ALOE lettera di collegamento 1-2023

Page 1

In Marcia... ...per la Solidarietà

Anno XXVI- Numero 1 – Giugno 2023 LETTERA DI COLLEGAMENTO

EDITORIALE

Dal territorio di Fermo ai territori del mondo di Franco Pignotti

In Marcia per la Solidarietà 2023 la Redazione

CUORE AMAZZONICO

Alberi per l’Amazzonia di Katia Fabiani

Circolo Legambiente “Antonietta Belletti” di Annamaria Bozzi

Circolo Laudato sì di Montottone di Annamaria Bozzi

Pastoral de la Tierra di Monica Vesprini

Teatro per la Solidarietà di Lucero Guillen Cornejo

Due splendide serate teatrali per Cuore Amazzonico di Franco Pignotti

LA MARCIA INTERNAZIONALE

Aloe è questo: Missione! di Padre Beppe Svanera - COLOMBIA

La Marcia per la Pace è un pellegrinaggio di Abuna Jihad Youssef - SIRIA

Una marcia ispirata alla “Laudato sì” di Padre Angelo Paleri - ZAMBIA

Continuiamo a costruire insieme un mondo solidale di Suor Lucero Guillen - PERÚ

È necessario ricostruire l’armonia dell’essere umano con la Madre Terra di Padre Mario Bartolini - PERÚ

Nel ricordo di Lucidio e delle minoranze da lui amate di Padre Pier Luigi Lupi - BANGLADESH

Ho appena iniziato, c’è ancora tutto da fare di Erica Minnetti - TUNISIA

Abbiamo iniziato come una famiglia, ora siamo una associazione di Tommaso Lombardi - BRASILE

Testimonianza di un esule nicaraguense in Salvador di Roberto Pecci - SALVADOR

Qui da noi i più poveri sono i disabili di Suor Luciana Maulo - TOGO

Sopraffatti dalla maestosità della natura di Martina Luchi e Sirio Cingolani - BOLIVIA

Grazie di farmi sentire accompagnata dalla mia comunità di origine di Ermelinda Sergolini - BOLIVIA

Sfruttare ogni occasione per servire al meglio il popolo siriano di Davide Amurri - TURCHIA

Prete antropologo in una parrocchia caleidoscopio di tante etnie diverse di Fermin Sandoval - ECUADOR

Il vecchio e il giovane: missionari dall’Argentina e dal Benin di Ombretta Morganti

Som-ma rio

Direttore Responsabile: Laura Meda

Caporedattore: Franco Pignotti

In redazione: Daniela Cimini, Roberto Meluzzi, Fabio Sebastiani, Ombretta Morganti, Romina Talamonti, Devis Torresi, Lucia Limatola, Monia Del Gatto, Andrea Cellerino

Indirizzo: Redazione ALOE

Via del Bastione, 3 63900 FERMO

Tel. 347 0603932 aloe@aloemission.org www.aloemission.org

Impaginazione: Michele Barigelli

Foto di copertina: Daniela Maroni

Ai sensi del Decreto Legislativo n. 196 del 30/06/2003, si comunica che i vostri dati saranno usati esclusivamente dalla Associazione Aloe. Essi verranno trattati con mezzi informatici e potranno essere da voi consultati, modificati, integrati o cancellati. Se ricevete più copie di questa rivistavi preghiamo di offrirla a parenti e amici oppure di comunicarcelo all’indirizzo della nostra sede o telefonando al numero 340.1627843. Numero valido anche per comunicare se non volete più riceverla. Grazie!

MONDO E CULTURE Rubrica a cura di Lucia Limatola BILANCIO 2022 Aloe ringrazia sostenitrici e sostenitori 3 4 5 6 6 7 7 8 9 9 10 11 12 13 13 14 15 16 17 18 19 20 21

editoriale di

Socio fondatore dell’Associazione Aloe

DAL TERRITORIO DI FERMO AI TERRITORI DEL MONDO

Mentre una stupida e criminale guerra viene ancora combattuta tra europei su territorio europeo, direttamente o per interposta carne da macello, guerra diventata ormai l’emblema più immediato delle altre 59 che attualmente vengono combattute nel pianeta, l’associazione missionaria Aloe continua a sentirsi sintonizzata con il mondo intero nel nome della Pace, della Nonviolenza e della Solidarietà tra i popoli. Se i fabbricanti di morte – come ci ha ricordato più volte papa Francesco – continuano a fomentare inimicizie in giro per il mondo per i loro sporchi interessi nel commercio delle armi e danno man forte alla distruzione dell’ambiente e ai cambiamenti climatici in atto – con i risultati che dolorosamente abbiamo anche recentemente visto – noi, nel nostro piccolo, ci sentiamo in profonda sintonia con la Natura e con l’Ambiente, per una Fraternità che abbraccia tutto il creato: Popoli, Animali e la stessa Vegetazione!

Siamo partiti 25 anni fa con la valorizzazione di tutti i missionari originari della nostra diocesi fermana e sparsi nel mondo, facendo conoscere al nostro territorio la loro attività soprattutto di carattere sociale in favore delle popolazione fra le quali vivono. Lungo il nostro cammino abbiamo visto che oltre ai missionari, il nostro territorio è espressione anche di tanti volontari e cooperanti internazionali che animati da sentimenti di carattere assolutamente laico, hanno scelto di contribuire a costruire un mondo migliore, più solidale e pacifico.

È così che, negli anni, questa nostra Marcia per la Solidarietà è diventata un po’ l’espressione di questi molteplici ponti del nostro territorio tesi verso i tanti Sud del mondo.

Siamo pertanto lieti di potervi presentare qui i messaggi che tutti questi nostri amici di origine fermana, o che con il territorio fermano mantengono strettissimi legami, hanno voluto inviarci per essere idealmente con noi in questa marcia.

È come se 14 nazioni, di quattro continenti diversi, avessero camminato insieme nella splendida cornice della macchia mediterranea del nostro piccolo entroterra fermano, tra Montefalcone e Smerillo.

Con il “cuore” però immerso in una foresta ben più immensa, uno dei più grandi polmoni del pianeta, la foresta amazzonica. Un polmone che soffre, ancora una volta per la stupidità dei grandi, ma che l’amore dei piccoli vorrebbe poter curare. “Cuore Amazzonico”, come leggerete in queste pagine, è l’altro nome di questa nostra Marcia!

Buona lettura!

3

In Marcia per la Solidarietà 2023

Una edizione internazionalista ed ambientalista!

Domenica 25 Giugno 2023, si è tenuta la XIX edizione della Marcia per la Solidarietà organizzata annualmente dall’associazione missionaria ALOE insieme alle Pro loco e alle Amministrazioni comunali di Smerillo e Montefalcone Appennino. Quest’anno la marcia ha fatto perno su Montefalcone: ci siamo ritrovati presso la Terrazza Panoramica di Montefalcone Appennino a partire dalle ore 9.00, per una colazione collettiva a base di caffè e dolci offerti dalla Pro loco e dagli amici aloisti. Nell’attesa della partenza le persone intervenute hanno potuto acquistare i gadget dell’associazione: magliette, cappelli, spillette, ecc. La marcia è stata aperta con gli interventi del sindaco di Montefalcone, Giorgio Grifonelli e di Smerillo, Antonio Vallesi. Il percorso si è snodato attraverso sentieri in mezzo al bosco che hanno disegnato un loop Montefalcone-Smerillo-Montefalcone, con tre soste di riflessione e testimonianze, per terminare, come previsto, al Giardino Tronelli per la pausa pranzo, prima delle celebrazione dell’ecucarestia a chiusura della marcia stessa.

Si è trattato di una edizione della marcia particolarmente “internazionalista”: hanno camminato idealmente con noi, infatti, attraverso i loro messaggi indirizzati ai partecipanti, missionari, volontari internazionali e cooperanti originari del nostro territorio e operanti in BANGLADESH, SIRIA, TURCHIA, ZAMBIA, BENIN, TUNISIA, NICARAGUA, SALVADOR, BRASILE, PERÙ, BOLIVIA, ARGENTINA. La presente edizione della nostra Lettera di collegamento è interamente composta da tutti questi messaggi.

Un’altra sostanziosa dimensione di questa XIX edizione, infatti, oltre a quella internazionalista sopra ricordata, è stata quella “ambientalista”. La marcia di quest’anno è stata sponsorizzata dal coordinamento territoriale denominato “CUORE AMAZZONICO”. Nelle soste lungo il percorso, oltre alla lettura dei messaggi e lettere dei nostri missionari, volontari e cooperanti, abbiamo anche ascoltato la presentazione delle attività che le varie realtà di “Cuore amazzonico”, svolgono sul territorio fermano.

Una intensa celebrazione eucaristica, presieduta da due missionari fermani provenienti dall’Argentina e dal Benin, ha concluso questa bella giornata trascorsa insieme e in profonda solidarietà fra persone del nostro territorio, popoli del mondo e ambiente naturale vicino e lontano.

Il ricavato delle offerte che i partecipanti alla marcia hanno voluto lasciarci, sarà quest’anno interamente destinato al progetto “Alberi per l’Amazzonia” e servirà a ricostituire un piccolo bosco di almeno un centinaio di alberi.

4
La Redazione

ALBERI PER L’AMAZZONIA

Da oltre 12 anni ALOE affianca il missionario padre MARIO BARTOLINI, nella sua missione di BARRANQUITA, nella foresta amazzonica peruviana, sostenendo le spese per “LA VOZ DEL CAYNARACHI”, la voce di chi non ha voce, la radio delle comunità indigene e campesine. Ora abbiamo il piacere di presentare un nuovo progetto, elaborato e seguito in modo particolare dalla principale collaboratrice di padre Mario, Suor LUCERO GUILLEN, responsabile per la PASTORALE DELLA TERRA nella Vicaria Apostolica di Yurimaguas, ALBERI PER L’AMAZZONIA.

Il progetto

Il progetto “Alberi per l’Amazzonia”, prevede di lavorare con 74 comunità indigene e campesine – con una popolazione complessiva di circa 15 mila abitanti – della Vicaria Apostolica di Yurimaguas, nella regione di San Martin, nell’Amazzonia peruviana, in particolare nel territorio di Barranquita, territorio già affetto da deforestazione e deterioramento del suolo a causa delle attività promosse dalle multinazionali, supportate dalle istituzioni governative, che impongono monoculture con conseguente abbattimento degli alberi. Alla popolazione di queste 74 comunità è indirizzata l’attività formativa e propositiva della Pastorale della Terra, guidata da suor Lucero Guillen e da padre Mario Bartolini, attività che mira invece a promuovere un tipo di agricoltura agro-forestale, la quale mentre da una parte rispetta l’ambiente e impedisce la deforestazione, dall’altra implementa la sostituzione delle monoculture con coltivazioni diversificate per la produzione di cibo e una vera e propria

Con soli 3,00 euro potrai aiutarci a piantare un albero nella foresta e garantire suoli e boschi vivi per un’Amazzonia libera! In tanti, potremo riuscire nell’impresa di contribuire a ripiantare 16.280 alberi!

COME DONARE

* Bonifico sul conto bancario dell’Associazione missionaria ALOE:

IBAN IT30H 06150 69660 CC017 0031546

* Bollettino su C.C.P. 14847636 intestato a Associazione missionaria ALOE

* Attraverso il PayPal di Aloe a cui puoi accedere dalla homepage del sito www.aloemission.org

Scrivere sempre la causale: Alberi per l’Amazzonia

riforestazione per il recupero delle aree deteriorate. La promozione di questa agricoltura agro-forestale porta con sé quindi la necessità di una specifica ‘formazione’ di queste famiglie di agricoltori, ad opera di ‘formatori’ che devono a loro volta essere formati. Questo lavoro, già iniziato ed implementato in alcune zone, ha dimostrato di essere molto efficace. Ma per essere incisivo e potersi espandere in modo da generare una vera inversione di rotta, ha bisogno di sostegno anche economico. Da qui il progetto “Alberi per l’Amazzonia” che suor Lucero e padre Mario ci hanno presentato e che noi abbiamo deciso di sostenere. Il progetto prevede, nell’arco temporale di un anno, attraverso l’azione delle 74 comunità sui territori comunitari e di 296 famiglie di agricoltori sui loro terreni di proprietà, la riforestazione di 163 ettari di terreno deteriorato con la messa a dimora di ben 16.280 piante, e la preservazione dalla deforestazione, attraverso il nuovo tipo di agricoltura promossa dai formatori agro-forestali, di 222 ettari di foresta primaria, che viene pertanto salvaguardata.

In un anno quindi, complessivamente, ben 385 ettari di territorio forestale verrà salvaguardato e ripristinato.

La Rete Cuore Amazzonico

In appoggio a questo progetto, si è costituito, sul nostro territorio un coordinamento di quattro realtà:

l’associazione missionaria ALOE di Fermo, il Circolo Laudato sì di Montottone, Legambiente Marche e Legambiente ‘Antonietta Belletti’ di Porto Sant’Elpidio; a cui si è aggiunta l’associazione Teatro per la Solidarietà di Porto sant’Elpidio, scegliendo come nome “Cuore Amazzonico”.

Il coordinamento “Cuore Amazzonico”, intende pertanto porsi al fianco della Pastorale della Terra di Yurimaguas, sotto la guida di Suor Lucero e padre Mario, per la realizzazione di questo progetto ambientale, che mentre mira a salvaguardare e a guarire la foresta amazzonica per il bene delle popolazioni locali, offre un contributo decisivo al miglioramento del clima a livello globale e quindi anche per noi.

Ed è per questo che ci rivolgiamo, alle nostre comunità locali e a tutte le persone di buona volontà, per una specifica Raccolta Fondi destinata a sostenere i costi del progetto.

5 Cuore Amazzonico

CIRCOLO LEGAMBIENTE PSE “ANTONIETTA BELLETTI”

Legambiente è l’associazione ambientalista più presente su tutto il territorio nazionale. Ha una direzione nazionale a Roma e un ufficio nazionale a Milano, 18 sedi regionali e 1000 gruppi locali, denominati “circoli”, che sono il cuore pulsante dell’attivismo di Legambiente sui territori insieme a 115.000 tra soci e sostenitori. I circoli di Legambiente sono infatti formati da soci e volontari che ogni giorno dedicano il proprio tempo e la propria passione a prendersi cura dei territori, attraverso azioni, vertenze, proposte, informazione e proponendo occasioni di partecipazione attiva.

Da 40 anni i volontari di Legambiente si battono per un mondo migliore, combattendo contro l’inquinamento, l’illegalità e l’ingiustizia per la bellezza, la tutela, una migliore qualità della vita. Tante battaglie sono state vinte: dalla fine del nucleare alla legge sugli ecoreati, dal bando dei sacchetti di plastica alla liberazione dei cani beagle di Green Hill. Tante leggi sono state approvate e le vittorie ottenute grazie alla pressione di Legambiente. Ma tanto resta ancora da fare, ci attendono nuove sfide. Anche quella di contribuire alle lotte per l’ambiente nei paesi del Sud del Mondo.

A Porto Sant’Elpidio esiste e funziona, da una trentina di anni, il Circolo Legambiente che a partire dal 2019 prende il nome dalla sua fondatrice ed instancabile animatrice prematuramente scomparsa, “Antonietta Belletti”, circolo che insieme alla sede regionale di Ancona, Legambiente Marche, è entrato a far parte, insieme all’associazione missionaria Aloe di Fermo e il Circolo Laudato sì di Montottone, della rete Cuore Amazzonico per promuovere nell’Amazzonia peruviana il progetto “Alberi per l’Amazzonia”.

CIRCOLO “LAUDATO SI” DI MONTOTTONE

Il Movimento Laudato Sì nasce nel 2015 come risposta del popolo cattolico al richiamo dell’Enciclica di Papa Francesco per la custodia del Creato.

Sulla scia delle lodi tessute dai grandi mistici e con le parole del Santo di Assisi, Papa Francesco eleva a Dio il grazie della chiesa ma, anche, richiama “tutte le persone di buona volontà a riunirsi urgentemente e rispondere al grido della Terra e al grido dei poveri”. Nella già presente consapevolezza della precaria salute del Pianeta molti fedeli hanno immediatamente accolto l’invito ad essere nuovi uomini e nuove donne per riabbracciare il primo compito affidato all’umanità, quello di custodire la Terra. Nascono allora i Circoli Laudato Sì, raggruppamenti di persone con l’obiettivo di incoraggiare un cambiamento nel cuore dei fedeli cattolici, richiedendo un’attenzione più appassionata per la “Nostra Casa Comune” e vivendo la Cura del Creato come priorità cattolica, fatta da azioni per Amore di Dio. Nel 2021 abbiamo fatto nascere uno di questo circoli a Montottone. I circoli Laudato Sì, diffusi in tutto il mondo, operano con creatività e secondo le necessità del territorio dove sono inseriti ma non isolano il proprio impegno da ciò che avviene nelle altre parti del mondo. Strettamente collegati da una condivisione di intenti essi svolgono e promuovono eventi che richiamano problematiche legate a tutta la Vita del Pianeta, comprendendo in essa l’attenzione ai più poveri, popoli afflitti non solo per le specifiche condizioni territoriali, ma spesso oppressi dallo sfruttamento sostenuto dal consumismo dell’occidente.

Ecologia Integrale, questo il titolo che abbraccia i molteplici punti di osservazione del nuovo stile di vita che la Laudato Sì porta tra la gente, nelle case, negli ambiti lavorativi e fortemente nelle parrocchie, dove la preghiera e la lode a Dio non può… non dovrebbe mescolarsi a modalità e gestione amministrativa inconsapevole delle conseguenze sulle terre dei poveri del mondo. Osservare per Valutare ed Agire è il motto degli Animatori formati in seno al Movimento Laudato Sì, parole legate sempre da una forte spiritualità del cammino. Il richiamo alla conversione ecologica è sempre più forte, il Creato attende nuovi e appassionati animatori, ognuno si senta chiamato.

6
Cuore Amazzonico

PASTORAL DE LA TIERRA - YURIMAGUAS - PERÙ

L’associazione “Pastoral de la Tierra” è un’area della pastorale sociale del Vicariato Apostolico di Yurimaguas (Regione Loreto e San Martin) in Perù, la cui missione è quella di accompagnare le famiglie e le comunità rurali, rivierasche e indigene di questo vasto territorio amazzonico, con proposte che generano contesti di vita dignitosi, nel rispetto dei diritti e del benessere nei territori dove abitano, facendo buon uso e una corretta gestione dei suoli, delle foreste, delle fonti idriche, che sono vitali per il loro “ben vivere” e assumendo la difesa dei diritti territoriali e ambientali.

Delle 900 comunità complessive che compongono il territorio del Vicariato Apostolico di Yurimaguas, la Pastorale della Terra riesce ad occuparsi per ora solo di un piccolo gruppo di esse, 74 comunità, che costituiscono circa l’8,2% del totale. Ciò è dovuto soprattutto alle enormi distanze del territorio del Vicariato di Yurimaguas e ai costi molto elevati per raggiungere tante di esse. L’attenzione è posta nei settori dell’agricoltura, della sanificazione del territorio, dell’ambiente (rimboschimento, recupero delle risorse idriche, gestione forestale) e della difesa dei diritti (consulenza legale).

La Pastoral de la Tierra cura soprattutto la formazione dei nuovi leader locali per un’agricoltura di sussistenza sostenibile; leader che a loro volta si impegneranno a trasmettere queste loro conoscenze acquisite alle proprie comunità di provenienza, promuovendo in tal modo sia una nuova economia sociale e ambientale. Obiettivo finale da raggiungere è l’autosufficienza delle popolazioni che avranno imparato a prendersi cura dei suoli nel rispetto della foresta.

Suor Lucero Guillen Cornejo, collaboratrice di padre Mario Bartolini a Barrabquita, è la Responsabile della Pastorale della Terra per l’intero Vicariato Apostolico di Yurimaguas.

TEATRO DELLA SOLIDARIETÀ ODV

Il Teatro della Solidarietà OdV è una associazione di volontariato unica nel suo genere che si occupa di raccogliere fondi a scopo benefico.

La nostre migliori Rappresentazioni le abbiamo fatte lontano dai riflettori; accanto ai ragazzi delle comunità di recupero per le tossicodipendenze, vicino agli anziani delle Case di Riposo, insieme alle popolazioni colpite dal terremoto, al fianco delle donne nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.

Quest’anno, grazie a questa collaborazione con Cuore Amazzonico, ci poniamo anche accanto alle popolazioni della foresta amazzonica peruviana e alla loro lotta per la preservazione del loro ambiente e quindi anche per la salute del pianeta.

In questi anni ci hanno sostenuto personaggi dello spettacolo come Michele Peora, Giorgio Verducci, Nand Timoteo, Massimo Lopez, La Mabo Band, natasha Stefanenko e molti altri.

Non è mancata una lettera di encomio dell’allora presidente della repubblica Giorgio Napolitano.

Tirando le somme di dieci anni di attività, possiamo definirci soddisfatti dei risultati ottenuti, anche se la strada è ancora lunga. Il teatro della solidarietà è “il Teatro oltre il Teatro”.

7
Cuore Amazzonico

Due splendide performance teatrali per l’Amazzonia

presso il teatro dell’Iride di Petritoli e la sala John Lennon di Grottazzolina

Entrambe le serate sono state aperte da brevi interventi di saluto da parte dell’Assessore per la Cultura di Petritoli, Daniela De Carolis e dal Sindaco di Grottazzolina Alberto Antognozzi, che hanno dato il benvenuto ai presenti e ringraziato il gruppo teatrale, per la loro disponibilità nelle rispettive serate di beneficenza. In entrambe le occasioni hanno poi preso la parola i responsabili della rete Cuore Amazzonico: Katia Fabiani per Legambiete, Annamaria Bozzi per il Circolo Laudato Sì e Franco Pignotti per l’Associazione missionaria ALOE di Fermo, presentando sia la figura di padre Mario Bartolini che il progetto per cui vengono raccolti i fondi e che consiste nel tentativo di salvaguardare il territorio forestale tramite una migliore formazione per una agricoltura sostenibile da parte degli indigeni e soprattutto il recupero dei territori, già danneggiati, tramite la riforestazione, il ripiantare alberi insomma, ad un costo, puramente indicativo, di tre euro per ogni nuovo albero.

Due splendide performance, domenica pomeriggio 26 Marzo, presso il Teatro dell’Iride di Petritoli, e Sabato 6 Maggio 2023 presso la Sala John Lennon di Grottazolina, da parte della compagnia teatrale “Teatro della solidarietà” di Porto Sant’Elpidio con la loro commedia “La realtà è pegghio de la fantasia”, scritta da Lucia Lupi che ne è anche una delle interpreti. Commedia tutta giocata su una esilarante serie di equivoci incrociati, che si accavallano uno sull’altro senza tregua, e che toccano tutte le persone adulte di una famiglia bislacca e delle loro frequentazioni, dove l’unica persona di buon senso è di fatti una semplice ragazzina che si rifugia in maniera spasmodica nello studio scolastico per non rischiare di diventare, da grande, come quegli adulti che la circondano, perché, come recita appunto il titolo, la realtà è peggio della fantasia

Il tutto condito da un linguaggio dialettale fitto di espressioni tipiche del nostro comune modo di esprimerci. Una ora e mezza di puro godimento e allegria da parte del numeroso pubblico intervenuto, un centinaio di persone ogni volta, nella cornice del piccolo bijoux rappresentato dal bellissimo Teatro dell’Iride o nell’ampia e comoda sala John Lennon. Il gruppo “Teatro della solidarietà” di Porto sant’Elpidio, è una associazione di volontariato che fa teatro a servizio di altre associazioni di volontariato.

Queste rappresentazioni teatrali sono state organizzate infatti dalla rete di associazioni di volontariato del territorio fermano, denominata “Cuore amazzonico”, con la finalità di sensibilizzare e di raccogliere fondi per un progetto di carattere ambientale, “Alberi per l’Amazzonia”.

La risposta della gente intervenuta è stata, anche da questo punto di vista, molto generosa. Con il ricavato delle offerte raccolte in entrambe le serate infatti, avremo la possibilità di aiutare padre Mario Bartolini e i suoi collaboratori, a ripiantare ben 295 alberi in Amazzonia, per una spesa indicativa di 3,00 euro per ogni albero. Le quattro associazioni di Cuore Amazzonico, ringraziano sentitamente i Comuni di Petritoli e Grottazzolina per la concessione gratuita dei teatre, la Compagnia teatrale per la disponibilità della loro performance e la gente intervenuta per la generosità dimostrata.

“Chi volesse approfondire la conoscenza del progetto “Alberi per l’Amazzonia” e intendesse contribuire ad esso, può andare sulla pagina web dell’associazione missionaria www.aloemission.org , in particolare al link https://www.aloemission.org/ alberi-per-lamazzonia/

8
Franco Pignotti
Cuore Amazzonico

ALOE è questo: missione!

Messaggio di padre Beppe Svanera, missionario della Consolata in Colombia, ora in Italia, cofondatore dell’associazione ALOE !

Carissimi

Mi immagino siate in forma per la camminata di domani. Piacerebbe anche a me accompagnarvi ma ... non ci sono ancora le condizioni.

Mi fa un immenso piacere sapere che avete portato avanti questa iniziativa come tante altre attività missionarie perché la missione continua e vale la pena proporla in particolare ai giovani e alle famiglie. Qui e in qualsiasi parte del mondo.

ALOE è questo: missione! Oggi e sempre. Un cordiale saluto a voi e a tutti i partecipanti alla marcia. Mi auguro di avere anch’io ancora una opportunità per accompagnarvi. Intanto vi ricordo con la preghiera.

BUONA MARCIA. BUONA MISSIONE!

La Marcia per la Pace è un pellegrinaggio!

Messaggio dalla SIRIA da parte di Abuna Jihad Youssef, abate del Monastero di Deir Mar Musa dopo la scomparsa di padre Paolo dall’Oglio.

L’amicizia di Aloe con Mar Musa è iniziata nell’anno 2000 e Abuna Jihad è stato più volte a Fermo.

Cari amici, fratelli e sorelle, Pace a voi!

Il vangelo ci invita a camminare nella luce finché abbiamo la luce. Gesù dice: “Io sto lavorando e il Padre mio lavora!” Anche noi siamo invitati a camminare e a lavorare finché è giorno, finché c’è luce. Approfittiamo del fatto che siamo insieme per camminare per la Pace. L’ho detto l’altra volta e lo dirò ancora oggi: camminare per la Pace, la marcia per la Pace è un Pellegrinaggio, quindi è una partenza e una strada da fare insieme nelle difficoltà, nella stanchezza, ma anche nella gioia che ci unisce e nelle speranze attese, finché arriviamo ad un punto. Ma l’arrivo non è la cosa più importante, la cosa più importante è il camminare insieme. Questo pellegrinaggio è importate in sé. E bisogna farlo convinti, bisogna farlo per amore, non per qualsiasi altro motivo, non per vanto, non per pretesa, non abbiamo nessuna pretesa. Camminare per la Pace vuol dire fare un atto di solidarietà, lavorare perché altri possano godere del nostro lavoro. Prepariamo la terra per coloro che verranno dopo. Desideriamo comunque ardentemente raccogliere noi i frutti del nostro lavoro, ma se non sarà così, se non riusciremo a vedere i frutti del nostro lavoro, non ci dobbiamo scoraggiare. Lavoriamo comunque, non molliamo, adiamo avanti, stiamo insieme. Ridiamo, speriamo riflettiamo, preghiamo.

Vi saluto dalla Siria, dal Monastero di Mar Musa, dove anche qui abbiamo l’orizzonte davanti ai nostri occhi e vogliamo sempre andare avanti, mano nella mano nella quotidianetà, nelle cose piccole, più semplici. Il Signore benedica i vostri passi, custodisca i vostri pensieri, vi illumini e vi dia idee buone, idee di gratuità, di misericordia, di amicizia. Coltiviamo l’amicizia. Vivere insieme in amicizia e camminare insieme in amicizia salverà il mondo.

Cerchiamo di fare di questa Marcia per la Pace, un ponte, una testimonianza per quelle persone che ne avranno notizia. Quante persone sapranno della vostra Marcia per la Pace? Oltre a voi quanti saranno quelli che ne sono informati? Non lo sappiamo, saranno anche poche persone, ma non importa. Anche se siamo pochi, siamo convinti; anche se siamo fragili, siamo decisi. Decidiamo in radicalità di scegliere il bene, di lavorare per la Pace e sempre per la Pace. Pace a voi!

Fratel Jihad Youssef

Siria
9 La marcia internazionale

Una Marcia ispirata all’enciclica “Laudato Sì”

Messaggio ai partecipanti alla 19ma Marcia per la Solidarietà Smerillo Montefalcone, da parte di p. ANGELO PALERI dallo ZAMBIA.

La missione francescana dello Zambia è stata da sempre molto legata a Fermo.

Carissimi amici, un caro saluto dallo Zambia, terra evangelizzata dal venerabile mons. Francesco Mazzieri, frate minore conventuale, partito nel 1930 dalla parrocchia di s. Francesco a Fermo, di cui era parroco. Dopo 4 anni un giovane della medesima parrocchia, p. Nicola Agnozzi, lo raggiunse in missione, collaborando nell’evangelizzazione di queste popolazioni, divenendo suo vescovo ausiliare nel 1962 e suo successore alla guida della diocesi (dal 1966 al 1975). Insieme a loro altri missionari (frati conventuali e laici) vi hanno dedicato le loro energie, tra i quali p. Giuseppe Verdicchio di Mogliano (morto nel 2018) ed i coniugi Pignotti, legando così ‘a doppia mandata’ l’arcidiocesi di Fermo con la missione dei frati minori conventuali in Zambia.

Anche quest’anno vi ritrovate insieme per camminare in mezzo alla natura, in una zona che mantiene vivo il ricordo dello stesso s. Francesco d’Assisi, come in tantissimi paesi marchigiani. Durante questa vostra Marcia per la Solidarietà voi sperimentate quanto papa Francesco ricorda a tutti nella “Laudato sii”: “Essendo stati creati dallo stesso Padre, noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge ad un rispetto sacro, amorevole e umile” (n. 89). Ma il Santo Padre ci ammonisce anche che “non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura, se nello stesso tempo nel cuore non c’è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani. È evidente l’incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito. Ciò mette a rischio il senso della lotta per l’ambiente. Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature, s. Francesco aggiunga: «Laudato sii, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore». Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società” (n. 91).

Ed ancora: “Tutti noi esseri umani siamo uniti come fratelli e sorelle in un meraviglioso pellegrinaggio, legati dall’amore che Dio ha per ciascuna delle sue creature e che ci unisce anche tra noi, con tenero affetto, a fratello sole, a sorella luna, a fratello fiume ed a madre terra” (n. 92).

Vi auguro che tali sentimenti di solidarietà verso il creato e verso i vostri fratelli umani (sia vicini che quanti vivono a migliaia di chilometri di distanza) vi animino durante questa marcia ed in ogni istante della vostra vita. Pace e Bene.

Zambia 10 La marcia internazionale

Continuiamo a costruire insieme un mondo solidale

Messaggio di Suor Lucero Guillen Cornejo, collaboratrice di Padre Mario Bartolini, nella missione di Barranquita e nella Vicaria Apostolica di Yurimaguas, nella foresta amazzonica del PERÙ

Barranquita, 24 Giugno 2023

Carissimi amici e amiche di Aloe

Un altro presente e un altro futuro sono possibili se tutti noi ci uniamo nella difesa, nella cura e nella protezione di Madre Natura, che è la Casa Comune per eccellenza di tutte le persone e di tutti i popoli.

La vita di tutte le persone è strettamente correlata alla natura e all’ambiente. La vita umana non cammina da sola. La piattaforma ai suoi piedi è la natura, la stessa che parla nelle malattie, nelle situazioni di povertà e di miseria per tanti gruppi umani, nelle migrazioni e in tanti altri mali che possono ferirci ma che devono anche indurci ad un forte impegno.

Dall’Amazzonia dobbiamo dire che questo vasto territorio continua ad essere maltrattato:

- per la deforestazione che non si ferma;

- a causa della contaminazione delle acque dei fiumi, dei torrenti, degli stagni e dei laghi;

- per l’aumento e l’implementazione di progetti estrattivi di idrocarburi, gas, miniere;

- per le monocolture;

- per il mercato del carbone che sta iniziando ad emergere senza che le comunità locali sappiano di cosa si tratta.

L’Amazzonia deve essere salvata, non solo dalle azioni degli amazzonici e degli attivisti ambientali, ma da tutti i cittadini del mondo. Tutti dovrebbero sapere che l’Amazzonia con le sue foreste e la sua biodiversità sono molto importanti per stabilizzare il clima globale. Abbiamo la grande responsabilità di salvare ciò che resta dell’Amazzonia affinché continui a funzionare per il bene dell’intero pianeta.

Un caro saluto dall’Amazzonia peruviana a voi che oggi siete in cammino per testimoniare la solidarietà tra i popoli e con l’ambiente.

11
Lucero Guillen Cornejo, missionaria
La marcia internazionale
Perù

È necessario ricostruire

Messaggio

di padre Mario Bartolini, missionario passionista originario di Roccafluvione, dalla sua missione di Barranquita, nella foresta amazzonica peruviana

Carissimo Franco, un sincero saluto a te ed a tutti i soci di Aloe. Un breve pensiero a tutti quelli che partecipano alla Marcia nel giorno 25 di Giugno, da parte di un sacerdote passionista, il P. Mario Bartolini cp, originario di Valcinante di Roccafluvione (AP), il quale dal mese di Marzo del 1978 ad oggi, svolge il suo ministero sacerdotale nel Vicariato Apostolico di Yurimaguas, in particolare nel centro di missione di Barranquita.

UN SALUTO SPECIALE A TUTTI VOI, FRATELLI E SORELLE IN CRISTO GESÚ.

La nostra Madre terra é stata affidata da Dio all´uomo per “coltivarla” e “custodirla”.

L´essere umano non é “il signore della terra”, ma è solo “l´amministratore” di questo dono che Dio gli ha fatto.

Quando si pretende giustificare, per “il così chiamato sviluppo”, la distruzione sistematica degli eco-sistemi naturali, l´essere umano sta distruggendo il proprio futuro e sta operando da “assassino” delle differenti forme di vita sulla terra.

Nonostante le manifestazioni del cambio climatico, quelli che detengono il potere economico, al servizio del benessere di una minoranza, che si burla del medio ambiente, degli indigeni ecc., spingono i governi da loro condizionati, a tollerare la deforestazione: in Brasile, sotto il passato governo e anche in Perú. E’ necessario ricostruire “l´armonia dell’ essere umano con la madre terra”. Promuovere “la riforestazione” é l´impegno più urgente che la Madre Terra ci chiede per il bene della umanità. Mettiamo mano all’ opera!

Perù
Grazie
12
La marcia internazionale
“l´armonia dell’essere umano con la Madre Terra”
Barranquita, 19 maggio 2023

Nel ricordo di Lucidio e delle minoranze da lui amate

Messaggio dal BANGLADESH, di p. Pierluigi Lupi, missionario saveriano amico di Lucidio Ceci di Montegiorgio, che segue il progetto scuola che Aloe sostiene ancora, anche dopo la scomparsa di Lucidio

Bangladesh, 25 maggio 2023

ANCHE NOI VOGLIAMO UN MONDO CHE RESPIRI PACE E DIA SPERANZA

Amici ed amiche dell’Associazione ALOE, speriamo e preghiamo che stiate tutti bene.

Iniziamo con una buona notizia: da gennaio, inizio anno scolastico, tutto è tornato normale: classi, esami, esercitazioni; niente più chiusure, niente più posticipi … e ne siamo contenti.

La seconda notizia è meno bella e riguarda non tanto i nostri studi, quanto la vita nei nostri villaggi dove da mesi è in corso una operazione di militari e di polizia, causa le attività antigovernative di alcuni piccoli gruppi di guerriglia che chiedono maggiore autonomia per le minoranze etniche. A questi gruppi si sono uniti anche alcuni gruppi di giovani radicali islamici …. Tutta la nostra regione del Bandarban resta chiusa agli esterni e gli spostamenti dei nostri, anche per portare i propri prodotti giù a valle ai mercati settimanali, sono controllati.

Il sogno di Lucidio Ceci di educarci e farci crescere per partecipare attivamente alla realizzazione di un futuro più giusto e dignitoso si è nuovamente spezzato … ma la sua determinazione resta con noi e ci spinge a percorrere difficili sentieri di giustizia e di pace. Con fraterna amicizia e riconoscenza

padre Pier Luigi Lupi

Ho appena iniziato.

C’è ancora tutto da fare!

Messaggio dalla TUNISIA di Erica Minnetti, cooperante internazionale, originaria di Petritoli (FM)

uon giorno Franco e Buon giorno carissimi tutti

Mi trovo in Tunisia in questo momento, anche se mi sarebbe piaciuto essere con voi oggi per questa camminata per la Pace.

Sono una cooperante. Sono stata una studentessa di Franco alle medie superiori e da qualche anno ormai lavoro nel mondo della cooperazione, con esperienze ormai di anni sia in Palestina che in Africa. Ora mi trovo in Tunisia perché sono impegnata in un progetto di sviluppo che si realizza però in Libia. In questo momento non è possibile lavorare direttamente in Libia e tutte le missioni italiane per la Libia operano da remoto dalla Tunisia.

Io sto lavorando in un progetto agricolo che consiste nella formazione professionale, capacity building, per aumentare le competenze locali e le dotazioni di macchinari, di serre, di materiali, ecc. Quindi, direi, un progetto piuttosto impegnativo considerando la situazione politica e generale della Libia, che non è semplice, in un contesto anzi molto complicato perché la gestione del potere politico è frammentata. Ci sono problemi di ogni tipo. È complicato avere dei referenti, complicato muoversi. Si tratta, come potete immaginare, di una grande sfida. Io ho appena iniziato! C’è ancora molto da fare!

Vi ringrazio per il vostro interessamento e sono con voi in questa vostra marcia nel segno della solidarietà. Un abbraccio a tutti. Buona camminata!

Tunisia 13
La marcia internazionale Bangladesh

Abbiamo iniziato come una famiglia, oggi siamo una associazione.

Messaggio dal BRASILE di Tommaso Lombardi ed Elaine Elamid, famiglia missionaria che vive ed opera a Manaus, capitale dello stato brasiliano di Alto Amazonas

Un saluto a tutti voi, camminato-

ri e sognatori di Pace!

Che felicità poter stare qui con voi oggi, condividere questa marcia e le finalitá che ci uniscono: PACE, GIUSTIZIA, DIGNITÀ per tutte le genti! Uniti e in sintonia con la nostra vita e con il mondo. Noi qui da Manaus, facendo la nostra parte per i bambini e adolescenti piú esposti ai rischi; molti di loro nelle strade cercando di sopravvivere ed esponendosi ai rischi del lavoro infantile, e molti altri, della periferia.

Il nostro servizio é “Accogliere”. Io ed Elaine, inizialmente, abbiamo aperto la nostra casa per dare una opportunitá ai ragazzi che vivevano in strada. Poi abbiamo iniziato a cercarli e a conoscere meglio questi bambini e adolescenti che vivevano o lavoravano nelle strade di Manaus, per capire la loro vita, visitare le loro famiglie e vedere come poter contribuire a cambiare questa realtá.

La cosa che ci ha colpito molto, non é stata tanto la povertá economica, quanto la mancanza di dignitá che queste persone vivono, un sub mondo che li rende invisibili e le convince che é giusto ed accettabile che “LORO” non abbiano gli stessi diritti degli altri o le stesse possibilitá di sognare! Una situazione in cui le bambine sono usate come oggetti, cosa che le stesse mamme, come in un ciclo senza fine, permettono! Dove la vita e morte sono messe in gioco tutti i giorni, da bambini e giovani che entrano nel traffico delle droghe con le sue regole, molte volte unica opzione per sopravvivere! Davanti a tutte queste situazioni, ci sentiamo di camminare insieme a voi, uniti in questo sogno di un mondo “dove nessuno vale meno”.

Ricordo bene all’inizio, quando passavo con la mia auto sopra il ponte dove quei bambini avrebbero passato la notte, quasi non distinguendosi dall´immondizia e dai topi. Mentre io andavo verso la mia casa pulita, il mio letto! E questo mi faceva prepotentemente pensare che non avrei più potuto sentirmi un “uomo” degno di avere i miei pensieri e i miei ideali, solo parlandone, e non facendo “il mio possibile” per cambiare quella situazione! Non mi sentivo più degno di parlare di Dio; “Dio” stava lì con loro, stava gridando disperato, non aveva solo bisogno di un bicchiere di acqua, quasi non credeva piú nella vita! A volte andavamo per stare

con loro, pregare con loro, e anche se erano storditi dalla droga e dalla fame, loro mi insegnavano quella verità misteriosa della preghiera, sentivo molto forte la presena di Dio. Abbiamo iniziato come una famiglia, oggi siamo una associazione. Abbiamo un motto che dice: “Tu lasceresti tuo figlio vivere in strada? No? Neanche noi!” Partendo da questo concetto, sapendo che la famiglia, lo Stato e la società sono responsabili per i bambini e gli adolescenti, noi come membri di questa società non possiamo sentirci esclusi da questa responsabilitá, che è anche mia, è anche nostra! Per questo vogliamo marciare anche noi, come voi oggi, per la solidarietà.

Un grande abbraccio a tutti voi, da Manaus!!!

Tommaso e Elaine

Brasile 14
La marcia internazionale

Testimonianza di un giovane esule nicaraguense in Salvador.

Messaggio inviatoci da Roberto Pecci, cooperante internazionale originario di Montegiorgio (FM) che opera in SALVADOR, anche in favore dei profughi politici provenienti dal NICARAGUA. Il messaggio è di un profugo politico del Nicaragua!

Carissime amiche ed amici della Marcia per la Solidarietà, sono un giovane nicaraguense esule politico in El Salvador. Sono fuggito dal Nicaragua dopo la repressione ed il massacro – 362 persone uccise, di cui la maggioranza adolescenti e giovani – che la dittatura Ortega-Murillo ha esercitato nei mesi di aprile, maggio, giugno del 2018, durante la nostra Ribellione Civile e nonviolenta, per reinstaurare la nostra democrazia confiscata dal regime. Ho dovuto abbandonare la famiglia, gli amici, gli studi ed i luoghi a me cari per poter salvare la vita o per non finire in prigione.

Voglio ricordare che il Regime Ortega-Murillo é stato accusato, da parte della Commissione dei Diritti Umani della ONU, di aver perpetrato delitti di lesa umanità, di cui prima o poi dovrà dare conto ai Tribunali internazionali Mi dà animo ed allegria sapere che ci sono tante manifestazioni e marce in qualsiasi parte del mondo che hanno come motivo la Pace e la Solidarietà fra i popoli. La vostra é una di queste marce che ci ricorda che l´unica strada per un Mondo Migliore deve avere come obiettivo la Solidarietà e la Cooperazione fra i popoli in un rapporto paritario, rispettando le specificità culturali di ogni popolo. Noi nicaraguensi, pur in condizioni estremamente difficili , sia nel paese come nell´esilio, continuiamo a lottare in maniera civile per ridarci una democrazia in libertà e giustizia. Questa vostra iniziativa della Marcia per la Solidarietà e’ per noi “una boccata di aria fresca” che ci spinge a continuare il nostro cammino di riconquista di una Patria Libera ed Inclusiva.

Grazie per questo vostro gesto di solidarietà e, seppur ci divide un grande spazio fisico, ci uniscono gli stessi valori di Pace, Giustizia, Uguaglianza, Democrazia , Rispetto dei Diritti Umani. Con amicizia

Un giovane esule nicaraguense

Nicaragua
La marcia internazionale

Qui da noi i più poveri e i più deboli, sono i disabili a cui nessuno pensa!

Messaggio dal TOGO di Suor Luciana Maulo, missionaria delle suore di San Gaetano, originaria di Montegranaro (FM)

Fiatà, 31 maggio 2023

« … voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani….ma in tutte le maniere vi ha mostrato che i ´deboli` si devono soccorrere … d’altra parte il Signore dice: si è più beati nel dare che nel ricevere »

(At,20)

Ho pensato a voi leggendo questa Parola di Dio! A voi che state facendo la «Marcia per la Solidarietà». Voi che lavorate incessantemente per provvedere il necessario alle vostre famiglie, specialmente ora che è più difficile vivere! Ma se voi siete a questa iniziaiva, è perchè non dimenticate i «deboli».

I «deboli» in questo caso sono i più poveri delle varie Missoni nel Mondo con le quali ALOE è i collegamento. Tra queste c’e’ anche la Missione del Togo delle Suore di S. Gaetano. Qui da noi i poveri più deboli, sono i disabili a cui nessuno pensa in Togo. Qui il Centro «CRISF», che molti di voi gia’

conoscono, accoglie e raduna questi disabili in una scuola specializzata poiche’ molti di questi bimbi e adolescenti non riescono a seguire gli altri alunni nelle scuole normali. Cosi’ facendo, li aiutiamo ad arrivare al livello degli altri, magari con più tempo, e inserirli poi nel mondo del lavoro e della produzione.

Pensiamo, secondo le capacità di ognuno, ad insegnare loro a produrre verdure, legumi, il lavoro nei campi, produzioni varie e semplici, possibili anche ai più disabili, per farli sentire utili e indipendenti per vivere.

Avremmo bisogno di alloggiarli qui vicino perchè andare a casa ogni giorno è difficile per la disabilità e per la spesa dello spostamento. Dovremmo costruire delle semplici stanzette per loro in un terreno vicino ancora da comperare. Avremmo anche bisogno di attrezzature e strumenti, sia pure molto semplici; materiale didattico ecc. Se potete, dateci una piccola mano e faremo felici i tanti disabili presenti in questa zona.

Grazie Amici ! Ora vi lascio proseguire la vostra bella Marcia di Solidarietà.

BUON CAMMINO CON DIO E CON I FRATELLI !

Suor Luciana Maulo

C
La marcia internazionale Togo

Un senso di estrema piccolezza dell’essere umano di fronte alla maestosità della natura.

Messaggio dalla BOLIVIA, sulla Cordilliera delle Ande, da parte di Martina Luchi e Sirio Cingolani, Volontari internazionali originari di Civitanova Marche MC)

Araca, 9 Giugno 2023

Ciao a tutti gli amici della marcia solidale!

L’anno scorso vi abbiamo mandato un messaggio dal Sudan, quest’anno vi scriviamo dalla Bolivia; siamo Sirio e Martina una coppia che vive in mezzo alle Ande da dicembre 2022. Stiamo portando avanti un progetto di accompagnamento alla popolazione di questa remota zona della Bolivia.

Facciamo un quadro del contesto in cui viviamo giusto per dare un po’ un’idea dei paesaggi e lo scenario culturale di questo angolo di mondo.

Noi ci troviamo precisamente nella Valle di Araca, in linea d’aria a 70 km da La Paz ma distanti 6 ore in termini di tempo. Questo vi lascia intuire quanto sia arduo raggiungere il posto dove viviamo, in cui l’asfalto non esiste. Viviamo in una vasta zona che va dai 4.500 mt alla parte più bassa che è 2.700 mt; nello specifico noi siamo a 3.900 mt.

L’adattamento iniziale richiede un tempo più o meno lungo perché il fisico si possa acclimatare a queste condizioni di pressione e scarsità di ossigeno (personalmente io ci ho messo diverse settimane, ma nella norma in una settimana ci si abitua).

Quando si arriva qui, dopo aver oltrepassato un passo di montagna a 5.200 mt, l’impressione che si ha è quella di trovarsi in un posto dimenticato dalla civilizzazione ... il contorno naturale è unico perchè intorno si vedono le cime più alte della Cordillera boliviana dove su tutti svetta il monte Illimani con i suoi 6.438 mt di altitudine. Tutto questo dà un senso di estrema piccolezza dell’essere umano di fronte alla maestosità della natura.

La gente è caratterizzata da persone temprate dalle dure condizioni climatiche in cui sono chiamate a vivere e dalle poche aspettative di una vita diversa da quella che da secoli stanno vivendo. Ma non per questo è gente meno accogliente con noi forestieri. La maggior parte degli uomini sono minatori, lavorano in miniere di stagno o oro, mentre le donne sono principalmente contadine e si dedicano alla coltura di una specie di patata dolce americana.

Qui in Bolivia siamo impegnati su tre fronti.

Il primo riguarda la consegna viveri a famiglie più disagiate, ad anziani soli e bimbi orfani o persone disabili. Distribuiamo pasta, riso, farina, zucchero ed olio una volta al mese in segno di solidarietà a circa 100 persone in 20 comunità. Spesso ci imbattiamo in situazioni molto critiche, persone che vivono in condizioni economiche, famigliari ed igieniche disastrose e cerchiamo di dare una mano anche insieme ai servizi sociali segnalando i casi più gravi.

Il secondo campo è quello dei progetti che ci vengono chiesti da parte delle comunità, di solito si tratta di impianti di irrigazione o per l’acqua potabile, oppure rifacimento di strutture per la scuola. Il nostro compito è quello di raccogliere le richieste ed inviarle in Italia per vedere la fattibilità del progetto e come finanziare la manodopera. Si cerca sempre di appoggiarli, ma in collaborazione con le persone dei villaggi stessi, in modo da coinvolgerli e responsabilizzarli il più possibile.

L’ultimo raggio di azione è la mattina nelle scuole dove siamo impegnati in progetti educativi e di lingua inglese alle medie e superiori. All’inizio è stata molto dura introdursi e guadagnare l’attenzione dei ragazzi perché erano tanto chiusi, timorosi e timidi, ma stiamo e stanno facendo grandi passi avanti. Lavoriamo molto in forma ludica facendo leva sulla loro creatività e sul loro senso di comunità e gruppo, che per le popolazioni Aymara è molto forte.

In passato abbiamo lavorato molto in Africa, oggi siamo in Sud America, domani non sappiamo ma sappiamo per certo che continueremo a svolgere questo lavoro di cooperazione con la stessa gioia, entusiasmo e dedizione che ci hanno accompagnati dal primo giorno.

Un caro saluto dalle Ande ai Sibillini da noi e da tutti i nostri piccoli grandi amici boliviani.

Martina e Sirio

17
La marcia internazionale Bolivia

Grazie di farmi sentire accompagnata dalla mia comunità di origine.

Messaggio dalla BOLIVIA da parte di Ermelinda Sergolini, originaria di Mogliano (MC) e missionaria, ormai da tanti anni, prima in Argentina ed ora in Bolivia.

Montero, 29 Maggio 2023

Carissimi amici di Aloe eccomi a voi prima che il tempo voli via. Nuovamente grazie per questa opportunità di sentirmi accompagnata dalla mia archidiocesi e da ognuno di voi. Qui tutto abbastanza bene in questo tempo che ci ha visto impegnate in diversi momenti, sia di apostolato sia di aiuto concreto a varie famiglie attraverso il nostro centro pastorale e il centro di promozione integrale “Padre Kolbe Arcobaleno della gioia”. Da febbraio abbiamo riniziato la preparazione ai sacramenti: quest’anno abbiamo quasi 150 bambini di prima comunione e 115 ragazzi della cresima. Nel mese di aprile siamo state impegnate con le varie celebrazioni della settimana santa, la via crucis nel tempo della quaresima, nei vari quartieri che fanno riferimento al nostro centro. Anche qui il mese di Maggio é dedicato alla Madonna e pertanto stiamo pregando il rosario nelle varie zone ed anche qui nella nostra cappella. Il centro sociale continua ad accogliere i nostri bimbi e ragazzi sia per il dopo scuola, sia per lezioni di computer o di robotica. Ultimamente hanno partecipato ad una fiera che ogni anno si organiza con la partecipazione di vari espositori. Ogni mese si distribuisce una borsa alimenti a circa 100

famiglie. Ciò che piú ci sta a cuore é la formazione integrale di ogni famiglia, di ogni bimbo e di ogni ragazzo. La nostra situazione politica non é delle migliori; sempre piú si profila una dittatura. In questo tempo la mancanza di denaro ha creato molti disagi e le persone hanno paura che la situazione precipiti e vi sia una grande inflazione. Anche qui, come in tutte le parti del mondo, la política non é proiettata verso il servizio ma verso il potere che acceca.

Ad ognuno di voi assicuro la mia preghiera e conto su quella di ognuno di voi.

Vi presento due piccoli progetti che in questo momento ci stanno a cuore:

A) Progetto “Ripara la mia Chiesa” (La nostra Chiesa ha bisogno di essere restaurata sopratutto imbiancata e risistemato il sistema di audio). Il totale della spesa é di 4.500,00 Euro.

B) Progetto sistemazione bagni per un costo di 2.500,00 Euro.

Ogni goccia serve per poter continuare la nostra missione in questa terra. Le porte sono sempre aperte per coloro che vorrebbero venire a fare qualche lavoro.

Buona Marcia. Vi ricordo con affetto

Ermelinda
La marcia internazionale Bolivia

il popolo siriano

Messaggio dalla TURCHIA da parte di Davide Amurri, cooperante internazionale originario di Petritoli (FM), impegnato per i profughi siriani!

Caro Franco, Quando leggerai queste parole, saranno passati quasi quattro mesi da quando catastrofici terremoti hanno colpito il sud della Turchia e la Siria. I media italiani non parlano quasi più del terremoto. Ultimamente si è parlato di Turchia per la rielezione dell’uomo forte Erdogan per un altro mandato: il terremoto è stato usato insieme alla retorica anti rifugiati o “immigrati” siriani, per fini elettorali opposti dai contenenti. Il terremoto in Siria è dimenticato già da tempo, sembra non essere accaduto. Ma sarebbe più urgente che mai mantenere l’attenzione sul disastro e sui milioni di persone che già vivono una crisi decennale e le cui vite sono state gettate nel caos ancora più profondo in pochi secondi. Le statistiche dicono che più di 56.000 vite sono andate perse in pochi minuti. In Turchia largamente per incuria e avidità affarista, in Siria perché il terremoto ha colpito milioni di persone che già vivevano in alloggi di fortuna o fatiscenti dopo un decennio di guerra. Il 6 febbraio io ero qui nell’epicentro, ero tra gli sfollati, con la famiglia di mia moglie in visita da Beirut e dall’Austria. Per fortuna siamo rimasti solo scossi ma tutti interi. Ho già vissuto brutti momenti, ricordo i raid aerei su Gaza o l’esplosione di Beirut nel 2020, ma mai ho avuto così paura, anche se sono marchigiano e i terremoti non sono una novità.

Qui a Gaziantep lavoro con le Nazioni Unite a supporto delle organizzazioni umanitarie siriane e internazionali per portare aiuti e alleviare la sofferenza di quattro milioni e mezzo di persone nella Siria del nord-ovest, una parte del paese che è al di fuori del controllo del governo di Damasco. Gaziantep ospita una comunità di operatori umanitari turchi, siriani e internazionali. In molti abbiamo dovuto dormire negli uffici o in alloggi di emergenza perché le case erano danneggiate o inagibili per lunghe settimane. Un mio collega, fuggito anni fa dalla Siria nella città turca di Antakya – Antiochia in italiano - ha perso 35 familiari e la sua casa. Da inizio marzo, grazie a un accordo informale tra Damasco e le Nazioni Unite, abbiamo avuto il permesso di entrare e vedere con i nostri occhi la Siria. Non era mai accaduto

negli undici anni precedenti, come stipulato dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che autorizza l’aiuto umanitario transfrontaliero. Quando sono entrato la prima volta a fine marzo nella zona di Afrin sono rimasto colpito dai coraggiosi sforzi delle comunità locali e dei soccorritori, con gran parte delle macerie ormai rimosse. Ma ho anche visto che cos’è una crisi sopra una crisi, con molte persone sfollate e che vivono in tende e campi profughi da anni, con il 90 percento delle persone che aveva bisogno di aiuti umanitari per accedere almeno in parte ai servizi di base - salute, educazione, una casa - prima del terremoto. Ascoltando le loro storie in prima persona, abbiamo sentito soprattutto le loro richieste di assistenza alimentare, alloggi dignitosi, un lavoro per sostenere la famiglia. Le famiglie chiedono anche istruzione per i propri figli. Una madre a Idlib ha detto a un mio collega di aver utilizzato gli aiuti delle per acquistare l’accesso a Internet in modo che il loro bambino potesse continuare con a studiare online.

Ho visitato centri di sociali dedicati alle donne vulnerabili, una scuola, una clinica. E ho visto quanto è importante continuare a sostenere le comunità. E quanto non basti quello che facciamo, nemmeno lontanamente. Perché c’è bisogno di molto, di tutto. Ma soprattutto c’è bisogno di Pace per poter fare quello cui tutti aspiriamo, per poter lavorare duro, andare a scuola e costruirsi il futuro. I disastri improvvisi attirano l’attenzione globale, a causa dell’urgenza dei bisogni. Ma anche quando non fanno notizia, le crisi prolungate come la Siria sono troppo critiche e hanno un impatto su troppe vite per essere riposte in un angolo, dove non danno troppo fastidio.

Non dovrebbe essere necessario un disastro che accade una volta in un secolo per innescare il cambiamento, ma forse questo è accaduto. l nostro compito è sfruttare ogni occasione, per servire al meglio il popolo siriano, per servire tutti i popoli che aspirano alla pace. Abbiamo bisogno del tuo aiuto Franco, e di tutti voi che ascoltate queste parole.

Un caro saluto

Turchia 19
Davide
Il nostro compito
è sfruttare ogni occasione, per servire al meglio
La marcia internazionale

Prete e Antropologo in una parrocchia caleidoscopio di tante etnie diverse !

Messaggio dall’ECUADOR da parte di Fermin Sandoval, prete e antropologo ecuadoregno amico di Aloe. In Ecuador è stata per molti anni come missionaria Suor Angela Fratini originaria di Montefalcone Appennino.

Carissimi amici italiani che vi siete ritrovati oggi per la camminare insieme al mondo, sono Fermín, un prete dalla diocesi di Ibarra, al nord dall’Ecuador; ho cinquantadue anni e sono il secondo fratello di nove figli. Adesso faccio il parroco a San Pietro de la Carolina, una parrocchia tra le più povere della mia diocesi. È un posto bello, lungo il fiume Mira, sulla strada verso l’oceano Pacifico (Bahia di Ancón di Sardinas), pieno di gente provenienti da paesi, popoli ed etnie diverse: awa, spagnoli, negri, inglesi, tedeschi, ecc. Fino a venti anni fa la parrocchia era semplicemente un luogo di missione, dove hanno lavorato prima i missionari agostiniani, che avevano sviluppato un centro di raduno per catechisti; poi sono arrivate le suore comboniane che hanno iniziato una scuola materna ed elementare; dopo la loro partenza sono arrivati i gesuiti di Fe y Alegría. Grazie a Dio, la missione resta ancora in piedi ed ora è una parrocchia a me affidata.

La parrocchia è formata da diciannove comunità, tutte lontane del centro, che dista una ora e mezza di macchina da Ibarra, il capoluogo della diocesi. Ci sono trenta catechisti impegnati nella formazione dei battezzati e nella organizzazione comunitaria. Sul territorio ci sono realtà diverse molto interessanti, ognuna con la propria problematica. Ad esempio, la realtà del Caciquismo (i capi tradizionali indigeni); i tradizionalisti della liturgia preconciliare; i Testimone de Jehovah, gli Avventisti del settimo giorno, le Chiese Evangeliche, i Mormoni, i Vetero Cattolici. Non ci facciamo mancare niente!

La gente dei paesi di San Pietro de la Carolina ha tentato diversi modi per cercare di trovare un

vero sviluppo economico. Al tempo degli spagnoli c’è stata la pretesa di trovare una uscita verso il mare per sviluppare il commercio con Panama e poi con Europa, attraverso piantagioni di canna da zucchero, cotone, sfruttamento dei minerali, come l’oro nel fiume Guallupe. Ma tutto questo non è riuscito. Per una quarantina di anni ha poi funzionato una piccola linea ferroviaria, poi sparita anche essa, ma che ha generato un momento di crescita per l’agricoltura: guanabanas, fagioli, mandioca, papayas, ananas, bananas, ecc. Poi è arrivata la Ruta del Sole, una strada per la spiaggia di Las Peñas de Esmeraldas per il tentativo di sviluppare il turismo ma che non riesce a stabilire posti per offrire servizi che favoriscano la gente dei paesi. Adesso, ci sono gli affari dell’aziende minerarie per iniziare l’estrazione del rame, argento ed oro. Prima lo sfruttamento artigianale dell’oro era illegale, poi sono arrivati gli affari delle multinazionali e ora tutti sono in attesa del lavoro nelle miniere.

Sono costretto a stare sempre in movimento. I miei abitano a quattro ore e mezza di macchina e provo a far loro visita ogni settimana. Tengo delle lezioni in Seminario ad Ibarra sull’Antropologia Culturale per conoscere le tradizioni dei popoli andini, sulla Morale e anche sulla lingua italiana. Poi passo tutto il tempo nella parrocchia, per celebrare l’Eucaristia, partecipare alla Lectio Divina, visitare le famiglie … insomma tutto quello che serve per mettere a posto una parrocchia, che ha bisogno di molto lavoro perché la religiosità popolare è molto vivace, ma il battesimo è solo formale e manca in tutte gli ambiti un vero impegno per vivere la Fede. Ecco come vedete siamo anche noi in cammino, come fate voi simbolicamente oggi.

Un grande abbraccio a tutti voi con la speranza di camminare insieme per qualche collaborazione anche per il futuro.

Ecuador 20
La marcia internazionale

“IL VECCHIO E IL GIOVANE” … due Missionari

provenienti dall’Argentina e dal Benin

Celebrazione liturgica presieduta da padre Giampiero Cognigni, giovane missionario cappuccino originario di Fermo da appena tre anni in Benin e concelebrata da Padre Italo Conti, prete fidei donum originario di Montottone con alle spalle ben 37 anni di missione in Argentina: “Il vecchio e il bambino” … come missionari!

Dopo un pranzo frugale consumato all’ombra del Giardino Tronelli, uno dei più panoramici affacci sui Sibillini, siamo in attesa dei celebranti per la messa di chiusura alla marcia come da tradizione. Ci spostiamo nel loggiato in fondo al giardino già predisposto con sedie ed altare. Gaetano Marini, promoter dell’evento nel suo nascere, con alcuni componenti di una improvvisata schola cantorum intona già un “gloria”. Comincia la concelebrazione che ha il suo momento più atteso nell’omelia quando prende la parola il missionario più anziano e attualmente ospite nel seminario fermano. Don Italo Conti è stato per quasi quaranta anni in Argentina e nel suo italiano viziato da quella lunga permanenza, trasmette ancora fresco e prorompente il suo entusiasmo per la missione. Cosa rimane dei molteplici ricordi nella mente di un prete di quegli anni di estenuante servizio nel portare il Vangelo, nel creare strutture di promozione umana, dei pericoli, degli estenuanti viaggi? Ci rende partecipi di ciò che più gli sta a cuore ed è questo: non tanto ciò che ha dato ma quello che ha ricevuto! Ci racconta uno dei momenti più difficili della sua missione. Quando all’estremo delle sue forze per una peritonite acuta e un tumore intestinale stava in pericolo di morte. Al risveglio dall’operazione d’urgenza, si ritrovò circondato da un numerosissimo numero di giovani venuti da più di 300 km di distanza per fare un turno di assistenza al loro “padresito” affrontando un viaggio su strade sterrate con l’aiuto solo di prestiti ottenuti dall loro comunità, Santiago del Estero. Ne consegue l’ammirazione e le domande dei dottori sul perché di tanta venerazione per un prete venuto da lontano. Segno evidente che aveva donato tutto a loro, la sua vita, le sue risorse. Ora questi ricambiavano come potevano fiutando il pericolo che aveva corso. E dal dottore che lo aveva salvato quando tornò a trovarlo in senso di profonda gratitudine si sentì dire: “Io ti ho salvato la vita, ma tu sei stato l’occasione per ritornare a Dio, l’esempio dei tuoi fedeli mi ha illuminato”. E continuerebbe a parlare per ore e ore se non fosse il turno del cappuccino in partenza per il Benin, padre Giampiero Cognigni, attualmente presente nel convento di Fermo per un periodo di riposo. Dopo il missionario cappuccino fermano, padre Vincenzo Febi, tornato definitivamente per questioni di salute, con il quale abbiamo da tempo instaurato una collaborazione per le adozioni a distanza, ora tocca a lui, giovane cappuccino anche lui fermano, prenderne il testimone. Da appena tre anni in missione, il suo compito è quello di occuparsi della formazione delle nuove vocazioni presenti nel territorio della diocesi di Cotonou. La situazione, sebbene soddisfacente per l’alto numero dei novizi, non è scevra da problematiche riguardante il discernimento circa la scelta della vita religiosa in un paese che, sebbene libero da conflitti bellici e ricco di risorse soprattutto al nord, è ancora fortemente sottosviluppato. Anche per il Benin, come per gran pare dei paesi africani, è giusto parlare, più che di paese povero, di paese impoverito per via delle politiche internazionali predatorie. Ciò che sembra preoccupare di più padre Giampiero è quella specie di rassegnazione a questa situazione da parte della popolazione, che non vede vie d’uscita. La comunità dei frati francescani sarà per ciò impegnata per il futuro e già da ora, sul versante dell’educazione scolastica grandemente deficitaria per l’assenza cronica di professori perchè mal retribuiti. Per ribaltare la situazione, bisognerebbe preparare una classe dirigente che abbia veramente a cuore le sorti del popolo beninese e non sia più legata alle sirene della corruzione interna ed esterna. Un altro aspetto che ci ha lasciato abbastanza sconcertati è quello dell’appiattimento dell’ascensore sociale che mette in pericolo coloro che vorrebbero migliorare la propria condizione economico e abitativa, ed emergere dalla povertà. Questo viene loro impedito dalla cultura tradizionale, dove l’invidia gioca un ruolo prepotente, perché rischiano anche la morte tramite avvelenamenti, per ogni loro tentativo di emancipazione. Per questo padre Giampiero insiste su una cultura che sia capace di mettere al centro la persona, creando una coscienza solidaria e fraterna nelle nuove generazioni, sui diritti umani e civili. La posta in gioco è alta ed Aloe continuerà ad essere al fianco dei missionari per contribuire, per quanto possibile, in questo loro impegno.

Ombretta Morganti

21

Rubrica a cura di LUCIA LIMATOLA

Dove sta andando il nostro pianeta? Quante volte ci siamo fatti questa domanda e abbiamo risposto in maniera superficiale, attingendo alle solite frasi che riecheggiano tra le varie fonti di comunicazione a cui siamo sottoposti ogni giorno. Ma ci siamo mai presi del tempo per approfondire questo argomento?

Abbiamo provato a ragionare sul fatto che il modo in cui noi agiamo sull’ambiente e la Natura ha ripercussioni sullo stato di salute del nostro pianeta e quindi, di conseguenza, anche su di noi?

Ritagliamoci dei momenti di qualità e approfondiamo queste tematiche.

Documentario “Una vita sul nostro Pianeta”, David Attenborough, Netflix 2020

Sir David Attenborough, 94 anni, famoso documentarista inglese, ripercorre tutta la sua lunga vita e le sue esperienze come esploratore della nostra Terra facendo comprendere anche ai più scettici che il cambiamento climatico è reale e che siamo molto vicini ad un punto di non ritorno. Ci fa comprendere come la foresta amazzonica è prossima a divenire una zona desertica e come il surriscaldamento globale stia pian piano causando lo scioglimento dei ghiacciai più remoti. Lancia però un messaggio: non tutto è perduto. Siamo gli unici a poter salvare il nostro pianeta attraverso politiche ambientali sostenibili.

Il lato oscuro dell’abbondanza, Hope Jahren, Mondadori, 2023

L’americana Hope Jahren, insegnante di Geobiologia all’università di Oslo, ci accompagna nella comprensione del fenomeno del cambiamento climatico. Sulla base dei dati raccolti durante i suoi anni di ricerca, ci presenta la crisi climatica presentandoci quanto è già accaduto, senza catastrofismi. Un dato emerge in maniera forte: la ricerca continua del benessere ci ha portato a consumare più del necessario. Ma, seppur drammatica, la situazione si può ancora salvare. Il cambiamento inizia da noi!

22 Mondo e Culture

ALOE ringrazia tutti coloro che a vario titolo hanno sostenuto la nostra attività in favore dei missionari e delle loro comunità nel Sud del Mondo, lungo tutto l’anno 2022

Privati cittadini. Amisano Carla; Andreoni Roberto; Angelici Luigi; Argentino Filomena; Bacelli Silvana; Bartolozzi Massimo; Bastiani Elio; Beleggia Andrea; Benfaremo Devis; Bernetti Domenico; Bolla Elisabetta; Bolognesi Stefania; Bompadre Severino; Bonifazi Adele; Brilli Ennio; Brugnoni Simone; Cappelletti Emanuele; Cappelletti Ettore; Castelli Nazzarena; Cellerino Andrea; Chinnici Isabella; Chinnici Maria; Chinnici Rosario; Ciccola Massimo; Ciccolini Alice; Cimini Daniela; Cognigni Simonetta; Concetti Maria Rosaria; Costantini Cristiana; Croceri Fabio; Del Gatto Monia; Del Gobbo M. Antonietta; Ercoli Giuliano; Fabiani Katia; Fabio Sebastiani; Faggio Anna; Fagiani Francesca; Fazzini Remo; Filantropi Alessandro; Fiocchi Nazzareno; Frizzo Piergiorgio; Gentili Cristina; Gentili Paola; Ghezzi Irene; Iervicella Barbara; Leoni Bruna; Leti Nadia; Limatola Lucia; Mancinelli Giordano; Mancini Alessandra; Mandolesi Giorgio; Mannocchi Luigina; Marinangeli Gigliola; Marini Gaetano; Maroni Daniela; Marziali Teresa Maria; Mecozzi Gabriele; Meluzzi Roberto; Meschini Rita; Mezzabotta Monica; Mezzalira Giuseppina; Michetti Adornino; Minnicucci Elio; Monaldi Francesco; Moretti Federico; Morganti Ombretta; Moroncini Maria; Mozzicato Manuelita ; Oldani Giuseppe; Pagliaccio Gianluca; Pesaresi Giovanna; Pignotti Franco; Pistonesi Elio; Plini Laura; Polledri Luisa; Ranieri Alessandro; Re Anna Maria; Rezay Rendy; Rogante Sonia; Sabbatini Anna; Sandroni Gianni; Santamarianova Loredana; Sciamanna Francesca; Scoccia Gelsomina; Sebastiani Fabio; Serena Elvezio; Serena Roberto; Serena Sara; Silenzi Anna; Silenzi Massimiliano; Simonelli Luca; Simonelli Silvana; Spaccapaniccia Elisa; Stoppo Rossella; Stortini Marica; Talamonti Romina; Tamburrini Bruna; Tarini Serena; Torresi Devis; Vallati Piergiorgio; Vallesi Rosa Laura; Vallesi Stefano; Vitali Ave.

Parrocchie, Aziende, Associzioni, Enti: Parrocchia di Montegiorgio; Parrocchia di Rubbianello; Parrocchia di Monte San Martino; Tuscania Volley; GALEE Sibilline di Luciani; La Fenice srl; Magica Bula OdV, Gruppo Pesca di Montottone; Famiglie Adottive Insieme OdV; Banco Marchigiano di Credito Cooperativo; Regione Marche.

Ringraziamo tutti coloro che nella propria dichiaraione dei redditi del 2021 hanno scelto la nostra associazione per il Cinque per Mille

Bilancio
23
24 “donazioni on line tramite Paypal dal nostro sito: www.aloemission.org ” (In caso di mancato recapito si prega vivamente di rispedire la pubblicazione all’indirizzo indicato) CODICE FISCALE 90026190448 Batti il 5 X l’Amazzonia Quest’anno per il tuo 5x1000 scegli i progetti di ALOE Odv, come “CUORE AMAZZONICO”. Ci aiuterai a piantare nuovi alberi nell’amazzonia peruviana. Perchè casa nostra è il mondo intero.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.