiegava che quella nave si trovava nelle acque “Sar”, la zona di soccorso di competenza maltese. Poi finì che quei clandestini sbarcarono a Lampedusa. Ma Roma protestò con Bruxelles, denunciando che per ottenere fondi dalla Ue, Malta aveva garantito che sarebbe stata in grado di pattugliare uno specchio di mare estesissimo. Così ieri, mentre ha ribadito senza mezzi termini che non firmerà l'accordo con l'Italia - in discussione da 10 anni - che propone la riduzione della Sar di competenza dell'isola-Stato, La Valletta ha anche assicurato che darà tutte le spiegazioni richieste sull’ultimo “giallo” del mare. Il vice primo ministro maltese Tonio Borg, che è anche ministro degli Esteri, e il ministro degli Interni Carmelo Mifsud Bonnici hanno intanto confermato la versione fornita dal portavoce delle Forze Armate, circa le buone condizioni di salute dei cinque eritrei, al momento dell'intervento di una motovedetta maltese che sarebbe avvenuto, come hanno sottolineato, “in acque libiche”. Gli immigrati, dopo essere stati assistiti dai militari maltesi, avrebbero chiesto di proseguire verso Lampedusa. Ma non si sciolgono le riserve e i dubbi. Quanti erano gli immigrati? Quanti i morti? È possibile che la barca sia andata alla deriva nel Canale di Sicilia per venti giorni senza che nessuno se ne sia accorto? E se i maltesi sostengono che i cinque superstiti si sarebbero rifiutati di salire sulla motovedetta

preferendo “fare rotta” verso l’Italia, la Guardia di Finanza italiana, che ha tratto in salvo i naufraghi, ha affermato invece che il gommone era alla deriva, senza carburante. AVVISTATO ALTRO CADAVERE - Ieri intanto è stato avvistato il cadavere - in avanzato stato di decomposizione - di una persona di pelle nera nelle acque antistanti Linosa, isola delle Pelagie, 24 miglia (circa 50 chilometri) a nord di Lampedusa. È probabile che si tratti di un extracomunitario ed è altrettanto possibile che si tratti di uno dei 73 immigrati eritrei morti nella tragedia. I magistrati ora dovranno accertare che cosa sia avvenuto. La Procura di Agrigento - che ha ascoltato quattro dei cinque eritrei - sta indagando per capire se effettivamente sull'imbarcazione ci fossero un'ottantina di clandestini e se ci siano responsabilità delle autorità maltesi. «Fino a questo momento stiamo procedendo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti», ha detto il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale, che coordina l'inchiesta del pm Santo Fornasier. Il magistrato non esclude l'ipotesi di omissione di soccorso, in relazione al racconto dei 5 superstiti, che hanno raccontato di non essere stati tratti in salvo dalla motovedetta maltese ma di aver ricevuto solo cinque salvagente e il carburante per proseguire verso Lampedusa. I cinque rischiano invece l'incriminazione per immigrazione clandestina. Un’ipotesi definita «inaccettabile» dall’europarlamentare del Pd Rita Borsellino, che parla di «clima da caccia alle streghe» mentre la portavoce in Italia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, precisa che queste norme «vengono sospese per i richiedenti asilo, come la maggior parte degli eritrei giunti in Italia via mare». Ma Boldrini invita anche la magistratura «a fare chiarezza sulle responsabilità affinchè il Mediterraneo non diventi una 'terra di nessunò dove prevalga una sostanziale impunità».

Trovato intanto in mare un altro corpo

CON toni diversi, Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani, i due rivali nella corsa congressuale di autunno, provano ad indurrei ministri ad un ripensamento dopo il forfait alla Festa del Pd di Genova, che si è aperta ieri sulle note dell’inno di Mameli. Ma il Pdl non cambia idea e a rappresentare la maggioranza ci saranno in veste istituzionale solo il presidente della Camera Gianfranco Fini ed il presidente del Senato Renato Schifani. La festa non aveva certo l’ambizione di colmare le distanze tra democratici e maggioranza, già riemerse in pieno agosto, tanto sull'unità d’Italia quanto sull'ultima tragedia degli immigrati eritrei. E certo le parole con cui Franceschini saluta nel primo giorno i volontari sono un attacco alla maggioranza «incapace di affrontare la crisi» e non certo una mano tesa. Ma è la prima volta che viene meno l’abitudine di partecipare alla festa di partito in casa rivale alla ripresa dopola pausa estiva.«E' sbagliato – sottolinea il leader Pd che invece conferma la presenzadei democraticialle festePdl – interrompere la tradizione che era occasione di un confronto politico tra avversari sui temi di attualita». E per cercare di convincere i ministri alla retromarcia Bersani prova a tendere la mano, evidenziando che la frase incriminata («il Pd è una festa, non un festino») era solo una battuta ma i democratici sono «interessati a tenere aperto un confronto civile con tutti». Parole che, però, cadono nel silenzio di governo e maggioranza che insistono perchè il Pd riconosca, sostiene il vice presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, che «la battuta è stata inutilmente offensiva». E il leghista Roberto Calderoli si spinge sul sarcasmo: «Credo che nessuno debba parteciparvi perchè, alla luce dei risultati elettorali, il Pd dovrebbe celebrare non una festa ma un funerale». D’altra parte la presenza dei ministri alla festa di Genova era un aspetto dell’evento e non il cuore. Al centro delle due settimane ci sarà il confronto congressuale che entrerà nel vivo a quasi un mese dalla “conta” dell’11 ottobre e dalle primarie del 25 ottobre. E la speranza di Franceschini è che la manifestazione «saprà essere ora più che mai la casa di tutti» nella quale «il filo conduttore è la nostra sfida per proporre un’alternativa di governo a questa destra e tornare a vincere». Intanto, continua il dibattito sui rapporti con l'Idv che per l'altro candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino, «non sono in discussione. Siamo un partito di sinistra e non possiamo allearci con la destra». L'idea di Piero Fassino di governare in Veneto insieme alla destra di Galan ha provocato ancheil duro attacco dell'eurodeputato dell'Idv Luigi de Magistris. «La nostra politica è alternativa sia a Berlusconi che al berlusconismo, che continua invece a impregnare anche parte del centrosinistra, come dimostra l'idea di Fassino. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada perché non vogliamo “papocchi”

politici per consolidare il potere personale di una vetusta classe dirigente». Secca la replica di Giorgio Merlo, vicepresidente della Vigilanza Rai. «Anche De Magistris, come del resto il suo capo, non rinuncia agli insulti contro il Pd e la sua classe dirigente. Di Pietro si dia una calmata». REGIONALI: BOSSI, PRESTO DA PREMIER - Il nodo delle candidature per le prossime elezioni regionali tiene banco nel dibattito interno alla maggioranza. E se nel Pdl il tema ancora non è stato affrontato, la lega Nord sembra avere le idee chiare: ottenere almeno due candidati per la presidenza delle regioni del nord. La trattativa però è solo all’inzio anche se il leader della Lega Nord Umberto Bossi preannuncia che l’argomento sarà presto affrontato in un faccia a faccia con il presidente Silvio Berlusconi. L’incontro, precisa lo stesso Senatur, non è ancora fissato ma la questione, nelle intenzioni del Carroccio, va trattata al più presto: «Le regionali sono di fatto elezioni politiche – è il ragionamento del ministro per le Riforme – bisogna dunque vedere cosa si fa e come si va». La data del colloquio tra Bossi ed il Cavaliere non è ancora stata fissata anche se una delle ipotesi è l’incontro avvenga la prima settimana di settembre. Il puzzle delle candidature è stato poi uno degli argomenti discussi dallo stesso ministro delle Riforme ieri sera nel corso di una cena con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Non si esclude poi che nel corso della cena ci sia stata una telefonata per uno scambio di saluti con il Cavaliere. Nel corso della serata, come raccontano alcuni partecipanti, il titolare delle Riforme avrebbe ribadito l’interesse del Carroccio per la presidenza della Lombardia. Un desiderio, quello della Lega, difficile da trasformare in realtà visto che, spiegano nel Pdl, la ricandidatura di Roberto Formigoni è data come blindata. Al Carroccio però potrebbe andare la scelta dei nomi per la cosa alla presidenza di Veneto e Piemonte. Anche qui però il condizionale è d’obbligo. Nonostante la partita vera e propria entrerà nel vivo a settembre, con la ripresa dell’attività politica, il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi invita il premier ad affrettare i tempi «rilanciando il Pdl e rinsaldando i rapporti con la Lega». Ma soprattutto, la richiesta del leader della Dca è quella di «stringere un’intesa con Casini». L’atteggiamento dell’Udc infatti resta ancora con il punto interrogativo. Il partito di Pier Ferdinando Casini all’ultima tornata elettorale aveva lasciato carta bianca ai dirigenti locali per la scelta degli schieramenti. Per il momento i centristi restano alla finestra in attesa, ma non si esclude, è il ragionamento chesi fanel partito,che anchequesta volta la decisione sulle alleanze venga decisa caso per caso. Ad incidere sull'atteggiamento dell’Udc però fa notare più di qualcuno potrebbe essere la ripresa dei contatti, anche se formali, tra il leader dell’UdcPier FerdinandoCasinied ilpresidente della Camera Gianfranco Fini.

Saranno presenti per la maggioranza solo i presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani

IL MESSAGGIO Il Papa: «Amore e verità sono interdipendenti» «AMARE significa voler conoscere e il desiderio e la ricerca della conoscenza sono una spinta interna dell’amore come tale». Benedetto XVI descrive così, in un messaggio inviato al Meeting di Rimini, il «rapporto ineliminabile tra amore e verità». «La conoscenza – si legge nel testo a firma del card. Tarcisio Bertone – presuppone per sua natura una certa “conformazione” di soggetto e oggetto: un’intuizione fondamentale, già condensata nell’antico assioma secondo il quale 'il simile conosce il similè». Secondo il Papa, «il coinvolgimento con l’oggetto conosciuto da parte del soggetto conoscente è conditio sine qua non della conoscenza stessa. E pertanto, non il distacco e l’assenza di coinvolgimento sono l’ideale da rincorrere, peraltro invano, nella ricerca di una conoscenza “obiettività”, bensì un coinvolgimento adeguato con l’oggetto, un coinvolgimento atto a far giungere a chi interroga la conoscenza il suo specifico messaggio». Nel testo, Benedetto XVI augura che «il Meeting continui a raccogliere le sfide e gli interrogativi che i tempi di oggi pongono alla fede, e rispondere ad essi facendo tesoro dell’insegnamento del compianto mons. Luigi Giussani, fondatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione».

Con un occhio all’Africa e uno alla Cina è tutto pronto a Rimini per il popolo di don Giussani

Meeting Cl, via all’edizione numero 30 di FRANCESCO BONGARRÀ RIMINI - Con un occhio all’Africa ed alla Cina e l’augurio di Papa Benedetto XVI a continuare «a raccogliere le sfide e gli interrogativi che i tempi di oggi pongono alla fede» apre le porte, da oggi a Rimini, la 30/ma edizione del Meeting dell’Amicizia tra i popoli. L’ex premier britannico Tony Blair, il presidente del Senato Renato Schifani, otto ministri, il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, i premi Nobel per la Fisica Mather e Townes, l’ex governatore della Florida Jeb Bush, l’imprenditore dei media James Murdoch, ed il compositore Ennio Morricone sono solo alcuni tra i 229 personaggi che davanti al 'popolò di Cl si confronteranno per una settimana in

Tra gli ospiti Tony Blair Morricone Draghi e Jeb Bush Don Giussani

116 incontri, 8 mostre e 26 spettacoli. «La conoscenza è sempre un avvenimento» è il titolo dell’edizione 2009 della kermesse riminese che segna tradizionalmente il ritorno del dibattito politico ed economico dopo la pausa estiva. Testimonianze ed esperienze da tutto il mondo puntano a documentare come la conoscenza non sia solo la registrazione intellettuale di un fenomeno, ma avvenga attraverso l’imbattersi in qualcosa o qualcuno che introduce un elemento di novità o di giudizio. Una dinamica che vale di fronte a ogni aspetto della realtà contemporanea: dalla risposta alla crisi economica globale alle sfide della politica estera o al confronto con gli interrogativi della bioetica. Nell’inviare al Meeting il saluto del Papa, il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, riflettendo sul tema di quest’anno, ha sottolineato i limiti in particolare della conoscenza scientifica che proponga «il 'dogmà positivista della

pura obbiettività». «La pura obiettività – si legge nel messaggio del Vaticano – risulta (...) pura astrazione, espressione di una gnoseologia inadeguata e irrealistica. Non il distacco e l’assenza di coinvolgimento sono l’ideale da rincorrere, peraltro invano, nella ricerca di una conoscenza “obiettiva”, bensì un coinvolgimento adeguato con l’oggetto, un coinvolgimento atto a far giungere a chi interroga la conoscenza il suo specifico messaggio». Il percorso riminese, a cui lavorano poco più di tremila volontari che svolgono gratuitamente ogni tipo di mansione, comincia oggi con un incontro dedicato all’Africa, cui prenderanno parte vari leader di governi africani ed il ministro degli Esteri Franco Frattini. E il popolo di don Giussani ascolterà, sempre domani, una riflessione sulla Cina a 20 anni dai fatti di Tienanmen, con la testimonianza di Harry Wu, storico dissidente cinese.

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L’ACCOSTAMENTO con la Shoah dell’ul- tinuano a crescere, infatti, secondo le ultitima tragedia dei migranti morti in mare me statistiche - ha concluso - dal 1988 a ognel Canale di Sicilia non è piaciuto a Um- gi il numero di potenziali migranti nauberto Bossi che attacca i vescovi: «Sono pa- fragati o vittime alle frontiere dell'Europa role con poco senso». «Che le porte le apra il ha contato oltre 14.660 morti». Il Vaticano è dunque “addolorato” per il Vaticano – dice dal Cadore – che ha il reato di immigrazione; che dia lui il buon esem- ripetersi delle morti in mare. Rispetto a pio». Anzi, il leader leghista difende a spa- quanto accaduto nel canale di Sicilia bisoda tratta la politica del governo sull’immi- gnerà verificare se c'è stata violazione dei grazione gettando sale sullo scontro tra diritti umani, accertare le responsabilità e dunque è importante che l'indagine vada maggioranza ed opposizione. LA PRESA DI POSIZIONE DEL VATI- avanti. «Se c'è stata questa violazione è un CANO - Ma il Vaticano non retrocede sulla fatto grave», ha detto monsignor Giuseppropria denuncia, e anzi ribadisce la ri- pe Merisi, Presidente della Caritas italiachiesta di «rispettare i diritti dei migran- na, vescovo di Lodi e Presidente della Commissione episcopale per la ti». Il Vaticano è “addoloracarità e la salute. to” per il continuo ripetersi Ma il monito di Vegliò, midelle morti in mare e chiede IL CASO nimizza il ministro Roberto alle «società sviluppate di riCalderoli, non è «quello del spettare sempre i diritti dei Vaticano o della Cei, da cui, migranti» e di non «chiuderanzì, spesso, lo stesso Vegliò si all’egoismo». Dopo la preè stato poi contraddetto». sa di posizione della Lega, il Bossi dal Cadore non solo presidente del Pontificio contesta il paragone con la consiglio della pastorale per Shoah alle stragi di immii migranti e gli itineranti, grati, che raggiungono le monsignor Antonio Maria coste italiane, ma afferma Vegliò, in un'intervista alla anche di non credere all’ipoRadio Vaticana, sottolinea tesi di omissione di soccorso che «ogni migrante è una degli eritrei dispersi in mapersona umana che, in re. «Non ci credo, non li quanto tale possiede diritti avranno visti. La nostra mafondamentali inalienabili rina ha l’obbligo di andare in che vanno rispettati da tutti soccorso», dice. Quanto alla e in ogni situazione». politica del governo : grazie Riferendosi all'ultima traalle nuove leggi, secondo il gedia avvenuta nel mare di leader del Carroccio, «partoSicilia e alla settantina di im- Frattini: «L’Italia no molto meno di prima». E migrati dispersi, monsiquindi «bisogna riuscire a gnor Vegliò cita il Papa, riaf- salva vite» fermando che il fenomeno L’ITALIA «non è responsabile» fermarli alla partenza se no si prosegue con l’avere un migratorio avviene ormai a dell’ultima tragedia nel canale sacco di morti». Per il Senalivello mondiale e che si ri- di Sicilia perchè da sempre tur, infatti, c'è il rischio per flette poi a quello locale. «La “salva vite in mare”» e le forze troppa gente di mettere a rerealtà - ha sottolineato il pre- di polizia, la guardia costiera e pentaglio «la propria vita sidente del Pontificio consi- la marina italiana sono da eloper niente perchè quando glio - è la medesima. Colpisce giare per la loro attività. È scearrivano qui non trovano esseri umani che cercano di so in campo il ministro degli raggiungere Paesi o regioni Esteri, Franco Frattini, per cer- posti di lavoro». LE REAZIONI DEL MONeconomicamente più svilup- care di smorzare le polemiche pati, per fuggire povertà e che stanno colpendo il governo DO POLITICO - Mentre il ministro degli Esteri Franco fame. Per questo sono pronti dopo la notizia della morte di a rischiare tutto, anche la lo- 73 immigrati eritrei nel Mediter- Frattini lamenta la mancanza di solidarietà dell’Euroro stessa vita». «Questo pro- raneo. «Non si può immaginablema, come dice il Santo Pa- re che Malta o l’Italia prendano pa, i toni tra maggioranza ed opposizione restano alti. Dadre - ha aggiunto - richiede in carico tutti gli immigrati che rio Franceschini, segretario una forte e lungimirante po- arrivano: per questo abbiamo del Pd, interviene dicendosi litica di cooperazione inter- chiesto una redistribuzione in sicuro che «la linea di Bossi e nazionale per essere ade- tutti i Paesi europei» di questi guatamente affrontato. immigrati che sbarcano soprat- della Lega sull'immigrazione» sia ormai «la linea di tutQuindi se da una parte è im- tutto da noi. Ma «sapete cosa to il Governo». Per lui non ci portante sorvegliare tratti ci ha risposto l'Europa? Che di mare e prendere iniziative non se ne parla perchè una re- sono più dubbi «non fosse altro perchè il ministro umanitarie, è legittimo il di- distribuzione a 27 non è possiritto degli Stati a gestire e re- bile», ha rivelato con amarezza dell’Interno appartiene a quel partito». golare le migrazioni. C'é tut- il titolare della Farnesina. Critico anche il leader tavia - ha ribadito - un diritto dell’Udc Pier Ferdinandio umano a essere accolti e soccorsi. Ciò si accentua in situazioni di estre- Casini: «che un ministro del governo Berma necessità, come per esempio l’essere in lusconi come Bossi – dice – parta per una campagna di aggressione contro il Vaticabalia delle onde del mare». Ma le società “cosiddette civili”, ha de- no e la Chiesa è offensivo per tutti gli italianunciato il presidente del Pontificio consi- ni». La maggioranza fa quadrato: per Faglio per i migranti, sono sempre più egoi- brizio Cicchitto la sinistra strumentalizza ste, al punto da preferire, in casi estremi, la tragedia e per Daniele Capezzone la linea di condividere i propri beni con gli animali di rigore del governo ha dimostrato di esdomestici piuttosto che con lo straniero. sere efficace. Il sottosegretario alla presidenza del «Le nostre società cosiddette civili, in realtà hanno sviluppato sentimenti di rifiuto Consiglio Carlo Giovanardi si spinge a didello straniero - ha affermato Vegliò - ori- re che evocare la shoah per le vicende del ginati non solo da una non conoscenza del- canale di Sicilia è «una bestemmia nei conl'altro, ma anche da un senso di egoismo fronti di quello che il parlamento italiano – per cui non si vuole condividere con lo stra- dice – ha riconosciuto essere una tragedia niero ciò che si ha. Purtroppo i numeri con- della storia».

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A Malvaccaro dopo il sisma vennero costruiti immobili per i terremotati Chi possiede gli stabili? Un lungo contenzioso

A Salerno sono stati ceduti gratuitamente i prefabbricati realizzati negli stessi anni per chi era in difficoltà

Il parere dell’esperto: l’avvocato Vito Carella

Il giallo delle case di via Danzi

Quelle ambiguità che hanno pesato sulle scelte

LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE

Dopo il 6 aprile del 2009 L'Aquila assomigliava molto alla Potenza dei giorni successivi al 23 novembre del 1980. Lacrime e distruzione ovunque, il dolore e la paura e poi l'angoscia di quelli che, rimasti senza casa, si aggrapparono alle promesse di chi parlava di ricostruzione in tempi brevi e di nuove case per i terremotati. Questa sto-

«Per quanto mi riguarda - spiega il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero - sono andato in continuità con le scelte precedenti, convinto della bontà delle scelte fatte dall’amministrazione comunale. Non conosco il caso di Salerno - mi impegno però a verificare e comprendere - ma ogni realtà ha situazioni sue. Probabilmente a Salerno non hanno da risolvere la questione Bucaletto, che costa moltissimo al Comune, con fitti e bollette non pagate. Lì abbiamo 600 alloggi e spesso il Comune deve sobbarcarsi, per motivi sociali, dei costi. E poi ci sono i servizi vari: nidi e scuole materne comunali. Tutto questo comporta delle spese. I paralleli, quindi, vanno inseriti in un contesto molto più ampio. Si tenga presente poi, che il Comune ha avuto ragione in Tribunale e quindi, anche se io domani mi svegliassi e dicessi “le case sono vostre”, mi ritroverei nei guai con la Corte dei conti. Io non sono padrone di fare quello che voglio con dei beni di proprietà del Comune. Per questo la linea dell’amministrazione rimarrà la stessa: le sentenze parlano chiaro e noi siamo chiamati ad essere amministratori attenti alla cosa pubblica. I cittadini hanno ricevuto le case in un contesto particolare: oggi i cittadini che hanno pure delle case popolari mi potrebbero chiedere “perchè loro sì e noi no?”. E’ una questione anche di giustizia sociale. Se pure fosse vera la questione di Salerno, siamo sicuri che abbiano agito in base a criteri di giustizia sociale?».

di ANTONELLA GIACUMMO SONO rimasti in pochi a Malvaccaro “a difendere nient'altro che un diritto”. Loro, gli ex terremotati, sono ormai uniti in una battaglia che va avanti da anni e che è passata (e continua a passare) anche per le aule del Tribunale. Sembrano tutti avvocati tanto conoscono a memoria leggi e decreti. Una lotta iniziata a metà anni Novanta, quando le famiglie degli stabili di contrada Malvaccaro si accorgono di non essere proprietari delle case in cui vivono. Nella cassetta della posta trovano una lettera del Comune di Potenza che li avvisa: l’Ente è in dissesto finanziario e deve vendere le sue proprietà. Tra queste anche le vostre case. Fate un'offerta d'acquisto e verrà valutata, altrimenti venderemo la vostra casa all'asta. Suona più o meno così l'avviso che fa drizzare i capelli ai residenti di via Danzi e via Stigliani. Qualcuno, per paura di perdere la casa, fa l'offerta e paga. Qualcuno tergiversa, aspetta. Qualcun altro, invece, oppone un netto rifiuto chiamando in causa Zamberletti. *** Con il decreto legge del 26 novembre del 1980 n. 776 (convertito in legge nel dicembre 1980) «si provvede al finanziamento degli Enti locali colpiti dal terremoto e alla relativa assistenza tecni-

ria parte da lì, da quel terremoto di 29 anni fa e da quelle promesse, da quelle leggi e da quelle disillusioni. Una storia che forse può servire a chi oggi parla di ricostruzione in un'altra regione, altrettanto ferita. Una storia che, dopo 29 anni, ancora non ha fatto scrivere la parola fine sulle sue pagine.

ca: per l'acquisto nei comuni nei quali maggiore è il numero degli abitanti rimasti privi di alloggio di unità immobiliari [...] e per l'urgente realizzazione anche con l'adozione di procedimenti di prefabbricazione di alloggi da locare agli abitanti rimasti privi di abitazione per effetto del sisma, comprese le occorrenti aree e opere di urbanizzazione primaria e secondaria. [...] Per il finanziamento dei programmi la Cassa Depositi e prestiti si avvale della somma di lire 1.000 miliardi». Nel decreto legge del 19 marzo del 1981 n. 75 si legge ancora: «Per gli alloggi acquistati o realizzati e fino alla estinzione dei relativi mutui, gli enti locali mutuatari versano alla entrata del bilancio dello Stato l'importo corrispondente ai canoni di locazione dovuti dagli assegnatari». Tradotto: dopo il terremoto lo Stato si attiva, mette a disposizione dei fondi e dice ai Comuni di costruire o ristrutturare immobili per consentire a chi ha perso la casa di avere un tetto sulla testa. Siccome, però, è lo Stato che mette a disposizione i fondi, dice anche agli Enti locali che i canoni di locazione dovuti dagli assegnatari devono poi tornare nelle casse dello Stato. Il 18 aprile del 1984 cambia qualcosa con la legge 80, per cui allo Stato verranno versati i due terzi dei canoni di locazione, un

terzo invece viene trattenuto dal Comune per la manutenzione ordinanaria. Fin qui tutti d'accordo: «Il Comune - dicono gli abitanti di Malvaccaro - queste opere di manutenzione straordinaria non le ha mai fatte, ma pazienza». La giunta comunale (presieduta dal sindaco Gaetano Fierro) si mette allora al lavoro e il 28 luglio del 1981 delibera la costruzione di nuovi insediamenti abitativi, così come stabilito dal Commissario straordinario e da tutte le leggi emanate per l'occasione. «Il consiglio comunale - si legge in un passaggio ha stabilito, in mancanza di aree disponibili ricadenti nel piano di zona “167” e a causa dell'impossibilità di realizzare tale programma nelle aree di completamento per carenza di spazi e attrezzature, di localizzare il suddetto insediamento straordinario in aree agricole, allo stato non disciplinate urbanisticamente. In particolare, per la realizzazione dell'intero programma costruttivo in questione il Consiglio comunale ha individuato i comprensori C/8, C/9, C10, localizzando i 310 alloggi realizzabili con il primo finanziamento di 24.800.000.000 nel comparto C/8». Nasce così l'attuale via Danzi che secondo le intenzioni iniziali avrebbe dovuto avere molti più appartamenti per i terremotati (1.828 per

Santarsiero: Una sentenza ci dà ragione

la precisione, come si legge nella stessa delibera di giunta del 28 luglio 1981), ma probabilmente le buone intenzioni iniziali non sono state sufficienti. I soldi, comunque arrivano. Arrivano quelli inizialmente previsti e, poi, ne arrivano altri per completare i lavori non terminati nel tempo previsto. Il 27 ottobre 1983 gli ingegneri Donato Rosco e Dario De Luca depositano la relazione tecnica: 354 alloggi nel comprensorio C/8. Si tratta - precisano gli abitanti di via Danzi - «di prefabbricati industriali in elevazione». Un particolare importante questo, perché rappresenta la differenza con gli alloggi di Bucaletto. Ma per ora, come direbbe il giallista Lucarelli, questo particolare lasciamolo lì. Passano gli anni, le leggi si aggiornano, i proprietari delle case di via Danzi stanno tranquilli nelle loro nuove abitazioni e non si aspettano certo un altro terremoto. Anzi, il 23 giugno del 1995, il decreto legge n. 244 (trasformato nella legge 341 dell'8 agosto del 1995) attribuisce la «proprietà a titolo gratuito ai legittimi assegnatari, ancorché provvisori» degli alloggi di edilizia pubblica popolare costruiti con procedimenti industrializ-

zati. Sembra fatta. E, invece, la storia sta solo per iniziare. *** «L'articolo 21 della legge 341 del 1995 recita: gli alloggi prefabbricati costruiti dallo Stato nei Comuni della Basilicata e della Campania ai sensi del decreto legge 19 marzo 1981 n. 75, convertito con modificazioni dalla legge 14 maggio 1981 n 219, sono ceduti in proprietà a titolo gratuito insieme alle parti comuni, a coloro che ne hanno avuto formale assegnazione, ancorché provvisoria. Successivamente si è proceduto alla dismissione del suddetto patrimonio immobiliare statale, realizzato ai sensi della legge 219 del 1981. Nell'ambito dell'assegnazione e successiva dismissione alloggi di cui in oggetto sono stati catalogati, come nel caso degli alloggi di contrada Malvaccaro nella città di Potenza nella categoria A03. Se non ritenga di dover chiarire quale debba essere considerata la reale ratio del legislatore in merito all'articolo 21-bis della legge 8 agosto 1995 n 341, sull'acquisizione da parte degli enti locali e in particolare da parte del Comune di Potenza per la vendita degli alloggi della contrada Malvaccaro, degli alloggi finanziati con fondi ex lege 219 del

1981 e destinati a essere ceduti in proprietà a titolo gratuito». Quella appena letta è un'interrogazione parlamentare fatta dall'allora deputato Giuseppe Molinari. E' il 7 maggio 2002. A rispondergli è il sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. «E' vero - dice in sintesi il rappresentante del governo - la legge dell'8 agosto del 1995 n. 341 ha introdotto una disposizione a favore degli assegnatari degli alloggi prefabbricati costruiti dallo Stato a seguito del sisma 1980. In particolare, stabilisce che gli alloggi vengano ceduti a titolo gratuito a coloro che ne abbiano avuto formale assegnazione. A ciò si aggiunga il parere dell'Avvocatura di Stato, secondo cui applicare quella legge solo agli alloggi statali sarebbe restrittivo». Quindi, secondo l'Avvocatura di Stato, anche nel caso in cui quegli alloggi fossero stati costruiti dal Comune dovrebbero rientrare in quella legge. Ma il Comune di Potenza non è d'accordo: «L'Agenzia del Demanio - si legge ancora nella risposta del sottosegretario - ha fatto sapere che la maggior parte di detti fabbricati era stata invece edificata non dallo Stato ma dai

comuni colpiti da eventi sismici. Gli alloggi di contrada Malvaccaro, per quanto riferito dall'Agenzia del Demanio, non risulterebbero realizzati con fondi statali in aree demaniali. Il Comune di Potenza ha confermato che gli alloggi non sono prefabbricati e non sono stati costruiti dallo Stato, ma dal Comune, proprietario dei medesimi». Cosa contestano allora i cittadini di Malvaccaro? La prima contestazione è, ovviamente, sulla proprietà: è vero, il Comune di Potenza ha acceso un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, ma lo ha fatto in base a disposizioni nazionali emanate dopo il terremoto. I fondi - quelli di cui abbiamo ampiamente parlato - li ha messi lo Stato, tanto è vero che il canone di locazione doveva essere riversato nelle casse dello Stato per due quarti e per un quarto al Comune, che doveva occuparsi della manutenzione ordinaria. Quelle case non sono prefabbricati? Ma se c'è una relazione tecnica presentata al Comune che dice il contrario? E poi, dovesse anche essere vero (ma i cittadini di via Danzi non lo pensano affatto) che quegli immobili sono di proprietà del Comune, perché a Salerno si è deciso di applicare le

tro passaggio a conferma di questa tesi. Il famoso articolo 21 bis, dice al terzo e al quarto comma: «Le domande per ottenere la cessione in proprietà degli alloggi di cui al comma 1 debbono essere presentate dagli interessati all'ufficio del territorio dell'Amministrazione finanziaria della provincia territorialmente competente entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Esaminata la domanda ed acquisita la documentazione dai competenti uffici, il responsabile dell'ufficio del territorio stipula nei successivi tre mesi dalla presentazione della domanda stessa l'atto di cessione in proprietàdell'immobile assegnatoa ciascun avente diritto». Parrebbe dedursi che sia lo stesso legislatore a escludere i Comuni dall’ambito applicativo della norma. Il fatto che bisogna presentare la domanda alle amministrazioni periferiche dello Stato e che è il responsabile dell’amministrazione periferica a dover trasferire il bene a chi è asse-

gnatario, fa desumere che si debba trasferire solo quello che è di proprietà dello Stato. In un caso - e lo dice anche il giudice nella sentenza - le cose potrebbero essere diverse: se gli immobili fossero costruiti su un terreno demaniale. Il nostro Ordinamento, infatti, prevede che se tu costruisci sul terreno di un terzo, la proprietà è del terzo. Ma agli atti del giudizio non c’è nessuna prova che dimostri che quei terreni sono di proprietà dello Stato. Ci sarebbe, poi, un ulteriore ostacolo, ed è la questione dei prefabbricati, anche se questo non è l’elemento principale che porta a prendere questa decisione. Il prefabbricato - dice la sentenza - è un modulo abitativoche vieneinserito sulterritorio a prescindere da una progettazione che lo adatti al terreno. In questo caso non è stato così, perché c’è stata una progettazione complessivamolto elaborata.Equesto valeanche nel caso in cui parti degli immobili siano prefabbricati. Non ci sarebbe, quindi, nessuna possibilità -

questo emerge dalla sentenza - di rendere applicabile la norma anche agli alloggi di Malvaccaro. A Salerno, accogliendo il parere (non vincolante) dell’Avvocatura di Stato nel 1999, si è presa una decisione diversa. Il parere all’Avvocatura era stato chiesto perché, nell’applicare la norma del 1995, ci si era resi conto che le domande cui poteva darsi risposta positiva sarebbero state poche, perché pochi erano gli alloggi di proprietà dello Stato. La maggior parte dei fabbricati, infatti, erano stati costruiti dai Comuni attraverso un finanziamento statale. Visto che - dice l’Avvocatura - la ratio della norma è quella di garantire la proprietà dell’abitazione di residenza alle persone che hanno perso la casa per il terremoto, con l’interpretazione letterale dell’articolo 21 bis (solo alloggi statali) si discriminerebbe tra persone in condizioni analoghe. La legge sarebbe restrittivae finirebbeperfrustrare lelegittime aspirazioni di quanti hanno già perso una casa. Allora, secondo l’Av-

PERCHE’ I CITTADINI POTREBBERO VINCERE Nelle pieghe delle leggi CI SAREBBE una possibilità per i residenti di via Danzi. Nel 2005, in una legge che aveva tutt’altro scopo (riguardava l’emergenza abitativa nelle aree metropolitane), si è infilata una modifica. Si legge testualmente: «All’articolo 21 bis del decreto legge 23 giugno 1995 n. 244 convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1995 n. 341, si è aggiunto in fine, il seguente periodo “Le disposizioni di cui al precedente periodo si applicano agli alloggi prefabbricati che siano stati realizzati con parziale ricorso a tecniche di edilizia tradizionale, fatta salva la facoltà del Comune cedente di determinare un prezzo di cessione commisurato agli eventuali oneri di manutenzione sostenuti”». In questo comma, quindi, si parla espressamente di cessione da parte dei Comuni. In tal modo anche il legislatore dimostra di aver sposato il parere dell’Avvocatura di Stato. C’è però una differenza ed è relativa all’assegnazione gratuita. Il comma in questione, infatti, dice espressamente «fatta salva la facoltà del Comune cedente di determinare un prezzo di cessione commisurato agli eventuali oneri di manutenzione sostenuti». Insomma il Comune potrebbe chiedere una sorta di rimborso per gli oneri sostenuti, anche se il legislatore specifica «eventuali». In altri termini: gli oneri devono esseri stati sostenuti e devono essere documentabili, altrimenti si torna alla cessione gratuita.

normative della legge del 1995 e a Potenza no? «Non siamo forse - continuano a chiedersi arrabbiati - cittadini della stessa Repubblica? Non vigono a Potenza le stesse regole che valgono altrove? E non stiamo parlando del Trentino, stiamo parlando della Campania, la regione che si dice essere in mano alla camorra. Eppure a Salerno le case sono state affidate ai legittimi assegnatari, mentre a Potenza siamo finiti in Tribunale per chiedere il riconoscimento di un diritto». *** A segnare il destino degli ex terremotati è il dissesto finanziario del Comune. Se le casse dell’ente locale che ci rappresenta non fossero state nelle pessime condizioni in cui invece sono, forse, anche qui in Basilicata si sarebbe presa la decisione di cedere gratuitamente a chi occupava (e occupa) gli stabili. Ma i cittadini non ci stanno comunque. Non trovano giusto che a pagare per le inadempienze del Comune siano proprio loro, le stesse persone che il dramma terremoto l’hanno vissuto perdendo la loro casa, vivendo nelle tende prima e nei prefabbricati di Bucaletto poi. Si mettono insieme, quindi, e decidono di far causa al Co-

mune. In primo grado il giudice ha dato ragione al Comune, ma loro non si arrendono e porteranno le loro ragioni anche in Appello, dove sperano che verranno accolte le loro aspirazioni ad avere una casa. «Noi abbiamo continuato a pagare il canone spiegano - nonostante nel frattempo sia stato aumentato anche quello: ora sembra che la nostra non sia più una casa popolare, ma di edilizia residenziale. Il nostro canone era, tra l’altro, disciplinato da particolari leggi legate proprio alla situazione di necessità post terremoto. E anche su questo punto si potrebbe aprire un capitolo: un dirigente comunale ha sospeso il canone durante il processo, un altro invece ci ha chiesto il pagamento. Gli alloggi, lo ribadiamo, sono stati realizzati a totale carico dello Stato e il mutuo contratto dal Comune di Potenza è stato pagato dai legittimi assegnatari, proprio con i canoni erogati in questi anni. Per non parlare del fatto che noi chiediamo documenti pubblici che puntualmente ci vengono negati, nonostante le leggi sulla trasparenza. Noi alcuni documenti siamo riusciti ad averli indirettamente, chiedendo al Comune di Salerno». a.giacummo@luedi.it

vocatura, quell’articolo 21 bis si deve interpretare in maniera più ampia, considerando anche gli immobili di proprietà degli enti locali. Ripeto però: il parere dell’Avvocatura generale dello Stato non è vincolante. I cittadini allora si chiedono perché un altro Comune come quello di Salerno, abbia deciso di agire in maniera diversa. Il Comune di Salerno era liberissimo di interpretare la norma secondo quello che gli aveva detto l’Avvocatura di Stato. Così ha seguito quella che era la ratio ultima della legge, ovvero dare le case a chi le aveva perse a causa del terremoto. Qui a Potenza il Comune, forse anche a causa del dissesto e, quindi, della necessità di far cassa, ha deciso di sposare la tesi opposta. Va detto, però, che nessuna delle due interpretazioni, calata nel contesto fattuale reale, è immune da sospetti. Infatti, donare le case dei Comuni ai terremotati può essere un gesto di solidarietà ma anche uno strumento di consenso elettorale. Può portare beneficio a pochi, con danno di molti, visto che il Comune perde soldi che servono per i servizi alla cittadinanza. Se si guarda l’interesse del singolo la decisione sembra ingiusta. Se si guardano gli interessi della comunità le cose cambiano: se quei soldi erano essenziali a garantire dei servizi come i trasporti, per esempio? Non è una valutazione facile da fare dal punto di vista morale. Dal punto di vista delle leggi, c’erano - come detto - delle ambiguità che potevano far scegliere due opposti percorsi. vitocarella@gamail.com

Il caso Salerno: decisioni opposte in una situazione analoga COSA è accaduto a Salerno i cittadini lo sanno benissimo. Hanno chiamato in Comune, hanno preso contatti e poi sono andati a parlare con i responsabili di quegli uffici. Quindi hanno visitato e fotografato le aree “gemelle” a quella di via Danzi. Nel 2000, infatti, a Salerno sono state concluse le ultime 590 concessioni gratuite di alloggi assegnati ai terremotati. Il consiglio comunale - in quel caso - ha deciso di estendere anche agli immobili di proprietà dell'ente le disposizioni della legge dell'agosto del 1995. «Questo Comune - si legge nella delibera - a seguito degli eventi sismici del 23 novembre 1980 e con finanziamento statale (ai sensi della legge del 14 maggio 1981 n. 219) realizzò 774 alloggi di edilizia residenziale pubblica (336 in Materno, 164 in S. Eustachio, 120 in Fuorni, 32 in Giovi 100 in Ogliara e 22 in Brignano), che a partire dal 1988 assegnò in locazione a famiglie terremotate individuate mediante concorso speciale. La sopravvenuta legge 8 agosto 1995 n. 341 (art. 21 bis), stabilì che gli alloggi prefabbricati costruiti dallo stato ai sensi della 219/81 fossero ceduti in proprietà a titolo gratuito agli assegnatari; l'Avvocatura generale dello Stato espresse parere in proposito, secondo cui l'e-

spressione usata dalla legge può estensivamente ricomprendere anche gli alloggi costruiti da enti minori, che pertanto possono essere gratuitamente ceduti dagli stessi enti ai soggetti che lo richiedono. Sulla scorta di detto parere, il consiglio comunale deliberò la cessione gratuita in proprietà degli alloggi prefabbricati realizzati in Materno, S. Eustachio, Fuorni e Giovi». Di più: il Comune di Salerno fa rientrare in questo contesto anche alcuni alloggi costruiti «con tecniche di edilizia tradizionale», inizialmente esclusi perché la legge del 1995 parla solo di prefabbricati. Non è un particolare di poco conto, perché il Comune di Potenza risponde negativamente alla ulteriore richiesta di spiegazione dei cittadini, precisando che «l'articolo 21 bis della legge dell'8 agosto del 1995 n. 341 si riferisce ad alloggi prefabbricati costruiti dallo Stato. E gli alloggi di contrada Malvaccaro non sono prefabbricati e non sono stati costruiti dallo Stato ma dal Comune». Perché a Potenza, allora, le decisioni prese vanno in una diversa direzione? Il dissesto finanziario dichiarato dal Comune di Potenza (e la conseguente necessità di “far cassa”) possono aver influito su queste opposte scelte? a.giacummo@luedi.it

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Una proprietà contesa: sono del Comune o dello Stato?

PROPRIETA’ statale o comunale? Il fulcro di tutta questa vicenda sta nell’interpretazione dell’articolo 21 bis della legge n. 341 del 1995. Lì si legge: «Gli alloggi prefabbricati costruiti dallo Stato nei territori dei comuni della Campania e della Basilicata, ai sensi del decreto legge 19 marzo 1981, n. 75 convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 1981, n. 219 e successive modificazioni, sono ceduti in proprietà, a titolo gratuito, insieme alle parti comuni, a coloro che ne hanno avuto formale assegnazione, ancorchè provvisoria. All'assegnatario è equiparato l'eventuale subentrante per legittimo titolo». Secondo gli occupanti “realizzati dallo Stato” significa “realizzati con fondi dello Stato a prescindere da quale ente ne abbia la proprietà”. Invece, secondo il Comune - e questa tesi è stata poi sposata dal magistrato della sentenza di primo grado - si devono intendere dello Stato “quegli alloggi che sono costruiti dallo Stato con propri fondi e che sono di sua proprietà”. In questo caso, però, il Comune per realizzare quelle case ha contratto un mutuo con la Cassa Depositi e prestiti. E' il Comune che ha realizzato gli alloggi, prendendo in prestito - dalla Cassa Depositi e Prestiti - soldi che lo stesso Ente locale deve restituire. In pratica: in prima battuta paga lo Stato e poi il Comune rimborsa quei soldi attraverso l’utilizzo dei due terzi dei canoni di locazione. Quindi per Stato si intende l’Ente centrale e non quello locale che, pur essendo una diramazione, anche a livello costituzionale è cosa diversa. Nella sentenza di primo grado - molto ben motivata - c’è un al-


Domenica 23 agosto 2009

24 ore in Basilicata

Dopo la pausa estiva riapre lo stabilimento e i sindacati sono già pronti a protestare

Domani riparte la Fiat di Melfi Si ripropone anche il problema dei 174 lavoratori licenziati dalla Lasme MELFI - Da lunedì si riparte alla Fiat di Melfi, ma il vero problema è: con quale stato d’animo? Non solo perché fuori dai cancelli rimarranno i 174 lavoratori della Lasme, licenziati dall’azienda dell’indotto nell’ultimo giorno di lavoro, prima delle ferie. C’è un altro punto di criticità che attende sindacati e tute blu di San Nicola al rientro dalle vacanze: si erano lasciati, lo scorso 8 agosto, promettendo battaglia alla ripresa, contro la decisione dell’azienda di ridurre la pausa estiva da tre a due settimane. L’obiettivo doveva essere recuperare i giorni di lavoro persi, a causa del “senza lavoro” dovuto allo sciopero dell’indotto nei mesi passati. I sindacati non si erano mostrati compatti nella scelta della strategia da opporre alla decisione aziendale. Fim e Fiom si sono dette pronte alla protesta: i metalmeccanici della Cgil hanno già dichiarato lo sciopero mentre la Cisl ha proclamato lo stato di agitazione. Più cauta la Uil che, invece, ha invitato a non cercare lo scontro anche su questo versante, alla chiusura di una stagione che ha minato a fondo i rapporti tra Torino e Melfi. Stati d’animo contrastanti, esaltati ancor di più dagli ultimi accadimenti della zona industriale di San Nicola. Il vero interrogativo in sintesi è questo: ha ancora senso scioperare oggi per il taglio alle ferie mentre i colleghi dell’azienda a fianco hanno perso il lavoro? Quale sentimento potrà accomunare davanti ai cancelli chi non

ne lucana. Devo inoltre evidenziare una certa dose di “autosufficienza culturale” presente nella sua intervista, oltre che nella società lucana, cosa che nessuno al mondo può più permettersi tant'è che lo stesso Obama chiama Marchionne per risolvere i problemi dell'auto negli Usa (magari li risolveranno a scapito del Melfi ma tant'è!). Lei cita Porter ma, per verifica diretta, il sistema rete di cui sarebbe promotore la Regione e da lei descitto non mi sembra funzionare. Lei parla della ottima situazione del Bilancio e del-

entra in fabbrica per protestare e chi, invece, nello stabilimento in cui ha lavorato per anni non ci può più mettere piede? Dall’altro lato ci sono le altrettanto legittime ragioni di chi crede che rinunciare alla lotta equivalga ad “abbassare la testa”, in un momento troppo delicato. Il taglio alle ferie estive, d’altronde, è suonato come l’ennesima provocazione da parte del management torinese, che negli ultimi mesi sembra aver cercato lo scontro più che il dialogo. Ma se è vero che Fiat in qualche momento sembra voler giocre a istigare è più opportuno reagire o non prestare il fianco e tentare la via di un confronto più sereno. E’ l’interrogativo che da mesi accompagna la vertenza Sata e indotto e che divide i sindacati, a iniziare dallo sciopero per il premio di produzione, inizialmente portato avanti solo dalla Fiom. Questione che mette in disaccordo e soprattutto consuma: un sindacato spaccato rischia di indebolire una controparte, che, evidentemente, al Lingotto deve già sembrare meno forte che in passato. All’orizzonte si annidano le paure di nuovi ripercussioni della crisi del settore auto sull’indotto lucano. Ormai da mesi alcune aziende lamentano stati di sofferenza. E se chiudere uno stabilimento può avere tempi così crudeli come quelli che hanno cadenzato la vertenza Lasme, le preoccupazioni aumentano. Si tratta del campanello di allarme che i sindacati stanno cercando di far suonare da tempo, non per creare inutili allarmismi, ma per cerca-

I quesiti dell’ex lavoratore Daramic numero 246 al segretario della Uil Carmine Vaccaro BELLA - Oltre quel “246”. Era il numero identificativo di un lavoratore della Daramic. Vito De Natale, di origini bellesi, conosciuto in fabbrica come “l’ingegnere”. Sposato da dieci anni. Ha due figli. Da otto mesi la sua vita è cambiata, dopo ben 19 anni di lavoro nella zona industriale di Tito. Quest’anno niente vacanze. Anche la piscina per i figli è un lusso. Così ha dovuto annullare vacanze e depennare gli hobbies. E’ lui, con la sua storia, a lanciare precisi “interrogativi” al segretario regionale della Uil di Basilicata, Carmine Vaccaro, al segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Tortorelli, nel corso dell’incontro promosso dal coordinatore di circolo bellese del Pd, Michele Celentano e dal segretario Prc, Giovanni Murano alla presenza del sindaco Salvatore Santorsa. Anche nel Marmo Platano è un'estate surriscaldata dalla “protesta” per difendere i lavoratori della Lasme 2. Il Pd e il Prc alzano la voce dinanzi alla messa in liquidità dello stabilimento di San Nicola e l’avvio delle procedure di mobilità per 174 tute blu della Lasme dell’indotto Fiat di Melfi. E in attesa dell’incontro di domani indetto dalla Confindustria lucana che ha convocato le parti sociali, da Bella parte «un confronto pubblico tra sindacati e lavoratori per un'attenta analisi del polo industriale lucano- ha detto Celentano - alla presenza però solo della Uil». Ma qual è il ruolo del sindacato per il futuro dell’indotto della Fiat di Melfi? Quali le prospettive per la Basilicata? «Si pensava che la crisi globale - ha detto Vaccaro - fosse una salvezza per la Lucania. In realtà esiste un tessuto familiare forte che fa i conti con reti telematiche carenti e i costi della logistica sono rilevanti ed incidono sulle prospettive di sviluppo. Perdere un posto di lavoro in Basilicata equivale - per il peso sociale - a mille posti di lavoro in Piemonte. Con la legge regionale numero dieci sulla spinta dei sindacati si è pensato di tamponare gli effetti ne-

re di restare con gli occhi aperti, e di intervenire prima di danni irreversibili. E’ intorno a Fiat che girano i satelliti dell’indotto, e ad essa spetta assumere impegni per il futuro di Melfi. L’annuncio dello scorso giugno a Roma della produzione in Basilicata della Evo, restyling della Grande

Il segretario della Uil Carmine Vaccaro

gativi della crisi. Si è pensato ad una sorta di garanzia sui progetti in base al profilo bancario per evitare la sciagura della legge 219. Una garanzia che le banche, in molti casi, non sono riuscite a concedere. Questo ha fatto slittare le nostre aspettative. Ora la Regione deve fare scelte politiche chiare. I 364 milioni di euro per l’innovazione e la ricerca del presidente Vito De Filippo serviranno per il futuro. E per il presente? Bisogna cambiare la politica industriale in Basilicata. Cambiare i rapporti con Confidustria. Il peso politico lucano nei confronti dei grandi gruppi è troppo debole, soprattutto con la Fiat». Ma qual è il progetto fiat per lo stabilimento di Melfi per i prossimi 5 anni? Per Vaccaro «c’è un pensiero latente della Fiat di spostare l’indotto altrove. E’ l’inizio della morte del capitalismo familiare dettato dal vortice di una finanza senza regole. Possiamo difenderci con le convenienze localizzative, con una fiscalità di vantaggio e con

Punto, ora ha bisogno di un supporto in più. Come un anno fa, quando tutta la regione aspettava rassicurazioni da Marchionne sul futuro della Sata, si attende che la visita del top manager, atteso a Melfi per il 12 settembre, in occasione della cerimonia di posa della prima pietra del campus di

una contrattazione territoriale. Anche il petrolio e l'acqua devono servire per dare nuove prospettive. Urge uno scouting industriale». «E per un’Italia che viaggia a due velocità occorre una politica di concretezza - ha detto Santorsa - investendo in nuove professionalità, partendo dall’eolico e dalle energie alternative». Ma il sindacato in Basilicata è attuale? «Cambia il mondo del lavoro - ha concluso Vaccaro - ma il sindacato cambia poco. Il sindacato deve allargarsi ai giovani. Il sindacato ha delle colpe sugli interventi straordinari di promozione dello sviluppo nell’area del senisese. Bisognava vedere cosa c’è di professionalizzato nel mondo altrimenti diventa una bufala anche il turismo in Basilicata. Il compito del sindacato è quello di consegnare alla politica un'idea in un’ottica di trasparenza. Non possiamo assecondare i capricci della politica e stabilizzare i portaborse. Ora è il momento di correggere il tiro». Angela Scelzo

ricerca e innovazione, possa portale nuova linfa vitale nel rapporto consumato da mesi di attrito con il Lingotto. Ma prima di tutto c’è il dramma degli operai della Lasme. Lunedì sarà una giornata importante anche per loro. Nel pomeriggio, infatti, è previsto l’incontro

Cosa pensa De Filippo... la Sanità Regionale da lei ereditata ma non dice niente sullo stato in cui lascerà a fine mandato sia l'uno sia l'altra. Per quanto attiene la gestione delle royalties della Val D'Agri rilevo che nell'ultimo report sullo stato di avanzamento su 350 milioni di disponibili ne siano stati spesi solo una settantina in 6 anni. Ecco avere 350 milioni di disponibili

con i classici moltiplicatori dell'economia (20% risorse pubbliche, 20% equity e 60% leva) vuol dire una capacità teorica di spesa su progetti credibili di 1,75 miliardi di . Lei parla della crisi mondiale ma penso che nessuna area geografica al mondo abbia mai avuto a disposizione per affrontare le crisi economiche somme così enormi per un'area di 25-30.000 abi-

tanti! Su questi temi l'associazione de me presieduta ha fatto le proprie analisi e individuato le proposte operative da mettere in atto contenute nel sito www.ideeperlalucania.it cercando con questo di offrire spunti di dibattito nella politica e nella società lucana, pur senza avere pretesa di esaustività e verità assoluta. Quindi né apocalittici né

integrati ma realisti ed oggettivi. Tanti anni di mestiere mi hanno insegnato a guardare numeri e progessi gestionali analizzarli, capire dove non funzionano e correggerli. Lei fa spesso riferimento alle inadempienze dello Stato e delle Multinazionali. Ma la Regione, e la politica lucana, hanno mai fatto

tra azienda e sindacati, nella sede potentina della Confindustria di Basilicata, a partire dalle 16. Servirà perlomeno a fare chiarezza sugli aspetti della vertenza che è il punto più alto del dramma occupazione in Basilicata. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it

una riflessione seria e profonda sulle proprie capacità ed inadempienze? Il ogni caso Lei si avvicina alla scadenza del suo mandato e prima di capire la sua visione del futuro mi piacerebbe, e credo piacerebbe anche ai cittadini lucani, conoscere la sua opinioni sui risultati della sua gestione degli ultimi cinque anni. Senza una seria analisi del passato nessuna proposta futura può avere la necessaria credibilità. * Presidente Associazione Pinguini Lucani Idee per la Lucania

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Arbea Duro intervento dell’assessore Viti dopo l’inchiesta sulla doppia nomina del commissario

«Spero che non sia una furbata» Rinnovata fiducia a Golia. Il 24 s’insedia la commissione di vigilanza POTENZA - E’ tra gli ispettori nella commissione voluta da Viti e commissario nominato da Di Mauro. Per La Regione Basilicata deve controllare l’operato dell’Arbea, anche sui concorsi. Per l’Arbea fa il commissario per un concorso. Il Quotidiano ha pubblicato ieri, in esclusiva, la scoperta della doppia nomina del dirigente regionale Pasquale Golia. L’inchiesta ha sollecitato una serie d’interventi. Il primo è stato quello dell’assessore all’Agricol-

tura Vincenzo Viti. «Mi auguro che non sia un gesto di furbizia di qualcuno. Considero questa storia strana e sorprendente. Per mia indole - sostiene l’assessore all’agricoltura Vincenzo Viti - tendo a pensare che sia un equivoco in cui è incappato Golia. Sono certo, a questo punto, che Golia, al quale va tutta la mia fiducia, sceglierà, anche se si tratta di un incarico, come ha spiegato il Quotidiano, non remunerato, la commissione di vigilanza. E sono certo

che nella commissione Golia farà bene il suo dovere. Ribadisco - continua Viti - che tendo a pensare che sia un equivoco. Anche perché il giorno in cui l’abbiamo nominato in commissione lui stesso non ha fatto alcun cenno alla possibile situazione di incompatibilità che, forse, si è venuta a creare dopo. Il 24 si insedierà la commissione. Verrà calendarizzata un’attività molto rigorosa». Parola di assessore. f. a.

L’analisi del consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo

«Situazione paradossale»

Il commento del presidente del Csail Massaro

«Eticamente improponibile» VILLA D’AGRI - «Dopo la coraggiosa scoperta del Quotidiano della nomina di un “controllore” della Regione “controllato” dall’Arbea (anche se non sarebbe retribuito comunque eticamente improponibile) esiste un motivo in più perché l’assessore Viti ritorni indietro ai suoi passi e riveda il provvedimento assunto dalla giunta regionale, su sua proposta, nell’ambito della riorganizzazione degli uffici del dipartimento agricoltura, della istituzione di una struttura dipartimentale di supporto burocratico all’attività dell’Arbea, di cui fa parte anche il controllorecontrollato in questione». E’ quanto sostiene Filippo Massaro, presidente del Csail che nei giorni scorsi aveva indirizzato una lettera all’assessore Viti con la richiesta di «immediata rimozione del direttore dell’Arbea Di Mauro e del suo staff». «Devo ringraziare l’assessore Viti che, come è noto - aggiunge Massaro - ha inteso rispondere alla mia lettera dimostrando particolare sensibilità al problema sollevato e per la cui soluzione attraverso petizioni popolari, manifestazioni di protesta e sit-in che abbiamo tenuto, per mesi, come Comitato popolare di agricoltori delle aree interne, a sostegno di una soluzione ben più netta e drastica: l’allontanamento dell’attuale direttore Di Mauro e dei suoi più stretti collaboratori della direzione dell’Arbea per “manifesta incapacità”. Non vorremmo che continua il presidente del Csail - l’ulteriore proroga concessa al manager Arbea serva solo per

Filippo Massaro

garantirgli l’accompagamento alla pensione, perché se così fosse ogni volontà dell’assessore regionale all'agricoltura Viti di affrontare in maniera risoluta il “nodo” dell’Arbea, risulterebbe “annacquato”. E’ invece necessario assumere piena consapevolezza che la nomina della commissione di vigilanza sull’Arbea è inadeguata alla gravità della situazione che vede numerosi agricoltori sul lastrico per i gravissimi ed ingiustificati ritardi dell’Arbea. Per questo l’assessore Viti e l’Arbea sono ancora in tempo per assumere quell’unico atto di coraggio che la situazione richiede vale a dire il commissariamento dell'Agenzia».

IN piu occasioni, nel dibattito consiliare, abbiamo avuto modo di porre il problema grave ed ingiustificato nell’incapacità da parte dell’Arbea di assolvere alla sua importane funzione di organismo pagatore del settore agricolo fino a richiederne con una mozione, tutt’ora pendente a firma mia e del collega Tisci , la sua liquidazione che ci sembra ancor oggi l’unica strada coerente e seria . Pur rilevando la massima attenzione e consapevolezza da parte dell’assessore Viti su questo tema ben conscio del fatto che l’assurdità della questione Arbea non possa essere oltremodo tollerata senza un intervento drastico e risolutore tant’è che si è addivenuti lo scorso 14 luglio alla costituzione di una commissione di Vigilanza che entro 90 giorni dovrebbe fornire alla giunta regionale gli elementi di controllo e verifica della funzionalità di tale ente che costa 5 milioni di euro alla comunità lucana . Premesso che riteniamo oramai acclarata la situazione del cattivo funzionamento dell’Arbea e riteniamo che all’assessore Viti non manchino né le conoscenze né le capacità per adottare urgenti e responsabili scelte autonomamente ed a prescindere dalla costituzione delle solite ed ennesime commissioni affinché, da subito, il sistema dei pagamenti dei contributi comunitari agricoli consenta che queste somme arrivino quanto prima possibile alle tante aziende agricole lucane che no n certo attraversano un momento economico florido. Ora se si è scelto come è stato deciso di costituire una commissione di vigilanza ci sia consentito esprimere talune perplessità ed incongruenze - tra l’altro giustamente rilevate da attenti commentatori - a cui non è sfuggita come a noi la contraddizione sulle funzione di tale Commissione che se deve assolvere a funzioni di verifica e controllo sui perché e le responsabilità del suo cattivo funzionamento non può essere composta se non da personalità terze ispettrici, dai rappresentanti del mondo agricolo che sono poi quelli che subiscono il malfunzionamento del sistema ed a nostro

IL CONGRESSO DEL PARTITO DEMOCRATICO

Le critiche del candidato della mozione Bersani, Salvatore Adduce

Il silenzio del Pd sull’agricoltura SCANZANO - «In un anno disastroso per l’agricoltura del metapontino, il Partito democratico non ha trovato il tempo di dire una parola sulla situazione drammatica in cui si trovano gli imprenditori agricoli». Con questo grido d’allarme venerdì 21 agosto è iniziata la conversazione di un gruppo di iscritti al Pd del circolo di Scanzano Jonico con Salvatore Adduce, candidato per la mozione Bersani a segretario regionale del Pd. «Come si può definire partito - ha rincarato Adduce una organizzazione che di fronte alle difficoltà che si stanno susseguendo nel settore agricolo come in quello turistico, per non parlare di quello industriale non riesce a stare in campo, non si collega ai protagonisti della crisi? E non è sufficiente il pur lode-

Il candidato Salvatore Adduce

vole impegno della Giunta Regionale per garantire il rapporto tra società e politica. Con un partito debole, hanno convenuto tutti, si rischia di burocratizzare il rapporto tra istituzioni e cittadini, consegnando questi ultimi al clientelismo, purtroppo non estraneo anche all’attuale Pd. Promuovere una

politica riformista, spingere perchè in Basilicata si continui l’opera di modernizzazione sempre più necessaria proprio in considerazione della grande crisi che stiamo attraversando, facendo prevalere l’interesse generalerispetto a quello particolare, questo deve essere il chiodo fisso di un gruppo dirigente

che voglia assolvere al suo compito. Soprattuto nel Metapontino dove i risultati elettorali a cominciare da quelli amministrativi sono a dir poco deludenti. Ecco perché – ha sottolineato Adduce - occorre valorizzare il protagonismo dei territori in un corretto rapporto tra centro e periferia attraverso una ripartenza anche sul piano organizzativo. Istituire coordinamenti per aree territoriali può essere utile per proporre soluzioni, selezionare classe dirigente, organizzare seriamente il partito. E’ ciò che ci proponiamo di fare. Nel Metapontino come nelle altre zone della Basilicata si avverte l’esigenza di organizzare un partito vero, capace di animare la discussione e assumere decisioni».

Il consigliere Di Lorenzo

avviso allargato anche dalle componenti politiche di opposizione presenti in Consiglio che per ruolo naturale svolgono la funzione politica del controllo e della vigilanza su gli atti di governo e dei sui enti . Non meno paradossale è poi la situazione denunciata su talune presunte incompatibilità che potrebbero verificarsi in capo anche su taluni degli ispettori nominati nella composizione della commissione in questione. Il tutto data la drammaticità del problema e la sua arcinota dimensione non può e non deve compiersi in non più di 30 giorni e non già nei 90 giorni previsti nella delibera di giunta. Ma se invece il ruolo di tale commissione sarà quello semplicemente informativo, senza che accerti e individui alcuna personale responsabilità o risolversi, peggio ancora, in un mero espediente per tacitare l’opinione pubblica e quella degli agricoltori cosi pesantemente negativa sulla gestione Arbea crediamo come già evidenziato che non cè ne fosse alcun bisogno e necessità ma v’è solo il bisogno di un pò di coraggio politco per liquidarlo e attribuire direttamente le sue funzioni all’interno del dipartimento regionale dell’agricoltura conseguendo quanto meno evidenti risparmi di risorse per i consigli di amministrazioni, i collegi sindacali, dirigenti , commissari e compagnia ballando. Pasquale Di Lorenzo consigliere regionale

Giornata d’incendi tra Potenza e Matera Gli interventi del Cfs POTENZA - Giornata di fuoco in Basilicata. Personale del Corpo forestale dello Sta ieri sera era impegnato a fronteggiare gli ultimi focolai dei numerosi incendi che si sono verificati in giornata nei comuni di Trecchina, LAgonegro, Melfi, Acerenza, Ginestra, Laurenzana, Tursi (località Gannone), Aliano, Nova Siri, Montalbano e Bernalda. Gli incendi a Trecchina e Tursi hanno richiesto l’intervento aereo per lo spegnimento. In particolare in località Mancosa, lungo la fondovalle del Noce, un elicottero ha contribuito in maniera decisiva a spegnere un incendio di vaste proporzioni che, sviluppatosi in un dirupo, ha interessato macchia e rimboschimenti di conifere. A Melfi, Laurenzana

Una pattuglia della Forestale

e Acerenza, ieri sera, il personale del Corpo forestale era ancora impegnato a spegnere le fiamme. Il personale investigativo del Corpo forestale è impegnato a ricostruire la natura degli incendi.

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Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

Digilio: «La Regione si attivi» Sollecitato il blocco delle procedure per le estrazioni in Valbasento POTENZA - «La pubblicazione, da parte del ministro dello Sviluppo economico, dell’Avviso pubblico di avvio del procedimento che riguarda la concessione di stoccaggio idrocarburi nelle località di “Cugno Le Macime” e “Serra Pizzuta” in una vasta area che comprende territori dei comuni di Ferrandina, Pisticci e Salandra, alla società Geogasstock (pubblicato sul Bur del 16 agosto scorso) impone ad istituzioni, forze politiche, organizzazioni professionali e di categoria di fare i conti con il problema che ho sollevato proprio un anno fa, nel mese di luglio 2008, per conoscere in tutti i suoi aspetti e verificare la compatibilità dei disegni strategici della società russa in Valbasento». A sostenerlo è il senatore Egidio Digilio (Pdl), componente della Commissione Ambiente del Senato. «Come ho avuto modo di rilevare da un anno – aggiunge - quella dei siti di stoccaggio è una partita fondamentale nello scacchiere internazionale del gas tenuto conto del massiccio ricorso agli stoccaggi di gas in Italia che fa seguito alla crisi fra Ucraina e Rus-

Il sito di stoccaggio

sia che comportò, come si ricorderà, il blocco dell’import verso l’Italia. E’ necessario – dice Digilio – che il Governo Italiano acquisisca i progetti industriali di Viktor Vekselberg, proprietario della Tnk, una delle maggiori compagnie petrolifere russe, che ha comprato miniere

Una veduta dell’area interessata

esauste in Basilicata (nell’area della Valbasento) per trasformarle in depositi di stoccaggio gas sino ad un miliardo e mezzo di metri cubi di gas. Come è noto il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva che vieta la vendita di infrastrutture energetiche (gasdotti, linee

di distribuzione di energia elettrica) a strutture non europee. L’acquisto di miniere esaurite – sottolinea Digilio non si può considerare l’equivalente dell’acquisto di infrastrutture energetiche ma è evidente che quando queste saranno trasformate in depositi di stoccag-

gio gas lo diventeranno a proprietà russa o magari con società ex novo costituite in Italia». Inoltre – evidenzia il senatore del Pdl – come hanno evidenziato organizzazioni professionali, l’area ricade in prossimità di siti di importanza comunitaria, sorgenti

di acqua potabile, fiumi e boschi di interesse naturalistico sia dal punto di vista di fauna che di flora selvatica. I rischi connessi ad un possibile inquinamento delle falde acquifere presenti nell’area, la realizzazione di importanti manufatti, le reti di trasporto di gas, il previsto deposito di idrocarburi, i sistemi di drenaggio dei fluidi e gli sfiati in atmosfera rappresenterebbro una minaccia all’ambiente e alle imprese agricole che insistono nell’area interessata e nelle immediate prossimità. Occorre, inoltre, considerare i danni di natura economica e di immagine che le imprese agricole dell’area potranno subire a seguito della presenza di tale impianto, infatti, nelle immediate vicinanze insistono produzioni olivicole di pregio, imprese zootecniche che operano in regime di agricoltura biologica, imprese forestali. Ci sono tutti gli elementi – conclude Digilio – perché i ministri Scajola e Prestigiacomo, ciascuno per le proprie competenze, “stoppino”le procedure per i necessari approfondimenti e le necessarie garanzie alle comunità della Valbasento».

Scuola Autilio spiega la sua manovra contro i tagli

«Ecco il mio piano» POTENZA - Un piano di azioni della Regione per fronteggiare i tagli degli organici della scuola che comporterebbero in Basilicata la perdita di oltre mille posti di lavoro, che stanno determinando una grave emergenza occupazionale del personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario (privo di qualunque tutela, vale a dire ammortizzatori sociali), è stato illustrato dall’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio a rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil del comparto scuola, Snals e Gilda. L’intervento della Regione – ha spiegato Autilio – prevede la definizione di uno specifico Accordo quadro con il Miur, da sottoscrivere al più presto, finalizzato a

stabilire le procedure per la valutazione ed il riconoscimento del servizio ai fini dell’attribuzione del punteggio nelle graduatorie ad esaurimento e per il trattamento economico del personale. Puntiamo – ha sottolineato l’assessore – a far confluire sugli obiettivi del programma regionale e sulle singole azioni i fondi ministeriali aggiuntivi per le attività curricolari ed extra curriculari, con l’assistenza tecnica necessaria garantita da parte dell’Agenzia nazionale per l’autonomia scolastica. Nei prossimi giorni –è stato concordato con i dirigenti sindacali che hanno condiviso il pacchetto di proposte – saranno avviati gli opportuni contatti con il Ministero per necessari approfondi-

menti in vista della sottoscrizione dell’Accordo quadro. Nel frattempo la Regione sta procedendo alla definizione del programma “rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica”, allla costituzione della Commissione regionale sul dimensionamento scolastico che dovrà in fase iniziale effettuare una approfondita analisi della situazione scolastica regionale. L’assessore Autilio ha sostenuto che «il punto di partenza per aprire nuovi spazi di impiego a quote di personale precario è la definizione del programma di rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica attraverso, tra l’altro, lo sviluppo delle competenze “chiave”; l’integrazione di

laboratori e servizi; l’ampliamento delle funzioni delle istituzioni scolastiche sul versante della formazione degli adulti; lo sviluppo di reti collaborative tra scuola e mondo del lavoro (alternanza, tirocini); l’incentivazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione; i rafforzamento di saperi scientifici; le attività collegate al prolungamento del tempo scuola. Per la realizzazione di queste iniziative che perseguono il duplice obiettivo della qualificazione dell’offerta scolastico-formativa e dell’occupabilità la Regione – ha spiegato Autilio – intende intervenire facendo ricorso alle risorse del Po Fse (per le scuole superori) e a fondi ordinari regionali (per le altre scuole) ricorrendo in via

L’assessore Autilio

prioritaria al personale docente e Ata iscritto nelle graduatorie ad esaurimento, già titolare nell’anno scolastico precedente di contratti di lavoro a tempo determinato per supplenze annuali e, in subordine ad altro personale iscritto nelle stese gra-

duatorie. Tale personale potrà costituire una dotazione aggiuntiva a disposizione delle istituzioni scolastiche per lo sviluppo degli interventi programmati, attraverso apposita formazione per i ruoli specifici da svolgere».

Intervento del senatore Cosimo Latronico (Pdl)

Crisi, «La Basilicata non ha bisogno di sogni» IL senatore Cosimo Latronico (Pdl), in una nota su un’intervista al Quotidiano della Basilicata del Presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, ha evidenziato che «l’iperbole agostana del governatore lucano rassomiglia più ad un tuffo nel mare dei sogni, che ad una radiografia realistica della situazione di crisi economica e produttiva che la nostra regione sta terribilmente attraversando». «Ma – ha proseguito il parlamentare – come egli stesso sa, i sogni quando toccano la realtà si disvelano in tutta la loro disillusione, per cui, leggere le sue dichiarazioni sulla via magnifica della ricerca e dell’innovazione sul piano teorico non suscita

Latronico

particolare meraviglia, trattandosi di concezioni ormai note nelle teorie dello sviluppo». Per Latronico, «la Basilicata non ha bisogno sicuramente di posizioni apocalittiche».

Basta show da “archistar” NELLAtrasformazione delterritorio,la dignità intellettuale e materiale degli architetti italiani è umiliata dalla marginalizzazione della progettazione nelle norme su Lavori Pubblici ed incarichi professionali. La crisi globale grava sulla fragile struttura produttiva della Basilicata ed anche itecnici nerisentono: ogni140 lucani c'è un architetto o un ingegnere e solo un quarto dei Colleghi vive della professione.e Ma la tutela del territorio è obiettivo prioritario della strategia di sviluppo ed il Diritto all'architettura è un patrimonio comune al quale tutti devono contribuire: in primis gli Ordini che nell'assolvere ai compiti istituzionali e culturali, devono anteporre gli interessi generali a quelli degli Iscritti. Il nuovo Consiglio affronterà nel prossimo quadriennio temi importanti per la Provincia: candidatura di Matera a Capitale Ue della Cultura, espansione urbana nel Metapontino, recupero dei centri storici, Università, innovazioni legislative.

Incideremo sulle questioni cruciali del territorio e affermeremo le nostre prerogative, se sapremo dialogare proficuamente - a tutti i livelli - con le istituzioni politiche ed amministrative, le forze imprenditoriali e sociali, le diverse culture. Consideriamo la globalizzazione una opportunità per chi opera in una piccola Provincia e il sistema Ordinistico, in sinergia con Inarcassa, Enti pubblici e privati, deve promuovere l'aggregazione degli Iscritti e strumenti di crescita professionale: il Mediterraneo e l'Africa sono già tra gli orizzonti operativi da percorrere! Per centrare gli obiettivi serve un Consiglio autorevole per le personalità coinvolte; rappresentativo dell'articolazione del nostro mondo: liberi professionisti, dipendenti, docenti; aperto alle aspirazioni dei giovani, al prezioso apporto femminile e alle esperienze dei più maturi; indipendente nei confronti degli Enti per garantire collaborazione e critiche;

leale al suo interno e con gli Iscritti; capace di consolidare ed ampliare sinergie con altri Ordini; coeso, grazie alle capacità di un Presidente “super partes” Il territorio e le città denunciano una carenza di qualitàrispetto agli standard europei: per superare il ritardo rivendichiamo la centralità dell'architetto che, nel pubblico interesse, coniughi sapienza umanistica e conoscenza tecnica per garantire risultati funzionali ed armoniosi nel rispetto dell'ambiente e della cultura del luogo. Per raggiungere il traguardo e conseguire soluzioni avanzate e condivise, non servono gli show inebrianti delle “archistar” ma occorre una paziente azione di stimolo e confronto politico, amministrativo e culturale unita alla quotidiana seria risposta alle richieste e ai bisogni della Committenza e l'umile, ma ostinata, difesa della dignità intellettuale e materiale della nostra straordinaria missione. Angelo Vozzi

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12 24 Ore in Basilicata Il senatore del Pdl chiede di approfondire la situazione sui siti di stoccaggio per idrocarburi


Domenica 23 Agosto 2009

LA

vacanza SMOBILITA di DAMIANO LATERZA Autovetture corazzate, in lento susseguirsi, diradano verso il mare. «Che si comprano a fare il Suv, se poi vanno a sessanta all'ora?» avrebbe voluto chiedere Marta, vispa donzelletta di provincia, imbottigliatasi a bella posta per consumare quel rito collettivo dal sapore vintage. Era stata licenziata sei volte negli ultimi dodici mesi: aveva bisogno di un giorno di mare. «Il lavoro smobilita l'uomo. E pure la donna» si disse. Poi incrociò un distributore di carburante lungo l'afosa statale costellata di finti autovelox e segnali più o meno improbabili, e stette per svenire. S'era impegnata persino il prezioso anello di un fidanzamento l'ennesimo - non andato a buon fine, per pagarsi quell'agognata giornata marittima e metà del budget disponibile se n'era già andata così, con un pieno di nafta dall'odore inebriante. «Il digitale terrestre è arrivato sulla terra» c'era scritto, a un certo punto, in un tratto desueto ove l'unico segnale FM captabile era quello di Radio Maria. «Ricordate: il ferragosto non esiste. Oggi si festeggia l'Assunta!» ripeteva nel mentre, ossessiva, la voce metallica d'un parroco fattosi DJ per amore della Madonna. «Un cd di Madonna! Ecco quello che ci vuole» fece

Marta e smise di affliggersi. Poi scrisse il seguente SMS alla sua amica del cuore Tania, la quale aveva acceso un piccolo mutuo per andarsene in crociera nel Golfo Persico ove sperava di incontrare un vero pirata e fare l'amore con lui: «Oggi niente austerità. Baci. Tvtb». «A proposito di austerity, zia, mi racconti di quando, nell'estate del 1974, per esorcizzare la crisi petrolifera, te e lo zio facevate il bagno nudi nella benzina?» disse Matteo, rampollo di una nota famiglia produttrice di salsicce in scatola. Sua zia, la baronessa von Wurstel, sorrise nostalgica, ma non si scompose. Era tutta intenta a decidere, con l'ausilio della servitù, il modo ottimale di tagliare il pomodoro da inserire nei sandwich da portare in barca. «Siamo tutti sulla stessa barca» avrebbe asserito enfatico, intanto, l'umile gestore d'una ricevitoria SISAL presa d'assalto da orde di inebetiti giocatori a caccia di magiche sestine. «Se vinco costruirò il nuovo stadio della Juventus» disse Giovanni agli amici, tronfio d'orgoglio. Sua moglie si spaccava la schiena per 14 ore al giorno in una polleria a gettoni (c'è un macchinario, metti un gettone, esce un pollo arrostito. Dietro al macchinario, la moglie di Giovanni, da sola, cura tutta la filiera, dal pulcino al rosmarino) e lui pensava solo alla Juve.

Del resto era la Vecchia Signora che gli dava le soddisfazioni maggiori. «Vedi quella vecchia signora? E' mia moglie. Per questo ho deciso di andare a investire in Moldova» proferì il commendator Panzavolta, strizzante l'occhio, e rivolgendosi verso l'ignaro vicino d'ombrellone il quale, dal canto suo, era tutto intento a darsi un tono. E lo faceva nel modo più chic possibile, cioè declamando, a voce alta, brani dell'ultima fatica letteraria di Fabrizio Corona. Nel frattempo le di lui “bambine” - 13 e 15 anni - nel pieno di una tempesta ormonale, puntavano due esili bagnini dalle dubbie capacità natatorie che si sollazzavano sulla battigia. Un lido qualunque. Approdo sicuro. Pressati come sardine. Lettini a castello. Ci si abbronza a turno. Quando stai sotto puoi leggere o dormire. Quando stai sopra puoi prendere il sole e lo prendi pure meglio, perchè sei più vicino (al sole). «Papi!» urla una lolita sgraziata rivolgendosi verso un irreprensibile padre di famiglia, in fila per una razione di calamari fritti prodotti dalla Pirelli dentro una triste tavola calda anni '60. «Pafff!» una donna minuta - si presume la di lui moglie - assesta all'uomo un ceffone sonoro, tra l'ilarità dei presenti. La ragazzina fugge

divertita e va a creare scompiglio altrove. «Avete la ceretta per uomo?» urla la grassa signora di periferia entrando in farmacia. Igor e Marina, invece, passano tutto il giorno in cerca di una cala isolata. Fattasi notte, tornano a casa. Non sono mai scesi dalla macchina. Sui monti del Tirolo, intanto, un gruppo di scalatori disabili s'imbatte in una mummia preistorica congelata che sembra il Senatore Andreotti. Sulla costa, le corriere vengono prese d'assalto, come negli anni cinquanta. C'è il nonno, con la badante bulgara, già ingegnere termonucleare in pensione. «Trent'anni fa qui non c'era niente!» «Anche oggi non c'è niente, papà» «Si, ma il niente di allora era diverso. Era un niente che aveva un senso». In città, la scomparsa di qualsivoglia mezzo di locomozione a petrolio, presagisce scenari da futuro prossimo rigorosamente a pedali. Sotto al cartello “Divieto di balneazione” alcuni bambini giocano con dei granchi a due teste e trentacinque chele già impanate. Poco distante, su una distesa di buste di plastica, alcuni inglesi credono di essere in presenza di un audace esperimento di land art. «In che anno siamo?» chiede la nonna arteriosclerotica. «Non lo so» risponde il nipote, strafatto di crack.

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Domenica 23 agosto 2009

Domenica 23 agosto 2009

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La querelle Anna Magliocchino risponde al Corriere della Sera

di ANNA MAGLIOCCHINO Tutte le volte che la stampa quotidiana riporta titoli, che fanno riferimento alla poesia, nelle pagine dedicate alla cultura (sempre poche) o nella TERZA PAGINA, che ormai non è più “terza” da un pezzo, mi premuro di leggerne i contenuti, allaricerca diqualcosacheil piùdelle volte non trovo o mi delude. Mi è accaduto, ancora una volta, con “Un popolo di poeti (anche a pagamento di Paolo Di Stefano, sul Corriere della Sera del 3 agosto 2009. “Nihil sub sole novi…”, nel suo scritto, scopre l'acqua calda. Non credo proprio che avessimo bisogno di essere informati sulla mediocrità di alcune pubblicazioni, da parte di editori poco accorti e scrupolosi (pecunia non olet). E non penso necessariamente ai “piccoli editori”, che sono i più coraggiosi e rischiano in proprio, per diffondere opere di pregio. Mi riferisco, invece, ai grandi gruppi editoriali, che potrebbero fare di più e meglio, invece di “appoggiarsi”, più che sul valore delle opere, sulla “notorietà” non sempre edificante del personaggio-autore. La selezione “seria”, di cui Di Stefano parla, il più delle volte è fatta sul nome e/o sull'avvenimento, che ha già fatto notizia. E il bene, è cosa nota, non fa notizia. Fanno notizia i ladri, i delinquenti, le etere che ricattano qualche potente, absit iniuria verbis, gli assassini (v. Cogne in 1^dicopertina),i corrottieicorruttori, tutte le oscenità e le brutture del nostro mondo contemporaneo, anche detto civilizzato, ma direi piuttosto anestetizzato dal più becero consumismo, il cui ventre grasso lo rende indifferente anche di fronte alla morte (v. bagnanti del litorale partenopeo). Quello dei poeti, piccoli o grandi che siano, è un mondo a parte, al quale magari siguarda, nel migliore dei casi, con indifferenza e anche con una sorta di supponenza, come fa l'autore dell'articolo in argomento, membro della giuria di un premio letterario.Personalmente, non credo nei premi letterari, che spuntano come funghi da tutte le parti, e neppure (con qualche rara eccezione) in coloro che ne costituiscono le giurie. Allo stesso modo, non credo

Il denaro non fa rima nei “critici” di professione (loro sì, quasi tutti a pagamento), le cui recensioni, lette con attenzione, si somigliano tutte e sono solamente frutto di acrobazie letterarie non sempre corrette, neppure ortograficamente.. Buone per tutte le stagioni, dicono tutto e il contrario di tutto: IBIS, REDIBIS, NON MORIERIS IN BELLO (andrai tornerai, non morirai in guerra) era il responso della Sibilla, la misteriosa sacerdotessa di Apollo, nel quale bastava spostare la virgola dopo il NON e il povero malcapitato si ritrovava morto IN BELLO. Citazioni accademiche a parte, di cui chiedo umilmente scusa al lettore, l'enunciato “a pagamento”, usato nel titolo e ripetuto nel testo dal suo autore, non mi pare molto appropriato al caso specifico, sul piano semantico. Viviamo in un mondo globalizzato e in un tempo in cui tutto “si paga” e tutto “si vende”. Vende il proprio corpo la donna che esercita il più antico mestiere, vende la sua “arte” il medico, nello studio privato, intramoenia o convenzionato, anche se talvolta può spedirti all'altro mondo, vende la sua attività di educatore (pagato dallo Stato e quindi da tutti noi) anche l'insegnante incapace di educare… Non includo nell'elenco la vendita dei prodotti di prima necessità, senza i quali non potremmo vivere. Si vendono anche le “parole”, meglio se cattive, e lo fanno lo scrittore, il giornalista, il critico, gli imbonitori di varia coloritura politica, gli editori, intermediari tra produttori e fruitori dei prodotti culturali e industriali della diffusione della cultura da quando è stata inventata la stampa. In un

modo o in un altro, siamo tutti “a pagamento” qualunque cosa noi facciamo, ma è “a pagamento” chiunque offra un qualsiasi prodotto o servizio in cambio di denaro. Gli unici che non definirei “a pagamento” sono proprio loro, i poeti disposti a “sostenere” i costi editoriali, per una più ampia condivisione di quelle sensazioni, emozioni, esperienze, che rielaborate dal loro pensiero divergente, fondamento di ogni manifestazione artistica, diventano poesia, romanzo, saggio e via dicendo. Non parlerei neppure di “versificare”. La metrica (quando usata), quella che abbiamo imparato nelle aule dei licei, serve ben poco a fare poesia vera. La ricchezza lessicale, che ci viene dalle letture, dallo studio, dalla ricerca, può rendere più agevole l'espressione poetica, ma ciò che conta è la materia prima che è dentro di noi. Se questa non c'è, si tratterà solamente di aridi giochi letterari che non potranno mai avvicinare il lettore né coinvolgerlo emotivamente. Oltre che dentro di noi, la poesia è nelle cose che abbiamo intorno, ma è solamente il poeta che riesce coglierla, ad appropriarsene per poi condividerla con gli altri. Quando si vuole offrire una rosa e non la si trova nel proprio giardino, per donarla “si paga il fioraio”, che la mette a nostra disposizione. Perché non dovrebbe essere così anche per quel testimone silenzioso dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni, che è sempre stato il libro. E se è vero che si è liberi nella misura in cui si è disposti a pagare per la propriae l'altruilibertà, pagareper donare qualcosa di così profondamente intimo come la poesia è an-

che una dimostrazione di libertà. Parlare di “poeti a pagamento” non è neppure corretto semanticamente, come ho spiegato, ed è ingiusto verso tutte quelle persone elencate con supponenza da Di Stefano. Cito testualmente le sue parole: insegnanti in pensione, pubblicitari, commercianti, periti aziendali, professionisti (?), impiegati, medici, secondo lui, desiderosi di vedere materializzati i propri “sfoghi”poetici in un libretto. Fino a tutto l'Ottocento e parte del primo Novecento, i pittori lavoravano su commissione, quindi, “a pagamento”, mentre poeti e scrittori facevano i “giullari”, quando erano fortunati, al servizio di qualche generoso mecenate. Oggi, la maggior parte degli scrittori e dei poeti, hanno un altro lavoro ben retribuito (v. giornalisti scrittori), che consente loro ciò che si chiama 'libertà dal bisogno'.. È proprio sicuro Di Stefano che fra le persone, sopra elencate, non vi siano autentici poeti, che rubando ore al sonno hanno coltivato i loro interessi artistici e letterari, mentre esercitavano un altro mestiere, solamente perché “artes non dant panem”? Crede davvero che queste persone, ad un certo punto della loro vita, ex abrupto, non avendo più nulla da fare, si facciano venire velleità letterarie? Lo stesso si può dire, ancora semanticamente parlando, dell'uso del sostantivo “professionisti”: insegnanti, pubblicitari, commercianti, periti aziendali,……, impiegati, medici… non sono anche loro professionisti? La poesia è nata prima della grammatica, prima della sintassi e della metrica scolastiche, già natu-

ralmente presenti nella lingua di Omero senza esserne i presupposti. La poesia non nasce a comando, non si costruisce, non si fa per mestiere, è nelle cose, nelle persone con cui entriamo in relazione, nel modo di vivere il rapporto tra il nostro mondo interiore e l'esterno, l'altro da noi. La trovi nello stormo degli uccelli migratori, che dalle radure si levano compatti ad oscurare il cielo, al tempo delle grandi migrazioni. La senti nell'onda spinta dal maestrale che ti spaventa ed affascina ad un tempo. La vedi nella rugiada che imperla al mattino i petali della rosa, negli occhi del bambino che insegue l'aquilone, nella fronte e nelle mani rugose di anni e di lavoro del vecchio contadino, che ha curato con amore il suo campo di grano, del muratore che ha costruito le nostre comode case. La poesia è soprattutto giovinezza interiore, perché è curiosità, passione, impeto, grido di gioia o di dolore, rabbia repressae poiesplosa difronte alleingiustizie, ai soprusi, alle discriminazioni, alle stronzate come quelle pubblicate sul Corriere il 3 agosto. E come la giovinezza è generosa, si dà senza nulla chiedere. La poesia è slancio incontenibile, come ogni altra forma d'arte, e nulla e nessuno può impedirle di manifestarsi. Mi rendo conto di essere andata oltre quello che era lo scopo iniziale di questa mia forma di contestazione, e mi viene in mente Oscar Wilde, che diceva: “A tutto posso resistere tranne che alle tentazioni…”. Qualcuno potrebbe sorridere pensando a ciò che si narra di certe sue tendenze…Io, invece, ritengo che con la parola tentazione intendesse riferirsi a tutto ciò che può generare emozio-

ni anche forti e violente, che ci tolgono il respiro, ma ci rendono la vita degna di essere vissuta. La poesia è tutto questoe non si puòvendere né comprare, si può soltanto donare. Il poeta cheè disposto arinunciare ad una cena al ristorante o al vestito nuovo, per pagare la stampa del suo libro, che gli consentirà di donare e condividere pensieri ed emozioni, è un gigante che si leva al di sopra della mediocrità mercantile del mondo consumistico del popolo bue arricchito, e si può benissimo permettere il lusso di usare il denaro per procurarsi il prodotto tipografico (lo strumento), che gli consenta di ampliare il suo bisogno di dare. Quod licet Iovi non licet bovi. La lingua è costruzione del pensiero, il quale si sostanzia di parole, che non sono patrimonio del singolo, ma sono di tutti: bisognerebbe poterle donare non vendere, soprattutto se sono le parole della Poesia, che pur nella sua inutilità materiale, non ha mai fatto male a nessuno, come diceva Eugenio Montale, ma io aggiungerei che può aiutare a vivere ed a discernere ciò che è bello da ciò che è brutto. Concludo: chi paga per donare e donarsi compie un doppio atto d'amore. Ci sarebbe da aggiungere che Paolo Di Stefano, parlando dei cosidetti piccoli editori, ha promosso e bocciato, come ha fatto con i molti libri che gli sarebbero pervenuti in qualità di giurato del premio menzionato. In parole più semplici, ha fatto della pubblicità pro per alcuni e contro per altri. La cosa non mi riguarda, ma mi sorge il dubbio che non sia cosa accettabile in un mezzo d'informazione, come un quotidiano.

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L’articolo di Paolo Di Stefano apparso il 3 agosto scorso sul Corriere della sera al quale risponde Anna Magliocchino

Poetessa, pittrice di gran levatura, insegnante di glottodidattica, autrice di saggi biografici e storicoletterari, Anna Magliocchino, originaria di San Mauro Forte, vive e lavora in Campania, ad Arco Felice in provincia di Napoli, e in Sardegna, a Torre del Pozzo in provincia di Oristano. Nel testo che pubblichiamo, risponde all’articolo di Paolo Di Stefano pubblicato sul corriere della sera del 3 agosto scorso in cui l’autore contesta le ambizioni di pubblicitari, insegnanti in pensione, commercianti, periti aziendali che vedrebbero materalizzati i propri sfoghi poetici. con la pubblicazione di un libretto.La tesi della Magliocchino apre, al contrario, una profonda riflessione, in cui contesta l’opinione di Di Stefano e descrive l’universo della poesia nel nostro Paese, lontana dall’imamgine fornita dal Corriere della Sera.


Domenica 23 agosto 2009

Le interviste. Pino Mango Riflessioni del cantautore lucano. «Sanremo? Non esiste più»

si NASCE

«con il TALENTO E' praticamente barricato all'interno di uno studio di registrazione da mesi, attento come sempre a non tralasciare nessun particolare per offrire un prodotto qualitativamente inattaccabile sotto tutti i punti di vista. Mango accetta di parlare durante una delle poche pause che si sta concedendo. Può farci qualche anticipazione sul nuovo lavoro discografico? «A dire la verità ancora è tutto top secret, posso solo dire che sto lavorando a un “live” con qualche inedito, un paio di brani. Ed hai detto bene, sono mesi che ci lavoro, prima a Lagonegro, poi a Roma, ed ora da tre mesi a Milano. Di solito ogni volta che mi impegno per un nuovo prodotto non impiego mai meno di sette, otto mesi di lavoro». Ti andrebbe di esprimere il tuo pensiero in merito alla vicenda di Beppe Grillo che aspirava ad una candidatura per la guida del Partito Democratico? «Certo. A me non sembrava affatto negativa, era una candidatura che aveva il suo peso. A occhio per me è positivo avere dei personaggi che tentino di sollevare le sorti della sinistra. Speravo fosse una opzione che non servisse solo a smuovere le acque, ma che portasse ad una fattività di cose serie e concrete, importanti da parte di tutti. Se la sinistra deve servire a non far niente mi sembrerebbe una cosa negativa. Io in questo momento non parlo di politica, parlo di civiltà, che viene “prima” della politica. Quando c'è civiltà si può accettare tutto quanto vuole contribuire al buono, un sintomo di grande civiltà che però mi sembra abbiamo perso negli ultimi anni. Quando ci sono personaggi che vogliono dare una mano a una sinistra in affanno è importante dargli credito. Perché no?» Hai partecipato anche tu al progetto “Domani 21/4/2009” finalizzato consolidamento del Conservatorio “Casella” e del Teatro Stabile dell'Aquila… «Si. Siamo 56 artisti che in soli due giorni sono riusciti a registrare tutto. E in solo 3 giorni complessivi è stato anche realizzato il mix. Bravissimi tutti, artisti e tecnici, nel realizzarlo in tempi velocissimi. Un altro modo per essere vicini in maniera concreta alle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo». Ci troviamo di fronte, oggi, a cantanti il cui successo nasce e muore in tempi brevissimi e ci dui poi nessuno si ricorda più. Quali le cause secondo te? «E' un po' colpa di tutti quando si verificano situazioni del genere. Purtroppo ci saranno sempre, la gente è contenta così. Se invece sei un artista di talento ed hai cose da dire, dopo cinquant'anni non cambia niente. Evidentemente manca talento, manca una comunicazione basata sul lavoro serio, e quando mancano queste cose il successo non potrà mai avere una durata nel tempo». In questo senso, quanto può essere importante per un artista frequentare il CET, l'Università della musica creata da Mogol? «Io sono stato anche docente al Cet, per vari anni. Non credo però molto in queste iniziative, con il talento si nasce, e il talento non è una cosa che si insegue, non si impara da nessuno. Una scuola così può insegnarti ben poco se non hai talento». E un bel giorno si decide di affidare il Festival di Sanremo a Mango… Che faresti? «Niente, sarebbe un disastro. Sono molto attento, so qual è il mio posto. A me il Festival non piace e comunque il 90 per cento di Sanremo degli ultimi vent'anni non lo avrei mai proposto e sarebbe stato comunque un errore. Io sono un artista e voglio continuare ad essere solo questo, a fare solo l'artista, altrimenti avrei bocciato tutti, perché proprio non mi piace. Soprattutto perché il Festival non esiste più sotto il profilo della canzone d'autore, è diventato solo una esposizione televisiva che tende esclusivamente a realizzare share e ascolto».Saltando di palo in frasca, qualcuno ha messo in dubbio sui mass media che l'uomo sia arrivato mai sulla Luna… «Ma certo che ci sono andati sulla Luna! Perché non avrebbero dovuto? Perché inventare? Le cose esistono attraverso motivazioni, se mancano quelle…quale lo scopo di fingere? E poi gli argomenti veri da trattare sui mass media sono la mafia e la camorra, per esempio, e sul perché non si riesce a sconfiggerli, questi sono i problemi, altro che riempire pagine e pagine mettendo in dubbio lo sbarco sulla Luna!»

L’intervista a Pino Mango è stata gentilmente concessa da Epolis

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L’intervista il professor Percoco racconta le sue scoperte

I MISTERI DEL BEATO GIOVANNI di FABIO AMENDOLARA

Nelle foto: la copertina del libro, il professor Percoco e di sfondo la pagina del messale del Beato Giovanni da Caramola

CHIAROMONTE – Per anni è passato inosservato. Stava lì, in un angolo della chiesa, nella sua urna di legno decorata. Mai un ricordo, né un accenno al suo nome. I più anziani l’avevano quasi dimenticato. I più giovani non sapevano neanche che esistesse. Oscurato, forse, dalla figura di san Giovanni Battista, patrono del paese. Del beato Giovanni da Caramola, nato a Tolosa verso il 1280, giunto a Chiaromonte nel 1300, si interessavano in pochi. Tra questi c’è il professore Giovanni Percoco. Sono sue le prime ricerche, i primi studi. Poi, di colpo, il beato Giovanni è tornato di moda. Qualche pubblicazione, articoli di giornale, la ristrutturazione del suo eremo. E nel 2002 è ripartita celebrazione di una festa. Professor Percoco, lei ha scritto molto sul beato Giovanni da Caramola. Una sua biografia fornisce notizie storiche sul suo ufficio, contenuto in un messale proveniente dall’abbazia cistercense di santa Maria del Sagittario di Chiaromonte. Da quanto tempo si interessa a questo personaggio? Prima del 1997 avevo steso un piccolo saggio su Giovanni da Caramola. Era l’anno in cui con il professore Antonio Giganti, allora docente di storia medievale preso l’Università di Bari, preparavamo il convegno sui 550 anni dalla nascita di Francavilla sul Sinni. Io facevo parte del comitato scientifico. Quando il professorGiganti acasa miavide ilmio dattiloscritto, in presenza anche del parroco di Chiaromonte don Vincenzo Lofrano, mi chiese di partecipare al mio lavoro e io fui felicissimo, perché potevo fare affidamento sulla sua competenza. Si trattava di un abbozzo di studio? Certo; il titolo era “Il Beato Giovanni da Caramola, uno spirito inquieto fra eremo e cenobio”. Da questo studio ho estrapolato poi un sunto che formò il mio saggio “I luoghi della contea di Chiaromonte dove visse il Beato Giovanni da Caramola” pubblicato nel 2003. Ricordo alcuni suoi contributi su Giovanni da Caramola su riviste anche straniere I miei contributi storici figurano negli atti di un convegno tenuto a Clermont de l’Oise, in Francia, il cui tema era “Colloque FrancoItalien, Clermont, Chiaramonte, Chiaromonte, Trois villes Héritières des comtes de Clermont”, nel 2000, mentre i contributi critici e filologici sono stati pubblicati nel 2002 a Brecht in Belgio, nella rivista internazionale dei Cistercensi della stretta osservanza di Pontigny in Borgogna, Cîteaux – Commentarii Cistercienses, nella quale annunciavo una scoperta interessante, vale a dire una difformità notevole fra il testo dell’Ufficio di Giovanni riportato nel Messale Cistercense di Chiaromonte e quello riportato negli Acta Sanctorum di Agosto i quali omettono ben 109 righe. Una simile scoperta ha avuto una risonanza negli ambienti ecclesiastici? Non saprei. Posso solo riferire che Robert Godding della Société des Bollandistes di Bruxelles, al quale avevo annunciato la mia scoperta, il 3 settembre 2001 mi scriveva: «Se l’Ufficio da Lei scoperto è veramente inedito, come pare, una pubblicazione potrebbe essere interessante» e concludeva «a questo punto non posso che incoraggiarla a proseguire il lavoro». I Cistercensi d’Italia hanno saputo della sua scoperta? I Cistercensi di Casamari hanno accolto nella loro rivista un mio lungo articolo. Nella sua monografia sul Beato lei propone molte note critiche che vanno dall’analisi del testo all’abito dei conversi, alle calzature che mancano nell’immagine del Beato, a errori di autori che hanno fatto confusione fra cistercensi e certosini. Sui siti internet non appare nulla di tante particolarità di cui lei ha scritto.

Le assicuro che alcuni siti disinformano e non informano sul Beato, e non solo i siti, ma anche i libri. La verità fa onore al personaggio e non le false notizie. A pagina 12 del volume BasilicataCistercense a cura diPietro Dalena, delle edizioni Congedo (Galatina), si dice che «Giovanni da Tolosa, ossia Giovanni da Caramola, fu abate del Sagittario e vescovo di Anglona tra il 1333 e il 1338» e nello stesso testo si sostiene che Giovanni era un converso, cioè un religioso che non era nemmeno ordinato sacerdote. E il culto tributato al Beato? Innanzitutto le dico che nel calendario liturgico del messale cistercense al 26 agosto è segnata la commemorazione del beato e nel messale al folio nono è riportato il rituale della Missahujus Sancti Viri. Giovanninel messale è sempre chiamato beato, ma nessuno sa quando è stato beatificato. Pertanto fin dal secolo quattordicesimo è stato venerato. A quale titolo allora è venerato e chiamato beato? Nel 1171-72 papa Alessandro terzo scriveva a Kol, re di Svezia, riferendosi a un nuovo culto che non era lecito venerare pubblicamente una persona senza l’autorizzazione pointificia. E nel 1234 la riserva pontificia di canonizzazione diventò legge ufficiale della Chiesa, come si legge in la Beatificazione, storia, problemi, prospettive dell’autorevole Fabijan Veraja, pubblicato dalla Sacra congregazione per le cause dei santi, (Roma, 1983). Quest’anno le famiglie di Chiaromonte hanno ricevuto una lettera pastorale dell’ordinario diocesano monsignor Francesco Nolè che promuove il culto del beato, ma nel documento non appare alcuna disposizione pontificia che lo autorizza. Eppure nella messa a Chiaromonte con gli altri santi adesso è nominato anche il beato. Non so se il culto locale di un santo o di un beato può essere autorizzato dall’ordinario diocesano. Il più autorevole biografo di Giovanni da Caramola, Gregorio de Lauro, nella vita del beato, al capitolo 15 scrive: «Quando il suo corpo fu elevato agli onori degli altari non v’è memoria d’uomo». Tuttavia qualche tempo fa promisi al vescovo Nolè che mi sarei industriato per fornire documentazione certa che assicurasse circa il culto del beato. Ho ripescato, come suol dirsi, fra le mie carte il mio citato studio di 46 facciate dove riporto un decreto di papa Alessandro settimo emanato il27 settembre 1659e pubblicato il3 febbraio del 1660 che autorizza a venerare i beati e i santi fino ad allora ritenuti tali a delle condizioni particolari in cui si ritrovava il beato Giovanni che, perciò, è un beato a tutti gli affetti. Dunque fin dal 1659-1660 il culto del Beato Giovanni risulta autorizzato. A mio avviso la normativa moderna riguardante la beatificazione come atto amministrativo del romano pontefice e la canonizzazione, come factum dogmaticum non inficia la normativa precedente, e al di là di tutte queste problematiche c’è da augurarsi che succeda il vero miracolo, che sarebbe quello che farebbe di Chiaromonte la città del Beato Giovanni. f.amendolara@luedi.it

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Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

Il reportage Rotondella contro logorìo della vita moderna

di PEPPE LAPOLLA Qualche decennio fa un fortunato slogan di Carosello (chi lo ricorda o ne ha mai sentito parlare?) recitava: “contro il logorio della vita moderna bevete…”. E' da tempo che si avverte, con un senso di insoddisfazione, il logorio della vita moderna; la inutilità, se non la dannosità, del correre frenetico nei vari momenti della giornata. Ci si alza presto la mattina perché sono tanti gli impegni della giornata; si corre al lavoro con il rischio di provocare o essere vittima di un incidente stradale e guidiamo la nostra automobile eludendo le regole del codice della strada perchè siamo distratti e con la mente già proiettata nel programma di lavoro della giornata; prendiamo velocemente un caffè con gli amici per parlare di lavoro e non ascoltiamo i nostri interlocutori presi dalla urgenza di trasmettere la nostra opinione perché dobbiamo correre da un'altra parte…E così di seguito per tutta la giornata. E quando a sera rientriamo in famiglia, se non abbiamo una cena di lavoro, siamo talmente stanchi da non avere la voglia di dedicare una parola alla moglie e neppure una carezza ai pargoli che ci hanno atteso per una intera giornata. Anche in vacanza corriamo! C'è l'obbligo di divertirsi ad ogni costo! E allora si corre da una spiaggia all'altra, da una sagra all'altra, da uno spettacolo all'altro! Altrimenti che vacanza è? Divertirsi è l'imperativo al quale nessuno più osa sottrarsi! E la pubblicità? Ci si mettono tutti, anche gli enti locali e le istituzioni i quali, con la scusa di promuovere il territorio, ci fanno involontariamente diventare delle trottole. Le offerte, poi, sono tutte favolose. Le SPA, le Beauty Farm, i Wellness Center con fitness e massaggi (e poi: beach tennis, aloha water games, dodgeball, footvolley, (e chi più ne ha più ne metta) sono ovunque; anche sulle spiagge. Tra un po' ci pagheranno per annoverarci tra i loro clienti! Tra l'altro,vuoi per la crisi economica, vuoi perché i soldi non bastano mai, da qualche tempo sono finite quelle belle e lunghe vacanze di una volta (per chi se le poteva permettere) al mare o in montagna quando ci si ritemprava veramente perché le vacanze servivano a recuperare energie e a fortificare lo spirito. Oggi si fanno pochi giorni di vacanze in montagna o, preferibilmente, al mare o, spesso da pendolari, ma sempre rigorosamente di corsa, alla ricerca di un angolino tranquillo che troviamo già occupato da chi è stato più mattiniero di noi. Se poi andiamo nei lidi attrezzati insieme ai servizi troviamo la ressa, i vicini di ombrellone con la musica di sottofondo che se hai da comunicare qualcosa al tuo amico o a tua moglie devi ripeterlo chissà quante volte per farti capire… E poi c'e la musica del lido incessante, ossessiva! Negli anni passati c'erano le radioline dei vicini che ti rubavano quel poco di quiete che tu avevi cercato. Oggi c'è la musica del lido che rompe i timpani o quella dell'istruttore per la ginnastica sulla sabbia o nell'acqua. Dalle vacanze, corte o lunghe che siano, si torna stressati! Bisognerebbe riscoprire l'ozio. Il dolce non far niente (non parlo dell'otium dei nostri avi!). Ma vuoi mettere una bella vacanza, che anche se breve e concentrata, in tanti posticini della nostra Basilicata (ma anche della Calabria o della Puglia, del Trentino o della Valle d'Ao-

sta come della Toscana o dell'Umbria) dove veramente ti riposi, recuperi le tue energie psicofisiche e riscopri cosa significa “slow life”ovvero “il piacere della lentezza”! Prendiamo Rotondella (o uno qualsiasi dei nostri paesi). Ti alzi al mattino e ti senti come un pesce perché hai riposato in un posto dal clima ideale e nella quiete più assoluta. Se hai voglia di andare al mare ti basta un quarto d'ora per arrivare in una delle spiagge più belle e suggestive della costa lucana. Qui puoi fare il bagno in un mare cristallino dove ancora i pesciolini ti nuotano tra i piedi come nella barriera corallina; puoi consumare una colazione leggera in uno dei tanti posti sulla spiaggia e goderti ancora il mare fino al tramonto. Ma se non ti va di andare al mare puoi rimanere a Rotondella e goderti una delle esperienze più esaltanti che ti possa capitare. Te ne esci e te ne vai a zonzo lungo le viuzze che a spirale ti portano in cima al paese o affacciarti al “balcone dello ionio” da dove godi una vista mozzafiato che ti consente di abbracciare con lo sguardo il Pollino e tutto il golfo di Taranto, i contrafforti calabresi e il golfo di Sibari. E ti può capitare di ricevere il saluto di un rotondellese che non ti conosce ma ti saluta ugualmente perché questa è una delle antiche forme di ospitalità di questa gente semplice e generosa. Ti compri il quotidiano e te ne vai a sederti su una panchina di Corso Garibaldi o davanti a un bar a sorbire un caffè, una granita o un aperitivo. Provi pure a leggere il tuo giornale ma non ci riesci perché un rotondellese, sommessamente, quasi chiedendoti scusa, ti rivolge la parola e ti invita a chiacchierare perché sei solo e sente di doverti intrattenere. E se tu hai voglia di parlare, di conoscere, di penetrare il cuore di questa gente schietta ed ospitale come solo gli ultimi eredi della Magna Grecia sanno essere, ti lasci andare e non ti accorgi che è gia ora di pranzo e fai ritorno a casa o al tuo albergo. Rimandi, a quel punto, volentieri la lettura del quotidiano al pomeriggio. Ma non è raro che quei signori che incontri nelle tue passeggiate o che saluti lungo le strade ti invitino ad accomodarti in casa loro per un drink (ma sarebbe meglio dire una bevuta) accompagnato magari da qualche specialità locale. Toccherai le vette più alte dei sapori se ti capiterà di assaggiare un pezzo di “muffletta” appena sfornata, ancora calda e croccante, oppure un pezzo di “pastizz”o di “falaone”. Sublimi! Perché questi odori, questi sapori puoi trovarli solo qui dove le materie prime sono quelle di una volta, non contaminate dalle moderne tecnologie, mentre i dosaggi e gli impasti e l'arte di prepararli sono quelli che si tramandano da secoli con il gusto e la sapienza che solo le donne lucane ancora posseggono. E poi la sera Corso Garibaldi si anima ma non in maniera fastidiosa. Puoi sempre passeggiare con la tua famiglia, i tuoi amici, o le persone che hai conosciuto o startene a godere il fresco davanti all'uscio di casa di qualcuno che discretamente, ma sinceramente ti ha invitato, ed apprenderai notizie di questa comunità un tempo fiorente, oggi in bilico, ma che tutti sperano e si augurano che possa tornare agli antichi splendori. Questo è “slow life”, questo è il piacere della lentezza e questo è quello che inconsciamente vogliamo dalla vacanza se non vogliamo tornare al lavoro più stanchi di prima!

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Il libro - Domenico Di Mase Le magnifiche stagioni di Ermenengildo

LA FILOSOFIA

GLOBALE di GIOVANNI MARTEMUCCI Stile scorrevole, moderno, intreccio narrativo attuale e un approccio riflessivo verso la vita, sono gli ingredienti dell'ultimo romanzo del materano Domenico Dimase dal titolo “Le magnifiche stagioni di Ermenengildo”. Ovvero le nevrosi dell'uomo moderno che l'autore analizza in maniera puntuale, rigorosa e piacevolmente attraente nei dodici racconti che compongono gli altrettanti capitoli di questo nuovo libro edito dal gruppo Albatros Il Filo con il quale Dimase debutta nell'editoria nazionale godendo di una distribuzione importante e di un consistente battage sui media tradizionali e su internet dove il volume si può facilmente acquistare a 13 euro. Ermenengildo Capponi è l'italiano “medio” impiegato alle poste, una moglie e tre figli, alle prese con le peripezie di tutti i giorni: il lavoro, la famiglia, gli amici, la cucina, quel diabolico apparecchio che è il computer, la tecnologia, l'amore e il tradimento, le raccomandazioni, la chirurgia plastica. I dodici capitoli, come i dodici mesi dell'anno, scandiscono i tempi e le esperienze, a volte pittoresche a volte grottesche, del protagonista che finisce per captare la simpatia del lettore per via delle situazioni spesso paradossali che egli vive. Da una giornata all'Ikea che si conclude con il pagamento dei danni procurati da suo figlio nel tempio del design democratico, all'avventura erotica con una donna conosciuta in chat che si rivela poi essere un transessuale da cui Ermenengildo scappa lesto. E ancora il viaggio “epico”da Torino (dove è ambientato il romanzo) a Capo Vaticano in Cala- ESORDIO DI MONTAGNA bria in pieno esodo IL ROMANZO di debutto di Domenico Dimase si chiama “Gli occhi sulla montagna” ed è stato pubblicato vacanziero, così co- dall'editrice Ermes nel 2005. Un romanzo spontaneo e scorrevole ambientato in Basilicata nel quale rivime la spinta ossessi- vono facce, espressioni e aneddoti di un paese della montagna materana degli anni Sessanta. va di Ermenengildo In questo scenario si incrociano le pulsioni umane e le vicende solitarie dei suoi abitanti che, lontani dal nel riscattare il pro- fragore della città, difendono la loro semplice economia tra le sorti di un destino imprevedibile. prio ruolo sociale dil paese di cui parla Dimase nel suo romanzo è Signano, un paese immaginario, uno dei tanti della monventando manager tagna materana nel quale si rimane colpiti dalla bellezza dei paesaggi, dalle campagne seminate a grano, di un canile. dai boschi, dalle strette stradine di ciottoli. Attraverso l'ironia Un paese quasi onirico, come uno dei tanti della Lucania, nel quale si muove il giovane protagonista Luigi, sottile di Domenico un ragazzo curioso che aspira a superare il limite di quella montagna, per conoscere il mondo, quello dei Dimase, Ermenen- grandi, quello raccontato dai tanti “turisti emigranti” che annualmente, proprio d'estate, ritornano alle loro gildo si trova a vivere radici. Le scorribande di Luigi e dei suoi amici scandiscono le stagioni e gli eventi di Signano, destinata a situazioni che se- diventare una città vuota, consumata dall'emigrazione e dalla disoccupazione fino a caratterizzarsi come un gnano la sua esisten- paese in cui si rimane “colpiti dal silenzio e da un senso di sconfortante abbandono”. Il romanzo nasce dal za fino quasi a tra- desiderio di far rivivere un mondo ormai lontano ma al quale dobbiamo la nostra identità: un mondo che ha sformarlo in una espresso valori forti e, nel più totale isolamento, ha cercato di difendere le sue ragioni attraverso la sua storia sorta di “eroe urba- segnata dal declino della civiltà contadina di cui l'emigrazione è stato il segno più evidente e disperato. no” per la sua capacità di fronteggiare gli eventi. Chi di noi, seppur in qualcuna di queste situazioni, non è stato Ermenengildo, uomo La copertina del libro e in basso l’autore qualunque ma un po' speciale? La sua ingenuità e il suo naturale mo-

do di affrontare le situazioni e la vita relazionale generano vicende che si colorano di toni sarcastici sino ad assumere una veste buffa per i caratteri dello stesso personaggio, ritratto, in fondo, della società in cui vive. Una società complessa, legata all'apparire, caratterizzata dalla tecnologia e dal bisogno di conseguire il successo ad ogni costo. Una filosofia globale che sembra aver confuso tutto e tutti mescolando le carte in un unico gioco che si sostanzia nel motto del “ si salvi chi può”. In questa logica dominata dalla frenesia e dalla velocità di adempiere a più cose in una stessa unità di tempo è facile che tutto vada a scapito della morale e dell'onestà degli individui e che uomini come Ermenengildo paghino il prezzo più alto per una paventata rivoluzione della società. E' un mondo che gli appartiene poco perché non gli assomiglia affatto. Lui fa parte di un'altra generazione, non solo per l'età, ma per la priorità da lui assegnata agli angoli più reconditi del sentimento umano che respinge i rigidi modelli di efficientismo proclamati nell'ambiente che lo circonda. La sua goffaggine a volte appare arte per come si distingue dagli stereotipati modelli di convenzioni a cui gli altri appaiono assuefatti. La genuinità del suo spirito si integra con la bontà di alcuni personaggi che lo accompagnano: Olimpia, la moglie, e i suoi figli: Diana, Ofelia e il piccolo Oscar; mentre altri, a vario titolo, esprimono le contraddizioni dell'ambiente che lo circonda come Gastone il suo collega più fedele ma anche il suo alter ego che lo spinge ad osare in varie occasioni. Alla fine Ermenengildo troverà rifugio in valori importanti come l'amicizia o la famiglia facendo apparire sul volto del lettore un sorriso che fa riflettere perché sembra essere, a volte, un po' amaro. Per come è costruito Ermenengildo appartiene ad una schiera di personaggi già trattati nei filoni narrativi di altri scrittori del calibro di Campanile, Guareschi, e soprattutto Italo Calvino, autore tra i preferiti di Dimase.

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La cucina

La cucina

Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5

Il caciocavallo

podolico Specialità di Abriola, si produce tutto l’anno ed è il simbolo della tradizione casearia del Sud

Si toglie, quindi, il siero che si è arricchito in grasso e lo si avvia alla produzione della ricotta. La scotta che rimane si aggiunge alla pasta fino a coprirla in modo da mantenere una temperatura che favorisca la maturazione. Questa avviene in 4-5 ore nello stesso tino e si evidenzia con il test della filatura: quando prelevato un pezzetto di pasta e immerso in acqua bollente fila, la maturazione è avvenuta e la pasta è pronta per essere filata. Viene, quindi, prelevata dal tino e poggiata sul tavolo spersore in legno (tompagno). Tagliata a croce e lasciata riposare per altri 30 minuti circa. Per poterla filare si taglia a pezzetti in un tino in legno a pareti basse, vi si aggiunge acqua bollente e, con l'ausilio di un bastone di legno, si lavora fino ad ottenere una unica striscia. Da questa si rompono, avvolgendole su se stesse, delle frazioni che lavorate con le mani acquisiscono la forma tipica del caciocavallo. Appena prodotto, il caciocavallo viene immerso in acqua fredda per circa 2-3 ore e, quindi, in una salamoia satura per circa un giorno e mezzo (12 ore di permanenza per chilogrammo di prodotto). Dopo la salatura i caciocavalli vengono fatti asciugare in genere nello stesso locale di lavorazione per alcuni giorni, fino ad assumere una colorazione dorata, quindi sistemati nel locale di stagionatura. Come si presenta, e si riconosce. Agli occhi: la forma è a pera con testina. La crosta è sottile ed ha un colore che va dal giallo paglierino chiaro fino al giallo carico nelle forme più stagionate; gli stessi colori si ritrovano nella pasta, quasi mai forettata; Al tatto: il formaggio si presenta liscio e unto; Al taglio: morbide le forme più fresche, sempre più resistenti. Al naso: l'odore burroso delle forme fresche odori più intensi con tendenza al piccante in quelle più stagionate. In bocca: pastoso, il sapore è intenso, persistente e leggermente piccante, se la stagionatura è avanzata. La consistenza può andare dal tenero al duro. Il Caciocavallo viene tagliato a spicchi longitudinalmente alla forma, anche se nelle case si taglia anche a fetta intera orizzontalmente

Tra i fornelli ZINNI ZINNI (CAVATELLI PICCOLI) A CAVALLO La pasta Su una tavola fate una fontana con la farina di grano duro ed al centro versate un pò d'acqua, impastate finchè il composto non sarà liscio e compatto ma non assolutamente duro o troppo molle altrimenti si attacca al dito. Ora dalla pasta ottenuta ricavate dei cilindretti lunghi e spessi 1 cm, incavate con un dito, ricordatevi sempre di infarinare la tavola altrimenti vi si attacca tutto Il sugo : salsiccia lucana fresca pomodori secchi burro di bufala 1 caciocavallo Tagliare a metà trasversalmente il caciocavallo e svuotarlo; svuotare dall'involucro di pelle la salsiccia fresca e tagliuzzarla; mettere a bagno in acqua calda i pomodori secchi; in una padella antiaderente sciogliere il burro di bufala soffriggere la salsiccia, aggiungere i pomodori secchi e far asciugare lentamente, quindi aggiungere sempre un cucchiaio di acqua di cottura, e qualche pezzettino di polpa di caciocavallo. Cuocere la pasta , scolare e aggiungerla nell'intingolo, versarla nella mezzo caciocavallo svuotato, coprire con le fette di caciocavallo e passare per qualche minuto nel forno già caldo a 180° . aggiustare nel piatto e aggiungere altre scaglie di polpa di caciovallo

INSALATA DI CARDONCELLI CON SCAGLIE DI CACIOCAVALLO PODOLICO 500 kg di cardoncelli 200 gr di caciocavallo Podolico stagionato 6 foglioline di melissa ( o menta) un cucchiaino di origano di montagna una macinata di pepe due limoni olio extravergine di oliva sale qb Togliere dalla salamoia i funghi cardoncelli e passarli sotto abbondante acqua fresca, tagliarli a fettine e versarli in una zuppiera. Condire con il succo dei due limoni, aggiustare di sale e pepe, unire le foglioline di melissa o menta e l'origano. Far insaporire per alcuni minuti quindi distribuire l'insalata di funghi nei piatti di portata , taglaire a fette sottili il casci cavallo stagionato e condire a volontà sui funghi, prima di servire unire un filo di olio extravergine di oliva.

CACIOCAVALLO PODOLICO E GELSI NERI ingredienti: caciocavallo podolico confettura di gelsi neri pane casereccio procedimento: tagliare delle fette di caciocavallo dallo spessore di circa 1 cm. disporre il formaggio sulle fette di pane casereccio passare in forno caldo a 180° fino a che il caciocavallo diventa dorato servire con delle linee di marmellata sul formaggio e crostini di pane.

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Fa parte dei quattro presìdi della Fondazione Slow Food Il caciocavallo è il simbolo della tradizione casearia meridionale. Nasce infatti da quella tecnica detta “a pasta filata” che il Sud Italia ha messo a punto nei secoli per garantire conservabilità e salubrità ai formaggi di latte vaccino. La cagliata, ottenuta mediante riscaldamento e coagulazione del latte, subisce una seconda cottura, sino a che diventa elastica e può essere manipolata senza rompersi. Le mozzarelle, le scamorze, i provoloni e naturalmente i caciocavalli sono tutti formaggi ottenuti con questo metodo. Il Caciocavallo Podolico è un formaggio che si presta alle stagionature prolungate. Soprattutto le pezzature grandi (da 4 a 8 kg) possono arrivare perfettamente integre anche a quattro, cinque anni di affinamento. In tal caso al gusto offrono una complessità straordinaria, una gamma di aromi che solo un latte di eccellenza come quello degli animali Podolici bradi può garantire. Molti usano mitigarne la forza gustativa accompagnandolo a miele di castagno o di corbezzolo. Funziona egregiamente, anche se si rischia di non apprezzarne appieno la ricchezza organolettica. Il Caciocavallo Podolico è particolarmente pregiato e si produce con il latte di una razza specifica, la Podolica, ancora presente sull'Appennino meridionale. Un tempo era la razza dominante nel nostro Paese, oggi si è ridotta a circa 25.000 esemplari. Le ragioni principali sono due: produce poco latte (anche se di straordinaria qualità) e, per la sua caratteristica rusticità, deve essere allevata allo stato brado o semibrado, mal prestandosi a uno sfruttamento intensivo. Eppure va assolutamente salvaguardata, perché è un presidio naturale del territorio e poi perché i formaggi che si ricavano dal suo latte sono eccellenti. Il Presidio Il Presidio del Caciocavallo Podolico della Basilicata nasce per opera dell'Anfosc di Potenza, Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo, l'associazione che riunisce i produttori di formaggio che allevano gli animali al pascolo. Il progetto prevede la riattivazione di tutta la filiera produttiva per vuole incrementare l'allevamento della Podolica in Basilicata come razza dalla doppia attitudine, carne e latte. Mette a disposizione degli allevatori-produttori un caseificio e soprattutto intende attrezzare una grotta per stagionare i caciocavalli. Ma per fare tutto questo occorre un presupposto fondamentale, le Podoliche devono ottenere le quote latte necessarie per mettere a norma la produzione e la commercializzazione del caciocavallo. Oppure bisognerà convincere le istituzioni a depennare le razze bovine autoctone a rischio di estinzione come le Podoliche dal regime “quote latte”. Area di produzione: comune di Abriola (provincia di Potenza). Stagionalità Il caciocavallo podolico si produce tutto l'anno. Il latte crudo di vacca, opportunamente filtrato, viene riscaldato sul fuoco a legna fino alla temperatura di 35-38°C nella caldaia di rame stagnato (caccavo). Trasferito nel tino di legno, viene aggiunto caglio in pasta di vitello o capretto. Dopo 30-40 minuti dall'aggiunta del caglio, si procede alla rottura spinta della cagliata che viene lasciata riposare per 15-20 minuti. Si estrae il siero che viene riscaldato a 65-70°C e si rompe di nuovo la cagliata, sulla quale si versa il sieroinnesto (proveniente dalla lavorazione del giorno precedente) o "cizza", e poi il siero caldo girando la pasta col ruotolo di legno.

di FEDERICO VALICENTI


Domenica 23 agosto 2009

LO SCUDO FISCALE

IL RUOLO POLITICO DELL’UDC

di FRANCESCO BOCHICCHIO

di VINCENZO GIULIANO* STA per essere approvato, su iniziativa del Ministro Tremonti il terzo scudo fiscale - i primi due furono approvati nel penultimo Governo, sempre di centro-destra - , con condono per reati valutari in relazione all'esportazione illecita di capitali per chi reimpatria detti capitali, a fronte di una tassazione sul capitale reimpatriato. Il primo scudo fiscale, nel 2002, fu altamente opportuno, in quanto segnava per l'Italia la fine di un'epoca, caratterizzata da grandi radicalizzazioni politiche e sociali e da profonde preoccupazioni per i ceti abbienti, il cui comportamento illecito era derivato non solo da scopi di evasione fiscale, ma anche da un'oggettiva situazione caratterizzata da rilevanti elementi di ostilità. Si completava così una svolta epocale, lasciando definitivamente alle spalle il '900, con i suoi radicali conflitti politici e sociali: sarebbe stato opportuno che fosse stato il centro-sinistra, al Governo, dal 1996 al 2001, a introdurre lo scudo fiscale, per mostrare l'irreversibilità dell'abbandono degli schemi ideologici del '900, e quindi la rottura del “ghiaccio” con i ceti abbienti sarebbe potuta avvenire più linearmente di quanto in ogni caso realizzato; la realizzazione effettiva ha invece visto, proprio per la minore linearità, cedimenti a favore di detti ceti anche clamorosi, i quali si sarebbero potuti evitare appunto con un comportamento più lineare. Il secondo scudo, nel 2003, fu il completamento del primo, nella stessa ottica. La situazione cambia radicalmente con il terzo scudo, in quanto i radicalismi del passato non sussistono più e i due precedenti scudi hanno consentito a chiunque di beneficiare del cambio di situazione: è evidente che chi ha mantenuto i capitali all'estero dopo i primi due scudi è stato mosso esclusivamente da intenti di evasione. Il terzo scudo è pertanto dall'opportunità del tutto opinabile: si può certamente sostenere che, con il programmato intento dei Governi occidentali di far guerra ai paradisi fiscali, un rientro”morbido”, anche se opinabile quale favore nei confronti degli evasori, può rivestire un'elevata opportunità politica per risolvere definitivamente, in termini pragmatici, il problema dell'evasione e della fuga dei capitali, ora che si stanno ponendo le basi per eliminare o comunque ridimensionare differenze di trattamento fiscale e di regolamentazione tra ordinamenti. Il ragionamento è certamente suggestivo, ma trascura un elemento fondamentale: il Governo italiano è il primo dei Governi occidentali a lanciare una misura del genere una volta cambiato l'atteggiamento verso i paradisi fiscali, e che il primo Governo a muoversi in tal senso sia quello tradizionalmente meno combattivo nei confronti dell'evasione e degli illeciti dei ceti abbienti fa venire il sospetto che il terzo scudo fiscale sia lanciato in funzione non della lotta ai paradisi fiscali, il che sarebbe il frutto di una strategia politica lungimirante, ma di un ennesimo favore a favore di chi non lo merita, con la lotta ai paradisi fiscali che si rivelerà solo di facciata. Al terzo scudo faranno quindi seguito, nei prossimi anni, un quarto ed un quinto, con il centro-destra che continua a tappare “buchi”, senza perseguire veramente l'evasione e con una totale mancanza di strategia di politica economica: singole misure, che in un'ottica politica lungimirante potrebbero essere opportune e coraggiose anche se opinabili, quale quella in esame, si rivelano nient'altro che il frutto di un campare alla giornata, senza dare troppo fastidio ai ceti abbienti: l'Italia è l'unico paese in cui non vengono tratte le lezioni della crisi finanziaria e si continua come se nulla fosse successo. Senza misure equitative nei confronti dei ceti meno abbienti e senza un'effettiva responsabilizzazione, non solo economica ma anche sociale e politica quale trent'anni fa evocata non da un pericoloso sovversivo ma da Guido Carli - dei ceti abbienti, l'Italia continuerà a stare ai margini dell'Occidente, con elementi sudamericani congeniali al Presidente Berlusconi ed a altri autorevoli esponenti del centro-destra. studiobochicchio@legalebochicchio.it

PIOMBO FUSO, NO ALLA CENSURA L’ARTE non si censura. Per questo non si capisce (e tollera) la petizione promossa dal quotidiano Il Foglio per evitare che venga messo in onda il prossimo mese di settembre su Rai 3 il docufilm “Piombo fuso” di Stefano Savona, acclamato (e premiato) all'ultimo Festival di Locarno. Secondo il giornale di Ferrara il documentario, che filma l'operazione bellica compiuta dall'esercito israeliano contro i territori di Gaza lo scorso inverno, è un manifesto di propaganda gratuita contro Israele. Noi che l'abbiamo visto ci siamo trovati di fronte un'altra visione. “Piombo fuso” racconta quello che i media non hanno potuto (e voluto) far vedere del massacrante assedio contro la popolazione palestinese. Stefano Savona è riuscito ad entrare clandestinamente nell'area dei bombardamenti e filmare da vicino un dramma umano grandissimo che non si presta a nessuna spiegazione (e giustificazione) politica. Ma un elemento da non sottovalutare della qualità dell'opera è che Stefano Savona, rispetto al solito reportage televisivo, ha lavorato sulla temporalità e sulla tenuta delle inquadrature, cioé lungo un terreno su cui dovrebbe con più continuità cimentarsi oggi il cinema indipendente. Per questo la proiezione di “Piombo fuso” non va oscurata. Mimmo Mastrangelo

BASILICATA IMMAGINARIA di ANGELO LUCANO LAROTONDA segue dalla prima In sostanza ci insegna come desiderare. Il desiderio di ricostruire delle grandi civiltà del mondo antico gia aveva spinto il prestigioso archeologo François Lenormant nei paesi del Medio Oriente. Gli Europei “immaginavano” l' esistenza delle civiltà antiche.. Egli è tra gli studiosi che rendono “concrete” tali civiltà ricostruendone strutture e lingua Viene anche in Basilicata, più volte. L'ultima nel 1882. Vuole interpretare soprattutto i segni della Magna Grecia. Ma i suoi occhi gli consentono di vedere anche la realtà “concreta”. La descrive per fornire ai francesi notizie utili a smentire il loro modo romantico di “immaginare”il Sud. Dedica alla valle dell'Ofanto alcune pagine tra le più belle tra quelle scritte finora. Così pure è dei “grandi boschi di Banzi”, che gli richiamano alla mente quelli di Francia dai quali però si distinguono per un particolare: qui ci sono molti lupi. Annota il sito originario della Forenza romana, le iscrizioni latine di Rapolla e Acerenza, i resti romani di Venosa. Già a Melfi era stato colpito dalla miseria dei contadini. Ne da una prima descrizione un po' oleografica. Segue quella drammatica: “il contadino lucano, per lo più, non è che un semplice operaio della terra che vive nella più dura miseria; stenta miseramente la giornata con un salario così basso che non gli permette nemmeno di sperare, anche risparmiando, in un miglioramento della sua umile condizione. Quasi mai è proprietario dell'abitazione malsana ed angusta situata in quartieri fatiscenti, dove la continua insicurezza lo costringe a rintanarsi…In Basilicata le miserie da me descritte sono forse più acute e dolorose che in qualsiasi altra provincia. In effetti, non c'è chi sia più radicalmente legato al regime del latifondo, con tutti i suoi aspetti deplorevoli. In nessun altro luogo si avverte maggiormente la conseguenza del disinteresse più totale dell'aristocrazia terriera che vive a Napoli e a Roma”, la quale si preoccupa soltanto di riscuotere e osteggia qualsiasi tentativo di miglioramento delle proprietà. A questo flagello si aggiunge quello del clima. Ed entrambi “generano miseria e sviluppano l'emigrazione verso l'America”. Lenormant fa conoscere all'Europa un altro triste fenomeno lucano: “odiosi mercanti percorrono le campagne per rastrellare fanciulli, li comprano per un pezzo di pane o li prelevano spesso all' insaputa dei genitori. Li portano all'estero e li sfruttano in modo ver-

gognoso, intascando il denaro che questi poveri fanciulli ricevono ogni giorno dalla gente, bastonandoli e facendoli morire di fame, spesso avviandoli anche al furto e alla…. Parla dell'alimentazione-tipo del contadino lucano: questi ha un limitato consumo di carne, in prevalenza del maiale nero, tipico della regione. Lo uccide a Natale e lo “consuma in un anno, assieme a quella malsana di qualche bestia morta di malattia, che si smercia lo stesso in paese invece di sotterrarla come igiene vorrebbe (=cutturiedd'). Altrimenti la sua alimentazione consiste esclusivamente di formaggio grossolano, fresco o stagionato, di castagne, che sono in questo paese fontedi alimentazione,di ghiandedolci, di legumi secchi (piselli e fave) e di un po' di verdura fresca (cavoli e pomodori)”. Con ironia parla della cosiddetta cucina tipica lucana, da lui subita, riportando alcune ricette “da inserire nel libro della cucina da evitare”. Pasticcio: prosciutto crudo a pezzetti, uova sode, mandorle, cetriolini sotto aceto, frutta candita; condire con zucchero e formaggio pecorino forte. Mischiare e versare in una teglia; dopo la cottura, coprire con uno strato di zucchero e servire. Commento: “combinazione di sapori inammissibili”. Pollo alla diavola: sgozzare il pollo, sventrarlo e tagliarlo a pezzi, prendere le budella, lavarle e spezzettarle, tritare cipolla e pomodori, far soffriggere il tutto in una padella, aggiungere i pezzi di pollo.Toglierli appena rosolati. Commento: “farebbe drizzare i capelli a un cuoco.” Lepre “alla mousse di cioccolata con piccoli dadi di prosciutto e pinoli”. Commento: “un posto d'onore lo darei a questo piatto!” Non gli sembra vero di trovare a Potenza “una trattoria gestita da un milanese, dove si serve la buona cucina dell'Italia settentrionale”! Andando verso Metaponto esclama: “Non si potrebbe immaginare un paesaggio più desolato di quello della valle del Basento: un vero deserto.”Parla con malinconia dei miseri e solitari paesini. Lascia la Basilicata passando per “la civettuola”Picerno. Si ferma a Muro col suo eterno problema d'immondizia ammucchiata per strada tanto da creare “una sporcizia ripugnante”. Di Bella scrive, invece, che le “donne hanno in tutta la zona fama di grande bellezza, di portamento grazioso e di persone di spirito. Le lorodanze sono rinomate, ein tutta la Basilicata è proverbiale che a Bella sono le donne a comandare in casa.” Ha immaginato. Ha visto. Non desidererà tornare. 4.continua www.angelolucano.blogspot.com

L’UNIONE dei Circoli “Liberi e forti” di Basilicata, nata per aggregare quanti nell'impegno politico si ispirano alla dottrina sociale, non può non guardare con interesse alla convocazione degli stati generali del Centro a Chianciano, che ha tra i suoi intenti quello di rilanciare la politica fondata sui valori, con programmi e uomini coerenti e conseguenti. Che questo tipo di politica possa trovare successo in Basilicata ho qualche dubbio conoscendone i teorizzatori di politiche proclamate ma mai attuate. Come può un partito dichiararsi alternativo ai due poli quando il suo segretario provinciale occupa una poltrona alla Provincia di Potenza grazie alla sinistra? Come può l'UDC di Basilicata presentarsi da sola alle regionali quando è di demanio pubblico l'accordo di inserimento nel listino del centro-sinistra del suo segretario regionale? Avranno Casini e Cesa il coraggio, con l'aiuto dei circoli Liberal, a mettere da parte in Basilicata quelli che “pensano di poter confezionare con i sacrifici di tanti onesti militanti e simpatizzanti prebende e mediocri postazioni personali? *presidente dei Liberi e Forti di Basilicata

GIOCO POCO UMANO GENTILE direttore, ho letto stamattina dell’incredibile gioco inventato dal figlio di Bossi, noto alle cronache finora solo per le continue bocciature agli esami di Maturità. Al di là della comprensione per quei poveri professori, vorrei fare delle brevi considerazioni. Solo qualche giorno fa ho visto l’interessante documentario sul dopo-terremoto in Abruzzo realizzato dal gruppo di Toni Capuozzo. Tra i vari cittadini intervistati, una persona mi ha colpito al cuore: aveva un ristorante sulla costa abruzzese e aveva deciso di far festeggiare gratuitamente nel suo locale ben tre coppie colpite dal terremoto. “Perché ha fatto questo?”, ha chiesto il giornalista. “Perché siamo umani”, ha risposto con semplicità l’uomo. Nazionalità? Egiziana. Una risposta più bella di questa non poteva darla e avrei voluto sbattere quelle parole sul volto di quel ragazzino stupido che, aiutato dagli amici del padre, gioca con le vite umane. Meridionale indignata

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Domenica 23 agosto 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Dal partito garanzie sull’attenzione al finanziamento oggi indisponibile per il polo museale

Palazzo Palermo, impegno del Pdl Larocca: «Non se ne faccia una strumentale posizione anti-patriottica» IL giorno dopo, si apre il botta e risposta. E nuovo spazio di polemica. Alla dura presa di posizione del sindaco Santarsiero che ha attaccato la politica del Governo dopo aver appreso del taglio del finanziamento per il recupero di palazzo Palermo (una compartecipazione statale di 3 milioni che, aggiunti ai 3 stanziati dal comune per recuperare palazzo D’Errico, avrebbero dovuto istiturie il polo museale del Risorgimento in occasione delle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità di Italia), replica Lorenzo Larocca, coordinatore cittadino del Pdl, che a nome del partito garantisce attenzione al tema. «E’ veramente sconcertante l’atteggiamento del primo cittadino di Potenza - replica Larocca - Il nostro sindaco vorrebbe far emergere, con malafede politica, che l’eventuale mancato finanziamento, ove confermato, sia da imputare a una linea politica critica sull’unità nazionale e insensibile agli investimenti nel Mezzogiorno e nello specifico nella nostra città». Ma non è assolutamente così, spiega l’esponente di centrodestra. Tanto più che - è la puntualizzazione che le risorse sono indisponibili momentaneamente, ma l’intervento è stato programmato. La polemica era già sorta durante la visita del ministro ai Beni culturali, Sandro Bondi durate la campagna elettorale «quando Santarsiero risentito di tale autorevole presenza ebbe modo di censurarne la visita». Proprio in quella visita, Bondi aveva annunciato il reperimento di 3 milioni di euro per lo stabile storico e il centrosinistra aveva replicato ricordando che il finanziamento era stato, invece, predisposto dal precedente governo Prodi. Dunque, «la ragione di questo dissidio deriva invece da chi deve gestire i fondi e procedere all’appalto degli interventi. Infatti mentre - denuncia Larocca - per la vetustà del fabbricato e in ragione del finanziamento dell’opera da parte dello Stato per il 50 per cento, la gestione dell’intervento andrebbe affidata alla locale Soprintendenza ai Beni Culturali», il sindaco «pretende di gestire autonomamente l’intervento. Infatti cogliendo la palla al balzo della momentanea indisponibilità economica, ancorché l’intervento sia inserito a pieno titolo tra quelli da finanziare, il nostro primo cittadino vuole esperire autonomamente le necessarie procedure per la gestione locale dell’intervento buttando fango sul governo, ergendosi quasi a vittima di una scelta politica anti-unità d’Italia». Poi, il suggerimento che guarda a tutta la comunità: «Sarebbe utile che il sindaco definisse le aree standard dove realizzare le attività previste dal Piano casa, in modo da dare impulso all’economia locale. Preferisce invece strumentalizzare ogni circostanza distorcendo la realtà per mera opportunità politica». Torna, per analogia, secondo Larocca, «“l’affaire” del 91esimo battaglione per il quale l’inerzia dell’amministrazione retta da Santarsiero, sorda a tutte le richieste più volte reiterate dall’esercito sulla disponibilità di suoli idonei, ha decretato lo spostamento dalla nostra città sia della struttura che del personale in essa operante». Ecco perchè «è ora che i potentini e i lucani aprano gli occhi rispetto a un modo di gestire la cosa pubblica utilizzando ogni arteficio a tale scopo». In chiusura la promessa: «la locale classe dirigente e i parlamentari lucani del Pdl manterranno alta l’attenzione sull’argomento attivando ogni utile iniziativa istituzionale per la disponibilità del finanziamento che consentirà la realizzazione del polo museale di Potenza».

Droga nel capoluogo: il fenomeno dilaga

Ennesimo arresto della Polizia per spaccio in città

L’abbandono di palazzo D’Errico e, in basso, palazzo Palermo (foto Andrea Mattiacci)

La delusione del comitato del centro «INDIGNAZIONE». E’ questa la reazione dei rappresentanti del comitato di quartiere del centro storico alla notizia della mancanza di fondi statali per il polo museale di Potenza. Il finanziamento, di sei milioni di euro, era stato predisposto dal governo centrale in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Per la città, significava restituire al centro storico del capoluogo di regione due importanti edifici storici, in decadenza da anni. Il comitato di quartiere del centro storico, tiene a far sentire la propria voce. «E’ veramente scandaloso - esordisce Marinella Santarsieri, presidente del comitato - si tratta dell’ennesimo atto di spoliazione della nostra città di cui palazzo D’Errico e palazzo Palermo sono due luoghi simbolo. Scandalosa non è solo l’azione del governo centrale, che blocca i finanziamenti per mancanza di risor-

se. Queste - precisa - verranno sicuramente destinate a qualche altra regione, magari del nord, perché in fondo questa è la verità. Il nostro, purtroppo, è un governo pilotato dalla Lega. Ancora più scandaloso, per l’ennesima volta, è il silenzio dei nostri parlamentari». Sotto accusa, soprattutto quelli del Pdl. «Dopo aver snobbato l’iniziativa di un’intera cittadinanza, rappresentata dai comitati di quartiere, per cercare di salvare la caserma Lucania - il riferimento è al comunicato inviato al sindaco da alcuni parlamentari del Pdl, per esprimere il pieno dissenso all’incontro che si è tenuto con i parlamentari e i comitati di quartiere sulla chiusura della caserma - i parlamentari del Pdl non parlano nemmeno ora, su una questione altrettanto grave. Ancora una volta, è l’orgoglio di noi potentini a essere colpito». Allora, «è ora che ci sia una mobilitazione totale e bipartisan. Pertanto, invito tutti i parlamentari lucani, proprio tutti, che fino a questo momento non hanno proferito parola sulla questione, a farlo. Al loro posto - conclude - ci sarebbe da arrossire». Anna Martino

E’ALMENO ilquartoarresto perdroga chelaPolizia portaa termine nell’ultima settimana tra Potenza e il suo hinterland. Si arriva così a unadecina di persone fermate nel corso degli ultimi giorni per reati legati alla droga, tra spaccio e detenzione. Ieri mattina agenti della sezione antidroga della Questura di Potenza hanno arrestato M.D., classe ‘81, potentino, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. E’ stata la stessa Questura a spiegare, con una nota, che l’operazione arriva dopo prolungate attività di pedinamento e monitoraggio durante servizi predisposti per contrastare proprio «il preoccupante e dilagate» fenomeno dello spaccio in questa città. Nel capoluogo il fenomeno è ormai una vera e propria emergenza, come testimoniato, purtroppo, anche dalle ultime morti legate alla droga. Non sono passati che pochi giorni dall’ultimo saluto della città alla giovane morta durante un rave in Salento, e per cui saranno gli esamitossicologici astabilirese èstatoun micidialecocktail di alcol e droga la causa del decesso. Tanto dolore, nello stesse ore, anche per la morte di un altro giovane potentino che pure in Salento, sempre a Ferragosto, ha perso la vita a causa,moltoprobabilmente,di un’eccessiva dose di stupefacenti. Nel frattempo, l’azione di lotta al fenomeno di diffusione della droga in città e nell’hinterland, da parte delle forze dell’ordine, prosegue. Quanto all’arresto di ieri mattina, nel capoluogo, la Polizia ha anche perquisito la casa presso cui aveva la residenza il giovane arrestato e lì ha trovato - e ovviamente sequestrato - hashish per una quantità di poco inferiore ai 29 grami, suddiviso già in quattro confezioni. E nella stessa perquisizione gli agenti hanno sequestrato anche un bilancino di precisione e un coltello da taglio per la divisione della droga, oltre a 50 euro che gli investigatori ritengono provento dell’attività di spaccio.

LA SEGNALAZIONE

Il piazzale abbandonato ANCORA una segnalazione sui piccoli e grandi disagi che i cittadini incontrano in città. Vivipotenza, lo spazio virtuale dedicato alla città in rete, ha sollevato lo stato di degrado in cui versa da alcuni giorni è il piazzale antistante lo scalo ferroviario di Potenza città. «Gran parte del piazzale è occupato - premette la segnalazione - dal cantiere del sottopasso dei binari della linea delle Fal che dovrebbe, con un collegamento meccanizzato, arrivare in via Nazario Sauro. L’inizio dei lavori per la costruzione di questa importante opera si perde nella notte dei tempi. Poi nel 2007 vennero riappaltati i lavori che sarebbero dovuti terminare il 19 novembre 2008». Non è tutto. «Oltre al cantiere abbandonato nell’angusta piazzetta continua a restare in piedi un vecchio fabbricato utilizzato fino a una decina d’anni fa dalle Poste, oggi il fabbricato è abbandonato al degrado - prosegue - La piazza spesso si blocca per i tanti bus che partono e

arrivano generando un caos indescrivibile». Peggio, «risulta impossibile e rischioso raggiungere a piedi la Stazione, l’unica via di accesso è una bretella d’asfalto che da viale Marconi arriva nel disagiato piazzale, una strada stretta, senza marciapiede, invasa dalla vegetazione, molto pericolosa da percorrere soprattutto quando transita un bus». Ma la situazione «più disastrosa è all’interno di piazza Guglielmo Marconi, questo il nome ufficiale dello slargo antistante la Stazione centrale. Quando arrivano un paio di bus non si capisce più niente proprio per l’assoluta mancanza di spazi». Tra i suggerimenti, l’auspicato ultimazione «del sottopasso verso via Nazario Sauro venissero finalmente terminati, ma non ci sono molte speranze perché il cantiere risulta di nuovo malinconicamente abbandonato. Come non bastasse tutta l’area intorno la piazza è avvolta nell’incuria e nella sporcizia, il montanino in ghisa ormai non

Uno scorcio del piazzale della stazione centrale: nella fontana solo rifiuti

eroga più acqua da tempo immemorabile e viene utilizzato come porta rifiuti, tutt’intorno sporcizia e stato di abbandono, questo ilbiglietto da visitaofferto a chiarriva a Potenza utilizzando il treno, altro che cittàcultura». Peccato, sostengono dal blog, perchè questa situazione potrebbe rafforzare l’idea di un capoluogo di Regione “inospitale e caotico” che molti forestieri hanno”. «Sarebbe ora che sindaco, giunta e consiglio comunale decidano come sbloccare questa penosa situazione».

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Potenza


24 Potenza

Domenica 23 agosto 2009

“Estate in arte” a Castelmezzano

La Caprioglio porta in scena “Il governo delle donne”

A Melfi dal 4 al 6 settembre “Aglianica wine festival”

PROSEGUIRA’ fino al prossimo 20 settembre, nella sala mostre di palazzo Parrella, la manifestazione “Castelmezzano...estate in arte”, ideata e promossa dallo studio d’arte “Il santo graal”di Potenza, con il patrocinio del Comune di Castelmezzano e in collaborazione con Nunzia Valluzz e la Proloco locale. Quattro gli artisti a Castelmezzano: Michelangelo D’Auria, Rosanna Padula, Ferdinando Rutigliano, tra i pittori, e lo scultore Piero Ragone, che presenteranno dipinti e sculture dedicati alle “Dolomiti lucane” e agli scenari più suggestivi della Basilicata. Insomma quando l’arte incontra il paesaggio.

“IL governo delle donne”. Questo lo spettacolo, con Debora Caprioglio” che andrà in scena domani sera nel parco archeologico di Rossano di Vaglio. Una volta al potere le donne deliberano la libertà dei rapporti sessuali. Tuttavia, siccome questo favorirebbe le persone belle, si decide anche che ogni uomo, prima di andare con una donna bella, sia tenuto ad andare con le donne brutte e viceversa. Questo però crea una situazione assurda e paradossale: verso la fine della commedia, un giovane si ritrova conteso fra tre megere che litigano per assicurarsi i suoi favori. La commedia si chiude con un grande banchetto cui partecipa tutta la cittadinanza.

IL prossimo 25 agosto nella sala del consiglio del Comune di Melfi verrà presentata l’undicesima edizione di “Aglianica wine festival” che si terrà in piazza Duomo dal 4 al 6 settembre prossimo. “Aglianica wine festival”, uno degli appuntamenti enogastronomici più attesi e di maggior rilievo a livello nazionale, quest'anno vedrà protagonista il magnifico scenario della piazza del Duomo di Melfi. La manifestazione è sostenuta, dal dipartimento Attività produttive e dal dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e naturalmente dalla città ospitante.

IL PREMIO DEL CINEFORUM ITALIANO

La potentina Silvana Lagrotta al Festival del cinema di Venezia GFHSGFGHJSGSF

OGGI a Potenza ritorna il “Mercatino delle cose usate”

TORNA oggi a Potenza, dalle 9 alle 22, tra largo Pignatari e vico e largo Serrao il “Mercatino delle cose usate e d'altri tempi”. Per chi passerà la domenica in città un giro tra i vicoli del centro storico potrà essere una valida alternativa allo stare a casa. Tra i banchetti oggettistica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d'epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d'antiquariato, usati, vecchi o antichi.

PER I VIAGGIATORI

L’INIZIATIVA

Orari di Trenitalia

Corsi di ballo per anziani

Poco parco e molto sporco

QUESTO il nuovo orario di Trenitalia (Gruppo FS), entrato in vigore lo scorso 14 giugno. • I treni 3537 (Foggia, ore 15.50; Potenza, ore 18.05) e 3545 (Foggia, ore 16.08; Potenza, ore 18.24) sono stati unificati riducendo i tempi di viaggio: partenza da Foggia alle ore 16.12 ed arrivo a Potenza alle ore 18.05, appena 1h e 53’ di percorrenza. Il nuovo collegamento garantisce la coincidenza con il treno ES City 9763 proveniente da Torino.

Anna Culotta

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• 3534 in partenza da Potenza Centrale alle ore 14.34, con arrivo a Foggia alle ore 16.58;

ALLA FINE ce l’hanno fatto. I cittadini che avevano chiesto la sospensione della musica nel Dancing di Montereale di sera tardi sono stati accontentati: l’amministrazione comunale di Potenza ha deciso la sospensione del permesso di utilizzare gli impianti di diffusione oltre le 23. L’atto del Municipio è stato adottato dopo che l’Arpab, l’Azienda regionale di protezione ambientale della Basilicata, ha verificato la veridicità dei reclami fatti dai cittadini che abitano nelle vicinanze. In particolare, sarebbe stato accertato innanzitutto che il livello di potenza sonora della sorgente (in questo caso, l’amplificazione del locale) superava la soglia consentita; e poi che quel livello è stato superato anche in punti lontani, nello specifico all’interno delle case degli abitanti di Montereale. Basti pensare - queste le prime indiscrezioni filtrate - che in una delle abitazioni si registravano, di notte, 55 decibel mentre il locale - cioè nel punto di emissione - non avr

• 3543 in partenza da Foggia, ore 19.27, con arrivo a Potenza, ore 22.08 Nuove corse regionali nel mese di agosto: • 3514 Potenza, 8.33: Melfi, ore 9.45; (circolerà anche nel mese di agosto); • 3519 Melfi, ore 10.52; Potenza, ore 12.06; (circolerà anche nel mese di agosto); • 3536 Potenza, ore 15.55; Melfi, ore 17.02 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi );

Valentina Berrè

• 3539 Melfi, ore 18.25; Potenza, ore 19.44 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi); Silvana Lagrotta

• 3441 Bella-Muro, ore 7.15; Potenza, ore 7.55 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi);

Ilaria Feole

MARIANO GROSSO per il tuo compleanno. Dagli amici della parrocchia di san Rocco

• Nuovo collegamento PZ 504 in partenza da Metaponto ore 4.15, Potenza ore 4.42 Napoli, arrivo ore 7.40. Coincidenza con Eurostar AV 9432 da Napoli ore 7.54, arrivo a Milano, ore 13.39 (con fermate intermedie a Roma, Firenze e Bologna). Treno ES AV 9432 in partenza da Milano ore 16.30 (con fermate intermedie a Bologna, Firenze e Roma), arrivo a Napoli alle ore 22.05.

Valentina Cauteruccio

ti degli atenei del Triveneto, è andato a Ilaria Feole di Castiglione delle Stiviere (Mn) (Università di Udine Dams di Gorizia) e Valentina Cauteruccio di Fiume Veneto (Pn) (Università di Udine -Dams di Gorizia). Il premio in memoria di Francesco Dorigo, riserva-

to a studenti di atenei di altre regioni italiane, è andato, nell'ordine, a Silvana Lagrotta di Potenza (Università della Basilicata), Paolo Parachini di Varallo Pombia (No) (DAMS di Torino), Anna Culotta di Milano (Università di Milano) e Valentina Berrè di Jesi (Ac-

cademia di Belle Arti di Macerata). I sei studenti saranno ospiti del Cinit per cinque giorni durante la Mostra e parteciperanno alle attività di formazione in programma per i soci dei cineforum del Cinit anche nel corso della prossima edizione della Kermesse

veneziana. A condurre gli incontri a margine della Mostra saranno quest'anno il professor Massimo Nardin (Univ. Lumsa di Roma), il dottor Marco Bellano e il dottor Massimo Tria, dottore di ricerca in discipline slavistiche. Tre gli studenti segnala-

ti, cui saranno inviate pubblicazioni edite dal Cinit: Anna Prosperi di Roma (Università di Roma), Leonardo Petrucci di Marina di Pietrasanta (Università di Pisa) e Michelangelo Salvioni di Seregno (Università di Udine - Dams di Gorizia.

NUMERI UTILI Vigili del fuoco

Farmacie di turno

ACI Soccorso Stradale

ORARIO FESTIVO

115 803116

Polizia Municipale 0971 415754 - 46507

BLASONE

Polizia stradale

piazza Cagliari, 24

Trenitalia

0971.444145

Inps

MALLAMO

Antincendio boschivo

via Toti, 9/13

Servizio taxi

0971.473447 ORARIO NOTTURNO

Enel

BLASONE piazza Cagliari, 24 0971.444145

0971 54546 0971 335111

0971 419111

Croce Rossa

0971 411510

Anas

0971 608111

Fondazione Antiusura Motorizzazione

0971 51893 0971 54726

Esercito

0971 444819

1515

Avis

0971 442991

0971.53214

Aias

347.3015277

Difensore civico reg.

0971 331111

Federconsumatori

0971 45090 0971 415150 0971 34444

Italgas Guasti

800 900999

Adoconsum

Acta

0971 55616

Adoc Basilicata

0971 46393

Acu (Ass. cons. utenti)

097122308

Acqua

Numeri utili

0971 654111

Prefettura

813294

0971411144

Enel

800.900 800

Cif (Centro it. femminile)

0971 69169

Carabinieri

112

Protezione civile

0971 469274

Telefono Amico

199 284 284

Polizia

113

Acquedotto Lucano

Telefono Azzurro

0971 19696

0971 53685

Telefono Donna

0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune

0971 668111 0971 417111 0971 415111

Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp

118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111

Ateneo Centralino Rettore

0971 201111 0971 202106

Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640

Biblioteche e musei

Biblioteca Nazionale 0971 54829 Biblioteca Provinciale 0971 305013 Archivio di Stato 097156144 Museo Provinciale 0971444833 Archivio stor. comunale 0971 51605 Biblioteca per l’Infanzia 0971 274129 Museo delle antiche genti di Lucania 0971 305011

• 3446 Potenza, ore 6.29; Bella-Muro, ore 7.05 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi). L’offerta commerciale regionale si è arricchita di un nuovo collegamento diretto che consente di avvicinare il metapontino (comprese le stazioni di Ferrandina e Grassano) e il capoluogo lucano a Napoli, in coincidenza con l’Alta Velocità per e da Milano.

• Coincidenza a Napoli con nuova corsa PZ 505 in partenza per Potenza alle ore 22.15, arrivo ore 00.10. Termine corsa a Metaponto.

RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470

TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI

0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030

RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219

HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO

0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020

RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107

Di Dato e Cafaro

E’ SEMPRE attivissima in Basilicata l'associazione nazionale di imprenditori, Assoimpero. Ancora una volta sul territorio lucano un'iniziativa di aggregazione sociale che guarda a chi in questo ultimo scorcio di agosto sta a Potenza e non sa come valorizzare il tempo libero, o peggio ancora vorrebbe trovare un motivo di svago per uscire dalla emarginazione. Con l'estate torrida in città, Assoimpero, l'associazione di imprenditori presieduta in Basilicata dalla scrittrice Carmen Cafaro, propone, in collaborazione con il Comune di Potenza, assessorato ai Servizi sociali, dei momenti di intrattenimento per tutti coloro che non sono partiti per le vacanze. Dallo scorso 19 agosto, infatti, presso i locali del centro di “Aggregazione anziani” sito in via IV Novembre, tutti i giorni, fino al 31 agosto, dalle 10.30 alle 11,3.0 si terranno corsi di ballo e quadri musicali di musica popolare. L'iniziativa, rivolta soprattutto agli anziani, è fruibile da ogni fascia d'età, trattandosi di momenti ludici particolarmente interessanti e, in tal senso, Assoimpero ha voluto avvalersi di professionisti del campo, portando avanti un discorso di attenzione alle tematiche sociali cui da tempo è impegnata, grazia alla fervida attività di Carmen Cafaro, alle prese con l'organizzazione della seconda edizione del “Tour del gusto”. Presso il “Centro di aggregazione anziani”di via IV Novembre a Potenza sono attivi altri interessanti momenti di intrattenimento, consultabili sul sito del Comune di Potenza, nonché sulle brochure realizzate dall'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Potenza. Carmine Pepe

RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157

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C’E’ anche una potentina, Silvana Lagrotta, nel gruppo di sei studenti universitari che parteciperanno, con il Cinit (Cineforum italiano) alla sessantaseiesima Mostra del cinema di Venezia. Oltre alla giovane potentina ci sono una ragazza di Castiglione delle Stiviere, una di Pordenone, una di Milano e una di Jesi, oltre che uno studente di Varallo Pombia. Sono state diverse decine gli studenti universitari che, anche quest'anno, hanno praticamente partecipato con la recensione di un film della stagione cinematografica appena conclusa alla nona edizione del concorso “Vincenzo Gagliardi” e alla quarta edizione del concorso Francesco Dorigo, due figure di spicco nelle vicende, il primo dell'associazionismo per la promozione della cultura cinematografica, e il secondo della pubblicistica e critica cinematografica della seconda metà del '900. I premi sono stati assegnati, per iniziativa del Cinit Cineforum Italiano, associazione nazionale di cultura cinematografica, da una giuria di esperti e critici: ne hanno fatto parte Marco Bellano (dottorando indiscipline dello spettacolo presso l'Università di Padova), Daniel Casagrande in rappresentanza del Gruppo triveneto del sindacato nazionale critici cinematografici italiani, Giacomo Sebastiano Pistolato (NonSoloCinema.com), Veronica Maffizzoli (Filmagazine.it), Neda Furlan (Consiglio Direttivo Cinit), Pierandrea Gagliardi, regista; segretario Alessandro Cuk, vicepresidente Cinit . Il premio intitolato a Gagliardi, riservato a studen-

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Agenda

Domenica 23 agosto 2009

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

Agenda


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Parco della Grancia, va a fuoco un ristorante Ma la Storia bandita può andare in scena BRINDISI DI MONTAGNA - Potrebbe esserci un corto circuito alla base dell’incendio che ha praticamente distrutto uno dei ristoranti che si trovano nel parco della Grancia. L’incendio si è sviluppato intorno alle sette di ieri mattina e subito sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno impiegato circa un paio di ore per spegne-

re le fiamme divampate. In ogni caso, ieri sera è andato comunqeu in scena il cinespettacolo “La storia bandita”. Si replica anche oggi. Quanto all’incendio, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che stanno facendo verifiche sull’origine dell’incendio e per accertare eventuali respon-

sabilità. Secondo quanto si è appreso, quando è divampato l’incendio, non vi erano persone all’interno del ristorante. Nel Parco della Grancia, per tutto il periodo estivo, ogni sabato e domenica fino al 13 settembre, andrà in scena lo spettacolo dedicato all’epoca del brigantaggio post-unitario.

Pignola Lo scontro in consiglio

Pignola La lettera di protesta del presidente Albano

La minoranza: «Non siamo garantiti in aula»

La Regione non finanzia la proloco “Il Portale”

PIGNOLA - Non si sentono adeguatamente garantiti e attaccano. I consiglieri comunali del gruppo consiliare “Progetto per Pignola” contestano in una nota stampa «il perdurare di comportamenti lesivi delle prerogative dei consiglieri di minoranza», da parte dell’amministrazione comunale. E per questo hanno già spiegato che saranno in “protesta”fino a che le cose non cambieranno - dicono nel comunicato - disertando i futuri consigli comunali. Denunciano «continue violazioni delle più elementari forme di democrazia e partecipazione» e tirano in ballo il primo cittadino, Ignazio Petrone (Pd) che dicono - non si fa garante dell’intera assemblea consiliare. Il fatto che richiamano a titolo di esempio risale allo scorso 11 agosto quando, spiega la nota, è stato dato inizio ai lavori del consiglio comunale in mancanza dei consiglieri del gruppo “Progetto Per Pignola”, «giunti in aula - sostengono - con soli 8-9 minuti di ritardo e a votazione già conclusa, nonostante la tolleranza di un’ora sempre invocata dal sindaco e dalla sua giunta». Spiegano che la vicenda è grave per le tematiche in discussione secondo l’ordine del giorno in cui compariva l’adozione del regolamento urbanistico. «La rilevanza di tale strumento di governo del territorio avrebbe dovuto consigliare la più ampia partecipazione al dibattito, non solo nell’aula del consiglio,

PIGNOLA - Ancora esposte le opere di Dino Ventura. Fino al prossimo 31 agosto tutte le sere dalle 19.30 alle 23 il “Museo scenografico del costume e della civiltà rurale” di Pignola ospita la personale di pittura di un artista che ha avuto una lunga esperienza sia di lavoro che di vita trascorsa tra Centroamerica e Nord America, con esposizioni in diverse gallerie tra Inghilterra, Australia, Nicaragua e Guatemala e in Italia a Corato, Taormina, Potenza e Torino. “Speranze oltre le nuvole” è il titolo della mostra che in soli tredici giorni ha registrato un grande successo di presenze. Nasce da una serie di riflessioni sulla superficialità umana ed è un richiamo ai valori che contano. Nell'im-

ma anche attraverso il coinvolgimento dei tecnici locali e dei cittadini di Pignola, indipendentemente dalla possibilità di proporre osservazioni in un momento successivo all’adozione». A partire da queste considerazioni spiegano che non saranno presenti alla prossima seduta di consiglio prevista per il prossimo 25 agosto. «E tale forma di protesta durerà fino a quando - conclude la nota dei consiglieri -saranno ripristinate le regole della democrazia e della partecipazione alla formazione e controllo degli atti dell’amministrazione comunale di Pignola». Ma tanto per precisare, il gruppo consiliare “Progetto per Pignola” invoca «l’intervento autorevole del prefetto di Potenza finché si faccia chiarezza sull’applicabilità, anche alla minoranza, dell’articolo 12 del regolamento del consiglio comunale». Tanto per aggiungere dettagli i consiglieri di minoranza richiamano anche «le continue difficoltà nell’accesso alla documentazione a corredo degli atti di consiglio che, puntualmente, è resa disponibile solo a poche ore dalla discussione in aula». Sono consiglieri, ma sono anche «privati cittadini». In questa veste chiedono «che l’ufficio del Difensore civico valuti la possibilità di un intervento diretto nella questione, al fine di tutelare i diritti degli esponenti, così da evitare strumentali vessazioni da parte dell’amministrazione comunale di Pignola».

PIGNOLA - La pro loco “Il Portale” esclusa dai finanziamenti regionali. Un’esclusione che non è stata accettata dal presidente del “Portale”, Bruno Mario Albano che nella sua veste anche di vice presidente del comitato lucano dell’Unpli (Unione nazionale pro loco d'Italia), ha espresso tutta la sua «delusione, indignazione, dissenso e una profonda protesta nei confronti della giunta regionale e dell' Apt di Basilicata per l'esclusione dai finanziamenti comunitari» della pro loco che «nel corso degli ultimi decenni ha concorso in maniera rilevante a far conoscere i beni e le risorse della terra lucana, regione scarsamente conosciuta e molto spesso confusa con le regioni limitrofe». Dell’esclusione del “Portale” dai finanziamenti si è saputo soltanto «all'inizio di agosto». Si è così determinata «una grave preoccupazione di carattere economi spiega Albano - avendo già programmato e in parte già realizzato gli eventi che da decenni organizziamo nei mesi di luglio e agosto». Per quanto riguarda la pro loco «che mi onoro di rappresentare sin dal 1982, l'indignazione e la protesta si elevano soprattutto perchè, nel corso di questi anni, l'obiettivo volto a far conoscere attraverso la “Rassegna internazionale della cultura e delle tradizioni popolari” l'identità e i valori della gente lucana è stato pienamente conseguito avendo offerto l'opportunità di far cono-

Pietragalla, il calendario per la raccolta dei rifiuti PIETRAGALLA - E' stato reso noto alla cittadinanza locale da parte dell'amministrazione comunale di Pietragalla il calendario relativo al terzo quadrimestre del 2009 per la raccolta dei rifiuti ingombranti sull'intero territorio municipale. Nello specifico in considerazione delle problematiche legate ad una corretta gestione del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti ed alle relative conseguenze di carattere ambientale (discariche non autorizzate nonchè inquinamento territoriale) ed economico con l'aumento dei costi a carico dei cittadini, questo calendario consente di pianificare, di organizzare e di ottimizzare il servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti. Per quanto concerne, in particolare, il calendario strettamente legato al ritiro di materassi, divani, sedie e mobili esso si caratterizza con due date per ogni mese e quindi l'11 e il 31 agosto, il 17 e il 28 settembre, il 15 e il 29 ottobre, il 16 e il 30 novembre e il 15 e il 29 dicembre. Invece per quanto riguarda il ritiro di computer, radio, lavatrici, forni, scaldabagni, televisori, frigoriferi, apparecchiature elettriche ed elettroniche il calendario della raccolta si articola in queste date: il 31 agosto, il 28 settembre, il 29 ottobre, il 30 novembre ed il 29 dicembre. Ovviamente è opportuno che vi sia da parte dei cittadini la massima collaborazione nell'armonizzare per quanto possibile le proprie esigenze in funzione delle date riportate nel calendario in modo tale che tutto proceda in maniera adeguata. Il deposito del materiale ingombrante infine presso i cassonetti dei rifiuti solidi urbani è ammesso a partire dalle 22 del giorno precedente e sino alle 7 del giorno stabilito per la raccolta. Antonio Bevilacqua scere agli oltre 7.000 giovani stranieri provenienti da tutti e cinque i continenti i siti più importanti di questa nostra terra». Una manifestazione molto apprezzata anche da esponenti politici che nel corso degli anni hanno

partecipato alla rassegna come l’ex assessore regionale alle Attività produttive, Carmine Nigro che in pubblico ha affermato, come riportato da Albano nella sua lettera di protesta, come la “Rassegna internazionale della cultura e

Pignola, fino a fine agosto in mostra le “Speranze oltre le nuvole” di Ventura maginario di Ventura l'esistenza di una torre di mille piani. Per ogni livello un essere deputato a proteggerci, a cercare di farci commettere meno errori possibili. Tali entità si identificano con sentimenti e virtù. Da uno a mille, dalla vita all'amore. Diciotto tele in cui per la prima volta Dino, oltre a dipingere, parla. Alcuni elementi caratterizzano questa nuova fase artistica di Dino Ventura. Predominano la lamina d'oro e i sacchi di caffè, sacchi usati portati direttamente dalle piantagioni america-

ne. Nella tela 0001, vita, la ricchezza, lo sfarzo da una parte, la povertà, la fatica, la semplicità dall'altra. E' la suddivisione tra nord e sud del Mondo. Ma anche il contrasto tra le miserie e le grandezze dell'animo umano. E ancora la vita come origine, qualcosa ancora in embrione, da scrivere. Inizia una vita come comincia un quadro su una tela bianca. Se la vita è il principio, l'amore è in un certo senso il punto di arrivo, il numero 1000. L'essere che ama è comple-

to e complesso. Passa dal grigio ad un esplosione di colori valicando i suoi stessi limiti. Da una condizione stabile e statica alla passione, all'impeto, e alla sofferenza dell'amare. Ma l'amore è anche controverso e nasconde a volte un lato oscuro. Quello dell'egoismo e del ritorno. Tutto questo e molto altro Dino Ventura riesce a trasmettere con la sua pittura. La sua potenza cromatica, la spatola e il dripping, il gocciolamento, comunicano i moti dell'animo dell'artista e il filo dei suoi pensieri. Con l'impiego di materiali

ricchi a contrasto con i più poveri egli racconta delle suggestioni e dei forti contrasti che ha vissuto e toccato con mano durante gli anni trascorsi all'estero. Anche se parte da riflessioni amare, alla fine il suo messaggio è sempre positivo, tende al colore, alla gioia, alla rivincita e al riscatto dell'essere umano. Dino si affida sì a queste entità, ma non smette di avere fiducia nelle risorse dell'individuo. Come nel quadro 694, “valori perduti” l'uomo, ripiegato su se stesso, si risolleva e tende all'altruismo e, con coraggio, alla voglia di vive-

delle tradizioni popolari” sia servita «per portare la Basilicata nel mondo». O come ha affermato l’ex amministratore unico dell’Apt, Mario Trufelli che ha sottolineato come «generazioni di ragazzi si sono raccontati - e si raccontano - le usanze, le storie e la cultura dei loro Paesi, dall'Est all'Ovest, dai mondi più lontani, così come da quelli dove più rigido è stato l'isolamento». E non vanno neanche dimenticate le parole dell’ex assessore regionale alla Formazione, Gianni Pittella che, nel consegnare il gagliardetto della Regione Basilicata ai giovani scozzesi ha affermato come «attraverso la Rassegna internazionale, Pignola si è inserita nel processo di europeizzazione della cultura, in sintonia con la politica regionale che incoraggia scambi internazionali». In ultimo Albano cita anche quanto affermato dall’ex presidente della Regione Basilicata Angelo Raffaele Dinardo - «la Rassegna internazionale realizzata dalla pro-Loco “Il Portale” ha sicuramente contribuito ad una svolta culturale nei rapporti e nelle relazioni sociali e rappresenta anche un importante volano di sviluppo turistico/economico» - e dal sindaco di Pignola, Ignazio Petrone e dall’assesore comunale Gerardo Ferretti che hanno parlato di «un'occasione di incontro e di confronto tra giovani di differenti nazionalità, abitudini, mentalità e visione della vita all'insegna della cultura e delle tradizioni popolari».

re. Ma solo dopo un percorso interiore e di vita che lascia cicatrici, segni indelebili. Le opere di Ventura hanno potenza, consistenza, hanno voce e movimento. Le spatolate conducono verso un risultato, un nuovo stato, i graffi sono uno scendere, uno scavare e scandagliare, il dripping è un emergere, risalire, risollevarsi e proseguire. Data la chiave di lettura, l'invito è ad andare ad osservare le tele, cogliendone tutte le sfumature, a toccare l'oro, a sentire la sabbia sotto le dita, a seguire il movimento dei colori magari perdendosi dietro a un pensiero perché l'arte, e quella di Dino in particolar modo, è senso e sentimento. Simona Brancati

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Domenica 23 agosto 2009


27 Vietri La storia di Giuseppe Magrino multato per “abbandono di rifiuti” davanti al Municipio

Una differenziata non Comune Il contenzioso è nato dal mancato ritiro del sacchetto in via Alighieri VIETRI DI POTENZA - Il diciassette agosto gli è stata notificata una multa per “abbandono rifiuti presso la sede del Municipio”, ma lui non ci sta, il signor Giuseppe Magrino dice di «non aver abbandonato i rifiuti, ma di aver consegnato la busta al Comune perché il servizio di nettezza urbana non l'aveva ritirata». Il risultato è però una multa di 55,60 euro. I fatti risalgono allo scorso 16 luglio. Sono le 11.15 «quando racconta Giuseppe Magrino - passò in via Dante Alighieri il mezzo per la raccolta dei rifiuti. Gli addetti, però, non presero il sacchetto che avevo messo regolarmente fuori, perché dicevano che non era stata fatta bene la raccolta differenziata per la presenza di una bottiglia di vetro all'interno». «Io - continua - ho portato la busta al Comune, chiamando i vigili e il vice sindaco per consegnarla a loro, ma mi è stato riposto che me la dovevo riportare a casa». Giuseppe Magrino non ha voluto portare indietro il sacchetto, «così ho risposto dicendo di chiamare gli addetti per ritirarla al Comune, io non ho abbandonato la busta, ma l’ho solamente consegnata». «Purtroppo - continua Magrino - questa busta non è stata ritirata ed ho deciso di lasciarla li, dove c'era pure il vice sindaco di Vietri, che ha poi obbligato i vigili di farmi fare un verbale per abbando-

Incompatibilità sindaco Mariani: l’opposizione presenta il ricorso

Il sacco con l'immondizia consegnata dal signor Magrino al Comune

no rifiuti». «Io non ho abbandonato i rifiuti, li ho solamente consegnati al Comune, visto che il sacchetto non era stato ritirato in via Dante Alighieri, e il risultato è una multa per abbandono rifiuti». Intanto, mentre il signor Magrino annuncia ricorso contro questo verbale, c'è un altro problema: «Da quasi due mesi telefono al Comune per far ritirare un divano e un frigo, ma purtroppo ancora non sono venuti a ritirare niente».

Ritornando al verbale per l’abbandono dei rifiuti, al signor Magrino è stato contestato di aver violato le norme all'articolo 192 del decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 in materia ambientale (divieto di abbandono dei rifiuti sul suolo e nel suolo). «Ribadisco che io non ho abbandonato alcuna busta, ma solamente consegnato il sacchetto al Comune per farlo ritirare, visto che il ritiro in via Dante Alighieri non era stato effettuato». Claudio Buono

MURO LUCANO - Partito il ricorso delle opposizioni muresi per contestare la compatibilità di Mariani alla carica di primo cittadino. Una spada di Damocle aleggia minacciosa sulla testa del neo-sindaco, a cui è stato notificato il provvedimento. Il Tribunale civile di Potenza, investito di tale incombenza, ha convocato l'udienza il 19 novembre, ma sino a quel giorno le disquisizioni politiche e giuridiche non si placheranno. I leader dei gruppi presenti tra i banchi delle opposizioni, Teresa Zaccardo per “Insieme per la Rinascita” e Daniele Nardiello per il “Popolo delle libertà”, hanno presentato il ricorso al Tribunale civile di Potenza, in seguito alla dichiarazione esposta nel corso del primo consiglio comunale, dove le duecompagini politiche minoritarie hanno esplicitato la volontà di verificare la legittimità della proclamazione a sindaco di Mariani. Zaccardo e Nardiello asseriscono chein baseall'art.63, n.4,d.lgs. n.267/2000, Mariani è incompatibile, in quanto ha una lite pendente con il Comune che amministra, «sia dinanzi alla Corte d'Appello di Potenza, sia davanti al Tribunale Civile di Potenza». Nella fattispecie, la consigliera di opposizione Teresa Zaccardo spiega la motivazione del ricorso, specificando che «la prima lite pendente è relativa alla ben nota vicenda dell'evento franoso di via Belvedere, risalente all'anno 1991. All'epoca vennero affidati dei lavori di somma urgenza per il ripristino della transitabilità di via Belvedere, per un im porto iniziale di circa 25.000.000 di lire. Successivamente - continua Zaccardo -senza il supporto di nessun atto valido dell'amministrazione comunale e sulla base di un semplice ordine di servizio dell'allora assessore Mariani, furono autorizzati lavori ulteriori, la cui spesa ammontava a circa 281.522.196 lire. La se-

conda lite - dichiara l'avvocato - è invece relativa alla vicenda dei canoni enfiteutici» . La consigliera Zaccardo sottolinea il grave conflitto di interessi in cui versa Mariani, ricordando che l'art. 63, n. 4, d.lgs 267/00, «intende, come prevede anche l'art. 97 della Costituzione, evitare proprio tali conflitti d'interesse, per garantire il corretto adempimento del mandato elettivo e, quindi, il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa». Zaccardo inchioda Mariani alle sue responsabilità, definendo indubbio che, per quanto concerne l'evento franoso in c/da Belvedere, «il Comune, a causa dell'illegittimo comportamento di Mariani, è stato condannato in primo grado al pagamento della somma complessiva di circa 500.000.00 euro. La stessa sentenza di primo grado - incalza - è stata sospesa, in quanto il giudice di secondo grado ha ritenuto fondatol'atto di appello del Comune». La consigliera prefigura la probabilità che «Mariani, in qualità di sindaco, decida di transigere la controversia per un valore rilevante, con un evidente danno erariale per le casse comunali. Pertanto Mariani, per impedire che la Corte d'Appello accerti la sua responsabilità e lo condanni, deve necessariamente dimostrare che è il Comune, di cui egli stesso è sindaco, ad essere unico responsabile nei confronti della ditta appaltatrice. Sarà l'organo giudiziario, in veste collegiale, a stabilire, almeno in prima istanza - concludeZaccardo -l'esistenzadellacausa diincompatibilità denunciata e mai contestata al neoeletto dal consiglio comunale, pur consapevole delle responsabilità, civili, amministrative e penali di tale omissione». Si profila una querelle politica incandescente, in un paese avvezzo agli scontri e alle diatribe. Giovanni Petilli

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Domenica 23 agosto 2009


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29 Ginestra Soddisfatto il parroco don Gilberto che ha raccolto fondi per la chiesa

Ranieri canta e commuove Oltre 4.000 gli spettatori che hanno assistito alla performance del cantante GINESTRA - Tra le tante feste organizzate dalla parrocchia San Nicola Vescovo e la neonata associazione culturale “Bisanzio”, quella del 21 agosto scorso è da farla entrare nel guinness dei primati. Ben quattromila persone sono giunte nel piccolo centro arbereshe per assistere, al campo sportivo, rimesso a nuovo, allo spettacolo musicale per beneficenza di Massimo Ranieri. L'artista napoletano invitato dal parroco di Ginestra, don Gilberto Cignarale nel suo Tour 2009 “Canto perché non so nuotare…da 40 anni”, per uno spettacolo di beneficenza; l'incasso della serata, per la verità non proprio tanto (circa 20.000 euro), servirà al recupero del Santuario della Madonna di Costantinopoli, protettrice del paese, chiuso al culto da diversi anni per problemi di staticità. Circa 4000 persone, alcune provenienti anche dalle Regioni limitrofe, hanno assistito ad oltre due ore di spettacolo-concerto del 58enne artista napoletano, accompagnato dalle note musicali di un'orchestra di musiciste e da un corpo di ballo al femminile. L'artista napoletano, nato nel quartiere popolare di Santa Lucia, è rimasto contento di come il numeroso pubblico l'ha accolto ed applaudito ad ogni sua canzone. Un artista nato dal nulla, ha iniziato a cantare per aiutare la famiglia numerosa nei ristoranti e per i vicoli di Napoli. Massimo Ranieri, flebile ma potente allo stesso tempo, resta uno degli interpreti più particolari della grande canzone napoletana e non solo. Il suo approccio personale è for-

Alcune immagini del concerto di Ranieri, nel riquadro don Gilberto

temente emotivo, lo spinge oltre il canone della canzone italiana e partenopeo e lo rende uno dei cantanti e cantautori più raffinati e amati allo stesso tempo. Ha entusiasmato il pubblico cantando: “Te Voglio Bene Assaie”, “Tu Si Na Cosa Grande”, “Luna Rossa”, “I' Te Vurria Vasà!” “Se Bruciasse la Città”, “Simmo E Napule Paisà”, “Funiculì Funiculà”, “Come Facette Mammeta”, “Reginella”, “Perdere l'Amore”; “Marechiaro”, “Maruzzella”, “Rose Rosse”, “Erba di Casa Mia”; “Tu Ca Nun Chiagne”. Ad assistere allo spettacolo il Sindaco di Ginestra, Fabrizio Ca-

puto, che ha ricevuto i ringraziamenti dal parroco per la disponibilità logistica data, l'assessore regionale, Autilio, i consiglieri regionale, Fierro, e Flovilla, il consigliere provinciale Gammone. Prima del concerto è stato proiettato un video nel quale veniva invocata da parte della popolazione la presenza di Massimo Ranieri a Ginestra, consegnata all'artista napoletano nell'incontro “storico” col parroco nell'inverno del 2008. T ra i presenti al concerto anche alcuni fratelli e sorelle del parroco don Gilberto, originario di Melfi che hanno definito il fratello: «da piccolo un bel birbante e scherzo-

so con tutti i suoi 8 fratelli e 2 sorelle, ma con un' anima buona e grande organizzatore nella famiglia». Numerosi gli emigranti, ancora in soggiorno nel paese, che hanno apprezzato e visto da vicino Massimo Ranieri, che alla fine poteva anche concedere un autografo ed una foto, invece di “scappare” via. Il servizio d'ordine coordinato dal M° di polizia municipale, Antonio Gremigna in collaborazione con i carabinieri di Ripacandida e Venosa e la neonata protezione civile ha funzionato perfettamente. Il servizio di assistenza medica è stata assicurata dalla lo-

cale croce Rossa italiana, presieduta dall'ispettrice Maria Assunta Tucciariello. I volontari della parrocchia hanno fatto il resto, da segnalare il lavoro assiduo di Anna Pepice, Oriente Carrieri, Donato Lombardi, Saverio Pipolo e Antonio Dileo. A fine concerto il parroco don Gilberto ha riferito: “siamo poveri, ma con le scarpe pulite” ed ha fatto dono a Massimo Ranieri di una piatto di ceramica raffigurante il mosaico bizantino del Cristo Pantocratore, che domina l'interno della chiesa madre di San Nicola Vescovo. Lorenzo Zolfo

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Oltre 30.000 i visitatori nella due giorni della manifestazione

Tolleranza zero del sindaco

Lauria, ordinanza Sarconi, numeri da capogiro contro l’abbandono per la famosa sagra del fagiolo della spazzatura SARCONI - Numeri da capogiro per la 28^ edizione della Sagra del Fagiolo che va in archivio tra la palese soddisfazione degli organizzatori. Cifre da capogiro per una comunità di poco meno 1.400 abitanti che, per due sere, si trasforma in un unico grande ristorante in cui gli amanti della buona cucina hanno la possibilità di degustare una prelibata “cena al fagiolo”. E di una vera e propria cena si tratta visto che l'organizzazione mette a disposizione dei visitatori un ricco menù tra cui scegliere le pietanze da assaporare. Un menù che comprende gli antipasti, fantasia di mare con fagioli e peperoni con fagioli; i primi, fagioli con cotica di maiale, con lagane e con cavatelli, zuppa di fagioli e funghi porcini con fagioli, prima di passare ai secondi. Ossia in porchetta e formaggio arrostito, naturalmente conditi con crema di fagiolo. A concludere poi questo tour gastronomico, dolce e gelato, ancora rigorosamente al fagiolo. Il tutto annaffiato con vino di aziende agricole valligiane. Cena che gli oltre trentamila visitatori hanno mostrato di gradire, considerato che nelle due serate di sagra sono stati complessi-

Rifiuti lungo la provinciale numero 3

Un’immagine della sagra di Sarconi

vamente distribuiti 15.587 piatti di pietanze al fagiolo, dieci quintali di vino, circa tre quintali di gelato al fagiolo e 1.200 crostatine al fagiolo. Non solo buona cucina però. Lungo il percorso, che al solito si snoda tra le viuzze del centro storico, i visitatori hanno avuta l'opportunità di visitare diverse mostre di artigianato locali. Pittori, maestri del ricamo, artigiani del ferro, del legno e del cuoio hanno esposto i loro prodotti con notevole successo. Non solo. In ogni slargo

del percorso è stato possibile godere dell'esibizione di gruppi musicali di diverso genere. Dall'arpa viggianese alle zampogne, da un gruppo etnico folklorico della provincia di Roma a fisarmonicisti locali, dagli sbandieratori di Carovigno al gruppo folk di Castrovillari. Chi invece ha voluto portare a casa alcuni dei prodotti tipici lucani, non ha avuto che l'imbarazzo della scelta nel visitare gli stands del mercato appositamente allestito. In definitiva un mix di buona cucina, artigianato e folklore che ancora una volta

si è rivelato vincente. Ad aprire la manifestazione i Presidenti della Giunta Regionale De Filippo e della Provincia di Potenza Lacoracca, l'assessore regionale all'agricoltura Viti che, nei loro interventi, hanno parlato del Fagiolo di Sarconi quale volano per lo sviluppo agricolo dell'intera valle. Presenti inoltre all'apertura Domenico Totaro, Giampiero Perri, Agatino Mancusi, i commissari delle comunità montane Imperatrice e Greco oltre a diversi amministratori locali. Gerardo Tempone

LAURIA - E' divieto depositare rifiuti ingombranti presso i cassonetti e nell'area limitrofa al macello comunale. Rifiuti pericolosi, speciali, ingombranti domestici abbandonati per strada o a ridosso di cassonetti. Oggi capita spesso e di frequente trovarsi davanti il brutto spettacolo di rifiuti ingombranti abbandonati in ogni angolo di strada e spesso questo avviene per risparmiare pochi soldi o per evitare il fastidio della raccolta e del trasporto dei rifiuti. Molti cittadini dimostrano la volontà di eliminare i rifiuti ingombranti che più volte vengono lasciati per strada, ma forse tanti non sanno che è prevista una sanzione, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo regime sanzionatorio. Purtroppo nelle scorse settimane è stato rilevato un

abnorme deposito abusivo di rifiuti ingombranti e tecnologici, abbandonati in modo incontrollato sia presso i cassonetti dislocati in tutto il territorio comunale di Lauria e sia nell'area limitrofa al macello comunale. Adesso l'Amministrazione comunale guidata da Antonio Pisani ha deciso tolleranza zero. Infatti è fatto divieto a tutte le aziende e ai cittadini depositare rifiuti ingombranti come poltrone, divani, materassi, mobili e rifiuti tecnologici come frigoriferi, televisori, lavatrici, lavastoviglie, computer nonché pneumatici presso i cassonetti e nell'area limitrofa al macello comunale all'inizio della San Pietro Catania. I trasgressori da oggi saranno sanzionati dai tutori dell'ordine incaricati a far rispettare l'ordinanza comunale. Emilia Manco

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Domenica 23 agosto 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

I Nuovi Assessori Giuseppe Dalessandro con le deleghe relative alle attività produttive

Priorità turismo e agricoltura «Cogliere opportunità dei bandi Piot, evitare sprechi e fare sistema insieme» «Turismo e agricoltura sono settori che mi stanno molto a cuore, dovremo evitare gli sprechi, unire le forze e fare sistema. Vedo favorevolmente l'idea di costituire dei distretti mettendo insieme le piccole realtà agricole ed esaltando la qualità dei nostri prodotti, sul turismo penso bisogna dare spazio alle aree interne e creare soprattutto una linea unica di intervento seguendo la strada tracciata dalla legge regionale del turismo e dall'Apt di Basilicata». Si riassume così l'impegno garantito per i prossimi mesi in due settori strategici dall'assessore provinciale Giuseppe Dalessandro che nel corso di un'intervista al “Quotidiano” traccia le linee di intervento del suo rinnovato impegno nella giunta provinciale e non esita a trattare i temi della più stretta attualità politica proiettata per quanto riguarda il Pd verso il congresso di ottobre. Assessore Dalessandro ben trovato, la sua conferma in giunta in un settore diverso rispetto a quello di cui si è occupato finora può costituire una difficoltà per lei che è il veterano della nuova giunta di Franco Stella? «Ho sufficiente esperienza per occuparmi dei diversi settori produttivi, a tutto campo. Del resto ho acquisito una conoscenza approfondita dei meccanismi amministrativi e conoscere la macchina amministrativa è utile perché permette di fare tesoro di eventuali errori commessi in passato. Le mie deleghe possono sostanzialmente essere ricomprese nelle attività produttive». Vista la stagione in corso la prima domanda è soprattutto sul turismo, i dati e i commenti raccolti in questi giorni non inducono all'ottimismo ma anzi lasciano qualche preoccupazione? «In Basilicata vi sono troppi enti che si occupano di turismo, Comuni, Pro Loco, Apt. Sarebbe meglio mettere insieme le energie e uniformarsi alla scia tracciata dalla Apt che sta facendo bene. Noi come Provincia proveremo certo a cogliere le opportunità che ci derivano dai bandi Piot che permettono una certa dotazione finanziaria. Noi dovremo rivolgerci verso progetti comprensoriali che producono davvero sviluppo evitando l'utilizzo a pioggia delle risorse. Una strada da seguire è

Il veterano della giunta Stella

L’assessore Giuseppe Dalessandro

indicata dalla stessa legge regionale sul turismo che indica delle linee al cui interno ogni ente dovrà poi fare la propria parte. Ciò che dobbiamo evitare è lo spreco di risorse in iniziative che non producono sviluppo». Un'iniziativa che ha dato buoni risultati, esalta le aree interne e su cui la Provincia sembra voler ancora scommettere è quella di Provincia in bus? «Provincia in bus è un progetto notevole che va sostenuto e migliorato. I villaggi turistici puntano a far sì che i turisti rimangano al loro interno, noi vogliamo invece dare l'opportunità di visitare aree interne della Provincia attraverso un servizio gratuito che ha già visto migliaia di presenze. Piuttosto tengo a sottolineare un fenomeno anomalo che ho verificato personalmente e cioè che nei villaggi turistici non c'è traccia dei nostri prodotti locali: vino, salumi, pane, ortofrutta. Le multinazionali si servono di piattaforme nazionali e non danno la possibilità agli ospiti di conoscere i nostri prodotti tipici della provincia. Quest'anomalia va risolta e cambiata, ritengo che l'iniziativa del distretto agroalimentare del meta pontino con società mista pubblico-privata dovrebbe

«Pd, occhio alle bande armate»

«Va bene Provincia in bus»

consentire di associare e commercializzare propri prodotti da fornire anche ai villaggi turistici». Quest'anomalia ci dà lo spunto per parlare di agricoltura, un settore in difficoltà e che negli ultimi anni è stato quello più colpito da problemi e calamità di diverso tipo. La nostra agricoltura può essere ancora competitiva e come? «Conosco bene il settore agricolo avendo assistito direttamente molte situazioni nella mia attività professionale. Negli ultimi 20 anni non c'è stato un anno in cui l'agricoltura non è stata colpita da una calamità. L’assessore Viti ha introdotto novità importanti a sostegno del settore, ora credo sia arrivato il momento di fare sistema per combattere la concorrenza, migliorare la qualità del prodotto e attribuire ai principali prodotti il marchio di qualità. Per farlo è necessario aggregarsi, le aggregazioni infatti, facilitano la possibilità di stare sul mercato. Non ci può più essere un'agricoltura assistita ma essendo un settore soggetto ad interferenze esterne servirebbe creare un fondo di solidarietà che intervenga in caso di calamità o di crisi di mercato. Poi non sarebbe male se anche le associazioni agricole riuscissero a trovare tra di loro quell'unità che non ho riscontrato e che permetterebbe di ottenere migliori risultati». Passiamo ad un argomento più spinoso e cioè la crisi economica e le difficoltà produttive sul territorio. In questo senso la Provincia non ha competenze specifiche ma c'è qualcosa di concreto che si può fare? «Sì sulle politiche indu-

E’ il veterano tra gli assessori della giunta Stella. Nonostante la riduzione da otto a sei dei componenti dell’esecutivo ha trovato comunque il suo spazio in giunta indicato in prima battuta dal partito Democratico a cui appartiene sin dalla sua costituzione. Al secondo mandato con nuove deleghe legate sostanzialmente alle Attività produttive. Franco Stella ha affidato a Giuseppe Dalessandro le Politiche Industriali e dello Sviluppo Economico, Politiche del Turismo e Promozione del Territorio, Forestazione, Agricoltura. Dalessandro era già stato assessore, con deleghe importanti come Vialibità, trasporti e infrastrutture nella precedente giunta presieduta da Carmine Nigro. Nominato consigliere provinciale

per il Partito Democratico nel collegio di Matera-Miglionico ha lasciato il suo posto in Consiglio per arrivare nuovamente in giunta in questa nuova avventura consecutiva. Dalessandro è stato anche l’ultimo segretario provinciale dei Democratici di Sinistra ed ha portato il partito della Quercia fino al congresso che ha costituito attualmente il Partito Democratico, ex sindaco di Miglionico costituisce uno degli esponenti più votati per il Pd alle ultime elezioni provinciali dove ha ottenuto un suffragio molto ampio. Poi è stato sempre tra i papabili per la nomina ad assessore anche se il presidente Stella gli ha affidato le deleghe che riguardano le attività produttive spostandolo in un altro settore dell’Amministrazione.

Sopra Dalessandro nominato assessore e a lato Chietera e Stella

striali le nostre competenze sono limitate ma è intendimento di questa Amministrazione svolgere quel ruolo propulsivo tra le associazioni di categoria, gli enti locali, la Regione e il Governo nazionale affinchè si colga ogni opportunità all'interno dei diversi settori produttivi». Chiudiamo con la politica e l'autunno caldo del Pd che va ad un congresso. Lei è proprio sicuro che non sia l'occasione per uno scontro di posizioni che finisca per spaccare il partito ed acuire le differenze? «Questo congresso deve

essere quello che dovrà tracciare la nuova linea politica del Pd, guai se si rivelerà il congresso dei posizionamenti. Il nostro è un partito complicato proprio perché vi convivono anime con storie ed esperienze diverse e spesso all'interno di queste stesse anime vi sono ulteriori differenziazioni. Ma la pluralità di candidati spesso anche a sostegno dello stesso segretario nazionale deve essere vista come una dialettica interna che non mancherà di produrre un proficuo risultato interno. Il momento delicato del

Paese richiede unità e questo congresso, mi auguro, che possa scompaginare le velleità di alcune bande armate che pure ci sono». Concludiamo con un occhio dall'altra parte, le polemiche e gli ultimi guai della Pdl erano attesi e se li aspettava? «I guai della Pdl sono riconducibili ai guasti della società. Partiti e persone sono cambiate, tuttavia è indubbio che la Pdl ha mostrato un'incapacità amministrativa ed ancor peggio di convivenza tra loro stesso». Piero Quarto p.quarto@luedi.it

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Matera


Domenica 23 agosto 2009

foto VIDEOUNO TAXI MATERA 3332685173

Scricchiolii sul parquet

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Il libro di De Cataldo L'Amministrazione Comunale di Matera presenterà il prossimo 25 agosto a Palazzo Lanfranchi, alle 18,30, il libro “Un sogno turco”, scritto dal magistrato Giancarlo De Cataldo e illustrato per i tipi “graphic novel” da Giuseppe Palumbo. La serata sarà introdotta dal Sindaco Emilio Nicola Buccico. Si tratta di un'opera che mostra un De Cataldo sorprendente, lontano dai toni e dai luoghi consueti, che narra vicende dal sapore esotico su tematiche universali. Il racconto, scritto e disegnato, rievoca la deportazione subita dal popolo armeno tra il 1914 e il 1916.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Civiltà rupestri di Plasmati CIVILTÀ Rupestri - Petra Matera Cappadocia, mostra fotografie di Gaetano Plasmati. Prosegue fino al 20 settembre nella Galleria Porta Pepicelo straordinario evento dedicato ai tre luoghi più importanti nel mondo fondati sulla civiltà rupestre. Il racconto fotografico di Gaetano Plasmati che attraversa l’Italia, la Giordania e la Turchia nei tre paesaggi culturali dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 1985 (Petra e Cappadocia) nel 1993 Matera. Petra è una città troglodita posta 250 chimometri a sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino a est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal mar Morto fino al golfo di Aqaba. Porta Pepice è uno spazio libero, permanente, dedicato alla Fotografia. È una finestra aperta sul Mondo, per conoscere e apprezzare luoghi senza età, storie di uomini e territori, frammenti di vite, sguardi, passaggi, impressioni. Porta Pepice è un'area espositiva situata in pieno centro storico, a Matera, perfetto contenitore di mostre fotografiche periodicamente rinnovate: reportages di lunghi viaggi, documenti antropologici, racconti di sole immagini, di realtà vicine o di regioni remote. Le fotografie raccontano, catturano un istante, un ritaglio, ma possono descrivere un'intera esistenza

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 PASSARELLI ViaAnnunziatella76 0835/332752 DI RENZO via Persio, 48 0835333911 PRONTO SOCCORSO Guardiamedica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 CroceAzzurra 0835/331314

SERVIZI SOCIALI Croceverde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005

emergenzasanitaria

118

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033

•il cenacolo

Nuovi orari all’ente camerale LA Camera di commercio comunica che fino al 31 agosto gli uffici della sede di Matera saranno aperti al pubblico dalle 9 alle 13, dal lunedì al venerdì. Il provvedimento si è reso necessario in concomitanza con il periodo estivo, in relazione al ridotto afflusso dell'utenza. La ripresa del normale orario di apertura al pubblico, con i rientri pomeridiani di martedì e giovedì, è previsto per il 1 settembre. Gli uffici della sede di Policoro dell'ente resteranno chiusi dal 1 al 21 agosto.

Festa del rione Serra Venerdì Si terrà oggi, a partire dalle ore 20,30 la festa del rione serra venerdì nel 53mo anniversario. In occasione della Festa dell’Anguria verranno premiati i cittadini che sono nati nel 1959. Nel corso della manifestazione si svolgeranno una serie di iniziative. La Festa si concluderà con un concerto del celebre gruppo folk, “U’ Uagnin assnziel”. La festa del rione Serra Venerdì riunirà cittadini e materani nella piazza centrale del quartiere.

0835/256309 •Le Botteghe

PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.

0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

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•COMUNALE• Matera 0835-334116 Chiusura estiva •KENNEDY• Matera 0835-310016 Chiusura estiva •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Riposo estivo ore 19,00 - 21,30 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Riposo estivo ore 20 - 22 •CINEMA ANDRISANI•

Montescaglioso0835-208046 Chiusura estiva •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Chiusura estiva • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Chiusura estiva •CINEMA MOJITO• Metaponto Programmazione al botteghino ore 22,15 unico spettacolo

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137

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32 Matera agenda


Il professor Sichenze: «E’ nato un dottorato internazionale unico con sinergie con grandi realtà»

Università, architettura riparte Secondo anno per la facoltà che ha trovato a Matera terreno fertile SECONDO ANNO accademico per la facoltà di architettura a Matera, nuovi e più forti stimoli per migliorare l'offerta. Docenti e dirigenza animati dallo stesso spirito che l'anno scorso, consentì, al comitato ordinatore del corso, l'approdo, nella città dei Sassi, di un percorso di studi quanto mai armonizzato ad un territorio che è storicamente intriso di architetture uniche ed irripetibili. Un anno di “carte e dimostrazioni”, inviate al Ministero dell'università, infine il placet, per l'indirizzo che, ad oggi, è l'unico ad avere sede a Matera e non a Potenza. Ne abbiamo parlato con il preside, il Professor Armando Sichenze, il quale ci ha anticipato alcune novità che caratterizzeranno le attività del 2009/2010. “Intanto”, afferma il preside professor Armando Sichenze, “mi preme sottolineare, che il primo anno accademico ha visto la nascita di un dottorato internazionale, unico in tutta Italia, composto da laboratori didattico progettuali integrati, realizzati nell'ambito

L’Università di Basilicata in via Lazazzera

del progetto “Architecture and urban phenomenology“, una sinergia tra il nostro polo, quello di Brema, Madrid e Salerno”. Molto attenta ai processi di apprendimento delle nuove generazioni internaute, basati sullo

scambio globale e veloce di nozioni, la docenza materana conferma, per quest'anno, il progetto “1 evento al mese”, scambi di visite tra la nostra sede e quelle gemellate, “anche se probabilmente, quest'anno, dovremo far fronte ai non

sicurissimi aiuti finanziari dell'Ardsu” conferma Sichenze. Ovvieremo a questo, grazie alla nostra rete di rapporti consolidati, che, nel 2009/2010, ci vedrà collegati a Università sub mediterranee come Palermo e Siracusa. Parteciperemo alla convenzione con Canton, città della Cina, che richiede sempre più architetti italiani ed alla ricerca avanzata sulla materia che si terrà a Lisbona”. Il professore ha sottolineato che sarà mantenuto lo stesso impegno ed entusiasmo del primo anno e la sfida principale, ha detto, sarà capire, come, una facoltà del sud, giovane e periferica, riuscirà e continuerà ad avere negli anni queste caratteristiche di agilità e mobilità. La facoltà ispirata al principio del “fare le cose concrete nel mondo” ha in attivo cinque laboratori ossia: Genealogia, Rappresentazione, Fenomenologia, Costruzione, Materia. La domanda per partecipare al test d'ingresso a numero chiuso scade il 28 agosto. Francesco Giusto matera@luedi.it

«La statua è il simbolo del quartiere, va lasciata dov’è» Risposta a Cifarelli

Residenti di Spine Bianche «De Gasperi non si muove» DOPO LA Fontana Ferdinandea ora anche la Statua di Alcide De Gasperi potrebbe spostarsi. Almeno stando alla proposta dell'assessore all'agricoltura della Regione Basilicata, Vincenzo Viti che qualche giorno fa si è rivolto al sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico, formulando la proposta. Ma i cittadini non ci stanno. Nel 55° anniversario della scomparsa di De Gasperi, Viti ritiene giusto che uno statista con un ruolo così importante nella storia della città di Matera, abbia una collocazione altrettanto centrale nella mappa cittadina: ad esempio nei rioni Sassi. Sembra che dopo il trasferimento della fontana dalla Villa comunale alla sua storica collocazione si sia scatenato in città un nuovo sport, quello del trasferimento dei monumenti celebri. A dire il vero c'è un altro precedente e riguarda il Monumento ai Caduti in piazza Vittorio Veneto spostato di alcuni metri negli anni novanta in occasione dei lavori di ammodernamento della piazza stessa. Allora si decise di traslarlo in maniera ortogonale rispetto alla sua originaria posizione quando fu costruita l'attuale fontana circolare dopo la scoperta del “palombaro”, la cisterna che raccoglie le acque sotto la piazza. Per quanto riguarda il bronzo di Alcide De Gasperi la proposta di spostarlo non piace affatto ai cittadini della zona affezionati a quella presenza, vero punto di riferimento per tutta la città. Gli abitanti guardano a questa ipotesi come ad un “furto della loro identità” e ad un modo per distrarre i cittadini dai veri problemi della città. «Sarebbe più opportuno -sostiene Rosaria Cifarelli che ha vissuto lì per 40 anni- utilizzare i soldi che si spenderebbe per spostarlo altrove in maniera più logica, riqualificando l'area verde intorno al monumento. In questo modo la statua tornerebbe ad avere la dignità che merita, se è questo che interessa”. Attualmente nei pressi del monumento il verde è sporco e poco curato, le panchine obsolete e l'illuminazione di un giallognolo poco esaltante. A contribuire al degrado, alla sinistra della statua, c'è ancora un pannello montato su tubi arrugginiti che indica: “Lavori di riqualificazione al rione Spine Bianche”. Un cartello fuorviante visto che i lavori hanno riguardato solo la sistemazione del parchetto poco più su. Anzi si sono conclusi più di un anno e mezzo fa, ma nessuno si è premurato di smontare quel pannello provvisorio con le indicazioni di cantiere. Attraverso la riqualificazione dell'intorno ed un valido progetto illuminotecnico la statua tornerebbe a ricoprire quell'importante ruolo di “simbolo”per la città di cui aveva parlato anche il consigliere regionale Pasquale di Lorenzo appoggiando la proposta di Viti. “Quel simbolo non va traslocato, non c'è motivo” tuonano gli abitanti “perché incarna ormai lo spirito del quartiere”. Togliere De Gasperi da quell'angolo di Spine Bianche, vicino a quelle case popolari per cui lo statista tanto si è battuto, significa can-

La statura di De Gasperi a Spine Bianche

cellare la storia e la gratitudine di tante generazioni di materani per quella lezione insuperata di Architettura e Urbanistica rappresentata dai quartieri Spine Bianche, Serra Venerdì, Lanera e dai borghi rurali di La Martella, Venusio e Picciano. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

Incidente a donna su sedia a rotelle UNA ZONA trafficata, ancor di più il sabato mattina in coincidena con il mercato: la rotatoria tra via Dante e via don Luigi Sturzo è stato teatro ieri mattina di un incidente senza gravi conseguenze di cui è rimasta vittima una donna su una sedia a rotelle che ha fatto ricorso alle cure mediche dopo essere stata investita da un’auto. Le modalità dell’incidente e come possa essere avvenuto sono al vaglio dei vigili urbani che nella prima mattinata di ieri sono intervenuti sul posto per i rilievi del caso verificando che, fortunatamente non vi erano conseguenze serie anche se la donna e chi l’accompagnava hanno preferito comunque far ricorso alle cure mediche.

Sagra dell’anguria e musica live

D’Alessio: Festa in piazza stasera «Cinghiale per i neo cinquantenni di Serra Venerdì sì ma vivo»

«W il cinghiale vivo, a che serve un metodo incruento per la cattura se poi vengono ugualmente uccisi». Così Elisa D’Alessio da sempre impegnata a difesa degli animali risponde al presidente dell’ente Parco RobertoCifarelli suidanni procurati dai cinghiali. «Il Parco, nello scorso giugno, approvava il “Regolamento per la gestione della popolazione del cinghiale (sus scrofa) tramite cattura, abbattimento selettivo e girata”, contemporaneamente, il 1 giugno, invitava aduna "Affascinante escursione naturalistica nel Parco della Murgia Materana alla scoperta dei suoni e degli odori della notte e delle sensazioni uniche che la visione crepuscolare suscita. Un’esperienza indimenticabile da non perdere!! Perchè i "danni economici" debbono avere sempre la precedenza sulla vita? W il cinghiale vio!» conclude la D’Alessio.

Quarta edizione della festa del quartiere Serra Venerdì. Nel piazzale Loperfido, questa sera, a partire dalle 20, 30, sarà rinnovato l’appuntamento per la festa dell’antico e popoloso quartiere materano con canti, balli e una degustazione di angurie. “Quest’anno tocca ai nati nel 1959 che nell’arco dell’anno 2009 compirano i cinquant’anni. Ad ognuno di loro-spiega il consigliere comunale, Cosimo Damiano Cinnella- sarà consegnata una targa dall’Associazione di volontariato, Oasi del Sorriso”. Oltra alla musica del gruppo folk materano “U Uagnin assnziel”, ci sarà la sagra dell’Anguria offerta dall’Associazione Oasi del Sorriso. Questo l’elenco dei premiati, nati a Serra Venerdì e che compiranno cinquantanni in questo 2009. Severino Pasquino; Savino Acito, Michele Montemurro, Raffaele Cuscianna; Vito Santochirico; Nicola Vivilecchia, Michele Papapietro, Cristofa-

ro Di Cuia, Marco Grieco, Cicchetti Angelo, Cosomo Roberti (Don Cosimo, parroco alla Sacra Famiglia); Francesco Maremonti, Ciccio Cifarelli; Giovanna Paragone; Antonio Montemurro; Maria Quaranta; Maria Di Lena; Angela Fontana; Anna Tarasco; Giulia Cinnella; Giulia Cifarelli; Biagio Vitulli; Giuseppe De Marzo; Annunziata Nicoletti e Rosa Lucia Santarsia. «Questo elenco-conclude Cinnella-potrebbe essere anche lacunoso di qualche nominativo, quindi se qualcuno è sfuggito basta presentarsi stasera e sarà festeggiato assieme a tutto il resto dei premiati. Lo spirito che muove questa manifestazione è quello di creare i presupposti di un momento di ritrovo e di confronto ad un punto importante della propria esistenza, tenendo d’occhio le origini al quartiere di Serrra Venerdì, come un fatto di orgoglio». Renato Carpentieri r.carpentieri@luedi.it

Martedì sit-in di protesta organizzato dai sindacati per la perdita di 341 posti

Scuola mobilitata contro i tagli Un sit-in di tutto il personale provinciale della scuola per protestare contro i tagli previsti dal Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini nel suo progetto di riforma. Il sit-in è stato organizzato per le 10 di martedì prossimo dinanzi alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale di via Siris da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals nell’ambito di un’azione di protesta per la perdita nella provincia di Matera di 341 posti che sarebbero in qualche modo tagliati anche a causa della diminuzione del numero di alunni ma questo porta i sindacati ad usare lo slogan: «per ogni alunno tagliato un posto di lavoro sottratto». In particolare si sottolinea come per l’anno scolastico 2009/2010, saranno tagliati

239 posti di personale docente e 102 del personale Ata. Numeri che costituiscono un colpo molto forte per il settore e che lasciano preoccupate le organizzazioni sindacali anche per il servizio che sarà offerto ai ragazzi e che rischierebbe di essere fortemente condizionato. «Il personale precario della scuola con una carriera in media decennale si ritroverà», spiegano in un volantino congiunto le quattro organizzazioni sindacali della Scuola,«senza alcuna opportunità lavorativa; senza alcun ammortizzatore sociale» continuano i sindacati. « Le scuole si troveranno nella condizione: di non poter garantire la sicurezza degli allievi e del personale della scuola

ed il regolare funzionamento dei servizi scolastici nel rispetto delle norme contrattuali dell'orario di lavoro; di non avere personale per aprire e chiudere i plessi di loro pertinenza o in numero tale da garantire l'apertura pomeridiana e, paradossalmente, trovarsi nelle condizioni di dover chiedere personale alle Amministrazioni comunali per garantire i servizi minimi» scrivono ancora le quattro organizzazioni sindacali. «Di operare con classi sovradimensionate, nel numero degli alunni, rispetto ai parametri definiti dalla normativa sulla sicurezza scolastica, assolutamente inadeguate a garantire la qualità del servizio formativo». matera@luedi.it

Eustachio Nicoletti, Flc Cgil

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Matera 33

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Irsina Il regista Gaetano Troiani curerà la messa in scena durante i festeggiamenti

S. Eufemia rivivrà nel corteo storico IRSINA - Il regista Gaetano Troiani, coadiuvato da un cast di attori, farà rivivere i momenti più toccanti della vita, e del martirio di Sant'Eufemia. Ad Irsina, si è entrati nel vivo dell'atteso clima che preannuncia i solenni festeggiamenti, in onore della Patrona. Intanto il Comitato feste S. Eufemia ha da tempo informato la cittadinanza, sul programma civile e religioso che si andrà a sviluppare nella settimana dei festeggiamenti. Il comitato lavora intensamente, ed intanto cresce l'attesa da parte dei cittadini intorno al nuovo spettacolo che andrà a sostituire il concerto musicale, in chiusuradeifesteggiamenti laseradel 17 settembre. Già L'anno scorso, nella serata finale, si sperimentò, tutto in chiave locale, un corteo storico che sfilò per il corso principale della città, per rievocare l'arrivo della donazione del Prelato Roberto De Amabilibus, nella quale, figurava anche la famosa statua

successivamente attribuita al famoso artista veneto, Andrea Mantegna. La manifestazione destò un tale riscontro al punto di dedicere di riproporla quest’anno. Nella conferenza stampa tenuta nella cripta della cattedrale di Irsina, organizzata per illustrare i particolari delll'evento, al tavolo erano presenti: Don Nicolino Tommasini, vicario del Vescovo, Don Gerardo Forliano parroco della chiesa cattedrale, il regista Gaetano Troiano ed il moderatore Raffaele Favale. L'addetto stampa del comitato feste S.Eufemia Clemente Garzone, ci ha preannunciato alcuni passaggi: «Da tempo, si pensava all' inserimento nell'ambito delle celebrazioni per la ricorrenza della festività in devozione di Santa Eufemia, ad un momento più celebrativo - spiega Garzone - e che parlasse soprattutto della Santa, e del suo martirio. A questo si è aggiunto anche un altro passaggio fondamentale, ed è

quello relativo all'arrivo della donazione, tra cui figurava la famosa statua del Mantegna. Ecco - continua Garzone - riteniamo con la condivisione della chiesa, che questi momenti, possano d’ora in poi rappresentare il punto di forza della ricorrenza annuale. Il progetto è stato affidato - conclude Clemente Garzone - ad un bravo regista, come Gaetano Troiano che sarà coadiuvato da un numeroso cast di attori, e da un buon numero di figuranti, oltre agli abiti in perfetto stile. i momenti saranno due, si inizierà con la partenza del corteo storico, che giungerà in piazza Marx, dove verrà realizzato lo spettacolo che raffigurerà la vita di Santa Eufemia». Tutti in attesa dunque, che il banditore, in compagnia di sbandieratori e giocolieri dell'epoca, il 17 settembre annunci per le via del paese l'atteso evento. Mimmo Donvito. provinciamt@luedi.it

La festa di S. Eufemia dello scorso anno

Pomarico I 10 ospiti della struttura dovranno essere trasferiti entro 20 giorni in un’altra sede

I Nas chiudono la Casa famiglia Contestate carenze igienico sanitarie e le credenziali di 15 falsi infermieri POMARICO - Sigilli per la Casa Famiglia. Altro duro colpo dei Nas a Pomarico. Questa volta, i carabinieri del Nas di Potenza, dopo aver effettuato un'ispezione presso un locale della struttura di riabilitazione psichica pomaricana hanno segnalato all'autorità giudiziaria quindici persone. Il controllo serviva per verificare lo stato di gestione, la situazione strutturale e igienico sanitaria della stessa struttura. I denunciati sono accusati di aver “Erogato assistenza infermieristica a favore delle persone ospitate senza essere in possesso del necessario titolo di abilitazione professionale”. Inoltre, i militari hanno individuato carenze strutturali della sede e anche igienico sanitarie, come pure “alcune irregolarità autorizzative”. Effetto dell'ispezione, e portato a compimento dall'autorità sanitaria locale, è stata la chiusura della struttura - per un valore stimato in 300 mila euro circa - con prescrizione dello sgombero della sede e il trasferimento dei dieci ospiti in un’altra sede entro venti giorni. Su queste stesse pagine, oltre a ricordare ultimi lavori di ristrutturazione avvenuti proprio presso la Casa Famiglia, in passato era stata evidenziata comunque la precedente volontà dei dirigenti della decennale realtà cittadina e non solamente cittadina di poter ottenere la disponibilità di Palazzo Glionna, che si trova

Musica e cucina nei Cinti Una panoramica del centro di Pomarico

nei pressi della Chiesa Madre, per trasferire almeno parte delle attività (dopo ristrutturazione dell'edificio storico) in un luogo più ampio. Il lavoro che giornalmente è effettuato dalle operatrici e operatori del centro di riabilitazione psichica segue almeno parte delle indicazioni della dottrina Basaglia, che persino nel materano ha prodotto piccole brecce. Inoltre, nel corso degli anni, si è riusciti nel difficile compito di favorire l'integrazione degli ospiti del centro nella quotidianità del paese; cosa, soprattutto all'inizio dell'esperienza, tutt'altro che scontata e che aveva visto niente

Nota della coordinatrice Vizziello

Terremotati ospiti dell’Onlus di Pisticci Riceviamo e pubblichiamo: Sono la coordinatrice dell'Onlus Centro di ricerca dei bisogni e d'intervento. Rita Vizziello. Vi scrivo in riferimento all'articolo “Tredici terremotati ospiti di Pisticci apparso sul vostro quotidiano in data 19/08 c.m. Nel suddetto articolo compare un'inesattezza che vi pregherei di rettificare quanto prima. Le famiglie abbruzzesi sono alloggiate presso il bed and breakfast Villa del sole e non presso famiglie pisticcesi. La permanenza è stata finanziata attraverso una raccolta fondi promossa dall'associazione. Per cui ò opportuno che chi ha finanziato generosamente questa iniziativa non abbia dubbi di sorta su come i fondi sono stati impiegati. Ne va della condotta etica di un'associazione ormai consolidata sul territorio, e dello spessore del vostro quotidiano. Di cui la stessa associazione: si avvale.

di meno che l'ostracismo dei dirigenti democristiani dell'epoca. Fra le ultime vittorie del centro, il buon funzionamento dei “gruppi appartamento”, dove ospiti del centro vivono tra di loro sotto un tetto diverso da quello della struttura madre e sono aiutati solamente in parte della giornata. In diversi periodi dell'anno, poi, sono predisposti momenti specifici per consentire che gli ospiti continuino sempre maggiormente a entrare in sintonia con il resto della comunità. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

GRASSANO - Due serate all'insegna dei sapori gastronomici di una volta e della buona musica, nella splendida cornice dei Cinti grazie al Comitato “Feste Popolari” di Grassano nel cartellone estivo “e-venti” promosso dal Comune. Un binomio che ha contributo a far trascorrere piacevolmente alcune ore di spensieratezza ai cittadini grassanesi e ai tanti giunti in paese per le tradizionali ferie d'agosto. Le caratteristiche cantine dei Cinti hanno fatto da palcoscenico naturale al complesso dei Sidun che si è esibito con un tributo a Fabrizio D'Andrè, una band che ha riscosso successo per la passione graffiante e la musicalità folk che ben si è sposata con l'atmosfera misteriosa del rione grassanese. Pane, porchetta e buon vino locale per animare la prima serata, “cutturridd” tipico grassanese per la seconda. Pecora, verdure e aromi di ogni tipo cotti lentamente per ore, sono gli ingredienti del piatto tramandato dai pastori, gustato ascoltando il gruppo musicale del comitato popolare che ha proposto musica folk intervallata da alcune barzellette di Rizzo Albino. In una delle cantine è stata allestita la mostra dedicata agli aspetti più significativi degli ultimi 50 anni della comunità grassanese : dalla vita nei campi ai matrimoni, alle famiglie, al ruolo delle donne. «Sono molto contento - spiega Giuseppe Pisano presidente del comitato popolare - delle due serate, e per questo ringrazio quanti hanno collaborato alla realizzazione dell'evento. Il nostro obiettivo era quello di far rivivere umori, saperi e sapori, e l’abbiamo raggiunto in pieno». Giovanni Spadafino

Salandra Il noto campione sarà stasera al kartodromo comunale

Free style show. C’è Ciccio White SALANDRA - L'atteso momento di Francesco Bianchi, in arte Ciccio White, è finalmente arrivato. Il noto campione di freestyle tra le massime espressioni della specialità motoristica in campo nazionale ed europeo, si esibisce questa sera al kartodromo comunale “Over Drive” di Salandra con inizio dello spettacolo alle ore 18. L'evento rientra nella dodicesima edizione del Motoraduno “Bellezze paesaggistiche lucane”, organizzato dal Moto Club di Salandra con il patrocinio della Regione Basilicata, dell'Amministrazione Provinciale di Matera e dei Comuni di Salandra e Pietrapertosa. Il centauro pugliese, nato a Castellana Grotte ma residente a Putignano è reduce da una rassegna

motoristica a Monopoli e il 7 settembre si esibirà a Ravenna. Bianco in sella alla Yamaha YZ 250 si esibirà in numeri di acrobazia estremamente spettacolari e non privi di brivido per l'elevato grado di pericolosità. Il jumper, già campione europeo di motocross acrobatico freestyle, promette di infiammare il pubblico con i suoi numeri da funanbolo, tricks che raramente si vedono nelle dimostrazioni di freestyle, tra cui “backflip” il cosiddetto giro della morte. Dallo scorso aprile, peraltro, Ciccio White si è cimentato con il doppio backflip che ha proposto per la prima volta in una esibizione a Perugia. «Al kartodromo di Salandra - afferma

Bianco - porterò altre figure e numeri di sicuro interesse. Sono particolarmente affezionato al Motoraduno di Salandra e ringrazio gli organizzatori». Il freestyle motocross, conosciuto anche come FMX o Moto-X è una variante del motocross e del supercross. Il freestyle non esalta le caratteristiche di velocità ma esalta le doti acrobatiche dei piloti che si esibiscono in salti di oltre venti metri di lunghezza raggiungendo anche altezze di otto metri. Le maggiori categorie della disciplina sono rappresentate dal Big Air e, appunto, dal freestyle motocross. «E' motivo di orgoglio - afferma il presidente del Moto Club Salandra, Vincenzo Castellano - ospitare al Motoraduno Inter-

Ciccio “White”

nazionale di Salandra un grande campione come Ciccio White. Si tratta di una presenza che impreziosisce la parte sportiva della manifestazione che peraltro si caratterizza anche per le sue peculiarità in grado di esaltare le bellezze paesaggistiche della Basilicata». provinciamt@luedi.it

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Bernalda La giornata si concluderà con l’arrivo del carro trionfale in piazza Plebiscito

Fede e folclore. La città in festa Celebrazioni in onore di San Bernardino per le vie del centro storico BERNALDA - Il popolo dei centomila già a Bernalda: da Fiordaliso alla notte magica con i Blues Brothers la cittadina jonica ha registrato un incredibile boom di presenze. Ed oggi al via la giornata più lunga dell'anno in onore di San Bernardino. Ieri, alle ore 8, nella Chiesa Madre si è tenuto il consueto bacio della reliquia di S. Bernardino che fu donata al popolo da Papa Innocenzo X, poi spazio ai concerti bandistici, mentre alle ore 18 il Santo è stato portato in processione per le vie della città e a concludere questa giornata è stato il concerto bandistico della città di Noicattaro. La giornata odierna viene vissuta sin dalle prime luci dell'alba; un fermento che si diffonde tra tutti coloro che prendono parte al corteo storico. In mattinata, nel chiosco del Convento, alle 10, ci sarà il tradizionale scambio di doni con le varie delegazioni; uno scambio che quest'anno avverrà senza la presenza del primo cittadino e con la delegazione dell'Aquila che sarà abbracciata da tutta la popolazione. Infatti è da ricordare che l'Aquila, insieme a Siena, Massa Marittima, e Mirabella Eclano, sono gemellate alla cittadina bernaldese nel nome di San Bernardino. Alle 11, sarà la messa in cassarmonica, tenuta da S. E. Mons. Salvatore Ligorio, a terminare la prima parte della giornata con il Santo che farà il suo rientro in Chiesa alle ore 12,15. Nel pomeriggio oltre cen-

tomila persone riempiranno Corso Umberto per riviere la storia con la tradizione legata al Santo e con i costumi del corteo storico che si snoderà su Corso Umberto addobbato da oltre due chilometri di luminarie e che vedrà il passaggio di centinaia di figuranti. L'orario è quello delle ore 18 con il raduno dei tanti cavalieri in Largo san Donato; di qui i cavalli si avvieranno per congiungersi con il resto del corteo in Piazza Plebiscito e in via Anacreonte. A sfilare saranno: le chiarine della municipalità aquilana, gli sbandieratori dell'Aquila, di Carovigno, di Angri e di Lucera, la corte dell'imperatore Federico II, il corteo con Federico di Aragona, la Regina Giovanna e la sua corte, il corteo della Bolla della perdonanza di Papa Celestino V, i trombonieri-archibugieri

di Cava dei Tirreni, i figuranti di Cava dei Tirreni, la confraternita di Mirabella Eclano, il Trigramma originale del Santo portato su una carrozza d'epoca, la banda dei tamburi e i gonfaloni delle città ospiti. Un lunghissimo corteo che prepara e precede l'arrivo di San Bernardino sulla carrozza in piazza San Bernardino davanti alla Chiesa Madre e al Castello bernaldese. Qui alle ore 18,30 al via l'asta per la carrozza di San Bernardino e, proprio come accadde il 20 gennaio del 1975, Carlo III di Borbone, dopo aver percorso Corso Italia con la sua corte, si inginocchierà al cospetto del Santo; gesto che sarà ripetuto anche dal vitellino con l'applauso del pubblico. Alle ore 19,30 il maestoso corteo ripartirà in direzione largo San Donato, un percorso di circa 2,5 chilometri, per giungervi alle ore 21; al cospetto del Carro Trionfale, dove verrà posto il Santo, ci sarà lo spettacolo balistico dei trombonieriarchibugieri di Cava dei Tirreni. Alle ore 21,15 inizierà l'asta per il vitellino fedele e subito dopo l'emozionante asta per il carro trionfale. Alle ore 21,20 il corteo ripartirà per raggiungere piazza Plebiscito dove le squadre di sbandieratori daranno vita alla disfida. Alle ore 22,30 l'asta del Carro Trionfale termina con l'arrivo alla cisterna di San Francesco. Alle 22,40 il Carro arriva in piazza Plebiscito dove ad attenderlo sarà la banda di Città di Pietrapertosa. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

Bernalda Il gruppo si è presentato su una carrozza

Folla scatenata con il ritmo dei mitici Blues 4 People BERNALDA - Contagiati dai Blues Brothers: si potrebbe pensare al titolo di un nuovo film del duo più famoso del mondo della musica americana, invece è quello che è successo a Bernalda venerdì sera, dove migliaia e migliaia di persone si sono lasciate trasportare dalla magia dei due artisti e dalle splendide note della Blues 4 People. Sono le ore 18 e già la gente inizia ad avvicinarsi a largo San Donato, location scelta dal comitato per il grande concerto. Alle ore 20, dopo aver finito le prove, il famoso Lou Marini incontra la stampa. L'attesa si fa snervante e il pubblico inizia a chiamare gli artisti con uno scrosciante battito di mani; alle ore 21,45 si accendono i riflettori ed ecco che la Blues 4 people inizia il suo concerto. Passano appena trenta minuti ed ecco che due grandi fari illuminano una strada laterale al palco; in lontananza una carrozza con su i due famosi artisti americani. Anche questa volta il duo statunitense non si è smentito ed ha portato in scena una delle sue entrate spettacolari. Il pubblico è in delirio e i cavalli non riescono a farsi strada. Finalmente, dopo oltre venti minuti, i due in completo nero salgono sul palco ed iniziano ad intonare “Everybody Needs Some-

La folla scatenata al concerto

body To Love”, un momento emozionante che fa continuare il mito degli anni 80. Poi ancora “She Caught The Katy”, “Jailhouse Rock”, “Sweet Home Chicago”, “Gimme Some Lovin” e le tante altre che hanno reso il film famoso in tutto il mondo, e la colonna sonora la più bella di tutti i tempi. Oltre ai due artisti, sul palco c'erano i mostri sacri della musica, tra questi il grande Lou Marini con il suo sax, che ha suonato con gli Aerosmith, con i Rolling Stones, con Eric Clapton, Glenn Dewes alla tromba che ha accompagnato nella sua carriera Madonna, Michael Jackson, Bono,

Bob Jovi e altri, Larry Farrel al trombone, Lee Finkelstein alla batteria, John Tropea alla chitarra, Antony Cloud alle tastiere, e Eric Udel al basso. Nomi che tutti insieme fanno paura per la loro importanza e bravura, e questo lo hanno capito le migliaia di persone che hanno gremito dapprima largo San Donato e poi gran parte di corso Umberto. Infatti dobbiamo riportare i dati che vedevano Bernalda piena in ogni suo angolo e migliaia di automezzi giunti per seguire il concerto. Lo spettacolo è durato oltre due ore, ed alle musiche della colonna sonora del film si sono aggiunte anche molte italiane arrangiate nello stile della band. Al termine gli artisti hanno lasciato il palco ma la gente ancora canticchiava i motivi ed a volte si lasciava andare in coreografie personali. Da lodare l'organizzazione tutta, il comitato per la scelta del gruppo e della distribuzione dei tre spettacoli musicali su tutto corso Umberto, ma soprattutto il numerosissimo pubblico giunto da tutta Italia per assistere al grande appuntamento del duo americano che per il 2009 ha fatto tappa solo a Rimini e a Bernalda. f.s. provinciamt@luedi.it

I maghi dei fuochi pirotecnici si contendono il Primo trofeo BERNALDA - Uno spettacolo pirotecnico da non perdere; questo non solo nelle parole del comitato festa ma anche nei sorrisi di Giuseppe Mazzei e di Danilo Madio, i due bernaldesi che stanno seguendo, per esperienza e professionalità, l'attesissima magia dei colori nel cielo del 23 Agosto. «Quest'anno - dicono - la manifestazione pirotecnica legata allafestapatronale disanBernardino da Siena assume una rilevanza di carattere nazionale. Ringraziamo continuano Mazzei e Madio - il Comitato Feste Patronali per averci dato questa grandissima opportunità di organizzare la gara pirotecnica alla quale abbiamo invitato i più grandi maestri d'Italia, plurivincitori di manifestazioni importantissime come Adelfia, Turi, Scorrano, Novoli, Bari, Villafranca Sicula ecc.. Innanzitutto c'è da dire che la pirotecnica è un mondo difficile da capire ma che annovera, specialmente nel sud Italia, centinaia di migliaia di appassionati che non perdono occasione per accorrere numerosi alle manifestazioni di carattere religioso che abbiano grandi tradizioni pirotecniche. Bene, visitando da anni tantissime manifestazioni, abbiamo sempre ritenuto che la festa di San Bernardino non fosse assolutamente inferiore alle altre e abbiamo proposto ai responsabili del Comitato feste di poter dare suggerimenti in merito all'organizzazione della

gara. Abbiamo voluto organizzare tutto senza eccedere, dovendo comunque far fronte alle tante spese che una gara del genere comporta, e per questo non finiremo mai di ringraziare tutti gli imprenditori che con illoro contributo hannodato un segnale forte di attaccamento alla festa. I fuochisti in gara sono Pannella Barbato e figli da Ponte (Bn) che ultimamente si è distinto per i tempi delle esecuzioni pirotecniche e per le prepotenti aperture, Bruscella Bartolomeo da Modugno (Ba) che ormai da anni cavalca prepotentemente l'onda della gloria, vincitore di tantissime manifestazioni, esibitosi più volte all'estero, ed infine L'artificiosa dei f.lli Dicandia, ditta storica, che ha sparato a Bernalda ai tempi delle grandi sfide con il cav. Gallotta e che ritorna nella nostra città con la maglia del campione, un azienda che sta vincendo quasi tutte le gare a cui concorre. Tutto questo condito da ricchi premi messi in palio: Innanzitutto il Primo Trofeo San Bernardino che premierà il vincitore della manifestazione, poi la giuria tecnica assegnerà premi in denaro per la migliore apertura con bomba da tiro, miglior serie di fermate e miglior finale, e - concludono Mazzei e Madio - continuando la tradizione il premio del popolo con in palio una effige del santo in oro zecchino. f.s. provinciamt@luedi.it

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Policoro Si conclude stasera l’edizione 2009 di Siritidestate dedicata alle donne

Grande jazz nelle notti d’agosto POLICORO - Solo un anno fa di questi periodi nasceva quella che solo apparentemente sembrava l'ennesima associazione culturale di cuiil centro jonico è pieno: “Alia”, dal latino “altra tra molte”. Col, tempo, però, la sua attività si è caratterizzata per la specificità di un appuntamento culturale tra i più importanti del cartellone estivo “Siritidestate”, ovvero il festival della musica Jazz che si conclude oggi nello splendido scenario del parco dei Giardini Murati. In questa tre giorni Policoro indossa l'abito della sera per omaggiare la donna. Già perché nella seconda edizione di “Policoro in musica” il filo conduttore delle tre serate è stato il gentil sesso, la sua

emancipazione nella storia e la parità dei diritti raggiunta nel tempo dopo tante battaglie e qualche sacrificio umano: «Un anno fa -argomenta Danilo Lista organizzatore e fondatore di Alia - il tema dominante fu 'Alle origini della musica Jazz' con un grande successo di pubblico soprattutto l'ultima sera quando si esibì Lino Patruno. Per quest'anno invece abbiamo dato un altro taglio, ferma restando sempre la matrice della musica jazz, che caratterizza questo festival, dando spazio ad artisti in rosa per raccontare, per mezzo della loro bellissima voce, le vicissitudini che hanno patito le donne prima di raggiungere lo sta-

tus sociale in questo terzo millennio. Da qui il titolo della manifestazione di questo 2009: 'La voce femminile del jazz', come si evince dal pieghevole in cui canta una donna davanti ad un microfono rigorosamente rosa. E il genere di musica che ha scelto la nostra associazione - prosegue - si presta a tante sfaccettature, nel senso che la musica jazz è comprensibile atutti, soggettaa varieinterpretazioni e trasmette emozioni uniche. Infatti nasce dalla voglia di libertà dall'oppressione, di spezzare le catene, improvvisazione ed estemporaneità dell'arte». Dunque con queste premesse anche la seconda edizione

si è confermata ricca di spunti di riflessione e di artisti di fama, ovviamente al femminile. La prima serata ha ospitato i soprani: Giò Giò Rapattoni, Lily Latuheru e Alessia Piermarini, e la loro band, chehanno fattorivivere leatmosfere dei club di New Orleans degli anni '30; la seconda è toccata ad Alice Ricciardi e il suo gruppo cantare l'universo degli 'evergreens'; stasera sarà la volta di Francesca Sortino e del quartetto che proporranno il ricco repertorio di musica jazz dal primo cd: “With my heart in a song” a “Looking at the sea”. «Con questo evento -conclude Lista- cerchiamo di far veicolare il nome di Policoro ol-

La locandina di Siritidestate, dedicata all’universo femminile

tre l'Agri e il Sinni, con un attrattore di nicchia ma nello stesso tempo molto apprezzato anche dai profani che assistendo ai concerti, proprio come un annofa, si appassionano a questa forma di arte che anche nella nostra regio-

nesta trovandomoltiproseliti. E comunque sia cerchiamo di caratterizzare Policoro con un evento culturale che noi riteniamo di straordinaria importanza». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

Nova Siri Ricordate le figure storiche. Da don Umberto Trupa fino al presidente Franco Varasano

Una storia lunga 30 anni Due giorni di festa per celebrare l’anniversario della Banda cittadina NOVA SIRI - I trent'anni della banda. Si è conclusa la due giorni di festeggiamenti per il trentennale del complesso bandistico “Città di Nova Siri”. La lunga vita della banda, che affonda le radici nel marzo del 1979, rappresenta l'esperienza musicale più duratura nella storia di Nova Siri. Erano durate molto meno le altre esperienze del secolo scorso. Neppure tre anni per una banda nata negli anni '40, e poi interrotta dalle tristi vicende della storia, con l'improvvisa partenza di molti componenti per il conflitto mondiale o, successivamente, per la lotta di liberazione. Di appena tre anni anche la durata di un altro complesso bandistico, avviato nel '51 e concluso nel '54. Ma anche nel diciannovesimo secolo, a quanto pare, non era mancata una banda a Nova Siri. E' piuttosto recente il ritrovamento, negli archivi comunali, della pettorina di una banda della seconda metà dell'800. Più lunga e solida è stata, come detto, l'esperienza dell'ultima banda, che spegne quest'anno in piena salute le sue trenta candeline. Il gruppo, composto da 35 elementi, è cresciuto nell'ambito di una valida educazione musicale tramandatasi a livello familiare e comunitario. Molti dei componenti attuali, nel 1979, non erano neppure nati. E più di qualcuno, tra i fondatori, adesso non c'è più. Così co-

Nova Siri Stagione estiva in continua ascesa I musicisti della banda di Nova Siri per le vie della città

me don Umberto Trupa, il parroco che con tanta passione animò e sostenne i primi passi della banda. E' intitolata a lui l'associazione culturale nella quale il gruppo bandistico si è recentemente costituito. Altra figura decisiva, per la storia della banda, è il presidente Franco Varasano, in carica da 22 anni. Già prima della sua presidenza la banda aveva vissuto importanti momenti. Tanti ricordano, ancora oggi, un bellissima esibizione a Torino negli anni '80 su invito di associazioni di lucani emigrati in Piemonte, o un altro indimenticabile tour in Sicilia. Insomma, una storia da non perdere, riportata alla memoria quest'anno anche con

una interessante mostra fotografica, capace di offrire uno spaccato importante di storia locale. Ad accompagnare la banda festeggiata sono giunti, in questi due giorni, anche i complessi bandistici di Ferrandina e Montalbano Jonico. Il complesso, guidato dal maestro Angelo Raffaele Violante, ha dedicato una serata al centro storico e l'altra a Nova Siri Scalo. Per ricordare, se ve ne fosse bisogno, che la banda è di tutti. E rappresenta un autentico patrimonio da tutelare. Pochi altri comuni della regione possono vantarne una con una tradizione tanto lunga. Pino Suriano provinciamt@luedi.it

Policoro L’esemplare è stato trovato da Vincenzo Pastore dell’associazione Nautica lucana

Un’altra Caretta Caretta trovata morta POLICORO - Purtroppo è risultato vano il tentativo di Vincenzo Pastore, responsabile dell'associazione Nautica e motonautica lucana, che gestisce il servizio di salvamento “Mare Sicuro 2009” sui sette chilometri di spiaggia del centro jonico, di salvare un esemplare di tartaruga marina in via di estinzione “Caretta Caretta”. L'animale è stato rinvenuto da Pastore nella giornata di venerdì 21 tra il lido “Bambulè”e la località “Torremozza”, quest'ultimo luogo dove egli ha la postazione principale. A bordo del suo acquascooter appena si è accorto

che in mare c'era qualcosa che galleggiava si è subito precipitato a verificare cosa fosse e quando è arrivato sul posto si è accorto che era una carcassa di tartaruga “Caretta Caretta”. La prima cosa che ha fatto è stato chiamare il Locamare del centro jonico, sede staccata della Capitaneria di porto di Taranto. Subito dopo è stata la stessa Capitaneria della città dei due mari che lo ha indirizzato poi al locale comando della Polizia municipale di Policoro. Dopo un giro di telefonate finalmente si è venuto a capo della situazione trasportando la tartaruga già

morta presso il centro di recupero animali selvatici dell'oasi Wwf di Policoro all'interno del Bosco Pantano. Non si conoscono ancora i motivi del decesso dell'animale acquatico, che fa il paio, purtroppo, con la morte di un altro esemplare di tartaruga ritrovato nelle acque di Rocca Imperiale solo poche ore prima, ucciso da un'elica di un natante. E pensare che solo pochi giorni fa, sempre presso il centro recupero del Wwf, era stata liberata in mare, tra la gioia generale dei presenti, una Caretta Caretta di ventidue centimetri, ma-

scotte chiamata simpaticamente “Guizzo”, salvata dai volontari e dai veterinari del centro gestito da Antonio Colucci prima e poi curata presso la clinica della facoltà di Veterinaria di Bari. L’ateneo, infatti, è partner del centro jonico per questo genere di interventi. L’esemplare era stato successivamente liberato da studentesse-stagiste dell'università di Teramo ospiti, insieme a tanti turisti, nell'incantevole polmone verde della riserva protetta di Policoro. g.e. provinciamt@luedi.it

Movida in riva al mare con il programma del lido Kabiria NOVA SIRI - In riva allo scorrere una bella serata. Jonio non mancano mo- E per la sua scenografia il menti di aggregazione se- Kabiria si presta ad essere rale durante la bella sta- un lido d'elite sia per cogione. I lidi sono aperti fi- m'è arredato e sia per la no a tarda ora e in base alle clientela selezionata che proprie esigenze si sceglie ospita. Questo target è la struttura ricettiva che pressoché unico sulla ripiù si addice ai gusti del- viera jonica e un segnale l'utenza. Uno, in partico- che anche qui da noi si può lare, distingue rispetto fare un turismo diverso, agli altri: il Kabiria. A No- come in altre località più va Siri non ci sono solo i rinomate, e non solo somega villaggi a fare da ciale e familiare. Il merito grande contenitore per i di questa intuizione va senz'altro villeggianti, attribuito ai ma anche gestori, i sostrutture ci de “La Meche trovano la di Odesun vasto sa”, che già consenso di da qualche presenze anno hanno proprio pernel loro picché hanno colo invertiuna propria to la tendentipicità. Il fiza. Prima ne settimacon il lido na, il 10 ago“Mama sto e la seraFruit Beata di Ferrach” in localigosto ad tà “Tre Maesempio, il donne” di Kabiria apre Scanzano la sue porte Jonico e ora agli avvenla stessa fortori con se- Estate in discoteca mula è risulrate a tema, quasi tutte di musica live. tata vincente con il KabiQuesta proposta si è dimo- ria. Un segno positivo che strata vincente nel tempo oggi fa di questo luogo il e il merito va dato fifty-fif- lido più gettonato. L'anno ty a chi l'ha proposto, l'as- prossimo non si sa dove sociazione culturale di Po- andranno ad aprire i batlicoro “La Mela di Odes- tenti, però con questa forsa”, e al socio di riferimen- mula di poche serate ma to della società che gesti- buone c'è da scommettere sce “I Giardini d'Oriente”, che il risultato sarà semAntonello De Santis pro- pre e solo lo stesso: un sucprietario ed ideatore del li- cesso. Proprio come il “Blues do che ha accordato loro la fiducia in questo proget- in Town”, festival annuato. Tale binomio ha sortito le della musica blues, da itinerante, subito gli effetti sperati quest'anno per la grande affluenza di che ha vinto lo scetticismo pubblico durante tutti i di molti per il genere di week end, ma soprattutto musica ma giunto ormai per la ricerca spasmodica alla sesta edizione di fila. di una fetta di clientela di g.e. un locale più chic dove traprovinciamt@luedi.it

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A Corleto

A Chiaromonte

Taccuino

A Moliterno

Tuffo nel passato Questa sera abiti d’epoca in passerella

E’ tutto pronto per la settima estemporanea di pittura

Una settimana di trek dal Vulture ai Sassi

Domani Oronero Sul palco cinque semplici sognatori

a pagina 40

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a pagina 41

di FRANCO DIONESALVI

Sfilata di big per il Maratea Film Festival

A Milano hanno vietato le preghiere in strada. I musulmani, non avendo una moschea, si inginocchiano e salmodiano sui marciapiedi, ma le autorità comunali dicono che intralciano il traffico. Intanto a Torino schierano l’esercito nelle piazze frequentate dai giovani. A Firenze non ci si può sedere a terra. A Venezia non si può mangiare sulle panchine. Più che della criminalità, più che del terrorismo, sembra che abbiano paura della vita. Eppure, se non ci incontriamo, non passeggiamo, non inventiamo, non siamo niente.

di Friggitrice

Un mese senza tv, guardando la gente che passa VIVERE su una delle cinquanta strade più belle del mondo riempie non solo di orgoglio ma anche di grande simbiotico equilibrio con i luoghi. Consentitemi il riferimento molto personale ma la classifica del National Geographic mi restituisce l’insistenza con cui, gira e volta, imbarco sempre tutta la famiglia da queste parti. Qui si recupera il senso della vita come spettacolo. Non abbiamo televisore, per un mese i pupi si disintossicano e chiedono di affacciarsi al balcone per guardare la gente che pas-

sa. Un teatrino a qualunque ora del giorno. Le case sono vecchi cunicoli per sfuggire ai saraceni e sono ottimi per giocare al labirinto. Non esiste un parco giochi e per una volta nessuno se ne lamenta perché per informazione tacita tutti sanno che centinaia di bambini si radunano al porto: è il loro angolo di divertimento. Ai piedi dei panfili impossibili giocano a pallone o a lancia sassi (nel mare) e organizzano le bancarelle. Ma soprattutto si mescolano tra loro, come faranno a capirsi, tra nazionalità diver-

se, ma si cercano, si accordano, si parlano. E soprattutto osservano. Seduti dove capita. Soprattutto sulle cento scale del Duomo. E se hai sete c’è Sant’Andrea che ci pensa. Sto parlano della scorta small ma questo vivere lento, ozioso e allo stesso tempo tramato sa forti attrazioni appartiene anche a noi. Per chi ha voglia e non ha paura di sudare ci sono centinaia di itinerari lungo le scale. Incredibile ne percorre uno al giorno e mi racconta, spavaldo, cose che non ho mai visto.

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Domenica 23 agosto 2009 cultura@luedi.it

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Domenica 23 agosto 2009 cultura@luedi.it

APPUNTAMENTI

le tracce di Isabella” e il film “SEXUM SUPERANDO” alle ore 20,30

MARATEA

CINEMARATEA Presso l’arena cinematografica in P.zza Europa alle ore 21,30 il film FORTAPA’SC

OGGI MELFI

CINEMA AL CHIAR DI LUNA Alle ore 21:00 presso la palestra scoperta Nitti, la proiezione del film “Italians”

LAGONEGRO

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CHITARRA Alle ore 21,15 presso la chiesa S. Maria degli Angeli

S. SEVERINO L.

POLLINO SKY FESTIVAL RADUNO DI ASTROFILI, osservazioni del sole e attività di radio ascolto per i non vedenti

POLICORO

COMMEDIA TEATRALE “L’amore ai tempi dell’inferno” presso la sede dell’Ass. ne Amici Pensionati alle ore 21,30

CALVELLO

R..ESTATE A CALVELLO GIORNATA AVIS dalle 18:30 alle 21:30

MURO LUCANO

“CUPIDO SCHERZA...E SPAZZA” Ore 21,30 in p.zza Don Minzoni spettacolo teatrale

S. CHIRICO N.

CONCERTO DEL GRUPPO O.R.O. Alle 22.00 in via Medaglia d’oro

MIGLIONICO

MARATEA

CINEMARATEA Presso l’arena cinematografica in p.zza Europa alle ore 21,30 il film MOSTRI CONTRO ALIENI

TOLVE

SETTIMANA DELL’ARTE Presso l’ex convento dell’Annunciata

TRIVIGNO

E..STATE A TRIVIGNO Ore 21,30 presso l’anfiteatro villa comunale Renato Pezzano in Quartett Blues

POLICORO

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA “Coco Avant Chanel” alle ore 21,00 presso l’anfiteatro comunale

MIGLIONICO

SERESTATE A MIGLIONICO Ore 18,00 in p.zza Mercato finale del torneo “Calcio Balilla”, ore 20,30 presso il salone dell’arte un momento di cultura “Carmen Adorata: psicoanalisi della donna zingara-bizet

MATERA

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA Alle 21,15 presso la Chiesa Madre

SERESTATE A MIGLIONICO ALLE 21,30 in p.zza Popolo “IL LIBRO VA IN SCENA” proiezione di audiovisivi e booktrailler della sezione “ Video Narrando”

POMARICO

PATERNO

VENOSA

ROTONDA

GRAZIANO ACCINI TRIO

POTENZA

MERCATINO DELLE COSE USATE E D’ALTRI TEMPI Dalle 9,00 alle 22,00

PIGNOLA

ARTISTINSTRADA FESTIVAL INTERNAZIONALE ITINERANTE d’ arte di strada alle 21,00

VALSINNI

ISABELLA XIX EDIZIONE Tutte le sere dalle ore 19,00 visita al castello feudale ed alla mostra di Benedetto Croce” da Napoli a Valsinni sulle tracce di Isabella” e lo spettacolo “Storia di Isabella Morra” alle ore 20,30

MATERA

SAVOIA

ORCHESTRA DI PUGLIA E BASILICATA “DON PASQUALE” ore 21,00 - Terrazza Lanfranchi

COSMO- CINEMA COMUNALE Ore 21,00 in Piazza S. Pietro Caveoso la proiezione del film “the millionaire”

MATERA

MEMORIA, LUOGHI E SAPORI SALVIANI VII PERCORSO GASTRONOMICO dalle 20,00 alle 24,00

VAGLIO

LATRONICO

THE SOUND OF PERSEVERANCE FESTIVAL Esibizione di gruppi emergenti rockmetal

A TEATRO TRA I LUOGHI MAGICI DELLA STORIA Presso il Parco Archeologico di Rossano con Debora Caprioglio nel “Governo delle Donne”

ROTONDA

GRUMENTO

ESTATE GRUMENTINA 09 Piccolo coro di Grumento e coro polifonico della Val d’Agri in Piazza A. Caputi

ROTONDA INSIEME CONCERTO dei 99 POSSE alle ore 22,00 in p.zza V. Emanuele

MARATEA

VIGGIANELLO

CINEMARATEA Presso l’arena cinematografica in p.zza Europa alle ore 21,30 la proiezione del film ANGELI E DEMONI

POLLINO ESTATE SAGGIO SPETTACOLO I. G. dance machine presso l’anfiteatro comunale alle ore 21,00

TERRANOVA

FESTIVAL DELLA CANZONE PER GIOVANI TALENTI

S.PAOLO ALB.

ENERGIE DA CULTURE IN LOCO Ore 21,30 lo spettacolo “La sposa di Scaderberg” diretto da Ulderico Pesce

TRIVIGNO

E..STATE A TRIVIGNO Ore 21,30 presso la cappella S. Antonio Abate in via Roma sfilata di abiti da sposa anni 90’ - 00’

MURO LUCANO

SPETTACOLO MUSICALE Alle ore 21,00 in località “Maddalena”

MIGLIONICO

SERESTATE A MIGLIONICO Alle 22,00 concerto del gruppo musicale “7000 caffè band” e sagra del cinghiale

CAMPOMAG.

CHE ESTATE A CAMPOMAGGIORE BALLANDO SOTTO LE STELLE alle 21,00 presso il campetto comunale

MONTESCAGL.

AGOSTO MONTESE RICORDARE LE ORIGINI degustazione di prodotti tipici alle ore 21,00 presso viale Giovanni XXIII

MARATEA

SATRIANO

MELFI

SATRIANO ARTE E SPETTACOLO LUCANIA FOLKFESTIVAL in loc. Bosco Ralle alle ore 21,00

GUARDIA P.

UNO DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA Raduno motocross in contrada Paradiso alle ore 10,00

NOVA SIRI

SIRI..COMINCIA D’ESTATE 09 MEDIEVALANDO in Piazza Plebiscito

PIETRAGALLA

BALLANTE NEI PALMENTI SPETTACOLI SAGRE E DANZE ore 23,00 fecebook party Basilicata l’evento estivo 2009

SCANZANO

E..STATE A SCANZANO 09 Alle ore 21,00 in Piazza Gramsci, lo spettacolo di cabaret “Sergio Viglianese”

“NEWOPENING SUMMER 2009” “party pocodibuono” alle 18,00 presso il locale Santojanni “TARUMBA” MUSICA LUCANA AL RITMO DEL CUBBA Alle 21.00 in Piazza P. Festa Campanile

GRUMENTO

ESTATE GRUMENTINA 09 RAPPRESENTAZIONE TEATRALE “Nà voce, nà chitarra e nu poc’ e luna” ed esposizione di macchine d’epoca in Piazza A. Caputi

VIGGIANELLO

POLLINO ESTATE FOLKLORE E TRADIZIONE BALLO DEI CIRI in p.zza S. Francesco

MARCONIA

ESTATE A PISTICCI Inaugurazione collettiva d’arte contemporanea alle 20,30 in p.zza Elettra

PISTICCI

ESTATE A PISTICCI Gran Galà di musica e cultura “ Esal-

tazione del bel canto” in p.zza J. Lombardi alle 21,00

POLICORO

II EDIZIONE DI POLICORO IN MUSICA Alle 21,30 si esibiranno Alice Riccardi & Danilo Meroli Quartet

LAURENZANA

LAURENZANA IN SCENA SAGRA DELLA PIZZA, intrattenimento e spettacolo del gruppo musicale “ i figli delle stelle “ in c.da Braida alle ore 21,30

S.COSTANTINO

CONCERTO DEI SEIOTTAVI COVER UFFICIALE DI RINO GAETANO alle ore 21,00 in p.zza Plebiscito

DOMANI FERRANDINA

SERATE D’ESTATE 2009 CANTI POPOLARI alle ore 21,00 presso il chiostro di S. Domenico

POMARICO

VIVALDI FESTIVAL Alle ore 20,30 presso Largo S. Rocco

la proiezione del video “Gloria other sacred music” e il concerto di “Jeune saxphone quartet” l’eco del sassofono barocco

VALSINNI

ISABELLA XIX EDIZIONE Tutte le sere dalle ore 19,00 visita del castello feudale ed alla mostra di Benedetto Croce “da Napoli a Valsinni sulle tracce di Isabella” e lo spettacolo “la mandragola a favale” di Nicolò Machiavelli alle ore 20,30

RIONERO

LAURENZANA

LAURENZANA IN SCENA RADICINNOVIAMOCI FOTOGRAFANDO, 1^ edizione della mostra fotografica alle ore 19,00 in p.zza Asselta

POLICORO

II EDIZIONE DI POLICORO IN MUSICA Alle 21,30 si esibirà il gruppo “ Francesca Sortino Quintet”

MURO LUCANO

RASSEGNA “ BLE VOICES” Alle ore 21,30 presso il Palazzo Giustino Fortunato la rassegna musicale e concerto live

CORTEO STORICO E 2^ EDIZIONE DE “ LA GIOSTRA DELLA QUINTANA” Alle 21,00 in p.zza Don Minzoni con la partecipazione del gruppo folk di Avigliano

MARATEA

MONTESCAGL.

CINEMARATEA Presso l’arena cinamatografica in p.zza Europa alle ore 21,30 la proiezione del film “UOMINI CHE ODIANO LE DONNE”

TERRANOVA

TERRANOVA IERI E OGGI Mostra fotografica “ come cambia un paese”

AGOSTO MONTESE NOTE GENEROSE alle 21,00 presso l’Abbazia S.M. Arcangelo

BERNALDA

FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI S. BERARDINO DA SIENA

MONTESCAGL.

MOSTRA DEL PRESEPIO ARTISTICO

Presso l’abbazia S. Michele Arcangelo

BANZI

NOTTI BANTINE Festa del vino con spettacolo di musica jazz

MASCHITO

ESTATE ARBËRESHË 2009 La giornata della Fraternità” Santa Messa pomeridiana e subito dopo incontro in Villa Comunale.

CASTELMEZ.

EVENTI ESTATE 09 CONSEGNA DEL PREMIO“ L’ARM D’ARGENTO 09” alle 21,00

VENOSA III CICLOTURISTICA

VILLA D’AGRI

"GRAND PRIX VAL D’AGRI" Domenica all’insegna delle corse automobilistiche, Piazza T. Morlino dalle ore 09:00

MELFI

“I NEGRITA” IN CONCERTO Alle 21.00 in Piazza P. Festa Campa-

nile

GRASSANO SAGRA DU PUPUDENJ Piazza A. Il vento

MATERA

“AUSTÒCCH, ANDÈN’JI RAFAIEL” RAPPRESENTAZIONE TEATRALE in vernacolo materano, alle ore 21,00 in Piazza del Carro e in Rione Piccianello

MATERA

CONCERTO PER LA CITTÀ GRUPPO FOLK “U’ UAGNIN ASSNZIEL!” alle ore 20,00 in rione Serra Venerdì e in Piazza Loperfido

GRUMENTO

ESTATE GRUMENTINA 09 RAPPRESENTAZIONE TEATRALE “ Una morte improvvisa” in Piazza A. Caputi

S. ARCANGELO

ESIBIZIONE GRAZIANO ACCINI ETHNOS TRIO presso il convento s. Maria d’Orsoleo

MIGLIONICO SERESTATE A MIGLIONICO

Ore 18,00 in p.zza Popolo, presentazione del libro “ un gioco proibito” di Nancy Citro

rinascimentali; musiche e spettacoli rinascimentali e musica etnica “etnos” in concerto

VIGGIANELLO

PIGNOLA

POLLINO ESTATE FOLKLORE TRADIZIONE BALLO DEI CIRI in p.zza S.Francesco

MARCONIA

E..STATE A PIGNOLA PARTY DI BENVENUTO c/o Sala Elios in via Coiro alle 24,00 e concorso internazionale per mandolino e pianoforte alle 21,00

MARATEA

24 AGOSTO CALVELLO

ESTATE A PISTICCI II edizione stracittadina Emanuele Angelone in p.zza Elettra

MARCONIA

ESTATE A PISTICCI Conferenza “Centenario Futurista” alle ore 21,00 in p.zza Elettra

PISTICCI

ESTATE A PISTICCI Festa del volontariato alle 20,30 in p.zza Umberto I

25 AGOSTO PIGNOLA

V FESTIVAL DELLA MAGNA GRECIA “ASSO DI MONNEZZA” Cortile del castello

VIGGIANELLO

POLLINO ESTATE RIDIPOLLINO Giobbe Covatta in “seven” presso l’anfiteatro comunale alle ore 21,00

MARCONIA

ESTATE A PISTICCI A scuola con Pasolini alle ore 21,30 in p.zza Elettra

26 AGOSTO PIGNOLA

E..STATE A PIGNOLA “Vado al Massimo” concorso nazionale di cabaret alle 21,00 presenta il trio “La Ricotta” e party dell’arrivederci alle 24,00 presso “La Fattoria Sotto Il Cielo” in c.da Petrucco

FERRANDINA

SERATE D’ESTATE 2009 “LA FAVOLA DI NERINO” alle ore 18,30 presso l’ex monastero di S. Chiara

CHIAROMONTE

CONCLUSIONE ANNO GIOVANNEO FESTA DEL BEATO GIOVANNI DA CARAMOLA, con intervento musicale del maestro Giovanni Viola e presentazione del libro “vita del beato Giovanni da Caramola tra storia e immaginazione”

RIVELLO

ENERGIA DA CULTURE IN LOCO Ore 21,30 lo spettacolo “Federico II tra oriente e occidente” diretto da Ulderico Pesce

MARATEA

CINEMARATEA In p.zza Europa la proiezione del film RICATTO D’AMORE

LAURIA

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA Ore 21,15 presso il convento Padri Cappuccini

MURO LUCANO

FESTA MEDIEVALE Ore 19,00 in rione Pianello apertura della festa medievale e del mercato medievale a seguire musica medievale dal vivo

EVENTO MULTIMEDIALE AMORE/ PHILOS Presso la chiesa dell’Addolorata la presentazione del video - art

R..ESTATE A CALVELLO CINEMA SOTTO LE STELLE alle 21:30 in piazza Marconi

E..STATE A PIGNOLA MUSICAL SHOW alle 21,00 organizzato dal centro danza MAEVA di Potenza

RUVO DEL M.

FERRANDINA

FERRANDINA

VIGGIANELLO

I COBRA Alle 21,00 in piazzetta Olmo serata musicale ed estrazione dei premi della lotteria

SERATE D’ESTATE 2009 SAGRA DI UGGIANO alle ore 19,00 presso il Rione Piana e il “Gruppo folk Ferrandina” alle ore 21,00 in piazza Plebiscito

CHIAROMONTE

MIGLIONICO

S. ARCANGELO

VALSINNI

LA LEGGENDA DEL DRAGO DA ELIGIO DELLA MARRA A CARLO LEVI alle ore 19,00 presso il convento di S. M. di Orsoleo, apertura delle corti

ISABELLA XIX EDIZIONE Tutte le sere dalle ore 19,00 visita del castello feudale ed alla mostra di Benedetto Croce “ da Napoli a Valsinni sul-

SERATE D’ESTATE 2009 LA NOTTE BIANCA alle ore 22,00 nel Piazzale S. Lucia CONCLUSIONE ANNO GIOVANNEO INAUGURAZIONE DEL MUSEO PARROCCHIALE “Beato Giovanni da Caramola” alle ore 18,30 nella chiesa di S. Tommaso

POLLINO ESTATE SAGGIO MUSICALE IN p.zza S. Francesco alle ore 21,00 SERESTATE A MIGLIONICO Ore 21,30 in p.zza Popolo “ Nello scrigno...” del trio PORTENO Momenti musicali ricercati.. in chiaroscuro jazz& tango&..

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VIVALDI FESTIVAL Alle ore 20,30 presso il Largo Chiesa madre presentazione del libro “STABAT MATER” a seguire il concerto “WAM BAND” Vivaldi (e non solo) in brass e il video spettacolo “Pietre che cantano per Vivaldi” musiche, luci e colori con i ritmi delle composizioni Vivaldiane

CINEFABRICA TEATRO ITINERANTE “MELCHIORRE ED EURIDICE” ore 21,00 - Agna Le Piane


Domenica 23 agosto 2009

Ribalta

e personaggi Corleto, sfilano gli abiti tradizionali di PINO GENTILE SPETTACOLO d’eccezione a Corleto Perticara, dove oggi, in piazza Plebiscito, nel contesto di una serata con tante sorprese dell’estate 2009, spicca la rappresentazione dell’abito tradizionale corletano confezionato dal noto sarto lucano Pasquale Di Ciancia, arricchita dal defilè di moda di De Vito e dalla satira di Massimo Burgada. Particolarmente atteso il momento dedicato alla sfilata dell’abito tradizionale di Corleto Perticara, un evento significativo, che si registra in un momento in cui il settore dell’attività di sartoria subisce la perdita di fonti di conservazione e trasmissione della memori storica; ora, grazie a questa importante, l’attualità trova il sentiero della storia. E, pertanto, quella che agli occhi del profano può sembrare una “moda”, una semplice “sfilata” dell’abito d’epoca, fa invece parte di un passato della storia di Corleto Perticara e degli uomini (in testa la famiglia Di Ciancia) che ivi hanno operato, con sagacia e lungimiranza. Si diceva della famiglia Di Ciancia, un ceppo importante della storia sociale ed economica di Corleto Perticara, iniziata con il pioniere Mast Carlucc, nel 1925, con la realizzazione di costumi d’epoca. Una

Corleto Perticara; a destra Pasquale Di Ciancia

tradizione che Pasquale Ciancia, figlio d’arte, continua, da sempre, con continuità e buoni risultati concreti, nella sua “bottega” di Potenza, in via Di Giura. Una quotidianità, quella dell’amabile Pasquale Ciancia, vissuta con ago e filo, sempre allo stesso modo, con fatica, passione e fantasia, per raggiungere “sartorialità, creatività, artigianalità”, punto di partenza per sfondare in un mestiere che non è facile per davvero.

A Moliterno Sagra del casieddu MOLITERNO - Settima edizione della Sagra del Casieddu oggi nell'oasi naturalistica di Bosco Faggeto. L'iniziativa, curata dal locale gruppo naturalistico, rientra tra gli obiettivi dell'associazione, che si propone di creare occasioni di promozione e sviluppo del territorio oltre che svolgere azioni di tutela degli ecosistemi forestali, di salvaguardia delle coperture boschive, di valorizzazione delle specie vegetali autoctone e della varietà degli ecotipi d'interesse agronomico e forestale. Il tutto supportato dal profondo legame che lega ciascun socio al proprio territorio. La manifestazione avrà luogo nei pressi della ex casa cantoniera, completamente rimessa nuovo. La struttura, di proprietà dell'amministrazione provinciale, negli ultimi anni aveva finito per essere esautorata della sua funzione originaria, venendo progressivamente trascurata anche nella manutenzione. Sita sulla strada statale 103, in passato ha rivestito un ruolo strategico nella rete viaria del comprensorio, considerato che questa arteria rappresentava l'unico collegamento tra Moliterno ed i centri limitrofi con il comune campano di Montesano sede, tra l'altro, di stazione ferroviaria. L'amministrazione comunale, ricevuta la struttura in comodato d'uso da parte della Provincia di Potenza, vi ha investito per la riqualificazione circa 170 mila euro, finanziati nell'ambito del Programma Operativo Val d'Agri con l'intento di adibirla a Centro di Educazione Ambientale. Ed infatti la struttura è stata consegnata ai giovani della locale cooperativa “M.E.T.A.” che hanno preso in carico sia la gestione del previsto centro ambientale sia delle attività ad esso correlate. Questa cooperativa, infatti, è nata con l'obiettivo di operare nei settori ambiente, turismo e sport, creando occasioni di promozione e sviluppo del territorio. La particolare posizione della struttura, limitrofa dell'oasi naturalistica del Faggeto, si presta per l'attuazione di un'ulteriore proposta. L'idea degli amministratori del comune, difatti, è quella di attrezzare la struttura in modo che vi si possa anche pernottare. In questa maniera la si renderà utilizzabile quale punto di riferimento per escursionisti, singoli od a gruppi, che intendano visitare l'oasi naturalistica, con il duplice effetto di proporsi sia quale centro di attrazione turistica sia quale centro di educazione ambientale. E la “Sagra del Casieddu” rientra in tale ambito. Appuntamento oggi alle ore 10. Gerardo Tempone

Un “mestiere”che Pasquale Di Ciancia ha nel suo dna che, nel corso della sua lunga attività ha messo al servizio di giovani e meno giovani, in un contesto cittadino dove il, mestiere di sarto tende ormai a scomparire: in pensione anche Valentino, Pasquale Di Ciancia resta nella città di Potenza l’ultimo e validissimo testimone di una tradizione avviata sul viale del tramonto. Anche al femminile: “Rosmary” resta infatti l’unica voce

che fa testo. L’evento di oggi a Corleto Perticara, riporta alla ribalta pubblica Pasquale Di Ciancia, già membro dell’Accademia Nazionale Sartori di Roma, componente dell’ASIM (Associazione che comprende il meglio della sartoria di Basilicata e Puglia). Uno squarcio d’azzurro nel plumbeo cielo di un “mestiere”che,in Basilicata, tende a scompare, anche per inerzia e pressappochismo.

Arte

Estemporanea di pittura a Chiaromonte di LUCIO VITALE CHIAROMONTE - È in programma per oggi la settima Estemporanea di pittura, organizzata dalla Pro Loco “Le Torri” di Chiaromonte. La manifestazione, “Premio Chiaromonte nell'arte” nasce nel 1995 a cura dell'attuale amministrazione comunale, che, fresca vincitrice delle passate elezioni di giugno, la ripropone sotto l'esperta visione di Prospero Cafaro, attuale vice sindaco di Chiaromonte ed esperto qualificato del settore. La manifestazione si avvale del patrocinio del Comune di Chiaromonte, l'Ente Parco Nazionale del Pollino e dell'Apt Basilicata. La gara, si avvale della collaborazione dell'associazione PS2 mania di Melfi, e parteciperanno anche le ragazze del centro dei disturbi alimentari “G. Gioia” di Chiaromonte, che usano l'arte come una vera e propria terapia. La gara, aperta a tutti, consiste nel concedere agli artisti che parteciperanno alla manifestazione, di immortalare Chiaromonte nei suoi caratteristici vicoli del centro storico che si animano con l'occasione di una vitalità fantastica. Il tema di questa edizione è “Colori e volti del Pollino”, e l'artista che gareggerà, può dare sfogo alla fantasia in una vasta scelta di vicoli, pae-

saggi, personaggi, scene di vita rustica. I partecipanti devono presentarsi alle ore 8 di oggi presso la Sala Consiliare di Chiaromonte, per la timbratura e la vidimazione del piano di lavoro (tela, tavoletta o foglio). La tecnica è facoltativa, tuttavia si preferisce l'impiego di colori ad olio o acrilici. La consegna dei lavori avverrà alle ore 17,30 dello stesso giorno in Piazza Garibaldi. Successivamente, sarà allestita una mostra di tutte le opere realizzate ed alle ore 19,00 avrà luogo la cerimonia di presentazione degli Artisti e quindi la premiazione. La Giuria sarà composta da personalità di comprovata competenza nel mondo dell'arte ed esprimerà un giudizio supportato da relazione critica scritta. Il verdetto della Giuria sarà insindacabile ed inappellabile, ogni partecipante al momento dell'iscrizione dovrà firmare un documento di accettazione del presente regolamento. Alla fine della serata saranno premiate le opere classificate ai primi tre posti che ovviamente saranno trattenute dall'organizzazione, a tutti gli altri partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Il premio di 500, 300 e 200 euro, verranno dipartiti gradualmente tra i primi 3 classificati.

Spettacolo a Matera Fino al 29 traversata della Basilicata

Talia teatro fa il bis

A destra Antonio Montemurro

MATERA - Dopo il successo di pubblico ottenuto in piazza San Pietro Caveoso la notte di Ferragosto, la compagnia materana Talia Teatro ripropone questa sera presso la piazzetta del Carro della Bruna al rione Piccianello il divertente spettacolo in vernacolo “Austòcch, Andènj i Rafaièl”. La prima parte della rappresentazione propone scenette comiche originali e di autori diversi; mentre la seconda parte prende spunto dall'atto unico di Peppino De Filippo “Don Raffaele il trombone”, per dar luogo ad una versione tutta materana, altrettanto comica, dell'opera del grande uomo di teatro napoletano. La commedia vede protagonista Antonio Montemurro che ha curato anche la regia. Inizio alle ore 21. Giovanni Martemucci

Trek dal Vulture ai Sassi di Matera di EMILIA MANCO

MATERA - Traversata della Basilicata, dal vulcano del Vulture a Sassi di Matera. Fino a sabato 29 trek con bagaglio trasportato di 8 giorni. Viaggiare in Basilicata non significa solo camminare tra lussureggianti foreste, aride steppe, infiniti calanchi di una terra ancora oggi sconosciuta. Vuol dire anche visitare chiese rupestri bizantine, castelli normanno-svevi e rabatane arabe. Oltre alle bellezze paesaggistiche e storiche la Basilicata è anche la terra del vino rosso, delle acque minerali, dei formaggi edei salami, del cibo che sa di tradizione. Il viaggio parte dal vulcano delVulture, passa per le sorprendenti Dolomiti Lucane, attraversa i calanchi chedegradano verso il mare del Metaponto e raggiunge Matera, lacittàdei Sassi,patrimoniomondiale dell'Unesco, percorrendo spazi infiniti che sembrano non appartenere a nessuno. I partecipanti si sono ritrovati alla stazione ferroviaria di Melfi e hanno effettuato una visita della città e del castello. Secondo giorno giornata dedicata al Monte Vulture e ai Laghi di Monticchio ed inizio del trek che, per strada sterrata e facile sentiero, conduce alla caldera del vulcano attraversando un ambiente forestale caratterizzato da abeti, faggi e cerri. Visita

dell'Abbazia di San Michele, luogo di pellegrinaggi devozionali e tradizioni di cultura popolare, e dei Laghi Vulcanici. Terzo giorno da Melfi a Pietrapertosa, cuore delle Dolomiti Lucane. Sosta a Venosa, visita della città e del suo grande Parco Archeologico, i resti della città romana con terme e anfiteatro, le chiese protocristiane e il castello medievale. Visita delle catacombe ebraiche, di recente restauro e apertura al pubblico. Nel primo pomeriggio soste a Acerenza e altre località di interesse culturale. Quarto giorno visita del borgo di Pietrapertosa. Trek lungo il vecchio percorso che collega i borghi di Pietrapertosa e Castelmezzano, cuore delle Dolomiti Lucane. Visita di Castelmezzano e passeggiata fra le guglie di arenaria che circondano il borgo e ne caratterizzano il paesaggio. Quinto giorno Trek nel vicino Monte dell'Impiso, zona di boschi di cerro, insediamenti rurali e coltivazioni. Sesto giorno a Matera con visita guidata della città dei Sassi. Settimo giorno Trek nel Parco delle chiese rupestri, con guida locale. Il percorso, che segue l'andamento accidentato del terreno della gravina, prevede la visita delle grotte e delle chiese scavate in parte nella roccia. Ultimo giorno trasferimento alla stazione di Ferrandina e da qui ritorno verso le rispettive sedi.

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e personaggi Maratea Festival ai nastri di partenza di FRANCESCO ZACCARA MARATEA - Parte oggi la prima edizione del Maratea Film Festival. Lina Wertmuller, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassman, saranno alcuni dei protagonisti della serata inaugurale. La rassegna, che durerà tre giorni fino al 25 agosto, dedicata al cinema e alla letteratura, è nata sotto l'ala protettiva di Francis Ford Coppola (nella foto), tra i premiati. Il festival si snoderà lungo tre percorsi principali: l'assegnazione del premio Maratea Festival, la presentazione di lavori cinematografici e le Master Class e i seminari di approfondimenti. E il primo appuntamento è proprio con la Master Class della Wertmuller “Amore per il cinema”, a Fiumicello di Maratea, alle 19,30. Quindi alle 21 segue l'apertura ufficiale del festival. La serata sarà condotta da Gianni Celata e Barbara Chiappini. Saranno presentati i video “Basilicata autentica” di Michele Russo con Coppola e il trailer del Festival curato da Brad Hasse. Subito dopo Rocco Papaleo presenterà il progetto del

suo prossimo film “Basilicata Coast-to-coast” che vedrà i primi ciak proprio a Maratea, e il cast con la Mezzogiorno, Gassman, Max Gazzè e Paolo Briguglia. Saranno consegnati i premi “Cinema e Lucani insigni” a cura del Consiglio regionale della Basilicata e del Maratea Festival a Francis Ford Coppola (che ha ringraziato nei giorni scorsi inviando un videomessaggio), Lina Wertmuller, Beniamino Placido e Gaetano Cappelli. Chiuderà la prima serata del festival la proiezione del film “i Basilischi” della Wer-

tmuller, con l'introduzione di Armando Lostaglio. Durante il festival, il Rotary del Distretto 2100 conferirà due premi speciali che andranno alla Wertmuller e a Michele Placido, «perché spiega il governatore del Distretto, Francesco Socievole - sono due straordinari personaggi del mondo cinematografico impegnati a portare sul grande schermo i problemi del mondo giovanile, soprattutto delle comunità meridionali». Prevista, inoltre, la proiezione del cortometraggio del Rotary sull'impegno di migliaia di volontari rotariani di tutto il mondo in prima linea per sconfiggere la poliomielite. «Il Rotary - ha spiegato Socievole - è impegnato a raccogliere 200 milioni di dollari che andranno a sostegno delle campagne d'immunizzazione nei paesi in via di sviluppo, dove la polio continua a paralizzare e infettare i bambini, privandoli del loro futuro e aumentando le difficoltà delle loro famiglie». Insieme al cinema, il festival dedica con “Aperitivo con autore”, curato da Cappelli e Renato Cantore, uno spazio alla letteratura. «Il cinema si è spesso ispi-

rato ai libri e la letteratura si è molte volte ispirata a Maratea - dice Cappelli - Bassani, Calvino, Pavese, Soldati, la Bachmann hanno scritto di Maratea che in “Parenti lontani” definisco, con un pizzico d'ironia, uno dei dieci facciamo trenta più bei posti del mondo. Proprio per questo propone Cappelli - sarebbe utile un'antologia di questi pezzi memorabili della letteratura italiana che potrebbe accompagnare il viaggio di chi sceglie Maratea come destinazione». cultura@luedi.it

Wertmuller e Papaleo per la serata inaugurale A San Severino Lucano

Cala il sipario sul “Gregorio Strozzi” SAN SEVERINO LUCANO - Un doppio concerto oggi concluderà la settima edizione del Festival Gregorio Strozzi a San Severino Lucano. Alle 12,30 nella chiesa di San Vincenzo si esibiranno gli studenti che in questa settimana hanno partecipato ai corsi del Festival Strozzi, tenuti rispettivamente da Cristina Miatello (canto barocco), Sergio Balestracci (flauto diritto) Alessandro Piccolini (violino barocco) Alberto Guerriero (violoncello barocco) Ugo Di Giovanni (Tiorba, Liuto e Chitarra) Stefano De Micheli (clavicembalo e basso continuo).

I docenti, invece, saluteranno la cittadina alle ore 21,30 con l'ultimo concerto del 2009. Gregorio Strozzi lo ricordiamo era organista e compositore italiano, nacque a San Severino Lucano intorno al 1615. A Napoli, dove si era trasferito, perfezionò gli studi musicali con G.M. Sabino e prese gli ordini sacri. L'opera di maggiore interesse nell'ambito della produzione di Strozzi è “Capricci da sonare cembali et organi”, concepita nella tradizione della cosiddetta scuola “cembalo-organistica” napoletana. cultura@luedi.it

A Moliterno

Oronero, sul palco 5 semplici sognatori di GERARDO TEMPPONE MOLITERNO - Concerto degli “Oronero” lunedì 24 agosto nel centro valligiano. La band montemurrese, nata nell'autunno del 2005, si esibirà alle ore 22:00 nella villa comunale nell'ambito delle manifestazioni dell'agosto moliternese. Gli Oronero sono Alfredo Tortorelli (voce carismatica), Giampiero Catoggio (sax e tastiere malinconiche), Peppino Venece (basso 35 pollici), Rocco Lapadula (chitarre fuse) e Francesco Canzoniero (batteria virtuosa). L'auspicio di questi “cinque semplici sognatori” è quello di assemblare ed amalgamare tante e disparate "forze musicali", accomunate e motivate da un unico obiettivo: trasmettere, per quanto sia possibile, un messaggio di valori che rientrino non solo nell'ambito artistico, ma anche in quello prettamente sociale. L'idea originaria nasce dalle "contorte" menti di Leonardo Laurita aspirante percussionista dalle infinite qualità, Giuseppe Venece bassista, Alfredo Tortorelli voce carismatica, Gianpiero Catoggio romantico e malinconico sassofonista. La

necessità di una batteria "martellante", inoltre, porta all'incontro con il "metallico" Giancarlo Lauria. Ed è con questa iniziale formazione che gli Oronero calcano le prime scene musicali, rigorosamente Lucane. Nell'estate del 2006 fanno il loro ingresso nel gruppo Daniele Lerose, chitarrista "elettrico" dalle esuberanti qualità e dalla straordinaria presenza scenica, ed Angelo Pardi, batterista dall'animo soul con indistinta "cadenza" partenopea. Successivamente a tali ingressi il gruppo vive un periodo di gratificante sodalizio musicale ed interpersonale, costellato di momenti piacevoli e divertenti, oltre che d'intensa collaborazione. A questi fa seguito l'ingresso nel gruppo di Francesco Canzoniero, batterista “virtuoso" e dal grande animo blues, e di Rocco Lapadula, chitarrista solista già capace di grandi cose a dispetto della giovane età. Il vasto repertorio che gli Oronero presentano, è teso soprattutto alla realizzazione di un prodotto musicale e sociale che, dicono loro, «riguardi soprattutto la Basilicata e che contribuisca a che i Lucani rialzino la testa». cultura@luedi.it

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Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

LA RICORRENZA di FRANCESCO GALLO ROMA – Richard Gere, quell'American Gigolò in cui si sono identificati negli anni Ottanta tanti ex ragazzi aspiranti sciupafemmine è diventato grande. Troppo per fare ancora il play boy. E così l’attore, sessanta anni a fine mese (esattamente il 31 agosto), non ha più nessuna di voglia di abbinare colore di cravatte a giacche come faceva maniacalmente Julian Kay nel film del 1980 di Paul Schrader e preferisce ora impegno sociale, buddismo e meditazione. Nato il 31 agosto del 1949 a Philadelphia, secondo di cinque figli, suo padre Homer era un assicuratore e sua madre, Doris, una casalinga. Richard è uno studente brillante e bravo in molti sport e in più con un grosso talento per la musica (suona pianoforte, chitarra, basso e tromba). Diplomatosi al North Syracuse Central High School nel 1967, ottiene la borsa di studio in ginnastica e si iscrive poi all’Amherst University of Massachusetts per specializzarsi in

I 60 di Gere, da gigolò a buddista Il compleanno dell’attore che negli anni Ottanta fu icona dei play boy filosofia. Ma alla fine, dopo soli due anni, molla tutto per dedicarsi alla recitazione. Nel 1973 è Danny nella produzione londinese di Grease e, tornato negli States, ottiene lo stesso ruolo nella rappresentazione realizzata a Broadway. Nel '75 arriva l’esordio sul grande schermo con il film Rapporto al capo della polizia. Nel 1978 è invece un eroe negativo ne I giorni del cielo (Days of Heaven) del regista di culto Terrence Malick. La sua fama di sex symbol esplode due anni dopo con American Gigolò e viene poi confermata con film culto come Ufficiale gentiluomo, Pretty Woman con Julia Roberts e, infine l’ironico affresco di Robert Altman Il dottor T e le donne. Dal punto di vista sentimentale Gere si è sposato nel 1991 con la

Richard Gere

In The Mentalist, su Italia 1, spazio alle facoltà paranormali

In tv vince il genere crime Nel telefilm d’autunno i più gettonati sono i detective di ANGELA MAJOLI ROMA –Ipiù gettonatirestano idetective, ipertecnologici alla Csi o anche vecchio stampo, che puntano sul fiuto più che sul Dna o perfino su capacità paranormali per risolvere i casi, come nei serial The mentalist e Lie to me. Ma sono anche i medici a popolare i telefilm dell’autunno tv, che vedrà approdare su Italia 1 Romanzo criminale e FoxCrime proporre Il mostro, sul serial killer di Firenze. Su RAIDUE la novità è il thriller HARPER'S ISLAND, serial Cbs in prima visione dal 6 settembre. In una festa di matrimonio su un’isola, gli invitati cominciano a scomparire e morire uno dopo l’altro. Si scoprirà che l’isola già sette anni prima era stata funestata da delitti. Prima di Harper's Islandarriva lasesta stagione di NCIS, ovvero le imprese degli agenti del Naval Criminal Investigative Service. Dall’11 settembre serata crime con SENZA TRACCIA (sesta stagione) e CRIMINAL MINDS (quarta); dal 12 settembre torna anche COLD CASE (sesta stagione). Punta decisamente sulla serialità ITALIA 1. Si inizia il 2 settembre in prime time con THE MENTALIST, storia di Patrick Jane (Simon Baker), un detective che lavora come consulente per il Bureau investigativo della California. Ex medium, ha affinato le sue abilità di deduzione con cui risolve anche i casi più complessi. Da giovedì 3 settembre serata 'medical' con la quinta stagione diGREY'S ANATOMYe, a seguire, le repliche della prima di ER. Sempre a settembre sono attesi ROMANZO CRIMINALE, la serie di Stefano Sollima, prodotta da Rai Cinema e Cattleya, già diventata un cult su Sky Cinema, e la seconda stagione di CALIFORNICATION, aspettando (a ottobre) le nuove serie di CSI MIAMI e NEW YORK, THE CLOSER e SAVING GRACE. Su LA7 parte a ottobre LEVERAGE, protagonista Timothy Hutton (Oscar per il film Gente comune). Furti aidanni di ricchicriminali, di uomini d’affari corrotti, di politici senza scrupoli sono le missioni di un gruppo di Robin Hood del terzo millennio che mettono la loro abilità al servizio dei deboli e degli innocenti. Da gennaio arriverà poi NON PENSARCI, con Valerio Mastrandrea, tratta dall’omonimo film di Gianni Zanasi. Su FOX (canale 110 di SKY) si segnalano tre prime vi-

L’attore protagonista di The Mentalist la serie tv che andrà in onda su Italia 1 in autunno

sioni assolute: DOLLHOUSE (dal 17 settembre), le vicende delle Dolls, persone alle quali viene cancellata la personalità, in modo da poterne riprogrammare la memoria e usarle per diversi scopi; LIE TO ME (a ottobre), protagonista Tim Roth neipanni deldi unexagente dipolizia che riesce a scoprire inganni e menzogne osservando riflessi involontari nel corpo, nelvolto o nella voce degli indagati; FEAR ITSELF, dal motto 'The only thing we have to fear is fear itself' (l'unica cosa di cui aver paura è la paura stessa), tredici episodi firmati dai maestri dell’orrore –da John Landis a Brad Anderson – chiamati a rinnovare i confini di uno dei più classici tra i generi.

L’esordio del regista Mieli, con un cammeo di Capossela

Al festival di Venezia due cuori e dieci inverni di FRANCESCA PIERLEONI ROMA – Dieci anni, dieci inverni, per due ventenni, un ragazzo e una ragazza, che, in ordine sparso si conoscono, maturano, si piacciono, litigano, hanno altre storie, partono, si ritrovano, si riscontrano, si innamorano... o forse no. È il percorso, pieno di curve, tra Venezia e Mosca, che Valerio Mieli, ha disegnato per la coppia Michele Riondino (foto) -Isabella Ragonese, nella sua opera d’esordio, Dieci inverni, che aprirà la sezione Controcampo Italiano alla prossima Mostra del Cinema di Venezia (2-12 settembre). La pellicola (che ha fra le chicche un cameo del cantautore Vinicio Capossela) attraverso 10 quadri dilatati nel tempo usa una formula che ricorda il cult Harry ti presento Sally o Un Amore di Tavarelli. Si mette in scena una storia d’amicizia e probabilmente amore «congelata, che non non riesce a sciogliersi,» dice il regista, 31 anni, autore di vari corti e diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il Csc, ha creduto tanto nel progetto del suo ex allievo, da decidere di

coprodurlo. «Una definizione giusta per Dieci inverni – aggiunge Mieli – penso sia quella del direttore del festival di Venezia Marco Mueller alla presentazione della Mostra, quando ha detto che il mio film è 'una commedia sentimentale venata di dolore». Il cineasta non vede perchè “ogni volta che si parla di ventenni si debba

per forza fare una commedia giovanilistica o un dramma tremendo. Ho cercato una via, spero, un pò più lieve. Non racconto una generazione, ma due persone... piuttosto originali oltretutto». Per Mieli, inseguire i personaggi attraverso il tempo “permette di raccontare meglio i sentimenti, la vita nei loro continui cambiamenti – spiega -. Volevo trovare una storia che toccasse e avesse originalità, senza che diventasse un esercizio di stile». Un’altra molla per il regista è stata la sua esperienza: «Io e la mia compagna, Isabella Aguilar, che è cosceneggiatrice, ci conoscevamo da dieci anni, siamo stati a lungo solo amici prima che i nostri sentimenti cambiassero». La storia che parte nell’inverno del 1999, ruota intorno alla timida diciottenne Camilla (Ragonese), e al più spavaldo Silvestro (Riondino), arrivati a Venezia per studiare all’Università (lei letteratura russa, lui è indeciso). Dalla prima conoscenza sul vaporetto, agli studi, le scelte, il lavoro, i due si ritrovano «nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti» si spiega nella sinossi del film.

modella e attrice Cindy Crawford e poi, nel 2002 con l'attrice Carey Lowell dalla quale ha avuto un figlio. Gere, che si è convertito al buddhismo oltre venti anni fa è ormai quasi una sorta di testimonial dell’insegnamento del Dalai Lama di cui è diventato amico. E l’attore è anche ovviamente in prima linea per le cause civili, come la lotta all’AIDS, e soprattutto quella dei diritti violati del popolo tibetano. Gere che non è stato mai neppure candidato agli Oscar, ha però nel suo Palmares un Golden Globe vinto nel 2003 come migliore attore di musical, con il film Chicago. «Presto il terribile Signore della Morte ti leverà tutte le ricchezze terrene quindi in questo stesso istante, è quasi troppo tardi!, pratica il dharma e compi azioni virtuose» questo, infine, l’insegnamento buddista preferito dall’attore. I sessant’anni non hanno spento però il suo fascino. Certo, non è più il bellone di un tempo, ma la classe non è acqua.

IL CASO

Beatles ecco perché si sono sciolti NEW YORK – Fu un incidente, una manovra sbagliata di John Lennon, a provocare la separazione dei Beatles: lo scrive il quindicinale Usa Rolling Stone, in un lungo articolo-inchiesta dedicato alla fine dei Fab Four, poche settimane prima dell’uscita del catalogo rimasterizzato dei quattro di Liverpool. Com'è noto, fu Paul McCartney, nell’aprile 1970, ad annunciare pubblicamente la fine dei Beatles, pochi mesi dopo che John Lennon, nel settembre 1969, aveva informato i suoi tre partner della sua intenzione di andarsene. Secondo il giornalista Mikal Gilmore, che ha indagato un anno intero (riascoltando in particolare una intervista rilasciata da Lennon a RS nel 1970, e prendendo complessivamente 1440 pagine di appunti), la rotturatra iBeatlesè statapeggio di un divorzio. A parlare di divorzio era stato a suo tempo lo stesso Lennon, ma secondo Gilmore la rottura «è stata qualcosa di diverso e di ben peggiore di un divorzio». Scrive il giornalista. «Attraverso le mie ricerche alcune conclusioni sono diventate inevitabili, e mi hanno sorpreso un pò: la fine dei Beatles è stata un incidente, una manovra di John Lennon finita orribilmente male». Secondo Gilmore i Beatles non avrebbero voluto in realtà separarsi, e comunque non a quel momento, ma «McCartney è stato messo in una posizione impossibile da John Lennon, George Harrison e Allen Klein», il manager che si occupò dei Quattro dopo la morte di Brian Epstein. Il giornalista sostiene che George e soprattutto John hanno iniziato a «sabotare» i Beatles a partire dal 1968, giudicando che Paul aveva troppo potere in seno ai Fab Four. Gilmore difende a spada tratta Paul, giudicando che l'annuncio finale del 1970 non è stato «un gioco» ed è stato provocato dalla consapevolezza che i Beatles erano davvero finiti e che non c'era più nulla da fare. Per il cronista di RS Paul «ha amato iBeatles piùdegli altri,e certamente ha amato John più di quanto John lo amasse.

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Domenica 23 agosto 2009

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Serie A Disputati i primi due anticipi della stagione I brasiliani illuminano i rossoneri In equilibrio il derby dell’Appennino

Dinho inventa, il Papero vola Esordio vincente per il Milan di Leonardo: doppietta di Pato a Siena SIENA MILAN

MONDIALI ATLETICA

1 2

Giamaica ancora regina Terzo oro per Bolt Italia ancora a secco

SIENA (4-3-1-2): Curci 6.5; Rossettini 5.5, Ficagna 6, Brandao 5.5, Del Grosso 6; Vergassola 5.5, Codrea 5.5 (13' st Ekdal 6), Fini 6 (13' st Paolucci 5.5); Jarolim 5.5 (35' st Regonaldo sv); Ghezzal 6, Maccarone 6.5. In panchina: Pegolo, Rossi, Terzi, Parravicini. Allenatore: Giampaolo 6 MILAN (4-3-1-2): Storari 6; Zambrotta 5.5, Nesta 6.5, Thiago Silva 6.5, Jankulovski 6; Gattuso 6.5 (15' st Ambrosini 6), Pirlo 6.5, Flamini 6.5; Ronaldinho 7; Borriello 5.5, Pato 7.5. In panchina: Roma, Favalli, Antonini, Abate, Seedorf, Inzaghi. Allenatore: Leonardo 6 ARBITRO: Tagliavento di Terni 6.5 MARCATORI: 29' PT PATO, 34' PT GHEZZAL, 3' ST PATO NOTE: serata calda, terreno di gioco in sufficienti condizioni. Angoli: 8-5 per il Milan. Ammoniti: Vergassola, Ekdal e Pato. Recupero: 0'; 2'. SIENA – Il Milan ringrazia Pato e si aggiudica il primo anticipo serale del campionato battendo 2-1 il Siena in trasferta al “Franchi”. E' stato il talento brasiliano, infatti, con la sua doppietta, a trascinare i rossoneri alla vittoria. Successo pieno, dunque, per la “prima”di Leonardo. Il Siena ha dato parecchio filo da torcere a un Milan apparso in crescita ma ancora alla ricerca del gioco migliore. Dopo un avvio in favore dei padroni di casa, il Milan è uscito fuori, trovando il vantaggio con Pato, servito da Ronaldinho, poco prima della mezzora. Immediata la reazione del Siena che ha pareggiato con Ghezzal. Ancora sull’asse Ronaldinho-Pato è arrivato il raddoppio rossonero. “Dinho” ha brillato a intermittenza, ma sicuramente più del solito, e ha messo lo zampino in entrambi i gol. Nel 2-1 ottimo l’assist filtrante per Flamini che ha poi messo in mezzo per il facile tocco che è valso a Pato la doppietta e il momentaneo primo posto nella classifica cannonieri. Subito il gol il Siena ha avuto il merito di non scoraggiarsi e di cercare con intelligenza il pareggio. Le parate di Sto-

Pato esulta a modo suo Sopra: il tecnico rossonero Leonardo e Ronaldinho e Vergassola

rari e un po’ di mancanza di precisione non hanno permesso però agli uomini di Giampaolo di agguantare il pari, mentre il Milan ha costruito un altro paio di buone occasioni. I rossoneri, dopo il successo nel “Berlusconi”, portano a casa i primi tre punti della stagione. I tifosi rossoneri sono in posizione critica nei confronti del club e convincerli che al Milan tutto va bene sarà molto difficile, nonostante la vittoria di Siena, che ha confermato che poi, in fondo, la squadra rossonera non è così scarsa, come qualcuno vorrebbe fare intendere. Rammarico per il Siena ma, nonostante la sconfitta, Giampaolo può guardare con fiducia a questo campio-

nato. Unica nota stonata della serata, il principio di rissa al fischio finale con i giocatori del Siena particolarmente arrabbiati nei confronti di Pato. «Abbiamo vinto con una grande gara. Ringrazio la mia squadra che ha fatto una bella partita e mi ha aiutato tanto. Questi due gol sono sono per loro». Sono le parole di Alexandre Pato alla fine della partita. Fondamentale anche l’apporto di Ronaldinho, dal quale sono partiti i due assist vincenti per l’attaccante: «Tutti parlano di lui ma lui è bravissimo - spiega Pato -, è il numero uno. Siamo contenti perchè sta tornando e giocare con lui è facile».

Alla rete di Osvaldo risponde Mutu per la Fiorentina

A Bologna finisce pari BOLOGNA FIORENTINA

1 1

BOLOGNA (3-5-1-1): Viviano 6,5; Raggi 6 (14'st Zenoni 6), Portanova 6,5 (43'st Moras sv), Britos 6; Vigiani 6, Mingazzini 5,5, Guana 5,5, Tedesco 6 (32'st Mutarelli sv), Valiani 6,5; Bombardini 6; Osvaldo 7. In panchina: Colombo, Mudingay, Adailton, Pasi. Allenatore: Papadopulo 6 FIORENTINA (4-2-3-1): Frey 6,5; Comotto 6, Gamberini 6, Dainelli 6, Pasqual 5,5; Montolivo 5, Donadel 5,5 (30'st Jorgensen sv); Marchionni 5,5 (43'st Gobbi sv), Jovetic 5,5 (1'st Mutu 7), Vargas 6; Gilardino 6,5. In pan-

china: Avramov, Natali, Kuzmanovic, Santana. Allenatore: Prandelli 6 ARBITRO: Gervasoni di Mantova 6 MARCATORI: 24' pt Osvaldo; 19' st Mutu NOTE: pomeriggio sereno, terreno in buone condizioni, spettatori 30.000. Ammoniti: Comotto, Britos. Angoli: 8-4 per la Fiorentina. Recupero: 1', 4'. BOLOGNA – Osvaldo e Mutu ritrovano all’unisono il sorriso nella prima di campionato al Dall’Ara. I loro gol decidono il derby dell’Appennino che ha inaugurato il nuovo campionato: il grande ex sblocca lo score nel primo tempo, il fuoriclasse romeno

impatta nella ripresa. La tallonite ferma Di Vaio: il bomber romano va in tribuna e Papadopulo affida le chiavi dell’attacco a Osvaldo, sostenuto da Bombardini. Nessun guaio fisico particolare, invece, per Mutu: il rumeno inizia dalla panca perchè Prandel- Osvaldo e Mutu a fine partita li ha in mente anche il ritorno del preliminare di zi di gioia. La Fiorentina ritrova Mutu Champions con lo Sporting. Gli emiliani al 24' pt pesca- per Jovetic a inizio ripresa e al no il jolly con il grande ex di 19' arriva il pari: Comotto sergiornata, Osvaldo, che incor- ve all’indietro Mutu, che dal na in rete direttamente da limite fa partire una sberla di corner dopo i mancati inter- destro in controbalzo che si venti di Jovetic e Comotto. infila nel sette. Al 33' salvaL’ex under 21 non festeggia e taggio sulla linea di Valiani nemmeno Papadopulo fa bal- su un destro di Jorgensen.

BERLINO – Giamaica an- neva alla russa Tatyana cora Superstar nello sprint Lysenko, ieri solo sesta. Semondiale, centrando en- condo posto per la la tedetrambi gli ori nelle staffette sca Betty Heidler (77.12) veloci nella penultima davanti alla slovacca Margiornata dei Mondiali di tina Hrasnova (74.79). Otatletica leggera di Berlino. tavo posto per l’azzurra Tocca prima alle ragazze Clarissa Claretti con la micon quartetto che com- sura di 71.56. La Wlodarprende le prime due della czyk per la tanta gioia si è finale dei 100, la piccola infortunata ad una caviShelly-Ann Fraser e Ker- glia, correndo. Sul fronte azzurro, maron Stewart che con le compagne Facey e Bailey, si gnifica Silvia Weissteiner mettono tutte le avversarie nei 5.000 metri, che assiealle spalle con il tempo di me al bronzo degli Euroin42”06. Argento per le door di Birmingham ha diBahamas con 42”29 e bron- sputato la miglior finale di zo per la Germania carriera, e sul miglior palcoscenico pensabile. Al ter(42”87). zo chilometro Grande attel’azzurra si sa, quindi, per trova in coda la gara maschial gruppo, che le. Pronostico inizia a sfilacrispettato con ciarsi, ma rieil quartetto sce a risalire in campione nona posizioolimpico e prine. Il transito matista del al quarto chimondo che nellometro è di le prime due 12:15.79. Il frazioni schievolatone è a ra Mullings e tre, lanciato Frater e nelle dal duo kenyaultime due Bolt, staffetta vincente no Kibet-CheUsain Bolt e Asafa Powell. L’oro è cosa ruiyot e dall’ex-campiofatta, ma non il tanto atteso nessa olimpica Defar, ma nuovo record del mondo dietro l’azzurra macina così come avvenne a Pechi- metri rimontando fino alla no. La vittoria arriva con il settima posizione che rietempo di 37”31 e con essa la sce a mantenere fino al traterza medaglia d’oro per guardo. Nell’asta Giuseppe Gibil’uomo più veloce del mondo. Più lontani i quartetti lisco è entrato in gara con di Trinidad&Tobago un errore a 5.50 e ha repli(37”62) e Gran Bretagna cato con un primo errore e (38”02), che occupa gli al- un successo alla misura tri due gradini del podio. superiore di 5.65, superati Sesti gli azzurri Roberto con la grinta e la tecnica deDonati, Simone Collio, gli anni migliori. Dopo un Emanuele Di Gregorio e errore a 5.75 e un altra rinFabio Cerutti che ripeten- corsa finita sotto l’asta, il do quasi lo stesso tempo di siciliano si è riservato l’ulvenerdì 38”54 contro il timo assalto a quota 5.80, 38”52 della batteria, non sbagliando manon intrupriescono ad avvicinarsi al pando, un tentativo più che podio. Neanche egua- dignitoso che lascia ben gliando il record naziona- sperare per il futuro le, però, avrebbero fatto dell’azzurro. Niente finale per la meglio. Ma la penultima giorna- 4x400 femminile azzurra ta dei Mondiali all’Olym- composta da Milani, Reipiastadion non si è fatto na, Spacca e Grenot. Le ramancare, comunque, l’ap- gazze si son classificate puntamento con un nuovo quinte nella loro semifinalimite mondiale. Lo ha cen- le chiudendo in 3:31.05. La trato la polacca Anita Wlo- giornata si era aperta con darczyk che ha vinto l’oro la doppietta keniana nella nel lancio del martello lan- maratona maschile. La ciando l’attrezzo a 77.96, medaglia d’oro è andata ad migliorando di 16 centi- Abel Kirui che, stabilendo metri il record che apparte- in 2h06’55”.

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Sport


Domenica 23 agosto 2009

Debutto a Giulianova con 500 supporter

Le ambizioni di Capuano per l’esordio in campionato

Conta solo il risultato «Prima i punti e poi capiamo come sono arrivati» Pensiero al campo Il resto sono solo parole MAI COME quest'anno la campagna acquisti della società rossoblu è stata così intensa e qualificata. Basti considerare che oltre a Tesoriero il portiere in seconda ed alcuni giovani, l'unico “sopravvissuto” alla squadra del decorso anno è Lolaico arrivato alla corte di mister Capuano recentemente, solo dopo il ritiro di Preci. Durante la settimana il Mister prova gli schemi cercando di correggere gli errori di movimento dei giocatori ed utilizzando spesso un linguaggio colorito, con un tono di voce alto, ma estremamente incisivo, accompagnato, peraltro, da particolare gesticolazione. Ciò che senza dubbio necessita migliorare ed affinare è l'amalgama, l'affiatamento e l'intesa fra i giocatori e fra i reparti. Certamente non sono questi elementi che si possono acquistare al calciomercato come simpaticamente pretendeva il fu Massimino, Presidente del glorioso Calcio Catania - , ma che bisogna raggiungere con allenamenti mirati, perseveranti e con correzioni di impostazione tattica. In città fra i supporters si respira, fra alcuni, aria di entusiasmo e positività mentre altri appassionati, meno ottimisti, dichiarano che solo con i nomi non si fa strada e che bisognerà attendere per valutare. Lo scrivente in giusta equidistanza fra le due teorie ritiene che non occorre farsi prendere da facili entusiasmi e da voli pindarici di fantasia così come non bisogna essere, per partito preso, particolarmente

pessimisti poichè solo il campo emanerà il suo verdetto, da qui a pochi giorni. La squadra è incompleta? Manca di un goleador? Necessita di un fantasista? Ha bisogno di un leader? Aspettiamo le gare di campionato con lo schieramento della squadra migliore per renderci conto di eventuali deficienze dell'organico. Forse abbiamo già in casa ciò che cerchiamo altrove. Io sommessamente sono convinto che sarebbe inopportuno contrattualizzare un giocatore solo per tacitare la piazza, ma si dovrà cercare, anche aspettando il mercato invernale, un attaccante con determinate caratteristiche sia fisiche che morali. L'errore più grande potrebbe essere quello di ingaggiare un giocatore, non più giovanissimo, senza stimoli e solo a caccia di un lauto ingaggio. Ricordare la massima “ I ciucci vecchi muoiono in mano ai fessi”. Un'ultima considerazione: col calendario abbordabile delle prime giornate il Potenza già alla 5^ giornata, dopo che sono stati assegnati i punti dei 15 a disposizione, potrà verosimilmente rendersi conto di che tipo di torneo disputerà. Se dovrà lottare per i play-off, per navigare a centro classifica, ovvero per evitare retrocessione e play-out. Il giudizio del campo, come al solito, sarà definitivo ed insindacabile. Tutto il resto …sono solo parole. Giuseppe Rita

E se fossero in casa i rinforzi cercati?

DUE ANNI FA l’esordio in prima coincise con una facile vittoria sui baby del Pescara. L’anno scorso finì 10 per il Foggia allo Zaccheria. Per la legge dei grandi numeri all’appello mancherebbe un apreggio. Un punto all’esordio, caldo, di Giulianova, potrebbe anche non essere disprezzato. ma guai a dirlo a Capuano, cultore dell’estrema concretezza dei fatti. «Il risultato è l’unico comun denominatore del calcio. Il resto è aria fritta. Vinciamo prima la partita e poi ci interroghiamo su come abbiamo ottenuto il risultato», è la sintesi del discorso della vigilia del debutto stagionale in campionato. Si concorda su una questione: il Fadini rischia di diventare una trappola. Stretto, con il pubblico appiccicato addosso, contro una squadra che, sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria dello scorso campionato, rischia di diventare un avversario duro da affrontare. Per questa ragione, ben venga il risultato, comunque ne venga fuori. Sarebbe un viatico di assoluto buon auspicio, anche in relazione al fatto che poi il Potenza sarà per due volte in campo al Viviani. Ma inutile tirare in ingaggo Capuano, specie se gli si chiede quanto una vittoria a Giulianova possa convincere il presidente Postiglione a prendere un attaccante e un centrocampista. «Abbiamo parlato pure troppo di mercato finora. Siamo già una buona squadra, magari non al top fisicamente come tutte le altre, ma pronti a giocarci le nostre chance di vittoria in trasferta, consapevoli del nostro potenziale, ma massimamente rispettosi dell’avversario che abbiamo di fronte. Guai a pensare che risolveremo tutti i problemi con una vittoria, specie quelli di mercato. Abbiamo lavorato non certo per una partenza sprint, ma con un programma che ci deve portare alla brillantezza assoluta nel corso di un campionato che dura 34 giornate», spiega il tecnico

che, allo stesso tempo non può negare di aver pensato per una vita (sportiva, ovviamente) al debutto sulla panchina del Potenza da allenatore. «Certo, lo sapete benissimo quanto io tenessi ad essere qui. Ma non penso a un

debutto particolare in trasferta, rispetto a quello che può essere tra sette gioni al Viviani con l’Andria. Dico solo che ogni gara ha un suo fascino particolare ed io ci tengo particolarmente a non fallire la prima di campionato. E con me l’in-

Aquino. A sinistra Capuano

Giannusa e Frezza

Un solo dubbio Lolaico o Vanacore E’ STATO a dir poco maniacale il lavoro di rifinitura di Capuano, svolto ieri mattina in un Viviani decisamente affollato, tanto da suscitare l’interesse del tecnico: «Ma sicuro che siete tutti di Potenza?», ha chiesto ad alta voce. Motivo, certamente, quello di tenere segreti alcuni movimenti, provati e riprovati, sugli schemi. Calci d’angolo, punizioni d’attacco e di difesa, rigori e rimesse laterali. Urlacci e indicazioni per migliorare. Qualche minaccia ai calciatori un po’disattenti, ma anche un perfezionismo esasperato nei sincronismi che non può non portare risultati. Stando al lavoro mattutino, sembra proprio che il dubbio in testa al mister sia uno soltanto: Vanacore o Lolaico sull’out sinistro, con il secondo che appare leggermente favorito, ma con la consapevolezza che potrà esserci anche una staffetta tra i due che sono in ritardo di condizione, il primo per un infortunio, il secondo per mancanza di preparazione. Per il resto il Potenza è bello e fatto: Gragnaniello in porta, protetto da Chiavaro sul centro destra, Car-

dinale in posizione centrale ,e Langella sul centro sinistra. I quattro in mezzo al campo saranno, quindi, Frezza, Berardi e Giannusa, con uno dei due in ballottaggio prima citati, da destra a sinistra. In attacco De Cesare sarà il centravanti, Catania agirà alla sua sinistra e Aquino dal lato opposto. La sensazione è che nessuno dei tre dovrà rappresentare per gli avversari un punto di riferimento certo. In panchina il resto della truppa, eccettuato Lucenti, che ieri ha svolto un lavoro differenziato con il preparatore atletico Santarsiero. La buona notizia è che Anderson fa parte dei convocati e viene inserito nei 18. Nei minuti finali di un match che già si annuncia molto tirato dal punto di vista fisico e temperamentale, le geometriedel brasiliano (che ha comunque bisogno di minutaggio per giungere alla piena condizione fisica) potrebbero tornare utili nella gestione. In rampa di lancio, poi, anche Polani, che potrebbe essere un’arma in più nella caoticità dell’area di rigore. a.p.

tero gruppo dei calciatori». Sulle ambizioni del Potenza, inutile calcare troppo la mano: Capuano è categorico. «Il nostro girone è una serie B. Ad occhio e croce conto soltanto una o due formazioni da bassa classifica e una dozzina che potrebbero lottare per il primato e i play off. Nel girone B, invece, ce ne sono già otto che sanno di dover evitare l’ultimo posto o i play out e solo un paio candidate a vincere». Un fine messaggio per dire che, se si vuole puntare a qualcosa di importante, se si vuole dar seguito ad allenatori scavati nella categoria (Bisoli, Galderisi, Notaristefano, Cuoghi, Stringara), interpellati dai giornali nazionali, che hanno indicato il Potenza e il Lanciano come le outsider di questo raggruppamento, qualcosina ancora deve essere fatto. «Ma noi stiamo già lavorando, ciascuno per le sue competenze, per produrre il risultato finale - continua Capuano - tutto quello che stiamo già facendo è frutto di lavoro, programmazione e grandi investimenti». Aggiungiamo noi , “poi se si può fare qualcosaltro....”. L’ultima annotazione riguarda quindi le aspettative dei tifosi, che anche oggi saranno al seguito del Potenza. Non meno di 400 persone intendono perdersi il ritorno in Prima Divisione del Potenza: un carico di entusiasmo che non lascia indifferente Capuano che, al contrario, cerca di spronare ancora di più l’ambiente. «Sono pochi. Speriamo che nella prossima trasferta di Terni saranno in mille. Il nostro compito deve essere proprio quello di saper coinvolgere i nostri appassionati supporter convincendoli della bontà delle nostre capacità, col gioco e con i risultati». Un pallino fisso per chi ha il compito di far dimenticare il recente passato, fatto di una retrocessione e di una serie di errori da non dover più assolutamente ripetere. Alfonso Pecoraro

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44 Sport


TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Il Giulianova riparte anche dalla difesa dell’anno scorso

Confermato il tridente GIULIANOVA. Che tridente sia pur in condizioni di grossa emergenza, pur con pochissime frecce da inserire all’arco dell’attacco. Che tridente sia perché così il Giulianova ha conquistato la Prima divisione ed è così che dovrà difenderla. Preoccuparsi sarebbe il più grave degli errori per una squadra ringiovanita e ridimensionata. Ed allora meglio attaccare con spavalderia ed un pizzico d’incoscienza. Leonardo Bitetto non abbandona la sua ideologia, al contrario persevera, “azzanna” le paure, ordina l’arrembaggio ed attende con fiducia che l’infermeria si svuoti ed il mercato completi il suo corso (l’esigenza di completare numericamente il reparto offensivo sarà presto soddisfatta). Che tridente sia perché il Giulianova non sa giocare diversamente, ha ormai mandato giù a memoria gli automatismi del 4-3-3 ed è così che affronterà il Po-

tenza di Capuano nella gara inaugurale del campionato. Manca all’appello l’attaccante Schneider (brasiliano con passaporto italiano): il transfert non è ancora arrivato e l’esordio è rinviato alla prossima settimana (per lo stesso motivo sarà fuori causa il laterale difensivo Migliore). L’assenza che maggiormen-

te preoccupa, però, è quella di Alessio Campagnacci, il ragazzone di Foligno che proprio a Giulianova ha lanciato la sua ascesa (5 gol in 13 gare dal gennaio al giugno del 2008). Leonardo Bitetto l’aveva defilato sul versante sinistro (felicissima intuizione) per sfruttarne progressione e capacità d’in-

serimento, ma dovrà privarsene per un risentimento muscolare che ha sconsigliato la convocazione. Tra i diciotto c’è Marco Di Matteo (lo scorso anno a Pescara) che però non è al top della condizione e partirà dalla panchina (se l’inerzia della gara dovesse richiederlo subentrerà nella fasi finali

dell’incontro). Ecco, allora, l’azzardo: dentro fin dal primo minuto Armando Simeon Iachini, classe 90, prodotto di qualità del fiorente vivaio giallorosso. La sua presenza va a ringiovanire ulteriormente il reparto d’attacco: il più “anziano” è il ventiduenne centro-boa Federico Melchiorri, che fun-

gerà da riferimento centrale per gli inserimenti dello stesso Iachini e di Paolo Carbonaro (89), che parte da destra col compito di accentrarsi ed incrociare col piede mancino. Che tridente sia nonostante le difficoltà numeriche del reparto offensivo e quelle tattiche della mediana, orfana del medianaccio Pucello. A sostituirlo ci sarà Carratta che prenderà posizione centrale, agirà da play-maker davanti alla difesa, portando allo spostamento sul centro-sinistra di Del Grande. A completare la triade di centrocampo la mezz’ala Croce, leader del reparto e del Giulianova, pronto a battezzare la sua sesta stagione consecutiva in giallorosso. Chiusura sulla difesa che sarà la stessa della passata stagione con Garaffoni a guidare le operazioni, l’esplosivo Vinetot a suo sostegno, Lieti e Sosi a presidiare le fasce. a.m.

Organico rivoluzionato

Bitetto sprona gli abruzzesi per sopperire alle assenze

Una squadra molto giovane

«Mettiamoci l’anima»

D’Aiello ha lasciato Giulianova

GIULIANOVA. Bentornata in Prima Divisione. Ma quante cose sono cambiate nel breve volgere di pochi mesi. Molti del Giulianova sono partiti, dall'attaccante Improta, dal portiere Mancini fino ad arrivare a D'Aniello e Ogliari. Pezzi pregiati partono, ma qualcuno sempre rimane per continuare il progetto di crescita. Innanzitutto s'è ripartiti dal mentore della panchina: Bitetto è saldamente al comando della guida tecnica dall' ottobre del 2007, di mezzo l'approdo in Prima Divisione che ha coronato in modo adeguato un lavoro proficuo e dettagliato. Quest'anno la sfida è rilanciata. Partenze illustri certo, ma anche una solida base difensiva come filo conduttore con i risultati dello scorso anno. Il quartetto di base infatti non muta nella forma e nella sostanza: sempre gli stessi quattro cavalieri, per tentare di eseguire una nuova impresa. Da destra a sinistra il quartetto non tradisce le attese. Si parte dalle corsie laterali: sull'out di destra c'è Lieti classe'87, sul lato opposto c'è il pari età Sosi. Nel campionato scorso il primo ha accumulato 18 presenze, quest'anno ci sono tutti i presupposti per “ingrossare” il bottino. Tra i due

giovanotti c'è poi una pedina di assoluta esperienza ad infondere tranquillità al reparto: è Mirko Garaffoni, esperto interprete del ruolo classe '76. A lui il compito di guidare la difesa e favorire la crescita del “gioiellino” di famiglia Kevin Vinetot: difensore centrale francese classe '88 che già ha fatto parlare di sé. Vinetot è reduce infatti da un campionato a tinte forti: trentadue presenze e due reti in Seconda Divisione. Un ruolino di marcia che lo ha fatto “schizzare” nella top five dei giovani difensori di categoria più promettenti. Le offerte infatti non sono mancate, ma la società ha tenuto duro ed ha rimandato al mittente le vantaggiose proposte dei pretendenti. Il tutto per la letizia di Bitetto, che così s'è ritrovato in organico il pezzo più pregiato della collezione. Insomma si riparte dai visi noti dello scorso anno, secondo la “massima” che per avere un attacco risoluto bisogna contare su una difesa solida e collaudata. Gli ingredienti ci sono, e magari qualcun altro verrà inserito per rendere il banchetto più “appetitoso”. Il piatto forte è quello “francese” ma occhio ai giovanotti sulle corsie esterne. Andrea Buonaiuto

GIULIANOVA. Un Giulianova controcorrente. Un po' per necessità e un po' per virtù. In un torneo dove tutti corrono ad accaparrarsi il nome più prestigioso e dove gli investimenti fatti sono di gran lunga superiori a quelli della serie B, la società giallorossa ha puntato sulla linea verde e sul contenimento dei costi. E Bitetto ha sposato in toto questo progetto. «Noi siamo entrati in questo campionato in punta di piedi e così dobbiamo continuare ma il nostro obiettivo, quello di una salvezza tranquilla, lo vogliamo raggiungere possibilmente senza soffrire, ne siamo convinti e ne abbiamo le possibilità». Però già con il Potenza ci saranno dei problemi. «Eh sì - continua il tecnico barese - e spiego il perchè. Proprio perchè abbiamo tanti giovani in squadra, è necessario poter contare su tutti i titolari o quasi. Quando, come accadrà in questo circostanza, invece, ci mancheranno quattro persone, vuoi per infortuni che per il mancato arrivo del transfert, non avendo una rosa particolarmente nutrita, dovremo da subito imparare a convivere con questi problemi ed affrontarli con determinazione, grinta e coraggio, le doti che ho cercato di infondere ai miei giocatori riuscendo a farne un gruppo molto bene affiatato». La società, comunque, sta cercando di completare l'organico...«Ma non serve molto dice Bitetto - a me basterebbe recuperare gli infortunati ed avere in squadra Schneider e Migliore, ma è chiaro che bisogna lavorare anche per la panchina visto che contro il Potenza ci affideremo a ragazzi interessanti e di ottima prospettiva, come Dezi, addirittura un '92, e Rinaldi, ma che hanno giocato fino ad oggi soltanto nei tornei minori del nostro settore giovanile». Infatti, contro i lucani,

«Il Potenza ha tante buone qualità e un tecnico assai bravo» niente da fare per Campagnacci (leggero stiramento al polpaccio, in gran parte guarito) e Pucello (dovrà operarsi al crociato del ginocchio destro) mentre per mancato arrivo del transfert saranno assenti Schneider e Migliore. Il tecnico del Potenza, Eziolino Capuano, ha dichiarato che «peggior esordio in campionato per la sua squadra non potrebbe esserci» , ma Bitetto non si lascia ingannare dall'affermazione del collega :«Forse Capuano parla così in quanto, in passato, mi dicono che

è stato sconfitto quando allenava il Sora e la squadra fu costretta a disputare i play out o quando Sora e Giulianova, in un altro torneo, si scontrarono tutte e due per evitare di retrocedere in serie D, ma credo che abbia davvero una squadra forte, sia nella formazione titolare che in panchina, anche se questo non vuole affatto dire che noi partiamo battuti. Anzi, proprio per quello che ho detto, sarà un ulteriore stimolo per noi». Bitetto prima di congedarsi dal rituale della confe-

renza pre gara torna a parlare della sua squadra, di come dovrà evitare di farsi sorprendere da un Potenza che potrebbe diventare la mina vagante di questo campionato: “Affrontiamo una squadra - spiega il trainer giallorosso - che ha dalla sua tante buone qualità: giovani di buona levatura tecnica e calciatori con diversi anni giocati in questa categoria. Poi c'è Capuano che è bravo nel gestire ogni tipo di situazione, nella lettura della partita e soprattutto nella preparazione della stessa. Dobbiamo fare tanta attenzione e metterci l'anima perché l'avversario è di quelli duri a morire e soprattutto assai ambizioso come è giusto che lo sia una squadra che si è mossa tanto dopo il ripescaggio in Prima divisione, un fatto che ha riportato entusiasmo in un ambiente che forse si era depresso per la retrocessione”. Azzurra Marcozzi Il tecnico del Giulianova Bitetto, artefice della promozione della scorsa stagione

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Sport 45

Domenica 23 agosto 2009


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Il posticipo di domani è Pescara-Rimini

Taranto e Verona debuttano in casa Cosenza, è dura a Ferrara Pescina vuol sorprendere Andria Bat

IL PRONOSTICO

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Ternana

Arbitro: Ferraioli di Nocera Assistenti: Ostuni-Volpe ANDRIA. Paolucci, Bellavista e Pierotti as- TERNI.LaTernana siapprestaadaffrontare senti per squalifica, complicano il ritorno la trasferta di Andria con un mix di rinnovato in prima divisione dell'Andria dopo cinque entusiasmo e vecchi problemi: Baldassarri anni di assenza. Record di abbonamenti, ol- infatti, dovrà fare a meno di quattro uomini tre 2.000 tessere sottoscritte. Il tecnico Bia- fondamentali senza contare che la società gioni, inoltre, sembra avere le idee chiare rossoverde sembra intenzionata a cedere Lusulla formazione che affronterà la Terna- cioni e Cardona non convocati. Problemi in na: modulo 4-3-3 con Anaclerio e Dionigi difesa e a centrocampo. Sugli esterni agiransubito in campo. Unico dubbio per la fascia no Piccioni e Concas, mentre il cuore della mesinistra d'attacco con il ballottaggio tra Sy e diana sarà affidato alla coppia Danucci-Di Doumbia, vinto probabilmente dal primo. Deo. In avanti Noviello e Tozzi Borsoi. ANDRIA (4-3-3): Mennella; Ceppitelli, TERNANA (4-4-2): Visi; Camillini, Di Dio, Goisis, Braca, Di Simone; Ottobre, Iennaco, Borghetti, Bertoli; Concas, Di Deo, Danucci, D'Allocco; Anaclerio, Dionigi, Sy. A disp.: Piccioni;Noviello, TozziBorsoi.A disp.:CunPazzagli, Nicolao, Losito, De Santis, Rizzi, zi, Bizzarri, Ricca, Perney, De Bellis, Perna, Doumbia, Mastrolilli. All.: Biagioni. Cori. All.: Baldassarri.

Portogruaro

IL PRONOSTICO

1

Ravenna

Arbitro: Tramontina di Udine Assistenti: Semolic-Visentini PORTOGRUARO. Il bomber Altinier sconta un turno di squalifica residuo della scorsa stagione. In ballottaggio per la maglia numero 9 Bocalon e Scapuzzi. Il primo è in pole position, nonostante le ottime prestazioni di Coppa Italia del secondo ne abbiano fatto crescere le quotazioni. Infermeria vuota. Calori può disporre dell'intera rosa, compreso il centrocampista carioca Vicente (ex Treviso) per il quale è arrivato il nulla osta. PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; D'Alterio, Specchia, Madaschi, Pondaco; Scozzarella, Mattielig, Espinal; Cunico; Bocalon, Marchi. A disp.: Marcato, Bianchi, Gardella, Fusciello, Puccio, Vicente, Scapuzzi. All.: Calori.

RAVENNA. Il Ravenna debutta a Portogruaro, squadra con cui lo scorso anno non è riuscito mai a vincere, cercando il riscatto. I giallorossi però dovranno fare a meno del regista Sciaccaluga, squalificato. Al suo posto a centrocampo Rossetti che sarà affiancato da Fonjock, l'ex Treviso in settimana ha avuto un affaticamento muscolare, però ha preso parte alla rifinitura di ieri mattina. Il tecnico Esposito, che opterà per il solito 4-4-2. RAVENNA (4-4-2): Anania; Rizzo, Ferrario, Fasano, Sabato; Riberto, Fonjock, Rossetti, Toledo; Scappini, Piovaccari. A disp.: Rossi, Anzalone, Ciuffetelli, Cavagna, Packer, Filipi, Gerbino Polo. All.: Esposito.

IL PRONOSTICO

Spal

1

Cosenza

Arbitro: Pizzi di Saronno Assistenti: Paganessi-Ranghetti FERRARA. Ventuno convocati: fuori dalla lista il regista Centi (in partenza), il mediano Cazzamalli (squalificato) ed il difensore Bortel (distorsione alla caviglia). Tre i ballottaggi: in difesa Cabeccia e Quintavalla per la fascia mancina, a centrocampo Rossi e Valtulina per il presidio dell'out sinistro, in attacco Bazzani e Meloni per la partnership col bomber Arma. La società ha manifestato gradimento per il raggiungimento di quota 2000 abbonati. SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Bracaletti, Migliorini, Bedin, Rossi; Arma, Bazzani. A disp.: Ioime, Quintavalla, Gaspari, Schiavon, Valtulina, Laurenzi, Meloni. All.: Dolcetti.

Verona

COSENZA. Per il ritorno in Prima divisione, Toscano rifà il trucco al suo credo tattico: in soffitta il 4-2-3-1 con il quale ha vinto due campionati di fila ed ecco l'inedito 3-4-3. Organico al completo per la sfida di Ferrara, eccetto il portiere Gabrieli (operato alla spalla ne avràper almeno quattro mesi):a difendere la porta calabrese l'ultimo arrivato Pinzan. Un solo dubbio per il tecnico: Danti, favorito, o Mortelliti a completare il tridente? COSENZA (3-4-3): Pinzan; Musca, Porchia, Di Bari; Bernardi, De Rose, Roselli, Maggiolini; Caccavallo, Ceccarelli, Danti. A disp.: Ameltonis, Ungaro, Chianello, La Canna,Fabio,Scotto, Mortelliti.All.:Toscano

IL PRONOSTICO

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Foggia

Arbitro: Liotta di Lucca Assistenti: Perrone-Sotgiu VERONA. Buone notizie per Gian Marco FOGGIA. Per il difficile esordio a Verona, Remondina: recupera in extremis Juan Go- Porta e il suo vice Fabio Pecchia hanno a dimez e Diego Farias, che ha ottenuto, dopo sposizione l'intera rosa. Nel centro sportivo una lunga attesa, il nulla osta per il tran- di Veronello è stata provata la squadra che sasfert. Saranno buone soluzioni per la pan- rà oppostaall'Hellas: il modulotattico èil 4-2china. Per il resto non ci sono dubbi, la squa- 3-1, confermato insieme alla formazione già dra è fatta: out Rantier per la pubalgia, al schierata nelle prime due uscite di Coppa Itasuo posto ci sarà Ciotola. Niente Garzon lia. In campo anche alcuni attaccanti come (squalificato), in mediana giocherà Russo. Salgado e Germinale che, in realtà, potrebbeAl centro del tridente si muoverà Andy Sel- ro essere ceduti nell'ultima settimana di merva che si è pienamente ripreso. cato. VERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Ceccarelli, FOGGIA (4-2-3-1): Milan; Sgambato, BurziComazzi, Pugliese; Russo, Esposito, Pen- gotti, Cuomo, D'Agostino; Velardi, D'Amico; salfini; Berrettoni, Selva, Ciotola. A disp.: Di Roberto, Trezzi, Salgado; Germinale. A diIngrassia, Campagna, Bertolucci, Campisi, sp.: Bindi, Torta, Posillipo, Colomba, ManciFarias, Gomez, Scapini. All.: Remondina. no, Quadrini, Ferrari. All.: Porta.

Pescina

IL PRONOSTICO

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Cavese

Arbitro: Bagalini di Fermo Assistenti: Bambini-Fiorucci AVEZZANO. Petitto (squalificato), Bettini, CAVA DE' TIRRENI. Schetter recupera Molinari e il portiere titolare Bifulco gli as- (assente giovedì in amichevole per un picsenti nel Pescina. Convocati, un po' a sorpre- colo risentimento muscolare) e si prepara sa, anche gli ultimi arrivati Birindelli e Cipol- alla staffetta con Tarantino per la corsia dela. Ma se per il difensore ex Juventus, giunto stra dell'attacco. Dentro l'ultimo arrivato nella Marsica solo a metà settimana, si pro- Maiorano che si sistemerà in regia al fianco spetta la panchina, Cipolla potrebbe partire di Bacchiocchi. Il jolly Favasuli a sinistra, titolare. Tante le opzioni soprattutto a centro- Pozza favorito su Lagnena per il fronte opcampo, dove Cruciani, Rosamilia, Laboragi- posto. Fuori Cruz (lesione al collaterale) e ne e Rebecchi si contendono una maglia. Bernardo (contusione). Uno tra Bacchi e PESCINA VG (4-4-2): Merletti; Locatelli, Di Sorrentino andrà in tribuna. Berardino, Blanchard, Piva; Ferraresi, Gior- CAVESE (3-4-3): Russo; Farina, Cipriani, dano, De Angelis, Rosamilia; Cipolla, Fran- Nocerino; Pozza, Bacchiocchi, Maiorano, ciel. A disp.: Germanelli, Birindelli, Pompo- Favasuli; Schetter, Turienzo, Varriale. A ni, Cruciani, Rebecchi, Laboragine, Berra. disp.: Pane, Grillo, Rapino, Prevete, ScarAll.: Perrone. tozzi, Tarantino, Sorrentino. All.: Maurizi.

Reggiana

IL PRONOSTICO

1

Lanciano

Arbitro: Corletto di Castelfranco Assistenti: Marengo-Provesi REGGIO EMILIA. Sono due le assenze per Dominissini: Mei per squalifica e Ingari per infortunio. Non dovrebbero esserci sorprese nell'undici che affronterà la Virus Lanciano. Rossi agirà da unica punta. Folto il centrocampo con Nardini a destra, D'Alessandro a sinistra e la coppia centrale formata da Maschio e Padoin, e difesa a tre con Zini centrale, capitan Stefani a destra e l'ultimo acquisto Girelli a sinistra. In porta Tomasig. REGGIANA ( 3-4-2-1): Tomasig; Stefani, Zini, Girelli; Nardini, Padoin, Maschio, D'Alessandro; Alessi, Ferrari; Rossi. A disp.: Manfredini, Mallus, Anderson, Romizi, D'Amico, Morelli, Eusepi. All.: Dominissini.

Taranto

LANCIANO. Subito in campo i nuovi acquisti Antonioli, Vastola e Zeytulaev. Turchi è tornato ad allenarsi, ma non ha i novanta minuti nelle gambe. Probabile la staffetta con il baby Sansone. Pagliari opterà per il 4-4-2 con davanti Morante e Colussi. Masini pronto a subentrare nel corso della partita. In mediana Sacilotto-Di Cecco. Aridità tra i pali, anche se Pagliari ha fatto capire a Chiodini che il posto tra i pali non è già assegnato. LANCIANO (4-4-2): Aridità; Vastola, Antonioli, Oshadogan, Colombaretti; Turchi, Di Cecco, Sacilotto, Zeytulaev; Morante, Colussi. A disp: Chiodini, Mammarella, Coppini, Perfetti, Sansone, Masini.

IL PRONOSTICO

1

Marcianise

Arbitro: Russo di Milano Assistenti: Morelli-Battista TARANTO. Il debutto del Taranto sembra già pronto a riservare sorprese. Braglia, pare, difatti intenzionato a escludere dalla formazione titolare Vincenzo Migliaccio, uno dei pochissimi reduci della passata stagione, tra l'altro già investito dei galloni di capitano. La fascia potrebbe essere indossata da Giorgio Corona. Attesa in città: nonostante i prezzi più alti di tutta la LegaPro, dovrebbero esserci 5.000 spettatori allo Iacovone. TARANTO (3-4-3): Bremec; Calori, Viviani, Nocentini; Felci, Quadri, Mezavilla, Bolzan; Innocenti, Corona, Scarpa. A disp.: Nordi, Imparato, Migliaccio, Berretti, Lolli, William, Falconieri. All.: Braglia.

Pescara

MARCIANISE. Murolo recupera in extremis (vesciche ai piedi) e toglie il tecnico Ammirata, già costretto a rinunciare ai lungodegenti Porpora e Filosa, dagli impacci. D'Ambrosio (provato al centro della difesa in settimana) andrà in panchina perché lì nel mezzo le gerarchie sono definite con Alfano e Della Ventura a sostegno di Romano. Ballottaggio in attacco tra Manco e Tomi. REAL MARCIANISE (4-3-3): Fumagalli; Ciano, D'Apice, Murolo, Piscitelli; Alfano, Romano, Della Ventura; Poziello, Tedesco, Tomi. A disp.: Mezzacapo, Orsi, Russo, D'Ambrosio, Montanari, Manco, Alvino. All.: Ammirata.

IL POSTICIPO

Rimini

DOMANI ORE 20.45 Arbitro: Bagalini di Fermo Assistenti: Bambini-Fiorucci Pescara in azione durante ilpassato campionato

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Sport 47

Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

Il Barletta cerca punti a Barcellona

Prime grandi partite a Castellammare e a Catanzaro Siracusa, che insidie Catanzaro

IL PRONOSTICO

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Cisco

Arbitro: Cervellera di Taranto Assistenti: Minardi-Fortarezza CATANZARO - Tutti disponibili per ROMA. Non ci sarà Goretti. L'ultimo allenal’esordio casalingo di Auteri alla guida di mento ha sciolto il dubbio del tecnico Incocuna squadra alle prese con abbondanti ciati. Nella prima, la Cisco Roma dovrà riproblemi societari. In campo quattro vol- nunciare sia al centrocampista che a Babù, ti nuovi, il portiere Vono (Mancinelli re- toccato duro nella sfida di Coppa Italia con il legato in panchina), Di Cuonzo e Lodi in Lanciano. Incocciati punterà sul collaudato mediana, l’ex Pro Patria Mosciaro in at- 4-3-3 con Mazzarani in regia e Romondini e tacco. Caputo a mezzo servizio ma co- La Rosa ai fianchi, oltre al possibile impiego munque dall’inizio nel tridente insieme di Ciofani al centro dell'attacco per Di Iorio. ad Antonio Montella che ha firmato per Gli esterni saranno Guglielmelli e Bellè. un anno. CISCO ROMA (4-3-3) Ambrosi; Balzano, CATANZARO (3-4-3): Vono; Ciano, Di Angeletti, Di Fiordo, Padella; Romondini, Maio, Gimmelli; Di Cuonzo, Bruno, Lodi, Mazzarani, La Rosa; Guglielmelli, Di Iorio, Benincasa; Caputo, Mosciaro, Montella. Bellè. A disp.: Previti, Doudou, Gasperini, A disp. Mancinelli, De Franco, Di Meglio, Ciofani, Franchini, Luciani, Sabatucci. Armenise, Basile, Cardascio. All. Auteri All.: Incocciati.

Isola Liri

IL PRONOSTICO

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Aversa N.

Arbitro: Albertini di Ascoli Assistenti: Pignati-Marinelli ISOLA LIRI. Nel cantiere biancorosso (previsti altri due nuovi arrivi in settimana) trova posto il neo arrivo La Rocca, ex Empoli e Gavorrano, già messosi in luce mercoledì in Coppa Italia. Problemi di tesseramento dovrebbero fermare il difensore Mucciarelli per il quale non è ancora arrivato il transfer che ne autorizza l'impiego. L'infortunio di Bussi è l'unico problema a cui deve ovviare mister Grossi. ISOLA LIRI (4-3-3): Fiorini; Lagnese, Matrisciano, Paolacci, Sperati; Raffaello, Carboni, D'Alessandro; La Cava, Bianchini, La Rocca. A disp.: Mangiapelo, Bassaoule, Mirarchi, Mallardi, Falco, Gubinelli, Cirelli. All.: Grossi.

Manfredonia

AVERSA. Dopo il largo successo in Coppa Italia, la formazione granata è rinfrancata e completamente concentrata sull'obiettivo vittoria alla prima di campionato. Nel test di mercoledì scorso contro l'Andria, il tecnico Sergio ha provato un'ossatura della squadra che potrebbe essere proposta oggi. Difesa obbligata, a centrocampo il duo Mariniello - Massimo potrebbe guidare la squadra. In attacco Sarli e ballottaggio Longo e Perna. AVERSA (4-4-2): Pettinari; Ciminari, Parisi, Di Girolamo, Bertoncini; Coquin, Massimo, Mariniello, Chietti; Perna, Sarli. A disp.: Del Giudice, Prisco V., Zolfo, Arini, Tovalieri, Prisco U., Longo. All.: Sergio.

IL PRONOSTICO

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Cassino

Arbitro:Aloisi di Avezzano Assistenti: Martuccia-Dioletta MANFREDONIA. Si ricomincia con la base dello scorso campionato e con un nuovo schema (4-3-3). Sulla panchina del Manfredonia esordisce da professionista Gianni Bucaro. Manca Pirrone, che sconta il turno disqualificaa seguitodell'ammonizionerimediata nella scorsa stagione nella gara di ritorno dei play out. Qualche dubbio per Napolitano, non al meglio a causa dei postumi di un problema muscolare. Per il resto, tutti disponibili all'insegna dell'abbondanza. MANFREDONIA (4-3-3): Groppioni; Di Pasquale, Parisi, Nossa, Sabatino; Vitiello, Stella, Arcuri; Mignogna, Giglio, Arigò. A disp.: Fortunato, Napoli, Napolitano, Carrieri, Marchano, Pisa, Luppi. All.: Bucaro.

Vibonese

CASSINO. Per il debutto a Manfredonia, Pellegrino ha fatto un pesante turn-over nella sfida di Coppa contro il Vico Equense. Il portiere Indiveri sembra comunque destinato a riprendere posto tra i pali come pure l'attaccante Bardeggia, vera rivelazione del precampionato cassinate. Emergenza squalificati in difesa dove mancheranno tre uomini; pesante anche a centrocampo l'assenza di Kone. CASSINO (4-4-2): Indiveri; Bica Badan, Agius, Bianciardi, Martinelli; Mezgour, Giannone, Conti, Scappaticci; Croce, Bardeggia. A disp.: Amadio, Minchella, Bonacquisti, Gemmiti, Oliva, Bordone, Romeo. All.: Pellegrino.

IL PRONOSTICO

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Scafatese

Arbitro: Di Bello di Brindisi Assistenti: Calò-Delle Foglie VIBO VALENTIA - Per Galfano defezioni SCAFATI. Fuori Miale (microfrattura allo certe quelle dello squalificato difensore zigomo rimediata in coppa contro il Melfi), centrale Orefice e dell’acciaccato Pascuc- fuori anche Pagano (squalificato), difesa di cio. Probabile una coppia inedita davanti al conseguenza incerottata: al fianco di Manumero uno, in ballottaggio tra Senatore e stronicola gioca Del Sorbo, che da cinque Mengoni. Esordio per il neo acquisto Omo- stagioni è uscito dal giro professionistico. lade al centro del tridente d’attacco impo- Recupera Corsale in regia ed in prima linea stato da Galfano, che ha catechizzato i suoi ci va Martone anche se non al top della conper non farli illudere dei successi ottenuti dizione. Indisponibile per mancanza di visto esecutivo l'ultimo arrivato Ramaglia. nelle gare di Coppa. VIBONESE (4-3-3): Mengoni; Perna, Bar- SCAFATESE (4-4-2): De Felice; Colella, bera, Santonocito, Milanese; Lopetrone, Mastronicola, Del Sorbo, De Girolamo; Pirrone, Di Mauro; Camilluzzi, Omolade, Nunziata, Basile, Corsale, Sifonetti; MarRiccobono. A disp. Senatore, Patanè. Sa- tone, Pignatta. A disp.: Sorriso, Urgias, turno, Conti, De Marco, Ruggero, Speran- Ammirati, Pepe, Siesto, Avallone, Di Candilo. All.: Esposito. deo. All. Galfano

Igea Virtus

IL PRONOSTICO

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Barletta

Arbitro: Adducci di Paola Assistenti: Pancrazi-Mercante BARCELLONA P.G. - L'Igea è ancora un BARLETTA. Il tecnico Sciannimanico cantiere aperto. Bacci attende rinforzi in sembra avere le idee chiare sul modulo (4tutti i reparti, per il momento si arrangia 3-3) e sull'undici da opporre ai siciliani. con quel che ha. Contro il Barletta dovrebbe Due le rinunce forzate: il centrocampista ripresentare la squadra che ha battuto il Pollidori per infortunio e il difensore Catanzaro in coppa domenica scorsa. Spa- Marchetti per squalifica. Maglie da titozio dunque tra i pali al giovane Cilli e pan- lare per gli ultimi due arrivati, l'ex Anchina per Deliperi. In difesa manca il tran- dria Sportillo ed il congolese Muwana. sfer di Sedu, dunque conferma scontata in Rescio, invece, partirà inizialmente dalla mezzo per Palma e Zarini. In avanti nuova panchina. chance per la strana coppia Infimo - Nabil. BARLETTA (4-3-3): Di Masi; Cutrupi, IGEA V. (4-4-2): Cilli; Mottola, Palma, Za- Romeo, Sportillo, Legittimo; Menicozzo, rini, Vicentini; Di Miceli, Pisciotta, Stella, Muwana, Bendjemia; Simoncelli, Shiba, Calarco; Infimo, Nabil. A disp.: Deliperi, Cavaliere. A disp.: Bersellini, Moring, Stelitano, Nuccio, Tummiolo, Giardina, Rescio, Pallotta, Stefanini, Manganaro, Caminiti, Cocimano. All.: Bacci. Caggianelli. All.: Sciannimanico.

J. Stabia

IL PRONOSTICO

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Gela

Arbitro: Penno di Nichelino Assistenti: Occhinegro-Grispigni CASTELLAMMARE DI STABIA. Rattoppata dal numero impressionante di squalifiche (bensei),ma nonperquestoridimensionata. Fuori Maury, dentro Fabbro; fuori Capparella, dentro il promettente Gomes. L'argentino Acoglanis prende il posto di Cinelli (Monticciolo è fuori squadra e pronto a rescindere), Panico eredita da Soviero la numero uno. L'infortunio, poi, di Pezzella porta D'Ambrosio a sinistra ed Ametrano a destra. JUVE STABIA (4-4-2): Panico; Ametrano, Gritti, Fabbro, D'Ambrosio; Gomes, Mineo, Acoglanis, Amore; De Angelis, Vicentin. A disp.: D'Oriano, Esposito, Bocchetti, Rinaldi, Marano, Pelagione, Attanasio. All.: Rastelli.

Noicattaro

GELA. Con sole due settimane di preparazione sulle gambe ed una squadra ancora “work in progress” Nicola Provenza cerca il primo miracolo in campionato. Il Gela ha iniziato a lavorare il 5 agosto e molti giocatori sono arrivati negli ultimi giorni. Gela con il 4-3-3, con Cunzi e Vianello a supporto di Pasca. A centrocampo Cammarota, Schiavon e Zaminga. In difesa Ambrosecchia la spunta su Memè. Prima gara da ex per Geraldi contro la Juve Stabia. In porta gioca Ferla. GELA (4-3-3): Ferla; Scopelliti, D'Aiello, Geraldi, Ambrosecchia; Cammarota, Schiavon, Zaminga; Vianello, Pasca, Cunzi. A disp.: Ascia, Memè, Di Muro, Italiano, Viviano, Carraro, Manca. All.: Provenza.

IL PRONOSTICO

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Siracusa

Arbitro: Zivelli di T. Annunziata Assistenti: Amato-Curatoli NOICATTARO. Inizia contro il Siracusa la terza avventura dei nojani in Seconda divisione. Mister Carella ha tutti a disposizione compreso l'attaccante Ladogana che ha recuperato dall'infortunio. In difesa ballottaggio peruna maglia da titolaretra Lorusso e Lanera con il primo favorito. A centrocampo pronto Colluto. Per l'attacco l'unico certo di giocare è De Lorenzo. Lanave, Salvati e Doria si contendono l'altro posto. Federico Giampaolo partirà dalla panchina. NOICATTARO (3-4-1-2):Musacco; Fumai, Sassarini, Lorusso; Colluto, Piano, Fiorentino, Aliperta; Zotti; De Lorenzo, Doria. A disp.: Petruzzelli, Perrone, Lanera, Mazzone, Lorusso B. Salvati, Lanave. All.: Carella.

Vico Eq.

SIRACUSA. All'esordio Siracusa in campo conil 4-4-2che,almassimo, puòtrasformarsi a gara in corso in un 4-2-3-1. Ci saranno fin dall'inizio Pagani e Dal Rio, anche tanti giovani in campo nel Siracusa che completerà l'organico fin dalla prossima settimana. Dovrebbero arrivare un difensore, un centrocampista e un attaccante. Venti convocati, sembrano destinati ad andare in tribuna i giovani Liga ('91) e Pasqualicchio (clase '93). SIRACUSA (4-4-2):Cecere; Iodice, De Pascale, Perricone, Capocchiano; Gaudio, Berti, Giurdanella, Bigatti; Pagani, Dal Rio. A disp.: Siringo, Strigari, Calabrese, Cardinale, Al. Provenzano, Biondo, Bufalino. All.: Sonzogni.

IL PRONOSTICO

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Monopoli

Arbitro: Magno di Catania Assistenti: Fazio-Vigo VICO EQUENSE. Per l'esordio fra i professio- MONOPOLI. Subito problemi di formazione nisti controil Monopolia S.AntonioAbate, in per mister Pellegrini. Alla già ristrettissima attesa dei lavori per rendere agibile il comu- rosa, si aggiungono le indisponibilità di nale di “Massaquano”, il tecnico Ferraro ha a Vurchio, Cortesi, Colella e Amodio, oltre che disposizione diciannove elementi e dovrà sce- quella dello squalificato Lanzillotta. In porta gliere chi fra Palladino e Nasto andrà in tribu- il giovanissimo Corno ('90), mentre in difesa na. Il tecnico costiero deve fare a meno di capi- è ballottaggio tra Vincenti e Costantino. A tan Cinque che dovrà scontare un turno di centrocampo dovrebbero agire Lanzolla, squalifica. Il modulo sarà il 3-4-1-2, Marciano Bonfardino e Tranchina, mentre il tridente e D'Esposito partiranno dalla panchina. nel 4-3-3 sarà composto da Corsi, Balistreri e VICO EQUENSE (3-4-1-2): Munao; Gargiu- Lisi. lo, Scognamiglio, Rapesta; Burgos, Armelli- MONOPOLI (4-3-3):Corno; Vincenti, Caccano, Violante, Loreto; Trapani; Napoli, Don- vale, Ciminà, Imburgia; Lanzolla, Bonfardinarumma. A disp.: Izzo, Riccardi, D'Esposi- no, Tranchina; Corsi, Balistreri, Lisi. A disp.: to, Marciano, Lupico,Tedesco, Nasto. All.: Sardella, Costantino, Michele Franco, Curri, Ferraro. Galiano, Lacarra, Roseto. All.: Pellegrino.

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48 Sport


Settima avventura di fila tra i prof: il Melfi è pronto all’esordio interno

Curiosità ed entusiasmo Al Valerio la corazzata Brindisi. Maglione: «Possiamo salvarci» La formazione

L’avversaria

D’Andria dall’inizio

Pugliesi col tridente

Mister Rodolfi in panchina

Melfi in azione col Cassino

Arvia

Silva

4-3-1-2. QUESTO il modulo tattico scelto da Rodolfi per il debutto in campionato. Una scelta precisa e ponderata, effettuata in base alle caratteristiche degli avversari e in relazione alle qualità dei giocatori a disposizione. Un 4-3-1-2 un po' particolare ma ormai corredo principale di questo Melfi di inizio stagione. In difesa con Careri in porta, agiranno Arvia che ha vinto il ballottaggio con Bizzarri e Naglieri sulle corsie esterne, con quest'ultimo maggiormente propenso ad attaccare che dovrà risultare prezioso nel presidiare con attenzione la sua fascia di competenza. Coppia centrale Gabrieli- Rogato. Sono loro quelli che in questo momento offrono le migliori garanzie anche sulla scorta dell'affiatamento di un mese di lavoro insieme. Sicignano con solamente due allenamenti con i nuovi compagni, partirà dalla panchina. A centrocampo Bulla agirà sul centro destra, El Kamch in mezzo in veste di orchestratore del gioco e D'Andria sul centro sinistra. Proprio l'ex San Marino, rappresenta la novità più ghiotta. Subito titolare alla prima. Sulla carta la linea mediana appare ben composita ed in grado di coniugare al meglio quantità e qualità. Il severo esame brindisino fornirà ottime indicazioni sulla consistenza della linea mediana gialloverde. In veste trequartista, Rodolfi nel contesto della rifinitura, ha provato sia Pellecchia che Loiacono. Per la maglia di titolare è favorito quest'ultimo, in grado di intescambiarsi con il tandem offensivo e risultare maggiormente duttile dal punto di vista tattico. Pellecchia eventualmente, a seconda delle necessità, è pronto a subentrare e dare il proprio contributo. In avanti pochi dubbi. Giocano Arcamone e Chiaria. I due rappresentano una buona coppia, tecnicamente dotata ed affine per caratteristiche. Spetterà loro il compito di far male la difesa pugliese e regalare la prima gioia ai tifosi gialloverdi. Infine ballottaggio in panchina per il posto di centrocampista. Marino e Dentamaro partono alla pari. Rodolfi sceglierà in base allo stato di forma. e.f.

BRINDISI. Ha provato e riprovato il 3-4-3 durante tutta l’estate e non intende affatto rinunciarci nonostante le assenze (comunque preziose) di Montella, laterale destro con grossa capacità progressiva, e Fiore, interno di centrocampo bravissimo nel lavoro di verticalizzazione, entrambi squalificati. Massimo Silva, tecnico del Brindisi, si affida al sistema tattico collaudato per tutto il pre-campionato (coppa Italia compresa): “Non avrebbe un senso logico snaturarsi ancor prima di iniziare. Partiremo – svela lo stesso allenatore biancoceleste – con una linea difensiva a tre”. Ci penserà Suriano, jolly di difesa, a sostituire Montella adattandosi a destra (lui solitamente gioca a sinistra o anche al centro della retroguardia) e spetterà a Piccinni, favorito su Idda e Pasqualini, presidiare il versante opposto. Lì nel mezzo poi c’è così tanta qualità che la mancanza di Fiore quasi non dovrebbe essere avvertita: Battisti il leader carismatico della regia, Minopoli il suo partner. L’assetto tattico vive di granitiche certezze anche perché nelle retrovie, lì dove già agiscono i veterani Trinchera e Corazzini, è arrivato anche l’ex Sorrento Panarelli, già formato da Simonelli per gli automatismi della difesa a tre e pronto quindi ad esordire anche se giunto a Brindisi da pochi giorni. Dalla retroguardia al reparto offensivo, fiore all’occhiello del Brindisi: il bomber Galetti ed il funambolo Moscelli hanno fatto faville in serie D, s’intendono ad occhi chiusi e sono ulteriormente agevolati dalla presenza sul fronte offensivo del talentuoso Alessandrì. Il tridente c’è, ma non è autentico perché Moscelli ed Alessandrì partono larghi, ma a turno s’infilano anche tra le linee per accorciare le distanze sull’ariete argentino Galetti “Siamo pronti per il debutto. Il Melfi è un avversario discreto, ma se giochiamo a calcio con serenità possiamo far nostra la partita”. Mino Pica sport@luedi.it

GRANDE ENTUSIASMO, curiosità e voglia di partire con il piede giusto. Sono questi gli aspetti che animano la vigilia di MelfiBrindisi, match che sancisce l’inizio del campionato, che vede il Melfi per il settimo anno consecutivo in una categoria professionistica. «Vogliamo fare bene - sottolinea il presidente Giuseppe Maglione - anche se ci troveremo di fronte un avversario molto insidioso come il Brindisi. Noto con piacere un ritrovato entusiasmo intorno al Melfi. Questo rappresenta uno stimolo in più ed un dato positivo che dovremmo essere bravi a sfruttare nel migliore dei modi . Il nostro obbiettivo - prosegue il massimo dirigente gialloverde - è quello di raggiungere una tranquilla salvezza e prenderci delle soddisfazioni» Cinquecento abbonati ed una tifoseria pronta a stringersi nuovamente attorno ai propri beniamini fungeranno da ulteriore motivazione per una compagine completamente rinnovata che ha l’intenzione di rappresentare la prima sorpresa del campionato, con lo sgambetto al blasonato ed ambizioso Brindisi di mister Silva. Rispetto all’anno passato il Melfi si schiererà quest’oggi con un undici completamente rinnovato con il solo capitan Gabrieli, , unico reduce dell’ultima stagione. Proprio il doversi affidare ad una formazione nuova

per dieci-undicesimi, può rappresentare un incognita di difficile interpretazione, anche se indubbiamente il

Melfi appare sulla carta una squadra quadrata e lineare ed in grado di svolgere un ruolo significativo nell’am-

IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO Prima Divisione Girone A E’RICCO IL PROGRAMMA delle gare della prima giornata che aprirà i battenti oggi con calcio di inizio fissato alle ore 16. In Prima Divisione la prima giornata presenta già gare dall’alto livello tecnico. Su tutte spicca l’esordio della Cremonese, tra le squadre candidate alla promozione diretta in serie B. La formazione grigiorossa debutta davanti al proprio pubblico nel match contro il Viareggio. Esordio in trasferta per il Novara, club che si è rafforzato parecchio con l’intento di provare il salto di categoria. Il club piemontese farà visita al Figline. Primo impegno in trasferta anche per l’Arezzo che ha voglia di risalire in fretta le categoria: la compagine toscana giocherà sul campo del Lumezzane. C'è attesa poi per il derby lombardo fra il Monza e il Como. Infine da segnalare la sfida fra il Varese e il Perugia, club umbro che ha le carte in regola per puntare alla promozione nel torneo cadetto. LE GARE:Cremonese -Viareggio, Figline-Novara , Foligno Benevento, Lecco-Paganese, Lumezzane -Arezzo, Monza-Como, Pro PatriaPergocrema, Sorrento-Alessandria, Varese-Perugia

Seconda Divisione Gironi A e B SPAZIO quindi al campionato di 2^Divisione, altrettanto ricco di squadre interessanti e che metterà in campo ogni domenica tanta voglia di far bene sia per le squadre che conoscono bene la categoria che per le classiche «matricole». Nel girone A curiosità intorno al cammino che potranno la Pro Belvedere Vercelli e la Pro Vercelli. Non ci sarà subito il primo «derby» con la Pro Belvedere impegnata in trasferta in casa del Crociati Noceto e la Pro Vercelli che giocherà davanti ai propri tifosi contro la Sambonifacese. Lo Spezia, con un recente passato in serie B, debutta in casa contro la Pro Sesto. Nel girone B troviamo la Lucchese che non vuol fallire l’appuntamento con la prima vittoria in campionato. Il calendario riserva al club toscano il derby casalingo con il Poggibonsi. Il Prato riceve la visita del San Marino. LE GARE A: Alghero-Sud Tirol, Carpenedolo-Rodengo, Crociati-Pro Belvedere, Feralpisalo' -Canavese, Legnano-Villacidrese, Mezzocorna-Olbia, Pro Vercelli-Sambonifacese, Spezia -Pro Sesto, Valenzana -Pavia LE GARE B: Bassano-Sangiovannese , Bellaria-Pro Vasto, Carrarese-Celano, Fano-Colligiana, Itala S.M.-Gubbio, Lucchese-Poggibonsi, Nocerina-Giacomense, Prato-San Marino, Sacilese-Sangiustese

bito di questo campionato. «Siamo moderatamente fiduciosi , asserisce Maglione, anche se ci manca un tassello per completare in modo definitivo l’organico». Il riferimento, nemmeno troppo velato, riguarda Drazen Bolic, esperto difensore centrale, obiettivo numero uno del mercato gialloverde. Il consulente di mercato della società federiciana Antimo Grillo, è al lavoro per chiudere questa operazione, ultimamente complicatasi , a causa della buona uscita che l’atleta croato ha chiesto alla società di appartenenza, il Lanciano. La trattativa resta in stand- by, ma se non si concluderà nella giornata odierna, il Melfi si orienterà su altre piste, come rimarca lo stesso presidente. «Per domenica prossima, in previsione della gara con il Barletta chiuderemo questa trattativa, assicurando al tecnico, l’esperto difensore di cui ha bisogno». Nel frattempo, il Melfi va alla caccia di una vittoria fondamentale per poter iniziare la nuova avventura calcistica, nel migliore dei modi. Nelle ultime due stagioni davanti al pubblico amico, al debutto in campionato, la compagine gialloverde non è riuscita ad ottenere i tre punti, pareggiando con il Lamezia e perdendo dodici mesi fa con la Scafatese a tempo scaduto. Emilio Fidanzio

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Sport 49

Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

«Siamo in condizione» COPPA ITALIA Il Sant’Antonio strende il Castrovillari grazie a Itri SARANNO i campani del Sant’Antonio Abate i prossimi avversari del Fc Matera nel secondo turno di Coppa Italia. La formazione campana, infatti, ha sconfitto per 1-0, nell’anticipo di ieri, i calabresi del Castrovillari, grazie alla rete messa a segno da Itri al 40’ del primo tempo.

PROMOSSO con alcune riserve nella due giorni di test, il Matera di Pino Giusto tira il fiato. I biancazzurri si preparano così ad affrontare al meglio la settimana che li porterà al primo impegno ufficiale, quello di domenica prossima a Matera contro il Sant’Antonio Abate. Felice per la prima rete della stagione 2009/10, il bomber materano Diego Albano analizza il periodo della squadra. «Quello di giovedì è stato un bel triangolare -ha ammesso- ci serviva soprattutto per valutare la nostra condizione. Abbiamo capito di essere a buon punto e sicuramente questa settimana ci

alleneremo al meglio per arrivare prontissimi alla prima gara ufficiale». L’impatto non è stato esaltante, con qualche difficoltà di troppo per la squadra, ma la caratura dell’avversario e l’emozione, soprattutto dei più giovani, hanno giocato un ruolo fondamentale. «L’impatto è stato un pò difficoltoso -ha continuato Albano- ma nella seconda gara ci siamo sbloccati molto bene. Poi, giocare in questo stadio è sempre una grande emozione e naturalmente i più giovani l’hanno percepita maggiormente». L’attaccante materano s’aspettava un pubblico più

folto. «Sinceramente mi aspettavo più gente allo stadio -ha rammendato- anche perchè rispetto alla prima gara della passata stagione erano in molti meno gli spettatori presenti». In campo Diegol, come è stato ribattezzato, ha realizzato la sua prima rete stagionale davanti al proprio pubblico, con una dedica speciale per il neonato Diego junior, mostrando il ciuccio del piccolo preso nel pomeriggio e legato al cordoncino del pantaloncino per l’occasione. Una dedica che i tifosi biancazzurri sperano di poter rivedere tantissime volte durante il corso della stagione. Intan-

Diego Albano, capitano del Matera al Memorial “Salerno”

to, l’attaccante biancazzurro spiega di trovarsi bene con tutti i compagni. «Con Genchi mi trovo bene. Campo -ha continuato Albano- lo conosco da quando eravamo davvero piccoli, e so come gioca, ma anche gli under sono tutti all’altezza

della situazione e molto validi. Comunque, la squadra nel complesso sarà da valutare bene durante il campionato, che sarà molto duro complicato, ma credo che potremo dire la nostra». Francesco Calia sport@luedi.it

Con inizio alle ore 16 sarà il Bitonto di Pizzulli la prima avversaria dei gialloblè

Pisticci, primo assaggio di D Valente: «Squadra quasi pronta per affrontare la stagione» PISTICCI pronto al primo impegno ufficiale della stagione 2009/10 contro il Bitonto in Coppa Italia. La squadra di mister Valente dopo la preparazione sembra ad un buon punto per affrontare una gara impegnativa e difficoltosa come potrà essere quella di questo pomeriggio contro la compagine pugliese, inserita nello steso girone dei gialloblè. Il tecnico a disposizione non ha ancora la rosa al completo perchè, come più volte ribaditodalladirigenza, èinarrivo un attaccante seniores e tre under che dovranno ampliarla. Nell’attesa, si proveranno le prime trame di gioco e la compattezza di una squadra completamente nuova. «La squadra -haspiegato il tecnico Valente- sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista fisico è n un momento di avvicinamento al campionato, quindi non ancora al top della condizione. Ci auguriamo che gli sforzi fatti sinora in allenamento possano fruttare una buona prestazione, fatta di buon gioco e interessanti trame, utili a soccombere ad una

Parla il bomber del Francavilla Del Prete

«Con Chisena andrà meglio»

Il difensore Di Maria in azione e a destra Antonio Valente

condizione fisica non ancora eccellente». Per quanto riguarda l’aspetto emozionale, l’impatto con il mondo dell’Interregionale sarà per molti una prima volta, quindi c’è da credere che almeno inizialmente, soprattutto i più giovani, dovranno essere portati per mano da chi ha

maggiore esperienza nella categoria e nel mondo del calcio. «Tutto l’ambiente -ha continiato Velente- dal punto di vista mentale sono molto emozionati e sperano di rispondere bene a questo primo impegno».Di fronteci sarà il Bitonto, squadra più

esperta della categoria rispetto al Pisticci, ma società che punterà ugualmente alla salvezza. «Loro possono contare sulla maggiore esperienza, anche se hanno i nostri stessi obbiettivi e sono convinto che potremo giocarcela». fra.cal.

FRANCAVILLA – La formazione sinnica, continua la sua fase di ritiro, in vista del primo impegno ufficiale della stagione, che è quello della Coppa Italia, in programma domenica trenta Agosto. Dopo la presentazione ufficiale della squadra ai tifosi, tenutasi nella villa comunale della cittadina in riva al Sinni, i ragazzi di mister Lazic, tengono alta la concentrazione, negli allenamenti al “Fittipaldi”. Ormai, la condizione fisica dei ragazzi sembra a buon punto, anche se ci sono ancora delle cose da migliorare. A livello fisico, occorre acquistare i novanta minuti nelle gambe, tatticamente invece, i movimenti tra i reparti vanno perfezionato, anche se nelle amichevoli svolte fin qui, la squadra ha dimostrato di essere a buon punto. «Durante il ritiro – dice l’attaccante Genny Del Prete – il gruppo ha dimostrato tanta voglia di fare, tutti noi ci siamo ben comportati positivamente, lavorando senza nessun problema, sin dalle prime settimane di ritiro, nonostante non fossimo al completo». Una squadra, quella del Francavilla, che si appresta adesso a disputare per il quinto anno consecutivo la Serie D, comprovando ancora di più, il proprio valore. «Adesso – continua Del Prete - spero che con l'arrivo di Chisena, sicuramente faremo molto meglio e di questo ne sono sicuro. Anche perché, con lui ho giocato due anni consecutivi, trovandomi a meraviglia». Una coppia di attacco, che nelle stagioni precedenti ha dimostrato tutto il suo valore, completandosi alla perfezione. Poi alla domanda su cosa si aspetta da questa nuova stagione, il bomber napoletano ha risposto: «Sicuramente, di fare meglio sotto il profilo personale, anche se l'anno scorso ho dato tutto quello che potevo dare. Ma certamente sono convinto che avendo un

Genny Del Prete

partner al mio fianco che mi assiste a dovere, potrò migliorare». Invece a livello di squadra, il capitano rossoblu dice: «Spero che la squadra dia il massimo – dichiara Del Prete - per arrivare più in alto possibile. Anche se con le partenze di Milella e Nicolao non e facile trovare dei validi sostituti, perché nonostante la giovane età, sono ragazzi che hanno alle spalle campionati di categoria. Però, anche questi nuovi arrivati sono bravi e sicuramente possono fare bene». Partenze importanti quindi, quelle di Milella e Nicolao, che hanno senz’altro dato il loro apporto sulle fasce alla squadra. Infine l’attaccante partenopeo lancia un appello ai propri tifosi. «Spero che i tifosi ci possano dare una grossa mano, il calore della gente ci carica. Non potrò mai dimenticare - termina - il derby di Matera della passata stagione, dove vennero in tanti a sostenerci e sicuramente ci diedero una grossa mano per il risultato finale». Claudio Sole sport@luedi.it

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50 Sport La punta del Matera Albano soddisfatto dei biancazzurri


Ferrandina e Irsinese in difficoltà: rischiano di rinunciare al primo turno

Scatta la bagarre regionale In campo per la Coppa Italia, competizione che apre la stagione ALLO START, questo pomeriggio alle ore 16, la nuova stagione agonistica (edizione 2009/2010) del calcio regionale lucano. Le trentadue squadre partecipanti ai campionati di Eccellenza e Promozione daranno ufficialmente il via all'anno sportivo, affrontandosi nel turno d'andata della fase eliminatoria della Coppa Italia regionale. Soltanto due compagini, però, arriveranno fino in fondo per la disputa della finalissima di Venosa (in calendario tra qualche mese). Nella passata edizione, la competizione tricolore lucana è stata vinta dalla Murese, che si impose in finale sul Ruggiero Valdiano. In base ai criteri stabiliti quest'anno dal Comitato Regionale della Figc, si incontreranno tra loro una squadra di Eccellenza ed una di Promozione, in gare di andata e ritorno. Il match d'andata verrà disputato sul campo della squadra che milita nel torneo regionale cadetto. Eccezion fatta, però, per l'incontro Murese-Bella. Infatti, in seguito ad un accordo tra le due società, la gara di andata si disputerà, oggi pomeriggio alle ore 18, sul terreno di gioco di Muro Lucano, e non presso l'impianto bellese. La detentrice del titolo, guidata sempre da mister Lardo, proverà a partire con il piede giusto in questa manifestazione, dopo aver annunciato ultimamente gli arrivi dell'under Calocero dal Pietragalla e di Nano. L'Angelo Cristofaro Oppido di coach Manniello, dopo aver perso gli spareggi nazionali per accedere alle serie D, ricomincerà la sua avventura nel calcio regionale recandosi a Grottole. La formazione salernitana del Ruggiero Valdiano sfiderà la matricola di Promozione, Soccer Lagonegro. Il team di Oliva, lo ricordiamo, ha dominato, per l'intero arco della passata stagione, il raggruppamento B di Prima Categoria. Proseguendo con la nostra rassegna di presentazione delle gare d'andata della fase eliminatoria di Coppa Italia, passiamo ad un ringiovanito ed incompleto

PROGRAMMA E ARBITRI ATLETICO SCANZANO - POLICORO 2000 CAPOLUPO (MATERA), VIGGIANO E ARMANDI

BALVANO - AZ PICERNO ALBANO (POTENZA), BONAVOGLIA E DELFINO

BAR LA NOTTE - AVIGLIANO ABBATE (POTENZA), AUTIERI ED ESPOSITO

MURESE 2000 AURORA - BELLA 2000 VENUTOLO (POTENZA), SAPORITO E LOFFREDO

GROTTOLE - ANGELO CRISTOFARO MARTINELLI (MATERA), FILAZZOLA E PERGOLA La rosa del Fortis Murgia durante il ritiro e in basso Daniele Montemurro del Rotondella

LAGOPESOLE - VULTUR DI NOIA (POTENZA), AQUINO E MUSCIO

ULTIME DI MERCATO

LIBERTAS MONTESCAGLIOSO - IRSINESE 1950

Lambertini a Miglionico DOPO aver contribuito al salto di categoria del Borussia Pleiade Policoro, Luigi Lambertini ritorna alla corte di mister Michele Paterino. E’in fattidelleultimeore l’accordo tra l’attaccante materano e il Miglionico Calcio. Lambertini torna, quindi, a vestire la maglia biancoverde e sarà già disponibile per la gara col Tolve. a.ce. Avigliano. I ragazzi di Filadelfia, per quest'anno, mirano principalmente ad una salvezza tranquilla nella massima competizione regionale. Intanto, in Coppa, i granata dovranno recarsi a Rifreddo di Pignola per far visita alla locale formazione del Bar La Notte, neo-promossa in Promozione grazie alla vittoria nello spareggio di Prima Categoria (tra le seconde classificate dei rispettivi gironi) contro il Rotondella. E proprio la squadra ionica, condotta da mister Martino, nelle ultime settimane, ha beneficiato di un prestigioso ripescaggio in Promozione. Il Rotondella

sfiderà, sul campo di Valsinni, il Borussia Pleiade (anch'esso ripescato in Eccellenza). In terra ionica, l'Atletico Scanzano farà gli onori di casa al Policoro, mentre sulla collina materana (alle ore 18), il Miglionico di mister Paterino riceverà la visita del quotato Real Tolve. Una rigenerata, e soprattutto rinforzata, Vultur Rionero sarà ospite, ad Avigliano, del Lagopesole. I bianconeri del Vulture, quest'anno, punteranno ad un campionato di vertice. A Vietri saranno di scena il Balvano ed il Picerno; a Montescaglioso, la formazione locale neoripescata in Promozione in-

D'ALESSANDRO (BERNALDA), CONTINI E PAOLILLO

MIGLIONICO - REAL TOLVE CAPPIELLO (MATERA), GAUDIANO E GALLI

MOLITERNO - VIGGIANO VICINO (MOLITERNO), VOTTA E RAGO

PESCOPAGANO 1926 - RICIGLIANO ASQUINO (VENOSA), CAMPANELLA E ALIANO

PIETRAGALLA - ATELLA MONTICCHIO VULTURE TOMASULO (VENOSA), MARTONE E GRIESI

contrerà l'Irsinese. Derby della Val d'Agri tra Moliterno e Viggiano; a porte chiuse, invece, si giocherà l'incontro Pescopagano-Ricigliano. Il Pietragalla, neopromosso in Promozione, se la vedrà con l'Atella Monticchio. Chiudono il quadro della giornata calcistica, le sfide Real Irsina-Banzi, Santarcangiolese-Ferrandina e Varisius Matera-Fortis Murgia Irsina. Le gare di ritorno della fase eliminatoria della Coppa Italia regionale sono in programma per domenica prossima, 30 agosto, a partire dalle ore 16. Donato Pavese sport@luedi.it

REAL IRSINA - BANZI CARRETTA (VENOSA), SPAGNA E FORNELLI

ROTONDELLA - BORUSSIA PLEIADE CASSANO (MOLITERNO), LABANCA E MANOLIO

SANTARCANGIOLESE - FERRANDINA PASCARETTA (MOLITERNO), ZACCARA E LASALA

SOCCER LAGONEGRO 04 - RUGGIERO VALDIANO AMENDOLARA (MOLITERNO), DE FINA E NAPPO

VARISIUS SPORT - FORTIS MURGIA IRSINA CAPRIOLI (VENOSA), FERRARA E GUIDA

Natiello punta su Fortis Murgia e Valdiano RIMASTO SENZA panchina temporaneamente, ci concede un'intervista. Innocenzo Natiello, in uno scambio di botta e risposta telefonica, risponde alle nostre domande su quello che secondo lui sarà il prossimo campionato di Eccellenza. L'ex tecnico di Ricigliano e Murese con un'analisi oculata e dettagliata fa le carte al massimo torneo regionale che partirà tra due settimane. Innocenzo Natiello, tra una quindicina di giorni circa riparte l'Eccellenza. Che campionato sarà? «Le favorite sono due principalmente. La Fortis Murgia che è stata allestita per rivestire un ruolo di primissimo piano in questo torneo. Il Ruggiero Valdiano ha mantenuto l'intelaiatura dello scorso anno con qualche ritocco in più che le da il diritto di competere con la squadra di Squicciarini. Infine, non dobbiamo dimenticarci della Murese, che in termini di organico, ha giocatori di valore eche puòdire lasua ancheper questa stagione». Il blasone conta ancora? «Sicuramente. Chi conta ancora in realtà è solo il Vultur Rionero che ha una tradizione pluridecennale nella nostra regione ma le squadre bianconere di una volta non sono quelle di

oggi però. Prima erano più forti». Haricevuto delleofferte perquesta stagione? «Si una in particolare. Con il Real Tolve ai primi luglio. Alcuni dirigenti mi avevano detto che il rapporto con Camelia che oltre ad essere un bravo tecnico è anche mio amico era terminato e per questa ragione mi avevano contattato. Ho parlato in prima persona con ilpresidente e poi con altri dirigenti. Avevamo trovato anche l'accordo e volevo smentire persone che dicevano che i miei contatti con la piazza di Tolve non erano veri.Poila societàharitenutoopportunoriconfermareCamelia, maame premeva dire soltanto che i contatti c'erano stati». Ci sono state altre possibilità di allenare altre squadre? «Si. In Basilicata mi ha chiamato oltre al Real Tolve, pure il Picerno dove erano stati trovati gli accordi economici ed era stata compilata una lista con i giocatori da prendere. In Campania abbiamoa vuto degli incontri con il Gelbison e il Campagna che mi volevano fortemente, come anche la Battipagliese, ma che per motivi di ridimensionamento della squadra ho deciso di rifiutare». Che ruolo reciteranno le neopromosse Real Tolve, Viggiano e Bo-

russia Pleiade? «Sono squadre che hanno lavorato molto bene sul mercato. Delle tre vedo meglio il Real Tolve che ha Camelia in panchina, che ritengo uno degli allenatori più bravi della categoria. Con gli innesti di Santagata e Montenegro e i giocatori riconfermati potrà togliersi alcune soddisfazioni. Il Viggiano farà la sua bella figura perchè Villani sa far giocare bene le sue squadre, mentre del Borussia Pleiade non so molto. Però visto che ci sono due squadre di Policoro in Eccellenza penso che la squadra di Viola non pagherà lo scotto della categoria. Anzi potrebbe essere tra le rivelazioni del campionato». E' da decifrare il Banzi dopo la salvezza -miracolo delloscorso anno. «Dalle notizie che si sentono in giro, almeno tramite i giornali, si dice che non abbia fatto nemmeno la squadra. Quindi bisogna aspettare domenica per vedere in Coppa Italia che succederà». Oltre a Fortis Murgia e il RuggieroValdiano chisaranno lealtre squadre in lizza per i play - off? «La Murese, il Vultur Rionero e il Real Tolve. Queste saranno le squadre che probabilmente presiederanno le zone nobili della classifica. Poi

man mano vengono le altre». Grande equilibrio, insomma. Cosa farà la differenza? «A parte le due favorite che dicevo, il resto delle squadre saranno sulla stessa linea di partenza. La Murese ha un gruppo di ragazzi che giocano da molti anni insieme e parte avvantaggiata rispetto alle altre squadre». Chi saranno le squadre che dovranno stare attente per la lotta per non retrocedere? «Soprattutto il Picerno che è in ritardo di preparazione, il Banzi e il Ferrandina che hanno avuto problemi societari ed infine l'Atella che ha gli stessi giocatori della passata stagione». Che tipo di campionato potrà disputare l'Avigliano? «E' l'unica società ha che posto le basi sui giovani. Parlando con Filadelfia, miha spiegato chehanno preso un gruppo di ragazzi che hanno partecipato negli Allievi regionali e due elementi adulti per poter disputare un campionato tranquillo. Potrebbe essere la mina vagante. Le basi gettate sui giovani potrebbero essere un'arma in più per il prossimo anno». Non si sente parlare del Ricigliano. Come si comporterà in questa stagione?

Innocenzo Natiello

«Sinceramente non sono a conoscenza dei programmi della squadra. So che è stato nominato un nuovo presidente, ma alla fine la squadra con alcuni giocatori del salernitano saràcomeal solitocostruitaefficacemente». Chi vincerà la classifica marcatori? «La coppia Salamone - Petilli promette un attacco da 40 gol a campionato. Quest'anno è tornato Margiotta che in Basilicata si è sempre affermato come un attaccante di razza ed è un serio candidato. Personalmente spero che la leaderhsip spetti a Dutra della Murese che se sta bene fisicamente può dimostrare che è un giocatore di categoria superiore». Biagio Bianculli sport@luedi.it

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Sport 51

Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

Volley B1 Donne Ligrani: «Non ci nascondiamo: non solo salvezza»

Battesimo per l’Avis Lore Lei Oggi la presentazione della formazione di coach Gagliardi LA LORELEI Avis Potenza si rimette in marcia. Il raduno di questo pomeriggio - appuntamento alle 18 al Grande Albergo di corso 18 agosto -, primo atto ufficiale della stagione 20092010, sarà l'occasione per cominciare a conoscere volti nuovi (ben otto) e sensazioni della squadra di coach Gagliardi; e i piani a mediolungo termine di una società che ha cambiato parecchio, oltre che nella prima squadra, anche nell'organizzazione del nevralgico settore giovanile. Come spiega nella sua presentazione del rinnovato progetto PM il neo presidente operativo (e vice presidente della Lega B) Michele Ligrani. «In primo luogo vanno i ringraziamenti a tutti coloro che lo scorso anno ci hanno permesso di essere nuovamente in B1. Non voglio dimenticare proprio nessuno; dalle giocatrici, ai tecnici, ai dirigenti per finire agli sponsor. Un grazie sincero perché è con l'impegno di tutti che ogni anno siamo in grado di rinnovare questo grande sogno. Molti di loro saranno con noi anche quest'anno». «Per quanto riguarda l'organico della nuova stagione che andiamo ad affrontare - prosegue Ligrani -, crediamo di aver fatto una buona squadra il cui obiettivo, inutile nascoderlo, non sarà solamente la salvezza. Come ogni anno abbiamo avuto un occhio attento ai costi cercando prima le risorse e poi programmare le spese, è questa la filosofia che ci ha permesso per oltre 27 anni di essere sempre presenti nello scenario della pallavolo femminile nazionale. Ciò nonostante per il campionato abbiamo rinnovato quasi totalmente il roster riconfermando solamente l'opposto Anna Pericolo ed il libero Ligrani (due delle più forti giocatrici del

Michele Ligrani

Nino Gagliardi

campionato nel loro ruolo) e la giovane palleggiatrice Pagano. Insieme a loro quest'anno giocheranno atlete del calibro di Pierantoni, Franco, Rotondo e Masino, quest'ultima prelevata direttamente dall'A1 (Santeramo); la schiacciatrice Pierantoni è una nostra vecchia conoscenza avendo militato nella nostra squa-

dra l'anno in cui giocammo i play-off per la promozione in serie A... chissà forse un segno del destino. Abbiamo ingaggiato giocatrici di grande esperienza e spessore sportivo a cui abbiamo affiancato quattro giovanissime dell'87 che nonostante l'età ci garantiranno grande qualità e voglia di fare. Per il quarto anno conse-

cutivo Nino Gagliardi ha confermato l'impegno come primo allenatore, mentre il secondo sarà la Ostuni già vista qualche anno fa sulla panchina accanto a mister Gagliardi». «Il centro estetico Lore Lei e l'Avis di Potenza saranno i main sponsor e assicureranno le risorse necessarie per fare le cose per bene.

Alla ripresa degli allenamenti, il 23 agosto, presenteremo dei nuovi compagni di viaggio che saranno presenti sulle maglie da gioco», annuncia il numero uno della PM. Che chiude ricordando: «Il 2010 sarà anche l'anno dei Mondiali di Pallavolo a Roma. Come società di pallavolo della regione cercheremo, insieme alle altre squadre, di fare da

Dana Riconoscimento per il giovane di Castronuovo

IL PALMARES

Durante stupisce ancora

Tanti i titoli conquistati

CASTRONUOVO - Ha ricevuto dalle mani del sindaco Antonio Bulfaro del suo comune Castronuovo Santandrea, una apposita targa ed una dama particolare dono del presidente regionale del Coni, Eustachio Tortorelli a ricordo dell'impresa portata a casa. Christian Durante, dodici anni appena, è già un vanto per questa comunità, ma anche per il territorio e la regione intera. Il ragazzo si è aggiudicato nei giorni scorsi il secondo posto ai campionati giovanili europei, undicesima edizione, di dama internazionale a cento caselle, che si sono tenuti a Beilen, duecento chilometri da Amsterdam, in Olanda. Un risultato assolutamente non preventivato, anche perché la convocazione da parte del selezionatore nazionale Daniele Bertè, è arrivata improvvisa ed inaspettata, ma certamente guadagnata. Sicuramente perché Christian è fresco campione italiano (vice campione a squadre gss) categoria mini cadetti di dama internazionale, con-

quistato nello scorso mese di maggio a Cattolica. Fatto sta, che il piccolo grande campione lucano, guidato da Vincenzo Travascio (componente nazionale Fida) e Giovanni Di Pierro e con la guida tecnica di Michele Borghetti, pluricampione portabandiera dei colori nazionale, ha sfidato vincendo il rappresentante la Lituania in poco meno di quattro ore e subito dopo ha giocato anche con il campione della Russia, Dymitri Mironov, che poi si è laureato campione assoluto europeo, al quale ha però dovuto cedere dopo più di quattro ore e mezzo di mosse e contromosse. Christian si batteva ancora con tutta la sua forza, contro i rappresentanti di Polonia, Francia, Belgio, Germania ed Azerbajan ed alla fine ha chiuso, unico italiano, con nove punti che certo non sono pochi, ad appena quattro punti dal campione Mironov. Non vincendo dunque il torneo ma convincendo definitivamente. Gianni Costantino sport@luedi.it

volano per questo fantastico appuntamento. C'è tanto da lavorare e ci sono tutti i presupposti per divertirci, speriamo che possa tornare il grande pubblico a rivedere a Potenza la pallavolo di alto livello. Aspettiamo con ansia metà ottobre, l'inizio del campionato di B1. Un'altra bella avvincente avventura». l.c.

SONO TANTI i titoli conquistati dai ragazzi di Castronuovo negli anni passati e cioè da quando Vincenzo Travascio ha preso a cuore la divulgazione: Campioni italiani ai giochi sportivi studenteschi di Spoleto (2003) Lignano sabbiadoro (2004); Lignano sabbiadoro (2005); campione italiano femminile con Anna Arleo (2005); vicecampioni italiani a Lignano (2006); campione italiano regionale Andrea Appella (2006); campioni italiani, Fiuggi (2007); campioni italiani Alberto Arleo, Giovanni Allegretti, Antonio Graziano, a Frascati (2008); viceampione italiano dama internazionale minicadetti (2008); campione italiano dama internazionale minicadetti (2009); campioni italiani Gss, Andrea Appella, Giovanni Allegretti, Antonio Graziano, a Cattolica (2009); vice campioni italiani Christian Durante, Morgana Arleo, Paolo Conte (Cattolica 2009); terzo posto dama internazionale Gss, Martina Durante, Antony Greco, Erika Ceneri (Cattolica 2009). g.c.

La sfida tra Minorov e Durante

SODDISFAZIONE PER IL PROFESSORE VINCENZO TRAVASCIO CASTRONUOVO - Ancora una soddisfazione dunque per i ragazzi terribili del professore Vincenzo Travascio, oramai a pieno titolo, in vita, ad un posto d'onore nella comunità di Castronuovo S. Andrea prima e regionale lucana poi. In questa comunità, l'avvio a quella che può tranquillamente ritenersi una scuola, così come lo fu per i Faraoni, per la Grecia e per l'antica Roma, la si deve al compianto Andrea Di Ciancia, arrivato tantissimi anni orsonodalle campagne di Battifarano, pregevole sito archeologico poco distante dal centro abitato,

per insegnare ai giovani del borgo l'arte della dama che eglim conosceva a menadito. Sulla sua scia, successivamente, in un comune come tantissimi che non hanno alternativa se non l'ozio soporifrero, si sono inseriti quelli che poi sono emersi dalla normalità, come Allegretti prima e Giovanni Di Pierro poi, tanto per citarne solo alcuni ma i nomi sarebbero tantissimi. A introdurre poi la dama nelle scuole per farla diventare risorsa mnemonica per gli studenti, è stato Vincenzo Travascio, che è riuscito nell'intento non senza grandi ostacoli

di diffidenza ecc. da parte anche delle istituzioni e sacrifici personali e familiari, oltrechè economici ma sempre nella speranza di far evitare ai ragazzi le tentazioni e le insidie che sono dietro la porta ognim mattina. Oggi, i ragazzi di Castronuovo e con loro, alcuni di Senise, Calvera, Roccanova, Tursi, Stigliano, Bernalda, Lagonegro ecc, rappresentano un gruppo che può davvero dare soddisfazioni all'intera regione in una disciplina incredibilmente stimolante per il cervello dei giovani atleti. g.c.

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52 Sport


Arti Marziali Dimostrazione dello “schan” a Bernalda

Cattaneo special guest BERNALDA - Lo Schan Luigi Cattaneo a Bernalda. Il maestro di arti marziali, milanese di origine, ha dato dimostrazioni delle arti dell'antico oriente all'interno della palestra del maestro bernaldese, Divona Annio Luigi. Oltre due ore dove la gente, ma soprattutto gli allievi del maestro Divona, hanno potuto assistere alle evoluzioni ed alle arti segrete del mondo del jujitsu. Già qualche settimana fa, parlammo della nuova tendenza che vede giovani e meno giovani avvicinarsi al mondo affascinante delle arti marziali a Bernalda; e a distanza di pochi mesi ecco che già si registrano le presenze illustri sul

territorio. Durante la lezione tenuta dallo Schan, i ragazzi sono stati attenti per poter apprendere quanto di più dai segreti che questi uomini portano con se attraverso la loro esperienza e dedizione a quello che si definisce come vera e propria arte dello spirito. Lo Schan Cattaneo ha parlato del Jujitsucome artemarzialevera e d'altro canto, le mosse e i segreti che ha messo a nudo hanno dimostrato quanto detto. Durante le due ore ci sono stati anche molti momenti emozionanti con i due maestri che hanno dato vita ad una vera e propria competizione sportiva tenendo sempre presente la lealtà e l'amicizia che li

lega da moltissimi anni. Infatti, Divona, istruttore di Jujitsu, è discepolo dello Schan Luigi Cattaneo. “In questa giornata - ha detto il maestro Cattaneo- abbiamodatodimostrazione del mondo del jujitsu. Un evento quello di Bernalda - ha continuato lo Schan milanese - che è risultato molto istruttivo sia per i ragazzi, i quali hanno appreso tanto, e anche per noi che abbiamo l'esperienza di una vita alle spalle. La mia presenza a Bernalda ha un duplice motivo, primo perchè l'evento si lega alla disciplina che io conduco nella mia città di origine, e secondo perchè ho voluto prendere atto dei progressi che i miei allie-

vi fanno; ebbene, devo dire che il maestro, ed allievo, Divona sta facendo un grande lavoro insegnando ai suoi ragazzi la lealtà di questa nobile disciplina. Oggi i ragazzi hanno potuto apprendere tanto in quanto abbiamo fatto vedere loro il meglio delle mosse che il jujitsu ha nella sua storia. Il mio intento, non solo a Bernalda ma in tutte le scuole dell'Italia, è quello di trasmettere la mia passione. Nella scuola bernaldese, ho visto tante buone cose ed il merito va sia ai ragazzi che al maestro Divona. Ho visto che ci sono maschi e donne,ma soprattuttoè unascuola questa che comprende sia i più piccini che i meno giovani.

Divona di spallle e lo Scan Cattaneo

Anche se devo sottolineare che non esiste età per imparare le arti marziali, basta avere passione e senso di rispetto, in quanto ciò che noi insegniamo non è l'offesa. Il jujitsu non è per offendere ma per difesa. Il primo passo è il rispetto delle persone quindi dobbiamo trasmettere ai nostri ragazzi

il valore dell'educazione. Ecco - ha concluso lo Schan Luigi Cattaneo - sono felice di vedere una palestra con tantissimi atleti, non già per un fattore economico, ma perchè questa è un'arte antica con una grande storia”. Fabio Sirago sport@luedi.it

Volley B2 Uomini Cosentino: «Sul mercato abbiamo fatto il massimo»

La Sidel piazza la zampata Arriva dal Mymamy Reggio Calabria il centrale Giovanni Battiato LEGONEGRO - Ciliegina sulla torta per la Sidel Lagonegro. È ufficiale ormai l'arrivo dell'ultimo uomo che mancava, un centrale di qualità che dovrà completare la rosa di Stigliano. Si chiama Giovanni Battiato e proviene dalla compagine calabrese del Mymamy Reggio Calabria, lo scorso anno in B2 insieme alla Sidel. Il giovane centrale dalla statuaria altezza di 199 cm, ha 22 anni e da quando ne aveva 16 milita nei campionati nazionali. Ha infatti giocato nel Cus Catania sia in B1 che in B2 per poi proseguire con il Modica in B1 nella stagione 07/08 e con la Mymamy nel passato campionato. Approderà a Lagonegro, insieme agli altri acquisti stagionali, a fine agosto per il ritiro della Sidel che con lui ha chiuso il mercato che in questi caldi mesi estivi ha regalato ai tanti tifosi lagonegresi molte sorprese. Dopo gli acquisti dei quotati Ferro e Lopis, anche Battiato è l'arma decisiva che la dirigenza voleva avere tra le sue fila per costruire una squadra forte e competitiva. Completata la rosa non resta che pensare all'inizio della stagione: se il fischio d'inizio del campionato è fissato per il 17 ottobre, la stagione degli uomini di Stigliano comincerà invece un mese e mezzo prima, ovvero lunedì 31 agosto, quando tutti i giocatori e lo staff tecnico si ritroveranno alla Palasport per il primo giorno di scuola della stagione '09-'10. Le prime partite ufficiali della nuova Sidel sono previste per la fine di settembre, quando si disputerà la coppa Italia, il cui girone comprende altre i lagonegresi, anche la Nicodemo Lauria ed il Geki Paola . “Sul mercato abbiamo fatto il massimo di ciò che potevamo fare con le disponibilità economiche attualmente a nostra disposizione ma siamo sicuri di aver fatto le scelte giuste” ha commentato il presidente Salvatore Cosentino al termine della campagna acquisti biancorossa. “E' inevitabilmente partito qualche pezzo pregiato, come il giocatore Cantisani che in queste ore sta defininendo la sua nuova stagione probabilmente in una squadra pugliese, ma con i nuovi

importanti acquisti - ha dichiarato il team manager Tortorella che ha archiviato per questa stagione la sua fitta rubrica di contatti - siamo sicuri di aver allestito una rosa di valore che saprà dire la sua quest'anno. Il campionato è difficilissimo e dovremo lottare dall'inizio alla fine per ottenere la salvezza che sarà il nostro obiettivo principe. Abbiamo un gruppo di giovani di grande valore guidati da un allenatore che sa tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore e dal gruppo, per cui siamo certi che faremo bene”. sport@luedi.it

BREVI BASKET CIANI SALUTA L’OSIMO

Il nuovo acquisto della Silde Lagonegro, Giovanni Battiato, sotto il presidente Cosentino e il tecnico Stigliano

SALTA l’accordo Ciani-Robur, il coach friulano dice “no” ad un budget ridotto all’osso e fa le valigie. Entro oggi si cercherà di chiudere con Riccardo Paolini: l’intesa è vicina. Quella che volge al termine sarà ricordata come l’estate più tormentata per il basket cittadino. Infatti la società di via Striscioni dopo aver riacciuffato la serie A che rischiava di perdere per un presunto qui pro quo, si trova improvvisamente priva di un allenatore quando mancano dodici giorni alla prima sfida di Coppa Italia contro la Fortitudo Bologna. Con Franco Ciani lapartita sembravachiusa giàda unasettimana almeno sulla parola e mancava solo una firma. Tutto però è cambiato dopo il cda di martedì sera, dove le già esigue risorse per affrontare il campionato sono state ulteriormente ridotte. Qualcuno dice, ad una cifra sufficiente per comperare poco più di due giocatori. CosìFranco Ciani, con grande dispiacere, ha preso atto che oggi ad Osimo «non ci sono le condizioni minime per costruire una squadra dignitosa per un campionato di A Dilettanti. Avevamo con la società un accordo per un determinato budget indispensabile - spiega Ciani - che però martedì sera è stato diminuito del trenta per cento. Così è impossibile fare un certo tipo di lavoro». Effettivamente con i soldi presentati al coach che per due anni ha guidato l’Edilcost Osimo, la squadra sarebbe stata composta da Barsanti, un paio acquisti di categoria e tutti gli juniores dello scorso anno. «Avevamo sbagliato le stime - commenta il presidente Torcianti - nell’ultimo cda una revisione più prudente dei conti ha messo alla luce un quadro molto difficile». Adesso è fondamentale trovare al più presto un allenatore, che potrebbe accettare la missione impossibile di Osimo già in queste ore, per cominciare subito a lavorare in vista dell’esordio diCoppa Italia.Ilnomeche piacedipiùalla societàgiallorossa e sul quale è in corso un forte pressing è quello di Riccardo Paolini, che per due anni ha fatto bene con il Fossombrone. Zeno Leoni

SIENA SI ARRENDE ALL’OZZANO CONSUM.ITVIRTUSSIENA PENTRAGRUPPOOZZANO

76 84

CONSUM.IT VIRTUS SIENA: Derraa 10, Portannese 13, Diomede 4, Andreaus 11, Casadei 7, Carenza 13, Cuccarolo 18, Altieri, Imbrò G., Imbrò M., Altieri, Amarabom, Mirone. All: Billeri. PENTRAGRUPPO OZZANO: Stojkov 7, Perego 16, Diviach 10, Buscemi, Ranuzzi 26, Rosignoli 9, Prandin 15, Pozzi 1. All: Salieri. PARZIALI: 16-21; 41-46; 65-67; 76-84 PRIMA amichevole stagionale per la Consum.it Virtus Siena di coach Marcello Billeri. In un torrido PalaPerucatti i rossoblu hanno disputato un match con punteggio azzerato ad ogni quarto contro il Pentagruppo Ozzano dell’ex allenatore Stefano Salieri. Alla fine la somma dei tabellini premia gli emiliani per 76-84, ma il punteggio era l’ultima cosa da guardare. Molto più interessanti sono state le indicazioni arrivate dalla squadra e dai singoli giocatori. Essendo la prima volta che i rossoblu scendevano in campo era normale vedere diversi problemi offensivi (ricordiamoci è ancora out Tomasiello), ma già si è intravisto il talento dei nuovi arrivi. In difesa pian piano si dovranno alzare i ritmi, ma la squadra sembra predisposta per le battaglie della Serie A Dilettanti. Parlando dei singoli ottima la prova di Gino Cuccarolo, dominatore sotto canestro, dove ha trovato un aiuto importante da un sorprendente Carenza. Dall’altra parte, grande partite di Ranuzzi dall’arco dei 6,25 e della coppia Prandin-Perego. La Consum.it Virtus Siena tornerà in campo lunedì 24 agosto alle ore 18, sempre al PalaPerucatti, contro gli americani del Kent State University.

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Sport 53

Domenica 23 agosto 2009


Domenica 23 agosto 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Siete troppo autocritici e questo potrebbe in qualche modo condizionare le vostre iniziative di lavoro. In amore la strada è in salita.

TORO 21/4 - 20/5

Dovrete assumere nuove responsabilità di lavoro: fate appello a tutte le vostre energie e ce la farete. Momento decisivo per gli affetti.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Oggi nel lavoro vi conviene fidarvi delle vostre intuizioni e seguirle fino in fondo. In amore avete parecchie frecce al vostro arco.

CANCRO 22/6 - 22/7

Avete ancora ottime carte in mano: non c'è motivo di essere scoraggiati nella professione. La vita affettiva è disseminata di rischi.

LEONE 23/7 - 23/8

Nel lavoro la situazione sta diventando complessa e dovrete giocare con perizia le vostre carte. Incontro sentimentale imprevisto e folgorante.

VERGINE 24/8 - 22/9

È arrivato il momento di fare delle scelte di campo precise nella vostra attività. In arrivo novità sentimentali molto stimolanti.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Con la grande forza di carattere riuscirete a vincere l'ostilità di un superiore ad un vostro progetto. In amore siete troppo pessimisti.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Allargate la cerchia delle conoscenze: vi potrebbero aiutare per arrivare al successo. Una relazione sta diventando più impegnativa.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Le idee non vi mancano e nemmeno lo spirito di iniziativa: negli affari resta solo di aspettare una buona occasione. Il partner non vi capisce più.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

È un periodo molto positivo per gli affari o per i lavori autonomi. Gli altri dovranno pazientare. Un'esperienza affettiva vi dà molto.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Nella professione siete in una botte di ferro e potete permettervi anche qualche mossa azzardata. In amore siete molto intraprendenti.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

A V erede, C oro = AVERE DECORO

Perseguite con fiducia l'obiettivo professionale che vi siete prefissi: malgrado le difficoltà lo raggiungerete. Baruffa in amore.

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54 Rubriche


SPORT

PRIMA SERATA

14.00

22.35

RUBRICA

21.00

RUBRICA

20.40

MINISERIE

22.30

RUBRICA

20.55

FILM

21.30

RUBRICA

Kimi Raikkonen

Massimo De Luca

Licia Colò

07.00 -RubricaSabato & domenica 09.25 -RubricaEasy Driver Speciali Estivi - di motori 10.00 -RubricaLinea Verde Orizzonti Estate 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -ReligioneSanta Messa dal meeting di Rimini 12.00 -ReligioneRecita dell Angelus di Sua Santita' Papa Benedetto XVI 12.20 -RubricaLinea Verde Estate 13.10 -RubricaRai Sport 13:15 - RubricaPole Position 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 13.40 -RubricaPole Position 14.00 -RubricaG. Premio d’Europa F1 15.45 -RubricaPole position 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 16.35 -VarietàAspettando Miss Italia 17.00 -MiniserieLa valle delle rose selvatiche 18.25 -MiniserieL'Ispettore Derrick 19.05 -TelefilmIl Commissario Rex 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

07.00 -TelefilmGirlfriends 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.20 -TelefilmLe cose che amo di te 08.40 -TelefilmThe Class - Amici per sempre 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.05 -CartoniCartoon Flakes 09.45 -TelegiornaleTG2-Mattina L.I.S. 09.50 -SportRai Sport. Numero uno 11.30 -Film TvGoing for broke. Una vita in gioco - Drammatico con Delta Burke, Gerald McRaney, Ellen Page - regia di Graeme Campbell (USA) - 2003 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Motori 13.40 -RubricaMeteo 2 13.45 -Film TvLe orme del delitto 15.20 -TelefilmLaw & Order 16.05 -CartoniShaun vita da pecora 16.15 -SportBerlino. Atletica leggera: Campionati Mondiali 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.55 -RubricaRaiSport. Numero uno 19.15 -TelefilmIl Commissario Kress

07.00 -CONTENITORE Aspettando è... 07.50 -RubricaE' domenica papà 09.25 -FilmTotò lascia o raddoppia? con Totò, Mike Bongiorno, Valeria Moriconi - regia di Camillo Mastrocinque (Italia) - 1956 11.00 -SportCampionati Mondiali Atletica Leggera - Atletica leggera 12.00 -TelegiornaleTg 3 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaTG3 Salute informa 14.50 -RubricaKilimangiaro Album 15.05 -FilmVenezia, la luna e tu con Nino Manfredi, Alberto Sordi, Marisa Allasio, - regia di Dino Risi (Italia) - 1958 16.45 -FilmQualcuno verrà con Frank Sinatra, Dean Martin, Shirley MacLaine - regia di Vincente Minnelli (USA) - 1958 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.20 -RubricaPronto Elisir

06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.35 -DocumentarioDocumentario 10.30 -Film Ragazze vincenti con Tom Hanks, Geena Davis, Madonna - regia di Penny Marshall (USA) - 1992 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 -Miniserie Carabinieri 15:45 - Film Vita da camper con Robin Williams, Cheryl Hines, Joanna "JoJo" Levesque - regia di Barry Sonnenfeld (USA/Germania) - 2006 17.45 -Film Bounce con Ben Affleck, Gwyneth Paltrow, Joe Morton - regia di Don Roos (USA) - 2001

07.00 -MiniserieCaro maestro 08.55 -Sit ComNonno Felice 09.30 -DocumentarioValle d'Aosta 10.00 -NewsS. messa 11.00 -RubricaPianeta mare 11.30 -TelegiornaleTg4 12.10 -RubricaMelaverde 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -Telegiornale Tg4 14.05 -TelefilmLe comiche di Stanlio e Ollio 14.30 -FilmNinì Tirabusciò la donna che inventò la mossa con Monica Vitti, Gastone Moschin, Pierre Clementi - regia di Marcello Fondato (Italia) - 1970 16:45 - FilmLe tre spade di Zorro con Guy Stockwell, Michela Wood, Gloria Milland - regia di Ricardo Blasco (Italia, Spagna) 1963 18.30 -TelefilmColombo 18.55 -TelegiornaleTg4 19.35 -TelefilmCommissario Cordier

06.05 -MiniserieTi presento i miei 06.30 -MiniserieTi presento i miei 07.00 -TelefilmCleopatra 2525 07.50 -Cartoni 11.15 -Sit ComAliens in America 11.50 -SportGrand Prix 12.15 -SportGrand prix - Campionato mondiale motociclismo 12.25 -TelegiornaleStudio aperto 13.00 -RubricaGuida al campionato 14.00 -FilmA Beverly Hills...signori si diventa con Diedrich Bader, Dabney Coleman, Erika Eleniak - regia di Penelope Spheeris (USA) - 1993 16.00 -Film TvL'arca di Noè - Drammatico con Jon Voight, Mary Steenburgen, F. Murray Abraham - regia di John Irvin (USA/Germania) - 1999 18:30 - TelegiornaleStudio aperto 19:00 - FilmBellifreschi con Lino Banfi, Christian De Sica, Lionel Stander - regia di Enrico Oldoini (Italia) - 1987

07.30 -FilmLa ballata dei mariti con Memmo Caratenuto - regia di Fabrizio Taglioli (Ita) - 1964 09.35 -RubricaMovie Flash 09.40 -AttualitàLa settimana 09.55 -DocumentarioDogs with jobs 10.15 -RubricaMovie Flash 10.20 -FilmChe cavolo mi combini papà con Yves Montand - regia di JeanPaul Rappeneau (Fra) - 1982 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmNew Tricks. 5° stagione 14.00 -FilmLa signora di Shangai con Everett Sloane - regia di Orson Welles (USA) - 1948 16.45 -FilmLa signora nel cemento con Frank Sinatra - regia di Gordon Douglas (USA) - 1968 17.45 -RubricaMovie Flash 17.50 -FilmIl trionfo di Michele Strogoff con Curd Jürgens, Capucine, Pierre Massimi - regia di Viktor Tourjansky (Francia) - 1961 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Videoframmenti Supervarietà 21.30 -Serie Tv Provaci ancora Prof. 3 23.35 -TelegiornaleTG 1

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 22.35 -Rubrica RaiSport. La Domenica Sportiva

21.00 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 23.10 -TelegiornaleTg 3 23.20 -TelegiornaleTg Regione 23.25 -FilmLa stella che non c'è con S. Castellitto - regia di Gianni Amelio (Ita/Fra/Sviz/) - 2006

20.40 -Miniserie I Cesaroni 22.40 -Film Amore estremo con Jennifer Lopez, Ben Affleck, Justin Bartha - regia di Martin Brest (USA) - 2003

21.30 -Telefilm Gsg9 - Squadra d'assalto 22.30 -Rubrica Contro Campo posticipo 22.40 -Rubrica Contro Campo

20.55 -Film Mr. Deeds con Adam Sandler, Winona Ryder, John Turturro - regia di Steven Brill (USA) - 2002 22.50 -Telefilm Life

20.30 -Real TvS.O.S. Tata 21.30 -RubricaMissione Natura 23.35 -Film Amanti con Marcello Mastroianni, Faye Dunaway, Enrico Simonetti - regia di Vittorio De Sica (Italia) - 1968

23.40 -NewsSpeciale Tg 1 00.40 -RubricaOltremoda reloaded 01.05 -TelegiornaleTG 1 01.25 -RubricaCinematografo 02.40 -RubricaCosì è la mia vita... Sottovoce

01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaProtestantesimo 01.55 -Telefilm La Piovra 1 03.05 -Inconscio e magia 03.15 -Tg2 Mizar - Replica

00.30 -Telegiornale Tg 3 01.20 -Rubrica Appuntamento al cinema

00.30 -TelefilmDamages 01.30 -TelegiornaleTg5 02.15 -FilmDentro la notizia con W. Hurt - regia di James L. Brooks (USA) - 1987 05.30 -TelegiornaleTg5-notte-replica

00.55 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 01.10 -FilmOh Serafina! con R. Pozzetto - regia di Alberto Lattuada (Ita) - 1976 02.50 -FilmLa banda del Gobbo

01.55 -Film TvNon chiamatemi papà Commedia con J. Calà - regia di Nini Salerno (Ita) - 1996 03.55 -TelefilmBlack Donnellys 05.25 -TelefilmQuelli della speciale

01.15 -TelegiornaleTg La7 01.35 -NewsSport 7 02.05 -RubricaMovie Flash 02.10 -FilmLa vena d'oro con K. Basinger - regia di Mauro Bolognini (USA) - 1983

I Cesaroni

Contro Campo

Mr. Deeds

Vincenzo Venuto

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Televisioni 55

Domenica 23 agosto 2009


Riflessioni di Mango «Il Festival di Sanremo? Non esiste più»

INCIDENTE

Auto e tir sulla ferrovia a Battipaglia Treni fermi per quattro ore Un morto e 3 feriti, 5.000 passeggeri bloccati

Magliocchino al Corsera «La poesia si può solo donare»

a pagina 2

Anno 8 n.195€ 1.00

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Ermenengildo e la filosofia raccontata da Di Mase

Domenica 23 Agosto 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Domani la riapertura dei cancelli fra tensioni e paure

Arbea Doppio incarico

Fiat Melfi, si riparte Viti: mi auguro Pronti nuovi scioperi sulla diminuzione delle ferie MELFI - Domani riaprono i cancelli per le migliaia di dipendenti della Sata Fiat di San Nicola di Melfi. I sindacati sono ancora sul piede di guerra - anche se su tre posizioni differenti - sulla questione della diminuzione del periodo di ferie. La vertenza Lasme arriva a un punto di snodo: l’incontro fra azienda e sindacati domani a Potenza.

«Sono sicuro che sia tutto un equivoco

Superenalotto Esce il “6” e che Golia sceglierà la commissione di vigilanza»

147 milioni con due euro

Massaro (Csail): eticamente improponibile De Lorenzo (Pdl): situazione paradossale a pagina 11

ULTIM’ORA a pagina 3

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SPORT

Ferita non curata: dramma della solitudine MALVACCARO - POTENZA

Calcio Lega Pro

Potenza e Melfi si comincia Rossoblù con 500 tifosi a Giulianova D Coppa Italia Pisticci sfida al Bitonto

UN LEZZO insopportabile. Proveniva da un appartamento di viale Marconi. Ieri sera qualcuno avvisa la polizia. Si teme la presenza di un cadavere, il consueto morto di solitudine. Un agente prova ad avvicinarsi alla casa. Il puzzo lo fa rimettere. Devono arrivare i vigili del fuoco che, bardati nella tuta speciale, con la maschera antigas, riescono a entrare nell’appartamento. Non ci sono morti. Solo un signore, pare abbandonato da tutti, con una ferita a uno stadio tale di decomposizione da appestare l’aria a metri di distanza. Un’ambulanza del 118 porterà immediatamente l’uomo all’ospedale San Carlo per le cure del caso. I sanitari nulla potranno fare però per il suo stato di abbandono.

Risposta al governatore

Gialloverdi al Valerio col forte Brindisi Regionale Al via la coppa Italia

VOLLEY

Giù i veli dalla Lore Lei

di ANGELO LUCANO LAROTONDA

COSA PENSA DE FILIPPO DELLA SUA GESTIONE? di PIETRO DE SARLO

«Quelle case ci spettano» Il Comune: no

BASILICATA IMMAGINATA

Giallo legale sugli immobili di via Danzi costruiti dopo il terremoto dell’80 Salerno aveva deciso in favore degli assegnatari cedendoli gratuitamente

L'IMMAGINARIO non ha soltanto il potere di realizzare un desiderio in modo allucinatorio ma può diventare il nostro stesso desiderio e ci fornisce le coordinate di tale desiderio.

EGREGIO Presidente, ho letto con interesse la Sua intervista su “Il Quotidiano della Basilicata” e mi permetto di fare alcune brevi considerazioni. La sensazione generale di un lucano che negli ultimi 25 anni ha ricoperto incarichi dirigenziali nei principali gruppi italiani e multinazionali è quella di una certa mancanza di concretezza e di analisi sulla situazio-

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alle pagine 8 e 9

Abiti d’epoca in passerella a Corleto Se sei stupido la tua vita andrà scemando scemando

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VERTENZA LASME Duro confronto sindacati-lavoratori Domani alle 16 incontro con l’azienda VERTENZA DARAMIC La storia di Vito “246”

non sia furbizia


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