11.6.2012 la voce

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20 ROMAGNA ARTE E STORIA

LUNEDÌ 11. GIUGNO 2012

Romagna Liberty Tra le strade

della “Regina” per trovare i suoi tesori, elementi art nouveau che incontrano altri stili e interessanti documenti d’epoca da riscoprire

La Cattolica dei villini ’impresa che ho vissuto per realizzare in pochi mesi una monografia come ‘’Romagna Liberty’’ (www.romagnaliberty.it) è stata un’avventura gratificante. Un progetto editoriale che avrebbe visto 400 pagine anziché 216. Purtroppo la crisi economica ha influenzato il lavoro. Condividere anni di ricerca con il team che ho riunito è stato emozionante. Mettere a tavolino preziosi documenti d’archivio, fondi privati e ‘’gioielli’’ di grandi collezionisti non è stato facile, ma alla fine ci sono riuscito, anzi ce l’abbiamo fatta! L’indagine sul Liberty in Romagna non è finita: sicuramente è stato dato risalto alle più significative testimonianze di questo stile presenti nel nostro territorio, ma c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Scrivere sull’architettura non è semplice, perchè servono sì le conoscenze artistiche, ma è necessario trovare anche il giusto modo di far comprendere al lettore ciò che è più tecnico e va oltre il semplice piacere estetico. Il materiale archiviato sarà da me proposto in questa rubrica, che va ormai oltre l’anno di vita. Il progetto per Icaro tv, con la registrazione di alcune puntate sul tema “Romagna

Qui sopra il particolare della cimasa liberty del villino di Via Mazzini a Cattolica, sotto particolare da una cartolina d’epoca di Cattolica

Foto e cartoline d’epoca che mostrano le architetture del nostro territorio raccolte nella monografia Romagna Liberty (Maggioli 2012)

LA CITTA’

Dal punto di vista urbanistico ha preservato un modello di eclettismo romagnaliberty.it

Liberty”, sarà un completamento del più ampio progetto inserito nella cornice “Italia Liberty”, che prevede una serie di eventi culturali legati alla valorizzazione di questo stile. È con piacere che oggi vorrei farvi conoscere le tracce lasciate dal Liberty nella città di Cattolica, che nel ‘900 vide, prima di Riccione, il soggiorno estivo di Mussolini. L’urbanistica cattolichina, vista secondo i canoni del villino estivo, pone in primis un aspetto estetico di natura classica e in certi casi eclettica. Sono poche le ville rimaste, tra queste si segnala villa Elsa. Il Liberty non ha avuto molto successo in questa zona soprattutto a causa dei gusti della committenza. Villa Pospisil, comunemente distinta come capolavoro Liberty, è in realtà un’abitazione eclettica dove il Liberty si riconosce solo nelle decorazioni lignee dei pinnacoli del tetto. L’aspetto originale della villa è conservato solo da una cartolina d’epoca, ma anni fa la villa è stata recuperata con una ristrutturazione che ne ha salvaguardato l’impronta architettonica. Un cenno va anche a un’abitazione che possiamo trovare in via Mazzini. Nel viale vi sono diverse proprietà di grande metratura, ma esse non fanno al caso nostro. Il villino in questione è un’unità abitativa ai numeri civici 111, 113, 115 e 117. Complessivamente la

struttura non è Liberty, come già spiego nella monografia edita da Maggioli, ma sono interessanti le cimase di gusto Liberty. La novità è rappresentata dall’utilizzo del cemento e di elementi floreali come la rosa, difficilmente vista nella corrente artistica dell’Art Nouveau e in questo caso ampiamente stilizzata, con rami che si intrecciano e forme sinuose che rendono la decorazione un unicum in Romagna e forse anche altrove. Un altro villino interessante, che ho considerato per la ristrutturazione che ha preservato elementi significativi come le balaustre, si trova in via Del Prete, via in cui si ammirano ancora altri edifici dei primi Novecento. La casa (oggi color rosa) è stata costruita tra la fine anni del 1910 e l’inizio degli anni Venti. Inizialmente era a pianta quadrata, di circa 10 metri di lato, su 3 piani (seminterrato, rialzato primo piano e sottotetto non praticabile). La casa era suddivisa in due appartamenti su tre piani affiancati e speculari, con stanze uguali sui 3 livelli (ad eccezione del vano ingresso che diventava stanza nel seminterrato e nel secondo piano) e con scala di accesso al piano superiore in unica rampa dall’ ingresso. Le balaustre esterne sono il frutto di una sapiente progettazione, finalizzata ad armonizzare gli elementi decorativi e ad evitare stonature.

Rimanendo al villino di Cattolica ubicato vicino all’incrocio con via Bologna, la struttura era sorretta da muri portanti perimetrali e da un muro portante centrale che divideva i due appartamenti. La casa è rimasta inalterata fino al dopoguerra: verso la fine degli anni ‘40. Le stanze erano alte (nei piani rialzato e superiore circa 3,70 e 3,80 metri), nel piano superiore il soffitto era a cabaret con le cosidette “grisole” di cannucce e gesso , e questo rendeva non praticabile il sottotetto, dove nel lato Pesaro si è costruito un balcone, rifinito con elementi uguali a quelli già esistenti (colonne, cordoli ed elementi vari sono stati smontati per farne calchi). Per dotare la costruzione di una zona isolante tutt’ intorno ad essa, si è abbattuta la scala di accesso originale, poi ricostruita perfettamente uguale . Cattolica conserva ancora dei villini primi ‘900, ma non fu una città che vide nascere e prodursi modelli legati alla corrente artistica del Liberty. Sono interessanti i disegni, progetti e planimetrie dei villini che hanno fatto la storia di questa città vacanziera per gli eleganti giardini, ma dal punto di vista urbanistico ha preservato un modello di eclettismo, un po’ come l’edificio in via XX settembre al n. 29, che riporta nei balconcini decorazioni Liberty. Anche qui la decorazione riecheggia lo stile floreale con fiori comuni. Sono stati aggiunti in epoca moderna alcune decorazioni in gesso di gusto neoclassico, ovviamente delle riproduzioni, di gusto molto discutibile, se si considera che il risultato è un edificio con diverse impronte stilistiche, malamente armonizzate. Andrea Speziali www.romagnaliberty.it


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