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MADDALENA: SULLE TRACCE DEI RIBELLI (FC

A zonzo in terra bresciana e dintorni: itinerari nel verde di casa nostra Sentiero n. 1, 10 e 5

Maddalena: Sulle tracce dei ribelli (fc)

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Il sentiero della Resistenza in Maddalena + Sentiero n. 11

Maddalena metri 874 Dosso del Bruch metri 790 Pozza del Sarisì metri 740 Cascina Nicolini metri 704 Dislivello 170 metri Tempo previsto Ore 1,30 Sulle nostre montagne, durante l’ultimo conflitto, combatteva più d’una banda di ribelli: brigate di tante colorazioni politiche davano battaglia a tedeschi e fascisti accomunate da un unico ideale di libertà. Lungo i pendii di Alpi e Prealpi si snodavano i percorsi, nascosti all’occhio del nemico, che i partigiani percorrevano per rifornirsi di viveri e di armi, per attaccare o per sfuggire ai rastrellamenti. Alcuni di questi percorsi sono stati sistemati, nel corso di anni di lavoro volontario, da un gruppo di ex-partigiani guidati dall’infaticabile Aldo Giacomini. Oggi una trentina di “Sentieri della Resistenza” ai intersecano tra loro, dalla Val Camonica alle porte della città, dal Garda al Sebino; gli itinerari percorrono crinali e boscaglie, s’infilano in vallecole nascoste, s’annodano attorno a speroni rocciosi, risalgono pendii. I primi 14 di questi sentieri sono poi stati raccolti e descritti nel bel volume “I monti ventosi”, Ed. Ramperto, 1991.Il Sentiero Brigata Fiamme Verdi “Dieci Giornate” si svolge tra i boschi della Maddalena e della Val Trompia ed è percorribile in poco più di due ore in qualsiasi stagione dell’anno. Raggiunta in auto la sommità della strada della Maddalena, si scende brevemente verso Muratello: giunti al cosiddetto Dosso del Bruch (790 metri) c’è un piccolo spiazzo per parcheggiare le auto e, sulla destra, il pannello che indica l’inizio del Sentiero della Resistenza. Una larga mulattiera s’inoltra nel bosco: è il numero 11, nella rete dei sentieri segnalati della Maddalena. Noi lo seguiamo per una ventina di metri per abbandonarlo deviando a sisnitra, per un sentiero più stretto e segnalato in bianco-rosso-verde, che s’infila nel fitto bosco e prosegue costeggiando il fianco occidentale di Monte Denno. Qua, durante la guerra, un aereo americano in avaria sganciò il suo carico di bombe che lasciarono, sparse qua e là, delle grosse depressiopni circolari oggi invase da una rigogliosa vegetazione. Siamo poco sotto il lungo crinale che corre dalla Maddalena sino al Colle di S. Vito: il nostro sentiero avanza pianeggiante in mezzo al bosco di faggi e betulle. Dopo aver superato alcuni capanni di caccia, a circa mezz’ora di cammino dal punto di partenza, si raggiunge, a circa 840 metri di quota, una selletta del crinale seguita da un bivio dove si trovano anche le segnalazioni biancoazzurre del sentiero 3V. Lasciamo a destra le segnalazioni biancazzurre e prendiamo un sentiero che corre per un tratto parallello al 3V passando vicino a bianchi massi calcarei che emergono sulla destra. Passiamo a poca distanza dai radal della base militare e ci reimmettiamo sul sentiero 3V seguendo il quale, in discesa, raggiungiamo, dopo un’ora di cammino, la placida Pozza del Sarisì, a 740 metri di quota, nei pressi della quale s’inoltra, nelle viscere della montagna, un progondo cunicolo chiamato Buco del Capriolo. Poco oltre ci si immette in una carrareccia che si segue verso sisnistra, sino ad un tornante dove, su un sasso e su di un albero, i segni “della Resistenza” ci indicano di prendere un sentiero a sinistra che conduce alla Cascina Nicolini (m. 704). Oltre, il sentiero prosegue, ancora pianeggiante e con molte curve, passando attraverso boschetti e ripiani verdeggianti, alcuni dei quali con piante che, fiorite, emanano un forte odore d’aglio. Dopo una breve discesa si incontra nuovamente il sentiero n. 11: lo si segue verso sinistra risalendo così alla strada asfaltata che sale da Muratello. Si tiene la destra e, dopo pochi miniuti di cammina, si è nuovamente al Dosso del Bruch.

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