LA CASCINA CHIGOLLO 100 anni della sua storia

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LA CASCINA CHIGOLLO


E venne un muratore e disse: Parlaci della Casa. Così gli rispose:

Costruitevi con i sogni un rifugio nella solitudine dei campi e non una casa dentro le mura della città. La vostra casa è come un corpo più grande. Cresce sotto il sole e riposa nella quiete della notte; e non è senza sogni. Non sogna la vostra casa? E sognando non lascia la città e va verso un bosco o la cima di una collina? Avete la pace? Avete i ricordi? Avete la bellezza? Ditemi, avete queste cose nelle vostre case? Ma voi, figli dell’universo, voi insofferenti della tranquillità, voi non dovrete essere né prigionieri, né schiavi. La vostra casa non sarà un’ancora, ma una vela.

Kahlil Gibran, The Prophet


La Cascina Chigollo è la mia casa e qui sono le mie radici. Da bambina e da ragazza trascorrevo le mie estati nel vecchio Roccolo, la casa di campagna del nonno poco distante. Su questi prati ho imparato a camminare e a correre e nel laghetto di Montorfano a nuotare. A quel tempo intorno alla Cascina Chigollo (o Imbirone come la chiamavamo noi) c’erano solo campi, boschi, risorgive e alcune vecchie cascine: Cascina Comune, Cassinazza, Ca’ Nova, Pelada, tutte terreno dei miei giochi. I primi anni a casa non avevamo l’acqua corrente, si andava a prenderla con i secchi al pozzo e mia madre lavava noi figli in una tinozza di ferro a "riscaldamento solare" sull'aia. Ricordo la trebbiatura del grano, il fieno raccolto a mucchi con le forche, la vendemmia di un piccolo vigneto, le vacche da pascolare dopo l’ultimo taglio. Oggi ci sono moderni macchinari e rotoballe, ma il profumo dell’erba tagliata è lo stesso di allora… A trentacinque anni decisi di trasferirmi in cascina e risistemai poco alla volta un appartamento che guarda a est, da dove ogni giorno vedo sorgere il sole e la luna. È stata la prima di tante ristrutturazioni: la cascina è ancora un “work in progress”, ma, sfogliando le foto di allora e di oggi, sono soddisfatta del risultato e felice di aver lasciato la città per venire ad abitare in questo angolo di mondo.

Fin da piccola desideravo evadere…

Come scriveva Eliot, “Home is where one starts from...”


Tutti abbiamo lo stesso cielo, ma l’orizzonte è per ciascuno diverso, sedimentato nei propri geni attraverso la familiarità con i paesaggi che ci hanno visto crescere. Anche se ho molto viaggiato, il mio orizzonte è rimasto questo, una linea morbida di boschi e colline dove lo sguardo è libero di vagabondare, ma che, escludendo “l’ultimo orizzonte”, lascia la mente sognare “interminati spazi”.

Viaggio sempre con un biglietto di ritorno in tasca. Settimane o mesi altrove, ma poi, dietro a una leggera curva riappaiono sempre i luoghi a me familiari, rassicuranti custodi di storie, ricordi e legami. Il ritorno mi è necessario per avere un luogo dove lasciare sedimentare le esperienze e soprattutto perché è qui che ci giochiamo la vita.



Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della cascina e che ogni giorno inventano il cielo disegnandolo con i loro voli…



La Cascina Chigollo, o “Il Grillo” come in molti la conoscono oggi, è un antico cascinale lombardo posto in un’oasi di pace fra prati e boschi sulle colline del Triangolo Lariano, quel lembo di terra racchiuso dai due rami del Lago di Como con sullo sfondo la cornice delle Prealpi: un paesaggio ancora capace di offrire un felice e raro connubio tra ambiente, storia e cultura.



A un paio di chilometri c’è il Parco Naturale del Lago di Montorfano, uno dei piccoli e incantevoli laghi fra Como e Lecco.

Fra tanti scempi irreparabili che hanno portato alla cementificazione della Brianza, questo angolo di verde custodisce ancora scorci che permettono d’immaginarne la perduta bellezza.



Già documenti del 1400 segnalano l’esistenza nel nucleo di Inchigollo, allora chiamato Chegolo o Cogolo, di una cascina con corte, aia e prati coltivati.

La fattoria con i terreni circostanti, allora divisi in piccoli appezzamenti affidati a mezzadri, fu acquistata dopo la Prima guerra mondiale da mio nonno Rinaldo Maspero, da tutti soprannominato “Mericàn” per i suoi anni a Lima dove era emigrato giovanissimo a fine Ottocento alla ricerca di fortuna. Era partito con un biglietto di terza classe di sola andata e un fagotto di speranze e di sogni. Giocò la sua carta fortunata e tornò nel 1915 da signore viaggiando in prima classe su un transatlantico con sua moglie Giuseppina Bazzi e suo figlio, mio padre Aldo. Portava con sé anche un grande baule che ancora conservo: quando lo guardo penso alla duplice eredità che mi ha lasciato questo nonno eroe normale e viaggiatore per necessità: lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra.



Rinaldo Maspero in Perù con la moglie e il figlio

Il nonno, di famiglia contadina, non aveva avuto la possibilità di proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo, ma aveva capacità da vendere. Fondò con i due fratelli che l’avevano raggiunto a Lima l’impresa Masperi Hermanos Architectos y Constructores. Erano imprenditori coraggiosi, scelsero ottimi architetti e vinsero per cinque anni consecutivi il premio per il migliore edificio costruito nella capitale. Oggi questi edifice sono con il centro storico di Lima patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. È bello leggere in un vecchio articolo del Diario di Lima del 1913: “Le costruzioni sono state progettate ed eseguite dai Fratelli Maspero, i modesti e brillanti professionisti che hanno ottenuto tanti apprezzamenti anche per altri degli edifici più belli della città” (il plurale del cognome credo sia stato un vezzo del nonno...).


Rinaldo Maspero con i due fratelli Antonio e Guido

Alcuni degli edifici costruiti a Lima: la sede della ditta Masperi Hermanos e Casa Barragán


Quando scoppiò la guerra nonno Rinaldo era con la famiglia a Cantù e tornare a Lima fu impossibile. Decise così di fermarsi in Italia e acquistò la cascina Chigollo. Il seguito della storia è ancora vivo nella memoria dei più anziani, i figli dei contadini che vivevano in cascina facendo fieno per le vacche, coltivando patate, alberi da frutta, viti e frumento. In fattoria c’erano due pozzi, tuttora esistenti, e un lavatoio in pietra con una sorgiva nel mezzo di un prato. I carri erano trainati da cavalli e io ricordo l’ultimo, un bigio di nome Gris, che trascorse la sua vecchiaia da tranquillo pensionato, sostituito dai primi mezzi meccanici.



Con gli anni ’60 mio padre non seguì la strada della lottizzazione come avvenuto per altre proprietà confinanti, ma, innamorato della sua terra e anticipando i tempi, decise di dare al complesso un’impronta agrituristica pur senza rinunciare alla sua vocazione agricola.

Costruì i primi campi da tennis della zona e, seguendo la sua grande passione per i cavalli, costituì il nucleo di quella che diventerà un’affermata scuola di equitazione. Alcuni dei locali abitati dai contadini furono convertiti in piccoli appartamenti per il fine settimana e la vecchia Locanda del Cacciatore diventò, su suggerimento di mia madre, il Ristorante Il Grillo.


La cascina è poi passata in mano a noi della terza generazione e la storia continua. Qualcuno ha scritto che i luoghi perdono l’anima non solo quando non hanno nessuno che ricordi il loro passato, ma anche quando non hanno nessuno che inventi il loro futuro. In questi anni ho cercato di fare proprio questo, di essere un ponte fra il passato e il futuro della Cascina Chigollo, di traghettarla dalla cascina che era (e che ancora è) all’attuale complesso, proseguendo la strada tracciata da chi è venuto prima di me. Una strada spesso in salita, ma, insieme a mio fratello Silvio e alla sua famiglia, abbiamo mantenuto l’aspetto agricolo e valorizzato quello residenziale, di accoglienza e sportivo, cercando di non alterare il sapore dell’antico cascinale lombardo, sempre rispettando la natura circostante che oggi è un prezioso polmone verde a disposizione di tutti.



La Cascina Chigollo, una delle poche in Brianza ancora ben conservate, attive e abitate, è oggi un complesso polivalente. Accanto all'azienda agricola e all'allevamento di cavalli, vi sono appartamenti in locazione, il raffinato ristorante Il Grillo, il bar Brusco dove sostare per uno spuntino o un aperitivo con la locanda dove pernottare, il Centro Ippico Il Grillo per tutti gli appassionati di equitazione, lo storico Circolo Tennis Il Grillo e, poco distante, la scuola cinofila BJ.


BENVENUTI ALLA CASCINA CHIGOLLO



L’ANTICA CORTE











GLI EVENTI IN CASCINA









IL RISTORANTE IL GRILLO E IL BAR LOCANDA BRUSCO








IL TENNIS IL GRILLO


IL CENTRO IPPICO IL GRILLO







Se possiedi una biblioteca e un giardino, hai tutto ciò che ti serve nella vita Cicerone

















LA CAMPAGNA E I BOSCHI















LE PASSEGGIATE A PIEDI, IN BICI E A CAVALLO, IL NUOTO, IL GOLF E IL VOLO A VELA











LA CASCINA CHIGOLLO OGGI E IERI

Nella vita non raccogli ciò che semini, raccogli ciò che curi Charles Schulz


L'INGRESSO IN CORTE


IL FIENILE


LA CORTE E L’ALA RESIDENZIALE


DA FIENILE AD ABITAZIONE



I MAGAZZINI E LE CANTINE



IL RISTORANTE IL GRILLO


IL BAR LOCANDA BRUSCO


LE RESIDENZE LATO NORD




LE RESIDENZE LATO EST


INTERNO DI UN MONOLOCALE


I BAGNI DEL RISTORANTE


RISTRUTTURIAMO I VECCHI EDIFICI…


E DICIAMO NO ALLA CEMENTIFICAZIONE


Ricordando nonno Rinaldo che è stato l’inizio di questa storia, mio padre Aldo che tanto ha amato questa terra e mia madre Bruna che qui ha trascorso i suoi ultimi anni serena



Cascina Chigollo Via Chigollo 7 - Capiago Intimiano (Como) www.grillocomo.com www.ristorantegrillo.it


www.annamaspero.com


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