
2 minute read
Personaggio unico, da valutare non oggi, ma nel tempo
by Alloranews
Credo che davanti alla morte ci debba essere innanzitutto rispetto e che solo il tempo confermi o meno il valore di una persona. Placate le polemiche di parte, solo allora la Storia emetterà un giudizio sereno su Silvio Berlusconi, perché - piaccia o meno - il Cavaliere è stato comunque un cardine della storia politica e sociale italiana, ma anche di profonde trasformazioni di costume della nostra società.
Ricordiamolo come imprenditore prima che politico, un personaggio che con la sua ascesa rampante riuscì a rompere il monopolio RAI facendo progredire l’Italia in molti campi, oltre che aver offerto un lavoro a decine di migliaia di persone. “Pagando tangenti” dirà qualcuno e può darsi, ma avrebbe potuto emergere senza farlo? Lo si è dipinto come “mafioso” e mi sembra francamente esagerato, anche se probabilmente deve essere venuto a patti con poteri forti, o non avrebbe potuto realizzare le sue attività, così come fanno (quasi) tutti.
Advertisement
C’è poi stato il Berlusconi politico di cui parlo più avanti, un uomo capace di capire prima di altri le novità elettorali, il crollo della prima repubblica, la volontà profonda della maggioranza degli italiani di non essere governati dalla sinistra che trent’anni fa era molto diversa da quella di oggi.

È seguito il Berlusconi premier che ha varato riforme importanti nonostante una opposizione preconcetta, viscerale, rallentante, a volte ottusa sia da parte del Quirinale (ricordiamoci di Scalfaro), che della Magistratura oltre che - ovviamente - dell’opposizione.
Tutto ciò fa sempre parte del gioco, ma con lui la Legge non è stata “uguale per tutti” perché sicuramente nel suo caso tutto è stato anche strumentalizzato, forzato, esagerato tanto che ha passato la vita a difendersi con mille cavilli, rinvii, tentativi di progetti di legge “ad personam” contro chi lo voleva politicamente morto, spendendo un patrimonio di spese legali. Un personaggio egocentrico ,a volte molto ,imbarazzante ma Berlusconi era anche un uomo coraggioso, diretto, trascinante, generoso tanto che infinite persone ne hanno approfittato in ogni campo e in tante situazioni.
Certamente c’è stato anche il Berlusconi donnaiolo, libertino, eccessivo, ma a ben guardare tutta la sua vita è stata “eccessiva”, perché questa era la caratteristica del personaggio, a volte insopportabile, a volte entusiasmante.


Non esprimo quindi un giudizio, ma certamente se nel 1994 avesse fatto altre scelte non avremmo l’Italia di oggi nella politica, nell’economia e nei costumi.
C’è stato poi un Berlusconi “internazionale”, in Italia sottovalutato e volutamente letto troppe volte in chiave negativa e invece molte volte le sue amicizie personali gli hanno permesso contatti virtualmente impossibili. Spesso Berlusconi non è stato “politicamente corretto”, ma è così che ha costruito (o cercato di costruire) una serie infinita di rapporti nel mondo. Ha iniziato partite storiche per una diversa integrazione della Russia nella UE nel momento in cui i rapporti con gli USA grazie a lui erano eccellenti ma – un po' come con Enrico Mattei tanti anni fa - se la piccola Italia diventa protagonista allora dà fastidio e chi cerca di farla crescere va emarginato, magari dando grande spazio ad aspetti piccanti ma marginali, ridicoli o negativi connotandoli come fossero la sostanza. Non era così, ma così doveva apparire. Questi aspetti di Silvio Berlusconi, spesso dimenticati, hanno fatto di lui un personaggio unico, da valutare non oggi, ma nel tempo.
