ITALIA - Diario 2022

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Diario 2022

Il 2 gennaio 2022 andiamo a fare una piccola gita a Civitella in Val di Chiana dove possiamo ammirare i resti del castello e la bella piccola cittadina.

Il 4 gennaio incomincia a nevicare e durerà fino al 9, quindi restiamo a casa.

Il 20 Febbraio usciamo ancora per una breve gita.

Andiamo a Cortona per visitare il santuario di Santa Margherita.Situato nel punto più alto di Cortona da qui si vede un bel panorama sulla Val di Chiana. Poi andiamo a vedere l’Eremo Francescano

delle Celle incassato ed abbarbicato ad una montagna, sempre a Cortona.

Nell’attesa abbiamo programmato un piccolo viaggio nel Cilento ed abbiamo prenotato un appartamento a San Mauro di Castellabate dove trascorreremo 5 giorni, che utilizzeremo per visitare l’interno del Cilento.

Domenica 20 marzo

Percorriamo l’autostrada fino ad arrivare a Ferentino dove prendiamo la statale che ci porta prima ad Alatri con le sue mura ciclopiche, successivamente saliamo fi no a Collepardo dove prendiamo la strada che arriva fino al piazzale della Certosa di Trisulti.

Certosa di Trisulti

Immersa nel verde di secolari foreste si adagia questa celebre e maestosa Certosa, fondata nel 1204 per volontà di Papa Innocenzo III e af fi data, dal 1208, ai monaci Certosini (da cui il nome "Certosa").

Visitiamo il bellissimo giardino e le stanze che conducono nella famosa farmacia, completamente a ff rescata e piena di alambicchi. Proseguiamo entrando nella splendida chiesa. Poi andiamo a vedere il grande chiostro, il refettorio e la peschiera. Lasciamo questo angolo di pace e silenzio e riprendiamo il nostro itinerario,

attraversiamo il bosco, Collepardo e, presa l’autostrada andiamo diretti fino a Montesarchio.

Montesarchio è un borgo ricco di storia. Il paese è dominato dall’alto dall’antica torre e dal castello di origine longobarda. E’ sede di un museo che, con le sue opere testimonia l’importanza dell’antica città sannita di Caudium ( ora Montesarchio). Simbolo del borgo è senza dubbio il famoso cratere Il ratto di Europa è uno dei più noti crateri realizzati da Assteas, artista pestano del IV secolo a.C. È stato definito "il vaso più bello del mondo". L'attribuzione è certa, dato che il ceramografo incise sulla superficie del vaso sia la sua firma che i nomi delle figure dipinte. Arriviamo proprio nel piazzale antistante il castello mentre tira un forte vento fresco e compaiono le nuvole che coprono il sole caldo. Il castello è sede di un museo dove si trova il famoso Cratere qui rinvenuto, purtroppo oggi è chiuso quindi ci accontentiamo di ammirare il panorama che da qui si gode ed il castello dall’esterno.

Lasciamo il castello ed andiamo in paese, dopo una breve visita e fatto il pieno a 1.799 ( da noi 1.985) andiamo - oramai si è fatta sera- in un b&b alla prima periferia del borgo. Il b&b è nuovo e gestito da un giovane imprenditore che ci accoglie illustrandoci le caratteristiche del suo paese. La camera è accogliente, il prezzo equo, anzi sotto la media avendo pagato 39,48 eu . Trascorriamo la notte in tranquillità.

Lunedì 21 marzo

Il cielo è limpido d oggi sembra una giornata perfetta per andare a vedere l’abbazia di Montevergine a Mercogliano ( AV ).

Ad un certo punto la strada è interrotta per le frane e siamo obbligati ad una deviazione che ci manda in cima al borgo montano di Pannerano per poi riprendere la SS 374. Questa strada è di montagna quindi non è grande ed è ripida. Arriviamo vicino a Summonte ( sport invernali) e superiamo i 700 metri ed incomincia a nevicare. Nevica sempre più forte e quando prendiamo la strada che conduce fino all’Abbazia - situata a circa 1300 metri- la neve ha già fatto un piccolo manto sulla strada. Incominciamo a salire e facciamo alcuni tornanti, la neve scende sempre copiosa, siamo preoccupati, ma continuiamo.

Ad un certo punto vediamo una macchina che scende dalla montagna e chiediamo all’autista informazioni . Sono 3 operai addetti alla manutenzione del Santuario e stanno scendendo perché la neve è già alta sulla strada e si può arrivare al santuario solo con le catene da neve.

Noi siamo attrezzati ma preferiamo non continuare , quindi ridiscendiamo lentamente i lunghi tornanti e, arrivati al paese di Mercogliano vediamo partire uno spazzaneve per liberare la strada per il santuario.

Superiamo Mercogliano e siamo in centro ad Avellino, prendiamo la superstrada che si collega a Salerno all’autostrada. Da qui arrivare a Battipaglia è un attimo.

Usciti dall’autostrada e prendiamo la strada che prima ci porta a Capaccio e poi, presa la strada costiera raggiungiamo Agropoli.

Facciamo sosta nel grande parcheggio di Agropoli e, a piedi andiamo fino al colle dove si trova la Rocca Angioina.

C’è tanto sole e fa caldo da quassù si gode uno splendido panorama.

La visita al Castello Angioino e la sua rocca non

la possiamo fare perché oggi è giorno di chiusura, quindi ci accontentiamo di poterla ammirare dall’esterno.

Ritorniamo verso il centro dove facciamo una corta visita e ritorniamo al parcheggio dove, con la macchina decidiamo di andare al porto. Piccolo ma grazioso, si trova proprio sotto il Castello e la sua rocca in una graziosa insenatura.

Andiamo a vedere la famosa spiaggia di Trentova Bandiera blu da oltre 15 anni. Certo ora non c’è nessuno, tutto è

deserto, ma il mare e la piccola spiaggia è veramente incantevole.

Approfittiamo della sosta nella spiaggia e telefoniamo al proprietario dell’appartamento dove andremo ad abitare per i prossimi tre giorni. Avvisiamo il sig. Gabriele - così si chiama il titolare della casa vacanze la tuia- per fargli sapere che arriveremo verso le 17-17,30, subito dopo aver visitato Castellabate.

navigatore il quale, per risparmiare qualche centinaio di metri, ci fa salire e scendere per le piccole colline tramite strade che quasi sembrano carrarecce, anziché mandarci nella strada statale. Arrivati nel paese di San Pietro, vediamo l’indicazione per Castellabate. Arriviamo in cima al borgo e lasciamo la macchina in un piccolo posteggio quasi sotto le mura del Castello ed incominciamo la visita.

Naturalmente la prima cosa che andiamo a vedere è la famosa piazzetta dove è stato girato il film -Benvenuti al sud-.

Qui facciamo sosta per un buon caffè.

Entriamo nei vicoli del borgo e arriviamo nella piazzetta dove si trova la Cattedrale che scopriamo essere Basilica Ponti

Ripide scalinate ci permettono di continuare la visitare borgo che è molto carino e merita sicuramente una visita.

Il nostro appartamento si trova proprio sotto Castellabate e dista meno di 2 chilometri, ma a causa dei lavori in corso , ci dicono che dobbiamo ritornare fino a San Pietro e fare almeno 10 chilometri per arrivare a San Mauro di Castellabate dove abbiamo casa, oppure provare la ripida scorciatoia nel mezzo di Castellabate.

Proviamo a fare i tornanti ma, puntualmente troviamo la strada chiusa per lavori, quasi alla fine.

Torniamo indietro, gli operai ci suggeriscono di prendere la scorciatoia che passa in mezzo a Castellabate. Arriviamo ad un semaforo ( che è rotto) ed entriamo in una stradina molto stretta e molto ripida, meno male che nessuno sale a Castellabate.

Veloci arriviamo vicini al nostro appartamento.

Sono le 17,30 il proprietario ci consegna le chiavi, ci fa vedere l’appartamento e ci lascia salutandoci.

Qui trascorreremo 3 notti e ci servirà da base per andare a visitare la parte del Cilento che non abbiamo visto. Prima di cena facciamo una piccola escursione fino al porticciolo di San

La prima tappa e Ogliastro Marina, una bellissima e ridente spiaggia dai colori mozzafiato.

Proseguiamo fino ad arrivare alla baia del sole e poi al borgo di San Nicola a Mare dove c’è un piccolo ma grazioso porto.

Prossima tappa Agnone Cilento e a seguire la spiaggia di Capitello. Siamo nei pressi della spiaggia di Acciaroli che ci accoglie con la sua

Torre di guardia nel grande porto turistico. La cittadina è molto frequentata da turisti sia italiani che esteri. Ora la strada si allontana dal mare, sale e diventa panoramica poi quando scendiamo di nuovo al

mare ecco che possiamo visitare il borgo di Pioppi ed il suo Musea-(museo del mare).

Proseguiamo lungo la costa fino ad arrivare al porto di Marina di Casal Velino. Dopo una breve sosta al porto andiamo a vedere il parco archeologico di Velia . Velia è famosa per essere la patria della scuola

di filosofia di Parmenide e Zenone. Oltre alla scuola eleatica, il sito archeologico di Velia narra ancora oggi la storia di una grande

città della Magna Grecia con i suoi cittadini, la sua vita quotidiana, i suoi spazi pubblici e privati. Dopo pranzo andiamo verso l’interno, lasciamo il mare e facciamo la prima tappa è a Castelnuovo Cilento dove

abbiamo la sorpresa di vedere un bel castello che domina tutte le vallate circostanti.

Nel bel mezzo del piccolo borgo ci sono alcune case che sono state completamente rivestite di ciottoli

tutte le piccole strade conducono alla chiesa, al castello e all’unica piazzetta che, dopo una breve passeggiata all’interno del borgo , arriviamo e dove prendiamo un caffè nell’unico bar del borgo. Qui troviamo un signore desideroso di parlare, si mette seduto al nostro tavolo e ci

intrattiene spiegandoci la sua vita trascorsa qui da ragazzo e successivamente all’estero per mancanza di lavoro. Il borgo si è spopolato, tutti sono scesi a valle e qui sono rimasti meno di 100 anziani. Però è stata una graditissima sorpresa vedere questo borgo e scoprire che anche nelle più piccole realtà d’Italia si trova qualcosa di speciale. Prendiamo la ss18 che risale il centro del Cilento e che sale fin sopra la diga sul fiume Alento dove è stato istituito ili parco del Cilento. Arrivati a Rutino facciamo una deviazione per raggiungere la sede del parco a Lustra. Qui vicino c’è un piccolissimo borgo sovrastato da un immenso e meraviglioso castello. Siamo arrivati a Rocca Cilento e posteggiamo proprio sotto le mura del grandioso

castello; attualmente è in restauro e non possiamo entrare dentro ma lo ammiriamo da fuori e possiamo veramente dire che si tratta di una costruzione immensa, bella e dominante tutto il parco.

Siamo quasi alla fine del nostro tour nell’interno del Cilento, non ci resta che attraversare i vari paesi come Torchiara, Pratignano e raggiungere Agropoli dove possiamo prendere la statale che ci consente di arrivare a casa. Facciamo spesa al supermercato e ci prepariamo una buona cenetta.

Mercoledì 23 marzo

Oggi è l’ultimo giorno e facciamo delle belle passeggiate in riva al mare di San Mauro, poi andiamo nella spiaggia piccola ed infine andiamo a vedere Santa Maria di Castellabate.

La visita di questa frazione del comune di Castellabate è rilassante, lungo mare ci sono molte persone che passeggiano, i giardini sono pieni di bambini che giocano, mentre nel corso principale ci sono molte attività commerciali. Stiamo per ritornare all’auto per poi rientrare a casa, quando vediamo un signore che esce da un portone di una casa sul lungomare. Sulla porta c’è la scritta casa vacanze; incuriositi e desiderosi di sapere quanto costa affittare una casa qui parliamo con il proprietario- Si chiama Gaetano-.

Ci illustra tutte le caratteristiche

della casa, anzi ci fa anche entrare e visitare gli appartamenti che effettivamente sono ben messi.

Salutiamo e torniamo verso casa. Per la strada ci pensiamo un pò e poi

decidiamo di passare altri 3 giorni al mare proprio qui a santa Maria, in considerazione che la casa è proprio sul lungomare, in centro.

Una veloce telefonata con signor Gaetano, concordiamo il prezzo al dì e confermiamo che domani saremo qui per trascorrere 3 giorni in riva al mare.

Giovedì 24 marzo

Alle 9 lasciamo la nostra abitazione a san mauro, salutiamo Gabriele e, alle 9,30, siamo già nella nuova abitazione di santa Maria.

Qui trascorriamo, facendo lunghe passeggiate al caldo sole del Cilento tutte le 3 giornate di giovedì, venerdì e sabato.

Domenica 27 marzo

Questa notte è cambiata l’ora e quindi da oggi in poi avremo un’ora in più di luce.

Dopo aver pagato il conto partiamo per ritornare a casa ; ci aspettano circa 600 chilometri per lo più di autostrada. Quando arriviamo a Capaccio, decidiamo di fare una piccola deviazione per andare di nuovo a vedere - questa volta dalla strada- i meravigliosi monumenti di Paestum. Ripresa

acquisti di Mozzarella, carciofi e finocchi e imbocchiamo l’autostrada
arrivare
le nostre
di
poi
riposare
la strada facciamo
fino ad
a casa che è ancora giorno, il tempo di sistemare
cose,
cenare e
andiamo a

11 aprile lunedì

Visita veloce al borgo di Baschi e proseguiamo per andare a vedere in località Castello di Poggio un antico ed importante castello che fa parte delle dimore storiche che si trova vicino a Guardea.

E qui scopriamo un monumento molto particolare: l’arco della coscienza planetaria. Un grande monumento fatto esclusivamente da pietre che

sono state inviate qui da tutte le nazioni del mondo. Dopo aver visitato questi 2 importanti monumenti, lasciamo Guardea e proseguiamo fi no ad arrivare ad Alviano. Il Castello di Alviano, dalla sommità del colle domina il piccolo borgo e tutta la vallata. Dopo una breve pausa al bar del centro andiamo a visitare il piccolo borgo ed il suo castello; dopo riprendiamo il nostro percorso fino a raggiungere Amelia.

Arriviamo alla Porta Leone, lasciamo qui l’auto ed incominciamo a salire per le ripide e strette viuzze del centro storico fino ad arrivare nella parte più alta dove si trova la Cattedrale con il suo particolare campanile. Ritorniamo alla macchina e concludiamo il nostro breve tour andando a Stifone un minuscolo paesello sul fiume nera. Il paese è sovrastato dalle balze rocciose su cui poggia il sovrastante castello di Taizzano ed è popolato da 41 abitanti. Qui i romani costruivano parti delle loro navi che assemblavano a Roma. Il fiume crea un'ansa e una sorgente subacquea riversa nel suo alveo migliaia di litri d'acqua. che ha una particolare concentrazione di minerali che gli fornisce un colore turchese intenso. Si fa sera e facciamo ritorno a casa.

Visita di Orvieto. Arriviamo al grande parcheggio interrato e prendiamo dapprima le scale mobili poi l’ascensore ed eccoci arrivati nel centro storico di Orvieto.

Naturalmente per prima cosa andiamo a rivedere il Duomo. Acquistiamo i biglietti ed entriamo. Ci sono tantissimi turisti attratti da questa meraviglia.

28 aprile giovedì

Terminata la visita del duomo di Orvieto andiamo in centro per vedere quanto di bello questa città offre al visitatore. Si è fatto quasi ora di pranzo, ritorniamo alla macchina e facciamo

pochi chilometri fi no ad arrivare ad Allerona che ci accoglie con il suo importante arco d’ingresso al borgo. Appena fuori del borgo si trova l’edificio più bello ed è la piccola chiesa rurale della Madonna dell’Acqua, costruita in pietra e cotto e con una curiosa forma ottagonale. Costruita nei primi decenni del Settecento, accanto ad una fonte creduta miracolosa, dove già nel Quattrocento era stata eretta una cappella votiva.

Percorrendo la strada per avvicinarci a casa, facciamo una breve sosta a San Casciano dei Bagni e proseguiamo fino a Sarteano. Questi bel borgo ha un meraviglioso campeggio con acque termali dove abbiamo trascorso per tanti anni, assieme ai nostri figli, tutto il periodo estivo dopo la chiusura delle scuole. Ci addentriamo nelle strette strade che portano fin su al colle dove si erge imponente il castello. Ridiscendiamo e andiamo a vedere alcune importanti chiese. Torniamo all’auto e riprendiamo la strada fino ad arrivare a casa.

al posteggio subito alla base del centro storico andiamo nella piazza dove si trovano i più importanti monumenti. Facciamo una breve passeggiata per vedere la cattedrale e poi decidiamo di andare a vedere il famoso castello dei Malatesta. Fatto il biglietto ci addentriamo nelle stanze del castello per una visita dettagliata.

14 maggio Sabato

Un breve tour in romagna alla scoperta di alcuni castelli e fortificazioni. Per prima tappa, dopo aver superato il valico di via maggio andiamo a Verucchio. Arrivati

Prossima tappa a Torriana dove si trova la Rocca di Scorticata. Sosta per un pranzo e riprendiamo velocemente la strada fino ad arrivare a Sant’arcangelo di Romagna. Anche qui visita del borgo e del suo castello.

Non

lo sapevamo ma a Gatteo c’è un castello proprio dentro il piccolo paese tant’è che facciamo fatica a trovarlo.

Prossima tappa: Longiano. Il palazzo Malatestiano incombe sul piccolo borgo e domina la valle sottostante. Nel chiosco dove facciamo pausa ci viene detto che qui vicino , a Montiano c’è una rocca che merita una visita. Non ce lo facciamo ripetere e andiamo la visita dura

il tempo che occorre per girare intorno al castello. Riprendiamo il nostro itinerario con prossima tappa a Sorrivoli dove si trova un altro castello che merita una visita. Lasciamo la romagna e facciamo ritorno a casa.

22 maggio domenica

Oggi brevissima escursione al Monte Nerone nelle marche per vedere gli impianti della rai. A città di Castello facciamo una sosta nel santuario proprio sulla collina che domina la città. Arrivati ad Apecchio, deviamo per andare in vetta al Monte Nerone in quota 1600 metri. Finalmente un pò di fresco, anzi all’ombra dobbiamo mettere un golf. Facciamo passeggiata e dopo pranzo andiamo fi no al rifugio da dove partono le sciovie durante il periodo invernale.

Ancora brevi passeggiate poi facciamo ritorno a casa.

L’Aquila-Bominaco-Lago Sinizzo-Poggio Picenze-Rocca Calascio-S.Stefano di Sessanio-Navelli-Capestrano-Aielli-Casa Km 850.

20 giugno Lunedì

Partiamo alle 8,15 e andiamo a Foiano per prendere la superstrada che costeggia il lago trasimeno. Arrivati a Perugia si prende la E45 fino a Rieti e da qui passando da Antrodoco arriviamo a L’Aquila.

Itinerario Abruzzo

Ancora prima di entrare in città, facciamo una sosta per il pranzo. Siamo fortunati perché troviamo lungo la strada un grande slargo con tante piante. Ripreso il cammino, dopo aver attraversato la città dell’Aquila, arriviamo nel nel viale dove si trova la famosa Basilica di Collemaggio.

Troviamo un parcheggio per l’auto e andiamo dentro la Basilica che è stata completamente restaurata

dopo il terremoto. Possiamo anche visitare l’interno e vedere il sarcofago di Papa Celestino V. Riprendiamo l’auto e arriviamo nel viale della fortezza Spagnola che vediamo ancora in restauro. Decidiamo , dopo

una breve sosta di scendere lungo il corso principale e vedere il centro storico e la grande piazza dell’Aquila.

Sono le 15,30 ed andiamo verso Bominaco per vedere l’oratorio di San Pellegrino. Si tratta di una piccola cappella completamente affrescata da pittori nati ancora prima di Giotto.

Arriviamo davanti alla chiesetta ed abbiamo la fortuna di trovare la guida che ci fa entrare e ci illustra le bellezze degli affreschi.

L'esterno della chiesetta è molto modesto ma dentro è un piccolo scrigno di colori ed immagini. Merita assolutamente di essere chiamata: la cappella sistema dell’Abruzzo.

Proseguiamo la visita dell’antica Abbazia cui la chiesetta fa capo. Anche qui ci viene ricordato che i monaci sono stati presenti per oltre mille anni

a partire dal 700.

Lasciamo questo piccolo gioiello e ritorniamo verso l’Aquila. Arrivati a San Demetrio ne’ Vestini, deviamo per una piccola strada fino ad arrivare ad un piccolo, bellissimo, lago di montagna: il Lago Sinizzo che è alimentato da 2 sorgenti di acqua potabile. Tanti giovani vengono qui per passare una giornata al fresco.

E’ giunta l’ora di andare nella Locanda di Mariella dove possiamo riposare.

21 giugno, martedì

Partiamo molto presto, subito dopo aver fatto una lauta colazione e ci dirigiamo verso Calascio, piccolo borgo che si trova lungo la strada che conduce alla vetta del gran sasso.

Superato il minuscolo borgo proseguiamo per una ripida strada di montagna fino ad arrivare a Rocca Calascio dove si trova la rocca, in parte restaurata. La Rocca si erge ad un'altezza di 1520 m.s.l.m., ai confini di Campo Imperatore e domina il versante sud del Gran Sasso d'Italia. Il sottostante paese di Calascio si trova a 1200 metri di quota. In un documento del 1380 si ha la prima citazione di Rocca Calascio, intesa come torre di avvistamento isolata, ma la costruzione della torre è da collocarsi intorno all'anno 1000. Ad Antonio Piccolomini si deve attribuire, verso il 1480, la realizzazione delle 4 torri attorno all'originario torrione di Rocca Calascio, il muro di cinta attorno al paese e la ricostruzione di gran parte dell'abitato distrutto dal furioso terremoto del 1461. Nelle vicinanze della Rocca si trova la Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita dai pastori intorno al 1400 come ringraziamento alla Madonna quando i soldati dei Piccolomini respinsero, in una sanguinosa battaglia, un gruppo di briganti provenienti dal confinante Stato Pontificio. Punto di osservazione di elevata strategia militare, era in grado di comunicare, mediante l'ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne attraverso innumerevoli collegamenti ottici disseminati nel territorio, con i castelli della costa adriatica. Con la dominazione aragonese fu istituita la "Dogana della mena delle pecore in Puglia" e la pastorizia transumante divenne la principale fonte di reddito del Regno. Fu quindi un momento di notevole sviluppo per i paesi della Baronia che nel 1470 possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano ingenti quantitativi di pregiata "lana carapellese" a città come L'Aquila e Firenze. Nel 1579 Costanza Piccolomini, l'ultima della famiglia, vendette la Baronia, il Marchesato di Capestrano e le terre di Ofena e Castel del Monte a Francesco Maria Dè Medici, Granduca di Toscana per 106.000 ducati. Nel 1703 un disastroso terremoto demolì il castello ed il paese di Rocca calascio: furono ricostruite solo le case nella parte bassa dell'abitato e molti abitanti preferirono trasferirsi nella sottostante Calascio. Nel 1743 il territorio passò sotto la dominazione Borbonica. Un progressivo spopolamento ha ridotto il numero degli abitanti della Rocca da circa 800 nel 1600 a zero nel 1957. Calascio, a sua volta, ha iniziato il suo declino a fine '800, subendo gli effetti di una massiccia emigrazione nei primi decenni del '900. Una popolazione di circa 1900 abitanti nel 1860, ridotta nel 1892 a soli 299.

Oggi la Rocca è conosciuta dal grande pubblico per essere di frequente oggetto di grandi set cinematografici: tra questi "Lady Hawke", stupenda favola ambientata nel medioevo con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer e, più recentemente, un film su Padre Pio da Pietralcina.

Dopo aver fatto circa 1 km arriviamo sotto la Rocca e proviamo a entrare

Lasciamo la macchina in uno spiazzo ad una curva, da qui iamo proseguire a piedi, attraversare alcune abitazioni restaurate per poi prendere uno stradello di montagna sterrato e ripido.

dentro la fortificazione.

Da quassù si gode di uno spettacolo unico, lo sguardo arriva all’adriatico. Sotto di noi una immensità di montagne e tanti piccolissimi ciuffi di case. Adesso ridiscendiamo e siamo già stanchi, meno male che il caldo non è opprimente e tira anche un leggera brezza che ci consente di non sudare. Prendiamo l’auto e ritorniamo verso Santo Stefano di Sessanio che prima avevamo superato- senza visitarlo- per andare a vedere la Rocca con il fresco della mattina.

Il paese venne eretto tra l'XI il XII secolo sui ruderi di un pago chiamato Sextantio, dal latino "Sextantia", ad indicare la distanza di sei miglia romane da Peltuinum, importante crocevia dei traffici che da Roma giungevano sulla costa adriatica, e deve la sua prosperità, alla vicinanza con il Tratturo regio, strada maestra della transumanza di connessione tra L'Aquila e Foggia. Nel XIII secolo appartenne alla Baronia di Carapelle, divenendo in seguito possedimento dei Piccolomini e quindi, dalla fine del XVI secolo, della potente casata medicea. E' sotto la guida di Francesco de' Medici che il borgo visse il suo periodo di massimo splendore, intorno al commercio della lana "carfagna", una lana nera di tipo grezzo prevalentemente usata per le uniformi militari e per il saio dei monaci, prodotta a Santo Stefano e lavorata a Firenze.

Lasciamo l’auto nella piccola piazza del borgo ed entriamo nei suoi vicoli caratteristici; le case sono costruite una addosso all’altra per recuperare spazio.

Avevamo programmato di arrivare per cena ad Aielli e vedere i murales per cui questa cittadina è rinomata. Però in considerazione che , quando lasciamo S.Stefano non sono ancora le 11, decidiamo di tralasciare alcune soste per le visite di luoghi che già conosciamo, preferendo andare a vedere per prima cosa il Castello Piccolomini a Capestrano e, dopo aver visitato Aielli, fare eventualmente ritorno a casa. Arriviamo proprio nella piazza davanti a questo enorme castello e subito ci viene ricordato come qui è stata trovata la statua del “ guerriero di Capestrano” ( noi la abbiamo vista a Chieti nel museo).

Quando Michele Castagna in quel lontano settembre del 1934, nella piana di Capestrano, affondando il suo bidente nel terreno per piantare la vigna, colpì qualcosa di molto duro, certamente non si rese conto di aver rinvenuto la statua funeraria di un principe guerriero risalente al VI secolo a.C., il reperto archeologico più importante per la conoscenza delle genti italiche preromane.Riprendendo il lavoro più avanti, di nuovo, le punte del suo utensile incontrarono un’altra grossa pietra, uno strano disco circolare che si scoprirà poi essere il copricapo della statua, e accanto, un corpo lapideo raffigurante un torso femminile acefalo, probabilmente la compagna del Guerriero. Allertata la Soprintendenza alle Antichità di Roma, i reperti, dapprima custoditi nell’abitazione del contadino, furono trasportati al Museo Nazionale della capitale. Fu avviata poco dopo sul luogo una campagna di scavi, diretta dall’archeologo Roberto Moretti, che portò alla luce una necropoli, con alcune tombe e corredi funerari risalenti al VII-VI secolo a.C., non lontana dall’antico insediamento vestino di Aufinum Il più recente programma di scavi, nei primi anni Duemila, ha portato alla luce un centinaio di tombe e oltre cinquecento reperti archeologici. Il Guerriero assume ancora più importanza in considerazione del fatto che le testimonianze di scultura etrusco-italica sono abbastanza rare per la qualità modesta della pietra allora disponibile, prima della scoperta del marmo, e per l’utilizzo della terracotta, materiale facilmente deperibile. Tali reperti sono localizzati soprattutto nell’area etrusca e in quella medioadriatica, dove in età arcaica si affermò l’uso di segnalare le tombe più importanti mediante statuestele . Esse dipendono dalle sculture etrusche contemporanee, che erano spesso usati come segnacoli tombali.

Possiamo entrare nel Castello lasciando una offerta e così facciamo. Dall’alto delle torri merlate si controlla tutto il territorio circostante.

Terminata la visita riprendiamo l’auto che, sotto il sole, segna 40 gradi. Come pensato saltiamo altri luoghi ( tra l’altro già visti), quindi superiamo Bussi s/Tirino e le sue splendide acque, arriviamo vicino a Popoli e prendiamo l’autostrada fino ad arrivare nel borgo di Aielli, vicinissimo a Cellano. Fa molto caldo, lasciata l’auto nel piazzale vicino alla torre andiamo a visitare alcuni murales che sono nei pressi.

Facciamo

fotografie a volontà:

attraversiamo tutto il borgo siamo soli, gli abitanti sono in casa a pranzo.

Noi , sotto un sole cocente proseguiamo nella nostra visita e

facciamo ancora tante fotografie.

Abbiamo fatto le 15, è inutile restare qui nei paraggi per dormire, quindi decidiamo di prendere l’autostrada e ritornare a casa per l’ora di cena.

27 e 28 Luglio

2 notti e 3 giorni nelle foreste casentinesi.

Arriviamo a Badia Prataglia dove abbiamo prenotato un albergo per trascorrere 2 notti e visitare il parco delle foreste. Facciamo belle passeggiate dentro il parco e a pranzo rientriamo all’Hotel.

Il secondo giorno siamo andati a Camaldoli che abbiamo di nuovo visitato con interesse.

La sera passeggiamo per il paese ; purtroppo non ci sono molti turisti e la popolazione è anziana e preferisce stare in casa.

Peccato, ci ricordavamo che questa era una stazione climatica di primo ordine ma ora tutto è cambiato, non ci sono attrazioni e nemmeno giovani. Per fortuna che il parco è immenso e bellissimo e si presta ad ottime passeggiate.

3—4-5-6

Agosto

Abbiamo preparato una breve escursione nella regione più piccola d’Italia: Il Molise!. Lasciata l’autostrada arriviamo prima a Isernia ( che abbiamo già visitato) e proseguiamo fino ad arrivare a Scapoli città famosa nel mondo per la produzione ed il museo delle zampogne. Il museo apre solo su prenotazione ili fine settimana quindi non possiamo entrare per vedere le tante zampogne. Ci accontentiamo di vederle nei piccoli negozi artigianali nel borgo.

Terminata la visita andiamo a Castel San Vincenzo. Per prima cosa facciamo sosta nelle sponde del suo limpido lago, lo percorriamo

tutto intorno e dopo andiamo in paese per vedere i suoi monumenti. Poco distante dal borgo si trovano le sorgenti del fiume volturno , da lì, poco distante c’è una

bellissima abbazia costruita su antichi resti paleocristiani e romani Abbazia di San vincenzo al volturno e lì vicino i resti della basilica di san vincenzo minore ricoperta di importanti affreschi ( oggi chiusa-apre solo su prenotazione)

Facciamo ancora pochi chilometri ed arriviamo ad un piccolo splendido borgo: Cerro al Volturno. Domina l’abitato un poderoso castello. Naturalmente il paese è in cima ad un cocuzzolo e tutte le stradine sono in salita.

Dopo una breve pausa andiamo a Roccasicura dove abbiamo prenotato il nostro b&b. E’ confortevole, si dorme nel silenzio più assoluto. La mattina ci aspetta una buona colazione. Abbiamo scelto questo borgo perché è abbastanza vicino ad Agnone dove andremo a visitare la Fonderia Marinelli che da molti secoli fornisce le campane alla Chiesa di Roma essendo la Ponti Fonderia di campane ed anche a tutte le Nazioni del mondo.

Arriviamo presto ad Agnone ed abbiamo il tempo di poter visitare il centro storico e prendere un ottimo caffè. Alle 11 abbiamo l’ingresso per la visita del museo. Dal responsabile della produzione ci vengono spiegate le varie fasi della lavorazione, fasi lunghe, complesse e molto delicate

prima di riuscire a fondere una campana ed ogni campana è diversa da tutte le altre, quindi sono pezzi unici.

Lasciato Agnone, andiamo verso Castropignano; attraversiamo montagne e vediamo qualche bel borgo arroccato come Bagnoli del Trigno.

Arriviamo in quel piccolo gioiello di Castropignano con il suo castello e lo splendido panorama. Il Borgo è accogliente trascorriamo il pomeriggio qui.

Abbiamo prenotato un appartamento a Campobasso che ci servirà per fare le escursioni nei pressi. Dopo aver parlato con la proprietaria facciamo un salto in città e andiamo a vedere il Famoso Castello di Campobasso. Proprio di fronte al castello c’è una

bellissima chiesa che visitiamo

La città , ricostruita dopo i vari terremoti, non offre granché da visitare.

Si è fatta sera e andiamo alla nostra casa, che si trova in bella posizione in mezzo a piante di frutta.

La titolare è persona gentile e disponibile ci consegna le chiavi e ci fa vederla casa. Abbiamo scelto questo luogo proprio fuori della circonvallazione di Campobasso per poter essere vicino al centro ( magari per vederlo di sera) e andare a vedere i vari borghi che si trovano qui attorno senza passare per il centro.

Oggi, di buon mattino lasciamo Campobasso e andiamo a vedere Ferrazzano, posto su di un alto colle, domina il panorama un bel castello. Lasciamo la macchina alla base della collina a causa dei lavori incorso e arriviamo nel centro del paese e vicino al famoso castello.

Ci sono molte chiese che, senza fretta andiamo a vedere.

Terminata la visita passiamo da Mirabello Sannitico. Lasciamo l’auto e, a piedi, entriamo nel piccolo paese che, a parer nostro, ha di bello soltanto le strette viuzze e le gradinate del paese. E’ tutta strada di montagne con ripidi saliscendi .

Quando arriviamo a Jelsi scopriamo che recentemente si è svolta la festa cittadina (festa del grano), con sfilata di carri. Jelsi ha un bel castello adibito ora a mostre, ma il più importante del posto è senza dubbio una piccola

chiesa adibita a museo dove abbiamo visto tante opere create con il grano. Ma….sotto il pavimento

della piccola chiesa si trova una grande sorpresa.

Infatti la custode del museo ci meraviglia quando, aprendo un piccolo sacello ci fa scendere alcune ripidi scalini e…..ci troviamo nella cripta della chiesa

paleocristiana addobbata di tanti affreschi. Una meraviglia che vale la pena andare a vedere.

Arrivare a Riccia è un piccolo problema, le strade- senza segnalazione- , sono in stato di abbandono, finalmente quando arriviamo vicino al Borgo notiamo strade strette, tutte curve a doppio senso, insomma una grande confusione.Nell’attraversare il paese riusciamo a fare alcune fotografie. Arriviamo fuori del paese e vicinissimi al famoso castello qui costruito dalla famiglia De Capua. La visita- solo esterna - è veloce quindi

proseguiamo per andare a vedere il

Castello De Capua a Gambatesa che risulta aperto e bellissimo. Sali, scendi, curve e controcurve e finalmente arriviamo al borgo di Gambatesa sede della famiglia De Capua che qui ha governato per secoli.

Ed eccolo il famoso Castello, strano nella forma ma importante per le vicende che vi sono succedute.

Il borgo è interessante, ci sono belle piazze e importanti chiese segno che i De Capua hanno lasciato una impronta

indelebile. Passeggiamo un pò ma il nostro obiettivo è la visita del Castello. Ecco le meraviglie che si vedono all’interno del castello: E’ tutto un affresco, ogni stanza , ogni parete, ogni colonna è stata affrescata.

Abbiamo terminato la nostra visita, prosiamo per Tufara. Purtroppo la strada corta indicata dal navigatore ci fa passare per strade vicinali, sterrate e tutte curve tant’è che in soli 6 km arriviamo in questo grazioso borgo. Il vecchio borgo è dominato dalle possenti mura del Castello di origine longobarda, a cui è possibile accedere attraverso un portale con arco a tutto sesto.

Varie chiese importanti si trovano nel centro storico e vicino al castello. Bello il panorama della cittadina che si vede dalle colline vicine.

Per fare questo giro abbiamo usufruito dell’appartamento di Campobasso e, oggi 6 agosto ripartiamo per trascorrere l’ultimo giorno al lago di Posta Fibreno. Alle 8 lasciamo

Tornando indietro andiamo a vedere il lago di Occhito che divide le regioni tra

Altilia-Seapinum: Il villaggio esisteva già prima delle Guerre sannitiche nel IV secolo a.C. Nel 293 a.C. nella Terza Guerra Sannitica il console Papirio Cursore fu sconfitto nel tentativo di prendere la città, e i morti, come dice Tito Livio furono 7 400 romani. Il villaggio era a pianta trapezoidale con mura fortificate e una via principale per il foro e l'acropoli. Vi erano anche tre porte principali per le vie di accesso da Benevento, Napoli e Bojano. Il villaggio alla fine delle guerre fu conquistato assieme al Sannio e divenne parte della Regio IV Samnium.

Sono appena passate le 10 che, mentre

stavamo visitando questo parco archeologico, Mary perde l’equilibrio e batte la testa sul selciato. Un rivolo di sangue le

riempie la faccia, siamo preoccupati. Grazie all’aiuto di alcune persone riusciamo a tamponare e, mentre Antero dice di andare all’ospedale Mary insiste per terminare il nostro giro.

Partiamo, senza aver visto tutto il parco; al primo grande paese facciamo sosta in farmacia per prendere un disinfettante, le garze ecc. Sembra che la ferita non è profonda , quindi andiamo veloci verso la nostra ultima tappa a Posta Fibreno. Abbiamo prenotato una camera nel centro del Borgo e l’affaccio è sul lago. Ci riposiamo un pò, dopo andiamo a fare una passeggiata lungo lago.

Vediamo che fervono i preparativi per una grande festa e, incuriositi, chiediamo

informazioni. Proprio oggi e domani ci sarà l’annuale festa del crocefisso e del subacqueo. Che fortuna, senza saperlo siamo capitati qui proprio il giorno della festa. Dopo cena ci sistemiamo in riva al lago in attesa di vedere i subacquei che riportano in super fi cie la croce sommersa nelle acque del lago.

il momento clou della serata è quando la croce-illuminata e recuperata dalle acque, viene portata in processione sul lago.

L’avvenimento viene enfatizzato quando i fuochi d’artificio posti dentro al lago incominciano a scoppiettare, creando una atmosfera Sono le 24 decidiamo di festa del paese incomincia adesso.

L’orchestra incomincia a suonare forte forte, la gente balla, urla e si diverte. Poi improvvisamente alle 1 di notte partono in fuochi d’arti fi cio proprio sotto di noi. Spettacolare e bellissimo.

Certo, ci siamo divertiti, abbiamo visto una bella festa….ma non abbiamo dormito mai. Domani facciamo rientro a casa.

Il mese di settembre facciamo solo poche brevi gite e, per il resto, restiamo a casa a goderci il fresco. Nel frattempo ci prepariamo per organizzare una nuova lunga gita.

Abbiamo deciso, andremo per circa un mese in Sicilia a rivedere luoghi che abbiamo visto nel 2005 e altri luoghi dove possiamo arrivare con l’auto. Naturalmente sono comprese anche le visite ai parenti e amici. Partiamo

Sicilia dal 3 al 27 ottobre 2022

Lunedì 3 ottobre Sole splendente e poco traffico in autostrada., è presto quando arriviamo a Frascineto dove facciamo sosta in un piccolo b&b affittacamere vicino all’uscita dell’autostrada.

Lasciati i bagagli andiamo a vedere Castrovillari che dista pochi chilometri. Le cose più importanti da vedere sono:-

Il Castello Aragonese - Il Santuario di Santa Maria del CastelloIl Proto Convento Francescano-e le varie chiese del territorio. Non c’è molto traffico, attraversiamo tutta la città ed arriviamo al Castello Aragonese. Entriamo e visitiamo

l’interno. Proseguiamo fino al Santuario . Ritorniamo in centro per vedere le altre chiese ed il convento francescano.

Martedì 4 ottobre

Riprendiamo l’autostrada e alle 11 siamo già al porto di Villa San Giovanni all’ imbarco per la Sicilia.Veloci attraversiamo Messina, prendiamo la rampa dell’autostrada e arriviamo a Taormina. A pranzo decidiamo di pasteggiare con granita di mandorla e brioche, poi andiamo sul lungomare di Giardini Naxos. Poi, dato che è ancora presto per andare nell’appartamento che abbiamo prenotato, facciamo un salto a Castelmola. Parliamo con i cugini che sono a Giardini e fissiamo una giornata da trascorrere insieme a loro. Poi , quando sta calando il sole e la sera si avvicina andiamo a Riposto dove

6 giorni, Da qui faremo rotta, tutti i giorni, verso i paesi vicini che non abbiamo visitato con il camper.

trascorreremo

Mercoledì 5 ottobre Oggi facciamo mezza circonvallazione dell’Etna. Prima andiamo a Linguaglossa dove possiamo ammirare in via del teatro alcuni murales le sue belle strade interne del paese ed anche la chiesa madre.

Partiamo dopo colazione ci troviamo sempre nelle falde esterne dell’Etna. Finalmente arriviamo a Randazzo. La città viene anche chiamata “la Città Nera”, per via del largo impiego di pietra lavica nell’architettura urbana. Il basalto è stato infatti utilizzato sia per lastricare le viuzze medioevali che per la costruzione dei principali monumenti cittadini, incluse le chiese ed il castello. Lastre di pietra lavica furono inoltre impiegate per la costruzione di archi, porte e finestre di edifici.

Il corso e la Cattedrale

Attraversiamo le strade cittadine e troviamo tante altre belle chiese tutte di pietra nera.

Raggiungiamo la piazza dove qui gustiamo il famoso gelato di Pirandello.

Proprio davanti alla piazza scopriamo i famosi archi di Randazzo, attraversiamo gli archi e, davanti a noi la bellissima chiesa aragonese di San Nicola.

Abbiamo fatto le 12 e dobbiamo rientrare perché siamo ospiti dei cugini. Andiamo veloci a Giardini Naxos, passiamo davanti alle famose gole dell’alcantara e, giunti a Trappitello, compriamo un bel mazzo di fiori da portare a MariaEugenia.

Baci, abbracci da parte di tutti, arrivano anche Carmelo ( altro cugino) con sua moglie e figlia. Conversiamo e, giunta l’ora di pranzo ( sono le 15) ci mettiamo tutti a sedere e mangiare il buonissimo pranzo.

Dopo ci rilassiamo un pò, seguitando a conversare poi alle 18 decidiamo di lasciare i cugini e fare rientro a Riposto, ripromettendoci di rivederci prima di rientrare a casa.

Giovedì 6 ottobre

Prima di partire facciamo un giro per Riposto e andiamo a vedere la piazza e la cattedrale. Oggi abbiamo deciso di andare in cima all’Etna, il tempo è bello ed è caldo.

Arrivati in cima ai crateri Silvestri troviamo tantissima gente e ancora sta arrivando, ben presto tutto il grande piazzale si riempie di auto e bus che portano i turisti stranieri.

Arrivati al rifugio sapienza facciamo la coda per prendere la funivia che porta in

vetta al cratere. Trascorriamo quasi tutta la giornata qui sull’Etna dove tante persone hanno deciso di avventurarsi tra le rocce laviche.

Ritornandoverso casa facciamo una sosta dalla pasticceria Russo e poi, proseguiamoa Santa Venerino, una sosta a Zafferana Etnea e …arriviamo a Sant’Alfio per ammirare il castagno dei cento cavalli.

Il Castagno dei cento cavalli è senza dubbio l’albero più famoso dell’Etna. Ha un’età stimata tra i 2000 e i 4000 anni ed è uno degli alberi più grandi e antichi del mondo. Deve il suo nome ad una leggenda: pare che la regina Giovanna I d’Aragona e i suoi cento cavalieri abbiano trovato riparo sotto le fronde del castagno durante un temporale. Il castagno ha un diametro del tronco pari a 22 metri, mentre il diametro della chioma è di oltre 100 metri. Il Castagno si trova nel comune di Sant’Alfio ed è esterno al perimetro del Parco, cresce nel primo bosco, quello del Carpineto, riconosciuto e tutelato nel 1745 dall’ “Ordine Parimoniale per la conservazione de’ meravigliosi alberi nel bosco del Carpineto sopra la città di Mascali”.

Nel fare ritorno a casa, facciamo una breve sosta a Giarre per vedere la sua spettacolare piazza e la sua cattedrale

nuovo a Riposto, una passeggiata lungomare e poi cena.

Venerdì 7 ottobre Arriviamo a Aci Trezza e poi Aci Castello, sempre costeggiando il mare. Oggi tutta la giornata dedicata al mare che costeggiamo fino ad arrivare alla riserva della Timpa , a Santa maria della scala e alla spiaggia del mulino di Acireale. Il mare è calmo, il sole splende, c’è chi fa il bagno e chi prende il sole.

Arriviamo

E’ tutto veramente bello e ci sono anche tantissimi turisti che affollano i vari bar nei piccoli porti.

Trascorriamo qui tutta la mattinata e riserviamo la visita di Acireale per il pomeriggio. La Cattedrale di Acireale

a Aci Trezza e poi Aci Castello, sempre costeggiando il mare.

ACIREALE

alcune fotogra

vediamo alcune pescherie e tante belle barche ormeggiate. Nella spiaggia tanta gente ancora resta a prendere il sole.

rientrare a casa e fare una passeggiata al porto dove

E’ giunta l’ora di cena; sentiamo bussare alla porta e vediamo il proprietario dell’appartamento che ci porta un recipiente pieno di pasta ( fatta in casa) alla norma con ricotta affumicata e salata. Dopo cena andiamo a fare una passeggiata nel piccolo centro del paese.

Qui sono ancora tutti aperti, bar, ristoranti ed anche alcuni piccoli negozi e c’à tanta gente a spasso.

Sabato 8 ottobre

Lasciamo riposto per dirigersi verso un nuovo paese dove sosteremo per 4 notti.

Presa l’autostrada la lasciamo all’altezza di Lentini e proseguiamo per una strada impervia tra le montagne che abbiamo fatto tantissimo tempo fa per andare a Ragusa, quando ancora non esisteva l’autostrada per Siracusa .

Il panorama di Taormina illuminata

Comunque la nostra destinazione è Palazzolo Acreide, quando arriviamo a Vizzini deviamo per Buccheri ed il bosco della contessa. Tutto bello, panorama eccezionale, pochissimo traffico ma tante, tantissime curve e saliscendi e nebbia che ad ogni curva ci obbliga quasi a fermarci. E incomincia a piovere, comunque arriviamo a Palazzolo Acreide dove posteggiamo proprio sotto il centro storico, a piedi, possiamo visitarlo.

Piove, piove ritorniamo all’auto e andiamo a vedere dall’esterno il famoso teatro poi riprendiamo la strada per la nostra destinazione ma prima ancora di arrivare ad Avola, visto che il tempo si è rimesso facciamo un salto al parco di Cavagrande di Cassibile.

Dal piazzale si possono vedere le piscine naturali . Poiché a ripreso a piovere ci accontentiamo di vedere da quassù tutto il panorama. Arriviamo ad Avola che sono le 14. Ci attende la proprietaria che ci apre l’appartamento dove resteremo 4 notti. In realtà si tratta

Va bene, abbiamo fissato e ci prepariamo a sistemare le nostre cose. Però ci sorprende un forte rumore ed è il super mega frigorifero, chiediamo lumi alla signora che ci dice che lei non sente niente e le chiediamo anche di sistemare la tv perché non prende alcun canale. Per questa dobbiamo aspettare il marito perché la tv è superaccessoriata e tecnologica che ci pensa solo lui. Vabbe! Non passa mezz’ora che ecco il solito rumore fastidiosissimo…. qui stanotte non possiamo dormire. Richiamiamo la signora alla quale diciamo che preferiamo avere scollegato il mega frigo ma per tutta risposta ci dice che non stacca la spina perché lo ha già fatto un’altra volta e ha dovuto chiamare il tecnico…. e per la televisione? Il marito non sa cosa fare ci vuole il tecnico.

Siamo scocciati e ci lamentiano tanto che……la signora parla con il marito il quale ci telefona e ci dice che lui è al lavoro e vuole vivere tranquillo e che noi gli diamo dei grattacapi. Certo non è mancata la nostra risposta…..siamo noi che vogliamo stare tranquilli e lui ha il dovere di rimediare. Infatti rimedia ci dice che se vogliamo possiamo andare a cercare un’altro appartamento così siamo tranquilli in 2 !!!!. Basta una telefonata al proprietario dell’appartamento della prossima tappa per sistemare il tutto. Alle 15 lasciamo Avola e ci dirigiamo verso Marina di Ragusa. Dobbiamo arrivare alle 19 così troviamo l’appartamento pulito. Ci dirigiamo verso la riserva di Vendicari che nel 2017 non abbiamo visto perché eravamo con il camper e per arrivarci si deve fare una strada sterrata, scassata e stretta…ed oggi anche piena di buche con acqua per la pioggia.

Lasciamo questo posto incantato, arriviamo a Pozzallo e proseguiamo lungomare, Marina di Modica, Sampieri, Donnalucata e alle 19 siamo a Marina di Ragusa. Il proprietario ci accoglie e ci fa vedere la casa. Una cucina, una salotto 2 camere , un bagno e un piccolo cortile a nostro uso esclusivo. Perfetto sistemiamo le nostre cose diciamo che venga domani per riscuotere e… ci prepariamo la cena.

Domenica 9 ottobre

E così siamo a Marina di Ragusa con 4 giorni di anticipo sul programmato. Faremo le escursioni nei posti vicini da qui anziché da Avola. Stamane ci godiamo il sole e facciamo una passeggiata lungo la spiaggia di questa bella cittadina. Poi andiamo a Ispica dove possiamo ammirare la piazza e le sue belle chiese. Facciamo anche una visita alle vicine cave di Ispica

Oggi andiamo a vedere Marzamemi e la sua bellissima piazzetta. Una breve sosta a Donnalucata, a Sampieri e, dopo superato Pozzallo andiamo spediti verso la nostra destinazione.

Lunedì 10 ottobre

Lasciamo l’auto nel piazzale all’ingresso del piccolo borgo e passeggiamo nelle strette viuzze del borgo.

Subito dopo pranzo andiamo verso Capo Passero dove facciamo una breve sosta al porto. Passiamo da Pachino e riprendiamo la litoranea no a ritornare a Marina di Ragusa. Cala la sera e noi siamo nella piazza del paese dove si ritrovano i turisti e gli abitanti del paese.

I negozi sono aperti, la gente sosta nelle panchine. Chi mangia un gelato e chi chiacchiera aspettando l’ora di cena.

Martedì 11 ottobre

Trascorriamo la giornata a Marina di Ragusa, la mattina a fare compere, il pomeriggio al mare sotto il sole caldo.

Il cielo è limpido e fa molto caldo, purtroppo

non abbiamo portato pantaloncini corti e altro abbigliamento da mare quindi non possiamo fare il bagno. Però vediamo tantissima gente sulla spiaggia , sotto l’ombrellone e tanti che fanno il bagno. N.B. a causa di una infezione ad un dente, Antero , sono 2 giorni che la sera ha la febbre e deve prendere gli antibiotici.

Mercoledì 12 Ottobre

Oggi , dopo aver passeggiato il lungomare fuori di Marina di Ragusa , andiamo a vedere i paesi limitro fi

lungomare. Andiamo a Donnalucata dove c’è sempre un banco per la vendita di pesce per vedere cosa possiamo comperare. Facciamo una passeggiata nel paese, vediamo la passeggiata sul

lungomare e poi riprendiamo l’auto e proseguiamo fino ad arrivare a Sampieri, piccolissimo borgo ancora non conosciuto da tanti turisti ma con una lunga e bella passeggiata a mare.

Marina di Modica , ancora poco turistica e frequentata solo dai locali, e poi rientriamo a Marina di Ragusa.

Visita di Donnafugata ed il suo castello.

Per prima cosa andiamo a visitare il museo degli abiti originali di quel periodo. Terminata la visita del castello andiamo a vedere il suo immenso parco. Tanti alberi sono plurisecolari ed hanno radici grandi come alberi.

Giovedì 13 Ottobre

Venerdì 14 Ottobre

Trascorriamo ancora una giornata qui a Marina di Ragusa ( Antero ancora prende gli antibiotici) .

Giornata di completo relax, trascorsa tra casa e mare.

Sabato 15 Ottobre

Giornata dedicata alla visita di alcuni parenti a Modica. Alle 10 siamo già in casa dei cugini e

trascorriamo il tempo in compagnia fi no alle 13 poi andiamo, come deciso dal cugino Giovanni, al ristorante per un buon pranzo. Alle 16 noi facciamo ritorno verso casa ma ci fermiamo per una visita a Scicli.

Nella piazza principale possiamo ammirare i palazzi che sono stati utilizzati per la serie di Montalbano. Mentre stiamo facendo ritorno a casa squilla il cellulare. E’ l’altra cugina di Modica ( oggi con lei non ci siamo visti) che vuole averci come ospiti domani. Non possiamo esimerci, accettiamo e l’indomani trascorreremo un’altra giornata a Modica.

Domenica 16 Ottobre

Alle 10 siamo già a Modica ed andiamo in loc.la sorda, dove abita la cugina Pinuccia. Sia lei che suo marito ci accolgono con abbracci e baci, entrambi non stanno bene in salute, lei fa la chemioterapia e lui le trasfusioni , però hanno una grande forza d’animo. Anche loro ci hanno invitato a pranzo in un ristorante delle vicinanze ed abbiamo anche la sorpresa di vedere uno dei loro 3 fi gli, accompagnato dalla moglie e dal figlioletto.

Alle 16 ci lasciamo, noi , invece di tornare a marina decidiamo di andare a Ragusa per salutare un’altra cugina che non vediamo da molti anni.

La cugina è rimasta vedova da poco tempo ed è

la più grande delle 3 sorelle di cui 2 abitano ad Arezzo.

Ermelinda, così si chiama, è a Ragusa da quando si è sposata e noi non avevamo mai avuto l’occasione per rivederla anche se, per telefono ci siamo sentiti. Oramai è sera, facciamo ritorno a Marina, la strada è tutta un rettilineo ma bisogna stare attenti ai giovani che qui ci fanno le corse.

Lunedì 17 Ottobre

Oggi, liberi da impegni con i parenti andiamo a vedere Noto. Purtroppo, arrivati vicino a Pozzallo ( dove c’è l’uscita dell’autostrada ), proseguiamo per la statale che da Modica è più lunga ma è in buono stato . Arriviamo nel grande viale proprio davanti la porta di accesso alla città barocca

lasciata l’auto attraversiamo la porta e cominciamo la visita della città. Ci sono belle chiese e importanti monumenti tutti in stile barocco . La cattedrale è un gioiello ed è visitabile. Proprio davanti alla cattedrale si trova il Palazzo Ducezio con un grande porticato, E’ possibile visitare sia le stanze degli specchi che il palazzo stesso fino alla grande terrazza panoramica.

Facciamo pochi passi ed arriviamo al teatro. Decidiamo di andare a visitare il Palazzo di Lorenzo del Castelluccio. È uno dei più

importanti palazzi nobiliari della città, ricostruito in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo per la famiglia Di Lorenzo, i marchesi del Castelluccio. Merita la visita anche se il biglietto ci è parso un pò carino. Sono le 16 decidiamo di rientrare ma prima facciamo una sosta a Pozzallo.

Andiamo subito a vedere la fortezza che domina la spiaggia antistante, tutta ben curata ed elegante.

tenuto. Si è fatta l’ora di rientrare, domani un’altro viaggio nei piccoli borghi qui vicino.

Martedì 18 Ottobre

La mattina la trascorriamo a Punta secca e andiamo a vedere l’abitazione che ha utilizzato Montalbano quando ha girato i film di Camilleri.

In mattinata facciamo un salto prima a Kamarina, che si trova lungo la strada per Scoglitti, poi andiamo a Scoglitti, al mercato del pesce, per vedere se è possibile fare acquisti.

Si è possibile però dobbiamo prendere una cassetta completa di 5 kg. Il costo è molto, molto basso ma, noi, essendo in 2 cosa ce ne facciamo di tutto quel pesce? Ci basterebbe per una settimana di seguito! Dobbiamo rinunciare.

Alle 12.30, ritornando verso casa, facciamo una deviazione per vedere Ragusa Ibla e, passando dalla statale che viene da Modica, arriviamo fino al parcheggio del giardino di Ibla. Il centro si visita a piedi quindi, con calma percorriamo, strade strette e ripide. Alla fine giungiamo sulla piazza dove si affaccia la Cattedrale. Proseguiamo la visita della parte vecchia di Ragusa Ibla vedendo importanti palazzi. Il sole è ancora alto e fa caldo, decidiamo di arrivare a Chiaramonte Gulfi. Il paese è definito il Balcone di Sicilia per la sua magnifica posizione panoramica, incastonato nella catena dei monti Ilei.

La terrazza panoramica, Il duomo, i giardini, il Comune. Arriviamo a casa in tempo per vedere un bellissimo tramonto.

Mercoledì 19 Ottobre

Oggi ci riposiamo, domani andiamo a Castellammare del Golfo, ma prima faremo sosta a Trapani. La mattina la trascorriamo al mare di marina di Ragusa, dove possiamo gustare in un bar medagliato, una eccellente granita. Punta secca dista solo 20 km. quindi decidiamo di ritornare per fare di nuovo una visita e fare una passeggiata sul suo lungomare dove troviamo la stele ricordo di Salvatore Quasimodo. Ritorniamo a Marina di Ragusa per trascorrere l’ultima sera qui.

Alle 8 siamo già nella statale che scorre lungo mare, superiamo Scoglitti, Gela e ad Agrigento facciamo sosta per una foto ai Templi e poi proseguiamo fino ad arrivare a Ribera, convinti di trovare per la strada venditori delle ottime arance che qui ora sono pronte per il consumo.( purtroppo ci dicono che ci saranno dopo il 10/11). Arrivati a Mazara del Vallo andiamo a Ciavolo e poco dopo riprendiamo la ss 115 che ci porta alle saline di Trapani.

trova il porto per le isole Egadi, lasciamo in sosta l’auto. Siamo a 100 metri dal centro di Trapani. Incominciamo la nostra visita e vediamo la famosa torre dell’orologio; poco distante il corso principale. Grandi palazzi fanno da corollario alla strada piena di turisti che sono venuti qui chissà da quali paesi.

al corso principale. Dopo pranzo telefoniamo alla proprietaria dell’appartamento che abbiamo prenotato a Castellammare del Golfo, facendo presente che arriveremo verso le 16.

Bellissima la Cattedrale ed anche le tante, tantissime chiese che si trovano nelle vie laterali

Prima di arrivare in città sostiamo in un bel piazzale panoramico così da riprendere Castellammare dall’alto.

Siamo in un bel palazzo vicinissimo al centro ed al viale che va al porto. La mattina facciamo una escursione in città e cerchiamo una macelleria, frutta e verdura e…un noto bar dove possiamo gustare

una ottima granita.

Venerdì 21 Ottobre

Sabato 22 Ottobre

La mattina la trascorriamo al porto , scendiamo dalla scaletta del Rotary e, quando arriviamo, nel porto abbiamo la sorpresa di vedere tante ferrari.

Dopo pranzo facciamo una escursione a Scopello all’inizio della riserva dello zingaro.

Lasciamo l’auto nel parcheggio e visitiamo questo bel borgo.

Ci sono tantissimi turisti stranieri che guardano con stupore questo piccolo borgo. Certo, dove lo trovano un locale che si affaccia sul mare con questo tipo di vegetazione. Noi lasciamo il borgo e proseguiamo verso la riserva fino alla vecchia tonnara e fin dove la strada ci permette di andare avanti, poi occorre- con autorizzazioneprocedere a passo d’uomo.

Domenica 23 Ottobre

Abbiamo preso qui l’appartamento per essere massimo 50 chilometri dai luoghi che vogliamo vedere. Anche stamani andiamo al porto, ci gustiamo il bellissimo panorama delle barche al molo, una buona granita e si è fatta l’ora di pranzo. Alle 14 partiamo, prendiamo la litoranea e arriviamo a Alcamo Marina. Da lì si arriva veloce alla bella cittadina di Alcamo.

Lasciamo l’auto nel parcheggio davanti al castello dei conti di Modica ma che in realtà è una fortezza.

Fu prestigiosa dimora di Enrico e Federico Chiaramonte che lo costruirono tra il 1340 e il 1350. Il castello prese l’attuale nome dai Conti di Modica che ne furono proprietari dal 1410 al 1812. Abbiamo trovato una cittadina veramente bella e particolare. Ad ogni angolo una sorpresa come i tanti palazzi nobiliari che fiancheggiano il corso principale. Più avanti arriviamo all’incrocio tra piazza Ciullo e piazza

mercato, il sistema di queste due piazze di forma allungata costituisce il centro della vita cittadina. Vi prospettano la chiesa di S. Oliva e la Chiesa del Gesù con facciata mossa da fregi e sculture, che chiude il lato sud dell’invaso.

Stamane partiamo presto con destinazione Monreale. Prendiamo l’autostrada ma usciamo a Partinico così da arrivare senza entrare a Palermo. Cattiva idea, la strada anche se è statale è stretta, sale in montagna, ci sono i lavori in corso e siamo controsole, ad ogni curva dobbiamo quasi fermarci perché non vediamo nulla. Poi, raggiunto il paese di Pioppo la statale si stringe ancora ed è tutta in discesa ( per noi) ma dobbiamo sempre fermarci per far passare le auto che provengono da Palermo. e finalmente arriviamo al parcheggio sotto la Cattedrale di Monreale.

Saliamo lungo la ripida scalinata e finalmente siamo davanti alla cattedrale.

Facciamo la fila per entrare e vedere i famosi mosaici.

Visitiamo con molta calma e ricordiamo come nel 2005, quando siamo venuti a vedere

questi eccezionali monumenti, c’erano pochissimi turisti. Questa volta ci fermiamo alla visita dettagliata dell’interno della cattedrale e non facciamo la visita della torre e del monastero che abbiamo visto con tutta calma l’altra volta.

Lunedì 24 Ottobre

Le fotografie dell’interno dei

e della famosa cappella. La sera facciamo rientro ma questa volta andiamo a Palermo e prendiamo l’autostrada fi no a Castellammare del golfo.

mosaici

Martedì 25 Ottobre

Oggi è l’ultimo giorno che restiamo in Sicilia.

Presto partiamo per andare a Erice dove già siamo stati più volte. Entriamo dalla porta di Trapani e andiamo a vedere la famosa cattedrale ed il suo meraviglioso interno.

fino ad arrivare al castello che domina tutta la vallata. Dal giardino si gode uno spettacolare panorama fino alla punta di San Vito lo Capo.

Quando partiamo abbiamo la fortuna di vedere per la strada passare un carretto siciliano completamente pitturato.

Panorama dalla piazzale del castello di Erice.

Terminata la visita del borgo andiamo alla sua estremità dove ci sono i resti di quello che nel passato era l’antico quartiere spagnolo dove ci sono ancora resti importanti sia di chiese che di fortificazioni.

Alle 13 siamo già a San Vito, pranzo veloce poi, dopo la visita della chiesa , andiamo a prendere il sole nella spiaggia caraibica di San Vito. Moltissima gente è qui che si crogiola al sole.

Restiamo qui fino a quando non tramonta il sole poi riprendiamo la strada per Castellammare.

Mercoledì 26 Ottobre Vacanze terminate, stamane prendiamo l’autostrada per Palermo, proseguiamo lungo costa fino ad arrivare a Messina. L’imbarco è veloce e l’autostrada per Salerno non ha traffico.

Abbiamo preparato tante ipotesi per una nuova sosta prima di arrivare a casa, ma piano piano quando le superiamo decidiamo di proseguire e vedere dove si arriva. Abbiamo percorso- senza fatica- circa 800 km quando una autocisterna prende fuoco sull’autostrada; il traffico si blocca e vengono chiuse sia le entrate che le uscite. Restiamo fermi per circa una ora, poi possiamo proseguire ma… sono le 18,30 e la stanchezza si fa sentire. Decidiamo di uscire a Montecassino e poco dopo raggiungiamo un hotel dove trascorriamo la notte.

Giovedì 27Ottobre

Partiamo con calma dopo una ricca colazione, troviamo un pò di traffico vicino a Roma poi alle 16 arriviamo a casa.

Fine del tour in Sicilia

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