Rivista CasAntica Montagna

casantica Gli speciali di

casantica

MONTAgna atmosfere domestiche d’alta quota fra Tradizione e futuro

ISSN 2037-4313

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L’essenza dei rivestimenti è in abete vecchio in patina grigia, Il pavimento è in rovere bio filo sega.

casANTICA MONTAGNA

€ 6.00 - Distribuzione: Pieroni Distribuzione Srl (MI) · Reg. Trib. Ferrara n. 47/2016 del 21/10/16

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www.sgsm.it - Photo: D. Beltramone

TRIM Novembre 2019 / Gennaio 2020 www.casantica.net

SERVIZI INEDITI DI splendide DIMORE ALPINE

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FAVOLA DOLOMITICA Una ristrutturazione magica,

ispirata da una leggenda e dal paesaggio DI MARY TIUSSI – FOTO DI DIEGO GASPARI BANDION PER GENTILE CONCESSIONE DELL’ARCHITETTO AMBRA PICCIN, CORTINA D’AMPEZZO (BL)

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ar vita a una favola. È l’obiettivo cui tende ogni ristrutturazione edilizia progettata dall’architetto Ambra Piccin (www.ambrapiccin.it). «Dare nuova veste a un’abitazione significa farne una cornice d’incanto in cui ambientare la vita degli ospiti che l’abiteranno», sottolinea l’architetto.

A Cortina d’Ampezzo (BL), sede del suo prestigioso studio, la magia autentica è nella natura che circonda la cittadina.

Per ricreare in una casa un’atmosfera altrettanto suggestiva è indispensabile una profonda conoscenza del territorio, prestando molta attenzione alla sua storia, alla tradizione locale e alle maestranze di cui eccelle. E facendo leva anche sulla creatività. «Per imprimere un tocco unico a ogni dimora, proprio come unico è il paesaggio in cui è inserita».

Qui ci troviamo in località Bigontina, vicino a Cortina, in una dimora di 150 metri quadrati. L’abbiamo intitolata, non a caso, “favola dolomitica”. Chi entra in casa scorge il grande salone dove, sulla parete dietro i divani, spicca un grande dipinto a muro. «È il racconto dell’antica leggenda dolomitica del Regno dei Fanes e della principessa Dolasilla, la cui storia accoglie gli ospiti al loro ingresso e si sviluppa stanza dopo stanza. Raggiunge l’apice proprio nel salone dal quale, attraverso ampie vetrate, si scorgono quegli stessi luoghi rappresentati nelle pitture che decorano l’interno, firmate dal Maestro ampezzano Paolo Barozzi».

Che cosa rende originale e unica questa casa di montagna? «Gli scenari da togliere il fiato di cui si gode dall’ampia terrazza affacciata sulle montagne e sui prati della

conca della Perla delle Dolomiti, gli impianti in domotica e tutti i comfort di cui l’abitazione dispone per soddisfare ogni esigenza quotidiana, le soluzioni adottate per illuminarne gli spazi, ma anche l’omaggio all’arte reso nei diversi locali».

Gli oggetti d’arte che ornano gli ambienti in parte appartenevano già alla collezione di famiglia dei proprietari, in parte sono stati acquistati in giro per l’Europa, in aste d’antiquariato: dalle sedie ispirate al Settecento francese che circondano il tavolo da pranzo, all’acquasantiera in marmo bianco di metà Ottocento – quella col busto dell’angelo, nella foto qui sotto: affianca una porta intarsiata che dall’ingresso conduce nella zona notte.

In fase di riqualificazione, anche gli oggetti d’arte e d’arredo sono stati scel-

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ti con gusto e con una cura sensibile e rara. Pensiamo al corridoio che conduce alla zona notte principale, dove è stato ricavato un delicato armadio a muro.

Qui Ambra Piccin ha disegnato le ante in modo da poter accogliere quattro pannelli dipinti, di proprietà dei committenti, che rappresentano un tema Nella pagina a sinistra, la consolle antica, il soffitto intarsiato dell’ingresso e altri pregevoli elementi decorativi: la margherita e il capitello intagliati.

Nel corridoio che introduce alla zona notte c’è questo delizioso armadio a muro: le ante accolgono quattro pannelli dipinti che rappresentano le quattro stagioni.

In questa pagina: la cucina e il dettaglio di due stagioni.

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caro ai proprietari: le quattro stagioni.

Ma prima ancora di evocare attraverso le immagini, il primo intervento dell’architetto è stato un esercizio di ascolto.

Con una riformulazione degli ambienti e delle loro potenzialità. «Ferme restando le gerarchie e nella valorizzazione dell’alta vivibilità sia degli interni sia degli esterni, si tratta di una riqualificazione volta a consentire maggiore fruibilità degli spazi con l’obiettivo di assicurare agli ospiti un’accoglienza sempre impeccabile».

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Portano sempre la firma Piccin il rifacimento di tutti gli impianti e l’arredamento, progettato e “cucito” su misura.

E i serramenti: «Vetri basso emissivi, ad alto abbattimento acustico, con telai in legno a doppia battuta e tripla guarnizione. Tra i materiali utilizzati, isolanti termici e acustici di alta qualità; intonaci eseguiti a mano con sabbia di lido fina applicata a cazzuola rovescia; marmi tipo Bottoncino acidati, anticati e trattati con apposite cere; ferri battuti forgiati a mano

e sottoposti a trattamento peltrante; legni di abete antico piallato a mano e trattato con patine d’epoca». Gli interventi lignei sono un’altra cornice d’incanto e di maestria artigiana. Pensiamo all’ingresso, dove svetta un’antica consolle col piano di marmo Giallo Reale: in questo spazio incanta il soffitto in abete, intarsiato con motivi floreali realizzati in un legno più scuro. E ovunque spiccano i delicati intarsi e gli elementi scolpiti che caratterizzano gli arredi, tutti in prima patina,

Nella doppia pagina precedente: la camera riservata ai più piccoli.

L’architetto Piccin l’ha pensata come «un nido ideale per cullare i loro sogni», in legno antico dipinto di bianco, in pieno stile nordico. Anche qui scorgiamo un grande dipinto dedicato alla favola della principessa Dolasilla.

In queste pagine: una camera, un bagno, un elemento che orna il soffitto del salone.

Nella casa sono state utilizzate essenze di abete antico piallato a mano. I delicati intarsi e gli elementi scolpiti che caratterizzano gli arredi, tutti in prima patina, sono frutto della collaborazione con una falegnameria e uno scultore locali.

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frutto della collaborazione con la falegnameria di Christian Menardi e con lo scultore Andrea Alberti, entrambi di Cortina.

Fra gli ambienti, incantevoli, merita rilievo la stanza riservata ai bambini, pensata da Ambra Piccin in stile nordico, con legno antico dipinto di bianco. Notevole è anche l’antico luster con corna di cervo sistemato in modo da vigilare e proteggere gli ospiti seduti intorno alla tavola che, dalla terrazza, si affaccia sulle Dolomiti. Si definisce luster – il termine significa ‘lucentezza’ – una composizione tradizionale che si appende al soffitto e si sfrutta come lampadario. I luster sono tipici delle case di montagna, soprattutto quelle dolomitiche. Presentano parti in corno di animale (assai diffusi sono i palchi di cervo) e altre parti scolpite nel legno, sapientemente colorato. Per tradizione sono completi di “guardiano”: la scultura lignea di una figura (angelica o umana) che ha una funzione apotropaica o (nel caso della cornucopia) che serve per augurare l’abbondanza.

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L’ampia terrazza panoramica affacciata sulle Dolomiti. Qui spicca un arredo notevole: l’antico luster con corna di cervo, sistemato in modo da vigilare e proteggere gli ospiti seduti a tavola. Tipico dell’area

dolomitica, il luster si appende al soffitto e si sfrutta come lampadario. Legato alla simbologia delle corna, è corredato di “guardiano”: una scultura di legno con funzione apotropaica o beneaugurante.