2008-3 Oratorio di Anghiari

Page 1

GIUGNO - LUGLIO 2008

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 3

Pre-

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

Il

1


Davanti a me sul tavolo

di Maria Pia Fabiani

In un’anfora minima lucida e nera si sporge lungo un fianco come un bel cuore verde un’edera stupenda e dietro lei due rametti gentili d’un’erba grassa allungano felici le fogliette carnose. È un quadro piccolino di vita e di bellezza con un potere magico: mi dà una dolcissima serenità. 21 agosto 2003

Stornelli badioli Suggeriti da Carla Leonardi

Fior di viola Io sono sempre stata “iperbadiola” Io sono sempre stata “iperbadiola” In Badia ci sto bene se sono sola. Fior di gaggìa Le donne tengon bene la Badia Le donne tengon bene la Badia Quando ci vado mi sembra casa mia Fiore di mora L’organo di Badia si sente ancora L’organo di Badia si sente ancora Di riascoltarlo io non vedo l’ora Fiore di loto L’altare della Natività è rimasto vuoto L’altare della Natività è rimasto vuoto Ma presto ci sarà un quadro nuovo Questi stornelli sono il preludio per la notizia che nell’altare della Natività verrà quanto prima collocata una bella tela raffigurante la Vergine. A questa soluzione siamo arrivati dopo che il progetto di collocare un calco della robbiana ivi esistente ha incontrato difficoltà tecniche. Grazie quindi alla Carla “iperbadiola” e a tutte le donne di Anghiari vecchio che tanto tengono alla loro chiesa mantenendola in modo molto decoroso.

l'editoriale di enzo papi

Primavera e artigianato ad Anghiari

A

ltri tempi! La bella scena di paesaggio settecentesco che costituisce ormai il logo familiare della Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina toscana ritorna familiare -da 33 anni- puntuale col ritornare della primavera. È l’idea giusta quella del ritorno puntuale: ecco di nuovo l’ora legale -e la piacevolezza delle giornate più lunghe, finalmente, rispetto a quelle buie e monotone dell’inverno-, ecco la primavera -e il risveglio del verde, del colore, del tepore e di un paesaggio, come l’anfiteatro altotiberino che, visto dai Giardini del Vicario, è proprio uno splendore- ed ecco anche la Fiera dell’Artigianato di Anghiari. È proprio piacevole tutto ciò e una visita va fatta; per tanti motivi, non ultimo quello della bella stagione. Non importa se qualche giorno, anche quest’anno, è stato un po’ rigido; l’inverno, quando la Mostra Mercato arriva, è ormai decisamente alle spalle. Per i tanti che passeggiano e girano per le botteghe e i fondi del borgo antico, a vedere gioielli, stoffe, manufatti in legno, libri, ferri battuti, vetri , ceramiche e quanto di altro la fantasia e il senso del bello proprio dell’uomo sanno realizzare, l’appuntamento anghiarese è anche tutto questo.

I

l cavaliere che al passo, alla radice della Ritta, si appresta al sorpasso della coppia che tranquillamente discorre apprestandosi ad affrontare la salita che porta al Borgo, neppure immagina ciò che ha vissuto Anghiari fra il 25 aprile e il 4 maggio del 2008. Ma anche lui -come il visitatore di oggi- va verso l’alto, verso le case, verso l’abside-torre di S. Agostino, verso l’addensarsi fitto e fortificato delle case antiche, chiuse e protette come un nido d’aquila. Ed è singolare, oltre a lui, quel rosario di persone che tranquillamente avanzano verso la cima di uno stradone accuratamente lastricato, una vera e propria via di penetrazione verso il cuore del Borgo. Vanno ad Anghiari. La donna vestita di rosso in primo piano ha anch’essa un segno inequivocabile: una cesta sorretta col braccio sinistro. Uovo? Pulcini? Giorno di mercato! Sicuramente. Una fiera di tanti anni fa; secoli fa, forse. Ma lo spirito è lo stesso. Commercio, attività economica, laboriosità contadina, contrattazione -basta vedere la discussione fra i due sul prato alla destra dell’immagine- per capire che il lavoro dell’uomo, l’impegno a produrre, crescere, migliorare -nonostante la diversità dei tempi- è sempre lo stesso. E anche qui -nel logo- è primavera: il verde della natura -di diverse tonalità, distinto fra prato e fronde- è intenso, gioioso; vita che ricomincia, o che si rafforza e si intensifica.

O

ggi, come allora. Un Borgo intero, quello arroccato dentro i poderosi bastioni delle mura, vestito a festa: tutti i fondi occupati, esposizioni di manufatti aggraziati, belli a vedersi, in mostra per fare mercato; gente che entra ed esce, gira per gli stretti vicoli, di fondo in fondo, osserva, valuta, fa conti, si impegna, tornerà perché quell’intarsio è proprio bello, quel bijou è quello che desiderava… E tutto questo per 33 primavere: chi in quel 1975 -l’anno uno, l’anno dell’esordio- era un giovanottello che acquistò una fedina d’argento per la ragazza, oggi è un signore maturo con possibilità economiche diverse che gira, come allora, di fondo in fondo; qualcosa di bello e di necessario lo puoi sempre trovare! 33 anni, il tempo passa. Quella della Mostra Mercato di Anghiari è una storia ormai lunga; 33 anni non sono pochi. E come è cambiata, ancora una volta, la società! Ancora non c’era il divorzio, i muri ideologici erano ben saldi, la DC raccoglieva attorno al 30% dei consensi, i figli che ora sono sposati andavano a scuola, i maestri e gli insegnanti di allora sono in pensione… Nostalgia? No! Una semplice scorribanda attraverso il tempo e il lavoro dell’uomo.

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XXXXII - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

2


Conversazioni su Maria

così come è raffigurata in opere d’arte nelle chiese di Anghiari

a cura di don Otello Branchi

La Madonna del Combarbio

A

chi entra nel Santuario Mariano del Carmine, vicino ad Anghiari (AR), si presenta in alto sull’altare maggiore la tavola cinquecentesca di scuola fiorentina con la bella immagine della Madonna che tiene vicino a se i due bimbi: il Battista e Gesù. Inizialmente la chiesa ebbe un titolo diverso: venne infatti indicata come “La chiesa della Madonna del Combarbio”. Così leggiamo in un documento conservato nell’archivio parrocchiale di Anghiari. Ma cos’e il Combarbio? Il Petrocchi dà questa spiegazione: è un crocicchio di strade, quasi “comparvio” (N. Tommaseo); infatti quel luogo “si chiamo Combarbio, perché all’incrocio di più strade” (Taglieschi). Il tempio con le costruzioni annesse ha una storia abbastanza movimentata, sulla quale non mi soffermo; invito però a leggere la preziosa pubblicazione scritta da Giacomo Bartolomei e Giovanni De Robertis con il titolo Un santuario mariano in terra di Anghiari, I.T.E.A. Ed., Anghiari, 1987. Fu durante la lunga permanenza al Combarbio dei Padri Carmelitani calzati della Congregazione di Mantova (dal 1548 al 1782) che fu aggiunto a questo Santuario mariano il titolo di Carmine e “furono fatti dei rimaneggiamenti da collocarsi tra il sei-settecento anche al quadro venerato per la sua immagine miracolosa. Ciò si arguisce dall’evidente aggiunta dell’abitino del Carmelo sulla manica sinistra della Vergine e dalla dipintura in nero dello sfondo alle spalle delle figure ivi rappresentate” (G. Bartolomei). Ma quale la circostanza, il fatto straordinario che motivo la costruzione di questo santuario mariano? L’apparizione della Madonna, l’11 luglio 1536 e nei giorni successivi, proprio in quel luogo (il Combarbio) ad una pastorella dodicenne di nome Marietta, figlia di un certo Gambino, abitante in quei pressi. La verità del prodigio fu accertata non solo dalle autorità civili e religiose locali, ma soprattutto da un pronunciamento dell’Inquisizione fiorentina. In virtù di questo, il Vescovo di Arezzo, Mons. Francesco Minerbetti, con breve del 21 agosto 1536, concesse che “il gonfaloniere e il pievano di Micciano potessero erigere nel posto dell’apparizione una cappella o chiesa con l’elemosine dei fedeli”. Fu la Vergine stessa (così riferiscono i documenti e la tradizione) a richiedere a Marietta la costruzione in quel luogo

di una cappella nella quale venisse posta una sua immagine; precisamente una immagine conforme a quella che era dipinta su tavola esistente nella casa di Ser Mariotto Ciarperini in Anghiari. Di fatto è la copia eseguita dal pittore Niccolò Soggi che rimase in casa Ciarperini; la tavola originale fu portata al Combarbio ed è quella che vediamo sull’altare maggiore “in alto, sotto il timpano settecentesco, guarnito di varie iscrizioni... inserita in un tabernacolo ornato di intagli in legno dorato a grossi fogliami con quattro putti ai lati di stile barocco” (G. Bartolomei). Viene spontanea una domanda: perché la Madonna avrà preferito proprio quella immagine? Perché di fatto ha un certo valore artistico? Può darsi. Perché era facile poterla avere o almeno copiare? Può essere. Però di immagini mariane nelle case o nelle chiese di Anghiari certamente ce ne erano molte. Allora perché proprio quella dipinta su tavola conservata nella casa del Ciarperini? Mi permetto esprimere il pensiero avuto mentre, ancora una volta, contemplavo questa immagine e chiedevo nella preghiera che la Madonna suggerisse a me, e attraverso me anche a voi, cari lettori, qualche riflessione che ci aiutasse a conoscere meglio Lei per amarla di più e migliorare la nostra vita di fede e di speranza. Forse il motivo della scelta può essere soprattutto il fatto che nel quadro Lei trovava espressa una verità che ogni “combarbio” indica materialmente; la verità spirituale a Lei cara in quanto evidenzia la sua identità e la sua missione. L’immagine, come già ho riferito, venne indicata inizialmente come “La Madonna del Combarbio”, cioè del crocevia, del punto d’incontro di più strade. La Madonna è veramente il punto di incontro tra l’Antico e il Nuovo Testamento, tra l’Antica e la Nuova Alleanza; è Lei stessa “arca della Nuova Alleanza”, e nel quadro abbiamo proprio la raffigurazione di questa grande verità. C’è il Battista, ultimo profeta del passato, il quale, potremmo dire, porta in sé tutto il passato di gloria e di umiliazione, di cattiveria (egli invita alla conversione e penitenza) e di misericordia da parte di Dio; lo porta in sé per consegnarlo al Cristo. C’è poi il Mediatore della Nuova Alleanza, Gesù, e tutti e due sono abbracciati e come uniti da Lei, che rimane assorta nel suo mistero. In lei, dunque, nel suo farsi presente all’azione dello Spirito, si uniscono l’Antico e il Nuovo, il passato e il futuro e possiamo dire che tutto il passato veicola ed è purificato, redento dal Nuovo. Tutta la storia e la profezia del passato, infatti, vengono come a sintetizzarsi in quella esile croce che Giovanni porge a Gesù; questi l’accetta e l’avvicina a sé col dito della mano destra, mentre con l’altra mano si volge a Lei, alla quale si appoggia dolcemente, assorto anche Lui nel suo pensiero, che sembra effondere nel bel volto infantile una sottile mestizia. Tutto si svolge nel silenzio di un delicato abbandono della Madre sul Figlio e di questi sulla Madre; solo il piccolo Giovanni, nel porgere la croce, sembra pronunziare qualche parola: “prendila, è la tua missione”. Gesù tace, Lei lo attira a sé e al tempo stesso leggermente lo sostiene: è pensierosa; ricorda bene le parole del Santo vecchio Simeone: “e anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35). Tuttavia Lei conserva nel volto una certa serenità: forse sta pensando alla volontà del Padre, all’amore del Padre per l’intera umanità, al bene che noi tutti avremmo ricevuto dal sacrificio della croce e questo le dà conforto.

3


CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Giugno 2008

Mese di Luglio 2008

Mese dedicato al S. Cuore di Gesù

1° luglio martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 3 luglio giovedì - S. Tommaso apostolo. Tommaso è conosciuto fra gli apostoli per la sua incredulità che svanì ben presto di fronte a Cristo resuscitato «Signore mio e Dio mio» Non si sa cosa fece in seguito. Secondo la tradizione si dice che abbia evangelizzato i popoli in India dove probabilmente morì martire. Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 4 luglio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 6 luglio domenica – Domenica XIV del Tempo Ordinario. Santa Maria Goretti. Sante Messe secondo l’orario festivo. 11 luglio venerdì - San Benedetto abate patrono d’Europa. Nacque a Norcia verso il 480 e morì il 21 marzo del 547. Anniversario della apparizione della Madonna al Combarbio, oggi Carmine. Alle ore 20, nei pressi della piazzetta della Croce, pellegrinaggio verso il Santuario del Carmine per partecipare alla S. Messa delle ore 21. 13 luglio domenica - Domenica XV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 16 luglio mercoledì - Beata Vergine del M. Carmelo. Festa solenne al Santuario del Carmine con S. Messa alle ore 21 e processione intorno al Santuario. Nei giorni 14 e 15 alle ore 21 preghiera comunitaria nella chiesa del santuario. 20 luglio domenica - Domenica XVI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 22 luglio martedì - S. Maria Maddalena. S. Messa alle ore 18 nella chiesa della Maddalena nel Borgo della Croce. 25 luglio venerdì - S. Giacomo apostolo. Figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni, nacque a Betsaida. Fu presente ai principali miracoli del Signore. Fu fatto uccidere da Erode verso l’anno 42. È venerato in particolare in Spagna a Compostella dove sorge una basilica a lui dedicata. 27 luglio domenica - Domenica XVII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 luglio martedì - S. Marta di Betania, sorella di Lazzaro e di Maria, con le sue preghiere ottenne la resurrezione di Lazzaro. 31 luglio giovedì - S. Ignazio di Loyola. Nacque a Loyola in Spagna nel 1491, morì a Roma nel 1556. Fondò la Compagnia di Gesù.

1° giugno domenica – Domenica IX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 3 giugno martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 5 giugno giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 6 giugno venerdì - Primo Venerdì del mese. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 8 giugno domenica - Domenica X del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 11 giugno mercoledì - San Barnaba apostolo: nativo di Cipro si convertì tra i primi al Cristianesimo. Predicò ad Antiochia, a Cipro, in Asia Minore in sodalizio con San Paolo nel suo primo viaggio apostolico. Fu presente al Concilio di Gerusalemme. Ritornato in patria, vi predicò il Vangelo e vi morì. 13 giugno venerdì - Sant’Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa. Nacque a Lisbona (Portogallo) circa nel 1195 da famiglia nobile. Fu battezzato con il nome di Fernando, appena quindicenne fu accolto tra i canonici regolari di Sant’Agostino e dopo essere stato ordinato sacerdote passò nell’ordine francescano (Frati minori). Si recò missionario in Africa per predicare il Vangelo, ben presto vi contrasse una malattia e fu costretto a venire in Italia. Desideroso di incontrare San Francesco si recò ad Assisi, dove il maestro lo designò come insegnante di teologia ai confratelli. Straordinario predicatore, uomo di grande forza e cultura, difensore della famiglia, dei poveri e degli oppressi, si ritirò infine nel convento di S. Maria a Padova dove morì giovane nel 1231. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. 15 giugno domenica – Domenica XI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 22 giugno domenica – Domenica XII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 24 giugno martedì - Natività di San Giovanni Battista. Figlio di Elisabetta e di Zaccaria, coetaneo di Gesù, si ritirò ancora giovane nel deserto finché adulto apparve nelle rive del Giordano, vestito poveramente, per predicare con veemenza l’imminente avvento del Messia. Fu a lui che Gesù chiese di farsi battezzare nel Giordano. Imprigionato da Erode Antipa, subì la decapitazione ponendosi fra i primi martiri cristiani. 29 giugno domenica – Domenica XIII del Tempo Ordinario. Santi Pietro e Paolo Apostoli. Vengono festeggiati lo stesso giorno poiché alcune fonti storiche attestano che nel 67 furono entrambi a Roma per testimoniare la parola di Gesù ed entrambi furono giustiziati: Paolo per decapitazione, Pietro per crocifissione a testa in giù. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Offerta per la parrocchia Volentieri segnaliamo l’offerta di 400 euro pervenuta in parrocchia da una persona (C.M.). Tale somma verrà utilizzata per le attività parrocchiali. Grazie.

Venerdì 11 luglio 2008 ore 20 dal Giardinetto della Croce Pellegrinaggio al Carmine

4


SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Primo venerdì del mese al Carmine

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 9,00 " Ore 9,30 Ore 10,00 " Ore 11,00 " " " Ore 11,30 Ore 12,00 Ore 15,30 Ore 16,00 " Ore 18,00

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

FESTA DELLA FAMIGLIA Domenica 22 giugno 2008 Centro Parrocchiale di Tavernelle

Estate in Parrocchia

-PIEVE DI MICCIANO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CENACOLO DI MONTAUTO -CATIGLIANO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -VALEALLE -TAVERNELLE -VIAIO -TOPPOLE -TUBBIANO -PONTE ALLA PIERA -PROPOSITURA (1a domenica del mese) -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Attività estive della Parrocchia per bambini e ragazzi.

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le Ville Ore 8,45 San Michele Arc.lo a Padonchia Ore 10,00 CHIESA della Madonna Bella Pocaia Ore 11,00 S. Maria della Pace Le Ville Ore 11,15 San Simeone profeta a Monterchi Ore 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

Il programma a pagina... 16

S. Maria Maddalena

Sabato 26 luglio

Festa dei Ss. Giovacchino e Anna Genitori della Madonna, nonni di Gesù

Festa di tutti i nonni

Martedì 22 luglio 2008 Festa nel Borgo della Croce

Primo Venerdì del mese a Micciano alle ore 20,30

Ricorrendo l’annuale festa di S. Maria Maddalena la Santa Messa delle ore 18 verrà celebrata nella omonima chiesa posta nel Borgo della Croce. Seguirà un piccolo rinfresco nel chiostro dell’ex Convento di San Martino di fuori. 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo * Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Nozze di diamante Un bel traguardo!

Messaggi subliminari

Elezioni 2008 digitalfoto Emmedipì

di Sergio Lombardi

Q

uesto è l’argomento principe del muretto per cui mi fermo un attimo ad ascoltare, per il momento è presente solo un noto attivista del PDL ma sta arrivando un consigliere comunale del PD e subito inizia la verifica del voto appena concluso. «Credevo che oggi fossi andato a fare una trasfusione», dice quello del PDL. «Grazie a Dio sto benissimo e in salute», risponde il consigliere. «No, era solo che pensavo fossi diventato anemico visto che in queste elezioni i globuli bianchi hanno mangiato tutti quelli rossi!» Ma parliamo seriamente: Per sapere dove andiamo bisogna sapere da dove veniamo, allora si deve sapere che i vincitori dell’ultima guerra sono stati gli Americani, i Russi e gli Inglesi i quali nel congresso di Ialta del 1945 si divisero il mondo formando da una parte il patto Atlantico e dall’altro il patto di Varsavia e se ben ricordi quando alcuni anni fa l’Ungheria ha cercato di uscire dal patto di Varsavia si è ritrovata coi carri armati Russi nelle piazze per cui ringraziamo che almeno per ciò che riguarda gli affari interni ci fanno fare ciò che crediamo opportuno. Ma non dobbiamo tirare troppo la corda perché se poi si strappa sono uccelli senza zucchero. Vedi; molti si lamentano di come storicamente siamo stati trattati, pochi sanno che il popolo Italiano è un popolo traditore per eccellenza. Infatti fino a che vincevano, noi eravamo alleati con i Tedeschi, poi quando iniziarono a perdere andammo con gli altri e ci mettemmo a sparare contro di loro e non memori ora alcuni vorrebbero fare lo stesso con gli Americani colpevoli di averci liberato e aiutati nella ricostruzione. Certo rimane il giudizio che la storia ha dato degli eccidi nazisti e su questi temi non ci sono distinguo. In definitiva non servono i bla bla e la realtà è questa per cui è saggio prenderne atto, quando ci si trova all’interno di una casa senza possibilità di poterne uscire la cosa migliore da fare è arredarla in modo da poter vivere in modo che la stessa risulti essere un rifugio contro lo stress quotidiano. In definitiva la politica ritengo che sia una questione ideologica in cui è fondamentale essere coerenti con le idee espresse quindi è ora di comprendere che esistono avversari politici e non nemici. Questa visuale è presente quando l’ideologia è sostituita dall’opportunismo perché è in quel momento che chi lotta per cambiare le cose stravolge il tuo menage quotidiano per cui in quel momento diventa un nemico e nei piccoli paesi la maldicenza è la cosa migliore per abbatterlo, detto brevemente si fa diventare una ciquita, cioè la banana con il bollino blu. Ma quello che stravolge veramente è come fa a cadere in questo tranello chi dovrebbe essere abituato a queste logiche perverse.

Il 5 giugno 2008 festeggeranno il 60° anniversario di matrimonio Eusepio Lombardi e Alma - Ines Buzzichini. Sessant’anni fa, e precisamente il 5 giugno del 1948, il Parroco don Angelo Cerini benedisse la loro unione nella Chiesa di San Lorenzo a Torre di Caprese Michelangelo. I due novelli sposi all’epoca risiedevano nel Comune natìo ed omonimo del famoso Michelangelo, esattamente nella ridente località Simonicchi. Poi le vicende della vita li portarono, nel 1954, ad abitare nel Comune di Anghiari, scegliendo la frazione San Leo, dove tutt’ora abitano in località Montino. Questo è un’altra occasione in cui due “giovani sposi”, con la loro fedeltà ed il loro reciproco attaccamento testimoniano alle nuove generazioni una grande speranza: e cioè che l’amore è per sempre, e non può essere relativo ai sentimenti passeggeri ed effimeri. Anche il nostro Papa ha recentemente ricordato: “Il matrimonio è per sempre, non lasciatevi travolgere da edonismo e relativismo… siate fedeli nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”. Grazie Eusepio e Alma. Grazie perché con la vostra vita contribuite a diffondere nel mondo e nella nostra società un barlume di speranza, quella speranza che è Cristo stesso, e che a volte rischiamo di dimenticare. L’uomo è davvero fatto per qualcosa di eterno! Ecco perché, concludendo, la redazione dell’Oratorio e le nostre Comunità Parrocchiali rivolgono ai due festeggiati i propri auguri e rallegramenti, unendosi all’abbraccio di gioia dei figli e dei nipoti che ci hanno comunicato questa lieta notizia.

La vignetta di Scacciapensieri:

Il lavoro non manca mai!

Sentire il vespro di Clèto

Le campane della Propositura sono state programmate per suonare il vespro all’imbrunire di ogni sera. Il moderatore dell’orologio provvede a regolare l’orario dei Vespri con l’allungarsi delle giornate in estate, viceversa in inverno. Quand’è che stando tranquillamente in piazza potremo sentire il suono delle campane non sopraffatto da motori più o meno rombanti?

6


...il Palterre

Michele si è laureato!

Auguri Laura!

Venerdì 11 aprile 2008, presso l’Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Ingegneria Elettronica si è laureato Michele Del Pia discutendo la tesi: “Progetto di amplificatore di potenza a 2.45 GHz.” Relatori Professor G. Biffi Gentili, Professor M. Calamaia e Ing. V. Tesi. A Michele gli auguri e le felicitazioni della famiglia, degli amici di Firenze ma, soprattutto o anche, dei vecchi amici di Anghiari.

Venerdì 7 marzo 2008 Laura Checcaglini si è laureata presso l’Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Farmacia, Corso di Laurea specialistica in Farmacia, con la votazione di 110 e lode. Ha discusso la tesi dal titolo: “I recettori TLR: bersaglio farmacologico nella prevenzione e il trattamento di diverse malattie nell’uomo.” Relatrice Professoressa Franca Campanile. A Laura, abitante nella zona di Poggio del Sole, le felicitazioni della Redazione e gli auguri della famiglia e degli amici.

Per chi suona la campana?

Sara si è laureata

di Emmedipì

Da non molto tempo è stata ricollocata la piccola campana della torre di guardia della porta di San Martino (dopo la piazzetta delle legne). La sua ricollocazione era un desiderio che Alfiero (contiguo abitante del luogo) aveva espresso in più occasioni e così finalmente la figlia Elida lo ha potuto realizzare. E a chi si fosse chiesto per chi suona la campana, la risposta è giunta domenica 27 aprile quando, in occasione della presentazione del Palio 2008, con tanto di sfilata, la campana ha suonato allegra. E lo ha fatto anche sabato 3 maggio, festa del patrono, allorché la processione dei nostri ragazzi è passata nei pressi. E così a lei, che era abituata a scandire solo l’inizio e la fine del mercato di Anghiari, si sono date ulteriori possibilità di far sentire la sua voce. E certo non si tirerà indietro per il 29 di giugno quando unirà i suoi rintocchi a quelli ben più potenti del Campano.

Il giorno 5 maggio 2008, presso l’Università degli Studi di Siena, Facoltà di Medicina e Chirurgia, si è laureata Sara Procelli discutendo la tesi dal titolo: “L’emodialisi e l’adattamento al nuovo stile di vita del paziente dializzato.” Relatrice prof.ssa L. Panicucci. A Sara, che ha ottenuto la bella votazione di 110/110 gli auguri della famiglia, degli amici e della Redazione dell’Oratorio.

La spiga del grano Racconto di Giuseppe Del Pia

Il grano, quando l’uomo viveva nel Paradiso terrestre, non era come quello di oggi ma aveva i chicchi lungo tutto lo stelo. Anche dopo la cacciata dal Paradiso terrestre il grano dava sempre abbondanza di semi. L’uomo non si dimostrò riconoscente di questi beni che aveva ma era egoista, non rendendosi conto che questo bene prezioso gli era stato dato gratuitamente. Allora Dio un giorno, preso dall’ira (che anche lui ogni tanto s’arrabbiava), decise di togliere questa fonte di nutrimento. Mise una mano alla base della pianta di grano per eliminare tutti i chicchi. Giunto però quasi in cima, un angelo gli disse: «Ma il cane e il gatto che vivono con l’uomo, che male ti hanno fatto» Appena in tempo perché Dio si fermasse lasciando così un ciuffetto di chicchi in cima allo stelo. Da quel giorno il grano dà solo quei pochi chicchi che sarebbero quindi destinati esclusivamente all’alimentazione del cane e del gatto. È per questo che mia madre diceva sempre che era necessario dar da mangiare ai cani ed ai gatti perché la ricchezza del pane l’abbiamo solo grazie a loro.

Le nonne tornano a scuola

Se io fossi acqua... Se io fossi acqua mi trasformerei in una nuvola. Trascinata dal vento, vorrei andare tanto lontano e precisamente in Bolivia. Eh sì, vorrei proprio vedere dall’alto del cielo cosa c’è di tanto speciale in questo paese. Cercherei una città chiamata Cochabamba, vicino alle Ande ed al famoso lago Titicaca. Dondolerei nel cielo qua e là sopra le strade in cerca di qualcuno che conosco bene. Non per curiosità, ma solo per appurare se questa persona ha trovato la felicità che cercava. Se fosse così, come mi auguro, mi allontanerei felice. Se invece lo vedessi triste, mi scioglierei in tante piccole gocce proprio su di lui, costringendolo a guardarmi, senza sapere quanto gli appartiene quella nuvola. Una mamma di IVB

Revisionismo storico

Semaforo e pesci rossi

Comunemente si dice che il Medioevo va dalla caduta dell’Impero romano di Occidente nel 476 d. C. alla scoperta dell’America nel 1492, cioè al Rinascimento. Ma è un errore perché questo comincia mezzo secolo prima con lo straordinario rifiorire di Firenze e della Toscana dopo la Battaglia di Anghiari avvenuta nel 1440. Quindi gli storici farebbero bene a rivedere le loro convinzioni, perché errare è umano, non perseverare.

È vero. Per mettere il semaforo al giardinetto della Croce hanno dovuto(?) buttare giù un tiglio, non un platano come erroneamente scritto l’altra volta. In compenso però hanno ripulito la vasca dei pesci della Paola dove hanno trovato pace anche quelli di Pieraccioni. E così con la vasca rimessa a nuovo i pesci saranno più contenti, speriamo anche gli anghiaresi; e anche gli automobilisti.

di Turiddo Guerri

di Mario Del Pia

7


LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE

di don Quinto Giorgini

Il Convento-Cenacolo di Montauto d’Anghiari Nell’agosto del 1958 i cappuccini di Montauto, dopo circa quattro secoli, riconsegnarono questo storico convento, con relativo arredamento, ai proprietari Duchi di S. Clemente, discendenti ed eredi dell’antica famiglia dei Barbolani che lo fondarono nel 1567. Questi, per non lasciarlo vuoto, contattarono vari enti ecclesiastici ed istituti religiosi, che all’inizio risposero negativamente, perché il vetusto convento si presentava in condizioni molto precarie e la sua ristrutturazione per adeguarlo alle moderne esigenze richiedeva un’ingente spesa. Il parroco del luogo, don Gino Lazzerini, propose allora ai duchi di darlo in uso al Vescovo diocesano di Sansepolcro, quale luogo di villeggiatura per i seminaristi maggiori e stese un progetto di massima. Il 18 aprile 1960 la contessa Maria Annunziata Prinetti, di S. Clemente, scrive al Vescovo mons. Domenico Bornigia, manifestandole il desiderio della sua famiglia che il convento di Montauto “... non rimanesse vuoto, che fosse perpetuata la volontà degli antichi fondatori che le tombe di famiglia fossero custodite e che la popolazione vicina avesse l’assistenza religiosa”. Il Vescovo in un primo tempo pensò di acquistare il Convento per le vacanze estive dei seminaristi, ma così sarebbe stato abi-

verde Umbria e ai luoghi francescani. Mons. Bornigia scrive una lettera alla Superiora, dalla quale stralciamo questa frase: “Da parte mia vedo e penso ad un gran bene che potranno fare le Suore, le quali, lavorando con animo apostolico, gioveranno assai alla zona… quindi vengano pure le Suore, le quali penso che prima faranno conoscere al Vescovo il loro lavoro specifico”. La Madre Generale fece rispondere a mons. Bornigia dichiarando di essere disposta ad inviare alcune suore di N.S. del Cenacolo, che faranno quanto sarà in loro potere “…per far del bene in quel conventino e che accetta di sperimentare per qualche anno … per ritiri spirituali e l’insegnamento del catechismo”. La data ufficiale della nascita del Cenacolo di Montauto è considerata il 27 gennaio 1960, ma le suore che formarono la prima comunità arrivarono solo nel luglio; esse furono Adriana Berardi. Maria Imelda Infanti, Maria-Rosa Vergnano, Ernestina Rivolta, Pasqua-Rosa Dosa, Germana Morandin e Angela Camandona. Si misero subito al lavoro adattando il convento a casa per esercizi. Il primo corso ebbe luogo il 26 luglio per le lavoratrici della nota ditta Buitoni di Sansepolcro, a cui seguirono altri corsi per giovani. Da questo primo ritiro, negli ormai cinquant’anni della sua storia, questa “Clinica spirituale”, così chiamata da mons. Bornigia, ha accolto per la preghiera e la meditazione della parola di Dio, migliaia e migliaia di ragazzi, giovani, adulti, religiosi e religiose, sacerdoti e vescovi. Il Vescovo Domenico Bornigia “bella figura di asceta”, volitivo, intraprendente e zelante, si convinse sempre più che la venuta di queste suore e la trasformazione del convento francescano in una oasi spirituale, sia stata veramente una grazia di Dio e di Nostra Signora del Cenacolo per “risanare la Diocesi” con l’insegnamento religioso alle varie categorie del popolo cristiano nel clima di rinnovamento avviato dalla celebrazione del Concilio Vaticano II°, che sarà di prevalente carattere pastorale. Alla soddisfazione del Vescovo si deve aggiungere quella del parroco don Lazzerini, che con il Cenacolo di Montauto vide rifiorire la fede dei suoi parrocchiani, affidando i ragazzi del catechismo alle brave suore, le quali poi, attraverso i figli, raggiungevano le rispettive famiglie.

tato soltanto due mesi all’anno e quindi ritenne più opportuno per la Diocesi usarlo come Casa per esercizi e ritiri spirituali, per sacerdoti, religiosi, coniugi, giovani, ragazzi e per le varie associazioni. Chi meglio della Congregazione delle Suore di Nostra Signora del Cenacolo, fondata nel 1826 a Lalouvesc in Francia da madre Thérèse Couderc, che si proponeva di risvegliare e approfondire la fede cristiana attraverso la catechesi, gli esercizi, i ritiri e la direzione spirituale? Nella primavera del 1960 la madre provinciale d’Italia, suor Anna Balbo, con l’allora Superiora del Cenacolo di Roma Lidia Noto, previo consenso della Madre Generale Claire Cordonnier, già contattata dai proprietari del convento, fecero un primo sopralluogo a Montauto trovandolo interessante per la fondazione di un cenacolo fuori della città, in luogo solitario, nell’Italia centrale e nella rossa Toscana, vicina alla

8


...le nostre chiese Il Vescovo Domenico visitava spesso questo Cenacolo, dove si recava per meditare e salutare i gruppi che salivano per i vari ritiri. Qui il 26 settembre 1962 rinnova l’offerta della sua vita al Signore, stendendo il suo testamento in preparazione a sorella morte che sarebbe arrivata sei mesi dopo: il 10 marzo 1963. Nel primo anniversario di morte, il suo Vicario mons. Tersilio Rossi volle erigere a nome della Diocesi, in sua memoria, un busto di bronzo conservato ancora nella biblioteca del Cenacolo e sul cui cippo di pietra si legge: “S.E. MONS. DOMENICO BORNIGIA – VESCOVO DI SANSEPOLCRO – VOLLE QUESTO FRANCESCANO RITIRO – AFFIDATO ALL’OPERA E ALLA CUSTODIA DELLE SUORE DI N.S. DEL CENACOLO – PER TUTTI GLI ASSETATI DI DIO…”. Certamente tra le numerose opere di questo zelante Pastore lasciate alla sua amata Diocesi biturgense, questa è la più grande e la più viva. Passiamo ora a descrivere le strutture architettoniche di questo convento, adiacente alla chiesa dedicata a S. Francesco che abbiamo illustrato nella precedente puntata. Esso è circondato da un verde ed ampio parco della superficie di circa 3 ettari, tutta cinta da un rustico muro alto circa metri 2,50. I fabbricati, compresi gli annessi agricoli trasformati in casa per accogliere gli ospiti in ritiro, con il convento, la chiesa e le cappelle occupano una superficie di circa 1600 mq. Questo

meridiana – silenzioso orologio dei secoli passati – si apre un ampio chiostro in forma di quadrato irregolare, caratterizzato da un selciato di pietra con al centro un bel pozzo, pure di pietra (m 2x1,77) protetto da una piccola tettoia. Il tutto è circondato da un portico quadrangolare ricoperto da tetti a capanna, sostenuti da sedici pilastri intonacati. Dai quattro ampi corridoi del porticato, si accede, attraverso piccole porte, nei numerosi locali del convento: chiesa, foresteria, refettorio e vari servizi. Attraverso anguste scale in pietra, erosa dall’uso e dal tempo, si sale al piano superiore, dove uno stretto corridoio, lastricato di rustici e sconnessi mattoni e illuminato da finestrelle irregolari che si affacciano sul chiostro, si accede ad una ventina di camerette riservate alle suore. Dalle finestre di queste piccole e povere celle francescane, un tempo abitate dai frati, si possono contemplare le belle colline toscane, rivestite di ulivi, vigne e cipressi, il cielo terso ed azzurro e all’estremo orizzonte la catena degli Appennini che invitano a meditare e ad innalzare la mente e il cuore al Creatore dell’universo. Se scendiamo al refettorio, possiamo notare tre popolari affreschi, staccati dal muro e restaurati. In quello centrale è raffigurata una devota immagine della Madonna con il Bambino; alla sinistra di chi guarda c’è la scena di S. Francesco che dona il saio ad Alberto, conte di Monte Acuto, promettendo di avvisare i suoi posteri dell’arrivo di sorella morte tre giorni prima, con l’apparizione di una miracolosa fiammella sulle mura del castello; nell’altro affresco abbiamo le figure di S. Francesco e S. Antonio, che indicano al discendente di Alberto, Federico, il luogo dove dovrà sorgere questo convento. Dimenticavo di far notare, all’inizio dell’ampio piazzale che introduce alla chiesa, la presenza di un bel crocifisso in terracotta, mutilato da una scheggia dell’ultimo conflitto mondiale e poi restaurato, mentre sull’architrave dell’ingresso al convento il visitatore può leggere scolpito il detto evangelico “Se tu conoscessi il dono di Dio” (Gv. 4,10) con la data: “A.D. MD70 Restaurato 1854”. Attualmente la Comunità del Cenacolo, che ogni mese accoglie fraternamente chi scrive e gli altri sacerdoti della Zona Pastorale della Valtiberina toscana per il ritiro spirituale e l’aggiornamento, è composta dalle suore Maria Ausilia Piazza, Germana Azzimonti, Maria Imelda Infanti, Maria Rosa Vergnano, la volontaria Carmen Latte, sotto la guida dell’ospitale Superiora Astrid Breiti, che ringraziamo per la gentile accoglienza. Le foto: Nell’altra pagina. In alto: le suore del Cenacolo attualmente presenti nel convento di Montauto assieme a don Quinto e, in basso, una foto del 1910 (tratta da la “Valle Tiberina” per g.c. di Enrico Baglioni) con i francescani e il leccio che la tradizione lega al passaggio di San Francesco dalle nostre zone. In questa pagina. In alto: il busto del Vescovo Bornigia, il fabbricato destinato ai ritiri spirituali e, in basso, il pozzo del chiostro del convento.

complesso francescano, costruito come abbiamo detto nel secolo XVI, è stato poi ristrutturato ed abbellito nel secolo XIX e restaurato nel decennio 1960-70, quando fu comprato dalle suore del cenacolo. Danneggiato negli ultimi terremoti del 1997 e 2004, attende tuttora di essere riparato e consolidato. Aderente alla parete sud della chiesa, sulla quale si nota una

9


Angolo della Missione

Poetiche corrispondenze dai Renicci a cura di Donna Beppa

a cura di Franco Cristini

Una lettera dalla Tanzania

Battibecco tra nonna e nipote

La cunfidenza

Dodoma, 8 febbraio 2008

Carissimi,

(ovvero: due generazioni a confronto)

saluti dal Villaggio della Speranza. Abbiamo ricevuto dalle mani degli Amici di Arezzo la vostra generosa offerta, frutto dei vostri sacrifici e del veglione che avete organizzato e la serata di canti natalizi del 21 dicembre scorso nella chiesa della Croce a favore del Villaggio della Speranza. Ringraziamo di cuore voi per le meravigliose iniziative e tutti coloro che hanno contribuito alle loro realizzazioni. I bambini che vivono nel Villaggio sono ormai 150; le case sono pienissime e non sappiamo come fare per poter accogliere altri bambini. A questi piccoli ospiti si aggiungono tutti i malati esterni che vengono regolarmente curati nei nostri ambulatori e che al momento sono 1591, con un incremento mensile di una trentina di persone. Tra questi ammalati un occhio di riguardo è per le donne incinte che, curate bene fin dal sesto mese di gravidanza, possano dare alla luce un bambino sano. Abbiamo completato per loro con l’aiuto di tanti amici come voi il blocco maternità, che sta cominciando a funzionare in questo periodo. Stanotte per esempio è nato un bambino e c’è un’altra mamma in attesa di dare alla luce il suo piccolo. Abbiamo destinato a queste mamme e a questi bambini la vostra offerta; la useremo per acquistare il latte in polvere, che necessariamente la donna HIV positiva deve usare per il suo bambino al fine di evitare la trasmissione del virus attraverso il latte materno. La mamma riceverà il latte in polvere per i primi sei mesi e poi, fino a quando il bambino non avrà compiuto un anno, pagheremo per lei il latte vaccino. Vi ringraziamo tantissimo per il vostro aiuto e preghiamo perché Dio protegga le vostre famiglie e vi doni salute, forza e coraggio per ogni giorno. Con viva riconoscenza e sincero affetto

“Senti, cittina, io mo’ ‘l vo’ sapere quel che tu vè a cerchè tutte le sere, quand’è tra ‘l lusco e ‘l brusco, al cumbrigliume, che ci se vedi poco anche cul lume!” “ ’Ndu vèdo?... Ma, nunnina, ‘nte curère! Ciò ‘l ganzo che m’aspetta al giardinetto. So’ bella... lu’ me garba.. che vu’ fère? Ci semo‘nnamorèti e ‘l tengo stretto!!! L’ho cunusciuto miccurdì al merchèto E, quande lu’ m’ha ditto che gni piècio, ci semo ardoppi, io l’ho ‘n po’ abraccèto e... trippe trappe... lu’ m’ha dèto ‘n bècio!” “Oddìo! Ma che vergogna! ‘N sarà vero! Robba che ancora tu ‘n se’ manco nèta e già giri da sola, a buio nero... ...e doppo artonni tutta strupiccèta!” “ Nonna!? Datte ‘na mossa! Nn’è più ieri! El ganzo ci l’èn tutte, a quindici anni. ...E pu, io vo’ fè quelo che me pèri: va a durmì’ tu, che c’è tutti i malanni!!!” “La mi’ cittina, ascolta quel che dico: sta’ forte, nun gni de’ la “cunfidenza”, chien giù la maglia, tappite ‘l bilico, che chi te vedi, chi lu sa che pensa!!!” “Nonna, ma de ‘ndu vieni, tu, da Giove? Questa è la moda, ‘n c’è gnente de mèle... Te devi abituè a l’usanze nove: ‘nn’usa più le mutande cul coscèle!”

Don Vincenzo Boselli - Suor M. Rosaria

Me n’ero acorta… veggo, veggo, cocca, son altri tempi, de nome e de fatto: ma m’arincresci si qualcun te tocca, che io so’ ‘n po’ a l’antica e ‘n me ci adatto!!!

Festa della famiglia 2008 Domenica 22 giugno

* Ore 11 S. Messa parrocchiale.

“Va a letto, nonna… ma, ‘nte piglia ‘l sonno? E arpensa: che facivi, tu cul nonno???”

* Ore 16 inizio giochi per bambini e adulti. Merenda e ciacce fritte.

Rassegna “Poesia ad Anghiari” Anghiari, 3 agosto 2007

* Ore 20 estrazione lotteria. * Ore 21 musica ed allegria.

10


UNA STORIA PER PENSARE... a cura di Laura Taddei

Abbi cura di lui!* ...INVECE un samaritano…, poi caricatolo sopra il suo giumento, lo portò ad una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due monete, le diede all’albergatore, e gli disse “abbi cura di lui e ciò che spenderai in più lo pagherò al mio ritorno.” (Lc10,34-35) Oltre la strada, fino alla locanda, continuiamo a contemplare la ricchezza, la fantasia dei gesti dell’Amore del Buon samaritano. Egli, come vediamo, non si limita all’emergenza da soddisfare, ma crea un rapporto con l’uomo ferito, è disposto a pagare di persona, senza aspettarsi nessun tipo di risarcimento. Inoltre ha il coraggio di invitare in questa dinamica di amore anche l’albergatore, chiedendo anche a lui di andare oltre, di fare qualcosa che va al di là del suo stesso ruolo: “abbi cura di lui”; è una raccomandazione che supera il semplice dovere dell’ospitalità, egli non fa altro che allargare ad altri il suo stesso stile di vita. Lui stesso, nei tempi e nei modi ha fatto più di quello che gli era richiesto e invita anche l’altro a fare di più di quello che gli richiede la semplice professionalità di albergatore. Nel tempo stesso, però, non si attacca alla persona che sta aiutando, non lascia i suoi affari per dedicarsi completamente a lui, non lo lega a sé con debito di riconoscenza; lo troverà ancora al suo ritorno? Probabilmente no, ma non importa. Il samaritano ha trovato la via sapiente di chi vive l’amore, la compassione, senza soffocare nessuno, senza attendersi nulla in cambio, il suo andarsene non è segno di disinteresse, perché ripasserà, ma un modo semplice di vivere la gratuità dell’amore; il suo non è un amore appiccicoso e altezzoso, da ultimo si fida dell’albergatore, è convinto che altri al posto suo, come lui e forse meglio di lui, saranno capaci di prendersi cura di questo uomo ferito e condurlo alla salvezza. Tutto il comportamento del Samaritano si fonda su quel “ma” e su quell’ “invece” iniziale. Questa parabola descrive la lotta fra la mente chiusa e la strada aperta. La nostra vita cristiana è una lotta con la nostra incapacità a trovare punti

di rottura ad abitudini, convenzioni, tradizioni, che anziché aprire strade le chiudono. Questo vale nella vita di ciascuno di noi, ma anche in quella della Chiesa intera: rischiamo di essere cristiani poco coraggiosi, scontati, poco alternativi, non dell’alternatività dell’eccentrico, del polemico ad ogni costo, ma quella del cristiano che non segue la mentalità del secolo, ma quella del “non mondo”, che deve costantemente apparire nelle nostre scelte, nelle nostre azioni, nel nostro stile di vita. Si rimprovera spesso, a volte non a torto, alla Chiesa di essere grigia, triste, monotona, chiusa, prevedibile nei suoi discorsi, nelle sue celebrazioni, nel suo normale procedere a patti col mondo. Il vento forte, scomodo della profezia sembra lasciare campo all’aria stagnante di bassa pressione nella quale si può soltanto boccheggiare. A volte capita di sentire frasi di questo tipo: “Non è una suora come le altre...”, “Quella donna, così allegra, pensare che è anche religiosa” “è talmente bravo che non sembra neanche un prete”. Di fronte a queste espressioni ingenue e ingenerose c’è un modo di vedere le cose stereotipato e quindi la normalità è il prete scorbutico, triste, la religiosa inacidita e incapace di rigenerarsi. Quando si incontra un semplice gesto di cordialità, di accoglienza, ne restiamo stupiti, invece di pensare che dovrebbe essere la norma fra noi. Siamo noi che abbiamo contribuito a questa immagine con il nostro grigiore, con le nostre scontentezze, con le nostre chiusure mentali. Per scalzare questo giudizio non dobbiamo affannarci a creare iniziative, costruire chiese, ,inseguire novità e mode; basterebbe essere cristiani che ribadiscono “altrimenti”, “Invece”, “MA”, che vanno “contro corrente” sull’esempio del samaritano. Il cristiano che non frequenta la strada finisce con il chiudersi in casa e trasformare la propria camera, o la propria sacrestia, in una fortezza e fare il contrario del Cristo-samaritano che va sulle strade del mondo. Impariamo da Lui a muoverci verso il nostro fratello con la Sua carità creativa, carica di gesti e di attenzioni. Siamo chiamati non solo a fare il bene, ma a farlo bene, con stile, estro, creatività, capacità inventiva, pronti a imboccare nuovi sentieri, fiduciosi che il Signore ci darà la capacità di farlo. Se siamo incupiti, chiusi, c’è qualcosa che non va nella nostra fede, nel nostro amore. Perché alla fine si riassume tutto nell’esortazione-comandamento: “AMA!” (*da una catechesi di don Benedetto Rossi biblista)

11


Fotocronaca

La Corale di Colle Isarco Dal 25 aprile al 27 aprile la Corale parrocchiale di Colle Isarco di Brennero (BZ), è stata ospite in Anghiari. Domenica 27 aprile si è esibita nella chiesa della Propositura durante la celebrazione della S. Messa presieduta dal loro parroco don Stefan Stoll. Era presente la loro presidentessa, la signora Edit Rainer che ha suscitato vivo apprezzamento nei fedeli che l’hanno più volte applaudita.

La Compagnia all’opera

di Alebi Ovviamente i giovani che hanno ricevuto la Cappa della Compagnia di Sant’Antonio per l’anno 2008 non si sono recati ad uno spettacolo musicale teatrale (l’opera), ma stanno solamente svolgendo la propria opera. Nella foto dopo la Processione del 3 maggio scorso, all’interno del museo della Misericordia. La parola opera significa propriamente Lavoro manuale; ciò che fa una persona in un giorno. Viene usato per diverse attività: dal lavoro nei campi a quello dell’artista, e sottolinea un atto volontario diretto ad un preciso risultato. Col tempo comincerà ad esprimere un’azione meritoria dal punto di vista religioso (opera di carità, opere di misericordia...). Gli ultimi due secoli formano infine la parola “opera d’arte”. Ed ecco i giovani di Sant’Antonio che si sono messi all’opera! Gli rimangono altri due impegni: il Corpus Domini (che sarà già passato quando il giornale giungerà nelle vostre case) e la processione della Madonna di Loreto lungo le stradine di Anghiari vecchio.

Canti intorno al fuoco di Mario Del Pia

Nonostante una pomeridiana pioggerella un nutrito gruppo di amici si sono ritrovati intorno al fuoco acceso nell’aia di Palazzolo, sotto le rinnovate ed antiche mura di Anghiari. Ad allietare la serata erano presenti i Canterini vagabondi, guidati da Mario Guiducci, al quale va il merito di aver amalgamato cantori così eterogenei. All’ingresso dell’aia si è cantata la marcia di Paiolo, poi La Letizia, canzone del poeta d’Upacchi che coinvolge giovani di Pieve Sovara, e la Creazione del mondo, pezzo forte di Arialdo, indimenticato suonatore di fisarmonica. È stato poi riproposto, dopo oltre 50 anni di letargo, l’inno dei Tredici, Società spensierata formatasi nei primi decenni del XX secolo. Ma, e qui viene il bello, è stata addirittura cantata una canzone popolare polacca: Szla dzieweczka do laseczka. E questo in onore di don Stanislao e della sua famiglia presente in questi giorni ad Anghiari. Alla famiglia Bartolini un grazie per l’accoglienza anche a base di zuccarini, dolci, moscatello e vinsanto.

12


NOTE DALLA MISERICORDIA

a cura di Massimo Redenti

Spigolature Servizio Civile Nazionale La confraternita di Misericordia di Anghiari ha inoltrato la richiesta di accreditamento al Servizio Civile Nazionale, per poter avere nel prossimo futuro una possibilità di collaborazione da parte di giovani della zona, nel rispetto e secondo le regole della normativa vigente in materia. Museo Storico della Confraternita: nuova illuminazione. Recentemente avevamo riparato il tetto del museo, rifatto l’intonaco esterno e ristrutturato i due portoni di ingresso; finalmente siamo riusciti a portare a completamento anche i lavori di messa in sicurezza del nuovo impianto elettrico, dotando anche i locali del museo di un nuovo assetto di illuminazione, moderno e funzionale. Nell’occasione abbiamo ritinteggiato le pareti di tutti gli ambienti ed abbiamo effettuato qualche leggera modifica alla disposizione delle teche e del materiale in esposizione. È stato effettuato anche un “intervento conservativo” sui pilastrini in pietra della finestra della “carità”, e così pure sulle altre parti in pietra della facciata del museo; appena potremo daremo seguito alla successiva fase di “ricostruzione”, sempre sotto il controllo della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Arezzo. L’impegno complessivo è stato tanto, e speriamo che il risultato sia apprezzato dalle nostre consorelle e confratelli.

Le vostre offerte

Domenica 8 giugno: a Caprese Michelangelo incontro delle Misericordie di vallata (Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro e Sestino).

Il programma prevede al mattino, presso la sala del ristorante “Il Cristallo”, un convegno sul tema “Le Misericordie e le Istituzioni”, al quale sono invitati, fra gli altri, il Presidente della Provincia, il Prefetto, il Presidente Nazionale delle Misericordie d’Italia, il Presidente della Comunità Montana Valtiberina Toscana, il Direttore Generale della USL 8 di Arezzo e Sua E. il Vescovo. La Misericordia di Anghiari avrà l’onore di relazionare sull’andamento generale a nome delle sette Misericordie di vallata. Seguirà il pranzo conviviale, sempre al “Cristallo”, e successivamente, alle ore 16,30 verrà celebrata la SS. Messa presso la “Madonna della Selva”. Chiuderà la giornata un rinfresco per tutti gli intervenuti. Siete tutti invitati. Il Corso per Soccorritori di Livello Avanzato sta volgendo al termine. Il corso è frequentato, fra gli altri, dai seguenti anghiaresi: Bassani Patrizio, Bini Massimo, Cambi Sheila, Casi Loretta, Gattaponi Mario, Lanzi Stefano, Limoni Stefano, Manenti Andrea, Melani Paolo, Meucci Debora, Pettinari Federico, Poderini Leonella, Roselli Lucio, Steinbruck Elisa. A tutti loro l’augurio che abbiano trovato nelle lezioni del corso i giusti insegnamenti, le nozioni e lo spirito di gruppo fondamentali per il miglior risultato in qualsiasi attività. Alla Confraternita la speranza che i nuovi “soccorritori patentati” possano unirsi al gruppo dei volontari già attivi, migliorando sempre di più la nostra organizzazione e, soprattutto, mettendo a disposizione della collettività anghiarese energie e collaborazioni sempre più qualificate.

13

Baldi Maria: i familiari alla memoria 200 Bianchini Rosa Meucci: i familiari alla memoria 280 Caraffini Bruno 10 Chiarini Ida 50 Cipriani Gino 100 Coleschi Vasco in memoria di Marini Dante e Cipriani Domenica 50 Cuccini Fabio 50 Donatori di Sangue “Fratres” di Anghiari 2.000 Fancelli Gino 5 Foni Duilio: i familiari alla memoria 200 Ghignoni Aldo: i familiari alla memoria 200 Ghignoni Vasco e Tani Maria Giovanna 30 Giorgeschi Graziano: le figlie e la moglie alla memoria 20 Giorni Giuseppe: i familiari alla memoria 100 Giovagnoli Piero: i familiari alla memoria 180 Guidelli Ugo in memoria di Guidelli Aldo 145 Mafucci Roberto: i familiari alla memoria 190 Magri Nella 10 Magrini Assuntina 100 Magrini Ing. Angiolo 100 Mencarini Maria: i familiari alla memoria 100 Micanti Fernando 50 Nardi Tiziana 10 Panichi Maria Desa: Floridi Dott. Fulvio e Grazia alla memoria 100 Panichi Maria Desa: gli amici alla memoria 100 PanichiMariaDesa:ifamiliariallamemoria 150 Piomboni Adone 50 Polverini Liana in memoria di Vadero Cancellieri 25 Raffaelli Benito in memoria di Panichi Maria Desa 10 Zanelli Michele: i familiari alla memoria 450 Che Dio ve ne renda merito.

I nuovi iscritti Carria Lorella Casalboni Fabio Del Pianta Luigi Fancelli Gino Felloni Giuseppe Giommoni Settimio La Salvia Franca Leonardi Giuseppe Maggini Cristina Marconi Icaro Pernici Carla A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento. Nella foto una delle sale del Museo prima della nuova sistemazione. Recatevi presso il Museo nei giorni di apertura, sarete sorpresi piacevolmente della esposizione dei cimeli e dei documenti.


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

e.mail: info@fratresanghiari.it

DUE IMPORTANTI TESTIMONIANZE SCRITTE DA CONDIVIDERE Riceviamo e volentieri pubblichiamo due lettere il cui contenuto riteniamo di dover condividere con i lettori del giornalino. La prima riporta le considerazioni di una nostra donatrice, Sara R., che ha fatto parte attiva del precedente consiglio direttivo e che non ha potuto riconfermare questo suo impegno per accresciuti obblighi di famiglia. La seconda ce la invia un ex donatore, Armando B., recentemente nominato socio benemerito del Gruppo. Ad entrambi il nostro ringraziamento per aver voluto condividere con noi sentimenti e riflessioni sulla loro militanza all’interno della grande famiglia dei Fratres. “Sono già trascorsi cinque anni da quando il Presidente Pietro Ganganelli mi propose di candidarmi a consigliere nelle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Gruppo. Per mia innata timidezza accolsi l’invito con una certa titubanza, ma accettai, sicura che questa nuova esperienza mi avrebbe almeno consentito di vivere con maggior consapevolezza la mia già attiva partecipazione al Gruppo come donatrice ormai da qualche anno. Avrei inoltre avuto la possibilità di impegnarmi maggiormente nel volontariato che ritengo indispensabile fondamento del vivere civile e vera espressione della carità cristiana. Adesso che il mio “mandato” è terminato, non posso che ringraziare Pietro per quella proposta, la cui accettazione mi ha umanamente molto arricchito. Ho avuto la possibilità di far parte di un gruppo di persone cui va tutta la mia stima per il costante impegno speso per la crescita della nostra associazione. Persone che, nonostante i vari impegni familiari e lavorativi, hanno generosamente dedicato tanta parte del loro tempo e delle loro energie all’organizzazione delle ormai consuete e numerose iniziative che ogni anno animano la vita del Gruppo. Facendo un rapido bilancio di questa esperienza, riconosco di aver più ricevuto che dato, visto che spesso il mio contributo si è limitato alla semplice partecipazione alle varie riunioni del Consiglio . In effetti ho avuto veramente molto in cambio di questo mio modesto impegno. Innanzitutto l’amicizia che si è instaurata con chi non conoscevo e approfondita con gli altri. Pur senza perderne di vista lo scopo principale, i nostri incontri si sono sempre svolti in un clima di grande distensione e allegria. Tutti poi mi sono stati d’esempio per il loro gratuito e generoso impegno dimostrato per raggiungere l’obiettivo principale del Consiglio: far arrivare a più persone possibile il messaggio di come la donazione del sangue sia un gesto spesso in grado di salvare delle vite umane. Se in occasione delle recenti elezioni per il rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo non ho ridato la mia disponibilità ad essere eletta è solo perché essendo aumentati gli impegni familiari, non credo più di poter garantire nemmeno la mia partecipazione a tutte le varie riunioni. Ritengo poi che sia giusto lasciare spazio a chi ha più spirito di iniziativa e capacità organizzative di me.

FATTI

UN

Comunque sia, seguirò sempre con molto affetto l’attività del Consiglio e spero di poter dare una mano se in futuro ci sarà bisogno anche di me. Un grazie a tutti gli amici del Consiglio e un grande in bocca al lupo e buon lavoro per il mandato appena cominciato!” Sara

“ Carissimo presidente, grazie per la bella pergamena dei Fratres - Gruppo Donatori di Sangue. Mi ricorda purtroppo una iniziativa personale che sono stato costretto a lasciare circa sette anni fa: non era stato facile, i primi tempi, donare il quantitativo minimo senza svenire… era come una sfida fra il mio corpo, l’ago e un sacchetto da riempire; ma poi il tempo mi aveva aiutato, anche se invidiavo quelli che, più robusti, lo facevano con una disinvoltura disarmante e con una produzione impossibile per il mio fisico. L ’ h o sempre intesa come una cosa molto personale, al di fuori di giustificazioni ideologiche, da farsi senza “appartenenze” e senza tessere, solo rispondendo ad una chiamata, ma con un’anonima certezza di aiutare qualcuno. È forse per questo che non sono venuto a ritirare la pergamena (che fra l’altro mi ricorda quelle miniate da mio padre, anche lui donatore di sangue) presso una delle poche associazioni controcorrente, perché composta di persone che fanno solo gli interessi… degli altri. Armando

REGALO: DONA!

Donare sangue è un grande regalo che fa bene agli altri e anche a te. DIVENTA ANCHE TU UN DONATORE DI SANGUE FRATRES !!!

Per saperne di più contattaci alla nostra mail elettronica o telefona ai numeri 0575/789577 (Sede), 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca), 3381484889 (Fabiano).

14


...dal Gruppo Fratres Assegnate le cariche sociali per il prossimo quadriennio

Il nuovo Consiglio Direttivo

N

ella riunione di insediamento del nuovo Consiglio Direttivo del Gruppo, eletto come ricorderete nell’assemblea sociale del marzo scorso, sono state assegnate le cariche sociali previste dallo statuto, che guideranno l’associazione da qui a tutto il 2011. Costatate le disponibilità dei consiglieri presenti, Pietro Ganganelli è stato riconfermato alla presidenza del gruppo mentre ha assunto la carica di vicepresidente Carlo Leonardi. Alessandro Bivignani sarà il nuovo segretario e potrà avvalersi della collaborazione di Piero Matteucci e Mercatelli Gessica mentre Ermindo Pernici curerà la gestione economica. Ricoprirà la carica di Capogruppo, con il compito di coordinare le donazioni, Fabiano Vellati che sarà coadiuvato da Boldrini Simona e Bruttini Emanuela. Confermati, poi, l’Assistente Spirituale

Don Marco Salvi e la Consulente Sanitaria dott.ssa Rosella Guadagni. Tutti gli altri consiglieri o collaboratori (Giovanna Berni, Bigiarini Stefano, Comanducci Sara, Del Pia Rita, Fragai Massimo, Madiai Francesca, Ricci Michele, Tappeto Luigi e Tramontani Maurizio) ricopriranno altri importanti incarichi all’interno del nuovo organismo di governo. Definito successivamente, nel corso di un’altra apposita riunione dei neo eletti, anche l’assetto del nuovo Collegio Sindacale dei Revisori dei Conti che vede Frido Camaiti alla presidenza, Boncompagni Silvano vicepresidente, Frosina Salvatore segretario e Montagnoli Sergio membro supplente insieme a Pozzoli Agostino. A tutti un caloroso ringraziamento per la disponibilità dimostrata ed un fraterno augurio di buon lavoro !!!

Un appello importante non solo per i nostri donatori ma anche per chi volesse…. imitarli LA DONAZIONE DEL SANGUE NON DEVE… ANDARE IN FERIE!!! Analizzando i dati che il Centro Trasfusionale di zona ci ha trasmesso, si nota con molta sorpresa ed un pizzico di amarezza che rispetto al primo quadrimestre dell’anno scorso le donazioni dei nostri volontari sono in forte calo ( quaranta in meno!!!). Cosa sta succedendo, ci siamo chiesti? Quali ne sono le eventuali cause? E’ vero, rispetto al passato, qualcosa è cambiato nella sempre più rigida normativa. Gli ultra sessantacinquenni non possono più donare; la quantità di sangue donato è tassativamente di 450 cc; a volte c’è da aspettare troppo tempo al trasfusionale… Ma non possono essere questi i motivi per rinunciare a quello su cui abbiamo da sempre creduto: “ donare il sangue è donare la vita e tale gesto dovrebbe essere sentito da tutti come un dovere civile e morale; donare il sangue significa ridare la salute al nostro prossimo malato, restituirlo all’affetto dei familiari ed ad una normale esistenza.” Confidando, quindi, nella consueta generosità dei nostri volontari, invitiamo tutti a ritornare con gioia al Centro Trasfusionale, soprattutto nell’approssimarsi della stagione estiva, durante la quale negli ospedali tende a diminuire la disponibilità di sangue, proprio mentre ne aumenta la richiesta a causa delle emergenze legate al grande esodo di persone, verso i luoghi di villeggiatura.. La donazione del sangue non può… andare in ferie!!! . E’ quindi importante che i nostri volontari, ma anche coloro che volessero imitarli, rispondano prontamente, anche nei mesi estivi, alla chiamata del Gruppo. Prima di andare in ferie, quindi, conferma questo impegno di solidarietà umana e cristiana ! 10 a F E S T A

E S T I VA D E L D O NAT O R E

SABATO 31 maggio Santuario del Carmine, ore 21.00 Concerto del Coro e dell’Orchestra del Liceo Musicale di Arezzo, in collaborazione con la locale Filarmonica Mascagni. Subito dopo, RICCO BUFFET per tutti.

DI SANGUE

Domenica 1° giugno piazza Baldaccio Ore 9.30: CONTROLLO GRATUITO di colesterolo, glicemia e pressione del sangue, con la partecipazione di medici e paramedici del distretto sanitario ed i volontari della Confraternita di Misericordia. Durante la giornata manifestazioni sportive e ricreative (torneo di pallavolo…). Dopo cena, ore 21, consueto spettacolo di arte varia, con la partecipazione del misterioso “MAGO MERLETTO”.

VIAGGIO TURISTICO DI DUE GIORNI DOMENICA 17 e LUNEDI 18 AGOSTO 2008 TOUR DELL’ABRUZZO, CON VISITA AL SANTUARIO DI LORETO L’AQUILA (il Duomo, la basilica di S. Maria di Collemancio, la fontana delle novantanove cannelle…) Nel pomeriggio, escursione sul massiccio del GRAN SASSO, con la funivia, fino alla zona alpinistica di Campo Imperatore, dove si trova l’albergo ove fu prigioniero Mussolini, nel lontano 1943. Il giorno dopo, passando attraverso il celebre traforo del Gran Sasso, faremo rotta verso la costa adriatica, visitando altri luoghi di indiscusso valore turistico per approdare, dopo diversi chilometri di autostrada, al SANTUARIO MARIANO DI LORETO. Da qui, nel tardo pomeriggio, faremo ritorno a casa. Tutti possono partecipare: un particolare invito ai nostri associati ed ai loro familiari. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi presso la sede del Gruppo o presso l’ufficio della Pro Loco di corso Matteotti.

15


E...state in Parrocchia! Pronti alla partenza! L’arrivo dell’estate ci fa sentire pieni di voglia di partire... come l’espressione dei ragazzi nella foto qui sotto. Per questo l’abbiamo messa! L’attesa delle vacanze documenta infatti la volontà di vivere; proprio per questo non dobbiamo lasciare che le vacanze passino senza cogliere la possibilità di libertà che l’attesa dell’estate porta con se!

Pellegrinaggio al Carmine Venerdì 6 giugno ore 20. A conclusone dell’Anno scolastico, per i ragazzi delle superiori e universitari.

Campeggio per le medie A Badia Prataglia – Foreste Casentinesi dal 26 al 30 giugno.

Campeggio per le Superiori In una bella località delle Dolomiti dal 6 al 12 luglio.

GREST per i bambini e ragazzi del catechismo All’oratorio di Anghiari, e nelle nostre parrocchie vicine… camminate, giochi, preghiera! Le date sono ancora da decidere.

G.M.G. Giornata Mondiale della Gioventù A Sidney, Australia. Dall’8 al 24 luglio. Due sono i giovani della nostra parrocchia che parteciperanno. Li accompagneremo accendendo una lampada nelle nostre chiese dalla partenza fino al loro ritorno. Inoltre organizzeremo incontri per seguire nel maxi-schermo i momenti principali della GMG.

16


Considerazioni personali

Un 3 maggio quasi al completo! di Alessandro Bivignani

N

ella mia agenda giornaliera del telefonino, lo scorso sabato 3 maggio avevo semplicemente segnato: 3 maggio. Non una ripetizione della data odierna ma il confluire in essa dell’insieme di celebrazioni e feste che caratterizzano la giornata del 3 maggio di Anghiari.

Deciso quest’anno a vivere più a fondo l’intera giornata, proviamo a verificarne, a distanza di alcune settimane, come è stata! Innanzitutto il 3 maggio, nella liturgia riformata, è la memoria liturgia dei santi apostoli Giacomo e Filippo. Con buona pace delle rubriche liturgiche, ad Anghiari si celebra invece quella che fino al Messale del 1962 e precedenti era la festa della Invenzione della Santa Croce (da non confondersi con la festa della Esaltazione della Croce, il 14 settembre, che è sempre in vigore) ed ecco perché la festa si svolgeva in larga parte – quasi totalmente in verità – alla Badia, chiesa che l’amato don Nilo ambiva chiamare “Santuario di Gesù Crocifisso” (è scritto anche nella campana più grossa della Badia). E allora al mattino la festa inizia nell’antica chiesa camaldolese che le donne, solerti custodi, avevano provveduto a decorare impeccabilmente nell’Altare maggiore, quello sottostante il grande Crocifisso della Badia, aggiungendo un tocco di gusto e sensibilità disponendo i 6 candelieri in maniera ascendete verso il centro (come prescrivevano le rubriche della Messa tridentina) dove era intronizzata già dal mattino (mi meraviglia che gli anni scorsi non si facesse…) la reliquia della Santa Croce. I sacerdoti, parati nel bel salone del museo, sono entrati in chiesa processionalmente al canto dell’antico inno “Vexilla regis”, canto che loda la Croce ed è uno dei più belli del vasto repertorio gregoriano. Grazie ai Sacerdoti presenti che ci hanno fatto riscoprire così grande tesoro; e pensare che a suo tempo fu ripreso anche da Dante Alighieri nel verso Vexilla regis prodeunt inferni in cui rovesciando il senso, lo applica a Satana. Ma ecco che per non fuorviare le menti ne riporto la prima parte, lasciandovi il gusto della traduzione: Vexilla regis prodeunt, fulget Crucis mysterium, quo carne carnis conditor suspensus est patibulo. Si, sto rischiando di perdermi, e allora ritorno al 3 maggio. Non vorrei però dimenticare che la Messa del mattino è

in suffragio dei parroci defunti, e che questa usanza rientra nella buona regola di ogni comunità parrocchiale. Ultima nota: alla Messa in Badia, oltre a Cesare che ci ha fatto riascoltare un po’ l’organo, c’erano anche i chierichetti di Anghiari, che poi, in vista della Messa del pomeriggio, si sono concessi un lauto pranzo. Il pomeriggio si prepara la Propositura. Da tempi recenti, dal 1961, è nata l’usanza di unire il 3 maggio, festa del SS. Crocifisso e festa titolare della misericordia di Anghiari, nonché festa Patronale, con la celebrazione del sacramento della Cresima. Forse un po’ infelice come scelta, visto che con il passare del tempo e il conseguente modificarsi delle giovani generazioni, il ricordo della Santa Croce (quel “vessillo reale” dell’inno cantato la mattina, ricordate?) è cominciato ad affievolirsi, e così quest’anno mi sono divertito (nel senso proprio di volermi distogliere: di-vertire) a chiedere in giro il significato della festa del 3 maggio. Alla domanda che cosa c’entrasse la Badia con il 3 maggio, i più illuminati hanno risposto: “…perché è li che finisce la Processione”! Noi invece, con un valido gruppo di collaboratori (penso ci sia anche Mario Del Pia) abbiamo abbellito la facciata della Badia con le nostre bandiere bianco-gialle, che non sono del Palio ma ricordano l’unità con il Vaticano ed il Papa. Dunque al pomeriggio cresime in Propositura, e poi la tanto attesa Processione del Patrono con la reliquia della Santa Croce. Finalmente ad aprire la Processione una nutrita rappresentanza dei Confratelli con la Cappa della Misericordia, che il 3 maggio ricordano la propria festa titolare ed è necessario che siano presenti con il proprio tradizionale abito alla “loro” Processione. Speriamo di vedere presto anche il Governatore ed il Magistrato con la mantellina blu e il medaglione della Confraternita. Un ringraziamento al Comune che ha provveduto a far suonare a distesa il Campano durante l’uscita della Processione, ed anche alle autorità civili e militari presenti: è la festa di tutto il paese ed è importante che siano presenti! Il resto comincia ormai ad essere consuetudine, e dandolo quasi per scontato, mi dimentico di menzionarlo: pensate se non ci fosse chi giorni prima prepara il crocifisso per la processione, le lanterne ed il baldacchino (e chi lo porta, cioè i giovani della Compagnia di Sant’Antonio), e poi le donne che sincronizzano le campane, la corale che prepara i canti, e tante piccole cose che ci aiutano e contribuiscono a fare festa, come un augurio; anche se si sta perdendo il gusto di augurarci le cose... la mattina, alla Badia, dicevo “buona festa!” ma tutti mi guardavano con aria stupita… perché? La festa del Patrono diventa davvero giorno importante per la Comunità, si arriva alla sera stanchi ma lieti. E desiderosi, infine, di concludere la giornata con una bella serata in piazza, aspettando i “fochi” sotto le mura, facendo così un 3 maggio al completo. Ma il pensiero che il giorno dopo sarà festa al Carmine e la giornata inizierà molto presto non lascia scampo, condannando a lasciare ancora una volta il 3 maggio incompleto. Gli anni scorsi incompleto per le feste alla Badia che non conoscevo ma che quest’anno ho apprezzato; e in questo 2008 per la mancanza della tombola e dei fuochi che avrebbero degnamente coronato una giornata di festa, che però resta ugualmente nel ricordo di aver vissuto una bella festa.

17


Dalle nostre Parrocchie Da Monterchi a cura di don Quinto Giorgini Corpus Domini e festa a San Martino

L

e parrocchie del monterchiese non hanno partecipato alla processione del Corpus Domini a Sansepolcro la sera del 22 maggio (il giornale era in stampa in quei giorni) perché usando a Monterchi di tenersi il mercato la domenica mattina, si è stabilito -ormai da molti anni- di tenere la processione tradizionale del Corpus Domini nella sera del giovedì come si è sempre fatto e che quest’anno cade appunto giovedì 22 maggio. Oltre al numeroso popolo che partecipa e alle Compagnie quest’anno sarà presente la Filarmonica Giacomo Puccini di Città di Castello invitata dalla Pro Loco. La parrocchia ringrazia l’Associazione Pro Loco per questa collaborazione. L’ultima domenica di maggio, nella chiesa di San Lorenzo a Ricciano, cara alla Confraternita della Misericordia e alla Compagnia del SS. Sacramento, si chiude il mese mariano con il Santo Rosario, la Processione mariana e la S. Messa. Verranno inaugurati i restauri delle finestre istoriate che negli ultimi decenni hanno subito dei danni anche a conseguenza dei numerosi lavori intervenuti. La lunetta della porta di ingresso, che rappresenta il martirio di San Lorenzo, è stata realizzata dal laboratorio di Francesca Senesi. Alla spesa di quest’opera ha contribuito oltre al parroco don Quinto anche la Confraternita di Misericordia, la Compagnia del SS. Sacramento e alcuni devoti di questa chiesa. Domenica 8 giugno alle ore 11, nella chiesa arcipretura di

San Simeone a Monterchi parteciperanno alla S. Messa solenne della Prima Comunione alcuni dei nostri fanciulli. Essi sono: Vassilissa Alvisi, Lorenzo Bambagiotti, Michele Biagioli, Asia Casacci, Giulia Cappietti, Leonardo Conti, Mariangela Malatesta, Elisa Patriarchi, Benedetta Peli, Martina Senesi, Paviola Vata, Lucrezia Cesari, Luisa Raini. Il numeroso gruppo delle fanciulle, in maggioranza, e dei fanciulli è stato presentato al parroco dalla catechista Daniela Scapecchi che i genitori e la comunità parrocchiale ringraziano per la sua disponibilità nel collaborare alla crescita spirituale di questi ragazzi. Il 24 giugno, sul far della sera, verrà celebrata una S. Messa nella chiesetta di San Giovanni Battista a Tarsignano, sull’alta valle del Padonchia. Domenica 29 giugno alle ore 12 S. Messa in onore dei Ss Apostoli Pietro e Paolo, patroni della chiesa ex-parrocchiale di Ripoli. Domenica 27 luglio, nel pomeriggio, alle ore 17 S. Rosario e Messa in località Madonna di San Martino, presso la Murcia di Pianezze. In alto una veduta di Monterchi dalle colline del Padonchia e, qui sotto, i resti della chiesetta di San Martino nei pressi della Murcia, lungo la valle del Padonchia. Di quest’ultimo luogo e della sua storia ne ha parlato don Quinto in un articolo pubblicato nel numero uno/2006 dell’Oratorio.

18


Dalle nostre parrocchie

Da Micciano

Da San Leo

a cura di Cristina Donati

Un maggio pieno di emozioni

Domenica 11 maggio, solennità di Pentecoste, si sono accostati per la prima volta al Banchetto Eucaristico i ragazzi della parrocchia di Micciano:

di Valentina

Non poteva iniziare in miglior modo questo maggio 2008… Si è aperto con una magnifica festa, la celebrazione delle cresime in Propositura ad Anghiari sabato 3 maggio. Vi hanno partecipato 29 ragazzi provenienti da tutte le frazioni del comune compreso i nostri 3 di San Leo: Federica Gorini, Sofia Checcaglini e Aniello Formisano. Emozionante celebrazione del nostro vescovo Gualtiero Bassetti, soprattutto nel momento dell’imposizione delle mani a significare la discesa dello Spirito Santo con i suoi preziosi doni sui nostri cari. Ormai pronti a difendere e divulgare la parola di Dio i ragazzi sono stati poi partecipi della bella festa organizzata dal comune in piazza con tombola e fuochi d’artificio…. Ma nonostante il rientro a tarda ora eccoli lì pronti la mattina seguente a raggiungere in pellegrinaggio il Santuario del Carmine in occasione della festa dell’Ascensione di Cristo. Una bella benedizione dopo aver cantato e animato la S. Messa e poi tutti al chiostro a festeggiare con pesche di beneficenza, giochi e... spuntini. Ma, come detto, maggio non finisce qua, anzi ci attendono altri due grandi appuntamenti. Sabato 17 maggio al termine del normale incontro di catechismo, verso le 16 si celebrerà presso la chiesa di San Leo il Sacramento della Prima Confessione per i nostri Marco Leprai e Martina Locci. A seguire il 25 maggio la tanto attesa prima comunione alle ore 10 presso il santuario del Carmine per: Agnese Checcaglini, Alice Gorini, Sara Bartolini, Gloria Chiasserini, Federica e Claudia Dini, Lorenzo Nocentini e Michele Baracchi. A celebrare sarà il nostro don Romano che già ora ringraziamo per seguirci nelle nostre iniziative anche quando queste comportano degli “spostamenti”. A questo punto non ci resta ringraziare tutti quelli che sono venuti al mese mariano per recitare insieme il santo rosario concedendoci così qualche bel momento di preghiera comune rinnovando la vecchia tradizione cristiana che purtroppo si è un po’ persa nel tempo.

Alessandrini Anna Crociani Francesco Gabrielli Sofia Marini Lucia Pancioni Enrica La comunità parrocchiale, che durante tutto il tempo di Pasqua ha pregato per questi piccoli, si unisce a tutti loro e alle loro famiglie in un momento così importante nel cammino di fede per la vita cristiana di ciascuno. L’incontro con Gesù Eucaristia conceda loro abbondanza di doni spirituali affinché possano diventare testimoni della sua Parola. Le catechiste e il parroco

Il Pellegrinaggio al Carmine La parrocchia di Micciano ringrazia il volenteroso fotografo che ha immortalato nella... (stavo per dire pellicola) RAM della macchina fotografica la processione della domenica in Albis il 30 marzo 2008. In una bellissima giornata primaverile i pellegrini da Micciano si sono recati al santuario del Carmine seguendo l’antica tradizione. Complice il cielo sereno, il verde intenso dei campi, il marrone del bosco… la bella gente di Micciano… le foto sono davvero meravigliose! Grazie! Il fotoreporter ha fotografato ogni nostro passo e ogni nostro sospiro (un po’ più profondi nella salita del Poggiolo!) La processione, resa ancora più solenne dalla presenza dei Confratelli della Compagnia del SS. Sacramento di Micciano, è stata guidata da don Gianni che con passo molto spedito (nonostante la salita!) ha recitato e cantato lodi alla Vergine Maria. Consegniamo alla storia della nostra parrocchia queste belle immagini che ci ritraggono in un momento di preghiera e vogliamo anche ricordare le tante persone che in passato, con profonda devozione, ci hanno preceduto in questo atto di fede e oggi non sono più con noi.

Il Cenacolo in festa

Anghiari ha raggiunto un buon risultato

Riciclaggio: si può migliorare

Il sabato precedente l’Ascensione ricorre la festa di Nostra Signora del Cenacolo, festa della omonima congregazione religiosa e quindi anche delle nostre suore di Montauto. Quest’anno, colpa della Pasqua molto bassa, la festa è caduta il 3 maggio che, si sa, è festa anche ad Anghiari. Comunque nel mattino è stata celebrata la S. Messa nella chiesa dell’ex convento francescano (oggi Cenacolo - Casa di esercizi) insieme a tutti i ragazzi del catechismo di Tavernelle assieme alle loro catechiste. La festa si è poi conclusa con un momento di ristoro del chiostro del convento.

È di questi giorni la buona notizia che Anghiari ha raggiunto il 44% di percentuale di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani. Certo il lavoro non termina qui perché questo risultato deve essere migliorato anche per essere in linea con i parametri ottimali che la pubblica amministrazione deve perseguire. Prossimamente pubblicheremo un approfondimento su questo tema e di come i cittadini possono essere in prima linea per contribuire a risolvere il grave problema dei rifiuti.

19


Anghiari

Il Campo sportivo Se di sabato pomeriggio vi capita di percorrere la statale che da Anghiari conduce a Caprese, nei pressi della Motina, proprio al di sotto della ex scuola elementare, potrete notare un gruppo di persone con trattori, ruspe, zappe, rastrelli, carrelli… cosa fanno? Da circa due anni destinano parte del loro tempo libero (abbastanza!) alla realizzazione di un campo sportivo per dotare (finalmente!) anche la nostra frazione di un piccolo impianto. Chi ci preoccupa non sono “loro” (sappiamo che quando non sono a casa sono al… campino… speriamo!); nutriamo invece qualche piccola preoccupazione per il campo ossia per la superficie in terra della quale stiamo parlando. Da area destinata alla coltivazione massiccia di tabacco o peperoni o grano, il campo in questione si è improvvisamente ritrovato oggetto di grandi sogni e così è stato misurato, squadrato, riquadrato, spianato, estirpato, rullato, seminato, innaffiato, rasato: insomma coccolato come si fa con una creatura che amiamo profondamente: temiamo che ciò provochi attacchi di gelosia fra i campi vicini! A parte gli scherzi è normale che i lavori procedano piano piano perché ogni zolla spostata, ogni paletto mosso e’ frutto di decisioni, discussioni

(strofette a schema libero) di Gigi Nono

prese durante gli incontri del venerdì sera (…sempre durante il tempo libero...). Poi si inviano sms o ci si sente per telefono per le conferme, infine si va a fare quello che c’e’ da fare ma talvolta piove e… si rimanda! Niente di male, anche se qualcuno giustamente domanda: Ma quando ci se vedrà giocare ‘na partita??? “Loro” rispondono che “Roma non fu fatta in un giorno” e questo è vero ma noi siamo alla Motina e non a Roma! Hanno anche detto che non c’è fretta (forse pensando anche alla loro situazione atletica): hanno tutti superato gli ‘anta, diversi menischi avrebbero tante cose da raccontare e forse il pallone è solo un vago ricordo del bel tempo che fu. A chi ha insistito troppo nel fare questa domanda hanno risposto (scherzando, ma non troppo!) che c’è posto per altre persone (naturalmente il sabato pomeriggio!). Anche noi abbiamo voluto scherzare un po’ ma li ringraziamo davvero per quello che fanno per la frazione e li invitiamo a farci conoscere, anche attraverso le pagine di questo giornale, il ricco programma di attività sportive che sicuramente avranno già programmato!!!! Firmato: “quelli “ che passano di lì il sabato pomeriggio!

Le tue sporgenti e poderose mura, gli antichi campanili con la vela, alti nel cielo, sanno d’aria pura.

Oggi tieni riposte le memorie, in vecchie carte e tra consunte mura, belle e copiose sono: le tue storie, ma il tempo lima tutto e fa usura.

Scolta che sta, fin da tempo antico, Il tuo è un panorama tra i più belli, assiso in sella e domina la valle, vagheggia i monti e pur il suol aprico, che muta o cangia con vivi colori, che scende al piano per ogni calle. con pingui prati verdi e dopo quelli il pian colmo di messi e molti fiori. Terra di gente piena di talenti, cresciuta tra fòndachi anneriti, Non v’è a bella posta altra contrada, dove si viva spensieratamente usciti for al soldo dei potenti, lasciaron fama a questi luoghi aviti. qui non avvien che qualcosa accada di cui alcuno ne sarà dolente. Dall’alto del palazzo Conventone, mira distesa la val tiberina, Bello è passeggiare nella collina tagliata a mezzo dal lungo stradone dalla Bernocca fin oltre la Calla che le falde dei monti ravvicina. si può anche toccar la novantina per l’aria buona che rimette a galla. Vanno ammirando ogni dì le schiere di gitanti, gli stemmi dei vicari, Vagola qua e là per il tuo cielo, nel palazzo che fu del cancelliere, cirri di poesia e la mente invade di giustizia penal e altri affari. di aurore e tramonti senza velo l’animo si queta e l’affanno cade. Dal Catenaia all’Alpe della Luna, volgi lo sguardo a le molte castella, Chi c’è già stato ci vuol tornare in piedi ancor, o dirute alcuna, con i ricordi lieti nella mente di loro alcun sovviene e ne favella. è un tuo segreto quel di farti amare.

Lavori comunali a Monterchi

La vignetta di Scacciapensieri:

Problemi!

di GQ

Uno degli ultimi lavori che il popolo ha accolto con interesse è il marciapiede che unisce la frazione delle Ville con quella di Pocaia. Il marciapiede costeggia la parte abitata mentre dalla parte opposta, verso il fiume, sorgerà una pista ciclabile. È stato inoltre sistemato il piazzale del cimitero di Pocaia. È stato asfaltato, sono state realizzate delle aiuole e sono state messe a dimora delle piante di cipresso (scelta molto indovinata). I nostri cimiteri sono stati ampliati a volte con progetti non proprio idonei e non rispettosi della realtà esistente e della necessità di conservare alcuni dei manufatti realizzati nei tempi passati. Ora il cimitero interparrocchiale di Pocaia, che si trova nei pressi del Santuario della Madonna bella, si presenta più decorosamente grazie a questa ultima sistemazione.

20


Grazie! Siamo gli alunni delle classi quarte della Scuola Primaria di Anghiari e, durante questo anno scolastico, con le nostre maestre abbiamo partecipato a diversi progetti del nostro Istituto Comprensivo. In particolare, abbiamo cercato di conoscere meglio il territorio nel quale viviamo; così, a bordo dei nostri scuolabus comunali, (grazie anche agli autisti!) nel mese di marzo, abbiamo percorso le strade delle frazioni del nostro Comune con occhio un po’ più attento del solito, soprattutto riguardo alle due vie dell’acqua, Tevere e Sovara, e alle attività umane ad esse correlate. Attraverso le pagine dell’Oratorio intendiamo rivolgere un super GRAZIE ad alcune persone, cominciando da Mario Del Pia (sappiamo da fonti sicure che lui legge talvolta questo giornale): ci ha fornito tantissime indicazioni preziose per conoscere e osservare meglio le zone che con lui abbiamo visitato ed e’ stato bello soprattutto l’incontro con le persone, con la gente. Il nostro viaggio è cominciato al Ponte alla Piera e la Speranza, dopo averci descritto come era quel luogo tanti anni fa, ci ha fatto omaggio di una bellissima ninna nanna imparata quando era piccola. Scendendo a valle ci siamo fermati a Tavernelle dove Alessandro Mondani (il Dotto) ci ha parlato della vecchia tintoria che per tanti anni ha rappresentato un’attività caratteristica di questa frazione. Parlando di panni è stato facile passare al… bucato!! Abbiamo fatto pochi passi avanti e… meraviglia: è stato come andare indietro nel tempo!!! Avete letto bene: proprio così… Lungo la riva del Sovara i nostri nonni avevano ben sistemato vecchi lavatoi in pietra e… sorpresa! Le nonne ci hanno fatto vedere come si lavavano i panni al fiume una volta! In realtà, hanno sciacquato lenzuola, federe , asciugamani lavati il giorno prima nel piazzale di Via Bozia con tanto di pignatta e cenere! È stata davvero un’esperienza unica per noi e oggi intendiamo ringraziarli tutti, nonni e nonne che, come tanti altri sono tornati sui banchi di scuola per regalarci i loro ricordi. Tutto questo bellissimo progetto e’ stato coordinato, a scuola, dalla dott.ssa Sara Moretti che ci ha guidato lungo la via dell’acqua, all’insegna del ricordo e delle emozioni.. Il nostro viaggio in territorio comunale è proseguito fino al Molin Bianco e la famiglia Giuliattini ci ha accolto molto gentilmente.

Abbiamo potuto vedere il mulino che non è più in funzione ma è conservato molto bene. Abbandonando il percorso del Sovara ci siamo diretti verso il Tevere, altro fiume ricco di storia per la nostra zona. Da alcune informazioni abbiamo saputo che il corso di questo fiume scorreva, molto tempo fa, sotto la chiesa di Corsano, nei pressi di S. Leo. Proprio a Corsano abbiamo incontrato Walter Meozzi: ci ha parlato di questo importantissimo gioiello di arte romanica e grazie a lui abbiamo avuto il privilegio di ammirare all’interno i due affreschi restaurati. La Beppa, bisnonna di Mattia Rossi e nativa di quella zona, ci ha raccontato tanti ricordi di vita quotidiana facendoci riflettere sulle tante difficoltà della vita di un tempo, soprattutto per la mancanza di acqua nelle case e ci ha parlato anche dei mulini che un tempo erano ben undici ! Noi incuriositi ci siamo diretti subito verso Catorcio e abbiamo potuto visitare l’unico mulino, della nostra zona, tuttora funzionante. Andrea Acquisti ci ha fatto vedere le macine in funzione, mosse dalla forza dell’acqua, ed è stata una bella esperienza! Molte notizie riguardanti i mulini del nostro Comune le conoscevamo anche grazie alle ricerche fatte, alcune anni fa, dal maestro Flavio Mercati; le tante informazioni le abbiamo apprezzate nelle letture e conversazioni fatte in classe. Seguendo l’argine del Tevere, ci siamo diretti a Viaio e il prof. Tofani ci ha parlato un po’ della sua raccolta di oggetti e attrezzi della civiltà contadina: torneremo sicuramente in futuro per visionare la sua collezione. Cogliamo l’occasione per ringraziare anche i signori Andrea ed Apollonia Del Barna, che ci hanno fornito una bellissima documentazione fotografica sulla loro attività di lavorazione del vinco, dalla raccolta presso il Tevere alla realizzazione di panieri. Tutto il materiale raccolto, unito ai racconti dei nostri nonni, è confluito nella recita di fine anno scolastico programmata per il giorno 30 maggio 2008 al Teatro dei Ricomposti di Anghiari Il titolo? Naturalmente... “Quanta acqua sotto i ponti!” Per il montaggio e la parte tecnica ringraziamo Lidia e la maestra Anita che ha documentato, fotografato, filmato ogni nostro passo e ci ha offerto un contributo prezioso nella coreografia. La musica di Mario Guiducci ci ha riportato, ancora una volta, indietro nel tempo e abbiamo interpretato i balli dei nostri nonni grazie alla guida esperta di Ilaria Lorenzini. A tutte queste persone va il nostro GRAZIE sincero perché ci hanno regalato filastrocche, aneddoti, leggende, ricordi, emozioni, storie di vita che non troviamo scritte sui libri di scuola! Grazie soprattutto perché ci hanno donato il loro TEMPO, che ai nostri giorni è il regalo più bello che si possa fare ad un bambino! Grazie anche a nome delle nostre insegnanti! Alunni delle Classi Quarte Scuola Primaria di Anghiari Nella foto di gruppo nipoti e nonni (assieme alle maestre) con gli attrezzi per fare il bucato.

21


Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Un gruppo di famiglie si sono ritrovate presso il centro parrocchiale

Festa di accoglienza

Sabato 10 maggio, vigilia della Pentecoste e anche festa della mamma, le giovani famiglie con bambini da zero a sei anni di età, sono state invitate ad un incontro al centro parrocchiale per ricordare il Sacramento del Battesimo dei loro figli. Il Sacramento dell’iniziazione cristiana viene già preparato con incontri nelle famiglie e anche dopo, il compito dei genitori quali primi educatori alla fede dei bambini, deve essere sostenuto e aiutato dalla comunità cristiana. Complice una bella giornata di sole e il grande prato ben curato, i bimbi hanno potuto giocare felici con la supervisione di alcuni nonni e la guida professionale della Chiara con le catechiste. Nel salone i genitori, dopo la visione del video “Lasciate che i bambini vengano a me”, hanno condiviso le loro esperienze fra di loro e sono stati partecipi al dialogo con la catechista battesimale. In chiesa, poi, il rinnovo delle Promesse battesimali con la consegna del Credo e del Padre Nostro. I piccoli, stupiti, hanno ricevuto di nuovo la candela accesa, simbolo della fede, dai genitori, l’aspersione con l’acqua e la benedizione con il segno di croce sulla fronte da Don Stanislao. “Avevi scritto già il mio nome lassù nel cielo…” abbiamo cantato e anche “...insegnerò a chiamarti Padre Nostro ad ogni figlio che diventa uomo.” In questo bel clima familiare non poteva mancare la condivisione delle tante bontà culinarie offerte da tutti con spaghettata finale. Ringraziamo prima di tutto lo Spirito Santo, che ha ispirato ed unito gli intenti di tutti facendoci sentire partecipi della Comunità ecclesiale, la famiglie che hanno risposto all’invito e hanno trascorso il pomeriggio insieme in modo meraviglioso, la Carla e le altre catechiste Ida, Alessandra, Vanna, nonché Alessio, indispensabile “tecnico dell’audio-video”, senza i quali niente sarebbe stato possibile. Speriamo che sia l’inizio di una bella esperienza da continuare. Laura Taddei

L’osteria di Tavernelle

La Compagnia di Galbino e i prossimi appuntamenti La Compagnia del Sacro Cuore di Maria SS. di Galbino comunica ai Confratelli e alla popolazione tutta che anche quest’anno, come gli anni passati, faremo il pranzo presso il Centro parrocchiale di Tavernelle. Avevamo stabilito anche la data ma, per motivi organizzativi, l’abbiamo dovuta rinviare e la nuova data verrà comunicata tempestivamente tramite avviso. Come sempre il ricavato sarà devoluto in beneficenza mentre continua l’adesione alle Adozioni a distanza che la Compagnia sostiene annualmente. Comunico altresì che la Compagnia ha superato i cento iscritti e se altre persone vorranno iscriversi si possono rivolgere al sottoscritto o a qualunque Confratello. La vostra adesione (tre euro annuali) sarà gradita. La Compagnia, fra gli altri suoi doveri, ha anche quello della celebrazione di tre S. Messe in suffragio dei Confratelli defunti. Il nostro prossimo appuntamento sarà in giugno, per l’organizzazione della Festa della famiglia e anche in questa occasione tutti i parrocchiani sono invitati a collaborare e poi ad essere presenti per passare una giornata tutti assieme.

Nel fare le nostre felicitazioni alla Doretta che negli ultimi giorni di aprile ha ampliato i locali del suo ristorante di Tavernelle, cogliamo l’occasione per pubblicare una bella foto scattata diversi anni or sono proprio dallo stesso ristorante, ancora dotato di distributore, e da cui si vede la parte nuova della piccola frazione di Tavernelle ancora con poche abitazioni. Dietro le poche case si scorge la chiesa, con la facciata in blocchi di tufo. Anche per questa bella foto, scattata presumibilmente nei primi anni ’70, ringraziamo la Doretta di avercela fatta pervenire.

Il Camerlengo Giandomenico Baggi

22


20 aprile 2008

La preghiera del Papa oggi a Ground Zero, New York

O

Dio dell’amore, della compassione e della riconciliazione, rivolgi il Tuo sguardo su di noi, popolo di molte fedi e tradizioni diverse, che siamo riuniti oggi in questo luogo, scenario di incredibile violenza e dolore. Ti chiediamo nella Tua bontà di concedere luce e pace eterna a tutti coloro che sono morti in questo luogo - i primi eroici soccorritori: i nostri vigili del fuoco, agenti di polizia, addetti ai servizi di emergenza e personale della Capitaneria di Porto, insieme a tutti gli uomini e le donne innocenti, vittime di questa tragedia solo perché il loro lavoro e il loro servizio li ha portati qui l’11 settembre 2001. Ti chiediamo, nella Tua compassione di portare la guarigione a coloro i quali, a causa della loro presenza qui in quel

giorno, soffrono per le lesioni e la malattia. Guarisci anche la sofferenza delle famiglie ancora in lutto e di quanti hanno perso persone care in questa tragedia. Concedi loro la forza di continuare a vivere con coraggio e speranza. Ricordiamo anche coloro che hanno trovato la morte, i feriti e quanti hanno perso i loro cari in quello stesso giorno al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania. I nostri cuori si uniscono ai loro mentre la nostra preghiera abbraccia il loro dolore e la loro sofferenza. Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le Nazioni della terra. Volgi verso il Tuo cammino di amore coloro che hanno il cuore e la mente consumati dall’odio. Dio della comprensione, sopraffatti dalla dimensione immane di questa tragedia, cerchiamo la Tua luce e la Tua guida mentre siamo davanti a eventi così tremendi. Concedi a coloro le cui vite sono state risparmiate di poter vivere in modo che le vite perdute qui non siano state perdute invano. Confortaci e consolaci, rafforzaci nella speranza e concedici la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo in cui pace e amore autentici regnino tra le Nazioni e nei cuori di tutti.

Rosa

Q

uesto famoso nome di fiore era anche il nome di mia Nonna. E con questo nome la chiamavamo un po’ tutti in casa negli ultimi tempi, invece di chiamarla Nonna o Mamma, perché, non ne sappiamo il motivo, ma così ci rispondeva di più. Ho vissuto con lei l’epoca spensierata della mia infanzia, quella più conflittuale dell’adolescenza e un piccolo pezzo della mia vita adulta, testando ogni giorni i nostri rispettivi pregi e difetti più profondi. I ricordi sono molti, ma quelli che ho di lei sono legati alla sua vecchiaia, mentre della sua giovinezza ho sicuramente conservato i suoi racconti. La Rosa era una donnina non molto alta ma snella ed agile come una vespa, nessuno l’ha mai vista in sovrappeso. Non ha mai mangiato carne di maiale o bevuto vino, non perché fosse musulmana, non credo nemmeno che sapesse chi erano i musulmani, ma semplicemente perché è vissuta in un tempo nel quale la parte che non mangiava lei poteva essere data ai suoi tre figli. Queste non sono sicuramente le uniche rinunce che ha conosciuto, dal momento che i suoi genitori non erano contadini ma “pigionanti” (in anghiarese pegionanti) cioè pagavano l’affitto

su una casa, ma non erano coloni e di conseguenza non coltivavano la terra. Non coltivando un “podere”, la famiglia Bianchini doveva arrangiarsi con lavori saltuari, giorno per giorno, per mettere insieme il pranzo con la cena. Chi faceva lo stradino, chi il manovale, chi andava a piantare i pini ai Monti Rognosi che un tempo erano spogli e fatti di sola roccia e, chi, come lei, già poco più che bambina, andava a mietere il grano fino quasi a Viamaggio, da Tortigliano a piedi. Di passi la Rosa nella sua vita ne ha fatti davvero tanti: nei primi anni ’50 portò da sola mio zio, poco più che neonato, dal Col della Fossa a Firenze per un intervento che oggi ci risulterebbe banale, ma che allora di banale aveva ben poco. E di passi ha continuato a farne davvero molti; sicuramente tanti gliene ho fatti fare anch’io. Infatti da piccola, prima di andare alla scuola materna, stavo sempre con lei e, a parte tutti i guai che combinavo come tutti i bambini, tutte le mattine la facevo camminare per quasi un chilometro perché volevo andare dalla mia mamma che lavorava in una nota fabbrica di Anghiari, ora chiusa. La Rosa si armava di santa pazienza e per farmi smettere di fare i capricci mi accompa-

23

gnava fino a che io non ero stanca oppure fino a che non mi aveva convinto a tornare a casa, questo naturalmente succedeva, per fortuna, molto prima di arrivare ad Anghiari, all’incirca verso il ponte della Sovara; naturalmente al ritorno a volte mi portava in braccio quando mi stancavo di camminare. La riprova del fatto che la Rosa abbia dovuto correre molto nella sua vita sta nel fatto che anche negli ultimi anni che ha vissuto, direi fino agli ultimi giorni, anche quando la facevamo camminare in casa o, la scorsa estate, fuori, non riusciva mai a tenere un passo lento, camminava sempre svelta con il suo bastoncino. Credo che le corse, le rinunce e la vita sana, ma piena, che sicuramente ha vissuto, siano stati elementi determinati per l’ottima salute di cui ha sempre goduto fino ai suoi ultimi due mesi di vita: forse questo dovrebbe far riflettere tutti noi, immersi come siamo nella vita frenetica del terzo millennio. Spero quindi che chi vuole possa ricordare la Rosa così: con la camminata svelta, lo sguardo fiero e gli occhi vispi di chi è stato forgiato dal lavoro e dalla dedizione per la famiglia. Ciao Nonna


Le vostre offerte, anche dall’estero Il nostro ringraziamento ai lettori che ci fanno pervenire le loro offerte e ci permettono di proseguire nelle iniziative editoriali. Anche coloro che risiedono all’estero mandano la loro offerta. Non potendolo fare in altro modo lo fanno o tramite parenti in Italia o, è il caso di questi ultimi giorni, lo fanno appena giungono in Italia per le loro anche se sporadiche visite ai parenti rimasti. La loro prima incombenza è consegnare il loro contributo. Grazie ancora! Sensi Graziella manda la sua offerta in memoria del maestro Fulvio. Adelmo Bassani, Campo alla fiera Adua Gennaioli, Sansepolcro Alberto Manenti, Casanova Alessandro Martini, Via del Carmine Amedeo Tortori, Molinello Antonio Agolini, Crocifissino Barbara Bergamini, Via di San Leo Carla Leonardi, Torre Pedrera Clara Giornelli, Carboncione Costantino Mondani, Bagnolo Cristina Bianchi, Viale della Stazione Daniela Palazzeschi, Le Bertine Danilo Locci, La Stazione Elio Machi, S. Margherita Ligure Fabio Pecorari, Via del Carmine Federica Comparini, Campo della Fiera Ferdinando Venturini, Campo alla fiera Franco Limoni, Terrato

Fulvio Floridi, Misericordia Gabriella Piomboni, Fornace Gian Domenico Baggi, Tavernelle Gino Cipriani, La Capannuccia Giovanni Mafucci, Ripalta Giuliano Livi, Motina Icaro Marconi, Bagnolo del Ponte Liana Giovagnini, Infrantoio Lorena Scartoni, Bucacce Luana Del Siena Chialli, Caprese Mic.lo Maria Bartolini Veri, Infrantoio Maria Bigioli, Infrantoio Mariella Mondani, Firenze Marisella Lanzi, San Rocco Marta Bonaccini, Caprile Massimo Malentacchi, La Catona Mauro Giorgeschi, Ponte alla Piera Michele Boncompagni, Sansepolcro

martedì 22 luglio 2008 S. Maria Maddalena

Michele Bruni, La Stazione Miria Gaggiottini, Motina Nella Chieli, Renicci Otello Mondani, Arezzo Paola Antoniucci, La fossa Remo Levi, Giardinella Rina Bartolini, San Rocco Rino Testi, Montebello Romano Romani, Svizzera italiana Rosa Nocentini, Nizza Rose Marie Casini, Villefranche S/m. Società Carnevale, Anghiari Stefano e M.Cristina Rossi, Arezzo Teresa Mercati, Via di San Leo Tito Bartolomei, Via nova Velma Leonardi, Prato Vilmo Chiasserini, Bagno a Ripoli Vincenzina Ruscetti, Borghetto di sopra

Chi fa soprusi…

di Turiddo Guerri

Chi fa soprusi, anche i più ignobili, furti di beni e spoliazioni, appropriazioni indebite d’immobili, chi fa cioè queste nefande azioni, non si condanni, ché l’umana razza è per natura simile alla gazza.

Nuove tovaglie Negli ultimi tempi sono state offerte due nuove tovaglie per altrettante chiese. Per la chiesa di S. Stefano chi ha lavorato ed offerto la bellissima tovaglia è stata Teresa Mafucci, meglio nota come Zi Teresa. Mentre per la chiesa della Croce una obbligatoria degenza, non prevista nella propria casa, ha consentito a Rosalba Donnini di realizzare una altrettanto bella tovaglia. A queste due persone, così attente e sensibili per gli arredi della chiesa, vanno i sentiti ringraziamenti di tutta la Comunità Parrocchiale. Grazie!

Guardie felici

di Clèto

È la definizione che mi è venuta spontanea vedendo gli scalini di Palazzo Corsi, notoria sede dell’ufficio delle nostrane Guardie, cosparsi di bianchi chicchi di cereale. Infatti il riso, è di lui che si trattava, dall’interno era strabordato sugli scalini. (Per chi non coglie l’attimo fuggente era stato celebrato un matrimonio presso la biblioteca).

Anche Marco colpito al cuore

Questo motore non va sforzato se no si parte per il beato

Il nostro sangue va aiutato ed ogni tanto va innaffiato

Anche per Marco il male scorretto colpa del freddo lo à messo a letto

Rimesso al nuovo con il palloncino ma questo male è sempre meschino

Il mio augurio da cuore rattoppato da quattro ponti lui è rinato

Va innaffiato con grande giudizio se no si cade nel precipizio

Ora rimescolo la mia situazione se perdo Marco è rivoluzione

Tanti i controlli verranno richiesti perché il palloncino al posto lui resti

Ora di pasticche ma non quelle dei freni solo pasticche rovina i reni

Ora il tuo male devi curare al mio trasporto non ci pensare

Il nostro contratto sempre aperto il mio viaggio non va corretto

Questa è la pompa per il motore del caro Marco per il suo cuore

Mio caro amico il cuore à un difetto vive con calma ma poco a letto

Ancora la luna non è al tramonto con i nostri cuori si fa il giro del mondo:

di Armando Zanchi

24


Al Santuario dell’Amore Misericordioso

È

Pellegrinaggio a Colle Valenza

l’ultima domenica di febbraio, siamo in pieno tempo di Quaresima e in questo periodo di attesa, prima che si rinnovi il sacrificio della morte in croce del nostro buon Gesù per amore di noi tutti, nasce il proposito di riconciliarsi con lui. Con tali premesse, noi parrocchiani di S. Leo (ma a noi si sono poi uniti tanti amici di Anghiari e dintorni), abbiamo deciso di andare a trovare nostro Signore nell’unico Santuario eretto in suo onore: il Santuario dell’amore misericordioso di Collevalenza, Perugia. Un’imponente struttura, di una perfezione architettonica unica, è lo spettacolo che il pellegrino si trova ad ammirare

al suo arrivo. Pensare che tutto ha avuto origine per volere di una religiosa di origine spagnola: Madre Misericordia, che di sicuro non disponeva di grandi fondi, ma che ha creduto fino alla fine al progetto che proprio Gesù, con il quale aveva un rapporto diretto ( lo incontrava nelle sue numerose visioni) le aveva suggerito di portare a compimento. Di sicuro, non senza difficoltà enormi, ma con l’aiuto della provvidenza, empia di fede e supportata da numerosi fedeli è riuscita a realizzare un’opera di straordinaria bellezza, che è motivo di richiamo per numerosissimi pellegrini. Al di là dell’aspetto, questo posto ha un fascino mistico che difficilmente si può descrivere a parole… Il silenzio regna in ogni angolo della Cripta, luogo sottostante la bellissima basilica e nella quale si trova la tomba di Madre Misericordia, scomparsa nel 1983. Difficilmente si rimane indifferenti al richiamo di entrare in uno dei numerosi confessionali qui presenti, perché si ha la vera e propria sensazione di entrare in contatto diretto con Gesù, di raccontare a lui direttamente quello che ci imprigiona il cuore… Nel crocifisso scolpito che impera nella cattedrale c’è un’immagine di nostro Signore che cattura indistintamente l’attenzione di grandi e piccini, per quella che è l’espressione del

volto, stranamente serena rispetto a quello che si è abituati a vedere osservando altri crocifissi e poi quello sguardo... rivolto verso il cielo, pieno di ammirazione! La straordinaria storia del pozzo presente nel cortile esterno, realizzato con il superamento di innumerevoli difficoltà, lascia letteralmente affascinati. Fortemente voluto da Madre Misericordia, alla quale il Signore in una sua apparizione aveva indicato il luogo esatto dove effettuare lo scavo, il pozzo, porta alla superficie un’indicibile quantità di acqua con una forza che esprime a pieno tutta la presenza dell’Altissimo. Proprio con quest’acqua sono riempite delle piscine nelle quali è possibile immergersi totalmente, e come nel battesimo rinascere a nuova vita. A noi, in questa precisa occasione, non è stato possibile vivere quest’esperienza (le piscine sono aperte solo determinati giorni della settimana), ma di sicuro bagno o no, quando si esce da questo Santuario ci si sente delle persone nuove, migliori, più serene… Dopo il pranzo, semplice e completo, preparato con cura dalle sorelle del Santuario, abbiamo percorso la splendida via crucis immersa nel verde, proprio nella zona retrostante il Santuario. I nostri ragazzi con tanto entusiasmo, si sono impegnati a recitare le varie stazioni. Forse, complice la bellissima giornata, in questo luogo così affascinante, abbiamo vissuto all’unisono un’esperienza davvero bellissima ed unica, per questo vi invitiamo tutti a recarvi a Collevalenza… vedrete, non resterete delusi! Foto - In alto a destra il santuario di Collevalenza e sotto la comitiva della parrocchia di San Leo al completo. Qui sopra il cartello di benvenuto al Santuario dell’Amore Misericordioso dove la comitiva ha trascorso una giornata indimenticabile in occasione della Quaresima 2008.

25


La dedicazione della Propositura di Alebì

S

fogliando il registro delle feste e delle ufficiature tenuto dall’impeccabile don Nilo siamo venuti finalmente a conoscenza del giorno della Dedicazione della Propositura: è il 4 maggio. Ogni anno il proposto don Nilo provvedeva a celebrare solennemente, nel primo mattino e con numerosi sacerdoti, questa ricorrenza. Quest’anno il 4 maggio è passato, e la dedicazione non l’abbiamo ricordata poiché quel giorno era la festa al Carmine. Ma precisamente che cosa riguarda la festa della Dedicazione? La Dedicazione di una chiesa è il giorno in cui essa viene “consacrata” cioè dedicata al culto di Dio e definita dal Vescovo come luogo di raduno della Comunità Cristiana per l’Eucaristia, diventando quindi un “luogo sacro”. Assieme all’Altare anche le pareti di una chiesa vengono unte con il Sacro Crisma (in alcune chiese sono dipinte delle croci nei luoghi ove avvenne l’unzione). Il giorno della Dedicazione deve essere ricordato in ogni chiesa con grande solennità, celebrando in quel giorno una delle più grandi festività dell’anno. Uno degli appuntamenti più significativi per una Diocesi è la festa della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, “madre di tutte le chiese della Diocesi, in cui risalta in piena luce il mistero del Tempio, segno della chiesa vivente, edificata con pietre scelte e preziose in Cristo Gesù, pietra angolare” (Premesse al Rito di dedicazione). È anche vero, che come ci ricorda san Girolamo che “parietes non faciunt christianos” (Non sono i muri a fare cristiani). Ci vengono allora in aiuto alcune delle parole del suggestivo rito della Dedicazione di una chiesa, particolarmente prima della unzione: “O Padre, avvolgi della tua santità questa chiesa, perché sia sempre per tutti un luogo santo… Santifichi il Signore con la sua potenza questo tempio, che viene unto con il crisma; sia segno visibile del mistero di Cristo e della Chiesa” oppure quelle del prefazio, che chiariscono: “Tempio vero da te consacrato è l’umanità del tuo Figlio, e la creazione glorifica il tuo nome, ma tu non rifiuti che noi ti dedichiamo una dimora costruita dalle mani dell’uomo per la celebrazione dei santi misteri: segno del tuo santo tempio, immagine della celeste Gerusalemme”. Ora sappiamo il giorno della Dedicazione della Propositura, ma ci restano ignote le date delle altre chiese principali: la Badia, la Croce, Sant’Agostino… Queste, e tutte le chiese della Diocesi che non conosco l’anniversario della propria dedicazione sono tenute a ricordare tale festività nella data simbolica del 12 ottobre. In Propositura, invece, speriamo di celebrare il prossimo anno la solennità della Dedicazione nella sua esatta data, che don Nilo ci ha fatto pervenire fino ad oggi. *Nei riquadri sotto: foto di una delle croci della dedicazione della Propositura e, a destra, annotazioni sul registro delle feste.

4 MAGGIO 1961 REGISTRO DELLE FESTE E OFFICIATURE Nella mattina del 4 maggio, in Propositura, solenni celebrazioni. Numerosa affluenza di popolo. In quest’anno - in modo particolare - abbiamo ricordato l’anniversario della Dedicazione della Propositura avvenuta il 4 maggio 1788 (nella piccola lapide memoria posta in chiesa la data è errata!). Hanno celebrato: Sac. Nilo Conti D. Alessandro Bartolomei Brilli don Silvano don Giulio Berini D. Narciso Panichi D. Gino Celli Sac. Vittorio Bartolomei Sac. Fabio Bartolomei Sac. Domenico Bivignanelli D. Fabio Comanducci Sac. Nilo Conti, Proposto

Nella foto si vede una delle 12 croci dipinte nella Propositura nei punti dove avvennero le unzioni il giorno della dedicazione. Opportunamente è stata posta una candela (ora elettrica) in corrispondenza di ogni croce. Nell’anniversario della dedicazione queste croci vanno incensate mentre si canta il “Te Deum”.

26


A tutti gli sfaticati di Maria Senesi

Il Lunedì io lo persi il cappello apposta per quello non vado a lavorà Il Martedì lo vado a cercare che devo fare, non posso lavorà Il Mercoledì è giorno di mercato mi sono intestato, non vado a lavorà Il Giovedì è giorno di riposo vado da coso, a sentir le novità Il Venerdì è giorno di passione il nostro Signore lo voglio rispettà Il Sabato è l’ultimo giorno per un giorno solo che vado a fà La Domenica mi metto in un cantone aspetto il padrone che mi venga a pagà!

La verità

di Turiddo Guerri

È una delle più belle virtù apprezzata, ovunque essa si trovi, da tutti quanti o almen dai più, che a volte punge quanto spine e rovi. Ma non chi ha la pelle così dura che non la buca un ago da puntura.

Anghiari 1992 di Gemma Lenzi

Il tempo pare essersi fermato fra quelle antiche mura. Da una finestra aperta il suono di una tromba sulle note di Verdi, panni stesi alle finestre come bandiere colorate, vasi di geranio vermiglio sui davanzali, corrosi dal tempo, vecchie sedute sugli scalini intente a ricamare, il profumo di sugo di una volta per i vicoli di pietra. Tutt’intorno si respira aria di antico.

Acquedotto

di Emmedipì

Causa la festa dell’Ascensione al Carmine, svariate volte sono passato davanti al deposito del nostro acquedotto che raccoglieva, e ancora raccoglie, l’acqua proveniente dalla sorgente del Doccin dell’orso. E così mi sono reso conto che il fabbricato è stato rintonacato e ripulito. Non ho controllato se la fontanella posta all’esterno funziona ancora ma mi auguro di sì. Se non vado errato da lì usciva la fresca acqua del nostro acquedotto quando era in abbondanza. Un lavoro necessario che arricchisce la vivibilità del nostro paese.

Silenzio stampa di Clèto

Chiedo ufficialmente alle Autorità competenti che per il prossimo primo di aprile sia impedito a giornali e televisioni di parlare di scherzi. Infatti già dal giorno prima siamo bombardati sulla questione degli scherzi e allora diventa difficile realizzarne qualcuno simpatico. Veniamo comunque alla nostra intervista volante. A tutti abbiamo chiesto che giorno era, se hanno fatto scherzi o li hanno ricevuto e quale scherzo ricordano. Paolo Mazzi, turista anghiarese Ah già, è il primo aprile. Me sa che lo scherzo lo sto ricevendo proprio in questo momento più che altro. Claudia Guadagni, nata a Vinci Oggi è il primo aprile... il giorno delle chiapparelle. No, i scherzi non mi piacciono. Frido Camaiti, banchiere da Pino Oggi è il primo aprile. Gli scherzi non li faccio e non li ricevo e anch’io sono uno che non scherza. Sì ogni tanto controllo le spalle. Mi dispiace che il primo aprile sia andato in disuso. Giuseppe Del Pia, ottantottenne È il primo aprile, il giorno delle chiapparelle. A mio tempo si mandava uno in qualche posto, gli si diceva: te vole il tizio, te vole il Caio. Mi ricordo quando Bistaccino, che era contadino del Brizzi al Merendello, venne ad abitare al Mulinuzzo. Alcuni amici passarono da casa sua e gli dissero che il suo padrone, il Brizzi, gli doveva parlare. Quel poro Bistaccino si cambiò svelto svelto e andò al Campo alla Fiera dal padrone che naturalmente non voleva gnente. Santa Chialli, moglie dell’ottantottenne Oggi è martedì. Poi? chiedo ancora. Domani è mercoledì. Il primo... ohhh. Te l’han fatti i scherzi? A me scherzi non me n’han fatti punti oggi. Quando ci s’aveva la bottega che Luca era alle elementari, se misero d’accordo la Carla, il Lele, il maestro Vandro e la Mery e me mandarono a scuola dicendomi che Luca s’era fatto la pipì addosso. Io allora corri in casa a prendere il cambio e poi via a scuola ma naturalmente appena vidi tutto tranquillo capii lo scherzo. Maria Tavanti, donna del Borghetto Il primo d’aprile... le chiapparelle. A me no non me l’han fatte e non l’ho fatte. Quando ero giovane e stavo alla Badia San Veriano mi mandarono al Molin Novo dicendomi che ciavevo da riscuotere. Ma bastò poco e capii lo scherzo.

27

Jacopo Pecorai, giovane del Campo della Fiera Oggi è il primo aprile 2008... pesce d’aprile. No. No. In gioventù, scherzo, quando ero alle medie e alle elementari si facevano. Suor Astrid, suora del Cenacolo Oggi è il primo aprile 2008 e facciamo lo scherzo. Fino adesso non ancora Nelle mie zone, in Svizzera, si facevano di queste cose. Un bel giorno hanno scritto sul giornale che erano tornate le cicogne sopra una torre vicino al lago. Così per il primo di aprile tutta la popolazione è andata al lago e stava a testa in su ed è rimasta per diverso tempo a guardare questa cicogna che naturalmente non si muoveva perché era finta. Maurizio Scimia, Gold Video Primo aprile. Scherzi! Mi ricordo gli scherzi di quando s’andava a scuola che s’attaccava i pesci di carta nelle spalle dei nostri compagni. Simona Dini, guardia municipale Primo aprile. No, nessuno scherzo ancora fatto o ricevuto. Ricordo gli scherzi che si facevano a scuola. Ormai son grande e poi non me li ha fatti più nessuno. Alessandro Bivignani, abitante delle Tavernelle Oggi è il primo aprile. Sono molto dispiaciuto ma ancora non me li ha fatti nessuno, però sono anche fiducioso perché la giornata non è ancora finita. Mi ricordo i pesci di carta attaccati alla schiena. Alberto Camaiani, studente liceale Oggi è il primo aprile. Pesce d’aprile! Non mi ricordo nessuno scherzo. Ah sì. S’è fatto stamattina a un mio compagno di classe che gli s’è attaccato un pesce di carta e c’era scritto... Gloria Gattari, giovane scolara elementare Vuoi sapere il numero? Oggi è martedì uno del mese di aprile... pesce d’aprile. Sì io ho fatto gli scherzi a una mia compagna, al maestro e alla maestra. Al maestro gli ho attaccato il pesce dietro la schiena e alla maestra le ho detto che mi ero sporcata i pantaloni col succo. No, a me non l’hanno fatti. Mattia Russo, girava al Palterre Primo aprile. Sì ho fatto gli scherzi... ai miei compagni. No a me non m’han fregato. Alessio Piomboni, altro abitante delle Tavernelle Sì ai professori. Gli ho fatto credere che non andavo più in gita e loro si sono molto arrabbiati. Dei tempi passati mi ricordo i pesci di carta sulla schiena.


Fave all’incontrario

Giovedì 31 agosto 2007

di ABMDP Ma è vero che nell’anno bisestile le fave (e qui si parla del frutto buono soprattutto con il pecorino) nascono al contrario? Questo dilemma è stato proposto addirittura dalla prima rete nazionale, il problema è verificare sul campo questo assunto. Solo il Baggi, eterogeneo abitante di Tavernelle (nella foto con le sue fave) poteva mettere fine alla discussione. Ha convocato una riunione d’urgenza nel suo orto, coinvolgendo il Franchini e anche il Nanni di Ripalta per esaminare tutti gli aspetti dell’ardua questione. Il Nanni sostiene anche di avere delle fave dell’anno scorso. Bando alle ciancie, la commissione ha verificato che il Baggi ha

Oltre la Croce di Sassaia

Vendemmia 2007 - Un’annata eccezionale di Piero Lega

Rovi ricurvi dal peso di more mature e schiette, Lungo le stradine bianche, sterrate e strette. Sorge il sole imperioso dietro Pietralta, E di luce chiarissima s’inonda la vallata Annibale passa in rassegna come militari. E si compiace dei grappoli sulle viti nei filari. “Sarà un’annata d’oro” aggiunge Peppino, E sogna già le botti piene di buon vino. Marisa e Assuntina innaffiano i pomodori, E si compiacciono dei poponi e degli odori. Verze, finocchi, cardi, cavoli e cipollino, Sembra d’un casale un bel giardino. Siro, ed a ragione, se la prende con l’erbacce, Ché dei pomodori non hanno lasciato tracce. Vittorio si ferma ed ammira l’altrui lavoro, Che lui schiva con arte e gran decoro. Mario infine scuotendo la sua testa bianca: “Quest’annèta è stèta veramente strèna, Mai visto un’istète così malsèna.” E Sestilia: “Ora però ne vale ben la pena.”

Massime di Amedeo Vellati

già iniziato la sua requisitoria. Intanto ha messo in un vaso un baccello che verrà conservato per confrontarlo con quelli dei prossimi anni. Con il restante raccolto del Baggi, tanto s’era lì, abbiamo fatto merenda con un buon pecorino!

* La figura del pigro: è un uomo che non sa fingere di lavorare. * L’ultimo rifugio di un mascalzone è il patriottismo.

Qui sopra il Baggi nel suo orto curato con amore e dedizione e, nel riquadro, i due baccelli messi a confronto: per ora nessuna conclusione definitiva ma ci sono buone speranze per un verdetto in tempi ragionevoli.

* Chi presta fede alle apparenze, prende… lucciole per lanterne.

I veri artisti della terracotta

Altro Luconi astro della terracotta in quella Nizza fabbrica fu posta

Altri Luconi ed io ne sono fiero il grande Plinio che fu il condottiero

Le tradizioni con epoche trionfali della terracotta che nacque ad Anghiari

Il loro lavoro sempre più pregiato ogni parte del mondo fu il loro operato

Di questo Luconi perdute le tracce tanto il lavoro dovuto alle sue braccia

La nella Svizzera grondava di sudore ma il suo lavoro portava splendore

Furono i Luconi a tenere la mano di quello che fu il prestigio nostrano

Arturo (Settebilli) Ernesto (Balilla) questo lavoro tramandavano in famiglia

Le vecchie fornaci si sente il lamento sono sparite c’è stato smarrimento

Come il fratello e come pure il figlio questi Luconi davano a noi consiglio

Nelle fornaci dei vecchi Anghiaresi dove i Luconi forgiavano diverse speci

Il Cavallotti sempre dei Luconi a Monte San Savino sfornava i vasi suoi

Le loro sedi monumento nazionale qui ad Anghiari non vollero conservare

Il loro lavoro da artista nato io vi ringrazio per quanto avete dato:

di Armando Zanchi

28


Dalla Confraternita di Misericordia di Monterchi

Relazione morale

È terminato anche l’anno 2007 e può essere definito un anno molto impegnativo e pieno di eventi che hanno visto la nostra associazione promuovere e portare avanti con molta cura ed asseverazione iniziative molto importanti. In ordine di avvenimento nell’anno 2007 è accaduto quanto segue: Come tutti gli anni questa Associazione ha partecipato alla Fiera di S. Antonio durante la quale oltre a far conoscere il nostro nome, sono stati organizzati assaggi di dolci, vino e prodotti tipici della nostra zona. Mese di Febbraio un gruppo di confratelli partecipa all’udienza papale. Mese di Marzo-Aprile-Maggio sistemazione del salone e pulizia generale dello stabile con conseguente realizzazione della piccola mostra al piano terra. Nel mese di Agosto presso la Chiesa di San Lorenzo a suo tempo affidata, dall’Autorità Ecclesiastica, a questa Misericordia si è tenuta la consueta Festa annuale della Misericordia, con la presenza di un gran numero di partecipanti. La nostra associazione

Libertà

di Giuliana Lenzi

è stata presente anche durante la consueta “Sagra della Polenta” con un proprio stand. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale questa Associazione ha partecipato alla manifestazione “Festa dell’Automobilista!” durante la quale abbiamo prestato servizio e abbiamo fatto conoscere il nostro nome, sono stati organizzati assaggi di dolci, vino e prodotti tipici della nostra zona. Nel mese di Dicembre e stato indetto un Corso di Livello Base per la formazione di nuovi Volontari, durante il quale 10 partecipanti hanno ottenuto l’attestato di Soccorritore di Livello base. In concordanza delle festività natalizie, il magistrato dietro proposta di alcuni membri ha riorganizzato il concorso “Il presepe più bello” con il quale, dietro domanda di iscrizione come da bando esposto nei locali pubblici, tutti i bambini e ragazzi hanno avuto modo di far vedere le proprie realizzazioni. Una giuria tra tutti i partecipanti ha premiato le prime tre migliori realizzazioni.

Vorrei essere una farfalla, mille colori volteggiano nel cielo azzurro, non più prigioniera di mille ricordi.

A mia madre di Giuliana Lenzi

Come foglia, silenziosa, sei volata via, nel vento d’autunno. Ci hai lasciati nel vuoto, ricolmi del tuo immenso amore.

Vecchio cartiglio posto in un bel luogo di pesca riferito da Turiddo Guerri

Questo bel luogo ancor ridente e gaio che attrae pescatori ed altra gente, facciam che non diventi un letamaio. Comportandoci tutti civilmente, il luogo sarà ancora distensivo e ognun di noi si sentirà più vivo.

... Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’e lei, e quando c’è lei non ci siamo noi. Epicuro all’amico Mediceo

Lettera ad un amico appena scomparso Caro Dodi, io ci sono e, adesso, soffro e penso alla morte. Confesso che mi fa paura e soprattutto mi genera una tremenda confusione di pensiero. Cerco, ho cercato sempre di leggere, approfondire la conoscenza del perché della vita, e di tutto quello che ci circonda dai primi vagiti fino alla morte. Ma non sono riuscito a farmi una ragione precisa. Ho trovato interessante quello che il filosofo greco Epicuro scriveva ad un amico circa la morte. Adesso tu ci hai lasciato e noi che siamo rimasti sentiamo il dolore per la tua dipartita. “Tu più non sei, dunque non soffri”. A chi rimane, i tuoi cari, tutti i tuoi amici, li consola il ricordo della tua buona, onesta semplice persona. Ci hai lasciato in punta di piedi, senza rumore. Non hai rivelato il tuo male oscuro, tutto solo hai sopportato l’angoscia e lo sconforto che assale ogni essere umano quando sa che la sua vita è alla fine.

L’ultima volta che ti ho visto, passeggiavi da solo al Campo alla fiera. Credo di ricordare che era mattino, io tornavo da caccia e dalla macchina t’accennai con la mano il saluto. Ancora non sapevo del tuo male, l’ho appreso pochi giorni fa da Mario, in piazza Baldaccio. Assieme ci promettemmo di venirti a trovare a casa ma tutto è stato veloce. Ho appreso la triste notizia da Cinzia che con sgomento me la comunicava per telefono. Sono rimasto impietrito! Caro Dodi, tu eri un grande amico. T’ho conosciuto bene: non mi hai mai importunato chiedendomi qualcosa quando io ricoprivo incarichi di governo locale. Di te mi rimane vivo il sentimento schietto della tua dignità d’uomo. Rimarranno impressi nella mia memoria finché avrò vita, i bellissimi giorni passati assieme, sia a caccia che al tuo rinomatissimo ristorante, quando facevamo tantissime chiacchierate e ci sfottevamo a vicenda sul tiro al piattello o al piccione. Caro

29

Dodi, di te serberò un gran ricordo. Non ti ho mai sentito parlar male degli altri, o criticare astiosamente qualcuno! E queste sono grandi doti riservate agli esseri che hanno in sé tanta umanità, amore e soprattutto, rispetto per gli altri. Ad Anghiari rimarrai vivo e chiaro nella storia dei personaggi famosi. Voglio augurarmi che la filosofia epicurea non sia valida e che un giorno possiamo incontrarci in altre dimensioni, per continuare l’amicizia e, perché no, per andare a caccia con la tua indimenticabile “Baba” tra i campi coltivati della Sovara e a cercar funghi sulle verdi macchie dei nostri dintorni d’Anghiari. Finché sarò, vivrà la tua presenza dentro di me. Franco Talozzi 21/11/06 – appena dopo aver fatto visita alla salma, presso la cappella mortuaria, all’Ospedale di Sansepolcro .


Festa al Roccolo

Il Palio d’Anghiari

di EmmeGi

Il prossimo 29 giugno si correrà, come lo si fa dal 1441, il Palio di Anghiari. È una bella tradizione, rinnovata in questi ultimi anni, e che ha raggiunto livelli invidiabili. Si stanno distribuendo in questi giorni i biglietti della lotteria che verrà estratta proprio nel giorno della Battaglia. Acquistando tali biglietti si aiutano gli organizzatori a realizzare le numerose manifestazioni che si svolgeranno nei giorni del Palio. Basta poco per partecipare a questo grande evento che fa conoscere ovunque il nome di Anghiari. Rinnoviamo quindi l’invito ad aiutare gli organizzatori acquistando i biglietti della lotteria del Palio di Anghiari. Grazie!

La Ditta Fratelli Graziotti, noti rivenditori di mezzi per l’agricoltura e il giardinaggio, hanno inaugurato domenica 18 maggio la nuova sede sita nei pressi del Castello di Sorci, in località Roccolo. Un’esposizione notevole di mezzi di ogni tipo e per ogni esigenza. L’immenso piazzale era adibito, in questa occasione, al rinfresco fornito di ogni tipo di cibo e di bevanda. Basti solo menzionare porchetta, fave e pecorino, affettato, pastasciutte a volontà e brustichino con salsicce ed altro. Mai visto tante persone presenti ad una cerimonia del genere. Questo dimostra che la Ditta dei Fratelli Graziotti è conosciuta e apprezzata in provincia ed oltre e noi ne siamo lieti perché porta il nome di Anghiari ovunque operano. Auguri per il loro lavoro.

Nella foto il Palio dell’Edizione 2003.

Ritrovarsi insieme di Gastone Mafucci

In una atmosfera di vera armonia si è consumata una conviviale cena delle lavoratrici (camiciaie) della ditta Ingram di Anghiari. È stato molto bello che dopo molti anni di lavoro svoltosi fianco a fianco, per molte fino alla pensione, finalmente ci rincontriamo in grande amicizia e affettuosi abbracci rievocando il tempo passato anche con nostalgia pur se il lavoro era impegnativo si superava ogni difficoltà perché c’era sempre grande collaborazione. Queste lavoratrici, che quando hanno fatto il loro ingresso al lavoro erano tutte poco più che bambine, e ora si può ben dire che sono già nonne, ma pur sempre entusiaste del loro passato. Molto si è chiacchierato e si è anche scherzato. L’atmosfera era adatta per stare un po’ allegri. Un forte applauso è scattato unanime quando si è fatto il nome dei nostri datori di lavori cioè la famiglia Inghirami. Si è dimostrato così di avere ancora un particolare attaccamento a chi ci aveva dato il lavoro per tanto tempo. La direttrice, Signora Elide la quale era presente, si è compiaciuta dell’iniziativa. Essa infatti si è ritrovata dopo diverso tempo con tutte le sue donne e prendendo la parola per

30

ringraziare di tanta presenza, era visibilmente commossa ma ampiamente soddisfatta. Ci auguriamo di ritrovarci ancora, rincontrarci fra compagni di lavoro dà soddisfazione dato che ci volevamo veramente bene e tutti insieme si superava ogni difficoltà. Se la serata è ben riuscita si può ringraziare chi ha organizzato e cioè Rita Bigioli, Elena Goretti e Leonella Poderini che con pazienza e determinazione hanno riunito oltre cento donne, cioè quasi tutto il gruppo. Grazie ancora e alla prossima. Nella foto qui sotto parte delle numerose operaie di fronte alla loro fabbrica a Santo Stefano. Siamo nel 1987. Si possono riconoscere: Maria E., Cosetta, Nella, Santina, Maria R, Rita. Delle altre non sappiamo o non ricordiamo.


C R O N A C H E T TA

Mese di Aprile 2008 Giovedì 3. Oggi è morto Aldo Guidelli di anni 77. Abitava al Campo della Fiera ma prima abitava verso Valealle, alla Casanova Lani. * Franco delle Bucacce m’ha detto che le piante della Croce non sono platani ma tigli. Domenica 6. Oggi è morta Maria Mencarini vedova Boncompagni di anni 91. Abitava al Campo della Fiera ma con suo marito Menotti ha abitato per molti anni alla Giardinella. Mercoledì 9. Oggi è morto Duilio Foni di anni 86. Abitava alla Cerbaia ma prima stava ai Tordini. Giovedì 10. Anche stamani ha piovuto e mentre si prendeva il caffè col Mazzi e Frido ho capito perché si dice: aprile ogni dì goccile! * Verso il mezzogiorno davanti al Soldini c’era un ciuffo di macchine. Poi m’hanno detto che un’automobile era caduta nel fosso della Caviella. Venerdì 11. Oggi con tutta la famiglia siamo andati a Firenze perché Michele discuteva la tesi di laurea alla Facoltà di Ingegneria a Santa Marta. Lunedì 14. Oggi è nato Michele di Caterina Papi e Saverio Attrotto. Auguri al bambino, al babbo ed alla mamma che vivono a Roma ma che hanno più di un legame con Anghiari. Martedì 15. Stamani in piazza, davanti alla loggetta della Banca, una macchina ha messo sotto Marziano. Giovedì 17. Oggi è nata, a Milano, Teresa figlia di Marta e Luca Del Pia. Il suo babbo fa le fotografie e la sua mamma fa le ricerche nelle biblioteche. Domenica 20. Finalmente ho visto le rondini volteggiare sopra il cielo di Anghiari. Giovedì 24. Oggi è nata Teresa Bevignani di Massimo ed Elisa Cenni. La sua famiglia abita al Campo della fiera. Il Talozzi e la Bianca sono i suoi bisnonni e la Katia è la sua nonna. * Oggi è morto Roberto Mafucci di anni 64. Abitava a Ripalta e lavorava il podere assieme al fratello. Mercoledì 30. Oggi è morta Clelia (Gina) Guadagni di anni 88. Abitava a Ca’ d’Antonio, alle Ville.

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Marzo 2008 Domenica 2. Stamani ho visto due ragazzi che giocavano a palla sotto la loggetta della banca. Ancora giocare nei luoghi pubblici resiste. Lunedì 3. Oggi è morta Maria Baldi vedova Del Sere. Aveva 90 anni ed abitava verso la Stazione. Suo marito, Gigione, è stato uno degli ultimi sensali di bestiame. Era nata a Monte S. Maria Tiberina. Mercoledì 5. Pochi banchi per il freddo e al Borgo dice che il vento ha rovinato diversi gazebo preparati per le fiere. Giovedì 6. Oggi non sono andato a comprare i fichi secchi al Borgo perché era un gran freddo. Venerdì 7. Anche oggi nei monti sopra al Borgo mi sa che ha nevicato. Lunedì 10 Oggi è morto Aldo Ghignoni di anni 93. Abitava per la via di Cipicchio e sua moglie è morta poco tempo fa. Martedì 11. Oggi è morta Maria Desa Panichi di anni 81. Abitava ai Fabbri ed era la sorella di Fernando, provetto fabbro anghiarese. Mercoledì 19. Stanotte ho sentito il campano che suonava le ore e mi sono preparato a contare i tocchi. Però ne ho contati due soli. Giovedì 20. Stamani con Danilo si mettevano le luci per la processione di domani e mancava poco che nevicasse. Venerdì 21. Era tutto pronto ma il maltempo non ci ha permesso di fare la processione del Venerdì Santo. Sabato 22. Oggi è morto Giuseppe Giorni, conosciuto come Pino. Aveva 86 anni ed abitava in fondo al Terrato dove aveva una rinomata bottega di fabbro. Domenica 23. Oggi ha spioviccicato tutto il giorno. Alla sera s’è aperto un poco e ho visto che la neve era su tutti i monti intorno a noi. Sabato 29. Oggi è morta Rosa Bianchini vedova Meucci. Aveva 94 anni ed abitava a Scoiano. * Oggi è morto Fernando Ghignoni di anni 82. Abitava alle Cascine. Domenica 30. Oggi è entrata l’ora legale e le campane delle chiese hanno suonato il mezzogiorno regolarmente. Il Campano invece è rimasto indietro.

Mercoledì 16 luglio 2008 Beata Vergine del M. Carmelo

Festa solenne al Santuario del Carmine con S. Messa alle ore 21 e processione intorno al Santuario. Nei giorni 14 e 15 alle ore 21 preghiera comunitaria nella chiesa del santuario.

La Croce della Propositura Nella Domenica delle Palme l’altare maggiore della nostra Propositura quest’anno era arricchito da una Croce in argento sbalzato posta proprio nel centro delle predelle in pietra e adornato da rametti di ulivo. (La distribuziuone dei rami di ulivo, che i fedeli poi portano nelle proprie case, erano stati distribuiti presso la chiesa della Badia.) Tale arredo è stato donato dalla signora Van Lancker, abitante del Ponte alla Piera, in memoria del marito Alban. Grazie ancora per questo dono che verrà utilizzato nelle cerimonie più particolari che si svolgeranno in Propositura.

31


Questo giornale lo potrete trovate su Internet www.parrocchiadianghiari.it Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

In luglio si festeggiano presso il Santuario Valtiberino l’anniversario dell’apparizione e la festa della Madonna del Carmelo

Santuario del Carmine Feste del Luglio

11 luglio: Anniversario dell’apparizione Ore 20 Pellegrinaggio a piedi da Anghiari e dalle parrocchie confinanti. Ore 21 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Diocesano Mons. Gualtiero Bassetti con i Sacerdoti e le parrocchie della Valtiberina.

16 luglio: Madonna del Carmelo Ore 21 S. Messa con i Sacerdoti del Vicariato foraneo di Anghiari. Segue la Processione mariana attorno al Santuario e l’affidamento alla Madonna.

32


Oratorio n 3 – 2008 Pag 1 Pag 2 Papi Pag 3 don Otello pag 4 Calendario pag 5 Messe+ avvisi pag 6 Palterre pag 7 Palterre + vignetta pag 8 Cenacolo pag 9 Cenacolo pag 10 Missione + Renicci pag 11 Caritas pag 12 Fotocronaca 800/900 pag 13 Misericordia pag 14 Donatori pag 15 Donatori pag 16 Estate in parocchia pag 17 3 maggio pag 18 parrocchie Mont SSte pag 19 Micciano San Leo Tubbiano pag 20 Micciano+Vignetta pag 21 Banca pag 22 da Tavernelle pag 23 Rosa + 1/2 pag 24 Offerte Oratorio pag 25 Valenza pag 26 TipograďŹ a pag 27 Poesie e intervista pag 28 pag 29 pag 30 Rossi pag 31 Cronachetta pag 32

Foto convento Montauto Mencarini abitava alla Giardinella Guidelli Aldo Tesi Cesari Turiddo Tovaglia Croce Tovaglia SStefano

Palio rubato

33


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.