Leonardo Sciascia, nella sua riflessione sulla classe dirigente, ci offre un’immagine potente: quella di una "ragnatela nel vuoto", fatta di "fili d'oro", che esprime l'impotenza di chi, pur detentore di potere, non è in grado di incidere sulla realtà. La classe dirigente italiana, composta da politici, imprenditori, accademici e intellettuali, sembra spesso priva di una visione concreta e di un vero progetto di cambiamento.
In politica, i ministri e i deputati, anziché orientare il paese verso un futuro migliore, sono spesso più preoccupati di gestire interessi di parte o di risolvere emergenze temporanee. Le leggi vengono approvate senza una strategia di lungo periodo, mirando a garantire consensi immediati piuttosto che a costruire un sistema stabile e duraturo. La stessa situazione si ripete nel mondo dell’economia, dove finanzieri e industriali, pur occupando ruoli cruciali, sembrano più concentrati sulla difesa dei propri interessi che su un reale sviluppo sostenibile.
Anche nel campo della cultura, Sciascia denuncia un vuoto di direzione. I professori e gli intellettuali, invece di guidare le nuove generazioni, rischiano di diventare parte di un sistema autoreferenziale che non risponde ai bisogni reali della società. In questa ragnatela di illusioni, l’effettivo impatto della classe dirigente appare ridotto e distante dalla realtà quotidiana della gente.
La riflessione di Sciascia invita a una critica severa di un potere che, pur avendo visibilità e risorse, sembra incapace di trasformare la società. La ragnatela dorata simboleggia una ricchezza che, pur essendo tangibile, non riesce a radicarsi in un cambiamento concreto. Questo distacco tra la classe dirigente e i cittadini alimenta una crescente sfiducia nelle istituzioni, con il rischio che il potere si riduca a pura rappresentazione simbolica.
Per superare questa situazione, è necessario che la classe dirigente riacquisti una visione autentica, capace di trasformare idee in azioni concrete. Fino ad allora, la politica, l’economia e la cultura continueranno a restare sospese in una ragnatela fragile, senza direzione.
Cuore matto...
L'indimenticabile canzone resa famosa da Little Tony è il titolo di prima pagina di questa settimana. L'interprete è la figlia di Little Tony, Cristiana, che si è esibita, lunedì sera, assieme alla Little Tony Family, nella sala Michelini al Club Marconi.
Sciopero a Torino: 15.000 al Corteo
Torino è stata teatro di una manifestazione segnata da forti tensioni e scontri, durante lo sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Uil che ha coinvolto altre 15.000 persone. Le rivendicazioni principali riguardavano la difesa dei diritti dei lavoratori e una protesta contro la manovra economica del governo Meloni, in particolare per le difficoltà del settore sanitario in Piemonte.
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato l'accaduto, definendo il clima come "pesante" e preoccupante per l'escalation di violenze.
Morris Licata e il comitato del Club, con il supporto di Maria Luisa Lo Monte e Tony Noiosi, hanno lavorato intensamente per realizzare questo spettacolo, organizzato in tempi rapidi dopo che Cristiana avrebbe dovuto esibirsi solo a Melbourne e Adelaide.
QLD sentence for horror child abuse
Ashley Paul Griffith, 46, was sentenced to life imprisonment with a 27-year non-parole period in Brisbane District Court for horrific child abuse crimes committed during his two-decade career in childcare. He pleaded guilty to 307 charges, including rape and producing child exploitation material. Families expressed outrage over the system's failure to detect Griffith's abuse earlier. Parents of victims criticised childcare centres for ignoring warning signs and prioritising reputation over children's safety. Calls for stricter accountability are intensifying.
L'evento, inaspettato ma di grande importanza, è nato dopo la visita di Cristiana e del suo entourage a un pranzo organizzato dal Board e dal Marketing team.
Per tutti noi che "Cuore matto" ha segnato un'era, è stata un'occasione unica. Servizio a pagina 5
Ribelli siriani attaccano Aleppo
I ribelli siriani hanno preso il controllo di cinque quartieri di Aleppo, la seconda città più grande del Paese, in un attacco inaspettato. L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani riferisce che gli scontri avvenuti senza preavviso sono tra i più violenti degli ultimi anni e avrebbero causato la morte di 277 persone, tra cui 28 civili. La Russia sollecita il governo di Bashar al-Assad a "ristabilire l'ordine", mentre l’uso di droni da parte degli insorti rappresenta una novità strategica. Più di 14.000 persone sono state sfollate. La situazione rimane altamente instabile.
10 Dicembre
Marco Polo School
Concerto di Natale
Bossley Park
Community Garden
18 Dicembre
CNA Christmas Lunch
Carnes Hill Community & Recreation Precint
Comincia l'anno che ha un'anima
La festa delle Dolomiti nella Cucina Galileo
Eneide Mignacca il "Maledetto Toscano"
Cristiana Ciacci e la "Little Tony Family"
Trump e il nuovo "mercantilismo"
Violenza sulle donne: l'emergenza continua
Settimanale degli italo-australiani
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs.
notizie istituzionali
Settimana della Cucina, Giacobbe: “Celebrazioni sono anche tributo ai nostri emigrati nel mondo”
In occasione della Settimana
della Cucina Italiana nel Mondo, il Senatore Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione estera Africa-Asia-Oceania-Antartide, sottolinea l'importanza di questa celebrazione come strumento fondamentale per la promozione del Made in Italy e della cultura italiana all'estero. "La cucina italiana," afferma il Senatore Gia-
Allora!
Published by Italian Australian News
National (Canberra)
1/33 Allara Street Canberra ACT 2601
New South Wales (Sydney)
1 Coolatai Crescent Bossley Park NSW 2176
Victoria (Melbourne)
425 Smith Street Fitzroy VIC 3065
Phone: +61 (02) 8786 0888
E-Mail: editor@alloranews.com
Web: www.alloranews.com
Social: www.facebook.com/alloranews/
Direttore: Franco Baldi
Assistenti editoriali: Marco Testa, Anna Maria Lo Castro
Servizi speciali e di opinione
Emanuele Esposito
Eventi sociali e articoli comunitari Asja Borin
Redattore sportivo: Guglielmo Credentino
Pubblicità e spedizione: Maria Grazia Storniolo
Amministrazione: Giovanni Testa
Rubriche e servizi speciali: Alberto Macchione, Mariano Coreno, Maria Grazia Storniolo, Rosanna Perosino Dabbene
The opinions, beliefs and viewpoints expressed by the various authors do not necessarily reflect the opinions, beliefs, viewpoints and official policies of Allora! Allora! encourages its readers to be responsible and informed citizens in their communities. It does not endorse,
cobbe, "è molto più che semplice nutrimento; è un linguaggio universale che porta con sé tradizione, qualità e passione. Attraverso il cibo, riusciamo a raccontare la storia e i valori del nostro Paese." Durante questa settimana, il Sistema Italia - con il coinvolgimento di ambasciate, consolati, Istituti Italiani di Cultura, Camere di Commercio, enti gestori, uffici dell'ICE - organizza eventi, degustazioni e incontri per portare nel mondo le eccellenze italiane. "Questi eventi," continua il Senatore Giacobbe, "non solo permettono di far conoscere i nostri prodotti agroalimentari, ma sono anche un’opportunità per rafforzare i legami culturali e commerciali tra l'Italia e i
Paesi che ospitano le nostre comunità."
Il Senatore ha voluto poi evidenziare il ruolo cruciale svolto dalle comunità italiane all'estero nella diffusione della nostra cultura culinaria: "I nostri emigrati sono stati i primi ambasciatori del gusto italiano. Prima che esistesse il mercato globale, loro erano i veri 'marketers' dell’Italia, facendo conoscere prodotti come l’olio, il vino e il parmigiano, la pasta e tante altre eccellenze italiane in luoghi lontani e creando una rete di relazioni che ha reso il Made in Italy sinonimo di qualità."
Infine, il Senatore Giacobbe ha voluto sottolineare l'importanza di questa settimana come momento di riflessione sul contributo delle comunità italiane e sulla necessità di consolidare sempre di più la presenza e l'influenza del Made in Italy all'estero. "Celebrare la nostra cucina significa anche onorare il lavoro e il sacrificio delle generazioni di italiani che hanno portato il nostro Paese nel mondo, rafforzando il legame tra l'Italia e chi vive lontano. La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è un tributo al loro impegno e alla nostra cultura."
Presidente del Consiglio Meloni:
“L’Italia accoglie con favore l’annuncio di un cessate il fuoco in Libano”
Roma - "L’Italia accoglie con favore l’annuncio di un cessate il fuoco in Libano, un obiettivo per cui il Governo italiano era da tempo fortemente impegnato", ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando la recente cessazione delle ostilità tra Israele e il Libano.
Il cessate il fuoco rappresenta un importante passo verso la stabilizzazione della situazione lungo il confine tra i due Paesi e offre una finestra di opportunità per il ritorno degli sfollati alle loro abitazioni, contribuendo così alla ricostruzione di un clima di pace e sicurezza. "È essenziale che questo accordo diventi la base per un processo duraturo di stabilizzazione e ricostruzione in Libano, in un quadro di rispetto delle risoluzioni internazionali e in particolare della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", ha sottolineato Meloni.
Castiglione di Sicilia: al via il progetto “Turismo delle Radici”
CASTIGLIONE DI SICILIA (Catania) – Si sono temute le prime due giornate dedicate al progetto “Turismo delle Radici 2024″ finanziato nell’ambito dei fondi di cui al programma NewtGenerationEu attraverso un bando del Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale e che vede anche la collaborazione del Ministero per la Cultura. L’obiettivo è attirare l’attenzione dei tanti emigrati all’estero verso le proprie origini, il paese natio dei propri bisnonni o nonni. Castiglione di Sicilia sotto questo aspetto ha subito significativi flussi di emigrazione, tanto che oggi conta una popolazione di circa 2926 abitanti residenti, ma ben oltre 1963 iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), soprattutto Australia, Argentina, Venezuela, Stati Uniti, Germania, Svizzera, ecc. Nel 1861 nel comune si registravano 5020 abitanti; nel 1911 ben 14308, per poi iniziare a scendere costantemente cosi da contare 8.544 abitanti nel 1951, e 5.743 nel 1971. Un progetto articolato in più fasi e iniziative questo avviato dalla Commissione Straordinaria che attualmente sostituisce l’Amministrazione Comunale e che attraverso l’Ufficio Promozione Turistica ora ha visto il via. Giovedì 21 novembre sono stati protagonisti i bambini dei locali plessi scolastici con fotografie, video interviste, rappre-
sentazioni teatrali, a proporre al pubblico storie di emigrati castiglionesi all’estero, alcuni dei quali oggi si sono ritirati al loro paese natio, iniziative queste che oltre a coinvolgere numerosi docenti, la dirigente scolastica Rita Pagano, ha coinvolto anche tante famiglie, il parroco Don Orazio Greco, diverse associazioni e istituzioni come SiciliAntica, Pro Loco, Fondazione Regina Margherita, il Museo Diffuso dei SS. Pietro e Paolo Nel pomeriggio di venerdì 22 al Castello di Lauria è stato proiettato ” La storia vergognosa” di Nella Condorelli, docufilm che racconta la storia di uomini, donne e bambini che tra il 1880 ed il 1925 emigrarono dall’Italia per raggiungere l’America e con alcune scene del film girate proprio a Castiglione di Sicilia; film che ha dato anche l’occasione per un’analisi più attenta sul fenomeno grazie alla ricostruzione del prof. Marcello Saija, docente universitario e storico. Il progetto continuerà ancora, l’obiettivo è stimolare i nostri emigrati o i loro discendenti a tornare a scoprire le “origini” i quartieri di provenienza oggi quasi tutti disabitati, e di come oggi è Castiglione, nel frattempo diventato Uno dei Borghi più Belli d’Italia, con circa 80 cantine che esportano vino in tutto il mondo, un campo da golf, tante strutture turistiche, e prospettive socio-economiche diverse rispetto al passato.(Inform)
La risoluzione 1701, adottata nel 2006, ha costituito un fondamentale strumento per la fine delle ostilità tra Hezbollah e Israele e ha stabilito il dispiegamento della Forza Interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) al fine di monitorare il cessate il fuoco e garantire la sicurezza nella regione. "La piena applicazione della risoluzione 1701 è la strada maestra per giungere a una pace duratura e per assicurare che il Libano possa tornare a essere un paese stabile e prospero", ha proseguito la Premier. "Il nostro contributo in UNIFIL non si limita alla presenza fisica sul terreno, ma si estende anche all’assistenza formativa e al rafforzamento delle capacità delle Forze Armate libanesi, in modo che possano garantire in modo autonomo la sicurezza e la stabilità della loro nazione", ha dichiarato la Meloni. L’Italia è determinata a proseguire il suo impegno per un Libano libero dalla violenza.
Il divieto dei social per i minori di 16 anni: una legge frettolosa e l'ennesimo populismo dei nostri politici
I nostri rappresentanti parlamentari italiani, come molti altri in Europa, sembrano essere stati subito attratti dal clamore mediatico che ha accompagnato l’approvazione di una legge in Australia che vieta ai minori di 16 anni l’accesso a determinate piattaforme social.
Un'iniziativa che, purtroppo, non sembra essere stata accompagnata da una riflessione approfondita, né sul piano legislativo, né su quello pratico. Così, anche i nostri politici, sempre pronti a cavalcare l'onda dell'“innovazione sociale”, hanno prontamente supportato la proposta, dimenticando che il divieto, purtroppo, non è affatto la soluzione magica a tutti i problemi legati all’utilizzo di Internet da parte dei più giovani.
La legge australiana, che vieta ai minori di 16 anni di avere un account su piattaforme di social media, è stata approvata rapidamente dal Parlamento federale. Ma, come evidenziato da numerosi esperti e dalla stessa Commissione australiana per i diritti umani, la legge presenta gravi lacune.
Gli esperti, infatti, hanno denunciato l'approvazione frettolosa del provvedimento, sottolineando che non solo non è chiaro come il divieto verrà applicato, ma che il governo ha saltato il passaggio fondamentale di definire con precisione le modalità di attuazione della legge.
Una legge che non sa come funzionerà
Il testo della legge è un insieme di concetti generali, senza specificità sui dettagli operativi. La definizione di “piattaforma di social media con restrizioni di età” sembra voler coprire qualsiasi servizio che consenta interazioni sociali online, ma non specifica chiaramente quali piattaforme saranno effettivamente soggette al divieto. Le esenzioni, come quelle per i “servizi con lo scopo primario di supportare la
Violenza sulle donne: l'emergenza continua
"Dati
salute e l’educazione degli utenti”, lasciano spazio a interpretazioni, e non vengono nemmeno menzionate le piattaforme di messaggistica o di gioco, come WhatsApp o Minecraft.
Inoltre, non è ancora chiaro come le aziende tecnologiche verificheranno l'età degli utenti. Le tecnologie ipotizzate, come il riconoscimento facciale, sollevano perplessità non solo per i possibili errori e bias, ma anche per la violazione della privacy.
Le piattaforme si troveranno quindi a dover affrontare un'enorme sfida logistica per implementare misure di verifica dell’età, ma senza un quadro normativo chiaro e senza sapere con certezza quali piattaforme saranno coinvolte.
La fretta politica non aiuta
Purtroppo, l'atteggiamento dei nostri politici sembra essere stato lo stesso di quelli australiani: una reazione impulsiva, senza un'analisi adeguata delle implicazioni pratiche. Si è scelto di cavalcare il populismo del "proteggere i giovani dai pericoli di Internet" senza un serio approfondimento delle reali necessità di intervento. La strada per una regolamentazione efficace dei social media non è quella del divieto generalizzato, ma piuttosto quella di un'educazione digitale mirata e di un impegno concreto delle piattaforme nel garantire la sicurezza online.
Il vero problema, infatti, non è solo il divieto di accesso. È che i minori possono accedere ai social media attraverso canali non ufficiali, eludendo facilmente qualsiasi controllo.
Inoltre, il divieto non affronta le cause profonde del malessere online, come il cyberbullismo, l'isolamento sociale o l'esposizione a contenuti dannosi. È l'alfabetizzazione digitale che dovrebbe essere al centro delle politiche pubbliche, non il divieto indiscriminato.
(NoveColonneATG) RomaCombattere gli stereotipi, diffondere una cultura del rispetto e analizzare i dati.
Anche quest’anno la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) è un’occasione per fare il punto sul supporto alle donne vittime di violenza e per ricordare che non sono sole. Nel 2023, rileva l’Istat, i centri antiviolenza (CAV) in Italia hanno raccolto la richiesta di aiuto di 61.514 donne, valore sostanzialmente stabile rispetto al 2022 (+1,4%), ma di gran lunga superiore (+41,5%) a quello registrato nel 2017. Sono 4.631, poi, le donne indirizzate ai CAV dal numero di pubblica utilità 1522.
La dichiarazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, racconta di questa situazione ed è proprio un invito a tenere conto dei dati:
“La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”.
Dopo aver ricordato la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, il Capo dello
Stato avvisa che quanto fatto finora non è sufficiente:
“È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino”. Per Mattarella c’è bisogno di “azioni concrete”, un sostegno che, spiega, le istituzioni in primis devono assicurare alle donne. Un tema che coinvolge i rappresentanti delle istituzioni e, dunque, in grado di unire la politica.
Da una parte Giorgia Meloni, prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio in Italia, che affida ai social il suo messaggio dedicato al tema della violenza sulle donne e dei femminicidi.
“Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime - scrive - Come Governo, dall’inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza.
Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi
può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche”. Un messaggio che termina con quel richiamo che persone, associazioni e governi stanno ripetendo in tutto il mondo: “Ricordate: non siete sole”. Dall’altra la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, maggiore partito di opposizione, che segnala quanto il fenomeno sia strutturale e che “affonda le radici nella cultura patriarcale di cui è ancora imbevuta la nostra società”, una “cultura dello stupro” a cui non dovrebbe opporsi, per la leader dem, la negazione di ciò che è sotto gli occhi di tutte e tutti.
Una problematica sociale, per la Schlein, a cui rispondere: “Reprimere non basta. Manca moltissimo sul fronte della prevenzione - prosegue - Ma per contrastare alla radice la violenza patriarcale sulle donne bisogna agire su due altri versanti fondamentali: quello culturale e quello economico.
L’indipendenza economica delle donne è cruciale per uscire da contesti violenti, anche per questo ci battiamo contro la precarietà che le colpisce maggiormente, e per un salario minimo”.
allarmanti e messaggi di speranza: la Giornata contro la violenza sulle donne"
Il "nuovo mercantilismo" di Trump: è possibile che funzioni?
Possono gli Stati Uniti oggi seguire l'esempio dell'Inghilterra e isolarsi dal resto del mondo?
L'elezione di Donald Trump ha suscitato molte reazioni, alcune molto pessimiste, sul futuro dell'economia globale. Tra queste, l'idea che gli Stati Uniti possano tornare a politiche mercantilistiche, cioè di nazionalismo economico, sembra la più plausibile. Per capire meglio questa visione, è utile fare un passo indietro e ripercorrere la storia del mercantilismo. Questo concetto nasce nel Seicento con Jean-Baptiste Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV di Francia. Colbert promosse una politica economica che metteva al centro gli interessi nazionali, con l'intervento dello Stato per proteggere e favorire l'economia, anche a spese degli altri paesi. Un tipo di "egoismo economico" che, contrariamente a quanto spesso si pensa, non è necessariamente contro la globalizzazione. Anzi, fu proprio il mercantilismo che favorì l'espansione della globalizzazione nell'epoca coloniale, quando l'Inghilterra costringeva le colonie a vendere le materie prime a prezzi bassissimi per poi trasformarle nelle sue fabbriche e rivenderle alle colonie stesse a prezzi molto più alti.
Questo modello mercantilista britannico funzionò perché l'Inghilterra, che era la culla della rivoluzione industriale, aveva una superiorità tecnologica che le permetteva di imporre il proprio dominio sulle colonie. Le colonie fornivano le materie prime, ma dovevano dipendere dalle fabbriche inglesi per i prodotti finiti.
Il mercantilismo divenne possibile grazie al colonialismo, che può essere visto come una forma di globalizzazione, poiché aprì
i mercati alle materie prime e ai prodotti provenienti da altre parti del mondo. Senza queste risorse e mercati, la rivoluzione industriale non avrebbe potuto svilupparsi come è successo.
Il mercantilismo iniziò a crollare quando le colonie, come quelle americane, si ribellarono alla sudditanza economica. L'Inghilterra rispose con guerre commerciali, da cui emerse una maggiore tensione internazionale.
Nel tempo, le grandi fasi di globalizzazione sembrano sempre legate a salti tecnologici, che consolidano i processi globali prima di sfociare in un ritorno al nazionalismo economico, quando le nazioni più forti smettono di essere dipendenti dalle altre. In altre parole, il mercantilismo non è contrario alla globalizzazione, ma può rappresentare una fase finale di una lunga evoluzione economica.
Se questa teoria è corretta, il nazionalismo economico di Trump era qualcosa di prevedibile.
La rivoluzione digitale negli Stati Uniti è stata resa possibile dallo sfruttamento del mercato cinese. Senza l'apertura del mercato cinese voluta da Deng Xiaoping, Steve Jobs non avrebbe mai potuto creare Apple. Questo ha dato ossigeno all'economia americana, che ha superato una crisi profonda e si è espansa globalmente, grazie all'apertura dei mercati e alla riduzione delle tariffe.
Tuttavia, quando la Cina è diventata una potenza economica, ha iniziato a competere con gli Stati Uniti, proprio come le colonie americane avevano fatto con l'Inghilterra nel passato. Il nazionalismo economico di Trump,
quindi, è nato principalmente per fermare questa concorrenza proveniente da Pechino. Biden ha continuato su questa strada, rafforzando la politica protezionista. La novità del suo approccio è che il nazionalismo economico si è esteso non solo alla Cina, ma anche ad altri paesi, compresi quelli del Nord America e l'Europa. Questo modello vi sorprende? In realtà, l'Inghilterra ha fatto qualcosa di simile, creando l'Imperialismo e il Commonwealth e avviando guerre commerciali per proteggere i propri interessi. La domanda che ci dobbiamo porre oggi è: possono gli Stati Uniti seguire l'esempio dell'Inghilterra e chiudersi al resto del mondo? L'America, infatti, è un continente e non solo una nazione. È anche un grande esportatore di energia e produce buona parte di ciò che consuma. In fondo, la risposta potrebbe essere sì.
L’Occidente invierà truppe in Ucraina?
Il quotidiano croato Advance analizza la crescente possibilità che l'Occidente, in particolare la Francia e la Gran Bretagna, invii truppe in Ucraina. L'articolo ricorda che già a febbraio 2024, il presidente francese Macron aveva proposto un'iniziativa simile, ma non aveva ottenuto il sostegno degli alleati, tra cui la Germania. Tuttavia, ora sembra che Parigi e Londra siano pronti a intensificare il coinvolgimento
diretto, anche senza l'appoggio degli Stati Uniti. Secondo il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrault, Parigi non esclude l'invio di truppe, e sono in corso negoziati tra Regno Unito e Francia per rafforzare la cooperazione militare in Europa, con l'Ucraina come punto centrale. Questo potrebbe portare a una nuova escalation del conflitto, con altri paesi che potrebbero seguirne l'esempio.
ASFALTATI
di Esposito Emanuele
Ricordo bene che, durante la scorsa campagna elettorale, molti giornalisti e rappresentanti della sinistra, inclusi alcuni dei nostri eletti nella circoscrizione estera, predicevano che, in caso di vittoria di Giorgia Meloni, l’Italia avrebbe fatto la fine della Grecia. Parlavano di isolamento internazionale, paventavano che Francia e Germania ci avrebbero "asfaltati" e che l'economia italiana sarebbe crollata.
Oggi, alla luce dei dati economici attuali, emerge una realtà ben diversa. La crescita sostenuta, il riconoscimento dell’Unione Europea sui conti pubblici e la tenuta del sistema economico smentiscono quelle previsioni catastrofiche.
Almeno per correttezza, chi ha governato il Paese per oltre un decennio e ha avanzato tali scenari apocalittici potrebbe scusarsi, riconoscendo di aver sbagliato. Invece, spesso gli stessi sono troppo impegnati a indicarci cosa fare, dimenticando di
aver avuto tempo e occasioni per agire senza ottenere i risultati promessi.
Conti pubblici italiani promossi
L’Italia incassa un importante successo a Bruxelles: sia la bozza della manovra per il 2025 sia il piano pluriennale di spesa ottengono l’approvazione della Commissione europea. Un giudizio che conferma la solidità delle riforme e degli investimenti delineati da Roma, in linea con il nuovo Patto di Stabilità.
Un percorso fiscale credibile
La Commissione europea ha riconosciuto che il piano dell’Italia “soddisfa i requisiti” delle nuove regole di bilancio, definendo un “percorso fiscale credibile”.
Anche il Documento Programmatico di Bilancio (Dpb) è stato considerato conforme alle raccomandazioni, rispettando i limiti di spesa previsti. Un risultato significativo se si considera che, nel 2023, il piano italiano non era stato pienamente in linea con le direttive europee.
I ‘falchi’ in difficoltà
Mentre l’Italia riceve giudizi positivi, altri Paesi noti per il loro rigore fiscale, come Paesi Bassi, Germania e Finlandia, subiscono bocciature o giudizi non pienamente favorevoli sui propri piani di bilancio. Un dato che sottolinea l’efficacia della strategia italiana, come sottolineato dal Commissario all’Economia Paolo Gentiloni.
Investimenti e crescita
Gli investimenti pubblici italiani, previsti al 3,8% del PIL nel
2025 rispetto al 3,5% di quest’anno, rappresentano un pilastro del piano. Gentiloni ha elogiato il bilanciamento tra rigore e crescita, invitando l’UE a mantenere flessibilità e capacità di risposta a shock imprevisti, data l’incertezza geopolitica.
Riduzione del debito e nuove scadenze
Il piano italiano mira a riportare il rapporto deficit/PIL entro il limite del 3% entro il 2026, con una crescita controllata della spesa primaria: +1,3% nel 2025 e +1,6% nel 2026. Questa strategia ha permesso all’Italia di ottenere un’estensione del periodo di aggiustamento a sette anni, confermando l’impegno del governo verso un consolidamento responsabile.
Le prossime verifiche
La Commissione monitorerà l’attuazione degli impegni italiani, con un primo bilancio previsto già per dicembre, e una revisione della capacità di esecuzione a fine aprile 2025.
Un segnale di fiducia
Il giudizio positivo della Commissione rappresenta un segnale di fiducia per l’Italia, che, dopo mesi di negoziati, dimostra come un approccio serio e strutturato possa ottenere risultati concreti. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha definito il risultato “frutto di scelte improntate alla serietà”, ribadendo l’intenzione di proseguire su questa strada con sobrietà. L’approvazione della manovra e del piano pluriennale sancisce una svolta positiva nei rapporti tra Roma e Bruxelles, consolidando la credibilità economica dell’Italia a livello europeo.
Cristiana Ciacci e la "Little Tony Family" portano l’italianità in Australia: Una serata di musica, emozioni e nostalgia al Club Marconi
di Maria Grazia Storniolo
La sala Michelini del Club Marconi di Bossley Park lunedi’ 2 dicembre 2024, ha ospitato una serata indimenticabile, segnata da musica, ricordi e un profondo senso di appartenenza.
Cristiana Ciacci, figlia del leggendario Little Tony, ha scelto l’Australia per il primo concerto internazionale della Little Tony Family, portando avanti l’eredità musicale del padre in un viaggio che ha toccato Adelaide, Melbourne e infine Sydney.
Cristiana Ciacci è stata accompagnata dal compagno Max, da Angelo Petruccetti, collaboratore storico di Little Tony da quasi 30 anni, e dall’organizzatrice Maria Luisa Lo Monte, che ha reso possibile questa avventura australiana.
Durante la serata, Cristiana ha condiviso con entusiasmo la sua emozione di ritrovarsi in Australia, un paese che, nonostante la distanza geografica, si è rivelato straordinariamente vicino alla cultura italiana.
«È incredibile essere qui. È un’esperienza che mi ha colpito profondamente, vedere quanto l’Italia sia presente e viva in queste comunità così lontane da casa», ha dichiarato Cristiana. «Siamo stati ad Adelaide e Melbourne prima di arrivare a Sydney, e ovunque siamo stati accolti come se fossimo a casa».
Il tour della Little Tony Family ha un valore simbolico: riportare la musica di Little Tony in un paese che lui stesso aveva visitato più volte negli anni passati.
Nel 1994, Cristiana accompagnò suo padre in una tournée australiana che rimase impressa nella memoria di molti. «L’ultima volta che venni qui con papà non ebbi modo di visitare il paese come avrei voluto», racconta. «Questa volta, oltre a cantare, abbiamo esplorato le città e scoperto quanto siano accoglienti e ricche di italianità».
Il culmine di questa esperienza è stato senza dubbio il concerto del 2 dicembre al Club Marconi.
Una serata che ha visto partecipare non solo membri della comunità italiana, ma anche numerosi appassionati della musica anni '60 e '70, affascinati dall’energia e dalla passio-
ne che Cristiana ha portato sul palco. «Portare qui la musica di mio padre è stato emozionante», ha detto Cristiana. «Il pubblico conosceva ogni parola delle sue canzoni, e sentire quelle voci unirsi alla mia è stato commovente».
In un’intervista esclusiva rilasciata durante la giornata del 27 novembre, Cristiana ha parlato della sua esperienza in Australia e del significato profondo di questo tour.
Ad accoglierla con calore e orgoglio c'erano le figure di spicco del Club Marconi: il presidente Morris Licata, affiancato da alcuni membri del board, tra i quali Angelo Ruisi e Robert Carniato.
Inoltre a accogliere Cristiana c’erano Tony Noiosi, Tony Labbozzetta e Angelina Rossi; una rappresentanza significativa che ha sottolineato l’importanza della visita.
Qual è stata la tua prima impressione del Club Marconi?
«È immenso, davvero! Non ci sono club così grandi in Italia. È un luogo meraviglioso, curato in ogni dettaglio e soprattutto un punto di ritrovo per la comunità italiana. Mi ha sorpreso per la sua eleganza e per l’atmosfera accogliente».
Hai percepito un legame speciale con il pubblico australiano?
«Assolutamente sì. È stato commovente vedere come le canzoni di mio padre siano an-
cora così amate. Le persone mi hanno raccontato i loro ricordi legati a Little Tony, e questo mi ha fatto sentire vicina a loro, come se fossimo una grande famiglia».
C’è in programma un ritorno in Australia?
«Spero di sì! Adelaide e Melbourne ci hanno accolti con
entusiasmo, e già si parla di un possibile ritorno.
È stato bello portare la musica di papà fuori dall’Italia per la prima volta in 11 anni, e farlo qui, in mezzo a persone che lo amano e lo ricordano con affetto, è un sogno che si avvera.
Ringrazio Maria Luisa Lo Monte per l’organizzazione e
Tony Noiosi per il supporto e la gentilezza nei nostri confronti».
La Little Tony Family rappresenta molto più di una semplice celebrazione musicale: è il simbolo di un’eredità che continua a vivere attraverso la voce e la passione di Cristiana.
Le sue parole sono un omaggio al padre, ma anche un ponte tra generazioni, un invito a non dimenticare mai le radici.
«Ogni volta che sento qualcuno parlare bene di mio padre, sento un orgoglio immenso», ha concluso Cristiana. «Portare avanti la sua musica è il mio modo di ringraziare chi lo ha amato e continua ad amarlo».
Con un tour che ha già conquistato l’Australia e la promessa di nuove esibizioni, il futuro della Little Tony Family sembra più luminoso che mai.
Il calore e l’affetto ricevuti dal pubblico australiano sono la conferma che la musica di Little Tony non conosce confini, continuando a unire cuori e generazioni.
Grazie a Cristiana Ciacci, il legame tra Italia e Australia è oggi più forte che mai, e la musica di Little Tony continua a far battere i cuori, ovunque nel mondo.
No a violenza contro le donne
Anche quest’anno il Consolato d’Italia ad Adelaide rinnova il suo impegno nella campagna globale "Orange the World", promossa da UN Women. L'iniziativa, che si svolge ogni anno in occasione dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere dal 25 novembre, Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, mira a sensibilizzare l'opinione pubbli-
ca e a promuovere un cambiamento sociale. "Con il nostro impegno, vogliamo ribadire che non c’è spazio per la violenza nella nostra società. Dobbiamo agire insieme per costruire un mondo più giusto e uguale", si legge nel messaggio del Consolato d’Italia, che ha aderito alla campagna attraverso il simbolico uso del colore arancione, segno distintivo dell’iniziativa.
Centenario di Giacomo Puccini
Lo scorso 27 novembre 2024, la suggestiva Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Canberra ha aperto le sue porte per celebrare i 100 anni dalla scomparsa di Giacomo Puccini, uno dei più grandi maestri dell’opera italiana.
L’evento, intitolato “100 Years of Puccini”, è stato organizzato in collaborazione con National
Accordo per la promozione dell’Italiano
La lingua e la cultura italiana ottengono un nuovo riconoscimento in Western Australia grazie alla firma di un Memorandum d’Intesa tra il Governo del
WA e il Consolato d’Italia a Perth. Questo accordo mira a promuovere l’insegnamento dell’italiano in tutte le scuole dello stato, sottolineando il valore
dell’educazione linguistica come ponte tra le due culture.
Il Console d’Italia ha evidenziato l’importanza di questa intesa, dichiarando: “Rafforza il legame culturale e storico tra l’Italia e l’Australia Occidentale, una relazione che ha arricchito le nostre comunità e continua ad essere sorgente di fruttuose collaborazioni.”
La cerimonia ha visto la partecipazione di figure chiave della politica locale, tra cui il Ministro dell’Educazione Tony Buti, il Vice Premier Rita Saffioti e il Ministro della Difesa Paul Papalia, tutti rappresentanti della comunità italo-australiana. Il loro impegno nel sostenere questo progetto dimostra la volontà di costruire basi solide per una cooperazione internazionale duratura.
Opera e con il supporto di The Village Building Co, attirando amanti della musica e della cultura da tutta la capitale.
La serata ha reso omaggio all’innovazione e alla tradizione del compositore, protagonista del verismo post-romantico, attraverso un programma musicale che ha emozionato il pubblico
presente. Le voci di alcuni dei migliori talenti lirici di Canberra hanno interpretato alcune delle arie più iconiche di Puccini, immergendo gli ospiti nella bellezza e nella profondità delle sue composizioni.
La Residenza dell’Ambasciatore, ispirata a una villa romana, ha offerto uno scenario unico per l’evento.
Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di ammirare opere d’arte e manufatti della collezione italiana, che hanno contribuito a rendere la serata un’esperienza culturale completa.
La serata si è conclusa con un rinfresco generosamente offerto dall’Ambasciata, che ha dato modo ai partecipanti di socializzare e discutere dell’eredità musicale di Puccini.
L’atmosfera intima e accogliente ha trasformato l’evento in un momento indimenticabile per tutti i presenti, tributo all'importanza di operistica italiana.
Arriva Babbo Natale
La magia del Natale è ufficialmente iniziata nella vivace comunità italiana di Brisbane con l’arrivo speciale di Babbo Natale lo scorso 23 novembre.
Il celebre personaggio natalizio, carico di doni e di allegria, ha fatto tappa al Brisbane City Football Club, grazie alla collaborazione tra il Comites Queensland e Northern Territory, l’associazione Famiglie Downunder e il Consolato Italiano a Brisbane.
L’evento, che ha avuto luogo sabato 23 novembre, è stato un’occasione per riunire famiglie e bambini in un’atmosfera festosa e accogliente. Dalle 17:30 in poi, il campo del Brisbane City Football Club si è trasformato in un centro di intrattenimento natalizio.
Tra attività come il face painting, tornei di calcetto e calcio balilla, e naturalmente la visita tanto attesa di Babbo Natale, i più piccoli hanno vissuto mo-
menti di gioia indimenticabile.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla Console Italiana, Luna Angelini Marinucci, che ha reso l’evento ancora più magico donando i regali distribuiti personalmente da Babbo Natale. I bambini, le cui famiglie avevano registrato la loro partecipazione entro il 13 novembre, hanno ricevuto pacchetti pieni di sorprese natalizie.
“Questo evento è un esempio di come la comunità italiana si impegni a creare momenti speciali per le famiglie e i bambini, mantenendo vive le tradizioni e i valori del Natale,” ha dichiarato un rappresentante del Comites.
Anche il lato gastronomico ha giocato un ruolo importante nella festa: pizze e bevande, disponibili presso il club, hanno soddisfatto il palato dei partecipanti, completando un pomeriggio all’insegna della convivialità e dello spirito natalizio.
Il ritiro di Bill Shorten
In politica succede di tutto: vittorie, sconfitte, malattie, scandali. Ma noi pensiamo che una figura politica come Bill Shorten è da apprezzare per tutto quello che ha fatto e quello che non è riuscito a fare. Come sappiamo, lui si è distinto come esponente dell'Australian Workers Union prima di entrare in Parlamento nel 2007, vincendo le elezioni del seggio di Maribyrnong, Victoria, e poi eletto subito assistente ministro della Disabilita'.
Il ministero della Disabilità a quei tempi era in una situazione caotica, per dir poco. Con l'appoggio di Julia Gillard e Jenny Macklin, ha realizzato il noto National Disability Insurance Scheme, approvato anche dall'Opposizione.
Il programma originale prevedeva assistenza per 411,000 persone con il costo di 13,6 miliardi all'anno. Quest'anno, invece, gli assistiti sono aumenta-
ti: 660,000 e con un costo di 42 miliardi di dollari. Coraggioso, ha licenziato 10 managers della NDIS per scarso rendimento sostituendoli con persone piu' adatte a operare in quel delicato settore. Da aggiungere che ha pure sventato una truffa delle agenzie coinvolte con la NDIS di circa 60 milioni di dollari. Ha militato nella Fazione di Destra del Partito Laburista. Eletto leader del partito, riusci' a conquistare popolarità e simpatia dalla maggioranza degli elettori; ma non fu sufficiente per vincere le elezioni e diventare primo Ministro d'Australia. Shorten è sicuramente una perdita per il laburisti e per il Parlamento Federale. Però, il suo lavoro non è ancora terminato essendo nominato Vice-Cancelliere dell'università di Canberra. Bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare!
Mariano Coreno
Peter Walsh si dimette
Apprendiamo nelle ultime ore che il deputato dei Nazionali del Victoria, Peter Walsh, ha deciso di dimettersi da leader del partito; ma resterà ancora in parlamento fino alle prossime elezioni statali del 2026.
Walsh, ha diretto il partito dal 2014. La deputata Emma Kealy, possibile nuova leader, resterà come numero due del partito. Il deputato Danny O'Brien, suo
collega, ha detto di Walsh: " Si e' battuto bene per il Gippsland South in questo periodo turbolento a causa di un governo incapace di risolvere i problemi regionali. " Il leader federale dello stesso partito, David Littleproud, ha pure elogiato il lavoro svolto da Peter Walsh. Nemmeno i politici possono dormire tranquilli. Mariano Coreno
Prigioniera ammessa al trattamento di fertilità (IVF)
Alicia Schiller, condannata a 16 anni di carcere per aver ucciso Tyrelle Evertsen-Monstart nel 2017, madre di tre figli, dopo una lite furibonda sotto l'influenza della droga, e' stata ammessa dalle autorità di poter fare il trattamento di fertilità, conosciuto con le lettere IVF. La protagonista dei fatti ora è nel carcere di Dame Phyllis Frost Centre, Victoria. La Schiller, per quello che sappiamo, potrebbe, eventualmente, tenere il figlio o la figlia, con sé in carcere fino all'età di 5 anni. Ma dalle indagini risulta che l'omicida ha pure un figlio, adesso di 22 anni, ma non lo ha mai contattato, abbandonato del tutto.
Simposio di lingue e culture organizzato dal CO.AS.IT
Lo scorso martedì sera abbiamo assistito al simposio Lingue, Letterature, Culture e Linguistica, organizzato dal Co.As.It. e dalla Monash Università. Diciamo subito che la manifestazione è riuscita bene e gli spettatori hanno seguito con attenzione ogni intervento. Protagoniste le professoresse: Margherita Angelucci, Luci Callipari-Marcuzzo, Fred L. Gardaphè, Anthea Hancocks, Shuangming, Huang, Eliana Maestri, Brigid Maher, Maria Pallotta-Chiarolli, Loredana Polezzi, Rachel Taylor, Raelene Wilding e Rita Wilson. Vi sono stati due intervalli e il pranzo offerto dal Co.As.It. Simposio iniziato alle ore 10 e terminato alle ore 16, dopo la presentazione del libro THE ROUTLEDGE HANDBOOK OF TRANSLATION AND MIGRATION, pagine 500.
Appropriata la tematica: "Quando le parole giuste non raggiungono tutti, soprattutto nei momenti di difficoltà." Ma, le difficoltà maggiori sono quelle degli ultimi arrivati, in partico-
lare delle comunità che non conoscono la lingua inglese e che hanno bisogno di traduttori per capire e farsi capire. Pensiamo, ad esempio, alla comunità italiana ed a quella greca che non vanno più incontro a questi problemi poiché hanno giornali, radio, professori, giornalisti capaci di comunicare in due lingue. Certo, la vecchia generazione, quella del dopoguerra, aveva solamente a disposizione la "buona volontà'" di lavorare e non era in condizione di insegnare nulla a nessuno.
I nuovi arrivati hanno culture diverse, religione diverse e tradizioni diverse e non trovano qui quello che hanno lasciato. Questo e' un Paese diverso e possono scoprirlo a poco a poco.
La domanda è: come utilizzare le varie culture nel sistema multiculturale?
Anche perché chi non ha cultura non si sforza di averla, crede di farne a meno.
Dal simposio è venuto fuori l'argomento spinoso del RAZZISMO. Il razzismo c'è, non si può nasconderlo. E' sempre esistito e non scomparirà mai. Esso esiste persino nelle stesse comunità. E poi la gente quando non e' contenta deve dare la colpa agli altri, a quelli che la pensano diversamente. Tutto cambia (la tecnologia), ma niente cambia (l'essere umano).
Non disprezzare una piccola cosa, per timore di soffrirne. Una piccola ape produce il miele. Ma, oggi, si pensa solamente al denaro!
Mariano Coreno
Assemblea Generale dei Soci e elezione del nuovo Comitato CO.AS.IT.
Si è svolta il 20 novembre l’Assemblea Generale dei Soci del CO.AS.IT., un momento fondamentale per la vita dell’organizzazione che da anni rappresenta un pilastro per la comunità italiana di Melbourne.
Durante l’incontro, i soci hanno avuto l’opportunità di esaminare gli eccellenti risultati raggiunti nel corso dell’ultimo anno e di discutere i progetti futuri dell’organizzazione.
Momento significativo dei lavori dell’assemblea è stato l’elezione del nuovo Comitato Direttivo, che guiderà il CO.AS.IT. nel 2025.
I candidati, provenienti da diverse esperienze professionali e comunitarie, hanno condiviso vi-
Quindi, la domanda che tutti si pongono è: come può avere un figlio se ha ucciso una donna ed ha abbandonato il suo figlio solo, senza padre? Perché mettere al mondo un bambino in un ambiente triste come la prigione? L'opinione pubblica non riesce a capire come hanno fatto ad accettare una proposta del genere ! Assurdita' totale ! E chi pagherà le spese? I cittadini del Victoria o la Schiller ? Qualcuno ha fatto trapelare la notizia che le spese potrebbe pagarle proprio Alicia Schiller vendendo una parte della sua proprietà. Ma, chi ha detto che la legge è perfetta?
Mariano Coreno
sioni innovative e un forte impegno per preservare e promuovere i servizi di assistenza alla Terza età, la cultura e la lingua italiana in Australia.
Il nuovo Comitato si impegna a continuare il lavoro di valorizzazione delle radici italiane, rafforzando i programmi educativi, culturali e di assistenza agli anziani. Particolare attenzione sarà dedicata alla collaborazione con enti locali e internazionali per ampliare le opportunità offerte alla comunità e consolidare il legame tra l’Italia e l’Australia.
L’Assemblea si è conclusa con un caloroso ringraziamento ai membri uscenti del Comitato per il loro servizio e dedizione, mentre i nuovi eletti hanno espresso
entusiasmo per affrontare le sfide future.
Il CO.AS.IT. rinnova il suo impegno come punto di riferimento per la comunità italo-australiana, guardando al futuro con fiducia e determinazione.
Il nuovo Consiglio d’Amministrazione è così composto:
Presidente: Vincent Volpe
Vice Presidenti: Grace Alessandrini e Tony Bartone
Tesoriere: Dominic Barbaro
Segretaria: Silvana Sgrò
Consiglieri: Vito Cassisi, Ciro Fiorini, Maria Irminger, Jason Menegazzo, Bruna Pasqua, Don Pasquariello, Carmen Randazzo, Santo Raso, Anna Trabucco.
La IATI celebra "In Ricordo dei Nostri Natali" con una giornata di emozioni e tradizioni italiane
La Illawarra Association of Teachers of Italian (IATI) ha organizzato oggi un evento indimenticabile dal tema In Ricordo dei Nostri Natali, presso il Fra-
ternity Club, che ha riunito circa 150 partecipanti per celebrare la cultura italiana attraverso ricordi, racconti e tradizioni natalizie. La giornata si è aperta con il caloroso
benvenuto di Pina Macpherson, presidente e coordinatrice della IATI, che ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione. "Questo evento è un’opportunità per condividere le nostre tradizioni e tramandare ai più giovani il senso autentico del Natale italiano," ha dichiarato Macpherson. Il cuore dell’evento è stato scandito dalle esibizioni di Stella Vescio e Antonietta Coppola, che hanno recitato poesie dialettali, risvegliando emozioni e nostalgia tra i presenti.
Successivamente, è stato il turno dei racconti personali. Maria Di Natale ha ricordato la sua prima esperienza con l’Epifania, seguita da una serie di testimonianze emozionanti condivise da Silvana D’Amico, Maria Di Carlo, Anne Walder, Janet Pezzuto, Giada Lovelight, Antonio Di Natale, Francesca Thompson, Patricia O’Brien, Antonietta Coppola e Paola Volpato.
Particolarmente toccante il racconto di Patricia O’Brien, che ha condiviso un’esperienza unica vissuta a Venezia, quando il Natale cattolico e quello ebraico si sono intrecciati in un’indimenticabile celebrazione collettiva. "A mezzanotte, le persone uscite da chiesa e sinagoga si sono unite in strada per ballare. È stato il Natale più bello della mia vita," ha raccontato O’Brien, suscitando applausi e commozione.
Un altro momento significativo è stata la gara di disegno, coordinata da alcuni insegnanti, che ha coinvolto numerosi bambini. Il premio per il disegno più significativo è andato al partecipante più giovane, autore di un originale albero di Natale.
La giornata si è conclusa in musica, con tutti i presenti che hanno intonato canti natalizi, culminando con Tu Scendi dalle Stelle. Le voci squillanti dei bambini hanno dato un tocco di gioia e calore, rendendo l’atmosfera ancora più festosa.
A chiudere l’evento, un ricco buffet a base di barbecue, pizze, affettati e formaggi, senza dimenticare il tradizionale panettone. Il banchetto è stato generosamente sponsorizzato dalla Federazione delle Associazioni Marchigiane, il cui presidente, Stella Vescio, ha offerto un brindisi finale con prosecco, ringraziando i presenti e dando appuntamento al prossimo anno.
"Eventi come questo mantengono viva la nostra italianità e creano un ponte tra le generazioni," ha concluso Vescio. L’auspicio condiviso è che questa iniziativa continui a fiorire, portando avanti le tradizioni natalizie italiane nell’area di Wollongong.
Un giorno da ricordare, che ha rafforzato il senso di comunità e l’amore per le radici culturali italiane.
Il gruppo dei narratori dei ricordi nataliazi
Pina MacPherson presidente IATI e il piccolo premiato Antonietta Coppola e Stella Vescio
Giot
Pranzo di Natale dei Trevisani nel Mondo
Domenica 30 Novembre 2024, la sala Elettra della Doltone House al Club Marconi ha ospitato il tradizionale Pranzo di Natale dell’associazione Trevisani nel Mondo, un evento che ha riunito 150 ospiti in un’atmosfera di festa e celebrazione delle radici trevigiane. L’evento si è aperto con il caloroso benvenuto del presidente dell’associazione,
Renzo Valleri, che ha ringraziato i soci partecipanti, il board del Club Marconi, i direttori presenti e i rappresentanti della stampa locale, Allora News e La Fiamma. Un momento particolarmente emozionante è stato l’annuncio dei riconoscimenti assegnati dall’ANFE per il 2024 a Eileen Santolin e Giuseppe Querin, premiati per il loro instancabile con-
grappa trevisana. Birra, vino rosso e bianco, caffè e soft drink hanno completato l’offerta. Non sono mancati momenti di gioia, come i festeggiamenti per i compleanni di Caterina Mauro, che ha celebrato 99 anni, Marietta e Gino. Inoltre, Bruno Bagatella ha annunciato il suo ritiro dal board per motivi di età, ricevendo le congratulazioni per il suo impegno pluriennale. La giornata si
è conclusa con l’intrattenimento musicale di Gino e Geff insieme a Nova Bossa, che hanno trasformato la sala in una pista da ballo, chiudendo l’evento con un augurio di buone feste da parte del presidente Valleri. Un evento memorabile che ha saputo coniugare tradizione, musica e comunità, lasciando nei presenti un profondo senso di appartenenza e gratitudine. Giot
tributo alla comunità italiana del New South Wales. La giornata è proseguita con l’esibizione del duo Gino e Geff, accompagnati per l’occasione dal gruppo Nova Bossa, accolti da una calorosa ovazione. Successivamente, la signora Luciana Volpato ha intonato l’inno dei Trevisani nel Mondo, coinvolgendo tutti i presenti in un coro emozionato, simbolo dell’unità e del legame indissolubile con le radici italiane.
Il presidente del Club Marconi ha espresso il proprio apprezzamento per l’operato dell’associazione: "I Trevisani nel Mondo sono un esempio di dedizione e impegno nel mantenere vive le tradizioni italiane. Siamo orgogliosi di ospitare i vostri eventi e di contribuire a trasmettere questi valori alle future generazioni. Auguro a tutti un sereno Natale e un prospero anno nuovo." Angelo Ruisi ha incantato il pubblico con una toccante interpretazione de La Prima Cosa Bella, coinvolgendo i presenti nel canto dei ritornelli. A seguire, il menu, curato dagli chef della Doltone House, ha deliziato i palati con quattro portate: Antipasto olive, pane casereccio, affettati misti, mozzarella e insalata a seguire calamari fritti al limone e spaghetti aglio e olio, scaloppine di vitello al vino bianco con funghi, patate, carote e radicchio trevisano, il pranzo si e’ concluso con cassata, crostoli e
notizie comunitarie
La Festa delle Dolomiti a Sydney: Una Celebrazione della Cultura Bellunese e delle Bellezze Naturali
Ogni anno, l'Associazione dei Bellunesi nel Mondo di Sydney organizza un evento speciale per celebrare le Dolomiti, patrimonio naturale dell'umanità e simbolo di bellezza per la provincia di Belluno.
Quest'anno, la tradizionale Festa delle Dolomiti si è svolta domenica 24 novembre 2024,
presso la Cucina Galileo del Club Marconi, un luogo che ha accolto circa 130 partecipanti, tutti legati da un profondo amore per le montagne venete e dalla volontà di preservare la cultura bellunese.
Il presidente dell'Associazione, Giacomino De Martin, ha aperto l'evento con un discorso caloroso, sottolineando l'importanza della Festa come momento di incontro e di rafforzamento dei legami tra i membri della comunità bellunese di Sydney. De Martin ha anche evidenziato come occasioni come queste siano fondamentali per mantenere vive le tradizioni e la cultura della provincia di Belluno, pur vivendo lontano dalla propria terra d'origine. La Festa, infatti, non è solo un'occasione per celebrare le Dolomiti, ma anche per rinnovare il legame con la propria storia, con le radici e con le tradizioni che da sempre caratterizzano il popolo bellunese. Un momento emozionante della serata è stato il ricordo di Bruno Cossalter, presidente ono-
rario dell'Associazione recentemente scomparso. De Martin ha voluto dedicare un minuto di raccoglimento in memoria di Cossalter, un uomo che aveva dedicato gran parte della sua vita all'associazione e che aveva contribuito in modo significativo alla sua crescita e al mantenimento dei legami con la comunità bellunese in Australia. Durante il minuto di silenzio, sono stati ricordati anche i soci e gli amici dell'associazione che ci hanno lasciato nel corso dell'anno.
La serata è proseguita con un concerto del musicista Michael Riviera, che ha intrattenuto il pubblico con un repertorio di canzoni moderne e tradizionali venete, permettendo a tutti di ballare e cantare al ritmo della musica che ha accompagnato per secoli le tradizioni popolari delle valli bellunesi. La Cucina Galileo, nota per la sua cucina tipica veneta, ha offerto piatti che hanno richiamato i sapori della montagna, contribuendo a creare un'atmosfera calda e accogliente, tipica delle feste di paese.
L'evento si è concluso con l'estrazione della lotteria, che ha offerto ricchi premi, un'ulteriore occasione di svago e di solidarietà per i partecipanti. Inoltre, il comitato dell'Associazione dei Bellunesi nel Mondo ha già pianificato le attività per il 2025, con appuntamenti che includono la Festa di San Valentino (9 febbraio), l'Assemblea Annuale (18 maggio), la Festa del Piave (29 giugno) e la prossima edizione della Festa delle Dolomiti, che si terrà domenica 23 novembre 2025.
Un altro importante evento in programma è la Festa di Primavera, che sarà organizzata in collaborazione con l'Associazione Trevisani di Sydney, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente i legami tra le diverse comunità italiane di Sydney. L'incontro si svolgerà tra settembre e ottobre
e coinvolgerà anche altre realtà, come l'Associazione dei Figli del Grappa e gli Alpini di Sydney. La Festa delle Dolomiti di Sydney è molto più di un semplice evento di commemorazione delle bellezze naturali italiane; è un'occasione di incontro e di trasmissione della cultura bellunese alle nuove generazioni, un'opportunità per celebrare la storia di una comunità che, nonostante la distanza, continua a mantenere viva la propria identità e le proprie tradizioni. Con l'entusiasmo e l'impegno del comitato e dei suoi membri, l'Associazione dei Bellunesi nel Mondo di Sydney guarda al futuro con ottimismo, preparando già una nuova stagione di eventi che, come sempre, avranno al centro la valorizzazione della cultura e delle tradizioni venete.
Comitato dell'Associazione dei Bellunesi nel Mondo di Sydney : Marc Meli, Lino Vidotto, Galliano Callegari, Ernesta Quomi, Renzo Pinazza, Irma Bergamin, Paul De Nardi e Giacominoi De Martin
Canada Bay Club: Si accendono i riflettori sulla violenza domestica al Ballo del Presidente
di Marco Testa
Sabato 30 novembre, il Canada Bay Club ha ospitato il President’s Ball 2024, un evento inaugurale che ha unito eleganza e solidarietà in una serata indimenticabile per porre i riflettori sulla piaga della violenza domestica. Organizzato in collaborazione con lo SHOSJ (Sovereign Hospitaller Order of St John of Jerusalem) Craft Group, l’evento ha avuto come scopo principale la raccolta fondi per Open Support, una fondazione che offre supporto vitale alle vittime di violenza domestica.
L’atmosfera raffinata, arricchita da un dress code black tie con un tocco di viola simbolico, ha accolto ospiti entusiasti e sensibili alla causa. All’arrivo, i convenuti sono stati accolti con un bicchiere di champagne e fotografie ricordo. Il noto comico Vince Sor-
renti, maestro di cerimonia della serata, ha intrattenuto il pubblico con il suo umorismo travolgente, rendendo l’evento non solo significativo, ma anche piacevolmente divertente, con aneddoti e rimarcando alcuni degli stereotipi più iconici della cultura italo-australiana.
Il presidente del Canada Bay Club, Frank Failla ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la serata. “Questo ballo inaugurale del presidente vuole essere il primo di tante iniziative che proiettano il Club verso una maggiore collaborazione con la comunità, per dare a chi ha bisogno e per le cause che stanno a cuore a chi è in difficoltà. Questa sera, mettiamo i riflettori sull’importante lavoro del SHOSJ Craft Group, un'organizzazione che dà speranza alle vittime di violenza domestica. Il gruppo, ispirato
all'esempio della scomparsa Tina Macaluso, continua a dare senso alla vita di tante persone in uno spirito di generosità. Colgo l’occasione per ringraziare i distinti ospiti, tra cui il Sindaco di Canada Bay, la rappresentante Stephanie Di Pasqua e la consigliera comunale Silvia Alafaci. Grazie anche ai direttori, alla CEO del Club e al personale per il lavoro svolto e l’ospitalità in questa magnifica serata.”
In rappresentanza del SHOSJ Craft Group, Rosaria Cusumano, sorella della scomparsa Tina Bonanno-Macaluso, ha ricordato come la fondazione del gruppo da parte di Tina abbia voluto “lasciare il mondo un posto migliore. Dal 2018, ogni lunedì mattina, Maria Rosa e Antonio Bonanno, genitori di Tina, aprono la loro casa a circa 25-30 donne che si riuniscono per mantenere vivo non solo il ricordo della loro figlia ma assistenza attraverso oggetti lavorati a maglia per quanti si trovano in difficoltà. Quando acquistiamo la lana, intendiamo supportare i produttori australiani, acquistando lana fatta in Australia. Ogni anno, il nostro obiettivo è un minimo di oggetti per un valore di almeno $25,000 ad Open Support. Questa cifra equivale al costo dell’affitto per un anno per donne che cercano rifugio in uno degli stabili di Open Support, cosi che avendo assicurato ai propri figli un'abitazione decente, possono concentrarsi sul trovare lavoro e continuare a vivere”.
Gli ospiti hanno potuto gustare un raffinato menù di quattro portate, accompagnato da birra, vino e bevande analcoliche. Non è mancata l’occasione per contribuire ulteriormente alla causa attraverso una lotteria di beni di lusso, che ha riscosso grande successo. Tra i premi posti all’asta anche un lavoro a maglia creato appositamente dallo SHOSJ Craft Group, ispirato alle problematiche legate all’abuso domestico.
A nome della fondazione Open Support, Karen Devin ha spiegato come l’organizzazione "ha incarnato il vero significato della compassione e della resilienza per oltre tre decenni. La nostra storia è radicata in una visione, quella
delle Sisters of Charity, che negli anni '80 hanno risposto a una chiamata di fede e innovazione. Negli ultimi anni, la nostra attenzione si è concentrata sulla lotta contro la violenza domestica. Dal 1995 abbiamo sostenuto oltre 1.800 famiglie, fornendo rifugio, supporto e, più recentemente, transizioni verso case stabili. Nel 2020, grazie a un finanziamento governativo significativo, abbiamo ampliato le nostre capacità, affrontando il picco di richieste durante la pandemia. Il nostro viaggio è stato, ed è tuttora, un atto di fede e impegno, un cam-
mino condiviso con volontari e sostenitori che credono nella nostra missione. Insieme continueremo a costruire un futuro dove la dignità e la speranza prevalgano." Il programma ha visto momenti di grande emozione, tra cui le straordinarie performance di un quartetto d’archi e di cantanti lirici, che hanno deliziato i presenti con esibizioni di gusto. Per completare l’intrattenimento, il DJ ha animato la pista da ballo, assicurando che la serata si concludesse in grande stile. La serata ha dimostrato come la comunità possa unirsi per fare la differenza.
Grande Successo alla "Presentation Night"
Snooker e Billiard Association al Club Marconi
Il Club Marconi ha ospitato con grande successo la tanto attesa "Presentation Night" della Snooker e Billiard Association, un evento che ha visto la partecipazione di circa 80 appassionati e iscritti della disciplina. La serata si è svolta presso la Cucina Galileo, all'interno del Club Marconi, un ambiente che ha saputo creare la giusta atmosfera di festa e celebrazione per i numerosi partecipanti.
A fare gli onori di casa sono stati Jim Ruisi, capitano, e Vittorio Sacco, vice capitano della Sezione di Snooker e Biliardo del Club Marconi, che hanno accolto gli ospiti in una serata ricca di emozioni e premi. Tra i presenti, figuravano anche importanti figure del Club Marconi, tra cui il presidente Morris Licata, il vicepresidente e presidente sportivo Sam Noiosi, e i direttori Gaetano Zangari, Angelo Ruisi e Roberto Di Filippo.
Un momento speciale della serata è stato l'intervento dell'ospite d'onore Mario Sanna, che da ben 39 anni supporta generosamente la Sezione Snooker e Biliardo del Club Marconi, contribuendo in modo significativo alla crescita di questa importante realtà sportiva. La sua conti
nua dedizione è stata celebrata con parole di gratitudine da parte dei dirigenti presenti, che hanno anche promesso il continuo sostegno della dirigenza del club alla sezione per gli anni a venire. La serata ha visto numerosi momenti di celebrazione e riconoscimento, a cominciare dal prestigioso premio White Elephant, un trofeo riservato al miglior giocatore della stagione di snooker. Otto giocatori sono stati premiati in questa categoria, ma il titolo e il trofeo sono andati ad Alfred Borg, che ha avuto la meglio su avversari di grande livello, tra cui G. Jamoo, A. Cauchi, V. Sacco, G. Issahk, J. Fonoia, J. Grima e Y. Sayad.
Ma la serata non si è fermata qui: sono stati anche assegnati i premi per le varie competizioni della stagione, tra cui il Championship Snooker Single, che ha visto trionfare G. Jamoo, seguito da J. Ruisi, e il Championship Snooker Double, vinto da L. Tri-
podi e M. Galea, con S. Delia e J. Grima al secondo posto. Nel Championship Biliard Single, il primo posto è andato a V. Sacco, con S. Delia al secondo posto, mentre nel Championship Biliard Double, la coppia vincente è stata composta da V. Eishou e V. Sacco, seguita da A. Cauchi e P. Calleja.
La serata si è conclusa tra sorrisi e brindisi, con i partecipanti soddisfatti per l'ottima organizzazione e l'atmosfera di convivialità che ha caratterizzato l'evento. Il Club Marconi si è confermato come un punto di riferimento per gli appassionati di snooker e biliardo, e la Snooker e Billiard Association ha dimostrato ancora una volta di essere una realtà solida e in crescita, capace di organizzare eventi di grande successo e di coinvolgere un pubblico sempre più numeroso.
Premiati della serata:
Championship Snooker Single:
1° G. Jamoo
2° J. Ruisi
Championship Snooker Double:
1° L. Tripodi e M. Galea
2° S. Delia e J. Grima
Championship Biliard Single:
1° V. Sacco
2° S. Delia
Championship Biliard Double:
1° V. Eishou e V. Sacco
2° A. Cauchi e P. Calleja
Premio White Elephant:
1° Alfred Borg (seguono G. Jamoo, A. Cauchi, V. Sacco, G. Issahk, J. Fonoia, J. Grima, Y. Sayad)
Un evento da ricordare che ha saputo unire sport, passione e un forte senso di comunità.
Al lora! notizie comunitarie
Il 33° Congresso Intersezionale degli Alpini in Australia
Siamo a Perth, nella splendida Australia occidentale, dove si sta svolgendo il 33° Congresso Intersezionale degli Alpini, un evento che ha raccolto i membri della storica associazione con l’obiettivo di celebrare i valori della solidarietà, della memoria storica e dell’identità alpina.
Il congresso ha visto la partecipazione dei presidenti delle sezioni australiane di Perth: Roberto Puntel; Sydney: Giuseppe Querin; Melbourne: Eliseo Mattiuzzo; Brisbane: Walter Antonucci; North Queensland: Emanuele Rizzetto; Presidente della sezione di Udine: Mariano Comisso; Presidente degli alpini di Windsor, Canada: Giuseppe Pracillo. Presidente del Tuscany Club Sandro Baldi.
Ospiti d'onore: David Maicol MP, Senatore Francesco Giacobbe, Vice Console Emilio Sessa, Comm. Mariangela Stagnitti, Presidente dei Carabinieri Amorino Travaglia. Tre giorni di incontri, riflessioni e convivialità che si concluderanno oggi con un pranzo presso il Club Toscana, un punto di riferimento per la comunità italiana locale.
Sebastiano Favaro, Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA), ha parlato con entusiasmo dell'importanza di questo congresso, sottolineando che il numero 33 è speciale per gli alpini. Non solo per il congresso, ma anche per l’inno degli alpini, che ricorda proprio il 33° raduno delle sezioni australiane. "Siamo qui per ribadire insieme agli al-
pini dell'Australia i valori che ci uniscono: un legame che va oltre la distanza geografica, fondato sulla memoria, sulla capacità di stare insieme e sull’impegno verso gli altri," ha dichiarato Favaro.
Un Legame Storico con l'Australia
Il legame tra gli alpini e l'Australia ha radici profonde. Sebastiano Favaro ha voluto ricordare la sua esperienza personale, che risale al 1951, quando arrivò in Australia per la prima volta, all’età di tre anni. Un ritorno alle origini che ha segnato la sua vita, ma anche la storia di tanti altri alpini italiani che, dopo aver servito il Paese, sono partiti per l’Australia alla ricerca di nuove opportunità. "Il legame è rimasto profondo, non solo per motivi di patria, ma anche per un senso di appartenenza a una comunità che ha sempre saputo affrontare le difficoltà con forza e determinazione," ha spiegato Favaro, facendo riferimento anche alla solidarietà tra i membri della sezione.
Gli alpini dell’ANA, tanto quelli in Italia quanto quelli all’estero, continuano a essere un esempio di resilienza, ma anche di grande capacità di fare memoria e di condividere. "Gli alpini sono portatori di pace," ha ribadito il Presidente, facendo riferimento ai tempi difficili che il mondo sta vivendo. L'orgoglio di essere parte di questa comunità è un valore che si rinnova ogni anno, soprattutto in occasioni come questo congresso che celebra non solo il passato, ma anche il futuro della fraternità alpina.
L'Orgoglio delle Sezioni Estere
A confermare la forza del legame tra le sezioni degli alpini in Italia e nel mondo, è Aldo Tugiella, consigliere nazionale delegato a seguire le sezioni all'estero. "Questo è un incarico tanto impegnativo quanto entusiasmante," ha dichiarato Tugiella, visibilmente commosso e onorato di partecipare a un evento così significativo. Per lui è stata la prima volta in Australia, e l’esperienza non poteva essere più emozionante: "Ho trovato uomini veri, alpini veri, e questo mi
rende orgoglioso. È il mio compito mantenere il legame forte tra la sede nazionale in Italia e le sezioni all'estero, che sono ben 30." Questa missione di collegamento è particolarmente rilevante in un contesto globale che diventa sempre più complesso. La forza di un’associazione che riesce a mantenere vive le tradizioni e l’identità, pur adattandosi ai cambiamenti del mondo, è una testimonianza della sua grande vitalità.
Il Successo del Congresso
Anche Roberto Puntel, presidente della Sezione del Western Australia di Perth, ha espresso la sua soddisfazione per il successo dell'evento. "Sono veramente onorato di ospitare il 33° congresso degli alpini d’Australia qui a Perth," ha dichiarato Puntel, ricordando che l’evento ha visto
la partecipazione di circa 250 persone. "La comunità italiana è entusiasta di questo congresso. Molti dei membri del Club Toscana hanno parenti che sono stati alpini, e oggi sono venuti a salutare il nostro presidente e il delegato delle sezioni estere," ha aggiunto. La partecipazione delle diverse sezioni australiane, da Sydney a Brisbane, da Melbourne a North Queensland, ha reso l’incontro ancora più significativo. "La comunità italiana qui a Perth ci ha davvero fatto onore," ha continuato Puntel, evidenziando come il congresso non sia solo una celebrazione degli alpini, ma anche un’occasione per rafforzare i legami con la memoria storica della comunità italiana in Australia. "Questo congresso è stato un successo, siamo molto contenti di come è andato e non vediamo l’ora di continuare a lavorare insieme," ha concluso Puntel.
Les Scheinflug e Jerry Gleria nominati Soci Onorari a Vita del Club Marconi
Durante l'Assemblea Annuale Generale del Club Marconi, svoltasi domenica scorsa nella sala Colosseo della Doltone House, sono stati conferiti due prestigiosi riconoscimenti a Les Scheinflug e Jerry Gleria, nominati Soci Onorari a Vita (Honorary Life Members) per i loro straordinari contributi al club e al calcio australiano.
L'assemblea, che ha visto la partecipazione di circa 200 soci, non ha avuto come oggetto le elezioni del comitato esecutivo, che si terranno l'anno prossimo, ma ha comunque rappresentato un'importante occasione per approvare diverse risoluzioni interne. Tuttavia, il momento più significativo della giornata è stato l'omaggio a Scheinflug e Gleria, due figure di rilievo per il club di Bossley Park.
Les Scheinflug è stato un allenatore fondamentale per il calcio al Club Marconi. La sua lunga carriera è stata caratterizzata da un impegno instancabile e una grande esperienza tecnica, che hanno avuto un impatto significativo sul successo del club. Grazie al suo lavoro, il Club Marconi
ha potuto crescere e affermarsi nel panorama calcistico locale, ottenendo risultati che hanno consolidato la sua reputazione nella comunità.
Jerry Gleria, dall'altro canto, è stato uno dei principali promotori della nascita del comitato calcio del Club Marconi. Già nel 1965, Gleria ricopriva la carica di vicepresidente del comitato, allora presieduto da Carlo Zaccariotto. La sua visione e il suo impegno hanno gettato le basi per lo sviluppo del calcio all'interno del club, contribuendo in modo decisivo alla sua evoluzione. Questi riconoscimenti sono una testimonianza dell'importante ruolo che entrambe le figure hanno avuto nella storia del Club Marconi e nel sostegno al calcio in Australia.
Il Club Marconi, attraverso questa nomina, ha voluto onorare non solo i successi professionali, ma anche l'instancabile dedizione e passione di Scheinflug e Gleria per il club e per lo sport in generale.
Con queste onorificenze, il Club Marconi ha ribadito il suo impegno nel valorizzare e celebrare le persone che, con il loro lavoro e il loro entusiasmo, hanno contribuito in modo duraturo alla crescita della comunità e dello sport.
1° dicembre 1924 - 1° dicembre 2024: 100 anni di Guglielmo Reginato
Guillermo Reginato, nato a Onè di Fonte (TV), ha festeggiato il 30 novembre, con un giorno di anticipo, il suo centesimo compleanno a Canberra. La comunità locale ha celebrato questo traguardo con un grande evento al Club Southern Cross di Canberra, con la presenza di oltre 35 amici e conoscenti.
Il presidente Giuseppe Coerin ha accompagnato Guillermo all'evento, dove il presidente nazionale degli Alpini, Sebastiano Favaro, ha partecipato insieme a molti membri delle sezioni locali. Tra i momenti emozionanti, il taglio della torta con il "coltello di fratellanza"
è stato un simbolo di unione, in particolare per Guillermo, l'unico alpino della sezione di Canberra.
Durante la cerimonia, sono stati fatti diversi omaggi: Favaro ha regalato un crest simbolo degli Alpini, Querin una penna alpina dorata come ricordo del centenario, e la Sezione dei Trevisani nel Mondo ha donato un ritratto di Guillermo con auguri per i suoi 100 anni.
Un evento che ha unito la comunità italiana di Canberra, celebrando non solo la lunga vita di Guillermo, ma anche le tradizioni e i legami che legano gli italiani all'estero.
Les Scheinflug e il Presidente Morris Licata
Jerry Gleria e il Presidente Morris Licata
Al lora! notizie comunitarie
Un anno di successi e progetti futuri l’AGM di CNA
Il 24 novembre 2024, presso il Centro Italia di Bossley Park, si è svolta l’assemblea generale annuale di CNA, un evento che ha riunito soci e membri del Board per riflettere sui successi dell’anno passato e discutere i progetti futuri. I lavori sono iniziati alle 10 del mattino con un intervento del presidente Bruno Lopreiato, che ha espresso gratitudine per il contributo instancabile dei dipendenti e, soprattutto, dei volontari, definendoli la spina dorsale dell’organizzazione e la chiave della sua crescita.
Nel corso dell’assemblea, il rapporto sul Patronato Epasa-Itaco, ha sottolineato la complessità crescente della situazione previdenziale in Australia. Ha osservato una riduzione del numero complessivo di pensioni, prevalentemente trattamenti di reversibilità, ma ha evidenziato l’importante traguardo rappresentato dall’apertura di un nuovo ufficio a Wollongong. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione con la Federazione Marchigiani e rappresentanti locali. Sono stati ringraziati in particolare Stella Vescio e Maria Di Carlo per il loro impegno nel rispondere alle esigenze della comunità di Wollongong.
Un altro punto discusso è stato il successo del Social Support Group, che accoglie ogni mercoledì tra 35 e 40 anziani. CNA Care Services continua ad erogare questo servizio di assi-
stenza, ormai ben consolidato, registrando una partecipazione crescente, dimostrando il suo valore per la comunità e il suo impatto positivo sulla qualità della vita dei partecipanti. Per il 2025, si spera di poter ulteriormente incrementare il numero degli assistiti anche grazie al programma Community Transport che permetterebbe agli anziani di recarsi al centro di Bos-
sley Park e agli eventi di Carnes Hill con i propri orari oltre che attraverso il bus messo a disposizione di CNA.
Il 2024 è stato un anno significativo anche per la Scuola Marco Polo, che ha visto un incremento delle iscrizioni, raggiungendo sei classi e 84 studenti. Per il 2025, si punta a superare i 100 iscritti, consolidando il ruolo della scuola nella promozione
Over $1.6 Million allocated to Werriwa Road Safety Projects
Additional funding is set to support five new life-saving projects across Werriwa under the Australian Government’s Road Safety Program.
Both the Australian and NSW governments are providing significant contributions of $218.6 million each, for a joint investment of $437.3 million, which will see a total investment of $518.3 million by the Australian and NSW governments across 2023-2024 to 2025-2026, to deliver road safety treatments across the road network.
This funding boost for road safety upgrades in Werriwa will ensure greater levels of safety at each of the project locations, reducing the risk of crashes that cause fatal or serious injuries.
Among the projects are pedestrian infrastructure upgrades including wombat crossings to busy areas near various primary schools, as well as:
• $472,363 – Cowpasture Road, Mannow Avenue and Tibooburra Road intersection, West Hoxton
– Proposed Traffic Signal Displays Type 9 Mast Arms.
• $303,566 – Cowpasture Road, Hoxton Park Road and Fifteenth Avenue intersection, West Hoxton – Proposed Traffic Display.
• $462,250 – Camden Valley Way at Guild Avenue, Lepping-
ton – Extension of Existing Wire Rope Safety Barrier.
• $211,770 – Eucalyptus Drive outside Guise Public School, Macquarie Fields – Upgrade Existing Refuge to Wombat Pedestrian Crossing.
• $190,073 – Melaleuca Drive near Curran Public School, Macquarie Fields – Installation of Raised Pedestrian Crossing.
The new Road Safety Program funding will also upgrade 174 signalised intersections across NSW to enhance pedestrian safety.
These upgrades will include improving pedestrian crossings, installing additional signals, and adjusting left and right-turn signal phasing to provide greater protection for pedestrians while crossing. More information can be found here.
“Our over half a billion dollars’ worth of roads safety funding for NSW is all part of our collective commitment to significantly reduce the number of road deaths and serious injuries on our roads"
“The wider Road Safety Program forms part of the Albanese Government’s ongoing commitment to work with state and territory governments to fund the priority road safety works they identify.
“These projects won’t just improve safety; they will also support thousands of construction jobs across the state and build on the 49 projects already announced in late May" said the Federal Assistant Minister for Regional Development, Senator Anthony Chisholm.
“I am proud that the Albanese Government has been able to fund these upgrades to ensure that these roads and intersections are safe for families and road users” said Anne Stanley MP, Member for Werriwa.
della lingua e della cultura italiana. Tra i successi principali si annoverano la collaborazione continua con l’Università per Stranieri di Siena per l’esame CILS, che ha visto un aumento delle candidature per il livello B1, favorito dalla maggiore efficienza del Consolato Generale nella gestione delle pratiche di cittadinanza.
Inoltre, la scuola ha organizzato il Concorso Letterario Internazionale per celebrare i 700 anni di Marco Polo, un’iniziativa che ha riscosso grande successo. È stato poi pubblicato una versione bilingue del romanzo Cuore di Edmondo De Amicis, distribuita a 43 scuole e autorità italiane e australiane, e rilanciato il programma “CILS for Schools”, volto a introdurre l’esame nei contesti scolastici degli ultimi anni delle superiori.
Un momento particolarmente emozionante è stato rappresentato dalla prima cerimonia di laurea a distanza, realizzata grazie all’accordo con il Consorzio ICoN, un evento che segna un importante passo avanti nella collaborazione tra la CNA e il mondo accademico italiano.
La relazione su Italian Australian News ha sottolineato come
il settimanale Allora! Italian Australian News continua a essere un punto di riferimento per la comunità italo-australiana, grazie alla sua linea editoriale marcatamente indipendente e pluralista. Il direttore Franco Baldi, insieme ai suoi collaboratori e volontari, è stato lodato per il suo lavoro instancabile nel garantire un’informazione di qualità e nel rafforzare il senso di appartenenza alla comunità attraverso la stampa.
Il bilancio dell’associazione, approvato all’unanimità, ha mostrato un risultato positivo, a conferma della solidità finanziaria di CNA. Durante l’assemblea, sono stati eletti due nuovi membri onorari, Stella Maimone e Vincenzo Papandrea, entrambi riconosciuti per il loro contributo straordinario e il loro impegno a favore dell’associazione.
Sulle varie ed eventuali, i soci e i membri del Board hanno discusso una serie di eventi celebrativi per il decennale dell’associazione, fondata nel 2015. Tra le iniziative in programma, un evento di gala con la comunità e una visita a Canberra dei soci per incontrare le istituzioni locali e la rinomata mostra su Pompei adesso in visita in Australia.
Si è poi proceduto con l’elezione del nuovo Board per il 2025, che vede Bruno Lopreiato riconfermato presidente, affiancato da Stella Vescio come vicepresidente e Stella Maimone come segretario. I membri ordinari includono Giuseppina Auteri, il dottor John Gullotta AM, Maria Lopreiato e Sebastian Villanova, mentre Giovanni Testa è stato confermato nel ruolo di Executive Officer, garantendo continuità e competenza nella gestione operativa dell’associazione.
L’assemblea si è conclusa con il tradizionale pranzo di ringraziamento presso il ristorante Grano, dove i soci e membri del Board si sono ritrovati per celebrare i risultati raggiunti e rafforzare i legami di comunità. L’evento ha rappresentato un momento di riflessione sui successi dell’anno passato e ha gettato le basi per un futuro promettente, caratterizzato da progetti ambiziosi e una leadership forte e inclusiva.
da sinistra: Giuseppina Auteri, Stella Maimone, Stella Vescio, Giovanni Testa, Sebastiano Villanova, Bruno Lopreiato, Maria Loprieato e John Gullotta
a scuola
La Famiglia: prima maestra della lingua italiana
La famiglia è il nucleo fondamentale della società, ma per chi vive lontano dall’Italia, rappresenta anche il primo e più importante luogo per l’apprendimento della lingua italiana. Trasmettere la lingua madre all’interno della famiglia non è soltanto un atto affettivo, ma un impegno culturale che preserva l’identità e i valori di una comunità.
In un mondo sempre più globalizzato, in cui la lingua dominante tende a essere quella del Paese di residenza, il rischio di perdere il legame con le proprie radici linguistiche è concreto. Per i figli di emigrati italiani, la famiglia diventa quindi la prima scuola di italiano, un ambiente dove non si imparano solo parole, ma anche emozioni, modi di pensare e tradizioni. Il legame tra genitori, figli e nonni si costruisce anche attra-
verso la lingua. Parlare italiano in casa rafforza i rapporti familiari, creando un senso di appartenen-
za che va oltre la distanza geografica dall’Italia. Per i nonni, spesso figure chiave nella trasmissione
culturale, raccontare storie, cantare filastrocche o condividere proverbi in italiano diventa un modo naturale per tramandare una parte fondamentale di sé.
Secondo studi linguistici, i bambini che crescono in famiglie bilingui o multilingui sviluppano una maggiore capacità di apprendimento e una sensibilità culturale più marcata. L’italiano, con la sua musicalità e la ricchezza lessicale, offre ai giovani non solo una competenza linguistica, ma anche una porta d’accesso a un patrimonio culturale straordinario, fatto di arte, letteratura, cucina e musica
"Parlare italiano in famiglia significa più che insegnare una lingua. È un modo per far sentire ai bambini chi sono e da dove vengono," afferma la linguista Francesca Rinaldi.
Nonostante i numerosi benefici, trasmettere l’italiano in un ambiente dove predomina un’altra lingua non è privo di difficoltà.
Molte famiglie italiane all’estero si trovano a dover bilanciare il desiderio di preservare l’italiano con l’esigenza di favorire l’integrazione dei figli nella società locale.
Questo porta spesso alla scelta di parlare la lingua del Paese ospitante, specialmente quando entrambi i genitori lavorano fuori casa e l’esposizione linguistica
dei bambini all’italiano è limitata.
Inoltre, la pressione sociale e scolastica può spingere i giovani a privilegiare la lingua maggioritaria, relegando l’italiano a un ruolo secondario o persino marginale. È qui che il ruolo della famiglia diventa ancora più importante: attraverso l’uso costante della lingua in casa e il coinvolgimento in attività culturali italiane, i genitori possono mantenere viva la connessione dei figli con l’italiano.
Le famiglie possono adottare diverse strategie per favorire l’apprendimento dell’italiano, come parlare quotidianamente la lingua durante i pasti o nei momenti di relax, un metodo semplice ed efficace per rafforzare la padronanza linguistica. Leggere insieme libri, fiabe e storie in italiano stimola l’immaginazione dei bambini e arricchisce il loro vocabolario, mentre la visione di cartoni animati, film e programmi televisivi in lingua rende l’apprendimento divertente e coinvolgente.Coinvolgere le scuole di lingua e le associazioni culturali: molte comunità italiane offrono corsi di lingua e iniziative che rafforzano l’uso dell’italiano tra le nuove generazioni.
Imparare e usare l’italiano non è solo un esercizio linguistico, ma un modo per mantenere viva un’identità culturale che rischia di perdersi nel tempo. La lingua italiana, con la sua bellezza e la sua storia, è una parte fondamentale del patrimonio familiare che i genitori possono lasciare in eredità ai figli.
Come sottolineava lo scrittore Italo Calvino: "Di una lingua non si può dire che sia solo uno strumento. È un modo di essere, di vedere il mondo". Trasmettere l’italiano significa quindi offrire ai bambini una prospettiva unica e preziosa, una finestra sul mondo arricchita da secoli di cultura, arte e tradizioni.
La famiglia, primo luogo di apprendimento, può essere anche la chiave per custodire e celebrare la bellezza dell’italiano, condividendo l'orgoglio per la propria identità culturale.
Al lora! a scuola
Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-
NUOVE LEZIONI D’ITALIANO N. 98
plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana.
L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’an-
no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.
Giacomo Leopardi, Poeta, 1798-1837
Poeta fra i più grandi della letteratura italiana, visse nel suo piccolo ambiente quasi paesano di Recanati. Tra le liriche più importanti: Alla Luna, La sera del dì di festa, L'infinito, A Silvia, Il Sabato del Villaggio.
La sera del dì di festa
(Versi Scelti)
Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Io questo ciel, che si' benigno Appare in vista, a salutar m'affaccio, E l'antica natura onnipossente, Che mi fece all'affanno.
Alla dolorante anima del poeta si affacciavano i tramonti, le notti sorvegliate dalla luna o scintillanti di stelle. Contemplava solitario, a lungo: quel che pensasse e sentisse, ciascuno può comprenderlo dal "Canto notturno di un pastore errante dall'Asia" e dall'idillio "Alla luna".
Senza dubbio, senza il suo genio, non sarebbe stato possibile descrivere una notte di luna così
dolce e chiara come in "La sera del dì di festa", con quelle lontananze menzionate. Confessiamo che, da ragazzi, mentre dopo la scuola pascolavamo le capre, cercavamo di leggere e comprendere questo meraviglioso poeta. Eravamo soli nel bosco, a contatto con la natura, a contemplare gli alberi, le pietre, l'erba e gli uccelli. Quanta somiglianza con il caro poeta! Mariano Coreno
Sant'Ambrogio vescovo e dottore della Chiesa
Erano tempi di laceranti divisioni sociali. Il 7 dicembre 374 in una chiesa di Milano la discussione si era fatta animata. La spinosa designazione del nuovo vescovo della città, capitale dell’impero romano d’Occidente, aveva esacerbato la distanza tra cattolici e ariani. La negazione della divinità di Cristo, sostenuta da questi ultimi e avversata dai primi, era percepita come una barriera insormontabile nella scelta di un pastore che potesse rappresentare entrambi.
Per trovare una mediazione fu chiamato il governatore di Lombardia, Liguria ed Emilia, noto per la sua imparzialità ed equità. Si chiamava Ambrogio, nato nel 340 a Treviri, in Germania, da una famiglia romana cristiana, terzogenito dopo due fratelli, i santi Marcellina e Satiro. A Roma aveva compiuto gli studi giuridici sui passi del padre, prefetto della Gallia, apprendendo l’oratoria e la letteratura greco-latina. I successi nella carriera di magistrato e l’equilibrio nel gestire anche le più spinose controversie lo avevano reso il candidato ideale a moderare l’acceso dibattito milanese iniziato dopo la morte del vescovo ariano Assenzio. L’invito al dialogo di Ambrogio convinse il popolo ed evitò lo scoppio di tumulti. Proprio quando il governatore pensava di aver compiuto con successo la sua missione, accadde l’imprevisto: dalla folla si levò forte una voce di bambino alla quale fece eco quella dell’intera assemblea: “Ambrogio vescovo!”. Cattolici e ariani con un’inaspettata concordia avevano trovato l’intesa. L’invocazione del popolo spiazzò Ambrogio: non era battezzato, si sentiva inadeguato. Si oppose rivolgendosi all’imperatore Valentiniano che però confermò il volere popolare. Ambrogio allora fuggì, ma anche papa Damaso lo ritenne idoneo alla dignità episcopale; quindi comprese la chiamata di Dio e accettò divenendo, a soli 34 anni, vescovo di Milano. In preghiera, accanto al popolo Distribuì ogni bene ai poveri e si dedicò allo studio dei Testi
Comincia l'anno che ha un'anima
di mons. Roberto Brunelli
Dopo lo sguardo al futuro suggerito dalla festa di Cristo Re, con questa domenica comincia un nuovo anno liturgico: è, per così dire, il capodanno dell'anno vissuto nella fede, in sintonia con tutti quanti sono, nella fede, fratelli.
A differenza dell'anno civile, che si limita a registrare una successione di giorni ripartiti per mesi e settimane, l'anno liturgico "ha un'anima", è percorso al suo interno da dinamiche complesse, si ripartisce per periodi tra loro intimamente collegati e nel contempo caratterizzati ciascuno dall'attenzione a un aspetto particolare della fede.
L'anno che va da oggi alla prossima festa di Cristo Re si distingue nella scelta dei vangeli dal prevalere di quello secondo Luca; come sempre tuttavia, a prescindere dal vangelo che si segue, l'anno "con l'anima" comincia con il tempo di Avvento.
Sacri e dei Padri della Chiesa: “Quando leggo le Scritture”, diceva “Dio passeggia con me in Paradiso”. Imparò a predicare e la sua oratoria affascinò il giovane Agostino di Ippona, segnandone la conversione. La vita di Ambrogio si fece sempre più frugale e austera, tutta spesa nello studio, nella preghiera, nell’ascolto assiduo e nella vicinanza ai poveri e al popolo di Dio. “Se la Chiesa ha dell’oro non è per custodirlo, ma per donarlo a chi è nel bisogno”, diceva quando decise di fondere gli arredi liturgici per pagare il riscatto di alcuni fedeli sequestrati da soldati nordici. Pace e concordia furono le sue priorità, ma mai tollerò l’errore. L’iconografia artistica ce lo consegna con lo staffile mentre colpisce gli eretici. Energica fu la sua lotta all’arianesimo che lo vide scontrarsi anche con governanti e sovrani. Da quel conflitto, esploso sotto l’imperatrice filo-ariana Giustina, Ambrogio uscì vincitore affermando l’indipendenza del potere spirituale da quello temporale. Emblematico l’episodio della strage di Tessalonica del 390. A seguito dell’eccidio di settemila persone in rivolta per la morte del governatore, Ambrogio riuscì a suscitare il pentimento di Teodosio che l’aveva ordinata. “L’imperatore è nella Chiesa, non sopra la Chiesa” era la convinzione del vescovo milanese che, a dispetto della legge, non consegnò neanche una chiesa agli ariani. Ambrogio inoltre riconobbe sempre il primato del vescovo di Roma asserendo: “Ubi Petrus, ibi Ecclesia”. L’amore a Cristo, alla Chiesa, a Maria emerge dalla copiosa produzione letteraria e teologica che gli ha conferito, insieme ai santi Girolamo, Agostino e Gregorio Magno, il titolo di grande dottore della Chiesa d’Occidente. Costruttore di basiliche, inventore degli inni che rivoluzionarono la preghiera, instancabile nell’orazione, Ambrogio morì il sabato santo del 397. A rendergli omaggio nella domenica di Pasqua accorse una folla immensa.
Avvento, cioè venuta: alludendo alla triplice venuta di Cristo. Alla prima, preceduta da una lunga attesa e poi realizzatasi duemila anni fa, accenna la prima lettura: il profeta Geremia (33,14-16) preannuncia l'invio del Salvatore, parlando di un germoglio che Dio farà spuntare nella discendenza di Davide (e in effetti per la legge umana Gesù era un discendente del grande re).
La terza venuta è quella futura: quella generale, della fine del mondo; ma per i singoli uomini, è la fine della loro presenza in questo mondo, col passaggio a quello ultraterreno.
In evidente collegamento con quanto abbiamo sentito nelle ultime domeniche, la prima parte del vangelo della prima domenica d'Avvento (Luca 21,25-28) parla degli sconvolgimenti di quel giorno decisivo, dopo i quali si vedrà "il Figlio dell'uomo", cioè Gesù Cristo, in tutta la magnificenza della sua regalità. Tra quella già realizzatasi e quella che verrà, ecco la seconda venuta, diversa dalle altre perché è continua, addirittura quotidiana. Gesù viene ogni giorno, nelle forme da lui volute e rivelate: viene con i dettami della coscienza, con la Parola che la illumina e i sacramenti che la rafforzano; viene nella persona di quanti possiamo aiutare (riassumendo le parole del Maestro, "Ogni volta che avrete fatto
del bene a uno dei miei fratelli, l'avrete fatto a me"), viene tra quanti si riconoscono cristiani (il Maestro ha detto anche che "Là dove due o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro"). Viene, di continuo, con una sollecitudine infinita, proprio perché possiamo prepararci all'incontro definitivo con lui.
Questo scopo è richiamato dalla seconda lettura (1Tessalonicesi 3,12-4,2) e dalle parole finali del vangelo odierno (Luca 21,34-36): "State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita, e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso... Vegliate in ogni momento pregando, per poter comparire davanti al Figlio dell'uomo".
Vegliare significa non dormire, cioè stare attenti e lucidi, per non essere colti alla sprovvista. Vegliare, dice il vangelo, per non appesantire il cuore: che bella espressione, e quanto risponde
al vero, nelle situazioni elencate. Una vita dissipata è quella trascorsa all'inseguimento di cose banali, superficiali, effimere; in definitiva inutili, che appesantiscono il cuore proprio perché, paradossalmente, lo lasciano vuoto. Il cuore è reso pesante anche dalle ubriachezze, che non sono solo quelle da vino; lo sono anche per le droghe, i vizi, l'odio e tutti gli stordimenti che distolgono da quanto è bello, buono, vero. E pesante, quanto pesante, il cuore si fa quando si concentra sugli affanni della vita, sulle più varie preoccupazioni, dimenticando che, per quanto impegnative, esse sono tutte destinate a passare, perché non sono le realtà ultime.
Il cuore si fa pesante quando non sa vedere al di là, non si protende al futuro: e in proposito l'Avvento torna anche quest'anno, col valore di un salutare richiamo e di una consolante speranza. Torna anche quest'anno, ad alleggerire il cuore.
il diario di una mosca
... E chi più ne ha, più ne metta...
di Rosanna Dabbene Perosino Zzzzzzzzzzz Zigzag! Mannaggia! C’ero quasi riuscita. Avevo la mascherina di Zorro, la spadina, il cappello nero a tesa larga, il mantello nero che sventolava nel vento... Troppo vento... Mi sentii risucchiare! Hop, ero per aria. Se il mantello fosse stato più grande, potevo sembrare un aquilone, ma siccome era piccolo, potevo sembrare un... aquilino... Ho appena avuto il tempo di slacciare il mantello ed usare le mie alucce, Zzzzzzzzzzz per bilanciarmi un po’ e riuscire a non finire dentro un bicchiere di Cabernet-Shiraz, dal profumo inebriante. Mah! Zzzzzzzzzzzz Comunque, eccomi a Pokolbin, sul grande terrazzo di una “winery”, nella zona dell’Hunter Valley. Dalla terrazza si vedono vigneti e distese d’erba verde tutt’intorno.
Il posto ideale per distendere i nervi, stanchi della vita tumultuosa della città. Tre coppie di mezz'età sono sedute a degustare i vini ed i formaggi locali. Alda e Livio, Giacomo e Paola e Fulvio e Ivana. Anche se discorrono con armonia e freschezza, i loro discorsi sembrano molto profondi ed impegnati, sentiamo:
Ivana sta dicendo: “È da un bel po’ di tempo ormai, e fino all’altro ieri, che i nostri più dotati ministri, specialmente uno di loro, che non voglio nemmeno nominare, si sono schierati a sostenere a spada tratta la Harris ed i democratici americani, insultando e denigrando Trump, sia a livello personale che a livello politico.
Mi chiedo se nelle loro menti non si fosse mai accesa qualche lampadina d’avvertimento, per fargli capire che stavano camminando su un terreno minato, e, invece di ostinarsi a dare addosso al personaggio in questione, sarebbe stato meglio usare un po’ di cautela e cercare di mantenersi, il più possibile neutrali, almeno fino a dopo le elezioni, così sarebbe stato molto più elegante complimentarsi con i vincitori, a qualsiasi partito essi appartenessero. E non è nemmeno necessario essere un plurilaureato per conoscere le leggi che governano le basi dell’educazione, anzi, mi viene il sospetto che il mio giardiniere avrebbe potuto comportarsi con maggiore decenza.”
“Dieci con lode Ivana - interviene Alda - infatti, ora che Tru-
mp ha stravinto le elezioni, c'è solo da sperare che egli si dimostri comprensivo e magari anche pietoso verso coloro che lo hanno trattato a pesci in faccia e non li faccia pentire amaramente. Possiamo solo augurarci che egli sia tanto intelligente da capire che i nostri, estremamente dotati ministri in carica, abbiano agito in una maniera così illogica, solamente per sostenere i loro compari democratici d’oltremare, evitando di esprimere il parere di tutta la popolazione australiana, ma solo di una piccola percentuale di essa, senza minimamente pensare alle conseguenze che ne sarebbero derivate. E quello è stato un grande affronto, non solo verso il nuovo eletto capo di Governo degli Stati Uniti, ma anche e soprattutto verso la popolazione australiana. Tengo a precisare che la politica mi fa venire le allucinazioni, perciò meno ne parlo, meglio sto, pero’, penso che sarebbe consolante se, vista la portata del danno causato all’Australia, il resto del Governo Australiano avesse il coraggio di eliminare il personaggio che ha dimostrato di non essere all’altezza del suo compito, perché non ha saputo trattenersi dall’esprimere le sue opinioni personali, perciò, quale figura politica, ha ormai totalmente perso credibilità e potrebbe ancora fare gli stessi errori in futuro. Staremo a vedere se anche gli altri suoi accoliti parlano solo perché hanno la lingua in bocca o se hanno a cuore il futuro della Nazione e del popolo che rappresentano.”
“Ben detto - sostiene Livio, con enfasi, ma s’interrompe, perché sta arrivando un cameriere con una bottiglia di un nuovo vino, per la degustazione. Anche se la Hunter Valley è conosciuta per i suoi vini bianchi, come il Semillion e Chardonnay, ci viene servito un Cabernet - Merlot, di colore rosso scuro e ci viene consigliato il formaggio da abbinare a quel vino. - “È un ottimo vino, corposo, da usare nelle grandi occasionidice Giacomo, che è un conoscitore di vini, poi lascia la parola a Livio, che si rituffa a parlare delle “gaffe” governative.
“Ci siamo mai chiesti cos'è che sta mandando in bancarotta i governi di molteplici nazioni? Innanzitutto il fattore numerico. Cioè la popolazione che aumen-
ta a dismisura. Quindi, in proporzione, il numero esorbitante di politicanti che fanno parte di questi governi, che sono pagati profumatamente, hanno molteplici “fringe benefits” e se ne “strafregano” del benessere delle popolazioni che dovrebbero invece avere il compito di, (poiché sono stati votati per farlo), migliorarne le condizioni.
Infatti, riescono a mandare centinaia di milioni delle nostre sudate tasse ad altre nazioni per continuare a mantenere in vita delle guerre che non ci riguardano nemmeno da lontano, mentre dicono di non avere fondi per le necessità impellenti del Paese, cioè i nostri ospedali, che non riescono più a sopperire alle necessità giornaliere, e le nostre scuole, che non sanno più come fare ad andare avanti, senza poi contare i disastri atmosferici che mettono in ginocchio la popolazione. Io penso che qui subentri un attacco di pazzia collettiva di quegli organi governativi, che dovrebbero curarsi di noi e non sovvenzionare le guerre sparse su questo nostro povero e già semidistrutto pianeta.”
“Parole sacrosante, - ribatte Paola - A loro, sembra proprio che non interessi nulla che a Lismore, coloro che lavorano e pagano le tasse per mantenere le poltrone ai capitalisti governativi, i quali vivono tranquilli nelle loro case, con le loro guardie del corpo, la servitù, il lacchè, il cuoco, la bambinaia, l’autista, ecc, ecc. Quei poveracci che li ossequiano e continuano con alacrità a lavorare per mantenere ed aumentare la loro ricchezza, mentre essi passano il loro tempo a divertirsi, tra una festa e l’altra, un viaggio e l’altro, una vacanza e l’altra, tra un discorso per imbonire il popolo e un altro. Tutto ciò che consumano ed usano è procurato dal lavoro del popolo. Ma che bello! Loro pensano solo a fare le leggi che vadano bene per loro e farle rispettare. Infatti, il famoso “bail” (cauzione) è stato inventato per lasciare liberi i criminali ricchi, perché i poveretti che non lo possono pagare vanno in “gattabuia”. E questa, a mio parere, è una delle leggi più antidemocratiche che possano esistere sulla madre terra. Infatti, se una persona ha commesso un crimine, non importa quanto soldi ha, dovrebbe
scontare la pena come tutti gli altri, invece non è per niente così. E questa, loro la chiamano pomposamente “democrazia”. Probabilmente molti legislatori e politici non sanno nemmeno che cosa voglia dire quella parola: “Democrazia? Cos’è? Si mangia?” “Ha, ha, - ridacchia Ivana - Hai proprio toccato il dente che duole. A mio parere questi non sono veri governi, sono solo roba da operetta. Infatti, non ci sono regole per nessuno. I potenti, possiedono tutto ciò che vogliono e possono aumentare i prezzi di qualsiasi cosa, quando vogliono e come vogliono, perché non esiste nessuna legge che glielo impedisca. Comunque, il problema è che questi egoisti, non hanno nessuna tendenza a fermarsi, guardarsi intorno, cominciare a pensare ad un da farsi costruttivo e non distruttivo, cercando una soluzione che vada bene per tutti. Macché! Essi pensano solo a sé stessi . E quelli che avessero l’ardire di reclamare, verrebbero eliminati, con qualsiasi mezzo a loro disposizione, anche a costo di fare le guerre. La cosa importante per questa “ciurmaglia”, al momento, è l’eliminazione del maggior numero di persone, in modo che il numero minore possa consentirgli di controllarci meglio, sempre col proposito di fare lavorare i superstiti per loro, naturalmente,assicurandosene i benefici.
“Uh, questo formaggio è delizioso, quasi come il nostro gorgonzola! - esclama Livio. - Infatti si chiama “Hunterzola”. Molto interessante... Ma, per riprendere il discorso di poco fa, devo ammettere che Ivana ci ha visto chiaro e vorrei farvi notare le dissonanze che esistono riguardo il pagamento delle tasse sugli stipendi. Faccio l’esempio di due persone:
1) - Lavoratore con moglie e due figli, stipendio medio di 60.000 dollari l’anno, paga il 32.5% ($ 19.500), che, dedotti dal lordo di $ 60.000, fa $ 45.000.
2) Lavoratore con moglie e due figli, stipendio di $ 180.000, paga il 37% di tasse ($ 66.600), che dedotti dal lordo di 180.000, fa 113.400.
Morale della favola: se un individuo possiede solo 100 dollari, anche un dollaro, per lui può avere una grande importanza, se invece possedesse 50 milioni di dollari, anche se dovesse pagarne 25, non ci sarebbe nessun problema, perché gli rimarrebbero sempre 25 milioni da sperperare.”-
“Eh, si, - interviene Giacomo, - dobbiamo renderci conto che esistono due ben distinte classi
di gente: c’è la classe al pianterreno dei “noi” e poi c’è la classe ai piani alti dei “loro”. E poi hanno anche il coraggio spudorato di dirci che siamo tutti uguali. Oltretutto, l’informazione che ci viene propinata giornalmente alla TV è come una commedia a puntate, per cui non si sa più se ci si deve arrabbiare o riderci sopra. Se poi si tiene conto che le grandi compagnie di distribuzione sono gestite dagli azionisti, di cui la maggior parte dei politici fanno parte, diventa comprensibile che tutto vada ad aumentare il loro benessere ed anche ad assicurare che lo schiavo di ieri continui ad essere lo chiavo di oggi ed ancora quello di domani, anche se egli non sembra nemmeno rendersene conto e continua a vivere come un dannato dell’Inferno di Dante, con la convinzione che quella deve essere la sua vita e non esiste nessun’altra alternativa. E, come ben diceva il grande filosofo Socrate: “L’apatia e la tolleranza sono le ultime virtù di una società morente.” Ora, poiché questa gentaglia ha solo sempre preso dalla terra, avvelenandola con i prodotti chimici che ha usato per aumentarne la produzione e poter ottenere maggior guadagno, la terra si sta difendendo e reagisce. Il clima è cambiato e, da una parte arrivano cicloni ed acque torrenziali ad inondare paesi e città, mentre da un’ altra parte, il calore eccessivo brucia le foreste. Si sta proprio avverando ciò che era stato previsto dagli scienziati già parecchie decine di anni addietro.
Purtroppo, il problema di tutto quello che sta accadendo è stato causato da un esiguo numero di avvoltoi, avidi di potere, che hanno depredato la terra, accecati dal riverbero del denaro, senza tenere conto delle conseguenze delle loro azioni e senza pensare che questo pianeta è, non soltanto la nostra, ma anche la loro sola ed unica via di sopravvivenza. Ora però, volenti o nolenti, tutti noi siamo costretti a pagarne le conseguenze.”
Zzzzzzzzzzzzz Ragazzi...Secondo me, qui ci vuole un po’ d’allegria, perciò, ecco la barzelletta del giorno. Zzzzzzzzzzzz...
-Uno scozzese si reca al Museo di Storia Naturale. Egli chiede al bigliettaio: Scusi, ma non si potrebbe trovare una via per entrare senza pagare? “Ma certo, risponde il bigliettaio, dovrebbe solo farsi impagliare!”
Zzzzzzzzzzzzzz Buon Natale e miglior Anno Nuovo da Zigzag Zzzzzzzzzzzzzzzz Ciaooooooooo.
Eneide Mignacca: Il "Maledetto Toscano"
Voce dissidente e critico della Cultura Italo-Australiana
Eneide Mignacca, fiorentino di quarant'anni, con un diploma conseguito all'Accademia di Belle Arti di Firenze, giunse in Australia nel 1960. Poco o nulla si sa di quest'uomo, che si colloca ai margini della storia accademica. È noto, infatti, che i biografi degli italiani in Australia spesso evitavano di parlare di figure che, in un modo o nell’altro, si contrapponevano all’establishment. Più facile, e più comodo, era esaltare chi ricopriva posizioni di potere, che fossero in enti ministeriali locali, università, o nel mondo dei media.
Ma Eneide Mignacca, pur se non allineato, aveva a cuore la lingua e la cultura italiana, sebbene i suoi approcci non fossero sempre ortodossi. Non di rado, infatti, non esitava a rivolgere pungenti critiche ai "mammasantissimi" del momento.
Ma vediamo ora come il "maledetto Toscano" manifestava il suo pensiero durante la sua carriera accademica in Australia. Tra i suoi studenti, nelle aule della Facoltà di Belle Arti, o durante vernissage, serate musicali, o anche solo per conto proprio, Eneide Mignacca sapeva essere arguto, bonario e allo stesso tempo aspramente velenoso. Piccolo e mingherlino, con un profilo dantesco e uno sguardo indignato, spesso con un mezzo sorriso toscano a bordo della bocca, era decisamente fiorentino, sebbene, in alcune occasioni, non si potesse fare a meno di scorgere in lui anche tratti da “aretino”. Come scrisse, “Quigiace l’Aretin, poeta tosco. Disse male d’ognun fùorché di Cristo! scusandosi col dir ‘Non lo conosco’...”. E proprio in questa veste di critico (senza mai ricorrere alla scurrilità) Mignacca si confrontava con personaggi come il romano "de Sinni" Cicinelli, ex guardia papalina, che a Sydney, dagli anni ’70 in poi, gestiva il suo foglio satirico ("TuttoSport", poi "Opinione") con una furia da censore, lanciando epiteti velenosi contro quasi tutti, ad eccezione di alcuni personaggi politici, giornalistici e del mondo dei viaggi.
Se Cicinelli si ergeva a censore in nome di se stesso, Mignacca lo faceva in nome della cultura, quella con la "C" maiuscola. Diventato socio della Dante Alighieri, diede vita a una rubrica nel bollettino dell’associazione intitolata Belly-aching (letteralmente "mal di pancia"), un titolo che indicava il suo spirito cri-
tico e disincantato. Nel 1976, quando nacque la "Radio Etnica", Eneide Mignacca non esitò a lanciare strali contro il gruppo di volontari che, senza alcun compenso e con pochissime risorse, offrivano 14 ore settimanali di trasmissioni radiofoniche in italiano.
Scrisse:
“Da vari mesi – scriveva Mignacca – a Sydney funziona una radio ‘etnica’ con trasmissioni dedicate ad ascoltatori italiani. I programmi vanno in onda ogni giorno alle 18 e vengono ritrasmessi alle 8 del mattino seguente. Gli addetti a questi programmi sono circa una dozzina, ma non tutti sono chiaramente identificabili. C'è chi si cela dietro uno pseudonimo leopardiano (Silvia), quasi sempre ‘romita e strana’, da ‘ignoto ricetto’, poiché raramente ne sentiamo la voce. Un’altra dicitrice, che spazia dall’astrologia alla filosofia morale, si presenta come Ambra, ma il suo accento napoletano fa pensare a nomi più appropriati come Filomena o Nunziatina. C'è poi una ‘Luciana’ che passa da lettura di romanzetti per bambini a consigli di giardinaggio. Tra gli altri, c’è un esperto in condensati, che elettrizza l’ascoltatore con riassunti patetici di storie strappacuore”.
Mignacca criticava la banalità dei programmi, che troppo spesso erano occupati dalla ripetizione incessante di canzoni pop, lasciando ben poco spazio a contenuti informativi o culturali. Il suo dissenso riguardava non solo la qualità delle trasmissioni, ma anche l’orientamento ideologico dei suoi conduttori, che egli accusava di limitarsi a compiacere il pubblico con futili passatempi invece di
affrontare temi più rilevanti per la comunità italiana in Australia.
"Le canzonette," scriveva Mignacca, "possono soddisfare il principio della ricreazione, ma non si può ridurre a questo l’intero palinsesto. La radio, soprattutto quella per gli immigrati, dovrebbe informare, educare, e ricreare in modo equilibrato. E, ammesso che la canzonetta sia una forma di intrattenimento legittima, non si può ignorare che esistano tante altre forme musicali che potrebbero essere sfruttate, senza dover sempre ricorrere alla solita routine".
A più riprese, Mignacca sottolineava l'importanza di affrontare temi più profondi e significativi, che riguardavano direttamente la vita e le esperienze della comunità italiana in Australia. Avrebbe voluto vedere una radio che non solo trasmettesse musica, ma che si occupasse delle difficoltà, delle speranze, dei successi e dei fallimenti degli italiani all’estero. "Perché non una rassegna della stampa
italiana, come fa la RAI ogni mattina?" si chiedeva. "Perché non ci si interessa delle vicende dei connazionali qui, a Sydney? Perché non parliamo dei problemi reali, piuttosto che dei tè delle signore o delle partite di calcio?".
Anche la stampa italo-australiana non sfuggì alle sue critiche. Un paio di mesi dopo, Mignacca attaccò giornali come La Fiamma e Il Globo, accusandoli di ignoranza nei confronti della funzione culturale di una pubblicazione destinata a una comunità di emigranti. Secondo lui, questi giornali si limitavano a ripor-
tare fatti banali, spesso sensazionalistici, senza mai affrontare temi seri e urgenti per gli italiani all’estero. Le notizie di politica erano marginali, i crimini e le curiosità sociali dominavano le pagine, mentre temi più rilevanti, come le difficoltà legate all’immigrazione o le questioni culturali, venivano trascurati.
Mignacca criticava anche l’auto-censura di queste testate, che preferivano non esprimere opinioni forti o coraggiose. "Questi giornali – diceva – hanno eliminato tutto ciò che potrebbe sembrare editoriale, cioè opinioni vere e proprie. E così si sono auto-castrati, lasciando solo una cronaca superficiale e banale”.
Infine, lanciava una pungente provocazione: "Si potrebbe cambiare il nome di La Fiamma, visto che in questo giornale non si trova niente che possa giustificare un titolo così acceso. Forse sarebbe più adatto chiamarlo La Camomilla".
In sintesi, Eneide Mignacca, con il suo spirito critico e il suo anticonformismo, non solo metteva in discussione la superficialità della cultura di massa italiana all'estero, ma cercava anche di stimolare una riflessione più profonda sulla funzione sociale ed educativa dei media e delle istituzioni culturali per gli emigranti italiani in Australia.
Università di Sydney: Il vecchio jacaranda tree... che non c'è più
Il figlio dello Stretto di Messina a Boston
Ross Zagami, l’italoamericano di Pezzolo (Messina), diplomatosi a Belmont, Massachusetts e frequentato l’Università di Boston.
Si laurea per l’insegnamento di Geografia. Per 40 anni Consulente finanziario è Presidente dell’Associazione Juventus Club Boston e Vicepresidente dell’Associazione “I figli d’Italia” taliana, per quest’associazione che conta circa 400 soci.
di Ketty Millecro
Una video-intervista che ha lasciato il segno, emozionante, avvincente, suggestiva. Conosciamo Ross Zagami, l’italoamericano di Pezzolo, paese a circa 21 km. da Messina.
Ci chiede scusa, in primis, per la sua commozione. Si collega da Arlington, nel Massachusetts, alla periferia di Boston.
La sua voce, all’idea di confrontarsi con una giornalista messinese risulta elettrizzante, così lo invitiamo a raccontarsi. Aveva otto anni, quando suo papà Gaetano, commerciante di agrumi, che esportava le primizie a Bologna, decise insieme alla moglie Giuseppina, di raggiungere i suoi due fratelli emigrati in America.
Gli States erano terra di speranza e miraggio per un futuro migliore. Un’ansiosa attesa dal
1953, durata dieci anni dalla richiesta di emigrare in America. Poi finalmente quel visto era arrivato. Ross, il cui nome italiano è Rosario, ricorda tutto di quei momenti, dei trepidanti giorni che precedettero la partenza e che ne seguirono. Lui, la sorella Gianna e i genitori partirono nel 1963 con tutta la gente del piccolo paese che sventolava, in segno di saluto, piangendo i fazzoletti.
La terza sorella Graziella, invece, è nata in America. Purtroppo, i primi tempi furono anni molto difficili e umilianti.
Ross rammenta che il papà Gaetano la sera, dopo il lavoro, nel quale adoperava piccone e vanga (pala), stanco distrutto, piangeva. Quasi pentito di essere partito dalla sua Sicilia per faticare dalla mattina alla sera.
Dalla quarta elementare ita-
liana il piccolo Rosario viene passato alla prima elementare, ma dopo un anno il papà decide di voler tornare a Pezzolo.
Tuttavia, tornato Gaetano riflette che l’avvenire dei suoi figli è nella terra scoperta da Colombo e quindi definitivamente si sposta con la famiglia negli USA.
Ross mostra subito predisposizione per gli studi. Ci fa sorridere quando racconta ironicamente che, senza mai essere stato bocciato, ha ripetuto la quarta elementare quattro volte.
Impara presto, dopo sei mesi, a leggere e scrivere l’inglese, tuttavia non dimenticherà mai né l’italiano, né il dialetto messinese. È orgoglioso dei suoi progressi, ricordando le scuole medie, le superiori, diplomatosi a Belmont, Massachusetts e poi l’Università di Boston. Si laurea per l’insegnamento di Geografia; frequenta un master in Gestione di marketing aziendale.
Per 40 anni ha fatto il Consulente finanziario, poiché gli piaceva il ramo per investire in borsa. Oggi ringrazia tutti gli italiani all’estero che gli hanno dato fiducia.
Ora è Presidente dell’Associazione Juventus Club Boston, tra i primi fondatori nel 1995, dove nella sede sabato 16 novembre 2024 ha festeggiato con i soci l’anniversario dei trent’anni. Banchetti, visione delle partite della Juve, feste e riunioni. Si ricorda gli inviti in sede e la presenza dei giocatori juventini, Brio e Rampulla di Patti, Messina.
Queste Associazioni sono uno stimolo alla cultura italiana, sostiene, che non può essere dimenticata. Riferisce che Boston sembra essere la patria degli italiani che vantano il primato e sono fieri di portare alto il nome dell’Italia.
È, inoltre, Vicepresidente dell’Associazione “I figli d’Italia” ovvero uomini e donne dei figli d’Italia, dove ha organizzato un sontuoso banchetto all’i-
È orgoglioso di essere italiano, ora gli italiani sono numerosissimi a Boston e felici di essere uniti. È stato nel 1982 che aveva incontrato Benedetta Lo Grasso, la sua splendida moglie americana, ma di origini sicule, di Riesi (Caltanissetta), che lavora e gestisce uno studio medico. Da lei, il Presidente, ha avuto due figli che orgogliosamente portano il nome dei suoi genitori, Gaetano e Giuseppina, tradotti in English, Gaetan e Joselyn. Ross Zagami ha anche altri hobbies.
La musica, infatti, anche prima del 1984 lo ha ammaliato ed indotto a suonare la tastiera elettronica in un gruppo italoamericano, chiamato, “Complesso Europa”. Tantissimi anni insieme ai cari amici, successi, matrimoni ed eventi.
Ha incontrato moltissimi cantanti, tra cui il famoso gruppo degli anni ‘70, “I teppisti dei sogni”, notissimo in Italia ed all’estero. I Teppisti sono stati anche intervistati, durante un’esibizione, dalla Presidente AIAE, Association of Italian American Educators, la giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Radio Host e Producer del programma radiofonico “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. È la regina del “Sabato italiano” che ha intervistato Ross per
ben due volte. È stata lei a New York a diffondere le musiche di “I Teppisti dei sogni” in radio per un pubblico internazionale. Eventi di grande fama, che affascinano le platee dall’Europa, all’America fino in Australia, dove il Messinese vorrebbe viaggiare e farsi conoscere dagli italoaustraliani.
Raccomanda ai connazionali di non dimenticare né la lingua, né le tradizioni delle proprie origini, segno di devozione alla propria terra.
Siamo all’epilogo di una tra le più commuoventi interviste, in cui Ross Zagami, invitandoci a Boston, non nasconde le lacrime, perché come figlio dell’Italia e messinese di Pezzolo, è come Re Riccardo, cuor di leone, altruista, nobile e generoso. Ross ci congeda rammaricato, con un saluto pieno di angoscia.
Ci comunica che il suo bacio è rivolto alla Madonnina della Lettera. Ci rammenta che ogni qualvolta torna in Sicilia nei suoi viaggi dall’America, dall’autostrada, uscita Boccetta, ossequia e invoca per sé e la sua famiglia la benedizione della dorata Protettrice del porto di Messina.
È la Madonnina in mezzo al mare, come una chimera, l’appiglio d’amore e protezione per gli italiani all’estero, che oltrepassano lo Stretto, sempre indelebile nel suo cuore.
ORAN PARK
Le donne protagoniste del Cinema Italiano
Un viaggio tra eleganza, talento e icone senza tempo
Il cinema italiano, conosciuto per il suo fascino e la sua profondità narrativa, ha da sempre reso omaggio al talento delle attrici che hanno segnato la storia del grande schermo.
Dai classici del neorealismo agli acclamati successi contemporanei, le donne del cinema italiano hanno incarnato personaggi indimenticabili, rappresentando al contempo la cultura, la società e le trasformazioni del Paese. Il cinema italiano ha regalato al mondo alcune delle più grandi attrici di tutti i tempi, donne che hanno saputo rappresentare con forza, grazia e autenticità l’anima del Bel Paese.
Tra queste, Anna Magnani, Giulietta Masina, Sophia Loren, Claudia Cardinale e Monica Vitti sono figure iconiche, ciascuna con una storia unica ma accomunate da un talento straordinario.
Anna Magnani:
La Dea della Passione Viscerale
Anna Magnani è stata la voce delle periferie, delle madri e delle donne combattive.
Il suo viso segnato e autentico ha abbattuto i canoni estetici di Hollywood, dimostrando che il carisma e l’intensità emotiva valgono più della perfezione fisica. Il suo lavoro è stato fonte d’ispirazione per attrici di tutto il mondo, da Meryl Streep a Marion Cotillard.
Soprannominata “Nannarella”, ha incarnato la passionalità e la forza del popolo romano. Nata nel 1908, si fece strada nel teatro e nella rivista, ma trovò nel cinema la sua vera vocazione. Indimenticabile in Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, vinse l’O -
scar nel 1956 per La rosa tatuata, prima attrice italiana a ottenere questo riconoscimento.
Magnani rappresentava l’Italia ferita dalla guerra, con i suoi sguardi intensi e la voce roca, capace di esprimere dolore e speranza in egual misura.
Giulietta Masina:
La Musa di Fellini
Giulietta Masina, con la sua figura minuta e il suo sorriso malinconico, ha saputo comunicare i sentimenti più complessi senza bisogno di dialoghi elaborati. Fellini stesso la definì “un clown triste”, un simbolo di purezza e
resilienza in un mondo spesso cinico. Attraverso di lei, il cinema italiano ha raggiunto un lirismo raro, capace di commuovere anche i cuori più duri. Moglie e musa di Federico Fellini, è ricordata per la sua dolcezza e sensibilità.
Nata nel 1921, Masina incantò il pubblico con interpretazioni struggenti come Gelsomina in La strada (1954) e Cabiria in Le notti di Cabiria (1957), entrambe premiate con l’Oscar come miglior film straniero. La sua recitazione, delicata e intensa, rifletteva un’umanità profonda, rendendo i suoi personaggi universali e senza tempo.
Sophia Loren: L’Icona Internazionale
Sophia Loren ha sfidato i pregiudizi sociali e cinematografici, diventando l’incarnazione del “sogno italiano” all’estero.
Con i suoi film, ha portato l’Italia nel mondo e il mondo in Italia, promuovendo un’idea di cultura mediterranea forte, passionale e profondamente umana. La sua vittoria dell’Oscar onorario nel
1991 è stata il riconoscimento di una carriera straordinaria che ha saputo attraversare epoche e tendenze.
Nata nel 1934, è forse l’attrice italiana più famosa al mondo. Con la sua bellezza mediterranea e il talento naturale, divenne una star internazionale. Nel 1962 vinse l’Oscar per La ciociara, diretta da Vittorio De Sica, interpretando una madre devastata dalla guerra. Loren ha saputo combinare fascino e talento, passando con disinvoltura da ruoli drammatici a commedie leggere.
La sua carriera, che dura da oltre sei decenni, è un esempio di longevità e passione per l’arte cinematografica.
Claudia Cardinale: La Bellezza Ribelle
Claudia Cardinale ha incarnato l’idea di libertà e indipendenza femminile in un periodo in cui le donne stavano lottando per un riconoscimento sociale.
La sua interpretazione di Angelica in Il Gattopardo è ancora oggi un esempio di come il cinema possa raccontare la storia attraverso l’umanità dei suoi personaggi, e il suo impegno in ruoli internazionali ha consolidato la sua fama mondiale.
Nata a Tunisi nel 1938, ha incantato con il suo fascino esotico e la sua presenza scenica carismatica. Dopo aver vinto un concorso di bellezza, venne notata dai registi italiani, diventando presto una delle attrici più richieste.
Tra i suoi film più celebri, Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti e C’era una volta il West (1968) di Sergio Leone.
Cardinale è stata spesso definita l’attrice più
bella del suo tempo, ma la sua bravura ha sempre superato il mero aspetto estetico, dimostrando una versatilità straordinaria.
Monica Vitti: La Regina della Commedia e dell’Alienazione
Monica Vitti, infine, ha dimostrato che il cinema d’autore e la commedia
possono convivere con eleganza e profondità. La sua capacità di passare dai toni drammatici di Antonioni al brillante
umorismo di Amore mio aiutami con Alberto Sordi, le ha conferito una posizione unica nel panorama cinematografico.
La sua scomparsa nel 2022 ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo spirito vive nei film che continuano a ispirare registi e spettatori.
Nata nel 1931, è stata l’indiscussa protagonista del cinema d’autore negli anni ’60.
Legata indissolubilmente ai film di Michelangelo Antonioni, come L’avventura (1960) e Deserto rosso (1964), ha rappresentato le inquietudini dell’epoca con una recitazione intensa e minimalista.
Vitti ha poi conquistato il pubblico con la sua verve comica in pellicole come Polvere di stelle (1973) accanto ad Alberto Sordi. Con la sua voce roca e il suo stile unico, ha lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico.
Queste cinque attrici hanno rappresentato di-
verse sfaccettature della femminilità italiana, influenzando generazioni di spettatori e cineasti. Dai drammi neorealisti alle commedie sofisticate, il loro contributo al cinema mondiale rimane impareggiabile, e i loro nomi sono sinonimo di eleganza, talento e carisma.
Il loro lascito non si limita alla sfera artistica, ma risuona anche nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo, ispirando nuove generazioni a esplorare e celebrare il patrimonio culturale italiano. Queste attrici restano ambasciatrici senza tempo di un’arte unica.
Conte Gian Rinaldo Carli: grande erudito e uomo di scienza
di Angelo Paratico
Gian Rinaldo Carli (Capodistria, 11 aprile 1720 – Milano, 22 febbraio 1795) è stato uno scrittore, economista, storico, filosofo e numismatico italiano, di origine istriana, fu molto celebre nei sui tempi.
Figlio del conte Rinaldo e della nobildonna Cecilia Imberti, entrambi capodistriani, Gian Rinaldo frequenta nella sua città natale l’Istituto Giustinopolitano, oggi liceo-ginnasio che porta il suo nome, rivelando una netta predisposizione sia per le Lettere sia per le Scienze.
Quindicenne, verrà inviato a Flambro (oggi frazione di Talmassons), in Friuli, per seguire i corsi di Scienze esatte dell’abate Giuseppe Bini con il quale manterrà una relazione epistolare anche quando, un anno e mezzo più tardi, si trasferirà prima a Modena, dove avrà come maestro Ludovico Antonio Muratori, poi a Verona, dove entra in contatto con Scipione Maffei.
Nel 1738 intraprende gli studi di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova, facendosi subito notare per l’intelligenza e la vastità di cultura tanto da essere ammesso, appena ventenne, nell’Accademia dei Ricovrati.
I suoi interessi sono però orientati verso le scienze, la storia e le lettere classiche: di questo periodo sono i saggi l’Aurora Boreale (1738) le Antichità di Capodistria (1741) e l’Indole del teatro tragico antico e moderno 1743). È di quel periodo Osservazioni sulla musica antica e moderna, breve trattato scritto nel (1743, ma pubblicato solo quarant’anni più tardi), che indirizzò all’amico e corregionale, il violinista Giuseppe Tartini.
Nel 1744 viene rappresentato a Venezia un suo dramma mitologico: l’Ifigenia in Tauride. Un anno più tardi le autorità universitarie istituiscono una cattedra di Scienza nautica che affidano al giovane erudito capodistriano. Trasferitosi a Padova, il Carli resterà fino al 1751, alternando la sua attività di insegnante e di letterato. In quegli anni vengono infatti dati alle stampe alcune importanti opere fra cui: Andropologia, ovvero della società e della felicità, composizione didascalica in parte influenzata dagli ideali illuministi che in quegli
anni si stavano diffondendo in Italia e nell’Europa tutta.
I suoi lavori giovanili nascono da interessi sviluppati negli ambienti dotti che aveva avvicinato, e in questi è notevole il proposito di rinnovare la storiografia tradizionale istriarna: nel Della spedizione degli Argonauti in Colco, (Venezia 1745, ma scritto tra il 1739 e il 1743)affronta dibattuti problemi di cronologia, dei quali si era occupato pure Newton, e insieme critica la tradizione secondo cui le cittadine dell’Istria sarebbero state fondate in conseguenza di quella mitica spedizione; nel Delle antichità di Capodistria (in Raccolta di opuscoli scient. e filologici…, XXVIII, Venezia 1743)confuta la tradizione del primato capodistriano sulla penisola, e asserisce che la città doveva il nome al solo fatto di essere situata al capo dell’Istria. La stesura di questa operetta gli dette occasione di farsi conoscere dal Muratori.
Nel 1751, il trentunenne professore pubblica due saggi che costituiranno la base delle sue concezioni economiche in età matura: Dell’origine e commercio delle monete e il Osservazioni preventive al piano delle monete.
Il Carli decide poi di abbandonare l’insegnamento e rientrare nella sua Capodistria natale. La morte della moglie, una nobildonna veneta spentasi di tubercolosi a soli venticinque anni di età (1749) (che egli commemorerà in un toccante manoscritto biografico), la responsabilità di un figlio, restato orfano di madre alla tenerissima età di un anno e mezzo e forse anche la nostalgia per la propria terra, lo spingono a prendere tale decisione. Ma nella città istriana Carli resterà solo due anni, alternando la quieta vita nella dimora paterna a frequenti soggiorni trascorsi a Pola e a Trieste. Nel 1753, le sollecitazioni di amici e conoscenti, unitamente al grande successo e diffusione che stanno ottenendo le sue opere, e principalmente i due saggi di economia recentemente pubblicati, lo inducono ad abbandonare nuovamente l’Istria e a stabilire la propria residenza prima a Milano, poi in Toscana, dove viene dato alle stampe il Saggio politico ed economico sopra la Toscana del 1757. In quest’opera di ampio respiro l’autore, prendendo spunto da situazioni di ambito locale, finisce con l’impostare un discorso di
carattere generale sulla produzione della ricchezza in uno Stato moderno e su tutti gli ostacoli (dazi, balzelli, leggi anacronistiche o chiaramente inique, particolarismi locali ecc.) che ne impediscono lo sviluppo. L’incontro fra il pensatore capodistriano e le idee e i fermenti di matrice illuminista che percorrono l’Italia del tempo si realizza in questo saggio pienamente.
In quegli anni (1754-1760) vede la luce anche la sua opera più celebre: Delle monete e delle Istituzioni delle zecche d’Italia, opera monumentale e sintesi di storia, diritto e scienza delle finanze. L’opera, tradotta successivamente nelle grandi lingue di cultura dell’Europa del tempo diverrà essa stessa stimolo per un ulteriore sviluppo degli studi economici e finanziari in molte università italiane e straniere ed esercita ancora influenze sugli studi economici internazionali.
Lasciata anche la Toscana (1758) Carli si trasferisce prima a Venezia per occuparsi dei cospicui beni della defunta moglie, poi, dal 1763, nuovamente in Istria, e, nella primavera del 1765 a Parma. Nell’autunno di quello stesso anno il ministro austriaco Kaunitz-Rietberg gli propone di assumere la presidenza del Supremo Consiglio dell’Economia del Ducato di Milano, entità statuale dominata all’epoca dagli Asburgo.[2]. Lo studioso capodistriano accetta, e, presa una casa in affitto a Milano, svolgerà quest’incarico per ben quindici anni, al termine dei quali si ritirerà a vita privata. È questo un periodo fondamentale per la sua attività di economista e di saggista. Nel 1765 sul n.2 de Il Caffè esce Della patria degli Italiani un celeberrimo articolo sui difetti e le idiosincrasie degli italiani del tempo. L’articolo, pubblicato sotto forma anonima e per lungo tempo attribuito all’amico Pietro Verri, riveste un’importanza storica decisiva perché verrà ripreso nell’Ottocento e sarà fonte di ispirazione per tanti patrioti italiani di convinzioni liberali. Vi si immagina di una persona anonima che, entrata in un caffè di Milano, venga apostrofata come “forestiera” da Alcibiade un altro avventore, non essendo Milanese, a cui il forestiero ribatterà: “Un italiano in Italia non è mai forestiero”.
Nella seconda metà degli anni sessanta e per tutti gli anni settanta del settecento la sua produzione avrà un’attinenza sempre più stretta all’alto incarico da lui ricoperto vertendo soprattutto su temi di carattere economico-finanziario. Fra le numerose pubblicazioni di questo periodo una menzione particolare va fatta a: Osservazioni preventive intorno alle monete di Milano, le Nuove osservazioni sullo studio delle monete, Del libero commercio dei grani e, in polemica con Pietro Verri, Nuove osservazioni sulla riforma delle monete.
Nel 1780, dopo quindici anni di ininterrotto servizio come uno fra i massimi responsabili della politica economica e finanziaria
imperiale nello Stato milanese, Carli rinuncia ad ogni incarico pubblico, potendosi in tal modo consacrare interamente ai suoi studi scientifici, economici e storici. Fra questi ultimi è doveroso citare le Lettere americane (1780) sullo sviluppo delle civiltà precolombiane e le similitudini fra queste e il mondo occidentale. Grande interesse in Italia e all’estero suscitano anche i cinque volumi Delle antichità italiche (1788), opera d’ampio respiro, in cui l’autore tratteggia un’erudita sintesi della storia delle passate grandezze dell’Italia, dagli Etruschi fino al XIV secolo. La rassegna comprende naturalmente anche Istria e Dalmazia, percepite come parte integrante d’Italia e in qualche modo riecheggia i grandi temi cari al Muratori, suo maestro in gioventù. Nel 1794 l’erudito dà alle stampe un polemico libello contro Jean Jacques Rousseau e il suo pensiero: Della disuguaglianza fisica, morale e civile fra gli uomini. Questa sarà la sua ultima fatica letteraria. Pochi mesi più tardi, nel febbraio del 1795, Gian Rinaldo Carli si spegne a Milano (secondo altre fonti, a Cusano, oggi Cusano Milanino) all’età di settantacinque anni, non ancora compiuti. In politica Carli fu tuttavia un moderato, legato idealmente al pre-illuminismo del Muratori e del Maffei e profondamente influenzato dall’appartenenza a un’aristocrazia, quella istriana, di origine veneto-coloniale, fondamentalmente mercantile e cosmopolita.
Alieno da ideali rivoluzionari, polemizzò ripetutamente con Jean Jacques Rousseau e con lo stesso Verri. La sua indubbia italianità non gli impedì di vedere nella monarchia asburgica e nel riformismo moderato teresiano e giuseppino un fattore di progresso per Milano e gli altri paesi posti sotto il dominio austriaco. Egli stesso si fece portatore di una politica economica e finanziaria non audace, ma efficace, cercando sempre di raggiungere, nella sua veste di Presidente del Supremo Consiglio d’Economia dello Stato milanese compromessi accettabili sia con il governo vicereale che con quello centrale, a Vienna.
Nell’ultima parte della sua vita tuttavia, dopo aver rinunciato al prestigioso incarico che ricopriva, Gian Rinaldo Carli si allontanò gradualmente dal riformismo illuminato che aveva contraddistinto la sua attività di scrittore, economista e uomo politico, per arroccarsi su posizioni sempre più conservatrici. Lo scoppio della Rivoluzione francese e il cieco furore mostrato dai patrioti giacobini nei confronti delle classi aristocratiche determinarono una vera e propria rottura con gli ideali dei Philosophes, testimoniato dal suo ultimo pamphlet contro Jean Jacques Rousseau e lo spirito dei lumi.
Dobbiamo ringraziare uomini come Gian Rinaldo Carli per il progresso filosofico e scientifico che contraddistingue la nostra epoca moderna.
Ca’ Rezzonico Sala del trono ritratto di Gianrinaldo di Bartolomeo Nazzari
la pagina di Marco Zacchera
DAL CINQUE STELLE ALLA LOCANDA A ORE
Lunedì, accompagnata da infinite manifestazioni a livello mondiale, trasmissioni e illuminazioni varie è stata doverosamente ricordata la giornata contro la violenza verso le donne. Doverosamente – lo ripeto – ma anche trasformando tutto in uno show, tanto che un tema di drammatica attualità diventa spesso anche oggetto di notizie e servizi TV quasi morbosi, capaci – temo – di scatenare anche pericolose emulazioni.
Naturalmente - tra tanti commenti - silenzio assoluto verso chi nella discriminazione alle donne ha il DNA del proprio credo, per esempio quello islamico. Nessuna Ursula di turno sembra ricordarselo.
Venendo all’Italia, invece, le oltre cento vittime l’anno sono un numero tragico ed inammissibile, ma correttezza sarebbe anche ricordare che fortunatamente sono poco più della metà di vent’anni fa.
I dati ISTAT confermano che sono infatti numeri in costante diminuzione (e non in aumento, come molti possono pensare) a sottolineare che la demagogia sul “patriarcato” è decisamente esagerata, mentre sarebbe più giusto parlare caso mai di assurdo, aberrante e violento maschilismo.
Lunedì ho comunque visto filmati con due pazze scatenate (non trovo altra definizione) che - mentre lanciavano liberamente barattoli di coloranti contro il ministero della pubblica istruzione, l’una con il cartello “bruciamo tutto” e l’altra perlomeno isterica - concedevano ai media lunghe interviste. Sullo sfondo un “vigilante” impassibile, visto che in questo paese è evidentemente normale lanciare impunemente coloranti contro un ministero senza che nessuno osi intervenire.
Separiamo allora la demagogia dai fatti e ricordiamoci anche
LA DESTRA VINCE IN ROMANIA FEMMINICIDI
Nel disinteresse italiano generale anche in Romania alle elezioni presidenziali ha vinto la destra e il ballottaggio sarà tra il candidato filorusso di estrema destra Calin Georgescu (23% dei voti) che sfiderà al secondo turno, l’8 dicembre, Elena Lasconi, candidata del partito di centrodestra Usr (19,17 %).
Clamoroso che sia rimasto escluso il favoritissimo premier europeista Martin Ciolaciu
(19,15), che si è quindi dimesso da leader del partito socialdemocratico Psd, attualmente al governo. Favorita è ora la Lasconi in grado di poter puntare sul voto moderato che potrebbe penalizzare Georgescu, uno che chiede l'interruzione di ogni aiuto all'Ucraina e l'appoggio alla Russia di Putin. Anche a Bucarest l’attuale gestione filo-europea è comunque uscita nettamente perdente dal voto..
che se in Italia ci sono cento assassini ci sono anche decine di milioni di uomini che onorano le proprie donne e lavorano per la propria famiglia quotidianamente e senza risparmiarsi.
C’è poi la questione di chi siano questi assassini ed ha fatto bene Giorgia Meloni a ricordarlo "Adesso verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore, purtroppo nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte.
Gli stranieri nel nostro Paese rappresentano l'8% dell'intera popolazione sul territorio e nel nostro Paese nel 2023 ci sono state 5.832 violenze sessuali e di queste 2.524 sono state compiute da stranieri, ossia il 43,3% del totale compiute da una rappresentanza dell'8% di tutta la popolazione.
Gli atti persecutori, nello stesso anno, sono stati 18.043, di cui 3.332 compiuti da stranieri. E i maltrattamenti contro familiari e conviventi sono stati 27.659, di cui 7.824 fatti da stranieri. “
Le agenzie di stampa hanno riportato le dichiarazioni della Meloni ma NON i numeri che quindi non sono “sbagliati” come ha sostenuto “La Stampa”, che infatti non ne ha contrapposto nessuno. In realtà i numeri purtroppo sono veri e forse peggiori perché se viene uccisa e sparisce una povera prostituta nigeriana difficile che i suoi sfruttatori ne denuncino l’omicidio ai carabinieri.
Questo NON vuol dire che gli stranieri siano criminali e la stragrande maggioranza di loro sono assolutamente persone per bene, ma semplicemente che il fenomeno NON va sottovalutato come invece fanno la sinistra e certi giudici, vedi le polemiche seguite alle corrette dichiarazioni di Valditara contro cui è stato vomitato addosso di tutto, ma che ha detto (purtroppo) soltanto la verità.
Oggi sembra incredibile, ma alle elezioni politiche di 10 anni fa un terzo degli elettori italiani votò per il M5S che si presentò al grido “Basta Casta!” annunciando che avrebbe aperto il Parlamento come una scatola di tonno.
E’ finita come tutti sanno e con i panni sporchi buttati in piazza, con la lite infinita Grillo-Conte e l’annunciata eliminazione dell’ “illuminato” (e ben remunerato) Padre Fondatore (salvo ricorsi) e la mesta, progressiva discesa elettorale del Movimento. Una cosa comunque triste, perché certifica anche l’ennesimo fallimento di quella che era comunque sembrata una speranza e una alternativa, il tentativo genuino (almeno da parte degli elettori) di rompere una situazione insostenibile. Un Movimento crollato soprattutto per una generale insufficienza delle capacità della sua classe dirigente simpaticamente “fai da te” ed improvvisata, ma spesso impreparata ai propri ruoli. Non che gli altri siano molto meglio (complice anche il sistema elettorale post 2005 con l’elezione che avviene ora per posizione in lista e nessun merito, se non l’obbedienza cieca ai vari capoccia) ma chi sperava in un cambiamento grazie al M5S ancora una volta è rimasto scorna-
BAKU
Dopo quasi due settimane di discussioni e migliaia di (utili?) delegati approdati sulle rive dell’(inquinato) Mar Caspio, la COP29 di Baku si è conclusa con un documento finale che - al solito - dice e non dice, “invita” ma non decide.
A commuoversi solo la presi-
to e deluso. Il più furbo di tutti (Di Maio) si è fatto nominare per tempo “esperto” europeo lautamente stipendiato, gli altri - pur di sopravvivere - hanno ammainato ogni principio per cui erano nati.
Conte annuncia ora che “si sporcherà le mani” con un’alleanza più o meno organica con il PD (una definizione che deve far gioire i suoi nuovi partner) e intanto si sistema per un po’ ben sapendo che diventerà solo una costola sempre più insignificante di un PD che nell’arte dei traffici di governo è specializzato. L’ex premier mi è sempre stato antipatico perché lo considero un arrivista falso e furbetto, ma furbo lo è stato davvero visto che nel Movimento si è comportato come il cuculo che occupa il nido altrui e si fa pure covare le uova.
Se siano poi uscite dal nido uova di serpente non sta a me dirlo, lo diranno gli elettori “veri” visto che su quelli “on line” proprio in casa pentastellata ci sono sempre stati molti dubbi e poche certezze.
E’ significativo che quando Grillo ha chiesto di verificare i voti Conte abbia sostenuto che questa sia “una pratica feudale”. Alla fine un’altra delusione perchè la “democrazia diretta” (ma certificata) era e resta una opzione interessante.
dente della Commissione europea Ursula von der Leyen (che ha salutato la mozione finale come «una nuova era per la cooperazione e la finanza per il clima») e il presidente Usa Joe Biden che ha parlato di «risultato storico».
Ma questi due ci sono o si fanno?
F1, GP del Qatar: Ferrari con
Leclerc è
seconda e punta al mondiale costruttori
Ferrari a 619 punti, 21 in meno della Mclaren: la prossima settimana si decide tutto ad Abu Dhabi. Caos a Lusail: Albon perde uno specchietto, Sainz e Hamilton passano sui detriti e forano. La safety car è costretta a entrare in pista due volte
Charles Leclerc conquista il secondo posto nel Gran Premio del Qatar dietro a Max Verstappen e tiene aperto il mondiale costruttori fino all’ultima gara in programma la settimana prossima ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.
La Ferrari si porta a 619 punti nel mondiale costruttori, 21 in meno della McLaren a 640.
Oscar Piastri è terzo su McLaren, sesto posto per l'altra Ferrari di Carlos Sainz. Quarto George Russell (Mercedes) davanti a Pierre Gasly (Alpine). Settimo Fernando Alonso su Aston Martin davanti a Zhou Guanyu (Sauber) e Kevin Magnussen (Haas).
Decimo Lando Norris, con la McLaren, penalizzato per non avere rispettato i limiti imposti dalla bandiera gialla e costretto a uno “stop and go” di dieci secondi.
La corsa
La safety car entra in pista due volte. Alla partenza Max Verstappen (Red Bull), secondo in griglia, supera George Russell (Mercedes) ed è primo davanti a Lando Norris su McLaren. Quarto Charles Leclerc e sesto Carlos Sainz su Ferrari, mentre in quinta posizione c’è Oscar Piastri con la McLaren.
Ma alla seconda curva la Haas di Nico Huelkenberg entra in collisione con la Williams di Franco Colapinto e la Alpine di Esteban Ocon. La safety car lascia la pista al quinto giro, Sainz recupera e passa in quinta posizione.
Tra il 36° e il 42° giro la safety car entra di nuovo nel circuito di Lusail. Al 33° giro Albon perde uno specchietto sul rettilineo.
Per tre giri è esposta la bandiera gialla, con lo specchietto che rimane in pista finché Bottas ci è passa sopra spargendo i frantumi sull’intero rettilineo.
Quando arrivano Hamilton e Sainz subiscono la foratura degli pneumatici.
CALCIO
-
Gravina e l'annuncio in un'intervista:
"Mi ricandido alla Figc"
Il presidente annuncia al Corriere della Sera di aver deciso di ricandidarsi: "La Serie A? Ha ottenuto il miglior risultato possibile. Del Piero? Qualcuno lo deve candidare. Agli Europei anche io potevo fare meglio"
Gabriele Gravina ha deciso di ricandidarsi per la presidenza della Federcalcio. Lo ha detto lui stesso in un'intervista sul 'Corriere della Sera' . "Mi ricandido. Non è stata una decisione facile, ma molto ponderata - le parole di Gravina -. Certe forme di aggressione che ho ricevuto nelle ultime settimane, e che non hanno precedenti in un paese civile come l'Italia, non mi hanno impedito di andare avanti. Si è fatto di tutto per indurmi a non candidarmi. Ma non mi conoscono. Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto".
Gravina ha poi tenuto a sottolineare di non aver "commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana. Però è inaudito tutto quello che mi sta accadendo. La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita portata avanti da personaggi che hanno malanimo verso di me. Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso".
L'attuale dirigente della Figc ha poi voluto precisare il perché della sua decisione: "sono stato tentato più volte di chiudere il mio impegno in FIGC e l'avevo confidato ai responsabili delle componenti che mi hanno sempre sostenuto.
Tuttavia, avevo un impegno morale con loro. Bisogna completare un percorso condiviso. È stata una scelta sofferta, non facile, ma responsabile".
Poi sulle vicende che lo riguardano: "il pm ha già fatto per due volte richiesta di sequestro dei beni, e per due volte è stata rigettata. Sul piano giudiziario ne sono uscito indenne, eppure sono stato infangato". Sull'eventualità di poter essere rinviato a giudizio, Gravina ha detto di ave-
re "piena fiducia nella giustizia e sono certo che questa colata di fango si esaurirà.
Lo Statuto prevede che non ci si possa candidare solo in caso di una condanna definitiva superiore a un anno. Per ora non c'è neppure una conclusione dell'indagine. Sono una persona perbene".
Infine, una battuta su un suo eventuale sfidante: "Del Piero? Prima qualcuno lo deve candidare e finora non mi risulta".
Alessandro Del Piero rompe il silenzio in vista della sfida per la poltrona di comando della Figc, che si giocherà il 3 febbraio data fissata dell'Assemblea elettiva della Figc. Il presidente in carica, Gabriele Gravina, non ha ancora sciolto le sue di riserve, vorrebbe essere sostenuto dalla Serie A ma alcuni club del massimo campionato, secondo alcuni rumors, hanno sondato l'ipotesi Del Piero.
E intanto Pinturicchio, indicato in questi ultimi giorni come possibile candidato alla presidenza della Figc, rompe il silenzio: "Nessuno al momento mi ha chiamato, nemmeno l'Assocalciatori; ma dire che no, non è vero". L'ex capitano della Juve, campione mondiale nel 2006 con l'Italia di Lippi, non intende chiudere la porta a questa possibile nuova avventura, consapevole però che per arrivare in fondo bisogna che almeno una delle componenti lo candidi.
"Non c'è nulla di concreto, se non ti invitano non ti presentiaggiunge Del Piero - Io sono per il lavoro di squadra, sempre. Non voglio lavorare contro qualcuno, tanto più in Figc, per la nazionale tutti abbiamo dato l'anima, ho anche vinto un Mondiale. Poi da qui a dire che è no, non è vero. Bisogna sedersi ad un tavolo con qualcuno che ti vuole a quel tavolo e capire certe dinamiche, ma non è una cosa così semplice".
Redattore Sportivo Guglielmo Credentino
SPECIALE UEFA CHAMPIONS LEAGUE
A San Siro basta un autogol: Inter vittoria di misura
Un’Inter a due facce batte il Lipsia e conquista tre punti anche meritati ma macchiati da un secondo tempo non all’altezza, e non si e’ capito se per scelta tattica o per appannamento collettivo. Poteva approfittarne il Lipsia che, nonostante i zero punti in Champions League, e’ pur sempre terzo in Bundesliga. In realta’ i tedeschi sono stati pericolosi una sola volta ma l’episodio che ti puo’ castigare e’ sempre dietro l’angolo e sarebbe stato un gran peccato dopo il dominio totale messo in mostra nei primi quarantacinque minuti. Vittoria di misura quindi dei padroni di casa che soffrono oltre il dovuto nell’ultimo quarto d’ora
di gioco. Una flessione nel ritmo dei nerazzurri che dal 70% di possesso palla rilevato al 15’, scendono al 50% all’80’.
Primo tempo a San Siro con i padroni di casa che partono decisi, Inzaghi schiera Taremi in coppia con Martinez (un po’ in ombra l’argentino) e l’iraniano al 4’ ci prova dal limite con un tiro debole e centrale. Poi sale in cattedra Dimarco con le sue volate ed i suoi assist, il mancino va anche al tiro-cross al 13’ deviato dal portiere. Al 18’ Martinez impegna il portiere con un rasoterra ed al 27’ sull’ennesimo cross tagliato di Dimarco arriva la deviazione di Lukeba con pallone che gonfia
la rete. Si va al riposo con il vantaggio di una sola lunghezza e su autogol, ma la superiorità dell’Inter è netta e schiacciante con i tedeschi del Lipsia che raramente sono usciti dalla loro metà campo.
Seconda frazione di partita che inizia con la superiorità nerazzurra vista nel primo tempo, al 46’ bella azione corale con triangolo finale Martinez-Dumfries ma l’olandese non inquadra la porta da ottima posizione. Al 56’ Taremi spedisce alto di testa. Poi superata l’ora di gioco scendono i ritmi della partita e l’Inter si raccoglie inspiegabilmente in difesa rischiando oltre il dovuto. Al 68’ tedeschi pericolosi con Kampl che prova dalla distanza, la palla esce non poco alla sinistra di Sommer ed un minuto dopo solo un mezzo miracolo del numero uno nerazzurro nega il gol a Nusa del Lipsia che si era liberato in area fin troppo facilmente.
L’Inter spreca un paio di contropiede in maniera scolastica e su uno di questi al 90’ Thuram appoggia in area per Mkhitaryan che insacca a porta vuota ma il gol e’ annullato perche’ viziato da un fallo (discutibile) proprio del francese.
Atalanta stellare in Svizzera - Gasperini vola in alto
Dominio show dell'Atalanta a Berna contro lo Young Boys
Obiettivo primario per Gasperini era raggiungere il prima possibile la qualificazione ai playoff o, ancor meglio, agli ottavi di finale. L'Atalanta era a caccia del bottino pieno contro lo Young Boys ben consapevole dell’importanza della partita in vista dei big match contro due mostri sacri come
Real Madrid e Barcellona. E lo ha dimostrato con un primo tempo praticamente perfetto: poker in 45’ con la doppietta di Retegui al 9' e al 39’, De Ketelaere al 28' (con aiutino del portiere svizzero) e Kolasinac al 31'.
Lo Young Boys ci ha provato a contrastarli con Ganvoula all’11',
ma la superiorità degli orobici è stata impressionante. Poi è arrivata anche la doppietta di De Ketelaere al 56' della ripresa, che segna con una splendida conclusione di sinistro, e Samardzic al 90'. Veramente una grande prestazione degli orobici e qualificazione sempre più vicina.
Slovan-Milan 2-3: Pulisic, Leão, Abraham timbrano la vittoria
Il Milan era obbligato a vincere, e con una prestazione convincente, contro l'ultima in classifica. Due giorni dopo i fischi ricevuti a San Siro dopo il deludente pareggio contro la Juventus in Serie A, gli uomini di Fonseca erano a caccia dei tre punti in casa dello Slovan Bratislava (a zero punti in CL) per risollevare l’umore e risalire la classifica in Champions. E così è stato: Pulisic, Leão e Abraham firmano la vittoria dei rossoneri.
Primo tempo pero’ con qualche spina per i rossoneri che dominano per buona parte della prima frazione, ma rischiano anche al 15’ quando solo uno strepitoso salvataggio di Pavlo-
vic in scivolata respinge il tiro di Strelec a porta vuota. Pulisic sblocca la partita al 21’ al termine di una buona azione corale, diagonale che non lascia scampo. Ma una distrazione difensiva rossonera dopo appena tre minuti consente ai padroni di casa di pareggiare con Barseghyan. Il secondo tempo inizia con un Milan aggressivo. Clamoroso errore difensivo dello Slovan e arrivano subito i due gol di vantaggio con Leão al 68' (buono lo spunto del portoghese che insacca con un bel tocco di classe) e Abraham al 71' (che approfitta di un retropassaggio e trafigge il portiere). Ma il Milan va in debito d’ossigeno e concede qualcosa agli avversari,
Juventus, buon 0-0 in trasferta
La Juventus, nonostante il brivido finale, esce indenne dal Villa Park di Birmingham, dovendo però rimandare l'appuntamento per tornare al successo in Champions. Ancora orfana di elementi importanti come Vlahovic, Nico Gonzalez, Milik, Douglas Luiz, Bremer e Cabal, la Juventus se la gioca in maniera guardinga affidandosi alla copertura difensiva ed alle invenzioni dei due esterni Yildiz e Fabio Coincecao, quest’ultimo veramente indiavolato. La partita e’ decollata nella ripresa, con le due squadre che hanno mollato qualche centimetro e si sono aperti diversi buchi negli schieramenti. A ridosso dell'ora di gioco, una grande chance per parte: prima Marti-
nez con un intervento prodigioso nega la rete del vantaggio a Conceicao, pochi minuti più tardi Locatelli salva i suoi sulla conclusione a botta sicura di McGinn. Clamoroso all'ultimo minuto di recupero quando Rogers insacca da pochi passi sugli sviluppi di un calcio di punizione di Tielemans, ma il direttore di gara annulla segnalando la carica fallosa di Diego Carlos su Di Gregorio. Poco chiaro in diretta ma rivedendola al rallentatore e’ apparso chiaro il fallo del giocatore dell’Aston Villa.
In conclusione, un punto a testa che mantiene le due squadre in corsa per il discorso qualificazione, automatico oppure attraverso ii playoff.
Il Bologna sconfitto in casa
Si complica ancora di più il cammino del Bologna in Champions League, arriva la quarta sconfitta consecutiva per i rossoblù che restano ad un solo punto in classifica. Sorride invece il Lille, tre punti pesanti per i francesi che raggiungono quota dieci nel girone unico e la qualificazione che si avvicina. Subito la cronaca: nel primo tempo T. Dallinga dopo cinque minuti la sblocca, ma il gol viene annullato dal VAR per fuorigioco. La formazione ospite reagisce e prima colpisce il palo con Alexsandro, poi realizza il gol del vantaggio al 44' con Mukau, assistito da J. Da-
vid, bravo il canadese a sfruttare un errore di Posch. Clamoroso il pasticcio difensivo del Bologna nell’occasione.
Nella ripresa comincia meglio il Lille, ma il Bologna trova il pareggio con Lucumi', il difensore anticipa tutti in area di rigore deviando un cross arrivato da una punizione battuta molto bene da Lykogiannis. Il nuovo equilibrio dura però soltanto tre minuti, Fernandez Pardo al 66' è autore di un'azione personale e serve in area il pallone per l'inserimento di Mukau che arriva e batte con il destro per la seconda volta Skorupski.
gli slovacchi non mollano e trovano la via del secondo gol con il 19enne Marcelli all’88'. Tiro micidiale dai 20 metri e pallone che si infila alla sinistra del portiere. La partita si incattivisce, ogni pallone conquistato o perso conta, Tolić viene espulso al 90’ per gioco pericoloso e proteste. Alla fine il Milan si porta a casa tre punti che possono significare come minimo l’accesso ai playoffs.
CAGLIARI 1 VERONA 0
I rossoblù vincono lo scontro diretto contro il Verona sceso in campo per riscattare il 5-0 subito in casa per mano dell'Inter. La prima frazione e’ complicata, in pressing, con entrambe le squadre a caccia del vantaggio, ma finisce a reti inviolate. Miracolo di Montipò che nega il gol ai padroni di casa, mentre Lazovic spreca una palla gol nel finale. Il Cagliari continua a spingere anche nel secondo tempo, mentre il Verona si difende. E alla fine la sblocca Piccoli al 75' che non sbaglia davanti a Montipò, dopo un’ottima azione di Makoumbou e Felici.
MILAN 3 EMPOLI 0
La rete di Morata in apertura, poi la doppietta di Rejnders spingono il Milan al successo per 3-0 contro l'Empoli. Monologo rossonero a San Siro, tre punti meritati per la squadra di Fonseca che trema solo in un paio di occasioni: sulla traversa di Maleh soprattutto, quando il vantaggio era ancora di due gol. Poi Reijnders, ispiratissimo questa sera, al 69' chiude il match finalizzando un bel contropiede. Torna a vincere il Milan in campionato dopo due pareggi consecutivi e prova a rientrare nella corsa allo scudetto.
COMO 1 MONZA 1
Como e Monza pareggiano 1-1 allo stadio Sinigaglia. Gli azzurri passano in vantaggio con Engelhardt su assist di Goldaniga al 36’, i “bagai” pareggiano con Caprari su rigore al 54’. Nella ripresa Paz tocca di mano nell’area del Como. Scatta il controllo del Var e Sacchi indica il dischetto. Caprari spiazza Reina e trasforma, risultato di nuovo in parità. Quattro minuti più tardi Maldini anticipa Van der Brempt, tenta la conclusione da posizione defilata ma spara alto.
Al 64’ Cutrone intercetta un passaggio della difesa del Monza, va al tiro dal limite ma non inquadra la porta. Al 78’ conclusione di Verdi dal limite, Turati para a terra. Al 95’, nell’ultima azione della partita, un colpo di testa in elevazione di Belotti sfiora l’incrocio dei pali.
Il Como sale a quota 11, il Monza a 10 punti.
UDINESE 0 GENOA 2
Udinese in dieci gia’ dal 4’ per l’espulsione di Touré falloso su Zanoli. Il Genoa sfrutta la superiorità numerica e passa in vantaggio al 13’ con Pinamonti.
Gli ospiti insistono e al 26’ hanno l’occasione del raddoppio con Thorsby
Superata l’ora di gioco i friulani alzano il ritmo ma al 67’ subiscono la seconda rete: tiro in corsa di Zanoli che andrebbe fuori ma la deviazione di Giannetti spedisce la palla alle spalle del proprio portiere.
Può finalmente respirare il Genoa che risale la classifica.
BOLOGNA 3
VENEZIA 0
Sorride il Bologna nella notte del Dall'Ara.La squadra di Italiano vince 3-0 contro il Venezia e sale a 21 punti in classifica grazie alla doppietta di Ndoye e alla rete di Orsolini. Situazione sempre più nera per gli uomini di Di Francesco, ultimi con 8 punti. Le squadre si studiano in avvio e serve un calcio di rigore per sbloccare una partita molto tattica. Al 19' Ndoye si procura un rigore e lo realizza spiazzando Stankovic.
Nella ripresa i rossoblù crescono con il passare dei minuti, il Venezia si abbassa e fatica in costruzione. È qui che Italiano prova a dare sprint ai suoi mandando in campo Orsolini e Dallinga al posto di Karlsson e Castro. Sono proprio i due cambi a confezionare il raddoppio al 69': Dallinga si procura un rigore d'esperienza, Orsolini lo trasforma e tranquillizza il tecnico. Il numero 7 è poi ancora protagonista due minuti dopo, con l'assist perfetto per il 3-0 in tap-in di Ndoye. I rossoblù escono tra gli applausi del Dall'Ara, per Di Francesco arriva invece la quarta sconfitta consecutiva.
FIORENTINA INTER
La Lega di Serie A ha ufficializzato il rinvio a data da destinarsi di Fiorentina-Inter, gara valida per la 14esima giornata di Serie A, sospesa al 16° del primo tempo per il malore accusato dal centrocampista viola, Edoardo Bove. Il giocatore è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Careggi di Firenze.
TORINO 0 NAPOLI 1
Allo Stadio Grande Torino il Napoli prova l’allungo in vetta alla classifica, salendo a quota 32. Continua invece la crisi dei granata, al 4° ko nelle ultime 5 partite, che in classifica sono agganciati dal Parma in undicesima posizione con 15 punti.
Gara delle occasioni sprecate: molte quelle avute dai padroni di casa, vicinissimi al vantaggio già al 5’ con Adams, poi al 37’ e al 42’. Altrettante, se non in numero maggiore quelle del Napoli che ha avuto la bravura di sfruttarne almeno una: quella della rete decisiva al 31’ di McTominay.
Sei minuti dopo occasione del raddoppio per gli uomini di Conte: su nuovo cross di Politano dalla distanza Olivera schiaccia di testa ma il portiere del Toro, Sergej Milinkovic-Savic ha riflessi prontissimi e salva la rete.
Il risultato resta bloccato fino al termine dell’incontro: 0-1 per gli azzurri
PARMA 3 LAZIO 1
Finisce 3-1 la sfida al Tardini tra Parma e Lazio! Dopo che il primo tempo si era concluso sul risultato di 1-0 per il Parma, nella ripresa i ducali raddoppiano al minuto 53’ con un gran destro a giro di Anas Haj! La Lazio accorcia le distanzE poi con Castellanos al minuto 80, riaccendendo le speranze di una rimonta, ma Del Prato, in azione solitaria di contropiede, chiude la partita al minuto 91 regalando ai padroni di casa la vittoria per 3-1!
LECCE 1 JUVENTUS 1
Poche emozioni nel 1° tempo, molte azioni dalle parti di Falcone ma poco più. In mezzo a tutto questo un palo (Conceicao al 16') e un gol annullato a Weah (24'). Bella invece la partenza del Lecce indiavolato nel 2° tempo che impegna piu’ volte Perin, portiere bianconero. Al 48’ Locatelli salva su contropiede leccese, Un minuto dopo Krstovic di testa, miracolo di Perin.
Al 55’ ancora Perin che neutralizza un tiro forte ma centrale. Un minuto dopo ancora il portiere juventino che respinge una conclusione di Krstovic. Ci prova anche Dorgu, para ancora Perin. Al 60’ la Juve si affaccia, una tantum, in area leccese ma la botta di Gatti e’ bloccata da Falcone. Appena dopo ancora Krstovic sfiora il palo.
Come spesso accade, nel momento migliore del Lecce .... segna la Juve con un gol molto fortunoso.
Minuto 68, Cambiaso tira dal limite, decisiva la deviazione di Gaspar che beffa Falcone e spedisce il pallone in rete.
Non si scompone il Lecce e reagisce ancora con Krstovic al 76’, il suo tentativo ravvicinato e’ stoppato da un difensore.
Assedio finale del Lecce che con grosso merito culmina nel gol del pareggio. Eroe della giornata Ante Rebic che al 93’ raccoglie un invito di Krstovic ed appoggia in rete.
EL - Questa Roma ha un’anima: Pareggio 2-2 al 92’ a Londra
Una partita poco adatta a chi soffre di cuore, tiratissima fino all’ultimo secondo. Superfluo dire che la Roma di De Rossi e di Juric questa gara l’avrebbe persa prima ancora di entrare in campo. Claudio Ranieri invece mette in campo una squadra vogliosa, concentrata e consapevole di se stessa. Il boss non era contentissimo dopo la sconfitta in campionato con il Napoli ed aveva chiesto alla sua squadra una prova gagliarda contro il Tottenham in una sfida che non sfigurerebbe in Chapions League.
Claudio Ranieri era consapevole delle difficoltà contro il Tottenham, reduce addirittura dalla vittoria per 4-0 in casa del Manchester City di Guardiola. Nel primo tempo è successo di tutto. Rigore a favore del Tottenham al 6’ dopo intervento falloso di Hummels su Sarr. Dal dischetto Son Heung-Min non sbaglia, nulla può Svilar. Questa Roma pero’ ha un’anima e pareggia al 20’ con Ndicka. Anche El Shaarawy trova la rete al 22’ ma è in fuorigioco, poi Forster salva i suoi da un gran tiro di Dybala al 27'. Black-out ro-
manista e Spurs di nuovo in vantaggio con Johnson al 33'.
Nella ripresa, subito fuori Dybala sostituito, e altri due gol annullati ai giallorossi per offside: uno a Kone, l'altro a Dovbyk. Davvero sfortunata stasera la Roma. Ma non finisce qui, al 60' tiro al volo di Angelino, la sfera finisce sulla traversa. Giallorossi non demordono e continuano ad attaccare. Ma anche gli Spurs non perdono l’occasione per rendersi pericolosi. Una traversa piena anche per i londinesi su colpo di testa ravvicinatissimo di Solanke. Partita apertissima e 5’ di recupero. E arriva il pareggio miracoloso degli uomini di Ranieri con Hummels al 91' in rete su tiro-cross di Angelino. Ed è 2-2 per i giallorossi: un punticino davvero meritato dopo una grande prestazione.
Il Tottenham sale a 10 punti in classifica e la Roma a quota 6, in lotta per i playoffs.
Conf. League - Fiorentina a quota nove 3-2 a Firenze il risultato finale, vittoria con brivido finale contro i ciprioti
La Fiorentina supera il Pafos per 3-2 grazie alla rete di Kouame su assist di Dodò al 38’, all'autogol di Goldar al 53’ e al colpo di testa di Martínez Quarta al 72’.
I ciprioti accorciano le distanze con Jairo al 68’ e Jajà all’87’.
I viola salgono a quota 9 in classifica e al momento sono tra le prime otto squadre che, al termine della “fase campionato”, si qualificano direttamente agli ottavi di finale.
sfondamento di Dodò che mette al centro dell’area per Kouame, l’ivoriano tocca di petto e mette in gol: fortuito ma viola in vantaggio.
Nella ripresa, al 53’ Fiorentina in avanti con Beltran, suggerimento per Sottil che dalla sinistra fa partire un assist verso il centro dell’area, Goldar interviene in scivolata per anticipare Kouame e fa autorete: è il raddoppio dei viola.
Il Pafos resta fermo a 6 punti e al momento è tra le 16 squadre che, a finire campionato, si giocano l'accesso agli ottavi attraverso un turno preliminare.
opportunità fermate dal portiere Bonmann, mentre Lazzari e Pedro hanno provato a segnare senza successo.
Al 73’ la Lazio ha chiesto un rigore per un contatto in area, ma dopo il controllo del VAR, la decisione è stata di non concederlo, suscitando le proteste di allenatore e tifosi.
La partita tra Lazio e Ludogorets, giocata all’Olimpico, termina 0-0, con i biancocelesti che non riescono a conquistare la quinta vittoria consecutiva. No-
Nonostante i tentativi fino all’ultimo minuto, la partita è finita in pareggio. La Lazio rimane prima nel gruppo con 13 punti, mentre il Ludogorets sale a 2. Nella prossima giornata, la Lazio affronterà l'Ajax in trasferta, mentre il Ludogorets ospiterà l'AZ Alkmaar. EL
nostante il dominio sul campo, con diverse occasioni da gol, la squadra di Baroni non è riuscita a sbloccare il punteggio. In particolare, Dia ha avuto due buone
La prima occasione arriva dopo dodici minuti di gioco: suggerimento di Ikoné per Kouame che dall’interno dell’area fa partire un diagonale con il destro, la palla termina abbondantemente fuori. Sei minuti più tardi è Sottil a calciare rasoterra dal limite dell’area, Ivušić para senza problemi.
Al 23’ brivido per i viola. Jairo si avventa su un lungo lancio proveniente dalle retrovie, arriva in area spalle alla porta, si gira e tira tutto solo davanti al portiere, il pallone è deviato e lambisce il palo. Al 38’ Parisi sulla destra fa ripartire la Fiorentina, suggerimento per Ikoné, azione di
dal 4 Dicembre al 10 Dicembre 2024
Al 62’ tripla sostituzione per la Fiorentina: entrano Bove, Moreno e Kayode al posto di Dodò, Comuzzo e Beltran. Quattro minuti dopo gran destro di Bove all’incrocio dei pali e palla alta di poco. Al 68’ lungo lancio del Pafos, Bruno Felipe anticipa Parisi e crossa al centro, colpo di tacco di Jairo, palo e rete: i ciprioti accorciano le distanze.
Al 72’ azione perfetta della Fiorentina: Ikoné dal limite dell’area effettua un retropassaggio, suggerimento dalla trequarti per Kayode sulla destra, traversone pennellato per la testa di Lucas Martínez Quarta e palla in rete. All’87’ Terracciano temporeggia, Jajà gli ruba palla e segna a porta vuota per il definitivo 3-2. Alla fine vittoria meritata anche se macchiata da qualche periodo di rilassamento generale.
BLANDA COSIMO
nato 11 aprile 1936 deceduto a Sydney (NSW - Australia) il 29 novembre 2023
Ad un anno dalla sua dipartita, i familiari, parenti ed amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e immutato affetto.
"Attraverso le stagioni cambianti, il tuo ricordo rimarrà immutato nell'amore che ci hai donato."
RIPOSA IN PACE
Onoranze Funebri
IN MEMORIA
CAPONE FERNANDO
nato a Barra (Napoli – Italia) il 22 febbraio 1941 deceduto a Perth (WA) il 3 dicembre 2023
Ad un anno dalla sua dipartita, il figlio Rob con la famiglia, parenti ed amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e immutato affetto.
Le spoglie del caro congiunto riposano nel cimitero di Karrabatta, Railway Road, Karramatta WA 6010. I familiari ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al loro dolore e al funerale del caro estinto.
“ La tua luce continua a brillare nelle stelle e nei nostri pensieri."
UNA PREGHIERA PER LA SUA ANIMA
CATANIA FILIPPO
nato a Castiglione di Sicilia (Catania – Italia) il 10 luglio 1935 deceduto a West Hoxton (NSW) il 4 dicembre 2022
residente a West Hoxton NSW
Nel secondo anno dalla sua dipartita, i figli, i nipoti, parenti ed amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e immutato affetto.
Le spoglie del caro congiunto riposano nel Field of Mars Cimitery, Quarry Road, Ryde NSW 2112.
"Le tue impronte resteranno sempre nei nostri cuori, come un faro di amore eterno."
RIPOSA IN PACE
IN MEMORIA
CURRENTI SALVATORE
nato a Piedimonte Etneo Catania – Italia) il 4 febbraio 1937
deceduto a Austral (NSW) il 2 novembre 2024
Residente a Rossmore NSW
Caro e amato marito di Santa (defunta) ad un mese dalla sua dipartita, i figli Josephine e Johnny Natoli, Joe e Zeika currenti, Maria e Armando Titone, Roberto Currenti, i nipoti Dominique e Vinnie, John e Joseph (defunti) Adrian, Anneliese Daniel, Alessandro, Isabella, Nicholas, Salvatore, Julian e Erik, i pronipoti Ashton, Ivy e Matteo, i fratelli Carmelo (defunto) e Giovanna Currenti, Rosina e Gaetano Raciti (defunto), Enna e Angelo Di Mauro (Italia) i cognati Carmelo (defunto) Nadina Quagliata, Giuseppe Quagliata (defunto), Carmelo e Ugo Marchioli (defunto) Alfia e Vincenzo Maio, parenti ed amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e immutato affetto.
I familiari ringraziano quanti hanno partecipato al loro dolore e al funerale del caro estinto.
" I ricordi sono eterni, così come l'amore che porti con te."
RIPOSA IN PACE
ROSA LO CASTRO
nata a Gibellina (Trapani - Italia) il 28 agosto 1946 deceduta a Sydney (NSW - Australia) il 28 novembre 2024
Cara e amata moglie di Antonino (defunto) ne danno il triste annuncio i figli Leo, Nunzio, Nina e le rispettive famiglie, le sorelle Maria, Agata, Margherita (defunta) il fratello Antonio e le loro famiglie, i nipoti tutti, parenti ed amici vicini e lontani.
Il funerale sarà celebrato venerdì 6 dicembre 2024 alle ore 11.00 nella chiesa Cattolica St. Charles Borromeo, 2a Charles Street, Ryde NSW. Le spoglie della cara congiunta riposeranno nel cimitero Field of Mars, Quarry Road, Ryde NSW.
I familiari ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno al loro dolore e al funerale della cara e amata Rosa.
"Il tuo passaggio su questa terra è stato un dono prezioso, ora riposi nell'abbraccio dell'eternità."
UNA PREGHIERA PER LA SUA ANIMA
Io, Sam Guarna, sono disponibile ad aiutare la tua famiglia nel momento del bisogno. Sono stato conosciuto sempre per il mio eccezionale e sincero servizio clienti. So che, per aiutare le famiglie nel dolore, bisogna sapere ascoltare per poi poter offrire un servizio vero e professionale per i vostri cari e la vostra famiglia. Tutto ciò con rispetto, attenzione e fiducia, sempre.
IN MEMORIA
DECESSO
onoranze funebri
Riti Funebri nel Mondo: Tradizioni e Differenze Culturali nel Saluto ai Defunti
I riti funebri variano notevolmente tra le culture del mondo, riflettendo le credenze religiose, le tradizioni storiche e i valori sociali. Tuttavia, presentano anche molte somiglianze universali, poiché rispondono al bisogno umano di elaborare il lutto, onorare i defunti e trovare un significato nella morte. Differenze tra i riti funebri
Cultura Occidentale (Cristianesimo)
• Sepoltura o cremazione: Entrambe le pratiche sono accettate. La cerimonia funebre si svolge solitamente in chiesa, seguita da un corteo verso il cimitero.
• Simbologia religiosa: Croci, candele e preghiere sono elementi comuni per simboleggiare la fede nella resurrezione.
Cultura Islamica
• Sepoltura immediata: Il corpo viene sepolto entro 24 ore, senza cremazione, rivolto verso La Mecca.
• Lavaggio rituale: Il corpo viene lavato e avvolto in un sudario bianco semplice.
• Preghiera funebre (Salat al-Janazah): Recitata in comunità, focalizzata sulla misericordia per il defunto.
Cultura Hindu
• Cremazione: Considerata essenziale per liberare l'anima dal ciclo delle reincarnazioni (samsara).
• Cerimonie elaborate: Possono durare giorni, culminando nella dispersione delle ceneri in un fiume sacro come il Gange.
Cultura Buddhista
• Meditazione e preghiera: La cerimonia è spesso centrata sulla preghiera per favorire la rinascita del defunto in una nuova esistenza.
• Cremazione: Preferita, seguita da cerimonie di commemorazione per 49 giorni.
Cultura Africana Tradizionale
• Rituali ancestrali: Il defunto è spesso considerato un nuovo an-
tenato che protegge i vivi.
• Danza e musica: Gli elementi festosi sono usati per celebrare la vita del defunto e aiutare l'anima a raggiungere l'aldilà.
Cultura Giapponese (Shinto e Buddismo)
• Cremazione: È la pratica dominante, seguita dalla conservazione delle ceneri in un’urna in casa o in un tempio.
• Rituali complessi: Cerimonie commemorative vengono ripetute a intervalli regolari per anni. Sebbene i dettagli dei riti funebri varino, le similitudini mostrano un bisogno comune di dare significato alla morte e supportare chi rimane.
Le differenze, invece, riflettono le credenze e i valori distintivi di ciascuna cultura, contribuendo alla ricchezza e diversità delle tradizioni umane.
Riparazione e Assistenza Macchine da Caffè di Qualsiasi Marca!
Offriamo un servizio rapido e professionale di riparazione e assistenza per macchine da caffè di qualsiasi marca, domestica e industriale, con ritiro e consegna a domicilio!
Per info e Prenotazioni: Damiano - 0487 993 684
Si parla italiano
Riparare la tua macchina da caffè non è mai stato così facile!
Quanti italiani ci sono nel mondo?
di Pino Forconi
Tolti i circa sessanta milioni residenti in Italia, sarebbe utile aggiornare questa cifra con dati più concreti per scoprire quanti altri italiani vivono all'estero. Lasciamo perdere quelli di seconda, terza generazione e oltre, ma parliamo di chi possiede ancora il classico passaporto italiano, ossia chi viaggia per vacanza e poi ritorna al "calduccio" di casa propria. Non ho dati precisi, ma azzardo una stima: circa 10.000.000? Forse meno, forse di più, speriamo che qualche organizzazione abbia già fatto uno studio e ce lo comunicherà.
Ad ogni modo, la mia curiosità mi porta a fare scoperte inaspettate. Ecco un esempio: al 78° parallelo nord, 13 minuti a nord e 15° gradi e 33 minuti est, praticamente a 1300 km dal "cocuzzolo del mondo", c'è un'isola un po' freddina chiamata Longyearbyen. Questa isola fa parte della Norvegia e ha 2150 abitanti, di cui 1740 sono norvegesi, 104 thailandesi (dal caldo torrido alla conservazione sotto zero), 76 svedesi, 34 russi, 19 danesi, 16 tedeschi, 14 croati e 114 di varie altre nazionalità. Tra questi "vari" ci sono anche tre italiani: due torinesi e
una studentessa triestina. Cosa c'è di strano? Gli italiani viaggiano, esplorano e, se si trovano bene, si fermano. Eppure, qualcuno potrebbe pensare che il freddo li spaventi.
Ma non è così: 37 gradi sotto zero non sono poi così terribili, anzi, si sta benissimo conservati! Dopotutto, in Russia d'inverno fa anche più freddo, ma nessuno sembra volerci andare, preferendo il fresco di casa, seppur ultimamente un po' umido.
A Longyearbyen c'è il famoso "sole di mezzanotte", che non tramonta mai per 24 ore, mentre per circa 68 giorni è sempre notte.
Ma non è solo lì. In Alaska, lungo il 70° parallelo, c'è una città chiamata Utqiagvik (conosciuta anche come Porto Barrow), dove il
24 novembre scorso hanno visto il sole per l'ultima volta. Rimarranno senza sole per circa 60 giorni, fino a quando il sole tornerà a fare capolino il 22 gennaio 2025.
Eppure, anche a Longyearbyen ci sono italiani. Incredibile ma vero! Ho ascoltato un video di una giovane italiana che vive lì e racconta la sua vita nell'isola. Credetemi, è felice di stare lì e descrive un paesaggio che, pur brullo, è magnifico.
Mi sono chiesto se non vedesse l'ora di tornare a casa, ma alla fine del video ha dichiarato che, se non ci saranno imprevisti, intende rimanere per altri due anni. Allora, ufficio statistiche, ci fareste sapere quanti italiani ci sono nel mondo? Fino alla prossima, attendiamo con ansia.