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DA REZZATO AL MONTE REGOGNA (RF
una scultorea santella in legno con Madonna, si gode un ampio panorama, dal Guglielmo al Maniva, alla Coma Blacca, alle valli dell'entroterra gardesano oltre le quali si intravede uno spicchio del lago di Garda e il Monte Baldo. Ripreso il sentiero si procede verso sinistra (sud) sino a una biforcazione situata poco oltre una centralina recintata; si prosegue a sinistra (a destra si divalla a Caino) per giungere in breve ad un altro bivio; salendo a destra in pochi minuti si tocca la croce in ferro del Monte Ucia. Lasciata la cima alle spalle e ritornati al bivio, si prende il sentiero che scende verso destra (seguire i segni) che a un certo punto si biforca; seguendo indifferentemente l'uno o l'altro ramo, si scende a innestarsi sulla pianeggiante stradina che ci riporterà (procedendo a sinistra) al piazzale degli Alpini a concludere la gita. Da alcuni anni l'altopiano di Cariadeghe è riserva naturale.
Da Rezzato al Monte Regogna (rf)
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Botticino Mattina metri 146 Monte Regogna metri 411 Monte Fieno Metri 436 Tempo previsto ore 3 Questa volta faremo i nostri quattro passi salendo sul monte Regogna, che domina a nord gli abitati di Rezzato e di Virle Treponti, uniti in unico comune. Percorrendo la statale 11, nella periferia occidentale di Rezzato, si nota subito la grande villa Fenaroli-Avogrado, eretta intorno al 1735 da Gian Battista Marchetti e dal figlio Antonio, posta in scenografica posizione, alla fine di un vialetto ed ai piedi della collinetta di Bacco. Al semaforo si piega a sinistra e – entrati in paese – si va a parcheggiare la macchina sulla strada che separa la Villa Fenaroli-Avogrado dal suo ex parco, ora pubblico. Si continua a piedi per il vicolo Ghiacciaia (c’era un impianto per il ghiaccio), posto proprio di fronte all’incompleta facciata settentrionale della villa. S’arriva così al cancello d’entrata del parco, si sale per la rampa scalinata che a metà si sdoppia nei pressi di una grande nicchia, per poi riunirsi e raggiungere il tempietto circolare del dio Bacco, nel quale è posta una significativa botte, contenitore del nettare tanto caro al dio dell’ebbrezza. Il tempietto è attorniato da otto colonnine che sostengono una cupoletta. Si esce dal parco per una stretta apertura e ci si trova di fronte all’entrata del Convento, con una vecchia croce in legno murata sulla facciata. Sorto nel 1587 sui ruderi dell’anticha chiesetta di S, Pietro e successivamente ampliato, l’edificio si avvale di un chiostro e di una ricca biblioteca: dalla sua terrazza esterna si gode una bella vista sulla Valverde, sulla lunga cresta della Maddalena e la pianura. Lasciato il Convento, si segue una stradina in direzione nord, che raggiunge la cascina “La Casella”. Subito si continua per un marcato sentierino, che si stacca a destra e si alza nel bosco, fino al rifugio ed alla chiesetta degli Alpini di Rezzato, sulle falde occidentali del Monte Regogna (ore 0,45). I lavori della costruzione della chiesetta, iniziati nel 1959, con duro e continuo lavoro volontario di “veci” e “bocia”, permisero la sua inaugurazione il 21 aprile 1961. Essa è dedicata al ricordo dei caduti e dispersi per la Patria. Neanche il tempo di tirare il fiato, e i bravi alpini si sono rimessi al lavoro; dalla baracca-deposito attrezzi hanno ricavato un accogliente rifugio, che – inaugurato nel 1963 ed intestato alla memoria di Aldo Vitali, reduce di Nikolajewka – dopo varie modifiche ed abbellimenti, venne completato solo nel 1981. Poco dopo il rifugio (seguendo le frecce direzionali) si imbocca un largo e comodo sentiero, segnalato col n. 1, che sale a destra nel bosco e porta alll’alta croce in ferro eretta sulla cima del Monte Regogna (m. 411, ore 0,20-1,20), dominante Rezzato e la pianura. Da qui, ci si abbassa, contornando una larga buca, e ci si porta proprio sull’orlo della valle di Virle, avendo di fronte una grande cava di materiale da costruzione. Si piega a sinistra e poco dopo, lasciato a destra il sentiero che scende in valle, si continua la camminata, seguendo sempre il sentiero n. q (freccia direzionale “colonia”), che in piano raggiunge appunto la grande colonia del comune di Rezzato (ore 0,20-1,40). Essa, nel periodo estivo, accoglie a turno studenti e scolari. La stradina si fa ora asfaltata e si abbassa ad un bivio, da dove è possibile una breve escursione al Monte Fieno (m. 436, ore 0,20-2), che regala un nel panorama verso Botticino Mattina, con le numerose sparse cavee la valle che sale verso Serle. Ritornati al bivio, si continua sulla stradina asfaltata, passando accanto al campo-scout “Nuove Germoglio” dell’Agesci di Rezzato, finché si giunge in prossimità del Rifugio degli Alpini da dove si prosegue a destra, ancora sul sentiero segnalato col n. 1, che scende nel bosco, ricco di alberi ricoperti dall’edera, sino a sbucare su una piana stradina (frecce direzionali) che va seguita a sinistra e porta nelle immediate vicinanze della cascina “La Casella” (ore 0,20-2,20). Si abbandona ora la stradetta e, con una certa attenzione, si rintraccia un sentiero che si stacca di fronte ad una 59