Allora! 7 Agosto 2024

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A l lor a!

Trasparenza o riciclo di idee?

Dopo quasi quattro anni di silenzio, il Comites del NSW ha deciso di ripubblicare online una vecchia guida informativa per gli italiani in arrivo in Australia. Con l’uso di pomposi aggettivi, il Comitato degli Italiani all’Estero cerca di presentare questa mossa come un grande aiuto per i nuovi arrivati, nonostante sia evidente che i nostri connazionali già sanno molto di più rispetto a quanto questa guida possa offrire. Non c'è dubbio che ogni consiglio possa essere utile, ma ci si domanda se non fosse più significativo offrire qualcosa di realmente nuovo. In un’epoca dove il riciclo è all'ordine del giorno, anche una guida datata può sembrare accettabile, ma resta il fatto che un agente d’emigrazione avrebbe potuto fornire un supporto ben più efficace e aggiornato. Il problema principale, però, non risiede solo nella qualità del materiale informativo. Il Comites continua a peccare gravemente di trasparenza. Nonostante le dichiarazioni di apertura e onestà, non è mai stato pubblicato alcun bilancio dettagliato dei costi relativi ai progetti approvati. I pochi verbali resi noti non riescono a chiarire i contenuti delle riunioni, lasciando la comunità italiana al buio riguardo alle effettive attività svolte.

Dopo la figuraccia seguita dal rimbrotto del Ministero, ci si aspetterebbe un cambiamento. Tuttavia, il Comites persiste nel diffondere comunicati pomposi e vaghi attraverso Inform, cercando di mascherare la mancanza di trasparenza e di risultati concreti con frasi altisonanti come "Abbiamo fatto, stiamo facendo". La realtà sembra essere ben diversa, e la comunità merita di sapere la verità.

Parlare di trasparenza con questi individui è pura fantascienza. Non ci siamo prefissi di andare dove nessuno è mai giunto prima, ma semplicemente di ottenere ciò che è giusto: chiarezza e responsabilità.

A chi mi dice che la battaglia è finita perché abbiamo ottenuto qualche risultato, rispondo che la vera lotta è appena iniziata. Finché questi individui continueranno a occupare posizioni di comodo senza fornire alcuna reale trasparenza, sarà nostro dovere portare alla luce i loro fallimenti e chiedere responsabilità.

Generosità calabrese

La 64ª edizione annuale di beneficenza organizzata dall'Associazione Maria SS. Delle Grazie e San Vittorio Martire si è tenuta nella sala Colosseo della Doltone House al Club Marconi, raccogliendo $15,500 per la Women's Housing Company.

Presentata dall'attore e comico George Kapiniaris, l'evento ha iniziato con un tocco di umorismo che ha creato un'atmosfera allegra e accogliente. Kapiniaris ha poi dato il via alla serata invitando il comitato organizzativo

US and Russia prisoner swap expected

A large-scale prisoner swap between the US and Russia is underway, according to a source familiar, and it is expected to include Wall Street Journal reporter Evan Gershkovich, former US Marine Paul Whelan and a number of Americans.

The parties have agreed to a prisoner transfer and the prisoners are expected to be in the care of US officials, according to a senior administration official.

Both men were designated by the US State Department as wrongfully detained. CNN

sul palco, con Domenico Ursino che ha ringraziato i donatori per il loro supporto continuo. Lisa Placanica ha presentato Rosa e Kelly della Women's Housing Company, che hanno illustrato il loro lavoro cruciale nell'offrire alloggio e supporto a donne in difficoltà, in particolare a quelle vittime di violenza domestica. David Saliba, membro del Parlamento per Fairfield, ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa, lodando la generosità dei partecipanti e l'impatto po-

Explosive device planted months before explosion

Hamas’ political chief Ismail Haniyeh was assassinated in the Iranian capital of Tehran on Wednesday using an explosive device that had been covertly hidden in the guest house where he was staying.

The bomb was concealed about two months ago and detonated remotely once he was inside his room at the guest house, according to the source, who was briefed on the operation.

The New York Times was first to report the details of Haniyeh’s assassination. CNN

sitivo del lavoro della Women's Housing Company.

La serata ha incluso una cena raffinata, musica dal vivo e una lotteria con premi come gioielli e un buono da $1500. Tra i vincitori, Natalina Haddad si è aggiudicata il primo premio, mentre Leo ha vinto uno dei premi più ambiti. L'evento è stato un grande successo, dimostrando la forza della solidarietà comunitaria e offrendo una speranza concreta a molte donne bisognose. Servizio Speciale a pagina 9

Flights to Lebanon disrupted amidst fear of regional war

Airlines from the US, Europe and Asia have suspended flights to Israel and Lebanon citing security concerns following recent developments in the Middle East.

Scores of passengers could be seen queuing at Beirut airport’s departure terminal on Saturday after the cancellation of flights bound for Lebanon.

The crowds are due to the end of the high summer season and the cancellation and suspension of international flights into the region, says an airport official.

10 - 11 Agosto 2024

New Italy Parkland, Picnic Shelter

New Italy Hall, Woodburn

Domenica 11 Agosto 2024

Pranzo e Cinema

Sardinian Culturala Association

Centro Assisi, Melbourne 18 Agosto 2024

Festa della Madonna del Grappa

Cucina Galileo, Club Marconi

66º Compleanno del Club Marconi
Made in Italy nel mondo
Olimpiadi di Parigi Pioggia di medaglie
Washington ha messo in guardia Israele
Oscenità volgare
L'illusione di Trump e marcia verso la guerra
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Settimanale degli italo-australiani
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Commemorazione del disastro di Marcinelle e “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, l’Associazione

Bellunesi nel Mondo ricorda i caduti

Appuntamento per giovedì 8 agosto, alle ore 17, al monumento degli emigranti di Belluno città

BELLUNO - “L’Associazione

Bellunesi nel Mondo non dimentica i suoi emigranti” afferma il presidente Oscar De Bona, sottolineando l’importanza di ricordare soprattutto coloro che hanno perso la vita all’estero a causa di incidenti sul lavoro, lontani dalla propria famiglia.

Allora!

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L’8 agosto 1956, un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbone del Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, provocò un disastro che lasciò un segno indelebile nella storia dell’emigrazione italiana.

La tragedia causò la morte di 262 lavoratori, provenienti da 12 diversi paesi, tra cui 136 italiani. Questo tragico evento portò alla luce le terribili condizioni di lavoro nelle miniere, favorendo

infine l’introduzione delle maschere antigas.

In occasione del 68° anniversario della tragedia e della “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, l’Associazione Bellunesi nel Mondo organizza una commemorazione per giovedì 8 agosto.

La cerimonia si terrà presso il monumento ell’emigrante, situato di fronte alla sede dell’ABM in via Cavour 3, a Belluno.

Il programma della commemorazione prevede: Ritrovo alle ore 17; saluto del presidente dell’ABM, Oscar De Bona, e delle Autorità presenti; intervento di Egidio Pasuch, autore del libro “I neri fantasmi di Marcinelle”; accensione di un cero al monumento dell’emigrante.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare per onorare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita lavorando lontano da casa. (Inform)

Nicola Carè: "Con il Calabria Club in Australia per rinnovare amicizia e la solidarietà"

"Una serata indimenticabile all’insegna dell’amicizia e della tradizione calabrese al Calabria Club! È stato un onore partecipare alla serata celebrativa annuale per l’amicizia presso il Circolo Calabria insieme al presidente Pasquale Barbalace e a oltre 150 calabresi di prima e seconda generazione. In un’atmosfera carica di emozioni e di condivisione, abbiamo rinnovato i legami che ci uniscono e celebrato la nostra comune eredità culturale.

Grazie al Calabria Club per averci offerto l’opportunità di riunirci, di raccontare storie e di gustare prelibatezze della tradizione culinaria calabrese. Insieme abbiamo dimostrato che, nonostante il passare del tempo e le distanze geografiche, i valori e le radici della nostra terra re-

Università, Padova al top, seguita da Bologna e Sapienza

Il Centro Studi ha compilato diverse graduatorie delle università del nostro Paese, suddividendole per grandezza in base agli iscritti

Il Censis ha pubblicato la classifica 2024 degli atenei italiani, offrendo un’analisi dettagliata delle performance degli istituti suddivisi in quattro categorie: mega atenei (oltre 40.000 iscritti), grandi atenei (da 20.000 a 40.000 iscritti), medi atenei (da 10.000 a 20.000 iscritti) e piccoli atenei (fino a 10.000 iscritti).

Nella classifica dei Mega Atenei statali, cioè quelli con oltre 40.000 iscritti, primeggia quest’anno l’Università di Padova con un punteggio di 89,5, seguita da Bologna (87,5) e Sapienza di Roma (84,3). Da segnalare la scalata dell’Università di Palermo, che guadagna tre posizioni e si piazza al quarto posto (83,8), superando la Statale di Milano (83,2).

Sorpresa nella categoria dei grandi atenei (quelli da 20.000 a 40.000 iscritti): l’Università della Calabria si aggiudica il primo posto con un punteggio di 92,2, superando Pavia (89,5) e Perugia (87,7). Ottime performance anche per Parma (87,2) e Cagliari (86,5), che si piazzano rispettivamente al quarto e quinto posto. Tra i medi atenei (cioè quelli da

10.000 a 20.000 iscritti), Trento si conferma al vertice con un punteggio di 94,5, seguita da Udine (93,2) e Sassari (91,7). Da segnalare l’ingresso nella top ten dell’Università Ca’ Foscari Venezia (88,8), che si piazza al sesto posto. Nessuna sorpresa tra i piccoli atenei (quelli fino a 10.000 iscritti): Camerino si conferma al primo posto con un punteggio di 98,8, seguita da Tuscia (88,5) e Macerata (86,7). Stabile al quarto posto Cassino (86,0).

Nella classifica speciale dei Politecnici, Milano si conferma al primo posto con un punteggio di 98,7, seguita da Torino (92,0) e Bari (87,8). Chiude la classifica lo Iuav di Venezia (87,7).

I migliori atenei non statali in Italia: Luiss, Lumsa e Libera Università di Bolzano in vetta alla classifica

Per quanto riguarda la classifica degli atenei non statali, tra quelli grandi (oltre 10.000 iscritti) al primo posto troviamo la Luiss con il punteggio totale di 96, davanti all’Università Bocconi (92,0) e all’Università Cattolica (78,2).

stano saldamente ancorati nei nostri cuori. Un plauso speciale a Pasquale Barbalace per la sua dedizione e il suo impegno nel preservare e diffondere la cultura calabrese tra le generazioni future. Il suo lavoro instancabile è un faro che illumina il cammino di tutti noi, mantenendo viva la fiamma dell’orgoglio e dell’appartenenza alla nostra amata Calabria.

Grazie a tutti i partecipanti per aver reso questa serata così speciale e indimenticabile. Che l’amicizia e la solidarietà che ci legano continui a crescere e a rafforzarsi nel tempo. Avanti insieme, sempre uniti nella bellezza della nostra cultura calabrese."

Così Nicola Carè deputato eletto all'estero nella Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.

L’illusione di Trump e la marcia verso la guerra

In alcuni ambienti russi è di moda immaginare che la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti sarà un buon affare per la Russia. Molto semplicemente, una pericolosa illusione.

Innanzitutto la vittoria di Trump è tutt’altro che certa, anzi è prevedibile che venga battuto dal probabile candidato Harris o da qualunque altro candidato designato dai “democratici”. Nello stesso modo in cui è stato picchiato da Biden. Falso o no, la questione non si pone, semplicemente i “democratici” non possono perdere.

Ma anche se Trump fosse eletto… Ricordiamo già che fu durante il suo primo mandato, dal 2017 al 2021, che gli ucraini intensificarono i massacri di civili nel Donbass, che portarono all’intervento della Russia pochi mesi dopo. Sarebbe stato facile per Trump fermare tutto questo semplicemente tagliando armi e denaro all’Ucraina.

Ma la realtà è che l’obiettivo degli Stati Uniti dopo la caduta dell’Unione Sovietica è stato quello di prendere il controllo della Russia e delle sue ricchezze. Tutti i presidenti hanno la stessa tabella di marcia, solo pochi dettagli sulla strada per raggiungere il loro obiettivo li separano. E per questo l’Ucraina è la piattaforma ideale.

Il piano di Trump di “fermare la guerra in 24 ore”, come lui stesso definisce, comincia a diventare noto grazie alle dichiarazioni dell’ex capo del Dipartimento di Stato sotto Trump, Mike Pompeo, al Wall Street Journal .

“Secondo lui, se vincesse le elezioni presidenziali, Donald Trump potrebbe fornire all’Ucraina 500 miliardi di dollari nell’ambito del programma Lend-Lease e rimuovere tutte le restrizioni sul tipo e sulla modifica delle armi fornite a Kiev. Notiamo che non si tratta di “aiuti” (donazioni), ma di prestiti… che verranno spesi nel complesso militare-industriale americano.

L’ex segretario di Stato ha anche ammesso che Trump introdurrà “vere” sanzioni contro la Russia, che aiuterebbero a determinare i termini di un futuro accordo con Mosca.

Allo stesso tempo, secondo Pompeo, nessuno riconosce l’annessione del Donbass e della Crimea alla Russia. ” Proprio come non abbiamo mai riconosciuto l’appartenenza degli Stati baltici all’URSS e abbiamo riconosciuto la DDR solo nel 1974”, ha detto Pompeo.

Secondo Pompeo, Trump è fiducioso che attraverso l’attuazione di queste misure, le ostilità cesseranno e l’Ucraina aumenterà significativamente le sue forze di difesa, ha sottolineato l’ex funzionario. Successivamente, l’Ucraina si riprenderà attraverso “riparazioni dai beni congelati della Banca Centrale Russa, non dal denaro dei contribuenti americani”. D’altra parte, le sanzioni internazionali contro la Russia saranno revocate solo dopo che l’Ucraina avrà aderito alla NATO e all’UE, ha concluso Pompeo.

Il piano di Trump equivale effettivamente a far capitolare la Russia accettando tutte le richieste ucraine e rafforzando il suo esercito, il che consentirà alla NATO di attaccare la Russia, questa volta direttamente, entro i prossimi 3-5 anni.

Naturalmente questo piano è del tutto inaccettabile per la Russia, e quindi la situazione si trasformerà rapidamente in un conflitto più ampio, proprio come se Biden o Harris o qualche altro burattino fossero alla Casa Bianca.

Missili USA contro la Russia

È persino sorprendente che Pompeo, che era anche direttore della CIA, abbia immaginato per un momento che Putin avrebbe acconsentito a un piano del genere. A meno che non abbia in mente altre operazioni come il rovesciamento o addirittura l’eliminazione fisica di Vladimir Putin? Questa non è una “teoria del complotto”, diversi tentativi di omicidio del presidente russo sono già stati sventati e gli americani sono specializzati in questo tipo di operazioni.

Dobbiamo quindi prepararci ad una forte escalation del conflitto con la probabilità di una partecipazione diretta della NATO alla guerra sul territorio

la situazione in modo tale che la situazione interna sia abbastanza grave da far sì che le autorità abbiano altre preoccupazioni oltre all’Ucraina. In Ucraina rimarranno solo i paesi europei, questo per noi non sarà un problema visto lo stato delle loro forze armate e delle loro popolazioni.

”Non morale“, ho sentito? Dai su! Gli Stati Uniti utilizzano regolarmente la sovversione e la provocazione al di fuori dei propri confini, perché non dovremmo fare la stessa cosa anche in patria? Abbiamo i mezzi per farlo, ma dobbiamo comprendere l’ordine per farlo, che può essere dato solo ai massimi livelli dello Stato.

dell’Ucraina e, naturalmente, al bombardamento delle città nel cuore della Russia.

Il fatto che i leader della NATO ora dichiarino la loro riluttanza ad impegnarsi in uno scontro diretto con la Russia non dovrebbe creare illusioni: gli americani e la NATO si stanno preparando per un simile confronto.

Anche la Gran Bretagna ha indicato chiaramente qualche giorno fa che “collaborerà con la Germania per sviluppare missili con una gittata di circa 2.000 miglia“, scrive il Times, citando fonti diplomatiche.

Lo scopo di questi missili è molto chiaro: colpire le basi militari russe con il pretesto che la Russia potrebbe usarli contro l’Europa.

Londra e Berlino stanno infatti discutendo di un attacco preventivo contro le forze nucleari russe e intendono utilizzare a questo scopo missili a medio raggio sviluppati congiuntamente, ritenendo che, avendo distrutto una parte significativa delle sue forze nucleari, la Russia non oserà utilizzare i missili rimanenti armi e che secondo loro, in un conflitto non nucleare, non ci sono dubbi sulla superiorità della NATO.

Una delle risposte della Russia sarebbe quella di cercare di influenzare la situazione negli Stati Uniti, non a livello elettorale per favorire Trump o chiunque altro, ma per scatenare il caos: gli Stati Uniti sono già in una situazione di pre-guerra civile e sarebbe abbastanza facile scuotere

In ogni caso dobbiamo prepararci ad una seria evoluzione del conflitto. Attualmente, fatta eccezione per i parenti dei combattenti, la guerra è lontana, i russi vivono normalmente e talvolta anche con eccessi difficili da accettare mentre i connazionali

combattono e muoiono in combattimento.

Tutto questo deve cambiare, e tutto questo cambierà

Nel caso quasi certo di una estensione del conflitto, sarà necessaria una nuova mobilitazione. Il volontariato non basterà e comincia a prosciugarsi nonostante gli enormi bonus assegnati ai combattenti volontari (quasi 20.000 euro alla firma del contratto a Mosca, ad esempio, e stipendi tra 2.000 e 4.000 euro al mese, somme molto importanti in Russia).

Dall’arrivo di Vladimir Putin al Cremlino nel 2000, la priorità è stata lo sviluppo del tenore di vita dei russi. Il risultato è convincente, nessuno lo può negare.

Oggi è tempo di dare priorità al servizio della Patria, anche a scapito del benessere di tutti. La mobilitazione nelle menti ma anche nelle azioni di tutti deve essere totale, da questo dipende la sopravvivenza della Russia.

Oscenità volgare

"Osceno è tutto ciò che involgarisce l'uomo" Alberto Moravia

di Carlo Di Stanislao

Volgarità e propaganda, il cui vertice è stato toccato con l’oscena presa in giro del Cenacolo di Leonardo, interpretata da drag queen e personaggi degni di un freak show di fine Ottocento, con l’overtoniana presenza in mezzo a loro di una bambina.

Con un solo colpo insultati un miliardo e seicento milioni di cristiani, novanta milioni di italiani dentro e fuori i confini, tutta quella parte d’umanitàmaggioritaria - cui ripugna vedere un’innocente a cui viene dato scandalo, trascinata in mezzo a un’orda infoiata di ballerini che mostrano il loro scroto, mimano atti sessuali o inscenano segni della Croce blasfemi.

Si passa poi al Gargantua-puffo che fa l’endorsement al cannibalismo servendosi in un piatto di portata, per continuare con la presa per i fondelli di Maria Antonietta, decapitata e con la testa in mano.

Un bello schiaffo in faccia alla delegazione austriaca (proteste? Non pervenute) e ai milioni di francesi che ancora hanno rispetto se non della monarchia, quantomeno della loro storia nazionale.

E ancora, drag queen come se piovesse, balletti trap (tipica “cultura europea”, no?), sculettamenti (“twerking”) a sconsacrazione d’ogni solennità che i giochi olimpici, nell’idea originaria di de Coubertin dovevano rappresentare: riallacciare i fili della rampante Europa dell’Excelsior con i suoi antenati ellenici e la

classicità. L’indecente baracconata della Francia macroniana ha definitivamente reciso ogni filo coi nostri antenati, che nei loro sepolcri stanno disconoscendo un continente ormai morto.

Ma nella bufera ci sono anche altre scelte, oltre a quelle relative all'Ultima cena. Tra tanto progressismo ostentato, ad aprire la sfilata delle squadre c'era proprio quella dei rifugiati.

Quegli stessi rifugiati che qualcuno ha sottolineato essere respinti duramente ai confini quando dall'Italia cercano di entrare in Francia. Un'ostentazione dell'ospitalità che, tuttavia, non corrisponde alla realtà. E a finire crocifisso c'è ancora una volta lui, Monsieur Emmanuel Macron, tra polvere e altare, accusato di averla fatta fuori dal vaso pur di comunicare un fasto che al momento oscura la crisi politica.

Capi di Stato sotto l’acqua per ore: imperdonabile non aver pensato a coprire le tribune. Show poco olimpico nel silenzio del Cio. E oggi rinvio del nuoto libero perché la Senna è una cloaca non Escherichia e Enteococchi da brodo di coltura.

Emmanuel Macron lo stratega, il grande statista, l’inarrivabile genio. Per fortuna la destra fascista è stata fermata alle legislative, l’accozzaglia ha funzionato, anche se il Paese si ritrova nel caos e senza un governo.

In Francia era stata organizzata una protesta mai vista per prendere posizione contro Emmanuel Macron e gli interventi programmati per le Olimpiadi:

una defecazione di massa. Il flashmob del 23 giugno era stato pianificato dai cittadini che protestavano contro la cifra folle spesa dal governo, circa 1 miliardo e mezzo di euro, per ripulire e rendere balneabile il fiume che ospiterà gli atleti del triathlon e di nuoto in acque libere.

Tuttavia, a circa 50 giorni dall’inizio della manifestazione il corso d’acqua capitolino non è ancora fruibile.

Il presidente francese Macron aveva dichiarato lo scorso marzo che avrebbe “nuotato nella Senna” per mostrare al mondo intero la sua sicurezza. E lo stesso avrebbe fatto la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che aveva annunciato il tuffo appunto per il 23 giugno.

Tuttavia, a causa della mancata messa in azione degli interventi necessari per rendere balneabile il fiume, i livelli di escherichia coli, enterococchi e acido trifluoroacetico sono tuttora troppo elevati. La nuotata della sindaca, dunque, ancora non avviene e potrebbe non avvenire. Contro questi ritardi i cittadini francesi hanno fatto squadra per creare un flashmob bizzarro ovvero la defecazione di massa di cui sopra. Volgarità per volgarità preferisco questa.

Fin dai tempi del suo primo mandato presidenziale, Macron ha improntato la sua visione politica sull’idea che la Francia debba svolgere un ruolo di primo piano nella difesa e nel rilancio del processo di integrazione europea.

A questa ambizione si è, inoltre, affiancata la prospettiva di promuovere i valori liberali e un sistema internazionale multipolare, rendendo la Francia una “potenza mediatrice” in grado di dialogare con le grandi potenze mondiali e mediare nei conflitti che - dall’Ucraina all’Indopacifico, passando per il Medio Oriente - dilaniano la scena politica internazionale.

Ma, dopo la batosta elettorale sviata per il rotto della cuffia e queste Olimpiadi non sembra certo l'erede di Montesquieu, ma piuttosto un megalomane scappato di casa.

di Esposito Emanuele

"Oggi abbiamo il piacere di presentare un carissimo amico che si è distinto nel settore culturale e che è un grande artista nel campo della commedia."

Con queste parole, l'On. Carè ha aperto la conferenza stampa di presentazione del tour italiano di Joe Avati, alla Camera dei Deputati.

Ci tengo a dire e a sottolineare che l'artista, così come lo ha definito il deputato e amico di Avati, io non lo considero tale. I veri artisti, ma soprattutto coloro che promuovono la cultura italiana anche all'estero, per me sono altri. Non credo che prendere in giro, perché è quello che fa questo "artista", i nostri connazionali emigrati in Australia si possa chiamare cultura.

È vero che tante parole, usi e costumi di molti nostri connazionali sono stati modificati perché non avevano l'istruzione adeguata e non conoscevano la lingua. Trovo irrispettoso prendere in giro i nostri anziani facendo uno spettacolo. Per me è offensivo, e definire questa cultura è ancor più offensivo.

Detto ciò, è chiaro che per me il personaggio Avati non piace. Alla seconda generazione, come mia moglie, piace perché si rivede nei gesti e nel linguaggio dei suoi genitori. Per me, invece, prendere in giro quella generazione e portarlo in scena è ignobile.

L'On. Carè ha organizzato una conferenza stampa il 26 luglio, presentando questa figura come un artista che promuove la cultura italiana.

Nel luogo sacro della difesa dei diritti e della cultura, il personaggio in questione si è presentato parlando in inglese. Non è una colpa, ma se lo presenti come un artista che promuove la cultura italiana, perché fare una conferenza in inglese?

Il suo copione non è satira, è puramente un'ignobile presa in giro. Certo, tutto è lecito a teatro, ma chiamare un personaggio del genere artista è offensivo nei confronti dei veri artisti. Per me, l'artista vero non è questa roba qua. La vera difesa e divulgazione della cultura italiana, seppur povera e storpiata dal linguaggio con parole non correttamente pronunciate in inglese, diventata una lingua a parte, non la trovo comicità o arte.

La vera commedia italiana, che comprende ed è il cuore di ogni copione, è quella di mettere in scena gli stereotipi degli italiani, ma fatto in maniera elegante senza mai offendere le persone. Trovo che la sua comicità, se così possiamo chiamarla, è priva di sentimento puro e filo logico. Si può prendere in giro, basta vedere i film di Totò, Sordi, Verdone. Quest'ultimo fece una memorabile scena dell'emigrante che tornava dalla Germania con la sua Alfa-Sud, nel bellissimo film "Bianco, Rosso e Verdone". Come non ricordare il film di Alberto Sordi, ambientato a Sydney, "Bello Onesto Emigrato in Australia"? Quella per me è cultura, perché misero in scena la vita reale dei nostri emigranti senza offendere. In chiusura della conferenza stampa, durata poco più di 10 minuti, è stata consegnata una targhetta per il lavoro che Avati porta in scena ogni giorno. È proprio vero che ormai siamo caduti in basso. Povera cultura italiana, poveri artisti che si fanno un mazzo quadrato. Ovviamente, questo è un mio giudizio personale. Il personaggio piace alle seconde generazioni, a me no. Non mi entusiasma, anzi, come detto, mi sento offeso. Va bene tutto, ma lasciamo la cultura italiana da parte. Questa non è cultura, assolutamente no!

Il vero artista non offende
Olimpiadi di Parigi:

la Senna non è balneabile servono urgenti misure sanitarie

Alcune immagini dei giorni passati facevano sembrare il fiume parigino una sorta di piscina a cielo aperto con acqua cristallina e pronta ad accogliere le gare di nuoto e altri sport.

Ma evidentemente le arrampicate sugli specchi di alcune testate che mettono tutti i loro sforzi per normalizzare l'assurdo non bastano.

La gara prevista è stata “rinviata” a causa dell'aumento dei batteri che potrebbero provocare Escherichia Coli, gli atleti sono preoccupati e le gare rischiano di saltare definitivamente.

Sembra assurdo ma Macron e compagnia cantante che durante la pan-

demia hanno appoggiato ogni tipo di restrizione nonostante le proteste di un intero popolo, oggi si trovano a minimizzare un problema che potrebbe portare gravi conseguenze alla salute degli atleti.

In Francia però sembrano non preoccuparsi delle reazioni altrui, dopo aver offerto la cerimonia inaugurale più brutta e blasfema della storia delle olimpiadi ora minimizzano sulle problematiche di salute legate a far nuotare esseri umani in un fiume di merda in tutti i sensi. Probabilmente non basterà una mascherina, un vaccino o un saluto gomito a gomito per evitare di cagarsi addosso, servirà molto di più.

Il cavaliere della morte

Il cavallo simbolo dell'intelletto, il pensiero evoluto di Ulisse che sconfigge i troiani, il cavallo alato Pegaso che porta il pensare nelle vaste altezze del cielo, l'unicorno che guarisce da ogni male con i suoi poteri taumaturgici, il saggio Chirone che insegna i segreti della vita, qui viene messo in scena come un robot, un pensare meccanico, metallico, gelido, che solca le acque della vita come una macchina vuota e morta.

Il simbolo del "cavaliere", eroe cortese che si schiera con gli ultimi e i più deboli, che venera la donna amata e per lei compie le sue imprese, che offre il suo coraggio e la sua dedizione nel fare azioni

Washington ha messo in guardia Israele dagli attacchi a Beirut

La situazione in Medio Oriente continua a rimanere tesa per il decimo mese.

I combattimenti si svolgono non solo nella Striscia di Gaza, ma anche in aree vicine al confine tra Libano e Israele.

Qui Israele è osteggiato dal gruppo sciita filo-iraniano Hezbollah.

In precedenza, Tel Aviv aveva accusato Hezbollah di aver lanciato un attacco (sulle alture del Golan occupate da Israele) e le autorità israeliane hanno affermato che stavano determinando il formato della risposta a questo attacco.

Un’opzione è un attacco alle basi del gruppo nella capitale libanese Beirut.

Tuttavia, come riportato dalla pubblicazione americana Axios, citando funzionari americani e israeliani, Washington ha messo in guardia Tel Aviv da un simile passo.

Secondo la pubblicazione, questo problema è stato discusso in un recente incontro tra il consigliere presidenziale statunitense Amos Hochstein e il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant.

morali, che coltiva un cuore indomito che persegue il bene, il buono, il bello, il vero, il giusto, il "cavaliere d'amore", ecco come ci viene rappresentato oggi: una macchina di metallo. Questo robot è il simbolo del pensare reso schiavo dalla tecnologia, è una celebrazione transumanista, un uomo macchina adorato come simbolo positivo, un uomo ormai prigioniero nella scocca del suo corpo di metallo, guidato da una intelligenza artificiale, determinato da fuori, indotto ad agire da remoto. Per esteso lo si può interpretare in questo modo. Per i designers che lo hanno creato è, invece, il simbolo della resistenza nella competizione.

Forze di Hezbollah

Hochstein ha osservato che un attacco a Beirut porterebbe a un’escalation ancora maggiore e potrebbe spingere la situazione in Medio Oriente fuori controllo.

Ricordiamo che gli attacchi del gruppo libanese Hezbollah contro Israele si sono intensificati dopo l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza nell’ottobre dell’anno scorso.

E negli ultimi mesi, sono arrivate sempre più informazioni da Israele su una possibile invasione del vicino Libano da parte delle forze israeliane.

Il governo Netanyahu si gioca il tutto per tutto nel

Italy to Restore Diplomatic Ties with Syria

Italian Foreign Minister Antonio Tajani has announced that Italy will appoint an ambassador to Syria for the first time in 12 years.

tentativo di coinvolgere gli Stati Uniti in una guerra contro Hezbollah e contro l’Iran.

Questo serve a distogliere l’attenzione dal fallimento della guerra a Gaza ed aprire un nuovo fronte. Mettere gli Stati Uniti davanti al fatto compiuto prima che ci sia un cambio di Amministrazione a Washington, questo l’obiettivo.

A questo mirava la provocazione con l’attacco sul Golan, falsamente attribuito ad Hezbollah.

According to The Associated Press, Tajani said one reason why Rome was restoring ties with Damascus was to “prevent Russia from monopolizing diplomatic efforts in the Middle Eastern country.”

The step to normalize relations with the government of Syrian President Bashar al-Assad comes after Italy and seven other European Union members sent a letter to Josep Borrell, the EU’s foreign policy chief, urging a different approach toward Syria and a re-evaluation of sanctions on the country.

Tajani said Italy received support to normalize with

Syria from the other seven signatories to the letter, which include Austria, Croatia, Greece, the Czech Republic, Slovenia, Cyprus, and Slovakia.

At least five EU countries have some sort of diplomatic ties with the Assad government, including the Czech Republic, which never cut ties with Damascus. Greece re-opened its embassy in Damascus in 2021.

The US says that it’s strongly opposed to other countries restoring ties with the Assad government, but that has not stopped a growing trend of normalization. More and more countries are accepting the regime change effort against Assad has failed. Last year, Syria was re-admitted to the Arab League, and Saudi Arabia re-opened its embassy in Damascus.

Una serata intima di musica e connessione

Venerdì 30 agosto 2024, nella New Italy Community Hall a Woodburn, si terrà una serata indimenticabile all'insegna della musica e della connessione con un concerto acustico di Dan Cully con la partecipazione di Maria Stratton.

Sarà un'occasione speciale in cui le melodie toccheranno il cuore, grazie all'esibizione dell'artista internazionale Dan Cully, famoso per le sue canzoni intense e piene di anima.

Console d’Italia nel SA visita le prime scuole partecipanti al Programma Ente Gestore

Immergiti nell'atmosfera intima e accogliente, dove la musica si fonde con il cuore, creando un momento unico di celebrazione della vita e delle emozioni umane.

Questo evento non è solo un concerto, ma un'occasione per riunirci come comunità e celebrare l'umanità nei suoi alti e bassi.

Troverete un ambiente caldo e accogliente, perfetto per rilassarsi e connettersi con la comunità e una selezione di delizie culinarie sarà disponibile per rendere la tua esperienza ancora più piacevole.

Prenota subito il tuo posto!

Il 30 luglio, il Console d'Italia ha avuto il piacere di visitare le prime due scuole partecipanti al Programma Ente Gestore. Questo programma, gestito con orgoglio dal South Australian Italian Association (SAIA), si occupa del "Progetto di sostegno alla lingua italiana nelle scuole," che prevede il reclutamento di insegnanti di italiano. Quest'anno, siamo entusiasti di annunciare l'inserimento di un insegnante di italiano presso la Valley View Secondary School e il Roma Mitchell Secondary College, dove lavorerà a stretto contatto con i docenti di lingua.

L'iniziativa, sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell'Italia, con l'assistenza del Consolato d'Italia, rappresenta un'opportunità preziosa per arricchire i programmi di lingua italiana nelle scuole del South Australia. Gli insegnanti di lingua, madrelingua italiana e fluenti in inglese, supporteranno i docenti qualificati nelle loro attività didattiche e saranno coinvolti anche nello sviluppo di risorse, workshop di immersione linguistica per studenti e formazione professionale per insegnanti.

Il SAIA gestisce integralmente il "Progetto di sostegno alla lingua italiana nelle scuole," occupandosi del reclutamento degli insegnanti, delle procedure di candidatura delle scuole, del pagamento degli stipendi e del supporto alla formazione professionale durante il periodo di placement. Quest'anno, il programma prevede l'inserimento di un insegnante di italiano per assistere i docenti di lingua presso la Valley View Secondary School e la Roma Mitchell Secondary College.

Il programma è reso possibile grazie al finanziamento del Governo Italiano tramite il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Un ringraziamento speciale va anche all'assisten-

za organizzativa del Consolato d'Italia di Adelaide e alla South Australian Italian Teachers Association (SAATI).

Le scuole partecipanti beneficeranno di una serie di attività,

tra cui workshop, attività culturali, performance musicali, scambi linguistici e gite scolastiche, tutte finalizzate a promuovere e arricchire l'insegnamento della lingua italiana.

Lo scorso 26 luglio, durante l'International Night, la comunità italiana di Brisbane ha offerto un caloroso abbraccio al nostro contingente dell'Aeronautica Militare, recentemente rischierato alla Base RAAF di Amberley. Lo stand italiano, ammirato da tutti, è stato giudicato il più bello dell'evento.

Il Consolato Italiano ha

espresso la sua gratitudine ringraziando singolarmente gli artefici di questa meravigliosa tavola imbandita di squisitezze: Tina, Emilio, Carmela, Leo, Giovanni, Alfina, Salvatore, Simone, Luca e Michele. Grazie al loro altruismo e impegno, è stato creato un vero e proprio capolavoro, che ha reso tutti molto orgogliosi.

Arrestato per il saluto nazista

La polizia del Victoria ha arrestato un giovane di 24 anni, Jacob Hersant, residente a North Melbourne, per aver partecipato assieme ad altri 29 individui, ad una riunione Nazista a Flinders Street, durante la quale l'accusato si è comportato male di fronte al pubblco. Hersant è un nazista convinto e spesso usa il saluto particolare come se volesse diffondere il suo messaggio. Questo è un gruppo che veste in nero e

non si vergogna di parlare al pubblico lodando il nazismo tedesco di Hitler e compagni.

Come è noto, il saluto Nazista-Fascista è vietato nello stato del Victoria da una legge varata lo scorso anno. Jacob Hersant sarà chiamato dalla Melbourne Magistrates' Court a rispondere alle accuse di aver violato la legge con le sue azioni di propaganda nazista.

Mariano Coreno

Studenti abusati dalle scuole

Siamo venuti a conoscenza di fatti che riguardano studenti che hanno subito abusi nelle scuole cattoliche (Melbourne Catholic School) e non cattoliche, che in questo periodo hanno deciso di inoltrare domande per ottenere risarcimento. Potrebbe sembrare impossibile che sia accaduto anche nelle scuole dove si studiano i Dieci Comandamenti e le numerose preghiere, come il Credo e l'Ave Maria, Ma, come dice il filosofo Galimberti, siamo caduti nel nichilismo, teoria che nega ogni obbligo. Gli investigatori hanno identificato 470 casi di abusi (molti sessuali) in 300 scuole.

La Arnold Thomas Becker ha reso noto pure le scuole coinvolte in questo scandalo: Brighton

Grammar, 18 rapporti; Christian Brothers 18 rapporti; Unnamed School, 15 rapporti; Rosebud High School, 12 rapporti; St Patrick's College di Ballarat, 12 rapporti; Geelong Grammar School, 9 rapporti; Cathedral College, 7 rapporti; De La Salle, 6 rapporti; St Joseph's Geelong, 6 rapporti; Jordanville Technical School, 5 rapporti.

Kim Price, della Arnold Thomas and Becker, ha dichiarato: " Noi stiamo investigando le scuole raccogliendo testimonianze in modo da sapere quali sono le scuole che non assicurano sicurezza agli studenti. Noi riceviamo circa una dozzina di telefonate al mese. C'è' ancora molto da fare."

Mariano Coreno

Visioni Sarde in Australia

di Bruno Mossa

Dopo Hong Kong, Villa Verde e Rebeccu è ora il turno di Melbourne, dove Visioni Sarde sarà ospitata dal circolo sardo "Sardinian Cultural Association".

Il meglio del cinema breve sardo sarà presentato domenica 11 agosto presso lo storico Centro Assisi, dove è situata la sede del circolo, con proiezioni in lingua sarda, sottotitolate in inglese. La ricchezza culturale della regione passa così attraverso il suo cinema che diventa anche strumento didattico per diffondere nel mondo la limba.

Le pellicole di Visioni Sarde rappresentano, del resto, sentimenti universali e offrono spunti di riflessione su situazioni ed emozioni in cui ciascuno può riconoscersi. Un cinema che arriva al cuore e appaga vista e udito.

L'obiettivo di raccontare la Sardegna attraverso il cinema è stato riposto sui seguenti film: Dalia" di Joe Juanne Piras, "Giù cun Giuali" di Michela Anedda, "Incappucciati, Foschi" di Nicola Camoglio, "Quello che è mio" di Gianni Cesaraccio, " La pu-

nizione del prete" di Francesco Tomba, Chiara Tesser, "Ranas" di Daniele Arca, "Spiaggia libera" di Ludovica Zedda, "Ti aspetto qui" di Gabriele Brundu e "Tilipirche" di Francesco Piras.

Il circolo sardo ha deciso di abbinare alla visione dei film un pranzo tipico sardo.

Anche il cibo, come il cinema, è un potente strumento di difesa dell'identità culturale e completa i messaggi emozionali e sen-

Da una indagine della RACV My Country Road, risulta che le strade regionali del Victoria sono in cattive condizioni a causa della mancata manutenzione.

Gli automobilisti hanno protestato molte volte alle autorità competenti; ma, fino ad oggi, niente è stato fatto.

Strade sbriciolate, frantumate e con buche, mettono in pericolo gli automobilisti che spesso danneggiano le gomme ed altro. E questa situazione innervosisce chi è alla guida portandolo a compiere anche a fare gesti irregolari o addirittura ad incidenti piuttosto gravi.

James Williams, della RACV, ha detto: "Il numero dei rapporti che riceviamo ci indicano chiaramente che le condizioni

delle strade regionali non sono buone e rappresentano un pericolo. Infatti, il 60 per cento degli intervistati chiede che le strade vengano aggiustate al più presto possibile onde evitare incidenti". Le cinque strade più pericolose da percorrere sono: "Melba Hwy, Murrindindi Shire Council; Tyiden-Woodend Rd., Macedon Ranges Shire Council; Kilmore Rd., Macedon Ranges Shire Council; Goulburn Valley Hwy, Greater Shepparton City Council e Strathbogie Shire Council; Princes Hwy, Warmambool City Council, Glenelg Shire Council e Moyne Shire Council.

Vi sono ancora altre, ma sarebbe troppo lungo citarle tutte assieme.

Mariano Coreno

soriali offerti dalla settima arte. Il cibo come il cinema per assaporare la tradizione, difendere l'identità e il senso di appartenenza.

Il compito di accostare arte e cucina è stato affidato alle mani esperte, seppur giovani, dello chef cagliaritano Federico Congiu.

Il Presidente del Circolo Sardo Paolo Lostia e il suo Vice Mauro Sanna danno appuntamento a Soci e simpatizzanti per domenica 11 agosto presso la sede sociale, Centro Assisi, 230 Rosanna Road, Rosanna.

La formula "Pranzo& Cinema" impone la presenza per mezzogiorno in punto al 2° Piano. Sarà servito un menù di 3 portate. Byo. Prenotazioni entro lunedì 5 agosto. I film saranno proiettati alle 2.30 al 1° Piano, pop corn e bibite in vendita. Prenotazioni entro giovedì 8 agosto.

I posti sono limitati, le prenotazioni essenziali: Giovanna Ruiu 0417 056 997

Il giro nel mondo di Visioni Sarde è co-organizzato dalla Cineteca di Bologna e Sardegna Film Commission. Il progetto è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del lavoro. Collaborano i Circoli "Sarda Domus" di Civitaveccia e "Giuseppe Dessì" di Vercelli.

Centro Assisi, sede del Sardinian Cultural Association

Celebrato il 25° Anniversario della Vocazione Religiosa di Suor Ester Mwai

Maria Grazia Storniolo

Domenica 28 luglio, nel cuore della cittadina di Griffith, Suor Ester Mwai ha celebrato il suo 25° anniversario di vocazione religiosa con una cerimonia solenne e partecipata. Nata in Kenya, Suor Ester proviene da una fami-

glia numerosa, composta da due fratelli e cinque sorelle, di cui lei è la penultima. La sua infanzia è stata segnata dalla frequentazione della parrocchia locale, dove la presenza costante delle suore, impegnate in preghiere con la comunità, ha ispirato in

lei la vocazione religiosa. Fin da piccola, Suor Ester sentiva una profonda attrazione per la vita consacrata, domandandosi spesso se il suo destino cristiano fosse strettamente legato alla vicinanza al Signore.

Dopo aver completato gli studi, all'età di 18 anni, Suor Ester è entrata a far parte della congregazione delle Figlie di Sant'Anna, iniziando un percorso formativo durato circa quattro anni nella sua città natale, in Kenya. Successivamente, è stata trasferita a Manila, nelle Filippine, dove ha trascorso sette anni in servizio. Nel 2010, è giunta in Australia al Villaggio Scalabrini di Chipping Norton, unendosi ad altre consorelle la cui missione era di offrire assistenza spirituale e conforto ai residenti del villaggio.

Nel 2017, Suor Ester è stata trasferita a Griffith, sempre al Villaggio Scalabrini, dove continua a svolgere il suo prezioso lavoro insieme a Suor Osanna. Il loro impegno è rivolto a sostenere spiritualmente i residenti del villaggio e la comunità circostante, con visite domiciliari agli ammalati e il supporto nella celebrazione di due Messe settimanali, aperte ai residenti e ai loro familiari.

La celebrazione dei 25 anni di vocazione di Suor Ester ha visto la partecipazione di consorelle provenienti da Austral e Chipping Norton, amici, e il Swahili Mass Group giunto da Sydney. Circa 200 persone hanno preso parte alla Messa, animata da canti e lodi eseguiti dal gruppo Swahili, in un'atmosfera di profonda devozione e commozione.

Al termine della funzione religiosa, la comunità si è riunita nel salone parrocchiale della chiesa Sacred Heart di Griffith, dove è stato offerto un rinfresco. I partecipanti hanno condiviso piatti tipici e assistito al taglio di una sontuosa torta, accompagnato dalle danze in costume tradizionale del Kenya eseguite dal gruppo Swahili. Suor Ester, visibilmente emozionata, ha espresso la sua gratitudine per la numerosa partecipazione e, nel suo discorso, ha rinnovato la sua dedizione e vocazione al Signore. Ha sottolineato il suo impegno a proseguire il cammino spirituale e di preghiera, sempre vicino ai più deboli, senza distinzione di appartenenza e provenienza, esattamente come le comunità hanno accolto lei. L'evento ha rappresentato un momento di forte unione e condivisione per la comunità di Griffith, celebrando non solo il percorso spirituale di Suor Ester, ma anche l'importanza della solidarietà e del sostegno reciproco.

L’ambasciata d’Italia a Canberra ha indetto una procedura di selezione per l’assunzione di n° 1 impiegato/a a contratto da adibire ai servizi di assistente amministrativo.

Le domande di ammissione alle prove per l’assunzione, da redigersi secondo il modello disponibile sul sito https://ambcanberra.esteri.it/it/ o fisicamente presso questa Ambasciata, dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 24.00 del giorno 02 settembre 2024. Le domande dovranno essere trasmesse per via telematica, firmate, scansionate e corredate dalla copia di un documento d’identità valido, al seguente indirizzo di posta elettronica: commerciale.canberra@esteri.it

Per ulteriori dettagli si rimanda al bando completo pubblicato sul sito dell’Ambasciata https://ambcanberra.esteri.it/it/

"Lo Spirito di Stella" arriva

a Brisbane

Il celebre catamarano "Lo Spirito di Stella" è giunto a Brisbane, Queensland! Dopo alcuni giorni di manutenzione necessaria, sarà pronto per offrire l'emozione della vela a tutti, senza alcuna esclusione. Questo straordinario progetto dimostra che non esistono barriere, né geografiche né di altro tipo.

"Lo Spirito di Stella" - parte dell'iniziativa Wheels on Waves (WoW) - è un simbolo di inclusione e accessibilità, ricordandoci che il mare è aperto a tutti. Benvenuti ragazzi, e godetevi l'esperienza unica della navigazione! Il Consolato d'Italia a Brisbane è orgoglioso di supportare questa iniziativa che promuove valori di uguaglianza e avventura.

di

64ª Edizione Annuale di Beneficenza dell'Associazione Maria SS. delle Grazie e San Vittorio Martire

Domenica 4 agosto, nella Colosseo Room della Doltone House al Club Marconi, si è tenuta la 64ª edizione annuale di beneficenza organizzata dall'Associazione Maria SS. Delle Grazie e San Vittorio Martire. L'evento ha beneficiato la Women's Housing Company, un'organizzazione dedicata a fornire supporto abitativo alle donne.

La serata è stata presentata dall'attore e comico George Kapiniaris, noto per il suo talento nell'intrattenimento, che ha aperto l'evento con una nota di umorismo: "Benvenuti al Marconi Club, Doltone House, fatevi un grande applauso per essere così magnifici oggi. Tutti vestiti eleganti, è fantastico. Io non sono italiano, non so se l'avete notato, sono greco, ma va bene lo stesso.

Una raza, una faja. Siete pronti per una grande serata?" Questo ha subito creato un'atmosfera gioiosa e rilassata tra i presenti.

Kapiniaris ha poi invitato sul palco il comitato organizzativo dell'evento, presentando Domenico Ursino, noto come Mimmo, che ha preso la parola a nome del comitato: "Buon pomeriggio a tutti, grazie per essere qui. Un ringraziamento speciale ai nostri sponsor, dai piccoli donatori fino ai contributi aziendali che sostengono la nostra associazione." Mimmo ha proseguito esprimendo la gratitudine dell'associazione per il supporto continuo della comunità, sottolineando come ogni contributo, grande o piccolo, sia essenziale per il successo delle loro iniziative di beneficenza.

Dopo gli interventi di rin-

graziamento, Lisa Placanica ha presentato Rosa e Kelly della Women's Housing Company, che hanno parlato del lavoro cruciale svolto dall'organizzazione: "La Women's Housing Company ha fornito alloggio sicuro e accessibile per oltre 40 anni. Lo scorso anno, abbiamo assistito 336 donne, il 54% delle quali ha subito violenza domestica." Hanno inoltre illustrato alcuni dei programmi specifici offerti, come il supporto psicologico e i servizi di consulenza legale, evidenziando l'impatto trasformativo che questi servizi hanno avuto sulla vita delle donne assistite.

L'evento ha anche ospitato un intervento di David Saliba, membro del Parlamento per Fairfield, che ha sottolineato l'importanza del sostegno alla Women's Housing Company: "Il lavoro che fate è incredibile. La violenza domestica e la mancanza di alloggi sicuri sono problemi particolarmente gravi qui a Fairfield. L'anno scorso, solo nella nostra area, abbiamo registrato 927 casi di violenza domestica. La vostra generosità aiuta a fare la differenza." Saliba ha inoltre lodato l'impegno dell'Associazione Maria SS. Delle Grazie e San Vittorio Martire nel mobilitare la comunità per cause così importanti. Durante la serata, sono stati raccolti $15,500 grazie alla generosità dei partecipanti. La lotteria ha visto numerosi premi in palio, tra cui gioielli offerti dai Daniele Designer Jewelers. Il giovane Leo ha vinto uno dei premi più ambiti, suscitando grande entusiasmo tra i presenti. Natalina Haddad è stata fortunata a vincere il primo premio della lotteria, un buono da $1500 offerto da Adriano Coluccio, noto imprenditore locale. La serata è stata arricchita da una cena deliziosa, preparata dagli chef della Doltone House, e da intrattenimento musicale che ha fatto ballare i partecipanti fino a tardi. Gli ospiti hanno avuto l'opportunità di socializzare, creare nuovi contatti e rafforzare i legami esistenti all'interno della comunità.

L'evento è stato un grande successo, sottolineando l'importanza della solidarietà e del sostegno reciproco nella comunità. La generosità mostrata dai partecipanti contribuirà significativamente a migliorare la vita di molte donne, offrendo loro una speranza e un futuro migliore.

Mimmo Ursino, Silvio Marrapodi, Gianfranco Placanica, Frank Furfaro, Angelo Maggiotto, Joe Mammone
Natalina Haddad vince il primo premio
Il giovane Leo ha trovato la chiave vincente
Tina e Frank Furfaro con Tony Noiosi
Morris Licata con l'amico Pino Sgambellone
Il tavolo del Comitato del Club Marconi
La favolosa Band dei Jellybean Jam
Il Comitato dell'Associazione Maria SS. delle Grazie e San Vittorio Martire
Rosa e Kelly con Lisa Placanica

Strengthening Road Safety in Werriwa

Senator Carol Brown

Assistant Minister for Infrastructure and Transport

John Graham, MLC Nsw Minister for Roads

Anne Stanley, MP Federal Member for Werriwa

The Albanese and Minns Labor Governments are making it safer for road users in Werriwa thanks to an investment in road safety upgrades.

The projects include:

• Hume Highway and DeMeyrick Avenue, Casula – missing pedestrian link and pedestrian fencing - $634,920.

• South Liverpool Road and Liverpool Parramatta T-way and Banks Road and Rundle Road, Green Valley – Electronic traffic controls/management$1,072,260.

The projects are jointly fund-

ed through $81 million from the Road Safety Program which is delivering road safety upgrades across New South Wales.

The Albanese Government is committed to working with the States and Territories to improve road safety.

The Australian Government has substantially increased Black Spot Program funding, which, since July 1, is progressively increasing from $110 to $150 million per year.

Further, the Roads to Recovery funding has already risen to $650 million this year up from $500 million last year, and will continue to rise to $1 billion by 2027-28 per year onwards.

This is part of the Government’s response to the road toll which includes delivering a nationally harmonised set of

high-quality and timely data to inform road safety decision making.

Further information on the Australian Government’s Road Safety Program is available here.

Quote attributable to Federal Assistant Minister for Infrastructure and Transport Carol Brown

" Investing in our infrastructure to support our community and safety, that’s what Labor governments do best and that’s what this announcement is all about.

“Road safety, of course, is a shared responsibility, and this is a timely reminder to be extra vigilant and to slow down on the roads so everyone can get home safely from every journey.”said Anne Stanley MP Member for Werriwa.

Delivering Safer Roads for Werriwa

Senator Carol Brown

Assistant Minister for Infrastructure And Transport

Anne Stanley, MP Federal Member for Werriwa

People living in and around Werriwa will have a safer trip home thanks to more than $2 million in Albanese Government funding to improve five known crash sites under the 2024–25 Black Spot Program.

The Blackspot Program will fund safety improvements to:

• Cartwright Avenue, Willan Drive CARTWRIGHT - Close intersection with median - $821, 250

• Devonshire Road ROSSMORE

- Install profile, edge line, curve alignment markers, rigid barrier on roadside and street lighting at mid-block. Improve sealed shoulder - $785,500

• Heckenberg Avenue from Spica Street to Cartwright Avenue BUSBY – move stop or give-way lines and install raised threshold - $85,000

• Lyn Parade PRESTONS - Close intersection with median - $200, 250

• Eucalyptus Drive from Flame Crescent to Rosewood Drive, Melaleuca Drive from Eucalyptus Drive to Celtis Place MACQUARIE

FIELDS – Install Street lighting, raise median, raise islands with additional stop or give-way. Install slow point, raised threshold and pedestrian crossing$288,500.

The Black Spot Program funds a range of safety measures at locations where serious crashes have occurred or are at risk of occurring.

The Australian Government has substantially increased Black Spot Program funding, which is progressively rising from $110 million to $150 million per year.

This is part of the Government’s response to the worsening road toll which includes progressively doubling Roads to Recovery funding from $500 million to $1 billion a year and delivering a nationally-harmonised set of high-quality and timely data to inform road safety decision making.

For more information on the Albanese Government’s Black Spot Program, to nominate a

Italian Design Institute esporta il

Made in Italy nel mondo

Il know how italiano nel campo del design approda all’estero grazie al Dipartimento Internazionale a partire da Emirati Arabi e Regno Unito

black spot and for the full list of NSW recipients visit: Black Spot Program | Infrastructure Investment Program.

“I am pleased to announce this latest round of Black Spot projects in NSW, which will improve roads across the state.

“Every death on NSW roads is a tragedy and could have been avoided” said the Assistant Minister for Infrastructure and Transport Carol Brown.

“Local communities know where their most dangerous road locations are and their ability to nominate projects under this program and work with state and local experts in reviewing nominations is why this program is so successful.”

“Road safety, of course, is a shared responsibility, and this is a timely reminder to be extra vigilant and to slow down on the roads so everyone can get home safely from every journey.”

“This funding adds to considerable funding already provided to Liverpool City Council”said Anne Stanley MP.

Un'indagine realizzata da Unioncamere, in collaborazione con Assocamerestero e la rete delle Camere di Commercio Italiane all'estero, ha rilevato un ruolo determinante del Made in Italy nel mercato internazionale (https://www.unioncamere. gov.it/comunicazione/comunicati-stampa/unioncamere-qualita-pregio-e-design-le-caratteristiche-del-made-italy-piu-apprezzate-allestero). Da tali studi emerge, infatti, che ben 193,4 miliardi di export, su un totale di 420 miliardi dei settori di cui il Belpaese è leader, derivano dalle eccellenze dei prodotti italiani. Questi ultimi, apprezzati in tutto il mondo per pregevolezza delle materie prime, iconicità e design di altissima qualità, rendono il Made in Italy un brand tra i più ricercati e richiesti all'estero. Tra gli enti che offrono un importante contributo all’esportazione dell’eccellenza italiana nel mondo spicca Italian Design Institute. Nato dall’esperienza ultraventennale dall’imprenditore Nicola Carbonara, IDI opera a livello internazionale trasmettendo e divulgando in altri Paesi il know - how e le competenze nel campo del design di cui l’Italia è custode da secoli. Emirati Arabi e Regno Unito, nello specifico, sono due dei territori esteri in cui l’istituto coltiva talenti, futuri professionisti di un settore in forte crescita. Interior designer e interior yacht designer sono le figure professionali che IDI sta selezionando e formando attraverso studiati percorsi formativi erogati in lingua inglese. "Un grande traguardo per IDI ma soprattutto un'importante occasione per tanti giovani aspiranti designer, che potranno completare e verticalizzare sempre più la propria formazione in altri Paesi nel mondo", dichiara la dott.ssa Tania Sette, direttore didattico di Italian Design

Institute, "In quelle città, in cui non soltanto il design è fulcro dell’economia, ma anche il Made in Italy risuona in tutta la sua importanza e la sua autorevolezza, come sinonimo di bellezza, di ingegno, di saper fare e di stile. Da parte nostra porteremo in quei luoghi il metodo formativo IDI, basato sull’alta qualità dei contenuti, sulla grandissima esperienza dei docenti, su programmi sempre aggiornati, su un approccio teorico ma soprattutto pratico, in grado di consolidare le competenze acquisite in aula. Vogliamo che i nostri allievi siano pronti a contribuire significativamente al settore del design, sia a livello locale che internazionale. Inoltre, puntiamo a creare una rete di collaborazione tra studenti, aziende e professionisti del settore per promuovere l'innovazione e lo scambio di idee". Il Dipartimento Internazionale di Italian Design Institute è, dunque, un punto di riferimento nell’ambito della formazione d’eccellenza oltre i confini italiani poiché risponde alla crescente domanda di professionisti del design di interni e del settore nautico da parte dei mercati stranieri. Dando, inoltre, la possibilità ad emergenti e giovani designer di tutto il mondo di svolgere un periodo di internship in Italia, IDI consente loro di acquisire sul campo l’inimitabile tocco del Made in Italy. Le opportunità di stage presso alcune delle più prestigiose aziende italiane, offrono, infatti, agli studenti un’esperienza diretta e pratica che è fondamentale per la loro crescita professionale. L’avanguardia, l’eleganza e l’originalità che da sempre contraddistinguono il design italiano approdano, dunque, all’estero grazie al ruolo di IDI, incubatore e fucina di architetti, designer, professionisti del settore, futuri ambasciatori del design italiano.

Nicola Carbonara, imprenditore

Celebrato il "Senior Concert" al Liverpool Catholic Club

di Maria Grazia Storniolo

Il 25 luglio 2024 si è tenuto un evento spettacolare presso il Liverpool Catholic Club, dedicato agli anziani della regione di Liverpool - Wollondilly.

Il concerto ha attirato circa 400 partecipanti, offrendo un'occasione unica di socializzazione e informazione sulle risorse disponibili nella comunità.

L'evento, organizzato, dal Liverpool City Council ha riunito anziani di diverse culture, creando un ambiente accogliente e inclusivo. Il Liverpool Catholic Club, noto per il suo impegno nella comunità, è stato il palcoscenico ideale per questa celebrazione.

Gli anziani presenti hanno avuto la possibilità di conoscere una vasta gamma di beni e servi-

Associazione

Figli del Grappa

Si rende noto, con un cortese invito ai soci e simpatizzanti dell’Associazione Figli del Grappa, che la Festa della Madonna del Grappa 2024 sarà tenuta domenica 18 agosto nel luogo di Cucina Galileo, Club Marconi, con inizio alle ore 12.00.

Sarà servito un lussuoso pranzo, con la musica di Ross Maio e Gino Zappia, una ricca lotteria e tanta allegria.

Costo del biglietto: $85 per adulti (incluso birra, vino e soft drink - liquori alcolici a proprie spese). I posti sono limitati.

Si prega di telefonare al piu presto possibile per prenotare, ma senz’altro entro il 2 agosto a:

L & C Cafarella 4647 4377

A. Cremasco 9606 6283

G. Favero 9826 1531

G. Morosin 9604 2458

M. Pellizzari 9606 5820

F & I Simonetto 9610 6945

zi offerti nella regione, grazie alla presenza di numerosi fornitori locali.

Durante la giornata, i partecipanti hanno potuto gustare generosi rinfreschi, preparati per soddisfare tutti i palati. Le esibizioni dal vivo hanno aggiunto un tocco di magia all'evento, con artisti che hanno saputo coinvolgere e intrattenere il pubblico con performance emozionanti. La musica e gli spettacoli hanno creato un'atmosfera festosa, facendo sentire ogni anziano parte di una grande famiglia

Oltre al divertimento, il concerto ha offerto un'importante opportunità di socializzazione.

Gli anziani hanno potuto incontrarsi e condividere esperienze, rafforzando il senso di comunità. La possibilità di interagire con altre persone della stessa età ha avuto un impatto positivo, contribuendo a combattere la solitudine e a creare nuovi legami di amicizia.

Gli anziani hanno potuto conoscere iniziative e attività entusiasmanti disponibili nella zona, ricevendo informazioni utili su una vasta gamma di servizi, dall'assistenza sanitaria ai programmi ricreativi come quelli offerti dalla Casula Power Hause con un palinsesto di interessanti film in lingua Italiana a partire dal 9 di Agosto.

Il concerto per anziani è stato un successo sotto ogni punto di vista. L'organizzazione impeccabile, l'atmosfera accogliente e le numerose attività proposte

hanno reso la giornata indimenticabile per tutti i partecipanti. Eventi come questo sono fondamentali per valorizzare gli anziani e per promuovere un senso di comunità e appartenenza.

La speranza è che iniziative simili possano essere replicate in futuro, continuando a offrire agli

anziani della regione di Liverpool - Wollondilly momenti di gioia, informazione e socializzazione. Il Liverpool Catholic Club ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo centrale nella vita comunitaria, confermandosi un punto di riferimento per iniziative di grande valore sociale.

Cucina Galileo al Club Marconi: "Pranzo dei Desperados"

La domenica del 28 luglio, il

Ristorante Cucina Galileo nel

Club Marconi è stato il teatro di un interessante evento: Il Pranzo dei Desperados.

Non lasciatevi ingannare dal nome, però. Questo pranzo ha radunato circa 100 persone per un'esperienza culinaria e sociale unica nel suo genere.

Sebbene il nome possa far pensare a una riunione di anime sconsolate, il Pranzo dei Desperados è tutt'altro che un evento triste. Al contrario, è un'occasione per celebrare la comunità, condividere buon cibo e, naturalmente, qualche risata.

Fondato circa 50 anni fa, il Comitato dei Desperados è composto da persone straordinarie che dedicano il loro tempo e impegno a organizzare questo incontro annuale.

Morris Licata, Presidente del Club Marconi, e Giovanna Pellegrino, Presidente delle Ladies Ausiliarie, erano presenti per assicurarsi che tutto andasse per il meglio.

Al termine del pranzo, i discorsi brevi ma significativi sono stati tenuti da Mick Labbozzetta, Coordinatore del Comitato dei Desperados, seguito da Morris Licata e Giovanna Pellegrino.

Il comitato organizzativo includeva personaggi illustri come Tony Labbozzetta, Nick Speciale, Delfina Pipitone, Tony Polistina, Maria Monteleone, Tony Pellicao, Carmen Crestani e Sam Penna. Ognuno di loro ha dato un contributo essenziale per il successo dell'evento.

Il pranzo è stato un vero e proprio viaggio gastronomico, iniziando con un antipasto misto e zeppole calabresi.

A seguire, una deliziosa pasta e un succulento vitello con funghi accompagnato da verdure miste. Per rinfrescare il palato, radicchio con finocchi e, per concludere in bellezza, sorbetto al limone e caffè.

Una delle caratteristiche più apprezzate del Pranzo dei Desperados è stata l'assenza di lotteria e musica, permettendo finalmente ai partecipanti di godere di una conversazione tranquilla e ininterrotta. Una vera rarità nei nostri giorni frenetici!

Il Pranzo dei Desperados è stato un evento da ricordare, pieno di buon cibo, risate e, soprattutto, ottima compagnia.

Un ringraziamento speciale va a tutti i membri del Comitato dei Desperados per aver reso possibile questa straordinaria giornata. Speriamo di poter continuare questa tradizione per molti anni a venire, perché, disperati o no, abbiamo tutti bisogno di un po' di buon cibo e buon umore nella nostra vita.

Festa di Primavera dei Bellunesi nel Mondo

L'Associazione Bellunesi nel Mondo, Famiglia di Sydney, è lieta di annunciare la tradizionale Festa di Primavera, un evento che ogni anno riunisce soci, amici e simpatizzanti in un'atmosfera di gioia e convivialità.

La festa si terrà domenica 18 settembre, presso la Manor House in Elizabeth Street a Wetherill Park, adiacente al Club Sloveno. L'inizio dell'evento è previsto per il pranzo, promettendo una giornata all'insegna del buon cibo e della compagnia.

Il costo per partecipare è di 85 dollari per i soci e 95 dollari per i non soci. La quota comprende una selezione di vino bianco e rosso, birra e soft drink, mentre alcolici e vini speciali saranno disponibili a parte.

È necessario prenotare entro il 9 settembre per garantire la propria partecipazione. Per farlo, basta contattare uno dei membri del comitato organizzativo:

• Irma Bergamin: 0475 844 167

• Giacomo De Martin: 0403 194 829

• Ernesta Quomi: 0416 165 986

• Galliano Calligari: 0418 275 592

• Lino Vidotto: 0490 758 520

• Paul De Nardi: 0417 668 963

• Renzo Pinazza: 0417 462 992

• Mark Meli: 0414 410 434

Non perdete l'occasione di partecipare a questo evento speciale, un'opportunità unica per celebrare la primavera con la comunità Bellunese e creare ricordi indimenticabili. Vi aspettiamo numerosi!

Associazione Trevisani Nel Mondo

Sezione di Sydney Inc

Pranzo Ferragosto Trevisano

Panorama House, Bulli Tops

L’Associazione Trevisani nel Mondo di Sydney invita i soci, amici e simpatizzanti a partecipare alla Gita Sociale a Panorama House, Bulli Tops Domenica 25 Agosto 2024 per un pranzo “buffet”

Musica da ballo e sing-a-long con Tony Gagliano

Il costo di partecipazione con l’autobus è $80 per persona (bevande escluse)

L’autobus parte dal Club Marconi alle ore 10.30am

Se andate con la vostra macchina privata il costo è $55 per persona (bevande escluse)

Prenotare al PIÙ PRESTO POSSIBILE entro Domenica 18 Agosto 2024 telefonando a: Vice Presidente Luigi VOLPATO 9753 4646 / 0419 611 770

Assist. Segretaria Laura CHIES 9610 0680 / 0421 279 610 Email: laurachies3@bigpond.com

EuroFest European Night Market

Dal 2 al 4 agosto, il Liverpool City Council ha ospitato l'EuroFest European Night Market, un evento imperdibile che ha offerto tre giorni di puro divertimento, musica e cultura europea. Con l'arrivo del freddo invernale, questo festival ha rappresentato un'opportunità unica per scoprire il fascino magico dell'Europa orientale e occidentale, immergendosi nelle sue tradizioni senza tempo. Per un fine settimana davvero stravagante, i visitatori hanno potuto passeggiare tra i mercati notturni europei, splendidamente adornati da luci scintillanti. Qui, è stato possibile rilassarsi con una bevanda calda, assaporare prelibatezze dolci e salate, e lasciarsi trasportare

dalle melodie tradizionali che risalgono a secoli fa. L'atmosfera suggestiva e accogliente ha fatto sentire i partecipanti come se fossero stati trasportati in un magico villaggio europeo del passato.

L'EuroFest ha offerto un ricco programma musicale sul palco principale, dove i visitatori hanno potuto godersi i suoni dell'Europa con esibizioni provenienti da Spagna, Italia, Balcani e oltre. Questi concerti hanno offerto un'esperienza unica, permettendo al pubblico di immergersi nella cultura musicale europea e di scoprire nuove sonorità.

Ma non è stato tutto: sul palco Gypsy Caravan, situato in Elizabeth Street, i visitatori hanno

potuto assistere a straordinarie esibizioni di danza culturale. Dalla Serbia alla Spagna, i gruppi di danza hanno incantato il pubblico con le loro performance e insegnato i passi tradizionali di tutta Europa. Un'occasione unica per avvicinarsi alle diverse culture europee attraverso l'arte della danza.

L'EuroFest non è stato solo musica e danza, ma anche un vero e proprio viaggio gastronomico. Al Macquarie Mall, i visitatori hanno potuto assaporare i sapori autentici dell'Europa, dal Burek alla Pasta, passando per una varietà di altre delizie culinarie.

Il divertimento ha coinvolto le famiglie e i più piccoli, con una serie di workshop gratuiti a tema europeo e truccabimbi che hanno tenuto impegnati e divertiti i bambini. Un festival pensato per la famiglia, dove ognuno ha potuto trovare qualcosa di speciale e vivere momenti indimenticabili.

L'EuroFest European Night Market è stato un evento straordinario che ha unito il meglio della cultura europea in un unico luogo. Con un'offerta variegata che ha spaziato dalla musica alla danza, dalla gastronomia alle attività per bambini, il festival ha regalato un'esperienza completa e coinvolgente per tutti i partecipanti. MGS

GOLD COAST ESCAPE TOUR

14 - 20 NOVEMBER 2024

Come and join us on a fantastic tour to explore the magnificent Gold Coast. Visit the most iconic places in the area and enjoy a tour full of fun and adventure

The 7 day tour includes:

n Return economy class airfares (Sydney - Brisbane - Sydney)

n 4* Hotel Accommodation including breakfast daily

n Outback Spectacular Show including dinner

n Tropical Fruit World Tour

n Currumbin Bird Sanctuary

n Mt Tambourine

n Wine tasting and lunch at Cedar Creek Estate

n New Italy Museum

n Australia Zoo (Crikey!)

Minimum 20 people for this tour to proceed

BOOKINGS CLOSE

15 September 2024

Il Canada Bay Club con i volontari al Bay Run

Il Canada Bay Club ha fatto una grandiosa figura durante il Bay Run, grazie all’impegno instancabile dei nostri straordinari membri del personale che hanno dedicato il loro tempo e le loro energie per l'evento.

La loro dedizione e passione sono state una fonte di ispirazione per tutti noi, dimostrando quanto il nostro club tenga alla comunità locale.

Siamo immensamente orgogliosi del nostro team, il cui entusiasmo ha contribuito a rendere il Bay Run un evento di successo. Questo impegno verso il bene comune è una testimonianza del forte legame che il Canada Bay Club mantiene con i suoi membri e con la comunità.

Ma non è tutto: il nostro personale sarà presente a molti altri eventi comunitari nel 2024, con-

tinuando a supportare le iniziative locali. Il prossimo appuntamento sarà il Ferragosto, tra due settimane, dove il Canada Bay Club parteciperà per raccogliere fondi e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle vittime della violenza domestica.

È un'importante causa che richiede il nostro sostegno e siamo pronti a fare la nostra parte. Il nostro impegno verso la comunità non si ferma qui: il Canada Bay Club continuerà a dimostrare il suo supporto attraverso la partecipazione e il volontariato in molte altre occasioni.

Un enorme grazie a tutti i membri del nostro staff per il loro lavoro straordinario e il loro spirito altruista. Siamo orgogliosi di voi e del vostro contributo al miglioramento della nostra comunità.

7 days / 6 nights

Airfares included.

Travel in a luxury airconditioned coach

Accommodation in 4* star motel, including breakfast and some lunches/dinners

Entry to all attractions as per itinerary

Prices: $2,450 per person twin share ($600 single room supplement)

Deposit of $500 at time of booking

Final payment 15 October 2024

Un Viaggio Straordinario tra Musica, Cultura e Delizie Europee al Comune di Liverpool

Explore a curated selection of timeless classics and contemporary gems, spanning heart-warming dramas to captivating comedies, all celebrating the allure of Italian storytelling.

Save the dates for our series of six films, lighting up your Friday nights each month with tickets priced at only $10:

• "Put Grandma in the Freezer" (Metti la Nonna in Freezer) - Friday 9 August, 7.30 pm

• "My Mother" (Mia Madre) - Friday 30 August, 7.30 pm

• "Hello Beautiful" (Belli Ciao) - Friday 27 September, 7.30 pm

• "Strangeness" (La Stranezza) - Friday 25 October, 7.30 pm

• "8 ½" (a film by Federico Fellini) - Friday 22 November, 7.30 pm

Secure your tickets now and find additional information here: https://www.casulapowerhouse.com/what.../italian-film-series

Paramount Tours festeggia Natale a Luglio Stile Italiano

Domenica 28 luglio 2024, Paramount Tours ha ospitato il suo evento annuale "Natale a Luglio".

In una fredda e ventosa domenica, un folto gruppo di oltre 70 persone ha celebrato questo appuntamento annuale in stile italiano presso l'Associazione Napoletana a Leichhardt (Little Italy).

Il "Natale a Luglio" è una tradizione iniziata circa 30 anni fa, originata da un gruppo di turisti irlandesi in visita. Questi turisti, sentendosi nostalgici alla vista della neve nelle Blue Mountains, ricordarono il Natale a casa loro. Come sapete, il periodo natalizio in Australia è caldo e umido, a differenza dell'Irlanda. Così, il piccolo gruppo di turisti decise di celebrare il loro tradizionale Natale quando il clima era più freddo e simile a quello della loro patria - a luglio. Da allora, questa tradizione ha conquistato l'Australia ed è ora ampiamente celebrata da tutte le culture.

Il grande gruppo ha goduto di

un delizioso e abbondante pranzo di quattro portate, accompagnato dall'ottimo intrattenimento del DJ Chucky. Un grande ringraziamento va a Michele Fezza e al personale dell'Associazione Napoletana a Leichhardt per aver ospitato l'evento.

La giornata è stata piena di balli, canti, risate, buon cibo, ottima musica, incontri con amici e, naturalmente, l'attesissima lotteria con molti premi. La giornata non sarebbe stata completa senza il premio per la coppia "meglio vestita", assegnato a Incoronata Trimboli e Michele Musso. Nello spirito natalizio, che è un momento di donare, Paramount Tours ha promesso di donare $500 dai proventi della giornata al Sydney Children’s Hospital. Questo evento annuale, tanto atteso, guadagna slancio ogni anno e, oltre a essere una buona scusa per stare insieme, offre anche l'opportunità di socializzare e riconnettersi con persone affini.

Davide Crea: Il Trionfo di un'Autentica Pizzeria Italiana ad Oran Park notizie comunitarie

di Maria Grazia Storniolo

Nel cuore di Oran Park, Davide Crea, titolare dell'omonima Pizzeria e Ristorante, ha recentemente conquistato il prestigioso Local Business Award del comune di Camden. Un riconoscimento tanto atteso quanto meritato, frutto di anni di impegno, passione e dedizione alla cucina italiana autentica.

Davide Crea, originario di Rosalì, un piccolo paesino della provincia di Reggio Calabria, ha sempre nutrito una profonda passione per la preparazione della pizza. Ultimo di tre figli, nato da madre Vincenza e padre Antonio, Davide ha iniziato il suo percorso lavorativo presso la rosticceria e pizzeria del cugino, dove ha affinato le sue abilità culinarie.

All'età di 23 anni, grazie al supporto del cognato, Davide ha aperto il suo primo ristorante

nell'area marina di Reggio Calabria. Tuttavia, il successo era stagionale e il business non riusciva a coprire le spese durante i mesi invernali. Questa esperienza lo ha spinto a vendere il locale e cercare nuove opportunità all'estero.

Nel 2015, Davide è approdato a Sydney con un visto vacanze di tre mesi. Qui ha incontrato un amico paesano che lo ha invitato a lavorare nel suo ristorante. È stato in questo contesto che Davide ha conosciuto Teresa, la chef del locale, con cui ha iniziato una relazione sentimentale. Nel 2018, Davide e Teresa si sono sposati e hanno deciso di aprire un'attività tutta loro.

Dopo aver rilevato un locale ad Oran Park e averlo ristrutturato, Davide e Teresa hanno inaugurato un autentico ristorante italiano. L'attenzione alla qualità dei prodotti, selezionati con cura e

di autentica provenienza, ha rapidamente attirato una clientela affezionata. La famiglia Crea si è ampliata con la nascita dei loro tre figli: Antonio, Chiara e Ilaria. Durante la pandemia di Covid-19, nel 2021, Davide e Teresa hanno approfittato del tempo per tornare in Italia e presentare Teresa e i figli ai genitori di Davide. Nonostante le difficoltà della situazione sanitaria, il viaggio ha portato la gioia di annunciare l'arrivo della loro terza figlia e di soggiornare nella terra natale in compagnia della famiglia.

Il successo ottenuto con il Local Business Award ha portato una notevole visibilità al Ristorante Crea.

La vittoria ha dato un'ulteriore spinta al locale, che ha visto crescere la sua notorietà grazie a recensioni positive su media e riviste specializzate. Davide e Teresa si sentono orgogliosi, emozionati e motivati dai risultati ottenuti in così breve tempo.

Per Davide, questo premio rappresenta non solo un riconoscimento del duro lavoro, ma anche un trampolino di lancio verso un futuro ancora più luminoso per la loro attività.

La Pizzeria e Ristorante Crea è diventata un simbolo di autenticità e qualità nella comunità di Oran Park, consolidando il suo posto nel panorama gastronomico locale.

Sull'onda di questo successo, Davide e Teresa hanno deciso di espandere la loro attività. Hanno individuato una nuova opportunità nel piccolo paesino di Oks, una comunità di circa 3000 abitanti. Il nuovo locale, che porterà anch'esso il nome di "Ristorante Crea", è stato progettato per offrire lo stesso livello di eccellenza e autenticità che ha reso celebre il loro ristorante ad Oran Park.

L'apertura del nuovo ristorante ad Oks rappresenta una sfida entusiasmante per Davide e Teresa. "Vogliamo portare l'autentica cucina italiana anche nelle piccole comunità," ha dichiarato Davide. "Crediamo che la passione per il cibo di qualità non conosca confini, e siamo pronti a condividere il nostro amore per la cucina italiana con gli abitanti di Oks."

Con un menu ricco di specialità italiane preparate con ingredienti freschi e selezionati, il nuovo Ristorante Crea punta a

diventare un punto di riferimento per i residenti di Oks e per i visitatori dei dintorni. L'entusiasmo e la dedizione di Davide e Teresa sono palpabili, e la loro visione di un futuro di successo sembra destinata a realizzarsi.

L'espansione a Oks non solo rafforza il marchio del Ristoran-

te Crea, ma rappresenta anche un'opportunità per diffondere ulteriormente la cultura e i sapori della terra natale, la Calabria, in Australia. Con il loro impegno e la loro passione, il futuro della famiglia Crea e dei loro ristoranti sembra essere luminoso e promettente.

Mercoledì 7 Agosto 2024

diario di una mosca di

I tori di Spagna, olè!

Zzzzzzzzzz eccomi qui, viva e vegeta, in una piccola ma bella casetta sulla collina di Belmont, sobborgo della città del Lago Macquarie, appena prima di Newcastle. La casa è posizionata sulla collina che sovrasta un braccio di mare interno. Bella posizione e bellissima vista del mare e della zona verde tutt’intorno. Zzzzzzzzzzz Giorgio ed Elena, i padroni di casa, sono una simpaticissima coppia senza figli, che vivono in questa casa da anni. Lui fa l’autista degli autobus della zona e lei lavora negli uffici del Coles. Essi stanno sorbendo una tazza di caffè con Jonas e Clara, una coppia di amici, che vogliono recarsi in vacanza in Europa, e desiderano che Giorgio ed Elena gli raccontino qualcosa riguardo il loro viaggio di qualche anno addietro. Perciò, ecco a voi la storia del viaggio di Giorgio ed Elena in Europa, Zzzzzzzzzz.

Giorgio inizia a parlare: -“Poiché il 7 Maggio sarebbe stato il trentesimo anniversario del nostro matrimonio, Elena ed io, decidemmo di festeggiare l’avvenimento in Italia, con tutti i nostri parenti ed amici di un tempo. Volevamo passare almeno due mesi in Europa, perciò, preparammo le valigie e volammo a Torino. La festa dell’anniversario fu un vero successo e tutti furono contentissimi di poterci riabbracciare, tanto che ci ricordiamo ancora lucidamente dell’evento con immenso piacere, anche se sono ormai passati parecchi anni. I primi quattro giorni, tra tutti i nostri cari in Piemonte, passarono in un baleno, quindi, andammo a visitare Vilma, la mia sorella minore, che vive a Tropea (Calabria) in una casa situata proprio di fronte al mare, ed infine, Piera, una cugina di Elena, che vive a Napoli/Posillipo.

Quando tornammo a Torino, era tempo di rifare le valigie e partire per la Francia... Volammo fino a Parigi, perché dovevamo ritirare la nostra Megane rossa, nuova fiammante e, con quella, visitare Francia, Spagna e Svizzera... Eravamo un po’ preoccupati perché gli australiani ci avevano detto che i Francesi odiavano tutti coloro che parlavano inglese, rispondendo loro sgarbatamente. - Jonas s’intromette, dicendo: “È vero, anch’io ho sentito dire che i francesi sono antipatici e

maleducati verso noi inglesi, ma, siccome io non sono mai stato in Francia, non posso dire se sia vero o no“.

"Hai detto bene Jonas- continua Giorgio - Infatti, contrariamente a queste opinioni negative, la nostra impressione è stata totalmente opposta. Per noi, i francesi sono stati gentilissimi e si mettevano in quattro per renderci la vita facile. Ecco un esempio: siccome non avevamo fatto nessuna prenotazione per alloggiamenti, arrivammo a Parigi ed uscimmo dal metro, quindi salimmo sulla scala d’uscita e ci trovammo in una grande piazza. Da un lato, un singolare albergo a triangolo, faceva bella mostra di sé, perciò vi entrammo e prenotammo una camera con servizi. Ci sistemammo nei locali assegnatici ed aprimmo una delle due spaziose finestre... Con nostra grande sorpresa, vedemmo la Tour Eiffel, in tutta la sua magnificenza, proprio lì, davanti ai nostri occhi meravigliati e ci fu possibile fare un sacco di foto, perciò, ringraziammo i proprietari per la favorevole scelta della camera, ed essi furono estremamente contenti dell’apprezzamento. Tutto il resto del nostro viaggio in Francia, si è svolto perfettamente e siamo stati trattati molto bene. Abbiamo acquistato molti bellissimi quadretti dipinti dai tanti artisti che vendono i loro lavori sul lungo Senna. Abbiamo visto la grandezza della Francia nel centro della città, con Notre Dame e tutti gli altri magnifici palazzi adiacenti, la modernissima piramide di cristallo, sede del Museo del Luovre, che è uno dei più famosi del mondo e visto da vicino l’Arco di Trionfo. Siamo andati a Versailles ed abbiamo camminato in quei magnifici giardini, pieni di verde e di fiori, che sembravano continuare all’infinito. Comunque, non possiamo proprio lamentarci dei francesi. Noi eravamo educati e gentili con loro ed, a loro volta, essi erano gentili ed educati con noi. In Francia abbiamo visto dei posti incantevoli, abbiamo fatto una crociera sulla Senna al lume di candela, mentre lo scenario si dipingeva dei mille colori della “Ville Lumiere” (Città di Luce), ed abbiamo consumato dei pasti favolosi, che ancora ne ricordiamo il sapore, senza men-

zionare i dolci francesi, che sono incomparabili. Abbiamo visitato il grandioso castello di Orleans, che dista circa 120 km da Parigi, ed anche le innumerevoli statue della “pulzella“, cioè Giovanna D’Arco, condannata dai Prelati e bruciata viva a soli 19 anni, poiché fu accusata di eresia”. Clara facendo una risata, dice: “Ma certo, ho letto quella storia che mi fa vergognare di appartenere al genere umano, perché, le autorità ecclesiastiche dell’epoca la considerarono una minaccia alla stabilità religiosa e politica, portandola ad un processo, svoltosi in Inghilterra, che culminò nella sua tragica condanna al rogo. La sua storia è un esempio di come il potere e la paura possano influenzare il destino di una persona. Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci e la voglia d’infuocare tutti coloro che complottarono per condannarla, ma, siccome si tratta di gente che è già morta e stramorta, staranno sicuramente bruciando all’inferno, senza il mio intervento, e questo mi solleva un poco l’animo.”“Comunque - riprende Giorgio - abbiamo visitato la Francia in lungo ed in largo ed anche visto il bellissimo e, molto interessante museo di Tours, con nicchie dove ci sono tutte scene di caccia, rappresentate in cera. Siamo stati ad Avignon a trovare il fratello di mio padre, che vive in Francia da anni e ci ha raccontato una storia che dipingeva perfettamente l’onestà dei francesi. Egli disse che un giorno, ritornando dalla spesa, perse il portafogli. Quando si accorse dell’accaduto, pensò di tornare indietro, per vedere se qualcuno l’avesse trovato. Mentre camminava, tutto assorto nei suoi pensieri, vide, su un pilastrino di cemento bianco, ai lati della strada, il suo portafogli; stupito, lo prese, ci guardò dentro, e si accorse che non mancava nemmeno un centesimo".

“Mi fa veramente piacere sentire queste cose della Francia, naturalmente, per visitarla, come si deve, non basterebbe nemmeno un anno. Comunque, dopo la Francia, siamo passati in Svizzera ed apprezzato l’intelligenza di chi la dirige, per il semplice fatto che, evitando di ficcare il naso negli affari delle altre nazioni può mantenere la sua neutralità e far si che in quel Paese bene-

detto da Dio non succeda mai una guerra distruttrice, facendo in modo che la sua popolazione possa assicurarsi un’adeguata stabilità nazionale in un Paese super-efficace che, veramente aiuta il suo popolo a mantenere la sua dignità, con un alto tenore di vita. La Svizzera è un Paese estremamente pulito, infatti non abbiamo visto un pezzo di carta gettato a terra, da nessuna parte. Entrare in Svizzera, è come entrare in una sala operatoria. Il paese possiede delle località montane mozzafiato, che fanno parte delle Alpi, sempre coperte di neve e paesini che si rispecchiano su laghi scintillanti. Le grandi città, come Zurigo, sulle rive dell’omonimo lago e Berna, sono belle come dipinti. La Svizzera è un Paese in cui sarebbe bello viverci e, dove il Governo non si sognerebbe nemmeno di togliere la cittadinanza ai suoi nativi, quando si spostano in altre nazioni.

In Spagna, invece, il discorso cambia... La Spagna sembra essere la città dei tori, perché abbiamo visto innumerevoli colline di pietre, con tori di metallo, torreggianti sulla cima. Le città spagnole sono tutte molto belle, ma Barcellona ci ha impressionati, perché era veramente magnifica, in ogni suo angolo. Ci recammo anche a vedere la monumentale chiesa che è costantemente in costruzione “La Sagrada Familia (La Sacra Famiglia), che nella sua grandiosità, ci ha dato uno strano senso di disagio. Comunque, mentre guidavo per le vie della città, arrivai ad un incrocio e mi fermai, perché il semaforo era rosso. Di colpo, percepii la pendenza dell’auto verso il centro strada e pensai che avevo bucato una gomma. M’infilai in una stradina laterale, scesi e vidi che la ruota era a terra. Cominciai ad aprire il baule, mentre alcuni uomini, esprimendosi in spagnolo, si avvicinarono e mi fecero capire che volevano aiutare. A vederli, sembrava davvero che volessero darmi una mano. Intanto, Elena era scesa, per passarmi le chiavi che erano necessarie per la sostituzione. Cercai di farmi capire, che non avevo bisogno di nulla. Quando tutto fu finito, gli uomini non c’erano più. Entrammo in auto e scoprimmo che anche la bellissima quarantottore, di pelle, che avevamo acquistato a New York non c’era più. Dentro non c’erano oggetti di grande valore, ma tutti i rotoli di fotografie che avevamo scattato durante il nostro viaggio erano spariti. Tutte le foto ricordo non c’erano più. Inviperito, urlai una scarica di pa-

rolacce, poi risalii sull’auto, mentre Elena cercava di calmarmi. Quindi ci recammo alla stazione di polizia, dove ci dissero che succedeva sovente a gente con targhe straniere. Si avvicina un motociclista con un punteruolo, buca una gomma e segue il malcapitato nella stradina laterale, fa finta di volerlo aiutare, avvicinandosi e cercando, senza farsi notare, di rubargli tutto quello che può. Era proprio successo così, ma scoprimmo che eravamo stati fortunati. C’era una coppia di sposini, lei in lacrime, perché gli avevano rubato l’auto e tutte le valigie. Essi avevano dovuto contattare i parenti per farsi mandare del denaro, onde acquistare del vestiario ed uscire dalla Spagna. Vedemmo parecchia gente piangere e raccontare più o meno la stessa storia. Un poliziotto si accorse che parlavamo italiano ed eravamo indecisi su che strada prendere, per tornare in Francia, e ci disse: -“Sentite, io vi faccio strada, seguitemi, vi porterò sull’autostrada che va in Francia. Non fermatevi, per nessuna ragione, perché c'è una banda di peruviani che fermano le auto, con qualsiasi scusa, poi derubano i poveretti ed, a volte, anche li uccidono. Quando siete in Francia, sarete a posto. Buon viaggio! Non ci facemmo ripetere il consiglio, salimmo in auto, lo seguimmo e scappammo da Barcellona. Elena era spaventatissima, perciò non ci fermammo più finché raggiungemmo la Francia, dove tirammo un sospiro di sollievo e, mentalmente, ringraziamo ancora quel bravo poliziotto, che parlava italiano. Però, quel viaggio in Spagna ci ha lasciati con l’amaro in bocca, perciò, cari amici, non lasciate avvicinare gli spagnoli che vi vogliono aiutare!”

“Allora, la Spagna è peggio dell’Italia - interviene Clara - In Italia, magari ti portano via il portafogli, quando sei sul bus, pigiato come una sardina in scatola, a volte ti tagliano anche la tasca con una lametta, per sfilarlo meglio, ma tutto finisce lì... Comunque, vi ringraziamo... È stata molto interessante la storia del vostro viaggio in Europa, perché ci servirà da falsariga”. Zzzzzzzzzzzzzz Ora sto volando nell’angolino delle risate per una “Barzelletta lampo...-“Un uomo telefona a casa e risponde la segretaria. Maria - chiede lui - ha telefonato qualcuno di quegli imbecilli, oggi? No, signore, risponde Maria, lei è il primo.”Zzzzzzzzzzzzzzzzzzz Ciaoooooo, Zzzzzzzzzzzz

Speciale Centrale per il 66º Compleanno del Club Marconi

La Fondazione del Club Marconi: Un Momento Storico per la Comunità Italiana

Stabilire con precisione quando sia nata l'idea del Club Marconi è complesso; probabilmente bisogna risalire agli anni precedenti la guerra. Non si trattava ancora di un'organizzazione con un nome definito, ma di una necessità sentita dalla comunità italiana della zona di avere un luogo di ritrovo.

Con l'afflusso della nuova emigrazione nel dopoguerra, questa

necessità divenne impellente.

A Griffith esistevano già circoli italiani con giochi di bocce e altre attività tipicamente italiane, esempi da seguire.

Il primo passo concreto verso la realizzazione del Club Marco-

ni avvenne nell'aprile del 1956, quando Provino Sartor, Ruben Sartor e Lorenzo Zamprogno decisero di passare dalle parole ai fatti. A maggio si recarono a Griffith per raccogliere informazioni sui club esistenti. Tornarono con

disegni, fotografie, statuti sociali e una miriade di informazioni. La prima riunione dei promotori si tenne nella casa di Provino Sartor a Bossley Park il 31 luglio 1956. Erano presenti dieci persone: Provino Sartor, Ruben Sartor, Vito Angelo Pessotto, Antonio Pessotto, Andrea Zulian, Davino Zadro, Sebastiano Crestani, Lorenzo Zamprogno, Oscar Michelini e Rino Bagatella. Bagatella, che tenne un diario di queste prime riunioni, definì questo incontro come "la prima pietra" del nostro sodalizio.

Su suggerimento di Andrea Zulian, Oscar Michelini e Rino Bagatella furono rispettivamente nominati presidente e segretario, con l'incarico di consultare l'avv. Stafford di Fairfield per tutte le formalità legali. Una seconda riunione con le stesse persone si tenne il 7 agosto 1957, durante la quale si discussero il preventivo iniziale di spesa, il finanziamento e la località del futuro club. La spesa iniziale, preventivata da Lorenzo Zamprogno e i Benedetti, ammontava a $20,000.00, ma inizialmente si raccolsero solo $2700.00. Gli otto acri di terreno all'angolo di Middle (oggi Marconi) Rd. e Prairievale Rd. in Bossley Park furono scelti come sede, offerti dai fratelli Sartor per $6,900.00 senza pagamento immediato e senza interessi. Come sede provvisoria fu scelto il negozio di Michelini in Harris St., Fairfield. Per superare le difficoltà del finanziamento, il signor Eustacchio Del Pin ideò una formula impegnativa: chi prometteva di versare almeno $100.00 in caso di realizzazione del club sarebbe stato annoverato tra i soci fondatori. Questo approccio ebbe un successo insperato, raccogliendo circa $10,000.00.

Il 9 settembre fu convocata la prima Assemblea Generale nella rimessa di Sebastiano Crestani a Trivett St., Horsley Park, con la partecipazione di circa 300 persone. Fu votato il Comitato Direttivo composto da: Presidente O. Michelini, Vice Presidente V. Fiorelli, Segretario R. Bagatella, e vari consiglieri.

Dopo questa riunione, l'idea del club iniziò a prendere forma. Nonostante le difficoltà, si riuscì a trovare le 130 persone necessarie per sottoscrivere i documenti legali.

Il 2 agosto 1958, il Club Marconi fu ufficialmente inaugurato dal Console Sebastiani alla presenza delle autorità australiane, con una spesa totale di $120,000.00. Nel corso degli anni, il Club Marconi si è evoluto, diventando un centro ricreativo per la comunità italiana di Sydney, espandendo le sue attività e adattandosi alle esigenze sociali degli italiani.

Nel 1961, sotto la guida del presidente V. Fiorelli, il club avviò un nuovo stadio di sviluppo, raccogliendo $90,000.00 in prestiti dai soci. La nuova sezione fu inaugurata il 24 novembre 1962, con un costo di circa $300,000.00.

Nel decimo anniversario della fondazione, il 2 agosto 1968, il Club Marconi contava 3000 soci, diventando un punto di riferimento non solo per gli italiani, ma anche per australiani, inglesi, tedeschi, olandesi, polacchi, jugoslavi e maltesi.

In soli dieci anni, il Marconi si era affermato nella comunità e nell’area di Fairfield, grazie all'impegno dei soci e dei dirigenti, ma soprattutto grazie a quei primi uomini coraggiosi che hanno posto la prima pietra di questa imponente opera.

Primo Comitato, 1958 - Da sinistra (in piedi): G. Benedetti. A. Pessotto, A. Zulian, A. Zacchero, F. De Biasi-De Havilland, S. Crestani, V.A.

R. Sartor, F. Zadro; (seduti) P. Sartor, V. Fiorelli, O.

R. Bagatella, A. Benedetti.

L.

2 agosto 1958 - Oscar Michelini, tra la folla dei soci, accompagna il Console d’Italia Dott. Sebastiani (con gli occhiali scuri) che si accinge a tagliare il nastro inaugurale.
Pessotto,
Michelini,
Zampogno,

La nascita del Club Marconi: una visione per la Comunità Italiana

I fratelli Sartor, proprietari della terra, offrirono il terreno al club per 6.900 dollari senza interessi. Il primo incontro generale si tenne il 21 novembre 1956, con la partecipazione di 300 membri, nella baracca di S. Crestani in Tribet Street, Horsley Park. La costruzione del club fu affidata ai costruttori L. Zamponio, Argo Benedetti e Gisberto Benedetti.

Il club fu ufficialmente inaugurato il 2 agosto 1958 dal Console italiano Sebastiani, con la partecipazione del sindaco di Fairfield, Alderman Mark Pice, Mr. Whitlam e Mr. Mannix. La seconda parte dell'edificio fu inaugurata il 24 novembre 1962.

Un nome ispirato a Guglielmo Marconi

Il nome del club fu suggerito da Oscar Michelini durante il secondo incontro del Comitato provvisorio il 18 settembre 1956. Si scelse di intitolarlo a Guglielmo Marconi, l'inventore della radio senza fili, per la sua capacità di affascinare sia gli italiani che gli australiani.

La decisione fu confermata nel verbale dell'incontro del 28 novembre 1957, dove si legge: “Promossa da Mr. Michelini, assecondata da Mr. Fiorelli, il nome del Club Marconi a Bossley Park Social, Recreation & Sporting Centre Ltd, è stato confermato come nome ufficiale del club da questo momento in avanti”.

L'ingresso del Club Marconi nel 1960

ne: “A Guglielmo Marconi 18741937, genio immortale della stirpe italica che primo con la magia della scienza e con l'ala dello spirito, congiunse al mondo l'Australia”.

La località scelta fu l'angolo tra Midler Road (poi rinominata Marconi Road) e Prarievale Road.

Nel 1956, un gruppo di italiani visionari del sobborgo di Bossley Park, New South Wales, avvertì l'esigenza di creare un punto di ritrovo per la comunità. Tra i promotori dell'iniziativa vi erano figure di spicco come Provino e Ruben Sartor, Davino Zardo, Angelo Pessotto, Antonio Pessotto, Andrea Zulian, Felice Zardo, Eustacchio Dal Pin, Sebastiano Cristani, Nino Zamprogno e Rino Bagatella.

Nel gennaio 1959, il Governo Italiano donò un busto di Marconi che oggi si può ammirare nell'atrio del club, con l'iscrizio-

L'Emblema e l'Inaugurazione del Club

L'emblema del club, presente nel distintivo dei membri, fu disegnato dall'artista Guido Zuliani, pittore e fotografo di Leichhardt, vincitore di una competizione indetta dal club nel 1958. Il Club Marconi fu registrato come compagnia a proprietà limitata con il numero 6262-91, in conformità con gli atti per le compagnie del 1936, sezione 28 del 18 marzo 1957.

I sottoscrittori degli articoli e memorandum furono: V.A. Pessotto, Lorenzo Zampronio, Ruben Sartor, Provino Sartor, Sebastiano Crestani, Vittor Fiorelli, Carmelo Cantarella, Andrea Zulian, Rino Bagatella, Oscar Michelini, Eustacchio Del Pin e Argo Benedetti. La licenza per i liquori fu concessa l'11 novembre 1957.

Espansione e Solidarietà della Comunità

La prima sezione del club fu costruita sotto la supervisione del Building Subcommittee, composta da O. Michelini, S. Crestani, F. Zadro, P. Sartor, con un costo di $120.000.

Il 16 ottobre 1959, si tenne la prima discussione per l'espansione degli edifici. Dal verbale di quell'incontro si legge: “Dopo molte discussioni, i soci decisero di estendere il fabbricato il prima possibile”.

Il 25 ottobre dello stesso anno,

il comitato straordinario commissionò all'architetto Cavalier la presentazione di piani e specifiche per le estensioni, che furono approvate nell'annuale meeting del 1960, nonostante la presenza di soli 55 membri e l'assenza di garanzie di prestiti.

Nel 1961, durante un meeting generale, si deliberò di chiedere un prestito alla Banca di New South Wales, ma la proposta fu rifiutata per mancanza di garanzie.

I membri allora raccolsero fondi personali, raccogliendo $20.400 in soli 10 minuti, impegnandosi per un totale di $90.000.

La nuova sezione del club fu costruita dalla C.S. Bros e inaugurata ufficialmente il 24 novembre 1962.

Il terreno per il picnic fu acquistato il 5 novembre 1962 per $12.000, e un ulteriore blocco di terra di fronte al club, esteso fino a Marconi Road, fu comprato il 10 agosto 1960 per $16.000.

Il primo punto di ritrovo in Horsley Park

La Storia dell'Auxiliary Femminile del Club Marconi

L'Auxiliary Femminile del Club Marconi nacque dal desiderio dei membri di creare attività che coinvolgessero le famiglie. Inizialmente, le donne si riunivano per organizzare le serate dei mariti, offrendo occasioni speciali per cene e balli, permettendo così ai vicini di socializzare.

Negli anni '50, molte attività sportive e ricreative del club erano orientate principalmente verso gli uomini; le donne non giocavano a bocce o biliardo, né partecipavano al gioco d'azzardo.

Come ha osservato Vicki Fontana, "a quell'epoca le donne non uscivano molto. Per molte, la serata delle donne era l'unico evento sociale non familiare a cui partecipavano".

Nel 1962, la vicepresidente Carmen Pantano decise che la formazione di un Auxiliary Femminile avrebbe arricchito l'atmosfera sociale del club, offrendo più eventi di interesse per i membri femminili.

Il primo comitato femminile fu formato il 9 dicembre 1962, eleggendo Bruna Bagatella come presidente, Giustina Zamprogno e M. Beninati come vicepresidenti, Emma Baseggio come segretaria e Nancy Berton come tesoriera.

Dalla sua inaugurazione, l'Auxiliary Femminile ha avuto un impatto positivo sul club, introducendo e organizzando eventi per tutti i membri della famiglia di tutte le età.

Tra questi eventi ci sono il Picnic di Pasqua, il pranzo e la cena della Festa della Mamma, il pran-

zo e la cena della Festa del Papà, il pranzo per la Melbourne Cup e il Gala Annuale con le Debuttanti, tutti iniziati dall'Auxiliary Femminile. È difficile immaginare il club senza il contributo delle sue socie.

Vicky Fontana è stata per lungo tempo sinonimo dell’Auxiliary Femminile del Club Marconi, mantenendo la carica di presidente per ben 32 anni, assistendo la comunità, raccogliendo fondi per beneficenza e organizzando eventi per i membri della comunità italo-australiana di tutte le età. Dal 2013, il timone dell’Auxiliary Femminile è passato a Giovanna Pellegrino.

Per oltre trent'anni di volontariato attraverso il Club Marconi, Joan ha esteso lo scopo delle Auxiliary, sostenendo la raccolta fondi per ospedali locali, il Cancer Council, la salute mentale e altre cause comunitarie.

Come forza trainante dietro gli eventi del club per giovani, anziani e altri membri, Joan aiuta

persone di diverse provenienze a costruire amicizie e sentirsi connesse attraverso il Club Marconi nella comunità locale.

È sorprendente scoprire nei verbali del club del 13 novembre 1956, durante la discussione sulle categorie di appartenenza, che venne posta la domanda: "Le mogli dovrebbero essere accettate come membri? sì? no? e le ragazze single, le zitelle e le vedove? dovrebbero essere accettate come membri ordinari e non avere diritto di voto?" Le donne ottennero gli stessi diritti di appartenenza degli uomini al Club Marconi, che fu uno dei primi club dell'epoca a concedere pieni diritti di appartenenza alle donne, il che si rivelò fondamentale per il futuro del club.

L'Auxiliary Femminile ha quindi svolto un ruolo cruciale nell'evoluzione e nella crescita del Club Marconi, dimostrando quanto fosse importante includere e valorizzare le donne all'interno della comunità del club.

compleanno Club Marconi

La tradizionale Festa della Repubblica Italiana

La Festa della Repubblica Italiana è una delle molte celebrazioni annuali che celebrano il patrimonio culturale del club.

La prima celebrazione della Festa della Repubblica si è tenuta nel 2005. Questa festa commemora il giorno in cui l'Italia è diventata una repubblica, in seguito a un referendum del 2 giugno 1946.

La Festa della Repubblica è una giornata caratterizzata da eventi sia solenni che vivaci. La giornata inizia con una Messa al mattino, seguita da discorsi formali di figure pubbliche di rilievo. Durante tutta la giornata ci sono intrattenimenti dal vivo, musica di vari generi, menestrelli itineranti, artisti e acrobati. Ci sono molti premi da vincere e numerose attrazioni per bambini. Oltre 70 bancarelle sono disposte sul campo di calcio e nell'area picnic, vendendo cibo, bevande e vari articoli.

La giornata attira folle di circa 30.000 persone che godono di un'abbondanza di cibo e divertimento con un tocco italiano. La serata si conclude con uno spettacolare spettacolo pirotecnico. Durante la giornata, i bambini di tutte le età si divertono sulle giostre, nei castelli gonfiabili e in altre attrazioni. Naturalmente, la musica e i balli sono continui. Questa è una delle più grandi giornate all'aperto organizzate dall'Auxiliary Femminile, con l'assistenza del Club e di molti altri membri che da molti anni si dedicano a rendere questa giornata una tradizione a sé stante.

Al lora! compleanno Club Marconi

Club Marconi: Un Club con identità italiana "deve avere" una squadra di calcio

In poco tempo fu costituita una squadra senior che fu promossa alla Division One della Amateur League. Molti ex-giocatori europei come Klaus Okon, Les Scheinflug, Rale Rasic, Paul Pols e Hans Van Kwewegen si unirono al club emergente degli anni '60.

Negli anni '70, il Marconi fu ammesso nella NSW State League, il massimo livello di competizione di quel tempo.

In appena un decennio, il club, un tempo considerato una squadra minore del calcio australiano, aveva raggiunto vette che altri club avrebbero toccato solo molto più tardi.

Negli anni '70, molti giocatori del Marconi furono selezionati per la squadra australiana, tra cui Peter Sharpe, Gary Byrne, Ernie Campbell, Rene Colusso, Allan Maher, Ray Richards e Jim

Rooney. Il Marconi fu determinante nella creazione della prima National Soccer League nel 1977, la Philips Soccer League. Nella stagione inaugurale della National League, il Marconi non vinse alcun trofeo, ma era evidente che una dinastia di dominio del calcio australiano era agli inizi.

Il Marconi possedeva una delle migliori squadre di club australiane, con giocatori che sarebbero diventati stelle dei Socceroos, come Mark Jankovics, Gary Byrne, Tony Prskalo, Ray Richards, Jim Rooney, John Henderson e il portiere della Coppa del Mondo, Alan Maher.

Un adolescente Eddie Krncevic si aggiunse alla squadra, che fu ulteriormente rafforzata da un'importante acquisizione dall'Italia, Roberto Vieri. Con una squadra così stella-

re, il club vinse presto un titolo, conquistando il suo primo trofeo nazionale nel 1979 con Les Scheinflug come allenatore e terminando quattro punti sopra il Fitzroy.

I primi anni '80 furono i più difficili per il Marconi, che languiva nella metà bassa della National League a causa di gravi infortuni, chiamate rappresentative e l'invecchiamento delle stelle della squadra.

Tuttavia, il club si riprese presto come una forza formidabile e dal 1984 al 1991 non finì mai più in basso del quarto posto nella National League.

A quel tempo, la N.S.L. aveva adottato lo stile dei play-off per determinare il vincitore. Il culmine di quel periodo arrivò nel 1988 e 1989, quando il Marconi vinse due titoli consecutivi della N.S.L.

La scommessa del Marconi di nominare Berti Mariani, ex giocatore del Marconi e della N.S.L., come allenatore, si rivelò vincente e la squadra raggiunse la finale del 1988 contro il Sydney Croatia in una finale epica davanti a 26.000 spettatori al Parramatta Stadium.

Nel 1989, il Marconi andò ancora meglio, vincendo il titolo di Minor Premiers con un margine di sei punti e conquistando la finale consecutiva della N.S.L. con la potenza del Marconi che si diffuse nel campionato.

ASSOCIAZIONE TREVISANI NEL MONDO

The Sydney Trevisani Association is proud of its historical and demonstrative correlations to Club Marconi since its inception and on its 66th Birthday we wish for the Club to remain focused and motivated to continue a future of ongoing growth and success, in honour of its origins “to keep the dream alive”.

Roberto Vieri
Alan Maher
Mark Jankovics

Logo e Colori del Marconi Calcio, the Stallions

Nel 1996, Soccer Australia propose di ridurre l'identità etnica delle squadre di calcio a seguito di scontri tra gruppi di tifosi.

La proposta includeva la rimozione di tutti i simboli del "nazionalismo europeo" dai loghi dei

club di calcio, dalle bandiere dei club, dai nomi degli stadi e dalle intestazioni delle lettere.

Naturalmente, il Club Marconi non voleva cambiare il logo utilizzato dalla sua squadra di calcio e protestò energicamente

contro questa decisione. Fu Janice Crosio, la prima donna Membro a Vita del Club e, all'epoca, Membro Federale per Prospect, a sollevare la questione in Parlamento e a spiegare le ragioni per cui il club voleva mantenere il suo logo tradizionale.

Condannò l'azione di Soccer Australia e insistette affinché riconsiderassero le loro richieste sul Club Marconi. Sottolineò i simboli non nazionalistici del logo e del nome del club.

"Diamo un'occhiata al simbolo del Club Marconi, affinché tutti possano vederlo e comprenderlo - disse Crosio - Si tratta di un globo terrestre con una torre di comunicazione e un boomerang a strisce rosse, verdi e bianche. Simboleggia la speranza e la fiducia delle persone che portarono i fondatori del club ad abbandonare il loro paese di origine per una nuova nazione, l'Australia. Simboleggia la fiducia che questi hanno dato alla nuova patria, che ha dato loro così tanto.

E il nome che hanno scelto?

Il nome di Guglielmo Marconi adorna il club e la sua squadra di calcio perché anche lui aveva forti legami con l'Australia. Il 26 marzo 1930, Marconi, a bordo della sua barca nel porto di Genova, premette un pulsante che accese le luci del Municipio di Sydney a 11.000 miglia di distanza - un'impresa straordinaria per l'epoca.

Ancora una volta, il suo nome può essere visto come il simbolo del legame tra un paese e l'altro, la connessione tra il vecchio e il nuovo".

L'Onorevole Signora Crosio ha sottolineato che quando ha interrogato Soccer Australia sulle loro preoccupazioni, è emerso che era il boomerang con i colori italiani di rosso, verde e bianco a turbarli.

L'allora membro per Prospect ha dichiarato che, "Se questo deve essere rimosso, allora anche i colori del calcio del South

Sydney, che sono rosso, bianco e verde, dovrebbero essere rimossi." (Hansard, Camera dei Rappresentanti, lunedì 17 giugno 1996). Infine, è stato accettato un nuovo logo che utilizza il logo tradizionale con il boomerang rosso, bianco e verde ora colorato di blu.

Negli ultimi anni è stato sostituito dal logo Marconi Stallions.

Ivor e Janice Crosio

Al lora! compleanno Club Marconi

La tradizionale Festa delle Castagne e del Vino

Il picnic della Festa delle Castagne e del Vino, che si tiene al Club Marconi, è anche una tradizione. Questo evento annuale è molto noto e ogni anno le persone non esitano a venire da tutta Sydney per essere presenti in questo giorno. Il primo anno, oltre 800 chilogrammi di castagne selezionate appositamente

da coltivatori italiani provenienti dai Dandenongs in Victoria e da altri luoghi vengono messe a disposizione dei partecipanti al picnic.

Il parco del picnic è gremito da oltre 3.000 persone che aspettano con impazienza in lunghe code per essere servite con castagne bollenti; amano anche

osservare la tostatura che viene eseguita in due modi - con un tostapane elettrico moderno, o alla vecchia maniera, con grandi padelle italiane chiamate padelloni.

Dopo una pausa di due anni a causa della pandemia di COVID-19, la Festa delle Castagne e del Vino è tornata più grande e migliore che mai, con un nuovo formato, attirando un numero straordinario di partecipanti, soprattutto giovani famiglie. Decine di volontari impiegano un’intera giornata arrostendo le castagne nelle padelle e nei tamburi, guidati dal ‘Capitano’, il signor Luigi Volpato e da Joan Pellegrino. L’ultima Festa ha registrato un record di 1,5 tonnellate di castagne.

La Festa si svolge con tutte le tradizionali decorazioni italiane, tra cui pan di zenzero, panini con porchetta, rotolini di salsiccia italiana, una gara di tarantella e la musica dal vivo.

Il Coro del Club Marconi

3 voci... 5 voci... 10 voci... e molte di più. È cresciuto grazie all'entusiasmo, alla volontà di imparare, alla dedizione e allo studio. Oggi il Coro Marconi, con 20 voci maschili e 10 voci femminili, insieme al maestro e direttore Georgio Fonda, ha raggiunto un livello di suoni, armonie, contrasti e canti che è riconosciuto da tutti come eccellente.

Il coro è stato fondato nel 1978 e celebrerà il suo 30º anniversario subito dopo il 50º del Club. Il coro ha una grande reputazione nella comunità locale, specialmente nota nella comunità italiana.

Le associazioni culturali apprezzano le loro esibizioni regolari durante funzioni sociali e ufficiali.

Il repertorio del Coro include una varietà di stili musicali, tra cui canti tradizionali, arie d'opera, canti folcloristici e canzoni contemporanee, sempre eseguiti ad un alto standard musicale. Nel corso degli anni, il coro si è esibito in numerose chiese, festival, eventi ricreativi e club italiani, alla Cattedrale Cattolica di Parramatta e alla Sydney Opera House.

Per il 2024-2026, l'Assemblea Generale Annuale del coro ha visto assegnate per due anni le cariche sociali. Maddalena Letri è stata eletta Presidente, Marilyn Cardona ha ricoperto il ruolo di Segretaria, mentre Sandra Skarsky è stata nominata Assistente Segretaria. Roman Skarsky è stato designato Tesoriere e Tony Gattelari è diventato Membro del Comitato. Il pianista del coro è Albino Cortellazzi, un pianista molto rinomato. Il Coro conta 37 cantanti, alcuni dei quali sono con il coro sin dall'inizio.

L’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Sydney Augura al Club Marconi

Un prospero e felice Anniversario

Sinceri auguri al Club Marconi, la seconda casa degli italiani del West, per un futuro sempre migliore all'insegna dello spirito comunitario e dell'italianità.

Alpino Giuseppe Querin Presidente

Club Marconi: Uno sguardo al futuro all'insegna dell'italianità

Club Marconi non è solo un centro per sport e intrattenimento locale, è un baluardo della cultura italiana in Australia. Situato su 31 acri di parco e campi da gioco a Bossley Park, nella parte ovest di Sydney, Club Marconi è il club più cosmopolita d'Australia. Con oltre 45.000 membri provenienti da tutto il mondo, il club è orgoglioso di essere conosciuto come la sede principale di Sydney che riunisce una vasta gamma di culture sotto un unico tetto.

L'ospitalità e la diversità rendono omaggio ai nostri antenati - la loro visione di un club dove tutti potevano divertirsi è ciò che ci motiva a continuare a crescere, abbracciando l'eredità multiculturale del Western Sydney. Ma oltre a questo, il Club Marconi rappresenta un legame profondo e duraturo con le radici italiane che non devono essere dimenticate.

Un aspetto fondamentale che sottolinea l'importanza di preservare l'italianità all'interno del Club Marconi è la composizione del suo Board of Directors. I direttori e il presidente del club sono tutti di origine italiana. Questa leadership italiana assicura che i valori, le tradizioni e la cultura italiana siano sempre al centro delle attività e delle decisioni del club, mantenendo un forte legame con le radici che hanno dato origine a questa istituzione.

Club Marconi è uno dei più grandi e moderni Club registrati in Australia, nonché il più grande Club sportivo di Sydney. Tuttavia, il vero valore del Club Marconi risiede nella sua capacità di mantenere viva l'italianità in un contesto multiculturale. Preservare le tradizioni, la lingua e i valori italiani è essenziale per le generazioni future, per non perdere quel legame unico con le proprie origini.

Situato nel cuore dei sobborghi occidentali di Sydney, Club Marconi non è solo un'oasi di intrattenimento, svago e sport per la comunità circostante, ma anche un faro di cultura e tradizione italiana. Mentre continuiamo a crescere e ad evolverci, è fondamentale mantenere vive le nostre radici italiane, per onorare il passato e ispirare il futuro.

In sintesi, il Club Marconi rappresenta molto più di un semplice centro per attività ricreative; è un simbolo della resilienza e della vitalità della comunità italiana in Australia, un luogo dove le tradizioni vengono celebrate e

personale lo spinge a rimanere coinvolto e interessato al suo futuro. Crema ha aggiunto che "il comitato è tutto produttivo e composto da persone ben preparate," e che la maggior parte dei membri sono professionisti del business. Nonostante il cambiamento rispetto al passato, Crema è ottimista riguardo al futuro del club, affermando che "le persone coinvolte oggi sono competenti e possono portare avanti il Club Marconi con successo."

l'italianità viene preservata per le generazioni a venire. Grazie alla leadership italiana del Board of Directors, il club rimane fedele alle sue origini, garantendo che la cultura italiana continui a prosperare in terra australiana.

Joan Pellegrino, presidente dell’Auxiliary Femminile ha condiviso la sua lunga storia di appartenenza al club e la sua visione per il futuro. "Sono socia del Club Marconi da moltissimi anni. Amo questo club e voglio ringraziare i primi che lo hanno costruito. L'abbiamo mantenuto in modo egregio e vorrei che andasse avanti in modo diverso. Dobbiamo mantenere il nostro patrimonio, la nostra identità, la nostra cultura e anche abbracciare altre culture." Per il futuro del Club Marconi, Joan Pellegrino ha auspicato che le generazioni future continuino a preservare il patrimonio culturale. “Sogno un futuro in cui il club sia un luogo grande e accogliente, dove divertirsi e organizzare spettacoli, specialmente per coloro che sono anziani e non possono recarsi in città.” Joan ha inoltre ricordato come lo sport possa essere un veicolo primario per il futuro del Marconi. "Mi piace vedere lo sport, perché porta i giovani a giocare, e soprattutto il calcio, grazie al quale giovani uomini e donne si ritrovano, è fantastico." Guardando avanti, Joan immagina il club nel 2050 come un luogo invitante, che chiama "una seconda casa", dove le tradizioni possono prosperare e nuove culture possono essere abbracciate. La visione di Joan per il Club Marconi è quella di un luogo di sport, cultura e comunità che continuerà a crescere e a prosperare.

Luciano Crema, storico membro del Comitato del Club Marconi, ha condiviso le sue prospettive sul futuro del club. Secondo Crema, "non è più il tempo di mettere barbieri come me alla guida del club; oggi è necessario coinvolgere professionisti." Ha osservato che il futuro del Club Marconi appare promettente grazie alla presenza di "tanti terreni e nuove strutture, che sono fantastiche, anche se non le ho ancora viste personalmente." Crema frequenta il Club Marconi ogni giorno perché lo considera "il mio club". Anche quando altri gli hanno chiesto di frequentare altre strutture ricreative non ha potuto che ricordare a quanti hanno offerto altro che "il Marconi è il mio club" e questo legame

Tony Noiosi, membro del Club Marconi dal 1969, riflette con orgoglio sul percorso del club che ha visto crescere sin dai suoi primi giorni. In un’intervista, Noiosi ha sottolineato il significativo contributo dei fondatori, lodando la loro visione e il loro impegno nella creazione di una struttura che rappresenta con orgoglio l’Italia e la comunità italiana.

"Nel 1969, il club non era come lo è oggi," ha spiegato Noiosi. "C'era una sala sotto e una sopra, il che significava che era un club di campagna. Ho fatto parte di questo club sin dai suoi inizi, e ho visto il Marconi crescere insieme alla squadra. Abbiamo dato tanto supporto, anche attraverso le nostre attività, affrontando sfide e reclami. Credo che il futuro del Marconi sarà sempre positivo, ed è cruciale continuare a mantenere viva la nostra cultura, che è alla base del Marconi." Noiosi ha anche elogiato la festa annuale dedicata alla Repubblica Italiana, che rappresenta un grande orgoglio per il Presidente e per tutti coloro che guidano il club. "La festa della Repubblica Italiana è una celebrazione importante che dimostra l'orgoglio e l'impegno del club." Parlando delle nuove generazioni e dei bambi-

ni che oggi partecipano alle attività del club, Noiosi ha espresso ottimismo. "Il club continuerà a prosperare grazie alle nuove generazioni. Anche i bambini che devono ancora nascere faranno parte di questa struttura, e il club resterà sempre un orgoglio per l'Italia e per gli italiani. La struttura creata dal club è per tutte le età, dai bambini agli adulti, e questo è un grande punto di forza". Infine, Noiosi ha condiviso i suoi auguri per il club: "Auguro al Club Marconi un felice anniversario e tanti altri anni di successi. Spero che continui a essere un orgoglio per l'Italia e che tutti, anche i più giovani, possano continuare a farne parte." Con la sua lunga storia e il continuo impegno nella comunità, il Club Marconi rimane un pilastro importante nella vita sociale e culturale degli italiani.

Chentannos, testimonianze e immagini di longevità dalla Sardegna

Laura Mele ci guida nel suo libro nell’affascinante mondo dei centenari sardi e ci fa viaggiare in un’epoca in cui il tempo era scandito dal ritmo dei lavori nei campi. Con l’introduzione di Dan Buettner

Un mese fa il quotidiano “La Nuova Sardegna” riportava la notizia della morte del signor Bonino Lai nella sua casa di Perdasdefogu, in provincia di Nuoro. L’anziano signore avrebbe compiuto 105 anni il prossimo 22 dicembre ed era uno degli otto ultracentenari del paese che detiene il record mondiale di longevità.

La storia del signor Bonino è una delle tante (ben centoventuno) che potete trovare nel volume Chentannos, testimonianze e immagini di longevità dalla provincia di Nuoro di Laura Mele, pubblicato quest’anno da La Zattera edizioni di Cagliari (590 pagine con ritratti a colori su carta patinata).

Il libro, come spiega l’autrice nella prefazione, fa parte di un progetto fotografico avviato nel 2017 – che comprende anche una mostra e un sito dedicato – incentrato sul tema della longevità sarda, i cui protagonisti sono gli anziani over 95 di ogni comune della provincia di Nuoro. Si avvale di un’introduzione d’autore: è firmata infatti da Dan Buettner, celebre giornalista, saggista con molti bestseller internazionali all’attivo e ricercatore del National Geographic, uno dei primi al mondo a far conoscere le cosiddette Blue Zones, ossia i cinque posti del pianeta dove si vive più a lungo e in salute – tra cui una vasta area della provincia di Nuoro – individuate grazie a una ricerca condotta all’inizio degli anni duemila da Gianni Pes, professore di Scienza dell’Alimentazione all’Università di Sassari e dal demografo belga Michel Poulain.

Chentannos è molto più di una raccolta di fotografie, di un semplice inventario di volti segnati dal tempo. È un viaggio nel cuore di una terra antica e misteriosa e nelle vite di coloro che hanno visto passare un secolo sotto i propri occhi, con la calma stoica e la resilienza tipica dei suoi abitanti.

Attraverso l’obiettivo dell’autrice possiamo avvicinarci a scoprire così non solo i segreti della longevità ma anche la complessità e la bellezza della condizione umana. Pur non essendo una fotografa professionista, Laura Mele (nella vita di tutti i giorni svolge l’attività di dentista) sa

come catturare una finestra aperta su un passato fatto di sacrifici, sudore e sorrisi. I suoi scatti sono infatti potenti ritratti e autentiche opere d’arte che hanno il pregio di rendere omaggio a queste straordinarie persone mettendo in risalto le rughe del tempo, gli sguardi pieni di saggezza e le mani che hanno lavorato la terra per decenni, riuscendo al tempo stesso a trasmettere la dignità e la bellezza dell’invecchiamento.

Con le loro storie i centenari della provincia di Nuoro diventano così testimoni di una storia più grande, quella di una Sardegna che ha vissuto la fame, la guerra, e che si è affacciata a fatica alla soglia della modernità.

La loro esistenza è una mappa dettagliata dei mutamenti che hanno attraversato l’Isola, un mosaico di esperienze individuali che si intrecciano con eventi epocali. Storie raccontate con la precisione di chi ha vissuto ogni momento, ogni fatica e ogni gioia, attraverso una narrazione che ci riporta a un’epoca in cui il tempo era scandito dal rintocco delle campane e dal ritmo dei lavori nei campi.

E così, pagina dopo pagina, ci ritroviamo immersi in un racconto corale che celebra la vita in tutte le sue sfumature, ricordandoci che ogni storia, per quanto umile, è parte di un grande affresco umano.

Proprio come il racconto del già citato Bonino Lai, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, durante la quale aveva rischiato la fucilazione per un banalissimo refuso in un telegramma. O come quelli di due altri cittadini di Perdasdefogu: Antonio Brundu, classe 1918, con una storia per certi versi simile alle spalle: racconta che si salvò dai bombardamenti su Cagliari del 30 marzo 1943 perché aveva la febbre e lasciò la caserma per andare in un rifugio; e Adolfo Melis, classe 1923, appartenente alla famiglia più longeva del mondo, insignita del Guinness World Record con nove fratelli/ sorelle per complessivi ottocentotrentasette anni.

Ma tutte le storie riescono ad essere coinvolgenti per un motivo o per l’altro, “Ognuna di esse mi ha insegnato moltissimo e ha per me la sua particolarità, spiega l’autrice. Tutti gli anziani

intervistati non danno mai l’idea di essere solo dei sopravvissuti ma testimoni viventi di un mondo in costante mutamento, portatori di una saggezza non scritta che sfugge alla morsa del tempo. Inoltre trasmettono al lettore una sensazione di autenticità, grazie soprattutto all’abilità empatica dell’autrice nel mettere a proprio agio gli intervistati. Poi, certo, ci sono quei ritratti che lasciano il segno più di altri sotto il profilo umano, storico e antropologico. Oltre ai centenari di Perdasdefogu è inevitabile ricordare tra questi proprio colei che ha ispirato Laura nel suo progetto e che compare nella foto in bianco e nero della copertina del libro: tzia Anna Soddu di Fonni, classe 1921. La giovane autrice del libro l’aveva notata perché stava sempre seduta nei gradini di fronte a casa sua, nei pressi della Chiesa dei Martiri, intenta a pregare con il rosario tra le mani. Da lì, scrive, “è come se avesse quasi girato il mondo, infatti lei dice spesso: ‘Deo so andada in tottu su mundu’ perché i turisti che vi passano, di diverse nazionalità la fotografano”. Per Laura tzia Anna è una vera e propria istituzione: “Ricordo ancora quando le scattai questa foto una sera d’estate del 2016 e rimasi colpita dal fatto che, poco prima di pigiare il tasto per lo scatto, si tolse su mucadore nonostante io le chiedessi di tenerlo indosso. Mi disse che lo aveva fatto per rispetto.”

Una menzione speciale la merita anche il nuorese Sebastiano Maccioni: classe 1918, taglierà il traguardo dei 106 anni il prossimo 4 novembre. Due lauree, una in matematica e una in ingegneria all’Università di Cagliari e di Pisa, Maccioni fino allo scorso anno guidava ancora l’auto e oggi partecipa attivamente alla vita culturale della città. Lo scorso anno aveva stupito la platea della Biblioteca Sebastiano Satta con un intervento lucidissimo e di notevole spessore, ricco di aneddoti poco conosciuti, in occasione di un convegno dedicato all’avvocato Luigi Oggiano, figura di spicco del Partito Sardo d’Azione e amico di Emilio Lussu, senatore nella nella legislatura 19481953. “Sono una persona normale che ha fatto una vita senza vizi”,

Coniugi Irgoli

risponde quando gli chiedono il segreto della sua longevità. E aggiunge che durante il giorno non resta mai senza far nulla, cura il giardino di casa, potando le piante. La mattina presto, dopo una sosta obbligata all’edicola del Corso per acquistare due quotidiani, lo si può incontrare nello storico Bar Cambosu, nel centro cittadino, dove s’intrattiene con la sua ristretta cerchia di amici per commentare i fatti del giorno. Ecco, se proprio vogliamo trovare delle peculiarità comuni che emergono dalle storie dei centenari c’è il fatto che la maggior parte di loro si tiene ancora impegnata sia mentalmente sia fisicamente. “La maggioranza degli uomini – osserva l’autrice – dedica le giornate alla cura dell’orto o al pascolo del bestiame, mentre le donne tessono la quotidianità tra il cucire e il cucinare, con visite regolari alla chiesa all’alba di ogni mattina”. Questi anziani appartengono a un’epoca in cui la mobilità era dettata dai ritmi del cammino: fosse per lavare i panni lungo il corso dei fiumi, o per seguire le rotte arcaiche della transumanza. E vivono, per lo più, circondati da famiglie numerose, in cui sono riconosciuti come punti di riferimento, quasi assi gravitazionali attorno ai quali ruota la vita familiare. “Chentannos” possiamo inquadrarlo come una riflessione profonda sulla natura del tempo, della memoria e dell’identità. Laura Mele ci invita a guardare

oltre le rughe e i capelli bianchi, a scoprire la forza e la saggezza che si celano dietro ogni volto. “Ho sempre pensato – spiega – che i centenari e le loro storie siano una ricchezza ed un valore aggiunto della nostra isola, per questo ho deciso di volerle raccontare in modo da renderle note a chi nel presente e in un futuro avrà il piacere di leggerle”. In tutto questo la Sardegna, con le sue contraddizioni e il suo fascino selvaggio, emerge come protagonista silenziosa di queste vicende. Le tradizioni culinarie, i contatti sociali, le comunità che si stringono attorno ai propri anziani come un’unica famiglia: tutto contribuisce a creare un quadro vivido di un modo di vivere che sembra quasi appartenere a un altro mondo, lontano dal frenetico ritmo della modernità.

Sebastiano Maccioni
Laura Mele, classe 1987 è originaria di Fonni e svolge la professione di dentista. Dal 2013 si interessa al mondo della fotografia e predilige come soggetti fotografici gli anziani. Nel 2017 fonda il progetto Chentannos.

a scuola

L'Accademia della Crusca dice "no" ai simboli di genere neutro

I tribunali italiani dovrebbero attenersi alla tradizione ed evitare la novità dei simboli di genere neutro nei documenti ufficiali, secondo l'istituzione che funge da custode della lingua italiana.

L'Accademia della Crusca è stata interpellata in merito dal comitato per le pari opportunità della Corte di Cassazione, il massimo organo di appello italiano, illustrando il dibattito nazionale sulle questioni di genere e sul politically correct.

In italiano, come in altre lingue di origine latina, i sostantivi possono avere una forma femminile o maschile, ma la forma plurale maschile tende a prevalere. Ad esempio, la forma maschile "tutti" è usata abitualmente per indicare "tutti/e", piuttosto che il femminile "tutte".

Alcuni vedono questo come un'espressione di dominanza maschile e sostengono l'introduzione di desinenze neutre di genere, come gli asterischi o il cosiddetto "schwa", un simbolo che assomiglia a una "e" rovesciata.

Ad esempio, un'email o una lettera indirizzata a un uomo o a una donna non inizierebbe più con "caro" o "cara" (genti-

le), ma con il neutro "car*", che sostituirebbe anche il plurale "cari".

Ma l'Accademia della Crusca, nella sua risposta alla Cassazione, ha respinto questi cambiamenti per i documenti legali, affermando che sarebbero artificiali e sostenuti solo da gruppi minoritari, "per quanto ben intenzionati".

"Il linguaggio giuridico non è il luogo adatto per sperimentazioni innovative minoritarie," ha dichiarato l'Accademia in un parere di sei pagine che Reuters ha esaminato lunedì, dopo che il quotidiano Corriere della Sera ne ha dato per primo notizia.

L'Accademia ha affermato che la forma plurale maschile italiana rimane "il miglior strumento" per rappresentare collettivamente "tutti i generi e orientamenti", ma ha anche appoggiato un uso più ampio della forma femminile dei titoli professionali.

A ottobre, la prima donna premier italiana, la leader di destra Giorgia Meloni, ha suscitato polemiche dopo aver detto di preferire che il suo titolo di "Presidente del Consiglio" fosse preceduto dall'articolo maschile "il", piuttosto che dal femminile "la".

Diversità linguistica celebrata ma i candidati all’HSC calano ai minimi storici

Un recente rapporto governativo mette in luce l’impressionante diversità linguistica nelle scuole pubbliche del Nuovo Galles del Sud (NSW), con quasi 250 lingue rappresentate. La Sydney occidentale si distingue, con un numero di studenti provenienti da famiglie non anglofone, quasi il doppio della media statale, dimostrando risultati accademici notevoli in questi ambienti linguisticamente diversi.

Secondo i dati del Dipartimento dell'Istruzione del NSW, il 73,2% degli studenti di Sydney occidentale proviene da case dove si parlano lingue diverse dall'inglese, rispetto alla media statale del 38,6% e alla media di Sydney metropolitana del 58,1%. La scuola pubblica di Canley Vale è un esempio emblematico di questa diversità, con il 97% dei suoi studenti provenienti da 35 gruppi linguistici diversi, posizionandosi al quarto posto per percentuale di studenti non anglofoni nella Sydney occidentale.

Il successo della scuola nei programmi di alfabetizzazione e di matematica, rafforzato da metodi di insegnamento espliciti, ha portato a significativi miglioramenti accademici e a un aumento delle presenze. Lo staff diversificato, che parla 23 lingue tra cui vietnamita, khmer, cantonese, arabo, hindi e italiano, supporta gli sforzi accademici degli studenti.

Il Dipartimento dell'Istruzione del NSW riconosce l'incredibile lavoro svolto dagli insegnanti nel supportare gli studenti non anglofoni, aiutandoli ad acquisire competenze in inglese e a eccellere nella loro istruzione.Nonostante la diversità celebrata, preoccupa il calo nello studio delle lingue tra gli studenti. Recentemente, la Macquarie University ha tagliato cinque programmi di lingua, tra cui croato, greco moderno, italiano e russo. Dal 2021 al 2024, si è passati dall'8,6% al 6.9% degli studenti dell’Year 12 iscritto a un corso di lingua straniera, segnando un minimo stori-

co e un trend in perenne declino. I sostenitori spingono per rendere obbligatoria l'istruzione linguistica nelle scuole fino alla maturità, citando modelli di successo come quello finlandese. A causare il declino dell’insegnamento delle lingue è da aggiungere anche intelligenza artificiale e i cambiamenti negli atteggiamenti verso l'apprendimento. Molti non vedono più la necessità di

imparare una seconda lingua. Gli sforzi per rivitalizzare le lingue tradizionali invece stanno guadagnando slancio, diversamente da quelle comunitarie. Il NSW Aboriginal Languages Trust ha dato vita ad un programma di borse di studio di 200.000 dollari per supportare l'apprendimento e l'insegnamento delle lingue aborigene nelle scuole secondarie, nei TAFE e nelle università.

Italian schools introduce dedicated Italian language teachers for foreign students

The Italian government has introduced a new initiative to support foreign students in schools by providing dedicated Italian language teachers. According to Education Minister Giuseppe Valditara, schools where at least 20% of students have limited proficiency in Italian will now have a specialised teacher to assist them. This strategy begins with assessing the language skills of students and then offering tailored Italian language courses to help them integrate more effectively into the Italian education system.

The term "foreign student" in this context refers to those new to the Italian education system who lack basic Italian language skills necessary for classroom participation. Starting in September, any class with at least 20% of such students will receive support from a specialised Italian language teacher. For instance, in a typical class of 25 students, at least 5 must be foreign students to qualify for this assistance.

This initiative also includes afternoon classes to further enhance language learning. To im-

plement this, schools may collaborate with Provincial Centers for Adult Education (CPIA) to conduct the necessary language assessments. Schools will then develop personalised learning plans to ensure proper educational integration for foreign students.

Minister Valditara emphasised the importance of this initiative, noting the high dropout rate among foreign students, which exceeds 30%, compared to the national average of 12.7%. This issue is parti cularly prevalent in both northern cities like Milan and Turin and in the southern regions of Italy. The minister highlighted that the current dropout rate is alarmingly high, especially when compared to other European countries, and underscored the need for immediate action to address this educational challenge.

The decree aims to lower the dropout rates and ensure that foreign students receive the necessary support to succeed in their studies, reflecting a significant step towards more inclusive and equitable education in Italy.

Al lora! a scuola

Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-

NUOVE LEZIONI D’ITALIANO N. 82

plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana.

L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’an-

no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.

Il Poeta del Miele

Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una raccolta di poesie dall'amico professore e poeta John Lando, intitolata I sentieri del miele, pubblicata da Arance Editrice, Canterano (RM), nel 2020, con 460 pagine. Questo libro ci ha colpito per la sua bellezza e vogliamo condividerlo con i nostri lettori.

Si dice spesso che la poesia venga trascurata al giorno d'oggi, considerata inutile, non un oggetto da esibire. Eppure, la poesia è un'arte che esprime i sentimenti in versi, in modo bello e armonioso, toccando l'immaginazione. John Lando riesce a fare esattamente questo.

Cittadino di due nazioni, Italia e Australia, dove risiede, ha completato gli studi superiori in Italia, ottenuto tre lauree in due

FIELE E MIELE di John Lando

università australiane e un master sullo scrittore Elio Vittorini. Ha lavorato come insegnante nelle scuole superiori e interprete, ed è stato docente all'Università Cattolica Australiana nel campo dell'italianistica. È autore di diverse raccolte di poesie. Quest'ultima opera poetica raccoglie il meglio di Lando, con un linguaggio dolce e quasi sussurrato, ma potente, coronando un canto amoroso nato dal cuore, dal dolore e dalla gioia di ogni giorno. Poeta crepuscolare?

La malinconia di certi versi potrebbe farlo sembrare tale, ma il suo stile non è decadente. Trova serenità nella natura, nella fede e nella speranza di scoprire sempre il miele dolce della vita.

Coreno

Una settimana fa ero al funerale di un ragazzo distrutto dalla droga e fu un giorno di amarissimo fiele.

Questa settimana ero al novantesimo compleanno di una madre-nonna-bisnonna che definì l'incontro di 30 membri della sua famiglia un giorno di dolcissimo miele.

L'eterno enigma di come nelle vita si scelgono o i funesti sentieri di morte o quelli dolci di sacra meraviglia per la vita.

Recensione di "Fiele e Miele"

La poesia "Fiele e Miele" di John Lando è un'intensa riflessione sull'alternarsi delle emozioni umane e delle esperienze di vita. Con una semplicità disarmante, Lando ci conduce attraverso due eventi estremamente diversi: il funerale di un giovane vittima della droga e il novantesimo compleanno di una matriarca che celebra l'amore della sua vasta famiglia.

La prima parte della poesia è impregnata di dolore e tristezza, rappresentata dall'immagine del "fiele amarissimo", che simboleggia la sofferenza e il lutto per una vita spezzata prematuramente. Lando non si sofferma solo sull'evento in sé, ma riesce a trasmettere l'atmosfera cupa e il senso di perdita che pervade il funerale. In netto contrasto, la secon-

da parte della poesia si apre alla luce e alla gioia, descritta come "dolcissimo miele". Qui, il poeta celebra la vita e la famiglia, esaltando il valore delle relazioni e della continuità generazionale. La nonna, pilastro della famiglia, diventa simbolo di forza e amore, capace di trasformare un semplice incontro in un momento di sacra meraviglia. Lando conclude la sua poesia con una riflessione profonda sull'enigma della vita: la scelta tra percorsi di distruzione e sentieri di bellezza e sacralità. Questa dicotomia non è solo un tema letterario, ma una realtà con cui tutti dobbiamo confrontarci. La semplicità del linguaggio utilizzato non diminuisce la profondità del messaggio, anzi, lo rende ancora più potente e accessibile.

mezz'ora di religione

Riflessioni critiche sull’operato di don Matteo: l’accoglienza e la perdita di identità cattolica

di Laura Rossi

L’argomento della lettera a don Matteo, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, evidenzia questioni di grande rilevanza per la Chiesa cattolica contemporanea. Gli interventi del clero, le concezioni di accoglienza e l’adattamento alle ideologie moderne stanno sollevando un acceso dibattito. Questo articolo esplora le critiche rivolte a don Matteo, il suo stile di leadership e la percezione dell’accoglienza nella società odierna.

Il ritratto di don Matteo presenta un contrasto evidente tra l’immagine di umiltà che tenta di mantenere e il potere che esercita come Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana . Questo dualismo appare agli osservatori esterni come un tentativo di avvicinarsi ai “pieni poteri” della Chiesa, mentre desidera apparire vicino ai più bisognosi e marginalizzati. A tal proposito, si evoca un parallelismo con papa Francesco, il quale, nonostante trascorra del tempo con apparente semplicità, è al centro di un sistema ecclesiastico di enormi privilegi.

Il contrasto si fa evidente quando l’Arcivescovo discute di “accoglienza” mentre Bologna si confronta con gravi questioni

sociali; la città è percepita da alcuni come un luogo di degrado, in cui vulnerabilità e degenerazione possono minare l’idea di una comunità solidale. Critiche a don Matteo mettono in discussione la sua coerenza, sottolineando come la sua retorica non si allinei sempre con la realtà vissuta dai cittadini.

L’immagine di don Matteo si interseca con i luoghi comuni riguardanti l’accoglienza, generando interrogativi su cosa realmente questa debba significare. Il suo intervento durante il Festival di Giffoni è emblematico: si mostra predisposto a un dialogo che fa riferimento a valori di inclusività, ma di fatto vive in una realtà urbana sempre più complessa, contraddistinta da fenomeni come immigrazione incontrollata e marginalizzazione di comunità locali. La critica rivolta al suo operato suggerisce che la “grottesca chimera” di una società multicolore e accogliente possa nascondere una mancanza di connessione con le vere preoccupazioni dei cittadini. Ogni tentativo di voler adattare il messaggio della Chiesa alle narrazioni contemporanee, senza un’adeguata comprensione delle problematiche reali, può risultare frustrante e ingannevole. Nel contesto delle crescenti difficoltà della Chiesa di mantenere

Signore, è bello per noi essere qui!

La festa della Trasfigurazione, ricorda la dedicazione delle basiliche del Monte Tabor, celebrata già a fine del V secolo. La festa è posteriore a quella dell’Esaltazione della Croce (14 settembre) da cui però dipende per la data, fissata il 6 agosto, 40 giorni prima dell’Esaltazione della Croce.

La Festa comincia ad essere celebrata anche in Occidente a partire dal IX secolo e viene inserita nel calendario romano da papa Callisto III nel 1457: occasione storica fu la memoria rico-

attrattiva la propria proposta spirituale, l’argomento dell’identità cattolica viene messo a repentaglio. Diverse chiese, che un tempo erano luoghi di forte aggregazione comunitaria, ora mostrano segni di abbandono, con un pubblico sempre meno numeroso. La salute delle istituzioni religiose è messa in discussione non solo dal punto di vista numerico, ma anche sotto il profilo della coerenza dottrinale.

Le dichiarazioni di don Matteo sulla sua “accoglienza” sembrano trascurare l’idea che la vera Chiesa rappresenti non solo un asilo per tutti, ma anche un custode di valori che trovano la loro espressione nella tradizione. La mancanza di un forte richiamo alla sacralità e alla verità religiosa può contribuire a quel fenomeno di disaffezione che caratterizza sempre più i contesti urbani.

La prospettiva di don Matteo è vista da alcuni come un tentativo di essere rilevante nel contesto moderno, ma manca di un dialogo autentico con la tradizione ecclesiastica. La tensione tra un’accoglienza generalizzata e la necessità di mantenere l’integrità della fede diventa un tema centrale nell’analisi del suo operato. Da un lato, l’impegno per l’accoglienza e l’inclusione è ammirabile; dall’altro, non si può ignorare il rischio di escludere le verità fondamentali del Cristianesimo. La vera sfida per un leader religioso oggi è quella di integrare i valori della tradizione con le richieste e le domande del presente, continuando a essere una guida significativa per la comunità di fede.

Per ripristinare la fiducia tra la Chiesa e i suoi fedeli, è essenziale un richiamo chiaro e diretto alla responsabilità nella testimonianza della fede. Le parole di don Matteo, pur ricche di intento, devono tradursi in azioni concrete che possano mostrare ai fedeli che la Chiesa è in prima linea per affrontare le sfide contemporanee senza compromettere i principi fondamentali.

La Chiesa ha l’opportunità di diventare una forza di coesione, ma per farlo, i suoi leader devono dimostrare una determinazione nel mantenere viva la loro identità, accettando il costo che ciò può comportare nel contesto difficile e spesso critico della società contemporanea.

Sondaggio

sospeso: quando la sinodalità è un boomerang

La segreteria del Sinodo fa sparire un sondaggio su X e Facebook perché una valanga di no ha risposto alla domanda se il cammino sinodale migliora la missione della Chiesa. È la dimostrazione che il Sinodo è una farsa per promuovere solo quello che vuole una ristretta oligarchia al vertice della Chiesa. Alla troika sinodale è scappato qualcosa di mano, portandosi a casa una sonante “figura da cioccolatai”. Sperando di ottenere un plebiscito a sostegno della “chiesa sinodale”, da sventolare propagandisticamente per l'ormai prossima ed ultima sessione del Sinodo sulla Sinodalità, l'account ufficiale del Sinodo (@ Synod_va), il 25 luglio scorso, aveva lanciato un sondaggio su X e Facebook, chiedendo se il farraginoso carrozzone sinodale, per l'occasione denominato «cammino di conversione e riforma», potesse effettivamente migliorare la missione e la partecipazione dei battezzati alla vita della Chiesa. Nel corso delle 24 ore di durata del sondaggio, la risposta negativa ha sempre sostanzialmente mantenuto percentuali al di sopra dell'80%, per attestarsi all'88% al termine della consultazione, secondo quanto immortalato da uno screenshot, e confermato da infovaticana.com, che ha seguito il sondaggio dal primo all'ultimo minuto.

7mila votanti su X e quasi ottocento su FB hanno mostrato che quando le persone possono esprimersi senza tutti i filtri della macchina sinodale, le cose non vanno propriamente secondo i desiderata dell'apparato.

Evidentemente, qualcosa è andato storto e la rieducazione non ha avuto il successo che ci si aspettava; è così scattato il pia-

no di emergenza: subito si sono alzati in volo i “Canadair” per cercare di estinguere l'incipiente incendio: come Massimo Faggioli, che dall'alto del suo profilo X, ha sentenziato: «I commenti qui sotto non rappresentano il sentire di tutta la chiesa. In ogni caso, il mio consiglio non richiesto per gli uffici vaticani sarebbe di evitare sondaggi di questo tipo, specialmente sui social media». Perché la notizia più importante è proprio questa: in Vaticano la sinodalità si applica ad intermittenza, un po' come la democrazia in Europa: si è democratici quando il popolo vota come deve, e oligarchici quando resiste alla rieducazione. Sinodali se voi siete con noi, e oligarchici se contro di noi. Questi black-out programmati della sinodalità avvengono anche quando sono gli stessi “padri e madri” sinodali a non risultare troppo affidabili agli occhi della troika; ne abbiamo avuto una prova piuttosto eclatante nella dichiarazione Fiducia supplicans, che se ne è infischiata di sottoporre la questione al Sinodo, sapendo di trovare resistenza, ed è stata imposta d'ufficio da Tucho e dal Papa. E anche allora la realtà è emersa con la sua forza, portando intere conferenze episcopali a respingere al mittente la dichiarazione.

Di fronte alla resistenza palese al processo sinodale, si è intervenuti con una censura approssimativa e tardiva, che ha finito per provocare più danni di quanti ne volesse evitare, perché se il semplice esito del sondaggio metteva in luce “solamente” che il popolo non intende andare dove li vuole portare la troika vaticana, la censura ha mostrato al mondo che la troika vaticana esiste, eccome.

noscente della vittoria ottenuta l’anno prima contro i Turchi, dai quali l’Occidente era seriamente minacciato. Al centro della Festa troviamo naturalmente il mistero della Trasfigurazione: la visione del “vegliardo” sul trono di fuoco e l’apparizione del “Figlio dell’Uomo”.

Giacomo, Giovanni e Pietro, i discepoli più vicini a Gesù, assistono alla Trasfigurazione sul monte. Questa esperienza richiama altre manifestazioni divine, come quelle sul monte Oreb/Sinai.

Eleonora Lorenzato “The international Crossover” italiana

Dal coro dei “Pueri Cantores”, la svolta su Rai 2, ”Dalla strada al palco” con Nek. Condotto da Carlo Conti a Roma, a Piazza San Pietro, presente al “Meeting Internazionale della Fraternità Umana”, con Albano, Roberto Bolle e Andrea Bocelli. Il forte plauso del pubblico degli italiani all’estero dall’Inghilterra a New York.

di Ketty Millecro

“La bellezza è compagna della virtù”, diceva Giacomo Leopardi. Un motto da cui si evince quanto la bellezza dell’anima colori il viso di una creatura. È l’intervista Zoom con Eleonora Lorenzato che ci convince che il bello è ciò che traspare dall’animo.

Intelligente, colta, gioviale, con una Laurea in marketing e pubblicità, “l’usignolo di Vicenza”, sua città natale, ci accoglie a braccia aperte. Emozionata nel sapere che tanti giornali del mondo parleranno ancora di lei, mostra una semplicità disarmante.

Il suo trampolino di lancio è stata la partecipazione allo Zecchino d’oro. Fiera di aver conosciuto Cino Tortorella, tra lo

scrigno dei ricordi più belli, custodisce gelosamente la foto con lo storico presentatore dei bambini dell’Antoniano.

Dopo vari casting da Vicenza, a Padova, Treviso e Bologna, non fu prescelta per la finale dello Zecchino. I suoi genitori le fecero provare questa esperienza solo per un anno, per un’esperienza unica e incancellabile. Più il tempo passava, più Eleonora si rendeva conto di quanto le piacesse cantare. Il suo iter canoro è proseguito come un treno senza sosta.

Il suo desiderio in quel periodo era quello di far parte di un coro. La svolta avviene per mano della sua mamma che riesce ad iscriverla in un coro lirico, una specie di preavviamento alla lirica.

Questa è stata la sua impo-

stazione, puntando su canzoni del Classic Crossover, come fanno anche i giovani cantanti del gruppo “ Il volo”. Dopo il liceo classico iniziano problemi di famiglia, la malattia del papà. Era proprio contento delle scelte della sua piccola.

All’epoca il babbo due volte a settimana l’accompagnava alle prove. È attraverso il coro dei “Pueri Cantores”, con lo studio e la Direzione dal maestro Roberto Fioretto, che le insegna tutti gli artifici del canto lirico, che si forgerà il suo stupendo e peculiare timbro.

Finito a 18 anni il Liceo, si iscrive alla “Luiss” di Milano e da 8 anni vive nella metropoli. Per arrotondare le spese viene chiamata a cantare nei matrimoni e in vari eventi. Poi passando da Piazza Duomo a Milano, vede esibire per strada tanti artisti.

La crossover compra un’amplificazione di 150 euro, racimolati con sacrificio. Comincia a cantare. Il pubblico impazzisce nel sentirla, con applausi scroscianti, riceve con suo disappunto da uno spettatore 50 euro, che l’aiuteranno a recuperare le spese degli strumenti. È una grande sensazione di beneficio, l’aria salutare che sente nelle sue viscere la convince che è quella la sua strada. Una gioia che colma tutte le vicende dolorose di una ragazza che ha tanto pianto per l’uomo che ha sempre rappresentato il suo mito, suo papà.

Si rattrista e gioisce con colui che le manca tantissimo. Sì, perché la passione per il canto le è stata trasmessa dal suo caro e dolce paparino, che è volato in cielo 5 anni fa. Lei lo sente vicino a sé, come ha dichiarato al conduttore-cantante Nek, su Rai due, quando ha partecipato alla trasmissione “Dalla strada al palco”, classificandosi seconda. Cominciano offerte ad importanti trasmissioni.

Carlo Conti la presenta in uno spettacolo in Piazza San Pietro, dove ha potuto conoscere Al Bano, Andrea Bocelli e Roberto Bolle. Il maestro Luca Chiaravalli, noto per essere il maestro di Loredana Bertè, le ha affermato che con la sua grinta sarà impossibile non raggiungere il successo.

La sua voce angelica, ma profondamente vibrante, è espressione naturale, dove non emula nessuno. È così personale, da farla definire da esperti la “Maria Callas italiana”. Il pubblico è fiero e felice, quando Eleonora si esibisce.

Viaggia non solo in Italia ma vorrebbe fare il giro del mondo per farsi conoscere anche dagli italoaustraliani. In Inghilterra conosce tanti artisti e a New York Jackie Evancho. Per il prossimo ottobre in America ci sono tanti straordinari progetti. Il pubblico la ritiene un’artista completa e vera, meritevole di trofei. Sarà premiata a Treviso il 31 agosto al premio Bontà 2024, dal Comitato

della Croce con il presidente Fiorenzo Tommasi, per il senso di solidarietà e per l’impegno umano profuso, soprattutto attraverso il bel canto.

È stato tramite Tommasi che ha conosciuto, la premiata italoamericana dello scorso anno, premio Bontà 2023, la giornalista Castelvetranese, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Promoter, Producer e Radio Host della trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. La Radio Host contribuisce culturalmente alla diffusione dell’italianità in radio. All’inizio la Lorenzato é stata aiutata da un suo amico di nome Marco, che ora insegna canto.

Ora con il suo fidanzato Cristoph Rappolder, che è bavarese di Monaco, e musicista di fisarmonica, si esibisce. “Libertà va cercando, ch’è sì cara…”, questa è la stessa libertà che Eleonora cerca, la strada libera da ogni vincolo. Sembrano un messaggio, le parole dette da Virgilio a Catone Uticense, come scrive Dante nel I canto del Purgatorio. Il canto su strada è un lavoro, dove vorrebbe trascorrere tante ore; tuttavia,

per non sforzare la voce cerca di impegnarsi non più di due ore. In chiave lirica le piacerebbe fare coppia con Andrea Bocelli e con “Il volo” . “Forse un duetto con la canzone dell’amore perduto”, ci confida. Intanto attende la chiamata dal Prof. Roberto Vecchioni, che ascoltandola per strada, si è appuntato su un foglietto il suo numero di telefono. Chissà…! Siamo all’epilogo dell’intervista con un’artista internazionale eccezionale. Si sente di ringraziare il suo papà per averla indirizzata nella strada del suo cuore e sogna quali potrebbero essere le sue parole oggi. Chiede ai giovani come lei di non aver paura di scegliere la libertà, perché liberarsi delle paure, è vita. A tutti gli italiani all’estero augura di non dimenticare mai le proprie origini e la propria terra, di essere fedeli alle proprie tradizioni, usi e costumi. Sogna di abbracciare un giorno gli emigrati dall’Europa, all’America fino in Australia, per dire loro che l’artista di strada deve essere accolto a braccia aperte, come il sognatore che s’incanta alla vista di un miraggio, desideroso di abbandonarsi alla libertà del momento.

Al lora! la pagina della Donna

Giuseppina Leone: Una medaglia da non dimenticare

Roma 1960 - Le chiamarono le Olimpiadi più belle di sempre. Forse lo furono veramente. Sicuramente lo sono state per Guseppina "Giusy" Leone, prima azzura a salire sul podio olimpico nella specialità della velocità. La prima medaglia olimpica italiana è notoriamente quella di Trebisonda “Ondina” Valla, conquistata con la vittoria di Berlino ’36 sulla distanza degli 80 metri ad ostacoli.

Poi fu la volta della torinese Giuseppina “Giusy” Leone a vincere il bronzo nella gara dei 100 metri ai Giochi di Roma del 1960.

Giusy fu la prima italiana a conquistare la medaglia olimpica in una gara di velocità pura.

Se mai ce ne fosse bisogno, un buon motivo per

essere una medaglia da non dimenticare.

Giuseppina Leone nacque a Torino il 21 dicembre 1934, figlia di un operaio e di mamma impiegata, seconda di due sorelle.

Nonostante che nell’Italia degli anni ’50 il ruolo della donna fosse ancora fortemente legato al binomio che riconduceva al ruolo di “moglie-madre”, dedita alla conduzione domestica e all’educazione dei figli, a 17 anni i genitori di Giusy si preoccuparono di far fare dello sport alla ragazzina, che anelava al movimento fisico da alternare agli studi di ragioneria.

Dopo alcune esperienze nel nuoto, sulle orme della sorella che già lo praticava, un amico di famiglia, Mar-

cello Pagani, la incoraggiò a provare l’atletica leggera. Considerati i tempi in cui ha gareggiato, può essere considerata anch’essa, come Paola Pigni, una antesignana della atletica post bellica, quella atletica che ha permesso alle donne di avere su di loro quella luce della ribalta fino ad allora riservata solo ai colleghi maschi.

Via la polvere che negli anni trascorsi si è depositata sulle vicende che negli anni 50’ videro la ragazzina torinese calcare per la prima volta la pista con i colori della SIPRA ed ecco che, lentamente, sono tornate alla luce le imprese che hanno caratterizzato il successo di questa straordinaria atleta, culminate con il bronzo alla sua terza partecipazione olimpica.

Poi al termine dei Giochi romani il matrimonio e l’abbandono della attività agonistica. L’uscita di Giusy Leone dalle scene sportive avvenne con discrezione, senza clamori, e la vita di una donna, tornata “normale”, riprese il suo divenire fino ai giorni nostri alla soglia dei 90 anni.

Federica Pellegrini: Una carriera straordinaria nel Nuoto Italiano

Federica Pellegrini, nata a Roma nel 1996, è una delle figure più prominenti del nuoto italiano degli ultimi anni. La sua carriera, costellata di successi e di record, ha portato il nuoto femminile italiano a nuovi vertici, ispirando una generazione di giovani atlete. Ha iniziato a nuotare a soli cinque anni, mostrando da subito un talento eccezionale. Entrata a far parte del Circolo Canottieri Aniene, ha trovato l'ambiente ideale per coltivare le sue doti. A quindici anni, ha vinto il suo primo titolo nazionale nei 100 metri stile libero, dando il via a una carriera che l'avrebbe vista protagonista in numerose competizioni internazionali.

La carriera di Federica Pellegrini è caratterizzata da una serie di succes-

si straordinari. Ha vinto numerosi titoli italiani, diventando una presenza costante sul podio in gare come i 100 e 200 metri stile libero, i 100 metri dorso e i 200 metri misti. Tuttavia, è sulla scena internazionale che Pellegrini ha davvero lasciato il segno. Nel 2016, a soli vent'anni, ha partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ottenendo un sorprendente quarto posto nei 200 metri stile libero. Questo risultato ha segnato l'inizio della sua ascesa nel nuoto mondiale. Nel 2017, ha conquistato il bronzo ai Campionati Mondiali di Budapest nei 200 metri stile libero, seguito da un oro europeo a Glasgow nel 2018.

La Pellegrini detiene vari record italiani in di-

Lea Pericoli: La prima donna italiana a vincere un torneo di tennis di rilievo

In un'epoca in cui il tennis era dominato principalmente da giocatori anglosassoni, Lea Pericoli emerse come una figura rivoluzionaria e pionieristica per il tennis femminile italiano. La sua vittoria in un torneo di rilevanza internazionale segnò una pietra miliare nella storia dello sport in Italia.

Nata il 22 marzo 1935 a Milano, Lea Pericoli sviluppò presto una passione per il tennis. Iniziò a giocare da giovane, dimostrando fin da subito un talento naturale che la distingueva dalle sue coetanee. La sua dedizione e il suo impegno nel migliorare continuamente il suo gioco la portarono a competere nei tornei nazionali e internazionali.

La sua carriera decollò negli anni '50 e '60, ma fu nel 1962 che Lea Pericoli fece la storia. Partecipando al torneo di Wimbledon, uno degli eventi più prestigiosi del tennis mondiale, raggiunse il terzo turno nel singolare femminile e vinse il titolo nel doppio misto insieme al partner Orlando Sirola. Questa vittoria non solo la rese famosa a livello internazionale, ma ispirò anche una generazione di

verse discipline. I suoi tempi nei 100 e 200 metri stile libero sono tra i migliori mai registrati da un'atleta italiana. Oltre ai record nazionali, ha stabilito anche alcuni primati europei, dimostrando una costanza e una capacità di miglioramento continuo.

Nel corso della sua carriera, Pellegrini ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Collare d'Oro al Merito Sportivo, la massima onorificenza conferita dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Questi premi non solo riconoscono i suoi successi sportivi, ma anche il suo impegno e la sua dedizione fuori dalle piscine.

Oltre ai suoi successi in vasca, Federica Pellegrini è attivamente impegnata in cause sociali. È ambasciatrice di diverse organizzazioni non profit che promuovono lo sport tra i giovani e la parità di genere. Rappresenta un esempio di eccellenza sportiva e di dedizione. La sua carriera, caratterizzata da successi straordinari e da un impegno costante, è una fonte di ispirazione per molti. Con la sua passione e il suo talento, Pellegrini continuerà sicuramente a brillare, sia dentro che fuori dall'acqua.

giovani tenniste italiane a seguire le sue orme.

Lea Pericoli non era solo nota per le sue abilità tennistiche, ma anche per il suo stile distintivo e la sua eleganza in campo. Le sue apparizioni sui campi da tennis erano sempre caratterizzate da abiti raffinati e spesso eccentrici, disegnati da stilisti famosi come Ted Tinling. Questo le valse il soprannome di "La Divina", sottolineando il suo status di icona sia nello sport che nella moda Dopo il ritiro dal tennis professionistico, Lea Pericoli rimase attivamente coinvolta nel mondo dello sport. Lavorò come commentatrice televisiva per eventi tennistici e contribuì a promuovere il tennis in Italia attraverso iniziative e collaborazioni con varie associazioni sportive. La sua carriera giornalistica e televisiva la portò a es-

sere un volto familiare per gli appassionati di tennis, continuando a ispirare con la sua passione e conoscenza del gioco. Lea Pericoli ha lasciato un’impronta indelebile nel tennis italiano. La sua carriera e la sua vittoria storica hanno aperto la strada per future generazioni di tenniste italiane, dimostrando che con dedizione e talento, è possibile raggiungere i vertici dello sport internazionale. Ancora oggi, Lea Pericoli è ricordata non solo per i suoi successi in campo, ma anche per il suo contributo alla crescita e alla popolarità del tennis in Italia.

La sua vita e carriera sono un esempio di come la passione, la determinazione e l’eleganza possano combinarsi per creare una figura di riferimento, non solo nello sport, ma nella cultura di un intero paese.

La Settima Fata La Settima Fata 12

continuazione

dalla scorsa settimana

Dopo un rapido saluto in arabo e diversi sorrisi per dimostrare che erano sereni e risoluti nella loro impresa omicida, erano ripartiti attraverso il tunnel occidentale in direzione di Kowloon. Prima erano passati in un magazzino che avevano affittato, per raccogliere le armi e le cinture esplosive e poi si diressero verso la loro destinazione finale.

“Sai dove saranno i nostri nemici?” chiese Fahid.

“Sì, un nostro informatore che lavora negli uffici del governo ci ha avvertiti stamattina. Siamo fortunati, perché è una scuola, una sorta di liceo. Conosco quel posto, è come una valle... e un giorno sarà conosciuta come la valle della morte degli infedeli. Ecco, siamo molto vici-ni”, e rise allegramente, poi aggiunse “ma non ci resta molto tempo.”

“Giusto, poco tempo per raggiungere il Paradiso” sentenziò Fahid, sentendo che una mano ghiacciata gli stringeva il cuore, la conosceva bene quella sensazione, era paura.

“Qual è il nostro piano, allora?” chiese l’autista.

“Sempre lo stesso, qual è il problema?”

“Bene. Nessun problema, allora. Tu e il ragazzo entrate e io faccio esplodere la macchina.”

“Sì, allora ci faremo saltare in aria e vi seguiremo in Cielo e ammireremo la maestà di Allah. Abbiamo tutto il necessario qui?”

“Sì, è così. Gli esplosivi sono pronti nel bagagliaio dell’auto, devo solo premere questo interruttore e 100 chilogrammi di TNT esploderanno, spero sia sufficiente a causare danni pesanti, non siamo riusciti ad ottenerne di più. La dogana, al porto ha sequestrato la seconda spedizione di tritolo, come sapete. Ma per fortuna era destinato per trasbordo verso la Siria e non avevano indagato.

“Dovrebbe essere sufficiente a causare un grosso disastro. I genitori di quei bambini infedeli verseranno fiumi di lacrime” concluse Fahid.

Raggiunsero la scuola intorno alle 11:20 e si spostarono trecen-

to metri più in alto, invece che svoltare a sinistra, seguendo Tai Wo Hau Road, poi trovarono un parcheggio, dove si fermarono, in attesa del momento giusto.

E l’ora giusta arrivò intorno alle 11:30 quando la zona sottostante, vicino alla chiesa e alla scuola s’animò, con l’arrivo di diversi furgoni della polizia e motociclette che si preparavano a chiudere la strada, pronti a deviare il traffico. Da un camion della polizia, scaricarono delle barriere di plastica gialla, che erano molto leggere perché, per negligenza o pigrizia, non le avevano riempite d’acqua, quindi erano solo segnaletiche, non potevano fermare dei mezzi che le avessero urtate.

Fahid controllava quello che stavano facendo laggiù, usando un binocolo, e intorno alle 11:45 individuò alcune auto con delle luci lampeggianti sul tetto. Venivano su per la strada, quella era la conferma che Xi Jinping e le altre autorità erano certamente là dentro.

“Prepariamoci” ordinò Fahid e, uscendo dalla vettura, indossò il un giubbotto esplosivo, fissandolo con del velcro, e gli altri due fecero lo stesso; poi aprì una copia del Corano e cominciò a leggere ad alta voce alcuni versetti, adatti per quella drammatica occasione, mentre i suoi due compagni terroristi, chinarono il capo e volsero i palmi delle mani al cielo.

Il tempo del martirio era finalmente giunto. Fahid stava per avere il suo minuto di gloria mondana, seguito da un’eternità piena di beatitudine. S’avvicinarono e scattarono un selfie con il telefonino di Fahid, inviandolo via email al loro controllore a Baghdad, in Iraq. Verrà poi distribuito a tutte le reti del mondo e postato su Facebook, Twitter e Instagram, mostrando i volti dei pii martiri che si erano sacrificati per la maggior gloria della propria religione.

L’autista s’era riseduto in macchina, e gli altri due sedettero dietro, rilasciato il freno a mano e borbottando delle preghiere si mosse lentamente verso il basso, fino a quando videro la limousine corazzata nera che trasportava il presidente cinese, che stava

parcheggiando sul lato destro della strada, arrestandosi davanti al cancello della scuola. Kwai Chung, Nuovi Territori. Giovedì, 18 gennaio 2020. Ore11:55.

Mario si sporse leggermente sopra al tetto, tenendo il fucile avvolto in un panno, pur essendo certo che centinaia di occhi erano rivolti verso il basso, su quella scuola. Poi vide il Presidente e sua moglie scendere dall’auto. Davanti a loro c’era il preside e molti insegnanti, con file di ragazzi e ragazze in uniforme azzurra, mentre le guardie di sicurezza cinesi del Presidente si guardavano nervosamente intorno, ma senza mai alzare la testa. Il telefono di Mario vibrava, e lui guardò velocemente lo schermo: era di nuovo Jade,ma non poteva risponderle. Doveva agire rapidamente, prima che Xi Jinping sparisse all’interno di quel dedalo di edifici scolastici e aule e, lentamente, scoprì l’arma; mise l’occhio destro nel mirino telescopico ed ebbe la testa a forma di melone del Presidente nel telemetro ottico, ma una piccola luce rossa lampeggiava, indi-cando che il bersaglio era troppo vicino. Lavorando su una ruota graduata, lo regolò, fin quando la luce lampeggiante divenne verde, poi il suo bersaglio venne schermato da una colonna.

Mario si muoveva lentamente, come una lumaca, perché i movimenti repentini attirano l’attenzione ed era particolarmente attento a non esporre troppo la canna all’esterno del tetto. Il Presidente stringeva mani, sorridendo e presentando sua moglie alle persone riunite lì, tutti orgogliosi d’incontrare il più importante cinese del mondo.

Poi il coro delle ragazze e ragazzi, che stavano dietro ai docenti, cominciarono a cantare l’inno nazionale cinese, con l’accompagnamento di alcuni strumenti musicali, tamburi, violini e trombe.

Mario accarezzò il grilletto con il dito, ora aveva Xi nel mirino ma questa volta esitò, anche se avrebbe potuto far partire il proiettile. Vide una ragazza cinese che correva a salutare il Presidente, una sagoma che gli era familiare, la ragazza l’abbracciò

e poi si voltò, sorridendo, per abbracciare anche la First Lady. Ora poteva vedere chiaramente il suo volto nel visore. Quella ragazza era Jade!

Jade s’era avvicinata al Presidente, ridendo come una bambina e l’aveva abbracciato, e lui le aveva sorriso calorosamente, riconoscendo-la.

Simon irruppe ad alta velocità davanti alla scuola, esattamente in quel momento: il suo autista girò a sinistra, superando le barriere e si fermò poco prima del cancello della scuola in cemento, proprio dietro alla limousine che aveva portato Xi e la moglie.

Saltò fuori e disse una parolaccia, perché non erano state prese abbastanza precauzioni e non avevano annullato quella inutile visita, come egli aveva ordinato di fare, e il suo cuore quasi s’arrestò a causa della forte tensione.

“Accidenti! Perché non l’hanno cancellata, questo posto è perfetto per un cecchino”, esclamò e poi disse al poliziotto al volante “Fermati qui e dammi il binocolo. Dobbiamo trovare il tiratore, la vipera nascosta nell’erba, chiedi con la radio che mandino un elicottero e anche tu guarda intorno. Guarda in alto, sugli edifici, sopra gli alberi e alle finestre!”.

Simon saltò rapidamente fuori e cominciò a guardarsi intorno, muovendosi a scatti nervosi, con il binocolo sugli occhi, causando una certa costernazione tra gli altri poliziotti, che stavano già sul terreno. Si voltò verso il tetto della chiesa, e lì vide chiaramente una sottile canna d’acciaio che sporgeva fuori per pochi centimetri, e puntava sul Presidente. Sentì un sudore ghiacciato corrergli lungo la schiena, pensò che se la sua si fosse rivelata una svista lo avrebbero degradato, ma lui sapeva cose che altri non sapevano. Tirò fuori la sua pistola e corse verso il cancello della scuola, gridando in mandarino, più forte che poteva: “A terra, a terra, a terra, a terra!”

Le guardie che circondano il Presidente, sorprese, lo guardarono e sfoderarono le loro pistole, cercando di fermarlo, senza capire cosa davvero stesse accadendo, lo pensavano un pazzo.

“Jade! Oh, mio Dio, com’è possibile?” Si chiese Mario. Poi capì, con orrore, che era stato molto vicino a sparare al nonno di suo figlio, e poi sentì anche un uomo, che stava urlando in mandarino e che guardava verso l’alto, proprio verso il tetto dove stava appollaiato.

lo della scuola, colpendo sia gli spettatori che i poliziotti, facendoli volare in aria come birilli; s’udiva il sinistro scricchiolio delle loro ossa che si frantumavano.

I poliziotti che non erano stati colpiti rimasero paralizzati per un paio di secondi,pensando che si trattasse d’un incidente, non riuscendo a reagire prontamente. Poi una delle guardie del corpo di Xi Jinping che l’aveva in mano una pistola per fermare Simon, sparò in direzione della macchina e, solo allora, tutti capirono che si trattava d’un attacco terroristico.

Fahid e il giovane saltarono fuori dall’auto e cominciarono a sparare con i fucili d’assalto AK47 un po’ in tutte le direzioni, mentre la gente urlava selvaggiamente, cercando un riparo. Molti bambini corsero all’interno dell’edificio scolastico, in cerca di protezione.

Simon giaceva a terra, bocconi, cercando di evitare i proiettili volanti, e sparò anche lui verso la macchina, ma non c’era tempo per mirare.

Mario capì subito cosa stesse accadendo laggiù, così prese di nuovo il fucile e lo puntò verso il conducente dell’auto, che stava pregando ad alta voce con le mani unite, guardando in alto verso il cielo, prima di premere il pulsante che l’avrebbe fatto esplodere. Gli sparò un colpo, centrandolo attraverso il parabrezza. Il silenziatore sulla sua arma non rivelò la sua posizione e nessuno s’accorse da dove era venuto il proiettile.

Poi, ricaricò un secondo colpo, e mirò a Fahid che correva all’interno del cancello della scuola, sparando a tutti coloro che stavano cercando di sfidarlo: alcuni dei poliziotti e degli insegnanti della scuola furono mortalmente colpiti e caddero nel loro sangue. Mario sparò ancora, ma questa volta lo mancò, perché il bersaglio era troppo mobile, poi ricaricò ancora.

L’avevano visto! Ritirò il fucile e poi inspirò a pieni polmoni. Aveva ancora qualche secondo a disposizione. No, non avrebbe premuto quel grilletto. Questo aveva cambiato tutto. Ora doveva cambiare programma, si spostò lentamente indietro, coprendo il fucile con il panno e lasciandolo lì. Intendeva fuggire nella direzione opposta. Poi un fortissimo botto proveniente dal basso gli fece alzare di nuovo la testa, guardò giù per capire che stesse accadendo.

Un’auto che viaggiava a tutta velocità aveva improvvisamente deviato sulla strada, sfondando le barriere della polizia, e andava dritta in direzione del cancel-

Alcuni addetti alla sicurezza di Xi Jinping cercavano di allontanare il Presidente e la sua famiglia, spingendoli all’interno dell’edificio, pochi passi davanti a loro, ma vennero abbattuti dal ragazzo che seguiva Fahid. Questa volta Mario lo mirò con attenzione, mentre stava sotto la tettoia di cemento della scuola e si girava, tranquillamente, per controllare se qualcuno era ancora in piedi in mezzo alla strada, e lì vide Simon sul pavimento che freneticamente cercava di ricaricare la pistola, gli puntò contro il mitragliatore. Simon vide la sua morte arrivare.

“È finita!” pensò.

Il colpo di Mario passò con un sibilo attraverso la faccia del ragazzo e quello crollò indietro, morto, senza emettere neppure un suono, Simon sollevò gli occhi e incrociò quelli di Mario sopra al tetto.

Fahid, nel frattempo, sparò ad alcuni bambini che non erano stati abbastanza veloci nel lasciare il cortile e poi, girandosi, ordinò al Presidente, che cercava di proteggere

Il trionfo di Errani-Paolini: storica medaglia d’oro nel doppio femminile di tennis

L’Italia in 128 anni di storia olimpica aveva vinto una sola medaglia nel tennis, nel 1924.

In due giorni, cent’anni dopo, ne ha messe in fila ben due. Dopo il bronzo messo al collo da Lorenzo Musetti del singolare, le Olimpiadi di Parigi continuano a regalare pagine memorabili per la racchetta azzurra.

E in questo caso si tratta di una prima volta assoluta.

Sara Errani e Jasmine Paolini conquistano la prima meda-

glia d’oro nella storia del tennis italiano nel doppio femminile. Un’impresa incredibile, arrivata al termine della finale vinta sulle russe Mirra Andreeva e Diana Schnaider (a Parigi sotto le insegne della bandiera neutrale per le vicende della guerra russo-ucraina), superate in rimonta con il punteggio di 2-6 6-1 10-7 al super tie-break. È la ventunesima medaglia della spedizione azzurra, la settima d’oro fino a questo momento.

Le ragazze della spada vincono contro le moschettiere francesi

Al Grand Palais, dove in un’infinita eco di quello che succede in tutti gli impianti gli spettatori volevano intonare la Marsigliese, risuonano invece le note dell'inno di Mameli. A Parigi sventola il tricolore, ma è bianco, rosso e verde. Quello francese è un po' più sotto, nello spazio riservato all'argento. La spada dell'Italia femminile diventa d'oro. Nel meraviglioso impianto a pochi metri dagli Champs-Elysées e con la Torre Eiffel a cinque cerchi sullo sfondo, Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria hanno fatto una magia, trasformando il boato continuo degli ottomila spettatori padroni di casa in un silenzio assordante.

30-29 all'overtime (il minuto supplementare) con l'ultima, meravigliosa stoccata di Santuccio. E' il risultato di una finale che, all'ora di cena di una caldissima sera d'estate, fa gioire l'Italia. Nel nono e spettacolare ultimo assal-

"È fantastico far parte della storia"

Kaylee McKeown punta a una grandezza ineguagliabile dopo una notte d'oro a Parigi

Kaylee McKeown si è elevata a un livello immortale tra i grandi dello sport australiano nelle prime ore di mercoledì mattina, unendosi a leggende come Betty Cuthbert, Murray Rose, Shane Gould, Ian Thorpe e Ariarne Titmus come una delle poche australiane con tre medaglie d'oro olimpiche individuali.

Tre anni dopo aver vinto l'oro nei 100m e 200m dorso a Tokyo, al suo debutto olimpico per di più, la nuotatrice superstar si è unita a Cuthbert e compagnia conquistando i 100m dorso alla Paris La Defense Arena.

Kaylee si è trovata in una posizione precaria alla virata, spingendo via dal muro in quarta posizione, ma nella corsa finale verso casa ha superato le americane Regan Smith e Katharine

Berkoff, così come la canadese Kylie Masse, e ha toccato per prima, con un tempo di 57,33 secondi, stabilendo un nuovo record olimpico.

La performance di McKeown non solo sottolinea il suo talento

eccezionale, ma rappresenta anche una promessa per il futuro. Con il suo programma di Parigi ancora in corso, le aspettative sono alte e il potenziale per aggiungere altre medaglie d'oro è palpabile.

Jess Fox: Oro Olimpico per la seconda volta

Jess Fox ha difeso con successo la sua medaglia d'oro olimpica nel C1, con una prestazione straordinaria a Parigi giovedì mattina (AEST), assicurandosi il gradino più alto del podio per la seconda volta in questi Giochi. A 30 anni, la campionessa è diventata l'atleta di slalom più decorata nella storia delle Olimpiadi, vincendo la sua sesta medaglia e superando il francese Tony Estanguet.

to, pedana per Santuccio e Auriane Mallo-Breton: nel frastuono del Gran Palais la francese riporta la sua squadra sul 29-28, ma Santuccio dimostra di essere una vera campionessa, pareggiando prima a 13 secondi dallo scadere e mettendo poi nell'overtime la stoccata che fa la storia e che fa esplodere la gioia delle azzurre, abbracciate anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Per le francesi tante lacrime amare e, comunque, applausi, almeno fino a quando in tanti lasciano l'impianto nel cuore di Parigi senza assistere alla premiazione. Troppo triste perdere così un oro. Troppo bello vincere un oro in questa maniera. Nella spedizione a cinque cerchi la scherma italiana ha finora vinto anche un argento con Filippo Macchi nel fioretto e un bronzo con Luigi Samele nella sciabola. Ci sono altre cinque prove a squadre che potrebbero rendere tutto ancora più splendente.

Affrontando il difficile percorso di acqua bianca allo Stadio Nautico come la penultima atleta nel

C1, Fox ha fermato il cronometro a 99.06 secondi. Una penalità di due secondi ha portato il suo tempo a 101.06, ma ciò è stato comunque sufficiente per superare le sue 11 rivali.

La trionfante prestazione di Fox è seguita alla sua vittoria nel K1 tre giorni prima, quando ha attraversato il percorso con il suo kayak come quinta di 12 atlete e ha dovuto aspettare 26 minuti tortuosi per confermare l'oro.

Giovedì mattina (AEST), sono ora sette gli australiani che hanno

vinto tre medaglie d'oro olimpiche individuali. Jess Fox si unisce a Betty Cuthbert, Murray Rose, Shane Gould, Ian Thorpe, Ariarne Titmus e Kaylee McKeown nel club degli immortali.

L'unica concorrente che si è avvicinata a Fox nel C1 è stata la tedesca Elena Lilik, medaglia d'argento, che non ha subito penalità e ha registrato un tempo di 103.54. La medaglia di bronzo all'americana Evy Leibfarth.

Pochi secondi dopo che Fox ha tagliato il traguardo e si è assicurata la posizione d'oro, un asterisco era stato posto accanto al nome della 30enne, il che significava che i giudici stavano esaminando se avesse toccato o mancato una porta. Toccare una porta comporta una penalità di due secondi, mentre mancare una porta equivale a una penalità di 50 secondi.

Con questa straordinaria vittoria, Jess Fox ha consolidato ulteriormente il suo posto nella storia dello sport, dimostrando ancora una volta il suo dominio nel canoa slalom e l'incredibile determinazione che la contraddistingue.

Australia d'Oro: Trionfo

nella Staffetta 4x200m

Le ragazze d'oro dell'Australia hanno fatto di nuovo la storia, conquistando la medaglia d'oro nella finale della staffetta 4x200m stile libero con un record olimpico.

Ariarne Titmus, con una prestazione eccezionale, ha sigillato il trionfo nell'ultima frazione.

La gara ha avuto un inizio per-

fetto grazie a Mollie O'Callaghan, che ha immediatamente messo in gioco il record mondiale, toccando nettamente davanti alle campionesse di Tokyo 2020, la Cina, dopo la prima frazione.

Le australiane sono state brevemente sfidate durante la terza frazione, quando la superstar americana Katie Ledecky ha su-

Stile Libero

perato la Cina, lanciando la sfida a Brianna Throssell.

Tuttavia, Throssell ha risposto con forza negli ultimi 50 metri della sua frazione, toccando il muro davanti a Ledecky e mettendo Titmus in acqua con un vantaggio.

Da quel momento, l'unica domanda era se sarebbe stato possibile battere il record mondiale, ma 'Arnie' non è riuscita a raggiungerlo per un soffio.

"È come se ci stesse prendendo in giro, è come se stesse prendendo in giro Arnie," ha commentato Ian Thorpe per Nine.

Alla fine, ciò che contava era un'altra medaglia d'oro per l'Australia. Un trionfo che celebra non solo la forza individuale, ma anche lo spirito di squadra che continua a brillare sul palcoscenico olimpico.

Kaylee McKeown entra nella storia con una vittoria in rimonta nella finale dei 200 metri dorso femminili

Kaylee McKeown è diventata la prima australiana a vincere quattro medaglie d'oro individuali alle Olimpiadi dopo aver trionfato nella finale dei 200 metri dorso femminili.

La vittoria è arrivata con una tipica rimonta finale - l'australiana non ha mai guidato la gara fino all'ultimo giro, quando ha accelerato per battere la rivale americana Regan Smith, con la canadese Kylie Masse al terzo posto.

Alla sua quarta Olimpiade, l'australiano Cameron McEvoy conquista finalmente una medaglia d'oro

Alla sua quarta Olimpiade, Cameron McEvoy ha finalmente conquistato una medaglia d'oro

individuale, entrando nella storia australiana vincendo i 50 metri stile libero.

Nuotando dalla corsia cinque dopo un ex aequo per il tempo più veloce nella semifinale, McEvoy ha avuto un tempo di reazione eccezionale al blocco di partenza e ha superato l'eroe locale Florent Manaudou nella seconda metà della gara, mantenendo il vantaggio e vincendo con un tempo di 21.25, cinque centesimi di secondo davanti alla stella britannica Benjamin Proud, che ha conquistato l'argento.

Il francese Manaudou, ha conquistato la medaglia di bronzo con un tempo di 21.56.

De Gennaro-Bellandi, due ori in un quarto d'ora

Il sogno diventa realtà. Alice Bellandi è la nuova campionessa Olimpica di judo dei -78kg femminili.

In finale contro l'israeliana Inbar Lanir, numero 3 del ranking con cui aveva vinto 4 dei 5 precedenti, è riuscita a prevalere grazie prima a un waza-ari messo a segno a un minuto dalla fine e poi ai tre shido totali assegnati alla sua avversaria che hanno decretato la conclusione delle ostilità.

A portare la prima medaglia italiana in questo sport a Parigi 2024 è stata quindi la 25enne bresciana, che fa risuonare l'inno di Mameli tra le mura dell'Arena del Campo di Marte.

Subito dopo il trionfo, la judoka classe 1998 è esplosa in un pianto liberatorio in compagnia

del suo coach Antonio Ciano, il quale l'ha ringraziata visibilmente commosso prima di lasciarla andare a prendersi gli abbracci dei compagni e delle compagne di nazionale, oltre che della sua famiglia presente tra gli spalti.

A rendere tutto ancora più "azzurro", la presenza del noto cantautore Al Bano, che al termine della finale ha intonato la sua intramontabile "Felicità", proposta a tutto volume all'interno dell'impianto parigino.

L'oro di Bellandi è arrivato pochi minuti più tardi rispetto a quello conquistato dal suo concittadino Giovanni De Gennaro, sul gradino più alto del podio nella canoa slalom.

Entrambi sono infatti originari del Comune di Roncadelle.

Saya Sakakibara domina la gara BMX e conquista una medaglia d'oro

Saya Sakakibara ha vinto la medaglia d'oro nella gara BMX femminile con una vittoria incredibilmente dominante nella finale di Parigi, scatenando festeggiamenti commoventi con il suo fidanzato, medaglia di bronzo, e naturalmente con suo fratello e più grande sostenitore, Kai. L'australiana si era qualificata per la finale vincendo tutte e tre

le sue manche di semifinale, che, insieme alle tre vittorie nei quarti di finale, le avevano dato una serie di sei vittorie consecutive prima della decisione delle medaglie.

Non ha mollato neanche in finale, guidando dall'inizio alla fine per conquistare la prima medaglia d'oro di sempre per l'Australia in questo evento.

Kimia Yousofi, la velocista afghana che corre per dare voce alle donne

L’atleta è arrivata ultima nei 100 metri, ma ha sottolineato: “Mi sento responsabile di tutte le ragazze che nel mio Paese non possono parlare” Kimia Yousofi è l'unica donna afghana alle Olimpiadi di atletica. Non è salita sul podio insieme alle donne più veloci del mondo, ma correva con un peso sulle spalle che non hanno molte altre atlete. Kimia Yousofi,

una delle sei persone in gara alle Olimpiadi di Parigi per la Nazionale dell’Afghanistan, ha chiuso i 100 metri per ultima con due secondi di distacco dalla prima. Sul retro del suo pettorale aveva scritte le parole “Educazione” e “I nostri diritti”. Il suo tempo in batteria è stato di 13"4, ma il suo messaggio è stato trasmesso dalle stazioni televisive di tutto il mondo.

Windsurf: Marta Maggetti è d'oro a Marsiglia

Una gara straordinaria, quella dell'azzurra, che ha saputo mescolare al meglio capacità tecnica, vento e scelte di traiettorie da brividi.

Marta Maggetti, cagliaritana tosta, ha fatto un incredibile percorso netto, in semifinale ha saputo gestire le avversarie e lanciare la sua sfida arrivando all'oro a cinque cerchi precedendo Gran Bretagna e Israele. Il suo FOiL nel campo di regata marsigliese ha brillato come non mai, ha tagliato le onde ed incontrato il vento, quello giusto, che le ha

permesso di raggiungere un risultato straordinario. Perché non era scontato arrivare fin quassù, perché i 'fantasmi di Tokyo' continuavano a tornare e ora non lo faranno più. Riporta in Italia e nella ‘sua’ Sardegna una medaglia storica, dopo quelle di Alessandra Sensini, ormai icona del windsurf azzurro.

Stan Sport Olympic Games International Channel Launch

Thank you from Reg Raghavan, CEO CulturalPulse

On behalf of CulturalPulse, I would like to personally thank you for attending the Stan Sport Olympic Games International Channel Launch last Friday 26 July at Gavroche French restaurant in Sydney. For the first time in Australia, Stan Sport in partnership with CulturalPulse, launched 8 exclusive international Olympics Channels.

The historic launch celebrated the first time Australian viewers can access customised Olympics channels in 6 languages from 8 different countries - France (French), India (English), Germany (German), Spain (Spanish),

Greece (Greek), Italy (Italian), the UK (English) and New Zealand (English) and we are incredibly honoured to be a part of the celebrations.

I would like to thank the speakers Martin Kugeler - CEO Stan, Craig Foster AM - Stan Sport commentator and Consul General Mr. Martin JuillardConsulate General of France in Sydney for their commitment to our launch.

CulturalPulse celebrates Stan Sport for their dedication to enabling viewers to watch the world with 8 exclusive international Olympic channel, in-language

La corsa al titolo continua: Marconi Stallions supera il St George FC 1-0

Il 3 agosto 2024, i Marconi Stallions hanno conquistato una vittoria per 1-0 contro il St George FC, in una partita fondamentale per la corsa al titolo della National Premier Leagues NSW Men’s Premiership. L'incontro si è svolto presso il Rockdale Ilinden Sports Centre e ha visto un match teso fino all'ultimo minuto.

L'unico gol della partita è stato un autogol di Nicholas Kalogerou, che ha deciso le sorti del match. Nonostante gli sforzi del St George FC, che ha messo in difficoltà il portiere dei Stallions, James Hilton, con una straordinaria parata al 27° minuto e con diverse altre occasioni, il risultato finale non è cambiato.

and local content providing multicultural Australian's the ability to cheer on their athletes from their ancestral homes. It is a great example of Stan Sport's commitment to enabling culturally curated content that is exclusive and authentically provides a platform for sustained subscriber engagement and growth.

I would also like to thank our outstanding panellists and Patrick Skene, Chief Creative Officer and our host for the day.

• Consul General Mr. Feliz Schwarz, Consulate General of the Federal Republic of Germany in Sydney.

• Consul General Mr. Gianluca Rubagotti Consulate General of Italy in Sydney

• Consul General Ms. Rebeca Chantal Guinea Stal, Consulate General of Spain in Sydney

• Elise Léger the elected representative for the French in Australia, Fiji and PNG

• Irfan Malik (MAICD) President NSW & National Associate Chair, Australia India Business Council (AIBC).

Thank you for representing each of your communities.

Il St George FC ha cercato di aprire il punteggio con un tiro di Conor Quilligan al 64°, ma Hilton ha respinto la palla e Brandon Vella ha messo in calcio d'angolo. Chan Yelchan ha tentato di pareggiare con un potente tiro all'83°, ma Hilton ha deviato la palla con un'ottima parata. Un gol di Yuki Kitano al 87° è stato

annullato per fuorigioco, e il St George FC non è riuscito a concretizzare le sue ultime occasioni.

Il tecnico dei Marconi Stallions, Peter Tsekenis, ha espresso soddisfazione per i tre punti ottenuti, fondamentali per continuare a lottare per il titolo contro i capolisti Rockdale Ilinden. Tsekenis ha sottolineato che, nonostante non sia stata la migliore prestazione della squadra, la difesa ha funzionato bene e ha permesso di portare a casa il risultato.

D'altra parte, il tecnico del St George FC, Steve Karavatakis, ha mostrato delusione per il risultato, ritenendo che la sua squadra avrebbe meritato di ottenere qualcosa di più dalla partita. Karavatakis ha riconosciuto la buona prestazione della sua squadra e il controllo del gioco, ma ha ammesso che la difficoltà a segnare è stata determinante nella sconfitta.

Con questa vittoria, i Marconi Stallions continuano a mantenere viva la lotta per il titolo.

Uscito il secondo singolo “Programs” e online l’intero Ep

Una storia d’amore che non riesce a concludersi è al centro del nuovo singolo della cantautrice TI, al secolo Tiziana Felle. In uscita il 26 maggio su tutte le piattaforme digitali, “Programs”, questo il titolo del brano, precede la pubblicazione dell’ep “Inner”, firmato dalla stessa artista, prevista il 30 maggio.

Dopo il successo del primo singolo, “Rumors”, uscito lo scorso 18 gennaio, TI completa, così, il suo progetto musicale distribuito dall’Angapp Music.

“Programs” riflette sull’esistenza di amori che opprimono, da cui non si riesce a liberarsi, amori tossici, amori non reali, che possono davvero fare male.

Ci si rende conto di poter fare a meno di questi legami pericolosi solo quando avviene un crack, una rottura interiore, un insight che permette di guardarsi dentro e di capire cosa si vuole realmente. Come se ad un tratto una forte luce, quasi un bagliore, permettesse di vedere tutto indistintamente.

Un rapporto malato non permette di essere felice, ma a volte l’idea stessa di amore, il senso di solitudine, la necessità di essere amati superano, purtroppo, qualunque cosa, anche il rispetto per sé stessi.

Focalizzandosi su questa tematica di grande attualità, il singolo “Programs” è stato composto

e scritto da TI, di cui si apprezzano voce e synth, prodotto da Matilde Davoli, registrato, mixato e masterizzato da Gianluca Caterina.

A cura di quest’ultimo anche il primo brano pubblicato, “Rumors”, ed il terzo, “Void Voice”, anch’esso contenuto nell’Ep, che sono stati prodotti, invece, da Simone De Venuto. Tre, dunque, le tracce di cui si compone “Inner”, un’ep che custodisce la moltitudine della nostra interiorità, le complessità inconsce, le voci, luci e ombre, ciò che ci spinge a fermarci ma anche a pensare di agire e costruire. “Inner”, dunque, racchiude le contraddizioni e l’emotività, quello che sentiamo e viviamo giorno dopo giorno, le battaglie interiori, il nostro attraversare paure, debolezze e insicurezze, i pensieri fissi che ritornano.

Ma anche i fantasmi che combattiamo, i dialoghi più profondi con noi stessi, la volontà di emergere, la riflessività, le opinioni che vogliamo difendere a discapito di una società che omologa e appiattisce, la fierezza della diversità e l’amore per la differenza.

"In questo Ep parlo di sentimenti, pulsioni, quelli che sono i nostri pensieri e le nostre profondità, i meandri della nostra mente e del nostro mondo interiore - spiega Tiziana Felle, - Sono affascinata da quello che possiamo provare durante la nostra vita, ciò che ci commuove, che ci fa incazzare, che ci fa sorridere e il perché.

Il voler scavare dentro di me, capire, non cercare scorciatoie ma anzi voler affrontare tutto di

petto fa parte del mio modo di essere".

Dopo gli esordi giovanissima sulla scena indie pop nazionale con i Teclo, TI, nome d’arte di Tiziana Felle, attraversa in maniera trasversale oltre vent’anni della scena musicale pugliese, legando il suo nome a progetti sempre ricercati e dal taglio spiccatamente internazionale, che spesso precorrono i tempi e anticipano le tendenze. È il caso del post rock-noise degli Skill ma soprattutto del dream pop dei Fabryka, con cui si esibisce su alcuni dei palchi più importanti della scena internazionale come: SXSW - Austin (Usa), Reeperbahn FestivalHamburg (Germania), Primavera Sound - Barcellona (Spagna), Strawberry Festival - Shanghai (Cina), Sziget Festival - Isola di Óbuda/Budapest (Ungheria).

Apre i concerti di: Patti Smith, Skunk Anansie, Matmos, Vanishing Twin, Goldie, Timo Maas, Church, Gotan Project, Tiga, Sub-

sonica, Afterhours, C.S.I., Giorgio Canali e i Rossofuoco, Murcof, Perturbazione, Chicago Underground Duo, Karate, I Used To Be a Sparrow, Yuppie Flu, Velma, Lotus, Piano Magic. Negli ultimi anni coltiva le prime esperienze da solista, parallelamente all’attività con i Fabryka.

Nel 2019 pubblica il suo primo album da solista Boundaries prodotto da Dario Tatoli (Makai) per Faro Records. Il suo nuovo lavoro da solista Inner, in uscita per Angapp Records, unisce la sua passione per le musiche dream pop, ambient/tecno/house e film score, soffermandosi sulla moltitudine del nostro mondo interiore e sulla nostra meravigliosa complessità

LINK SINGOLO SULLE PIATTAFOREME DIGITALI

https://AngappMusic.lnk.to/ prog LINK ALL’EP

https://AngappMusic.lnk.to/ inner

dal 7 Agosto al 13 Agosto 2024

IN MEMORIA

ANDREW WILLIAM GULLOTTA OAM

nato a Nunziata (Catania - Italia)

il 18 ottobre 1937 deceduto a Sydney (NSW - Australia)

l'8 luglio 2024

e già residente a Huntleys Point (NSW) e precedentemente a Matraville (NSW)

Caro e amato sposo di Lina (defunta), ad un mese dalla sua dipartita, il figlio John con la moglie Mara, i parenti in Italia e gli amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e immutato affetto.

Una messa in memoria sarà celebrata sabato 17 agosto 2024 alle11.00 nella chiesa Cattolica di Holy Name of Mary, 3 Mary Street, Hunters Hill.

Le spoglie del caro Andrew riposano nella cappella di famiglia ad Eastern Suburbs Memorial Park, Military Road, Matraville.

La cerimonia funebre è stata trasmessa in diretta via streaming.

Al posto dei fiori sono state gradite donazioni a favore di Andrew e Lina Gullotta UTS Community Pharmacy Award al https://andrewgullotta.fundraising.uts.edu. au/ che rimane attivo per chiunque volesse effettuare delle donazioni.

I familiari e gli amici ringraziano quanti si sono uniti al loro dolore e al funerale del caro Andrew.

"La tua presenza ha arricchito le nostre vite in modi indescrivibili. Sebbene il dolore della tua perdita sia grande, cerchiamo conforto nei momenti felici trascorsi insieme. Grazie per tutto ciò che hai fatto e per l'amore che ci hai donato."

UNA PREGHIERA PER LA TUA ANIMA

Onoranze Funebri

IN MEMORIA

MARY LABBOZZETTA

nata a Kingswood (SA) il 2 aprile 1939 deceduta a SWIAA Village Bossley Park (NSW - Australia) l'11 agosto 2023 già residente a Edensor Park

Ad un anno dalla sua dipartita, il marito Francesco, i figli Attilio e Domenico, il fratello Giuseppe (defunto), il fratello Pasquale (defunto) con Bronwyn Adami, il fratello Agostino (defunto) con Eileen Adami, il fratello Giuseppe (defunto) con Mimma Adami, il fratello Rocco (defunto) con Mimma Adami, il fratello Ernesto (defunto) con Chris Adami, il fratello Roberto con Teresa Adami, il cognato Tony con Maria Labbozzetta, il cognato Domenico con Cathy Labbozzetta, nipoti, parenti ed amici tutti vicini e lontani la ricordano con dolore e immutato affetto. Le spoglie della cara Mary riposano nel cimitero di Liverpool, 207 Moore Street, Liverpool NSW 2170.

UNA PREGHIERA PER LA SUA ANIMA

IN MEMORIA

TIMPANO FRANCESCO

nato a PIMINORO (RC) il 17 maggio 1936 deceduto a Sydney l'11 agosto 2022

Residente a Carnes Hill NSW

Caro marito di Nancy, nel secondo anno della sua scomparsa, la moglie, i figli Joe con la moglie Rosemary, Bruno con la moglie Maria, i nipoti Daniela e Nicholas, Francesco (Frankie) (defunto) Cassandra e Luke, Joseph, Franco, Adrian, Alexander, Julian, il pronipote Lorenzo, il fratello Natale (defunto) con la moglie Caterina, il fratello Antonio con la moglie Caterina, la cognata Francesca con il cognato Paolo Polito (defunto), nipoti, parenti ed amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e affetto.

Le spoglie del caro Francesco riposano nel cimitero Pinegrove Park, Kington Street, Minchinbury NSW.

ETERNO RIPOSO

IN MEMORIA

DOMENICO PERRE

nato a Platì (Reggio Calabria - Italia) il 14 dicembre 1934 deceduto a Sydney (NSW - Australia) il 12 agosto 2022

Residente a Leppington NSW 2179 Caro marito di Giuseppina, nel secondo anno dalla sua dipartita la moglie, i figli Rocco con la moglie Franca, Lisa con il marito Frank, Frank con la moglie Grace, Anna con il marito Fred, i nipoti e i pronipoti, i fratelli, le sorelle, i cognati, le cognate, nipoti, parenti ed amici vicini e lontani lo ricordano con dolore e immutato affetto.

Le spoglie del caro Domenico riposano nel cimitero di Liverpool, 207 Moore Street, Liverpool NSW 2170

"Le tue impronte resteranno sempre nei nostri cuori, come un faro di amore eterno."

ETERNO RIPOSO

CARLO SIGNA

nato a Ferrara (Ferrara - Italia) il 7 novembre 1925 deceduto ad Austral (NSW - Australia) l'11 agosto 2023

Ad un anno dalla scomparsa, gli amici Maria Grazia, Giovanni e i loro familiari, lo ricordano con dolore e profonda amicizia.

Invitano tutti coloro che hanno avuto la gioia di conoscere questa persona speciale a unirsi insieme in preghiera per la messa in memoria, sabato 10 agosto 2024, alle 10.00 nella Chiesa della Divina Provvidenza al Villaggio Scalabrini di Austral, 65 Edmondson Avenue, Austral NSW 2179.

Si ringraziano anticipatamente quanti saranno presenti alla messa in ricordo del nostro caro Carlo.

"Il tuo sorriso risuonerà sempre nei nostri cuori, come un eco di felicità e amicizia."

RIPOSA IN PACE

FONTANA VICTORIA MARIA (VICKI)

(foto 9.08.2023) nata a Sydney (NSW– Italia) il 10 giugno 1927 deceduta a Bossley Park (NSW –Australia) il 11 agosto 2021 residente a Abbotsbury NSW

Socio a Vita e già presidente del Ladies Auxiliary Commitee del Club Marconi. Cara moglie del defunto Francesco (Frank), nel 3th anniversario della sua scomparsa, con affetto e amore la ricordano i figli, Dennis con la moglie Loretta, Lorraine con il marito Silvio,i nipoti Corinne e Kenneth, Natalie e Leonard, Daniel, Michael e Diana, i pronipoti Oliver, Conner, Flynn, Darius, Mattias, Milania, Emilio, Ariana, Nino, Gianluca ed Allegra, parenti ed amici in Australia e Italia. "Attraverso le stagioni cambianti, il tuo ricordo rimarrà immutato nell'amore che ci hai donato."

UNA PREGHIERA PER LA SUA ANIMA

Io, Sam Guarna, sono disponibile ad aiutare la tua famiglia nel momento del bisogno. Sono stato conosciuto sempre per il mio eccezionale e sincero servizio clienti. So che, per aiutare le famiglie nel dolore, bisogna sapere ascoltare per poi poter offrire un servizio vero e professionale per i vostri cari e la vostra famiglia. Tutto ciò con rispetto, attenzione e fiducia, sempre.

MESSA IN MEMORIA
IN MEMORIA

Un ricordo indelebile: Andrea Gullotta

di Maria Grazia Storniolo Nel 2003, io e la mia famiglia ci trasferimmo in Australia, precisamente a Sydney. L'anno successivo partecipammo alla commemorazione della Festa della Repubblica Italiana in città, la prima esperienza fuori dall’Italia. In quell'occasione, gestivo un piccolo stand ricco di oggetti in ceramica, rappresentando la mia attività. Fu in quella giornata che incontrai Andrea Gullotta, una persona molto distinta, un Cavaliere della Repubblica Italiana e Membro dell'Ordine d'Australia. Andrea era un eccellente farmacista e un appassionato di storia antica e moderna.

Andrea fu colpito dall'interesse di Marco, il mio secondo genito, per la storia e si avvicinò al nostro stand per presentarsi e chiedere da dove venivamo e cosa facessimo in Australia. Dopo essersi allontanato in compagnia di un parlamentare italiano, di cui non ricordo il nome, ritornò dopo circa mezz'ora e, con voce brillante, ci invitò a una cena tra amici a casa sua. Sorpresi, accettammo l'invito, chiedendoci il perché di quell'attenzione. Quella cena segnò l'inizio di una bellissima e sincera amicizia. Conoscemmo Lina e John, due persone altrettanto speciali, e subito li considerammo più che amici; essendo senza famiglia in Australia, Andrea, Lina e John divennero la nostra famiglia d'oltreoceano.

Lina, scomparsa circa tre anni fa, è stata per me una madre e una sorella maggiore. Mi colpì la sua semplicità, umiltà e disponibilità. Sempre al fianco di Andrea, Lina era una presenza costante e rassicurante nella vita di tutti noi. Andrea era un siciliano doc, un faro da seguire per la sua luminosa semplicità e correttezza. Ricordo quando formammo una squadra per le elezioni del Comites del 2015 e ci recammo a Canberra per

momenti di semplice quotidianità e gesti di affetto che raccontano molto della sua umanità e del suo spirito.

Un dolce ritorno dalla Sicilia

le elezioni del membro del CGIE. Insieme a Marco e Stella, ci fermammo in un McDonald's per uno spuntino serale prima del nostro ritorno a Sydney, gustando diverse "Pie di mele". Andrea amava i dolci, ma non era il solo. Trascorremmo una bella giornata insieme, e Andrea era una persona dalla quale era difficile distogliersi sempre attento e pieno di risorse comunicative.

Ricordi indelebili

Ricordo le tante festività trascorse insieme: Natale, Pasqua, compleanni, anniversari. Sempre felici di condividere momenti gioiosi e di amicizia sincera. Di Lina e Andrea conservo bellissimi ricordi che resteranno indelebili nella mia mente e nel mio cuore. Sarà difficile abituarsi alla loro assenza e alle loro telefonate che ormai non appaio sul mio telefono, anche per un semplice "come stai?". Nel tessuto intricato delle nostre vite, alcuni ricordi restano impressi come pietre miliari. Andrea Gullotta ha lasciato tracce profonde nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, con

Uno dei ricordi più cari risale a qualche mese fa, quando tornai dalla Sicilia dopo l’ultimo viaggio avvenuto tredici anni. L’occasione il battesimo della mia prima nipotina, Giorgia. Decisi di portare ad Andrea un dono speciale: una pignolata, il tipico dolce di Messina, della rinomata pasticceria Freni, di cui Andrea era un grande amico, con doppio gusto, al limone e al cioccolato. Sapevo quanto Andrea amasse il cioccolato, ma non poteva resistere anche al fresco e agrumato sapore del limone. Quando gli consegnai il dolce, i suoi occhi si illuminarono di gioia. "Grazie, Maria Grazia," disse con quel sorriso che solo lui sapeva fare, un sorriso capace di scaldare anche le giornate più fredde. Condividemmo la pignolata, assaporando ogni boccone e ridendo come bambini. Quei momenti di semplicità e condivisione sono tra i più preziosi della mia vita, un promemoria di quanto Andrea sapesse apprezzare le piccole cose.

L'ultima visita in ospedale

La vita, però, ci riserva anche momenti di difficoltà. Ricordo vividamente l'ultima volta che andai a trovare Andrea in ospedale. La sua salute stava peggiorando, ma nonostante tutto, manteneva la sua inconfondibile forza d'animo. Mi chiamava sempre per nome e cognome, come a sottolineare il rispetto e l'affetto che provava per me.

"Come stai, Andrea?" gli chiesi, cercando di mascherare la preoccupazione nella mia voce. "Sto resistendo, Maria Grazia, sono un uomo forte !" rispose con una serenità che solo lui poteva mostrare in quei momenti. Parlammo, ripercorrendo i momenti belli trascorsi insieme, che ci avevano unito negli anni. Anche nei momenti più difficili, Andrea non ha mai perso la sua capacità di infondere coraggio e speranza.

La sua forza interiore era un faro per tutti noi, un esempio di come

affrontare le avversità con dignità e grazia. Le sue parole erano sempre cariche di significato e saggezza.

Andrea aveva una capacità unica di vedere la bellezza in ogni cosa, anche nelle sfide della vita. Questo suo atteggiamento positivo e resiliente è qualcosa che ho sempre ammirato e che continuo a portare con me.

Andrea Gullotta ci ha lasciati, ma i ricordi di lui continueranno a vivere nei nostri cuori. Le sue parole e i momenti condivisi con lui sono un tesoro inestimabile.

La pignolata condivisa, l'ultima visita in ospedale e tutti gli altri ricordi sono frammenti di una vita vissuta con intensità, passione e amore.

Questo piccolo-grande uomo ci ha insegnato l'importanza di ap-

prezzare le piccole cose, di trovare bellezza anche nelle difficoltà e di vivere ogni giorno con gratitudine.

La sua eredità va oltre la musica: è un invito a vivere la vita con pienezza e coraggio, proprio come ha fatto lui e la sua amata Lina.

Ad un mese dalla scomparsa di Andrea, sento un vuoto profondo. Era una persona che ha lasciato un segno indelebile nella nostra vita. La sua assenza si fa sentire ogni giorno, ma i ricordi delle bellissime giornate vissute insieme ci confortano e ci danno la forza di andare avanti.

Andrea, Lina, John, Mara e Mini, saranno sempre la nostra famiglia in Australia, e il loro esempio di bontà e correttezza continuerà a guidarci in quel cammino che si chiama VITA!

www.raysflorist.com.au email: info@raysflorist.com.au

Nel tramonto

Abbiamo attraversato difficoltà e gioie Camminavamo mano nella mano, Dal vagabondaggio ci riposiamo entrambi

Ora sulla terra silenziosa.

Intorno alla curva delle valli, L’aria si sta già oscurando, Si alzano solo due allodole

Sognare di notte nella fragranza.

Accostatevi e lasciate che si mettano a ronzare,

Presto sarà ora di andare a letto, Che non ci perdiamo In questa solitudine. O ulteriore, silenziosa pace!

Così profondo nel bagliore della sera Come siamo stanchi di vagare È la morte?

Agostino, 345-430

ADRIANO TOLOMEO

nato a Rosciano (Pescara - Italia) il 4 settembre 1937 deceduto a Sydney (NSW - Australia) il 27 luglio 2024 e già residente a SWIAA Age Care, Bossley Park

Caro e amato sposo di Anna Regina (defunta), ne danno il triste annuncio i figli John e Jenene, Edia e John, i nipoti Jemma, Jesse, Kristie, Chantel, i pronipoti Cooper, Giorgia, Ella, parenti ed amici vicini e lontani in Australia e Italia. Il funerale si è svolto lunedì 5 agosto 2024 alle ore 10.30 nella chiesa di Our Lady of Victories, 1788 The Horsley Drive, Horsley Park NSW. Le spoglie del caro congiuno riposano nel cimitero di Pinegrove Memorial Park, Kington Street, Minchinbury NSW (sezione cripte). I familiari ringraziano quanti si sono uniti al loro dolore e hanno dato l’ultimo saluto

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