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Lo sviluppo del TPL per la transizione ecologica e la mobilità sostenibile ANAV presenta il suo position paper
by AnavRoma
Il trasporto persone con autobus è l’asse portante della mobilità. ANAV: transizione pianificata, aumentare gli investimenti per riattivare la domanda
Èstata una mattinata ricca di spunti e contrassegnata dalla presenza e dagli interventi di numerosi e autorevoli rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo quella del 1° dicembre scorso organizzata dall’ANAV presso il The Hive Hotel a Roma in cui è stato presentato alle Istituzioni nazionali e territoriali, alla politica e agli stakeholders del TPL il position paper dell’Associazione su “Transizione ecologica e mobilità sostenibile: interventi per lo sviluppo del trasporto pubblico locale”. L’iniziativa di ANAV ha favorito un aperto confronto, finalmente in presenza, di tutti i soggetti coinvolti su tematiche quantomai attuali e prioritarie per le politiche di sostegno alla ripresa e di sviluppo sostenibile che il Paese ha avviato ed è chiamato a realizzare nel modo più efficace e rapido. La presenza della Viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, della Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Raffaella Paita, del Senatore Salvatore Margiotta, del Presidente dell’ANCI Antonio Decaro, del rappresentante delle Regioni Luca Cascone, del Prof. Bernardo Giorgio Mattarella, Presidente della Commissione di studio sul TPL, insieme con tutti gli altri autorevoli rappresentanti
[Antonello Lucente] Responsabile Area TPL

Innovazione, inclusione, efficienza, qualità ed integrazione dei servizi attraverso le nuove tecnologie: sono gli obiettivi della trasformazione digitale ed ecologica del tpl. È nella strategia per una mobilità sostenibile, accessibile, integrata, che si giocherà la nostra capacità di garantire diritti di cittadinanza e qualità urbana e territoriale Teresa Bellanova, viceministro MIMS
del mondo del TPL presenti in sala, ha contrassegnato il grande successo dell’iniziativa premiando la capacità di coinvolgi-

La vera sfida di sostenibilità e di transizione ecologica è il trasferimento di significative quote modali dalla mobilità privata al trasporto pubblico e alla mobilità collettiva e intermodale. Questo obiettivo è ben esplicitato nel Pnrr. Giuseppe Vinella, Presidente ANAV

Antonello Lucente, dirigente ANAV
mento e di proposta dell’Associazione e la visione dell’imprenditoria privata cha ANAV rappresenta, riscuotendo il vivo apprezzamento dei tanti associati che hanno partecipato all’Assemblea pubblica e, più in generale, di tutto il tessuto associativo. E in apertura dei lavori il Presidente Vinella ha voluto sottolineare l’importanza e la piacevolezza di tornare a un confronto, a un dibattito in presenza, su una tematica così rilevante, uno spazio di libertà e di comunicazione riconquistato con sacrifici e tenacia che oggi siamo chiamati a preservare, perché purtroppo i dati e le nuove varianti ci confermano che l’emergenza non è affatto superata e che occorre mantenere alta la guardia se vogliamo evitare nuovi lockdown che sarebbero nefasti per il nostro sistema Paese e per il consolidamento del percorso di ripresa e crescita economica. Le imprese di ANAV – ha dichiarato il Presidente – sono ansiose di contribuire a questo percorso, di partecipare attivamente all’ammodernamento del Paese lungo un sentiero di sviluppo industriale sostenibile e con grande attenzione alle questioni ambientali: la realizzazione di un sistema moderno di trasporto pubblico e di mobilità collettiva e intermodale è un presupposto basilare per traguardare questo obiettivo. È con questa finalità, ha spiegato il Presidente Vinella, che abbiamo organizzato questa iniziativa in cui presentiamo le proposte di ANAV per la transizione ecologica, la mobilità sostenibile e lo sviluppo del trasporto pubblico locale, obiettivi non rinviabili che, come ha efficacemente evidenziato il nostro premio Nobel Giorgio Parisi, sono necessari a preservare il nostro futuro su questo pianeta. Serve oggi uno sforzo congiunto, una politica globale che, come emerso nel recente COP 26, richiede la mobilitazione di risorse finanziarie ingenti e una mediazione accettabile tra tutte le Nazioni coinvolte. L’Europa è in prima linea in questa sfida e gli interventi stabiliti nel Green Deal e nel recente pacchetto Fit for 55 nei settori dei trasporti e della mobilità rappresentano una componente primaria della strategia da mettere in campo. Ma qualsiasi seria politica di innovazione dei modelli produttivi, tanto più una politica complessa e trasversale come quella della transizione ecologica, necessita di partire da una seria analisi del contesto di partenza e da una verifica attenta degli strumenti a disposizione, delle leve attivabili e dei vincoli tecnologici e strutturali. Ogni ragionamento sul processo di transizione ecologica nel TPL non può che partire dal fatto che la CO2 prodotta dagli autobus impiegati nel trasporto pubblico locale è pari a meno dello 0,5% di quella totale, una componente quindi marginale, con la conseguente considerazione che il trasporto pubblico locale deve essere soprattutto valutato come uno strumento per “decarbonizzare” la mobilità privata motorizzata: nel campo della mobilità delle persone la vera sfida di sostenibilità e di transizione ecologica è il trasferimento di significative quote modali dalla mobilità privata al trasporto pubblico e alla mobilità collettiva e intermodale. È questo un obiettivo ben esplicitato nel PNRR che, attraverso le linee di intervento e di investimento a sostegno della mobilità sostenibile, si propone di ottenere uno spostamento di almeno il 10 % del traffico su auto private verso il sistema di trasporto pubblico. Ma affinché ciò si realizzi occorre rendere maggiormente attrattivo il sistema migliorando sensibilmente l’offerta e colmando il gap infrastrutturale esistente, rendendo l’offerta realmente competitiva in termini di confort di viaggio, capillarità, frequenza, intermodalità e tempi di trasferimento. Molto positive in questo senso, e coerenti con le linee di indirizzo tracciate nella relazione finale della Commissione di studio sul TPL, le previsioni contenute nel disegno di legge di bilancio 2022 predisposto dal Governo circa l’incremento annuale progressivo della dotazione del Fondo nazionale del TPL, così come la prevista istituzione di un Fondo nazionale per la strategia di mobilità sostenibile e la lotta al cambiamento climatico destinato a rafforzare ed estendere agli anni successivi a quelli di vigenza del PNRR le politiche di sostegno al processo di transizione ecologica dei trasporti.



L’auspicio di ANAV, esplicitato dal Presidente Vinella nel suo intervento, è che il Parlamento le confermi e, se possibile, le integri con misure finanziarie specifiche per le Regioni a Statuto speciale e con l’inclusione del finanziamento delle autostazio-

Il tpl non risponde alle esigenze delle persone. Manca una visione collettiva, troppo spesso non si ragiona nell’ottica dell’intermodalità. Il traguardo della sostenibilità solo in questo senso si può realizzare. on. Raffaella Paita

Il tpl è stato duramente colpito dalla pandemia ma ha dimostrato di reggere continuando ad offrire un servizio alla collettività. Occorre aumentare la predisposizione dei cittadini verso i mezzi pubblici aumentando l’offerta e la sostenibilità ambientale. Sen. Salvatore Margiotta

ni, come infrastrutture essenziali per l’intermodalità. Le rilevanti risorse messe oggi a disposizione dal PNRR costituiscono la base fondamentale per la transizione verso le alimentazioni pulite e lo shift modale dal trasporto motorizzato privato al trasporto pubblico ma, ha ammonito il Presidente, non sono tuttavia sufficienti alla piena realizzazione degli ambiziosi obiettivi perseguiti. Occorre poi tener conto degli attuali vincoli tecnologici e infrastrutturali, del grado di maturità e connessa economicità di alcune tecnologie, delle potenzialità della filiera dei costruttori di veicoli di far fronte alla domanda: il pieno coinvolgimento nel processo dei costruttori dei mezzi, dei soggetti incaricati della realizzazione delle infrastrutture di supporto, della filiera energetica e dei gestori dei servizi di trasporto pubblico è in questo senso fondamentale. L’iniziativa di ANAV intende imprimere un nuovo slancio a questo dialogo



La filiera italiana dell’autobus esiste e Iveco Bus rappresenta il player principale. La nostra rete è composta da 13 concessionari di cui 2 dedicati alla sola attività di assistenza e vendita ricambi e da 91 officine autorizzate così da garantire un presidio costante e capillare. Sempre in Italia abbiamo stabilimenti a Brescia, dove si fabbrica l’Eurocargo, a Suzzara, dove si produce il Daily; mentre quelli di Fpt Industrial si trovano a Torino e Foggia. L’Italia è un mercato centrale per la nostra strategia e la storica relazione con ANAV è fondamentale. Giorgio Zino, Iveco Bus



La transizione deve partire oggi, la sfida che abbiamo di fronte è epocale e ineludibile. Il Pnrr? Non solo un insieme di risorse, ma anche e soprattutto un complesso di riforme. Giuseppe Catalano, Struttura tecnica di Missione MIMS I problemi del tpl sono quelli evidenziati da Anav, ovvero disordine e instabilità normativa, ostilità verso la concorrenza, carenza di dati sulla domanda, su quello che serve ai cittadini. Bernardo Mattarella, Presidente Commissione di studio sul tpl
costruttivo. “Noi imprenditori privati del TPL – ha dichiarato il Presidente – siamo pronti e disponibili a offrire il nostro contributo. Ci rivolgiamo quindi alle Istituzioni, alle Autorità, alle Amministrazioni territoriali chiedendo di poter essere coprotagonisti della realizzazione di un nuovo modello di mobilità e di sviluppo sostenibile del Paese”. Il Presidente ha quindi illustrato nel dettaglio le proposte contenute nel position paper ANAV e che hanno costituito la premessa per il successivo e ampio intervento della Viceministra Bellanova e per il vivace e interessante dibattito degli autorevoli partecipanti alla successiva tavola rotonda. I dati di contesto posti alla base delle proposte di ANAV, e più ampiamente trattati nel position paper veico-
La transizione energetica è un tema improrogabile. Le aziende di trasporto sono pronte alla sfida, ma ci vogliono regole certe in tema di erogazione dei fondi. La contrazione della domanda è evidente e tutti insieme dobbiamo lavorare per riattivarla.
Andrea Gibelli, presidente Asstra

lato alle istituzioni ed agli stakeholders del settore, sono stati quindi brevemente illustrati nella presentazione del documento elaborato dalla struttura ANAV e frutto degli approfondimenti e delle valutazioni emerse con la partecipazione attiva degli organismi associativi e delle imprese rappresentate. Come anticipato dal presidente Vinella, un primo dato da porre a base del ragionamento concerne le emissioni di anidride carbonica dei trasporti, estremamente rilevante per il complesso del trasporto di persone e merci (circa il 30% di quella totale prodotta in Europa) ma marginale per il trasporto pubblico locale con bus (0,5%).


Le città sono il punto di saldatura tra la domanda e l’offerta di mobilità. La transizione energetica è una grande opportunità per ammodernare le città e aumentare la qualità di vita dei nostri cittadini. Antonio Decaro, Presidente Anci e Sindaco di Bari


La transizione alle alimentazioni pulite nel TPL è, quindi, importante non tanto per gli impatti emissivi interni al sistema ma per quelli esterni, come processo che concorre al miglioramento dell’offerta di mobilità pubblica attraverso il quale favorire uno spostamento significativo degli spostamenti motorizzati dalla mobilità privata al trasporto collettivo. Il trasporto pubblico locale è già oggi, intrinsecamente, un modo sostenibile di spostarsi producendo emissioni per passeggero trasportato di gran lunga inferiori rispetto alle emissioni per passeggero del trasporto privato. Lo studio di PTV-Sistema commissionato da ANAV e presentato nel 2019 evidenzia che ogni km aggiuntivo di TPL può potenzialmente ridurre per quasi 9,5 veicoli-km lo spostamento con autovetture, attirando a sé quote di passeggeri, e con un abbattimento delle emissioni di gas serra di oltre un chilo per chilometro percorso. E, nelle politiche di incremento e miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico, l’autobus ha un ruolo primario essendo il mezzo di trasporto via terra largamente più utilizzato in Europa, e ancor più dustriale di assorbire il rilevantissimo squilibrio economico-finanziario determinato dall’emergenza sanitaria, permettendo altresì di arrivare alla stagione delle gare con uno spazio maggiore del mercato contendibile, oggi sottratto alla concorrenza per un periodo medio/lungo per quasi il 60% del valore complessivo in termini di fatturato. Di qui la proposta centrale di ANAV di adozione di una norma che consenta l’estensione temporale dei numerosissimi atti di affidamento e contratti di servizio in scadenza in coerenza con il periodo di vigenza del Recovery Fund e a condizione che i gestori partecipino in modo rilevante con risorse proprie agli investimenti per il miglioramento dell’offerta. Numerosi parlamentari di tutte le forze politiche hanno presentato emendamenti che vanno in questo senso ai fini dell’approvazione definitiva della legge di bilancio 2022. Col nuovo anno sapremo se saranno tradotti in una norma vigente. Sarebbe un grande segnale di fiducia verso le imprese private del TPL che ANAV rappresenta e che hanno ampiamente dimostrato di meritare durante tutto il difficilissimo periodo determinato dalla pandemia ancora in atto. ■
in Italia per caratteristiche di flessibilità, prossimità ed economicità. I nodi critici da affrontare e risolvere prioritariamente sono costituiti dall’elevata età media del parco autobus di TPL in Italia (12,3 anni contro i 7-8 anni degli altri grandi Stati europei) e dai gravi ritardi accumulati nella realizzazione di una rete intermodale, ed in particolare di una rete dedicata allo scambio modale di prossimità: autostazioni, parcheggi di interscambio e nodi intermodali tra il trasporto ferroviario (A.V. e trasporto regionale) e il trasporto rapido di massa con il trasporto collettivo con autobus. Sono criticità che il PNRR affronta solo parzialmente e con risorse che, sebbene importanti, sono largamente insufficienti a traguardare gli ambiziosi obiettivi posti di rapida transizione alle alimentazioni pulite ed esteso rinnovamento del parco mezzi. Occorre quindi coinvolgere le imprese di TPL in questo processo attraverso forme di partenariato pubblico-privato che rafforzino, grazie al cofinanziamento delle imprese, gli investimenti e la loro rapida “messa a terra” e che richiedono un orizzonte temporale adeguato dei contratti di servizio necessario anche per consentire al tessuto in-