2009-2 Oratorio di Anghiari

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE di don Quinto Giorgini

La chiesa parrocchiale di San Clemente a Toppole L’antico castrum di Toppole è situato nel comune di Anghiari sul poggio a metri 500 circa s.l.m. tra il monte Veriano e quello più lontano di Gello a cavallo fra le vallette della Cestola ed il Rio di Tortigliano, affluenti del Sovara. Fa parte di quel sistema di fortificazioni sulla destra del Sovara insieme a Pianettole, Valialle, Scoiano, ecc. Al centro dell’aggregato sta, distinta, accanto alla canonica, la medievale chiesa dedicata al papa San Clemente martire, terzo successore di San Pietro, di cui la parte più bella ed originale è l’abside semicircolare posta ad oriente, caratterizzata da una muratura a filaretto di blocchi di pietra più piccoli nella parte bassa e più grandi in quella alta “terminata da una sagoma a guscio assai consunta”. Tutt’intorno, sulla superficie circolare, ci sono dieci costruzioni rurali rustiche che, sebbene ristrutturate di recente, tuttavia manifestano ancora la loro lontana origine. La storia del castello di Toppole, il cui nome sarebbe di origine longobarda e indicherebbe “piccola altura”, va inserita nel contesto di quella d’Anghiari, Pianettole, Valialle e, particolarmente, della Pieve di Sovara insieme alla quale subì successive dominazioni. Nell’ottobre del 1087 Enrico di Bernardo dei longobardi di Galbino difende per l’abbazia di Santa Fiora di Arezzo, il castello e la corte di Toppole. Sempre dallo storico Pasqui in “Documenti per la storia di Arezzo vol I, nn. 272 e 307” apprendiamo che nel 1114 l’abate aretino delle S.S. Flora e Lucilla rende ad Ugo, figlio di Rigo, la corte di Toppole e di Verazzano per liberare dal pegno le corti di Montione e di Galognano. Nel Regesto di Camaldoli (T. II, 989) si legge che questo castello nel 1141 fu donato da Astolfo allo zio Quintavalle con l’impegno, in mancanza di eredi, di donarlo ai Camaldolesi. La donazione di Toppole a Camaldoli è del 1142 insieme ad un quarto del castello di Pianettole e metà di quello di Valialle. In questo periodo vi fu edificato un piccolo monastero o priorato. Nel 1173, sempre secondo gli Annali camaldolesi, ci fu una permuta fra i canonici di San Donato di Arezzo ed il priore di Camaldoli per cui ai primi passò metà del castello di Toppole (=integram medietatem castri de Toppole) con quanto era stato acquistato dai Camaldolesi nella Villa di Verazzano dall’abate di Santa Fiora e al secondo il castello di Moggiona. Alla fine del secolo XII, Toppole segue la sorte del viscontado d’Anghiari, che fu creato dai camaldolesi e concesso in sub-feudo alla famiglia Ranieri di Galbino. Circa il 1332 Anghiari cade sotto il dominio del potente Guido Tarlati che ne investì il fratello Pier Saccone, conte di Pietramala, e così anche Toppole ebbe un nuovo padrone. Nel 1407 i discendenti dei Tarlati si misero sotto la protezione di Firenze con tutti i castelli di Monterchi, Valialle e la fortezza di Pantaneto (presso Monterchi). Bartolomeo di Maso da Pietramala, aveva lasciato alla Repubblica fiorentina il castello di Toppole. Saliti al potere i Medici tutto si acquietò e si assopirono le precedenti fazioni. Passiamo ora a descrivere la struttura e la storia della chiesa “priorale” di San Clemente a Toppole (dichiarata tale nel 1574 dal vescovo Niccolò Tornabuoni). La troviamo già esistente

nel 1141 con un parroco appartenente alla giurisdizione della Pieve di Santa Maria della Sovara ma le tombe scoperte sotto il pavimento, durante gli ultimi restauri, ci rimandano a secoli precedenti al dodicesimo. Essa apparteneva ai Camaldolesi ma nella diocesi di Città di Castello per cui due autorità, il vescovo tifernate e l’abate camaldolese, interagivano sulla chiesa di Toppole per cui spesso avvenivano contrasti di competenze come quando, nel 1210, i parroci Ubaldo di Toppole e Giovanni di Verazzano, nonostante avessero avuto l’ingiunzione vescovile di presentarsi al vescovo castellano Giovanni per assistere alla consacrazione della chiesa di Celle, non obbedirono essendo le loro chiese di patronato camaldolese. Però nella visita pastorale del vescovo Niccolò anche il rettore della chiesa di Toppole fu riconosciuto obbligato a dare un censo annuo al vescovado tifernate. La prima chiesa sembra fosse costruita a forma di croce

greca con l’abside a levante. È citata e tassata per dieci libbre nel Decimario del 1349. Nel 1520 anche questa chiesa, insieme a tutta la pievania della Sovara, passò alla nuova Diocesi di Borgo Sansepolcro. Purtroppo non risulta visitata nel 1583 dal visitatore apostolico Monsignor Peruzzi, a differenza di tutte le altre chiese del suddetto piviere. Perché? Probabilmente per mancanza di tempo o per altri motivi a noi sconosciuti. Nella visita del 1639, sulla parte dell’altare era dipinta l’immagine della Madonna con in braccio il Bambino. Nel 1648 il parroco don Giovanni Battista Torelli aveva fatto eseguire su

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