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MADDALENA: VIA AMBA D’ORO – MARGHERITA – MADDALENA – TRIINAL (FC SB

Dopo aver bevuto un sorso d’acqua alla fontanella del piazzale (dove è possibile riempire la borraccia), prende il via la seconda parte del nostro itinerario. Bisogna prendere il sentiero che si stacca sulla sinistra della ben visibile stradina acciottolata; anche in questo caso non si può sbagliare dato che all’imbocco del sentiero giunge in nostro aiuto un provvidenziale cartello recante l’indicazione del segnavia n. 5 (cascina Margherita-monte Maddalena). In generale tutto il tragitto si presenta segnalato in modo eccellente, tanto da rendere remota o comunque dovuta a personale disattenzione la possibilità di errore. Il tragitto si pone inizialmente come una comoda quanto ampia mulattiera che, semipianeggiante, si infila nel magnifico bosco sino a giungere in corrispondenza di un cancello in legno che delimita la proprietà di un’abitazione; qui si prosegue, sempre facendo attenzione ai segnavia, sulla destra, portandosi - con vista sul complesso della parrochia di San Gottardo nonché sulla sottostante Mompiano filtrata dalla vegetazione - verso la valle delle Fontanelle. Questo tratto, sino al roccolo Lucchi e quindi alla cascina Margherita, non presenta difficoltà di orientamento grazie ai numerosi e ben disposti segnavia (a terra, su albero e su paletti di segnalazione) tuttavia impone di prestare una certa attenzione inquanto in alcuni tratti la traccia del sentiero diviene piuttosto stretta ed esposta sui canyon formati dall’azione erosiva dei diversi rami del torrente Garzetta che dovremo guadare, pur essendo normalmente secchi. In corrispondenza dei corsi d'acqua, veramente spettacolari e sorprendenti nella loro caratteristica asprezza, il sentiero diviene assai scosceso e sdrucciolevole a causa della residua umidità sempre presente (la cosa diviene ancora più evidente nella stagione invernale in quanto, come è capitato a chi scrive, l’umidità favorisce la formazione di ghiaccio sul terreno che, complice le condizioni di non eccelsa luminosità, si fatica a rilevare per tempo con le conseguenze che si possono facilmente immaginare). Dopo aver attraversato interamente a mezza costa la valle si giunge dapprima nei pressi di un capanno di caccia (attenzione, specialmente nelle mattinate autunnali) e quindi, tenendo la destra e seguendo una comoda mulattiera, sino alla parte retrostante la cascina Margherita (ex convento delle Clarisse) con la caratteristica pozza di abbeveraggio per il bestiame. Si prosegue sulla mulattiera facendo attenzione come sempre ai segnavia sino a giungere al bivio dove è apposto un utile cartello indicante il nostro n. 5 (via Giordano Giuseppe Bailetti); proprio all’imbocco del sentiero, qui ampio e comodo, sorgono peraltro due barriere utili a impedire l’accesso alle vetture e alle motociclette. Nella parte iniziale di questa ultima porzione del tragitto è da notare la piantumazione recentemente effettuata, nell’ambito del “Progetto Pozze” patrocinato dall’Asm., dagli allievi della scuola media Virgilio di Mompiano. Grazie alle frequenti indicazioni il sentiero non pone alcuna difficoltà di orientamento, conducendoci dapprima sino alla nota pozza Bresciana (dove sono degni di nota i tre splendidi castagni secolari) e quindi sino alla carrozzabile che sale da Nave poche decine di metri più a valle del ristorante Al Grillo da cui si potrà raggiungere la sommità del Monte Maddalena sino all’ex Rifugio (ovvero la Chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena). Il ritorno potrà essere effettuato a ritroso, ovvero, come consigliamo, lungo il sentiero 3 V che si imbocca dal piazzale accanto al ristorante Cavrelle. Bisogna seguire i tipici segnavia bianco azzurri che conducono prima al dosso dove sorgono le antenne dei ripetitori e quindi, infilandosi accanto all’ex villaggio Maddalena, in circa h. 1,15 in via Turati a Brescia, nell’ultimo tratto seguendo via San Gaetanino.

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