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DA CAINO AL MONTE DOPPO E ALL’EREMO DI S. GIORGIO (RF

con una serie di curve all’artistico Crocifisso eretto in località Segnanti alla testata della valle di S. Antonio: si prosegue passando per la Cà della Rovere (m. 588), circondata da vetusti carpini e con fresca fonte, e per la chiesetta di S. Antonio (m. 522). Alla fine del prato che segue (attenzione) ad un bivio si lascia a sinistra il sentiero 3V, per continuare su una mulattiera segnalata col n. 440 che si abbassa attraverso un bel rovereto in una valletta, prima a destra e poi a sinistra nella stessa. Passata accanto alla cascina Seradello (Pianél – m. 400), scende con un paio di curve riportandosi sul versante opposto della valletta e sempre comodamente raggiunge la Cà del Pi (la casa del pino, da un alto pino che sorge sul suo ampio cortile). Ancora una breve calata a valle di circa 10 minuti sulla larga mulattiera cementata e risiamo a Piezze (m. 272, ore 1,30-3,50).

Da Caino all’Eremo di S. Giorgio per la val di Doppo (rf)

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Caino Villa Mattina metri 491 Madonna delle Fontane metri 535 Eremo S. Giorgio metri 1125 Tempo previsto ore 2,50 Saliamo da Caino all’antichissimo Eremo di S. Giorgio percorrendo i due sentieri che più direttamente di tutti gli altri, si alzano nella valle di S. Giorgio e poi, uno a destra e uno a sinistra, risalgono le vallette a lato dell’imponente scoglio roccioso sul quale è annidato l’eremo. Raggiunta in macchina Caino (m. 363) proseguiamo fino a Villa Mattina (m. 491) parcheggiando alla fine del paese vicino al grande serbatoio dell’acqua. Qui inizia la fitta segnalazione dei sentieri curata dal Gec – Gruppo Escursionistico Caino sui vari sentieri della valle del Garza. Si continua per un brevissimo tratto di stradina e poi con una corta rampa sassosa si è al Santuario della Madonna delle Fontane (m. 535), così chiamato dalle due fontane poste ai lati del cancello d’ingresso. Lasciata subito a sinistra il segn. 382, che porta in Conche ed assecondando il muro esterno del Santuario accanto al rio che scende nella valle, si arriva ad un bivio in un prato macchiato d’erica e punteggiato da tante primule, dove si prosegue a destra con segn. 384, che comodamente s’interna nella val Doppo, scorrendo in un boschetto con tanti noccioli. Il sentiero sempre ben evidente, si porta verso la testata della valle, poi, accentuando la sua pendenza e zigzagando alternativamente con i roccioni di destra e di sinistra, si alza puntando infine a sinistra verso una verde selletta, dalla quale si ha improvvisa la bella visione del vicino eremo di S. Giorgio, ben piazzato sul poderoso faraglione roccioso che lo sostiene. Dalla selletta si traversa a mezzacosta nella valletta che segue e poi lungo uno speronino divisorio fra vallette che porta all’ampia sella posta fra la punta di S. Giorgio (m. 1125) ed il monte Doppo (m. 1186), dove si incontra l’amica segnalazione bianco-azzurra del sentiero 3V qui appaiata a quella bianco-rossa del segn. 381. Ad un tiro di schioppo c’è l’eremo ormai ben in vista che si raggiunge con un ulteriore breve salita, passando fra la secolare e maestosa chioma di faggi che l’attornia (ore 1,30). L’eremo è di antichissima origine, dato che è già citato in una concessione d’indulgenza concessa dal papa Nicola IV nel 1291. Dall’eremo si scende sul versante occidentale, sempre seguendo il segn. 381 e del 3V, con una serie di larghe curve all’ampia sella che lo separa dal Monte Calone (m. 119), con una bella vista sulla sottostane Lumezzane. Alla sella, si stacca a sinistra il segn. 383, largo e comodo sentiero erboso che richieder però una certa attenzione quand’è bagnato, cosa che lo rende ben scivoloso. Dopo i primi larghi tornanti, il sentiero cala direttamente verso il fondovalle, fra giovani giovani faggi e roverelle: segue un buon tratto di percorso prima sul fondo e poi sul fianco sinistro della valletta, ed abbastanza ripidamente si giunge ad uno spiazzo prativo in pendenza ed al bivio col segn. 384, in tutta vicinanza al Santuario delle Fontane. Ripercorrendo a ritroso il breve tratto di mulattiera già fatto in mattinata, si 78

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