BANDO PARCO AGRISOLARE
INCENTIVI PER GLI
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
MONDO IMPRESA
Materia Impresa, quando le aziende fanno networking
Naming e payoff: il “come ti chiami e cosa fai” nella vita di un brand
ECCELLENZE D’IMPRESA
Open Fiber e la sfida
della digitalizzazione
GO GREEN
Creare valore attraverso
la sostenibilità
MENSILE DI CULTURA D’IMPRESA #n. 8 | Maggio 2023
VOGLIA DI CRESCERE
Quando abbiamo cominciato a pensare questo magazine, l’idea era semplicemente quella di raccogliere gli articoli già pubblicati sul nostro blog. Un modo per offrire una diversa modalità di lettura, più comoda e ragionata. Ma chi conosce la nostra filosofia aziendale lo sa: puntiamo sempre a migliorarci. Così, mese dopo mese, sono arrivati sempre più contenuti inediti, nuove rubriche e nuove collaborazioni. Oggi, dopo 8 numeri (7 più il n.0), ci concediamo anche un restyling grafico, già evidente sin dalla nuova testata. Speriamo vi piaccia come è piaciuto a noi.
L’argomento in evidenza questo mese è il nuovo bando Parco agrisolare. Si tratta di un’occasione da non mancare per chi opera nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Sono stati stanziati fondi importanti - quasi un miliardo di euro - che consentiranno l’efficientamento energetico delle nostre imprese. Il Parco agrisolare e il bando per l’agrivoltaico saranno al centro del nostro prossimo webinar gratuito, in programma il 22 giugno.
Lo scorso 5 maggio, a Ragu-
sa, si è tenuta la prima edizione di “Materia Impresa”, un evento organizzato da Ransomtax, in partnership con altre importanti realtà, per fare rete e veicolare temi di valore sulla cultura aziendale. Per chi non c’era, vi proponiamo una sintesi.
Open Fiber è la protagonista della rubrica “Eccellenza d’impresa”. Dall’azienda di telecomunicazioni, partecipata da Cdp Equity e Fibre Networks Holdings, ci siamo fatti raccontare come sta affrontando la complessa sfida della trasformazione digitale del nostro Paese.
Per la rubrica “Go Green”, i professionisti di Hidra Sb ci guidano alla scoperta di nuovi modelli di business basati sulla sostenibilità e che legano la generazione di profitto ai problemi sociali e ambientali.
Infine, gli esperti di Nitage continuano ad accompagnarci nel loro viaggio sulla comunicazione d’impresa. Dopo il brand, questa volta tocca al naming e al payoff, le parole con cui l’azienda si presenta e parla di sé per raccontarsi.
Buona lettura.
Responsabile comunicazione Ransomtax
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GIANLUCA SANTISI
RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023
#n. 8 | Maggio 2023
Naming e Payoff: il “come ti chiami e cosa fai nella vita” di un brand
Finanza Agevolata 4 EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E SOSTENIBILITÀ Parco Agrisolare, incentivi per gli impianti fotovoltaici
20 NUOVI MODELLI DI BUSINESS Creare valore attraverso la sostenibilità Eccellenze d’Impresa 16 TECNOLOGIA Open Fiber e la sfida della digitalizzazione
Go Green
12 CULTURA D’IMPRESA COMUNICARE L’IMPRESA Materia Impresa, quando le aziende fanno networking
Mondo Impresa 8
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E SOSTENIBILITÀ
PARCO AGRISOLARE, INCENTIVI PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Il Ministero dell’Agricoltura ha pubblicato il decreto del nuovo Bando Parco agrisolare. L’incentivo è destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Una grande opportunità, considerato che l’intensità massima del contributo a fondo perduto può raggiungere anche l’80% e le risorse finanziarie disponibili sono pari a quasi un miliardo di euro.
Sul sito del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) è stato pubblicato il decreto relativo al nuovo bando Parco agrisolare. Si tratta di un incentivo che finanzia interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. La misura, come per lo sportello dello scorso anno, rappresenta una grande opportunità per le aziende de-
stinatarie, che potranno contare su un plafond generoso.
CHI PUÒ BENEFICIARNE
I destinatari del bando Parco agrisolare sono:
• Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
• imprese agroindustriali;
• indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del
4 RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023 - Finanza Agevolata
di Roberto Triolo
codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
Ai fini dell’ammissibilità, i soggetti sopra elencati, devono essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel Registro delle imprese, essere in condizioni di regolarità contributiva, attestata da Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc), non essere sottoposti a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente e non trovarsi nelle condizioni di impresa in difficoltà.
Non è stato ancora pubblicato l’avviso contenente i codici Ateco ammessi per le imprese agroindustriali, anche se è plausibile che non vi saranno sostanziali differenze rispetto a quello dello scorso anno.
Sono esclusi dalla misura i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000,00. Resta inteso che può presentare domanda il soccidario con un volume d’affari inferiore a 7.000 euro, a condizione che il valore del relativo contratto di soccida sia superiore ad euro 7.000 nell’anno precedente la richiesta.
GLI INTERVENTI AMMISSIBILI
Il bando finanzia la realizzazione di impianti fotovoltaici nel settore agricolo e agroindustriale con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp da realizzare sui tetti/coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e
agroindustriale. Tra le principali spese ammissibili, vi sono i vari elementi che compongono un impianto fotovoltaico: moduli fotovoltaici, inverter, eventuali software di gestione, il materiale necessario per la messa in funzione dell’impianto ed i costi di connessione alla rete.
Tuttavia, la misura prevede dei limiti alle spese ammissibili:
- Limite massimo di euro 1.500/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Nel caso sia installato anche un sistema di accumulo, al precedente limite bisogna aggiungere ulteriori euro 1.000/kWh.
- La spesa massima ammissibile per il sistema di accumulo è pari ad euro 100.000;
- Limite massimo di euro 30.000 per eventuali dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile.
La misura, inoltre, prevede che, nel caso in cui sia necessario effettuare interventi per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria), sono ammissibili le spese per la demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, fino ad un limite massimo ammissibile di euro 700,00/kWp
Va ricordato che per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il proprio autoconsumo, ovvero l’autoconsumo condiviso nel caso in cui le stesse aziende siano costituite in forma aggregata. La vendita di energia elettrica è consentita nella
5 RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023 - Finanza Agevolata
PARCO AGRISOLARE, INCENTIVI PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo, ovvero di autoconsumo condiviso, annuale.
La logica rimane sempre ancorata al concetto di autoconsumo, per cui la dimensione dell’impianto non potrà mai superare la necessità aziendale, tranne nel caso delle aziende agricole di produzione primaria che possono derogare a tale limite.
L’AGEVOLAZIONE
L’agevolazione ottenibile con il bando Parco agrisolare consiste in un contributo a fondo perduto che varia in ragione della tipologia del soggetto beneficiario e della tipologia di spesa, in ogni caso l’intensità massima sarà pari all’80%.
Le imprese che hanno come attività la produzione primaria di prodotti agricoli e/o la trasformazione di prodotti agricoli possono beneficiare di un contributo pari all’80% sulle spese ammissibili purché l’impianto realizzato rispetti il vincolo dell’autoconsumo.
Le imprese che hanno come attività la trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli possono beneficiare di un contributo pari al 30% sulle spese ammissibili purché l’impianto realizzato
rispetti il vincolo dell’autoconsumo.
Soltanto le imprese che hanno come attività la produzione agricola primaria possono non rispettare il vincolo dell’autoconsumo, tuttavia, in questo caso, l’agevolazione scende al 30%.
COME PRESENTARE LA DOMANDA
L’agevolazione sarà concessa sulla base di quanto previsto nel Decreto e nell’allegato Regolamento operativo, secondo una procedura a sportello, nei limiti delle risorse finanziarie residue pari a € 993.031.470,19.
La domanda potrà essere presentata esclusivamente tramite il portale del Gse, a cui si potrà accedere soltanto attraverso un’identità digitale, cioè mediante Spid, Cns (Carta Nazionale dei Servizi) e Cie (Carta d’identità Elettronica).
Si rimane in attesa del provvedimento tramite il quale verranno dettati i tempi di apertura e chiusura degli sportelli. L’avviso non dovrebbe tardare ad arrivare, considerato che, come per lo scorso anno, al fine di rispettare i dettami del Pnrr una parte delle somme dovrà essere assegnata entro il 31 dicembre 2023.
PARCO AGRISOLARE, INCENTIVI PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
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MATERIA IMPRESA, QUANDO LE AZIENDE FANNO NETWORKING
A Ragusa il primo sharing day dedicato alle aziende siciliane. Un evento organizzato da Ransomtax e da Zero Comunicazione Integrata in partnership con altre importanti realtà nazionali. Dalle opportunità finanziarie alla sostenibilità, dalla comunicazione al change management, sono stati affrontati temi che saranno decisivi per il futuro di ogni impresa.
Una giornata formativa, per scambiare idee, esperienze e sviluppare alcuni temi centrali per fare impresa in maniera sana. Lo scorso 5 maggio, al Poggio del Sole di Ragusa, si è svolta la prima edizione di Materia Impresa, sharing day per le migliori aziende siciliane orga-
nizzato da Ransomtax e Zero Comunicazione Integrata, in collaborazione con Banca Agricola Popolare di Ragusa, Hidra e HiSkill. Sono state prospettate nuove soluzioni per accelerare il business delle aziende, in un contesto sempre più mutevole e complesso, alla presenza di numerosi imprenditori e addetti ai lavori.
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Maggio 2023
Mondo Impresa
CULTURA D’IMPRESA
di Gianluca Santisi
L’evento è nato da un’intuizione di Roberto Triolo, dottore commercialista, co-fondatore e Ceo con Salvatore Lo Bue di Ransomtax. “L’idea - ha spiegato - è nata dal voler mettere a fattor comune l’esperienza maturata in questi anni incontrando imprenditori su tutto il territorio nazionale e in vari settori operativi. Fare impresa, oggi, significa confrontarsi con un mercato in costante evoluzione e sempre più competitivo. Non è più sufficiente fare buoni prodotti o offrire servizi adeguati. Qualunque impresa, indipendentemente dal settore, ha bisogno di un approccio integrato per affermarsi. Comunicare bene, sfruttare al meglio le leve della finanza agevolata e ordinaria, dimostrare il proprio impegno per la sostenibilità, investire sulle risorse umane - ha aggiunto Roberto Triolo - sono alcuni degli aspetti che abbiamo deciso di approfondire e condividere”.
Nel suo intervento, che ha fatto seguito a quello di Marinella Rendo, responsabile Large corporate di Banca Agricola Popolare di Ragusa, Triolo ha approfondito il tema dei finanziamenti e delle opportunità per le imprese, il ruolo chiave che gli obiettivi aziendali - chiari, specifici e raggiungibili - rivestono in fase di ottenimento di tali risorse finanziarie.
Nadia Preghenella, sustainability specialist di Hidra Sb ha invece toccato il tema della sostenibilità in azienda. Best practices, passaggi chiave, aspetti fondamentali di un argomento che rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per ogni tipologia di impresa. “Ci siamo soffermati - ha evidenziato Preghenella - sull’accompagnamento e il supporto alle imprese nel percorso di sostenibilità Ma cos’è la sostenibilità per le aziende? Un percorso di sviluppo che punta alla creazione di valore non solo economico ma anche sociale e ambientale”.
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MATERIA
IMPRESA, QUANDO LE AZIENDE FANNO NETWORKING
Alessandro Noto, social media specialist di Zero Comunicazione Integrata ha focalizzato il suo intervento sul valore del personal branding all’interno dell’ambiente di LinkedIn, un social network strategicamente funzionale per ogni imprenditore e una piattaforma capace di esprimere un potenziale considerevole se impiegata nel modo corretto.
Salvatore Cascone, area manager di HiSkill, ha approfondito il tema del change management in ambito azien dale, svelando quali sono i punti chiave che consentono di migliorare le compe tenze relazionali, organizzative e com portamentali dei manager, nel quadro della costruzione di un’impresa che sia più performante rispetto all’evolversi del panorama di riferimento. “Quello che manca oggi - ha detto Casconenon è il potenziale economico. Quello che fa la differenza tra un’impresa for te e una meno forte non è la grandezza ma la velocità di esecuzione. Lo scena rio economico è molto fluido e in pochi mesi può cambiare tutto. Pensiamo a quello che è successo con il Covid. Biso gna capire che più si è coordinati, veloci e sincronizzati all’interno e più si diventa efficaci”.
Prima del momento conclusivo della giornata dedicato al networking, ha chiuso il panel di interventi l’amministratore unico di Video Regione, Marco Raddini, con un focus sullo scenario delle emittenti televisive regionali in Sicilia, alla luce del recente riordino del settore voluto del governo nazionale. Una vera e propria “rivoluzione”, come sottolineato da Raddini, avvenuta in brevissimo tempo e che ha modificato in maniera sostanziale il mercato.
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RANSOMTAX
MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023 - Mondo Impresa
MATERIA IMPRESA, QUANDO LE AZIENDE FANNO NETWORKING
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NAMING E PAYOFF: IL “COME TI CHIAMI E COSA FAI NELLA VITA” DI UN BRAND
L’identità di un brand, di un prodotto o di un servizio parte sempre da un punto ben preciso: il naming e il payoff, ovvero le parole con cui ci si presenta e si parla di sé per raccontarsi e arrivare dritti alle persone. Si tratta del primo contatto tra marchio e utente ed è parte degli elementi che tendono a rimanere bene impressi nella mente.
In un periodo saturo di nomi, di aziende e di novità, spesso risulta difficile spiccare, farsi notare e ricordare. È proprio qui che entra in campo l’importanza di dar vita a un naming e un payoff semplici - tanto da capire quanto da pronunciare - memorabili e in grado di parlare la stessa lingua del target a cui ci si sta rivolgendo. Dunque, da dove partire, se non da una prima analisi di naming e payoff?
IL NAMING, OVVERO “CHI SEI”
Mentre il logo lavora sull’identità dal punto di vista grafico, aiutando il linguaggio visivo e la memoria fotografica, il naming conferisce l’identità al brand da un punto di vista del linguaggio scritto e verbale. È esattamente il termine con cui il marchio sarà conosciuto, proprio come il nome che ci viene dato fin da bambini.
Erroneamente a quanto spesso si
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cura di Nitage COMUNICARE L'IMPRESA
a
pensi, una buona dose di creatività nella scelta del naming non è mai abbastanza. Affinché funzioni deve essere:
- Originale
Ciò significa che deve potersi distinguere dai competitor - soprattutto se appartenenti allo stesso settore - e non essere né uguale né simile a brand già esistenti.
- Memorabile
Il primo compito del naming è quello di poter essere facilmente ricordato. Più sarà complesso da scrivere e da pronunciare, più difficoltà ci sarà nel ricordarlo e nel consigliarlo.
- Appropriato
Il naming deve risultare adatto alla natura del brand, del prodotto o del servizio tanto quanto alla sua stessa storia.
- Breve e piacevole da sentire
I nomi brevi sono più facili da ricordare (anche se questa caratteristica, presa singolarmente, non basta) e più sarà piacevole da pronunciare e ascoltare, più sarà veloce la sua memorizzazione.
- In grado di rimandare a un tono di voce in linea con il brand o il servizio Se si tratta del nome di uno studio di avvocati penalisti che puntano a voler mostrare la propria professionalità e serietà, ti aspetteresti un nome ironico, a tratti buffo e colloquiale, o piuttosto un naming serio, chiaro e diretto? Ecco, è proprio questo che intendiamo quando diciamo “in linea con”.
Tuttavia, esistono anche caratteristiche che rimandando a ciò che non deve essere, importanti tanti quanto le prime:
- Non deve riportare qualità generiche
Mega, Ideal, Super etc. sono tutti termini estremamente generici in grado di adattarsi a numerose tipologie di settori, forse fin troppi. Possibilmente andrebbero evitati.
- Non deve riportare alcuna associazione a sentimenti o caratteristiche negative
Sembra banale dirlo, ma non sempre durante lo studio di un naming si è in grado di accorgersi subito di quanto quel termine scelto rimandi a qualcosa di negativo. Ecco perché è essenziale testarlo con altre persone, farlo leggere sia a chi conosce il brand sia a chi non sa di cosa si tratti per capire cos’è in grado di evocare il nome sul quale si sta lavorando.
- Attenzione ai nomi geografici
Possono essere un’arma a doppio taglio in quanto, seppur in grado di identificare subito un determinato luogoad esempio nel caso di un’agenzia di viaggi dedicata esclusivamente a territori italiani - spesso possono risultare difficili da proteggere da un punto di vista legale.
- Attenzione ai termini che rimandano a merce ben precisa
Per quanto all’inizio possa sembrare adatto riportare nel naming un’intera parola - o parte di essa - relativa alla tipologia di prodotti o servizi di cui ci occupa, nel futuro potrebbe risultare un problema non da poco qualora il brand dovesse decidere di introdurre prodotti o servizi differenti. Inoltre, non scordarti mai che il vero compito del naming è raccontare chi sei, non chiarire di cosa ti occupi.
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Mentre il logo lavora sull’identità dal punto di vista grafico, aiutando il linguaggio visivo e la memoria fotografica, il naming conferisce l’identità al brand da un punto di vista del linguaggio scritto e verbale.
NAMING E PAYOFF: IL "COME TI CHIAMI E COSA FAI NELLA VITA" DI UN BRAND
IL PAYOFF, OVVERO “COME SEI”
Il payoff è la frase che tiene per mano il naming e lo affianca in ogni momento, rafforzandone l’identità e spiegando ciò che il nome, da solo, non riesce a fare.
Il suo compito? Riassumere in pochissime parole i valori del brand, raccontarne una storia e fare una promessa alle persone. È la frase che resta impressa nella mente quasi come una cantilena o un ritornello e, se ben strutturata, spesso è in grado di richiamare il marchio anche senza averne ancora citato il nome.
Just do it. Think different. I’m Lovin It. Nasce, cresce, corre. Ti dicono nulla? Nike, Apple, McDonald’s, Pampers!
Proprio come il naming, anche un payoff, per essere efficace, deve seguire caratteristiche ben precise:
- Deve essere semplice, sia da leggere e pronunciare, sia da ricordare.
- Deve essere piacevole e positivo.
- Deve essere breve, solitamente non oltre le 6 parole.
- Deve essere onesto in quanto corri-
sponde a una promessa che il brand fa alle persone.
Perché mentire o garantire ciò che non può essere rispettato?
- Deve essere unico e memorabile, proprio come il naming
- Deve essere chiaro, privo di fraintendimenti e comprensibile a chi lo legge.
Come ogni pratica, anche la creazione di un payoff ben strutturato richiede tempo, studio e un lungo accurato ragionamento, anche solo per trovare la giusta strada da intraprendere.
Perciò abbiamo deciso di lasciarti con il primissimo spunto, essenziale e non trascurabile, da cui partire: qual è il vero perché della tua azienda?
Parti da qui, dalla sua mission, dai suoi valori e dai suoi obiettivi nei confronti del pubblico, elenca i punti di forza, scova cosa la differenzia dai competitor e appuntati ogni singola parola o frase legata al brand (persino le più banali). A volte sono le intuizioni più semplici che riescono a spianare la strada verso il giusto payoff.
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MAGAZINE
- #n. 8 / Maggio 2023 - Mondo Impresa
NAMING E PAYOFF: IL "COME TI CHIAMI E COSA FAI NELLA VITA" DI UN BRAND
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OPEN FIBER E LA SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE
La città metropolitana di Milano ultramoderna come l’isola eoliana di Salina, gli abitanti del borgo mantovano di Sabbioneta connessi col resto del mondo come i cittadini di Roma. Uno dei diritti fondamentali dell’era moderna è quello di garantire a tutti un accesso ad Internet, ovunque si scelga di vivere e lavorare. Una sfida di responsabilità che la trasformazione digitale ha imposto, con particolare attenzione verso quei territori maggiormente colpiti dal digital divide .
In questo scenario, da anni Open Fiber gioca un ruolo strategico per dare una nuova velocità al Paese, attraverso la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a Banda Ultra Larga (BUL) ad altissima velocità, puntando sulla tecnologia FTTH (Fiber To The Home, la fibra che arriva fino a casa) dalla capacità di trasmissione fino a 10 Gigabit per secondo e, in quota mi-
noritaria per le zone più remote, FWA (Fixed Wireless Access, che assicura connessioni ottimali attraverso il segnale radio).
La visione dell’azienda guidata dall’Amministratore delegato Mario Rossetti è coerente con gli obiettivi strategici posti sia dal Digital Compass 2030 dell’Unione Europea sia dal Piano Italia a 1 Giga, un progetto am-
TECNOLOGIA
di Giovanni Pioli
16 RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023 - Eccellenze d’Impresa
bizioso che attraverso i fondi del PNRR intende rimediare alla carenza infrastrutturale del Paese.
Ma sono i numeri a dare il quadro della strategia progettuale e dell’investimento di Open Fiber, azienda partecipata da CDP Equity, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, e da Fibre Networks Holdings S.a.r.l., che appartiene al Gruppo Macquarie. Un’azienda di telecomunicazioni ‘giovane’ di cui fanno parte oltre 1.500 dipendenti, con un indotto da 8mila persone impegnate nella progettazione, nei cantieri e lungo la filiera delle TLC, e che collabora con centri di ricerca, università ed enti formativi. Nella veste di player infrastrutturale FTTH, Open Fiber è primo tra gli operatori wholesale only d’Europa, garantendo agli operatori interessati un libero accesso e agli utenti evidenti benefici in termini sia di pluralità che di ricchezza di servizi disponibili. Ad oggi, infatti, oltre 300 operatori partner, nazionali e internazionali, utilizzano la rete ultrabroadband di Open Fiber con le stesse condizioni.
Il piano di cablaggio della società si sviluppa attraverso tre tipologie di intervento, tra investimenti privati e fondi pubblici. A fine 2022, l’azienda ha coperto oltre 15,5 milioni di unità immobiliari, con la previsione di raggiungere oltre 20 milioni di unità immobiliari, realizzando 100mila km di infrastruttura di cui 46mila km nelle cosiddette ‘aree nere’ (238 le città di grandi e medie dimensioni raggiunte dai servizi di connettività) e oltre 57mila nelle ‘aree bianche’ (zone interne meno popolate) Un progetto di copertura che va avanti con l’aggiudicazione dei tre bandi di Infratel Italia, che attraverso il Piano Banda Ultra Larga punta a portare la fibra ottica in oltre 7mila piccoli Comuni italiani.
A questo si aggiunge il Piano Italia a 1 Giga, che ha permesso ad Open Fiber di aggiudicarsi 8 lotti del bando pubblico per dotare di una rete ultraveloce Comuni e aree industriali di nove regioni. Un impegno per il progresso tecnologico del Paese certificato di recente dall’FTTH Council Europe di Madrid, che colloca l’Italia al
OPEN FIBER E LA SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE
3° posto in termini assoluti (dopo Francia e Spagna) per famiglie coperte in FTTH, con 14.6 milioni di unità immobiliari (+2.1 rispetto all’ultima rilevazione).
In termini percentuali, con il 55.5% di famiglie raggiunte dall’FTTH sul totale delle linee, il nostro Paese ha raggiunto la media UE 27+1 (i paesi dell’Unione e il Regno Unito), che è del 55.3%. Sul fronte finanziario, solo nel 2022 Open Fiber ha investito oltre 1,5 miliardi, e ha un piano complessivo da oltre 15 miliardi potendo contare su un project financing da 7,2 miliardi. Cifre che danno contezza della più grande operazione di finanza strutturata per investimen-
ti in reti Telco nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).
La rete di Open Fiber è innovativa, rispettosa dell’ambiente e sicura: fattori di qualità che l’Ad Rossetti ha evidenziato presentando il terzo Report di Sostenibilità, sottolineando l’impegno dell’azienda alle tematiche Environmental, Social, Governance. Agli inizi del 2023, infatti, Open Fiber è stata la prima azienda in Italia che ha conseguito la certificazione ESG che attesta il soddisfacimento dei requisiti delle migliori pratiche e degli standard di sostenibilità più diffusi. Per la posa dei cavi, ad esempio, l’azienda predilige - laddove possibile - il riutilizzo di infrastrutture esistenti e realizza scavi con tecniche meno invasive che riducono sia la quantità di materiali utilizzati sia i rifiuti prodotti.
“L’infrastruttura che stiamo realizzando in tutta Italia è un driver di sviluppo per le comunità, le Pubbliche Amministrazioni e le attività produttive, dal turismo all’industria 4.0 fino al monitoraggio dei territori e all’agricoltura smart - spiega Mario Rossetti -. Inoltre, in un momento di particolare attenzione ai temi energetici, non bisogna dimenticare che la fibra ottica è una tecnologia di per sé green che consente di risparmiare oltre l’80% di energia rispetto all’utilizzo delle reti in rame”. L’attenzione all’ambiente prosegue anche nella fase di funzionamento della rete, attraverso l’implementazione di soluzioni di efficientamento energetico e di riduzione delle emissioni. Su questi temi, il 2022 ha visto Open Fiber protagonista di un importante traguardo: il 100% di energia elettrica acquistata è proveniente da fonti rinnovabili, un risultato che ha consentito di evitare oltre 15mila tonnellate di CO2.
OPEN FIBER E LA SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE
MARIO ROSSETTI, Ad Open Fiber
RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023 - Eccellenze d’Impresa 18
Non bisogna dimenticare che la fibra ottica è una tecnologia di per sé green che consente di risparmiare oltre l’80% di energia rispetto all’utilizzo delle reti in rame.
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PARCO AGRISOLARE E AGRIVOLTAICO
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NUOVI MODELLI DI BUSINESS
CREARE VALORE ATTRAVERSO LA SOSTENIBILITÀ
Rispetto al business tradizionale, i modelli sostenibili legano la generazione di profitto ai problemi sociali e ambientali della comunità. In questo modo, l’azienda può essere considerata come un sistema sociale all’interno di un sistema economico, con una nuova visione della creazione di valore.
Il concetto di sostenibilità rappresenta uno dei mezzi per raggiungere lo sviluppo sostenibile, che, in base a quanto stabilito nel Rapporto Brundtland,“Our common future”, viene definito come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Per raggiungere questi obiettivi, lo sviluppo sostenibile implica la ricerca simultanea di prosperità economica, qualità ambientale ed equità sociale. Questa triplice missione può essere portata avanti da molteplici attori: politici, singoli cittadini, imprese.
Prendendo a riferimento questi ultimi soggetti, non si può parlare di sviluppo sostenibile senza considerare lo sviluppo sostenibile delle aziende.
Riprendiamo i pensieri di due gran-
di imprenditori della storia industriale: Henry Ford e Adriano Olivetti. Il primo aveva l’ambizione di assumere sempre più dipendenti per diffondere i benefici del sistema industriale al maggior numero possibile di persone, per aiutarle a costruirsi il proprio futuro. Questo era possibile reinvestendo la maggior parte dei profitti nella stessa azienda.
Olivetti, invece, affermava che l’imprenditore aveva un obiettivo duplice: il sogno industriale si componeva da un lato dal perseguimento del profitto, dall’altro di un progetto sociale che implicava una nuova relazione tra operaio e imprenditore, di conseguenza un nuovo rapporto tra città e impresa. Olivetti riteneva che la creazione di un ambiente sociale positivo potesse rafforzare la disponibilità del
a cura di Hidra SB
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lavoratore a collaborare allo sviluppo dell’impresa.
Questa è la principale differenza tra Ford e Olivetti: l’imprenditore statunitense credeva in una sostenibilità sociale “interna” all’azienda che andasse a beneficio solo di essa; Olivetti andava oltre, ampliando la tematica della sostenibilità sociale al rispetto delle comunità locali del territorio.
Comunità locali e territorio rientrano nella categoria degli stakeholder, i cosiddetti portatori di interesse, ossia soggetti o entità che sono legati all’attività, direttamente o indirettamente, dell’azienda. Edward Freeman, nel 1984, affermava che fare business significa creare valore per gli stakeholder. I pensieri di Olivetti e Freeman si incontrano e si sovrappongono.
La teoria degli stakeholder si scontra con tre grandi pregiudizi:
1. Ciò che muove un’azienda è solamente il profitto. In realtà, le aziende nascono per la passione e la motivazione degli imprenditori; il successo e il denaro vengono dopo. Il profitto si può definire come un “effetto collaterale” del “fare business”. Walt Disney disse: “Noi non facciamo film per fare soldi, noi facciamo soldi per produrre più film”.
2. La convinzione che l’essere umano sia mosso solo ed esclusivamente dal proprio interesse. L’esperienza comune dimostra quanto gli uomini siano complessi. Non agiscono mai solamente per un proprio tornaconto personale, bensì reagiscono continuamente a stimoli provenienti dall’ambiente esterno che scavalcano l’interesse personale. Basti pensare alla cura
dei figli, degli anziani o ad azioni di eroismo in cui viene messa a repentaglio la propria vita.
3. Pensare che business ed etica siano pensieri incompatibili. Fare business significa creare prodotti e servizi che abbiano valore per i clienti e coinvolgere attivamente i propri collaboratori. L’etica invece è l’insieme di norme e valori che regolano il comportamento dell’uomo in relazione con gli altri. Business ed etica sono due facce della stessa medaglia: fare business significa lavorare insieme per creare valore insieme.
La sostenibilità si collega a tre dimensioni, considerati anche dei veri e propri pilastri: dimensione economica, dimensione sociale, dimensione ambientale. Il pilastro economico si riferisce all’impatto delle pratiche commerciali dell’organizzazione sul sistema economico. Quello sociale fa riferimento alla conduzione di pratiche commerciali vantaggiose ed eque per il lavoro, il capitale umano e la comunità. Infine, la dimensione ambientale rappresenta l’impegno in pratiche che non compromettono le risorse ambientali per le generazioni future.
Passiamo ora ad analizzare cosa si intende per valore sostenibile. La logica di creazione di valore di un’impresa dovrebbe considerare l’integrazione degli obiettivi sociali e ambientali in un significato più olistico del termine valore. Per questo il valore sostenibile rappresenta l’interdipendenza fra sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Andiamo però a definire gli assetti che compongono il valore
CREARE VALORE ATTRAVERSO LA SOSTENIBILITÀ
21 RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023 - Go Green
Il valore sostenibile rappresenta l’interdipendenza fra sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
sostenibile:
- Per valore economico si intende la generazione di profitto;
- Per valore sociale si intende la parità di diritti all’interno della società, il rispetto della parità di genere, di etnia e di religione. Garantendo le condizioni di dignità per la vita di ogni uomo;
- Per valore ambientale si intende la conservazione dell’ecosistema attraverso un approccio che sia rigenerativo e non solo compensativo.
Il modello di business tradizionale è uno strumento a disposizione delle aziende per creare – o aggiungere –valore ai prodotti/servizi prima di consegnarli al cliente. Nell’evoluzione della teoria del management, i modelli di business sono considerati come una fonte strategica di vantaggio competitivo che differenzia un’azienda dalle altre.
Invece, per quanto riguarda i modelli di business sostenibili, essi legano
la generazione di profitto ai problemi sociali e ambientali della comunità. Di conseguenza, se il valore creato dall’azienda per i propri clienti dovesse oltrepassare il dominio finanziario, fino a raggiungere quello non finanziario, la formulazione del nuovo modello di business deve basarsi su un modello sistemico. In questo modo l’azienda può essere considerata come sistema sociale (all’interno di un sistema economico) rivolta alla società e all’ambiente. In aggiunta, all’interno del modello di business sostenibile, la creazione di valore deve superare la visione secondo cui il cliente è il singolo stakeholder, per arrivare a quella che considera tutti gli stakeholder nel loro insieme: clienti, investitori, azionisti, dipendenti, fornitori, partner, ambiente e società. Il modello di business sostenibile deve garantire l’interazione fra tutti gli stakeholder, rappresentando la stessa chiave per l’espansione sostenibile.
CREARE VALORE ATTRAVERSO LA SOSTENIBILITÀ 22 RANSOMTAX MAGAZINE - #n. 8 / Maggio 2023VUOI SAPERNE DI PIÙ? INQUADRA IL QR CODE O CLICCA IL LINK
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2018
CHI SIAMO
I dottori commercialisti e revisori dei conti Roberto Triolo e Salvatore Lo Bue fondano Ransomtax, verticalizzando l’attività di consulenza su due settori: la fiscalità agevolata del piano nazionale Industria 4.0 e i modelli di organizzazione, gestione e controllo con la divisione Prevenzione 231. Professionalità, sicurezza e affidabilità sono i pilastri su cui poggia l’attività di consulenza di Ransomtax.
2020
Nasce la divisione “Sos Crediti d’Imposta”, un insieme di servizi con un’unica finalità: dare serenità alle aziende che hanno rendicontato, spesso autonomamente, uno o più crediti d’imposta. Un team di professionisti che affianca le imprese in ogni fase, dalla verifica preliminare delle rendicontazioni, all’assistenza in caso di controllo, fino ad arrivare alla difesa tributaria in fase di contenzioso.
2022
Ransomtax cresce ancora con nuovo servizio dedicato al mondo imprenditoriale:
“Bussola - Direzione crescita” è la consulenza che aiuta le imprese a orientarsi tra le innumerevoli opportunità legate alla finanza e alla fiscalità agevolata: crediti d’imposta, contributi a fondo perduto, bandi di finanziamento, garanzie bancarie Un team di professionisti viene messo a disposizione delle aziende, proponendo le migliori opportunità e aggiornandole costantemente sugli strumenti più adatti per sviluppare il loro business.
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