
COMMON SPACE
Scenari di ibridazione urbana
Scenarios of urban hybridisation

Portfolio di Laurea di: Li Youting
Mtr. 946134
Politecnico di Milano
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
Corso di Laurea in Progettazione dell'Architettura a.a. 2021-2022
ABSTRACT
Appartenente al dominio dell’indagine biologica e chimica, l’ ibrido si rivela come un concetto applicabile, in campo architettonico, come strumento in grado di leggere alcuni cambiamenti in atto nella città contemporanea, e gestire tali mutazioni in modo da rispondere alle nuove necessità che investono la città. Soprattutto con l'avvenuto della pandemia ci siamo costretti ad entrare nell'era della rivoluzione spaziale e dell'ambiguità, nella continua dissoluzione delle tipologie architettoniche e storiche.
I modelli ibridi, per il loro carattere di forte incentivazione al mix di funzioni, elevate integrazioni con i caratteri urbani, mirano alla sperimentazione di dispositivi spaziali capaci di innestarsi nel tessuto consolidato della città, offrendo una possibile soluzione volta a conferire dinamicità ed intensità di usi e fruizioni, abile nel rigenerare il network delle relazioni tra il sito ed il sistema urbano nel quale l’ibrido si colloca.
Vi è quindi una duplice questione da affrontare: comprende da un lato in che modo l’ibrido può rappresentare una risposta a determinati meccanismi complessi e dall’altro in quale dimensione e attraverso quali strumenti esso può agire per offrire un’attitudine interpretativa e progettuale capace di costruire nuovi racconti della città contemporanea.
L'elaborato prende in riflessione tre progetti sotto questa prospettiva affrontando il rapporto tra la dimensione spaziale e l’edificio, sia ad una scala architettonica, sia nelle dinamiche interne alla struttura urbana. Ragionando sulla dimensione relazionale, la ricerca si è sviluppata in base a tre chiavi di lettura che rappresentano i diversi livelli di azioni all'interno dei quali il processo di ibridazione possa fornire delle risposte convincenti.
«The hybrid nature of the contemporary project alludes to the current simultaneity of realities and categories, relation no longer to harmonious and coherent bodies, but rather to mongrel scenarios made up of structures and identities in parasitic coexistence.
By accepting, without prejudice, a strange situation of cohabitation made up of contracts, pacts and mongrelisations between bits of information at once overlapping and interconnected (imbricated and differentiated layers and (infra) structures) is how the culture of the contemporary project can be understoodtoday.
The old univocal (pure, hermetic) profiles blur in actions of mogrelisation - in hybriddevicesconceivedastacticaldecisionsvis-à-visconcretesituations,butalsoaspossiblespatialcombinationsthataremoreopen,flexibleandmultifaced. More informal, then, in their ambivalence.»1
INDICE
INDEX
p. 2 ABSTRACT
p. 4-7 Rizoma
Waterfront cultural center (Lecco)
p.4-7
LA DIMENSIONE DELL'INDETERMINATEZZA
p. 8-11 Cocoon
Progetto_Rizoma
p. 12-15
p.8-11
p. 16-21
p.12-15
p. 22-27
Centro culturale al waterfront di Lecco
Datacenter (Island of Tessera)
In-Between Archive Library (Milano)
LA DIMENSIONE ESPERIENZIALE
Progetto_Cocoon
Datacenter sull'Isola di Tessera
Urban Planet
Roundabout regeneration (Milano)
LA DIMENSIONE DELLA CONNESSIONE
Progetto_In Between Cittadella degli Archivi Milano
Myco-Lab Creative lab (Undefined)
p.16-18 APPROFONDIMENTO
p. 28-33 Tappeto Urbano Regeneration ex-gasometer (Venezia)
p.19 BIBLIOGRAFIA
01
01
La dimensione dell'indeterminatezza
RIZOMA
RIZOMA
Laboratorio di Progettazione architettonica 2 - Sezione O
Laboratorio di Progettazione architettonica 02 - Sezione O
Docenti:
Professor:
Prof. Attilio Nebuloni, Prof. Maria Giuseppina Limongelli
Prof. Attilio Nebuloni, Prof.ssa Maria Giuseppina Limongelli
Compagni di gruppo:
Group member:
Marcella Bertolaso, Margherita Bonometti, Alessandra Braga
Marcella Bertolaso, Margherita Bonometti, Alessandra Braga, Youting Li
L'ibridazione in questo caso viene interpretata nella sua dimensione dell’indeterminatezza: un processo attraverso il quale configurare, piuttosto che spazialità neutre sterilizzate da ogni conflittualità, spazi di pertinenza meno impositivi, spazi complici, mutevoli, aperti al cambiamento (Crippa, Di Prete, 2011).
L'area di progetto si trova tra i due grandi nuclei storici, che, nonostante le numerose attrazioni di grande valore artistico-culturale, non dialogano tra di loro. L'evidente puculiarità leccese di possedere su fronti opposti acqua e monti, non viene d'altronde adeguatamente sfruttata. Perciò il progetto nasce da questa pertinenzialità del luogo che si trova all'intorno dei diversi sistemi urbani in una situazione consolidata, cercandosi di far dialogare vari componenti.
Rizoma, termine che si riferisce alla modificazione del fusto della piante che permette a queste di riprodursi anche nelle condizioni ambientali e climatiche più avverse. Il progetto si sviluppa in maniera simbolica partendo da questo concetto di base: ovvero quello di creare un luogo non convenzionale, uno spazio che si potesse adattare ad ogni eventualità, constatato come nella situazione precedente gli spazi cristalizzati in forme fisse e statiche che hanno rivelato tutti i loro limiti.






DAL PRINCIPIO ALLA MATRICE
From Principle to Matrix
Evento come forza generatrice dello spazio
In order to better establish the relationships between different urban systems, four fundamental principles were identified, starting with the intention of the project, as the filters through which to view the context. Based on these principles (in this case interrelation, environment, fluidity and memory), a generative matrix is identified by referring to different poles affected by the project.
Per meglio instaurare le relazioni tra i diversi sistemi urbani, sono stati individuati, partendo dall'intenzione del progetto, quattro principi fondamentali come i filtri attraverso cui guardare il contesto. In base a questi principi (in questo caso interrelazione, ambiente, fluidità e memoria), si procede ad individuare una matrice generatrice facendo riferimento a diversi poli interessati dal progetto.
Inspired by Cedric Price's Fun Palace, the project is configured as a set of platforms of a different nature, both artificial and natural, each intended for a specific activity addressing the various poles identified, following the matrix lines. The idea was, therefore, to shape the ground so that the natural component would unfold in a movement characterising the entire area.
Ispirato al Fun Palace di Cedric Price, il progetto si configura come un insieme di piattaforme di diversa natura, sia artificiale sia naturale, ognuna destinata ad una specifica attività rivolgendosi ai vari poli individuati, seguendo le linee di matrice. L’idea è stata, dunque, quella di andare a modellare il suolo affinché la componente naturale si dispiegasse in un movimento connotante tutta l’area.
«L’architettura è chiamata [...] non più a costruire semplici oggetti appoggiati sopra la terra, né semplicemente a disporsi fra tali oggetti, ma a modificare la terra medesima mediante operazioni di scavo, di modellazione del suolo, [...] di vera e propria manipolazione del paesaggio.» (Bonometto, Ruggiero, 2006) MATRICE
Different Physiognomies of Greenery
Le diverse fisionomie del verde
In order not to crystallise the idea of the environmental component to the mere architectural outfit, special attention is given to the design of the green in the allocation of the various themes to the flat fronts.
Per non cristallizzare l’idea della componente ambientale al mero corredo architettonico, particolare attenzione è data al progetto del verde nell'assegnazione delle varie tematiche alle piattafrome al confine con i vari fronti.
Caso distintivo è successo quando il suolo si piega fino a diventare “artificiale”, il verde diventa un'esperienza partecipativa creandosi un giardino sensoriale che riflette sia sulla cultura locale, ma che cerca anche di interessare un rapporto diretto con l’uomo. In questo caso, il verde gioca un ruolo fondamentale che viene a creare una serie di spazi di pertinenza nel contesto come una specie di mediazione all'incontro fra vari sistemi urbani.
A distinctive case is when the soil bends to become "artificial", the greenery becomes a participatory experience by creating a sensorial garden that reflects both on the local culture, but also seeks to interest a direct relationship with man. In this case, the green space plays a fundamental role in creating a series of pertinent spaces in the context as a kind of mediation to the encounter between various urban systems.
PARCO GIOCO
AREA PICNIC

AREA RELAX

GIARDINO SENSORIALE




Le varie specie del Giardino sensoriale






PIEGATURA E TRASPARENZA Spaziocomeununicocontinum




Fall of the Mask: Folding & Transparency
Con la continua piegatura connotante tutto il progetto, si perde quel senso del sopra e del sotto, del fuori e del dentro, dell’inizio e della fine; si perde inoltre la consapevolezza della forma complessiva di uno spazio, della sua dimensione e della sua conformazione perimetrale.
With the continuous folding that characterises the entire project, one loses that sense of above and below, outside and inside, beginning and end; one also loses awareness of the overall shape of a space, its size and perimeter conformation.
L'altra particolarità del progetto è stata i tre cubi di vetri che si innestano sulle piattaforme “artificiali”. Anch'essi dedicati alle varie tematiche, questi scrigni di luce delineano lo spazio dell'attività di una natura smaterializzata, sciogliendo i limiti dell'oggetto architettonico nei confronti di vari sistemi, instaurando un continuo rapporto visivo tra ciò che succede all'interno e all'esterno.
The other special feature of the project was the three glass cubes that are grafted onto the 'artificial' platforms. Also dedicated to various themes, these caskets of light delineate the space of activity of a dematerialised nature, dissolving the limits of the architectural object in relation to various systems, establishing a continuous visual relationship between what happens inside and outside.
La piegatura e la trasparenza, dunque, al meglio “sintetizzano la metafora della caduta della maschera” (Cao, Cantucci, 2001), che coinvolge ogni aspetto della nostra società; a livello progettuale entrambi principi sembrano offrire la possibilità di rimettere in questione il rapporto tra il nostro corpo e l’architettura, rivendendolo totalmente: si tratta di elementi linguistici che ora diventano uno strumento di progetto, espedienti utili per ribaltare un ordine consolidato.
02
02
La dimensione esperienziale
COCOON
COCOON
Laboratorio di Progettazione dell'architettura degli interni
Laboratorio di Progettazione dell'architettura degli interni
Docenti:
Professor:
Prof. Arnaldo Arnaldi, Prof. Michela Bassanelli
Prof. Arnaldo Arnaldi, Prof.ssa Michela Bassanelli
Compagni di gruppo:
Group member:
Samuele Agrimi, Alessandra Braga
Samuele Agrimi, Alessandra Braga, Youting Li
L'ibridazione in questo caso viene interpretata nella sua dimensione esperienziale: un processo che può essere letto come continuo evolversi della stessa natura dinamica dell’ibrido, come stratificazione di spazialità legate a diverse realtà, ed infine come durata della percezione dell’ibrido (Avitabile, 2013).
L'area di progetto si trova sull'Isola di Tessera: un' isola artificiale utilizzata sin dai tempi della Serenissima come presidio militare. In seguito abbandonata e decaduta, è stata al centro delle cronache per un resort mai andato in porto, con la sua prima seduta d’asta nel luglio 2019, andata deserta.
Affascinato dalle varie vicende su questa isola, particolarmente dal suo caratteristico eterotopico (Foucault, 2004), il progetto mette in sperimentazioni la tipologia del data center — edificio fondamentale per l’immagazzinamento di dati digitali — alla ricerca di una nuova specie di spazialità che vede il fondersi tra la realtà costruita e il mondo virtuale la possibilità del cyberspace.
La tipologia dei data center è una lente ideale per indagare il rapporto tra esseri umani e agenti non umani (o macchine). Nelle server farm, la presenza umana è sempre più occasionale e marginale. Ma se si osservano nel dettaglio gli spazi interamente dedicati alle macchine, risulta evidente che l’uomo non è del tutto estraneo (Pestellini Laparelli, 2020). I data center sono edifici estremi costruiti per le macchine, ma sono ancora modellati su dimensioni ed esigenze umane. Potrebbero essere una nuova forma di architettura post-umana?



Posthuman Monument
MONUMENTO POST-UMANO
Data center come nuova tipologia urbana
Datacenter as the new urban typology
The project area is located on the Island of Tessera: an artificial island used since the times of the Serenissima as a military garrison. Later abandoned and decayed, it has been in the news for a resort that never came to fruition, with its first auction session in July 2019, which was deserted.
L'ibridazione in questo progetto si conforma come una serie di spazi complementari tra di loro, il tradizionale rapporto tra il pieno e il vuoto dell'ambiente costruito viene reinterpretato da un duplice racconto proveniente da entrambi componenti in gioco, ovvero uomo e macchina. Tutto ciò che per noi è il pieno viene occpuato dalla macchina e viceversa.
Fascinated by the various events on this island, particularly its characteristic heterotopia (Foucault, 2004), the project experiments with the typology of the data center - a fundamental building for the storage of digital data - in search of a new kind of spatiality that sees the fusion of built reality and the virtual worldthe possibility of cyberspace.
Il progetto sviluppa il concetto dell’interno come l’altra dimensione della realtà: l’intera isola viene svuotata al di sotto lasciando lo stato di origine intatto verso il mondo esterno, i data center si conformano come tre torri che si sboccano da questo “guscio” con una specie di monumentalità nella loro apparenza. Un’immagine tacita dall’esterno come i soliti data center, ma non del tutto anonima: si intravedono le luci emesse dai server nascosti dietro le lamiere forate sulle facciate: cambia la sua conformazione con lo scorrere dei flussi di informazioni nei server tra i diversi piani.
Tuttavia, dentro è un altro mondo: le torri si presentano come un passaggio ascensionale tra una serie di diverse esperienze spaziali che sono collegate tra di loro da un unico nucleo centrale di distribuzione.
The typology of data center is the ideal lens to investigate the relationship between humans and non-human agents (or machines). In server farms, human presence is increasingly occasional and marginal. But if one looks in detail at the spaces entirely dedicated to machines, it is evident that humans are not entirely extraneous (Pestellini Laparelli, 2020). Data centres are extreme buildings built for machines, but they are still modelled on human dimensions and needs. Could they be a new form of post-human architecture?
PAESAGGIO DIGITALE
Digital Landscape
La riscrittura spaziale dei dati
Spatial rewriting in forms of data
In the infinite combination of a succession of 1 and 0, there contains the entire world. But are data merely the honest translation of reality into algorithmic codes? (Francucci, 2020).
Nell'infinita combinazione di una successione di 1 e 0, contengono l'intero mondo esistito. Ma i dati sono soltanto la onesta traduzione in codici algoritmici della realtà? (Francucci, 2020)
Il progetto sviluppa l'idea della restituzione in linguaggio spaziale dei dati prodotti da noi immaginando le diverse spazialità come una serie di reazioni collaterali nel processo di produzione dei dati. È un paesaggio digitale, un prodotto inconscio del nostro comportamento nel mondo virtuale.
The project develops the idea of the restitution in spatial language of the data that we produce by imagining different spatialities as a series of collateral reactions in the data production process. It is a digital landscape, an unconscious product of our behaviour in the virtual world.
Tutte le piante, ognuna dedicata ad una specifica tema, sono pensate nel modo in cui si possano instaurare una diretta interazione con il corpo umano generando una serie di percezioni uniche legate anche ai vari sensi. Dietro il pieno costruito nascondono i server che alla loro volta sono collegati ad ogni spazio per poter condizionare la conformazione spaziale in tempo reale.
All the plans, each dedicated to a specific theme, are conceived in such a way that they can establish a direct interaction with the human body, generating a series of unique perceptions also linked to the various senses. Behind the full built hide the servers, which in turn are connected to each space in order to condition the spatial conformation in real time.












(Sinistra






INVERSIONE E PARADOSSO
Inversion & Paradox
A typological rewriting of the space
Rivistazione tipologica per generare nuovespazialità
IDedicated separately to a specific theme, the layout of each room started from an archetype as a basic tone to evoke certain feelings.
Dedicata separatamente ad una specifica tema, la conformazione di ogni stanza è partita da un archetipo come tonalità di base per richiamare certe sensazioni.
The starting point is the typology of the maze , which in this case becomes a space of disorientation that is endlessly reproduced, taking inspiration from the plans in the Pac-man video game. The partition walls in this room are all equipped with screens that produce data-generated images, while the floor is all covered by the broken mirrors that reflect what is happening in the space. The experience in this room thus metaphorically becomes a game that never ends.
La pianta riportata appartiene alla Stanza dei giochi, concepita come uno spazio in cui l’uomo è in continuo incontrarsi inaspettato con i dati che producono. Il punto di partenza è la tipologia del labirinto, che diventa in questo caso uno spazio di spaesamento che si riproduce all’infinito prendendo ispirazioni dalle piante del videogioco Pac-man. Le pareti divisori in questa stanza sono tutte attrezzate dagli schermi che producono immagini generate dai dati, mentre il pavimento è tutto coperto dagli specchi spezzati che riflettono quello che succede nello spazio. L’esperienza in questa stanza diventa così metaforicamente un gioco che non finisce mai.
03
03
La dimensione della connessione
IN BETWEEN
IN BETWEEN
Laboratorio di Progettazione architettonica 03
Laboratorio di Progettazione Architettonica 03
Docenti:
Professor:
Prof. Tommaso Brighenti, Prof. Nicola Petaccia, Prof. Cuca Branka
Prof. Tommaso Brighenti, Prof. Nicola Petaccia, Prof.ssa Cuca Branka
Compagni di gruppo:
Group member:
Martina Pezzotta, Daria Mijatov
Youting Li, Daria Mijatov, Martina Pezzotta
L'ibridazione in questo caso viene interpretata nella sua dimensione della connessione: le modalità attraverso le quali l’architettura stessa interagisce a tal punto con lo spazio aperto da poter essere considerata la sua naturale estensione, inglobando fluidità e flessibilità degli spazi in un processo di ‘integrazione osmotica’ che genera nuovi dispositivi spaziali sensibili.
«[Nuove] figure dello spazio stratificate nella nostra cultura, ibridate all’interno di organismi urbani, [...] reinterpretano il senso di un montaggio articolato, [che] si arricchisce di nuove tipologie di spazio che possano mediare il rapporto tra l’esteso e il denso.» (Fraschini, 2012)
L'area di progetto si trova alla direttrice nord-est di Milano nel tratto Niguarda Bicocca, in via Gregorovius dove si situa l'attuale Cittadella degli Archivi. Vi è una ricca stratificazione dell'espansione del quartiere: si colloca tra il denso nucleo storico e il nuovo costruito quartiere residenziale. Inoltre, la sua posizione strategica permette una possibile connessione ecologica con l'esistente Parco Nord e la Collina dei Ciliegi.
Il progetto, ideato come una 'cittadella' di cultura, ambisce a stabilire e mantenere un dialogo sinergico con le realtà formative e educative del quartiere già presenti.




MASCHERA COME IN BETWEEN
Mask as the in-between space
Reinterpretare la recinzione esistente
Reinterpretation of the existing enclosure
During the inspection of the project area, one immediately notices the repetitive presence of the enclosure of various types, especially on Via Gregorovius where the long façade of the Cittadella degli Archivi is arranged, and that of the Caserma Mameli on the opposite side. Given the non-ideal width of the section of this through street and the narrow height of the old archive complex, the entire citadel remains a barely recognisable presence behind the endless presence of the brick fence. In spite of various intermediate trials as a collaboration with artists to decorate the long wall mass on this front, the citadel still remains very anonymous.
Dal sopralluogo nell’area di progetto si nota subito la ripetitiva presenza delle recinzioni di vari tipi, soprattuto in via Gregorovius dove è disposta la lunga facciata della Cittadella degli Archivi e quella della Caserma Mameli in lato opposto. Data la non ideale larghezza della sezione di questa strada passante e la ristretta altezza del vecchio complesso di archivio, l’intera cittadella rimane una presenza poco riconoscibile dietro l’infinita presenza della recinzione in mattoni. Nonostante le varie prove intermedie come collaborazione con gli artisti per decorare la lunga massa muraria su questa fronte, la cittadella rimane comunque molto anonima.
«Il concetto di permeabilità modifica e sostituisce quello consueto di accessibilità. Non si tratta più di entrare in uno spazio, si tratta di scivolarvi dentro, di penetrarvi in modo indiscriminato, fluido, filtrante appunto, in certo modo perfino subdolo e occulto. O quanto meno in modo inconsapevole, casuale, spontaneo.» (Bocchi, 2007)
Partendo dalla considerazione di rendere più riconoscibile la sua identità di un polo culturale e più permeabile con altri sistemi urbani, il progetto propone prima di tutto di aprire il complesso verso altri tre lati abattando le murature, e di reinterpretare la recinzione su via Gregorovius con il tema della maschera: essa si relaziona alle cortine edilizie preesistenti addizionandosi al corpo esistente, allo stesso tempo instaura un continuo rapporto visivo con il contesto urbano celando nello spazio “between skin and bones” la parte strutturale che sostiene e anima di luce l’edificio.
Modello di studio al 500 (Status quo)La mediazione morfologica tra i diversi tessuti urbani
Per garantire un’ordinata successione di procedure a livello logistico, il progetto propone di collocare tutta la parte archivistica nell’ala destra del lotto, dove sono stati collocati i due capannoni preesistenti, uno di quali contiene anche gli macchinari automatizzati. Essendosi in prossimità ai nuovi quartieri residenziali, la parte archivistica prende una conformazione regolare che lavora con il principio dell’aggiunzione: un semplice corpo rettangolare di diversa natura materica emerge dall’esistente capannone, ospitando la pre-archiviazione e la consultazione, all’intermedio fra i due esistenti sorge una “lama” che contiene la nuova archiviazione meccanizzata facendosi collegamento con quella vecchia, all’altro capannone invece è stato aggiunto un volume davanti garantendo la continuità della maschera, presenza delle vetrate che richiamano quelle dei capannoni permettono una diretta interrelazione visiva con l’esterno.
Al termine di questa margine così chiusa e introversa, vi è un corpo plastico che segnala una diretta relazione con lo spazio pubblico e la striscia verde pronta a collegarsi con il Parco Nord. Essendosi connessa alla parte archivistica e rivestita dalla maschera, essa ospita principalmente lo spazio espositivo legato al tema dell’archivio. Invece al termine del lotto, in approdo con il nucleo storico del quartiere, vi è un volume rettangolare ‘scappato’ da tutto questo continum, ma che allo stesso tempo viene collegato al complesso con un anello sopraelevato. Esso ospita principalmente le funzioni pubbliche per il quartiere.
L’edificio si procede in una graduale dissoluzione (Terpolilli, 2013) che ingloba fluidità e flessibilità degli spazi, attraverso organismi complessi, stratificati, che legano tessuti, reti e paesaggi.




ANELLO PENSILE COME RACCORDO
Luogodipassaggiocomesoglia
Il disegno di una piazza in grado di accogliere il pubblico cittadino connette gli edifici di forma e funzione sempre più estranea al palinsesto. Ad attirare l’attenzione è il cerchio pensile che raccorda i due edifici situati nelle vicinanze di Via Monterotondo. Esso si eleva da quota terra per assecondare il passaggio dalle sale espositive alla biblioteca pubblica proiettando una soglia urbana sulla piazza sottostante. La corte circolare distribuisce gli accessi ai luoghi di condivisione al piano terra e definisce un pareterre continuo fino al prato retrostante.
Inoltre alle funzioni distributive, l'anello viene allestito all'interno come il continuo dell'esposizione. Con questa pratica esso diventa la soglia interna fra gli spazi di diverse usanze, una sorta di preannuncio spaziale che guida il percorso dei visitatori. Grazie alle sue ampie vetrate, permette ai visitatori di conoscere il quartiere e l’intorno da un’altra prospettiva e sottolineare l’indispensabile e reciproca necessità tra cultura passata e presente. Da un lato cittadini vengono indirizzati e guidati dalla luce degli innumerevoli lucernai verso la conoscenza di ciò che è stato grazie alla testimonianza di manifesti, scritti e documenti appartenenti al passato, dall’altro vengono spinti alla creazione di nuovi pensieri e nuove conoscenze grazie alla presenza di uno spazio studio e di un luogo aperto al ritrovo e al confronto.
URBAN PLANET
Interior Design Studio A.Y. 2022-2023
Professor:
Prof. Jacopo Leveratto, Prof. Nerantzia Tzortzi Group member:
Maria Vittoria Faravelli, Simone Fasoli, Olivia Leoni, Youting Li, Camilla Passeri


Living infrastructure: Urban Planet
A new urban typology for roundabouts
Piazza Carbonari is chosen as the project area for its potentialities for an unique urban, social and architectural regeneration. The square is located in the north-east of Milan, not far from the Central Railway Station and the south of the Maggiolina residential district. This area is characterized by its intrinsic morphological feature as a huge roundabout located along the ring road of the regions. As a transportational element in the urban context, the current square is nothing more than a motorway junction - a residual space that is (in the most of the time) neglected. The current traffic system, though functing perfectly, eliminates any possibility of connection that the square could play, making it a huge object in slience. This place bears an opportunity, given its intrinsic characteristics, to play a key role in Milan’s green system: the project aspires to create a reproducible systm of attractive areas within the city.
So what is the future of roundabout as a living space within the urban context?
An island inside the archipelagos? No, a planet that is able to produce its own living conditions for every forms of life. The project explores the typology of a roundabout from an adventurous narrative of an urban planet within the modern city.








Manifesto of an Urban Planet Planet UF077
The Planet UF077 is a privileged place of planetary mixing. The main feature of this system whose vegetation thickens, creating a sphere is that it represents a strong point of attraction within the neighborhood.
The attraction exerted on people and animals is related to the planetary mixture, originally regulated by the contribution of human activity, is enriched by the natural action of the elements, which is always expanding. The planet, entirely subject to satellite control, from this point of view is similar to a garden.
UF077 tries to open up to the experimentation of human and non-human, urban and non-urban milieux vivants broaden the scope of effectiveness of the principle of porosity by proposing a spatial-territorial model in which the theme of resilience, is tackled through a system that produces thought provoking hesitations in the routines of everyday life rather than simply servicing those routines.
HUSTON WE HAVE A PLANET!


Micro-climate systems

Habitat distribution - Type 01

Habitat distribution - Type 02















Manifesto of an Urban Planet Planet UF077
UF077, in an attempt to create a vast and continuous biodiversity over the years, is characterized by a great variety of plants, shrubs and flowers, approximately 77 species. It welcomes plants, animals, man and his dreams. It's a journey, a walk. Landscapes accumulate there and the path expands, passing from one universe to another.
Transitions abound: from an orchard to a vegetable garden, from a flower garden to a meadow, from a labyrinth to a grove, from a vegetable room to a belvedere, from a courtyard to a street. None of these places can be said to be unlimited, and no path will take place without passages and without doors.
The garden is made of nature. Birds, ants, mushrooms, insects and seeds do not recognize the borders that separate the land subjected to police regime and the wild one. For them, everything is habitable.
05
MYCO LAB
Design & Construction Studio A.Y. 2022-2023
Professor:
Prof.ssa Ingrid Maria Paoletti, Prof.ssa Elena Francesca Anna Maria Mola
Group member:
Carlotta Assirelli, Aurora Crocicchia, Youting Li, Marta Mattioli





In the context of this project, mycelium is not merely a building material but a statement of intent. It represents a departure from extractive and environmentally detrimental practices, advocating for a construction methodology that is in harmony with the planet's rhythms and constraints. The use of mycelium prompts us to reconsider what materials are deemed suitable for building, challenging the status quo and pushing the boundaries towards more resilient and adaptive forms of architecture.
The ecological aspects of myceliumbased construction extend beyond material efficiency. They encompass a broader spectrum of environmental stewardship, including biodiversity preservation, soil regeneration, and carbon sequestration. Mycelium's capacity to sequester carbon is particularly noteworthy, offering a tangible response to the global challenge of climate change. This project, therefore, is not just an exploration of new material possibilities but a commitment to a more sustainable and hopeful architectural future.




The intrinsic qualities of mycelium – its lightweight nature, insulating capabilities, and remarkable strength – are just the tip of the iceberg. Beyond its physical attributes, mycelium embodies the principle of material balance, a crucial consideration in the ecological assessment of construction practices. It is a material that grows through the assimilation of organic waste, turning detritus into structures of surprising durability and beauty. This process of biotransformation underscores a circular economy, where waste is not an endpoint but a beginning, and materials are not consumed but regenerated.










Material exploration
Thousand appearances of mycelium
In the unfolding narrative of contemporary architecture, the quest for sustainable and innovative construction materials is more pressing than ever. Amidst this search, mycelium emerges as a groundbreaking protagonist, offering a symbiosis of ecological intelligence and architectural ambition. This discourse delves into an architectural project that is not just built on the ground but from the ground up, literally, using mycelium as its primary material. Mycelium, the vegetative part of a fungus, represents a paradigm shift in materiality, weaving together the threads of sustainability, resilience, and a profound reconnection with the natural world.
Material experimentation
06
TAPPETO URBANO
Thematic Studio A.Y. 2023-2024
Professor:
Prof. Matteo Poli, Prof. Jose Maria Garcia Fuentes
Group member:
Xiaosu He, Youting Li, Barbara Srček, Camilla Passeri


Tappeto Urbano
From an ex-gasometer to the urban living room
Situated in one of the parish islands in Venice, the project area is an exindustrial area, once characterized by six huge gasometers (among which only two of them are left until today).
As the city of Venice is used to places its industrial sites on other satellite islands within the archipelago, this area nowadays becomes a significant monument with its rich and complex urban fabric.
The boundary that embraces the square in the middle is a promenade, and interacts with one of the most powerful elements of Venice urban fabric which is a square or campo. On the other hand this square is defined by the circular elements that are a memory of an ex industrial area that took place on that location. The only thing left from that era is the building of a gasometer that stands like a monument or a focal point of the square. The building itself is intersected by landscape circles that create the tension and bring nature inside of the peoples lives.
Tappeto Urbano
San Marco Sqaure or a new campo?
As a city rising from water, Venice today is characterized by its unique urban fabric that is formed by the connection of historical parish islands that once were isolated from each other. A church, a well and a bridge, theses are the fundamental elements that form a parish island. In such a compact and complex context, the traditional idea of the open space in a modern city changes its faces. In the case of Venice, the open space usually means "campo", which is a residual empty space in front of every church. These spaces are not curated as open space in other cities: no decent pavement with small amount of greenery. But people still like these spaces, venetians have their own ways of inhabiting the space, especially in interacting with the architectural elements within the city.
Though similar in form with the Piazza San Marco and unique in its scale and everthing, the project aims to reinterpret the idea of a "campo", that is the essential part of venetians' everyday life. In relation also to the phenomenon of gentrification and population aging in Venice, the project approaches to the probelm by exploring the possibility of a unique social mix combining two different typologies: housing for elderly people and nursery schools.











