3 minute read

DA CAINO ALL’EREMO DI S. GIORGIO PER LA VAL DI DOPPO (RF

Da Nave al Monte Conche per la val Listrea (rf)

Piezze di Nave metri 272 Casa Fratta metri 560 Casa Pasotti metri 762 Forcella Prater metri 947 Madonna di Conche metri 1153 Monte Conche metri 1157 Cà della Rovere metri 588 Cascina Seradello Metri 400 Tempo previsto ore 3,50

Advertisement

Pochi chilometri di percorso in macchina ci separano dall’odierno punto di partenza: infatti, raggiunta Nave, all’altezza della sua grandiosa Parrocchiale, pieghiamo a sinistra e passando per Monteclana, raggiungiamo le case di Piezze (m. 272), proprio nel punto dove la strada termina. Ci incamminiamo lungo una larga mulattiera e quasi subito raggiungiamo un bivio, dove una freccia direzionale ci indica “Conche per val Listrea”. Ci alziamo fra gli ultimi filari di viti seguendo il segn. 436 verso lo stretto imbocco della val Listrea; una breve deviazione a sinistra (ed in discesa), ci permette di osservare un’alta cascata, molto bella in inverno quando è ghiacciata. Subito dopo si raggiunge il dosso roccione detto “La corna”, che ha nella sua facciata meridionale un quadretto votivo alla Madonna. Ancora pochi passi e si raggiunge l’imbocco della val Listrea dove, ad un ponticello, si lascia a sinistra il sentiero segnalato con n. 437 che sale verso il monte Pesso e S. Onofrio ed a destra quello n. 436 che invece porta alla Cocca. Si prosegue ora sul fondo della valler e subito s’incontra una casa, con qualche vasca originariamente per trote; a sinistra il torrente, che più avanti ripetutamente scavalcheremo, scivola via tranquillo, allietandoci con le sue numerose cascatelle. Il percorso è con scarsi dislivelli e il cammino è riposante svolgendosi su un letto di foglie cadute dai tanti alberi vicini. Stupendo è questo percorso fatto in primavera o in estate, nel fresco dell’abbondante vegetazione, al riparo dal sole, che in questa stagione è però da invocare con i suoi primi tiepidi raggi mattinieri, che con fatica riescono a forare la boscaglia circostante. Il ben marcato sentiero raggiunge un bivio (ore 0,45), dove un’altra freccia direzionale ci indica di continuare sul sentiero di destra (quello del fondovalle sarebbe ancora praticabile, ma è ormai troppo inselvatichito); si passa quindi accanto a dei bianchi roccioni ed ad una sorgente alzandoci gradatamente sul fianco della valle sino a raggiungere in un prato la più bassa delle case della Fratta (m. 560), con rustico porticato. Si continua su tracce nel prato per portarci alla casa più alta, dove si trova il sentiero n. 436. Questo si alza ancora ripidamente nel prato e poi, fattosi più marcato, sale lungo il bordo di una valletta, sino a portarsi ad un bivio, da dove si prosegue a sinistra, lasciando a destra il sentiero n. 438 che si dirige verso la valle di S. Antonio. Ora il sentiero n. 436 è il più comodo e scivola via a mezzacosta in un bel faggeto, portandosi più avanti alla casa Casotti (m. 762), immersa invece fra giganteschi castagni. Si raggiunge podo dopo un tornante (ore 0,45-1,30) e lasciato a sinistra il sentiero n. 436 che volge verso la Cocca, si continua a destra seguendo l’indicazione di un’altra freccia direzionale e su sentiero segnalato col n. 439, lungo la valle delle Monache, che alla fine sbocca alla forcella prativa del Pater (m. 947, ore 0,30-2), con grosso roccolo. Qui s’incontra il sentiero 3V che va poi seguito sino all’ormai poco lontano Santuario della Madonna delle Conche (m. 1153, ore 0,20-2,20). Nel cortile interno, sul fianco destro, c’è l’entrata all’ottimo ristoro ben gestito dall’amico Beppe Dossi, sempre aperto nei mesi estivi ed il sabato, domenica e giorni festivi negli altri periodi dell’anno, tempo permettendo. Interessante la visita al Santuario innalzato all’inizio del XII sec. E la visita al Monte Conche (m. 1157), che si raggiunge in pochi minuti, seguendo un’artistica Via Crucis. La discesa per il ritorno a casa ci riporta al Pater e continuando lungo il sentiero 3V ci si abbassa 77

This article is from: