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CORSO UNICA PROGRAMMAZIONE TRATTAMENTO FOTOPNEUMATICO NELL’ACNE LIEVE E MODERATA tano un fenomeno frequente. Si può affermare che uno dei principali motivi per cui è necessario curare bene l’acne è proprio la prevenzione delle cicatrici. È fondamentale asserire che la terapia delle cicatrici post-acneiche deve essere impostata sulla base del tipo di esiti riportati, ma tale terapia non può prescindere dalla guarigione della patologia acneica: non possiamo quindi trattare gli esiti cicatriziali quando l’acne è ancora attiva. Una volta chiariti questi due concetti e appurato che in un paziente esiste un “problema di cicatrici post-acniche”, è necessario iniziare a studiare la tipologia e la gravità delle cicatrici seguendo un percorso algoritmico diagnostico-terapeutico. Le cicatrici post-acneiche sono di diverso tipo e gravità, pertanto è utile ricondurle a tre tipologie fondamentali: 1) Cicatrici post-acneiche di tipo macule-post-infiammatorie: caratterizzate da macchie o macule tondeggianti del diametro massimo di pochi millimetri, non depresse sulla superficie cutanea e di colorito variabile dal rosa al rosso al brunastro, queste cicatrici sono essenzialmente superficiali, ovvero interessano gli strati più vicini alla superficie cutanea. 2) C icatrici post-acneiche atrofiche: questi processi cicatriziali sono sempre profondi; interessano quindi costantemente gli strati più bassi della cute (derma superficiale e profondo), solitamente lasciando integri gli strati più superficiali. 3) Cicatrici post-acneiche ipertrofiche e cheloidee: gravi processi cicatriziali di tipo iperproliferativo, rilevati sulla superficie cutanea, isolate o confluenti fra loro e localizzate soprattutto nella regione sottomalare, caratterizzate da lesioni papulo-nodulari variabili da pochi millimetri fino a due tre centimetri e aventi bordi frastagliati. La classificazione delle cicatrici atrofiche annovera tre tipologie: cicatrici ice-pick (puntiformi e profondissime, che sono molto difficili da trattare in senso assoluto), cicatrici a box-car (depresse a fondo piano e con bordi taglienti, sono mediamente trattabi42

Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è fornire una preparazione specialistica complessa, implementabile successivamente con corsi superspecialistici. Gli argomenti monotematici verteranno sulle singole indicazioni che beneficiano di terapie Laser aggiornate al momento del loro svolgimento. Saranno esclusi dalla trattazione argomenti non avallati dalla “Evidence based medicine” e non supportati da riferimenti bibliografici ufficiali della letteratura mondiale. Saranno posti a disposizione dei discenti supporti informatici audio-visivi gestibili facilmente da PC. DOCENTI: DATE DEL CORSO: DURATA: ECM:

Dr.ssa Maria Pia De Padova Dr.ssa Mariangela La Macchia 22 Novembre 2013 1 stage di 8 ore in fase di accreditamento

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li) e cicatrici a scodella (concave con margini più morbidi, sono quelle che rispondono meglio ai trattamenti). MIGLIORARE, NON “CANCELLARE” Di terapie per le cicatrici post-acneiche, nel tempo ne sono state prodotte molteplici; è necessaria però la comprensione di un dato significativo: noi possiamo migliorarle, ma non possiamo farle scomparire. Con questo si intende far chiarezza da subito: tale patologia può essere migliorata, a volte anche significativamente, ma tranne casi del tutto eccezionali mai del tutto. Sono state da tempo proposte numerose modalità di ablazione delle cicatrici post-acneiche; per tale ragione intendiamo suddividere in due grandi capitoli questi trattamenti: • trattamenti dermatologici indicati per le cicatrici post-acneiche di tipo DISCROMICO (cicatrici non depresse, rosse o brunastre); • trattamenti dermatologici indicati per le cicatrici post-acneiche di tipo ATROFICO. Per il trattamento delle cicatrici ipercromiche, sono stati proposti diversi trattamenti tutti tesi al ripristino della normale colorazione cutanea: i peelings chimici, che ricoprono un ruolo primario. Fra tutti, l’acido salicilico in concentrazioni diverse dal 25 al 30% è forse quello con più alti profili di sicurezza, maneggevolezza e risultato. Esistono alcuni laser vascolari, come

il KTP, che riconoscono nel pigmento “target rosso” il bersaglio da colpire. Più recentemente, invece, è stata proposta una particolare fonte di luce: IPL – Luce pulsata con manipoli (ovvero terminali composti da un quarzo emettente una luce con una particolare lunghezza d’onda). La prima tipologia di trattamenti è soprattutto tesa all’azione superficiale, ovvero quella di “levigazione” degli strati superiori, mentre la seconda va ad agire mediante una biostimolazione del derma superficiale, ottenendo un “remodeling” e un rinnovamento della cute interessata. Allo stesso modo, le proposte terapeutiche per le cicatrici atrofiche sono a oggi molteplici e quasi tutte aventi un certo grado di efficacia: dai laser ablativi come il CO2 frazionato ai non ablativi frazionati, che agiscono più profondamente, fino a peelings chimici aggressivi come l’acido tricloracetico a concentrazioni variabili dal 25% al 50%, o a vere e proprie dermoabrasioni meccaniche della cute o altri interventi di tipo chirurgico. Uno fra gli approcci terapeutici più recenti per la terapia delle cicatrici post-acneiche atrofiche approcciabili è il needling, ovvero una tecnica di bio-stimolazione del collagene autologo, che si effettua mediante l’utilizzo di un dispositivo monouso composto da un rullo associato a moltissimi micro aghi di una lunghezza variabile da 1 mm a 2 mm. ✘


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