JuveToro n. 4 - anno XI - Torino-Juventus

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GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno xI - N. 4 - 2 NOVEMBRE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO Punto Toro

Punto Juve

Numeri e Statistiche

'Juve-Toro Story'

Belotti e Sirigu proveranno a rianimare una compagine allo sbando. Tifosi delusi e arrabbiati

La sfida del tifo virtuale: 'sarristi' contro 'vedove allegriane'.

Cairo, 1 gioia su 20. Nel totale, bianconeri con il doppio delle vittorie

La doppietta di Pulici contro Zoff. La nascita di Madama e l'ammonizione lampo di Tardelli

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TORINO-JUVENTUS | SABATO 2 NOVEMBRE ORE 20.45

ULTIMA SPIAGGIA

5 sconfitte e una sola vittoria nelle ultime 8 partite. squadra senz'anima. tranne miracoli nel derby, mazzarri è al capolinea della sua esperienza granata

VINCERE E CONVINCERE

I BIANCONERI DEVONO conquistare LA STRACITTADINA PER RESPINGERE L'INSIDIA NERAZZURRA NELLA CORSA SCUDETTO. IL NUOVO CORSO SARRIANO VELEGGIA TRA ALTI E BASSI. MA INDIETRO NON SI TORNA

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Punto Toro

Squadra allo sbando ma Cairo prende tempo SPROFONDO GRANATA Dopo 2 giornate il Toro aveva 6 punti. Poi sono arrivate una vittoria (quella sul Milan) 2 pareggi (Napoli e Cagliari) e 5 sconfitte (Lecce, Sampdoria. Parma, Udinese, Lazio). In qualsiasi città del mondo l'allenatore di una squadra con ambizioni europee sarebbe stato esonerato. Mazzarri ha perso ogni certezza e la squadra sembra un esercito sbandato: 2 punti in 5 giornate e il progetto del tecnico toscano sembra totalmente fallito. Ora la zona Europa League dista 7 punti. La zona retrocessione appena 4 lunghezze. Cairo, dopo la desolante sconfitta contro la Lazio, ha ribadito fiducia nel trainer e imposto il ritiro affinché la squadra si ricompatti. Ma sembra solo un modo per avere più tempo per scegliere il sostituto di Mazzarri. DERBY TORO: 1 SOLA VITTORIA IN 24 ANNI Quando nella primavera del 1995, con la doppietta di Rizzitelli, il Toro di Sonetti batteva la prima Juve di Lippi, la gioia in casa granata fu grande ma contenuta. Perché anche 3 mesi prima (nel derby di metà settimana precedentemente rinviato a causa dell'alluvione sul Piemonte) il Toro la Juve l'aveva sconfitta con la solita doppietta di Rizzitelli, sigillo di Angloma e storica parata di Pastine su rigore di Ravanelli. Insomma 2 derby vinti in 3 mesi, in quel magico 1995. E pen-

Urbano Cairo

sare che appena un anno dopo, nel 1996, la Juve vinceva la Champions ed il Toro retrocedeva. Ma nessuno nel 1995 poteva pensare di vivere un incubo statistico simile: ossia che nel successivo quarto di secolo il Toro di derby ne avrebbe vinto solo uno, 4 anni fa, dopo 20 anni di astinenza, grazie ai gol di Darmian e Quagliarella che ribaltavano la punizione di Pirlo. I tifosi granata erano ben consci (dopo quel derby) di ringraziare Allegri che sfoggiò un abbondante turn-over: Chiellini e Tevez in panchina, Ogbonna, Padoin, Pereyra, Matri in campo. Però quellla vittoria del 2015 doveva essere non solo la fine di un tabù, ma l'inizio di una nuova epoca di derby. Cosa non ancora avvenuta, sebbene il Toro abbia sfiorato, in questi 4 anni, di espugnare lo Stadium ben 2 volte, prima dei pareggi nel finale di Higuain e Ronaldo. Ma mai come sabato sera una vittoria nel derby sarebbe la panacea di molti mali gra-

nata: per la storia, per la classifica, per il morale, per i tifosi, per la panchina di Mazzarri. Certo, la squalifica di Nkoulou aggiunge un ulteriore problema ad una squadra che già ora subisce troppe reti... MARATONA VS MAZZARRI Panchina di Mazzarri in forte bilico, e non solo per i risultati. La "Curva Maratona" ha emesso martedì scorso un durissimo comunicato in cui chiedeva l'allontamento dell'allenatore: "Perché il Toro fa sempre più schifo in campo ed in classifica, perché il Filadefia è sempre chiuso e cosi fa passare la voglia di tifare". E poi perché (proprio nella settimana del derby ndr) ha dichiarato di indicare Chiellini, capitano della Juve, ai giocatori del Toro come esempio di professionalità e di grinta da seguire. Quasi una provocazione per il popolo granata, visto che nel Toro gli esempi di giocatori-bandiera nel passato non sono di certo mancati.

E la chiusura era dedicata al Presidente Cairo, sempre molto rispettato dalla tifoseria organizzata granata: "Cairo non può accettare che un suo dipendente indichi Chiellini come esempio per il Toro". Insomma la panchina di Mazzarri è appesa ad un filo, e di certo i risultati non aiutano a renderlo molto resistente. Eppure nemmeno 2 mesi fa Mazzarri aveva sentito il Presidente Cairo affermare urbi et orbi che gli avrebbe rinnovato il contratto fino al 2022. Ora invece rischia di non arrivare al 2020 sulla panchina granata. TIFOSI DELUSI E ARRABBIATI Aggiungiamo che prima di Toro-Cagliari i tifosi gra-

Andrea Belotti

nata (non solo quelli della Maratona) già mugugnavano alla lettura di alcuni nomi dei giocatori della formazione. E al nome di Mazzarri non sono mancate le salve di fischi, cosa che ad un allenatore del Toro

non capitava dai tempi di Ventura. E se l'aria è pesante, la testa e le gambe dei giocatori granata non sono certo leggeri. I fischi domenica si sono sentiti anche nell'intervallo ed a fine gara. Per un pubblico che a luglio sognava di vivere una stagione scandita da tante trasferte europee, vedere il Toro con quasi gli stessi giocatori della prima parte del 2019, ma con un rendimento diametralmente opposto, è una tortura. Perché l'impressione è che non tutti i giocatori diano in campo il massimo delle loro possibilità e che Mazzarri non riesca più ad incidere nella loro testa. I POSSIBILI SOSTITUTI I nomi a cui Cairo starebbe pensando per il dopo Mazzarri sono tanti. Gattuso, Guidolin in pole position. Con i vecchi cuori granata Longo e Nicola come alternative, oltre al ritorno del “Ferguson granata a rate” Gianni De Biasi. Da non trascurare le piste Donadoni e Prandelli. Ma chi verrà pretenderà un contratto almeno fino al 2021. FILA, CHIUSO PER SCHEMI Ultima pagina dolorosa per la storia, il presente granata, ed il futuro granata. Il Filadelfia, teatro degli allenamenti del Toro, è chiuso ai tifosi da 115 giorni, ossia dal 6 luglio. Da quando il Toro è partito per Bormio, il Fila è diventato una “Torre di Babele” da cui i tifosi sono esclusi. Il Fila distrutto

Walter Mazzarri

ed abbandonato per venti anni è stato uno scempio. Il Fila ricostruito ma chiuso permanentemente ai tifosi è un altro scempio. Tanti allenatori svolgono allenamenti blindati. Ma i colleghi di Mazzarri non hanno il privilegio e l'onore di allenare al Fila. Tenere fuori i bambini dal Fila vuol dire rischiare di limitare il ricambio generazionale. I bambini juventini a scuola deridono i tifosi granata per le loro vittorie. Se almeno i piccoli tifosi granata potessero respirare al Fila quel bell'ambiente familiare dei loro padri e nonni, ecco che si legherebbero alla maglia granata in maniera definitiva anche per i prossimi decenni. Ecco perchè aprire almeno un giorno alla settimana, tutte le settimane, il Filadelfia, varrebbe più di un settimo posto, o di un derby vinto. Ma l'eventuale successore di Mazzarri sicuramente farà almeno 1 allenamento a porte aperte a settimana. Alessandro Costa

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Punto Juve

'Sarristi' contro 'vedove allegriane' L'INTER NON MOLLA Un punto di distacco separa Juve e Inter. I nerazzuri, che giocheranno in trasferta a Bologna, non mollano la presa, in puro 'Conte-style'. Ergo, la Juve si calerà nel derby con la consapevolezza che un solo risultato la può mettere al riparo da brutte sorprese: la vittoria. Non sarà facile, perché un derby non è mai un pranzo di gala (in questo caso una cena...) e occorre mettere in preventivo eventuali colpi di coda dei cugini, disastrati dalla gestione Mazzarri ma che venderanno cara la pelle per uscire a testa alta, davanti ai loro tifosi, da questa partita. Sarri, navigatore scafato degli oceani malmostosi del campionato italiano, questo lo sa bene e non sottovaluterà l'impegno cittadino nonostante l'evidente differenza di valori tecnici e di autostima all'interno delle due compagini. PIEDI BUCATI Al momento di scrivere queste righe non sappiamo ancora se il tecnico toscano riuscirà a recuperare due elementi cardine di questa squadra, Pjanic e Higuain, la cui assenza, nonostante la cosiddetta 'panchina lunga' si è fatta sentire alquanto nel turno infrasettimanale. In ogni caso la Vecchia Signora dovrà mettere in campo, all'Olimpico Grande Torino, oltre alla indubbia qualità di cui in ogni caso dispone, anche la quantità e le doti caratteriali. E soprattutto dovrà smettere di avere le mani, anzi, i piedi, bucati. Lo sciupio di occasioni da rete, evidenziato contro Lecce e Genoa (solo

piaccia o meno. Alla Juve (intesa come società) non basta più vincere (almeno in Italia). Occorre un gioco che risulti esteticamente gradevole in ogni luogo del globo: il calcio si mischia allo spettacolo per renderlo un prodotto appetibile sui mercati mondiali. A costo di rischiare qualcosa in più, ma neanche troppo vista la concorrenza, dopo 8 anni consecutivi tricolori.

per ricordare le ultime due gare) può costare caro. In quasi ogni partita Madama ha costruito tanto e gettato al vento altrettanto. A Lecce gli uomini di Sarri riuscirono nell'impresa di dilapidare una decina di occasioni prima di farsi infilare dai salentini su rigore. Mercoledì scorso, al netto di una serata non brillante, sono state almeno 5-6 le palle-gol nitide, prima di subire il gollonzo genoano, riuscendo a strappare i tre punti solo grazie alla testardaggine agonistica di Ronaldo (che fino a quel momento aveva a suo volta sciupato molto). SEMPRE ALL'ATTACCO Quindi, specie quando si gioca ogni tre giorni (e la Juve sarà impegnata in Champions anche la prossima settimana!), è vero che occorre forse meno poesia e più concretezza perché qualche goccia in più di cattiveria sottoporta non fa mai male. Senza però perdere di vista la stella polare sarriana, quella del gioco offensivo, sempre e comunque, dell'aggredire l'avversario correndo in avanti e non indietro,

dell'eliminare la gestione del risultato come mantra irrinunciabile. Tutto questo è il vero 'plus' che l'ex trainer di Chelsea e Napoli sta cercando di inculcare nella squadra e nell'ambiente (riuscendoci a fase alterne) dopo 5 anni di troppo 'prudente' filosofia allegriana. Il calcio è cambiato, il business è cambiato, il mondo è cambiato, le maglie sono cambiate, il logo societario è cambiato. È una nuova era, che

TIFO REALE, NON VIRTUALE A riguardo del 'sarrismo', continua ad impazzare tra i fans bianconeri la diatriba tra sostenitori dell'attuale tecnico e 'vedove' di Allegri (e prima c'erano le 'vedove' di Conte). Filosofie diverse che si fronteggiano nel mondo virtuale dei 'social', dove tanti, troppi, digitano all'impazzata come se non ci fosse un domani, rischiando la sindrome del tunnel carpale. Se il tempo passato al pc lo spendessero per comprarsi un bi-

glietto valido per il match di sabato sera forse sarebbe meglio. Ne gioverebbe il sostegno alla squadra, quello reale, menomato dalla sparizione del tifo organizzato. Ma i tempi, anche qui, sono cambiati. Mettere a confronto un allenatore che ha potuto lavorare per 5 anni con uno che è arrivato sotto la Mole solo da qualche mese è ignobile. Noi ricordiamo agli inconsolabili che la decisione di esonerare Sar-

ri non è stata presa dalle zucche di Halloween ma da dirigenti e presidente della Juventus Fc, motivandola come necessaria per dare maggiori stimoli ai calciatori e perché, parole testuali “era finito un ciclo”. Parole e musica di Agnelli, Nedved, Paratici. E loro, quando tracciano una strada, nel bene e nel male, non tornano certo indietro. Fatevene una ragione. E andate allo stadio. Dario Santacroce


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Numeri e Statistiche

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di Massimo Fiandrino

Cairo, 1 gioia su 20. Nel totale, Juve con il doppio delle vittorie SFIDA N° 75 IN CASA GRANATA (Campionati Girone Unico) VITTORIE TORO VITTORIE JUVE PAREGGI RETI TORO RETI JUVE

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UNA SOLA VITTORIA GRANATA NEGLI ULTIMI 28 DERBY 148 i derby in serie A nei Campionati a Girone Unico. La Juve è in vantaggio con 70 vittorie contro le 35 del Toro e 43 i pareggi (227 le reti bianconere e 151 quelle Granata). 199 i derby ufficiali fra Campionati e Coppe: Bianconeri in vantaggio per 87 a 56 , completano lo score i 56 pareggi. Sono 295 le reti Bianconere contro

le 237 Realizzate dai Granata. 1U na sola vittoria del Toro negli ultimi 28 derby ufficiali disputati fra Campionato e Coppa Italia, quella del 26/4/2015 per 2-1 (Pirlo, Darmian, Quagliarella), completano lo score 21 vittorie Juve e 6 pareggi. Inoltre il Toro non vince in 'trasferta' dal 9/4/1995 in JuveToro 1-2 (doppietta Rizzitelli).

2 reti: Baggio R., Bettega, Capello, Cuccureddu, Higuain, Menichelli, Monti, Morata, Pogba, Praest, Trezeguet, Varglien II. Doppiette: Boniperti 2; Higuain, Morata, Nicolè, Vialli JUVE OK ULTIME 4 IN CASA TORO 20/03/2016 Toro-Juve 1-4 (Pogba 33’, Khedira 42’, Belotti 48’ rig., Morata 63’ e 76’)

GOAL TORO 7 reti: Pulici (2 rig.) 3 reti: Rizzitelli, Virgili 2 reti: Agroppi, Belotti (1 r.), Bo, Casagrande, Dossena, Ferraris II, Gaddoni, Galli, Graziani, Jeppson, Loik Triplette: Virgili Doppiette: Pulici 2; Casagrande, Gaddoni, Jeppson, Loik, Rizzitelli

Urbano Cairo

GOAL JUVE 5 reti: Boniperti (1 r.) 4 reti: Anastasi, Vialli 3 reti. Borel II, Cabrini, Charles, Gabetto, Hansen, Nicole’, Platini (1 r.)

Corso Vittorio Emanuele II 119/B Torino

11/12/2016 Toro-Juve 1-3 (Belotti 16’, Higuain 28’ e 82’, Pjanic 92’) 18/02/2018 Toro-Juve (Alex Sandro 33’) 15/12/2018 Toro-Juve (Ronaldo 70‘ rig.)

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CAIRO 1 GIOIA SU 20 1 s olo derby vinto da Cairo il 26/4/2015 in Toro-Juve 2-1 con Mister Ventura (che ha disputato 9 derby e ha perso gli altri 8). Completano lo score 3 pari e 16 ko. 36 gol della Juve e solo 8 del Toro (i Granata in 13 derby su 20 in questo periodo non hanno segnato). 1È il derby che ha la maggior anzianità fra quelli della storia moderna: il primo si disputò il 13/1/1907 al “Motovelodromo Umberto I” e vinse il Toro 2-1. BELOTTI MAI VINTO CONTRO JUVE 2 i gol realizzati da Belotti alla Juve. Il primo il 20/3/2016 in Toro-Juve 1-4, al 48'

(rig.), interrompendo l'imbattibilita' record di Buffon che durava da 974 minuti; il secondo l'11/12/2016 in ToroJuve 1-3 al 16'. Belotti in 11 gare contro la Juve non ha mai vinto, solo 2 pareggi e 9 ko. MADAMA FATALE AL 93° 93 L a Juve ha vinto due degli ultimi derby al 93'. Il 30/11/14 in JuveToro 2-1, rete di Pirlo e il 31/10/15 in Juve-Toro 2-1, gol di Cuadrado. 2 i gol di Zaza alla Juve, il primo il 28/04/14 in Sassuolo-Juve 1-3 (al 9'), e il 19/10/14 in SassuoloJuve 1-1 (al 13'), sempre nei primi 15 minuti. Zaza ha militato in Bianconero nel 2015/16: 19 presenze e 5 reti.


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Controcorrente

Conti in ordine ma più rispetto per i tifosi! I

l recente discorso del Presidente Andrea Agnelli agli azionisti, pur con qualche difficoltà, giacché non si può essere responsabili di quel che viene recepito da gente che già normalmente poco o nulla capisce di calcio, figuriamoci di economia, finanza e bilanci previsionali postulati su una visione al contempo pragmatica e futurisca di come dovrà essere capitalizzata la fruizione dell'ex gioco più bello del mondo, dovrebbe aver smantellato anche nelle menti più basiche la più sesquipedale corbelleria dell'estate, quella per la quale, secondo certe correnti di pensiero abilmente manipolate, Juventus F.C. S.p.A. sarebbe prossima al fallimento; una "bufala". La leva utilizzata per sollevare il polverone è consistita nel passivo di bilancio, ed è stata forgiata adducendo, a pretesto, la presunta insostenibilità del costo "Ronaldo"; altra scempiaggine. Ora, a parte il fatto che la natura del rapporto con il portoghese è più apparentabile ad una "joint venture" (associazione temporanea di imprese) che ad una collaborazione di carattere sportivo, e che il suo ingaggio ha innescato una progressività di introiti ed un'attrattività dell'immagine juventina nel mondo i cui effetti devastanti, per la concorrenza, si avvertiranno anche quando l'uomo di Madeira si stancherà di polverizzare primati, senza ricorrere a noiosi tecnicismi o ad un profluvio di numeri che richiederebbero una trattazione

ben più ampia, basterebbe ricordare che il peso dell'ex attendente di bordo campo (Allegri n.d.d.), ancora a libro paga, ammonta a circa 16,5 milioni di Euro. Se un sussulto di dignità l'avesse indotto a dimettersi il passivo di bilancio sarebbe di "soli" 5 milioni superiore all'esercizio precedente; senza tralasciare l'incidenza di gente come Perin, Pjaca e Mandžukic, la cui dismissione, non avvenuta per ragioni più o meno note, avrebbe addirittura dipinto di verde il computo finale, con un utile quasi sicuramente destinato a riserva anziché essere distribuito. L'altro grande equivoco sul quale i detrattori di professione prosperano riguarda l'indebitamento che sì, è reale, ma nella sostanza equipollente alla spesa effettuata dalla Società per dotarsi di beni strumentali, certamente più solidi del legamento crociato di un giocatore, quindi durevoli, garanti di solidità e affidabilità sui mercati internazionali, in sintesi

un investimento di circa 400 milioni volti a generare redditi e ad affrancare sempre più velocemente la società dalle uniche voci d'entrata di cui dispongono i sodalizi della parrocchietta tricolore: incasso da stadio e diritti televisivi. Chiunque abbia comprato una casa avvalendosi di un mutuo s'indebita e, contemporaneamente, investe... L'ultima picconata al delirio di chi, in luogo delle vacanze ha preferito appostarsi davanti al Tribunale nella speranza di assistere alla consegna dei libri contabili è inferta

dalla destinazione dei 300 milioni (perfino pochini) costituiti dall'aumento di capitale: serviranno allo sviluppo della società in un orizzonte di lungo periodo, durante il quale migliorare la propria penetrazione sportiva ed economica al di fuori del mercatuccio rionale. La Juve guarda avanti. Alla Continassa si vive un eterno domani in cui la casa deve essere il mondo e non il ripostiglio a forma di stivale, talmente avanti che un giorno l'azienda prospererà a dispetto dei risultati sportivi. L'iconica doppia "J" diventerà un

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marchio così globale che chi ne comprerà i prodotti manco saprà, cosa, all'inizio, esso rappresentasse. Nell'ambito ancora vincolato all'intrattenimento, però, due cose, vanno evidenziate anche se una sola dipende direttamente da Juventus F.C. S.p.A.: l'offerta della merce "calcio", che per riuscire a giustificare all'utenza finale costi sempre più elevati, contrariamente al pensiero comune, deve diminuire. Un bene, più è unico, più vale; ergo, diventa cogente diminuire il numero delle partite giocate ed aumentare, invece, l'appetibilità di quelle in programma; una modulazione dell'ottica squisitamente e spietatamente imprenditoriale, volta a non rescindere del tutto il cordone ombelicale con la passione della gente, meritevole di maggior rispetto. Il "cliente" che oggi "consuma" il prodotto Juve solo perché vincente, è volubile, anaffettivo, e non esiste fidelity card che possa contenerne, un giorno, l'attrazione verso altre

"aziende". La trasmissibilità generazionale dell'amore per la Juve non deve essere interrotta ed è una sfida alla quale questo tipo di gestione, commendevole per tantissimi versi, non può sottrarsi e, al riguardo, rendere i protagonisti più inavvicinabili degli Dei dell'Olimpo, non aiuta la fioritura dell'emozione che si prova quando i ragazzi entrano in campo; non è quotabile in borsa, ma in quel momento di tutto quel che di bello c'è sulle scrivanie o sui personal computer nella stanza dei bottoni, frega più nulla a nessuno. Contano solo quella maglia e il legame ancestrale che ogni cavaliere della Signora, non senza brividi, avverte prima che l'arbitro emetta il fischio d'inizio. Quel legame, quel brivido, significano molto, talvolta perfino troppo, e i sentimenti non possono essere considerati roba vintage o rétro; non li si spezzi. Augh! Ezio Maletto

Radio Bianconera a fianco della Juve e dei suoi tifosi. È nata ad aprile, in tempo per festeggiare il suo primo Scudetto. Per Radio Bianconera ora è tempo di vivere la prima vera stagione a fianco dei tifosi della Juve, per raccontare tutto sul mondo della Vecchia Signora. In pochi mesi, la squadra diretta da Antonio Paolino si è già fatta conoscere. Per seguire Radio Bianconera ci sono molte opportunità. Intanto scaricando sul proprio smartphone la app ufficiale, dalla quale è possibile ascoltare le trasmissioni in diretta e mandare i propri messaggi. Ma anche in streaming sul sito www.radiobianconera.com con la possibilità di «guardare» i programmi attraverso le webcam dello studio. Inoltre, nella sezione podcast, si possono trovare tutte le trasmissioni già andate in onda. Per i tifosi del Piemonte c’è un’opportunità in più: la TV, attraverso il canale 16 del digitale terrestre. Inoltre, la web-radio è molto attiva su tutti i principali social network: Facebook, Instagram, Twitter e Telegram. Per interagire c’è un numero di telefono al quale mandare messaggi di testo e note vocali attraverso WhatsApp. Sarà un’altra lunga stagione per tutti i tifosi della Juve e Radio Bianconera è pronta a viverla con loro!



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News Granata

Da Bersellini a Facchetti, autunno ricchissimo al Museo del Toro

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n autunno ricco di iniziative e appuntamenti quello del 'Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata'. Sabato 12 ottobre è stata inaugurata la mostra “Il sergente buono”, dedicata ad Eugenio Bersellini. Un pomeriggio particolarmente toccante: la moglie Maria Pia ha ricordato l’amore per il Grande Torino del marito, le due figlie Laura e Barbara gli anni dell’infan-

zia, quando erano convinte di avere tanti fratelli perché il papà a casa parlava sempre dei “miei ragazzi”. La mostra rimarrà aperta fino a metà novembre, quando passerà il testimone a “Capitano Gentiluomo”, che si inserisce nel filone di mostre annuali dedicate ad una bandiera di un’altra squadra. La mostra su Facchetti sarà inaugurata venerdì 22 novembre alla presenza del figlio Gianfeli-

ce, “onorato ed emozionato di vedere il papà al Museo del Toro”. A inizio dicembre inoltre non mancherà l’ormai tradizionale appuntamento della 'Hall of Fame'. Ricordiamo anche che nell’ambito del progetto nazionale “La scuola adotta un monumento” gli studenti dell’Istituto Tecnico 'Amedeo Avogadro' 'adotteranno' il Museo del Toro. Con l’adozione del Museo, sito in villa Claretta Assandri (via La Salle 87) a Grugliasco, i ragazzi dell’Avogadro si dedicheranno allo studio del museo e della sua filosofia, e si prenderanno carico di curarne la valorizzazione. Per l’occasione, il Museo nel mese di maggio 2020, vedrà una domenica dedicata a questa iniziativa e in cui gli studenti si trasformeranno in volontari museali, per illustrare il percorso di visita. Alessandro Muliari

Primavera, l'ora del rilancio?

Nella foto a sinistra Facchetti e Morini; a destra la locandina della mostra 'Eugenio Bersellini Il sergente buono'

Primavera, tradizionale “consolazione” granata in occasione delle stagioni poco positive della prima squadra? Non in questo 2019-20, almeno finora. Il Toro, infatti, è attualmente 13° (su 16 squadre, quindi quartultimo) nel campionato “Primavera 1”, con soli 4 punti in 6 giornate: 1 vittoria, 1 pari e 4 sconfitte (5 reti realizzate e 11 incassate) è il tutt'altro che esaltante bottino dei granata. Dopo la sconfitta esterna della sfida inaugurale col Napoli (0-1), i “torelli” hanno conquistato il loro finora unico successo nel turno successivo, con un bel 3-2 casalingo sulla Roma, rimontata dallo 0-2 della prima frazione: doppietta di Rauti e Michelotti gli autori dei gol. Da lì in poi, solo delusioni: sconfitta esterna 0-1 col Genoa, pari casalingo 1-1 con la Fiorentina e 2 pesanti sconfitte consecutive: 1-3 interno col Cagliari e 0-3 esterno con la Sampdoria, per una classifica che vede il Toro in piena zona play-out (nella divisione inferiore retrocedono le ultime 2, più le perdenti delle 2 “code” post-stagione regolare). L'ultimo posto utile per i play-off è distante 5 lunghezze, poiché in sesta posizione stazionano “tutte insieme appassionatamente” Fiorentina, Bologna e Sampdoria. I felsinei saranno ospiti del Torino nel prossimo turno (sabato 3 novembre ore 17): in caso di successo, il Toro si rilancerebbe in chiave play-off, anche alla luce del fatto che la giornata successiva lo vedrà ospite del non irresistibile ChievoVerona (penultimo con 2 punti). La situazione è poco soddisfacente ma ancora recuperabile, visto che si è solamente all'inizio del campionato. Di certo, fa specie vedere i baby granata in una così critica situazione di classifica. Giuseppe Livraghi

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Almanacco Toro

La doppietta di Pulici contro Zoff e la scomparsa di Ferrini 1° novembre L'autostrada Torino-Savona A6. E un sonoro 6-0 il Toro rifila al malcapitato Savona, il 1° novembre 1913. Esattamente un anno dopo il Toro cala il poker: 4-0 nel derby contro il Piemonte. Altra goleada il 1° novembre 1928: il Toro rimanda a casa il Legnano con 7 reti sul groppone. Nel 1942 in Italia c'è poco da gioire, essendo in piena guerra. Ma i giocatori della Roma sono ancora più cupi, perché il 1° novembre il Grande Torino vince nella capitale 4-0. 2 novembre Il 2 novembre 1930 al Filadelfia i granata battono gli amaranto del Livorno 4-0. 3 novembre Il 3 novembre 1927 è un giorno che i tifosi ricordano ancora oggi con grande amarezza. Perché la Federazione Calcio revoca al Toro il primo scudetto conquistato pochi mesi prima. Pietra della scandalo la presunta corruzione del terzino juventino Allemandi, che fu il migliore in campo nel derby decisivo. Allemandi fu poi amnistiato, ma

5 novembre Nel 1972 in questa data il Toro vince 2-1 il derby contro la Juve. Per i bianconeri in rete Anastasi, per il Toro doppietta di Pulici. La seconda rete è storica: pallonetto da 30 metri che scavalca l'attonito Zoff.

➊ al Toro quello scudetto non fu mai restituito. Il 3 novembre 1976 termina l'avventura granata in Coppa dei Campioni. A Dusserldorf, contro il Borussia Monchengladbach, il Toro pareggia stoicamente 0-0, finendo la gara in 8 contro 11 per le espulsioni di Caporale, Zaccarelli e Castellini. Nel finale in porta va Graziani che tra gli applausi degli sportivi tifosi teutonici mantiene inviolata la porta. Purtroppo a Torino i Campioni di Germania avevano vinto 2-1 e passano il turno. 4 novembre In questo giorno nel 1970, bella vittoria del Toro all'Olimpico contro la Roma di Helenio Herrera. I granata giudati da Cadè si impon-

gono 1-0 con rete di Bozzi a fine primo tempo. 31 anni dopo, il 4 novembre 2001, il Toro di Camolese ottiene una vittoria di prestigio contro il Milan al Delle Alpi.

7 novembre A La Spezia nel 1904 nasce Gino Rossetti uno dei miglior bomber della storia granata. Il 7 novembre 1999, dopo 3 anni e mezzo, torna il derby. Al Delle Alpi

➌ Il gol partita è di Cristiano Lucarelli, innescato da Antonino Asta che disputa una gara stratosferica. Ma allo scadere l'arbitro Tombolini di Ancona regala un rigore dubbio al Milan. Dal dischetto si presenta Pippo Inzaghi che, come Salas poche settimane prima, calcia altissimo. La buca di Maspero colpisce ancora. Il Toro trionfa, ed il Milan esonera Terim. Al suo posto Ancelotti che 18 mesi dopo condurrà il Milan a vincere la Champions nella finale di Manchester contro la Juventus.

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

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Segreteria di redazione Cristina Zecchino amc_juvetoro@yahoo.com

Hanno collaborato Antonio Catapano Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino Giuseppe Livraghi Ezio Maletto Alessandro Muliari Franco Pace Dario Santacroce Federico Scarso Ermanno Vittorio

Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0201860 Servizi fotografici Salvatore Giglio Manuela Viganti

6 novembre Nel 1932 il Toro al Filadelfia rifila al Casale un tennistico 6-0: sugli scudi Gino Rossetti che realizza 4 reti. Il 6 novembre 1949 è proprio la Juve (vincendo 3-1) a spezzare, pochi mesi dopo la tragedia di Superga, l'imbattibilità del Fila dopo 6 mesi, 9 mesi e 20 giorni. Ma purtroppo la favola del Grande Torino è finita.

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n. 30 del 27/11/2015.

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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 16.30 DI GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2019

➋ il Toro di Mondonico impone lo 0-0 ai bianconeri, in un derby molto tattico e spigoloso. 8 novembre Una nascita ed una morte terribile, in questo giorno. Nel 1942 mentre il Toro strapazza la Fiorentina 5-0, Valentino Mazzola diventa papà. Nasce infatti Sandro, che diventerà bandiera dell'Inter. E lavorerà per il Toro solo da dirigente, con la gestione Cimminelli. L'8 novembre 1976, invece, un aneurisma ci porta via

Giorgio Ferrini, il capitano dei capitani, che ci lascia ad appena 37 anni. Pochi mesi prima il Torino lo aveva congedato malamente da vice-allenatore, dopo lo scudetto vinto. Alessandro Costa

1. Ciccio Graziani 2. Paolo Pulici e Ciccio Graziani 3. Emiliano Mondonico 4. Valentino Mazzola

Ogni domenica ore 20.45 su 13 TV, canale 13 ogni lunedì ore 20.45 su GRP, canale 114 Conduce Alessandro Costa in collaborazione con il nostro settimanale 'JUVETORO'


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Storia / Novembre Juve

di Ermanno Vittorio

La nascita della Vecchia Signora e il 'Filadelfia' violato 1° novembre 1897 La leggenda del calcio identifica in questa data la nascita dell'attuale 'Juventus Football Club'. Nell’autunno del 1897 vide la luce a Torino lo 'Sport Club Juventus' per iniziativa di un gruppo di studenti del liceo classico “Massimo d’Azeglio”, che usava ritrovarsi su una panchina di corso Re Umberto, quasi all’angolo di corso Vittorio Emanuele. La ricerca del nome è complicata. Diverse le opzioni, la maggior parte debitrici degli studi latini: «Irish Club»,

➋ «Augusta Taurinorum», «Forza e salute», «Ludus», «Fatigando delectamur», «Via Fort». Alla fine si propende per 'Sport Club Juventus', anche se qualche socio non approva il termine significante 'gioventù'. La prima sede è l’officina dei fratelli Canfari, situata in corso Re Umberto 42. La quota d’iscrizione è di una lira al mese. Il 1° novembre 1934 nasce a Losanna Umberto Agnelli. 7 giorni dopo aver compiuto 21 anni, Umberto Agnelli è nominato dall’assemblea dei soci della Juventus Commissario straordinario, in pratica

con funzioni di presidente che avrà nell’anno 1956. Diverrà a 25 anni il più giovane presidente della Federcalcio dal 1959 al 1961. Come presidente Juve conquistò il decimo scudetto (1957/58) decidendo come responsabile della FIGC di assegnare la stella a tutte le squadre che conquisteranno almeno 10 titoli. 2 novembre 1958 Grande spettacolo a Firenze, le squadre si sfidano a viso aperto, emozioni e bel gioco non mancano, termina 3-3 con gol bianconeri di Ferrario su rigore, Nicolè e Charles. Il 2 novembre 1966 esordio in Coppa Italia con la Juve per l’ala-centravanti Gianfranco Zigoni, la partita è Juve-Arezzo: finisce 3-0 con doppietta proprio dell’esordiente Zigoni e di Leoncini. Zigoni con la Juve ha totalizzato tra campionato e Coppe 119 presenze realizzando 33 gol, nel suo palmares lo scudetto 1966/67.

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Gli specialisti dell’elettrodomestico si trovano a Torino. Davide, insieme al suo staff, opera da anni in città e provincia, all’interno dello store a due minuti dal centro. In prossimità dell’ospedale Maria Vittoria, in via Cibrario 76/E, troverete un assortimento di grandi e piccoli elettrodomestici, ricambi ed accessori. Lo staff effettua, a domicilio e in laboratorio, riparazioni di qualsiasi tipo di elettrodomestico: dalle lavatrici alla lavastoviglie passando per frigoriferi, forni, cucine, piani cottura, condizionatori, televisori, piccoli elettrodomestici…e non solo. Per quanto riguarda la vendita lo staff propone elettrodomestici da incasso o da libera installazione multimarche, accurata installazione ed assistenza post-vendita al proprio domicilio. Torino Elettrodomestici mette a disposizione dei clienti la propria esperienza per valutare la possibilità di sostituire gli elettrodomestici da incasso anche attraverso modifiche ed adattamenti nel caso di cucine da incasso un po' datate. Inoltre all’interno dello store è possibile trovare sacchetti e ricambi per aspirapolvere e un assortimento di lampadine di ultima generazione Led. Nel negozio c’è una vasta scelta di aspirapolveri Folletto ricondizionati e dei numerosi accessori quali battitappeto, lucidatrice, pulilava. Il tutto fornito con una garanzia di dodici mesi. Torino Elettrodomestici effettua riparazioni del vostro Folletto e Bimby fornendo un preventivo gratuito, valuta il tuo vecchio aspirapolvere folletto a fronte dell’acquisto di uno rigenerato. Inoltre si occupa di installazione di nuovi impianti e del rimodernamento e potenziamento di impianti già esistenti. Per informazioni, e chiarimenti, su tutto quanto concerne lo store è possibile chiamare il numero di telefono 011.7576605. In alternativa è anche possibile scrivere, via mail, all’indirizzo di posta elettronica

info@torinoelettrodomestici.it

mine tutto lo stadio (70.000 persone) applaude Omar che nel suo stadio è riuscito in un’impresa all’epoca riuscita solo a Carlo Biagi (Italia–Giappone 8-0, 1936) e Francesco Pernigo (Italia– Usa 9-0, 1948)

➌ 3 novembre 1994 Muore a Savona Ermes Muccinelli, 67 anni, ex ala di Juve e Nazionale, con i bianconeri 244 presenze e 69 gol. Campione d’Italia 1949/50 e 1951/52. La squadra francese dell’Olimpique Nizza nel 1948 richiese alla Juve Muccinelli ma non se ne fece nulla: Ermes divenne poi uno dei protagonisti della Juve anni '50 ma quelle attenzioni del club francese per la piccola ala portarono prestigio sia al giocatore che alla Società. “Mucci”, piccolo e magro, per varie stagioni sarà uno dei personaggi più conosciuti del calcio italiano, in Nazionale 15 partite con 4 gol. Partecipa ai mondiali 1950 e 1954. Il 3 novembre 2012 arriva la prima sconfitta casalinga della Juve allo Stadium, l’ Inter infligge il primo dispiacere nella nuova casa bianconera (3-1). Dopo l’iniziale vantaggio di Vidal, doppietta di Milito e Palacio allo scadere. 4 novembre 1945 Nel primo campionato dopoguerra la Juve si reca a Bergamo, quarta giornata, partita spigolosa, a pochi minuti dal termine i bergamaschi vanno in vantaggio. Sembra finita, ma l’assalto bianconero trova i suoi frutti al 90° su calcio d’angolo: Silvio Piola è trattenuto vistosamente in area, per l’arbitro Bonivento è rigore. In campo è rissa ed a farne le spese è il bianconero Sentimenti III espulso. Dovrebbe calciare il rigore Piola, ma la tensione lo blocca. Arriva dalle retrovie il portiere Sentimenti IV e non sbaglia: il match termina 1-1 con i fratelli Sentimenti protagonisti. Il 4 novembre 1961 a Torino la nazionale (qualificazioni mondiali) batte Israele 6-0. Mattatore del match Omar Sivori, 4 segnature, le altre di Corso ed Angelillo. Al ter-

5 novembre 1978 La Juve batte il Milan 1-0 (Bettega al 2° minuto). Questa partita è rimasta negli annali per il record dell’ammonizione a Tardelli avvenuta dopo un paio di secondi: il tempo per il Milan di battere il calcio d’inizio e Rivera è steso da Tardelli, l’arbitro D'Elia di Salerno estrae il cartellino giallo, probabilmente il più veloce del campionato italiano. Il 5 novembre 2006 si spegne Pietro Rava, ultimo superstite della nazionale azzurra che nel 1938 conquistò il titolo mondiale in Francia. Oro Olimpico a Berlino nel 1936 e campione d'Italia con la Juve

➎ nel 1949/50, Rava aveva avuto un infarto nel 1998 e da qualche anno conviveva con il morbo di Alzheimer. Il giocatore alessandrino è deceduto all'età di 90 anni. Da calciatore totalizzo' 330 presenze con la maglia della Juve di cui era ormai da tempo il decano. 6 novembre 1949 Successo storico al campo “Filadelfia”: dopo un’imbattibilità casalinga che durava da 100 partite il Torino del dopo Superga subisce lo stop della lunga serie, si afferma la Juve 3-1 grazie ai gol di Hansen, Boniperti e Martino. Il 6 novembre 1997 Giovanni Trapattoni festeggia a Parigi al Parco dei Principi in Bayern Monaco-Paris St. Germain la sua personale panchina numero 1000 conteggiando tutte le manifestazioni ufficiali. Di queste mille panchine ben 596 sono con la Juve, la rimanenza va divisa con Milan, Inter, Bayern Monaco e Cagliari. 7 novembre 1976 La Juve va a far visita al Milan: passano 16 minu-

➍ ti e rossoneri in vantaggio 2-0. La Juve non demorde sotto vento e pioggia scrosciante: prima dimezza lo svantaggio con Bettega poi batte i rossoneri con i gol di Benetti ed ancora Bettega. Una vittoria in rimonta che fece epoca. Il 7 novembre 1979 la Juve affronta la squadra bulgara Beroe Stara Zagora, per il ritorno del II turno della Coppa Coppe, all’andata si era imposto il Beroe (1-0). Partita difficile che la Juve sblocca ad inizio match con Scirea poi nei supplementari i bianconeri prendono il largo grazie ai gol di Causio e Verza. . 8 novembre 1942 Juve sconfitta a Roma dalla Lazio (5-3). Questa partita è ricordata per i 3 rigori concessi dall’arbitro Pizziolo di Firenze. 2 li siglano il bianconero Sentimenti III e l’altro il laziale Piola. La sfida mette di fronte anche i due terzini con più presenze consecutive in campionato, Foni della Juve che raccoglie la numero 229 ed il laziale Monza con 221 presenze. L'8 novembre 1992, in Juve-Udinese, nona giornata di serie A, Roberto Baggio segna la sua prima e unica quaterna da professionista. Baggio trafigge il portiere dell'Udinese Di Sarno al 21', al 23', al 42' e all'86'. Il record assoluto in A appartiene a Silvio Piola e Omar Sivori, entrambi autori di 6 gol in una gara di campionato. Piola li segnò in Pro Vercelli-Fiorentina 7-2 nel 1933-34 e Sivori in Juventus-Inter 9-1 nel 1960-61. 1. Il Liceo Massimo d'Azeglio di Torino 2. Gianfranco Zigoni 3. Ermes Muccinelli 4. Marco Tardelli ed Eraldo Pecci 5. Giampiero Boniperti


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News Bianconere

Dopo la Supercoppa la Juve tenta l'allungo in campionato In serie C derby Toro-Pinerolo, la Femminile Juventus Torino cerca la prima vittoria in Sardegna JUVENTUS FC La Juventus si prepara alla sfida con l'Hellas Verona con il morale alle stelle, grazie alla vittoria in Supercoppa Italiana contro la Fiorentina. La squadra allenata da Rita Guarino, a punteggio pieno assieme al Milan, è attesa dall'ultimo incontro prima della pausa delle Nazionali. La formazione scaligera ha al momento cinque punti, frutto di un successo, una sconfitta e due pareggi, tra cui quello in casa dell'Inter. I pericoli più grandi potrebbero essere rappresentati da Sofia Cantore e Benedetta Glionna, attaccanti di proprietà della Vecchia Signora e in prestito alla squadra di Emiliano Bonazzoli. Per Sara Gama e compagne è importante non sbagliare l'appuntamento con i tre punti per continuare a inseguire il terzo scudetto consecutivo. Buone notizie arrivano anche dall'infermeria, con il terzino Tuija Hyyrynen sulla via del recupero. Appuntamento sabato 2 novembre alle ore 12.30 a Vinovo. CLASSIFICA SERIE A: Milan 12, JUVENTUS FC 12, As Roma 9, Fiorentina 9, Hellas Verona 5, Sassuolo 4, Inter 4, Pink Bari 3, Empoli 3, Florentia San Gimignano 3, Tavagnacco 2, Orobica 1. TORINO WOMEN La pesante sconfitta contro il Campomorone Lady complica i piani del presidente Roberto Salerno, il cui obiettivo è la promozione in B. In un campionato in cui solo la prima accede

Baby-bianconeri ad 'Artissima' ➋ no nel DNA e sono in grado di tirare fuori.

➊ ai play-off ogni passo falso può essere determinante e la seconda sconfitta consecutiva dopo 4 giornate complica i piani delle torelle, chiamate alla vittoria nel match interno contro il Pinerolo (domenica 3 novembre, ore 14.30 a Pianezza). Il tecnico Petruzzelli avrà a disposizione le ex di giornata, le sorelle Stefania e Annalisa Favole, che potranno essere una spina nel fianco per le vecchie compagne del Pinerolo. Il Toro è atte-

➌ so da una prova di maturità: la qualità non manca ma formazioni come Como, Campomorone e Real Meda sembrano un gradino sopra. Le ragazze granata non dovranno perdere punti preziosi contro una squadra che ha cambiato molto rispetto all'ultima stagione conclusa al secondo posto e che al momento vanta 3 punti in più del Torino Women.

ASD FEMMINILE JUVENTUS TORINO La Femminile Juventus Torino si trova al momento al terzultimo posto nel girone A di serie C. La formazione allenata da Stefano Serami affronta un momento di difficoltà che può essere superato con una netta vittoria in Sardegna. Avversario della quinta giornata di campionato sarà infatti il Caprera, ultimo della classe e con evidenti difficoltà di organico non essendo riuscito a completare la gara contro il fortissimo Como, interrotta sul punteggio di 11-0 per le lombarde per mancanza del numero minimo di giocatrici. Attenzione a non sottovalutare però la formazione isolana, che nelle sfide interne può contare su un maggior numero di giocatrici e potrà essere pericolosa con l'ex granata Enrica Lupo. Se le giocatrici piemontesi avranno giocato come è nei loro mezzi, la vittoria dovrebbe essere una semplice conseguenza ma la gara deve essere sbloccata fin dai primi minuti con cinismo e determinazione, caratteristiche che attaccanti come Marta Sottil ed Erika Ponzio han-

Calcio e sociale, da Legnano a Torino Nell’immenso mondo del calcio dilettantistico nazionale, c’è sempre qualche realtà che fa parlare di sé per spiccate esperienze sportive capaci di intersecarsi ai valori religiosi. La Polisportiva S.S. Martiri di Legnano, città metropolitana di Milano che dista una ventina di chilometri dalla zona nord ovest del capoluogo lombardo, oltre ad essere società affiliata al Novara calcio, ha grandi aperture sociali e sportive verso Torino per essere sempre presente agli inviti di partecipazione ai vari tornei organizzati dalle società dilettantistiche della città piemontese. Una sorta di tacita amicizia che si è instaurata con l’ambiente calcistico torinese, fin dalla prima partecipazione al Torneo organizzato dalla società 'Beppe Viola', avvenuta ad Aprile di quest’anno. Così, grazie anche alla voglia di nuove esperienze formative da parte dei ragazzi e delle loro famiglie che vedono in questi incontri qual-

cosa di interessante per i propri figli a livello di maturazione calcistica e sociale, si prosegue nel desiderio di partecipazione ad altri tornei organizzati in Torino. E poi, non in ultima analisi, c’è il piacere e la curiosità di visitare il mondo della Juventus, dall’Allianz Stadium, al Museum, al centro della Continassa a quello di Vinovo. E chissà, magari un giorno sperare pure di confrontarsi con i bambini e i ragazzi che giocano nel Settore Giovanile della Juve, per potersi inorgoglire di aver fatto un’esperienza particolare con coloro i quali vestono la maglia della propria squadra del cuore. Già, è proprio una bella storia da raccontare, quella della Polisportiva calcio S.S. Martiri di Legnano, una riflessione che fa pensare come il mondo del pallone sia sempre più uno straordinario mezzo di aggregazione sociale e amichevoli interscambi culturali. Salvino Cavallaro

CLASSIFICA SERIE C: GIRONE A: Como 12, Real Meda 12, Biellese 10, Campomorone Lady 9, Azalee 9, Pinerolo 9, TORINO WOMEN 6, Speranza Agrate 5, Voluntas Osio 3, Canelli 3, Alessandria 3, FEMMINILE JUVENTUS TORINO 1, Parma 0, Caprera 0. Federico Scarso 1. Juventus Fc 2. Femminile Juventus Torino (foto Liberti) 3. Torino Women (foto Avezza)

Juventus e 'Artissima' rinnovano la loro collaborazione con “Sopra Sopra”, un progetto che vuol far scoprire l’arte contemporanea ai più piccoli. 'Artissima Junior', il progetto dedicato ai giovani visitatori di 'Artissima' (1-3 novembre, Oval Lingotto, Torino) vivrà quindi la sua seconda edizione con l’obiettivo di far vivere ai bambini fra i 6 e gli 11 anni un’esperienza artistica immersiva e partecipata. Il concept di quest’anno si chiama “Sopra Sopra”: al centro dell’idea c'è il marmo, un materiale prezioso legato alla storia della scultura italiana ma al contempo parte dell’arredamento e dell’architettura domestica, facilmente riconoscibile dai bambini come una superficie che non bisogna rovinare giocando. 'Artissima' è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. Alla fiera partecipano ogni anno oltre 190 gallerie da tutto il mondo. In aggiunta all’esposizione fieristica, Artissima si compone di tre sezioni artistiche dirette da board di curatori e direttori di musei internazionali, dedicate agli artisti emergenti, al disegno e alla riscoperta dei grandi pionieri dell’arte contemporanea. La fiera è curata da Artissima srl, società che afferisce alla Fondazione Torino Musei. Franco Pace

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La Canapa può essere ancora commercializzata l’importante, secondo la Cassazione, è che le dosi presenti nei vari prodotti abbiano la percentuale di THC non superiore a 0,5%. Questo limite è rispettato dal negozio Hemp Vittorio di Corso Vittorio Emanuele II, nel centro di Torino, dove quindi si possono trovare tantissimi prodotti alla Canapa per il proprio benessere. Si tratta, infatti, di un magico “elisir” naturale di cui l’Italia è produttrice fin dai primi del ‘900 e i cui benefici sono ancora oggetto di studio. È importante, quindi, provare i tanti prodotti che derivano dalla canapa per stare bene e affrontare le giornate di lavoro e stress senza troppa fatica. «Abbiamo oggetti, creme, olii, tisane e tanto altro», spiegano, infatti, i titolari Nunzio e Stefano, ai quali, oltre la professionalità, non manca la cortesia e la predisposizione ad ascoltare i problemi dei clienti. La loro canapa ha una bassa percentuale di THC e un’alta percentuale di CBD che garantisce la conservazione delle azioni benefiche di questo importante prodotto tutto naturale. Hemp Vittorio - Corso Vittorio Emanuele II, 119/B - Torino - Tel. 351 9014007 Orario: Lun-Sab 15.30-19.30 (h24 con distributore automatico di Infiorescenze)


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Spettacoli e Cultura

Federica, la Miss granata di 'JuveToro' Federica Vecchiarino è la splendida 'Miss JuveToro' per quanto riguarda il numero derby di sponda granata. Federica ha 26 anni, vive a Venaria ma lavora a Torino come impiegata nel settore bancario. Nel tempo libero ama leggere e fare lunghe passeggiate con Maurito, il suo cane. Però la sua passione maggiore è il football, fin da piccola le piaceva andare allo stadio. La sua ambizione principale è la conduzione di programma tv di calcio. Da quest'anno è una delle “Toro's Angels” che collaborano ad “Orgoglio Granata”, in onda la domenica sera su '13 tv' ed il lunedi su 'Grp Tv'. Ecco il suo pronostico derby: “Il Toro vincerà una gara emozionante – ci dice Federica - mi aspetto un epico 3-2 stile derby 1983. Segna prima la Juve con Ronaldo ed Higuain poi rimonta granata con Belotti, Zaza e Ansaldi”. Andrà davvero come pensa la nostra Federica? La risposta sabato sera... (a.c.)

REDAZIONALE

Cercate un gommista serio, preparato ed efficiente in provincia di Torino? Ermes Gomme è il vostro gommista di fiducia! Situato nella sede di Poirino, in Via Carmagnola 5, mette a disposizione un'officina moderna ed un ambiente all'avanguardia e tecnologicamente avanzato, dotato di macchinari innovativi che consentono di offrire ai clienti un servizio di manutenzione completo di riparazione e sostituzione di gomme e pneumatici. Come molti sapranno, la figura del gommista è una figura molto importante all'interno dell'officina in quanto è in grado di valutare lo stato di tutti i tipi di pneumatici della vostra auto e successivamente ripararli e sostituirli in modo rapido ed accurato. In seguito alla manutenzione o sostituzione delle gomme, il lavoro viene completato con il consueto controllo della convergenza e dell'equilibratura, in modo da garantire un lavoro sicuro. È fondamentale far controllare periodicamente lo spessore dei vostri pneumatici per consentire una guida sicura e protetta: non bisogna sottovalutare o trascurare l'aderenza delle gomme in quanto durante l'utilizzo lo pneumatico si scalda e aderisce al terreno in curva e durante le frenate, ma ciò avviene solamente nel momento in cui lo spessore del battistrada è sufficiente per consentirlo. L'officina autorizzata Ermes Gomme pone uno sguardo particolarmente attento alla cura dello pneumatico e così facendo sarà preservata soprattutto la sicurezza dell'automobile, garantendo così al cliente di godere di una maggiore affidabilità e piacere di guida. La nostra officina mette giornalmente a disposizione della propria clientela un servizio completo ed efficiente che comprende tra le altre cose: - Manutenzione, riparazione, sostituzione - Pneumatici - Montaggio pneumatici - Convergenza ed equilibratura ruote - Assetto computerizzato Ermes Gomme propone ed utilizza sempre e solo pneumatici delle migliori qualità provenienti dalle maggiori ed affidabili case presenti nel settore, per offrire un servizio valido e duraturo nel tempo e per andare incontro all'esigenze dell'utente nella sua piena soddisfazione.

Ermes Gomme s.r.l. - Via Carmagnola, 5 - POIRINO (TO) - Tel. 011 9450558 - Fax 011 9451972 - www.ermesgomme.com - ermesgommista@tiscali.it


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Spettacoli e Cultura

Rebecca, la Miss bianconera di 'JuveToro' La splendida Rebecca Dicuonzo è la nostra 'Miss JuveToro' di sponda bianconera per questo numero derby. Rebecca è di Torino e a metà novembre compirà 20 anni. Attualmente gestisce un bar e nel tempo libero si dedica a shooting, sfilate e fitness. È una ragazza solare, adora i bambini e gli animali, in particolar modo i gatti. Le sue più grandi passioni sono il ballo, il canto, la cucina e la fotografia. Il suo sogno nel cassetto è diventare una fotomodella professionista. Rebecca non dimostra alcun timore nel formulare un pronostico per il derby della Mole: “Sono convinta che vinceraà la Juve anche se con qualche sofferenza – ci dice -: segnerà prima il capitano granata Belotti, poi le reti di Dybala e del grande Cristiano Ronaldo ribalteranno il risultato!”. Avrà ragione la nostra Rebecca? Lo sapremo sabato sera... (a.c.)

REDAZIONALE

Castlè: carni italiane selezionate di qualità. Dal banco direttamente al tuo piatto. Un locale di nuova concezione Il CASTLÈ CARNI ALLA BRACE si colloca a metà strada tra un ristorante e un agriturismo, è un locale in cui si respira un'aria familiare. Si tratta di un ambiente nuovo, caldo, luminoso e accogliente, in linea con la filosofia che ne sta alla base. Questo locale nasce dalla convinzione che un piatto di carne sia migliore se a cucinarlo è il produttore stesso. Strettamente legati al laboratorio di famiglia - Taliano - che, da tre generazioni, produce carni italiane di qualità, con un'attenzione particolare per le carni bianche, questo nuovo locale vi proporrà tagli appena lavorati, cotti alla griglia sul momento. Sarete voi a scegliere i tagli freschissimi direttamente al banco, il resto è compito di Filippo Taliano: dopo anni di esperienza "sul campo" sa come trattare al meglio ogni tipologia di carne, a scoprirne i segreti, per esaltarne il gusto, i sapori ed i profumi. Il menù è variabile a seconda del periodo e della disponibilità del momento, i piatti sono quelli tipici della tradizione piemontese e a sorpresa, in alternativa alla scelta della carni più tipiche, potrete provare carni dal sapore più esotico. Il vino della casa scorre in abbondanza. Il concetto di "prodotti a km 0" sposa perfettamente la filosofia del Castlè. La carne è quella del laboratorio di famiglia e ogni altro prodotto presente sui tavoli arriva dal territorio Roerino secondo il pensiero della "filiera" corta. "Consumare a km 0" è una scelta sempre più diffusa: oltre a diffondere una coscienza ambientalista, con essa si sposa l'idea che è possibile trovare prodotti di qualità vicino a casa e i vantaggi sono notevoli. Scegliere i prodotti in virtù di una totale trasparenza. Conoscere i metodi di allevamenti e di coltura e verificarne la quotidiana freschezza. Spendere "il giusto". Anche per i vini, DOC e DOCG, il Castlè segue lo stesso percorso: propone esclusivamente cantine del Roero, in particolare montatesi, promuovendo il territorio. Il locale è un open space con circa cento coperti al chiuso che possono quasi raddoppiare quando, d'estate, anche il parco attrezzato diventa un grande barbecue all'aperto. È un luogo di ritrovo adatto a tutti: gruppi di amici, famiglie, coppie alla ricerca di una valida alternativa per trascorrere momenti piacevoli. I barbecue e il grande banco frigo presenti in sala permettono di scegliere i tagli preferiti e seguirne la cottura. Il servizio è al tavolo. Ci si alza solo per spillare il vino dalle botti!

Il Castlè si trova a Montà (CN) in località Castellero 12/A - Per info e prenotazioni: tel. 0173 976350 - 339 8212074 - 392 9111634


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Due anni fa ci lasciava 'Fats Domino', leggenda del Rock‘n’Roll I

l 24 ottobre del 2017, i media italici in particolare, evidentemente erano in altre faccende affaccendati, e così si sono scordati di dare una triste notizia, ossia la morte a 89 anni di Antoine Dominique Domino, al secolo Fats Domino, uno dei più grandi artisti della musica del 900. A due anni esatti dalla sua scomparsa, ha la sua importanza morale ricordarlo anche se solo nelle pagine culturali di un freepress sportivo. Forse per molti lettori, quelli giovani soprattutto, il suo nome potrebbe risultare sconosciuto. In realtà però “Fats”, di professione cantautore/pianista, è stato uno dei più importanti musicisti di sempre. La sua importanza storica poggia su diversi elementi. Il primo è il numero impressionante di successi e relative vendite di dischi nei paesi anglosassoni nel periodo clou della sua carriera, ossia dalla fine degli anni

50 all’inizio degli anni 60. Stiamo parlando di decine di milioni di copie vendute, anche molto successivamente a dire il vero, quando ancora la musica non si ascoltava gratis su youtube come oggi. Tempi in cui la radio promuoveva e gli ascoltatori, portafogli alla mano, acquistavano. Ma ci sono altre riflessioni da fare. Fats Domino ai suoi tempi è stato, proprio grazie ai suoi successi che hanno fatto il giro del mondo, ispirazione artistica per tanti altri grossi nomi, gente del calibro dei Beatles, Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, e via dicendo. Ma la sua importanza storica non si ferma qua, perché il vero

succo di tutta la questione è che lui è stato il passaggio concreto dal Blues al Rock ‘n’ Roll. Di fondo infatti, il Blues velocizzato è diventato il Rhythm ‘n’ Blues, il genere di Domino per l’appunto, e questo river-

niciato con delle striature di bianco e con l’aggiunta di uno stile leggermente più aggressivo e fresco è diventato il Rock ‘n’ Roll. Sia chiaro, non sono affatto mancati altri grandi pianisti/musicisti che hanno suonato e cantato benissimo il R&B, anzi, ma sono rimasti tutti grossomodo all’interno di circuiti di ascolto e di pubblicazioni molto più circoscritti. Solo Fats ha saputo davvero, per un tempo sufficientemente lungo, anche se non lunghissimo, costruire tante hit che hanno spaccato le classifiche, e abituato l’orecchio degli ascoltatori a quella novità ritmica. In buona sostanza egli più di

tutti è colui che ha aperto la porta da cui poi sono entrati tutti gli altri grandi che già stavano cercando di costruire una nuova strada musicale. Anche perché molti altri grandi della musica nera di quegli anni, Ray Charles su tutti, sono certamente passati dal Blues al R&B, ma sono poi quasi immediatamente approdati al Soul e ad altri generi ancora molto neri, anche se di successo, e altri artisti invece quel passo evolutivo non lo hanno mai nemmeno fatto. Domino invece, oltre a collezionare decine di classici della storia della musica statunitense, senza premeditazione, più di tutti ha messo il seme che poi ha generato l’albero del Rock ‘n’ Roll e tutto ciò che ne è derivato. Elvis una volta in un’intervista infatti disse: “Pare che molte persone siano convinte che io sia stato l'iniziatore, ma il Rock 'n' Roll esisteva già molto prima del mio arrivo. Nessuno può cantare quella musica meglio degli afroamericani. Siamo sinceri: io non riesco a cantare come Fats Domino. Ne sono conscio. Ma mi è sempre piaciuto questo genere musicale”. Si può dire infatti che Elvis, pur partendo da un’idea iniziale probabilmente un po’ più vicina al Country, è colui che più di altri ha coltivato quell’albero spargendo i frutti ovunque, aggiungendogli un tocco di trasgressione e portandolo

su un nuovo livello, meno ancorato alla tradizione. Ma c’è un’altra questione da affrontare quando si racconta di questo straordinario artista di colore, molto permeato dalle variegate atmosfere musicali della sua New Orleans, ossia che è anche uno degli artisti più sottovalutati di sempre. Il motivo per cui forse molti media, (in Italia la maggior parte), hanno dedicato poco spazio alla notizia del suo ingaggio a tempo pieno nell’orchestra di Dio, è proprio questo. I suoi successi riguardano un passato lontano, la sua immagine è stata sempre molto pulita (senza eccessi, trasgressioni, look esagerati), gli è mancata la pubblicità insomma, sia positiva che negativa. Ha suonato complessivamente per moltissimi anni, ma la sua carriera subì una sorta di arresto nei fatti con l’arrivo dell’era del British Pop e del primo Rock all’inizio degli anni 60, anche se lui incise ancora parecchio anche dopo. Non era neanche un fanatico delle tournè e dei revival in giro per l’America tanto per fare soldi, infatti si muoveva dalla sua amata città il meno possibile. Viveva prima di tutto con i succosi proventi dei diritti. Non ebbe modo di evolversi insomma, anche perché il suo stile canoro in effetti non era più abbastanza fresco per le nuove generazioni, e così nella memoria collettiva fu presto accantonato, anche se ovviamente nel tempo ha collezionato

onorificenze di ogni genere e comparsate varie in giro per l’America. Inoltre va sottolineato con forza che tutte le registrazioni delle sue hit non mettono affatto in risalto il suo grande talento. Purtroppo egli ha avuto la sfortuna di vivere in un periodo storico in cui le apparecchiature professionali di registrazione non erano sufficientemente efficienti per offrire, con la dovuta fedeltà, lo spettacolo sonoro delle sue mani che con sicurezza, forza, dolcezza, fantasia e piacevolezza, correvano su e giù per i tasti del piano. Anche nelle versioni dei suoi brani ripubblicate negli ultimi anni, ripulite e rimasterizzate, il risultato complessivo è decisamente più “piat-

to” di quello che la storia meriterebbe. All’ascolto di questi infatti, per sopperire almeno in parte a questo disagio, è sempre fortemente consigliato di concentrarsi attentamente con l’orecchio su quello che sta suonando il piano. Comunque, tutti coloro che a vario titolo nel corso degli anni lo hanno sentito suonare dal vivo, con le proprie orecchie, sono rimasti sempre impressionati. Non a caso sono in tantissimi ad

aver parlato bene delle sue dita un po’ cicciotelle che schiacciavano con agilità i tasti bianchi e neri. Non è un fatto di tecnica, perché di pianisti bravi ce ne sono stati tanti nella storia, è più un fatto di stile, di fantasia e di armonia. A questo proposito, in chiusura, può essere interessante raccontare un piccolo episodio curioso. Una volta, precisamente nel 1980, il celebre attore/regista Clint Eastwood, (discreto pianista per hobby), per le prove di un film, insieme ad una troupe, portò Fats Domino sulle grandi pianure verdi del Wyoming insieme ad un pianoforte a coda. Il pianoforte venne appoggiato su un prato, e senza nessun tipo di accompagnamento Fats cominciò a suonare. Ad un certo punto tutti i presenti si fermarono in silenzio assoluto ad ascoltare, e dal bosco che c’era al fondo di quel prato, uscirono degli alci che si sedettero sull’erba con le orecchie tese e la testa inclinata ad ascoltare, affascinati anche loro. Quando Domino smise di suonare, gli alci se ne andarono. Potenza della buona musica… Antonio Catapano




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