2017 n°1

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2017 - Numero 1

Noi dell’ANPI siamo per definizione partigiani, anche nel senso del famoso brano pubblicato da Gramsci, su La città futura, nel 1917. Non possiamo e non vogliamo restare abulici di fronte a tragedie che ci coinvolgono tutti. Siamo vicini a chi in questo momento sta affrontando un inverno con la casa a pezzi, senza lavoro, con davanti la paura di un futuro incerto. Non è un caso, che le parole del fondatore del Partito Comunista evochino le catastrofi naturali: “Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?” segue a pag. 3

Partigiani non indifferenti


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