cv+portfolio AD arch

C V + P O R T F O L I O

ANTONIO D’AMBROSIO ARCHITETTO

Antonio D’Ambrosio architetto mobile e-mail portfolio residenza nascita cittadinanza

(+39) 3495877457 antonio.dambrosio.arch@gmail.com https://issuu.com/antonio.dambrosio.arch/docs/portfolio Corso XXV Aprile, 55, Erba (CO) 13 Marzo 1991, Como italiana

esperienza professionale competenze linguistiche Italiano Inglese

Settembre 2018 - Marzo 2019 SBG ARCHITETTI Milano (MI) Stage post laurea- progettazione esecutiva e BIM Dicembre 2016 - Febbraio 2017 STUDIO ASSOCIATO DI ARCHITETTURA PROSERPIO Erba (CO) Stage - recupero patrimonio edilizio esistente e progettazione urbana

madrelingua scritto - buono parlato - buono TOEIC 815/990

Febbraio 2015 - Luglio 2015 STUDIO ASSOCIATO DI ARCHITETTURA PROSERPIO Erba (CO) Contratto a chiamata - recupero patrimonio edilizio esistente e progettazione

conoscenze informatiche base

medio

ottimo

Autocad 2D Autocad 3D Revit 3DS Max Allplan Sketchup V-Ray for Skp Q-Gis P. Rectifier Photoshop Indesign Ftool Adina Word Excel

interessi personali Architettura e Design / Fotografia / Tecnologia / Lettura / Cinema / Sport / Cucina / Viaggi / Musica

pubblicazioni A. M. Azzolini e A. Mannino, Progetti per la nuova stazione FS di Sesto San Giovanni, Maggioli Editore, Milano, 2017, ISBN 97888916-2419-2, pp. 42-47

2014 CONCORSO DI IDEE: POMPEICALL. SALVIAMO LA STORIA START news & competitions for architects Partecipazione autonoma Aprile 2014 - Giugno 2014 STUDIO ASSOCIATO DI ARCHITETTURA PROSERPIO Erba (CO) Stage - recupero patrimonio edilizio esistente

formazione Novembre 2018 SUPERAMENTO ESAME ABILITAZIONE PROFESSIONE ARCHITETTO Settembre 2018 CORSO REVIT BIM ARCHITECTURE AVANZATO A-Sapiens, Autodesk authorized training center Maggio/Luglio 2018 CORSO REVIT BIM ARCHITECTURE BASE+INTERMEDIO A-Sapiens, Autodesk authorized training center 20-04-2018 LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI Politecnico di Milano Tesi: ROUGH ID. un centro sportivo per Sesto San Giovanni Voto: 110/110 menzione miglior tesi - Premio Neolaureati ordine degli Architetti di Milano ed. 2018 22-09-2014 LAUREA DI PRIMO LIVELLO IN ARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI Politecnico di Milano Tesi: Architettura e Dettaglio. Tecnica e composizione a confronto Voto: 100/110 2010 DIPLOMA DI LICEO SCIENTIFICO Liceo Scientifico Galileo Galilei di Erba autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel curriculum vitae in base all’art. 13 del D.lgs 196/2003

contenuti progetti accademici L’IBRIDO URBANO DI VIA PRINCIPE EUGENIO, MILANO 2012 - 2013 P.02

IL NODO INFRASTRUTTURALE PER SESTO SAN GIOVANNI 2016 - 2017 P.04

ROUGH ID. UN CENTRO SPORTIVO PER SESTO SAN GIOVANNI Tesi LM 2017 - 2018 P.06 menzione miglior tesi - Premio Neolaureati ordine degli Architetti di Milano ed. 2018

POMPEICALL. SALVIAMO LA STORIA 2014 P.08

FOUR SECTIONS BENCH. UN ESPERIMENTO DI DESIGN 2016 - 2017 P.09

contenuti

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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

l’ibrido urbano di via Principe Eugenio, Milano 2012 - 2013

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

L’area di progetto, situata a Milano in Via Principe Eugenio, è delineata da una forma rettangolare avente una larghezza di 100 metri e una profondità di 50. Il progetto si pone come prosecuzione di questa parte di città di matrice ottocentesca. Si è voluto confermare l’ossatura primaria dell’isolato milanese, dove l’edificio si confronta direttamente con la strada. L’idea è quella di progettare con volumi che ridefiniscano la cortina stradale senza l’individuazione di un corpo unitario. Mantenendo una continuità del tracciamento urbano attraverso un’operazione di ricucitura del vuoto, è stata messa in discussione la netta separazione tra fronte e retro dell’edificio attraverso un’alternanza di volumi e trasparenze. Lo stesso principio è stato utilizzato per la scelta dei materiali: la parte residenziale in pietra, che nel fronte su strada raggiunge il livello di marciapiede, esprime la volontà di rendere una scansione ritmata di volumi pieni; la parte pubblica, con un andamento nettamente orizzontale, rappresenta la volontà progettuale di restituire il piano terra dell’edificio alla città, con una permeabilità amplificata dalle sue grandi vetrate; infine l’impianto distributivo, per la sua natura funzionale, è stato trattato come elemento alieno tramite un rivestimento in acciaio. Il punto di partenza è stato quindi lo sviluppo di un ibrido urbano, risultato di un missaggio di un corpo pubblico , di un intervento di housing e di un sistema distributivo esterno. La scelta materica, pietra vetro e acciaio, contribuisce ad ampliare l’ibridazione progettuale ad un livello percettivo. La coesione tra la parte pubblica e quella residenziale avviene attraverso l’impianto distributivo che rapporta i diversi corpi e le preesistenze.

La tendenza alla verticalità dell’edificio e la sua poca profondità riflettono la scelta di liberare il lotto, riducendo l’impatto del costruito, adattandosi alle caratteristiche morfologiche e altimetriche delle preesistenze. La verticalità data ai corpi residenziali vuole rappresentare una Milano dove deve sussistere un attento equilibrio tra pieni e vuoti intrisi della complessità di una zona densamente costruita come la sua città consolidata.

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

prospetto anteriore

l’ibrido urbano di via Principe Eugenio, Milano

02

prospetto posteriore

sezione longitudinale

sezione trasversale

l’ibrido urbano di via Principe Eugenio, Milano

03

il nodo infrastrutturale per Sesto San Giovanni 2016 - 2017 Il tema riguarda il progetto della stazione ferroviaria per Sesto San Giovanni. L’area offre numerosi spunti e punti di vista differenti trattandosi di un sito a cavallo tra due porzioni della medesima città ma interessate da dinamiche di sviluppo totalmente diverse. La stazione, volutamente a ponte, denuncia la volontà di collegare fisicamente e concettualmente queste due parti di città, diventando un marker urbano e restituendo, durante il suo attraversamento, punti di vista diversi dalla quota ‘città’ verso il contesto circostante.

La stazione si configura come un ponte appoggiato in quanto, volendo manifestare la semplicità del gesto, presenta una serie di piloni e setti in calcestruzzo armato che vanno ad appoggiarsi in quei punti in cui, durante lo scavalcamento, un attacco a terra era possibile. Questi elementi armati portano un doppio sistema di solaio in carpenteria metallica e il tutto viene irrigidito dagli elementi scala che forniscono un controventamento.

La scelta progettuale, dettata anche dalla necessità di scurezza per i viaggiatori, è stata quella di una stazione permeabile alla vista che presenta una corsia di servizi e una corsia di distribuzione caratterizzata da un fronte totalmente vetrato che, per mezzo di un particolare sistema di infisso mobile, delimita un ambiente semi-confinato e permette una apertura totale nei confronti del futuro sistema verde. Alla trasparenza del fronte nord si contrappone un rivestimento in alluminio che identifica ad una quota di circa +6.50m quello che diventa il volume della stazione ferroviaria. Ad una scala più ampia, l’intento è quello di voler far diventare la stazione un perno attorno al quale ruotano tutti i meccanismi di trasporto pubblico che si attestano in quest’area. Da ciò, il sistema di pensiline a copertura delle banchine viene riproposto assumendo una funzione differente: diventa pensilina degli autobus e poi percorso di distribuzione ai parcheggi da entrambi i lati della ferrovia. Analogamente, ad un primo livello interrato il collegamento diretto con la stazione metropolitana diventa obbligatorio e progettualmente significativo.

il nodo infrastrutturale per Sesto San Giovanni

04

esploso livelli e percorsi

prospetto nord

il nodo infrastrutturale per Sesto San Giovanni

05

rough id. un centro sportivo per Sesto San Giovanni tesi lm 2017 - 2018 Un nuovo centro sportivo per la città di Sesto San Giovanni su di un’area che, racchiusa tra Viale Gramsci e la ferrovia, si inserisce in un contesto metropolitano milanese interessato da una trasformazione di carattere europeo. La stazione ferroviaria, la metropolitana, l’autostazione autobus, il parco urbano e oltre la ferrovia il progetto per le ex aree Falck e la Città della Salute e della Ricerca. La progettazione dell’area assume così un’importanza sia strategica di ricucitura urbana, che identitaria. Il masterplan: i due volumi si dispongono baricentricamente all’area diventando uno snodo tra il caos metropolitano, proveniente dai sistemi superficiali e interrati di mobilità e l’inizio, come da interpretazione progettuale, del nuovo parco urbano che proseguirà, previo scavalcamento, oltre la ferrovia. La distribuzione volumetrica, e funzionale, ricalca gli stessi principi e fa sì che a dialogare con la città in movimento sia il palazzo del ghiaccio, una grande sala con accesso rivolto verso la stazione ferroviaria. È al centro fitness con le sue attività di piscina, spa e palestra che spetta il compito di rapportarsi con il parco in un gioco di cessione e appropriazione di suolo che ne facilita l’integrazione. La risultante di questa configurazione è quella di un sistema unico che secondo la concezione materica, legata a temi di smaterializzazione e virtualità, e urbana, in termini di dialogo con lo spazio pubblico, parla una sola lingua. La complessità del tema ha permesso di non perdere mai di vista l’obiettivo: un’architettura, degli spazi, delle attività progettate, pensate e costruite per l’uomo. Il legante che unisce il sistema è un percorso che lambisce gli edifici, interagendoci con una serie di attività commerciali, scandito da elementi che hanno la forza di individuarne il luogo e risettare il fuori scala dei volumi ad una scala più umana.

rough id. un centro sportivo per Sesto San Giovanni

06

spaccato assonometrico distribuzione

prospetto nord-est

prospetto sud-ovest

prospetto nord-ovest

sezione longitudinale

rough id. un centro sportivo per Sesto San Giovanni

07

pompeicall. salviamo la storia 2014 ‘E’ solo rispettando la memoria che si può salvare la storia’. E’ proprio questo concetto ad aver alimentato le idee che hanno poi portato stesura del progetto. Un lavoro semplice, di pura geometria, che vuole essere un polo attrattivo e un punto di aggregazione ma al tempo stesso un sistema che si mimetizza, con una chiara volontà di impatto zero nei confronti dell’esistente: l’intervento, infatti, non è finalizzato all’elemento museo inquanto tale bensì alla valorizzazione di un sito archeologico che rappresenta la bellezza e la storia di una nazione intera. E’ stata l’antica orditura romana a determinare l’allineamento e il posizionamento dell’edificio, il quale spezza letteralmente la conformazione irregolare dell’area di progetto con linee e andamenti prepotentemente regolari.

Il progetto si sviluppa su due livelli: un piano fuori terra che ospita l’ingresso/biglietteria, un’area ristoro con bagni, l’ingresso per l’auditorium e le gallerie espositive; un piano interrato che contiene i locali tecnici e di deposito, l’auditorium e il continuo delle gallerie espositive. Da un punto di vista materico si è scelto di utilizzare il materiale che rievocasse il più possibile la storia del luogo, ovvero il mattone rosso. Questa scelta è stata però affiancata dall’uso di altri due materiali che invece sono espressione di un’architettura più moderna: l’acciaio e il vetro. Ci si trova dunque di fronte ad un edificio che nasce come un blocco rigido e invalicabile in mattone rosso, il quale però si svuota poco alla volta della sua pesantezza diventando un sistema vetrato più leggero e permeabile alla vista, che quindi genera un sesno di inconsistenza ed enfatizza la volontà di non essere aggressivi nei confronti del sito archeologico.

pompeicall. salviamo la storia

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four sections bench. un esperimento di design 2016 - 2017

four sections bench. un esperimento di design

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