I WEBTOONS - fumetti verticali a portata di smartphone

Page 1

Tesi di Diploma di I° livello Candidato ANNA BARBERIS 13781T Relatore prof ANDREA
Anno Accademico 2021- 2022 I WEBTOONS fumetti
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte
BALZOLA
verticali a portata di smartphone
• INTRODUZIONE.........................................................................pag. 7 • CAPITOLI 1. UNO SGUARDO AL PASSATO: IL PRE-INTERNET..........(pag) - 1.1 Definizione di fumetto............................................................. - 1.2 La nascita del fumetto ............................................................ - 1.3 L’evoluzione del fumetto nel mondo..................................... 1.3.1 Stati Uniti....................................................................... 1.3.2 Italia............................................................................... 1.3.3 Giappone....................................................................... 2. L’AVVENTO DEL DIGITALE...................................................... - 2.1 Cambiano le tecniche............................................................. - 2.2 L’uso dei social ....................................................................... - 2.3 Dal cartaceo al digitale .......................................................... - 2.4 Il valore del digitale ............................................................... 3. ARRIVANO I WEBTOONS........................................................ - 3.1 Fumetti verticali ..................................................................... - 3.2 Naver Webtoon .................................................................... - 3.3 Altre piattaforme .................................................................. - 3.4 E in Italia? .............................................................................. 4. FUMETTI DEL FUTURO O MONDO PARALLELO?............pag. - 4.1 Digitale o cartaceo?.................................. ............................. - 4.2 Sondaggio................................ ............................................. - 4.3 Contaminazioni...................................... ............................... • CONCLUSIONE……………………………….…………………………….............pag • BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA.....................................................

INTRODUZIONE

Salve! Sono Anna Barberis e vi do il benvenuto nella mia tesi di laurea. Mi vedrete comparire ogni tanto tra le pagine per fare approfondimenti o per illustrarvi dei concetti. Buona lettura!

INTRODUZIONE

La nona arte, l’arte del fumetto, affascina da sempre ragazzi e adulti. Nel corso del tempo si è evoluta e adattata a diversi supporti.

Nell’era del digitale e di Internet ha trovato uno spazio da conquistare con infinite possibilità di espressione, dando così vita a fumetti sempre più adatti a essere letti sui dispositivi personali, quali smartphone e tablet, ormai considerati essenziali.

Nascono così i webtoons, fumetti ideati e impaginati appositamente per cellulare con un metodo di visualizzazione a scorrimento verticale.

L’elaborato, dunque, è volto ad analizzare le caratteristiche di questa nuova immagine dei fumetti e a presentare le differenze tra il fumetto digitale e cartaceo.

Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire questo tema sono date dal mio interesse verso la cultura dei fumetti, nel disegno e dall’attenzione che mi piace prestare alla composizione grafica di elementi di comunicazione.

L’obiettivo della mia tesi è quello di fornire una visione e una scoperta del mondo dei fumetti pubblicati sul web e sulle piattaforme dedicate.

Attraverso un percorso di analisi della storia del fenomeno, si arriverà ad approfondire le basi del fumetto classico cartaceo e di quello verticale digitale.

Ragionando sulle potenzialità del mezzo, tramite un sondaggio proposto ad alcuni individui, tra studenti dell’Accademia e persone sui social media, si rifletterà sulle preferenze dei lettori di fumetti italiani e sulle possibilità del futuro del mondo della nona arte.

Nel secondo capitolo ci si concentra sul cambiamento nelle tecniche e nelle tecnologie a disposizione del disegno, e come l’arrivo del digitale e dei social media abbia cambiato il modo di fare fumetti.

Nel terzo si introduce il concetto di webcomic e webtoon, analizzando cosa è presente sul mercato globale e in particolare quello italiano.

La tesi è articolata in quattro capitoli: nel primo viene introdotto il concetto di fumetto e la sua evoluzione in vari paesi del mondo.

Il quarto capitolo è una riflessione sui vantaggi e gli svantaggi di leggere fumetti digitali e attraverso il sondaggio si trarranno le conclusioni sulle preferenze tra fumetti stampati o caricati sul web.

CAPITOLO 1 UNO SGUARDO AL PASSATO: IL PRE-INTERNET

1.1

DEFINIZIONE DI FUMETTO

Will Eisner, uno dei padri del fumetto moderno, lo definisce “Arte sequenziale”: il fumetto nasce quando due o più figure vengono poste in sequenza, avviando una dinamica narrativa. Questa definizione, per quanto utile come base di partenza, non è del tutto esaustiva, infatti Scott McCloud nel suo saggio “Capire il fumetto” fa un ragionamento su questa definizione e cerca di risolvere l’ambiguità della formula “arte sequenziale”. Prima di tutto, non è forse un’arte sequenziale anche il cinema? Certo, ma le immagini cinematografiche sono sequenziali nel tempo, non giustapposte nello spazio. Per McCloud “lo spazio è per il fumetto ciò che il tempo è per il cinema”. La sua definizione di fumetto è più tecnica ed elaborata: “il fumetto è la combinazione di immagini e altre figure giustapposte in una sequenza intenzionale, con lo scopo di comunicare informazioni e/o produrre una reazione estetica nel lettore.”

Secondo il dizionario Treccani il fumetto è una storia composta da immagini in sequenza, cioè accostate l’una all’altra in modo da suggerire l’idea del movimento, i cui protagonisti parlano spesso per mezzo di ‘nuvole di fumo’ che provengono dalle loro bocche (i fumetti).

Forse è proprio quest’ultimo elemento, nuvoletta o balloon, che viene in mente all’immaginario collettivo quando si pensa ai fumetti. Veri e propri libri, a volte a colori e a volte in bianco e nero, che raccontano delle storie tramite vignette. Vengono pubblicati principalmente su formati cartacei, ma negli ultimi anni i fumetti hanno raggiunto anche il mondo digitale, variando forma e impaginazione, spopolando sui social e varie piattaforme.

Prima di essere racchiusi in libri o condivisi su internet, i fumetti si sono evoluti, hanno viaggiato e cambiato supporti.

di cosa sarà fatto?

1.2 LA NASCITA DEL FUMETTO

Il fumetto, come lo intendiamo in tempi moderni, attribuisce la sua nascita al disegnatore americano Richard Felton Outcault che, dal 1894 al 1898, pubblica sulle pagine del supplemento domenicale del quotidiano New York World una serie di vignette incentrate sul personaggio di Yellow Kid.

Yellow Kid è un bambino di origini irlandesi, goffo, con i denti sporgenti che indossa una camicia da notte gialla lunga fino ai piedi. Vive in un quartiere multietnico, dove inizialmente i personaggi si esprimono attraverso frasi scritte all’interno di cartelli, mentre il protagonista presenta i dialoghi scritti sul suo camicione; quasi sempre con espressioni gergali e volutamente sgrammaticate. I primi balloon appaiono sulla tavola datata 10 novembre 1895 e da quel momento entrano a far parte della serie e della storia della narrativa a fumetti.

Molti studiosi in realtà contestano l’attribuzione della nascita del fumetto in quegli anni e datano le sue origini ben parecchi decenni prima, riferendosi all’illustratore svizzero Rodolphe Töpffer. A partire dal 1827 scrive e disegna un numero di storie illustrate, la prima chiamata Histoire de monsieur Vieux Bois, che hanno la particolarità di essere composte da una serie di immagini in successione accompagnate da didascalie. Queste storie sono nate con soli intenti pedagogici per i suoi allievi, ma negli anni successivi acquistano popolarità e l’autore viene convinto dai suoi studenti e amici a farle pubblicare. La prima storia viene stampata nel 1833 grazie anche all’insistenza dell’amico letterato tedesco Goethe. Töpffer riconosce la nuova natura del suo mezzo espressivo, infatti nella prefazione di una di queste storie scrive: «Questo piccolo libro è di natura mista. È composto da una serie di disegni accompagnati da una o due righe di testo. I disegni senza testo avrebbero un significato oscuro. I testi senza disegno non avrebbero alcun significato».

© Richard Felton Outcault, Yellow Kid, New York Journal, 1896

Le opere di Töpffer si diffondono in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti a partire dal 1842, e in ogni nazione iniziano a comparire su pubblicazioni umoristiche, riviste e periodici numerose storie narrate con lo stesso metodo. In Germania il disegnatore poeta Wilhelm Busch, inventò nel 1865, due monelli divenuti popolarissimi, Max und Moritz, progenitori di tutti i bambini cattivi del fumetto. Gli Inglesi si divertono leggendo le vicende di un perditempo chiamato Ally Sloper; i Francesi si appassionano per le comiche peripezie della Famille Fenouillard. Arrivando poi alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti con i racconti di Yellow Kid. Il successo di Yellow Kid è tale che in breve tempo nascono moltissimi altri fumetti, e i giornali che li pubblicano aumentano moltissimo le loro vendite. Per i primi dieci anni di vita i fumetti negli Stati Uniti sono pubblicati esclusivamente sui supplementi domenicali dei quotidiani, che sono molto grandi e interamente a colori. Si rivolgono a un pubblico fatto di adulti e di ragazzi, indistintamente.

Tramite la rappresentazione per immagine la comprensione delle storie e delle vicende è alla portata di chiunque, anche di chi non sa leggere.

Infatti ci fu un po’ di malcontento nei confronti dei fumetti da parte di uomini politici, che attribuiscono il peggioramento della propria immagine alle strisce satiriche e accusano di conseguenza il fumetto di essere un mezzo diseducativo. Questa visione negativa accompagnerà il fumetto per molti anni, fino a quando non si riuscirà a distinguere la forma dal contenuto, il mezzo di comunicazione dal suo messaggio. Un fumetto può essere diseducativo o il contrario, come può esserlo benissimo un film o un romanzo.

1.3 L’EVOLUZIONE DEL FUMETTO NEL MONDO

1.3.1 Stati Uniti

Intorno al 1907 i fumetti cominciano ad essere pubblicati sulle edizioni normali dei quotidiani, non più su supplementi della domenica, sotto forma di strisce in bianco e nero.

Mutt and Jeff di Bud Fisher (15 novembre 1907) è la prima striscia fumettistica della storia. Fisher è il primo autore a detenere il copyright delle proprie creazioni.

Da quel momento in avanti si sviluppano una serie di fumetti che continuano a vivere nel nostro immaginario, come Popeye (Braccio di Ferro), creato da Crisler Segar, apparso per la prima volta in una striscia del quotidiano New York Journal nel 1929.

Altri personaggi famosissimi come Mickey Mouse (Topolino), creato da Walt Disney e nato come un’animazione nel 1928 che si trasferisce sul supporto cartaceo del fumetto diventando così il topo più famoso del mondo.

Dai personaggi di Peanuts (Linus, Charlie Brown, Snoopy, Lucy,etc) a L’uomo mascherato, Mandrake, Felix the Cat, Pogo, Doonesbury e innumerevoli altri.

Fino alla fine degli anni venti, tuttavia, i fumetti erano quasi soltanto umoristici: in America si chiamavano (e si chiamano ancora) “comics” o “funnies”, cioè “cose comiche” o “cose divertenti”.

© Peanuts Worldwide LLC 2017
© Charles M. Schulz, Peanuts, November 8, 1969 © Bud Sagendorf, Popeye, Sunday Comic Strip, 1975 © Walt Disney Productions, Mickey Mouse © Otto Messmer, Felix the Cat, Sunday Comic Strip Original Art dated 8-17-41 (King Features Syndicate, 1941)

Con l’arrivo degli anni ‘30 compaiono le prime storie di avventura, di fantascienza, western, polizieschi, e di critica sociale. Uno dei primi fumetti di avventura statunitensi è Tarzan, le sue vicende sono tratte dal romanzo di Edgar Rice Burroughs, Tarzan of the Apes (Tarzan delle scimmie) uscito in unico volume nel 1914. Queste storie sono state disegnate da numerosissimi autori dal 1928 continuando per tutta la sua vita di pubblicazione, ma i più memorabili sono Hal Foster, Rex Maxon, Ruben Moreiro, William Juhre, Burne Hogarth, Dan Barry, Bob Lubbers, John Celardo e Russ Manning. Tra i personaggi più rilevanti di questo periodo c’è Dick Tracy, l’investigatore con il cappello giallo, che è stato creato da Chester Gould, una serie che non ha mai smesso di essere famosa da allora, e che ha avuto moltissime traduzioni in film. Questo fumetto apre le danze per il genere poliziesco dal 1931.

arrivano i supereroi!

È solo intorno alla metà degli anni Trenta che si cominciano a pubblicare delle riviste dedicate interamente ai fumetti. Il successo di queste riviste avviene nel 1938, quando due giovani autori, Jerry Siegel e Joe Shuster, inventano Superman, un eroe extraterrestre dalla forza sovrumana, pubblicato poi dalla casa editrice Detective Comics.

Con Superman i “comic book” diventano di colpo la lettura preferita degli americani, vendendo milioni di copie. Prende così piede il genere per eccellenza dei fumetti americani e di tutto il mondo, i Supereroi, che con i loro superpoteri illuminano e ispirano i giovani statunitensi. Infatti è proprio durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale che i supereroi come Batman, Lanterna Verde, Freccia Verde, Capitan Marvel, Capitan America fanno da motore propulsore per affrontare i nemici sull’altra sponda dell’oceano.

Captain America nasce nel 1940, creato da Joe Simon e Jack Kirby, pubblicato in seguito dalla Marvel Comics, ha un forte elemento propagandistico simbolo dell’America libera e democratica, il suo nemico numero uno ovviamente è Adolf Hitler.

Nel 1940 arriva anche il detective mascherato di Will Eisner, si tratta di The Spirit con atmosfere noir mescolate a umorismo e ironia.

© Captain America Comics, volume 1, 1940

Dopo la guerra, invece, per i supereroi è un momento di stallo. Molte riviste, sia di supereroi che quelle più trasgressive, con storie horror, che avevano appena preso piede sono costrette a chiudere o modificarsi radicalmente. Il mondo del fumetto viene accusato di istigare alla violenza i ragazzi e i bambini. Queste accuse sono raccolte nel libro Seduction of the Innocent dove Fredric Wertham critica i comics di corrompere i giovani e di essere i principali responsabili del degrado morale e culturale delle ultime generazioni.

Per rispondere a queste critiche, gli editori creano il Comics Code Authority, un organo di censura sotto cui dovevano passare tutti gli albi prima di essere pubblicati.

Pur non avendo nessuna autorità legale, molti negozi rifiutano di vendere fumetti senza il suo marchio di approvazione.

Il codice proibisce la raffigurazione di sangue, violenza e sessualità esplicita; richiede inoltre che le autorità non siano mai ridicolizzate e che i buoni debbano sempre vincere; censura inoltre la presenza di creature mostruose come vampiri, licantropi o zombi e proibisce anche la presenza di liquori, tabacco, coltelli, esplosivi, pin-up nude o poco vestite.

© Fredric Wertham, M.D. ,Seduction of the Innocent, First Edition, Rinehart, 1954

Il fumetto americano acquisisce di nuovo popolarità solo con l’arrivo degli anni ‘60 quando nasce una nuova era dei supereroi. Nel 1961 Jack Kirby e Stan Lee creano I Fantastici Quattro, i primi di una lunga serie di personaggi che portano al successo la loro casa editrice Marvel Comics. Così nel 1962 nascono Hulk (Lee e Kirby), Thor (Lee e Kirby) e anche Spider-man, ideato da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko. Nel 1963 è la volta di Iron Man (Lee e Don Heck), degli X-Men e dei Vendicatori-Avengers (Lee et Kirby), di Dottor Strange (Stan Lee e Steve Ditko) mentre Daredevil è pubblicato nel 1964 sempre dalla Marvel.

Questi nuovi supereroi sono un po’ diversi da quelli che li hanno preceduti: meno potenti e più umani, sono dei supereroi con dei superproblemi.

Si trovavano spesso ad affrontare le difficoltà di tutti i giorni, cose che a Superman, per esempio, non erano mai capitate.

© Apex Novelties, Zap Comics n.2, 1967 Series © Frank Miller, Batman: The Dark Knight Returns n.2, 1986
©
Antonio Rubino, Quadratino, Corriere dei Piccoli 1910

Italia

Il fumetto arriva in Italia nel 1908 con il Corriere dei Piccoli, un inserto settimanale del Corriere della Sera destinato ad una lettura infantile. Fino alla fine degli anni ‘70 mantiene il formato di storie che si concludono in una sola tavola. Non ci sono balloon, ma la pagina ha una particolare impostazione, le vignette sono accompagnate da didascalie in strofe a rima baciata. Un personaggio tuttora ricordato è Quadratino, che appare per la prima volta nel 1910 ad opera dell’illustratore Antonio Rubino, è un ragazzino con il viso quadrato che combina guai quando sua mamma Geometria o la zia Algebra sono concentrate su altro. Con l’avvento del Fascismo il Corriere dei Piccoli (o Corrierino) deve scendere a compromessi e diventare oggetto di propaganda.

Nelle edicole italiane, infatti, compaiono giornalini a fumetti con forte scopo propagandistico, come il Balilla nel febbraio del 1923, che trasfigura in eroi i protagonisti della Marcia su Roma di pochi mesi prima, e si pone in concorrenza con il Corrierino, dal quale ha preso ispirazione per la grafica.

Pochi mesi più tardi esce in edicola un altro concorrente di ispirazione però cattolica, Il Giornalino.

L’editoria per ragazzi prolifera negli anni ‘30, soprattutto per impulso di editori come Nerbini e Mondadori, promotori di pubblicazioni di vario genere, ma sempre omologate ai contenuti indicati dal regime.

Il primo settimanale italiano a fumetti è “Jumbo“, che dal dicembre 1932 pubblica storie a puntate sulla falsariga dell’Inglese “Rainbow” e dà vita al primo eroe di fumetti fascista, attuando un compromesso tra la vecchia didascalia e il balloon.

Di fronte alla crescente popolarità dei personaggi disneyani e americani l’editore Nerbini nel 1932 pubblica il primo volume di Topolino e nel 1934 esce il settimanale di grande successo “L’Avventuroso“. Questo periodico è uno dei primi che abbandona le didascalie a favore dei balloons, e ospita nei suoi fumetti quasi esclusivamente eroi americani subito popolarissimi: Flash Gordon, Mandrake, l’Uomo mascherato

con l’espansione del fascismo nel 1938 il regime di mussolini proibisce la pubblicazione di ogni rivista che pubblica fumetti importati ad eccezione di topolino.

1.3.2
© Il Balilla, Il Popolo d’Italia, 1928

Tra i primi a provarci ci sono le Edizioni Illustrate Americane di Roma che, nel marzo 1947, portano in edicola una serie degli Albi dell’Ardimentoso Illustrato in formato striscia. Quindici lire per 32 pagine in bianco e nero. Escono 25 titoli, il primo dei quali dedicato al personaggio western Poppy Dik. Nel 1948 l’editore Torelli di Milano pubblica con il medesimo formato orizzontale Il Piccolo Sceriffo, sceneggiato dallo stesso editore, Tristano Torelli e dalla scrittrice Giana Anguissola. Questo fumetto si aggiudica il primato del primo personaggio originale edito direttamente nel formato striscia. Si sviluppano così vari generi, come quelli con i giustizieri dall’identità segreta, eroi mascherati, e un genere che ha preso piede più di tutti: il western. Nel 1948 Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini creano Tex Willer, uno dei fumetti italiani più famosi e duraturi di sempre. In questo periodo nasce anche un nuovo tipo di fumetto, più realistico, rivolto in particolar modo alle lettrici; il fotoromanzo. Tra i più letti quelli pubblicati dal periodico Grand Hotel dei Fratelli del Duca e dalla rivista Bolero Film di Mondadori.

© Il Piccolo Sceriffo, Torelli, 1949 © Alessandro Nespolino, Tex

Negli anni ‘50 arrivano gli echi americani della discriminazione dell’arte del fumetto e gli editori italiani mettono in pratica un codice di autocontrollo, visto che dal mondo politico la condanna morale verso il fumetto è sentita. Questo codice lo si può notare ad esempio nelle ristampe di Tex degli anni ‘50, dove, a confronto con le edizioni del decennio precedente, scompaiono spalle e gambe femminili scoperte e il linguaggio dei personaggi viene ripulito da espressioni “pesanti”. In questo quadro complessivo grigio del fumetto italiano, dove alcuni autori decidono di trasferirsi in Argentina per poter continuare a lavorare senza limitazioni, emerge Benito Jacovitti che già dagli anni ‘40 inizia a lavorare con grande successo. Disegnatore e sceneggiatore di fumetti umoristici, crea personaggi come Pippo, Pertica e Palla, Cocco Bill, Zorry Kid e innumerevoli altri che fanno parte del suo mondo dalla comicità allucinata e paradossale.

Nel 1962 fa la sua apparizione il fumetto di Diabolik delle sorelle Giussani, il primo antieroe della storia italiana, che propone un ribaltamento della morale corrente in controtendenza rispetto al moralismo degli altri fumetti dell’epoca. Con tematiche da genere nero, diventa una lettura indirizzata esclusivamente ad adulti. Un’altra particolarità di questo fumetto è il formato scelto per la pubblicazione, un piccolo albo tascabile, leggibile in massimo trentaquaranta minuti, ideale per accompagnare i lettori durante il loro tragitto per il lavoro.

comodissimo formato tascabile da portare ovunque vai!

A Diabolik fanno rapidamente seguito una serie di emuli, tanto che l’immagine del fumetto nero è quella che più facilmente caratterizza gli anni Sessanta italiani. Diabolik si contrappone alla morale di tendenza per l’esaltazione degli aspetti criminali, ma è molto pudico dal punto di vista sessuale. Con Kriminal e Satanik, i suoi emuli più famosi, anche la morale sessuale viene abbondantemente sfidata, gettando benzina sul fuoco delle inevitabili condanne dei censori, preoccupati dell’impatto di questi testi sui loro lettori, in generale adolescenti. Nelle edicole in quegli anni si possono poi trovare fumetti con connotazioni puramente erotiche, come Messalina o Isabella.

il libro di umberto eco ”apocalittici e integrati”, pubblicato nel 1963, attribuisce per la prima volta al fumetto la dignità di un oggetto di studio e di analisi, non solo come oggetto sociologico, ma anche come oggetto estetico.

il fumetto è quindi messo al pari di romanzi tradizionali, acquistando anche una forte importanza artistica. nascono fumetti rivolti ad un pubblico colto, i fumetti d’autore, rinnovati sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.

Nel 1965 nasce la rivista Linus, diretta da Giovanni Gandini, che pubblica storie a fumetti per far sapere agli italiani, in particolare quelli adulti, che esiste nel mondo una letteratura a fumetti di alta qualità. Il nome della rivista è ispirato ad uno dei personaggi dei Peanuts, di Schulz, i quali fumetti sono presenti già dal primo numero e non solo, si possono trovare Krazy Kat di George Herriman, Popeye di Elzie Crisler Segar, Pogo di Walt Kelly, e una quantità di articoli sul fumetto e la sua storia, sempre attenti e documentati. Il ruolo di Linus è cruciale per la formazione di una coscienza fumettistica nel pubblico italiano. Il suo aperto schieramento politico a sinistra, dalla fine degli anni Sessanta in poi, lo rende una delle riviste di tendenza del mondo della contestazione giovanile, creando un’associazione tra fumetto e critica sociale o ribellione sociale, che si rivela molto fertile pochi anni dopo. A Linus fanno seguito numerose riviste che si ispirano al suo modello.

© Satanik
© Linus, Giovanni Gandini Libri, n.1 aprile 1965 © Hugo Pratt, Corto Maltese, 1976

Il fumetto è rivoluzionario per molti aspetti, ha un nuovo modo di narrare, più riflessivo, in cui le vicende dal ritmo moderno si svolgono in ambienti dal sapore esotico, lo stile è proprio quello di un romanzo nato e pensato a fumetti. Nei disegni di Pratt si vede la sua eccezionale capacità grafica che con poche linee è in grado di caratterizzare al meglio situazioni ed emozioni. Hugo Pratt approda anche sulle pagine di Linus, nel 1972, dove già il suo collega di Buenos Aires, Dino Battaglia, si distingue per l’invenzione di un nuovo genere: la trasposizione a fumetti di opere letterarie. Alcuni esempi sono i racconti di Poe, di Lovecraft, di Maupassant, di Hoffman, e Stevenson.

Gli anni Sessanta si concludono con la pubblicazione del primo numero di Alan Ford, nel 1969, creato dalla penna di Max Bunker, fumetto che tratta in modo umoristico e grottesco il genere spionistico.

Alan Ford racconta le gesta di uno scalcinato gruppo di agenti segreti, alle prese con un mondo assai più duro di loro. Certe espressioni di linguaggio e situazioni di questo fumetto sono diventate un fenomeno di costume, le cui eco sono ancora percepibili. Gli anni Settanta sono importanti per due motivi: da un lato sono molto prolifici (assistiamo a un allargamento della famiglia Bonelli con nuovi eroi dopo Tex degli anni Quaranta e Zagor del 1961); infatti è in questo decennio che escono Mister No (1975) e Ken Parker (1977), per citare solo i più famosi e fortunati; dall’altro si assiste all’inizio degli studi sul linguaggio del fumetto, sulla sua semiotica e narrativa.

In Ken Parker il west diventa una metafora della vita, attraversato da temi non sempre canonici, alla ricerca, da un lato, di un migliore realismo narrativo e dall’altro di una contaminazione tra generi. L’ispirazione di fondo proviene dall’esotismo di Pratt, ma con modalità narrative evidentemente più intellettuali, anche quando il pubblico destinatario è un pubblico popolare.

©
Ivo Milazzo, Ken Parker, 2011

Oltre alla cospicua produzione western, in Italia inizia quello che sarà il filone degli investigatori privati e che avrà tanta fortuna negli anni successivi nella sua declinazione fantastica.

Una fantascienza, tuttavia, molto differente da quella classica americana di impostazione tecnologica, in cui il fantastico è continuamente abbinato a temi di rilevanza sociale e politica - e in cui l’elaborazione grafica gioca un ruolo cruciale.

La generazione di fumettisti italiani che inizia a esprimersi in quegli anni parte dal mondo fantastico degli autori francesi, ma anche sotto il forte influsso dell’opera del fumetto underground americano, in particolare di Robert Crumb. Filippo Scozzari appare nel 1976 su Il Mago e su Linus. I suoi protagonisti vivono condizioni provocatoriamente disperate che sono il punto di partenza di tantissime delle storie che saranno prodotte da Scozzari e da molti altri nel decennio a venire, probabilmente il periodo più produttivo della storia del fumetto italiano.

Nel corso del 1977 Scozzari, insieme a Andrea Pazienza,con Massimo Mattioli, Stefano Tamburini e Tanino Liberatore fondano Cannibale, una rivista eccessiva e provocatoria, piena di ribellione e violenza, interamente a fumetti. Il fumetto forse più emblematico che ha visto la luce su quelle pagine è RanXerox, di Tamburini e Liberatore, che si autodefiniva, nei primi episodi, “Un fumetto pieno di violenza gratuita”.

Il fumetto che nasce in quegli anni è evidentemente figlio della contestazione e dello spirito di ribellione che girava per il mondo. Ma c’è qualcosa di più, almeno in Italia. In un momento in cui lo spirito di ribellione e autonomia della nuova generazione è fortissimo, i mezzi di espressione appaiono a questa stessa generazione in larga misura come controllati e colonizzati dal sistema: il mercato dell’arte, dell’editoria, del cinema sono evidentemente gestiti da quella stessa “società borghese” che veniva contestata dagli autori. In questa prospettiva il fumetto appare in Italia come un mezzo di comunicazione inedito e poco colonizzato dai mass-media. La sua stessa collocazione marginale nel mondo dei media ne fa un linguaggio ideale per l’espressione di un gruppo sociale che voleva ribadire la propria estraneità all’industria culturale. Per questo probabilmente il fumetto attira a sé, in quegli anni, tante energie che in epoche meno contestatarie si sarebbero dirette verso ambiti espressivi più redditizi.

© Frigidaire, Primo Carnera Editore, 1980 © I Grandi Enigmi Di Martin Mystere, N. 1 Sergio Bonelli Editore, 1982 © Dylan Dog, l’alba dei morti viventi
32 ©
Osamu Tetsuka, Astro boy (Testuwan Atom), 1961

© Chōjū-giga, tempio Kōzan-ji in Kyoto, XIIXIII secolo © emaki

© Charles Wirgman, The Japan Punch, 1884

1938

©

Ippei Okamoto, © Le avventure di Sho-Chan, Asahi Graph, 1923 © Suihō Tagawa, Norakuro, 1930 © Osamu Tezuka, La nuova isola del tesoro, 1947 © Osamu Tezuka, Astro Boy

Yoshihiro Tatsumi decide di coniare nel 1957 il termine Gekiga per descrivere questo nuovo movimento da lui creato, letteralmente immagini drammatiche, creando uno spartiacque tra la narrazione adulta

Nel corso degli anni 60-70 la generazione cresciuta con i manga di Osamu Tezuka e di altri lavori ispirati al dio dei manga comincia a chiedere fumetti più adatti alla loro età, con trame più complesse e meno infantili. Lo stesso Tezuka si ritrova costretto a espandere le sue tematiche e con il 1970 inizia la cosiddetta “età d’oro del manga” che vede le creazioni di molti capolavori del genere gekiga, come Rocky Joe di Ashita no Jō e Golgo 13 di Takao Saito. Questo periodo si conclude intorno agli anni 80 quando il genere shonen inizia a diventare molto più commerciale. Al giorno d’oggi l’influenza delle tematiche gekiga si può ritrovare nel genere seinen, adatto appunto a un pubblico più maturo.

Dal 1980 in poi comincia l’epoca dello shonen che diventa uno dei generi più amati e apprezzati dal pubblico. Tra i più importanti possiamo citare Ken il Guerriero di Tetsuo Hara del 1983 serializzato sulla rivista Weekly Shōnen Jump con disegni spettacolari, ma anche i Cavalieri dello zodiaco di Masami Kurumada e Dragon Ball di Akira Toriyama che ha segnato una via di svolta per il genere manga shonen moderno.

© Osamu Tezuka, Rocky Joe, Perfect Edition, Star Comics 2017 © Tetsuo Hara, Ken il Guerriero

Due anni dopo la conclusione di Dragon Ball nel 1997 inizia la serializzazione di One Piece di Eiichiro Oda. La storia segue le avventure di Monkey D.Rufy, un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito il frutto del diavolo Gom Gom. Raccogliendo attorno a sé una ciurma, Rufy esplora la Rotta Maggiore in cerca del leggendario tesoro One Piece e insegue il sogno di diventare il nuovo Re dei pirati.

Nel 1990 è pubblicato un manga importante per lo sviluppo del genere spokon, ovvero il genere sportivo (inizialmente introdotto nel 1966 con il manga Tommy la stella dei Giants di Ikki Kajiwara): Slam Dunk di Takehiko Inoue, ambientato nel mondo della pallacanestro giapponese.

© Shonen Jump, numero 46, 1980
CAPITOLO 2 L’AVVENTO DEL DIGITALE

2.1 Cambiano le tecniche

Con lo sviluppo e l’introduzione della tecnologia, l’arte del fumetto nel mondo si adatta e varia gli strumenti. Si passa da utilizzare la matita e la china a disegnare con il supporto del computer e la tavoletta grafica. Il passaggio per molti fumettisti è conveniente, i tempi tecnici di realizzazione sono più veloci e ottimizzati. Ad esempio per correggere un errore bastano due tasti: ctrl e z, evitando di dover prendere la gomma e cancellare il segno, rischiando di stropicciare il foglio o di sbavare l’inchiostro. Anche gli effettivi tempi di asciugatura dei colori come acquerelli o tinte sono ridotti a zero, ma soprattutto si salta un passaggio, non c’è più bisogno di scansionare le tavole per renderle stampabili e preoccuparsi se tutti i segni e i dettagli si vedono correttamente, il risultato è visualizzabile da subito.

Ma rimane un dubbio esistenziale che alcuni fumettisti ritengono il motivo principale per cui non sono passati del tutto alle tecniche digitali: il piacere dei materiali. Il piacere e la soddisfazione che si prova a passare la mano su un foglio e fare un segno con una matita, il carboncino che si consuma e che fa attrito. Per ritrovare queste esigenze tattili, infatti, sono state create delle pellicole appositamente ruvide da applicare agli schermi delle tavolette grafiche per simulare, appunto, la sensazione della matita sul foglio. Esistono anche dei pennelli digitali che ricreano l’effetto dei pennelli tradizionali su vari supporti di carta, mantenendo così la comodità e la velocità della tecnologia. Diciamo che esistono due scuole di pensiero, ma anche se cambiano gli strumenti e i supporti, la mano e i contenuti sono gli elementi che contano e che fanno la differenza. In questo capitolo mi piacerebbe analizzare come l’influenza della rete cambia l’esperienza e il modo di rappresentare i fumetti, che si sono evoluti e adattati di conseguenza.

2.2 L’uso dei social

Prima degli anni 2000 un fumettista per fare successo doveva presentarsi presso una casa editrice con tutta la sua carrellata di lavori in una cartellina e sperare di far colpo per poter pubblicare, in edicola o in libreria, la sua proposta di fumetto o graphic novel. Oggi, nel 2021, la prima tappa per promuovere se stessi e i propri lavori è aprirsi una pagina personale sui social network, un blog o comunque un sito, dove si può pubblicare liberamente e raggiungere facilmente un numero notevole di persone, anche dall’altra parte del mondo.

Questo permette di avere una buona visibilità e capita spesso che le case editrici per cercare nuovi talenti si affidino proprio ai social, reclutando artisti che hanno fatto strada sulle piattaforme, diventando popolari, piacendo al pubblico. A volte si ha una concezione negativa dei social perché vengono considerati semplicemente come dei mezzi, ma invece sono da considerare come dei veri e propri luoghi, dove ci sono le persone, al pari di una piazza o un mercato, dove si crea un nuovo spazio di scambio di informazioni e dialogo, senza escludere i suoi pregi e i suoi difetti.

Grazie ai social si è creata un’esplosione dell’intensità del rapporto tra lettori, autori e produttori, inimmaginabile senza internet. Si sviluppa un rapporto orizzontale con il pubblico che è in grado di fornire in maniera immediata feedback e attenzioni.

Un autore che pubblica e si promuove sulla rete va così incontro a due fattori che possono rendere questa scelta piacevole, ma rischiosa allo stesso tempo. Da una parte si instaura un rapporto diretto con i lettori, con un interscambio di idee e opinioni, per sapere e essere sempre aggiornato se i lavori soddisfano e se sono al ritmo con i tempi. Ma dall’altra l’autore può essere soggetto a condizionamenti, può diventare schiavo dei like, che possono influenzarlo per cambiare le storie in modo che piacciano di più e allontanarsi da quello che veramente vuole comunicare. È importante dare al pubblico ciò che il pubblico vuole, ma è anche importante dare al pubblico qualcosa che non si aspetta.

Sicuramente i social permettono di conoscere meglio l’autore, che diventa un personaggio pubblico e non solo una persona chiusa nel suo studio a disegnare. Quindi cambia anche il livello di percezione dell’opera stessa, della quale si possono conoscere i retroscena della sua realizzazione e aumentare così la curiosità del lettore. L’opera assume pertanto un valore aggiuntivo che aiuta a posizionare l’autore nelle preferenze personali dei lettori.

© Giulio Mosca, Ilbaffogram, profilo Instagram

2.3 dal cartaceo al digitale: i webcomics

Alcuni artisti nascono e crescono direttamente sul web, pubblicando vignette giornalmente e settimanalmente. Sono un po’ come la versione moderna delle strisce che venivano pubblicate sui giornali nel secolo scorso. Ormai la gente appena sveglia mentre fa colazione o prende i mezzi pubblici per iniziare la giornata, non legge più il giornale, soprattutto le nuove generazioni, ma guarda il telefono, non possiamo più negarlo. E queste vignette presenti sui social accompagnano proprio questo tipo di lettori.

Nascono così tantissimi fumetti dedicati e pubblicati esclusivamente sul web, che vengono chiamati webcomics.

Ne esistono diverse categorie, che si differenziano a seconda della modalità di pubblicazione, durata e supporto. Capita che molti autori, che creano contenuti a fumetti sul web di grande successo, riescano poi a portare su carta le proprie opere e iniziare così un percorso parallelo tra digitale e cartaceo.

Ci sono webcomics che sono delle semplici vignette, solitamente autoconclusive di una pagina, che sono pubblicate, come dicevo all’inizio, giornalmente o comunque con cadenza settimanale su social o blog personali.

Sui social sono molto efficaci le immagini con dei messaggi chiari e diretti, infatti vignette semplici e spiritose attirano una bella fetta di pubblico. Anche quelle che affrontano argomenti più complessi, di denuncia e di attualità non mancano, anzi sono spesso un modo per sensibilizzare il popolo di internet, che non sempre sa mettere dei filtri nei post che pubblica e nelle frasi che scrive. Parlando di webcomics umoristici, nel quadro italiano,le strisce di Simone Albrigi, in arte Sio, hanno spopolato negli ultimi tempi.

Inizia la sua carriera con la pubblicazione di vignette comiche con l’apparizione dell’Uomo Scottecs, un rotolo di carta igienica. Si fa strada su Facebook per poi ampliarsi ad altre piattaforme, collaborando con la casa editrice Shockdom e arrivare anche alla pubblicazione cartacea.

© Simone Albrighi, diario Comix 2021-2022

La serie “A panda piace” di Giacomo Bevilacqua, che conquista il suo pubblico con le avventure di un panda, è inizialmente solo pubblicata sul blog dell’autore e si fa strada nei cuori dei lettori, i quali si ritrovano nelle sue storie riguardanti problemi della vita quotidiana. Ovviamente dopo il suo successo si espande anche nelle piattaforme social e librerie.

ti piace il fumetto, panda?

Parlando invece di successo sui blog dobbiamo citare Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, che oltre ai libri e inserzioni in giornali, una volta al mese pubblica dei fumetti brevi sul suo blog personale zerocalcare. it, rendendoli disponibili gratuitamente e accessibili a tutti.

Potrei fare un elenco infinito di fumettisti che seguo sui social, sia italiani che di altre parti del mondo, e il bello è esattamente questo,

oltrepassare i confini del proprio paese per scoprire come altre persone possono affrontare e raccontare argomenti simili appartenendo a culture diverse.

© Giacomo Bevilacqua, A Panda piace, twitter 2020 © Zerocalcare, La profezia dell’armadillo, prodotto da Makkox, Formia 2011.

2.4 il valore del digitale

Molti di questi fumetti sono resi disponibili gratuitamente tramite la pubblicazione su internet, ma allora qual è il loro valore? Sono da considerare allo stesso livello di un fumetto stampato? Qualcuno potrebbe porsi la domanda “perché devo comprarmi il fumetto cartaceo quando posso trovare le tavole disponibili gratuitamente su internet?”. A parer mio sono da considerare come due elementi differenti, dei quali uno non deve escludere l’altro, anzi sono un po’ come un ponte tra i due mondi.

Se un lettore vede un fumetto che gli ispira in un negozio, andrà poi a cercarsi l’autore su internet e comincerà magari a seguirlo sui social, per scoprire così nuovi aspetti su di lui e su i suoi lavori. Viceversa se si segue un artista e si è interessati ai suoi lavori, potrebbe venir l’idea di informarsi se pubblica fumetti cartacei, per poi comprarli, supportando l’autore ed essere soddisfatti di possedere una copia da collezione. Così facendo si può raggiungere una fascia più ampia di pubblico, comprendendo sia chi ha disponibilità economica, come un individuo adulto lavoratore, sia chi non può permettersi di comprare il cartaceo ma che è un grande appassionato, come un giovane che si è ritrovato nel mondo dei fumetti grazie ai social.

© Caterina Costa, Cheit.jpg, profilo Instagram
48
CAPITOLO 3 ARRIVANO I WEBTOONS

3.1 Fumetti verticali

Con la diffusione dei webcomics e l’aumento dei lettori sono nate varie tipologie di fumetti sul web, che si adattano perfettamente ai formati verticali degli smartphone e dell’impaginazione a scorrimento verso il basso dei siti internet. Nascono così dei fumetti verticali, i quali non presentano più un formato sulla falsa riga dei fumetti cartacei, quindi con la successione di pagine in orizzontale, ma sviluppano i capitoli con un’impostazione verticale su una “tela digitale infinita”, come definisce Scott McCloud nel suo libro Reinventare il fumetto.

ECCO QUI!

questi fumetti verticali si leggono sugli smartphone, di conseguenza entrano a far parte della quotidianità di molte persone, diventando così la versione digitale dei precedenti fumetti tascabili.

Una tipologia di questi fumetti, prettamente digitali, che sta spopolando nel mondo arriva dall’estremo oriente, stiamo parlando dei webtoons. Sebbene il nome di derivazione anglofona possa far pensare diversamente, quando si parla di webtoon si parla di un fenomeno specifico della Corea del Sud. La caratteristica principale del webtoon è proprio il layout verticale, che utilizza un’impaginazione delle tavole e dei suoi elementi interni in maniera differente, dando molta valenza agli spazi di grondaia che scandiscono il tempo della narrazione.

© Scott McCloud, Capire, fare e reinventare il fumetto, Bao Publishing, 2018

Ma prima di parlare delle particolarità della struttura del webtoon, illustriamo brevemente la struttura di una tavola di un fumetto cartaceo classico.

Questa è la gabbia che delimita lo spazio in cui sono inserite le vignette o quadri. In questo modo si sa quanto spazio è disponibile per la disposizione delle scene, adattandole al meglio per la narrazione.

I disegni del fumetto sono contenuti in questo spazio, chiamato pannello o quadro, delimitato da una linea di contorno.

La forma, la grandezza e il posizionamento dei pannelli sono molto importanti per la narrazione, perché da questi elementi dipendono il tempo dell’azione e la scorrevolezza della lettura. Nel mondo occidentale il movimento degli occhi del lettore sulla pagina sarà da sinistra a destra, dall’alto verso il basso. In altre culture, ad esempio quella giapponese, la tavola si legge da destra a sinistra.

fumetto occidentale

fumetto giapponese

Se si vuole raccontare una scena con dinamicità, i pannelli dovranno avere i lati leggermente obliqui; più saranno inclinati più la scena sarà dinamica.

Se invece si vuole lavorare sul ritmo delle immagini, più quadri ravvicinati si utilizzeranno per una singola scena, più il ritmo sarà veloce.

Seguendo questo ragionamento un pannello che occupa tutta una pagina dilata e blocca il tempo in quel preciso momento della narrazione.

nonproprio così...aiuto

Questa è la grondaia, lo spazio che è presente tra un pannello e l’altro, in cui si svolge la partecipazione più attiva del lettore.

È in questo spazio che il lettore collega attivamente i pannelli adiacenti per costruire il flusso narrativo. Siamo noi lettori che inseriamo ciò che manca tra le vignette, per generare significato e per creare movimento da immagini fisse.

Questo è il baloon, che contiene i dialoghi dei personaggi ed è posizionato in corrispondenza della bocca di chi parla.

Può avere diverse forme e contorni a seconda del tipo di intonazione delle frasi. La forma classica è tondeggiante con i bordi a linea continua, ma può anche essere più squadrato, a seconda della scelta stilistica dell’autore. Risulta seghettato per toni alti e bruschi, tratteggiato per dialoghi sottovoce e a forma di nuvoletta per pensieri.

Se la coda del baloon esce dal pannello la voce sarà fuori campo.

La gabbia viene abbandonata e i pannelli sono liberi di allargarsi fino al bordo della tavola, che su smartphone o tablet coincide con la larghezza dello schermo. Nella maggior parte dei fumetti, la grondaia è uno spazio visivamente opaco e monotono, di solito lasciato bianco e schiacciato tra i pannelli. Nei webtoons invece la grondaia viene utilizzata per creare uno spazio visivo diversificato, in vari casi fa da collante tra un pannello e l’altro attraverso disegni di ambientazioni che massimizzano l’effetto di verticalità e contribuiscono attivamente alla narrazione. Questo spazio viene anche spesso utilizzato per inserire i balloons dei dialoghi tra i personaggi, in modo tale che non vengano sovrapposti alle immagini, rendendo meno affollata la scena. La grondaia non è più semplicemente un vuoto che il lettore colma nella sua immaginazione, ora diventa uno spazio più sostanzialmente coinvolto, sia nella narrazione che nella storia.

Ma ora vediamo le differenze con l’impostazione delle tavole di un webtoon e come i vari elementi si sono adattati al nuovo formato.

© HYBE, 7FATES:
1,
2022
CHAKHO, episodio
Webtoon

nel webtoon a sinistra vediamo un ottimo esempio di come si può utilizzare lo spazio di grondaia per inserire i testi. in questo caso il lettore visualizza prima l’immagine e poi legge i dialoghi. con questo webtoon sulla destra, invece, vi vorrei mostrare come si possono raffigurare delle scene d’azione creando pannelli molto lunghi, che accompagnano i movimenti dei personaggi e rendono al massimo la dinamicità.

© HYBE, 7FATES: CHAKHO, prologo, Webtoon 2022 © Yaongyi, True Beauty,episodio 136, Webtoon 2021

Il layout verticale non solo cambia caratteristiche tecniche del fumetto tradizionale, ma altera anche il modo in cui il lettore vive il tempo e lo spazio. Ad esempio un pannello lungo viene utilizzato per rappresentare un lasso di tempo dilatato, dove la scena si ferma e si concentra su quel preciso momento. Viceversa tante sezioni estremamente strette e in sequenza esprimono un periodo di tempo breve e intenso, colmo di azioni.

La verticalità delle tavole e della comparsa delle vignette in maniera graduale, è perfetta per fumetti con tematiche horror e pieni di suspense, perché il lettore ha poca possibilità di vagare tra i riquadri, quindi di anticipare la scena successiva, rovinandosi l’effetto sorpresa. Leggendo fumetti cartacei può capitare più facilmente che sfogliando le pagine si veda in anticipo una scena cruciale per la trama, nel webtoon questo non accade perché si è limitati a seguire la successione degli eventi, un capitolo alla volta.

Un altro fattore interessante del webtoon è che, essendo disponibile digitalmente, può assumere un aspetto di transmedialità. In alcune storie, gli autori possono decidere di inserire elementi estranei al mondo del fumetto cartaceo, come piccole animazioni o brani musicali, per rendere la lettura ancora più immersiva. Ad esempio in True Beauty, un webtoon di Yaongyi, uno dei protagonisti diventa un cantante e in un capitolo è possibile ascoltare, in sottofondo alla lettura, il brano cantato al suo concerto.

© Yaongyi, True Beauty, Webtoon © Mochamura, The Dummy’s Dummy, episode 1,Webtoon 2022

3.2 Naver Webtoon

Il primo fumetto verticale nella storia dei webtoons coreani è pubblicato nel 2002 sul portale web Daum, nella sezione di un blog di gruppo. Si tratta di Pape and Popo’s Memories di Shin Seung-hyeon (심승현), che descrive la storia d’amore di una giovane coppia. È la prima volta che i lettori possono visualizzare un fumetto sullo schermo del computer usando la rotellina del mouse per leggerlo, scorrendo verso il basso. Anche in questo webtoon l’uso della grondaia è molto particolare, perché attraverso un unico sfondo dai toni pastello che abbraccia tutti i pannelli, l’autore fornisce l’impressione generale del racconto. Ma il fumetto che ha innescato la popolarità di questo formato a layout verticale è stato Sunjeong Manhwa, letteralmente fumetto romantico (conosciuto anche come Love Story) creato da Kang Pool (강풀) e serializzato sul portale Daum l’anno successivo, nel 2003. Nonostante i disegni non rispecchino lo standard dei fumetti di quell’epoca, l’opera con una comunicazione diretta e sensazionale diventa subito popolare, conquistando il pubblico con le vicende amorose e non convenzionali di due coppie con una notevole differenza di età.

Il modulo verticale di questi nuovi fumetti viene utilizzato rapidamente da diversi creatori, e proposto su altri portali web, che ne sfruttano la loro popolarità per aumentare le visite sui propri siti, includendo spazi dedicati interamente ai webtoons. Nascono così delle sezioni dedicate ai fumetti verticali sui due principali portali di ricerca coreani Daum e Naver Corporation, creando Daum Webtoon nel 2003 e Naver Webtoon, che lo segue nel 2004.

© Shin Seung-hyeon, Pape and Popo’s Memories, Webtoon Kakao 2009

La piattaforma di Naver Webtoon (oggi nota solo come Webtoon) è stata fondata da Kim Jun-goo (김준구), in risposta alla perdita di interesse nei confronti dei fumetti coreani cartacei (chiamati manhwa) da parte del pubblico, alla fine degli anni ‘90, ma anche in risposta alla loro scarsità nell’innovazione e alla loro decadenza, vista la crescente popolarità dei manga in arrivo dal Giappone. Naver Webtoon diventa super popolare con la successione degli anni, tanto che nel 2014 in collaborazione con Line, lancia la sua app per mobile a livello globale, rendendo disponibili, in poco periodo, i webtoons in diverse lingue, tra cui inglese, cinese, spagnolo, francese, tedesco, thailandese e indonesiano. L’applicazione mette a disposizione tantissimi titoli, la maggior parte dei quali sono leggibili gratuitamente. Altri webtoons sono invece resi disponibili ad accesso gratuito solo per un episodio al giorno, se il lettore vuole leggere dei capitoli in anticipo può utilizzare delle “coins”, monetine, acquistabili con qualche euro.

Il catalogo della piattaforma è diviso in due parti: Webtoon Original e Webtoon Canvas. Nel primo sono pubblicati webtoons sponsorizzati, selezionati e sotto contratto con l’applicazione, il secondo invece è una sezione libera dove chiunque può auto-pubblicare gratuitamente il proprio fumetto. I comics pubblicati su Webtoon Original hanno una cadenza di pubblicazione settimanale, e definiscono il punto di forza della piattaforma offrendo nuovi contenuti ogni giorno. Quindi l’artista sotto contratto è tenuto a pubblicare un nuovo capitolo ogni settimana e mantenere un ritmo costante.

Se si pensa che la maggior parte delle volte un autore lavora da solo, riuscire a mantenere le scadenze non deve essere facile.

Nella sezione Canvas invece sono presenti opere di artisti che scelgono di mettere online il proprio webtoon e che sono liberi di gestirsi la pubblicazione a seconda dei propri ritmi.

Questa sezione è un pò come un social media per fumetti e se si riesce a raggiungere un buon numero di lettori, è possibile ricavarne anche un guadagno, grazie a piccole sezioni di banner pubblicitari al fondo dei capitoli.

io leggo i webtoons prevalentemente su questa piattaforma

3.3 Altre piattaforme

Nel corso di pochi anni la popolarità dei webtoons coreani si espande e oltrepassa molti confini. Una parte di questo successo lo si deve alla recente risonanza della cultura coreana in diversi campi, la cosiddetta Hallyu o Korean Wave che come un’onda si infrange sulle culture contemporanee di tutto il mondo. A partire dalla musica, con il kpop e in particolare la crescente popolarità della boyband BTS, ma anche nel mondo del cinema con la vittoria agli Oscar di Parasite di Bong Joon-ho e di conseguenza un interessamento maggiore riguardo ai film e serie tv coreane. Le influenze della Hallyu spaziano anche nella cosmetica, nella cura della persona e della pelle con la popolarissima skincare coreana, che viene ormai sponsorizzata da tantissimi influencer e guru del make-up.

I webtoons di conseguenza vengono trascinati in quest’onda che permette la nascita dì moltissime nuove piattaforme e applicazioni per cellulari che mettono in rete tantissimi comics che usufruiscono dell’innovativo formato verticale. Ecco qui un elenco di qualche piattaforma: Tapas, Webcomics App, Lezhin, Izneo, Mangatoon, Graphite Comics,Tappytoon, Delitoon e molti altri. La maggior parte di queste offre i contenuti in lingua inglese, e alcune lasciano la possibilità di caricare il webtoon in più versioni o permettono a qualche lettore di tradurre i capitoli nella loro lingua. Ogni piattaforma ha la sua particolarità nel design e nella modalità di accesso ai contenuti, che siano completamente gratuiti o a pagamento dopo un certo numero di capitoli. Ad esempio su Tapas i comics pubblicati si dividono in free to read, quindi con accesso gratuito, e in premium, nei quali per leggere i capitoli successivi al quarto o quinto bisogna sbloccarli con il Tapas Ink. Il sito dà la possibilità di comprare Ink nello shop, ma anche di accumularlo guardando brevi video pubblicitari, invitando amici nella piattaforma o tramite offerte speciali limitate.

Per fortuna esistono portali web e applicazioni “made in italy” che caricano i contenuti rispettando degli accordi di pubblicazione e di copyright.

Ad esempio Toomics mette a disposizione tantissimi webtoons, sia coreani che di altre parti del mondo, tradotti in italiano. La piattaforma ha una vasta libreria che offre generi per tutti i gusti, e oltrepassando il filtro famiglia si possono leggere anche comics un po’ più espliciti.

3.4 e in Italia?

In Italia il formato webtoon non è molto conosciuto, o meglio, i fumetti online vengono spesso visti come un fenomeno di minor valore e serietà rispetto ai fumetti pubblicati in formato standard cartaceo. Ci sono però persone che hanno creduto e credono tuttora nel potenziale dell’era digitale e hanno sperimentato in vari modi la tecnica dello “scroll” verticale. Prima di introdurre alcune delle iniziative e dei collettivi di artisti italiani che hanno deciso di intraprendere un percorso online, bisogna precisare un fatto. Molto probabilmente,uno dei motivi principali per cui c’è questo sentimento ambiguo verso i comics caricati sul web, è la numerosa quantità di siti illeciti (sia internazionali che nazionali) che ricaricano contenuti senza alcun diritto, danneggiando non solo gli artisti, ma anche la reputazione del concetto di fumetto online. Con la loro attività illegale, fanno coincidere il concetto di immagine online con immagine gratuita, influenzando un potenziale lettore a cercare la versione non a pagamento di un comics, invece di sostenere l’artista tramite vie ufficiali. Per ovvi motivi non ho intenzione di citare i siti e non mi dilungherò sull’argomento.

Se invece vi interessano delle realtà maggiormente nostrane esistono diverse piattaforme che promuovono fumetti italiani creati per la lettura online. Stiamo parlando di Jundo e di Tacotoon, entrambe piattaforme lanciate da pochissimo, con lo scopo di abbattere le barriere del fumetto e dare maggior risalto alle nuove generazioni di artisti. Tacotoon, come altre applicazioni per webtoons, pubblica fumetti che utilizzano l’impaginazione in verticale, ma la maggior parte di quelli presenti sono creati da artisti italiani. I titoli sono numerosi e in continuo aggiornamento: ogni martedì è infatti Taco Tuesday, e vengono rilasciati nuovi titoli ed episodi. Questa piattaforma ha fatto il suo debutto con ben 30 autori ospiti al Lucca Comics and Games 2021, la fiera internazionale più importante d’Italia e d’Europa dedicata al fumetto, all’animazione e ai giochi.

Tacotoon utilizza il sistema a “monete”, in questo caso chiamate tacos, che l’utente utilizza per acquistare capitolo per capitolo.

L’altra piattaforma interessante che pubblica webcomics in italiano è Jundo, che nasce con la convinzione di sfatare il fatto che il digitale sia nemico del cartaceo, ma al contrario i due media possono collaborare per creare un nuovo modello di lettura. Infatti la missione di Jundo non è solo quella di offrire dei webcomics, ma anche la loro versione cartacea. Man mano che i fumetti raggiungono in digitale la lunghezza di un volume e una certa popolarità. vengono stampati e resi disponibili nella sezione e-commerce della piattaforma, pronti per essere acquistati.

Essendo un canale tra la stampa e il digitale la maggior parte dei fumetti, soprattutto quelli con autori italiani, sono pensati e caricati con un’impaginazione per la resa cartacea e non con il classico stile webtoon.

L’applicazione però permette la lettura delle tavole con la modalità di scorrimento verticale, anche se personalmente, lo ritengo meno efficace perchè il lettore è costretto a ingrandire i disegni per poter leggere meglio. Un buon compromesso lo si può raggiungere leggendo i comics da un dispositivo tablet, che facilmente si avvicina alla dimensione effettiva delle tavole. Sono comunque presenti molti titoli con lo stile webtoon, tutti completamente in italiano. Jundo offre la possibilità di leggere tutti i fumetti presenti nella piattaforma pagando un abbonamento mensile a poco più di un euro, lasciando i primi capitoli di ogni serie completamente gratuiti, dando così la possibilità al lettore di capire se quel fumetto fa al caso suo.

Oltre a queste due realtà, già da un po’ di anni, sono presenti su internet delle iniziative nate da collettivi di artisti che hanno scelto la via dell’autoproduzione. Come l’associazione Mammaiuto, un collettivo di autori di fumetti che per raggiungere direttamente i lettori, elimina la presenza di intermediari, pubblicando le loro storie, le illustrazioni e le strisce gratuitamente sul proprio sito www.mammaiuto.it dal 2011. Possiede anche una sezione shop per la vendita dei volumi cartacei, per sostenere i compensi agli autori e per pagare le spese vive dell’associazione. Oltre all’autoproduzione alcuni volumi di Mammaiuto sono pubblicati anche da case editrici italiane e francesi.

I fumetti vengono caricati sul sito con diverse modalità, che siano a pagina singola o una successione di diverse vignette impaginate in verticale. Non sono molto adatti per una lettura su smartphone, meglio da pc o tablet. Una meccanica simile la si può ritrovare su Wilder (www.wilderonline.com), che si descrive come un’etichetta indipendente di fumetti online, inediti e gratuiti. Invece di stampare i fumetti e venderli alle fiere, li mette direttamente a disposizione dei lettori, gratuitamente, su internet. Le serie Wilder sono “creator owned”, ovvero, gli autori sono totalmente proprietari di tutti i diritti del proprio lavoro.

Su questa piattaforma possiamo trovare alcuni titoli che hanno spopolato e attirato le attenzioni delle case editrici, come la serie “Vivi e Vegeta, un noir vegetariano”, di Francesco Savino e Stefano Simeone, pubblicato dalla BAO Publishing con inediti e extra. Su wilder l’impaginazione è molto fluida, il fumetto è diviso in capitoli e le tavole sono messe in successione verticalmente, connesse per la maggior parte da una grondaia, che si fonde alle vignette e conduce la narrazione. La lettura è però consigliata da computer o tablet.

© Francesco Savino, Stefano simeone, Vivi e vegeta, Bao Publishing 2017

Parlando di fumetti creati per il web, vorrei mettervi a conoscenza di un’opera italiana che si distingue da tutte quelle pubblicate sulle piattaforme precedentemente presentate, perché è un vero e proprio esperimento andato a buon fine.

“To Be Continued” di Lorenzo Ghetti, in collaborazione con il web designer Carlo Trimarchi, è un webcomic pensato al di fuori degli schemi. Frutta tutte le potenzialità della “tela infinita” di cui parla Scott McCloud. L’autore in un’intervista per il sito Fumettologica.it spiega che l’idea è quella di creare un fumetto web che non ragioni in termini di tavole, ma che sfrutti una serie di potenzialità che solo il web può avere, come ad esempio lo spazio illimitato, quindi di creare un fumetto che possa andare in ogni direzione e rimanere funzionale alla narrazione. Diviso in vari capitoli il comic parla, attraverso una metafora sui supereroi, della situazione dei giovani che dopo l’università si ritrovano spaesati in un contesto di crisi sociale ed economica.

La lettura, puramente pensata per la visualizzazione da computer, si riempie di cambi di direzione, scorrimenti non lineari, elementi a comparsa con un click o con il movimento del mouse, piccole animazioni gif, brevi podcast e passaggi in profondità da vignetta a vignetta.. Questo fumetto racchiude le tante potenzialità della narrazione digitale, che può diventare multimediale e interattiva, mantenendo la curiosità attiva del lettore con l’interazione.

© Lorenzo Ghetti, TO BE Continued, www.tobecontinuedcomic.com 2014
64
CAPITOLO 4 FUMETTI DEL FUTURO O MONDO PARALLELO?

4.1 Digitale o cartaceo?

Arrivati a questo punto la domanda sorge spontanea: i fumetti digitali saranno il futuro o resteranno in un mondo parallelo a fianco della stampa? La risposta non è così semplice e ci possono essere molti fattori che la rendono al momento imprevedibile. Si possono, tuttavia, analizzare con una visione oggettiva i vantaggi e gli svantaggi dei fumetti del mondo di internet.

- libertà espressiva: essendo per la maggior parte produzioni indipendenti, gli autori hanno il pieno controllo sulla scelta delle tematiche e delle tecniche utilizzabili - a colori: realizzare il fumetto completamente a colori non implica costi aggiuntivi, come succede nel caso di un volume stampato - gratis: iniziare a pubblicare non costa nulla - elementi multimediali e interattivi: essendo un prodotto digitale è possibile inserire componenti come piccole animazioni, suoni o particolari interattivi che rendono l’esperienza di lettura completamente diversa da quella classica cartacea - non occupano spazio in casa: il problema di dove mettere tutti i fumetti che si comprano e di doverli proteggere e spolverare dalla polvere non esiste più, è tutto a portata di mano senza occupare una stanza - nuovo concetto di fumetto: i comics digitali sono una sfida stimolante sia per il lettore che per l’autore. Con lo scorrimento verticale cambia il modo in cui si leggono, ma anche il modo in cui si pensano.

- facile reperibilità: i contenuti sono disponibili a chiunque riesca ad accedere ai portali dedicati, è possibile dunque leggere storie che in nessun modo arriverebbero nelle librerie o fumetterie del proprio paese

- nessuna forma fisica: essendo digitali non si può avere una copia cartacea in mano, e se per qualche motivo i server sui quali si leggono avessero un problema, non si riuscirebbe più ad accedere ai contenuti - no esperienza tattile e olfattiva: la caratteristica che affascina i lettori, oltre ovviamente alla trama, è la sensazione che dà la carta in mano e il suo caratteristico odore - no colpo d’occhio: la possibilità di visualizzare tutta la tavola in un solo sguardo non esiste più, bisogna attenersi alla successione indotta - lettura solo su schermo: guardare tanto gli schermi può affaticare gli occhi, bisogna sempre farne un uso consapevole

66
fumetti digitali pro contro

4.2 Sondaggio

Queste sono alcune delle caratteristiche dei fumetti digitali che possiamo mettere in discussione, ovviamente ognuno ha le proprie considerazioni a riguardo, che siano positive o negative. Per tirare un po’ le somme dei pareri di altre persone ho creato un semplice sondaggio. Ecco qui i risultati

Dal sondaggio si deduce che tra le persone che amano leggere fumetti, il 60% conosce l’esistenza dei webcomics, ma solo il 35% li legge senza problemi.

Infatti

alla domanda “Preferisci i fumetti cartacei o digitali?” la maggior parte delle persone ha risposto che predilige il cartaceo.

Alla quarta domanda ho messo le persone davanti a una situazione: “Se un fumetto è possibile leggerlo online (pctablet-smartphone) gratuitamente o con una piccola quota, compreresti la sua versione stampata?”

La risposta più frequente al 59% è stata Sì, il NO occupa il 21%, e il restante delle persone hanno valutato il fatto di comprare solo per motivi di particolare interesse o per collezionismo.

C’è comunque una buona fetta che preferisce quelli digitali, forse per comodità.

Da queste risposte si può capire dunque che i fumetti cartacei hanno un valore affettivo e un appagamento personale che li mettono su un gradino più in alto rispetto al digitale, tanto da condurre a comprare la versione cartacea e portarla a casa.

Se invece si guarda all’avvenire nell’ultima domanda ho chiesto “Credi che in futuro i fumetti cartacei lasceranno il posto a quelli digitali o esisteranno sempre entrambi?”

ho riscontato una sintonia sul fatto che il digitale e il cartaceo saranno presenti tutti e due in mondi paralleli, condizionati dalla richiesta e dal collezionismo.

4.3 Contaminazioni

L’arte dei fumetti accompagna l’uomo da tantissimi anni, è sempre stata vista come un mondo in disparte, un mondo a sé, più o meno popolare a seconda della considerazione dei paesi, ma mai come negli ultimi anni si è mescolata con le altre arti, contaminandole.

Tantissimi film e serie tv che dominano le classifiche mondiali sono tratti da fumetti, basti pensare all’universo della Marvel Comics o della DC Comics che sfornano prodotti cinematografici da record di incassi e hanno un fandom sempre in crescita.

Sorprendentemente non si parla solo di successi dal lato americano, ma grazie alla hallyu, l’onda coreana precedentemente citata, ci si ritrova circondati da prodotti tratti da webtoons. Come spiega il Korea Times, nell’articolo “Webtoons inspired by K-dramas become increasingly popular” scritto da Kwak Yeonsoo a fine 2021, i webtoons sono diventati la nuova ricetta per il successo per registi e sceneggiatori alla ricerca di trame degne di abbuffata per il piccolo schermo. Questo vale non solo per i generi horror, fantasy o fantascientifici ma anche per drammi familiari, commedie, storie romantiche, d’azione e thriller. Serie molto popolari come D.P., Hellbound e Yumi’s Cells, tutte tratte da webtoons, hanno contribuito a rilanciare ulteriormente i fumetti presso il pubblico.

Oltre alla sfera cinematografica e alle serie in streaming, i webtoons sono arrivati anche nelle fumetterie italiane. Al primo sguardo si potrebbero confondere con i manga giapponesi, ma si distinguono facilmente dal fatto che sono completamente a colori e il metodo di lettura è come quello occidentale. Questo ci ricorda ancora una volta l’importanza che ha il formato cartaceo nell’immaginario collettivo italiano. Se una serie diventa popolare, quasi in automatico si cerca di portarla alla stampa.

senza esserne a conoscenza siamo circondati!

© Marvel Cinematic Universe

L’aspetto interessante è analizzare come i webtoons siano stati adattati per il formato cartaceo e come si possano adeguare le particolari tavole strette e allungate alle classiche pagine. Se nel fumetto digitale l’artista utilizza prevalentemente vignette standard che occupano al massimo la dimensione dello schermo del telefono, la trasposizione al cartaceo sarà più semplice. Se invece la narrazione è ricca di lunghe sezioni, sarà più complesso scegliere come impaginarle. Ci saranno di conseguenza molti più pannelli stretti e verticali, o addirittura pannelli che passano da una pagina all’altra in orizzontale. Come accade in queste tavole di Solo Leveling, un webtoon pubblicato in Italia da Star Comics nell’aprile 2021, che per rendere nel miglior modo la scena, un pannello invade lo spazio della pagina a fianco.

in questo caso la lettura inizia a sinistra, va verso il basso, passa nella pagina a fianco, torna su e si conclude in basso a destra.

©Dubu (Redice Studio), Solo Leveling, volume 3, pagine 10-11, Star Comics 2021

CONCLUSIONE

quasi finto!

CONCLUSIONE

Siamo arrivati alla fine della mia tesi, grazie per aver letto fino a qui!

Li ritengo geniali ed efficaci in quanto offrono un prodotto a portata di mano, comodo che non rinuncia ai bei contenuti. Durante la pandemia ho avuto modo di leggerne molti webtoons, non potendo andare in libreria o alle fiere dei fumetti

Dopo un po’ di chiacchiere spero di avervi incuriosito e introdotto un pochino nel mondo dei fumetti digitali e soprattutto in quelli verticali che apprezzo molto.

e mi ritrovo tutt’oggi ad aspettare l’appuntamento settimanale per leggere i nuovi capitoli delle mie serie preferite.

Il cartaceo rimane al momento di vitale importanza per il mondo del fumetto e penso che continuerà ad essere così.

Si sa che avere un libro in mano affascina e incanta.

Ma spero che il digitale venga rivalutato e riconosciuto allo stesso livello, ovviamente con altri pregi e difetti.

Vari sensi sono stimolati e nel complesso sommati alla lettura interessante danno una sensazione unica.

Il mondo del fumetto del futuro me lo immagino come due linee che si intrecciano, la carta e il digitale, ma che non si ostacolano, si stimolano ad andare avanti, mutare e crescere.

Grazie alla longeva vita dell’arte del fumetto, si è potuto ottenere una buona base solida di tecniche e regole, che con il digitale non possono far che migliorare, sperimentando e consolidando un nuovo metodo di raccontar la vita con le sue sfumature di fantasia o reali che siano.

fine.
76

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA

Daniele Barbieri - Il fumetto in italia, inedito. Relazione presentata al Convegno Contemporary Italy: The Construction of Identities, Warwick University, 28 ottobre 1995

Daniele Barbieri – Il fumetto, volume antologico inedito per la scuola, 1994

Daniele Bonomo, Will Eisner: il fumetto come arte sequenziale, Tunué, 2005

Giorgio E. S. Ghisolfi, Superman & Co.: Codici del cinema e del fumetto, Mimesis 2019

Mario Lucio Falcone, Webcomics. Piccolo manuale del fumetto on-line, Primiceri Edi tore, Pavia 2013

Scott McCloud, Capire, Fare e Reinventare il Fumetto, Bao Publishing, 2018

Sergio Algozzino, Tutt’a un tratto. Una storia della linea nel fumetto, Tunué, 2016

SITOGRAFIA

Alda Teodorani, Il fumetto americano, storia e personaggi in cinque grandi tappe, Il Mio Libro

https://ilmiolibro.kataweb.it/articolo/scrivere/262679/il-fumetto-americano-storia-epersonaggi-in-cinque-grandi-tappe/

Alda Teodorani, Un po’ di storia, Il Mio Libro https://ilmiolibro.kataweb.it/articolo/scrivere/10788/1-un-po-di-storia/

Alda Teodorani, Tarzan, il mitico eroe della giungla africana,Il Mio Libro https://ilmiolibro.kataweb.it/articolo/scrivere/253557/tarzan-il-mitico-eroe-dellagiungla-africana/

Andrea Bevilacqua, Il Fumetto: uno sguardo alle sue origini, alla sua evoluzione e al suo valore in Italia, CompassUniblo Blog, 4 Maggio 2021 https://compassunibo.wordpress.com/2021/05/04/il-fumetto-uno-sguardo-alle-sueorigini-alla-sua-evoluzione-e-al-suo-valore-in-italia/

Biagio Petronaci, Diabolik: chi è il Re del Terrore?, No Spoiler, 2021 https://nospoiler.it/posts/diabolik-re-del-terrore-film-storia

Daniele Gianotti, Storia del fumetto italiano, Psychomedia, materiale tratto da Maurice Horn Luciano Secchi, Enciclopedia mondiale del fumetto, Editoriale Corno, 1978 http://www.psychomedia.it/pm/culture/cartoons/storia.htm

Dario Custagliola, Intervista a Mario Lucio Falcone, autore del libro “Webcomics. Piccolo manuale del fumetto on-line”, Lo Spazio Bianco , 8 Ottobre 2013 (aggiornato il 22/09/2017)

https://www.lospaziobianco.it/intervista-webcomics-manuale-fumetto-line/

Dario Custagliola, Nella rete del fumetto: cinque esordi autunnali da tener d’occhio, Lo Spazio Bianco, 25 Novembre 2014 (aggiornato il 25 Settembre 2017) https://www.lospaziobianco.it/rete-fumetto-esordi-autunnali-tener-docchio/

Dario Moccia, 30 anni di Dylan Dog, Youtube DarioMocciaChannel, 27 Ottobre 2017 https://www.youtube.com/watch?v=yEt_yLZIElk

Dustin Cabeal, An interview with Junkoo Kim creator of line webtoon, Comic Bastards, 27 Febbraio 2015 https://comicbastards.com/comics/an-interview-with-junkoo-kim-creator-of-linewebtoon

Elric Dufau, Shochan no Boken, Marsam, 4 Maggio 2016 http://marsam.graphics/shochan-no-boken/

Federico Vergari, Verso i 55 anni di «Linus». Una (bella) storia Italiana, Giornale della Libreria, 24 Settembre 2019 https://www.giornaledellalibreria.it/news-editori-verso-i-55-anni-di-linus-una-bellastoria-italiana-3910.html

Fumetti Verticali - Dall’edicola alla rete canale youtube, Fumetti Verticali - Dall’edicola alla rete, Youtube Fumetti Verticali - dall’edicola alla rete, 18 Aprile 2020 https://www.youtube.com/watch?v=cEBPhVETvCk

Gianfranco Goria, Yellow Kid: Dal colore al merchandising, Antenati, Giro di vite, 6 Gennaio 2004 http://www.girodivite.it/antenati/xx1sec/fumetto/yellow_kid_colore.htm

Heekyoung Cho, The Webtoon: a new form for graphic narrative, The Comics Journal, 18 Giugno 2016 https://www.tcj.com/the-webtoon-a-new-form-for-graphic-narrative/#disqus_thread

Il Post, Non sono manga, sono “webtoon”, 11 Marzo 2021 https://www.ilpost.it/2021/03/11/webtoon-corea-del-sud/

Maria Agostinelli e Claudia Bonadonna, Daniele Barbieri: i linguaggi del fumetto Linguaggi, tendenze, influenze della “letteratura disegnata”, Rai Cultura, 2019 https:// www.raicultura.it/letteratura/articoli/2019/11/Daniele-Barbieri-i-linguaggi-del-fumetto3c7f41d4-ae06-475e-ace1-9b4626764c36.html

Raffaele Cipollini, Understanding Comics di Scott McCloud: capire il fumetto, Lo Spazio Bianco (aggiornato il 22/09/2017) https://www.lospaziobianco.it/understanding-comics-scott-mccloud-capire-fumetto/

Jake Zeromaro, Korean Webtoons Are the New Frontier in Comics, Fandom, 22 Marzo 2017 https://www.fandom.com/articles/webtoons-101

Jin Kim, How to publish on Webtoon: DiscoverMore, Youtube Webtoon, 09 Maggio 2019 https://www.youtube.com/watch?v=eWLxyqoe66w

Karen Strike, Antonio Rubino Cartoons For Corriere dei Piccoli: Frank Sidebottom, Hitler Youth And Quadratino, Flashback, 8 Agosto 2016 https://flashbak.com/antonio-rubino-cartoons-for-corriere-dei-piccoli-franksidebottom-hitler-youth-and-quadratino-362477/

Korean Webtoons Wiki, Webtoon, Fandom https://koreanwebtoons.fandom.com/wiki/Webtoon

Kwak Yeon-soo, Webtoons inspired by K-dramas become increasingly popular, The Korea Timws, 30 Dicembre 2021 ( aggiornato 31 Dicembre 2021) http://www.koreatimes.co.kr/www/art/2021/12/398_321420.html

Lia Galli, “Frigidaire”, avventure e battaglie di una rivista controcorrente, De Siderium, 4 Giugno 2020 (aggiornato 28 Novembre 2020) https://www.de-siderium.com/post/frigidaire-avventure-e-battaglie-di-una-rivistacontrocorrente

Lorena Mussini, “Eccetto Topolino”. Il fumetto in Italia durante il regime fascista, Novecento.org, n. 4, giugno 2015 http://www.novecento.org/dossier/mediterraneo-contemporaneo/eccetto-topolino-ilfumetto-in-italia-durante-il-regime-fascista/

Marcella Zaccagnino e Sebastiano Contrari, Manga: il Giappone alla conquista del Mondo, Limes, 31 Ottobre 2007 http://www.limesonline.com

Martina Monti, La nascita del fumetto italiano, Diacritica, fasc. 29, 25 Ottobre 2019 https://diacritica.it/storia-dell-editoria/la-nascita-del-fumetto-italiano-le-origini-delfumetto.html

Matteo De Nunzio per il corso di Public & Digital History - Università degli Studi di Salerno, La Storia del Fumetto Italiano, Youtube Public History, 3 Luglio 2017 https://www.youtube.com/watch?v=3NSoRUiLz28&t=318s

Matteo Stefanelli, Le nuove major del fumetto saranno le aziende coreane di webtoon?, Fumettologica, 8 Novembre 2021 https://fumettologica.it/2021/11/webtoon-fumetti-coreani/

Mauro Paone, Storia dei fumetti nel XXI secolo – Jundo: l’era del fumetto digitale in Italia è finalmente arrivata?, Dimensione Fumetto, 27 Aprile 2021 http://www.dimensionefumetto.it/jundo-fumetto-digitale-in-italia/

Mecenate Povero, Vanessa e Marco, Tacotoon: Un nuovo portale (italiano!) dedicato ai webcomics, Gli Audaci, 02 Agosto 2021 https://gliaudaci.blogspot.com/2021/08/il-mecenate-audace-tacotoon.html

Mecenate Povero, Vanessa e Marco, Jundo: Il “Netflix dei fumetti” che non rinuncia al cartaceo... anzi!, Gli audaci, 20 Aprile 2021 https://gliaudaci.blogspot.com/2021/04/il-mecenate-audace-jundo.html

Mecenate Povero, Vanessa e Marco, I cartacei Jundo: Dal web alla carta, Gli audaci, 25 Gennaio 2022 https://gliaudaci.blogspot.com/2022/01/il-mecenate-audace-i-cartacei-dei-jundo.html

Michele Rech, Blog Zerocalcare https://www.zerocalcare.it/

Niccolò de Mojana, To be continued, il primo ‘vero’ webcomic italiano. Intervista a Lorenzo Ghetti, Fumettologica, 7 Novembre 2014 https://fumettologica.it/2014/11/to-be-continued-webcomic-italiano-intervistalorenzo-ghetti/

Nicholas Theisen, A regular interrogation of what Japanese “comics” are and are not , What is manga,1 Marzo 2015 https://whatismanga.wordpress.com/2015/03/01/car-chapter-2-manga-pt-1/

Park Ki-soo, Webtoons: Fun and Fantasy Enjoyed Online; A Dynamic, Morphing Medium, Koreana , primavera 2021 https://www.kf.or.kr/koreana/na/ntt/selectNttInfo.do?mi=1545&bbsId=1114&nttSn=2

Redazione Antenati, Il fumetto: dalle origini al Primo Novecento, Antenati, Giro di Vite http://www.girodivite.it/antenati/xx1sec/fumetto1.htm

Redazione Antenati, Il fumetto tra le due guerre, Antenati, Giro di vite http://www.girodivite.it/antenati/xx2sec/fumetto2.htm

Sauro Pennacchioli, Non si affetta così anche Jacovitti?, Giornale Pop, 4 Gennaio 2018 https://www.giornalepop.it/la-triste-fine-di-jacovitti/

Silvia Pùtano, La storia del fumetto in breve, Zebrart, 4 Novembre 2014 https://zebrart.it/breve-storia-del-fumetto/

Slumberland storie, Una ballata del mare salato, Hugo Pratt crea Corto Maltese, Slumberland, 12 Aprile 2014 http://www.slumberland.it/contenuto.php?id=5315

Stefano Cristante, Tra letteratura e fumetto una ballata del mare salato, Mimesis Edizioni Scenari, 10 Luglio 2020 https://www.mimesis-scenari.it/2020/07/10/tra-letteratura-e-fumetto-una-ballatadel-mare-salato/

Valentina Marucci, Dal fumetto cartaceo a quello digitale: approccio al medium, Imim http://www.imim.it/dal_fumetto_cartaceo_a_quello_digitale_2

Valentina Marucci, Dal fumetto cartaceo a quello digitale, Imim http://www.imim.it/dal_fumetto_cartaceo_a_quello_digitale_1

Valerio Esposito, Webtoon: analisi di un fenomeno crescente, Youtube Great Teacher Gin, 07 Gennaio 2021 https://www.youtube.com/watch?v=e1LP1oNJW_A

Virginia Pedani, Diabolik compie 60 anni: chi è l’antieroe del fumetto nero italiano. E chi l’ha creato, Il Giorno, 10 Novembre 2021 https://www.ilgiorno.it/cultura/diabolik-fumetto-milano-1.7019248

Vittorio Pezzella, La storia dei Manga Pt. 1 – Le Origini, Space Nerd, 13 Settembre 2021 https://spacenerd.it/2021/09/la-storia-dei-manga-fumetti-giappone/

Wee Geun-woo, Webtoons: Fun and Fantasy Enjoyed Online; Webtoonists Who Lead the Industry, Koreana , primavera 2021 https://www.kf.or.kr/koreana/na/ntt/selectNttInfo.do?mi=1545&bbsId=1114&nttSn=3

www.jundo.it www.lezhinus.com/en www.mammaiuto.it www.tacotoon.com www.tobecontinuedcomic.com www.treccani.it www.webtoons.com www.wikipedia.org www.wilderonline.com

84

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.