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Franco Baldi
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Settimanale degli italo-australiani
Anno VI - Numero 15 - Mercoledì 20 Aprile 2022
"Gli uomini formano i popoli ma ciò è stato dimenticato" di Pierfranco Bruni Venerdì Santo. Il Santo Padre Francesco vive la Via Crucis con la "santificazione" del mistero sacrificale, come è nel viaggio cristiano. È un atto non solo di fede, ma di esemplare lungimiranza, in cui la carità dei santi Francesco e Paolo rappresentano il voler essere in fede di pace soprattutto in una temperie precipitata nel dolore degli uomini. Di quegli uomini che sono popolo e non solo civiltà. Popolo sì, sempre. Voler capire. Non voler giustificare. Voler unire. Non voler esprimere posizioni. Questa volta sto con papa Francesco e con il suo gesto di unire, di abbracciare, di amare quei popoli che sono genti di comunità in comunione di ricerca. Allora. Credo che la volontà di Papa Francesco nel far porgere un preciso segnale di speranza, di profonda umanità e cristianità, nel corso della Via Crucis, ad una donna Russa e ad una donna Ucraina, all'insegna dell'amore e della famiglia, sia un gesto emblematico sul quale bisogna riflettere al di là di ogni bandiera colorata e di ogni marcetta per la pace e comizietto di piazza. Questa volta Papa Francesco mi trova convintamente al suo fianco. Non bisogna disperare gli uomini. Disperando gli uomini si
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creano macerie nelle civiltà e le macerie sono voragini di disperazioni. Il Cristiano è un credente nel Popolo di Dio che conosce però l'esistenza del mito, dei miti, degli archetipi. Il Cristiano deve poter abitare quella uscita di sicurezza che non è dominio e sabotaggio. Ma mistero e profezia. Bisogna saper usare le parole perché le parole sono gesti, sono azioni nella nuvola della metafora, sono parabole che incidono solchi e restano immagini che includono ed escludono. Non sto con chi sventola bandiere colorate nelle piazze o agisce come se
conoscesse verità nate dal proselitismo dalle penne ideologiche. In questi mesi o settimane abbiamo assistito ad una non conoscenza storica assurda e il senso del libero arbitrio ha puntato a sconfiggere la ragione. Russia. Ucraina. Occidente. Oriente. Gli uomini formano i popoli, ma ciò è stato dimenticato. Distorto. Manipolato. Disorientato. Sono stati usati vocabolari come se fossero schegge a grappoli. Una Via Crucis è un atto. Ma non solo. È una preghiera nell'anima della Russia e della terra
Ucraina. Una preghiera che il Santo Padre ha lasciato come Cristo in Croce e come Cristo risorto. Uomini di fede o uomini senza fede, ascoltiamo il segno di Francesco in Cristo in questo tempo di devastazioni e non cerchiamo giustificazioni o ragioni, che non significa Ragione, e facciamo in modo di osservare un gesto di comunione per un uomo che è stato crocifisso per la vanità della storia e del potere. Quello di papa Francesco è un gesto di grande umanità e carità per tutte le Chiese di Occidente e di Oriente.
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Australia a Isole Salomone:
Non firmate il patto con la Cina
Festeggiata la Pasqua Nell'ambito dei mercoledì organizzati dalla CNA Care Services a Carnes Hill, è stata festeggiata la Festa della Pasqua.
Numerosa la partecipazione di grandi e piccini per questa tradizionale celebrazione d'amore e di pace. (Servizio a pagina 4)
Il ministro australiano per il Pacifico Zed Seselja ha chiesto formalmente al primo ministro delle Isole Salomone, Manasseh Sogavare, di non firmare un patto di sicurezza con Pechino, che potrebbe permettere una presenza regolare della sua Marina Militare nella regione e aprire la strada a una base militare cinese a soli 2.000 km a nord dell'Australia. Seselja ha ricordato che l'Australia è stata un partner solido delle Salomone per molti anni conferendo aiuti allo sviluppo e supportando le loro necessità di sicurezza con missioni di peacekeeping. "Abbiamo chiesto rispettosamente alle Isole Salomone di considerare di non firmare l'accordo e di consultarsi con la famiglia del Pacifico, nello spirito regionale di apertura e di trasparenza e in linea con il quadro di sicurezza regionale", ha dichia-
rato dopo l'incontro. Una bozza dell'accordo, fatta trapelare il mese scorso, ha suscitato reazioni nella regione, in particolare per le misure che permetterebbero la presenza di navi e forze di sicurezza cinesi nell'arcipelago. Il comandante Usa David Berger, in visita in Australia ai marines Usa di stanza temporanea a Darwin, ha sottolineato che
l'Occidente, a suo giudizio, sta facendo troppo poco per frenare la crescente influenza della Cina nel Sud Pacifico sostenendo che l'interesse della Cina nelle Isole Salomone è legato alla loro posizione strategica, aggiungendo che gli Usa e l'Australia devono valutare seriamente "cosa tutto questo significa, nel lungo termine". (ANSA)
"Parla da saggio ad un ignorante ed egli dirà che hai poco senno" Euripide