CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE E VOLO RAPACI

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Il Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano è stato istituito nel 1999 ed è esteso circa 16.600 ettari sul territorio dei comuni di Bracciano, Trevignano Romano, Anguillara Sabazia, Roma, Sutri, Manziana, Bassano Romano, Campagnano di Roma, Oriolo Romano e Monterosi, a cavallo tra le province di Roma e Viterbo. Questo Parco si trova a soli 20 km da Roma Nord e si può raggiungere facilmente seguendo due strade diverse: la via Cassia e la via Clodia (detta anche Braccianese). Queste due strade coincidono come primo tratto urbano all’interno della città di Roma fino all’altezza della Storta dove si biforcano ritrovando da questo punto il tracciato delle antiche strade consolari che si inoltrano nell’antico territorio etrusco. A pochi passi dal denso tessuto urbano si scopre una rustica campagna, che nasconde misteriosamente necropoli e reperti antichi, d’epoca etrusca, romana e medioevale. Il territorio, pur nella sua complessità, presenta in prevalenza caratteri legati all’origine vulcanica, che si manifestano nella produzione agricola e nell’allevamento. La presenza dei laghi di Bracciano e di Martignano ha consentito a questi territori interni di inserire nelle loro abitudini alimentari anche piatti a base di pesce d’acqua dolce, in particolare tinche, lucci, anguille e coregoni. Il lago di Bracciano, che gli antichi romani chiamavano Sabatinus Lacus, molto più esteso del lago di Martignano, costituisce, fin dall’antichità, una riserva d’acqua potabile di grande importanza per la città di Roma che se n’avvale in occasioni d’emergenza. I laghi occupano il fondo di una conca legata all’attività dell’antico vulcano sabatino, che raggiunse il suo apice intorno a 400.000 anni fa. Una depressione ancora più marcata di quel che oggi appare allo sguardo, se è vero che la profondità delle acque a Bracciano arriva fino a 165 metri al di sotto della superficie. La cintura di colline che circonda le sponde, pur di quota modesta non superando i 600 metri di altezza, arricchisce la varietà paesistica del parco. La vegetazione è rappresentata da forme tipiche della regione mediterranea, querceti, boschi misti di querce, faggi e castagneti, discontinui e spesso alternati da pascoli, oliveti e seminativi che disegnano una campagna


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