Modelli di valorizzazione dei piccoli borghi storici.

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all’offerta di un’esperienza di vita unica che unisca, in modo del tutto naturale e armonico, antico e moderno, passato e presente. Il desiderio di immergersi nella natura con quello di vivere un’esperienza di storia rurale Italiana, che si nutra di cultura, arte, sport e scoperta di tradizioni eno-gastronomiche. Restituire alla vita un borgo medievale fantasma nelle Marche anche per dare slancio all’economia della zona e creare nuova occupazione. Il progetto nasce dalla volontà di Simone Mariani, un imprenditore-manager classe 1977 con la passione dei luoghi incontaminati in cui passare qualche giorno in tranquillità e a contatto con la natura. E’ stato scelto questo borgo per una particolarità: è “verticale”. Il borgo è costruito, infatti, su quattro livelli sovrapposti e le case sono incastonate nelle balze di arenaria: a una certa distanza non si riesce a distinguere la parte naturale dalla parte di roccia. Un po’ come i Sassi di Matera, dove le cavità rocciose furono sfruttate per facilitare le costruzioni. L’imprenditore ha studiato la storia del posto, scoprendo che era disabitato dalla fine degli anni ’70, ed ha contattato i vecchi proprietari degli immobili per convincerli a vendere. Per realizzare il progetto, Mariani ha coinvolto la facoltà di Architettura dell’Università di Firenze per mettere a punto il progetto di recupero, ha costituito una società ad hoc con la sua famiglia e ha dato avvio alla ristrutturazione, che comporta un investimento dai 150 ai 300 mila euro per ogni fabbricato. A sinistra: dettaglio della sistemazione interna. A destra: uno dei fabbricati del borgo prima dell’intervento di recupero. 128


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