Allora! 4 Gennaio 2023

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Anno nuovo vita nuova?

Nemmeno per sogno! La vita è bella perché è varia, perché durante il camminino s’incontrano tante persone interessanti… e qualche cretino. Ma così va il mondo, che ci vuoi fare - direbbe Johnny Stecchino - È la natura.

Da parte nostra abbiamo deciso di continuare a lottare per una stampa libera e indipendente, anche se abbiamo la percezione che i burocrati italiani non sappiano cosa siano gli italiani all’estero.

Piaccia o no, siamo una realtà conosciuta nel Paese dove viviamo e abbiamo fatto apprezzare i prodotti italiani ai nostri vicini di casa. Siamo una realtà che diffonde notizie, dunque fa informazione, ma che è pure strumento per mantenere la lingua e la cultura italiana.

Forse c’è un disegno politico che vuole azzerare la voce democratica degli italiani all’estero. E sono proprio quelli che dovrebbero rappresentare gli italiani in questo Paese, quelli che dovrebbero difendere i diritti costituzionali degli italiani all’estero. Invece sono loro, quella schiera di collusi e incapaci che vogliono portare la loro dittatura fascista a casa mia, una dittatura dettata dall’incapacità di comprendere l’importanza di una stampa “diversa” una stampa “onesta” una stampa che si rifiuta di scrivere falsità e incensare incapaci patologici.

Noi continuiamo a lavorare, non c’è Natale, non c’è Capodanno, c’è solo la pagina bianca che va riempita. “Sono capaci tutti a fare un giornale” disse un emerito idiota a riguardo del rifiuto di finanziamento al nostro settimanale. Sì, forse, ma nel frattempo la stampa italiana all’estero muore. Sono sempre più le testate che chiudono, specie in versione cartacea, quella tradizionalmente letta.

Questo settimanale nasce dallo sforzo di volontari e di un imbecille che lavora fino a 18 ore al giorno, altrimenti “col cavolo” potremmo essere in edicola tutti i mercoledì.

Non abbiamo mai chiesto privilegi, ma esigiamo quello che ci spetta, avere lo stesso trattamento della stampa italiana in Italia, il riconoscimento del diritto soggettivo e chiediamo di partecipare alla riforma dell’editoria, anche come riconoscimento alla nostra passione e al nostro ruolo.

Anno nuovo vita nuova? Nemmeno per sogno!

Happy New Year

Soccer legend Pelè dies at age 82

The daughter of Brazilian soccer legend Pelè has announced on Instagram that her father Edson Arantes do Nascimento, known the world over as Pele, has died. He was 82.

“We love you infinitely, rest in peace,” Kelly Nascimento posted along with a photo of the hands of family members on his in a hospital bed. “Rest in peace”.

The magical Brazilian football star who rose from barefoot poverty to become one of the greatest and best-known athletes in modern history had been in and out of hospital in recent months after a tumour was found on his colon.

Benjamin Netanyahu sworn in as leader of Israel

Benjamin Netanyahu completed a dramatic return as Israel’s prime minister, after being sworn in as the leader of what is likely to be the country’s most right-wing government in history.

Netanyahu and his government were sworn in on Thursday for his sixth term as prime minister, 18 months after he was ousted from power.

He returns with the support of several far-right figures once consigned to the fringes of Israeli politics, after cobbling together a coalition shortly before last week’s deadline.

Pope Emeritus Benedict XVI has died

The statement from Matteo Bruni, Director of the Holy See Press Office, announced “with sorrow that the Pope Emeritus, Benedict XVI, passed away in the Mater Ecclesiae Monastery in the Vatican.” News of his passing reached Australia, with Archbishop Anthony Fisher OP tracing a profile of Benedict XVI and his deep connection to our country.

Fisher recalled “one of the greatest theologian-popes in the Church's two-thousandyear history. Pope Benedict

XVI holds a special place in the hearts of Catholics in Australia where he is remembered as ‘the World Youth Day Pope’. In 2008 he gathered with hundreds of thousands of young pilgrims in our harbour city for catechesis and worship. He was received by the young people as a living spiritual grandfather and 14 years later we are still reaping the fruits of that visit” and “in 2010, when he canonised St Mary of the Cross Mackillop as Australia's first recognised saint.”

A l lor a! Price in ACT/NSW $1.50 Settimanale degli italo-australiani Anno VII - Numero 1 - Mercoledì 4 Gennaio 2023 ISSN 2208-052X Online ISSN 2208-051 Print BOSSLEY PARK | FAIRFIELD | HABERFIELD | FIVE DOCK | PETERSHAM | SYDNEY | DRUMMOYNE | RYDE | SCHOFIELDS | LIVERPOOL | MANLY VALE | LEICHHARDT | CASULA | ORAN PARK | WOLLONGONG | GRIFFITH | MORE... LEGGI ALLORA! ONLINE ALLORANEWS.COM SETTIMANALE ITALIANO CON OLTRE 25,000 LETTORI ABBONATI OGGI Periodico indipendente comunitario informativo e culturale Direttore Franco Baldi editor@alloranews.com Non riceviamo contributi dal Governo Italiano Papa Benedetto XVI è morto Famosi artisti paesaggisti L'anno vecchio se ne va... La stagione delle ciliegie Il PD del Terzo Millennio Crossetto: Via i burocrati incapaci
"Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei"
Niccolò
di Bernardo dei Machiavelli

Le installazioni natalizie omaggiano i connazionali immigrati

e Mulberry Street che non mi sarei mai aspettata. Sapevo che l’installazione luminosa sarebbe stata bellissima, dalle immagini di così tante città italiane, ma vederle illuminate di persona ha collegato il mio cuore a quello degli immigrati italiani di tanti anni fa fino ad oggi. Persone come i miei genitori.

Ogni parola mi ha colpito con i sogni che ogni immigrato aspirava a realizzare. Questo dono rappresenta per me la rinascita della mia comunità, della mia gente, della mia cultura. Una rinascita di speranza per Little Italy”.

Lucani nel mondo: approvato il Programma triennale 2022-2024

NEW YORK - I turisti, specie quelli italiani, passeggiano per Mulberry Street, cuore di Little Italy a New York, con il naso all’insù leggendo le illuminazioni natalizie trasformate in parole. Precisamente le strofe musicali della famosa canzone “Volare” di Domenico Modugno.

Tra un “blu dipinto di blu” e una “musica dolce suonava solitamente per me”, la piccola Italia accoglie i suoi connazionali omaggiando un grande della musica con una delle canzoni più note al mondo.

L’idea è venuta a Tiziano Corbelli, promotore culturale di Rimini, assurto agli onori della cronaca per aver dato il via alle illuminazioni natalizie usando

Allora!

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strofe di poeti, frasi di scrittori e naturalmente, canzoni molto note.

Il sogno Americano (nome del progetto) si è realizzato grazie alla collaborazione con il console generale Fabrizio Di Michele e con l’associazione Lima dello storico quartiere italiano di Little Italy.

Rosanna Russo, presidente di Lima-New York vede in questa iniziativa un possibile volano per il rilancio di Little Italy :

“Una emozione unica quella che si vive girando l’angolo tra Grand

Little Italy è il simbolo dell’emigrazione italiana, di quanti sbarcati a Ellis Island raggiungevano poi i parenti a Mulberry Street. Un quartiere che nel corso degli anni si è ridimensionato notevolmente, rosicchiato e inglobato giorno dopo giorno da Chinatown.

Si sta ora lavorando al Museo di Little Italy, rimasto chiuso per anni. Secondo i responsabili, dovrebbe aprire i battenti l’anno prossimo in primavera.

La Voce di New York Inform

Turismo delle Radici diventa tema di specializzazione universitaria

PESCARA/TERAMO - Turismo delle Radici, tema di specializzazione universitaria. Sta prendendo forma il progetto, che prevede una serie di attività formative di livello universitario, messe in campo grazie alla collaborazione tra la Regione Abruzzo – Ufficio Emigrazione e l’Università di Teramo.

Dopo l’incontro avuto dalla responsabile dell’ufficio regionale Emigrazione e dal componente del Cram-Consiglio regionale abruzzesi nel mondo Maxi Man-

zo con una delegazione di docenti responsabili di diverse aree didattiche dell’Ateneo, si è deciso di partire nei primi mesi del 2023 con seminari, incontri e tirocini curriculari, allo scopo di formare gli studenti sui temi e le professioni richieste in questo settore.

L’incontro si è concluso con l’impegno a costruire un percorso didattico sull’Emigrazione abruzzese che porterà alla istituzione di un master post laurea sul Turismo delle radici.

Il ministro degli Esteri Tajani convoca l’ambasciatore dell’Iran

cedere più alle esecuzioni capitali, di fermare la repressione violenta e dialogare con i manifestanti”.

POTENZA - Lucani nel mondo: approvati all’unanimità dal Consiglio regionale della Basilicata il Programma annuale 2022 e il Programma triennale 20222024.

Sono pari a duecentomila euro i fondi destinati per le attività a favore dei corregionali per l’anno in corso mentre ammontano a centodiecimila euro i fondi recuperati dal Programma 2019 per progetti finanziati ma non realizzati e assegnati per nuove attività.

Tante le iniziative in programma che hanno ottenuto il via libera dalla Commissione regionale dei Lucani nel mondo.

Alla Federazione delle Associazioni e Circoli lucani in Piemonte per il progetto di promozione della Basilicata culturale - agroalimentare - turistica assegnati 20 mila euro, all’Associazione culturale Circoli dei lucani - Bologna, per la realizzazione di attività culturali mediante la rappresentazione della lucanità con mostre pittoriche e fotografiche destinati 10 mila euro e altrettanti all’Associazione Mutual Benefit Society “San Rocco Mon-

tescaglioso” per il progetto “Scritture a Vivavoce” dai lucani nel mondo, un laboratorio che nasce come spazio creativo a cui sono chiamati a partecipare autori di origine lucana con l’obiettivo, soprattutto per coloro che vivono all’estero, di tenere in vita la pratica e la scrittura di invenzione in lingua italiana.

La programmazione del triennio 2022-2024 ha come obiettivo primario il supporto a tutti i sodalizi affinché nessuno possa restare indietro anche alla luce degli avanzati sistemi di video-web-meeting che possono costituire un trampolino per il rafforzamento del network tra i circoli di tutto il mondo. Parola d’ordine, dunque, fare rete e creare relazioni tra tutte le associazioni lucane presenti nei quattro continenti.

L’Assemblea regionale ha inoltre approvato all’unanimità la delibera di Giunta regionale relativa ai criteri e alle modalità di concessione dei contributi per gli interventi di solidarietà in favore degli emigrati lucani nei paesi dell’America Latina, anno 2020/2021.

Al

“Il governo italiano farà il possibile per garantire il rispetto dei diritti umani in Iran” ha assicurato il ministro (Inform)

notizie istituzionali 02 Al lora!
Mercoledì 4 Gennaio 2023
ROMA - Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato oggi l’ambasciatore dell’Iran Mohammad Reza Sabouri. termine dell’incontro il titolare della Farnesina ha informato con un tweet di avere “chiesto con grande fermezza di non pro- di Rosa Coppola

Cambiano i tempi, cambiano i prezzi...

1968. Il primo stipendio alla Leyland Motors era di $38.50. Avrebbero dovuto essere $44.00, ma dopo le tasse, il sindacato e il Christmas Club, nella piccola busta marrone ci trovavo $38.50.

Qualche volta, qualche cosa in più perché mi facevano fare delle ore di straordinario, ma le tasse aumentavano in proporzione.

Il sindacato era obbligatorio... così mi avevano detto, altrimenti niente sindacato, niente lavoro. Il Christmas Club era una deduzione settimanale di $2.00 che poi, alla fine dell'anno, ti sarebbero ritornati indietro con qualche interesse o bonus. Non era obbligatorio, ma se non lo facevi, ti guardavano di brutto. All'inizio sembrava una fregatura all'italiana, ma, arrivato Natale, nella busta c'era un piccolo capitale.

Con i miei "sudati" $38.50 ci dovevo pagare l'affitto. Il mio primo "appartamento" in Palmer Street era di $9.00 a settimana. Poi, traslocando nella "trendy" Leichhardt, salì a $11.00.

La luce e il gas, funzionavano con un contatore a moneta: inserivi una moneta e giravi la manopola. Con 2 centesimi al giorno illuminavi la casa e con altri 2 cucinavi anche per il giorno dopo.

Al giorno d'oggi, possono sembrare prezzi bassi, ma bisogna tenere a mente cosa potevi acquistare con

quei soldini... La prima volta che andai a comprare bistecche dal macellaio, non sapendo nemmeno una parola d'inglese, mostrai una banconota verde da $2.00 all'uomo vestito di bianco che, sorpreso, cominciò a tagliare carne da sfamare un reggimento. Inutile dire che mangiai bistecche per due settimane, colazione, pranzo e cena.

Dopo poche settimane comprai la mia piccola televisione in bianco e nero. La pagai la favolosa cifra di $40.00 che all'epoca era una pazzia, la paga di due settimane abbondanti, ma mi faceva compagnia alla sera, guardando Gilligan's Island e Hogan's Hero e imparavo l'inglese. Dopo due mesi sapevo dire "yes" e "no" e quando andavo dal macellaio non dovevo più mostrare i soldi per ordinare, ma potevo dire "two of this" puntando il dito alle bistecche.

Andavo a lavorare con l'autobus che costava 10 centesimi. All'ingesso c'era il controllore che chiedeva qualcosa e io rispondevo "Leyland" e lui capiva e sorrideva dandomi uno scontrino.

Oggi i prezzi sono alle stelle, gli appartamenti in affitto impossibili da trovare e non penso sia facile per i nuovi arrivati ad arrivare al giovedì... ma si ha il vantaggio di essere pagati a settimana e il venerdì arriva presto.

Non sono mai stato bravo in matematica, ma tutto sommato sono convinto che era meglio quando si stava peggio... nel 1968.

Crosetto: "Via i burocrati incapaci pronti solo di dire no"

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha garantito che il Governo ricorrerà a uno spoils system massiccio per favorire un sano ricambio dei dirigenti della Pubblica Amministrazione.

E speriamo che anche per i burocrati responsabili dei tanti "no" contro i diritti delle associazioni, le testate giornalistiche e al lavoro svolto con dignità dagli italiani all'estero per motivi politici e personalistici, il governo intervenga senza ritardi per porre fine ai troppi imbarazzanti episodi di malagestione della macchina amministrativa, di utilizzo improprio di arcaiche immunità per scopi diversi dal dare onore all’Italia.

Crosetto ha parlato "di una classe dirigente nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profondità - ha spiegato il ministro in due interviste sui quotidiani nazionali italiani - Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l'alternativa."

Secondo

Per risolvere il problema alla radice, il ministro ha ricordato che una volta archiviata la manovra di bilancio, si apre un nuovo grande capitolo, quello relativo alle nomine in scadenza e verrà attuato il ricambio dei dirigenti della Pubblica Amministrazione.

“Il termine scade a fine gennaio. Di certo non è facile sostituire le burocrazie esistenti. Perché alcune persone sono di grande valore. E perché la macchina amministrativa deve andare avanti e non puoi fermarti mandando subito via funzionari di cui non

un esperto militare ucraino

ti fidi o hanno idee diverse dalle tue. Ci vuole un po’ di tempo. Ma bisogna avere il coraggio di fare queste scelte, mentre in alcuni ministeri c’è il timore di prendere decisioni che invece vanno prese per rimettere in moto il Paese”, ha spiegato il ministro. E con coraggio si dovrà usare il machete con le catene che bloccano lo sviluppo dell'Italia, “contro chi si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese”.

"La terza guerra mondiale inizierà dal Kosovo"

di Enrico Vigna

Il conflitto tra la Serbia e i separatisti del Kosovo controllati dall'Occidente potrebbe degenerare in proporzioni globali, a differenza di quello ucraino, che è localizzato sul territorio di un solo paese.

Queste dichiarazioni sono state fatte dall'esperto militare ucraino Oleg Starikov, Colonnello dei Servizi Sicurezza dell’Ucraina, in onda sul canale "Sì, è così".

Secondo l’esperto “Non ci sarà nessun congelamento in Kosovo. Se paragoniamo il conflitto regionale ucraino a quello serbo, se divamperà, sarà di portata globale. Potrà divenire realmente una terza guerra mondiale, già convenzionale. In Ucraina abbiamo un conflitto armato, una guerra che è controllata, scusate il cinismo, ma essa è controllata dalla comunità occidentale. Ma anche Cina e India sono attente. Ci sono

state pressioni, quindi tutti sono andati oltre. Esiste un conflitto ma viene governato".

Stoltenberg ha affermato che l'importante è che il conflitto non vada oltre l'Ucraina.

Circa la situazione esplosiva in Kosovo, ha considerato che in caso di conflitto militare in Kosovo, vi saranno coinvolti molti paesi del mondo, e non per niente l'Occidente sta già iniziando a rafforzare il proprio fianco orien-

tale con sistemi di difesa aerea. “…E se inizia lì, l’intera area balcanica esploderà tutta, e di fatto si potrebbe verificarsi una guerra mondiale. La Russia dovrà intervenire senza indugi per fornire armi ai serbi che dovranno usare le operazioni aeree per entrare in Kosovo...

È tutto molto serio e grave lì. Per questo, l'Occidente sta ora rafforzando il sistema di difesa aerea del suo fianco orientale.

03 Al lora! pagina tre Mercoledì 4 Gennaio 2023
21 Prairie Vale Road, Bossley Park, Sydney, NSW 2176 Ph: (02) 9822 3863 - Mob: 0416 126 308 info@cucinagalileo.com.au @ CLUB MARCONI

Il PD del terzo millennio o sarà un partito di valori o non sarà!

fino a strapparla e far cadere un possibile governo, semmai possa nascere - come accadde nel 2008 con il Governo Prodi e con gli inaffidabili “franchi tiratori” nel 2013.

L’opinionista e politico popolare, Giorgio Merlo, appena qualche giorno fa, ha aperto la discussione su un tema che sta a cuore a molti con un articolo pubblicato sull’Huffington Post dal titolo: “Tornano nel Pd i cattolici indipendenti di sinistra?” Dopo la disfatta alle recenti elezioni politiche, il Partito Democratico sembra virare senza indugi verso sinistra, abbandonando lo storico centro per magari congiungersi quanto prima con le cellule progressiste di tipo populista, liberticida e anti-sistema o con i “rossi per caso” dei 5 Stelle.

Dice bene Merlo, “non è questa l’eredità che abbiamo ricevuto dal magistero dei grandi leader e statisti del pensiero popolare, cattolico sociale e cattolico popolare del passato,” che nel PD dei tempi antichi hanno portato a testa alta con loro nella “casa comune” le storie del popolarismo e del cristianesimo-democratico.

Con il congresso del PD ormai vicino e i candidati alla segretaria pronti a scendere in campo, o i democratici tornano a parlare di una visione per l’Italia radicata su valori ampi e condivisi dalla maggioranza del Paese o insieme agli ideali post-comunisti imbrattati di personaggi radical-chic, perirà senza possibilità di rinascita. E neppure si può pensare che sia sufficiente raggruppare uno sparuto numero di centristi a supporto di Stefano Bonaccini, un giovane comunista che si candida a segretario del PD con lo slogan “energia popolare.”

Alle soglie del Terzo Millennio, il polacco Karol Wojtyla - che ol-

tre ad essere Papa era anche un grande conoscitore della politica - ebbe a riprendere una celebre frase di uno dei padri fondatori dell’Europa unita, Robert Schuman, il quale dichiarò: “L'Europa o sarà cristiana o non sarà”.

Tanto per Schuman quanto per Wojtyla, ma anche per Sturzo, De Gasperi e Moro, la grandezza di un popolo pieno di diversità, che ignorando le proprie radici era giunto per autodistruggersi in conflitti di scala mondiale, non stava soltanto nella rinascita economia e nel benessere dell’era post-bellica, ma passava attraverso una schiera di valori, quelli giudeo-cristiani, fondanti di una civiltà e di un'identità laica e non confessionale, rappresentativi della più ampia società, contro gli abusi, i totalitarismi e la deriva antidemocratica. Con questi valori contenuti nella Costituzione i democratici devono poter dialogare e riconoscersi.

Perché il PD non può tornare a parlare di famiglia e non di gender, di lavoro e non di amicizie, di scuola e non di indottrinamento, di politica internazionale e non di finti pacifismi, dei problemi quotidiani della gente e non degli affari di un gruppetto ristretto di conoscenti, della dignità della persona umana e non solo delle minoranze? La vittoria di Giorgia Meloni - “madre, italiana, cristiana” - obbliga il campo democratico ad una scelta: aprirsi alle realtà e ai valori fondanti della maggioranza del paese oppure vedersi relegato ad uno stabile 15% di opposizione. Da partito minoritario ritornerà ad essere attorniato da una galassia di finti alleati pronti a tirare la coperta

E se il “vero Ulivo” - quello del 1996 - ebbe successo lo si deve all’opera di bilanciamento del centro-sinistra (con il trattino), a cui i popolari e i democristiani contribuirono grazie a figure di alto profilo morale come Franco Marini, Sergio Mattarella e Beniamino Andreatta. Furono costoro a portare la tradizione di governo e del buon senso verso la sinistra, a non rinnegare la storia che li aveva formati come uomini di stato. Non può quindi esistere un PD senza un’anima di ispirazione cristiana, democratica e popolare.

Ad un nuovo gruppo di “liberi e forti” l’onere di provarci, partendo dai territori, dai circoli e dalle periferie del mondo.

Tutto secondo copione…

pone perché è semplicemente il lecchino di turno.

Mentre i Comites d'Australia fanno molto strepito per nulla scrivendo al Presidente della Repubblica per chiedere come una grazia di intervenire sulla cittadinanza degli italiani all’estero, sappiamo tutti che è una prerogativa del Parlamento e il povero Mattarella può fare poco.

di Esposito Emanuele

Con la scelta dei candidati prima e quella dei ministri e sottosegretari dopo - tutto secondo copione - il governo Meloni è in linea con i precedenti governi.

Per quanto riguarda l’ambito degli italiani all’estero, nulla di ciò che è stato promesso in campagna elettorale è stato messo nella manovra; diciamo che la Giorgia combattiera è diventata un po Draghiana.

La Manovra non da assolutamente nessuna spinta verso un futuro nuovo all'Italia. In quanto a noi italiani all’estero, le solite mancette a camere di commercio e qualche spicciolo alla cultura, soldi che verranno spesi per una cena o forse un aperitivo per

gli addetti ai lavori delle pubbliche amministrazioni. Nulla sulla questione IMU, nemmeno a parlarne dei servizi consolari.

La colpa non è della Meloni, ma di chi siede in parlamento da troppo tempo, candidati a vita, che ogni anno di questo periodo ci bombardano con i loro comunicati stampa, copia e incolla degli anni precedenti, senza poi arrivare a nulla. Appunto, il solito copione… cambiano gli attori ma la trama è sempre quella.

Tutto questo fa parte del gioco. Quello che mi meraviglia, in parte, è che non ci sia un solo giornalista che quando intervistano questi illustri incravattati alla radio, faccia delle domande cosiddette "scomode" per l’interlocutore. Le domande non sono mai scomode, sono tali da chi le

Stiano in guardia i connazionali dai manipolatori che pensano, un giorno, di salire gli scranni del potere vendendo fumo alla povera gente. Io suggerirei ai cari Presidenti di Comites, di fare pressione sui vari consolati, perché i servizi sono una “chiavica”. Come ho raccontato su queste pagine, per fare un cambio di residenza fai prima ad andare direttamente al Comune in Italia.

La verità in tutto questo che degli italiani all’estero non frega a nessuno. Per lo più noi siamo un peso, e ci accontentiamo di una cena o aperitivo offerto, solo ai soliti noti della comunità e basta… il resto è il solito selfie.

Tutto secondo copione, cara Giorgia, ritorna ad essere Meloni. A proposito ma la denuncia degli brogli elettorali? alla prossima…

A riguardo del Pd del terzo millennio

Esiste un circolo Pd a Sydney, almeno sulla carta, popolato da alcuni individui che di Pd e sinistra hanno ben poco. Sarebbe ora di ripristinare la credibilità di questo circolo, con elezioni vere e non fotocopie di patronato.

Sappiamo il risalutato delle elezioni e, siccome in Australia va un po' tutto al contrario, i due rappresentanti locali del Pd sono stati rieletti. L'opposizione era nulla e vincere era d'obbligo.

Spero Marco mi scusi se non condivido la sua fiducia nei piddini democristiani, come pure dei noti elementi infiltrati privi di valore ideologico che hanno abbracciato il Pd nella speranza di trovare un seggio sicuro tra cinque anni. Sempre ammesso che il vecchio senatore abbandoni la poltrona. Non vedo cosa ci sia di male inserire nel Pd locale anche elementi di sinistra, anche se le ideologie sono morte, come disse a sua volta il senatore. Questa volta è andata bene, ma se le destre si univano il risultato sarebbe stato differente. E prima o poi si sveglieranno. (Franco Baldi)

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di Marco Testa
me ask you one question: Is your money that good? Will it buy you forgiveness? Do you think that it could? I think you will find, when your death takes its toll All the money you made, will never buy back your soul. And I hope that you die, and your death will come soon I will follow your casket by the pale afternoon And I'll watch while you're lowered down to your deathbed And I'll stand over your grave 'til I'm sure that you're dead.
Let

Completata la fusione tra il Club Marconi e il Centro Sociale Italiano di Schofields

svolta monumentale nella storia del Club che non solo assicurerà il futuro del Club, ma gli consentirà di continuare a servire i bisogni della comunità circostante. Personalmente non vedo l'ora che arrivi la riapertura a fine febbraio, inizio marzo 2023. Sarà fantastico.” ha dichiarato Adrian Murer.

L’amministratore delegato del Club Marconi, Matthew Biviano, ha inviato un messaggio di auguri ai soci, esprimendo parole di apprezzamento “per la fusione tra i due club che è stata approvata da Liquor and Gaming NSW".

Pertanto, mercoledì 21 dicembre 2022 segna un'occasione importante nelle pagine di storia

di entrambi i club mentre intraprendiamo un nuovo viaggio insieme per costruire ed espandere la forte storia, il patrimonio e l'eredità di questo fantastico club.”

“Club Marconi desidera ringraziare il Consiglio e i membri del CSI Sport and Recreation Club Limited per il loro continuo supporto, impegno e diligenza durante il processo di fusione e si attende un grande successo per il futuro.

Congratulazioni a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile l'unione! Attendiamo con impazienza il vostro continuo supporto e vi invitiamo presto a visitare il CSI Marconi appena amalgamato!”

Con una cerimonia alla presenza del Board del Club Marconi e dei Direttori del Centro Sociale Italiano è stata finalizzata la fusione tra i due club.

Nato nel 1979, a nord della metropoli di Sydney, il Centro Sociale Italiano (CSI) rappresenta l'eredità dell’importante storia di tante famiglie italiane - provenienti soprattutto dalle regioni settentrionali - che hanno contribuito all’elettrificazione dell’Australia orientale tra gli anni ‘50 e ‘70 lavorando per la Electric Power Transmission, il cui campo aveva sede a Marayong.

Dopo il lavoro di ammodernamento del Club degli ultimi anni e l’espansione urbana di Sydney

vero il nord-ovest, il CSI di Schofields rappresenta l’ultimo successo per la nascita di un vero e proprio gruppo di Club Italiani, a guida del Marconi Club a Bossley Park e con l'acquisizione dell’Italo-Australian Club di Lismore, al fine di conservare la tradizione identitaria italiana e promuovere attivamente l'italianità nel contesto multiculturale australiano.

“Siamo orgogliosi di annunciare la riuscita fusione del Club CSI e del Club Marconi. Non vediamo l'ora di costruire un forte rapporto all'interno della comunità di Schofields e siamo entusiasti di iniziare questo viaggio insieme. Oggi ha segnato il passaggio di consegne ufficiale, con i

rappresentanti del Consiglio del Club Marconi e del Consiglio del Club CSI presenti per stappare lo champagne e brindare a un brillante futuro,” ha reso noto il Presidente del Marconi Morris Licata.

Per quanti aspettano di conoscere le nuove iniziative del rinato club che prenderà il nome di CSI Marconi, il club di Schofields cesserà temporaneamente l'attività per circa 8 settimane per assistere la direzione del Marconi nell'attuazione del passaggio di proprietà in vista della riapertura della sede alla fine di febbraio 2023.

“Siate certi che come ex direttore del CSI Club, non ho assolutamente alcun dubbio che Marconi sia impegnato a preservare e costruire ciò che noi come Consiglio abbiamo faticosamente stabilito negli ultimi anni. Questo è certamente un punto di

Una giornata spesa insieme ai meno giovani, quella che ha visto un gruppo di 11 ragazzi del south west ritrovarsi al Club Marconi per condividere insieme ai “Seniors” qualche ora di rapporti intergenerazionali. Gli studenti, per la maggior parte italo-australiani che frequentano il Freeman Catholic College di Bonnyrigg hanno fatto visita al circolo degli anziani nell’ultimo martedì di attività socio-ricreative. Entusiasmati di aver concluso l’anno scolastico immergendosi in un contesto culturale, giocando a bingo e interloquendo con gli emigrati di prima generazione, i ragazzi hanno espresso il desiderio di continuare con maggiore frequenza a

partecipare ad attività culturali insieme agli anziani, al fine di poter approfondire e accrescere il proprio bagaglio culturale e vedersi beneficiari delle memorie storiche di quella parte della comunità italiana che detiene le radici storiche dell’emigrazione in Australia. Giovanna Pellegrino, Presidente della Ladies Auxiliary del Club Marconi ha accolto i ragazzi con entusiasmo. “È bello poter vedere con i nostri occhi diverse generazioni che insieme hanno così tanto da imparare l’un l’altro. Uno dei ragazzi, giocando a bingo, ha anche vinto un premio, tra l’emozione di tutti i partecipanti. Devo dire, ci siamo tutti divertiti un mondo”.

notizie comunitarie 05 Al lora! Mercoledì 4 Gennaio 2023
I due presidenti: Mario Cocciolone (CSI) e Morris Licata (Marconi) I direttori del CSI con i membri del Board del Marconi e il CEO I giovani chiudono l’anno con i meno giovani

NSW motorists to cash in on toll relief

tradies to more jobs and creates a safer journey for all.”

Minister for Customer Service and Digital Government Victor Dominello said the new scheme will be administered through Service NSW and payments would start flowing into bank accounts within days.

“This is just one of 70 cost of living rebates on offer from the NSW Government, which is adding money to household budgets across the state,” Mr Dominello said.

Toll relief is on the way for drivers across our state with the NSW Government’s Toll Relief Rebate Scheme open for applications from 24 January.

Treasurer Matt Kean said under the new and improved toll relief initiative, around half a million drivers will be able to claim 40 percent of their toll spend up to $750 a year.

“The new Toll Relief Rebate Scheme will start putting money back into drivers’ bank accounts once they spend $375 a year on tolls,” Mr Kean said.

“We’ve more than doubled the number of drivers eligible for toll relief and for the first time, pensioners will be able to claim a rebate while still receiving free car registration.”

Minister for Metropolitan Roads Natalie Ward said the new toll relief scheme will make traveling more affordable particularly for those in West and South West Sydney.

“Drivers from Casula to Liverpool, Rouse Hill and Campbelltown will be the big winners, but everyone across New South Wales will have the chance to cash in on the new Toll Relief Rebate Scheme,” Mrs Ward said.

“This is about putting more cash into the pockets of hardworking NSW families at a time when they are feeling the pinch from cost of living pressures.

“We’re making sure everyone gets the chance to use our world class motorway network which saves families precious time, gets

“Eligible customers can log into their Service NSW account, link to their toll account before lodging their toll relief rebate claim.

And there will always be the option to go into, or call, a Service NSW Centre for assistance. Claims will then be paid directly into their nominated bank account.

“Start the New Year right by boosting your household budget through Service NSW. You can assess your eligibility for the rebates by using the Savings Finder tool or booking an appointment with a Saving Specialist.”

Rebates will be backdated to 1 July 2022 and payments will start to flow from within days of applications being received.

Cosa state leggendo?

Dopo un pranzo con tanto di paccheri al sugo con le melanzane, mi metto in macchina e arrivo a Narellan.

Non ho molto tempo. Ho già chiamato Frank che mi ha preparato il tutto. Due torte con la scritta “Happy New Year” e una scatola di pasticcini assortiti.

Arrivo al bancone della pasticceria Siderno e mentre scambio due chiacchiere e gli auguri per il nuovo anno con Frank, mi accorgo che Sarah, una delle ragazze che lavora da Siderno, ha in mano un giornale.

Lo sfoglia, sembra guardare le immagini e leggere veloce-

mente i titoli mentre prepara prima un caffè, poi un cappuccino. Mi avvicino e dico “cosa leggi? Bel giornale, vero?” E lei, “si, lo leggo ogni settimana.

Questa volta c'è anche mio zio Bruno. Lo conosci?” - mostrandomi la foto nella pagina centrale di destra della testata. “Certo!”, gli rispondo.

Nel frattempo anche tutte le altre ragazze della pasticceria si avvicinano a Sarah, in quella che sembra essere una vera scena di un film dal titolo “Tutti pazzi per Allora!”.

Bravo Allora! continua a farti leggere e far sognare, anche l’ultimo dell’anno!

Inner West de-amalgamation business case submitted to NSW Government

The Inner West Council has submitted its de-amalgamation business case to the NSW Government. This is in line with the Council’s commitment to respect the outcome of the poll held in 2021 in which a majority of Inner West residents indicated their support for the de-amalgamation of the Council into the 3 previous

Councils of Ashfield, Marrickville and Leichhardt.

The 900 page business case will be referred to the NSW Boundaries Commission for assessment. The final decision and the legal power to undertake the de-amalgamation rests solely with the NSW Minister for Local Government, Wendy Tuckerman.

Tondi ha ricevuto la Queen's Service Medal per i servizi alla comunità italiana e l'educazione linguistica in Nuova Zelanda. Quando Pat Tondi ha ricevuto per la prima volta la notifica di aver ricevuto una Queen's Service Medal nel New Year Honours, l'ottantenne ha pensato che fosse una "truffa".

Tuttavia, riflettendoci, ha pensato che forse il gruppo italiano Amici D'Italia (Friends of Italy) che ha fondato a Napier prima di trasferirsi a Tauranga 18 mesi fa potrebbe aver avuto qualcosa a che fare con questo.

Tondi dice che il QSM è stato una completa sorpresa perché "sono solo una persona normale". La sua incursione in italiano è iniziata con la sua grande esperienza all'estero dove ha conosciuto e sposato suo mari-

to, Francesco. Vivevano a Marigliano, un paesino a circa 18 km a est di Napoli e tutti parlavano italiano o napoletano. “Quegli anni sono stati meravigliosi. C'era solo un modo per imparare la lingua ed era il modo migliore".

Al ritorno della famiglia in Nuova Zelanda, Tondi ha istituito corsi serali di lingua italiana per adulti presso la Tamatea High School e quando il finanziamento è stato rimosso, Tondi ha tenuto lezioni da casa sua.

È stata anche determinante nella promozione dell'Italian Film Festival a Hawke's Bay ed è stata responsabile della libreria di film italiani di Amici D'Italia. Ciò ha portato a memorabili viaggi in Italia con soci e appassionati.

Aiutare fa parte della sua natura e ha assistito le famiglie italiane e le persone che visitavano la Nuova Zelanda con pro-

Zelanda

Patricia Tondi premiata per i servizi resi alla comunità italiana in Nuova

blemi di traduzione, legali e di immigrazione. Ha anche aiutato gli italiani a stabilirsi in Nuova Zelanda con domande di lavoro e alloggio e ha ospitato studenti italiani che studiano in scambi in numerose occasioni.

Nel 2019, Amici D'Italia ha collaborato con le istituzioni locali per portare l'ambasciatore italiano a Kohupātiki Marae a Clive, commemorando il contributo del Battaglione Māori alla comunità italiana durante la seconda guerra mondiale.

Si è trasferita a Tauranga per stare più vicina alla figlia Rose, ma la sua passione per l'Italia e la sua cultura non sono scemate. Svolge ancora incontri regolari su Zoom con ex studenti e insegna anche a dei nuovi, spesso si incontrano per una cena. "Sono stata davvero fortunata e ho il privilegio di poter condividere con gli altri le mie conoscenze."

notizie comunitarie 06 Al lora! Mercoledì 4 Gennaio 2023
Patricia

Annual cherry-picking tour uncovers Italian roots in the Great Dividing Range

tirement as an option for the short term. “I enjoy doing what I'm doing and it gives me a reason to get out of bed. Especially with cherries, they're such a short season.

We start in September and finish in January. Then we have a month or two of pruning, and then we shut everything down.”

Weather conditions are also something that Francesco needs to consider carefully. “When you have a good run, it's great. But when you have bad weather, things change pretty quickly.

We can have big changes from one year to another. It’s just the weather. Blossoming might happen early, it might happen late.

And it's all relative to the amount of days from when the fruit is flowering to when you pick and it's 80 days. For instance, when we have cold weather, the season stretches out.”

The traditional outing of the Alpini President, Giuseppe Querin, and a few fellow mates including Marco Simoni, brings them to the outskirts of Orange, precisely nearby the Mount Canobolas State Conservation Area, which offers birdwatching, walking, scenic views, pretty picnic areas and a great camp ground, a top choice for a weekend.

The day was an opportunity to learn more about the plantation of cherries and the 25 year experience of the Rossetto family. “My parents were Italian but I was born here in Australia,” says Francesco Rossetto. As to how the idea of planting cherries came up, Francesco

grew up in a plantation area, growing apples and the experience proved essential to begin planting cherries.

“We had apples in another orchard and we had the experience. Then this came up, so we started here and planted the cherries”.

When asked about his daily routine as a cherry farmer, he says: “you go up and down all day.”

Francesco’s family for the most part does not sell produce directly to customers.

“We're growing specifically for the export and the supermarkets. We grow for quality, for farmers’ markets in Sydney, including in Prestons.”

The Rossetti’s do not see re-

Lately, while “cherries are on the tree for a lot longer only because the nights are above 10 degrees,” bees also play a key part in the pollination process. “They bring hives in for the whole period of flowering, right until the end.

We have five different varieties of cherries and they all flower at different times. So, we bring 20 hives, roughly about four per hectare.”

The Rossetti’s are also trying to build their own native bees. “So we'll have natives and, and the European bees, but the weather also affects the bees. If it's cold and overcast, they won't come out to the produce, but if it's overcast and it's 12 degrees, they will come out, but they won't work as efficiently as a day when it is”.

As to the daily routine and the hard working life in the plantation, the grounds are kept in a pristine condition. “We had brown snakes here, but now they are not as likely to

notizie comunitarie 07 Al lora! Mercoledì 4 Gennaio 2023 Get in touch We love to hear from our customers For any enquiries, Email us on sales@dilorenzocaffe.com or call us on 1300 486 684 Our office is located at 33-35 Marrickville Road, Marrickville NSW 2204
be seen because the orchard is really tiny and well-kept”. Finally, though Francesco does not speak Italian, he is an authentic speaker of a Venetian dialect from Treviso, an autoch- thonous language that is no longer spoken in the Veneto Region. And it is in this way that Francesco, the son of an Alpino, has kept intact the patrimony and the love for his roots.

Chi è stato il politico italiano più ignorante degli ultimi 20 anni?

nostra cittadinanza, può vedersela riconosciuta.

Naturalmente tutti questi italiani di passaporto, che sono sempre anche cittadini della nazione dove risiedono, hanno solo vantaggi ad acquisire la nostra cittadinanza, dato che, dal lato dei doveri l'Italia non gliene impone nessuno, tanto meno quello di pagare le tasse. Il vantaggio principale è il passaporto stesso che ad esempio agli argentini/ italiani permette loro di andare negli Stati Uniti senza bisogno di richiedere il visto. Inoltre possono trasferirsi senza bisogno di alcun visto nella Unione Europea e lavorarvi, se vogliono.

Ruggero Stefani

Credo che la palma spetti ad Antonio Razzi, eletto in una circoscrizione estera. Bastava sentirlo parlare per capirne la pochezza mentale e culturale.

Colgo l'occasione per esprimere il mio fortissimo dissenso all'elezione di deputati e senatori nelle circoscrizioni estere. Il motivo è semplice: gente che non abita in Italia, che non risiede in Italia, che lavora (o meno) in un'altra nazione, pagando le tasse ad un'altra nazione, quasi certamente non sapendo affatto cosa succede in Italia, deve venire a decidere le sorti economiche e sociali di noi italiani.

Vi esorto a leggere, qui sotto, la dotta (perché fatta con vera cognizione di causa) spiegazione, di Marco Matacotta che, con argomenti molto più puntuali dei miei, spiega quanto sia dannoso il voto all'estero, perlomeno come è attuato oggi.

"Sono un diplomatico in pensione e ho ricoperto la carica di Console Generale d'Italia sia a Melbourne in Australia che a Cordoba in Argentina, due nazioni con un alto numero di italiani di passaporto e quindi ho toccato con mano i pessimi risultati della legge che ha concesso il voto all'estero per gli italiani.

A parte gli altissimi costi per l'applicazione di questa legge, per la quale, fra l'altro, la scheda di voto viene inviata per posta con ricevuta di ritorno ai milioni di aventi diritto al voto all'estero,

(un sistema che non può garantire né la segretezza, né la libertà, né la personalità del voto, che secondo la Costituzione italiana invece devono essere proprie del voto politico)

Il risultato è stato spesso la elezione di pessimi personaggi, da parte di un corpo elettorale per la grandissima maggioranza composto da discendenti, di seconda, terza, quarta, quinta generazione di emigrati italiani spesso partiti dal nostro paese alla fine dell'800. Questi elettori, in genere. non sanno nulla né della lingua italiana, né della società italiana, né della politica italiana e hanno acquisito la loro cittadinanza grazie a una legge idiota per la quale chiunque possa dimostrare di discendere da un antenato italiano uscito dal nostro territorio dopo l'unità d'Italia, se nessuno della catena di antenati ha mai rinunciato alla

Il diritto di voto poi è solo la ciliegina sulla torta, che però ha permesso l'entrata nel nostro parlamento di un drappello di personaggi che oltre ad essere spesso discutibili, hanno anche l'aggravante di rappresentare interessi sostanzialmente estranei alla nostra nazione.

A mio parere sarebbe veramente ora di tornare al buon senso, cambiando radicalmente in senso più restrittivo la legge sulla cittadinanza, che attualmente fa si che i milioni di italiani di passaporto, residenti all'estero, continuino a moltiplicarsi esponenzialmente senza che l'Italia ne veda alcun vantaggio e anzi sia costretta a riservare sempre maggiori risorse per la gestione di queste persone. Dovrebbe inoltre cambiare la legge sul voto all'estero, in primis evitando che personaggi nati e cresciuti all'estero e cittadini degli stati di residenza entrino e legiferino nel nostro parlamento".

Colors of Benetton: Italian fashion house sexualizes kids

brand United Colors of Benetton is under fire for posting pedophilic photos as part of its clothing campaign. It demonstrates children as models in underwear.

People took to social media to criticize and call out the fashion brand days after American actress Busy Philipps called them out on Instagram for "sexualizing" children.

Philipps wrote: "I don't know where the disconnect is with people and they're like, 'well, if you see that [sexualization], then that's your problem'. You're having children pose like adults whilst wearing underwear? Maybe I'm just hyper-aware of that now. Obviously, my kids are the same age and it freaks me out."

Benetton has since then deleted the photos from social media.

This comes after Balenciaga came under fire as well last month for showing children, as part of its clothing campaign too, wearing bondage gear.

Social media users rushed to draw a parallel between the fashion brands, highlighting how the two have jeopardized children and put them on display for profit, calling for the protection of minors.

Other users urged the brand to reconsider its options, saying there were other ways of selling clothes that did not involve the sexualization of children.

"Now, the clothing brand Benetton is sexualizing kids for profit. It’s never necessary or appropriate to use children to model underwear," one netizen wrote. "Let’s put an end to pedo culture & child exploitation."

This is not the first controversy of the sort that the Italian brand has been involved in, hav-

ing done this sort of stunt back in 2018 and 1991, where they used nude children - and even babies - to promote their fashion items, stark evidence of the exploitive, pedophilic nature of the brand.

The children were posing in a highly questionable, adult-like manner - they were instructed to pose in a way that might be seen in professional swimwear or lingerie modeling -, drawing the ire of thousands online, as children are not meant for such a "business".

Benetton did not even attempt to cover up for the lude, almost pornographic way the children were exploited and forced to pose in the controversial ad campaign.

One question remains regarding this stunt or ad campaign: why would children's underwear or swimwear need to be promoted, to begin with? Especially when it is at the expense of other children. Additionally, why has cancel culture not come for the company that used naked children and babies in its ad campaigns?

dall'Italia e dal Mondo 08 Al lora! Mercoledì 4 Gennaio 2023
di Antonio Razzi e il Leader Nord Coreano Antonio Razzi con l'Ambasciatore d'Italia in Mongolia Italian fashion
“Pedophilic”

Nicola Carè si dichiara contrario al populismo giudiziario e mediatico

Roma - “Il Gruppo del Partito Democratico ritiene che il Dl Rave, primo atto di un Governo che ha ritenuto necessario utilizzare la decretazione di urgenza per introdurre il nuovo reato di “rave party, si inserisca a pieno titolo nel filone del populismo giudiziario e mediatico; si utilizza il diritto penale per contrastare le diversità sociali e culturali, definendo apposite fattispecie criminali, finendo così per scivolare sul crinale della democrazia securitaria; il rischio, serio, è che la norma colpisca, attraverso un'interpretazione estensiva,

anche tutte le altre forme di aggregazione, come manifestazioni sportive, di lavoratori, ovvero tutte le manifestazioni “non autorizzate”; anche nella sua versione aggiornata, così come modificata con una necessaria ma insufficiente retromarcia del Governo, restano comunque gravi dubbi perché riguarderà anche gli operai che occupano le fabbriche, le scuole, gli atenei. È una norma raccapricciante, da Stato di polizia contro la quale noi ci opponiamo.” Così Nicola Carè deputato del Pd intervenendo in aula su Decreto Rave.

Firenze: Statua di Gesù rubata dal presepe

Un atto goliardico di tre giovani o una vera e propria intenzione di offendere la comunità cattolica di Firenze? A questo dovranno rispondere le tre persone riprese dalle telecamere di sorveglianza, mentre nella notte, hanno rubato la statua del Bambin Gesù del presepe, allestito sul sagrato del Duomo di Firenze.

I tre ladri, già denunciati, infatti, sono stati ripresi nel filmato mentre hanno portato via la statua del piccolo Gesù in terracotta, che faceva parte dei personaggi del presepe fiorentino.

Dai filmati delle telecamere appaiono tre giovani, di cui si ignora l'identità ma si vedono i loro volti, che portano via la scultura in terracotta. Il fatto è accaduto alle 4.45 del mattino e dalle immagini risulta, riporta l'Opera del Duomo, che uno dei tre si è introdotto nel presepe, saltando la staccionata di protezione, pre-

levando la statua, dopo aver fallito il tentativo di portare via altre sculture perché troppo pesanti.

Il presepe sul sagrato del Duomo di Firenze, che rimarrà visibile fino all'Epifania, è composto da statue in terracotta a grandezza naturale, pezzi unici realizzati a mano da un artigiano di una storica fornace dell'Impruneta e

donate all'Opera di Santa Maria del Fiore. Anche negli anni scorsi, il presepe del Duomo è stato oggetto di altri atti vandalici negli anni scorsi; l'ultimo avvenne nel gennaio 2022 quando furono quattro giovani a danneggiare, la statua del Bambin Gesù, mettendosi al suo posto e immortalandosi con i cellulari.

Roma: 35esimo tuffo nel Tevere per Mister Ok

Tra riti, tradizioni e usanze propiziatorie, gli italiani si apprestano a salutare il vecchio anno e ad aprire il nuovo all'insegna del buon auspicio.

Tanto che, quasi tutti (anche i più scettici) tendono a ripetere e condividere con amici e parenti nella notte di San Silvestro rituali per attirare a sé la buona sorte.

Strizza l'occhio alla fortuna anche il tradizionale tuffo al mare, al fiume o al lago del primo giorno dell'anno: non c'è temperatura che tenga pur di dare il benvenuto al nuovo corso bagnati e purificati.

Immancabile quello al Tevere di Mister OK, al secolo Maurizio Palmulli, il romano temerario che ormai da 35 anni, puntuale a mezzogiorno, si lancia con un tuffo a volo d'angelo da ponte Cavour.

La storia di Nino e Francesca

non c'è nulla da fare, nulla. Se ne parla poco, non conviene.

Lì la fidanzata Francesca lo raggiunge quando può, lo fa anche per queste feste di Natale. Lei è di Montagnareale, un paesino sempre del messinese.

Insieme da tre anni, innamoratissimi e chissà quante idee, timori, progetti, ansie, ripensamenti avranno condiviso.

Sono 2 milioni i siciliani emigrati dal 1860 a oggi e solo nel decennio 1960/1970 furono circa 700mila. La Sicilia ha 800mila iscritti come "residenti all’estero", prima regione italiana.

Negli ultimi anni alcune nostre comunità si sono definitivamente svuotate e desertificate, al di là di abilità, coraggio, competenze e titoli di studio per i ragazzi e le ragazze

La storia di Nino Calabrò e Francesca Di Dio si è conclusa tragicamente, qualcuno li ha assassinati, la polizia di Thornaby-on-Tees continua le indagini, cerca testimoni, pare ci sia un sospettato.

Sul profilo fb di lei c'è una bella foto, spiaggia di Redcar, Regno Unito: Nino e Francesca si andavano a baciare nelle spiagge del Mare del Nord, tra Scozia e Inghilterra, perchè da quelle siciliane dovevano andare via. La terra vi sia lieve, così belli, valenti e coraggiosi quanto sfortunati. La vostra storia è finita in maniera terribile e violenta, spero l'assassino venga condannato e marcisca in galera.

Ma se penso pure ad un significato "generale" allora mi vien da dire che questa vostra storia lascia un profumo d'amore e di audacia per voi due e un metaforico lezzo di colpa per altri, dal 1860 ad oggi ...

Pronti, via! Scatta il countdown per l'augurio alla Città Eterna, ai suoi cittadini e ai tanti turisti. "Sarà il mio trentacinquesimo salto, 7 lustri in pratica, e a pensare che doveva essere un'esperienza isolata", dice all'Adnkronos Mister Ok che è arrivato all'età di 70 anni. Un numero su cui scherza: "35 anni di tuffi e 70 anni: 3570, come chiamare un taxi a Roma", ride.

La tradizione dei tuffi nel Te-

vere è stata inaugurata nel 1946 dall'italo-belga Rick De Sonay, Palmulli l'ha portata avanti facendosi conoscere in tutto il mondo: "Ho cominciato a tuffarmi, all'inizio dell'anno, per un saluto e un augurio alla mia città, poi il tradizionale salto al Tevere ha attraversato i confini italiani, ne sono orgoglioso", ricorda Palmulli.

Il meteo? Non è una preoccupazione. "Mi sono lanciato quando c'era vento, ghiaccio, pioggia, in pieno lockdown e con la mascherina - che l'ho pure raccolta nel fiume - in tutti

modi, non mi spaventa il tempo - specifica - tuttavia ogni anno che passa l'altezza dal ponte mi sembra sempre più grande. Ma finché reggo, sarò fiero di onorare questa tradizione per Roma".

Errata Corrige

Nell'edizione del 21.12.2022 a pag. 9 (Wollongong) erroneamente è stata citata la signora Maria Di Carlo come ex presidente dell'ITSOWEL, carica che non ha mai ricoperto. Ci scusiamo per la svista e l'inconveniente causato.

09 Al lora! dall'Italia e dal Mondo JDN TRANSPORT Catherine Field 0408 596 157
transport is a small family owned business that specialises in transporting fresh produce to fruit shops in and around Sydney and some country areas Mercoledì 4 Gennaio 2023
JDN
di Emiliano Di Rosa C'è poco lavoro a Barcellona Pozzo di Gotto, provincia di Messina, e Nino lo trova prima in un ristorante e poi in un casinò nel North Yorkshire, in Inghilterra.

Ivan Dàlia, il pianista italiano non vedente, bello come il sole

Un regalo inaspettato giunge direttamente dall’America. È l’intervista ad un musicista di grande spessore artistico.

La video chiamata assume subito un sapore di enorme valenza, perché il personaggio è italiano del sud Italia e si chiama Ivan Dàlia. Chiediamo il permesso di registrazione, che concede volentieri. Una bellezza che affascina, bello come il sole, dentro e fuori! Ivan, il pianista non vedente, di Teverola un piccolo centro vicino Caserta nel 1985 della provincia di Caserta, ci accoglie a braccia aperte.

Solo chi ne è a conoscenza si accorge che è un giovane nato cieco dalla nascita. Incredibilmente il suo sguardo penetra dentro di noi… Bel viso, capelli sulle spalle al vento, scompigliati, ma curati e lucidi.

Lo osserviamo attentamente, vuole legarli e poi ancora sciolti. Un gesto che ci ricorda i grandi maestri della musica internazionale. E lui è davvero un maestro! Il suo esempio musicale, come cantautore, è stato Giorgio Gaber.

Lo ha conosciuto personalmente, esaltando la sua satira e l’ironia professionale. Ci appare coraggioso e forte, così entriamo nel cuore dell’intervista per l’America, Allora, Sidney Australia e messinawebtv Sicilia. Il suo accento mezzo napoletano e mezzo romano ci incuriosisce.

Esordisce che da piccolo ha cominciato con i rumori sulle pentole; poi gli viene regalata una tastiera.

A 11 anni si trasferisce a Napoli, patria dei suoi genitori, che lo affidano ad un maestro di Caserta, Gino Ricciardi.

Era anche lui cieco e gli insegnò il pianoforte e poi il solfeggio con il metodo Braille. Studia

Ivan, piccolo genio, è bravissimo anche con la fisarmonica.

Doni eccezionali affluiscono magicamente in stupende melodie da quelle mani d’oro. Verso i 17 anni ha cominciato a suonare nei locali, clubs, del centro Italia, attraverso la musica balcanica, popolare, jazz, funky, rock.

Con il pubblico ha un rapporto eccezionale da quando ha superato tutte le sue ansie. Rammenta che a 13 anni, quando un giorno doveva esibirsi in un locale importante. Lo intimoriva il sapere che lì aveva suonato Mozart. Facendo forza su sé stesso, quel giorno ha deciso di essere un tutt’uno con la gente. Si è imposto di suonare per primo per se

stesso e poi per chi gli sta intorno.

Ivan preferisce sentire il calore del pubblico e non gli piace pensare che i teatri siano vuoti. È la platea che gli dà coraggio e vitalità. Si ricorda la frizzante veemenza del pubblico di Cuba. Ci racconta che tra i paesi che lo hanno ospitato in questi anni c’è la Germania. A 25 anni decide di scoprire altre nazioni, spinto dalla curiosità.

Così ipse dicit: ”I musicisti con il nostro animo gipsy siamo vagabondi. Scoprire la musica vuol dire scoprire la cultura”. Aveva 2 soli numeri, li definisce due arti, uno dei quartieri Spagnoli ed uno di Secondigliano. Con loro si avventura.

Il suo maestro di composizione Nuccio lo Gatto partì pure lui, ma vi rimase solo una settimana. Per Ivan fu diverso, perché trovò casa, lavoro e la ragazza.

Lì rimase per 6 anni. Giunto a Berlino è rimasto colpito dalla super organizzazione dal punto di vista statale e popolare, tuttavia la sentiva fredda e buia e dunque anche la lingua è stata difficile. Sappiamo che oltre all’italiano, lingua madre, parla bene anche l’inglese e lo spagnolo. Il suo approccio con l’America, invece, è nato per amore, per l’amore per una donna.

Il fascino di New York è grandioso, le sue luci scintillanti e i

critica musicale internazionale

rumori lo folgorano. Ivan si augura di poterci rimanere a lungo. Ecco perché gli auguriamo un futuro splendido ed una carriera sempre in crescendo anche economicamente. Ivan non è soltanto un grande pianista ma ha quel “quid” che lo gettona artisticamente anche attore.

Nel 2010 partecipa lo si incontra come attore e compositore della colonna sonora del film Napoli 24 di Paolo Sorrentino. Ivan Dalia si ritrova come conduttore della 21esima edizione del premio braille trasmessa su Rai1, nel settembre 2016.

A Italia’s Got Talent 2016, si è classificato al secondo posto, conquistando la giuria composta da Nina Zilli, Luciana Litizzetto, Claudio Bisio e Frank Matano, affascinando con le sue composizioni jazz.

Nel 2023 dovrebbe uscire il film “Golia” di Roberto Marra e Stefano Salvatori, con musiche e colonne sonore del pianista. Ha

parole di elogio per lo showman Fiorello, che vorrebbe incontrare. Ivan dice che per avere la felicità, bisogna accettare le proprie miserie.

Non ha mai avuto esperienze artistiche con italoamericani, ma è rimasto estasiato dall’umanità di Josephine Buscaglia Maietta, la Castelvetranese, conduttrice del Sabato Italiano di Radio Hofstra University di New York.

La multiculturalità, della giornalista di New York, lo ha conquistato. È stato invitato in una grande festa a favore degli italo americani molto importante, organizzata accuratamente dalla stessa.

Durante l’occasione, in presenza di personalità illustri, tra queste il Console italiano in America, Dalia si è esibito, intrattenendo il pubblico sia come musicista che come attore. Grandi consensi e successi incredibili per lui, che ha ricevuto complimenti dalla critica musicale internazionale.

Il Siciliano: una lingua a tutti gli effetti

di Andrea Camilleri

In Sicilia quando non sei proprio convinto dici “ora poi lo facciamo...” oppure ad una domanda rispondi contemporaneamente “sì, no...”

Noi siciliani abbiamo una percezione del tempo molto particolare, ad esempio quello che hai fatto il giorno prima diventa passato remoto, come fossero trascorsi secoli... oppure quando stai uscendo di casa, rassicuri tutti affermando “sto tornando”, anche se il tuo rientro sarà dopo un paio d'ore.

Per noi il condizionale è quasi inutile, infatti lo sostituiamo direttamente con il congiuntivo, tipo “se putissi, u facissi”. Abbiamo anche il “potere” di far diventare transitivi i verbi intransitivi, infatti noi usciamo la macchina, saliamo la spesa, usciamo i soldi... Poi a noi piace molto utilizzare gli spostamenti “salire e scendere” in modi molto fantasiosi, infatti noi “scendiamo giù a Natale” e “saliamo dopo le feste”, anche il caffè “è salito” e la pasta si cala. Qui, in Sicilia, le macchine camminano come avessero gambe, e non vengono guidate ma “portate”.

Spesso utilizziamo una sola parola per indicare più oggetti, ad esempio non c'è differenza tra tovaglia, asciugamano, tovaglietta, strofinaccio, per noi è solo tovaglia, e basta. Se vogliamo dire ad un amico di venire a trovarci,

gli diciamo di “avvicinare”, che è meno formale e più amichevole.

Riusciamo anche a trasformare un luogo in un modo di fare, ad esempio il cortile diventa curtigghiu, ovvero spettegolare, anche se quest'ultimo non rende molto l'idea.

Se parliamo in questo modo non vuol dire che siamo ignoranti e arretrati, dietro ogni parola o espressione che utilizziamo si nascondono le nostre origini, la nostra storia. Ad esempio "tumazzu, carusu, cammisa", sono parole greche (vedi tumassu, kouros, poucamiso); "carrubo" deriva dall'arabo “harrub”, così come le parole "cassata e giuggiulena". "Accattari", deriva dal normanno “acater” (da cui il francese “acheter”), oppure "arrieri" (da darriere).

Dal catalano abbiamo preso in prestito le parole “abbuccari” (da abocar), "accupari" (da acubar), "cascia" (da caixa) ecc...

Questi sono solo alcuni esempi, in realtà sono migliaia i vocaboli presi in prestito dalle altre lingue.

Essere orgogliosi delle proprie radici però non significa chiudersi e rifiutarsi di conoscere la grammatica italiana, ritenendo snob "quelli del nord" quando ci correggono. Anzi, utilizzare il proprio dialetto che, più di un dialetto è una lingua a tutti gli effetti, con consapevolezza, può soltanto arricchire.

la pagina di Ketty 10 Al lora! Mercoledì 4 Gennaio 2023
al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, dove si diploma con il massimo dei voti in pianoforte classico e composizione classica. Consensi e successi incredibili in America, dove tra gli italo-americani ha ricevuto complimenti dalla

Sfogliando di Pino Forconi

Benvenuti alla pagina dei commenti o meglio dire, m’ama, non m’ama, cioè sfogliare una margherita, petalo per petalo.

Passaporti laminati

Mi era sfuggito un piccolo articolo sul numero 50 di Allora a pag. 3… Chiaramente dovrete toglierci il dubbio !

Scusate ma volevo solo entrare nella stanza dove si stava svolgendo una riunione del Comites, ho bussato ma senza risposta, ho ribussato…. ma stesso silenzio.

Forse la riunione sarà finita, pur non avendo ricevuto nessuna chiamata per partecipare come solo uditore... Cuccia li e zitto, non parlare… !

Ma neanche quello, era proprio una riunione top, top secret ed estranei non ammessi, tanto meno contro parti.

Dopo tutto volevo solo sapere, dopo 382 giorni dalle elezioni, quali erano i programmi o cosa era stato fatto, ecc. ecc. Solo piccole cose, non volevo certo sapere se avevano votato per la posa della prima pietra per il ponte sullo stretto di Messina, ma almeno se si era fatta qualche cosina qui a Sydney.

Niente, silenzio assoluto.

Avrei voluto sapere da loro, dato che sono pappa e ciccia con il consolato, se per caso saremmo passati dai 13 passaporti al giorno ad almeno una trentina.

Poi mi sono detto, se prima nella vecchia amministrazione ne facevano 25 al giorno ora con il problema della plastificatrice che non funziona, farne 13 a mano è già un faticoso passo avanti.

Però, al tempo, si sta parlando di appuntamenti non di passaporti, certo che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, pardon, l’oceano Pacifico.

Quindi cari connazionali, credo dovrete rimandare la partenza, perché senza passaporto non si parte!

Il servizio militare

Articolo di La Russa con l’idea di una mini naja ridotta a 40 giorni... Diciamo che si tratterebbe di 40 giorni buttati al vento, oltre alla parte finanziaria, per tale utile iniziativa.

Il servizio militare è tanto importante come utile per la formazione dei giovani ragazzi e quaranta giorni non bastano neanche a saper distinguere un capitano da un sergente, sapere la differenza tra “Attenti e Riposo”, o quali sono i colori della bandiera o, peggio, il sapere da che parte sta il verde

Ma sorvoliamo; è triste solo pensarlo. Ma andiamo per ordine con un po’ di storia:.

Il servizio militare, che chia-

meremo Naja per brevità, fu istituito nel lontano 1861, già Regno d’Italia e durò per 143 anni, fino alla sua sospensione nel Gennaio del 2005.

Ci furono vari cambiamenti dal dopo guerra, uno dei tanti, quando il servizio passò dai 18 mesi a 10 mesi, appena sufficienti per formare un uomo alla disciplina e alle armi.

La Naja, odiata dalla maggioranza dei giovani italiani perché significa disciplina, cosa che ai nostri giovani viene l’orticaria al solo pensarlo.

La Naja nacque nel XVI secolo in Toscana e nel Veneto da un’ordinanza del Macchiavelli, in tempi Napoleonici del 1802 quando fu introdotta, poi adottata, dal Regno di Sardegna e durava fino a cinque anni (sai che dolore ai giorni nostri con le sinistre che la odiano?) Ma erano altri tempi e altre necessità.

Naturalmente, guarda caso, in Sicilia (Regno delle due Sicilie) si davano già alla macchia per non fare il servizio, quando fu adottato nel 1854 da La Marmora.

Nel 1875 la Naja passa a tre anni e c’erano solo l’Esercito e la Marina.

Altro ribasso del periodo fino a due anni dal 1910; già in quel periodo si cominciava a sentire qualche ribellione al servizio la famosa obiezione di coscienza.

Con la nascita della nuova Repubblica Italiana, l’articolo 52 imponeva l'obbligatorietà alla Naja. La ferma fu fissata in 18 mesi, poi a 15 nel 1964.

Il secondo governo berlusconiano con la legge Martino il 23 Agosto del 2004 (ma non poteva andarsene al mare invece di fare questa legge) ed era pure il ministro della difesa… BELLA DIFESA… sospensione della leva militare in tempo di pace.

Non la dimenticheremo, la legge delega 331/2000 del governo D’Alema... ti pareva? Per loro la Naja era solo “Fascismo" non difesa, ma votarono contro anche una fascia di ministri della sinistra. Forse un po’ più coerenti.

Ostia che bufala, mettiamo il caso di una necessità tipo invasione della Nazione da parte di una nazione straniera, come si potrebbero addestrare, diciamo 800.000 soldati in 12 ore?

Questo ministro invece di fare una legge difensiva un po’ più consona al Paese si fosse dedicato ai ferri e lana per fare qualche calzetta per i bambini poveri, a quest’ora avremmo un vero esercito di giovani altamente educati ed addestrati alla difesa, invece abbiamo un’infornata di scalmanati che rifiutano le armi per coscienza ma ne sono in possesso per altre cosucce forse un po’ più remunerative della Naja...

Sarebbe interessante sapere a quanti ammontano i militari italiani, compresi quelli in missione in altri Paesi?

Per tagliare corto, oggi quanti militari abbiamo? Poco o niente, ma in compenso finalmente abbiamo anche le donne, orgoglio del gentil sesso, oltre a molti mammoni la cui coscienza gli impedisce di dire…. Sì Signore….

Non abbiamo ancora un lingua unita, ma la bellezza di oltre una trentina di dialetti, mentre durante il servizio si parlava solo in italiano.

Che ricordi… al compimento dei 18 anni sapevamo che sarebbe arrivata “la Cartolina” e che per tre giorni, tanto durava la visita medica, arrivava il verdetto abile e arruolato oppure il vergognoso riformato (cause fisiche o mediche).

Qui si apre un vasto sipario di critiche. È necessario o meno tale servizio militare?

Per alcuni potrebbe essere una professione, una perdita di tempo per quelli con un lavoro già avviato.

Il governo aveva pensato anche a questo, chi lavorava avrebbe ritrovato il suo posto alla fine della ferma (compresi anche gli apporti INPS). Ma non entriamo nel merito della politica.

Si usciva da questa Naja con un carattere maggiormente formato, aveva contribuito ad insegnare educazione, rispetto, amore, cameratismo.

Dare un’opinione oggi sul Sì oppure sul No al servizio non è facile, stiamo già parlando di un 2023 e tutti noi abbiamo sotto gli occhi il modo e i sistemi di vita attuale.

Non sta a me commentare dall’alto dei miei abbondanti anni ma onestamente rimpiango quei 18 mesi spesi in aeronautica che oltre alla disciplina mi ha anche dato un lavoro post-naja che ho portato avanti fino al naturale ritiro dal lavoro.

Quindi se l’on La Russa abbia o meno ragione con la sua proposta… non sta a me dirlo.

Forse un servizio obbligatorio “CIVILE” potrebbe dare un buon risultato e lasciare ai professionisti di carriera militare per la difesa della Nazione.

Certo è... la gioventù odierna ha estremamente bisogno di una guida socio educativa che indichi il giusto cammino. Vedremo cosa deciderà il nuovo governo.

Moticiclette...

C’era una volta un giapponese di nome Mitsubishi, il quale accusava forti dolori alle articolazioni, il traumatologo che lo teneva in cura gli consigliò di fare molto moto, Mitsubishi lo prese in parola ed ecco come nacque la motocicletta.

Scherzi a parte, era una semplice battuta che molti chiamano “freddura”. La storia, quella vera è ben diversa. Come nasce la Moto Guzzi?

Questa leggendaria moto italiana, nasce a Genova (sede ufficiale) il 15 Marzo del 1921, come Società Anonima Moto Guzzi.

Naturalmente non potevano mancare i fondatori, Carlo Guzzi e Giorgio Parodi figlio di Emanuele Vittorio Parodi, cavaliere del Regno d’Italia. Una modesta ma ben preparata fabbrica sita a Mandello del Lario a Genova.

La prima moto chiamata con le sigle dei fabbricanti G.P. 500 nasce anche con il supporto tecnico dell’ingegnere meccanico, Giorgio Ripamonti che ideò un motore a due valvole bicilindrico a “V” e cavalletto da parcheggio centrale e mai abbandonato come anche l’emblema con la famosa Aquila simbolo dell’aviazione dalla prima guerra mondiale.

La Guzzi sfornò ben 50 differenti modelli molti dei quali preparati per l’arma dei carabinieri e militari in generale.

Per i meno giovani, chi non ricorda le Guzzi da trasporto con il suo capiente cassone e quei modelli telonati che venivano usati negli anni 50 come

trasporto passeggeri sostituendo, principalmente a Roma, i normali filobus quanto l’ATAC andava in sciopero?

Si leggeva l’Unità, il Pese Sera, il Travaso, il corriere dei piccoli, il piccolo sceriffo , il Tempo, il Messaggero, il Secolo e tanti altri.

Ma la Guzzi? Chi non ricorda, quando veniva lasciata in moto, manteneva il minimo per ore senza neanche riscaldarsi, o quando la si metteva in moto bisognava stare attenti al rinculo del motore per non ricevere la botta sulla gamba.

Eppure dopo tutti questi anni, è ancora la, magari più moderna, ma sempre Italiana. Sapevate che anche la polizia stradale degli USA le aveva adottate oltre alle loro Harley Davidson?

E non solo, la Guzzi ha motorizzato anche la polizia tedesca con la potente Norge 850 GT, praticamente ha fregato le BMW, si, quelle moto tedesche tanto amate dall’italiano moderno.

Ora è passata di mano e fa parte del gruppo “Piaggio & Co." con a capo il famoso Roberto Colaninno.

La produzione è passata da 50 unità a 50.000, quindi è una buona moto, vero?

Chi ricorda i suoi nomi? Airone, Alce, Trialce, Guzzino, il Cardellino, il Galletto e il reparto corse?

Ci sarebbe ancora da parlare ma il tempo e lo spazio reclamano, quindi arrivederci alla prossima.

Attenzione alla messa in moto, ricordate il contraccolpo?

11 Al lora! daje de punta di Pino Forconi
Italian Restaurant, Pizza-Pasta- Cakes 10 Brookfield Road, Minto Mall, NSW 2566 Mercoledì 4 Gennaio 2023
“My Italian”

a scuola

2023 Resolution?

To learn italian as a face-to-face student

The best way to learn a new language depends on each learner and their specific goals. For those who choose to study Italian, this might be linked to new working and vocational experiences, rediscovering one’s own heritage, planning a life-time trip to Italy, preparing for the CILS B1 citizenship examination or just for leisure.

Heading into the new year as a new-language learner can bring many challenges, but the benefits can be rewarding as well.

“Usare parole straniere è snobismo radical chic"

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dice sì all’italiano in Costituzione. E dice che l’abuso di parole straniere fa parte di uno "snobismo radical chic" che "spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della lingua italiana".

Intervistato da Il Messaggero, che nei giorni scorsi ha lanciato una campagna sulla lingua da difendere, Sangiuliano dice: "La consacrazione della lingua nazionale è in molte Costituzioni, di gran parte dei Paesi non solo europei.

Quindi si tratta di essere coerenti con altre grandi nazioni europee e occidentali, e già il presidente Meloni presentò una proposta in tal senso.

Poi, naturalmente, la riforma va armonizzata con il quadro di

riforme a cui sta lavorando il mi-

Il ministro ricorda che l’Accademia della Crusca "ha costituito al suo interno un gruppo di lavoro, che ha scelto anche un bel nome latino, “incipit”, che prova a suggerire definizioni alternative italiane a definizioni straniere abusate nella comunicazione pubblica".

Mentre "un certo abuso dei termini anglofoni appartiene a un certo snobismo, molto radical chic. Che spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della cultura italiana. E anche della sua lingua, che invece è ricca di vocaboli e di sfumature diverse". Non è una battaglia di retroguardia "ma solo se sei ben saldo nelle tue radici puoi aprirti al mondo". (Open)

Learning a new language can improve your creativity, help develop other mental processes and grow your appreciation for culture and the italian-speaking community in Australia.

As a face-to-face learner, you might not know where to start or how to make time for learning a new language, given the many commitments, transport and travel times and so on. But if you’re ready to make this a priority for 2023, you can only benefit from making such a step.

There are both benefits of learning a language, along with helpful techniques to create habits and stay consistent on your language-learning journey. By learning Italian, you can better immerse yourself in its culture, art, cinema and cuisine.

As an added resolution, students who generally decide to learn foreign languages in the new year can also learn more about other traditions and com-

munities. It’s natural to feel overwhelmed when trying to complete several tasks simultaneously. Fortunately, bilingualism may improve your ability to handle multiple responsibilities at the same time.

A study by Penn State University found that people who speak multiple languages are better at prioritising tasks and juggling multiple projects at once.

Each language has unique elements of grammar and syntax and Italian is no exception.

Bilinguals who slip in and out of multiple languages in the same conversation must be able to process several factors at the same time, requiring them to consider multiple contexts concurrently.

Research indicates that humans benefit from forming good habits.

When we engage in actions with positive outcomes and repeat these actions until they

become second nature, we can create long-lasting, beneficial behaviours.

Stay consistent with your learning goals. Set aside time to study every day or every few days, and stick to your schedule. Attend every lesson and make it a habit to revise the content learnt, even if it means giving it a quick glance before the next lesson is about to start. Consistency is key for undertaking any new task, and learning Italian requires a reliable schedule to form the habit.

Remember also that face-toface learning allows you to build relationships with teachers and fellow classmates. Embrace the language, each topic, find an application in your daily routine and don’t worry about making mistakes.

Ask instead lots of questions at any time throughout your lessons, so that you can truly feel your improvement over time.

Le nuove parole del 2022 secondo la Crusca

di Giorgia Moniaci

La lingua è in continua evoluzione, si sa, e anno dopo anno con il suo evolversi racconta la storia attraverso i suoi neologismi.

Cosa si intende per neologismo?

I neologismi sono le parole nuove all’interno di una lingua che da un certo momento in poi entrano a far parte di essa. Possono essere forme completamente nuove, oppure forme già esistenti che acquistano un diverso significato.

In questo anno che sta per concludersi non mancano, ovviamente, le nuove parole legate alla pandemia, così come i termini che riguardano l’evoluzione tecnologica, le mode o le abitudini. Ecco una lista di nuove parole: Metaverso: Insieme di ambienti virtuali tridimensionali in cui le persone possono interagire tra loro attraverso avatar personalizzati.

Identità digitale: Interfaccia elettronica e informatica del cittadino creata attraverso i suoi dati identificativi che gli permette di effettuare in rete (o telematicamente) le operazioni riguardanti la Pubblica Ammi-

nistrazione (e altre istituzioni); una qualsiasi rappresentazione informatica dell’individuo.

7b: ‘tutto ciò che unisce il contatto e la presenza fisica all’esperienza digitale’. Dall’inglese phygital, parola macedonia composta dall’inizio della parola phy(sical) ‘fisico’ e dalla fine della parola (di)gital ‘digitale’.

Green pass: Documento sanitario che attesta la vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2, la guarigione dalla malattia COVID-19 negli ultimi sei mesi o la non positività alla malattia COVID-19 e che permette di accedere e circolare liberamente in determinati luoghi.

Tamponarsi: Da tamponare ‘sottoporre a tampone’ (antigenico o molecolare), denominale da tampone con aggiunta della desinenza verbale e del pronome riflessivo.

Memare: intr. o ass. ‘creare, diffondere e condividere memi’ 2. tr. ‘trasformare qualcosa (un’immagine, un video, una frase e sim.) in un meme’.

Dissare: Insultare mordacemente qualcuno o qualcosa attraverso il testo di una canzone (specialmente un cantante

rivale); Adattamento del verbo inglese to dis (insultare), con l’aggiunta, all’infinito, della desinenza italiana -are della prima coniugazione.

Armocromia: Analisi del colore finalizzata alla valorizzazione dell’aspetto estetico di una persona a partire dalle sue caratteristiche cromatiche (tonalità dell’incarnato, colore degli occhi e dei capelli).

FOMO: acronimo di Fear Of Missing Out ossia ‘paura di essere tagliati fuori, estromessi da un evento o un’esperienza piacevole’.

Bromance: Rapporto di profonda amicizia (di natura non sessuale) o anche solo di forte intesa tra due o più uomini; Prestito integrale dell’inglese bromance, parola macedonia formata dalla fusione dei sostantivi brother ‘fratello’ (o della sua abbreviazione informale bro) e romance nel significato di ‘relazione amorosa’.

E voi quanti non ne conoscevate? Per scoprirne di altri e approfondirli basta consultare il sito dell’Accademia della Crusca. Rimanete connessi per altre curiosità.

? ? scuola Al
nistro Casellati". La lingua italiana sia nella Costituzione:

Ambasciatori di lingua

Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-

plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana.

no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.

15 Al lora! 13 Al lora! a scuola
L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’anMercoledì 4 Gennaio 2023

Famosi artisti paesaggisti che dovresti conoscere

Ecco una breve introduzione all'arte del paesaggio, con famosi artisti paesaggisti noti per aver catturato i grandi spazi aperti, dal VII secolo fino al mondo contemporaneo.

Chi è un paesaggista?

Gli artisti del paesaggio sono coloro che ritraggono l'aria aperta nelle proprie opere, come scene di dolci colline o prati, campi, montagne, laghi, mare, tramonti e oltre.

Come mostrato da artisti famosi nei loro dipinti, gli elementi del mondo naturale, come fulcro di questo genere, hanno la precedenza sulle persone che, se raffigurate, sono elementi di contorno nella composizione.

Nel mondo orientale, generalmente, la pittura del paesaggio è considerata uno dei maggiori contributi della Cina all'arte del mondo; come genere ha raggiunto una tale importanza grazie, anche, alla tradizione taoista cinese.

A partire dalla dinastia Han (c.206 a.C. - 220 d.C.), i dipinti di paesaggio raffiguravano scene di caccia, agricoltura e animali, imperatori a cavallo che viaggiavano attraverso le montagne e altro ancora.

Il paesaggista cinese Wang Wei (699-759 d.C.) divenne noto per aver spostato l'arte del paesaggio verso uno stile monocromatico.

Zhan Ziqian (circa dalla metà alla fine del VI secolo) era un famoso antico pittore cinese noto ai suoi tempi per la pittura di diversi generi e opere religiose, la maggior parte dei quali non sono sopravvissuti.

Il suo unico dipinto che sopravvive (nella foto sopra) è Strolling About in Spring (c.600), che è descritto come il primo lavoro sopravvissuto della pittura paesaggistica cinese, nonché come il primo dipinto shan shui, una forma di pittura cinese che, con pennello e inchiostro raffigura paesaggi naturali: montagne, fiumi, cascate…

Pieter Bruegel il Vecchio (1525 - 1569 circa) era considerato l'artista più significativo della pittura del Rinascimento olandese e fiammingo.

È noto per i suoi paesaggi e le scene dei lavoratori contadini quotidiani.

Notoriamente ha padroneggiato la tecnica di rendere sia i paesaggi che i contadini i soggetti dei suoi dipinti. Bruegel, nato nell'attuale Brabante settentrionale, nei Paesi Bassi, ha avuto una forte influenza sulla pittura olandese dell'età dell'oro ed è stato uno dei primi artisti ad emergere da un periodo in cui le figure religiose non erano più il soggetto principale della pittura

Più tardi, in Occidente, i dipinti di paesaggi (che derivano dalla parola olandese landschap, o pezzo di terreno coltivato) divennero il genere del XV secolo.

Gli artisti realisti olandesi del XVII secolo, tuttavia, furono accreditati per aver portato alla luce la pittura di paesaggio.

In seguito, la pittura veneziana del XVIII secolo rese popolare i paesaggi urbani architettonici, suscitando un crescente interesse per i dipinti topografici tra i proprietari terrieri che cercavano di mostrare le loro terre.

Il XIX secolo, in Occidente, è stato soprannominato “età dell'oro" della pittura paesaggistica inglese e ha portato all'emergere di tecniche plein air che sono diventate centrali per gli impressionisti francesi come Claude Monet.

A metà del diciannovesimo secolo, la Hudson River School, gruppo di artisti che lavorava in tutta New York e nel New England, portò la pittura di paesaggio negli Stati Uniti con artisti che rappresentavano un paese allora in gran parte inesplorato, vasto e naturalmente bello.

Leonardo da Vinci (1452-1519) è stato un maestro del Rinascimento italiano affascinato dalla scienza e dall'invenzione, dal disegno e dalla pittura, dalla scultura, dalla matematica, dalla musica, dalla letteratura, dalla geologia e altro ancora.

In effetti, la sua comprensione della geologia e del mondo naturale che lo circonda può essere osservata nel suo primo disegno conosciuto (nella foto sopra), un paesaggio della valle dell'Arno e del castello di Montelupo.

Sebbene non sia rinomato per le sue opere paesaggistiche, si dice che Leonardo fosse in anticipo sui tempi, sia per il disegno che per altre prime composizioni.

Jan Josephszoon van Goyen (1596-1656) era pittore paesaggista olandese noto per aver creato circa 1.200 dipinti e oltre 1.000 disegni. Van Goyen raffigurava spesso soggetti di genere della vita quotidiana nello stile tonale dell'epoca.

I suoi dipinti mostrano spesso scene di canali a L’Aia, nei Paesi Bassi e nei villaggi olandesi di Delft, Rotterdam, Gouda e altri. Van Goyen dipingeva spesso su legno di quercia sottile.

Mentre l'olio su tela o legno è un mezzo ampiamente popolare per i dipinti di paesaggi, gli artisti del paesaggio hanno incorporato a lungo numerose altre tecniche. Queste includono incisione, acquerello e disegno; tra i famosi artisti del paesaggio si ricorda Leonardo da Vinci.

Tiziano Vecelli (1488 -1576 circa), o conosciuto in inglese come Tiziano, fu pittore rinascimentale italiano e parte influente della scuola veneziana del XVI secolo. È riconosciuto per la sua versatilità e paesaggi sapientemente realizzati (esempio sopra), ritratti e soggetti religiosi, solo per citarne alcuni.

I metodi pittorici di Tiziano, in particolare il suo uso del colore, hanno aperto la strada a secoli di arte occidentale. La parola italiana "paesaggio", apparve per la prima volta in una lettera che Tiziano scrisse nel 1532 all'imperatore Filippo II.

In essa, per la prima volta, descrisse il significato del termine. Tiziano ha introdotto un nuovo concetto alla pittura di paesaggio: ha dato vita ai paesaggi naturali con la luce e il colore, quindi essi non servivano più solo come semplici sfondi per i personaggi principali; in un certo senso, ha trasformato i paesaggi stessi in protagonisti.

Il paesaggista inglese John Constable (1776-1837) ha seguito una tradizione romantica, sottolineando l'emozione, l'individualismo e la glorificazione della natura nelle sue opere.

È più noto per le sue raffigurazioni di Dedham Vale, la regione intorno a casa sua.

Adesso, i suoi dipinti più famosi sono alcuni dei più apprezzati nell'arte britannica, come Wivenhoe Park (nell’immagine sopra).

14 Al lora! speciale centrale Mercoledì 4 Gennaio 2023
Guo Xi (c. 1020 - c. 1090), “Autunno nella valle del fiume" Original Hudson River School Oil Painting, artista sconosciuto, circa 1850 Passeggiando in Primavera, c. 600, Zhan Ziqian Paesaggio con fiume della valle dell'Arno 1473, Leonardo da Vinci. Orpheus and Eurydice, c. 1508, Tiziano La mietitura, 1565, Pieter Bruegel il Vecchio Paesaggio d'inverno con figure sul ghiaccio, 1643, Jan van Goyen Wivenhoe Park, 1816, John Constable

Nato in Francia, Claude Monet (1840-1926) è stato il fondatore del movimento impressionista francese. Ha guidato il movimento nelle sue espressioni delle percezioni proprie davanti alla natura, visto nei suoi dipinti di paesaggi plein air.

In effetti, il termine "Impressionismo" come genere d'arte è stato coniato dopo il dipinto di Monet “Impression, Sunrise” del 1872.

L'artista olandese Vincent Willem van Gogh (1853-1890) è stato un pittore post-impressionista e tra i più famosi dell'arte occidentale. Ha creato circa 2.100 opere d'arte in poco più di 10 anni, tra paesaggi, nature morte e ritratti. Il suo uso di colori audaci e drammatici, così come la sua pennellata impulsiva, hanno influenzato fortemente l'arte moderna.

I paesaggi di Van Gogh includevano scene della campagna francese, dai campi di grano ai cipressi nelle notti stellate, ai frutteti in fiore e alla vita contadina. Nel corso della sua vita e della sua malattia mentale, compresa la sua permanenza in un ospedale psichiatrico ad Arles, in Francia, l'uso del colore, delle tecniche e dello stile di Van Gogh ha subìto diverse trasformazioni che continuano ad affascinare gli ammiratori odierni.

L'artista britannico David Hockey (nato nel 1937) si è dilettato in vari stili e tecniche tra pittura, incisione, fotografia, scenografia e altro ancora.

È considerato una parte importante del movimento della pop art e uno degli artisti britannici più influenti del XX secolo.

Poiché ha sperimentato vari tipi di media (inclusi i disegni per computer e iPad), i paesaggi di Hockney, così come le sue nature morte e i suoi ritratti, sono cambiati notevolmente nel corso della sua carriera.

Negli anni '90, è stato ispirato dal suo amico malato terminale Jonathan Silver a dipingere i dintorni dello Yorkshire, dove avrebbe fatto visita a sua madre.

Prima dipinge scene dalla sua memoria, ma poi dipinge la campagna en plein air usando colori ad olio e acquarello.

Il dipinto più grande di Hockney è un paesaggio intitolato Bigger Trees Near Warter, che misura 5 x 12 metri.

Monet è famoso soprattutto per i suoi bellissimi ritratti della campagna francese, in particolare del suo giardino e dello stagno pieno di ninfee nella sua casa di Giverny.

Qui, ha dipinto la sua famosa serie Water Lilies, tra molti altri rinomati dipinti di paesaggi di stile impressionista.

La sua comprensione degli effetti della luce sui colori degli oggetti fu particolarmente influente per gli impressionisti che seguirono.

Paesaggio con due pioppi, 1912, Wassily Kandinsky

Il pittore russo Wassily Kandinsky (1866-1944) è considerato un pioniere dell'arte astratta. Nato a Mosca, ha trascorso la maggior parte della sua infanzia in Ucraina, poi ha studiato arte in Germania e ha vissuto i suoi ultimi anni come cittadino e residente in Francia.

La maggior parte dei dipinti esistenti di Kandinsky risalgono all'inizio del XX secolo, durante il quale dipinse paesaggi e città utilizzando una vasta gamma di colori.

Di solito non includeva figure umane nei suoi dipinti. Mentre la tecnica del puntinismo e lo stile del fauvismo appaiono nelle sue prime opere, le opere successive di Kandinsky diventano più astratte nelle raffigurazioni di forme e figure.

Il futuro è luminoso per i paesaggisti di oggi, l'arte del paesaggio vive nel mondo dell'arte contemporanea.

Artisti come Harold Ancart ed Etel Adnan, tra gli altri, continuano a dare vita a meraviglie naturali dalle loro prospettive uniche, sperimentando tecniche miste e contemporanee.

Tra i collezionisti d'arte moderna e contemporanea, i paesaggi rimangono alcuni dei dipinti più costosi venduti all'asta. Ad esempio, nel maggio 2020, Figures in a Landscape di Cecily Brown è stato venduto per 5,5 milioni di dollari tramite Gagosian.

Nel luglio 2020, Sotheby's prevede che Cottage Garden, Leonard Stanley, un giardino paesaggistico del 1940 di Stanley Spencer (la cui arte paesaggistica è stata molto popolare), raccoglieranno oltre 300.000 sterline all'asta.

Paul Cézanne (1839 - 1906) è stato un pittore post-impressionista francese che ha aperto la strada a un'arte più radicale del XX secolo.

Si dice che abbia collegato l'impressionismo del XIX secolo con il cubismo del XX secolo e abbia avuto una grande influenza su famosi artisti moderni, come Henri Matisse e Pablo Picasso, tra gli altri.

Cézanne dipingeva spesso paesaggi di luoghi che conosceva bene, e le sue prime opere presentavano grandi gruppi di figure umane, dipinte pesantemente e con immaginazione.

Successivamente, ha sviluppato uno stile pittorico leggero e arioso.

All'inizio della guerra franco-prussiana, nel 1870, Cézanne si trasferì a L'Estaque, nel sud della Francia, dove dipinse prevalentemente paesaggi in stile impressionista.

L'artista americana Georgia

O'Keeffe (1887-1986) è famosa per i suoi dipinti di paesaggi del New Mexico, così come per le sue opere raffiguranti grandi fiori e grattacieli di New York. È considerata la madre del modernismo americano.

Nel 1929, O'Keeffe iniziò a trascorrere le estati nel sud-ovest, dove fu ispirata a dipingere paesaggi del New Mexico incentrati sulle montagne Taos e immagini di teschi di animali nel deserto. Con gli amici, O'Keeffe è andata in esplorazione in molti viaggi con lo zaino in spalla nella zona, dove ha cercato soggetti per le sue opere.

O'Keeffe è diventata una leggenda nel mondo dell'arte per essere un modello femminile forte e indipendente e, secondo il museo, Georgia O'Keeffe, è stata "una delle prime artiste americane a praticare la pura astrazione".

15 Al lora! speciale centrale Mercoledì 4 Gennaio 2023
Le Parc Monceau, 1876, Claude Monet L'Alba, 1872, Claude Monet The Poplar Trees, 1879 - 1880, Paul Cézanne Starry Night, 1889, Vincent van Gogh Taus (Near Alcalde), New Mexico, 1931, Georgia O’Keeffe Totto Pearblossom Highway, 1986, David Hockney David Hockney, Grandi alberi vicino all'acqua, olio su tela, 2007.
16 Al lora! umorismo e passatempo Mercoledì 4 Gennaio 2023

Benedetto XVI, il testamento spirituale

Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.

Ringrazio i miei genitori, che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi. La lucida fede di mio padre ha insegnato a noi figli a credere, e come segnavia è stata sempre salda in mezzo a tutte le mie acquisizioni scientifiche; la profonda devozione e la grande bontà di mia madre rappresentano un’eredità per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza. Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta.

Di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato. Tutti li affido grato alla Sua bontà. E voglio ringraziare il Signore per la mia bella patria nelle Prealpi bavaresi, nella quale sempre ho visto trasparire lo splendore del Creatore stesso. Ringrazio la gente della mia patria perché in loro ho potuto sempre di nuovo sperimentare la bellezza della fede. Prego affinché la nostra terra resti una terra di fede e vi prego, cari compatrioti: non lasciatevi distogliere dalla fede.

E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria.

A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono.

Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienzale scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro - siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica.

Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità. Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita - e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo.

Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera.

PP XVI

Papa Benedetto XVI è morto.

Addio umile lavoratore nella vigna del Signore

di Marco Testa

Speravamo di non dover dare questa notizia, infatti già venerdì sera il testo abbozzato dell’articolo riportava il classico incipit “mentre questo giornale va in stampa…”, viste le notizie giunte dalla Sala Stampa Vaticana di un Benedetto XVI "estremamente sereno”, che avrebbe concelebrato messa nella sua camera rimanendo “lucido e vigile”.

Ma purtroppo non è stato così. Alle ore 9.34 (di Roma) nella sua residenza in Vaticano si è spento il Papa Emerito, aveva 95 anni. Un leader assolutamente enigmatico, una figura a volte scomoda, che ha saputo conciliare fede e ragione al fine di albergare in sé le tensioni e le contraddizioni della Chiesa dei tempi moderni. Nato in un'umile famiglia bavarese il 16 aprile 1927, a Marktl am Inn, entrato dodicenne in seminario, studente brillante, Joseph Ratzinger iniziò a soli 30 anni una prestigiosa carriera accademica. Partecipò da "perito teologico" al Concilio vaticano II nelle fila dei progressisti (1962-1965), poi - lo ha raccontato egli stesso - qualcosa si è rotto. Arrivò il Sessantotto, le contestazioni studentesche lo turbarono, si convinse che un pezzo di Chiesa stava travisando l'eredità conciliare in chiave progressista. Divenne cauto, guardingo fino al 1985 quando pubblica il suo “Rapporto Sulla Fede”, denunciando pericoli e difficoltà presenti nella Chiesa, condannando teologie come quella detta “della liberazione”.

Arcivescovo di Monaco di Baviera e poi cardinale nel 1977 per mano di Paolo VI. A partire dal 1981, Giovanni Paolo II lo volle accanto a sé in Vaticano, a ricoprire il ruolo di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il guardiano della ortodossia cattolica. Fu soprannominato "Panzerkardinal", il cardinale-carro armato, anche se Benedetto XVI si distinse sempre per una spiccata delicatezza umana e raffinatezza intellettuale. Provò a dimettersi, il papa polacco rifiutò e anzi lo volle ancora più vicino nei rapporti quotidiani, negli incontri pubblici e nelle liturgie. Divenuto Decano del Sacro Collegio dei Cardinali, morto Wojtyla, fu eletto quasi

naturalmente, il 16 aprile 2005, 264esimo successore di Pietro. Affacciandosi dal balcone della loggia della Basilica ebbe a dire: “dopo il grande Papa Giovanni Paolo II i signori Cardinali hanno eletto me pontefice, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”.

Gli otto anni di pontificato sono stati accidentati e drammatici, ma anche pieni di grandi riforme. Benedetto XVI ha fatto molto, viaggiato molto, e scritto molto, ispirato milioni di giovani e innumerevole vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale. Assumendo il nome Benedetto, Ratzinger ha voluto onorare “la straordinaria figura del grande Patriarca del monachesimo occidentale”, cioè san Benedetto da Norcia. Compatrono d’Europa, un forte richiamo alle irrinunciabili ma spesso ignorate radici cristiane della cultura e della civiltà.

Impensierito da un'Europa che rischia la "apostasia" da se stessa, e più in generale da un mondo dove i cristiani sono ignorati o perseguitati, impegnato nello sforzo di una "nuova evangelizzazione", da costruire a partire dai "valori non negoziabili", fautore di un cristianesimo minoritario e contro-culturale, "sale della terra" più che trionfante.

Il pontificato per un Cardinale già in pensione fu una dura prova per un uomo timido, refrattario ai bagni di folla di wojtyliana memoria. "Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza", ammetterà dopo essersi ritirato quel 28 febbraio 2013.

L’annuncio dal ministero petrino avvenne qualche settimana prima in un discorso interamente in latino e lo stupore dei Cardinali tanto quando dell’intera

Chiesa universale. Durante tutta la sua vita Ratzinger non ha mai smesso di essere professore: oltre a tre encicliche sulla fede ("Caritas in veritate", "Deus Caritas est", "Spe Salvi"), ha mantenuto una ricca corrispondenza con filosofi e teologi, non priva di punte polemiche, ha continuato ad incontrare i suoi ex studenti, riuniti nel Ratzinger Schuelerkreis, ed ha scritto tre libri su Gesù di Nazaret, un impegno di tempo e di energie che ha fatto storcere il naso a più di un officiale di Curia preoccupato che fosse distratto dall'attività di governo e desse segnali di insofferenza per il ruolo di papa.

A cuore anche il ritorno dei cristiani nella Chiesa di Roma, con la creazione degli Ordinariati Anglicani all’interno della gerarchia ecclesiastica cattolica. Re Carlo III, capo della Chiesa anglicana, ha ricordato gli "sforzi costanti" del papa emerito Benedetto XVI per la pace e il riavvicinamento tra cattolici e anglicani, dicendo di aver accolto con "profonda tristezza" la notizia della sua morte. "Ricordo anche i suoi costanti sforzi per promuovere la pace e la buona volontà tra tutti i popoli e per rafforzare il rapporto tra la comunità anglicana mondiale e la Chiesa cattolica romana", ha detto il sovrano britannico.

Molteplici i lasciti spirituali, e specialmente quel "rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!... Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita - e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo". Questo è uno dei lasciti spirituali che il Papa emerito Benedetto XVI affida ai fedeli nel suo testamento, pubblicato nel libro 'Nient'altro che la verità'.

17 Al lora! mezz'ora di religione Mercoledì 4 Gennaio 2023 Make your gift a bunch of flowers... Pino Oppedisano - 0419 822 226 p 02 9602 5931 p 02 9822 9550
Benedictus Redatto da Joseph Ratzinger il 29 agosto 2006

Perché non fumo

Era il 1983 e, dopo aver passato qualche anno in tintorie industriali nell’hinterland milanese, mi ero deciso a cercare un lavoro che mi permettesse di viaggiare.

Leggevo molti libri sulla Cina e sul Giappone e volevo andarci a vivere. Attorno a me tutti fumavano e, per darmi un atteggiamento da adulto, avevo cominciato a fumare qualche sigaretta e anche la pipa.

Il sapore del tabacco in bocca mi disgustava ma cercavo di persistere.

Un giorno mi assunse la ILMA di Schio, dopo che avevo risposto a una loro inserzione messa sul Corriere della Sera. Ci lavorai per tre anni e poi fallì. Era una fabbrica che produceva macchinari d’acciaio per tintorie, io ero avvantaggiato perché sapevo l’inglese e conoscevo la chimica della tintura.

Venni subito mandato in Marocco e poi in Turchia, dove potei svolgere un discreto lavoro.

Una delle macchine che avevamo venduto era in Australia, serviva per tingere rocche di lana merinos e stava dando dei grossi problemi.

Essendo l’Oceania una mia zona di competenza mi mandarono a vedere cosa si poteva fare.

Giunsi a Melbourne a metà settimana e individuai il problema. La grossa autoclave era stata spedita con le eliche della pompa sbagliate e, dunque, ‘cavitava’ non riuscendo a raggiungere la pressione necessaria per tingere uniformemente le rocche, con gravi danni per i nostri clienti,

che erano pure nostri agenti per l’Australia.

Ordinammo un nuovo set di eliche, che andavano spedite per corriere. Durante il fine settimana restai a Melbourne, in attesa dell’arrivo del pacco, e il direttore della fabbrica, di domenica, mi invitò a casa sua, a pranzo.

Abitava con la moglie e due bambini in una bella villetta circondata da un prato verde.

Ciò che mi fece impressione di quel quartiere fu che non esistevano recinzioni, salvo una bassa siepe che la circondava.

Sul retro della casa venne messo un tavolino e una graticola per il barbecue. La sua gentilissima moglie si occupava di tutto, sia dei due bambini che della cottura delle braciole di carne e delle patate.

Ci sedemmo a bere una birra e poi a parlare del più e del meno. Quando la carne fu cotta, la moglie ce la servì nei piatti e mangiammo.

Era tutto eccellente. C’era un bel sole e i bambini erano educatissimi. Alla fine bevemmo del caffè, ben rilassati e sazi. Fu a quel punto che chiesi alla padrona di casa se facesse la casalinga a tempo pieno oppure se avesse un lavoro.

Il marito mi disse, anticipando la sua risposta, che lavorava all’ospedale di Melbourne e che possedeva due lauree.

Vedendola in modalità domestica non avevo pensato a quello e poi le feci una domanda che, forse, non avrei dovuto fare. Le chiesi di che si occupava all’Ospedale di Melbourne.

Lei si tirò su sulla sedia e mi guardò. In quel momento ebbi come l’impressione di notare un cambiamento catartico in lei e, quella notte, facendo fatica a dormire, mi tornarono in mente le parole pronunciate da Robert Oppenheimer, conoscitore della letteratura Hindu, quando vide esplodere la prima bomba atomica a Los Alamos, il 16 luglio 1945: Ora sono diventato la Morte, il distruttore dei mondi del quale avevo letto in un libro nel quale si raccontava la corsa alle bombe atomiche da lanciare su Hiroshima e Nagasaki.

Mi disse che aveva una laurea in medicina, con specializzazione in malattie polmonari e una in psichiatria. Il suo lavoro consisteva nel dire ai pazienti, con

tumori ai polmoni, quanto gli restasse da vivere e le varie opzioni per ritardare l’evento fatale.

In Australia esisteva il crudele obbligo per i medici di comunicare queste informazioni ai pazienti. Disse che ne riceveva una dozzina al giorno.

Un po’ ingenuamente io le chiesi se ciò fosse da mettere in relazione al fumo, lei disse che per un novanta per cento erano fumatori e il dieci per cento erano persone esposte all’amianto o alla silice.

Non pago, volendo far sfoggio di cultura, le dissi che avevo letto di ricerche scientifiche nelle quali si diceva che non si dovevano mettere in relazione troppo stretta il fumo e i tumori polmonari. Lei fece un sorriso ironico ma non disse nulla.

Qualche anno dopo uscì la notizia che Philip Morris e altri produttori di tabacco avevano

finanziato dei ricercatori proprio per arrivare a queste erronee conclusioni, ovvero che il fumo fosse una variabile indipendente per l’insorgere di tumori.

Pagarono una multa e dei risarcimenti, ma non cambiò nulla.“Un lavoro difficile il suo” le dissi.

Lei alzò le spalle e aggiunse che: “Quando lo dico alle donne, si mettono a piangere e quasi tutte dicono vorrei tanto non aver mai fumato.

Gli uomini, invece, impallidiscono e si perdono nei propri pensieri, spesso devo richiamarli, per essere certa che capiscano ciò che gli sto dicendo. Forse pensano al passato, o al futuro, alla loro famiglia, al lavoro…”. Poi si alzò in piedi e riprese ad accudire i figlioletti.

Tornato in albergo, buttai le sigarette nel cestino dei rifiuti e ne non toccai più una.

Il caffè posato

Sappiamo tutti cos’è il “caffè sospeso” di origine napoletana. Questo è una dimostrazione del cuore generoso dei partenopei.

Vorrei svelarvi ora un mio segreto. Il “caffè posato”.

Di che si tratta? Semplice, a volte mi faccio un caffè a tarda notte con la mia moka, ne gusto il buon profumo, che si spande per la cucina e per il salotto e poi, invece che berlo, spengo il fuoco e

lo lascio raffreddare dove sta, sul fornello, sino alla mattina.

Al risveglio, entro in cucina, scaldo un poco di latte nel forno a microonde e poi aggiungo il caffè già pronto. Ebbene, dopo una notte di decantazione, la deliziosa bevanda mostra un grande spettro di sapori, non denaturati dal calore, che allieta la nuova giornata che stiamo per cominciare.

Provare per credere.

18 Al lora! la pagina di Angelo Paratico
MONTECATINI SPECIALITY SMALLGOODS Unit 1/6 Robertson Place PENRITH NSW 2750 Phone +61 2 4721 2550 - Fax +61 2 4731 2557 Mercoledì 4 Gennaio 2023
by ROLAND MELOSI di Angelo Paratico di Angelo Paratico
Il mio segreto per il caffè perfetto

Il Maestro di “Vitti na crozza”

Un grande regista incontra un vecchio minatore e nasce il motivo musicale siciliano più noto nel mondo.

Nel 1950 Pietro Germi è ad Agrigento. È arrivato in Sicilia per le riprese del film “Il cammino della speranza”. Nella Città dei Templi deve incontrare il Maestro Franco Li Causi al quale ha dato l’incarico di comporre “un motivo allegro-tragico-sentimentale” per il suo film.

Li Causi per un intero pomeriggio fa ascoltare a Germi le sue proposte, ma non riesce a convincere il regista, che chiede al musicista agrigentino (Li Causi è nato a Porto Empedocle) un brano di forte ispirazione popolare che esprima al meglio la drammatica vicenda che vuole portare sul grande schermo.

Si sarebbero rivisti l’indomani sul set del film che si girava a Favara per continuare quell’incontro di lavoro.

Il giorno seguente Li Causi, che abitava ad Agrigento, “durante il tragitto per Favara rimase in panne e si fermò in un caseggiato di campagna per chiedere aiuto. Lì - secondo il racconto che Franco Li Causi fece a Gerlando Salamone, sassofonista nell’orchestra dei fratelli Li Causi - scorse un contadino che zappava la terra e mentre zappava cantava la prima strofa della canzone “Vitti na crozza”.

Il contadino, Giuseppe Cibardo Bisaccia, era stato per molti anni un minatore e quella che cantava era una delle tante canzoni nate nelle miniere siciliane. Li Causi condusse quel giorno stesso il vecchio Giuseppe da Germi per fargli ascoltare la canzone. E il vecchio minatore cominciò: “Vitti ‘na crozza supra nu cannoni fui curiusu e ci vosi spiari idda m’arrispunniu cu gran duluri muriri senza toccu di campani”.

Alla fine il regista rimase folgorato da quei versi, ma non dalla melodia.

Essi avevano secondo Germi, proprio quel carattere drammatico che il regista voleva rappresentare, ma occorreva adattare la canzone alle esigenze cinematografiche. Chiese a Li Causi di musicarli, scegliendo una con melodia tragico-sentimentale, ma anche allegra, ci tenne a precisare...

Fu così che la canzone entrò di diritto nella colonna sonora del film così da essere conosciuta in breve tempo in tutta Italia. Fu celebre la canzone, ma non il suo autore. Nei titoli di testa e di coda non troviamo infatti Franco Li Causi.

Autore delle musiche apparve nei titoli di coda Carlo Rustichelli. La pellicola vinse l’Orso d’argento al Festival di Berlino

del ‘51. Grazie al film, “Vitti ‘na crozza” fu ascoltata da un pubblico numerosissimo e piacque moltissimo.

Li Causi decise di incidere la sua canzone. Durante l’esibizione di gruppi folkloristici in occasione della Sagra del Mandorlo in Fiore, che si svolge da diversi anni ad Agrigento, aveva conosciuto il tenore Michelangelo Verso. A Li Causi piacque la voce chiara, limpida, squillante e incisiva e il modo di interpretare di Michelangelo Verso e gli chiese di eseguire “Vitti na crozza”.

Venne deciso di inciderla a 78 giri dalla casa discografica Cetra a Torino nel 1951. L’accompagnamento era composto di solo tre strumenti: Franco Li Causi al mandolino, Totò Li Causi alla chitarra e al contrabbasso era stato ingaggiato un musicista dell’Orchestra Angelini.

La canzone ebbe uno straordinario successo. Il brano resta, ancora oggi, uno dei canti più storici, simbolici e significativi della tradizione musicale siciliana. Apprezzata anche in Cina. Veniva scelto dai giovani anche nei Jukebox, negli anni in cui erano molto diffusi nei bar e discoteche.

Franco Li Causi ha combattuto una intera vita per ottenere il giusto riconoscimento per la sua canzone: i diritti d’autore dalla Siae.

Ma questa paternità non gli sarà riconosciuta per molto tempo, nonostante il maestro agrigentino avesse inviato subito la composizione in deposito SIAE. Cantanti famosi hanno cercato di rubargli tali diritti d’autore. Ha vinto la sua battaglia solo poco prima di morire (si è spento il 4 giugno 1980).

Il brano fu interpretato da grandi cantanti tra cui l’indimenticabile Domenico Modugno, Carlo Muratori, Rosa Balistreri, Vasco Rossi, Laura Pausini, Carmen Consoli, Franco Battiato, e la cantante pop-rock Gianna Nannini.

Nella saga del film “Il Padrino”, terza parte, “Vitti ‘na crozza” viene eseguita alla tromba.

Negli anni ha subito vari rimaneggiamenti. Il ritornello “tirollalleru” (ma anche “trallalleru”) appare alla fine degli anni ‘60, tra

una strofa e l’altra, consegnando il canto al filone più ‘turistico’ del folklore siciliano.

Esso si discosta nettamente dalle prime esecuzioni, quelle presenti nel film o registrate dal tenore Michelangelo Verso.

Sembra sia stata Rosanna Fratello ad aver registrato per prima in un disco a 45 giri la “Vitti ‘na crozza modificata”; cioè con questa coda aggiunta certamente non adatta allo spirito dei versi.

Sul significato di alcuni versi si è scritto molto, specie nel tentativo di ben intendere il primo: “vitti na crozza supra nu cannuni”. Di recente la studiosa Sara Favarò ha pubblicato il testo “La messa negata, storia di Vitti na crozza”. Scrive l’autrice: «Pochi sanno, che nelle miniere siciliane con il termine cannuni, nella sua accezione di “grande bocca”, si indicava il boccaporto d’ingresso delle miniere.

Una grande bocca che inghiottiva gli uomini nelle sue viscere e che, talvolta, non li restituiva alla vita… non c’è dubbio che il teschio oggetto della canzone è alla disperata ricerca della pace dell’anima, irraggiungibile finché una mano pietosa non ne avrà composto i resti mortali, non avrà fatto rintoccare le campane a morte e non sarà celebrata una messa in sua prece.

Fino alla metà del secolo scorso in Italia si vietava rispettosa sepoltura a determinate catego-

rie come i suicidi, gli omicidi e, incredibile ma vero, finanche agli attori, per i quali venivano proibite le onoranze funebri in Chiesa e la sepoltura in luoghi consacrati, tant’è che tali categorie di persone venivano sepolte in terra “sconsacrata”.

Si è sempre ritenuto che il famoso “cannuni” dove si trova il teschio, protagonista della canzone, fosse il pezzo di artiglieria che tutti conosciamo e che la canzone si riferisca ad un tragico evento di guerra. Ma non sarebbe così. Si tratterebbe invece di un testo nato nelle miniere.

Scrive il professore Francesco Meli dell’Università Iulm di Milano nella prefazione al libro: “La storia narrata ha dell’incredibile. Con intensa indignazione ripercorre l’ostracismo perpetrato dalla Chiesa, incredibilmente cessato solo verso il 1940, nei confronti dei minatori morti nelle solfatare.

I loro resti mortali non solo

spesso rimanevano sepolti per sempre nella oscurità perenne delle miniere, ma per loro erano precluse onoranze funebri e perfino, insiste il teschio della canzone, un semplice rintocco di campana!

La pietas verso i defunti non è assente nella classicità e oltre ad essere invocata è non raramente riservata perfino ai nemici: in effetti segnala un passaggio cruciale nell’affermazione di una condizione che siamo soliti definire civiltà”.

“La voce del teschio - sottolinea ancora Francesco Meli - implora che qualcuno riservi anche a lui questa pietas, affinché una degna sepoltura, accompagnata da un’onoranza funebre che lo possa degnamente accompagnare nell’aldilà sia in grado di riscattare i suoi peccati e garantirgli una pace eterna dopo un’esistenza di stenti, contrassegnata da un lavoro massacrante in un’oscurità permanente...”.

19 Al lora! musica e folklore Mercoledì 4 Gennaio 2023 Edensor Lotto & Post Pty Lyd Shop 11 205-215 Edensor Road Edensor Park NSW 2176 Ph: 02 9610 2222 Fax: 02 9610 7222 E: edensorlottopost@gmail.com Edensor Pty Lyd Shop 11 205-215 Edensor Road Edensor Park NSW 2176 Ph: 02 9610 2222 Fax: 02 9610 7222 E: edensorlottopost@gmail.com
di Elio Di Bella
Tutti la cantano ma pochi conoscono il suo (vero) autore:
il motivo
È
musicale siciliano più noto nel mondo, ma se tutti ne conoscono i versi, pochi ne conoscono la storia e l’autore che poco prima di morire vinse la sua battaglia
L’orchestra di Franco Li Causi Il Maestro Franco Li Causi

"Il generale delle fucilazioni"

Il 2 novembre 1917, durante la ritirata dalla recente disfatta di Caporetto, Graziani era incaricato di vigilare sui movimenti delle truppe. Girava in auto con alcuni ufficiali e alcuni Carabinieri, questi ultimi con il compito di fucilare chiunque sembrasse un disertore o si macchiasse di crimini contro la popolazione civile.

La ritirata di Caporetto mise in rotta decine di migliaia di soldati, molti dei quali la sfruttarono come un'occasione per fuggire dal fronte, ma anche per depredare abitazioni, commettere stupri e violenze, e così via.

Va detto però che, come racconta lo stesso Hemingway (in servizio nell'esercito italiano e che partecipò alla ritirata di Caporetto) che le fucilazioni ai danni dei soldati italiani da parte dei Carabinieri erano talmente sommarie che si fatica a credere che tutti quei morti fossero davvero dei criminali.

A volte era sufficiente restare indietro per essere scambiati per disertori. Gli ufficiali, poi, vennero fucilati o giustiziati dai Carabinieri per il solo motivo di aver perso Caporetto..

In questo contesto di totale paranoia si verificò la fucilazione del soldato Alessandro Ruffini, di 23 anni, in servizio nell'Artiglieria di montagna. Su, quotidiano socialista, "Avanti!", l'episodio fu così descritto:

"Noventa di Padova 3.11.1917. Ore 16,30 circa. Il generale Graziani vede sfilare una colonna di artiglieri di montagna. Un soldato, certo Ruffini di Castelfidardo, lo saluta tenendo la pipa in bocca. Il generale lo redarguisce e riscaldandosi inveisce e lo bastona. Il soldato non si muove. Molte donne e parecchi borghesi (civili) sono presenti. Un borghese interviene ed osserva al generale che quello non è il modo di trattare i nostri soldati. Il generale, infuriato, risponde: "Dei soldati io faccio quello che mi piace" e per provarlo fa buttare contro un muricciolo il Rufffini e lo fa fucilare immediatamente tra le urla delle povere donne inorridite. Poi ordina al Tenente Colonnello Folazzani (del 28° Reggimento Artiglieria campale) di farlo sotterrare. È un uomo morto di asfissia" e salito sull’automobile riparte.

Successivamente, per difendersi dalle accuse infamanti a suo carico, Graziani rispose in un articolo de "Il Resto del Carlino" di Bologna, scrivendo che il soldato Ruffini si era avvicinato con fare troppo baldanzoso per restare impunito, e che lo avrebbe fatto fucilare per dare l'esempio alla truppa: nessuno può sfidare l'autorità di un generale.

Ruffini, comunque, morì per un sigaro - o una pipa, pare che non sia ancora chiaro cosa stesse fumando.

L'assassinio di Toro Seduto

Il 15 dicembre 1890 veniva assassinato Toro Seduto.

Chi era Toro Seduto?

Toro Seduto (in inglese Sitting Bull) nacque nel 1831 col nome provvisorio, come era in uso, di Tasso Saltante, nella zona del fiume Grand River, in Nord Dakota. Nacque nella tribù degli Hunkpapa (ossia Popolo Accampato a capo del Cerchio), tribù del ceppo linguistico dei Lakota Sioux.

All’età di 14 anni, Toro Seduto partecipò a una spedizione di guerra dove si trovò ad affrontare i guerrieri Crow e in questa occasione riuscì a raggiungere uno dei guerrieri durante la loro ritirata e a batterlo mentre cavalcava: per questo si guadagnò una penna di aquila bianca, simbolo di una prima azione coraggiosa e, nello stesso tempo, assunse il nome del padre, Tatanka Yotanka, cioè “Toro Seduto” (il padre cambiò nome in “Toro Saltante”).

Toro Seduto divenne un uomo saggio. Le sue responsabilità come uomo saggio inclusero la comprensione dei rituali, dei complessi religiosi e delle credenze della sua tribù; gli fu inoltre riconosciuto il potere di portare infiniti benefici alla sua gente.

Toro Seduto conobbe anche tecniche di guarigione con erbe medicinali, sebbene non fosse un uomo di medicina. A causa del suo status di uomo saggio, Toro Seduto era un membro della Buffalo Society, una società legata alla caccia del bisonte.

Per quanto riguarda la famiglia non abbiamo informazioni precise, sappiamo solo che si sposò una prima volta nel 1851 ma la moglie non sopravvisse al parto del suo primo figlio e che in seguito si risposò più volte.

La battaglia di little Bighorn

A seguito di alcune violazioni dei trattati tra il governo e i nativi americani, la situazione era degenerata: l’esercito spesso massacrava indiani con motivazioni futili o con pretesti fittizi e le tribù indigene non mancavano di attaccare gli emigranti che arrivavano a tiro. Nel 1871 Toro Seduto attaccò la linea ferroviaria del Pacifico Settentrionale, cercando di riconquistare alcune terre. La resistenza Sioux fu molto dura e nel 1872 i sopravvissuti bianchi furono salvati

dalle truppe federali, ma non fu più possibile completare questa strada ferrata. Fu possibile però rinvenire alcuni giacimenti auriferi presso le Black Hills. Una spedizione militare, condotta nel 1874 dal Tenente colonnello Custer, lasciò Fort Lincoln per poter esplorare la zona e cercare un’ubicazione appropriata per un forte militare; la spedizione di Custer ispezionò il territorio sorvegliata dai guerrieri ma senza essere attaccata, e il governo aprì una base vicino alle Black Hills, incurante del fatto che esse fossero territorio Sioux, dando vita a dei malumori crescenti negli indigeni. Nel novembre 1875, il governo ordinò di eliminare tutti i Lakota qualora si fossero rivoltati contro i bianchi; l’ostilità dei Sioux crebbe al punto che il 1º febbraio 1876 Toro Seduto e altri capi Sioux dichiararono guerra.

Il 25 giugno 1876 il Settimo Cavalleggeri di Custer attaccò alcune tribù native sul loro campo, presso il fiume Little Bighorn, dove prevedevano una facile vittoria sui “pellerossa”. L’esercito statunitense ignorò fin da principio che nella battaglia erano schierati più di 3.500 guerrieri di Toro Seduto, Cavallo Pazzo e Fiele, alleati coi Cheyenne. L’attacco dei nativi fu deciso e i soldati statunitensi vennero inesorabilmente sconfitti e Custer fu costretto a far ripiegare le poche truppe rimaste. Le tribù condussero poi un contrattacco contro i soldati su una cresta vicina, annichilendo ulteriormente i soldati; secondo la tradizione, Custer sarebbe stato tra gli ultimi ad essere ucciso.

Toro Seduto partecipò di persona alla battaglia solo nelle prime fasi, ma poi lasciò che i giovani andassero in battaglia per conquistarsi le penne. Alla morte di Custer, i Sioux fecero capire al governo statunitense di aver comunque rispettato i trattati ma il governo decise di intraprendere nuove irruzioni nelle loro terre, costringendo molti nativi

ad arrendersi. Toro Seduto rifiutò la resa e nel 1877 si trasferì con la sua tribù nello Saskatchewan, in Canada, dove rimase in esilio per molti anni ai piedi della Wood Mountain, rifiutando il perdono presidenziale e l’opportunità di ritornare.

La morte

Fame e malanni forzarono Toro Seduto, la sua famiglia e quasi 200 suoi seguaci, a tornare negli Stati Uniti, dove fu costretto ad arrendersi nel 1881. In seguito lui e suo figlio Piede di Corvo, furono arrestati ma il governo concesse loro l’amnistia e furono trasferiti nella Riserva indiana di Standing Rock (dove la tribù vive tutt’oggi), insieme con altri 185 Sioux. La pace però non era sancita, infatti gli ufficiali dell’esercito ritenevano che il capo degli Hunkpapa avrebbe usato la sua presenza per richiamare alcune popolazioni alleate per liberarlo. Di conseguenza, un militare suggerì di trasferire lui ed i suoi seguaci a Fort Randall, per tenerli come prigionieri di guerra. Dopo 20 mesi e diverse richieste fu finalmente permesso a Toro Seduto di ritornare a Standing Rock insieme ai suoi uomini, nel maggio 1883. Temendo però che egli progettasse ancora di fuggire dalla Riserva, le autorità dell’Agenzia Indiana decisero di arrestarlo con alcuni suoi uomini. Il 15 dicembre 1890 quindi, al sorgere del sole, la polizia entrò nella riserva con lo scopo di catturare il capo indiano e da lì scaturisce uno scontro che culmina con la morte di Toro Seduto e suo figlio Piede di Corvo, assassinati a colpi di pistola da alcuni componenti del commando incaricato della cattura.

“Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche”

HAUG...

20 Al lora! storia e storie Mercoledì 4 Gennaio 2023

Campionessa iraniana di scacchi ai mondiali senza velo

di Ygnazia Cigna

Sara Khadim al-Sharia, la campionessa di scacchi iraniana che ha partecipato ai mondiali 2022 in Kazakistan senza indossare l’hijab, intende trasferirsi in Spagna. È quanto confermano due fonti vicine alla giovane a El Pais, senza precisare in quale città. Non si sa ancora se al-Sharia abbia già ottenuto un permesso di soggiorno spagnolo o se abbia chiesto o intenda chiedere asilo politico. Attualmente, è la giocatrice di scacchi iraniana più affermata. È riuscita a guadagnarsi il grado di gran maestra femminile e ha vinto inoltre il titolo di maestra internazionale di scacchi all’84mo Congresso mondiale, all’età di 18 anni.

Oltre a lei, la cui vicenda avvenuta lo scorso 27 dicembre è diventata nota, anche un’altra scacchista iraniana ha partecipato al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare il velo.

Si tratta di Atousa Pourkashiyan che ha gareggiato a volto scoperto.L’hijab, che è obbligatorio secondo il rigido codice di abbigliamento islamico dell’Iran, è diventato il centro delle proteste contro il governo iraniano. In particolare, a seguito dell’uccisione di Mahsa Amini, la 22enne morta sotto custodia della polizia morale dopo essere stata fermata proprio perché non indossava correttamente il velo.

Da quel giorno, il 16 settembre, il Paese ha iniziato la rivolta. Il gesto di protesta delle due scacchiste si unisce, infatti, a quelli di tanti altri giovani e non che si stanno ribellando ai dettami del regime di Teheran.

Solo pochi giorni fa un 38enne iraniano, Mohammad Moradi, si è suicidato lasciando un messaggio: "Ho deciso di suicidarmi perché è diventata una sfida dimostrare che noi, popolo iraniano, siamo molto stanchi di questa situazione".

La Fenice annulla il concerto di Valentina Lisitsa dopo le polemiche

L’anno vecchio se ne va…

L'anno vecchio se ne va e mai più ritornerà. lo gli ho dato una valigia di capricci e impertinenze, di lezioni fatte male, di bugie, disobbedienze, e gli ho detto: - Porta via, questa è tutta roba mia. Anno nuovo, avanti avanti, avanti! Ti fan festa tutti quanti. Tu la gioia e la salute porta ai cari genitori, ai parenti ed agli amici, rendi lieti tutti i cuori. D'esser buono ti prometto, anno nuovo, benedetto.

(Arpalice Cuman Pertile)

di Ketty Millecro

Una filastrocca pertinente al Capodanno, l'anno vecchio se ne va e mai più ritornerà”. Festa di “Panza e… Prisenza”, come si dice in lingua messinese. Veglioni, cene e pranzi con abbuffate pazzesche! Il Capodanno, come il Natale è famiglia. Dal pranzo più ricco e sontuoso a quello più povero e casereccio. Tutto fa gola.

Ci guardiamo intorno e riflettiamo che, ogni mondo è paese, perché ovunque c’è la corsa ai supermercati, ai regali e alla preparazione per lo scoccare della Mezzanotte. Per i Siciliani la notte di Capodanno è notte di festa, di balli, del colore rosso indossato anche come indumento intimo. Buon auspicio, insomma, per l’anno nuovo. Capodanno è fare il conto alla rovescia prima della mezzanotte.

È il momento dei “botti” e dei giochi d’artificio, che vanno oculati bene per evitare irrimediabili tragedie. Molti anni or sono Capodanno era ritenuto come un doppione, un prolungamento del Natale. Tutto all’insegna di esorbitanti pranzi, infiniti dolci, luci del presepe, giocate a carte, a tombola, burraco, scala 40, poker.

In alcuni paesi dell’entroterra ma anche nelle zone costiere, alla mezzanotte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, il capo famiglia prendeva la “scupetta”, fucile da caccia. Inaugurava il” buon principio “sparando in aria all’aperto. Si sparava all’anno vecchio, per liberarsi delle sue scelleratezze, tra le grida di paura mista alla gioia, tra gli applausi dei presenti. Anche oggi tutto questo avviene; si invita, tuttavia, alla cautela per gesti inconsulti che ogni anno provocano feriti e morti. Ci si chiede tra l’altro, quali siano le abitudini alimentari del Capo-

danno, i piatti tradizionali del cenone di San Silvestro. I latini dicevano: melius est abundare quam deficere, meglio abbondare anziché scarseggiare. È da ciò che i Siciliani hanno preso lo spunto per avere nelle loro tavole sovrabbondanza di cibo, propiziatorio di provvidenza.

Fra le tradizioni Messinesi rimaste nel tempo per il cenone di Capodanno è d’uso acquistare di mattina il Pesce fresco. Anticamente ed anche oggi il pezzo forte della serata di San Silvestro sono le lenticchie con cotechino o zampone. Le lenticchie rappresentano buon auspicio per l’anno nuovo, augurio di fortuna e abbondanza di soldi. Oggi i fastosi contorni di salmone e pesce spada affumicato con caviale, lamponi e melograno sono tipici delle famiglie meno abiette.

I primi piatti siciliani sono costituiti da spaghetti con cozze e vongole o altri primi a base di pesce. Ne fa da contorno un buon vinello siciliano. Il secondo, oltre alle tradizionali crespelle di baccalà o all'anguilla a ghiotta, franceschini, calamari ripieni e polpi ad insalata. Nelle case dei più ricchi non mancano ostriche e scampi.

È bello rammentare anche il pranzo povero di una volta, dove gli anziani preparavano le sfingi

salate con acciughe o quelle dolci con lo zucchero, pasta fritta salata o dolce, crespelle di baccalà, di cavolfiore e frittelle di patate e melanzane. I primi erano costituiti dalla pasta ‘ncaciata con mortadella e formaggio, arricchita da un sugo grasso di maiale. Il secondo voleva carne di maiale e salsicce. Si passava alla frutta siciliana con arance e mandarini, quindi al panettone e allo spumante, stappato allo schiocco della mezzanotte.

I passatempi che attorniano il Capodanno sono simili a quelli di una volta. Non mancano gli “scacci” ovvero noci e noccioline ed anche fichi e datteri. Molte delle tradizioni di una volta stanno oggi scomparendo.

È, tuttavia necessario, non perdere mai di vista i valori che queste usanze e tradizioni comportano. Esse ricordano gioia, pace e serenità. Non ha importanza se ci sia una piccola grotta o un Presepe pittoresco a far rivivere la magia del Natale. Quel che conta davvero è non dimenticare la fratellanza.

È meraviglioso ricordare le feste Siciliane antiche, le usanze di coloro che ci hanno preceduto. Non bisogna mai accantonare il passato e prendere esempio da chi ci ha preceduto per migliorarsi.

Il concerto della pianista ucraina Valentina Lisitsa al Teatro La Fenice è stato annullato. La scelta arrivata dopo le polemiche social, che si sono scatenate in particolare su twitter.

La musicista, infatti, era accusata di avere posizioni pro Putin e di aver suonato a Mariupol per i soldati russi.Nata a Kiev, Valentina inizia a suonare il pianoforte all'età di tre anni.

E si esibisce in pubblico per la prima volta solamente un anno dopo. Il suo sogno, però, era di diventare una scacchista professionista.

Nel 1991 si è trasferita insieme al marito negli Stati Uniti d'America, nella Carolina del Nord.

Dopo aver inciso un certo numero di assoli, Valentina iniziò la sua vera carriera di solista. Nel 1995 tiene il suo primo concerto al Lincoln Center di New York. Successivamente ha iniziato a collaborare in duo con la violinista Hilary Hahn.

C'è un precedente per la pianista ucraina. Ed è quello di Toronto. La direzione della Toronto Symphony ha scelto di annullare il concerto della musicista dopo aver visionato i suoi profili social.

21 Al lora! la pagina della Donna a cura di Maria Grazia Storniolo Mercoledì 4 Gennaio 2023

È morto Pelé

Edson Arantes do Nascimento, uno dei più grandi giocatori nella storia del calcio e simbolo del Brasile, aveva 82 anni

Pelé, uno dei più grandi giocatori nella storia del calcio, vincitore di tre Coppe del Mondo con il Brasile, è morto oggi a 82 anni. Era ricoverato da circa un mese a San Paolo per disfunzioni renali e cardiache e da tempo stava ricevendo cure palliative per l’aggravarsi del tumore al colon di cui soffriva.

Le notizie sul peggioramento delle sue condizioni circolavano da alcune settimane e durante i Mondiali di calcio in Qatar la Nazionale brasiliana gli aveva spesso dedicato dei messaggi di sostegno. La figlia di Pelé, Kely Nascimento, ha pubblicato su Instagram un post in cui ha scritto: «Tutto ciò che siamo è grazie a te, ti amiamo infinitamente. Riposa in pace».

Nato il 23 ottobre 1940 nel villaggio di Três Corações, nello stato meridionale del Minas Gerais, il suo vero nome era Edson Arantes do Nascimento. A cinque anni si trasferì con la famiglia a

Bauru, un grosso centro urbano nello stato di San Paolo che divenne la sua città e dove iniziò anche a giocare a calcio.

Da lì si trasferì proprio a San Paolo per giocare con il Santos, con cui esordì in campionato il 7 settembre 1956, anniversario dell’indipendenza del Brasile dal Portogallo. Da quel giorno al primo ottobre 1977, data della sua partita d’addio organizzata tra le uniche due squadre per le quali aveva giocato - Santos e New York Cosmos - Pelé condusse una carriera mai vista fino ad allora.

In diciassette anni passati al Santos segnò 643 gol in 656 presenze, quasi uno a partita fino al 1974, quando giocò l’ultima stagione in Brasile prima del trasferimento negli Stati Uniti. Con il Santos vinse dieci campionati statali paulisti e sette nazionali. Tra il 1962 e il 1963 vinse le prime due coppe Libertadores del calcio brasiliano e poi le prime due Intercontinentali, battendo

prima il Benfica di Eusebio e poi il Milan di Maldini, Trapattoni e Rivera. Debuttò con la Nazionale a sedici anni, e a diciassette venne convocato per i Mondiali in Svezia, dove il 19 giugno 1958 si fece conoscere al mondo - insieme al compagno di reparto Mané Garrincha, uno dei giocatori brasiliani più amati di sempre - segnando il gol decisivo nei quarti di finale contro il Galles. Ne segnò poi tre alla Francia e due alla Svezia nella finale di Stoccolma, dove il Brasile vinse la prima Coppa del Mondo della sua storia. La rivinse poi quattro anni dopo in Cile, e nel 1970 in Messico battendo in finale l’Italia di Facchetti, Riva, Mazzola e Rivera.

Per tutti i risultati ottenuti in carriera, Pelé è tuttora considerato il più forte calciatore di tutti i tempi insieme all’argentino Diego Armando Maradona, con il quale condivide il riconoscimento della FIFA come giocatore del secolo.

PELÈ: “Onoratissimo di averlo conosciuto”

di Maurizio Pagnin

Ognuno di noi, durante il percorso della nostra vita, ha vissuto momenti brutti, tristi, qualche volta anche traumatici, ma non ci sono dubbi che a trionfare nella nostra memoria sono sempre i momenti felici e gli episodi indimenticabili che abbiamo vissuto: la prima pagella con bellissimi voti e i complimenti dei genitori, la prima bicicletta ricevuta in regalo, il primo motorino, la prima cotta con il primo bacio dato ad una ragazza, la prima volta che hai fatto quella cosa, i festeggiamenti per il diciottesimo compleanno, l’arrivo del primo figlio, una inattesa ma meritata promozione sul lavoro e molti altri episodi che non si possono dimenticare.

Nell’arco della vita poi, dipende dalla professione che uno ha la fortuna di svolgere, ti capita di essere baciato dalla fortuna e di incontrare dei personaggi che poi sono diventati delle leggende in vari settori della vita ma, nel mio caso, mi riferisco a campionissimi dello sport.

Dal 1976 al 1983 ho svolto l’incarico di responsabile dei servizi sportivi del giornale La Fiamma. Durante quegli anni ho avuto la fortuna di intervistare, conoscere e posare per una foto ricordo con innumerevoli campioni dello sport: i campioni del mondo del 1982 in Spagna, Franz Beckenbauer, Giorgio Chinaglia, Nino Benvenuti, Novella Calligaris, Pietro Mennea, Adriano Panatta, Bjorn Borg, John McEnroe e moltissimi altri.

Ma le due “leggende” dello sport che ho avuto il privilegio e l’onore di incontrare e intervistare sono stati senza dubbio Cassius Clay-Muhamad Ali e Edson Arantes do Nascimento, meglio conosciuto come Pelè, O Rey.

Non ricordo con esattezza l’anno ma doveva essere il 1980-81. Ero iscritto all’albo dei giornalisti e presso il Club dei giornalisti specializzati

nel settore del calcio (ricordo tra i molti colleghi David Jack, Tom Anderson, John Taylor e John Economos) venne organizzato un incontro con Pelè.

Lo intervistai munito di un piccolo registratore. Avevo capelli in testa e mi ero lasciato crescere la barba. Ero al settimo cielo. Non riuscivo ancora a credere che avevo incontrato una delle leggende del calcio. Grazie alla personalità semplice di Pelè, quasi umile, con un modo di fare cordialissimo e sempre accompagnato da un sorriso e da un tono pacato della sua voce l’intervista, nonostante io fossi alquanto nervoso, fu facile da fare e da trasferire poi sulla carta stampata.

Ci spostiamo adesso a Barcellona, 5 luglio 1982, sono nel capoluogo della Catalogna per seguire i Mondiali per il giornale. Mi sto avviando allo Stadio Sarria per assistere all’incontro del secondo turno eliminatorio tra Italia e Brasile (3-2 tripletta di Pablito Rossi, Socrates e Falcao i marcatori) e salendo la scalinata dello stadio, incredibile ma vero, incrocio Pelè che si ferma, mi saluta e mi dice: “Anche se no ha più la barba lunga io mi ricordo di lei, ci siamo incontrati a Sydney”.

Mi sono pizzicato per vedere se per caso stavo sognando o immaginando quanto stava accadendo. Il grandissimo Pelè mi aveva riconosciuto. Si parlò della partita e della situazione del calcio in generale. Scambiammo reciprocamente gli auguri per un incontro entusiasmante, avvincente, generoso di gol anche se poi dato il risultato diventerà per Pelè e per il Brasile la “Tragedia del Sarria”.

Non ci sono dubbi che finché vivrò e la memoria non mi giocherà brutti scherzi, che avere conosciuto un personaggio come Pelè, diventato una leggenda del calcio, resterà uno dei ricordi più belli e indimenticabili della mia vita professionale.

22 Al lora! sport Mercoledì 4 Gennaio 2023

I prossimi Mondiali saranno un pasticcio

• Seattle, San Francisco, Los Angeles, Kansas City, Dallas, Houston, Atlanta, Miami, Filadelfia, New York e Boston, quelle degli Stati Uniti

Tra Vancouver e Città del Messico, rispettivamente la città più a nord e quella più a sud del torneo c'è una distanza di 4.781,1 chilometri.

La città canadese sarà anche la più a ovest del Mondiale 2026 ed è separata da 5.143,9 chilometri e tre ore di fuso orario.

Archiviato il Mondiale del Qatar 2022, la Fifa è già al lavoro per la prossima edizione del torneo che si terrà nel 2026. Se questi Mondiali vi sono sembrati caotici a livello calcistico (sul fronte politico e sociale abbiamo ampiamente dato conto del prezzo pagato), con l'interruzione dei campionati che hanno compresso i calendari e una finale a ridosso di Natale, preparatevi perché anche tra quattro anni ci saranno altri grandi stravolgimenti.

A partire da dove si disputerà la competizione. Saranno addirittura tre i paesi ospitanti: Stati Uniti, Canada e Messico.

Non era mai successo finora che a organizzare un Mondiale fossero più di due nazioni: l'unico precedente infatti sono i Mondiali di Corea del Sud e Giappone del 2022. Tuttavia, nel 2020 (poi disputato nel 2021 a causa della pandemia di Covid), l'Europeo vinto dall'Italia di Roberto Mancini è stato il primo torneo calcistico itinerante della storia, disputato in undici paesi europei diversi: da Siviglia a Baku.

Distanze a parte, United 2026 (così è stato ribattezzato il prossimo Mondiale), vedrà anche delle novità legate alla composizione del torneo, vediamo quali.

Mondiali a 48 squadre

L'unica certezza sulla nuova formula e sull'ampliamento del numero dei partecipanti: si andrebbe infatti dalle 32 attuali a 48. La Fifa non ha ancora deciso però come suddividere le squadre nella fase a gironi, la prima ipotesi era stata di stilare 16

gruppi da 3 squadre, per un totale di 80 partite.

Tuttavia, nelle ultime settimane questa modalità è messa in forte dubbio dal sistema calcio per due motivi: il primo è legato all'eventualità che la terza partita del girone possa avere un calo di interesse da parte del pubblico qualora la qualificazione fosse stata già decisa nelle prime due partite, mentre se invece la terza partita dovesse risultare decisiva ai fini della qualificazione alla fase successiva aumenterebbe il rischio di “biscotti”, ovvero di risultati combinati.

Per questo, si sta facendo largo l'ipotesi di una nuova suddivisione con 12 gironi, sempre con quattro squadre: in questo modo la terza partita sarebbe di nuovo in contemporanea. In questo modo, però, le partite da disputare salirebbero a 104 e il torneo dovrebbe essere allungato di una settimana. Il presidente Infantino, nell'ultima conferenza stampa di Qatar 2022, ha annunciato che la formula sarà al centro dei dibatti della Fifa nelle prossime settimane. Qualunque sarà la scelta sulla fase a gironi, quello che sappiamo è che le prime due squadre classificate si giocheranno i sedicesimi di finale, con un percorso totale di 8 partite al posto delle 7 attuali per le finaliste. Se invece dovesse essere confermate l'ipotesi dei gironi da tre squadre, per le nazionali finaliste il cammino fino alla finale resterebbe sempre di 7 gare, in quanto l'ultima partita del girone sarebbe sostituita dalla sfida dei sedicesimi. Ovviamente, l'aumento delle gare non è stato accolto in maniera favorevole dei club, in quanto un allungamento porterebbe a condensare ulteriormente i calendari di campionati e coppe facendo slittare i ritiri.

Più di un problema di logistica

Ventitrè stadi in tre divese nazioni e tantissime partite concentrate in poco tempo. La nuova formula del torneo potrebbe creare più di qualche problema logistico non solo alle squadre impegnate, ma anche al seguito di tifosi e giornalisti.

• Vancouver e Toronto sono le città ospitanti del Canada

• Monterrey, Guadalajara e Città del Messico quelle del Messico,

A proposito di fusi orari, sarà anche interessante capire se la Fifa farà in modo di sistemare per quanto possibile le partite in orari facilmente accessibili anche all'Europa: se l'Italia dovesse esserci (e abbiamo imparato che non è scontato nonostante il torneo sarà allargato a 48 squadre), e dovesse giocare delle partite alle 20 di Vancouver, per tifare gli azzurri dovremmo svegliarci alle 5 del mattino.

Una bella fatica anche per i più appassionati.

La nuova maglia da trasferta della Nazionale Italiana

Dopo aver festeggiato il mondiale e l’Argentina del fenomeno Messi è tempo di tornare in campo e riprendere il massimo campionato italiano, passate le Feste infatti anche per le nostre squadre sarà tempo di scendere in campo.

Le prime partite del nuovo anno sono in programma mercoledì 4 gennaio 2023 alle ore 12.30 Salernitana e Milan e Sassuolo Sampdoria, che apriranno la 16esima giornata di Serie A. In serata invece il super big match Inter Napoli.

La classifica attuale vede il Napoli capolista, sono ben 8 punti di distacco dalla seconda che mettono la squadra partenopea in fuga e fanno sperare in uno scudetto che manca da troppo tempo.

vincitrici di ogni torneo riguardava proprio la Serie A.

Secondo il CIES la vincitrice era l'Inter, davanti a Milan, Napoli (e qui partono tanti scongiuri ) e Juventus.

In Europa League Atalanta e Roma, mentre in Conference la Lazio. Le tre retrocesse erano Lecce, Salernitana e Cremonese.

Le previsioni attualmente sono errate come sappiamo la classifica e ben diversa, soprattutto nella parte bassa, la Salernitana si sta dimostrando un Underdog, il Lecce fa punti; ma al di là delle previsioni, la cosa interessante di questo report è un'altra.

Bianco sporco con sfumature blu navy e dettagli dorati. Questo potrebbe essere il colore della nuova maglia da trasferta dell'Italia firmata Adidas per il 2023, con una decorazione a effetto "marmo". L'anticipazione della nuova divisa, che dal prossimo anno sostituirà Puma dopo 20 anni di collaborazione, è stata pubblicata dal sito Footyheadlines.com, che aveva già fatto trapelare l'aspetto della prima maglia della nazionale di Mancini per il prossimo anno.

Le foto della maglia in anteprima hanno un'accuratezza dell'80 per cento. Il risultato finale potrebbe essere identico oppure variare leggermente, soprattutto nel colletto.

Ma la domanda che molti appassionati ci poniamo da tempo è: “La Serie A è il campionato meno incerto d'Europa”?

Qualche mese fa è uscito un report settimanale del CIES che riportava i risultati delle previsioni del loro algoritmo sulle classifiche finali dei campionati europei. Le loro previsioni si basano su tre parametri: le performance delle squadre nelle precedenti due stagioni, la spesa sul calciomercato e il "capitale di esperienza" dei giocatori, una metrica sviluppata dal CIES che misura l'esperienza dei giocatori sulla base dei trofei vinti, delle finali giocate, del numero di partite europee ecc...

Secondo questo report nei top 5 campionati europei la novità per quanto riguarda le squadre

Secondo il CIES la Serie A è il campionato più facilmente pronosticabile tra i top 5 europei, dietro Premier League e La Liga. La Ligue 1 e la Bundesliga, benché siano scontate per quanto riguarda la squadra che vincerà, sono le più difficili da decifrare per quanto riguarda la lotta europea e la lotta per la retrocessione.

Solo altri due campionati europei hanno lo stesso livello di "pronosticabilità" della Serie A: l'Eredivisie e Primeira Liga portoghese. Questa analisi del CIES conferma una sensazione che in parecchi hanno da diverse stagioni: il nostro campionato si sta spaccando in due, allungandosi verso l'alto e verso il basso. Una tendenza che ne diminuisce la competitività, e non attira gli investimenti.

Personalmente credo poco in questi algoritmi, e voi lettori cosa ne pensate? Per voi la Serie A è davvero così pronosticabile?.

23 Al lora! sport Mercoledì 4 Gennaio 2023
Se quelli del Qatar 2022 vi sono sembrati strani dal punto di vista sportivo, è perché non sapete cosa ci aspetta nel 2026: ci saranno 48 squadre ma non si conosce con esattezza la formula del torneo che si disputerà in Canada, Stati Uniti e Messico Il logo di "United 2026" Il presidente, Gianni Infantino

Francesco Luigi Giuseppe Baracca

Mentre i piloti erano impegnati in un'azione di mitragliamento a volo radente sopra Colle Val dell'Acqua, sul Montello, l'asso italiano venne abbattuto. Baracca fu colpito da un biplano austro-ungarico non visto, o visto troppo tardi quando già l'asso era stato colpito dalla prima delle due raffiche sparate dall'osservatore.

Il pilota Max Kauer e l'osservatore Arnold Barwig hanno fornito una documentazione che sarebbe stata sufficiente a far accreditare loro la vittoria verso chiunque altro, ma continuamente rifiutata dalle autorità italiane per motivi propagandistici, in tempi in cui l'esito della guerra era ancora incerto.

Da quando papà è morto, ogni anno io e mio fratello il 13 dicembre partiamo con la macchina e andiamo in un paese che non conosciamo, nel quale ci sentiamo due stranieri.

Il bollettino ufficiale dell'8 dicembre 1917, cita il più grande aviatore della nostra storia, il Maggiore Francesco Baracca. Nel settembre 1917, con 19 vittorie al suo attivo, era l'asso italiano con il maggior numero di abbattimenti. Altri cinque seguirono in ottobre, con due doppi abbattimenti in due singoli giorni. La seconda di queste duplici vittorie venne conseguita il 26 ottobre, ai danni di due Aviatik tedeschi.

Quando gli Austro-Ungarici, rinforzati da forze germaniche, inclusi tre Jastas, lanciarono la loro offensiva che portò alla disfatta di Caporetto, la 91ª Squadriglia venne riequipaggiata con lo SPAD S.XIII.

Pilotando questo nuovo aereo, Baracca portò il totale delle sue vittorie a 30, ma subito dopo venne messo a riposo. Ritornò in azione nel maggio 1918, dopo che il 5 gli fu commutata una medaglia d'argento in medaglia d'oro. Il 15 giugno, con l'abbattimento di altri due aerei, conseguì le sue

ultime vittorie, abbattendo per ultimo un caccia Albatros D.III con uno SPAD S.XIII nei pressi di San Biagio di Callalta.

Era la sua vittoria ufficiale numero trentaquattro riportata in sessantatré combattimenti aerei, sebbene ci sia chi alza questo numero a trentasei e chi lo abbassa a trentatré.

Il 19 giugno, dopo aver compiuto una missione, il trentenne Baracca rientrò al campo di Quinto di Treviso; lo SPAD S.XIII con cui aveva compiuto i primi voli della giornata aveva il rivestimento in tela delle ali e della fusoliera danneggiato, perciò egli decollò con il suo aereo di riserva, uno SPAD S.VII, per la quarta missione del giorno.

Altri due aerei della 91ª Squadriglia sarebbero decollati con lui, il giovane Osnago e il più esperto Costantini. Al momento della partenza tuttavia si scoprirà che Costantini era già partito, lasciando a Baracca la sola scorta dell'inesperto Osnago.

Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno, dal capitano Osnago, compagno dell'ultimo volo, che su segnalazione dell'ufficiale Ambrogio Gobbi raggiunse le pendici del Montello (località "Busa delle Rane") con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del Secolo di Milano.

Qui, accanto ai resti del velivolo, si trovava il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presentava una ferita nell'incavo dell'occhio destro, alla radice del naso.

Le ali e la carlinga dello SPAD S.VII erano carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo e il serbatoio forato da due pallottole.

Le esequie si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso, alla presenza di autorità civili e militari, e l'elogio funebre venne pronunciato da Gabriele D'Annunzio, ammiratore del pilota di Lugo. La salma di Baracca verrà poi inumata in una cappella sepolcrale nel cimitero di Lugo.

Perché papà aveva solo 14 anni quando prese il treno, il 13 dicembre 1945, ed arrivò in un paese straniero in cerca di una vita migliore.

Mangiamo solo pane, olio e sale, perché papà poteva permettersi soltanto quello.

A 15 anni si ritrovò a vivere in una piccola baracca di lamiere con degli sconosciuti, perché non poteva permettersi una casa. Era sceso dal treno là dove gli avevano detto che c'era lavoro, e a 14 anni divenne muratore.

Ma aveva iniziato a lavorare a 5 anni, quando accompagnava la madre Maria giù per la collina e poi su per la montagna, a raccogliere la legna per riportarla in paese e venderla in cambio di cibo. All'epoca non pagavano con i soldi.

Mia nonna era stata una donna veneta molto ricca, ma poi era stata fatta prigioniera dagli austriaci e le avevano tolto tutto. Innamoratasi di un lucano, era scesa a vivere in Basilicata. Unico ricordo, un libretto della mes-

sa con un bottone d'oro "a forma di fagiuolo", che dovette vendere per sfamare i figli. Non l'ho mai conosciuta, ma quando papà ne parlava gli brillavano gli occhi.

Allora aveva un solo vestito per l'estate e per l'inverno. Mi raccontava che a 5 anni nella montagna c'era la neve e ogni tanto dovevano fermarsi e il mio piccolo papà prendeva gli zoccoli della madre e li sbatteva tra loro per rimuovere la neve che le ghiacciava le dita, prima di riprendere il cammino.

Una volta all'anno io e mio fratello vogliamo ricordarci di quando la nostra famiglia non aveva niente, ed era straniera in terra straniera.

Così cerchiamo una chiesetta di paese, o un fiumiciattolo, o un cantiere abbandonato, ci sediamo su una panchina, o su un tronco di legno, e prepariamo le nostre fette di pane con l'olio e il sale.

Anche se oggi abbiamo di che mangiare e un tetto che ci protegge, mai dimenticheremo cosa significa avere la fame vera, mai ci monteremo la testa. Ci ricorderemo sempre dell'importanza del sacrificio e del nostro amatissimo padre, Amedeo Pesce (19312005).

dal 4 gennaio all'11 gennaio 2023

CAPRICORNO

22 Dicembre - 20

La Luna promette un principio e una conclusione di settimana super vantaggiosi! Vi sentirete in pole position, almeno nella personale lista di cose da fare e da portare a termine. Che si tratti di famiglia, tempo libero o lavoro, sarete davvero efficienti grazie alla vostra forza di risolvere situazioni.

ACQUARIO

21 Gennaio - 19 Febbraio

Un imprevisto potrebbe farvi iniziare la settimana con tanti dubbi e qualche incertezza. Tenete duro, perché si tratta dei possibili fastidi promessi dalla Luna, che rimarrà acida solo fino alle prime ore del mercoledì. Poi, e già dallo stesso mercoledì, l'astro notturno vi aiuterà.

PESCI

20 Febbraio - 20 Marzo

Alti e bassi nel corso di una settimana che però vi donerà situazioni positive. A dettare il ritmo di queste frenetiche giornate, oltre che gli impegni da portare a termine prima di Natale, anche la Luna che vi sorriderà fino a mercoledì e di nuovo dalla seconda parte del venerdì.

ARIETE

21 Marzo - 19 Aprile

La settimana che porta dritta ai festeggiamenti è arrivata. Tra gli ultimi impegni, le richieste dei familiari e i vostri desideri segreti, eccovi riflettere che il tempo scorre in fretta. Forse per questo pensiero, deciderete di telefonare ad una persona che non sentite da molto tempo.

TORO

20 Aprile - 20 Maggio

Molti di voi potrebbero avere parecchia carne al fuoco e forse vorrebbero accelerare i tempi per arrivare al sodo. Di che stiamo parlando? Molto probabilmente si tratta di lavoro, di affari, di progetti che state seguendo da un po' di tempo e che non vedete l'ora di portare a termine favorevolmente.

GEMELLI

21 Maggio - 21 Giugno

Siete un po' distratti? Più che distratti, forse bisognerebbe dire che siete concentrati sui vostri impegni ufficiali, sull'organizzazione delle feste, su eventuali lavori da portare a termine o sulle vacanze imminenti. Che cosa state dimenticando? Forse il cuore. Ma tra poco riceverete notizie.

CANCRO

22 Giugno - 23 Luglio

La Luna vi strizzerà l'occhio ad inizio settimana. Per voi, vorrà dire maggiore serenità ed efficienza, almeno fino alle prime ore del mercoledì, tanto quanto durerà l'appoggio dell'astro notturno. Approfittatene per organizzare quello che dovete tenere sotto controllo.

LEONE

24 Luglio - 23 Agosto

Avrete voglia di fare tantissime cose!

Dinamismo infatti potrebbe essere il vostro nickname di questa settimana. Tuttavia, occhio alla Luna, che tra lunedì e le prime ore del mercoledì potrebbe remarvi contro. Effetti possibili? Tensioni in famiglia, discussioni sulle festività.

VERGINE

24 Agosto - 22 Settembre

Sarà perché Natale ormai è praticamente passato, sarà perché qualcuno vi ha fatto una sorpresa gradita, sarà per il cielo migliore, fatto sta che vi sentirete bene, decisi a far funzionare quello che fino ad ora non è andato come speravate. Tuttavia, se ciò che vi interessa, portate pazienza.

BILANCIA

23 Settembre - 22 Ottobre

Vorreste organizzare tante cose, alcune legate all'ambito lavorativo, ma la maggior parte probabilmente a quello personale. Fate attenzione a non mettere troppa carne sul fuoco: meglio riflettere con attenzione, pure perché potreste perdere di vista dettagli fondamentali per la carriera.

SCORPIONE

23 Ottobre - 22 Novembre

Vi aspetta una settimana positiva, promettente per quanto riguarda i vostri affari, pure personali, e affettuosa per gli affetti. Se sperate di allargare il vostro giro di contatti, sia dal vivo che sui Social, servitevi pure: queste giornate potrebbero essere speciali, regalarvi qualcosa.

SAGGITTARIO

23 Novembre - 20 Dicembre

Nella vostra letterina a Babbo Natale potreste avanzare una richiesta forse insolita, ma di sicuro sarà quello che in questo momento vi servirebbe di più: una giornata di quarantotto ore! Troppi impegni, troppe richieste, troppe situazioni da gestire a casa e in famiglia.

24 Al lora! storia e storie
Francesco Baracca con il suo aereo Spad S.VII con il Cavallino Rampante dipinto sulla fusoliera. (Foto dall'Archivio Museo Baracca)
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Gennaio

1 gennaio 2002:

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2 gennaio

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7 gennaio 1797: Inizialmente usato come bandiera Cispadana, il tricolore italiano nacque quando l'adozione di una bandiera nazionale soppiantò l'utilizzo di un drappo con le insegne reali.

8 gennaio

22 gennaio 1944: Gli Alleati sbarcano ad Anzio, 62 km a Sud di Roma. L'invasione aveva l'obiettivo di aggirare le difese tedesche sulla

23 gennaio 1989: Muore Salvador Dalí, pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo. Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema e la scultura.

27 gennaio 2005: Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

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Mercoledì 4 Gennaio 2023
a gennaio
L'euro entra in circolazione. Fu una data storica per l'Europa; quel giorno di capodanno entrò in vigore la moneta unica, l'euro, simbolo di un'Europa senza frontiere. 1960: A soli 40 anni, muore a Tortona Fausto Coppi. Il decesso del "Campionissimo" è dovuto alla malaria, malattia che aveva contratto nel Burkina Faso, dove si era recato per una corsa. gennaio 1954: Dagli studi di Milano l'inizio ufficiale del regolare servizio di trasmissioni televisive in Italia, nasce la televisione italiana: La RAI Radiotelevisione Italiana. gennaio 1643: Nasce Isaac Newton, un matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista. È considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. gennaio 1968: Inizia la Primavera di Praga; essa è iniziata quando il riformista slovacco Alexander Dubček salì al potere, e continuò fino al 20 agosto dello stesso anno. 1935: Nasce a Tupelo, negli Stati Uniti, Elvis Presley. La leggenda del rock'n'roll mondiale inizia la sua carriera alla fine negli anni Quaranta e ha subito grande successo. gennaio 1878: Muore a Roma Vittorio Emanuele II di Savoia, ultimo re di Sardegna e primo re d'Italia. Aveva portato a termine il Risorgimento e il processo di unificazione del Regno d'Italia. 11 gennaio 1999: Fabrizio De André muore di carcinoma polmonare, all’Istituto dei Tumori di Milano. Al capezzale, c’erano la moglie Dori Ghezzi, il figlio Cristiano e la figlia Luvi. 12 gennaio 2010: Un catastrofico terremoto ha causato la morte di 230mila persone ad Haiti e lasciato oltre 2 milioni senza casa. Gli effetti furono devastanti a causa dell’estrema povertà del paese. 13 gennaio 2012: Il naufragio della Costa Concordia avvenne quando la nave da crociera impattò contro il gruppo di scogli noti come le Scole, nei pressi dell'Isola del Giglio, in Italia. 15 gennaio 1929: Il Martin Luther King's Day è una festività nazionale statunitense in onore dell'attivista e Premio Nobel per la pace Martin Luther King che si celebra il terzo lunedì di gennaio. 16 gennaio 1605: Pubblicato a Madrid "Don Chisciotte de la Mancha" scritto da Miguel de Cervantes, l'opera che narra le celebri avventure del cavaliere improvvisato Don Chisciotte. 18 gennaio 1987: Muore Renato Guttuso. Nato a Palermo, viene ricordato come politico, ma soprattutto come uno dei protagonisti della pittura neorealista italiana. gennaio 1940: Paolo Borsellino nacque a Palermo. In questa città si è laureato in Giurisprudenza ed è entrato in magistratura a soli 23 anni, diventando il più giovane magistrato d’Italia. gennaio 1920: Nasce a Rimini Federico Fellini, il Maestro del cinema mondiale. Pochissimi artisti sono riusciti a rappresentare l’intera storia del nostro Paese come ha fatto Fellini. gennaio 1950: Muore George Orwell, all'età di 46 anni. Scrittore e saggista di fama internazionale, socialista libertario, combattè contro i fascisti nella guerra civile di Spagna. Linea Gustav e favorire l'avanzata verso Roma. gennaio 1984: Apple lancia il Macintosh: Uno Steve Jobs in versione elegante, con blazer doppio petto blu, camicia bianca e papillon verde chiaro presenta a persone il Macintosh. gennaio 1921: Il Comitato Olimpico decise che il paese organizzatore dei Giochi Olimpici, la Francia avrebbe preparato anche una "Settimana internazionale degli sport invernali". gennaio 1905: Viene trovato da Frederick Wells, direttore della Premier Mine a Cullinan, una città del Sudafrica a circa 40 km da Pretoria, il più grande diamante grezzo del mondo. gennaio 1886: L'ingegnere tedesco Karl Benz ottiene il brevetto per il suo triciclo con motore a scoppio, un mezzo per il trasporto delle persone che non dovesse usare trazione animale. gennaio 1873: Giulio Verne pubblica "Il Giro del mondo in 80 giorni" uno dei romanzi più celebri nella storia della letteratura d'avventura, da cui ebbe origine un nuovo concetto di turismo. gennaio 1863: Grazie al tredicesimo emendamento, viene abolita la schiavitù in America. Il Proclama di Emancipazione di Abraham Lincoln, libera gli schiavi negli Stati Uniti.

JOSEPH ALOISIUS RATZINGER

BENEDETTO XVI - PAPA EMERITO

Lo scorso sabato, 31 dicembre 2022 è morto nel suo appartamento tra le mura del monastero Mater Ecclesiae, nella Città del Vaticano, Joseph Ratzinger, il Papa Emerito Benedetto XVI. Aveva 95 anni.

Benedetto XVI, primo dopo sei secoli a rinunciare al pontificato, è stato il 265mo Papa della Chiesa cattolica e il settimo pontefice di nazionalità tedesca.

Nato a Marktl am Inn, diocesi di Passau, il 16 aprile del 1927 (Sabato Santo). Dal 1946 al 1951 studiò filosofia e teologia a Frisinga e a Monaco di Baviera. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1951. Dal 1962 al 1965 partecipò al Concilio Vaticano II come “esperto” e consultore teologico del Cardinale Joseph Frings, Arcivescovo di Colonia.

Il 25 marzo del 1977 il Papa Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Monaco e Frisinga. Giovanni Paolo II, nel 1981, lo nominò Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il 19 aprile 2005 la sua elezione al soglio pontificio fino al 28 febbraio 2013.

Dalla mattina di lunedì 2 gennaio, il corpo del Papa Emerito si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. I funerali saranno celebrati giovedì 5 gennaio, alle 19.30 (ora di Sydney, Australia), in Piazza San Pietro e trasmessi in mondovisione attraverso il servizio televisivo vaticano sul sito www.comunicazione. va/it/servizi/live.html

La redazione si unisce al cordoglio del mondo intero per la scomparsa di Benedetto XVI.

IN MEMORIA

JERIC LUIGIA

( vedova LUCCI ) nata il 3 marzo 1925 a Trieste ( Italia) deceduta l'8 dicembre 2022 ad a Austral NSW - Australia

Ad un mese dalla scomparsa i familiari, i parenti e gli amici vicini e lontani la ricordano con affetto e commozione.

ANNUNCIO DECESSO

SARCASMO ANDY

Nato il 25 marzo 1933 Deceduto il 27 dicembre 2022

Il funerale si svolgerà mercoledì 4 gennaio 2023 alle ore 13.00, nella chiesa cattolica, Holy Family Catholic Church, 214 Maroubra Road, Maroubra, NSW.

Il corteo funebre proseguirà per l’Eastern Suburbs Memorial Park, 12 Military Road, Matraville, dove avverrà la tumulazione.

RIPOSA IN PACE

GREGORACE NICOLA

Nato il 20 settembre 1932

Deceduto il 27 dicembre 2022

Il funerale si svolgerà venerdì 6 gennaio 2023 alle ore 10.00, nella chiesa cattolica, All Hallows Catholic Church 2 Halley Street, Five Dock, NSW. Il corteo funebre proseguirà per il Macquarie Park Cemetery & Crematorium, Cnr Delhi & Plassey Road

RIPOSA IN PACE

GALASSO ERMINIO

Nato il 17 novembre 1931 Deceduto il 27 dicembre 2022

Il funerale si svolgerà venerdì 6 gennaio 2023 alle ore 14.00, presso il Mausoleo della Resurrezione Rookwood Catholic Cemetery, Barnet Avenue, Rookwood.

Il corteo funebre proseguirà dopo il rito presso l’omonimo cimitero per la tumulazione.

ANNUNCIO DECESSO
26 Al lora! onoranze funebri Io, Sam Guarna, sono disponibile ad aiutare la tua famiglia nel momento del bisogno. Sono stato conosciuto sempre per il mio eccezionale e sincero servizio clienti. So che, per aiutare le famiglie nel dolore, bisogna sapere ascoltare per poi poter offrire un servizio vero e professionale per i vostri cari e la vostra famiglia. Tutto ciò con rispetto, attenzione e fiducia, sempre. Contact us 24 hours a day, 7 days a week, our services are always ready and available to support you and your family through difficult times Mobile: 0416 266 530 - Phone: (02) 9716 4404 - Email: office@sgfunerals.com.au Da oltre 50 anni al servizio della comunità Consegne in tutti i sobborghi di Sydney www.raysflorist.com.au email: info@raysflorist.com.au Mercoledì 4 Gennaio 2023
ANNUNCIO DECESSO LA CHIESA UNIVERSALE ANNUNCIA LA MORTE DI

BAVARO GIUSEPPE

Nato il 25 marzo 1933

Deceduto

il 27 dicembre 2022

Il funerale si svolgerà mercoledì 4 gennaio 2023 alle ore 10.00, nella chiesa cattolica, St Mark's Catholic Church, 33 Tranmere Street, Drummoyne, NSW.

Il corteo funebre proseguirà per il Rookwood Catholic Cemetery, Barnet Avenue, Rookwood, dove avverrà la tumulazione.

I familiari ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno al dolore e al funerale del caro e amato Giuseppe.

RIPOSA IN PACE

IN MEMORIA

IN MEMORIA

IN MEMORIA

ANNUNCIO DECESSO

L'Associazione Alpini di Sydney rende noto che l'Alpino

ANGELO VIT

Nato il 12 febbraio 1932 a Sesto al Reghena (PN) Residente a Smithfield NSW è andato avanti.

CATANIA FILIPPO

nato a Castiglione di Sicilia (Catania) il 10 luglio 1935

Deceduto a West Hoxton (NSW)

Il 4 dicembre 2022

residente a West Hoxton (NSW)

Ad un mese dalla scomparsa, lo ricordano i figli Stefano e Angela, i nipoti, amici e parenti vicini e lontani.

Le spoglie del caro estinto riposano nel Field of Mars Cemetery, Quarry Road, Ryde NSW 2112.

I familiari ringraziano tutti coloro che hanno parteciperanno al loro dolore per la perdita del caro amato Filippo.

RIPOSA IN PACE

RUSTICELLI SILVIA CANTORI

nata a San Giovanni in Persiceto (BO) - Italia

il 7 gennaio 1930

Deceduta a Sydney (NSW) Australia

il 5 dicembre 2022

residente a Croydon (NSW) Australia

IANNUZZI GIOVANNI

nato a Roseto Valfortore (FG) il 20 aprile 1955

Deceduto a Sydney (NSW) Dicembre 2022

residente a West Hoxton (NSW)

Ad un mese dalla scomparsa, lo ricordano la moglie Anna, i figli, i nipoti, parenti e amici vicini e lontani.

Le spoglie del caro estinto, riposano nel cimitero, forest Lawn, Leppington NSW

I familiari ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al dolore per la scomparsa del caro amato Giovanni.

IN PACE

Un Impegno Per Un Servizio Personale

Nell'edizione della prossima settimana daremo ulteriori dettagli a riguardo della cerimonia funebre e della tumulazione del caro Angelo.

ANNUNCIO DECESSO

CARDILLO AGOSTINO

nato il 15 gennaio 1927 a Latina (Latina- Italia) deceduto il 1° gennaio 2023 a Bossley Park NSW - Australia

Caro marito di Angelina (defunta), i familiari ne danno il triste annuncio e ringraziano quanti esprimono parole di cordoglio.

RIPOSA IN PACE

offrire un servizio completo alla nostra amata clientela e ai loro cari.

Tutti i nostri servizi sono offerti da un'unica sede, all'interno del nostro ufficio e della cappella a Five Dock. Offriamo un servizio unico di cui siamo orgogliosi, avendo assistito e preso cura dei nostri clienti da oltre 30 anni nel settore delle onoranze funebri e da oltre 10 anni a Five Dock.

Puoi stare certo di essere in buone mani.

“Serenità per tutta la famiglia”

27 Al lora! onoranze
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funebri
Mercoledì 4 Gennaio 2023
RIPOSA
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ultima pagina Per informazioni: Italian Australian News, 1 Coolatai Cr. Bossley Park 2175 Tel. (02) 8786 0888 Fatti un regalo: abbonati al nostro periodico Settimanale indipendente comunitario informativo e culturale $150.00 $250.00 $500.00 $1000.00 $.............. Nome ............................................................................................ Indirizzo ........................................................................................ ........................................................ Codice Postale..................... Tel. (....)................................... Cellulare ...................................... email ............................................................................................. Compilare e spedire a: ITALIAN AUSTRALIAN NEWS 1 Coolatai Cr. Bossley Park 2175 NSW oppure effettuare pagamento bancario diretto BSB: 082 356 Account: 761 344 086 Assegno Bancario $...................... VISA MASTERCARD Importo: $..................... Data scadenza: ......../......../........ Numero della carta di credito: _ _ _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _ ............................................................. CVV Number _ _ _ Firma Nome del titolare della carta di credito con $150.00 - Diventi amico del nostro periodico e riceverai: Un anno di tutte le edizioni cartacee direttamente a casa tua Accesso gratuito alle edizioni online Numeri speciali e inserti straordinari durante tutto l’anno e... altro ancora! con $250.00 - Diploma Bronzo di Socio Simpatizzante $500.00 - Diploma Argento di Socio Fondatore $1000.00 - Diploma Oro di Socio Sostenitore e... se vuoi donare di più, riceverai una targa speciale personalizzata

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