Catalogo Bibart Biennale Internazionale d'Arte di Bari I Edizione - 2016-2017

15 DICEMBRE 2016 > 15 GENNAIO 2017 BARI

CATALOGO UFFICIALE DELLA Iª EDIZIONE

"Il fine ultimo è la ricerca del significato di Bellezza" introduzione a cura di MIGUEL GOMEZ - DIRETTORE ARTISTICO, BIBART

B

ibart, Biennale Internazionale d’Arte di Bari e Area Metropolitana è la prima Biennale d’Arte della Città di Bari che espone le opere in concorso nelle Chiese del borgo antico di Bari perché, nei secoli, la Chiesa Cattolica ha creato un profondo legame con il presente di cui l’arte è espressione.

Bibart è una grande scommessa per i suoi contrasti, la contemporaneità delle opere e il palcoscenico storico delle Chiese che appartengono ai secoli che vanno dall’XI al XVIII secolo: Cattedrale di San Sabino, Chiesa della Vallisa, Santa Teresa dei Maschi, San Gaetano, Chiesa del Gesù, Sant’Anna ospiteranno la Biennale, ad esse si aggiunge il Museo Diocesano. Completa lo scenario degli spazi espositivi Domus Milella, antico palazzo seicentesco di Bari, nel borgo antico.

Il crollo delle grandi monarchie europee e la crisi dell’aristocrazia della seconda metà del XVIII secolo, l’ascesa dell’Illuminismo, la Rivoluzione Industriale e la nascita di nuove classi sociali crearono profondi mutamenti che cambiarono il rapporto tra artista e mecenate anche all’interno della Chiesa. Gli artisti cominciarono a far riferimento alla nuova classe sociale emergente che poteva sostenere economicamente la loro arte; quelli di loro che continuarono a lavorare all’interno della Chiesa erano la minoranza e si tennero a distanza dai grandi dibattiti culturali internazionali sempre più complessi. Da un lato, l’arte sacra e liturgica ed una Chiesa conservatrice, dall’altro la sperimentazione delle giovani generazioni di artisti.

Occorrerà aspettare il Novecento, le due Guerre Mondiali, il Concilio Vaticano II ed il pontificato di Papa Paolo VI perché il distacco si colmi. Appena un anno dopo dalla sua elezione, Papa Paolo VI convocò il mondo degli artisti internazionali contemporanei e dei critici ad un incontro che si dimostrò radicale ed innovativo e che pose le basi per la creazione di un nuovo museo di arte contemporanea che integrasse il patrimonio storico dei Musei Vaticani. Paolo VI chiese aiuto a tutti i presenti e fu il primo passo concreto verso la riapertura di un dialogo interrotto, come lui stesso disse, “dalla pigrizia, dall’ignoranza e dall’attaccamento alla tradizione vista come fissa ed inamovibile”. La forza del messaggio di Paolo VI ha portato la Chiesa Cattolica verso una più profonda integrazione nella contemporaneità. Nel 2007 il Cardinal Ravasi venne nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura da Papa Benedetto XVI. Uno dei suoi primi progetti fu la realizzazione di un padiglione per la partecipazione del Vaticano alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, perché gli artisti contemporanei potessero realizzare l’opera d’arte che avrebbe rappresentato il Vaticano alla più antica e prestigiosa rassegna internazionale d’arte contemporanea al mondo. Lo strappo con la Storia veniva così ricucito.

Oggi, noi ci proponiamo di fare un ulteriore passo in questa direzione: dare nuova vita alle Chiese, spesso ormai non più aperte al culto, perché siano spazi espositivi e di confronto per l’arte contemporanea con l’obiettivo di aprire la porta al dialogo nella Storia con il Presente.

Citando I demoni di Dostoevskij possiamo dire: "L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non vi sarebbe nulla da fare al mondo. Il fine ultimo è la ricerca del significato di Bellezza".

"vallisa: cerniera tra bari nuova e centro storico" introduzione a cura di DON ANTONIO PARISI

S

ono trent’anni che la Vallisa opera a Bari Vecchia e la chiesa si pone, per la sua ubicazione, come cerniera tra il centro storico e la Bari nuova.

Ma in questi anni è stata anche un centro culturale di idee, proposte, iniziative, progetti, che hanno dato spazio e visibilità a tanti artisti, coinvolgendo un pubblico sempre numeroso.

Avendo ormai maturato una competenza a 360 gradi nel settore artistico, ha preparato, in collaborazione con l’Associazione Federico II Eventi, una biennale internazionale di arte contemporanea. Artisti di ogni provenienza hanno inviato le proprie opere che saranno esposte in alcune chiese del centro storico. L’apertura di queste storiche chiese è un valore aggiunto alla mostra; infatti dal 15 dicembre al 15 gennaio 2017 sarà possibile essere guidati in questi luoghi sacri, contemplando opere d’arte storiche e i lavori d’oggi.

Anche con questa mostra siamo alla ricerca della bellezza in tutte le sue espressioni artistiche; non permetteremo di farci soggiogare dalla presenza di bruttezze e spazzature varie. Noi siamo i guardiani delle cose belle e Bari vecchia ne è fornita. Alcuni angoli ravvivati dal sole; alcuni balconi fioriti; edicole votive ornate e illuminate; i vari spiazzi e cortili privati che invitano alla serenità; e che dire dell’ampia veduta del lungomare ammirato dalla muraglia. Possiamo veramente parlare di un Quartiere Vallisa come territorio dell’arte.

Noi ci siamo, ma vorremmo essere affiancati ancora di più dalle istituzioni cittadine e magari da qualche sponsor che ci permetta di non essere in affanno alla continua ricerca di sostegni economici vari.

L’invito a tutti, durante questi giorni di feste natalizie, è quello di recarsi in queste chiese per non dimenticare la nostra storia, ricercando la bellezza che salva.

"BIBART 1ª EDIZIONE: UN’INIZIATIVA UNICA DI PROMOZIONE DELL’ARTE" introduzione a cura di Emanuel von Lauenstein Massarani Critico d’arte e Presidente del IPH – Istituto di Recupero Del Patrimonio Storico nello Stato di San Paolo Senza la pretesa di voler competere con manifestazioni simili, la 1ª BIBART - Biennale Internazionale d’Arte di Bari e Area Metropolitana - vuole riunire pubblico e critica attorno alle più recenti tendenze artistiche dell’arte italiana e internazionale.

Crediamo che l’opera d’arte, quando non è frutto di tecnicismo o il risultato di mero raziocinio, riunisca in sé elementi peculiari della personalità dell’artista: nella sua pittura è possibile decifrare le più riposte condizioni dello spirito, i momenti più o meno felici, essa permette soprattutto di osservare le caratteristiche umane dell’artista e il suo desiderio di comunicare ciò che in lui si manifesta.

La nuova Biennale diventa così uno strumento attraverso il quale si cerca di far convergere il panorama artistico di tutti i paesi partecipanti in un’opera unitaria. Pur con inevitabili lacune, BIBART vuol essere per i cultori dell’arte strumento di lavoro e insieme spunto di riflessione per mostrare verso quali tendenze si orientano gli attuali movimenti artistici.

La scoperta di nuovi talenti e la loro partecipazione al fianco di artisti già affermati è un altro obiettivo di questo scambio multiculturale. Si spera dunque di poter fornire una prospettiva il più possibile aperta, di poter dare un piccolo contributo alla storia dell’arte ricostruita attraverso l’analisi di questo nuovo mosaico.

Siamo convinti che il fine di questa manifestazione, che diventa biennale, sia quello di mostrare il percorso estetico degli artisti della penisola e di tutto il mondo con lo scopo di individuare gli aspetti più autentici ed evitare generalizzazioni che possano distorcere la realtà dei fatti.

In un mondo sempre più banalizzato dai disperati tentativi di globalizzazione, che non risparmia il pluralismo culturale, accogliamo con fiducia questa importante iniziativa della città di Bari che ha l’ambizione di valorizzare questo mosaico di infinite espressioni estetiche.

Non vi è dubbio che si tenda innanzitutto all’originalità, oggi gli artisti di rilievo sono prevalentemente giovani che oltretutto sono poco disposti a sopportare il pesante fardello che pesa sulle loro spalle in un ambiente sempre più esigente.

Gli artisti oggi sono più impazienti e sono a giusto titolo alla ricerca del successo. È vero che alcuni rifuggono pubblicità e mode per cercare uno stile personale, ma queste sembrano essere eccezioni che confermano la regola.

Il fenomeno dell’incremento della produzione artistica stimola l’autore a concepire il prodotto artistico e il pubblico a consumarlo, l’opera li invita in momenti separati ad eseguire azioni diversificate che poi si compensano, rendendo il prodotto espressivo per i primi e decifrabile per i secondi. È significativo notare come il gesto applicato all’arte, sia dagli artisti che dai destinatari dell’opera, trasformi nel tempo la dinamica del messaggio, che si rinnova attraverso i cambiamenti culturali della società che via via lo esprime e lo consuma. Questa è infatti l’ambizione della nuova Biennale di Bari, che senza dubbio, a partire da questa prima edizione, diverrà uno strumento di diffusione delle tendenze artistiche di tutto il mondo.

GRANDI MAESTRI

“GRANDI MAESTRI”

Dal Postimpressionismo al Neorealismo: viaggio tra le avanguardie del Novecento MOSTRA a cura di William Tode e Miguel Gomez Un evento nell’evento, una grande mostra con opere di maestri dal Postimpressionismo al Neorealismo, passando per Fauvismo, Cubismo e Futurismo, coordinata e organizzata da William Tode e Miguel Gomez.

Una opportunità di assoluto valore per gli appassionati d’arte e le genti di Puglia, che evidenzia con grande efficacia l’evoluzione dell’immagine dall’Impressionismo alle avanguardie del Novecento.

Nelle opere di Cézanne, Renoir, Picasso, Balla, Mirò, Rosai, Boccioni, Archypenko per citarne solo alcuni, vi sono i prodromi e gli archetipi dei movimenti più importanti dell’arte moderna.

OLEKSANDER ARCHYPENKO “Figura periodo cubista di Parigi” - prova d’artista - Acquatinta/acquaforte - cm.29x40

7

“GRANDI MAESTRI”

Luigi BARTOLINI

Umberto BOCCIONI

“La quaglia morta” - Incisione su carta - 1932

“Lanciere a cavallo” - Disegno - 1913/1915

Aldo BORGONZONI “Alluvione del Polesine” - Pastello tecnica mista - 1954

Umberto BOCCIONI “Studi per scultura” - Disegno a penna e carboncino - 1913

“GRANDI MAESTRI”

Pietro BUGIANI “Paesaggio pistoiese” - Pastello - cm 70x50 - 1940

Domenico CANTATORE “Figura” - Litografia - cm 50x70

Bruno CASSINARI “Figure” - Litografia - cm 50x70

Carlo CARRA’ “Natura morta” - prova d’artista - 1962

“GRANDI MAESTRI”

Paul CÉZANNE

Primo CONTI

“Studio di bagnante” - Carboncino - cm 50x70 - 1903 ca

“Il vetturino ubriaco” - tecnica mista - cm 50x70 -1915

Giorgio DE CHIRICO “Cavalli” - Tecnica mista

Salvador DALI’ Calcografia acquaforte e acquatinta

“GRANDI MAESTRI”

Filippo DE PISIS “Paesaggio di Bretagna” - Olio su tavola - Anni ‘30

Gianni DOVA “Composizione” - olio su tela cm. 46,5 x 55 - 1950/1955

Raoul DUFY “Bagnante” - Prova d’artista - Puntasecca su rame - 1928

Giovanni FATTORI “Ulivi” - Acquaforte - cm 35x50

“GRANDI MAESTRI”

Salvatore FIUME “Odalisca” - Olio su tela - Anni ‘60

FUTURBALLA “Splendore geometrico di ritmi dinamici - forme e luce in movimento” Dipinto a tempera su tela juta applicata su cartone - cm 72 x100 - 1916

Michele GORDIGIANI “Natura morta” - Olio su tela - cm 70x60 - 1911

Emilio GRECO “Maternità” - Disegno - cm 70x100 – 1981

“GRANDI MAESTRI”

Virgilio GUIDI

Renato GUTTUSO

“La contessa” - Gouache

“La pigiatura” - Tempera su cartoncino - cm 37x50 - 1981

Wilfried LAM

Antonio LIGABUE

“Composizione” - Tecnica mista

“Autoritratto” - Olio su tavola - Anni ‘50

“GRANDI MAESTRI”

Mino MACCARI

Edouard MANET

“Figure” - Litografia - cm 50x70

“à Berte Morisot” - Pastello - cm.43 x 57,5 - 1870

Giacomo MANZU’

Giovanni MARCH

“Ritratto del figlio Mileto” - Carboncino

“Paesaggio - Ultima opera del maestro” - cm 90x80 - 1973

“GRANDI MAESTRI”

Umberto MASTROIANNI

Francesco MESSINA

“Composizione” - Tecnica mista - cm 100x70

“La modella ” - Prova d’artista - Tecnica mista - cm 50 x70

Giuseppe MIGNECO “Figura” - Litografia - cm70x50

Joan MIRO’ “Composizione” - Tecnica mista - 1972

“GRANDI MAESTRI”

Amedeo MODIGLIANI

Sante MONACHESI

“Ritratto di Jeanne Hébutherme” - Disegno su carta giallina gm.80 - cm 21x30

“Parigi” - olio su tela - cm 50x70

Augusto MURER

Pablo PICASSO

“I tori” - Disegno a carboncino - cm 70x50 - 1981

“Modelle nello studio” - Xilografia - cm 70x50 - 1936

“GRANDI MAESTRI”

Pierre Auguste RENOIR

Mario SIRONI

“Sur la plage” - Puntasecca - cm 15x25

“Composizione” - Tecnica mista - cm 50x70 - Anni ‘30

GINO SEVERINI

Luigi SPAZZAPAN

“Danseuse Espagnole” pastello grasso su carta giallina cm. 48 x 67,5 - 1912

“L’arrotino” - Olio su tela - cm 50x70 - 1960

“GRANDI MAESTRI”

Orfeo TAMBURI “Paesaggio” - litografia - cm 70x50

Ernesto TRECCANI “Fanciulla” - Olio su tela - 1973

Renzo VESPIGNANI “Autoritratto” - tecnica mista

Lorenzo VIANI “Il buttero” - Disegno matita grassa - cm 50x70 - 1921

“GRANDI MAESTRI”

Tono ZANCANARO “Le mie muse” - tecnica mista e inchiostro a colori cm 50x70 - 1972

WILLIAM TODE

“MONOGRAFICA - william tode”

William Tode: Gemme di matura giovinezza introduzione a cura di Sandro Costanzi Scrivere oggi del M° William Tode, maturo protagonista perché entrato sedicenne nella storia dell’arte internazionale del II Novecento, significa trattare di un artista che non è stato mai sazio di sperimentare e rinnovarsi, in quanto nelle ossa di questo titano tardoromantico, piombato nelle avanguardie del XX secolo, ancora arde quel sacro fuoco primigenio e ancestrale dell’arte che quasi imberbe l’ha mosso alle alte vette di tutte le arti: la pittura, la scultura, la prosa, la musica,la scenografia e l’attività recitativa. Lo slancio di lasciare Roma, in ricostruzione dopo le brecce del II conflitto mondiale, alla volta della ruggente Parigi, ove trova come guida e sostegno Giovanni March e Olivier Messiaen, torna nelle onde musicalmente cromatiche caratterizzanti l’espressione attuale del M° William Tode. Tale flusso incorrotto e sorgivo di colore danzante, sopraggiunto nella maturità dell’uomo e nella franchezza profonda dell’artista, è un flusso di coscienza sgorgato in seguito ad un evento che non è meramente fisico, anzi anche spirituale. Nel caso di Tode, liberare gli occhi dalla cataratta che li velava ha significato prendere piena coscienza del colore nella partecipazione viva e intelligente alla luce e tutto ciò che era in ombra riemerge più consapevole che mai da un abisso, sì profondo, ma pur sempre ponderato come l’arcano tesoro ivi custodito. La maturità- e dico la maturità,perché la vecchiaia è uno stadio evolutivo estraneo alla vitalità del M° William Tode, il quale, pur già adulto nella prima giovinezza, ha sempre serbato la spinta rivoluzionaria e appassionata dell’Ariete sotto il cui cielo è venuto al mondo, è la categoria temporale adeguata per valutarne il percorso artistico, fin’ ora svolto. In William Tode è presente una sintesi energetica dei principi fondanti di un’eterna primavera. Sintesi perché non vi è età più adatta della maturità per salvare ciò che realmente va serbato e ciò che è da buttare: il superfluo appesantisce una valigia che di giorno in giorno va alleggerita. In questo processo altamente spiritualizzante la coscienza è come se si auto-ponesse a una potatura, sì dolorosa, ma comunque necessaria per rinverdirsi. Tolto quindi un ramo morto, perché nudo e avvizzito, si lascia lo spazio ad una gemma che s’erge

inedita. E’ il paradosso del tronco secolare che trae la propria giovinezza proprio dall’aver esperito profondamente la vita fin da quando nacque gemma feconda e radiosa. Sul dorso muschioso coraggiosa e inedita s’irraggia la vita di sempre: e questo che rende energetica la sintesi etica a cui la maturità obbliga il veloce volgere dei giorni. Conferma appieno la mia tesi il pensatore e teologo Romano Guardini, autore del succinto ma condensato saggio Le età della vita 1: Ci sono due tipi di attività: quella della dynamis immediata, che è la forza con cui si controlla e si organizza, e quella del senso delle cose, delle verità, del bene.

Nell’uomo adulto, esse stanno in un certo equilibrio. Egli deve produrre,lottare, imporre – beninteso, produrre ciò che è autentico, lottare per ciò che è giusto, imporre il bene-Diventando vecchio, la dynamis s’affievolisce. Tuttavia, nella misura in cui l’uomo consegue le sue vittorie interiori, la sua persona lascia, per così dire, trasparire il senso delle cose. Egli non diventa attivo, bensì irradia.

Non affronta con aggressività la realtà, non la tiene sotto controllo, non la domina, bensì rende manifesto il senso delle cose e, con il suo atteggiamento disinteressato, gli dà un’efficacia particolare.

Con queste riflessioni di Romano Guardini, le quali amplificano il concetto di saggezza, esplicata nel caso di William Tode con la sintesi energetica operata dalla maturità, chiudo questo preambolo pregno di esistenzialismo e passo alle opere dell’ultimo periodo, espressione di una neo- giovinezza,irradiata grazie anche ad un intervento oculistico. L’occhio è la porta con cui l’anima filtra il mondo che le si profila innanzi. Ma non è l’esterno a informare di sé l’anima, la quale esercita, più o meno coscientemente, la sua personale e propria visione nell’atto della percezione; una ricezione che non è passivamente accettata in quanto è soprattutto una lettura il più possibilmente partecipata e attiva della realtà circostante. L’anima quindi è come se informasse di sé il campo visivo e lo insegnasse: dà un ordine alla forma e dà un senso ai segni, anch’essi da interpretare contestualmente alla radice. Questa è la forza attiva e trasformante della consapevolezza; un concepire concetti sapidi e quindi sapienti nell’approccio radioso al mondo. Con questo punto di vista vanno lette le nuove opere di William Tode ove i colori dell’iride vanno a creare ritmi e canti 1

ROMANO GUARDINI, Le età della vita. Milano, Vita e Pensiero,1992, pp. 79.80.

“MONOGRAFICA - william tode” la cui freccia scocca armoniosa dall’arco da cui è lanciata. E’ la melodia infinitamente strutturata di Wagner che si dipana pervasa di puntinismo, innocente e sinergico scaturito in un cubo-futurismo smussato di aggressività e addolcito in una gioia, che la vita custodisce a tutti i costi. E come se gli stili che sempre hanno accompagnato William Tode si fondessero insieme: ad esempio l’astrattismo tipico del Tristano ( anni ’80-’90 del XX secolo) andasse a stemperare gli spigoli dinamici del cubo futurismo ( I decade del 2000). Sinfonia infinita che abbraccia tutta la musica da Chopin fino alla danze popolari passando per Ravel, Gershwin e Stravinskij; sinfonia ammaliante questi encausti che rendono ancora più carnosi i boleri e le rapsodie francoispaniche di Ravel e di Bizet; sinfonia compiuta questa pittura ormai riconciliata con i drammi della storia. E come se il vecchio Tode rispondesse al giovane Tode, inurbato nella Roma aggressiva e ruggente degli anni’60, e al suo periodo nero ove la figurazione solenne e strutturata come quella di Masaccio, va a declinare il quotidiano dipanarsi in un nero prettamente caravaggesco: sono gli anni della grande stagione neorealista italiana nota per alte e insuperate pagine di cinema; sono gli anni in cui l’esistenzialismo interroga la sanguigna storia europea nei drammi del singolo. In quelle opere il soggetto si eclissa e nell’oscurità diviene frammento inquirente e postulante vie di uscita in una realtà che lo imbriglia. Il vecchio Tode risponde al giovane Tode e gli risponde ora; dopo un lunga lotta affinatasi nel corso del tempo. Maturo gli dispiega un’iride di colori ove il soggetto non è annullato, anzi ivi colloquia armonioso con il contesto esterno. L’arco di guerra si è disteso in un arcobaleno e sprigiona la fecondità di una natura felice e amata dall’uomo. E’ giunto infatti il tempo di raccogliere il frutto maturo e generato dai semi sparsi nelle terre arate in giovinezza. E siccome non esiste autunno che nudo vesta di pomi arancioni e morbidi gli alberi di caco, e siccome non esiste inverno privo di rubiconde bacche di rose canine, la vita interpella sempre e comunque chi è chiamato a rispondere dei doni ricevuti e a rimetterli in circolo per ciò che verrà dopo. Ecco questi colori esaltati nello stacco geometrico e dei piani prospettici sono la risposta matura al giovane Tode, il quale, essendo un campo ben predisposto, ha saputo coltivarsi e fruttificare.

La valenza metafisica e significante della geometria diviene allora forza dinamica e spinta verso una trascendenza che irradia di forza solare l’intera realtà. E come se una mano netta e maschile, quella del M° Tode che mai ha conosciuto né pentimenti e nè incertezze secondo la testimonianza dello stesso Renato Guttuso, si aprisse totalmente ad un’anima femminile e nell’impatto generasse grembi in cui snodare

i ritmi dell’ esistenza. L’esistenza è una danza mentale suonata da ritmi cardiaci: è l’osmosi perfetta di maschile e femminile, mente e cuore, impeto e visione. Il tutto quasi fosse armonia e melodia di quella sinfonia a volte sofferta e a volte luminosa, che è la vita stessa e di cui coda e fine è la ricerca e l’attuazione della serenità. Il cerchio dischiude soli e pianeti e palesa la propria luce ora ardente e ora lunare; il triangolo rinuncia agli spigoli e s’insinua nelle pieghe di una danza panica; è una follia, un fandango che antichi si aprono squarci di futuro. E l’unica e medesima ragione di cotanto equilibrio è che il M° Tode ha ereditato la perenne pedagogia figurativa e plastica degli antichi maestri congiunto però alle spinte innovatrici delle avanguardie del Novecento: lo stesso pathos, che anima la composizione, struttura lo scatto di un impianto visivo concepito in realtà come contrappunto di linee di forza e concertato cromatico. Tutto ciò accumuna le opere dell’ultimo periodo estetico di William Tode, ma vorrei soffermarmi su alcune opere ispirate alla musica: Omaggio a Chopin- Ballata op. n 23 in Si bemolle, Omaggio a Listz-La vallèe d’Orbemann, Omaggio a Stravinskij -Petruška, quasi a proporre una breve storia della musica dal periodo romantico fino a quello neoclassico tramite le opere pittoriche di William Tode, anch’egli compositore di matrice tardo-romantica. La prima è l’Omaggio a Chopin ove il crepuscolarismo interiore si apre varchi fioriti in cerchi generati da elissi. Generare emozioni fini e sfuggenti si crea grembi custoditi da acque silenti in placente inviolabili. Un microcosmo ove è riflesso il macrocosmo dell’universo capace di sostenere una continua danza centripeta. Altro degno figlio di Bach, oltre al notturno Chopin, è anche Listz, musicista tardoromantico a suo modo iniziatore delle avanguardie. L’opera del M° Tode ne propone l’eroismo titanico finalizzato alla ricerca della luce, di una luce trascendente e perenne. Un’ascesi complessa in cui è coinvolto tutto l’individuo chiamato a confrontarsi con i suoi ostacoli in un continuo rapporto con la vanità del mondo. E’ una spogliazione interiore in cui la maggiore difficoltà è quella di semplificarsi: pena la perdita della luce, a cui il maggior ostacolo è la volontà stessa. Quello di Tode è un astrattismo prettamente cromatico che,sfuggente ogni confine prestabilito, si propaga riflettendo il prisma solare, sprigionato da luce candida, pura e bianca.

Concludo questa breve rassegna musicale con l’Omaggio a Stravinskij: l’encausto di William Tode propone un flusso continuo quasi a richiamare le sezioni ritmiche del compositore russo: contrappunti sfalsati e guizzanti in esiti sorprendenti. E con Stravinskij si chiude il cerchio di un intera era della musica, che dall’avanguardia

ritorna al classicismo di Pergolesi, Mozart e Beethoven e inserisce il pianoforte nella orchestra, fino ad allora ritenuto strumento solista. Anche perché fu lo stesso Listz a renderlo un’orchestra sinfonica con le epiche trascrizioni beethoveniane e bachiane.

Ma questo è un altro discorso.

Certo ci sarebbe tanto da dire su ciascun’opera, in quanto ognuna esprime a proprio modo una saggia ricchezza interiore, accumulata nel corso di tutta una vita sempre aperta al nuovo ma soprattutto onesta e generosa: questo è il calore, questo il fulcro energetico e il sangue vivido inscritti in questi encausti di William Tode; questo il segreto di un eterna giovinezza di un titano vestito di rosa quando venne alla luce all’alba di un giorno di aprile. Non esiste inverno che non venga riscattato dalla primavera e non esiste primavera che non voglia essere perenne, nonostante il corso obbligato delle stagioni della vita. Non esiste risveglio che non celebri la sua danza primigenia e ancestrale: un rito muscolare e fecondante, un farmaco contro la morte e il pizzico della taranta, il cui veleno viene espulso dall’euforia del ritmo, pronto a rinnovare e purificare il sangue. Nella danza si fondono i corpi nel comune battito della musica, l’umanità diventa solidale e socializzano la solitudine e l’incomunicabilità, espresse nel periodo nero ( anni ‘60/’70 del Novecento). In questi ritmi snodati e diffusi de La tammuriata tutto ruota e si moltiplica irradiando tensioni visivamente efficaci perché mai ripetute e ciascuna fornita da una propria intenzionalità. Lo stesso impatto visivo è rincontrabile nell’opera Regata a Bardolino sul lago di Garda ove le vele delle barche si incrociano e si fendono nella competizione navale.

Alto troneggia il sole e,quasi statico nell’azzurro protagonista e totalizzante, contempla il torneo che si articola con il beneplacito della sua luce lieta e diffusa. La particolarità di quest’opera, come di tanti altri encausti coevi, è la presenza del bianco, che inizia a introdursi lievemente nella produzione artistica di William Tode, un acromatico che egli soleva sostituire con tinte chiare o neutre.

Il bianco appunto significa che l’arte di William Tode ha iniziato a solcare nuove rotte, in armonia però con quanto si è realizzato nel passato. Concludo con il Notturno d’amore di Tristano e Isotta, ove i complementari arancio e azzurro si sposano nel cantico amoroso del Tristan und Isolde di Wagner: è il secondo atto noto per lo struggimento amoroso di Tristano e Isotta, posseduti d’amore nella dolce sensualità della notte. Un legame crepuscolare e tenero, ricordo di una

giovanile e mai sfiorita passione musicale di William Tode, il quale giovanissimo si dedicava alla musica del grande musicista tedesco. Anzi un ritorno di fiamma rinverdito negli anni ’80 del Novecento quando inizierà a introdurre l’astrattismo del Tristano, dopo la fase neorealista del periodo nero; un astrattismo lirico ove la figura si fonde e si trasfigura in una irradiazione diffusa e continua.

Quello del Tristano è un astrattismo totalizzante che lascia emergere le tensioni inscritte al soggetto stesso, latore di una dinamica naturalmente reale. Le forze dell’universo riflettono l’armonia primigenia e la trasmettono tramite le onde della musica, espressione spiritualizzante e altamente metafisica della matematica. Esito ultimo del Tristano è allora una geometrizzazione morbida e flessuosa del Nautilus, così come esprime l’opera Armonie dinamiche della geometria euclidea: una spirale dischiusa in piani dialoganti e in cerchi conclusi in spicchi ascensionali. Come se il principio di ogni ascensione a fosse la natura fisica: un astrattismo targato 3,14 nel π e nella sequenza di Fibonacci. Quel cerchio giallo che troneggia in quest’opera di William Tode è forse un sole albeggiante? E’ forse un girasole, la cui disposizione di semi riflette la matematica cosmica? Di fatto è un fulcro che irradia la propria armonia interiore. E alla fine di tutto questo lungo discorso, si può allora concludere che il vecchio Tode serbi ancora in sé il fuoco del giovane Tode, che sedicenne lasciò Roma e partì alla volta di Parigi per conquistare il mondo- e l’ha conquistato stando a fonti autorevoli e degne. E intramontabilmente vivida torni quella stessa luce filtrata dalle cattedrali gotiche francesi in queste cromie, espressioni pure di una luce eccelsa, come l’iniziazione all’organo operata dallo stesso Olivier Messiaen: era il lontano 1956, il M° William Tode aveva solo 18 anni e 60 anni dopo è come se il tempo non fosse mai passato. Il cerchio si è concluso: la fine, o meglio il fine, ha confermato l’inizio, sovrapponendosi sullo stesso punto. Anche questa è sintesi energetica.

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Armonie Dinamiche di una danseuse di danza ritmica con il cerchio - omaggio alle olimpiadi di Rio de Janeiro encausto su tavola - cm.50 x 100 (2016)

Ballerini di tango argentino - encausto su tela cm. 60x100 (2015)

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Ballerini di paso doble - encausto ed olio su tavola cm. 60 x 120 (2016)

Omaggio a loie fuller danseuse del Moulin Rouge encausto su tela - cm. 100 x 150 (2016)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Danseuse olimpica - encausto su tela - cm. 70 x 100 (2016)

Danseuse dei Caraibi con cornice di corda smaltata encausto su tela - cm.53x125 (2016)

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Danseuse di danza ritmica - encausto su tavola cm. 60 x 120 (2016)

Danseuse di flamenco - encausto su tavola cm. 57 x 71(maggio 2016)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Danseuse El Amor Brujo di Manuel de Falla - encausto su tavola - cm 60 x 120 (2016)

Danseuse spagnola con la veletta e il cappello che danza il Flamenco - encausto su tela - cm. 100x150 (2016)

WILLIAM TODE WILLIAM TODE Danza di Arlecchino - encausto e olio su tavola cm.80x100 (2016)

Danza di Scheeherazade - encausto e olio su tavola cm.60x90 (2016)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Dinamiche cosmiche delle Pleiadi - encausto su tela cm. 100x100 (2016)

Dinamiche plastiche di un cavallo imbizzarrito cm.100x100 - encausto su tela (2016)

WILLIAM TODE Dinamismi plastici di un cavallo al galoppo - encausto su tela - cm.80 x 100 (2016)

WILLIAM TODE Flamenco - encausto su tela - cm 70x90 (2003)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

La dansesuse con la perla - encausto su tela cm. 100x120 (2016)

La Petite Athène, Paris - olio su tela - cm. 60x80 (settembre 1955)

WILLIAM TODE Marie nell’atelier di Montparnasse - olio su tela - cm.75x95 (1956)

WILLIAM TODE La visita a Picasso in compagnia di March - la Californie olio su tela - cm. 70x100 (1957)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE Montagne Sainte Victoire - Aix en provence - olio su tela cm.60x50 (1956)

WILLIAM TODE Montmartre - olio su tavola - cm. 70x60 (1956)

WILLIAM TODE Moulin rouge - olio su tela - cm 80x100 (1956)

WILLIAM TODE Notturno d’amore - Tristano e Isotta - cm. 70x100 encausto e olio su tavola (ottobre 2016)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Omage à Josèphine Baker - la Venere nera encausto e olio su tela - cm. 60 x 90 (2016)

Omaggio a Strawinschky - Petruschka encausto su tavola - cm. 60 x 120 (2016)

WILLIAM TODE Omaggio al palio di Siena e al grande Aceto, 8 volte vincitore encausto su tavola - cm.80x80 (2016)

WILLIAM TODE Omaggio alla Rapsodia in blu encausto e olio su tela - cm. 60 x 120 (2016)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Omaggio e Souvenir di Paris - encausto e olio su tavola cm 60 x80 (2016)

Paris, Sacré Coeur - Montmartre - olio su tavola cm.35x56 (1957)

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Regata a Bardolino sul lago di Garda encausto e olio su tavola - cm.60x90 (2016)

Ritmi plastici della Montaigne Sainte Victoire - olio su tela cm. 40x50 (1958)

“MONOGRAFICA - william tode”

WILLIAM TODE

WILLIAM TODE

Sacré Coeur Montmartre - olio su tela - cm.50 x70 (1955)

Suite per violino, chitarra e orchestra - encausto su tela cm. 50x60 (2016)

WILLIAM TODE Tango - encausto su tela - cm. 55x110 (2011)

MIGUEL GOMEZ

“MONOGRAFICA - MIGUEL GOMEZ”

MIGUEL GOMEZ Miguel Gomez già da piccolo conosce e frequenta gli atelier di Pablo Picasso e Bernard Buffet. Ma è l’incontro con Salvador Dalì che segnerà definitivamente la strada di Miguel Gomez, avvicinandolo all’arte in tutte le sue forme ed espressioni.

Frequenta il liceo artistico a Bari e a 19 anni, per circa un anno, gira l’Europa come artista di strada. Rientra in Italia e frequenta l’Accademia di Torino. Dal 1987 al 1994 si dedica all’incisione collaborando con artisti quali Emilio Greco, Aligi Sassu, Renzo Vespignani, Enrico Baj. Dal 1994 si dedica alla ricerca di nuove espressioni artistiche e dal 2009, oltre che con la pittura, Miguel Gomez si esprime attraverso la body art, la performance art, la video art e le installazioni. Nel 2013 collabora con l’artista Vincenzo Lo Sasso (che ha fatto parte della factory di Andy Warhol) partecipando con un video art “Creature of birth and sorrow", alla mostra “I fiori dell’aglio” e con una performance “Naked time” alla mostra , sempre di Lo Sasso, “Matera il futuro (I love my ghost)” nei Sassi di Matera. Sempre nel 2013 collabora con una sua performance di body art alla mostra antologica del M° William Tode, ultimo artista vivente del gruppo dei neorealisti ed ex direttore dell’ufficio studi del museo degli Uffizi di Firenze. Nel 2014 partecipa a “Pollination London Biennale” Londra-GB. 2016 mostra per il Museo dei Papi nel Duomo di Torino e con proiezione di un suo video art nel teatro Romano di Aosta. Il studio/Atelier è situato in una chiesa del 1600, Santa Teresa dei Maschi, nel borgo antico di Bari. Gomez ha esposto a: Freiburg, Karlsruhe, Heidelberg, Amsterdam, New York, Londra, Sidney, Parigi, Roma, Atene, Bari, Matera, Cerignola, Policoro, Ascoli Satriano, Pazin (Croazia), Buje (Croazia), Parma. Curatore di eventi internazionali quali “Women in…Art, Xchange, attualmente è art director per le arti visive e performative di Artoteca Vallisa, Santa Teresa dei Maschi-Bari e presidente dell’A.P.S Federico II Eventi.

Miguel Gomez “Tondo Doni” liberamente ispirato a Michelangelo Buonarroti acrilico - cm. 80x80

“MONOGRAFICA - MIGUEL GOMEZ”

Miguel Gomez Miguel Gomez “L’abbraccio” acrlico su tela - cm 82x82

“L’attesa al ricongiungimento” acrilico su tela - cm 82x82

Miguel Gomez “Mater et Filius” acrilico su tela - cm 82x82

Miguel Gomez “Pietà 2106” acrilico su tela cm. 84x84

FUORI CONCORSO

“ARTISTI BIBART - FUORI CONCORSO”

Loredana Cacucciolo

Rocco Bucci - Ruvo di Puglia “Perché!” olio su tela - cm. 93x120

- Bari “Ciclo Obsession 10” cm. 100 x120

“ARTISTI BIBART - FUORI CONCORSO”

Pietro de Scisciolo - Bari “Ti porto il cielo”

Ferruccio Magaraggia - Bari “Traboccante osmosi linfatica” - olio su tavola e intarsio - cm. 49x65

ALESSANDRA PELOSO Giovanni Mansueto - Bari “Il Guardiano” - china - cm.33x48

- Aosta “Soffio” - olio su tela - cm. 200x200

“ARTISTI BIBART - FUORI CONCORSO”

Nino Perrone - Bari “Atmosfera estiva” - olio su tela - cm. 140x140

Miriam Risola - Bari “Babilonia” - acrilico su tela - cm. 90x120

Antonio Vestita

GIORGIO VulCa

- Grottaglie “La coppa della vita”

- Isola d’Elba “Scultura Gioiello”

“ARTISTI BIBART - FUORI CONCORSO”

Roberto Zizza - Foggia Lampada scultura in mosaico - h 230cm

IN CONCORSO

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Antonella AIRO’ Kaianik ADAGIAN Silenzio dell’anima Olio su tela - cm 60x60

La Fermata - Olio su tela - cm. 80x60 (2015)

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Irene ALBANO Combustioni n. 29 - Tecnica mista su tavola - cm 100x100

Francesca ALTERO La voce dell’anima - Olio su tela - cm 60x80

Maria Chiara ARCONTE

Ezio BORDET

Paolo e Francesca - Acrilico su tela - cm 50x70

La cittĂ della gioia - Acrilico, grafite, acquerello - cm 90x120

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

giacomo BORRACCINO LindILAVA BORGES Tavola con frutta - Tecnica mista su tela - cm 80x120

Eva Nesciente 2 - acrilico su cartone alveolare - cm 80x106

Fabry BRAZZ

Giusy BUSCO

Anima nera - Olio su tela - cm 50x60

Anima mundi - Pirografia su pioppo - cm 100x80

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Daniela CALFAPIETRO Se - Olio su tela - cm 186x110

Antonio CALABRESE La perduta arte - Tecnica mista su legno - cm 200x60

MARISA CAMARA Senza titolo - tecnica mista

Caterina CANNATI (KATAOS) Genesi - Tecnica mista su tela - cm 120x80

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Decio Carelli Pergamena 1720 papier collè su tela montata su tavola con inserimento di pergamena autentica del XVIII°sec. - cm 95 x 117.5

Cesare CASSONE Il gruppo - Acrilico su tela - cm 50x70

Laura CASTELLANO

Pix CATALDI

Ragazza mai conosciuta - Olio su tela - cm 60x80

Silente - Digital art su alluminio - cm 70x95

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Marilyn CERRI Double Portrait - Pastelli su cartoncino - cm 50x66,5

Michael Clayton Hurricane heart - acrilico su tela - cm. 90x90

ClaSiL Annamaria CORALLO Mayu - Olio su tela - cm 75x100

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Nicola CORRENTE Il vecchio mulino - Affresco - cm 180x80

Cinzia Coratelli Dream - tecnica mista - cm. 80x80

Teresa D’ALESSANDRO Colori - Acrilico su tela - cm 50x70

Sueli COSTA Una città per tutti - Tecnica mista su tela

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Giancarlo DEL MASTRO Emanuela DE FRANCESCHI Cappuccetto rosso (il lato oscuro) - Olio su tela - cm 80x90

La rivoluzione - Acrilico su tela - cm 140x80

Alfredo DEL SANTo

Anna DELLE NOCI

Carmen Miranda - Tecnica mista su seta

Olocausto - Acrilico su tela - cm 60x120

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Tommaso Di Nunno Voglia di libertà - acrilico e malta - cm 100x100

Arcangela DI FEDE Lieve tesso i miei pensieri Matite colorate e acquerello - cm 70x60

Concetta DI STEFANO

Ruggero DITEPA

Tenerezza - Olio su tela - cm 50x70 (2016)

Family animation - Tecnica mista - cm 70x90

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Pasqualino FESTA MURE’ Primavera - Tecnica mista - cm 70x70

Sandra FILARDI Preservacao mata atlantica azul -Tecnica mista su tela - cm 80x120

Davide Flores Dresda memory of dissolution - Olio su tela - cm 80x50

Agnes FRANCHINI La voce della ragione - Tecnica mista su seta - cm 100x100

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Germana Galdi Pepe rosa - Acquerello - cm 48,5x42

ELISABETTA FUIANO Capitalia - Olio su Tela - cm 120x160

Franca Galleni Genova - 4 Novembre 2011 In memoria di Serena Costa e le altre vittime - tecnica mista su carta - cm. 40x50

Vincenza GIANNOCCARO Antelica - Acrilico su tela - cm 70x100

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Artur HOVHANNISYAN Last supper - Olio su tela - cm 135X190

Claudio IRMI Attesa - Olio su tela - cm 80x120

Cida Katsurayama Retorno - tecnica mista - cm. 135x90

Maria KARZI Earth energy - acrilico e collage su tela - cm. 40x50

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Rosely KAVALESKI The lost bird - Tecnica mista su tela - cm 50x40

Paola LACERENZA Attualità tra i ricordi - Tecnica mista acrilico e aerografo su cuoio

Milena LIBERTI Conosci te stesso - Tecnica mista su tela - cm 50X80

Veronica Liverani Senza titolo - olio su tela - cm. 30x40

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Grazia Lops I ciclamini - olio su tela - cm 50x30

Alberto MAGI Enjoy - Tecnica mista su carta - cm 70x50

Giampiero MALDINI Sembri quasi un fiorellino a primavera olio encaustico su pannello encausto - cm. 70x100

Giovanni MARSICO Una luce - Tecnica mista di carte su polistirene estruso - cm 62x60

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Laura Oliva Martinez Senza titolo - Tecnica mista

Ruggero MASCOLO Vicious body - Resina e acrilico su tela - cm 120x60

Nilde MASTROSIMONE DE TROYLI Persefone - Tempera acrilica su tela - cm 50x70

Anna MOGAVERO Incontro casuale - Acrilico su tela - Dittico - cm 80x90

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Maria Ligia MONTEIRO PEREIRA

Gisella MURA

Primavera - Tecnica mista su tela

Time line - Tecnica mista su tavola - cm 60x60

Neamah Ali ShakEr Abstract - acrilico su tela - cm. 160x80

Iwao Nakajima Olio su tela - cm 42x60

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Maiky PADALINO Mariam NERSISYAN The expectation - Olio su tela - cm 100x120

Indiscrezione urbana - Olio su tela gallery - cm 130x90

Nicola Pavese Viaggio nella memoria n°2 - olio su tela - cm. 40x50

Pasini Fernanda La Danceuse - Omaggio a Severini encausto su tela - cm.100x200

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Domingas PEREA La fonte di acqua viva Tecnica mista su seta organza e tela - cm 90x110

Elena PICCIOLO Nudo di donna - Olio su tela - cm 50x60

Gina Pignatelli

Sabina PRINCIGALLI

Antico futuro - Olio su tela - cm 100x150

Luci del nuovo giorno - Olio su tela - cm 40x55

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Carlos REINIS Rosa Maria PROTOPAPA Moon dance - Olio su tela - cm 70x80

Luisa RICECI Utopia di un pensiero - Olio su tela - cm 60x40

Gaenete REINIS Bellezza Tecnica mista su tela - Collage tessuti - cm 80x120

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Gabriella RODIA Il peccato di Eva - Olio su tela - cm 50x70

Maria Luisa SABATO La nascita dei desideri - Acrilico su tela - cm 60x70

Alessandro SANTORO Bianca Sallustio La statua delle libertĂ - olio su tela - cm. 60x100

Raggio di luce - Olio su tela

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Miranda SANTORO

Daniela SERSALE

Fatima - Olio e acrilico su tela - cm 50x70

Il bosco incantato - Olio su tela - cm 70x100

Sophia SILVESTRI

Raphael STEFANINI

Oltre il muretto - Olio su tela - cm 100x100

Origine animale - Acrilico su tela - cm 60x60

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Adelaida TORINI N°106 - Acrilico su tela - cm 60x40

Nicla TESSE Maternità africana - Olio su tela - cm 70x60

Rosario TORTORELLA Il guardiano e la rosa - Olio su tela - cm 90x60

Anna TROYLI Il giardino segreto - Tecnica mista su carta - cm 50x70

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Gisele ULISSE Historias distintas - Acrilico su tela - cm 100x100

Annarita Valenzi Il senso dell’Amore - olio su tela - cm 80x60

Anna VASILE Dinamismo di un fondale - Olio su tela - cm 180x90

Mario VALERIO Sopra è sotto - Acrilico e foglia oro e argento su tela cm 150x75

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Rosy Jesus Vaz

Dino VENTURA Il ricordo di quelle ore - Acrlico e dripping su tela - cm 115x115

Vittorio VERTONE

Tommaso Maurizio VITALE

Scirocco - Tecnica mista albume mista a terre policrome e materiali naturali - cm 140x140

Freedom from taboo - Colori acrilici legno marmo plexiglass

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Alessandro Voto Albert Einstein - pirografia su pioppo cm.30x20

Mitiko Yanagui Foresta amazzonica washi e indigena in amazzonia

Immacolata ZABATTI Nuovi orizzonti - Olio su tela - cm 70x50

Bruno ZAFANELLA Motivo vegetale - tempera su cartone 70x50

“ARTISTI BIBART - IN CONCORSO”

Valeria Zito Condizionamenti della ragione - acquerello 56x76

Antonella Binacchi La rosa del mio Giardino - encausto su tela - cm. 70x90

bibartbiennale

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: VIA VALLISA 11 - 70122 BARI - TEL. 080/5216276 INFO@BIBARTBIENNALE.COM

www.bibartbiennale.com