Metafisica AMODEA

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chi è di mente aperta e accetta sempre nuovi percorsi non rifiutandoli per “partito preso>.

Dopo la sua laurea (al Politecnico di Milano) ebbe un fulmineo successo come architetto, tanto che solo 3 anni dopo era stato già eletto nel Consiglio dell'Ordine Architetti, di Milano Pavia e Sondrio, essendo - nelle successive elezioni del 1972 - chi (tra tutti i 2.500 iscritti) ebbe più voti (per la stessa funzione di Magistrato di II Ordine). Nello stesso tempo vinse un Concorso Pubblico quale "Assistente di Direzione", al CIMEP (Consorzio Intercomunale Milanese per l'Edilizia Popolare), Ente senza un suo direttore, che lo portò a dirigere tutti gli interventi in corso, di Architettura e Urbanistica, affidati al suo Consorzio. Sempre in quegli anni - a Ortonovo tra gli Ulivi - in un appezzamento acquistato da un certo Saccomani, faceva così come Gesù nel

Getsemani: costruiva una reale casa per sé e suo padre. La vita stessa lo ha portato ad una involontaria ma sostanziale riproduzione, del Cristo, nel povero Cristo che divenne quando dismise ogni ruolo importante per darsi al suo "prossimo".

Studiò intanto l'Architettura della realtà e si mutò in un filosofo della Scienza, con una sua Metafisica e una sua Fisica, che ha voluto denominare <Amodea> giacché poggiata sull'Assoluto e non sull'osservazione della realtà fatta dalla Fisica generale. In questo 1° libro c'è la sua Metafisica, nel 2° ci sarà la Fisica.

PREMESSA

Questo sulla “mia” Metafisica è il 1° libro. Il 2° sarà sulla sola <Fisica> Amodea.

Ho 85 anni e, dopo la laurea in <Architettura> al Politecnico di Milano, per 56 anni ho condotto studi miei, sull’<Architettura dell’esistenza>, scoprendo che la cosiddetta <Realtà sensibile> si fonda su una <metafisica> che detta le regole in quel modo nascosto ma autorevole che è chiamato <software> in un sistema informatico.

L’Assoluto, libero da ogni vincolo esterno e determinazione, proprio in quanto totalmente libero anche da questo, è simile ad un perfetto sistema informatico soggettivo che ordina tutto il possibile e impossibile e che ogni religione denomina il DIO ONNIPOTENTE.

Esso crea un mondo oggettivo e fisico in cui uomini (soggetti a immagine e somiglianza di Dio) cercano tutti di conseguire la loro verità, nei vari aspetti del loro interesse spirituale.

Quella a cui sono giunto io (che ho posto in atto a base della mia ricerca processi a me familiari e perfettamente gestibili) ha elaborato una mia idea di mondo fisico che ho denominato <Fisica Amodea> per non confondere la mia dalle ricerche basate oggi su differenti principi.

Sono così arrivato ad una concezione così articolata e generale che il Fisico Prof Fazio di Milano ritenne opera meravigliosa, stupefacente e ammirevole, i cui pregi rischiavano di mutarsi anche in un grave <difetto>: l’<indigeribilità>.

Per lui io offrivo al mondo scientifico troppe nuove <pietanze>, tutte assieme, in una mensa bene apparecchiata e totalmente soddisfacente.

Nella mia tesi, ogni cosa si appoggiava così totalmente sull’altra, come è visibile in quei giochi, poggiati sull’equilibrio, in cui basta una sola parte che crolli, che è abbattuto tutto l’insieme.

Ciò accade quando tutto è equamente diviso, e se una sola pure infinitesima parte in esso non lo fosse, non ci sarebbe più alcuna giustizia!

A evitare l’<indigestione>, l’acuto Professore consigliò di spezzare tutto l’enorme banchetto in molti e distinti pasti, con poche porzioni per volta. Si propose anche come un valido aiuto-cuoco, che ben sapendo di Fisica, era consapevole di quanto fosse più o meno digeribile nel suo mondo.

La collaborazione iniziò e ci fu per un mese, ma – dopo una mia improvvisa assenza di 4 mesi – il Prof Fazio si rese irreperibile.

Evidentemente fu troppo – anche per lui così aperto e disponibile – quando in quei 4 mesi si informò su chi fosse reputato Romano Amodeo, per le sue idee metafisiche.

Così – in quel gioco mirabile di equilibrio, in cui tutto doveva essere perfetto, altrimenti l’intero insieme crollava – il punto debole che fece crollare tutta l’idea del Prof Fazio, fu proprio (io credo, non avendo mai più saputo nulla da lui) l’idea mia, del compito che la perfetta divisione di compiti, avesse destinato a me il Dio Onnipotente. Ad evitare il ripetersi di questo evento, e per aiutare il Fisici a capire quale <dito> stia indicando … la Luna, comincio tutto questo mio trattato sull’esistenza, fisica e metafisica, dalla verità che io ho scoperto su di me e che non ho alcun proposito di imporre agli altri come loro condivisa credenza.

Così in parte ho dato ascolto al Prof. Fazio, che davvero ringrazio per la disponibilità e il credito che mi degnò, e in questo libro separo dalla mia Fisica la <Metafisica Amodea>.

Io ho chiamato <Fisica Amodea> la mia attività nello studio del mondo fisico, per quanto connesso proprio con Amodeo, che io vedo come il punto di arrivo proprio da quanto nel libro sacro della Bibbia, ebbe inizio con l’<Adamo> che sembra <indirizzato> in sé (e va, con Eva) <Ad> Amo(deo), ove l’invisibile <deo> (come negarlo?) realmente trascende il romano “da Dio, con Dio e per Dio”, scritto in latino.

Indice

Premessa Pagina 5

Indice Pagina 9

Capitolo 1. BRASIT BRA ALHIM Pagina 12

Capitolo 2. Gesù non è un Usa e Getta Pagina 27

Capitolo 3. Io cerco il <mio> Dio Pagina 31

Capitolo 4. Primo libro di Bibbia: BRA <sia Romano> Pagina 38

Capitolo 5. GENESI 1,1-3 Pagina 53

Capitolo 6. Gesù Prediletto e Compiacimento di Dio Pagina 61

Capitolo 7. Tutto è in potenza di Romano=66 Pagina 71

Capitolo 8. Tutto BRASIT è relativo a Benito e Romano Amodeo Pagina 77

Capitolo 9. Ricapitoliamolo Pagina 89

Capitolo 10. In principio l’ASSOLUTO N^0 Pagina 117

Capitolo 11. Il linguaggio Alfa-Numerico dell’ASSOLUTO Pagina 123

Capitolo 12. L’Alfabeto ordina i numeri ordinali Pagina 135

Capitolo 13. Il mondo parte da ognuno e dai nomi suoi e dei suoi Pagina 149

Capitolo 14. Il 1° versetto di Bibbia 1,1,1, inizio e fine del ciclo terrestre

Pagina 163

Capitolo 15. Virtù Assoluta dei numeri decimali Pagina 173

Capitolo 16. L’Assoluto Ordine su cui <poter contare>

Capitolo 17. I 16 Generali (del mio nome) a capo dei numeri naturali

Capitolo 18. In che modo i 16 Generali Numeri Primi del mio nome ordinano l’esistenza

Capitolo 19. Spingendo la Matrice Divina fino alla realtà unitaria in 10.000

Pagina 181

Pagina 199

Pagina 221

Pagina 245

Capitolo 20. Concludendo Pagina 257

Capitolo 1

Uno e Trino sulla Bibbia

La Metafisica <AMODEA> riguarda una visione totalmente personalizzata di quanto vi sia quale Assoluto, quando io, Romano Amodeo, vivo e cosciente, l’osservo.

Il mio personale intento è di scovarvi relazioni col mio essere relativo, certo esistenti.

Esse non sono facilmente visibili per la reale impossibilità di inquadrate IL TUTTO nei limiti della mia visione soggettiva.

Chi leggerà questo libro riguardante la mia metafisica si astenga – per favore! – dal voler credere, a priori, che io voglia imporre anche agli altri la mia visione, per farla loro.

Ognuno nella vita ha il fine ultimo di creare il suo abito interiore; esso riguarda essenzialmente il suo personale porsi rispetto ai valori dell’esistenza; il fine è di presentarsi, quando tutto è compiuto, al finale banchetto delle nozze del Figlio di Dio.

In esso si è invitati non come i compartecipi, ma ciascuno è lo sposo.

Ciascuno ha scelto liberamente la figura che ha amato come la sua metà e la sua mèta, ed essa non figura quasi mai con la storia sacra perennemente espressa al maschile, poiché la sua compagna è una cosa sola col “Dio”, il “bene Assoluto” con cui ha voluto convolare a giuste nozze.

Eva, la compagna tratta dalla stessa carne dell’uomo Adamo, non vale per caso al 26 nella trinità dei suoi ordini, che impongono per prima cosa che <è> parte del Dio <Io sono colui che sono> 26=IHVH, nel nome da non pronunciarsi mai essendo assolutamente indeterminato, e che nel secondo ordine <V>=20 comanda al ciclo 10 di muoversi

totalmente di 10, e nella giusta <A> posta per terza, di essere legata all’unità divina assoluta.

<E va o Adamo?> sono una carne sola che

<va a Amodèo?> di certo non per caso in questo perfetto anagramma della domanda che subito l’uomo si fa a proposito di chi sia nato prima: l’<uovo o la gallina?>.

La soluzione – per me Amodeo – è che questa coppia posta in principio è, fin dall’inizio suo, finalizzata <Ad Amodeo> e ci va, attraverso Eva, che è la veste interiore che io Amodeo ho personalmente scelto e sposato come la metà Assoluta di me, nel mio essere Relativo.

Vi sto mettendo subito alla prova, per farvi fin da subito superare lo scoglio che si è interposto tra me che vi racconto la mia storia e voi a cui dà un certo qual personale <fastidio> che io, in questa importante domanda su chi sia nato prima <Adamo o Eva?> ci leggo arbitrariamente l’indirizzo preciso che questa coppia iniziale – forse per tutti quanti – <va a Amodeo?>.

Di certo l’anagramma esatto porta a me con un valore fato da 20+1+1+1+11+13+4+5+13=69 che – guarda che caso? . è stato proprio l’anno in cui io mi sono sposato in quel 69 che col secolo è il 969 laddove questi anni sono quelli esatti della vita dell’8° Fattore chiamato Matusalemme, il quale nella

carica 16 della realtà 4x4 è solo ½ di 16, e che –guarda che strana combinazione – raddoppiando anche la vita del 969 di Matusalemme, si ottiene il 1.938 esatto in cui io sono nato!

Poi – osservando la mia vita reale – scoprirete che a un certo punto ho tradito mia moglie Giancarla

Scaglioni =60+81=141, per una

Matusalemme=<Ma.Te.sa, l’M>, la Mazzola Maria

Teresa che se chiamiamo <Zilla> è una delle due spose di Lamech, in Bibbia 1,4,19.

Lo vedete nella Bibbia di Gerusalemme, della C.E.I. nella prima volta in cui Zilla è nominata e che accompagna Ada (come Eva Adamo).

Genesi, alias Bibbia 1,4,19

Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla.

Mi congiunsi a Zilla e tradii mia moglie 141 come scritto in 1,4,1 nove, nel segno del No è che v’è, c’è nel finale terzo reale del mio trisillabo nome Romano.

Certamente può essere tutto un caso. Ma poi succederà che nel 1998, ai miei 60 anni, mi legai spiritualmente ad una nuova Matusalemme in Ma.Te.sa Le(gnani), tutta piena di 7 importanti emme, quale ex Moglie di Cristo e poi Maestra prima a una Materna di Milano e poi di canto alle sante Messe e poi di Musica alla Materna Margherita

(Regina), come se io fossi lo sposo, e non Gesù Cristo, marito di lei suora per 10 anni, prima di svestirsi. Lei sarebbe stata la sposa Ada, adattata a me e che sarebbe fuggita da me inorridita solo al sentirsi chiedere in Chiesa <Mi sposi?>. Fulminea la risposta sua … pronta da tempo: <No! Mai e poi mai e non pensarci nemmeno!> 1.4.1.? No, v’è!

In realtà, una Ada che realmente avrei sposato, se il volere divino l’avesse concesso, c’era stata, prima che io decidessi di sposare Giancarla Scaglioni, figlia del gestore di un Bar (tanto per legarmi stranamente al BRA di Brasit e al BAR di Baratta, mia madre).

Ada fu il mio “piano A” retrocesso poi a <B> dopo che mi lasciai con mia moglie. Il suo cognome esatto è stato BADAri, e ha preceduto le donne del mio destino come l’egizia AGAR, che precedette Abramo nel dargli un figlio veramente tutto suo.

Infatti di Isacco, Abramo fu padre solo <putativo> (come San Giuseppe per Gesù). Il vero Padre di Isacco era stato solo Dio Padre, il solo in grado di mutare la sterile Sara, nella madre che sarebbe stata l’anno successivo alla visita fatta dalle Tre Persone di Dio, ad Abramo e descritto in Bibbia 1,18. All’udire la Trinità dire del suo parto, lei nascostamente rise, e quando fu chiamata al cospetto dei TRE, perché si compisse il miracolo del concepimento di suo figlio, le fu fatto notare che – alla notizia del fatto – lei avesse

riso. Provò a negarlo, e Dio le rispose: <No! Tu hai proprio riso!>

Anna BADARI aveva il cognome Egizio e – tra gli estremi B e I del suo cognome – era ADAR e quasi uguale all’egiziana AGAR. Avrebbe avuto una figlia da suo marito dal quale si sarebbe poi staccata, ritornando a Milano, e questo nel segno di quell’Ismaele che avrebbe avuto da uno che poi l’avrebbe rinnegata.

Quando questa ADA (del piano B) si ripresentò sul mio cammino, e io da poco mi ero allontanato definitivamente dalla mia sposa, lei divenne realmente la mia sposa numero B e fu B-ADA.

Ebbe con me lo stesso destino di Agar, quando per non essersi presa la doverosa cura di due gatti (Teo e Bambo) essi morirono di fame, e io presi allora decisamente le distanze da lei e da sua figlia. Ma quando l’anno dopo le telefonai solo per dirle che ero in Televisione, al Maurizio Costanzo Show, nella replica del mattino dopo, e lei mi disse che sua figlia stava correndo lo stesso rischio mortale che lei aveva causato ai miei gatti, ciò fu alla base di un vero <patto con Dio> fatto – allora da Abramo – e nel 1993 da me in questi termini: <Dio, sto avendo nuovamente successo, ma ci rinuncio e sono disposto a non essere più preso sul serio da tutti se salvi dalla morte questa anoressica! >

Mentre Abramo – come segno – ebbe solo la circoncisione del pene, suo e di tutti i suoi, io offrii la circoncisione della testa delle persone in relazione al mio credito, e mi proposi come chi Isaia aveva profetizzato: uno di cui nessuno avrebbe più avuto stima, essendo finito nel totale discredito.

Dio accettò il patto e il mese dopo la ragazza pesava già 10 chili di più e aveva recuperato tutta la sua voglia di vivere …

Ma la stessa cosa era accaduta (senza ancora saperlo) anche alla Ma.te.saLe piena di Emme, che da tre anni soffriva di una analoga malattia che l’aveva costretta a svestirsi da Suora e a tornare dai suoi, a Saronno, dove <era, a Via Trento>: nello stesso mese in cui la figlia di ADA, delle mie nozze B, era stata guarita, guarì a Saronno.

Le cose stavano nello stesso modo con cui stavano per Abramo: egli non era solo, e i TRE che erano scesi da lui e si erano fatti servire, anche se poi realmente se ne andarono, erano il Dio Spirito Santo che era restato con lui. In me c’era la stessa Trinità, invisibile anche a me come al Patriarca, dopo che i Tre se ne furono andati. Il Figlio di Dio che era in me, aveva chiesto che Padre e Spirito Santo intercedessero per la Matusalemme di Saronno, ex sposa di Cristo (secondo lei) e che Gesù mai aveva ripudiato (il Figlio di Dio non abbandona mai nessuno… figuriamoci chi si è voluto legare a lui come sposa!).

Così il mio Patto con Dio, virtualmente mi rese Padre della giovine che era stata salvata, e che non avevo mai visto come tale, poiché <era via a Trento! >, e della ex suora, mentre collegò stranamente tra loro, la ADA (la mia sposa B) e la Ma.te.sa Le piena di emme. Tutte e due erano con me in debito di quella vita che solo un Divino Padre realmente dona a tutti.

Mi accorsi di come chi <era a via Trento> fosse agganciata a chi <era via a Trento> quando nel 1997 mi rivolsi al Signore e dissi:

<C’è una piccola ingiustizia. è vero: sono stato io a offrirmi al discredito di tutti e tu hai salvato la ragazza … ma io ogni giorno tocco con mano il discredito cui mi sono votato, mentre non ho mai visto – nemmeno una volta! – la ragazza guarita, poiché era via, a Trento>.

Il Signore fulmineamente mi fece lasciare Milano, trasferirmi a Saronno, entrare in un Coro Parrocchiale e incontrare chi era in via Trento ed era guarita per le preghiere a me sconosciute, fatte dal Gesù Cristo che io avevo in me.

Io ebbi l’impressione di innamorarmi della ex sposa di Cristo … ma ancora una volta era Gesù, nascosto a me stesso, Chi veramente l’amava.

Pertanto questa virtuale ADA, così straordinariamente collegata alla BADARI, fatta salva da Gesù che aveva interceduto per lei, mentre in apparenza sembrava importunata da un uomo che

puntava solo all’amicizia con lei … ma lei sentiva in ciò un più grande desiderio di amore, da parte di un uomo che non sfuggiva al suo discredito, finì per impersonarlo totalmente.

Dio aveva ritenuta eccessiva la mia offerta di un totale discredito … ne avrebbe salvate due e solo la seconda, la ex sposa di Cristo, gli avrebbe sempre opposto tutto il massimo del discredito che una donna possa avere per un uomo dal quale si sente intrigata. E quando – in un tentativo estremo fatto addirittura in ciesa – il Cristo in me le <ripropose> quel <mi sposi?> fatto da Gesù alla sua sposa mai ripudiata, lei reagì con la prontezza di chi aveva già affrontato e risolto da sé tutto il problema.

Mi sono soffermato così a lungo su questa storia che collega le mie nozze nell’anno 969 colla

Matusalemme vissuta 969 anni e a due facce, come Giano Bifronte; una di nome ADA (e nozze consumate con l’egiziana Agar, da una parte e con Gesù Cristo per 10 anni dall’altra) e l’altra ZILLA (la Mazzola Maria Teresa) perché per me la storia sarebbe divenuta così <complessa> da contemplare tutte le mie nozze, lecite e illecite, in questo mondo e nel regno dei cieli in cui la donna resta sempre quello che Allah ha dettato a Muhammad: il paradisiaco giardino dell’uomo.

Non sto parlando di <maschile> o <femminile> ma del genere umano la cui <divina sposa> è Dio.

Dio è il Giardino dell’Eden per il genere umano, e <la sposa> del genere umano in questo giardino è la sua <veste nuziale> espressa nell’<abito dello Sposo> senza il quale nessuno sarà accettato nel giorno delle <sue personali nozze>!

A dimostrazione di una situazione davvero complessa, infine sarei stato portato ad abitare in via TRIESTE (Trino est romano, è italiano) n. 1, con una bella meridiana sul portone incorporata nella figura della Madonna, e una edicola con Lei e Gesù all’angolo della via Larga (non la stretta per il Cielo). Ebbene, mentre la figura di Anna BADARI sembra proprio essere stata creata perché BADAsse a me, in tutto quel contesto che dalla terra va fino in cielo, passando per la Matusalemme dell’ADA celeste sposa di Cristo, mi è accaduto che con il mio accesso in via Trieste, c’è stato anche quello di una NADIA che già conoscevo e che <desse un’occhiata a me> di tanto in tanto, ora che sono vecchio e abita vicino. Ada e Zilla sono, in Bibbia, le spose di un LAMech che discende da Caino, e con ciò hanno realmente incarnato per me il duplice legame con Matusalemme poiché questi – nel ramo per bene disceso da Set – risulta essere il Figlio di Matusalemme in una reale questione tesa tra il regolare e l’irregolare, in cui però è realmente assodato che Padre Matusalemme e Figlio Lamech

sono una cosa sola, come il legame nuziale esistente tra Lamech e Ada e Zilla.

E poiché queste due non sono Lamech, ma

rappresentano come le due sue spose, le due sue metà, esse sono associate ai due legami sponsali con chi è vissuto 969 anni e che con 969+969 portano alla data mia di nascita nel 1.938.

Data natale mia, di me poi giustamente sposato nel 969 con la 141 (Giancarla Scaglioni) da una parte e con mia madre Mariannina Baratta (84+57) uguale a 141 essa pure, nella parte materna delle due Spose poste a base del mio anno iniziale di vita.

Con riferimento al 1419 (di Bibbia 1, 4, 19 in cui compaiono ADA e ZILLA) mia madre nacque nell’anno 9 e nel giorno 29, realizzando la terna dello 09-19-29, lei nata nel mese 6 che è un 9 sottosopra.

Come vedete, io vi sto parlando della mia vita e dei suoi legami precisi con tutto quanto ci sia di Metafisico che la lega al riferimento qui rappresentato dalla Sacra Bibbia.

Per quanto io possa essere legato al sacro Corano, il conto è presto fatto: va reintrodotto l’uomo, l’<om> che è omesso (virtualmente da un Ma…ometto) e diventa <Co’ Romano>.

E quando nel 1° versetto – da ripetere sempre prima di ogni lettura sua – è scritto:

<In nome di Allah, il Compassionevole il Misericordioso> se ne fate una interpretazione sibillina per la quale <In nom> è l’ordine: <inserisci N, OM> ecco che <Co’> diventa <CoN> (inserita la N di NOM), e <rano> diventa <ROMano> è di Allah (il nome Romano).

In quanto a <il Compassionevole>, esso si modifica in <Il C(risto) OM, PA> (uomo, Padre) <S. SION e VOL è>. Indica che Gesù, uomo e Padre è il Santo Sion ed è il tutto reale dato dal Volume. Oppure ch’è V, il 5 Romano, o L, il 50 Romano.

Ancora più spettacolare diventa la possibile trasformazione di <il Misericordioso> in quanto rivela agli Islamici che non credono al Cristo che <il Miser I.C. or Dio so>, ossia <ora so che il misero I(esus)

C(hrist) è Dio>.

Pertanto è <significativo> che gli Islamici siano tenuti sempre a significare in italiano, prima di ogni loro lettura del Corano, questo bel comando:

<Inserisci N ed OM ed è Con Romano! è nome di Allah, il Cristo Uomo e Padre Santo Sion è, 5 Romano o 50 Romano è, io so che il misero Gesù Cristo è Dio! >

Dio in tal modo aiuta indirettamente <questa fede> ancora acerba, a immettere quanto ancora le manca: l’introduzione nel Corano dell’Uomo Romano.

E quando io cerco nelle altre religioni il segno Metafisico di quanto mi congiunge come sposo all’Assoluto, ecco che la Terna di Brama, Siva e Visnù diventano lo stesso BRA di BRASIT (1° libro della Bibbia, in cui Rama rimanda possibilmente a Romano Am, Siva trascende totalmente l’AVIS (l’italiana Associazione Volontaria Italiana Sangue) mentre VISNU’ espande la VIS (la Forza Romana) alle Nazioni Unite.

Siddharta Gautama, nome proprio del Buddha rivela <Sei il Domine Dio che ha AR (Amodeo Romano) come il TAU dell’universo, nel mentre Gesù aut (oppure Romano) AM (Amodeo) che ama>.

Se andiamo alla dea giapponese del Sole, <AMATERASU> lo dice tranquillamente in italiano: <Ama te R.A, su> (il soggetto Assoluto).

Passando alle divinità dell’Egitto e assecondando la profezia di Osea 11.1 (Dall’Egitto ho chiamato mio figlio) ecco che Orus trascende <su RO, MANO trasceso da Amon e ANTOnio trasceso da ATON.

U.Rano è un po’ come il Corano, trascende OM, con tutte le divinità terminanti in ANO (Silvano, Urbano, Vulcano, Vaticano, Corano (dio del grano e dell’agricoltura) Giano… . Che dire di ERA ARGiva? Che dire di cose reali e bibliche come la <Manna> discesa dal cielo, chiamata così per la domanda

<Man hu?> che si fecero gli Ebrei e che significava <che roba è questa?>

Che dire di Manasse, figlio di Giuseppe e Manasse RE ucciso (come Gesù) per la stessa colpa, come poi suo figlio Amon, re a 22 anni e che lo fu per 2 prima di essere stato descritto come un Figlio e

Padre Re tolti di mezzo con l’accusa di essere empi?

Che dire dei <Mani> e perfino del <Manitù>?

Per trovare legami tra il mio nome e quello delle divinità che l’ASSOLUTO ha assunto nel campo reale devo solo cercarli e trovo una marea di indicazioni.

Certo, riguardano solo me!

E io questo sto facendo: cerco tutti i legami possibili e immaginabili tra me e l’ASSOLUTO e ne trovo una marea incontenibile!

Quando sulla Bibbia si ricomincia dopo i primi 20, da Terach, da <chi> si riparte se non da <te>

Romano Amodeo? CH=38 per la C=3 e la H=8, nel mentre CH trascende il Christ.

I 7 della ripartenza sono da Terach a Zerach.

1.TERACH è l’inizio nel Padre

2.ABRAMO che è la stessa cosa del Figlio

3.ISACCO che ”is” di SA, a 11 km Sacco

4.ESAU’-GIACOBBE “sei romano” da cima a fondo

5. GIUDA cogli estremi GIA di Luigi Amodeo

6.ER vera essenza sublime del Figlio che è R

7.ZERACH-PEREZ e infine (Z) è RA-Ch(rist)

Come vedete, la Latitudine NORD 40° indica quella del numero d’ordine di Set=40, mentre 2220 è l’ideale ciclo 10 del flusso 666/3 dell’ENERGIA

POTENZIALE a nome Romano, mentre 4,64 è il complemento rispetto al 11,1 del 6,46, che è la centesima parte del nome ALHIM=646 delle divinità plurime Elohim.

Nel mentre la distanza è 11.100+426+2,66 nell’unità di 1/100 del lato 100 della realtà, laddove 111 cento sono l’energia di cento Romano=666/3 laddove 426 è il valore numerico dei 6 nomi del 2° Elohim, Benito

Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo, un 456 che vale quanto tutti i nomi Adamo, Set, Enos, Kenan, Malaleel, Iared, Enoch, Matusalemme e Lamech (i 9 progenitori biblici del 10°, il cui nome Noè è il finale terzo del nome Ro-ma-no, che No è

Il 2,66 che deve aggiungersi all’unità centesima della realtà che è 100 nel suo reale lato esprime il dualismo dei 2 Elohim nati a Felitto (Salerno, Sacco) nel segno dei 2 trascendenti figli di quell’Isacco che trascende se stesso e pone Dio a sposo della sua sposa sterile e vero padre di G+esù, dopo la cessione della 1°genitura,

I sette in acronimo TAIEGEZ trascendono che <Z è Ge IA T>, cioè che Gesù in definitiva è IAhvè, il Dio messo in Croce, presso Sacco.

La incredibile cosa assumerà sempre più <senso> quando nell’anno 70 sarà acquistato da un certo Saccomani – nel comune di Ortonovo e tra gli ulivi – un nuovo Orto degli ulivi, già Getsemani, a indicare in modo vero ma trascendente, che quella <casa costruita per il padre> sarebbe stata trascesa e gettata via come il sacco dell’immondizia, come lo stesso nome di Gesù ch’è US e G.

Questi era l’ISACCO che Abramo avrebbe dovuto togliere di mezzo! Non il <figlio di Dio e della sterile Sara> dal quale l’infinita discendenza promessa! ma la cosa totalmente insensata del Gesù trattato da Usa e Getta, infine nel nuovo Getsemani del SACCoManI del defunto <eR+oman I.>, è Romano, Italiano, è quello Man essenziale uomo di tutto il mondo nella lingua inglese unificata, poi venerato nei Mani d’Asia e perfino nel Manitù, il Grande Spirito degli abitanti locali del nuovo mondo.

Dio è la questione personale di ogni Man!

Infatti è sacrosanto che quell’indubbio legame tra ogni relativo ed il Totale Assoluto di cui facciamo parte tutti, resti sempre nel contesto personale di un rapporto unico e privilegiato, rispetto al quale nessuna Religione deve mai prevalere, per soffocarlo e spegnarlo, nemmeno alla luce di ogni Rivelazione Divina!

Capitolo 2 Gesù non è un Usa e getta!

Ogni Religione, di ogni popolo e senza nessuna distinzione, è sempre finalizzata al bene dell’uomo e non di sé come tale.

Quel Cristianesimo che giunse a uccidere migliaia di persone, dopo un reale processo della Santa Inquisizione (!!!), per scoprire se un islamico si professava convertito in cristiano solo per salvarsi la vita … è stato il punto più demoniaco possibile cui fu portata una Religione totalmente opposta al volere di Gesù e che invece credeva in modo pretenzioso di essere nel giusto segno colla imposizione brutale e violenta a tutti del Vangelo “assolutamente salvifico” di Gesù Cristo!

Il vero Salvatore proclamò il <sabato> messo a servizio del bene personale dell’uomo, e non l’uomo finalizzato al bene del sabato, quando fu di fronte a chi era giunto al punto da uccidere due poveri vecchi che raccoglievano legna di sabato e che furono portati a Mosè per essere giudicati.

Mosè disse loro che avrebbe chiesto <al Signore> la loro giusta pena e poi riferì che Iddio li aveva condannati a morte!

L’Ebraismo era così tanto <essenziale> e così poco <umano> che la condanna a morte data da Dio in verità era quella data per fare entrare tutti e subito nel paradiso della Vita Eterna che viene solo dopo la morte.

Gesù ha liberato l’uomo da tanta immediata e violenta decisione divina di portare tutti subito in Cielo chi non celebrava il <Sabato>, poiché quello era il più clamoroso fraintendimento divino!

Il vero sabato, dedicato a Dio che riposa, è infatti il giorno proprio ideale dedicato a tutta quanta l’attività dell’uomo.

Dio – non potendo avvalorare l’1, che resta il numero del suo potere ASSOLUTO – avvalora il complementare 3 che esiste nell’Unità e Trinità divina.

Essa in 1 è trascendente mentre nel 3 <realizza> i TRE portanti Elohim di padre, Figlio e Spirito Santo, come il reale spazio cartesiano che è in atto assecondando le 3 componenti.

Ora dall’origine dell’intersezione comune ai tre assi, partono 6 distinti versi che seguono le tre linee perpendicolari tra loro che hanno in questo modo perfettamente scomposto ogni moto centrifugo, ma restano poi tutti i moti obliqui sorti dall’origine.

E che essi siano percorribili dall’uomo, mentre Dio (che percorre la terna) si riposa, è la cosa più naturale che esista.

Imporre la 7ma condizione di un moto espresso in 1 assecondando ogni raggio possibile, è quella che

determina realmente il vincolo ma anche il grado di libertà della sfera.

Ora è vero che ogni uomo opera per il meglio se lavora in quel giorno per assumere l’abito morale e ideale del perfetto Figlio chiamato alle future e inevitabili Nozze con Dio che attendono ogni uomo.

Ma è proprio su questa linea delle cose da farsi il 7° giorno che Dio ha creato il Libero Arbitrio e lo ha donato all’uomo. Infatti nei primi 6 comanda totalmente Dio, mentre all’uomo è lasciato il sabato.

Deve usarlo per il suo bene, ma questo – su quale sia il suo vero bene – è proprio ciò che è affidato al suo libero arbitrio.

Due poveri vecchi che necessitano di legna per scaldarsi, hanno dato ascolto al loro sano e Libero Arbitrio e non alla <forzatura della Legge>.

Non hanno mutato Dio in un IMPOSITORE, che impediva loro di compiere le cose da essi finalizzate al loro bene, e per Dio meritavano il premio di essere condotti immediatamente in cielo!

Dio lo fa anche per il Suo Figlio crocifisso come Empio da una fede che vuole togliere all’uomo il sacrosanto esercizio del suo Libero Arbitrio.

Questa facoltà è chiamata così proprio poiché rende ogni uomo il solo <arbitro> del suo destino, e se Dio lo concede e poi i suoi Sacerdoti si comportano come se esso non fosse stato concesso e arrivano a uccidere per questo, ecco che entra in scena proprio Dio che salva e porta in Paradiso chi una sua Cattiva Fede ha ucciso.

Se io lascio libero mio figlio e poi gli chiedo conto e se non ha fatto la mia volontà, io lo castigo, che Padre Buono e sincero io sono? Sono quel demonio che con l’esca della libertà, ha adescato tutti nel modo del peggiore dei possibili demoni.

La Fede, concessa a tutti in Libero Arbitrio, porta anche coloro che si giudicano Figli di Dio, ad essere i migliori figli, ma non di Dio, bensì di Satana.

Che siano questi i sacerdoti, i Caifa e i Papi, tutto poi rientra nel Disegno di Dio che permette la parvenza del male, ma solo per eliminarlo, nel bilancio finale, dopo di averlo fatto apparire <fatto>!

Capitolo 3 Io cerco il <mio> Dio!

Nella mia ricerca di quello che sia il mio bene, io do una indubbia valenza alla Sacra Bibbia, e la intendo – coerentemente a quanto io ho detto –posta al servizio del mio bene personale.

Così – visto che lo credo per davvero – leggendo il testo Sacro, l’intendo certamente fatto per il mio bene e in esso ricerco me e la mia famiglia, senza che ciò possa arrecare danni a nessuno di voi, poiché non ho nessuno scopo di imporvelo a vostra Religione.

Affermo anche, senza falsa modestia, che non si può trovare in tutta l’epoca moderna, un <cuoco> che abbia preparato un banchetto più ricco ed esauriente di questo mio, per chi si voglia cibare di una sua personale… <verità>.

Parlo della <vera> verità, in un contesto controverso in cui ogni causa in atto vero si toglie di mezzo, per mostrare il suo valore apparente e reciproco come un reale <figlio> della sua unità.

Questo asseconda il pensiero posto alla base della tesi di Galileo: <eppur si muove!>

Per quello che di essa rimase, dopo che lui fu costretto ad abiurarla, da chi credeva la Terra stare lì: al centro dell’Universo creato da Dio.

Creato per come rivelato a tutti dal primo versetto della Bibbia Sacra, e che è tradotto generalmente come leggibile nella traduzione della C.E.I. edita con la Bibbia di Gerusalemme.

Genesi 1,1

1 In principio Dio creò il cielo e la terra.

Io dimostrerò che questa versione è sibillina, e pertanto deve essere intesa correttamente, proprio per l’apparente assenza (ma sicura presenza) del soggetto singolare e ASSOLUTO dell’indeterminato creatore, che però si estrinseca nel Relativo.

Nel <mio> relativo, io che ho per cognome <AMODEO>, lo scoprirò essere proprio il Suo.

Vi mostrerò così che quando l’Assoluto è sceso relativamente in me, ha scelto a suo arbitrio come intermediario <Romano Amodeo> e – in mia morte e risurrezione – ha introdotto il mio strano gemello e nostro padre, chiamati a vivere tutti e 3 in terza persona come gli <Elohim>, 3a parola di Bibbia.

Il termine ALHIM è in modo manifesto una pluralità, che è riconducibile ad Uno Solo e fondamentale, ma che è basata sui primi 10 Fattori, nei quali il FATTORE ASSOLUTO si è calato.

Vi mostrerò che nella mia perfetta Gematria, Italiana di me che sono italiano, i 10 rientrano nel 111.111 x 111.111 =12345654321.

È un <Sali-scendi unitario>, simile ad una normale e reale scala, che sorregge la sua parte in uso, posta davanti e in salita, mediante quella discendente e invisibile 54321, in quanto posta dietro.

L’ 123 posto davanti come i primi tre gradini, è poi il fondamento unitario e spaziale nelle 3 prime cifre dello spazio, e si pone a base del 456, tre cifre poste come il secondo tempo delle 6 che formano lo spazio complesso, che va da -3 fino a +3 e che sale di 6.

Essendo esse lo spostamento unitario (di 123), 456/1 unitariamente l’esprime.

L’avere posto a denominatore 1, invece di 123, comporta, rispetto a 456/1 = 456, questa differenza reale, sapendo che 456/123= 3 + 141,379310/100. Si dà per scontato che ciò <trascende> il 3 intero, e il <141,381/100 -0,002310/100> in cui 231/10^7 si

estrapola, nella dimensione 10^7 unitaria del moto di 10^3 in 10^10.

Si estrapola come la reale presenza 1 del ciclo 10 del 23=Abele (il secondo figlio di Adamo, ucciso da Caino, oppure la reale presenza 1 di 66/3, ove 66 0 Romano).

Con questa <invisibilità> il 141,381 – sempre relativamente solo a me – ha in 141 la presenza del nome di Mariannina Baratta mia madre (84+57), nonché della mia sposa Giancarla Scaglioni (60+81) e ha nei 381 millesimi dell’unità 1.000 (del volume di 10^3) il nome esatto mio: Romano

Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo (66+78+26+51+113+47=381, ed è il nome segreto – pertanto – anche del mio Dio).

In tal modo è vero e reale per me che unificare 123 in 1 toglie matematicamente di mezzo 1/123 corrispondente all’eterno periodo di 0,00813, a partire dai centomillesimi che sono il lato 10^-5 elettrico che accompagna il 10^5 magnetico in 10^10 elettro-magnetico.

Considerato 913=<in principio>=BRASIT, il togliere di mezzo questo tempo 1/123 dell’unità <realizza> il lato 100 della realtà 10^4 e <manipola> il 381 del Nome segreto di Dio mutando prima in 381 in 318 e poi passando alla lettura trascendente e inversa data da 813. Senza fare tante manipolazioni, 381 si muta in 813 sommando a 381 il 432 uguale a 6x8x9, oppure a un piano avente i lati 216 e 216, ciascuno dato da 3x3^4. Questo 216, nei minuti secondi 86.400 di un giorno ne pone presenti

in quantità di 100+300, per cui è tutto il moto della realtà 400 in tutti i minuti secondi di un giorno terrestre.

Pertanto, quando il totale moto 381, riguardante 365 (i giorni di un anno terrestre) caricati di +16 (carica della realtà 4x4), si carica della presenza reale del piano in cui ogni lato è il piano 100+100 caricato di 16, allora si <gira> nelle sue cifre e da 381 passa a 813. Il che è accaduto per l’invarianza 9 assegnata al 6x8=48 del complesso 8 presente in tutti i 6 veri (in positivo e in negativo) presenti sulle 3 componenti dello spazio.

Quello di <eclatante> riguardante nominalmente me e i miei legali familiari fa ‘sì che tramutando 456/123 in 456/1 sono escluse tutte le componenti femminili dei miei legami reali, in mia madre e nella donna che ho sposato.

Resteranno vigenti in atto solo i 3 esistenti tra me, mio fratello e nostro padre, però in una reale relazione in cui tutti e tre siamo alla fin dei conti quella cosa sola porta come denominatore in 456/1. Questo con vera coerenza al fatto che nella relazione tra l’Uno e il Trino, Uno è assoluto mentre il Trino è reale. In tal modo quando il riferimento del 456/123 è tramutato in 456/1 sono raccolti in 1, sia i tre maschi come l’ intero 3 .

Un 3 dispari, maschile, che nel tempo della sua reale esistenza, sia le 2 femmine nel valore intero cabalistico 141, alla dimensione unitaria dei centesimi del lato 100 della realtà 100x100.

Ciò pure essendo, nel suo tempo decimale, i 381 millesimi interi del totale e trino 10^3, proprio del nome segreto di Dio, in cui si muove il 2,31 che lo porta a 379,31, l’intero 7+7+7 nell’intero 100+300, nel tempo trino del ciclo 10 e unitario nel centesimo di 100.

Tutti quanti questi essendo chiaramente presenti nel 456 : 123 = 3 +141,37931.

In Bibbia gli unitari 456/1 sono totali 457, per la nomina come Malaaleel del 5° fattore Malaleel (presente con due <a> in 4a e 5a posizione solo nella versione di riferimento della C.E.I.) … il che non altera nulla ma determina l’unità nel denominatore 456/1 dato al nome senza la doppia <aa>, nel mentre lo indica anche: che la <a> dopo il <Mala> è una <a> “cattiva, maligna” e da porre a denominatore, a rendere il tutto unitario, ossia riferito all’ASSOLUTO).

Tutti i numeri 1 posti a denominatore dei numeri interi, li rendono “unitari”, ma sempre riferendoli all’ASSOLUTO. N, infatti, sarebbe di per sé unitario come N/N e ben ricordando che solo Dio è quel che è il valore decimo di sé posto a immagine del ciclo 10.

Capitolo 4 1° libro della Bibbia: «B.R.A. sia romano»

è il titolo del primo libro e il suo significato in lingua ebraica è espresso con “In Principio” poiché questo è il primo <atto> reale compiuto da quello ASSOLUTO posto al principio del tempo, dello spazio e di ogni altra definizione reale dalle quali Esso non p delimitato, ma che è Esso a determinare in se stesso. Mentre l’ASSOLUTO sta nell’indice ZERO posto su ogni numero esistente N, il 1° atto reale dell’ASSOLUTO quando adotta i numeri a immagine e somiglianza di se stesso, sta nel mettere la sua Unità Assoluta a base di ogni numero N e determinando “In Principio” ogni N espresso col riferimento non alla

unità di N stesso, ma dell’assoluto Padre di ogni numero, attuata mediante il calcolo reale di N^0. Pertanto va corretta la visione <relativa> che porta a intendere comunemente N/1 un numero <unitario> poiché riferito al <suo> valore reciproco 1/N. Che di fatto lo sia – così riferito – questo riferimento al suo stesso valore reciproco tira in ballo l’entità Assoluta che si avvalora proprio come quel numero 1 che poi sembra <servile> poiché 1xN =N <avvalora> in unità <trascendente> ogni numero 1, mentre ZERO dimostra la sua <onnipotenza> azzerandolo totalmente, per quanto grande e immenso N possa essere.

Ebbene BRASIT definisce <in dettaglio> l’ordine con il quale il suo totale numero entra in realtà.

02=B ordina tutto mediante il 1° numero primo, reale in quanto 1/1 e tuttavia trascendente, poiché dato da 2/1 il che implica 3.

16=R chiama in causa il 2^4 che chiama in causa il 2 nella 4 dimensioni dell’Unità e Trinità del tempo e spazio.

01=A presenta giustamente 1 come il comando terzo.

17=S introduce il creatore nel 7° numero primo che dona la curvatura 7 al ciclo 10.

09=I introduce la velocità 3/1 della Trinità sull’unità, quando – come JHVH – il 3/1 interagisce x3/1;

18=T introduce il piano avente i lati di 9 e 9.

63 pone in atto il moto di 3 nell’energia 66 avente un suo nome.

16=R è il 1° Dio Uno e Trino, 4, al quadrato;

13=O è 2° nel moto in essi dello spazio 3;

11=M è il flusso nel 13 dato da 11 +1+1 (area);

01=A è l’unità della realtà a 4 D. come 4° ordine;

12=N è lo spazio 3 che avanza nella realtà 4

13=O è lo spazio 3 che avanza col ciclo 10

66 è il nome dell’energia potenziale

Pertanto il 63 di BRASIT parte dal 66 dell’energia quando, su ciascuno dei 6 versi che esistono sui 3 assi componenti lo spazio, il ciclo 10 esiste nell’1

ASSOLUTO, come quell’1+10 dato da 10^1 x 10^10, il che dona unità al 10 e fa esistere il 10 in dieci 10 interattivi tra loro. Poi usa la reale Trinità e pone in atto tutto il suo moto in Romano.

Dico subito a chi storce il naso per il fatto che io chiamo l’energia potenziale con il mio nome, dicendogli che anche se fosse così, io sto cercando me stesso e il mio nome nell’essere Assoluto.

L’ho enunciato come il mio stesso fine ed ora non dovete storcere il naso, visto che ho trovato proprio quello che cercavo.

Chi cerca trova.

Precisato questo, non è poi nemmeno vero che io sia partito dal mio nome: l’ordine con cui i valori entrano in campo non c’entra proprio nulla con me.

Ed è innegabile che ove <Io sono colui che sono> è l’Unità e la Trinità data dall’esponente 4, che con 10^4 poi “realizza> l’unità data da 10.000,

questo 4 che opera per il 4 che è e solo in base a se stesso coinvolge il 16, e lo fa <In principio>.

Tutto poi è derivato allo stesso modo da quel principio, poiché (come il 3 in 66) è ora il 3 esistente in 16 a ricavare subito dopo il valore 13.

E il 3° ordine, che chiama in campo il volume, dovendo esprimere il 3 come un volume lo scinde nei tre dati da 11+1+1, tanto che – nel 13 rappresentante un volume, 11 è il reale flusso del piano unitario a lati 1 e 1.

Che l’opera di estrinsecare sempre ogni cosa dal precedente, nel 4° ordine estrinsechi il ciclo 10 presente nel flusso 11, ottenendo l’unità alla 4a dimensione reale, è la cosa più linda e pinta che vi sia.

Che sia ROMA il nome dato all’energia potenziale quando con il 41 è la presenza 1 della realtà intera 40 ciò mostra fino a che punto DIO sia stato alla base della fondazione di ROMA… e non stupitevi: l’ASSOLUTO sta alla base della fondazione di ogni cosa e per il valore che ha il suo nome.

AMOR (che sovverte totalmente l’ordine di ROMA) non per caso si incarna nel Cristo poi fatto uccidere dagli Ebrei usando il potere di Roma.

Ebbene, contro l’esistenza in atto reale di ROMA, si impone il finale terzo del nome trisillabo con un significativo ordine definitivo: NO!

Questo NO infine espresso contro l’energia presente in atto 1 nella realtà 60, è quella che si <carica tutta> nell’esistenza in terza persona del <NO è!> che realizza la biblica fine di tutto il mondo

reale fondato sulla presenza unitaria della realtà di Roma.

Che <Roma-no!> sia poi ogni abitante di Roma

rimanda a Bibbia libro 1, capitolo 25 in cui il Signore risponde ad una donna sterile ingravidata solo da Lui, che ha nel grembo una <nazione> (ROMA) e un <popolo> (ROMANO) che è più forte di quello di Israele (nome <aggiustato> a Giacobbe per aver combattuto contro Dio e contro gli uomini ed aver vinto.

è proprio a questo punto che leggendo BRASIT si vede che alla fine il <SIT> rimandi in latino al congiuntivo indicante il che <sia “romano”>.

A questo punto, BRA si separa e vale 19, e quando esiste nei 100 anni che sono il lato reale della realtà di 10.000 anni, BRASIT assume il significato:

1900, sia Romano!

DICIANNOVE 100, Sia Romano!

DICI ANNO, V’è 100, <sia Romano>>

OSA ANNA, nel più alto dei cieli.

Anna, la dolce metà dell’ANNO è il mio 3° nome ed è la chiara ESSENZA reale del mio primo nome. Infatti in 66 <vi sono i DUE SEI> di quanto è <bisestile>, E 183 sono i giorni esatti della metà dell’anno Bisestile … della sua dolce metà che divinamente trascende il 381 letto da destra a sinistra e che è tutto il Nome Segreto di Dio, in Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEOI (66+78+26+51+113+47.

Ciò mentre 19 + <Sia Romano>= 27+66 U 112/1 che nel suo numero assoluto è il 113=Romano Amodeo, p il 113=Torquato; è il 113 dato da Ro+A+An+Pa+To+AM (l’acronimo a due cifre) e, nelle 12 cifre escluse dalle prime e dalle ultime 2 in ogni nome, che valgono 136, e che con il 136 : 12, sono 113/10 ciascuna.

Nel valore di 913 anni, Ebraico, il Dio Creatore sta negli 87 anni totali assunti da quel Romano che sia stato messo in campo come un <bionte>=Benito.

Se è vero che <in principio> riguarda me morrò nel 2.025.

Intanto <In principio> vale, nella Gematria Italiana 21=In e 99=Principio, per cui vale lo stesso 112 del <BRA sia Romano>.

Poi – con il nome 381 totale dei miei 6trasceso nel 183 della <dolce metà dell’Anno> si avvalora la relazione tra BRASIT e gli anni stessi della Terra, nella presenza ¼ del suo ciclo 10. Infatti 365,25 x 10/4 = 913,125.

Ciò mette in relazione la mia vita con il 7°

Fattore, chiamato Ènoch e vissuto – per come scritto

in Bibbia 1,5 – gli stessi 365 anni corrispondenti agli interi 365 giorni dell’anno terrestre.

In Bibbia è scritto inoltre che Enoch camminò due volte con Dio, l’ultima delle quali fu quando <non fu più poiché Dio lo aveva preso>.

Accade allora che il Fattoriale del 7° Fattore nei suoi 365 anni vale il 25,1041 x 10^777, indicante esattamente il 4 ottobre dell’anno 25 in cui io ho compiuto gli 87 anni che +913 (in principio) definiscono l’intero valore Trino del 10^3.

L’espressione esatta del 25,1004 è ottenuta togliendo allo 0,1041 il valore 37 dell’anno in cui io fui concepito, escludendo con ciò tutti i limiti del passato.

Per arrivare al 4 ottobre occorre aggiungere esattamente le 9 lune di 28 giorni di una gestazione ideale, che le porta al palindromo dato dai 252 giorni.

In tal modo, la mia vita, iniziata il 1938,0125, vale nel suo principio in 125 decimillesimi dell’anno come nella sua fine quando i giorni e i mesi –terminando nel 2.025 da un principio collocato nel 1.900 – vede trascorsi i 125 anni corrispondenti ai 125 giorni e gli <ultimi> valori che dettagliano i 1938 anni diventano i <primi> 125 anni collocati alla fine.

Nello stesso tempo, sono esattamente quello 0,125 che è escluso in BRASIT=913 (dato dalla presenza ¼ dei 10 anni terrestri risultanti 913,125).

Questo 125 è uguale a 10^3 diviso per le 8 quantità appartenenti al complesso volume dato da 2^3=8, e dunque divide in modo ideale la presenza complessiva.

Anche 252, che sono i giorni aggiunti al 25 gennaio dell’anno 25 e che porteranno fino alla morte nel giorno di San Francesco, è ideale poiché vale la presenza assoluta 1 di Padre=40, Figlio=65, Spirito=96, Santo=61 per il totale 251 dato da 40+54+96+61.

32.029 giorni di vita totale saranno ordinati in modo supremo dal 10° numero primo 29, e dalle migliaia (=10^3) del 2^5 =32=il complesso 8 in tutte e 4 le dimensioni della realtà.

Il nome stesso della TERRA presenta infine RA (Romano Amodeo), nel principio del TER=3 Romano

La Terra è collegata dai numeri alla mia persona oltre che per il suo nome proprio, per le sue quantità, quando esse sono piene, come mio è l’anno bisestile che presenta il 100, lato della realtà, presente nelle tre componenti dello spazio e il 666 che è il valore intero dell’energia potenziale che si realizza in tutta l’espansione dello spazio 3 nel lato 100 della realtà. Mentre questo è vero con riferimento all’unità dell’anno, è vero anche in quello relativo alle ore 24 del giorno, che partono dall’”essenza” 26 data dai <due sei> del 66 ed estrapolano con 1 e 1 l’area trasversale, nel suo flusso che resta residuo nel 26 -2 = 24.

In quanto ai 1.440 minuti primi componenti l’unità di un giorno solare, quando si tiene conto dei 4 anni per rendere intero un giorno, dal valore del quarto del giorno esistente in ciascun anno, e lo si aggiunge al ciclo 10 del 144 dato da 12x12 (le ore interne alle 24) allora diventano i 1.444 minuti del giorno siderale, riferito alle stelle fisse rispetto alle quali si muove tutto il sistema solare. Allora la realtà, nel suo tempo ½ del suo lato 100, ossia in 50, sottratto nuovamente con 12 tutto il flusso 6+6 interno al 66, resta quel 38 il cui quadrato determina i 1444 minuti del giorno siderale, In tal modo lo esegue ancora una volta tramite l’anno 38 in cui io sono nato, nel secolo dato dalla metà esatta del 38, che è il 1.900. In tal modo anche il tempo minuto è interamente condizionato dall’anno 1.938 della mia nascita. Anno che – riferito al suo valore 1/3 di quanto esiste su una sola delle tre componenti dello spazio, si allinea unitariamente con quel 646 che è il valore nominale Biblico degli Elohim, e che nel suo solo tempo ½ valorizza i 969 anni esatti che la Bibbia ha concesso al suo fattore 8° (nominato Matusalemme) e che in 8 è ½ della varica intera 16 data dall’Unità e Trinità quando è interattiva unicamente con sé.

Quando la Terra è considerata nel valore dei suoi minuti secondi, e i 1440 minuti solari si moltiplicano per i 60 secondi esistenti in ogni primo, divenendo 86.400, ancora una volta tutto ciò ha inerenza con il

valore al quadrato di 111.111, uguale al 12345654321 che già avevamo incontrato e parzialmente esaminato.

Nella determinazione dei minuti primi è la dimensione 12,3456 ad agire; basata sempre sul dio <Io sono colui che sono: io sono> che è discendente e la sostiene nella sua unitaria salita.

Escluso il solito 12 che rappresenta tutta l’espansione nei 6 parametri ortogonali dell’origine elettrica agli stessi 6 a concentrazione magnetica (che sono contenuti nel 66=Romano, 60 come elettrico e 6 come magnetico nella discesa nel tempo decimale che ne presenta solo l’apparente prospettiva decimale), il tempo 0,3456 è a 4 dimensioni nelle sue 4 cifre decimali, e ciascuna delle 4 vale 0,0864, la quantità 10^-6 dello spazio complesso (positivo e negativo) degli 86.400 minuti secondi di ogni giorno di rotazione attorno al Sole.

L’energia 66=Romano, quando agisce le 70 volte colle quali il 30=Adamo si muove nel lato 100 della realtà, raggiunge l’anno 4620 che difetta solo di 66/6 (unità lineare di quell’energia 66 estrapolata in quanto messa “In Principio” quale la pura presenza dell’esatto spostamento 70 volte del 66).

La Bibbia asseconda tutto questo spostamento totale definendolo come tutto il moto di Israele quando entrò in terra d’Egitto con 70 persone (padre compreso) e 66 che uscirono dai suoi fianchi, mentre 3 erano già entrate in Egitto con Giuseppe e i suoi

due figli maschi colà avuti e che Giacobbe avrebbe accreditato a figli suoi.

Poiché 66 x 70 +66/6 = 4620 +11 = 4.631, in Bibbia tutto il versetto 1,1,1 (libro, capitolo e versetto sempre 1) nel suo valore 4631 asseconda il moto dei 70 in tutte le 66 volte del loro puro valore energetico, e nell’unità in linea 11, del valore energetico, uguale al moto 1 del ciclo lungo già 10 di per sé.

In tal modo, mentre tutte queste dinamiche unitarie, nel ciclo 4.631 degli anni, nel ciclo dei 4 anni che unifica il moto 300 del 66; nel ciclo nel ciclo dei minuti primi e dei minuti secondi, nel giorno, sono dati oggettivi riguardanti il movimento della Terra, tutti essi collimano coi valore soggettivi dell’energia denominata Romano, che ha sei nomi per un valore totale di 381 unità data della 365 intere di 1 anno caricato delle R=16 unità che lo portano al 381 che è il valore cabalistico di tutti i suoi nomi, mentre il 3° nome ANNA=26 sembra essere <la dolce metà del Sig. ANNO=38, e dato da 26+6+6> che realmente, nella metà dell’anno intero e bisestile è il 183 ordinatamente trascendente il 381.

Questa mamma Anna, nata 1.909,0629 dista dal 1.938,0125 di Romano anni 28,9496 che rispetto al <re dei re> dato dal 29, nella sua qualità di 10° numero primo, vale il moto in esso di 504 decimillesimi della realtà unitaria diecimila, che sono tutta la realtà dei 4 nell’unità del tempo ½ di tutto il volume 10^3, ordinato nella lunghezza 1.000 del

piano a lati 1 e 1. Mia madre ANNA e <dolce metà> (per come visto) nell’anno bisestile, nel 500 è la dolce metà dell’Universo mentre è nei 4/10^4 la presenza Una e Trina della Realtà dello spaziotempo.

Mio padre, nato 1.907,0707 dista da 1938,0125 la quantità di anni 30,9418 che rispetto al 29 stesso dell’enunciato <re dei re> del 10° numero primo è +1,9418 il che realizzerà solo nel 1.941 e colla nascita del suo 2° figlio, nato 1.941,0217 quel complesso totale dato da (4+4)/10^4.

Così alla nascita del suo primogenito avrà esattamente le 1116 decine di anni che in bibbia sono la somma dei primi due nomi BRASIT BRA = 913+203=1.116 (e sono in decine essendo 10 quale il padre di 1), nel mentre alla nascita del 2° i giorni saranno gli interi 12.279 che sommati alla realtà 7+7+7 portano a 123 intere centinaia di anni, quelle che poi sono pregresse in 123456 laddove il 426 che è il valore nominale di tutti i 6 nomi del secondo figlio (che uguagliano il valore dei primi 9 Fattori Biblici che hanno creato il 10°) escludono il valore 30 del decimo Fattore denominato Noè, così come lo esclude il 426 che se lo considera e non l’esclude, diventa esattamente 456/1 (considerando il Malaaleel, nominato così solo nella Bibbia della C.E.I. la Bibbia di Gerusalemme, che è quella unica tra le tante a dare il valore assoluto 457 unitario in 456/1.

Ebbene, queste 123 quantità 100, presenti in 12.279 +21, le ritroviamo intere con la realtà data dalla velocità della luce quando con 2,99792458 moltiplica il 4.096 dato da 2^12.

Accade realmente nei giorni 12.296 del padre alla nascita del suo figlio numero 2, che avrà avuto lui pure i 6 nomi che aggiunti ai 6 del 1° diventano 12. Allora 2^12 = 4.096 sono i 2 figli del padre, caricati al numero 12 di tutti i loro nomi.

Poiché 2,99792458 x 2^12 = 12.279 +0,49907968, valore decimale dato da 1/2,00368806840, vediamo come il tempo aggiunto considera come al tempo esatto ripartito tra i due fratelli in ½, è aggiunto ancora un tempo che nelle reali 36 quantità decimillesime sono il 6x6 insito in 66 che nel nome reale sta nelle 36 lettere componenti il nome del 1°genito, mentre il numero 88 indica il moto dei 66/3 dell’energia 66=Romano, del 1° nome del 1°genito (alla dimensione 10^-6, nel mentre quella 10^-10 (a dimensione intera atomica se l’altra è in metri) pone il moto 9+9 dell’energia 66, ove quel 18 è tutto il moto di 2 nel 10+10 della presenza in tutto dinamica del ciclo 10.

Ciò dimostra una coerenza totale, tra i valori cabalistici e i valori reali del percorso in giorni della reale vita del padre, Luigi Amodeo=101 uguale al 26° divino numero primo e alla somma cabalistica di tutti e tre i figli di Adamo ed Eva, nessuno escluso.

Con Romano=66 esiste anche il 111.111 (dal cui quadrato è scaturito tutto il 12345654321) ed è il flusso su una sola delle 6 linee di azione presente nel Sistema Tridimensionale, dell’energia a 6 cifre

666666 data dalla Trinità dell’energia potenziale il cui giusto nome suo è Romano=66.

Quando essa <è quel che è> (ossia è JHVH), allora, interagendo con sé, genera 12345654321 simile ad una scala in <sali-scendi> in cui la parte discendente <sostiene> quella 123456 in salita, come un <Dio Trascendente> dato giusto dai nomi:

Sono il modo completo con il quale Dio diede il suo nome a Mosè come dal π = 3,14 di Esodo:

Esodo 3,14

Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!».

Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi».

Sulla divina e trascendente base del 54321 in cui 543 è l’innominabile nome IHVH che si è nominato a Mosè <Io sono colui che sono> e 21=7+7+7 è la Trinità del Creatore dell’esistenza in 7 giorni espressa solo dalla Unità di <Io Sono>.

Ebbene, vedremo come il titolo del primo libro della Bibbia, che, tradotto letteralmente “In Principio” (e non in “Genesi”) vale 21+99 =120 (giusto quanto sarebbe il <B.R.A. sia romano>=2+16+1+27+66 = 112, quando fosse reso muto aggiungendo l’H muta), mentre è assoluto in 113, diventa Genesi 1, 1-3.

113 è giusto l’Unità nella Trinità, del nome

Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo quando l’unità è data dal tempo decimo espresso da ciascuna delle 12 lettere del nome, quando da ciascuno dei sei nomi sono tolte le prime e le ultime due lettere. Romano si riduce a ma, Antonio a ton, Anna sparisce, Paolo a o, Torquato a rqua e Amodeo a od . Ma+ton+o+rqua+od suggerisce <ma SULLA

CROCE, o R. qua o Dio> e vale 136 nella somma delle 12 lettere, ove 136/12 = 113/10 quando 112/1 è assoluto in 113 rispetto al tempo unitario sempre nel decimo che si ha, diviso per 10.

Pertanto, 113 (assoluto ed Uno nel tempo) è poi Trino, essendo 113 in tre forme diverse. 113 in Romano Amodeo; 113 in Torquato; 113 nell’acronimo dualistico in principio con Ro+An+An+Pa+To+Am=29+13+13+15+31+12=113.

Nel mentre anche Romano è Uno e Trino, essendo: 66=Romano; 66= NINLTE=12+9+12+10+18+5, le penultime lettere;

66=OOAOOO=13x5+1, le 6 ultime lettere.,

Anche Genesi, nel capitolo 1 e nei versetti 1-3, trascende questo assoluto 113 uno e trino che sta anche nel lato dell’area 1,25 dello spazio-tempo in cui √ 1,25 =1,180339887 ha 339 dato da 3x113, mentre 887 è il moto di 113 in 10^3.

Ciò essendo 1,180 uguale a 1,13+0,05, e dunque il 1,13 nei 5 centesimi del lato 100 dell’Universo.

« B.R.A. sia romano

B.R.A.: A.L. lui ; Amodeo Luigi Allah, lui

Il che, letto in italiano, da sinistra verso destra, è MIHLA ARBT IS ARB e trascende uno straordinario incredibile: <Mi muto là (a Milano) ARBT is ARB

(per

il mondo): l’ARBITRO ch’è l’ARBITRO!>

In relazione alla mia personale visione della sacra Bibbia, io posso affermare che l’arbitro sia veramente l’Arbitro di Amodeo Romano e Benito, che in Luigi Amodeo nostro padre è stato generato il 7-7-7 dell’anno 1.900 unitario nel secolo 19 dato da 400 -381 (come il moto in 100+300 della somma dei primi 16 n. primi e Nome segreto di Dio).

In relazione alla mia personale ricerca delle mie radici che mi legano a Dio assieme a mio fratello, mio padre e mia madre, posso affermare con certezza che io le ho tutte quante ritrovate!

Sono le mie, certo e non pretendo che siano anche le vostre e che dobbiate mettere all’origine della vostra esclusiva e unitaria trascendenza dell’ASSOLUTO, nel relativo delle vostre persone! Io non sto assolutamente fondando una nuova

Religione, che poi porti anche me e la mia famiglia a essere imposti un giorno con la forza totalmente anticristiana di una nominata <Santa> Inquisizione demoniaca.

Io dico BASTA! a tutti coloro che con abiti sacerdotali pretendono di imporre ad un altro il LORO abito mentale e morale come il Suo vero Dio.

Questo cui sto giungendo è certo il mio Dio, e se vi giungo IO che affermo che ciascuno di voi deve avere IL SUO, con la sola prerogativa indispensabile che sia voluto come quel Dio del BENE PERSONALE che coincida con quello di tutti quanti gli altri, forse è perché l’ASSOLUTO si vuole riscattare da tutte le

FORME FISSATE da Uomini a immagine di Dio , e poi imposte alle genti, come volere di Dio e non di loro!

Dio si fa riconosce in tutti i modi nel suo legame a me e alla mia famiglia proprio per il deliberato scopo che io ho di liberare tutti gli uomini da ogni forma di Dio che debba valere per tutti!

Come non esiste un unico Satana, ma la sua realtà si concentra in ogni male possibile e immaginabile che esista in ogni possibile forma in tutto l’universo, così – nel campo reale e determinato che è l’esatto valore RECIPROCO del Dio Assoluto e Indeterminato, noi qui dobbiamo avere ciò che ha creato Dio e ce lo ha fatto sapere con le prime tre parole della Sacra Bibbia.

Davanti alle tre parole sta un numero 1 che –mentre sta contando il versetto 1 del capitolo 1, del libro 1 – sta esprimendo con quel numero che trascende il testo il valore del SOGGETTO ASSOLUTO, composto da soggetto, verbo e complemento oggetto.

1 è il SOGGETTO ASSOLUTO e invisibile, ove è creduto debba valere solo il testo.

BRA, che è tradotto nel significato di <creò> è il soggetto reale e relativo in cui si è realmente calato il Dio Assoluto e l’ha fatto Uno-Trino in BRA <sit> BRA.

ALHIM è il complemento oggetto, e sono gli stessi Elohim espressi prima in modo Uno e Trino.

L’assoluto ha imposto una sorta di DEI che non sono DEI, ma solo a immagine e somiglianza di essi.

Pertanto non dovranno mai essere deificati, come purtroppo sempre l’uomo fa creandosi idoli rappresentativi.

Benito, Romano Amodeo e il loro padre Luigi Amodeo sono certamente a immagine e somiglianza di Dio, ma in quel Dio che espressamente chiede all’uomo di cessare di porlo su un altare e chiuderlo in un tabernacolo, per tirarlo fuori nei giorni di festa e celebrarlo e osannarlo come se fosse solo lui, il Cristo, il Dio Figlio unico per Davvero!

Nel vangelo al battesimo di Gesù colle acque del fiume Giordano, così Dio presentò suo Figlio.

Matteo 3,17

Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto , nel quale mi sono compiaciuto ».

Non sto togliendo santità e persona divina al Cristo veramente presente nell’Ostia, ma sto elevando a Figlio di Dio anche colui in cui Dio non si è compiaciuto!

Tutta la visione personale della creazione dell’universo di Dio, riguardante il tempo e lo spazio dell’esistenza di quella persona, è opera soggettiva e singola relativa.

La relazione è operata dallo Spirito Santo di quel soggetto, in unione piena con la Persona dello Spirito Santo Divino trascendente ogni singola persona.

La funzione <divina> dello Spirito Santo è così quella di unificare ogni RELATIVO, riportandolo nell’ASSOLUTO come una sua parte all’interno di una totale RECIPROCITA’.

Ogni uomo creato a immagine e somiglianza di Dio ha il sacrosanto diritto di chiamare l’ASSOLUTO col nome di PADRE NOSTRO, 40+89 = 129 = 10x10 +10° Numero Primo!

Ove Dio ha affidato tutta la costruzione relativa ai numeri, il Padre=40 è tutta la realtà una e trina data da 10+30: mentre il NOSTRO=89 =100 -66/6 è il moto su una sola linea-tempo, dell’Energia 66 chiamata Romano, che rende equivalente il nostro all’intero suo flusso nel piano 10x10 Divino. Il complesso, determinato dalla loro somma è il Piano Divino 10x10 che si muove nel 10° numero primo 29 cui l’ASSOLUTO riconosce il titolo di <Re dei Re>, all’interno della <Corte> espressa da 16

Generali e il cui valore totale è il Supremo 381 .

Tutta l’Esistenza Reale ha questo <Summit> come il valore di quel <Nome Segreto di Dio> cercato invano dai Cabalisti Giudaici.

All’interno di questo 381, GESU’=48 compartecipa con quel flusso complementare 462 equivalente al moto di 38 in 10^3, nel mentre – in potenza di potenza – è il moto di 0,0625=1/16 (valore medio dei Generali del Summit) nell’unitario complesso dato dal 4+4 il cui prodotto dà il valore medio dei 16; infatti 381 : 48 = 7,9375 = 8 -1/16

8 -1/16 = 6,6666 +(1,29 -0,0191) il che mostra la Potenza di Potenza di Gesù.

Essa è equivalente giusto all’energia potenziale 6,6666 che non si muove interamente dei 129/100, essendoci in 1,29 uno 0,0192 uguale giusto al52,356020942408376963350785340314… che nelle 30 cifre decimali mostra PI greco, nelle 26 con 785340 mostra in 78/22 cifre la trinità del Dio 26+26+26, poi con 53/24 cifre il culmine dato dal 16° n. primo, e con 40/27 cifre il Padre (a cifre 3^3).

Nelle 20 cifre, con 83/13 mostra lo spazio 3 in tutto il complesso 80; con 76/15 mostra il moto intero ciclico 10 dell’energia 66; con 96/17 mostra il moto Uno e Trino in 100 quando le 17 cifre sono il moto totale del 7° numero primo; con 335/20 mostra il moto di 30, ciclo 10 dello spazio 3, nell’anno di 365 giorni, intero come 10 cifre approfondite di 10.

Nelle 10 cifre decimali di 52,3560209424, 35/100 indicano tutto il moto 7x5/2 cifre; 60/4 cifre della realtà indicano tutto il complesso spaziale del ciclo 10 in tutti i 6 versi esistenti nei 3 parametri dello spazio; in tal modo i 3560 decimillesimi della realtà 10^4 sono il moto di 3/1x3/1 (=c^2) nei 365 giorni interi del ciclo annuale, mentre l’intero 52 che ne computa le settimane equivale al 26+26 del Dualismo del DIO=26, l’alfabetico creatore dell’ANNO=38 in 7 giorni, operato con ANNA=26, la <dolce metà> del dualistico 52.

È dolce metà per davvero, poiché – creando ½ anno intero nel bisestile di 366 – ne attua a 183 totalmente inversi al 381 del Nome segreto di Dio cui 48?GESUì è rapportato, nella potenza di potenza data da (10^381) ^1/48.

209424/10^10 dettaglia alla dimensione atomica 207.542 + (2.000 -118) in cui 207.542 (complemento di “c” velocità della luce in 300.000.000 velocità assoluta, è il piano trasversale del massimo flusso elettromagnetico.

Infatti; laddove 118=59+59 è il dualismo-limite del 17° numero primo che trasla in quello dato dal 10.000 che trasla di 1.000. Questo è quanto <dettaglia> il 52,3560, fino alla dimensione atomica. 52 è l’intero

3560209424/10^10 va fino all’Atomica; 0837696335/10^20 dettaglia l’Atomica; 07853403140/10=30 dettaglia la sub. A.

E tutto questo – per descriverlo così nel dettaglio e nel limite che più vogliamo è tutto contenuto le rapporto 381/48 posto tra il Nome Segreto di Dio e quello 48=7+5+17+19=GESU’.

Questo ordine progressivo determina la gradualità del comando.

07=G “ordina” quanto moto di 3 in 10; 05=E “ordina” che è 10/2; 17=S “ordina” che è il 7° N. Primo; 19=U’ “ordina” che è anche l’8° N.P.

48=GESU’ è il 4+4 complessivo che va in tutti i sei versi del sistema tridimensionale.

Capitolo 6 Gesù, prediletto compiacimento di Dio.

Gesù è prediletto nell’OSTIA consacrata di chi dona il suo corpo e sangue per il bene di ogni uomo, e il suo gesto andrà sempre ripetuto.

Ma è l’ora di togliere di mezzo la distanza che è messa in campo tra ogni Figlio e suo Padre, imponendo la verità per la quale OGNI PECCATO andava CANCELLATO e PERDONATO a chi l’aveva solo ricevuto come imposizione!

Perché Abramo, che ha frainteso Dio alla grande, quando ha compreso <uccidi Isacco> quell’ordine gli aveva dato secondo il quale doveva solo toglierlo di

mezzo come il reale padre e sposo di una donna sterile. Solo DIO sposa una sterile e le dà un figlio!

Ebbene Abramo aveva accettato di passare alla storia come l’assassino di suo figlio, avendolo creduto ordinato da Dio!

Tanta importanza Dio ha dato alla Fede personale (anche quando basata su totali fraintendimenti …) che Dio lo elevò a padre di tutti gli infiniti figli e popoli che avrebbero popolato l’intero Universo.

Il vero DIO di ogni uomo è quello in cui lui ripone tutta la sua Fede. E non è quello che l’ASSOLUTO vuole imporre e che sia uguale per tutti e in ciò sia DETERMINATO.

L’ASSOLUTO resta indeterminato nel campo reale proprio ponendosi in relazione come controparte totale ad ogni Figlio creato a immagine e somiglianza di suo padre.

L’ASSOLUTO

FECE GLI ELOHIM!

La quarta parola <AT> è una domanda che ha in sé la sua intima risposta.

Essa si traduce nella domanda <chi, cosa?> posta subito dopo gli infiniti Elohim creati negli Spiriti umani a immagine e somiglianza di Dio.

<QUESTO!>

Questo è l’intima risposta attaccata subito alla quinta parola CIELO.

La sesta è un nuovo <botta e risposta>.

<E CHE COSA?>

<QUESTA TERRA>

E con questo creando, sia la nostra Terra, sia quanto riguarda solo me, RA, Romano Amodeo, nel segno TER del TRE ROMANO.

Ma questo TRE romano, il cui acronimo è RA, è solo una terna di generale riferimento posta esattamente al centro di tutta la Relatività Generale, ad esserne l’arbitro nel suo giudizio.

Il giudizio suo è quello del <valore di mezzo> affermato dal Buddha, e che è l’Arbitro Unico tra tutti i possibili eccessi della destra sulla sinistra, dell’alto sul basso, del davanti sul dietro.

È indiscutibile che per me, Romano Amodeo, l’esistenza reale sia iniziata col taglio del cordone ombelicale che rendeva la mia vita dipendente da quella di mia madre.

Ma è allo stesso modo indiscutibile che ciò sia vero per ogni vivente, sulla base dell’Infinito Universo generato per una divisione che entra in atto solo nel campo mentale dello Spirito.

Ogni Natale Umano sorge nel punto di mezzo di tutto l’Universo da Lui creato.

È lo stesso Universo? nemmeno per idea! Sono tutti Universi “come fossero paralleli”.

Quando lo Spirito di Dio presente in ogni persona, eseguì la divisione di 1000/99. mise in

essere quel <SIT>, quel <Che sia Romano> e che l’Energia potenziale si mutasse in una <realtà> appartenente al campo della intera immaginazione divina.

Il primo risultato della divisione, dato nel 10 intero (con resto 1, dunque nel 10/1 relativo) non fu creato in questo solo 1/99, ma furono ben 99 Elohim, e ciascuno 10/1.

Si raggrupparono in tre 33 e furono denominati Padre, Figlio e Spirito Santo, nomi assunti dalla Trinità stessa di Dio.

Ogni Spirito Umano appartiene a questi valori, avendone in quantità differenti, il che determina che in ogni Spirito la personale terna è sempre obliqua.

Se solo una sua componente fosse la stessa, lo sarebbero anche le altre tre perpendicolari.

Pertanto questo 99 che si pone a divisore del 1.000 (e sono gli altri 99 nomi di Allah nel Credo Islamico dati da 100 -1) diventa tutto esistente nell’angolo giro e va a occupare, diretto in tutti i possibili modi, lo spazio-tempo universale.

Esso è determinato dai 1.000/99 che già tutti sono presenti in questo puro rapporto, semplicemente VERO e al quale Dio si è rivolto, per agire in Spirito di Verità.

Essa è affidata tutta alla matematica e a tutte le altre regole che a mano a mano l’uomo scopre esistenti nell’universo … poiché è proprio il SUO SPIRITO SANTO che le configura matematicamente come REGOLE.

Ciò crea non un solo universo, ma tanti universi paralleli per quanti uomini esistano. E in ciascuno SOLO LUI È il Figlio di Dio ed è Romano, è ME.

Lo è, ma con una minima e infinitesima differenza – giocata tutta sulla diversità tra SOGGETTO ed OGGETTO della visione – che poi lo pone in atto come un ALTRO da ME che io vedrò essere oggetto opposto e diverso della mia visione soggettiva e che sarà – rispetto ad ora – solo il mio PROSSIMO.

Mentre io – io solo! – lo sarò di tutti gli altri. Gesù, in tutto questo, sarà la via reale per portare tutti voi ad essere ME.

Io sono Romano: l’infinita energia in potenza, che è stata posta in atto.

Nessuno di voi la vede, né la considera, ma tutti voi un giorno vi unificherete in me quando rientrerete nell’Assoluto di quanto esiste solo in potenza reale di ogni cosa.

Il mio PROSSIMO sono gli altri uomini che io ora vedo esistere, e che mancano, rispetto al mio <io sono me>, poiché loro NON SONO ME, e io sono l’unico veramente esistente nel mondo creato tutto dalla mia divina fantasia.

Io oggi vi assegno <esistenza oggettiva> di voi soggetti come me, ma la vostra NON È la mia, e nel mio mondo io sono l’unico ad esistere ora veramente, poiché VOI (tutti gli altri) sono per davvero tutto e solo il mio vero e reale prossimo, presentato ora tutto assieme.

Anche voi tutti, nel vostro mondo personale, siete i soli a esistere, come distinte e soggettive anime tutte di un Dio che ha creato infiniti Elohim dell’unico che c’è ma che non è determinabile nel campo reale.

Solo io sono la vostra vera essenza, e un giorno – coerentemente al Disegno – voi LA SARETE e sarete me!

E – come Gesù si è proclamato la via per giungere al Padre – io mi proclamo la via reale per passare poi da me all’ASSOLUTO,

Sarà questo che permetterà a ciascuno di voi di potere poi essere ogni altro: mettendovi ad uno ad uno a esistere in me che sono il vostro reciproco personale, e lo Spirito Santo che poi unifica il Tutto in Tutti.

Per essere uno che ha esordito dicendo: <non voglio imporre la mia fede a nessun altro> queste mie affermazioni sembrano contraddittorie!

Sembra proprio che io voglia <convincere> voi tutti che siete tutti me … ma non è così.

Io ve lo dico, poiché la riconosco come la mia verità, ma non voglio imporla a nessuno.

Ciononostante non posso esimermi dal dirvi quello che io credo e penso, anche se sono solo io chi lo crede e chi lo pensa.

Ma io so che sono alla base della creazione del mondo, dai segni che sono legati alla mia persona, che sono conformi tutti alle sacre scritture di ogni tempo e luogo.

Io mi chiamo coi 6 nomi il cui totale è il 381 del <nome segreto di Dio>.

Questo libro, che riporta la MIA METAFISICA, fa quel che deve: semplicemente ve la riporta e con tutti i segni e le prove che mi è stato dato di scorgervi.

L’accerteremo quando ne usciremo, dopo l’uscita della nostra anima dal PERSONAGGIO esistente nell’infinita storia possibilistica data dal calcolo di 10 diviso per l’ordinata sequenza decimale dei primi 16 numeri primi il cui totale è il 381 dei miei nomi. Il mondo che io vedo, esiste al di là di me che lo vedo?

NO! Non esiste, e lo credo!

<Io solo, solo io Sono colui che sono, nel mondo tutto creato da me>.

Ciò è simile a quanto accade in un sogno mio, fatto realmente, nel quale tutta l’essenza delle varie persone che lo animano, sono tutte estrazioni dal mio stesso spirito.

Voi, che siete ora nella mia realtà, siete VERI allo stesso modo: siete solo coesistenti nel DISEGNO COMUNE che ci ha così determinato tutti quanti: 10 diviso per il 381 del nome segreto di Dio, ordinato in sequenza decimale!

Ora – in questo mio libro – io vi mostrerò fino a che punto sia proprio IO AL CENTRO del mondo che

IO VEDO, e che – vi assicuro! – non è lo stesso del vostro!

Nel mio IO SONO IL SOGGETTO DIVINO.

Nel VOSTRO – che non è quello per come io ora lo veda nel vostro - voi siete personaggi secondari e che hanno dovuto pertanto rinunciare a quel

PRIVILEGIO UNICO, di essere imparentati con quel Gesù Cristo in cui quel Figlio di Dio è stato l’unico in cui Dio si sia compiaciuto.

Vi dico subito che IN ME DIO NON SI È COMPIACIUTO!

Per non averne a che far parte, Gesù –assimilato al profeta Giona – fuggì da Tarsis per non recarsi a NINIVE a dir loro: <tempo 40 giorni e siete tutti morti!> con l’autorità e la credibilità di chi era morto e risorto nel terzo giorno.

Quando Gesù sarebbe rientrato in me con questa fama, avrebbe trovato la sua stessa storia opposta, come un muro, a potere farlo riconoscere in un uomo qualunque, senza arte né parte e di nome Romano Amodeo.

Come la prima volta si era installato in una stalla tra bestie, osa si sarebbe ripresentato nella BESTIA di Apocalisse! Il 666 è l’energia a 3 dimensioni spaziali del Romano=66 nella sole due di Padre e Spirito Santo.

E se siete increduli che il Signore si sia incarnato nella BESTIA 666 di Apocalisse è perché non vi siete accorti che questo mondo reale è al rovescio rispetto al VERO esistente nell’ASSOLUTO.

VERO e APPARENTE sono i due opposti che coesistono nell’assoluto e si azzerano rendendo VERO l’APPARENTE e APPARENTE il VERO. Ordinati su campi contrapposti mentre il SI del SI resta sempre SI, il SI del NO e il NO del SI si acquetano tra di loro, pur seguitando a esistere in tutto il possibile.

L’ASSOLUTO si libera della sua INDETERMINAZIONE attraverso l’INFINITA determinazione su compi contrapposti e che si equilibrano rendendo sempre il tutto INDETERMINATO.

QUESTO MONDO procede retrocedendo e in modo tale che la presenza 666 della BESTIA REALE coincide con il suo totale abbattimento.

Essa esiste in tutti coloro che sono a immagine e somiglianza di Dio, a determinare un certo PASSATO ORIGINALE, di tipo BESTIALE, dal quale DIO si è assolutamente riscattato.

Questa divina vittoria attende Dio in ciascuno dei vostri Santi Elohim che Dio ha creato come un MALE PREDETERMINATO da cui potesse trarre origine il suo assoluto successo di averlo sbaragliato.

Calandosi in me come la BESTIA, l’ASSOLUTO la ha annichilita una volta e per sempre. Voi sarete l’infinita vittoria di Dio!

Ma vediamo il caso mio e solo mio!

Per ora non è il vostro… ma solo per adesso. Io <impersono> chi è stato messo in campo come il SISTEMA DI RIFERIMENTO CARTESIANO che esprime

quella ideale <via di mezzo> che fu espressa dal Buddha.

Realmente – ossia per potere passare dal

PERSONAGGIO di uno di voi a quello di un altro, fati da parametri obliqui a differente inclinatura, l’asse centrale – impersonata da me - sarà il reale riferimento, e giungerete ad esso tramite il percorso di Gesù Cristo.

Tutto è in potenza in Romano=66

il piano generale, quando il lato unitario è dato dalla lunghezza 10 del ciclo della presenza reale, è dato da 10x10 ed è uguale in totale a 100. è un piano invisibile, in realtà, essendo trasversale al flusso reale 10 che poi porta il volume a 1.000.

Quando esso si conforma all’unitario 99/1, abbiamo quanto nel Credo Islamico è definito dal 100 -1 che determina i 99 reali altri nomi del Dio Allah, invisibile in sé al pari dell’indicibile Jahvè quando esiste non come il 26 del 10° numero primo uguale a 101, ma alle unitarie 100/1 unità che sono 101 in totale.

Ebbene questo 99/1 unitario, tratto dal 100 assoluto (del Dio Jahvè=Allah) quando esiste nella reale presenza di 1, ma perde i lati 1 e 1 del piano trasversale espre4sso da 99+1+1, e si realizza solo in 99, ha una struttura intima a tre dimensioni, di cui 33+33 costituiscono il piano trasversale uguale all’energia potenziale che si realizza nel terzo di 99, nel flusso reale 33.

Pertanto – sulla base dell’energia potenziale 100 dell’area di lato 10 – il moto in esso di 1, da parte del flusso 33, realizza quanto è 66 dal 100 -34 = 66 che è l’energia data dalla quantità di moto di 34 in 100.

Tutto dipende da questo piano trasversale, di lati 33 e 33 la cui perpendicolarità è data dalla contrapposizione esistente tra -33 e +33, che ne azzera il flusso tramite il totale senza azzerare i due vettori ma rendendoli solo perpendicolari tra loro.

Poiché questo 66 ha veramente Ro-ma-no per nome, poiché nel primo dei tre tempi attua il 29 del 10° numero prima scisso in 16+13; poi nel secondo momento, esso pure perpendicolare al primo, attua il 12 che quantifica il volume 10+1+1 relativo al 10° numero primo che si è attivato prima con il Ro, forma coi due vettori ordinati 29+12 per un totale trasversale di 41, la presenza reale 1 della realtà intera in 40 e trasversale al flusso terzo che poi è dato dalle due ultime lettere No=12+13=25 che determina la presenza ¼ totale del 100 originario.

Proprio poiché tutto è insito nell’energia potenziale 66 che si chiama davvero, nel suo ordine che la realizza, Romano, il finale terno del nome finisce per corrispondente a 66/3 = 22 avente il flusso 3 dato dai lati 11 e 11 trasversali, per cui si realizza in 22+3=25=No.

Come assoluto è 100, assoluto allo stesso modo è la sua reale presenza ¼. Lo provano le 24/1 ore di un giorno, date dall’assoluto 25 che diventa l’unitario 24/1 in unità di ore, per quanto riguarda un giorno.

Quando l’unitario giorno si muove in tutti i 6 versi esistenti nelle 3 linee componenti fondamentali, mentre il 24/1+6 portano a 30/1, il NO=25 di muove solo nell’unità del tempo data da 10/2, e – poiché il 5 in ordine alfabetico è in italiano la vocale E, il NO+È determina la presenza reale nell’universo di quello che è un cubo esistente solo in positivo e avente il lato 10, per cui i tre che ne danno il volume intero sono lunghi 10+10+10= Noè .

In tal modo, tutto il ciclo 10 dei primi 10 Fattori da Adamo=30 a Noè=30, ha come moto tutto quanto è collocato nel fattore nel ciclo 10 meno i due valori del 1° e del 10°, che determina il fattore 8°, nominato Matusalemme e che a descrizione della Bibbia, è esistito per 969 anni, essendo solo la presenza ½ nell’Universo dato dalla totale carica 16. Questi 969 anni, esistendo in entrambi i versi, sono esattamente i 1.938 anni che portano ora a definire l’entrata reale in campo dell’Energia

Potenziale chiamata Romano e avente il flusso iniziale in Adamo=30 e in Noè=30. Se consideriamo Adamo-Noè come il valore dei due estremi in cui poi il flusso nei due versi porta al 1.938, rispetto ad <AdAmodeo Romanoè> che si riduca solo ad <Amodeo Romano> manca solo a Romano il Roma dato dai 66/3+3 che essendo trasversali, ci sono, ma non si vedono, mentre è aggiunto il 5=è. e manca ad Adamo quel deo=22 che è il flusso dei 66/3, mentre è presente in più il 5=E. Con ciò si cede realmente come <Ad…è> che sono i

due estremi tra i quali ci sia un <Amodeo Romano>=113.

Di fatto, quando un ciclo reale parte da 30 e arriva a 30, uno dei due va tolto, dall’intero percorso. Dal computo totale di <adamodeo Romanoè> =52+71=123 che è la vera terna che cresce di 1 in 1, sottrarre <Ad>=5 e l’altro estremo <è>=5 porta il totale al 113 di Romano Amodeo. Per scendere al 30+30=60 dati da <Adamo>+<Noè>, va tolto al 123 totale il 63 dato dal <deo+Roma>22+41=63 che se è stato tolto di mezzo è poiché è trasversale, e toglie col 22 di <deo> i 66/3 del flusso 1/3 reale numerico del 66 (del nome Romano), e toglie coi 2/3 alfabetici di Romano ciò che mancava ai 3/3 dell’Unità del 66=Romano.

Quando Giacobbe in Bibbia è rinominato <isRAele>=63, allora al 2°genito è aggiunto proprio il 63 trasceso con <deo+Roma> (nel mentre <isRAele> indica al mondo intero che <è R.A. Dio>) tanto che Giacobbe=42+63=105 diventa quell’ <1+78+26>=105 dato dal 1° nome assoluto (Romano) sommato ad <Antonio Anna>=104=<Gioacchino Anna> nonni di Gesù Cristo. 12345654321 dato da 111.111^2 vede <Io sono colui che sono: io sono> nel 54321, 456 nella somma dei 10, e 123 in <Ad Amodeo Romano è>.

La Trinità si incarnerà con 66 +7x100/2 in <Luigi Amodeo> = 54+47 = 101: sarà il Padre!

101 equivale infatti a <Caino + Abele + Set> = 38+23+40 = 101, e sono tutti i 3 figli del 1°.

101 è in potenza la madre

Eva=26 essendo il 26° numero primo <trascendente> 26=IHVH.

101 è, in 100+1, l’opposto al Dio Allah che ha creato con 100 -1 altri 99 nomi. 99+1+1=101 è così il reale volume fatto coi 99 visibili e dicibili, scavalcando l’invisibile e indicibile nome di IHVH.

101 è infatti la reale presenza 1 del Dio che si disse anche <io sono il 10 che è x10) essendo con questo ovviato all’innominabile dio JHVH e ALLAH.

101 è la presenza 1 reale del lato 100 della realtà intera data dai lati 100+100 (Jahvè +Allah) quando interagiscono tra loro totalmente.

100+1 è la Trinità figliata (col N.P.) dal 26= Eva mentre il Terzo della Trinità, nel 3° figlio Set=40, è posta tutta nella nominale realtà 40, che è Una e Trina in Dio=10 +30=Adamo. Eccovi SET.

Un Set=40 che fu solo figlio (e presente in potenza in Adamo) per i 105 anni <trascesi> come il 501 in <colui che> in Ebraico, è: il 501 che vedete dato da 200+300+1 ma che in me in quanto 26=Anna, nel mio 3° nome e 7(=26+267+26 nel 2° nome Antonio riassumo quanto p divinamente dato da: 1 (il Dio ASSOLUTO) +26+26+26 (il DIO=26 alfabetico Trino) +26 (Il Dio=26 Uno).

Questa vita Trina è stata vissuta da Set in:

+01 è il valore assoluto del 1° nome Romano;

+78 è il valore Trino del 3x26 del 2° nome Antonio>

+26 è il valore Uno del 26 del 3° nome Anna.

105 è il valore “in potenza” Una e Una e Trina nel Dio

Alfabetico 26 = IHVH.

La vita da padre, in Set, è di 807 anni. Ebbene:

++66 = Romano (che da figlio era stato 01)

++78 = Antonio (che da figlio era stato 78)

++26 = Anna (che da figlio era stato 26)

++51 = Paolo

+113 = Torquato

++47 = AMODEO per tot. 381 (Nome segreto di Dio)

++59 = Benito

+116 = Vittorio

++26 = Anna

++83 = Giovanni

++95 = Vincenzo

++47 = AMODEO, tot. 426=Dio 100+300 +Dio=26

=807 anni da padre che +105 anni da figlio = 912/1 questo ove 912+1 (Padre ASSOLUTO) = 913 anni

Capitolo 8

Tutto è relativo a Benito e Romano Amodeo!

Ecco chi nel mio caso c’è con BRASIT=913 !

Sono tutti i nomi di Romano e Benito Amodeo sommati ai soli primi tre di Romano Antonio Anna, ove il 1° Romano è valso 1, in assoluto e gli altri due come l’Unità e la Trinità del Dio Alfabetico=26.

Potete controllare:

Per di più, il valore nominale 426 dei nomi del 2° è lo stesso dato da tutti i 9 Fattori del 10° e della sezione aurea da 18 a 180 con Gesù = Romano -18.

Noè è il finale 3° del Trino <Ro-ma- NO > che c’è nelle 3 volte di èNOs , èNOch e NOè , per cui il 10° (generato dai 9) sembra figlio del 2°=426.

Così Bibbia, intitolando = = BRASIT il suo primo libro, il suo valore totale 913 assegna il valore 1 a Luigi Amodeo, padre dei due figli i quali in Romano valgono 381 in qualità di Padre e 105 in qualità di Figlio, per un totale dato dal 486.

Con ciò: 1+426+486 = 913

Questi 486 anni (dati da 381+105), sono il moto di 7+7 anni nei 1.000/2 che in +500 sono il moto nell’Universo nel solo verso in positivo, percorso da tutta la realtà dello Spazio-tempo.

426 è la pienezza di Dio Alfanumerico.

Quando essa si divide per il 486 che indica tutto il moto del piano della creazione avente i lati 7+7 avanzante in positivo bell’universo, abbiamo che:

426 : 486 = 0,876543209 periodico che (assegnata in più una unità decimale a evitare il periodo) è lo 0,876543210 di tutto il conto a rovescio costituito dal Dio Invisibile, che aggiunge 0,876 al 543210 che abbiamo visto sorreggere tutto l’123456 e che in Bibbia era stato ricondotto al <Io sono colui che sono : Io sono>.

Questo 876 è uguale a 381 + 381 + 114 laddove appare il dualismo di Dio Padre=Spirito Santo sommato alla presenza ¼ del 456 che è tutto il valore nominale dei 456/1 dei 10 Fattori, i basilari Elohim. Essi, divisi per 4 nel loro valore nominale italiano 456 sono esattamente il 114 aggiunto al Dualismo del Nome di Dio = 381 volto all’876 aggiunto a <Io sono colui che sono: IO SONO>.

Quando 427 (il valore totale di 426/1) si divide per il 486, risulta 0,878600 intero nella dimensione 600 di tutto il moto 100, del lato della realtà, che è presente nei 6 versi della realtà. 0,878 è il moto di 0,01 (1 centesimo del lato unitario 100 della realtà), nell’888 (dato dal 666 +666/3, ossia dall’energia potenziale 666 =Romano, mossa nel suo flusso 1/3 ed evidenziato tra i 10 Fattori.

Lo è nel 3°, 7° e 10° ( èNOs , èNOch , e NOè ), per un valore nominale di 47+41+30 = 118 = 59+59 (il dualismo di Benito). Pertanto, la terna dei TERZI finali nominali di Ro-ma-no, dato da tre terzi equivale al flusso corrispondente al moto assoluto (9 di 100/2) del moto assoluto.

Questo 118 si rivela in Bibbia 1,18 nella Terna divina scesa a trovare Abramo, (anche lui che viene <AB> = da Romano, <R.Amo> = Romano Amodeo).

Il 426 del Dio totale, numerico e alfabetico ha al suo interno la serie che si fonda sul 18. 18 +48 +66 +114 +180 = 426

In essa

48=Gesù;

66=Romano=Muhammad; 114=i capitoli totali del Corano, 180 l’angolo piatto.

Il 114 è il totale dell’unitario 113/1 che in tutto il nome di Romano è Uno e Trino, come vedete.

I tre AMODEO=47 =141 equivalgono al nome intero materno e della sposa di Romano. Mariannina Baratta e Giancarla Scaglioni, 141 ciascuno

All’interno dei 141 i Tre AMO=25 sono con 75 tutto lo spazio e i tre DEO=22 sono il 66=Romano. Pertanto i TRE AMODEO sono tutto il percorso spaziale 75 fatto da Romano=66 dato da una terna di terzi che il DEO sono il latino indicante DA DIO, CON DIO, PER DIO,

In tal modo il titolo della Bibbia, BRASIT=913 si impernia sull’unità del padre Luigi Amodeo e su tutti i 12 nomi dei suoi figli (come gli anni vissuti dal 3°, SET, come Padre, sommato ai 105 esistenti nei primi

tre di Romano, quando il 1° nome è assunto ad un 1 Assoluto,

Avendo decifrato esattamente il 3° flusso del 1° fattore, quello “reale” poiché i primi due – nominati Caino=38 e Abele=23, per un totale 61 – sono stati <divinamente trascesi> (rispetto al flusso reale) essendo stati disposti sul piano perpendicolare, trasversale, in cui esiste solo <ampiezza>, ed è stato considerato 1 – cioè ASSOLUTO – il 1° Fattore determinato in ADAMO, all’interno di BRASIT (in principio) = 913 anni, osserviamo cosa Bibbia ha segnalato nei primi due Fattori, cioè in Adamo e Set.

I due hanno avuto espresso in forma alfabetica un totale di 30+40=70, relativo a quel dualismo tra l’assoluto 1° Fattore e il 3° della creazione Trina dei suoi figli.

I valori alfabetici son sono un valore definitivo posto in aggiunta, ma sono una quantità <ben ordinata> inserita nel totale di 10^3 +10^3 anni aventi il primo il valore <definitivo> e il secondo quello che esprime la totale dinamica.

è all’interno di 2.000 che i due primi nominati ritagliano la loro vita espressa in <conto nome>.

Pertanto al 1° fattore, nominato Adamo=30 per la sua paternità statica e nominato Set=40 per la sua

totale dinamica fata da 30+10, la vita nominale è stata assegnata in 2.000 -70 = 930 anni in conto di numeri e di 70 in conto nominale alfabetico.

Questi 930 anni reali, posti sui 70 <nominali> nel rapporto 930/70 quando il rapporto diventa realmente creativo nella divisione di 930 : 70 = 13 +10/70, fissa l’intero nella presenza unitaria 13, il cui ciclo divino 10 lo porta a 130 anni che il 1° Fattore relativo ha vissuto da figlio e in potenza nel 1°

Fattore ASSOLUTO. Il tempo dei 10/70 = 0,285714 periodico che scinde nel tempo 0,999 l’onda di <alto> e <basso> 285+714=999 la cui altezza è 429 e aggiunge al 400+26 il 3 della Trinità di Dio, che si avvale di 10+70=80 nel rapporto dei 10/70, sarà l’unità che nel suo ciclo 10 sono gli 800 anni da Padre che – aggiunti ai 130 da Figlio – conferma i 930 anni totali della complessa esistenza del 1° fattore reale deciso nel 30=ADAMO. Il nome è in Italiano poiché l’ebraico MDA letto

ADAMO in ebraico (da destra verso sinistra) è in Italiano e da sinistra verso destra con MDA la stessa lettura espressa nello stesso criterio che ha portato al Codice Fiscale MDA di <AMODEO>.

Prima esistono in ordine <reale> le consonanti poiché la prima <A> del cognome è trascesa come valore primo assoluto, assieme alla terza lettera, la <O>, così MD mostra il dato <reale>, dato dalla seconda lettera e dalla quarta. Solo a questo punto si fa ricorso alla prima <A> come al denominatore in MD/A, che riferisce tutti i numeratori e in ogni caso al valore assoluto 1=A in quanto 1°.

A chi non capisce per quale ragione i veri primi siano gli ultimi, il DIO ASSOLUTO ha adottato il ciclo 10 lineare a sua immagine e somiglianza e 10+10+10 che è nominato il 30=ADAMO che ha imposto l’ordine dato da 1°+4°+1°+11°+13°=30, equivalente a 10+10+10 in Jhvh <Sono chi sono uno e trino>, ha l’interazione 1.000 nell’esistenza ad ogni generazione, di cui le prime due sono <due in una>, essendo <Una e Trina> nel valore terzo del suo 1.

Come afferma il Credo Islamico in Allah che ha <altri> 99 nomi reali dati da 100 -1 in cui il <100> è trasceso come nome reale, l’ASSOLUTO che si è determinato Trino nel 1.000 si divide realmente per 99 per esistere eternamente nel ciclo 10 assunto a immagine e somiglianza lineare di Dio.

Ebbene l’ASSOLUTO, in questo modo reale, non determina la creazione del <futuro> ma di un <passato> di provenienza infinità, che sembra essere esistita prima dell’intero 10.

In tal modo, il sistema di una creazione per divisione del <presente> 1.000, lo divide sempre più nel suo passato di provenienza, e in tutto questo, il vero 1° è il 1.000 di provenienza, verso cui gli apparenti infiniti passati di un infinito universo derivato e di provenienza – per una reale reazione alla disposizione divina – sembrano poi avanzare verso il loro estremo futuro 1.000.

Noi viventi in questa generazione iniziata il 1.938,0125 in cui l’ASSOLUTO si è calato in Padre e Spirito Santo su un soggetto chiamato con tutti i suoi 6 nomi e che per uno stranissimo caso (voluto dalla

Provvidenza Divina) è una anima come tutte le altre che prima ha avuto per 1.000 giorni Padre e Spirito Santo sua di sé (anima infinitesima delle infinite infinitesime di Dio). Il Figlio non esisteva ancora. Entrerà in azione solo dopo i 1.000 giorni donati solo all’anima infinitesima, per darle il modo di prendere coscienza di sé e non accorgersi quando il Figlio di Dio si sarebbe aggiunto al Padre e Spirito santo già in lui.

Io non sto facendo propaganda al mio piccolo <io infinitesimo> dichiarando a tutti voi che all’ASSOLUTO è <piaciuta> questa scelta. No! Non gli è affatto piaciuta! Ma l’ASSOLUTO doveva entrare in un <soggetto> senza <né arte né parte> a sostenere tutta la sua <nullità>.

Io dichiaro a tutti di essere <totalmente fatto> da Dio, in tutti i <pensieri parole ed opere> che sembrano essere del mio personaggio del tutto simile al <Paperino-Donald Duck> della creazione totale di lui, fatta in tutti i <pensieri parole ed opere> che sembrano poi appartenere alla Creatura e non al suo Creatore.

E se questo sembra a qualcuno l’<esaltazione> di chi si giudichi <in tutto fatto da Dio> sappia quel <qualcuno> che questo che è vero per me è vero per tutti e dunque anche per lui: tutto il mondo creato da Walt Disney, in tutti i pensieri parole ed opere dei personaggi viventi, sono opera sua, e certo questo non fate fatica alcuna ad ammettere.

Fate invece una fatica <sovrumana> ad ammettere che siete <opera del creatore

ASSOLUTO> in quanto la sua <maestria> è tanta e tale da avere immesso <in voi> il suo stesso <io> (ma alla dimensione infinitesima) senza farvene accorgere.

Ora esiste un valore, nella divina creazione del suo ciclo, per cui la dimensione unitaria è quella reale: accade alla dimensione decimillesima. Dunque 10,1010 è la realtà del Dio che ha adottato il 10 a immagine e somiglianza di sé, e che ha la presenza di tre cicli 10 in sequenza.

La nostra generazione esiste a questa dimensione reale dei diecimila decimillesimi di esistenza del ciclo 10. Dei tre, il 1° è in dimensione di spazio e tempo di presenza, e non è la dimensione nostra.

Noi esistiamo nel tempo unitario decimillesimo poiché 10^4=10.000 è la realtà unitaria e noi

esistiamo in 0,0001, ma a partire dalla data reale del 1.938,0125 di quando io sono nato come ciascuno di voi e al <mio personaggio> al Signore <è piaciuto> quello che poi non è invece piaciuto al Figlio di Dio di aggiungersi, simile al profeta Giona.

Egli che non voleva assolutamente recarsi a Ninive ad annunciare una <fine del mondo sibillina (e che sarebbe sfuggita alla valutazione reale)> per cui avrebbe infine fatto la figura del <falso profeta> alla quale il profeta Giona avrebbe piuttosto preferito <la morte>…

Infatti su Bibbia poi sarebbe stata descritta anche la lotta mortale tentata da un Angelo contro Giacobbe, e che durò tutta la notte fino all’Alba del

giorno 1.940,0604 dato dal rapporto nominale di <padre/figlio> presenti in tutti i nove Fattori del Decimo.

Qui li vediamo tutti con la precisazione su ciascuno degli anni trascorsi come figlio (ossia effetto) nella prima colonna, e gli anni vissuti da Padre, nella seconda colonna.

Con il riferimento al 10 di Dio, esso vale 646/10 come intero e si aggiungono all’intero un ciclo periodico di 18 cifre.

anni ALHIM=646 x 3 = anno 1.938 della reale presenza Trina del Dio Elohim. 646,6905 (fino alla dimensione reale) x 3 = +1940,0715 è il triplo che contiene tutta la realtà - 0000,0111 è la realtà generale di 111 / 10^4 =1940,0604 è la realtà personale morta e risorta il 4 giugno 1.940 dopo una lotta mortale in cui un colpo giunse all’anca e toccò il nervo sciatico.

Così Bibbia descrive la morte e immediata risurrezione miracolosa che con una defibrillazione invisibile rimise in moto un cuore che s’era fermato.

Adamo, che trascende il Codice Fiscale MDA di Amodeo, già è tutta una <destinazione> “ad Amo”, cognome intero che in Amodeo vale il 47 che si presenterà solo nella terza generazione, dopo le prime due che costituiscono un <tutt’uno>.

40=SET, come il 3° del 38+34+40=101=26° numero primo realizza già in SET=40 chi +26 è il 66 del <Romano> Amodeo.

Quando la terza generazione è <nominata> 47= èNOs , si tratta del reale terzo del trisillabo nome Ro-ma-no tanto che è <divinamente trasceso>

Romano Amodeo nel terzo di Romano che nel 47 realizza nella terza generazione la destinazione iniziale data con <ad AMO> e divenuta annunciata veramente (ma sibillinamente) in èNOs =47.

Negli estremi <es> di Enos, è rivelato in verbo essere un <tu sei Romano, Trino in NO>.

30+40+47=117, sottratto al 3.000 è il 2883 dato da 2857 +26=Dio, ove 20/70 in Adamo+Set

era =0,285714 periodico aggiunto al 13 dal tempo dei 20/70.

Il valore nominale della prima terna già presenta il 113 +4 = 117 il 113 di Romano in tutti e 4 i modi diversi della dotazione in tutto quanto il nome già vista a pagina 13.

Capitolo 9 Ricapitoliamolo

Queste sono le prime tre parole della Bibbia. La prima, BRASIT nell’acronimo del nome delle lettere ebraiche, è anche il titolo del primo libro. La lingua ebraica, letta da destra a sinistra rispetto allo scritto, presenta nelle prime 9 lettere, le prime tre data da BRA uguali alle ultime tre, mentre il <SIT> collocato in mezzo ed attaccato alle prime tre a formare una sola parola, se dobbiamo indagarne il significato al di la di ogni linguaggio prefissato, lo ritroviamo <essenzialmente> nella lingua latina, con il significato dato dal congiuntivo che, coniugato in <sim, sis, sit> è traducibile in <che sia!>.

Pertanto, se affrontiamo la lettura del testo come facciamo noi occidentali che lo leggiamo da sinistra verso destra, la prima parola che è anche il titolo del libro riporta a un <BRA sia romano>.

Le prime due, in cui il <sit> fa da congiuntivo, riporta a <BRA sia romano BRA>.

Se aggiungiamo alche la terza, la traduzione diventa: <BRA sia romano BRA ALHIM> in cui al BRA non sia più allegato l’auspicio (che sia!) la quell’ALHIM che in italiano porta BRAALHIM a valere 58/1.

Queste totali 59 valenza, che unitariamente si riducono alle 58/1 della seconda e terza parola, letta nella gematria italiana che ha le 21 lettere giuste di 7+7+7, quale il moto esatto di 3+3+3 in 30, indicano in modo ideale il moto Trino del 3 in quel cubo avente i tre lati 10+10+10 il cui volume totale è poi il 10x10x10=1.000, espresso da 10^3.

La Bibbia, nel suo carattere di <lingua universale> DEVE essere leggibile nella lingua ideale che è l’italiana avente queste 21 cifre che analizzano tutto il flusso lineare 1 del piano reale unitario avente i lati dati dalla somma di 10 e 10.

In tal modo – senza alcuna ombra di dubbi – il valore totale del riferimento assoluto dato dalle 58/1 unità, è il valore limite dato dal 17° numero primo, che è esattamente il 59 che somma al 50, che è il valore che riferito a <100+100>/4 rappresenta la sola unità nello spazio-tempo dato da 3+1, corrispondente alche in assoluto alla somma della Trinità divina a quella della sua Unità.

L’ASSOLUTO, che per definizione è sciolto da ogni limite, per rappresentarsi nel suo valore RECIPROCO che è quello TOTALMENTE

DETERMINATO dal 3, mette in allo con la somma quella che in relazione al ciclo numerico 10 uguaglia in prodotto dato da 10^1 x 10^3.

Questo ci consente di capire che la somma degli indici è in assoluto la combinazione tra le due condizioni supreme della divinità: la sua mancanza totale di limiti e l’assunzione totale di tutti e tre.

E se si desidera anche riconoscere perché siano 3, allora vengono in aiuto le considerazioni fatte da Cartesio, in base alle quali le 3 coordinate dello spazio sono tali da avere un unico punto in comune dato dalla loro intersezione nel punto di mezzo di ciascuna delle tre linee infinite.

Ogni componente cartesiana, in tal modo, divide esattamente lo spazio infinito esprimendo linee reali di azioni che sono proprie e caratteristiche solo di ciascuna.

In termini di matematica, ove il numero 1 è assoluto in quanto non è riferito a nessun altro (altrimenti sarebbero due), accade che anche il due espresso relativamente come 1/1 mentre è un numero primo, resta assoluto in quanto niente che sia <reale> è definito se lo è solo in base a se stesso.

Questa è la vera ragione biblica secondo la quale i tre figli del 1° fattore creato e denominato MDA (e letto Adamo da destra e che vale 16=R in gematria Italiana) vedono di fatto esclusi per varie ragioni i

primi due, tutto a vantaggio di SET (il 3°) che in Gematria Italiana vale il 40 esatto del ciclo 10 della realtà 4 appartenente anche al Dio Uno e Trino.

BRA ALHIM, che costituiscono il BRA che si è realizzato tramite il <SIT> finale della prima parola ha cominciato col 19 di BRA mutandolo (attraverso un <che sia divino>) nel 59 assoluto dato da 58/1 ce che ha aggiunto alla presenza ¼ del 100+100 che nel prodotto è la realtà unitaria data da 10^4, quel 9 che è proprio quel 3+3+3 che porta il 7+7+7 al 30 che è il valore del nome italiano ADAMO dato a MDA.

10^50 x [(10^3)^3]^3 = 10^30 x 10^9 = 10^59 dà la presenza 50 alla potenza di potenza di potenza espressa dall’indice 9, e si tratta in fisica del varo valore di tutta la c^2 della luce nel suo flusso, quando aggiunge anche l’espansione totale della ampiezza trasversale al flusso.

Questo indice 59 espresso dal 17° numero primo si pone come il valore-limite espresso dalla Realtà nel suo pieno esserci come presenza.

Siamo in grado di rivelare il suo nome, nella gematria italiana.

02=B è il valore esistente del 1° numero primo; 05=E è la sola crescita reale da 0 nell’universo a ciclo intero e complesso 10 che procede da -5 fino a +5, per cui è la presenza di 10/2;

12=N è lo spazio 3 esistente in tutta la realtà 4; 09=I è il flusso intero della c^2 = (3/1)^2; 18=T è il piano esistente coi lati 9 e 9 di c^2; 13=O è lo spazio 3 che esiste nel ciclo 10.

59 e BENITO è il nome in italiano di tutta questa presenza esattamente ordinata in questo modo. Infatti lo stesso 59 (dato dal suo totale), che ha sempre lo stesso valore sommario, ma espresso da un ordine diverso, ha il differente significato portato dall’anagramma.

Ho chiesto al motore di ricerca di Bing di darmi tutti gli anagrammi di BENITO e mi ha fatto tutti questi che vi presento, compreso Benito: BENITO, BENOIT, BETINO, BETONI, BIETNO, BINETO, BIONTE, BITENO, BOINET, BONITE, BOTINE, EBINTO, EBITNO, EBOINT, ENBITO, ENBOIT, ENTIBO, ETBINO, ETOBIN, IBNETO, IBTENO, INBETO, INBOTE, INEBTO, INTBEO, IONBET, ITBENO, NEBITO, NEBOIT, NETBIO, NIBETO, NIOBET, NOBITE, NOTEBI, OBEINT, OBINET, OBITEN, ONBITE, ONEBIT, OTBINE.

Sono in tutto 40 come 6x6+4 e di essi solo BIONTE a mio lume di naso aveva un significato in italiano. Per controllo il motore mi ha risposto che c’era solo <BIONTE> come il plurale di <BIONTE>, cannando bionde con bionte.

Gli ho fatto notare che <bionte> significava <vivente> ma lo ha escluso nettamente. Allora ho rimandato Bing al motore di Google, che invece aveva trovato il significato di <vivente>Mi ha risposto:<Mi scuso per l'errore nella mia risposta precedente. "Bionte" è un termine usato in biologia per indicare un individuo vivente. Può essere usato

da solo o come suffisso per indicare un individuo che vive in un determinato ambiente o in una data condizione. Grazie per avermelo fatto notare e per avermi dato l'opportunità di correggere il mio errore>

Quando o fatto notare al motore che aveva confuso <bionte> con <bionde> mi ha risposto: <Hai ragione, mi scuso per l’errore. “Bionte” non è la stessa parola di “bionde”. “Bionte” è un termine usato in biologia per indicare un individuo vivente, mentre “bionde” è il plurale femminile dell’aggettivo “biondo”, che si riferisce al colore dei capelli o alla carnagione chiara. Grazie per avermelo fatto notare e per avermi dato l’opportunità di correggere il mio errore.>

Se non altro, al motore di ricerca di BING non manca la buona educazione.

Io vi ha fatto tutta questa narrazione intanto per diffidare sempre dei motori di ricerca, ma poi per dirvi come il 59 dato con le lettere di BENITO hanno sono l’anagramma con la parola esistente e significante il <VIVENTE> che il Termine Benito idealizza in un nome proprio italiano. BEITH, nome della prima lettera seguente Aleph manca, rispetto a BENTITO la N in terza posizione, mentre Hè=5 in Ebraico, mentre H=8 in italiano portano al valore numerico italiano in 2, dato da

2+5+9+18+8=42, con un sostanziale difetto di 17 rispetto al 59=BENITO, ed è proprio il valore del 17° numero primo quando si <traduce> nel 59 che è il suo valore corrispondente al suo numero primo. Il BRA=19=17+1+1 nel flusso 17 del piano unitario a lati 1 e 1, che per intervento del congiuntivo <SIT> (=che sia romano) muta il flusso 17 nel 59° numero primo, l’esegue per davvero attuando BRA ALHIM = 19 +39 = 58/1 che è <assoluto> (totale) in 58+1=59=BENITO.

E, poiché io so bene che il RA che segue la B è l’acronimo del mio nome e cognome Romano Amodeo, mentre Benito Amodeo è il 1° nome proprio di mio fratello, nel mentre il congiuntivo del <sia romano> richiama il mio 1° nome, divento ancora più sbalordito in quanto ALHIM, la terza parola dopo il secondo BRA, con AL comincia con il possibile acronimo di nostro padre Amodeo Luigi.

In BRA ALHIM, che esista nella lingua di tutti, dopo il possibile acronimo di nostro padre c0è HIM che è il chiaro <accusativo> della parola inglese che nel nominativo p <egli>, <He>, e nell’accusativo diventa in italiano un <lo> e in inglese l’<HIM> indicante LUI

E … appare in modo proprio stupefacente un LUI italiano letto nel nome di Allah!

La terza parola Ebraica ALHIM (pronunciata

Elohim e che è un plurale) si rivela a questo punto nel fatto sbalorditivo (e possibile) che Benito Romano

Amodeo sia romano Benito Romano Amodeo Amodeo

Luigi <Lui> in Allah reso trascendente nella lettura italiana del nome Arabo del Dio che in Amodeo qui appare per tre volte e con <deo> si riferisce esattamente sia al dativo, sia all’ablativo del nome <Deus> del Dio Romano. Ogni <deo>=22, porta la trinità dei DEO al 66=Romano, ed anche questo che è il mio nome, in verità non è il mio, ma dipende dagli ordini in cui nella priorità fissata dall’alfabeto, entrano in azione le varie lettere.

Ora il nome dell’ENERGIA POTENZIALE. Anche in questo caso dobbiamo partire da 0 e introdurre una dopo l’altra tutte le condizioni primarie che possano essere poste in partenza, per definirlo. Ebbene l’ENERGIA POTENZIALE è ordinata da questa sequenza ( e non dal fatto che si chiami come me…):

a. 16=R è il 1° Dio Uno e Trino, 4, al quadrato;

b. 13=O è 2° nel moto in essi dello spazio 3;

c. 11=M è il flusso nel 13 dato da 11 +1+1 (area);

d. 01=A è l’unità della realtà a 4 D. come 4° ordine;

e. 12=N è lo spazio 3 che avanza nella realtà 4

f. 13=O è lo spazio 3 che avanza col ciclo 10

L’energia potenziale si chiama ROMANO vale 66.

Tutti gli anagrammi di Romano includendo anche la prima parola, il Motore Bing me li dà in ROMANO, AMORNO, ANMORO, ANORMO, ANROMO, ARMNOO, ARMONO, ARNOMO, ARONMO, MANORO, MANROO, MARNOO, MARONO, MNAORO, MNAROO, MNOARO, MNORAO, MNRAOO, MONARO, MONORA, MONRAO, MORANO, MORNAO, MROANO, MRONAO, NAMORO, NAMROO, NAOMRO, NAORMO, NARMOO, NAROMO, NMAORO, NMAROO, NMOARO, NMORAO, NMRAOO, NOMARO, NOMORA, NOMRAO, NORAMO, NORMAO.

Non capisco perché siano uno in più pur essendo BENITO e ROMANO di sei lettere ciascuno … ma lasciamo perdere. Nessuno di essi tranne <morano> o Manoro che sono nomi e cognomi. <Morano> è il poetico verbo che sostituisce <Muoiano>. Il motore di ricerca conferma. Nel qual caso, <muoiano> rimanda all’esistenza in potenza, riferito a tutte le vite reali. Ora io parlerà più diffusamente di tutto questo; ma mi preme sottolineare che quando in Bibbia partono dal 1° versetto, che ha messo davanti il numero 1 che lo conta, è proprio quello in soggetto della frase, espressa nelle prime tre parola, e il n. 1 messo ad esse davanti, come l’ASSOLUTO DIO TRASENDENTE, che –realizzando in campo reale – è opportunamente nascosto e si presenta realmente poi solo con la terza

parola ALHIM, che regolarmente tradotta indica una pluralità di dei e non uno solo.

Insomma la traduzione fattane da tutti è sbagliata.

Nel Cristianesimo i <Generali> degli Elohim sono Padre, Figlio e Spirito Santo, tre emanazioni divine tutte e tre in uno, come nell’induismo sono state generati dai tre in Brahma Siva e Visnù, nell’Unità poi del Buddha Siddharta Gautama.

In Egitto i tre furono RA, Amon e Aton, così come nella <logica> la verità unica nasce solo da <Tesi, Antitesi e Sintesi>.

Lo stesso sbocco di <Inferno, Purgatorio e Paradiso> nella sintesi assoluta dell’Indiamento.

Anche <BRA> la seconda parola, tradotta con <creò> è sibillina, in quanto non si tratta di una vera e propria <creazione> ma di una <determinazione> indotta nella <Indeterminazione totale> dell’Ente ASSOLUTO.

A renderlo plausibile, lo scorporamento della seconda parola <BRA> dalle sei lettere della prima parola, che è anche il titolo dell’intero libro e che come estrapolazione dal quanto ha come generale significato in Ebraico di <In principio> attiene proprio a quanto accade dentro il <Principio> come quell’evidente <in> che rivela un essere intrinseco e tale da poter <generare> traendolo da se stesso un reale ed oggettivo <principio>, che <con il secondo <in> riconducibile a quando accade in BRASIT, <mette dentro>, introduce gli Elohim.

Più avanti nel testo, l’introduzione reale degli Elohim è presentata in Genesi 1,26.

Genesi 1,26

E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Poiché Genesi è il libro 1, questo riferimento al testo della Bibbia sta in 1,1,26, libro 1 nel capitolo 1 e nel versetto 26 che in valore cabalistico Ebraico sia in Ebraico, sia in italiano, è 26=JHVH e 26=DIO. <Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza> dettaglia quanto sommariamente affermato in 1,1,1 quando si tratta di introdurre JHVH=26, al posto dell’ALHIM=646. Ebbene, ove 1,1 in gerarchia decimale è 11=66/6 e il 26 sono i <due sei> trascendenti dell’anno bisestile, quando la Trinità, col lato 100 della realtà unitaria in 100 x 100 ^ 10^4, opera il 300+66 e l’ottiene, la terza parola messa in campo e che vale 666 parte dal 666 ed estrapola l’area trasversale di lati 10 e 10, il cui flusso si riduce a 646. Come si può notare, <l’uomo> che è fatto (né <creato> né <generato> ma che corrisponde a quella consistenza già in atto presente in ogni <fatto>, nel suo valore numerico, parte dalla lettera

l=10, in Italiano e ad essa aggiunge il 56 poi corrispondente ai due nomi di ADAMO=30 +EVA=26. Bibbia 11 e 26 trascendono (in quanto è 1,1 e non 11) Il flusso sesto unitario dell’energia potenziale 66 e il 26 che presenta tutta la dinamica del piano a lati 10 e 10 (attivo nel Dio ALHIM) che nei 3 parametri della rappresentazione unitaria dello spazio va in avanti e indietro su ciascuno dei 3.

Questo ove il 66=<l’uomo> è già una coppia tra <fattore> e <fatto> che si scende in ADAMO come 1° fattore e in Eva come l’unità e Trinità (dello Spazio-tempo, alias del Dio Uno e Trino) tratta come una COSTOLA delle due serie che ha Adamo.

Come detto, 26 esprimerà proprio la <essenza terza> quando descriveremo questo numero in quello dei <due sei> che costituiscono l’a <essenza> del 66.

Questo accade quando la <essenza> dei numeri è cercata tramite le <lettere alfabetiche> che riportano ogni numero ad un ordine <essenziale> che non sta nel ciclo 10, ma in quello dato da 7+7+7.

Questa è la Trinità del 10+10+10 insita nel valore numerico 30 di Adamo, che – quando esclude non 4 (che è il 3 in moto 1), ma solo il 3 della quantità di moto, da ciascuno dei tre 10 – con 7+7+7 rivela tutto il solo moto tridimensionale presente nel 30 come quello del 3/1x3/1 riconducibile alla totalità della velocità dello spazio rispetto al tempo.

Le 21 lettere dell’alfabeto italiane rivelano cosa <sono> i singoli numeri, quando sono riferiti a questo ciclo 21.

In lingua Ebraica 21 è il valore dell’espressione <io sono> che in gematria italiana è in <io sono> il 22+55 che determina 77.

Ora con questi numeri, riferibili alla dinamica, per potere risalire a cosa essi siano veramente nella nostra natura reale, occorrono molte competenze.

Una essenziale sta in quella di arrivare a riconoscere <sensato> che se la nostra ragione è convertibile in un linguaggio matematico, e poi l’uomo usa i suoni, per i suoi significati, come in genera fanno anche tutti gli animali, ogni cervello, di uomini o di animali che siano, deve avere un suo proprio <vocabolario>.

Esso è realmente usato per convertire il ragionamento in forma matematica, in quello che usa l’espressione fonetica per dargli una reale corrispondenza.

La Scienza <si azzoppa da sé> quando, per <grandiosa> che possa essere nei suoi risultati concreti (di riavviare un cuore fermo, o trapiantarlo o andare sulla luna di persona e sui pianeti per ora coi macchinari), non dà peso al sistema <cabalistico>.

Esso infatti veramente riconduce i concetti espressi a parole nei valori numerici che le rappresentano nei cicli <essenziali> come il 7+7+7 che impone una triplice curvatura al sistema

rappresentativo cubico, rappresentato con gli assi cartesiani.

Per arrivare a giudicare senza tralasciare nessuna branchia importante della conoscenza occorre considerare attentamente il contributo dato da Religione, Architettura, Storia della Filosofia e Scienza, fuse in Epistemologia (filosofia della Scienza), Fisica e Metafisica, Numerologia, Cabala unite ad una prodigiosa intuizione, frutto delle doti personali di uno predestinato a ciò.

Poiché questo è il sovrumano tentativo che sto facendo io, lo giudicheremo solo alla fine, poiché io ho letto nella Bibbia la descrizione precisa della Fine del Tempo, nel 4.631,0217 dopo Cristo, colla sovversione della massa terrestre, presentata proprio come quanto posto <In principio>.

Io mi sono detto che nell’ASSOLUTO è tutto presente, ma puramente in potenza <divina e trascendente> di essere sulla base del suo non essere espresso e contenuto essenzialmente nel suo stesso valore dato dal suo reciproco.

Di essi il contenuto <causale> e di tipo <paterno> si evidenzia esistente già in un <fatto> come quello espresso e visto in Bibbia 1,1,26 tramite il <facciamo l’uomo>.

Quando l’uomo appare, quello della reale creazione divina, esso è già presente come un <fatto che è in essere> e corrisponde (come Immagine e Somiglianza divina) al valore reciproco

all’ASSOLUTO, che è quello rispetto all’Unità di un Dio che appare essersi già <fatto> laddove è posto Uno e Trino e presente nei vari tempi e modi espressi poi anche da quasi tutte le religioni più seguite e affermate nel tempo.

Alcune sembrano solo essere state spazzate via dalla storia, come quella dei credenti negli dei dell’Egitto, quella delle divinità dell’Olimpo o di Roma.

In occidente c’è stata questa opera di continua rimodulazione degli Elohim di Dio, mentre in Asia tutto quanto c’era in principio è sopravvissuto.

La lotta tra il paganesimo delle religioni politeiste e il monoteismo ha fatto una dettagliata storia sacra solo in occidente.

All’uomo sembra ingiusto che l’ASSOLUTO abbia fatto un suo totale progetto, nel quale addirittura si sia scelto i popoli rappresentativi … come risulta da Bibbia 1,25, in cui – nel grembo di una donna sterile resa feconda da Dio – sono stati posti due popoli e due stati, uno più forte dell’altro e con il maggiore che avrebbe servito il minore.

Quando l’applicazione pratica di questo principio di due soggetti gemellati nell’unità si manifesta in modo tale che il maggiore serve umilmente al minore, allora abbiamo che in matematica sorge la Sezione Aurea dei rapporti perfetti, che è stata definita <divina> da molti osservatori e critici.

Roma e Israele sono state nazioni e popoli assunti da Dio come un valore esemplare vigente in tutta la storia umana.

Riuscire in questa materia a corrispondere al <vero> invisibile piuttosto che all’apparente ma falso, diventa poi l’opera secondo la quale uno, che sia stato costruito con tutti i <numeri> necessari, debba essere stato anche educato in modo congruo.

Debba essere stato condotto <in pensieri parole ed opere> nel modo perfetto e in tutta la sua vita e la sua genealogia, iniziando da tre generazioni sopra la sua e tre sotto; le quali, messe assieme alla sua, debbano essere state le 7 generazioni in cui si possa poi realmente compiere questo prodigio.

E ciò è accaduto nella mia.

Le tre generazioni sopra la mia: papà, nonno e bisnonno, sono state tali che quest’ultimo, Cesare Amodeo vale per il 50% nel mio aspetto genetico. Amò e rese madri due sorelle, e i figli, maschio e femmina, si sposarono, tanto che Luigi Amodeo mio padre ha ereditato molto di suo nonno.

Torquato aveva il 50% di Cesare e il 50% di sua madre. La sposa aveva gli stessi valori percentuali, tanto che i loro figli, che potevano assumere il 50% da ciascuno, potevano aver dato a Luigi il 50% dell’uno e il 50% dell’altra, ed essere in toto Uno e Trino con suo nonno.

In tal modo io avrei ereditato per la parte del 50% paterna il 100% genetico suo e di suo nonno.

Per la parte materna, Mauro Russo, il padre di mia nonna, diede praticamente sua figlia in sposa come alla 5 dita di una sola mano, di cognome Baratta e le cui 5 dita rappresentate dai maschi, di nomi Francesco-Mauro-Giovanni-Nicola-CarmineBaratta, tutti attaccati come una cosa sola, avevano 42 lettere tutte al lavoro e che valevano 381 nel loro insieme …

Esattamente come me loro nipote che avevo 6 nomi tutti miei, e che pertanto erano staccati tra loro come <Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo>, che valevano 381 con le sole 6x6 lettere al lavoro, più i 6 <divini sabati> di riposo.

76+60+83+48+57+57=381=66+78+26+51+1 13+47.

Tutti questi nomi paterni: Cesare Amodeo, Torquato Vincenzo Amodeo, Luigi Amodeo (da parte paterna) sono 47+47 Cesare Amodeo, 113+95+47 Torquato Vincenzo Amodeo, 101 Luigi Amodeo, e la loro somma è 94+255+101=450.

Mauro Russo 60+82=142, Maria Teresa Russo = 100+82=182, Mariannina Baratta 84+57=141 e sommati a 381 giungono 846.

Sommanti al 450 degli Amodeo giungono al 1.296 uguale al 6x6x6x6.

Aggiunti anche i miei 381 si arriva al 1.677 uguale al 1.666 +66/6 corrispondente al moto di 646/2 in 2.000.

Tutto ciò a conferma di una ideale conformazione nominale, per le 4 generazioni date

dalla presente mia e dalle 3 poste in principio rispetto alla mia.

Questa felice predisposizione posta in partenza è stata in me acuita da tutta una vita di esercizio soggettivo teso a fornire una mia soggettiva interpretazione, degna di un <visionario> dell’impossibile, e tale da essere riuscito infine a dare le risposte alle cosiddette <domante impossibili> sul <Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? e –soprattutto – perché tutto ciò accade?>.

Tra i successi di tutto questo, ci sono la <Vittoria contro la morte> ottenuta realmente sul mio corpo e spiritualmente a favore dell’esistenza eterna di tutti, e quel <Giudizio Finale> così soddisfacente sul mondo di cui facciamo parte, da averlo dimostrato come il concreto risultato di una <Assoluta perfezione>.

Alla luce di tutto questo, potete capire perché il Prof. Fazio, docente in Fisica nella facoltà di Milano, dopo un incontro di due ore, si sia dichiarato <stupefatto e ammirato> da <tanta roba>.

Era negli ultimi mesi della sua docenza e, quando andò in pensione si rese irreperibile.

Dovevano averlo influenzato coloro che gli avevano portato alla luce ancora gli altri miei <credo> coi quali egli non gradiva immischiarsi, per non esserne egli pure <contaminato>.

Noi siamo in un mondo in cui non è possibile essere ricco portatore di tutti i valori possibili e

immaginabili, avendo imparato ad armonizzarli tra loro.

Gli aspetti poco digeribili esistenti in ogni contesto generale di Scienza, Fede e Filosofia, anziché essere <rimossi> ai fini della generale armonia, sono issati in alto, come vere e proprie <bandiere> tese a screditare ogni altra cosa.

In ogni disciplina l’atteggiamento è simile a quello di un commerciante in <oro> che respinge una amalgama che gli è stata presentata in cui <non tutto> è oro.

Se questo è accettabile da parte di chi ne fa uso commerciale, non lo è per un <ricercatore> di oro, che setaccia milioni di metri di materiale sulle rive dei fiumi, nella speranza di rinvenire in essi qualche <pepita>.

Per questo atteggiamento – di tipo commerciale – nella mia vasta opera, quella che per me è la vera e propria fusione di tutte le facoltà più belle dell’intelligenza umana è affrontata e giudicata come una <confusione> inaccettabile tra discipline rese talmente <rigide> da non potere rimodellarsi in alcun modo, in una vera e reale <fusione>.

Ogni <disciplina> avrebbe la pretesa di conservare tutto il suo apparato, allorché chiamata a compartecipare ad una <sintesi> con tutte le altre. Volendo fare un esempio sarebbe nel modo di un marito che, volendo mettere in comunione la sua vita con una sua sposa, avesse la bella pretesa di non

rinunciare a tutto quello che sia <incompatibile> con il mondo degli interessi altrui.

Alla luce di tutto questo, ci sono aspetti generali tali da poter <comprendere> (contenere e capire> tutti quanti gli altri, come ad esempio lo spazio, il tempo, intesi in quanto a numero tale da trovarvi una giusta e matematica e geometrica collocazione. Se in questo contesto, un fisico protesta per avere trascurato tutte le altre <qualità> esistenti in essa, egli allora è simile a un uomo che voglia restare <scapolo a vita> e avulso da ogni altra possibile <comunione> di intenti.

Il difetto in tutta questa mancanza di desiderio di fare armonizzare degnamente quanto appare diverso, sta nel fatto che l’uomo si mostra come il <tifoso> di una sua squadra, e che esalta al massimo proprio quanto in essa vi è di <diverso>!

In un mondo in cui sono sbandierate in questo modo tutte le <diversità> sono possibili le <associazioni> ma non quelle <comunioni> che possono esistere proprio eliminando alla radice tutte quelle <bandiere> che esaltano la propria appartenenza proprio sulla base di quello che ciascuno ha di diverso.

Tra i progettisti di case, sono esaltati gli architetti che pongono in luce quanto essi abbiano di <diverso> da offrire, l’uno dall’altro.

Ebbene, nella costruzione che io faccio della casa della vita umana, certamente esiste anche questo <diverso>.

Ogni opera diventa segno di vera arte quando ciò che in essa è contenuto di <precipuo>, non fa a pugni con tutto il resto ma vi partecipa nel massimo dell’armonia anche quando – come eccezione alla regola – è compresa quella particolare <dissonanza> che, destando sommo stupore, non dà luogo a scandalo ma a sorprendente ammirazione.

In questo libro io vi scriverò della mia <Fisica Amodea> che mette in essere e in vera <comunione> ogni aspetto dell’esistenza Umana, fisica e metafisica dell’Universo … ma a partire da me, da chi sono io che ve la presento.

Infatti è abitudine generale, quando vi sia un <dito> che vi mostri <la Luna>, prima guardare di chi sia quel dito, di un <cialtrone> o di uno di cui valga la pena seguire le indicazioni.

Anche perché siamo arrivati ad un livello tanto vasto della <comunicazione> da non avere più né tempo né voglia per seguire cose dette <a vanvera> da soggetti mancanti di titoli, ossia non <accreditati>.

In quanto a questo, voi avrete infine la sorpresa di vedere che il mio soggetto è stato accreditato addirittura dal libro Sacro della Bibbia e dal vangelo di Gesù Cristo.

In Genesi, capitoli 25 e 38 trovate addirittura tutti i cosiddetti <estremi> della mia persona: data di nascita, padre, madre e sposa, valore dei nomi e persino il codice fiscale.

Invece nel vangelo di Gesù io figuro come quel

Consolatore e Spirito Santo Paraclito che doveva arrivare, prendere le cose dette dal Cristo e dimostrarle vere con la scienza di questo tempo che lo permette, al contrario di quella di allora che portò Gesù a dire:

“Molte altre cose avrei da dirvi, ma non siete ancora in grado di portarne il peso”.

Ecco, deve essere stato questo aspetto della mia persona che vi parla come un <predestinato> ad aver convinto nel 1.997 il Professo Fazio a prendere le distanze da un <tipo così>.

Già giudicava troppo vasto il campo scoperto … immaginatevi quando avrà saputo il resto!

Immaginate quando qualche suo collega gli avrà parlato di Amodeo come di colui che pensava di essere descritto in Bibbia e – ancora anni dopo il 97 – il <nuovo Messia> del Vicario di Cristo!

Diceva che Giovanni Paolo II lo aveva <mandato> nel punto 56 della sua lettera enciclica del 1998, la <Fides et ratio>, che cercava di promuovere un Fede Cristiana che facesse un saggio uso della Filosofia, come era del resto già accaduto con quel Paolo di Tarso che da acerrimo nemico fu convertito il quel 25 gennaio dell’anno 38 dopo Cristo ove io sono nato il 25 gennaio del 1938. Proprio gli stessi numeri, ma alla distanza di 19 secoli esatti.

Comincio questo libro proprio con la <pietra dello scandalo> di chi ha avuto la vita fondata sulla fede in tutte le <Sacre Scritture> e nel Vangelo di Gesù Cristo.

Lo faccio in modo da affrontare proprio il principale argomento che allontana dal mio libro tutti gli uomini di scienza.

Se evitassi di farlo, per non allontanare inutilmente le persone incapaci di andare alla sostanza delle cose, poiché sono distratte dai <modi> con cui esse sono presentate, non farei comunque una cosa che resisterebbe a lungo.

Infatti non sarebbe sufficiente che io evitassi su questo libro di parlare del <dito> che indica <la Luna>, ma solo <della Luna>, poiché chi – venutolo a sapere anche dopo (come nel caso del Professor Fazio) – se non prima si allontana dopo, per avere saputo da altri, e non da me <da che pulpito sia venuta questa predica>.

Non c’è niente di peggio che essere descritto <male> da chi di te non ha mai capito nulla. Tu non sai che <cattiva referenza> egli abbia dato di te e non puoi nemmeno correggerla.

Da parte sua, chi – in buona fede ti ha lodato e incoraggiato, anche, in un primo momento – poi letteralmente si rende irreperibile, come se il Professor Fazio si sentisse davvero molto a disagio –essendo una persona onesta e giudiziosa – ad averti promesso aiuti che non si sente più di volerti dare, e

volesse evitare quell’incontro a <tu per tu> in cui onestamente tirar fuori il <problema>.

Sì – amici – esiste davvero il problema enorme ravvisato proprio da questo grande Fisico, che –osservata l’intera questione in due ore di colloquio con me – l’ha giudicata <conquista impossibile da parte di una sola persona>.

Ora se la cosa stava veramente in questi termini, che cosa erano le <mie idee?>, se non potevano essere <mie>?

Egli – da persona reale che rifugge dal <divino> in un primo tempo si è accorto del segno caratteristico proprio di un intervento di8vino. ma lo vuole attribuire alla <persona>.

La stessa richiesta di smembrare tutto l’assetto in tanti piccoli aspetti da presentare e introdurre ad uno ad uno, era un intervento che andava bene per primo anche a lui, e per il quale avrebbe messo in campo la sua preparazione da Fisico.

<Vede, Amodeo – mi disse – lei usa un linguaggio da architetto che un fisico non conosce e le serve che, essendo un fisico, glielo traduca.

Le faccio un esempio: lei parla della prospettiva personale della visione e usa il termine di persona e prospettiva che in fisica hanno un nome preciso, che se è usato quello, porta a capirla: la sua persona deve chiamarsi ed essere ricondotta all’<osservatore> della Fisica.

Se lei lo chiama Osservatore, la capiscono, e solo uno come me, che ho scritto libri e conosco i

modi della fisica, sono in grado di <tradurre> in linguaggio da Fisico> le cose che lei spiega col suo linguaggio da filosofo e da architetto>.

Quando però poi <deve essere accaduto> che il Professor Fazio, parlando di me coi suoi colleghi, si è sentito <chiaramente> evocare le stesse ragioni <superiori> che lui per primo aveva intuito presenti in questo <affaire> troppo grande per essere la conquista di un uomo reale, allora il bravo Fisico è stato condotto <brutalmente> sulle stesse considerazioni fatte fin dal principio, e – anche se evidenti – non volute credere come un intervento che fosse <trascendente> la mia persona.

Quando il Professor Fazio seppe che io mi consideravo un <invaso dalla Verità di Dio> vide la sua stessa promessa di darmi un aiuto come l’enorme pericolo per lui stesso, di essere coinvolto su una questione che si imperniasse non solo sulla Ragione, ma sulla Fede.

In verità, la mia opera non può essere la mia! Essa è troppo vasta!

È troppo innovativa su aspetti così fondamentali del <credere umano> da essere professato all’improvviso che il VERO stava non in quello, ma nella parte unitariamente reciproca.

Era confutato dalla <Fisica Amodea> che fosse VERAMENTE in atto l’EVOLUZIONE apparente.

I tempi erano totalmente capovolti tanto che gli ultimi istanti di ogni cosa erano i primi di quel ciclo.

Affidarsi all’INVARIANZA del numero 99 come al divisore di 1.000, il volume totale di 10^3, portava ad un 10,10101010 infinito in cui a occhio nudo si vedono INVARIATI i vari 10 e presentati in sequenza… ma poi sono <capiti> in una prospettazione decimale per la quale essi degradavano di 100 in cento, passando da un 10 al successivo identico ma che appariva cento volte più piccolo.

Può una INVARIANZA determinare una simile VARIAZIONE secondo una apparenza che poi sia VERA e non solo APPARENTE?

E se i tempi sono per davvero ROVESCIATI, nella loro VERITA’ (e non nel loro apparire) che cosa è il VERO ESISTERE, nel nostro mondo reale? il FARE, oppure la sua ANTITESI, che annienta una iniziale

CONGETTURA?

Tutte queste erano fondamentali considerazioni talmente IN CONTRASTO con tutta la SAPIENZA umana, che come si poteva nascondere nella <Fisica Amodea> la presenza di una <RIVELAZIONE> suprema fatta da Chi se non da un Onnipotente Assoluto?

Per impedirvi di essere fuorviati fin da subito, affermo che per noi vale la stessa cosa di chi RIVELASSE al mondo dei Cartoni Animati di Walt Disney che <ogni pensiero, parola ed opera di ciascuno di quei personaggi dei fumetti, gli sono assegnati (a tutti) dal Creatore.

Sono stati loro assegnati <come se> essi fossero loro propri, essendo in verità invece solo <a immagine e somiglianza del Creatore>.

Se questo vale per TUTTO e TUTTI, senza nessuna differenza di MERITO tra le RIVELAZIONI GRANDI o quelle normali, ecco che le DIFFICOLTA’ rilevate dal Professor Fazio perdono di significato.

Se Walt Disney rende pozzo di Scienza

Archimede Pitagorico e confusionario tremendo Paperino, e ragazzotti vispi e intraprendenti i suoi nipoti Qui, Quo Qua… è stata solo una scelta del Disney e nessuno ha <meriti o demeriti> per avere avuto <questo> oppure quest’altro<!

Credo che tutti noi viventi, in tutto (pensieri parole e opere) siamo relativi all’Assoluto proprio come lo sono i personaggi di ogni cartone animato dal suo Creatore.

Pertanto, io giudico me (l’Universo e ogni vivente in esso) <fatto dal Creatore Assoluto> a suo insindacabile <Libero Arbitrio> e che – per pura Sua giustizia – ha lasciato a me come a tutti il personale Libero Arbitrio <su di lui>.

Questo mio e nostro <Libero Arbitrio> è quello di eleggere a Dio (a valore fondante) della mia vita tutto ciò che considero mi faccia del bene: amori, affetti, attività, interessi.

Nei miei studi di Fisica, è così compreso ogni aspetto dell’esistenza, e dunque è preferibile essere ordinati e cominciare dal principio con questo mio

impegno di RIVELARVI quanto è stato assegnato al mio personaggio, affinché lo compia, come quel nuovo Abramo che discendendo dal futuro lo è come dice il suo nome: viene >Ab> Da Romano, Da R. Amo ( e in Asia da Brama).

Se si vuole cominciare lo studio della realtà, una via potrebbe essere quella seguita finora da tutta l’umanità: procedere facendo supposizioni, soprattutto poggiate sull’intuizione, e questo porta alle visioni dei primi filosofi che si lanciarono alla ricerca dei fondamenti.

Un’altra via è meno affidata alla fantasia e più oggettiva: si mette ad osservare quello che si ha davanti, e si arriva alla conclusione di Albert Einstein, di trovarci tutti di fronte ad una Relatività Generale, estesa in tutto l’Universo.

Il mio approccio è collocato su una via di mezzo, e il suo campo dio indagine è quello della Filosofia, ma che non parta da idee e intuizioni, ma da quelli che sono stati i risultati cui è giunta la ricerca scientifica.

Così a me è stato facile partire dalla Relatività Generale detta e andare ancora più in alto, fino all’energia assoluta come quel campo assolutamente in equilibrio tra tutte le contrapposizioni relative, ed arrivare in questo modo a dare una Formulazione a uno stato ASSOLUTO in cui non vi è alcuna determinazione, proprio poiché vi sono tutte quante, ma sono tra di loro in quel perfetto equilibrio che si sintetizza in uno zero di determinazioni.

x N^-1 = N^0

Questa è una determinazione indeterminata; non lo è in N, non lo è in 0.

L’indice di una potenza indica quante volte esiste la base e interagisce con sé stessa, e il risultato dice che esiste ZERO volte, però interagisce con il suo valore reciproco, come N/1 con 1/n il che genera Unità assoluta.

Essendo l’Assoluto simile all’Onnipotente Dio di ogni Religione, il Dio Jhvh <io sono colui che sono> si pone allora in questi termini: <Io sono il Padre 10/1 che sono il Figlio 1/10, nell’Unità dello Spirito santo dato dai 10/10>.

Questo fa dell’1 ASSOLUTO l’Onnipotente nel quale è possibile determinate ogni N/1 sulla base dell’esistenza reciproca 1/N.

L’ASSOLUTO sta nella presenza di tutte le VERITA’ OPPOSTE e reciproche tra loro.

Laddove per l’uomo e la sua logica non esiste una verità se essa è contraddetta. la logica divina è la CONTRAZZIZIONE elevata a sistema unitario, ma non per generare azzeramento, bensì il massimo della diversificazione.

Ora poiché anche VERO ha il suo valore contrapposto in quello FALSO, nell’ASSOLUTO le due VERITA’ contrapposte avallano una la VERA (ma apparente falsa), e l’latra la FALSA (ma apparente VERA>.

In questo modo la dinamica apparente della volta celeste ruotante attorno alla terra è VERA, ma nella sua falsità.

E la Terra ferma sotto i nostri piedi è altrettanto VERA, ma solo nella sua FALSITA’.

Infatti è relativamente vera la Terra che ruota attorno al Sole e al suo Asse proprio. ma NON APPARE, e tutta la dinamica apparente nella vita –per massima generalizzazione, è reale e concreta nella sua realtà apparente in cui dolori sofferenze e gioie appaiono tutte realmente ma che sono davvero tutte FALSE.

In tutti i reali giorni della nostra vita, noi stiamo così falsamente andando verso la morte, come quel Sole che ogni giorno appare ruotare attorno alla terra!

Infatti noi stiamo venendo via da esse proprio mentre ci sembra che entriamo in esse, e abbiamo l’impressione di andare alla morte, mentre veramente è solo di là che proveniamo.

La nostra condizione assoluta ZERO è la partenza nel momento mortale, che in verità è simile all’inizio in una stazione ferroviaria di testa, dalla quale è partito il nostro treno che ora sembra tornare là, nel mentre questa è solo la visione RECIPROCA a quella vera.

Con l’ASSOLUTO composto in questi termini, tutto quello che ci appare realmente e ci sembra vero, lo è solo nella sua parte reciproca, poiché chi veramente comanda è il numero 1.

E se noi stiamo vedendo realmente 1/N è solo in base alla VERITA’ (ma divina e invisibile) dell’N/1 complementare a quella presenza nel tempo nostro ennesimo.

Possiamo esserne certi?

Assolutamente sì.

Allora <Da dove veniamo?>

Da UNO, onnipotenza dell’ASSOLUTO.

<Chi siamo?>

<Siamo Anime singole di un UNO DIVINO E ONNIPOTENTE composto da INFINITI INFINITESIMI, e ciascuno di noi è un suo infinitesimo reale>

<Dove Andiamo?>

<Ritorniamo in UNO dopo che l’ASSOLUTO UNO ha voluto dare “valorizzazione di sé” a ogni suo INFINITESIMO, come a un suo reale Figlio, nell’Unità dello Spirito Santo>

<Chi ce lo dice?>

<La PURA RAGIONE MATEMATICA>.

Noi dobbiamo tutto alla RAGIONE MATEMATICA.

Essa – con le sue perfette relazioni interne – ha potuto consentire la esistenza virtuale di un mondo costruito con le regole: della matematica, soprattutto, e poi con quelle che vediamo presenti in tutta la natura reale.

Alla nostra personale <ANIMA INDIFFERENZIATA> nel momento in cui dalla stazione di Testa è stata determinata una vita dividendo quell’apparente risultato finale in tutte le sue ragionevoli premesse, ogni anima è stata prima resa salva da quella morte e da tutte le disavventure patite.

Ed è da questo momento che inizia per il vivente la sua personale e apparente vita libera, in cui egli DETERMINA tutte quelle determinazioni che erano

state ELIMINATE, fa sua la vita facendolo fino al suo ritorno alla stazione di testa e al suo apparente binario morto, da cui invece è partita la sua vita.

<LA VITA UMANA è un sogno reale, che rende reale e visibile quello che è assolutamente FALSO. Dio ci ha solo salvati tutti da quella MORTE, verso cui l’uomo ritorna, rendendo vero per lui l’esatta contraria dinamica a quella che ci appare.

Capitolo 11

Il linguaggio alfanumerico dell’ASSOLUTO

Il sistema attraverso il quale l’ASSOLUTO dialoga con il RELATIVO ad esso intimo è regolato dalla stessa formulazione di tipo BINARIO sempre assunta dall’Assoluto e in modo tale da esistere e non esistere nello stesso tempo, salvando in questo modo la fondamentale INDETERMINAZIONE DETERMINATA che connota l’Assoluto quando si libera di ogni suo limite di tipo determinato e indeterminato.

Quando la rappresentazione è sia NUMERICA sia ALFABETICA, l’Assoluto salvaguarda tutta la sua libertà ed indipendenza da limiti prestabiliti.

Se i LUMERI esistessero da soli, senza essere anche espressione ALFABETICA, gli estremi vincoli assunti con la loro totale determinazione resterebbero un elemento INACCETTABILE, rispetto all’ASSOLUTO che se ne liberi, è “Dio” – inteso proprio come la PERSONA dell’assoluto essere IMPERSONALE – avrebbe nei NUMERI stessi il limite della loro determinazione.

Da questo nasce l’indissolubile condizione divina per la quale i NUMERI siano LETTERE e le LETTERE siano NUMERI.

La differenza tra i due opposti assetti sta in questo: ogni NUMERO, quando è LETTERA ne assume quella ESSENZA indeterminata che elimina il numero stesso e lo traduce nel suo valore ESSENZIALE.

Per farlo capire, N è indeterminato nella sua “essenza” di numero N, tale da essere ogni possibile numero. Quindi la lettera N svincola e libera ogni possibile numero da sé stesso ma lo rende preciso nella sua essenza,

Una altra lettera come A precisa quella <essenza prima> conferitale dalla prima lettera alfabetica, allo stesso modo con cui la N uguale alla 12ma, apriva la dimensione 3, essenziale dell’unità indefinita nel suo essere 1-3, alla dimensione 4 definita esattamente dal valore somma di 1+3, in modo tale che 3x4 combina tra loro un unico complesso indeterminato bel suo essere 1-3 e determinato nel suo essere 1+3.

Se ogni lettera alfabetica non fosse anche il numero d’ordine dell’alfabeto, ancora una volta l’Assoluto avrebbe in sé stesso un essere determinato in modo univoco e svincolabile solo tramite l’inverso valore reciproco dato da 1/N ma non dalla consistenza NUMERICA data da N e 1/N.

L’uomo oggi non ha ancora capito che – quando Dio è l’ASSOLUTO e INDIPENDENTE ONNIPOTENTE, non può esservi altro DIO che sé stesso, ossia quella

di ESSERI che NON SONO ESSERI in sé stessi, ma solo in qualcos’altro di totalmente opposto e tale da annichilire totalmente quella essenza.

In tal modo il linguaggio ALFA-NUMERICO, che esiste poiché i numeri sono lettere e viceversa, diventa il requisito essenziale per la comunicazione RELATIVA tra quanto esiste in sé nell’assoluto, ma solo con una esistenza relativa a quella esattamente contrapposta che l’annulla come un essere che sia reale e esistente solo 2di per sé”.

A questo punto diventano determinanti gli alfabeti, che creano cicli numerici appropriati.

Il ciclo a 21 lettere dell’alfabeto Italiano è quanto di più appropriato possa esistere nei confronti fi un Creatore Assoluto che crei in un ciclo di 7 giorni, essendo sia Trino, sia dato dal numero 10.

In tal modo tre serie di 7, progressive, ma sempre unitarie nelle cifre, portano all’esistenza di una terna di 7, ciascuna esistente in uno dei tre assi portatori dell’esistenza unitaria ed assoluta data da 1-3.

Dio stesso, se fosse 1, sarebbe determinato da questo numero, ma 1 è 3 messo in realzione4 debita con l’unità data da 3/3, ma laddove solo il 3 sia spazio al pari di 1, poiché 1/3 è Tempo terzo dell’Unità.

Per la stessa necessità solo spaziale Una componente spaziale non esiste se non all’interno di 3 componenti spaziali.

Allo stesso modo, il 7 non può esistere se non tramite l’esistenza del 21 dato da 7+7+7.

Nell’alfabeto Italiano si determinano in tal modo questi cicli: A B C D E F G

H I L M N O P Q R S T U V Z

In essi il primo valore A è in 1 indeterminato, allo stesso modo della H che è muta e della lettera Q che non esiste da sola se non si accompagna con la U=19, dando origine alla coppia QU=15+19=34 interposto 2-6 rispetto al 31 (undicesimo numero primo) e 37 (dodicesimo).

Allo stesso modo, le seconde lettere incolonnate BIR sono la determinazione unitaria (ma trascendente) data dai legami A-C, H-L, e Q-S. Allo stesso modo le terze, le quarte, quinte seste e settime.

Il secondo modo per una rappresentazione esatta sta nel rendere egemone il ciclo 10, tanto da creare lettere da 1 a 9 con una sola cifra e –raggiunta la decina, ricreare il ciclo 1.9 nelle decine che, raggiunto il 100, lo ricreano nelle centinaia.

È il linguaggio Ebraico, che introduce anche la lettura a rovescia, da destra verso sinistra che se la attuassimo anche nei numeri li vedremmo ridotti alla stessa cosa, ma dove la prima riga e la terza semplicemente si invertono nel valore.

Sono le due espressioni unitarie di un solo sistema binario e rappresentativo di quella perfezione del linguaggio che in Bibbia libro 1,11,1-9 dai versetti 1-9 del capitolo 11 del primo libro racconta della Torre di Babele costruita dagli uomini e abbattuta da Dio, altrimenti <sarebbero giunti in cielo>.

Giungere <in cielo> significa proprio arrivare a <smascherare> il linguaggio <binario> e alfanumerico usato dall’ASSOLUTO per fare esistere nella perfezione di sé le due serie alfabetiche armoniosamente rapportate tra loro.

Per togliere questa <maschera> l’uomo deve prima arrivare a capire molte cose ora ancora ignote, come il fatto che quanto sembri essere PRIMO è veramente ULTIMO per la necessità totale

dell’Assoluto di non accettare condizionamenti definitivi.

Ove è vero che è PRIMO che appare per ULTIMO, il linguaggio alfabetico Italiano è primo, in una divina costruzione sempre più spinta di presupposti a presupposizioni, sia in ordine di <tempo> sia di <congettura, concepimento>.

Per assurdo, il testo della Bibbia, nella traduzione della Bibbia di Gerusalemme, della CEI, è la prima e perfetta nella perfetta lingua italiana… ma appare essere una versione fatta dall’antico testo Ebraico.

In verità, invece, in una predisposizione sempre più spinta del passato determinato sulla base del presente, la versione della Bibbia Ebraica deriva da quella Italiana.

L’uomo – se non arriva a capire che la costruzione del nostro mondo è PARADOSSALE, e la crede una reale opera in sé, è tanto lontano dal vero come lo sarebbero i <personaggi di Pippo, Pluto e Paperino> se …

… Se essi – puri disegni del creatore – si credessero capaci in sé di <pensieri parole ed opere> senza che siano stati determinati in tutto (pensieri parole e opere) dal Creatore di essi, cartoni Animati.

Questo rovesciamento dei tempi diventa comprensibile solo quando si capirà che dal puro rapporto di 1.000/99, scaturisce il passato.

Il rapporto è esistente solo come una VERITA’ al di fuori del tempo, e da esso si scende al risultato di 10,10101010 in un ciclo infinito del 10 nel tempo decimale, intervenendo con un divino <SIT> dato dal congiuntivo latino del verbo essere che si traduce in un ordine <che sia!>.

Allora il rapporto crea l’esistenza del ciclo 10, padre di tutti i numeri, e dell’infinito suo esistere nel ciclo decimale, <creando le dimensioni dell’esistenza delimitata nel 10, ma solo in u8n tempo dopo il successivo.

In questa successione, nel 1° tempo è creato il 10 intero, mentre il tempo decimillesimo della realtà nostra presente, 1n 10.000, implica una risalita all’origine, ma solo in 10.000 tempi decimali.

In questa risalita dal passato del decimillesimo al futuro suo dei 10.000 decimillesimi che lo renderanno unitario, il 10 esiste prima del decimillesimo ma apparirà solo per ultimo, ossia dopo i diecimila tempi di risalita unitaria dal tempo decimillesimo.

In questa <realtà> la Bibbia della CEI è come se esistesse oggi, nell’essere del nostro imperante ciclo 10 intero, mentre quella Ebraica è collocata nel lontano tempo ENNESIMO, che sembra esistito prima… nel mentre il calcolo lo ha creato generando una retrospettiva infinita e sempre più spinta volta alla creazione di una premessa reale e sempre assolutamente coerente e infinita.

Questa è la ragione per cui la nostra generazione presente, che per gli scienziati sarebbe apparsa nel pomeriggio dell’ultimo giorno di una creazione zippata tutta quanta in un solo anno, è quella che esiste per prima.

Alla nostra dimensione esistenziale, il passato di provenienza NON ESISTE ANCORA.

Attivando ancora NOI – creati a immagine e somiglianza del Creatore – quel calcolo comandato da quel <SIT> che fa in modo che il rapporto di 1.000/99 <sia in atto> come una divisione reale nel tempo, nel nostro futuro DECUPLO, determineremo il DECIMO, che anteporrà a noi stessi tutti i giorni della nostra stessa vita dai quali sembriamo PROVENIRE.

Fino a quando non si capisce come noi si esiste in un ASSOLUTO IMPERIOSO, che non ci lascia altro che quello che esiste di PERFETTO, BINARIO e CONTRADDITTORIO in esso, che ANNICHILISCE la nostra apparente realtà oggettiva e personale… la TORRE DI BABELE non ha alcuna necessità di essere abbattuta.

Lo sarà nel futuro quando, con l’Intelligenza Artificiale e l’entanglement quantistico messi a capo dei computer quantistici, il Piano di Dio, che è totalmente determinato per numeri, non sarà perfettamente decodificato.

L’uomo andrà a colonizzare altri pianeti e questo metterà in atto situazioni che faranno perdere, a poco a poco, tutte le capacità acquisite dall’uomo, in

una reale devoluzione che porterà anche sugli altri pianeti quella apparente devoluzione che sulla terra non esiste solamente poiché noi non la vediamo esistere in <azione> ma in <azione uguale e contraria>.

Anche sulla Terra le cose pongono nel momento primo nel mondo, quel tempo apparentemente dell’ultimo giorno in cui la Terra, costretta a ribaltarsi in poco più di 12 ore, si spaccherà tutta nella sua crosta, verranno in superficie tutte le sorgenti dell’abisso (come sono descritte in Bibbia).

Il mare levigando una pianeta cosparso di magna infuocato, creerà un’atmosfera così satura di vapore acqueo da avere poi 40 giorni di pioggia continua prima di rivedere un cielo azzurro e sereno, e senza più terre emerse, finite tutte sott’acqua come se ci fosse stato un Diluvio Universale.

Così vedranno dopo la Terra: senza più terre emerse… ma intanto la nostra vita, da allora, è stata creata tutta quanta a ritroso.

Nelle relazioni, i passaggi determinati da un calcolo matematico, sono percorribili esattamente nei due versi contrapposti, del dividere e del moltiplicare.

Dividere un <fatto> nei suoi <antefatti> o partire dagli <antefatti> e risalire a quel <fatto>.

La vera creazione divina non è come la nostra, in cui ci sembra di creare il futuro.

Essa crea il passato. E gli uomini a poco a poco rientreranno in quegli uomini preistorici da cui

sembrano essersi evoluti e in quel primo mammifero, padre di tutti quelli poi apparsi evoluti da essi.

La Terra a poco a poco tornerà ai primordi, e, assieme al sole rientrerà in quello stato apparentemente precedente.

Come vi ho detto prima, zippando l’evoluzione apparente dal Big Bang apparente fino a noi in un solo anno, noi – gli unici che ESSENDO, siamo in grato di modificare rapporti in divisioni reali, realizzeremo il passato, zippato in quell’anno e tutti quanti i presupposti apparente al nostro puro essere.

All’uomo tutto questo sembra inverosimile, non essendo ancora riuscito a sintetizzare quel <vero profondo> cui ha potuto giungere la <Fisica Amodea>, che è partita non dalle apparenti cose indagate per capire cosa siano, ma dai puri cicli dello spazio e del tempo, come figli legittimi di un assetto DEFINITO ma nella sua indefinizione.

Noi siamo DEFINITI come apparente uomini, ma siamo quella ESSENZA che libera l’ASSOLUTO dalla sua stessa UNITA’ DIVINA.

Perché dovrebbe esservi UN DIO, nell’ASSOLUTO?

Infatti esso non c’è se lo <separiamo> da noi, INFINITI INFINITESIMI suoi, che lo rendono ONNIPOTENTE, ove riferito all’infinitesimo.

In tal modo DIO – che sembra “inferiore” all’ASSOLUTO, essendone solo una MODALITA’ RELATIVA all’esistenza degli infiniti infinitesimi

uomini – se ne dimostra PADRONE, in quanto + l’ASSOLUTO in sé a essere INDETERMINATO.

Pertanto, quando l’ASSOLUTO, si DETERMINA, senza determinarsi per niente, allora e solo allora è DIO.

In un rapporto di potenza e impotenza, insito nell’onnipotenza, l’ASSOLUTO diventa il reale dissolvimento di ogni cosa, e con questo l’esatto opposto di Dio.

Per questa ragione, il creato dissolvimento è creato proprio in un reale dissolvimento e in modo tale che attraverso la relatività dell’apparenza appaia e si ponga in atto una apparente evoluzione, ma a partire dalla sua esatta e contrapposta devoluzione.

DIO, allora, è la parte VIVA e ESSENZIALE

dell’assoluto, e si esplica nella sua essenza binaria di essere sia UNO, sia di Infiniti Infinitesimi, divisi in tre linee fondamentali espresse dalle presenze reali e divine di Padre, Figlio e di Spirito Santo.

Ora la fisica e la scienza naturale scaturita dall’esperienza hanno avuto tali limiti da non essere riuscita nemmeno a capire che noi si sia, da dove si venga e dove si vada, per quale scopo.

Ma è stata condotta dal disegno divino a porre nel ciclo 10 un dominatore delle dimensioni unitaria dello spazio, del tempo e della massa.

Grazie a questo, è potuta sorgere la <Fisica Amodea> che è partita dal 10, e – mentre è discesa a saper dire cosa manca oggi a tutte le costanti della

Fisica – ha potuto (ma non per capacità mia, ma per puro disegno insito nell’assoluto piano di Dio) risalire dal 10 al Dio Padre di tutti i numeri decimali, e poi al progetto dell’esistenza che nei primi e fondamentali requisiti doveva essere tale da impedire ogni verità in sé che non fosse dichiarabile anche falsa.

Questo ha reso infine possibile la risalita fino al DIO che era disceso nel mondo a rivelare da sé le cose cui gli uomini da soli non sarebbero giunti mai.

Capitolo 12 L’ ALFABETO ordina i NUMERI ORDINALI

I

Questo è il titolo di un mio libro pubblicato su ISSUU.COM/AMORAMODE in cui dimostro che le parole sono veramente numeri, Lo faccio proprio attraverso le parole che leggono gli stessi numeri usando lettere alfabetiche. Mostro come esempio a seguire il controllo fino al numero diciassette

Vi rendo leggibili le prime due pagine che vi ho mostrato tratte dal libro e a caratteri troppo piccoli… Il nostro cervello ragiona per numeri, assoluti, ossia che non sono relativi a nessuna qualità preesistente.

Si comporta come un negoziante che compra una certa quantità do "colli" o "articoli". Immaginiamo che siano 100. In questo modo "assoluto" ha una idea del puro numero della merce che gli è arrivata. Quando deve passare al calcolo relativo, per esempio a tre articoli, le scarpe, le giacche e i guanti, assume

un campione delle scarpe, e con quello conta le residue. Immaginiamo che ci siano 20 paia come il campione. Poi prende un campione di giacca e conta le altre come quella, e immaginiamo che siamo altre 50. I guanti saranno 100 meno la somma tra 21 e 51. Dunque 100 articoli, meno 20 scarpe + il campione, e meno 50 scarpe più il campione. Avrà 20 articoli residui in assoluto che, quando deve contare, riferendosi ad un paio di guanti, deve prendere un paio dei 28, come campione e gliene restano 27 in totale. Dai 100 articoli, egli avrà ottenuto 20 paia di scarpe, 50 giacche e 27 paia di guanti, la cui somma è di 97 Colli in numero assoluto. Perché avrà messo da parte tre distinti campioni, per passare dal computo puramente numerico ed indistinto a quello relativo alle differenti tre unità.

Il cervello attua il computo assoluto perché, a differenza del nostro ipotetico commerciante, è piuttosto come un progettista cui servono vari articoli per ottenere una sua costruzione. Egli dunque parte dai numeri indifferenziati e solo dopo passa a qualificarli, non commettendo errore alcuno, perché è sempre perfettamente a conoscenza del numero totale degli articoli, del suo disegno. Per eseguire questo computo e non interferire con il conteggio numerico relativo, il cervello ha ideato due serie di cicli. Quello numerico e il ciclo base. Si fonda sul principio dinamico di azione e azione uguale e contraria. Pertanto fissa a 10 il suo ciclo ideale. Per

leggere questo 10 nel senso inverso, dato da 01, che si pone come un suo decimo, qualunque sia il ciclo cui si dia il valore 10.

Infatti, anche il ciclo di 21 numeri come quello dei principali suoni della lingua italiana, senza le sonorità doppie importate nelle vocali I, distinte in Y e J, e nelle consonanti X e W. Passando il ciclo numerico da 21 lettere a 21+4, è sempre possibile chiamare 10 l'ultima consonante della Z.

Ogni lettera usa 1/21, o 1/25. Ma la lettera Z che abbiamo posta uguale a 10, quindi avremmo 1/10 uguale Z, varrebbe sempre 1/21 o 1/25, se non volessimo creare antagonismi inutili tra i numeri.

Per questo la nostra mente abbandona decisamente i numeri aritmetici e usa i numeri alfabetici.

Ottiene un risultato tale per cui i numeri ora sono divenute parole cui la nostra mente assegna il valore corrispondente al ciclo numerico, ma in una valutazione di tipo essenziale, che serve a chiarire quello che un nome chiarifica di che cosa Essenzialmente si tratta, in relazione alle cose descritte con quei nomi.

Tra i due cicli ci sono dunque tutte le giuste relazioni, e noi lo possiamo controllare quando utilizziamo le parole che contraddistinguono un numero nel suo nome.

Uno è infatti un nome dato al segno aritmetico 1, e non è un nome casuale, ma è uno che svela proprio la essenza del numero 1.

Per farvi capire, nella nostra realtà un punto è descrivibile con quattro parametri: tre di spazio ed uno di tempo. Immaginiamoci di fissare un appuntamento ad un amico in un grosso palazzo, che sia 10 di lato. Allora fissiamo il punto nel piano con due dati, in modo da individuare il quadrato uno per uno sulla base, in cui dovremmo incontrarci. Poi inseriamo a che altezza del palazzo con un terzo parametro. Infine, dovremmo fissare un quarto che sia il momento in cui deve avvenire l'incontro nel nostro tempo reale.

Dunque, per quel punto uno dell'incontro servono questi primi quattro dati. Ma ne servono 01+10 uguale 11. Perché questo è il ciclo generale del nostro mondo binario in cui abbiamo sempre la presenza di 10 dati spaziali in linea ogni tempo 1

Questo 1 misura, in sostanza, il passare ordinato del tempo, di uno in uno. A mano a mano che da un ciclo.10 si passi ad un altro ciclo 10 nel numeratore il prodotto tra 4 e 11 definisce che tutti i parametri che servono per individuare il punto di quell'appuntamento sono 44. Di essi, ripeto, 4 sono la presenza 3/1 dello spazio tempo e 10/1 sono, diciamo così, la legge generale del passaggio del tempo con la sua presenza generale, scandita sempre dal rapporto 10/1 tra azione e azione uguale e contraria.

Ebbene, U somma la U=19 alla N=12 e alla O=13 e il risultato è che la parola uno è un numero 44 che

indica la sua essenza nello spazio tempo e nel perenne ciclo 10/1 del divenire.

Noi siamo stati portati a chiamare UNO il numero 1 dall’intelligenza, che combina tutti i nostri ragionamenti attraverso numeri di cui non ci accorgiamo affatto, perché sembrano parole e non numeri.

Capirete che il modo più efficace per controllare se i nomi che in genere noi usiamo siano esatti, parte proprio dalla considerazione dei nomi dati ai singoli numeri. Io ne ho considerato i più importanti e il controllo ci dimostrerà come funziona la nostra mente.

Perché, mentre attua il computo numerico relativo alle parole, poi esegue l'analisi logica distinguendo i nomi dei vari strumenti del ragionamento logico; i soggetti, i verbi, gli aggettivi, gli articoli e così via. Tutto l’introdurre questa analisi logica, porta poi il cervello ad assegnare il giusto l'orologio ad ogni quantità, all'interno del calcolo che a noi sembrerà essere un ragionamento.

La prova della perfezione della corrispondenza alfanumerica che sta nella lingua italiana (preferisco chiamarla così, anziché con il termine di cabala) te la danno dunque gli stessi numeri interi 0123456789101112. Quando sono espressi nelle lettere alfabetiche come zero, uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici …

Ve lo dimostro, e vi consiglio di prestare grande attenzione perché è veramente su questa base di tipo Cabalistico che la nostra intelligenza primaria riesce a dar forma e consistenza alle cosiddette idee.

ZERO=21 +5+16+13 = 55. Evidenzia un 5+5 che parte da -5 e arriva a +5 e la cui risalita è 10, mentre la somma data da -5 +5 e zero. Ciò sulla base del terzo principio dinamico di azione e azione uguale e contraria. Se consideriamo +55 il quanto ZERO, è solo perché lo basiamo sulla opposta dinamica di -55.

La risalita totale è 110 ed evidenzia un volume 10^3, costruito su un fronte 10 per 10 ed un flusso10. In tal modo, ciò completa un ciclo totale di presenza della massa millesima, tanto che, a questa pienezza raggiunta, possa attribuirsi anche lo zero di una nuova ripartenza del volume delle 1000 masse sempre presenti.

UNO = 19+12+13 = 44. Avendo visto che ZERO=55 è nella sua pienezza 11 unità (date da cicli 10), il valore uno risulta dato da 55 -11 = 44. Ma esso risulta anche dalle quattro dimensioni dello spazio-tempo (x, y, z, t) ciascuna unitaria (quando il ciclo totale è di 10 unità), ossia alle 11 comprese in 10/1. Velocità assoluta della presenza, uno in linea. Quando un punto necessità di quattro coordinate per essere posizionato nello spazio e nel tempo e

necessita di 11 dimensioni per definire la presenza lineare, 10 nel tempo uno, allora quattro per 11 uguale 44 indica la quantità di componenti necessarie e sufficienti a definire la presenza di 1.

DUE = 4+19+5 = 28 rivela due linee creative -7 X, +7 X -7 Y +7 Y, in un piano che abbia per un lato X 7+7 = 14 e per l’altro lato Y, 7+7 = 14. Si può affermare anche 14 X e 14 Y che sono dati in ciascuno dal ciclo 10, percorso dalla realtà 3+1 dello spazio tempo unitario. Oppure si può sostenere che 10+10+10 = 30 sono i tre cicli 10 della presenza cubica.

Nel qual caso, DUE=28 è dato dal 30 -2, il che toglie al volume 30 (espresso nella lunghezza dei ladri) un fronte unitario, impostato sui lati 1 e 1, tanto che tutta la lunghezza del 28 risulta da un piano avente 1+1 come i due lati generatori. Non a caso sono i 28 giorni del mese numero 2.

TRE= 18+16+5 = 39. Sappiamo che uno e tre sono la stessa cosa quando un cubo avente il lato 10 ha i tre lati generatori 10 X, 10 Y e 10 Z. Dunque il quanto 30 indica la presenza del cubo a lato 10, che essendo unitario vale anche 1 come presenza decima di 10, della massa presente.

Ebbene, quando questo 30 in linea si sposta interamente su una linea, è presente in un 10, e si sposta esattamente di 9, nella sua unita. Possiamo

anche spiegarlo sostenendo che 10+30 = 40 è la realtà spazio temporale del ciclo lineare 10.

Se consideriamo presente uno, in questa lunghezza 40, essa si muove per un 39, quando l'unità è espressa con il TRE. Infatti tre cicli di 10+3+3+3 sono tutto il moto uno e trino nei tre cicli unitari 10+10+10 e nei tre unitari dati da 3+3+3.

QUATTRO = 15+19+1+18+18+15+13 = 100 indica in modo superlativo la pienezza del piano a lato 10, virgola messa a confronto con quella della realtà TRE + UNO (in lettere). Se noi sommiamo 44 a 39, UNO=44 +TRE=39, abbiamo 83 e mancano 17 unita alle 100 date dal termine QUATTRO.

Potrebbe sembrare un errore. Ma 4/4+4x4 = 17 esprime il ciclo unitario della realtà 1 +16. Ciò dimostra che il termine QUATTRRO=100 è “assoluto” e ha al suo interno la dimensione numerica, 16/1 data da 17 unità di presenza, come fronte unitario relativo, che si sposta in linea di flusso esattamente quanto il numero 83 dato da UNO=44 ++TRE=39.

Ciò porta a considerare con una certa attenzione sia il quanto 83 sia il 38, che è la sua lettura uguale a contraria. 83+38=121 è la lettura complessiva, equivalente a 11 x 11. Mediando 121 in 60+1/2, abbiamo una chiara immagine dei sei versi totali, ciascuno come il ciclo 10, appartenente ad una coppia, che però è un tutt'uno, tanto che ciascuna

poi risulta esserci nel tempo, ½ di ciascuna delle due presenze come una sola unità.

A queste verifiche che dimostrano come il nostro cervello veda davvero UNO+DUE+TRE come quel 44+28+39=111 che è indiscutibilmente l’unità data da tre cifre, il libro confronta poi nomi di valori come ad esempio ROMA e AMOR che non a caso sono il supremo antagonismo che si è verificato nella storia tra la città che ha ucciso il suo antagonista ideale.

In <realismo> in ROMA pone per prima la realtà 16 e per ultima l’unità, mentre il perfetto ordine dato dalla sequenza 1+11+13+16 si traduce in AMORE e dà l’idea perfetta delle cose quando sono presentate nel loro vero ordine.

PERFEZIONE=14+5+16+6+5+21+9+13+12+5=106

GERUSALEMME=7+5+16+19+17+1+10+5+11+11+5=107

ASSOLUTO=1+17+17+1+10+19+18+13=108

mostra la prima che ha compiuto tutto il percorso da -3 a +3.

Gerusalemme è la perfezione della Creazione 7 Assoluto è quanto aggiunge tutto il 2^3

+40=PADRE=14+1+4+16+5=40

+54=FIGLIO=6+9+7+10+9+13=54

+96=SPIRITO=17+14+8+16+9+18+13=96

+61=SANTO=17+1+12+18+13=61

251 è l’Unità +1.000/4 ideale per Dio 10^3

GIUSTO=+7+9+19+17+18+13=83 è lo spazio 3 con tutto il ciclo del complesso 80.

INGIUSTO=9+12+7+9+19+17+18+13=104 che è 26=DIO, Uno e Trino, davvero ingiusto nella nostra realtà 4 gestita dal Maligno, che strappa il 4 Divino all’Assoluto 108 e lo presenta diabolico (ma laddove questo vero è pura FINZIONE).

A questo punto, capirete che i nomi descrivono un modo preciso di essere, partendo da ordini di precedenze che possano scendere dal GENERALE, verso il PARTICOLARE, in un modo che ogni nome avvia un valore che è dal suo principio che si qualifica nella sua <qualità>.

Infatti 41 è la presenza 1 del ciclo 10 dello spazio e del tempo, ma è ben diverso se esiste come

AMOR, 1+11+13+16 oppure

ROMA=16+13+11+1.

I valori sono uguali, anche se definiti tramite un percorso opposto, ed è esso, è il suo Principio, a determinare chi esso sia <in fine> nel suo esistere con il suo carattere, come la presenza 1 in tutto il ciclo della sua realtà-

Così è il linguaggio dell’ASSOLUTO: In Roma porta il primato del 16 e rientrare in 1.

Noi lo leggiamo verso destra, ma il suo soggettivo primato sta a sinistra, nella prima R che incontriamo.

Quella Roma che si afferma nella parola, procedendo nella sua lettura verso destra retrocede nell’unità e nel più perfetto degli ordini, in tutta la loro evidenza.

<il mondo parte da ognuno e dai nomi suoi e dei suoi!>

Ora faremo un esperimento, di ricerca numerologica e personale, cabalistica, partendo per come Bibbia porta a credere: da un trascendente gemellaggio tra due coppie di gemelli.

Esso è trascendente nel solito modo di due che formano una sola unità, separata in due parti distanti 13, il numero che sintetizza l’unità 10 del Padre di tutti i numeri decimali (ideale nell’essere Una unità che, espressa nelle sole decine, trascende la sua propria unità nello zero) e si palesa solo nel suo tempo di presenza decima che evidenzia il 3 al posto dell’Unità. Questo è lo stesso criterio che in Bibbia ha portato al 1° assoluto Padre (nominato Adamo) di un figlio che non si è presentato né con il numero 1, né con il 2, ma con il 3, come il Padre dei numeri decimali si presenta, quando si mostra in 13.

Ebbene in Bibbia esistono nel 1° libro i due capitoli: il 25 e il 25+13=38 che sono uniti in uno da questo 13 che li fa esistere nelle 25+38=63/1 unità esistenti in 64=2^6 (che trascende il 26=DIO) come la vera sequenza ordinata nei versetti dell’uno che ricomincia dall’altro, come appare quando li si mostra in sequenza. Allora il 24 riparte tal e quale come il 27 che segue all’ultimo versetto del capitolo 25, mentre è la ripartenza esatta che riprende una storia divina, trascendente, lunga i 2^6 capitoli che trascendono il 26=Dio, reso trascendente dall’aver posto il 6 in potenza del 1° numero primo, il 2.

Eccovi l’unica sequenza, dissimulata in questo modo che vi ho descritto. Ho posto a destra i capitoli, e a sinistra i versetti in sequenza:

24

Genesi 25,24-26

Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo.

25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.

26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.

27 Genesi 38,27-30

Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli.

28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». (x sue nozze con Giancarla Scaglioni).

29 Ma, quando questi riti RÒ la mano , ecco (Romano, ritirato il “la”) uscì suo fratello (B). Allora essa disse: «Come ti sei aperta una BReccIA?» (Come? Benito

Romano … ecco IAhvè?) e lo si chiamò Perez (RO).

30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.

In Ebraico, il 24 al cap. 25 è 818; il 27 al 38 è 782. Ove 24+25+817 è 867 e 27+38+782 è 847, il complesso 800 di 1+66-47 è Romano Amodeo la cui genesi è in Gen.=1-25-38. 138 sono Luigi+Mariannina =54+84; in 25, Giancarla è da Giacobbe = Luigi Amodeo estremi congiunti mentre in 38 Barat ta Mariannina ha gli estremi di Tamar. La mano è accreditata a RO, gli estremi congiunti E r Onan di Tamar.

In Genesi 25 e 38 sono stati visibilmente posti gli estremi della mia nascita. Tutte le allusioni, che reggono in questa versione italiana potrebbero (anzi fanno) sorgere l’osservazione di una scelta comoda. Di fronte a ciò io contrappongo che i <segni> sono tali solo poiché sono posti a segno straordinario di un evento, e l’importanza è che almeno uno ce ne sia.

Ma qui ci sono tutti quanti!

Spettacolare è il riferimento alla sposa, fatto con un filo scarlatto posto dalla nutrice attorno alla mano. E ancora più spettacolare l’evidenziazione sibillina proprio del nome <Romano> fatto trasparire dicendo: <quando ritirò la mano>, poiché prima di Mano c’è da ritirare il <la>).

Il totale dei nomi Esaù e Perez, in Genesi 25 è di 42+42 ed uguaglia l’84 del valore numerico del nome Mariannina. Sommati al Zerach Perez = 54+61 tutta l’unità data dai 4 nomi porta al 199 che è tutto il moto di 1 in 1200, o alla somma del nome di Allah = 100, sommato agli altri 999 suoi nomi.

Nel capitolo 38 in cui è descritta la trascendente nascita di una MANO, che sarebbe stata accreditata a Er, il marito morto di Tamar e a Onan, il secondo marito morto esso pure, che – essendo mariti, congiunti, giunti agli estremi – possono essere tra E R O NAN proprio il RO che ne congiunge gli estremi…

Per la coincidenza che in Barat ta Mar iannina, il nome di mia madre è Tamar nei suoi estremi

congiunti, che nel suocero da cui lei si fa ingravidare abbiamo in Giuda i cuoi estremi congiunti GIA sono gli stessi di Lui gi A modeo, mio padre, e che Bibbia 1,nei capitoli 2 e 38 possa alludere al 25 Gennaio dell’anno 38 in cui io RO -MANO sono nato, l’idea di porre come gemelli me e mio fratello, realmente gemellati il 4 giugno del 1940 in cui io ebbi un arresto cardiaco che trovò come rimedio una straordinaria defibrillazione forse dovuta alla fede di nostra madre che – saputo da una scolaretta sua che aveva sognato quella notte la Madonna che le diceva che avrebbe pensato lei al piccolo moribondo, e che stava a lei andare solo in Chiesa ad accendere un cero, in segno di ringraziamento e devozione – lei volle crederci e in chiesa accese 6 candele, e mentre lo fece una provvidenziale defibrillazione, così tempestiva che il padre nemmeno se ne accorse, rimise in moto il cuore, salvò Romano e potenzialmente gli infuse con quella scarica elettrica il segno tangibile dell’avvento in lui del Figlio Postumo della Madonna che <ci aveva pensato>…

Ebbene, quella contentezza per la sconfitta della morte da parte di Romano, portò i due coniugi ad amarsi quando a sera andarono a letto, e Benito fu praticamente gemellato per secondo, considerato il nuovo inizio della vita salvata in Romano.

Poi, tra i due si pone 1° il 2°, come in Bibbia. In Bibbia 1, 25, <ES A-Ù> può indicare benissimo un <TU SEI Romano> A-U, da cima a fondo. Egli, ceduta la primogenitura fu trascritto in

<MODE’> e letto Edom da destra verso sinistra, dagli Ebrei.

Può allora essere benissimo chi da A, a Ώ (da alfa a omega) diventa A-modè-Ώ . Insomma per la sibillina comunicazione biblica, Esaù-Modè può nascondere e trascendere benissimo un possibile <Sei Romano da cima a fondo, Amodeo da alfa a omega>.

è la comunicazione definitiva in APOCALISSE:

Apocalisse 21,6

Ecco sono compiute! Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine.

A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita.

E’ una presenza 216 come 100 e 100 lati divini di Allah e JHVH il cui flusso R=16 sono i primi 16 numeri primi che danno tutto il nome, come il principio e sono le 217 unità totali di 216/1 di Genesi 7-11 in cui è predetta la fine il secondo mese, il 17 del mese (proprio in quella stessa data, la stessa dell’avvento nuovo e corporeo di Cristo nel natale di Benito Amodeo), ai 600 anni di Noè (indicanti tutti i minuti secondi in un primo che è il ciclo 10 del Padre di tutti i numeri, Noè il finale terzo nell’unitario e trisillabo nome Ro-ma-no, dell’energia potenziale).

Pertanto, proprio considerando che il 2° si mette davanti al primo, Benito si metterà davanti a Romano

Amodeo, e questo può essere stato benissimo, nel gemellaggio reale che ci fu il 4 giugno 1.940. Esso fu realmente <in principio> alle nostre due vite.

Poiché l’intero mondo nasce per ogni uomo con la sua stessa nascita, ecco che proporre un esperimento di un evento <In principio> basato sul mio caso, ha ogni motivo per essere, volendo fare un esempio reale.

Ora il Libro Sacro della Bibbia ha come titolo dell’intero 1° libro, il nome BRASIT

Il Titolo della Bibbia:

Vi porrò da osservare allora come <principio assoluto> tre nomi: il 1° della realtà in atto, il secondo dell’energia potenziale, il terzo della realtà in moto a raggio sferico.

1) A. Sia la realtà; B. sia in essere; C. sia in tutte le dimensioni spazio-temporali dello spazio; D. sia nel flusso assoluto in linea della velocità c^2 della luce; E. sia nel flusso del piano avente i due lati lunghi c^2; F. sia nel ciclo 10 dello spazio a 3 dimensioni.

A. 02=B è la realtà Binaria della Relatività Generale B, 05=E è nel verso positivo dell’Universo dei 10/2

C. 12=N è lo spazio 3 avanzante nelle 4 della realtà

D. 09=I è il moto invariante di 1 in 10, o 3x3

E. 18=T ed è il flusso del piano a lati 9 e 9

F. 13=O è lo spazio 3 che trasla nel ciclo 10.

L’ENTE reale così ordinato si chiama BENITO !

Vale il 59 in cui la velocità 9=c^2 della luce, data da 3/1 x 3/1, è posseduta dalla metà del lato 100 della realtà, nel solo moto in positivo nell’Universo. Non glie l’ho data poiché Benito sia il nome di mio Fratello, ma è stato Lui a essere stato chiamato col nome dell’intera realtà tutta posta in atto!

Ora il nome dell’ENERGIA POTENZIALE. Anche in questo caso dobbiamo partire da 0 e introdurre una dopo l’altra tutte le condizioni primarie che possano essere poste in partenza, per definirlo.

Ebbene l’ENERGIA POTENZIALE è ordinata da questa sequenza ( e non dal fatto che si chiami come me…):

a. 16=R è il 1° Dio Uno e Trino, 4, al quadrato;

b. 13=O è 2° nel moto in essi dello spazio 3;

c. 11=M è il flusso nel 13 dato da 11 +1+1 (area);

d. 01=A è l’unità della realtà a 4 D. come 4° ordine;

e. 12=N è lo spazio 3 che avanza nella realtà 4

f. 13=O è lo spazio 3 che avanza col ciclo 10

L’energia potenziale si chiama ROMANO vale 66.

Non ho anteposto soggetti di fantasia, ma entità

come la REALTA’ IN ATTO e la ENERGIA IN POTENZA e i loro nomi sono stati dati a mio fratello e a me, colle ragioni a ciò che in Bibbia 1,25 e 38 nascondono gli ESTREMI della mia nascita e i nomi dei miei genitori.

La sequenza BENITO ROMANO dispone la realtà in atto (BENITO) e l’energia in potenza (ROMANO). La sequenza ordinata dà la realtà in atto dell’energia in potenza posta per seconda.

BENITO +ROMANO = 59+66 è 125 e in ciò è anche la mia nascita in gennaio 25, rivelandosi nel tempo unitario (1/8 di 2^3=8) quando 8 è 10^3. Esso, con 1.000 : 8 = 125, dà il volume che tocca a 1/8 del complesso 2^3 uguale a 4+4.

Mettere in atto l’ordine <BENITO ROMANO>, genera l’unità ottava del complesso 8, nella quantità di volume che gli spetta realizzando Romano nello 0,0125 del suo gennaio 25. Manca l’anno 38.

Definita la PRESENZA ottava, dobbiamo muoverla negli anni <Ordinatamente>:

a 01=A è l’inizio da 0, perfezionato;

b 11=M è l’inizio 1 che esiste nel ciclo 10.

g 13=O è lo spazio 3 che esiste nel ciclo 10

d 04=D è la realtà nello spazio e nel tempo

e 05=E è il tutto che esiste nell’universo del 10/2

z 13=O esiste anche nel 13 in negativo.

=47 indica l’anno 38 +9 invariante (nel moto di 1 in 10) e nel 47=AMODEO è 9+38,125.

Ciò ora comprende l’anno +il 9 dei 100/2 di Benito=59,

BENITO ROMANO AMODEO afferma il 172 che

mostra il lato 100 della realtà, assieme al 9x8=72 indicante la velocità invariante 9 (della c^2) che esiste in ciascuna delle 8 dimensioni di cui 125 è 1/8. 172 indica chiaro il dì 17 del mese 2 in cui poi è realmente nato Benito Amodeo.

E quel giorno nostro padre aveva tanti giorni di vita quanti dati da 2,99792458 (velocità della luce in 10^-8 secondi) x 2^12 = 12.279.

Il 2 elevato a 12, in questo caso dà i 2 fratelli elevati al numero dei 12 nomi che hanno avuto, 6 in ciascuno dei 2 ed altamente significativi, tento che il nome del 2°, diviso per il nome del 1° dà lo stesso risultato, nella 4 cifre della realtà, che ha il lato dell’area unitaria dello spaziotempo, data da √ 1,25, realtà dell’area che figura, in mese e giorno, nella data di nascita del 1°.

Con BENITO ROMANO AMODEO=172 tutti nati abbiamo velocizzato 1/8 in modo totale (e ciò esiste alla velocità della luce nel padre).

Infatti, ove 100+100 è la lunghezza dei due lati della realtà unitaria in 10^4, il numero 172 è il moto

del 7+(7+7+7), ossia di tutta la curvatura della realtà (e il padre Luigi Amodeo è nato 7-7-7).

Un valore ASSOLUTO che in sé ordinasse in principio BENITO ROMANO AMODEO, imporrebbe la velocità 172 che è tale che 1.000 : 172 è 5,8139 fino alla definizione dei decimillesimi della realtà 10.000.

Essa è tale che 1 e 1 sono i lati del piano del flusso di 3,8139, ove 381/100 è in ogni centesimo tutta la dinamica data dalla sommatoria dei primi 16 numeri primi, e il tempo 0,8139 è <invariante> di 0,1938.

Esso è assunto dallo 0,1938 che è l’anno natale di ROMANO AMODEO, di me che sono nato in gennaio 25, e dunque 1938,0125 è il mio avvento!

<Io ci sono tirato dentro … con tutte le scarpe!> +0,8138 - 0,1938 =0,6201

La differenza equivale a (700 -11) x 9, cioè tutto il moto di 11 (=66/6) nel 700 che è tutta la dinamica curva del lato 100 della realtà e che si moltiplica per il 9 invariante della totale c^2, che è quella data dal 3x3 che è il moto sempre invariante di 1 in 10.

In questo contesto, 381 è il valore di tutti i miei 6 nomi: Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, 66+78+26+51+113+47.

Sembra che l’ASSOLUTO, essendosi impersonato in BENITO ROMANO AMODEO, abbia messo IN PRINCIPIO un 172 denso di significati così intrinseci

che in Bibbia 1,7111 è descritta la data 2-17 di inizio

della fine :

Genesi 7,11 nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono.

È dove il PRINCIPIO ordinato 17-2 è la FINE ordinata 2-17 (proprio in quello stesso giorno).

Abbiamo visto poi, come tutto quanto porta al Natale del 2° dà l’esistenza a tutto me ROMANO

AMODEO.

BENITO ROMANO AMODEO viola l’ordine naturale, in quanto io sono nato prima di mio fratello Benito.

Se allora introduciamo come puro <correttivo> quello che è vero, ossia che ciò <SIA ROMANO>, (il che aggiunge 93) allora +93 riporta il 172 allo stato di energia IN POTENZA dato dal 265. <SIA ROMANO> è anche <S. IA Romano> e anche <1+Romano Anna (1° e 3°)> come 27+66=93 ed è il Creatore in 7 dì, in moto nel lato 100 della realtà =Allah =<Son 10 essendo 10>.

Nella Sezione Aurea di tutto il nome:

.ove 381 è tutto quello dato da 237 (Anna Paolo Torquato Amodeo) e 144 sono i primi due (di Romano Antonio) 93 è il <Sia Romano>=

<1+Romano Anna (1° e 3° dopo 1 assoluto); poi 51 è Paolo, il 4° della realtà d’essere nato in Conversione di San Paolo. Il Nome di Dio è quello reale della Sezione Aurea, da molti definita <divina>.

172 +93 = 265 ha ricondotto il tutto al livello potenziale del ciclo divino 10 del DIO=26, quello che è il tempo dell’universo dato da 10/2.

265 è anche la pura presenza ¼, nel puro tempo di 1.000 quando è esistente nel 5+5+5 che è l’universo di 10/2 nei tre parametri dello spazio.

265 è poi analizzabile anche come il piano a lati 100 e 100 della realtà, il cui flusso è dato da cinque 13, ossia dall’unità 10 e dalla trinità 3 che esistono nel tempo 10/2 dell’universo.

BENITO ROMANO AMODEO SIA ROMANO è il valore nominale 265 dell’esistenza potenziale, nell’universo del prodotto 10x26 dalle due forme assunte da Dio: quella del ciclo 10 numerico e quella dell’alfabetico DIO=26.

Cogliere di tutto ciò solo quello che esiste <In principio> significa valorizzare gli acronimi di BRA per quanto attiene Benito Romano Amodeo ed esplicitare un comando nella lingua di un Romano.

Pertanto <che si Romano> si pone in principio nel <SIT> di BRA<SIT>

In Italiano TI SA RB, nati a Salerno, Felit. Urbe Nel mondo tutto, T- IS -ARB, tutto è l’arabo Allah.

Il Libro pone in principio il Dio Romano dell’energia potenziale trascendente tutti gli dei. Lo stesso Corano è <con Romano>, baste inserire <om> e Romano è nome di Allah, il Compassionevole il Misericordioso come appare inserendo In e OM presenti ne <In Nome di Allah…

Capitolo

14

Il 1° versetto di Bibbia, 1,1,1, Inizio e fine del ciclo terrestre

Si Riparte con BRASIT, che per intero, come BENITO ROMANO AMODEO SIA ROMANO è 265. se sommiamo un nuovo BENITO ROMANO AMODEO =172, il potenziale divino è posto in atto con 265+172= 437 = 333 + 26+(26+26+26)

Ove 333 è il flusso 1/3 del Dio numerico 10^3, esso si accompagna all’unità e trinità del Dio 26. Per arrivare alla pluralità divina data dal 646 del terzo nome che troviamo in Bibbia, già a questo, che è tutto il flusso di Dio va aggiunto solo il flusso del piano a lati 100 e 100 avente come flusso il 9 invariante dato da c^2, quadrato totale della velocità della luce posto nel quadrato di 3/1. 437 +209= 646= ALHIM, la terza parola della Bibbia.

Essa tira in causa il Padre AMODEO LUIGI=47+54=101, che quando è quello che è, allora è 2x101=202 e quando è creatore in 7 giorni è 7, per cui è 101+101+7=1209.

Ora tutto questo, per essere <in principio> è troppo <esteso>. Allora nel titolo del primo libro si afferma solo nel valore posto <in principio>, ossia nell’acronimo BRA, e l’ordine <sia Romano> si muta nel congiuntivo SIT che proprio lo sintetizza nel verbo essere e nella lingua latina di ogni Romano abitante di Roma.

BRASIT =913 diventa “In principio”, il titolo del 1° libro della Bibbia.

Vale esattamente 913,125 nel valore ¼ dei 10 anni della Terra, dato da 10 x 365,25 / 4. Quando la presenza è riferita a ¼ di secolo (25 anni), essi esistono nel 938,125 che è l’anno 938 della nascita di Romano Amodeo, esattamente espressa nel mese 0,1 e nel suo giorno 25, invece che nello 0,0125 di quando il riferimento è 1 anno. Questo avalla il Benito Romano Amodeo <Sia Romano>, in quanto col BRASIT riferito proprio all’anno unitario del nostro mondo, di 365,25 giorni solari, il suo ciclo di 10/4 riguarda 2,5 anni.

E se essi poi sono nel ciclo di 10 sono i 25 anni contenuti nel 938,125 giorni del mio giorno natale e che – presenti in 25 – si muovono esattamente di 913,125 quanto il 913 di nel tempo 125 dato da <Benito +Romano> 59+66=125

Poi BRASIT = 913 è anche la prima parola del 1° versetto, mentre la seconda replica BRA = 203, per un totale di 1116 e accade che il padre dei due fratelli ha esattamente 1116 decine di giorni nel 1938,0125 in cui è nato Romano, essendo lui nato in 1907,0707, come mostro dalla distanza dei giorni calcolati dal computer, come prova di verità.

Ciò indica che BRASIT BRA sono le decine di giorni della vita anticipata dal Padre, al Natale di Romano.

Sono 3722 volte 2,99792459 (i 10^8 m percorsi dalla luce in 1 secondo) +1,7247 ove 172 è Benito Romano Amodeo e 47 è Amodeo, mentre le 3722 volte è il valore totale di 3721/1 date da 61 x 61 uguali a Un primo di 60 secondi, sommato a 1 secondo, ma anche al 1°genito Caino=38 sommato al 2°genito Abele=23.

I due fratelli esistono proprio come il 61 che è 61 e diventa con 3721/1 unità le 3722 totali che la velocità della luce deve percorrere per raggiungere esattamente i 11160 giorni di distanza pregressa alla reale nascita di Romano, aggiungendo in tal modo i centesimi di Romano Benito Amodeo, ossia 1,72 nell’unità della realtà decimillesima dell’AMODEO che vale per tutti e 3.

La terza parola di Bibbia 1,1,1, indica ALHIM come le iniziali di Aleph, Lamed, Hè, Iod, Mim.

Sapendo di che cosa sono acronimo le prime due parole, la terza, ALHIM (letto Elohim è il nome di una pluralità di Dei) ha in AL il possibile acronimo di AMODEO LUIGI = 47+54=101.

Il complementare HIM (inglese) rimanda al LUI che ribadisce le prime tre lettere di Luigi, e – guarda che strano caso! è la

lettura che farebbe un italiano del nome ALLAH visto allo specchio per equiparare il verso all’italiano.

È la stessa cosa che deve fare un italiano per leggere le annotazioni di Leonardo Da Vinci scritte come la lingua araba, da destra verso sinistra.

Un italiano, non sapendo che è arabo, lo leggerebbe certamente <lui>, ed è un pronome che tante volte è stato usato nel Corano per evitare di ripetere il suo nome.

E – mentre accade questo nel <Corano> accade anche che è sostanzialmente <Co’ R(om)ano> e trascende il nome trascendente, <om>esso realmente da un <Ma…ometto>.

Se non è omesso ma è conservato nel suo nome, ecco che Muhammad è 11+19+8+1+11+11+1+4 =66 =Romano, nel mentre <ammad> rimanda all’AMD di Amodeo che nel CF è ridotto all’ MDA che in questo ordine esatto, e letto come dagli Ebrei da destra verso sinistra è il nome esatto di ADAMO.

La sura, il capitolo del Corano che tratta di Muhammad è il 47=Amodeo e il numero dei versetti sono i 38 del natale di Romano nel 38.

Il capitolo 113 del Corano rimanda al contenuto dell’<Alba nascente> e tutti quanti solo il 114 dotali del 113/1, che è il valore del termine <Musulmano>.

ALHIM = 646 in cabala ebraica, ed è la terza parola che se si moltiplica per tre, diventa in modo

inequivocabile il 1.938, l’anno in cui sembra essersi

incarnata l’ENERGIA POTENZIALE, scegliendosi come portatore umano non più in una stalla.

Accorrerà stavolta un asino: quello che portò

Gesù Cristo a Gerusalemme nel giorno degli Ulivi.

Zaccaria 9,9

Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re.

Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina.

È il penultimo profeta dell’Antico Testamento il cui 9,9 è nel segno dei 99 nomi di Allah dati da 1001 e del divisore del 1.000 che rende eterno il ciclo 10, col risultato di 10,101010…

È per altri versi (in Bibbia 1,522 e 1,524 l’Ènoch che camminò due volte con Dio).

Poiché AL (in ALHIM) è Amodeo Luigi =101= 26° numero Primo nella forma 26, alfabetica, di Dio) e 38+23+40=101 (tutti i 3 figli di Eva=26, Caino, Anele e Set) nonché la presenza 1 di Allah=100 (che con 100 -1 genera altri 99 suoi nomi).

Con 100 nomina in modo trascendente anche il Dio Jahvè <Io sono 1 che è il 10 che è x10>, se si aggiunge a lui Amodeo Luigi un Allah 101+7 (creatore) allora diventa il 209 dei lati 100 e 100 avente per flusso la velocità 3x3 della luce.

Allora accade che

+265 = BENITO ROMANO AMODEO SIA ROMANO

+172 = BENITO ROMANO AMODEO

+209 = LUIGI AMODEO + l’<alter ego> creatore =646 è proprio ALHIM con tutto quanto.

Ora io avrei potuto presentarvi un caso di fantasia, ma ho voluto ricorrere proprio al mio caso <reale>!

Ciò perché Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo sono i miei nomi che valgono 381 in valore gematrico nell’alfabeto Italiano-

Riguardano me che ho avuto un fratello chiamato BENITO e un genitore chiamato Luigi Amodeo, essendo io nato in quello 0,0125 coi 125 decimillesimi della realtà unitaria in 10.000 e uguale a BENITO +ROMANO=125, nel mentre 1/3 del mio anno 1938 quantifica la presenza terza del dio ALHIM elencato dalla Bibbia per terzo.

Dovreste essere contenti che io abbia fatto ricorso ad un esempio REALE e non di fantasia… ma sono certo che questa cosa proprio non vi garba …

Come se io avessi voluto <arrampicarmi sugli specchi> per farvi <sospettare> che nel mio personaggio (assolutamente sconosciuto a tutti), possa essere stato riposto qualche cosa di significativo A LIVELLO DI INIZIO ASSOLUTO!

Sareste stati più contenti se mi fossi inventato tutto, ricorrendo alla fantasia … poiché – per come io mi comporto – vi do l’idea di un vero megalomane …

Anche se io vi garantisco di credere fermamente di essere io un TALE PERSONALE INCAPACE, che ogni mio <pensiero parola e opera> è stata donata a me come se io fossi il Paperino di Walt Disney.

Io lo credo fermamente, per cui non sono io quel MEGALOMANE che presuma di essere <chissà chi!>

Io sono un povero e incapace <cartone animato>.

E stavolta cesso davvero di parlarvi di me. Chi ne volesse sapere di più se lo leggerà nell’appendice a questo libro.

Prima ancora di affrontare il tema delle <Fisica Amodea> ci sono altre considerazioni da introdurre, ed è meglio farlo prima.

Riguarda il dialogo alfanumerico con il quale l’Assoluto comunica col suo relativo.

Occorre parlare in generale dei numeri.

Dio – puro punto di origine senza dimensioni –ha questo punto ingrandibile all’infinito e che resta sempre senza dimensioni.

Il solo modo per assumerle, sta nelle <volte> che siano tutte infinite repliche del punto 1 dell’origine, che è totalmente trasceso dal computo-

Esso è collocate su tre assi mediani dell’Infinito, esclusa la volta 1 del riferimento iniziale, come un valore assoluto e trascendente.

I <numeri> delle volte sono in sé stessi un niente, ma consentono la conduzione di un <esperimento relativo> tale da poter configurare delle <cose in sé>.

Quando, sulla base del punto centrale tolto di mezzo come lo ZERO di partenza, si pone da ogni lato una decina di volte il punto centrale, allora su ogni asse ce ne sono 21.

Infatti ai 10+10 delle <volte> del riferimento centrale dell’Origine degli assi cartesiani, si aggiunge quello centrale.

Si apre con ciò al CICLO Trino del 7, esistente su ogni parametro, come a quello del 10 che - promosso dall’unità 3 consustanziale al centro – si toglie realmente di mezzo.

Ciò rende il 7 un circolo vero e proprio, che concorda in pieno col sistema ortogonale e costituisce la creazione trascendente in 7 giorni, di cui uno di riposo, mentre in geometria razionale è il vincolo della sfera 7 contro quello 6 del sistema ortogonale.

L’area 21x21=441 la presenza 1 del ciclo 10 del flusso del piano di 66/6 e 66/6 di lato in 66, Energia potenziale chiamata ROMANO.

Capitolo 15

Virtù assoluta dei numeri decimali

Nella dottrina pitagorica, la base della realtà, e di ogni cosa in essa contenuta, è costituita dai numeri.

Così, non solo gli elementi corporei sono composti da numeri, ma anche il cosmo e i suoi astri, gli dèi, i concetti, la musica con la sua harmonia. I numeri a primo acchito sembrano

servire a quantificare le quantità multiple di ogni oggetto esistente, ma in realtà sono ben più di questo.

Se, per esempio, vediamo un libro posto su una sedia, per prima cosa va operata la distinzione che porti a capire quanti siano gli oggetti. Capiamo che sono solo due avendo giudicato <un oggetto solo> quella sesia che è composta da 4 gambe, uno schienale e un piano di appoggio che costituiscono un solo oggetto funzionale. Anche il libro è giudicato un oggetto solo, anziché nel numero di tutte le sue pagine.

Pertanto alla base di ogni numero, esiste un giudizio preliminare, che fissi in modo preciso l’unità della quale poi si debbano contare le <volte> in cui quella quantità 1 esiste, in tutti gli oggetti bob identici . poiché sarà impossibile trovare 2 sedie perfettamente uguali, o anche due libri, anche se sono stati tutti replicati attraverso lo stesso sistema riproduttivo.

La carta, ad esempio, appare la stessa, ma se l’andassimo a <contare> in tutti gli atomi che la compongono, vedremmo che ogni foglio stampato apparentemente simile al campione, ha una quantità di particelle che lo compongono che sono differenti.

Alla base del numero, esiste – dunque – un giudizio di tipo funzionale, più che reale. Due sedie che hanno la stessa funzione di far sedere chi lo fa, sono due anche se una è una sedia vera e propria e l’altra è al limite un grosso sasso che possa svolgere la stessa funzione.

Alla base del numero, esiste il giudizio su che cosa esso sia.

Il termine di confronto, per ciascuno, è dato dal ciclo periodico che virtualmente lo racchiude in una quantità accorpata.

Ogni numero – pertanto – è l’espressione reale del suo ciclo.

Si tratta di un ciclo <complesso>, fatto di <vai> e <vieni>, oppure semplice, e fatto ad uno solo dei due. Questi cicli devono, per prima cosa, definire l’unità, e, per seconda, il numero delle unità presenti in quel ciclo.

Ecco così quali sono i cicli appropriati per ciascun numero.

1/1 +1x1 = 1+1 = 2 con 1/1 fissa l’unità e con 1x1 il numero delle volte. La somma è il suo ciclo dato dal numero 2, che è il 1°.

2/2 +2x2 = 1+4 = 5

3/3 +3x3 = 1+9 = 10

4/4 +4x4 = 1+16 = 17

5/5 +5x5 = 1+25 = 26 sarà il DIO dell’Universo 10/2

6/6 +6x6 = 1+36 = 37

7/7 +7x7 = 1+49 = 50

8/8 +8x8 = 1+64 = 65

9/9 +9x9 = 1+81 = 82

10/10 +10x10 = 1+100 = 101

11/11 +11x11 = 1+121 = 122

12/12 +12x12 = 1+144 = 145

13/13 +13x13 = 1+169 = 170

14/14 +14x14 = 1+196 = 197

15/15 +15x15 = 1+225 = 226

16/16 +16x16 = 1+256 = 257

17/17 +17x17 = 1+289 = 290

18/18 +18x18 = 1+324 = 325

19/19 +19x19 = 1+361 = 362

20/21 +20x20 = 1+400 = 401

21/21 +21x21 = 1+441 = 442

22/22 +22x22 = 1+484 = 485

23/23 +23x23 = 1+529 = 530

24/24 +24x24 = 1+576 = 577

25/25 +25x25 = 1+625 = 626

26/26 +26x26 = 1+676 = 677

27/27 +27x27 = 1+729 = 730

28/28 +28x28 = 1+784 = 785

29/29 +29x29 = 1+841 = 842

30/30 +30x30 = 1+900 = 901

31/31 +31x31 = 1+961 = 962

32/32 +32x32 = 1+1024 = 1025

Dall’osservazione di questi cicli <soggettivi> posseduti da ogni numero appare evidente che il numero 10, che combina 2x3 i cicli di 1 e di 2, è la base elementare <trina> di tutti i cicli posseduti dai numeri maggiori.

Non si tratta di una <convenzione> ma di una pura e semplice constatazione che porta a riconoscere che nel sistema dei numeri, come <personali> espressioni cicliche, esiste una comune base data dal ciclo del numero 3, che combina tra loro i cicli dei numeri 1 e 2 interi e sottostanti.

Il ciclo del numero 4 è uguale alla somma dei cicli dei numeri precedenti, 2+5+17, cicli dei numeri 1, 2 e 3.

Il numero 5, che divide un Universo poggiato sul ciclo 10, ne quantifica solo la sua divisione nei due versi, 5+5, dati dai cicli del 2, e si pone come arbitro del movimento totale 26, costituito da un piano reale a lati 10 e 10 uguali al ciclo, il cui flusso lineare (dell’area che con 10x10 è 100) è il 6 che quantifica il moto in tutto il complesso positivo e negativo dello spazio, quando si cada da -3 fino a +3.

La conseguenza reale di questi puri cicli dei numeri base è che il pianeta Terra, fissati i 7 giorni dati dal 6/1 che quantifica come unitario il flusso 6, percorra la sua orbita in 26 settimane andando al punto diametralmente opposto della sua orbita.

Chiedete <come mai?>

Perché questi numeri valgono per qualsiasi tipo di oggetto, quando lo si consideri essere <unitario>.

La Terra, nel suo insieme è 1, è libera di muoversi nel suo spazio-tempo, e allora il suo stesso ciclo è regolato dai <numeri> riguardanti la Terra.

Il suo moto nell’Universo è 5, e il suo ciclo 26 è quello che la porta a compiere tutta la sua traslazione in quel verso unico e avanzante dell’Universo.

Ora, se 10 è un ciclo lineare, significa che è una linea circolare la cui lunghezza di circonferenza è 10, e allora valgono tutte le relazioni numeriche esistenti come PI greco, fattore di curvatura, che divide tutta

la lunghezza 10 del ciclo curvo, per il diametro del cerchio, ottenendo che la curvatura è

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50 delle 31 decine intere contenute nel ciclo 31.

Poiché chi circola è il raggio, esso lo fa nel numero doppio che lo porta al 6,28318530 in cui sono solo 7 le decine intere del ciclo 10.

+7,00000000 - 6,28318530

=0,7168147 che è 7 volte il numero primo 1024021 che presenza 1000 volte 2^10, sommato al 7+7+7 del vincolo della espansione sferica nelle tre dimensioni componenti lo spazio cartesiano.

Per determinare l’esistenza periodica del ciclo 10 basta dividere l’unità del 10 per 99, che è il ciclo di 1 in 100, lato della realtà 10^4. Infatti √ 104 = 100.

In tal modo, 10 : 99 =0,10101010 è il tempo dell’eterno periodo 10.

Possiamo immaginare questo periodo come una pellicola vergine sulla quale poi possano essere fissati i numeri in modo che anche se esistono in una marea di zeri, restano comunque ben fissati nello spazio e nel tempo, anche ove essi si presentino come un apparente vuoto di tutto quello che appaia potere avere un suo numero.

Se nello spazio tra le stelle l’apparente vuoto fosse davvero tale, per quale ragione una astronave non dovrebbe <cadervi dentro>?

Non può poiché quello spazio vuoto esiste proprio come la pellicola vergine su cui i numeri non

ci sono, ma tutte le posizioni esistono come uno spazio-tempo di generale riferimento, in ciascuno dei quali esiste l’unità 10 del ciclo numerico base di qualsiasi altro numero.

Ebbene, laddove in valore qualunque sia diviso per 0,101010101010 attuerebbe la divisione per 99 in ciascuna delle cifre, ma vi sono i numeri primi che non accettano di essere divisi.

Sono allora essi a disporsi come divisori aggiunti al 99, e ciascuno entra in azione in relazione al suo valore ordinale di primo, secondo, terzo… 10 : 0,2357111317192327313741434753 diventano allora le 28 cifre decimali della curvatura 7, una nel tempo e tripla nello spazio avente 3 dimensioni e si determina un 42,4248100930230… che diviso per

PI greco diventa 1,3504236472079102 e presenta nel tempo il 7x10/2 di curvatura dell’universo nei centesimi del lato 100 della realtà, nella struttura del 7x6 centomillesimi dati dai lati elettrici o magnetici in 10^10, seguito dalla curvatura di 360 gradi alla dimensione 10^8 della luce e 472 dimensioni intere in decimi di unità atomiche dato dal moto di 7+3x7 in 500, unità dell’universo atomico.

I numeri primi saranno quelli che, agendo alla dimensione del loro esistere in sequenza ordinata espressa dal loro valore ordinale, i veri soggetti unitari della dinamica che risulterà fissata in ciascuno

dei due versi (positivo e negativo) della realtà in tutto il suo complesso di reale e immaginario. La sommatoria dei primi 16 numeri primi – che nel 16 rappresentano la realtà a 4 dimensioni caricata per 4 – raggiunge lo stesso risultato dei quella dei miei sei nomo Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO: 381.

381, nel suo insieme, esprime nel lato 100 della realtà tutto il suo lato, e nelle sue quantità 3 struttura il sistema ortogonale del riferimento cartesiano. L’aggiunta dell’81 = 3^4 fa interagire con tutta la realtà dello spazio-tempo a base 3 il sistema tridimensionale del riferimento dei lati della realtà. 10^100 x 10^100 x 10^100 x 10^81 = 10^381 mostra questo risultato come l’interazione delle potenze su base 10 che determinano i vari valori esponenti. Sono prodotti tra potenze che, aventi tutte la stessa base di tutti i numeri decimali, si presentando, nelle dimensioni degli esponenti come comuni somme che aggiungono una dopo l’altra le varie lunghezza lineari.

Capitolo

Assoluto Ordine su cui

«poter contare»

Dove DIO=26 sono le <volte> con cui l’ASSOLUTO ordina con 3 cicli 7 su ciascuna delle tre linee, e (26+26) x 7 è il flusso in linea di 1 anno fatto dall’area di 1,25 giorni.

+066=Crea con 26+40 l’energia della realtà

+078=Con 26+26+26 la Trinità di Dio

+026=Con 26 la sua unità

+051=Con 26+25/1 la presenza nel tempo

+113=Con 111+1+1 la presenza del volume

+047=Con 40+7 il moto curvo della realtà

=381 è il valore unitario su cui si possa contare, e dà i 6 valori del Nome Segreto di Dio

Capo ASSOLUTO è l’ordine che <detta legge> e – una volta dettata – ne è l’arbitro al punto ch’essa non ne ha limitato, ma fedelmente la libertà totale. Il termine ASSOLUTO – come numero in sé –non è diverso dagli altri numeri, in quanto, per le priorità con cui la nostra mente ne struttura il termine, ha la serie dei suoi comandi a renderlo tale.

+01=A indica di per sé il primo passo da zero;

+17=S è il Generale 7, creatore, nei numeri primi;

+17=S come n. primo 17° dà il limite 59 di 1 un 60;

+13=O dà a D. 4 reale la dinamica totale del 6° NP;

+10=L dà a D. 5 il moto da -5 a +5 nell’Universo;

+19=U dà il moto di 1 in 10 che trasla totalmente;

+18=T dà il piano a lati 9 e 9 del moto di 1 in 10;

+13=O da a D. 8 la dinamica inversa del 8° NP.

108 è Allah=Jhvh=100, +2^3, oppure 3^3=27, Uno e Trino 27 +3x27, o Anna=26 +Antonio=78 +1+3.

Nepero con [(N +1)/N]^N =2,718281828… formulò la <base e> del Logaritmi naturali nella potenza N data a una frazione che non fosse 1=N/N ma avesse al numeratore un 1 in meno del

denominatore è <fotografasse> la potenza N dell’incremento ennesimo dell’unità. I 27/10 di <e> sono il tempo della presenza 1/40 del 108=ASSOLUTO. È logaritmo naturale poiché è a capo della Natura costruita tutta nei suoi vari numeri sui Logaritmi decimali, che nascondono la base 10 che li dà.

Il logaritmo in base <e> di Nepero partendo da un 1 assoluto più un tempo reale 1/N che esistono N volte, abbatte le deformazioni potenziali.

Nelle 16 cifre è 2,718281828459045 e dà corpo reale alle varie unità della nostra natura. Lo prova il nostro Pianeta Terra in cui la realtà a 4 dimensione dello spazio-tempo, porta al 10,8 che è il volume Terrestre misurato in 10^21 m^3. Nel contempo:

+ 1828 + 1828

= 3656 dà nelle decine 365,6 i 365 giorni e 6 ore 24esime della rotazione giornaliera attorno al Sole. è nel contempo:

+999999 (sostanzialmente l’unità dinamica)

- 459045 = spazio angolare di 45°+90°+45°=180°

=540954 diventa il tempo di 9 primi e 9,54 minuti s. che misura il tempo della rotazione del ruotante sistema solare rispetto alle stelle fisse. Ciò dimostra che volume e rotazione terrestre rispetto alle stelle fisse sono regolate in ASSOLUTO (ossia fino al limite dalle rotazioni che ci appaiono in cielo tra le stelle) dalla base <e> dei logaritmi

naturali che, nei decimi unitari del solo tempo, sono poi ¼ di 108, valore numerico del termine ASSOLUTO.

108 è il valore intrinseco dell’assoluto dato da tutta la realtà (reale in 4, e immaginaria in 4) e dal 100 che è davvero il valore di Allah definito nel Credo Islamico come Chi, da 100 -1 determina <altri> suoi 99 nomi… il che indica in 100 quello suo <base>.

Anche il Dio <Sono colui che sono> (JHVH), quando assume il 10 a Padre di tutti i numeri, col10 che interagisce con sé, è quel 10x10 uguale a 100. Nome <da non nominare> in JHVH, anche Allah di fatto <si nasconde> nel valore reale del suo nome, rivelandosi solo negli <altri> 99, tolto di mezzo quello <Uno e impronunciabile>.

Fattaci una ragione della necessità con la quale l’ASSOLUTO si nasconde e accetta solo di farsi descrivere <per numeri>, ESSO si riscatta anche dagli stessi numeri trasformandoli in <ALTRO>, e in questo caso nel nome <ASSOLUTO> quando scende realmente in campo – esso 1 – con Antonio e Anna per 2° e Terzo dopo d’essersi reso 1 in potenza nel nome ROMANO dato all’energia potenziale.

Quando il successore del 1° uomo ASSOLUTO nominato MDA e letto Adamo in ebraico e da destra a sinistra, è il Codice Fiscale di Amodeo, da sinistra a destra, come in italiano, accade per come è rivelato in Bibbia, che SET, il suo figlio 3° e prosecutore, trascorre 105 anni da Figlio, e cioè quanto realizzato

in Romano=1, ASSOLUTO, +Antonio=78 +Anna=26, che sono una definizione relativa al Dio Alfabetico che ha assunto il 26 Uno e Trino.

L’ASSOLUTO=108 è 1+3 +104=Antonio Anna, e Bibbia, dando 105 anni da Figlio al terzogenito del 1° Adamo non gli ha negato il 3, essendo SET . per sua natura – il suo figlio n. 3.

Gli anni da Padre che avrà questo 3° figlio, saranno gli 807 del valore dei nomi Romano Antonio

Anna Paolo Torquato Amodeo (=381, del 1° figlio) e Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo (del 2° figlio di Luigi Amodeo = Caino +Abele +Set, essendo Luigi=54, Amodeo=47, Caino=38, Abele=23 e Set=40).

Tutti questi quantitativi, ineccepibili, hanno portato l’ASSOLUTO=108 a entrare in campo con quella manifestazione cabalistica che è vera e reale, ma corrisponde ad un prodigioso occultamento per gli uomini della scienza che <non credono> che il linguaggio Divino sia Alfa-Numerico.

Coi numeri, la Bibbia lo ha rivelato: Dio (ed è l’ASSOLUTO) ha creato 1° uomo a sua immagine, chi resta 1° assoluto tanto che Eva=26 è tratta da una sua costola. Da 1°, nei suoi figli ha promosso il 3° a suo successore col “raccontino” che Caino uccide Abele. Raccontino che serve solo agli uomini primitivi incapaci di capire che una Unità che si muova, metta prima i 2 lati del piano trasversale lunghi 3 e 3, e il loro flusso è 3/1 del rapporto veloce tra lo spazio e il tempo. Essendo la misurazione rispetto alla quiete assoluta delle stelle fisse data dai minuti primi

secondi e terzi, dove sono i secondi a mettersi in mezzo, il 1° è di 60 secondi, e sommato a 1 secondo è dato da 61 secondi, ed è il totale di 38+23 dei nomi Caino ed Abele assegnati loro. In tal modo la presenza 1 di 100, si completa solo con 61+40=101, e si nomina Luigi Amodeo (ma ben di nascosto a tutti i Sapienti increduli!). L’ASSOLUTO dà ogni possibile segno ad avvalorare il Padre in Luigi Amodeo. Chiamato SET lo fa nascere nei numeri del 7-7-7.

Essendo il 2°, dopo ADAMO, in tutti i suoi 3 figli, ed essendo 29 il <re dei re> dato dal 10° numero primo, dopo il 2 lo ripresenta nel 9° ed ultimo procreatore del 10°, chiamato con quel LAMech ch’èLAM

(Luigi Amodeo) e che vive 777 anni come il L.AM, entrato in vita il 7-7-7.

Lo presenta nella terza parola di Bibbia, ALHIM, Amodeo Luigi, LUI e lo rende evidente nella lettura italiana del Nome Allah!

< IsLAM > è nel mondo chi < èLAM >, LAMèch.

La vita di 105+807 Anni è ciò ch’è posto <in principio> = 913, essendo data dal n. 1 (assoluto, Adamo) +912.

La sua vita totale nata il 7-7-7 e morta il 5 giugno 1983, mostra i giorni ideali di durata coi tre 7, e i due estremi 27 ciascuno dato da 3^3.

Sarà una bella impresa con L’slam portarli a riconoscere che il Sacro <Corano> sia stato scritto <Con Romano> il cui valore 66 è lo stesso del nome Muhammad, che è 47=Amodeo nella sura su di lui, avente in tutto i 38 versetti dell’anno natale 38 di Romano! Inserisci Om e Romano è nome di Allah, ed è fatto ripetere sempre in <In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso>

L’ASSOLUTO, per definizione è un Ente libero da ogni determinazione (che poi si lascia determinare da 108) e che nello stesso tempo <è a servizio> di un ONNIPOTENTE, che può sia TUTTO, sia NIENTE, essendo ciascuno dei due l’altro: il TUTTO è niente e il NIENTE è simultaneamente tutto.

L’uomo colla sua divina essenza delegatagli, è la <mano reale> del DIO che lo ha fatto a sua immagine e somiglianza, di sé = 1= N^0 nella sua definizione in termini indefiniti (sia nella base di N diversa da 0, definita dalla <pura essenza Numero> che non è zero; sia dal numero 0 dell’esponente, che mentre è Numero, è proprio quello 0 dato dalla mancanza di ogni numero, sia in positivo, sia in negativo).

1 = ∞/∞ definito da una parte e indefinito nell’altra ha ogni uomo come 1/∞ (esso pure indeterminato) dell’Unità di UN SOLO DIO, che è UNO e indeterminato da nessun altro che da sé stesso e il suo valore reciproco.

Questa VISIONE – che è un giudizio di Romano

Amodeo – collega l’Uomo a come la Bibbia lo ha descritto: <a immagine e somiglianza>, coinvolgendo solo una questione di forma e non di <sostanza> poiché la relazione tra l’uomo è Dio esiste nello stesso contesto <creativo> di un uomo che in un mondo in cui chiaramente spicca la sua assenza personale, lo <elegge>, lo <sceglie> come ideale e assoluta estrapolazione del suo bisogno totalmente soddisfatto, tanto quando sia il <Dio del cielo> (per un credente) tanto quando sia quello del soddisfacimento reale dei bisogni terra-terra dell’uomo che non creda nella esistenza di Lui in sé, oltre quello della sua immaginazione.

In tal modo il DIO ASSOLUTO (che ha posto come un Walt Disney la sua essenza nel mondo dei suoi cartoni animati) anche quando si sia calato in un suo personaggio a dargli tutto <pensieri, parole ed opere>, conserva nell’essenza dell’anima sua infinitesima che lo sta animando di sé la stessa libertà e lo stesso Libero Arbitrio.

Infatti <Paperino> sarà convintissimo che <pensieri parole e opere sue> sono frutto esclusivo del suo Libero Arbitrio, perfino quando – da credente del Dio Assoluto cui fa capo tutto – arriva a credersi “delegato” della sua autonomia che giungerebbe perfino a <poter fare> le cose <non volute da Dio>.

In tal senso, l’uomo conserva lo stesso carattere <totalmente contraddittorio> che ha Dio, Anche il Signore, messo di fronte al negativo e positivo che debbono aver parte nel TUTTO, compie

un supremo atto di APPROPIAZIONE di tutti i valori esistenti in positivo, <inventandosi di sana pianta> un <Di(o del c)avolo>, un Diavolo (o del C… fate voi) in contrapposizione a lui stesso.

Ora va detto che la realtà è reale-immaginaria (altrimenti se non fosse così, non troverebbe posto nell’assoluta indeterminazione di Dio) e questo permette l’esistenza anche di un DIO DI BENE (reale) e un DIO DEL C. (immaginario).

La stessa cosa sopravvive nell’essere infinitesimo del Dio che si è calato a impersonare tutte le persone della sua creazione immaginaria, alla quale ha tutto il potere di conferire il valore di una realtà apparente.

Il termine stesso <apparente> è contraddittorio in quando il suo apparire lo fa sembrare vero ma essendo tutta e solo apparenza, la sua consistenza reale è tutta quanta immaginaria.

Tutti i valori dell’uomo sono <immaginari> per cui il <Dio> immaginato dalla persona a ideale soluzione di tutto il suo giusto bisogno di vivere (per cui l’amante delle canzonette <idolatra> il cantante preferito, o il tifoso sportivo la propria squadra o chi crede di avere i piedi per terra i valori reali che servono alla sua vita, come l’utile e il necessario), nasce dalla necessità di bene di ogni soggetto e nel massimo Libero Arbitrio su ciò in cui crede.

È il Dio del Paperino credente e che realmente esiste in lui come il Dio del suo cielo, solo se arriva a credere nel suo creatore… ma anche il Walt Disney suo si fa guidare, nelle questioni che gli manda da

vivere, di quelli che sono gli <attributi e i numeri> che ha messo nel suo personaggio.

Pertanto la relazione tra l’UNO è il suo

INFINITESIMO è regolata dal profondo rispetto del CARATTERE donato a ogni personaggio, e Dio manda la sua anima a dargli vita col preciso fine di fargli assumere liberamente la sua VESTE INTERIORE, in quella veste delle Nozze di quando è invitato al banchetto di Nozze del Figlio di Dio… che è proprio lui.

La SAPIENZA ASSOLUTA del Creatore è finalizzata a creare in sé stesso un supremo SPETTACOLO in cui esistano i giochi tra le parti. E ogni Anima sua in ogni uomo, liberamente giudicando la parte ricevuta sceglierà, nella Sinfonia di Dio, quale <strumento> essere: violino, arpa… quale cantante … oppure se stare in silenzio e preferire le suonate e le cantate dagli altri.

Il Paradiso Divino diventa il luogo in cui ogni infinitesimo divino ha scelto liberamente il suo RUOLO, e Dio è la suprema armonia del Creatore che intimamente gioisce nel suo stesso paradiso di quello di buono che vede accadere in sé.

Perché tutto ciò sia, in un contesto fatto di tutto e niente, ma divinamente onnipotente, l’ASSOLUTO e INDETERMINATO deve determinarsi, ma senza determinarsi. E allora crea in sé stesso tutto quello che possa esservi di ALTRO e lo usa per liberarsi degli stessi vincoli che ha assunto.

Esiste in quella ENERGIA che esiste anche nella realtà di un tempo zero.

Si cala nei due gemelli

ZERach – PeREZ  che è uno ZER visto da sinistra e da destra ma intimamente è <aCh> (ante Cristo) e RO è

In Bibbia 1-38 ciò accade e non è per caso. Nulla è per caso allorché VERAMENTE ogni essenza relativa esiste ed è uno spettacolo di un Walt Disney stesso creato dal suo promotore ASSOLUTO.

In 1,38 il 108=ASSOLUTO ha introdotto solo il volume cubico avente i lati 10+10+10 del nostro mondo reale e il tempo centesimo del lato 100 della realtà. Cambiano l’ordine di precedenza tra capitolo e libro, 38,1 è sempre lo stesso capitolo 38 del libro 1 di Bibbia e che rovescia l’ordine di grandezze, mettendo per secondo il 1°.

Ma poi il suo ciclo 10 che lo fa 381 dà il nome di Dio

Non è dunque un caso che nel capitolo 38 del libro 1 di Bibbia il frutto sono due gemelli che nel vero ordine con cui sono usciti fotografano in 381 il nome segreto di Dio e un Assoluto che appare sempre:

ZER=21+5+16=42, ed è la stessa gemellanza di ESAU’=5+1+17+1+19=42

GIACOBBE=7+9+1+3+13+2+2+5=42

visti nel Capitolo 25 del libro 1 in cui 10 x 25,1=251 è scomponibile esattamente in

++40=PADRE

++54=FIGLIO

++96=SPIRITO

++61=SANTO

=251

A voi sembrano forzature poiché non siete inclini a credere che tra il Relativo e l’Assoluto ci siano delle precisissime relazioni che sono rese palesi nei libri Sacri e non siete disposti nemmeno a voler fare queste verifiche alle quali io vi costringo. Voi siete totalmente convinti di non avere nessun Walt Disney che abbia già disegnato tutto, veramente tutto di voi: <pensieri, parole ed opere!> Siete talmente incapaci di <distogliervi> da quelle che sono le apparenze e le riflessioni assegnate dall’Assoluto al vostro reale <ego> che poi da -pazzeschi incoerenti – dite <megalomane> me che non mi giudico fatto da me ma … da un Altro! <Voi modesti> invece poi giudicate: <io mi faccio da me, e per come ci riseco, per intelligenza, caso o semplice fortuna>.

Chi tra noi è il verso <megalomane> su di sé?

Io do all’ASSOLUTO quello che è suo anche se –per come stanno le cose – avrei di tutto per dire: Genesi 25 e Genesi 38, libro 1° di Bibbia, sono quello che è manifesto nel mio Codice Fiscale:

MDA RNN 38A25 D527I

MDA=ADAMO, così è scritto e così e letto in Bibbia; RNN sono i mariti defunti ER ONAN, di Tamar in 1,38, ove Tamar sono gli estremi congiunti di Barat ta Mar iannina, mia madre; 38A25 indica il 25 del mese 1 dell’anno 38: D527I indica con D5 le dita della MANO uscita per prima e accreditata a RO, come di RO-MANO,

mentre 27I rimanda al 3x3x3 (con -1 a 10=9=I) ove 333 +1 è il valore delle 5 dita Romano Antonio Anna Paolo Torquato=334.

Io avrei di tutto per montare in superbia e attribuisco anche a me quello che attribuisco a tutti: <pensieri parole e opere> apparenti fatta da ma e da voi, sono tutte opera del CREATORE ASSOLUTO!

Al che vi immagino indisposti ad una simile assurdità! Dio in te si sarebbe visto, in tutti questi 85 anni che hai… Sei uno in cui non si può proprio credere!

APPUNTO! – ribadisco io – se voi l’aveste visto si sarebbe DETERMINATO invece, scendendo a cavallo di un asino, ha fatto come Gesù quando entro a Gerusalemme e disse questa ragione a chi avesse chiesto perché gli portavano via l’asino: <Esso serve al Signore!> e io proprio così, non servo a me e alla mia megalomania … ma a Lui. Infatti vi sto facendo conoscere per filo e per segno come sia l’ASSOLUTO rispetto a noi: è uno zero bilaterale ma che nell’intimo è <prima di Cristo> ed <è in RO> nascosto in <P>, essendo chiaramente XP nel 10 Romano. Come è che è <prima di Cristo?> È nascosto in Esaù che è un <SEI Romano A-U> da cima a fondo, e che – quando diventa scritto MODE’ nel nomignolo letto <ÈDOM> – dall’Alfa all’Omega è A-MODE’-O. Pertanto è nascosto, ma io servo e ve lo dimostro. è in un <tu sei Romano Amodeo>.

Esaù è nato prima di Giacobbe!

Ma poi tutti e due uniti, il 2° si mette avanti colla sua prima lettera G, Esù lo segue come Esaù ma senza la a del suo concesso primato.

Quando l’ASSOLUTO predispone un libro sacro ed è la Sacra Bibbia degli Ebrei, il suo nome venne dalla sequenza degli Ordini che diede, sulla esistenza dell’ASSOLUTO nel campo relativo e reale.

002=B antepone il Dualismo Padre - Spirito Santo

200=R esso fu nel 100, lato della realtà, JHVH, Allah

001=A esso fu 1 in 3za posizione, poiché Uno e Trino

300=S è la Trinità d’Allah, Jhvh e il lato reale creato

010=I è in IOD l’unità di DIO=D.10;

400=T è l’Unità e Trinità di Dio e della Realtà di S.-T.

913 sono gli 87 anni in tutto che Romano Amodeo, (il puro invisibile servo di Dio) avrà in tutto nella sua vita che la porteranno a 1000 e non sarà più poiché il Dio=10^3 lo avrà preso dopo le esatte 9 lune, i 252 dì che porteranno al 4-10-2025, San Francesco.

è in questo sfuggente modo che l’ASSOLUTO si è voluto calare nel campo reale.

Ora se a voi questa cosa sembra assurda, dovete pensare che ogni vostra data di nascita è al centro del vostro universo di infiniti infinitesimi.

Vi sembra possibile che – posti così esistenti tutti i centri delle vostre vite – il Dio che rappresenta tutti e che è il supremo MEDIATORE di tutto e tutti, non si sia dato un suo esatto e ben definito punto di origine?

Se lo è dato e lo ha reso <incredibile> scegliendosi un portatore come giù la prima volta quando fece nascere il Cristo in una povera stalla di animali anziché in un grande Albergo degno dei Re!

Ma … a Gerusalemme erano già tutti occupati! Dovette mutare paese, andare a Betlemme e a nascere tra gli animali.

Per la SUA venuta al mondo – di Padre e Spirito Santo – Dio non ha scelto per casa sua una stalla di animali, ma si è installato in un apparente asino, sul quale avrebbe Vinto la Morte, espresso il Giudizio Finale, ma tutto trascendente, invisibile, anche se chiaramente espresso in tutti i suoi termini.

Così fa l’assoluto, poiché nel mondo reale l’ASSOLUTO vero e onnipotente non è UNO, ma ZERO. Uno è il servitore che avalla ogni altra grandezza! ZERO, in un rapporto di comunione, costringe a zero ogni altro interlocutore, per quanto grande esso sia.

L’assoluto ha rispettato tutte le date che aveva promesso.

Il GIUDIZIO FINALE fu dato il 24-10-1999, che è la pienezza del giorno 24 che contiene tutte le sue ore; del mese 10 che contiene tutto il ciclo numerico, e nell’anno Ultimo del MILLE e NON PIU’ MILLE.

C’erano tutte le garanzie per le quali gli uomini vi aderissero:

Una enciclica del Papa aveva chiesto un nuovo percorso.

Un Convegno lo metteva in atto.

Era indetto da uno benedetto Apostolicamente due volte dal Papa, per quello che stava facendo.

Era uno nato nel 38 che digiunava e da 38 giorni mangiava solo l’Ostia del Cristo alla santa messa quotidiana.

Era uno che aveva 22222 giorni di vita +330 per la divinità 10 dei 33 anni di Gesù Cristo.

In quel giorno ci fu il Trasporto della Santa Croce per le vie di Saronno: era quella di Cristo che passava sulle spalle di questo <povero cristo> che stava VINCENDO LA MORTE, e dando il GIUDIZIO FINALE PROMESSO ….

mentre i 21 sacerdoti del Decanato e gran parte di Saronno era dietro alla Croce di Cristo per le vie di Saronno.

Firmata il 14 settembre, 1998, celebrazione della Santa Esaltazione della Santa Croce, quel convegno ebbe luogo quando a Saronno si esaltò la Croce e tutti non la videro minimamente sul portatore di Padre, Spirito Santo e Gesù Cristo.

A mostrare al mondo tutto quello che l’umanità aveva fatto contro Dio e le sue Due Torri issate quel Giorno a Saronno e condannate a 57 giorni di fame inutile, poiché la risposta non fu potuta portare in Vaticano, che praticamente accettò perfino al sua morte per fame, divenendo un assassino divino, il 11

settembre 2001 Dio fece abbattere da una Fede Stravolta e omicida le DUE TORRI di Nuova York dimostrando a tutto il mondo quello che la Chiesa cattolica aveva fatto contro il Dio ASSOLUTO che tramite il suo rappresentante inattendibile aveva fatto, mantenendo la sua promessa attesa del MILLE E NON PIU’ MILLE, di ignoranza.

Essa fu tolta di mezzo… ma è risultata totalmente DIVINA e TRASCENDENTE agli occhi di tutto il mondo, nonostante la presenza di tutti questi importantissimi segni.

Ora l’ASSOLUTO ha disposto tutta una lunga MESSA IN SCENA! Non di quelle visibili nella messa, ma che esistono in ogni spettacolo di rilievo.

C’era san Malachia che aveva profetizzato la fine del Papato con dei semplici <Motti> fino a quando, con l’ultimo rigo lunghissimo, è annunciato:

<Pietro Romano che avrebbe pascolato il suo gregge in molte tribolazioni, alla cui fine la <civitas Vaticana> dell’apparato pontificio del 7° colle di Roma sarebbe stato demolito e il giudice TRE avrebbe visto in <MÈDUS> il ribaltamento del <SUDN.Em> dei Poli terrestri, ossia del PO PULUM SUUM ossia del SUO POLO. Poi la Fine.

Questa vicenda – riguardante la fine del mondo per il ribaltamento della Terra in 17 febbraio 4631 dopo Cristo era la cosa che il Profeta Giona (cui Gesù paragonò la sua vita) avrebbe dovuto fare andando a dirlo alla grande città di Ninive, così grande da simboleggiare la Terra.

Gesù non voleva farlo e fu inghiottito dalla

Balena che poi il 3° giorno lo sputò vivo e salvo. Si rassegnò a andò a Ninive.

Vi risulta – lettori Cari – di un annuncio simile fatto da Gesù Cristo, nell’ipotesi di una venuta tra noi?

A voi no, ma il <servo di Dio> ne ha scritto libri … e naturalmente nessuno si è degnato di comperarne NEMMENO UNO!

Ora una cosa è incerta, nella profezia di san Malachia in cui evidentemente PIETRO ROMANO è il sottoscritto che è anche Paolo Torquato Romano, e dunque PTRO.

Dopo Benedetto XVI è scritto: <IN PSECUTIONE.> e c’è il punto nello stampato. Significa: <In prosecuzione>.

Silla stessa riga segue <EXTREMA SRE SEDEBIT .> punto. è un intercalare in cui è detto che <In prosecuzione, la SRE si sarebbe INSEDIATE estrema, il che è avvenuto nel Papa Francesco, <estremo per il nome, estremo poiché venuto dall’altro mondo, estremo come ultimo papa interlocutorio e estremo per aver fatto digiunare 80 giorni volontariamente un <povero cristo> che voleva vederlo, laddove IL CRISTO ne aveva assunti volontariamente il massimo di 40!”.

Capitolo 17

I 16 Generali (del mio nome) a capo dei numeri naturali

01. 02 comanda sulla metà dei numeri pari ed è il <vice> il comandante in campo ove il capo ASSOLUTO è come il padre che insemina colei

ch’è madre di tutti: il Sistema Binario della Relatività Generale presente nel tempo; è il 40 -2 =38=Caino, <assecondante> l’anno 38 natale di ROMANO; laddove 40=Set e 2 sono i 2 figli di MDA=Adamo=Amodeo in C.F.

02. 03 è il <vice Padre> vice dell’ASSOLUTO, attivo colla Trinità del 2/1 che fa unitario il 2. In 23 è Abele e sono i 23 giorni tra il 25-1 in cui nasce il 1° e il 17-2 in cui nasce il 2°.

03. 05 è il 3° in SET=40 quando 5 esiste x 2^3.

04. 07 è SET che come 4° è SET +7+7+7, uno trino.

I 4 uniti in somma 2+3+5+7=17 sono il 1° comando del Generali a 1  stella, fino al limite 17= nascita del 2°, BENITO=59

05. 11 è il 1° del secondo ordine, dopo il ciclo 2x5.

06. 13 è il 3 del suo complemento, dopo il ciclo 2x5.

07, 17 ha nel 10 il ciclo 7 della realtà 4 del 4° primo.

08. 19 è il moto totale di 2^3 come di 1 in 10 +10.

09. 23 ultimo duce a 1  impone x10 il 1° +il 2°.

10. 29 è il <Re> a 2 , moto di 1 entro 10+10+10.

11. 31 come 66/6 l’energia in linea è 1 +10+10+10.

12. 37 come il ciclo da -6 a +6 incurva il 10+10+10.

13. 41 il 3+10, presenta in 1 la realtà 40 del 3°, SET.

14. 43 il 7+7 come 40=SET, +3 impone il suo n. 3.

15. 47 il 7+7+1 impone 40=SET +7, ed è Amodeo

16. 53 il totale è 700+53 ed è il Natale di Roma

T. 381 dà 6 nomi a Amodeo (15) e Romano (16): Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo.

17. 59 è al limite del 16: è BENITO sorto a delimitare realmente l’Amodeo Romano nato prima di lui.

Dove è l’ASSOLUTO a ordinare ogni cosa, esso lo fa sia nel suo ESSERE, sia nel suo NON ESSERE.

Nel caso spinto fino alla personificazione reale, come lo è in ogni vivente (poiché ciascuno di essi è infinitesimi del valore Assoluto unificatosi relativamente in infiniti infinitesimi) la cosa strana sarebbe se essa non vi fosse proprio a costituire l’ossatura mediana di tutto l’infinito volume dato dai punti di origine di ogni vivente.

Ove lo spazio-tempo è INIFINITO, ciascuno dei suoi punti è posto nel virtuale punto di Origine, dato dall’intersezione dei 3 assi cartesiani, infiniti.

Infatti ogni punto di un asse infinito è collocato nel suo mezzo, che ha in ideale <semi-infinito> (che è infinito) in ciascuno dei suoi due estremi.

Ogni attimo in cui una qualsiasi <anima> dell’Assoluto SI è <INCARNATA> in un personaggio soggettivo dà luogo all’origine del <suo universo> ed è innegabile.

Allo stesso modo è innegabile che se tutti i punti dell’Infinito progetto di esistenza intimo nell’ASSOLUTO costituiscono il loro <universo relativo agli uomini> ci debba esse <un uomo> che sia collocato all’ORIGINE dell’umano universo.

Il nome UOMO appare in Bibbia libro 1, capitolo 1, versetto 26.

1126 uguaglia 66/6 in 11 e DIO=26 nel versetto 26, e non accade per caso.

Genesi 1,26

E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Non è scritto <un uomo>, ma <l’uomo> che è l’essenza di quanto vi sia di umano.

+10=L pone 10=Padre dei numeri a 1° ordine;

+19=U pone il Generale n. 2^3 = 8° primo, 19

+13=O pone il generale n. 6, il 6° primo 13

+11=M pone il generale n. 5 coll’11 del 5° primo

+13=O di nuovo il 6° chiude in 12 = 10 +1+1 (area) =66 è il nome dell’ENERGIA data nel 5 tempi di 10/2.

66, energia potenziale il cui nome è ROMANO, è davvero a immagine e somiglianza di quanto è in potenza assoluta nell’ASSOLUTO.

Quando al 1° uomo sarà dato per nome MDA, in ebraico letto Adamo, in italiano è il CF di AMODEO.

Dio, mettendo <l’uomo> Romano Amodeo (un uomo come tutti) nel punto di mezzo dell’universo dato da <l’uomo>, lo ha reso in quel preciso momento, <invisibile> a tutti gli uomini, in quanto il sistema numerico dei valori unitari, che hanno scelto di mettere sempre 1 al di sotto di ogni numero, lo hanno reso talmente invisibile che 2/1 sembra essere 2, nel mentre è 3, ed N/1 generico sembra sempre e solo N, nel mentre invece è sempre N+1, essendo N su 1 ed esistenti entrambi.

Capisco che voi possiate protestare! Nel vostro mondo, si siete voi al centro, e mai e poi ami accettereste nel vostro essere N, di esistere invece come relativo all’1 dato al mio momento natale.

Eppure lo vedete espresso dai Generali! Il 15° numero primo, che è la realtà dell’universo a lato 10+10+10=30, nella terna componente il suo volume, che quando è un 30 totale che dal negativo va al positivo è il 30/2 nel solo universo in positivo (o in negativo).

Ebbene il 15° generale che presiede alla dinamica della presenza dello spazio-tempo nel ciclo dell’universo lo fa esistere con il suo 47, che è il 15° Generale. E 47 è AMODEO.

Non poiché io mi chiamo Amodeo, ma perché la sequenza di ordini 1+11+13 introduce in ordine il primato di 1, e poi di 1 e 3 esistenti nel Padre 10 dei numeri.

Che ne venga AMO, e sia un verbo nell’indicativo presente del verbo amare, vi indica l’AZIONE fondamentale del Dio Trino <io AMO>.

Aggiungere la sequenza 4+5+13 dettaglia l’amore di un ente 1+3, che è nel tempo dell’universo dei 10/2 e che aggiunge un nuovo 13, poiché DIO=26, e poiché il <deo> che ne esce è LATINO (come latino era AMO) e in latino è il <dativo> di DEUS indicante che è un <AMO> dato <a Dio>, nel mentre è l’<ablativo> indicante che è dato <da Dio>, <oh mio dio!>.

Il totale 47 è il creatore SET che vale 40.

Ma la vera unità creata da quel <ad >AMO nel primo uomo in cui è Dio che va <a> Lui, in tutti e tre

i suoi figli CAINO+ABELE+SET = 38+23+40 è il 101 di Luigi Amodeo, e impersona <il Padre reale> che sta nascosto in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo =381 che è TUTTO IL NOME SEGRETO DI DIO, nelle misure con cui Noè doveva fare la sua Arca e nella somma dei 16 Generali dell’Esercito di Dio realizzato coi numeri primi.

Che poi il 16° n. primo sia il 53 che aggiunto a 700 genera nel 753 avanti Cristo il Natale di Roma, anche questo è un segno trascendente Romano, reso evidente solo con la nascita di Roma ottenuta quando SET, il 3° figlio di Adamo agisce x100 che è il valore <trascendente> il nome di Allah, che si palesa nel Credo Islamico solo negli <altri> 99 nomi dati da 100 -1. Questo 100 è anche l’innominabile IHVH=26, che si è detto <Sono quel che sono> e che sapendo c’è 10 il padre di tutti i numeri decimali assunto da Dio a sua immagine e somiglianza – con il 10x10 è il Padre quando interagisce unicamente con se stesso. Allora 100 volte 7 è 700 e pone in essere la divina curvatura a Sfera del sistema ortogonale rappresentativo del Dio a dimensione cento quando si carica del moto totale 53 portato dal 16° e ultimo generale in azione.

Questa definizione, di Amodeo in 47 e di Roma nata nel 753 a Ch. sono le indicazioni trascendenti l’avvento di un Amodeo Romano che valga 381 quanto tutto l’apparato dei 16 Generali dell’esercito Divino.

A scanso di equivoci, è offerta poi la verifica reale data nel suo limite, e quello <estremo> per Romano, sta proprio nell’avvento di suo fratello BENITO, che vale il 59 del 17° numero primo ed è nato 2° nel giorno 17 e 23 giorni dopo il 25 gennaio del 1°.

Il compito reale del fratello, starà nell’assecondare tutto quanto <inibito> a Romano. Da Padre dell’Uomo, Romano non apparirà essere il padre di nessuno… e lo sarà attraverso suo fratello che ne realizzerà una Terna.

La prima nata 1.26 come questo Genesi 1,26 in cui in Bibbia è generato <L’uomo> e il 26 gennaio 75 (unità dello spazio) nasce <La donna>.

Ma lo stesso 1,26 era nato <il padre del padre>, quel Torquato Amodeo nato 1857,0126, a controbilanciare la nascita di una nipote.

Ciò in quanto dei 6 nomi di Dio, i primi 3 erano accreditabili esclusivamente a Romano, e gli ultimi 3 alle 5 generazioni di <nonno, padre, lui, fratello e figlia> con <lui> come terzo e triplo simultaneamente.

L’aggiunta di Cesare (bisnonno) e Edoardo (figlio della nipote, chiamata Paola e che ha perso il primato della A divenendo POLA, sposando un Pola) tanto che le 7 generazioni andranno da Cesare Amodeo all’Edoardo Pola (che è il <po Pulum Suum> nella profezia di San Malachia>.

Questa A perda da Paola è come la A persa da ESAÙ, costretto ad assecondare il primato G di Giacobbe che figura nato in Genesi 25,26, a costituire il nome composito di GESU’.

Allo stesso modo, il nome di Romano è stato composito e addebitato a 25,25 in Romano Antonio Anna e a 25,26 in Paolo Torquato Amodeo.

Il Paolo tratto dalla nipote Paola le toglie la A finale, del primato di lei che asseconda il giorno 2° di Giacobbe, nome nato nel 2° versetto.

Ma lei, sposando un POLA parte da Paolo e pone ultima la A che era seconda, avvalorando con 14+13+10+1=38/1 Genesi 38/1 (il tutto nel 381), tratta dal 39=PAOLA.

170+211=388 somma ai primi 3 che sono il ciclo 10 del 7° numero primo, con il 211 del Paolo Torquato Anna il piano a lati totali 100 e 100 avente per flusso il 66/6 del 1° nome Romano.

Il limite dato da Benito è stato un evento molto reale che in Bibbia è stato descritto addirittura come la lotta tra l’Angelo del Signore e Giacobbe che tornava in Israele riscattata la servitù presso Labano. è la lotta vera e propria tra un Giona che non vuole andare a Ninive e non ci andrebbe se nella notte del 4 giugno 1.940 fosse riuscito ad uccidere realmente Romano.

Sarà una lotta in cui alla fine l’Angelo di dichiara sconfitto, e all’alba chiede di essere lasciato andare. L’angelo prima gli muta il nome che da Giacobbe diventa <è RA Dio> (Israele), poi alla domanda di Israele di benedirlo e dirgli il suo nome, quello rispose.

<Chiedi il mio nome? E qui lo benedisse>

Nel solito modo divino di dire senza darlo a vedere, <e qui lo benedisse> rivela il nome dato in risposta sibillina: <e qui lo disse: è BEN>.

è un BEN che non è ancora <romanamente> ITO nel mondo, poiché vi andrà solo quella sera. Per la grande gioia che “Romano ha vinto la morte” (sulla parola del Dot. Sabatella che attestò il miracolo) il figlio di quell’AMOR fu l’angelo BEN che si mutò in BENITO quando venne poi al mondo il 1941,0217, e fu allora anche che Giona discese a Ninive.

Nella grande città, grande quanto il mondo, si era sparsa la voce che Giona era stato ingoiato da una balena e che il 3° giorno era risuscitato da essa. Quello che Giona non aveva previsto era che si sarebbe trovato contro la sua stessa fama, e quando avrebbe detto che essa era il 17 febbraio in cui era nato il fratello, 2690 giorni dopo quali tutto il moto di 10 anni nei 2700 che erano in 100 tutto il volume dato da 3^3 non sarebbero nemmeno stati ad ascoltarlo.

Avrebbe scritto dei libri, pubblicati e in vendita e non se avrebbero acquistato nemmeno uno!

Avrebbe anche spiegato che Dio non ingannò i niniviti facendogli dire da Giona: <tempo 40 giorni e morirete!>. 40 simboleggia l’intero ciclo di tutta la realtà, ed esso deve esistere per le 1.157.750 volte che x40 portano a 46310.000 giorni uguali a 4631 anni.

1.157.750 = 1.111.110 +46310, +330 quello che gli aggiunge il ciclo 10 di 33.

Dove l’ASSOLUTO è proprio il numero 1 dato da N^0 (indefinito in N diverso da zero posto a base e indefinito nel numero dell’esponente, il che rivela che la base N nel suo valore non c’è, ma solo nel suo tempo 1/10) tutte le quantità N derivano solo dalla divisione di 1 nei relativi tempi <ennesimi>.

Tra tutti i numeri N vi sono però numeri <NON

DISPOSTI> a essere divisi per altri numeri che non siano 1 oppure gli stessi N.

Questa caratteristica è importante riguardando la potenza della potenza di quel numero. Tutti i numeri decimali hanno per comune padre il ciclo 10 posto a loro base, Così 3, il secondo numero primo è tratto dal Logaritmo decimale di 10^3, che toglie apparentemente di mezzo il ciclo numerico e lo quantifica solo nella dimensione 3 che da dimensione del 10, diventa un numero decimale. Sarebbe diviso interamente se 10^3 fosse posto a base di un esponente tale da dividere il 3 in numeri interi.

Poiché (10^3)^N non ha esponente N che sia tale da farlo, l’esponente 3 impedisce la scomposizione intera della Potenza di Potenza. La Matematica ha virtù superiori, che portano a dividere 3 in due 1,5, ma non essendo due interi entrano in atto solo nel tempo decimo di quando 3 è divenuto 30/10 e il 30 diventa divisibile in due 15.

Grande valore è insito nel fatto che un numero sia intero, senza aggiunta di tempi decimali che al momento matematicamente esistono, ma si manifesteranno realmente solo quando diventeranno interi.

Nel tempo presente esistono solo numeri interi. I numeri primi si pongono in tal modo come i generali dell’esercito infinito dei numeri decimali e –perché un numero esista – deve essere il prodotto dato tra i numeri primi che – non accettando divisioni indotti da altri che dal comandante supremo e da loro stessi, sono garanzia di esistenza intera.

2x3=6 garantisce che la terna indivisibile dello spazio, in cui esistono i versi positivo e negativo, li abbiano interi nel numero di 6.

Non è come il Numero di Avogadro che è <quasi> 6.

2x3x5=30 garantisce la terna spaziale composta da tre interi cicli 10.

2x3x5x7=210 garantisce questo supremo conto a rovescio fatto passando dalle centinaia alle decine e alle unità, che nell’insieme è 7x3 decine, in quanto il prodotto tra il 1° e il 3° numero primo, attuando il principio fondamentale del Dio Uno e Trino, impone l’esistenza intera del ciclo 10 tramite i due Generali 1° e 3° che accettano ordini solo dal loro superiore che è Uno Solo e Assoluto.

Poi – poiché Dio è un <Io sono chi sono>, anche i suoi generali sono quello che sono e si pongono a base di potenze, le infinite che esistono.

è questa la ragione per la quale quando si cerca un comune numero multiplo, o un minimo comune divisore, tra due o più numeri, essi si scompongono nei prodotti tra i numeri primi che li determinano sempre tutti.

Solo i Generali, ossia i numeri primi, sono in grado di garantire tutto questo, nell’espletamento degli ordini ricevuti dal valore Assoluto cui sono tenuti a obbedire.

2, 4, 8, 16, portano il Generale n. 1, dato dal 2, a quell’indice 4 che dà l’unità dello spazio-tempo, e in tal modo il 16 <realizza> il comando supremo dato dal 1° numero primo.

Per questa ragione, quando mettiamo insieme i primi 16 numeri primi abbiamo garantito i presupposti essenziali ordinati nella realtà spaziotemporale comandata dal primo numero primo.

381

=2+3+5+7+11+13+17+19+23+29+31+37+41+43+47+53 è il supremo consiglio dei 16 Generali il cui comando non è stato ancora diviso né dato ai subordinati.

381 determina il Nome di Dio, quello cercato dai cabalisti Ebraici che – sulla base della creazione generale fatta in 7 giorni dei quali sono solo 6 quelli del lavoro – con il 7x6=42 immaginano che questo nome segreto di Dio poi abbia 42 cifre, di cui 6 di riposo e 36 di lavoro.

Di fronte a questa impresa sovrumana, essi si sono fermati, ma se esiste uno <comandato da Dio> egli ci riesce.

Da dove comincia?

Dalla lettura di Bibbia 1,25 poiché questo esiste <in principio> quando i Generali 1° x 3° dividono per 2^3 il loro prodotto 10. Infatti 10/8=1,25.

Essendo 2^3 il divisore, è il versetto 23 che adatta il 1° al ciclo 10 e gli somma il 2°, a rivelare a

una <mamma> che era sterile ed è stata resa feconda solo da Dio, che in lei esistono … ma è meglio leggere esattamente il testo.

Genesi 25,23

Il Signore le rispose:

«Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».

In Bibbia 1,25 è descritto <qualcosa> che 1,25 è costretto a subire da uno dei due gemelli che nella loro unità condivisa, valgono 0,5 ciascuno.

1,25^0,5 = √ 1,25 = 1,1180339887 con le 10 cifre decimali che portano l’unità del metro all’unità spaziale dell’atomo, chiamato Angström e con simbolo Å.

L’altro 0,5 agisce in conto proprio e non come esponente di 1,25 che è due cose insieme. Oltre il valore in linea dato da 10/8, è l’area dell’unitario spazio-tempo dato da 1 al quadrato, sommato a ½ al quadrato. Pertanto l’<ordine> ricevuto dall’esponente 0,5 è stato quello di effettuare la quadratura dell’area 1,25, che ha determinato la lunghezza di quel lato che in 339.887 Å contiene le 887 unità atomiche come il moto di 113 in 1.000 Å, e poi nelle migliaia contiene 113+113+113 = 339.

Pertanto la struttura atomica di questa lunghezza che fosse espressa in metri 1,1180

sommati alla detta struttura atomica, esiste essendo Una e Trina nella quantità 10^3 (data dal 2° numero primo sulla base del 1° x 3° che ha portato al 10) e di esistere poi nel suo tempo millesimo come il percorso fatto dal 113 nel 1.000 stesso.

Di per sé, ciascuno di questi quattro 113, è dato dal 111 che è il flusso dei lati 1 e 1 del piano trasversale avente quel flusso unitario dell’energia 666, che esiste nel 1.000 coi lati 333 e 333 perpendicolari tra loro e senza flusso, essendogli trasversale. Quando questa energia immobile nel piano entra nel tempo, poiché si moltiplica per il tempo 1/6, essa esiste su una sola delle 6 linee data da 2x3, il prodotto dei due primi Generali numeri primi.

Accade in questo modo che il lato dell’area unitaria dello spazio-tempo 1,25 (dato da Bibbia, libro 1,25) ha una strutturazione atomica avente il flusso dei 666/6 dell’energia avente come lati 1 e 1, del piano trasversale che rende il 113 un <volume>, ed esistono e si muovono uno nel <tempo> di 1.000, e tre nelle unità delle migliaia.

Sono una <strutturazione atomica> che sparisce, quando il flusso totale, sempre sferico, sia appiattisce nel piano <reale> dei 180° presenti in 1,1180.

Poiché noi siamo in cerca del Nome Segreto di Dio che deve valere 381 ci conviene passare (visto i 180° dell’angolo reale piatto, alla dimensione reale decimillesima) dalla matematica dei numeri decimali alla geometria del decagono.

Laddove il lato 10 è

rettilineo e il ciclo 10 è espresso dai 10 lati rettilinei, abbiamo un intervento deciso del 381, per passare dal raggio in rotazione, quando è 10^3, e ruota in 999/1 unità, alla esatta lunghezza del lato del decagono.

Infatti se 10^999 si divide per 10^381, il risultato mostra la sottrazione degli indici, e 999381 determina esattamente la lunghezza 618 del lato, in cui il 1° dei due fratelli, che valevano 0,5 ciascuno, si è aggiunto a 1,1180339887 determinando 1,6180339887 il cui tempo 0,618 se si moltiplica esso pure per 1.000 diventa l’intero 618.

La differenza tra la geometria che mostra questo appiattimento sulla pagina, della figura del decagono, è che la strutturazione atomica non esiste. 10^999 sono 999 dieci interattivi tra loro e si dividono per 10^381 che sono 381 decine interattive tra loro. Non ci sono decimali e risultano esattamente 618 decine che con il Log di 10^381 nascondono il ciclo numerico 10 che è il Padre del numero decimale 381. Anche questa è una divisione, e – nella geometria appiattita del decagono – tutta la strutturazione atomica data dal flusso unitario di energia si mostra in azione solo nel reale effetto che essa ha prodotto.

Quello che ci interessa, ai fini del Nome segreto di Dio, che con il 381 ha eleminato la circolazione per 10, determinando l’esatta lunghezza solo di un lato, decimo di tutto il perimetro, è che diventa l’origine della sezione Aurea dei rapporti perfetti.

Le divisioni esatte seguitano e il risultato finale è: 999 618

La serie di Fibonacci essendo:

Ha in comune il solo 144 con quella di Fibonacci, ma quella determinata dal 381 è perfetta e scende dai 999/1 valori in 1.000 ai 9/1 in 10, con 9 numeri.

è a questo punto che il 381, dato dai 6 nomi di Dio estrapola il valore 237 di 4 nomi e resta con due che valgono 144. Il 93 ottenuto da 237 – 144, qualora tutto questo riguardasse il mio nome (che vale 381, e nei 4 di Anna Paolo Torquato Amodeo vale 237, per cui 144 è Romano=66+Antonio=78) vale quel <sia Romano> che a suo tempo avevo aggiunto a completamento di Benito Romano Amodeo (se ricordate, è a pagina 53). Poi accade che Romano Antonio 144 -93 (sia Romano) determina in 51 il solo 4° nome Paolo, eccetera.

I miei 6 nomi non possono non candidarsi al Nome segreto di Dio, tanto più che la loro struttura atomica prevede i tre 113 e il tempo di 113/10 come risulta nel riepilogo in cui il 113 è dato dal Nome e Cognome Romano Amodeo (66+47) poi dal solo 5° e

conclusivo nome di Torquato, e poi dall’Acronimo a due lettere iniziali.

Mentre l’acronimo a due cifre finali replica i due 66 del primo nome, nelle ultime 6 e nelle penultime 6, le 12 lettere in mezzo, che valgono 136, hanno un valore medio di 11,3.

Qui di fianco il riepilogo è molto chiaro e mostra la strutturazione atomica già vista nel nome.

I 6 nomi costruiscono tutto da infinito negativo a infinito positivo, come in tabella.

Tutto questo esiste di per sé stesso nel sistema assoluto dei numeri, e l’uomo, quando secoli or sono scelse di dotarsi di unità di misura che fossero regolate nella loro lunghezza dal perfetto sistema decimale usato per fare i calcoli, adeguò metro e chilogrammo al reale tempo esistente in natura.

La vuota <numerologia> si pose a <regolare> tutte le quantità misurate in chili, metri e secondi, tanto da cessare di essere una pura e semplice <astrazione>.

Tutte le caratteristiche dei numeri si mutarono sia in lettere, sia in valenze precise.

In un contesto in cui esiste un 1° numero, primo, poi un 2°, poi un 3° … e così via fino al 16° della realtà totale e iniziale data dal 4x4 che combina con sé stessa l’Unità e Trinità di Dio, si genera un secondo sistema ordinato ora da essi.

Ed è normale che se esistono insieme tutti i tempi infinitesimi dell’infinito, assieme ad esso devono esistere anche nella loro giusta successione i numeri primi.

Ed essi comandano davvero in modo tale che –ove 26 è la dinamica generale del piano a lati 10 e 10 che abbia il flusso di tutta la complessità spaziale del 6 – quando è 16° il numero primo, esso – allora –con il 101 che è il 16° primo, di dimostra essere tutta la presenza 1 del piano unitario 10x10 che è il lato 100 della realtà unitaria in 100x100=10^4.

La scienza di oggi – reputandolo solo <numerologia> non ha mai indagato per conoscere quale sia il valore ordinale di un numero primo.

In tutto il web esisteva solo un Certo Corrado che aveva pubblicato i numeri primi, ad uno ad uno, mettendo in luce il suo valore ordinale, e da questo risultavano cose notevoli sotto l’aspetto delle apparenti unità della Fisica.

Ma – per problematiche tutte sue – ha tolto di mezzo quel suo solo strumento che consentiva la facile risalita da un numero primo al suo valore ordinale.

Ci sono tabelle che li elencano tutti e anche suddivisi in righe di 10 che consentono poi di risalire al numero, ma solo contando le decine, le unita, e i precedenti numeri primi elencati con un minor numero di cifre della prima tabella elencante quelli da 1 fino a 10.000.

Per esempio, 93889 indica il moto di 111 nel 94.000 che è tutto il moto di 6000 (il complesso spaziale) nel 100.000 che è il lato elettrico o magnetico nell’unità del piano elettromagnetico 10^10. Il suo valore <ordinale> rivela questo, alla perfezione. Ma per conoscerlo devo prima vedere i primi in queste dimensioni, espresse nelle tabelle.

da 1 a 10.000 (1.229 n. primi)

da 10.000 a 20.000 (1.033 n. primi)

da 20.000 a 30.000 (0.983 n. primi)

da 30.000 a 40.000 (0.958 n. primi)

da 40.000 a 50.000 (0.930 n. primi)

da 50.000 a 60.000 (0.924 n. primi)

da 60.000 a 70.000 (0.878 n. primi)

da 70.000 a 80.000 (0.902 n. primi)

da 80.000 a 90.000 (0.877 n. primi)

8.714

n. 344° 8.714° n. 9.058°

rivela il moto di 842 in 10.000, il che è il moto del piano a lati 400 e 400 della realtà il cui flusso è 6x7, tutto, all’interno della realtà intera in 10.000. Il numero primo 93.889 quale il 9.058° n. primo lo rivelava prima.

Ma l’inesistenza di tabelle che lo dicano subito rivela come sia ancora ignoto ai fisici l’apporto dei numeri primi, sulle misurazioni fatte nel Sistema Internazionale che è regolato dai numeri naturali a loro volta ordinati dai numeri Ordinali dei numeri primi.

Ad esempi ulteriori, il 111° numero primo indicante tutto il moto è il 607; il 118= è il 646+1 che rende presente nel tempo 1 la presenza 646 del Dio Elohim mentre è in Bibbia libro 1,18 che la Trinità di Dio va a far visita ad Abramo; il 133° è il 751 della presenza 1 di tutto lo spazio 750.

Ma per saperlo, senza più le tabelle di quel bravo Corrado, ora tutto diventa più complicato.

Se – sapendo l’importanza reale del 7.777 - volessi sapere qual è il 7.777° numero primo. devo mettermi a fare computi laboriosi. Fattili, è il 79.357 in cui mancano 8 giorni (tutto il complesso) ai 365 giorni della terra. Riferito a 80.000 (la realtà in tutto il suo complesso) è il moto dei 643 giorni dati da 1 anno di 365 e i 281 giorni dell’intero moto del piano a lati 100 e 100 avente il flusso reale unitario 81 di 3^4.

I Fisici non si sono accorti che le costanti fisiche richiamano tutti i numeri interi non avendo ancora capito che quello che manca in apparenza all’intero, sta nell’ampiezza del piano perpendicolare al flusso, che, essendo <di taglio> è veramente tagliato via dai dati del flusso nel tempo e non in ampiezza ma in lunghezza di tempo.

In che modo i 16 Generali NP del mio nome ordinano l’esistenza

Siamo nel contesto <Fisico> o <Metafisico>?

La domanda è d’obbligo. Infatti se la parte quantitativa dell’esistenza è regolata da norme superiori, ciò in che contesto si trova?

Secondo me sta in quella via di mezzo che consente alle due condizioni opposte tra loro, come l’Assoluto e il Relativo, di poter dialogare.

Una volta in cui le nostre <discipline> come la Matematica, la Geometria e tutte quante le altre siano tutte relazioni esistenti all’interno dell’Assoluto come quanto rende <normali> tutti i rapporti ad esso Relativi, la scoperta del contributo offerto dai primi 16 numeri primi diventa quel <Dio Operativo> che corrisponde al <Dio Onnipotente>.

Mettendo a profitto quanto scoperto sul dialogo alfanumerico esistente tra assoluto e relativo, possiamo proprio <approfittare> del termine di DIO

ONNIPOTENTE che osservare come per davvero esso attui realmente questa sua onnipotenza.

Con DIO=26, ed ONNIPOTENTE=131, il suo valore di insieme è il 157 che ver davvero è creatore in 7 giorni dell’unità reale dello spazio-tempo data da 50+50+50, come la presenza ¼ del 100+100 che nel prodotto dà il 10^4 della realtà unitaria, e nella sua terna la presenta nelle 3 dimensioni dello spazio.

Ma quello che più determina le <sue cose> sta nel suo valore reciproco dato da 10^4 / 157 =63,6942675159235668789808917197.

Questo quantitativo immediatamente richiama alla mia mente quanto è stato determinato in Bibbia

dal rapporto tra causa ed effetto dei primi 9 creatori del 10°.

+64,6690519357186023852690519357 - 63,6942675159235668789808917197 =00,9747844197950355062881602160 = 1 -0,025215580204964493711839784.

Nella realtà definita da 4 cifre decimali la differenza sta nel moto si 252/10^4 in 1, ed è il numero palindromo dato dalle 9x28=252 giornate di una ideale umana <gestazione> di 9 esatti periodi lunari.

Va detto che la distanza media tra la Terra e la Luna è data da 384,400 x10^6 m uguali a 381 +3,4 in cui 381 è la totale quantità data dalla somma dei primi 16 numeri primi, 3 è l’unità dello spazio e 4/10 è la realtà nel tempo decimo, alla dimensione del complesso spaiale data dal 10^6 = 10^3 x 10^3.

Dividere il diametro della luna di 3.475.000 m per 384.400.000 m di distanza media per determina 0,0090400, i 9 millesimi che con 9x28 determinano i 252 giorni di gestazione, e sembra che la Luna stessa sia in gestazione, col suo diametro moltiplicato per 10^3.

Questo per dire che 157 veramente rappresenta per numeri quel <Dio Onnipotente> espresso dal valore gematrico del suo nome. In 252 =200+26+26

c’è l’immagine stessa del piano della realtà a lati 100 e 100 che fluisce nelle 52 settimane date da 26+26, il dualismo del Dio alfabetico.

è onnipotente, se il piano è il 100+100 sui cui lati si poggia tutta la realtà, e il suo flusso conta le 26+26 settimane?

Nell’anno Bisestile (intero) mezzo anno annovera esattamente le 183 giornate inverse al 381 che detta legge col valore sommario dei suoi 16 generali, e lo detta nella Luna tenendola lontana 381 (10^6) m +3,4 (10^6) nei 384 parametri dello spazio in moto totale, nel tempo 0,4 del decimo della realtà intera in 4.

Un altro riferimento del 157 è dato dal suo valore doppio che determinando 314 fissa il lato 100 della realtà del 3,14 numero di Pi greco.

Ebbene i 16 generali comandano proprio nella reale divisione del tempo.

il Calcolo di 10^3 diviso per 99 genere l’infinito ciclo 10 dell’infinita realtà, e lo stesso 10, diviso per l’ordinato ciclo decimale dato dao 16 primi numeri primi, cioè per 0,2357111317192329313741434753 lo mette in campo come un divisore perfettamente definito per determinare tutta la dinamica esistente nel ciclo 10 e portata alle sue varie dimensioni fa quelle perfettamente analogamente determinate dall’ordine dei numeri primi.

Il risultato determina un valore <fisico> o di <metafisica>?

Qui entra in campo la metafisica proprio data dalla Bibbia 1,25 che in questo numero (uguale sia

all’area unitaria dello spazio-tempo sia a quanta parte del 8+1+1 tocchi ad ogni volume dato da 8x1x1) descrive: al versetto 25 la nascita del nome ESAU’ e al versetto 26 quella del nome GIACOBBE, come di un unicum dato da 25+26=51/1 unità, interne alle due totali (assolute) date da 51+1.

Questi NOMI, assegnati a due gemelli, hanno come loro caratteristica che il singolo valore del 42=6x7 (che combina il vincolo ortogonale 6 con quello sferico 7, se non vogliamo dire del lavoro divino e di esso sommato al suo <sabato>), pur avendo 4 cifre Esaù e 8 cifre Giacobbe. Nel loro totale 42+42=84 sono il moto di 4x4 in 100, lato della realtà (se non vogliamo descriverlo con l’Unità e Trinità divina che interagisce con sé, per quanto il loro valore combinato si muova poi in quel 100 del Dio Allah che con -1 determina altri suoi 99 nomi o in quel Dio <Io sono 10 che esiste per 10>.

Poi (colla descrizione secondo Esaù cede la sua 1°genitura per un piatto di lenticchie rosse, lui già nato rossiccio, il che gli imporrà il nomignolo scritto <modÈ> e letto Èdom da sinistra) accade un vero prodigio che sembra un giochino enigmistico.

Da Uno e Trino che Esaù era al versetto 25 –ceduta a Giacobbe la G della sua unità, primato andato perso nella terza lettera del suo nome Esaù –la coppia dei due gemelli crea Uno e Trino il nome di Gesù! e la somma 25+26 (dei versetti natali) nelle loro 51 unità equivale all’assoluto presente primato 1+51 del 26+26, di Dio+Dio e vale in Padre e Spirito Santo.

Con questo <aggiustamento> (indotto per davvero dal testo) Gesù=7+5+17+19, ordinato dai N.P (che sono 4°+3°+7°+8°=66°/3=22°=79=78/1

deriva (in Esaù che diventa 1/3) dal 66=Romano, che nel terzo asseconda il 78, che è la Trinità 26+26+26, e l’unità del 26.

Tutto questo segnala in modo vero, ma tutto nella sua soluzione enigmistica, di una Trinità di nomi dati da 66+78+26 che in totale vale in 170 quanto il Dio Creatore sia in decine, sia nel 7 (creato dal 3 esistente nel 10) quando è un 7° N.P.

In relazione a Gesù=48 il 66=Romano è solo il costante valore della perfetta progressione: 18 28 38 48

in cui la somma dei due valori estremi 18+48 equivale la somma dei valori medi 28+38 essendo sempre 66. Cominciando la serie con 18, il 28+38 che segue è maggiore di 48 e si afferma dopo, per cui nasce e avanza la serie di: 18 48 66 114 180

Ove: 9+9 <trascende> il 9x9=81 leggendosi a rovescio; 48 <trascende> Esaù (= ES = tu sei romano, AU = da cima a fondo), tramite Esaù e Giacobbe sovvertendo il loro ordine; 66 somma due inversioni e raddrizza Romano: 114 è Gesù che si avvale del 66 che è uguale anche al 66=Muhammad, e realizza il dettato dei 114 capitoli del Sacro Corano;

180 è divenuto il ciclo 10 del 18, attraverso il 66 ora di Romano che si sormonta alle 114 sure del Sacro Corano e lo muta in <con Romano: è nome di Allah il C.OM Cristo figlio dell’uomo, PAS, Padre Santo, SION o V=5 romano o L=50 romano è, IL MISER I.C. or DIO SO.

Ciò quando il 66=Romano interpreta le 114 sue sure proprio avvalorando il 1° versetto (degli altri 113 che sono il suo nome Uno e Trino) e che vanno recitati sempre prima della loro lettura e che nella fondamentale versione e interpretazione di questo Romano che è italiano, dice: <In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso> e intende dire:

<Inserisci OM – in Corano – e diventa il Con Romano, nome di Allah, il Cristo figlio dell’uomo, Padre e Spirito Santo, Sion, 5 e 50 romano! ora so che il misero Gesù Cristo è Dio>

Quando si è tenuto poi conto di tutto quanto il 18+48+66+114+180 allora si è arrivati all’intero Dio nei numeri di 100+300 e del 26=Dio alfabetico, poiché la somma 426 è tutto questo!

Ebbene Adamo +Set +Enos +Kenan +Malaleel +Iadred +Enoch +Matusalemme +Lamech è data da 30+40+48+33+53+35+42+109+38 ed è 426 .

Ma anche Benito +Vittorio +Anna +Giovanni +Vincenzo +AMODEO, uguale a 59 +116 +26 +83 +95 +47 è uguale a 426 .

426 è il complesso 8 che si moltiplica per 26+26+1,25=53,25 e diventa esattamente il 426 coinvolgendo Padre e Spirito Santo (26+26) e quel 1,25 che indica molte cose differenti:

1. l’area unitaria dello spazio 1 sommata a quella del suo tempo ½:

2. il volume dato dai lati 8+1+1 diviso per 8x1x1 e che diventa quanto del ciclo lineare 10 tocca a ogni ottavo di volume 8;

3. il capitolo 25 del libro 1 di Bibbia;

4. il mese 1 nel suo giorno 25 in cui mentre è in -1 il dicembre in cui Gesù è nato il 25, nel senso positivo del +1 è il gennaio 25 in cui è nato Romano Amodeo.

5, il valore che aggiunto al 26+26 del dualismo divino, realizza nel 53,25 il 16°=R numero primo 53 nel tempo ¼ del 100, nei suoi reciproci centesimi, il quale, esiste in 1. Esso, quando esiste per le 8 volte di 4+4 o di 2^4, diventa il nome esatto e intero di Benito Amodeo. Quando alle 8 volte è sottratto 1/8, non di 426 ma dei 360° dell’angolo giro che sono 45°, 426 diventa con 381 tutti i nomi del 1°genito

Romano Amodeo. Cosa significa mutare 426 in 360?

Significa enucleare il 66=Romano dal 426. Pertanto il 2°, che vale 426 ed è l’intero Dio

Alfanumerico, ed è il ciclo di 8 volte il 26+26+1,25, quando si muta nel percorso dell’energia 66=Romano presente nel 426, esso è quello dei 360° dell’angolo giro, il cui ottavo è 45. Esso – sottratto al 426 totale – lascia in essere il 381 del nome segreto di Dio.

Insomma nella serie:

18 48 66 114 180

Senza il 66=Romano, 18+48+114+180=360 mentre il 360+66=426.

Poiché 1/8 di 426 è 26+26+1,25 e indica un dualismo divino nato nel mese di Gen. 25 che è anche Genesi 25 in Bibbia, ed è il valore del giorno natale sia di Romano (in positivo da zero), sia di Gesù (in negativo rispetto all’anno intero), accade che esso rivela in tutta la sommatoria della divina serie la stessa cosa, sia quando comprende Romano, sia quando non lo comprende.

1/8 è 53,25 = 26+26+1,25 se lo comprende.

1/8 è 45 se non lo comprende.

53,25 -45 è 8,75, 1/8 di 70, poiché 66/8 = 8,25. E qui entra in soccorso nuovamente la Bibbia nel 1,46 che rivela che 66 furono tutti quelli che uscirono dal sangue di Giacobbe (spose escluse) che entrarono in Egitto, mentre 70 furono tutti quanti, compreso Giacobbe e i 3 (Giuseppe e i suoi 2 figli) già trovati in Egitto.

Come abbiamo visto accadere ai numeri, a seconda che il 66=Romano sia compreso o no nella serie divina il cui valore totale è il 426, nel valore 1^8 riferibile all’intero angolo giro di quando Romano non è compreso, la differenza reale riferita a 1/8 si riferisce al 70 intero di quelli che entrano in Egitto. Ma va tenuto presente che <chi entra> è il 66 della sola parte in movimento, data da quanto escluse (il Padre) 1+3 (già in Egitto) esistenti in 70.

In questo modo la Bibbia si rivela essere la conferma che, alla base dell’esistenza, esiste proprio la serie che dà l’angolo giro nel moto di 66 in 426:

18 +48 +66 +114 +180 = 360 e che nel 66 che percorre l’angolo giro è:

18 +48 +66 +114 +180 = 426

Il suo valore Biblico è dato dalla somma cabalistica dei nomi di tutti i 9 fattori che hanno creato in Noè il 10°.

Con la precisazione che – se consideriamo la Bibbia che tra le tante è l’unica che fa veramente testo (e che è quella della C.E,I. denominata <La Bibbia di Gerusalemme>) i 9 hanno un valore totale e assoluto di 457, proprio poiché in verità il valore unitario è di 456/1 unità relative: alla aa presente in

Malaaleel che è 54 (=Figlio=Luigi) in assoluto essendo soltanto 53/1 relativamente al 16°=R numero primo (con R Figlio di Luigi) mentre suo padre KENAN=33 è proprio il CENAN dell’ultima

CENA di coloro che CENANO di chi muore a 33 anni. 457 (ancora tra perentesi) è tutto il moto 300 fatto dal 157=<DIO ONNIPOTENTE>, nel fattore 5° denominato Malaleel (con una A in meno) da tutte le altre versioni della Bibbia e che impersona l’unità del tempo ½ dell’Universo avanzante solo in positivo.

La somma dei 5 nomi che in italiano sono 30+40+47+33+53/1 = 203/1 equivale all’ebraico

BRA (2+200+1) in BRASIT=<In principio>.

Gli altri 4, fino al n. 9 valgono 35+41+109+38 = = 223 e sono essi pure assoluti e dunque unitari in 222/1 il flusso esatto 1/3 dell’energia 666 della

Bestia di Apocalisse.

In Romano Antonio Anna Paolo =66+78+26+51 sono quell’intera realtà a 4 entità che valgono il 221 che +1+1 (aggiungendo i lati dell’area unitaria del flusso) sono il 223 dato esattamente dagli ultimi 4.

In tal modo, se i primi 5 Fattori in Bibbia italiana portano al BRA in ebraico, gli ultimi 4 in italiano portano al SIT= <sia Romano>, poiché Romano è uno che vale 221 nelle 4 dimensioni del suo nome e che +2 diventa Trino nel 223 esatto.

In questa considerazione, i 9 fattori della Bibbia sono fatti dal 66=Romano, e BRASIT vale proprio nel contenuto trascendente e sibillino del <BRA sia Romano> che in italiano vale 19+27+66=112 e si muta in <In principio>=25+99=120 se si muove giustamente di 8, essendo 1/8 dell’angolo giro la differenza tra il 381 di Romano e il 426 del suo 2°. Insieme, 381+426=807 sono tutto il tempo vissuto come Padre dal SET che visse 105 anni da figlio come 1+Antonio Anna, il che porta alla vita intera in 912/1 anni che in tutto solo i 913 di BRASIT.

Come appare evidente, tutti i conti tornano alla perfezione.

Ora 10 : 0,2357111317 (bastano queste 10 cifre decimali) per dare il risultato di, 42,42481009 esatto in queste 10 cifre.

Il risultato esprime in sequenza il parto divino raccontato in Genesi 25 e che riguarda sia Gesù, sia me. Sono Esaù=42, Giacobbe=42, Gesù=48 e il Dio 100

Lo è – 100 – in Allah che da innominato nomina solo 99 <altri> nomi sottraendone il suo 1! Ed è l’indicibile JHVH=26 dicibile nel 26=Anna (il 3° nome sia di Romano, sia di Benito) quando la madre (Mariannina), sposata in Anna con Amodeo=47 prese il suo <trascendente cognome> trasceso esattamente in quel 74 che +26 dà 100.

Tutto questo è mia personale vera e propria RELIGIONE.

Ma è anche Fisica, poiché 6x7=42 combina il vincolo 6 del sistema ortogonale con il vincolo 7 del sistema sferico, mentre 48=6x8 muove tutto il complesso nei 6 giorni del lavoro divino fatto sui tre assi cartesiani.

Diventa nuovamente Religione quando, eseguendo la divisione di 10 diviso per la sequenza ordinata dei primi 16 numeri primi, e ottenendone 1.001 cifre decimali, scopriamo che “In principio”, BRASIT=913 rimanda a 913 cifre decimali di quella divisione, comprendendo nelle 913 sia le 13 cifre relative ad Adamo, sia le successive 13 relative a Set (poiché 13x70=210) +3, le prime, più grandi, delle 13 di Enos.

Coi 365 decimi dei giorni dell’anno c’è il 6666.

Coi 900 c’è il 380/1 assoluto in 381, e le 13 cifre che portano al 913=BRASIT sono intere, nel ciclo 100.

Le 1.001 sono il 7770 del ciclo 10 di 777, anni di vita totale del 9° Fattore denominato Lamech ch’è

LAM ed è stato realmente chi è Luigi Amodeo mio padre nato 7-7-7.

Le tredici cifre 201 160 823 965 2 espresse nelle centinaia, divise per tutti i valori della carica elettrica dati da 1602176634 in quantità di Coulomb, danno per risultato il 1.255,5471082047998 che nelle 10 cifre decimali praticamente si basa sul 47/1 intero (dunque 48 assoluto in Gesù) di Amodeo.

82/10^7 sommato al piano a lati 1 e 1, dà l’84=Mariannina, madre di Esaù e Giacobbe 42+42.

5471/10^4 è esattamente il 722° numero primo del 222 in tutto il moto di 1.000/2, mentre è 125 in 54+71 (come le 125 decine intere).

Esse sono sommate interamente al moto di 84=Mariannina, che è e va nel 1255,5555, dato dal 10/79,6460 in cui 78/1 unità (le tre di 26+26+26) comprese in 79 intere esistono nel tempo decimale del valore 646 esatto in decine del valore del termine ALHIM, delle divinità plurali degli Elohim. Questo dimostra che nell’unità della carica elettrica in Coulomb le ultime 13 cifre del 913 che seguono esattamente il ciclo 380 di 1, porta ad una <trascendente> e impersonale Genesi 25, che però in me si è fatta persona.

8 810 738 633 539 si riferisce ad Adamo (930)

2 380 201 160 823 si riferisce a Set (912)

9 652 004 149 924 si riferisce ad Enos (905)

1 985 203 504 843 si riferisce a Kenan (910)

1 853 562 380 275 si riferisce a Malaleel (895)

9 818 277 112 333 si riferisce a Iared (962)

3 802 473 931 758 si riferisce ad Enoch (365)

4 566 272 200 853 per Matusalemme (969)

1 452 152 615 777 si riferisce a Lamech (777)

Sono gli ultimi 9 Fattori che in Bibbia partono dal 1° in Adamo e in 9 gruppi di 13 arrivano il 9° fattore dato dal Lamech, vissuto i 777 anni interi ben visibili. Alla fine di ogni riferimento ho riportato gli anni di vita accreditati loro, ad uno ad uno, dalla Bibbia. Si vede che solo l’ultimo è totale e definitivo, poiché gli altri nelle tre cifre più piccole indicanti le migliaia di anni differiscono in più o in meno.

Quando in Bibbia sono in più, come il 1° cui Bibbia assegna 930 anni, mentre il calcolo disaggrega solo il flusso di 539 anni, ciò significa la differenza sta tutta in un piano trasversale che contiene la differenza. Da 930 -539 = 391 appare che Adamo, il 1°, ha avuto 10+381, ossia tutto il Dio=10 e tutto il contenuto 381 del nome segreto di Dio che corrisponde a tutto il valore dei 6 nomi di Romano che corrispondono a tutto il valore dei primi 16 numeri primi. Tutto questo è <trascendente> il flusso reale e si è posizionato realmente nel piano trasversale perpendicolare al solo flusso 539 che mostra la divisione di 10, per la sequenza decimale dei primi 16 n. primi.

2 380 201 160 823 si riferisce a Set (912)

e mostra con 912 -823 = 89 che equivale al moto di 66/6=11 in 100.

Pertanto a Set quello che è in 912+89=1.001, si è posto in detrazione come un piano trasversale coi lati di 89/2 dati da 445/10 +445/10 indicanti in ciascuno la quantità totale di 444/1, in cui ciascuno è la pura dinamica 444 data da 666/6 e 666/6 (ciascuno uguale a 111) tanto che 666 totale -111111 = 444 è la pura dinamica totale del piano avente per lati 111 e 111.

Tutto questo, nelle unità di tempo costituite dai decimi di 444/1, e dunque da 44,5 in un lato, 44,5 nell’altro, per un totale 89 collocato tutto per traverso è <trasceso> nel modo giustamente <divino> di quanto veramente esiste, ma non si mostra.

9 652 004 149 924 si riferisce ad Enos (905)

si mostra in Enos (il 3°) con un dato Biblico 905 che è inferiore a quello 924 dato dal reale flusso.

Significa che il bilancio dato da 905 -924 = -19 ha questo mancante al totale Biblico. in quanto il 3° parte da un 19 già presente <in principio> come i 19 valori unitari nei 100 anni, che sono l’anno di partenza dato dal 1900 dopo Cristo.

Contro questa premessa nelle centinaia di anni, c’è il raddoppio 19+19 per porta all’anno 38 del 1.938.

Enos contiene con 9652, il moto di 348 nell’unitaria realtà di 10.000, che in 9652 sono le ultime 4 cifre delle 913 poste <In principio> che nelle 348 (del moto totale 300 del 48=Gesù) sono il moto esatto di 66/2 =33 (gli anni della sua vita) nel 381 della dinamica totale di Dio.

1 985 203 504 843 si riferisce a Kenan (910)

che si legge <cènan> e indicano proprio chi banchetta con l’ultima cena di Gesù, mentre <cènan>=33.

Gli anni di Bibbia, 910 sono maggiori degli 843 del solo flusso per il valore 67 che è quello totale delle 66/1 unità di romano, pari al flusso 33 dei 33 anni vissuti da Gesù Cristo.

Si vede chiaro che il piano relativo a quelli che cenano con i 33 anni di vita di Gesù è dato anche dai lati trasversali 33+33 =66/1 che sono in tutto 66+1=67.

Il valore in grande, dato dal 1.985 corrisponde al 1.938 natale di Romano +47 anni in conto di Amodeo=47.

Quel 203 che segue è il BRA di BRASIT, mentre il 504 indica la realtà piena 4 del 1.000/2 dell’Universo. La somma di tutte le cifre si sintetizza in 7 e si rivela nel 4° Fattore chi, essendo Uno e Trino,

essendo nel segno dei 33 anni di coloro che <cènan> è il Cristo Creatore in 7 giorni.

1 853 562 380 275 si riferisce a Malaleel (895)

rivela una grande presenza trascendente, nel 5°

Fattore che vale 53 nel nome, come il 16° N.P.=R.

Infatti da 895 – 275 di anni come flusso si capisce che sono il flusso reale del piano trasversale a lunghezza 681 nei suoi due lati.

Essi sono dati dalla dinamica 381 di Dio +300, Unitaria dimensione del Dio 100 quando è Trino.

Il 1853 massimo, tolti gli 800 della realtà totale complessa portano al 753 D.Ch dei 10^3 anni dopo il

Natale di Roma nel 753 A.Ch.

9 818 277 112 333 si riferisce a Iared (962)

e rivela anche qui una grande area trasversale data da 962 -333 e uguale ai 629 anni trasversali i cui due lati 314,5 e 314,5 rivelano la presenza 1 dal 628 dato da Pi Greco quando non circola il diametro, ma il Raggio, e 628/1 sono le 629 unità totali.

La presenza del vincolo dato dal Raggio, riferita al 6°, indica che siamo passati da un piano reale (quello dato dai primi 5) al piano retrostante.

Iared vale col 35 del valore del suo nome, in 33+1+1, il flusso 33 del piano unitario, e si vede anche nel 333 che è dato dalla Matrice che stiamo osservando, punto per punto, 13 dopo 13, poiché 13

è un quarto esatto della presenza delle 52 settimane della dinamica annuale della massa libera terrestre.

IARED già allude a I ed A.R, al Iesus romano e all’Amodeo Romano in cui rientrerà.

Il 981 è il natale 938 +33+10, nel mentre è 381 +600 (lo spazio nei 6 versi del lato 100 della realtà).

Tutte le 13 cifre di Iared sommano al 55 che in 5+5 in 10 è l’unità del ciclo.

Con il 6° c’è tutta la premessa necessaria alla nascita del creatore 7°. Il 203 dei primi 5, sommati al 35 del 6° porta al 238 indicante esattamente il piano a lati 100 e 100 il cui flusso è il 38 natale di Romano. Genera come figlio ENOCH=41 che è sia AmoR, sia RomA, nel segno di chi abbia l’Unità e chi la Trinità in Romano Amodeo.

IARED è IAhve ROSSO per il mondo di lingua inglese, ed è EDOM, scritto MODE che dalla Alfa all’omega è A-modè-O.

3 802 473 931 758 si riferisce ad Enoch (365)

informa che il 6° ha creato il 380/1 che è tutto il nome di Dio, assegnato al suo umano portatore.

Mentre la Bibbia gli ha assegnato 365 anni, quelli che nella Matrice rivela con 6666 la pienezza del lavoro Uno e Trino di Dio. la stessa matrice ora gli assegna un flusso che da 758 -365 è 448 volte maggiore.

Questo 444+4 è tutta la dinamica 444 della realtà 4, e si carica tutta sul solo flusso di un anno portando a 365+365+7+7+7+7, che muove di un

anno i giorni dello stesso anno nella presenza 7777 che in tutto vale 28, quanto i giorni impiegati dalla Luna a ruotare esattamente attorno alla Terra mostrando sempre la stessa faccia … come se fosse una sua reale propaggine (e lo è!). Luna e Terra non sono solo la Luna che ruota attorno alla Terra, ma come una leggera ballerina e il pesantissimo suo compagno che ruotando tutti e due insieme…

Allo stesso modo, 758 +365 porta al 1123 in cui 1111 si muove delle 12 ore del solo giorno.

Cosa significa aggiungere il flusso espresso dalla Matrice, al dato quantitativo espresso dalla Bibbia? Significa dare tutta la dinamica alla pura presenza data dai 365 anni, e il totale 1123 si rivela dato dalla terna di 381, uguale a 1143 in cui esiste il piano unitario a lati 10 e 10 che si muove solo di 1123.

La Bibbia scrive che Enoch camminò per due volte con Dio e che non fu più quando Dio l’ebbe preso.

381+381=762 e per arrivare al 1123 deve avanzare di 360/1 che in tutto è 361, ossia deve farsi la presenza 1 di tutto il suo intero giro.

Ricordo che 360 è 18+48+114+180, ossia quanto sta alla base intera di tutti e 9 i creatori del decimo che valgono 424 e togliere di mezzo il 66=Romano, ossia realmente UCCIDERLO. Ed ecco come prodigiosamente tutto questo proprio si verifica nel 7° fattore Enoch, che vivendo il 365 che conta sia tutti i giorni di un anno unitario, sia tutti gli anni come se ne fossero i rispettivi giorni, ha la doppia valenza data dal FATTORIALE di 365

giorni, che determina unitari i giorni e da 365 anni che determina come unitari gli anni.

Il FATTORIALE del 365 è una pura questione di matematica in cui 1x2x3x4 … fino a x365, porta il tutto ad un numero di ben 779 cifre.

Ora è evidente che l’unità è data dal 777+1+1 che, sommando i due valori della presenza unitaria nel piano, rendono intere le prime due cifre delle 779.

25,1041 x 10^777 è tutto il valore del fattoriale, sia nel caso dei giorni, sia in quello degli anni.

Caso dei Giorni:

+25,1041

- 00,0903

=25,0138 è l’anno 25, il mese 01 e l’anno 38. perché si tolgono 903 decimillesimi della realtà 10.000?

Poiché 903+10=913 è posto <In principio> come BRASIT Insomma da BRASIT va tolto il moto 903 fatto dal DIO=10 nel suo 913, che è un numero creato con il 10.

Caso degli anni: +25,1041

- 00,0037 (anni prima del concepimento di R.) =25,1004 sono gli anni 25 del 3° millennio nel mese 10 e nel giorno 4 di San Francesco d’Assisi.

E’ il santo della <rottura> rispetto al Papato ingioiellato di ori ermellini e gemme preziose… e il santo si porterà via da questo mondo chi ha lottato –me sembrerebbe inutilmente, contro il Papato – per ripristinare la verità del Cristo Santo dei deboli e

derelitti e non dei capi di Stato che sono immediatamente ricevuti in Vaticano, appena passano per Roma, mentre Romano ha digiunato 192 giorni, come 2^6 +2^6 +2^6 è non è riuscito a piegare tre Pietro ad andarlo a cercare come il Buon pastore la pecorella smarrita.

Non per caso Paolo Torquato Romano risulta

PIETRO Romano nella profezia di San Malachia, di chi distrugge il Vaticano che fa il filo a tutti i potenti e condanna a morte con totale noncuranza colui che giudicano CONTARE NIENTE… ma è l’Uomo dei dolori profetizzato da Isaia come <uno di cui non abbiamo avuto alcuna stima>.

Quando un misero è tenuto per tale, vale poco, ma quel poco è apprezzato! Quando Uno non vale proprio nulla, nella stima dei PIETRO e di tutta la gente reale di questo mondo, lo schiacci allora come una zanzara che non conta nulla ma cerca si succhiarti il sangue!

Enoch=ENO38 è in NO il terzo0 definitivo di Romano quando ENOC il 4 ottobre del 2025 muore e non è più poiché se gli uomini lo hanno tutto disprezzato, Dio e San Francesco l’han compreso e l’han preso.

4 566 272 200 853 per Matusalemme (969)

vive secondo la Bibbia più del suo flusso 853 il che significa che si parte da una base avanzata in un valore posto <in principio> e che dai conteggi risulta essere dato da 116 unità.

Questa vita, che con 969+969 porta proprio al 1.938 posto in principio di Romano, ha posto in principio rispetto alla sua il numero dei giorni di vita che aveva suo padre quando Romano nacque il 1938,0125.

Dal 7,0707, al 38,0125 ci sono esattamente 11.160 giorni, che – quando sono valutati unitari nelle decine di migliaia della realtà, sono 1,116 decine di migliaia, che sono nel tempo uguali a 116. Le 1.116 intere sono in Bibbia date da BRASIT BRA =913 +203 = 1116, che diventano le 1116 decine di giorni che AL,LUI, ALHIM, aveva alla nascita di Romano.

In 853 si scorge tutto il flusso 100 del 753 del natale di Roma, a realizzare un Romano avente la dimensione 100 di Allah e di JHVH.

Il valore totale delle 13 cifre porta a 50=L romano, corrispondente al 5=V romano. il 456 maggiore rivela la consistenza di tutti i 10 fattori creati da Dio.

Nel suo relativo, 45 sono i 360/8 di differenza tra il valore dei nomi del 2° e il valore dei nomi del 1°, Romano=66, che nel seguente 2722 si mostra nel 6666/3 +1000/2 (il tempo dell’universo nel flusso di energia del 6666 che càpita nella matrice al n. 365 delle cifre decimali, pari agli anni di vita del Padre Enoch.

1 452 152 615 777 si riferisce a Lamech (777) e gli anni di vita sono precisi.

Diviso per 16021766,34 dà 90636,2372 fino alla dimensione reale decimillesima e si rivela nel moto di 10 (Dio) presente nel 646 degli Dei Elohim ma che percorre tutta la realtà unitaria in 10.000 con il valore del 3/1 al quadrato, pari al valore totale della velocità assoluta di 1 nel 10.

9 decine di migliaia sono il moto assoluto della realtà percorsa dal 10 che si trova nel 646 degli Elohim e si muove solo del 636.

il tempo dello 0,2372 è lo stesso del 10.000/42.158 che riferisce a tutta la realtà 10.000 le 42 migliaia date da 6x7.000, sommate alle totali 157/1 unità del <DIO ONNIPOTENTE> per come il suo valore relativo è riferito alla unità assoluta posta a denominatore.

il valore totale delle 13 cifre è 53, quello del 16° numero primo che con R. è la sintesi totale di Romano, e che è posseduto dal nonno di quell’Enoch che ha camminato due volte con Dio, quindi dalla sua terza generazione, che nella seconda di suo padre si ribalta da 53 nel 35, ma che in totale vale quanto 8, ossia il valore totale di suo padre Matusalemme, numero 8.

Questo numero, <figliato> dall’8°, realizza il suo 8 sparpagliandolo in questo modo nelle sue 13 cifre.

Nel dettaglio: 14 è 7+7; 52 è 26+26; 152 aggiunge Allah=100 al 26+26; nel mentre 615 si mostra nel 15 (lo spazio 10 sommato al suo tempo ½ che è 5) che percorre, con il Dio 100, tutti i 6 versi esistenti nel 30 percorso in positivo e in negativo.

Spingendo la matrice divina fino

Sono tutte conferme che la Bibbia, nelle sue quantità riportate per i 10 Fattori elementari, da Adamo a Noè, non ha fatto esercizio di fantasia, ma di divino calcolo.

Dopo il ritrovamento, nelle cifre della divisione, di 7777, si è raggiunta una tale perfetta scomposizione che riparte il ciclo esatto dalla c^2, con il 2997 che la rappresenta in 2997,92458, quindi9 moltiplicata per 10^5 che è il lato elettrico o magnetico nel piano 10^10 elettromagnetico. Ora, sapendo che dopo il 7777 inizia un ciclo che parte da zero, proviamo a vedere la differenza che sta nel partire esattamente da 299792458 m/s.

Sono i metri esatti percorsi nel vuoto dalla velocità della luce, messi a confronto con il nuovo inizio dopo le 4 cifre di 7777, della pienezza a 4 dimensioni del vincolo sferico che sono date dal 2997774930, che è intero nelle decine.

+92458 - 77493

=14965 è la differenza di quando 10^92458 si divide per 10^77493 e determina 10^14.965 volte il divisore 10^77493.

Sono le 15.000 -55 date da 10.000 (l’intera realtà) +5.000 (il suo intero tempo ½ e solo in positivo) in cui esistono il 50+L in numero Romano e il 5=V in numero Romano che abbiamo trovato nel <Compassionevole> tradotto in Cristo Uomo, Padre e Santo (spirito), SION e V o L è>, quel 55 indicante l’unità dell’elettromagnetismo in cui prima esiste il 5 elettrico, che nel decimo successivo diventa il 5 magnetico mentre il 5 elettrico diventa 50.

Ciò significa che queste 14.965 volte sono quelle riguardanti il moto dell’elettromagnetismo nell’unitaria realtà 15.000 dello spazio-tempo.

Possiamo però anche dividere il 92458 per il 77493 e allora passiamo alla potenza della potenza di 10^77493 elevato all’indice che, moltiplicato per 77493 lo porta al 92458 della velocità della luce. 77493 x 1,19311421 = 92.457,9994 +6/10.000.

Entra in azione nel tempo decimale dell’unità l’anno 1931,1421 che possiamo riferire all’inizio di tutto dato dal 1.938,0125 della nascita dell’energia divina chiamata Romano.

+1938,0125 - 1931,1421

=0006,8704 è la differenza data da 7 anni meno 0,1296, ossia i 1296 unitari decimillesimi della realtà

10.000 in cui 0,1296 è il quadrato esatto dello 0,36 e l’intero 1296 è il quadrato di 36.

Poiché 360 – se ricordate – è l’importante somma che qui vi ripresento (certo che non ve lo ricordavate)

18 +48 +66 +114 +180 = 360 e che nel 66 che percorre l’angolo giro è:

18 +48 +66 +114 +180 = 426

abbiamo dalla prima relazione (riguardante il moto dell’energia 66=Romano nell’unità totale del Dio Alfanumerico intero.

Esso è dato dal 100+300 +26 che è la somma dei 9 nomi generatori del 10° e di tutti i 6 nomi del 2°genito Benito Amodeo) che 360^2 è il 129.600 che è 10^6 volte lo 0,1296, ossia che si riferisce a tutto il volume nel suo complesso in positivo e in negativo dato da 10^3 x 10^3.

Questo 0,1296 (che è 10^-6 volte il 360^2) è quanto esiste in 7 anni interi di creazione e si muove solo per i 6,8704 anni in negativo che mancano rispetto allo 0 fissato nel giorno Natale di Romano.

Partendo dal tempo del 1931,1421 che è parte dell’1,19311421 che x 77493 (e poi +6/10.000) uguagli la velocità della luce occorre il moto di 0,36 al quadrato in 7 anni, per arrivare alla data di inizio.

Insomma, manca il moto dell’energia 66 di Romano in tutto il valore nominale 426 di Benito.

Pertanto si riparte da 299777493, nella Matrice, dopo il 7777, e non dall’esatto 299792458 della velocità della luce data la presenza di anni 6,8704 che sono posti in principio rispetto al punto zero dello spazio-tempo.

Questo punto zero (almeno della mia vita reale)

è posto alla mia data di nascita posto nel 1938,0125, e dunque esattamente nel tempo 0,19311421 interno al numero 1,19311421 che moltiplicato per 77493, lo porta a essere esattamente in tutto la velocità della luce.

Chiederete perché in 1,19311421 solo la parte decimale costituisca il tempo dell’unità … ma ove 1 è l’intero e 0,19311421 è il tempo decimale, esso è il suo tempo, quello del valore intero dell’unità.

0,19311421è dato da 1 / 5,17828 il che mi mostra che l’unità è divisa per 5, il cui tempo 17826 (+1+1 in 26) sono quell’1+78+26 in cui è 1 assoluto il 66=Romano, mentre Antonio=78 è il 26x3 del Dio Trino e 26=Anna è il dio Uno (che +1+1 è poi Trino).

E se anche adesso chiedete perché estrapolo il 5 intero dal tempo decimale, la risposta ve l’ho già data prima. Ma – se non la si estrapola in questo caso – il 5,1 diventa il tempo decimo del 51=Paolo, che è il 4° nome della realtà.

Sta di fatto che quando si pone in principio il moto di 36/100 al quadrato, nei 7 anni della creazione nel suo intero, essi è riferito nominalmente a Paolo (nei decimi) Antonio (nei millesimi) Anna (nei

centomillesimi +1+1), come a 1/5,17826(+2/10^5) = 0,19311421.

Invece 1,19311421 è dato da 1 / 0,8381427 in cui sono in sequenza il complesso intero di 8/10, la realtà unitaria decimillesima del 381 (valore nominale di tutti i nomi di Romano) e il 426/1 (intero in 427 che è il valore nominale di tutti i nomi di Benito alla dimensione 10^-7 del movimento intero).

Sembra una cosa impossibile ad aversi, ma le cose – lo dicono i perfetti calcoli della matematica –stanno in questi termini:

Per ripartire da zero dopo il 7777 nella matrice, con la velocità della luce, la differenza tra il 299792458 della luce e quella 299777493 con cui la matrice riparte, deve tutta la sua differenza al fatto che il 92458 differente si è moltiplicato x (0,8381426 +2/10^5).

Infatti 92358 x 0,8381428 = 77.493,0070024 che eccede di 1/142 di puro movimento di vincoli 6x7 assegnati al lato 100 della realtà.

Del resto anche la Matrice, dopo il 7777 riparte con 299777493,04027… mostrando di avere una struttura reale in 04 e data da 3^3 in 027.

Ripeto.

Dove la differenza tra 381 e 426 è data dal 45=360/8, e dunque si esprime nel tempo della realtà complessa data da 8, accade che 8/10 +381/10^4 +426/10^7 +2/10^7 interagiscono col 92458 della velocità della luce e la riducono al 77493

chiamando in causa la realtà del nome di Romano e tutta la dinamica 10^7 del nome 426 di Benito, che, sommato a 1+1 di area trasversale, diventa 428.

Capitolo 20 Concludendo…

Insomma io – partendo dai 16 generali del divino esercito del Dio assoluto che ha in sé tutte le regole della matematica – mentre sono arrivato a queste mie conclusioni, le ho viste descritte tutte nella Sacra Bibbia.

Sono stato messo in grado – io che sono 381 nel mio valore nominale – di <leggere> quello che questo Dio 381 ha in questo modo ordinato.

Ho ritrovato l’avvento del Cristo, descritto nella Sacra Bibbia e anche la mitica fondazione di Roma il 21 aprile del 753 avanti Cristo. Ho saputo dare una lettura ai 4631 anni che sono quelli risultanti dal totale di Bibbia 1,1,1.

A partire dalla valorizzazione del fatto che i primi versi sono gli ultimi in ogni senso, reale e immaginario, questo 1° ciclo di Bibbia è l’ultimo dal quale poi tutto è stato <retro-generato> dalla divisione in questione, che divide per 99 tutto il tempo definitivo in 1.000.

La creazione Divina è fatta a ritroso rispetto alla condizione Eterna di quanto è eternamente vero in 1.000/99, un puro e semplice rapporto, già tutto in essere, ma divisibile in un infinito tempo di derivazione pregressa.

Nella Divina creazione, noi siamo venuti al mondo prima di Cristo. è andando avanti nel tempo della divisione che dai tempo di oggi si discende all’epoca in cui visse Gesù Cristo… ma che oggi è solo e tutta esistente <in potenza> di … passato.

Quando Gesù disse di essere disceso dal padre, disse che era disceso da chi è stato in me, fino all’estremo limite del 17 febbraio 2.016 descritto nella Profezia di Daniele, come i 1335 giorni dopo il 121-12 dell’anno 12 fatto apprezzare al mondo da

Dio tramite il Calendario Maia, ma importante per la conclusione del tempo dei 2.000 anni meno 4 giorni in cui il Figlio cominciò, al compimento dei 12 anni e secondo il vangelo di Luca, ad occuparsi delle cose del Padre Suo.

Dal 17 agosto del 2.016 la mia anima è restata senza più la presenza su di Essa dello Spirito Santo, l’ultimo ad abbandonarmi, nel terzo giorno dall’Ascensione di Maria Santissima.

Il Padre mi aveva abbandonato 22 giorni prima, il 26 luglio, sempre per quanto profetizzato da Daniele nel suo capitolo 12.

Dissero a Lui Tre Vestiti di bianco: un TEMPO, TEMPI e la metà di un tempo.

Precisarono 1290 come TEMPO, 1335+1 come TEMPI il cui totale dà 2626, ove la metà di questo tempo, data da 1313 giorni dopo quello del Calendario Maia, porta esattamente al 26 luglio

2.016 in cui un Padre (Hamel) fu decapitato da un Islamico di molto immatura fede.

A me è stato dato anche di conoscere il giorno della mia morte: il 4 ottobre 2.025, e quella della Fine del mondo, del 17 febbraio 4631 dopo Cristo. Ho potuto ricavare questi miei dati e così tanto utili per gli uomini, dalla sapiente lettura della Sacra Bibbia fatta fare a me dal Dio che mi ha posseduto in tutto per 28694 giorni da quando nacqui, che, +138 passati nel grembo materno diventano 28.556.

I 28994 di vita sono il moto di 306 nei 29000 del <Re dei Re> dato da mille volte il 10° numero primo 29, ove 306 è lo spazio totale di 300 in tutti i 6 versi del lavoro divino.

I 28.556 totali di presenza divina su di me sono il moto di 444 in 29.000, nel totale, ove i 444 sono 666 -111 -111, che sono tutta la possibile dinamica (nel 666=Romano a 3 D.) data dal flusso del piano avente per lati 666/6 e 666/6.

Dal 17 Agosto 2.016 alla mia morte del 4 ottobre 2.015 ho avuto il modo anche io di avere 3335 giorni

che sono quelli ideali di 3333+1+1 (di piano trasversale).

I 32.029 giorni della mia vita reale, dalla nascita fino al 4 0ttobre 2.025, della mia morte, sono nella giusta proporzione rispetto a 4631 del ciclo totale annuale, corrispondente allo stesso ciclo in giorni.

Allora tutta la creazione 7 riferita al ciclo 4631 vale 7 x 4631 = 32.417, laddove 7+381 è tutta la dinamica 7 nella sua relativa quantità 381.

In tal modo i miei totali giorni di vita 32.029, se io non sarò morto e avrò ancora tutta la dinamica della mia vita, avrò 32.029 giorni più i 7+381 della dinamica unitaria totale e ne avrò in tal modo i 32.417 dati esattamente da 7 volte il ciclo totale dei 4.631 giorni a uguaglianza di anni.

Ma – essendo morto e avendo perso la mia dinamica unitaria totale posta in principio di 7+381=388 – non avrò questi 388 giorni e mi fermerò, morendo quando nel avrò per 32.029.

Tra 4.631 e 381 c’è esattamente il rapporto 121.548/10.000 riferito all’unitaria realtà 10.000, dato dal volume coi lati 438 e 438, la cui area è 121.104 che lascia un flusso dato da 548 -104 =444, tanto che il suo volume 12.104 x 444 = 53.770.176

nella sua radice cubica ha un lato di 377, 4393300 uguale a 381 meno 3,56067 che è l’unità 3 dello spazio, nel tempo 0,56067 dato dal moto 0,00512

(l’universo dato dai 10/2000 uguali a 0,005, in moto 0,00006+0,00006, elettromagnetico) dello 0,55555 che à l’elettromagnetismo.

Tutto ciò è <scienza> o <fantascienza>?

Se è <scientifico> (anche se non ancora accettato dalla scienza ufficiale… poiché non è questa a rendere scientifica o no una considerazione solo accettandola o mano…) che 381, sommatoria dei primi 16 N.P., siano gli arbitri assoluti quella dinamica in lunghezza, allora – quando sono 6 i versi in positivo e in negativo dei 3 assi dello spazio – 6+6 è il percorso in espansione elettrica sommata a quella dell’ammassamento magnetico, al punto che il prodotto 381 x 6 dà la lunghezza totale della dinamica in sé, in 4.572 unità. A questo punto, se esiste un valore-limite al 16 N.P., dato dal 17° N.P. 59, ed è questo 59 a percorrere 4.572 unità, la distanza percorsa, sommata al 59 occupato in linea dal soggetto avente questa totale dinamica, la porta al 59+4572 = 4.631 e sono esattamente le unità che la FEDE ebraica considera nella stima cabalistica del primo versetto del suo primo libro.

Abbiamo che la <considerazione scientifica> ha <provato vero> il giudizio cabalistico Ebraico, secondo il quale il 1° versetto in questione vale 4631 ed esprime un ciclo totale.

A questo punto entra in gioco la mia <metafisica>, e secondo essa, 381 – valore numerico di tutti in miei 6 nomi nella cabala italiana – ha esso pure 4.631 come ciclo se al 381 x 12 si aggiunge il valore esatto 59 del 1° dei sei nomi di mio fratello.

Ora, nel mio caso, questo ciclo annuale, se tutta la mia vita è intera, quante volte deve esistere, ove il ciclo unitario è intero nelle 7 volte?

La risposta è una sola: 7 volte il ciclo di 4631 giorni, come l’unità corrispondente al ciclo di 4631 anni, quando 1 giorno corrisponde in moda fissa al ciclo di 1 anno, essendo 1 anno la realtà di 10.000 giorni complessivi, tale che se io voglio quantificare esattamente il giorno 1 all’interno dell’unità dell’anno, io devo scriverlo in 0,0001, che è il decimillesimo dell’unità.

Per questa ragione, gli anni espressi in spaziotempo corrispondono sempre al ciclo di 10^4 giorni.

Nel 10.000, sono 5.000 sono in positivo e in essi esiste il piano trasversale a lati interi 100 e 100, il cui flusso residuo è dato da 4.800 giorni di spaziotempo, dati da 4 anni di 1.200 giorni di spazio-tempo ciascuno. Per ridurre i 4 anni di spazio-tempo in soli 4 anni di solo tempo, va tolta l’unità dello spazio data da 3333+3+3 (nell’area) = 3.339.

A conferma di calcolo esatto, 4.800 – 3.339 = 1461 giorni di solo tempo in 4 anni. Essi, divisi per 4, sono 365,25 ciascuno.

Accertato che possiamo ridurre il ciclo biblico di 4631 anni anche a ciclo corrispondente in giorni, l’intera dinamica sferica ne impone 6 sui singoli versi degli assi cartesiani in cui la dinamica va sia in positivo, sia in negativo, su ciascuno dei 3 assi, +1 dovuto al 7° vincolo del Raggio, lungo quanto ciascuno di quei 6, dunque unitario esso pure. 7 x 4.631 = 32.417 giorni se la circolazione esistesse su tutti e 6 i versi, in una vita che seguita a girare. Ma se essa interrompe la sua circolazione, poiché in questa <vita continua> è intervenuta una morte, chiedo a voi:

<quanta è la dinamica che si arresta?>

Noi siamo partiti dalla dinamica di 381, esistente nei 12 versi. Ove la vita segue un solo verso, là esiste solo un 381. Poi abbiamo espanso per 7 tutto quel 381 x 12. Infatti il 7 aggiunge il vincolo 1 del circolo al vincolo 6 del moto ortogonale. Pertanto la <circolazione> riguarda solo 1 di quei 7. La somma 381+7 è tutta la dinamica impostata sulla circolazione sferica 1, e in lunghezza è 388.

Risulta evidente che se questa è l’unità della dinamica circolare, che si è arrestata, noi dobbiamo sottrarla al (381x12+59)x7 che aveva portato a

32.417 giorni. Con 32.417 -388 = 32.029 questi sono gli anni in cui il flusso si è arrestato.

Qui a lato vi mostro la distanza in anni dal mio 1° giorno di vita, quando io sarò nel mio ultimo, previsto nel 4 ottobre del 25, avendolo ricavato dal fatto che io mi sono identificato in quell’Enoch che la Bibbia aveva accreditato dei 365 anni di vita uguali ai 365 giorni di ciascuno dei quei 365.

Come vedete, sono i 32.029 cui si arriva anche partendo dal 381 che è il valore numerico di tutti i miei giorni che corrispondono alla somma 381 dei primi 16 N. P. che veramente quantificano tutta la dinamica.

Ora sarà solo da vedere se il fatto che io sia stato denominato nel mio battesimo cattolico con tutti questi nomi abbia attinenza reale con la realtà della mia vita.

Certo che in essa, se devo trarre indicazioni dalla mia Fede che la Bibbia dica il vero, io prima le traggo accertando che dice il vero relativamente al 381. Vi ho dimostrato in che relazione esso sia rispetto al valore numerico cabalistico del 1° libro e 1° capitolo della Bibbia.

In questo libro io non vi ho voluto <propinare> delle <verità> … vere secondo me e che per la scienza corrente sono tutte <baggianate>.

Io ve le ho solo volute mostrare, a vostro esclusivo giudizio: pensatene liberamente tutto quello che volete, associandovi al valore di <quasi> tutti.

Ho messo un <quasi> solo per scrupolo, in quanto – per ciò che risulta a me – non vi è nessun uomo che mi prenda davvero sul serio, al punto poi di <giocarsi> la sua vita sulla base delle cose che io dico.

Quando vi è FEDE nelle comunicazioni di una persona, accade come nel caso di Gesù Cristo: dice a due pescatori: <Seguitemi!> e quelli abbandonano barca e vele e lo seguono.

Incontra i figli di Zebedeo e gli dice lo stesso: <Seguitemi!> e l’eseguono.

Gesù ha goduto del massimo credito ed è stato seguito fino oltre la sua morte. Tutti i suoi discepoli si

sono fatti uccidere pur di non rinnegare la loro fede in lui.

Eppure Gesù è accreditato di questa profezia di Isaia.

Isaia 53,3

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

Io credo che Isaia si riferisse a me. Io sono stato disprezzato e reietto dagli uomini.

Io ben conosco il patire il dolore del discredito e dell’abbandono.

Io sono uno davanti al quale ci si copre la faccia, poiché disprezzato e senza alcuna stima.

Certo che anche Gesù ne ha partecipato, poiché – dando una volta credito a quanto io vi dico – si è aggiunto a Padre e Spirito Santo quando il avevo 862 anni compiuti e – facendo iniziare la mia vita dai 138 di vita già formata nel grembo di mia madre e solo in potenziamento e accrescimento – si è aggiunto quando io avevo trascorsi esattamente 1.000 giorni.

Io vi dici di averlo avuto in me fino al 21 dicembre del 2.012 in terra dei Maia, mentre per me a Gerusalemme erano le ore 2 del 22 dicembre.

Ma forse mi credete?

Vero è che già altre volte ho creduto di conoscere la mia data di morte, l’ho annunciato, e poi la mia sopravvivenza ha rafforzato la fede in tutti sul fatto che io non l’azzecco mai.

Eppure tutte le volte, una certa fine c’è stata, anche se non quella definitiva.

Sono arrivato nel 2007 a dire che – essendo imminente il 7-7-7 dei 100 anni dalla nascita di mio padre, io sarei realmente <rinato> con lui.

Inoltre, essendo lui morto il 5 giugno che dista esattamente 33 giorni dal 7-7-7, se sarei <rinato> con mio padre, sarei prima <morto realmente con lui, e per i suoi 33 giorni.

Ebbene, è accaduto che il 5 giugno sono stato costretto da una iniezione di Haldol a lento rilascio, a un effetto collaterale che per me è stato il morbo di Parkinson, e per 33 giorni, uno dopo l’altro, sono morte in me cellule cerebrali e sinapsi, al punto che il 7-7-7 ho avuto un tale crollo da essere portato ad un ospedale, che ha iniziato la mia rinascita, delle stelle cellule e sinapsi che erano state distrutte dall’Haldol.

Non si è trattato di una morte totale, ma chissà quante cellule vive in me sono morte, per 33 giorni di seguito…

E quando nel 2.012 andai a Gerusalemme, annunciando che vi sarei morto, è accaduto

realmente che Gesù, che era sceso in me ai miei 1.000 giorni, se ne salì in cielo come nella sua seconda morte avvenuta in me.

E coloro che hanno realmente assecondato la sua reale presenza in me, cioè mio fratello, concepito ai miei 1000 giorni di morte e risurrezione, e la GS figlia di Mario e Giuseppina (facsimile di Gesù) hanno iniziato in mio fratello la reale gestazione per il cielo, morendo con esatta coerenza alla prima duplice gestazione avvenuta in nostra madre. Invece per mia moglie, che aveva messo al posto di me morto e risorto il 4 giugno un altro uomo nato il 4 giugno, si vide morire chi aveva preso il mio posto.

Quando ho detto che mio fratello ha iniziato la sua gestazione celeste, in modo esatto, l’ho scritto per questa ragione.

Egli, concepito il 4-giugno-40 e nato il 17-2-41, ha avuto una gestazione di 258 giorni, assieme al Cristo che umanamente ha rappresentato nel corpo. 258+258 sono 516 giorni. Ora la gestazione di Benito fu intera, nei suoi 256, ma quella di Gesù (che in Spirito seguitava a vivere vivendo il mio corpo) fu accorciata di 22+22 giorni, poiché 22 restarono ancora vivi in me. 256 +256 -44 = 472.

Anche qui vi mostro il calcolo fatto dal computer, e il 7 aprile Benito morì

nello stesso modo con cui io avevo visto Gesù salire in cielo da me: prima un quadrato celeste che si accentrò e scomparve nel buio in un paio di minuti secondi e subito dopo, per un paio di secondi, una intensa scarica di corrente elettrica dall’esterno del mio copro si concentro fino al suo centro e scomparve.

Io, il 4 giugno 1.940 ero morto e una scarica elettrica (miracolosa e senza che nessun defibrillatore l’avesse procurata) in un paio di secondi rimise a battere il mio cuore che si era evidentemente fermato, al centro di me stesso.

Questa di cui vi ho raccontato è la Metafisica in cui credo, e vi ho documentato solo una piccolissima parte di tutte le mie ragioni, su questo libro, riferendomi quasi esclusivamente alla Bibbia.

Ma le indicazioni più spettacolari riguardano Genesi 25 e 38, che sembrano scritte veramente in sequenza l’una dell’altra, come vi ho documentato a pagina 151 e che qui vi replico: 24

Genesi 25,24-26

Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo.

25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.

26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.

27

Genesi 38,27-30

Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli.

28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». (x sue nozze con Giancarla Scaglioni).

29 Ma, quando questi riti RÒ la mano , ecco (Romano, ritirato il “la”) uscì suo fratello (B). Allora essa disse: «Come ti sei aperta una BReccIA?» (Come? Benito Romano … ecco IAhvè?) e lo si chiamò Perez (RO).

30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.

Sono sintetizzate nelle due tavole riassuntive che vi mostro.

Sono davvero convinto che il mondo che io sto vedendo, da quando sono nato, sia stato costruito proprio in relazione a me che lo vedo.

Ripeto: non ho alcuna intenzione di convincervi che esso sia anche il vostro, e ho forti dubbi sul fatto che quelle che io oggi osservo come le vostre personali esistenze, siano in atto ORA che <io sono colui che è> l’unico <io sono> che io così vedo da dentro.

Infatti, se (nella MIA SOGGETTIVA visione della vita) io sono l’unico soggetto che vede tutto da dentro, sono convinto che io sono alla base della visione della vostra esistenza secondaria a immagine e somiglianza della mia: che sono l’<io Dio> della mia vita. Con ciò credo che creo la vostra <a immagine e somiglianza di me> entrando io realmente in voi a farla esistere vista da me da dentro (e ciascuno al suo tempo debito) … che però io vedo qui esistente e tutto assieme in quanto tutto è compreso nell’unica Matrice, ma soggettivamente è reso vitale in infinite esperienze soggettive dell’unico Soggetto-Dio che ora io sto vedendo da dentro, e un giorno sarete ciascuno di voi, vedendolo come io me.

Poiché Dio – CREATORE UNICO – si è fatto a immagine e somiglianza mia (come a me sembra) è il solo a esistere sia in me, sia in tutti i viventi … ma essendo sempre me (cioè Sè) in tutti i viventi.

Gesù l’ha detto: <voi siete IL PROSSIMO> e io lo intendo proprio il PROSSIMO mio in tutto ciò che il termine dice.

Anche PROSSIMO=110, tratto da me 113/1 come l’Unità e Trinità di Dio che percorre e vive dentro il mio personaggio; il quale – come la terna cartesiana in tutta la vita personale possibile – sorse per sé a centralità di tutti il 25 gennaio del 1.938 dopo Cristo. Che io abbia ragione oppure torto, nella mia Metafisica, sono certo che a tempo debito sarà osservato e verificato da ogni vivente e – sulla base di Cristo unica via che porta al Padre – ognuno di voi vivrà in me questa stessa vita che io ora sto vedendo e credendo solo <mia> mentre essa è solo la sintesi e concentrato divino in tutti voi.

E dopo che tutti voi avrete fatto la stessa mia esperienza di essere me, accerterete anche voi che cosa realmente significhi quella nomina di sé, rivelata dal Signore a Mosè, dopo averlo smascherato in un

ROVETO ARDENTE:

<RO vietato alla vista>, Amodeo Romano, Divino Ente>.

Si era presentato anche ad Abramo, quando stava per immolare sull’altare Isacco, figlio di Dio e di Sara donna sterile, e vide un ARIETE impigliato colle CORNA in un ROVETO.

<A.R. -Iesus- è te>, l’Allah del CORAN in un XP vietato alla vista> e che è Lui – Il CHI-RO Gesù Cristo – il Figlio di Dio che sarà sacrificato ... non quello del Signore e della tua sposa SARA, che diventa un SARAI (un tutt’uno vivente) poi che ha sposato Dio.

Tu, io, voi, tutti – ma solo uno per volta – Sarai Sposo di Dio quando rivivrai in altro modo la stessa e unica Matrice sulla quale è stata progettata la vita.

Sì, poiché 381 è il Nome Segreto di un Dio

Assoluto e invisibile che si è assecondato di un suo gemello il cui valore di 100+300 +26 (realizzato anche nei 9 fattori del Decimo), in cui potesse prendere reale corpo quell’807 dato da tutti e due: come tutti gli anni di vita quale il Padre, di Set, dopo che ne aveva vissuti 1+78+26=105 in qualità di Figlio nei primi 3 nomi - Romano Antonio Anna - del Dio Irraggiungibile e solo 1 in Romano mentre Trino ed Uno in 26, nel secondo e nel terzo nome.

La stessa cosa era già avvenuta nella creazione del Figlio di Dio, quando 78 fu Gioacchino e 26 la stessa Anna, sommati all’unità 1 di chi sarebbe nato divino in terza generazione a partire da loro.

Dio – celato nel 381 del suo Nome Segreto –quando si è presentato nell’avatar che l’avrebbe realmente veicolato come la sua essenza segreta, si sarebbe però rivelato in modo inaccettabile.

Avendo scelto il <soggetto> totalmente <incredibile> predetto da Isaia, avrebbe totalmente difeso il suo effettivo anonimato e avrebbe sempre reso il Figlio l’unica via e vita reale, nella verità, per risalire in Lui.

Io – che vi sto scrivendo – dal 17 agosto del 2.016 sono stato voluto senza più quel divin carico, affinché io potessi attuare l’incarico dato a me, di essere un valido ma incredibile <testimone>.

<Teste> dei fatti reali che hanno riguardato – in modo assolutamente incredibile – la mia reale persona <portatrice>, <stalla nuova> di Dio.

Essendo il mio un <impossibile incarico>, il Signore ha voluto farmi nascere il 25 gennaio del 38 <in conversione di San Paolo>, avvenuta e celebrata dalla Chiesa Cattolica il 25 gennaio del 38 dopo Cristo, ed esattamente 38/2 di secoli prima.

19 è tutto il moto di 1 in un 10 che trasla di altri 10 e che – quando sono centinaia di anni – hanno in quel 100 l’immagine esatta del piano del Dio che ha posto a base di tutto il Sistema numerico il valore supremo dato a sé di 10 nel Padre, 10^-1 nel Figlio e 10^0 nello Spirito Santo dell’unità suprema del possibile e impossibile.

Dio, con sé 10 posto a numero base, comanda ogni cosa, tanto che anche questo libro termina alla pagina 274 come il piano reale a lati divini 100 e 100 nel flusso reale 74 (26 a 100) che è quello che totalmente trascende il 47=Amodeo.

Chiuso a Saronno, nell’ 1-8 ideale del 2023: a 42381+13 dì dalla nascita di mio padre.

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