A sinistra - Scollatori e raspe di Stenström modificate A destra - Ingrandimento dell’estremità della raspa di Stenstrom modificata
I tre punti a “U” secondo Mustardé
Scarificazione del pericondrio della faccia anteriore del padiglione auricolare lungo la sede del neoantelice attraverso l’incisione cutanea posta a livello della coda dell’elice
Chi scrive preferisce usare (quando è possibile, cioè quasi sempre!) le tecniche di modellamento della cartilagine rispetto alle tecniche che comportano un’interruzione della continuità della cartilagine. Il risultato favorevole delle tecniche di modellamento della cartilagine auricolare dipende, tuttavia, dalla presenza di uno scheletro cartilagineo soffice, malleabile, che può essere manipolato senza eccessiva tensione. Già nel 1969, durante il Congresso della Società Americana di Chirurgia Plastica a New Orleans, molti partecipanti presentarono casi di recidiva di orecchio prominente dopo gli interventi di otoplastica
estetico-correttiva secondo Mustardè e secondo Stenström. Se è necessaria, dunque, un’eccessiva tensione per modellare la cartilagine, il rischio di una recidiva aumenta. E allora? L’unione fa a forza! All’iniziale scarificazione pericondrale anteriore come proposto da Stenström, con accesso di minima entità grazie a strumenti di minute dimensioni, segue l’apposizione dei punti a “U” secondo Mustardè. L’incisione cutanea avviene nella parte posteriore dell’orecchio, in modo da non rendere visibile la cicatrice; si rimuove una porzione di pelle e poi si scolla la pelle scoprendo la cartilagine deformata, che viene ridotta ripiegata con alcuni punti profondi, per ripristinare il rilievo dell’antelice. La cicatrice residua rimane nascosta nella faccia posteriore dell’orecchio (dietro all’orecchio), rivolta verso il cranio, e risulterà invisibile. Al termine dell’intervento viene applicata una medicazione modicamente compressiva, del tipo a turbante, per proteggere le ferite chirurgiche di entrambe le orecchie
e limitare il gonfiore e la sensazione di fastidio. Nel post-operatorio, più che dolore il paziente avvertirà una sensazione di fastidio, ma questa è veramente minima e, comunque, di breve durata perché sicuramente ridotta, oppure attenuata con i normali analgesici. Alla rimozione completa della medicazione con rimozione dei punti di sutura, circa 8-10 giorni dopo l’intervento, è consigliabile portare di notte una fascia elastica apposita per proteggere le orecchie durante il sonno. Dopo l’intervento, in genere, i pazienti sono molto soddisfatti, con aumento della stima, della sicurezza e della fiducia in loro stessi, e questo si ha in qualsiasi età l’intervento venga █ eseguito! IN PROGRAMMAZIONE Corsi di Chirurgia LIVE in diretta dalla sala operatoria del poliambulatorio
Otoplastica estetico-correttiva: risultato a un mese e a 10 anni di distanza dopo otoplastica estetica
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L’AMBULATORIO
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