2020 - Costruire il futuro n°3 - maggio/giugno

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ISSN 2612-5595

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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Editoriale / 1

La fase due delle imprese edili Nel periodo che segue il lockdown causato dal Covid-19 sarà determinante per le imprese edili continuare a proporre un costruito di Qualità, nonostante le difficoltà gestionali e finanziarie che interessano molte attività del settore nella cosiddetta fase due. Il comparto può contribuire al rilancio dell’economia italiana e alla rigenerazione degli ambienti lavorativi, abitativi e ricreativi, ora al centro di un dibattito più ampio, connesso non solo alla sicurezza in quanto tale, ma anche alla tutela della salute e del benessere delle persone che vivono ogni giorno questi spazi. L’edilizia affronta una nuova, complessa e articolata sfida che può, tuttavia, essere occasione per un profondo riesame e leva per una nuova consapevolezza che pone con maggior decisione le potenzialità del settore all’attenzione dei decisori di Palazzo Chigi. A livello nazionale l’Associazione sta cercando di ottenere risposte chiare e aiuti tempestivi per le aziende del territorio, mentre continua imperterrita la promozione di un’edilizia di prossimità, fortemente sostenuta anche da Regione Lombardia. Ance Brescia chiede alle imprese bresciane di essere parte attiva nel discorso che le vede protagoniste della ripartenza economica locale, esortandole a impegnarsi per ottimizzare, in questo momento di particolare complessità, le risorse a disposizione. La parola chiave che si impone con maggiore forza nell’organizzazione di tutte le attività è Sicurezza, a fronte dell’attuale necessità di adoperare nuove misure anti-Covid, ma, in questo contesto, anche investire in sostenibilità e digitalizzazione può rivelarsi una chiave A LIVELLO NAZIONALE vincente. L’edilizia green è, infatti, il punto L’ASSOCIAZIONE STA CERCANDO DI OTTENERE di arrivo di un percorso premiante, sosteRISPOSTE CHIARE E AIUTI nuto anche a livello europeo, che vedrà TEMPESTIVI PER LE AZIENDE trionfare solo le imprese più attente all’imDEL TERRITORIO, MENTRE patto ambientale del proprio costruito. La CONTINUA IMPERTERRITA LA conversione e lo sviluppo digital nelle PROMOZIONE DI UN’EDILIZIA DI PROSSIMITÀ, FORTEMENTE aziende, inoltre, può fin da subito portare SOSTENUTA ANCHE DA incredibili vantaggi alle attività, incentiREGIONE LOMBARDIA vando smart working, interconnessione e intraconnettività aziendale. Anche a distanza, sarà sempre più necessario per gli operatori della filiera usufruire di connessioni online per portare avanti progetti, cantieri e negozziazioni, valutare catene di fornitura, proporre servizi ed elaborare dati in tempo reale. Nulla di utopico, perché l’avvento delle piattaforme digitali nel settore delle costruzioni e dell’immobiliare dilata l’estensione degli ambiti di competenza e operatività. Sfruttare le potenzialità 4.0 offerte dalle strumentazioni del ventunesimo secolo garantirà alle imprese ottimi risultati nel medio-lungo termine, un notevole risparmio di tempo, energie e risorse, oltre che un ritorno in termini economici e di competitività sul mercato, non solo locale. L’Associazione ha aperto tavoli interistituzionali per valutare le opportunità a beneficio del settore edile, caldeggiando non solo tempestive misure economico-finanziarie, ma spingendo per investimenti, da parte di Bruxelles, Pirellone e Roma, che sostengano la progressiva modernizzazione delle imprese. Il sistema edile bresciano ha già compiuto alcuni passi decisivi, ponendosi quale esempio per tutto il comparto nazionale: con Check, per esempio, ora implementato con una nuova sezione Covid, si stanno mostrando alle imprese quali vantaggi operativi possono derivare dall’appoggio a programmi informatici efficienti e ben organizzati. Agli sforzi delle imprese devono, però, corrispondere, soprattutto nell’ambito degli appalti pubblici, criteri di selezione orientati a premiare le imprese capaci di fare la differenza in termini qualitativi, rispondendo ai reali bisogni della committenza e nel rispetto di tutte le normative che regolano le attività del comparto edile. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia

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Editoriale / 2

Investire nella sostenibilità per ripartire Nel post-lockdown abbiamo aperto gli occhi per riscoprire una sensibilità ambientale assopita o in alcuni casi mai percepita. Proprio questa difficile circostanza, infatti, ci sta offrendo l’opportunità esclusiva di ripartire pensando alla collettività e puntando sulla sostenibilità. Spetta all’edilizia il compito di diventare il settore promotore di tale ripartenza dal colore verde speranza, anzi green. Dalla riqualificazione, alla sicurezza statica fino all’efficientamento energetico, tutte queste azioni condividono uno scopo: migliorare l’ambiente e ricostruire il nostro parco immobiliare in un’ottica totalmente sostenibile. Infatti, agli edifici europei sono riconducibili circa il 40% del consumo energetico e il 36% di emissioni di CO2. Solo questi dati dovrebbero essere sufficienti per comprendere quanto sia necessario ragionare sulla riqualificazione. In questo quadro, il Superbonus 110%, previsto nel Decreto rilancio, rappresenta uno strumento importante ed essenziale per il raggiungimento di tali obiettivi. Grazie al suo impiego potremmo contrastare l’inquinamento delle nostre città e i mutamenti climatici, aiutandoci inoltre ad avvicinarci agli obiettivi di efficienza energetica su cui l’Europa continua a sollecitarci. L’impresa edilizia ha finalmente a propria disposizione, quindi, una leva fiscale concepita in un’ottica politica industriale, riconosciuta non solo per favorire una categoria, ma per raggiungere un traguardo ben più importante cioè rendere migliore il nostro territorio. IL SUPERBONUS 110% Per concretizzare questa politica energeHA UN’ENORME ATTRATTIVA RISPETTO ALLE NORME tica ambientale, però, occorre attuare una PRECEDENTI, PRESENTANDOSI riqualificazione su larga scala. Basti penCOME UNA VERA sare che in Europa almeno il 65% del parOPPORTUNITÀ DI PROFITTO. co immobiliare è stato costruito prima del INVESTIRE NELLA 1980, mentre la ristrutturazione interessa RIQUALIFICAZIONE DI UN EDIFICIO, VUOL DIRE INVESTIRE solo lo 0,4%-1,2% degli edifici. Basandoci NEL FUTURO E HA INOLTRE UN su questi dati sarà quasi impossibile ragDOPPIO VANTAGGIO giungere l’obiettivo della Direttiva europea sulla prestazione energetica dell’edilizia, che ha fissato il 2050 come anno conclusivo per la completa decarbonizzazione del parco immobiliare dell’Unione. Ma grazie alle nuove misure fiscali l’obiettivo appare essere più raggiungibile. Il Superbonus 110% ha un’enorme attrattiva rispetto alle norme precedenti, perché fa leva sul cittadino presentandosi come una vera opportunità di profitto. Investire nella riqualificazione di un edificio, vuol dire investire nel futuro e ha inoltre un doppio vantaggio. Il primo è a lungo termine, improntato sulla salute di ogni essere vivente e sul beneficio di cui può giovarne il nostro territorio. Il secondo, a breve termine, è un ritorno personale perché l’immobile acquisisce valore, in quanto già conforme alle Direttive europee e, quindi, vendibile sul mercato almeno al doppio del prezzo iniziale stimato. Le nostre imprese sono già pronte a cogliere questa opportunità e noi di Ance Brescia siamo qui per supportarle offrendo i nostri servizi e rispondendo alle richieste. L’interesse è alto e proprio per questo è importante non soffermarsi ad inutili particolarismi, impedendo perciò di allargare l’attuabilità di questo nuovo strumento a nostra disposizione. Anzi, al contrario, occorre rendere questo provvedimento semplice, chiaro e facilmente accessibile. Solo in questo modo si potrà estendere la sua capacità per risollevare le sorti del settore edile e fare del bene a noi stessi attraverso l’ambiente. Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia

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incontri

La fase due delle imprese edili di Massimo Angelo Deldossi

Prefettura di Brescia. Una comunità operosa, capace e determinata che ha affrontato la pandemia con coraggio di Adriano Baffelli

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Investire nella sostenibilità per ripartire di Alessandro Scalvi

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La rinascita bresciana parte dal settore edile

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Comitato territoriale anti-Covid

a cura della Redazione

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in primo piano

Un Maxi Progetto di rinascimento urbano da oltre 345 milioni di euro

digitale

fisco

Superbonus 110%: occasione di rilancio per il settore edile

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ambiente

leggi&decreti

La Provincia punta sull’efficientamento energetico per la ripresa economica

Decreto Rilancio e Semplificazioni

RIVISTA BIMESTRALE DEL COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA ANNO 2 - NUMERO 3 EDITORE C.E.R. SRL UNIPERSONALE, Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Il bonus digitale per il settore delle costruzioni

sicurezza

@ancebrescia

Ance Brescia

gruppo giovani Macroscuola: sul podio due classi bresciane

Check: controlli da remoto dei cantieri edili

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ance informa

COMITATO DI REDAZIONE STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI

Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci:

PUBBLICITÀ C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 info@cerbrescia.it

z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00.

DIRETTORE RESPONSABILE ADRIANO BAFFELLI

@collegiocostruttori.ancebrescia

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PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

REDAZIONE E DIREZIONE ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Obbligo di iscrizione alla Cassa edile. La sentenza diventa esemplare

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La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione.

STAMPA GRAFICHE ARTIGIANELLI SRL Via Ferri, 73 - Brescia

L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore.

Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54 Numero singolo anno 2019: euro 10,00

Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

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fotonotizia

Ponte di Genova LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DEL NUOVO PONTE SUL POLCEVERA SI CELEBRERÀ IN LUGLIO, CON IL COLLAUDO STATICO DELLA STRUTTURA. PER L’ITALIA, PRONTA A RISOLLEVARSI DALL’EMERGENZA COVID-19, L’OPERA RAPPRESENTA UN FORTE SIMBOLO DI RIPARTENZA CHE GUARDA AL FUTURO. IL VIADOTTO, REALIZZATO IN TEMPI RECORD, INCONSUETI PER IL NOSTRO PAESE, TORNERÀ PRESTO A RIUNIRE LA VAL POLCEVERA, MA APRE A UNA IMPROROGABILE DISCUSSIONE CIRCA LE POSSIBILITÀ DI MIGLIORAMENTO E SNELLIMENTO DELL’APPARATO BUROCRATICO-AMMINISTRATIVO ITALIANO.

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WEBUILD

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in primo piano Continua l’impegno di Campus Edilizia Brescia per la valorizzazione di città e provincia, insieme quinta area economica italiana

Un Maxi Progetto di rinascimento urbano da oltre 345 milioni di euro

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La rigenerazione dell’area sud-ovest di Brescia La seconda fase di Brescia Next propone scenari di riqualificazione urbana e modelli innovativi di intervento per la zona sud-occidentale della città.

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ià interessata da lavori di ampio respiro in tema di infrastrutture e di interventi edilizi di piccola e media dimensione, l’area del quadrante sud-ovest di Brescia, ricompresa tra la zona di via Milano, via Orzinuovi, parte del quartiere Chiesanuova e via Lamarmora, è oggetto di un approfondito studio da parte delle realtà coinvolte nel progetto Campus Edilizia Brescia che, con il supporto scientifico del Cresme (Centro ricerche economiche, sociali e di mercato per l’edilizia e il territorio), stanno analizzando i possibili interventi migliorativi per aumentare l’attrattività e la qualità della vita nell’area interessata.

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in primo piano

Integrare strumenti di finanziamento

Strumenti Ue

Investimenti pubblici

Programmi gestione diretta UE

Fondi strutturali

Regione

Comune

Altri soggetti pubblici

Strumenti BEI

Un piano di rigenerazione del tessuto urbano che interessa un’estesa superficie del comune di Brescia e che, nei prossimi anni, potrebbe generare grande appeal per investitori locali, nazionali e internazionali, grazie all’apertura di nuove attività commerciali, produttive, culturali e ricreative. L’incremento demografico che ha investito queste zone consiglia sia completamente ridisegnata la parte sud-occidentale della città secondo nuovi criteri urbanistici, più moderni e in linea con le esigenze dei cittadini che la abitano. Grande potenziale riservano le aree dismesse, che possono trasformarsi da luoghi fatiscenti e privi di utilità sociale a punti cardine di una Brescia che, sfruttando i principi della rigenerazione urbana, si pone quale esempio da emulare per riqualificare l’esistente, operando fattivamente per li10

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mitare il consumo di suolo. Per questo motivo, Brescia Next, iniziativa progettuale del Campus, che si rinnova per il secondo anno consecutivo, sta valutando nel dettaglio potenzialità e benefici derivanti dalla realizzazione di interventi strutturali nella parte sud-ovest del comune, definendo le superfici di territorio interessate. Analisi che contempla, in sinergia con gli uffici della Loggia, la valutazione di massima degli investimenti necessari per l’esecuzione delle opere che riguardano mobilità, servizi al cittadino, bonifica ambientale, spazi di aggregazione e cultura, nuovi complessi insediativi e recupero di immobili e strutture in stato di incuria. Si stima che per la realizzazione degli interventi, che coinvolgono circa 820mila metri quadrati, oltre l’8% dell’intera area sudoccidentale, le risorse economi-


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Investimenti privati

PPP

Grandi progetti

PPP tradizionale

Altra finanza privata

Progetti medi

PPP diffuso cessione del credito

Progetti socio culturali

L’incremento demografico che ha investito queste zone consiglia sia completamente ridisegnata la parte sud-occidentale della città secondo nuovi criteri urbanistici, più moderni e in linea con le esigenze dei cittadini che la abitano

che in gioco supereranno i 345 milioni di euro. Una cifra considerevole per una Brescia pronta a cambiare la fisionomia di una delle sue zone più popolate e dinamiche. Già entro il 2021 l’asse di via Milano, protagonista dei lavori di riqualificazione previsti dal progetto Oltre la Strada, vedrà profondamente rinnovato il proprio aspetto, diventando il quartiere più inno-

vativo della città. Rigenerando una delle arterie d’accesso più storiche della Leonessa, si riscontreranno diversi benefici anche per i quartieri che gravitano nelle sue immediate vicinanze: dal quartiere Primo Maggio, a Fiumicello, fino a Porta Milano. L’area presa in esame dalle istituzioni e dalle realtà della Filiera locale del Costruito aderenti al Campus comprende queste zone e si estende anche ai quartieri Lamarmora, interessato dal Progetto per la riqualificazione dell’area a sud della stazione ferroviaria, Don Bosco, che ha visto i primi tasselli della rinascita degli spazi degli ex Magazzini Generali, e Chiesanuova, punto strategico in prossimità della tangenziale ovest. Per lo sviluppo e il sostegno economico di un vero e proprio “Piano di rinascimento urbano”, Cresme sta individuando una

serie di possibili canali di finanziamento, spesso non sfruttati appieno o utilizzati singolarmente, ad esempio: z strumenti finanziari dell’Unione Europea e, in particolare, i Fondi strutturali europei z fondi per gli obiettivi di finanziamento della Bei z le risorse finanziarie disponibili con i fondi pubblici italiani (nazionali, regionali e comunali) z gli investimenti privati interessati a operazioni esistenti nelle aree selezionate z le risorse di interventi di Partenariato pubblico e privato, che prevedono forme di Ppp tradizionale, interventi di alta finanza privata, e soprattutto, aspetto innovativo dell’idea progettuale, interventi e micro-interventi privati realizzati grazie a incentivi fiscali pubblici, destinati al recupero edilizio e alla riqualificazione energetica. maggio/giugno/2020

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Costruire Abitare Vivere

con il CONTRIBUTO E patrocinio della Camera di Commercio di Brescia

Partecipano a Campus Edilizia Brescia

COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA


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Circa 820mila metri quadrati di interventi di trasformazione urbana per un investimento che supera i 345 milioni di euro Comune di Brescia

Area Sud-Ovest

Superficie: 90.340.000 mq Popolazione: 198.932 (Istat 2019) Lavoratori: 86.297 addetti (Asia 2017)

Area Sud-Ovest Superficie: 10.137.045 mq Popolazione: 36.024 (Istat 2019) Lavoratori: 23.767 addetti (Asia 2017)

Gli obiettivi a cui il progetto ambisce sono in linea con la strategia sviluppata a livello europeo che prevede di sostenere la transizione verso un’economia sostenibile a basse emissioni di carbonio in ambito urbano, sviluppare investimenti in nuove reti tecnologiche in grado di modernizzare i servizi urbani e realizzare interventi di valorizzazione, efficientamento energetico e messa in sicurezza di patrimonio pubblico e privato. Il progetto punta, inoltre, ad avviare uno “sviluppo locale partecipativo” rafforzando l’identità territoriale e a contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di fasce sociali fragili attraverso interventi

di rigenerazione urbana e coesione sociale. I risultati della nuova approfondita analisi promossa e sostenuta da Campus Edilizia Brescia saranno presentati nei prossimi mesi, presumibilmente all’inizio del 2021 e offriranno una panoramica completa dei possibili interventi, alcuni dei quali già avviati, e del loro impatto a beneficio del territorio bresciano. Il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, in occasione dell’incontro

con l’eurodeputato Massimiliano Salini, intitolato “Edilizia motore dell’economia”, ha ricordato che il progetto Campus Edilizia Brescia, fin dalla sua costituzione, lavora attivamente per far ricadere sul territorio bresciano una serie di interventi in grado di riqualificare una parte rilevante di Brescia. Con Brescia Next, partendo da dati concreti e dall’analisi delle potenzialità del territorio, il Campus ha valutato se Brescia, che con l’intera provincia rappresenta la quinta area economica del Paese, potesse legittimamente ambire a diventare una città europea a tutto tondo, op-

pure se non ne avesse completamente le caratteristiche. Stesi i pro e i contro, il Campus ha iniziato a lavorare su un progetto di sviluppo improntato alle caratteristiche di “Secondary City” da presentare a livello internazionale. Si auspica sia possibile poterlo esporre al pubblico durante il Mipim di Cannes della primavera 2021 e tra l’autunno 2021 e la primavera 2022 all’Expo 2020 di Dubai, slittato di un anno per via della pandemia da Covid-19. maggio/giugno/2020

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La rinascita bresciana parte dal settore edile

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OptimQuadrupei iocarilaOctavius, ut Con la fase due dell’emergenza Covid filiera delle Costruzioni, leva per il rilancio italiana, perspicax agricolaedell’economia satis fortiter agnascor riprende le attività di suis, cantiere. le imprese tremulus quodMentre fragilis matrimonii riorganizzano i luoghi di lavoro celeriter nel rispetto delle normative incredibiliter corrumperet syrtes. anti-contagio, il sistema Ance Brescia apre un importante Medusa fermentet bellus catelli. Plane tavolo di confronto con le amministrazioni locali. adfabilis matrimonii suffragarit adlaudabilis

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

A iutiamo Miglioriamo O rganizziamo Brescia Ance Brescia, a supporto dei 205 Comuni bresciani per la rinascita, promuove un tavolo di confronto tra amministratori locali e regionali, per discutere un piano di investimenti capace di rispondere alle concrete esigenze del territorio e per stabilire quali azioni possono avere una ricaduta positiva sull’economia reale bresciana.

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pochi giorni dalla riapertura dei cantieri edili, l’Associazione costruttori di Brescia ha organizzato un incontro online, moderato da Adriano Baffelli, con i sindaci dei 205 Comuni bresciani, Cresme, Provincia di Brescia e Regione Lombardia per discutere le liquidità stanziate con la nuova Legge regionale n. 9/2020 “Interventi per la ripresa economica”, approvata lo scorso 4 maggio. In occasione della partecipata videoconferenza, trasmessa via Zoom, gli amministratori locali e regionali si sono confrontati con il sistema edile bresciano e tra di loro per fare il punto della situazione economica e sociale del nostro territorio e per individuare insieme quali interventi attuare nel breve periodo a sostegno delle attività edili e commerciali. L’Associazione ha voluto sottolineare le preoccupazioni delle numerose imprese e Pmi bresciane, suggerendo agli amministratori comunali di organizzare le risorse per ripartire al più presto con i lavori. “Bisogna capire quali lavori i Comuni hanno “nel cassetto” e agire tempestivamente per non perdere l’occasione di convogliare le risorse messe a disposizione nella realizzazione di opere e manutenzioni a beneficio del territorio e della comunità” sottolinea il presidente Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi. “La platea di interventi che possiamo fare è veramente vasta: più di 20 milioni di cittadini nel nostro Paese vivono in immobili fatiscenti, su ottomila comuni italiani, seimila presentano rischi idrogeologici o sismici, restano ancora migliaia di chilometri di strade da sistemare, per non parlare di ponti e di altre opere infrastrutturali” continua l’ingegnere Deldossi. “Non dimentichiamo, infine, le strutture scolastiche in cui facciamo studiare i nostri figli, non degne degli standard di efficientamento energetico e di sicurezza antisismica attuabili nel 2020, le caserme abbandonate, i cascinali da ristrutturare, le aree dismesse che degradano i centri urbani. E questi sono solo alcuni esempi”. Partendo da questa rapida panoramica, relatori e partecipanti hanno

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commentato decreti e normative introdotte in questi mesi a livello nazionale e regionale, soffermandosi sulle più recenti leggi a sostegno delle liquidità comunali. Non sono mancate proposte attuabili, appelli alla collaborazione e alla solidarietà tra istituzioni, richieste di snellimento burocratico, sveltimento delle tempistiche, autonomia decisionale. “In questo contesto, grazie a iniziative come A.M.O. Brescia, — precisa il presidente Deldossi — l’edilizia diventa portavoce, affinché questa crisi possa essere affrontata nel migliore dei modi possibili, creando sinergie utili all’elaborazione di strategie e azioni concrete per la rinascita del territorio dopo la pandemia da Covid-19”. Pesando per il 23% sul Pil italiano, consolidandosi quale filiera che favorisce occupazione all’interno dei confini nazionali, il comparto delle Costruzioni influenza fortemente la ripresa economica locale e nazionale. Compito e responsabilità dell’Associazione, quindi, dare vita a occasioni di reciproco confronto con istituzioni e rappresentanze di categoria. Durante l’incontro “Aiutiamo, Miglioriamo, Organizziamo Brescia”, grazie alle pragmatiche delucidazioni di Marco Colombo, Consigliere di Regione Lombardia, vicepresidente della prima Commissione Programmazione e bilancio e relatore della proposta di Legge “Interventi per la ripresa economica”, Ance Brescia ha fornito ai sindaci bresciani un’occasione per chiarire tempistiche, stimolare una concreta attuazione dei punti espressi nella normativa regionale e spronare l’avvio di lavori utili per la ricostruzione del territorio. L’incontro è stato registrato ed è disponibile sul canale Youtube dell’Associazione. I professionisti dell’Associazione costruttori edili di via Foscolo, tramite i contatti riportati sul sito www.ancebrescia.it, si rendono disponibili per fornire assistenza diretta e chiarire qualsiasi dubbio in merito all’applicazione della Legge regionale n. 9/2020, garantendo supporto alle amministrazioni nella stipula di bandi di gara per lavori pubblici.


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Perché organizzare un incontro con i Comuni bresciani? L’Associazione costruttori edili di Brescia ha espresso la volontà di programmare un confronto online per discutere insieme agli amministratori locali la situazione di emergenza economica, raggiungendo, in un periodo di distanziamento sociale obbligatorio, un’ampia platea di interlocutori. Attraverso l’evento “Aiutiamo, Miglioriamo, Organizziamo Brescia”, Ance ha veicolato ai Comuni bresciani quanto sta avvenendo oggi, secondo la propria esperienza diretta, in un periodo in cui i problemi legati all’emergenza sanitaria hanno lasciato il posto alle preoccupazioni economiche e sociali. La parola d’ordine è ripartenza e, per questo motivo, i costruttori vogliono essere parte attiva di un percorso di rinascita del territorio, convogliando le proprie energie per coagire insieme alle amministrazioni comunali e regionali, realizzando opere exnovo, di riqualifica o di manutenzione, che apportino un miglioramento alla qualità della vita dei cittadini post-Covid e contribuiscano al rinnovamento urbano, offrendo occupazione e opportunità lavorative. Organizzando incontri per chiarire gli aspetti legislativi e le possibilità di attuazione, Ance Brescia porta in campo le richieste e le perplessità del mondo edile, sollecitando le Giunte locali a non perdere l’occasione di convogliare le risorse disposte e quelle in arrivo per realizzare opere che rispecchino qualità e standard europei.

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

Emilio Del Bono Sindaco del Comune di Brescia La provincia di Brescia, così come altre provincie colpite dal Covid-19, non è fuori dall’emergenza sanitaria. Il virus è ancora presente e i Comuni stanno male perché hanno una previsione di minori entrate che va dal 10 al 15 fino al 20%. Questo calo dissesta i bilanci previsionali 2020, che avevano non solo una consistente parte corrente di erogazione dei servizi, ma anche una parte di spesa corrente finalizzata all’accensione di mutui e alla realizzazione di opere pubbliche. Oggi la preoccupazione dei sindaci è far quadrare i conti, perché ciascun Comune è obbligato a chiudere a fine anno in pareggio di bilancio. Forte la colluttazione con le ragionerie che invitano i sindaci a non fare passi più lunghi della gamba e a non attivare, a non confermare investimenti di parte corrente che possono mettere a repentaglio l’equilibrio finanziario e che possono esporre gli amministratori comunali (sindaci, Giunte e Consiglio) a rischi di responsabilità individuale per danno erariale. La situazione interna alle strutture comunali è, quindi, tesa e preoccupante. I Comuni dell’Anci si stanno impegnando affinché alcune misure annunciate dal

Governo vengano concretizzate: dal “Salva-Comuni”, che prevede lo stanziamento di tre miliardi e mezzo di euro (500 milioni alle Province e tre miliardi ai Comuni), ai 200 milioni promessi alle cinque province più colpite dal coronavirus, di cui 60 destinati ai Comuni della provincia di Brescia. Ad oggi, sono arrivate solo alcune risorse di natura assistenziale e si attendono gli aiuti in conto capitale dalla Regione. Per alcuni Comuni, tra i quali quello di Brescia, non sono misure esaustive, anche se importanti. Le amministrazioni locali proveranno a confermare gli investimenti in conto capitale previsti nei bilanci previsionali per dare un contributo reale all’economia. Per dare un ulteriore impulso alla ripartenza, però, devono arrivare altre risorse che permetteranno l’accensione di nuovi mutui e investimenti, non inclusi nei bilanci previsionali 2020. Il Comune di Brescia è prossimo ad attivare una serie di investimenti pubblici molto importanti: dal progetto di riqualificazione di via Milano, con inizio lavori a fine maggio, alla riqualificazione del Parco delle Cave, fino agli interventi sulle scuole. Anche sul versante dell’edilizia privata bisogna correre. Abbiamo molti piani attuativi, varianti urbanistiche, permessi di costruire da licenziare. Bisogna fare in modo che finita questa fase drammatica, si parta con decisione. Ci auguriamo che vengano promosse norme che alleggeriscano il carico burocratico e accorcino le tempistiche. Gli Enti devono confrontarsi su come poter ridurre i tempi che le norme prevedono per l’approvazione di provvedimenti di natura urbanistica o di edilizia privata.

L’analisi del direttore del Cresme Lorenzo Bellicini Proprio come dopo una caduta, dobbiamo iniziare la guarigione valutando i danni, tentando poi di alzarci in piedi, provare a camminare, a correre e magari a correre meglio di prima. Delineerò un quadro generale della situazione, sollevando una serie di questioni che influenzano il modo di affrontare la ripartenza post-Covid. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale del Pil dei diversi Paesi del Mondo, l’Italia registrerà un -9,1%, peggio del 2009. In Europa, solo per la Grecia il segno meno peserà 18

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di più che per l’Italia. Nel mondo, superano in termini peggiorativi il -9,1% italiano, Libia, Venezuela e Libano. In Italia, ci saranno impatti diversi della crisi a seconda della regione considerata (tabella 1, ndr).

Correggendo magari anche il super attivismo delle Soprintendenze. È necessario che i Comuni si confrontino con Ance e tra di loro per coordinare e individuare un’azione che, in queste settimane di ripresa, metta in condizioni le amministrazioni comunali di ripartire e investire. Un pezzo fondamentale degli investimenti da attuare riguardano opere pubbliche, edilizia privata, manovre urbanistiche sul territorio.

Samuele Alghisi Presidente della Provincia di Brescia I Comuni bresciani stanno facendo fronte agli impegni presi pur confrontandosi con normative in movimento. Gli Enti locali possono contribuire alla ripartenza del comparto edile attraverso una serie di investimenti prefissati o già finanziati. Riferendomi allo studio di Ance dello scorso anno, in alcuni casi, per alcuni settori, un investimento nell’ambito edile produce fino ad otto volte il valore dell’investimento. Gli Enti pubblici, compresa la Provincia di Brescia, hanno in mano una grande potenzialità per la ripresa. Nel nostro territorio molte opere pubbliche sono già finanziate, ma faticano a partire per intoppi di ordine

burocratico. La stessa Provincia incontra diversi ostacoli. Spero che nell’ambito di questa emergenza si rivedano le tempistiche e si metta mano all’enorme mole di burocrazia a cui gli enti locali devono far fronte. Siamo in una fase delicata, bisogna operare con cautela. La Provincia ha già finanziato nove milioni di euro di bitumature, progettato sei milioni di euro di investimenti per l’edilizia scolastica, inviato al Mit una serie di opere del valore di circa 237 milioni di euro, dei quali 80 possono essere già cantierizzati. Per alcuni ponti abbiamo ricevuto dal Ministero 21 milioni di euro e stiamo iniziando la progettualità. Prosegue anche la progettazione preliminare del Ponte di Palazzolo sull’Oglio, che cuba 18 milioni di euro. In questo momento nella provincia di Brescia c’è, dunque, un potenziale molto alto nell’ambito della realizzazione delle opere, che può manifestarsi come volano per la ripresa. Bisogna poter partire dai lavori per le quali sono già previste disponibilità finanziarie e garanzie di sicurezza, legalità e correttezza. A Brescia c’è una concentrazione di attività produttive e valore creato che va rilanciato. Se questo non avviene, il problema ricade non solo su provincia di Brescia: il discorso è molto più esteso. Gli edifici pubblici sono da riefficientare, valutando la questione sismica. Bisogna creare schede struttura partendo da zero. Queste sono tutte attività da attuare velocemente per mettere in campo una progettualità pluriennale, spalmata sui 5/10 anni, che permetta di cadenzare in modo realistico e reale gli interventi da attivare per valorizzare il patrimonio edilizio, forte elemento di rilancio del territorio.

Tab. 1 / Scenario 1 Calabria Sicilia Campania Molise Isole Sud Umbria Puglia Veneto Marche Abruzzo Liguria Valle d’Aosta Piemonte Lombardia Italia Centro Toscana Sardegna Nord ovest Nord est Lazio Emilia Romagna Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Basilicata

-4,3% -4,5% -5,3% -5,5% -5,8% -5,9% -6,0% -6,2% -6,7% -7,1% -7,9% -8,3% -8,3% -8,3% -8,3% -8,3% -8,5% -8,5% -8,7% -8,7% -8,8% -8,8% -8,8% -9,0% -9,1% -9,7%


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Gabriele Barucco Consigliere Regione Lombardia Una situazione straordinaria necessita sicuramente di misure straordinarie. Mi preme ricordare in questa sede e in questo contesto, oltre alle risorse stanziate con la Legge regionale “Interventi per la ripresa economica”, anche le disposizioni della Legge regionale sulla rigenerazione urbana n. 18, emanata nel novembre dello scorso anno. Credo che si debba dare a questa Legge l’importanza che merita, perché permetterà a imprenditori ed Enti locali di andare a recuperare il patrimonio dismesso e gli immobili abbandonati. Questa legge è più importante oggi di ieri. Oggi si parla anche del progetto di legge 121 con il quale si propone un pacchetto da tre miliardi di investimenti per far ripartire la Lombardia, gli enti locali, e soprattutto l’economia. I primi 400 milioni stanziati quest’anno ai Comuni da Regione Lombardia permetteranno di realizzare le opere necessarie a rendere più forti i nostri paesi. Ance rivestirà il ruolo fondamentale di stipula dei Protocolli, tramite i quali trasmettere, spesso prima delle istituzioni, messaggi importanti a favore della trasparenza, della legalità e della qualità. I Protocolli interministeriali

proposti dall’Associazione costruttori permetteranno una ripartenza in sicurezza. Sottolineo, infine, che l’Europa, come la stessa Bei (Banca europea per gli investimenti), è una preziosa fonte di finanziamento. Nel confronto con l’Europa, la politica deve urlare meno e portare a casa qualche fondo in più. La fase due deve permettere anche ai piccoli commercianti e alle piccole aziende di essere coinvolti nella rinascita del territorio.

Viviana Beccalossi Consigliere Regione Lombardia Comuni e Province devono farsi trovare pronti a spendere le risorse che stanno arrivando sul territorio. Innanzitutto, quelle immediate, approvate dal Consiglio Regionale, che prevedono uno stanziamento di 400 milioni. Di questi, 50 milioni sono indirizzati ai Comuni bresciani e 7 milioni alla Provincia di Brescia. A questi 57 milioni vanno aggiungi i 60 milioni previsti per i Comuni e le Province della “zona rossa”. Se aggiungiamo i 3 miliardi e mezzo, le risorse non saranno certamente risolutive, dal momento che emergenza ha portato al blocco dell’85% dei cantieri bresciani, ma

potranno aiutare a far ripartire l’edilizia, che, ricordiamo ancora una volta, incide per il 23% circa sul Pil italiano. Dove ripartono i cantieri, riparte anche il nostro Paese. Regione Lombardia vuole far ripartire le opere velocemente cantierizzabili, anche nei piccoli Comuni che, a differenza delle grandi città, non accedono a determinati tipi di finanziamento, a risorse quantitativamente più ingenti. La Regione ha avanzato una serie di proposte per avviare le piccole opere immediatamente cantierabili, nel rispetto delle norme di sicurezza, per far ripartire l’edilizia “a chilometri zero”, aiutando imprese e lavoratori lombardi e bresciani. Se si sommano risorse regionali e statali, ci sono i presupposti per pensare che dall’edilizia possa ripartire l’economia reale di Brescia e provincia. Ci sono, ovviamente, alcuni fattori condizionanti: organizzazione e velocità di risposta dei Comuni nel saper spendere queste risorse; mettere mano a una burocrazia che può diventare letale a causa dei tempi e delle procedure complesse e rivedere il potere debordante affidato alle Soprintendenze. Servono poche regole chiare e applicabili. Dobbiamo riscoprire i sentimenti di unità, anche politica, del dopoguerra. Bisogna lavorare a livello istituzionale insieme, senza polemiche, per superare questo momento e aiutare gli italiani a ripartire.

scissi. Solo tenendo conto di questa peculiarità, possiamo iniziare a operare per la rinascita dei territori. Lo scenario è oggi molto diverso. Ci sono competenze nazionali e regionali che a volte si distinguono e a volte si intersecano. È indispensabile un patto tra tutti i livelli istituzionali per rimettere a posto la burocrazia, strettamente legata a legalità e trasparenza. Avere troppe regole equivale a non avere alcuna regola. Brescia è all’avanguardia e avanza modelli propositivi per il futuro. Indubbiamente, in mezzo a tutti questi ragionamenti, il sistema creditizio bancario sta dimostrando una rigidità e incapacità di adeguarsi alle necessità dei tempi. Questo non vuol dire che bisognerebbe dare soldi a tutti indiscriminatamente, ma non basta affermare di mettere a disposizione liquidità se poi le realtà che ne hanno bisogno o che vogliono investire incontrano una serie di ostacoli e resistenze quasi insormontabili. Importante anche il tema della formazione, per avanzare di pari passo con il cambio di mentalità che vede l’edilizia opera non solo per costruire il nuovo, ma anche e soprattutto per rigenerare l’esistente, mettendo in sicurezza il Paese. C’è sicuramente molto lavoro da fare, partendo da un approccio culturale diverso: bisogna

Gian Antonio Girelli Consigliere Regione Lombardia Sicurezza, sanità ed economia andranno di pari passo per molto tempo. Questi tre ambiti non possono più essere considerati come elementi

Tab. 1 / Scenario 2 Calabria Sicilia Campania Molise Isole Sud Umbria Puglia Veneto Marche Abruzzo Liguria Valle d’Aosta Piemonte Lombardia Italia Centro Toscana Sardegna Nord ovest Nord est Lazio Emilia Romagna Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Basilicata

-8,9% -8,9% -9,5% -9,9% -10,3% -10,4% -11,3% -11,0% -12,4% -12,3% -12,6% -13,1% -13,3% -13,8% -13,9% -13,5% -13,6% -13,9% -13,6% -14,1% -14,4% -13,8% -14,3% -15,1% -14,3% -14,3%

Per quanto compete il settore delle Costruzioni, secondo le stime Cresme, esiste il rischio che il comparto perda il 15% del fatturato (tabella 2, ndr), più del Pil complessivo, con la fiducia, però, che vengano mantenuti gli impegni presi in tema di opere pubbliche. La perdita crescerebbe ancora nel caso di un secondo lockdown (tabella 3, ndr). E considerando l’impatto del settore sull’economia, è evidente che siamo di fronte a una situazione complessa. Che tipo di ripresa abbiamo davanti? Le posizioni espresse in questo momento differiscono molto tra loro: per gli ottimisti, la ripresa sarà a “V”, quindi, a seguito del lockdown, vi sarà una crescita costante, oppure a “U”; per altri sarà a “W” e dopo la ripresa seguirà una ricaduta; mentre per i più pessimisti sarà a “L” e la situazione continuerà ad essere drammatica per molto tempo. Secondo alcuni potrebbe esserci anche una fase “NNNNN”, di “economia a intermittenza”, con fasi distinte tra loro che si aprono e si chiudono. La tipologia di ripresa che incontreremo dipenderà dai tempi di arresto della pandemia, dall’arrivo o meno di un eventuale vaccino, dalla qualità della cura che arriverà e dall’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sulla cultura e sulla globalizzazione. Il Covid-19, infatti, ha rimesso in discussione aspetti dell’economia su scala generale, influenzando la reazione psicologica della domanda. Dobmaggio/giugno/2020

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

disporre di professionisti che, dalla progettazione alla realizzazione dell’opera, sanno come agire e cosa bisogna fare. Riguardo alle risorse di non poco conto messe a disposizione, facciamo in modo che abbiamo indirizzi e finalità scelte assieme. Bisogna investire bene. Ci deve essere un patto trasversale tra le istituzioni.

Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia Come Ance ci impegniamo a favore di un reale snellimento burocratico. Abbiamo aperto un dialogo con il Ministro De Micheli per richiedere un confine esatto delle responsabilità del danno erariale. L’Università degli Studi di Brescia, tramite Campus, inclusivo Progetto che rappresenta la filiera del costruito, ha in essere un tavolo di confronto con la Soprintendenza per gestire meglio e più velocemente le pratiche ambientali e monumentali. È importante capire che, se almeno su Brescia, riusciamo mantenere una condivisione più ampia di energie e risorse, la nostra provincia saprà mostrare al resto d’Italia come le cose possono funzionare. Il nostro territorio

biamo tenere conto di megatrend internazionali influenzati dalla pandemia: globalizzazione, sostenibilità, digitalizzazione, polarizzazione e differenza dei comportamenti, rischi e capacità finanziaria, demografia, riprogettazione urbanistica, nuove forme di servizi urbani e molto altro. Il rapporto tempo e spazio va rimesso in discussione, così come la resilienza, l’efficienza, il legame tra competenze scientifiche e processi decisionali. Cambiano i modelli organizzativi, l’utilizzo delle risorse, i comportamenti delle persone, gli spazi di lavoro. Tutte le grandi pandemia, compresa quella da Covid-19, hanno modificato modelli di società. Dobbiamo af20

maggio/giugno/2020

Marco Colombo Consigliere Regione Lombardia e relatore della Legge Interventi per la ripresa economica Grazie al Progetto di Legge regionale 121, “Interventi per la ripresa economica”, dal 4 maggio Legge Regionale 9/2020, i Comuni hanno a disposizione risorse per iniziare da subito a progettare e realizzare opere nuove e di manutenzione. La Deliberazione di Giunta n. XI/3113 fornisce loro le linee guida da seguire. La Legge parla di tre miliardi di investimenti, 82 milioni per bonus personale sanitario impegnato nell’emergenza e 10 milioni destinati alle imprese lombarde per il sostegno alla riconversione o all’aumento della produzione di Dpi, mascherine e dispositivi medici. Abbiamo redatto questa Legge, basandoci sulle tre parole che, secondo Draghi, servono per fare una cosa buona: coraggio, umiltà e conoscenza. Abbiamo fatto un investimento importante, con coraggio, abbiamo agito con umiltà e conoscenza, dirigendo le risorse ai sindaci, perché, chi meglio di loro, sa di cosa ha bisogno il territorio. Con questa Legge abbiamo voluto dare un boost di energia, cercando di contrastare le difficoltà nate dalla pandemia e vorremmo che le liquidità fossero spese sul territorio. Regione Lombardia ha acceso un debito assolutamente sostenibile: parliamo, infatti, dello 0,5% del bilancio dell’Ente. La Regione ha puntato sulla rinascita della Lombardia partendo dai piccoli comuni, perché Milano e le altre grandi città beneficiano di altri sostegni economici. Basta depauperare i piccoli comuni per andare nella direzione dei grandi centri urbani, dove si sgretolano i rapporti con le periferie. La Regione ha fiducia che i sindaci non spenderanno tutte le risorse in asfaltature, perché non bisogna sostenere solo una determinata categoria, ma tutto il sistema produttivo lombardo. Capiamo lo sforzo richiesto agli uffici tecnici comunali, però fare tanti interventi più piccoli permetterà alle risorse di aiutare diverse imprese, attraverso interventi che abbracciano l’intero territorio. Se i lavori saranno terminati entro novembre 2020, la Regione pagherà tutto. L’Ente ha messo 400 milioni di euro a garanzia dei Comuni tramite Finlombarda. Questo vuol dire che i Comuni che riescono a eseguire tutti i lavori quest’anno, riceveranno liquidità dalla Regione, con un anticipo finanziario di Finlombarda. Prima del Consiglio Regionale l’art. 6 prevedeva 278 milioni, ora ne abbiamo messi a disposizione 400 milioni. Nel caso, invece, un sindaco volesse seguire quanto espresso dal Regolamento di Giunta, riceverà il 20% entro novembre, il 50% entro febbraio 2021 e il 30% a fine lavori, ovvero quando viene trasmesso alla Regione il certificato di collaudo. Gli incarichi vanno dati entro ottobre, quindi sollecitiamo i Comuni a muoversi rapidamente. Sicuramente l’anno prossimo verranno disposti altri fondi. La Regione è pronta a impegnare gli altri due miliardi previsti.

Tab. 2 - Lo scenario base per il 2020 2017

Fonte: Cresme

2018

2019

2020

2020

Previsione novembre 2019

Investimenti in nuove costruzioni Residenziali Non residenziali private Non residenziali pubbliche Genio civile Investimenti in rinnovo Residenziali Non residenziali private Non residenziali pubbliche Genio civile Totale investimenti

-1,4% 2,4% 5,1% -2,9% -10,7% 1,5% 1,2% 2,5% -1,4% 0,6% 0,4%

3,6% 3,4% 5,6% -2,1% 3,6% 1,6% 1,0% 2,2% 2,3% 2,7% 2,2%

3,1% 3,8% 3,0% 0,8% 3,1% 3,0% 1,8% 1,6% 5,5% 9,8% 3,0%

3,7% 2,5% 2,0% 3,7% 7,2% 1,8% 1,7% 1,0% 3,1% 2,7% 2,4%

Tab. 3 - Lo scenario peggiorativo per il 2020 (ulteriore lockdown) Investimenti in nuove costruzioni Residenziali Non residenziali private Non residenziali pubbliche Genio civile Investimenti in rinnovo Residenziali Non residenziali private Non residenziali pubbliche Genio civile Totale investimenti

-1,4% 2,4% 5,1% -2,9% -10,7% 1,5% 1,2% 2,5% -1,4% 0,6% 0,4%

3,6% 3,4% 5,6% -2,1% 3,6% 1,6% 1,0% 2,2% 2,3% 2,7% 2,2%

3,1% 3,8% 3,0% 0,8% 3,1% 3,0% 1,8% 1,6% 5,5% 9,8% 3,0%

-9,7% -15,6% -15,9% +1,6% +0,6% -17,2% -21,7% -21,2% +1,6% +0,6% -14,7%

Fonte: Cresme

3,7% 2,5% 2,0% 3,7% 7,2% 1,8% 1,7% 1,0% 3,1% 2,7% 2,4%

-20,5% -28,8% -29,1% -8,2% -4,7% -24,1% -28,3% -29,1% -8,2% -4,7% -22,9%

ha una manifattura e un’industria fortissime, che ci danno un forte valore, ma dobbiamo riuscire a ottimizzare questa peculiarità e a dimostrare che turismo, agricoltura, edilizia, industria non sono in contrasto tra loro. Bisogna, tuttavia, pensare nuovi modelli. Come Ance cerchiamo di fare da collante tra le realtà per dimostrare che si tratta di una sinergia fattibile. Ci piacerebbe condividere molto di più con i sindaci. Riguardo alla legalità, Ance lavora da anni per favorire le attività regolari e contrastare la criminalità, perché solo in trasparenza riusciamo a lavorare tutti nella stessa direzione. Dobbiamo creare un gruppo bresciano coeso che, anche nell’eventualità di un’altra crisi, riesca ad avere delle idee che possano fungere da stimolo e da esempio anche sul resto del territorio. In questo periodo di crisi il nostro sistema bilaterale ha sviluppato delle procedure che sono poi finite al tavolo nazionale. Così si sviluppa la società e si dà valore alla democrazia.

Claudia Carzeri Consigliere Regione Lombardia Come Commissione V, Territorio e infrastrutture, abbiamo lavorato per preparare un documento che si è tradotto in una risoluzione più ampia,

Il Cresme presenta una chiave vincente Oggi, in Italia, è necessario stabilire tempi decisionali e procedure nuove. Una possibile strada è quella di premiare i “Comuni veloci”: in questa ridefinizione di competizione tra territori, vince chi ha le idee chiare e agisce in tempi rapidi. Ci sono lavori già pronti a partire. Nel 2019 sono stati messi in appalto 40 miliardi di lavori, registrando un picco per gli anni duemila. Si può pensare sin da ora al 2021, si può lavorare agendo unitamente per valorizzare le fonti di finanziamento, per operare in maniera rapida e per programmare le realizzazioni future. Con questa premessa, il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, ha portato un esempio vincente: l’investimento in edilizia scolastica.


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Alessandro Mattinzoli Assessore Sviluppo economico Regione Lombardia Voglio sollevare alcune riflessioni che pongo per primo a me stesso. Secondo voi, dobbiamo cambiare la nostra ossatura, il nostro sistema economico, che è fatto per oltre l’80% da beni familiari e piccola impresa, o lo vogliamo sostenere ancora come elemento di valore? Siamo tutti convinti che si possa salvaguardare il Paese, il pianeta, che ci possa essere sostenibilità: esiste un modo nuovo di tutelare acqua e aria senza danneggiare l’economia? Empaticamente direi che avrei voglia di custodire la nostra storia, la nostra tradizione economica, innovandola, digitalizzandola, esportandola in maniera diversa, ma sempre tutelandola, e sono convinto che non esista contrapposizione tra impresa, realtà che nobilita l’uomo attraverso il lavoro, e tutela del Paese. Dobbiamo guardare a quanto è stato fatto cercando di non ripetere gli stessi errori. Attualizzare ciascuna situazione dal punto di vista sociale, economico, sanitario è un imperativo. Non possiamo solo teorizzare o fare retorica. È necessario cambiare approccio culturale nei rapporti politici e di partito. Ci deve essere un coordinamento, senza continui attacchi reciproci tra Governo, Regione ed Enti locali a seconda delle fazioni politiche. È doveroso comprendere quale sarà la domanda nei prossimi tempi, valutare i cambiamenti psicologici che hanno interessato il consumatore durante l’emergenza Covid-19, individuare le conseguenze dell’acquisto online e dello smart working sul commercio. Bisogna capire questi fenomeni per trovare nuovi equilibri. È vero che l’emergenza coronavirus non è finita, ma la violenza dei contagi sembra più contenuta. Dobbiamo abituarci a convivere con questa situazione, senza bloccare l’economia trovando alibi a inefficienze causate dalla burocrazia. Criteri di riapertura invasivi e vincolanti non permettono alle attività di ripartire. Inutile tranquillizzare commercianti e produttori dal punto di vista psicologico, garantendo la ripresa delle attività, senza tenere conto che misure troppo severe intaccano la possibilità di esprimere equilibri gestionali, operativi e umani. Alcune filiere, come quella turistica e quella edile, hanno bisogno di tempo per partire e rimettersi in marcia. Credo che si debba procedere su due strade, valutando quello che si può fare subito, e si può fare molto, dalla Pedemontana ai 37 miliardi di opere. Per i lavori che non rientrano nell’interesse generale, riconvertiamo il finanziamento a beneficio di comuni e province. Non dobbiamo lasciarci frenare dalla burocrazia. Oggi siamo troppo vincolati e risulta veramente difficile spostare le risorse. Sottolineo, inoltre, che c’è un’esasperazione della volontà di legalità. Nessuno la mette in dubbio, ma si è preferito normarla “post”, invece che “ante”, stabilendo dei controlli che hanno reso la situazione farraginosa. Bisogna rivedere i tempi della burocrazia, della legalità e della giustizia. Chiudo con il debito pubblico. Non abbiamo avuto paura a far debito pubblico improduttivo, evitando di tagliare la spesa pubblica, ma abbiamo paura a fare debito produttivo. Le aziende sono pronte a fare debiti sostenuti, perché sanno che le risorse verranno impiegate per garantire produttività. In questo momento, dobbiamo stare vicino alle aziende, aiutarle, dare loro criteri chiari per riprendere le proprie attività, assicurando la tutela della salute di imprenditori e lavoratori.

Tab. 4 / Riqualificazione istituti scolastici: costi e opportunità d'investimento

Fonte: Cresme

Costo scuola tipo/€ (A)

Costo 50 scuole/€ (A*50)

200.000

10.000.000

Costo totale di un intervento di riqualificazione

4.000.000

200.000.000

Conto termico

1.750.000

87.500.000

Finanziamento agevolato (SRI o altro)

2.250.000

112.500.000

Spesa media annua dopo l’intervento

80.000

4.000.000

120.000

6.000.000

3.000.000

150.000.000

Spesa media annua energetica

Risparmio generato 60% Risparmio generato in 25 anni

approvata come Regione Lombardia, in cui abbiamo inserito misure che vengono incontro a tutte le necessità della fase due. Per quanto riguarda il settore edile, abbiamo chiesto al Governo di prorogare fino al 31 dicembre 2030 gli incentivi fiscali ecobonus e sismabonus. Oggi ci troviamo davanti a due macro temi: quello della burocrazia zero e quello della legalità. Per quanto riguarda la prima, il Codice appalti è assolutamente da rivedere per velocizzare e semplificare gli appalti, attraverso, per esempio, modalità di affidamento agevolato (affidamento diretto o procedura negoziata). Bisogna velocizzare le procedure, ridurre le motivazioni che portano a cause legali o a ricorsi e ridurre il numero di Enti con obbligo di parere. In primis, la Soprintendenza. Un altro grande tema da rivedere nel Codice è la legittimità dell’edilizia di prossimità: dobbiamo iniziare a far lavorare le aziende e le imprese della nostra provincia e regione e, solo secondariamente, quelle provenienti da altre zone. Sul tema della legalità, invece, andrebbe fatta quanto prima la riforma della norma sull’abuso d’ufficio.

Roberto Saccone

significa, infatti, dare lavoro all’industria, agli artigiani, al commercio. Persino alcuni settori dell’agricoltura ne hanno beneficio, dall’edilizia residenziale a quella florovivaistica. L’edilizia ha davanti a sé un tema attualissimo, che la influenza dal punto di vista economico e sociale: la sostenibilità. Sappiamo quanto il parco immobiliare italiano pubblico e privato necessiti di interventi per la sua sicurezza e per l’efficientamento energetico. Bisogna con rapidità delineare possibilità e linea d’azione. La trasversalità e l’importanza sociale del settore edile portano a concludere che un grande piano di sostegno agli interventi di miglioramento ed efficientamento energetico può essere un volano di attività economica e di lavoro rilevante. Il payback, il ritorno di questi investimenti, è molto significativo. Quando si parla di interventi a sostegno dell’edilizia, si parla, infatti, di investimenti, non di spese. Nel tempo le liquidità e le risorse impiegate si traducono in risparmi. Questo è un ulteriore incentivo, insieme alla positiva ricaduta che il comparto opera su tutte le categorie economiche.

Presidente Camera di Commercio di Brescia L’edilizia rappresenta una parte considerevole del Pil nazionale e provinciale. La trasversalità di questa filiera dimostra quanto gli investimenti in questo settore possano avere una ricaduta straordinariamente importante su tutto il tessuto economico provinciale. Costruire

frontare una serie di questioni che vanno dal cambiamento di tempi e orari di apertura delle attività, alla qualità della vita e del lavoro, dell’acqua e dell’aria, elementi che devono diventare punti di forza, non restare un problema; dalla mobilità dolce, da ripensare sulla base dei modelli europei, fino allo snellimento delle procedure, alla sicurezza del territorio, degli edifici, delle infrastrutture. Una scuola normalmente spende 200mila euro all’anno di consumi energetici e bollette. Operare un intervento di riqualificazione su un istituto costa quattro milioni di euro. Se prendo 50 scuole, questo discorso si traduce in 10 milioni di euro all’anno di consumi e un costo di investimento di 200 milioni (tabella 4, ndr). Nel nostro Paese, anche se nessuno lo utilizza, esiste il conto termico. Ciascuna scuola potrebbe portare a casa un milione e 750 mila euro che, per 50 istituti scolastici, vorrebbe dire oltre 87 milioni. Si potrebbe poi usufruire dei finanziamenti agevolati (ad esempio, i green bond). Con l’intervento di riqualificazione si parla di un risparmio energetico che si aggira intorno al 60%, ovvero 80mila euro all’anno su 200 mila, quattro milioni di euro all’anno se calcolo il risparmio su 50 strutture. La spesa media annua post-intervento scende a 80 mila, invece che 120 mila, quindi a 6 milioni all’anno per 50 scuole. Solo così, in 25 anni, l’investimento verrebbe ripagato. maggio/giugno/2020

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

Edilizia motore dell’economia Potenzialità e ruolo della filiera delle Costruzioni per il rilancio di economia e occupazione. I presidenti di Ance Brescia, Ente sistema edilizia Brescia e Cape si sono confrontati con il consigliere di Regione Lombardia Gabriele Barucco e con l’eurodeputato Massimiliano Salini per fare il punto sulla situazione economico-fiscale bresciana e per passare al vaglio le risorse stanziate dall’Ente regionale e dall’Unione Europea alle imprese, drammaticamente travolte dall’emergenza economica post-Covid-19.

traino importante. L’abbiamo visto anche con la Legge n. 121, cosiddetta dei tre miliardi, che stanzia subito 400 milioni per opere infrastrutturali a tutti i Comuni della Lombardia. Bisogna partire rafforzando il comparto delle Costruzioni e consolidando il rapporto con i Comuni, cercando di premiare l’edilizia di prossimità”.

La Legge regionale n. 18/2019

Anche il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, ha sottolineato la rilevanza del settore per la ripresa dell’economia italiana. La filiera edile rappresenta, infatti, circa un quarto di tutto quel che viene prodotto in Italia e l’80 % delle filiere produttive nel nostro Paese. “Attraverso ragionati investimenti in edilizia è possibile rivalorizzare temi quali la qualità della vita, la sicurezza e l’innovazione” ha affermato il presidente. “Puntando sulle Costruzioni si promuove una logica win-win, che porta benefici non solo alle imprese e ai lavoratori, ma anche e soprattutto alla vivibilità dei contesti urbani e periferici”.

Il consigliere Barucco, sottolineando il sinergico rapporto con Ance, basato sulla condivisione di idee concrete per il miglioramento del territorio, ha ricordato che la Legge regionale n. 18 sulla rigenerazione urbana sta continuando il suo iter con le opportune delibere attuative al fine di definirsi presto determinante volano per l’edilizia privata lombarda. “Con questa Legge abbiamo voluto premiare privati e amministrazioni che vogliono mettere mano al patrimonio edile esistente, pubblico e privato, per rimetterlo a posto e attuare un’azione di grande importanza sociale” ha dichiarato il consigliere regionale. “Questa legge permette di snellire le procedure burocratiche e, come pubblicato sul Burl, i Comuni hanno tempo fino al 30 settembre per partire con il censimento degli immobili da recuperare nel proprio territorio di competenza”. La Legge n. 18 è stata oggetto di un inteso confronto con Ance, determinando una serie di passaggi condivisi a favore di imprese e professionisti del settore delle costruzioni. “Dopo l’emergenza Covid questa Legge contribuirà a riportare al centro l’edilizia privata” ha affermato il consigliere Barucco. “L’edilizia — ha precisato — è un 22

maggio/giugno/2020

Gli appalti ingessati dalla burocrazia

Tra gli aspetti che frenano i lavori pubblici in Italia, il leader dell’Associazione ha ricordato che: 1. nel nostro Paese non viene mai definito con precisione quello che i funzionari pubblici potrebbero compiere come danno erariale. Non sono chiare le responsabilità e, di conseguenza, i tempi possono allungarsi, nascondendosi dietro la giustificazione di una burocrazia sempre più ingessante. Per capire l’entità del problema, basta sapere che un progetto da quando parte, inteso come pensiero, idea di un sindaco all’in-

Adriano Baffelli, moderatore del confronto, in un passaggio ha sottolineato: “Le federazioni del settore costruzioni hanno chiesto all’Unione Europea che, delle risorse stanziate con il recovery fund, 320 miliardi fossero destinati all’edilizia, perché hanno dimostrato che la filiera è in grado di creare un forte effetto leva che varia tra 1,9 e 2,9; ovvero, per ogni euro investito si ottengono dai due ai tre euro. Per cui gli eventuali 320 miliardi di euro all’ecosistema delle costruzioni genererebbero un effetto moltiplicatore compreso tra 608 miliardi e 928 miliardi di euro”.


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Il momento giusto per progetti come Campus “Bisogna avere progetti pronti nell’immediato, perché mai come in questa fase sono disponibili liquidità da declinare a seconda degli obiettivi” ha dichiarato Massimiliano Salini. “È una fase che, proprio per la sua negatività intrinseca e drammatica, vede destinare ingenti risorse a situazioni particolari”. L’eurodeputato ha specificato che la Bei sta stanziando risorse a condizioni irripetibili e che si stanno aprendo numerosi filoni di finanziamento a fondo perduto per iniziative come Campus, che intercettano perfettamente lo spirito del Green deal europeo. “In diversi casi, – ha concluso Salini – la Lombardia è riuscita a portare a casa risorse importanti, ma è necessario istituire tavoli paraistituzionali, attraverso associazioni di categoria come Ance, per creare sinergie territoriali che possano coinvolgere anche gli istituti di credito, oggi destinatari di considerevoli risorse a condizioni vantaggiose”.

terno di un’amministrazione, a quando viene realizzato incontra una serie di passaggi burocratici senza fine, per cui quando l’opera viene ultimata, risulta già obsoleta. 2. Un altro serio problema riguarda il mancato controllo sui lavori. Dopo un appalto durato mesi, a determinare la selezione è il prezzo indicato nella candidatura e succede spesso che l’azienda che acquisisce i lavori magari non è la più performante da tutti i punti di vista. L’amministrazione pur di non tornare indietro, accetta anche dei lavori non compiuti proprio a regola d’arte. Per questi motivi, Ance esorta a una rifor-

ma del Codice degli appalti, che sicuramente affronterà tempi lunghi e non porterà benefici immediati nel periodo postCovid, ma è da ritenere essenziale per riportare l’edilizia in un alveo industriale più consono e corretto. Solo con una selezione che non considera solo il prezzo quale elemento premiante, si potrà consentire all’edilizia pubblica di tornare ad essere la parte dell’edilizia più innovativa e all’avanguardia, che si pone come modello per gli interventi di edilizia privata, come avvenuto nel caso del Pirellino a Milano.

I tempi stretti del superbonus Il presidente Deldossi ha indicato anche alcune perplessità sul bonus 110% proposto dal Governo: “Con l’idea di un superbonus pensavamo si fossero finalmente comprese le potenzialità del settore. I criteri dati, però, sono molto stringenti sui tempi: la norma partirà a luglio, poi ci saranno i decreti attuativi, perché ora per avere gli sgravi fiscali bisogna rispondere a dei parametri fiscali che prima non c’erano e che oggi non sono ancora ben chiari; una volta definiti questi ultimi, si rimanda a una commissione e, solo dopo l’accordo privato e condominiale, si può passare al progetto. Tutto deve essere fatto e finito entro dicembre 2021, altrimenti non si ha più diritto alla detraibilità del credito fiscale”. L’ingegnere Deldossi ha evidenziato che, in questo marasma di passaggi, parte dei quali è in mano ai decreti attuativi del Governo, i privati aspettano a concretizzare possibili interventi di ristrutturazione. “Magari nell’autunno 2021 si penserà alla proroga del bonus — ha ipotizzato il presidente —, ma gli imprenditori, i manager e le altre figure coinvolte non possono aspettare di sapere se il bonus verrà prorogato”. “Smettiamola di navigare a vista — ha concluso —, forse ha funzionato nel vivo dell’emergenza sanitaria, con una serie singhiozzante di ordinanze e Dpcm, ma non può essere il modo consueto di operare di un settore, qual è quello edile, sempre più industriale, ma al quale non è data la possibilità di diventare industriale fino in fondo, perché impegnato fino ad oggi a districarsi all’interno di norme pubbliche molto complesse”.

Il prezioso supporto degli Enti bilaterali Costruire Abitare Vivere

I presidenti di Eseb e Cape hanno illustrato all’eurodeputato Salini le attività che gli enti maggio/giugno/2020

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

bilaterali del sistema Ance bresciano hanno portato avanti con assiduità e costanza in questi difficili mesi, spiegando quali operazioni saranno svolte per sostenere la ripresa della filiera delle Costruzioni. Il presidente dell’Ente sistema edilizia Brescia, Paolo Bettoni, ha ricordato che Eseb forma, a tutti i livelli, circa cinquemila persone l’anno e organizza seminari tecnici e corsi di aggiornamento che vedono la partecipazione di oltre 1.200 professionisti. Scuola edile di riferimento a livello nazionale, ha, inoltre, patrocinato progetti di ricerca a sviluppo per grandi e medie imprese unitamente all’Università degli Studi di Brescia e al Politecnico di Milano. Sul fronte della sicurezza, i tecnici Eseb hanno visitato, offrendo consulenza specializzata, circa 2.300 cantieri. I cinque Cpt, alle dipendenze dell’Ente, hanno infatti evidenziato e segnalato le eventuali lacune, dando consigli su come si possa migliorare l’organizzazione e il processo produttivo, mettendo in condizione tutti i lavoratori di operare in sicurezza. I quattro Rslt, invece, si sono recati nelle aziende da loro rappresentate per verificare i documenti e per aumentare il livello di partecipazione e di sensibilizzazione al tema della sicurezza degli addetti ai lavori. In questo periodo, i tecnici Eseb sono stati coinvolti e hanno giocato un ruolo da protagonisti nella stesura dei Protocolli anti-contagio. Il presidente della Cassa Edile, Raffaele Collicelli ha invece illustrato i dati che caratterizzano gli scenari pre-Covid e post-Covid, sottolineando che i numeri registrati dalla Cape sono positivi e dimostrano la vitalità del nostro settore. I dati rivelano che, in questo periodo, le imprese si sono riorganizzate e hanno aumentato il proprio organico per rafforzare le attività. Nel 2016 sono transitate in Cape 2714 imprese, 2905 nel 2019 con un incremento del 7%. La media tra ottobre-marzo 2019 e ottobre-marzo 2020 si assesta sul +2,15%. Per quanto riguarda gli operai, dai 15700 nel 2016 si è passati nel 2019 a 19.500, con un incremento del +24%. Se si confronta il periodo ottobre-marzo 2019 e i mesi di ottobre-marzo 2020, si registra una leggera flessione dello 0,26%. Il presidente Collicelli ha ricordato, infine, i servizi di welfare con i quali Cape cerca di intercettare costantemente le esigenze dei lavoratori per dare risposte sempre più puntuali e soddisfacenti.

Fondi e strumenti europei Durante la videoconferenza, Massimiliano Salini ha spiegato quali sono gli strumenti 24

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L’Europa irrorerà di risorse economiche i Paesi membri dell’Unione, ma queste ultime dovranno essere gestite dalle singole nazioni con coscienza e buon senso

finanziari stanziati dall’Europa per sostenere la ripresa dell’economia italiana postlockdown. Secondo l’eurodeputato il sostegno che arriva da Bruxelles e Strasburgo potrà aprire, seppur con un grave ritardo, a scenari positivi. L’Europa irrorerà di risorse economiche i Paesi membri dell’Unione, ma queste ultime dovranno essere gestite dalle singole nazioni con coscienza e buon senso. “C’è la partita del Mes, spesso dibattuta in maniera disarticolata e impropria” ricorda Salini. “Dei 240 miliardi di euro previsti, l’Italia potrebbe riceverne circa 36 miliardi, con una destinazione specifica che potrebbe, però, coinvolgere anche il settore dell’edilizia”. Oltre al fondo Sure (Support to mitigate unemployment risks in an emergency) che riguarda le casse integrazione e che mette a disposizione 100 miliardi di euro, di cui una ventina destinati all’Italia, l’eurodeputato indica anche il piano d’azione della Bei (Banca europea per gli investimenti) che, attraverso un fondo di garanzia, attiverà investimenti per un totale di circa 200 miliardi di euro, destinati alle imprese europee e concessi a tassi molto competitivi. Su questa partita l’Italia riceverà circa 40 miliardi di euro. “Un altro strumento per affrontare l’emergenza economica è il recovery fund” precisa Massimiliano Salini. “Questo nuovo fondo reperirà risorse sul mercato attraverso l’emissione di bond con tripla A, quindi con rating molto positivo, garantendo condizioni favorevoli in termini di interessi e, come garanzia, il bilancio dell’Unione Europea”. Per saperne di più sul recovery fund bisognerà attendere il vertice europeo previsto per metà luglio, ma l’eurodeputato Salini ha precisato che, in nessun caso, tale strumento deve essere inteso come mutualizzazione dei debiti dei Paesi membri. “È un passo tardivo, parziale, ma è un passo in più” afferma il politico italiano impegnato in Europa. “Il problema è capire in che modalità i Paesi membri saranno in grado di sfruttare queste possibilità, in quanto si registra un’insistente indisponibilità dell’Italia a indicare quale tipologia di investimenti intende portare avanti”. Massimiliano Salini riprende e suggerisce di ascoltare gli esempi proposti da Ance Brescia in questi mesi, dall’edilizia scolastica alle infrastrutture, stupendosi del fatto che il dibattito pubblico non riesca a elaborare indicazioni concrete. “L’Europa sta facendo la sua parte, non bene e non sempre — ha continuato —, ma è ora che l’Italia dichiari in modo chiaro e puntuale quali saranno le modalità con cui vuole gestire la mole di risorse finanziarie disponibili e in arrivo”.


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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

Sintesi delle mosse del Governo italiano per far fronte all’emergenza Aggiornate al 25 giugno

4 maggio

1 giugno

primo allentamento delle misure restrittive, dopo la fase del lockdown per l’emergenza coronavirus. Ripartono diverse attività produttive e industriali, le attività per il settore manifatturiero e quello edile, insieme a tutte le attività all’ingrosso ad essi correlati, con l’obbligo di rispetto delle regole vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. Non sono ancora permessi gli spostamenti fuori dalla regione Lombardia se non per lavoro, assoluta necessità o motivi di salute. Dal 4 maggio sono riaperti tutti i cantieri pubblici e privati (le cui attività preparatorie potevano essere predisposte già dal 27 aprile). Il Governo prega i cittadini italiani di non abbassare la guardia. Inizia ufficialmente la fase due della pandemia Covid-19.

in Lombardia via libera alla riapertura di palestre, parchi divertimento, piscine, circoli culturali e ricreativi. La nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione, Attilio Fontana, è valida fino al 14 giugno. Resta, però, l’obbligo di indossare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all’aperto, così come la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti.

25 maggio: si allenta ulteriormente la stretta delle misure adottate per far fronte alla fase uno dell’emergenza sanitaria. In gran parte dell’Italia riaprono piscine, palestre, parchi divertimento e centri sportivi. In Lombardia si valuta l’evoluzione della curva epidemiologica e, intanto, restano chiuse almeno fino al 31 maggio, piscine e palestre. 6 giugno: il decreto Scuola è legge. L’articolo 7-ter assegna ai vertici delle amministrazioni locali, ovvero ai sindaci e ai presidenti delle province delle città metropolitane, fino al 31 dicembre 2020, i poteri dei commissari, al fine di accelerare l’esecuzione di interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica.

7 giugno: entra in vigore il decreto Liquidità, convertito in legge.

18 maggio: le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi. In Lombardia riaprono musei, ristoranti, bar, parrucchieri, estetiste e altre attività commerciali. Restano vietati, però, fino al 2 giugno 2020 gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

19 maggio: con il decreto legge 34/2020, cosiddetto decreto Rilancio (ex decreto Maggio), sono introdotte nuove misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. La manovra da 55 miliardi di euro introduce una nuova detrazione fiscale al 110% per efficienza energetica, fotovoltaico, colonnine di ricarica e interventi di antismica, che sarà erogata in cinque anni, cedibile anche alle banche e abbinabile a sconto in fattura. 26

maggio/giugno/2020

15 giugno: riaprono le attività relative a spettacolo, cinema e teatri, sia al chiuso che all’aperto, sagre locali, servizi per l’infanzia e l’adolescenza (centri estivi), sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse. L’Italia riapre i confini nazionali e diversi Stati membri dell’Unione Europea allentano gradualmente limitazioni e controlli, ma resta viva l’allerta per i cittadini che provengono dalle regioni italiane


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3 giugno riaprono i confini delle regioni, Lombardia comprese, ma l’Italia continua a convivere con il virus. La fase tre, di uscita dall’emergenza e ripristino dell’assoluta normalità della vita lavorativa e sociale, è infatti ancora lontana. Per gli spostamenti non è più necessario firmare ed esibire alcuna autocertificazione. Viaggiare all’estero resta, però, complicato e condizionato dalla riapertura o meno dei confini di alcuni Stati agli italiani.

considerate ad alto rischio di contagio, Lombardia compresa. Per un pieno ripristino della libera circolazione entro i confini europei si dovrà probabilmente attendere la fine del mese, tuttavia la riapertura dei confini è fondamentale per rivitalizzare economia e settore turistico, tra i più colpiti dalla pandemia. Dal 15 giugno l’app “Immuni” può essere scaricata in tutto il territorio nazionale, mentre Regione raccomanda di utilizzare l’app “AllertaLom”.

23 giugno: la Commissione europea

19 giugno 19 giugno: in applicazione del decreto 144/2019, vengono ammessi al Fondo salva opere quasi 130 milioni di euro, disponibili per 522 beneficiari. Il fondo, misura contenuta nel decreto Crescita, è stato istituito al fine di garantire il rapido completamento delle opere pubbliche e di tutelare i lavoratori. Il decreto approva anche il Piano di riparto della prima tranche di risorse e l’immediata disponibilità di 45,5 milioni di euro

ha proposto di autorizzare in Italia lo split payment fino al 30 giugno 2023. La proroga di tale misura, avanzata all’Europa dal Governo italiano, è già stata condannata da Ance Brescia, che reputa la norma ingiusta, perché drena 2,5 miliardi all’anno alle imprese.

fine giugno: il testo emendato del decreto Rilancio rischia di arrivare nell’aula di Montecitorio a luglio. Il sistema edile, intanto, resta in attesa del nuovo decreto Semplificazioni. maggio/giugno/2020

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

Calo della produzione nei cantieri del 25% per effetto delle norme anti-contagio

La riapertura dei cantieri dopo il 4 maggio

Un’indagine proposta da Ance alle Associazioni territoriali evidenzia che a maggio, a seguito dell’adozione del Dpcm del 26 aprile 2020, circa il 69% dei cantieri italiani è ripartito. Registrata una forte criticità; calo della produzione nei cantieri pari, mediamente, al 25%. 28

maggio/giugno/2020

P

er delineare un quadro delle attività edili che sono riuscite a ripartire dopo il lockdown di questa primavera, l’Associazione nazionale costruttori edili ha avviato una ricognizione sulla riapertura dei cantieri a partire dal 4 maggio 2020, a seguito dell’adozione del Dpcm del 26 aprile 2020. Tale indagine, eseguita con l’appoggio delle Associazioni territoriali, tra le quali Ance Brescia, ha rivelato che su un campione di circa mille imprese, sul territorio nazionale è ripartito quasi il 70% dei cantieri. Il 5% dei quali era rimasti attivi per lavori urgenti o senza difficoltà rilevanti, mentre il 26% dei cantieri, a fine maggio, risultava ancora chiuso o in fortissima difficoltà. Dall’indagine è emerso, inoltre, che dopo la riapertura delle attività di cantiere, la produzione ha registrato un calo medio del 25%. Le imprese lombarde e bresciane sono tra le realtà che hanno maggiormente contribuito alla buona riuscita dell’indagine proposta da Ance. Circa novanta le risposte dal nostro territorio, a riprova del fatto che le aziende bresciane vogliono testimoniare eventuali difficoltà ed essere partecipi di una ripresa che le riguarda direttamente. Partendo da questi dati, infatti, è possibile elaborare ai decisori politici e alle amministrazioni richieste su misura, che rispecchino il reale andamento del settore a livello nazionale, regionale e locale. Le imprese bresciane hanno voluto condividere con Ance la propria esperienza post-lockdown, indicando quali difficoltà hanno incontrato nel riavvio della propria attività cantieristica. Per la maggior parte delle realtà non è stato facile reperire i dispositivi di protezione individuale anti-contagio validati dall’Inail e garantire il mantenimento della distanza interpersonale di un metro durante le attività lavorative, l’utilizzo di mezzi aziendali e nei baraccamenti di cantieri. Oltre il 75% delle imprese che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato di aver coperto autonomamente i costi aggiuntivi necessari a garantire la sicurezza, mentre, per più del 65% si registrava un rilevante calo della produzione, soprattutto nei mesi del lockdown e in quello immediatamente successivo.


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Covid-19: ricognizione riapertura cantieri Principali difficoltà riscontrate (incidenza %) 73%

Difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuale Copertura dei costi aggiuntivi necessari a garantire la sicurezza

79% 68% 77% 66% 66%

Calo della produzione

52% 48%

Complessità delle misure da attuare per l’accesso ai cantieri Difficoltà a far rispettare la distanza interpersonale di 1 metro nelle attività lavorative Difficoltà a far rispettare la distanza interpersonale di 1 metro nei mezzi aziendali o nei baraccamenti Difficoltà a gestire le attività di sanificazione e pulizia

42% 47% 41% 42% 38% 37% 38%

Difficoltà nell’approvvigionamento delle forniture

21% 30%

Difficoltà o impossibilità di garantire vitto e alloggio al personale

38% 29%

Difficoltà ad interloquire con la PA

20% 27% 29%

Difficoltà ad interloquire con la committenza

17%

Difficoltà o impossibilità di reperire subappaltatori

6% 15%

Difficoltà negli spostamenti del personale tra regioni diverse Difficoltà o impossibilità di reperire personale

Per le Imprese l’aspetto più oneroso non è legato all’acquisto dei dpi, ma soprattutto al maggior tempo impiegato dagli addetti ad eseguire le lavorazioni applicando contemporaneamente le regole del protocollo condiviso.

Provincia Fonte: Ance

3% 0%

Le difficoltà riscontrate dalle imprese della provincia di Brescia

Italia

10% 10% 20%

nnn I lavori di asfaltatura sull’A4, nel tratto tra i caselli di Brescia Est e Brescia Ovest, sono stati tra i primi a ripartire dopo i mesi di stallo, nel pieno rispetto del protocollo anti-Covid sottoscritto dai costruttori di Ance. L’impresa Vezzola, impegnata nella nuova pavimentazione, ha spiegato di voler reagire con tenacia e proattività in questo fragile periodo economico, per portare

40%

60%

80%

avanti i cantieri, evitare i costi della Cassa integrazione e sollevare da possibili difficoltà le famiglie dei suoi dipendenti. “Come imprenditore è stato complesso gestire un periodo così difficile, segnato da lutti, profonde incertezze e preoccupazioni legate alla grave minaccia che incombeva sulla salute di tutti i bresciani” dichiara l’amministratore delegato Stefano Vezzola. “Ab-

Gli appalti privati (già acquisiti) in zone con alta propensione al turismo sono stati annullati o posticipati a data da definirsi.

Estrema difficoltà causata dalle tempistiche di accesso al credito necessario a riequilibrare la liquidità aziendale.

Difficoltà ad utilizzare i dpi durante alcune lavorazioni. Allungati i tempi, perché bisogna sanificare alcune attrezzature

Difficoltà nella gestione dei soggetti individuati come iper-suscettibili, “fragili”.

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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

biamo attuato da subito le misure necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori - continua il geometra Vezzola -, allungando inevitabilmente i tempi di esecuzione delle operazioni sul campo. Per la nostra realtà, la chiave della ripresa sta nel portare avanti le attività tutelando lavoro, e di conseguenza stabili livelli occupazionali, salute e patrimonio ambientale”. L’impresa, tornata a lavorare anche sui cantieri di Cepav Due per l’alta velocità Brescia-Verona, ha provveduto a una scrupolosa formazione delle maestranze sulle misure anti-contagio e sulle linee guida inserite nel Protocollo siglato da Ance, introducendo nuovi modelli organizzativi per permettere a tutti gli addetti di lavorare, anche su turni, per assicurare uno stipendio a ciascuno. “Ogni giorno, prima di recarsi in cantiere, i nostri dipendenti passano in sede per la misurazione della temperatura corporea tramite termo scanner — spiega Stefano Vezzola —, procedono poi con la compilazione dell’autodichiarazione e, una volta presi i dispositivi di sicurezza individuali, si recano in cantiere per cominciare la giornata di lavoro”. L’azienda prevede un aumento dei costi di gestione superiore al 10/15%, sul quale incide anche la sanificazione dei locali, delle attrezzature e dei mezzi, a seconda del cambio autista. nnn Anche Davide Campana della Campana Costruzioni ha evidenziato le difficoltà nate con il prolungato periodo di fermo delle attività edili. La ripresa ha arrancato soprattutto nel settore privato, ma, per l’architetto Campana, solo se il settore si mostrerà determinato e unito si potrà uscire a testa alta da questo difficile periodo: “Le imprese ce la faranno, ma non devono essere lasciate sole. L’importante lavoro portato avanti da Ance Brescia per garantire alle aziende edili del territorio provvedimenti chiari e uno 30

maggio/giugno/2020

Abbiamo dovuto riorganizzare i nostri spazi e attuare dei cambiamenti sia in azienda sia nei cantieri. Se prima i nostri dipendenti si dirigevano direttamente presso i cantieri o le proprie postazioni, ora invece devono passare inizialmente in azienda

snellimento degli iter burocratici delinea un valido esempio di azione concreta a supporto delle aziende locali”. Sottolineando i costi diretti e quelli indiretti, derivanti dai ritardi nei tempi di realizzazione dei lavori, l’architetto spiega che, solo attraverso misure reali a sostegno e a tutela delle imprese, il comparto potrà supportare la ripresa economica italiana e continuare ad assicurare posti di lavoro, un centinaio nel solo caso della Campana costruzioni. nnn “Ripresa difficile, ma stiamo tornando alla normalità”. Questo il commento dell’imprenditore Alberto Bergomi, socio comandatario della Bergomi Costruzioni. “Siamo partiti appena è stata possibile la riapertura, ma in forma ridotta, con solo cinque risorse, per esegui-

re le manutenzioni accessorie delle attività funzionali concesse inizialmente durante il lockdown. Ora, invece, stiamo lavorando a pieno regime con tutti i nostri dipendenti. Abbiamo dovuto riorganizzare i nostri spazi e attuare dei cambiamenti sia in azienda sia nei cantieri. Se prima i nostri dipendenti si dirigevano direttamente presso i cantieri o le proprie postazioni, ora invece devono passare inizialmente in azienda”. Il geometra Bergomi spiega, quindi, le varie misure e strumentazioni adottate per tutelare la salute delle maestranze: “I lavoratori accedono dal magazzino e lì rileviamo la temperatura inserendola nei registri. Solo se idonei possono raggiungere il cantiere di riferimento. Ovviamente, hanno in dotazione tutti gli accessori obbligatori, come ad

esempio le mascherine, ma, con l’arrivo delle alte temperature, lavorare sarà sicuramente più difficoltoso”. Gran parte delle energie sono state spese nella gestione e sanificazione degli spazi e delle attrezzature di lavoro condivise. “Abbiamo riorganizzato anche i cantieri — continua Bergomi —, dotandoli di cartelli in cui sono presenti tutte le indicazioni anti-Covid, mentre nelle baracche abbiamo inserito dei registri in cui vengono annotate le pulizie fatte quotidianamente. In alcuni casi è stato necessario anche raddoppiare i bagni chimici”. Come per altre imprese, anche per la Bergomi Costruzioni si sono allungati i tempi di realizzazione di diverse opere: “I ritardi nelle consegne sono stati inevitabili e le lavorazioni sono slittate di un paio di mesi” dichiara il geometra. “Oltre ai problemi causati dal blocco, abbiamo avuto anche difficoltà nel ricevere i materiali, perché alcuni nostri fornitori avevano chiuso l’azienda. E anche nei cantieri fuori Brescia la situazione non è stata tanto diversa dalla nostra, anzi noi ci siamo mossi prima e quindi eravamo anche più preparati nell’affrontare questa riapertura”. Secondo il geometra Bergomi, la situazione sta gradualmente migliorando: “Sono stati fatti dei passi in avanti in un paio di mesi, nonostante sia comunque difficile gestire la lavorazione. Tutto sommato, però, sta andando bene e piano piano stiamo ritornando alla normalità”.


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focus la rinascita bresciana parte dal settore edile

L’evoluzione della pandemia Variazione totale contagiati | variazione attualmente positivi | variazione dimessi/guariti | variazione deceduti Valori in assoluto rispetto al giorno precedente

Fonte: Gedi Visual - Dati Ministero della Salute Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2020 – ore 18:00

La situazione in Lombardia n Ricoverati con sintomi

n In terapia intensiva

n In isolamento domiciliare

Fonte: Gedi Visual - Dati Ministero della Salute Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2020 – ore 18:00

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n Deceduti

n Guariti


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leggi&decreti A luglio entrerà in vigore il decreto Rilancio, ma alcuni ritardi dell’esecutivo, soprattutto in materia di snellimento burocratico, continuano a pesare sulla ripresa del settore

Decreto Rilancio e Semplificazioni

L’associazione degli edili di via Foscolo sta seguendo il conto alla rovescia lanciato da Ance nazionale, in attesa che si possa concretamente avviare un percorso per tagliare futili orpelli burocratici. La stessa Regione Lombardia, congiuntamente con altre Regioni, ha avanzato proposte per semplificare le procedure edilizie, ridurre i tempi delle istruttorie e introdurre incentivi per l’attività edilizia

Associazione costruttori edili di Brescia guarda con soddisfazione agli sviluppi positivi, a favore della filiera Casa, avviati con il potenziamento al 110% di ecobonus e sismabonus, detrazioni riconosciute dal decreto Rilancio 2020 per interventi di risparmio energetico, sicurezza antisismica e installazione di impianti fotovoltaici. La leva fiscale prevista dal Governo per il rilancio del settore edile garantirebbe, secondo le stime Ance, lavori per sei miliardi di euro. Tutti i bonus 110% si applicano per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute a partire dal primo luglio 2020 sino al 31 dicembre 2021, e sono ripartiti in cinque quote annuali, con la possibilità di utilizzo, in alternativa alla fruizione diretta dei benefici, per il 2020 e 2021, dello sconto in fattura e della cessione del credito d’imposta a terzi, inclusi gli istituti di credito. Ance Brescia, preoccupata in questi mesi per i numerosi emendamenti 34

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presentati al Governo, che hanno ritardato provvedimenti importanti per la ripresa del settore edile, è fiduciosa che l’entrata in vigore da luglio di tali agevolazioni possa innescare una serie di interventi di riqualificazione di immobili sul territorio. Per le imprese è di particolare interesse anche la decisione dell’Agenzia delle Entrate che cambia rotta e con la risoluzione 34/2020 estende l’applicabilità dell’ecobonus e sismabonus anche agli immobili merce. Un deciso passo indietro, rispetto alla resistenza che ha sempre opposto all’applicazione delle detrazioni di riqualificazione anche per i lavori svolti negli edifici ad uso commerciale. Per il presidente dell’Associazione, Massimo Angelo Deldossi, si tratta di un importante passo in avanti per la riqualifica, anche energetica, dell’intero patrimonio edilizio italiano: “Un vecchio edificio adibito ad uso commerciale, non in sicurezza oppure non efficientato, rischia di crollare o produce comunque emissioni di CO2, proprio come una casa con le stesse caratteristiche. Solo con un’azione allargata e diffusa possiamo migliorare le nostre città”. “Il cambio di rotta a cui stiamo assistendo — continua l’ingegnere Deldossi — è rivoluzionario e, aggiunto alle nuove agevolazioni fiscali appena confermate, aprirà scenari molto interessanti per il settore edile sia in campo economico che ambientale”. L’Associazione invita l’esecutivo a velocizzare l’iter burocratico di altri provvedimenti, quali il decreto Semplificazioni, perché le imprese non hanno più tempo a disposizione. Il decreto annunciato da Roma subito dopo il varo del decreto Rilancio con l’obiettivo di snellire le procedure per interventi pubblici e privati di manutenzione e rilancio di città e territori, tarda ad arrivare. L’associazione degli edili di via Foscolo sta seguendo il conto alla rovescia lanciato da Ance nazionale, in attesa che si possa concretamente avviare

un percorso per tagliare futili orpelli burocratici. La stessa Regione Lombardia, congiuntamente con altre Regioni, ha avanzato proposte per semplificare le procedure edilizie, ridurre i tempi delle istruttorie e introdurre incentivi per l’attività edilizia. Si attende, quindi, il passo decisivo del Governo sia in termini di snellimento burocratico sia di incentivi e investimenti per la ripresa del settore Costruzioni. Le imprese dell’edilizia non sono più disposte a tollerare ulteriori rinvii o ritardi che si riflettono pesantemente sulla tenuta economica e sociale del Paese. All’esecutivo l’Associazione costruttori edili di Brescia ricorda che l’edilizia ha un effetto moltiplicatore che nessun altro settore vanta. Investire un miliardo di euro in edilizia genera una ricaduta complessiva sull’economia (effetti diretti, indiretti e indotti) di oltre 3,3 miliardi e crea 17mila posti di lavoro di cui circa 11mila nelle costruzioni e 6mila nei settori collegati. L’edilizia acquista beni e servizi da oltre l’88% degli altri settori (ossia attiva 85 altri comparti merceologici e di servizi) prodotti per oltre 80% dal mercato interno. Sicuramente la misura del superbonus al 110% per ecobonus e sismabonus sarà motore propulsivo per l’avvio di numerosi interventi di ambito edile, ma, per Ance Brescia, a queste agevolazioni devono affiancarsi estrema chiarezza e rapidità nei tempi di applicazione. L’Associazione è impegnata anche su un altro fronte, schierandosi contro richiesta di proroga dello split payment avanzata dal Governo italiano all’Europa. “Sono anni che ci battiamo per l’eliminazione di una norma ingiusta che drena 2,5 miliardi all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione” dichiara il leader di Ance Brescia, chiarendo che tale misura serve solo per fare cassa e subito, a danno di tante imprese oneste. maggio/giugno/2020

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leggi&decreti

I primi fondi stanziati ai Comuni bresciani e previsti dall’art. 112 del decreto legge n. 34/2020 L’importo è stato assegnato sulla base della popolazione residente di ciascun Comune Comune

Popolazione al 2018

Acquafredda Adro Agnosine Alfianello Anfo Angolo Terme Artogne Azzano Mella Bagnolo Mella Bagolino Barbariga Barghe Bassano Bresciano Bedizzole Berlingo Berzo Demo Berzo Inferiore Bienno Bione Borgo San Giacomo Borgosatollo Borno Botticino Bovegno Bovezzo Brandico Braone Breno Brescia Brione Caino Calcinato Calvagese della Riviera Calvisano Capo Di Ponte Capovalle Capriano Del Colle Capriolo Carpenedolo Castegnato Castel Mella Castelcovati Castenedolo Casto Castrezzato Cazzago San Martino Cedegolo Cellatica Cerveno Ceto Cevo Chiari Cigole Cimbergo Cividate Camuno Coccaglio Collebeato Collio Cologne Comezzano-Cizzago Concesio Corte Franca Corteno Golgi Corzano Darfo Boario Terme Dello Desenzano del Garda

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1.528 7.188 1.687 2.450 487 2.362 3.609 3.394 12.637 3.845 2.304 1.176 2.328 12.369 2.782 1.615 2.489 3.804 1.362 5.402 9.277 2.598 10.857 2.128 7.532 1.707 693 4.815 198.536 721 2.131 12.993 3.543 8.497 2.448 353 4.656 9.472 13.096 8.532 10.989 6.578 11.496 1.693 7.352 10.961 1.150 4.881 669 1.864 857 19.094 1.557 540 2.742 8.664 4.643 2.066 7.564 4.000 15.697 7.156 1.953 1.423 15.691 5.622 29.158

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Riparto

93.833,03 441.408,24 103.597,07 150.452,17 29.906,21 145.048,17 221.625,26 208.422,31 776.026,15 236.117,79 141.486,45 72.217,04 142.960,27 759.568,53 170.839,97 99.175,61 152.847,12 233.600,02 83.639,12 331.731,68 569.691,75 159.540,71 666.718,05 130.678,46 462.532,96 104.825,25 42.556,47 295.684,57 12.191.906,96 44.275,92 130.862,68 797.887,77 217.572,26 521.792,69 150.329,35 21.677,39 285.920,53 581.666,51 804.212,91 523.942,01 674.824,04 403.948,72 705.958,43 103.965,52 451.479,33 673.104,59 70.620,41 299.737,57 41.082,65 114.466,47 52.627,56 1.172.544,38 95.613,89 33.160,89 168.383,61 532.048,00 285.122,21 126.871,10 464.498,05 245.636,20 963.937,84 439.443,16 119.931,87 87.385,08 963.569,39 345.241,67 1.790.565,05

Edolo Erbusco Esine Fiesse Flero Gambara Gardone Riviera Gardone Val Trompia Gargnano Gavardo Ghedi Gianico Gottolengo Gussago Idro Incudine Irma Iseo Isorella Lavenone Leno Limone sul Garda Lodrino Lograto Lonato del Garda Longhena Losine Lozio Lumezzane Maclodio Magasa Mairano Malegno Malonno Manerba del Garda Manerbio Marcheno Marmentino Marone Mazzano Milzano Moniga del Garda Monno Monte Isola Monticelli Brusati Montichiari Montirone Mura Muscoline Nave Niardo Nuvolento Nuvolera Odolo Offlaga Ome Ono San Pietro Orzinuovi Orzivecchi Ospitaletto Ossimo Padenghe sul Garda Paderno Franciacorta Paisco Loveno Paitone Palazzolo sull'Oglio Paratico Paspardo Passirano

4.525 8.694 5.225 2.055 8.921 4.677 2.653 11.509 2.823 12.280 18.669 2.132 5.151 16.739 1.862 368 128 9.168 4.106 516 14.249 1.160 1.673 3.794 16.725 571 609 405 22.130 1.472 123 3.495 1.993 3.150 5.370 13.161 4.289 659 3.165 12.440 1.747 2.596 535 1.709 4.546 25.902 5.147 774 2.679 10.790 2.027 3.994 4.781 1.916 4.061 3.220 963 12.520 2.456 14.774 1.444 4.684 3.660 185 2.125 20.104 4.832 602 7.068

277.875,95 533.890,27 320.862,28 126.195,60 547.830,13 287.210,12 162.918,21 706.756,75 173.357,75 754.103,12 1.146.445,54 130.924,09 316.318,01 1.027.926,07 114.343,65 22.598,53 7.860,36 562.998,16 252.145,56 31.687,07 875.017,54 71.234,50 102.737,34 232.985,93 1.027.066,35 35.064,57 37.398,11 24.870,66 1.358.982,26 90.394,12 7.553,31 214.624,63 122.388,23 193.438,50 329.766,59 808.204,49 263.383,41 40.468,56 194.359,64 763.928,57 107.281,61 159.417,89 32.853,84 104.948,06 279.165,54 1.590.617,19 316.072,38 47.530,60 164.514,84 662.603,64 124.476,14 245.267,74 293.596,66 117.659,74 249.382,15 197.737,14 59.136,91 768.841,29 150.820,62 907.257,29 88.674,67 287.639,99 224.757,12 11.360,67 130.494,23 1.234.567,52 296.728,53 36.968,25 434.039,16

Pavone del Mella Pertica Alta Pertica Bassa Pezzaze Pian Camuno Piancogno Pisogne Polaveno Polpenazze del Garda Pompiano Poncarale Ponte di Legno Pontevico Pontoglio Pozzolengo Pralboino Preseglie Prevalle Provaglio d'Iseo Provaglio Val Sabbia Puegnago del Garda Quinzano d'Oglio Remedello Rezzato Roccafranca Rodengo-Saiano Roè Volciano Roncadelle Rovato Rudiano Sabbio Chiese Sale Marasino Salò San Felice Del Benaco San Gervasio Bresciano San Paolo San Zeno Naviglio Sarezzo Saviore dell'Adamello Sellero Seniga Serle Sirmione Soiano del Lago Sonico Sulzano Tavernole sul Mella Temù Tignale Torbole Casaglia Toscolano Maderno Travagliato Tremosine Trenzano Treviso Bresciano Urago D'oglio Vallio Terme Valvestino Verolanuova Verolavecchia Vestone Vezza D'oglio Villa Carcina Villachiara Villanuova sul Clisi Vione Visano Vobarno Zone

2.770 543 609 1.492 4.741 4.696 7.963 2.510 2.706 3.760 5.211 1.761 7.138 6.880 3.523 2.923 1.533 6.950 7.369 915 3.458 6.295 3.382 13.551 4.739 9.776 4.515 9.453 19.320 5.810 3.951 3.347 10.521 3.427 2.628 4.505 4.763 13.289 867 1.430 1.419 3.038 8.254 1.888 1.259 1.943 1.251 1.110 1.227 6.535 7.881 13.986 2.103 5.448 519 3.751 1.441 179 8.190 3.758 4.316 1.444 10.792 1.416 5.812 667 1.978 8.142 1.049

170.103,07 33.345,11 37.398,11 91.622,30 291.140,30 288.376,89 489.000,26 154.136,71 166.172,89 230.898,02 320.002,55 108.141,34 438.337,79 422.494,26 216.344,08 179.498,65 94.140,07 426.792,89 452.523,28 56.189,28 212.352,49 386.569,96 207.685,40 832.154,02 291.017,48 600.334,86 277.261,86 580.499,74 1.186.422,83 356.786,57 242.627,15 205.536,09 646.084,61 210.448,81 161.382,98 276.647,77 292.491,30 816.064,85 53.241,65 87.814,94 87.139,44 186.560,69 506.870,29 115.940,28 77.313,99 119.317,78 76.822,72 68.164,04 75.348,90 401.308,14 483.964,72 858.866,96 129.143,23 334.556,50 31.871,30 230.345,34 88.490,44 10.992,22 502.940,11 230.775,21 265.041,46 88.674,67 662.726,46 86.955,21 356.909,39 40.959,84 121.467,10 499.992,48 64.418,09


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Superbonus 110% Un’occasione di rilancio per il settore edile La maxi aliquota inserita nel decreto Rilancio promette di risollevare le sorti del comparto del costruito, ma occorre fare chiarezza. Nell’incontro organizzato da Ance Brescia in collaborazione con Ance Pavia, Cremona e Mantova, il dottor Marco Zandonà, direttore dell’area fiscalità edilizia di Ance, fa luce sulle agevolazioni e sulle caratteristiche della nuova detrazione

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l superbonus 110% è il provvedimento del decreto Rilancio più importante per il settore edile, e non solo, che promette di risollevare le sorti del mercato del costruito, in forte difficoltà dopo la ripresa dal lockdown, con una visione proiettata verso un futuro sostenibile. Un provvedimento che, secondo le stime di Ance dichiarate dal presidente Gabriele Buia, potrebbe movimentare un giro d’affari diretto di sei miliardi di euro e indiretto di 21 miliardi, pari al 1,3% del Pil nazionale. In realtà il superbonus 110%, non è solo un’agevolazione che promette di ristrutturare le case a costo zero, ma condivide uno scopo più importante. Rappresenta, infatti, un’occasione storica per rendere il nostro Bel Paese più efficiente dal punto di vista energetico e sismico. Obiettivo necessario, perché, sebbene l’Italia stia dando il buon esempio nella corretta gestione del-

l’energia industriale, a livello di edifici abitativi ha ancora tanta strada da fare. La maggior parte delle case italiane sono state costruite prima degli anni 90, senza essere state mai ristrutturate o riqualificate. Eppure, in questi ultimi anni, il mercato immobiliare della penisola si è dimostrato sempre più attento all’efficienza energetica, con un aumento della compravendita degli immobili ricadenti nelle prime tre classi energetiche (A+, A e B). La nuova maxi aliquota si inserisce in questo contesto tendenzialmente positivo. Sono già tante le richieste, ma la semplificazione in questi casi è d’obbligo. La norma non è facile da interpretare a causa della sua natura complessa, occorre, quindi, confrontarsi con i tecnici per non perdersi nel labirinto delle agevolazioni. Per aiutare le imprese e i professionisti, Ance Brescia, in accordo con Ance Pavia, Cremona e Manmaggio/giugno/2020

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tova, ha organizzato un webinar sull’argomento. Cos’è il superbonus 110%? Come ne posso usufruire? A queste e tante altre domande, ha risposto il dottor Marco Zandonà, direttore dell’area fiscalità edilizia di Ance nazionale, invitato all’evento in qualità di esperto per poter parlare della nuova detrazione. “Si tratta di un provvedimento di natura keynesiana, quindi a carico dello Stato, incrementato dalla sostenibilità ambientale, che rappresenta un forte stimolo per l’economia. Basti pensare che questo intervento costerà allo Stato ben 14 miliardi di euro — ha spiegato Marco Zandonà, per poi aggiungere — Parliamo effettivamente delle vecchie detrazioni d’imposta, cioè ecobonus e sismabonus, in vigore già dal 2017, che vengono potenziati e modificati. La novità più importante, però, risulta lo sconto in fattura, un meccanismo di facile comprensione ed utilizzato fino al dicembre del 2019”. Il superbonus 110%, quindi, è un’agevolazione fiscale prevista per una serie di lavori principali eseguiti sul proprio immobile ripartita in: ecobonus, sismabonus, bonus edilizia e bonus colonnine di ricarica veicoli elettrici. Ciò che lo rende così speciale, come sottolineato dal dottor Marco Zandonà, è l’innalzamento della detrazione al 110% che permette di eseguire lavori di riqualificazione degli immobili praticamente a costo zero, per le spese sostenute dal 1° luglio al 31 dicembre 2021. Possono beneficiare del superbonus i condomìni, le persone fisiche, purché non agiscano in attività d’impresa, gli istituti autonomi case popolari (Iacp) o enti con stesse finalità e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa che effettuano interventi su immobili o unità immobiliari anche non adibite ad “abitazione principale” salvo che non si tratti di edifici unifamiliari. Si può usufruire del bonus sottoforma di detrazione da recu38

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perare in cinque quote annuali di pari importo oppure da trasformare in sconto in fattura anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi. Quest’ultimo può recuperarlo sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare anche in compensazione tramite modello di F24, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno fiscale, però, non può essere usufruita negli anni successi, né richiesta come rimborso. La questione più discussa di questa maxi aliquota è comprendere quali siano gli interventi inclusi, che ancora ad oggi cambiano e si modificano giorno dopo giorno. Il decreto, infatti, prevede interventi “trainanti” in materia di efficientamento energetico che comprendono: l’isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, ovvero con impianti di microgenerazione. È possibile beneficiare del bonus anche se vengono realizzati interventi inclusi nell’eco-bonus già vigente con aliquota al 65%, a condizione che siano associati ad almeno uno degli interventi ritenuti “trainanti” appena illustrati. Rientrano quindi in questa tipologia, ad esempio, la sostituzione dei serramenti, infissi, schermature solari, le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici e altre tipologie incluse nella normativa. Per gli interventi antisismici, non ci sono nuove condizioni abilitanti specifiche rispetto a

Il superbonus, come già espresso più volte, rappresenta un grande vantaggio per i privati e per le imprese, ma la sua complessità lo rende difficile da applicare

quelle già previste dal sismabonus vigente in precedenza, purché le opere siano realizzate su edifici situati in zone sismiche ad alta pericolosità. Ma proprio per l’importanza di tale provvedimento, il Governo ha dovuto mettere dei paletti per evitare gli abusi e accertarsi che i lavori eseguiti siano effettivamente utili allo scopo stabilito. “Appaiono due soggetti, uno già esistente, e l’altro invece diventa più incisivo — spiega Marco Zandonà — Uno è l’asseveratore, cioè il tecnico che afferma che l’intervento eseguito consegue gli obiettivi previsti dalla legge in quell’ambito. Nel caso dell’ecobonus, per esempio, il miglioramento di almeno due clas-

si energetiche o, nel caso di impossibilità il conseguimento della classe energetica più alta. L’asseveratore deve attestare anche la congruità dei costi e questo è il problema principale del provvedimento, perché ancora non c’è chiarezza su quali siano quelli effettivi”. Infatti, i massimali del superbonus continuano a cambiare, gettando i professionisti e agli addetti nella confusione e incertezza. Inoltre, si instilla la paura di sbagliare, in quanto le sanzioni previste sono pesanti e vanno dai duemila euro sino ai quindicimila per ciascuna attestazione non veritiera. Come se non bastasse il professionista deve avere una polizza assicurativa con un premio minimo di cinquecento mila euro che garantisca la tutela al contribuente e allo Stato.


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“L’altro soggetto, o meglio, oggetto, che prima non c’era — continua il direttore dell’area fiscalità edilizia di Ance - è il visto di conformità rilasciato dal ragioniere, commercialista o consulente del lavoro. Un documento che attesti la regolarità della documentazione e la sussistenza di tutti i presupposti oggettivi e soggettivi dell’applicazione dei benefici”. Anche da parte delle imprese di costruzione è richiesta una particolare attenzione ad utilizzare nel processo di lavorazione, materiali che rispondano ai criteri ambientali minimi (Cam). Ovviamente, inclusa in queste prudenze, c’è anche la cautela nel corretto smaltimento delle forniture utilizzate. Il superbonus, come già espresso più volte, rappresenta un grande vantaggio per i privati e per le imprese, ma la sua complessità lo rende difficile da applicare. Soprattutto per i costruttori riuscire a sfruttarlo diventa complicato, perché occorre soddisfare numerosi criteri e toccare ambiti di diverse

competenze. Per tale motivazione, se le imprese vogliono sfruttare al meglio questa opportunità è necessario fare sistema. Organizzarsi e stringere collaborazioni con professionisti e tecnici, per proporre al cliente un pacchetto chiavi in mano che parte dalla perizia sino all’esecuzione dei lavori.

Superbonus: ancora dubbi e criticità Il superbonus 110% ha enormi potenzialità, ma è tutt’ora soggetto a modifiche. Sino al 18 luglio, termine ultimo per l’emanazione dal Governo, la situazione potrebbe ancora cambiare. I punti critici dell’agevolazione sono diversi e Ance, in un continuo dialogo con il Governo, ha avanzato diverse proposte migliorative, affinché questo provvedimento possa essere efficace, chiaro e semplice da adottare. A partire dall’estensione del periodo di applicazione del bonus sino al 2023. Una richiesta ne-

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Cos’è? Agevolazione fiscale prevista per una serie di lavori principali ripartita in: ecobonus, sismabonus, bonus edilizia e bonus colonnine di ricarica veicoli elettrici.

cessaria e doverosa soprattutto per la mole dei lavori da eseguire. Sino ad ora c’è stata una proroga fino al dicembre 2021, ma la possibilità di protrarre tale periodo è ancora in discussione. Un altro soggetto di dibattito è l’estensione della detrazione a la possibilità di includere anche i fabbricati locati dalle imprese e gli immobili delle imprese nei bonus potenziati. Una riflessione che tiene conto dell’obiettivo principale del bonus, cioè riqualificare l’intero parco immobiliare italiano rendendolo antisismico ed efficiente a livello energetico. Quindi, sarebbe inutile fare distinzioni, anzi si dovrebbe cercare di estendere l’agevolazione il più possibile per raggiungere lo scopo in tempi rapidi. A queste richieste si aggiungono altre criticità che interessano le aziende. In particolare, la definizione, non ancora chiara, del periodo in cui l’impresa potrà recuperare il credito d’imposta. “Occorre, accelerare il

Chi può usufruire del bonus? I condomìni, le persone fisiche, purché non agiscano in attività d’impresa, gli istituti autonomi case popolari (Iacp) o enti con stesse finalità e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa che effettuano interventi su immobili o unità immobiliari anche non adibite ad “abitazione principale” salvo che non si tratti di edifici unifamiliari.

Come utilizzo il bonus? Sotto forma di detrazione da recuperare in cinque quote annuali di pari importo oppure da trasformare in sconto in fattura anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi o ancora da recuperarlo sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

processo in cui l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dell’impresa il credito da riutilizzare” commenta Marco Zandonà. “Se così non fosse, si creerebbe un problema finanziario per l’impresa che ha eseguito i lavori e che è costretta ad attendere un periodo spropositato prima di poter ricoprire le spese affrontate”. Infatti, era attesa una risposta dall’Agenzia delle Entrate in merito al provvedimento a 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto ma, vista la dichiarata intenzione di maggioranza e governo di ritoccare le norme, è possibile che si attenda il voto finale, che scadrà il 18 luglio. Sebbene, questo provvedimento rappresenti una rivoluzione economica e ambientale, tarda ancora a raggiungere un punto d’accordo. I particolarismi e i dettagli che spesso ingessano la burocrazia, potrebbero mettere a rischio la ripartenza dell’economia. Ad oggi non sono ancora definiti con certezza tutti i parametri e, a pochi giorni dalla sua effettiva applicabilità (1° luglio 2020), si attende la norma risolutiva. Un controsenso burocratico che ci riporta direttamente al via senza ricompensa, ma solo con un’opportunità fra le mani che non sappiamo ancora come sfruttare.

Quali sono i lavori inclusi? Interventi “trainanti” in materia di efficientamento energetico e interventi antisismici eseguiti su edifici situati in zone sismiche ad alta pericolosità.


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ambiente La Provincia punta sull’efficientamento energetico per la ripresa economica 570 gare a favore dei Comuni bresciani e delle Province per un valore di 454 milioni di euro, ma per raggiungere grandi risultati occorre la collaborazione di tutti

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l 2020 non sarà ricordato solo con l’accezione negativa di “anno della pandemia”, ma potrebbe trasformarsi, invece, nell’anno delle risorse. Per raggiungere questo obiettivo sono arrivate in soccorso delle importanti agevolazioni messe a disposizione dallo Stato e dalla Comunità Europea, che permetteranno alla nostra provincia di cogliere al volo l’opportunità di ragionare sul territorio in termini di sostenibilità ed efficienza. Sull’onda di questo pensiero positivo si è svolto il webinar dal titolo “Efficientamento energetico: occasione di ripresa economica”, organizzato dalla Provincia di Brescia in collaborazione con il Comune di Brescia e la Comunità Montana di Valle Sabbia. Il secondo appuntamento di un percorso formativo, realizzato nell’ambito dell’Accordo Quadro sottoscritto in seguito all’aggiudicazione ad A2A Energia S.p.A. della gara aggregata per la fornitura di energia elettrica e servizi connessi. Lo scopo dell’appuntamento è stato quello di ragionare sul tema dell’efficientamento energetico e illustrare le occasioni da cogliere per la riattivazione virtuosa degli investimenti e del circuito economico locale e nazionale.

753 Gare d’appalto

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Attraverso gli interventi di relatori di rilievo si è così disegnato un quadro completo e aggiornato dei finanziamenti e incentivi, nonché delle tecnologie disponibili. L’impegno da parte dalla Provincia è stato testimoniato dai risultati ottenuti dalla Centrale unica di committenza, nata nel 2015 dalla riorganizzazione delle Province, che conta 163 Comuni aderenti appartenenti a Milano, Brescia, Mantova e Cremona. “In questi quattro anni e mezzo di lavoro abbiamo maturato una serie di esperienze attraverso l’attivazione di numerose gare nell’ambito della fornitura energetica e della riqualificazione della pubblica illuminazione” ha raccontato il dottor Fabio De Marco, dirigente della stazione appaltante e Centrale unica di committenza area vasta della Provincia di Brescia. “Abbiamo svolto per i Comuni e per le attività della Provincia ben 753 gare di importo superiore ai 40mila euro per un volume messo a gara di 846 milioni. Di queste gare, ben 570 sono state svolte a favore dei nostri comuni bresciani e delle province limitrofe per un valore di 454 milioni di euro. Contiamo di raggiungere la soglia del milione entro il 2020”.

846 Milioni di Euro

Un traguardo così ambizioso, si può raggiungere solo con la piena collaborazione di tutti, proprio come ha ricordato il Presidente di Ance Brescia Angelo Massimo Deldossi durante l’incontro: “Le norme, la giurisprudenza e la burocrazia hanno frenato il settore delle costruzioni, ma è aumentata la capacità sia nostra che degli enti appaltanti e pubblici di navigarci all’interno. Su questa base volevo suggerire di ragionarci insieme, affinché questo possa essere un progetto vincente per tutti. Solo con la collaborazione potremmo riuscire a raggiungere il nostro obiettivo nei tempi più pratici — ha aggiunto — Occorre lavorare, però, in maniera corretta e legale per assicurare la giusta concorrenza. Per questo noi di Ance Brescia abbiamo messo a disposizione di tutti i Comuni, Check, un portale realizzato da Cassa edile che permette di monitorare l’idoneità di un soggetto per partecipare alla gara, facendo una serie di verifiche riportate dal decreto dell’81, in modo da assicurare la totale trasparenza dei processi”. L’appuntamento è stato inoltre un’occasione per ricordare i progetti di Ance Brescia a sostegno dell’efficientamento energetico. In particolare, Brescia Next, presentato nell’ambito del Campus Edilizia Brescia nel marzo 2019. Una proposta progettuale di sviluppo del territorio in ottica sostenibile e innovativa, basata sull’analisi accurata della provincia bresciana. In occasione dello studio, sono stati rilevati i ritardi in termine di efficientamento, manutenibilità e funzionalità del patrimonio edilizio territoriale. Ance Brescia ha, quindi, avanzato all’interno dell’analisi, alcuni suggerimenti per migliorare le strutture come l’utilizzo dei fondi disponibili, esempio conti termici, per riuscire a riqualificare gli edifici scolastici della Provincia in ottica Nzeb (Nearly zero energy buildings), azzerando quasi del tutto il cui consumo energetico degli immobili.


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digitale Il Bonus digitale per il settore delle costruzioni

di Angelo Luigi Camillo Ciribini Professore del Dicatam, Università degli Studi di Brescia

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l rafforzamento delle misure di carattere fiscale, con gli importanti risvolti di natura finanziaria, anche assicurativa, che riguardano i cosiddetti “bonus”, vale a dire gli interventi sul costruito, specie quelli di entità maggiormente rilevante, che concernono, in primo luogo, i condomìni e i condòmini, promette di costituire, assieme agli investimenti pubblici di carattere infrastrutturale, la leva per il rilancio del settore della costruzione. A prescindere dalle incognite relative alle modalità attuative di tale provvedimento, oltre che alla sua effettiva sostenibilità da parte della spesa pubblica, esso rappresenta, senza alcun dubbio, un’ulteriore spinta verso la centralità dei lavori sull’esistente (di recupero, di riqualificazione, di conservazione) che da tempo connotano il mercato domestico e il nuovo ciclo dell’ambiente costruito, per ricorrere alla espressione proposta dal Cresme. A fronte di questa constatazione, si erge, tuttavia, il quesito attinente alla direzione in cui esso intenda muoversi, poiché, a prescindere dalle perplessità sulle metriche effettive che permettono di misurare i diversi salti di classi prestazionali (fondamentali per garantire le condizione corrette di competizione tra gli operatori economici), non solo nominali, le categorie di interventi menzionati, o al42

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meno una parte di esse, naturalmente tendono a consolidare i caratteri strutturali della dispersione del tessuto imprenditoriale. Occorre allora domandarsi, innanzitutto, se questa occasione non possa permettere ciò che, in ambito locale bresciano, tra i primi nel Paese, si era già prospettato grazie alla stretta collaborazione, tra gli altri, tra Eseb e Università degli Studi di Brescia, attraverso, dapprima, la costituzione di una rete di imprese per la riqualificazione energetica e, in seguito, con la configurazione prototipale di una piattaforma per la gestione

acquisizioni, consentono di mettere a sistema filiere di progettisti, produttori, distributori ed esecutori. In altre parole, ciò, senza intaccare oltre una certa misura una, peraltro problematica, atomizzazione e parcellizzazione del comLe piattaforme, come parto, disintegraecosistema digitale, fungono to per forti comda intermediario tra Domanda ponenti identitae Offerta, che interagiscono rie, e senza ricorin maniera agevolata, rere a modalità e ridefiniscono i rapporti tradizionali proprie delle centrali (anche negoziali) entro di acquisto, di difle catene di fornitura ficile attuazione, fa sì che il sistema professionale e integrata degli interventi di riimprenditoriale, in sinergia con qualificazione energetica e di le istituzioni finanziarie, agisca miglioramento sismico per l’ediin maniera maggiormente aglizia residenziale: la razionalizgregata, collaborativa, integrata zazione e l’ottimizzazione di cae sistemica, proprio per ridurre tene del valore e di strutturale palesi inefficienze e improzione di catene di fornitura che, duttività che il settore dimostra pur non dovendo necessariaa livello globale, non certamenmente imperniarsi su fusioni e te solo nella realtà nazionale.

Il dispositivo abilitante per questo obiettivo non può, di conseguenza, che essere offerto dalle piattaforme digitali. Queste ultime, inoltre, evidenziano come la partita si giochi su due piani complementari. Se la nozione di piattaforma rimanda, infatti, all’intensificazione partenariale delle relazioni tra Domanda e Offerta, e, in ispecie, alla ridefinizione dei rapporti (anche negoziali) entro le catene di fornitura, essa apre pure orizzonti inediti. Sotto il profilo delle sinergie, la piattaformizzazione del mercato degli interventi aventi a oggetto il patrimonio edificato, pubblico o privato, determina una svolta, in primo luogo, in termini di cultura industriale che, peraltro, oltrepassa soluzioni di stretta industrializzazione edilizia, rese impervie dalla singolarità dei cespiti. La piattaformizzazione, però, dischiude soprattutto orizzonti inediti che riguardano la possibilità che l’Offerta professionale


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L’introduzione su larga scala di una o più piattaforme digitali nel settore dell’ambiente costruito eserciterebbe un’influenza globale sull’intero comparto, in virtù del potenziale relazionale derivante dalle connessioni in rete

e imprenditoriale, estendendosi dall’intervento puntuale al ciclo di vita dei beni immobiliari, a partire proprio dalle realtà condominiali, possa raggiungere il vissuto degli abitanti. Non bisogna scordarsi, infatti, che il paradigma della piattaformizzazione sta oggi raggiungendo i settori più disparati, cosicché sia possibile, oltreché trarre alcuni insegnamenti dal mondo dell’industria di prodotto per la mass customization dei componenti principali, com-

o dei luoghi di ristorazione si renda necessario definire modalità “operazionali” che combinano la fruizione dello spazio con la disposizione delle parti immobili (e mobili) degli stabili, avvicinando, anche in assenza di connessione sensorizzata, contenitori e contenuti. Alla stessa stregua, non solo si ragiona solo sulla riorganizzazione dei presìdi ospedalieri in termini di flessibilità funzionale e spaziale, ma si potrebbe immaginare la riarticolazione, anche fisica, dei luoghi della medicina territoriale, assieLa piattaformizzazione me a strategie di permette all’Offerta domiciliazione, già professionale in atto, dell’assie imprenditoriale di estendersi stenza socio-sanitaria: non solo per dall’intervento puntuale i nuovi smart ural ciclo di vita dei beni ban district, tanto immobiliari, raggiungendo più che l’avvicinail vissuto degli abitanti mento digitale dovuto al distanziamento fisico, pone prendere che l’industria di seralla ribalta la prossimità decenvizio intravede nelle piattafortrata, non solo per le agglomeme l’occasione per erogare le razioni urbane. proprie prestazioni, non solo in Questo è il maggior bonus di cui modo personalizzato (letteralil settore possa usufruire per mente, in veste di servizi alla avanzare nella direzione del repersona), ma, specialmente, cupero di reputazione, centraentrando, nel rispetto della lità e marginalità entro l’amGdpr, nel vissuto quotidiano e biente costruito, che non dointimo degli utenti dei cespiti. vrebbe essere lasciato esclusiCiò che si può osservare, del revamente ad attori esogeni che sto, è che, ad esempio, per la posseggono grande dimestiriapertura degli uffici, delle fabchezza con l’economia delle briche, delle scuole, dei musei piattaforme. maggio/giugno/2020

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sicurezza

Check

Controlli da remoto dei cantieri edili Nella fase due il software diventa un prezioso alleato digitale per incentivare lo smart working di alcune figure legate alla filiera del Costruito e per agevolare, attraverso la condivisione dei dati, il controllo a distanza della sicurezza e dello stato dei lavori nei cantieri edili bresciani

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on l’avvio della fase due dell’emergenza Covid-19 i cantieri edili bresciani si sono attrezzati per garantire il rispetto di una serie di misure anti-contagio. Ai tradizionali dispositivi di protezione si sono aggiunte precauzioni finalizzate ad assicurare il mantenimento della distanza interpersonale e strumentazioni per il controllo della temperatura corporea degli addetti ai lavori. Anche Check, software gratuito pensato per semplificare, gestire e coordinare le operazioni in cantiere, viene in aiuto delle imprese del territorio in questo periodo post-lockdown per permettere alle attività di continuare, dopo la ripartenza, ad operare in sicurezza. Il cruscotto di cantiere, innovativo programma informatico, alla cui definizione ha fattivamente collaborato sin dall’inizio l’Eseb (Ente sistema edilizia Brescia), consente infatti alle figure impegnate in progetti edili di lavorare da remoto, tramite supporto digitale. Prezioso alleato non solo per la digitalizzazione del settore Costruzioni, ma anche per un’evoluzione del comparto che favorisca il lavoro agile (o smart working), il software è stato ora implementato con un’apposita sezione Covid per aggiornare sulle disposizioni in vigore e verificare il rispetto delle normative anti-contagio in cantiere. Il programma consente ai professionisti e ai responsabili alla sicurezza di monitorare le condizioni dei propri cantieri 24 ore su 24 da maggio/giugno/2020

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sicurezza

Il programma permette una facile e rapida condivisione di documenti, progetti e planimetrie, consente di monitorare il cronoprogramma dei lavori, di registrare e inviare fotografie delle lavorazioni a collaboratori e operatori fuori cantiere, di convocare riunioni di coordinamento e molto altro ancora

smartphone, tablet o personal computer, controllando se sono state adottate tutte le misure necessarie a garantire la tutela della salute dei lavoratori e la buona esecuzione delle opere. “Il software ideato da Cassa edile ed Ente sistema edilizia Brescia si inserisce in un contesto in cui la digitalizzazione si consolida quale chiave di accesso a innovazione e sviluppo, ma diventa anche un indispensabile canale per assicurare la continuità di alcuni lavori in periodi emergenziali come quello che stiamo vivendo oggi”, dichiara il presidente della Cape, Raffaele Collicelli. “Alle normative anti-contagio attuali si dovrebbero affiancare proposte per incentivare l’utilizzo di piattaforme digitali, quali Check, al fine di mettere in connessione tutta una serie di professionalità anche a distanza”. Il software offre una banca dati, costantemente aggiornata con le informazioni a disposizione di Cassa Edile, che evita alle im46

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prese e ai responsabili di cantiere il trasporto di voluminosi faldoni e singoli documenti che, passando di mano in mano, potrebbero veicolare il contagio da coronavirus. Grazie a Check ciascun operatore è in grado di visionare in tempo reale, utilizzando il proprio dispositivo mobile personale, libretti, verifiche e certificazioni, collegandosi online ad un unico portale. Il programma permette una facile e rapida condivisione di documenti, progetti e planimetrie, consente di monitorare il cronoprogramma dei lavori, di registrare e inviare fotografie delle lavorazioni a collaboratori e operatori fuori cantiere, di convocare riunioni di coordinamento e molto altro ancora. Check offre vantaggiosi servizi anche agli stessi committenti che possono, in qualsiasi momento, verificare l’avanzamento dei lavori e la regolarità del proprio cantiere.

L’iscrizione è disponibile sul sito www.check-cantiere.it


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OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER GLI OPERATORI DEL SETTORE

LA FORMAZIONE ESEB È UN DIRITTO PER IMPRESE E OPERAI ISCRITTI ALLA CASSA

ANNI DI WELFARE

Brescia | via Oberdan 122 | 030/289061 | www.cassaedilebrescia.it


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incontri

Attilio Visconti IL RUOLO DELLA PREFETTURA BRESCIANA NEI MESI DELLA PANDEMIA SPIEGATO DA SUA ECCELLENZA IL PREFETTO DI BRESCIA, DOTTOR ATTILIO VISCONTI, CHE RACCONTA IL PRAGMATISMO DI UNA CITTÀ PRONTA A RIPARTIRE TRA MISURE PRECAUZIONALI E STRATEGIE PER LA TENUTA DEL SISTEMA SOCIALE ED ECONOMICO

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Prefettura di Brescia. Una comunità operosa, capace e determinata che ha affrontato la pandemia con coraggio di Adriano Baffelli

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Il Broletto, da secoli simbolo del potere temporale e politico della città, collocato a breve distanza dai simboli religiosi, incarnati dal duomo nuovo e da quello vecchio, con i quali condivide l’affaccio su piazza Paolo VI, vasta e preziosa area, sorta di salotto cittadino en plein air, ospita anche il Palazzo del Governo. Laddove prendevano decisioni le signorie che si susseguirono alla guida della Leonessa, lavora il rappresentante locale dell’Esecutivo, confrontandosi con le molte anime di una città, insieme alla sua vastissima provincia, particolarmente operose e dinamiche. L’emergenza Covid e molti altri aspetti della complessa attività di Sua Eccellenza il Prefetto Attilio Visconti sono al centro del confronto che vi consegniamo in queste pagine.

Sua Eccellenza, Brescia e provincia hanno vissuto dei mesi terribili a causa del Covid-19. Quali immagini serberà di quel tragico periodo? Serberò di quel tragico periodo l’immagine inquietante di una Brescia sola e deserta, a dispetto del suo carattere vivace ed effervescente. Le piazze infinitamente vuote, il centro storico con le sue bellissime e silenziose chiese, la piazza della Loggia, presidiate dalle Forze dell’ordine e avvolte da un fragoroso silenzio. Rimarranno scolpite nelle menti dei Bresciani e di chi, anche da lontano, ha sempre

guardato al modello Brescia con stima e ammirazione. Come hanno reagito i cittadini, le imprese, le amministrazioni locali, a quell’inaudita ondata di contagiati e di vittime? I cittadini, le imprese e le Amministrazioni locali hanno affrontato con determinazione quel tragico periodo, re-inventandosi e costruendo con ingegno e sapienza un nuovo approccio alle più variegate vicende del vivere umano adeguato al contesto dell’emergenza Covid-19. La percezione è che Brescia sia stata a lungo lasciata sola. Che il resto del Paese, non solo il livello centrale, non avessero compreso appieno la portata del dramma. Il rappresentante del Governo che idea s’è fatta degli accadimenti? Tutta la Lombardia, e Brescia in particolare, ha combattuto il dramma della pandemia con coraggio, dignità e operosità, tutti connotati che da sempre contraddistinguono i bresciani. D’altronde il mondo intero è stato investito da una pandemia che la società post-moderna del Terzo Millennio non si era mai trovata ad affrontare. Tuttavia, pur nell’assoluta novità e nell’assenza di precedenti, la macchina dei processi comunicativi tra i diversi livelli di Governo si è orientata nell’utilizzo di strumenti speditivi di comunicazione per veicolare velocemente e rapidamente informazioni da e verso il Centro, sperimentando il modello della flessibilità nella raccolta delle

istanze provenienti dal territorio e consentendone il celere approdo al Centro. Quindi, non ritengo che Brescia sia stata lasciata sola. Semplicemente Brescia si è immediatamente rimboccata le maniche e a tutti i livelli ed in ogni settore si è messa immediatamente a lavoro creando, più di altri contesti lombardi o nazionali, quelle condizioni minime ma necessarie di risposta all’emergenza che hanno convinto tutti che Brescia, non solo era avanti, ma che ce l’avrebbe fatta prima e meglio di altri. Osservando la nostra vasta provincia dalla Prefettura, quali differenze sostanziali possiamo individuare tra la fase precedente alla pandemia e quella successiva, attuale e in prospettiva nel breve e medio termine? Possiamo riscontrare senz’altro una generale sensibilità e attenzione tese a contemperare, da un lato, l’esigenza di salvaguardare la salute pubblica mediante l’utilizzo di tutte le misure precauzionali che le attuali normative prevedono, e, dall’altro, la necessità di assicurare i livelli occupazionali, la tenuta del sistema sociale ed economico complessivamente inteso. Prefetto, anche per il suo tramite si concretizzano qui decisioni e indicazioni governative. Mi sono chiesto molte volte: quanto, invece, attraverso il suo delicato ruolo, si trasferisce a Roma delle istanze del territorio? Il mio ruolo di Rappresentante del Governo mi vede punto di maggio/giugno/2020

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incontri

Il dottor Attilio Visconti si laurea in giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma nel 1984 e svolge la pratica forense presso l'Avvocatura dello Stato di Firenze, città nella quale ha conseguito il titolo di procuratore legale e poi di avvocato. Nel dicembre del 1987 entra nell'Amministrazione dell'Interno. A conclusione del corso di formazione per vice consigliere di Prefettura, tenutosi negli spazi della Scuola superiore del Ministero dell'interno, avendo ottenuto il “segnalato profitto” e, conseguentemente, la prima posizione nel

proprio concorso, dal luglio 1988 è assegnato all'Ufficio centrale per gli Affari legislativi e le Relazioni internazionali, dove è impiegato prevalentemente al Servizio Relazioni parlamentari. Nel settembre 1990 è posto in posizione di fuori ruolo alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza (Cesis). Nel novembre del 1992 è richiamato in Amministrazione per essere assegnato all'Ufficio I del Gabinetto del ministro, dove presta servizio fino al 2 giugno

I Bresciani si contraddistinguono per un approccio pragmatico alle problematiche nei più diversi campi, da quello sociale a quello economico, con un atteggiamento sempre improntato ad una visione realistica e pratica.

cerniera tra centro e periferia: cerniera che implica un flusso informativo, fatto di esigenze, necessità, istanze, da e/o verso il centro. La fluidità degli scambi comunicativi si fonda anche sull’attitudine ad intercettare nuovi modelli e strumenti di comunicazione e di interlocuzione con le Istituzioni territoriali e centrali. Proprio l’emergenza Covid-19, e la Fase due della ripartenza ci hanno fatto sperimentare il modello dei web team, tavoli interistituzionali da remoto destinati ad intercettare le più disparate forme di disagio sociale ed economico. In particolare, fin dalla prima metà di aprile ho provveduto ad istituire ben otto web team in Prefettura per evitare che la ripresa dopo l’emergenza Covid-19 potesse coglierci impreparati. I web team hanno assolto ad una funzione non solo di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori 50

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istituzionali, ma hanno realizzato anche una importante funzione di prevenzione e intercettazione di ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico. In particolare, abbiamo registrato significativi risultati positivi nell’ambito della ripartenza delle attività produttive ed economiche, per effetto dell’efficace individuazione, per il tramite del confronto istituzionale in web team, delle esigenze dei diversi settori. Rilevanti effetti positivi è possibile cogliere anche nei diversi settori dei trasporti e della scuola, per i quali sono dedicati due specifici web team, che hanno lavorato e continuano a lavorare in stretta sinergia. In questo periodo leggiamo ripetutamente promesse politiche di un’incisiva azione di sburocratizzazione, uno dei temi che più pesa, in effetti, su imprese e cittadini. Secondo la sua

1997, ricoprendo, presso l'Ufficio I Affari generali e Personale, incarichi quali funzionario per i contatti con l'Aipa (Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione) e con il Parlamento. In seguito, ottiene di proseguire in Prefettura il proprio percorso formativo e viene trasferito alla Prefettura di Lucca per svolgere le funzioni di Capo di Gabinetto. Dal marzo 2001 al maggio dello stesso anno, è incaricato con decreto prefettizio di svolgere le funzioni vicarie. Dal febbraio 2003 al gennaio 2005 ricopre l'incarico di Dirigente dell'Area II

esperienza, questa benedetta burocrazia che cresce a dismisura, quanto dipende dalla politica e quanto dalle strutture funzionali e operative? I processi decisionali amministrativi si definiscono tali proprio perché, mediante una serie concatenata di fasi indispensabili, sono funzionalmente destinate a rendere al cittadino, sia esso singolo ovvero organizzato in ente, una risposta onnicomprensiva. Nel corso di questi ultimi quindici anni sicuramente si è assistito ad un percorso di “sburocratizzazione”, o meglio, preferirei discorrere di semplificazione e di liberalizzazione, sia dal punto di vista del procedimento sia della veste stessa che oggi assumono le decisioni amministrative: non ultima la disciplina più volte rimaneggiata del silenzio assenso, della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività, ndr) e di tutti gli interventi che in qualche modo hanno alleggerito le fasi endoprocedimentali di acquisizioni dei pareri tecnico-scientifici. Dalla disciplina mono-strutturata della conferenza di servizi, come modulo organizzativo di semplificazione, alle determinazioni pluri-strutturate con silenzi-assensi endoprocedimentali agli approdi in termini di liberalizzazione, il balzo in avanti verso un approccio agile dell’agire amministrativo è evi-

Rapporti gli Enti locali e Consultazioni elettorali e, successivamente, di Dirigente dell'Area I Ordine e Sicurezza pubblica. Dal 5 aprile 2006 è trasferito alla Prefettura di Brescia e gli viene conferito l'incarico di Capo di Gabinetto. Dal dicembre del 2007 è nominato viceprefetto vicario della Prefettura di Brescia. L’anno seguente è viceprefetto reggente della Prefettura di Brescia. Nel corso della carriera è stato anche viceprefetto vicario-coordinatore della Prefettura di Torino, subcommissario del Comune di Pietrasanta

dente. Da ultimo anche gli ultimi arresti normativi e procedimentali conseguenti all’emergenza Covid-19 vanno nella direzione di un ulteriore snellimento. Lei che ha vissuto esperienze in altri territori e città italiane, ritiene che sia fondato il convincimento dei bresciani di essere portatori di una certa diversità, intrepretando una sorta di pragmatico calvinismo, sociale ed economico? I Bresciani si contraddistinguono per un approccio pragmatico alle problematiche nei più diversi campi, da quello sociale a quello economico, con un atteggiamento sempre improntato ad una visione realistica e pratica, non mancando di quella sensibilità e capacità di interpretare con arguzia e prontezza le sfaccettature e le peculiarità delle diverse questioni. Tale propensione, tuttavia, non può e non deve essere interpretata come una sorta di cinico egoismo. Dico sempre che il cuore dei Bresciani è grande. E lo è da sempre poiché forte e radicata è la tradizione cattolica di questa terra da cui quotidianamente germogliano altissimi esempi di solidarietà e di sostegno alle necessità dei più bisognosi, che si concretizzano in un forte volontariato ed una capillare organizzazione di accoglienza e ospitalità.


(LU) e Commissario straordinario dei Comuni bresciani di Edolo, Travagliato, Borno e Offlaga, nonché Presidente della Commissione straordinaria del Comune di Gricignano d'Aversa (CE). Dal dicembre 2010 è Prefetto di Pesaro/Urbino. Successivamente, assume l'incarico di Prefetto di Pisa e, a seguire, di Prefetto di Pavia. Dal 26 marzo 2019 è Prefetto della provincia di Brescia.

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Che cosa rappresenta per lei l’edilizia? Il settore dell’edilizia è un settore cardine e perciò nevralgico per lo sviluppo economico della società in tutti i settori. Se non si costruiscono case, strade, autostrade o ponti, si blocca l’economia, si bloccano gli stimoli al miglioramento e al progresso, si interrompono le relazioni sociali. Il settore dell’edilizia è stato interessato dal continuo fluire normativo con interventi, talvolta anche particolarmente incisivi, sul D.P.R. n. 380 del 2001, ben consci dell’importanza di avere sempre un riflettore puntato verso i profili della legalità e del rispetto delle regole: proprio in Prefettura viene curato il procedimento delle informative antimafia teso a porre in essere azioni preventive nei confronti di possibili tentativi di infiltrazione della criminalità economica nel settore degli appalti. Il Sistema Ance Brescia si distingue, oltre che per i forti connotati innovativi che caratterizzano il settore, per un’attenzione, tutt’altro che formale o di superficie, per la pratica applicazione della legalità. Si tratta di un eccesso di orgoglio dei protagonisti o la comparazione con altre realtà provinciali conferma una situazione virtuosa? La legalità improntata al pragmatismo costituisce un binomio

Il settore dell’edilizia è un settore cardine e perciò nevralgico per lo sviluppo economico della società in tutti i settori.

indissolubile nella costruzione di un percorso virtuoso di condivisione dei valori di civiltà nei settori nevralgici dell’economia nazionale, come quello edile, e tale virtuoso connubio conferma anche nel settore dell’edilizia la volontà delle Istituzioni e degli Enti bresciani di affermare con forza la legalità sull’intero territorio provinciale. Non ritiene che un sistema di complicati controlli e regole, in realtà penalizza le imprese oneste, anche nel settore delle costruzioni, mentre i disonesti continuano imperterriti a danneggiare la collettività e le imprese rispettose delle norme? I controlli devono valorizzare i virtuosismi che possono riscontrarsi nei diversi settori, anche quello delle costruzioni, mediante regole snelle, intellegibili e facilmente applicabili, e il sistema così come congeniato sembra essere indirizzato in tal maggio/giugno/2020

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senso. Inoltre, credo molto nel cosiddetto “White List”, liste di imprenditori, costruttori, ingegneri, architetti, etc. disposti a fornire allo Stato tutte le più incisive informazioni possibili sulla propria trasparenza ed onestà, consentendo in tal modo, non solo di accelerare i tempi delle procedure di appalto, subappalto e concessione, ma soprattutto di tenere fuori dalla concorrenza le figure sospette o comunque non disposte ad aprirsi verso il controllo dello Stato. Ricordo, ad esempio, la tutt’altro che rara presenza di appalti fantasma, che vedono protagoniste imprese che si aggiudicano, presentando offerte con ribassi inconcepibili, appalti pubblici. Ottengono così degli acconti per poi dileguarsi, con pesanti danni per le comunità e le amministrazioni. Davvero non si può frenare un simile malcostume? Certmente, tale malcostume, o meglio tali illeciti, vanno senz’altro combattuti sul piano della prevenzione e della deterrenza. Tanta strada è stata fatta su tale fronte: si pensi alla disci52

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plina che già dagli anni Novanta ha costituito il pilastro intorno al quale sono stati costruiti, nel quadro generale delle commesse pubbliche, protocolli di legalità condivisi e per ciò ancor più vincolanti. Anche l’attuale normativa antimafia costituisce un insopprimibile pilastro della prevenzione della criminalità economica nel mondo degli appalti, ivi compresi quelli dei lavori pubblici. Lo screening preventivo sulle vicende delle persone fisiche con incarichi molto spesso apicali consente di squarciare il velo della personalità giuridica e di rilevare connivenze criminali in tempo utile per impedire affidamenti contra ius. Raccordo autostradale della Valtrompia, un progetto che si perde in decenni ormai remoti, un’opera attesa, con periodici rinvii: è oggetto delle sue interlocuzioni con il potere centrale? E se sì, che idea esprimono i vertici ministeriali su una simile vicenda? Sono stato interessato della questione fin dal mio insediamento qui a Brescia: si tratta di un’opera per la quale sono state

La pandemia ha fatto registrare un momento di stasi del tessuto sociale ed economico, stasi nel corso della quale si è assistito contestualmente all’individuazione della strategia della ripartenza: fermarsi per ripartire.

realizzate tutte le attività propedeutiche, anche in termini di finanziamento. Il tessuto sociale ed economico della nostra provincia è a rischio assai più di prima, per via del Coronavirus? La pandemia ha fatto registrare un momento di stasi del tessuto sociale ed economico, stasi nel corso della quale si è assistito contestualmente all’individuazione della strategia della ripartenza: fermarsi per ripartire. In tal senso, una fervida vivacità, un confronto costante tra tutte le Istituzioni, le parti sociali, si è cristallizzata in una moltitudine di idee che, in molti casi, dalle imprese ai trasporti, si sono trasformate in protocolli, avamposti delle Fasi due e tre della ripartenza. Tra le funzioni del Prefetto figurano le attività di mediazione nelle vertenze di lavoro, tema sempre spinoso e delicato. Probabilmente lo è ancor più in questa delicata contingenza, per la quale le chiedo qual è la situazione generale e se vi siano casi di particolare rilevanza? In tutte le fasi dell’emergenza e della ripartenza molte sono state le problematiche correlate al mondo del lavoro, sia pubblico sia privato, dal lavoro agile ai profili di sicurezza ineludibili per assicurare la ripresa lavorativa in presenza nelle fabbriche. Mai è mancata la presenza delle sigle sindacali che hanno partecipato ad ogni tavolo, apportando il loro contributo e le loro proposte: tale sinergia, tale continuo e costante dialogo ha consentito di trovare risposte

rapide e condivise anche di fronte ai più spinosi problemi, non ultimo quello dei trasporti e dei protocolli da adottare per la ripartenza aziendale. A suo parere, che società ci aspetta nei prossimi mesi e nei prossimi anni, quanto sarà condizionata e cambiata dall’esperienza del Covid-19? Mi auguro che il modello di società che ci restituisce la pandemia da Covid-19 sia quello di un gruppo sociale più coeso, unito dal pericolo corso e consapevole che più uniti si è più forti. Inoltre, ritengo che il Covid-19 abbia influito non poco per orientare la società mondiale a ricercare maggiori modelli di flessibilità e di duttilità, affrontando il cambiamento con gli strumenti agili e snelli che le nuove tecnologie si pongono dinanzi. Il Prefetto Visconti, nei suoi momenti di libertà quali hobby coltiva o amerebbe coltivare? Amo la musica e lo sport all’aperto: penso che la musica e la natura siano un ottimo connubio per conciliare il corpo e la mente. Amo fotografare, gli ambienti geometricamente articolati sono i protagonisti dei miei calendari fotografici: gli angoli visuali che prescelgo mi consentono di immortalare, dai monumentali palazzi di Parigi alle strade di San Pietroburgo, l’armonia delle geometrie che sovrasta gli ambienti circostanti. La fotografia è, a mio avviso, un’arte che richiede una profonda attenzione ai particolari, che si fondono con lo stato d’animo del fotografo.


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IIll corso corso trien triennale rien nnale nasce asce con l’’obie con obiettiv ttt vo di dare una rrispos isp posta co concre nc eta ai a ragaz ag gazzi cche de desider esider de ano in inserirs nserir eri si n l me nel mercat erca cato del d l lavor oro ro con u a pr una professionalit ofessionali nalità elevata. Gli studenti G stu tudenti impar impa parano attrrav att a aver erso so a attivit ttivit v à prrati atiche che he iin n labo a orator orio io e periodi periodi di formazione form rmazione nelle nel elle imprese imprese e edili del edili del ter errit ritorio o.

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eseb Comitato territoriale anti-Covid

Ance Brescia e sindacati dei lavoratori sottoscrivono l’accordo che costituisce, in seno all’Ente sistema edilizia Brescia, un organo che vigila sul rispetto dei Protocolli per il contrasto del coronavirus nei cantieri edili

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l sistema Ance Brescia e i sindacati dei lavoratori hanno siglato un accordo per costituire un Comitato territoriale per il contrasto e il contenimento del Covid-19 in seno all’ente bilaterale Eseb, con l’obiettivo rafforzare la sicurezza anti-Covid nei cantieri edili bresciani. Il Comitato è composto da un componente nominato da Ance Brescia, da un componente di parte sindacale, un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst) in carica e dal Coordinatore del ramo sicurezza di Eseb. “Consideriamo fondamentale la costituzione del Comitato territoriale, frutto dell’accordo tra imprese e lavoratori, per il passaggio dalla fase uno alla fase due, coniugando sicurezza e lavoro, perché il lavoro sicuro è per noi tutti un imperativo per sconfiggere definitivamente il coronavirus”, dichiarano unitamente i vertici dei sindacati dei lavoratori edili e degli imprenditori del settore, firmatari del documento: per Ance Brescia il vicepresidente Fabio Rizzinelli e il consigliere Stefano Assini; per Feneal-Uil il segretario Raffaele Merigo; per Filca-Cisl la segretaria Sara Piazza; per Fillea-Cgil Brescia il segretario Ibrahima Niane e per Fillea-Cgil Valle Ca-

monica Sebino il segretario Donato Bianchi. Parte attiva nella ripresa in sicurezza delle attività del settore, il sistema dell’edilizia bresciano ha da subito adottato quanto sottoscrizione a livello nazionale nel Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento del coronavirus nei cantieri edili. Per chiarire le linee guida inserite nel documento, Ance Brescia e le organizzazioni sindacali hanno firmato un accordo che affida al-

nale per sostenere fin da subito le imprese e i lavoratori del territorio nella fase di rinascita post-lockdown” dichiara Fabio Rizzinelli. “In linea con quanto previsto a livello nazionale abbiamo sottolineato ancora una volta il fondamentale ruolo svolto dai nostri enti bilaterali, affidando al neocostituito Comitato paritetico territoriale un duplice compito: vigilare sul rispetto delle regole e delle disposizioni anti-Covid, grazie anche ai dati aggregati forniti dal programma Check, e fornire a Eseb chiare indicazioni per orientare le attività formatiLa ripresa deve continuare ve rivolte ai lavoraall’insegna della cautela tori e agli imprene della sicurezza, perché ditori, e finalizzate il pericolo è ancora presente al contrasto del e probabilmente rimarrà contagio da coronavirus in azienda con noi per molto tempo. e in cantiere”. A loro volta, le imprese hanno l’obbligo di l’Ente sistema edilizia Brescia informare i propri dipendenti il compito di fornire un concresulle corrette norme di comporto supporto a imprese e lavoratamento e verificare l’utilizzo da tori operanti nella provincia di parte dei lavoratori dei disposiBrescia in merito all’applicaziotivi per la protezione individuane delle normative anti-contale obbligatori. Per i rappresengio, in modo da garantire una tanti dei lavoratori del mondo ripartenza dei cantieri in piena edile è fondamentale far riparsicurezza. “Abbiamo tempestitire le attività disponendo, però, vamente preso atto di quanto di tutte le misure a tutela della disposto dal Protocollo naziosalute e l’incolumità degli ope-

ratori: “La fase due dell’emergenza Covid-19 è iniziata. La ripresa deve continuare all’insegna della cautela e della sicurezza, perché il pericolo è ancora presente e probabilmente rimarrà con noi per molto tempo. Se un’azienda non è in grado di rispettare tutte le norme di sicurezza, non può lavorare e a riguardo, è stata prevista la cassa integrazione per Covid19, per permettere alle aziende di mettersi in regola”. “Per superare questo periodo — continuano i rappresentanti dei lavoratori — dobbiamo fare la nostra parte rispettando le norme per non far risalire i numeri dei contagi. A tutto questo dovranno aggiungersi provvedimenti economici straordinari da parte del Governo e della Commissione Europea per il sostegno dell’economia e per effettuare tutti quegli investimenti in infrastrutture e innovazione che chiediamo da anni, per creare un lavoro in sicurezza e con diritti, abbattendo il cancro della precarietà”. In queste settimane il Sistema dell’edilizia bresciana ha rafforzato il proprio sostegno a imprese e dipendenti, tracciando una serie di linee guida per una veloce, prudente ed efficace ripresa delle attività della filiera edile locale.

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eseb

Eseb: attività di formazione e sicurezza nel rispetto delle normative anti-contagio L’Ente sistema edilizia Brescia valuta una sinergia tra lezioni in aula e modalità e-learning, mentre i tecnici per la sicurezza verificano il rispetto delle misure anti-Covid nei cantieri della provincia

D

urante il lockdown, Ente sistema edilizia Brescia ha continuato a collaborare ad attività formative, in sinergia con il sistema Ance Brescia, per fornire a lavoratori e imprese un supporto utile a ripartire in sicurezza e a organizzare i cantieri secondo le nuove normative anti-contagio. Negli scorsi mesi Eseb ha, infatti, rappresentato un punto di riferimento per comprendere le trasformazioni che hanno interessato il comparto delle costruzioni nel periodo emergenziale. L’Ente, interpretando le misure prese da Ministeri e Re-

gione Lombardia, ha aiutato le aziende ad adottare le linee guida emanate e ha operato un’intensa attività ispettiva nei cantieri del territorio, per verificare l’applicazione delle disposizioni anti-Covid. “I nostri tecnici del ramo sicurezza, senza distogliere l’attenzione dalle verifiche ordinarie, hanno visitato 448 cantieri in un mese” dichiara il presidente di Eseb, il geometra Paolo Bettoni. Il quadro generale emerso dai controlli è positivo: tre quarti dei cantieri presenta condizioni rispondenti alle normative. Il 73% ha adottato misure di sicu-

rezza specifiche, prestando particolare attenzione alle indicazioni fornite per prevenire la diffusione del virus. I cantieri che non hanno superato l’ispezione (per il 24% non conformi e per il 3% gravemente non conformi) sono, in pratica, riconducibili alla stessa tipologia che, anche in precedenza al Coronavirus, presentava, in occasione dei controlli Eseb, condizioni con ampio margine di miglioramento. I dati si riferiscono ai controlli effettuati dal 4 maggio al 3 giugno, ma l’attività dei tecnici della sicurezza Eseb continua anche in queste settimane.

Risultanze sul territorio in merito all'adozione di Protocolli anti-Covid e sicurezza nei cantieri (ispezioni dal 4 maggio al 3 giugno) FONTE: ESEB

24% 3%

73%  Adeguati/conformi  Non conformi  Gravemente non conformi

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“Resta primario compito dell’Ente sistema edilizia Brescia formare gli operatori, affinché la gestione dei luoghi di lavoro rispetti tutti gli standard di sicurezza e di gestione ottimali” afferma Raffaele Merigo, vicepresidente di Eseb. “Punto cruciale, partire dalla scuola – precisa –, perché, anche in questo periodo di difficoltà economica, le imprese continuano a ricercare personale preparato e competente”. Negli scorsi mesi Scuola edile ha dovuto temporaneamente sospendere la didattica ordinaria, ma sta lavorando per organizzare al meglio le attività formative dell’anno scolastico 2020/2021, esaminando le potenzialità dell’insegnamento in elearning. Eseb sta valutando l’adozione di una specifica piattaforma didattica digitale, strumento assai più complesso e attrezzato rispetto ai più semplici e diffusi strumenti gratuiti a supporto delle videoconferenze, che, insieme alla didattica a distanza, può garantire anche attività complementari, offrendo ad esempio la possibilità di supporti multimediali, nonché la fruizione e lo scambio tra docenti e discenti di documenti e materiali didattici. Da fine giugno, inoltre, sono ricominciati alcuni corsi pratici di formazione continua per lavoratori edili, anche in presenza, nel pieno rispetto delle misure introdotte dai protocolli anti-Covid. La sede di Ente sistema edilizia Brescia si è dotata di apposita segnaletica, utile per mantenere distanze ed evitare assembramenti, agevolando il normale svolgimento di alcune attività formative e degli esami di fine corso, ai quali è stato riservato il periodo che va dal 15 al 30 giugno. Le prove si sono svolte in presenza, attraverso colloquio multidisciplinare della durata di un’ora. Alla fine dell’interrogazione, allo scopo di rendere gli allievi consapevoli dei propri obblighi in ambiente lavorativo, gli stessi hanno provveduto a sanificare la propria postazione.


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RISORSE PREZIOSE PER LA FILIERA EDILE

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cape L’importante pronuncia della Corte di Cassazione conferma l’obbligo di iscrizione per ogni azienda operante nel settore edile e attesta l’impegno di Ance Brescia nel contrastare i comportamenti elusivi delle norme per tutelare l’equilibrio del mercato e la corretta concorrenza

Obbligo I di iscrizione alla Cassa edile La sentenza diventa esemplare

l ricorso in Cassazione che vede protagonista un’azienda di montaggio e smontaggio ponteggi, classificata come commerciale, ma operante effettivamente nel settore edile, ha preso un risvolto decisamente improbabile, che ha finito per interessare l’intero comparto delle Costruzioni. Il verdetto della Corte di Cassazione del 26 maggio scorso rappresenta, infatti, una svolta fondamentale perché sancisce l’obbligo di iscrizione alle Casse edili per tutte le aziende che svolgono di fatto attività di natura edile, pur non essendo classificate come tali ai fini Istat. Infatti, l’impresa iscritta ai registri come commerciale applicava ai propri dipendenti il contratto collettivo nazionale del proprio settore di riferimento.

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Sconfitta in primo e in secondo grado di appello, la società ha sostenuto anche in Cassazione la propria posizione circa l’insussistenza a suo carico dell’obbligo di iscrizione e di contribuzione secondo le norme della Cassa edile territoriale. Ma a nulla è servito: la Corte ha confermato la posizione già espressa dai giudici di merito, dichiarando che: “Il rapporto tra classificazione amministrativa Istat e obbligatorietà dell’iscrizione dei dipendenti alla Cassa edile sia retto dalla presunzione assoluta e, ritenendo non corretto l’inquadramento operato dagli istituti previdenziali, ha esaminato la concreta fattispecie oggetto di causa”. “Questa sentenza, che ci auguriamo possa produrre celermente e stabilmente positivi ef-


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Il verdetto della Corte di Cassazione del 26 maggio scorso rappresenta una svolta fondamentale perché sancisce l’obbligo di iscrizione alle Casse edili per tutte le aziende che svolgono di fatto attività di natura edile, pur non essendo classificate come tali ai fini Istat.

fetti sul settore, è esemplare per la tutela dei diritti delle imprese edili e dei propri dipendenti”, dichiara il presidente di Ance Brescia Massimo Deldossi. Riuscire a controllare e contrastare questo fenomeno — continua il leader degli edili — è per Ance Brescia un impegno di primaria importanza, che

parte dalla consapevolezza e dalla condivisione di pronunciamenti esemplari come questo, per poter mantenere gli equilibri del mercato e garantire la corretta concorrenza fra gli operatori edili del territorio”. L’accaduto pone luce su una pratica diffusa, che vede alcune aziende aggirare le norme ricor-

rendo ad escamotage, come nel caso presentato, per abbattere i costi della manodopera a scapito della legalità e della correttezza nei confronti, non solo dei propri dipendenti, ma anche dei competitor. La rilevante pronuncia della Suprema Corte chiarisce, quindi, come le imprese che operino nell’edilizia e che svolgano lavorazioni merceologiche riconducibili a tale attività, debbano garantire ai lavoratori i medesimi trattamenti economici e normativi previsti dal contratto collettivo dell’edilizia, firmato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale. maggio/giugno/2020

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gruppo giovani

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Macroscuola: sul podio due classi bresciane Prime classificate all’edizione 2019/2020 del concorso “Macroscuola Progetta la tua scuola ideale” due classi terze dell’Istituto comprensivo statale di Darfo Boario Terme

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NOMINATIVI SCUOLE

CLASSI

TOTALE

I.C. Darfo Boario Terme (BS)

3aD

89

I.C. Darfo Boario Terme (BS)

3aE

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I.C. Darfo Boario Terme (BS)

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I.C. Castelli - Saronno (VA)

3aD

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I.C. Castelli - Saronno (VA)

3aA

78

I.C. Darfo Boario Terme (BS)

3aA

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I.C. Castelli - Saronno (VA)

3aB

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I.C. Ada Negri - Belgioioso (PV)

3aA

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I.C. Castelli - Saronno (VA)

3aC

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I.C. Ada Negri - Belgioioso (PV)

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I.C. Ada Negri - Linarolo (PV)

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I.C. Ada Negri - Belgioioso (PV)

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ono i progetti di due classi bresciane di Darfo Boario Terme ad aggiudicarsi l’edizione 2019/2020 del bando Macroscuola, indetto dai Gruppi Giovani Ance di 14 regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Valle d’Aosta, Puglia, Toscana, Sicilia e Veneto. Il concorso, rivolto agli studenti delle classi prime, seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado, ha coinvolto alunni di Brescia, Varese e Pavia, chiamati a ideare, sulla base di esigenze ed esperienze didattiche vissute, la propria scuola ideale. L’obiettivo dell’iniziativa è delineare un futuro modello di scuola che, in qualità di luogo di vita, di apprendimento e di crescita, nasca direttamente dalle necessità e dai desideri di coloro che la vivono quotidianamente. Delle dodici classi partecipanti al bando a livello regionale, si classificano tra i primi sei posti le terze A, B, D ed E dell’istituto secondario di primo grado Tovini di Boario Terme, unica scuola della provincia bresciana ad aver partecipato al concorso. Grande entusiasmo da parte dell’istituto e degli insegnanti che hanno affiancato gli studenti, appoggiandoli nella realizzazione delle loro innovative idee progettuali. Al terzo posto si è classificata la classe 3°B con 88 punti, mentre sul podio del concorso regionale #lascuolachevorrei si posizionano le classi 3°D e 3°E, ammesse alla selezione nazionale, con 89 punti. I progetti presentati dalle scuole lombarde sono stati di numero inferiore rispetto alle adesioni ricevute nel novembre dello scorso anno, ma il presidente del Gruppo Giovani imprenditori edili di Ance Lombardia, Matteo Baroni, ringraziando i colleghi che si sono resi disponibili per l’attività di tutoraggio e per le valutazioni regionali, ha dichiarato: “siamo comunque orgogliosi del risultato raggiunto, perché nonostante le oggettive difficoltà che hanno travolto tutti gli Istituti scolastici in questo periodo di emergenza sanitaria, ben 12 classi sono riuscite a portare a termine il lavoro”. Presto verranno rese note le modalità di selezione dei progetti a livello nazionale.


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Assemblea Gruppo Giovani Nuovi progetti in cantiere

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n forte segnale di volontà di ripresa arriva anche dal Gruppo Giovani di Ance Brescia che, riuniti per la prima volta dopo il lockdown in modalità videoconferenza, hanno partecipato all’Assemblea annuale del Consiglio. L’incontro è stata un’occasione per rinnovare l’impegno dei giovani, soprattutto in questo momento di rilancio, e ricordare quello che è stato fatto negli ultimi anni e quello che ci sarà ancora da fare nel 2020. “Siamo un ingranaggio di questo moto-

re che deve ripartire e noi, insieme, possiamo dare nuova forza affinché possa riaccendersi” ha commentato il presidente in carica Alberto Bergomi prima di introdurre i nuovi progetti in cantiere per quest’anno all’insegna della digitalizzazione. In un periodo in cui lo stesso Governo incentiva la trasformazione digitale delle aziende come strumento di ripresa, anche il Gruppo Giovani ci crede ed è pronto a raggiungere l’obiettivo promuovendo attività che puntano all’innovazione del settore.

A partire dal progetto realizzato in accordo con la Camera di Commercio di Brescia per introdurre nelle imprese nuove tecnologie. Infatti, grazie ad un lavoro di analisi e autovalutazione, i partecipanti potranno godere di una consulenza gratuita con esperti del settore. Tale consulenza offrirà ai giovani consigli e utili indicazioni sugli strumenti più opportuni da adottare per avviare la trasformazione tecnologica della propria azienda.

Cavalcando l’onda dell’innovazione, il gruppo ha scelto di avvicinarsi ai giovani sfruttando i nuovi mezzi di comunicazione come i social. Nascerà, quindi, la prima pagina Instagram del Gruppo Giovani di Ance Brescia. Un canale in cui verranno condivise tutte le attività e i retroscena della vita in Collegio, con l’obiettivo di scardinare l’immagine retrograda che hanno tutti del settore edile, per dimostrare invece che si tratta di un mercato ricco di opportunità e in continua evoluzione. maggio/giugno/2020

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ANCE Brescia Edilizia motore della Rinascita

Via Ugo Foscolo, 6 - 25128 Brescia tel. 030399133 - fax 030381798 - info@ancebrescia.it - www.ancebrescia.it


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ance brescia

Dai notiziari mensili di maggio e giugno 2020, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di lavoro, lavori pubblici, tributi, rifiuti, trasporti. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

COVID-19 LAVORO

SUPPLEMENTO N. AL N. /2019 DI “COSTRUIRE IL FUTURO” RIVISTA BIMESTRALE DI ANCE BRESCIA

ISSN 2465-3101

Via U. Foscolo, 6 - 25128 Brescia Registrazione del Tribunale di Brescia del 5 settembre 1951 n. 54 Direttore responsabile: Francesco Zanframundo Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, DCB Brescia (Conv. L. 27/02/2004 n. 46)

giugno / Responsabilità datoriale contagio Covid in occasione di lavoro: ambito di applicazione della norma In sede di conversione del Decreto Liquidità è stata inserita, anche grazie all’intensa attività di Ance, una profonda modifica della norma che ha introdotto una possibile responsabilità datoriale per il contagio da coronavirus avvenuto in occasione di lavoro. Con la nuova formulazione dell’art. 29bis del provvedimento viene fornito un chiarimento importante rispetto a quanto originariamente previsto e sono circoscritti in modo più puntuale gli obblighi datoriali. Maggiori informazioni sul sito dell’Associazione.

Contatta l’Associazione per informazioni in merito ai nuovi Protocolli per il contrasto del virus Covid-19 nei cantieri edili. Consulta il sito internet per rimanere aggiornato sulle disposizioni anti-contagio e le nuove normative a sostegno delle imprese e dei lavoratori.

LAVORI PUBBLICI

giugno / Calcolo dell’anomalia: il decremento deve essere inteso quale sottrazione di un valore assoluto “La questione che si pone è se il valore ottenuto applicando allo scarto medio aritmetico il prodotto delle prime due cifre dopo la virgola della somma dei ribassi sia o meno «un valore percentuale», ai sensi

dell’art. 97, comma 2, lett. d), del Codice dei contrati pubblici. Per la sentenza di primo grado non è così: il valore ottenuto sarebbe invece un valore assoluto, che va ulteriormente convertito in percentuale. A tal fine, esso va applicato alla soglia di anomalia determinata ai sensi della lettera c), pari alla somma tra la media dei ribassi e lo scarto medio aritmetico. Per il Consiglio di Stato (sentenza n. 2856 del 6

maggio) l’orientamento secondo cui l’ultimo fattore correttivo per l’individuazione della soglia di anomalia è una percentuale e non una semplice sottrazione, deve ritenersi privo di base legale, nella misura in cui finisce per introdurre un’ulteriore operazione di calcolo non prevista dal Codice dei contratti pubblici. La sentenza riforma una precedente decisione di primo grado del Tar Marche, che aveva accolto il ricorso presentato da un concorrente escluso dalla gara per aver presentato un’offerta con un ribasso superiore alla soglia di anomalia.

giugno / Decreto Rilancio e anticipazione corrispettivo d’appalto L’art. 207 del Decreto Rilancio ha riconosciuto la possibilità di incrementare

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ance brescia

l’anticipazione del corrispettivo di appalto, di cui all’art. 35, comma 18, del Codice dei contratti pubblici, fino ad un importo complessivamente non superiore al 30% del prezzo contrattuale, nei limiti delle risorse annuali stanziate per il singolo intervento a disposizione della stazione appaltante. Inoltre, tale possibilità è riconosciuta anche in favore di appaltatori che abbiano già usufruito di un’anticipazione contrattualmente prevista, ovvero che abbiano dato inizio alla prestazione senza aver usufruito di un’anticipazione. Al fine di continuare a supportare le imprese associate in questo momento di difficoltà, Ance Brescia mette a disposizione sul proprio sito il modello di richiesta di anticipazione che andrà adattato e calibrato sulla base delle eventuali specifiche esigenze. Gli uffici dell’Associazione sono a disposizione per aiutare le imprese nel predisporre l’istanza e per ogni ulteriore chiarimento.

TRIBUTI

giugno / Eco + Sisma: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sulla detrazione combinata Ammessa la cessione del credito derivante dalla detrazione combinata Eco+Sismabonus alla società che fornisce 64

beni e servizi necessari agli interventi, anche se il beneficiario dell’agevolazione ne è amministratore o proprietario. La cessione del credito d’imposta derivante dall’esecuzione degli interventi di Eco+Sismabonus spetta solo per gli interventi realizzati su parti comuni di edifici, anche all’unico proprietario dell’intero edificio in cui siano ravvisabili parti comuni a due o più unità immobiliari. Questi sono alcuni dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate sulla fruizione della detrazione cumulata Eco+Sismabonus. Maggiori dettagli sul sito dell’Associazione.

giugno / Credito d’imposta per la locazione di immobili d’impresa Credito d’imposta del 60% sul canone mensile di marzo, aprile e maggio 2020 per la locazione degli immobili ad uso non abitativo, utilizzati nell’esercizio dell’impresa, riconosciuto se in ciascuna delle medesime mensilità ci sia stata una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del 2019. Possibilità di utilizzare il credito d’imposta in dichiarazione dei redditi, in compensazione, ovvero di cederlo a favore del locatore o a soggetti terzi, compresi gli istituti di credito e gli

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altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione. Lo conferma l’Agenzia delle Entrate nella circolare del 6 giugno 2020, n. 14/E, che fornisce i primi chiarimenti sull’agevolazione fiscale sui canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo, stabilita dall’art. 28 Decreto Rilancio, in corso di conversione in legge.

RIFIUTI

giugno / Adempimenti ambientali: disposizioni regionali temporanee per le attività produttive Sospensione adempimenti e differimento termini per le attività produttive soggette ad Aua (Autorizzazione unica ambientale), Aia (Autorizzazione integrata ambientale), Fer (Autorizzazioni in materia di fonti energetiche rinnovabili) e autorizzazioni settoriali ambientali rilasciate ai sensi della Parte Terza (scarichi in corpi idrici), Quarta (gestione rifiuti) e Quinta (emissioni in atmosfera) del d.lgs

n.152/2006. La D.g.r. n.3147/2020 pubblicata sul Burl n. 21, serie ordinaria, del 22 maggio 2020, reca infatti “Disposizioni regionali temporanee per la semplificazione e il differimento dei termini di taluni adempimenti previsti nelle autorizzazioni ambientali concernenti le attività produttive a fronte delle misure adottate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid 19”.

TRASPORTI

giugno / Autotrasporto: le nuove proroghe dall’Ue In questi mesi il settore dei trasporti è interessato da numerose proroghe che riguardano autorizzazioni per i trasporti eccezionali, documenti di guida, revisione dei veicoli, bollo auto e molto altro ancora. Lo scorso 4 giugno, inoltre, è entrato in vigore il Regolamento dell’UE n. 698/2020 con il quale sono state adottate misure specifiche e temporanee per tutti gli Stati membri, che sanciscono la proroga

della validità di certificati, licenze e autorizzazioni riguardanti il trasporto. Per evitare un eventuale contrasto tra le norme europee e quelle italiane, il Ministero dell’Interno ha elaborato una serie di istruzioni per la corretta applicazione dei punti del Regolamento Ue. Tali linee guida sono disponibili per il download sul sito di Ance Brescia. Sul portale dell’Associazione sono riportati anche i chiarimenti diffusi dal Ministero dell’Interno in riferimento alla proroga della validità delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali. Secondo la circolare del Mit, tutte le autorizzazioni in scadenza nel periodo 31 gennaio — 31 luglio 2020, conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza (allo stato attuale la cessazione è prevista al 31 luglio 2020 e pertanto la validità è estesa fino al 29 ottobre 2020). Tuttavia, gli enti proprietari delle strade sono tenuti a effettuare un controllo sulle autorizzazioni che beneficiano della proroga. Infatti, qualora venisse riscontrata una incompatibilità nell’utilizzo della proroga tali enti possono provvedere a revocare o sospendere l’autorizzazione.


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