Tornare al Centro Culturale del Forum a Leichhardt è stato un'esperienza di sentimenti contrastanti. Da un lato, c’è stata la gioia di rivivere l’atmosfera di un luogo che, per anni, ha rappresentato un punto di riferimento culturale per la comunità, dall’altro, c’è stata una certa angoscia nell’osservare come questo spazio, nato con l’ambizioso scopo di ospitare eventi culturali e ricreativi 365 giorni all’anno, sia stato, in effetti, ridotto a un’ombra di ciò che poteva essere.
Il Forum, un tempo vivace e pulsante centro di attività culturale, ha visto un declino significativo. La sua storia recente è segnata da cambiamenti di gestione e da una mancanza di chiarezza riguardo alla sua attuale proprietà.
Presente alla serata il Senatore Giacobbe, che negli anni passati aveva ricoperto la carica di Direttore del Centro Culturale prima di intraprendere una carriera più alta, lasciando il testimone al Coasit. Questo ente, a sua volta, ha subaffittato lo spazio a una scuola per attori, contribuendo ulteriormente a una situazione di incertezza riguardo al futuro del centro culturale.
L’introduzione dell’evento recente, tenuta dal CEO del Coasit, ha confermato che, almeno in teoria, il centro è ancora sotto la loro gestione, ma le informazioni concrete restano avvolte da una coltre di silenzio.
Nonostante queste difficoltà, l’evento a cui ho assistito è stato un esempio lampante di come il Forum possa ancora brillare come un faro di cultura. Lo spettacolo, ispirato al Viaggio di Marco Polo, è stato presentato in un ambiente ben attrezzato e perfettamente adatto agli scopi per cui era stato concepito. La proiezione, arricchita da suoni e musiche suggestive, ha offerto un'esperienza immersiva che ha saputo catturare l'immaginazione del pubblico.
Mentre le immagini e le sonorità evocavano il viaggio epico di Marco Polo, il mio pensiero si è inevitabilmente rivolto a ciò che il Forum avrebbe potuto diventare se avesse ricevuto la cura e l’attenzione necessarie. È troppo tardi per recuperare il tempo perduto? La risposta potrebbe risiedere in una maggiore comunicazione e nella volontà di lavorare insieme per un obiettivo comune. Ai miei tempi, si diceva che “non è mai troppo tardi”, e forse questa saggezza potrebbe ancora applicarsi.
"Potranno
Marconi Stallions
In una notte storica al CommBank Stadium, i Marconi Stallions hanno conquistato il titolo di Campioni del NPL NSW 2024, battendo nettamente Rockdale Ilinden con un perentorio 3-0.
La partita è iniziata con grande intensità e fisicità da parte di entrambe le squadre, che hanno cercato di imporsi con sfide aggressive sin dai primi minuti.
Nonostante il ritmo elevato, le occasioni da gol sono arrivate a
Can Kamala Harris beat Donald Trump?
As Donald Trump pivots his attention from New Hampshire to Pennsylvania, Biden and Harris rallied together in Pittsburgh on Monday.
So how will Harris actually fare against Trump in November?
While independent candidate
Robert F Kennedy Jr suspended his presidential campaign in August and endorsed Trump, there has been no clear ripple effect as of yet, with neither candidate receiving a substantial boost in support.
fatica fino al recupero del primo tempo, quando una giocata intelligente di Franco Maya ha portato al colpo di testa vincente di James Temelkovski, lasciato incredibilmente libero al centro dell'area.
Nella ripresa, i Marconi Stallions hanno preso il controllo del gioco, impedendo a Rockdale di trovare spazi e dettare il ritmo. Al minuto 84, Jesic ha raddoppiato, sfruttando un assist di Temelkovski per siglare un gol che ha man-
Bill Shorten announces his retirement
Former Labor leader Bill Shorten has announced his retirement from politics at a press conference in Canberra with the Prime Minister.
The pair are not political allies but have enjoyed a successful working relationship in this term of government.
Shorten has shepherded through the parliament a major clean-up of the NDIS.
He led the Labor Party between 2013-19 and has served as the member for the Victorian seat of Maribyrnong since 2007.
dato in delirio giocatori e tifosi. Nel recupero, Miroslav Popovic ha chiuso definitivamente i conti, superando il portiere avversario con una conclusione precisa, suggellando una prestazione impeccabile. Con questo trionfo, i Marconi Stallions entrano nella storia come Campioni del 2024, celebrando una vittoria costruita con forza, intelligenza tattica e spirito di squadra.
Servizio Speciale a pagina 28
Biden accuse Russia to influence election
The Biden administration accuse Russia of a sustained effort to influence the 2024 US elections by using Kremlin-run media and other online platforms to target US voters with disinformation.
It’s expected the US will make a series of moves aimed at addressing the Kremlin’s efforts including the White House publicly condemning the actions and the Justice Department announcing law enforcement action targeting the covert Russian campaign, the sources said.
San Gregorio Magno
Inaugurazione mostra “Vico Magistretti"
La Presidente della gioia
La polemica con i Veterani
Il gender ideologizzato
L'illusione del "meno peggio"
Neruda
Allora! Published by Italian Australian News
Foto Guy Zangari
INPS: Certificazione Esistenza in Vita per i pensionati residenti all’estero per l’anno 2024/2025
L'INPS, con il messaggio n. 4021 dell'11 novembre 2023 e il relativo comunicato stampa, ha divulgato le modalità operative, la modulistica e le tempistiche per il processo di accertamento dell'esistenza in vita dei pensionati residenti all'estero per il periodo 2024/2025.
Questo processo è di particolare rilevanza per l'Istituto, poiché la mancanza di informazioni complete, aggiornate e tempestive riguardanti il decesso dei pensionati espone l'INPS al rischio di effettuare pagamenti non dovuti.
L'accertamento sarà gestito da Citibank NA, l'istituto bancario
Allora!
Published by Italian Australian News
National (Canberra) 1/33 Allara Street Canberra ACT 2601
New South Wales (Sydney) 1 Coolatai Crescent Bossley Park NSW 2176
Victoria (Melbourne)
425 Smith Street
Fitzroy VIC 3065
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Direttore: Franco Baldi
Assistenti editoriali: Marco Testa, Anna Maria Lo Castro
incaricato dei pagamenti all'estero per conto dell'INPS.
La seconda fase della campagna di verifica dell'esistenza in vita per gli anni 2024/2025 interesserà i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania.
Citibank provvederà a inviare le richieste di attestazione dell'esistenza in vita ai pensionati residenti in queste aree a partire dal 20 settembre 2024. I pensionati dovranno restituire le attestazioni compilate entro il 18 gennaio 2025.
Nel caso in cui la verifica non venga completata entro questa data, il pagamento della rata di febbraio 2025 sarà effettuato
in contanti presso le agenzie di Western Union. Per i pensionati che hanno cambiato indirizzo di residenza e non sono riusciti a comunicarlo all'INPS, è importante contattare il patronato di riferimento per aggiornare rapidamente i dati e validare la certificazione dell'esistenza in vita tramite il portale in tempo reale. Sarà necessario presentare un documento di identità valido per completare la procedura.
Inoltre, i pensionati che sono impossibilitati a recarsi presso il patronato o che non sono in grado di firmare il modulo della certificazione possono richiedere un modulo alternativo direttamente alla Citibank o agli uffici dei patronati. Questa opzione permette di completare l'accertamento anche in condizioni di difficoltà fisica o logistica.
Il Patronato Epasa-Itaco informa che i suoi operatori sono a disposizione per fornire assistenza e per l’invio telematico della certificazione dell'esistenza in vita tramite il portale, in tempo reale.
Paulina Di Domenico al Festival Argillà
Una Cilena con Radici Italiane
FAENZA - Paulina Di Domenico, ceramista e scrittrice cilena di origini italiane, sarà la prima cilena a partecipare al Festival Argillà Italia, uno degli eventi più prestigiosi dedicati alla ceramica artigianale internazionale, che si terrà dal 30 agosto al 1° settembre 2024 a Faenza.
Discendente di emigranti italiani, Paulina porterà al festival circa 30 opere in gres, un viaggio che descrive come una vera "odissea" per la delicatezza e unicità dei pezzi. Nei suoi lavori, caratterizzati da colori vivaci e forme espressive, si riflettono non solo le influenze italiane, ma anche
una profonda connessione tra ceramica e poesia, due passioni che Paulina integra nel suo processo creativo.
La partecipazione al festival rappresenta per Paulina un ritorno alle sue origini italiane, un percorso iniziato involontariamente attraverso la ceramica e che ora la riporta nel paese dei suoi avi. Con entusiasmo, spera di sentirsi parte della comunità dei ceramisti italiani, ispirata dall'accoglienza e dalla libertà artistica che ha sperimentato durante una precedente esperienza alla scuola Meridiana Ceramics in Toscana.
La rivista “Bellunesi nel mondo” si rinnova:
Articoli audio in italiano e inglese
BELLUNO - Novità per la storica rivista “Bellunesi nel mondo”. A partire dal mese di settembre, alcuni articoli non saranno solo disponibili in formato scritto, ma anche in versione audio, sia in italiano che in inglese. Un’innovazione che punta a rendere i contenuti della rivista accessibili a un pubblico ancora più ampio. Per ascoltare gli articoli sarà sufficiente scansionare il QR code presente sulla rivista, che darà accesso immediato alla versione audio. “È un modo per venire incontro a chi ha difficol-
La storia della missionaria comboniana veneta che si consacrò alla popolazione del Mozambico
Suor Maria De Coppi
A due anni dalla sua uccisione esce una biografia firmata da Donata Pacini e Giancarlo Paris per le Edizioni Messaggero Padova
Suor Maria De Coppi, missionaria comboniana originaria di Santa Lucia di Piave (Treviso), è stata assassinata la notte tra il 6 e il 7 settembre 2022 a Chipene, nel nord del Mozambico, da un commando di terroristi. Aveva 83 anni e aveva dedicato 59 anni della sua vita alla missione in Africa. A due anni dall'attentato, Donata Pacini e Giancarlo Paris hanno pubblicato una biografia su suor Maria per le Edizioni Messaggero Padova, che offre un ritratto completo e approfondito della sua vita e del suo servizio.
Suor Maria iniziò la sua missione in Mozambico nel 1963 e si distinse per il suo impegno nella promozione sociale e nella cura dei più bisognosi. Dal 1983 al 1990, durante la guerra civile mozambicana, ricoprì il ruolo di responsabile provinciale delle suore comboniane nel paese.
Il libro di Pacini e Paris ricostruisce la vita di suor Maria attraverso informazioni e testimonianze inedite, conservate negli archivi delle suore comboniane di Roma e Nampula. Suor Maria era nota per la sua semplicità, la
sua dedizione e il suo amore per la gente del Mozambico. La sua morte avvenne in un contesto di crescente violenza nella provincia di Cabo Delgado, dove i terroristi, oltre a saccheggiare e uccidere, cercavano di eliminare i cristiani per far spazio all'influenza islamica nella regione. La biografia mette in luce anche le sue ultime ore, quando, preoccupata per le tensioni e le incursioni dei guerriglieri, chiamò la nipote suor Gabriella Bottani per aggiornamenti. Il libro offre un'analisi profonda del suo impegno e della sua eredità, sottolineando come la sua vita sia stata un esempio di dedizione totale alla missione e alla comunità che serviva. Suor Laura Malnati, ex-provinciale in Mozambico, nella prefazione del volume, descrive suor Maria come una donna che ha dato tutto se stessa per il servizio degli altri, ispirando con la sua vita e la sua morte. La biografia di suor Maria si conclude con la riflessione che, nonostante il contesto tragico, il suo sacrificio rappresenta una luce di speranza e un esempio di amore incondizionato per gli altri.
tà nella lettura, ma che non vuole perdersi le notizie presenti sulla nostra rivista”, ha spiegato Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. “È anche un’opportunità per chi desidera imparare l’italiano o, non conoscendo la nostra lingua, può attraverso l’inglese conoscere le notizie che mensilmente pubblichiamo”. Con questa novità, l’Associazione Bellunesi nel Mondo dimostra ancora una volta la volontà di guardare avanti, offrendo servizi innovativi e utili ai propri associati. (Inform)
2024:
Il grande mistero del “Grana Plantano” l’eccellenza vegana che rivoluzionerà il nostro modo tradizionale di mangiare
C'è un momento nella vita di ogni avventuriero culinario in cui si imbatte in un autentico capolavoro dell'innovazione gastronomica.
Ieri, mentre girovagavo tra le corsie di un supermercato per raccogliere un po' di cibo per la settimana, ho avuto la fortuna di fare una scoperta che metterà sicuramente in discussione tut-
to ciò che credevo di sapere sul cibo: il “Grana Plantano”. Sì, avete letto bene, il “Grana Plantano”. Se pensate che il nome suoni come una ridicola parodia di un grande classico italiano, siete nel giusto.
Dopotutto, chi non ama una buona risata con il proprio formaggio vegano? Questo prodotto è così innovativo che, secondo
Arriva la Nutella Vegana
Settembre segna il debutto della Nuova Plant-Based nei Supermercati
Dopo mesi di speculazioni e anticipazioni, l'attesa è finalmente giunta al termine. Settembre 2024 sarà il mese che vedrà l'introduzione nei supermercati italiani e internazionali della Nutella Plant-Based, una versione vegana della famosa crema spalmabile prodotta da Ferrero. Ora che il nuovo prodotto è stato ufficialmente presentato alla stampa, verrà distribuito nelle prossime settimane sugli scaffali di tutti i supermercati che già offrono i prodotti Nutella. Il prezzo del vasetto da 350 g, facilmente riconoscibile grazie al tappo verde, sarà di 4,49 euro. Il lancio avverrà simultaneamente in Italia, Francia e Belgio, con un'espansione programmata verso altri mercati europei a partire dal 2025.
La nuova Nutella Plant-Based è stata formulata con ingredienti di origine vegetale, come ceci e sciroppo di riso, al posto del latte. Questa composizione la rende ideale anche per coloro che soffrono di intolleranza al lattosio, permettendo loro di godere nuovamente del sapore della Nutella, che potrebbe essere mancato per lungo tempo. L'azienda di Alba ha deciso di puntare su questa ricetta per rispondere alle nuove tendenze alimentari, con sempre più italiani - circa 12,5 milioni - che scelgono di ridurre il consumo di prodotti di origine animale a favore di quelli vegetali. Certificata dalla Vegetarian Society come «Vegan Approved», la Nutella Plant-Based è anche priva di glutine, esattamente come la versione tradizionale.
Google, avreste dovuto cercare “Grana Padano” invece. Ma non vi preoccupate, il mio spirito da investigatore gastronomico ha fatto sì che scovassi questo “grande” formaggio vegano al modico prezzo di $9.80 per 100 grammi, che equivale a una follia da $98.00 al chilo. Un prezzo stracciato per un’esperienza culinaria che definire “rivoluzionaria” è un eufemismo.
Ma cosa rende il “Grana Plantano” così speciale? Preparatevi a rimanere senza parole: gli ingredienti sono una sinfonia di sofisticatezza. Si comincia con acqua e olio di cocco (ben il 23%, un tocco esotico per il vostro palato). Poi, una generosa dose di amido modificato, sale marino, ed emulsionante: fosfato sodico, perché chi non ama un po’ di chimica nel proprio cibo? Il regolatore di acidità è il glorioso Glukono-delta-Lactone, il che, a quanto pare, è una cosa che esiste davvero. E per non farsi mancare nulla, ci sono aromi vegani, beta-carotene naturale (per quel tocco di colore giallo che urla “formaggio”), e un conservante, l’acido sorbico. La vera chicca? Mancava solo la nitroglicerina e avremmo avuto un vero capolavoro esplosivo!
Ora, chiediamoci: chi può resistere a una tale sinfonia di ingredienti? Evidentemente, i vegani più avventurosi e amanti del rischio (culinario). Per loro, il prezzo potrebbe sembrare una piccola sciocchezza in confronto all’onore di assaporare questa meraviglia di inventiva gastronomica.
E per tutti gli altri? Beh, lasciamo che il “Grana Plantano” rimanga il nostro piccolo segreto esotico, una trovata geniale nel vasto universo dell’alimentazione moderna, per il momento.
In conclusione, se cercate un’esperienza culinaria che sfida ogni convenzione e vi spinge al limite della vostra tolleranza gastronomica, il “Grana Plantano” è il vostro biglietto d’ingresso. Altrimenti, vi auguro una buona ricerca di prodotti che abbiano almeno una parvenza di coerenza con ciò che dichiarano di essere.
L'illusione del "meno peggio" e la crisi della sinistra: Una riflessione necessaria
Di fronte alla crescente erosione degli ideali da parte di chi, nell’immaginario collettivo, dovrebbe difenderli, si rischia di apparire sempre più come un passo verso l’irrealismo politico. In questa contesa, il voto di scambio, incentrato su interessi corporativi, emerge come un’alternativa preoccupante, con la destra radicale che sembra essere l’unica a presentarsi come un’alternativa concreta.
Il dilemma del “meno peggio” è stato a lungo un cruccio per la sinistra. Tuttavia, cercare di risolvere questa questione in modo unilaterale porta inevitabilmente a esiti estremisti e disfunzionali.
Storicamente, la sinistra ha spesso adottato una strategia del “meno peggio” che ha portato a risultati disastrosi. I socialdemocratici tedeschi, per esempio, rifiutarono l’alleanza con i comunisti per contrastare il nazismo, sostenendo candidati sempre più di destra fino a facilitare l’ascesa di Hitler.
Analogamente, l'opposizione antifascista in Italia non volle mobilitarsi contro Mussolini, accettando una monarchia che avrebbe contribuito alla nascita del fascismo totalitario. Anche negli Stati Uniti, i dirigenti del Partito Democratico scelsero Hillary Clinton, piuttosto che il più progressista Bernie Sanders, permettendo così l'elezione di Donald Trump, un esito che i sondaggi suggerivano si sarebbe potuto evitare.
Parallelamente, l’opportunismo della sinistra ha talvolta impedito una vera opposizione ai regimi autoritari. In Italia, Bordiga e i suoi sostenitori rifiutarono di unirsi alla resistenza antifascista, credendo che una situazione peggiore avrebbe favorito la rivoluzione socialista.
In Francia, i comunisti hanno ostacolato la sinistra radicale, facilitando la vittoria della destra radicale. In Venezuela, il voto contro il referendum di Chavez ha contribuito al successo dei “no” e al fallimento di un’evoluzione socialista.
Oggi, il problema è che la sinistra sembra incapace di superare il paradigma del “meno peggio”. Non basta criticare chi si astiene dal voto, contribuendo così alla vittoria della destra radicale, né chi, in nome del “meno peggio”, appoggia forze che facilitano l’avanzata dei fascisti. È essenziale non solo riconoscere il “meno peggio” come un male minore rispetto al caos, ma anche aspirare a scelte migliori e a una vera alternativa politica.
Nel contesto attuale, è chiaro che tra una destra radicale e un candidato democratico, è preferibile scegliere il secondo. Tuttavia, il compito della sinistra non dovrebbe limitarsi a evitare la destra radicale, ma a costruire una vera alternativa.
Questo richiede la capacità di accumulare forze e scegliere battaglie che permettano di contrastare l’avversario dominante.
continua in ultima pagina
De rebus quae geruntur "delle cose che accadono"
Le Olimpiadi di Parigi a dire il vero non sono iniziate sotto i migliori auspici né si sono chiuse senza polemiche: atleti sfilanti su battelli fluviali a mo´ di ammutinati del Bounty; coreografie di dubbio gusto (sul detto «scherza coi fanti e lascia stare i santi»… né l’ombra di quel sentimento di profondo e quasi timoroso rispetto verso il sacro); cibo somministrato al Villaggio Olimpico da dimenticare; acque della Senna ben altro che Evian, Perrier e Vichy; negli arbitraggi errori a gogò; poi tanti dubbi e polemiche sulla disforia di genere e non finisce qui.
Avviene quindi che, tirando le somme, riscontriamo più difetti che pregi!
Intersesso, ma cos’è?
È uomo o donna? È maschio o femmina? È nessuno dei due: il termine vuol dire neutro, calco del greco οὐδέτερον (udéteron), 'né l'uno né l'altro'.
Beh, il mondo cambia (poveri noi!) e dobbiamo stare al passo con la fantasiosa evoluzione semantica, che l’esasperato orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti ci impone.
Tuttavia il termine neutro, per quel che ci riguarda, ci può star bene, ad esempio, per un genere grammaticale, già presente in diverse lingue; per i colori; per i cavi elettrici; ma per una classificazione del genere homo, beh, no davvero. Eppure … chi lo avrebbe immaginato che il neutro, ovvero questo concetto di liquidità sessuale, ci sarebbe stato proposto come indice di evoluzione sociale e culturale? Ammazza, che evoluzione!
L’ambiguità sessuale o intersesso che dir si voglia altro non è, a detta di alcuni studiosi, che il frutto del delirium delle nuove generazioni, imbottite di becera ideologica, che intende omologare il pensiero, lo stile di vita e le identità, sessuale inclusa, in nome di una supposta libertà, fantastica ed estemporanea.
Fin dove riusciamo ad intendere, partendo dai primati e fino ai nostri giorni, secondo quanto consegnatoci dalla storia e dalle nostre tradizioni, sappiamo che si nasce uomo (con cromosomi XY) o donna (con cromosomi XX). Per contro, il «pensiero unico», che ci viene imposto come fosse un dogma, persegue lo scopo di riprogrammarci e ammaestrarci sull’identità umana, in particolare sulla struttura della stessa; affettiva e sessuale, in primis.
Il gender ideologizzato
A parte ogni altra considerazione e col massimo rispetto per le idee altrui, riteniamo che la teoria del «gender» sia un confronto essenzialmente ideologico e complesso allo stesso tempo: essa rappresenta invero un affronto ai consolidati fondamenti dell’antropologia; una messa in discussione dell’essenza e dei principi della natura umana, cui da sempre si fa riferimento.
Un’ideologia, quella del gender che, se non consiste propriamente nel diniego della realtà alla maniera cartesiana (dubbio metodico), si propone di porre l’oggettività tra virgolette, alla maniera scettica, accantonando la nostra “identità naturale” e definendola non più come fattore determinante della personalità, ma come un dettaglio aggiuntivo e secondario.
Che sventola...
Va precisato che questa premessa alla breve disamina che segue ha origine dallo scalpore verificatosi alle Olimpiadi, nello sport pugilistico femminile. Il caso dell’algerina Imane Khelif, medaglia d'oro nella categoria
+66 kg della boxe femminile, e della cinese Liu Yang, medaglia d’argento (stessa categoria), ha infatti scatenato proteste, allusioni e veleni sullo sport pugilistico e non solo, per il fatto che le predette erano state squalificate dall’IBA ai campionati mondiali dell’anno scorso, per non aver superato i necessari test, mentre alle Olimpiadi sono state ammesse a gareggiare nella loro specialità, senza alcun problema. Il casus belli è stato, in particolare, il test effettuato lo scorso anno sulla Khelif che ha rilevato la presenza del cromosoma XY, pur essendo donna.
Thomas Bach, presidente del CIO, ha affermato che "non c'è mai stato alcun dubbio" che le due pugili siano donne. Stando così le cose, Khelif e Liu Yang hanno gareggiato nella loro specialità, secondo il CIO, con tutte le carte in regola e non può dicerto qualificarsi riprovevole, se di riprovazione si può parlare, il fatto che Khelif abbia gonfiato di botte e messo KO, alla Bud Spencer, tutte le avversarie, inclusa la pur forte Liu Yang; questa è la boxe! La nostra Angela Carini, giustamente preoccupata per la propria incolumità, al 46º secondo e dopo il primo cazzotto, come accade negli spaghetti western, si è dichiarata vinta, evitando così un fracco di legnate.
Tutti contro tutti!
Riassumendo, un fatto è certo: quando si tratta di argomenti eticamente sensibili in cui entra strumentalmente la politica, la contesa tra le contrapposte ideologie impedisce che l’argomento sia trattato con logica e sensatezza nell’ambito di un dialogo costruttivo e risolutivo. Ecco allora che le divergenze ideologiche sull’argomento si trasformano in «bellum omnium contra omnes», ovvero in zuffa di tutti contro tutti; e l’insensatezza prevale sulla razionalità.
Approfondendo il concetto del questionato problema gender, ritornato ancora una volta alla ribalta in occasione delle ultime olimpiadi, va precisato che la causazione di ogni controversia dev’essere invero addebitata non agli atleti, ma agli organizzatori delle manifestazioni sportive e alle varie associazioni di categoria. A riprova di ciò basta dare un’occhiata agli stracci che volano tra il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e l’IBA (Associazione Pugilistica Internazionale con sede in Russia e estromessa dai Giochi), principalmente sull’uso dei test genetici.
Il politicamente corretto e l’inclusione ad ogni costo ci porta difatti alle controverse conclusioni formulate dal summenzionato Thomas Bach, secondo cui, in netto contrasto con Umar Kremlev, presidente dell’IBA, «se qualcuno ci presentasse un sistema scientificamente solido su come identificare uomini e donne, saremo i primi ad adottarlo».
In sostanza, Bach dice che non esiste un modo scientifico consolidato per affermare chi è una donna! Inoltre, secondo lui,
sia il test del DNA con tampone salivare sia il controllo del testosterone sono invasivi, per cui sul genere dell’atleta fa fede il passaporto.
Probabilmente Bach non ha mai letto la fiaba di Giulio Gianelli «Pipino nato vecchio e morto bambino». E vabbè, ogni testa è un tribunale, ma c’è anche una buona notizia: il nuovo presidente del CIO verrà eletto a marzo 2025 e per ciò… speriamo bene!
Gli asini litigano e i barili si rompono
Ordunque, se è vero, com’è vero, che si è di fronte ad una seria e preoccupante questione bioetica che va affrontata per tutti gli sport, esente da ogni dogma di parificazione di genere per poter assicurare l’imparzialità delle competizioni, è pur anco vero che la teoria del gender rappresenta in sostanza una lotta di potere e che gli atleti coinvolti, per un verso o per l’altro, rappresentano le vittime di detta guerra.
Non a caso la boxe è stata sospesa, al momento, come disciplina sportiva dai Giochi di Los Angeles del 2028 e, per scongiurare il verificarsi di tale evento, sarà quanto prima indetta una riunione delle federazioni nazionali affinché siano tutte rappresentate da un’unica entità, la World Boxing. Si cerca, insomma, di correre ai ripari perché tutto è business; tutto è interesse; tutto è strategia politica. L’etica e la parità di genere alla fine servono solo da paravento.
Dunque? Mah! Che dire… gli asini litigano e i barili si rompono! A questo punto per non pregiudicare la boxe femminile, magari escludendola dai Giochi olimpici e non solo, è necessario stipulare un «armistizio» tra le entità sportive e stabilire di esercitare indistintamente su tutti gli atleti i dovuti controlli consentiti dalla moderna tecnologia, ponendo così fine alle cervellotiche teorie che cancellano le differenze ma anche l’umanità!
E se il politically correct e l’ideologia woke ponessero dei paletti alla realizzazione dei test? Tornando indietro nel tempo, notiamo che gli antichi Greci avevano trovato la soluzione: facevano gareggiare gli atleti completamente nudi. Oddio, certo, noi non potremmo imitarli, ce ne guarderemmo bene: immaginate ai nostri giorni che putiferio? Disagio, pudicizia, sessualità, provocazione e… lasciamo perdere… Allora? Suvvia, siamo seri! Corre l’Anno Domini 2024 e sia dunque la scienza (codice genetico e carica ormonale) e non il business e la gretta ideologia politica a dettare i parametri necessari a rivelare gli «arcani» del sesso anatomico. Se ciò avverrà, parafrasando la dedica di Claudia Cardinale «Tancredi, il ballo è finito» ad Alain Delon, amico e partner recentemente passato a miglior vita, potremo anche noi finalmente esclamare: «Signori dello sport, la buriana è finita!»
& Economia
Jeffrey Sachs, uno dei più importanti scienziati politici al mondo, ha spiegato perché potrebbero esserci degli aspetti positivi nella nube Trump
"America first!" Donald Trump ha ribadito questo messaggio nel suo discorso di insediamento, pronunciato esattamente una settimana fa. Ha promesso dazi, una stretta sull'immigrazione e il ripristino della potenza militare americana. È entrato alla Casa Bianca come il presidente in carica meno popolare degli ultimi 40 anni.
Tuttavia, non tutti i pensatori liberali sono in uno stato di disperazione. Jeffrey Sachs è stato recentemente classificato da The Economist come uno dei più influenti scienziati politici al mondo. Sebbene non sia un sostenitore di Trump, è salito sul palco di Intelligence Squared per spiegare perché potrebbero esserci degli aspetti positivi nella nube Trump e per delineare un nuovo ordine mondiale. Consideriamo il commercio. Trump ha minacciato di abrogare il NAFTA e di imporre enormi tasse sulle importazioni messicane, e ha già ritirato gli Stati Uniti dal Trans-Pacific Partnership per riportare i posti di lavoro nei cuori dell'America. Sebbene ciò susciti timori tra i sostenitori del libero scambio, si può sostenere che la globalizzazione stia avanzando più rapidamente di quanto sia politicamente sostenibile, separando i ricchi dai poveri.
Oppure consideriamo la proposta di Trump di investire 1 trilione di dollari in infrastrutture. Sachs ha descritto questa promessa di ricostruire le città interne, le autostrade, le scuole e gli ospedali in stato di degrado degli Stati Uniti come "una prospettiva valida, anzi incoraggiante", a condizione che venga attuata in modo intelligente e giusto. Il programma di Trump potrebbe essere visto come una politica fiscale keynesiana per aumentare la competitività e la creazione di posti di lavoro. Sachs crede che potrebbe rappresentare il grande lascito di Trump.
Trump visita l'Arlington National Cemetery:
La polemica con i veterani
di Domenico Maceri
La Medal of Honor (Medaglia D'onore) è la più alta decorazione militare assegnata dal governo degli Stati Uniti riservata per eccezionali atti di valore al servizio del Paese. Un'altra medaglia molto importante è la Presidential Medal of Freedom (Medaglia Presidenziale della Libertà) conferita dal Presidente degli Stati Uniti a civili. Quando nel 2018 il presidente Donald Trump conferì questa medaglia a Miriam Adelson, sua grande sostenitrice, spiegò che la medaglia per i civili “è molto migliore” di quella militare perché quelli che ricevono la Medal of Honor “sono soldati in pessime condizioni oppure sono già morti”. Trump continuò spiegando che la Adelson, invece, è una donna sana e bella.
E poi c'è la politica estera. Come ha sottolineato Sachs, Trump ha riempito la sua amministrazione non solo con protezionisti, ma anche con uomini d'affari come lui, che amano guadagnare (in effetti, miliardi di dollari) e che hanno investito proficuamente per anni in Russia, Cina e altre economie emergenti.
Quindi, mentre la retorica potrebbe riguardare tutto ciò che concerne la primazia americana e la protezione commerciale, non dovremmo escludere la possibilità di qualche accordo amichevole con altri paesi. E mentre le future relazioni di Trump con Vladimir Putin rimangono oscure, sarebbe necessariamente una mossa pericolosa se Trump perseguirà una linea conciliante con la Russia? Dal punto di vista russo, l’ingerenza americana in Ucraina e i tentativi di portare quel paese nella NATO, che porterebbero l’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti fino al confine con la Russia, appaiono come un’aggressione nella propria sfera d'influenza storica. Non è forse il momento di una migliore comprensione tra i due paesi?
Sachs ha argomentato che stiamo entrando non in un nuovo mondo tripolare, dominato da Stati Uniti, Cina e Russia, ma in quello che lui definisce "il Secolo del Mondo", in cui la rapida diffusione della tecnologia e la sovranità degli Stati nazionali significano che nessun singolo paese o regione dominerà il mondo.
Per Sachs, la grande sfida della politica estera sarà gestire la cooperazione tra le regioni e affrontare le nostre crisi ambientali e sanitarie comuni.
L'idea che un luogo o un popolo debba avere la preminenza su qualsiasi altro dovrebbe essere considerata superata quanto la schiavitù o l'impero, e proteggerci dalla discesa insensata nella violenza.
La comparazione scioccò i veterani per il mancato riconoscimento dei militari americani. Al Lipphardt, il comandante in capo della Veteran of Foreign Wars, fondata nel 1899, classificò i commenti del presidente come “stupidi” perché svalutano l'eroismo di quelli che “hanno fatto il sacrificio rischiando la loro vita” al servizio del Paese. Anche il gruppo di veterani VoteVets ha dimostrato la delusione postando nei loro canali di social media che Trump “non rispetta i veterani” perché comparato a loro lui “appare molto piccolo”.
Trump non ha prestato servizio nelle forze armate nemmeno durante la guerra del Vietnam. Sfuggì alla chiamata per motivi di studio ma anche per una diagnosi medica di speroni ossei nei talloni ottenendo non una ma cinque esenzioni. Trump non crede al servizio militare e una volta minacciò di diseredare i figli se gli venisse l'idea di arruolarsi. Lo ha confermato la nipote di Trump, Mary Trump, in un libro sullo zio.
Questi atteggiamenti di Trump che mettono in dubbio le sue capacità di servire come commander-in-chief degli Stati Uniti sono già noti. Nella campagna elettorale del 2016 il tycoon attaccò l'eroismo di John McCain asserendo che lui “preferiva coloro che non si fanno catturare”. Trump sorvolò sul fatto che McCain, dopo la sua cattura, rimase
nella prigione dei Viet Cong per molti anni, rifiutandosi di usare la fama della sua famiglia per ritornare a casa anticipatamente. Per la sua ammirevole decisione, McCain fu torturato dai Viet Cong. Trump sembra non riconoscere questa parte. Per lui tutto semplice. I vincitori non si fanno catturare.
L'ex presidente ha anche descritto i caduti della Prima guerra mondiale come “sfigati e perdenti”. Ce lo ha confermato il generale John Kelly che per tre anni fu il suo chief of staff. In una visita al Cimitero Nazionale di Arlington in Virginia Trump gli confidò di “non capire” il comportamento dei caduti chiedendo “che cosa avevano da guadagnare”. Trump ha smentito le accuse ma Kelly le ha confermate in un'intervista alla Cnn.
Trump ha ricevuto un notevole supporto dai veterani ma le cose sembrano cambiare. Il Military Times, una pubblicazione per veterani e membri delle forze armate ancora attivi, ci informa che il supporto per l'ex presidente dal 2016 al 2020 è sceso dal 46 al 37 percento. Nell'elezione presidenziale del 2020 i veterani preferirono Trump a Joe Biden (54 a 44 percento). La recente visita di Trump all'Arlington National Cemetery ha però sottolineato i dubbi sulla visione del candidato repubblicano verso i veterani.
L'ex presidente vi si era recato per onorare i morti nel ritiro delle forze armate americane dall'Afghanistan. Fin qui tutto OK. Nella visita, però, collaboratori di Trump hanno visitato la Sezione numero 60 del cimitero riservata ai caduti più recenti
dove vige un divieto su fotografie e riprese televisive. Ciononostante i collaboratori di Trump hanno violato la regola anche dopo essere stati avvertiti.
Alcune immagini sono state rese note dalla campagna di Trump e in una foto si vede il presidente nella Sezione 60 con un gruppetto di familiari sorridenti con le tombe dei caduti sullo sfondo. Trump è ritratto anche con un sorriso e il pollice verso l'alto in segno di vittoria. La campagna di Trump ha smentito di avere fatto nulla di illegale e ha attaccato l'ufficiale personalmente asserendo che “soffriva di malattie mentali”, una tattica tipica di Trump di difendersi attaccando personalmente i suoi avversari.
La vicepresidente Kamala Harris ha anche lei rilasciato un comunicato asserendo di avere visitato il Cimitero Nazionale di Arlington parecchie volte, aggiungendo che “si tratta di un luogo solenne per onorare i caduti. Non è un luogo per fare politica”.
Per Trump però tutto è politica. Gli ultimissimi sondaggi lo staranno preoccupando. Proprio recentemente ha dato segnali che dovrebbe raggiungere elettori indipendenti. Ecco perché ha dichiarato che è contrario all'aborto solo nelle prime sei settimane di gravidanza. Subito dopo si è ricreduto avendo sentito dai vertici degli evangelici preoccupati dalla sua dichiarazione e il tycoon ha subito fatto marcia indietro.
Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California.
Jeffrey Sachs su America e il Nuovo Ordine Mondiale Politica
Un'iniziativa per la diffusione
della Lingua e
Mercoledì scorso, il Consolato d'Italia in Brisbane ha vissuto una giornata speciale grazie alla visita della Console Luna Angelini Marinucci alle scuole Sunshine Beach State Primary e Sunshine Beach State High. Situate nel cuore della Sunshine Coast, a breve distanza da Noosa, queste due scuole offrono un'importante opportunità per gli studenti australiani di apprendere la lingua italiana fin dalla prima infanzia fino all'anno 12.
Le scuole di Sunshine Beach si distinguono non solo per l'insegnamento della lingua italiana, ma anche per il loro innovativo programma di scambi con l'Italia. Questo programma permette ogni anno a giovani italiani e australiani di vivere esperienze formative indimenticabili, favorendo così un arricchimento culturale reciproco.
Gli scambi sono progettati per fornire agli studenti un'esperienza immersiva che combina l'apprendimento della lingua con la scoperta della cultura italiana.
In particolare, per i più piccoli, l'apprendimento dell'italiano avviene attraverso giochi e canzoni, rendendo l'approccio all'insegnamento divertente e coinvolgente. La visita della Console An-
Cultura Italiana
gelini Marinucci ha sottolineato l'importanza di queste iniziative nel promuovere l'amore per la lingua italiana e nel rafforzare i legami tra Italia e Australia. Durante la giornata, la Console ha avuto l'opportunità di incontrare e ringraziare le docenti Sonia, Giulia e Silvia, così come il responsabile degli scambi con l'Italia, Walter. Il loro impegno e dedizione hanno reso possibile questa straordinaria giornata all'insegna della promozione della lingua italiana.
La visita ha rappresentato un'importante occasione per celebrare e sostenere il lavoro delle scuole e dei programmi di scambio, che sono fondamentali per mantenere viva la lingua e la cultura italiana all'estero.
Il Consolato d'Italia in Brisbane, insieme a tutti i partner coinvolti, continua a sostenere e valorizzare tali iniziative, convinti del loro valore educativo e culturale.
Per ulteriori informazioni sui programmi di scambio e sull'insegnamento della lingua italiana in Australia, è possibile contattare il Consolato d'Italia a Brisbane o visitare i siti web delle scuole Sunshine Beach State Primary e Sunshine Beach State High.
In collegamento video da Tokyo per la partenza della nave “Amerigo Vespucci” L’Ambasciatore
Crudele
ha raccolto il testimone del ‘Villaggio Italia’
Canberra, 30 ago. 24 - L’ambasciatore d’Italia in Australia, Paolo Crudele, è intervenuto in collegamento video da Canberra alla cerimonia a Tokyo per la partenza di nave “Amerigo Vespucci” e la chiusura della tappa giapponese del “Villaggio Italia”, la mostra internazionale delle eccellenze italiane che accompagna il veliero nelle principali tappe del suo tour mondiale.
“È con grande orgoglio che da Canberra raccolgo il testimone del ‘Villaggio Italia’ che giungerà a Darwin, in un contesto di grande attesa. Abbiamo appena accolto la Marina Militare e l’Aeronautica Militare in Australia in occasione dell’esercitazione multilaterale Pitch Black”, ha ricordato l’ambasciatore italiano. “È stata la prima partecipazione dell’Italia a questa manovra, ed è stata un’esperienza splendida. Abbiamo portato qui mille uomini, la ‘Cavour’, la fregata ‘Alpino’, dando una prova di grandissima prova di professionalità e amicizia nei confronti dei partner”.
L’ambasciatore Crudele ha ricordato che “l’Australia ci ha accolti a braccia aperte. Si sono prodigati perché la nostra partecipazione fosse la più efficace possibile e lo è stata, e ora attendono con trepidazione l’arrivo di nave ‘Vespucci’”.
Il diplomatico ha poi raccontato anche della grande attesa degli italiani in Australia per l’arrivo di nave ‘Vespucci’ e del
‘Villaggio Italia’: “Le nostre comunità italiane in Australia sono molto estese, una in ogni Stato australiano, spesso l’una diversa dall’altra con una vasta realtà associativa che si sta mobilitando e organizzando per visitare nave ‘Vespucci’.
Siamo molto attivi per promuovere la più ampia partecipazione di pubblico australiano e italiano”, ha infine detto l’ambasciatore Crudele.
{NdR} Condivido le parole dell'Ambasciatore riguardo alla "grande attesa" per l'arrivo della nave 'Vespucci'. Tuttavia, non possiamo ignorare le frequenti lamentele ricevute dalla nostra redazione circa la mancata visita a Brisbane, Melbourne e Sydney. Considerando che si tratta di un tour mondiale di due anni, sarebbe stato opportuno includere anche queste città, dove risiede una parte significativa della comunità italiana in Australia. Riteniamo che una maggiore attenzione a queste realtà locali avrebbe reso l'iniziativa ancora più inclusiva e rappresentativa.
Proiezione del film “Siccità” di paolo Virzì in occasione della National Science Week
CANBERRA - Anche per il 2024 l’Ambasciata d’Italia a Canberra ha partecipato con un proprio evento alla National Science Week, un festival che coinvolge tutta l’Australia con più di 1.000 eventi pubblici organizzati in agosto, di cui quasi 150 nella sola capitale federale Canberra.
Predisposto in collaborazione con l’Australian National University, il dibattito ha affrontato il tema del riscaldamento globale, e più in particolare delle strategie di adattamento al cambiamento climatico con una formulazione originale e molto apprezzata, basata sulla combinazione di una proiezione cinematografica ed un panel di discussione scientifico sugli argomenti toccati dalla pellicola. Il film “Siccità” di Paolo
Virzi ha presentato al pubblico una Roma affetta da una grave carenza idrica, e esaminato le conseguenze della stessa sul comportamento degli abitanti. La discussione, moderata dall’Addetto scientifico dell’Ambasciata Marco Lazzarino, ha visto i contributi dei professori dell’Australian National University Mark Howden, Hilary Bambrick e Jason Alexandra. L’evento, molto apprezzato dai partecipanti, - informa la nota
dell’Ambasciata - ha combinato con successo un messaggio di promozione culturale, la proiezione di una pellicola non ancora distribuita in Australia ed una operazione di divulgazione scientifica di grande impatto con il messaggio che l’Italia, di concerto con le politiche dell’unione Europea, è attivamente impegnata nella lotta al cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni di gas serra. (Inform)
Visita del Console Italiano alle Scuole di Sunshine Beach:
Peter Dutton dice ai Liberali di fare di più
Il leader dell'opposizione, Peter Dutton, ha dichiarato, durante una riunione, che ha avuto Neil Mitchell come moderatore, ha dichiarato che il partito Liberale del Victoria, pur avendo fatto progresso sotto la guida di John Pesutto, non si trova in buona posizione per vincere le prossime elezioni statali poiché il vantaggio pubblicato dai sondaggi non
rappresenta una certezza. Tale affermazione, usando parole semplici, vuol significare: "Se il governo guidato dai laburisti sta portando il Victoria alla rovina, voi che rappresentate l'alternativa, dovreste avere un vantaggio di 10 punti. Quindi, è necessario fare di più!''
Il fatto è che criticare il governo dicendo sempre di NO ad ogni
occasione, non basta. Necessario avere un programma politico con idee chiare, con progetti diversi nell'apparenza e, ancor di più, nella sostanza.
Ma è anche utile notare che secondo i sondaggi della RedBridge, i consensi a favore di John Pesutto, sono arrivati al 40 per cento, mentre quelli dei laburisti sono al 37 per cento. Solo che distribuite le preferenze, laburisti ed opposizione, si troverebbero pari al 50 per cento.
Senza dubbio, Peter Dutto, si riferiva a questo.
Il guaio attuale del Paese è l'economia. Manca la crescita sostenibile, l'investimento perché quando un'impresa fa un investimento, il reddito aumenta per il valore di quell'investimento. Senza soldi non si canta Messa! La politica deve usare bene le frecce dell'economia.
Mariano Coreno
Victorian Seniors Festival edizione 2024
Parte il 6 di ottobre il Victorian Seniors Festival, edizione 2024, e durerà fino al 31 dello stesso mese. In programma ci sono molte manifestazioni, forse più di mille, e tutte le persone anziane, pensionate, vi possono par-
tecipare. Si può viaggiare anche usando i mezzi pubblici, come treno, tram e autobus, senza nessun costo.
Occorre, naturalmente, essere in possesso della Victorian Seniors Card e myki. La Tematica
del Festival è " Explore, Engage, Evolve".
Ci dicono che ci sono molti concerti in numerose località: Hamilton, Portland, Mildura, Wodonga, Warracknabeal, Horsham, Camperdown, Boort, Castlemaine, Bendigo, Ararat, Wangaratta, St Arnaud, Nhill, Stawell, Morwell, Cowes, Lucknow, Sale, Broadford, Ballarat, Warrnambool e Edenhope.
L'evento di partenza sarà quello di sabato, 6 ottobre, alla Federation Square, Melbourne.
Vi raccomandiamo, però, di prenotarvi presto. Per ulteriori informazioni, contattare: www. seniorsonline.vic.gov.au/festival
Mariano Coreno
È pericoloso viaggiare con gli uomini?
A Melbourne si sta discutendo di organizzare una Compagnia Viaggi solamente per le donne! La cosa sembra molto strana, ma è comprensibile poiché molte donne quando viaggiano in taxi o in automobili guidate da un conoscente, vengono disturbate e spesso anche violentate.
Infatti, da un'indagine della Crime Statistics Agency risulta che 23 donne dal mese di aprile dello scorso anno fino al mese di aprile di quest'anno, sono state sessualmente molestate.
Ecco la lista dei viaggi del "terrore!":
aprile 2019 - marzo 2020, donne molestate 31
aprile 2020 - marzo 2021, 23
aprile 2021 - marzo 2022, 19
aprile 2022 - marzo 2023, 21
aprile 2023 - marzo 2024, 23
TOTALE 86
Un portavoce della polizia ha dichiarato: "Non è mai troppo tardi di farci conoscere i nomi di questi individui che vi abusano.
Sappiamo dell'esistenza del problema, ma chiediamo la vostra collaborazione."
Nessun incidente del genere si è verificato nelle zone regionali durante l'anno scorso.
Safe Transport Victoria ha affermato che la maggioranza degli autisti rispettano le regole della strada.
La compagnia Silver Top Taxi non ha risposto alle domande.
L'aumento
delle sigarette aumenta la violenza
La decisione del governo federale di aumentare il prezzo delle sigarette del 6,8 per cento andrà ad incrementare la vendita illegale a favore dei gruppi coinvolti nella lunga "guerra del tabacco". La differenza tra il mercato "legale" e quello "illegale" e' già abbastanza enorme. Molti non hanno giudicato bene questa iniziativa del governo, giudicandola dannosa, proprio come quando si getta la benzina sul fuoco ! Il fuoco brucia e sta facendo danni enormi. Il pericolo ora è che con il getto della benzina il fuoco diventerà incontrollabile perché i consumatori di tabacco e di sigarette per spendere di meno si rivolgeranno agli individui del mercato "nero".
Per spiegarvi meglio il motivo, vi facciamo un esempio pratico:
un pacchetto di sigarette Marlboro, se comprato legalmente, viene a costare $55; un pacchetto simile acquistato illegalmente, viene a costare molto di meno, cioè $15 di meno, esattamente $40. Dr James Martin, della Deakin University di Melbourne, ha dichiarato: "Significa fare un regalo agli attivisti del crimine ed il problema diventerà più grave per il governo. Già si vende una grossa quantica di tabacco illegale, anche importato dall'estero ed una decisione del genere sicuramente non migliorerà la situazione."
Dal mese di marzo dello scorso anno, nel Victoria, sono state messe a fuoco circa 90 tabaccherie dove si vendeva tabacco illegale! Noi, senza timore, lo chiamiamo "periodo tabaccoso".
Mariano Coreno
Michael Leunig non è più caricaturista del "The Age''
Sembra di capire che anche Uber sia coinvolta nell'elenco della Crime Statistics Agency.
Si sentono più sicure le donne quando viaggiano sui treni, sui tram e sugli autobus. Ma, quando impariamo a rispettare le donne?
Mariano Coreno
Dopo 55 anni da caricaturista del quotidiano The Age, Michael Leunig, 79 anni, lascia il giornale, dopo un disaccordo con l'attuale editore, Patrick Elligett. Il suo lavoro è stato molto apprezzato e sicuramente la sua assenza si farà sentire. Il motivo, secondo la nostra opinione, potrebbe essere connesso con il fattore economico, cioè di tagliare le spese. Molte riviste e testate giornalistiche
stanno per ridurre le spese poiché le entrate sono diminuite a causa della tecnologia e della pubblicità. L'ultimo disegno di Leunig, sabato 31 agosto, ci mostra un "nonno nel giardino" con la scritta: " Not a cartoon ! Instead this farewell offering: an odd little painting titled "Grandpa in the garden ! " Purtroppo, ogni cosa è destinata a terminare il suo corso... Mariano Coreno
La leggenda del nuoto di Wollongong festeggia il nuovo nome del lungomare
La campionessa olimpica di nuoto, Emma McKeon, è tornata nella sua città natale di Wollongong per inaugurare il lungomare che è stato intitolato in suo onore presso North Wollongong Beach.
Il Consiglio Comunale di Wollongong ha dichiarato che la decisione di intitolare il lungomare a Emma, che detiene il record di maggior numero di medaglie d'oro tra gli atleti australiani ed è at-
tualmente Giovane Australiano dell'Anno, è stata presa in seguito al successo riscosso da Emma alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e su richiesta della comunità locale.
"Pochi di noi dimenticheranno l'emozione e la gioia che le gare di Emma ci hanno portato durante le Olimpiadi di Tokyo 2021", ha dichiarato il sindaco
Gordon Bradbery AM.
"A differenza dei recenti Giochi di Parigi, queste gare si sono
svolte in un orario un po' più accessibile per le famiglie, quindi i giovani locali hanno potuto sostenere i loro eroi locali mentre le gare si svolgevano. Inoltre, l'evento si è tenuto in un momento in cui stavamo affrontando la pandemia di COVID-19 e tutto sembrava davvero incerto e fuori controllo.
"Vedere Emma gareggiare, e poi la sua straordinaria umiltà nel successo, ha ispirato tutti e ha spinto la comunità a chiedere al Consiglio di fare qualcosa per riconoscere i suoi successi."
La targa che porta il nome di Emma occupa un posto d'onore a di fronte al North Wollongong Surf Club. "Quando abbiamo iniziato a discutere di questa idea, la struttura era ancora in fase di progettazione.
Ora, la Fase 1 è stata completata ed Emma ha raggiunto traguardi ancora maggiori ai Giochi di Parigi. Questo è il momento perfetto per celebrare la straordinaria carriera di Emma," ha aggiunto il sindaco.
Il Consiglio ha cercato il contributo della comunità per suggerimenti su come riconoscere i successi olimpici di Emma nel 2021. Ci sono state due fasi di consultazione pubblica: nella prima fase si chiedevano suggerimenti, mentre nella seconda fase si raccoglievano pareri sulle opzioni di intitolare il lungomare e le terrazze di North Beach o la piattaforma panoramica di Cliff Road che si affaccia sul porto e sulle piscine Continental.
"Abbiamo anche consultato Emma e la sua famiglia, discutendo le diverse proposte e chiedendo la loro opinione sulle preferenze durante tutto il processo decisionale," ha spiegato il direttore generale del Consiglio, Greg Doyle.
Tra coloro che erano presenti per celebrare l'occasione c'erano i membri della sua famiglia, che l'hanno sostenuta in ogni passo del suo percorso.
Emma ha affermato che Wollongong occupa un posto speciale nel suo cuore e che è molto grata per il costante e appassionato sostegno che ha ricevuto dalla sua città natale.
"Mi sento molto fortunata ad essere cresciuta a Wollongong e a far parte di una comunità così solidale," ha detto.
"È quasi surreale pensare che questa splendida struttura porterà il mio nome e spero solo che possa ispirare altri a seguire i loro sogni. Se ripenso a quella bambina che veniva in questa spiaggia con la sua famiglia da piccola, mai avrebbe immaginato che tutto questo potesse accadere.
"Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto nel corso degli anni – c'è qualcosa di veramente speciale nel sapere che la tua città natale è sempre al tuo fianco."
Nuovo Festival Annuale Global Gathering
Il New Annual inaugura il festival 2024 con una festa in King Street, Newcastle, il 13 agosto.
La serata sarà guidata da Mitch Tambo, artista Gamilaraay, che fonderà musica e danza indigena con ritmi moderni. Tra gli eventi principali, due performance emozionanti di Tower Divas con artiste come Gambirra Illume e Sunny Kim.
L'installazione immersiva Belongings racconterà storie di rifugiati che hanno trovato asilo in Australia, sfidando la mentalità del "noi contro loro" attraverso narrazioni personali.
Il 5 ottobre, il Global Gathering tornerà al Museum Park con una
celebrazione gratuita di cibo, arti e tradizioni multiculturali, grazie al sostegno di un finanziamento del Multicultural NSW Festival and Event. L'evento includerà dimostrazioni culinarie, laboratori per bambini e una varietà di esibizioni, tra cui danze africane, spettacoli di fuoco e musica dal vivo.
Il New Annual, che si svolgerà dal 27 settembre al 6 ottobre, è stato premiato con il Leo Kelly OAM Arts and Culture Award ai Local Government Week Awards, consolidando il suo ruolo di evento di punta della Città di Newcastle. Per il programma completo, visita www.newannual.com.
Funding Boost for Roads in Werriwa
The Albanese Labor Government is committed to delivering the infrastructure that the Werriwa electorate needs, whilst also ensuring that roads in our community are safe.
Funding through a number of grants has been provided to Liverpool City Council to upgrade roads in the Werriwa electorate. The roads receiving funding include:
• $2,643,538 to upgrade Bernera Road at Yarrawa Street, Prestons.
• $4,014,538 to upgrade the Kurrajong Road intersection at Beech Road and Lyn Parade, Prestons.
• $6,000,000 to extend Middleton Drive and the M7 underpass.
• $407,000,000 to upgrade Bringelly Road.
‘I’m pleased that this funding is going towards infrastructure that will help ease traffic congestion, make our community safer, create jobs and help our wages grow’, Member for Werriwa Ms Anne Stanley said.
‘After years of neglect by the previous Liberal government, it’s terrific to see our local roads get the funding they deserve, Ms Stanley added. Work has already started on the Bernera Road upgrade.
“Werriwa is one of the fastest growing electorates in the country and is heavily car and road transport dependent. This much needed funding boost will not only make our roads safer but will also ensure residents get home faster to their families’, Ms Stanley said.
“I call on Liverpool City Council to now get on with the job of delivering these projects’, Ms Stanley concluded.
For more information on the Australian Government’s Local Roads and Community Infrastructure Program, visit Local Roads and Community Infrastructure Program | Infrastructure Investment Program.
Oran Park si prepara all'apertura del nuovo Leisure Centre
Il 21 ottobre 2024, Oran Park, nel Comune di Camden, inaugurerà il nuovo Oran Park Leisure Centre, un moderno centro sportivo che promette di diventare il punto di riferimento per il benessere della comunità.
Il centro vanta una piscina interna riscaldata da 50 metri con 8 corsie, trasformabile in due piscine da 25 metri, una piscina riscaldata per programmi specifici e una piscina per il tempo libero con attrazioni per famiglie, tra cui un fiume rapido e una sezione per bambini piccoli.
Tra le altre strutture figurano una piscina termale, sauna, bagno turco, una palestra completamente attrezzata e uno studio fitness per lezioni di gruppo. Il complesso comprende anche un ampio stadio con 4 campi, spogliatoi moderni, asilo nido, bar e sala polivalente. L’apertura del Oran Park Leisure Centre segna un passo importante nella crescita di Oran Park, già dotato di nuovi servizi come centro commerciale, biblioteca e parco giochi, rendendolo una destinazione ideale per famiglie e sportivi.
Il 13 settembre all’Istituto Italiano di Cultura di Sydney
Inaugurazione della mostra “Vico Magistretti - Architecture Designe”
L’esposizione sarà visitabile fino al 18 ottobre 2024
SYDNEY - Presso l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney verrà inaugurata, il 13 settembre, la mostra “Vico Magistretti - Architecture & Design”- L’evento è organizzato dall’IIC in collaborazione con la Fondazione Magistretti e l’Ambasciata d’Italia a Canberra. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 18 ottobre 2024, ripercorre i sessant’anni di carriera del celebre architetto e designer, esplorando in profondità le due anime indissolubili del suo lavoro: l’architettura e il design. Attraverso disegni, planimetrie, fotografie e relazioni di progetto, vengono presentate sia le opere più note che quelle meno conosciute, che testimoniano l’approccio di Magistretti all’urbanistica e al contesto storico-culturale. In parallelo, - prosegue la nota dell’IIC - la mostra celebra il design industriale di Magistretti, mettendo in luce gli
schizzi originali e i cataloghi di prodotti che sono diventati icone dell’Italian design, come sedie, lampade, tavoli, letti e librerie. Un focus particolare è dedicato ai sodalizi professionali che Magistretti ha stretto con alcune delle più importanti aziende italiane e internazionali del design, come Artemide, Cassina, De Padova, Flou e Oluce. Queste collaborazioni, sviluppate lungo un arco di oltre cinquant’anni, hanno contribuito in modo significativo alla definizione e al successo dello stile italiano nel mondo. La mostra è strutturata in tre sezioni principali: biografia, opere architettoniche e oggetti di design, tra cui iconici arredi esposti, prestati dai marchi italiani Artemide (Inlite Australia), Cassina (Mobilia) e Oluce (Euroluce), offrendo un percorso completo che svela l’essenza della prolifica ed eclettica carriera di Vico Magistretti. Vico Magistretti nasce a Milano nel 1920 in una famiglia di architetti, tra cui si ricorda il padre Pier Giulio, uno dei progettisti assieme a Griffini, Muzio e Portaluppi del Palazzo dell’Arengario in Piazza del Duomo. Laureatosi in architettura al Politecnico nel 1945, dopo un periodo trascorso a Losanna durante il quale incontra Ernesto Nathan Rogers,
fondatore dello studio BBPR, a partire dagli anni Cinquanta Magistretti è tra i protagonisti della Milano della ricostruzione con interventi quali quelli per l’INA-Casa e il quartiere QT8. Negli anni Sessanta la sua attività di architetto si concentra sui temi della casa e dell’abitare, mentre la sua collaborazione con produttori di elementi arredo come Artemide, Cassina e Oluce fa di lui uno dei padri dell’Italian Design. Magistretti affiancherà i due ambiti di produzione anche negli anni a seguire diventando su entrambi i fronti un punto di riferimento per le generazioni più giovani. Sue opere di design sono esposte presso le principali istituzioni museali americane ed europee come il MoMA di New York e il Victoria & Albert Museum di Londra. Situato a pochi passi dal Conservatorio di Milano e dalla chiesa di Santa Maria alla Passione, lo studio dove Vico Magistretti ha lavorato per più di sessant’anni, alla sua morte avvenuta nel 2006, è stato trasformato in un museo, “Fondazione Vico Magistretti”, che attraverso i progetti dell’architetto e designer e i suoi oggetti, racconta oggi i fondamenti della cultura del progetto, storie di innovazione, di tradizione, di produzione. (Inform)
Oltre agli sgravi fiscali, è stato introdotto un bonus per l’energia. E ci saranno modifiche per ridurre il debito dei prestiti studenteschi.
Nuove Regole per la Proprietà degli Animali in NSW: Microchip, Registrazione e Sterilizzazione di Cani
Il Governo del NSW ha annunciato aggiornamenti alle regole per la proprietà degli animali, apportando modifiche ai proprietari di animali attuali e futuri in tutto lo stato.
A partire da lunedì 1 luglio 2024, tutti i gatti e i cani nel NSW devono essere microchippati entro le 12 settimane di età, o al momento della vendita o del trasferimento di proprietà, a seconda di quale evento si verifichi per primo.
Il processo di registrazione prevede un pagamento una tantum per ogni animale, che verrà trasferito con l'animale se cambia la proprietà.
La registrazione deve essere completata entro 28 giorni per evitare penali per ritardo.
e Gatti
Le normative aggiornate introducono anche tasse aggiuntive per gli animali che non sono sterilizzati. I proprietari di cani dovranno pagare una spesa extra se il loro animale rimane non sterilizzato oltre i sei mesi di età. Per i gatti, verrà imposta una tassa annuale se l'animale non è sterilizzato entro i quattro mesi di età.
Un "Viaggio Immaginario" con Andrea Centazzo: un'occasione speciale al Centro Culturale Italiano del Forum
6 Settembre - La serata di ieri al Centro Culturale Italiano del Forum ha offerto un'esperienza culturale straordinaria, grazie all'evento organizzato in collaborazione tra l'Istituto di Cultura Italiano di Sydney e Coasit. Thomas Camporeale, Direttore Generale di Coasit, ha aperto la serata con un caloroso benvenuto: “È mio grande piacere trovarmi davanti a voi mentre intraprendiamo questa sera un viaggio straordinario di storia, cultura e innovazione artistica.”
L'evento ha avuto il privilegio di ospitare il percussionista di fama internazionale Andrea Centazzo, che ha presentato la prima australiana del suo progetto "Imaginary Travel". L'incontro è stato arricchito dalla presenza di ospiti d'onore, tra cui il senatore Francesco Giacobbe e la buona amica Rochelle Porteous, e dal saluto speciale del Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Paolo Barlera.
Nel suo intervento, Paolo Barlera ha condiviso un'animata riflessione sul legame tra Marco Polo e Dante Alighieri, “entrambi hanno lasciato un'impronta indelebile sulla cultura europea attraverso due tipi di viaggio: uno attraverso inferno, purgatorio e paradiso, e l'altro attraverso la Via della Seta fino in Cina e ritorno.” Barlera ha anche ricordato il lungo percorso artistico di Andrea Centazzo, sottolineando le
sue collaborazioni con rinomati musicisti jazz e i suoi progetti innovativi, tra cui "Tides of Gravity" e la performance dedicata a Leonardo da Vinci.
Andrea Centazzo, accolto con entusiasmo dal pubblico, ha spiegato il concetto del suo spettacolo: “Sono sempre stato affascinato dalla figura di Marco Polo sia per questo tipo di lavoro
che faccio sia per la mia personale inclinazione. Sono un viaggiatore e mi piace esplorare il mondo e soprattutto l'Asia.” Centazzo ha descritto "Imaginary Travel" come un progetto che celebra non solo i viaggi storici di Marco Polo, ma anche la sua personale esplorazione artistica.
La performance di Centazzo ha saputo incantare il pubblico con una fusione di percussioni dal vivo ed elementi elettronici, creando un'atmosfera immersiva e coinvolgente. “La percussione diventa un narratore dinamico, che riecheggia il battito storico delle avventure di Marco Polo,” ha spiegato Centazzo. I rit-
mi evocativi hanno trasportato il pubblico attraverso un viaggio immaginario che ha seguito le tappe del viaggio di Polo, dalle meraviglie di Samarcanda alla corte di Kublai Khan, fino alle terre di Sumatra, India e Istanbul, per concludere a Venezia.
Accanto alla musica, il supporto visivo ha giocato un ruolo cruciale. Filmati originali e clip ispirati ai viaggi di Marco Polo, girati dallo stesso Centazzo, hanno arricchito la narrazione, trasformando la performance in un’esperienza multisensoriale.
Le immagini hanno avuto la funzione di narrare e arricchire il legame tra il pubblico e la musica, offrendo una celebrazione visiva e sonora di uno dei più gran-
di avventurieri della storia. La serata si è conclusa con un caloroso apprezzamento da parte di un pubblico entusiasta, che ha riconosciuto la bellezza e l'originalità dello spettacolo. “Imaginary Travel” non solo ha intrattenuto e ispirato, ma ha anche ampliato la nostra comprensione del mondo attraverso gli occhi di Marco Polo, creando un'esperienza culturale indimenticabile. In sintesi, l’evento al Centro Culturale Italiano Forum ha brillato come una celebrazione dell'arte, della storia e dell'innovazione, grazie alla visione artistica di Andrea Centazzo e alla collaborazione tra Coasit e l'Istituto Culturale Italiano di Sydney.
Thomas Camporeale, Direttore Generale di Coasit; Paolo Barlera, Direttore dell'Istituto di Cultura Italiano di Sydney; Andrea Centazzo, percussionista e compositore e ... Marco Polo
Grazie Andrea per l'ottimo spettacolo
Nonna’s Kitchen: il giovedì culinario al Villaggio Scalabrini di Drummoyne
di Asja Borin
Come Antonella Clerici alla guida de La Prova del Cuoco, ogni giovedì l’entusiastico Wellbeing Team del Villaggio Scalabrini di Drummoyne presenta una nuova puntata di Nonna’s Kitchen, un appuntamento imperdibile per i residenti che amano cimentarsi in sfide culinarie. Le ricette proposte spaziano dalle delizie della tradizione italiana a piatti internazionali, offrendo un viaggio gastronomico che unisce ricordi di casa e nuove esperienze.
Il cuore pulsante di questa attività è il coinvolgimento diretto dei residenti, che trovano un momento di condivisione e creatività. Con l'aiuto di Francesca, Anna e Vera, tre instancabili volontarie che ogni giovedì si presentano puntualmente per offrire il loro supporto, le cucine del villaggio si trasformano in un vero laboratorio culinario. La scorsa settimana, i residenti hanno pre-
parato degli arancini ripieni di parmigiano e mozzarella: una ricetta semplice ma irresistibile. Non appena usciti caldi dalla cucina, questi bocconcini sono spariti in pochi minuti, testimoniando l’apprezzamento di tutti.
Ciò che rende speciale Nonna’s Kitchen non è solo la qualità dei piatti, ma la flessibilità creativa che viene offerta ai partecipanti. Oltre alle semplici direttive dello
Associazione Trevisani Nel Mondo Sezione di Sydney Inc
P O Box 35 EARLWOOD NSW 2206
Tel: 0408 240 055
E-mail: eileen@santolin.org
SYDNEY TREVISANI NEL
MONDO
PRANZO DI PRIMAVERA
L’Associazione Trevisani Nel Mondo di Sydney invita i soci e loro amici e simpatizzanti a celebrare con loro, il pranzo di Primavera,
Domenica 29 Settembre 2024 a mezzogiorno nella Doltone House “La Bohème”
al Club Marconi, Bossley Park
Sarà servita un ricco pranzo allietato dalla musica da ballo di Alfredo Calcagno e una ricca Lotteria.
Il costo del biglietto è $95 per i soci e $100 per i non soci (Birra, Vino e Bibite incluse) Liquori alcoolici a proprie spese.
Prenotare AL PIÙ PRESTO POSSIBILE entro 15 Settembre 2024 telefonando a:
Presidente Renzo VALLERI 0418 242 782
Vicepresidenti Luigi VOLPATO 9753 4646 / 0419 611 770
NB: If you have any special dietary requirements, please notify the Committee member when making your booking - NOT ON THE DAY OF THE FUNCTION.
For further information and prepayment for the Luncheon please contact one of the committee members. We look forward to greeting you.
PLEASE NOTE: If you have booked and are unable to attend you must advise one of the Committee, by 19 September, otherwise you will be required to pay the cost of your “booked” luncheon.
staff, i residenti sono incoraggiati a sviluppare le ricette in corso d’opera, attingendo alle loro esperienze culinarie e ai ricordi di famiglia.
Spesso vengono aggiunte erbe aromatiche o spezie raccolte direttamente dal giardino del villaggio, mentre ogni partecipante mette il suo tocco personale, magari preferendo una forma o un ripieno particolare.
L’aspetto sociale e terapeutico di Nonna’s Kitchen è evidente: non solo i residenti rivivono tradizioni attraverso la cucina, ma condividono anche momenti preziosi di collaborazione e allegria, rafforzando il senso di comunità.
Il giovedì non è solo un giorno dedicato al buon cibo, ma anche un’occasione per coltivare legami profondi, trasmettere conoscenze e, naturalmente, celebrare la cultura italiana, sempre con un pizzico di innovazione.
La residente Lina Italia con la figlia Francesca e la volontaria
Vilma Ruzza: Un Compleanno Speciale al Community Garden della CNA di Bossley Park
Mercoledì 4 settembre 2024, è stata una giornata speciale al Community Garden della CNA di Bossley Park, quando la comunità si è riunita per festeggiare il compleanno di Vilma. Ormai è una consuetudine celebrare qualcuno o qualcosa ogni mercoledì, giorno atteso con entusiasmo dagli anziani partecipanti, che si ritrovano per il tradizionale gioco del Bingo e per gustare il fresco pranzo all'italiana, preparato dagli instancabili volontari della CNA Care Service.
Per questa occasione, i tavoli sono stati allestiti con cura, creando un'atmosfera accogliente e festosa. Il pranzo, semplice ma delizioso, ha visto come protagonista una gustosa pasta con verdure e formaggi al forno, seguita da pezzetti di salsiccia accompagnati da melanzane e patate. Come da tradizione, il pranzo si è concluso in dolcezza con una splendida torta di compleanno e un brindisi di prosecco.
Il gruppo di amici con cui Vilma condivide ogni mercoledì ha voluto renderle omaggio con una bellissima cartolina di auguri, piena di affettuosi pensieri. Quando è giunto il tanto atteso momento del taglio della torta,
sulle note di "Happy Birthday", la stanza si è riempita di sorrisi, abbracci e calore. Vilma, visibilmente commossa, ha ringraziato tutti per aver reso il suo compleanno così speciale, esprimendo la sua gratitudine non solo per i pensieri affettuosi che hanno riempito la cartolina, ma anche per quelli che le hanno toccato profondamente il cuore.
Il successo della giornata non è stato solo nel buon cibo, ma nel senso di appartenenza e di supporto reciproco che si è respirato in ogni momento. Vilma, nel festeggiare il suo compleanno ha reso speciale il mercoledì non solo per sé stessa, ma per tutti coloro che hanno condiviso con lei quel giorno.
Alla fine, mentre i partecipanti iniziavano a lasciare il giardino, c’era una consapevolezza comune: queste giornate, così semplici e genuine, sono una parte essenziale della vita della comunità. Sono momenti in cui le persone trovano conforto, amicizia e l'opportunità di celebrare non solo gli eventi speciali, ma la vita stessa. Vilma, sorridente e grata, ha salutato tutti con un abbraccio caloroso. "Non dimenticherò mai questa giornata," ha detto. "Mi avete fatto sentire amata e parte di qualcosa di più grande. Non vedo l'ora di ritrovarci qui, la prossima settimana, per altre risate e bei momenti insieme."
Vera, che ogni settimana garantiscono la loro presenza al villaggio per cucinare con i residenti, e con la loro sensibilità hanno creato forti legami di amicizia e connessione.
Incidente grave per una manutentrice
Un attacco di tigre in un Parco Tematico della Gold Coast
Un grave incidente ha coinvolto una manutentrice di animali al parco tematico Dreamworld, situato sulla Gold Coast. La donna è stata vittima di un attacco da parte di una tigre, riportando ferite serie al braccio e alla spalla a causa dei morsi dell’animale. Secondo le informazioni, la donna stava passeggiando con la tigre quando è avvenuto l’incidente, che le ha provocato “numerose ferite profonde”. I soccorritori hanno prestato i primi aiuti e fermato l’emorragia prima dell’arrivo dei paramedici. Justin Payne, direttore distrettuale ad interim del Queensland Ambulance, ha lodato il lavoro dei soccorritori iniziali dicendo che: “L’emorragia è stata gestita molto bene dai soccorritori presenti al Dreamworld”.
Quando sono arrivati i paramedici, la donna appariva “piuttosto pallida”, ma non in condizioni critiche. È stata trasportata in ospedale, al Gold Coast University Hospital, in condizioni stabili. Inizialmente, il Queensland Ambulance aveva indicato che la donna aveva circa 30 anni, ma ulteriori verifiche hanno confermato che era di 47 anni.
Payne ha sottolineato che la donna era un’esperta e senior manutentrice, ma non ha fornito dettagli su cosa possa aver causato l’attacco. “Crediamo che
fosse ben addestrata e siamo lieti che abbia ricevuto assistenza da parte di altri membri del personale di supporto,” ha dichiarato Payne.
Un portavoce di Dreamworld ha dichiarato che il parco è concentrato sul benessere della dipendente infortunata: “Dreamworld riconosce che è avvenuto un incidente che ha coinvolto una delle tigri del parco e una manutentrice addestrata.” La dichiarazione continua: “Questo è stato un incidente isolato e raro, e condurremo una revisione approfondita di quanto accaduto.”
Negli ultimi dieci anni, sono stati segnalati altri infortuni causati dai morsi delle tigri presso Dreamworld. Il parco, il più grande dell'Australia, offre una vasta gamma di giostre e mostre di animali. Tiger Island, una delle attrazioni principali del parco, ospita nove tigri del Sumatra e del Bengala. Tra le esperienze offerte, i visitatori possono avvicinarsi a pochi centimetri dagli animali attraverso tunnel e grandi aree di osservazione, o alimentare le tigri utilizzando delle pinze.
La sicurezza e il benessere degli animali e dei visitatori restano una priorità per Dreamworld, che ora dovrà esaminare attentamente le circostanze di questo raro incidente.
Proposta per l'uso del Leichhardt Oval per concerti
Il sindaco dell'Inner West, Darcy Byrne, ha presentato una proposta per estendere l'uso del Leichhardt Oval oltre gli eventi sportivi, includendo concerti ed eventi culturali.
Grazie a un finanziamento di 40 milioni di dollari destinato a ristrutturare lo stadio, saranno costruite nuove strutture per ospitare eventi musicali e cultu-
A sostegno delle vittime di violenza domestica
Il Canada Bay Club annuncia il primo "Ballo del Presidente"
Five Dock, NSW - 30/08/24 - Il Canada Bay Club è orgoglioso di annunciare il suo primo Ballo del Presidente, un evento di raccolta fondi focalizzato sulla sensibilizzazione e sulla raccolta di fondi essenziali per supportare le vittime di violenza domestica. In collaborazione con il Gruppo Artigianale SHOSJ, l'iniziativa mira a beneficiare Open Support, un'organizzazione fondamentale dedicata a potenziare i sopravvissuti e guidarli verso la sicurezza e la libertà.
Durante tutto il 2024, il Canada Bay Club ha collaborato con il Gruppo Artigianale SHOSJ con l'obiettivo di raccogliere fondi significativi per sostenere i programmi trasformativi di Open Support. Il Ballo del Presidente contribuirà direttamente alla loro causa, fornendo risorse essenziali per le persone che fuggono dalla violenza domestica.
Gli ospiti dell'evento in abito da sera, con un tocco di viola per un'eleganza aggiuntiva, potranno gustare una deliziosa cena di quattro portate, intrattenimento dal vivo, relatori ispiratori e un emozionante lotteria con articoli esclusivi. Il rinomato comico Vince Sorrenti sarà il presentatore, assicurando una serata ricca di risate e momenti indimenticabili.
"Siamo onorati di ospitare questo primo Ballo del Presidente e contribuire a una causa così fondamentale," ha dichiarato
Frank Failla, Presidente del Canada Bay Club a nome del Consiglio di Amministrazione. "La violenza domestica è un problema devastante che colpisce innumerevoli individui e famiglie. Soste-
Gruppo Artigianale SHOSJ, nendo Open Support, miriamo a fare una differenza profonda nella vita dei sopravvissuti." Il lavoro cruciale di Open Support comprende la fornitura di alloggi di emergenza e transitori, l'offerta di servizi di supporto specializzati e l'empowerment degli individui per ricostruire le loro vite. I loro servizi sono disponibili per tutte le vittime e i bambini, inclusi coloro che affrontano sfide uniche come lo stato precario del visto o le barriere linguistiche.
Il Ballo del Presidente è aperto al pubblico, offrendo un'opportunità per la comunità di unirsi a sostegno di questa causa vitale. I biglietti possono essere acquistati su https://www.trybooking. com/CUTQF.
Per ulteriori informazioni, contattare il Canada Bay Club all'indirizzo email enquiries@canadabayclub.com.au o chiamare la reception al (02) 9713 4322.
rali, con un numero limitato di concerti previsto già per il prossimo anno. Il piano ha ricevuto pieno supporto da parte del consigliere laburista Tim Stephens, mentre il consigliere dei Verdi, Marghanita Da Cruz, ha sollevato preoccupazioni riguardo lo spazio verde limitato. La proposta sarà presto discussa in consiglio comunale.
Il Comitato del Canada Bay Club alla recente inaugurazione del Phoenix
"Trees for
Bub": Un'iniziativa
del Bayside Council per celebrare i nuovi arrivi
Il Bayside Council ha lanciato un'iniziativa speciale che invita i residenti a piantare un albero autoctono nelle loro case per commemorare la nascita, l'adozione o la tutela legale di un bambino. L'iniziativa, denominata ‘Trees for Bub’ ("Alberi per i Bimbi"), mira a creare un legame duraturo tra le famiglie e l'ambiente, offrendo al contempo un modo significativo per celebrare questi eventi importanti.
Per partecipare, i residenti possono registrarsi compilando il modulo "Trees for Bub". Dopo la registrazione, il team dell'Ambiente e Resilienza del consiglio invierà ai partecipanti un voucher da 20 dollari per il Bayside Garden Centre, una lettera commemorativa e una targhetta temporanea per l'albero. Il voucher può essere utilizzato per acquistare un albero autoctono presso il Bayside Garden Centre, che offre una vasta gamma di specie adatte a giardini frontali e posteriori.
I residenti possono piantare l'albero da soli in un luogo idoneo nel loro giardino, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche della specie scelta. Il Bayside Garden Centre mette a disposizione un'ampia selezione di alberi autoctoni e il personale del consiglio può fornire consigli sulla specie più adatta al proprio spazio verde. La piantagione può avvenire in qualsiasi momento,
con suggerimenti offerti dal consiglio per garantire una corretta cura dell'albero, inclusi consigli su piantagione, fertilizzazione e irrigazione.
Chi è idoneo? L'albero può essere piantato per commemorare la nascita, l'adozione o la tutela legale di un bambino, con la possibilità di registrarsi fino a 12 mesi dopo l'evento. È possibile piantare più di un albero se lo spazio lo consente. Il consiglio fornirà un voucher per ogni bambino, inclusi i casi di nascite multiple. L'albero può anche essere piantato in memoria di un bambino deceduto.
Gli alberi piantati su proprietà privata sono sotto la responsabilità del proprietario (o inquilino), con il consiglio che offre inizialmente delle linee guida sulle migliori pratiche di piantagione e manutenzione.
Per ulteriori informazioni sul programma "Alberi per i Bimbi", i residenti possono contattare il servizio clienti del Bayside Council al numero 1300 581 299, richiedendo il team Ambiente e Resilienza, oppure inviare un'email a resilience@bayside.nsw. gov.au.
Questa iniziativa non solo celebra nuovi arrivi nelle famiglie, ma contribuisce anche a migliorare il patrimonio arboreo urbano, garantendo un lascito verde e sostenibile per le generazioni future.
"Looking for Isabella!"
Haberfield Captivates in Preview Screening
by Alberto Macchione
The intergenerational Italian-Australian dramedy, ‘Looking for Haberfield’ opened to an enthusiastic audience at a cocktail launch at The Independent Theatre in North Sydney.
All the hallmarks of the production company, the generous sponsors and the selfless volunteers that supported the film, were incorporated into the Preview Screening.
The launch was a beautiful celebration full of sumptuous food, music, fun and an opportunity to mingle with the people in front of, and behind, the camera.
The patrons were then treated to the unveiling of ‘Looking for Haberfield’. This gorgeous coming of age vignette follows an intergenerational story set against the backdrop of Italo-Australian Inner Sydney suburb, Haberfield. It is described as ‘paying homage to (novel) ‘Looking for Alibrandi’ and exploring similar themes.
With Australia's recent histo-
ry being characterised by colonial culture and the pushback of multiculturalism, the film confronts the experience of a fractured sense of identity for those
with seemingly innocuous and conflicting cultural values.
The audience could not praise the Short Film enough. The producers were described as “icons”, whilst one audience member described the film as “awesome”. Others indicated that they were “captivated” by the movie and that it was a “truly a beautiful story”. Others pleaded for another film or a sequel, describing the piece as “amazing”.
Star of the film, Isabella Conti-Morato, who also Wrote and Produced the film said, “I was blown away by the turnout of 80-90 people who chose to join us at The Independent Theatre in North Sydney to celebrate our projects; some of who so generously donated to our indie production company 'Don't Talk Productions' so that we can continue to make more films”. Asked about the overwhelmingly positive reception to the film, Isabella said that “The feedback and praise I received surrounding the film was its relatability and pertinent emotional impact.”
Pertinently, one audience member's reaction to the movie was to “please keep the flame of expression in love and family alive” which aptly describes, not only the sense of family and community that underpinned the production process, but also the through line of the finished film.
Executive Producer Max Pinneger and Executive Producer, Writer and Star Isabella Conti-Morato
Sophia’s sister (Brittany Andonovski) and Sophia (Isabella Conti-Morato)
Luca (Angus McColl) and Sophia (Isabella Conti-Morato)
Isabella Conti-Morato as Sophia
11 Settembre 1944... e a Imola piovevano le bombe
I bambini, dieci in tutto, erano affamati. Dentro la credenza c’era rimasta un po’ di farina nera e anche un poco di zucchero in un cartoccino. La stufa emanava un bel calore, così Derna si decise ad impastare la farina con lo zucchero per farne dei biscotti.
Cledes aiutò la mamma, che ormai faceva molta fatica a restare in piedi per via dell’avanzata gravidanza. Un buon odore invase la stanza e già i bambini pregustavano il momento in cui avrebbero assaggiato i biscotti.
Ma il profumo aveva attirato anche due tedeschi in pieno assetto di guerra che passavano in quel momento da via Selice a bordo della motocicletta con side-car.
Entrarono direttamente nel cortile e senza tanti complimenti spalancarono con un calcio la porta. Alla vista dei militari con il mitra spianato i bambini cominciarono a piangere.
- Im Namen der Deutsche Wehrmacht, diese Nahrungsmittel werden konfisziert! - strillò il soldato tedesco che era entrato per primo.
Dopo brevi momenti di silenzio, i soldati si avvicinarono alla stufa, l’aprirono e trassero i biscotti ormai pronti e fumanti gettandoli direttamente nel loro zaino. Solo a quel punto i soldati tedeschi si accorsero della situazione reale: una donna incinta, attorniata da una decina di bambini piangenti.
- Sind sie alle ihre Kinder? bampini tui? - chiese il più vicino alla donna sforzandosi di mantenere il tono della voce più dolce possibile.
- Questi... - rispose titubante Derna additando Cledes e Giuseppe. I militari presero tale risposta come una conferma. Convinti che la signora incinta avesse dieci figli e uno in arrivo, tolsero rapidamente i biscotti dallo zaino e li misero tutti sulla tavola.
- Ich bin traurig das wir Krieg haben - continuò il soldato tedesco abbassando il mitra per la prima volta - Es tut mir leid, aber wir haben seit vier Tagen nichts gegessen... no manciare. Ich habe leider nichts für ihre Kinder und es tut mir sehr leid. Geben sie den Kindern die Kekse.
Senza aspettare una risposta i due soldati tedeschi raggiunsero la porta d’ingresso e delicatamente se la richiusero alle spalle. Misero in moto la motocicletta, che uscì dal cortile e sparì zigzagando lungo le macerie che frastagliavano via Selice.
Derna si decise a distribuire i biscotti che erano ormai poco più di grandi briciole nerastre. I bambini comunque non fecero complimenti e fecero piazza pulita in pochi secondi, raschiando anche le briciole più piccole che si erano infilate nelle fessure del tavolo.
Era tornata un’atmosfera di serenità e di risatine allegre da parte di quella strana compagnia. Improvvisamente Derna si accasciò. Con un filo di voce implorò la figlia:
- Cledes, presto aiutami, ché si sono aperte le acque!
- Mamma! - esclamò in evidente panico la ragazzina.
- Giuseppe, vai a chiamare la signora Evelina, la levatrice. Corri! - ordinò Derna al figlioletto che era scoppiato in lacrime. Giuseppe non se lo fece ripetere e corse fuori dal portone nella direzione della casa della levatrice. Ora la stanza era piombata nel più cupo silenzio e i nove ragazzini guardavano Derna al suolo che si contorceva.
Dopo brevi momenti rientrò Giuseppe tutto trafelato:
- La casa dell’Evelina non c’è più - strillò impaurito GiuseppeTutto è una maceria.
- Oh Santa Madonna del Carmine - esclamò Derna in preda ai dolori - Mò adesso cosa faccio?
- Vado a cercare il babbo - aggiunse sicura Cledes.
- No che è pericoloso - l’apostrofò Derna - Ci sono macerie dappertutto e poi potrebbero ricominciare i bombardamenti.
- Io vado lo stesso - tagliò corto Cledes.
Poi rivolta a Giuseppe ordinò:
- Tu stai qui con la mamma e guai a te se te ne vai! - Quindi senza aspettare risposta corse via. Ora la stanza era piombata di nuovo nel silenzio, interrotto solo dagli starnuti o colpi di tosse dei bambini. Giuseppe, più che aiutare la mamma, veniva rincuorato dalla mamma:
- Dài, smettila di piangere che andrò a comprare un bel fratellino.
Derna era sdraiata a terra circondata da nove bambini. Passarono minuti che sembrarono eterni.
- Amlet sat’atchap at’la fag paghè! - digrignava tra i denti Derna cercando di nascondere le pene. Cledes era uscita da qualche minuto quando si udì rintronare nella stanza il rumore della motocicletta. Poco dopo la porta si aprì e Cledes alla testa dei due soldati tedeschi fece il suo ingresso.
- Wir nehmen Sie zum Krankenhaus… Io portare te Krankenhaus - disse il più grosso dei due.
- Wir haben kein Benzin für das Motorrad! - osservò l’altro soldato tedesco.
tocicletta side-car si avviò alla volta dell’ospedale civile.
Cledes, Giuseppe e gli altri bambini videro la motocicletta voltare in via San Pier Grisologo e sparire alla volta della Via Emilia. Proprio in quel momento si udì un frastuono tremendo: gli alleati avevano ripreso i bombardamenti.
La motocicletta con i due militari e Derna avvolta nella coperta, zigzagando per evitare le buche delle bombe sulla Via Emila, arrivò ben presto all’Ospedale Civile. Anche l’Ospedale era stato colpito da una bomba, che aveva mandato in frantumi tutti i vetri dell’edificio.
La motocicletta si fermò davanti all’ingresso dell’ospedale. Un’infermiera uscì dalla guardiola:
Velocemente il dottore e l’infermiera scrollarono via il vetro, riordinarono alla meglio e si prepararono per l’intervento.
- Lei sorella preghi il Signore che tutto vada bene e non ci siano conseguenze - disse il dottore. Era evidente che in quelle condizioni e circostanze non sarebbe stato possibile nessun intervento fuori del normale. L’ospedale inoltre non era provvisto di particolari apparecchiature, perché di solito i parti più delicati venivano effettuati nella vicina Bologna.
- Spinzì che vè! Spingete che viene! - ordinò a Derna il dottore - Si vede la testa.
- Pregate la Madonna Immacolata che vi ha fatta la grazia - invocò la suora.
Derna aveva capito: Noi non abbiamo benzina. Dopo tanti anni di occupazione tedesca, ormai di certe frasi se ne capiva vagamente il significato.
- Noi abbiamo un boccione con della benzina, in cantina - disse con un filo di voce Derna - La usiamo per le lampade durante i bombardamenti.
Poi rivolta a Giuseppe:
- Vai a prenderla la bottiglia e portala ai due signori, ma presto per l’amore della Madonna del Carmine.
- Babbo mi sgrida se tocco la benzina - rispose Giuseppe preoccupato da una eventuale reazione del padre.
- Se ti sgrida gliela spacco in testa! - mugugnò Derna tra gli spasimi.
Giuseppe uscì alla volta della cantina mentre i due militari il più delicatamente possibile trascinavano Derna nella direzione del side-car.
Le misero addosso una coperta perché non prendesse freddo, visto che la carrozzetta del side-car era priva di parabrezza. Giuseppe arrivò con il bottiglione di vetro nero, quello del vino e lo consegnò al tedesco più vicino, che era uscito a controllare il serbatoio della motocicletta.
Questi lo prese, ne annusò il contenuto per sincerarsi che fosse veramente benzina.
- Das ist gut - sentenziò. Svitò il tappo del serbatoio e ci versò il contenuto. Dal rumore era facile capire che quel serbatoio era praticamente vuoto.
Cercò di mettere in moto spingendo il pedale. La motocicletta si rifiutava di partire. Il soldato rollò il mezzo nel tentativo di far giungere più benzina al carburatore.
- Dieses Motorrad ist Scheisse! - imprecò il tedesco visibilmente contrariato.
- Bitte nicht vor den Kindern fluchen - disse l’altro soldato. Finalmente, dopo innumerevoli tentativi, una nuvola di fumo nerastro uscì dal tubo di scappamento. L’altro militare si sistemò nel seggiolino posteriore e la mo-
- Non potete portare soldati qui! - disse risoluta ma con una certa riverenza - Questo è un ospedale civile. Se ammettiamo militari rischiamo di venire bombardati ancora di più. C’è un ospedale militare a Castel San Pietro...
- Diese Dame ist kein Soldat. Questa no soldato! - interruppe il guidatore della motociclettaDiese Frau ist schwanger. Donna italiana gravida... und ist italienisch. Tu chiamare dottore. Presto! Rufen sie schnell einen Arzt!
Alla vista di Derna appollaiata nel side-car l’infermiera capì che non c’era un attimo da perdere.
- Voi mettetela su quel lettinoordinò ai soldati l’infermiera - Io vado in cantina a vedere se trovo un dottore.
I militari delicatamente adagiarono Derna sul lettino, premurandosi prima di togliere tutte le schegge di vetro che c’erano sopra.
- Jetzt haben sie elf Kinder. Bampino Zahl... numero undicisentenziò il militare grosso.
Le bombe ora cadevano veramente vicino all’ospedale. I militari coprirono Derna con la coperta, rimontarono sulla motocicletta e sotto la pioggia delle bombe che cadevano tutto attorno sparirono tra il fumo e la polvere della Via Emila. Arrivarono il dottore, l’infermiera e una suora. Trovarono solo Derna sul lettino, in preda a forti dolori. Dei soldati tedeschi nessuna traccia.
Il dottore prontamente si rese conto della situazione:
- Presto, nel reparto - ordinò spingendo lui stesso il lettino nella direzione del reparto maternità.
- Bel tempo per avere figli - proruppe il dottore lungo il tragitto.
- La volontà del Signoreesclamò la suora.
- Sé, la vuluntè de Signor - mugugnò Derna - L’è stè tot un zavaj. Se sapevo che andava così non l’avrei fatto!
- Ma cosa dice, signora - la redarguì la suora - Questo è un dono del Signore.
Derna sulla barella fu introdotta nel reparto pediatrico ancora tutto a soqquadro a causa dei bombardamenti.
Il lettino della sala operatoria era pieno di frantumi di vetro provenienti dalle finestre rotte.
- Ecco! - sentenziò il dottore tenendo nelle mani il nascituro. Poi con una certa trepidazione ordinò: - Le forbici.
L’infermiera passò le forbici al dottore. Venne tagliato il cordone ombelicale. La suora avvolse il neonato nel lenzuolo.
- Un maschio - aggiunse trionfalmente il dottore dandogli uno schiaffetto sul sedere. Un vagito riempì la stanza. Il dottore, fiero dell’intervento senza drammi, controllò l’orologio da polso e disse rivolto all’infermiera: - Scriva sul nastrino...
- Ma se è nato solo lui, non potremo certo scambiarlo con qualcun’altro.
- Lei scriva la data - interruppe bruscamente il dottore - 11 settembre 1944, Ospedale Civile di Imola, lunedì ore 10,31.
- D’vener e d’mart un s’arriva e un spart. Incò l’è e lon e sarà fortunè! - disse l’infermiera.
- La fortuna più grande ce l’ha regalata oggi il Signore - sentenziò la suora - Il miracolo della vita che si ripete per rendere gloria a Dio!
Poi premurosamente rivolta a Derna disse:
- È proprio un bel bambino! Rendiamo grazie al Signore che tutto è andato bene. Sa già come chiamarlo o si vuole consultare con i parenti?
- Franco - rispose titubante Derna - Credo proprio che si chiamerà Franco.
- Francesco? Come San Francesco, protettore d’Italia - corresse la suora.
- Lasci stare i Santi, sorella, ché mio marito è poco religioso, anzi... - informò Derna.
- Non sarà mica uno di quei rossi che vogliono mangiarsi i preti e distruggere la Chiesa?
- Non certo uno di quei neriaffermò Derna.
- Gesù, Giuseppe, Maria - la redarguì la suora facendosi il segno della croce - Ma cosa dice? Proprio adesso che ha avuto un grande dono dal Signore: Francesco.
- No, Franco! - corresse prontamente Derna.
- Franco - confermò, il dottore rivolto all’infermiera che scriveva - Ma adesso tutti in cantina prima che gli alleati ci facciano saltare tutti per aria!
AMLETO
Pasta Day: Una Giornata di Cultura Italiana alla Holy Spirit Catholic College di Lakemba
di Maria Grazia Storniolo
Il 6 settembre scorso, la Holy Spirit Catholic College di Lakemba, in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney di Bossley Park, ha organizzato un evento speciale denominato Pasta Day, dedicato alla celebrazione della cultura italiana.
Questa iniziativa ha visto la partecipazione di 120 studenti di Italiano ed è stata accolta con grande entusiasmo dalla comunità scolastica.
Lo spunto è nato da un post su Facebook pubblicato dalla Marco Polo, che durante le vacanze scolastiche dello scorso luglio, aveva promosso lo stesso evento presso il Community Centre di Greenway Park, nel comune di Liverpool, in occasione della settimana dedicata alla cultura italiana.
Il post ha catturato l’attenzione dell'insegnante di italiano Patrizia Carbone, della Holy Spirit, la quale ha subito proposto l'idea alla direzione del College, che ha accolto con favore l’iniziativa.
Holy Spirit Catholic College, una scuola cattolica mista situata a Lakemba, è rinomata per il suo impegno a creare un ambiente educativo basato su rispetto e dignità, e per promuovere la fede cattolica all'interno della comunità scolastica.
L'evento ha preso il via alle ore 8:00 del mattino, con l’arrivo e la registrazione dei volontari della Marco Polo. Questi ultimi hanno allestito con grande cura il setup nella grande sala dedicata a Mary MacKillop, dove erano pronti i tavoli a forma di U su cui sono stati predisposti piatti con farina, uova, acqua e macchinette per la preparazione della pasta fresca.
Due gruppi di 60 studenti si sono alternati nell'attività, seguiti con attenzione dai volontari della Marco Polo.
L’insegnante Patrizia Carbone ha condiviso con i ragazzi una breve storia sulle origini della pasta, introducendo così il tema della giornata.
Ogni studente è stato dotato di un grembiule e un cappello da chef, immersi in un’atmosfera lu-
Maria Di Condio, Patrizia Carbone, Maria Grazia Storniolo
Maria Grazia e la quadra Volontari dell CNA
Zara Macrì Studenti al lavoro...
dica e didattica al tempo stesso. Con grande entusiasmo, i giovani aspiranti cuochi pastai, si sono cimentati nella lavorazione della pasta, seguiti passo dopo passo dai volontari della Marco Polo, che hanno garantito assistenza e guida durante l’intero processo. Il coinvolgimento degli studenti è stato eccezionale: molti di loro non solo hanno mostrato curiosità per il processo di preparazione della pasta, ma tra sorpresa e stupore, hanno anche espresso una passione genuina per la cucina italiana.
Tra risate e momenti di concentrazione, gli studenti hanno condiviso esperienze, scambiato idee e persino gareggiato tra di loro per creare la pasta più perfetta. La partecipazione attiva e l’entusiasmo palpabile sono stati la prova di quanto un’attività pratica possa stimolare l’interesse e l’apprendimento in modo coinvolgente e divertente.
La giornata si è conclusa con la consegna ai ragazzi dei piccoli contenitori di pasta fresca da loro stessi preparata. L’evento si è rivelato un successo, sia dal punto di vista didattico che culturale.
L’insegnante Patrizia Carbone si è congratulata con i volontari della Marco Polo per la professionalità e la dedizione dimostrata, sottolineando come l'interesse degli studenti per la cucina italiana fosse evidente e contagioso.
"La Pasta Day ha rappresentato un'esperienza affascinante per i nostri studenti - ha commentato Patrizia Carbone - Abbiamo deciso di inserire questo evento nel calendario scolastico anche per il 2025 e per gli anni futuri, con l’obiettivo di tramandare ai nostri giovani la ricca tradizione e cultura italiana".
I volontari della Marco Polo hanno ringraziato la professoressa Patrizia Carbone, l’assistente Zara Macrì e lo Staff della Holy Spirit per l’accoglienza, la collaborazione e il supporto per la riuscita della giornata.
L'evento Pasta Day è un esempio di come la scuola possa essere un luogo non solo di istruzione, ma anche di connessione culturale, permettendo agli studenti di esplorare e abbracciare diverse tradizioni.
In un mondo globalizzato, dove le radici culturali rischiano di essere trascurate, iniziative come questa servono a rafforzare il legame tra giovani e patrimonio culturale, favorendo
l’integrazione e la comprensione reciproca.
La cultura italiana, attraverso la semplicità della pasta, ha mostrato come la cucina possa essere un ponte tra generazioni e nazionalità, contribuendo a formare cittadini più consapevo-
li e rispettosi delle diversità che li circondano. L’eredità culturale, se valorizzata, può arricchire l'educazione in maniera unica, e ciò che si apprende in queste giornate lascia un segno che va oltre il semplice apprendimento accademico.
Ancora una volta... il miracolo si avvera: e la Pasta è pronta!
speciale centrale a scuola
Un ‘Cuore’ per tutti: Testo bilingue in dono alle scuole del NSW per la XXIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo
In occasione della XXIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che si terrà dal 14 al 20 ottobre 2024, la Marco Polo - The Italian School of Sydney presenta una straordinaria iniziativa culturale rivolta a tutte le scuole secondarie del Nuovo Galles del Sud che offrono corsi di italiano. Gli studenti riceveranno una copia aggiornata e bilingue, italiano-inglese, del celebre romanzo di Edmondo De Amicis, "Cuore". Questo dono, simbolo dell’impegno della scuola per la promozione della lingua italiana, intende creare un ponte tra la cultura italiana e quella australiana.
“L'italiano e il libro: il mondo fra le righe” è il tema scelto per la XXIV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, con l’obiettivo di esplorare il legame tra la lingua e la letteratura nel contesto contemporaneo. Il libro, veicolo di identità e valori culturali, viene celebrato in questa edizione come uno strumento prezioso per tramandare tradizioni e ideali.
"Cuore", pubblicato nel 1886, ha accompagnato generazioni di lettori, raccontando la vita scolastica dell’Italia postunitaria attraverso il diario di Enrico Bottini, un giovane alunno di terza
elementare. Oltre a rappresentare una scuola ideale, aperta a tutti e promotrice di uguaglianza e solidarietà, il romanzo di De Amicis è anche un inno all'unità nazionale e all'educazione come strumento di crescita sociale e personale. Gli episodi narrati mettono in evidenza il valore dell'amicizia, della lealtà e dell'integrazione, temi che restano attuali anche nella nostra società multiculturale.
Giovanni Testa, Executive Officer della Marco Polo - The Italian School of Sydney, sottolinea l'importanza di questo progetto: “Questa 'edizione bilingue di 'Cuore' è un dono prezioso per gli studenti italo-australiani e per tutti coloro che amano la lingua italiana. Tradurre l'opera in inglese e affiancarla all'originale italiano permette di avvicinare due mondi culturali, facilitando la comprensione del testo e rafforzando il legame tra Australia e Italia. È un'iniziativa che promuove la diversità culturale e l'apprendimento, offrendo una visione globale di una storia che appartiene a tutti noi”.
Questa nuova edizione bilingue di "Cuore" ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alla letteratura italiana, rendendo il testo più accessibile e comprensibile.
Tradurre il romanzo in inglese facilita infatti la lettura per chi non ha una piena padronanza dell'italiano, pur mantenendo la possibilità di immergersi nella lingua originale. Gli studenti potranno così apprezzare appieno sia l’eleganza dell’italiano che le sfumature culturali e valoriali trasmesse da De Amicis.
“Cuore vuole trasmettere, prima di tutto, l’orgoglio nazionale e l’ideale di un Paese da costruire e difendere”, ha spiegato Testa. “Oggi, questi stessi valori risuonano nella nostra società australiana multietnica e multiculturale, dove il rispetto reciproco e l'apprezzamento delle differenze sono fondamentali per una convivenza armoniosa. Il romanzo ci insegna che, nonostante le difficoltà, l’educazione e la solidarietà rimangono pilastri essenziali per costruire una comunità più giusta e coesa”.
L’importanza dell’opera risiede anche nel messaggio di speranza e inclusione sociale che De Amicis voleva trasmettere ai suoi lettori. I valori contenuti nel romanzo, come la cooperazione tra le classi sociali e la promozione dell'uguaglianza, sono ancora oggi attuali, soprattutto in un contesto come quello australiano, dove la diversità culturale è una ricchezza inestimabile.
Le edizioni originali su cui si basa il testo sono quella italiana del 1886 e quella inglese del 1922. Nonostante la struttura del romanzo sia rimasta invariata, sono stati apportati accorgimenti linguistici per renderlo più fruibile ai giovani di oggi. Giovanni Testa ha voluto esprimere un ringraziamento particolare a coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa edizione speciale: “Un sentito grazie a Franco Baldi e Marco Testa per aver ideato e curato con grande attenzione ogni dettaglio di quest’opera. Senza il loro impegno e dedizione, questo progetto non avrebbe potuto vedere la luce”.
Con questa iniziativa, la Marco Polo - The Italian School of Sydney si conferma ancora una volta promotrice della cultura italiana in Australia, contribuendo alla diffusione della nostra lingua e delle nostre tradizioni. "Cuore" continua a insegnarci valori universali, e attraverso questa edizione bilingue, potrà toccare ancora più cuori, unendo le nuove generazioni italo-australiane nel segno dell’amicizia e della conoscenza reciproca.
Per ricevere una copia del testo, è necessario inviare una email a learning@cnansw.org.au specificando il nome e l’indirizzo di posta della scuola, nonché l’insegnante incaricato a ricevere la copia del libro “Cuore.”
ROMA - “L’italiano, luce nel mondo” è il titolo scelto dalla Società Dante Alighieri per l’84° Congresso Internazionale che si terrà dal 12 al 14 settembre 2024 e che verrà ufficialmente inaugurato venerdì 13 settembre presso il Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le altre giornate si terranno nella storica sede della Società Dante Alighieri di Palazzo Firenze a Roma.
Il Congresso si presenta come un’occasione per rilanciare l’orgoglio dell’Italia per la propria lingua nazionale e anche un modo per sollecitare il mondo politico, istituzionale, produttivo e culturale, incluso quello universitario, a usare l’italiano nei grandi appuntamenti internazionali per sottolineare il suo immenso valore culturale e anche artistico, la sua bellezza, la sua storia.
La giornata inaugurale sarà importante per celebrare quella che il Presidente Andrea Riccardi definisce “Italsimpatia”, ovvero lo strumento dell’estroversione italiana nel mondo, attraverso la rete mondiale della Società Dante Alighieri.
L’appuntamento si annuncia importante anche per sottolineare lo sforzo sociale della Società Dante Alighieri nell’insegnamento dell’italiano per i migranti e favorire il loro inserimento nel segno di una indispensabile coesione sociale. L’appuntamento romano, che parte dal Quirinale e intende confermarsi come uno dei più importanti eventi dell’italofonia nel mondo, vedrà la partecipazione dell’intera rete mondiale della Società Dante Alighieri: 135.000 tra soci e studenti, oltre 480 Comitati sparsi per il mondo, Scuole di lingua in Italia e nel mondo, 95 Presidi letterari dediti alla promozione del libro e della lettura e 380 centri d’esame PLIDA. Uno strumento di diplomazia culturale del nostro Paese, una vasta e capillare struttura che assicura l’insegnamento e la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, rilasciando i certificati PLIDA che attestano la competenza in lingua italiana come lingua straniera. Dopo la sessione inaugurale i lavori proseguiranno presso Palazzo Firenze dove, nel pomeriggio del 13 settembre, i delegati potranno assistere a una conversazione
tra il Presidente Andrea Riccardi e il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani e a una tavola rotonda, introdotta da una relazione dello scrittore Amara Lakhous e moderata dall’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti, su “Libri e libertà: narrare e narrarsi in italiano” con scrittori e scrittrici con radice culturale e linguistica non italiana ma che in italiano hanno scelto di narrare e narrarsi. A loro è infatti rivolta l’iniziativa della Società Dante Alighieri di una “Consulta lingua-mondo” per riflettere insieme del contributo di questi autori alla vita culturale del Paese. L’ultima giornata di lavori, sabato 14, vedrà ospite la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, alla cui relazione farà seguito una tavola rotonda, moderata dal Vicepresidente della Società Dante Alighieri Gianni Letta, sul tema “Lingua, identità e futuro” a cui prendono parte il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Maeci Alessandro De Pedys, il sociologo Giuseppe De Rita, il già Vice Ministro degli Affari esteri Mario Giro, la Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello, la Presidente di Saipem Elisabetta Serafin, già Segretaria generale del Senato della Repubblica, e lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja. Ulteriore tema del Congresso sarà la nascita dell’Associazione Dante Alighieri delle Scuole italiane nel Mondo, già operante e a cui hanno già aderito oltre 30 soggetti, che ha lo scopo di sostenere, nel quadro del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo, le scuole che condividono esperienze di alto profilo nell’insegnamento dell’italiano e in italiano. Il Congresso potrà essere seguito in diretta sul sito congresso.dante. global.
È prevista la partecipazione di soci provenienti dai Comitati di 80 Paesi. Nella Galleria del Primaticcio verrà allestita anche la mostra “Atlas de Borges – Atlante di Borges”, in collaborazione con la Fondazione internazionale Jorge Luis Borges, che sarà inaugurata nel pomeriggio del 14 settembre a conclusione del Congresso, e, nelle sale del piano nobile, le esposizioni “Un arazzo di parole”, e “100 anni di Pagine della Dante”. (Inform)
84° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri: L’italiano, luce nel mondo
Al lora! a scuola
Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-
NUOVE LEZIONI D’ITALIANO N. 87
plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana.
L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’an-
no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.
MONTAGNE DEL PIEMONTE
di Rosanna Perosino Dabbene
Non cesserò mai di pensare alle mie montagne. Montagne di cui racchiudo dolci memorie nel cuore. Montagne del Piemonte.
Fieri capi, che si ergono maestosi sul tenero verde dei prati discendenti a valle; sull’ondeggiar degli alti, silvestri, pini profumati.
Cime possenti, cime immacolate. Testimoni immobili e mute, che si slanciano nel cielo in un abbraccio disperato.
Ricche di ricordi di antiche genti, di antiche civiltà. Custodi di gloria e di vestigia umane.
Grida di terrore, di guerre, di morte..
Grida di gioia, di felicita’, di vita, risuonano in echi lontani.
Richiami di pastori ed abbaiar di cani, si disperdono nel vento. Stormir di fronde e sussurrar di ruscelli, si confondono nell’aria.
Fulgido risveglio di un’alba di cristallo. Pigri, sonnolenti, caldi meriggi. Trionfo di splendidi, porporini tramonti.
Sensazioni impalpabili che serbo gelosamente. Ricordi del mio passato, ricordi della mia gente.
Non cesserò mai di pensare alle mie montagne. Montagne di cui racchiudo dolci memorie nel cuore.. montagne del Piemonte.
La tecnica “lucertola senza coda” spiegata in due punti
La vecchia storia
“Assisi 1986 caso isolato” non funziona più
di Aldo Maria Valli
Il libro Golpe nella Chiesa sta aprendo gli occhi a molti, e questo è un gran bene. Due recenti articoli basati sul volume hanno generato grande attenzione, in particolare quello del 4 settembre (Capire Wojtyła per capire Bergoglio. L’apostasia di Assisi ’86 spiegata bene, senza attenuanti e ricondotta al presente) ha scoperchiato un pentolone davvero interessante. Analizziamolo.
Assisi 1986 e la sua patente apostasia sono ormai indifendibili per chiunque abbia una minima cognizione della dottrina cattolica (basterebbe leggere il Sillabo, Pascendi o Mortalium animos) o per chi non voglia avventurarsi in autolesionistiche arrampicate sugli specchi. Ecco allora che – tra sempre maggiori difficoltà – si tenta la strategia della lucertola senza coda.
Vuoi perché in buona fede si desidera una soluzione facile, vuoi per ragioni di affetto personale, vuoi per imbastire una maldestra furbata, vuoi per altre questioni di foro interno che ci guardiamo bene dal giudicare, c’è
chi lancia lo slogan: “Vero tutto, ma Assisi 1986 era un caso isolato!”.
L’idea si basa su una scappatoia improponibile per due ragioni: È totalmente falso che la pratica dell’ecumenismo indifferentista si riduca all’episodio del 1986.
a) Gli incontri che, in barba all’insegnamento della Chiesa, vanno in questa direzione sono innumerevoli negli ultimi decenni: le visite in sinagoghe, moschee, templi protestanti, o addirittura pagani sono state una costante, non senza il condimento di qualche “benedizione” stregonesca.
b) Il format Assisi è stato ripetuto nelle stesse forme in più luoghi e in maniera eclatante da Benedetto XVI nel 2011 con l’agghiacciante titolo dal sapore relativistico: “Pellegrini della verità, pellegrini della pace”.
c) L’ecumenismo per come lo conosciamo non è (solo) il frutto dell’estro giovanpaolino ma è proposto chiaramente nei “documenti conciliari”, valga per tutti l’esempio di Unitatis redintegratio.
Ma c’è di più. Non solo l’ecumenismo stile Assisi 1986 non può essere isolato da altri episodi connessi e dalle dottrine erronee del Vaticano II: non può nemmeno essere separato dagli altri errori neomodernisti coi quali costituisce un articolato blocco ideologico. Non si dà indifferentismo senza liberalismo religioso (vedere Dignitatis humanae), né si capiscono entrambi senza l’esito liturgico di una pseudo-riforma che (ecumenicamente) ha visto sei protestanti lavorare come “osservatori” molto attivi nella commissione preparatoria. Allo stesso modo non si può disgiungere questa orizzontalizzazione generale della dottrina, dei rapporti Chiesa-mondo e della “nuova Messa”, dall’appiattimento tipico della collegialità e della sinodalità. Insomma: il gioco non funziona.
Torniamo alla nostra lucertola: è noto che uno dei suoi meccanismi di difesa sia l’autotomia caudale, ovvero separarsi dalla coda quando è minacciata da un predatore. Si stacca per “salvare” il resto del corpo.
Ecco, alcuni tentano questa via: una volta evitata la considerazione degli errori conciliari nelle loro relazioni e nel loro complesso (quadro generale), provata la strada della separazione di Assisi 1986 dal resto della catastrofe ecumenico-indifferentista (caso particolare), non resta che troncare con la frase fatta: “È un caso isolato”. Tecnica disastrosa, che può aiutare una volta e che non rende la lucertola immortale ma solo mutilata.
Non fate la fine del rettile, non ne vale la pena. Sipario.
Nella vita cristiana la virtù della “purezza” è secondaria o decisiva?
Nell'attuale panorama cattolico si nota una crescente indifferenza verso il tema della purezza e del rispetto integrale della Legge morale di Dio.
Chi insiste sull'importanza di vivere secondo i Comandamenti viene spesso etichettato come "eticista", una definizione che non ha senso alla luce dell’insegnamento dei Santi.
Nella teologia cattolica, la mo-
rale non è un’imposizione arbitraria, ma il riflesso della natura stessa di Dio, che è intrinsecamente buono.
I Comandamenti non sono semplici regole, ma rappresentano l’essenza divina codificata per la vita dell’uomo. Rispettarli significa aderire a Dio stesso, mentre ignorarli significa allontanarsi da Lui.
Un aspetto particolarmente importante riguarda i peccati della carne, che pur non essendo i più gravi, sono tra quelli che più facilmente distorcono il pensiero umano.
Come affermato dai Santi, la purezza è essenziale per mantenere un legame profondo con Dio. San Pio da Pietrelcina e altri grandi santi hanno sempre sottolineato l’importanza di non trasgredire i precetti morali, poiché ciò implica allontanarsi dalla comunione con Dio. Santa Faustina Kowalska, nelle sue visioni mistiche, ricevette un chiaro richiamo da Gesù riguardo la gravità dei peccati impuri, specialmente nei bambini. Le venne mostrato quanto dolore
San Gregorio Magno
Nasce a Roma intorno al 540 da una famiglia patrizia degli Anici, gens di fede cristiana e nota anche per i servizi resi alla Sede Apostolica. I genitori Gordiano e Silvia (che la Chiesa venera santa il 3 novembre) gli trasmettono alti valori evangelici offrendogli anche un grande esempio.
Dopo gli studi di diritto, Gregorio intraprende la carriera politica e ricopre la carica di prefetto della città di Roma.
Questa esperienza gli fa maturare uno sguardo più consapevole sull’urbe e le sue problematiche e un profondo senso dell’ordine e della disciplina. Pochi anni dopo, attratto dalla vita monastica, decide di ritirarsi, dona i suoi averi ai poveri e fa della casa paterna al Celio un monastero che intitola a Sant’Andrea.
Qui si dedica alla preghiera, al raccoglimento e allo studio della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa.
tali peccati causassero al cuore di Cristo, che soffriva non solo per le colpe dei laici, ma anche per quelle di religiosi e sacerdoti. La lotta per la verità non ammette compromessi. Difendere la purezza e testimoniare la verità è un dovere di ogni cristiano. Non esiste una sequela di Cristo senza eroismo, una virtù che va coltivata con volontà e coraggio, anche nei più piccoli.
Ma Papa Pelagio II lo nomina diacono e lo invia a Costantinopoli come suo aprocrisario (nunzio apostolico). Vi resta sei anni, e, oltre a svolgere i compiti diplomatici affidatigli dal pontefice, continua a vivere come monaco con altri religiosi. Richiamato a Roma, torna al Celio, ma morto Pelagio II, nel 590, viene scelto come suo successore. È una stagione difficile quella che Gregorio deve affrontare: i Longobardi imperversano, abbondanti piogge e inondazioni avevano provocato numerose vittime e causato ingenti danni, la carestia aveva colpito diverse zone dell’Italia e la peste continuava a far vittime.
Gregorio esorta allora i fedeli alla penitenza e alla preghiera, invitandoli a prendere parte, per tre giorni, ad una solenne processione penitenziale verso la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Si narra che attraversando il ponte che collega l’area del Vaticano al centro della città (oggi ponte Sant’Angelo), Gregorio e la folla avrebbero avuto la visione dell’arcangelo Michele sulla Mole Adriana interpretandola come segno celeste che preannunciava la fine dell’epidemia. Da qui l’uso di chiamare l’antico mausoleo Castel Sant’Angelo. Gregorio riforma poi la Messa e la rende più semplice, promuove il canto liturgico, che da lui prende il nome di gregoriano, e scrive diverse opere. Il suo epistolario conta oltre 800 missive, svariate le omelie; celebre il suo Moralia in Iob (Commento morale al libro di Giobbe), dove afferma che l’ideale morale consiste nell’armoniosa integrazione tra parola e azione, pensiero e impegno, preghiera e dedizione ai propri doveri; e la Regola pastorale, che tratteggia la figura del vescovo ideale, insiste sul dovere del pastore di riconoscere ogni giorno la propria miseria, e riserva l’ultimo capitolo al tema dell’umiltà. Per dimostrare che la santità è sempre possibile, Gregorio redige i Dialoghi, un testo agiografico in cui narra gli esempi lasciati da uomini e donne, canonizzati e non, accompagnandoli con riflessioni teologiche e mistiche. Assai noto il libro II, dedicato a Benedetto da Norcia. Si può dire che Gregorio sia il primo papa ad aver utilizzato anche il potere temporale della Chiesa senza, comunque, dimenticare l’aspetto spirituale del proprio compito. Resta, però, un uomo semplice, tanto che nelle lettere ufficiali si definisce “Servus servorum dei”, “servo dei servi di Dio”, appellativo che i pontefici hanno continuato a conservare. Muore il 12 marzo del 604 e viene sepolto nella Basilica di San Pietro.
Mamma ... li Turchi!!!
Nell’estate del 1799 approda nel porto di Palermo, la flotta turca. Il barone Miccichè, affascinato dalla bellezza delle navi dell’Ammiraglio, volle invitare per il pranzo nel suo palazzo Comitini, ossia il suo palazzo di città, sito in via Maqueda, l'Ammiraglio turco con gli alti ufficiali.
Dopo i convenevoli di rito e le presentazioni di tutta la famiglia, gli ospiti e invitati, passarono nel grande salone per il banchetto. Mentre i commensali, mangiavano e bevevano di gusto, nel salone arrivo l’eco di grida di aiuto, provenienti, dagli appartamenti interni del palazzo. Dopo pochi secondi di sbigottimento, quasi tutti i commensali si levarono dalla tavola, per accorrere verso la camera, da dove provenivano le grida. Giunti, nella stanza, che era adibita alla servitù, sorpresero un marinaio turco al seguito dell’Ammiraglio che cercava di usare violenza a una giovane serva di casa Miccichè, che non godendo di ottima salute, quel giorno era stata lasciata a riposo.
La scena agli occhi dei soccorritori, apparve, con connotati tragico-comici, con la povera serva che si dimenava e urlava e il marinaio turco assalito da un moto di libidine, che non voleva mollare la preda. Ci vollero, quattro robusti servi per far desistere l’energumeno dal suo proposito.
Condotto nel cortile del palazzo fu punito dai marinai turchi, di scorta all’Ammiraglio, con dieci vergate, sulla pianta dei piedi. Mortificato per l’accaduto l’Ammiraglio turco presentò le proprie scuse e si congedò insieme al suo seguito. L’incidente sembrava chiuso senza che avesse lascia-
to spazio a ulteriori strascichi. Ma il giorno dopo, a Palermo, successe il finimondo.
Nel primo pomeriggio alcuni marinai turchi, in libera uscita, fecero irruzione con armi in pugno nella bottega di un calzolaio, sita nella strada di Mezzomonreale; e mentre un paio di loro tenevano a bada i garzoni, con la minaccia delle armi, gli altri afferrarono la moglie del padrone della bottega cercando di violentarla.
I garzoni per nulla intimoriti, reagirono gettandosi sopra i marinai turchi, menando colpi di trincetto e di martello. Sorpresi, da tanta furibonda reazione, i marinai turchi, sanguinanti e malconci, cercavano salvezza nella fuga.
La notizie dell’aggressione si diffuse rapidamente in tutto il quartiere dopo pochi minuti. Il popolo palermitano si rivoltò contro i turchi, sicché dove si trovavano marinai turchi, questi venivano assaliti senza capire il motivo.
In pochi minuti la città fu i allarme, era incominciata la caccia ai turchi. Dalla finestre e dai balconi dalle case, cominciarono a piovere, sulle teste dei malcapitati marinai ottomani ogni genere di cose, vasi di fiori, sassi e anche qualche sedia. Mentre per le strade e nei vicoli, colpi di armi da fuoco abbattevano decine e decine di turchi.
Ormai era una vera caccia al “turco”. Per gli angoli delle strade, si sentivano le voci dei ragazzi, che alla vista dei marinai stranieri gridavano “MAMMA LI TURCHI” come per dire ammazziamoli.
Il massacro si prolungò fino a sera. Finché anche l’ultimo dei trecento marinai turchi fu massacrato.
Un cantautore di Napoli, star nel mondo
di Ketty Millecro
Quando si dice che la musica sia fonte di vita, viene in mente Napoli. La musica che sgorga dall’anima, dal talento che ognuno ha dentro le proprie viscere, dentro il cuore.
Il personaggio che stiamo intervistando è proprio il più peculiare rappresentante dell’amore per la musica. Si tratta di Savio De Martino (nome d’arte acquisito dalla nonna), musicista, arrangiatore, cantautore e attore di teatro. Sì, perché Savio è un artista poliedrico e versatile, ma anche eclettico, aperto a tante sfaccettature. Suona il pianoforte da autodidatta.
Già da bambino sente un profondo sentimento per la canzone, avendolo ereditato, forse, dalla nonna paterna.
Di umili origini, figlio di un commerciante di formaggi e macelleria, ha una sorella. È proprio il papà che all’età di 7 anni, durante una cerimonia lo invita a far sentire la sua voce. Gli promette 50.000 lire, se canterà una canzone in pubblico.
Il piccolo Savio, pur essendo timido, riesce molto bene a intonare una canzone di Nino D’Angelo, con grandi applausi da parte del pubblico. Poi a 12 anni conosce Sabatino, una persona, nota negli ambienti del pianobar.
Da lì ecco le cerimonie; in primis il suo ruolo è quello di fonico, che lo affascina e lo fa diventare sempre più bravo e conosciuto. Il suo obiettivo, però, è il canto, vuole mangiare solo pane musica.
Da lì a poco Sabatino invita Savio a fare la seconda voce. Gli consiglia di studiare circa 20 pezzi, che saranno il trampolino di lancio per una gavetta. Questa, molto utile e propedeutica per i matrimoni ed eventi a Napoli, durerà fino ai 18/20 anni. Il ragazzo tanto innamorato della musica di Pino Daniele prende delle lezioni di canto da vari maestri. Vuole tentare di entrare al Conservatorio, dopo che una maestra privata lo rassicura che ce la farà; alla fine non centra il suo obiettivo.
Continua, tuttavia, a studiare e a prendere lezioni. In seguito, inizia il teatro, la direzione artistica e i villaggi anche in Calabria e in Sicilia. È la volta di una compagnia stabile al Teatro Sannazzaro, cantando e recitando con un’attrice valida Lara Sansone, figlia d’arte, nipote di Luisa Conte, che ha recitato con Totò e Eduardo De Filippo. Da 10 anni portano in scena Cafè Chantant. Nel suo percorso canoro ha potuto incontrare e conoscere più da vicino, come racconta, due presentatori di grosso calibro, Amadeus e Paolo Bonolis, definendoli persone gentili e perbene.
Ha partecipato più volte alle selezioni di Sanremo e nel 2015 c’era quasi riuscito. Ha partecipato a Castrocaro raggiungendo il 3’ posto.
Ottiene il Premio della critica dell’Emilia-Romagna, a Biella, a Saint-Vincent, e Venezia il primo posto, con una canzone dal titolo: Cielo d’Africa. Il suo è l’amore verso il sociale, che ricorre nelle sue canzoni.
Come Produttore e Compositore con 4 album all’attivo: 1 “Lasciarsi Andare” nel 2003 2 “Semplici Note” nel 2007 3 “Appartenenze Musicali” nel 2010 4 “Ancora Vivo” nel 2013. Tra i nuovi singoli: Da un anno senza te 2013, Ma l’amore non si spiega, 2014, Crisi esistenziale 2015. È un cantante internazionale, in quanto dal 2018 in Tour in Ame-
rica, per le comunità Italiane all’estero.
È portavoce di musica Classica Napoletana, dei successi degli anni 60,70,80 italiani, girando da New York, New Jersey, Chicago, Saint Louis, Montreal, Boston, Southington, New Heaven, Bristol e Hartford.
Considerato tra l’altro artista internazionale, grazie alle sue apparizioni radiofoniche in America, nella trasmissione radiofonica, “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York, condotta dalla giornalista, Promoter e Radio Host, Cav. Josephine Buscaglia Maietta di New York, che tutte le settimane fa ascoltare le sue canzoni al vasto pubblico dall’Europa fino in Australia.
De Martino non vuole fare pronostici per il futuro. “Audentes fortuna iuvat”, la fortuna aiuta gli audaci, proprio come il nostro intervistato.
Con il suo sviscerato trasporto per la musica, il trentottenne talentuoso vuole cantare per tutti gli italiani nel mondo ed essere acclamato per le sue canzoni dall’Italia, in Europa, in America fino ad arrivare alle zone più lontane dell'Australia.
Al lora! la pagina della Donna
Gigliola Cinquetti: Sì, ero antipatica e poco allegra
Sulla copertina della sua autobiografia c’è una foto dove autografa il 45 giri di Non ho l’età (Per amarti). Siamo nel 1964, l’anno in cui, proprio con quella canzone, trionferà a Sanremo. La seconda vittoria arriverà due anni dopo, con Dio, come ti amo. Se quella ragazza perbene era un personaggio che le stava un po’ stretto, dopo 60 anni siamo arrivati alla pacifica convivenza: Oggi ci siamo ricongiunte, siamo una cosa sola - sorride Gigliola Cinquetti, mentre si racconta con la sua solita grazia gentile - Ai tempi si riunì addirittura la casa discografica con un problema da affrontare: ero antipatica.
Sforzati di essere simpatica, fai vedere che sei come le altre, allegra e vivace come tutti i giovani... mi dissero. Non che questo abbia mai troppo intaccato la mia personalità, me ne fregavo, anche perché non sarebbe servito a niente. Era talmente potente quella ragazzina, stretta alla sua immagine. Comprendevo lucidamente l’atmosfera che mi circondava, quello che avveniva in quegli anni. Se ti esponi devi stare al gioco, accettando che gli altri pensino di te qualcosa che non corrisponde alla realtà, e questo l’ho sempre saputo». La cantante veronese, ospite sabato 31 agosto al Castello Pasquini di Castiglioncello durante «La forza delle idee», una serie d’incontri curati da Paolo Mieli, ha parlato del suo libro, A volte si sogna edito da Rizzoli. Scrive in terza persona perché a distanza ci si guarda meglio?
È stato un istinto. Iniziare le frasi con “Io..” non mi avrebbe certo entusiasmata. Così divento chi racconta, non chi vive le vicende. Mi permette quel pizzico di ironia che è la mia cifra, l’atteggiamento che mi accompagna da sempre.
Tenco le disse: La odio. Lei rappresenta tutto quello che detesto. È falsa, ipocrita, perbenista.
Lo guardai attonita, poi si girò e fuggì. Rappresentava quella categoria di cui io stessa facevo parte, eravamo studenti. Giovani colti. Alcuni avevano in testa più #slogan che idee. Ma servì a farmi conoscere il rovescio della medaglia, quello delle critiche anche violente».
Non ho l’età (Per amarti)» è ancora attuale?
Eccome. Nel testo c’è un forte significato femminista. È la storia di una ragazza che non accetta di vivere un rapporto che non sia alla pari, con un uomo
che vorrebbe essere il suo pigmalione. Niente prevaricazioni o supremazie, già allora immaginavo una relazione che trovasse il suo equilibrio nella parità». Come rispondeva al successo?
Ero come congelata, per difesa. Si vive una volta sola, ripeteva mio padre. Mi suonava come qualcosa di terroristico: se sbagli a giocarti l’ultima carta, ti sei fatto fuori la vita. Che ansia. Adesso osservo, e finalmente respiro. Pasolini diceva che il successo è l’altra faccia della persecuzione. Può esaltare, dare delle soddisfazioni, qualche vanità. Appena l’hai ottenuto, è complesso da gestire. Sei come un bersaglio. Poi per fortuna evapora e rimane altro. Quell’altro, oggi, è dolce. Capisco il privilegio di esser stata popolare e il mio presente è come una ricaduta morbida, un distillato, un nettare di cui mi nutro con grande naturalezza.
Walter Chiari le disse che non c’era altro lavoro più bello del vostro, «niente che valga come rendere felici gli altri.
Era una sera di marzo del ’65, a Tripoli. Del pubblico che viene a vederti a teatro, cosa hai capito? Sai da quali pesi sono oppressi? Alleggerirgli l’animo è un privilegio raro, continuò. Io, che non ero certo soggiogata dal mito del successo, risposi: E che sono, una missionaria? Proprio di me dev’esserci bisogno?.
A Castrocaro invece, Domenico Modugno le chiese il parere su una certa #canzone.
Mi sei piaciuta a Sanremo, ma non con Non ho l’età. Mi sei piaciuta quest’anno con la canzone di Ciampi Ho bisogno di vederti. Adesso devi dirmi se ti piace questa… disse. Poi prese la chitarra e fece vibrare gli accordi giusti. Le parole erano: nuvole, fazzoletti bianchi, tra le braccia, innamorati…. Le piacque?
La imparai all’istante. Qua la mano, ci vediamo sul palco dell’Ariston! mi disse. La casa discografica
mi fece provare tante altre canzoni ma alla fine vinsi io».
È stata grande amica delle sorelle Bertè. Nel libro racconta che una volta Loredana fece da babysitter a suo figlio Giovanni.
L’avevo messo sul passeggino, stava per uscire a Campo de’ Fiori con Gemma, una ragazza che mi aiutava come baby sitter. Arriva Loredana: Te lo porto a spasso io! dice. Tornarono dopo ore, col bambino che dormiva beato, lui che non riposava mai, tutto imbrattato di gelato. E Gemma vestita da pop star, con minigonna e stivaloni. Guarda come te li ho trasformati, ora sì che sono felici. Le risposi: Bene, la prossima volta porta via me allora!”.
Apriamo il capitolo Canzoni del 2024?
Quello dei tormentoni tormentati. Vorrei meno vittimismo nei testi amorosi e un po’ più di sana gioia spensierata. Sono verbosi, troppe parole. Che a dirla tutta faccio fatica a capire, anche per questo forse non ne colgo in profondità l’essenza. Manca il refrain, quella frase che ti entra dentro e non ti molla il cuore. Che siano le classiche “pulci” che facciamo noi, arrivati a una certa età? Può essere. Forse la verità è un’altra.
Quale?
Abbiamo perso quella fame di emozioni che avevamo da giovani. L’animo e la memoria sono ormai piene. Con sincerità le dico che, a noi anziani, il “nuovo musicale” non è che ci coinvolga poi troppo. Non credo un granché a chi se ne dice entusiasta.
È sempre stata una persona libera alle sue condizioni, alternando momenti di solitudine all’abbraccio col pubblico. Cosa cerca oggi?
L’emozione. È un lusso che voglio concedermi. Quella che nasce dai rapporti umani, fatta di storie, calore, persone. Cerco il viaggio, come ho fatto per tutta la vita, spostandomi dalla Francia al Giappone, dalle cascate del Niagara al Cile, sempre con la curiosità di conoscere tradizioni diverse.
Ma il difetto dei viaggi è che prima o poi si torna a casa, è lei a dirlo.
Per anni ho inseguito il sogno di fare la locandiera. La mia pensione si sarebbe chiamata “Bertolini”, come il lievito o il film Camera con vista. Poi scrivere ancora, magari di filosofia o cucina. E continuare a dividere i sogni con mio marito Luciano, il mio sostegno senza riserve.
Lady Diana Spencer: la principessa del popolo
Il 31 agosto ricorreva l'anniversario della tragica morte di Lady Diana Spencer, un evento che segnò profondamente il mondo intero. Aveva solo 36 anni, quando la principessa, perse la vita in un drammatico incidente automobilistico a Parigi. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile, ma ha anche consolidato la sua eredità come una delle figure più amate e iconiche del ventesimo secolo.
Diana Spencer era molto più di una principessa. Nata il 1° luglio 1961, proveniva da una famiglia aristocratica e crebbe in un ambiente privilegiato, sebbene segnato da esperienze personali difficili, tra cui il divorzio dei suoi genitori. La sua vita cambiò radicalmente nel 1981, quando sposò l'erede al trono britannico, il principe Carlo. Quel matrimonio, seguito da milioni di persone in tutto il mondo, sembrava incarnare la fiaba moderna, ma ben presto si rivelò una relazione tormentata.
Come principessa del Galles, Diana ha assunto ruoli istituzionali, ma è stata la sua umanità a
renderla davvero straordinaria. Ma la vita di Diana come moglie e principessa non fu semplice. Il suo matrimonio con Carlo, consumato da tensioni e infedeltà, la condusse verso la separazione ufficiale nel 1992 e infine al divorzio nel 1996. La principessa soffrì molto a causa delle pressioni pubbliche e mediatiche che la circondavano, ma cercò comunque di ritagliarsi un'identità indipendente, continuando il suo impegno filantropico e vivendo una vita più autonoma. Nonostante le difficoltà, Diana fu una madre devota per i suoi due figli, il principe William e il principe Harry, e la loro protezione e felicità rimasero
sempre al centro delle sue preoccupazioni. La sua morte prematura, avvenuta sotto la costante pressione della stampa e dei paparazzi, scatenò un'ondata di dolore globale. Milioni di persone scesero in strada per piangere la "principessa del popolo", come venne affettuosamente ribattezzata dall'allora primo ministro Tony Blair.
Ventisette anni dopo, Lady Diana continua a essere ricordata non solo per la sua eleganza e bellezza, ma soprattutto per la sua compassione e il suo impegno sociale. La sua eredità vive nei suoi figli, che hanno abbracciato molte delle sue battaglie e portano avanti la sua visione di un mondo più giusto e solidale. Per molti, Diana non era solo una principessa, ma un simbolo di speranza, umanità e resilienza.
Oggi, mentre il mondo la ricorda con affetto, Lady Diana rimane una figura insostituibile, una donna che ha sfidato le convenzioni, cambiando per sempre il volto della monarchia britannica e lasciando un segno indelebile nel cuore di milioni di persone.
Quel genio psicotico di Leonardo
di Claudia Farina
Qual è il seme del genio di Leonardo? Lo spiega il saggio di Angelo Paratico “Leonardo da Vinci” Gingko Edizioni (www.gingkoedizioni.it), un caso letterario, con quel sottotitolo intrigante e sorprendente: “Lo psicotico figlio di una schiava“.
Un segreto inconfessabile permea l’enigmatica vita di Leonardo e alimenta la suggestione narrativa. Suggestione che resta nella mente ben oltre il tempo materiale di lettura, per la complessità degli argomenti che compongono la trama, ordita intrecciando ricerca documentale, deduzioni logiche e intuizioni dirimenti.
Lo stile intenso appassiona il lettore fino all’ultima pagina, anzi fino ad una seconda lettura, utile per capire meglio la storia al tempo di Leonardo, l’intrico delle sue vicende familiari, l’identità delle donne ritratte, i suoi tormenti artistici ed esistenziali, innervati da traumi infantili. Che le vicende familiari avessero influito pesantemente sull’artista, l’aveva già spiegato Sigmund Freud nel libro “Un ricordo d’infanzia di Leonardo Da Vinci” pubblicato nel 1910.
Di certo si sa che Leonardo nacque il 15 aprile 1452 nella toscana Vinci, figlio illegittimo del notaio ser Piero e di una non ben identificata Caterina, che lo stesso notaio dette in sposa al suo aiutante Antonio di Piero del Vaccha d’Andrea Buti, detto l’Attaccabriga - nomen omen adatto alla sua indole irascibile-, con cui ebbe cinque figli. Chi era la non ben identificata Caterina? Una schiava domestica d’origi-
ne orientale, ingravidata da ser Piero: questo sarebbe stato l’inconfessabile segreto del Maestro e l’origine di certe sue pulsioni. Nulla si conosce dell’infanzia e dell’educazione di Leonardo, al punto che lui stesso si definì omo sanza lettere. Attraverso minuziosa ricerca e argute deduzioni, Angelo Parati-
co giunge alla conclusione che “il grande Leonardo fu certamente uno psicotico forse a causa di forti traumi subiti in gioventù e la sua vita fu una costante lotta per trascendere il proprio passato, fu un narcisista dalla personalità divisa che si poneva degli obiettivi intrinsecamente irraggiungibili che alimentarono la sua ine-
stinguibile insoddisfazione.
Fu questo che gli consentì di salire sopra a vette mai prima esplorate, ma, una volta giunto alla sommità, non vi trova alcun appagamento alle proprie turbe interiori, perché dietro a ogni vetta ne sorge una più alta, che lo costringe a riprendere l’ascesa”. Dunque, il seme del genio è l’intricata e sofferta vicenda familiare: drammi personali e collettivi sono in relazione biunivoca con l’ingegno leonardesco.
Dalla nota dell’autore si capisce perché il libro ha fatto scalpore, perché è stato recensito dalla stampa internazionale e discusso da milioni di cibernauti.
Se la Gioconda è l’opera di Leonardo universalmente nota e pagine su pagine sono state scritte sulla figura femminile ritratta, Angelo Paratico afferma trattarsi dell’omaggio perenne del figlio alla madre, rappresentata con quei tratti seducenti che milioni di persone continuano ad ammirare: Caterina la schiava orientale vive nell’immagine onirica impressa su tela.
Ricercatore di “altre” verità, l‘autore ama alzare veli e porre interrogativi su questioni apparentemente scontate come: “Fu davvero quel genio universale che pensiamo?” Le risposte di Paratico vi sorprenderanno.
Non mancano giudizi tranchant come “Quella canaglia di ser Piero”, il padre biologico di Leonardo. Una parte del libro molto interessante e documentata riguarda la vicenda poco nota delle schiave orientali a Firenze nel XIV e XV secolo, ma anche a Venezia e in generalo lo schiavismo praticato in Europa fino al
dall'11 Settembre al 17 Settembre 2024
diciottesimo secolo, che nella città del giglio divenne fenomeno rilevante dopo la peste del 1348 e la drammatica riduzione della popolazione, e quindi della forza lavoro disponibile.
Altrettanto avvincente è il racconto delle vicissitudini dei codici tra compravendite, strappi e ruberie. Giova alla comprensione della biografia leonardesca l’inquadramento sincronico delle vicende storiche internazionali, su cui l’autore ci induce a riflettere. D’altronde, Angelo Paratico, nato in provincia di Milano, storico, giornalista ed editore, ha una visione non provinciale della Storia, a cui ha contribuito, suppongo, aver vissuto e lavorato per 35 anni a Hong Kong, prima di stabilirsi a Verona.
CLAUDIA FARINA
Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto.
la pagina di Marco Zacchera
LA PRESIDENTE DELLA GIOIA
Se fossi americano voterei repubblicano, ma Trump non mi piace né come candidato né come persona. Spero che vinca per la mediocrità dell’avversaria e alla faccia di quasi tutti i media italiani diventati lecca-lecca della Harris senza rendersi conto che è una mediocre banderuola che ha cambiato le sue opinioni di fondo solo per ragioni elettorali.
Considerata fino a poche settimane fa impreparata e un totale fallimento politico improvvisamente è diventata una superstar e viene definita “La presidente della gioia”.
Ma possibile che il capo del mondo debba essere scelto da una lobby che in pochi giorni cambia candidato, compra i mass-media, trasforma le cose e può riconfigurare le elezioni con una disinvoltura che nulla ha di democratico?
La lobby democratica degli Obama, dei Clinton e dell’ottuagenaria Pelosi avevano bisogno di avere una possibilità di vittoria e soprattutto di continuare a gestire il potere per procura, così come è stato con lo spento Biden in questi anni.
Bisognava rassicurare l’industria degli armamenti, per esempio, ma anche quella delle commesse garantite, dell’incalcolabile stuolo di faccendieri (ufficialmente “lobbisti”) che avevano ed hanno un assoluto bisogno di continuità per non essere sopraffatti dalla nuova ondata dello spoils system se vincessero Trump ed i repubblicani.
Naturalmente meglio sorvolare sul fatto che la coppia Harris/ Walz è la scelta più politicamente a sinistra degli ultimi decenni, ma che improvvisamente adesso viene riconfigurata quasi a destra con un programma opposto pur di riconquistare voti bianchi di centro.
Eppure è stata acclamata alla convention democratica all’unanimità da delegati che erano stati eletti per incoronare Biden,
un presidente che in 40 giorni è passato dall’essere il candidato-unico a un candidato-sepolto. I media si sono subito schierati in massa (soprattutto all’estero) coprendo di lodi la scelta del gotha democratico.
Non una sola voce dissenziente alla candidatura (roba da congresso del Partito Comunista Cinese), nessuna voce critica, nessuna protesta.
Quelle, semmai, stavano fuori la sala protestando per Gaza e cento altri questioni, ma sono state tenute bene alla larga dal palacongressi, silenziate dai media e da robusti cordoni di poliziotti.
A ripensarci è comunque davvero strano: non si volevano tafferugli che disturbassero l’immagine e la festa democratica ed infatti di scontri non ce ne sono stati, evitando un pericoloso avvicinamento al palazzo della Convention da parte degli stessi dimostranti.
Com’è mai stato possibile allora che il 6 gennaio del 2021 un numero molto meno numeroso di variopinti ed annunciati contestatori pro-Trump abbiano potuto violare addirittura il Campidoglio di Washington, sguarnito di ogni difesa? Evidentemente anche quella era una volontà politica per strumentalizzare gli eventi, come infatti è avvenuto.
Eppure molte altre cose sono rimaste fuori dalla Convention democratica. Il mondo, per esempio.
Nessuno che abbia chiarito - e tantomeno la Harris, anche nelle più recenti interviste alla CNN dove non ha convinto nonostante “giocasse in casa” - che cosa si vorrà fare nel mondo oltre che chiedere la pace a Gaza (ma non a Kiev, chissà perché)).
Nessuno ha indicato un programma, una rotta. Nessuno ha citato il Venezuela, l’Afghanistan, l’Iran, la Georgia, Taiwan. Perfino l’Ucraina è rimasta del tutto fuori dal dibattito e nessuno ha spiega-
NAUFRAGI SOSPETTI
L’incredibile e sospetto naufragio dello yacht Bayesian, uno dei più grandi e lussuosi velieri del mondo con 7 morti “VIP” ha avuto ben più attenzione del quotidiano stillicidio di morti annegati nel Mediterraneo (e anche nell’Atlantico cercando di raggiungere le spagnole Isole Canarie, dove in proporzione sono 5 volte di più) sempre nel tentativo di immigrare clandestinamente in Europa. Morti che non fanno notizia e sono solo numeri, poveracci subito dimenticati. La polemica è semmai sulle ONG che vanno a “salvarli”. Certo che il soccorso in mare è dovuto, ma quella gente non dovrebbe partire e invece – dando loro buone possibilità di recupero - si incentivano proprio le partenze offrendo spazio al gigantesco giro d’affari del commercio di carne umana.
Perché la CEI (Conferenza Episcopale Italiana), anziché finanziare i recuperi in mare non collabora prima di tutto con le Conferenze Episcopali di alcuni paesi africani coordinando la PREPARAZIONE alla migrazione, PRE-SELEZIONANDO le persone che vogliono venire in Italia in maniera LEGALE? Aumentare i flussi organizzati e protetti sarebbe davvero un aiuto “cristiano” e molto più utile, sia per la trasparenza che per la qualità del viaggio e la sicurezza dei migranti. Non è “colpa” di chi cerca di arrivare, ma di chi specula su di loro e – pur in nome della solidarietà umana – li spinge a partire anziché aiutati in modo adeguato PRIMA di far loro rischiare la vita. Ne ho parlato a lungo nel mio libro “l’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE?” che potete sempre richiedermi a marco.zacchera@libero.it
to che cosa abbia in mente in merito a questo sanguinoso e costoso conflitto la candidata-presidente. Un silenzio speranzoso per l’industria degli armamenti che preme per continuare le forniture, ma certo non è stato un silenzio casuale, come tanti altri temi scottanti sono rimasti ben lontani dall’United Center.
Eppure l’abbandono precipitoso dell’Afghanistan (dimenticato e taciuto) era stata una pagina nera di Biden, così come le incursioni finanziarie “di famiglia” in Ucraina prima del conflitto… Tutte cose dimenticate e sopite, soprattutto da non ricordare agli elettori.
Meglio promettere piuttosto interventi sociali per trilioni di dollari (e pochi si sono chiesti fino a quando si potrà aumentare a dismisura il deficit federale) oltre - ovviamente - alla chiamata alle armi degli elettori contro il criminale e pericoloso Trump, genio del male, e che comunque è anche lui pieno di contraddizioni e sicuramente poco limpido.
Nessuno ha citato il problema immigrazione (ed è forse stato uno sbaglio perché insieme ai temi economici è questo il vero problema oggi percepito dagli americani e sul tema la Harris, espressamente delegata da Biden, era stata fallimentare), così come la decolonizzazione industriale.
Tutto si è così indirizzato - ma questo era ovvio - solo verso la criminalizzazione di Trump che se insulta va in prima pagina come diffamatore, ma se è insultato non se lo fila nessuno. Kamala Harris sarà quindi “La presidente della gioia” e speriamo sia davvero così perché Obama si prese il Nobel per la pace prima ancora di iniziare il suo mandato e poi esordì bombardando la Siria, Biden è intervenuto o fuggito in mezzo mondo, mentre il povero Trump (pensateci, ma è proprio così) era stato l’unico a non iniziare nuovi conflitti.
In Italia comunque i media hanno già sposato ed incoronato la Harris come progressista vincitrice, negli USA lo vedremo, forse è meglio aspettare il 5 novembre.
Approfondimento: IL GRANDE FRATELLO
Nei paesi democratici si scontrano due necessità: da una parte la libertà di informazione e di comunicazione personale e dall’altra l’abuso che si può fare di questa riservatezza.
Controllare i propri cittadini “a fin di bene” (ma poi di fatto condizionarli e spiarli) è d'altronde, da sempre, la spesso taciuta volontà di ogni autorità.
Il confine tra queste due opposte situazioni è spesso una linea sottile, incerta, non codificata viste anche le quotidiane novità informatiche.
La notizia dell’arresto di Durov – fondatore di Telegram – di passaggio in aereo a Parigi ha lasciato perplessi perché le autorità francesi per arrestarlo hanno esteso personalmente a lui le responsabilità di tutti i crimini che possono essere stati commessi utilizzando questo canale criptato di comunicazioni, una tesi che appare un po' forzata.
Certamente Telegram può dare fastidio – e molto – a tutti i regimi per i quali può risultare una minaccia. Non è un segreto che quelli autoritari lo vedano con preoccupazione, e d'altronde proprio Durov è stato un fiero oppositore di Putin con le autorità russe che sembra non riescano ancora ad intercettare, per esempio, le comunicazioni fra dissidenti.
Durov è quindi un eroe o un criminale? Sicuramente ci sono molte similitudini con il caso Assange, incarcerato e condannato per aver diffuso in nome della libertà di espressione dati e segreti militari USA dai quali la Casa Bianca (e i loro alleati) ne uscivano con una pessima immagine, ma che in fondo erano appunto scottanti “verità” che per questo non si volevano diffondere.
Contemporaneamente all’arresto di Durov Mark Zuckenberg, il potente e ricco papà di Facebook, abbia ammesso ufficialmente e per iscritto al Congresso USA di aver volutamente censurato i social media (compresi Facebook e Instagram) cancellando circa 20 MILIONI di post negli anni scorsi su pressante richiesta dell’Amministrazione Biden-Harris. C’è chi pensa che Zuckenberg abbia voluto mettere le mani avanti in previsione di un’indagine penale, oppure che voglia in qualche maniera segnalare a Trump una scelta di campo in suo favore.
Di sicuro anche negli USA – che si vantava di essere un paese dove prima di tutto viene la libertà degli individui – anche la stampa e i so-
cial sono sempre più manipolati. Nessuno riesce così più a capire cosa effettivamente succeda in molte parti del mondo e le conseguenze di alcune scelte di vertice, come le polemiche legate ai vaccini e agli enormi interessi economici che si stavano e ci stanno dietro. In Italia di tutto questo purtroppo si parla pochissimo, ma la lettera ufficiale di Zuckenberg conferma i contenuti dei cosiddetti “Twitter files”, resi pubblici nel 2022 da Elon Musk, che sottolineano la poca trasparenza della Casa Bianca per esempio sulle attività del figlio di Biden in Ucraina. Zuckenberg riconosce ora di aver impedito la diffusione di notizie compromettenti su di lui validando la (falsa) versione dell’FBI secondo cui si trattava di disinformazione russa e dunque influenzò il voto presidenziale del 2020. Quelle notizie – e i relativi commenti - avrebbero potuto spostare molti voti in favore di Trump, ma la grande stampa americana lo ammise solo molti mesi dopo e ad elezioni concluse. La stessa guerra in Ucraina assume ora aspetti diversi ed inquietanti sul coinvolgimento americano, ma pochi sembrano considerarlo.
La confessione di Zuckenberg, diventata pubblica in concomitanza con l’arresto a Parigi di Pavel Durov, ha riaperto però la questione della segretezza e trasparenza delle informazioni almeno nei paesi che si dichiarano democratici. In particolare sul diritto o meno di stabilire chi abbia o no il diritto di censurare i siti “pericolosi” (ufficialmente per bloccare potenziali reati e fake news, ma di fatto autorizzando così anche la censura sulla diffusione di notizie giudicate scomode).
Non è certo solo un problema americano, perché lo stesso sta avvenendo e molto pesantemente nella UE.
La verità e che le polizie del mondo sembrano tutte correre molti passi indietro rispetto a chi utilizza questi canali in modo criminale e che alla fine fa comodo a molti tentare ogni tipo di pressione – arresto compreso, vedi Durov - su chi possa avere le preziose “chiavi” di accesso alle notizie private di centinaia di milioni di persone, in una sorte di “grande fratello” che – sempre ufficialmente “a fin di bene”vorrebbe però spiare o intercettare tutti noi e condizionarci così nelle nostre scelte politiche ed economiche. Un tema enorme, inquietante, e anche per questo sostanzialmente tenuto nascosto.
Australia - Bahrain 0-1
Risultato a sorpresa ma niente di compromesso per il momento in quanto la formula prevede qualificazione sicura per i primi due e play-offs per terzi e quarti, mentre quinti e sesti salutano e vanno a casa.
Senza troppi giri di parole, è giusto dire che i Socceroos di Arnold hanno deluso molto in questa prima gara valevole per la qualificazione al prossimo mondiale.
L’Australia gioca per la prima volta al Cbus Super Stadium di Robina (QLD), presenti oltre 24.000 spettatori. Tifosi che hanno assistito ad una prestazione scialba dei verdeoro, con poca intensità ed ancor meno qualità.
Questa è solo la seconda volta dal 1981 che i Socceroos perdono una qualificazione alla Coppa del Mondo in casa.
L'altra è stata due anni fa contro il Giappone a Sydney, una sconfitta che costo’ quasi il posto ad Arnold.
Ricordiamo anche i precedenti con il Bahrein, cinque partite, cinque vittorie.
Le occasioni nitide per segnare sono state veramente poche con il Bahrein che è riuscito a gestire la raffica di lanci lunghi e passaggi diagonali operate dall’Australia.
Buona la prova dell’italo-australiano Alessandro Circati, giocatore del Parma, che ha lottato.... e litigato spesso con gli avversari fino a farsi ammonire.
A sua scusante il fatto che il Bahrain è maestro nello stuzzi-
care e provocare. Al 2’, lo stesso Circati dal limite dell’area apre le danze e lascia partire un sinistro che si impenna ed impegna il portiere ad una deviazione oltre la traversa.
Sembra l’inizio di una bella passeggiata di salute che fa presagire alla classica goleada.
L’Australia ha invece il demerito di non affondare subito i colpi e si affida ad un giropalla lento e scontato che permette agli ospiti di alzare le barricate senza molti affanni. Alla fine 71% possesso-palla ma veramente pochissima pericolosità.
Anzi, per due volte il Bahrain si affaccia timidamente in area aussie ma le due conclusioni sono facilmente bloccate da Ryan, che ricordiamo milita da pochi mesi nella Roma.
Ci prova al 28’ Boyle con poco successo. Molto meglio al 32’ O’Neill che però di piatto spedisce oltre la traversa da buonissima posizione.
L'ingresso del talentuoso Irankunda al 58’ sembra dare la scossa giusta. L’ala destra gioca molti palloni e costringe gli avversari agli straordinari. La spinta però si esaurisce presto ed al 77’ l’Australia finisce in 10. L’attaccante Yengi colpisce alla gola (involontariamente) con un calcio Baqer, l’arbitro non ha esitazioni ed estrae il cartellino rosso.
Aldilà della brutta prestazione bisogna anche dire che è stata anche una partita stregata, con gli ospiti che hanno segnato all’89’ praticamente sull’unica
incursione in area di una certa pericolosità. La conclusione finale incoccia la gamba di Soutter e la palla prende un effetto strano ed improvviso tale da ingannare Ryan che forse poteva essere più reattivo nell’occasione.
I minuti finali vedono l’Australia che schiaccia il Bahrain in area ma i colpi di testa di Irvine e Duke fanno solo il solletico.
Finisce con una sconfitta casalinga che brucia, in realtà la strada è ancora lunga e la qualificazione ancora raggiungibile.
Risultati 1ª Giornata - Girone C Australia - Bahrain 0-1
Giappone-Cina 7-0
Arabia S. - Indonesia 1-1
Mentre andiamo in stampa è in corso di svolgimento la partita Indonesia - Australia.
Altro slam per Jannik Sinner ormai è nella storia
Il numero uno italiano batte l’americano Fritz a New York e si aggiudica il sesto trofeo del 2024. Alla fine e’ abbraccio con il suo staff, Simone Vagnozzi e
Pallone d’Oro, i candidati alla vittoria: l’elenco completo dei 30 finalisti
Il 28 ottobre ci sarà la premiazione che si terrà a Parigi: tra i favoriti Rodri, Bellingham e Vinicius Jr. In lista anche Lautaro Martinez
Sembra proprio finita ormai l’epopea di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo che non sono stati inseriti nella lista dei 30 migliori giocatori che ambiscono al celebre Pallone D’Oro, assegnato dalla rivista francese France Football.
Sono cambiati i tempi e ci sono nuovi giocatori che ambiscono ad ereditare due miti del calcio mondiale.
È crisi nera tra gli italiani che
pagano un europeo scandaloso.
Record del Real Madrid che ha in lista ben sette calciatori.
La lista completa:
Lautaro Martinez (Inter/ARG)
Hakan Çalhanoğlu (Inter/TUR)
Ademola Lookman (Atalanta/NGA)
Antonio Rudiger (R. Madrid/GER)
Toni Kroos (Real Madrid/GER)
Dani Carvajal (Real Madrid/ESP)
Jude Bellingham (R. Madrid/ENG)
Federico Valverde (R. Madrid/URU)
Kylian Mbappé (Real Madrid/FRA)
Vinicius Jr (Real Madrid/BRA)
Phil Foden (Manchester City/ENG)
Ruben Dias (Manchester City/POR)
Rodri (Manchester City/ESP)
Emiliano Martinez (Manch. City/ARG)
Mats Hummels (Roma/GER)
Martin Odegaard (Arsenal/NOR)
Declan Rice (Arsenal/ENG)
William Saliba (Arsenal/FRA)
Bukayo Saka (Arsenal/ENG)
Florian Wirtz (Bayer Leverk/GER)
Alejandro Grimaldo (Bayer L/ESP)
Dani Olmo (Barcellona/ESP)
Lamine Yamal (Barcellona/ESP)
Harry Kane (Bayern Monaco/ENG)
Vitinha (Paris Saint-Germain/POR)
Cole Palmer (Chelsea/ENG)
Darren Cahill su tutti e il timido bacio alla fidanzata, la tennista Anna Kalinskaya: uno Jannik Sinner emozionato ha attraversato le tribune dell'Arthur Ashe per festeggiare la vittoria degli US Open con il suo team dopo settimane difficili per la vicenda clostebol.
Jannik Sinner inizia gli US Open tra le polemiche dopo aver fallito due test antidroga a marzo. È stato scagionato il mese scorso, ma il peso rimaneva su Sinner e sugli Open mentre tutti, da Novak Djokovic a Nick Kyrgios a Roger Federer, si sono pronunciati.
Tuttavia, il ventitreenne italiano si è scrollato di dosso le distrazioni per vincere il suo primo US Open e il suo secondo titolo importante del 2024 con una netta vittoria per 6-3, 6-4, 7-5 sul n. 12 Taylor Fritz. Si tratta dell'undicesima vittoria consecutiva di Sinner, che porta a casa un assegno di 3,6 milioni di dollari per la vittoria. Fritz, alla sua prima finale Slam, guadagna invece 1,8 milioni di dollari.
"Questo titolo per me significa molto perché l'ultimo periodo della mia carriera non è stato per niente facile", ha detto Sinner a fine gara.
Totò Schillaci ricoverato in ospedale
Ore di apprensione per Totò Schillaci. Il bomber di Italia 90 è ricoverato nel reparto di Pneumologia dell'ospedale Civico di Palermo in gravi condizioni. L'ex calciatore, eroe delle “notti magiche”, è in cura da qualche anno per un tumore e ha subito anche degli interventi. E' stato in terapia alla clinica la Maddalena e da ieri sera si trova nel nosocomio cittadino. La conferma delle sue condizioni sul suo profilo social: "Totò è in condizioni stabili ed è controllato da una equipe di medici notte e giorno. Forza Totò".
Lo scrive la famiglia su Instagram “viste le innumerevoli chiamate da parte di molte testate giornalistiche e viste le brutte notizie che circolano”. Poi l'augurio di riprendersi.
Redattore Sportivo Guglielmo Credentino
L’italo-australiano Alessandro Circati in azione
TENNIS US OPEN
La vera Italia: rimonta spettacolare contro la Francia
Inizio da incubo, poi l'Italia di Spalletti si rialza e travolge i francesi 3-1 con gol di Dimarco, Frattesi e Raspadori. Un nuovo inizio per gli Azzurri!
Battere i francesi è sempre una gioia, batterli a casa loro triplica l’effetto. Luciano Spalletti voleva a tutti i costi ripartire dalla Nations League per voltare pagina e cancellare la vergogna di Euro 2024.
L'occasione il match contro la Francia al Parc des Princes di Parigi. Dopo “l'estate bruttissima”, il ct azzurro aveva deciso di cambiare volto alla nazionale con la promozione di giovani emergenti. Di fronte una Francia altrettanto rinnovata, guidata in avanti sempre dal solito Mbappé.
In palio tre punti già importanti, visto che questa edizione della Nations League designerà poi le teste di serie per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. Francesi, da non dimenticare, già vincitori del torneo nel 2021 e candidati al bis, insieme ai neocampioni d'Europa della Spagna.
Inizio choc per gli azzurri, complice un errore clamoroso dopo 14 secondi i francesi segnano il gol del vantaggio con Barcola. Di Lorenzo si addormenta, Barcola ne approfitta, soffia il pallone, si lancia verso la porta e insacca nonostante l’uscita in tuffo di Don-
narumma. Ora l’Italia deve reagire e non abbattersi. Gli azzurri sprecano una splendida occasione del pareggio con Frattesi che al 4’ di testa colpisce la traversa, arriva Retegui ma non riesce a finalizzare.
Ci prova anche Mbappè che incrocia rasoterra, bella parata di Donnarumma in tuffo. Gli azzurri prendono quota, il centrocampo gira bene e la difesa non subisce. Al 30' arriva il sospirato gol con Dimarco grazie ad un assist di tacco di Tonali. Il giocatore dell'Inter di sinistro insacca al volo sotto l'incrocio a destra. Gol bellissimo e niente da fare per Maignan. L'Italia si è ricompattata ed è riuscita a trovare coraggio e la giusta reazione per guadagnarsi un meritato pareggio. Si rientra negli spogliatoi senza recupero. Francia-Italia 1-1.
Spalletti schiera Raspadori al posto di un deludente Pellegrini al 46’. Grande ripresa dell'Italia con un gol di Frattesi di ottima fattura che trova il vantaggio al 50'. L’interista sfrutta la sua arma migliore (inserimento in area) e calcia in scivolata col mancino
La pagella di Allora!
Donnarumma 6,5 - Nulla può sul gol francese, poi dà sicurezza a tutto il reparto difensivo con interventi sicuri e precisi.
Di Lorenzo 5 - Approccio da gita in campagna e gol regalato dopo 15 secondi. Altro pasticcio al 50’ che poteva costare caro. Poco presente in attacco e in difesa
Calafiori 8 - Oggi un misto Beckenbauer-Krol-Franco Baresi. Deciso, puntuale e dal tocco sopraffino. Ottimo in ogni suo intervento
Bastoni 7 - Degno erede di Chiellini, non teme nessuno e bravissimo nella costruzione dal basso.
Cambiaso 7 - Inesauribile, ricambia la fiducia di Spalletti facendo su e giù a destra.
Frattesi 8 - A lui il merito del pari che dà fiducia alla squadra. Sempre pericoloso in area avversari. Una vera spina nel fianco.
Ricci 7,5 - Una piacevole sorpresa, regista arretrato senza paura la sua gara.
Tonali 7,5 - Bentornato Sandro, ci sei mancato. Senso della posizione, lotta su ogni pallone.
Dimarco 8 - Quando segni un gol così meriti questo ed altro. Prestazione perfetta,
Pellegrini 5 - Non ci siamo, se porti il 10 sulla schiena devi giocare almeno da 7. Riesce a perdere tutti i contrasti, spaesato e poco reattivo.
Retegui 7 - Lotta come un leone, fa a sportellate con tutti e guadagna campo e punizioni. È presente in area e non molla di un centimetro.
Raspadori dal 46’ 7 - Il gol che tramortisce la Francia è suo al termine di una azione corale. Si cala nel ruolo di spalla e da il suo contributo.
Udogie dal 62’ 6 - Dembele gli sguscia da tutte le parti, deve migliorare la fase difensiva. Utile quando l’Italia si distende in contropiede.
Buongiorno 6,5 - Sostituisce lo scatenato Calafiori e fa benissimo la sua parte. Dalle sue parti non si passa.
Brescianini e Kean dall’81’ - Preziosi nei minuti finali, gambe e fiato per evitare la rimonta.
La partita Israele - Italia è in corso mentre andiamo in stampa.
dopo l'assist preciso di Retegui. Tutta la panchina italiana in piedi. Gli azzurri fiduciosi riescono sin da subito a gestire il campo. Francia-Italia 1-2. Les Bleus provano ad attaccare ma gli uomini di Spalletti si difendono bene e senza affanno.
Al 59' azzurri vicinissimi al terzo gol di nuovo con Frattesi che colpisce di testa dopo un calcio d’angolo ma Maignan compie il miracolo. La Francia alza il baricentro e cerca il pareggio a tutti i costi.
Al 69' problema muscolare anche per l’ottimo Calafiori, dopo aver subito precedentemente uno scontro con Dembelè che gli era franato addosso, ed entra Buongiorno.
Gli azzurri ribaltano completamente il match con il terzo gol di Raspadori al 74'. Cambiaso per Udogie, che serve Raspadori con un passaggio filtrante, l'attaccante azzurro supera Saliba e calcia a giro col destro sul secondo palo. Francia-Italia 1-3. All'81' Spalletti effettua altri cambi: Kean sostituisce Retegui e Brescianini al posto di Dimarco che subisce un infortunio dopo un duro scontro con Koné. La Francia continua a spingere. 5' di recupero ma l'Italia resiste e si porta a casa la vittoria e i primi 3 punti. I migliori: Calafiori, Dimarco, Tonali ma bravi tutti o quasi. Imperdonabile la leggerezza iniziale di Di Lorenzo e da rivedere l’apporto dato da Pellegrini.
In panchina: Vicario, Meret, Gatti, Okoli, Bellanova, Fagioli, Zaccagni.
Spalletti: “Reazione da squadra, dopo infortunio iniziale grande forza mentale”
Il commento a caldo del ct azzurro dopo la grande vittoria contro la Francia: "Tutti hanno reagito subito dando tranquillità alla squadra, per poi fare la partita che dovevamo fare: doppiamente bravi. C'è sempre la possibilità di fare qualcosa di meglio, era importante stare in campo da squadra aldilà dell'infortunio", e sottolinea “Abbiamo scelto un gruppo di giocatori che stanno sempre
in campo, sono tutti più freschi e siamo stati fortunati nel trovare giovani che vogliono far vedere il loro livello perché la passione è sempre la chiave di qualsiasi successo. Cosa è cambiato dagli Europei? La condizione fisica non è quella del finale di campionato, sono più freschi, stanno facendo un lavoro tutti in maniera corretta, siamo stati fortunati a trovare ragazzi giovani che sono vogliosi di far vedere il loro livello”.
Assist di tacco di Tonali e capolavoro Dimarco: 1-1
Gol di Raspadori: 1-3
Gol di Frattesi: 1-2
Us Open 2024 - Finale doppio misto Sara Errani/Andrea Vavassori
Tennis, Us Open: Andrea Vavassori e Sara Errani vincono il doppio misto
Vittoria storica per gli azzurri che si impongono sugli statunitensi Donald Young e Taylor Townsend: 7-6 7-5 i parziali
Andrea Vavassori e Sara Errani si aggiudicano il doppio misto agli Us Open di tennis.
La coppia azzurra si è imposta per due set a zero sugli statunitensi Donald Young e Taylor Townsend nella finale sui campi di Flushing Meadows.
Dopo una prima frazione di gioco molto equilibrata fino al tie-break Vavassori e Errani lasciano a zero gli avversari: 7-6. Poi nel secondo si impongono per 7-5; diventano così la prima coppia italiana a vincere uno Slam in doppio misto.
Paralimpiadi, calato il sipario su questa edizione dei Giochi
Si chiude una splendida Paralimpiade per il Team Azzurro. Ai Giochi francesi l'Italia ha conquistato 71 medaglie
Il Marconi è Campione NPL NSW 2024 trionfo sul Rockdale dopo dodici anni
Serata magica al Commbank Stadium, Jesic trascina il Marconi e conclude in bellezza la stagione
Marconi Stallions FC: James Hilton, Nathan Millgate, Anton Mlinaric (Cameron Windust 89'), James Bayliss, Domenic Costanzo, Franco Maya (Milislav Popovic 79'), Daniel Bouman, James Temelkovski (Kyle Cimenti 88'), Marko Jesic, George Daniel, Brandon Vella
Sostituti non utilizzati: Yuki Kitano, Matej Busek, Patrick Williams
Rockdale Ilinden FC: Nicholas Sorras, Daniel Collins (Brae Ovens 82'), Giorgio Speranza (Lachlan Griffiths 61'), Isaac Danzo, Alec Urosevski (C), Dean Pelekanos (Bai Antoniou 61'), Brendan Cholakian, Lochlan Constable (Olayinka Sunmola 73'), Brayden Sorge (Hunter Elliott 73'), Blake Ricciuto, So Kataoka
Sabato 7 settembre 2024 - Il Marconi Stallions FC conquista il titolo di campione NPL NSW 2024 in una serata storica e magica al CommBank Stadium di Parramatta, prevalendo per 3-0 sul Rockdale e sollevando il trofeo che gli sfuggiva da 12 anni. Jesic trascina i suoi in una partita molto fisica, agonisticamente forte con le due squadre che non mollano di un millimetro.
Tensione alle stelle e già al 7’ un intervento pesante di capitan Jesic genera una rissa paurosa, l’arbitro ha il suo bel da fare per riportare la calma in campo.
Primo quarto di gara giocato all’insegna dello scontro fisico che è alla base del campionato NPL, tanto agonismo e qualità da spolverare solo in caso di bisogno.
Una conclusione degna di nota al 22’ quando Maya si libera al tiro e scaglia un sinistro che finisce fuori bersaglio.
Al 26’ Urosevski (Rockdale) prova a tirare in porta da posizione leggermente angolata, buono l’inserimento in area del giocatore ma sbilenco il tiro.
Otto minuti dopo, Urosevski anticipa tutti e con una conclusione precisa pesca il gol, ma il centravanti era leggermente in fuorigioco.
E proprio quando il primo
tempo sembrava destinato a concludersi senza gol, il Marconi sblocca il risultato con un colpo di testa di Temelkovski al quarto minuto di recupero. Autore dell’assist Maya con un cross calibrato sul quale si avventa il centravanti e deposita in rete con una bella torsione di testa.
Nel secondo tempo esce fuori tutta la maturità del Marconi che controlla la partita senza eccessivi affanni, forte di un centrocampo che fa buon filtro e di una difesa sempre molto concentrata.
Il Rockdale fatica e deve accontentarsi delle briciole mentre il Marconi impone la sua esperienza e gestisce la gara a suo piacimento.
Nel finale gli Stallions piazzano due colpi che certificano la vittoria senza se e senza ma. Inoppugnabile.
All'84’, Costanzo in area supera con bravura un avversario e
spara a porta, il portiere respinge come può e si accende una mezza mischia. Ci prova Temelkovski ad appoggiare in rete proprio a ridosso della linea bianca, palla che invece arriva a Jesic, libero in area di rigore, che scaraventa in gol. Si scatena il capitano che va a festeggiare con i suoi compagni di squadra nel settore tifosi Marconi.
Nei minuti di recupero, il Marconi mette la ciliegina sulla torta e si porta su un rotondo 3-0. Popovic va via in contropiede, aggira il portiere in uscita ed infila il pallone sotto la traversa per l’apoteosi finale.
Il Marconi conquista così il trofeo NPL NSW con merito al termine di una stagione esaltante che lo ha visto protagonista in campionato e nei play-off. Lo storico club continua a tenere alto il suo nome nel panorama calcistico australiano.
1-0: Colpo di testa di Temelkovski al 49' del primo tempo
2-0: Su appoggio Temelkovski arriva Jesic e scaraventa in gol
3-0. Popovic aggira il portiere in uscita ed infila il pallone sotto la traversa
Marconi Stallions: Trionfo e Celebrazione
In una serata carica di emozione e orgoglio, i Marconi Stallions hanno conquistato una vittoria memorabile che sarà ricordata per anni.
Dopo un'eccezionale stagione, il club ha finalmente riportato a casa un trofeo tanto agognato, dimostrando la propria forza e determinazione.
Morris Licata
"Sono così eccitato per questa vittoria del Marconi per 3-0. Mi ha fatto ricordare i giorni della NLS. C’erano circa 6000 persone e la squadra ha giocato insieme, hanno giocato in modo fantastico, ci hanno messo tutto per portare a casa questa vittoria. Un grande risultato per il Club Marconi."
Roberto Carniato
"Ero molto nervoso. La gran finale è sempre difficile. Abbiamo iniziato un po' titubanti, ma con il passare del tempo ci siamo ritrovati sempre meglio. È stata una partita molto dura, il Rockdale ha giocato bene, ha anche provocato molto, rendendo la partita difficile. Una splendida vittoria."
Fernando Pellegrino
"Sono trascorsi 12 anni da quando abbiamo vinto la finale. Una vittoria magnifica. E stasera è stato qualcosa di speciale. Una vittoria per 3-0 contro una squadra davvero buona. È incredibile come il Marconi abbia vinto il Campionato."
Sam Noiosi
"La partita è stata assolutamente elettrizzante. Quando abbiamo segnato il primo gol, sapevamo di averci messo il nostro cuore e la nostra mente e sapevamo che avremmo vinto. Quando abbiamo segnato il secondo, ci siamo detti che eravamo lì. Quando abbiamo segnato il terzo, ci sono venute le lacrime agli occhi, piangevamo come bambini. Assolutamente la migliore sensazione. Il supporto dei nostri tifosi è stato fantastico e ci ha scaldato il cuore. Siamo felici di poter continuare a fare questo per i nostri membri del Club Marconi per molti anni ancora."
Guy Zangari
"Fantastico! Il Marconi ha giocato davvero bene. È stata una partita dura, ma il Marconi ha dominato il gioco, per questo motivo ha vinto 3-0. Il Rockdale era un'ottima squadra durante tutto l’anno, ma nella finale il Marconi ha dimostrato di essere un gradino sopra."
Tony Noiosi
"Il Marconi ha davvero dato tutto per portare a casa questa vittoria. È stata una partita bellissima e il Marconi ha meritato di vincere. Gli auguriamo di continuare così, perché il Marconi merita qualcosa di grande e speriamo che un giorno lo vedremo in Serie A."
Dino Zonta
"Il gioco è stato fantastico. La partita è stata dura all'inizio, ci siamo preoccupati un po', ma i ragazzi si sono uniti, hanno trovato forza e abbiamo ottenuto il risultato che desideravamo. Sono così felice per il club e per la comunità del Marconi, perché questa vittoria significa molto per noi. Speriamo di continuare a vincere anche l'anno prossimo."
Angelo Ruisi
"È una cosa bellissima per il Club e per i membri. Abbiamo aspettato 12 anni, io avevo tanta speranza che potessimo riportare la Coppa al Club. I ragazzi hanno giocato bene, che dire, viva il Club Marconi!"
Maurizio Pagnin
"Nei primi 15 minuti il Rockdale sembrava prendere il controllo della partita, ma giocava con troppa cattiveria, con interventi anche pericolosi. L'arbitro sembrava incapace di controllare la partita. Poi, pian piano, il Marconi è uscito alla ribalta e ha preso in mano le redini della partita. Alla fine l'arbitro ha gestito il gioco pesante del Rockdale, e penso che i tre gol siano il risultato più giusto, dato che il nostro portiere non è mai stato veramente messo in difficoltà."
Tra un tripudio di applausi, i giocatori e lo staff tecnico sono entrati nel Club, con il capitano Marko Jesic in prima fila a brandire orgogliosamente la Coppa del Campionato, meritatamente vinta dal Marconi.
Il presidente Morris Licata ha preso la parola: "Applausi per la squadra, una squadra fantastica. Vi voglio bene a tutti, grazie."
Roberto Carniato
"Prima di tutto, voglio ringraziare tutti coloro che sono stati con noi e ci hanno seguito tutto l'anno. Avete fatto un lavoro fantastico. A nome mio, del comitato calcio, del nostro presidente, e a tutti i nostri sostenitori qui, questo è per voi. Questi ragazzi sono campioni. Hanno lavorato duramente quest'anno e hanno dimostrato il loro valore settimana dopo settimana. Sono un gruppo di ragazzi fantastici. A Peter Tsekenis e al suo team, a tutto il personale di supporto: ragazzi fantastici, hanno fatto un ottimo lavoro. Voi ragazzi, lo meritate, siete campioni, e non solo,
siete fantastici. Ben fatto, e Forza Marconi!"
Il microfono è passato tra i protagonisti della serata, tutti visibilmente emozionati e orgogliosi del traguardo raggiunto.
I due Peter, pur noti per la loro riservatezza, hanno mostrato grande gioia e gratitudine per il duro lavoro e il sostegno ricevu-
to. Le parole di Peter Tsekenis hanno rispecchiato l’anima della squadra: "Abbiamo lavorato per questo, ci sono stati molti scettici, persone che dubitavano di noi, ma sono molto orgoglioso della squadra."
Il capitano Marko Jesic ha espresso profonda gratitudine verso il consiglio, il CEO e il pre-
sidente del club, sottolineando l’importanza della fiducia e del sostegno ricevuto. Con una difesa impenetrabile e una prestazione offensiva straordinaria, gli Stallions hanno dimostrato di essere i numeri uno in Australia. Il presidente ha poi dedicato un ringraziamento speciale ai sostenitori dei Marconi Stallions: "Siete stati rumorosi, avete cantato con orgoglio. Siete tornati qui al club, ed è questo ciò che conta," esprimendo profonda riconoscenza per il sostegno della comunità.
La serata si è conclusa con una celebrazione che rifletteva la grandezza del traguardo raggiunto. I Marconi Stallions hanno dimostrato che con impegno, dedizione e un forte spirito di squadra, anche i sogni più ambiziosi possono diventare realtà. Questa vittoria è un tributo al duro lavoro di tutti e un inno alla passione che guida il club verso il successo.
Onoranze Funebri
QUEL GIORNO DI SETTEMBRE: Tanti gli italiani che persero la vita nel terribile attentato alle "torri gemelle" che sconvolse il Mondo
di Generoso D’Agnese
Linda Salvatore aveva atteso pazientemente il suo turno per operarsi al ginocchio e rimettere a posto i danni causati da una brutta caduta avvenuta sull’uscio di casa. Per lei che amava talmente il volo da farne il proprio mestiere la beffa (amarissima) era già arrivata con il banalissimo incidente davanti casa ma si sarebbe trasformata in vero dramma quel giorno di metà settembre del 2001. L’11 settembre Linda era infatti entrata in sala operatoria proprio pochi minuti prima che uno degli aerei dirottati si schiantasse al suolo nei pressi di Washington e da allora porta sul proprio corpo i segni di quella tragica giornata, vittima indiretta del folle piano terroristico così come tante (almeno 600mila) sono state le persone che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche per i danni indotti dalle polveri tossiche inalate dopo il crollo delle torri gemelle, subendo patologie polmonari, tumori leucemia oltre allo stress post traumatico.
Per migliaia di altri invece ci
sarà soltanto l’onore di un nome sul monumento a ricordare il loro passaggio terreno e le loro vite. E tra loro vi erano almeno una sessantina di italiani oltre a tanti americani di origine italiana. Sul volo Boston - Los Angeles dirottato e schiantato contro la seconda delle torri gemelle vi era ad esempio Vincenzo Trentini 67 con sua moglie Mary (65). Le sue radici erano ancora fortemente radicate a Orsogna, vivace centro della provincia di Chieti e grande serbatoio dell’emigrazione transoceanica. Il viaggio a Los Angeles non era previsto. Il figlio della coppia, ottenuto un biglietto come premio produzione, lo volle regalare ai genitori, sapendoli in ansia per la nascita di una nipotina sulla sponda opposta degli States. Il dramma di quel volo diventa ancora più amaro nello scoprire il nome del pilota del Boeing 767 dell’American Airlines decollato con volo 175 da Boston. Victor Saracini infatti era nato 51 anni prima a Lower Makefield Township, in Pennsylvania, e aveva cambiato il proprio cognome anagrafico
(Saraceni) adattandolo al suono anglosassone. Diplomatosi nella scuola tecnica del New Messico nel 1976, Saracini iniziò il suo percorso formativo sulla portaerei USS Saratoga come pilota di caccia e lasciò la carriera militare negli anni 80 per continuare l'attività nel campo civile. Nel 1998 accettò di guidare il Boeing 757 e 767. Il capitano pilota dell'American Airlines si sentiva abruzzese a tutti gli effetti e a Boston si era iscritto al club "Sons of Orsogna" per arricchire le proprie radici ita-
Io, Sam Guarna, sono disponibile ad aiutare la tua famiglia nel momento del bisogno. Sono stato conosciuto sempre per il mio eccezionale e sincero servizio clienti. So che, per aiutare le famiglie nel dolore, bisogna sapere ascoltare per poi poter offrire un servizio vero e professionale per i vostri cari e la vostra famiglia. Tutto ciò con rispetto, attenzione e fiducia, sempre.
liane. "Ricordo la sua voce perché è rimasta registrata nella segreteria telefonica del cellulare. Non mi è rimasto molto di mio padre ma mi aggrappo a questa labile traccia per mantenere in vita il ricordo." Brielle Saracini è tra i 3000 figli con età inferiore ai 18 anni rimasti orfani a causa degli attentati dell'11 settembre 2001. Per loro gli Stati Uniti hanno messo a disposizione borse di studio, campi estivi, lezioni personalizzate e supporti psicologici ma molti non sono riusciti a superare il disagio psicologico di un genitore letteralmente polverizzato dal fuoco e dai crolli.
Se per Marion Serva, residente a Stafford (Virginia) e impiegata del Pentagono, il tenente di vascello Michael Scott Lalama, residente a Baton Rouge (Lousiana), Yamel Merino, medico ventiquattrenne del pronto Soccorso residente a Yonkers, i vigili del fuoco Robert Curatolo e Lawrence Virgilio, il trentacinquenne Stephen Colaio, Jack L. D'Ambrosi Jr., (45 anni, vice presidente delle operazioni della Cantor Fitzgerald), Joseph Lovero (vigile del fuoco di Jersey City,), Dominick Pezzulo (36 anni), l’assistente di volo Kathleen Nicosia, Christine Barbuto, (della TJX company e residente a Brookline, Mass.) Thelma Cuccinello, (di Wilmot,N.H. ), David Dimeglio (Wakefield, Mass.) Donald Ditullio, (di Peabody, Mass.)
Laura Morabito, (manager della Quantas Airways), Thomas Pecorelli (cameraman della Fox Sports ), Sonia Puopolo, Louis Neil Mariani (residente a Derry, N.H.)
John Sammartino, Joseph Deluca, Richard Guadagno (38anni e manager della Humboldt Bay National Wildlife Refuge - residente a Eureka, California), il cameriere John Talignani, la parola fine è stata scritta subitaneamente sulla loro esistenza, altrettanto non è stato possibile fare inizialmente con certezza per decine di connazionali e americani di origini italiane, sepolti probabilmente sotto le migliaia di tonnellate di ferro e cemento (e amianto!) delle Twin Towers fortemente volute da Guy Tozzoli, presidente della WTC Association. La loro fine rimarrà per sempre avvolta dal mistero di un istante che ha sconvolto l’intero pianeta, eccezion fatta per i fanatici seguaci dello stragi-
smo. Come Raimondo Cima che quel giorno si trovava al 92° piano della prima Torre. Aveva 63 anni, era nato in suolo americano ma suo padre era un portuale di Civitavecchia, Lazio, e nella Grande Mela era arrivato negli anni Trenta. Laureatosi in architettura alla Columbia University nei primi anni ‘60, aveva temporaneamente riabbracciato la terra natale per seguire seminari e corsi di specializzazione all’Università della Sapienza. O come Salvatore Zora, che l’11 settembre lavorava al 104° piano, Laura Lee Morabito manager della Quantas Airways, morta sul primo Boeing schiantatosi contro le torri del WTC. Figlia di genitori abruzzesi e toscani, Laura aveva deciso di spostarsi verso Los Angeles per lavoro e durante gli attimi finali della sua giovane vita ha tentato di mettersi un’ultima volta in contatto con il marito. Senza riuscirci. Lorena Luisi, 46 anni, era nata da genitori emigrati nel ’55 da Sant’Eusanio Forconese, una minuscola frazione della provincia aquilana, ed aveva conquistato due lauree, una in Informatica e l’altra in Economia. Luisi era vicepresidente della “Fiduciary trust company international”, una grande banca d’affari operante a livello internazionale con sede nei piani alti del prestigioso World Trade Center. Isaac Rivera, aveva 19 anni ed è morto cercando i propri parenti. Il ragazzo era un Pony Express per le strade di Manhattan e martedì mattina aveva accesso la Tv, trovandovi le immagini terrificanti delle Torri Gemelle in fiamme, dove lavoravano sua madre e sua zia. Il giovane si era precipitato in bici verso il luogo del disastro ed era arrivato sotto la torre numero due, proprio quando il grattacielo è crollato. Isaac è scomparso sulla sua bici e sotto tonnellate di cemento, mentre i suoi cari si mettevano in salvo a piedi. Molti degli scomparsi lavoravano negli uffici della Lutnik, che occupava i piani dal 101° al 105° della seconda torre e che ha perso circa 600 dei suoi mille dipendenti. Maria Viola, a soli 36 anni è scomparsa lasciando orfano un bambino di tre mesi. La donna lavorava al 98° piano della seconda torre. I cugini Salvatore Lopes, (padre di due bambine impiegato in un’agenzia di viaggi, al 104° piano) e Vincenzo Di Fazio (padre di tre figli, agente di borsa) erano invece originari di Nissoria, in provincia di Enna.
Nella triste lista c’era anche Luigi Arena, 40 anni, nato a Capaci ed emigrato a New York per trovare lavoro come vigile del fuoco. Arena è scomparso insieme a tanti suoi commilitoni nel tentativo di arrivare ai piani alti con idranti e bombole per l’ossigeno. Il vigile di Capaci era riuscito a mettere in salvo centinaia di persone, prima di trovare l’orribile morte nel crollo della torre.
Da oltre 50 anni al servizio della comunità Consegne in tutti i sobborghi di Sydney
deceduta a SWIAA Village Bossley Park (NSW - Australia) il 10 settembre 2023
già residente a Mount Pritchard
Cara e amata moglie di Luigi, ad un anno dalla sua scomparsa il marito, i figli Giuseppe con la moglie Josephine, Vincenzo con la moglie Melina, Maria (defunta) con il marito Giuseppe Fiorenza (defunto), la sorella Maria (defunta) nipoti e pronipoti, parenti ed amici vicini e lontani la ricordano con dolore e immutato affetto. Una messa in memoria e’ stata celebrata lunedì 9 settembre 2024 alle ore 19.00 nella chiesa Cattolica Our Lady of Mount Carmel, 230 Humphries Road, Mount Pritchard NSW. Le spoglie della cara Maria Teresa riposano nel cimitero di Liverpool, 207 Moore Street, Liverpool. I familiari ringraziano anticipatamente quanti parteciperanno alla messa in memoria della cara Teresa.
UNA PREGHIERA PER LA SUA ANIMA
GUERRINA LUPIDI
in PERAZZA
nata a S. Dorlingo della Valle (TV) il 3 ottobre 1935 deceduta a Edensor Park (NSW) il 13 settembre 2023 già residente a Edensor Park
Cara moglie di Angelo Perazza (defunto), le figlie Velleda, Marina, Viviana, i nipoti, i pronipoti, parenti ed amici vicini e lontani ad un anno della scomparsa la ricordano con dolore e immutato affetto. Il funerale si è svolto lunedì 25 settembre 2023 alle ore 11.30 nella Cappella West del cimitero di Panegrove, Minchinbury NSW. Le spoglie della cara estinta riposano nello stesso cimitero. I familiari ringraziano tutti coloro che hanno espresso parole di cordoglio per la scpmparsa della cara congiunta.
"Attraverso le stagioni cambianti, il tuo ricordo rimarrà immutato nell'amore che ci hai donato."
UNA PREGHIERA PER LA SUA ANIMA
DOMENICO RIPOLO
nato a Ardore (RC-Italia) il 17 settembre 1928 deceduto a Sydney il 9 settembre 2022 residente a Catherine Fields
Caro marito di Maria Carmela (deceduta), nel secondo anno dalla sua dipartita, la Figlia Concetta con il marito Bartolomeo Corte (deceduto), Teresa (deceduta) con il marito Joe Monteleone, affettuoso fratello di Maria Ripolo (Italia), orgoglioso nonno e bisnonno dei nipoti e pronipoti, parenti ed amici vicini e lontani, lo ricordano con immutato dolore e affetto.
Le spoglie del caro congiunto riposano nel cimitero di Liverpool, 207 Moore Street, Liverpool NSW.
"Il tuo passaggio su questa terra è stato un dono prezioso, ora riposi nell'abbraccio dell'eternità."
ETERNO RIPOSO
IN MEMORIA
IN MEMORIA
L'illusione del "meno peggio" e la crisi della sinistra: Una riflessione necessaria
continuazione da pagina 3
Inoltre, come sottolineava Lenin, è preferibile sostenere il candidato meno di destra per dimostrare alle masse che solo una vera rivoluzione può risolvere i problemi fondamentali.
Nonostante la critica, è importante comprendere perché sostenere forze liberali come il PD potrebbe non essere una scelta saggia. I liberali, infatti, hanno spesso facilitato l’avanzata delle forze reazionarie, contrastan-
do qualsiasi reale alternativa di sinistra. In Italia, il PD è stato accusato di sostenere politiche antipopolari che hanno indirettamente favorito la destra radicale. Non ha modificato la legge elettorale per evitare l’ascesa della destra e ha rotto alleanze cruciali con il Movimento 5 Stelle, contribuendo al successo degli eredi del fascismo.
Le politiche del PD, comprese quelle antipopolari a livello locale, come la gestione dei trasporti
pubblici, hanno ulteriormente spianato la strada alla destra radicale. Il problema è che il PD, presentandosi come la “sinistra” più realistica, spesso tradisce i suoi ideali e non offre una vera alternativa. Non ha mostrato la volontà di riformare il sistema o di adottare politiche veramente di sinistra.
Anche con l’elezione di Elly Schlein alla guida del partito, le speranze sembrano deluse.
Schlein, pur avendo destato ottimismo, non ha dimostrato un reale impegno per abbandonare il militarismo e altre politiche neoliberiste del partito. La sua leadership sembra piuttosto orientata a enfatizzare diritti civili, senza affrontare i problemi strutturali del PD.
In sintesi, la sinistra deve affrontare il problema dell’immobilismo e della corruzione ideologica con una strategia più incisiva.
Non basta scegliere il “meno peggio”; è necessario costruire una vera alternativa che superi le politiche liberali e reazionarie, rispondendo alle esigenze reali dei cittadini e creando un'opposizione credibile e unita.
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