Tesi triennale di Andrea Meloni - La toponomastica dell'alta valle Scrivia genovese

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÁ DI LETTERE E FILOSOFIA SCIENZE GEOGRAFICHE PER IL TERRITORIO, IL TURISMO E IL PAESAGGIO CULTURALE

ELABORATO FINALE

La toponomastica come fonte per la ricostruzione dell'assetto geografico-fisico e geomorfologico del territorio: il caso dell'alta Valle Scrivia

Referente: Prof. Francesco Faccini Coreferente: Prof. Pierluigi Brandolini Coreferente esterno: Prof. Alessandro Sacchini

Candidato: Andrea MELONI

ANNO ACCADEMICO 2009-2010

INTRODUZIONE L’uomo ha da sempre storicamente distinto e censito il territorio, sua fonte di sostentamento, nei diversi aspetti e nelle diverse località; in particolare quest’azione è stata portata avanti proprio da quegli uomini che tutti i giorni direttamente ed in prima persona lo vivevano e lo utilizzavano.

Nascono così i toponimi che localizzano e descrivono i diversi elementi del territorio.

La toponomastica (dal greco “nome del luogo”) è quindi una scienza linguistica che presenta spiccati caratteri storici e geografici. I toponimi devono quindi essere interpretati secondo una lettura stratigrafica che individui l’epoca storica, la società e l’etnia che li ha fissati.

La toponomastica si presta quindi ad essere utilizzata come fonte per la storia del paesaggio, specie rurale, dei suoi insediamenti ed anche delle trasformazioni naturali ed antropiche che il paesaggio ha subito.

La raccolta dei termini relativi ai fenomeni geografici nell’idioma locale era già stata fatta per la Liguria da Issel nel 1917, ed importanti contributi si devono più recentemente agli studi del Ferro (1963, 1964, 1968), nonché da Petracco Siccardi e Caprini, 1981.

In questo lavoro si vogliono invece esaminare le informazioni che permettano di effettuare ricostruzioni toponomastiche relativamente ai soli aspetti di carattere geografico fisico e geomorfologico.

Per limitare l’indagine ad un’area campione che fosse indicativa del territorio genovese è stata scelta la Valle Scrivia, vallata interna a passata vocazione agricola, ma strettamente legata alle vicende storiche ed all’evoluzione del capoluogo.

L'alta valle Scrivia costituisce il settore ligure dell’omonima vallata dell’Oltregiogo genovese e costituisce il naturale e storico collegamento tra l’area marittima genovese e la Pianura Padana.

Essa è attraversata da importanti vie di comunicazione che collegano per via autostradale o ferroviaria Genova con Milano e Torino. Busalla, il centro abitato più grande della valle, dista 28 km da Genova, 117 km da Milano e 156 km da Torino.

Per questo motivo è una valle conosciuta solo per il transito ed, in generale, poco considerata per una visita più approfondita, nonostante la presenza di luoghi di indubitabile bellezza ed attrattiva come la val Vobbia con il Castello della Pietra, la Valbrevenna, il monte Antola, tra i più alti della Provincia di Genova con i suoi 1597 m, nonché i numerosi castelli, vestigia storiche di un importante passato, quali quelli di Borgo Fornari a Ronco Scrivia.

Nell'alta valle Scrivia sono inoltre presenti ambienti protetti e nel 1989 con apposita Legge Regionale della Liguria, è stato istituito, tra gli altri, il Parco naturale regionale dell'Antola esteso per 4.837 ha.

La parte più antropizzata è il fondovalle che ha subito una forte modifica del territorio a partire dalla metà del XIX secolo ed in forma sempre più massiccia, legata all’insediamento di infrastrutture industriali ed ai percorsi ferroviari ed autostradali verso la Padana.

Prima della costruzione della ferrovia nel 1853 che superò il passo dei Giovi (quota 472 m) collegando Genova con l’Oltregiogo, Busalla, ora sede di insediamenti petroliferi, era un luogo di villeggiatura per le famiglie genovesi, come testimoniano tuttora le ville presenti ovunque nella valle.

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Fig. 1: Carlo Bassoli, Galleria di Pietrabissara, 1853

Fig. 2: I comuni dell'alta valle Scrivia nella provincia di Genova.

1: Isola del Cantone 2: Ronco Scrivia 3: Busalla 4: Savignone 5: Casella 6: Montoggio 7: Valbrevenna 8: Vobbia 9: Crocefieschi

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SCOPI E METODI Come riportato nell’introduzione, è scopo di questo lavoro individuare e catalogare quei toponimi di un settore caratteristico dell’entroterra genovese, che abbiano un qualche riferimento alle caratteristiche geografico fisico e geomorfologiche del territorio; si vuole anche valutare quanto questo tipo di ricerche possano definirne il quadro geografico fisico ed essere utilizzabili per ricostruzioni anche geomorfologiche.

Ferro, nel suo studio sulla toponomastica ligure di interesse geografico del 1968, suddivide i diversi toponimi in base a significati relativi all'ambiente naturale, alle sedi, alle attività umane ed alla presenza e all'opera dell'uomo.

Dal punto di vista metodologico in questo lavoro si sono invece riportati esclusivamente i toponimi geografico fisici del territorio dell’Alta Valle Scrivia, distinti per comune, utilizzando le carte dell’Istituto Geografico Militare Italiano, scala 1:25.000, in analogia a quanto effettuato dall'Istituto Geografico Militare Italiano (IGMI) nello studio di Gabriella Arena del 2004 sulle denominazioni varie attribuite alle forme del terreno. Di ogni toponimo geografico fisico si forniscono le coordinate geografiche per la localizzazione, la collocazione nel quadro di unione cartografico e la descrizione del significato.

Per i soli comuni di Isola del Cantone e Ronco Scrivia si sono poi effettuate ricerche di maggior dettaglio a partire dai fogli catastali scala 1:5000, distinguendo i toponimi di interesse geografico secondo il metodo di Pedemonte 2010 (dati inediti), derivato dalle suddivisioni di Ferro 1968, in base a nomi che derivano dalla natura ed aspetto del terreno, posizione altimetrica, derivazione da nomi propri, da orografia e morfologia, da fenomeni erosivi e sorgenti, da forme dei monti, da attività umane e agricole, dalla vegetazione, da allevamento o animali, da insediamenti umani e dall’opera dell’uomo o da altro. Di questi vengono riportati e descritti i soli termini geografico fisici, che vengono poi confrontati statisticamente con gli altri termini geografici.

Fig. 3: L'alta valle Scrivia rispetto alla Liguria.

Si può notare che essa rappresenta il punto più settentrionale della provincia di Genova e della regione Liguria.

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INQUADRAMENTO GEOGRAFICO La valle Scrivia è incisa dal torrente omonimo che si forma dalla confluenza dei torrenti Laccio e Pentemina nel comune di Montoggio; entrambi i torrenti nascono dal monte Prelà (1.406 m) nel comune di Torriglia.

Lo Scrivia è lungo 88 km; se si include il ramo sorgentifero del Laccio la lunghezza sale a 112 km e scorre tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Fino a Busalla scorre in direzione da sud-est a nord-ovest, dopo Busalla scorre in direzione nord, tra profonde gole fino a Pietrabissara e nel comune di Isola del Cantone.

Dopo Rigoroso, amministrativamente già in provincia di Alessandria, il torrente entra in una pianura alluvionale sempre più ampia tra le colline tortonesi e le colline dell'Alto Monferrato quindi confluisce nel Po nel comune di Cornale (provincia di Pavia).

I maggiori affluenti dello Scrivia, prevalentemente da destra, sono, dalla fonte alla foce, il Brevenna, il Vobbia, lo Spinti e il Borbera che è il più grande e dalla sua confluenza raddoppia la portata d'acqua del corso principale.

Pur essendo un torrente piuttosto lungo, esso non ha le caratteristiche idrauliche di un fiume e conserva un carattere torrentizio; infatti lo Scrivia nelle sue piene cambia fortemente la sua portata soprattutto a causa delle piogge autunnali che sovente hanno anche carattere alluvionale come nel 1970 e nel 1994 in occasione degli eventi alluvionali che hanno colpito il genovesato.

La portata media annua presso la confluenza nel Po è di circa 23 m3/s, ma nella piena dell'autunno 1968 ha raggiunto un massimo di 2.000 m 3/s. Dell' Alta valle Scrivia fanno parte 9 comuni (Busalla, Crocefieschi, Isola del Cantone, Casella, Montoggio, Ronco Scrivia, Savignone, Valbrevenna, Vobbia) tutti in provincia di Genova, oltre Torriglia che, idrologicamente è collocato a cavallo tra le valli Scrivia e Trebbia, ma storicamente ed amministrativamente risulta più legato a quest’ultima e non verrà pertanto esaminato in questo lavoro. L'alta valle Scrivia si trova oltre lo spartiacque padano-ligure che è attraversabile tramite i passi dei Giovi (472 m), molto importante per le comunicazioni tra Milano e Genova, e la Crocetta d'Orero (468 m) che è il valico più basso dell'Appennino Ligure.

Gli altri passi che delimitano l'alta valle Scrivia sono il valico di San Fermo (1.176 m) che collega Vobbia con Cabella Ligure in val Borbera e il passo della Castagnola (578 m) che collega Borgo Fornari, frazione di Ronco Scrivia, con Voltaggio in val Lemme. Inoltre il Colle della Serra (661 m) che collega Isola del Cantone con Montessoro in valle Spinti, frazioni dello stesso comune, e con Roccaforte Ligure e Sisola di Rocchetta Ligure in val Borbera.

L'alta valle Scrivia ha la minima elevazione sul fondovalle presso Pietrabissara (250 m) e l'altezza massima nel monte Antola (1.597 m).

Fig. 4: Mappa stradale dell'Alta Valle Scrivia tratta dall'Atlante d' Italia vol. Nord – TCI, 1990 4

PROFILO CLIMATICO Il clima dell'alta valle Scrivia è un clima di transizione di tipo semi-continentale ed è influenzato dal clima marittimo rivierasco a causa della vicinanza dello spartiacque padano-ligure; infatti il passo dei Giovi dista dal mare solo 20 km e la Crocetta d'Orero 25 km. Caratteristiche principali del clima della valle sono un’estate temperato calda, solo parzialmente sensibile alla prossimità del mare, ed inverni temperato freddi. Le precipitazioni sono diffuse tutto l’anno con massimo relativo in autunno (specialmente a ottobre e novembre). L’ inverno è caratterizzato da numerose giornate di gelo e di ghiaccio, e si possono verificare nevicate anche abbondanti con numerose giornate di permanenza della neve al suolo.

I dati sono stati rilevati dalle stazioni meteorologiche del Servizio Idrografico (ora A.r.p.a.

Piemonte) di Isola del Cantone e dell'Aeronautica Militare di Passo dei Giovi, sulla base di una media trentennale di riferimento. Per la stazione dell’A.M. (situata nel comune di Mignanego sullo spartiacque padano-ligure per l’intervallo temporale 1951-1980 collocata a 475 m s.l.m.m.), le precipitazioni medie annue fanno registrare il valore di 1.211,5 mm, con minimo relativo in estate, picco massimo in autunno e massimo secondario in primavera. La temperatura media del mese più freddo registrata al Passo dei Giovi, gennaio, si attesta a +1,5 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +18,9 °C. La massima assoluta del periodo esaminato di +35,3 °C è del luglio 1952, mentre la minima assoluta di -14,8 °C risale al febbraio 1956 (http://www.worldclimate.com/cgi-bin/grid.pl?gr=N44E008).

Secondo i dati raccolti nella stazione meteorologica di Isola del Cantone (300 m s.l.m.m, media trentennale di riferimento 1961-1990), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +2,4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +23,0 °C, con precipitazioni medie di 1183mm,(http://www.erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/237%20%5BIsola%20del %20Cantone%5D%20capoluogo.Txt).

Le piogge crescono risalendo la valle verso lo spartiacque ligure con valori medi annui che superano i 2000 mm tra Val Noci, Scoffera e Torriglia.

Sulle stazioni di montagna le condizioni climatiche sono diverse: recentemente è stata collocata anche una stazione sul monte Antola (presso il Rifugio Parco Antola), che è il punto più elevato della valle Scrivia: qui il clima è più fresco d'estate e in inverno si hanno abbondanti nevicate e la neve può fermarsi sulla vetta anche da novembre fino a tutto a marzo.

Fig. 5: L'Antola innevato visto dallo spartiacque tra valle Scrivia e val Borbera.

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INQUADRAMENTO GEOLOGICO Le rocce dell'alta valle Scrivia sono di formazione sedimentaria e si originano a partire dall’Oceano Piemontese-Ligure, formatosi al Giurassico dalla frammentazione della Pangea che ha portato alla formazione di due masse continentali (Paleoeuropa e Adria). In seguito alla successiva deriva convergente dei continenti, la chiusura dell'oceano Piemontese-Ligure ha causato l'orogenesi che ha formato le Alpi.

Al limite superiore dei bacini di sedimentazione dell’Oceano Ligure-Piemontese, al Cretaceo si sono depositate successioni torbiditiche calcareo-marnose che hanno originato la Formazione dei Calcari di Monte Antola, che attualmente affiora a partire dal monte Antola e su gran parte del versante destro della valle, così come sul versante sinistro tra Ronco ed Isola del Cantone. Le torbiditi calcareo marnose sedimentavano al di sopra di sedimenti argillitici che attualmente affiorano da Laccio a Scoffera e tra Montoggio e Ronco Scrivia (Formazione dei Flysch di Busalla). Le stesse formazioni sono poi rimaste coinvolte nell’orogenesi appenninica (al Miocene), unitamente al conglomerato e all’arenaria (Formazione di Molare, Formazione dei Conglomerati di Savignone), presenti tra Pietrabissara e Borlasca di Isola del Cantone e tra Crocefieschi e Vobbia, che costituivano conoidi alluvionali e paleo-delta oligocenici originati dalla detrizione della primigenia catena alpina (Società Geologica Italiana, 1994).

Fig. 6: Vista del Castello della Pietra (570 m) in val Vobbia nel comune di Vobbia.

Il castello è collocato tra due torrioni di conglomerato di Savignone.

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PROFILO GEOMORFOLOGICO Come sopra descritto, l'alta valle Scrivia appoggia su tre principali formazioni rocciose: le formazioni argillitiche, i calcari marnosi dell'Antola e i conglomerati di Savignone. I calcari marnosi sono una vasta placca di rocce sedimentarie che culmina nel monte Antola (1.597 m) e si estende a nord fino a comprendere le principali vette della catena: il monte Lesima, la cima Colletta, il monte Ebro, il monte Chiappo e il monte Boglelio (val Borbera). L’azione dell’acqua, della gravità, del gelo e disgelo ha scavato e modellato la valle a partire dalla sua definitiva emersione al Miocene (circa 20 milioni di anni fa). Nelle parti più erodibili, costituite dalle formazioni argillitiche, si sono generalmente formate le linee di valico. La formazione rocciosa più tenace (i conglomerati) è costituita da ciottoli arrotondati, cementati da una malta calcarea, ed è emersa nell'era Terziaria, attorno a venticinque milioni di anni fa. Da Savignone, centro dal quale prendono il nome i conglomerati, essi si estendono in direzione nord verso la media val Vobbia e si esauriscono in val Borbera, nella poderosa e scoscesa bastionata che precipita sul greto del torrente, in prossimità degli abitati di Rocchetta e Cantalupo Ligure. Nella zona di Pietrabissara la formazione oligocenica è caratterizzata dalla presenza di arenaria formata dalla diagenesi della sabbia, che è stata cavata fino a qualche decennio fa.

Dalle diverse formazioni rocciose, derivano forme del paesaggio molto diverse, poiché i calcari marnosi dell'Antola sono meno scoscesi, ricoperti di pascoli nei versanti a solatio, mentre le rocce dei conglomerati hanno profili ripidi, tormentati dall'erosione selettiva. Il fondovalle e i valichi verso il mare sono caratterizzati dalla più tenera formazione argillitica con versanti a debole pendenza. Attualmente la valle è caratterizzata da un gran numero di frane (dati IFFI Regione Liguria – Inventario Fenomeni Franosi in Italia, 2006 e dati della pianificazione di bacino PAI – Piano Assetto Idrogeologico del bacino del Po - ww.adbpo.it), che costituiscono oltre il 10% del territorio, superando la media nazionale e regionale.

Fig. 7: Immagine satellitare dell'alta valle Scrivia (fonte Google Earth).

Sono segnalati i centri abitati principali (colore bianco), i torrenti (colore azzurro) e i laghi principali (colore azzurro) e il Monte Antola (colore giallo).

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BREVI CENNI STORICI DELL'ALTA VALLE SCRIVIA I primi abitanti dell'alta valle Scrivia furono gli antichi Liguri della tribù dei Dectunini che abitavano tuttal'alta valle Scrivia e il vicino Novese. I Dectunini fondarono il vicino centro di Libarna (attualmente tra Arquata Scrivia e Serravalle Scrivia) nel II secolo a.C.. Gli antichi Liguri abitavano il territorio tra il Po, l'Arno e il Rodano e le più antiche tracce del loro popolamento risalgono al 2000 a. C. (Raffaele de Marinis, 2007). Secondo lo storico romano Tito Livio i Liguri Dectunini si arresero al console Quinto Minicio Rufo nel 191 a. C., (Silvio Carrea, 2006).

I romani conquistarono il territorio dei Liguri tra il III e il II secolo a. C.. I Liguri nel 90 a. C. ottennero la cittadinanza romana con l’istituzione della provincia della Gallia Cisalpina che venne abolita nel 42 a. C. quando il territorio entrò a far parte a tutti gli effetti dell'Italia romana (Umberto Laffi, 1992).

Sotto Augusto (27 a. C. - 14 d. C.) l'Italia romana venne riorganizzata e divisa in regioni (regio) e l'alta valle Scrivia entrò a far parte della Regio IX Liguria con capoluogo Genua (Genova); questa divisione amministrativa rimase fino alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 con l'esilio a Napoli dell'ultimo imperatore Romolo Augustolo; anche con Diocleziano (284-305) la valle Scrivia era rimasta sotto la regio Liguria, anche se entrò a far parte della Diocesi dell'Italia Annonaria.

Nel 476 con la caduta dell'Impero Romano entrò a far parte del Dominio di Odoacre e nel 493 con le conquiste di Teodorico il Grande entrò a far parte del Regno Ostrogoto che cadde con la Guerra gotica (535-553). Dopo la Guerra gotica tutta Italia divenne un dominio bizantino, ma lo fu per breve tempo dato che già nel 568 con la calata del re longobardo Alboino incominciò la guerra. Nel 572 l'alta valle Scrivia si trovava al confine tra i domini bizantini (verso Genova) e il regno longobardo, di cui faceva parte, fino alla conquista definitiva longobarda.

Il regno longobardo cadde nel 774 e poco dopo tutto il nord e il centro Italia entrarono a far parte dell'Impero carolingio che nei fatti era diviso tra conti, marchesi, ducati e possedimenti ecclesiastici. Nell'843 con il Trattato di Verdun e la divisione dell'Impero carolingio, la vallata entrò a far parte del regno di Lotario I che comprendeva tutto il territorio tra l'Italia settentrionale e i Paesi Bassi. Per l'alta valle Scrivia intorno alla fine del 900 incominciò la divisione tra diversi feudatari fedeli e protetti dall'imperatore del Sacro Romano Impero; nei fatti, tali feudi erano indipendenti, ma sotto l'influenza di Genova che, protetta da una cinta di mura urbane già dall’864 e parte della Marca Januensis, nel 951 ricevette da Berengario ed Adalberto il diploma di riconoscimento imperiale delle consuetudini comunali; nel 1099 essa eleggeva i propri consoli scrivendo ufficialmente la storia della secolare Repubblica di Genova.

L'alta valle Scrivia quindi fu divisa tra i diversi feudatari con un potente vicino, la Repubblica di Genova.

I feudatari dell'alta vale Scrivia erano le grandi famiglie genovesi dei Fieschi (Casella, Crocefieschi, Valbrevenna, Savignone) e degli Spinola (Busalla, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, Vobbia), mentre Montoggio era parte diretta dei domini della Repubblica. La situazione dell'alta valle Scrivia rimase politicamente invariata fino al XVIII secolo quando, nel 1728, Busalla entrò a far parte diretta della Repubblica di Genova.

Nel 1797 con l'arrivo di Napoleone e la sua Campagna d'Italia vennero aboliti i feudi e l'alta valle Scrivia entrò a far parte della Repubblica Ligure.

Dal 1805 al 1815 l'alta valle Scrivia divenne parte del Circondario di Novi, Dipartimento di Genova che era stato annesso all'Impero francese.

Nel 1815 dopo la breve restaurazione della Repubblica di Genova, l'alta valle Scrivia, in seguito al Congresso di Vienna, venne annessa insieme a Genova, allo stato sardo di cui ne seguì le sorti fino all’Unità d’Italia.

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LA TOPONOMASTICA E LE FORME DEL TERRITORIO •

Generalità

I nomi riguardanti la toponomastica del territorio, con l'urbanizzazione, rischiano di scomparire se non riescono a sopravvivere nella toponomastica ufficiale, come ad esempio nei toponimi “fosso”, “pantano” o “piscina” presenti in zone ora bonificate come la conca del Fucino, le valli di Comacchio, l'Agro Pontino e la piana di Metaponto.

La natura dei toponimi riguardanti le forme del territorio può spesso avere un'origine riguardante morfologie particolari (glaciale, costiera, vulcanica, carsica) che sono destinati a mutare nel tempo, anche velocemente, soprattutto grazie all’urbanizzazione. I toponimi, inoltre, possono derivare da importanti trasformazioni naturali o da calamità quali terremoti, frane, smottamenti.

In generale si può considerare che l'elevato numero di termini che designano gli aspetti emergenti del paesaggio, come i rilievi, sono stati per secoli un punto fondamentale nell'orientamento delle popolazioni, soprattutto dopo la caduta dell'Impero Romano (Arena, 2004). A titolo di esempio, i toponimi “monte”, “colle”, “cima”, “poggio” sono presenti in tutta Italia, mentre ad esempio il toponimo “serra” è diffuso con diversi significati in tutto l'Appennino così come il toponimo “bric” è presente con diversi significati in Piemonte, Liguria e Sardegna. Infatti in Piemonte indica alture anche di 200 m, mentre in Liguria e nel basso Piemonte indica altezze anche di 900 m e in Sardegna nella variante “bricco” indica elevazioni che non raggiungono i 200 m.

Come già osservava il Marinelli (1922), alcuni toponimi sono diffusi in tutto il territorio nazionale, soprattutto in zone dove c'è erosione del territorio a causa di agenti esogeni e dove rappresentano calamità (ad esempio frane) con termini quali lavina, lavanga, calanca, diroita, rovina, ravina, motta, smotta, sciolle.

Come già osservato da Arena 2004, in Liguria sono comuni, nella toponomastica relativa alla geomorfologia del terreno, toponimi quali serra, langa, cian, tana, pertusu, arma, avrigu, ubagu, vallecalda, moglia, fascia. Tali toponimi risultano talora diffusi solo in Liguria, mentre altri sono diffusi in tutto il nord ovest, o nell’intera Italia Settentrionale come colle o colla, serra, bric.

Vogliamo ora entrare nel dettaglio delle forme del territorio descritte dalla toponomastica nelle valli genovesi, come già effettuato da Calissano et al., 1999 che analizzarono 1500 toponimi della Comunità Montana valli Stura ed Orba ricostruendo un atlante toponomastico con cartografia e riferimento ai toponimi scritti in genovese. Tale lavoro si basava su fonti archivistiche parrocchiali, oltre agli Archivi di stato in particolare di Genova e di Milano. Lo scopo degli AA consisteva nel recupero dell’origine della toponomastica locale in conseguenza dell’abbandono delle zone rurali e del territorio campestre, mentre l’obiettivo di questo lavoro risulta legato a trarre informazioni dalla toponomastica per la lettura delle caratteristiche geografico fisiche del territorio.

Occorre inoltre ricordare, come suggerisce Pedemonte 2010, che in Liguria i toponimi possono essere suddivisi in strati: - Toponimi preromani, cioè di derivazione antico Ligure - Toponimi latini nati con l’appartenenza ai domini romani - Toponimi longobardi - Toponimi in latino volgare - Toponimi di derivazione locale, dal basso medioevo ad oggi

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Il caso dell'alta valle Scrivia

Come già riportato, si è voluta indagare la valle Scrivia come area campione dell’entroterra genovese, considerate da una parte le caratteristiche geomorfologiche di questa e d’altra parte le caratteristiche storiche e logistiche di collegamento tra Genova e la Padana Questa analisi dei toponimi dell'alta valle Scrivia ha come finalità principale quella di ricercare il significato originario dei toponimi di carattere geografico fisico. Per perseguire tale scopo ci si è avvalsi di dizionari della lingua genovese col corredo bibliografico degli studi sulla toponomastica ligure effettuati in particolare dal prof. Gaetano Ferro (già citato), da Issel 1917 e da Giordano 1983.

Altri importanti elementi bibliografici sono costituiti dal libro Nomi d'Italia della De Agostini del 2004 e il Dizionario di Toponomastica dell'UTET del 1990, entrambi di autori vari.

Per lo studio di dettaglio della toponomastica dell'alta valle Scrivia sono utilizzate come detto, le carte dell'IGMI in scala 1:25.000 risalenti a varie edizioni, inoltre è stata valido aiuto la carta della Comunità Montana Valli Genovesi, sempre in scala in 1:25.000 edita dalla stessa nel 2010, allegata con il libro dedicato all'alta valle Scrivia e alla val Polcevera.

Fig. 8: Panorama della val Vobbia

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Fig. 9: Suddivisione dell'alta valle Scrivia secondo le tavolette IGMI 1:25.000 Le tavolette IGMI utilizzate sono state le seguenti, distinte da una sigla: *Serravalle Scrivia = SS *Rocchetta Ligure = RL *Voltaggio = V *Isola del Cantone = IC *Carrega Ligure = CL *Busalla = B *Savignone = S *Torriglia = T *Sant'Olcese = SO Gli elementi che presentano toponimi di carattere geografico fisico sono stati suddivisi per comune, per ogni elemento è riportata latitudine e longitudine e la tavola IGM dove si trova l'elemento geomorfologico con riferimento alla località o frazione, o elemento geografico ESEMPIO: •

Pietrabissara (44°39'28” N, 8°55'20” E) – foglio V

I risultati sono presentati per comune dell'alta valle Scrivia distinti in ordine alfabetico e seguono una breve descrizione geografica del comune stesso.

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BUSALLA Busalla (5.881 ab., 17,12 Kmq) è il comune più abitato dell'alta valle Scrivia e ha la minima quota ai 358 m del fondovalle e la massima ai 957 m della Lumaca del Reopasso.

Busalla si trova laddove lo Scrivia cambia la sua direzione da est-ovest a sud-nord, l'abitato principale si trova sulla riva sinistra dello Scrivia e le frazioni principali, tra cui Sarissola, si trovano sul rio Seminella che sfocia sulla riva opposta l'abitato di Busalla.

• Bric delle Ciappe (44°36'12” N, 9°00'14”E) – foglio IC Chiamato anche Bric di Pretignosa si trova sullo spartiacque tra le valli minori del Vobbia e del Seminella al confine tra i comuni di Busalla e di Crocefieschi. Bric in genovese significa monte intorno ai 900 m e Ciappe ha origine dal preromano klappa che significa pietra piatta, come indicano Bossard e Chavan nello studio effettuato nel 1986. (http://www.comune.pontey.ao.it/Admin/documenti/Toponimi.pdf).

• Conche, rio (44°34'58” N, 8°59'16”E) – foglio S Rio che sfocia nel Seminella, il nome è di facile etimologia e si riferisce alle depressioni lungo il corso del rio.

• Costa, località (44°34'30” N, 8°57'01”E) – foglio S Costa è una località di Busalla che si trova in val Seminella nei pressi della frazione di Sarissola, la parola costa deriva dal latino costa-ae che significa “costola, termine, fianco”. In Liguria tale toponimo è assai diffuso e significa falda dei monti, forse riferita al vicino monte Carmo (578 m).

• Bric dell'Isola Bassa (44°35'40” N, 8°59'50”E) – foglio IC Bric che si trova nella piccola valle del Seminella, è un monte più basso di quelli vicini e leggermente spostato verso il rio delle Cappe, forse ha origine dal significato di “isola bassa” in riferimento alla sua quota più contenuta.

• Rivassa, località (44°34'48” N, 8°58'40”E) – foglio S Località che si trova sul rio Rivassa che si trova in val Seminella, rivassa forse si riferisce alle rive scoscese del rio che sono scavate nel conglomerato.

• Rivassa, rio (44°34'48” N,8°58'40”E) – foglio S Rio che sfocia nel Seminella, bagna la località omonima a cui ha dato il nome. Per l'etimologia del nome si veda la località Rivassa.

• Monte Carmo (44°32'28” N, 9°00'32”) - foglio S Monte al confine tra i comuni di Casella e di Savignone, il toponimo deriva dalla base prelatina kar- “roccia, pietra”.

• Imagea (44°34'48” N,8°58'40”E) – foglio S Frazione in fondo valle rio Seminella, presso Camarza, probabile riferimento alla collocazione presso il torrente (“gea”, in a gea = nel fiume)

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Immagine satellitare di Busalla

Panorama invernale, sullo sfondo il M. Tobbio (1.092 m) e il M.Leco (1.071 m).

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CASELLA Casella (3.298 ab., 7,8 kmq), è il terzo comune più abitato dell'alta valle Scrivia dopo Busalla e Ronco Scrivia, ma è il meno esteso di tutta la valle.

Il comune si estende tra la confluenza del T. Brevenna nello Scrivia, la Crocetta d'Orero (468 m) sullo spartiacque tra la valle Scrivia e la val Polcevera e le falde del Monte Maggio (878 m) e del monte Carmo (738 m) situate a nord del centro abitato principale dove è concentrata la maggior parte della popolazione comunale.

• Crocetta [d'Orero] (44°31'15” N, 8°59'15” E) – foglio S Valico al confine con il comune Serra Riccò sullo spartiacque tra valle Scrivia e Polcevera, il toponimo deriva dal termine cröxe “croce, passo, valico”, qui in senso diminutivo, mentre Orero si riferisce all'omonima frazione di Sant'Olcese in val Polcevera.

• L'Isola (44°31'45” N, 9°00'17”E) – foglio S Località di Casella poco distante dallo Scrivia e dalla confluenza del Brevenna nello Scrivia, il toponimo è di facile etimologia e fa intuire che significhi località tra due corsi d’acqua e derivi dall’effetto della confluenza stessa.

• Moglia (44°31'57” N, 9°00'07”) - foglio S Frazione di Casella situata presso la foce del Brevenna nello Scrivia, il toponimo deriva dal genovese möggia, che è anche il nome della frazione che significa terreno umido, il nome del toponimo deriva dal latino molleus che ha lo stesso significato • Monte Carmo (44°32'28” N, 9°00'32”) - foglio S Monte al confine tra i comuni di Casella e di Savignone, il toponimo deriva dalla base prelatina kar- “roccia, pietra”

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Immagine satellitare di Casella

Panorama di Casella dal M. Maggio (878 m). Sullo sfondo il valico della Crocetta d’Orero.

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CROCEFIESCHI Crocefieschi (567 ab., 11,6 kmq), è il secondo comune meno esteso dell'alta valle Scrivia e uno dei meno abitati, si estende tra le valli minori del Vobbia, del Seminella e del Brevenna. il comune ha la massima elevazione con il monte Preventino (1.036 m).

Il toponimo deriva dal genovese cröxe che significa croce qui con il significato di crocevia, passo tra le valli.

• Serra, località (44°34'44” N, 9°01'48”E) – foglio S Località sulla strada tra Crocefieschi e Savignone, vicina ai monti dello spartiacque tra Brevenna e Vobbia. Il nome della località fa riferimento al termine serrare “chiudere” nel senso di chiusura della valle.

• Costa dei Serri (44°34'51” N, 9°02'52” E) – foglio IC Monti che dividono il rio Moro dal rio Guernascin che confluiscono nel T. Fabio, tributario del T. Vobbia. Come detto costa significa “costola, termine, fianco” qui sicuramente in riferimento a montagna, serra deriva dal termine serrare “chiudere” nel senso di chiusura della valle, qui inteso come chiusura delle valli dei rii Moro e Guernascin.

• Piazza (44°34'55” N, 9°00'23” E) – foglio S Terreno situato tra le falde della piccola catena del Monte Moro al confine con il comune di Savignone e il rio Vallese, il toponimo significa spiazzo, nel senso di falsopiano tra il rio e i monti circostanti.

• Piazzo, località (44°35'01” N, 9°00'19” E) – foglio S Località situata non lontano dal rio Novella vicino al confine con il comune di Busalla, il toponimo è di facile etimologia e si riferisce a un falsopiano dove si è sviluppata la frazione.

• Serra (44°40'35” N, 9°01'20” E) - foglio S Località presso il centro abitato principale, il toponimo deriva da serra che a sua volta deriva da serrare “chiudere” e qui fa riferimento al vicino spartiacque tra Vobbia e Brevenna.

• Serri (44°34'57” N, 9°02'06” E) - foglio IC Località presso la Costa dei Serri a cui da il nome, per il significato e l'origine del toponimo vedi Serra.

• San Martino della Costa (44°34'55” N, 9°01'08” E) – foglio S Frazione situata sul rio Canavri non lontano dal centro principale, il toponimo si riferisce a San Martino e alla vicina costa che significa “costola, termine, fianco”, qui in riferimento forse alla piccola catena del monte Moro.

• Vallegge (44°34'48” N, 9°00'54'' E) – foglio S Località di Crocefieschi presso i rii che confluiscono nel Seminella, il toponimo si riferisce forse alle piccole valli formate dai rii, entro un vasto corpo di frana.

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Immagine satellitare di Crocefieschi

Panorama di Crocefieschi

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MONTOGGIO Montoggio (2.103 ab., 46, 4 kmq) , è uno dei comuni più estesi dell'alta valle Scrivia ed è situato alla confluenza dei torrenti Laccio e Pentemina che formano lo Scrivia poco a valle dell'abitato principale. Il toponimo, noto nel XII come Mons Opli deriva dal latino mons opulum, cioè monte degli aceri ed ha quindi un significato vegetazionale • Acquafredda (44°29'27” N, 9°11'26” E) – foglio SO Acquafedda è una frazione di Montoggio situata sul Rio di Creto lungo la strada che collega Montoggio con la val Bisagno, il toponimo deriva forse da una fontana presente nella località.

La frazione di Acquafredda è divisa in inferiore e superiore.

• Chiappa (44°33'39” N, 9°07'04” E) – foglio T Chiappa è una frazione di Montoggio che si trova tra il torrente Laccio e il torrente Feto alle falde del monte Chiappa (826 m), il toponimo Chiappa ha origine dal preromano klappa che indicava pietra piatta o pietraia come indicano i già citati studi del Bossard e del Chavan. In questo caso il toponimo può aver tratto origine dalle rocce che costituiscono il vicino monte.

• Monte Chiappa (44°33'23” N, 9°07'42” E) – foglio T Monte situato presso la frazione omonima per il significato vedi le voci Chiappa e Ciappa, forse il monte ha dato il nome alla frazione omonima.

• Ciappa (44°30'18” N, 9°03'33” E) – foglio S Ciappa è una località di Montoggio presso lo spartiacque tra valle Scrivia e val Bisagno, alle falde del monte Bano (1.035 m), il toponimo Ciappa ha lo stesso significato di chiappa.

• Colletta (44°30'44” N, 9°02'08” E) – foglio S Colletta è una frazione di Montoggio situata tra il fondovalle e le propaggini dei monti dello spartiacque tra Scrivia e Bisagno, il nome diminutivo di Colle, passo e forse sta ad indicare la strada che porta alla val Bisagno.

• Costa (44°31'13” N, 9°03'37” E) – foglio S Costa è una frazione di Montoggio situata poco lontano dal centro abitato principale e dallo Scrivia tra il rio delle Cogne e il torrente Pentemina, il toponimo Costa che ha il consueto significato di falde dei monti, a causa della sua posizione geografica.

• Fontanasse (44°30'51” N, 9°01'31” E) - foglio S Fontanasse è una frazione situata presso il fondovalle, il toponimo è di facile etimologia e si può riferire a fontanili o a acque sorgive.

• Pratogrande (44°31'31” N, 9°00'49” E) – foglio S Pratogrande è una frazione di Montoggio situata alla confluenza del rio d'Assereto nello Scrivia al confine con il comune di Casella, il toponimo è di facile etimologia e legato alla piana alluvionale dello Scrivia.

• Pratolungo (44°30'56” N, 9°01'02” E) – foglio S Pratolungo è una frazione di Montoggio situata presso un contrafforte che domina il vicino fondovalle dello Scrivia, il toponimo potrebbe essere legato ad una zona ampiamente dissestata dove si è potuta sviluppare una coltura prativa.

• Serrato (44°31'60” N, 9°02'17” E) – foglio S Serrato è una frazione di Montoggio situata su un monte della Costa di Banca che chiude la piccola valle del rio della Lena, il toponimo deriva da serra anche qui è inteso come “chiusura della valle”.

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• Tre Fontane (44°30'12”N, 9°01'52” E) – foglio S Tre Fontane è una località di Montoggio situata sul rio Laitona, il toponimo è di facile etimologia.

• Terme (44°30'24” N, 9°01'55” E) – foglio S Terme è una località di Montoggio situata sul rio Laitona, il toponimo forse si riferisce a delle fonti di acqua più calda.

Immagine satellitare di Montoggio.

Panorama di Montoggio 19

SAVIGNONE Savignone (3.232 ab., 21,75 kmq) è un comune della valle Scrivia situato tra la piccola val Seminella, la val Vobbia, la val Brevenna e lo spartiacque con la val Polcevera. Il comune si estende dai 1.044 m del monte Schigonzo al fondovalle dello Scrivia, dove si trova la frazione più importante, Ponte di Savignone.

• Costa [di Montemaggio] (44°33'05” N, 9°00'40” E) – foglio S Frazione situata alle falde del Monte Maggio (978 m), il toponimo deriva da latino costa “costola, riviera, fianco”, che designa le falde dei monti; il toponimo della frazione si riferisce alla sua posizione geografica.

• Ciappozza (44°32'49” N, 9°00'27” E) – foglio S Località situata alle falde del monte Carmo (738 m) e del monte Albarino (764 m), il toponimo deriva quasi sicuramente deriva da chiappa ed è un probabile diminutivo.

• Moglia (44°33'41” N, 9°01'14” E) – foglio S Frazione di Savignone situata in val Brevenna presso il rio di Nenno, il toponimo deriva dal genovese möggia, che significa terreno umido, dal latino molleus .

• Monte Carmo (44°32'28” N, 9°00'32” E) - foglio S Monte alto 742 m che si trova presso il confine con il comune di Casella, il toponimo deriva dal preromano kar- che significa monte, quindi il toponimo, molto diffuso in Liguria, è una tautologia.

• Monte Carmo (44°34'12” N, 9°00'52” E) - foglio S Monte alto 836 presso il confine con il comune di Crocefieschi, per l'etimologia vedi il vicino monte omonimo situato nello stesso comune.

• Monte Pianetto (44°34'23” N, 8°59'52” E)– foglio S Monte alto 785 m che domina Savignone, infatti il centro abitato si trova su un'antica frana (http://www.altavallescrivia.net/; IFFI, 2006 e Sacchini, 2009). Il toponimo deriva da un falsopiano.

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Immagine satellitare di Savignone

Panorama invernale di Savignone, sullo sfondo il monte Pianetto (785 m), il monte Brughea (791 m) e il monte Carmo (836 m).

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VALBREVENNA Valbrevenna (807 ab., 35,2 Kmq) è l'unico comune a popolamento prevalentemente sparso dell'alta valle Scrivia e occupa quasi tutta la valle minore del Brevenna che sfocia nello Scrivia presso Casella, il comune arriva a toccare con il monte Antola il punto più elevato di tutta la valle Scrivia. Il comune è stato costituito nel 1896 staccando varie frazioni di Savignone, Casella e Montoggio, la sede comunale si trovava a Carsi fino agli anni '30, dagli anni '30 si trova a Molino Vecchio.

• Carsi (44°32'53” N, 9°06'06” E) – foglio T Frazione tra il Brevenna e il monte Penzo (1.065 m).

Il toponimo si paragona con il toponimo Carso ed ha la stessa origine dalla base pre-indoeuropea kar- che si attribuisce a luoghi rocciosi e simili (UTET, 1990).

• Chiappa (44°33'40” N, 9°06'40” E) – foglio T Frazione situata a 900 m d'altezza ai piedi dell'Antola e dei monti del suo gruppo tra il Brevenna e il rio dell'Orso. Il toponimo deriva quasi sicuramente deriva da chiappa dal preromano klappa; qui il toponimo può riferirsi all’affioramento della roccia al di sotto della vegetazione che è minore a causa dell'altitudine.

• Chiappino (44°34'15” N, 9°00'39” E) – foglio T Terreno situato presso Tonno, il toponimo ha la stessa derivazione di Chiappa, di cui è diminutivo, per l'origine del toponimo vedi Chiappa.

• Colletta delle Cianazze (44°34'10” N, 9°08'49” E) – foglio T Piccolo valico situato a 1.344 m d'altezza sullo spartiacque tra Brevenna e Trebbia al confine con il comune di Torriglia, il toponimo è un diminutivo di colle che ha il significato di valico e cianazze deriva dal dialetto cian che significa piano.

• Costagrande (44°33'27” N, 9°05'20” E) – foglio T Frazione che si trova nella piccola valle del rio Pareto, il toponimo è di facile etimologia e si riferisce alla costa di monti che divide la frazione dal Brevenna.

• Madonna dell'Acqua (44°33'07” N, 9°04'37° E) – foglio S Piccolo santuario che si trova presso la foce del rio Pareto nel Brevenna, il toponimo si riferisce a una fontana cui la devozione popolare attribuisce poteri miracolosi.

• Monte Alpisella (44°34'15” N, 9°04'49” E) – foglio T Monte al confine con il comune di Vobbia, per l'origine del toponimo vedi Alpe di Vobbia.

• Piancassina (44°33'16” N, 9°08'11” E) – foglio T Frazione situata tra il rio dell'Orso e il monte Duso, il toponimo è legato al dissesto idrogeologico della zona.

• Piani (44°32'36” N, 9°03'58” E) – foglio S Frazione situata presso la fonte del rio delle Tane e non lontano dalle falde del monte Badriga (1.104 m), il toponimo è di facile etimologia; si riferisce a un piano in quota dove è sorta la frazione, legato a situazione di dissesto geomorfologico.

• Pian del Curlo (44°34'42” N, 9°06'33”) - foglio T Falsopiano alle falde del monte Buio (1402 m) presso il confine con i comuni di Vobbia e di Carrega Ligure (AL), il toponimo prende nome dal falsopiano e dalla parola dialettale curlo che significa “ruota dei conventi di clausura”, ma è ignoto perché il toponimo ha questo significato.

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Immagine satellitare di Molino Vecchio, sede comunale del comune di Valbrevenna.

Panorama di Mereta (699 m), frazione di Valbrevenna.

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VOBBIA Vobbia (459 ab., 33,2 Kmq), è un comune collocato a metà della val Vobbia ed è il meno abitato dell'alta valle Scrivia; il comune è stato istituito nel 1903 staccando alcune frazioni dal vicino comune di Crocefieschi.

• Alpe (44°34'50” N, 9°04'48” E) – foglio T Frazione di Vobbia a 1.009 m d'altezza tra le sorgenti del torrente Fabio e il rio Cornareto.

Il toponimo deriva dal tema preindoeuropeo alb- alp- che ha il valore semantico di “monte, altura, pietra”, in questo caso forse si riferisce alla posizione dell'abitato su un contrafforte minore della val Vobbia.

• Bric della Cappelletta (44°34'15” N, 9°04'49” E) – foglio T Monte alto 979 m sul contrafforte minore della val Vobbia, il toponimo si riferisce a Bric (monte fino ai 900 m di forma arrotondata) e alla cappelletta presente sul monte.

• Cian de Costa (44°35'48” N, 9°02'12” E) – foglio IC Terreno situato non lontano dal capoluogo e dal torrente Fabio, il toponimo significa “piano della costa” e fa riferimento alla costa dei monti che dividono il terreno da Crocefieschi.

• [La] Costa (44°36'01” N, 9°06'11” E) – foglio T Frazione di Vobbia che si trova sulla costa di un monte nell'alta val Vobbia, non lontano dal valico di San Fermo o di San Clemente (1.129 m), col consueto significato.

• La Crocetta (44°34'11” N, 9°03'05” E) – foglio T Località al confine con il comune di Valbrevenna e di Crocefieschi, il toponimo deriva dal deriva dal genovese cröxe che significa croce qui con il significato di crocevia, passo tra le valli ed è qui un diminutivo e si riferisce al crocevia tra valli minori del rio Clavarezza, del rio Moro e del rio della Scabbia..

• Monte Alpisella (44°34'15” N, 9°04'49” E) – foglio T Monte al confine con il comune di Valbrevenna, per l'origine e il significato del toponimo vedi Alpe.

• Monte Sopra Costa (44°35'57” N, 9°06'11” E) – foglio T Monte alto 1.278 m situato sullo spartiacque tra val Borbera e val Vobbia, il toponimo è di facile etimologia e significa monte sopra [la] costa, in questo caso inteso come la catena di monti sullo spartiacque, dato che il monte Sopra Costa è il secondo monte più alto della val Vobbia dopo il monte Buio (1.402 m) che si trova sullo spartiacque tra le due valli.

• Piani [di Vallenzona](44°36'24” N, 9°05'57” E) – foglio T Frazione che si trova tra Vallenzona e il valico di San Fermo o di San Clemente (1.129 m), il toponimo forse fa riferimento a un pianoro di frana dove poi è nata la frazione.

• Poggio (44°36'12” N, 9°04'45” E) – foglio T Frazione di Vobbia situata tra Vallenzona e Vigogna, il toponimo si riferisce alla posizione della frazione, su un poggio cioè su un elevazione del terreno inferiore, tondeggiante e con versanti in lieve pendenza.

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Immagine satellitare di Vobbia

Panorama di Vobbia 25

DISCUSSIONE Nello corso dello studio sono stati ritrovati 371 toponimi presenti in alta valle Scrivia, esclusi i comuni di Isola del Cantone e Ronco Scrivia che verranno analizzati successivamente; di questi toponimi quelli riguardanti termini geografico fisici conteggiati sono superiori a quelli presentati nell’illustrazione per ogni comune, in quanto qui vengono conteggiate tutte le frazioni o località a riferimento geografico fisico (Bric, Costa, Sella, …) ogni volta che sono illustrate sulla carta.

COMUNE

TOPONIMI GEOGRAFICO FISICI

TOTALE TOPONIMI PERCENTUALE CONTEGGIATI TOPONIMI GEOGRAFICO FISICI

Busalla

10

60

17%

Casella

6

24

25%

Crocefieschi

8

38

21%

Montoggio

25

84

30%

Savignone

15

58

26%

Valbrevenna

10

51

20%

Vobbia

19

56

34%

TOTALE

93

371

25%

Tab. 1: Analisi toponimi geografico fisici per comune (esclusi Isola del Cantone e Ronco Scrivia) Nel complesso, nell'alta valle Scrivia una percentuale del 25 % dei toponimi riguarda l'aspetto geografico fisico e geomorfologico del territorio, con 93 toponimi conteggiati su un totale di 371. La maggior percentuale di toponimi geografico fisici rispetto ai toponimi totali si riscontra a Vobbia, seguita da Montoggio, mentre la minor percentuale è stata calcolata a Busalla.

Il maggior numero di toponimi geografico fisici è stato conteggiato a Montoggio, che tuttavia è anche il comune con la maggior superficie, mentre il minor numero si riscontra a Casella.

Analizzando la densità di toponimi geografico fisici sulla superficie del territorio, in base ad un indice: numero di toponimi / superficie comunale, i toponimi risultano così distribuiti: COMUNE

SUPERFICIE IN KMQ

TOPONIMI GEOGRAFICO FISICI

Busalla Casella Crocefieschi Montoggio Savignone Valbrevenna Vobbia TOTALE

17,12 7,8 11,6 46,4 21,75 35,2 33,21 173,08

10 6 8 25 15 10 19 93

INDICE: TOPONIMI GEOGRAFICO FISICI PER KMQ 0,58 0,77 0,69 0,54 0,69 0,28 0,57 0,54

Tab. 2: toponimi geografico fisici in base alla superficie del territorio.

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Come si può osservare in base all’indice, il maggior numero di toponimi geografico fisici appartiene invece al comune di Casella, mentre il minore a Valbrevenna. Valori elevati dell’indice si riscontrano anche per Crocefieschi e Savignone, quindi Busalla, Vobbia e Montoggio, mentre Valbrevenna presenta un valore dell’indice molto inferiore agli altri comuni..

Volendo tentare un’interpretazione dei dati, la situazione riscontrata nelle tabelle potrebbe essere collegata alle condizioni del popolamento, favorite sia presso il fondovalle principale (Casella, Busalla, Montoggio), che presso la località sede sia di antichissimo popolamento e di una certa importanza anche nel medioevo (Savignone) che presso le vie di passo (Crocefieschi, Vobbia) per le varie attività che hanno storicamente caratterizzato la vallata, quali agricoltura, allevamento e la coltura dei boschi. D’altra parte Valbrevenna risulterebbe penalizzata sia per il popolamento sparso che per l’assenza di vie di valico. Occorre inoltre tenere in considerazione lo spopolamento montano e delle campagne che può aver ulteriormente penalizzato la conservazione di toponimi strettamente legati alle condizioni fisiche del territorio proprio per Valbrevenna. D’altra parte il passaggio e la costruzione di grandi vie di comunicazione che hanno consentito alla popolazione di non abbandonare alcuni settori vallivi, rispetto ai versanti montani soggetti a spopolamento sin dal XIX secolo, può aver favorito il parziale abbandono di alcuni toponimi geografico fisici rispetto ad altri, come a Busalla dove si riscontra il minimo numero di questi in confronto al totale.

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STUDIO SPECIFICO SU ISOLA DEL CANTONE E RONCO SCRIVIA Allo scopo di spingere ad un maggiore dettaglio la ricerca sui toponimi geografico fisici, per i soli comuni di Isola del Cantone e di Ronco Scrivia si sono analizzati i nomi utilizzando la carte catastali regionali alla scala 1:5000. I nomi sono stati rilevati suddividendoli in base alla loro origine, secondo il metodo proposto da Pedemonte, 2010.

•

Evoluzione dei toponimi

Nell’interpretazione dei toponimi, secondo lo studio di Rita Caprini (Caprini, 1991), come riportato da Pedemonte 2010, occorre tenere in considerazione la stratificazione linguistica nel corso dei secoli, secondo il seguente schema: 1. Uno strato preromano non unitario, celtico o più particolarmente gallico, nei casi in questione su fondo ligure.

2. Uno strato romano formato da toponimi di tipo fondiario nati da un nome di persona (gentilizio, che deriva dal latino gentilicius, ovvero "che concerne la gens" a sua volta derivato dal latino gentilis, "della stessa stirpe").

3. Uno strato barbarico di tipo germanico.

4. Uno strato recente derivato dal latino volgare, dal genovese o dall'italianizzazione, a volte sbagliata della forma locale.

Tutti i toponimi hanno un'origine che, secondo il Dizionario Toponomastico UTET, 1990 può essere semplificata in questo modo: 1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

Derivati da un agionimo, cioè dal nome proprio di un santo.

Derivati da un antroponimo, cioè da un nome proprio di persona.

Derivati da un coronimo, cioè dal nome dei una regione.

Derivati da un fitonimo, cioè da un nome proprio di pianta.

Derivati da un idronimo, cioè da un nome di un rio, torrente, fiume o lago.

Derivati da un limnonimo, cioè dal nome di un lago.

Derivati da un ornitonimo, cioè dal nome di un uccello.

Derivati da un oronimo, cioè dal nome di un monte o di una catena montuosa.

In quest’ultima parte sperimentale verranno considerati solo i toponimi inerenti all'aspetto geografico-fisico e geomorfologico e verranno suddivisi in queste diverse categorie, secondo lo studio inedito di Sergio Pedemonte: • • • •

toponimi che derivano dalla natura e dall'aspetto del terreno toponimi che derivano dall'orografia e dalla morfologia in generale toponimi che derivano dalla forma del monte toponimi che derivano da fenomeni erosivi e dalle sorgenti

e saranno poi confrontati con gli altri toponimi: 28

• • • • • • •

toponimi che derivano dall'attività umana in campo agricolo toponimi che derivano dal tipo di vegetazione toponimi che derivano dall'alpeggio e da animali domestici e selvatici toponimi che derivano dall'insediamento umano ed episodi sporadici toponimi derivati dall'opera dell'uomo toponimi che derivano da nomi propri toponimi di origine sconosciuta

Fig. 9: Carta dei Feudi Imperiali liguri dell'Oltregiogo orientale dell'ing. Carlo Borgonio del 1640 ca.

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Fig. 10: Isola del Cantone nella carta dei Feudi Imperiali dalla Carta dell'Ing. Carlo Borgonio del 1640 ca.

Fig. 11: Il territorio di Isola del Cantone in un’immagine satellitare.

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•

ISOLA DEL CANTONE

Il nome del capoluogo deriva dall’unione delle due località di Isola, presso l’attuale chiesa parrocchiale, e del Cantone, nella zona del Palazzo Spinola, presso la confluenza del T. Vobbia con lo Scrivia. In realtà, come detto, Isola fa sicuramente riferimento alla zona compresa entro la confluenza dei due torrenti, di modo che, probabilmente, l’antico abitato di Isola era posto proprio presso la confluenza, mentre nel tempo, è andata sviluppandosi la zona in sponda sinistra dello Scrivia, corrispondente all’attuale.

•

Toponimi che derivano dalla natura e dall'aspetto del terreno

• Chiappe Longhe Terreno presso il Rio Campasso, prende il nome dal preromano klap che significa pietra, qui in senso plurale. Il toponimo quasi sicuramente indica un esteso territorio pietroso presso il rio.

• Ciapei Terreno presso la frazione di Creverina, il toponimo ha la consueta derivazione da pietra • Ciapin Zona in bassa val Vobbia, caratterizzata da roccia calcarea a strati sottili, il toponimo ha il consueto significato di pietra piatta.

• Case Giretta Cascine che si trovano tra Mereta e Isola, prendono il nome da giaietta, che significa ghiaia e fa riferimento ad un conoide detritico su cui sorge l’abitato.

• I Piani Terreno in val Vobbia, il toponimo è di facile etimologia e fa riferimento ad un accumulo alluvionale.

• Isola Zona del capoluogo situata attualmente a sinistra dello Scrivia; in realtà il toponimo Isola fa riferimento al territorio compreso alla confluenza del T. Vobbia nello Scrivia e quindi l’abitato originario era forse collocato in sponda destra • Marna Terreno al confine con il comune di Grondona (AL), il toponimo è di facile etimologia e fa riferimento alla formazione geologica affiorante (Marne di Rigoroso).

• Marmassana Frazione situata sullo spartiacque tra val Vobbia e valle Spinti, il toponimo è di origine incerta, ma forse deriva dalla voce prelatina mar-mara che significa acquitrinio ed in tal caso farebbe riferimento alle coltri detritiche su cui sorge l’abitato ed alla presenza diffusa di acque.

• Monte Reale (903 m) Monte al confine tra i comuni di Isola del Cantone e Ronco Scrivia, negli Annali del Caffaro è citato come Monteiaro, secondo Girolamo Rossi (1896 e 1909) citato nello studio del Pedemonte (2010 - inedito) il toponimo deriva da giairus che significa terreno ghiaioso, simile l’interpretazione di Sergio Aprosio (2001-2003): mucchio di pietre; farebbe pertanto riferimento alla composizione conglomeratica della vetta (similmente al M. Giarolo in val Borbera).

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• Moiastro Toponimo che forse deriva dal latino mollus che significa “mollo” in riferimento al terreno mollo, in questo caso il toponimo può significare terreno mollo non adatto alla coltivazione.

• Pietrabissara Frazione situata a solo 500 m dal confine con il comune di Arquata Scrivia (AL), negli Annali del Caffaro è citata come Petram Becariam che può significare pietra macellata, facendo forse riferimento all’alterazione dei calcari marnosi.

• Prarolo Frazione situata sullo Scrivia tra il capoluogo e Mereta. Il toponimo deriva da priarolo, luogo pieno di pietre. Anche Prarolo si trova presso una zona soggetta a dissesto idrogeologico • Rio di Prarolo Rio che nasce presso il monte Eremita (807 m) e sfocia nello Scrivia a Prarolo, per l'origine del nome vedi Prarolo.

• Rio Roccaforte Rio che nasce presso il monte Poggio (715 m) e sfocia nello Scrivia a Mereta, trae il nome dal calcare tenace che affiora dal ruscello.

• Scabbie Terreno che si trova presso la frazione di Griffoglieto, il toponimo forse deriva da scagge “schegge di roccia”.

• Terrarossa Località vicino a Borlasca, deve il suo nome al suolo derivato dall'alterazione del terreno.

•

Toponimi che derivano dall'orografia e dalla morfologia in generale

• Case la Costa Cascine che si trovano poco lontane da Borlasca al confine con il comune di Arquata Scrivia (AL). Il toponimo è riferimento alla posizione delle cascine sulla costa (falde) del monte Lusei (638 m).

• Case del Passo Cascine che si trovano tra il Rio della Nave e il Bric del Faro (739 m). Il toponimo forse si riferisce al sentiero che valica la piccola valle del Rio della Nave con la piccola valle del Rio di Borlasca.

• Colla Terreno al confine con il comune di Arquata Scrivia (AL), il toponimo deriva da colle, inteso come passo, che serviva per collegare con la frazione arquatese di Sottovalle.

• Colle della Serra Passo a 661 m che divide la bassa val Vobbia dall'alta valle Spinti.

Il toponimo fa riferimento alla Costa della Serra, colle è una italianizzazione della parola francese “col” che significa passo, il termine è soprattutto diffuso nel Nord Ovest. Serra significa chiusura.

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• Costa Terreno non lontano dallo Scrivia e dalla foce del Vobbia nello Scrivia, il toponimo deriva da costa, questo caso può significare una breve zona di falda montuosa con terreno più elevato rispetto a quello circostante.

• Costa della Serra Piccola dorsale montuose che si trova tra la frazione di Noceto in bassa val Vobbia e la Colla della Serra che la divide dalla Valle Spinti. Il toponimo deriva da costa “dorsale montuosa” e serra “chiusura”. Il toponimo quindi significa “dorsale che chiude (la val Vobbia).

• Crosato Terreno in bassa val Vobbia, il toponimo forse deriva dal genovese cröxe che significa “croce, passo, valico”.

• Passo Terreno presso il confine con il comune di Voltaggio, il toponimo è di facile etimologia.

• Passo dell’Incisa Passo che collega Casissa con Marmassana trae origine dal termine incisa “sella, valico”, quindi il termine è una tautologia.

• Piano Territorio vicino allo Scrivia nei pressi della confluenza del Vobbia nello Scrivia, il toponimo fa riferimento alla piana alluvionale.

• Selletta Territorio situato in val Vobbia, il toponimo è un diminutivo di sella “passo”.

• Serra Territorio che si trova presso la frazione di Marmassana, il toponimo deriva dal latino serra “serrare, chiudere”, in riferimento a un terreno più elevato tra valle Scrivia e valle Spinti.

• Case Serre Cascine tra il rio Popein e il rio Campasso, il toponimo deriva da latino serra “serrare, chiudere” e forse fa riferimento alle posizione delle cascine (divise in superiori e inferiori).

• Serré Terreno situato presso la frazione di Mereta, il toponimo deriva dal latino serra “serrare, chiudere”, forse in riferimento al restringimento della valle.

• Vallegge Territorio che si trova presso lo Scrivia, il toponimo deriva significa piccole valli e si intende la vallecola del rio che si getta nello Scrivia.

•

Toponimi che derivano dalla forma del monte

• Alpe di Casissa Monte che divide l’alta valle Spinti dalla bassa val Vobbia, prende il nome dal termine latino alpe “monte alto” e dalla vicina frazione di Casissa.

• Colle dell’Alpicella Monte che si trova in valle Spinti presso il confine con il comune di Roccaforte Ligure (AL), 33

prende il nome da alpicella, diminutivo di alpe “monte alto”.

• Case Moucù o Case Moncù Cascine che si trovano tra lo Scrivia e il monte Cagnola (888 m), il toponimo potrebbe prendere il nome dal termine locale moncù, italianizzato in montecucco che corrisponde a monte di forma aguzza, anche se non trova riscontro dato che il vicino monte Cagnola è forma arrotondata.

• Monte Lerta Monte al confine con il comune di Vobbia, di facile etimologia prende il nome dal termine erto “pendio ripido e scosceso”.

• Monte Succhio Trae il nome dal termine dialettale succa “zucca”, qui in riferimento alla forma arrotondata del monte.

• Monte Zuccaro Monte al confine con il comune di Arquata Scrivia (AL), il toponimo è di facile etimologia e si riferisce sempre alla forma arrotondata del monte.

•

Toponimi che derivano da fenomeni erosivi e da sorgenti

• Fontanino Terreno in alta val Vobbia, il toponimo deriva dalla presenza di un fontanile.

• L'Acquetta L'Acquetta è un terreno che si trova nei pressi di Vobbietta, sul torrente Vobbia, il toponimo forse fa riferimento a un fontanile.

• Rio della Nave o Rio della Nava Prima parte del Rio San Rocco che sfocia nello Scrivia a Creverina, per tutto il suo corso delimita il confine con il comune di Ronco Scrivia. Il toponimo deriva forse dal celtico nava “conca, valle”.

• Rivé Zona che si trova presso il Rio di Lavaggi, il toponimo deriva dalla parola locale per riva, in riferimento alle sponde del ruscello (rive) o a un rio ora inesistente.

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Fig. 12: Ronco Scrivia nella carta dei Feudi Imperiali dalla Carta dell'Ing. Carlo Borgonio del 1640.

Fig. 13 Il territorio di Ronco Scrivia in un’immagine satellitare.

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•

RONCO SCRIVIA

Il nome del capoluogo deriva dal termine latino roncare: disboscare, mettere a coltura un terreno incolto e quindi è un chiaro toponimo di carattere vegetazionale, benché il fatto che un terreno non fosse stato messo prima a coltura potrebbe avere un significato geologico rispetto alle condizioni del terreno.

•

Toponimi che derivano dalla natura e dall'aspetto del terreno

• Bric Moian Monte situato presso Borgo Fornari, al confine con il comune di Busalla, per l'etimologia vedi Il Moian.

• Bric di Picollo, Bric del Regno, Bric del Follo, Bric dell’Aria Consueto significato di Bric, il primo posto a sud di Cipollina, il secondo tra il capoluogo e Isolabuona, il terzo presso la strada della Castagnola al confine regionale, l’ultimo sopra Pietrafraccia, con probabile riferimento ad una buona esposizione sulla val Seminella • Case Moglie Cascine situate sul rio dell'Oratorio, il toponimo deriva dal genovese e si ricollega al latino molleus “molle, umido”, in questo caso si riferisce a un terreno umido attorno ai corsi d’acqua.

• Chiappe Terreno presso il rio della Nave, il toponimo deriva dal preromano klap col consueto significato di pietra.

• Chiappe Longhe Terreno presso il Rio Campasso, prende il nome dal preromano klap che significa pietra, qui in senso plurale. Il toponimo quasi sicuramente indica un esteso territorio pietroso presso il rio.

• Costa del Moiau Breve gruppo di monti al confine con il comune di Busalla che raggiunge l'altezza massima di 585 m, la parola costa deriva dal latino costa che significa “costola, termine, fianco”, moiau forse deriva dal latino molleus “molle, umido”, in questo caso si riferisce a un terreno umido.

• Il Moian Zona situata ai piedi del Bric Moian (545 m) e poco lontana dallo Scrivia, il toponimo quasi sicuramente deriva dal latino molleus “molle, umido”, in questo caso si riferisce a un terreno umido. Il toponimo forse ha dato nome al monte.

• Moie Toponimo presente presso il Molino del Ponte, il toponimo deriva dal latino mollus in riferimento al terreno.

• Isolabuona Frazione di Ronco Scrivia tra il capoluogo e Borgo Fornari, trae il nome da un'ansa ben esposta dello Scrivia dove poi si è sviluppata la frazione.

• Pietrafaccia Frazione di Ronco Scrivia situata tra il rio Picagna e il rio del Molino alle falde del Bric dell'Aria (749 m), il toponimo è inteso per l'argillite assai alterabile che costituisce l’ossatura geologica della località.

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• Rio Terramarsa Affluente di sinistra dello Scrivia presso Borgo Fornari, con probabile riferimento alle argilliti del substrato assai alterabili.

• Rio delle Scabbie A Isolabuona presso Valle Gelata, con riferimento al termine “scaggie”, scaglie come la scistosità delle argilliti che lo caratterizzano • Rio Ciappone Affluente del rio Piccagna sche scende da Pietrafraccia verso Ronco. Consueto riferimento al termine ciappa, anche qui riferito agli affioramenti di roccia argillitica con fissilità lastroide.

• Monte Reale Al confine con Isola del Cantone, traduzione italiana del termine Montiggè, monte ghiaioso con riferim ento ai conglomerati affioranti.

•

Toponimi che derivano dall'orografia e dalla morfologia in generale

• Campo da Costa Terreno non lontano da Ronco, il toponimo deriva significa campo della costa, in riferimento a un campo e ad una falda montuosa • Case Crocetta Cascine presso lo Scrivia e al confine con il comune di Isola del Cantone, divise in inferiori e superiori. Il toponimo deriva dal dialetto croxe che significa “croce, valico, passo”.

• Cruse Toponimo presente presso il Molino del Ponte, il toponimo deriva dal dialetto “croce, passo, valico”.

• Crosa Toponimo presente presso il monte Porale, deriva dalla parola dal dialetto Cröxe che significa “croce” ma anche crocevia, valico, passo.

• Bric della Croce Sopra Case Crocetta, con presumibile analogo significato • Serre Località sotto Minceto, con probabile riferimento alla chiusura presso il rio Piccagna • Costa del Meria, Costa della Bandia, Costa Pisciapecora Consueto significato di Costa, la prima posta a monte di Isolabuona sotto la frazione Cascine del Meria, la seconda tra il rio Piccagna e il Rio delle Cascine,la terza sulla sella del Monte Reale che collega con Griffoglietto in val Vobbia..

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•

Toponimi che derivano dalla forma del monte

• Monte Zuccaro Monte al confine con il comune di Busalla, il toponimo è di facile etimologia e si riferisce alla forma arrotondata del monte.

• Bric La Rocca Sopra la frazione Cascine al contatto geologico tra i calcari (“la Rocca”) e le argilliti e probabile riferimento al salto di pendio ed alla forma del monte tra la rocca e il versante immediatamente sottostante, poco acclive.

•

Toponimi che derivano da fenomeni erosivi e da sorgenti

• Vallecalda Frazione di Ronco Scrivia situata sul rio Traversa poco lontana dal confine con il comune di Fraconalto (AL), ai piedi del Bric Bavin (689 m).

Il toponimo forse si riferisce a sorgenti più calde di quelle vicine presenti nella valle del rio Traversa.

• Valle Gelata Costa montuosa presso Isolabuona, posta sul versante nord di un’ansa dello Scrivia, con chiaro significato climatico.

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ANALISI DEI DATI Analizzando i dati catastali 1:5.000 e delle carte IGM riguardanti i comuni di Isola del Cantone e di Ronco Scrivia e suddividendo i toponimi in base alla divisione proposta dal Pedemonte (2010 – lavoro inedito) è stata costruita la tabella 3.

Come si deduce dalla tabella 3, a fronte della minore estensione del comune di Ronco Scrivia (30,51 Kmq) in confronto alla superficie del comune di Isola del Cantone (47,77 Kmq) quest’ultimo presenta un maggior numero di toponimi a carattere geografico fisico, specie per quanto riguarda i toponimi derivati dall’orografia e dalla morfologia in generale. Oltre alla maggior estensione occorre mettere ini evidenza anche una maggior diversificazione del territorio legata alla presenza di due importanti affluenti, quali il T. Vobbia ed il T. Spinti.

ISOLA DEL CANTONE

RONCO SCRIVIA

Toponimi derivati dalla natura e dall'aspetto del territorio

17

17

Toponimi derivati dall'orografia e dalla morfologia in generale

15

9

Toponimi derivati dalla forma del monte

6

2

Toponimi che derivano da fenomeni e dalle sorgenti

4

2

ALTRI TOPONIMI

126

64

TOTALE

168

84

Tab.3: Confronto tra i toponimi geografico-fisici divisi per categoria.

ISOLA DEL CANTONE

RONCO SCRIVIA

Toponimi derivati dalla natura e dall'aspetto del territorio

10 %

20 %

Toponimi derivati dall'orografia e dalla morfologia in generale

9%

11 %

Toponimi derivati dalla forma del monte

4%

2%

Toponimi che derivano da fenomeni e dalle sorgenti

2%

2%

ALTRI TOPONIMI

126

64

TOTALE

168

84

Tab.4: Confronto percentuale tra i toponimi geografico-fisici divisi per categoria.

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Andando a rapportare il numero di toponimi alla superficie secondo l’indice introdotto precedentemente, Isola presenta un indice di toponimi geografico fisici per kmq pari a 0,89 e Ronco addirittura un indice prossimo a 1.

Sono entrambi valori superiori a quelli riscontrati negli altri comuni della vallata e si possono spiegare con la diversa metodologia di lavoro: andando a dettagliare la base cartografica, restano impressi nella toponomastica un maggior numero di toponimi legati alle caratteristiche fisiche del territorio.

Volendo tentare un’interpretazione, la maggior concentrazione di toponimi geografico fisici a Ronco Scrivia rispetto ad Isola del Cantone, specie per quanto riguarda i toponimi derivanti dalla natura e dall’aspetto del territorio, si potrebbe spiegare con la lunga appartenenza di Isola del Cantone ai marchesi di Gavi che hanno dato origine a vari toponimi originatisi nell'alto medioevo e meno correlabili con l'aspetto geomorfologico, mentre Ronco Scrivia, probabilmente più legata nel corso del suo sviluppo storico al Monastero benedettino del M. Porale potrebbe aver avuto una denominazione del territorio più legato alle sue caratteristiche geografico fisiche ed all’uso del territorio.

Si può infine mettere in evidenza che nel comune di Ronco Scrivia la maggior parte dei toponimi di origine geografico fisica derivano dalla natura e dall’aspetto del terreno e dall’orografia e dalla morfologia: il comune di Ronco, dal punto di vista geologico-geomorfologico risulta caratterizzato dalla presenza, oltre che dalla Formazione dell’Antola (abbondantemente affiorante anche ad Isola del Cantone), anche dal contatto geologico tra i conglomerati e le formazioni argillitiche; il forte contrasto tra le caratteristiche dei due materiali determina sia particolari contrasti di forme che dispositivi idrogeologici con diffusa presenza di sorgenti.

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CONCLUSIONI L’analisi dei toponimi locali è un’attività non particolarmente diffusa, ma assai importante per capire la natura fisica del territorio locale e i diversi aspetti, anche etno-antropologici delle popolazioni che abitano o hanno abitato un certo territorio ed i legami e le attività che dette popolazioni hanno attuato sul territorio stesso.

Da questo punto di vista lo studio ha raggiunto l'obiettivo prefissato, rinvenendo un’elevata percentuale di toponimi inerenti l'aspetto geografico fisico del territorio locale.

L’analisi a scala più grande e quella di dettaglio hanno infatti consentito di analizzare oltre 400 toponimi che consentono di individuare alcune caratteristiche geografico fisiche o geomorfologiche del territorio della Valle Scrivia.

Analizzando i dati inerenti allo studio dei termini sull'assetto geomorfologico dell'alta valle Scrivia, tra i toponimi più diffusi rinvenuti sono stati trovati i seguenti: costa, termine diffusissimo in valle soprattutto tra i monti che dividono le valli minori; moggia e tutti i derivati dalla parola latina mollus o dalla sua parola equivalente ligure: infatti nella valle risultano ben risultano ben 5 diversi toponimi derivati da questo termine che indica un terreno molle; questo termine è diffuso soprattutto vicino allo Scrivia o ai suoi affluenti o vicino ad alcuni rii minori.

Bric, bricco: quanto a questo termine l'alta valle Scrivia è la valle più orientale dove è diffuso il termine bric; nelle valli vicine poste più ad oriente, compresa la vasta e assai prossima val Trebbia, questo termine non è diffuso; questa particolarità era già stata messa in evidenza dai diversi studi del Ferro, il quale correlava il termine bric con i termini berg e brig che nei linguaggi indoeuropei indica un rilievo. Tra gli altri toponimi, poggio, che indica una modesta altura e serra, come chiusura valliva, distribuito praticamente su tutta la valle, anche in riferimento alla sua complessità geomorfologica presente soprattutto nella zona di Vobbia e a Valbrevenna in particolare presso lo spartiacque con la val Borbera. Altro toponimo assai diffuso è chiappa e i suoi derivati che deriva dal preromano klappa che indica una pietraia o una pietra piatta.

Piani e derivati, diffuso ovunque nella valle e spesso connesso a situazioni di frane o a particolarità geomorfologiche.

Croce e derivati, con riferimento ad un valico o depressione morfologica utilizzata per il transito.

Assai diffusi inoltre tutti i termini relativi ad acque e sorgenti, essendo la valle piuttosto ricca d'acqua, pur a fronte del regime torrentizio del corso principale.

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