Bollettino Angsa - 2013, n. 1

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Editoriale

Editoriale Prof. Liana Baroni Presidente ANGSA Nazionale

Cambiare? Si può! Le linee di indirizzo sull’autismo approvate da tutte le Regioni ed …nti Locali permetterebbero già da ora di attuare le modifiche necesarie per un trattamento efficace ai bambini e adulti con autismo A un anno dalla pubblicazione delle Linee di indirizzo della Conferenza Unificata, che danno applicazione alla Linea guida n. 21 dell’ISS, estendendosi ai problemi degli adulti, si è da poco avviato l’iter parlamentare della serie di proposte di legge sull’autismo. Indipendentemente dall’iter della legge nazionale, già ora sarebbe possibile a tutti i Presidenti regionali chiedere l’applicazione delle Linee di indirizzo alle rispettive Regioni, alle Province ed ai Comuni, le cui associazioni nazionali (ANCI e UPI) hanno approvato coralmente il testo delle Linee di indirizzo. Le indicazioni ivi contenute costituiscono per noi un riferimento di grande importanza e la loro attuazione deve costituire la prima preoccupazione per ognuno di noi. Le linee di indirizzo comportano un grande cambiamento della presa in carico delle persone con autismo, e da queste deriva la necessità di cambiare i criteri di accreditamenti dei servizi e delle strutture residenziali e semiresidenziali, migliorandone le caratteristiche: non si può continuare a fornire le solite psicomotricità e

logopedia ma si devono innovare i contenuti di tutti gli interventi, privilegiando quelli che si sono dimostrati efficaci. Sappiamo tutti che in questo momento lo Stato non può spendere di più, ma si deve chiedere e pretendere di spendere meglio. Questi cambiamenti esigono una buona dose di coraggio da parte degli amministratori pubblici e la capacità di ascoltare, nel caso degli autistici, i genitori. Una parte delle Regioni si sono già mosse, e fra queste le Marche, che già storicamente furono all’avanguardia nel cambiamento dall’oscurantismo della psicogenesi dell’autismo al trattamento con strategie comportamentali: ricordiamo che nel 2002 vennero stanziati 5 miliardi di lire per fare formazione a tutti gli operatori che si occupavano di autismo insieme ai genitori. Anche nel Sud hanno emanato o stanno emanando nuove regole le Regioni Puglia, Calabria, Campania e le Isole; Regioni come la Lombardia e la Sicilia hanno concordato l’istituzione di un fondo sanitario dedicato all’autismo. Tuttavia la situazione fatica ad evolversi, per cui è sempre 1


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