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DA CELLATICA A SAIANO (RF

Sentiero n. 19: Collina S. Anna: Vill. Badia – Dosso Torricella – Campiani (pc)

Cascina Santellone – Vill. Badia metri 130 Dosso Torricella Località Campiani metri 320 Dislivello 190 metri Tempo previsto Ore 1,30

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Intinerario panoramico, parzialemente percorribile in bicicletta (dal villaggio Badia fino al dosso della Torricella), con possbilità di includere il percorso didattico della Collina di S. Anna fruibile anche da parte di persone non vedenti.

Descrizione

Il sentiero percorre la pista ciclo-pedonale che collega il Villaggio Badia con via Torricella di Sopra, attraversando boschi di querce, vigneti e campi coltivati. Il paesaggio agricolo, caratterizzato da lievi ondulazioni, è vario e interessante e riporta la memoria a tempi passati. Da via Torricella di Sopra il sentiero s’inerpica tra vigneti ed un prezioso oliveto fino a raggiungere la località Campiani. Giunti in località Campiani è possibile rientrare al Villaggio Badia percorrendo a ritroso il sentiero n. 19, oppure seguendo in parte il sentiero “3V” in direzione Sud, per imboccare poi il sentiero n. 18 fino a raggiungere località Torricella. Da qui si torna alla Cascina Santellone (punto di partenza) costeggiando ad est la collina di S. Anna (in parte itinerario su pista ciclabile

Percorso didattico della Collina di S. Anna

Tra il 2003 ed il 2004 è stato realizzato sulle pendici occidentali della collina di S. Anna (comune di Brescia) un percorso didattico che illustra nel suo complesso l'ecosistema del bosco. Il percorso è attrezzato per garantire la fruibilità anche da parte di utenti non vedenti. Il percorso è composto da: - Una parte introduttiva: alcuni pannelli inquadrano la collocazione territoriale del Parco delle Colline di Brescia e ne descrivono sinteticamente gli aspetti geologici, vegetazionali, agricoli ed ambientali in genere. - Sei bacheche illustrative: disposte lungo un tracciato ad anello in corrispondenza degli elementi maggiormente significativi, le bacheche approfondiscono diversi argomenti legati all'ecosistema del bosco della Badia, nel quale si snoda il percorso. Una sintesi del testo è stata riportata su targhe in alluminio con carattere contrastato ed in rilievo per facilitare la lettura da parte degli ipovedenti e tradotta in linguaggio Braille per l'utente cieco. - Cinque leggii che inquadrano sinteticamente alcuni aspetti particolari del bosco.

Lungo tutto il tracciato è disposto un corrimano con segnalazioni tattili in corrispondenza dei punti-chiave del percorso ed una mappa tattile in corrispondenza del punto di partenza. Tali elementi concorrono a garantire una fruizione il più possibile sicura, autonoma e remunerativa da parte degli utenti non vedenti.

L'attenzione rivolta alle diverse abilità sensoriali sviluppate da ogni persona mantenuta al centro del processo di progettazione e di realizzazione dell'itinerario ha consentito di compiere un primo passo verso l'integrazione di utenti diversi nell'uso di un medesimo percorso, permettendo una miglior fruizione da parte degli utenti più deboli ed offrendo a tutti la possibilità di rivolgere maggior attenzione all'ambietne attraverso tutti i sensi, alcune dei quali molto spesso trascurati.

Da Valle Bresciana a Cailina per il Monte Quarone (fc sb)

Valle Bresciana metri 180 Monte Picastello metri 373 Monte Peso metri 485 Passo della Forcella metri 306 Monte Quarone metri 782 Sella dell’Oca metri 694 Cailina metri 300 Tempo previsto ore 5,15

Si parte da via Valle Bresciana che si stacca da via Torricella di Sopra subito dopo la chiesa di S. Giovanni Antida. La via, all’inizio dominata dal santuario di S. Emiliano (privato), si porta fino alle ultime ex cascine ai piedi del M. Picastello dove l’asfalto cede allo sconnesso selciato. Continuando su di esso, a tratti panoramico su Urago Mella e larga parte di città, si raggiunge la località Campiani posta sulla pianeggiante cresta tra il Monte Picastello col M. Peso. Raggiunto il bivio per Cellatica o Collebeato si segue brevemente la strada per Collebeato e al primo tornante si imbocca il ripido sentiero che, rasentando nel tratto iniziale la rete di cinta di una villa, porta ai 485 metri del M. Peso dove è posta una imponente Croce in pietra dominante Collebeato e la bassa Val Trompia. Da qui si presentano due opportunità: 1) scendere lungo la cresta N-O (direzione Santuario Madonna della Stella) seguendo il segnavia bianco-azzurro del sentiero 3V oppure 2) abbassarsi lungo il versante nord-orientale della montagna seguendo un buon sentiero che serpeggia fino alla sede dove sorge il monumentale ex monastero di S. Stefano. (Questo ricorda un’antichissima diaconia, esistente sulla strada romana che da Urago e Collebeato valicava la sella, per scendere a S. Vigilio. L’attuale architettura è quella ultima che, verso la fine del secondo XVII, gli dettero i padri Gesuiti). Dato uno sguardo al monastero, oggi trasformato a cascina, si piega a ovest e seguendo un viottolo (tra siepi di rovi) si raggiunge una staccionata dove ci si ricongiunge col sentiero 3V. A sinistra si continua sulla stradina che fiancheggia la staccionata e alla fine si va verso destra su un’altra stradina che conduce al Santuario della Stella (2,30 ore). Questo, posto sul confine dei comuni di Cellatica, Gussago e S. Vigilio di Concesio, venne eretto nel 1536 sul luogo indicato dalla Madonna. Si prosegue verso il Monte Quadrone scendendo alla sella, chiamata “Forcella”, 310 m. dove la strada si biforca a sinistra per Gussago e a destra per S. Vigilio. Sempre seguendo i segnavia del 3V si attraversa la strada e sul versante di Gussago (ovest) si prende un viottolo che in breve si alza alla cascina Variani. Rasentata la cascina, dove si può attingere acqua all’attigua fontana, ci si inoltra nel bosco e. seguendo il ripido sentiero, si perviene ad un più ampio viottolo. Si può salire per questo fino al Convento Camaldoli oppure si prosegue invece lungo il sentiero 3V, più panoramico lasciando il largo viottolo e proseguendo a sinistra in un fitto bosco fino a giungere sul fondo di un valloncello con bei castagni secolari. Attraversando a sinistra poco dopo si raggiunge l’asfalto della via privata dei Camaldoli che si segue fino alla prima curva. La strada continua poi fino all’ingresso dei Camaldoli che però essendo privato non si può visitare. Lasciato perciò l’asfalto si continua oltre un cancello su una stradina sterrata (3V) che costeggia per un certo tratto la cinta del complesso dell’ex monastero dei Camaldoli e sale poi a monte di questo. Subito dopo un tornante sinistrorso si abbandona la stradina e s’imbocca a destra il sentiero (segnavia 3V e rossi del sent. m. 245) che sale ripido in un bosco di roverelle. A tratti il sentiero dove è più scavato, lascia scoprire le calcaree bianche rocce che, là dove appaiono levigate, testimoniano i lavori dei ghiacci del Quaternario. Sempre seguendo le indicazioni del 3V si attraversa una nuova stradina e per il successivo bosco reso più pittoresco per la presenza di betulle e castagni si perviene alla fine sulla larga sella che si apre tra le due elevazioni di M. Quadrone (750 m.). Dalla Stella si sarà impiegato circa 1,45 ore. Sulla sella si stende un grazioso stagno non molto distante dal quale (sud) si può raggiungere l’accogliente radura della Cascina Quadrone Bassa . Dalla sella si continua per la stradina 94

contrassegnata dai segnavia 3V oppure per il viottolo che si stacca subito a destra di questa e che, dopo aver aggirato in piano il versante settentrionale della quota più elevata del Monte Quadrone, scende lungo la displuviale (rari bolli rossi sugli alberi) in un suggestivo castagneto. Al limitare di questo si lascia sulla destra uno stagno, quindi attraversata una stradina si scende per prati incolti in direzione della larga Sella dell’Oca. Raggiunto un trivio poco a monte della cascina Quadrone di Sopra, si riprende il 3V col quale a sinistra si scende a detto cascinale. Superatolo si lascia a sinistra la strada che va a Civine per prendere quella che porta alla vicina Sella dell’Oca. Qui si abbandona la strada ed il 3V per prendere a destra il sent. n. 406 (evidenziato con una freccia segnaletica) che ci porta all’estremità opposta del caratteristico prato della sella. Ormai sul versante della Val Trompia s’imbocca il sentiero che s’inoltra a mezza costa nel bosco di castagni. Si va verso N-E w in poco tempo si è all’ingresso di un pozzo naturale (“buco della lumaca”). Lì appresso si trova un bivio da cui si può scendere a sinistra i segnavia bianco-rossi del sentiero n. 406 sia quelli bianco-gialli del sent. A1. I due sentieri hanno caratteristiche simili perché entrambi percorrono il fitto bosco di castagni della valle di Carlina. Si tenga tuttavia presente che il punto d’arrivo dei sentieri è diverso perché il 406 termina in via IV Novembre mentre l’altro più a sud in via Campania. Entrambi le vie sbucano poi sulla via principale del paese, via C. Scaleggia, dove sulla destra, a pochi metri dai rispettivi incroci, si trova una fermata del pullman di linea (dal Monte Quadrone, ore 1,30).