QE-MAGAZINE WEB #16 Anno 4 - 16 maggio 2019
Credit: Gaetan Luci / Palais princier
Edito
QE-MAGAZINE #16 -16 mag io 2019
Dopo aver ripercorso il mito di un amore celebrato e raccontato come una fiaba, con l'esposizione in corso al Palazzo di Monaco fino al 14 ottobre, mi sono impregnata di quelle emozioni appartenute a Grace Kelly ed il Principe Ranieri III, e in parte di quei ricordi così intimi che lo stesso Principe Alberto II ne sembra privo."Non hanno mai parlato di quell'incontro, era una cosa privata tra loro', ha affermato il sovrano. "Il solo souvenir che mi è rimasto è quando mia madre ogni tanto stuzzicava mio padre per averla fatta aspettare come il giorno del loro primo appuntamento". Se penso a come quella data - era il 6 maggio 1955, n.d.r. - ha rivoluzionato la storia del Principato di Monaco, mi vengono i brividi. Proiettata al di là dell'oceano, di colpo questa città-stato conosciuta dagli italiani come Monte Carlo, in realtà, ha svelato di colpo la sua fragilità e forza, messo in luce un mosaico di tante vicende e tradizioni, il cui insieme contribuisce all'allure che la circonda tutt'ora. La magia del circus del Gran Premio di Monte Carlo, fa parte di questi indispensabili ingredienti che aggiungono alla storia di Monaco qualcosa di straordinario e misterioso. Come accade tutti gli anni, a maggio la trasformazione è inevitabile. Si ripete, ormai da 27 anni, anche l'evento benefico che coinvolge principi, attori, piloti, artisti e vip giocare invitati a giocare una partita di beneficenza a margine delle attese qualifiche del Gran Premio di Formula 1. Un caso emblematico, questa amichevole di calcio organizzata per raccogliere fondi destinati ai bambini più bisognosi, a cui ogni volta si aggiungono nuovi personaggi come è il caso del mattatore Ezio Greggio, atteso sul campo questo prossimo 21 maggio. Magari all'estero c'è ancora chi confonde Monaco con Marocco, ma quando si parla di circuito cittadino, di monoposto, di glamour e adrenalina, anche chi non è sportivo, ovunque abiti, riconosce Monte Carlo come città evento, trasformata in un immenso palco e autodromo effimero. I motorhome che fioriscono sul porto, le strade del centro intasate e feste ed eventi in ogni angolo sono all'ordine del giorno. Il carrozzone che precede il campionato mondiale di Formula 1 di Monte Carlo è unico, benché la 5a edizione della gara di Formula E, con gli spalti pieni ed il tifo da stadio sulle tribune K, con le monoposto silenziose che pennellavano le curve a velocità impensabili, si sono ben distinte dalle veterane di F1. Tuttavia mi è sembrato di assistere più un video gioco riportato alla realtà che al futuro delle gare super-tecnologiche. Sì, ci vorrà ancora tempo affinché si raggiunga il tifo riservato, ad esempio, alla Ferrari che qui celebra il suo beniamino, il giovane pilota monegasco Charles Leclerc, che non s'immagina nemmeno i fan che lo attendono. Senza contare che questa gara esiste a Monaco da ben 90 anni. Di questa leggendaria competizione, il nipote del creatore del Gran Premio di Monaco, Yann Anthony Noghès, ne ha fatto un film- lungometraggio di 90 minuti, con protagonisti e testimonianze d'eccezione. Parleremo meglio di questa storia nel prossimo numero. In quello che vi apprestate a leggere, invece, vi propongo alcuni straordinari personaggi che abbiamo intervistato per voi, tanto a Monaco quanto a Torino. Seguiteci e non vi sbaglierete! In ogni caso, come ogni volta, ricordiamo ai nostri lettori che la versione stampabile del magazine digitale è disponibile ESCLUSIVAMENTE per gli abbonati che ne facciano richiesta scrivendo a ampmonaco@ampmonaco.com, mentre i numeri arretrati restano visibili sul sito QE-MAGAZINE.COM e naturalmente anche sulla piattaforma issuu.com/ampmonaco
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QE-MAG@ZINE #16 16 maggio 2019 Sommario PAG 4 Trofeo E+: la Smeg consacra i suoi protagonisti
PAG 6 San Demetrio Corone: il più antico feudo dei Grimaldi, riceve il suo Sovrano // Sono solo parole: ...quelle di Edoardo Caroli (seconda parte)
PAG 10 Monte Carlo E Prix 2019: brividi e velocità senza il rumore PAG 13 Turismo insolito in Toscana : se ne parla a MADE IN ITALY PAG 14 MO MO i TO: TO l’Arte della Fotografia nella Torino dei “click”più belli // INCONTRI: Valter Malosti
PAG 20 Salone Ever: dalla Formula E alle Smart City il passo è breve, anzi brevissimo...// Scuderia GEOXDRAGON: un super team alla ricerca della perfezione a misura d'uomo SALUTE & BENESSERE
PAG 26 PHAM Monaco: le vene degli arti inferiori... PAG 27 Laura Gramaglia trionfa al « Les printemps d’Uzès » PAG 28 Uno spuntino primaverile offerto dal Comune di Monaco // Rugby: Montpellier trionfa a Monte Carlo
PAG 30 AGENDA DE MONACO AGENDA DE MONACO
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Trofeo E+: la Smeg consacra i suoi protagonisti In occasione dell'E-
Prix, come è accaduto fin dalla sua prima edizione accolta nel Principato, la Smeg (unica società titolata a fornire energia elettrica e gas nel Principato di Monaco) ed il suo AD, Thomas Battaglione, hanno approfittato per organizzare un evento per ringraziare strutture e organismi pubblici e privati che si sono mostrati sensibili ed innovatori nell'impiego di energia alternative per il consumo domestico aderendo a programmi e formule eco-sostenibili. Privilegiare il consumo di energie rinnovabili è, infatti uno degli obiettivi della transazione energetica e la missione del gruppo che, insieme al Governo monegasco e alla Fondazione Principe Alberto II, continua ad investire in impianti fotovoltaici anche fuori in territorio monegasco per permettere, in particolare, di rispondere all'integralità delle richieste energetiche locali. In tal senso, apprendiamo, sono operativi otto parchi a capo della Monaco Energies Renouvelables, e due in corso di costruzione: l'intento è quello di rendere il territorio monegasco indipendente dal punto di vista energetico facendo appello anche all'energia eolica. Nel frattempo, per la mobilità elettrica, la recente installazione di un 'Power Zone', impianto super fast per ricaricare le auto elettriche, posizionato all'entrata di Monaco, al Monte Carlo Bay, complesso alberghiero che sui tetti ha già accolto pannelli solari di ultima generazione è ritenuto come elemento fondante della Smart City e di consumo sostenibile di energia verde, e alla base le prossime azioni della SMEG. Inoltre per celebrare, come ogni due anni questi successi, tra gli invitati che hanno assistito anche all' E-Prix monegasco, erano presenti i protagonisti ed i clienti più sensibili a prodotti green forniti dal gruppo, ai quali sono stati consegnati i trofeo E+. Quest'anno a distinguersi per i loro comportamenti virtuosi, oltre al Monte Carlo Bay, è stata l'adozione del sistema evZen riconosciuta sia ai Parcheggi pubblici che privati (del gruppo Michel Pastor). Per la transizione numerica monegasca e la creazione di un modello digitale la SMEG ha premiato poi il Museo Oceanografico, quale struttura che per prima testerà nuove funzionalità, così come l'Hotel Metropole che ha avuto il suo trofeo per aver utilizzato un programma in grado di coniugare l'intelligenza artificiale all'ottimizzazione dei consumi energetici. A queste entità, si sono aggiunti altri attori principali della transizione energetica fondamentali dell'economia monegasca quali lo Yacht Club, il Comune, il Gildo 4
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Pastor Center, il Carrefour, la Monaco Inter Expo, la Croce Rossa, il Cabinet Bellone, la banca CMB il marchio Hermes, il Novotel, l'agenzia Costa Properties, che con la SMEG in qualche modo collaborano per lo sviluppo di servizi 'green' e responsabili.
E' una prima europea questo PowerZone, ricaricatore elettrico 50 volte più veloce di una presa di corrente convenzionale. Tra le azioni in corso per la transizione energetica, la SMEG ed il Monte-Carlo Bay si sono associati per offrire ai visitatori dell'hotel un caricatore di energia elettrica di 160 kW. Il totem, battezzato appunto "Power Zone", permette ai conduttore di veicoli elettrici di ricaricarsi in città in pochi minuti contro le tante ore di un punto di erogazione elettrico convenzionale. Iniziative di questo tipo sono generalmente situate in autostrada zone industriali. A Monaco questa prima in assoluto è firmata, ovviamente, dalla SMEG. In effetti, aumentare la potenza e la velocità di un erogatore di energia elettrica non significa solo aumentare la dimensione del terminale: serve impiegare una tecnologia radicalmente diversa, implementata con cavi CC raffreddati con un liquido speciale, con algoritmi di controllo ottimizzati a secondo le batterie dei veicoli. Questo progetto, sottolineano dalla SMEG, nasce dall'osservazione che la rivoluzione elettrica è effettivamente in atto. In tal senso, come sottolinea il direttore generale di Monte-Carlo Bay, Frédéric Darnet, "il Monte-Carlo Carlo Bay offre ora questo servizio unico ai suoi clienti e visitatori e dimostra a ancora una volta il suo impegno ambientale, in particolare nella riduzione dei gas a effetto serra. Il caricabatterie è infatti fornito con elettricità verde, prodotto localmente dai pannelli fotovoltaici situati sul tetto dell'hotel, e comprato dalla rete elettrica di notte ". La Power Zone viene fornita, installata, gestita e supervisionata da SMEG e si aggiunge al gamma di soluzioni di elettromobilità offerte dall'azienda attraverso la formula Evzen. ....................................................................................................................................................................................................
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San Demetrio Corone: il più antico feudo dei Grimaldi, riceve il suo Sovrano
Sulla piazza del comune di San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, c'erano oltre 500 persone che con grande entusiasmo hanno accolto, lo scorso 9 maggio, SAS il Principe Alberto II di Monaco. L'atteso evento rientrava tra le tappe di un percorso iniziato un anno fa con l'associazione che raggruppa gli antichi feudi della famiglia regnante nel Principato di Monaco, noto come 'Sites historiques Grimaldi'. Questo paese calabrese, come altri in Italia, ha dei legami storici con la famiglia regnante, documentati dagli archivi del Palazzo monegasco, ma anche da tracce concrete custodite in angoli remoti di
biblioteche antichi. Riallacciare i rapporti con queste antiche terre e Monaco significa, soprattutto per gli italiani, riconoscere l'autorità dei Grimaldi, ma anche la vicinanza al popolo monegasco, spesso suggellato dall'offerta simbolica della cittadinanza onoraria, (cosa che è accaduto anche in questo ultimo caso). Descritto nelle maggiori testate locali come evento di spicco, per San Demetrio Corone, feudo dell'antica famiglia genovese dei Grimaldi nel 1300, la visita del Sovrano è stato doppiamente celebrato anche perché il noto fotografo di Palazzo, Gaetan Luci, è proprio in quelle terre che ha visto i suoi natali. Come è accaduto anche negli altri comuni consociati, della visita princier resta dunque una placca commemorativa su cui è impressa da dicitura: “S.A.S. Alberto II principe sovrano di Monaco è stato ricevuto il 9 maggio 2019 a San Demetrio Corone, feudo dei suoi antenati, dal sindaco ing. Salvatore Lamirata”, ed il ricordo del discorso pronunciato in italiano per la prima ed ultima parte dal Principe, di cui riportiamo alcuni passaggi. " Venire a San Demetrio significa visitare un comune che, certamente cronologicamente, è stata la prima roccaforte estera della mia famiglia. Per me è stato un onore scoprire la placca che contraddistingue questo comune tra i Sites historiques Grimaldi de Monaco, perché significa evocare non solo la storia ma anche un passato risalente alle radici del Grimaldi a Monaco, fissate all'inizio del XIV secolo. La baronia di San Demetrio fu concessa, nel 1309, al mio lontano antenato Rainier I Grimaldi, da Roberto I d'Angiò, re di Napoli e conte di Provenza, come una gratificazione per i suoi servizi militari in mare. La proprietà si trasmise a suo figlio Vinciguerra, che, insieme alla signoria di Cagnes, in Provenza, la consegnò al fratello Charles, signore di 6
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Monaco dal 1331.(...) Come è avvenuto in passato, ricevere il titolo di Cittadino onorario del vostro comune mi onora particolarmente perché sono estremamente sensibile a questo segno tangibile di lealtà e amicizia.(...) Ho già avuto modo di apprezzare le specialità del vostro paese durante la serata calabrese che si è svolta al Café de Paris, a Monte-Carlo, il 29 novembre e spero che ci siano altri momenti conviviali per condividere con voi questa ricchezza. (...) Nel suo discorso - riferendosi al Sindaco di Demetrio Corone, n.d.r. - ha voluto ricordare le origini lontane di questo territorio, le sue radici albanesi che si sono stabilite quasi contemporaneamente al possesso del baronato dal Grimaldi. Per noi dunque, questo paese è il punto comune con l'Albania, il cui presidente ho ricevuto a Monaco lo scorso ottobre. Vi aspetto sulla piazza della Rocca, quando sarà il vostro momento, alla festa di San Giovanni, data che quest'anno consacra la seconda edizione degli incontri dei 'Sites historiques Grimaldi' e programmata il 22 e 23 giugno prossimo, che quest'anno ospiterà il comune di di Dolceacqua, per la parte italiana. Spero che questo evento contribuisca a rafforzare l'amicizia reciproca tra le due località". Insomma una giornata indimenticabile per tutti, a quanto pare! (Foto: Gaetan Luci/Palais Princier)
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Sono solo parole: ...quelle di Edoardo Caroli (seconda parte) di Salvatore Dimag io
Questa settimana affrontiamo con la collaborazione di Edoardo Caroli, Youth Ambassador della fondazione ONE, un tema estremamente attuale, vale a dire quello della solitudine e, soprattutto, della insidiosa solitudine del potere.
Il tema della solitudine è una questione profondamente attuale a tutti i livelli della società. E’ quasi inevitabile scontrarsi contro questo insinuante ostacolo quando si collabora alla crescita di un singolo o un gruppo. Si deve riconoscere che tra i giovani è divenuta una sorta di epidemia. La solitudine non è semplicemente uno stato esistenziale, più o meno voluto, ma una condizione sociale con precisi e gravi riflessi misurabili. Il professor John Cacioppo dell'università di Chicago ha dimostrato che la solitudine incide il doppio dell'obesità come causa di morte per le persone anziane. Per chi ha ruoli di responsabilità, poi, la solitudine è ancora più forte. Basti pensare che l’Harvard Business Review nel 2012 riportava come oltre la metà degli amministratori delegati segnalasse una notevole solitudine nei propri ruoli. 8
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“Smarrito nella solitudine del suo immenso potere, cominciò a perdere la rotta.” Gabriel García Márquez Ecco la seconda parte del racconto di Edoardo Caroli che dopo l'esperienza negli uffici di Bruxelles e quella dura sul campo a diretto contatto con chi soffre (raccontate sul numero scorso) ritorna nelle solitarie torri dell'Unione Europea: “Ho poi sbattuto contro il muro della realtà italiana, dove i giovani faticano a trovare spazio e sono costretti a cercare fortuna altrove. Decisi così di tornare a Bruxelles, fresco della mia esperienza sul campo in Turchia, pronto a sfruttarla in ambito lavorativo e a condividere le lezioni apprese con chiunque avesse voglia di ascoltarmi. Accettai una posizione come tirocinante Blue Book nel gabinetto del Commissario europeo greco Dimitris Avramopoulos, incaricato del portfolio inerente a politiche di migrazione, affari interni e di cittadinanza. Infatti ogni semestre la Commissione europea seleziona 600 tirocinanti provenienti da tutti gli stati membri dell’Unione europea offrendogli la possibilità di contribuire al lavoro quotidiano dei funzionari. Molti vengono assegnati ai vari Direttorati Generali, ovvero i Ministeri, mentre i più fortunati riescono a lavorare a fianco dei Commissari europei, ovvero i Ministri, nominati dai governi nazionali ogni 5 anni. La mia esperienza in Turchia fece calzare a pennello il mio profilo, e nuovamente mi sentii estremamente soddisfatto dell’importante scelta che decisi di prendere l’anno precedente. Lavorare per la Commissione europea vuole dire entrare in quel mondo unicamente esistente a Bruxelles, distante dai 500 milioni di cittadini europei, che tanti criticano ed altrettanti apprezzano senza alcuna buona ragione di fondo. Un luogo nel quale si trovano la maggior parte delle menti brillanti scappate dai loro paesi di origine, incapaci però di comunicare con i propri concittadini rimasti a casa, fallendo quindi nell’intento di spiegare i benefici del loro lavoro. Mi sono spesso chiesto se questa situazione non venga creata appositamente proprio da queste persone con l’intenzione di tagliare ogni legame con le proprie origini per entrare in una città internazionale dove non esistono distinzioni di nazionalità, cultura e religione. C’è un solo dato di fatto, si parla di “bolla di Bruxelles” per indicare questo isolamento, voluto o meno. A partire da marzo fino a luglio 2018 ho avuto modo di conoscere da un diverso punto di vista le virtù del dialogo e del confronto. Sono passato da un rapporto personale con coetanei medio-orientali ad una situazione nella quale ogni singola parola ha un peso specifico nel difendere i propri interessi politici. Il “politichese” è quella lingua che molti parlano e che pochi sanno spiegare. La si usa quando si vuole dire tutto senza arrivare a dire nulla. Ho assistito a diversi incontri fra Capi di Stato e Ministri, così come fra rappresentanti di diverse istituzioni internazionali ed ho notato la mancanza di pragmatismo, una caratteristica a me tanto cara quando mi trovavo su un camion guidato da uno sconosciuto sperduto nel bel mezzo della Turchia. Ho lavorato su vari temi che vanno dalla gestione delle frontiere alle misure di anti-terrorismo, passando per la lotta al traffico illegale di droga e per il coordinamento delle richieste di asilo. Ogni giorno trattavamo i numeri degli sbarchi nel Mediterraneo così come dei migranti che tentavano di accedere in Europa via terra passando per la regione dei Balcani. Ho imparato a considerare il dialogo come unico mezzo per poter raggiungere un accordo che porti ad un beneficio reciproco, condiviso e di lunga durata fra le parti. Il confronto è inevitabile perché non esiste un mondo nel quale tutti la pensano allo stesso modo. Credo sia fondamentale apprezzare la diversità di idee in quanto arricchimento per la società stessa, anzi la diversità è una vera e propria opportunità di miglioramento e crescita sia per l’individuo che per la comunità.” ....................................................................................................................................................................................................
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IL PIZZI(no)
Opinioni e pensieri in libertà a cura di Riccardo Pizzi
Monte Carlo E Prix 2019: brividi e velocità senza il rumore
Le auto da Gran Premio elettriche raggiungono i 280 km all’ora e pesano in assetto da gara incluso il pilota 1000 chili, sono belle come la macchina di Batman e i loro piloti sono animati da una competitività vigorosa.
Il trionfatore dell'E-prix di Monaco, Jean Eric Vergne, campione in carica della Formula E
Il motore elettrico genera un sibilo uguale a quello della nave da combattimento di Star Wars ed e’ un suono bellissimo che consente agli spettatori di parlare tra loro. La cosa che più mi ha colpito in questo week end passato sul circuito di Monaco a documentare l’E-Prix per greengyne.com (the Formula E magazine) e’ stato poter ascoltare tutti i suoni che la Formula 1 classica non ci fa sentire per via del rombo del motore. E’ impressionante sentire il suono degli pneumatici stridere in curva senza essere accompagnato dal rumore del motore a scoppio, sentire i fortissimi crash (numerosi) dei pezzi di carbonio della 10
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IL PIZZI(no)
carrozzeria che si rompono, isolati nel quasi silenzio delle pur sanguinarie bagarre della gara. Le differenze prestazionali e tecniche tra i team sono minime e questo mette in risalto il pilota, il suo valore e anche in un circuito difficile e stretto come quello di Monte Carlo si sono visti in una gara più sorpassi di quanti in Formula 1 fanno in una stagione. L’affluenza di pubblico e’ stata notevolissima e l’appeal del format sui giovanissimi indiscutibile. La Formula E ha un grande futuro ad attenderla, non ci sono dubbi. Foto Riccardo Pizzi - Web Studio 06
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Turismo insolito in Toscana : se ne parla a MADE IN ITALY
“Made in Italy” non è una stazione radiofonica ma non è nemmeno una web radio. Potremmo definirlo un programma radiofonico settimanale in cui vengono presentati, con la formula del talk-show o infotainment, argomenti e tematiche raccontati da selezionati protagonisti delle eccellenze italiane del made in Italy. Nell' ultima puntata on line, la 235 del 13 maggio vi portiamo in Toscana, nella città del Palio. Qui, storie gotiche diventano oggetto di
tre diversi itinerari notturni pensati per appassionati e turisti. A passeggio di notte, alla scoperta della “Siena magica”. Tra leggende popolari e misteri, un modo insolito per visitare una delle città più belle del mondo. Ce ne parla a “Made in Italy” l’autore degli itinerari, Massimo Biliorsi, ospite di Luca Giacon. Per ascoltare questa e le altre interviste realizzate e diffuse in podcast da MADE IN ITALY, basta cliccare su www.madeinitalyradio.it
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MO i TO MO TO: cocktail metafisico da gustare senza moderazione.
L’ingrediente base della pozione di questa edizione un unico ingrediente: l’Arte della Fotografia nella Torino dei “click”più belli di Silvia Giordanino Cari fruitori di MO i TO, a questo “giro” vi proponiamo l’Arte della Fotografia declinata in diverse espressioni: dalle sempre fascinose polaroid (scattate da Asia Argento) a quelle proposte da Fo.To in un progetto collettivo che vede coinvolte diverse realtà sul territorio torinese.
Il Museo Nazionale del Cinema presenta, nella sua sede presso la Mole Antonelliana, ASIA ARGENTO ANTOLOGIA ANALOGICA, esposizioni a cura di Stefano Iachetti. Asia Argento, visiva ed artistica nella sua essenza, indiscutibilmente brava, sia come attrice che come regista, è protagonista di due mostre presentate dal Museo Nazionale del Cinema, luogo cult per gli amanti della settima arte. La prima vede l’Argento in veste di fotografa con l’esposizione di polaroid scattate in quell’irripetibile click tipico di quel genere di scatto. La seconda ha come soggetto la Nostra in gigantografie che “perimetrano” la cancellata esterna della Mole Antonelliana, simbolo, come ben sapete, della città di Torino. In alcune mega-immagini l’attrice viene colta nell’altro suo lavoro, quello che la vede dietro la macchina da presa, in altre, come modella, in quelle sue pose intense e seducenti che da sempre l’hanno resa una vera e propria icona. Le mostre sono in chiusura.Informazioni: www.museocinema.it/it
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Vi portiamo a zonzo per la città e dintorni con FO.TO FOTOGRAFI A TORINO, un progetto a cura del Museo Ettore Fico, ideato da Andrea Busto e coordinato da Virginia Ciccone. Si tratta di una vera e propria “rete” di collaborazione tra musei pubblici e privati, gallerie d’arte, spazi no-profit ed istituiti di formazione nell’ambito della Fotografia. Tutti gli eventi sono interessanti, ma ne abbiamo selezionato due per voi. Per le informazioni su tutti gli eventi: www.fotografi-a-torino.it
Vi proponiamo, ora, una mostra molto interessante, dal taglio storico-sociale, presso Camera -Centro Italiano per la Fotografia - Via delle Rosine 18 – dal titolo “NEL MIRINO. L’Italia e il mondo nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo 1939-1981”. Curata da Aldo Grasso e Walter Guadagnini, l’esposizione presenta alcuni degli episodi cruciali della storia e della cronaca italiane e mondiali in un periodo che va dal 1939 fino al 1981. Quasi mezzo secolo di eventi raccontati attraverso 240 immagini selezionate e realizzate dai fotografi di quella che è stata per un lungo periodo l’agenzia fotogiornalistica più importante del nostro Paese. Sapete bene che erano gli anni d’oro del fotogiornalismo, un vero e proprio “mestieraccio”, basti pensare alle foto di guerra del noto Robert Capa…La mostra, visitabile fino al 7 luglio, è costruita sul modello di una rivista illustrata al fine di evidenziare il legame inscindibile tra le immagini e la stampa del tempo, attraverso le sezioni dedicate alla politica, alla cronaca, all’estero, al costume, alla società, alla cultura e allo sport. All’interno di queste sezioni, il focus cade su fatti e personaggi che hanno dato un’impronta decisiva a questi anni, e alle storie che, anche grazie all’abilità dei fotografi, sono divenute parte integrante dell’immaginario collettivo del XX secolo. © DR Per informazioni cliccare qui
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INCONTRI: Valter Malosti
di Silvia Giordanino
Nel centenario della nascita dello scrittore Primo Levi, il direttore di TPE – Teatro Piemonte Europa - Valter Malosti firma la regia e l’interpretazione di 'Se questo è un uomo' portando per la prima volta in scena direttamente la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo: quella voce senza alcuna altra mediazione. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte. La condensazione scenica è a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti. Lo spettacolo è allestito con le scene di Margherita Palli, esaltato dalle luci di Cesare Accetta con i costumi di Gianluca Sbicca. L'ambientazione sonora di Gup Alcaro è impreziosita dalla recita di tre madrigali (dall'opera poetica di Primo Levi) per la voce di Carlo Boccadoro. A coronamento i video di Luca Brinchi e Daniele Spanò. Lo spettacolo, vero e proprio successo di critica e di pubblico, ha registrato sempre il tutto esaurito sia nelle rappresentazioni serali, sia in quelle pomeridiane che in quelle riservate alle scuole. Immagini video-proiettate di bocche recitanti alla maniera dell’antico coro greco, introducono lo spettatore al testo rappresentato. Poi entra in scena il Nostro…Pochi attimi in scena e Malosti, creatura e creatore autentico diventa, anzi, è Primo Levi, in quella magnifica catarsi, in quell’agorà chiamata Teatro. 16
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#16 16 MAGGIO 2019 16 MAGGIO 2019
Subito una domanda su Levi: perché ha sempre così tanto appeal ? Effettivamente la produzione arriva in un momento nel quale la società accusa certi sintomi e dove l’atteggiamento di violenza impera con forza brutale alla ricerca del potere…Ma, se, anche non siamo personalmente coinvolti, abbiamo, ugualmente, le nostre responsabilità, perché, alla fine, parliamo sempre tra di noi non riuscendo più ad intercettare altre persone. Abbiamo distrutto una società che, pur con i propri limiti era fondata sul rispetto e sull’aiuto reciproco. Io credo che questo spettacolo venga rappresentato nel momento giusto, perché la gente ha bisogno di queste parole in questo momento. Ecco, “Se questo è un uomo” deve essere letto come un poema, contiene parole talmente nette, talmente
“incise nella pietra” che deve essere letto ad alta voce, così come si fa con Dante. Ci sono nel romanzo dei veri e propri fiotti di poesia… Una cosa di cui ci siamo accorti è che questo testo acquisisce un’ulteriore forza quando viene ascoltato “gomito a gomito”, in una collettività. Come nasce l’esigenza di portare in scena l’opera di Levi e in che modo hai realizzato questo lavoro? Una delle mie ragioni di vita, una vera e propria mia fissazione, è la ricerca delle fonti, esattamente come Levi fece per il proprio libro, iniziato non solo per una ricerca scientifica che fece con il suo amico Leonardo De Benedetti riguardo alla condizioni igienico-sanitarie nel campo di concentramento di Auschwitz, ma, soprattutto, per un’urgenza poetica.
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#16 16 MAGGIO 2019 16 MAGGIO 2019
Quale significato assume la rappresentazione di “Se questo è un uomo” in questo momento storico ove il mondo occidentale si sta muovendo in una certa direzione politica? Levi porta un messaggio forte e chiaro, insindacabile, perché ne è diretto testimone, avvertendoci che tutto ciò che ha dovuto subire può riaccadere…“Se questo è un uomo”, così come “I sommersi ed i salvati”, trasmette degli interrogativi profondi che assillano l’anima del lettore e dello spettatore. Sarebbe utile portare il messaggio di Levi a chi, veramente, ha bisogno di fermarsi, riflettere e cambiare direzione. Vorrei specificare che non io non faccio teatro politico, per me sono altrettanto “politici” i testi di Moliere o di Shakespeare…(…e, diciamo noi, come dargli torto? n.d.r.)
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Quali sono gli autori o gli spettacoli a cui sei particolarmente legato? Difficile rispondere a questa domanda…Direi che gli spettacoli a cui sono più legato sono, in qualche modo, quelli che hanno avuto meno successo…Prendiamo ad esempio proprio lo spettacolo di cui abbiamo parlato prima: è in scena, dopo anni di studio e di meditazione, nel momento giusto…Magari se fosse stato rappresentato in un altro momento non avrebbe avuto un tale riconoscimento da parte del pubblico. Qual è stata la tua formazione? Non ho frequentato l’Accademia, bensì ero iscritto all’Università a Storia della Chiesa Medioevale, tipologia di studio che mi ha “contaminato” con una sorta di virus non letale, ma passionale circa la ricerca delle fonti, come detto prima. Il Teatro mi aveva conquistato, ma ero quello che portava il caffè al maestro… Il mio primo lavoro non fu esattamente un successo, ma la vita mi ha dimostrato che l’importante è il percorso, la via. I tuoi lavori riescono sempre a riempire i teatri in un momento in cui il teatro “boccheggia”per mancanza di ossigeno… … Qual è il segreto del tuo successo? Io credo fortemente nel concetto di teatro popolare come forma d’Arte. La gente ha desiderio di poesia e di bellezza, basta soltanto porgerla a loro nel modo più fruibile possibile. Peter Brook insegna che bisogna sempre lasciare la porta aperta allo spettatore, così bisognerebbe fare, così cerco di fare io e continuerò a farlo…. Foto: copyright Tommaso Le Pera
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Salone Ever: dalla Formula E alle Smart City il passo è breve, anzi brevissimo...
Dalle prime competizioni in cui i cavalieri, sul dorso dei loro destrieri, si sfidavano a singolare tenzone per conquistare le gentil donzelle ai gentleman drivers che misuravano il loro valore ed onore a bordo di auto improbabili sono trascorsi secoli. L'orgoglio, il senso della sfida così come il rapporto uomo natura è ormai mediato spesso da oggetto meccanici, che siano un auto, un pc o altro. In passato però, questo aspetto era mitigato dalla sensazione di essere sempre dei pionieri alla ricerca della meraviglia, e abbinare adrenalina e scoperta dell'ambiente circostante era quasi una sfida a sé. Penso, ad esempio, al palermitano Vincenzo Florio il quale, da visionario illuminato, nel 1905 istituì il premio Targa a lui intitolata, una competizione dure e faticosa, dove lo stesso partecipante veniva considerato un eroe che sfidava le sue forze e le performances dell'auto in imprese leggendarie, per via delle strade da percorrere che si snodavano in una Italia frazionata e collegata con vie impervie e difficoltose. Erano anni, quelli, in cui le prime case costruttrici di autovetture iniziavano a conquistare fette di un mercato elitario, di nicchia, alimentato dai risultati ottenuti grazie alla condotta di piloti stravaganti e talentuosi. Non meno complicati erano i Rally che, sempre nello stesso periodo, crebbero in notorietà perché in grado di conciliare sia l'aspetto agonistico di una gare sportiva che quello tecnico-umano dove il buon pilota poteva, o meno, bilanciare o esaltare il mezzo messo a disposizione, migliorarlo e renderlo più performante. Con il passar del tempo, e per dare dignità di sport 20
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a queste competizioni decisamente aristocratiche e snob (un hobby solo per
sostenibile della mobilità nelle città 'intelligenti (vedi Smart City), è stato
pochi happy few), si sono associati anche i meri interessi economici che hanno iniziato
organizzato nell'ambito del salone Ever un incontro- conferenza, svoltosi lo scorso 10
a solleticare l'interesse dell'industria maggio sul palco del Grimaldi Forum, teatro automobilistica e tutto il suo indotto a livello dell'iniziativa. Gli invitati, stimolati a globale. Arriviamo ai giorni nostri: le gare motoristiche, per quanto siano percepite
confrontarsi sull'impiego delle nuove tecnologie ed il progresso degli attuali
come sport, sono in realtà ben altro che solo sistemi di mobilità urbana non convenzionali, esercizio di abilità atletiche, bensì erano il Principe Alberto II di Monaco, Jean l'espressione di investimenti in ricerca e
Todt (Presidente FIA), Alejandro Agag (AD e
sviluppo che 'strumentalizzano', in senso buono, un mezzo per un fine preciso, avere cioè mezzi di trasporto sempre migliori. Per ottenerle servono test, sperimentazioni, prove che sulla pista diventano appassionanti quando ci sono piloti in grado d'interpretare in senso sportivo unito all'abilità di esaltare aspetti meramente tecnici. Con la nascita di campionati FIA ed il Gran Premio di Formula 1, così come quello di velocità su due ruote (il Motomondiale), e possibile ammirare prototipi i cui guidatori si danno battaglia per raggiungere il podio. E se per le due ruote solo dal 2019 il motore elettrico ha fatto la sua comparsa, l'attuale Formula E, giunta alla sua quinta edizione, rappresenta dunque l' alter ego più ecologico e avveniristico della mobilità. Quando però parliamo di E-Prix, la competizione dedicata esclusivamente alle auto a propulsione elettrica, pensiamo subito ad una iniziativa poco importante, ma ci sbagliamo di grosso. Ad introdurne e spiegare meglio le finalità inserite in un contesto più ampio quale è lo sviluppo
fondatore del campionato di Formula E), Kari Eik (Segretario generale dell'Organizzazione per le relazioni economiche internazionali), ed il pilota - residente monegasco - Lucas Di Grassi, del team Audi ABT Shaeffler Formula E Team. All'unanimità, per sintetizzare il contenuto del dibattito durato all'incirca 45 minuti, è stato evidenziato il concetto seguente: gli sport motoristici sono un laboratorio, una piattaforma per testare nuove tecnologie che facilitino la vita dei suoi utilizzatori, che sono poi coloro che comprano e guidano autovetture, scooter, moto o biciclette. Tradotto in pratica, per ogni gara si provano motori, assetti, freni, e gomme di cui si raccolgono i dati necessari per costruire mezzi di locomozione migliori, oggetti connessi e strumenti al servizio dell'uomo che vivranno in centri abitati sempre più connessi e più sicuri, se il paradigma smart city si coniuga con safe city (cit. Todt). Insomma prepariamoci ad un mondo di opportunità per chi vuole capire come sarà il nostro futuro prossimo venturo. Perché, sia chiaro, indietro non si torna!
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Scuderia GEOXDRAGON: un super team alla ricerca della perfezione a misura d'uomo
Mario Moretti Polegato e la moglie, Licia Balzan (Console onorario di Monaco a Venezia. Foto: Marco Piovanotto 22
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La Formula E non è solo motori e pneumatici, passione ed adrenalina, bensì occasione per immaginare contesti futuristici a servizio dell'uomo e del suo benessere. In questo particolare contesto emerge emblematico il caso di un famoso gruppo calzaturiero di Montebelluna, in provincia di Treviso, che con i suoi 1000 negozi presenti in oltre 100 paesi al mondo, vanta un successo planetario grazie all'invenzione della scarpa che respira. Il fondatore e Presidente Mario Moretti Polegato, anticipatori dei tempi ed imprenditore rivoluzionario, è sceso letteralmente in strada associandosi al blasonato team americano Dragon - da quest'anno battezzato GeoxDragon - per sostenere a tutto tondo le attività agonistiche della scuderia inserita nel campionato di Formula E. Per capire meglio le ragioni di questa sua scelta lo abbiamo incontrato direttamente nei box monegaschi, in occasione della gara di E-Prix che si è svolta sabato 11 maggio su una porzione del circuito monegasco. "Noi siamo sostanzialmente una azienda tecnologica, tanto è vero che investiamo il 2% del fatturato in ricerca e sviluppo, lavorando con le principali università esistenti. Associarci ad una scuderia di Formula E è stato per noi il miglior modo per testare i nostri prodotti." In che senso? "Le spiego. Noi monitoriamo, grazie a questa opportunità, il confort fisico dei piloti alla guida che per noi è essenziale. Studiando le reazioni del guidatore in condizioni estreme, ci siamo accorti che alcune parti del corpo trasudano di più, cosa .................................................................................................................................................................................................... 23
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che sapevamo già, ma non i punti esatti. Nel caso specifico, dai test eseguiti, abbiamo verificato che durante le gare la temperatura dei piedi e delle spalle aumentano considerevolmente, per via della conformazione della vettura che dal basso incanala il calore verso l'alto. E per ovviare a questo disagio, abbiamo realizzato delle scarpe e delle giacche traspiranti, di modo da agevolare il benessere del pilota alla guida della sua monoposto. La tecnologia, diciamo, per noi si traduce nell' impiego di materiali e prodotti migliori a beneficio dell'uomo". E come verificate se quanto fornite ai piloti sia realmente performante, ossia risponde ad una esigenza concreta? "Beh, intanto partiamo dal principio che chi guida, se è a proprio agio, può concentrarsi meglio sulla gara. E questo è un fatto. Poi, dal punto di vista pratico, ci preoccupiamo di verificare, a fine competizione, lo stato delle tute e di tutta l'attrezzatura indossata, riportandola nei laboratori e sottoponendola ad opportune analisi. Fatte le opportune modifiche e migliorie che poi ci permettono di perfezionare non solo quanto utile ai piloti, realizziamo in larga scala prodotti che presentino queste nuove funzionalità a beneficio di tutti. La innovativa rete traspirante applicata alle suole delle scarpe, ad esempio, è una di queste ultime nostre proposte, ma abbiamo sviluppato anche capi di abbigliamento che può essere impiegato anche ad altre discipline sportive." Ha un sogno nel cassetto? "Come imprenditore cerco di guardare al futuro, essere utile alla società. Vorrei poter immaginare, tra qualche anno, città verdi e non inquinate, dove si vive bene ed in salute. L'impiego di motori elettrici in tutti i settori possibili, secondo me, è la scelta vincente". C'è però chi afferma che lo smaltimento delle batterie elettriche è decisamente più 24
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inquinante rispetto alle emissioni di CO2 dei motori a carburante fossile. Lei cosa ne pensa in merito? "Che sono tutte manovre per delegittimare aziende emergenti votate all'impiego di nuove tecnologie. E' evidente che ultime stiano mettendo in pericolo il mercato conquistato dall'industria motoristica classica quando non vuole adeguarsi ai tempi. Nonostante grandi marchi mondiali si stiano già convertendo all'ibrido, sono convinto che la sostenibilità e il rispetto per l'ambiente siano valori di importanza vitale e se vogliamo contribuire a rendere migliore il mondo dobbiamo conciliare la natura, le scoperte d'avanguardia con i consumi sostenibili affinché siano accessibili a tutti. Come le dicevo prima, mi piacerebbe pensare alle città abbellite da alberi e vegetazione, senza rumori se non quello provocato delle auto e dei mezzi di locomozione elettrici, senza inquinamento e senza smog. Forse sono un visionario, ma la nostra responsabilità come imprenditori dovrebbe essere quella di garantire la qualità della vita degli abitanti di questa fragile terra, e rispettosa dell'ambiente". Una rivoluzione, insomma..."Si, con la consapevolezza e la giusta attenzione sociale... la grande svolta dell'economia contemporanea dovrebbe rivedere il consumo del petrolio e dei suoi derivati: dall'auto ai camion, macchine per l'agricoltura e giardinaggio, tutto dovrebbe diventare elettrico. Noi, come azienda leader del settore calzaturiero, vogliamo dare un contributo concreto in questo senso ed essere tra i primi ad impegnarci con prodotti sempre più performanti, cosa che ci permetterà di lasciare la nostra impronta verde sulla strada che conduce verso scenari di vita futuri e sostenibili ". (Foto: copyright Marco Piovanotto)
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SALUTE & BENESSERE
PHAM Monaco: le vene degli arti inferiori... L'obbiettivo dell'articolo odierno é di parlarvi in
maniera semplice e possibilmente non 'troppo' noiosa dell'anatomia venosa degli arti inferiori. Come sappiamo, il sangue arriva alla periferia del nostro corpo sospinto dal cuore e dall'elasticità dei vasi sanguigni attraverso il sistema arterioso e le sue piu' piccole diramazioni. Oltrepassato il distretto capillare, il sangue ritorna al cuore all'interno del sistema venoso, anche contro la forza di gravità, come nel caso appunto degli arti inferiori. Il "ritorno venoso" procede lungo due sistemi: il circolo venoso superficiale e il circolo venoso profondo. Il primo, del quale probabilmente conosciamo la Vena Grande Safena o Safena Interna, nonché la Vena Piccola Safena o Safena Esterna, risale dai piedi in direzione craniale nei tessuti superficiali, grosso modo tra il piano cutaneo e quello muscolare. Le diramazioni venose sono numerosissime, ben descritte dagli anatomici, con due punti di notevole interesse emodinamico, che sono le giunzioni fra la Vena Safena Interna e la Vena Femorale Comune e la Vena Safena Esterna e la Vena Poplitea (almeno nella maggior parte dei casi). Queste due vene, Femorale e Poplitea, insieme ad altre vene "interne", costituiscono il circolo venoso profondo. Esistono poi altre vene, molto importanti in chiave emodinamica, che mettono in comunicazione i due sistemi, e sono note come Vene Perforanti. Si chiamano così, in quanto, dirigendosi più o meno perpendicolarmente ai due "réseaux", "perforano" il piano muscolare e fasciale degli arti inferiori. Un'eventuale trombosi venosa a carico del circolo venoso superficiale viene anche definita in francese "para phlébote" , mentre una "phlébote" identifica una trombosi venosa profonda. Il rischio di Embolia Polmonare, presente in entrambe le situazioni cliniche, é più grave in caso di trombosi venosa profonda o "phlébite" appunto. I due sistemi venosi, ovvero il circolo venoso superficiale e quello profondo, sono agevolmente esplorabili, così come le vene perforanti, attraverso con metodica ultrasonografica non invasiva, l'Eco Color Doppler. Ma maggior parte del sangue refluo degli arti inferiori confluisce, poi, nelle Vene Iliache, a livello addominale, da qui nella Vena Cava Inferiore e su sino all'atrio destro del cuore. All'interno delle vene, valvole unidirezionali anti reflusso, dette "a nido di rondine", favoriscono la progressione caudo - craniale del sangue. ll loro cattivo funzionamento é alla base del "reflusso venoso'. Per altre domande ricordiamo che l'equipe che compone l'associazione PHAM è a disposizione per fornire ulteriori informazioni scrivendo direttamente a info@phammonaco.com. 26
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Laura Gramaglia trionfa al « Les printemps d’Uzès »
© David Nivière
L'ultima domenica di aprile si è disputata a Gard la "Printemps d’Uzès", competizione equestre di endurance tra le più note di questa stagione, a cui il team EFG ha partecipato con la coppia formata dalla quindicenne monegasca Laura Gramaglia, in sella su Raya de Galonne e Henry-David Guedj (su Khalina de Lafayette). Contro ogni previsione la giovane amazzone, dopo aver percorso 80 chilometri, ha sbaragliato gli avversari conquistando il primo posto nella categoria Open, lasciandosi alle spalle almeno altri 31 concorrenti dopo una gara di durata di 80 km. Incredibile performance anche del suo destriero che, al controllo veterinario finale, ha fatto registrare il miglior recupero in termini di battiti del cuore (42 al minuto) oltre che la migliore velocità massima sul terreno, con una media di 16 km / h! Soddisfatto anche il compagno di squadra Henry-David Guedj, classificatosi per la sua categoria (su 32 partecipanti). Prossimo appuntamento per Laura Gramaglia è la gara internazionale di 90 km il 2 giugno a Costaros, in Alta Loira. .....................................................................................................................................................................................................
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Uno spuntino primaverile offerto dal Comune di Monaco
Cppyright: Comune di Monaco
Martedì 14 maggio 2019, il Dipartimento per gli anziani e dell'assistenza sociale del Comune di Monaco ha organizzato la tradizionale merenda di primavera aperta a tutte le persone assistite a domicilio. Con loro presenti anche i membri del club Le Temps de Vivre e i residenti della casa di cura monegasca A Qietüdine. A ricevere i circa 200 anziani, allo spazio Léo Ferré, c'era il sindaco George Marsan e alcuni dei suoi consiglieri che, dopo i discorso di rito, hanno fatto gli onori di casa salutando tutti gli ospiti presenti e donando una una rosa a ogni signora invitata. Camille Svara, Primo Consigliere del sindaco e responsabile dell'azione Sociale ha voluto ricordare nel suo discorso dell'importanza di questi momenti di convivialità e condivisione. Oltre lo spuntino uno spettacolo teatrale ed alcune coreografie eseguite dai ballerini dell'associazione MonteCarlo Sport & Danses hanno animato la giornata che si è conclusa con un intrattenimento musicale garantito dall'intervento di un DJ. Il Comune di Monaco comunica che, ad oggi, usufruiscono dell'assistenza a domicilio ben 832 senior residenti monegaschi.
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Rugby: Montpellier trionfa a Monte Carlo
SAS il Principe Alberto II di Monaco, accompagnato dalla consorte e dal principe ereditario Jacques e dalla principessa Gabriella, ha assistito al torneo di Saint-Devote organizzato dalla Federazione monegasca di rugby con il sostegno della Princess Charlene Foundation di Monaco sabato 11 maggio. Sul campo dello stadio Stade Louis II, si sono confrontate 17 squadre U12 - tra cui 6 squadre miste di ragazzi / ragazze - provenienti da 14 nazioni diverse. A trionfare su tutti è stato il team di Montpellier, che ha giocato la finale contro la Provence Rugby. Come padrino di questa nona edizione del torneo, è stato scelto il canadese e campione di Francia 2010 Jamie Cudmore che, per l'occasione, ha presentato la sua Fondazione "Rugby Safety Network", creata per sensibilizzare i giovani affinché possano praticare il rugby in sicurezza. A margine di questo appuntamento, il giorno precedente,S.A.S. la Princessa Charlène ha offerto alle equipe del torneo degli atelier sulla prevenzione all'annegamento: all'iniziativa si sono uniti anche i giovani giocatori provenienti dal Sudafrica, Mauritius e Stati Uniti. Ad animare la giornata il quattro volte campione del mondo di apnea Pierre Frolla - che è anche Ambasciatore della Fondazione intitolata alla Principessa-, ed un equipe della Croce Rossa di Monaco. LL. AA.SS il Principe e la Principessa di Monaco, con i loro figli S.A.S. il Principe ereditario Jacques e S.A.S la Princessa Gabriella. Nella foto c'è anche Gareth Wittstock, segretario generale della Princess Charlene Foundation di Monaco: Foto: © Eric Mathon / Palazzo del Principe
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HEBDO-AGENDA DE MONACO
Exposition Ombre d'Azur, transparence jusqu’au 3 novembre prochain. Le projet d’Ettore Spalletti (né à Cappelle sul Tavo dans la province de Pescara, en Italie, en 1940) a été réalisé spécialement pour les espaces de la Villa Paloma – à travers un parcours constitué de trente œuvres réparties en sept environnements sur les trois étages du bâtiment. NMNM - Villa Paloma. Renseignements : +377 98 98 19 62
Musée océanographique de Monaco : Exposition photos en Salle de Conférences " Mission Malpelo – Explorations de Monaco". Renseignements : +377 93 15 36 00 Musée océanographique de Monaco : "L’Odyssée des tortues marines" : la grande aventure des tortues se raconte dans un nouvel espace permanent de 550m2 à ciel ouvert. Renseignements : +377 93 15 36 00 Musée océanographique de Monaco : Exposition photos en Salle de Conférences " Mission Badu – Explorations de Monaco". Renseignements : +377 93 15 36 00 Jusqu’au dimanche 29 septembre, Nouveau Musée National de Monaco - Villa Sauber : Exposition "Step by Step, Un regard sur la collection d’un marchand d’art". Renseignements : +377 98 98 91 26 Jeudi 9 mai, de 18h30 à 20h30, Amphithéâtre du Lycée Technique et Hôtelier de Monaco: Conférence - débat "Retour de mission en Antarctique, les chercheurs racontent..." par le Dr Yvon Le Maho, le Dr Céline Le Bohec et Dr Victor Planas-Bielsa, animée par Mme Estelle Louche et organisée par l’Association des Amis du Centre Scientifique de Monaco. Renseignements : +377 98 98 86 60 Jeudi 16 mai à 18h30, Médiathèque de Monaco - Bibliothèque Louis Notari : "Fabriquer ses cosmétiques au naturel" par Christiane Brych. Renseignements : +377 93 15 29 40 Jeudi 16 mai, de 20h à 22h, Agora Maison Diocésaine - Salle Polyvalente : Conférence de l’abbé David Sendrez, professeur au Collège des Bernardin et à l’Institut catholique de Paris, dans le cadre du cycle de formation "Approfondir sa foi : Dieu a-t-il raté sa création ?". Renseignements : 00 (33) 6 80 86 21 93 Jeudi 16 et vendredi 17 mai à 20h30, Théâtre des Variétés : " Et pendant ce temps, Simone Veille" de Corinne Berron, Hélène Serres, Vanina Sicurani, Bonbon et Trinidad par la Compagnie Florestan Renseignements et réservations : 00 (33)6 80 86 33 55 Du jeudi 16 au samedi 18 mai, Espace Fontvieille : Monte-Carlo Fashion Week organisée par la Chambre Monégasque de la Mode. Renseignements : +377 92 05 38 92 Samedi 18 mai à 20h, au Stade Louis II, Championnat de France de Football de Ligue 1 : Monaco - Amiens Renseignements : +377 92 05 74 73 Samedi 18 mai à 20h30, Théâtre des Variétés : 17ème Soirée des Artistes Associés Renseignements : 000(33)6 73 09 20 43 Samedi 18 mai à 19h, Le Méridien Beach Plaza : Défilé de mode "Présent Ancestral", au profit de l'association mexicaine "Kaalàn Neék". Présentation de créations originales de vêtements et d'accessoires de mode de notre temps, organisé en collaboration avec Davily Partners (Londres). Renseignements : +377 97 77 80 35 Dimanche 19 mai à 18h, Auditorium Rainier III : Concert exceptionnel au profit de l'AMADE par l'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo sous la direction de Maxim Vengerov, violon, avec Gautier Capuçon, violoncelle. Au programme : Enescu et Tchaikovski. Renseignements : +377 98 06 28 28 Lundi 20 mai à 19h, Agora Maison Diocésaine - Salle Polyvalente : Ciné-Club : projection du film "Love, Simon", suivie d’un débat. Renseignements : 00(33)6 63 72 62 99 Mardi 21 mai à 19h, Stade Louis II : 27e World Stars Football Match opposant l' A.S. Star Team MC à la Formula 1 Drivers Team. Mardi 21 mai à 20h, Théâtre des Variétés : Tout l'Art du Cinéma - projection du film "Sweetie" de Jane Campion, organisée par l'Institut audiovisuel de Monaco. Renseignements : +377 97 98 43 26 Du jeudi 23 au dimanche 26 mai, Principauté de Monaco : Séances d'essais du 77e Grand Prix de Monaco F1. Renseignements : +377 93 15 26 00 32
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